Scopri la Storia Della tua Famiglia

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Scopri la Storia Della tua Famiglia
Scopri la Storia come
Della
tua Famiglia
cominciare la tua genealogia
di Trafford R. Cole
Scopri la storia
della tua famiglia:
come cominciare la tua genealogia
di Trafford R. Cole
Cole, Trafford R. (Trafford Robertson),
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia / di Trafford R. Cole.
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Indice
Introduzione................................................................................... 7
Capitolo 1—Come Iniziare........................................................ 13
Comincia dalla tua storia personale....................................... 14
Racconti, foto e documenti di famiglia.................................. 15
I racconti........................................................................................ 15
Le foto............................................................................................ 16
I documenti................................................................................... 17
Lettere e cartoline....................................................................... 19
Conclusione................................................................................. 20
Capitolo 2—Come organizzare la propria storia familiare...23
Come organizzare i dati............................................................ 24
Come citare le fonti....................................................................27
Come condividere i risultati..................................................... 29
Conclusione................................................................................. 30
Capitolo 3—I registri di stato civile.......................................... 31
Le riforme napoleoniche............................................................32
Atti e certificati di stato civile................................................. 34
La legge sulla privacy................................................................ 36
I certificati ....................................................................................37
Lo stato di famiglia storico....................................................... 39
Gli allegati di matrimonio.......................................................... 41
Altri documenti comunali........................................................ 42
Conclusione................................................................................. 42
Capitolo 4—I registri parrocchiali........................................... 43
L’origine e la storia dei registri parrocchiali.........................44
I registri . ...................................................................................... 46
I registri di battesimo................................................................ 48
I registri di matrimonio............................................................. 49
I registri di morte........................................................................ 49
Lo status animarum................................................................... 50
Capitolo 5—L’archivio di stato..................................................53
I registri di leva............................................................................ 54
I registri notarili.......................................................................... 55
Catasti e censimenti.................................................................. 56
Altri registri...................................................................................57
Conclusioni.................................................................................. 59
INTRODUZIONE
Benvenuti nell’affascinante mondo della
genealogia e della storia familiare. Sapete che
la genealogia è il secondo hobby più popolare
nel mondo, secondo solo al giardinaggio?
Ma che cos’è la genealogia? La genealogia è la raccolta dei
nomi, delle date di nascita, di matrimonio e di morte dei propri
antenati; la storia familiare è molto di più. L’esempio seguente
serve a chiarire meglio il concetto.
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
Un professore di storia della Harvard
University pose questa domanda a
migliaia di persone, adulti e studenti:
“Quali sono gli avvenimenti più
importanti accaduti durante la tua vita?”
Rifletti un attimo e rispondi anche
tu. Quali sono i fatti più importanti
accaduti durante la tua vita?
Il professore si aspettava di ricevere
risposte tipo: il crollo del muro di
Berlino, l’avvento di Internet, gli
accordi di Camp David fra Israele e
Egitto, l’attacco alle torri gemelle di
New York dell’11 settembre 2001 o
altri fatti di maggior rilievo storico.
Invece fu sorpreso di constatare che
gli avvenimenti che quasi tutti avevano
elencato riguardavano il matrimonio,
il conseguimento del diploma o della
laurea, la nascita del primo figlio, la
morte di un genitore o dei nonni o altri
fatti personali della loro vita.
Alle persone in generale interessano
molto di più i fatti della loro vita
personale e della loro famiglia che
non gli eventi storici. La politica, le
conquiste tecnologiche, l’economia
e perfino le guerre interessano
soprattutto se hanno un impatto sulla
nostra vita quotidiana.
Questa è la storia familiare. È la storia
della nostra famiglia, a partire da noi e
dai nostri figli e, andando a ritroso, per
conoscere meglio i nostri genitori, i
nostri nonni, i nostri bisnonni ed oltre,
per individuare le loro storie personali,
le loro tradizioni, la loro cultura e
tutto quello che riguarda la loro vita.
Scoprire dov’è vissuta e che origine ha
la nostra famiglia, questo è lo scopo
affascinante che la storia familiare si
propone di raggiungere.
Personalmente, sapevo che la mia linea
paterna, Cole, si trovava negli Stati Uniti
da molte generazioni. Ho infatti antenati
che hanno combattuto durante la guerra
civile americana del 1861 ed altri che
hanno partecipato alla rivoluzione
americana del 1776. Avevo rintracciato
i miei antenati andando indietro fino al
1690, fino ad un certo John Cole che
presumevo venisse dall’Inghilterra, visto
che il cognome è chiaramente inglese.
Non riuscivo però a trovare la nave che
portò questo John Cole dall’Inghilterra
negli Stati Uniti. In America, la famiglia
si insediò a New York e nel New Jersey,
ma non vi risultava nessun John Cole
proveniente dall’Inghilterra.
Solo recentemente nel database di
Ancestry.com, su Internet, grazie
alla ricerca che altri avevano fatto
sulle prime famiglie di New York, ho
scoperto che il mio John Cole aveva
cambiato il nome da Jon Cool a John
Cole e che era di origine olandese e
non inglese. Sempre attraverso lo stesso
database di Ancestry.com, sono riuscito
ad ottenere informazioni sulla famiglia
Cool di Amsterdam ed a risalire fino al
1490 circa. Questo fatto mi ha un pò
scombussolato, perché essere inglese
faceva parte della mia identità e, sapere
improvvisamente che c’è ben poco di
inglese in me e che invece ho sangue
olandese, ha cambiato la mia percezione
di me stesso. Ora sono curioso di
di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
conoscere l’Olanda, di andare a visitare
questo paese, come ho fatto spesso
con l’Inghilterra, di conoscere meglio
i costumi, le tradizioni e le ricette
olandesi.
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Come io sono riuscito a scoprire una
parte delle mie origini, così puoi
farlo anche tu. L’Italia è un paese
ricco di tradizioni ed effettuare una
ricerca genealogica e storica in Italia
presenta vantaggi che altri paesi non
hanno. Il primo vantaggio è che, fino
a poco tempo fa, la popolazione era
molto stabile e la gente si spostava
poco. Per questo motivo, quando
conosci il comune d’origine della tua
famiglia, puoi ricercare più generazioni
rimanendo nella stessa località. Non
solo, ma poiché spesso i matrimoni
avvenivano tra persone che vivevano
nella stessa città, o in comuni limitrofi,
anche le linee materne sono abbastanza
facili da individuare e da seguire.
Un altro grande vantaggio è dato dalla
presenza negli archivi italiani di vari
tipi di registri storici che contengono
informazioni utili a documentare la vita
delle persone. Di particolare interesse
a questo riguardo sono i registri dello
stato civile che vennero introdotti a
livello nazionale nel Regno d’Italia nel
1866.
Di notevole importanza, inoltre, sono
i registri parrocchiali che i parroci di
tutte le parrocchie italiane compilano
e conservano con cura fin dai tempi
del Concilio di Trento e talvolta anche
in periodi precedenti. Nel 1563 il
Concilio di Trento obbligò i parroci a
tenere i registri relativi al battesimo,
al matrimonio, alla morte ed alla
sepoltura di tutti i loro fedeli. Grazie
alla diligenza e all’accuratezza con cui
i parroci hanno svolto questo servizio,
oggi noi abbiamo a disposizione dei
registri storici fra i più importanti al
mondo.
Esistono, inoltre, registri notarili,
universitari, catastali e censimenti, a
volte risalenti al medioevo, che possono
fornire ulteriori informazioni sulle
famiglie.
Bisogna considerare, infine, che la
cultura italiana forse più di ogni altra
in Europa dà grande importanza alla
famiglia, alla storia ed alle tradizioni
regionali e locali. La famiglia e la storia
sono parti integranti della cultura
italiana. Non importa se la nostra
famiglia fosse nobile, benestante o,
come quasi tutte, di poveri contadini;
quello che importa è scoprire chi erano
e come vivevano i nostri antenati ed il
retaggio che ci hanno tramandato.
Troppe persone associano la ricerca
genealogica a quella araldica, come
se trovare uno stemma o un titolo
nobiliare sia lo scopo principale. Non
occorre essere nobili per avere una
famiglia interessante o un retaggio
di cui essere orgogliosi. La storia
familiare è la nostra storia attraverso le
generazioni ed i secoli.
Vedrai che, una volta che comincerai
a scoprire delle nuove informazioni
sulla tua famiglia, ti appassionerai anche
tu e comprenderai perché decine di
milioni di persone in tutto il mondo si
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di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
dedicano con entusiasmo a questo tipo
di ricerca.
Lo scopo di questo breve scritto è di
fornirti alcuni suggerimenti ed idee su
come iniziare a svolgere la tua ricerca
familiare, farti sapere quali sono i
registri disponibili e come accedere alla
loro consultazione. Ti farà conoscere
anche quello che la tecnologia moderna
offre, sia per reperire i dati che ti
interessano, che per organizzare,
documentare ed informatizzare i dati
che avrai trovato.
Buon divertimento!
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Capitolo 1
Come
Iniziare
Il primo passo parte dalla tua vita personale. Potresti
cominciare già da oggi a tenere un diario, a raccogliere le tue
foto, quelle dei tuoi figli e dei tuoi familiari ed anche a riprendere
con una videocamera le attività e gli eventi di famiglia. Poniti questa
domanda: se io venissi a mancare oggi, cosa vorrebbero sapere di me i miei
cari?
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
Comincia dalla tua storia
personale
Per tanti anni avevo raccolto foto e
diapositive di famiglia tutte insieme in
una scatola ed ogni anno ne aggiungevo
delle nuove. Non le guardavamo mai,
finché un anno, a Natale, ho cominciato
a suddividere le foto e ad organizzarle in
album fotografici, che ho poi messo in
bella vista in soggiorno. Adesso, quando
arrivano gli amici, spesso li sfogliamo
insieme e per tutti noi è un piacere
vedere scorrere sotto i nostri occhi
trent’anni di matrimonio e la crescita dei
nostri figli.
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Ho anche organizzato le diapositive
negli appositi raccoglitori ed ora mia
moglie Fernanda le sta archiviando
nel computer e, quando avrà finito,
regalerà ad ogni figlio un CD con le
foto di famiglia. Quale regalo migliore
per conservare e valorizzare i ricordi
familiari!
Ho anche l’abitudine di annotare
di tanto in tanto in un diario alcuni
degli avvenimenti più importanti
che riguardano la nostra famiglia.
Servendomi di queste annotazioni, ogni
anno a Natale compilo e spedisco a tutti
gli amici una lettera che li aggiorna sulle
novità, i progressi e gli eventi significativi
accaduti in famiglia durante l’anno
appena trascorso. Adesso abbiamo quasi
vent’anni di lettere che offrono una
sintesi della storia della nostra famiglia.
Ho imparato a fare tutto questo perché
mia madre, poco prima di morire,
scrisse una breve autobiografia in
cui raccontava dove aveva vissuto da
giovane, quali scuole aveva frequentato
ed alcuni avvenimenti importanti della
sua vita. Non sapeva che sarebbe morta
di lì a poco e questo documento è tutto
quello che mi è rimasto di lei. Vorrei che
avesse scritto molto più di quelle due
pagine che sono diventate, per me, un
documento molto prezioso. Mio padre,
al contrario, era sempre stato riluttante
a fare altrettanto e così mi sono venute
a mancare molte informazioni sulla sua
vita. Ho dovuto adoperarmi a lungo nel
corso degli anni, per supplire a questa
lacuna, ricercando negli archivi i suoi
documenti militari, le cartelle cliniche
ed altre notizie sulla sua vita.
Racconti, foto e documenti di
famiglia
Dopo che avrai iniziato a tenere un
diario per documentare tua vita, il
passo successivo è di rivolgerti ai
tuoi genitori, ai tuoi nonni ed ad altri
parenti per farti raccontare le loro
storie e di raccogliere le vecchie foto e i
documenti di famiglia.
I racconti
Se hai dei genitori a cui piace scrivere,
potresti chiedere loro di scrivere la
storia della loro vita. Incoraggiali anche
a narrare aneddoti e ricordi sulla vita
dei loro genitori e dei loro nonni,
oppure avventure della loro infanzia.
Spesso, è più facile raccontare la vita
degli altri che non la propria.
Se non vogliono mettere i loro ricordi
per iscritto, registra la loro storia
mentre te la raccontano. Comincia con
un’intervista informale in cui poni delle
domande e annoti le loro risposte. Se
poi riesci a riprendere l’intervista con
una videocamera ancora meglio. Cerca
di ottenere più dati possibili e poni loro
domande del tipo:
- Dove sei cresciuto?
- Quante volte ti sei trasferito?
- Quali sono i tuoi ricordi di quando
vivevi a casa dei tuoi genitori da
bambino e da ragazzo?
- Dove sei andato a scuola e come
andavi a scuola?
- Dove passavi le vacanze?
- Quali sono i tuoi ricordi più cari?
- Che ricordi hai dei tuoi nonni e dei
tuoi bisnonni?
- Che mestiere facevano tuo padre, tua
madre, i tuoi nonni e bisnonni?
- Quanti figli hai avuto? Quanti fratelli?
- Quando sono morti i bisnonni ed i
nonni? Di che malattia?
- Hanno combattuto nell’ultima guerra,
nella prima guerra mondiale?
- Quali sono i ricordi della guerra, del
dopo guerra?
- Come si sono conosciuti i nonni ed i
tuoi genitori?
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di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
- Quali sono state le prove più grandi
della tua vita? E le gioie più grandi?
Chiedi loro tutto quello che potrebbe
interessarti. Invogliali a parlare dei loro
ricordi. Più materiale raccogli e meglio
è. Cerca, se possibile, di ottenere dati
precisi e verifica le date specialmente
quelle di nascita, matrimonio e morte.
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Se sono contrari a farsi registrare, falli
parlare del passato durante le serate
che trascorrete insieme e poi annota
subito dopo tutto quello che ti ricordi
di ciò che hanno detto. Approfitta di
ogni occasione per approfondire ed
arricchire di dati e racconti la storia
della tua famiglia. Ogni riunione
di famiglia con nonni, zii e cugini
può diventare un’occasione per farli
parlare del loro passato. Chiedi agli zii
che ricordi hanno dei tuoi genitori e
delle loro marachelle da giovani. Sarai
sorpreso non solo da quante storie
vengono fuori, ma anche da quanto
tutta la famiglia apprezzerà venire a
conoscenza di questi fatti.
L’importante è che tutto questo venga
annotato e documentato. È sorprendente
quanto sia facile dimenticare i dettagli di
questi racconti e rimanere solo con dei
ricordi vaghi ed imprecisi. È bello poi
avere le voci dei familiari registrate da
riascoltare negli anni avvenire.
Le foto
Dopo che avrai ottenuto i racconti
dei parenti e registrato le loro
storie, il passo successivo è quello di
documentare quanto più possibile la
tua storia di famiglia. Spargi la voce
in famiglia e tra i tuoi parenti che stai
raccogliendo le vecchie foto di famiglia
per aggungerle alla storia familiare che
stai compilando e che hai intenzione
di condividerla con tutti. Dedica poi
del tempo, insieme ai tuoi familiari,
Le foto possono essere archiviate in
normali album fotografici oppure
scansionate e conservate in formato
digitale in album fotografici elettronici.
Ci sono anche dei programmi di
genealogia, come Family Tree Maker,
che permettono di inserire per ogni
individuo che compare nell’albero
genealogico oltre ai dati personali
anche le foto. In questa maniera quando
andrai a consultare i dati del bisnonno
Giuseppe, apparirà anche la sua foto.
ad identificare tutte le persone che
compaiono nelle foto ed i luoghi dove
sono state scattate. Spesso, questo è il
passo più difficile perché raramente la
gente annotava sul retro delle foto date
e nomi.
Allo stesso modo, anche le diapositive
ed i video di famiglia possono essere
archiviati in formato digitale ed
incorporati nella tua storia di famiglia.
I documenti
Oltre alle foto, anche i documenti
conservati in famiglia sono utili ed
importanti per compilare la tua storia
familiare. Vecchie carte di identità,
passaporti, documenti militari e
scolastici rappresentano tutti dei
tesori preziosi per ricostruire la storia
personale di un componente della tua
famiglia. Per esempio, nella mia famiglia
abbiamo conservato alcune pagelle
scolastiche di mia moglie Fernanda, di
sua madre e di tutti e tre i nostri figli.
Le vecchie carte d’identità ed i
passaporti contengo sia la foto della
persona a cui è intestato il passaporto
che informazioni sulla nascita, il luogo
di residenza, oltre ai connotati fisici,
come l’altezza, i segni particolari, il
colore degli occhi e dei capelli. Sul
passaporto sono registrati spesso anche
i viaggi all’estero, un particolare questo
molto interessante.
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di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
Figura No.1. Foglio di Congedo Illimitato di Bernardo
Bonato del 1919, Archivio di Stato di Vicenza. Parte I.
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(Cole, Trafford R. Italian Genealogical Records. How to
Use Italian Civil, Ecclesiastical, & Other Records in Family
History Research. SLC: Ancestry, 1995.)
Figura No. 2. Foglio di Congedo Illimitato di Bernardo Bonato del
1919, Archivio di Stato di Vicenza. Parte II. (Cole, Trafford R. Italian
Genealogical Records. How to Use Italian Civil, Ecclesiastical, & Other
Records in Family History Research. SLC: Ancestry, 1995.)
Figura No. 3. Foglio di Congedo Illimitato di Bernardo
Bonato del 1919, Archivio di Stato di Vicenza. Parte III.
(Cole, Trafford R. Italian Genealogical Records. How to Use
Italian Civil, Ecclesiastical, & Other Records in Family History
Research. SLC: Ancestry, 1995.)
Inoltre, in famiglia, si possono trovare
anche documenti militari quali il
foglio di congedo e lo stato di servizio,
nonché decorazioni e medaglie. Questi
documenti sono una testimonianza
degli anni di leva e delle campagne
militari svolte durante la guerra e, per
questo motivo, rappresentano una fonte
preziosa per ricostruire un capitolo
importante della vita di un familiare o
di un antenato.
Come puoi notare dalle Figure No.
1, 2 e 3 il certificato di congedo,
normalmente rilasciato a tutti coloro
che hanno svolto il servizio di leva,
fornisce da solo molti dati utili. Nella
prima pagina del documento, oltre al
nome ed al cognome per esteso, sono
indicati anche il distretto militare,
il numero di matricola e la data di
congedo. Nella seconda pagina sono
riportati la paternità e la maternità,
la data ed il luogo di nascita, una
descrizione fisica con i dati relativi
all’altezza, al colore degli occhi e dei
capelli. I dettagli fisici a volte riguardano
anche la dentatura, il naso, la bocca, il
viso, la fronte, il mento e le sopracciglia.
Inoltre vi si trovano annotati anche
l’occupazione ed il livello d’istruzione,
spesso con l’indicazione limitata al fatto
se l’individuo sapesse leggere e scrivere.
Nella parte restante del documento
vi sono registrati dati pertinenti alla
carriera militare come l’arruolamento,
i trasferimenti, le campagne militari,
le ferite, le decorazioni, gli encomi e la
data di congedo.
Guarda quante informazioni potresti
trovare su tuo padre, su tuo nonno
o su un altro parente maschio
solamente grazie ad un documento che
spesso rimane chiuso e dimenticato
in qualche scatola in soffitta. La
ricerca genealogica è molto simile
ad una caccia al tesoro ed il tesoro
è rappresentato dalla scoperta di
documenti contenenti dettagli sulla vita
dei nostri familiari ed antenati.
Lettere e cartoline
Da non sottovalutare, infine, sono le
vecchie cartoline, lettere ed ogni altro
tipo di corrispondenza che possono
spesso contribuire a documentare
i momenti importanti della vita di
una persona, oppure semplicemente
consentono di dare uno sguardo ai
pensieri ed ai modi di scrivere dei
propri familiari.
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di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
Conclusione
Lo scopo di tutto questo è sì di
conoscere quanti più particolari possibli
sulla tua famiglia, ma anche quello di
documentarli. Ci sono molte storie
familiari che sono pura invenzione
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oppure il frutto di esagerazioni
tramandate da una generazione
all’altra. Molte altre, invece, hanno un
fondamento di verità, ma le date e i
nomi sono imprecisi o errati.
Prendendo come esempio la mia
famiglia, la mia nonna materna ha
sempre festeggiato il suo compleanno
il primo di aprile. Tutti i suoi figli
consideravano questa come la sua data
di nascita e fu incisa anche sulla sua
tomba. Dopo la sua morte è riapparso
il suo certificato di nascita originale
secondo cui risultava nata il 31 marzo e
non il primo aprile. Sua sorella si è poi
ricordata che, quando era piccola, mia
nonna aveva spostato il suo compleanno
al mese di aprile perché tutti gli altri in
famiglia compivano gli anni in marzo e
lei voleva essere diversa. Questa data,
festeggiata inizialmente per gioco, è
diventata effettiva per il resto della
sua vita tanto che i suoi figli non ne
sapevano nulla.
La mia nonna paterna, invece, era
nata in Scozia e tutti i suoi documenti
americani, compresi il passaporto ed
il certificato di morte, la dichiaravano
nata nel 1896, un anno dopo la
nascita di mio nonno. È stato solo col
ritrovamento del suo certificato di
nascita originale in Scozia che abbiamo
scoperto che era nata qualche anno
prima ed era in realtà più vecchia del
nonno. Sembra che, quando incontrò
mio nonno durante la guerra, avesse
mentito sulla sua età per non far sapere
che era più grande di lui e questa
incorrettezza è stata trasferita poi sui
suoi documenti americani.
Il lavoro iniziale è di raccogliere presso
i tuoi familiari tutte le informazioni
che puoi, e poi dedicati a verificare ed
a documentare il tutto per arrivare
a dei dati precisi e, quindi, alla vera
storia attendibile. Questa parte iniziale
della ricerca spesso è quella che dà
maggiori soddisfazioni, perché ti
porta ad avvicinarti ai tuoi familiari, a
conoscerli meglio ed a mostrare loro
il tuo interesse per la storia della loro
vita. Non c’è niente che dia più piacere
agli anziani che quello di raccontare e
rivivere le esperienze della loro vita
con qualcuno che mostri un sincero
interesse.
Una volta che avrai raccolto tutto il
possibile utilizzando i ricordi dei tuoi
familiari ed i documenti conservati in
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di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
famiglia, ci sono altre fonti da cui potrai
trarre ulteriori informazioni utili per
ricostruire la storia della tua famiglia
e dei tuoi antenati. I capitoli 3, 4, 5
contengono una descrizione delle fonti
più importanti.
22
Capitolo 2
COME ORGANIZZARE
LA PROPRIA STORIA
FAMILIARE
Una volta che avrai raccolto tutte queste informazioni sulla
tua famiglia, cosa pensi di farne? Se rimangono dentro un
raccoglitore non daranno piacere né a te e né alla tua famiglia. Il
bello della ricerca genealogica è proprio il fatto di organizzarla e
condividerla con gli altri. Sarai sorpreso di sapere quante persone al mondo
sono interessate alla tua ricerca.
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
Come io sono riuscito a trovare il mio
antenato John Cole grazie a qualcuno
che aveva svolto delle ricerche sulle
prime famiglie immigrate a New York,
così anche tu potresti incontrare altre
persone interessate alla tua stessa
ricerca genealogica, o magari potresti
scoprire che qualcun altro ha già
compilato una parte della tua storia
familiare ed è disposto a condividerla
con te.
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Negli Stati Uniti gli Italiani sono il
settimo gruppo etnico e si calcola che
le persone d’origine italiana siano più
di 20.000.000. Si stima che anche
un terzo dei 38.000.000 di abitanti
dell’Argentina sia d’origine italiana.
Inoltre, vi sono gruppi consistenti di
Italiani in Brasile, Venezuela, Australia
ed in molti altri paesi. Un recente
rapporto indica che ci sono più Italiani,
o discendenti di Italiani, nel resto del
mondo che in Italia, per un totale di
circa 80 milioni di persone. Alcuni
di questi potrebbero essere originari
della tua città ed essere tuoi parenti.
Magari anche loro sono interessati alla
genealogia e vorrebbero conoscerti.
Come puoi fare per metterti in
contatto con loro? Conviene prima
esaminare come organizzare i tuoi dati
e successivamente come condividerli
con altre persone interessate.
Come organizzare i dati
Il modo più facile per organizzare i
dati che hai cominciato a raccogliere è
utilizzando gli appositi programmi di
genealogia per computer oppure online
servendoti di www.ancestry.it. Esistono
letteralmente decine di programmi di
genealogia, in inglese. Ce ne sono però
solo tre o quattro attualmente tradotti
in italiano.
ll PAF o Personal Ancestry File ha
il vantaggio di essere gratuito ed
è scaricabile dal sito lds.org, ma è
piuttosto macchinoso e poco versatile,
perché non consente di organizzare
i dati in modo flessibile. Migliori,
invece, sono i programmi commerciali
come My Heritage, Legacy Family
Tree o Family Tree Maker, che sono
in italiano, o i procinto di essere
tradotti in italiano, e permettono più
opzioni per organizzare i dati. Un’altra
possibilità è offerta dal sito Internet
www.ancestry.it che ti consente
La TGN (The Generations Network) sta attualmente lavorando
alla versione in italiano di Family Tree Maker. Visita spesso il
sito www.ancestry.it dove verrà annunciata la data di pubblicazione del software in italiano.
comprende i genitori con la rispettiva
data e luogo di nascita, di matrimonio
e di morte. Il programma permette
di elencare tutti i figli e di includere le
stesse informazioni anche per ciascuno
di loro. C’è quindi lo spazio per
inserire anche il nome ed il cognome
dei nonni, in modo da collegare una
famiglia all’altra.
Successivamente, come puoi osservare
dalla Figura No. 5, con i nomi ed i dati
che avrai inserito il programma crea
degli alberi genealogici.
Figura No. 4.
di organizzare gratuitamente e in
modo altrettanto creativo i dati ed i
documenti relativi alla tua famiglia
direttamente online.
La prima cosa che ogni programma
consente di fare è di organizzare i dati
in gruppi familiari. Come puoi vedere
dalla Figura No. 4, il gruppo familiare
Questo tipo d’albero genealogico
mostra tutte le generazioni per le quali
avrai inserito i nomi e le date, sia per
la linea paterna, sia per tutte le linee
materne.
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di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
quell’epoca, sia perché le linee materne
a volte si perdono per mancanza
d’informazioni, sia perché i registri
parrocchiali a volte sono stati rovinati
o distrutti. Mi è comunque capitato
di svolgere diverse ricerche dove una
buona parte delle linee ricercate risale
a quell’epoca.
Figura No. 5.
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Se riuscissi a completare tutte le
linee di tutti i rami del tuo albero
genealogico, da oggi fino all’inizio
della tenuta dei registri parrocchiali
nella seconda metà del cinquecento,
otterresti quasi venti generazioni e
centinaia di famiglie tutte direttamente
collegate a te. Purtroppo, raramente
si riescono a completare tutti i
rami dell’albero genealogico fino a
Il programma genealogico, inoltre,
può mostrare l’albero genealogico in
altri formati, per esempio a ventaglio o
come un albero con veri e propri rami.
Nel caso fossi interessato a ricercare
solo la linea paterna, potresti creare un
albero di discendenza. In questo caso
l’albero ha origine dall’antenato più
lontano, mostra tutti i suoi figli e quindi
i figli dei figli, così via fino all’ultimo
discendente, in questo caso tu oppure
uno dei tuoi figli.
Per ogni individuo incluso nell’albero
genealogico si possono aggiungere
molte informazioni, oltre alle solite
riguardanti la nascita, il battesimo, il
matrimonio, la morte e la sepoltura.
C’è lo spazio, per esempio, per inserire
il titolo della persona, l’occupazione,
il grado d’istruzione con la data del
diploma o della laurea, la data della
cresima, del servizio militare, di
emigrazione o d’immigrazione, e
qualsiasi altra data importante. Se hai
ulteriori informazioni riguardo alla
persona in questione, c’è un settore
dedicato alle “note” in cui puoi scrivere
tutto quello che ti interessa sulla sua
vita, inclusi aneddoti ed avventure
che vuoi ricordare. Non c’è limite
a quanto puoi scrivere. Queste note
non appaiono normalmente nel foglio
del gruppo familiare, ma se vuoi puoi
includerle con un semplice clic del
mouse.
Con Family Tree Maker, inoltre, si
possono aggiungere informazioni quali
l’indirizzo della persona e notizie di
carattere medico come l’altezza, il
peso, la causa della morte e qualsiasi
altro dato medico a tua discrezione.
Questo software genealogico permette
anche di includere immagini relative a
ciascuna persona presente nell’albero
genealogico. Se le tue foto sono ancora
su carta, basta scansionarle e, una volta
in formato digitale, le potrai facilmente
aggiungere al tuo albero genealogico. Il
programma ti permette di inserire più
foto per ciascuna persona con l’aggiunta
anche di video, copie digitali dei
documenti, fogli Excel e qualsiasi altra
immagine che riesci ad importare nel
computer. In questo modo, nell’albero
genealogico, collegati al nome per
esempio di tuo nonno, potrai conservare
la sua foto di quando era giovane, la foto
del suo matrimonio, l’immagine del suo
foglio matricolare, del suo passaporto,
del suo certificato di matrimonio,
insieme a tutti i dati ed i fatti relativi
alla sua vita, arricchiti magari da un
video dove egli stesso ti racconta la
sua infanzia. Tutto questo può essere
conservato nel computer, online, su CD
o DVD ed è a disposizione per essere
facilmente condiviso con altri membri
della tua famiglia.
Come citare le fonti
Da non sottovalutare è l’importanza di
annotare la fonte di ogni data, fatto o
informazione che hai raccolto nel corso
27
di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
della tua ricerca. In tutti i software
genealogici si può selezionare il tasto
relativo alla “fonte” che consente di
riportare queste informazioni. È molto
importante che questi dati siano inseriti
in modo preciso ed accurato. Se hai
trovato il matrimonio dei nonni nello
stato civile e hai una copia dell’estratto
dell’atto, dovresti annotarlo nella
“fonte” precisando l’ufficio di stato
civile, il comune, la provincia, l’anno
ed il numero dell’atto. Se invece hai
trovato i dati in parrocchia, dovresti
riportare il nome della parrocchia
per esteso, il comune, la provincia, il
volume da cui hai tratto l’informazione,
l’anno e, se presenti, anche la pagina ed
il numero dell’atto.
28
Perché questa precisazione? Ci sono
vari motivi per farlo. Probabilmente,
tu conosci benissimo la parrocchia
ed il comune da cui provengono i
documenti della tua famiglia, ma la tua
genealogia non si ferma alla ricerca
condotta da te. Prima o poi qualcun
altro, magari i tuoi figli, dei parenti
lontani oppure delle persone che
non conosci troveranno questi dati,
vorranno controllarli e continuare
la ricerca, ma loro non hanno le tue
stesse conoscenze e non sanno quali
sono la parrocchia o il comune dove
sono stati reperiti i dati a cui fai
riferimento. È molto frustrante per
un ricercatore trovare finalmente
notizie sulla propria famiglia, ma non
sapere da dove provengono queste
informazioni e quindi non sapere
dove continuare la ricerca. Noi stessi,
col passare del tempo, man mano
che la ricerca si estende, possiamo
dimenticare quali registri abbiamo
consultato e dove abbiamo reperito
i dati. Più precisi siamo nel citare la
fonte e più facile sarà, sia per noi stessi
che per altri, verificare e continuare la
ricerca che abbiamo iniziato.
Un altro motivo è che non tutte
le fonti sono ugualmente sicure o
precise. Ricordo, come già accennato
nel capitolo precedente, il caso di
mia nonna. Mia madre era convinta
e dava per certo che la data di nascita
di sua madre era il primo aprile. La
fonte di questa informazione però era
la sua conoscenza personale. Quando
finalmente trovai una copia dell’atto
di nascita di mia nonna, la data esatta
risultò essere il trentuno marzo. A
quale fonte avrei dovuto credere? Per
quanto radicata fosse la certezza di mia
madre, un documento dello stato civile
è una fonte più sicura e dà maggiori
garanzie di una convinzione personale.
È sempre bene citare un atto di stato
civile affinché possa essere chiaro per
tutti che il dato proviene da una fonte
sicura ed attendibile.
Come condividere i risultati
Abbiamo già detto che una delle
conseguenze più belle della genealogia
è la possibilità di condividerla con altre
persone. Pensa a quanto sarebbe bello
riuscire a collegare le genealogie di
tutte le persone in Italia, in Europa o in
tutto il mondo, oppure, considerando
una situazione più circoscritta, ma
non impossibile, scoprire legami di
parentela con i nostri amici. Il punto
di partenza sono comunque i dati che
abbiamo raccolto sulle nostre famiglie
che possono essere condivisi in due
modi diversi.
Nel caso tu abbia acquistato un
programma di genealogia, una delle
voci del menu “File” è quella che
permette di eseguire l’esportazione dei
dati, consentendoti di convertire tutti
i dati che hai inserito nel programma
in un formato chiamato GEDCOM.
In questo modo i tuoi dati genealogici
possono essere copiati su disco o spediti
come allegato di posta elettronica.
Un’altra persona, pur non avendo
lo stesso programma di genealogia,
può importare il file in formato
GEDCOM e, utilizzando il proprio
programma di genealogia, lo convertirà
automaticamente nel formato
Genealogical Data Communication. Il formato GEDCOM
è riconosciuto da tutti i maggiori programmi di genealogia
attuali.
necessario, senza perdere i dati. Il
GEDCOM è il linguaggio comune
a tutti i programmi di genealogia
che ti consente di condividere senza
difficoltà i dati contenuti nel tuo albero
genealogico con chi desideri.
Un altro sistema, ancora più facile, è di
usare il sito www.ancestry.it. Qui puoi
inserite i tuoi dati direttamente online.
Puoi farlo nello stesso modo che
abbiamo descritto per qualsiasi altro
programma genealogico, inserendo
le date di nascita, matrimonio e
morte dei tuoi familiari ed antenati.
Permette anche di importare foto,
immagini di documenti e video come
un normale programma di genealogia.
Il programma online crea anche fogli
familiari ed alberi genealogici simili
a quelli di qualsiasi altro programma
29
di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
30
genealogico. I dati si possono poi
stampare o importare nel proprio
computer.
stessa dandovi così la possibilità, se lo
desiderate, di confrontare i risultati
delle vostre ricerche.
Il sito di www.ancestry.it offre allo
stesso tempo un ulteriore vantaggio:
tutti i dati di ogni singolo albero
genealogico vengono inseriti in un
enorme database, assieme a centinaia di
milioni di altri nomi precedentemente
forniti da altre persone. Se il
programma trova una corrispondenza
fra un nome che si trova nel tuo
albero genealogico ed un altro nome
già contenuto nel database generale,
te la segnala automaticamente. Ti
mostra subito i dati disponibili per
quel nome, oppure, se la persona che
ha presentato la ricerca ha preferito
la riservatezza, ti aiuta a metterti in
contatto privatamente con la persona
Allo stesso modo anche tu, quando
inserisci online i dati riguardanti la
tua famiglia ed i tuoi antenati, puoi
mostrare liberamente quelli anteriori
agli ultimi 70 anni, non protetti dalla
legge sulla privacy, oppure scegliere
di tenere anche questi riservati. In
tal modo, qualora si verificasse la
corrispondenza tra un nominativo
inserito da te con quello presentato da
qualcun altro, sarai avvisato e potrai
scegliere se condividere in privato i
dati del tuo albero genealogico. Sul sito
www.ancestry.it nella sezione dedicata
alla privacy è spiegato dettagliatamente
questo procedimento.
Conclusione
Il modo migliore per organizzare la
tua ricerca genealogica unitamente a
tutta la documentazione riguardante
la tua famiglia è quello di servirti
di un programma genealogico. In
questo modo, usufruendo del formato
GEDCOM, potrai anche facilmente
condividere con chi desideri il tuo
albero genealogico. Volendo, sempre
grazie al GEDCOM, potresti anche
trasferire il tuo albero genealogico
online su ancestry.it. Man mano che la
tua ricerca progredisce potrai sempre
continuare ad arricchirlo di nuovi
dati ed allo stesso tempo ampliare
grandemente la cerchia delle persone
con cui interagire e condividere i
risultati delle tue ricerche.
Capitolo 3
I REGISTRI DI
STATO CIVILE
Sicuramente hai già una certa familiarità con i registri di stato
civile. Ti sarà capitato spesso di andare all’ufficio anagrafe del
comune per ritirare un certificato di residenza o un certificato di
nascita per l’iscrizione a scuola, per richiedere la carta d’indentità o
per altri usi burocratici. Non tutti sanno però come sono organizzati questi
registri e come possono essere usati per condurre una ricerca genealogica.
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
32
Le riforme napoleoniche
La tenuta degli atti di stato civile
venne introdotta per la prima volta
in Italia da Napoleone Bonaparte. Si
deve a lui l’organizzazione in regioni,
province e comuni, seguendo per lo
più suddivisioni già esistenti. Prima
di Napoleone, ogni stato presente
sulla penisola italiana si amministrava
internamente in maniera diversa ed
autonoma. Napoleone unificò il sistema
amministrativo per quasi tutta l’Italia.
Stabilì che ogni strada avesse un nome e
ogni casa un numero civico. Raggruppò
piccoli villaggi sotto la giurisdizione
politico-amministrativa del paese più
grande, creando i comuni con le varie
frazioni. I piccoli villaggi persero la
loro autonomia, ma ebbero il vantaggio
di essere amministrati da persone del
luogo. In un comune non potevano
esserci due strade con lo stesso nome,
anche se ubicate in frazioni diverse. Per
ragioni di igiene pubblica Napoleone
stabilì anche che i cimiteri dovevano
essere posti fuori del centro abitato.
Sorsero così i cimiteri comunali,
distanti dal centro urbano, a differenza
dei vecchi cimiteri parrocchiali, posti
accanto alla chiesa in mezzo al paese.
La disposizione napoleonica più
importante dal punto di vista della
ricerca genealogica riguarda l’obbligo
da parte di tutti i comuni di tenere
registri di nascita, matrimonio e morte
per tutti gli abitanti. Le istruzioni che
vennero date ai comuni in tal senso
erano molto precise, con dettagli
inerenti alla procedura da seguire per
la compilazione degli atti, incluso
l’obbligo della presenza di testimoni.
Vennero anche distribuiti presso i
comuni dei registri e dei moduli
prestampati per la compilazione dei
certificati. Tutte queste riforme tolsero
potere ai parroci e rafforzarono il
potere dello stato.
In genere i registri di stato civile
napoleonici propriamente detti ebbero
un’esistenza breve, prevalentemente
dal 1805 al 1815. Dopo la caduta di
Napoleone non tutti gli Stati dell’Italia
preunitaria continuarono la tenuta dei
registri. Per esempio, lo Stato Pontificio
preferì affidarsi ai parroci come aveva
fatto per secoli, mentre nel Regno
delle Due Sicilie, i Borbone decisero di
continuare la tenuta dello stato civile
con l’apporto di alcune varianti rispetto
a quelli napoleonici introdotti nel 1809
nel Regno di Napoli.
Figura No. 6. Atto di matrimonio del 1810, Falerna, Catanzaro. (Ancestry.it website : Falerna, Catanzaro, Italia: Registri di stato civile, 1810-1936.)
33
di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
Lo stato civile borbonico rimase in
vigore fino al 1865. Questi registri
coprono il territorio di tutta l’Italia
meridionale a partire dall’Abruzzo
e dal Molise e sono depositati presso
l’archivio di stato di ogni provincia dove
possono essere liberamente consultati.
34
Atti e certificati di stato civile
Lo stato civile venne ufficialmente
introdotto nel Regno d’Italia con il
R.D. del 1865 e poi esteso negli anni
successivi anche alle altre località che
furono mano mano annesse al territorio
nazionale. In Trentino Alto Adige,
per esempio, la tenuta dei registri
di stato civile cominciò nel 1918.
Prima di questa data, nelle zone che
appartenevano all’Austria, i parroci
avevano il compito di tenere i registri
dello stato civile; questi registri sono
consultabili presso gli archivi diocesani
di Trento e Bolzano.
La centralizzazione amministrativa e
l’introduzione della tenuta dei registri
di stato civile permisero al nuovo Stato
italiano di imporre il suo controllo su
quest’importante aspetto della vita
dei suoi abitanti. L’organizzazione
amministrativa napoleonica con la
suddivisione in province, comuni e
frazioni fu adottata dal Regno d’Italia
che applicò il sistema napoleonico con
poche modifiche ed impose la tenuta
di registri di nascita, matrimonio
e morte presso tutti i comuni del
Regno. Questi registri, e specialmente
quelli contenenti gli atti di nascita,
furono usati anche per imporre la leva
militare obbligatoria, all’inizio molto
impopolare.
Tutti questi cambiamenti non furono
accolti senza proteste, particolarmente
nelle regioni una volta appartenenti
allo Stato Pontificio, dove la Chiesa
si oppose in modo attivo a questo
controllo dello stato invitando, per
esempio, i fedeli a non sposarsi in
comune. Lo Stato rispose considerando
illegittimi tutti i figli nati in seguito al
solo matrimonio religioso ai quali fu
reso impossibile, tra l’altro, ereditare
i beni di famiglia. Alla fine tutti
dovettero assoggettarsi allo Stato.
È interessante confrontare i registri
parrocchiali di queste zone con i
registri di stato civile risalenti ai primi
venti anni dalla nascita dello Stato
Italiano. Il matrimonio religioso veniva
celebrato e registrato in parrocchia, ma
non in comune. Anni dopo succedeva
che la coppia si sposasse in comune e
Figura No. 11. Atto di
matrimonio del 1888,
Falerna, Catanzaro.
(Ancestry.it website
: Falerna, Catanzaro,
Italia: Registri di stato
civile, 1810-1936.)
35
di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
legittimasse tutti i figli nati nel
frattempo.
Fin dall’istituzione dello stato civile
in Italia, ogni atto viene compilato
dal comune in duplice copia per
proteggerlo contro perdite o
distruzioni. Una copia viene conservata
nel comune stesso e l’altra inviata
al procuratore della repubblica e
depositata nell’archivio del tribunale
di appartenenza. I registri rimangono
presso il tribunale fino a quando non
vengono definitivamente depositati
nell’archivio di stato della relativa
provincia dove possono essere
liberamente consultati.
36
I comuni sono variamente organizzati.
L’ufficio anagrafe conserva tutti i dati
delle persone viventi residenti nel
comune e rilascia su richiesta certificati
di nascita, residenza, stato di famiglia o
altri certificati per ogni uso consentito.
L’ufficio di stato civile, invece, registra
ogni nuovo atto e conserva in archivio
tutti gli atti di nascita, matrimonio,
pubblicazioni di matrimonio e morte
andando indietro fino all’anno in cui la
tenuta dei registri di stato civile ebbe
inizio nel dato comune. Nei comuni
piccoli questo archivio è ubicato nello
stesso edificio dove si trovano gli
uffici comunali, a volte però nei comuni
più grandi esiste un archivio storico
separato dove vengono tenuti gli atti
non più utilizzati con frequenza.
La legge sulla privacy
Prima di effettuare una richiesta di
certificati al comune è bene essere
al corrente di alcuni requisiti legali.
Finché sei interessato a fare una
richiesta di certificati che riguardano
solo te stesso non ci sono problemi, ma
se vuoi richiedere informazioni su altri
familiari o sui tuoi avi devi accertarti
che la tua richiesta sia legittima.
In Italia esiste una legge che protegge la
privacy o la vita privata delle persone.
Giustamente, io non posso andare in
comune e chiedere certificati o dati
che riguardano te, la tua famiglia o
chiunque altro. Questo divieto, però,
non è assoluto. Il decreto legislativo
del 30 luglio 1999, n. 281, detta le
“Disposizioni in materia di trattamento
dei dati personali per finalità storiche,
statistiche e di ricerca storica” e fissa
a 70 anni il periodo oltre il quale i
dati sono liberamente consultabili.
Questo termine di 70 anni è ribadito
nel “Codice di deontologia e di buona
condotta per i trattamenti di dati
personali per scopi storici” del 2001.
I registri liberamente accessibili al
pubblico in generale sono quindi
quelli anteriori ai 70 anni. I registri
comunali per l’epoca consentita
normalmente non sono disponibili
per la consultazione, però si possono
richiedere i certificati riguardanti
gli atti che interessano. Una volta
effettuata la richiesta, l’ufficiale di stato
civile svolge poi la ricerca per una
tariffa che non può superare i 10 euro a
persona e rilascia il relativo certificato.
I certificati
Normalmente quando richiedi
un comune certificato di nascita,
matrimonio o morte, il certificato
che ti viene rilasciato è sufficiente
per espletare le normali pratiche
burocratiche. Per la ricerca genealogica
invece questo non è abbastanza. Il
certificato di nascita, per esempio,
fornisce solo il nome della persona,
la data ed il luogo di nascita e
nient’altro. Quasi sempre per una
ricerca genealogica si desiderano
ottenere ulteriori informazioni quali,
per esempio, i nomi dei genitori della
persona che compare sul certificato.
Per questo motivo, è molto più
conveniente richiedere l’estratto per
riassunto dell’atto di nascita, invece di
un semplice certificato di nascita,
perché si ottengono molte informazioni
in più. L’estratto dell’atto fornisce
tutti i dati importanti riportati nella
copia originale dell’atto. Nel caso,
per esempio, dell’estratto di un atto
di nascita, oltre alla data di nascita, è
spesso indicata anche l’ora precisa della
nascita e, talvolta, oltre al comune di
nascita anche il nome della via o della
frazione.
L’informazione più importante
contenuta nell’estratto sono i nomi
di entrambi i genitori della persona
a cui il certificato si riferisce. Questo
dato è estremamente importante
perché ti permetterà di continuare
la tua ricerca e di risalire alla
generazione precedente. Per esempio,
se conosci il nome del tuo bisnonno e
approssimativamente quando è nato,
puoi chiedere l’estratto del suo atto di
nascita che conterrà a sua volta i nomi
dei suoi genitori, la data precisa della
nascita ed anche la via dove abitava.
Quest’ultimo dato ti sarà molto utile
37
di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
38No. 7. Esempio di estratto per riassunto di atto
Figura
nascita, 1888, Avigliana, Torino. (Cole, Trafford R. Italian
Genealogical Records. How to Use Italian Civil, Ecclesiastical,
& Other Records in Family History Research. SLC: Ancestry,
1995.)
Figura No. 8. Esempio di estratto di atto di matrimonio 1895, Torre
Pellice, Torino. (Cole, Trafford R. Italian Genealogical Records. How
to Use Italian Civil, Ecclesiastical, & Other Records in Family History
Research. SLC: Ancestry, 1995.)
Figura No. 9. Esempio di estratto di atto di morte,
1966, Saonara, Padova. (Cole, Trafford R. Italian
Genealogical Records. How to Use Italian Civil,
Ecclesiastical, & Other Records in Family History
Research. SLC: Ancestry, 1995.)
per individuare la parrocchia dove
venne battezzato e per continuare poi
la ricerca sui registri parrocchiali.
Infine, l’estratto dell’atto riporta anche
le eventuali annotazioni marginali
presenti nell’atto originale. Spesso
queste note a margine contengono
la data di matrimonio ed il nome del
coniuge, oppure la data di morte e a
volte anche i dati relativi all’emigrazione
o al trasferimento in un altro comune.
Puoi facilmente constatare quanto siano
importanti tutte queste informazioni
aggiuntive per ricostruire la vita di un
individuo e di quanto sia importante
specificare il tipo di certificato da
richiedere al comune.
Allo stesso modo anche l’estratto
dell’atto di matrimonio conterrà in
più i nomi di entrambi i genitori sia
dello sposo che della sposa, la loro
professione e gli eventuali matrimoni
precedenti.
L’estratto dell’atto di morte oltre al
nome della persona e la data di morte
riporta anche il nome dei genitori
oppure il nome del coniuge e se si
tratta di un vedovo o di una vedova.
Vengono spesso menzionati anche il
luogo di residenza, la professione, l’età
ed a volte anche la data di nascita.
Lo stato di famiglia storico
Un altro certificato molto importante
da tenere presente perché di grande
aiuto per la tua ricerca è il certificato
di stato di famiglia storico. Questo
certificato ricostruisce tutto il nucleo
familiare riportando i dati di ciascun
componente della famiglia. Quindi
se conosci, per esempio, il nome del
bisnonno e quando è nato oppure la
data di nascita precisa di uno o più figli,
potrai richiedere questo certificato
dove compariranno il bisnonno con la
moglie e tutti i figli.
Gli stati di famiglia più recenti sono i
più facili da ottenere, perché i dati sono
informatizzati, ma risalendo indietro
nel tempo, particolarmente per gli anni
anteriori al primo censimento nazionale
del 1922, l’ufficiale di stato civile
deve ricostruire la famiglia andando
a consultare gli atti originali. Questa
ricerca è laboriosa e richiede del
tempo, specie nei comuni più grandi
dove l’archivio storico è situato in una
sede staccata.
39
di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
40
Il certificato di stato di famiglia, come
puoi vedere dalla Figura No. 10, fornisce
il nome del capo famiglia, il nome
della moglie, con la loro età o data di
nascita. Elenca inoltre tutti i figli con i
loro rispettivi luoghi e date di nascita.
Il certificato di Stato di famiglia spesso
include anche la data di matrimonio e/o
morte di ogni membro della famiglia.
In questo modo si trovano riuniti in
un unico certificato tutti i componenti
di una famglia con inclusi i dati più
importanti per ciascuno di loro. Questo
è molto importante, perché sono
compresi anche i figli morti giovani
o durante l’infanzia, di cui magari
nessuno in famiglia si ricorda più; vi si
possono inoltre trovare menzionati i
figli nati altrove in un altro comune o
anche all’estero, la cui ricerca avrebbe
altrimenti richiesto mesi.
Figura No. 10. Esempio di certificato di stato di famiglia, 1911, Sulmona, L’Aquila. (Cole, Trafford R. Italian
Genealogical Records. How to Use Italian Civil, Ecclesiastical, & Other Records in Family History Research. SLC:
Ancestry, 1995.)
La tariffa richiesta dal comune per
questi certificati può essere elevata,
perché viene calcolata a seconda del
numero di individui che compaiono
nel certificato; vale comunque la
pena ottenere questo importante
documento.
Gli allegati di matrimonio
Gli atti di matrimonio sono
generalmente accompagnati dai
cosiddetti allegati di matrimonio.
Gli allegati di matrimonio sono
composti da fascicoli che raccolgono
i documenti sottoposti dagli sposi al
fine di poter contrarre il matrimonio.
I principali documenti che si trovano
negli allegati di matrimonio sono: i
certificati di nascita degli sposi e, nel
caso fossero stati precedentemente
sposati, anche l’atto di morte del
coniuge o dell’eventuale divorzio,
gli atti di morte dei genitori nel
caso fossero deceduti, i certificati
delle avvenute pubblicazioni e dei
41
di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
nulla osta al matrimonio. Tutti questi
documenti vengono raccolti in fascicoli
e depositati nei tribunali insieme alle
copie degli atti di stato civile in attesa
di passare in consegna agli archivi di
stato. Pensa a quante informazioni
potresti ottenere consultando questi
documenti!
42
Altri documenti comunali
Presso l’archivio storico del comune
ci sono spesso altri documenti
interessanti di cui vale la pena
essere al corrente. Per esempio, vi si
possono trovare mappe con i rilievi
topografici, catasti e documenti storici
di varia natura riguardo il passato
del paese o della città. Nel corso
di una ricerca di storia familiare è
importante approfondire la storia del
luogo d’origine della propria famiglia
e considerare tutto quello che possono
offrire sia l’archivio del comune che la
biblioteca comunale.
Conclusione
I documenti di stato civile sono di
primaria importanza per condurre
una ricerca genealogica. Tieni presente
che quando i registri di stato civile
che ti interessano non sono disponibili
presso l’archivio di stato l’alternativa
è quella di rivolgerti al comune per la
richiesta dei certificati. Tale richiesta
può anche essere fatta per iscritto
spiegando bene il motivo della richiesta
stessa. È consigliabile non chiedere
troppi certificati tutti in una sola volta
in quanto l’ufficiale di stato civile ha
anche altri compiti da svolgere, ma è
comunque un tuo diritto richiedere ed
ottenere i certificati con le informazioni
sui membri della tua famiglia e sui tuoi
antenati.
Capitolo 4
I REGISTRI PARROCCHIALI
Il fattore che più facilita e distingue il lavoro genealogico in
Italia è la continuità e l’antichità dei registri parrocchiali che
rappresentano davvero una fonte unica di informazioni per chi
conduce una ricerca sulla propria famiglia. I registri parrocchiali
di quasi tutte le parrocchie ebbero inizio alla fine del 1500 e contengono
gli avvenimenti più importanti nella vita dei fedeli da ormai più di quattro
secoli. Esaminiamo ora come questo è avvenuto.
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
44
L’origine e la storia dei registri
parrocchiali
La Chiesa Cattolica, spinta dalle critiche
della riforma protestante di Lutero
e di altri, decise di radunare tutti i
vescovi per mettere ordine negli affari
della Chiesa ed annunciò un concilio
da tenersi nella città di Trento il 13
dicembre 1545. Questo primo concilio
fu un fallimento in quanto i vescovi
tedeschi erano contrari e la Francia e la
Spagna erano in guerra, quindi meno
della metà delle diocesi inviarono un
loro rappresentante. Il Concilio fu
riaperto nel 1548 a Bologna, ma venne
subito sospeso fino a quando nel 1561
il nuovo Papa Pio IV riuscì a radunare
il Concilio, nuovamente a Trento. Il
Concilio ebbe termine due anni dopo
nel 1563 ed introdusse riforme e nuove
procedure che furono proclamate leggi
della Chiesa da Papa Pio IV il 26 gennaio
1564. Queste riforme non furono
accolte molto positivamente dal clero e
quindi ci volle un nuovo proclama del
Papa, nel 1595, per fare sì che entrassero
definitivamente in vigore e venissero
messe in pratica da tutti i sacerdoti. Fra
le tante riforme quella che ci interessa
maggiormente è quella che imponeva
ad ogni parroco di vivere nella propria
parrocchia e di annotare in registri il
battesimo, la cresima, il matrimonio
e la morte di ciascuno dei suoi fedeli.
Questo già avveniva in Spagna fin dal
1441 e solo poche parrocchie in Italia ne
avevano seguito l’esempio.
Quale conseguenza di questi
avvenimenti tutte le parrocchie più
antiche in Italia hanno potenzialmente
registri di battesimo, cresima,
matrimonio, morte e sepoltura che
risalgono almeno fino al 1595. Questi
registri sono una fonte estremamente
importante per condurre la propria
ricerca genealogica, sebbene vi siano
alcune considerazioni da fare.
Innanzitutto i registri parrocchiali
costituiscono una fonte d’informazione
unica. Unica, nel senso che fino al 1822
circa, le parrocchie creavano questi
registri in un’unica copia che rimaneva
nell’archivio parrocchiale custodita
dal parroco. Nei primi secoli di tenuta
dei registri, i parroci usavano scrivere
su pergamena o su carta grezza con
inchiostri di manifattura artigianale. I
registri erano tenuti spesso in luoghi
umidi in quanto le chiese a quel tempo
non erano riscaldate. Il risultato di
tutto questo è che molti registri sono
stati distrutti, persi o irreparabilmente
danneggiati. In alcuni casi la chiesa
o la canonica dove i registri erano
conservati furono a loro volta
danneggiate e distrutte da incendi,
alluvioni e terremoti con conseguenze
a volte irrimediabili per i registri. In
aggiunta guerre, atti di vandalismo o
semplice negligenza hanno contribuito
alla perdita di ulteriori esemplari unici
e preziosi di questi registri.
Questo è successo non solo nei secoli
passati, ma perfino dopo l’ultima
guerra in diversi villaggi. Durante il
gran freddo degli inverni del 1945 e del
1946, quando non c’era combustibile
per riscaldarsi, c’era chi razziava le
parrocchie e bruciava mobili, libri ed
anche registri. Mentre la stragrande
maggioranza dei parroci ha tenuto
con cura questi registri, altri non si
sono resi conto del loro grande valore.
L’autore ha infatti trovato registri
parrocchiali buttati nella legnaia, pronti
per essere bruciati, ammucchiati per
terra e più spesso ancora andati persi
perché prestati ai parrocchiani.
In molti casi è stato il tempo stesso a
provocare i danni maggiori. L’umidità
macchia la pergamena e specialmente la
carta di bassa qualità usate per i registri
rendendo illeggibile la scrittura oppure
consuma le pagine specialmente i bordi
dove spesso sono riportati i nomi delle
persone, rendendo molto difficoltosa
la consultazione. L’inchiostro usato
anticamente aveva una base acida che
col tempo corrodeva la pergamena e
quindi la pagina appare come bruciata
da parte a parte rendendo il testo
indecifrabile. Alcune pagine sono
talmente rovinate che come si sfogliano
si sbriciolano. Infine, come se questo
non bastasse, ci sono le tarme che
forano i registri.
Il punto critico è che questa è una fonte
di informazione di valore estremo che
45
di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
sta lentamente scomparendo. Questo
significa che se rimandi troppo la tua
ricerca genealogica, potresti arrivare
a constatare che questi registri sono
andati persi oppure che sono troppo
malandati e quindi non più disponibili
per la consultazione.
46
Per ovviare a questi problemi
molte diocesi, probabilmente sotto
l’influenza del nuovo approccio
francese dell’ottocento riguardo
l’organizzazione archivistica,
cominciarono a richiedere ai parroci
la compilazione di una doppia copia
dei registri parrocchiali, affinché una
potesse essere conservata nell’archivio
diocesano. La data d’inizio della
tenuta di queste seconde copie dei
registri però varia e molte diocesi non
cominciarono effettivamente a tenerle
prima del 1900. Alcune diocesi hanno
cominciato, inoltre, a raccogliere i
registri antichi di tutte le parrocchie del
loro territorio, lasciando in parrocchia
solo quelli dell’ultimo secolo. Questi
registri antichi vengono poi rilegati e
custoditi nell’archivio diocesano dove
vengono spesso resi disponibili per la
consultazione.
Contrariamente a quanto accade per
i registri di stato civile, che sono
accessibili al cittadino a patto che non
violi la legge sulla privacy, i registri
parrocchiali sono proprietà della Chiesa
e sono sotto la custodia del parroco, o
più recentemente della diocesi. Questo
significa che se vuoi consultarli devi
metterti d’accordo con il parroco ed
osservare i suoi orari e le sue regole.
Spesso la consultazione avviene sotto il
diretto controllo del parroco stesso o di
qualcuno di sua fiducia. È consigliabile
che il disturbo arrecato al parroco sia
compensato con un’offerta.
In trent’anni di ricerca ho trovato che,
per la grande maggioranza, i parroci
sono disponibili e cortesi, quindi se
qualcuno ha veramente il desiderio di
consultare questi registri, di solito ci
riesce. Ci si augura però che presto
anche le diocesi decidano di riprodurre
questi registri in un altro formato,
tipo quello digitale, sia per favorirne
la conservazione che per renderli
accessibili a chi ricerca la propria
famiglia.
I registri
Cosa contengono i registri
parrocchiali ed in che modo sono
diversi da quelli di stato civile? In
generale i registri parrocchiali utili
alla ricerca genealogica sono quelli di
battesimo, matrimonio, morte e lo
stato delle anime o status animarum.
È difficile parlare di questi registri
come facenti parte di un corpo unico
poiché possono variare sensibilmente
nel corso degli anni, da una regione
all’altra e perfino da un parroco
all’altro nella stessa parrocchia.
Quindi ne parleremo in maniera
generale.
La differenza più grande tra i registri
di stato civile e quelli parrocchiali è
che questi ultimi sono completamente
scritti a mano. Quelli più recenti a volta
sono prestampati, ma per il resto la
maggioranza degli atti sono tutti scritti
a mano e quindi la loro leggibilità
Atti di Battesimo, 1712-1745. (Cole, Trafford R. Italian Genealogical Records. How to Use Italian Civil,
Ecclesiastical, & Other Records in Family History Research. SLC: Ancestry, 1995).
dipende in gran parte dalla calligrafia
del parroco. Per questo motivo
conoscere il contenuto ed il formato
dei registri parrocchiali ne facilita di
gran lunga la comprensione.
47
di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
48
I registri di battesimo
I registri di battesimo sono diversi da
quelli di stato civile proprio perché,
invece di riportare la data ed il luogo di
nascita, forniscono la data ed il luogo
del battesimo. Nei registri più recenti
si trovano spesso entrambe le date,
mentre in quelli più antichi a seconda
della località la data di battesimo è
riportata all’inizio dell’atto e poi,
dopo il nome dell’individuo e dei
genitori, compare una dicitura del
tipo “nato oggi”, o “nato ieri” o “nato
stanotte”. Fino a circa un secolo fa i
parroci battezzavano il neonato subito
dopo la nascita, o entro un giorno o
due, per paura che il bambino morisse
prima di essere battezzato. Perfino le
levatrici erano autorizzate a celebrare
il battesimo se il bambino era “in
pericolo di morte”, e questo veniva
poi riportato nel registro di battesimo.
In certi casi, un secondo battesimo
veniva celebrato dal parroco, ma più
spesso rimaneva valido quello della
levatrice. Quando, nel tardo ottocento,
le condizioni mediche e di salute
migliorarono è facile trovare date di
battesimo relative a giorni, o anche
settimane, posteriori alla nascita.
L’atto di battesimo, quindi, include
la data del battesimo, un accenno
alla nascita, il nome completo ed
il cognome del bambino compresa
l’indicazione di chi è figlio. I registri
danno sempre il nome del padre,
talvolta anche quello del nonno paterno,
ma non necessariamente quello della
madre. Specialmente nelle parrocchie
dell’Italia del nord, nel corso del ‘500
il nome della madre è spesso omesso
completamente e fino alla metà del ‘700
viene citato il nome della madre, ma
non il suo cognome. Alla fine di ciascun
atto di battesimo sono inclusi i nomi dei
padrini che hanno tenuto il bambino
al sacro fonte battesimale. Nei registri
più antichi è evidente come fosse più
importante il nome del padrino di
quello della madre!
I registri di matrimonio
Gli atti di matrimonio parrocchiali
sono simili agli atti di matrimonio
dello stato civile. Di solito l’atto ha
inizio con l’indicazione della data e poi
vengono riportati il nome e cognome
dello sposo e di suo padre, quindi il
nome ed il cognome della sposa con il
nome del padre della sposa. Solo negli
atti più recenti sono scritti i nomi di
entrambi i genitori degli sposi. Di solito
sono indicate le date delle pubblicazioni
ed il nome del sacerdote celebrante.
I nomi dei testimoni vengono sempre
menzionati anche nei registri più
antichi in quanto imposto dal Concilio
di Trento.
È importante ricercare e trovare l’atto
di matrimonio perché spesso è l’unica
fonte dove viene citato il cognome
della madre. Nell’atto di battesimo di
un figlio si può trovare per esempio:
“Giovanni figlio legittimo di Giuseppe
Russo e di Maria sua legittima sposa
nato...”. Il cognome di Maria da nubile
non viene quasi mai menzionato. Anche
nell’atto di morte di Maria si legge per
esempio: “Maria vedova di Giuseppe
Russo di 65 anni ...”, di nuovo senza
menzione alcuna del suo cognome.
Quindi, l’unico modo per conoscere
il cognome di Maria è trovare l’atto
di matrimonio. Questa ricerca è resa
più difficile dalla tradizione italiana
di celebrare il matrimonio nella
parrocchia della sposa. Se la nostra
Maria proviene da un’altra parrocchia
diversa da quella del marito, è facile
perdere le sue tracce in quanto
raramente nei registri di battesimo
dei figli o nel suo atto di morte viene
menzionato di dove era originaria.
I registri di morte
I registri di morte contengono altre
informazioni ancora. Prima di tutto
questi registri possono riguardare
solo la morte o la sepoltura oppure
entrambi. Spesso la data principale è
quella di sepoltura, mentre la data di
morte può essere spesso dedotta dal
testo, come per esempio “morto ieri e
oggi sepolto nel cimitero parrocchiale”
o “morto l’altro ieri e oggi sepolto”.
In altri casi invece è riportata solo la
data di morte senza menzione della
sepoltura. Negli atti di morte dei
bambini di solito sono citati il nome e
cognome del padre e talvolta anche il
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di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
nome della madre. Per gli adulti invece,
nell’atto di morte spesso, oltre al nome
del defunto, compare solo il nome del
padre, ma di frequente accade che non
venga citato nessuno dei due genitori.
50
Come sempre, gli atti più recenti
contengono molti più dati di quelli
antichi. Spesso non veniva dato alcun
nome al bambino che muore alla nascita,
o poco dopo, e l’atto di morte riporta
solo che è stato battezzato un bambino,
una bambina o un infante, seguito
dai nomi dei genitori. Solo nel tardo
ottocento si iniziò a registrare nell’atto
anche la causa di morte, ma purtroppo
questo interessante particolare manca
nei registri più antichi. Quasi sempre
per gli adulti vengono menzionati
l’età ed i sacramenti ricevuti prima di
morire. L’indicazione dell’età era spesso
approssimativa in quanto raramente il
parroco ne verificava la correttezza. Non
sono rari errori di cinque o anche dieci
anni.
Lo status animarum
Esiste in parrocchia un altro registro
molto prezioso. Si tratta dello stato
delle anime o Status Animarum. Nello
Stato Pontificio veniva effettuato un
censimento delle famiglie e dei loro
beni ogni dieci anni circa per calcolare
le decime (le tasse che la Chiesa
esigeva). Il censimento era condotto
dal parroco casa per casa, il quale
registrava accuratamente il numero o
la descrizione della casa, il nome del
capofamiglia e di tutti i membri della
famiglia presenti e viventi al momento
del censimento unitamente a chiunque
altro abitasse nella casa, compresi i
servi, fornendo anche dettagli quali
l’età di ciascuno dei componenti. Nel
caso che uno dei figli fosse a sua volta
sposato e vivesse con la propria moglie
e coi propri figli nella casa paterna,
veniva incluso nell’elenco della famiglia
del padre insieme alla moglie ed ai figli.
Lo stato d’anime, quindi, riporta dei
gruppi familiari che a volte erano
composti da due, tre o più generazioni
viventi insieme sotto lo stesso tetto.
Questo tipo di registro rappresenta
una fonte preziosa per chi conduce una
ricerca genealogica perché permette
di identificare i componenti di una
famiglia in un unico documento.
Bisogna tenere presente che se un
figlio si era trasferito altrove, o se
era morto, non veniva incluso nel
gruppo familiare. Confrontando vari
censimenti consecutivi effettuati nel
corso degli anni, si possono trovare
tutti i componenti di una famiglia ed
essere sicuri dei collegamenti fra una
generazione e l’altra, una delle cose
più importanti da stabilire nel corso di
una ricerca genealogica. Altro aspetto
affascinante di questo registro è che a
volte vi è riportato un resoconto degli
averi della famiglia con precisazioni
riguardanti i campi coltivati ed il
bestiame allevato, offrendo così una
stima sul benessere della famiglia.
Un registro simile, chiamato
“l’anagrafe” presente in quasi tutte le
parrocchie del nord Italia a partire dal
1865, elenca i gruppi familiari, ma
senza includere i beni
della famiglia. È comunque un
Figura No.12. Status animarum del 1812, Cautano, Benevento. (Cole, Trafford R. Italian Genealogical
Records. How to Use Italian Civil, Ecclesiastical, & Other Records in Family History Research. SLC: Ancestry,
1995.)
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di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
registro molto utile per vedere i
raggruppamenti familiari.
Conclusione
I registri parrocchiali costituiscono
una fonte di valore inestimabile
d’informazioni sulle persone risalenti
al 1595 circa ed in alcuni casi anche a
periodi precedenti. Per il ricercatore
principiante non sono la prima fonte
da esaminare, sia per la difficoltà
rappresentata dall’interpretazione
della scrittura sia per le limitazioni
di accesso. Per chi ha già seriamente
svolto le proprie ricerche nei
registri di stato civile, questi registri
rappresentano il secondo passo da
compiere per continuare la propria
ricerca.
52
Capitolo 5
L’ARCHIVIO
DI STATO
Gli archivi di stato sono presenti in ogni provincia d’Italia e
custodiscono vari tipi di registri al fine di conservarli, proteggerli
e permetterne la consultazione da parte degli studiosi interessati.
Ogni cittadino può accedere all’archivio di stato e richiedere di
consultare i registri.
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
54
I registri di principale interesse per la
ricerca della storia familiare presenti
negli archivi di stato sono: i registri di
stato civile, i registri di leva, i registri
militari, gli atti notarili, i censimenti,
i catasti, le collezioni araldiche, i
registri universitari, i registri penali,
le emeroteche ed altri tipi di registri
ancora che possono variare a seconda
della località. Questi documenti
rappresentano una fonte fantastica sia
per la ricerca storica che genealogica.
Qui di seguito offriremo una breve
panoramica su alcuni di questi registri.
genealogica la conseguente tenuta dei
registri di leva rappresenta un’altra
fonte importante d’informazioni sulle
persone. Dal 1868, anno di inizio
della leva militare obbligatoria, ogni
maschio italiano al compimento dei
18 anni veniva sottoposto all’esame
della commissione militare e dichiarato
abile o inabile al servizio di leva. Se il
giovane non si presentava alla visita di
leva era dichiarato disertore e rischiava
l’arresto. Tutti i dati riguardanti le
reclute e gli esiti della visita di leva
venivano annotati nel registro di leva.
I registri di leva
Una delle iniziative più impopolari
del nuovo stato italiano all’epoca
dell’unificazione fu quella di imporre
la leva militare obbligatoria. Dal
punto di vista però della ricerca
Su questo registro si trovano riportati
il nome e cognome dell’individuo, la
data ed il luogo di nascita, i nomi dei
genitori e la sua descrizione fisica.
Nel caso di un disertore, venivano
inclusi tutti i dati personali comprese
l’eventuale emigrazione e le decisioni
prese dalla commissione di leva.
Era contro la legge per un giovane
emigrare prima di prestare il servizio
militare anche se tanti lo facevano lo
stesso.
Oltre a contenere la descrizione fisica
di un tuo antenato ed interessanti
informazioni sul suo servizio militare,
questo registro è importante anche
per un altro motivo. Il registro di leva
è l’unica fonte che fornisce il luogo di
nascita esatto, nel caso si conosca solo
la provincia d’origine. In altre parole,
se sai che un tuo antenato è nato in
provincia di Campobasso ma non sai
in quale comune, conoscendo la data
approssimativa di nascita potresti
consultare i registri di leva dei distretti
militari della provincia di Campobasso
e cercare negli indici il suo nome con
la relativa indicazione sul numero
dell’atto. Poi successivamente andare
a consultare l’atto stesso con le
indicazioni precise sul luogo e la data
di nascita. Questo può essere molto
importante per chi effettua una ricerca
dall’estero e conosce solo la provincia
o la regione ma non il comune
d’origine dei propri antenati o parenti
in Italia.
Presso la sezione militare degli
archivi di stato, oltre ai registri di leva
esistono anche altri registri militari
che riguardano per esempio chi ha
combattuto in guerra oppure chi ha
scelto la carriera militare. C’è anche da
considerare che molti stati preunitari
avevano un proprio esercito o milizia
e tenevano pure loro dei registri
militari che possono spesso contenere
informazioni interessanti.
I registri notarili
Già dal medioevo imperatori e re
nominavano degli ufficiali pubblici
chiamati notai per amministrare,
riscuotere le tasse soprattutto per
regolare questioni di compravendita di
terreni e di proprietà varie. La carica
di notaio era inizialmente rivestita da
persone colte che sapevano leggere e
scrivere, ma con il tempo divennero
dei veri e propri dottori in legge. I
notai provenivano pertanto da famiglie
nobili e benestanti, le uniche che
potevano permettersi un’istruzione.
Spesso la carica di notaio veniva
tramandata di padre in figlio per
diverse generazioni.
I notai registravano ogni transazione di
compravendita di terreni, di proprietà
o di merci. Regolavano i prestiti,
55
di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
i pagamento dei debiti, stilavano e
registravano i testamenti. Tra gli atti
notarili potresti trovare per esempio
il testamento di un tuo antenato o la
dote pattuita per il matrimonio di una
antenata.
56
Le transazioni spesso venivano tassate,
quindi il compito dei notai era anche
quello di raccogliere le tasse oltre alla
loro parcella per il servizio prestato.
In alcune città ci sono registri notarili
che risalgono all’anno 1000, anche
se in generale hanno inizio nel
‘400. La maggior parte di questi
registri riguardano le famiglie più
benestanti in quanto erano quelle che
possedevano delle proprietà o beni
di altra natura. Nell’Italia centrale o
del nord, dove molti erano piccoli
proprietari, si possono trovare atti
notarili che riguardano chiunque
avesse fatto una compravendita di
qualsiasi tipo.
Dal punto di vista strettamente
genealogico questi registri non sono
molto utili perché difficilmente offrono
una continuità fra una generazione
e l’altra, non riportano l’età o la
data di nascita, di matrimonio o di
morte delle parti interessate. Dal
punto di vista invece della storia
familiare contribuiscono ad aprire uno
spiraglio affascinante sulla situazione
economica delle famiglie, sulle
proprietà che detenevano e su come
le amministravano. Si possono trovare
per esempio notizie su come venivano
risolte dispute tra familiari ed il
pagamento di debiti.
Sono registri abbastanza difficili da
consultare e da leggere, perché i notai,
oltre a scrivere in latino, usavano un
sistema di scrittura ed un linguaggio
loro propri. Inoltre non sempre i
registri sono accompagnati da indici
con i nomi delle parti in causa. Sono
comunque dei documenti affascinanti
per chi vuole approfondire ed
arricchire certi aspetti della propria
storia di famiglia. Rappresentano,
inoltre, una fonte alternativa
importante quando vengono a mancare
i registri parrocchiali.
Catasti e censimenti
Lo stato Italiano iniziò a censire la
propria popolazione a partire dal 1861
e continuò a farlo ogni dieci anni.
Questi censimenti distinti per provincia
fino al 1911 si trovano negli archivi
di stato. Sono purtroppo registri di
limitata utilità in quanto riportano solo
il nome del capofamiglia, il suo stato
civile, la sua occupazione e se aveva
delle proprietà. Le donne ed i figli
raramente sono citati.
D’interesse maggiore, invece, sono
i vecchi catasti degli stati preunitari.
Questi variano molto da una regione
all’altra, ma a volte vi si possono
trovare delle perle d’informazione. Per
esempio, la Repubblica Serenissima
di Venezia iniziò a tenere un catasto
decennale nel 1453 nel quale si citava
il capofamiglia, il nome del padre,
e quindi l’elenco di tutti i beni di
famiglia, come per esempio la quantità
di frumento coltivato, il numero dei
maiali posseduti e quanto vino veniva
prodotto. Questi censimenti poi
venivano usati per determinare le tasse
che ogni famiglia doveva pagare.
Presso l’Archivio di Stato di Napoli è
conservato un censimento dell’antico
Regno di Napoli, eseguito tra il 1747 e
il 1755, che elenca per la prima volta
non solo il capofamiglia, ma anche la
moglie ed i figli con le rispettive età
e comprendeva anche i servi ed altri
che vivevano con la famiglia. Riporta
anche i luogo di provenienza di tutti i
forestieri presenti in un dato paese al
momento del censimento.
Altri registri
Ogni archivio di stato ha una
collezione di registri che varia a
seconda del passato storico e politico
della località dove si trova. Ci sono
una quantità di registri che possono
Certificato di Dottorato in Medicina conferito
ad Alessandro Volpi dall’Università di Padova;
dall’Archivio Storico dell’Università di Padova
(Cole, Trafford R. Italian Genealogical Records. How
to Use Italian Civil, Ecclesiastical, & Other Records in
Family History Research. SLC : Ancestry, 1995.)
fornire ulteriori informazioni sulla
storia della tua località d’origine o
sul passato della tua famiglia. Per
57
di Trafford R. Cole
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
58
esempio presso l’Archivio di Stato di
Venezia sono conservati dei registri
che riportano la causa di morte di ogni
individuo deceduto dal 1447 in poi
per tutto il territorio della Repubblica
della Serenissima. Lo scopo principale
della tenuta di questi registri era
quello di monitorare la salute pubblica
e prevenire la diffusione delle
epidemie dopo che la peste uccise più
di un terzo della popolazione. In questi
registri sono riportati il nome, l’età,
la data e la causa della morte di ogni
persona che viveva nella Repubblica
della Serenissima, praticamente dalla
Croazia fino a Bergamo.
Negli archivi di stato sono custoditi
anche i registri storici delle università.
A Padova, per esempio, questi registri
risalgono quasi fino alla fondazione
dell’università stessa nel 1222.
Contengono un elenco con i nominativi
degli studenti, divisi per facoltà
accompagnati spesso dalla citazione
dei corsi seguiti, dei voti conseguiti e
perfino a volte con l’aggiunta di una
copia della tesi di laurea.
Altri documenti interessanti conservati
negli Archivi di Stato comprendono le
domande per la richiesta di passaporto,
documenti della questura e del
tribunale, copie dei quotidiani d’epoca,
particolarmente di quotidiani e giornali
che non esistono più.
CONCLUSIONI
Abbiamo visto che la ricerca della storia della
propria famiglia e delle proprie radici è uno
degli hobby più appassionanti che ci siano. Non è difficile, puoi
cominciare da oggi stesso a compilare la tua genealogia ed a scrivere
la tua storia di famiglia.
Scopri la storia della tua famiglia: come cominciare la tua genealogia
60
Inizia il tuo albero genealogico dai
tuoi dati personali quali il tuo nome,
data e luogo di nascita. Se sei sposato,
aggiungi il nome del coniuge, con la
data e il luogo del vostro matrimonio.
Se hai dei figli, trascrivi anche i loro
dati. Scrivi poi tutto quello che sai sui
tuoi genitori, nonni e magari bisnonni.
Nel giro di pochi minuti avrai creato
un albero genealogico con delle notizie
di base sulla storia della tua famiglia.
Inserisci quindi i nomi ed i dati dei
tuoi fratelli, zii e cugini sia paterni
che materni. Hai così ottenuto non
solo un albero genealogico, ma anche
dei gruppi familiari. Adesso vai dai
tuoi familiari e verifica insieme a loro
se i nomi ed i dati che hai riportato
sono corretti e se possono aiutarti
fornendoti ulteriori informazioni di cui
sono a conoscenza. Organizza il tutto
usando un programma genealogico
ed aggiungi una copia del tuo albero
genealogico online. In questo modo
potrai condividere la tua ricerca con
quante più persone possibili ed allo
stesso tempo usufruire dell’aiuto che
altri ti possono dare.
Continua col registrare storie e racconti
di famiglia, tutto quello che riguarda
i nonni, i bisnonni e tutti gli altri tuoi
parenti. Cerca di trovare in famiglia
vecchie foto e vecchi documenti e
prendi nota di tutto. Ci vuole poco per
scrivere ai comuni e alle parrocchie
da cui provenivano i membri della
tua famiglia per richiedere l’estratto
dell’atto di nascita, del matrimonio
o del certificato di famiglia storico.
Chiedi al parroco un certificato, o
meglio ancora una fotocopia degli atti ai
quali sei interessato e continua sempre
a tenere aggiornato il tuo albero
genealogico sul tuo computer oppure
online.
A questo punto sarai diventato anche
tu uno dei milioni di appassionati di
genealogia e non ti fermerai più.
Buona ricerca!