La telefonia mobile di terza generazione: l`UMTS e

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La telefonia mobile di terza generazione: l`UMTS e
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BOLOGNA
FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA
Corso di Laurea in
Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo
Indirizzo Cinema
La telefonia mobile di terza generazione:
l’UMTS e il caso 3 in Italia
Tesi di Laurea in Teoria e Tecnica delle Comunicazioni di Massa
Relatore
Chiar.mo Prof. Pier Luigi Capucci
Correlatore
Prof. Pietro Favari
Presentata da
Azzurra Pici
I° SESSIONE
ANNO ACCADEMICO 2003/2004
INDICE GENERALE
Presentazione
pag.
7
Premessa
“
9
Ringraziamenti
“
10
Capitolo 1 – Nuove funzioni sociali e percettive
“
13
1.1 Da Status Symbol a medium popolare
“
13
1.2 Agli albori
“
14
1.3 Un valido compagno di lavoro
“
15
1.4 Il modo migliore per dirlo
“
19
1.4.1 Medium caldo o freddo?
“
23
1.5 L’invasione degli ultrauomini
“
26
1.6 Lo spazio e il tempo telefoninici
“
29
1.6.1 Spazi e luoghi: Tutto intorno a te
“
31
1.6.2 Per guadagnare e perdere tempo
“
33
PARTE I – Dal telefono al telefonino al videofonino®:
una mutazione non solo tecnologica
1
PARTE II – La tecnologia UMTS e i protagonisti
della terza generazione cellulare
Capitolo 2 – L’innovazione tecnologica dell’UMTS
“
37
2.1 Logica del servizio radiomobile e differenze tra
i sistemi
“
37
2.1.1 Prestazioni richieste ad un moderno sistema
radiomobile
“
39
2.2 Breve premessa tecnica
“
41
2.3 La prima generazione della telefonia mobile:
TACS ed E-TACS
“
42
2.4 La seconda generazione: l’era del GSM
“
43
2.4.1 WAP e GPRS: verso l’UMTS
“
44
2.5 Nuove esigenze di mercato: la convergenza dei
servizi
“
45
2.6 UMTS: il Sistema Universale per le
Telecomunicazioni Mobili
“
46
2.6.1 Frequenze e prestazioni di mobilità:
l’interfaccia radio e il concetto di software
radio
“
50
2.6.2 Varietà di traffico
“
54
2.6.3 Struttura di rete
“
56
2.6.4 La componente satellitare
“
57
2.6.5 Modalità operative ed antenne intelligenti:
il concetto di rete cellulare a due strati
“
62
2.6.6 Gli attuali limiti dell’UMTS
“
64
2.6.7 Servizi e applicazioni: il Virtual Home
“
67
2
Environment
2.6.8 Schede USIM e schede dati UMTS
“
68
2.6.9 I terminali UMTS presenti e futuri
“
70
Capitolo 3 – Il mercato e l’offerta della terza generazione
“
73
3.1 L’Italia Paese guida
“
73
3.2 Innovazione ed investimenti
“
76
3.2.1 Investimenti nella rete e differenti modelli
di offerta
“
78
3.2.2 Considerazioni sugli investimenti UMTS
“
80
3.2.3 La direzione degli investimenti
“
83
3.3 Il meccanismo delle aste
“
85
3.3.1 L’asta per l’assegnazione delle licenze
UMTS in Italia
“
87
3.4 Vincitori e vinti: l’acquisizione delle
licenze UMTS
“
90
3.5 Le conseguenze della gara per le licenze
“
94
3.6 Gestori italiani e scelte strategiche
“
96
3.6.1 TIM- Telecom Italia Mobile
“
97
3.6.2 Vodafone
“
99
3.6.3 Wind
“
101
3.6.4 Tre (3)
“
104
3.6.5 Uno sguardo al futuro: previsioni 2004-2010
“
105
3.7 L’UMTS in Europa
“
107
3
3.8 L’UMTS in Giappone e negli Stati Uniti
“
111
Capitolo 4 – Il mondo di 3
“
115
4.1 Chi è H3G
“
115
4.1.1 Breve cronistoria di H3G
“
118
4.1.2 Business Model e Codice Etico di H3G
“
128
4.1.3 Le sedi di H3G
“
130
4.1.4 I valori di 3 e il suo marchio
“
130
4.2 Comunicare con 3
“
132
4.3 Il Portale Mobile di 3
“
134
4.4 Gli altri servizi offerti da 3
“
146
4.5 I videomessaggi di 3 People
“
148
4.6 Piani tariffari e pubblicità
“
148
4.7 I videofonini 3
“
151
4.8 3 for Business: i valori per un’azienda
“
156
4.8.1 L’offerta di 3 for Business
“
157
I – Codice Etico di H3G S.p.A.
“
161
II – Intervista a Giorgio Benvenuti, manager di H3G
“
181
III – Intervista a Bernd Eylert, presidente di UMTS Forum
“
184
IV – Il telefono cellulare all’orecchio: problemi sanitari
“
191
PARTE III – Il caso 3
APPENDICI
4
BIBLIOGRAFIA
“
199
SITOGRAFIA
“
204
INDICE TABELLE E FIGURE
Tab. 1.1 – Coefficienti di penetrazione del telelavoro in Europa
(pag. 17);
Tab. 2.1 – Principali problemi riscontrati negli apparati UMTS
(pag. 67);
Fig. 3.1 – Investimenti nella telefonia mobile (1995-2001)
(pag. 76);
Fig. 3.2 – Investimenti previsti nella rete UMTS
(pag. 84);
Tab. 3.1 – Il caso Blu
(pag. 94);
Tab.3.2 – EDGE
(pag. 99);
Tab. 3.3 – i-Mode
(pag. 103);
Tab. 3.4 – Ipotesi di mercato UMTS
(pag. 106);
Tab. 3.5 – L’UMTS nel mondo
(pag. 109);
Tab. 4.1 – Gli azionisti di H3G
(pag. 116);
Tab. 4.2 – Piano tariffario “Tua” all’estero
(pag. 150);
5
Tab. 4.3 – Motorola A925
(pag. 151);
Tab. 4.4 – Motorola A835
(pag. 152);
Tab. 4.5 – NEC e616
(pag. 153);
Tab. 4.6 – NEC e313
(pag. 154);
Tab. 4.7 – LG U8110
(pag. 155);
Tab. 4.8 – Piani tariffari “3 for Business” all’estero
(pag. 160).
6
PRESENTAZIONE
Questa dissertazione ha come fine l’analisi del sistema UMTS e
quindi della telefonia mobile di terza generazione. Dal momento che
attualmente nel nostro Paese il primo e unico gestore di questo tipo di
tecnologia è H3G con il suo marchio 3, sottoporremo come caso di
studio l’esame dei servizi di tale operatore. Il presente lavoro è
articolato in tre parti, più una finale di Appendici che toccano e
riprendono alcuni temi affrontati nel testo tutto. La prima parte è una
sorta di introduzione al mondo della telefonia cellulare in generale,
affrontato in chiave sociologica, antropologica e percettiva. Questa
parte costituisce di fatto un preambolo obbligatorio al discorso sul
dispositivo che ha cambiato la vita e le abitudini di tutti noi italiani in
un lasso di tempo brevissimo e che si è trasformato esso stesso a
seconda delle nostre necessità.
In questo equilibrio tra il “mutare” e l’ “essere mutato”, il cellulare è
riuscito a giungere con grande successo alla sua terza generazione,
passando per altre tappe intermedie, come il WAP e soprattutto il
GPRS. Di quest’evoluzione tratta la seconda parte del lavoro,
articolata in due capitoli, uno improntato sulla visuale tecnologica del
sistema UMTS e quindi sul suo funzionamento “fisiologico” e l’altro
su quella prettamente economica e di business creato. All’interno di
questo capitolo appena citato fanno capolino i nomi degli operatori
7
italiani del settore della telefonia mobile, quali Tim, Vodafone, Wind
e 3, seguiti nelle loro strategie di investimento e marketing.
L’ultima parte del lavoro è dedicata completamente a 3 e ai suoi
servizi, con particolare zelo nei confronti dei suoi Value Added
Services (VAS), le prestazioni specifiche dell’UMTS che
costituiscono la grande innovazione apportata dal sistema all’intero
comparto.
Infine, come cornice all’intera dissertazione, si è ritenuto utile porre
quattro appendici, due di approfondimento puro e semplice e due
consistenti in interviste a personalità di spicco del mondo della
telefonia cellulare.
8
PREMESSA
“Essere fuori di casa e ciò non di meno sentirsi dunque nel proprio
domicilio, vedere il mondo, esserne al centro e restarci nascosto” è
quel che sta succedendo ad ognuno di noi, oramai del tutto calati nel
mondo del virtuale. In questa espressione di Baudelaire∗ riportata da
Flichy nel 1994, il riferimento è al flaneur (perdigiorno), colui che
“porta con sé il proprio spazio privato mentre passeggia in città senza
una meta precisa”, tuttavia il sociologo francese trasla il soggetto in
baladeur: “Oggi il baladeur, il telefonista mobile, come il flaneur di
Baudelaire, trasporta il proprio spazio privato con sé. È in mezzo alla
folla anonima, assente da casa, dall’ufficio e in telecomunicazione
potenziale con il mondo intero”. In tale contesto il telefono cellulare,
protesi dei nostri sensi, prolunga lo spazio privato in quello pubblico,
permettendo il contatto con altre persone o semplicemente con altri
mondi. Non a caso l’ultimo capitolo del presente elaborato è intitolato
Il mondo di 3, una nuova dimensione che ci è concesso visitare nel
momento e nel luogo desiderati. Mediante le nuove tecnologie
wireless ed in particolare grazie all’UMTS e ai suoi servizi, si ha la
sensazione che tutto sia intorno a noi, a portata di mano e di clic; è
come se riuscissimo a trascendere dal nostro corpo e dai suoi limiti per
collegarci direttamente all’essenza di ogni cosa. Accanto alle
considerazioni di tipo “mistico”- trattate tra l’altro tangenzialmenteL’opera di Baudelaire in questione è I fiori del male, citata all’interno di P. Flichy, Storia della
comunicazione moderna, Baskerville, Bologna, 1994.
∗
9
questo lavoro di tesi contempla il lato scientifico e tecnologico
dell’innovazione del sistema UMTS; non solo, ma vi sono analizzate
anche le componenti economiche e di marketing scaturite da tale
nuovo business. Ogni capitolo della dissertazione tocca diverse
sfaccettature dell’argomento, per poi coagularsi nel capitolo quarto,
dedicato al primo operatore della terza generazione mobile in Italia e
quindi all’esempio tangibile della grande trasformazione in atto
nell’ambito dell’Information Technology and Society.
RINGRAZIAMENTI
Prima di entrare nel vivo della trattazione, vorrei ringraziare chi mi ha
sostenuto e porto un aiuto nello sviluppare e redigere questo lavoro di
tesi. Il mio pensiero va al dott. Giorgio Benvenuti, manager della
sede H3G di Genova, che si è sempre dimostrato molto disponibile e
gentile nei miei confronti e alla dott.ssa Ornella della sede H3G di
Casalecchio di Reno (Bo), che mi ha introdotto a Marco Roccabianca
e a Raffaella Capasso della Consumer Division e a Gabriele
Benvenuti della Business Division.
10
Ai miei genitori
11
PARTE PRIMA
Dal telefono al telefonino al videofonino : una mutazione
non solo tecnologica
12
Capitolo primo
Nuove funzioni sociali e percettive
1.1 Da status symbol a medium popolare
L’invenzione del telefonino ha cambiato la vita a milioni di persone,
le quali, a loro volta, hanno cercato di adattare il nuovo medium alle
proprie esigenze. Inizialmente esso- come era accaduto per il suo
antenato, il telefono,- era rivolto ad una ristretta elite che poteva
permetterselo e a cui serviva, magari, per lavoro: raramente si usava il
cellulare per faccende personali. Fino a qualche anno fa, quindi, si può
dire che questo nuovo mezzo di comunicazione era esibito come
status symbol, come prova di un poter fare negato alla massa. La
maggior parte delle persone, infatti, a quei tempi (metà anni ’80) non
era in grado di sostenere un costo elevato per un medium che non
avrebbe potuto usare in quanto non ancora diffuso: a cosa poteva
servire un cellulare se esisteva il telefono fisso, che già tutti avevano?
Per non parlare poi degli elevati costi di abbonamento e tariffe, il cui
giogo si sarebbe divelto con l’arrivo delle ricaricard e quindi della
popolarizzazione dell’apparecchio e del conseguente crollo dei costi
delle telefonate. Un altro motivo per cui il telefonino poteva non
interessare è quello della minore mobilità della gente comune rispetto
ai giorni nostri, nonostante la tragedia dell’11 settembre 2001 abbia
creato una flessione dei viaggi a lunga tratta. Certo, si potrebbe
obiettare che l’uomo abbia innato in sé il desiderio di spostarsi,
13
conoscere e conquistare nuove terre e orizzonti- cosa tra l’altro
innegabile- ma è anche vero che la chiave economica potrebbe ancora
una volta essere un punto di vista capace di dare molte risposte alle
domande sulla diffusione del mezzo. Non si dimentichi la crisi che ha
attraversato, durante i primi anni ’80, il mondo occidentale e che ha
abbassato il potere d’acquisto delle persone. E’ anche per questo
fattore pratico che il telefonino è stato visto, alla nascita, come uno
status symbol: chi in quei tempi duri poteva permettersi di possederlo
non poteva che essere una persona abbiente e quindi potente. Ed è per
questo medesimo motivo che oggigiorno esso non può più essere
considerato tale, dal momento che la società del benessere ha
permesso una saturazione del mercato occidentale. Si è calcolato che
una famiglia media italiana possiede cinque telefonini che vengono
solitamente cambiati ogni 18 mesi. Vedremo più avanti i motivi che
spingono a queste sostituzioni, prima di tutto di carattere tecnico
(l’introduzione di nuovi sistemi), ma anche di carattere semplicemente
estetico e ludico (nuovi gadget). Prima di passare in rassegna le
argomentazioni di tipo tecnico e tecnologico- cosa che avverrà nei
prossimi capitoli- è bene affrontare i discorsi di natura sociale e
antropologica che sono alla base dell’invenzione del telefono cellulare
e di ogni medium in generale.
1.2 Agli albori
Come si è detto precedentemente, il telefonino è stato usato alla sua
nascita soprattutto in campo business ed erano pochi i casi di
dispositivi utilizzati da quella che oggi è definita fascia consumer. La
stessa cosa si era verificata per il telefono inventato da Meucci, ma il
cui brevetto fu depositato da Bell nel 1876. Per una maggior
precisione bisogna dire che, com’è accaduto per molti media, sono
state esigenze strategiche a spingere verso l’invenzione del telefonino,
14
a causa della forte esigenza di comunicare tra e con i mezzi in
movimento da parte del sistema militare. Si può far coincidere la
nascita delle comunicazioni mobili con l’introduzione della
modulazione di frequenza FM (Frequency Modulation)- avvenuta nel
1935 ad opera di E.H. Armstrong- che conobbe un notevole sviluppo
durante la Seconda Guerra Mondiale. Così, se alla fine degli anni ’40
nacquero i primi sistemi di telefonia mobile che consentivano ad una
ristretta cerchia di persone di effettuare chiamate telefoniche in
movimento, l’introduzione dei sistemi cellulari veri e propri avvenne
negli anni ’80, dopo le sperimentazioni effettuate a partire dagli anni
’60. Rimandiamo a dopo un’analisi tecnologica più approfondita dei
vari sistemi cellulari analogici e non.
1.3 Un valido compagno di lavoro
A partire dagli anni ’80 , quindi, la vita di molte persone è andata
cambiando. In primo luogo, l’effetto dell’uso del telefonino si è fatto
sentire sui lavoratori, in particolar modo su quelli obbligati a spostarsi
in continuazione da un luogo all’altro per esigenze aziendali. Per
costoro quindi il portatile ha costituito e costituisce un grande
vantaggio, in quanto esso permette di essere costantemente aggiornati
sugli appuntamenti, sulle variazioni borsistiche e in generale su quanto
concerne il mondo del business. Si può dire che per loro il cellulare
rappresenti una sorta di “cordone ombelicale invisibile con l’ufficio”1.
La grande trasformazione è ancora in atto, si pensi infatti alla
sovrapponibilità tra telefonini e personal computer che sta portando i
due dispositivi alla definitiva coincidenza. Questo lavoro analizzerà in
seguito proprio ciò, a proposito della tecnologia UMTS. Il cellulare
può trasferire al PC due caratteristiche principali: la mobilità e la
1
L. Fortunati (a cura di), Gli italiani al telefono, Franco Angeli, Sociologia, Milano, 1995, pag.
126.
15
reperibilità. La prima è dovuta innanzitutto alla leggerezza e alla
maneggevolezza, certamente maggiori persino rispetto ad un laptop;
la seconda è una diretta conseguenza della facilità di trasporto che
consente di essere costantemente rintracciabili. In La televisione,
Enrico Menduni parla a proposito della convergenza come un fatto
necessario per le tecnologie del futuro: “Il futuro dei media sarà
caratterizzato dalla convergenza multimediale, ossia un processo- già
in atto- di avvicinamento tra tecnologie, in cui il computer mette a
disposizione il linguaggio digitale e le connesse grandi possibilità di
trattamento, velocizzazione e compressione dei dati; la telefonia
fornisce la sua rete di connessione che, attraverso cavi, satelliti e altre
promettenti tecnologie (come le microonde), copre ormai tutto il
pianeta”2. Nicholas Negroponte era di questa convinzione già dal
1978, quando profetizzò che “tutte le tecnologie della comunicazione
stanno subendo una metamorfosi comune che può essere compresa
correttamente e favorita solo se considerata come un unico
fenomeno”3. Un altro docente proveniente dal MIT, Michael
Dertouzos, auspica che la nuova tecnologia possa sopperire alle tante
carenze delle “centinaia di servi sciocchi”4 (i computer) che ci
attorniano, mediante una rivoluzione ancora incompiuta: “Il
cambiamento dello scenario complessivo avverrà grazie a tre nuovi
elementi: l’interconnessione con i computer di un numero crescente di
elettrodomestici e dispositivi vari; un sempre maggior ricorso
all’informatica mobile basata su infrastrutture senza fili; il lancio di
una nuova generazione di software intercambiabile”5. Forse che il
cellulare stia permettendo di andare nella direzione- tanto agognata da
Dertouzos- della tecnologia antropocentrica, che, a suo dire, dovrebbe
2
E. Menduni, La televisione, Il Mulino, Bologna, pag. 103.
3
S. Brand, Media Lab, il futuro della comunicazione, Baskerville, Bologna, 1993, pag. 18.
4
M. Dertouzos, La rivoluzione incompiuta, Apogeo, Milano, 2002, pag. 64.
5
Ibidem, pag. 8.
16
“aiutarci a ottenere di più facendo di meno”6? A ben guardare,
tornando al discorso base sui cambiamenti nella vita lavorativa
apportati dal telefonino, risulta vero il fatto che questo dispositivo ci
permette di fare qualcosa mentre siamo impegnati a fare altro. A
questo proposito possiamo ancora una volta citare Negroponte:
“Quando vado da New York a Tokio, circa 14 ore di volo, scrivo
durante la maggior parte del tempo e, tra l’altro, invio quaranta o
cinquanta messaggi di posta elettronica. Pensate se, al mio arrivo in
albergo, li consegnassi al portiere per farli spedire come fax. Sarebbe
considerata una quantità eccessiva”7. Non a caso il paragrafo da cui è
tratto questo pensiero è intitolato “Essere in casa e fuori allo stesso
tempo”: per lo scienziato come per tanti uomini d’ufficio il viaggio
diviene un momento di lavoro che consentirà, una volta giunti a
destinazione, di godere maggior tempo di relax. La consapevolezza
della possibilità di poter lavorare in qualsiasi posto in maniera
proficua ha generato un boom del telelavoro, soprattutto negli USA.
Anche l’Europa ha reagito positivamente a questa novità e la
Finlandia è il Paese a più alto coefficiente di penetrazione; si consulti
la tabella qui sotto per avere notizie sulle altre nazioni:
Paese
Coefficiente di penetrazione
Danimarca
11
Finlandia
18
Francia
3.5
Germania
6
Regno Unito
8.55
Irlanda
4.3
Italia
Olanda
6
15.2
6
Ibidem, pag. 6.
7
N. Negroponte, Essere digitali, Sperling & Kupfer, Milano, 1997, pag. 201.
17
Spagna
2.8
Svezia
15
Media
9.04
Tab. 1.1- Coefficienti di penetrazione del telelavoro in Europa.
Fonte:
F.Marinuzzi, F. Tortoreto, “GPRS, UMTS, WI-FI e le tecnologie di ΙV generazione”, Franco
Angeli, Milano, 2003
In Il mondo digitale, gli autori Ciotti e Roncaglia ci illustrano i
principi su cui si basa il lavoro da casa: “L’idea alla base del
telelavoro è molto semplice: invece di spostare il lavoratore verso il
luogo di lavoro centrale, dove egli presta la sua opera, è conveniente
spostare direttamente il lavoro, o meglio il suo prodotto, e lasciare il
lavoratore a casa sua, o dove meglio crede”8. Questa trasformazione
dal “lavoro” al “telelavoro” è data e a sua volta inevitabilmente
produce altri cambiamenti, descritti da Meyrowitz: “Il luogo del
lavoro si trasferisce di nuovo nella casa di abitazione, perché oggi
affari e flusso informativo dipendono in misura molto minore dalla
presenza di colleghi e clienti…organizzare il proprio ufficio a casa
significa, per esempio, doversi creare un nuovo ruolo sociale che non
sia quello di ‘dirigente- in- ufficio’ e neppure quello di
‘marito/moglie/genitore-a- casa’”9. Nel caso limite del lavoro da casa
sorgono quindi degli interrogativi circa i ruoli che il soggetto dovrà
vestire nel corso delle ore lavorative. Poiché questo scritto nel suo
complesso non è di matrice prettamente sociologica, rimandiamo a chi
di competenza la formulazione delle risposte a tali quesiti
squisitamente post-moderni.
8
F. Ciotti, G. Roncaglia, Il mondo digitale, Laterza, Bari, 2000, pag. 397.
9
J. Meyrowitz, Oltre il senso del luogo, Baskerville, Bologna, 1995, pag. 244.
18
1.4 Il modo migliore per dirlo10
Molti studiosi che si occupano di comunicazione sostengono che il
telefono cellulare sia il mezzo sociale e conversazionale per
eccellenza. Uno dei tanti autori che si esprimono in questi termini è
Davide Borrelli che, in Il filo dei discorsi, affronta l’argomento: “Le
tecnologie comunicative non servono necessariamente a massimizzare
i processi di trasmissione di informazione, ma possono essere
utilizzate anche come strumenti per la costruzione di socialità, come
ambiti di scambio e di interazione sociale. Non sono necessariamente
destinate a chi parla senza ascoltare, ma anche a chi si sofferma ad
ascoltare in silenzio…Non assecondano necessariamente fini di tipo
strategico, ma coltivano rapporti di mondi vitali. Non servono
necessariamente a risparmiare ma anche a perdere tempo, a creare
spazi di intrattenimento e intervalli di pensosità”11.
Sulla stessa lunghezza d’onda si trova Meyrowitz, influenzato, d’altro
canto, dalle teorie del sociologo Goffman: “Una differenza
fondamentale tra media scritti e media elettronici consiste nel fatto che
i primi contengono solo comunicazioni, mentre la maggior parte dei
media elettronici trasmettono anche espressioni personali”12. Il
pensiero di entrambi gli studiosi citati è quello secondo cui il
telefonino è il mezzo principe delle “espressioni rivelatrici di
sentimenti intimi e individuali”13 e non- o perlomeno non solo- delle
“aride informazioni”. Il nostro pensiero in merito è quello di un
equilibrio tra la funzione informativa e quella fàtica che sfocia- a
seconda della persona con cui si parla- prevalentemente nell’una o
10
Dal logo di Telecom Italia Mobile, 1996.
11
D.Borrelli, “Il filo dei discorsi. Teoria e storia sociale del telefono”, Sassella, Cosmopoli, Roma,
1998, pag. 14.
12
J. Meyrowitz, “Oltre il senso del luogo”, op. cit., pag. 155.
13
Ibidem.
19
nell’altra. Con ciò si vuole dire che quando ad esempio un manager ne
chiama per lavoro un altro, non è detto che la telefonata sia solamente
a scopo informativo: i due potrebbero scambiarsi dei dati con una
certa ridondanza, peculiarità della chiacchierata telefonica. Allo stesso
modo, non è detto che due amici che decidono di mettersi in contatto
semplicemente per mantenere vivo il rapporto in fine non riescano a
scambiarsi delle notizie per loro importanti. Nel paragrafo precedente
si è dato spazio all’uso del telefonino al lavoro e per lavoro, qui in
seguito si prenderà in considerazione invece il lato relazionale e
socializzante del mezzo. In principio c’erano Shannon e Weaver che,
con i loro schemi teorici, hanno rivoluzionato il mondo della ricerca
nelle scienze della comunicazione. Nella loro “Teoria matematica
della comunicazione”, presentata negli anni ’40, i due studiosi
sostenevano che il processo comunicativo altro non è che un
“trasferimento di informazioni mediante segnali da una fonte ad un
destinatario”14, secondo lo schema qui trascritto e proposto dai già
citati Ciotti e Roncaglia:
messaggio
fonte
→
trasmittente
segnale
→ canale
segnale ricevuto
→
ricettore →
messaggio
destinatario
rumore
Assieme ai grandi meriti attribuibili a questo schema teorico, c’è da
sottolineare il fatto che esso non è applicabile alla comunicazione
umana, nella quale intervengono numerose variabili qui non
contemplate. A differenza dell’altro importante modello di
comunicazione che ci accingiamo a considerare- quello di Jackobson14
F. Ciotti, G. Roncaglia, “Il mondo digitale”, op . cit., pag. 282.
20
questo è, nell’intenzione di Shannon e Weaver, valido per descrivere
gli apparati meccanici della comunicazione, in special modo quelli
delle nascenti comunicazioni cibernetiche. L’altro schema teorico di
massima importanza per lo studio delle scienze della comunicazione
ci è dato da Jackobson che “vuole costruire un modello di
comunicazione umana, che ci permetta di capire come e perché siamo
in grado di parlare su qualcosa e di comprendere ciò che ci viene
detto. Non a caso introduce due fattori che non comparivano nel
modello precedente: il codice e il contesto”15. A tal proposito, ecco
schematizzato il suo modello:
CONTESTO
MESSAGGIO
MITTENTE
     DESTINATARIO
CANALE
CODICE
Nonostante la buona intuizione da parte di Jackobson circa
l’introduzione della nozione di “codice” e “contesto”, è doveroso
sottolineare la limitazione principale del modello, evidenziata da
Gensini: “La comunicazione tra esseri umani (…) si profila piuttosto
come un processo interattivo e pluriplanare, nel quale è rarissimo che
‘ci si capisca del tutto’ o che ‘non ci si capisca per nulla’. Nella quasi
totalità dei casi (…) ci si capisce un po’: ci si capisce, cioè, in
relazione a situazioni, interessi, attese, circostanze concrete,
socialmente e individualmente determinate… da questo punto di vista
15
Ibidem, pag. 285.
21
la comunicazione, lungi dal ridursi ad una meccanica binaria Sì o No,
0 o 1, è un processo i cui valori ‘stanno tra 0 e 1’, senza mai appiattirsi
su alcuna delle due estremità”16. Queste considerazioni di Gensini
sembra facciano proprio a caso nostro, dal momento che la
comunicazione mediata dal cellulare durante una telefonata e
soprattutto durante una videotelefonata è quella che più si avvicina
alla conversazione face-to-face. Oltre ai limiti della teoria
jackobsoniana, è bene però sottolineare il suo maggior pregio: l’aver
associato a ciascun elemento del processo comunicativo una funzione.
I messaggi incentrati sul mittente hanno funzione emotiva, mentre
quelli sul codice hanno funzione metalinguistica. La funzione
referenziale è associata al contesto, ossia all’ambiente e alla situazione
nella quale è in atto la comunicazione, quella poetica alla struttura
intima del messaggio. Infine, la funzione conativa è tipica del
ricevente, mentre quella fàtica- utile per il nostro discorso- “esprime
in un messaggio l’impegno a garantire il contatto (un classico esempio
di messaggio con funzione fàtica è la formula ‘Pronto?’, che si usa
rispondendo al telefono)”17. Secondo Gensini, quindi, la
comunicazione fàtica è caratteristica della comunicazione al telefono e
quindi al cellulare. D’altronde questa peculiarità era già stata notata da
Borrelli parlando del telefono fisso: “In un certo senso, si potrebbe
dire che il telefono rappresenta il mezzo di comunicazione di cui si
dota una società nel momento in cui si va trasformando in
socievolezza, cioè nel momento in cui nelle comunicazioni tra
individui si manifesta ed assume rilevanza pubblica, accanto alla
motivazione strumentale, quella fàtica e di puro intrattenimento”18.
Tutto ciò significa che il telefonino è un medium “socievole”, ossia
che potenzia la capacità e la voglia di relazionare propria dell’uomo.
Insistiamo col parlare di telefono cellulare e non solo di telefono in
quanto è facile giungere alla conclusione che il primo potenzi la
16
S. Gensini (a cura di), Manuale della comunicazione, Carocci, Roma, 1998, pag. 25.
17
Ibidem, pag. 286.
18
D. Borrelli, Il filo dei discorsi, op. cit., pag. 103.
22
caratteristica qui sopra enunciata: la facilità di trasporto infatti fa sì
che l’utente possa riempire i tempi morti con telefonate personali e
fàtiche. Si può telefonare ovunque ci si trovi a chiunque anche solo
per non sentirsi in solitudine o per non soffrire la lunga attesa di una
coda in banca o in auto. Ferraro infatti prospetta la possibilità o
addirittura la consuetudine “che due o più persone restino insieme e
parlino tra loro pur non avendo nulla da dirsi, per il mero piacere… un
atto di comunicazione il cui scopo primario non è trasmettere
informazioni, ma mantenere vivo il rapporto comunicativo in quanto
tale”19. Oggigiorno questo è più facile, dati i bassi costi delle
telefonate cellulare - cellulare ottenuti per mezzo di una libera e
serrata concorrenza. Tuttavia il fattore economico, per quanto
fondamentale, non è l’unica causa che serve a spiegare l’uso fàtico del
mezzo telefonino: ce lo spiega McLuhan in maniera indiretta nella sua
ormai mitica differenziazione tra media caldi e media freddi in Gli
strumenti del comunicare.
1.4.1 Medium caldo o freddo?
Understanding Media è il titolo originale dell’opera più famosa e
forse più importante di Marshall McLuhan, scritta nel 1964. A quei
tempi, si sa, il telefono cellulare ancora non esisteva, quindi ciò che
diremo in seguito è un adattamento del pensiero dello studioso che si
riferiva, semmai, al telefono fisso. Il sociologo canadese, nel libro in
questione, critica la posizione di alcuni studiosi la cui attenzione è
rivolta unicamente al contenuto che veicola il medium, tralasciando lo
studio delle peculiarità di ciascuno di essi. La forza della sua
riflessione sta nel credere che Il medium è il messaggio (come recita il
primo capitolo della sua opera) e che quindi ogni mezzo di
19
G. Ferraro, La pubblicità nell’era di Internet, Meltemi, Roma, 1999, pag. 19.
23
comunicazione debba essere considerato nella sua specificità. Per
questo motivo egli introduce una prima distinzione tra i media: “E’
caldo il medium che estende un unico senso fino ad una ‘alta
definizione’. Fino allo stato, cioè, in cui si è abbondantemente colmi
di dati. (…) Il telefono è un medium freddo, o a bassa definizione,
perché attraverso l’orecchio si riceve una scarsa quantità di
informazioni, e altrettanto dicasi, ovviamente, di ogni espressione
orale rientrante nel discorso in genere perché offre poco ed esige un
grosso contributo. Viceversa i media caldi non lasciano molto spazio
che il pubblico debba colmare o completare; comportano perciò una
limitata partecipazione, mentre i media freddi implicano un alto grado
di partecipazione o di completamento da parte del pubblico”20.
Secondo McLuhan, quindi, la telefonata dall’apparecchio fisso
assorbe molta energia e attenzione agli interlocutori, tant’è che “ci
sono persone che quasi non riescono a parlare al telefono con gli amici
senza irritarsi”21: i due utenti sono avvolti in quella che Fausto
Colombo chiama “bolla conversazionale”(Colombo, 2001) e nulla può
distrarli. A questo punto ci si chiede se avviene la stessa cosa durante
la conversazione al telefonino. Abbiamo detto in precedenza che il
cellulare permette di sfruttare i tempi morti e quindi di congiungersi
con altre persone mentre si è intenti a far altro (guidare, fare la fila,
fare compree); è comprensibile che tutto ciò non è possibile al
telefono, in quanto siamo costretti alla fissità. E’ chiaro quindi che c’è
una profonda discrepanza tra il modo di comunicare ai due mezzi,
connessa alla natura di ciascuno di essi (fisso l’uno, mobile l’altro).
Ragionando ancora in questi termini, tutto ciò porterebbe a pensare
che è il medium stesso (nel nostro caso il telefonino) a portare ad
avere delle conversazioni di tipo personale e fàtico; è la natura
profonda del cellulare che ci spinge ad usarlo quando ci sentiamo soli,
annoiati o semplicemente desiderosi di scambiare due chiacchiere.
Fortunati è del medesimo avviso, nel suo Gli italiani al telefono:
20
M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, Net, Milano, 2002, pag. 31.
21
Ibidem, pag. 284.
24
“mentre la conversazione telefonica classica si snoda tra il lavorativo e
il domestico familiare, quella del telefonino è più personale, meno
addomesticata e più edulcorata. C’è infatti la possibilità di un minor
controllo da parte del contesto (si pensi, ad esempio, agli spostamenti
solitari in macchina), il che porta ad un esercizio meno immediato e
controllato della comunicazione”22. In base a queste congetture
sembrerebbe che il cellulare è un medium meno freddo del telefono
perché non richiede particolare sforzo di attenzione agli interlocutori
che chiacchierano, più che informarsi. Bisogna tenere d’altra parte
conto che, qualora il contenuto della comunicazione al telefonino
fosse sempre di natura prettamente intima e leggera, la conversazione
è spesso interrotta da intercalari del tipo “Come?”, “Parla più forte”,
“Ripeti”, “Aspetta”, “Non ho capito” (dovuti tutti alle continue
interferenze nell’azione del comunicare) e che quindi, sovente, è
necessario un forte impegno da parte degli utenti. Questo impegno
serve a mettere su il significato di un discorso continuamente
interrotto e quindi frammentato. Ecco perciò un’altra caratteristica
della comunicazione al cellulare: la frammentarietà; essa da sola
permetterebbe di farci pensare al telefonino come un medium caldo,
anzi bollente, per la sua grande richiesta di solerzia. E’ impossibile
quindi stabilire in maniera univoca la natura del telefono mobile,
creatura postmoderna dalle mille sfaccettature e- oggi- dai mille usi.
La convergenza tra più medium in un unico dispositivo non fa che
aumentare questa nostra incapacità e la risoluzione del mezzo a non
voler farci sciogliere l’enigma.
22
L. Fortunati (a cura di), Gli italiani al telefono, op. cit., pag. 129-130.
25
1.5 L’invasione degli ultrauomini
“Per la strada ci sono uomini che parlano da soli…lo sguardo sui
marciapiedi…sorridono svagati. Passano le auto, ingorgate nel
traffico, altre persone che borbottano. (…) In una piazza un gruppo di
ragazzini tiene qualcosa fra le mani, gli occhi sul display luminoso. Le
dita corrono veloci sui tasti grigi, mentre l’oggetto dondola
pericolosamente, sempre in bilico tra il controllo e la caduta…non
appena i suoni si fanno sentire scattano comportamenti rituali: mani
che frugano tasche e borsette, una lieve ma palpabile tensione nella
ricerca…è un paesaggio noto, in cui ci muoviamo con confidenza, di
cui sappiamo le regole: è il mondo con il cellulare, il paese dei
cyborg”23. E’ questo il mondo attuale descritto da Fausto Colombo nel
suo Il piccolo libro del telefono, è questo il vero scenario
metropolitano cui siamo abituati ad assistere ogni giorno. E’
impossibile quindi non poter asserire che l’invenzione del telefono
cellulare abbia cambiato le nostre abitudini, i nostri ritmi e il nostro
quotidiano in maniera profonda. Secondo l’autore appena citato, l’
influenza di tale dispositivo è così grande che, nel momento in cui ne
possediamo uno, siamo da esso posseduti in un rapporto di reciproco
scambio. Quando usiamo un telefonino, noi non siamo uomini, macome ammonisce Marrone- degli “uomini-telefonino”, degli ibridi,
sicchè “la linea di separazione tra naturale e artificiale è incerta”24. Il
corpo umano diventa così “in parte organico e in parte artificiale,
miscuglio di carne e di tecnologia”25. Queste (inevitabili)
trasformazioni fisiche avvengono nella direzione di un potenziamento
dei nostri sensi, “programma scientifico almeno dagli inizi degli anni
23
F. Colombo, Il piccolo libro del telefono, op. cit., pag. 7-9.
24
P. Borgna, Tecnologie del post-umano: la fusione dell’organico e dell’artificiale, in AA.VV.,
“La tecnologia per il ΧΧΙ secolo”, Einaudi, Torino, 1998, pag. 262.
25
Ibidem, pag. 238.
26
Sessanta”26. Il cellulare amplifica la nostra capacità di udire
(“sentiamo” nonostante la lontananza), potenzia la nostra voce
(“parliamo” a distanze immense facendoci sentire), acuisce il senso
della vista (“vediamo” anche a migliaia di chilometri di distanza
grazie alle videotelefonate), stuzzica il tatto (per interagire con esso
bisogna toccare i tasti oppure lo schermo, se con la funzione touchscreen); in Giappone si sta pensando addirittura ad un dispositivo che
trasmetta gli odori. Anche il telefonino si è trasformato nel corso della
sua esistenza, tant’è che le sue dimensioni sono andate diminuendo
man mano, per adattarle alla nostra esigenza di portarlo sempre con
noi con discrezione. Il problema della maneggevolezza non si presenta
nemmeno con l’avvento del sistema UMTS che richiede la presenza di
schermi grandi per poter visualizzare bene la persona con cui si parla
durante una videotelefonata o i dati video scaricati da Internet. Sono
infatti già stati presentati i prototipi di cellulari “da indossare”
sottoforma di braccialetti, orologi o gingilli vari. Ecco qui alcuni
esempi:
Sony Ericsson HBH-60
26
Nokia FUN CAMERA PT-3
Ibidem, pag. 249.
27
Nokia 610
Nokia IMAGEWEAR
Nokia IMAGEWEAR
SOFT WRIST PHONE
In altri termini, è come se noi esseri umani volessimo sopperire alle
naturali lacune del nostro corpo non solo creandoci degli strumenti ad
hoc, ma inglobandoli così come La cosa di Carpenter (1982) fa con gli
scienziati in Alaska e viceversa. Non a caso è stato citato questo film
del 1982 che si inserisce nel genere fantascientifico degli anni ’80 e
’90: in quel periodo infatti (proprio quando l’invenzione del cellulare
faceva capolino tra i più) non era insolito avere a che fare con film
sulla corpulenza dell’uomo e sull’intento di superarla. In La morte ti
fa bella (Zemeckis, 1992), The mask (Russell, 1994), Mars Attacks!
28
(Burton, 1996), il corpo umano si contorce, si strizza, si allunga, si
piega in maniera abnorme e queste nuove facoltà spesso vengono
scelte dai personaggi, attratti dalle proprie nuove, sorprendenti
possibilità .
La sussunzione da parte del nostro corpo del telefonino e la nascita di
un nuovo individuo, “l’uomo-telefonino”27, è la causa principale per
cui oggi il telefonino non fa più notizia. Dice a questo proposito
Marrone: “C’era una volta il telefonino. Non che adesso non ci sia più,
è chiaro. Il problema è che il telefono cellulare è praticamente sparito
dalle narrazioni sociali e dai vissuti personali degli ultimi mesi, forse
già da anni.(…) Il telefonino insomma è per noi una cosa del passato:
c’è, circola, serve e funziona, ma senza più quella ipersensibilità
sociale che per lunghi anni ha scatenato passioni timicamente opposte
ma analogamente intense”28. In poche parole “la maggior parte dei
discorsi sociali compiuti a partire dal telefonino”29 non si accorge
della nostra ibridazione, tanto è avvenuta in maniera subdola e
lampante allo stesso momento. Non ci si accorge di questo processo
ancora in atto anche perché, a differenza di molti altri media studiati
meticolosamente, non abbiamo davanti un oggetto mass medium, ma
un personal medium. Un personal medium è un mezzo personale e
personalizzabile, proprio come il telefono cellulare: si può scegliere il
gestore che più ci interessa, cambiare la SIM, porre delle cover
diverse per rendere più colorato il dispositivo, apporre determinate
suonerie, installare delle coccinelle per ovviare al problema
dell’emissione di onde magnetiche (forse) nocive ecc…
Per questo motivo lo studio sul mezzo telefonino deve tener conto di
molte variabili che potrebbero irrimediabilmente complicare la
ricerca. Quel che è certo è che il rapporto uomo-cellulare è talmente
tanto intimo che il telefono mobile si adatta di continuo alle nostre
esigenze e che noi, di contro, modifichiamo le nostre percezioni di
27
G. Marrone, C’era una volta il telefonino, Meltemi, Roma, 1999, pag. 18.
28
Ibidem, pag. 193.
29
Ibidem, pag. 199.
29
spazio e di tempo: lo scambio è equo e reciproco come in un rapporto
amoroso.
1.6 Lo spazio e il tempo telefoninici
Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, il sogno dell’uomo di
trascendere i limiti imposti dal proprio corpo si è in parte realizzato
con il telefonino. Uno di questi limiti è la collocazione in uno spazio
unico e specifico cui siamo legati in quanto “esseri” e “materia”.
In verità già altri media come la televisione e la radio hanno fatto sì
che un individuo potesse essere presente in almeno due posti
contemporaneamente, ma il cellulare- in quanto personal media- ha un
legame col quotidiano più forte e particolare. Innanzitutto ognuno di
noi può ottenere il dono dell’ubiquità in qualsiasi momento della
giornata a patto che dall’altra parte del telefono ci sia qualcuno
disposto ad ascoltarci o a vederci. Il mondo dei media di massa,
nonostante il nome attribuitogli, è una realtà che permette a pochi
eletti di entrare nelle case della gente e di restarci per poche ore (se
non minuti o secondi) al giorno. In realtà i mass media si definiscono
tali quando un solo soggetto emittente si rivolge in contemporanea ad
una moltitudine di soggetti destinatari. Abbiamo già visto come il
telefono mobile sia di natura differente, più intimista, come la
comunicazione avvenga di solito tra due o poche altre più persone che,
certo, non costituiscono una “massa”. Ebbene, nonostante la telefonata
al cellulare coincida con un momento intimo, non significa che non
esista un modo comune di vivere e percepire lo spazio e il tempo fra
gli utenti. Seguiamo l’analisi dell’una e dell’altra dimensione.
30
1.6.1 Spazi e luoghi: Tutto intorno a te30
Prima di entrare nel vivo del discorso, è bene prendere in
considerazione la separazione operata da Giddens tra “spazio” e
“luogo”: “Il ‘luogo’ viene definito meglio dall’idea di località, che si
riferisce all’ambiente fisico dell’attività sociale geograficamente
situata. Nelle società premoderne, lo spazio coincide generalmente
con il luogo, dal momento che le dimensioni spaziali della vita
sociale, per la gran parte della popolazione, sono dominate in molti
“sensi dalla presenza”, ossia da attività localizzate. L’avvento della
modernità separa sempre più lo spazio dal luogo, favorendo i rapporti
tra persone assenti”31. Tradotto il tutto in esempio, quando due
persone che abitano in due città diverse parlano al telefonino è ovvio
che ciascuno dei due resta nel proprio luogo d’appartenenza, ma è
anche vero che esse si sentiranno spazialmente e timicamente vicine.
Durante questo tipo di comunicazione, quindi, i luoghi perdono la loro
importanza e così le differenze che li caratterizzano: essi, data la
mobilità del terminale, cambieranno in continuazione ma saranno tutti
omologabili. Dice a questo proposito Fausto Colombo: “La diffusione
della telefonia mobile ha cambiato radicalmente la scena. Non creo
nessun nuovo spazio, quanto piuttosto- direttamente- una relazione.
Da un certo punto di vista è come se l’altro fosse già lì, a
disposizione”32. Insomma, i due interlocutori si incontrano in uno
spazio intermedio senza che ne abbiano la sensazione, percependo
soltanto un senso di empatia e attrazione reciproca. Una possibile
definizione di questo spazio di incontro virtuale è data dal già citato
Meyrowitz: “Quando due amici si parlano al telefono, la situazione
‘nella’ quale sono immersi ha un rapporto solo marginale con le loro
30
Payoff della campagna pubblicitaria Vodafone Omnitel 2003-2004.
31
A. Giddens, Le conseguenze della modernità, Il Mulino, Bologna, 1994, pag. 29.
32
F. Colombo, Il piccolo libro del telefono, op. cit., pag. 31.
31
rispettive condizioni fisiche. Infatti, in qualche modo, il telefono tende
a mettere i due interlocutori in contatto più stretto rispetto a quello con
gli altri individui che sono nel loro ambiente fisico”33. In poche parole,
il rapporto che si viene a creare durante una conversazione telefonica
viene definito dall’autore di Oltre il senso del luogo talmente forte che
ci porta allo straniamento dal luogo fisico ove risiediamo. Capita
spesso, infatti, di assistere in autobus, per strada e in generale in
luoghi pubblici a intense telefonate tra due individui: persone che
urlano, s’inquietano o ridono in maniera fragorosa e spettacolare,
dimenticando di essere circondate da gente. Quante volte abbiamo
dovuto sorbirci particolari di una storia d’amore ormai finita
dall’estraneo di turno, quante volte avremmo voluto avere a portata di
mano dei tappi per difendere le nostre orecchie da un elevato numero
di decibel! Eppure mai nessuno si sognerebbe di raccontare i propri
fatti intimi e personali a degli estranei…
Fausto Colombo definisce il luogo dove avviene la conversazione
“telefoninica” “una ‘bolla’ che contiene i due attori della
comunicazione (…) in questa bolla valgono tutte le regole del facciaa-faccia. Formalità nelle telefonate di lavoro, familiarità in quelle con
gli amici, freddezza con gli sconosciuti (…). Possiamo immaginare
questa (doppia) bolla uscire dalle cornette dei due attori della
telefonata e avvolgerli progressivamente, fino a costituire una sorta di
mondo parallelo, di cui sono gli unici abitanti, naturalmente
passeggeri”34. Parlando in questi termini, sembra quasi che si voglia
convincere che il rapporto al telefonino sia più profondo e importante
di quello face-to-face: non è così, in quanto durante la conversazione
per mezzo di un medium- fosse anche un “videofonino”35- si
perdono molte informazioni fondamentali circa il proprio
interlocutore. E’ altrettanto vero, però, che un contatto telefonico ha in
33
J. Meyrowitz, Oltre il senso del luogo, op. cit., pag. 62.
34
F. Colombo, Il piccolo libro del telefono, op. cit., pag. 30.
35
Marchio registrato H3G.
32
sé qualcosa di magico che ci fa sentire “lontani e nello stesso luogo, in
un ‘qui’ che vale per tutti e per ciascuno”36.
1.6.2 Per guadagnare e perdere tempo
Dal punto di vista temporale la conversazione face-to-face e quella al
telefono sono identiche: entrambe si svolgono in sincrono.
Paccagnella compie in questi termini una differenziazione tra media
sincroni e asincroni: “Nel primo caso la comunicazione avviene in
tempo reale (…) è necessario che gli interlocutori siano presenti e
collegati in rete nello stesso istante. Nel secondo caso, invece, lo
scambio e l’aggiornamento dei messaggi avvengono con ritardi che
variano da pochi minuti ad alcuni giorni; gli interlocutori possono
partecipare alla conversazione in tempi successivi, secondo gli orari e
i momenti a loro più comodi”37. E’ chiaro che tra i media sincroni è
ascrivibile il telefono e tra quelli asincroni la posta, sia cartacea che
elettronica. Per quanto riguarda il telefonino le cose vanno
diversamente, poiché non c’è differenziazione tassonomica che tenga:
esso è allo stesso tempo un medium sincrono e asincrono per la sua
caratteristica di convergenza. Nel momento in cui il terminale assurge
al compito di mezzo di comunicazione vocale, esso è paragonabile al
telefono, perché la comunicazione avviene in tempo reale. Tutto
cambia quando il cellulare- convertito in un piccolo pc- spedisce email o semplicemente brevi messaggi di testo (SMS): in questo caso la
conversazione avviene in un secondo tempo, quando l’interlocutore
reputa idoneo rispondere. Ecco allora un’altra possibilità di
classificazione negata: non solo non si può dire se il telefonino sia un
medium caldo o freddo, ma nemmeno se sia sincrono o asincrono.
36
F. Colombo, Il piccolo libro del telefono, op. cit., pag.30.
37
L. Paccagnella, La comunicazione al computer, Il Mulino, Bologna, 2000, pag. 16.
33
Un altro importante aspetto riguardante la dimensione temporale è
quello del recupero dei tempi morti. Il cellulare- caratterizzato da
mobilità e reperibilità costanti- permette infatti di variare da un
momento all’altro programmi e appuntamenti, a seconda delle
necessità proprie e altrui. Così se la persona con cui avevamo un
appuntamento dà forfait, noi abbiamo la possibilità di chiamare
qualcun’altro ovunque siamo per raggiungerlo o farci raggiungere. Per
questo motivo si può dire che un’altra caratteristica che il telefonino
proietta sul suo fruitore è l’efficienza, “intesa come i massimo grado
di abbattimento dei tempi morti e di sfruttamento lavorativo in ogni
spazio della città”38. Come abbiamo già fatto notare in precedenza, il
telefono mobile è molto utile anche ai lavoratori, a coloro che devono
affrontare continui spostamenti da un luogo ad un altro e che per
questo sono esposti a perdite di tempo e lunghe attese. Questo aspetto,
in una società dove l’efficienza è un valore, è senz’altro positivo,
perché ci si illude che questo risparmio di tempo possa in seguito
essere sfruttato per oziare o per hobbies. Purtroppo, però, non sempre
tale ottimizzazione è garantita e ci si ritrova spesso a lavorare il
doppio: l’accelerazione dei tempi e l’eliminazione del divario tra orari
feriali e di riposo in questi (frequenti) casi possono allora causare
fenomeni patologici come ansia, stress, inquietudine, malessere. Nella
ricerca Il telefono a spasso, il 50% degli intervistati ha infatti
dichiarato che il recupero dei tempi morti e la possibilità di
comunicare in particolari fasce orarie “è andato a discapito del tempo
per sé, erodendo cioè il loro tempo riproduttivo, quel tempo che serve
al recupero e alla reintegrazione delle energie, alla propria
ricreazione”39. Il fattore di reperibilità costante ha il suo lato negativo
accentuato dall’impossibilità di spegnere il terminale: questa
soluzione viene spesso avvertita da chi ci cerca invano come una forte
mancanza di educazione. Spesso infatti si crede che chi possiede un
38
G. Marrone, C’era una volta il telefonino, op. cit., pag. 48.
39
L. Fortunati (a cura di), Gli italiani al telefono, op. cit., pag. 130.
34
cellulare debba essere sempre “in rete” e non possa avere dei momenti
di intimità durante i quali voler “staccare la spina”.
Caduti gli ostacoli di orario e di impossibilità di ricezione, è chiaro
che non esiste più un tempo preferito per comunicare al telefono
mobile. Così se quando ancora non erano diffusi i telefonini
solitamente si parlava al telefono fisso nella fascia serale, dopo le 18,
per poter risparmiare, oggi, a esigenze cambiate, si sente il bisogno di
mettersi in contatto con più persone più volte al giorno. Questo trend è
stato difatti avvertito anche dai gestori telefoninici che con le loro
tariffe cercano di aumentare l’intensità del fenomeno per trarne
vantaggi economici. Basti pensare che tutti e quattro gli attuali gestori
italiani (Tim, Vodafone Omnitel, Wind e 3) hanno attivato dei piani
tariffari che prevedono o la fascia oraria unica o il servizio di
autoricarica o entrambe le soluzioni insieme. Il telefonino, quindi,
come ogni altro medium, pone degli interrogativi che dipendono in
gran parte dal nostro modo di utilizzarlo ma che sorgono anche dalla
sua intrinseca natura. Sta comunque a noi farne buon uso e capire in
tempo quando è il momento di usufruire di questo straordinario
strumento e quando è meglio tenerlo spento per rispetto a sé stessi o
per educazione nei confronti degli altri. Solo in questa maniera
potremmo raccogliere i frutti di una rivoluzione in fase di
compimento, quella di un’informatica antropocentrica dedita al
miglioramento della vita dell’uomo.
35
36
PARTE SECONDA
La tecnologia UMTS e i protagonisti della terza
generazione cellulare
36
Capitolo secondo
L’innovazione tecnologica dell’UMTS
2.1
Logica del servizio radiomobile e differenze tra i
sistemi
Come accennato nel capitolo precedente, i primi sistemi radiomobili1
civili vennero introdotti in Europa alla fine degli anni ’40 e
consentivano ad un numero ristretto di utenti di effettuare
conversazioni telefoniche in ambito urbano per mezzo di pochissimi
ricetrasmettitori a modulazione di frequenza. Dal momento che
ciascuno di questi ricetrasmettitori operava su una frequenza fissa e ne
serviva altri di tipo mobile che accedevano esclusivamente a quel
canale, è balzato immediatamente fuori il problema delle risorse radio,
anche perché all’epoca i canali radio FM occupavano una banda
rilevante (120 KHz) e quindi un numero esiguo di canali saturava le
bande disponibili.
Si ebbe un cambiamento a partire dagli anni ’70, quando si ottenne la
riduzione della banda del canale a 25 KHz e soprattutto l’introduzione
del concetto di sistemi “trunked”, dove ogni utente poteva selezionare-
1
Da A. Manni, Wireless Communication. Evoluzione della comunicazione mobile personale dal
GSM all’UMTS , Calderini, Bologna, 2002, pag. 37: “Un sistema radiomobile è l’insieme degli
apparati interconnessi in una specifica rete, che si prefigge un servizio rivolto ad una ‘flotta’ di
utenti in mobilità su un determinato territorio”.
37
prima manualmente, poi automaticamente- un canale libero scelto tra
vari altri messi a disposizione dal sistema.
Nacquero così in Europa i primi sistemi che- basati sulla logica
appena espressa- permettevano l’interconnessione da parte di un
utente in movimento con la rete telefonica fissa grazie all’integrazione
dei concetti di radiocomunicazione con quelli della telefonia. Certo,
all’inizio tali sistemi erano molto limitati nelle prestazioni e talmente
ingombranti da essere solo veicolari, ma in seguito e in tempi
relativamente brevi si è assistito ad una vertiginosa crescita
dell’efficienza del servizio e quindi dell’interesse da parte dell’utenza.
Oggi i sistemi radiomobili vengono distinti in diverse categorie, a
seconda del tipo di utenza cui si rivolgono e delle modalità di
comunicazione. La prima distinzione è quella tra sistemi pubblici e
privati: mentre i primi forniscono prestazioni simili a quelle della rete
telefonica ad uso pubblico, quelli privati o proprietari vengono
utilizzati per la gestione di reti chiuse per i servizi svolti dalle Forze
dell’Ordine, Vigili Urbani, Cooperative di taxi, ecc. Solitamente una
rete radiomobile pubblica ha una struttura più complessa di una
privata per almeno tre motivi: la grande estensione della copertura
territoriale cui far fronte, la differenziazione dei servizi offerti e,
ultima non certo per importanza, la necessaria semplicità operativa.
Quest’ultima caratteristica è la diretta conseguenza del fatto che un
apparato per un servizio pubblico è diretto ad una molteplicità e
varietà di utenti da soddisfare in toto. Diretta conseguenza di questa
semplicità a livello operativo è la complessità elettronica che andrà
sempre più crescendo.
Un’altra distinzione dei servizi radiomobili viene fatta secondo il
criterio della modalità di comunicazione, di due tipi: il primo di
genere interattivo tra gli elementi della rete, che cioè permette agli
utenti di scambiarsi messaggi a vicenda; in questo caso si parla di
servizio full-duplex, consentendo sia una comunicazione vocale, sia
uno scambio bidirezionale di dati. L’altro genere di comunicazione è
di tipo diffusivo o broadcast e si verifica quando il messaggio è
38
emesso in maniera unidirezionale verso tutta l’utenza periferica:
l’esempio è dato dal caso del servizio di avviso o cercapersone.
Per quanto riguarda i sistemi pubblici full-duplex (quelli che più
c’interessano in questo studio), si pone un’altra suddivisione: quella
tra sistemi terrestri e aeronautici - marittimi. I sistemi di
radiotelefonia personali vengono rappresentati da quelli terrestri,
mentre i secondi sono tipici delle postazioni telefoniche radiomobili
poste a bordo di aerei e navi.
Proseguendo nell’analisi delle trasformazioni dei sistemi radiomobili,
giungiamo agli anni ’80, durante i quali si è stati testimoni di
un’evoluzione della telefonia mobile da oggetto d’elite a sistema di
comunicazione popolare. A partire da allora, divenne chiaro ai
Gestori di Rete e ai Costruttori che bisognava rispondere alle richieste
sempre più pressanti degli utenti in maniera rapida, efficiente ed
efficace.
2.1.1 Prestazioni
richieste
ad
un
moderno
sistema
radiomobile
Le sollecitazioni con cui oramai dovevano fare i conti i Costruttori e i
gestori di Rete venivano fatte in diverse direzioni, sia in ambito
nazionale che internazionale. Innanzitutto si chiedeva che i sistemi
avessero una grande capacità, cioè un’ampia disponibilità del
servizio offerto, in modo da poter dare la possibilità di usufruirne a un
numero elevato di utenti per unità di superficie. Diretta conseguenza
di questa caratteristica richiesta è un’estesa copertura territoriale,
ossia la disponibilità del servizio nella maggior parte del territorio.
Un’altra prestazione che ha favorito ad oggi la diffusione della
telefonia mobile riguarda la mobilità e la capacità della rete di
garantire il servizio mentre l’utente si muove. Anche la riservatezza e
39
la sicurezza
della comunicazione sono state giudicate come
caratteristiche fondamentali dall’utenza e per questo sollecitate ai
garanti. La questione della portabilità del terminale d’utente che
riguarda le dimensioni del cellulare (che devono essere piccole) e la
sua autonomia doveva e deve poi non inficiare sull’offerta di servizi
avanzati: bisogna che l’utente in movimento possa usufruire dei
medesimi servizi proposti dalla rete fissa nonostante le misure ridotte
del dispositivo. Infine- questione che si ripropone ancora oggi- sin dai
primi tempi della diffusione popolare della telefonia mobile, si è
sentita la necessità di uno standard sovranazionale che potesse
permettere all’utente di sfruttare al meglio la mobilità e i servizi anche
al di fuori dei confini nazionali.
In risposta a queste richieste, l’Organizzazione europea dei Gestori
Poste e Telecomunicazioni (CEPT) istituì nel 1982 il comitato tecnico
GSM (Groupe Spèciale Mobile), in seguito controllata dall’ETSI
(European Telecommunications Standards Institute). Il comitato GSM
venne così incaricato di sviluppare un sistema radiomobile da
applicare su base europea. Nonostante l’impegno e la preziosità del
contributo dato da GSM, ancora oggi in Europa e nel mondo si cerca
una forma definitiva di comunicazione personale che faccia sì che
l’utente si possa identificare con l’apparato mobile e per questo possa
utilizzare ovunque prestazioni e servizi. Attualmente l’UMTS
(Universal Mobile Telecommunications System) viene indicato come
la soluzione a questo tipo di necessità in Europa; in sede
internazionale, invece, il CCIR (Comitato Consultivo Internazionale
per le Radiocomunicazioni) ha adottato IMT-2000 (International
Mobile Telecommunications for the year 2000).
40
2.2 Breve premessa tecnica
Il termine “telefonia cellulare” sta ad indicare la divisione del
territorio in più o meno numerose celle, dotate di stazioni radio che
trasmettono su un determinato numero di canali. Le frequenze fruite
da una cella si differenziano rispetto a quelle della cella limitrofa, in
modo da scongiurare interferenze. Ognuna di queste celle utilizza una
potenza di trasmissione ridottissima, sufficiente a coprire solo il
proprio territorio, allo scopo di rendere eccellente la qualità del
servizio. Le dimensioni di ogni cella variano in maniera inversamente
proporzionale rispetto alla densità della popolazione o della presenza
di ostacoli naturali che possono attenuare il segnale; la propagazione
di quest’ultimo determina la copertura delle zone di un territorio e per
tale motivo ai margini della cella, dove il segnale si attenua, si ha il
sentore della cosiddetta “mancanza di copertura”.
I due termini tecnici utilizzati per analizzare la divisione del territorio
in celle sono handover e interferenza cocanale. L’handover si
riferisce al passaggio da una cella ad una contigua, quindi a quando il
telefonino si sintonizza su una nuova frequenza, di norma quella
meglio ricevuta tra le altre della stazione radio della nuova cella. Tale
procedimento di passaggio è necessario per evitare brusche
interruzioni nella comunicazione nel momento in cui l’utente è in
movimento. Un problema ulteriore è dato dall’incremento della
diffusione dei cellulari che ha spinto i gestori a diminuire le
dimensioni delle celle: in questo modo è aumentata la probabilità di
un’interferenza tra i canali (detta, appunto, interferenza cocanale) e il
numero degli handover.
41
2.3 La prima generazione della telefonia mobile: TACS
ed
E-TACS
Il primo sistema cellulare analogico venne introdotto negli USA a
partire dal 1983, anno di nascita dell’AMPS (Advanced Mobile Phone
Standard). In Italia, dopo le sperimentazioni partite nel 1973 e il
lancio da parte di Sip di un sistema di radiotelefonia mobile basato su
frequenze fisse (RTMI- Radio Telefono Mobile Integrato), si giunse,
nel 1985, all’RTMS (Radio Telephone Mobile System). Vissuto nei
fatti fino al 1990, il sistema lasciò spazio al TACS (Total Access
Communication System), sviluppato in Inghilterra come evoluzione
dell’americano AMPS e del suo equivalente nord-europeo NMP
(Nordic Mobile Phone). TACS, basato su terminali analogici, aveva il
limite di far funzionare i terminali soltanto entro i confini nazionali
dell’operatore; nonostante ciò esso rappresentò il primo grande exploit
della telefonia cellulare. Quest’ultima andava affermandosi anche
grazie alle dimensioni palmari del dispositivo e alle prime tariffe
differenziate ( per esempio l’abbonamento family). Le caratteristiche
del sistema TACS discendono da 1000 canali centrati nella banda 890960 MHz, mentre la sua evoluzione E-TACS si basa su 1320 canali
nella banda 872-950 MHz. La rete riguardante il sistema appena citato
è ancora attiva in Italia ed è gestita da Tim-Italia, tuttavia la sua
dismissione è prevista per il 2005, per dare il tempo alla sua
fedelissima clientela ( attualmente due milioni e mezzo di utenti) di
decidere dove meglio migrare. E’ superfluo dire che la battaglia per
attirare questo tipo di clienti- aperta dalla cosiddetta number
portability, la possibilità di cambiare gestore telefonico senza variare
il proprio numero- continua ad essere molto dura, dal momento che il
70% degli utenti E-TACS è abituato a superare i 400 euro di spesa al
bimestre2. Un pregio di questo sistema è dato dalla purezza della voce
trasmessa dal cellulare, mentre un grave difetto è quello della facilità
2
Fonte: http://www.telefonino.net/cgi-bin/news.asp?n=4420.
42
di intercettazione e di clonazione cui possono essere sottoposti i
dispositivi.
2.4 La seconda generazione: l’era del GSM
Tra il 1982 e il 1985 si maturò il pensiero di passare ad uno standard
digitale comune pan-europeo che fosse in netta antitesi con la
tecnologia E-TACS e AMPS. Nacque così il GSM (Global System for
Mobile communications), la chiave di volta capace di trasformare il
telefonino in un oggetto di culto. Il servizio fondamentale di questo
sistema è ancora quello voice, affiancato però ora da servizi avanzati
per l’utente, come per esempio gli SMS (Short Message System) e la
ricezione e trasmissione di dati a velocità fino a 9600 bit per secondo,
come per i messaggi brevi di testo. Mediante il sistema, la voce viene
codificata in sequenze di bit inoltrate per mezzo della rete radiotelefonica; la trasmissione è criptata in modo da ottenere
comunicazioni sicure (anche se non del tutto, dato che l’argoritmo di
codifica è di pubblico dominio) ed è riconvertita in segnale vocale al
momento della ricezione. La prima versione della rete GSM operava
alla frequenza di banda 890-915/ 935-960 MHz a 124 canali radio
duplex, mentre la versione successiva, definita GSM 1800 o Dual
Band e compatibile con la prima, opera attorno ai 1800 MHz per
conseguire una migliore propagazione del segnale all’interno degli
edifici. Le cosiddette Phase 1, Phase 2, Phase 2+ e Phase 3
rappresentano invece le evoluzioni dei servizi offerti dalla tecnologia
GSM. La prima fase è compresa grosso modo tra il 1991 e il 1994,
periodo in cui era possibile solo trasferire fax ed SMS, oltre che
comunicare vocalmente. All’opposto, la seconda fase include
un’ampia gamma di servizi evoluti, tra cui il WAP (Wireless
Application Protocol) e il roaming internazionale. La fase 2+ invece è
43
rappresentata dal GPRS (General Packet Radio Service). Dal punto di
vista tecnico, le prime due fasi sono caratterizzate da una trasmissione
di dati e voce a commutazione di circuito, mentre le restanti dalla
commutazione di pacchetto; ciò significa che, al contrario delle reti
GSM, i network basati su GPRS consentono agli utenti di accedere ai
servizi in modo continuato, pagando non il tempo di connessione ma il
volume di dati (“pacchetti”) trasmessi.
2.4.1 WAP e GPRS: verso l’UMTS
Nato nel 1997, il WAP è la tecnologia che ha reso possibile al
cellulare l’approccio con Internet. Esso abbisogna quindi di terminali
compatibili, per poter permettere all’utente la consultazione della
propria casella di posta o la navigazione su alcuni siti web. Le
principali limitazioni di questo genere di sistema sono due: la velocità
di connessione (solo 9.6 kbit/s) e la ristrettezza del numero di siti
Internet consultabili, dovuta, quest’ultima, alla necessità di
implementare la tecnologia sia da parte cellulare che da parte dei siti
web. La lentezza del protocollo e la tariffazione a tempo hanno portato
taluni a traslare il significato dell’acronimo in “Wait And Pay”,
attendi e paga.
Per tale motivo gli utenti hanno aspettato con ansia l’arrivo del GPRS
e dell’UMTS, avendo essi introdotto il concetto di “tariffazione a
volume”. Del secondo standard ci occuperemo in lungo e largo nel
prossimo paragrafo ed ancora in seguito, essendo l’argomento chiave
del presente lavoro. Per quanto riguarda il GPRS, invece, si può dire
che si tratta di una tecnologia di trasmissione denominata anche GsmEnhanced perché derivante -come si è già fatto notare- dal sistema
GSM. Il bit rate che era stato promesso prima dell’uscita dei nuovi
esemplari basati su questa tecnologia equivaleva a 115 kbit/s e
44
arrivava a 384 kbit/s con l’utilizzo sinergico di EDGE (Enhanced
Data rates for Global Evolution). In verità la velocità massima di
trasferimento dati degli apparecchi è di gran lunga inferiore, sia in
download che in upload.
2.5 Nuove esigenze di mercato: la convergenza dei servizi
Nell’apprendere il panorama appena descritto nel paragrafo
precedente, certamente non meraviglierà il desiderio- da parte di varie
realtà aziendali- di capitalizzare un contesto fluido e ancora da
plasmare quale quello delle telecomunicazioni. I mezzi che
permetteranno di alimentare questa battaglia per una rivoluzione
tecnologica saranno i cosiddetti servizi a valore aggiunto (VAS) che
verranno sfoderati come armi, per conquistare e fidelizzare il maggior
numero di utenti possibile. L’evoluzione di strutture di comunicazione
sempre più efficienti e la facilità del trasferimento dati stanno in
definitiva accorciando le distanze tra le telecomunicazioni mobili,
Internet e il mondo della multimedialità, tant’è che la tendenza del
mercato è quella di far convergere i tre domini telecomunicazioni,
broadcasting e information technology. Il primo è un settore in
grande fermento, date le continue trasformazioni cui è sottoposto sia
per la situazione di competitività, ingigantita dall’ingresso nel mercato
di nuove tipologie di competitors, sia per il cambiamento del concetto
stesso di servizio venduto, non più unicamente di tipo vocale, ma
legato anche ai VAS. Il broadcasting è invece un termine che si
riferisce al settore audiovisivo, caratterizzato da un flusso informativo
“da uno a molti”, differente da quello “da uno ad uno”, tipico del
sistema di telecomunicazioni di poco tempo fa. L’Information
Technology rappresenta invece quel settore il cui sviluppo è stato
decretato dalla diffusione di Internet, straordinario strumento
45
editoriale, interattivo e di trasmissione dati. La necessità di tale
convergenza di servizi ha come immediata conseguenza lo sviluppo di
apparati di comunicazione mobile capaci di coniugare nel miglior
modo possibile la praticità del telefonino e la funzionalità del
computer. Negli ultimi anni, in Italia e nel mondo, si è assistito ad
un’incredibile diffusione di Internet e le previsioni per l’anno 2005
fanno presagire il superamento dei 30 milioni di utenti nella nostra
nazione (ossia più del 50% dell’intera popolazione)3. Questo significa
che sempre più persone avranno il bisogno di avere a portata di mano
in maniera continuata, 24 ore su 24, un terminale mobile per collegarsi
alla Rete e risolvere alcuni dei piccoli, grandi problemi della vita
quotidiana.
2.6
UMTS:
il
Sistema
Universale
per
le
Telecomunicazioni Mobili
In questo contesto si sono situate le ricerche per la definizione di una
nuova generazione cellulare, la cosiddetta 3G, ossia terza generazione.
Tali sistemi dovevano offrire- secondo le intenzioni dei Costruttori e
dei Gestori- le prestazioni e la flessibilità necessarie per fornire servizi
che la società dell’informazione avrebbe richiesto di lì a poco. I
continui cambiamenti in materia economica e tecnologica hanno reso
evidenti alcune traslazioni di usi ed abitudini da parte dei comuni
utenti: in primo luogo nel mondo del consumo si investe più denaro e
tempo per l’entertainment (videogiochi, TV, CD, DVD, ecc.); in
secondo luogo è sempre più frequente che nelle case vi sia la presenza
di un PC che introduca all’utilizzo di Internet. Un altro fattore
importante è l’aumento della mobilità delle persone che conduce alla
3
Fonte: IDC, settembre 2003, da: http://www.telefonino.net/cgi-bin/news.asp?n=9240.
46
creazione del concetto di comunicazione personale. D’altro canto, dal
punto di vista delle attività economiche- ogni giorno più globalizzatesi sta assistendo alla richiesta sempre più impellente di nuovi servizi
multimediali, dovuta ai continui spostamenti dei lavoratori e ai nuovi
schemi lavorativi stessi.
Si decise quindi di chiamare UMTS (Universal Mobile
Telecommunication System) il progetto di telefonia mobile di terza
generazione ad alta capacità e velocità di trasferimento la cui
ambizione è quella di affiancare prima, sostituire poi, gli attuali
standard di telefonia mobile di tutto il pianeta. Tutto iniziò nel 1988
con il programma RACE 1° (Research in Advanced Communications
for Europe), seguito da RACE 2° (1992-1995) e infine da ACTS
(Advanced Communication Technologies and Services), la cui attività
si svolse fino al 1998. Quest’ultimo programma fu molto proficuo, in
quanto diede vita a molti importanti aspetti di UMTS ancora oggi
fondamentali, riguardanti i terminali mobili, il satellite, le applicazioni
mobili e l’integrazione con le reti fisse. All’interno di ACTS, le
architetture di rete UMTS sono state mutuate dal progetto
RAINBOW (RAdio INdependent Broadband On Wireless) che a sua
volta aveva come obiettivo l’integrazione tra le reti fissa e mobile.
Esso è un consorzio di dodici organizzazioni guidate da CSELT, il
Centro Studi E Laboratori di Telecomunicazioni, che ha posto al
centro dei propri approfondimenti la complessa struttura di rete
UMTS, integrata con una rete digitale a larga banda B-ISDN basata
sulla tecnica ATM. In aggiunta a ciò, RAINBOW introdusse nel
sistema allora nascituro la capacità determinante di supportare una
varietà di interfacce radio, come la CDMA, la TDMA e l’interfaccia
DECT, al fine di facilitare la migrazione dei sistemi di seconda
generazione verso la terza.
La standardizzazione del sistema globale 3G è avvenuta per mezzo
dell’ITU, organismo internazionale per le comunicazioni, e in
principio era stato definito con l’acronimo FPLMTS (Future Public
Land Mobile Telecommunications System), poi mutato in IMT-2000.
47
La definizione di questo sistema ha visto collaborare realtà europee,
giapponesi e americane. La proposta sviluppata in Europa è nota col
nome di UMTS e la standardizzazione è stata curata dall’ETSI
(European Telecommunications Standards Institute). Questo standard
mirava a diversi risultati- alcuni dei quali tuttora non completamente
raggiunti- come: a) un’evoluta interfaccia radio che potesse introdurre
la nuova tecnica di commutazione a pacchetto e la nuova tecnologia di
rete di tipo ATM da affiancare alla rete già esistente; b) una capacità
di traffico in grado di servire più della metà della popolazione
europea; c) la capacità di creare e offrire servizi innovativi; d) la
prestazione per cui l’utente possa sempre accedere al profilo di
servizio della sua rete; e) l’interconnessione alle reti multiple; f) la
disponibilità di nuove bande di frequenza; g) la capacità di offrire
servizi a banda larga e multimediali ottenuti con una qualità
paragonabile a quella delle reti fisse, supportando fino a 144 Kb/s in
tutte le condizioni e fino a 2 Mb/s in ambienti indoor con bassa
mobilità. Tradotto in termini di prestazione di servizi, i competenti
gruppi di lavoro li hanno classificati in quattro diversi tipi generici:
 Servizi vocali di base ed evoluti, includenti applicazioni come
l’audio-conferenza;
 Servizi dati a bassa velocità (come messaggistica ed e-mail) in
maniera economicamente conveniente;
 Servizi dati a media velocità per supportare l’accesso ad
Internet ad una velocità compresa tra 64 e 144 Kb/s;
 Servizi dati ad alta velocità per videoconferenze di alta qualità
e per l’accesso a reti a commutazione di circuito e/o di
pacchetto.
Malgrado gli auspici, la telefonia 3G ha attraversato e sta
attraversando vicende burrascose, durante la sua infanzia. Dal punto
di vista tecnologico, la definizione degli standard non è ancora
approdata ad un risultato unico mondiale, anche se è giunta ad una
48
certa uniformità continentale. Per quanto riguarda invece il lato
economico, le aste miliardarie del 1999-2000- fatte per la concessione
delle licenze- hanno inferto un duro colpo a tutti gli operatori che
hanno sostenuto costi elevatissimi per poter vedere, secondo le più
rosee previsioni, i primi profitti a partire dal 2007. In Italia il lancio
ufficiale dell’UMTS- continuamente annunciato come imminente- è
avvenuto nel marzo 2003, con il servizio di 3. Nel frattempo sono
cambiate molte cose e gli entusiasmi del 2000 sono man mano andati
ridimensionandosi a causa di difficoltà di ogni genere incontrate sia
da parte dei gestori di rete, sia da parte dei produttori di hardware. I
problemi sono sorti in primis a causa del grande sforzo materiale ed
economico per realizzare un’infrastruttura di rete capillare e
complessa partendo praticamente da zero, poi a causa del disagio nel
creare terminali adatti ed efficienti. Ai tempi dilatati c’è da
aggiungere un’ulteriore criticità nel sopravvivere in un settore già
saturo. Per questo motivo i gestori storici hanno investito sul GPRS
che, nonostante non sia sempre garante di velocità e stabilità, si è
rivelato abbastanza valido per servizi come la posta elettronica e gli
MMS (Multimedia Messaging Service), tipicamente a banda stretta.
Comunque, ciò che interessa è che, dopo una lunga fase di
sperimentazione e appuntamenti disattesi, l’UMTS è a tutti gli effetti
operativo. Certo, per adesso esso non riesce ad imporsi come gli
analisti avevano previsto, ma questo è accaduto già per le altre
tecnologie, un tempo troppo giovani per riscuotere successo. Due
principali problemi ne rallentano ancora l’ascesa: la parziale
copertura del territorio e il fatto che UMTS si pone ancora come
tecnologia d’elite a causa dei costi dei terminali che- offerte
commerciali a parte- oscillano tra i 400 e i 900 euro. Per agevolare la
penetrazione di tale nuovo sistema è quindi necessario assumere delle
politiche di prezzo aggressive e affidarsi ad una costante attività
promozionale; l’ingresso di almeno altri due concorrenti a 3 sarà
decisivo per l’aumento della qualità dei servizi e dell’offerta di
terminali e ancora per la riduzione delle tariffe. Attualmente i due
49
gestori attivi in Italia sono due, ma con offerte diametralmente
opposte: 3 è partito con i videofonini per l’utenza consumer (ma poi
anche per la fascia business), Vodafone con le schede di connessione
per una clientela aziendale selezionata. Per scoprire il destino
dell’UMTS in Europa, tutti gli occhi sono puntati sulla nostra Italia,
in quanto essa rappresenta un caso particolare nei confronti del
settore Tlc: negli ultimi dieci anni ha infatti fatto registrare un boom
senza precedenti, tant’è che il mercato GSM- ormai saturo- è arrivato
a 54 milioni di connessioni (fonte: Gartner Group) e l’UMTS gode
del maggior numero di utenti rispetto al resto dell’Europa.
In questa sede illustreremo tutti gli aspetti della tecnologia per
capirne il funzionamento e la complessità, partendo dal lato
funzionale e strutturale dell’UMTS per poi arrivare a parlare dei
gestori italiani e della copertura del territorio, fino ad un’ultima
panoramica sui servizi e le applicazioni disponibili o previste per il
prossimo futuro mediante un approfondito dossier su 3.
2.6.1 Frequenze e prestazioni di mobilità: l’interfaccia
radio e il concetto di software radio
Le frequenze scelte a livello internazionale per la rete UMTS europea
sono molto simili a quelle del sistema GSM di tipo dual-band: tra i
1900 e i 1980 MHz in uplink e tra i 2110 e i 2170 per il downlink.
Ogni banda è divisa in canali radio di ampiezza compresa tra 4,4 e 5
MHz, variabili a unità di 200 KHz. A loro volta i canali hanno al loro
interno i dati organizzati in trame (unità elementari di trasmissione)
con durata pari a 10 ms, ancora suddivise in 15 intervalli elementari
(time slot). Lo standard specifica tre generi di stazione base,
denominate celle, distinte fra loro per caratteristiche di potenza,
velocità operativa e per tipo di antenna: picocelle, microcelle e
50
macrocelle. Le prime servono ambienti ristretti come stazioni o
aeroporti e hanno un raggio di copertura di qualche decina di metri; le
seconde possono essere paragonate alle celle GSM utilizzate nei centri
urbani e il loro raggio di copertura raggiunge alcune centinaia di
metri, mentre la velocità massima di 2 Mbps ottenuta nel primo caso
scende qui a 384 Kbps. Infine, le macrocelle sono progettate per la
copertura delle zone extraurbane, ad esempio lungo le autostrade, ed
in teoria consentono di mantenere la conversazione quando ci si
muove ad alta velocità. La velocità dei dati supportata arriva a 144
Kbps.
Ma riprendiamo il concetto iniziale di riuso delle frequenze, concetto
che sorge dal fatto che le risorse disponibili a radiofrequenza sono
limitate e che ha come obiettivo fondamentale l’incremento delle
capacità del sistema. Gli sforzi compiuti per aumentare la capacità di
un servizio radiomobile sono
indirizzati principalmente
nell’incrementare il numero massimo di utenti che vi possono
accedere, non dimenticando, ancora una volta, la limitatezza delle
risorse radio. Queste ultime posseggono tale caratteristica in quanto le
frequenze dello spettro elettromagnetico, avendo la capacità di
propagarsi liberamente nello spazio, sono richieste per un’enorme
quantità di servizi mobili a scopi civili, militari, scientifici. In secondo
luogo, lo spazio in cui le radiofrequenze si propagano è condiviso da
tutti, per cui una frequenza impiegata da un utente non può essere
impiegata da nessun altro entro determinati limiti territoriali, pena un
pesante rischio di interferenze. Un’altra caratteristica delle
radiofrequenze è la loro diversa lunghezza d’onda che le porta ad
avere differenti e specifiche caratteristiche di propagazione, utili per
determinati servizi e non per altri. Storicamente, le bande di frequenza
ritenute con caratteristiche adeguate al servizio radiomobile erano
quelle comprese tra circa 70 MHz e 500 MHz, tuttavia fra queste solo
18 MHz sono disponibili per servizi civili. Per questo motivo allora si
è andati alla ricerca di altre risorse di banda, dei 900 MHz prima e dei
1800 MHz più di recente.
51
Quanto appena detto comporta una premessa ai fini dell’estensione
della capacità dei sistemi radiomobili, ma non costituisce l’unica
chiave di volta del problema: anche un’ottimizzazione dell’efficienza
spettrale4 potrebbe aumentarne l’entità. Essa si esprime in canali/MHz
•Kmq e prevede almeno tre settori d’intervento, uno dei quali è il
cosiddetto accesso multiplo, le cui tecniche permettono di utilizzare
la stessa portante radio per la creazione di più canali fisici, a parità di
banda a RF. In termini più generici, il termine accesso multiplo indica
le modalità con cui gli utenti, accedendo alla risorsa radio, la
condividono tra loro. Tutte le tecniche di accesso multiplo hanno la
peculiarità per cui ogni singola risorsa è disponibile per qualunque
utente della rete, anche se, una volta assegnata, è ad intera
disposizione di quel tal cliente per la totale durata dell’impegno
richiesto. Nel momento in cui l’utente fa richiesta di accesso mediante
un’apposita procedura, la rete gli assegna una risorsa libera da
impegni in quel frangente di tempo; è ovvio che con questa procedura
sono possibili limitazioni di accesso legate alle previsioni di traffico.
Le principali tecniche di accesso multiplo si dividono in tre famiglie:
FDMA, TDMA, CDMA.
La prima tecnica si inserisce nel campo dei sistemi analogici e la sua
sigla sta per Frequency Division Multiple Access.
TDMA (Time Division Multiple Access) è invece una tecnica di tipo
numerico in cui i diversi utenti che accedono contemporaneamente al
sistema utilizzano un medesimo canale radio ma sono identificati e
contraddistinti per mezzo della diversità di tempo. Infatti il segnale
che modula l’interfaccia radio è suddiviso in intervalli temporali
consecutivi, chiamati time slot, che si ripetono ciclicamente.
CDMA (Code Division Multiple Access) è anch’essa una tecnica
numerica di accesso multiplo, ma si differenzia dalle precedenti
poiché permette agli utenti di trasmettere nello stesso tempo, oltre che
sulla stessa frequenza. Ciò è possibile in quanto la separazione tra gli
4
“L’efficienza spettrale è il rapporto tra quantità d’informazione e banda di frequenza occupata,
per unità di superficie”, (Manni, 2002, pag. 52).
52
utenti avviene per mezzo dell’assegnazione di un codice che rimanda
all’informazione di un fruitore specifico in maniera univoca, in modo
da poterla distinguere da quella degli altri.
La trasmissione radio UMTS adopera la tecnica ad allargamento di
spettro denominata WCDMA5 (Wideband Code Division Multiple
Access) che porta con sè un grande vantaggio: non fissa una quantità
massima di utenti da gestire all’interno di una cella perchè ciascun
terminale considera il segnale destinato ad altri come semplice rumore
elettrico di sottofondo. Per questo motivo, almeno in teoria, il numero
massimo di fruitori della tecnica WCDMA per il sistema UMTS può
risultare da quattro a sei volte superiore rispetto a quello spettante al
sistema GSM. Oltre a basarsi su tale tecnologia per i segnali di fonia
con modalità FDD (Frequency Division Duplex- che utilizza due
distinte gamme di frequenza opportunamente distanziate tra loro
durante la trasmissione radio, bidirezionale), UMTS si fonda su
TD/CDMA, con modalità TDD (Time Division Duplex- impiegata
nella gestione del traffico asimmetrico su una stessa frequenza
portante ma con time slot posti in trame diverse) per la trasmissione di
dati.
Le tecniche CDMA permettono poi al terminale mobile di
sincronizzarsi contemporaneamente con più stazioni base per
agevolare il passaggio dall’una all’altra; tuttavia questo inficia la
semplicità di commutazione (handover) tra due celle, che diviene
quindi più complessa. A sua volta la complessità, si sa, può portare
alla creazione di alcuni errori a cui UMTS, in quanto orientato allo
scambio dati, sa come ovviare: esso infatti supporta ben quattro
alternative per la correzione dei dati da trasmettere in tempo reale che
vengono scelte di volta in volta singolarmente a seconda del livello di
disturbo e della qualità richiesta dal servizio.
A proposito del concetto di interfaccia radio e delle numerose
soluzioni adottate nel suo ambito, è ben chiaro che il cammino verso
5
Si intende per W-CDMA il metodo d’accesso che sfrutta il principio del CDMA con una chiprate particolarmente elevata.
53
la definizione di uno standard unico su base mondiale è molto lungo,
arduo e controverso. La soluzione estrema a queste disparità potrebbe
essere data da una sorta di software nomade dertouzosiano6, ovvero da
un’interfaccia radio capace di adattarsi all’ambiente in cui si viene a
trovare man mano, modificando e plasmando le proprie caratteristiche
sulla base di un’implementazione software ad hoc. D’altro canto, nel
più ristretto territorio della telefonia mobile si parla spesso di
software radio, “una tecnologia capace di realizzare una interfaccia
radio
flessibile,
multi-service,
multi-standard,
multi-band,
controllabile mediante opportuno software, in modo da adeguarsi
all’ambiente radio che si trova di fronte” (Manni, 2002). Bisognerà
aspettare un po’ di tempo prima che quest’opzione diventi realtà, ma
quando ciò accadrà sarà fatto un notevole passo avanti verso la
personalizzazione della tecnologia, ossia verso l’adesione perfetta tra
esigenze personali ed offerta tecnologica.
2.6.2 Varietà di traffico
Il traffico della rete UMTS viene suddiviso in quattro categorie,
trattate per soddisfare le necessità di latenza specifiche, ossia per porre
rimedio ai ritardi di trasmissione. Ad esempio, la classe
Conversazione assicura le latenze più basse e costanti, in quanto la
voce deve transitare in tempo reale e senza ritardi, tipici delle
telefonate via satellite. La classe Streaming è resa sicura per la
visione di filmati prelevati da un server sulla rete fissa e, anche in
questo caso, la latenza è costante. Tale classe è stata prevista per i
servizi a valore aggiunto quali notiziari e informazioni sul traffico. La
categoria Interattiva si riferisce al traffico dati sensibile ai ritardi,
come il controllo remoto di un computer o i giochi in rete: in questo
6
Il concetto di software nomade è stato auspicato da Michael Dertouzos in “La rivoluzione
incompiuta”, Apogeo, Milano, 2002.
54
caso UMTS garantisce un minor tempo di attraversamento della rete,
soprattutto se confrontato con quello della rete GSM o GPRS.
L’ultima classe in cui il sistema suddivide il traffico è la Background
che raccoglie le esigenze di comunicazione dati non critiche, come il
download di file e le e-mail. Tutte queste categorie di divisione del
traffico sono utili anche per caratterizzare i servizi di rete end-to-end
(tra due terminali) a seconda della Qualità del Servizio (QoS), di cui
però ognuno di noi ha una percezione personale. La sensibilità al
ritardo, componente principale che permette di distinguere tra loro le
diverse classi, decresce a partire dalla classe Conversazionale, in
quanto essa- assieme a quella Streaming- è adatta a trasportare traffico
real time. D’altro canto, Interattiva e Background hanno vincoli di
ritardo meno stringenti che le dotano di una migliore resistenza agli
errori grazie a più efficaci codifiche di canale e meccanismi di
ritrasmissione.
I terminali e le schede UMTS sono stati progettati affinché i flussi dati
di classi diverse possano essere convogliati su canali fisici differenti,
ognuno con le proprie caratteristiche di banda; tutto questo per poter,
ad esempio, videotelefonare e aprire una pagina web
contemporaneamente, in tutta tranquillità e sicurezza.
Questa capacità di suddivisione di traffico a seconda dell’urgenza e
per assegnata priorità è uno dei grandi vantaggi che separa UMTS da
GSM e Wi-Fi7, ma è anche fonte di notevoli complicazioni tecniche.
Ad esempio, le difficoltà maggiori si incontrano quando un terminale
UMTS deve inoltrare una chiamata verso un telefono fisso: a seconda
degli apparati disponibili (rinnovati molto lentamente dagli operatori
di telefonia fissa) può essere necessaria una doppia conversione del
segnale prima in forma analogica e poi nuovamente in forma digitale;
questo fatto da solo giustifica la modesta qualità del suono quando si
esegue questo genere di comunicazione.
7
Sigla che sta per Wireless Fidelity e che sta ad indicare la nuova tecnologia senza fili, diretta
concorrente dell’UMTS nel campo della telefonia mobile.
55
2.6.3 Struttura di rete
L’organizzazione fisica della rete UMTS ricalca quella GSM in modo
da ridurre i costi da parte dell’operatore che deve curarne
l’installazione. Ciascuna stazione base scambia i dati mediante un
collegamento fisso tradizionale e digitale ad alta velocità su fibra
ottica. Gli standard suddividono gli elementi della rete in quattro aree
principali: la scheda USIM (Umts Subscriber Identity Module), il
terminale, la rete di accesso e la rete di trasporto. Quest’ultima è
rappresentata dalla cosiddetta Core Network8, che è responsabile del
transito dei dati necessari per la comunicazione, scomposti in dati per
la segnalazione (inoltro di chiamata e tariffazione) e dati per il traffico
(audio, video, ecc.). La rete di accesso è invece l’insieme delle
apparecchiature che gestiscono le risorse del sistema e che le
assegnano dinamicamente agli utenti bisognosi di aprire una nuova
comunicazione. I protocolli della rete di trasporto e della rete di
accesso sono organizzati a strati, un po’ come il protocollo IP usato
per Internet. Lo scambio dei dati tra le centrali è affidato per lo più
alla tecnologia ATM (Asynchronous Transfer Mode), scelta sia perché
le sue connessioni sono già state usate all’interno delle dorsali Internet
e telefoniche, sia perché essa gestisce con facilità i vari livelli di
priorità nella consegna di dati, cosa che distingue l’UMTS dal GSM.
Quando gli standard UMTS che specificano la core network
supportano le connessioni tra centrali del tipo a commutazione di
circuito (si veda par. 2.4), essi si appoggiano al livello di trasporto
ATM mediante il protocollo di conversione Aal2 (Adaptation layer 2),
il quale aggrega più flussi nello stesso canale ATM. Per quanto
riguarda invece le connessioni a commutazione di pacchetto, si
utilizza Aal5 (Adaptation layer 5) che trasporta una mutata versione
del protocollo GTP (Gprs Tunnelling Protocol).
8
“La Core Network è la componente del sistema UMTS che, attraverso le sue funzioni di
commutazione e di routing , mette in comunicazione le varie sezioni della rete d’accesso,
rappresentata da UTRAN”, (Manni, 2002, pag. 414).
56
Il gruppo di protocolli UMTS è molto vasto e complesso per venire
incontro alla necessità di raccordare reti per tipi di traffico differenti e
con diverse dimensioni di pacchetti. Per tale motivo sarebbe
impossibile passarli in rassegna tutti in questa sede: rimandiamo alla
documentazione dell’organizzazione Internet Engineering Task Force
che ha collaborato con 3GPP (Third Generation Partnership Project –
www.3gpp.org) per ottimizzare e incrementare l’integrazione tra
UMTS e Internet.
2.6.4 La componente satellitare
La rete UMTS è suddivisibile in due parti tra loro indipendenti: la
componente terrestre UTRAN (UMTS Terrestrial Radio Access
Network) e quella satellitare, indicata genericamente con l’acronimo
S-UMTS. L’assegnazione delle frequenze per i nuovi sistemi
radiomobili 3G non riguarda solo la prima ma è prevista una banda
simmetrica anche per la componente satellitare. Vi sono delle realtà
create appositamente per individuare la soluzione più opportuna per
questo tipo di sistema che agogna ad una globalità di copertura che la
rete terrestre non può assicurare.
Ad esempio, Inmarsat è un consorzio nato per la sicurezza e le
comunicazioni in mare che, a partire dal 1979, ha messo a
disposizione della propria clientela satelliti posizionati sull’orbita
geostazionaria per garantire la copertura globale del mondo, escluse le
regioni polari. Questa organizzazione intergovernativa opera secondo
la definizione di quattro aree oceaniche per il puntamento dei satelliti,
secondo la sua vocazione marittima. In ciascuna area oceanica, i
clienti di Inmarsat possono così effettuare chiamate e riceverle
seguendo le modalità adoperate con la rete terrestre e senza
complicazioni.
57
A partire dagli anni ’90, le stimolanti previsioni nei confronti della
telefonia mobile hanno fatto lievitare le proposte per la realizzazione
di nuovi sistemi via satellite. L’obiettivo comune di tali proposte era
quello di estendere la copertura dei sistemi cellulari terrestri mediante
il dispiegamento di una costellazione di numerosi satelliti, per poi
giungere alla copertura globale del territorio. Si giunse così allo
sviluppo di una famiglia di sistemi, chiamata GMPCS (Global Mobile
Personal Communications via Satellite); di questa fanno parte tre
progetti: Iridium, Globalstar ed ICO.
Il progetto Iridium è stato proposto da Motorola nel 1995 e la sua rete
è basata su una costellazione di 66 satelliti operativi tutti uguali tra
loro che inizialmente dovevano essere 77, come il numero atomico
dell’elemento chimico Iridio da cui il sistema trae il nome. La
geometria della costellazione garantisce una completa copertura del
mondo, comprese le regioni polari. La particolarità dei satelliti Iridium
è il loro periodo di rivoluzione, di soli 100 minuti: questo comporta un
capovolgimento del concetto di mobilità, in quanto non è più il
terminale a spostarsi rispetto alla rete, ma è quest’ultima che si muove
velocemente e rende trascurabili i movimenti degli utenti. Il primo
58
lancio multiplo di questo tipo di satellite è avvenuto nel 1997, mentre
nel 1998 il consorzio ha annunciato la disponibilità commerciale del
servizio.
Globalstar è un sistema progettato per fornire i servizi di telefonia
mobile nella fascia attorno all’equatore, servendo quindi di fatto non
l’intero globo ma le zone più popolose della Terra e quindi quelle di
maggiore interesse commerciale. La sua costellazione consta di 48
59
satelliti, di cui 36 risultavano lanciati già nell’agosto 1999; il
completamento della costellazione avvenne nello stesso anno, così
come l’inizio della commercializzazione di Globalstar.
ICO prende il nome dall’omonima compagnia privata creata
appositamente per questo progetto nel 1995. Dei tre sistemi
precedentemente indicati, questo è quello basato su tecnologie
certamente meno innovative e già consolidate. La costellazione di ICO
60
conta dieci satelliti e, nonostante questo, prevede una copertura
globale del mondo.
Accanto ai sistemi GMPCS, esistono dei sistemi satellitari che
offrono- su aree regionali o continentali- servizi di telefonia mobile
via satellite mediante satelliti geostazionari. Fino a qualche tempo fa
questa soluzione era considerata sorpassata, ma ultimamente la si sta
rivalutando. Alcuni sistemi Super-GEO (così vengono definiti) sono,
61
a titolo informativo, AceS, Thuraya, EAST e Agrani. Essi sono
sicuramente meno conosciuti dei ben più noti GMPCS, ma si
candidano ad essere dei loro validi avversari, ciascuno nelle proprie
aree di competenza.
Al contrario dell’ambito terrestre- in cui per il vantaggio di tutti ci si
augura uno standard comune almeno a livello continentalel’ambiente satellitare è un terreno altamente competitivo dove la
coesistenza di diversi sistemi è rara e instabile ed accordi tra enti con
interessi convergenti sono quantomai scarsi. In poche parole, ciò che
avviene per il mondo “terrestre” viene estremizzato in ambito
satellitare, sia per il diverso dispiegamento della rete (da realizzare in
un’unica soluzione) che per i costi iniziali più elevati che per la
“mondialità” del mercato che rende ogni aspetto più complesso e
oneroso.
2.6.5 Modalità
operative ed antenne intelligenti: il
concetto di rete cellulare a due strati
La commutazione tra modalità UMTS e modalità GSM al variare della
copertura radio è resa facile da una caratteristica del sistema UMTS:
la suddivisione del flusso dati di controllo in lassi temporali è stata
studiata in modo da dare al processore del terminale il tempo di
sorvegliare lo stato della rete GSM e commutare su di essa
velocemente, in caso di caduta del segnale. Se quindi questo genere di
operazione risulta facile e diretto, la commutazione opposta- da rete
GSM a rete UMTS- è molto più complessa, in quanto dipende da
informazioni scambiate tra i gestori delle due reti. Inoltre, in aggiunta
a questo fatto, si pone il problema per cui la rete GSM non supporta
molte delle funzioni promosse dall’UMTS: ciò significa che non è
62
possibile mantenere tutti i tipi di comunicazione uscendo dalla zona di
copertura della rete UMTS stessa.
Al di là delle soluzioni tecniche già individuate per la 3G, il settore
della comunicazione radiomobile lavora in un continuo sforzo verso
più alte prestazioni di qualità e capacità e in direzione di un
incremento dell’efficienza nella progettazione e realizzazione sia degli
apparati che dei sistemi. Gli obiettivi previsti da UMTS sono
molteplici e riguardano soluzioni avanzate per l’interfaccia radio, la
pianificazione della copertura mediante celle radio sempre più piccole
e organizzate in strutture gerarchiche, innovativi metodi di
elaborazione dei segnali. Nonostante i buoni propositi e risultati,
nessuno di questi artifici ha ancora realizzato la varietà di connessioni
spaziali da generare nella rete. In altri termini, fino a poco tempo fa
non si era pensato di valorizzare appieno la dimensione spaziale che,
se opportunamente segmentata, avrebbe potuto dar vita ad un nuovo
tipo di tecnica di accesso multiplo, da aggiungere alla FDMA, TDMA
o alla CDMA. Questa nuova tecnica è la cosiddetta SDMA (Space
Division Multiple Access) e consente a più utenti della stessa cella di
utilizzare contemporaneamente il medesimo time-slot sulla stessa
portante. Questa geniale tecnica di segmentazione è ottenibile per
mezzo di un sistema di antenne intelligenti (smart antennas), ossia di
un impianto radiante (costituito da numerose antenne elementari
gestite da un controllore adattativo) capace di modificare la sua
risposta in termini di tempo, frequenza e spazio; tale soluzione
permette la realizzazione di fasci ristretti rivolti verso la stazione
mobile. Allo scopo di promuovere lo sviluppo delle antenne
intelligenti- dette anche “adattative”- la Commissione dell’allora
Comunità Europea ha fondato il consorzio TSUNAMI (Technology in
Smart antennas for UNiversal Advenced Mobile Infrastructure) che ha
partecipato ai programmi RACE prima e ACTS poi.
A differenza di quel che avviene nel tradizionale schema di copertura
cellulare, nella tecnica SDMA l’antenna irradia più fasci in una stessa
cella, la forma dei quali è sufficientemente affilata per consentire di
63
mantenerli spazialmente distinti. I principali vantaggi di questo
artificio sono: un generale aumento della qualità e capacità del
sistema, una possibile riduzione della potenza all’uscita del
trasmettitore (per cui un maggior guadagno dell’antenna) e un miglior
margine all’attenuazione del segnale.
Come accennato prima, la 3G ha introdotto anche il concetto di
struttura cellulare gerarchica, a causa della progettazione di reti
micro/picocellulari previste nelle aree ad alta densità di traffico. Tale
innovazione rappresenta la risposta ad una grande sfida tecnica, in
quanto, quando le celle risultano troppo piccole, le procedure che
dirigono l’handover nel passaggio tra celle vanno in crisi. Com’è
chiaro, infatti, quanto più le celle sono piccole tanto più grande è il
numero degli handover richiesti e quindi il carico elaborativo della
rete. Le possibili implementazioni della struttura cellulare gerarchica
sono di due tipi: le celle concentriche e la copertura ad ombrello di
microcelle. Nel primo caso, la cella dello strato inferiore (più ampia)
gestisce sia il traffico che la segnalazione e passa il solo traffico alla
cella dello strato superiore (più piccola), con minore potenza. Nel
secondo caso, invece, le picocelle rappresentano lo strato inferiore,
mentre la struttura superiore consiste in uno strato di macrocelle.
2.6.6 Gli attuali limiti dell’UMTS
Fino ad adesso UMTS non ha espresso in maniera completa ogni sua
potenzialità e per questo paga le conseguenze con un trend di crescita
economica più basso rispetto alle eccessivamente ottimistiche
previsioni. Non si può certo parlare di fallimento come alcuni
tecnoscettici hanno già fatto, ma semplicemente di una tiepida
accoglienza da parte del mercato finanziario. In Italia gli abbonamenti
hanno da poco fatto registrare un discreto trend di crescita in continua,
64
positiva evoluzione. I fattori ricollegabili allo scarso successo
dell’UMTS sono soprattutto economici: gli operatori hanno dovuto
affrontare un massacro più che uno sforzo economico a partire dalla
lotta per le frequenze, cosa che li ha spinti a ridimensionare i loro
imponenti progetti.
I problemi riguardano innanzitutto la non completa copertura del
territorio (peraltro prevista sin dal progetto iniziale) che invece si
rivolge ai più grandi centri urbani, soprattutto settentrionali, in quanto
con un reddito pro-capite maggiore.
Dal momento che il quarto gestore non è stato accolto con l’ovazione
sperata, questo problema è andato acuendosi per la mancanza di quel
piccolo capitale iniziale che potesse incentivare l’investimento di
grandi cifre sullo sviluppo della rete. A tutto ciò si aggiungano le
spese per mantenere stabile la struttura: è chiaro che la scelta orientata
verso una lenta ma costante crescita strutturale è stata forzata, in modo
da diluire l’investimento ed evitare grossi esborsi.
Un secondo problema è rappresentato dalla scarsa offerta quantitativa
e qualitativa di telefoni cellulari UMTS. Nonostante essi vengano
venduti sottocosto, risultano ancora troppo costosi e tecnologicamente
sorpassati rispetto alle funzioni che la rete è in grado di offrire. Una
compagnia telefonica come Vodafone, già sul mercato da anni, per i
motivi sopra esposti non ha voluto rischiare di inquinare un marchio
solido e riconosciuto come il suo ed ha allora deciso di mettere a
disposizione dei propri clienti solo una scheda per computer portatili,
come offerta di connettività. Con ogni probabilità, la scelta da parte di
TIM di non apparire per adesso sul terreno dell’UMTS è dettata da
queste stesse motivazioni. D’altra parte non si prevedono
miglioramenti sul fronte telefonini per almeno qualche altro mese,
fino a metà 2004, e si pensa che solo a partire dal 2005 l’offerta sarà
concorrenziale con quella GSM.
Un altro neo dell’attuale standard UMTS riguarda il roaming. In
questo ambito tale concetto assume un significato leggermente
differente da quello cui siamo da sempre stati abituati: qui si parla del
65
passaggio alla rete GSM nel caso in cui la copertura nativa non sia
disponibile. Quando si è all’estero, il telefonino UMTS si comporta
come un qualsiasi altro cellulare GSM, ma, dal momento che il
roaming internazionale di questo sistema è ancora allo stato
embrionale e gli accordi tra gestori temporeggiano, non è inconsueto
che s’incappi in spiacevoli questioni. Anche la forte propensione dello
standard ai servizi di rete costituisce per ora un problema, quando si è
all’estero. Infatti, essendo i servizi di interconnessione tra reti distinte
di operatori distinti soggetti a solidi vincoli di natura commerciale,
risulta difficile pensare che essi siano disponibili in maniera così
chiara come avviene per le chiamate vocali; in taluni casi il roaming
potrebbe anche non essere garantito. Dal punto di vista tecnico, una
soluzione potrebbe essere servita da un roaming dei servizi dati tra reti
GSM/GPRS e UMTS, tuttavia non sempre l’applicazione o i
protocolli veicolati da quest’ultimo supportano tale opzione.
Bisogna quindi aspettare un altro po’ di tempo per vedere le
potenzialità dell’UMTS operative a tutti gli effetti: del resto anche per
fidarsi del TACS prima e del GSM poi gli italiani hanno fatto
trascorrere un certo periodo, eppure il GSM aveva dei difetti che oggi
l’UMTS, ancora agli albori, ha già di lunga superato. A tal proposito,
l’esperienza insegna a credere che quando la qualità dei servizi sarà
sufficientemente alta, la progressione ed il numero degli abbonamenti
cresceranno assieme alla propensione di spesa da parte dei
consumatori. Parleremo nel prossimo capitolo dei fattori economici in
qualche modo legati al successo o all’insuccesso dell’UMTS, per ora
riassumiamo parte dei problemi inerenti il sistema o i terminali nella
seguente tabella riportata, nei contenuti, dalla rivista PC Magazine9.
Problema
Causa
Note
9
P. Canali, L. Caputo, S. Cera, S. Ciampoli, E. Cus, La terza generazione, in “PC Magazine”,
N.214, aprile 2004.
66
Durata ridotta delle Passaggio frequente da/per Umts a Problema collaterale della
Gsm e viceversa
scarsa copertura della rete Umts
batterie
Sms ricevuti
ritardo
con Quando il messaggio viene ricevuto Problema
dall’operatore
l’utente
non
è scarsa
raggiungibile
collaterale
copertura
della
della
rete
Umts: il sistema può impiegare
tempo prima di attestare l’utente
su una delle due reti
Anomalie con la Gli apparati che gestiscono questo
segreteria telefonica servizio sono fisicamente distinti da
quelli che controllano le chiamate
(messaggi
persi,
utenti e possono venire notificati in
notifiche
non ritardo sui cambiamenti di stato
ricevute)
Problemi
software
interoperabilità
diversi
di
fra apparati
possono
aggravare
problemi di rete
Ritardi evidenti nel Problemi software del telefono nella La qualità effettiva del segnale
parlato durante una parte di decodifica del segnale, non aggrava i problemi esistenti sul
ottimale passaggio da una cella ad telefono, così come i frequenti
chiamata
un’altra (handover) sempre dovuta cambiamenti
al telefono o alla rete
nella
struttura
della rete
Tab. 2.1 - Principali problemi riscontrati negli apparati UMTS
2.6.7 Servizi e applicazioni: il Virtual Home Environment
Come si è visto nel corso del corrente capitolo, la tecnologia UMTS
non solo offre i consueti servizi di telecomunicazione (voce, chiamate
d’emergenza, SMS) ma introduce anche il concetto di flessibilità nei
servizi. Tutto ciò avviene non solo in nome dell’erogazione di
un’ampia gamma di servizi vocali, dati e multimediali, ma anche per
consentire una differenziazione delle offerte proposte da fornitori di
contenuti o servizi, non sempre coincidenti con quelli degli Operatori
radiomobili. In altri termini, lo standard UMTS vuole garantire, nei
confronti dei servizi offerti, ciò che nel mondo delle
telecomunicazioni viene definito come mobilità del terminale e
dell’utente. Entrambe le modalità si riferiscono alla capacità
dell’utente di accedere a servizi personalizzati indipendentemente dal
67
terminale e dalla rete utilizzati. Per tale scopo, UMTS ha adottato la
tecnica delle smart card- presa in prestito dal GSM- modificata
opportunamente dal consorzio 3GPP mediante una innovativa
architettura di servizio, in grado di offrire il cosiddetto Virtual Home
Environment (VHE). Esso è un ambiente virtuale in cui l’utente può
utilizzare un proprio profilo di servizio, consistente in un insieme di
servizi da lui scelti e personalizzati da usare in qualsiasi situazione e
con qualunque terminale.
Gli analisti concordano nel credere che il 2005 sarà l’anno in cui
l’impatto del traffico multimediale mobile supererà quello del traffico
voce, ma bisognerà attendere il quinquennio successivo per vedere un
consolidamento del fenomeno: nel 2010, infatti, la banda larga mobile
dovrebbe regnare incontrastata. Queste previsioni indicano quindi che
il percorso che si sta profilando è nel senso dell’integrazione tra la
tecnologia Internet e la telefonia mobile: per tale motivo si pensa si
andrà incontro ad un allontanamento dalla tradizionale connotazione
verticale del contesto dei sistemi di servizi, a favore di una visione
globale e allo stesso tempo personalizzata. Rimandiamo al capitolo 4
la trattazione specifica dei servizi offerti dall’attuale, unico servizio di
telefonia UMTS in Italia: quello di H3G, noto col nome del servizio di
3.
2.6.8 Schede USIM e schede dati UMTS
La rete UMTS supporta la connessione sia ai telefoni cellulari che alle
schede radio da collegare al PC. La struttura interna di entrambi si
avvicina molto a quella dei loro parenti GSM/GPRS, pur essendo gli
standard incompatibili tra loro. Il problema principale che si oppone
alla realizzazione di telefoni o schede bistandard è quello del peso e
delle dimensioni del telefonino, che dovrà avere in sé tutti i circuiti
68
GSM accanto ai circuiti UMTS: viene da sé che questo tipo di
dispositivo risulterebbe troppo pesante, ingombrante e di scarsa
autonomia.
Il cuore di un terminale UMTS è rappresentato da un microprocessore
che elabora i protocolli di rete. Il processore padre dialoga con la
sezione soft-radio, composta da un circuito DSP (Digital Signal
Processor) ad alta velocità abbinato ad un campionatore digitale e
responsabile della modulazione e demodulazione del segnale a
radiofrequenza. Display, rubrica, tastiera, suoneria e orologio sono
gestiti da un ulteriore CPU che esegue un sistema operativo standard;
filmati, rubrica, foto e messaggi sono invece di norma affidati ad un
chip di memoria non volatile oppure a schedine di espansione Flash
Rom.
I telefoni UMTS utilizzano le cosiddette USIM, smart card
elettricamente e meccanicamente simili alle SIM GSM, all’interno
delle quali però le informazioni sono organizzate in maniera differente
da come avviene per esse. Attualmente e da qualche mese, i
videofonini commercializzati da 3 sono Sim-locked e quindi leggono
unicamente le schede USIM del proprio gestore e non funzionano con
le SIM, degli altri operatori. Tale fenomeno ci era finora sconosciuto,
ma il resto dell’Europa e gli USA vi erano già abituati da tempo: si
tratta di una mossa commerciale che garantisce ai costruttori e ai
gestori un guadagno sull’hardware. Questa ipotesi è peraltro
suffragata dal fatto che finora 3 non ha reso possibile acquistare un
telefonino separatamente da una sua USIM.
Per quanto concerne le schede dati per PC UMTS, il riferimento è
dato dalle schede GPRS, la cui sezione radio è pressoché identica a
quella delle prime. Una funzione in più espressa da una scheda UMTS
è permessa da un software di emulazione terminale sul PC che
consente di usare microfono, webcam ed altoparlante del computer per
compiere una videotelefonata in rete UMTS verso un videofonino.
Essendo ancora in una fase infantile, non tutti gli operatori UMTS
prevedono di attivare questa interessante possibilità già dalla prima
69
generazione di prodotti, anche se è comunque sempre possibile
effettuare videotelefonate tra un telefonino connesso alla rete UMTS e
un personal computer collegato ad Internet.
2.6.9 I terminali UMTS presenti e futuri
Al momento, il mercato mondiale UMTS conta circa una decina di
modelli di telefoni cellulari col proprio sistema, mentre quello italiano
ne ha presentati tre, tutti sotto il marchio di 3. Si tratta di un modello
Nec, l’e616, e di due modelli Motorola, l’A835 e l’A925. Nel
prossimo futuro entreranno in scena nuove case produttrici, oltre che
nuovi modelli, alcuni dei quali verranno commercializzati molto
presto. Facciamone una carrellata.
Lg dovrebbe fare il suo ingresso nel mercato della telefonia di terza
generazione con due modelli a conchiglia dal design molto simile:
l’U8100 e l’U8150, già presentati a Smau 2003.
Motorola, ormai nota soprattutto per A835, il celebre triband
Umts/Gsm/Gprs, è una casa costruttrice di altri innovativi modelli
attualmente in commercio, come A920 e A925, definibili come degli
smartphone, anch’essi Umts/Gsm/Gprs. Le differenze che
intercorrono tra questi modelli riguardano soprattutto il lato estetico e
le zone di diffusione: A920 è distribuito ufficialmente solo nei Paesi
anglosassoni come Inghilterra e Australia. Il punto di forza dell’intera
serie A92x sta nella perfetta sinergia tra il sistema operativo Symbian
7.x e l’interfaccia utente, sperimentati in precedenza su due
smartphone Sony-Ericsson: P800 e P900. Tra i modelli certamente più
sfiziosi vi è A925, presentato in Italia come il primo videofonino
smartphone: dotato di un display a 65.000 colori e tecnologia
touchscreen, esso ha integrato il sistema A-Gps che consente di
localizzare automaticamente i luoghi di interesse più vicini.
70
Anche Nec ha immesso sul mercato i suoi modelli, ma solo uno è
attualmente in produzione: e616, mentre e606, e808 ed e808y
risultano ormai obsoleti. L’e616 ha un design a conchiglia pulito,
maneggevole e robusto ed è dotato di due schermi- uno interno e
l’altro esterno- e di due videocamere.
Nokia è invece in assoluto la società che ha finora adottato una
politica alquanto ambigua in fatto di UMTS: i suoi modelli 6650 e
7600 non sono infatti in grado di effettuare videochiamate, forse la
killer-application più apprezzata dagli utenti.
La tedesca Siemens ha esordito in Austria e Germania con due
terminali: U10 e U15, il primo dei quali non dà la possibilità di
usufruire delle videotelefonate. Essendo essi potenzialmente
compatibili appieno con l’attuale rete italiana UMTS, ci si chiede se
arriveranno prossimamente in Italia.
Infine, anche Sony-Ericsson ha debuttato nel mondo della telefonia
mobile 3G con un suo modello: si tratta di Z1010, disponibile in Italia
a breve. Molto simile nel design al triband Gsm/Gprs Z600 della
stessa casa, il terminale sarà munito di una videocamera digitale
esterna per la ripresa di immagini per MMS e di una interna per la
videocomunicazione. Z1010 supporterà anche la comunicazione
Gsm/Gprs, disporrà di Bluetooth10 incorporato e sarà capace di
collegarsi via Usb sia con PC che con Mac.
10
La tecnologia Bluetooth è l’ultima nata tra le tecnologie wireless ed è stata concepita per
trasmettere voce e dati senza l’uso di cavi, su distanze estremamente brevi. In definitiva, essa
consente di eliminare i cavi d’interconnessione tra apparati elettronici.
71
LG U8150
NEC E606
Siemens U15
Motorola A925
Nokia 6650
Sony Ericsson Z600
72
73
Capitolo terzo
Il mercato e l’offerta della terza generazione
3.1 L’Italia Paese guida
Come accennato nel capitolo precedente, i problemi sorti prima e
dopo l’avvento dell’UMTS non sono solo di natura tecnica e
progettuale, ma anche e soprattutto di ordine politico ed economico.
Da questo punto di vista la situazione italiana è indicativa: dalla
sperimentazione al lancio della rete si è assistito sia ad una serie di
ritardi e rinvii da parte del primo operatore H3G sia allo scarso
interesse da parte degli operatori storici Tim e Vodafone, i quali hanno
preferito versare sul GPRS.
Nonostante la delusione avvertita dagli utenti e causata dalla doppia
motivazione riduzione della capacità di spesa/ mancanza di
investimenti, gli italiani mostrano di conoscere e apprezzare le
potenzialità del sistema UMTS. Tale dato è emerso da un recente
sondaggio promosso da I-Lab, il centro di ricerche sull’Economia
Digitale dell’Università Bocconi di Milano, che dimostra che più della
metà del campione intervistato (il 59,4%) conosce l’UMTS: una
percentuale importante, specialmente se si considera che la stima
dell’indagine dello scorso anno si attestava intorno al 33%. Se poi
l’analisi condotta viene ristretta alla fascia di età compresa tra i 18 e i
24 anni, questa percentuale schizza al 76,9%. Tutti questi dati sono
stati confermati da quelli ottenuti dal rapporto sulle
73
Telecomunicazioni diffuso dalla Commissione dell’Unione Europea
alla fine del 2003, secondo cui gli abbonati UMTS in Italia sarebbero
375.000. Ancora, per quanto riguarda il numero di utenti con
abbonamento, Paesi come Regno Unito, Svezia e Austria sono
collocate dopo la nostra nazione rispettivamente con 195.000, 12.000
e 10.000 unità. Ciò significa che per l’ennesima volta l’Italia riveste
un ruolo chiave quanto a ricettività nei confronti delle nuove
tecnologie wireless, come già era avvenuto nella fase sperimentale: la
prima chiamata UMTS in Europa con apparecchi prototipali è stata
effettuata grazie all’impegno dei Laboratori CSELT di Telecom Italia
il 25 novembre 1999, mentre nell’ottobre 2001, a Padova, è avvenuta
la prima conversazione in Italia con terminali commerciali NEC.
Il motivo per cui il nostro Paese è partito per primo in Europa con
l’avventura dell’UMTS va ricercato in un’unica, principale direzione:
il successo della telefonia mobile sin dai tempi della nascita del GSM.
Le implicazioni di questa asserzione sono quindi di origine
economico-finanziarie, regolamentarie ed infine tecnologiche. La
leadership italiana rispetto all’intero continente europeo nel campo
generico della telefonia in movimento viene confermata dal fatto che
il primo ed il secondo operatore italiani risultano i primi in Europa sia
per redditività e ritorno sugli investimenti che per qualità e
soddisfazione percepite dai clienti; questi ultimi fattori da soli
spiegano il basso grado di churn, ossia di passaggio da un gestore ad
un altro e quindi la fedeltà nei confronti di un dato gestore iniziale. Il
successo ottenuto da entrambi gli operatori seguiti dal terzo può essere
interpretato dalla grande disponibilità dimostrata dal consumatore
italiano nei confronti di quello che viene giudicato un bene di
consumo, più che un servizio essenziale: per questa circostanza le
aziende italiane hanno ben pensato di poter provare con l’UMTS. Si
badi che l’avventura di questo nuovo sistema potrà anche non avere
esito positivo, in quanto il documentato successo del GSM non
implica necessariamente una garanzia di vittoria per l’UMTS. Ciò non
toglie che i risultati economico-finanziari ottenuti con il sistema di
74
seconda generazione costituiscano un importante trampolino di lancio
per il sistema universale di telecomunicazione mobile: la voce infatti
sarà ancora per molto tempo la fonte più ricca di autofinanziamento
per la promozione ad ondate di innovativi servizi a valore aggiunto.
Da questo punto di vista lo sforzo che H3G dovrà affrontare sarà
molto più grande rispetto a quello di Tim e Vodafone soprattutto, ma
anche di Wind: 3 infatti non ha potuto godere dei profitti e della
fiducia ottenuti già da anni da parte degli altri operatori dalla propria
consolidata clientela. Non si dimentichi che nessun altro bene o
servizio (come l’elettricità, l’automobile, gli elettrodomestici, il gas,
ecc.) ha mai effettuato una performance di mercato così brillante in
così poco tempo come la telefonia mobile e che quindi non si era mai
arrivati così velocemente alla saturazione del mercato nel comparto
voice, nemmeno con la telefonia fissa. I dati1 rilevati nel quadriennio
1996-1999 dimostrano la velocità con cui le principali variabili
economiche del settore si sono mosse, mentre quelli a partire
dall’anno 2000 provano un assestamento dei tassi di sviluppo intorno
al 20% e quindi una maturità del settore. Altri dati importanti ai fini
della nostra analisi riguardano la dinamica degli investimenti
complessivi del settore, messi da parte i costi affrontati per l’acquisto
delle licenze UMTS: tra il 1995 e il 1997 essi sono passati da 826 a
1030 milioni di euro, mentre a partire dal 1998 gli investimenti hanno
toccato l’impressionante soglia degli 1,8 miliardi di euro, per poi
giungere ai 3,2 miliardi nel 2001.
1
Elaborazione su bilanci aziendali a cura di Sandro Frova (2003), Università Bocconi di Milano.
75
Investimenti complessivi del settore
(1995-2001)
3.500
3.186 3.220
MILIONI (euro)
3.000
2.717
2.500
2.000
1.757
1.500
1.000
826
INVESTIMENTI
1.037 1.030
500
0
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
ANNI
Fig. 3.1 - Investimenti nella telefonia mobile (1995-2001)
Se si confrontano i risultati della figura 3.1 con il contesto italiano del
periodo, è di effetto notare che nel 2001 gli investimenti della
telefonia mobile corrispondevano al 5,7% del totale degli investimenti
nell’industria italiana.
3.2 Innovazione ed investimenti
L’ultima tappa del processo evolutivo della telefonia mobile è
rappresentata da quella che più volte in questo sito è stata chiamata
“telefonia di terza generazione”, la quale rappresenta un grande balzo
in avanti verso la comunicazione a banda larga. Ad onore del vero, c’è
già chi parla di una possibile quarta generazione tecnologica
definendo il Wi-Fi come il sistema capace di integrare sistemi di
trasmissione radio riconducibili a differenti tecnologie2 . Nonostante i
2
F. Marinuzzi, F. Tortoreto, GPRS, UMTS, WI-FI e le tecnologie di quarta generazione, Franco
Angeli, Milano, 2003, pag. 50.
76
numerosi vantaggi offerti da quest’ultimo, la 3G non verrà da esso
minacciata, in quanto il Wi-Fi costituirà un suo importante
complemento vitale che ne favorirà la diffusione almeno nella fase di
transizione dal GSM. Ed è proprio il confronto con la telefonia di
seconda generazione che pervaderà le riflessioni seguenti, perché
riferendosi al passato si può godere di dati reali e certi.
I terminali di terza generazione sono nati per offrire ciò che il GSM e i
protocolli associati non potevano dare, ossia una connessione dati ad
alta velocità ed un supporto per applicazioni avanzate con la
possibilità di accedere ad Internet alle massime prestazioni. Come
abbiamo visto nel capitolo precedente, la tecnica di accesso adoperata
dall’UMTS permette a tutti gli utenti di trasmettere alla stessa
frequenza nel medesimo lasso di tempo mediante l’assegnazione di un
codice diverso per ognuno di essi. Inoltre, se nella rete GSM si
trasmette all’interno di ciascuna cella su varie frequenze diverse,
ordinate in maniera gerarchica in base all’area coperta, nel caso
dell’UMTS in ogni cella viene trasmessa un’unica frequenza affinché
gli utenti possano avere a disposizione l’intera banda.
Ebbene, col progredire della tecnologia e dell’importanza delle
applicazioni, l’attenzione nei confronti dell’infrastruttura è andata via
via calando, in quanto relativamente stabile rispetto alla componente
software, in grado di fornire servizi a valore aggiunto differenti per
ogni singolo cliente. In altri termini, la sempre più grande
“intelligenza” dei cellulari e la singolarità della comunicazione che
essi suggeriscono hanno portato l’attenzione dei costruttori e dei
gestori in direzione dello sviluppo di un’interfaccia utente che tenga
conto delle performance dei sistemi operativi. Per questo motivo,
negli ultimi anni hanno avuto luogo numerose alleanze fra i fornitori
di sistemi operativi quali Microsoft, Symbian e 3Com e i produttori di
telefoni cellulari. Questi ultimi si sono guardati dal lasciare a tali
fornitori la posizione predominante, esternando la volontà di
sviluppare un sistema operativo compatibile con le diverse tipologie di
terminali e palmari.
77
Compatibilità è quindi la parola-chiave nell’era dell’Informazione e
della Comunicazione, di cui la telefonia mobile è parte integrante.
Questo concetto, applicato al sistema UMTS, consente ad esso di
essere veramente universale e a noi di usufruire nella più completa
flessibilità dei software installati di volta in volta a seconda delle
nostre esigenze. La compatibilità è quindi la soluzione che ci
permetterà di creare il terminale ottimale per le nostre necessità di
comunicazione via voce, dati e video.
3.2.1 Investimenti nella rete e differenti modelli di offerta
La telefonia mobile tutta è basata sull’economia delle reti che a sua
volta è caratterizzata da economie di scala sia dal lato dell’offerta che
dal lato della domanda. In termini pratici, si parla di economia di
scala, nel primo caso, quando avviene il fenomeno della diminuzione
dei costi unitari all’aumentare della produzione: l’esempio della
telefonia in movimento è da questo punto di vista calzante, poiché
man mano che le infrastrutture garantiscono un’estesa copertura
territoriale il costo del traffico telefonico per ciascun operatore
decresce. Per quanto concerne invece la sponda della domanda, la
tecnologia su cui si fonda la comunicazione mobile viene descritta
dalla legge di Metcalfe che assegna ad una determinata rete un valore
tanto maggiore quanto più grande è il numero di utenti ad essa
connessi3. Quest’ultima affermazione dovrebbe far riflettere sul
discorso di chiusura del paragrafo 3.2 ma anche sul processo di
formazione degli standard tecnologici: la nascita di questi infatti
accresce la compatibilità e l’interoperabilità tra le più disparate
tecnologie e aumenta agli occhi dell’utente il valore della tecnologia
3
Si tratta, in altre parole, della legge delle esternalità di rete, descritta nella formula n (n-1), dove
n è il numero degli individui che formano una data rete.
78
ultima stessa. Come descritto da Shapiro e Varian4, uno standard
stimola le esternalità di rete attraverso due modalità: la prima è legata
al fatto che esso consente di scambiare informazioni senza il bisogno
di convertirle in un altro formato; la seconda, strettamente dipendente
dalla precedente, è quella per cui la facilità nello scambiarsi le
informazioni attira un numero sempre più crescente di utenti che
inconsapevolmente provocano l’espansione della rete.
Tutto ciò significa che la presenza di molti prodotti e tecnologie
incompatibili non fa altro che creare confusione e sospetti nei
consumatori, che avvertono il timore di essere vincolati in futuro ad
una tecnologia scelta da pochi. Per questo motivo anche i fornitori di
prodotti complementari come i software si avvantaggiano
dell’esistenza di uno standard. Quando i tempi sono maturi per la
nascita di un nuovo standard, lo spettro disponibile viene suddiviso in
parti uguali tra gli operatori, per cui all’aumentare del numero di
questi i costi per le licenze crescono significativamente. Tale
accorgimento regolamentare è molto importante, in quanto garantisce
ai newcomers lo stesso trattamento riservato agli incumbents5 ed
inoltre fa sì che non esistano frequenze inutilizzate.
La domanda di servizi di telefonia mobile produce ovviamente degli
effetti sui comportamenti e sulle strategie adottate dai fornitori di
servizi che devono tenere conto degli switching costs e delle
potenzialità della differenziazione del prodotto. Gli switching costs
rappresentano i cosiddetti “costi di transizione” che derivano dalla
difficoltà da parte degli utenti di essere reperibili e mantenere la rosa
dei propri contatti in caso di cambiamento di operatore. La possibilità
di raggirare il problema è stata data dalla portabilità del numero
telefonico, ma non è servita a risolvere l’impasse, legata anche ad una
certa forma di inerzia dei consumatori.
4
C. Shapiro, H. R. Varian, Information rules. A strategic guide to the network economy, Harvard
Business School Press, Boston, 1998.
5
Per maggiori ragguagli sull’argomento, si consiglia: C. Leporelli, A. Nastasi, P. Riverberi,
L’accesso e lo sviluppo di nuove infrastrutture, in P. Garrone, S. Mariotti (a cura di), “L’economia
digitale”, Il Mulino, Bologna, 2001.
79
Dal lato dell’offerta, la differenziazione del servizio può avvenire
innanzitutto per mezzo dell’estensione della copertura territoriale, che
indica sempre una certa qualità della mobilità e quindi della diffusione
del servizio stesso. A tal proposito, è fondamentale che durante la fase
di progettazione della rete non si prediliga la quantità del traffico
piuttosto che la qualità, per l’uso delle frequenze assegnate. Un altro
tipo di differenziazione caratterizzante la telefonia di terza
generazione in maniera più specifica riguarda i servizi applicativi a
valore aggiunto. Questi dipendono strettamente dalle peculiarità della
rete, che dovrà saperli garantire ad una velocità elevata e non
semplicemente a quella di 144 kbit/s. E’ inutile dire che tale
ambizioso obiettivo necessita per la sua realizzazione di ingenti
investimenti da effettuare per la costruzione del network, stimati a
livello mondiale intorno ai 300 miliardi di dollari. Soprattutto per
questo motivo, gli operatori hanno ritenuto opportuno creare delle
alleanze, con lo scopo di abbattere i costi per la ricerca e lo sviluppo
delle infrastrutture atte ad alimentare un mercato corposo e attento alle
novità permeanti il mondo della telefonia e di Internet mobili.
3.2.2 Considerazioni sugli investimenti UMTS
I percorsi di investimento nella telefonia mobile di terza generazione
possono essere seguiti e analizzati mediante l’analisi di alcuni fattori
che mettono in luce alcune differenze fondamentali tra i diversi
sistemi fin qui analizzati. Il punto di riferimento- cui farà capo
l’intera, breve analisi che segue sugli investimenti nell’UMTS- sarà il
GSM, il primo sistema digitale di telefonia mobile.
Come detto in precedenza, gli investimenti nelle telecomunicazioni
hanno una natura “reticolare”, ossia si prefiggono di costruire un
network di relazioni tra individui che garantiscono ricettività e
80
connettività6. Essi definiscono, nella realizzazione di questo reticolo,
numerosi effetti, catalogabili in due grandi macro-aree: il lock-in e il
feedback. Il primo fenomeno coinvolge sia la produzione che il
consumo e si configura come l’insieme delle resistenze al
cambiamento, durante il percorso di investimento. Viene facile
immaginare che, ai tempi del lancio del GSM, gli elementi di lock-in
provenivano essenzialmente dal lato della domanda, in quanto vi era
sul mercato la presenza di un unico operatore che poteva gestire la
migrazione dal TACS a suo completo piacimento. Per quanto riguarda
invece l’UMTS, i fenomeni di lock-in si verificano maggiormente
dalla parte dell’offerta, data l’incertezza nella scelta di servizi nuovi e
innovativi da introdurre sul mercato. A tale situazione si aggiungono
gli effetti di feedback, ovvero il rapporto che corre tra l’adozione
dell’innovazione e il valore condotto dagli investimenti realizzati.
Questi si verificano quando il valore di una rete cresce o diminuisce in
maniera proporzionale al numero di chi vi partecipa. In termini pratici
e in negativo, ciò spiega il fenomeno per cui, finchè un consistente
numero di utenti non adotta un determinato standard (nel nostro caso
l’UMTS), l’incentivo a partecipare al network in questione sia basso,
dato l’infimo livello di ricettività che esso genera. Focalizzando
l’argomento sul sistema UMTS, il feedback può risultare positivo solo
nel momento in cui gli operatori “indovinano” quale servizio possa
incontrare il gusto dei consumatori. Conseguenza diretta di tale, dura
legge è l’andamento incerto e multiforme dei meccanismi di feedback,
che invece nel GSM è sempre stato lineare e positivo, a causa
dell’unica traiettoria di servizio rappresentata dal sicuro comparto
voice.
Dal punto di vista della composizione dell’investimento nella telefonia
mobile- che rappresenta la seconda dimensione di analisi dei suoi vari
profili- il passaggio dal GSM all’UMTS è caratterizzato da uno
spostamento di interessi verso un software model, ossia nei confronti
6
C. Antonelli, New information technology and the knowledge-based economy. The italian
evidence, in “Review of Industrial Organization”, n. 1, 1997.
81
di un modello di investimento che predilige le componenti immateriali
come il software. Se il modello che ha tradizionalmente segnato le
telecomunicazioni era di tipo equipment, basato cioè sulle
infrastrutture di rete, gli investimenti che sono rivolti all’UMTS si
indirizzano alla componente d’accesso e alle applicazioni. Queste
ultime prevedono l’integrazione dei servizi di fonia e messaggistica di
testo con altri, innovativi servizi. In questo caso, quindi, gli elementi
dell’infrastruttura che vengono evidenziati sono quelli che rimandano
a tutti i software di rete intelligente che dovranno in qualche modo
gestire video, testi e suoni con facilità e meticolosità. Dato l’ampio
ventaglio di applicazioni rese disponibili dallo standard UMTS, le
traiettorie tecnologiche verranno dirette in futuro nel senso di una
reale convergenza fra le piattaforme di comunicazione, sostenuta da
alleanze tra operatori IT e TLC.
Un altro ambito che merita attenzione è quello dei rapporti che
intercorrono tra gli investimenti e le strategie di offerta. Se nell’era del
GSM l’investimento infrastrutturale costituiva una pre-condizione per
innescare la competizione nell’unico settore di servizi che esso
offriva, con l’avvento dell’UMTS l’investimento diventa una scelta
legata al tipo di servizi da offrire. Per questo motivo, nello scenario
proposto dal nuovo sistema, l’investimento va di pari passo (o è
conseguente) con le scelte strategiche di volta in volta adottate per
ogni diverso servizio. Anche dal punto di vista dell’orizzonte
temporale si è assistito ad un mutamento nella struttura dei flussi
finanziari7. Infatti, nel passaggio dal GSM all’UMTS, lo scenario di
concentrazione temporale anticipata degli investimenti è andato
trasformandosi in uno sfondo graduale e ripetitivo8. Ripetitivo, nel
senso che la dimensione temporale dell’investimento è caratterizzata
da un continuo accavallarsi ed intervallarsi di entrate positive e
negative che nel GSM erano prevedibili in maniera più ampia.
7
S. Kano, Technical innovations, standardization and regional comparison: a case study in
mobile communications, in “Telecommunications Policy”, n. 24, 2000.
8
P. McBurney, S. Parsons, J. Green, Forecasting market demand for new telecommunications
services: an introduction, in “Telematics and Informatics”, n. 19, 2002.
82
Nell’UMTS uscite certe di minori entità (ad esempio per le licenze)
sono intervallate da entrate incerte che dipendono dal successo o meno
dei servizi offerti.
Per riassumere, si può dire che le differenze tecnologiche tra il GSM e
l’UMTS fondano le diversità economico-finanziarie che intercorrono
tra i due sistemi. Non solo, ma il consolidamento di rilevanti quote di
mercato sin dall’avvento della telefonia di seconda generazione e una
saturazione ormai in atto dei servizi core hanno ora reso cauti gli
operatori negli investimenti su innovazioni costose e rischiose, che
invece vengono proposte ad ondate. Oggi gli investimenti non servono
più soltanto a competere nel mercato, ma a creare un nuovo modello
di competizione trainato dalla domanda: per tale motivo il lancio
dell’UMTS e dei suoi propri servizi a valore aggiunto costituisce una
fase delicata cui dedicare tutte le forze e le più attente strategie.
3.2.3 La direzione degli investimenti
Il campo della telefonia mobile è attualmente caratterizzato da una
crescente competitività che ha provocato una sorta di “circolo
vizioso”- data la rapida saturazione del mercato- a discapito dei
profitti degli operatori. A partire dal 20019, il cosiddetto ARPU10
(Average Revenue Per User) ha subito un calo profondo in tutti i Paesi
europei e non solo. Il motivo è da ricercare principalmente nel ribasso
delle tariffe dei gestori, registrato negli ultimi quattro anni e superiore
al 30%. In aggiunta a ciò, la tendenza del mercato nel senso della
libera concorrenza mediante la number portability, ha favorito
l’ingresso di nuovi gestori come 3; tutto questo ha portato all’aumento
del churn rate, l’abbandono del proprio operatore in favore di un altro.
9
Fonte: elaborazione dati a cura di F. Marinuzzi e F. Tortoreto (2003).
10
L’ARPU è l’indice dei ricavi per utente medio.
83
Fino a qualche mese fa, i principali gestori italiani hanno riportato un
churn pari al 13∼16%, un risultato notevole ma ancora al di sotto della
media europea, che si attesta intorno al 21%. Per ottenere una
situazione ottimale per gli operatori del settore- ossia l’aumento
dell’ARPU e la diminuzione del churn rate- le politiche da mettere in
atto dovrebbero perseguire, per mezzo della realizzazione di VAS ad
alto contenuto innovativo, due finalità principali:
1) L’aumento dei coefficienti di penetrazione in settori dove vi è
ancora una possibilità di espansione e profitto come, ad
esempio, quello business;
2) L’immissione su rete mobile di almeno una parte del traffico
su rete fissa.
Dopo i costi per l’acquisto delle licenze, ciò che ci si attende per
l’UMTS nei prossimi anni è un continuo flusso di investimenti
relativamente costanti e a livelli abbastanza elevati. La figura seguente
ne illustra l’andamento.
4,00
3,00
2,00
1,00
0,00
INVESTIMENTI
20
03
20
04
20
05
20
06
20
07
20
08
20
09
20
10
MILIARDI (euro)
Investimenti annui previsti nella rete UMTS
(totale settore, 2003-2010)
ANNI
Fig. 3.2 - Investimenti previsti nella rete UMTS
84
Inoltre, poiché l’UMTS non è ancora uno standard univoco e non
segue delle traiettorie di sviluppo certe e sicure, è importante far
notare che la tendenza dominante da parte degli operatori già
consolidati consiste nello sperimentare le prime applicazioni di terza
generazione rendendole compatibili con le tecnologie GSM e GPRS.
Nei prossimi paragrafi analizzeremo proprio questo, ossia le scelte
strategiche di ogni singolo gestore rispetto alle novità assolute offerte
dal sistema di terza generazione, cercando di capire il perché di
determinate, diverse posizioni assunte dai vari competitors.
3.3 Il meccanismo delle aste
Conclusesi le ricche aste in Inghilterra e Germania con il benvolere
dei rispettivi Stati che hanno guadagnato fior di miliardi delle vecchie
lire (precisamente: 75.000 per l’una e 98.000 per l’altra)11, è giunto il
turno dell’Italia. Prima di addentrarci nell’ambito prettamente italiano,
è bene mettere in luce alcuni aspetti di un meccanismo che forse per
molti è ancora associato alla vendita di oggetti d’arte come quadri o
preziose tappezzerie: l’asta. In verità le aste sono utilizzate in svariati
mercati (finanziari, delle telecomunicazioni, ecc…) e con modalità tra
loro differenti. Una di queste- e probabilmente la più diffusa- è l’asta
ascendente, dove i partecipanti sono tenuti a chiamare prezzi via via
più alti, fino a quando nessuno ha più da offrire. Un altro caso di asta
è quello in cui si chiede ai partecipanti di sottomettere in busta chiusa
la propria offerta e alla fine si seleziona quella più alta. La scelta delle
modalità d’asta è molto importante e decreta il successo o meno
dell’asta stessa. A proposito delle licenze per la telefonia UMTS,
nel recente lavoro What really matters in auction design,
Paul
Klemperer,
dell’Università
di
Oxford
11
Fonte: IGIER- Università Bocconi (2001).
85
(www.nuff.ox.ac.uk/economics/people/klemperer.htm),
nonché
il
principale consigliere del Governo per l’organizzazione dell’asta in
Inghilterra, descrive efficacemente il gran lavoro preparatorio che
precede un’asta. I pericoli più seri cui avrebbero potuto incappare gli
organizzatori di tale evento sono due: innanzitutto bisognava evitare
che i partecipanti colludessero con la spartizione delle licenze, non
lasciando essa spazio ad una sana competizione che mantenesse i
prezzi alti; il secondo pericolo, invece, poteva essere quello dato dalla
forza e dal peso economico degli operatori attivi già da tempo nella
tecnologia GSM. Per quanto riguarda il problema della collusione, una
soluzione all’interno di un’asta ascendente è stata data sia dalla
possibilità di vari rilanci, utili a far capire l’interesse nei confronti di
determinati oggetti da parte di ogni partecipante, sia dall’occultazione
delle tre cifre del codice dell’area d’interesse dei partecipanti stessi. In
molti Paesi, alla fine, l’asta al primo prezzo in busta chiusa è risultato
più
sicuro.
L’altro
problema
da
scongiurare
concerneva
la
partecipazione di un congruo numero di operatori che stimolasse la
concorrenza. Nonostante la libera partecipazione all’asta, era nell’aria
la tensione per quella che viene definita “maledizione del vincitore”,
che consiste in questo meccanismo: quando un certo numero di
soggetti corre per aggiudicarsi una licenza di grande valore- ma non
del tutto noto, come i profitti sul mercato futuro dell’UMTS- avrà
maggiore chance chi è più ottimista nelle aspettative. Per tale motivo
spesso chi vince scopre di aver offerto troppo, facendo previsioni
eccessivamente ottimistiche. Il pericolo legato a questo fenomeno è
quello per cui i piccoli operatori hanno pochi incentivi a partecipare
contro i giganti già operativi e affermati. Questo è quello che è
avvenuto nel 1995 a Los Angeles, per l’assegnazione di una licenza
per telefoni cellulari, vinta dalla Pacific Telephone- l’operatore di
telefonia fissa in vantaggio sin dall’inizio- ad un prezzo basso, in virtù
della scarsa aggressività dei concorrenti minori. In altri casi, la
“maledizione del vincitore” è stata evitata per mezzo di un’asta al
primo prezzo in busta chiusa, utile a far lievitare le offerte.
86
3.3.1 L’asta per l’assegnazione delle licenze UMTS in
Italia
Le società interessate alla gara per l’assegnazione delle licenze della
telefonia mobile di terza generazione hanno avuto tempo fino al 10
agosto 2000 per presentare le domande di partecipazione. Già da
prima dell’uscita del bando sulla Gazzetta Ufficiale, in via ufficiosa, si
sono conosciute le scadenze principali riguardanti, ad esempio,
l’ammissione o meno entro il 2 settembre alla presentazione dei
rispettivi piani tecnico-commerciali (l’11 settembre 2000, entro le ore
12:00).
L’asta vera e propria sarebbe dovuta partire- ed è partita- da un
importo minimo per l’aggiudicazione di ogni licenza pari a 4.000
miliardi di lire. Condizione preliminare è stata altresì il rilancio
minimo, fissato nel 5% dell’importo base (ossia in 200 miliardi di lire)
che comunque poteva scendere al 2%, in seguito alla decima tornata di
rilanci, se i partecipanti fossero stati meno di otto. Dal punto di vista
dei rilanci, l’offerta non poteva superare della metà la più bassa delle
cinque offerte più alte nella tornata precedente, mentre il deposito
minimo necessario per prendere parte alla gara era di 5 miliardi di lire.
Inoltre, le società prendenti parte alla competizione dovevano godere
di un capitale sociale di almeno 800 miliardi e di garanzie bancarie per
minimo 4.000 miliardi, il tutto espresso in lire.
In principio ciascuna licenza concessa doveva durare 15 anni, ma poi,
a fine novembre 2001, il ministro delle Comunicazioni Maurizio
Gasparri ha annunciato- assieme al presidente dell’Authority Enzo
Cheli e in seguito alle richieste di Tim, Vodafone Omnitel, Wind, Ipse
2000 e H3G- il prolungamento fino a 20 anni, a partire dal 1° gennaio
2002. La licenza non può essere ceduta a terzi per almeno 48 mesi
dalla data del rilascio e comunque mai senza l’autorizzazione
dell’Authority.
87
Per quanto riguarda i requisiti minimi per la costruzione delle reti e il
lancio dei servizi, gli assegnatari delle licenze hanno tempo fino al
prossimo giugno venturo per adempiere all’obbligo di copertura dei
capoluoghi di regione e di altri 30 mesi per i capoluoghi di provincia. I
piani tecnici da presentare coattivamente dovevano contenere tutte le
indicazioni circa i tempi di realizzazione delle opere, circa il
fabbisogno di personale, le previsioni di mercato, i piani
d’investimento; queste informazioni sono servite alle autorità di
competenza in primo luogo a chiarire l’idoneità o meno di una società
a partecipare al grande evento dell’asta. Un articolo del bando di gara
imponeva che due delle nuove società entranti e ottenenti le licenze
pagassero le porzioni di spettro mediante un ulteriore versamento di
1.600 miliardi di lire; tuttavia questa e le altre tasse d’ingresso hanno
creato non poche, pericolose spaccature politiche, alimentando una
“aperta crisi di governo”12, così definita dal Sottosegretario alle
Comunicazioni Michele Lauria. Certo è che i costi complessivi delle
licenze nell’asta italiana sono risultati di gran lunga maggiori rispetto
a quegli esborsati dai Paesi Bassi e dalla Spagna, mentre di molto
inferiori rispetto a quelli affrontati dall’Inghilterra e dalla Germania.
Per riassumere, il metodo utilizzato in Italia per l’assegnazione delle
licenze UMTS è una combinazione unica tra i Paesi OCSE di elementi
di beauty contest e di asta. In seguito ad una decisione presa
dall’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle COMunicazioni) e
pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 14 gennaio 2000, il rilascio di
licenze nazionali per il sistema mobile di terza generazione doveva
seguire un iter suddivisibile in due fasi:
1) una di pre-selezione, basata sull’esame del business plan
tecnico-commerciale e sull’accertamento di altri requisiti
documentabili;
2) una di selezione, identificata successivamente con la procedura
di asta.
12
Dichiarazione tratta da un’intervista pubblicata su “Broadcast & Video”, n. 110, 20 aprile 2000.
88
Il Sottosegretario Lauria13 ha commentato in maniera specifica ciò
che andava espletandosi in seguito alla presentazione delle
domande di partecipazione: “La verifica dei requisiti soggettivi
spetta al Ministero delle Comunicazioni, avvalendosi dell’advisor,
prima della formulazione al Comitato dei Ministri di una proposta
di ammissione o di esclusione”, che “sarà disposta dal Comitato
dei Ministri (…) e comunicata ai soggetti interessati”.
Accettate e seguite queste regole, alla prima fase della procedura si
sono iscritti otto canditati: i quattro operatori già esistenti nel
settore della telefonia mobile e quattro nuovi entranti.
Ciononostante, solo sei candidati sono riusciti a passare alla fase
selettiva.
L’asta ha così avuto inizio il 19 ottobre 2000 e si è conclusa dopo
11 tornate il 23 ottobre, rimpinguando le casse dello Stato di ben
26.750 miliardi di lire.
In tutta Europa, le aste per il rilascio delle licenze hanno fatto
molto discutere, soprattutto per gli elevati costi affrontati e
determinati da alcune procedure nazionali. All’interno delle varie
nazioni, da un lato c’è chi ha reputato tali costi determinanti nello
stimolare una rapida erogazione del servizio UMTS, mentre
dall’altro qualcuno credeva che il costo elevato delle licenze si
sarebbe prima o poi rovesciato sugli utenti finali. Non è ancora
chiaro quale delle due fazioni avesse o abbia ragione; tuttavia
bisogna riconoscere che l’utilizzo della procedura d’asta è riuscito
nell’intento di elevare i livelli di trasparenza ed efficienza
nell’assegnazione delle frequenze14.
13
In un’intervista pubblicata su GSMBOX.it il 31 agosto 2000, nella parte dedicata alle Mobile
News: http://it.gsmbx.com/news/mobile_news/all/11296.gsmbox.
14
Michele Lauria ha commentato il modo con cui la procedura è andata avanti “corretto e
trasparente, nel più ampio rispetto delle garanzie di parità di trattamento e di obiettività”(31 agosto
2000).
89
3.4 Vincitori e vinti: l’acquisizione delle licenze UMTS
Dopo il superamento della fase di pre-selezione da parte degli Organi
competenti, partita il 24 agosto 2000, sono rimaste a giocare la partita
per le licenze sei squadre. Inizialmente, come già si è detto, i candidati
erano otto, ma secondo il Ministero delle Comunicazioni i requisiti
presentati da Anthill e Tu Mobile non erano così soddisfacenti da far
sì che i consorzi potessero essere ammessi alla gara. I nomi dei
concorrenti partecipanti alla gara erano in parte già noti ai più, in parte
del tutto sconosciuti, dal momento che le società si sono costituite
proprio in virtù di tale competizione. Eccone l’elenco e la breve
presentazione:
TIM: Già titolare di licenza di telefonia cellulare ai tempi della gara
per le licenze UMTS, è controllata dal gruppo Telecom Italia. E’ la
più anziana e la maggiore società di telefonia mobile sul mercato
italiano, vantando circa 20 milioni di clienti nel Paese15.
OMNITEL: Nata nel 1994, anno della liberalizzazione della telefonia
cellulare, risulta ad oggi la seconda società del settore in Italia con 12
milioni di clienti16. Fondata dal gruppo Olivetti, attualmente- ed in
seguito ad una serie di passaggi di mano- è controllata da
VODAFONE.
WIND: Dopo aver vinto la licenza nel giugno 1998 riuscendo a
sbarcare nel settore della telefonia come terzo competitor, la società
(fondata originariamente da Enel, France Telecom e Deutsche
Telekom) può contare oggi su una clientela di circa 5 milioni di
15
Fonte: GSMBOX.it (http://it.gsmbox.com/news/mobile_news/all/26804.gsmbox).
16
Idem.
90
utenti17. Attualmente fusa con Infostrada, il consorzio è ora in mano
ad Enel per il 56,6% e a France Telecom per il restante 43,4%.
BLU: Quarto gestore italiano di telefonia mobile, ha iniziato la sua
corsa a partire dal 4 agosto 1999, ma ha dovuto abbandonare il campo
nel 2002, nonostante avesse conquistato in poco più di un anno più di
400.000 utenti18. Il primo azionista della società era il gruppo
Autostrade (32%), seguito da British Telecom (20%), Distacom (9%),
Edizione Holding (9%), Mediaset (9%), Italgas (7%), Bnl (7%) ed
infine da Caltagirone (7%). Accenneremo in seguito al cosiddetto
“caso Blu”, scoppiato nel bel mezzo della gara per le licenze UMTS.
ANDALA: E’ una società costituita appositamente per il business
della telefonia mobile di terza generazione da Renato Soru, patron di
Tiscali, e dall’ex amministratore delegato di Telecom, Franco
Bernabè. Ai tempi della gara, essa risultava alleata con Hutchison
Wampoa, che ne rilevava il 51%; il resto del capitale risaliva per il
25,5% a Tiscali, per il 15% alla Cir di De Benedetti e per il 5% a San
Paolo-Imi; ancora, un 2% è rappresentato da Franco Bernabè, un 1%
da Hdp e il restante 0,5% da Gemina. Oggi la situazione in termini di
azioni è molto cambiata ed anche il nome di riferimento della società è
mutato: si tratta di H3G e del marchio 3.
IPSE: Come Andala, anch’esso è un consorzio nato per l’UMTS, ma
poi questo di fatto è giunto alla resa. La sua compagine azionaria era
composta da: Telefonica (39,25%), Sonera (19%), Atlanet
(Telefonica, Acea, Fiat ed Ifil) per il 12%, Banca di Roma (10%),
Xera (5%), Goldenegg (4,8%), Edisontel (3%), Falk (2%), E-Planet
(0,5%) ed infine da un gruppo di imprenditori e municipalizzate per il
4,45%.
17
Idem.
18
Idem.
91
Il giorno 4 novembre 2000, il Comitato dei Ministri ha approvatosecondo un comunicato diffuso da palazzo Chigi- “la graduatoria delle
cinque offerte valide più alte risultanti dall’ultima tornata di gara,
come presentata dal responsabile della fase dei miglioramenti
competitivi”. Tale comunicato recitava la seguente classifica finale:
1)OMNITEL PRONTO ITALIA- 4.740 miliardi di lire;
2)IPSE 2000- 4.730 miliardi di lire (-0,2%);
3)WIND- 4.700 miliardi di lire (-0,8%);
4)ANDALA 3G- 4.700 miliardi di lire (-0,8%);
5)TIM- 4.680 miliardi di lire (-1,2%).
Alla nota si è aggiunto che il Comitato ha “preso atto che i
partecipanti nuovi entranti Ipse 2000 ed Andala 3G hanno per tutta la
durata della gara espresso e mantenuta valida la manifestazione di
interesse per le porzioni di spettro aggiuntivo pari a 5MHz, per le
quali è previsto il pagamento di ulteriori 1.600 miliardi di lire per
ciascuna porzione”.
A conclusione di questo lungo iter che ha visto inizialmente due
esclusi (Anthill e Tu mobile) ed un ritirato (Blu), il Comitato ha
trasmesso gli atti al Ministero delle Comunicazioni per gli
adempimenti successivi: il rilascio vero e proprio delle licenze
spettava infatti per legge all’Autorità per le Garanzie nelle
Comunicazioni.
L’assegnazione è avvenuta formalmente il 10 gennaio 2001 e nella
stessa occasione è stato istituito un gruppo di lavoro tecnico operativo
fino al 30 marzo 2001, allo scopo di monitorare le modalità di utilizzo
delle frequenze, nel rispetto della normativa internazionale. Se l’asta
per l’assegnazione delle licenze UMTS si è conclusa con un incasso
statale pari a 26.750 miliardi di lire, i cinque gestori hanno deciso di
versarne immediatamente 23.040 e di liquidare la parte eccedente
mediante pagamento dilazionato, secondo le possibilità espresse dal
92
disciplinare della gara. In un’intervista fatta da MediaMente.it19(Rai
Educational) a Michele Lauria, il Sottosegretario ha dichiarato che
circa il 90% degli introiti derivanti dall’asta sarà destinato al
risanamento del deficit pubblico. “Il restante 10% dell’introito andrà
all’innovazione tecnologica e alla ricerca, all’alfabetizzazione
informatica, alla lotta all’elettrosmog e all’inquinamento
elettromagnetico”. Risolte le questioni prettamente economiche e
quelle riguardanti l’assegnazione dei blocchi di frequenze, sono state
assegnate ai gestori le numerazioni: ai nuovi entranti sono andati i
numeri 39..(Andala) e 37..(Ipse), mentre i vecchi operatori hanno
confermato quelli di sempre, come 33..(Tim), 34..(Omnitel) e
32..(Wind).
19
Per maggiori ragguagli: http://www.mediamente.rai.it/mm_it/001025/lauria.asp.
93
IL CASO BLU
Il prezzo base di 4.000 miliardi di lire per le licenze UMTS è risultato troppo
oneroso per Blu, che ha deciso di alzare un polverone sulla questione e di ritirarsi
nel bel mezzo dell’asta. Dal canto suo, Salvatore Cardinale, ministro delle
Comunicazioni, ha ribadito che “4.000 miliardi come prezzo base erano
considerati il prezzo giusto che stava in una media europea che non deve
impressionare per le cifre”. Stando così le cose, la prima domanda che ci si è posti
è stata se la gara fosse regolare oppure no; inevitabile la creazione di due fazioni,
una che dichiarava la gara regolare, l’altra che la proclamava poco trasparente.
Inevitabile pure la politicizzazione dell’accaduto, concretizzata nella richiesta di
dimissioni del Governo da parte della destra. Fatto sta che per Blu le cose si sono
immediatamente complicate, tant’è che il procuratore della Repubblica di Roma
Salvatore Vecchione ha affidato all’aggiunto Pasquale Lapadula e al sostituto
Rodolfo Sabelli l’inchiesta sul caso UMTS (24 ottobre 2000). Le ipotesi in campo
sono la turbativa d’asta e l’aggiotaggio, cui si è aggiunta un’altra inchiesta per una
lettera mandata dal consorzio Blu il 14 ottobre al ministro delle Comunicazioni, in
cui si esso esprimeva l’impossibilità di sostenere l’onere della competizione. Il
ministro del Tesoro Vincenzo Visco ha a suo tempo dichiarato: “Quanto accaduto
è un fatto grave, visto che i partecipanti poi non sono proprio gli ultimi azionisti.
L’unica cosa evidente è che c’è stata un’anomalia di comportamento da parte di
Blu”. In ogni caso, Blu ha preannunciato azioni a tutela di eventuali danni
patrimoniali, in quanto Visco ha aperto una discussione su una possibile
fidejussione per i 4.000 miliardi di lire e sul sequestro e l’escussione dei soldi. In
aggiunta a tale bagarre, le associazioni dei consumatori Codacons ed Adusbef
hanno presentato degli esposti-denuncia su vari fronti. La soluzione a tale
impasse, com’era prevedibile, si è conclusa con un nulla di fatto che ha dato
ragione a chi sosteneva la trasparenza e la regolarità della gara.
Tab. 3.1 – Il caso Blu
3.5 Le conseguenze della gara per le licenze
Come abbiamo appena visto, in Italia sono risultate vincitrici tre
società già operanti nel settore della telefonia mobile come Tim,
l’attuale Vodafone e Wind e due imprese nuove entranti: H3G (un
tempo Andala) ed Ipse. Per aggiudicarsi la licenza, i cinque vincitori
94
hanno esborsato- chi più, chi meno- una cifra media pari a circa 4.750
miliardi delle vecchie lire; i newcomers H3G ed Ipse hanno inoltre
acquistato, per 1.600 miliardi di lire ciascuno, 5 MHz di frequenze
aggiuntive al fine di compensare il fatto che gli altri operatori
possedevano già uno stock di frequenze sulla banda 900 e 1800 GSM.
Ebbene, dall’ottobre 2000 fino ad oggi sono cambiate molte cose, che
hanno portato al drastico ridimensionamento delle aspettative legate
all’UMTS, a partire dalla fine del mito della new economy e dal
conseguente scoppio della bolla. Sono tre le conseguenze e le
circostanze principali derivanti dallo scenario post-licenze:
1) Tutti i concorrenti partono con degli impegni finanziari
pesantissimi; tuttavia se alcuni come Tim e Vodafone possono
contare su ampi flussi di autofinanziamento, altri come Wind e
soprattutto H3G sono costretti a mettere mano al portafogli
degli azionisti o ricorrere al debito;
2) Si è registrato un netto rallentamento dei progetti che si sono
avviati in pratica dal 2002 ed hanno visto il lancio
commerciale dei primi servizi solo nel 2003;
3) Alla fine il quarto operatore Ipse si è “autocongelato”20, non
ritenendo accettabile il nuovo, ampio grado di rischio associato
al business dell’UMTS: una buona notizia per gli altri quattro
operatori.
Tirate le somme, in Italia sono quattro le imprese che hanno accettato
la scommessa del 3G; si parla di “scommessa” in quanto il business
dell’UMTS si basa sui servizi a valore aggiunto (VAS), troppo
innovativi e rivoluzionari per essere studiati con gli stessi parametri
utilizzati per il GSM. Tim e Vodafone si presentano, alla partenza, con
una consolidata capacità di generare flussi di cassa e con una clientela
di decine di milioni di utenti sostanzialmente fidelizzata. Wind si
presenta puntuale all’appuntamento, ma ancora piuttosto debole,
20
Termine impiegato dagli stessi rappresentanti di Ipse.
95
dovendo fare a meno dell’appoggio della controllante Enel; infine,
H3G parte da zero e deve quindi far sì che un sostanzioso numero di
clienti migri verso di sé da altri operatori attivi già dal sistema
precedente. Il motivo per cui i nuovi entranti sono stati spinti ad
entrare nel business UMTS è dato dal fatto che, in verità, tutti i
competitori partono da zero, a proposito dei nuovi servizi offerti. Tra
Wind e H3G vincerà il più abile che, mediante le proprie offerte, saprà
catturare e convincere svariati milioni di clienti Tim e Vodafone a
cambiare compagnia.
3.6 Gestori italiani e scelte strategiche
Nella corsa all’innovazione, gli operatori che dispongono di una rete
GSM ben avviata risultano palesemente avvantaggiati, sia perché
risparmiano sui costi di roaming dove non c’è l’UMTS, sia perché i
costi di avviamento sono per loro minori. In aggiunta a ciò, seguendo
un’accorta politica infrastrutturale, essi possono diluire i costi della
rete di supporto con l’utenza GSM. Da non dimenticare poi che gli
operatori GSM possono contare su un notevole polmone finanziario
con l’offerta telefonica standard.
Per quanto concerne l’offerta commerciale, tutti gli operatori- sia i
vecchi che i nuovi- si stanno muovendo nella direzione della ricerca di
un prodotto di successo che non rientri tra i servizi tradizionali.
L’impellenza dell’adozione di questa strategia è data da due motori
principali: la visibilità a breve termine e la redditività nel medio e
lungo termine. Il primo carattere è particolarmente vitale per gli
operatori esclusivamente UMTS, dal momento che può fornire ad
un’azienda un profitto immediato. Nel medio e lungo termine esso è
invece più importante per gli operatori GSM, in quanto col passare del
tempo la tendenza generale è di un abbassamento dei prezzi e quindi
96
dei guadagni. Attualmente non si è imposta alcuna killer application
che possa risultare come servizio di utilità generale nel panorama
telefonico, nonostante la scesa in campo del mondo dello spettacolo.
Per questo motivo sarà bene vedere come si configura il paesaggio
italiano della telefonia mobile rispetto al sistema UMTS e come hanno
intenzione di muoversi i quattro gestori telefonici.
3.6.1 TIM- Telecom Italia Mobile
In base agli ultimi aggiornamenti risalenti al 22 aprile 200421, Tim ha
raggiunto complessivamente in Italia, America Latina e nel bacino del
Mediterraneo, 44,5 milioni di linee al 31 dicembre 2003, di cui 26,1
milioni sul mercato nazionale. Come abbiamo visto, nell’ottobre 2000
l’azienda si è aggiudicata- ad un costo di circa 2.417 milioni di eurouna delle licenze UMTS messe in gara dal Governo italiano. Nel
dicembre 2002, Tim ha acquisito- mediante fusione per
incorporazione- parte degli asset di Blu: questa manovra ha permesso
di salvaguardare l’occupazione ed allo stesso tempo di valorizzare il
patrimonio di conoscenze delle risorse umane della stessa Blu. Dal
punto di vista delle innovazioni, nell’estate 2002, Tim è stata la prima
in Europa a lanciare la tecnologia degli MMS, i messaggi
multimediali. Ad oggi la società ha ampliato le frontiere del
multimediale, presentando per prima al mondo la mobile TV in
tecnica videostreaming, disponibile sulle reti di seconda generazione.
Per quanto riguarda l’argomento che ci interessa di più, ossia la rete
UMTS, essa copre nelle principali città italiane già il 90% della
popolazione e sarà operativa dal prossimo giugno 2004, a partire dalle
grandi aziende. Nonostante ciò, il servizio è atteso per non prima della
seconda metà del 2004, quando i terminali saranno disponibili in
21
Dal sito ufficiale di Tim: http://www.investor.tim.it/liv1/0,,7,00.html.
97
maggior quantità. D’altro canto, già fra qualche giorno (maggio 2004),
Tim lancerà l’EDGE (Enhanced Data rate fo the Gsm Evolution), la
rete mobile a banda larga per la trasmissione di dati ad alta velocità.
Questo tipo di lancio è assolutamente complementare all’UMTS,
tant’è che i clienti Tim, indipendentemente dalla rete in cui si trovano,
potranno usufruire della banda necessaria al servizio richiesto grazie
all’offerta dei terminali dual mode EDGE/UMTS (commercializzati a
breve con il brand Turbo Tim).
Nel frattempo, da gennaio l’azienda ha iniziato a sperimentare
l’UMTS in Grecia, per mezzo della sua controllata Stet Hellas, con
l’offerta di apparecchi Nokia, Motorola e Siemens.
Tutti gli operatori devono tenere conto del fatto che il più grande
fornitore di utenza radiomobile si sta muovendo, H3G in particolare:
infatti se per ora esso è definibile come un operatore neutrale, nel
momento in cui scenderà in campo, potrà opporre una resistenza
passiva nell’offerta di roaming verso H3G, il primo operatore UMTS
al mondo. Se per quella data quest’ultimo non si sarà sufficientemente
consolidato, Tim potrebbe mettere alle strette il suo più grande
concorrente e avere buon gioco.
98
EDGE
La prima vera e propria trasmissione dati EDGE risale al 6 novembre 2001,
quando Nokia e AT&T Wireless Services hanno utilizzato per l’occasione la
tecnologia GSM/EDGE, in un ambiente di rete GSM reale. Tale evento ha
rappresentato una pietra miliare per il sistema più usato ed amato al mondo. La
chiamata ha avuto luogo mediante l’uso della stazione base Nokia UltraSite da
1900 MHz e dei prototipi EDGE Nokia. EDGE è la tecnologia radio che permette
agli operatori di elevare la velocità e la capacità di trasmissione dati di 3-4 volte
rispetto al GPRS, ottimizzando l’impiego dello spettro disponibile: la velocità
massima raggiungibile è infatti pari a 473 kbps. Per i costruttori di reti per la
trasmissione dati e voce, uno dei suoi principali vantaggi è un grande risparmio di
costi, grazie all’upgrading del software nei siti GSM/GPRS già esistenti. D’altro
canto,ciò che è positivo per gli operatori e gli utenti finali riguarda sempre i costi,
particolarmente bassi a causa della maggiore efficienza dello spettro e della più
elevata velocità di trasmissione. Nokia ritiene che un’unica soluzione di rete
comprensiva di GSM/GPRS/EDGE e WCDMA darà la possibilità agli operatori
di incrementare i flussi di credito e di migliorare il rapporto qualità/prezzo del
servizio offerto. Il GSM è la tecnologia cellulare più diffusa al mondo, con oltre
600 milioni di abbonati ed installazioni funzionanti in più di 170 Paesi sparsi per
il globo. Ciò significa che l’offerta di una tecnologia GSM potenziata con GPRS
ed EDGE offrirà nuove opportunità ai gestori delle reti da 800, 900, 1800 e 1900
MHz ed in generale un roaming tra le Americhe, l’Europa e l’Asia. Così, se per
anni le società wireless americane hanno guardato con diffidenza agli standard
degli altri Paesi, ora (per la verità già da due anni) esse hanno messo gli occhi
sulla grande opportunità di godere di parte del successo del GSM. Segno tangibile
di questa volontà è l’abbandono da parte di molti operatori degli standard CDMA
e TDMA in favore del sistema europeo. Tra questi vi è Cingular Wireless, che ha
affidato il rinnovo delle infrastrutture a Nokia, Ericsson e Siemens. Anche AT&T
e AirTouch si è mossa in questa direzione, in qualità di fornitore di
apparecchiature di rete GSM/GPRS/WCDMA.
Tab. 3.2 - EDGE
3.6.2 Vodafone
Vodafone rappresenta fino ad oggi uno dei due gestori UMTS attivi in
Italia, ma con una strategia ben definita e differente rispetto a 3.
Secondo quanto dichiara l’Amministratore Delegato Vittorio Colao,
l’azienda ha ritardato la commercializzazione dei videotelefonini per
99
rendere il passaggio dal GSM all’UMTS il più indolore possibile, in
modo da consentire ai propri utenti di passare alla nuova tecnologia
senza dover subire problemi come la mancanza di copertura e una
qualità non ancora ottimale dei terminali. In verità Vodafone è partita
con un programma molto ambizioso, tant’è che, alla fine del 2003, ha
lanciato un Business Trial coinvolgendo una clientela assai illustre ed
esigente, come il Comune di Torino, Nestlè, Ras e Unicredit.
L’obiettivo principale di questo esperimento è quello di testare la
qualità dei servizi e della rete UMTS. Esso non rappresenta l’unico
esempio di test sui clienti: sono stati coinvolti anche 400 Privati,
distribuiti in sei grandi città quali Milano, Roma, Torino, Bologna,
Genova e Napoli. Sul sito ufficiale dell’azienda22, si legge che la
tecnologia sarà disponibile sotto Vodafone “non appena saranno
disponibili sul mercato cellulari 3G che abbiano quelle caratteristiche
di semplicità d’uso e di qualità alle quali i nostri clienti sono abituati”.
Attualmente la copertura nazionale della rete ha raggiunto 125 città,
corrispondenti al 30% della popolazione totale. Di queste città fanno
parte tutti i capoluoghi di regione, i maggiori capoluoghi di provincia
e i luoghi tipicamente di interesse turistico-commerciale. Per quanto
riguarda gli enti e le imprese- cui Vodafone ha prestato, per ora, una
particolare attenzione -, essi hanno avuto la possibilità di provare
gratuitamente la 3G Mobile Connect Card, presentata come la prima
applicazione di terza generazione disponibile che garantisce elevata
affidabilità, qualità e velocità di trasmissione. Il prodotto integra le
funzionalità 3G e GPRS ed arriva a trasmettere fino alla velocità di
384 kbps in aree di copertura 3G; fuori da queste aree, esso ritorna su
tecnologia GPRS sfruttando la rete GSM, senza scendere al di sotto
dei 40 kbps e soprattutto senza cadute di rete. L’attivazione di questa
scheda è semplice: basta aver attivato la Carta Ricaricabile Internet
presente in ogni confezione di installazione, inserire nel pc portatile il
CD con il software autoinstallante, riavviare il computer ed inserire la
22
http://www.190.it/tent%2fty_editorialBody.jsp&channelld=8671&pageTypeld=9609&programld=1073752017&tk=9609%2ce&ty_skip_md=true.
100
Connect Card UMTS con all’interno la Ricaricabile Internet23. Il 12
febbraio 2004, Vodafone ha lanciato ufficialmente sul mercato la
Mobile Connect Card sia per le aziende che per gli utenti finali, ora
disponibile non solo in Italia, ma anche in Spagna, Germania,
Portogallo, Gran Bretagna, Svezia ed Olanda. Il lancio in grande stile
è atteso per la prossima edizione di Smau, il prossimo ottobre.
3.6.3 Wind
Fin da quando Wind ha ottenuto la licenza di operatore mobile GSM e
fisso, all’inizio del 1998, l’azienda ha dimostrato di avere le idee
chiare sulla strategia da adottare per l’ingresso nel mercato delle
comunicazioni. Essa si è posta infatti come il primo operatore
convergente24 capace di soddisfare tutte le esigenze del cliente, anche
di mobilità. La sua rete mobile copre più del 94% della popolazione
(con la copertura nelle restanti aree resa possibile da accordi di
roaming nazionale con altri operatori mobili), mentre i servizi di
telefonia fissa ed Internet sono disponibili su tutto il territorio italiano,
anche grazie ad una dorsale in fibra ottica che si estende per oltre
18.000 chilometri.
Per quanto riguarda il passaggio verso l’UMTS, come Tim, Wind ha
scelto di percorrere la strada della continuità, gettandosi
nell’avventura i-Mode25. Lo standard, che è stato lanciato in Italia alla
23
Per maggiori informazioni su Connect Card UMTS, Vodafone ha promosso anche un servizio
d’assistenza, attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7: si tratta del numero gratuito 42005 per chi chiama
cellulari Vodafone e del numero verde 800.100.195 per tutti gli altri cellulari e telefoni di rete
fissa.
24
Per avere un’idea di quello che si è appena asserito, è utile confrontare il sito ufficiale di Wind:
http://www.wind.it/it/investitori/gen/wind_investitori_gen10.php.
25
Per maggiori ragguagli sul lancio di i-Mode si veda: http://www.cellulari.it/html/tec-imode.asp.
101
fine dell’anno scorso26, funziona su reti GPRS ed è già attivo in
Germania, Francia, Olanda, Belgio e Grecia, Paesi che hanno preso un
accordo con la giapponese NTT DoCoMo, la quale ha attirato nel Sol
Levante ben 40 milioni di utenti. La prima promozione in Italia risale
al 17 novembre 2003 ed era dedicata a tutti i clienti Wind che
avrebbero acquistato un cellulare i-Mode entro il 31 gennaio 2004.
Correlata a questa offerta, vi era anche quella che dava diritto,
gratuitamente, all’invio e alla ricezione di e-mail e MMS, alla
navigazione nel Portale e nei siti i-Mode, alla registrazione a tutti i siti
disponibili sul Portale i-Mode (fino ad un massimo di 20) e a 10 euro
di traffico gratuito da utilizzare verso tutte le direttrici e fino a 500
euro di traffico voce per parlare con tutti i clienti mobili Wind.
Qualche giorno fa27- e più precisamente il 23 marzo 2004- Tommaso
Pompei, Amministratore Delegato di Wind, ha dichiarato che la
compagnia telefonica metterà a disposizione della propria clientela i
primi servizi i-Mode su rete UMTS tra ottobre e novembre di
quest’anno. Ha altresì detto che Wind è in anticipo sui tempi di
realizzazione della rete UMTS e che l’unico problema reale è la
scarsità di terminali in grado di supportare i nuovi servizi 3G.
26
In seguito all’accordo con NTT DoCoMo, siglato nel giugno 2003 e di valenza quinquennale;
esso prevede un’esclusiva per la telefonia di seconda e terza generazione.
27
Da: http://www.telefonino.net/cgi-bin/newslist.asp?whichpage=1&pagesize=20&ch=3.
102
I-MODE
I-Mode è una sigla che sta per “Information Mode” e consiste in un servizio di
informazioni diffuso soprattutto in Giappone. Progettato per l’utilizzo su terminali
mobili per offrire un accesso continuo ad Internet, l’i-Mode ha raggiunto, a pochi
mesi dalla sua uscita, nell’agosto 2000, il notevole traguardo di ben 10 milioni di
utenti, con l’operatore NTT DoCoMo. Lo standard è l’alternativa orientale al
nostro WAP ed è arrivato a minacciare l’UMTS, data la cifra record di 40 milioni
di abbonati in soli cinque anni (dal 1999 ad oggi). Non solo, registrandosi in
Giappone negli ultimi anni 20.000 nuovi abbonamenti al giorno, NTT è stata
costretta, suo malgrado, a ridurre le “consegne” per evitare la saturazione della
rete.
Più in particolare, si tratta di applicazioni multimediali legate all’i-shot (scambio
di messaggistica), all’i-motion (downloading di e-mail multimediali) e all’i-appli
(clip e giochi sviluppati in Java). Lo standard è “a pacchetti” su 800 MHz e
viaggia a 9.6 kbps, quindi a banda stretta, ma è strutturato in maniera tale da
consentire agli utenti una connessione always on. Già nell’estate del 2001, sempre
nel Sol Levante, è stato lanciato uno standard basato sul W-CDMA, che consente
di raggiungere una capacità di trasmissione fino a 384 kbps. I servizi offerti da iMode sono numerosissimi e diversissimi fra di loro e spaziano dalle e-mail alle
suonerie, alle transazioni bancarie, finanziarie e commerciali, dalle guide ai
dizionari, alla musica, ai cartoni animati, ai giochi. Il piacere di utilizzare questi
terminali e i loro display è grande, anche perché, a differenza di quelli WAP, essi
possono contare su una vasta gamma di colori e un’ottima risoluzione. Lo sbarco
in Europa di questo standard è avvenuto nel maggio 2002 in Germania, con la
terza compagnia telefonica mobile E-plus Mobifunk. In contemporanea, KPN si è
mossa in Olanda e Belgio. Il primo produttore di terminali nel Vecchio Continente
è stato NEC, che ha sviluppato appositamente per l’Occidente una tastiera con
caratteri non asiatici. A partire dal 2003, si sono mossi altri operatori europei,
come la spagnola Telefonica Movile e la francese Bouygues; anche gli States
hanno inaugurato il servizio i-Mode l’anno scorso, con AT&T Wireless Services.
Ultima in ordine cronologico sono arrivati la Grecia e il suo operatore telefonico
OTE. In Italia Wind è stata la prima a lanciare sul mercato questa tecnologia, ma
anche Tim ha siglato un protocollo d’intesa con l’olandese KPN Mobile e NTT
DoCoMo.
Il vantaggio di i-Mode rispetto all’UMTS sta nella varietà di siti a cui poter
accedere: ben 2.000 a fronte dei circa 50 offerti in Italia da H3G, Tim e Vodafone.
Anche la tariffazione è conveniente, in quanto calcolata in base ai kbyte impiegati
per navigare sul Web e per scaricare le e-mail sul display del telefonino: il
103
download del contenuto costa tra i 3 centesimi e i 3 euro, a differenza di Vodafone
(da 0.5 a 4 euro), Tim (da 0.75 a 5 euro) e H3G (da 0.6 a 2 euro).
Tab. 3.3 - i-Mode
3.6.4 Tre (3)
Si tratta del primo operatore UMTS in Europa. Il gestore cinese di
Hong Kong, dopo aver catturato ben 1,8 milioni di clienti in Cina, ha
gettato uno sguardo sull’Europa e più precisamente sull’Italia e la
Gran Bretagna, per lanciare l’UMTS in squadra con NEC e Motorola
per il segmento terminali. Questi ultimi sono stati ribattezzati da 3 con
il termine “videofonini”, un marchio registrato e per questo non
utilizzabile da altri operatori. L’obiettivo primo dichiarato da H3G
Italia, a detta del suo Amministratore Delegato Vincenzo Novari, era
quello di raggiungere un milione di clienti entro questo aprile e due
milioni entro la fine del 2004. Il traguardo, in realtà, non è stato
toccato, ma il suo successo nel nostro Paese è stato buono, soprattutto
se confrontato con i risultati ottenuti in Gran Bretagna. La strategia
adoperata da 3 non è casuale, ma praticamente obbligata, dal momento
che l’azienda doveva partire per prima nella corsa all’accaparramento
del maggior numero possibile di clienti, nonostante la copertura
parziale, le instabilità tecniche e un’offerta di videofonini poco vasta.
Questi problemi forse hanno creato del malcontento tra i clienti, ma
bisogna dire che l’UMTS è ancora una tecnologia in fasce e per questo
bisognerà aspettare almeno un anno per vedere dei miglioramenti in
ogni senso. Ad esempio, una questione assai spinosa è quella legata
alla scarsa disponibilità dei telefonini, tant’è che alla fine del 2003
erano ben 300.000 le persone in lista d’attesa per ricevere un terminale
di terza generazione. Nonostante le polemiche, il pregio indiscutibile
104
di 3 è quello di aver messo la nuova tecnologia a disposizione di tutti,
non solo dei manager d’azienda. Vedremo nel prossimo capitolo in
maniera dettagliata la storia di 3, i suoi scopi e i servizi che intende
offrire e che già offre.
3.6.5 Uno sguardo al futuro: previsioni 2004-2010
All’inizio del capitolo si è parlato dell’esigenza, da parte degli addetti
al lavoro, di introdurre nuovi servizi evoluti ad alto valore aggiunto
per incrementare l’ARPU. Alcuni tipi di analisi28 (effettuate
limitatamente sui servizi attualmente più pubblicizzati dai gestori Tlc)
hanno posto in evidenza tre generi di servizi ritenuti i più remunerativi
nel futuro; si tratta di:
 Accesso in mobilità alla rete Intranet/Internet: già da adesso
e ancora di più nel futuro sarà molto ricercata la possibilità di
una navigazione web in totale mobilità per accedere alle più
svariate informazioni solitamente fruite mediante reti fisse;
 Customised infotainment: è un servizio on-demand, rivolto
all’utenza media, che ha il fine di rendere reperibili e disponibili
una serie di notizie di vario carattere, sia informativo che
d’intrattenimento, a seconda di quanto richiesto dal cliente;
 MMS: già conosciuto ai più, è il caso della versione
multimediale del servizio SMS, killer application dei sistemi di
seconda generazione. Con gli Mms si cercherà di replicarne il
successo.
Si prevede però che, all’interno di queste nuove possibilità ed
applicazioni, avverranno dei cambiamenti, legati al sopravvenire di
28
Ci si riferisce a F. Marinuzzi, F.Tortoreto (2003), pagg. 36-37.
105
nuove tecnologie evolute. Basti pensare all’appena citato esempio
degli MMS: nel momento in cui si avrà a disposizione un sistema
d’accesso alla rete eccezionale (basti pensare al Wi-Fi) e con una
buona copertura sul territorio, la possibilità di mandare brevi messaggi
in modalità asincrona verrà messa da parte, data la possibilità di
mandare e-mail con eventuali documenti e files audio-video allegati.
Per quanto riguarda invece le previsioni sugli operatori stessi, lo
scenario più probabile vede da una parte Tim e Vodafone
relativamente tranquille, in quanto sostenute nelle spese UMTS dalla
redditività del settore voice GSM; dall’altra unisce Wind e H3G in un
futuro poco chiaro. Wind, dopo aver finalmente toccato il traguardo di
una redditività positiva, si trova a dover affrontare uno sbilanciamento
finanziario che non farà senz’altro bene ad una struttura patrimoniale
già vacillante (si pensi al mancato entusiasmo da parte degli azionisti
di maggioranza rispetto alla nuova tecnologia). H3G parrebbe invece
destinata ad un non adeguato ritorno sui capitali investiti; tuttavia c’è
da sottolineare il fatto che dietro di essa vi è un gruppo internazionale
(Hutchinson Whampoa) molto potente e agguerrito. Così, se il
modello di business della “specializzazione” sul mobile dovesse
funzionare, le prospettive di guadagno potrebbero essere leggermente
più rosee rispetto a Wind. Da ciò si deduce che lo scontro più duro
avverrà certamente tra H3G e Wind e che probabilmente tutto ciò
costerà l’espulsione dal gioco da parte di una delle due compagnie.
ANNI
di cui churner
2003
TOTALE UTENTI
mercato Italia
4.462
2004
6.215
4.787
2005
7.277
6.065
2006
8.284
7.349
2007
9.052
8.278
3.513
106
2008
10.557
9.650
2009
11.898
11.187
2010
12.707
12.288
Fonte: Caboto Sim- Gennaio 2000
I dati sul numero di utenti sono espressi in migliaia
Tab. 3.4 - Ipotesi di mercato UMTS29
3.7 L’UMTS in Europa
Dopo le aste UMTS svoltesi in Europa, il settore delle
telecomunicazioni è cambiato rispetto allo scenario che si configurava
qualche anno fa. Oggi molti operatori sono stati rilevati da altri e non
sono mancati i casi di restituzione delle licenze vinte ai rispettivi
governi: questo è quel che è accaduto a Quam e MobilCom in
Germania, a Tele2 in Norvegia, ad Ony Way in Portogallo. Telefonica
ha congelato le proprie attività sia in Spagna che in Italia, dove era
presente con Ipse 2000 e non si sa quale sarà il suo prossimo passo,
ossia se opterà per il trading delle frequenze o proverà a rientrare in
gioco. In Svezia, Orange- la divisione mobile di France Telecom- si è
ritirata, cedendo la propria licenza al gruppo TeliaSonera. Mentre
scriviamo, la telefonia 3G è attiva in Italia e Regno Unito con 3 e
Vodafone, in Austria con Mobilkom e Hutchinson 3G (la
multinazionale di 3), in Svizzera con Swisscom, in Irlanda con
Vodafone e 3, in Svezia con 3 e TeliaSonera, in Danimarca con 3 e in
Germania, Spagna, Olanda e Portogallo con Vodafone. Il lancio
europeo dell’UMTS deve molto all’intraprendenza e alla disponibilità
29
L’analisi dei dati demografici è stata effettuata ipotizzando diversi profili d’uso; il numero totale
degli utenti considera sia net addiction che churner da GSM; si ipotizza che l’UMTS abbia un
target di clientela definito, caratterizzato da necessità sofisticate; con costi minori è chiaro che si
potrebbe avere una penetrazione maggiore; la copertura UMTS è progressiva e sarà completata
entro il 2006.
107
finanziaria della cinese Hutchinson Whampoa che, per non essere
oppressa dalla concorrenza, doveva sperimentare sul campo prima di
tutti e risolvere alla svelta ogni problema naturalmente sorto. Alcuni
colossi europei hanno rimandato il loro lancio alla fine del 2004,
sicchè alcuni Paesi sono oggi sprovvisti della nuova tecnologia: è il
caso della Francia, il cui gestore principale Orange ha deciso di
puntare prima tutto sul GPRS.
Riportiamo qua in seguito la tabella 3.530 che rappresenta, per ogni
Paese dell’Europa, Medio Oriente ed Africa, il numero delle licenze
attribuite e il numero di quelle sfruttate al 27 febbraio 2004.
30
Fonte: UMTS FORUM, 2004.
108
Operatori
attivi:
3
(maggio
2003),
Mobilkom Austria (aprile
2003),
T-mobile
(dicembre 2003)
Austria
Licenze assegnate: 6
Belgio
Licenze assegnate: 3
-
Bulgaria
Licenze assegnate: 0
-
Croazia
Licenze assegnate: 0
Trial:
2003)
Repubblica Ceca
Licenze assegnate: 2
Trial: Eurotel (febbraio
2003)
Danimarca
Licenze assegnate: 4
Operatori attivi: 3 (ottobre
2003)
Estonia
Licenze assegnate: 3
Trial: EMT
2003)
Finlandia
Licenze assegnate: 4
Trial:
TeliaSonera
(dicembre 2003)
Francia
Licenze assegnate: 3
Trial: Orange (febbraio
2004)
Germania
Licenze assegnate: 6
Grecia
Licenze assegnate: 3
Operatori attivi: Vodafone
(febbraio 2004);
Trial: O2 (novembre
2003), T-Mobile (gennaio
2004)
Operatori attivi: Telestet
(gennaio 2004)
Ungheria
Licenze assegnate: 0
Attesa entro il 2004
Irlanda
Licenze assegnate: 3
Trial: 3 (ottobre 2003),
Vodafone (maggio 2003),
O2 (dicembre 2003)
Isle of man
Licenze assegnate: 1
Trial: Manx Telecom
(dicembre 2001)
Israele
Licenze assegnate: 3
-
Lettonia
Licenze assegnate: 2
-
Liechtenstein
Licenze assegnate: 4
-
Lussemburgo
Licenze assegnate: 3
Trial:
VIPnet
Tango
(maggio
(settembre
(maggio
109
2003), P&T Luxembourg
(giugno 2003)
Monaco
Licenze assegnate: 1
Trial: Monaco Telecom
(giugno 2001)
Netherlands
Licenze assegnate: 5
Operatori attivi: Vodafone
(febbraio 2004);
Trial:
KPN
Mobile
(ottobre 2003)
Norvegia
Licenze assegnate: 4
-
Polonia
Licenze assegnate: 3
-
Portogallo
Licenze assegnate: 4
-
Romania
Licenze assegnate: 0
-
Russia
Licenze assegnate: 0
-
Slovacchia
Licenze assegnate: 3
Slovenia
Licenze assegnate: 1
Operatori attivi: Mobitel
(dicembre 2003)
Spagna
Licenze assegnate: 4
Operatori
attivi:
Telefonica
Moviles
Espana (febbraio 2004);
Trial:
Vodafone
(dicembre 2003)
Svezia
Licenze assegnate: 4
Operatori
attivi:
3
(maggio 2003), Vodafone
(febbraio 2004)
Svizzera
Licenze assegnate: 4
-
Turchia
Licenze assegnate: 0
Asta cancellata nell’aprile
2002
Operatori attivi: Etisalat
(dicembre 2003)
UAE
UK
Licenze assegnate: 5
Operatori
attivi:
3
(maggio 2003), Vodafone
(febbraio 2004);
Trial: T-Mobile (febbraio
2004), Orange (febbraio
2004)
ASIA E PAESI DEL PACIFICO
110
Australia
Licenze assegnate: 6
Operatori attivi: 3 (aprile
2003)
Hong Kong
Licenze assegnate: 4
Operatori
attivi:
(gennaio 2004)
Giappone
Licenze assegnate: 3
Operatori attivi: NTT
DoCoMo (ottobre 2001),
Vodafone K.K. (dicembre
2002)
Malaysia
Licenze assegnate: 2
Trial: Telekom Malaysia
(luglio 2003)
Nuova Zelanda
Licenze assegnate: 4
-
Singapore
Licenze assegnate: 3
Trial: SingTel (settembre
2003)
Sud Corea
Licenze assegnate: 3
-
Taiwan
Licenze assegnate: 5
-
3
Tab. 3.5 - L’UMTS nel mondo
3.8 L’UMTS in Giappone e negli Stati Uniti
Il modello di società giapponese è organizzato in maniera
completamente diversa rispetto a quello occidentale e con priorità
politico-economiche che hanno fatto e fanno dell’UMTS
un’esperienza lontana. Il Giappone è un Paese certamente legato
all’Occidente, ma manifesta- anche all’interno del continente asiatico
stesso- delle caratteristiche sue peculiari. Non si dimentichi che, uscito
distrutto dalla seconda guerra mondiale, si è risollevato con grande
tenacia, specializzandosi nell’industria hi-tech e costituendo un faro
nell’intero panorama mondiale. UMTS rappresenta un caso tipico in
questo senso. Gli operatori dello standard in Giappone sono tre: NTT
DoCoMo, Kddi e Vodafone. Tecnicamente parlando, l’UMTS ha
preso strade divergenti dall’Europa, dal momento che il Miti (il
111
Ministero dell’industria giapponese) ha appoggiato il consorzio 3gpp2
e il suo standard 3gpp versione 2.0, che prevede un diverso protocollo
per la parte fisica della sezione radio in UMTS, totalmente
incompatibile con lo standard 3gpp europeo. Nonostante l’utilizzo da
parte di NTT del WCMA usato in Europa, non si può certo parlare di
una vittoria di quest’ultima, dato che all’interno del WCDMA ci sono
differenti sottostandard, non supportati automaticamente dall’attuale
generazione di terminali. In sintesi, un cellulare giapponese non è
utilizzabile in Italia e viceversa, anche in roaming GSM.
Per quanto riguarda gli USA, se nel nostro Paese , in Europa e in
Giappone il mercato dei telefonini è nato prima a livello consumer e
poi si è sviluppato come mercato aziendale, negli Stati Uniti è
avvenuto esattamente il contrario. Fino a pochi anni fa, il mercato dei
cellulari statunitense era molto indietro, con diversi standard
incompatibili e una copertura e qualità di servizio scadenti.
Ultimamente- da quando gli operatori AT&T e T-Mobile sono entrati
in campo con il servizio GSM e la garanzia di roaming nei confronti
dei gestori europei- le cose sono cambiate nel senso di un
allineamento con l’Europa. Ciò significa che ora gli europei possono
usare i propri terminali anche negli States. L’avvento della telefonia
mobile di terza generazione sta adesso riproponendo il problema delle
incompatibilità e della conseguente confusione tra standard. Negli
Stati Uniti, infatti, vi sono attualmente tre varietà di 3G: UMTS,
CDMA 2000 (incompatibile con UMTS, ma già perfettamente
funzionante nel settore dati con l’operatore Sprint e, tra l’altro, molto
corteggiato da Verizone) ed EDGE (sostenuto da AT&T e da TMobile).
La prima telefonata UMTS in USA è stata annunciata il 3 maggio
2002 da Lucent Technologies ed è stata effettuata utilizzando la
frequenza americana di 1900 MHz.
Oggi è difficile fare delle previsioni sul futuro del 3G negli States,
mentre è chiaro che tutte queste indecisioni e ritardi vanno a favore
dello standard GSM. Probabilmente verranno prodotti cellulari a
112
doppio standard 3G, ma non è per niente escluso che si passi
direttamente al 4G, il già tanto amato Wi-Fi.
113
PARTE TERZA
Il caso 3
114
Capitolo quarto
Il mondo di 3
4.1 Chi è H3G
Come recita un opuscolo informativo di 3 stampato nel novembre
2002, H3G è “una grande impresa italiana in un grande progetto
globale”. Il progetto di cui si parla in questa sede è globale per almeno
due motivi: 1) innanzitutto perché riguarda l’UMTS, il sistema che ha
assorbito tutte le energie della società e che è uno standard
“Universale”, ossia che dovrebbe essere- ma ancora non è- uguale per
tutti a livello planetario; 2) poi perché, se l’idea iniziale di mettere su
quella che un tempo si chiamava Andala è stata sostenuta solo da
azionisti italiani (Tiscali e Franco Bernabè), attualmente H3G è una
realtà internazionale, grazie al suo azionista di maggioranza, il colosso
cinese Hutchinson Whampoa.
Dopo aver acquisito la licenza UMTS nel novembre 2000 con
un’offerta di 3,255 milioni di euro (circa 6.300 miliardi delle vecchie
lire), H3G ha puntato dritto al suo obiettivo: essere la prima mobile
video company sul mercato italiano. Per raggiungere questo scopo la
società ha pianificato investimenti per oltre 7 miliardi di euro in dieci
anni- il 60% dei quali nei primi cinque- e l’assunzione di 4.400
persone entro il 2005.
115
In questo momento, gli azionisti che detengono e supportano la
società sono sette e vi partecipano nelle percentuali riportate nella
tabella seguente:
AZIONISTI
PERCENTUALE DETENUTA
HUTCHINSON 3G ITALY
INVESTMENTS
88,67%
NHS INVESTMENTS
5,58%
3G MOBILE INVESTMENTS SA
2,23%
CIRTEL INTERNATIONAL
1,66%
RCS
1,02%
GEMINA
0,51%
TISCALI FINANCE
0,33%
Tab. 4.1 - Gli azionisti di H3G
Data l’importanza primaria e fondamentale che rivestono gli azionisti
in una società, è bene passarli in rassegna mediante una breve
descrizione del loro status in ambito italiano e/o internazionale:
1) Hutchinson 3G Italy Investments S.a.r.l. (Gruppo
Hutchinson Whampoa Limited): è l’azionista di riferimento
ed è controllato da uno dei più grandi protagonisti
dell’economia globale, il Gruppo Hutchinson Whampoa.
Questo colosso dà lavoro a 120.000 persone in 37 Paesi sparsi
per il mondo ed è attivo nei servizi portuali, nel settore
immobiliare, nelle telecomunicazioni, nell’e-commerce, nella
distribuzione, nell’energia e nelle infrastrutture. Hutchinson
Whampoa è già presente sul mercato UMTS in Gran Bretagna
(Hutchinson 3G UK), in Irlanda (Hutchinson 3G Ireland), in
116
Austria (Hutchinson 3G GmbH), Svezia (Hi3G Access),
Danimarca (Hi3G Access), Hong Kong (Hutchinson 3G HK),
Australia (Hutchinson 3G Australia) ed infine Israele (Partner
Communication). Il progetto in questione porterà alla
realizzazione di una economia di scala nello sviluppo sia di
prodotti che di servizi e alla disponibilità completa di una rete
internazionale.
2) NHS Investments S.A. (Gruppo San Paolo IMI): fa parte di
una tra le più importanti realtà bancarie in Italia. Essendo dotato
di una fitta rete di promotori finanziari e delle opportunità date
dal trading on-line, esso garantisce un valido supporto a tutte le
azioni di business di H3G.
3) 3G Mobile Investments S.A. (Gruppo Franco Bernabè):
appartenente al socio fondatore Franco Bernabè, l’azienda mette
al servizio di H3G la propria esperienza nell’ambito dei settori
strategici dell’energia e delle telecomunicazioni.
4) CIRTEL International S.A.(Gruppo CIR): promette una
presenza di peso nel settore dell’editoria, cosa avvenuta sin dal
lancio commerciale del servizio UMTS. L’accesso privilegiato
è dato da fornitori di contenuti come La Repubblica,
L’Espresso, Radio DeeJay e il portale Kataweb.
5) RCS MediaGroup S.p.A: il Gruppo RCS assicura anch’esso
un contributo decisivo per l’accesso e l’acquisizione di
contenuti per i servizi 3G. Nel particolare, si tratta di testate
prestigiose come il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport.
6) Gemina S.p.A.: è una delle holding di partecipazioni industriali
più importanti in Italia.
117
7) Tiscali Finance S.A.: azionista fondatore- assieme a Franco
Bernabè- di H3G, è uno dei primi Internet Service Provider in
Europa. La sua struttura in fibra ottica è garanzia di interessanti
sinergie per la creazione di un network continentale.
4.1.1 Breve cronistoria di H3G1
1999
 18 novembre 1999: è nata Andala UMTS S.p.A., il nucleo
originario di H3G. Inizialmente la società era sostenuta per il 90%
da Tiscali e per il 10% da Franco Bernabè. Renato Soru e Franco
Bernabè sono in quel periodo, rispettivamente, l’Amministratore
Delegato e il Presidente dell’azienda.
2000
 6 marzo 2000: si assiste ad un allargamento della compagine
azionaria di Andala: entrano infatti in gioco CIR (holding del
Gruppo De Benedetti) con una partecipazione del 15%, San PaoloImi con il 10%, RCS Editori con il 3%, Hdp con il 2%, Pino
Venture con il 2%, Gemina e Rothschild Italia con l’1% ciascuno.
La partecipazione di Tiscali scende dal 90% al 61%. La Direzione
Generale della società è affidata a Vincenzo Novari.
 II trimestre 2000: seguendo la scia dei grandi risultati ottenuti dalla
gara in Gran Bretagna, l’Italia assiste ad un cambio di regole che
porta dal beauty contest all’asta vera e propria.
 16 giugno 2000: il Comitato dei Ministri approva come formula
per l’aggiudicazione delle licenze UMTS la licitazione. In primo
1
Informazioni prese dal sito ufficiale di H3G (www.h3g.it) e di 3 (www.3.it).
Per
ulteriori
approfondimenti
è
stato
utilizzato
http://it.gsmbox.com/news/mobile_news/archives/sections.gsmbox.
il
sito:
118
luogo, però, vi sarà una fase di pre-qualificazione dei concorrenti
per accertare il possesso di determinati requisiti di carattere
finanziario ed organizzativo. La successiva fase di aggiudicazione
si baserà invece su rilanci di tipo economico. Il prezzo base di
questa seconda fase è di 4.000 miliardi di lire.
 14 agosto 2000: Hutchinson Whampoa Limited (HWL) entra nel
capitale sociale di Andala. Si tratta di una delle società a maggior
capitalizzazione della Borsa di Hong Kong, attiva nelle
telecomunicazioni, in Internet, nella logistica navale, nella grande
distribuzione, nel settore immobiliare, alberghiero e dell’energia.
Con l’ingresso di HWL, Andala acquisisce così una protezione
internazionale. Canning Fok, Amministratore Delegato di HWL td,
dichiara: “L’Italia è un Paese con un grande potenziale, e, con
partner consolidati come quelli che partecipano ad Andala,
crediamo di poter ottenere una delle licenze UMTS”. Con
l’acquisizione del 51% del capitale da parte di HWL, l’azionariato
di Andala è completato da Tiscali (25,5%), CIR (15%), San PaoloImi (5%), Franco Bernabè (2%), Hdp (1%) e Gemina (0,5%).
 24 agosto 2000: Andala presenta la domanda per partecipare alla
gara per le licenze UMTS.
 6 settembre 2000: viene varato il nuovo Consiglio
d’Amministrazione della società, in cui figurano per la prima volta
gli Amministratori di Hutchinson Whampoa, il nuovo azionista di
maggioranza. I nuovi azionisti confermano alla Direzione Generale
Vincenzo Novari.
 19 ottobre 2000: ha inizio l’asta per le licenze. In chiusura di
giornata Andala risulta in testa, con un’offerta di 4.430 miliardi di
lire.
 23 ottobre 2000: durante la gara per le licenze UMTS, Blu presenta
una dichiarazione di rinuncia alla prosecuzione della gara.
Nonostante ciò, il Comitato dei Ministri dichiara la gara valida.
 27 ottobre 2000: in questa data avviene l’ufficializzazione, da parte
del Ministero delle Comunicazioni, dell’esito della gara UMTS:
119
Andala è tra i vincitori. In questa sede Vincenzo Novari e Christian
Salbaing salgono alla nomina di Amministratori Delegati di H3G.
 5 dicembre 2000: gli azionisti deliberano l’aumento di capitale da
10 a 800 miliardi di lire, per le esigenze richieste dal regolamento
di gara dell’UMTS. Allo stesso tempo- secondo quanto previsto dai
patti parasociali stipulati con HWL- la quota di Tiscali si diluisce
allo 0,3%, per poi risalire al massimo al 25,5% entro il gennaio
2003.
2001
 10 gennaio 2001: Andala ottiene formalmente una delle cinque
licenze UMTS per un costo di 4.700 miliardi di lire, più 1.600
miliardi per ulteriori 5 MHz di spettro simmetrico. Il totale delle
spese ammonta così a 6.300 miliardi di lire.
 20 febbraio 2001: gli azionisti di Andala UMTS danno il via alla
modifica della denominazione della società: il consorzio Andala
diventa Hutchinson 3G Italia, mentre la controllata operativa
Andala 3G assume il nome di H3G. Le quote azionarie di H3G
risultano essere tali: HWL (78,3%), CIRTEL International
(12,9%), NHS Investments (5%), BMI (2%), HdP (1%), Gemina
(0,5%) e Tiscali (0,3%).
 22 febbraio 2001: presentazione ufficiale alla stampa di H3G- ex
Andala 3G- che nell’occasione annuncia l’acquisizione dei diritti
UMTS di Milan, Juventus, Genoa, Salernitana e Bari.
 9 aprile 2001: H3G acquisisce in esclusiva i diritti UMTS delle
squadre di calcio Roma e Lazio.
 8 maggio 2001: la squadra H3G è quasi al completo. Come
Direttore Affari Generali vi è Giuseppe Sammartino, come
Direttore HR Giacomo Manara, come Direttore Generale Telco e
Corporate Sandro Marchetti. Il team di manager alle strette
dipendenze degli Amministratori Delegati è composto da: Giorgio
Moroni (Chief Financial Officer), Alberto Silva (Responsabile
120
Strategy e Business Plan), e Stefano Piastrelli, Direttore
Communication & Advertsing.
 28 giugno 2001: è annunciata la scelta dei partner tecnologici da
parte di H3G per la costruzione della rete UMTS: si tratta di
Ericsson per la componente core network e il 45% della
componente radio, di Siemens-NEC per il restante 55% della
componente radio.
 10 luglio 2001: Hutchinson Whampoa e Motorola rendono noto un
accordo per la fornitura di cellulari 3G; il suo valore è di circa 700
milioni di dollari e le prime consegne sono previste prima del terzo
trimestre 2002.
 13 luglio 2001: Hutchinson Whampoa si conferma azionista di
controllo con il 78,3% del capitale sociale. Contemporaneamente,
Tiscali annuncia la decisione di non salire al 25,3% del capitale
sociale di H3G, volendo focalizzare la sua attenzione sul suo core
business di Internet Provider.
 1 agosto 2001: è messo on-line il nuovo sito istituzionale di H3G
all’indirizzo www.h3g.it. La sua realizzazione è avvenuta anche
grazie alla web-agency Altoprofilo di Milano.
 1 settembre 2001: Bob Fuller affianca Vincenzo Novari come
Amministratore Delegato di H3G, mentre Christian Salbaing copre
la posizione di Executive Vice Chairman di H3G e Managing
Director di Hutchinson 3G Italia S.p.A., la finanziaria di H3G.
 3 settembre 2001: è avvenuta a Londra la prima videotelefonatatest tra due terminali UMTS, presso il Centro Ricerca e Sviluppo di
Hutchinson UK.
 21 settembre 2001: la joint venture formata da Hutchinson
Whampoa e la Svedese Investor si aggiudica una delle quattro
licenze UMTS in Danimarca per circa 250 milioni di lire.
 2 novembre 2001: Hutchinson Whampoa e NEC firmano un
accordo per la fornitura di più di un milione di terminali 3G per gli
operatori cinesi, nel quarto trimestre del 2002. I cosiddetti
121
“videofonini”, dual mode, potranno supportare videochiamate,
funzioni Java e servizi multimediali.
 21 dicembre 2001: H3G e TIM sottoscrivono un accordo di
roaming che consentirà alla prima di offrire servizi GSM alla
propria clientela tramite la rete TIM (la più capillare in Italia) nelle
aree non coperte dall’UMTS.
2002
 15 gennaio 2002: muta la composizione dell’azionariato di H3G
S.p.A.: HWL sale a 88,2%, CIR scende all’1,8%, mentre
rimangono invariate le partecipazioni di San Paolo IMI (5,6%),
BMI (2,3%), Hdp (1,1%), Gemina (0,6%) e Tiscali (0,4%). Intanto
11 banche italiane e internazionali s’impegnano a finanziare lo
sviluppo della rete di H3G per un importo di 3,2 miliardi di euro.
Si tratta di: ABN AMRO Bank N.V., Banca Antoniana Popolare
Veneta, Credit Agricole Indosuez, DBS, Deutsche Bank, HSBC,
Intesa BCI, JP Morgan, The Royal Bank of Scotland, Società
Generale e West LB.
 24 gennaio 2002: 4 nuove banche s’impegnano a finanziare il
progetto di H3G: si tratta di Unicredit Banca Mobiliare,
Centrobanca, China Construction Bank e Bank of China
International che si sommano agli altri 11 Istituti di Credito
coinvolti nel progetto.
 30 gennaio 2002: H3G ed Ectel firmano un accordo per lo
sviluppo di soluzioni antifrode e sistemi di monitoraggio della
qualità del servizio.
 7 febbraio 2002: H3G firma anche con Inter F.C. un accordo della
durata di 8 anni per la trasmissione di goal sui cellulari 3G. Il
servizio del videogoal metterà un numero potenziale di 31 milioni
di tifosi a contatto con il mondo delle comunicazioni mobili.
 8 marzo 2002: H3G e Systeam siglano un accordo per la fornitura
di un sistema per la gestione di alcune prestazioni rese obbligatoria
dall’Autorità Giudiziaria.
122
 19 aprile 2002: H3G ed Alcatel insieme per almeno tre anni per la
fornitura dell’open services platform.
 8 maggio 2002: H3G e Network365 siglano un patto per la
fornitura di una piattaforma per i pagamenti tramite i cellulari.
 17 maggio 2002: H3G rende noto un accordo con Divine per la
fornitura di una piattaforma per la distribuzione dei contenuti.
 21 maggio 2002: H3g e la Lega Calcio promuovono la
manifestazione “Scuola e Calcio in stadi aperti”.
 27 maggio 2002: H3G annuncia una partnership con 9 aziende
specializzate nello sviluppo di giochi on-line.
 3 luglio 2002: Bob Fuller e Vincenzo Novari promuovono e
annunciano “3” come il nome con cui verranno offerti i servizi di
H3G. Ancora, “3” sarà il nome globale dei servizi 3G di
Hutchinson Whampoa in Australia, Austria, Danimarca, Hong
Kong, Irlanda, Israele, Regno Unito e Svezia.
 4 luglio 2002: MIND CTI è scelta da H3G per la fornitura di una
piattaforma
per
l’autenticazione,
l’autorizzazione
e
la
contabilizzazione dei servizi.
 12 luglio 2002: H3G sigla con Alcatel un accordo per la creazione
di reti metropolitane e a lunga distanza, capaci di supportare servizi
a larga banda.
 16 luglio 2002: H3G e Vitaminic siglano un accordo per la
fornitura di servizi musicali in tecnologia UMTS. Si parla
dell’ideazione e dello sviluppo di un sito che offrirà contenuti
musicali ai clienti 3.
 22 agosto 2002: Bob Fuller e Vincenzo Novari firmano dei
contratti preliminari per la cessione di alcuni rami d’azienda di
Blu: si tratta di circa 800 siti, 1000 contratti e 100 dipendenti.
 18 settembre 2002: H3G e Tele Atlas siglano un accordo per la
fornitura dati per i servizi di informazione e localizzazione
geografica.
123
 8 ottobre 2002: Hutchinson Whampoa presenta il marchio dei
servizi 3 al mondo intero. Si tratta di un guscio di titanio fuori e di
un mondo di contenuti multicolore all’interno.
 3-4 novembre 2002: il sito di 3- www.tre.it - va in linea.
 14 novembre 2002: al via le prenotazioni della prima offerta
UMTS del mercato italiano, tramite il sito www.tre.it. Gli italiani
hanno la possibilità di scelta tra due formule “all inclusive”: 1)
Formula Executive: da 85 euro al mese, offre molte ore di chiamate
e videochiamate, oltre che SMS, MMS, videomessaggi e contenuti
scaricabili dal Portale; 2) Formula Privilegi: 140 euro al mese che
permettono e comprendono anche il noleggio di un videofonino.
 22 novembre 2002: inizia la prima campagna pubblicitaria di 3,
frutto di un investimento di 30 milioni di euro. La campagna è
incentrata sui valori del Brand: Fantasia, Emozione, Grinta,
Passione, Semplicità e Sorpresa.
 26 novembre 2002: il Ministro Gasparri inaugura ufficialmentenel corso della sua visita alla sede romana di H3G- l’arrivo
dell’UMTS in Italia. Nell’occasione viene effettuata la prima
chiamata Roma-Milano con il servizio 3, seguita dalla prima
videochiamata Roma-Londra, città dove videorispondeva il
direttore del Sole 24 Ore, Guido Gentili.
 17 dicembre 2002: viene inaugurato a Milano, nella centralissima
Piazza Cordusio, il primo negozio di 3, un punto vendita progettato
secondo i criteri del Feng Shui (Vento e Acqua).
2003
 10 gennaio 2003: Hutchinson Whampoa ed Ericsson siglano un
accordo per il video gateway system, che permette di effettuare
videochiamate tra utenti di rete fissa e utenti di rete mobile 3G.
 11 gennaio 2003: Li Ka-Shing, presidente di HW, incontra a Roma
il premier Silvio Berlusconi per consegnargli il primo numero
UMTS e quindi la prima USIM in Italia.
124
 21 febbraio 2003: 3 distribuisce a 333 VIP i suoi videofonini per
creare la prima videocommunity italiana; ne fanno parte
imprenditori, politici, personaggi dello sport e dello spettacolo. 3
dichiara di aver raggiunto 140.000 prenotazioni al suo servizio.
 3 marzo 2003: ha il via la seconda fase della campagna
pubblicitaria di 3, con spot che promuovono i primi quattro servizi
proposti agli utenti italiani: VideoMessaggio, VideoTG,
VideoChiamata e VideoGoal.
 10 marzo 2003: il primo cliente di 3 risulta essere una signora
milanese che ha acquistato, nel negozio di Piazza Cordusio, due
videofonini nuovi di zecca. In pratica parte l’UMTS di 3 in Italia e
in Europa.
 21 marzo 2003: il 2002 è concluso da Hutchinson Whampoa con
utili in crescita del 19%, risultato superiore alle previsioni.
 26 marzo 2003: l’offerta di 3 si amplia con “3 Cinquanta”, la prima
ricaricabile 3G, e con l’abbonamento “3 per Tre”, che consente di
risparmiare sulla comunicazione con due numeri 3.
 17 aprile 2003: La Repubblica diventa consultabile nella versione
on-line sui videofonini 3.
 8 maggio 2003: parte il servizio “3 a webcam”, per rendere
possibili le videochiamate agli utenti di un PC dotato di webcam e
connesso ad Internet.
 9 maggio 2003: Vincenzo Novari diventa unico Amministratore
Delegato di 3 ed entra anche nel Consiglio d’Amministrazione di
Hutchinson UK.
 15 maggio 2003: da oggi è possibile consultare dai videofonini 3 il
sito del Corriere della Sera.
 29 maggio 2003: i contenuti di Playboy sono da ora disponibili per
i clienti 3 e Hutchinson Whampoa.
 3 giugno 2003: nasce il primo servizio UMTS interamente
dedicato alle aziende: “3 for Business”.
125
 6 giugno 2003: 3 e Tiscali annunciano l’uscita del servizio
“Chiama 3”, ossia della prima vidochiamata bidirezionale da PC a
videotelefonino- e viceversa- al mondo.
 1 luglio 2003: entra in vigore la promozione estiva “Estate 3”, un
gran successo con oltre 300.000 clienti realizzati fino al 20 di
agosto.
 10 luglio 2003: ha inizio il roaming con il Regno Unito. Inoltre, 3
lancia il servizio del TG5 con tre edizioni giornaliere e amplifica
con “Percorsi”, l’area dei servizi di localizzazione con la mappa e
le indicazioni del luogo da raggiungere.
 11 luglio 2003: Fabio Macaluso è nominato responsabile della
nuova Direzione Institutional, Legal e Regulatory di 3.
 1 agosto 2003: Dina Ravera diventa Direttore Generale Marketing
di 3.
 15 agosto 2003: 3 annuncia l’acquisizione dei diritti wireless della
squadra di calcio del Siena, la dodicesima che aderisce al servizio
VideoGoal di 3.
 22 agosto 2003: gli abbonati al servizio UMTS di HW sono
520.000 nel mondo, di cui 300.000 in Italia e 155.000 in Gran
Bretagna.
 11 settembre 2003: la UEFA attribuisce a 3, in esclusiva per
l’Italia, i diritti di trasmissione sui cellulari UMTS delle gare di
Champions League.
 19 settembre 2003: 3 lancia “Tua”, la prima ricaricabile col
telefonino incluso: tutto ciò per incentivare l’accesso ai servizi di
nuova generazione.
 3 novembre 2003: 3 lancia “Power”, una nuova, conveniente,
opzione dati per le aziende.
 11 novembre 2003: 3 vede un nuovo assetto al suo vertice: Fabio
Macaluso va alla guida della divisione Affari Generali e Gian
Marco Litrico, direttore Relazioni Esterne e con i Media, si situa a
riporto diretto dell’Amministratore Delegato.
126
 28 novembre 2003: 3 lancia il servizio “InAzienda”, riservato alle
aziende italiane. Con esso è possibile consultare la propria
mailbox, navigare in Intranet e utilizzare le applicazioni aziendali
disponibili con prestazioni simili a quelle di rete fissa.
 3 dicembre 2003: il primo Natale con 3 vede come protagonista la
promozione “VideoNatale”: fino a febbraio gratis il primo minuto
di videochiamata verso tutti i numeri 3, la navigazione e i servizi
del Portale 3.
 18 dicembre 2003: in questa data avviene la prima videotelefonata
su rete commerciale tra l’Italia e l’Australia. Protagoniste due
cugine di origini valtellinesi che non si vedevano da tre anni.
2004
 22 gennaio 2004: 3 offre la possibilità di seguire la diretta, 24 ore
su 24, delle vicende della casa del Grande Fratello.
 27 gennaio 2004: 3 realizza la prima videochiamata con Israele, in
occasione della “Giornata della memoria”, dedicata al ricordo
dell’olocausto.
 11 febbraio 2004: 3 si accorda con Tim sulla questione del
roaming, sui siti e sui diritti del calcio.
 12 febbraio 2004: ancora un potenziamento delle offerte per le
aziende con “PowerFull”, il servizio che dà la possibilità di
rinforzare il rapporto tra videofonino e PC in maniera ancora più
conveniente.
 1 marzo 2004: al via “TuaMatic”, la tariffa pre-pagata con
l’autoricarica più conveniente di tutti i tempi: 5 centesimi di euro
per ogni minuto di chiamate ricevute, da tutti i numeri. Inoltre, con
“VideoNoi”, si paga meno videochiamando che parlando
solamente il numero 3 preferito.
 14 aprile 2004: Cfn e Cnbc utilizzano la tecnologia di 3 per le
video-dirette TV dei suoi giornalisti.
127
 3 maggio 2004: al via “SuperTua”, la prima tariffa UMTS che può
far parlare gratis. Ha inizio una nuova campagna pubblicitaria da
30 milioni di euro.
 5 maggio 2004: accordo tra Hutchinson Whampoa e LG per la
fornitura di 3 milioni nuovi terminali UMTS entro la fine del 2004.
Inizia oggi il roaming GPRS con Tim.
4.1.2 Business Model e Codice Etico di H3G
Attualmente H3G occupa il centro di una nuova “catena del valore”
delle comunicazioni mobili e più precisamente di quelle 3G. Questo
stato di fatto ha spinto l’azienda a puntare su nuovi standard
d’innovazione e su un’ampia qualità del servizio e della rete.
Rivestendo il ruolo di primo operatore mobile di terza generazione in
Italia focalizzato sullo sviluppo di servizi multimediali in tecnologia
UMTS, H3G ha sentito il dovere di rispettare le leggi e i regolamenti
vigenti in tutte le nazioni dove è presente. Per questo motivo la sua
prima preoccupazione è quella di operare all’insegna della trasparenza
e della convenienza, nello sviluppo di un vasto ventaglio di offerte 3G
tagliate su misura per le esigenze del mercato. Il Codice Etico della
società esprime, in coerenza con queste volontà, i suoi impegni e le
sue responsabilità sia nei confronti dei clienti che nei confronti dei
suoi Collaboratori, Dipendenti e Azionisti. “Gli impegni e le
responsabilità etiche di H3G (…) sono diretti a creare soddisfazione
per i propri clienti, valore per gli Azionisti e crescita professionale per
i Dipendenti ed i Collaboratori”2.
Qui in seguito è riportato il sommario del Codice Etico di H3G S.p.A.,
che verrà riportato per intero in Appendice a pagina…
2
Dalla Premessa al Codice Etico di H3G S.p.A.:
http://www.tre.it/servlet/ContentServer?pagename=FixedPortal/Page/Template22&pgname=H3G_
CHISIAMO_CODICE.
128
SOMMARIO
CAPO I
DISPOSIZIONI GENERALI
Art. 1 Ambito di Applicazione e Destinatari
Art. 2
Art. 3
Art. 4
Responsabilità
Correttezza
Art. 5
Art. 6
Conflitto di interesse
Riservatezza
CAPO II
COMPORTAMENTO NEGLI AFFARI
Art. 7
Art. 8
Art. 9
Relazioni d’affari
Tutela della concorrenza
Rapporti con clienti
Art. 10 Rapporti con i fornitori
Art. 11 Rapporti con le Istituzioni
CAPO III
SALUTE, SICUREZZA E AMBIENTE
Art. 12
CAPO IV
POLITICHE INTERNE
Art. 13
Art. 14
Art. 15
Art. 16
Art. 17
Comportamenti molesti sul luogo di lavoro
Abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti
Fumo
Controllo e trasparenza contabile
129
CAPO V
DISPOSIZIONI SANZIONATORIE
Art. 18
CAPO VI
DISPOSIZIONI FINALI
Art. 19
4.1.3 Le sedi di H3G
L’azienda, in Italia, ha la sua sede principale a Trezzano sul Naviglio
(MI), mentre la Direzione Generale tecnica è situata a Roma. In
aggiunta a questi due siti di riferimento, H3G ha disposto in tutto il
Paese sei Direzioni Regionali per lo sviluppo della Rete a: Milano,
Roma, Genova, Verona, Firenze e Bari. Sono invece otto i Contact
Center che nasceranno entro il 2006, molti dei quali già sono attivi; si
tratta di Centri dislocati a Milano, Verona, Genova, Firenze, Roma,
Bari, Cagliari e Palermo. Sono presenti anche altre sedi tecniche a
Bologna, Padova, Napoli e Torino.
4.1.4 I valori di 3 e il suo marchio
3 come terza generazione, 3 come H3G, 3 come il primo marchio
della nuova tecnologia di telefonia cellulare in Italia. Si tratta di un
guscio tecnologico color titanio che racchiude dentro di sé una vasta
gamma di colori e valori materializzati in servizi e contenuti
innovativi. Ogni colore rimanda ad un’energia positiva che si
130
sprigiona da un oggetto, il videofonino, progettato per sorprendere,
appassionare, informare, divertire, aiutare, mostrare, avvicinare,
intrattenere, ecc. Ogni valore che l’azienda H3G cerca di seguire e
realizzare è associato ad un colore posto all’interno del guscio di 3,
attribuibile a chi è Creativo, Umano, Aperto, Semplice, Positivo,
Appassionato.
A proposito dei suoi valori, il Brand di 3 recita così:
“(…) Non abbiamo scelto i nostri valori perché per noi sono facili da
realizzare
ma perché sono utili al consumatore.
Essere “positivi” non è sempre facile,
soprattutto quando le cose si complicano.
Per essere “aperti” è indispensabile avere fiducia nei colleghi.
La “semplicità” è preziosa perché richiede uno sforzo.
Rendere “creativo” ciò che è normale per la maggior parte,
non è cosa da tutti.
Essere “umani” significa essere tolleranti,
non permissivi.
E non è facile sentirsi “appassionati” tutti i giorni.
Sapremo che sta veramente funzionando
quando tutto sarà diventato intuitivo
e tutti si comporteranno in questo modo
e non potranno immaginare
la vita senza 3.”3
A ben guardare, questa dichiarazione dei valori in cui 3 crede vuole
anche sottolineare lo sforzo (anche economico) compiuto dalla società
nel promuovere qualcosa di innovativo ed utile. Si può dire che
“osare” sia il motto inespresso di 3, perché secondo l’azienda spesso
“osare” significa credere in ciò che ancora non c’è ma che un giorno
3
Dal sito ufficiale di 3:
http://www.tre.it/servlet/ContentServer?pagename=FixedPortal/Page/Template08&pagename=H3
G_BRAND_INOSTRIVALORI.
131
ci sarà, credere di non poter fare a meno della propria creatività e
passione, credere che in futuro non potremo fare a meno di quel che
un tempo era solo un sogno. E in effetti per noi tutti fino a poco tempo
fa era un sogno poter vedere i nostri cari in qualunque momento e in
qualunque luogo, nonostante la frapposizione di distanze abissali tra
noi e loro. Era un sogno anche avere più tempo per noi, cosa che
potenzialmente oggi è più facile, grazie alla possibilità di sfruttare i
tempi morti4. E’ come se 3, con questo Brand, volesse dimostrare con
aria di sfida nei confronti di chi non credeva nelle sue potenzialità, che
tutto è possibile e che riuscirà a rimanere a galla sulle acque spesso
crudeli del mercato finanziario.
4.2 Comunicare con 3
Abbiamo già anticipato nel capitolo precedente (pag. 87) i numeri
legati alla storia di 3 e alle sue performance durante l’asta per la gara
delle licenze. Affrontiamo ora il discorso riguardante la prassi, ossia il
lato pratico, che ci illustrerà cosa si può fare oggi con 3. Innanzitutto,
per gli amanti del tradizionale, 3 ci può far chiamare: con Chiamata
si possono ricevere ed effettuare chiamate sia in Italia che all’Estero. 3
ha anche attivato- come tutti gli altri gestori telefonici presenti in
Italia, ma spesso sotto altre denominazioni- i servizi: Ti Ha Cercato (
per sapere chi ci ha cercato quando avevamo il telefono spento o
irraggiungibile), Avviso di Chiamata ( per essere avvisati quando
qualcuno prova a chiamarci ed il telefono è occupato), Trasferimento
di Chiamata (per trasferire le nostre chiamate su un altro apparecchio
fisso o mobile). Grazie a questi servizi, tutti noi possiamo essere
costantemente reperibili e non perdere alcuna chiamata. Inoltre, con il
servizio Conferenza, è possibile chiamare e parlare con più persone
contemporaneamente, in modo del tutto semplice.
4
Si confronti pag. 34, dove l’argomento è stato già trattato per esteso.
132
Un’altra modalità di comunicazione tramite i videofonini è la
VideoChiamata, per unire le immagini alle parole. Grazie a questa
straordinaria intuizione di 3, resa possibile dalla infante tecnologia
UMTS, si può guardare la persona con la quale si sta parlando e le si
può mostrare quanto ci sta avvenendo attorno. Inoltre 3 dà la
possibilità, a coloro che non sono ancora pratici di videochiamate, di
diventare un VideoFan e videochiamare nuove persone in tutta Italia.
Collegato al servizio VideoChiamata, c’è 3 a Webcam, utile a chi
vuole comunicare con persone che hanno un computer collegato ad
Internet ed una webcam; riuscire a farlo è facilissimo, basta effettuare
una normale VideoChiamata al numero speciale fornito agli amici con
webcam. Solo utilizzando Tiscali Webcam può avvenire il contrario,
ossia si possono ricevere videochiamate anche da loro.
L’altro tipo di comunicazione offerto dai videofonini è dato dai
Messaggi. Stiamo parlando non solo dei classici brevi messaggi di
testo che impazzano ormai da svariati anni, ma anche dei più giovani
VideoMessaggi MMS. Gli MMS sono un servizio utile a far
condividere con una persona lontana degli eventi o situazioni
difficilmente descrivibili a parole. I video girati possono essere inviati
o ad un altro videofonino o ad un qualsiasi indirizzo e-mail,
completi di audio e immagini a colori. 3 dà la possibilità ai suoi clienti
di visualizzare i videomessaggi direttamente sul PC mediante l’ultima
versione di QuickTime di Apple. Inoltre, sempre a proposito dei
VideoMessaggi, l’operatore ha stilato una lista di consigli- diversi per
ogni videofonino (Motorola A925 e A835, NEC e606 e e608, NEC
e616)- su come usare al meglio il servizio MMS; evitiamo di
trascriverli per non tediare il lettore, ma per qualsiasi informazione
rimandiamo al sito ufficiale di 35.
Infine, per chi ama navigare in Internet e comunicare via e-mail, 3 ha
creato Fast Mobile Modem, un servizio che consente di utilizzare il
proprio videofonino come modem. Questa caratteristica fa sì che ci
5
http://www.tre.it/servlet/ContentServer?pagename=FixedPortal/Page/Template18&pgname=EXP
LORE3_MOBCOMM3_MSG_VIDEOMSG.
133
si possa connettere ad Internet in qualunque luogo e a qualunque
orario, usando comodamente il proprio PC collegato al videofonino.
La connessione è ad altissima velocità e permette di visualizzare siti
web ricchi di contenuti multimediali, consultare la posta elettronica e
gli allegati, effettuare il download di file in mobilità ma con
prestazioni che eguagliano le più evolute connessioni con linea fissa.
Tuttavia, c’è da sottolineare questo neo, che limita il fattore
“mobilità”: il servizio Fast Mobile Modem è disponibile solo sotto
copertura UMTS 3, per cui attualmente la sua efficienza è minata dalla
non completa copertura nazionale della Rete di terza generazione. Un
punto a favore di questo servizio è dato dalla possibilità di controllare
in qualsiasi momento l’ammontare dei dati scambiati, grazie ad una
finestra di controllo.
Per chi invece utilizza un computer Apple Macintosh, 3 offre
un’altissima velocità di connessione ad Internet in mobilità, mediante
il collegamento a NEC e606 e NEC e616 tramite la porta Bluetooth o
al Motorola A835 sia via Bluetooth, sia via cavo USB.
4.3 Il Portale Mobile di 3
Il paragrafo precedente ha analizzato le modalità di comunicazione
offerte da 3 e quindi i mezzi con cui tutti noi possiamo contattare
qualcuno che ci è più o meno lontano.
Prendiamo ora in esame il Portale 3, luogo multimediale che permette
di raggiungere le notizie ed in genere i dati di cui abbiamo bisogno nel
più breve tempo possibile. Basta infatti6 premere il tasto Triangolo sul
videofonino per entrare nella sezione appena citata, che consta,
mentre scriviamo, di 15 icone , contro le 9 degli inizi. Una volta nel
6
La descrizione che segue è consentita dall’uso di NEC e616, grazie a cui abbiamo potuto seguire
empiricamente anche ogni tappa del lavoro di questo capitolo.
134
Portale 3, per accedere direttamente a ciò che ci interessa bisogna
semplicemente digitare sull’icona dell’argomento. Attualmente le
icone disponibili riguardano argomenti molto diversi tra loro, dalle
news ai giochi, dalla diretta de’ “La Fattoria” alle informazioni
finanziarie; le analizzeremo una per una qui di seguito e daremo il
nostro parere sui loro contenuti.
1)
VIDEOBOX: è un servizio di videomessaggistica che
consente di scegliere un videomessaggio tra tanti aggiornati di
settimana in settimana e a temi diversi come Amore, Festività,
Modi di dire, Ricorrenze. Si tratta di un servizio che dà la
possibilità, a chiunque lo voglia, di comunicare in un modo
completamente nuovo, divertente, efficace e soprattutto
rapido. Esso offre inoltre i Corti e i Cortissimi 3, mini storiedella durata massima di due minuti- da vedere in mobilità ma
anche da spedire per gli eventi più importanti e significativi,
in quanto legati a feste come Natale, Pasqua, Ferragosto.
Infine, un’altra chance data da VideoBox è quella di poter
vedere e inviare dei brevi videoclip della durata di 30 secondi
a scelta tra le diverse categorie presenti: Amore, Inviti, Modi
di dire, ecc…
Adatto a: chi non ha idee e tempo per
pensare ma desidera sorprendere. Commento: moderno.
2)
GRANDE FRATELLO: cliccando su questa icona si può
accedere alla diretta del Grande Fratello 4, per vedere ciò che
in televisione non si è mai visto. E non solo, nella sezione
Video Imperdibili, si possono vedere ogni giorno le
immagini più curiose e salienti, così da avere, col passar del
tempo, una vera e propria cineteca del programma. In più, se
qualcuno ha delle preferenze all’interno della casa, può
scegliere di seguire l’inquilino che più gli interessa grazie alle
telecamere indiscrete messe a disposizione di 3. Nella sezione
GF4 News si può invece accedere alle notizie più piccanti e
135
dettagliate della giornata, anche mediante foto e video.
Adatto a: i voyeurs, i curiosi e i fan. Commento: di moda.
3)
LA FATTORIA: è un servizio disponibile soltanto ai
videofonini Motorola A835 e A925, NEC e616 ed e313 e vi si
accede selezionando l’icona “La tua TV” del Portale 3 nella
barra posta in alto allo schermo. Vi si può guardare la diretta
sempre oppure soltanto quando è data tradizionalmente in TV
e quindi- oltre che nelle fasce quotidiane- la sera del martedì.
Sul Canale de’ “La Fattoria” è possibile anche semplicemente
guardare “il meglio di”, mediante l’accesso a videoclip, news,
loghi e suonerie. Il costo di connessione è di 0,90 euro ogni 5
minuti.
Adatto a: voyeurs e nostalgici del passato. Commento: poco
azzeccato, dato il basso consenso al programma.
4)
GIOCHI: il servizio permette di accedere al mondo dei giochi
3, ossia ad un mondo fatto di corse in moto e auto, quiz,
rompicapo e puzzle, giochi di carte e di esplorazione. Una
volta ottenuto un ottimo e il migliore risultato, l’utente ha la
possibilità di gareggiare per la conquista della vetta della
classifica dei più abili giocatori 3. I principali giochi cui si può
accedere con 3 sono attualmente Alien Swarm e Playgolf. Lo
scopo del primo è quello di salvare la Terra dall’invasione di
alieni ferocissimi e decisi a voler distruggere la razza umana,
mentre il secondo rappresenta il tipico, vero gioco del golf
giocato sui più bei campi del mondo. Ovviamente 3 dà la
possibilità di scegliere tra altri, numerosi games presi dai suoi
principali partners: Luckymania, Ludonet, Multiplayer,
Goalcup e Goleador, grazie ai quali si possono vincere premi
in ricariche telefoniche 3 o in nuovi giochi Java.
Adatto a: i giovani e giovanissimi che amano il mondo
virtuale. Commento: divertente e utile come passatempo.
136
5)
SPORT: tra le 5 sezioni che compongono l’argomento
(StadioLive, SportNews, SportShow, StudioSport e Partner),
StadioLive è sicuramente quella più utile, divertente e
innovativa. Ad esempio, con VideoGoal è possibile vivere l’
emozione del grande calcio sempre e ovunque perché
permette di vedere direttamente sul videofonino e con una
differita di pochi secondi, video di 15 secondi che illustrano i
goal realizzati durante le partite in casa e fuori casa delle
squadre italiane7; sono compresi anche i Quarti, le Semifinali
e la Finale di UEFA Champions League. Inoltre, il servizio
mostra tutti i goal realizzati negli incontri casalinghi delle
squadre selezionate da 3 nel corso del Campionato di serie A e
B, della Coppa Italia e delle amichevoli più importanti. Un
modo per vedere e rivedere i goal anche quando non si è in
casa. Anche VideoSintesi fa parte di StadioLive ed è un
servizio che consente la ricezione sul videofonino di un
video di circa 60 secondi con la sintesi di una partita- appena
terminata- del Campionato italiano disputata da una delle
squadre scelte da 3 oppure di una partita di UEFA Champions
League.
VideoSquadra è invece l’abbonamento a
StadioLive che illustra, sempre tramite SMS, i cambiamenti
dei risultati di tutte le partite di serie A e B del Campionato
italiano di calcio.
Un altro tipo di servizio offerto da
StadioLive di 3 è StoryGoal, l’archivio delle partite e dei
VideoGoal delle squadre 3. Utile a chi vuole rivivere
l’emozione dei grandi goal del passato. Passiamo ora alla
presentazione di SportNews. Questa sottosezione presenta 6
opzioni: VideoTG Sport, Ultimissime, VideoSportNews,
MySportNews, Calcio e Primo Piano. VideoTG Sport,
offerto in collaborazione con ANSA, è il servizio che consente
una costante informazione sugli avvenimenti sportivi italiani
7
Per i Campionati di serie A e B della stagione sportiva 2003-2004 le squadre selezionate sono:
Milan, Inter, Juventus, Roma, Lazio, Siena, Reggina, Bari, Piacenza, Genoa e Salernitana.
137
ed internazionali più importanti nell’arco di una giornata. Con
Ultimissime- sempre offerto in collaborazione con Ansaconsultare in tempo reale le ultime notizie di tutti gli sport
sottoforma di testo è una realtà. E’ in collaborazione con
ANSA anche VideoSportNews, la sezione che può far vedere
le ultime notizie sportive italiane e non in formato video.
MySportNews è invece un abbonamento che permette di
ricevere sul proprio videofonino 3 MMS con le notizie più
importanti di Primo Piano o Calcio, a seconda della propria
scelta. Con Calcio, offerto in collaborazione con ANSA, si
possono consultare le notizie più importanti del pianeta
Calcio, in diversi formati: testo, video, audio e photogallery.
A differenza di Calcio, Primo Piano è dedicato a tutti gli
sport, le cui notizie sono raggiungibili tramite tutte le modalità
appena menzionate. La sezione Sport Show è dedicata invece
al puro divertimento dato dai quotidiani, nuovi video
spettacolari presi dagli sport più avvincenti; la scelta è tra le
categorie No Limits, Motor Crash, Calcio & Papere e
Sport & Models. Infine, con Studio Sport di 3, offerto in
collaborazione con Italia 1, è possibile vedere ogni giorno le
ultime notizie sportive dall’Italia e dal mondo. I partners in
collaborazione con cui 3 opera nell’intera sezione sportiva
sono: Gazzetta dello Sport per notizie e approfondimenti,
Sailing Channel per le news sul mondo della nautica e Panini
per le statistiche relative alle partite e ai giocatori di particolari
match.
Adatto a: i tifosi. Commento: utile per chi
non può o non vuole rimanere a casa a sentire o guardare le
partite.
6)
NEWS: per essere aggiornati in tempo reale con videonotizie
e informazioni sugli avvenimenti italiani, internazionali,
regionali ed economici. Sono numerose le collaborazioni di 3
con il mondo dell’Informazione, a partire da quella con il TG5
138
e le sue numerose edizioni quotidiane. Per quanto riguarda le
sottosezioni di News, partiamo con la descrizione di
Ultimissime. Con essa si può accedere alle news di 3 redatte
con la collaborazione di ANSA e consultabili in tempo reale
in formato testuale. Per avere invece notizie direttamente sul
videofonino sottoforma di video c’è VideoNews, con le sue
news italiane, internazionali ed economiche. D’altra parte, la
sottosezione VideoTG di 3, offerta in collaborazione con
ANSA, permette di visionare- per mezzo di 10 edizioni
quotidiane dei VideoTG dalle ore 8.00 alle ore 22.00- le
notizie più importanti della giornata. Con l’abbonamento
MyNews è possibile ricevere quotidianamente sul terminale 3
MMS con gli avvenimenti salienti dell’Italia, del mondo e di
Economia, a seconda della scelta operata. A proposito di
Economia, VideoTG Economia, in collaborazione con
ANSA, offre la visione delle notizie economiche più
importanti nell’arco di una giornata, per mezzo di più
edizioni. ItaliaMondoEconomia è invece la sottosezione
dedicata alle ultime notizie di Italia, del mondo e di Economia
in formato multimediale (video, audio, photogallery e testo).
Non mancano poi le notizie- stilate con l’aiuto di ANSA- di
tutte le regioni italiane, consultabili ogni giorno in formato
testuale. I partners di 3 in questa sezione dedicata alle news
sono, oltre al TG5, Corriere della Sera, La Repubblica e
Panorama.
Adatto a: chi vuole essere costantemente
informato. Commento: utile e veloce come il Web.
7)
EXTRA: per personalizzare il proprio videofonino con le
suonerie polifoniche e gli sfondi più attuali. 3 mette a
disposizione dei suoi clienti centinaia di opzioni tra cui
scegliere quella che più piace e diverte. In particolare, con
Sfondi, è possibile scaricare immagini sul videofonino ed
utilizzarle come screensaver, sfondo del display o associarle
139
ai contatti in rubrica, in modo da far apparire un’immagine
divertente quando chiama un determinato amico.
Adatto a: gli adolescenti e i giovani. Commento: per
riconoscere il proprio videofonino quando squilla tra la
folla.
8)
INSIEME: è il servizio che, tramite InContri, consente agli
utenti di 3 di trovare nuovi amici e amiche con cui comunicare
e divertirsi. Per trovare quegli più affini a sé e al proprio
carattere, 3 ha pensato di rendere possibile la visualizzazione
dei profili caratteriali altrui. Una volta entrato in InContri,
l’utente può crearsi una rubrica di contatti personali con la
quale potrà interagire in ogni momento e con poche, semplici
mosse. La tecnologia del servizio fa sì che si possa essere
avvisati della ricezione di nuovi messaggi anche da offliner;
analogamente, si può sapere se i messaggi inviati sono arrivati
a destinazione anche quando il cliente è offline. Infine, per
preservare la sicurezza e la serenità dei suoi utenti, 3 consente
il blocco di messaggi da utenti specifici sotto la segnalazione
di abusi e comportamenti scorretti.
Adatto a: chi si
sente solo. Commento: per amicizie virtuali.
9)
IN CONTATTO: è il servizio che consente di essere sempre
a contatto con il proprio mondo mediante 5 opzioni. La prima
è E-Mail, grazie a cui si possono scrivere e ricevere e-mail,
organizzarle in cartelle personali, salvare gli allegati; in più, è
possibile controllare la posta elettronica e la rubrica personale
anche dal sito www.tre.it, mediante un ID utente ed una
password. La seconda opzione è rappresentata da Rubrica,
che permette di gestire le informazioni relative ai propri
contatti in maniera semplice e sicura anche da PC, così da
poter utilizzare i dati della rubrica anche in caso di perdita del
videofonino o della USIM. Con Cerca Numero di 3 è
140
possibile avere il numero di telefono di chi si cerca, anche in
mancanza di una tradizionale guida telefonica; inoltre, la
sottosezione rende disponibili l’indirizzo della persona e la
mappa per raggiungerla. La quarta opzione offerta da 3 si
chiama Sync, il servizio di sincronizzazione che consente il
continuo aggiornamento dei propri contatti senza la paura di
perderne uno per errata cancellazione o per problemi di
memoria del terminale. In più, per essere completamente
sicuri di non perdere i propri dati, è possibile consultare i
contatti collegandosi al servizio Rubrica dal PC. Ogni
telefono cellulare ha bisogno del proprio manuale di
configurazione, scaricabile sempre dal sito di 3. Tiscali Mail
è l’ultimo strumento messo a disposizione da 3 per non
sentirsi mai soli e disinformati: il servizio infatti fa accedere in
mobilità alla casella di posta elettronica Tiscali per poter
inviare e ricevere senza limitazioni SMS ed e-mail.
Adatto
a: tutti, in particolare gli sbadati. Commento: molto utile.
10) GLAMOUR: è il servizio più frivolo di 3. Grazie alla
collaborazione di rinomate testate dedite alle notizie di
intrattenimento e spettacolo, l’operatore tiene informati i suoi
clienti sul pianeta gossip e i suoi satelliti. Playboy 8 dà la
possibilità di ricevere sul proprio telefonino le foto, i video e
gli show delle celeberrime conigliette. Più precisamente,
Playmate permette di scoprire in formato multimediale ogni
giorno i segreti di una nuova coniglietta e di accedere
all’archivio delle bellissime a partire da Marylin Monroe.
Cybergirl è invece la sottosezione dedicata alla bellezza
moderna di donne apparse solo on-line. Infine, Videogallery
offre video lunghi da 10 secondi a 4 minuti sugli show delle
dive o di ragazze meno famose. Un’altra categoria facente
parte di Glamour è Gossip, un insieme di curiosità ed
8
Playboy, Playmate e Cybergirl sono marchi registrati Playboy. Tutti i diritti riservati.
141
indiscrezioni firmato Studio Aperto. Con esso è dato vedere
quotidianamente 10 video-gossip su star del cinema, della TV,
della musica o della moda, per curiosare tra le pieghe della
cronaca rosa e delle sue anteprime. Speciali di 3 è anch’esso
dedicato alla cronaca rosa, ma è firmato TGCOM; la modalità
di accesso è uguale a quella di Gossip e i contenuti sono
simili, ma spesso legati ad eventi speciali come festival,
sfilate, prime cinematografiche e grandi concerti. Ancora, per
appagare ogni indole pettegola, 3 presenta Papirazzo, il
meglio della trasmissione di Enrico Papi con un’ampia scelta
di filmati in chiave di scoop. In più, grazie al motore di
ricerca, si può trovare davvero tutto sul proprio vip preferito.
Anche Novella 2000 figura tra le testate che collaborano con
3, mediante il contributo delle foto scattate ai vip più in voga;
la sua sezione ospita, tra le altre cose: Cover Story, ossia la
copertina dell’ultimo numero in edicola con foto e notizie
annesse, Top Ten Gossip, la classifica dei 10 vip più
chiacchierati, World Gossip, con le località vacanziere più
frequentate dai vip. Un’altra categoria dell’intera sezione
Glamour è Star Club, suddivisa in: Le Celebrità, con le foto e
i video delle star del momento, I modelli, con le foto degli
uomini più belli in location esotiche, I video, con il “dietro le
quinte” dei servizi fotografici più famosi, I servizi, riferito ai
servizi fotografici di tutto il sito, Abbonamento, un modo per
ricevere tutti i giorni nuovi foto e video, Classifica, la
classifica dei video più scaricati. Anche Max collabora con 3,
presentando la sua versione tascabile corredata di video. In
Max è possibile trovare: Cover, con la copertina corrente del
giornale e con quelle passate, Backstage, con i video delle
ragazze-calendario, Fotogallery, con le foto più belle tratte
dalla rivista e News, per avere le notizie dell’ultimo minuto
sul mondo dello spettacolo. GQ è la sottosezione dedicata alla
versione online del giornale in edicola, che contiene: Cine, le
142
ultime news dal mondo del cinema, Sport, le notizie su tutti gli
sport, Music, le news che gravitano attorno al pianeta
musicale, Scanner, una selezione di articoli sui temi più caldi
del momento, Download, i video da scaricare e guardare
all’infinito. Oltre a queste, è da segnalare un’area Members,
con in esclusiva i contenuti Fashion e Girls. L’ultima
categoria di Glamour di 3 è vietata ai minori di 18 anni9 ed è
dedicata al mondo dell’eros. Al suo interno è possibile
trovare: Le ragazze di Xex, una galleria di modelle,
Classifiche, con le ragazze più votate e cliccate, Foto eros,
con un’ampia galleria fotografica. Le promozioni e gli
abbonamenti disponibili sono attualmente: Una foto al giorno,
Eroscopo, Tutto su…, 3x2, Full Flat e Regala.
Adatto a: i curiosi e i pettegoli. Commento: frivolo e
pettegolo.
11) VIDEOPARTNER: è il primo format interattivo ideato
esclusivamente per i videofonini 3 che consiste nel provare a
sedurre 3 ragazzi o ragazze per ottenerne una definitiva
conquista. I 6 videopartner messi a disposizione per misurare
le proprie arti deduttive sono Giulia, una studentessa di arte,
Christian, uno sportivo d.o.c., Rebecca, un’ex modella, Fabio,
un manager, Sarah, soubrette e Marcel, fotografo. Il gioco
inizia con un videomessaggio di invito al party più sexy e
modaiolo dell’anno, dove poter incontrare i 6 personaggi e
scegliere la propria preda. Una volta compiuta la scelta, il
videopartner selezionato metterà alla prova il seduttore, per
vedere che tipo di amante è; la conquista finale non è scontata.
Adatto a: i giovani. Commento: no comment.
12) MUSICA: è il servizio che, mediante Top List e Catalogo
consente di ascoltare brani e vedere videoclip in ogni
9
Per questo motivo l’accesso è protetto da codice personale segreto e da verifica dell’età.
143
momento della giornata. Top List è una lista di brani e
videoclip- nuovi ed evergreen- consigliati da 3, da scaricare o
semplicemente ascoltare o guardare. Catalogo è invece un
archivio musicale che permette di accedere al genere di
musica che più si preferisce, dalla classica al jazz, al rock al
funk. E’ possibile scaricare i brani sia per intero che nella
versione short. Il partner cui 3 si affida per l’intera sezione è
Vitaminic.
Adatto a: tutti. Commento: interessante e
azzeccato.
13) ASTROLOGIA: è il servizio delle previsioni delle stelle. Le
sue sottosezioni sono 7: Zodiaco, My Oroscopo, Amore e
Stelle, Soldi e Stelle, Fortuna, Cerchi l’amore? e Abbonati.
Zodiaco è la sottosezione che permette ai clienti 3 di leggere
ogni giorno i consigli dei pianeti. My Oroscopo invece dà la
possibilità di accedere al proprio oroscopo personalizzato e ai
consigli appropriati da parte delle stelle. Amore e Stelle è il
servizio pensato sia per chi è in coppia sia per chi è single. Per
i primi, i consigli sono per aumentare l’intesa nel rapporto e il
sex-appeal, mentre per i secondi i consigli servono a capire la
persona e il segno più affine al proprio carattere. Soldi e
Stelle, così come Amore e Stelle, è un servizio monotematico e
dedicato alla propria condizione lavorativa ed economica. Con
Fortuna è possibile invece leggere ogni giorno i responsi dei
Tarocchi oppure dell’oracolo I-Ching, o, ancora, scoprire i
numeri fortunati della giornata. Cerchi l’amore? è il servizio
che aiuta a conoscere le persone astrologicamente affini a sé;
Abbonati è invece un servizio di abbonamento per ricevere
ogni giorno sul proprio videofonino le previsioni e i consigli
in tutti i campi della vita. Tutti in collaborazione con
GrifInter@active.
Adatto a: chi ci crede. Commento:
da non prendere troppo sul serio.
144
14) FINANZA: per accedere alle notizie di Finanza che più ci
interessano. Nello stesso canale vi è VideoFinanza, il
videonotiziario finanziario direttamente sul videofonino che
fa vedere i momenti più indicativi della giornata borsistica, dal
lunedì al venerdì, festivi esclusi. Anche Finanza News di 3, in
collaborazione con Standard & Poor’s e IS Teledata permette
di essere aggiornati agli eventi appena accaduti, mediante
Ultimissime e il motore di ricerca Cerca News. Con Borsa
Italia si è costantemente collegati a Piazza Affari, in modo da
conoscere il livello degli indici e l’andamento delle quotazioni
che più ci aggradano, grazie alla possibilità di utilizzo del
motore di ricerca Cerca Titolo e alla visualizzazione di
grafici,
anche
personalizzabili.
Come
quest’ultima
sottosezione, anche Borse Internazionali è realizzato in
collaborazione con Standard & Poor’s e IS Teledata e ne
segue il medesimo schema, riferendosi però agli indici delle
principali Borse Valori mondiali e ai valori dei titoli più
importanti. Il Mio Listino di 3 è invece il servizio che
consente di creare con poche mosse il proprio listino
personalizzato, così da vedere, a colpo d’occhio, solo i titoli
che più ci interessano. Anche Portafoglio è un servizio
personalizzato; esso consente di monitorare il rendimento dei
titoli inseriti nel portafoglio e di gestirlo a proprio piacimento,
aprendone anche altri. Infine, Avviso su Titolo è un servizio
Alert di 3 che indica con un MMS quando un titolo raggiunge
un certo valore, da noi indicato. Realizzato in collaborazione
con Standard & Poor’s e IS Teledata, Avviso su Titolo è
disponibile su tutti i titoli presenti in Finanza. Adatto a: gli
investitori e borsisti. Commento: di nicchia ma molto utile.
15) DOVE: è la categoria del Portale Mobile di 3 che permette di
avere la città a portata di clic. Cerca Indirizzo fa parte di
questo servizio e consente di trovare la direzione giusta verso
145
un indirizzo della propria città o di una città che non si
conosce. Analogamente, Il più vicino a…è il servizio che dà
la possibilità di raggiungere il pubblico esercizio (locali,
ristoranti, farmacie…) che ci serve più vicino al luogo dove si
è. Anche Punti di Interesse permette di trovare il servizio o il
locale che si cerca, mediante la visualizzazione della sua
posizione su una mappa. Cercatutto è un utile banco dati di
informazioni su più di 3 milioni di aziende di cui si può anche
visualizzare l’indirizzo sulla mappa. Con Percorsi invece non
ci si perde mai, perché indica la strada da percorrere per
raggiungere una determinata meta in città. I partners
dell’intera sezione Dove sono: Epsonmeteo, per avere le
previsioni del tempo di tutta Italia, Skiinfo, per avere notizie
sulle piste delle maggiori località sciistiche, Just Cinema, per
consultare l’elenco dei film in città, 2night, per essere
informato sugli eventi e i locali della notte, TicketOne, per
cercare l’evento di una determinata categoria, Infotraffico, per
monitorare la situazione del traffico nelle principali arterie
stradali, InfoVoli, per consultare l’orario dei voli delle
principali compagnie aeree del mondo.
Adatto a: chi ama
conoscere posti sempre nuovi. Commento: utile nel momento
del bisogno.
4.4 Gli altri servizi offerti da 3
Oltre ai servizi e ai Servizi più10 del Portale Mobile, 3 offre altri
servizi, sotto l’etichetta di My SelfCare. Si tratta di un’area riservata
agli utenti, dove è possibile trovare gli strumenti utili per gestire al
10
I Servizi più sono quei servizi fruibili solo tramite abbonamento che riguardano prevalentemente
il mondo dello sport e le news, ma anche la videodiretta de’ “La Fattoria” e il gioco VideoPartner.
146
meglio il proprio videofonino. I servizi attualmente disponibili sono:
I miei dati, per visualizzare e modificare i propri dati personali, 3 mi
risponde, per trovare le risposte del Servizio Clienti alle proprie
richieste, Dettaglio costi, per avere on-line la situazione del credito
sotto controllo. Un’altra categoria di servizi, definita semplicemente
Servizi, è composta da tre voci: Ricarica 3, E’ un 3? e 3 a Webcam.
La prima sottosezione riguarda strettamente le ricariche telefoniche
che possono avvenire tramite l’inserimento del codice della Carta di
ricarica acquistata per sé o per un amico. E’ un 3? è il servizio che
permette di verificare se un determinato numero di telefono è
associato ad un cliente 3 o no, dal momento che la “number
portability” delle volte può sviare gli utenti. Infine, 3 a Webcam è il
servizio innovativo che consente, attraverso l’assegnazione gratuita di
un numero personale, di essere videochiamato direttamente sul
proprio PC.
Correlato ai servizi, vi è il punto Informazioni 3, luogo virtuale dove
si possono ottenere le risposte ai propri dubbi. Le categorie in cui è
suddivisa la sezione si riferiscono ai temi che spesso hanno bisogno di
chiarimenti e sono: La copertura 3, grazie a cui si può verificare in
via diretta dove è possibile utilizzare i servizi avanzati mediante la
visualizzazione delle mappe di copertura regionali o selezionando il
Comune interessato; Punti vendita e assistenza 3, per cercare i punti
vendita o assistenza più vicini a sé; Piani tariffari e modalità di
ricarica, per sapere tutto quello che riguarda gli innovativi piani
tariffari 3 sia per Carte prepagate che per abbonamenti Flat;
Utilizzare il tuo videofonino 3 all’estero, per sapere in quali Paesi
il servizio Roaming internazionale di 3 è disponibile e a quali costi e
condizioni di utilizzo; Roaming nazionale, per verificare la possibilità
di roaming su rete GPRS nelle aree fuori copertura UMTS.
147
4.5 I VideoMessaggi di 3 People
Uno dei punti forti di 3 e dei suoi servizi sono senz’altro i
videomessaggi. Attualmente, la possibilità di mandare messaggi video
girati da sé stessi o presi da Internet o, ancora, pre-impostati, risulta
forse la vera e propria killer-application del 3G. Per alimentare e
premiare la voglia di creare, 3 ha preso l’iniziativa 3 People, il cui
slogan è “Be 3, be happy”. Secondo l’azienda, “un video vale più di
mille parole e un’emozione è più vera se la puoi condividere con gli
altri”. Così, mandando un’e-mail a [email protected] con un proprio
videomessaggio intitolato e girato con un videofonino, ogni cliente
ha la possibilità che il video venga pubblicato nell’apposita sezione.
Un altro tipo di video da mandare agli amici o semplicemente da
gustarsi da soli è i Video 3, suddivisi in Storie di Quartiere e Io e 3;
si tratta di video pre-impostati che raccontano brevi storie in pochi
secondi per ridere e divertirsi.
Ancora, con 3Cards 3 mette a disposizione al momento 7 cards
animate da mandare ai propri amici per occasioni speciali come
compleanni, Pasqua, San Valentino, ecc. ma anche per ricordare loro
il nostro affetto.
4.6 Piani tariffari e pubblicità
Le tariffazioni di 3 sono suddivisibili in due tipi, come del resto
accade con tutti gli altri gestori in Italia: uno per abbonamento, l’altro
per ricaricabili. Non parleremo in dettaglio di tutte, né di quelle
passate né di quelle attuali e nemmeno delle promozioni in corso, dal
momento che esse tendono a variare velocemente nel tempo.
148
Semplicemente le citeremo e affiancheremo loro l’eventuale
messaggio pubblicitario dato in TV, il mezzo traino da cui prendono
spunto tutti gli spot di 3, in quanto in assoluto il più popolare. Le
tariffe si riferiscono alla comunicazione su e per il territorio nazionale.
TuaBonus Abbonamento si chiama in questo modo perché offre in
premio ogni mese un bonus di 30 euro spendibile in videochiamate,
videomessaggi, SMS e i servizi del Portale 3. L’altro tipo di
abbonamento è TuaSempre Abbonamento, la tariffazione che
consente di avere gratuitamente un videofonino in comodato d’uso.
Per quanto riguarda la modalità “ricaricabile”, SuperTua è forse
quella più conveniente, in quanto la tariffa è di 10 centesimi di euro al
minuto per le chiamate e di 10 centesimi al minuto come autoricarica
fornita da qualsiasi telefonata in ambito nazionale. La pubblicità
associata a questo tipo di tariffazione è quella di La nuova
generazione di 3, spot televisivo “Placido” del maggio 2004.
Anche TuaMatic è un servizio di autoricarica, mentre TuaBonus
Ricaricabile è la tariffa per ricaricabile equivalente a quella per
abbonamento; stessa cosa per TuaSempre Ricaricabile. Per quanto
riguarda le promozioni in corso- le cosiddette “VideoTentazioni”-, c’è
stata da poco la presentazione del nuovo vidofonino LG U8110 a
199 euro, comprensivi di 30 euro di carta ricaricabile e 30 euro di
servizi. Anche VideoNoi è molto conveniente, soprattutto per chi ama
videochiamare, perché ci si può vedere e videomessaggiare a soli 5
centesimi al minuto con un numero 3 a scelta. Gratis 3 è una
promozione di 30 giorni di vantaggi gratuiti ed esclusivi.
Infine, con TuaSempre si può avere gratuitamente un videofonino 3
se si spendono al mese almeno 49 euro di traffico. La pubblicità
associata a questo tipo di promozione è quella di La nuova
generazione è 3, spot televisivo “Maldini”, maggio 2004.
Per quanto riguarda gli spot televisivi11, andando a ritroso nel tempo,
11
L’argomento viene qui trattato in maniera alquanto superficiale in quanto troppo lungo e
complesso per essere intrapreso seriamente. Per questo motivo si è voluta scegliere la strada della
citazione, per non tralasciare del tutto un discorso importante nell’ambito delle strategie di
marketing e per non trattarlo in maniera inadeguata o, peggio, mutilata.
149
ricordiamo, per la Campagna 2003, “Natale 2003. Gli auguri di Lucio
Dalla” (45 sec.), “Summer 3. VideoChiamata spiaggia” (30 sec.),
“Summer 3. VideoChiamata ufficio” (30 sec.), “Summer 3.
VideoChiamata mamma” (30 sec.), “VideoChiamata. Con la forza di
3” (45 sec.), “VideoGoal. Con la forza di tre” (30 sec.).
Abbiamo fin qui trattato un discorso sulle tariffazioni attualmente in
vigore, tuttavia, per curiosità, siamo andati a spulciare tra gli
opuscoletti 3 vecchi di poco più di un anno per vedere con quali
promozioni l’azienda e il marchio si sono fatti conoscere12. 3
Cinquanta è una di queste per ricaricabili e offre la possibilità
all’utente di ottenere 50 euro di traffico in regalo al raggiungimento
dei primi 50 euro di traffico effettuato in un mese solare.
L’abbonamento 3 per tre permette invece di comunicare con due
numeri di 3 a scelta con la tariffa unica di 15 centesimi di euro al
minuto. Con l’abbonamento 3 Executive è previsto un canone mensile
di 85 euro che include proprio tutto, videofonino escluso. Un altro
tipo di abbonamento è 3 Privilege, che per 140 euro include tutti i
servizi di Executive, con in più il noleggio del vidofonino e una
sorta di assicurazione per smarrimento, furto o danneggiamento
accertati.
Per quanto riguarda le attuali tariffe per il traffico internazionale, i
costi sono identici per tutti i piani Tua e sono riassumibili nella
seguente tabella:
SERVIZI
Verso Europa, USA e
Canada
Verso il resto del
mondo
CHIAMATE VOCE
25 cent. Euro/min.
2,50 Euro/min.
VIDEOCHIAMATE
1,25 Euro/min.
5,50 Euro/min.
SMS
30 cent. Euro/cad.
30 cent. Euro/cad.
Tab. 4.2 - Piano tariffario “Tua” all’estero
12
Tariffe e promozioni si riferiscono al territorio nazionale.
150
4.7 I Videofonini 3
Abbiamo accennato al discorso sui terminali di terza generazione già
nel capitolo Terzo. Continuiamo ad affrontarlo in questo paragrafo in
maniera più dettagliata e con le schede sui cellulari fornite dalla stessa
3; l’ordine di comparsa è anche l’ordine di uscita sul mercato della
telefonia mobile.
 Motorola A925: è il primo videofonino smartphone con
touchscreen ad alta definizione. Innovativo e versatile, date le
numerose applicazioni cui si presta, è adatto a chi di solito non
sa rinunciare alla propria agenda e al proprio PC. Eccone la
scheda tecnica:
Tecnologia: UMTS - GSM (900/1800/1900Mhz) - GPRS
Sistema operativo: Symbian 7.0
Display: 208x320 pixel; 65.536 colori; Touch-screen PDA
Dimensione e peso: 148.5x60x24.3 mm; peso 175 gr
Videocamera: Videocamera integrata orientabile per scattare
foto e registrare video
Connettività: USB - Bluetooth - Cavo RS232
Memoria: 10 MB user memory
VideoChiamata: Con Videofonini e da/per PCFormato QCIF
(176x144 pixel)
Multimedia: Download audio e video, playback e streaming.
Formati supportati: Video/audio playback: MPEG4, MIDI, MP3,
AAC, AMR, WAVVideo/audio streaming: MPEG4, AAC, AMR
Messaggistica: VideoMessaggi (MMS) SMS e E-mail (POP3IMAP4-SMTP)
Browser: HTML 4.01
Java: MIDP 1.0
Batterie: 2 batterie, Li-Ion 850 mAh
151
Altre caratteristiche: Vivavoce, AGPS integrato, SyncML
Prezzo: 545 euro (IVA inclusa)
Tab. 4.3 - Motorola A925
 Motorola A835: è il primo videofonino con tasto dedicato per
videofonare. Ricco di funzioni multimediali, ha una memoria
adatta a conservare le foto e i video cui teniamo di più, oltre che
più contenuti nel Portale Mobile di 3.
Tecnologia: UMTS - GSM (900/1800/1900Mhz) - GPRS
Display: 176x220 pixel; 65.536 colori
Dimensioni e peso: 137x55.6x26.5 mm; peso 168g
Videocamera: 2 videocamere integrate per scattare foto e registrare
video.
Formati supportati:VGA (640x480 pixel) per scattare foto, QCIF
(176x144 pixel) per registrare video
Connettività: USB – Bluetooth – Cavo RS232 – IRDA
Memoria totale: 66 MB memoria interna
VideoChiamata: verso videofonini e webcam: Formato QCIF
(176x144 pixel)
Multimedia: Download audio e video, playback e streaming
Messaggistica: VideoMessaggi, MMS, SMS e E-mail (POP3IMAP4-SMTP)
Browser: XHTML; Java MIDP 1.0
Batterie: 2 batterie, Li-Ion 800mAh
Altre caratteristiche: Vivavoce, AGPS, SyncML.
Prezzo: 199 euro (IVA inclusa)
Tab. 4.4 - Motorola A835
152
 NEC e616: un design compatto, elegante e professionale
racchiude in sé numerose funzionalità multimediali. Dotato di
display ad alta definizione e doppia videocamera, consente di
effettuare videochiamate con vivavoce e Video & Audio
Streaming per eventi live.
Tecnologia: UMTS - GSM 900Mhz/1800Mhz) - GPRS
Display principale: 176x240 pixel; 65.536 colori
Display esterno: 30X120 pixel; bianco e nero
Dimensione e peso: 103x53x26.4 mm; peso 131gr
Videocamera: 2 videocamere integrate per scattare foto e registrare
video.
Formati supportati:CIF (352x288 pixel) per scattare; foto QCIF
(176x144 pixel) per registrare video
Connettività: USB – Bluetooth
Memoria totale: 19 MB memoria interna e supporto Memory Stick
Duo (memoria esterna)
VideoChiamata: verso videofonini e Webcam Formato QCIF
(176x144 pixelb)
Multimedia: Download audio e video, playback e streaming
Formati supportati:Video/audio playback: MIDI, MP3, MPEG4,
WMA, AAC, AMR, WAV
Video/audio streaming: MPEG4, AAC, AMR
Messaggistica: VideoMessaggi, MMS, SMS e E-mail (POP3IMAP4-SMTP)
Browser: XHTML, Java MIDP 2.0
Batterie: 2 batterie Li-Ion 1360 mAh, 1 batteria Li-Ion 780 mAh
Altre caratteristiche: Vivavoce, AGPS, SyncML.
Prezzo: 299 euro (IVA inclusa)
Tab. 4.5 - NEC e616
153
 NEC e313: leggero e slanciato, è in assoluto in terminale di 3
più pratico e maneggevole. Dotato di una videocamera VGA
orientabile per scattare foto e girare video, è il videofonino
più adatto ai giovani e giovanissimi.
Tecnologia: UMTS - GPRS - GSM Dual Band
Display: 176x220 pixel; 65.536 Colori
Dimensione e peso: 146.4 x 54 x 20.4 mm; peso 126gr
Videocamera: 1 videocamera orientabile di 270° per scattare foto e
registrare video
Formati supportati: VGA (640x480) pixel per scattare foto; QCIF
(176x144) pixel per registrare video
Connettività: USB
Memoria: 19 MB memoria interna e supporto Memory Stick Duo
(memoria esterna)
VideoChiamata: con Videofonini e da/per PC. Formato QCIF
(176x144 pixel)
Multimedia: Download audio e video, playback e streaming;
Immagini: JPEG, GIF, PNG, BMP, WBMP; Video/audio
playback: MPEG4, H.263, WMV, WMA, AAC, AMR, WAV,
MIDI, MP3; Video/audio streaming: MPEG4, H.263, AAC, AMR
Messaggistica: Videomessaggi, MMS, SMS e E-mail (POP3IMAP4-SMTP) Browser: XHTML
Java: MIDP 2.0
Batterie: 2 batterie, Li-Ion 1100 mAh
Altre caratteristiche: SyncML
Prezzo: 149 euro comprensivi di IVA e carta ricaricabile
Tab. 4.6 - NEC e313
 LG U8110: l’ultimo nato in casa 3 è piccolo e leggero, con un
display ad alta definizione e videocamera con flash integrato.
154
Facile da usare, la punta di diamante di questo videofonino è
la batteria che, grazie alla sua lunga durata, consente di usare
più a lungo tutti i Videoservizi di 3.
Tecnologia: UMTS – GSM (900Mhz/1800Mhz) - GPRS
Display principale: 176x220 pixel, 65.535 colori, 2.2”
Display esterno: 96x64 pixel, 1.3”, monocromatico retroilluminato con 5 colori selezionabili dall’utente
Dimensione e peso: 95.7 x 49.5 x 22.5mm; 126gr
Videocamera: orientabile Video & foto, zoom digitale 2X,
illuminazione incorporata per riprese notturne VGA (640x480
pixel) foto; QCIF (176x144 pixel) video
Connettività: USB 1.1 - IrDa
Memoria: 16MB memoria interna (14MB liberi per l'utilizzo)
VideoChiamata: da/verso videofonini e PC con webcam
Multimedia: Download audio & video, playback & streaming
Video/audio playback: MIDI, MP3, MPEG4, AAC, AMR, WAV
Video/audio streaming: MPEG4, AAC, AMR
Suonerie Polifoniche a 72 toni, MIDI, MP3/AAC
Messaggistica: VideoMessaggi (SMIL), SMS e E-mail (POP3IMAP4-SMTP)
Browser: XHTML
Java: MIDP 2.0
PIM: Agenda, Contatti e Gestione Attività
Batteria: 1200 mAh Litio
Altro: Vivavoce, SyncML
Prezzo: 199 euro fino al 31-5-’04; 299 euro dal 1°giugno 2004
Tab. 4.7 - LG U8110
155
4.8 3 for Business: i valori per un’azienda
Se fino ad ora ci siamo occupati dell’area 3 for You- ossia del
segmento consumer della società H3G, del suo marchio 3 e dei suoi
servizi- in questi paragrafo e in quelli successivi si parlerà delle
offerte e dei valori riservati alla fascia business mediante 3 for
Business. L’offerta di 3 in questo campo punta essenzialmente allo
sviluppo di un portafoglio di servizi di terza generazione tagliati su
misura per le esigenze delle aziende e quindi a nuovi standard nella
qualità del servizio e della rete. Con le reti UMTS il concetto di
mobilità è garantito in maniera globale (almeno potenzialmente, per
adesso), offrendo un’interazione semplice e immediata con la realtà
aziendale e lasciando che sia l’applicativo ad adattarsi al device e non
viceversa. I servizi che compongono l’offerta 3 for Business
consentono infatti di ottimizzare le comunicazioni aziendali e di
“mettere a disposizione degli utenti informazioni e processi nel
momento e nel luogo in cui servono”13. Nel particolare, l’offerta in
questione è studiata per garantire: a) una completa remotizzazione
dell’ufficio, ossia mobilità in assoluta libertà; b) personalizzazione dei
servizi a seconda delle peculiari esigenze aziendali; c) integrazione col
sistema informatico ed informativo aziendale. Il fine intimo e totale di
tutti questi traguardi intermedi è quello di rendere i processi
organizzativi più efficienti, flessibili e tempestivi per favorire
l’ottimizzazione del rapporto costi-benefici nelle comunicazioni
mobili.
13
Da:
http://www.tre.it/servlet/ContentServer?pagename=FixedPortal/Page/Template11&pgname=BUSI
NESS_VALORI.
156
4.8.1 L’offerta di 3 for Business
L’offerta garantita da 3 nell’area “affari” è un’offerta di Servizi,
Videofonini, Tariffe e Fatture.
Partiamo ora dall’elencazione ed analisi dei VideoServizi. La prima
offerta è quella delle VideoChiamate e dei VideoMessaggi di 3 for
You, i due servizi che caratterizzano il sistema di terza generazione.
Un’altra offerta è quella di InRete, un modo per gestire in maniera
personalizzata le telefonate tra colleghi, fornitori e clienti
configurando il profilo di ogni utente in base alle sua proprie esigenze.
Questo servizio è disponibile per le aziende che sottoscrivono almeno
5 USIM e non comporta alcun costo. I vantaggi principali di InRete
consistono in quattro soluzioni per l’organizzazione aziendale: 1)
GRUPPI: le USIM possono essere suddivise in gruppi, caratterizzati
da specifiche esigenze di comunicazione da parte dei loro utilizzatori e
quindi da particolari funzioni d’azienda; 2) CLASSI DI
ABILITAZIONE: ogni USIM può avere un diverso profilo di utilizzo
dei servizi voce e video in base a classi di abilitazione che consentono
di effettuare chiamate o videochiamate o verso tutte le direttrici, o solo
verso le USIM della propria azienda o ancora solo verso le USIM del
proprio gruppo; 3) NUMERI BREVI PER CHIAMATE FRA
COLLEGHI: è possibile usare dei numeri brevi di solo 4 cifre per
effettuare velocemente chiamate voce o videochiamate tra le USIM di
uno stesso gruppo; 4) LISTE DI ABILITAZIONE: ogni gruppo può
richiedere una speciale Lista di Abilitazione i cui numeri possono
essere chiamati indipendentemente dalla loro classe o abilitazione.
La terza offerta per le aziende è data da InAzienda, il meccanismo
che consente un accesso wireless alla Rete aziendale, anche in
presenza di numerosi standard di sicurezza, per poter fruire in
mobilità delle informazioni e applicazioni presenti sulla LAN.
Attraverso una connessione wireless sicura e a banda larga (fino a 384
157
kbps), il servizio consente ai dipendenti di accedere al mail server per
controllare la posta aziendale e di accedere a tutte le informazioni in
azienda tramite un PC collegato al videofonino. InAzienda è
disponibile a pagamento alle aziende che sottoscrivono almeno 5
USIM. Un altro “Servizio in Mobilità” è InContatto, un modo per
utilizzare e-mail, Rubrica e CercaNumero scambiando file immagini
ed allegati da condividere in azienda e con clienti e fornitori; le
modalità di utilizzo sono quelle già illustrate a proposito di 3 for You.
L’ultimo servizio in mobilità è InFormato, una finestra aperta sul
mondo dell’Economia, Finanza, cronaca, sport e altro. I suoi tre canali
principali sono: Finanza, News e Dove, raggiungibili con le stesse
modalità da usare per il Portale Mobile 3. A proposito delle offerte dei
servizi, l’ultima categoria è quella di Fast Mobile Modem 3, lo stesso
metodo utilizzato nel settore consumer per collegarsi ad Internet e al
servizio InAzienda.
Da non tralasciare poi Business Portal 3, il Portale Mobile per le
aziende uguale in tutto e per tutto a quello riservato alla clientela “al
dettaglio”.
Per quanto riguarda i Videofonini, i modelli offerti da 3 al settore
business sono uguali per numero e tipologia a quelli offerti da 3 for
You; li nominiamo nuovamente: Motorola A925, Motorola A835,
NEC e616, NEC e313 ed il nuovissimo LG U8110. Le modalità
d’acquisto dei terminali sono invece diverse rispetto a quelle per la
fascia consumer e sono di due tipi: inRent.15 e inCash.0.
InRent.15 è la soluzione che consente di utilizzare il videofonino
aziendale previo pagamento di una rata mensile di noleggio
differenziata a seconda del numero di terminali scelti e comunque con
la garanzia di un’assistenza completa. Riassumendo, inRent.15
prevede la consegna e/o la sostituzione del videofonino in via diretta
presso la sede del cliente, la possibilità di sostituzione del cellulare
ogni 15 mesi dalla sottoscrizione del contratto, una durata minima del
contratto di 15 mesi ed infine l’Assistenza Tecnica Kasko inclusa.
158
L’altra modalità d’acquisto dei videofonini è inCash.0, che prevede la
possibilità di acquistare un terminale al prezzo di listino Business,
senza alcun vincolo contrattuale per l’azienda e con il pagamento
opzionale per l’Assistenza Tecnica Kasko. A proposito di Assistenza
Tecnica, ne esistono di due varianti: Business Swap e Kasko. La prima
garantisce la sostituzione del videofonino- presso il Centro
Assistenza Tecnica (CAT) di 3- in caso di guasto coperto da garanzia
ed è inclusa in ogni abbonamento mensile Business; ha durata pari alla
garanzia del fornitore. L’Assistenza Tecnica Kasko è invece a
garanzia di una completa assistenza sul terminale e copre sia guasti
strutturali che accidentali; per i telefonini noleggiati, l’assistenza è
inclusa nella rata mensile, mentre per quelli acquistati è a pagamento e
opzionale.
Come detto all’inizio del paragrafo, un’altra categoria di offerte
fornite da 3 alle aziende concerne le tariffe. Anche in questo caso si
sceglie la via della veloce illustrazione più che quella dell’analisi vera
e propria, in virtù della velocità con cui cambiano le tariffazioni
stesse. La prima che andiamo ad indicare è inTREnet.3, che prevede
un abbonamento fisso mensile di soli 5 euro e la tariffazione a
consumo per tutti i servizi 3 for Business; per la chiamate voce e le
videochiamate sono previste solo due tariffe con agevolazioni se si
compiono verso numeri aziendali.
Un’altra tariffazione è inTREnet.plus, che prevede un abbonamento
mensile di 25 euro (IVA esclusa) con 5 ore settimanali di chiamate e
videochiamate incluse verso i numeri aziendali di rete mobile 3 e di
rete fissa e fino a 30 e-mail inviate e/o ricevute da Portale.
PowerFull è una formula “all inclusive” che consente alle aziende di
avvalersi in libertà di tutti i servizi 3. A fronte di un canone mensile di
96 euro (IVA esclusa), questo piano tariffario offre servizi fra cui
chiamate e videochiamate, SMS e MMS e 15 MB settimanali di
traffico dati inclusi; il “tutto compreso” si estende anche alla
navigazione in Internet.
159
L’opzione Prof è invece riservata ai liberi professionisti aventi anche
una sola USIM 3 che hanno scelto uno dei piani tariffari 3 for
Business disponibili. L’attivazione per questa opzione costa 5 euro ma
è gratuita fino al 31 dicembre 2004.
A differenza di Prof, Power è un’opzione dati attivabile sui piani
tariffari Business che permette alle aziende di navigare in Internet o
con un canone mensile di 25 euro per 50 MB di dati nell’arco di un
mese o di 50 euro per 150 MB inclusi mensili, tutto IVA esclusa.
Infine vi è inTREnet.dati, il piano riservato alla Fast Mobile Card 3 e
alla trasmissione dati. Il canone mensile ad esso associato è di 5 euro
ma è gratuito fino al 30 giugno 2004 e la tariffa per MB è di 1,67 euro.
Per quanto riguarda le tariffe internazionali, i piani tariffari di 3 for
Business sono organizzati in questa maniera:
SERVIZI
Verso Europa, USA e Verso resto del mondo
Canada
CHIAMATE VOCE
20 cent. Euro/min.
2 Euro/min.
VIDEOCHIAMATE
80 cent. Euro/min.
4 Euro/min.
SMS
12,5 cent Euro/cad.
Tab. 4.8 - Piani tariffari 3 for Business all’estero
L’ultima offerta da parte di 3 è in termini di Fatture, notevolmente
semplificate per permettere ai clienti aziendali di controllare in tutta
tranquillità l’importo delle spese telefoniche effettuate nell’arco di un
mese.
160
161
Appendice I
Codice Etico di H3G SpA
CODICE ETICO DI H3G SpA
SOMMARIO
Premessa
CAPO I
DISPOSIZIONI GENERALI
Art. 1
Ambito di Applicazione e Destinatari
Art. 2
Ambito di Applicazione e Destinatari
Art. 3
Responsabilità
Art. 4
Correttezza
Art. 5
Conflitto di interesse
Art. 6
Riservatezza
CAPO II
COMPORTAMENTO NEGLI AFFARI
Art. 7
Relazioni d'affari
Art. 8
Tutela della concorrenza
Art. 9
Rapporti con clienti
161
COMPORTAMENTO NEGLI AFFARI
Art. 7
Relazioni d'affari
Art. 8
Tutela della concorrenza
Art. 9
Rapporti con clienti
Art. 10
Rapporti con i fornitori
Art. 11
Rapporti con le istituzioni
CAPO III
SALUTE, SICUREZZA E AMBIENTE
Art. 12
CAPO IV
POLITICHE INTERNE
Art. 13
Art. 14
Comportamenti molesti sul luogo di
lavoro
Art. 15
Abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti
Art. 16
Fumo
Art. 17
Controllo e trasparenza contabile
CAPO V
DISPOSIZIONI SANZIONATORIE
Art. 18
CAPO VI
162
DISPOSIZIONI FINALI
Art. 19
PREMESSA
H3G S.p.A. (di seguito "H3G"), è il primo operatore
mobile di terza generazione in Italia focalizzato sullo
sviluppo di servizi innovativi e multimediali in
tecnologia UMTS. E' primario obiettivo di H3G
perseguire il massimo risultato nello svolgimento della
propria attività, rispettando le leggi ed i regolamenti
vigenti in tutti i paesi in cui opera.
H3G punta sulla realizzazione di nuovi standard di
innovazione ed eccellenza nella qualità del servizio e
della rete, nella creazione di un'offerta all'insegna della
trasparenza e della convenienza del prezzo, nonché
sullo sviluppo di un portafoglio di servizi 3G, tagliati
su misura per le esigenze del mercato, realizzati "in
casa" o creati da selezionati Content & Service
Provider
esterni.
In relazione alla complessità delle attività svolte da
H3G, il presente Codice esprime gli impegni e le
responsabilità etiche della società nell'ambito
dell'attività svolta verso i clienti e nell'ambito delle
attività interne alla società con riguardo agli Azionisti
e ai propri Dipendenti e Collaboratori. Gli impegni e
le responsabilità etiche di H3G, anche attraverso il
presente Codice, sono diretti a creare soddisfazione
per i propri clienti, valore per gli azionisti e crescita
professionale per i Dipendenti ed i Collaboratori.
163
le responsabilità etiche di H3G, anche attraverso il
presente Codice, sono diretti a creare soddisfazione
per i propri clienti, valore per gli azionisti e crescita
professionale per i Dipendenti ed i Collaboratori.
Il Codice costituisce pertanto un insieme di principi la
cui osservanza da parte di tutti coloro a cui è
indirizzato è di fondamentale importanza per il
regolare funzionamento, l'affidabilità della gestione e
l'immagine di H3G. A tali principi si richiamano le
operazioni, i comportamenti e i rapporti, sia interni
che
esterni
alla
società.
Nel porre in essere la propria attività, H3G agisce in
ottemperanza dei principi di libertà, dignità della
persona umana e rispetto delle diversità. H3G ripudia
ogni discriminazione basata sul sesso, sulle razze,
sulle lingue, sulle condizioni personali e sociali, sul
credo
religioso
e
politico.
H3G, per l'innovazione che caratterizza la propria
attività, nonché per il ruolo che riveste nel panorama
economico italiano, intende costruire la sua crescita
consolidando un'immagine solida e fedele a valori di
correttezza e lealtà, in ogni processo del lavoro
quotidiano.
A tal fine H3G favorisce un ambiente di lavoro che,
ispirato al rispetto, alla correttezza ed alla
collaborazione, nonché sulla base dell'esperienza
maturata nei settori di propria competenza, permette il
coinvolgimento e la responsabilizzazione di
Dipendenti e Collaboratori, con riguardo agli specifici
obiettivi da raggiungere ed alle modalità per
perseguirli.
Il presente Codice Etico, pertanto, è stato predisposto
con l'obiettivo di definire con chiarezza l'insieme dei
164
valori che H3G riconosce, accetta e condivide.
H3G assicurerà un programma di informazione e
sensibilizzazione sulle disposizioni del presente
Codice e sull'applicazione dello stesso ai soggetti cui
si riferisce, in modo che i Dipendenti, gli
Amministratori e tutti coloro che operano per H3G,
possano svolgere la propria attività e/o il proprio
incarico secondo una costante e stretta osservanza dei
principi e dei valori contenuti in tale Codice.
I Dipendenti, gli Amministratori e tutti coloro che
operano per H3G sono tenuti alla conoscenza del
Codice ed alla osservanza delle disposizioni ivi
contenute.
E' compito di H3G vigilare sull'osservanza del Codice
ed adottare, a tal fine, tutti i necessari strumenti di
prevenzione e controllo.
CAPO I
DISPOSIZIONI
GENERALI
Articolo 1
Ambito di applicazione e Destinatari
1. I principi e le disposizioni del presente Codice
Etico (di seguito il "Codice") costituiscono
specificazioni esemplificative degli obblighi
generali di diligenza, correttezza e lealtà, che
qualificano l'adempimento delle prestazioni
lavorative ed il comportamento nell'ambiente di
lavoro.
2. I principi e le disposizioni del Codice sono
vincolanti per gli amministratori di H3G
("Amministratori"), per tutte le persone legate
165
lavoro.
2. I principi e le disposizioni del Codice sono
vincolanti per gli amministratori di H3G
("Amministratori"), per tutte le persone legate
da rapporti di lavoro subordinato con H3G
("Dipendenti") e per tutti coloro che operano
per H3G, quale che sia il rapporto, anche
temporaneo, che li lega alla stessa
("Collaboratori"). Gli Amministratori, i
Dipendenti e i Collaboratori sono di seguito
definiti congiuntamente "Destinatari".
3. Il Codice sarà portato a conoscenza di terzi che
ricevano incarichi da H3G o che abbiano con
essa rapporti stabili o temporanei.
Articolo 2
Comunicazione
1. H3G provvede ad informare tutti i Destinatari
sulle disposizioni e sull'applicazione del Codice,
raccomandandone l'osservanza.
2. In particolare, H3G provvede, anche attraverso
la designazione di soggetti a cui saranno
attribuite, mediante atti appositi, specifiche
funzioni
interne:
· alla diffusione del Codice presso i Destinatari;
· all'interpretazione e al chiarimento delle
disposizioni
contenute
nel
Codice;
· all'aggiornamento delle disposizioni del
Codice con riguardo alle esigenze che di volta
in volta si manifestino.
166
·
all'aggiornamento
delle
disposizioni
del
Codice con riguardo alle esigenze che di volta
in volta si manifestino.
Articolo 3
Responsabilità
1. Ciascun Destinatario svolge la propria attività
lavorativa e le proprie prestazioni con diligenza,
efficienza e correttezza, utilizzando al meglio
gli strumenti e il tempo a sua disposizione ed
assumendo le responsabilità connesse agli
adempimenti, nel rispetto della vigente
normativa, nonché delle procedure e delle
competenze stabilite da H3G.
2. I Destinatari, anche nel rispetto della vigente
normativa, devono astenersi dal porre in essere
comportamenti
contrari
alle
disposizioni
contenute nel Codice e devono tempestivamente
riferire ai soggetti cui compete la ricezione, le
seguenti
informazioni:
· qualsiasi notizia in merito alla violazione, o
alla possibile violazione, delle disposizioni
contenute
nel
Codice;
· qualunque richiesta di violazione al Codice sia
stata
loro
sottoposta.
3. E' compito dei responsabili dei singoli uffici e
dipartimenti di H3G far comprendere ai loro
sottoposti, colleghi e collaboratori l'importanza
del rispetto delle disposizioni contenute nel
Codice ed indirizzare gli stessi alla necessaria
osservanza ed attuazione.
167
sottoposti, colleghi e collaboratori l'importanza
del rispetto delle disposizioni contenute nel
Codice ed indirizzare gli stessi alla necessaria
osservanza ed attuazione.
Articolo 4
Correttezza
1. Tutte le azioni e le operazioni compiute ed i
comportamenti tenuti da ciascuno dei
Destinatari nello svolgimento della funzione o
dell'incarico, sono ispirati alla legittimità sotto
l'aspetto formale e sostanziale, secondo le
norme vigenti e le procedure interne, nonché
alla correttezza, alla collaborazione, alla lealtà
ed al reciproco rispetto.
2. I Destinatari non utilizzano a fini personali
informazioni, beni e attrezzature di cui
dispongano nello svolgimento della funzione o
dell'incarico.
3. I Destinatari sono tenuti a rispettare con
diligenza le leggi vigenti, il Codice ed i
regolamenti interni. In nessun caso il
perseguimento dell'interesse di H3G può
giustificare una condotta non onesta e non
conforme alla vigente normativa.
4. I Dipendenti di H3G devono astenersi dallo
svolgere attività di concorrenza con quelle di
quest'ultima, rispettare le regole aziendali ed
attenersi ai precetti del presente Codice, la cui
osservanza è richiesta anche ai sensi e per gli
effetti di cui all'art. 2104* del codice civile .
168
attenersi ai precetti del presente Codice, la cui
osservanza è richiesta anche ai sensi e per gli
effetti di cui all'art. 2104* del codice civile .
5. Ciascun Destinatario non accetta, né effettua,
per sé o per altri, pressioni, raccomandazioni o
segnalazioni, che possano recare pregiudizio ad
H3G o indebiti vantaggi per sé, per H3G o per
terzi; ciascun Destinatario, altresì, respinge e
non effettua promesse e/o offerte indebite di
denaro o altri benefici, salvo che questi ultimi
siano di modico valore e non correlati a
richieste di alcun genere.
6. Qualora il Destinatario riceva da parte di un
terzo una offerta o una richiesta di benefici,
salvo omaggi di uso commerciale o di modico
valore, non accetta detta offerta, né aderisce a
detta richiesta e ne informa immediatamente il
proprio superiore gerarchico o il soggetto cui sia
tenuto a riferire per le iniziative del caso.
Articolo 5
Conflitto di interesse
1. Destinatari perseguono, nello svolgimento della
propria attività e/o incarico, gli obiettivi e gli
interessi generali di H3G, nel rispetto della
vigente normativa e del presente Codice.
2. I Destinatari informano senza ritardo i propri
superiori o referenti delle situazioni o attività
nelle quali potrebbero essere titolari di interessi
in conflitto con quelli di H3G (o qualora di tali
interessi siano titolari prossimi congiunti) ed in
ogni altro caso in cui ricorrano ragioni di
convenienza. I Destinatari rispettano le
decisioni che in proposito sono assunte da H3G
169
interessi siano titolari prossimi congiunti) ed in
ogni altro caso in cui ricorrano ragioni di
convenienza. I Destinatari rispettano le
decisioni che in proposito sono assunte da H3G
astenendosi, in ogni caso, dal compiere
operazioni in conflitto di interessi
Articolo 6
Riservatezza
1. Destinatari assicurano la massima riservatezza
relativamente a notizie e informazioni
costituenti il patrimonio aziendale o inerenti
all'attività di H3G, nel rispetto delle disposizioni
di legge, dei regolamenti vigenti, del presente
Codice e delle procedure interne.
2. H3G si impegna a proteggere le informazioni
relative ai Dipendenti, agli Amministratori ed ai
Collaboratori, generate o acquisite all'interno
della struttura societaria e/o nella gestione delle
relazioni d'affari, e ad evitare ogni uso
improprio di tali informazioni.
CAPO II
COMPORTAMENTO NEGLI AFFARI
Articolo 7
Relazioni d'affari
170
1. H3G nello svolgimento delle relazioni d'affari si
ispira ai principi di legalità, lealtà, correttezza,
trasparenza ed efficienza.
2. I Dipendenti di H3G ed i Collaboratori, le cui
azioni possono essere in qualche modo riferibili
ad H3G stessa, dovranno seguire comportamenti
corretti negli affari di interesse di H3G e, in
particolare, nei rapporti con la Pubblica
Amministrazione, indipendentemente dalla
competitività del mercato o dalla importanza
dell'affare trattato, astenendosi dal porre in
essere, legittimare, accettare o favorire
comportamenti che non siano strettamente
conformi alla vigente normativa ed ai principi di
correttezza, diligenza e lealtà di cui al presente
Codice.
Articolo 8
Tutela della concorrenza
H3G riconosce che una concorrenza corretta e leale
costituisce elemento fondamentale per lo sviluppo
dell'impresa.
Articolo 9
Rapporti con i clienti
1. H3G persegue il proprio successo di impresa sui
mercati attraverso l'offerta di prodotti e servizi
di qualità a condizioni competitive e nel rispetto
delle norme poste a tutela della concorrenza
leale.
171
mercati attraverso l'offerta di prodotti e servizi
di qualità a condizioni competitive e nel rispetto
delle norme poste a tutela della concorrenza
leale.
2. H3G riconosce che l'apprezzamento di chi
richiede prodotti o servizi è di primaria
importanza per il suo successo di impresa. H3G
si
impegna
pertanto
a:
osservare le procedure interne per la gestione
dei rapporti con i clienti;fornire, con efficienza e
cortesia, nei limiti delle previsioni contrattuali,
prodotti di alta qualità che soddisfino o superino
le ragionevoli aspettative del cliente;
fornire accurate ed esaurienti informazioni circa
i prodotti e servizi in modo che il cliente possa
assumere
decisioni
consapevoli;
attenersi a verità nelle
pubblicitarie o di altro genere.
comunicazioni
Articolo 10
Rapporti con i fornitori
1. La selezione dei fornitori e la determinazione
delle condizioni d'acquisto sono basate su una
valutazione obiettiva della qualità e del prezzo
del bene o del servizio, nonché delle garanzie di
assistenza e di tempestività.
2. Nei rapporti di fornitura H3G si impegna a:
osservare le procedure interne per la selezione e
la gestione dei rapporti con i fornitori;
non precludere ad alcuna azienda fornitrice, in
possesso dei requisiti richiesti, la possibilità di
competere per aggiudicarsi una fornitura presso
H3G, adottando nella selezione criteri di
172
non precludere ad alcuna azienda fornitrice, in
possesso dei requisiti richiesti, la possibilità di
competere per aggiudicarsi una fornitura presso
H3G, adottando nella selezione criteri di
valutazione oggettivi, secondo modalità
dichiarate
ottenere
e
la
collaborazione
trasparenti;
dei
fornitori
nell'assicurare costantemente il soddisfacimento
delle esigenze dei clienti di H3G in termini di
qualità, costo e tempi di consegna in misura
almeno
pari
alle
loro
aspettative;
mantenere un dialogo franco e aperto con i
fornitori, in linea con le buone consuetudini
commerciali.
Articolo 11
Rapporti con le istituzioni
1. I rapporti di H3G e dei Destinatari nei confronti
delle istituzioni pubbliche locali, nazionali,
comunitarie e internazionali ("Istituzioni"),
nonché nei confronti di pubblici ufficiali o
incaricati di pubblico servizio, ovvero organi,
rappresentanti, mandatari, esponenti, membri,
dipendenti, consulenti, incaricati di pubbliche
funzioni , di pubbliche istituzioni, di pubbliche
amministrazioni, di enti pubblici, anche
economici, di enti o società pubbliche di
carattere locale, nazionale o internazionale
("Pubblici Funzionari") sono intrattenuti da
ciascun Amministratore e da ciascun
Dipendente, quale che sia la funzione o
l'incarico, o, se del caso, da ciascun
Collaboratore, nel rispetto della normativa
vigente e sulla base dei principi generali di
173
Dipendente, quale che sia la funzione o
l'incarico, o, se del caso, da ciascun
Collaboratore, nel rispetto della normativa
vigente e sulla base dei principi generali di
correttezza e di lealtà.
2. Nel caso specifico dell'effettuazione di una gara
con la Pubblica Amministrazione, H3G ed i
Destinatari dovranno operare nel rispetto della
legge e della corretta pratica commerciale.
3. H3G non si farà mai rappresentare, nell'ambito
dei rapporti con le Istituzioni o con Pubblici
Funzionari, da Dipendenti o Collaboratori con
riferimento ai quali si possano creare conflitti
d'interesse.
4. Fermi restando tutti gli obblighi imposti dalla
vigente normativa in materia, H3G e i
Destinatari si asterranno, nel corso di trattative
d'affari, di richieste o di rapporti commerciali
con le Istituzioni o con Pubblici Funzionari,
dall'intraprendere
(direttamente
o
indirettamente)
le
seguenti
azioni:
· esaminare o proporre opportunità di impiego
e/o commerciali che possano avvantaggiare
dipendenti delle Istituzioni o Pubblici
Funzionari,
a
titolo
personale;
·offrire o in alcun modo fornire, accettare o
incoraggiare omaggi, favori o pratiche
commerciali o comportamentali che non siano
improntati alla più aperta trasparenza,
correttezza e lealtà e, in ogni caso, che non
174
siano
conformi
alla
vigente
normativa
applicabile;
·sollecitare o ottenere informazioni riservate che
possano compromettere l'integrità o la
reputazione di entrambe le parti o che
comunque violino la parità di trattamento e le
procedure di evidenza pubblica attivate dalle
Istituzioni
o
da
Pubblici
Funzionari.
5. H3G, qualora lo ritenga opportuno, può
sostenere programmi di enti pubblici intesi a
realizzare utilità e benefici per la collettività,
nonché le attività di fondazioni e associazioni,
sempre nel rispetto delle normative vigenti e dei
principi del Codice.
CAPO III
SALUTE, SICUREZZA E AMBIENTE
Articolo 12
1. Nell'ambito della propria attività, H3G si ispira
al principio di salvaguardia dell'ambiente e
persegue l'obiettivo di tutelare la sicurezza e la
salute dei Destinatari.
2. Le attività di H3G devono essere gestite nel
pieno rispetto della normativa vigente in materia
di prevenzione e protezione.
3. La ricerca e l'innovazione tecnologica devono
essere dedicate in particolare alla realizzazione
e promozione di prodotti e processi sempre più
compatibili con l'ambiente e caratterizzati da
una sempre maggiore attenzione alla sicurezza
ed alla salute dei Destinatari.
175
e promozione di prodotti e processi sempre più
compatibili con l'ambiente e caratterizzati da
una sempre maggiore attenzione alla sicurezza
ed alla salute dei Destinatari.
CAPO IV
POLITICHE INTERNE
Articolo 13
1. H3G riconosce che le risorse umane
costituiscono un fattore di fondamentale
importanza per lo sviluppo della società. La
gestione delle risorse umane è fondata sul
rispetto della personalità e professionalità di
ciascuna di esse nel quadro generale dell'attuale
normativa.
2. E' compito di H3G promuovere e sviluppare le
attitudini e le competenze lavorative di ciascun
Dipendente.
3. H3G è consapevole che l'elevata professionalità
raggiunta dai propri Dipendenti e la dedizione
degli stessi verso la società sono fattori
essenziali e determinanti per il perseguimento
ed il raggiungimento degli obiettivi di H3G.
oals.
Articolo 14
Comportamenti molesti sul luogo di lavoro
176
H3G esige che nelle relazioni di lavoro interne ed
esterne non venga dato luogo a molestie, intendendosi
come tali:
·la creazione di un ambiente di lavoro
intimidatorio, ostile o di isolamento nei
confronti di singoli o di gruppi di
lavoratori;
·la
ingiustificata
interferenza
con
l'esecuzione di prestazioni lavorative
altrui;
·l'ostacolo
a
prospettive
di
lavoro
individuali altrui per meri motivi di
competitività personale.
Articolo 15
Abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti
1. H3G richiede ai propri Destinatari di contribuire
a mantenere l'ambiente di lavoro rispettoso della
sensibilità altrui. Sarà pertanto considerata
consapevole assunzione del rischio di
pregiudizio di tali caratteristiche ambientali, nel
corso dell'attività lavorativa e nei luoghi di
lavoro:prestare servizio sotto gli effetti di abuso
di sostanze alcoliche, di sostanze stupefacenti o
di sostanze di analogo effetto;consumare o
cedere a qualsiasi titolo sostanze stupefacenti
nel corso della prestazione lavorativa.
2. H3G si impegna a favorire le azioni sociali
previste in materia dalla contrattazione
collettiva.
177
collettiva.
Articolo 16
Fumo
Fermi restando i divieti generali di fumare nei luoghi
di lavoro, ove ciò generi pericolo e comunque in tutti
quegli ambienti di lavoro contraddistinti da apposite
indicazioni, H3G, nelle situazioni di convivenza
lavorativa, terrà in particolare considerazione la
condizione di chi avverta disagio fisico in presenza di
fumo e chieda di essere preservato dal contatto con il
cosiddetto "fumo passivo" sul proprio posto di lavoro.
Articolo 17
Controllo e trasparenza contabile
1. I Destinatari si impegnano, in conformità alle
rispettive funzioni e mansioni, a far sì che i fatti
relativi alla gestione della società siano
rappresentati in maniera corretta e veritiera nella
contabilità di H3G.
2. I documenti attestanti l'attività di registrazione
contabile devono poter consentire la celere
ricostruzione
dell'operazione
contabile,
l'individuazione dell'eventuale errore, nonché
del grado di responsabilità all'interno del
singolo processo operativo.
3. E' obbligo dei Destinatari, sempre nell'ambito
delle rispettive funzioni e mansioni, controllare
la correttezza e veridicità delle registrazioni
178
singolo processo operativo.
3. E' obbligo dei Destinatari, sempre nell'ambito
delle rispettive funzioni e mansioni, controllare
la correttezza e veridicità delle registrazioni
contabili e rendere noti, a chi di competenza,
eventuali errori, omissioni e/o falsificazioni
delle stesse.
CAPO V
DISPOSIZIONI SANZIONATORIE
Articolo 18
1.
L'osservanza delle norme del Codice deve
considerarsi parte essenziale delle obbligazioni
contrattuali dei Dipendenti ai sensi e per gli effetti
dell'articolo 2104* del Codice Civile, sopra riportato.
La violazione delle norme del Codice potrà costituire
inadempimento delle obbligazioni primarie del
rapporto di lavoro o illecito disciplinare, nel rispetto
delle procedure previste dall'art. 7 dello Statuto dei
Lavoratori, con ogni conseguenza di legge, anche in
ordine alla conservazione del rapporto di lavoro, e
potrà comportare il risarcimento dei danni dalla stessa
derivanti.
2. L'osservanza del Codice deve considerarsi parte
essenziale delle obbligazioni contrattuali
assunte dai Collaboratori e/o dai soggetti aventi
relazioni d'affari con l'impresa. La violazione
delle norme del Codice potrà costituire
inadempimento delle obbligazioni contrattuali,
con ogni conseguenza di legge, anche in ordine
alla risoluzione del contratto e/o dell'incarico e
potrà comportare il risarcimento dei danni dalla
stessa derivanti.
179
alla risoluzione del contratto e/o dell'incarico e
potrà comportare il risarcimento dei danni dalla
stessa derivanti.
CAPO VI
DISPOSIZIONI FINALI
Articolo 19
Il presente Codice, ricognitivo della prassi aziendale, è
approvato dai Consiglio di Amministrazione di H3G.
Ogni variazione e/o integrazione dello stesso sarà
approvata dai Consigli di Amministrazione e diffusa
tempestivamente ai Destinatari.
Milano,27 Novembre 2003
* Art. 2104 c.c.: Diligenza del prestatore di lavoro. " Il
prestatore di lavoro deve usare la diligenza richiesta
dalla natura della prestazione dovuta, dall'interesse
dell'impresa e da quello superiore della produzione
nazionale. Deve inoltre osservare le disposizioni per
l'esecuzione e per la disciplina del lavoro impartite
dall'imprenditore e dai collaboratori di questo dai quali
gerarchicamente dipende".
180
181
Appendice III
Intervista a Bernd Eylert, Presidente dell’UMTS
Forum1
D: Qual’è il Suo ruolo nell’UMTS Forum? In cosa consiste il Suo
lavoro?
R: Sono il presidente dell’UMTS Forum… Questo vuol dire che sono
responsabile del nostro ufficio di Londra. Sono anche responsabile
dell’organizzazione dell’Assemblea Generale, presiedo l’Assemblea,
coordino i nostri uffici stampa e rappresento il Forum nel mondo.
Questo vuol dire che incontro continuamente moltissime persone,
soprattutto dell’Industria e partecipo ai loro incontri con le Autorità o
con i rappresentanti dei governi nazionali. Abbiamo molti contatti con
i rappresentanti dei governi, il mio lavoro consiste nell’illustrare loro
una visione comune che abbiamo nell’UMTS Forum ed aiutarli a
decidere di questioni come le frequenze da assegnare, le applicazioni
ed i servizi da lanciare. Cerchiamo di capire gli andamenti dei mercati,
proporre nuove soluzioni per il pagamento delle licenze, e via
dicendo. In poche parole, in tutto quello che interessa la terza
generazione…Le dirò, è un po’ come amministrare una piccola
compagnia. Abbiamo 250 soci, ascoltiamo le loro opinioni, cerchiamo
di tenerli sempre informati ed aggiornati sulla situazione e cerchiamo
di risolvere le loro divergenze ed i loro problemi.
1
Intervista tratta dal sito www.it.gsmbox.it, risalente al 6 marzo 2002. E’ stato scelto di mettere in
Appendice tale documento in quanto, seppure non recentissimo, spiega in poche battute il percorso
fatto in questo lavoro nello studio dell’UMTS e delle sue prospettive. Abbiamo pensato che le
risposte di B. Eylert, molto chiare e concise, potevano e possono rendere ancora più evidenti e
comprensibili le tappe su cui l’intera nostra dissertazione si è soffermata.
184
D: Ci può descrivere il ruolo che l’UMTS Forum ha nello sviluppo dei
servizi di telecomunicazione della prossima generazione? Qual’è la
vostra missione?
R: La nostra prima missione è di far sì che l’UMTS arrivi in tempo. In
secondo luogo, noi abbiamo il compito di fornire ai nostri soci i dati di
mercato più recenti ed aggiornati, per consentire loro di costruire il
business case adatto, sviluppare il business model in base alle loro
esigenze. Noi lavoreremo anche nel campo dei servizi e delle
applicazioni. Uno dei nostri nuovi prodotti per l’informazione è il
Service & Application Theatre che verrà pubblicato a partire dai
prossimi mesi. Ma il compito più importante che abbiamo è comunque
quello di lavorare e collaborare con le altre regioni ITU per creare
un’unica visione comune sullo sviluppo futuro e l’utilizzo ottimale
delle nuove risorse e delle nuove frequenze che ci sono state messe a
disposizione. Penso che queste tre cose descrivono abbastanza bene i
nostri principali obiettivi per i prossimi 12 mesi. Naturalmente, vi
sono anche altre questioni, come la convergenza e la globalizzazione,
per permetterci di comunicare in tutto il mondo ed in particolare con
le Americhe, in Asia e in Africa.
D: L’UMTS, ed in generale i servizi di terza generazione, porteranno
un grosso cambiamento nel nostro modo di comunicare. Ad ogni
modo, oggi vi è ancora moltissima incertezza legata probabilmente al
fatto che nessuno ancora riesce ad immaginare come saranno davvero
questi servizi. Come vede la futura espansione delle comunicazioni
mobili? Quali sono oggi i migliori percorsi evolutivi (GSM, EDGE,
WCDMA o CDMA2000) e quali sono le scelte migliori per
l’industria?
R: Prima di tutto vorrei sottolineare che tutte le diverse aree della
comunicazione mobile hanno un loro posto nel mercato. Le persone
continueranno ad utilizzare la comunicazione voce anche nel prossimo
futuro. Ma questo non dà il quadro completo della situazione. Con
l’incremento dei tassi di penetrazione, quando incominciamo a vedere
185
che quasi tutte le persone che incontriamo hanno un telefono mobile,
la comunicazione voce arriva ad un punto di saturazione. Quindi
cerchiamo di andare avanti. Così, per fare un esempio, il GPRS, che è
un’estensione del GSM, è un tentativo di spostarci dal concetto di
“solo voce” verso il concetto della comunicazione dati. Questo è
davvero il primo passo importante, perché rappresenta la prima
implementazione dei servizi per la trasmissione dati a commutazione
di pacchetto, tecnologicamente molto simile a quella che è prevista
per l’implementazione dell’UMTS. In parallelo, dal punto di vista
delle applicazioni e dei servizi, vedremo l’evolversi di nuove
applicazioni e servizi nell’area GPRS, pensate come campo di prova
per gli operatori e per i loro utenti nella trasmissione wireless dei dati.
In base alle ricerche di mercato che abbiamo svolto, oltre il 60% dei
profitti per gli operatori sarà generato proprio dalla trasmissione dei
dati. Il traffico voce è in crescita, cos’ come il traffico dati, ma nel
complesso il tasso di crescita del traffico dati è più elevato.
D: Come già accennato, vi è molta incertezza riguardante la terza
generazione. Dopo i prezzi astronomici pagati dagli operatori per le
licenze UMTS in Gran Bretagna e in Germania, sembra che molti
gestori di telefonia mobile negli altri paesi europei abbiano scelto di
rinunciare al 3G, per paura che questo si riveli solo un grosso flop. Si
tratta solo di cautela? Un cambio di strategie?
R: Gli operatori hanno senz’altro pagato molto in Gran Bretagna e
Germania. Ma bisogna tenere a mente alcune cose: ci sono degli
operatori che possiamo definire “globali” e questi operatori hanno un
interesse nel costruire network pan-regionali, o in questo caso paneuropei. Se guardiamo alle società che hanno acquisito le licenze in
Germania, possiamo facilmente accorgerci che si tratta di operatori
“globali”. Così, abbiamo Sonera nel nord-est, Telefonica nel sudovest. E se queste compagnie vogliono costruire una rete paneuropea,
devono per forza passare attraverso la Germania. Lo stesso vale anche
per Vodafone o Deutsche Telekom, o ancora France Telecom. Quindi
186
non ci deve sorprendere che gli operatori abbiano accettato di pagare
quello che, in questo caso, è il prezzo di mercato. Secondo, queste
licenze hanno una durata di 20 anni. Questo non è un prezzo
esageratamente alto, perché vi è sicuramente tempo a sufficienza per
riuscire a recuperare gli investimenti e cominciare a raccogliere
profitti. Ma per farlo avranno bisogno di offrire applicazioni e servizi
giusti. In questo caso siamo ottimisti, perché già oggi vi sono oltre
20.000 compagnie che lavorano allo sviluppo di servizi ed
applicazioni. Se ne sopravvive anche solo una parte, ne resteranno
comunque a sufficienza per servire il mercato. Quindi, non bisogna
temere per la profittabilità di questi investimenti, almeno qui. Negli
USA, la situazione è leggermente diversa: gli operatori hanno pagato
somme simili per aggiudicarsi le licenze, ma gli importi sono stati
diversi a seconda dell’area interessata. Così a New York sono stati
pagati 300 dollari per abitante, mentre a Los Angeles il prezzo era
meno della metà. Quello che gli operatori hanno pagato è, in ultima
analisi, il prezzo di mercato. E non è certo colpa delle modalità di
assegnazione. Infatti l’asta per le licenze in Germania ha portato
incassi pari a 100 miliardi di marchi, mentre un’asta del tutto simile,
pochi mesi più tardi, in Austria, ha incassato solo 2 miliardi di marchi,
se non vado errato. Quindi, non penso che l’intero processo di
evoluzione sia i pericolo. Nell’UMTS Forum abbiamo sempre
affermato che l’UMTS arriverà nel 2002. L’evoluzione richiede
tempo. E’ come la crescita di un bambino. I bambini non nascono
adulti, devono crescere e questo richiede tempo. Guardiamo al
successo dell’i-Mode di NTT DoCoMo. La copertura ha richiesto più
di tre anni…
D: E per quanto riguarda la tariffazione? Come pensa che sarà risolta
la questione nel 3G? la tariffazione a tempo sembra ormai essere
superata. Si andrà quindi verso una tariffazione a volume, a contenuti,
verso una combinazione dei due sistemi?
187
R: Non posso rispondere in maniera precisa a questa domanda, pe ril
semplice motivo che l’UMTS forum non si occupa di tali questioni nel
dettaglio. Quello che posso senz’altro affermare è che saranno gli
operatori a decidere, tenendo a mente che il loro ruolo è quello di
servire l’utente. Quello che possiamo già oggi vedere con il GPRS è
una transazione dalla tariffa flat, a tempo, verso la fatturazione e
volume, in base al traffico. Questa è una delle direzioni che stiamo
sperimentando, ma resta ancora da vedere come risponderanno i
consumatori. Senz’altro, il GPRS è un campo di prova per entrambe le
parti, sia per gli operatori che per i consumatori, e sono sicuro che
servirà a tutti per arrivare a delle conclusioni che porteranno
all’UMTS con successo.
D: Quali sono, o quali potrebbero essere, i principali ostacoli da
affrontare nello sviluppo delle reti di terza generazione? I costi? Le
tecnologie? L’interoperabilità?
R: Vi sono due aspetti da considerare nel lancio dei servizi UMTS. Il
primo è la necessità di possedere una licenza. In secondo luogo c’è
l’impegno per la costruzione della rete stessa. Questi, però, sono due
aspetti che tutti i principali player nell’industria conoscono bene e che
sono in grado di gestire. Il terzo aspetto riguarda invece i terminali. Ed
i terminali della prossima generazione non saranno solo degli ordinari
telefoni. Si tratterà di un microcomputer di altissima qualità ridotto
per poter stare sul palmo di una mano. E questa è una sfida che non
sarà facile da risolvere. Il mercato ne deve essere consapevole.
L’Industria se ne sta occupando ma, affinché il tutto sia risolto in
tempi così brevi, possiamo dire di trovarci dinanzi a qualcosa che è
quasi un miracolo. I consumatori saranno davvero sorpresi della
qualità di tecnologia che potranno tenere sul palmo di una mano tra un
paio d’anni. La questione cruciale sarà il display ma, sono sicuro, tutti
gli aspetti saranno risolti in tempo. L’unica cosa che voglio
sottolineare di nuovo è che gli utenti non devono aspettarsi che
un’evoluzione di questa portata sia completata da un giorno all’altro.
188
D: Quali sono le possibili alternative all’UMTS? Ho sentito alcune
dichiarazioni recentemente che sottolineano la possibilità di lanciare
servizi avanzati sui sistemi di seconda generazione (implementando il
GPRS e l’EDGE, ad esempio), quasi identici a quelli 3G ma senza la
necessità di acquistare le licenze, costruire le nuove reti, ecc. Pensa
che questo sarà possibile?
R: Come ho già detto prima, ci sono dei servizi importanti per la terza
generazione ma che sono, come appunto il GPRS, servizi di seconda
generazione. Ad esempio, già oggi ci possiamo collegare ad Internet
tramite un terminale GPRS ed un laptop. Questo richiede abbastanza
tempo e denaro. Entro breve il GPRS sarà potenziato e quindi potremo
sempre collegarci ma spendendo meno tempo e denaro. Il prossimo
passo sarà passare all’UMTS, grazie al quale si potranno ottenere
velocità e capacità fino a 200 volte superiori rispetto a quelle odierne.
Questo vuol dire che semplicemente no è possibile comparare le due
cose. La stessa cosa è successa con l’evoluzione delle tecnologie PC,
un computer dei primi anni ’90 e che funziona bene per scrivere testi e
stampare non può essere utilizzato per svolgere tutte quelle
applicazioni che un computer multimediale di oggi può fare. Ha
bisogno di una nuova tecnologia! E noi abbiamo bisogno della terza
generazione, sia in termini di capacità che di velocità.
D: Come vede il futuro delle comunicazioni mobili nel 2005, per
esempio?
R: Penso che ci aspetta un futuro straordinario. Semplicemente
straordinario. Il mondo delle telecomunicazioni mobili è ancora in
costante crescita, e questa crescita non si arresterà. Tutte le discussioni
che oggi facciamo sulla crisi finanziaria delle TLC, le azioni in caduta
e via dicendo, sono una cosa temporanea, a breve termine. I fallimenti
delle dot.com non devono oscurare quello che di buono è stato
realizzato per il lungo periodo.
189
D: Come affermano in tanti, i contenuti saranno la chiave del successo
dei servizi mobili. Che senso ha quindi lanciare nuovi servizi avanzati
se non vi sono contenuti? Qual’è la sua opinione in merito? E per
quanto riguarda gli operatori, è possibile che decidano di offrire essi
stessi i contenuti?
R: Ottima domanda, ma sottolineo quel “se”. Infatti io sono convinto
che i contenuti ci sono, eccome. Basta guardarsi intorno, ci sono
tantissime società che offriranno i contenuti più vari. Si comincerà con
le cose semplici, l’accesso ad Internet per esempio, la transizion edai
servizi SMS verso quelli MMS, le informazioni sul traffico, la
localizzazione… i contenuti ci sono, basta solo indirizzarli. E per
quanto riguarda gli operatori, dubito che potranno scegliere di
trasformarsi in provider. Il futuro è nelle partnership, su questo non vi
sono dubbi. Questa sarà la chiave delle comunicazioni mobili per i
prossimi due anni. Tutti abbiamo bisogno di cooperare, non si può
fare tutto da soli. Non penso che si possa parlare di mancanza di
contenuti.
190
Appendice IV
Il telefono cellulare all’orecchio: problemi sanitari
IV.I Campi elettromagnetici e implicazioni sanitarie
Come questo lavoro ha ampiamente dimostrato, la forte ed
inarrestabile crescita tecnologica ha generato molte realtà positive.
Abbiamo soltanto accennato in un’occasione, al capitolo primo,
l’esistenza di qualche aspetto negativo, del rovescio della medaglia del
progresso e in questa sede vogliamo affrontare il discorso in termini
un po’ più specifici. Parliamo dell’impatto della (nuova) tecnologia
sulla salute umana. Nel capitolo secondo si è detto che l’ambiente
radioelettrico è aperto e senza confini e che è condiviso non solo da
numerosi altri campi elettrici e magnetici, ma anche dall’uomo e da
altri organismi biologici. Dal momento che quando un conduttore
immerso in una campo elettrico e/o magnetico diventa sede di
corrente, raccogliendo e disperdendo energia, anche quando i tessuti
biologici sono investiti da una qualsiasi fonte di energia non si
sottraggono alla legge fisica appena enunciata. I livelli di esposizione
dei sistemi biologici a campi elettrici e/o magnetici sono aumentati
negli ultimi cento anni di molti ordini di grandezza, basti pensare
all’invenzione e all’utilizzo domestico ed industriale dell’elettricità e,
ancor di più, della radiocomunicazione. In altre parole, l’ambiente in
191
cui l’uomo vive è diventato luogo di emissioni di energia sempre più
intense e vicine. Gli studi e le indagini epidemiologici su questo
argomento sono stati intrapresi per la prima volta negli anni ’70 e di
fatto da essi sono emerse possibili implicazioni per la salute umana.
Da allora fino ad oggi è in corso un vivace confronto sul fenomeno tra
l’Opinione Pubblica e le Istituzioni, cui si chiede una legislazione che
tuteli la salute dei cittadini da quello che viene definito Inquinamento
elettromagnetico o Elettrosmog. Il problema in questione è di una
portata talmente tanto elevata che l’Organizzazione Mondiale della
Sanità ha definito l’inquinamento elettromagnetico una tra le quattro
principali problematiche da cui difendere l’uomo del terzo millennio.
IV.II Le radiazioni
Lo spettro delle onde elettromagnetiche è estremamente vasto e si
estende per circa 17 ordini di grandezza. Di tale spettro, il
sottoinsieme delle frequenze considerato utile per il campo delle
radiocomunicazioni si estende per 7 ordini di grandezza e comprende
le radiofrequenze (RF) da 30 KHz e 300 MHz e le microonde (MW)
da 300 MHz a 300 GHz. Le radiazioni con frequenze più elevate
hanno un particolare comportamento “corpuscolare” (o quantico) e per
questo si propagano non in maniera continua ma sottoforma di
corpuscoli, o quanti. Questi rappresentano il valore minimo di energia,
che è proporzionale alla frequenza f della radiazione ad essi associata,
secondo la seguente relazione:
E=hxf
192
dove h è la costante di Plank.
Valori particolarmente elevati di energia quantistica danno luogo a
fenomeni di Ionizzazione della materia biologica e quindi possono
trasformare una molecola o un atomo originariamente neutri in ioni
positivi o negativi, creando una modifica strutturale della materia. In
termini più pratici, una mutazione molecolare in tessuti biologici può
portare alla creazione di anomalie e/o di cellule tumorali. Per fare un
esempio, i raggi x sono delle radiazioni ionizzanti, così come i raggi
ultravioletti. Di contro, le radiazioni i cui valori di frequenza sono al
di sotto di 300 GHz vengono definite radiazioni non ionizzanti.
Secondo il manuale di Alberto Manni1 sulla Wireless Comunication si
parla di esposizione quando si introduce il concetto soggettivo di
persona investita da radiazione elettromagnetica: “L’esposizione a
campi elettromagnetici rappresenta la causa di un effetto che si
configura come assorbimento di energia nel corpo umano”2.
Per tutti i motivi sopra indicati, il maggior rischio è rappresentato da
esposizioni dovute a professione, che riguardano i lavoratori a stretto
e continuo contatto con sorgenti di radiazioni. Dall’altro lato esiste il
caso di esposizione della popolazione, che è molto casuale in quanto
dipendente dalla presenza di impianti di radiodiffusione o di
telecomunicazione nei pressi degli edifici abitativi. Per entrambe le
tipologie di rischi, il 5 maggio 1994 il Parlamento Europeo ha
approvato una risoluzione in cui si è chiesta alla Commissione e al
Consiglio di “definire una strategia basata su cambiamenti tecnologici
e strutturali volta ad arginare l’inquinamento elettromagnetico
provocato da: - il trasporto e la distribuzione dell’elettricità; - le
apparecchiature elettrodomestiche; - le tecnologie
nell’industria e nei servizi; - le telecomunicazioni.”3.
utilizzate
1
A. Manni, Wireless Communication. Evoluzione della comunicazione mobile personale dal GSM
all’UMTS, Calderini, Bologna, 2002.
2
Ibidem, pag. 162.
3
Per maggiori ragguagli confrontare la lista dei link posta a fine appendice.
193
Quando un organismo interagisce con campi e.m., il suo equilibrio
viene certamente perturbato ma tutto ciò non significa
automaticamente “effetto biologico e danno”. Innanzitutto non sempre
un effetto biologico è traducibile in termini di danno alla salute, anche
se porta a variazioni morfologiche o funzionali. Per misurare in
maniera attendibile gli effetti dell’esposizione a campi e.m. da parte di
organismi biologici, il parametro utilizzato è il SAR (Specific
Absorption Rate), ovvero il Tasso di Assorbimento Specifico, definito
come la quantità di energia trasferita ad un sistema biologico. Il SAR
è espresso in Watt (di potenza assorbita) per Kilogrammo (di peso
corporeo).
IV.III Effetti di esposizione a campi elettromagnetici
In genere, gli effetti dovuti all’esposizione a campi e.m. si definiscono
a breve termine o acuti quando si manifestano nel corso
dell’esposizione stessa, mentre si definiscono a lungo termine quelli
cronici, ossia derivanti da una sommatoria di tempi di esposizione.
Solitamente la maggior parte degli effetti biologici collegati ad
un’esposizione a RF e MW è riscontrabile sottoforma di quantità di
calore prodotta all’interno del corpo dell’assorbimento della
radiazione.
Fino ad oggi la scienza non ha definito con certezza i limiti di reale
pericolosità per la salute, fatto sta che conseguenze a breve termine
sono collegate agli effetti termici provocati specialmente sulle parti
molli del corpo e con minore irrorazione sanguigna. Per questo motivo
vengono considerati a rischio i cristallini oculari e i testicoli,
particolarmente sensibili agli effetti termici. L’esposizione è ritenuta
priva di effetti biologici quando l’aumento di temperatura locale è
inferiore ad 1°, tuttavia c’è da dire che l’effetto biologico dipende sia
194
dalle proprietà termiche del tessuto che dalla risposta fisiologica degli
organi irradiati all’aumento della temperatura.
Oggigiorno l’attenzione degli scienziati e dei media è puntata sugli
effetti a lungo termine dell’esposizione a campi e.m., soprattutto quelli
legati a forme tumorali sempre più diffuse tra chi abita in prossimità di
linee elettriche ad alta tensione. La scienza non si è mai espressa a tal
proposito in maniera netta e univoca e questo non ha fatto che
aumentare il timore tra le persone comuni che credono nelle colpe dei
telefoni cellulari e delle loro antenne, dei ripetitori televisivi e
radiofonici e di tutto ciò che sembri un’antenna trasmittente.
Anche se non si è mai dimostrato l’effettivo legame tra l’esposizione
continua a campi e.m. e l’insorgenza di tumori, il Decreto Legge del
10 settembre 1998 numero 381 ha stabilito in Italia- a partire dal 2
gennaio 1999- i limiti di esposizione a cui può essere sottomessa la
popolazione civile, particolarmente bassi nei pressi di scuole e
ospedali.
IV.IV La nocività del telefonino4
Per quanto riguarda il tanto amato apparecchio cellulare, da molto
tempo ormai si discute sulla nocività delle sue emissioni,
particolarmente sospette perché il terminale è utilizzato vicino alla
testa, in una posizione che rende massimo l’effetto di riscaldamento
dei tessuti. Un’indagine epistemologica resa nota nel febbraio 1997
collega l’insorgenza di mal di testa all’uso del cellulare e altri studi
hanno documentato le interferenze del telefonino nei confronti dei
circuiti pace-maker, che provocherebbero anomalie del battito
cardiaco. Su incarico dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità
(WHO), la Commissione Internazionale per la Protezione da
4
Il titolo del paragrafo riprende quello del libro G. Musmarra, La nocività del telefonino, Kaos,
Milano, 2000
195
Radiazioni Non-Ionizzanti (ICNIRP) ha tracciato nel 1991 una serie di
linee-guida riguardanti i limiti di esposizione da campi e.m. per gli
apparati radiomobili. Tali restrizioni raccoglievano ed integravano
quelle degli enti di standardizzazione come l’IEEE in USA e il
Comitato Europeo per la Standardizzazione Elettrotecnica
(CENELEC).
Solitamente chi utilizza il telefonino non percepisce il rischio
soggettivo per la propria salute e pur essendone a conoscenza è
disposto ad accettarlo a fronte del beneficio da esso conseguibile.
D’altro canto l’utente non accetta di essere messo in pericolo da campi
e.m. utilizzati da altre persone e da quelli irradiati dalle Stazioni Radio
Base delle reti cellulari. A proposito di questo rifiuto, l’uso di un
misuratore di campo dovrebbe permettere di intercettare i punti in cui
il campo stesso assume un dato valore-limite, pari a 20 V/m, imposto
in Italia dal già citato Decreto Legge 10 settembre 1998 numero 381.
Poiché, com’è noto, il valore di campo irradiato è massimo in
corrispondenza dell’antenna trasmittente, è utile indicare come
volume di rispetto il luogo dei punti che si viene a formare attorno
all’antenna, il cui valore deve essere interdetto alla popolazione, in
quanto al suo interno il valor del campo elettrico è superiore al limite
di legge.
Per ridurre il rischio di esposizioni pericolose per la nostra salute, è
necessario seguire delle regole di base: 1) Cercare per le proprie
telefonate una zona coperta da un segnale robusto, in quanto, oltre a
migliorare la qualità nella conversazione, questo accorgimento dà
maggiore sicurezza contro effetti fisiologici perché l’apparato
emetterà una potenza sensibilmente minore rispetto a quando
l’intensità di segnale è flebile; 2) Nel caso di apparecchi con antenna
retrattile, è bene tenerla completamente estratta durante la
conversazione per evitare che le onde arrivino direttamente sulla testa;
3) Limitare la durata della conversazione, in quanto le radiazioni
assorbite dipendono dal tempo di esposizione; 4) Non usare il
terminale sugli aerei, negli ospedali e sale computers: il campo
196
elettromagnetico emesso dall’antenna dell’apparato mobile può
facilmente interagire con apparati elettronici sufficientemente
sensibili; 5) Cercare di tenere la testa lontano dal telefonino mediante
auricolare o vivavoce.
LEGGI E SENTENZE UTILI SULL’ARGOMENTO
Sentenza TAR Lazio – 25 gennaio 2002, n. 678
Inquinamento da Onde Elettromagnetiche – Poteri degli Enti Locali
in Materia;
Parlamento Europeo – marzo 2001
The Physiological and Enviromental Effects of non-Ionising
Electromagnetic Radiations;
Parlamento Europeo – febbraio 2001
I Campi Elettromagnetici e la Salute;
197
Commissione europea – ottobre 2001
Opinion on Possible Effects of Electromagnetic Fields (EMF),
Radiofrequency Field (RF) and Microwave Radiation on Human
Health;
Ordinanza TAR Lecce – 8 Novembre 2001, n. 1392
Inquinamento da Onde Elettromagnetiche – Antenne Stazioni
Telefonia Cellulare- non assimilabili a Opere di Urbanizzazione
Primaria- Prescrizioni Comunali su Altezza Costruzioni –
Applicabilità;
Relazione finale del Gruppo di lavoro istituito con Decreto del
Ministro della Sanità – 22 settembre 2000
Considerazioni sullo Stato Attuale delle Conoscenze sugli Effetti
Sanitari derivanti da Esposizioni a Campi Elettrici, Magnetici ed
Elettromagnetici e Possibili Scenari di Conseguenti Politiche
Sanitarie;
Commissione Europea – luglio 1999
Raccomandazione relativa alla Limitazione dell’Esposizione della
Popolazione ai Campi Elettromagnetici da 0 Hz a 300 Hz;
Sentenza Pretura di Rimini – 14 maggio 1999
Campi Elettromagnetici – Lesioni Personali;
OMS Fact- Sheet n. 184 – revisione maggio 1998
Percezione dei Rischi dei Campi Elettromagnetici nel Pubblico;
OMS Fact- Sheet n. 183 – revisione maggio 1998
Effetti Sanitari dei Campi a Radiofrequenza.
198
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