Luke McLean, il bresciano che viene dall`altro

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Luke McLean, il bresciano che viene dall`altro
Luke McLean, il bresciano che viene dall'altro mondo
Il trequarti nato in Australia ha potuto giocare per l'Italia grazie alla nonna di Odolo
Un McLean ragazzino in giallonero
CALVISANO Viene dall'Australia, dal Queensland per la precisione, e si sa che la terra dei canguri è
una fucina di straordinari talenti
del rugby. Ma lui, Luke McLean, è
anche in parte bresciano, perchè
sua madre nacque in Australia da
una coppia di immigrati italiani
che avevano dovuto rinunciare alla cittadinanza per poter acquistare dei terreni. La nonna in particolare veniva da Odolo, in Valsabbia, e
quando il giovane Luke arrivò a Brescia andò subito a trovare i parenti.
«Ho ancora parecchi cugini e prozìi a Odolo - spiega il giocatore - sono andato più volte a trovarli, anche ora che vivo e gioco a Treviso».
Come si chiama la tua famiglia italiana? «Mora, mia nonna si chiamava Mora, mentre mio nonno faceva
Morelli, ma non era bresciano».
E come ti sembra tornare qui a Calvisano dopo qualche anno di assenza? «È una bella sensazione - dice
Luke - qui ho bei ricordi e quello
scudetto vinto nel 2008. Ma per la
verità io mi fermai abbastanza poco a Calvisano, meno di due stagioni. Arrivai nel 2007 a metà campionato e l'anno dopo giocai tanto e
vincemmo lo scudetto».
Avevi meno di vent'anni quando
iniziò la tua avventura italiana, ma
giocavi già molto bene... «Ma ero
un ragazzino, qui sono cresciuto
tantissimo, ho imparato tante cose».
Ora con la Nazionale avete questo
triplo impegno contro le squadre
che vengono dal tuo emisfero. «A
parte che mi sento parecchio italiano - replica McLean - conosco bene i giocatori isolani, così come neozelandesi e australiani. Il match
più delicato sarà quello di Brescia,
perchè dobbiamo vincerlo e non
sarà facile. I tongani sono atleti fantastici e giocatori tecnicamente do tatissimi. Non vanno sottovalutati
e non bisogna lasciare a loro l'iniziativa. Ricordate la Francia agli ultimi Mondiali? Li prese alla leggera
e uscì battuta».
a. p.