Travers Pamela Lyndon

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Travers Pamela Lyndon
Travers, Pamela Lyndon (1899 - 1996)
Mary Poppins, Fabbri Editori, 2001
[Mary Poppins, 1936]
[79-82] […]
“C’è qualcosa che luccica sul sentiero, proprio lì. Mi farai il favore di andare a raccoglierla e
portarmela. Qualcuno ha lasciato cadere il suo diadema, forse”
[…]
Era una specie di scatoletta rotonda con un coperchio di vetro, e sul vetro era disegnata una freccia.
Dentro c’era un disco rotondo, che sembrava coperto di lettere che oscillavano leggermente quando
si muoveva la scatola.
[…]
“Mary Poppins, che cos’è?…” domandò Giovanna, quando la carrozzina li raggiunse. Mary
Poppins prese la scatoletta dalla mano di Michele.
[…]
Lei piegò la cosa tonda da una parte e dall’altra, e nella luce del sole il disco e le sue lettere si
misero a girare pazzamente dentro la scatola.
“A cosa serve?” domandò Giovanna.
“A girare il mondo” disse Mary Poppins.
“Eh?” disse Michele. Si fa il giro del mondo in un bastimento o in aeroplano. Questo è quello che
so io. Una scatola non può portare intorno al mondo.”.
“Oh davvero! Non può!” disse Mary Poppins con una curiosa espressione sul viso. “Io lo so meglio
di te. Adesso vedrai.”.
E tenendo la bussola i mano si voltò verso l’ingresso del Parco e disse la parla: “Nord!” Le lettere
scivolarono intorno alla freccia in una danza vertiginosa.
D’improvviso, sembrò che l’atmosfera fosse divenuta molto fredda, e il vento soffiò così gelido che
Giovanna e Michele chiusero gli occhi. Quando li aprirono, il Parco era completamente scomparso,
non si vedeva all’intorno né un albero, né una panchina verde, né un sentiero d’asfalto. V’erano
invece dappertutto grandi blocchi di ghiaccio azzurro e sotto i piedi si stendeva solo neve gelata.
[…]
“Benvenuti al Polo Nord, Mary Poppins e amici” disse l’Eschimese con un largo sorriso di
benvenuto.
[…]
“Temo che non possiamo trattenerci” replicò Mary Poppins con premura. “Stiamo facendo il giro
del mondo e abbiamo fatto capolino qui per un momento solo: grazie lo stesso. Un’altra volta,
magari.” E con un piccolo movimento della mano girò la bussola e disse. “Sud.”.
Sembrò allora a Giovanna e Michele che tutto il mondo, insieme alla bussola, girasse in tondo e che
essi fossero nel centro del vortice.
[86-89] […]
“Intorno al mondo e di ritorno in un minuto! Che scatola meravigliosa!” disse Giovanna estatica.
“Non è una scatola. E’ una bussola. Ed è mia” disse Michele. “L’ho trovata io. Dammela.”
“E’ la mia bussola, grazie” disse Mary Poppins e la ripose nella sua borsa.
[…]
Stava proprio per andare a letto e aveva già un piede dentro, quando scorse la bussola in cima al
cassettone. Pian piano ritirò il piede e in punta di piedi attraversò la stanza. Ora sapeva quello che
avrebbe fatto. Avrebbe preso la bussola, l’avrebbe fatta roteare e avrebbe fatto il giro del mondo.
Non lo avrebbero trovato mai più. E ben gli stava. Senza fare il più lieve rumore sollevò una sedia e
la pose contro il cassettone. Poi ci salì e prese in mano la bussola.
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La scosse.
“Nord, Sud, Est, Ovest” disse in fretta e furia nel caso che qualcuno entrasse prima che lui se ne
fosse andato.
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