British Airways - diegobigolin.it

Transcript

British Airways - diegobigolin.it
Il nuovo “Canova” di Treviso
pag. 26
N. 219/220 - GIUGNO/LUGLIO 2008 - € 4,00
Estratto dal n. 219/220 - GIUGNO/LUGLIO 2008 - anno XIX
EDIZIONE
ITALIANA
Aviazione Commerciale & Turismo Aereo - The Magazine for the Airline Industry
Lo scalo trevigiano si conferma aeroporto di nicchia,
complementare al vicino “Marco Polo” di Venezia
ISSN 1120-4214
Riproduzione vietata
© Copyright
Edizioni Monografie srl
C.P. 2118 - 00100 Roma A.D.
tel. 06.51.80.534
fax 06.51.60.00.13
e-mail: [email protected]
Direttore responsabile:
Claudio Tatangelo
Edizioni Monografie - Poste Italiane Sped. abb. post. DL.353/03 (conv. L.27/02/04 n.46) art.1 §1, DCB Roma - mensile - anno XIX
di Diego Bigolin
Una reggia nel cielo
Super arredati come regge e super attrezzati,
gli aerei di lusso per nuovi e vecchi paperoni
proviamo per i nostri lettori
AIRLINE TEST
British Airways
dall’Italia alle Isole Ebridi, via Glasgow, atterrando
sulla spiaggia con un Twin Otter di ventott’anni fà
all’esterno e al passante di scoprire cosa succede dentro. La parete
sud dell’edificio, verso i piazzali e
la pista, con la sua facciata in vetro permette ai passeggeri un primo contatto visivo con gli aerei. Il
viaggiatore, al suo arrivo, viene
accolto da un grande portico: al
piano terra sono posizionati gli arrivi ed al secondo piano si trovano
i 16 banchi per check-in e partenze. Negozi e servizi completano
l’offerta ai passeggeri.
Il nuovo “Canova” di Treviso
Lo scalo trevigiano si conferma aeroporto di nicchia,
complementare al vicino “Marco Polo” di Venezia
T
reviso, località d’acque e di
pianura, ha sempre “sognato
di volare”: già nel 1910 si
staccava dalla striscia d’erba della
sua aviosuperficie il primo aeroplano, nel 1929 nasceva la sezione
dell’Aero Club Italia, mentre nel
1947 prendeva forma il Consorzio
aeroportuale. Solo nel 1953 però
sorgeva la prima aerostazione civile e nel maggio dello stesso anno
veniva effettuato il primo volo internazionale. L’aeroporto si chiamava Treviso “Sant’Angelo”, ed era
in comproprietà con il 2° Stormo
dell’Aeronautica Militare. Storico
anche l’accordo siglato con la compagnia Itavia che diede il via ai collegamenti tra Treviso e Roma.
Nel frattempo si iniziò a costruire il nuovo aeroporto di VeneziaTessera (oggi “Marco Polo”) e lo
scalo di Treviso cominciò ad interessarsi ai voli charter, all’epoca
una novità che tendeva ad espandersi. Mentre Venezia cresceva, assumendo l’attuale dimensione di
scalo internazionale, Treviso sopravviveva con voli di massa a
prezzo limitato. Così il Sant’Angelo, gestito dalla AerTre.
La presenza stabile sull’aeroporto anche di velivoli militari, nel
frattempo, si esaurisce; rimane
operativo solo il 1° Reparto Manu-
26 AIRLINE
tenzione Velivoli dell’Aeronautica
Militare, per la manutenzione dei
cacciabombardieri AMX. L’attività
militare diventa quindi limitata e
l’aeroporto civile convive benissimo con la forza armata. Nel 1996 il
Sant’Angelo si inserisce nel sistema
aeroportuale di Venezia a seguito
dell’entrata di Save nel pacchetto
azionario di AerTre con il 45% delle quote. Si ufficializza così il ruolo
secondario dello scalo trevigiano
sul quale sono indirizzati i voli
charter, gli spedizionieri aerei ed i
vettori low-cost. Il 2007 è l’anno
della svolta per l’aeroporto di Treviso: a febbraio si inaugura la nuova aerostazione passeggeri che
viene intitolata ad Antonio Canova
e Save aumenta la propria partecipazione in AerTre, raggiungendo
l’80% delle quote. I passeggeri in
transito nel 2007 sono stati
1.548.219, con un incremento del
15,5% rispetto all’anno precedente.
La nuova aerostazione
La struttura della nuova aerostazione, costata circa 10 milioni di
euro, è caratterizzata da tre blocchi: uno centrale, a due piani, e
due laterali più alti, le “torri”. Per i
materiali utilizzati nella costruzione si è fatto largo uso di travature
in legno ed ampie superfici vetra-
te per gli interni, mentre il mattone
a faccia-vista domina all’esterno,
richiamando la tipica edilizia locale. Le finiture sono invece realizzate con materiali più moderni, i dettagli sono in acciaio e la copertura
in laminato zinco-titanio (zintek).
La facciata nord del blocco centrale è caratterizzata da una parete
vetrata continua, una reinterpretazione dell’esterno/interno che
consente al viaggiatore in sala
d’attesa di vedere quanto avviene
Le strategie future
Camillo Bozzolo, direttore commerciale e sviluppo aviation di Save, ci conferma che la strategia seguita anche per il “Canova” è di
perseguire la diversificazione del
numero di destinazioni e di vettori, malgrado la perdita dei due
vettori merci UPS e TNT che hanno fatto le valigie lasciando lo scalo trevigiano; il primo si è trasferito a Venezia – necessitava della
seconda categoria – mentre l’altro
già da tempo aveva manifestato la
necessità di andarsene per motivi
strategici. Resta comunque la presenza di DHL, che sembra intenzionato ad ampliare il proprio
traffico; pure il ritorno di Alpitour
contribuirà ad incrementare il
transito vacanziero, soprattutto
nel periodo estivo.
Per il futuro sarà fondamentale
ottenere la seconda categoria, per-
ché durante i mesi invernali la nebbia costituisce un serio problema.
Ci vorranno anni, secondo Carlo
Archiuti, presidente di AerTre, per
arrivare a tale meta e colmare così
i ritardi negli adeguamenti tecnologici. Recentemente il presidente di
Save, Enrico Marchi, ha presentato
il piano di sviluppo dell’aeroporto.
Gli obiettivi sono ambiziosi ma
raggiungibili: il rinnovo della concessione quarantennale da parte di
Enac, che scade nel 2012, consentirà di dare il via ad importanti lavori per ulteriori 10 milioni di euro.
Adeguamento della pista a secon-
L’“Antonio Canova” di Treviso è
un piccolo ma dinamico scalo in
crescita. Nel corso degli ultimi anni ha triplicato il numero delle
compagnie, mentre le destinazioni di linea sono passate da 10 a
21. Ora, grazie al ritorno dopo
cinque anni di Alpitour, da Treviso si può volare anche in vacanza
verso destinazioni nel bacino del
Mediterraneo e del Mar Rosso.
Determinante, per la crescita del
Canova, è stato il “matrimonio”
con Save, società che gestisce lo
scalo lagunare di Venezia. E per il
futuro c’è un ambizioso piano di
sviluppo: raddoppiare i vettori e
portare i passeggeri a 6 milioni
l’anno. Nel giro di due anni e
mezzo l’aeroporto di Treviso potrebbe ottenere la seconda categoria e compiere un’ulteriore balzo
nel mercato aeroportuale italiano.
Giugno/Luglio 2008
Giugno/Luglio 2008
AIRLINE 27
Per la nuova aerostazione dello scalo trevigiano i progettisti sono riusciti a combinare la tradizione con la
modernità. Ne è risultato non un semplice edificio contenitore, bensì un vero e proprio spazio vitale destinato al passaggio, un’aerostazione che permette finalmente ai trevigiani di poter volare. Le ampie superfici vetrate richiamano la modernità del vicino tessuto urbano e consentono di far vedere, a chi vi transita, l’attività
dei velivoli. Il sistema aeroportuale Venezia-Treviso ha valorizzato lo scalo trevigiano, tanto da poter affermare che si tratta di una realtà fondamentale per l’economia e la società del Veneto e del Nordest in generale.
da categoria e nuovi hangar permetteranno di raddoppiare i vettori e portare di conseguenza il numero di passeggeri a sei milioni
l’anno. Prima di tutto, però, bisognerà colmare il deficit di bilancio
di circa 700 mila euro con cui AerTre ha chiuso l’anno, a fronte di un
fatturato di 20 milioni. Il 10 giugno
scorso l’Aeronautica Militare ha ceduto ad AerTre un’area di 115 ettari che sarà preziosa per la realizzazione del progetto di sviluppo. Da
gennaio a maggio di quest’anno i
passeggeri sono stati 648.438, in
aumento del 17,2% rispetto allo
stesso periodo dell’anno precedente, mentre i voli sono stati
8.008 (+11,1%). Entro due anni e
mezzo, se tutto andrà come previsto, i velivoli potranno atterrare
con una visibilità di soli 350 metri,
contro l’attuale limite di 550 metri
28 AIRLINE
della prima categoria. Si migliorerà
così il servizio e ne beneficeranno
i frequentatori dello scalo. Attualmente ad utilizzare il “Canova” sono soprattutto Ryanair, Transavia,
WizzAir e SkyEurope, tutte compagnie low-cost. Proprio in un’ottica
di diversificazione dei vettori che
frequentano lo scalo, si inserisce la
nuova presenza di Blue Air.
La compagnia rumena Blue Air
Nel giorno della sfida Italia-Romania, agli europei di calcio, si è
tenuta la conferenza stampa di
presentazione dei collegamenti offerti dalla compagnia rumena. Primo vettore di questa nazionalità
che organizza voli nel sistema low
cost, Blue Air è una società con capitale interamente privato, al 100%
rumeno. Ha iniziato la sua attività
quattro anni fà ed opera preva-
lentemente dallo scalo internazionale Baneasa, situato a 10 km da
Bucarest. La flotta è composta da
Boeing 737: quattro della serie
-300, un -500 ed un -400. Sono in
consegna due nuovi 737-800 dotati di Blended Winglets che consentono un risparmio di carburante e
la riduzione delle emissioni inquinanti. Il 5 giugno ha siglato un
agreement per altri tre Next-Generation 737-900ER, la cui consegna
è prevista per il 2013. Blue Air ha
introdotto a Treviso tre collegamenti settimanali (martedì, giovedì
e sabato) per la Romania. Attualmente la tratta ha un load factor
del 50-60%, principalmente di traffico etnico, mentre conta di aprire
al traffico turistico italiano incoming in Romania. Blue Air è una
giovane compagnia in crescita:
l’anno scorso ha trasportato circa
1.200.000 passeggeri ricavando un
fatturato di 120 milioni di euro, offre voli a partire da 2 euro andata/ritorno (+ tasse), consente di imbarcare fino a 25 kg di bagaglio (fa
pagare l’eccedenza 6 euro al kg)
ed a bordo offre gratuitamente solo l’acqua: tutto il resto, da buona
low-cost, è a pagamento. Anche
grazie a questa compagnia, il “Canova” conferma il suo posizionamento di nicchia tra gli aeroporti
del nord-est; insieme a Venezia, è il
terzo sistema aeroportuale italiano
con 8.624.333 passeggeri transitati
nel 2007 (+12,3% rispetto al 2006).
Diego Bigolin
Giugno/Luglio 2008