Il numero di Bacon e la fragilità delle organizzazioni Programma

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Il numero di Bacon e la fragilità delle organizzazioni Programma
Il numero di Bacon e la fragilità delle
organizzazioni
Sessione di Studi in occasione
della consegna dei Diplomi di
“Magister Artis in Ingegneria dell’Impresa”
“Master of Business Engineering”
e del conferimento dei
“Master Executive Awards”
A.A. 2008-2009
18 Gennaio 2010
Villa Mondragone - Salone degli Svizzeri
Via Frascati, 51 - Monte Porzio Catone
Francesco de Marco, “Guendalina. Ricordi di guerra”, 2007
Nel 1997 un gruppo di studenti del William & Mary College,
probabilmente in stato confusionale, giunse alla conclusione che
l’attore Kevin Bacon costituisse il centro dell’universo
cinematografico. Questa idea acquisì una certa popolarità negli
Usa, tanto che due informatici dell’Università della Virginia
lanciarono sul Web un sito chiamato “The Oracle of Bacon”
(http://oracleofbacon.org). Il sito calcola il numero minimo di passi
(numero di Bacon) che collegano Kevin Bacon con qualunque
altro attore al mondo.
Le statistiche riportano che, negli ultimi 100 anni circa, oltre
seicentomila attori hanno recitato in più di duecentomila film. Chi
ha recitato in un film con Kevin Bacon ha un “numero di Bacon”
pari a 1 (l’attore in persona, essendo il centro della rete, ha un
numero di Bacon uguale a zero). Un attore che non ha recitato
direttamente con lui, ma con qualcuno che lo ha fatto, ha un
numero di Bacon pari a 2; e così via. La media è pari a 2,984, il
che significa che meno di tre link separano Bacon da qualunque
altro attore al mondo (per la cronaca, il vero centro della
cinematografia mondiale è l’attore Dennis Hopper: infatti la media
dei numeri di Hopper è solo 2,776). Insomma, l’insieme degli
attori cinematografici degli ultimi cento anni, pur molto numeroso,
è un “piccolo mondo”!
Le relazioni all’interno dei piccoli mondi costituiscono reti a
invarianza di scala, caratterizzate da pochi hub fortemente connessi
e moltissimi nodi con limitato numero di collegamenti. Rispetto
alle reti casuali, in cui la distribuzione dei nodi rispetto ai link è di
tipo poissoniano (reti “democratiche” in cui il numero delle
connessioni dei singoli nodi varia poco), quelle ad invarianza di
scala sono estremamente resilienti rispetto a malfunzionamenti
accidentali. Purtroppo il rovescio della medaglia è che se il
malfunzionamento non è di natura casuale, ma interessa
prevalentemente gli hub, queste reti degradano molto velocemente:
manifestano quindi una estrema vulnerabilità ad attacchi mirati.
I piccoli mondi sono più diffusi di quanto possiamo immaginare.
Alcuni esempi:
• la struttura fisica di internet, ovvero la rete dei server e delle
loro interconnessioni;
• la rete di relazioni sessuali nella popolazione;
• la rete delle persone connesse da messaggi di posta elettronica;
• la rete di pubblicazioni scientifiche interconnesse dalle citazioni;
• la rete di alleanze e partnership tra imprese;
• la rete degli agenti all’interno di organizzazioni complesse.
Lo studio delle proprietà topologiche del sistema
relazionale formale e informale nelle organizzazioni multi
agente può fornire importanti indicazioni dal punto di vista
della circolazione di informazioni, della formazione di
opinioni, della generazione di capitale sociale, della gestione
dei cambiamenti. La disponibilità di sofisticati strumenti di
analisi apre nuove possibilità per la comprensione dei
comportamenti organizzativi e per la progettazione di nuovi
sistemi di governance.
Programma
16:30
Apertura dei lavori
Renato Lauro, Magnifico Rettore dell'Università di Roma
"Tor Vergata"
17:00
Interventi di:
Stefania Di Cristofaro, Strategy & Market Development e
Director, CSC Italia
Roberto Vacca, Ingegnere e scrittore
Giuseppe Zollo, Ordinario di Ingegneria Gestionale,
Università di Napoli “Federico II”
Agostino La Bella, Prorettore per l’organizzazione e
sviluppo, Università di Roma "Tor Vergata"
19:00
Consegna dei diplomi Magister Artis in Ingegneria
dell'Impresa
19:15
Conferimento dei "Master Executive Awards"
a cura di Raffaele Giannetti (ISED), con la testimonianza di
Andrea Scione (Altran), ex-allievo
19:30
Cocktail
Progetto grafico: Guendalina Capece

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