elle speciale - Kaffe Fassett
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elle speciale - Kaffe Fassett
elle speciale Da sinistra. Il suo primo cardigan a righe. Seggiole “dipinte”da Kaffe Fassett a piccolo punto. Kaffe Fassett oggi: tutt’intorno, le sue quilt, realizzate con la tecnica del patchwork. Sotto. Un giacchino con papaveri jacquard creato da Kaffe. Il pittore della maglia Ricamo, patchwork, quilt: non conosce limiti la gioiosa esplorazione del colore di Kaffe Fassett. Una mostra a Londra celebra la sua arte, fatta di istinto, pazienza, passione. E del piacere del fare d i lu i s a s i mo n e t to 162 Elle aprile2013 L a parola “tricot”, con quella erre dolce, non gli si addice. La combattiva “knit” invece - ti sembra di sentire i ferri che si scontrano, come le lance in un duello di cavalieri - è perfetta. Non vi inganni il sorriso da divo hollywoodiano di Kaffe Fassett, 75 anni, guru assoluto del lavoro a maglia, del piccolo punto e del patchwork. Mister Fassett, nei circoli internazionali del knitting, è vissuto come una rockstar, come un Mick Jagger della lana shetland: non ha un attimo di tregua, è “re- c o u r t e s y K a f f e F a s s e t t , d r e a m i n g i n c o l o r , STC c r a f t Sotto. Kaffe Fassett intento a ricamare in una foto degli anni Ottanta. A sinistra. Cappotto con intarsi Romeo and Juliet. E l l e a p r i l e 2 0 1 3 163 Da sinistra. Coltre patchwork a greche e losanghe; poltroncina ispirata alle ceramiche bianche e blu; babbucce con fiori ricamati. Sotto. Gilet pittorico lavorato a ferri. Tutto Studio Kaffe Fassett. «Non ho una tecnica preferita: sono tutte espressioni della mia sfaccettata dimensione artistica» Da sinistra. Panciotto a piccolo punto con natura morta di fiori e frutta. Cuscino arcobaleno. Tutto Studio Kaffe Fassett. lentless”, senza sosta, nonostante - assicuri - le arti decorative gli abbiano regalato la gioia del qui e ora, dell’appagamento che viene dal bello. «Prima, non riuscivo a stare solo con me stesso, cercavo la compagnia altrui ma non riuscivo a trovarmi». Ora, lo vedi quasi immobile, zen, seduto composto tra decine di matasse colorate, la radio in sottofondo, intento a intrecciare gugliate per giorni e giorni. La sua mente però corre veloce: progetta mosaici di cocci di ceramica, immagina quilts di ritagli di stoffe e nature morte all’acquerello, compone i disegni dei suoi celebri cuscini di gusto vittoriano-psichedelico. E poi, puntualmente, li realizza. Ecco perché il Fashion and Textile Museum di Londra - la città che nel ’64 ha accolto questo fantastico “ragazzo” di San Francisco che aveva iniziato a studiare da attore, incrociando la sua carriera con Dustin Hoffman - gli dedica una super mostra: Kaffe Fassett - A Life in Colour, dal 22 marzo al 29 giugno 2013 (info www.ftmlondon.org). glorious knitting Non è la prima volta: nell’88, il Victoria & Albert Museum lo aveva incoronato con un’esposizione da migliaia di visitatori. Un boom di notorietà per l’emozionato Kaffe (vero nome, Frank: adolescente, decide di ribattezzarsi così, come il protagonista di Boy of the Pyramids, romanzo per ragazzi ambientato 164 Elle aprile2013 c o u r t e s y K a f f e F a s s e t t , d r e a m i n g i n c o l o r , STC c r a f t elle speciale elle speciale Acquerelli dipinti da Kaffe Fassett. Da sinistra. Mix di rose; sinfonia di porcellane bianche e blu. Dall’alto. Tris di gilet realizzati a jacquard: a distesa di papaveri stilizzati; a cielo punteggiato di stelle; a girandole di triangoli dalle mille sfumature. Tutto Studio Kaffe Fassett. 166 Elle aprile2013 nell’antico Egitto). Anche perché l’evento suggellava il suo amore per il Victor & Albert Museum di Londra, per le sue infinite collezioni di paraventi cinesi, tapestry indiani e italiani, vasellame e piastrelle arabi, spagnoli, portoghesi. Un caleidoscopio infinito di ispirazioni. Il museo fu una delle prime sorprese della Swinging London: trascorreva le giornate in quelle sale da vertigine estetica. L’immaginazione fertile di Kaffe, ben educata alla libertà nella comunità creativa e libera di Big Sur, dove i genitori gestivano il ristorante vip Nepenthe a picco sulla scogliera, traduceva ogni immagine in “fare”. Senza bisogno di contare i punti, buttare giù schemi. «Ho risposto sempre e solo al colore, alla sua spinta. Il knitting è la più misteriosa delle arti: incroci due ferri, metti dei fili nel mezzo, nasce un tessuto: ha del miracoloso». Mr Fassett è a disposizione tota- l’intreccio della storia Così comportandosi, con naturalezza, Kaffe ha avuto una vita da romanzo, raccontata nella recente autobiografia Dreaming in Color (STC Craft): come un drammaturgo, si è scritto una sceneggiatura che lo ha portato, teenager, a discutere di pittura con Henry Miller; ventenne, a sentirsi elogiare dalla sacerdotessa della moda Diana Vreeland - «Oh, the emperor of knitting», l’imperatore della maglia, gli dice al primo incontro -; a collaborare agli inizi degli anni Settanta con la famiglia Missoni, per cui fa il consulente artistico, e con lo stilista scozzese Bill Gibb; a creare maglioni per Kim Novak e Barbra Streisand; a ricamare pannelli a tema musicale per il salotto di George Harrison. Ogni passaggio è stato fluido, come lo scorrere di un filo nella cruna dell’ago. «La prima a commissionarmi un oggetto a needlepoint è stata Lady Pamela Harlech: un paio di babbucce per il marito», ricorda. «Non ho c o u r t e s y K a f f e F a s s e t t , d r e a m i n g i n c o l o r , STC c r a f t «Il knitting è la più misteriosa delle tecniche: incroci i ferri e, da un filo, nasce un “tessuto” miracoloso» le dei colori: li indossa tutti, li lavora tutti, cercandone sempre la ricchezza, anche nel marrone, nel grigio, nel dispettoso bianco. Basta guardare quante sfumature trova nei suoi arazzi ricamati a conchiglie, o nei suoi cappotti a maglia rasata effetto cascata di foglie d’autunno (si vedono spesso nei giardini inglesi). «Sono un istintivo, butto intorno a me i gomitoli e aspetto che qualcosa succeda. Ci gioco, il colore non è un nostro nemico - tanta gente ne ha paura - ci regala gioia tutti i giorni». elle speciale «Per me non c’è gioia pari a quella del fare con le mani, godendo della compagnia di me stesso» Da sinistra. Kaffe Fassett indossa una sua meravigliosa quilt. Cuscino neovittoriano con carciofo ricamato. Cappotto a maglia rasata ispirato alle foglie autunnali. preferenze tra fare a maglia, ricamare o comporre con il patchwork: sono tutte mie dimensioni espressive». Mr Fassett, che tiene “quilting lectures” dove ti guida ad abbinare i ritagli di tessuti “seguendo la pancia”, ne è convinto: non siamo noi a scegliere una tecnica o l’altra. È lei a trovarci. «È anche una questione di velocità di esecuzione. Con i ferri, vedi il lavoro crescere riga dopo riga. Il ricamo progredisce a zone: una macchia qui, una là. Il quilting è il più rapido: in un giorno, finisci un arazzo, è il più stimolante. Anche per me: voglio raggiungere subito il risultato. Poi però, ci vogliono comunque motivazione, passione e concentrazione». L’uomo che “dipinge con la maglia” ama insegnare ai bambini. Maschi e femmine, non fa differenza. «Il pregiudizio va superato: il gioco dei colori non è una questione di genere». Infatti, il suo primo maestro è stato un uomo: un aspirante attore che, per sbarcare il lunario, preparava le insalate al Nepenthe. «Si chiamava Lewis Perkins, tra un turno e l’altro tirava fuori i ferri e, con le lane recuperate da vecchi maglioni, creava i più incredibili cardigan a righe». Quello che il sedicenne Kaffe allora non poteva sapere, è che la vita stava già intrecciando i fili brillanti del suo futuro. Luisa Simonetto 168 Elle aprile2013 c o u r t e s y K a f f e F a s s e t t , d r e a m i n g i n c o l o r , STC c r a f t Da sinistra. Poltroncina ricamata e arazzo; il pullover a onde nei toni del rosso. Tutto Studio Kaffe Fassett. Needlepoint alle pareti a casa di Kaffe.