Perchè il nostro giornalino Il Papa ha acceso l`Albero di Gubbio Chi

Transcript

Perchè il nostro giornalino Il Papa ha acceso l`Albero di Gubbio Chi
Scientifica-Mente
Scuola Primaria M. Montessori - 2° Circolo Didattico “A. Moro” - Gubbio
La pace non può essere mantenuta con la forza, ma può essere solo raggiunta con la comprensione. (A. Einstein)
Perchè il
nostro giornalino
Il Papa ha acceso l’Albero di Gubbio
I
’albero di Natale di
Gubbio venne acceso
per la prima volta nel
1981 da un gruppo di volontari che decisero di disegnare
la sagoma di un abete sul versante del Monte Ingino.
L’albero entrò nel Guinness
dei primati nel 1991 come
l’albero di Natale più grande
del mondo.
All’inizio furono 27 i soci che
fecero parte per primi del coFotomontaggio di Papa Francesco con mitato degli (alberaioli) che
l’Albero di Gubbio
portò alla realizzazione di
questa grande opera. Oggi il comitato conta circa 40 soci. L’Albero di Gubbio è adagiato sul Monte Ingino ed è costituito da corpi illuminati per oltre
250 punti; è alto oltre 650 metri.
L’albero di Natale rende anche dedizione al Patrono S. Ubaldo e viene
acceso ogni anno il 7 dicembre da varie personalità importanti: nel 2012
venne acceso dal Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, mentre
nel 2011 fu il Santo Padre Benedetto XVI. Quest’anno è stato acceso da Papa
Francesco.
Flavia Marco Martina Caterina
l nostro giornalino è nato
da un’idea di uno studen
te della classe 4ª. È stato
creato per dare voce agli alunni, l’editoriale si impegna ad appassionare e far divertire i lettori. Il giornalino si chiama
Scientifica-Mente poiché riguarda argomenti scientifici, culturali, esperimenti, tradizioni e
tanto altro… Il primo numero
esce a Natale e per questo saranno presenti poesie e un articolo
sull’albero di Natale più grande del mondo. Il nostro obbiettivo è quello di divulgare e far conoscere le nostre idee, per questo il gio-rnalino sarà divulgato
alle persone che ci circondano,
ma anche, via rete, nelle scuole
Mon-tessori di altri paesi, come
l’Olanda e l’ Inghilterra.
Speriamo di riuscire nei nostri
intenti. Buona lettura...
Edoardo B. Maria C. Leonardo P.
Tanti eugubini hanno seguito la cerimonia del 7 dicembre
L
Chi ci pensa?
Il Natale dei nostri nonni
Conosciamo il nostro cervello.
I ricordi delle Feste di una volta.
I
a nostra classe ha svolto una piccola “in
dagine” tra i nostri nonni e persone anziane per capire come vivevano il Natale
e le tradizioni del periodo. È emerso che una
volta il Natale era molto diverso da oggi, sia per
i regali che si ricevevano, sia per i cibi che si
mangiavano, che per come si trascorreva il giorno di festa. Nei giorni precedenti il Natale chi
poteva preparava il presepe e l’albero, ma non
tutti. Il presepe era più diffuso fra quelli che
abitavano in campagna perchè era più facile procurarsi il muschio. La vigilia di Natale era un
giorno un po’ come gli altri, a parte che a tarda Per i nonni un Natale
sera si andava tutti alla messa di mezzanotte. molto diverso da oggi
Invece il giorno di Natale era abbastanza diverso dagli altri: appena ci si alzava si andava a vedere che cosa aveva portato Gesù
Bambino. A pranzo, poi, si invitavano i parenti e si mangiavano le cose più
l cervello è il nostro sistema nervoso all’interno del “Cranio”. Il cervello controlla tutte
le nostre funzioni vitali,inclusa la frequenza
cardiaca. Controlla la formazione dei nostri pensieri e i movimenti. Comprende tre parti:Il
Prosencefalo, il Mesencefalo e il Romboncefalo. La
parte più ampia è il Prosencefalo ed è diviso in due
metà chiamate: ”emisferi celebrali”. Il cervello è
composto da dei giri celebrali formati da lobi e solchi che sono nell’emisfero celebrale sinistro. All’interno del cervello troviamo materia grigia e materia bianca:la materia grigia comprende le cellule
nervose, mentre la materia bianca comprende le
fibre nervose. Le cellule del cervello si chiamano
neuroni e hanno diverse funzioni vitali rispetto alle
cellule sanguigne. Alberto F. Gaia A. Giulia C.
L
Scientifica-Mente
Natale
È arrivato Natale È arrivato Natale! / Un giorno speciale. / Perché nasce Gesù, / che è un dono da
lassù. / Anche Babbo Natale / partecipa alla festa, /
con i doni che porta nella cesta. / Vengono preparate le letterine, / dai bambini che le tagliano fine.
/ Perché arriva Babbo Natale / e nel mondo se ne
va il male. / Il 25 Dicembre giocando / si canta e si
balla festeggiando.
La storia di Babbo Natale C’era un uomo, di
nome Nicola, che donava agli altri tutto quello che
aveva. Divenne vescovo di Mira e poi santo; dopo
la sua morte, fu molto amato dai bambini, che gli
scrivevano letterine per chiedergli dolcetti o doni.
Diventò famoso in tutto il mondo, anche con il nome
di Santa Claus. Si racconta che desse la caccia a un
demone che entrava nelle case passando dal camino e che sia riuscito a sottometerlo, costringendolo
a portare doni ai bambini che aveva spaventato.
Non si sa se Babbo Natale sia san Nicola, quel demone divenuto buono o un uomo che seguì il suo
esempio: quel che è certo, e che è amato da grandi
e piccini.
Il Natale dei nostri nonni
Il significato dell’Albero di Natale...
L
BLOWIN IN THE WIND (Bob Dylan)
How many roads must a man walk down
/ Before you call him a man? / Yes, ‘n’
how many seas must a white dove sail /
Before she sleeps in the sand? / Yes, ‘n’
how many times must the cannon balls
fly / Before they’re forever banned? / The
answer, my friend, is blowin’ in the wind,
/ The answer is blowin’ in the wind. /
How many times must a man look up /
Before he can see the sky? / Yes, ‘n’ how
many ears must one man have / Before
he can hear people cry? /Yes, ‘n’ how many
deaths will it take till he knows / That
too many people have died? / The answer,
my friend, is blowin’ in the wind, / The
answer is blowin’ in the wind. / How
many years can a mountain exist / Before
it’s washed to the sea? / Yes, ‘n’ how many
years can some people exist / Before
they’re allowed to be free? / Yes, ‘n’ how
many times can a man turn his head, /
Pretending he just doesn’t see? / The
answer, my friend, is blowin’ in the wind,
/ The answer is blowin’ in the wind.
buone. Con il cibo che rimaneva si
organizzava il cenone della sera, seguito dalle castagne cotte sul fuoco. Prima
di andare a letto si diceva una preghiera per ringraziare il Signore per i regali ricevuti, poco costosi, ma comunque
significativi.
I regali più diffusi erano torroncini,
mandarini e castagne insieme a sciarpe e maglie di lana. Gesù Bambino la
notte di Natale, portava giochi di legno
e da tavolo, come le carte per giocare a
Sorchietta, Scala Quaranta e Ramino,
oltre a bambole di pezza, macchine con
filo e libri. Se i regali di allora erano
diversi da quelli di oggi, i cibi che si
mangiavano, in parte, sono quelli che
ancora oggi appartengono alla tradizione natalizia come i cappelletti in brodo, la parmigiana di gobbi, il cappone e
le castagne.
In conclusione, nonostante una volta
c’erano meno giochi e più povertà, i nostri nonni ci hanno detto che per loro il
Natale era migliore quando erano bambini. Perché da bambini è un giorno che
si aspetta con impazienza tutto l’anno
e perché veniva vissuto con maggiore
autenticità. Le case erano meno addobbate, i regali pochi e i cibi meno raffinati, ma lo spirito natalizio era più autentico rispetto ad oggi, perso tra tante
cose che spesso però sono inutili.
Classe V
Ricetta di Natale Parmigiana di Gobbi
Ingredienti:
-Gobbo -Uovo -Farina -Sugo di pomodoro -Parmigiano
Procedimento:
Si sceglie il gobbo e si sfila bene. Si cuoce in acqua
calda bollente e sale per circa 40 minuti. Si passa
sulla farina, sull’uovo e si frigge in olio bollente.
Poi si prende una pirofila, si fa uno strato di gobbo,
sugo e parmigiano, ci si mettono alcuni fiocchetti di
burro e si inforna per 20 minuti a 180°. Maria C.
Poesia di Natale Oh stella stellina /che brilli
lassù / riavvia il tuo lume / che nasce Gesù./ Oh
cuore piccino / che attendi laggiù / prepara i tuoi
doni / che passa Gesù. / Tutti i bambini / grandi e
piccini, / attendono la notte / di Natale per ricevere
/ Babbo Natale. / Babbo Natale / passando con la /
sua slitta saluta / i bambini con grande / gioia e
augurando / Buon Natale!
The first Christmas tree
The first Christmas
tree hung in Europe
upside down. / An old
legend says the idea
came from Martin
Luther. / One night,
he saw stars through the trees. / Back at home, he
lit up his tree with candless.
Classe IV
La storia legata a San Bonifacio.
a tradizione dell’albero di Natale non è stata provata con chiarezza. L’usanza viene
dalla Germania del XVI secolo. Ma esiste
una leggenda che risale a secoli prima.
Una storia lega l’albero di Natale a San Bonifacio
Santo nato in Inghilterra intorno al 680 che
evangelizzò le popolazioni Germaniche. Bonifacio
affrontò i pagani presso la “Sacra Quercia del Tuono di Geismar” per adorare il dio Thor. Il Santo,
con un gruppo di discepoli, arrivò nella radura dov’era la “Sacra Quercia” e gridò: «Questa è la vostra Quercia del Tuono e questa è la croce di Cristo
che spezzerà il martello del falso dio Thor». Presa
una scure cominciò a colpire l’albero sacro. Un forte vento si levò all’improvviso, l’albero cadde e si
spezzò in quattro parti. Dietro l’imponente quercia
stava un giovane abete verde. San Bonifacio si rivolse ai pagani: «Questo piccolo albero sarà il vostro sacro albero questa notte. È il legno della pace,
poiché le vostre case sono costruite di abete. È il
segno di una vita senza fine, poiché le sue foglie
sono sempre verdi. Osservate come punta diritto
verso il cielo. Che questo sia chiamato l’albero di
Cristo bambino; riunitevi intorno ad esso, non nella
selva, ma nelle vostre case; là non si compiranno
riti di sangue, ma doni d’amore e riti di bontà».
Bonifacio convertì i pagani e il capo del villaggio
mise un abete nella sua casa, ponendo sopra ai rami
delle candele. Il motivo caratteristico, nell’uso cristiano dell’albero di Natale, sta nella
L
contrapposizione simbolica di Adamo ed Eva (raffiguranti l’umanità intera), provati e caduti davanti
all’albero dell’Eden, che si ritrovano, con la nascita
di Gesù Cristo, davanti all’albero della vita, perdonati e riconciliati.Per molto tempo la tradizione dell’albero di Natale rimase tipica delle regioni protestanti della Germania e solo nei primi decenni del
XIX secolo si diffuse nei paesi cattolici.
Maria Vittoria, Elena P., Elena F.
... e del presepe
Nacque a Greccio (Rieti) grazie ad
una rievocaione di San Francesco.
a parola “presepe” deriva dal latino “Presepium” che significa “mangiatoia” ovvero dove nacque Gesù. Il primo presepe vivente fu realizzato da S. Francesco d’ Assisi a Greggio (Rieti) nel Natale 1223. Quella del presepe è
una tradizione Italiana non consumistica della nascita a Betlemme di Gesù, Dio che si è fatto uomo
ed è venuto ad abitare tra noi. In Italia tra il 1400 e
il 1500 compaiono i primi presepi. I personaggi sono
statue colorate e a volte a dimensioni reali. Il presepe è una rappresentazione simbolica che
ripropone i valori morali della religione cattolica
quali la fratellanza, lo stare insieme e il condividere gli stessi sentimenti di devozione e di amore nei
confronti di Gesù.
Greta, Rebecca
L
Scientifica-Mente
Vita della Scuola
Un laboratorio di scrittura
Il Plastico di storia
I segni grafici al Palazzo dei Consoli.
Progetto sull’evoluzione dell’uomo.
G
I
iovedì 11 dicembre 2014, noi alunni di classe 4ª
siamo andati al Palazzo dei Consoli per fare un
laboratorio di scrittura: cuneiforme, egiziana,
amanuense e umbra, latina ed etrusca.
La scrittura cuneiforme — La scrittura cuneiforme è la
scrittura fatta su tavolette d’ argilla con uno “stilo”. Fu
usata dagli Assiri e dai Babilonesi. Lo stilo è un bastoncino
di legno, ad una estremità ha un triangolo e l’ altra parte
è appuntita. Su tavolette d’argilla e con lo stilo, dalla parte
triangolare, disegnavano triangoli e dall’ altra righe. Scrivevano tutto ciò che vendevano e solo gli scribi erano capaci di scrivere . Era una scrittura complessa. Se sbagliavano facevano pressione sull’ argilla fresca e il segno andava
via.
La scrittura egiziana — La scrittura egiziana non fu
più fatta su tavolette d’argilla ma su fogli di papiro; tagliavano il fusto della pianta in striscioline e le disponevano una
accanto all’ altra
a modo di cestino. Poi la pressavano ottenendo
così un foglio che
veniva essiccato
al sole. Gli egiLe Tavole Eugubine
ziani prendevano
il papiro e uno
“stilo arrotondato” che veniva intinto nell’inchiostro e si
disegnavano così i geroglifici. I geroglifici sono dei disegni
che rappresentano determinate lettere o parole.
La scrittura amanuense — La scrittura amanuense, è
quella fatta dai monaci. Era fatta su pergamena che è la
pelle delle pecore essiccata . Veniva intinta nell’ inchiostro
una penna d’oca che si utilizzava per scrivere.
La scrittura umbra, latina ed etrusca.
La scrittura umbra, latina ed etrusca — Era fatta su
una lastra di rame o di bronzo con un punteruolo. Si scriveva incominciando da destra verso sinistra. Questa è la
scrittura che è stata usata per le Tavole Eugubine.
Riflessioni — Abbiamo scoperto i vari tipi di scrittura di
chi è vissuto prima di noi.
La scrittura che ci è piaciuta in modo particolare è quella
umbra perchè ci siamo divertiti molto ad usare il punteruolo
di ferro per incidere le parole sui fogli di rame.
La scrittura più difficile da eseguire ci è sembrata quella
egiziana perchè è necessaria una notevole abilità per raffigurare i geroglifici.
È stato interessante anche immedesimarci nei panni di un
ragazzo babilonese ed egiziano ed immaginare la loro esperienza scolastica completamente diversa dalla nostra. Basta pensare che mentre noi andiamo in cartolibreria a comperare i quaderni, un ragazzo babilonese doveva recarsi al
fiume e rifornirsi di argilla per costruire la propria tavoletta.
Agnese
l plastico che andremo a realizzare rappresenta l’evo
luzione dell’uomo: dal primo uomo simile ad una scim
mia all’homo sapiens sapiens. È composto da: carta,
cartone e polistirolo. Con questo plastico vogliamo far vedere come l’uomo abbia a poco poco conquistato la posizione eretta e abbia poi compiuto grandi conquiste, fino ad
arrivare alla
grande scoperta della
scrittura. Il
plastico verrà realizzato
da noi bambini di classe
3ª e colorato
con i colori Evoluzione dell’uomo
acrilici.
Vi rappresenteremo un fiume, un ghiacciaio, una caverna,
una palafitta e degli alberi, che abbiamo già costruito con
ovatta verde e con un po’ di spezie e prezzemolo. Gli ominidi
sono stati invece creati con il das di colore bianco, poi colorati di marrone. Questo progetto ci accompagnerà per tutto l’anno scolastico.
Classe III
Archeologi per un giorno
Visita al teatro Romano.
M
artedi’ 4 novembre noi bambini di classe 3ª ci siamo recati presso il teatro romano. Le esperte ci
hanno illustrato il lavoro che avremmo svolto e
da veri archeologi abbiamo dato inizio allo scavo. Abbiamo
tolto lo strato di sabbia dell’unità stratigrafica numero 2 e
abbiamo trovato pezzi di vasi antichi e due monete: li ab-
Il Teatro Romano di Gubbio
biamo catalogati e analizzati. Ci siamo divertiti anche a
ricostruire, come se fossero puzzle, vasi di terracotta e argilla, ma, come ci ha poi spiegato l’esperta, non sempre si
possono ritrovare tutti i pezzi degli oggetti. Siamo poi andati a visitare il museo e abbiamo potuto ammirare una
vecchia “domus” romana, il cui pavimento era stato realizzato con un bellissimo mosaico. In conclusione possiamo
dire di aver trascorso una splendida mattinata. Classe III
Scientifica-Mente
Laboratorio di ludoteca
Un gioco davvero interessante.
P
er il laboratorio di ludoteca qualche giorno fa è venuta Debora, ci ha dato un cartoncino a ciascuno,
ed anche un foglio arancione. Ha detto che avremmo realizzato un gioco chiamato: il gioco delle jene . Questo gioco proviene dal Sudan.
Piano, piano, Debora ci ha spiegato anche che dovevamo
attaccare il foglio arancione sul cartoncino.
Con il righello e la matita abbiamo tracciato un percorso
ed abbiamo attaccato dei piccoli cartoncini gialli.
Con la penna rossa e blu abbiamo disegnato delle frecce,
quelle rosse indicavano il ritorno al villaggio ,e, quelle blu
il percorso per andare al pozzo e prendere l’acqua.
Abbiamo realizzato con dei bastoncini di legno, di diverse
dimensioni, con una carta ruvida li abbiamo un po’
scartavetrati, e poi li abbiamo colorati, quello maggiore era
colorato di rosso, quello medio di arancione e quello più
piccolo lo abbiamo colorato di colore verde.
Nel gioco le regole stabilisconi che possono partecipare al
massimo quattro persone. Uno di loro deve fare la jena
mentre le altre tre fanno le madri.
Il gioco consiste nell’arrivare al pozzo prendere l’ acqua e
ritornare al
villaggio,
ma, se la jena riesce a
mangiare
tutte e tre
le madri,
vince la jena. Invece
se una delle tre madri
arriva al
Realizzazioni colorate nel laboratorio
villaggio
con l’acqua prima che la jena la mangi, vince una delle tre
madri. Insomma quest’esperienza suggerisce che per giocare e divertirsi bastano cose semplici e poco costose...
Davvero una bella esperienza!
Classe V
GIORNATA ALL’UNICREDIT
Per la giornata del risparmio, siamo andati a visitare la
filiale dell’Unicredit, dove ci hanno parlato di diversi tipi
di risparmio. Poi ci hanno detto di partecipare ad un concorso sul risparmio, elaborando un disegno. Il concorso era
aperto a più di cinquemila bambini e uno dei premi è stato
vinto da Gaia, una bambina della nostra scuola.
Il premio verrà consegnato a gennaio.
Caterina
TUTTI IN LUDOTECA
Noi alunni della classe prima, siamo andati in ludoteca a
piedi e durante la camminata abbiamo visto tante cose: il
mercato le macchine, i signori , i ragazzi e molte altre cose.
Quando siamo arrivati in ludoteca abbiamo cominciato a
colorare dei birilli di carta con i pennelli e le tempere, poi
abbiamo giocato e ci siamo molto divertiti. Verso l’ora di
pranzo siamo tornati a scuola.
Classe I
Vita della Scuola
La mostra di
Niccolò Machiavelli
Un importante appuntamento a Perugia per
scoprire chi era questo famoso scrittore.
L
e classi 3ª 4ª
5ª sono anda
te, lunedì 22
dicembre, alla mostra di Niccolò Machiavelli a Perugia
con il pulmino.
Machiavelli stato
uno storico, scrittore, drammaturgo,
politico e filosofo
italiano.
La vita di Niccolò
Machiavelli
Nicolò Machiavelli,
nacque a Firenze
nel 1469, da una famiglia nobile. Della
sua adolescenza e
formazione culturale sappiamo ben poco, ma certamente seguì studi
umanistici. Ricevette l’ incarico di “segretario”nella Repubblica nata a Firenze nel 1494, in seguito alla discesa in
Italia di Carlo VIII e venne inviato come osservatore presso molte corti italiane ed europee. Poté cosi acquistare conoscenza diretta degli avvenimenti politici di quegli anni
ed, in particolare, della perdita di equilibrio e d’indipendenza degli stati italiani. Nel 1501 sposo Marietta Orsini
dalla quale ebbe sei figli. Tuttavia nel 1512 quando i Medici ritornarono a Firenze, Machivelli venne condannato ad
un anno di confino con l’ accusa di aver tramato una congiura contro di loro. Si ritirò in un suo podere a San
Casciano, nei pressi di Firenze, dove rimase per tutto il
resto della sua vita dedicandosi allo studio, specialmente
della storia romana e alla sua attività di scrittore, quando nel 1527 i Medici vennero nuovamente cacciati da Firenze. Machiavelli sperò di poter riottenere il suo incarico,
ma gli venne negato in quando sospettato di aver rapporti
con la signoria medicea. Deluso e addolorato si ammalò e
morì in quello stesso anno. Machiavelli scrisse molte opere
sia di carattere letterario che storico–politico. Il suo capolavoro è “il Principe”. Giulia S. Giulia C. Maria Ludovica C.
SAN FRANCESCO E IL LUPO
Noi bambini della 2ª classe della scuola Maria Montessori,
martedì 11 Novembre siamo andati al Palazzo dei Consoli.
Alle 9.00 siamo partiti da scuola a piedi ed è stato molto
divertente. Appena siamo arrivati, una signora ci ha fatto
fare un puzzle di San Francesco e il lupo, poi siamo andati
nel museo del Palazzo dei Consoli dove abbiamo fatto una
breve recita. Infine siamo andati nella chiesa dei Muratori
dove c’era la tomba del lupo.
Ci siamo divertiti tanto.
Classe II
Scientifica-Mente
Scienze
Il pinguino, un animale fuori dal comune
Vive a temperature rigide sono uccelli che non volano e mammiferi che nuotano come pesci.
S
olo alcuni animali possono vivere nell’Artide e nell’Antartide, quelli che hanno una “temperatura costante”
che resiste alle rigidità. Sono i pinguini animali fuori
dal comune: uccelli che non volano, mammiferi che nuotano
come pesci,animali acquatici che scivolano sul ghiaccio. Perché i pinguini vivono in colonie? I pinguini, quando è inverno, si raggruppano e mettono in funzione il calore corporeo.
Grazie alle loro colonie, resistono a venti fino a 140Km/h e
temperature rigide (-50°C). Dove si riuniscono? Gli abitanti
più numerosi dell’Antartico sono i pinguini, ma ci sono solo
due specie: il pinguino di Adelia e il pinguino Imperatore.
Ad Aprile 14000 pinguini si riuniscono per la cova. I pinguini imperatore femmina depongono l’uovo e il maschio lo cura.
I pinguini di Adelia si alternano. Perché durante la cova i
pinguini dimagriscono? I pinguini non si spostano dalla tana
per via dell’ affidamento dell’ uovo, così perdono metà del
loro peso. I pinguini maschi recuperano il peso quando la
femmina gli dà il cambio. I piccoli vanno in mare da soli a
metà estate. Dove si alimentano i pinguini? I pinguini cacPROGETTO CONTINUITÀ
Nella scuola Montessori i
bambini che frequentano
l’ultimo anno della Casa dei
Bambini e la classe V, hanno piantato dei semi di
quercia (ghianda) dentro
dei vasi. Abbiamo messo del
terriccio di humus e poi due
ghiande. Dopo che tutti
hanno finito l’operazione di
piantare il proprio seme,
ognuno ha messo sopra ogni
vaso un po’ di muschio per
mantenere la giusta umidità. Poi abbiamo posizionato i vasi vicino la luce del
sole. Questo esperimento è
stato fatto per capire che dal
seme può nascere una pianEsperimento piantando
ta e per capire quanto temsemi di quercia
po impiega. Abbiamo effettuato questo esperimento così al termine dell’anno scolastico lasceremo in eredità la pianta germogliata ai bimbi che
entreranno nella scuola primaria. Giovanni C. Sebastiano R.
La climatologia
Esploriamo le dinamiche del clima.
ciano in mare, in cerca di pesci, ma sono minacciati dalla
foca leopardo.
Il loro nuoto raggiunge i 50 km all’ora.
Il pinguino imperatore, può immergersi fino a 18 minuti!
Il pinguino caccia i pesci.
È cacciato dalla foca leopardo. Schiaffeggia la foca elefante
In famiglia la madre imbecca i pinguini dopo la schiusa:
il pinguinotto ha le ali ricoperte di scaglie e a paletta. Le
zampe hanno quattro dita, una libera e tre unite dalle
membrane.
Pinguini a rischio?
La specie più a rischio di tutti i pinguini sono i pinguini
di Northern Rockopper, nel Tristan da Cunha, in calo da
30 anni.
Giovanni M.A. Alessandro M.
SPETTACOLO IN INGLESE
Le classi 2ª, 3ª, 4ª e 5ª, della scuola primaria M. Montessori, da
due anni partecipano al laboratorio teatrale in lingua inglese intitolato con Luke, simpatico attore madrelingua. Ogni gruppo formato dalle varie classi elabora e interpreta una piccola storia in lingua inglese. La storia si sviluppa in otto lezioni che si tengono nel
refettorio della biblioteca Sperelliana. Ogni bambino ha delle parti
che assemblate formano lo spettacolo. Noi bambini ci divertiamo
molto a partecipare a questo laboratorio perché si fanno balli e
espressioni buffe che a tutti noi fanno ridere. In questa piccola spiegazione di quello che facciamo durante un tempo dell’anno scolastico vi vogliamo far capire che è bello e costruttivo fare dei laboratori in lingua straniera.
Se vuoi sapere qual è il clima di un luogo non devi guardare alle piogge di un giorno o di un anno, ma devi fare la
media di molti anni ( circa 20).
La scienza che studia il clima è la climatologia.
Il clima determina il tipo di flora e fauna presente in una
particolare area e il tipo di attività umane che vi si possono svolgere.
L’uomo per vivere deve mantenere costante la temperatura interna (37 gradi): per questo con il tempo ha im-
L
C
he cos’è il clima?
Il clima è l’insieme dei fenomeni che avvengono nel
l’atmosfera visti nel corso del tempo: temperatura,
pioggia, neve, nuvole, sereno, fulmini e vento.
La marcia dei pinguini
Scientifica-Mente
La climatologia
L
parato ad adattarsi
al clima del suo Paese.
I popoli dei paesi caldi
si coprono di meno e la
loro pelle scura li protegge dal sole.
Chi vive nei paesi freddi si copre con pellicce,
cosparge il corpo di
grasso, regola la dieta
e protegge mani e piedi.
Il clima è determinato
dalla diversa illustrazione solare, che dipende dalla posizione che
ogni luogo ha sulla superficie terrestre: se è
più o meno vicina all’Equatore o ai Poli.
All’Equatore i raggi
solari colpiscono la Terra quasi perpendicolarmente in tutto l’anno: il clima è molto caldo.
Verso i Poli i raggi
sono sempre più inclinati e scaldano sempre
meno.
La vegetazione determina il clima: in estate trovi un po’ di fresco
in un bosco, al riparo
dal Sole.
Non succede all’Equatore dove ci sono soltanto sabbie e rocce.
Il mare si riscalda più
lentamente della Terra
e più lentamente si raffredda.
Questo provoca brezze
e correnti marine che
addolciscono
il clima.
Le montagne sbarrano
la via ai venti impedendo di portare aria
calda o fredda nelle
colline e nelle pianure.
La Terra è stata suddivisa in varie fasce climatiche: la zona torrida (tra l’ Equatore e i
Tropici) la zona temperata (tra i Tropici e i
Circoli polari) e la zona
fredda (intorno ai poli).
Scienze
La climatologia / I perchè dei fenomeni
Come nascono i vari clima a seconda delle condizioni e luoghi.
I
l clima è la media delle condizioni meteo
rologiche di una ragione, stagione dopo
stagione. Molti fattori influiscono sul clima: la posizione globale,le correnti oceaniche
e “l’effetto serra”. Dato che questi fattori continuano a cambiare, di conseguenza muterà
anche il clima della Terra.
Perché le stagione sono così distinte nelle nostre regioni?
Un po’ di astronomia.
Malgrado le apparenze, è la
terra che gira intorno al sole.
La Terra per fare un giro su
se stessa ci mette un giorno,
per compiere un giro intorno
al sole ci mette 365 giorni.
Più siamo vicino all’ equatore più fa caldo, più siamo distanti dall’ equatore più fa
freddo.
Come nasce il vento?
Il vento è aria in movimento.
La sua esistenza è dovuta alle variazioni di
pressione che verificano nell’atmosfera. Uragani, tornadi, cicloni e o tifoni:le regioni tropicali sono ogni anno teatro di terribili fenomeni climatici che causa molti danni. Per esempio, la regione dei Caraibi è esposta a questi
venti catastrofici. I nomi “Gialna” o “Ivan” sono
due uragani che nel 2004 devastarono numerose isole, son diventati tristemente celebri.
I climi del mondo
Il nostro pianeta si suddivide in grandi fasce
climatiche si distinguono per il ritmo delle stagioni, per la temperatura e per le partecipazioni; ma ogni paese e ogni regione, ha il proprio clima. Quando si tratta di zone di piccole
dimensioni, si dice microclima.
Perché ai poli fa sempre freddo?
In prossimità dei poli, l’energia che arriva sulla
terra, subisce una maggiore dispersione; quindi in quelle zone fa quasi sempre freddo. Nelle
zone intermedie la situazione varia a seconda
delle stagioni. Il clima può essere: clima tropi-
cale, polare, continentale, desertico e
equatoriale, temperato.
Il clima temperato è caratterizzato da quattro
stagioni, ma, in particolare, favorisce gli inverni molto freddi e estati molto calde.
La pioggia può presentarsi, in ogni stagione, a
causa delle influenze oceaniche.
Il clima tropicale è caratterizzato da inverni
miti e secchi,e, da estati calde
e umide.
Il clima polare ha inverni lunghi e rigidi, molto brevi e molto umide.
Il clima continentale ha 2 stagioni del tutto opposte. Estati
caldissime e inverni freddissimi.
Il clima mediterraneo ha inverni miti e ha primavere con
piogge a volte violente.
Il clima desertico, non piove
quasi mai, ma c’ è una grande
differenza,di giorno è caldo e di notte è freddo.
Il clima è equatoriale, quando non ci sono stagioni; però un po’ di caldo e umidità c’ è tutto l’
anno.
Cos’è l’ effetto serra?
Parte del calore del sole non viene assorbito
dalla Terra e viene riflesso indietro nello spazio, ma una parte viene trattenuta dall’ atmosfera e garantisce al nostro pianeta una temperatura adeguata. Questa caratteristica viene in seguito chiamate: Effetto Serra.
Il clima: un fragile equilibrio
Le correnti marine sono tenute sotto controllo
dai meteorologi; le correnti degli oceani, possono essere, paragonate ad un immenso nastro
trasparente che trasferisce un’immensa quantità di calore, proveniente dal Pacifico e dall’Oceano Indiano in direzione dell’Atlantico del
Nord, le acque fredde effettuano un viaggio più
o meno all’contrario in profondità. Nel Pacifico
gli specialisti hanno dimostrato l’importanza
di queste correnti.
Alessia N. Alessandra G.
CLIMATOLOGIA / ALTRI PERCHÈ
l clima sta cambiando, perché? Perché ci sono le stagioni? Le stagioni cambiano perché l’asse terrestre è inclinato e la Terra,mentre orbita attorno al Sole ha sempre uno dei due emisferi vicino al Sole
rispetto all’altro. Quindi una parte di Terra sarà più riscaldata,l’ altra meno. Perché alcuni luoghi
sono più caldi di altri Alcuni luoghi sono più caldi perché la Terra è rotonda e il Sole non la può
riscaldare in modo uniforme. Le zone più vicine all’Equatore sono più calde perché i raggi del Sole si
trovano quasi perpendicolari a questa zona di Terra, e quindi è più calda. Che influenza ha la
posizione sul clima? Il Clima dipende da molti fattori, geografici, tra cui l’altitudine e la posizione
geografica. Infatti vicino al mare è più caldo mentre vicino alla montagna il clima è più freddo. Cos’è
un era glaciale? Un era glaciale è un periodo di tempo in cui parte della Terra è ricoperta di ghiaccio.
Giulia B. Rebecca
Dato che i Poli sono ghiacciati,anche ora viviamo in un era glaciale.