Perchè il nostro giornalino Il Papa ha acceso l`Albero di Gubbio Chi
Transcript
Perchè il nostro giornalino Il Papa ha acceso l`Albero di Gubbio Chi
Scientifica-Mente Scuola Primaria M. Montessori - 2° Circolo Didattico “A. Moro” - Gubbio La pace non può essere mantenuta con la forza, ma può essere solo raggiunta con la comprensione. (A. Einstein) Perchè il nostro giornalino Il Papa ha acceso l’Albero di Gubbio I ’albero di Natale di Gubbio venne acceso per la prima volta nel 1981 da un gruppo di volontari che decisero di disegnare la sagoma di un abete sul versante del Monte Ingino. L’albero entrò nel Guinness dei primati nel 1991 come l’albero di Natale più grande del mondo. All’inizio furono 27 i soci che fecero parte per primi del coFotomontaggio di Papa Francesco con mitato degli (alberaioli) che l’Albero di Gubbio portò alla realizzazione di questa grande opera. Oggi il comitato conta circa 40 soci. L’Albero di Gubbio è adagiato sul Monte Ingino ed è costituito da corpi illuminati per oltre 250 punti; è alto oltre 650 metri. L’albero di Natale rende anche dedizione al Patrono S. Ubaldo e viene acceso ogni anno il 7 dicembre da varie personalità importanti: nel 2012 venne acceso dal Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, mentre nel 2011 fu il Santo Padre Benedetto XVI. Quest’anno è stato acceso da Papa Francesco. Flavia Marco Martina Caterina l nostro giornalino è nato da un’idea di uno studen te della classe 4ª. È stato creato per dare voce agli alunni, l’editoriale si impegna ad appassionare e far divertire i lettori. Il giornalino si chiama Scientifica-Mente poiché riguarda argomenti scientifici, culturali, esperimenti, tradizioni e tanto altro… Il primo numero esce a Natale e per questo saranno presenti poesie e un articolo sull’albero di Natale più grande del mondo. Il nostro obbiettivo è quello di divulgare e far conoscere le nostre idee, per questo il gio-rnalino sarà divulgato alle persone che ci circondano, ma anche, via rete, nelle scuole Mon-tessori di altri paesi, come l’Olanda e l’ Inghilterra. Speriamo di riuscire nei nostri intenti. Buona lettura... Edoardo B. Maria C. Leonardo P. Tanti eugubini hanno seguito la cerimonia del 7 dicembre L Chi ci pensa? Il Natale dei nostri nonni Conosciamo il nostro cervello. I ricordi delle Feste di una volta. I a nostra classe ha svolto una piccola “in dagine” tra i nostri nonni e persone anziane per capire come vivevano il Natale e le tradizioni del periodo. È emerso che una volta il Natale era molto diverso da oggi, sia per i regali che si ricevevano, sia per i cibi che si mangiavano, che per come si trascorreva il giorno di festa. Nei giorni precedenti il Natale chi poteva preparava il presepe e l’albero, ma non tutti. Il presepe era più diffuso fra quelli che abitavano in campagna perchè era più facile procurarsi il muschio. La vigilia di Natale era un giorno un po’ come gli altri, a parte che a tarda Per i nonni un Natale sera si andava tutti alla messa di mezzanotte. molto diverso da oggi Invece il giorno di Natale era abbastanza diverso dagli altri: appena ci si alzava si andava a vedere che cosa aveva portato Gesù Bambino. A pranzo, poi, si invitavano i parenti e si mangiavano le cose più l cervello è il nostro sistema nervoso all’interno del “Cranio”. Il cervello controlla tutte le nostre funzioni vitali,inclusa la frequenza cardiaca. Controlla la formazione dei nostri pensieri e i movimenti. Comprende tre parti:Il Prosencefalo, il Mesencefalo e il Romboncefalo. La parte più ampia è il Prosencefalo ed è diviso in due metà chiamate: ”emisferi celebrali”. Il cervello è composto da dei giri celebrali formati da lobi e solchi che sono nell’emisfero celebrale sinistro. All’interno del cervello troviamo materia grigia e materia bianca:la materia grigia comprende le cellule nervose, mentre la materia bianca comprende le fibre nervose. Le cellule del cervello si chiamano neuroni e hanno diverse funzioni vitali rispetto alle cellule sanguigne. Alberto F. Gaia A. Giulia C. L Scientifica-Mente Natale È arrivato Natale È arrivato Natale! / Un giorno speciale. / Perché nasce Gesù, / che è un dono da lassù. / Anche Babbo Natale / partecipa alla festa, / con i doni che porta nella cesta. / Vengono preparate le letterine, / dai bambini che le tagliano fine. / Perché arriva Babbo Natale / e nel mondo se ne va il male. / Il 25 Dicembre giocando / si canta e si balla festeggiando. La storia di Babbo Natale C’era un uomo, di nome Nicola, che donava agli altri tutto quello che aveva. Divenne vescovo di Mira e poi santo; dopo la sua morte, fu molto amato dai bambini, che gli scrivevano letterine per chiedergli dolcetti o doni. Diventò famoso in tutto il mondo, anche con il nome di Santa Claus. Si racconta che desse la caccia a un demone che entrava nelle case passando dal camino e che sia riuscito a sottometerlo, costringendolo a portare doni ai bambini che aveva spaventato. Non si sa se Babbo Natale sia san Nicola, quel demone divenuto buono o un uomo che seguì il suo esempio: quel che è certo, e che è amato da grandi e piccini. Il Natale dei nostri nonni Il significato dell’Albero di Natale... L BLOWIN IN THE WIND (Bob Dylan) How many roads must a man walk down / Before you call him a man? / Yes, ‘n’ how many seas must a white dove sail / Before she sleeps in the sand? / Yes, ‘n’ how many times must the cannon balls fly / Before they’re forever banned? / The answer, my friend, is blowin’ in the wind, / The answer is blowin’ in the wind. / How many times must a man look up / Before he can see the sky? / Yes, ‘n’ how many ears must one man have / Before he can hear people cry? /Yes, ‘n’ how many deaths will it take till he knows / That too many people have died? / The answer, my friend, is blowin’ in the wind, / The answer is blowin’ in the wind. / How many years can a mountain exist / Before it’s washed to the sea? / Yes, ‘n’ how many years can some people exist / Before they’re allowed to be free? / Yes, ‘n’ how many times can a man turn his head, / Pretending he just doesn’t see? / The answer, my friend, is blowin’ in the wind, / The answer is blowin’ in the wind. buone. Con il cibo che rimaneva si organizzava il cenone della sera, seguito dalle castagne cotte sul fuoco. Prima di andare a letto si diceva una preghiera per ringraziare il Signore per i regali ricevuti, poco costosi, ma comunque significativi. I regali più diffusi erano torroncini, mandarini e castagne insieme a sciarpe e maglie di lana. Gesù Bambino la notte di Natale, portava giochi di legno e da tavolo, come le carte per giocare a Sorchietta, Scala Quaranta e Ramino, oltre a bambole di pezza, macchine con filo e libri. Se i regali di allora erano diversi da quelli di oggi, i cibi che si mangiavano, in parte, sono quelli che ancora oggi appartengono alla tradizione natalizia come i cappelletti in brodo, la parmigiana di gobbi, il cappone e le castagne. In conclusione, nonostante una volta c’erano meno giochi e più povertà, i nostri nonni ci hanno detto che per loro il Natale era migliore quando erano bambini. Perché da bambini è un giorno che si aspetta con impazienza tutto l’anno e perché veniva vissuto con maggiore autenticità. Le case erano meno addobbate, i regali pochi e i cibi meno raffinati, ma lo spirito natalizio era più autentico rispetto ad oggi, perso tra tante cose che spesso però sono inutili. Classe V Ricetta di Natale Parmigiana di Gobbi Ingredienti: -Gobbo -Uovo -Farina -Sugo di pomodoro -Parmigiano Procedimento: Si sceglie il gobbo e si sfila bene. Si cuoce in acqua calda bollente e sale per circa 40 minuti. Si passa sulla farina, sull’uovo e si frigge in olio bollente. Poi si prende una pirofila, si fa uno strato di gobbo, sugo e parmigiano, ci si mettono alcuni fiocchetti di burro e si inforna per 20 minuti a 180°. Maria C. Poesia di Natale Oh stella stellina /che brilli lassù / riavvia il tuo lume / che nasce Gesù./ Oh cuore piccino / che attendi laggiù / prepara i tuoi doni / che passa Gesù. / Tutti i bambini / grandi e piccini, / attendono la notte / di Natale per ricevere / Babbo Natale. / Babbo Natale / passando con la / sua slitta saluta / i bambini con grande / gioia e augurando / Buon Natale! The first Christmas tree The first Christmas tree hung in Europe upside down. / An old legend says the idea came from Martin Luther. / One night, he saw stars through the trees. / Back at home, he lit up his tree with candless. Classe IV La storia legata a San Bonifacio. a tradizione dell’albero di Natale non è stata provata con chiarezza. L’usanza viene dalla Germania del XVI secolo. Ma esiste una leggenda che risale a secoli prima. Una storia lega l’albero di Natale a San Bonifacio Santo nato in Inghilterra intorno al 680 che evangelizzò le popolazioni Germaniche. Bonifacio affrontò i pagani presso la “Sacra Quercia del Tuono di Geismar” per adorare il dio Thor. Il Santo, con un gruppo di discepoli, arrivò nella radura dov’era la “Sacra Quercia” e gridò: «Questa è la vostra Quercia del Tuono e questa è la croce di Cristo che spezzerà il martello del falso dio Thor». Presa una scure cominciò a colpire l’albero sacro. Un forte vento si levò all’improvviso, l’albero cadde e si spezzò in quattro parti. Dietro l’imponente quercia stava un giovane abete verde. San Bonifacio si rivolse ai pagani: «Questo piccolo albero sarà il vostro sacro albero questa notte. È il legno della pace, poiché le vostre case sono costruite di abete. È il segno di una vita senza fine, poiché le sue foglie sono sempre verdi. Osservate come punta diritto verso il cielo. Che questo sia chiamato l’albero di Cristo bambino; riunitevi intorno ad esso, non nella selva, ma nelle vostre case; là non si compiranno riti di sangue, ma doni d’amore e riti di bontà». Bonifacio convertì i pagani e il capo del villaggio mise un abete nella sua casa, ponendo sopra ai rami delle candele. Il motivo caratteristico, nell’uso cristiano dell’albero di Natale, sta nella L contrapposizione simbolica di Adamo ed Eva (raffiguranti l’umanità intera), provati e caduti davanti all’albero dell’Eden, che si ritrovano, con la nascita di Gesù Cristo, davanti all’albero della vita, perdonati e riconciliati.Per molto tempo la tradizione dell’albero di Natale rimase tipica delle regioni protestanti della Germania e solo nei primi decenni del XIX secolo si diffuse nei paesi cattolici. Maria Vittoria, Elena P., Elena F. ... e del presepe Nacque a Greccio (Rieti) grazie ad una rievocaione di San Francesco. a parola “presepe” deriva dal latino “Presepium” che significa “mangiatoia” ovvero dove nacque Gesù. Il primo presepe vivente fu realizzato da S. Francesco d’ Assisi a Greggio (Rieti) nel Natale 1223. Quella del presepe è una tradizione Italiana non consumistica della nascita a Betlemme di Gesù, Dio che si è fatto uomo ed è venuto ad abitare tra noi. In Italia tra il 1400 e il 1500 compaiono i primi presepi. I personaggi sono statue colorate e a volte a dimensioni reali. Il presepe è una rappresentazione simbolica che ripropone i valori morali della religione cattolica quali la fratellanza, lo stare insieme e il condividere gli stessi sentimenti di devozione e di amore nei confronti di Gesù. Greta, Rebecca L Scientifica-Mente Vita della Scuola Un laboratorio di scrittura Il Plastico di storia I segni grafici al Palazzo dei Consoli. Progetto sull’evoluzione dell’uomo. G I iovedì 11 dicembre 2014, noi alunni di classe 4ª siamo andati al Palazzo dei Consoli per fare un laboratorio di scrittura: cuneiforme, egiziana, amanuense e umbra, latina ed etrusca. La scrittura cuneiforme — La scrittura cuneiforme è la scrittura fatta su tavolette d’ argilla con uno “stilo”. Fu usata dagli Assiri e dai Babilonesi. Lo stilo è un bastoncino di legno, ad una estremità ha un triangolo e l’ altra parte è appuntita. Su tavolette d’argilla e con lo stilo, dalla parte triangolare, disegnavano triangoli e dall’ altra righe. Scrivevano tutto ciò che vendevano e solo gli scribi erano capaci di scrivere . Era una scrittura complessa. Se sbagliavano facevano pressione sull’ argilla fresca e il segno andava via. La scrittura egiziana — La scrittura egiziana non fu più fatta su tavolette d’argilla ma su fogli di papiro; tagliavano il fusto della pianta in striscioline e le disponevano una accanto all’ altra a modo di cestino. Poi la pressavano ottenendo così un foglio che veniva essiccato al sole. Gli egiLe Tavole Eugubine ziani prendevano il papiro e uno “stilo arrotondato” che veniva intinto nell’inchiostro e si disegnavano così i geroglifici. I geroglifici sono dei disegni che rappresentano determinate lettere o parole. La scrittura amanuense — La scrittura amanuense, è quella fatta dai monaci. Era fatta su pergamena che è la pelle delle pecore essiccata . Veniva intinta nell’ inchiostro una penna d’oca che si utilizzava per scrivere. La scrittura umbra, latina ed etrusca. La scrittura umbra, latina ed etrusca — Era fatta su una lastra di rame o di bronzo con un punteruolo. Si scriveva incominciando da destra verso sinistra. Questa è la scrittura che è stata usata per le Tavole Eugubine. Riflessioni — Abbiamo scoperto i vari tipi di scrittura di chi è vissuto prima di noi. La scrittura che ci è piaciuta in modo particolare è quella umbra perchè ci siamo divertiti molto ad usare il punteruolo di ferro per incidere le parole sui fogli di rame. La scrittura più difficile da eseguire ci è sembrata quella egiziana perchè è necessaria una notevole abilità per raffigurare i geroglifici. È stato interessante anche immedesimarci nei panni di un ragazzo babilonese ed egiziano ed immaginare la loro esperienza scolastica completamente diversa dalla nostra. Basta pensare che mentre noi andiamo in cartolibreria a comperare i quaderni, un ragazzo babilonese doveva recarsi al fiume e rifornirsi di argilla per costruire la propria tavoletta. Agnese l plastico che andremo a realizzare rappresenta l’evo luzione dell’uomo: dal primo uomo simile ad una scim mia all’homo sapiens sapiens. È composto da: carta, cartone e polistirolo. Con questo plastico vogliamo far vedere come l’uomo abbia a poco poco conquistato la posizione eretta e abbia poi compiuto grandi conquiste, fino ad arrivare alla grande scoperta della scrittura. Il plastico verrà realizzato da noi bambini di classe 3ª e colorato con i colori Evoluzione dell’uomo acrilici. Vi rappresenteremo un fiume, un ghiacciaio, una caverna, una palafitta e degli alberi, che abbiamo già costruito con ovatta verde e con un po’ di spezie e prezzemolo. Gli ominidi sono stati invece creati con il das di colore bianco, poi colorati di marrone. Questo progetto ci accompagnerà per tutto l’anno scolastico. Classe III Archeologi per un giorno Visita al teatro Romano. M artedi’ 4 novembre noi bambini di classe 3ª ci siamo recati presso il teatro romano. Le esperte ci hanno illustrato il lavoro che avremmo svolto e da veri archeologi abbiamo dato inizio allo scavo. Abbiamo tolto lo strato di sabbia dell’unità stratigrafica numero 2 e abbiamo trovato pezzi di vasi antichi e due monete: li ab- Il Teatro Romano di Gubbio biamo catalogati e analizzati. Ci siamo divertiti anche a ricostruire, come se fossero puzzle, vasi di terracotta e argilla, ma, come ci ha poi spiegato l’esperta, non sempre si possono ritrovare tutti i pezzi degli oggetti. Siamo poi andati a visitare il museo e abbiamo potuto ammirare una vecchia “domus” romana, il cui pavimento era stato realizzato con un bellissimo mosaico. In conclusione possiamo dire di aver trascorso una splendida mattinata. Classe III Scientifica-Mente Laboratorio di ludoteca Un gioco davvero interessante. P er il laboratorio di ludoteca qualche giorno fa è venuta Debora, ci ha dato un cartoncino a ciascuno, ed anche un foglio arancione. Ha detto che avremmo realizzato un gioco chiamato: il gioco delle jene . Questo gioco proviene dal Sudan. Piano, piano, Debora ci ha spiegato anche che dovevamo attaccare il foglio arancione sul cartoncino. Con il righello e la matita abbiamo tracciato un percorso ed abbiamo attaccato dei piccoli cartoncini gialli. Con la penna rossa e blu abbiamo disegnato delle frecce, quelle rosse indicavano il ritorno al villaggio ,e, quelle blu il percorso per andare al pozzo e prendere l’acqua. Abbiamo realizzato con dei bastoncini di legno, di diverse dimensioni, con una carta ruvida li abbiamo un po’ scartavetrati, e poi li abbiamo colorati, quello maggiore era colorato di rosso, quello medio di arancione e quello più piccolo lo abbiamo colorato di colore verde. Nel gioco le regole stabilisconi che possono partecipare al massimo quattro persone. Uno di loro deve fare la jena mentre le altre tre fanno le madri. Il gioco consiste nell’arrivare al pozzo prendere l’ acqua e ritornare al villaggio, ma, se la jena riesce a mangiare tutte e tre le madri, vince la jena. Invece se una delle tre madri arriva al Realizzazioni colorate nel laboratorio villaggio con l’acqua prima che la jena la mangi, vince una delle tre madri. Insomma quest’esperienza suggerisce che per giocare e divertirsi bastano cose semplici e poco costose... Davvero una bella esperienza! Classe V GIORNATA ALL’UNICREDIT Per la giornata del risparmio, siamo andati a visitare la filiale dell’Unicredit, dove ci hanno parlato di diversi tipi di risparmio. Poi ci hanno detto di partecipare ad un concorso sul risparmio, elaborando un disegno. Il concorso era aperto a più di cinquemila bambini e uno dei premi è stato vinto da Gaia, una bambina della nostra scuola. Il premio verrà consegnato a gennaio. Caterina TUTTI IN LUDOTECA Noi alunni della classe prima, siamo andati in ludoteca a piedi e durante la camminata abbiamo visto tante cose: il mercato le macchine, i signori , i ragazzi e molte altre cose. Quando siamo arrivati in ludoteca abbiamo cominciato a colorare dei birilli di carta con i pennelli e le tempere, poi abbiamo giocato e ci siamo molto divertiti. Verso l’ora di pranzo siamo tornati a scuola. Classe I Vita della Scuola La mostra di Niccolò Machiavelli Un importante appuntamento a Perugia per scoprire chi era questo famoso scrittore. L e classi 3ª 4ª 5ª sono anda te, lunedì 22 dicembre, alla mostra di Niccolò Machiavelli a Perugia con il pulmino. Machiavelli stato uno storico, scrittore, drammaturgo, politico e filosofo italiano. La vita di Niccolò Machiavelli Nicolò Machiavelli, nacque a Firenze nel 1469, da una famiglia nobile. Della sua adolescenza e formazione culturale sappiamo ben poco, ma certamente seguì studi umanistici. Ricevette l’ incarico di “segretario”nella Repubblica nata a Firenze nel 1494, in seguito alla discesa in Italia di Carlo VIII e venne inviato come osservatore presso molte corti italiane ed europee. Poté cosi acquistare conoscenza diretta degli avvenimenti politici di quegli anni ed, in particolare, della perdita di equilibrio e d’indipendenza degli stati italiani. Nel 1501 sposo Marietta Orsini dalla quale ebbe sei figli. Tuttavia nel 1512 quando i Medici ritornarono a Firenze, Machivelli venne condannato ad un anno di confino con l’ accusa di aver tramato una congiura contro di loro. Si ritirò in un suo podere a San Casciano, nei pressi di Firenze, dove rimase per tutto il resto della sua vita dedicandosi allo studio, specialmente della storia romana e alla sua attività di scrittore, quando nel 1527 i Medici vennero nuovamente cacciati da Firenze. Machiavelli sperò di poter riottenere il suo incarico, ma gli venne negato in quando sospettato di aver rapporti con la signoria medicea. Deluso e addolorato si ammalò e morì in quello stesso anno. Machiavelli scrisse molte opere sia di carattere letterario che storico–politico. Il suo capolavoro è “il Principe”. Giulia S. Giulia C. Maria Ludovica C. SAN FRANCESCO E IL LUPO Noi bambini della 2ª classe della scuola Maria Montessori, martedì 11 Novembre siamo andati al Palazzo dei Consoli. Alle 9.00 siamo partiti da scuola a piedi ed è stato molto divertente. Appena siamo arrivati, una signora ci ha fatto fare un puzzle di San Francesco e il lupo, poi siamo andati nel museo del Palazzo dei Consoli dove abbiamo fatto una breve recita. Infine siamo andati nella chiesa dei Muratori dove c’era la tomba del lupo. Ci siamo divertiti tanto. Classe II Scientifica-Mente Scienze Il pinguino, un animale fuori dal comune Vive a temperature rigide sono uccelli che non volano e mammiferi che nuotano come pesci. S olo alcuni animali possono vivere nell’Artide e nell’Antartide, quelli che hanno una “temperatura costante” che resiste alle rigidità. Sono i pinguini animali fuori dal comune: uccelli che non volano, mammiferi che nuotano come pesci,animali acquatici che scivolano sul ghiaccio. Perché i pinguini vivono in colonie? I pinguini, quando è inverno, si raggruppano e mettono in funzione il calore corporeo. Grazie alle loro colonie, resistono a venti fino a 140Km/h e temperature rigide (-50°C). Dove si riuniscono? Gli abitanti più numerosi dell’Antartico sono i pinguini, ma ci sono solo due specie: il pinguino di Adelia e il pinguino Imperatore. Ad Aprile 14000 pinguini si riuniscono per la cova. I pinguini imperatore femmina depongono l’uovo e il maschio lo cura. I pinguini di Adelia si alternano. Perché durante la cova i pinguini dimagriscono? I pinguini non si spostano dalla tana per via dell’ affidamento dell’ uovo, così perdono metà del loro peso. I pinguini maschi recuperano il peso quando la femmina gli dà il cambio. I piccoli vanno in mare da soli a metà estate. Dove si alimentano i pinguini? I pinguini cacPROGETTO CONTINUITÀ Nella scuola Montessori i bambini che frequentano l’ultimo anno della Casa dei Bambini e la classe V, hanno piantato dei semi di quercia (ghianda) dentro dei vasi. Abbiamo messo del terriccio di humus e poi due ghiande. Dopo che tutti hanno finito l’operazione di piantare il proprio seme, ognuno ha messo sopra ogni vaso un po’ di muschio per mantenere la giusta umidità. Poi abbiamo posizionato i vasi vicino la luce del sole. Questo esperimento è stato fatto per capire che dal seme può nascere una pianEsperimento piantando ta e per capire quanto temsemi di quercia po impiega. Abbiamo effettuato questo esperimento così al termine dell’anno scolastico lasceremo in eredità la pianta germogliata ai bimbi che entreranno nella scuola primaria. Giovanni C. Sebastiano R. La climatologia Esploriamo le dinamiche del clima. ciano in mare, in cerca di pesci, ma sono minacciati dalla foca leopardo. Il loro nuoto raggiunge i 50 km all’ora. Il pinguino imperatore, può immergersi fino a 18 minuti! Il pinguino caccia i pesci. È cacciato dalla foca leopardo. Schiaffeggia la foca elefante In famiglia la madre imbecca i pinguini dopo la schiusa: il pinguinotto ha le ali ricoperte di scaglie e a paletta. Le zampe hanno quattro dita, una libera e tre unite dalle membrane. Pinguini a rischio? La specie più a rischio di tutti i pinguini sono i pinguini di Northern Rockopper, nel Tristan da Cunha, in calo da 30 anni. Giovanni M.A. Alessandro M. SPETTACOLO IN INGLESE Le classi 2ª, 3ª, 4ª e 5ª, della scuola primaria M. Montessori, da due anni partecipano al laboratorio teatrale in lingua inglese intitolato con Luke, simpatico attore madrelingua. Ogni gruppo formato dalle varie classi elabora e interpreta una piccola storia in lingua inglese. La storia si sviluppa in otto lezioni che si tengono nel refettorio della biblioteca Sperelliana. Ogni bambino ha delle parti che assemblate formano lo spettacolo. Noi bambini ci divertiamo molto a partecipare a questo laboratorio perché si fanno balli e espressioni buffe che a tutti noi fanno ridere. In questa piccola spiegazione di quello che facciamo durante un tempo dell’anno scolastico vi vogliamo far capire che è bello e costruttivo fare dei laboratori in lingua straniera. Se vuoi sapere qual è il clima di un luogo non devi guardare alle piogge di un giorno o di un anno, ma devi fare la media di molti anni ( circa 20). La scienza che studia il clima è la climatologia. Il clima determina il tipo di flora e fauna presente in una particolare area e il tipo di attività umane che vi si possono svolgere. L’uomo per vivere deve mantenere costante la temperatura interna (37 gradi): per questo con il tempo ha im- L C he cos’è il clima? Il clima è l’insieme dei fenomeni che avvengono nel l’atmosfera visti nel corso del tempo: temperatura, pioggia, neve, nuvole, sereno, fulmini e vento. La marcia dei pinguini Scientifica-Mente La climatologia L parato ad adattarsi al clima del suo Paese. I popoli dei paesi caldi si coprono di meno e la loro pelle scura li protegge dal sole. Chi vive nei paesi freddi si copre con pellicce, cosparge il corpo di grasso, regola la dieta e protegge mani e piedi. Il clima è determinato dalla diversa illustrazione solare, che dipende dalla posizione che ogni luogo ha sulla superficie terrestre: se è più o meno vicina all’Equatore o ai Poli. All’Equatore i raggi solari colpiscono la Terra quasi perpendicolarmente in tutto l’anno: il clima è molto caldo. Verso i Poli i raggi sono sempre più inclinati e scaldano sempre meno. La vegetazione determina il clima: in estate trovi un po’ di fresco in un bosco, al riparo dal Sole. Non succede all’Equatore dove ci sono soltanto sabbie e rocce. Il mare si riscalda più lentamente della Terra e più lentamente si raffredda. Questo provoca brezze e correnti marine che addolciscono il clima. Le montagne sbarrano la via ai venti impedendo di portare aria calda o fredda nelle colline e nelle pianure. La Terra è stata suddivisa in varie fasce climatiche: la zona torrida (tra l’ Equatore e i Tropici) la zona temperata (tra i Tropici e i Circoli polari) e la zona fredda (intorno ai poli). Scienze La climatologia / I perchè dei fenomeni Come nascono i vari clima a seconda delle condizioni e luoghi. I l clima è la media delle condizioni meteo rologiche di una ragione, stagione dopo stagione. Molti fattori influiscono sul clima: la posizione globale,le correnti oceaniche e “l’effetto serra”. Dato che questi fattori continuano a cambiare, di conseguenza muterà anche il clima della Terra. Perché le stagione sono così distinte nelle nostre regioni? Un po’ di astronomia. Malgrado le apparenze, è la terra che gira intorno al sole. La Terra per fare un giro su se stessa ci mette un giorno, per compiere un giro intorno al sole ci mette 365 giorni. Più siamo vicino all’ equatore più fa caldo, più siamo distanti dall’ equatore più fa freddo. Come nasce il vento? Il vento è aria in movimento. La sua esistenza è dovuta alle variazioni di pressione che verificano nell’atmosfera. Uragani, tornadi, cicloni e o tifoni:le regioni tropicali sono ogni anno teatro di terribili fenomeni climatici che causa molti danni. Per esempio, la regione dei Caraibi è esposta a questi venti catastrofici. I nomi “Gialna” o “Ivan” sono due uragani che nel 2004 devastarono numerose isole, son diventati tristemente celebri. I climi del mondo Il nostro pianeta si suddivide in grandi fasce climatiche si distinguono per il ritmo delle stagioni, per la temperatura e per le partecipazioni; ma ogni paese e ogni regione, ha il proprio clima. Quando si tratta di zone di piccole dimensioni, si dice microclima. Perché ai poli fa sempre freddo? In prossimità dei poli, l’energia che arriva sulla terra, subisce una maggiore dispersione; quindi in quelle zone fa quasi sempre freddo. Nelle zone intermedie la situazione varia a seconda delle stagioni. Il clima può essere: clima tropi- cale, polare, continentale, desertico e equatoriale, temperato. Il clima temperato è caratterizzato da quattro stagioni, ma, in particolare, favorisce gli inverni molto freddi e estati molto calde. La pioggia può presentarsi, in ogni stagione, a causa delle influenze oceaniche. Il clima tropicale è caratterizzato da inverni miti e secchi,e, da estati calde e umide. Il clima polare ha inverni lunghi e rigidi, molto brevi e molto umide. Il clima continentale ha 2 stagioni del tutto opposte. Estati caldissime e inverni freddissimi. Il clima mediterraneo ha inverni miti e ha primavere con piogge a volte violente. Il clima desertico, non piove quasi mai, ma c’ è una grande differenza,di giorno è caldo e di notte è freddo. Il clima è equatoriale, quando non ci sono stagioni; però un po’ di caldo e umidità c’ è tutto l’ anno. Cos’è l’ effetto serra? Parte del calore del sole non viene assorbito dalla Terra e viene riflesso indietro nello spazio, ma una parte viene trattenuta dall’ atmosfera e garantisce al nostro pianeta una temperatura adeguata. Questa caratteristica viene in seguito chiamate: Effetto Serra. Il clima: un fragile equilibrio Le correnti marine sono tenute sotto controllo dai meteorologi; le correnti degli oceani, possono essere, paragonate ad un immenso nastro trasparente che trasferisce un’immensa quantità di calore, proveniente dal Pacifico e dall’Oceano Indiano in direzione dell’Atlantico del Nord, le acque fredde effettuano un viaggio più o meno all’contrario in profondità. Nel Pacifico gli specialisti hanno dimostrato l’importanza di queste correnti. Alessia N. Alessandra G. CLIMATOLOGIA / ALTRI PERCHÈ l clima sta cambiando, perché? Perché ci sono le stagioni? Le stagioni cambiano perché l’asse terrestre è inclinato e la Terra,mentre orbita attorno al Sole ha sempre uno dei due emisferi vicino al Sole rispetto all’altro. Quindi una parte di Terra sarà più riscaldata,l’ altra meno. Perché alcuni luoghi sono più caldi di altri Alcuni luoghi sono più caldi perché la Terra è rotonda e il Sole non la può riscaldare in modo uniforme. Le zone più vicine all’Equatore sono più calde perché i raggi del Sole si trovano quasi perpendicolari a questa zona di Terra, e quindi è più calda. Che influenza ha la posizione sul clima? Il Clima dipende da molti fattori, geografici, tra cui l’altitudine e la posizione geografica. Infatti vicino al mare è più caldo mentre vicino alla montagna il clima è più freddo. Cos’è un era glaciale? Un era glaciale è un periodo di tempo in cui parte della Terra è ricoperta di ghiaccio. Giulia B. Rebecca Dato che i Poli sono ghiacciati,anche ora viviamo in un era glaciale.