veto players
Transcript
veto players
Attori istituzionali con poteri di veto (2) Teoria dei veto players La teoria degli attori con potere di veto (veto players) consente di comparare le istituzioni politiche dei vari paesi in modo coerente In effetti, la teoria traduce la struttura istituzionale di un determinato paese in termini di configurazione di attori con potere di veto Un attore con potere di veto è un attore individuale o collettivo il cui consenso è necessario per un cambiamento dello status quo politico Ci sono due tipi di veto player Un attore istituzionale con potere di veto è generato dalla costituzione di un paese Un attore partitico con potere di veto è generato dal modo in cui si svolge il gioco politico Anziché considerare il federalismo, il bicameralismo e il controllo costituzionale istituzioni completamente diverse che vanno studiate separatamente, potremmo considerarli costruttivamente forme diverse della stessa cosa; vale a dire, diversi tipi di attori istituzionali con potere di veto Tutte e tre le istituzioni frappongono degli ostacoli alla capacità degli attori politici di modificare lo status quo l’adozione del federalismo, del bicameralismo e del controllo di costituzionalità si può considerare equivalente all’incremento del numero di attori istituzionali con potere di veto di un paese la teoria dei veto players indica che i paesi in cui ci sono molti attori con potere di veto, con preferenze sulle politiche pubbliche in conflitto fra loro, tendono a essere caratterizzati da: 1. Maggiore stabilità delle politiche pubbliche 2. Mutamenti più marginali delle politiche 3. Una minor variazione nella dimensione di tali mutamenti 4. Poteri d’agenda più deboli Effetti di molti veto player Adattamento da Tsebelis G., Poteri di veto. Come funzionano le istituzioni politiche, Il Mulino, Bologna, 2004: Fig. I.1, p. 27. Due concetti fondamentali nella teoria dei veto players sono la nozione di curva di indifferenza e quella di insieme vincente Una curva di indifferenza è un insieme di punti tale per cui ciascun attore è indifferente tra due punti sulla stessa curva. Il punto ideale per un attore è quel punto che corrisponde alla politica preferita dall’attore stesso. Una alternativa è preferita a un’altra da un attore se è più vicina al suo punto ideale. Rappresentazione spaziale Funzioni di utilità continue in 1 sola dimensione Utilità Punto di massimo 1 medesimo livello di utilità per oi prodotto da 2 alternative (a, b) sull’unica dimensione a oi b Dimensione x ..e in 2 dimensioni “Cima della montagna” ossia punto ideale dell’attore oi, corrispondente al punto di massima utilità Curve di iso-utilità o curve di indifferenza Rappresentazione spaziale Quando le dimensioni dello spazio politico sono più di una, si hanno curve di iso-utilità o curve di indifferenza. Ovvero circonferenze i cui punti rappresentano tutti medesimi levelli di utilità. Queste circonferenze sono come curve di livello che in una cartina geografica raffigurano una montagna vista dall’alto. Ogni punto sulla curva è alla stessa altezza (ossia nel nostro caso produce la medesima utilità) Dimensione y a “cima della montagna”, o punto ideale a>b b Dimensione x Rappresentazione spaziale Con questo tipo di rappresentazione non è necessario rappresentare l’ordinata dell’utilità quando le dimensioni politiche sono due. La cima della “montagna” è il punto ideale dell’attore politico o istituzionale considerato (corrisponde alla combinazione di posizioni sulle due dimensioni che producono maggiore utilità) L’utilità diminuisce via via che ci allontaniamo dal punto ideale (“che scendiamo dalla cima della montagna”) Curva di indifferenza e punto ideale L’attore I, il cui punto ideale è al centro del cerchio, preferisce un punto interno alla circonferenza che passa per X , ossia interno a quella curva di indifferenza (per esempio P) piuttosto che un punto esterno , per esempio Z. X I P Y Z E’ indifferente fra X e Y perchè entrambi sulla circonferenza e quindi alla stessa distanza dal punti ideale I. Ovvero perchè entrambi sulla stessa curva di indifferenza Curva di indifferenza e punto ideale Se X fosse lo status quo e il mutamento dello status quo dipendesse solo da I, I sceglierebbe il proprio punto ideale (I ) come nuovo status quo X I P Y Z Curva di indifferenza e punto ideale Supponiamo che per modificare lo status quo occorra l’assenso di più di un attore. Perchè questi attori possano accordarsi su un nuovo status quo, occorre che esistano politiche più vicine per tutti ai rispettivi punti ideali dello status quo corrente. L’insieme di queste posizioni (che è un insieme di intersezione) si chiama insieme vincente (winset) dello status quo. La dimensione dell’insieme vincente ha un impatto significativo sugli esiti delle politiche pubbliche Stabilità delle politiche Quando l’insieme vincente è piccolo, una politica pubblica è più stabile perché ci sono poche alternative politiche che possono battere lo status quo. Quando è ampio, una politica pubblica è meno stabile in quanto ci sono molte alternative politiche che possono battere lo status quo in un confronto a coppie. La dimensione dell’insieme vincente ha un impatto significativo sugli esiti delle politiche pubbliche Dimensione dei mutamenti di policy Quando l’insieme vincente è piccolo, i mutamenti delle politiche devono essere necessariamente limitati; è impossibile spostarsi di molto dallo status quo. Quando l’insieme vincente è ampio, c’è la possibilità di introdurre dei cambiamenti più radicali. La dimensione dell’insieme vincente ha un impatto significativo sugli esiti delle politiche pubbliche Varianza nell’entità dei mutamenti di policy Quando l’insieme vincente è piccolo, i mutamenti di politiche pubbliche saranno limitati. Quando l’insieme vincente è grande, tuttavia, i mutamenti possono essere piccoli o grandi. Osserveremo pertanto una varianza più ampia nella dimensione dei mutamenti di politiche pubbliche. Mutamento dello status quo e sua varianza Premessa: chi è l’agenda setter ? Un attore che ha capacità di proporre il mutamento dello status quo e proteggere tale mutamento dall’intervento degli altri attori. (per esempio quando propone un progetto senza consentire ad altri di emendarlo ma solo di votare a favore o contro) la dimensione dell’insieme vincente ha un impatto significativo non solo sulle dimensioni del mutamento dello status quo ma anche sull’importanza dell’agenda setter Potere d’agenda quando l’insieme vincente è piccolo, l’agenda setter non può spostare la politica pubblica lontano da dove gli altri attori con potere di veto vorrebbero collocarla se fossero loro gli agenda setter quando l’insieme vincente è grande, l’attività propositiva diventa molto più importante perché l’agenda setter ha la possibilità di scegliere una politica parecchio diversa da quella che sceglierebbero gli altri attori con potere veto se fossero loro gli agenda setter Come incidono il numero degli attori con veto esistenti in un paese, e la distanza ideologica che li separa, sulla dimensione dell’insieme vincente? La teoria dei veto players mostra che un aumento del numero di veto players diminuisce l’ampiezza dell’insieme vincente o la lascia intatta ma non la accresce mai Diminuzione ampiezza insieme vincente Ampiezza insieme vincente inalterata Come incidono il numero degli attori con veto esistenti in un paese, e la distanza ideologica che li separa, sulla dimensione dell’insieme vincente? La teoria dei veto players mostra che un aumento della distanza ideologica tra i veto players riduce sempre l’ampiezza dell’insieme vincente la dimensione dell’insieme vincente in una situazione specifica è determinata congiuntamente dal numero degli attori con veto e dalla distanza ideologica che li separa In linea generale, possiamo aspettarci che la dimensione dell’insieme vincente si riduca all’aumentare del numero degli attori con veto e/o della distanza ideologica che li separa il federalismo, il bicameralismo e il controllo di costituzionalità sono tutte istituzioni che si possono riconcettualizzare come attori istituzionali con potere di veto i paesi in cui esistono istituzioni di questo tipo sono caratterizzate tendenzialmente da: 1. Stabilità delle politiche pubbliche 2. Piccole modificazioni delle politiche 3. Bassa varianza nella dimensione delle politiche 4. Deboli poteri di determinare l’agenda Leggere i sistemi politici guardando agli attori di veto (istituzionali e/o partitici) consente di cogliere somiglianze rispetto alla capacità di mutare lo status quo fra paesi che secondo qualsiasi altra tipologia o classificazione sarebbero considerati molto diversi