Banca d`Italia autorizza la fusione fra Banca Prealpi e Banca Atestina

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Banca d`Italia autorizza la fusione fra Banca Prealpi e Banca Atestina
Comunicato stampa
Banca d'Italia autorizza la fusione
fra Banca Prealpi e Banca Atestina
“Un progetto che anticipa il futuro – sottolineano i due presidenti Carlo Antiga e
Fabrizio Gastaldo – Un'autorizzazione in tempi così stretti testimonia la fiducia nel
nostro progetto di crescita. E ripaga i nostri sforzi per dar vita ad una strategia che
tutela dipendenti, soci e clienti. Nasce un polo aggregante nelle BCC del Veneto”
Tarzo (TV) – Este (PD), 5 settembre 2015 - Banca d'Italia ha dato il via libera alla fusione fra
Banca Prealpi e Banca Atestina, con una comunicazione giunta venerdì alle due Banche di Credito
Cooperativo, con sede rispettivamente a Tarzo (Tv) e Este (Pd).
“Un'autorizzazione – commentano i Presidenti Carlo Antiga e Fabrizio Gastaldo – che testimonia la
validità del nostro progetto; un'operazione che parte da lontano e che si propone, nell'attuale
panorama bancario, come un modello finalizzato alla sicurezza ed alla crescita, in linea con i
principi mutualistici che hanno sempre ispirato il mondo delle BCC, all'interno del più ampio
quadro dell'auto-riforma delle Banche di Credito Cooperativo. Un'operazione che, siamo sicuri, i
nostri soci sapranno apprezzare in tutta la sua valenza.”
I due Presidenti sottolineano la rapidità della decisione di Banca d'Italia, alla quale il progetto è
stato sottoposto a metà luglio, a testimonianza della corretta strategia dei Consigli di
Amministrazione delle due Banche le quali “hanno ben chiara la consapevolezza che il contesto di
mercato oggi impone cambiamenti importanti ed un deciso rafforzamento organizzativo e
commerciale, alla ricerca di un sempre più elevato livello di servizio ai clienti, dell'efficienza
operativa ed economica, del migliore presidio dei rischi. Non solo per far fronte alle difficoltà
congiunturali, dovute al prolungarsi della crisi finanziaria ed economica, ma anche per reagire ad un
cambiamento sostanziale, che sta mutando la struttura stessa del settore bancario, dai requisiti
minimi (di capitale, di liquidità) sempre più elevati alle numerose normative di settore, dallo
sviluppo della tecnologia, che richiede investimenti elevati, al tessuto imprenditoriale che si sta
evolvendo verso imprese, anche di dimensione contenuta, in grado di competere sui mercati
internazionali.”
“Oggi per una banca risulta decisivo – ribadisce Carlo Antiga, Presidente di Banca Prealpi - dotarsi
di dimensioni di impresa che consentano economie di scala, diversificazione del rischio e del
reddito e basi organizzative sempre più solide. Da qui l'intensificazione del dialogo fra le due
banche e la presentazione del progetto industriale di fusione in Banca d'Italia, con l'obiettivo di far
decorrere gli effetti della fusione a partire dal 1° gennaio 2016.”
I principali obiettivi della fusione
“Riteniamo che oggi siano vincenti – prosegue Antiga - aggregazioni di banche che non insistono
sullo stesso territorio e che quindi non corrono il rischio di sovrapposizioni di sportelli né di
scontare le problematiche economiche di una stessa zona di operatività. La contiguità territoriale,
insomma, non sempre è un valore.”
“Si tratta di un'operazione fortemente innovativa e che farà scuola – sottolinea Fabrizio Gastaldo,
Presidente di Banca Atestina – perché offre le soluzioni più opportune rispetto al delicato momento
economico che sta vivendo il nostro Paese ed il nostro sistema bancario. Carlo Antiga ed io siamo
due imprenditori e come tali abbiamo pensato ad un progetto industriale valido, solido e ricco di
prospettive.”
Nessuna sovrapposizione: tutti i numeri della fusione
Le Banche non hanno sportelli sovrapposti e non presentano contiguità territoriale La Banca
aggregata conterà, infatti, su 42 sportelli (31 di Prealpi e 11 di Atestina) collocati in 37 comuni,
localizzati in 6 province: Treviso (25), Belluno (3), Padova (10), Venezia (2), Vicenza (1),
Pordenone (1). Un territorio che consente la diversificazione e la frammentazione del rischio e dei
flussi reddituali, nel contempo rientrando prevalentemente entro i confini regionali.
Al 31 dicembre 2014 Banca delle Prealpi aveva una compagine sociale di 6.907 soci e 262
dipendenti. Le masse intermediate ammontavano a 1,45 miliardi di euro di impieghi, 1,6 miliardi
di euro di raccolta diretta e circa 644 milioni di euro di raccolta indiretta. Il totale attivo
ammontava a 2,2 miliardi di euro ed i fondi propri a 217 milioni di euro. Banca Atestina, alla stessa
data, contava 91 dipendenti ed una compagine sociale d i 2.753 soci; il totale attivo era d i 518,4
milioni di euro ed i fondi propri 33,9 milioni di euro. Le masse intermediate ammontavano a
323,5 milioni di euro di impieghi, 395,2 milioni di euro di raccolta diretta e 129,2 milioni di euro
di raccolta indiretta.
Aggregando i dati di conto economico e di stato patrimoniale delle due Bcc al 31 dicembre
2014, risulterebbe una banca con le seguenti principali caratteristiche: total capital ratio al
17,64% e tier 1 capital ratio al 17,62% (entrambi ben superiori ai valori minimi regolamentari e
anche alla media delle Bcc/Cra del Veneto, rispettivamente 14,22% e 13,53%); fondi propri per
circa 251 milioni di euro; cost income al 51,64% e commissioni nette che incidono per il
62,18% sulle spese del personale; rapporto tra finanziamenti lordi verso clientela e debiti verso
clientela, comprensivi dei titoli di debito emessi, pari al 82,44%; circa 1,78 miliardi di euro di
finanziamenti lordi a clientela, con partite deteriorate al 13,76% degli impieghi (incidenza più
bassa di quella media delle Bcc del Veneto a 17,60%), sofferenze lorde al 8,57%, incagli al
4,14%; buona copertura delle partite deteriorate con rettifiche di valore complessive (44,24%
rispetto a 39,22% medio regionale): 57,25% quella delle sofferenze, 26,53% quella degli incagli;
un’incidenza del credito all’edilizia (costruzioni + attività immobiliari) rispetto al totale dei
finanziamenti erogati al 21,95% (media delle Bcc del Veneto a 23,23%).
Salvaguardati tutti i posti di lavoro
La fusione consentirà alla nuova realtà di diventare una banca protagonista del proprio sviluppo e
dei territori in cui è insediata e, di conseguenza, di garantire la conservazione dei posti di lavoro in
un momento in cui, nell'ambito bancario, questo non sempre è garantito. Inoltre, i dipendenti
avranno opportunità di carriera in un'organizzazione più vasta e improntata al merito e saranno
concordati con i sindacati opportuni sostegni per la mobilità territoriale, qualora necessaria. Non
sono previsti, insomma, né chiusura di sportelli, né esuberi. Le modalità operative di Banca delle
Prealpi, caratterizzate dal ritorno economico per i Soci (effettuato con numerose iniziative) e per i
Clienti, visto il competitivo impianto tariffario possibile anche per il positivo contenimento dei costi
di struttura e la loro ripartizione su di una vasta rete commerciale, offrono ampie garanzie sullo
sviluppo della nuova banca.
I tempi della fusione
Il progetto industriale di fusione preventivamente approvato dai CdA delle due banche, è stato
presentato in Banca d'Italia il 20 luglio 2015. Ricevute le necessarie autorizzazioni le Assemblee
straordinarie dei Soci verranno convocate entro e non oltre il 22 novembre e gli effetti della fusione,
ricevuto il via libera dai Soci, decorreranno dal 1° gennaio 2016. Durante il corso dell’esercizio
2015, le due Banche continueranno a svolgere in autonomia la propria operatività; peraltro,
successivamente all’autorizzazione alla fusione da parte della Banca d’Italia, la programmazione
del secondo semestre 2015 e l’operatività di entrambe le Banche si ispireranno a criteri condivisi.
I lavori per l'allineamento degli archivi informatici saranno agevolati dal fatto che entrambe le
Banche utilizzano il medesimo sistema informatico gestionale (SIB 2000 della società Phoenix
Informatica Bancaria SpA e il direzionale SID2000 di CSD Srl, società di sistema del Credito
Cooperativo).
La nuova Banca
Dopo la fusione, la Banca si presenterà nel padovano come “Atestina - Banca delle Prealpi, Credito
Cooperativo”, così come nella zona Feltrina la Banca Prealpi si presenta come “Banca delle
Prealpi in Val Belluna”. Nell’attuale sede della Banca Atestina verranno dislocati uffici
commerciali e di presidio delle filiali, nell'ottica di un ulteriore sviluppo. La Banca porrà una
particolare attenzione al potenziamento dell’assetto organizzativo e del sistema dei controlli interni,
in coerenza con una più ampia dimensione operativa, al fine di assicurare sempre un costante ed
efficace monitoraggio dei rischi.
“Sovente le banche sono accusate di subire gli eventi. Banca Prealpi e Banca Atestina – chiudono
Carlo Antiga e Fabrizio Gastaldo - stanno dimostrando invece con questa operazione di sapersi
muovere con tempestività e con lungimiranza, in uno scenario in rapido cambiamento, sia per il
quadro economico che per quello normativo. La nuova realtà bancaria che emergerà dalla fusione
potrà così rappresentare un polo aggregante, solido e ricco di prospettive, a garanzia dei soci e del
tessuto economico dei territori di riferimento.”
Banca Prealpi – Banca Atestina