Scarica 02__Porta081127
Transcript
Scarica 02__Porta081127
With compliments STUDIO PROIMA S.r.l. DUROCEM ITALIA S.p.A. VAGNOZZI S.r.l. BERAUD S.r.l. OFFICINE TOSONI LINO S.p.A. F.LLI PANZERI S.p.A. TECNOENGINEERING 2A S.r.l. GRUPPO P.S.C. S.p.A BIESSE S.r.l. CORAP S.r.l.-GRUPPO CORREALE G.S.M. S.r.l. SCHINDLER S.p.A. in alto: uno dei tre mosaici pavimentali del I secolo, raffigurante scene nilotiche, rinvenuto nei lavori di scavo all’interno del cantiere “Porta di Roma”. Gli affreschi, recuperati, restaurati e tutelati dalla Soprintendenza Archeologica di Roma, sono esposti nell’atrio della galleria commerciale. status: in corso LOCALITÀ BUFALOTTA - ROMA PROGETTO Studio Valle Architetti Associati: arch. Gino Valle (2000-2003), arch. Pietro Valle (2003-2008), in collaborazione con arch. Rossella Capri (Imprese Lamaro) CENTRO POLIFUNZIONALE PORTA di ROMA 91 INVESTITORE e SVILUPPATORE Porta Di Roma S.r.l.: Società Partecipata da Gruppo Lamaro Appalti S.p.A. e Parsitalia Real Estate S.r.l. Foto di Riccardo Cimmino e Dario Sanchez 92 93 Il Centro Polifunzionale Porta di Roma, sorge in posizione strategica in prossimità del G.R.A. dell’autostrada Roma-Firenze. Rappresenta un nuovo insediamento urbano, caratterizzato da un’elevata qualità ambientale, con una dotazione di servizi atti anche a compensare le carenze dell’edificato esistente. Il Centro Polifunzionale Porta di Roma, che rientra nel “Progetto Urbano Bufalotta” approvato dal Comune della capitale nel lontano 1997, sorge in una zona periferica a nord di Roma, a ridosso del Grande Raccordo Anulare. Progettato dall’architetto Gino Valle agli inizi degli anni ’90, il lavoro è stato seguito (dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2003) dal team dello studio, diretti dal figlio - l’architetto Pietro Valle - e dalla squadra di professionisti della società Porta di Roma, proprietaria di quasi tutto il suolo. Il complesso integrato, che ha visto impiegato un investimento di oltre un miliardo di euro, si sviluppa su un’area di circa 350 ettari e ospita un grande centro commerciale, un’area residenziale, un polo sanitario, un albergo, centri direzionali privati e pubblici. Con il completo aggiornamento della viabilità primaria e secondaria di questa vasta area della capitale si prevede anche la realizzazione di un parco attrezzato di circa 150 ettari, secondo il concetto di città polifunzionale finalizzata al rinnovo urbano. L’impianto stradale rispetta la morfologia del territorio; per garantire una buona viabilità, la larghezza minima tra gli edifici è di 20 metri mentre per preservare la qualità ambientale sono destinati a verde pubblico 145 metri quadrati per abitante ( ovvero il 47% dell’intero insediamento). L’attenzione agli spazi comuni è testimoniata da un teatro, da una chiesa, dai residence e dal centro sanitario che saranno costruiti nelle piazze situate nei punti di incontro tra i principali sistemi viari. Gli edifici direzionali con un basamento commerciale possono raggiungere l’altezza massima di sette piani, mentre per le abitazioni comuni è previsto un massimo di cinque piani. I parcheggi pubblici, disposti in base alle reali esigenze del quartiere, sono approntati su aree permeabili e semipermeabili, in modo da garantire le migliori condizioni stradali agli automobilisti, e sono schermati da una serie di alberature e siepi per mantenere un piacevole effetto visivo dell’abitato. Il piano dei lavori prevede, peraltro, la riqualificazione del Casale Radicicoli e degli edifici ad esso pertinenti, dove sorgerà un centro ippico e un centro di attività ricreative. Grande attenzione è stata data per salvaguardare il patrimonio archeologico della zona, sia durante gli scavi diretti dalla Soprintendenza sia attraverso una campagna di studi che ha puntato sulla perfetta simbiosi tra la Roma antica e quella moderna delineando sia un percorso specifico per visitare i siti archeologici all’interno dell’attiguo Parco delle Sabine, sia la loro valorizzazione nella zona urbana. L’area di intervento si sviluppa su circa 350 ettari; il masterplan di progetto è stato pensato con l’obiettivo di riqualificare l’area e configurare una nuova porta riconoscibile per la città. La superficie destinata a verde pubblico, di circa 150 ettari, rappresenta uno degli elementi della qualità ambientale caratteristici del progetto.Nella foto una ripresa aerea del cantiere nel 2007. 94 95 L’idea dell’architetto Gino Valle, era quella di far sembrare l’intero complesso come un grande transatlantico o come una cittadella murata con la base color tufo e un cornicione metallico che a seconda della giornata poteva assumere toni grigi o azzurri. 96 97 Il centro commerciale è costituito da più livelli che comprendono l’ipermercato, un complesso multisala, medie superfici di vendita, negozi e relativi servizi comuni: la galleria di distribuzione interna, i piazzali di carico/scarico merci, i servizi igienici. Gli altri due edifici a destinazione commerciale sono molto più piccoli dell’edificio principale e sono ruotati così da formare le quinte che, incorniciando lo spazio interno delle tre piazze pedonali, raccordano e collegano, a quote differenti, mediante scale e scale mobili, i tre edifici, i loro ingressi principali ed i sottostanti parcheggi. Gino Valle Nato a Udine nel 1923 e morto a ottant’anni nel 2003, Gino Valle è stato pittore, architetto, designer, docente universitario. Dopo la laurea a Venezia nel 1948, lavorò con Carlo Scarpa e Giuseppe Samonà, quindi nello studio d’architettura Valle, del padre Provino, a Udine. L’operare di Gino Valle è legato allo sviluppo industriale del Nordest italiano del secolo scorso: i numerosi progetti da lui realizzati descrivono un processo di trasformazione del territorio del Friuli e del Veneto, da rurale a industriale, dimostrando di essere in grado di soddisfare allo stesso tempo tutti i requisiti tecnici ed economici imposti dalla committenza, un forte sperimentalismo delle soluzioni, una straordinaria attenzione alle relazioni con il contesto urbano e con il paesaggio agrario. La sua personalità è legata anche a una forte esigenza di conformare il progetto alla funzione, di ideare la forma architettonica o dell’oggetto industriale in stretta relazione al suo utilizzo e al suo fine. Un “pratico” dell’architettura e del disegno industriale che derivava l’estetica formale dall’utilità e dalla funzionalità: “non esiste un mondo della forma - dichiarò in un’intervista - la forma si trova attraverso il problema”. Pietro Valle Laurea in Architettura allo IUAV di Venezia e Master of Architecture alla Harvard Graduate School of Design a Cambridge (USA). Ha lavorato negli studi di Boris Podrecca a Vienna e Frank O. Gehry a Los Angeles. Dal 1990 collabora allo Studio Valle Architetti Associati, cui è associato dal 2003. Dal 1997 è docente di Progettazione Architettonica alla Facoltà di Architettura di Ferrara. 98 99 Mentre il centro commerciale principale è statico, ancorato al terreno e, anzi, vuole diventare esso stesso terreno, l’Ikea, rivestita di lamiera corrugata blu con due schermi a sbalzo, e il Leroy Merlin sono volutamente diversi: leggeri e colorati si presentano come elementi in movimento approdati sulle piazze. 100 101 Il complesso, pensato come un insediamento nel paesaggio, è caratterizzato da un basamento terrazzato rivestito di pannelli di cemento colore ocra da cui si stagliano il coronamento in zinco grigio e i lucernari delle gallerie commerciali in metallo riflettente. Un sistema di tre piazze pedonali poste a differenti quote, illuminate anche nelle ore serali e notturne per la presenza delle sale cinematografiche e dei ristoranti, lega tra loro il centro commerciale, l’Ikea ed il Leroy Merlin. POLO COMMERCIALE PORTA DI ROMA località Bufalotta - Roma progetto architettonico Studio Valle Architetti Associati: arch. Gino Valle (20002003), arch. Pietro Valle (2003-2008), con geom. Marco Carnelutti e arch. Walter Vidale team di progetto arch. Ugo Tranquillini, arch. Alessandro Manaigo, arch. Piero Zucchi, geom. Nelson Zizzutto, geom. Robert Zizzutto in collaborazione con progetto esecutivo: arch. Rossella Capri - Imprese Lamaro (Centro Commerciale), arch. Carlo Costantini (IKEA), arch. Elisabetta Mapelli (Gallerie Commerciali - Interni) progettazione interni multisala UGC Ciné Cité: arch. Benjamin Feldtkeller / DW9 direzione artistica Arch. Pietro Valle coordinamento progettuale Gruppo Lamaro Appalti S.p.A. investitore e sviluppatore Porta di Roma S.r.l.: società partecipata da Gruppo Lamaro Appalti S.p.A. e Parsitalia Real Estate S.r.l. area di progetto 3.314.605 mq. superficie utile lorda e volumetria edificabile 2.372.486 mc. residenziale 781.922 mc. direzionale, commerciale, non residenziale, servizi, attrezzature di livello urbano (zona A) 1.590.564 mc. standard per verde e servizi 1.771.142 mq. destinazione d’uso ricettivo descrizione ipermercati, cinema multiplex, ristoranti, bar, shopping di qualità, albergo, poste, banche, uffici, bowling, teatro, piscine infrastrutture e trasporti pubblici esistenti e realizzati a servizio del nuovo intervento svincolo di collegamento tra A1 Roma Firenze e G.R.A., viabilità complanare, nuovo svincolo tra G.R.A. e via delle Vigne Nuove, via di Settebagni, via della Bufalotta, nuovo assetto della viabilità di quartiere infrastrutture e trasporti pubblici previsti Metropolitana B1 (Stazione Bufalotta) 102 Costruzione “pesante” e “costruzione leggera” formano un paesaggio artificiale che fa da sfondo ed accoglie i segni del commercio. Gli edifici sono accessibili direttamente dai due piani semi-sotterranei dedicati ai parcheggi. Il terreno è stato scavato in profondità in modo che le strade di accesso scendano di quota fino ai piani parcheggio ed è attraverso questo taglio che la luce naturale penetra nel sotterraneo. 104 105 Tutti i negozi si affacciano su una galleria che offre la massima visibilità ai negozi e il maggior comfort ai visitatori, con illuminazione naturale diffusa, attraverso dei grandi lucernari alti 24 metri. La presenza degli stessi e quella della torre d’ingresso (illuminati all’esterno) come pure la presenza delle piazze pedonali (illuminate anche nelle ore serali e notturne per la presenza delle sale cinematografiche UGC e dei ristoranti) garantiscono estrema visibilità al complesso, non solo dal quartiere limitrofo ma anche dal G.R.A. 106 107 La torre residence si sviluppa su 18 piani fuori terra con il piano tipo a pianta rettangolare mentre sviluppa un’altezza complessiva di circa 64 metri. L’edificio sarà dotato di 162 camere, di un centro congressi con due sale congressuali, un ristorante, un bar, tre sale riunioni e parcheggio interrato. 108 109 MULTISALA UGC CINÉ CITÉ progettista generale Arch. Pietro Valle (Udine) project management J&A Consultants (Milano) progettazione interni Arch. Benjamin Feldtkeller / DW9 per J&A Consultants progettazione esecutiva Ufficio tecnico “Porta di Roma” Arch. Rossella Capri committente Soc.Porta di Roma S.r.l. conduttore UGC Ciné Cité Italia S.p.A. direttore dei lavori Ing. Alessandro Guerrini impresa esecutrice Edilizia Roma Centro Nord S.c.a.r.l. direttore di cantiere Ing.Mauro Pelati 110 111 © Riccardo Cimmino CLIMATIZZAZIONE Anche per questo nuovo multiplex della UGC i sistemi di raffrescamento, riscaldamento e trattamento dell’aria sono affidati agli impianti Thereco by ATR Group, installati dalla F.lli Panzeri S.p.A. © Riccardo Cimmino 112 113 © Riccardo Cimmino © Riccardo Cimmino 114 115 © Riccardo Cimmino © Riccardo Cimmino © Riccardo Cimmino © Riccardo Cimmino I PANNELLI DISEGNANO LO SPAZIO L’architetto Feldtkeller ha voluto rendere lo spettatore protagonista dello spazio in cui si muove. Ciò sia all’interno delle 14 sale (con impianti audio e di proiezione all’avanguardia, con le geometrie delle scalinate e con i maxischermi), sia nello spazio esterno (con le grandi vetrate, con il legno, con l’acciaio, con la verticalità, e con i giochi di luce). 116 © Riccardo Cimmino 117