Le precauzioni da contatto - Azienda Ospedaliera S.Camillo
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Le precauzioni da contatto - Azienda Ospedaliera S.Camillo
Prevenire le I.C.A.: un impegno condiviso dei professionisti del Dipartimento POIT AZIENDA OSPEDALIERA S. CAMILLO – FORLANINI ROMA Le precauzioni da contatto: strumento per prevenire la trasmissione in ambito assistenziale. Precauzioni per goccioline e via aerea D.I.T.R.O Dott.ssa E. D'Alessandro Dip.to Neuroscienze Testacollo Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 11 2 OBIETTIVI Indicare le precauzioni da contatto Individuare le precauzioni per goccioline (droplets) Conoscere le precauzioni per via aerea Utilizzare correttamente i Dispositivi di Protezione Individuali Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 3 Impatto economico delle Infezioni Correlate all’Assistenza Costi per il singolo paziente (morbosità, mortalità, extra-degenza) Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 Costi addizionali per il sistema sanitario e per l’intera società Infezioni Correlate all’Assistenza SONO PREVENIBILI ADOZIONE MISURE DI PROVATA EFFICACIA Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 4 5 INFEZIONI CORRELATE ALL’ASSISTENZA CCM- MINISTERO DELLA SALUTE OBIETTIVO DEL PRG PROMOZIONE DELL’ADESIONE A PRATICHE ASSISTENZIALI BASATE SULL’EVIDENZA ATTRAVERSO LA DIFFUSIONE DI LINEE-GUIDA Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 6 INFEZIONI CORRELATE ALL’ASSISTENZA PROMUOVERE IL CAMBIAMENTO IMPLEMENTAZIONE NELLA PRATICA DELLE RACCOMANDAZIONI Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 7 GOVERNO CLINICO “il GC è la strategia mediante la quale le organizzazioni sanitarie si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità dei loro servizi e della salvaguardia di elevati standard di cure creando un ambiente che favorisca l’espressione della eccellenza clinica ” (NHS White Paper: A First Class Service ) Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 8 GOVERNO CLINICO Qualità Efficacia Appropriatezza Efficienza tecnica Partecipazione Condivisione Efficacia Clinica Audit Clinico Risk Management Ricerca/Sviluppo Formazione e Addestramento Responsabilità diffusa Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 9 GOVERNO CLINICO STRUMENTI DI RESPONSABILIZZAZIONE DIFFUSA PROCEDURE PROTOCOLLI LINEE GUIDA Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 LINEE-GUIDA 10 PROTOCOLLI GRUPPO DI LAVORO MULTIDISCIPLINARE STANDARD GRIGLIE DI VALIDAZIONE GRIGLIE DI RILEVAZIONE (indicatori) Livelli accettabili di risultato Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 11 PRECAUZIONI di ISOLAMENTO Principali misure per la prevenzione e il controllo delle ICA Linee Guida CDC (USA) – 2007 CCM Ministero della Salute – 2009 2 SERIE DI PRECAUZIONI DI ISOLAMENTO precauzioni di isolamento standard precauzioni di isolamento basate sulla modalita’ di trasmissione Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 12 PRECAUZIONI di ISOLAMENTO STANDARD Assistenza a tutti i pazienti sangue altri liquidi biologici secrezioni escrezioni cute non integra mucose Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 13 PRECAUZIONI DI ISOLAMENTO STANDARD Igiene delle mani Uso di DPI: guanti, camici, maschere, occhiali, schermi facciali Collocazione dei pazienti Presidi per l’assistenza e attrezzature sanitarie Pulizia dell’ambiente Gestione della biancheria Sicurezza pratiche iniettive Igiene respiratoria (“cough etiquette”) Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 14 PRECAUZIONI di ISOLAMENTO BASATE sulle MODALITÀ di TRASMISSIONE 1. Un supplemento alle precauzioni standard (CDC - IA) 2. Utilizzate nell’assistenza di pazienti con sospetta o accertata infezione o colonizzazione da parte di microrganismi particolarmente contagiosi o importanti epidemiologicamente (CDC - IA) Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 15 TRASMISSIONE DROPLET AEREA Trasmissione a breve distanza droplet > 5 micron (Pertosse, Influenza, Parotite, Meningite) Trasmissione a lunga distanza nuclei droplet =< 5 micron (Tbc, Morbillo, Varicella) CONTATTO Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 16 PRECAUZIONI DA CONTATTO Pacchetto (bundle) di misure che si aggiungono a quelle previste dalle precauzioni standard o le intensificano Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 17 PRECAUZIONI DA CONTATTO Utilizzate per pazienti con infezione sospetta o documentata o colonizzati con patogeni altamente trasmissibili o importanti dal punto di vista epidemiologico per i quali siano necessarie precauzioni aggiuntive per impedire la trasmissione Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 18 PRECAUZIONI DA CONTATTO Collocazione del paziente (CDC - IB) Strumentazione e dispositivi per la cura del paziente Misure ambientali Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 19 PRECAUZIONI DA CONTATTO 1)Collocazione del paziente (CDC – IB) Stanza singola Stessa stanza con pazienti infetti/colonizzati dagli stessi patogeni Stessa stanza con pazienti non infetti/colonizzati dagli stessi patogeni cambiare l'abbigliamento protettivo e procedere all'igiene delle mani Indossare i guanti quando si entra nel box e quando si viene a contatto con la cute integra del paziente o le superfici e oggetti a contatto con il paziente e togliere i guanti prima di lasciare il box o lo spazio intorno al letto Indossare il sovracamice prima di entrare nel box, quando è probabile che gli abiti vengano a contatto con il paziente o superfici e oggetti potenzialmente contaminati. Rimuoverlo e procedere all'igiene delle mani prima di uscire Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 20 PRECAUZIONI DA CONTATTO 2) Strumentazione e dispositivi per la cura del paziente Manipolare le attrezzature per la cura del paziente e strumenti secondo le precauzioni standard Utilizzo di attrezzature non critiche monouso o dedicato. Se non possibile, pulire e disinfettare gli strumenti tra un paziente e l'altro Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 21 PRECAUZIONI DA CONTATTO 3) Misure ambientali Sanificazione frequente (almeno 1 volta al giorno), con particolare attenzione alle superfici toccate più frequentemente e agli oggetti a più stretto contatto con il paziente Sospendere le precauzioni da contatto alla scomparsa dei segni e sintomi di infezioni in linea con le raccomandazioni specifiche per il patogeno Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 22 PRECAUZIONI DA CONTATTO Prima di venire a contatto diretto con un paziente che ha un’infezione causata da Klebsiella pneumoniae multiresistente agli antibiotici E’ necessario che l’operatore sanitario pratichi sempre l’igiene delle mani e indossi sempre il sovracamice e i guanti monouso Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 23 PRECAUZIONI DA CONTATTO Clostridium difficile E’ necessario appplicare isolamento da contatto in stanza singola o nell’impossibilità si può adottare l’isolamento in coorte Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 24 PRECAUZIONI PER GOCCIOLINE (DROPLETS) Utilizzate per pazienti con infezione sospetta o accertata da patogeni che vengono trasmessi tramite goccioline (> 5 micron di diametro) prodotte da un paziente che tossica, starnutisca o parli (CDC 2007, IB) Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 25 PRECAUZIONI PER GOCCIOLINE (DROPLETS) Sistemazione del paziente Dispositivi di Protezione Individuale Trasporto del paziente Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 26 PRECAUZIONI PER GOCCIOLINE (DROPLETS) Sistemazione del paziente Collocare nella stessa stanza (cohorting) i pazienti che hanno una infezione sostenuta dallo stesso microrganismo (CDC 2007, IB) Se nella stessa stanza con paziente che non ha la stessa infezione, assicurarsi che i due pazienti siano posti ad una distanza >1 metro (CDC 2007, IB) Cambiare abbigliamento protettivo e procedere all'igiene delle mani nel passare da un paziente ad un altro collocato nella stessa stanza indipendentemente dal fatto che uno o entrambi richiedano precauzioni per goccioline (CDC 2007, IB) Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 27 PRECAUZIONI PER GOCCIOLINE (DROPLETS) Dispositivi di Protezione Individuale Indossare la mascherina chirurgica all’ingresso della stanza del paziente se ci si avvicina a meno di un metro. Per l’assistenza a pazienti con rosolia o parotite la mascherina chirurgica non è necessaria se il personale è immune; gli operatori non immuni devono entrare nella stanza solo se indispensabile e devono indossare la mascherina chirurgica Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 28 PRECAUZIONI PER GOCCIOLINE (DROPLETS) Trasporto del paziente Se è necessario trasportare il paziente, insegnargli a indossare la mascherina chirurgica e a osservare le norme di igiene respiratoria che riducono la trasmissione Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 29 PRECAUZIONI PER VIA AEREA Utilizzate per pazienti con infezione sospetta o accertata da patogeni trasmessi per via aerea (M. tuberculosis, morbillo, varicella e zoster disseminato) (CDC 2007, IA/IC) Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 30 PRECAUZIONI PER VIA AEREA Sistemazione del paziente Restrizioni per il personale Utilizzo dei D.P.I. Trasporto del paziente Gestione dell'esposizione Ambiente per isolamento protettivo Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 31 PRECAUZIONI PER VIA AEREA Sistemazione del paziente Collocare i pazienti in una stanza per l'isolamento respiratorio: pressione negativa, 6-12 ricambi aria, porte chiuse. Dopo la dimissione le porte devono essere tenute chiuse per un tempo sufficiente alla rimozione di microrganismi a trasmissione aerea. Il paziente deve rimanere confinato nella propria stanza e disporre di bagno (CDC 2007, IA) Adottare sistemi (triage..) per identificare i pazienti con infezione accertata o sospetta che richieda precauzioni per via aerea Sistemare quanto prima il paziente in una stanza per l'isolamento respiratorio; se non disponibile, far indossare al paziente una mascherina chirurgica e ospitarlo in una sala visite. Quando ha lasciato la stanza, lasciarla vuota per un tempo sufficiente a consentire un completo ricambio di aria (1ora) Insegnare ai pazienti ad indossare la mascherina e ad osservare le norma che riducono la trasmissione respiratoria Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 32 PRECAUZIONI PER VIA AEREA Restrizioni per il personale Il personale suscettibile al morbillo, varicella, zoster diffuso o vaiolo non dovrebbe entrare nella stanza di un paziente con una di queste infezioni, se disponibile personale immune (CDC 2007, IB). Tutto il personale dovrebbe essere immune per morbillo Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 33 PRECAUZIONI PER VIA AEREA Utilizzo dei D.P.I. Utilizzare filtranti facciali FFP2 o FFP3 quando si entra nella stanza o in casa di pazienti con tubercolosi in isolamento e quando le procedure da attuare possono determinare la produzione di aerosol (irrigazione, incisioni, drenaggi) o quando persone non immuni debbano necessariamente entrare nella stanza di pazienti con varicella o zoster disseminato Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 34 PRECAUZIONI PER VIA AEREA Trasporto del paziente Nei pazienti con lesioni cutanee da varicella, vaiolo o da Mycobacterium tuberculosis, coprire le aree colpite in modo da prevenire la produzione di aerosol o il contatto con l'agente infettivo delle lesioni. Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 35 PRECAUZIONI PER VIA AEREA Gestione dell'esposizione • Vaccinare o somministrare immunoglobuline ai soggetti suscettibili immediatamente dopo un contatto non protetto con pazienti affetti da morbillo, varicella o vaiolo (CDC 2007, IB) Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 36 PRECAUZIONI PER VIA AEREA Ambiente per isolamento protettivo Sistemare il paziente sottoposto a trapianto allogenico di midollo in un ambiente per isolamento protettivo al fine di ridurre la possibile esposizione a miceti ambientali es. Aspergillo (CDC 2007, IB) Assicurare che l'ambiente mantenga una pressione positiva; utilizzare un'anticamera per garantire un bilancio della pressione fra l'ambiente isolato e il corridoio. Sigillare la stanza in modo da prevenire l'ingresso di aria dall'esterno. Utilizzare filtri HEPA. Prevedere almeno 12 ricambi di aria all'ora Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 37 Uso di misure di barriera Dispositivi Protezione Individual e (DPI) Standard Contatto Guanti in caso di contatto con sangue, materiale infetto, mucose, cute non integra o integra se potenzialmente contaminata Guanti e sovracamice per ogni contatto con cute integra paziente o superfici/oggetti circostanti. Sovracamice durante procedure o attività che prevedano contatto con sangue, fluidi biologici, secrezioni o escrezioni DPI per naso/bocca/occhi per procedure che generano spruzzi o schizzi da sangue, fluidi biologici, secrezioni o escrezioni indossarli all’entrata e rimuoverli all’uscita della stanza di isolamento (zona filtro, antistanza). Corretta rimozione per evitare la contaminazione Droplet Mascherina chirurgica OS all’ingresso nella stanza del paziente se < 1 metro Mascherina chirurgica al paziente Cambiare l’abbigliamento protettivo e procedere all’igiene delle mani nel contatto tra un paziente e l’altro Preferire personale Titolo presentazione – Autori – Roma, marzo – settembre 2011 immune Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 Aerea • Mascherina chirurgica al paziente • Filtrante facciale FFP2 o FFP3 all’operatore all’ingresso nella stanza o quando produzione di aerosol • Personale immune CDC 2007 38 Standard Contatto Droplets Posizio namento del paziente Paziente con sospetto rischio di trasmissione di infezione in stanza singola, altrimenti basarsi su: •Potenziale via trasmissione •Fattori di rischio di trasmissione del paziente •Rischio di outcome avversi da ICA in altri pazienti •Disponibilità di stanza singola o coorte o separazione spaziale Paziente in stanza singola. Coorte di pazienti. Separazione spaziale. Paziente in stanza singola. Coorte di pazienti. Separazione spaziale > 1 metro o tenda. (Coorte di operatori) Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 Aerea Paziente in stanza singola per isolamento respiratorio: •prevedere almeno 6-12 ricambi / ora •Ricambi aria esterna o Filtri HEPA. •Indicatori visivi •Porte chiuse CDC 2007 39 Standard Contatto Droplet Trasporto del paziente Non indicazioni particolari Trasporto del Trasporto solo paziente solo se se necessario. necessario: • Norme di •contenimento/ igiene copertura aree respiratoria infette/colonizzate •rimozione DPI contaminati e igiene delle mani •nuovi DPI nel luogo di destinazione Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 Aerea Trasporto solo se necessario. Nei pazienti con lesioni cutanee da varicella, vaiolo o da TBC coprire le aree colpite in modo da prevenire la produzione di aerosol o il contatto con l’agente infettivo Mascherina chirurgica al paziente FFP2 o FFP3 per l’operatore sanitario CDC 2007 40 Corretta gestione delle attrezzature, strumenti e dispositivi per la cura del paziente Standard Contatto Stabilire politiche e procedure per il contenimento, trasporto e manipolazione di attrezzature/strumenti/dis positivi potenzialmente contaminati con sangue o fluidi biologici. Rimuovere, con idonei prodotti, eventuale materiale organico da strumenti/devices criticisemi critici prima della disinfezione ad alto livello e della sterilizzazione Uso DPI indicati se manipolazione di strumenti/devices sporchi o in contatto con sangue e fluidi biologici Gestione di attrezzature, strumenti/devices come da precauzioni standard Attrezzature non critiche devono essere monouso o dedicate al singolo paziente o pulizia e disinfezione prima del riuso Droplet Aerea Gestione attrezzature come da precauzioni standard Attrezzature non critiche devono essere monouso o dedicate al singolo paziente Attrezzature o pulizia e non critiche disinfezione prima devono essere del riuso monouso o dedicate al singolo paziente o pulizia e disinfezione prima del riuso Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 CDC 2007 41 Corretta gestione degli ambienti Standard Contatto Droplet Stabilire politiche e procedure di pulizia dell’ambiente di routine e mirate a specifiche situazioni. Uso di prodotti idonei e controllo dell’efficacia nel tempo Garantire frequente pulizia e disinfezione stanze di isolamento con attenzione a superfici/oggetti/ strumentazioni circostanti il paziente Garantire frequente pulizia e disinfezione stanze di isolamento con attenzione a superfici/oggetti/ strumentazioni circostanti il paziente Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 Aerea Garantire procedure di pulizia dell’ambiente come da precauzioni standard CDC 2007 42 Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011 43 “LE BUONE IDEE SONO TALI SOLO SE ACCOMPAGNATE DA BUONE AZIONI” Paul Valery Precauzioni da contatto-droplet-aerea – E. D'Alessandro – Roma, marzo – giugno 2011