INTERVISTA Roberto Ferrari

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INTERVISTA Roberto Ferrari
intervista Roberto Ferrari
DJ a emissioni zero
Voce di Radio Deejay
e sogni da astronauta
nel cassetto, Roberto
Ferrari ha scelto una city
car elettrica per i suoi
spostamenti tra Milano e
dintorni.
• Stefano Troilo
Quando studiava da perito
elettronico si è costruito
un trasmettitore FM, dopo
il diploma ha acquistato
un’emittente vera radiofonica.
Alla fine degli anni Ottanta è
approdato alla corte di Claudio
Cecchetto a Radio Deejay e oggi
è ancora lì. Immutato anche il
suo vero sogno: fare l’astronauta.
In attesa di indossare una
tuta spaziale, Roberto Ferrari
conduce la trasmissione Ciao
Belli con Dj Angelo e si è messo
al volante di una Zero Evo, la
versione più evoluta della city
car elettrica che la Tazzari
Group costruisce nel distretto
di Imola. Il motivo? «Vorrei un
mondo meno inquinato per noi
e i nostri figli: guidare automobili
non inquinanti mi sembra un bel
modo di dare l’esempio».
Un dj tende a essere sempre
«sul pezzo». In questo caso è
meglio dire «sul mezzo»…
Sì, la mia passione per la
tecnologia mi porta a tenermi
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informato su ogni nuova
evoluzione. Chi mi segue alla
radio sa del mio desiderio di
andare nello spazio, ma ho
sempre avuto un altro sogno:
una macchina che non mi
facesse pagare la benzina. Fino
a qualche anno fa la pecca
maggiore delle auto elettriche
erano le batterie, soggette a
elevata usura. Ma viste quelle
attuali al litio ritengo che le
prestazioni abbiano raggiunto,
e in qualche caso superato,
quelle delle auto dal motore a
scoppio.
E poi è arrivata la Zero. Com’è
avvenuta la scelta di questa
city car?
In maniera del tutto inattesa.
Una sera di maggio ero in giro
per Milano e ne ho visto una
parcheggiata davanti a un
locale del centro in cui era in
corso un evento promozionale.
Mi ha colpito subito per la
sua linea avveniristica e
dall’estetica gradevole, cosa
non sempre scontata nei veicoli
elettrici, ma anche per la cura
dei dettagli all’interno. Grazie
al supporto del rivenditore, che
mi ha guidato nella scelta del
modello Evo poi personalizzato
col brand dell’energy-drink di
mia creazione, pochi giorni
dopo la macchina era già nel
mio garage.
Una giornata-tipo al volante?
Durante l’estate vivo sul Lago
maggiore e per recarmi al
lavoro, a Milano, mi basta
una sola ricarica. E una volta
giunto in radio, ne approfitto
comunque per ricaricarla. In
questo modo mi garantisco
autonomia supplementare per
eventuali spostamenti in centro.
Faccio la stessa cosa quando
vado in palestra, dove mi
concedono il favore di tenerla
attaccata un paio d’ore alla
presa di corrente del loro box.
Una cosa resa possibile dal
fatto che le batterie non hanno
il famigerato effetto memoria.
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elettrica. Del resto, oggi
comincia a esserci una maggiore
possibilità di scelta. Per questo
esorto tutti a seguire il mio
esempio.
Tra gli amici che lavorano nel
campo della musica qualcuno
l’ha già fatto.
So che Eros Ramazzotti vede di
buon occhio le auto elettriche
e non vedo l’ora di mostrargli la
mia fiammante Zero.
Si tratta della tua prima elettrica
in assoluto o in passato c’è stato
posto per un modello ibrido?
No, si tratta della mia prima
esperienza in tal senso. E non
ho mai pensato di acquistarne
una ibrida in quanto non la
considero una reale soluzione
per abbattere consumi e
inquinamento. I taxi di questo
tipo che attualmente circolano
a Milano e in altre città hanno
senza dubbio il loro pregio, ma
continuiamo a vivere in una bolla
di gas e le istituzioni dovrebbero
fare in modo che tutti i mezzi
pubblici fossero elettrici.
Le auto elettriche accedono nel
centro di Milano senza pagare
l’Ecopass.
Sì, ma la mobilità sostenibile
dovrebbe diventare un costume
condiviso da tutti, a partire da
noi che frequentiamo le grandi
città. Se fossi in Pisapia, abolirei
l’Ecopass per autorizzare i
soli veicoli elettrici all’accesso
al centro cittadino. Gli altri,
semplicemente, non entrano.
Senza ticket o permessi che
tengano.
Di fatto, le auto elettriche in
circolazione restano pochine…
Vero. Il problema percepito
è il loro costo elevato. La mia
Zero è costata 22.000 euro,
ma per una Tesla ne occorrono
molti di più. Il mercato italiano
è ancora indietro, rispetto ad
altri Paesi europei, e credo sia
giunto il momento di spingerlo
con incentivi e agevolazioni che
permettano al cittadino medio di
avere una macchina come la mia
spendendo 10.000 euro. Non
è un caso che, quando la gente
mi chiede delle informazioni a
riguardo, si entusiasmi sapendo
che è elettrica e si scoraggi
quando ne apprende il prezzo.
E gli ascoltatori cosa dicono?
In tanti si sono prima incuriositi
e poi complimentati per questa
scelta. Eppure ribadisco: è
necessario rendere queste
vetture accessibili a tutti. Molti,
potendo scegliere tra una
termica di piccola cilindrata e
una elettrica, non avrebbero
esitazioni a optare per
quest’ultima. Da parte mia non
posso far altro che consigliarla,
dopo averla provata: con 1,50
euro fai il pieno, vai dove vuoi in
qualsiasi condizione climatica,
non inquini né fai rumore.
C’è chi non riesce a fare a meno
del rombo del motore.
Contenti loro… io ritengo che
sia meglio non sentir nulla e
godere ugualmente di buone
prestazioni. Sono contrario
a ogni tipo di inquinamento,
compreso quello acustico. E
poi, se vivessimo in una città in
cui tutti i mezzi sono elettrici,
potremmo udire dei suoni oggi
sconosciuti e respirare aria
pulita.
Tutto ciò conduce a stili di vita
sostenibili. Come hanno reagito
i colleghi di radio a questa
novità?
Tutti conoscono la mia
stravaganza e i miei sogni da
astronauta, ma ne sono rimasti
piacevolmente stupiti. Hanno
subito voluto saperne di più e
qualcuno sta cominciando a
valutare l’acquisto di un’auto
Si può pensare anche a un
bell’impianto fotovoltaico sul
terrazzo di casa?
Esatto. Ho acquistato casa
all’ultimo piano proprio perché in
futuro farò installare dei pannelli
solari. Se tutti potessimo fare la
nostra parte in questo senso,
vivremmo in un mondo migliore.
E resto convinto che il futuro sia
ad appannaggio delle energie
rinnovabili e dell’elettricità.
Strade come il nucleare, sul
quale ho espresso un voto
contrario agli ultimi referendum,
sono obsolete e pericolose.
L’atomo ha procurato molti
problemi che non sappiamo
quando si risolveranno. Prima di
andarcene su un altro pianeta,
proviamo a salvare il nostro.
I panorami interrotti da pale
eoliche e impianti fotovoltaici a
terra possono non piacere, ma
li accetto se possono essere
utili a risolvere il problema
dell’inquinamento.
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© riproduzione vietata
D’inverno, invece?
Vivendo a Buccinasco (un
comune a circa 7 km da
Milano, ndr) potrei circolare
tre giorni senza ricaricarla.
L’unico problema è che non
posso percorrere autostrade
e tangenziali, perché la Zero è
omologata come un quadriciclo
a motore. Ma se questa
situazione dovesse cambiare,
potrei fare del tutto a meno
dell’auto col motore termico.
Ne ha una anche Renato Zero.
Questa notizia mi rende
felice perché io sono un
vero «sorcino». I personaggi
dello spettacolo possono
farsi promotori della mobilità
sostenibile in forza del loro
contatto continuo col pubblico.
Nel mio piccolo, durante le
trasmissioni, faccio quel che
posso.
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