Rassegna del 23/04/2016
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Rassegna del 23/04/2016 INDICE RASSEGNA STAMPA Rassegna del 23/04/2016 SI PARLA DI NOI Gazzetta Mantova 23/04/16 P. 14 Dal depurino all'aspirone Giovani inventori crescono La Voce Di Mantova 23/04/16 P. 12 Piccoli inventori per realizzare macchine al servizio dell'ambiente Elena Poli 1 2 Gazzetta Mantova 23/04/16 P. 19 Consiglio acceso sui rifiuti Bussacchetti: sono coerente 3 23/04/16 P. 22 Opere per oltre 34 milioni La priorità è per San Matteo 4 23/04/16 P. 15 Enel ripulisce la cabina di via Grossi 5 23/04/16 P. 10 Belleli, dentro la "matrioska" gli eredi di Rodolfo Roberto Baschè 6 Resto Del Carlino Modena 23/04/16 P. 24 Rifiuti, arriva la tariffa unica La differenziata frutta un milione Maria Silvia Cabri 7 Corriere Della Sera 23/04/16 P. 38 Acsm-Agam, Como blocca A2a Sole 24 Ore 23/04/16 P. 26 A2A, in stallo l'Opas su Acsm-Agam Gazzetta Di Modena 23/04/16 P. 23 Aimag non discute i risultati della ricerca ma la stessa acqua è anche a Soliera e Novi 11 23/04/16 P. 11 Consulenze e stipendi nelle partecipate: il Consiglio si infiamma 12 Gazzetta Mantova 23/04/16 P. 23 Raggira l'86enne con la firma falsa sul contratto 13 La Voce Di Mantova 23/04/16 P. 22 Contralto Enel falso, nei guai un 55enne 14 La Voce Di Mantova 23/04/16 P. 19 Boom alla giornata della terra 15 Italia Oggi 23/04/16 P. 32 Fallimento differenziato per le società in house 16 Sole 24 Ore 23/04/16 P. 19 Pa, nuovo ok alla riforma delle partecipate Gianni Trovati 17 La battaglia dell'acqua pubblica Francesco Cerisano 18 La norma anti discariche torna a essere operativa Cinzia Reboni 19 SERVIZIO IDRICO Gazzetta Mantova RIFIUTI Gazzetta Mantova ENERGIA La Voce Di Mantova COMPETITORS 8 Cheo Condina 9 AGSM L'arena SEGNALAZIONI ACQUA: SCENARIO Italia Oggi 23/04/16 P. 32 RIFIUTI: SCENARIO Brescia Oggi 23/04/16 P. 24 ENERGIA: SCENARIO Corriere Della Sera 23/04/16 P. 38 Snam Rete Gas Alverà presidente 21 Corriere Della Sera 23/04/16 P. 39 Edf, aumento di capitale da 4 miliardi di euro (con l'Eliseo) e piano di tagli da un miliardo 22 Sole 24 Ore 23/04/16 P. 14 Energia, tecnologia Ge per le centrali di A2a Jacopo Giliberto 23 Sole 24 Ore 23/04/16 P. 29 L'arrivo del gas dagli Stati Uniti fa temere una guerra dei prezzi Sissi Bellomo 24 «Pressioni? Ho fatto il mio dovere E' necessario rivedere la white list» Vincenzo Malara 25 CPL CONCORDIA Resto Del Carlino Modena 23/04/16 P. 3 Indice Rassegna Stampa Pagina I I PREMI DI MANTOVA AMBIENTE . . all 'aspirone Giovani.1V ínventorì* cre sc ono Dal Educare i bambini al rispetto e alla salvaguardia dell'ambiente, stimolarne l'immaginazione e la creatività, sollecitando una riflessione sul futuro del pianeta. Questi gli obiettivi del concorso "Diventa inventore", promosso e organizzato da Mantova Ambiente che ieri, in occasione della Giornata mondiale della Terra, ha premiato le quattro classi vincitrici. Rivolto a insegnanti e alunni delle scuole primarie e secondarie, il concorso ha coinvolto 46 classi di 17 scuole della provincia, per un totale di 1.250 partecipanti. Traendo ispirazione dai "Fantastici Brevetti" e dalla rivista "Ambinoi" di Mantova Ambiente, alle classi partecipanti è stato chiesto di mette- Si parla di noi re in mo lo la fantasia e progettare nuove invenzioni, macchine utili alla cura dell'ambiente. I risultati? Elaborati fantasiosi che propongono soluzioni innovative per raccogliere i rifiuti, depurare l'aria e le acque inquinate, risparmiare energia o riciclare gli oggetti. «Si sa che i piccoli sono formidabili educatori degli adulti e spesso hanno la capacità di renderli più virtuosi - commenta Anzio Negrini, direttore di Mantova Ambiente - Investire sui bambini è il modo migliore per investire sul nostro futuro». Ecco le quattro invenzioni premiate (sulle 169 proposte): il "Depurino marino" ideato dalla classe terza della scuola prima- Bambini e ragazzi ieri alla cerimonia di premiazione ria Gorni di Quistello, 1"`Aspirone" della I D delle elementari di Pegognaga, il "Ripareitor" della II C della scuola media Don Milani di San Giorgio e l'invenzione "Limpido -ecosostenibile" della I B della scuola media Luigi Benati di Roverbella. Premiati dall'amministratore delegato di Mantova Ambiente Ivana Berto- (foto Bassi) lasi, gli studenti hanno ricevuto un attestato e cento libri dedicati alla scienza e all'ambiente, raccolti in un bidone per rifiuti trasformato in libreria. Per tutti giochi, letture animate e laboratori sui temi del riciclo e della tutela dell'ambiente, organizzati in collaborazione con gli autori della rivi staAmbinoi. Elena Poli Pagina 1 ALL'INIZIATIVA, ORGANIZZATA DA MANTOVA AMBIENTE, HANNO PARTECIPATO ELEMENTARI E MEDIE DELLE PROVINCIA Piccoli inventori per realizzare macchine al servizio dell'ambiente In occasione della Giornata Mondiale della Terra si è chiuso ieri il primo concorso "Diventa Inventore" organizzato da Mantova Ambiente per le elementari e medie della provincia che ha visto la partecipazione di 46 classi di 17 scuole, per un totale di 1250 alunni che hanno presentato 169 elaborati. Una giornata di festa, gioco e premi per le 4 classi che hanno vinto 100 libri dedicati all'ambiente, già raccolti in un bidone per i rifiuti trasformato in libreria. La proposta di Mantova Ambiente alla scuola è stata quella di stimolare la creatività dei bambini nell'immaginare macchine al servizio dell'ambiente. Brillanti e sorprendenti gli elaborati proposti, con soluzioni innovative per raccogliere i rifiuti, pulire l'aria e le acque, risparmiare energia, raccogliere le foglie e riciclarle. Le classi vincitrici sono: la 3a dell'elementare "Gorni" di Quistellocon l'invenzione Depurino Marino; la laD della elementare di Pegognagacon l'invenzione Aspirone; la 2aC della media "Don Milani" di S.Giorgiocon l'invenzione Ripareitor; la laB della media "Senati" di Roverbellacon l'invenzione Limpido-ecosostenibile. Gli elaborati sono stati valutati da una giuria composta da Ivana Bertolasi, di Mantova Ambiente; Beppe Chia (insegnante); Luisa Mattia (sceneggiatrice), Matteo Pompili (divulgatore scientifico di Tecnoscienza) e Silvana Sola (pedagogista). Bullismo: chi vede deve subito denunciare Si parla di noi Pagina 2 Consiglio ac ce so S ® . 1 Bussa cchetti: sono c oerente ® GOITO L'Assessore all'ambiente Bussacchetti rimanda al mittente alcune affermazioni e speculazioni sulla tanto delicata vicenda gara rifiuti: «Prima di tutto non ho votato sì a Mantova Ambiente e lo dice solo il fatto che in consiglio comunale non voto da quattro anni da quando cioè mi sono dimesso per far entrare un altro consigliere. Sono rimasto poi assolutamente coerente con quello che è avvenuto in giunta e coerente con la mia astensione, alla domanda gara sì o gara no ho ribadito che per me era necessario andare a gara, anche se tutto il lavoro fatto per la gara ha portato sicuramente Mantova Ambiente a rivedere molte delle sue posizioni. A Goito si risparmierà e si avranno molti servizi in più. Non capisco perché il fatto che io non sia stato d'accordo con il resto della giunta debba portarmi a dimettermi? Le opposizioni hanno trovato un argomento che si presta molto alla speculazione politica e lo capisco ma forse esagerando un po'. Forse si comincia a sentire odore di campagna elettorale per il prossimo anno». Adi t,,,,- Si parla di noi Pagina 3 BONIFICA NAVAROLO Opere per oltre 34 milioni La priorità è per San Matteo ® VIADANA Per assicurare la massima efficienza di impianti ed infrastrutture il consorzio di bonifica Navarolo ha predisposto un progetto preliminare di 34 milioni e 650mila euro. Il progetto comprende sette opere strategiche, che sono state segnalate all'Associazione nazionale consorzi di bonifica affinché interceda presso i Ministeri competenti: le cifre in ballo, infatti, sono tali da non poter essere coperte solo coi contributi dei consorziati (aziende e cittadini dell' Oglio-Po). Il punto è stato fat- to dai vertici del Navarolo: presidente Guglielmo Belletti, direttore Marco Ferraresi e direttore amministrativo Giampietro Lazzari. L'opera prioritaria è l'adeguamento funzionale dell'impianto idrovoro di S. Matteo delle Chiaviche. La struttura provvede allo scolo di un bacino idraulico di circa 32mila ettari: qualora le pompe dovessero guastarsi e smettere di convogliare nel fiume le acque in eccesso, non si potrebbe garantire la salvaguardia idraulica del territorio, e gli allagamenti sarebbero inevitabili. Va ricordato che l'impian - I vertici del Consorzio di bonifica dei Navarolo (foto r, i) to ha più di 75 anni d'età: i macchinari, per quanto tenuti in perfetta efficienza, sono orinai vetusti. Il costo dell'intervento di adeguamento è quantificato sugli 8 milioni e mezzo di euro . L'idea è di provvedere alla riqualificazione dei macchinari , inantenendo però alcune antiche pompe quale testimonianza storica di questo capolavoro dell' ingegneria. Le altre opere necessarie, in ordine di priorità: l'adeguamento degli impian ti idrovori di Roncole di Gazzuolo (3 milioni 55 0mila euro) e Casalmaggiore (un milione); la ripresa delle frane e la messa in sicurezza delle sponde e della rete consortile dei fossi di prosciugamento (7,7 milioni di euro); il ripristino ed adeguamento funzionale delle sezioni idrauliche della rete principale di bonifica (11 milioni); l'adeguamento dell' idrovora di Calvatone (un milione e mezzo ); e la realizzazione di un impianto automatico di sgrigliatura a S. Matteo (1,4 milioni di euro). E' infine allo studio un progetto per separare i percorsi di visitatori ed operatori all'interno dell' ex centrale termoelettrica di S. Matteo, attuale sede del centro di documentazione dell'Eco -museo , così da garantire la fruibilità della sede in sicurezza . (r.n.) ,'crcJilü Ji 9brchio Servizio idrico Pagina 4 DOPO LA DENUNCIA DI S1-SEL La denuncia del capogruppo di Si-Sel, Fausto Banzi, ha avuto effetto. Giovedì scorso, il giorno stesso in cui è comparso l'articolo sulla Gazzetta, Enel ha ripulito l'area attorno alla cabina di via Grossi, in Valletta Valsecchi, diventata una discarica a cielo aperto in mezza alle case, e chiuso la porta d'accesso che averebbe potuto costituire un pericolo per i residenti. «Ringrazio Enel per il pronto intervento e la collaborazione che ha dato per garantire il decoro nei quartieri» afferma Banzi. Che aggiunge: «Una città per garantire una qualità di vita migliore ai propri cittadini deve avere la collaborazione di tutti ad ogni livello, dal semplice cittadino agli amministratori pubblici. Molto probabil- mente anche le difficoltà sembrano meno gravi se intorno c'è serenità, sicurezza e comprensione». Tornando sulla cabina di via Grossi, Banzi annuncia: «L'Enel mi ha detto che probabilmente tinteggerà l'intero edificio e metterà una cancellata a protezione della struttura per evitare che ci si avvicini per buttare della spazzatura». > nova gestione del Te tpnaabigtt:ai: nmirihnii Rifiuti Pagina 5 Belleli, dentro la °malrioska" gli eredi di Rodolfo L' affare da 5 miliardi è pilotato dal consorzio Bic, non operativo, capitale versato 2.500 curo, con a capo la famiglia mantovana Ci sono i Belleli a rappresentare la testa di ponte nell'operazione da 5 miliardi in Iran. L'affare è stato condotto dal consorzio Bic, costituito due mesi prima del viaggio di Renzi in Iran; capitale versato 2.500 curo. Dopo una puntigliosa indagine del giornale "Libero", aperte molte scatole societarie, si giunge a Londra e si scopre che a capo di tutto ci sono la moglie e i figli di Aldo Belleli, ma resta il buio sulle società che accompagnano l'operazione. Un primo risultato importante per giungere a capo della intricata vicenda dell'affare da 5 miliardi andato alla Belleli, che in questo caso è denominata Bic-Belleli Italian Consortium con sede a piazzale Clodio a Roma. Questo rappresenta l'approdo dell'inchiesta avviata da "Libero" e che lascia preagire ulteriori sviluppi. Sono stati giorni agitati provocati dall'indefinibile attribuzione alla Belleli di un affare da 5 miliardi con l'Iran scaturito da una nota ministeriale, che ha sollevato subito grandi interrogativi. Nonostante le telefonate e le richieste di chiarimenti, scaturite anche dal diffondersi in tutto il mondo della notizia sul maga-accordo, tutto pareva procedere come nulla fosse, senza risposte chiarificatrici fino aquando la questione è diventato motivo di scontro politico parlamentare. "Libero" nota l'esi- stenza di una pesante nebbia attorno all'affare, troppe cose non giungono ad essere facilmente comprensibili. Per giungere ai fatti, Bic è stato costituito in febbraio, ha sede a piazzale Clodio a Roma, ha un capitale versato pari a 2.500 euro su un totale previsto di 10.000. Non si tratta di una società operativa, ragion per cui non si riusciva a trovarne traccia in questi giorni di febbrili ricerche. Nonostante la mancata operatività, questo ha già ottenuto un successo clamoroso infatti, con il versamento di pochi spiccioli di capitale sociale, è già andato in Iran con il governo dove ha pattuito un'intesa che vale 5 miliardi di dollari. "Libero" procede con la sua indagine e scopre che Bic è partecipato all'80% Medgas Italia la quale è controllata da Medenergy. Quest'ultima non è un campione di efficienzaperchè si trova in ritardo con la presentazione dei bilanci e l'ultimo di cui si ha notizia in Camera di commercio è quello del 2013, quando registrava un fatturato pari 463.138 euro, quasi come un'azienda familiare con un paio di dipendenti. Si tratta di società con numeri nani, talmente piccoli non lasciare di stucco in rapporto all'importo gigantesco dell'accordo scaturito in Iran. La cosa non finisce qui perchè l'azionista principale di Medenergy si scopre essere Medenergy Global Limited con sede a Londra. Quindi la ricerca di "Libero" prosegue nella capitale inglese dove si scopre di chi è Medenergy Global Limited: della famiglia Belleli che, a questo punto, è la proprietaria del Consorzio Bic. In particolare alla testa di questa sequenza di contenitori ci sono Paola Marini , cioè la moglie di Aldo Belleli, figlio del defunto Rodolfo, il mai dimenticato industriale mantovano. Con lei i figli Gaia e Simone. Un gruppo familiare che in questi anni è stato visto molte volte a capo di operazioni industriali in Italia. Proprio uno dei figli spiega al giornale che l'operazione è nata in funzione del viaggio di Matteo Renzi in Iran, allo scopo di intercettare almeno in parte le risorse che quel Paese intende investire per il suo rilancio industriale. Infatti la Repubblica Islamica sembra non scherzare quando dice di aver messo in conto di spendere 200 miliardi di dollari nei prossimi 4 anni. Viene inoltre spiegato che, all'interno di questa operazione, ci sono altre aziende di cui non si conosce il nome perchè non sono ancora registrati ufficialmente. Insommaun buon affare, quasi una magia visto che con 2.500 euro si possono raggiungere importi di miliardi. Possibile che con così poco si possano contrarre operazioni di questa mole? Ora si tratta di capire chi sono le imprese che stanno dentro alla sequenza di Dopo diversi passaggi societari si giunge alla Medenergy di Londra, proprietà della moglie di Aldo e dei due figli scatole e contenitori che vede alla fine spuntare i Belleli. Questo nome per l' Iran è sempre stato indice di garanzia di buoni affari, fatti con una controparte affidabile, in particolare per il colosso Jananpars, colui che ha sottoscritto l'accordo quadro con il Consorzio Bic. Insomma se prima, delle sanzioni internazionali all'Iran, in affari c'era Belleli Energy di Mantova, ora, dopo il ritiro delle sanzioni da parte dei Paesi europei, ma non degli Usa, si trova un'al tra Belleli, ma quella del Consorzio Bic. Difficile capire quali siano le forze effettive dei Belleli. Da prime sommarie verifiche Gaia e Simone Belleli risultano azionisti di "Belleli Engineering & Construction Limited" di Londra che lo scorso anno aveva registrato l'attivo pari a 1 sterlina. Sappiamo però che nel 2009 aveva ottenuto di poter attivare una centrale ad energia sole nel Comune di Noto per un investimento di 200 milioni e si erano occupato di piattaforme di estrazione. Il fatto che non lascia tran quilli è dato dalla sequenza di scatole dove alla fine spuntano i Belleli, come si trattasse di rendere difficile l'individuazione di tutte le società che sono coinvolte nell'accordo da 5 miliardi. Un'operazione con troppi punti non chiari che, lascia prevedere per il governo l'esplodere di una grossa grana. Roberto Baschè Belleli, dentro b" mWrioeko° gli eredi di R.dollo Una società, dentro un'altra, dentro un'altra ancora, ma l'enigma è solo all'inizio Energia Pagina 6 STESSO REGOLAMENTO CARPI, VI E S SOLIERA fiuti, arrIva la tariffa unica La differenziata frutta un milh c«ie Tutti i costi per i cittadini. Premiate le famiglie virtuose di MARIA SILVIA CABRI UNICO modello organizzativo per l'intero territorio : sarà presentato in questi giorni alle commissioni consigliare dei Comuni di Carpi, Novi e Soliera, il Piano economico finanziario per la gestione del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti urbani. Dunque scompaiono i singoli Piani economici finanziari, sostituiti da un unico regolamento per il servizio de raccolta ma soprattutto con i medesimi standard di servizio. Il servizio raccolta sui tre Comuni A breve vertice tra comuni, munici ate e Ai ag sul tema dell'abbandono dei sacchi avrà un costo di 12 milioni di euro, suddivisi tra costi fissi e costi variabili. In particolare i nostri territori spendono 2,6 milioni di euro per gestire i rifiuti indifferenziati, e 3,3 milioni per quella dei rifiuti differenziati. AL RIGUARDO va notato che, attraverso la valorizzazione del materiale raccolto con la differenziata, viene incassato oltre 1 milione di euro, ovvero oltre 336mela euro dalla vendita della carta e più di 780mila euro dalla vendita della plastica. Infine nella nuova articolazione tariffaria si conferma un costo a Competitors svuotamento del bidone da 120L nero per le famiglie di 16,36 € e di 4,09 € per i bidoni da 30L; la parte fissa varia in base al numero dei componenti il nucleo familiare, partendo da 45,49 € per una utenza singola. Ai carpigiani sarà applicata una quota aggiuntiva per coprire i maggiori costi d'igiene urbana spazzamento e pulizia strade - dovuti alla diversa dimensione rispetto ai territori di Novi e Soliera. Anche in questo caso la cifra sarà proporzionata ai membri della famiglia, partendo da 2,14 € per un solo componente. «QUESTO SISTEMA premierà le famiglie virtuose - dichiarano gli assessori all'ambiente di Carpi, Novi e Soliera, Simone Tosi, Lorella Gasperi e Caterina Bagni -: ora l'obiettivo è superare l'85% di raccolta differenziata ed attestarsi a meno di 60 kg di rifiuto indifferenziato ad abitante annuo, collocandoci tra i primi Comuni non solo a livello provinciale e regionale ma anche nazionale». A fronte del mal costume di abbandonare rifiuti e sporcare le città, si terrà nei prossimi giorni un vertice tra Amministrazioni, Aimag e Polizia municipale, per definire una nuova strategia di intervento: «Daremo un giro di vite ai controlli verso questi `furbetti' - concludono -, poiché, oltre a deturpare l'ambiente e sporcare gli spazi, ora sono dei veri e propri evasori». Pagina 7 Acsm <A,gam, Como blocca Ala Il consiglio comunale di Como ha bocciato (16 voti favorevoli e 16 contrari, la parità è uno stop come da regolamento) la scorsa notte, dopo un dibattito di cinque ore, la vendita dell'8,25% di Acsm-Agam al gruppo Ala. Acsm-Agam è la multiutility nata dalla fusione delle ex municipalizzate di Como e Monza che distribuisce gas e acqua e gestisce impianti di incenerimento rifiuti: Como detiene il 24,8% delle azioni. La cessione di una quota dell'8,25%, unitamente alla cessione di circa il 9% da parte dell'altro socio pubblico, il Comune di Monza, avrebbe consentito a Ala, che è già socio di Acsm-Agam al 23,9%, di arrivare alla maggioranza. Competitors Pagina 8 Il consiglio comunale di Como ha bocciato la delibera per la cessione dell'8,25% del capitale di Acsm A2A, in stallo l'Opas su Acsm-A L'operazione prevedeva l'adesione dei comuni di Corno e Monza Cheo condina Brusco stop al rafforzamento di A2AinAcsm-Agam, multiutilitv dei territori di Como e Monza. Nella nottata di ieri, il consiglio comunale lariano, per un solo voto, ha bocciato la delibera per la cessione dell'8,25% di Acsm al gruppo presieduto da Giovanni Valotti. La votazione in consiglio, infatti, si è conclusainperfettaparità (risultato non sufficiente per A Piazza Affari iltitolo Acsm-Agam ha scontato lo stop al rafforzamento dell'utility milanese con una flessione del 4,39% l'approvazione) con un vero e proprio terremoto a livello politico poiché cinque esponenti della maggioranza hanno espresso parere negativo. Ovvio che a questo punto la strada dell'operazione sia quanto meno in salita, anche se la partita non è chiusa e potrebbe riservare ulteriori colpi di scena. Ma andiamo con ordine. Ieri sera è finalmente emerso nel dettaglio ilprogetto dellanuovapartnership, sempre sul modello della "Multiutility dei Territori" incorso di realizzazione con Linea Competitors Group. Lo schema, come anticipato daRadiocor Plus, prevedeva il lancio di un'Opas (Offerta pubblica di acquisto e scambio) di A2A su Acsm-Agam con i Comuni di Como e Monza, oggi titolari rispettivamente del 24,8% e del 27,1%%o, che si impegnavano a cedere alla multiutility, nell'ambito dell'Offerta, rispettivamente l'8,25°% e il 7,7%%o del capitale. La transazione tra i Comuni e A2A che ad oggi sono già legati da un patto disindacato che scadràl'anno prossimo - sarebbe stata tuttavia vincolata al raggiungimento di almeno il 51% del capitale, a seguito dell'Offerta, da parte della stessaA2A, che oggi già detiene il 23,9%. Sullo sfondo, tra gli scenari citati nel progetto, c'era anche quello di un possibile delisting di Acsm, ieri in flessione del4,39% a Piazza Affari, nel caso le adesioni all'Offerta avessero superato una certa soglia. Il prezzo dell'eventuale Opas? Al proposito il Tuf sottolinea che deve essere «non inferiore a quello più elevato pagato dall'offerente, nei 12 mesi antecedenti alla comunicazione, per la medesima categoria di titoli» oppure - qualoranon siano stati effettuati acquisti - va preso come riferimento il prezzo medio ponderato di Borsa degli ultimi 12 mesi. Quest'ultimo è pari a circa 1,44 euro ma a dicembr e A2Ahari- levato il 2%%% di Acsm-Agam dal Comune di Monza a i,6 euro. La nuova governante, invece, prevedeva un amministratore delegato di espressione A2A (come oggi peraltro) e presidente e vice presidente nominati dagli entilocali, che avrebbero avuto anche garanzie sulle delibere di consiglio perle materie più sensibili. Trai vantaggi del rafforzamento della partnership, la Giunta comasca aveva citato «efficienze operative, miglior accesso al eredito» e il fatto che Acsm sarebbe continuata a crescere «portando piu' dividendi» e diventando il «veicolo privilegiato» delgruppo guidato daLucaValerio Cameriano per lo sviluppo di alcuni business nel territorio diriferimento". A questo punto, ovviamente, tutto questo impianto è arischio perché la mancata cessione di quote da parte del Comune di Como fa venir meno uno deipilastri che rendeva l'operazione amichevole in linea con la strategia di A2A sulle partnership territoriali. In teoria, il Comune di Monza avrebbe già approvato nei mesi scorsi una delibera per vendere fino a17,7"io del capitale, ma gli addetti ai lavori scommettono che, già nei prossimi giorni, si lavorerà per riannodare i fili dell'operazione. Pagina 9 I numeri di A2A Dati in milioni di euro e variazione assoluta Ricavi 4.000 ï0 4.500 4.750 5.000 2014 4984 2015 4.921 Margine operativo tordo 1.10 1.- 5 1.050 1.075 1.100 100 200 300 500 '50 1.000 2014 2015 Risultato netto di Gruppo -100 0 2014 2015 Risultato netto ordinario 0 250 L --------------- -------1------- -------1 2014 2015 Fonte dati societari Competitors Pagina 10 Aiamg non discute i risultati della ricerca ma la stessa acqua è anche a Soliera e Novi L'acquedotto di Campogalliano, oltre a provvedere al consumo idrico del Comune , serve anche lì territorio di Novi , di Soliera e di Moglia . È Aimagad occuparsi dell'acqua a Campogalliano, mala multiutilty preferisce non commentare i dati del mensile" l Test-Salvagante". D'altro canto non esiste una "storia clinica" sul glisofato, perché secondo la legge non è una delle sostanze che devono essere prese in considerazione durante i controlli. il mensile ha effettuato un test ad hoc per rilevarlo, andando a "pizzicare" l'Ampa, un derivato del glisofato che, scrive la rivista, «con il pesticida condivide la stessa tossicità egli effetti a lungo termine sulla salute umana. Nessuna Regione - prosegue il mensile - ne cerca la presenza nelle acque potabili , nonostante le raccomandazioni comunitarie» . Attenzione dunque: si tratta di raccomandazioni e non di obblighi. (gib) BeeoM di pe licüLa ieell'acqon rfxhlc Competitors Pagina 11 Consulenzeestipendi nelle partecipate: il Consiglio si infia mma Un Consiglio comunale agitato perle polemiche su consulenze esterne e stipendi nelle partecipate. Nella seduta che doveva dare il via libera alla relazione sui risultati conseguiti dal Comune grazie al piano di razionalizzazione del 2015 delle società partecipate ci sono stati anche toni alti soprattutto nella prima parte, quando Elisa La Paglia, del Pd, ha citato Parentopoli scatenando la reazione del tosiano Salvatore Papadia che ha ricordato le assoluzioni degli imputati. La Paglia, dopo aver chiesto delucidazioni sulle consulenze esterne di alcune partecipate, è stata anche prima firmataria dell'ordine del giorno che invitava sindaco e giunta a «dare incarico alla Direzione Aziende speciali e partecipate del Comune di Verona, alla luce di quanto avvenuto in questi anni nella gestione della Fondazione Arena, di monitorare e analizzare la stessa al fine di individuare, ove necessario, le misure correttive», respinto con 18 voti contrari, 6 favorevoli e 4 astenuti. È stata approvata invece la relazione sul piano di razionalizzazione del 2015 delle società partecipate, con 19 voti a favore, 12 astenuti e 3 contrari: tra i punti principali del documento sulle riorganizzazioni societarie, è ancora in fase di studio l'operazione di conferimento di strutture operative dell'Azienda speciale Agec in Agsm Verona Spa. Conclusa, invece, l'operazione di fusione di Agsm Trasmissione Srl in Agsm Distribuzione Spa, con un risparmi annuo pari a 12mila euro, mentre è ancora in fase di completamento il processo di cessione di Immobiliare Agsm Seduta del Consiglio comunale Magazzini Sri. Il risparmi annuo sui compensi degli amministratori delle aziende partecipate dal Comune è di circa 177 mila euro, di cui 114 mila per società e 63 mila per altri organismi partecipati. Troppo pochi secondo il Pd: «Ci saremmo aspettati molto di più dal piano di razionalizzazione», ha detto Michele Bertucco, mentre Fabio Segattini ha puntato il dito sulla questione Immobiliare Magazzini Srl: «In tanti annidi amministrazione delle partecipate non si è ancora riusciti a concludere questa vicenda». Richiami e all'amministrazion e dichiarazione di voti contrari anche da Ciro Maschio (Fratelli d'Italia) e Daniele Polato (Forza Italia). Respinto invece un altro documento del Pd che chiedeva al sindaco Flavio Tosi di riaprire le trattative sulla Fondazione Arena. Il consigliotornerà a riunirsi la prossima settimana mercoledì, giovedì e venerdì, per l'esame di ben sette proposte di delibera tra cui l'approvazione del piano finanziario per la gestione rifiuti dell'anno 2016, la modifica della mappatura delle aree pubbliche ove è vietata la posa dei plateatici, l'approvazione delle aliquote Imu e Tasi per l'anno 2016, e per l'esame del bilancio di previsione 2016-2018 del Comune. L.M. Pagina 12 POGGIO RUSCO Raggira l'86enne con la finna falsa s contratto 1 POGGIO RUSCO Ha scelto la sua vittima puntando sull'età: 86 anni e poca dimestichezza coni complicati contratti di fornitura di energia. I carabinieri di Poggio Rusco al termine di una complessa attività d'indagine hanno denunciato per truffa e sostituzione di persona un 55enne residente a Bologna, collaboratore esterno di Enel Energia spa che lia utilizzato i dati anagrafici di un pensionato di 86 anni di Poggio Rusco per attivargli un contratto di fornitura di energia elettrica apponendo sui documenti una firma falsa. L'ignaro pensionato non aveva alcuna voglia di cambiare contratto rispetto a quello che aveva nella sua abitazione e non si sarebbe mai aspettato che quell'uomo dall'aspetto così gentile arrivasse a raggirarlo. Una volta che il pensionato si è accorto della truffa, i carabinieri sono entrati in azione. E dopo alcuni giorni sono riusciti a risalire all'autore della truffa e a denunciarlo. Segnalazioni Pagina 13 Contralto Enel falso, nei guai un 55enne POGGIO RUSCO - Aveva attivato un contratto di fornitura elettrica a un 86enne di Poggio Rusco, apponendo una firma falsa e ora è finito nei guai, denunciato a piede libero per truffa e sostituzione di persona: si tratta di un 55enne di Bologna che lavora come collaboratore esterno di Enel Energia. Probabilmente per aumentare il numero di clienti da lui attivati e quindi intascare una maggiore provvigione, aveva architettato questo raggiro che è stato comunque scoperto tempestivamente dai carabinieri di Poggio Rusco. Sul caso indagano i carabinieri R,,- X11 v ) ANO Picchia la moglie e la manda all'ospedale kziani a -tatto ron la natura .0 9"àMsx Segnalazioni Pagina 14 I Si prosegue oggi e domani ma con l'incognita maltempo Boom alla giornata della terra Centinaia di studenti per l'apertura della tre giorni ambientale CASTIGLIONE d/S - Al via la Giornata mondiale della Terra e al Parco Desenzani è subito boom, con centinaia di studenti aloisiani e provenienti dai centri limitrofi, impegnati in attività ambientali, di riciclo e creative. Non manca un fiume di persone intervenute ai primi appuntamenti . Si prosegue anche oggi e domani ma c'è l'incognita del maltempo - fortunatamente le aree sono per la maggior coperte da tensostrutture. Chi avesse scommesso sulla Giornata mondiale della Terra, avrebbe sicuramente vinto. Sì perché ieri è partita la tre giorni castiglionese dedicata all'ambiente e subito è stato un boom di scolaresche - provenienti sia da Castiglione delle Stiviere sia dai comuni limitrofi - intervenute per le prime attività. Legno, terra, tappi in plastica, bricolage, convegni, incontri pubblici, giochi e attività hanno per le scuole hanno caratterizzato la prima giornata, che al Parco Desenzani ha visto affluire centinaia e centinaia di studenti per tutta la giornata. Studenti che, come detto, sono stati impegnati in numerose at- Alcuni momenti della Giornata mondiale della Terra tività manuali ma anche in dibattiti e incontri formativi sempre legati al tema dell'ambiente e del riciclo. Non è mancato un folto pubblico - composto da non studenti - che per l'occasione è arrivato nel parco in centro a Castiglione per curiosare tra gli espositori ma anche - si spera per imparare e tornare a casa con qualche consapevolezza e conoscenza in più su riciclo, ambiente e buone pratiche. Come noto, per quest'anno sono stati coinvolti anche i Comuni di Guidizzolo, Volta Mantovana e Solferino. Si prosegue anche oggi e domani, ma rimane l'incognita del maltempo. Le previsioni del meteo sono abbastanza inclementi: potrebbero essere due giorni ricchi di pioggia ma per fortuna la maggior parte delle attività, proprio per scon- giurare inconvenienti, si tengono al coperto. Questa mattina alle 9.30 incontro con il comitato Campagnoli, che si batte per il no al maxi biogas in progetto nella località lonatese. Alle 11.30 appuntamento su consumo di suolo e rigenerazione urbana, alle 15 la presentazione del libro "Open data e ambiente" e alle 16 incontro con Libera sui beni confiscati alle mafie in Lombardia. (gb) Boomalla glarnaiadella terra e-91ìa1=eZ I .. . . . , -,. , , moglie:aprv esse Tre giorni <on i vini passiti Segnalazioni Pagina 15 Fallimento differenziato per le società in house Una struttura ad hoc, con poteri vincolanti, per il controllo e il monitoraggio delle partecipate. Fallimento differenziato per le società in house che , in ragione della loro specificità, vanno distinte dalle altre società a partecipazione pubblica . Coinvolgimento dell'Antitrust, a fianco della Corte dei conti, nella vigilanza sui procedimenti di razionalizzazione periodica e revisione straordinaria delle partecipazioni . Maggiori chiarimenti sul destino delle società strumentali che, va precisato , continuano ad essere ammesse, a cominciare da quelle regionali , onde evitare entrate a gamba tesa nelle competenze dei governatori . Il parere del Consiglio di stato sullo schema di decreto Madia di riforma delle partecipate è positivo , ma sono molti i rilievi di cui i tecnici del governo dovranno tenere conto nel predisporre il testo da inviare alle camere. Secondo i giudici di Palazzo Spada , il dlgs attuativo della legge delega di riforma della p.a. (legge 124/2015) «va nella direzione giusta di semplificare il frammentario quadro normativo esistente e di eliminare le moltissime società inutili, mantenendo solo quelle che svolgono un'utile attività di servizio pubblico». Tuttavia, è lungo l'elenco di correzioni richieste dal supremo organo di giustizia amministrativa . A cominciare proprio dall'assenza di un sistema di controllo e monitoraggio in grado di assicurare efficacia nella fase di attuazione della riforma. Servono dunque strumenti più incisivi con l'individuazione di una struttura ad hoc , preposta in modo specifico allo svolgimento delle verifiche. E ancora, viene chiesto di eliminare dal testo la possibilità per le amministrazioni di acquisire , per fini di investimento, partecipazioni in società tramite il conferimento di beni immobili, allo scopo di evitare l'elusione della nuova disciplina che vieta alle società a partecipazione pubblico, lo svolgimento di attività di impresa. Sul sistema di responsabilità , palazzo Spada auspica che venga definito con più precisione il riparto di giurisdizione tra Cassazione e Corte conti sulla responsabilità degli enti. In particolare , secondo il Consiglio di stato, dovrebbe essere chiarito che «soltanto il danno diretto al patrimonio dell'amministrazione pubblica, e non anche quello indiretto, può giustificare l'attribuzione della giurisdizione della Corte dei conti». Segnalazioni Pagina 16 Dai giudici parere favorevole ma «allarme» su attuazione ed eccezioni _va, nuovo ok alla riforma delle partecipate Gianni Trovati MILANO Pochi giorni dopo ilvialibera da parte di Regioni ed enti locali per il testo unico sulle partecipate arriva anche il via libera del Consiglio di Stato . Come accaduto alla maggioranza degli altri provvedimenti attuativi della riformaMadiagiàpassati sul tavolo dei giudici amministrativi, il parere è ricco di osservazioni sulle parti ritenute zoppicanti o a rischio costituzionalità. Le maggiori «criticità rilevanti» vengono individuate nel fatto che manca unsistemacertoperil monitoraggio degli effetti della riforma. Nel decreto, certo, una struttura per il controllo sulla riforma è prevista, ed è stata collocata al ministero dell'Economia dopo una lunga discussione interna al governo, ma per il momento rimane nel vago sia nella sua individuazione sia nei criteri e nei poteri che devono guidare la sua attività. Senza precisare questi aspetti, sostengono i giudici, è impossibile centrare davvero gli obiettivi di privatizzazione e liberalizzazione che ispirano la riforma. Per le stesse ragioni vanno corrette le deroghe che escludono unaserie di realtàdall'applicazione delle nuove regole. Il testo approvato inprimaletturaaPalazzo Chigi lascia espressamente inalterate le discipline di settore scritte ««in leggioregolamentigovernativi o ministeriali», ma il Segnalazioni Consiglio di Stato chiede di limitare la geografia delle esclusioni: a sopravvivere devono essere solo le regole previste dalla legge primaria, e le deroghe devono essere atempo. Anche per le società statali escluse a priori dalla riforma, ed elencate in un allegato al decreto, il governo è chiamato a «chiarire le ragioni» dell'esclusione: in gioco ci sono nomi importanti nel panorama delle aziende di Stato come Anas, Invitalia, Sogin, Invimit, ma anche re- altà più piccole come Eur Spa, Arexpo, oltre a Coni servizi. Al parere non sfugge poilaquestione cruciale del ruolo della Corte dei conti. Sul punto il testo ha ballato parecchio, e laversione finale prevede la possibilità del danno erarialepertuttii casiincui la cattiva gestione colpisce conti o patrimonio dell'ente socio. Il tema è delicato, e igiudici chiedono di fare chiarezza: la Corte dei conti, secondo il parere, dovrebbe intervenire solo sui danni «di- retti» all'ente, recuperando quindi la formula prevista nelle prime versioni del testo, e il governo dovrebbe dire una parola definitiva sulla possibilità per la Corte dei conti di contestare il danno erariale in tutte le società inhouse. Sul piano della concorrenza, poi, i giudici suggeriscono un sistemadivincoligraduati, che premi chi si è sottoposto a gara e stringa invece sui titolari di affidamenti diretti: un'indicazione, questa, arrivata anche dalle amministrazioni locali, che chiedono anche di abbassare da un milione a 5oomila curo la soglia di fatturato sotto la quale scattal'obbligo di alienazione. [email protected] Pagina 17 Non si placa la polemica tra Pd e 11155 sulla legge attuativa del referendum del ?011 La baiiaglia dell'acqua. pubblica Cad e i l t abù̀ d ell 'irri lev an za econ om ic a . C o mu ni li b eri Pagina a cura DI FRANCESCO CERISANO ffidamenti diretti mai, sempre, forse. E questa, in estrema sintesi, la parabola compiuta dal legislatore in materia di acqua pubblica. Una piroetta normativa frutto di due visioni diametralmente opposte sulle modalità di gestione del servizio idrico integrato, con il referendum del 2011 a fare da spartiacque. In cinque anni si è passati da un eccessivo favor verso i privati, che limitava al massimo le ipotesi di affidamento diretto e di gestione in house del servizio idrico (era questo il senso dell'art.23 bis del dl 138/2011, spazzato via dalla consultazione referendaria, l'ultima ad aver raggiunto il quorum) ad una altrettanto eccessiva preferenza per le gestioni pubbliche, fino a una soluzione di compromesso (motivata dall'esigenza di non appesantire ulteriormente il deficit statale) che lascia gli enti locali liberi di decidere. Nel testo approvato in prima lettura mercoledì dalla camera (si veda ItaliaOggi del 21/4/2016), la proposta di legge sulla «tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque» recepisce i rilievi mossi dalla commissione bilancio di Montecitorio, preoccupata che l'eccessivo favor verso le gestioni interamente pubbliche potesse addirittura mettere a rischio il rispetto dei vincoli di bilancio chiesti dall'Ue. Per questo l'inciso in cui si disponeva che «in via prioritaria è disposto l'affidamento diretto in favore di società interamente pubbliche in possesso dei requisiti prescritti dall'ordinamento europeo per la gestione in house e comunque partecipate da tutti gli enti locali ricadenti nell'ambito territoriale ottimale» è stato modificato prevedendo che l'affidamento «può avvenire in via diretta in favore di società interamente pubbliche». Una formulazione salomonica che lascia aperte tutte le possibilità: gestione in house o concessione ai privati con gara senza esprimere una predilezione per nessuno dei due modelli. Troppo per il Movimento 5 Stelle che ha accusato il Pd e la maggioranza di aver stravolto un testo (di cui proprio una deputata pentastellata, Federica Daga , risultava come prima firmataria) che invece avrebbe dovuto rappresentare la naturale attuazione della volontà referendaria. Come? Prevedendo l'obbligo di trasformare i soggetti gestori da spa in aziende speciali e sancendo il principio secondo cui il servizio idrico «è privo di rilevanza economica» e quindi può essere affidato solo a soggetti pubblici. Un'impostazione, secondo il Pd, troppo ideologica e in ogni caso eccessiva rispetto ai quesiti referendari del 2011 che avevano ad oggetto la priorità ai privati nelle concessioni e la remunerazione del capitale, ma non la nazionalizzazione dei soggetti gestori. E così è arrivata la prima picconata in commissione ambiente, con la cancellazione della norma che dichiarava l'acqua priva di rilevanza economica. I grillini e i comitati per l'acqua pubblica, che avevano promosso la proposta di legge, hanno gridato al tradimento della volontà referendaria e i deputati M5S hanno subito ritirato la propria firma dal testo ritenendo la definizione del servizio idrico il cloud del provvedimento. Abrogando l'art.23-bis del dl 138/2011, il referendum aveva infatti bocciato la tesi secondo cui il servizio idrico poteva essere considerato alla stregua di un qualunque servizio pubblico locale di rilevanza economica. L'acqua, secondo referendari e grillini, doveva invece essere «priva di rilevanza economica». E tale è stata fino al cambio di rotta imposto dal Pd. Che l'ha trasformata in un «servizio pubblico locale di interesse economico generale assicurato alla collettività». Una definizione molto complessa che però, si giustificano i deputati dem, oltre a essere rispettosa delle direttive Ue in materia di contratti pubblici nei cosiddetti settori speciali, non cambia il senso delle cose: l'acqua resta pubblica perché nel testo approvato mercoledì dal- morosi. I quali, se non pagano per ragioni di comprovata indigenza, non potranno subire il distacco dalla rete. «Se viene detto chiaramente che il bene acqua è pubblico, le reti sono pubbliche, la funzione è pubblica, dov'è la privatizzazione?», replica Enrico Borghi , autore dell'emendamento che ha portato alla rottura con i grillini. «I 5 Stelle e Sel», prosegue, «sono convinti che l'unico modo per attuare i referendum del 2011 sia la trasformazione dei soggetti gestori in aziende speciali, con conseguente obbligo di liquidazione di tutti i privati che hanno quote in società miste. Questo sì che sarebbe un danno per le casse dello stato perché si dovrebbero pagare penali salatissime per il lucro cessante. Noi invece pensiamo che i comuni debbano essere lasciati liberi di decidere. Questo non vuol dire tradire il referendum». La battaglia dell'acqua tra Pd e 5 Stelle è solo all'inizio. Al senato se ne vedranno delle belle. la camera, si è giustificato il relatore dem Massimiliano Manfredi, «non c'è nessuna nazionalizzazione e nessuna reintroduzione della remunerazione del capitale ai privati». Anzi, si difende il Pd, nel testo si dice espressamente che l'acqua è un bene pubblico e finito, ragion per cui viene sancito il principio secondo cui l'uso per il consumo umano, per l'agricoltura e per l'alimentazione animale sono prioritari rispetto agli altri. E si riconosce (si veda ItaliaOggi del 21/4/2016) un minimo vitale di acqua (50 litri al giorno a persona) da garantire gratuitamente a tutti gli utenti, anche a quelli Fdllo camcro ritmo si olia poi Fino a 50 l itri <rl m'ï ,i ite< << Da ìtaiìaOggi dei 21 aprile 2016 Acqua: Scenario Pagina 18 MONTICHIARI. Edilquattro: il Consiglio di Stato accoglie la richiesta di sospensiva della Regione jL..a nu áwwhe a antí uNu^aiiu Lr^ do 91k áw91árn^ ^ er^ a^ a u nu e up atìva tu LSIL 14 «L'indice dì pressione è in linea con le leggi europee e risponde alla necessita di difendere l'ambiente» Ro : «Il buonsenso ha sconfino le lobby dei rifluti» Cinzia Reboni La battaglia legale contro l'offensiva delle discariche segna un punto a favore di Regione, Comuni e cittadini. Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di sospensiva degli effetti della sentenza del Tar che aveva «cancellato» l'indice di pressione, ossia il parametro introdotto dal Pirellone per impedire l'apertura di nuovi siti di smaltimento in aree già soffocate dai rifiuti. 1 GIUDICI MINISTRATIVI di Milano avevano bollato come «illegittima» la norma regionale spianando la strada alla richiesta di ampliamento di 497 mila metri cubi della discarica Edilquattro a Montichiari, autorizzata originariamente per una capacità di 8 70 mila metri cubi di rifiuti inerti, tra i quali le terre al Pcb provenienti dalla zona Caffaro. In attesa del giudizio sul merito, il Consiglio di Stato ha già ribaltato le conclusioni del Tar. Il massimo grado della giustizia amministrativa ha affermato nel dispostivo che l'indice di pressione «non solo e coerente con la legge nazionale e la direttiva europea, ma risponda in maniera precisa alla necessità di evitare una eccessiva concentrazione degli impatti ambientali su determinati territori - spiega l'assessore regionale all'Ambiente Claudia Terzi -. É una grande vittoria non solo di tutti i comitati, associazioni e Comuni che insieme a noi hanno lottato per veder riconosciu- Rifiuti: Scenario ta la legittimità di questa norma innovativa ed efficace, ma per tutta la Lombardia». «IL CRITERIO localizzativo del fattore di pressione - spiega ancora Claudia Terzi - non impedisce la realizzazione di discariche sull'intero territorio regionale, ma è un criterio specifico, che si basa su valutazioni tecniche e ainblentali per garantire una governale del territorio lombardo, soprattutto sotto il profilo della tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini. Se dunque un territorio è già saturo come quello di Montichiari, allora viene esclusa qualsiasi possibilità di realizzare nuovi impianti». Il ricorso della Regione è stato sostenuto anche dalla Provincia di Brescia rappresentata dagli avvocati Magda Poli e Francesco Storace, dai Comitati ambientalisti - Sos Terra Montichiari, Cittadini Calcinato, Difesa salute e ambiente, Coordinamento Ambientalisti Lombardia, Salute e ambiente Calcinato - attraverso l'avvocato Alessandro Asaro, dai Comuni di Bedizzole, Calcinato, Carpendolo, Ghedi, Bagnolo, Montichiari e Castenedolo rappresentati da Mario Gorlani e Ilaria Romagnoli, e infine da Italia Nostra, Legambiente e Ww•f Bergamo-Brescia assistiti avvocati Paola Branibilla e Pietro Garbarino. «Ha vinto il buon senso commenta Fabio Rolfi, vicecapogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale -: l'ambiente e la salute hanno avuto la meglio rispetto agli aspetti prettamente economici e alle disquisizioni giuridiche sulla competenza istituzionale nel fissare criteri loca- lizzativi. Questa è una decisione importante che dà forza giuridica alle scelte politiche compiute dalla Regione in materia di impianti di smaltimento, tutelando in modo efficace, attraverso il fattore di pressione, i territori compromessi. La materia conclude Rolfi - non può essere di sola competenza statale, i territori non possono essere scavalcati conce vorrebbe qualche lobby del rifiuto». A riprova che il sostegno all'indice di pressione sia bipartisan, esprime soddisfazione anche Gianantonio Girelli, consigliere regionale del Pd: «Il caso di Montichiari è emblematico - spiega -, ma ora varrà una volta per tutte in ogni altra situazione analoga, almeno per quanto riguarda la Lombardia». Il deputato del Pd Miriamn Cominelli osserva: «È un primo importante passo per evitare una nuova ferita nel bresciano, una provincia che ha già dato troppo dal punto di vista ambientale». «FINALMENTE i cittadini di Montichiari possono tirare un sospiro di sollievo - osserva il sindaco Mario Fraccaro -. Ci conforta è la motivazione inserita nell'ordinanza, che "sposa" le nostre tesi circa la situazione gravemente compromessa del territorio». Il Consiglio di Stato parla di «appello cautelare che prospetta delicate problematiche giuridiche da vagliare sollecitamente nella sede propria del merito», sospendendo l'esecutività della sentenza del Tar. E ora? «É presto per cantar vittoria - conclude Fraccaro -: ci auguriamo che la prossima udienza di valutazione del merito, prevista a fine anno, possa confermare nuovamente la nostra posizione». e Pagina 19 Riconosciuta la legittimità di un innovativo strumento di tutela del territorio CLAUDIA TERZI ASSESSORE REGIONALE ALL'AMBIENTE Un primo passo importante per scongiurare l'ennesima ferita ad aree vulnerabili MIRIAMCOMINELLI DE PUTATO DEL PD Rifiuti: Scenario Pagina 20 Snani Rete Gas Alverir presidente L'assemblea degli azionisti della società controllata di Snam, Snam Rete Gas, ha nominato Marco Alverà presidente in sostituzione di Carlo Malacarne, che ha rassegnato le proprie dimissioni. Lo ha comunicato Snam che indica anche la conferma dei vertici di Italgas, Stogit e Gnl Italia. Nel dettaglio, Marco Reggiani e Luca Schieppati restano, rispettivamente, presidente e amministratore delegato di Italgas. Alla Stogit vengono, invece, confermati Antonio Paccioretti come presidente e Paolo Luigi Bacchetta come amministratore delegato. Mentre Marco Galletti è confermato presidente e amministratore delegato di Gnl Italia. Energia: Scenario Pagina 21 Francia Edf, aumento di capitale da 4 miliardi di euro (con l'Eliseo) e piano di tagli da un miliardo x Un nuovo piano di taglio dei costi fino a un miliardo entro il 2019 e un aumento di capitale da circa 4 miliardi di euro. Sono i progetti di Edf (nella foto il Ceo Jean-Bernard Lévy), il maggiore produttore e distributore di energia in Francia. Il piano prevede anche la riduzione per 2 miliardi di euro degli investimenti previsti per il periodo 2015 -2018 e un programma di cessioni di 10 miliardi di euro entro il 2020, incluso un cambiamento nel capitale di Rte, ovvero una cessione totale o parziale del gestore della rete elettrica di alta tensione . Lo Stato francese sottoscriverà l'aumento di capitale di Edf per circa 3 miliardi di euro . Indiscrezioni su un nuovo piano di risparmi , voluto dallo Stato francese, principale azionista del gruppo , erano uscite proprio nei giorni scorsi . Secondo Le Figaro il gruppo stava lavorando su due canali : un intervento sulle remunerazioni dei lavoratori e un taglio delle piante organiche . Mercoledì scorso c 'era stata una riunione ministeriale all'Eliseo prima del consiglio di amministrazione di Edf, che ha confermato il piano di taglio dei costi e l 'aumento di capitale. RIPRODUZIONE RISERVATA 9 Energia: Scenario Pagina 22 Chivasso impianto-pilota per produrre più corrente con meno sprechi Energia, tecnologia Ge per le centrali di Ala Il modello italiano sarà proposto agli impianti di tutto il mondo Jacopo Giliberto L'Italia, l'azienda energeti ca Ala, la centrale elettrica di Chivasso (Torino), sperimentano prime al mondo una nuova tecnologia che la Ge (General electric) ha appena messo a punto per produrre più corrente con meno sprechi, meno combustibile, meno emissioni e meno costi. Risultato. La centrale di Chivasso erafuori mercato come decine di centrali a metano ad alta efficienza, stava sempre spenta perché i costi di produzione superavano le quotazioni del chilowattora alla Borsa elettricaitaliana, schiacchiata dalla sovrap- Energia: Scenario produzione elettrica. Ora ha ripreso a funzionare, a generare fatturato. Quanto? Luca Valerio Camerano, amministratore delegato di A2a,nonvuole dire questo dato "sensibile", ma ieri con Paul McElhinney, irlandese, presidente e amministratore delegato della Ge Power Services, stavano facendo i conti dell'esperienza condotta a Chivasso. «Adotteremo questa tecnologia nelle altre nostre centrali, a Sermide, aCassano,nellacentrale di Ponti sul Mincio», dice Camerano. E McElhinney aggiunge: «La sperimentazione di questa "trasformazione industriale" ora sarà proposta alle centrali elettriche di tutto il mondo». La tecnologia si chiama Digital Power Plant Operations Optimization, si basa su un'integrazione tra big data dell'informatica e il vil metallo degli impianti. Software e cacciavite. Il sistema gestisce la centrale per renderla redditizia su consumi, emissioni, modo di produrre, tempi di manutenzione. La produzione - questa la particolarità più appetibile - diventa più flessibile e veloce. Il vantaggio si ha quando di mattina l'avviare delle fabbriche fa salire di corsala domanda di corrente e i prezzi del chilowattora, e quando la sera il calar del sole fa spegnere le centrali fotovoltaiche: per essere competitive, le grandi e lente centrali elettriche devono avere un'accelerazione da automobili sportive e fare gli zero-cento in un battibaleno. Le altre centrali a metano, con la ripresa spompata, sono costrette arestare spente, altrimenti bruciano gas senza riuscire a vendere un chilowattora. Con questa tecnologia, invece, si arriva a funzionare nelle 2mila più lucrose ore dell'anno, quelle ben pagate delle accelerazioni fulminanti e delle frenate brusche. La centrale A2a di Chivasso fu costruita negli anni'5o con i fondi Erp del Piano Marshall dalla Sip, la Società idroelettricapiemontese che conlanazionalizzazione elettrica del '63 dovette cedere le centrali e dedicarsi ai telefoni. Montava la prima turbina General Electric italiana. «È un rapporto che abbiamo da 6o anni e ora consolidiamo per i prossimi 6o anni», sorride McElhinney. Ammodernata pochi anni fa, oggi la centrale di Chivasso è capace di 1.179 megawattma dal2ol3 fino all'adozione della tecnologia Ge è rimasta sempre spenta per motivi di mercato. Un cenno economico alle due aziende. Per il rinnovo tecnologico delle centrali l'A2a dovrebbe investire circa 40 milioni. La Ge Power Services, rilevate le attività dell'Alstom, ha sede a Baden in Svizzera, vale 15 miliardi di dollari e impegna 26mila persone in 15o Paesi. 0 RI P RODOIIONE RIIeRVAIA Pagina 23 È atteso a giorni in Portogallo il primo carico di Gnl americano all'Europa L'arrivo del gas dagli Stati Uniti fa temere una guerra dei prezzi Export record da Russia e Norvegia, l' gerla triplica i volumi l'It la Sissi eeuomo mma Parlare di guerra del gas forse è eccessivo, anche se molti analisti non esitano a definirla così. Di certo sul mercato qualcosa si sta muovendo: igrandifornitoridell'Europa - Russia, Norvegia, Algeria e Qatar - sono sulla difensiva di fronte ai fiumi di Gas naturale liquefatto (Gnl) che minacciano di arrivare nel Vecchio continente, un territorio che fino a poco tempo fa consideravano alla stregua di una riserva di cacciaprivata e inviolabile. Basta osservare i flussi nei gasdotti per osservare che c'è un grande fermento. L'export di gas algerinoverso l'Italia èimprovvisamente più triplicato, tornando ai livelli di tre anni fa e spiazzando forniture concorrenti in arrivo dal Nord. Mosca e Oslo d'altra parte, nonostante il recente passo indietro sul nostro mercato, esportano da mesi volumi record, contribuendo a deprimere i prezzi, già molto bassi, del combustibile.11 tutto proprio mentre in Europa sta arrivando il primo carico di Gnl «made in Usa»: la metani era Creole Spirit, salpatail 15 aprile dal terminale Sabine Pass di Cheniere, in Louisiana, è attesa a giorni in Portogallo. Mosca come Riad? La coincidenza di eventi sta offrendo nuova linfa alla teoria secondo cui sul mercato del gas si starebbero scatenando le stesse dinamiche che ormai da due anni condizionano quello del petrolio: i produttori abasso costo impegnati in una lotta all'ultimo sangue per difendere le quote di mercato, di fronte alla minaccia dello shale americano (inteso Energia: Scenario stavolta come shale gas, invece che shale oil). Nel ruolo dell'Arabia Saudita in questo caso ci sarebbe la Russia: nonostante tutte le sue difficoltà, Gazprom - grazie anche allasvalutazione delrublo-hacosti di estrazione e di trasporto molto bassi.Inoltre haunacapacitàproduttiva di riserva (la cosiddetta spare capacity) dibenioomiliardi di metri cubi di gas, pari a quasi un quarto del suo output e circa il 3%io dell'offerta mondiale. Ilfattoreshale Inre altà nelbreve termine nessuno si attende volumi importanti di Gnl dagli Stati Uniti. Nonostante il grande valore simbolico (e politico) della prima fornitura americana, i tradizionali fornitori europei per ora sono minacciati soprattutto dal gas liquefatto spesso gatarino - che un tempo sarebbe andato in Asia, ma che oggi è stato spiazzato dallo sviluppo impetuoso delle forniture australiane, che giungono sul mercato in una fase di consumi deboli. Anche se l'arcinemico stavolta non fosse lo shale, vedere la Russia alla guida di una guerra dei prezzi è comunque uno scenario suggestivo. Tra quanti lo suggeriscono ci sono peraltro analisti autorevoli, Thierry Bros di Société Générale, secondo cui Mosca dovrebbe sacrificare appena 1,3miliardi di dollari di introitiper riuscire atenere i1Gnl americano lontano dall'Europa. «I russi- afferma Bros - hanno fatto i loro conti e sanno di poter vincere». Gazprom nega di voler aprire le ostilità. «Non abbiamo nessun bisogno di lanciare una guerra dei prezzi - ha assicurato in febbraio il vicepresidente Alexander Medvedev - Siamo molto rilassati nei confronti del Gnl Usa anche se restiamo vigili». In realtà, fonti vicine a Gazprom hanno riferito al Sole 24 Ore che il colosso russo sarebbe orientato a una strategia diversa da quella saudita, ossia conquistare un ruolo più attivo sui principali hub del gas europei in modo da avere maggiore influenza sui prezzi spot. I suoi dirigenti sono particolar- 3 Grazie a costi molto bassi e capacità di produzione in eccesso , Gazprom in teoria potrebbe replicare le strategie dei sauditi ............................................................................ mente irritati dalle «speculazioni di operatori midstream», che rivendono forniture contrattuali russe sugli hub, non solo deprimendo i prezzi, maneutralizzando l'efficacia delle clausole take or pay (che impongono penali ai clienti che non ritirano una quantitàminima di gas). Comunque stiano le cose, è indubbio che in Europa stiamo assistendo quanto meno a una difesa delle posizioni sul mercato. «È chiaro a chiunque - osserva Jonathan Stern, dell'Oxford InstituteforEnergyStudies - che se fallissero aprirebbero le porte a più Gnl,non solo Usamaqualsiasi Gni». La Russia, che si è dimostrata molto disponibile nel rinegoziarei contratti, nel2o15 ha aumentato le esportazioni dell'8,2°io al re- corddii58,6miliardidimetricubi e quest'anno i suoi volumi sono ancora in forte aumento, così come quelli della Norvegia. La riscossa dell'Algeria Ora l'Algeria sembra essere venuta allariscossa, sulfrontemeridionale dell'Europa: l'export attraverso i gasdotti che la collegano a Italia e Spagna è improvvisamente esploso da inizio aprile, dopo che da anni si era ridotto al lumicino, in modo che sembrava strutturale visti i crescenti consumi interni e il declino deigiacimenti. I dati Snam Rete Gas mostrano arrivi quasi sempre superiori a 5o milioni di mc al giorno, con punte superiori a 62 milioni, un record da 3 anni. La media giornaliera nel 2015 era stata di 19 milioni di mc. In parallelo l'import dalla Russia è sceso fino aun minimo di 46,5 milioni di mc, dai 77 milioni del r° trimestre, quello dal Nord Europa via Svizzera fino a 6,3 milioni, un terzo rispetto al mese scorso. Il motivo potrebbe essere banale: a fine marzo, spiegan o fonti riservate, è scaduta una moratoria di due anni sui take or pay, che i clienti italiani (e forse anche spagnoli) avevano concordato con l'algerina Sonatrach, che a differenza di Gazprom nonvoleva invece cedere sul fronte dei prezzi. Orale clausole sono dunque tornate in vigore. Altri esperti aggiungono che, aivalori attuali, gli algerini non hanno convenienza a liquefare il gas, dunque ne inviano maggiori quantità via pipeline. Niente guerra dei prezzi, insomma. Forse. Pagina 24 «COME PARLAMENTARE E MIO COMPITO TUTELARE LE AZIENDE DEL TERRITORIO. HO FATTO INTERROGAZIONI PER TANTE IMPRESE» Giova r i si difende: « i so speso per la Bianchiní co le per altre aziende» E' STATO risveglio amaro quello di ieri mattina per Carlo Giovanardi . Sul settimanale l'Espresso, infatti, sono apparsi alcuni stralci dei verbali delle audizioni del capo di Gabinetto della Prefettura di Modena (non indagato), Mario Ventura, secondo cui il senatore avrebbe fatto ripetute pressioni per riammettere la di tta Bianchini nella white list. Il corposo rapporto dell'A rma parla del senatore come «fautore di una inspiegata azione politico-istituzionale che ha contribuito a creare una cortina di diffidenza e di pressioni sul prefetto di Modena affinché procedesse a restituire il salvacondotto a Bianchini». Lo stesso Ventura ammette che il senatore ha più di VINCENZO MALARA E' UN FIUME in piena il senatore Carlo Giovanardi. Nel suo studio in centro storico si difende tout court dalle presunte pressioni, rivelate dal settimanale L'Espresso, per fare riammettere a tutti i costi nella white list la ditta di Augusto Bianchini, imputato al processo Aemilia. Telefonate continue in prefettura, interrogazioni parlamentari ad hoc, regali a suo favore, dal rapporto depositato dall'Arma dei carabinieri emerge un quadro intricato e imbarazzante per Giovanardi, compresi alcuni stralci dell'interrogatorio rilasciato dal capo di Gabinetto della prefettura, Mario Ventura (non indagato). «Chi si è permesso di scrivere certe cose? - esordisce furioso il senatore, trattenendo a fatica il suo gesticolare - Chi è quel carabiniere che ha osato scrivere di una mia 'inspiegata azione politico-istituzionale?». Per Giovanardi non ci sarebbe nulla di ambiguo: «Ho fatto il mio dovere di parlamentare, mi sono speso per le aziende del mio territorio e per cambiare un meccanismo della white list che considero troppo penalizzante. Ho depositato interrogazioni parlamentari per tutte le aziende colpite da interdittiva antimafia. Non solo per la Bianchini, ma anche per la Baraldi, la Cpl, la Geco, la Resintec, a cui le misure sono state poi revocate». Il senatore è chiaro: «Rifiuto l'imma- Cpl Concordia «REGALI DAI FIGLI Di BIANCHI NI ?ASSOLUTAM ENTE FALSO: NON HO MAI RICEVUTO NIENTE DA NESSUNO. LI HO VISTI SOLO UNA VOLTA» volte sostenuto «che la Bianchini fosse del tutto estranea al fenomeno della criminalità organizzata . Ciò ha fatto sia tramite chiamate, sia presentando interrogazioni parlamentari». Nell'articolo si parla di un Giovanardi che telefonava come «un martello pneumatico » ogni volta che l'impresa di San Felice depositava un'istanza di revisione dell'interdittiva . Si fa poi riferimento alla presunta vicinanza di Augusto Bianchini al senatore, al punto che l'imprenditore avrebbe più volte contattato il politico sia da uomo libero che da dietro le sbarre, suggerendo ai suoi figli di passare dal politico per consegnargli un regalo. gine di una Emilia-Romagna piegata alle richieste della 'Ndrangheta e le mie azioni rientrano nel pieno del mio ruolo politico. Non dimentichiamo - aggiunge - che se la Cpl non è fallita è merito mio grazie all'approvazione della norma che introduce la figura del commissario nelle imprese colpite da interdittiva». Giovanardi torna più volte sul funzionamento della white list: «Anche il commissario Cantone in una recente intervista mi ha dato ragione sul fatto che va rivista. Non è possibile che se un imprenditore ha un lontano parente indagato o condannato sia automaticamente escluso da ogni tipo di commessa: così si mettono a rischio aziende e posti di lavoro». Inoltre - aggiunge - quando mi sono interessato della vicenda, Augusto Bianchini non era accusato di nulla. Ora c'è un processo e sono il primo a dire che i giudici faranno il loro lavoro». Giovanardi cita poi il caso della Safi di Melegnano, azienda che nella Bassa si spacciava come accreditata della prefettura per revocare le interdittive: «Sono contento che l'Antimafia sta indagando: fui proprio io a fare i nomi al colonnello della Finanza e al procuratore della Repubblica». Ma ci sono state davvero le ripetute telefonate a Ventura e al prefetto? Giovanardi non ci pensa un secondo e ammette: «Certo, era mio compito tutelare il territorio e le sue imprese, cercando di far sbloccare situazioni che rischiavano di mandare tante persone in mezzo a una strada». Non mancano gli affondi diretti alla prefettura : «Non ho condiviso alcune scelte di Di Bari, come la richiesta di scioglimento del Comune di Finale. Il Governo le ha respinte: allora vuol dire che sono tutti mafiosi anche al ministero ? E come ci spieghiamo che imprenditori come Cantile e Piccolo della Pica sono costretti a girare con la scorta per avere denunciato i boss, ma sono ugualmente esclusi dalla white list? Chi ha sbagliato? Vedete che c'è qualcosa che non va?». Infine, c'è la storia del presunto regalo che i figli di Bianchini avrebbero consegnato al senatore. E qui Giovanardi torna a parlare di calunnie e menzogne : « Io non ho ricevuto mai, ripeto mai, regali da nessuno. I suoi figli sono venuti a trovarmi in ufficio solo per scusarsi di come si era evoluta la vicenda poi nient'altro». IRiaai'. Ilo latb 7 mio dc,ar F nc x:.ürKi dojlcm I;;,,hi[rism Pagina 25 9 Augusto Bianchini Cpl Concordia Pagina 26