pdf, 3,1 MB - Archivi della moda del novecento

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Il Portale degli archivi della moda, nato per iniziativa della Direzione Generale per gli
Archivi, è finalizzato a rendere accessibili sul web le fonti archivistiche, bibliografiche,
iconografiche, oggettuali legate al mondo della moda, contribuendo così alla divulgazione
e conoscenza di uno dei settori trainanti del made in Italy.
Il Portale è un work in progress che richiede un continuo aggiornamento.
Dopo l'inaugurazione, avvenuta nel novembre 2011, si sono contattate alcune
imprese, tra cui “Ken Scott e Falconetto”, per chiedere la loro adesione al Portale e una
descrizione del proprio archivio.
Le imprese contattate hanno fornito anche oggetti digitali
come questa fotografia che rappresenta lo stilista Ken Scott.
Anche Marella Ferrera ha contribuito all'implementazione del Portale con immagini
relative a sue creazioni particolarmente rilevanti.
Gli oggetti digitali forniti da Marella Ferrera vengono a integrare il percorso tematico “Trame
mediterranee: fonti per la storia della moda nel Mediterraneo”, nel quale è messo in evidenza
lo stretto legame tra le creazioni della stilista e i materiali da lei utilizzati, appartenenti a una
lunga tradizione comune a tutto il bacino del Mediterraneo.
Un altro esempio di abito creato da Marella Ferrera con materiali
di uso quotidiano rivisitati nel quadro della cultura mediterranea.
Il recupero dell'archivio del sarto Tricò (Pierluigi Scazzola), di cui si presenta l'immagine
di una sua creazione, databile agli anni '60, costituisce un esempio della funzione di
tutela svolta dal Portale accanto a quella di valorizzazione.
La Direzione generale ha realizzato un modulo per consentire alle case di moda di
inserire direttamente sul Portale le schede descrittive dei loro prodotti
(abiti, calzature, accessori).
Sono stati implementati anche i contenuti redazionali; in particolare sono stati aggiunti
4 nuovi dossier tematici relativi a: modisteria, campionari di tessuti, house organ e Fiera
campionaria di Milano.
Il dossier sulla modisteria consente di delineare la storia della produzione
del cappello che ha conosciuto il suo momento di maggiore diffusione tra Ottocento e
Novecento e che trova a Milano e Roma i suoi centri principali. Le foto presentano la
vetrina del negozio milanese “Gallia e Peter” e la modista, Maria Gallia, con una cliente.
Un altro dossier è dedicato ai campionari di tessuti, presenti in
misura rilevante anche nei fondi privati conservati negli Archivi di Stato, quale
riflesso di aree territoriali dove fin dal Medioevo si radica una vivace produzione tessile.
Due registri del campionario di panni lana prodotti dal Lanificio Guaita
nel borgo di San Martino di Como, 1791
(Archivio di Stato di Como, Lanificio Guaita, busta n. 1/3).
Il dossier sugli house organ illustra le pubblicazioni destinate a presentare
al pubblico l'azienda e la sua linea produttiva al fine di una fidelizzazione della clientela.
Alcuni esempi di house organ di imprese di moda, «L’abito. Facis Sidi Cori» (1965) del
Gruppo Finanziario Tessile e «Men’s Fashion Register» (1963) della casa di moda Brioni.
Il dossier sulla stampa femminile ha trovato un completamento
nel progetto di un censimento delle riviste di moda presenti in Archivi di Stato e
Biblioteche pubbliche statali.
Alcune biblioteche hanno provveduto a digitalizzare alcune rilevanti
collezioni come nel caso della Biblioteca Universitaria Alessandrina di Roma.
Il progetto di censimento costituisce un contributo importante per la fruizione e
valorizzazione delle riviste di moda, fonte significativa per ricostruire
la storia della moda e del costume.
Il Portale diventerà nei prossimi mesi partner del progetto triennale
“Europeana Fashion”, cofinanziato dalla Commissione Europea e coordinato
dalla Fondazione Rinascimento Digitale.