Appunti dal Discorso Divino di Giovedì 17

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Appunti dal Discorso Divino di Giovedì 17
Appunti dal Discorso Divino di Giovedì 17 Settembre 2015 – Festività di Ganesha
♥ Discorso del pomeriggio
Om Sri Sai Ram. Mentre noi preghiamo, Swami è qui seduto sulla sedia, vestito di un abito color
arancione. Io ripeto ciò che Lui dice.
Nello stesso modo in cui un riflesso non è attaccato allo specchio e l'acqua non impregna una foglia
di loto, i peccati non rimangono addosso a un devoto. Nascita e morte vi seguono ovunque. Sono
queste le due ruote che muovono il carro della Creazione. Se si stacca una delle due ruote la
Creazione si ferma.
Incarnazioni dell'Amore Divino. Per ogni essere umano che nasce, la morte è inevitabile. Il viaggio
tra nascita e morte si chiama Vita. Se comprendete questa verità e usate propriamente la vostra vita,
realizzerete la vostra Divinità, che è la Realtà Suprema. Se l'uomo pensa di essere il corpo, a causa
della consapevolezza del corpo è soggetto ad ogni tipo di sofferenza e difficoltà.
Il corpo, composto dai cinque elementi, alla fine si immergerà in essi. Ogni uomo ha un corpo fatto
dei cinque elementi, ma per mezzo del corpo può ottenere Dio stesso. Quando capirete che il corpo
è un carro e lo condurrete sulla strada del Dharma, della Rettitudine, raggiungerete la Divinità. Per
chi vuole percorrere la strada del Dharma ci sono due ruote per il carro della vita: Amore e Servizio.
Se vi muovete sul cammino del Dharma con le due ruote dell'amore e del servizio, alla fine
raggiungerete Dio. Cinque cavalli trainano il carro: i cinque sensi. L'auriga che guida i cinque
cavalli dei sensi non è altro che la mente. E' con la mente che controlliamo i sensi e li facciamo
andare nella giusta direzione. Il padrone che sta viaggiando su questo carro non è altri che Dio nella
forma dell'atma. La vita dell'uomo consiste in questo: carro, cavalli, padrone e auriga.
Potete avere il padrone e i cavalli, ma se non avete le ruote non potete muovervi. Solo quando avete
le due ruote -sacrificio e amore- potete percorrere la strada seduti sul carro, incontro al vostro
destino. Potete avere anche tutto il resto, ma se non avete queste due ruote non andrete avanti.
Non è una cosa giusta sapere di essere l'auriga, ma non muoversi. Potete acquistare un'auto bella e
costosa, ma ci starete seduti tutta la vita? Pensare che l'auto sia la maggiore ricchezza, sedersi e
trascorrere così la propria vita è solo follia. Acquistate un'auto per spostarvi, non per tenerla sempre
parcheggiata. Il corpo è come un carro molto utile e prezioso. Ma credere che esso sia la verità
suprema e attaccarsi ad esso non è giusto. Usando il corpo dobbiamo raggiungere la nostra meta. Il
corpo è la base di tutte le azioni più nobili. Ma è temporaneo. Dio, che è eterno, è l'abitante del
corpo. Il festival di Ganapati dimostra bene questa verità. Al giorno d'oggi si va al mercato e si
acquistano statuette di Ganesha da mettere in casa per celebrare la festa. Ma nei tempi antichi, nei
villaggi, i devoti modellavano gli idoli e li adoravano. Li modellavano con la creta che si trovava
nei villaggi stessi e alla fine li immergevano nel pozzo del villaggio. C'è un sottile significato
interiore in questa celebrazione. Ganesha è l'aspetto della Divinità che vi benedice sul sentiero della
spiritualità. Qualunque attività cominciamo, prima adoriamo Ganesha. Quando diamo inizio a
qualunque azione materiale o spirituale, prima di tutto preghiamo Ganesha perché ci benedica. I
devoti sanno questa verità.
Ognuno ha sette chakra principali. Il viaggio spirituale comincia con il chakra Muladhara. C'è anche
un'energia che scorre lungo i nervi Ida e Pindala attraverso cui avviene questo percorso. L'energia
Kundalini risale dal chakra più basso, chiamato Muladhara, a quello più alto chiamato Sahasrara.
Molti sperimentano l'energia kundalini con la preghiera e la meditazione. Quando la kundalini
raggiunge il chakra superiore Sahasrara, si vede che tutto nell'Universo non è altro che Dio stesso.
C'è una sola Verità e gli studiosi la descrivono in molti modi. Quando realizzate la vostra Divinità
vedete Dio ovunque.
Anche per il vostro cammino spirituale dovete prima pregare Ganapati. Ecco perché Vinayaka è il
Signore del primo chakra. Se volete percorrere il cammino spirituale e progredire avete bisogno
della grazia di Ganesha. La grazia di Ganesha vi è indispensabile per liberarvi della coscienza del
corpo e ottenere la divinità. Quando Ganesha veniva modellato nella creta, tutti capivano che anche
il loro corpo era fatto di creta. Non è bene avere attaccamento verso il corpo che è solo temporaneo.
Il corpo si può trasformare in energia, come l'energia presente nella statua di Ganesha. Quando
instillate il principio della luce nel corpo inerte di Ganesha, egli prende vita. Noi adoriamo Ganesha.
Ciò da cui questo corpo sorge è ciò in cui si dissolve alla fine. Ciò che nasce fatto di creta si scioglie
nella creta in acqua. Anche questo corpo, nato dai cinque elementi, si immergerà alla fine nei cinque
elementi. Dovete capire il significato sottile della celebrazione di Ganesha. Ganapati insegna che
non siete il corpo ma Dio stesso. Per liberarvi della coscienza del corpo e ottenere la Divinità tutte
le vostre azioni devono essere permeate di Divinità. L'idolo inerte di Ganesha si riempie di luce
divina grazie all'adorazione che gli offriamo. Dobbiamo considerare il corpo come il tempio di Dio,
adorare Dio che vi risiede e alla fine ottenere Dio. Ogni volta che salutate qualcuno, quell'omaggio
raggiunge Dio. Chiunque criticate, quelle critiche raggiungono Dio. Sapere che tutti sono divini,
amare tutti e servire tutti è il segreto della vita. Questa festività dimostra questa verità.
In ogni festività indiana c'è un profondo significato. Solo quando celebrate una festa consapevoli
del suo profondo significato avrete i giusti risultati. Il problema è che pochi capiscono il vero
significato dei festival. Solo quando lo capirete, raggiungerete la meta e otterrete la beatitudine.
In una casa si doveva fare un certo tipo di rituale: il sacerdote preparò la lista delle offerte
necessarie. Nella casa in cui si conservavano le offerte arrivò un topo e se le mangiò.
Anche il topo ha un significato profondo: è l'ignoranza, piena di oscurità. Il topo arriva solo di
notte, non alla luce del sole. E' il simbolo del Tamo Guna, dell'inerzia. Quando la mente è piena di
coscienza del corpo e quindi di oscurità voi siete simili agli animali. Ganesha cavalca questo topo,
cioè lo tiene sotto controllo. Qual è il significato interiore? Ganesha è colui che ha vinto la
coscienza del corpo e l'ignoranza.
Ma, ritornando alla storia del rituale, bisognava trovare il modo di fermare il topo. Presero un gatto,
che si mise a rincorrere il topo, rovinando le offerte. Anche il gatto era difficile da controllare, così
lo misero sotto un cesto rovesciato. Per via del gatto nel cesto, il topo non si avvicinava alle offerte.
Questo tipo di adorazione rituale andò avanti per molti anni, finché avvenne che il cesto col gatto si
aggiunse per tradizione all'elenco del materiale richiesto per la puja. Del cocco, della frutta, un cesto
e un gatto. Chi continua questo tipo di tradizione è pieno di ignoranza. Ganesha è colui che vince
l'ignoranza.
Quando celebrate la festa di Ganesha non dovete ridurla al solo mangiare e cantare i bhajan.
Dovreste includervi il pensiero del cammino spirituale e il suo significato profondo. Partite dalla
coscienza del corpo - il chakra basso, Muladhara- e andate verso il chakra superiore -la coscienza
divina, Sahasrara. Se volete attraversare il ciclo delle nascite e delle morti, non è con le scritture o
con i riti che ci riuscirete, ma solo con il servizio e con l'amore. La meditazione e la rinuncia sono
pratiche difficili. L'amore e il servizio sono facili da mettere in pratica. Avrete compreso la festa di
Ganesha quando amerete tutti e servirete tutti. Concludo il mio discorso benedicendovi così che
adorando Ganapati possiate intraprendere il cammino spirituale e raggiungere la destinazione della
Divina Beatitudine.