2 Riacutizzazioni Asmatiche
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2 Riacutizzazioni Asmatiche
LE RIACUTIZZAZIONI ASMATICHE Definizione Le riacutizzazioni di asma consistono in un marcato, spesso progressivo deterioramento dei sintomi di asma e dell’ostruzione bronchiale, che compaiono nello spazio di ore o giorni, e che possono durare fino a settimane, e che in genere richiedono un cambiamento della attuale terapia. Dovrebbero essere distinte dai periodi di scarso controllo dell’asma Fattori in grado di indurre riacutizzazioni asmatiche Infezioni delle vie respiratorie Virus (rinovirus,virus respiratorio sinciziale, metapneumovirus) Germi atipici (Micoplasma pn., Clamidia pn.) Allergeni Inquinanti atmosferici interni (fumo, ecc..) ed esterni (urbani, industriali, ecc..) Esercizio fisico Fattori meteorologici Farmaci Alimenti Riacutizzazioni asmatiche e virus respiratori Le infezioni virali sono causa frequente di riacutizzazioni asmatiche I soggetti asmatici sono più suscettibili all’infezione da rinovirus È dimostrato un sinergismo tra infezioni virali ed esposizione ad allergeni nell’indurre le riacutizzazioni e nel determinare la gravità delle riacutizzazioni Fev1 < Il trattamento delle riacutizzazioni lievi SaO2% = Le riacutizzazioni lievi-moderate possono essere trattate con successo ambulatoriamente. I cardini del trattamento sono: Broncodilatatori a rapida azione per MDI (salbutamolo 100 mcg, da 2 a 4 puff ogni 3-4 ore); in alternativa, per nebulizzazione, associati ad anticolinergici a rapida azione Corticosteroidi per os, brevi cicli di 3-5 giorni. Dal punto di vista dell’efficacia, non vi è necessità di riduzione graduale della dose. Devono considerare l’opportunità di una rivalutazione del controllo e quindi di una variazione della terapia di base Fev1 < Il trattamento delle riacutizzazioni lievi SaO2% = Tre revisioni sistematiche hanno evidenziato che l’uso dei CSI ad alte dosi ripetute (fino a 4 mg di budesonide) riduce significativamente i tempi di recupero, la necessità di ricovero e migliora la funzione respiratoria, rispetto al trattamento con steroidi per os. L’uso dei CSI ad alta dose può essere una valida alternativa all’uso di CS per via generale nelle riacutizzazioni lievi-moderate (A) Fev1 < Il trattamento delle riacutizzazioni lievi SaO2% = Valutazione iniziale Anamnesi, esame obiettivo (eloquio, FC, FR), PEF Trattamento iniziale β2 agonisti a breve durata d’azione (da 2 a 4 puffs ogni 3-4 ore) Corticosteroidi sistemici o per via inalatoria ad alte dosi Risposta buona Risposta incompleta o scarsa Asma severo o a rischio di morte Terapia domiciliare (controllo a breve) Invio in Ospedale Fev1 < Il trattamento delle riacutizzazioni gravi SaO2% < Le riacutizzazioni asmatiche gravi sono eventi potenzialmente fatali ■ L’assistenza deve essere immediata ed il trattamento deve essere somministrato preferenzialmente in Ospedale o in Pronto Soccorso contiguo ad un ospedale, per motivi di sicurezza ■ Riacutizzazioni gravi possono comparire anche in soggetti con una storia precedente di asma lieve, anche se sono più probabili in soggetti con asma moderato-grave ■ E’ essenziale una attenta valutazione della gravità della singola riacutizzazione e uno stretto monitoraggio, specie nelle prime ore ■ Fev1 < Il trattamento delle riacutizzazioni gravi SaO2% < Somministrazione ripetuta di ß2-agonisti a rapida insorgenza d’azione con dosaggio in relazione alla gravità, eventualmente associati ad anticolinergici a rapida azione Nei casi più gravi, terapia con corticosteroidi per via sistemica ed ossigenoterapia La somministrazione endovenosa di salbutamolo e/o di teofillina non è raccomandata, in quanto non ha effetti migliori dei ß2-agonisti inalatori Nei casi gravi, può essere utile aggiungere solfato di magnesio per via venosa Necessario frequente monitoraggio, con valutazione della funzione respiratoria e della saturazione arteriosa e/o dell’emogasanalisi Fev1 < Il trattamento delle riacutizzazioni gravi SaO2% < Valutazione iniziale Anamnesi, esame obiettivo, EGA, PEF o VEMS SaO2% Trattamento iniziale Broncodilatatori; cortisonici sistemici, O2 se necessario Buona risposta Osservazione per almeno 1 ora Se stabile, dimissione con consiglio di controllo specialistico entro 20gg Risposta incompleta/cattiva Insufficienza respiratoria Consulenza specialistica pneumologica Buona risposta Cattiva risposta Dimissione Ricovero Valutazione funzionale Ricovero in Pneumologia UTIR o Unità di Terapia Intensiva Identificazione dei pazienti a rischio di gravi riacutizzazioni asmatiche Pazienti a rischio di morte per asma o con asma ”quasi-fatale”: Pregresso episodio di rischio di morte (ventilazione meccanica, acidosi respiratoria, ricovero in terapia intensiva). Ricovero ospedaliero o visita in pronto soccorso per asma nel corso dell’anno precedente Terapia con tre o più farmaci antiasmatici Utilizzo eccessivo di ß2 agonisti Difficoltà a mantenere il controllo dell’asma Identificazione dei pazienti a rischio di gravi riacutizzazioni asmatiche Caratteristiche comportamentali e psicosociali dei pazienti a rischio di riacutizzazioni quasi-fatali: Scarsa aderenza alla terapia Patologie psichiatriche Abuso di alcoolici o droghe Obesità Gravi problematiche sociali o familiari ASMA - casi clinici - Andreina Andreina, 48 anni, madre di 2 figli, impiegata delle Poste - soffre da circa 10 anni di asma bronchiale, peggiorata nell’ultimo anno - attualmente è in terapia regolare con Formoterolo 2 puffx 2 Beclometasone 2 puff x 2 prescritti mesi prima da uno specialista Telefona al medico: “ da un’ora circa respiro peggio; stamattina ho preso i soliti farmaci e mezz’ora fa ho fatto altri 2 puff di formoterolo, ma non è cambiato nulla “ Riferisce di essere sola in casa e di non sentirsi in grado di andare in studio. COME TI COMPORTI ?? 1) tranquillizzi Andreina assicurandola che andrai a visitarla dopo lo studio 2) vai subito a domicilio Nel frattempo, ulteriore somministrazione di salbutamolo, ev. con distanziatore 3) consigli l’immediato ricovero e chiami l’ambulanza 4) consigli di praticare terapia : quale?…….. 5) altro ………... ASMA - casi clinici - Andreina Il curante si reca subito a domicilio e trova Andreina visibilmente dispnoica ed ansiosa, pallida, un po’ sudata, lenta nei movimenti e con difficoltà di eloquio. All’es.ob. Evidente impegno dei m. resp. Accessori, f.resp. 25/min, non sibili, murmure non apprezzabile, PA 110/60, fc 120/min ritm., lieveSaO2% cianosi labiale; PEF eseguito con difficoltà dimolto circaridotto 200L/min : es < 50% Fev1 QUAL’E’ la decisione piu’ opportuna ? 1) ricovero immediato, chiami l’ambulanza 2) trasporti personalmente Andreina in Ospedale 3) pratichi terapia • • • • salbutamolo ad alte dosi ( 20 puff ) o con nebulizzatore adrenalina ( 1/2 - 1 fiala sc ) steroidi e.v. predisponi accesso venoso OSSIGENO a dosi generose ASMA - casi clinici - Francesca Francesca, 30 anni,gravida al VI° mese, chiama il curante per difficoltà resp. Il curante sa che Francesca non ha problemi particolari, a parte una sensibilizzazione a graminacee diagnosticata all’età di 15 anni. EsOb.: pz. dispnoica, non cianosi, sibili espiratori diffusi su tutto l’ambito PA 140/90, f.c 100 ritm. CHE FARE ?? 1) somministrare B2-stimolante 2) somministrare beclometasone per via inalatoria 3) somministare un alfa-mimetico 4) somministrare un teofillinico 5) ricoverare la paziente I due farmaci non sono controindicati in gravidanza !!! QUALI SONO I RISCHI IN UNA GRAVIDA CON ASMA ?? 1) feto di basso peso alla nascita Rapporto costo beneficio favorevole 2) feto di alto peso alla nascita all’uso di farmci anche 3) parto prematuro non inequivocabilmente sicuri . 4) frequente comparsa di malformazioni fetali Non usare adrenalina e teofillinici: 5) frequente morte perinatale del feto la gravidanza induce già iperventilazione ed alcalosi ASMA - casi clinici - OSCAR OSCAR, 40 a., soffe di asma da molti anni. E’ in terapia con fenoterolo 2 puff x 3 die + beclometasone 2 puff x 2 die Viene visitato per dispnea, tosse, espettorato giallo/verdastro Il curante rileva solo espirazione prolungata con ronchi diffusi LA PRESENZA DI ESPETTORATO GIALLO-VERDE E’ PATOGNOMONICA DI INFEZIONE BATTERICA ?? 1) vero Perossidasi eosinofila 2) falso ?? QUALE TRATTAMENTO RITIENI PIU’ Indicato ?? 1) corticosteroidi x os 2) FANS 3) antibiotici 4) mucolitici 5) aminofillina 6) raddoppio dose steroidi x inalazione ASMA - casi clinici - Giovanni La mamma di giovanni, anni 7, telefona dicendo che il figlio ha qualche difficoltà respiratoria, temp. 37,5° e da qualche giorno è raffreddato. Il medico sa che Giovanni, suo paziente da pochi mesi, non ha altri problemi che sensibilizzazione ad acari riscontrata dal pediatra un anno prima, in seguito ad un episodio di “bronchite asmatica” QUALI ELEMENTI E’ UTILE RACCOGLIERE ANCHE TELEFONICAMENTE ?? 1) gioca? 2) è “particolarmente tranquillo” ? 3) ha mangiato? 4) mostra qualche difficoltà n el completare le frasi? 5) posso parlargli al telefono? 6) ha a disposizione farmaci per l’asma La mamma riferisce che Giovanni, già dal mattino, è particolarmente tranquillo, resta seduto sul divano, non ha mangiiato a pranzo, mostra qualche difficoltà nel completare le frasi ASMA - casi clinici - Giovanni SULLA BASE DELLA TUA VALUTAZIONE, CHE RISPOSTA DAI?? 1) portare subito il bambino in studio 2) portare il bambino in P.S. 3) andrai subito a visitare il bimbo a casa 4) passerai a visitare il bimbo a fine giornata 5) consigli di somministrare un puff di Ventolin e di richiamare dopo 1 h 6) altro OPPORTUNA visita immediata in quanto probabile crisi asmatica grave; a domicilio si dovrà valutare l’impegno ostruttivo, ev. il PEF, la f.c. e f.r., l’impegno dei muscoli accessori e somministrare Salbutamolo 1-2 puff valutandone l’efficacia entro 10 min. circa ACCETTABILE con qualche riserva e solo se conosco bene il bimbo e se la madre è affidabile, il consiglio telefonico di somministrare 2 puff di salbutamolo distanziati di alcuni minuti e di richiamare dopo 1/4 h.