nelle antiche Stampe - Associazione Amici dei Musei di Monza

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nelle antiche Stampe - Associazione Amici dei Musei di Monza
Monza e la Brianza nelle antiche Stampe
associazione
amici dei musei
di monza e brianza
Incisioni, volumi e documenti di tre secoli
da Collezioni pubbliche e private
onlus
una mostra a cura di Alberto Crespi
promossa e organizzata dalla
associazione amici dei musei di monza e brianza
in collaborazione con
Comune di Monza - Assessorato alla Cultura
e con Novaluna
con il patrocinio di:
enti prestatori:
Comune di Bergamo
Museo dell’Accademia Carrara
Monza&
la Brianza
nelle antiche Stampe
Comune di Trezzo sull’Adda
Biblioteca Comunale A. Manzoni
sponsor:
I.V.N.D. - Monza
Arengario di Monza - Piazza Roma
22 ottobre - 27 novembre 2011
L’Associazione Amici dei Musei di Monza e Brianza, in collaborazione con il Comune
di Monza - Assessorato alla Cultura Musei Civici, presenta nel Palazzo Arengario la
mostra “Monza e la Brianza nelle antiche stampe”.
La rassegna propone un numero notevole di incisioni e molti volumi relativi al periodo
che va dal Settecento a fine Ottocento, dall’epoca asburgica all’avvento della monarchia sabauda, con soggetti dal territorio della Brianza e in particolare dalla città di
Monza. Ritengo che anche questa volta l’Associazione Amici dei Musei di Monza e
Brianza offrirà agli appassionati visitatori una serie di documenti che arricchiranno
il loro bagaglio culturale.
Ringrazio tutti coloro che ci hanno aiutato in questo impegno, in particolare il Comune
di Monza e la Provincia di Monza e Brianza. Ringrazio i prestatori delle opere e gli sponsor BrianzAcque Srl, INA Assitalia Agenzia Generale di Monza, Istituto Vigilanza Notturna e Diurna. Ringrazio il Consiglio Direttivo dell’Associazione e il curatore Alberto
Crespi che con professionalità e impegno ha saputo portare in porto anche questa fatica.
Gigi Caregnato - Presidente
La nostra associazione, NOVALUNA, frequenta da sempre i temi che riguardano la città di
Monza e la sua storia artistica, sociale, urbanistica. Da Giovanna Mussi a Vittorio Bellini, al professor Merati, tanti sono stati gli stimoli che abbiamo raccolto e che hanno
dato luogo a numerose iniziative e pubblicazioni. Per questo abbiamo accettato con entusiasmo l’invito degli Amici dei Musei di collaborare a questa importante mostra
sulle stampe antiche che illustrano Monza e la Brianza.
Il nostro contribuito sarà costituito da tre incontri di riflessione sull'immagine della
città nella sua evoluzione artistica e documentaria con lo storico dell’arte Cristina
Muccioli, con Emilio Isgrò, artista contemporaneo di prima grandezza e con Francesco Zanot, critico fotografico.
Giorgio Crippa - Presidente
È con grande piacere che ospitiamo ancora una volta presso il civico Arengario una
mostra di antiche stampe organizzata dagli Amici dei Musei, una mostra dal tema
ricco e complesso, dedicata al nostro affascinante territorio, proponente un centinaio
di opere e documenti preziosi che tanta parte ebbero nel diffondere in Europa la conoscenza delle nostre eccellenze architettoniche e i suggestivi scorci che animano i
nostri luoghi. Un ringraziamento dunque sentito sia agli Amici dei Musei per il loro
continuo impegno verso la cultura, sia ad Alberto Crespi per il suo tempo, la passione,
e la dedizione che ha messo nel suo lavoro.
Sono infine fiducioso che questa proposta espositiva, che rientra in una programmazione mostre volta a valorizzare il nostro patrimonio e le nostre eccellenze, incontri
nuovamente l’interesse e il gradimento della cittadinanza.
Alfonso Di Lio - Assessore alla Cultura del Comune di Monza
Si ringraziano per la disponibilità e collaborazione: Alfonso di Lio, Assessore alla Cultura del Comune di Monza; Dario Allevi, Presidente della Provincia di Monza e Brianza;
Enrico Elli, Assessore alla Cultura della Provincia di Monza e Brianza; la Soprintendente ai beni librari Ornella Foglieni; i funzionari del Comune di Monza Dario Porta e
Sarah Mongelli; le autorità del Comune di Bergamo e i funzionari dell’Accademia Carrara Maria Cristina Rodeschini, Giovanni Valagussa; le autorità del Comune di Trezzo
sull’Adda Danilo Villa, Italo Mazza; la direttrice della biblioteca di Trezzo Magda Bettini; inoltre Marina Geneletti e Milena Bertaglio; i collezionisti prestatori Giovanni Baroni, Enrico Boffi, Danilo Carelli e Franca Cantù, Natalia e Daniela Casati, Anna
Colombo, le famiglie Crespi, Giuseppe Fassina, Carla Introzzi, Paolo Migliavacca, Alberto Montrasio, Cinzia e Folco Paraboschi di Modoetia Carta, Giovanni e Paola Radaelli; si ringraziano gli sponsor: BrianzAcque Srl nella persona del Presidente Oronzo
Raho, INA Assitalia Agenzia Generale di Monza nella persona del sig. Renato Rasero,
Istituto Vigilanza Notturna e Diurna nella persona del sig. Marco Arobba.
Il restauro dei fogli dell’Accademia Carrara, promosso dall’Associazione Amici dei
Musei di Monza, è stato effettuato dallo Studio Carta di Laura Chignoli.
Monza e la Brianza nelle antiche stampe
di Alberto Crespi
Tra le stampe del “Voyage pittoresque en Italie par P. Paul de Musset” con illustrazioni incise da MM. Rouargue Frères stampate da Drouart, Rue du Fouarre, II, a Parigi nel 1854, si annovera la veduta della “Cathédrale de Monza”
con la processione in atto d’uscire dal portale, tra ali di folla inginocchiata. È
una delle innumerevoli incisioni dedicate al Duomo: si può trovare anche facilmente colorata, attenta all’evento piuttosto che alla correttezza della rappresentazione architettonica - ma è più strettamente di altre legata alla vicenda
libraria di un Grand Tour che comincia a mostrare la corda dopo due secoli.
Sulla via del ritorno dal Viaggio in Italia, sull’itinerario che lascia Venezia e
attraverso la pianura s’avvicina a Milano, con Cremona e Bergamo Monza è
uno dei centri da visitare con brevi deviazioni dal percorso delle “sediole” come chiama Stendhal le carrozze veloci di cui si servivano tutti i viaggiatori
dell’epoca sui lunghi percorsi in piano. Duomo, Villa Reale e personaggi in
costume facevan parte del repertorio iconografico de “L’Italie” pubblicata da
Audot nel 1835-36 e, quindici anni prima, l’itinerario per la Brianza dei due
famosi incisori germanici, Friedrich e Carolina Lose, partiva e si fondava sul
caposaldo di un perfetto rame dedicato alla cattedrale monzese. Coeva alla
maggiore incisione dei Lose, una luminosa veduta della piazza del Duomo di
Monza, ad opera del raffinatissimo prospettico Giovanni Migliara e dotata di
un meccanismo d’orologio dietro al quadrante dipinto, faceva parte dell’arredo
di casa del massimo incisore neoclassico lombardo: il monzese Giuseppe Longhi, titolare della cattedra di Calcografia all’Accademia di Brera.
Per viaggiare, le carte topografiche erano un lusso indispensabile: capolavoro
di ogni epoca è certamente la “Topografia della Reale Villa di Monza coll’attiguo Parco e coll’annessa città di Monza e rispettivi dintorni” dedicata a “SAIR
il serenissimo Principe Ranieri Vicerè del Regno Lombardo Veneto, Arciduca
d’Austria” che il desiano “Giovanni Brenna I.R. I° Tenente Ingegnere geografo
in pensione, rilevò sul terreno e diresse”, in scala 1:10000, incisore Giovanni
Prada, pubblicandola a Milano nell’ottobre 1845. Una rappresentazione perfetta
del territorio in tutte le sue minime emergenze. Dall’abitato di Biassono a nord
fino al Molinetto a sud, da Muggiò a ovest fino a sant’Alessandro a est, ogni
edificio e ogni cascina del territorio è precisamente individuata così come le
colture, ciascuna contraddistita dal proprio simbolo. Da manuale è la descrizione dei giardini della Villa e del Parco in tutta la loro estensione. Da rilevare
la ferrovia che da pochi anni giungeva da Milano attestandosi a nord del Regio
Vivaio delle piante con una stazione neoclassica. Il tutto concentrato in un
metro per settanta centimetri e diponibile sia in foglio che in formato “militare”,
o “da viaggio, l’assieme suddiviso a riquadri regolari ritagliati e incollati su un
supporto di tela sottile in modo da poter essere ripiegati a libro.
L’attenzione sistematica alle emergenze architettonico paesaggistiche della
Brianza data ai primi decenni del XVIII secolo con la sequenza di impressionanti vedute a volo d’uccello dei “Palagi camparecci” con la quale Marc’Antonio dal Re mappa le “Ville di delizia” dello Stato di Milano, veri miracoli di
equilibrismo incisi su due lastre per una stampa in grande formato, quando ancora non era stato inventato il “tavolino mobile per incisori” da parte del monzese Giuseppe Longhi. Bolognese del 1697, a Cremona dal ‘17 e dal 1723 a
Milano “all’insegna dell’Aquila imperiale in contrada S. Margherita”,
Marc’Antonio Dal Re vi realizza una ricognizione sistematica dei palazzi da
nobili lombardi, all’incirca negli stessi anni d’attività di Carlevarjis vedutista
a Venezia e di Vasi a Roma. Del progetto originale in sei tomi delle “Ville di
delizia” incide e pubblica nel 1726 il primo volume, “dedicato all’Altezza
Serenissima del Principe Eugenio di Savoia e di Piemonte”, illustrato da
53 incisioni relative ad otto ville. Ad ogni villa sono relate, con la pianta, una
decina di incisioni prese da varie angolazioni. Ogni gruppo di incisioni (eseguite su disegno del bolognese Gian Battista Ricaldi), con diciture in italiano
e francese, è preceduto da un accurato “Ragguaglio” descrittivo dell’edificio
e da notizie sui costruttori di pugno dello stesso Dal Re.
Nel 1743 “alla Piazza de’ Mercanti, nel Portico Superiore delle Scuole Palatine. MDCCXLIII” esce il secondo volume in due tomi con nove ville più tre
riprese dall’edizione precedente, per ottantotto tavole in tutto, dove l’incisore
appare come unico autore. Il Marchese Antonio Giorgio Clerici e il Conte Giuseppe Antonio Arconati sono rispettivamente i dedicatari del I e II tomo. A seguire, Dal Re licenzia ancora alcune decine di tavole sciolte ad illustrazione
di altre ville. Le incisioni di Dal Re rimangono sovente l’unico documento
delle architetture degli edifici allo stato originario e dello sviluppo dei giardini
annessi, prima delle manomissioni che in molti casi essi subirono e prima del
degrado cusato dall’incuria e dal tempo. Costituiscono una testimonianza del
fasto di cui si circondavano i nobili milanesi per render piacevoli i soggiorni
in campagna aperti ad un entourage di dame e cavalieri ad omaggiare illustri
ospiti. Di grande vigore è il segno dell’incisore in queste vedute porte con nobiltà, dalle prospettive sovente allungate in cannocchiali a perdita d’occhio,
esatte nella trascrizione degli elementi architettonici e tuttavia piene d’aria e
di una grazia che non contrasta con l’efficacia della rappresentazione, documento di grandiosi interventi urbanistici al limite dell’ideale - e del tutto imprendibili nell’osservazione da terra - rilevati direttamente e trascritti per
principeschi Amatori delle Stampe con il linguaggio potente della scenografia.
Un ulteriore progetto per le “Sacre delizie” con illustrazioni di chiese, santuari,
sacri monti e luoghi pii, rimane tale. Negli stessi locali luminosi della loggia
degli Osii concedutigli dal Vicario di Provvisione, Dal Re apre nel 1744 una
scuola gratuita di incisione e di disegno. L’attività dell’incisore - che scompare
nel capoluogo lombardo nel 1766 - comprende inoltre ottantotto fogli di piccole vedute milanesi, pubblicate nel 1745 ed essenziali per ricostruire l’aspetto
della città in età spagnola.
Il paesaggio brianteo doveva apparire trasfigurato nei colori trasparenti che
Andrea Appiani conferì alle quattro ariose tempere dedicate al soggetto mitologico del “Ratto di Europa”, commissionate con gusto e lungimiranza dal
conte Ercole Silva per il palazzo di via Broletto angolo via del Lauro, uno dei
più importanti di Milano già dal Seicento, e realizzate tra 1778 e 1779. Sarà
su indicazione di Giuseppe Longhi, docente titolare della cattedra di Calcografia in Brera e forte amico di Appiani, che l’allievo monzese Paolo Caronni,
nel 1828, a mezzo secolo dalla realizzazione delle tempere, tradurrà in lastra
quei riquadri, su disegni di Vincenzo Raggio, offrendo in dedica all’Arciduca
Ranieri le quattro stampe di grande formato accompagnate, sotto l’inciso, da
versi di Pietro Metastasio riferiti agli episodi illustrati. Dove, nel primo della
serie, il dio alato, per mano a Venere, scendendo lungo un sentiero giunge a
consolare Europa, eleggendo proprio il confine settentrionale della Brianza a
luogo mitico: la stampa che riproduce il dipinto in controparte, mostra il battagliato ponte visconteo sull’Adda a costituire l’unico transito sicuro da e per
quella Brianza nascosta dietro la dorsale montuosa del Barro.
A quello stesso conte Ercole Silva, personalità colta e d’ampiezza di vedute
europea, compete il fondamentale trattato d’architettura dei giardini “L’arte
dei giardini inglesi”, pubblicato a Milano nel 1801 e riedito nel 1813, illustrato
con stampe, incise da Riboldi, tra cui figurano tre scorci dei giardini della Villa
monzese, il lago col tempietto, la grotta e la cascata.
Ancora Appiani tornerà nel primo lustro dell’Ottocento al “nostro” paesaggio,
ad esempio nello sfondo di un’altra bellissima opera pittorica, “Venere e Cupido”, eseguita nel 1805 per il Conte Sommariva e presentata al Salon di Parigi
nel 1808. Del dipinto, di grazia e morbidezza assolutamente lombarde, anch’esso disperso, esiste documentazione in un’altra incisione a firma di un calcografo dell’entourage di Longhi, Michele Bisi, genovese di nascita, autore
ed editore di incisioni di traduzione di opere di Appiani e di diverse tavole
della sequenza riproducente i “Fasti” napoleonici di Palazzo Reale. La sua incisione ottenne nel 1822 il primo premio al Concorso dell’Accademia di Brera
e fu pubblicata con dedica al principe Eugenio l’anno seguente da Vallardi. Il
paesaggio d’invenzione sta ai puri dati di una natura calma e un po’ dimessa
tipica della plaga briantea.
È soltanto nei temi mitologici di tono “alto” - consigliere Giuseppe Parini che il paesaggio di Appiani rinuncia a tale connotazione: ad esempio, è fondale
scenico piuttosto che paesaggio, con le dovute citazioni, nelle “Storie di Amore
e Psiche” della Rotonda monzese, dipinte nel 1789, un decennio dopo la decorazione milanese per Ercole Silva. Della sequenza di riquadri e vele dipinte
nella Villa monzese, la traduzione incisa si è limitata alla sola composizione
di chiusura del ciclo, il tondo nella volta. Autore del bulino è quello stesso Giuseppe Beretta monzese allievo di Longhi, autore di una biografia del Maestro
(1837) e di un Commentario alle opere dello stesso Appiani (1848).
La Villa arciducale era ormai un fatto compiuto dal 1780 quando, non ancora
terminata nell’ala nord, era tuttavia già aperta agli incontri diplomatici e mondani. Essi si svolgevano sotto lo splendido apparato decorativo inventato da
Giocondo Albertolli, che un nucleo di incisioni di traduzione oggi documenta
in mostra per la prima volta, provenendo dall’Accademia Carrara di Bergamo.
Dal 1814 al 1821 Stendhal vive a Milano. All’agosto del ’16 data la bozza del
suo dramma giocoso “Il forestiere in Italia”, pièce ambientata a Desio. Proprio
le sale di villa Cusani -Tittoni-Traversi, dal coronamento scandito da statue,
celeranno di lì a poco i tormentati colloqui sentimentali dello scrittore con la
Dame milanese Matilde Dembowski Viscontini. Di due estati più tardi è il “Voyage dans la Brianza”, carnet d’impressioni e d’emozioni piuttosto che di viaggio. All’agosto 1818 data infatti l’itinerario che partendo da Milano il martedì
25 con la diligenza per Asso (di mattina presto, attraverso una campagna ancora
fresca) porta Henry Beyle con l’amico avvocato e rentier Giuseppe Vismara a
Giussano, Inverigo, sul Segrino, a Canzo, Asso, Pusiano, per concludersi ad
Oggiono, con ritorno il 29 a Milano.
I paesaggi che lo scrittore ammira sono gli stessi - di verdi boscosi e azzurri
d’acque, chiare ville sul colmo di colline in pieno sole come la Rotonda del
Cagnola o la Crivelli, visioni improvvise come la cascata Vallategna o còlte in
lento avvicinamento come l’isola dei Cipressi, ceduta dai marchesi d’Adda al
Beauharnais - che la più celebre coppia d’incisori di quegli stessi tempi, Friedrich e Caroline Lose, disegnano e, dipinte all’acquatinta, diffondono in Italia
e in Europa con il loro album, al pari intitolato “Viaggio pittorico nei Monti di
Brianza”.
Dal n° 299 della Strada San Damiano dove i Lose - giunti a Milano al seguito
di Eugenio di Beauharnais - avevano l’atelier, escono tra 1821 e 1823 le più
belle incisioni mai dedicate al territorio brianteo: le ventiquattro vedute “corredate di cenni storico statistici”, sono documenti raffinatissimi - stavolta davvero di un viaggio - compiuto con l’intento di testimoniare, con la “verità”
prospettica, l’ariosa bellezza dei luoghi sotto cieli sereni o appena mossi da
nubi estive, in lontananze inazzurrate i profili di quei monti che diverranno,
nello stesso terzo decennio, di manzoniana memoria. Una parata sontuosa di
ville in posizioni dominanti su boschi e coltìvi a terrazze, a partire dalle sponde
del Lambro a Gerno per Casatevecchio, Monticello dove “la sensation du beau
vous y arrive par bouffées de tous les côtés” (ricorda Stendhal), e Barzanò,
Oggiono, Civate, lungo una via che consentiva di raggiungere Lecco aggirando
i terreni paludosi dell’Adda in epoca antecedente le canalizzazioni di Brivio.
Tavole che narrano una sorta di favola briantea, secondo un’ottica che sembra
imporsi un distacco dal clima tutt’affatto tranquillo della Milano della Restaurazione dove pur nacquero le incisioni dei nostri autori. Passano in rassegna
villa Greppi, villa Calderara e villa Nava, villa Pirovano a Cremella, la dorsale
verde del Monte di Brianza, la Molera nei pressi di Viganò e la favolosa Valle
dell’Oro coi suoi molini nascosti nella foresta presso Civate, ma anche la placida discesa verso il traghetto d’Imbersago, con greggi lungo la bella strada
che giungeva da Milano e col Resegon de Lec (Beyle) a sfondo. Tutto sommato, un’elegia per un “sublime” d’umiltà boschiva tracciata con la precisione
infallibile del prospettico, la sicurezza di polso di calcografi tra i migliori dell’epoca, il gusto nitido e freddino dei pittori di Dresda. La serie delle ventiquattro vedute acquatintate dei Lose costituisce la summa ineffabile della
veduta protoromantica, a preparare la via alla pittura della metà del secolo di
Canella, Calvi, Bisi, Mazza, Lelli che sfocerà nell’accezione naturalistica dell’ultimo terzo.
D’altro tono, documentaristico per pubblicazioni di minori pretese accessibili
ad una più vasta utenza le “Illustrazioni” della Brianza che appaiono a metà
XIX secolo, dotate di commenti e notizie storiche di maggior ampiezza rispetto
allo spazio dell’apparato iconografico e allineate - si può dire - quanto ai soggetti, sulle icone salienti: dove il corso dell’Adda a Garlate, Arlate, Brivio, Imbersago, costituisce il naturale confine orientale del territorio che consideriamo
scendendo fino a Trezzo, con l’incombente maniero visconteo già rudere nella
piccola incisione affine a quelle di Aubert a corredo dei volumi “L’Italie” pubblicati da Audot nel 1835-36 e in quella praticamente identica nell’angolazione
e nelle linee generali ma più particolareggiata nel maggior formato, incisa da
Verico nel 1845 per i “Monumenti del Medio Evo” nel contesto della “Corografia dell’Italia” pubblicata a Firenze.
Ma il paesaggio s’intreccia altresì ad eventi storici. Mezzo secolo prima delle
vedute citate, all’architetto monzese Carlo Amati compete la raffigurazione
disegnata “dal naturale” incisa e finita all’acquatinta della “Battaglia di Verderio superiore ed inferiore seguita nel giorno 28 aprile 1799” con tutti i ragguagli topografici, disposizione delle truppe e danni che ne seguirono,
sottoscritti all’immagine che presenta la villa Confalonieri al centro delle manovre degli Austro-Russi contro il generale Serrurier che vi era asserragliato.
Proprio le carte militari e le mappe dei siti contribuiscono grandemente a dare
una più esatta configurazione del territorio, da quelle di Coronelli, a fine Seicento, dedicate alle fortezze dello Stato di Milano a quelle allegate ai vari repertori di città e castelli ai primi del Settecento, da quella, amplissima,
austriaca del 1822 alla “Carta della Brianza e dei paesi circonvicini annessa
alle vicende della Brianza di Ignazio Cantù, edite dal Tipografo-Litografo Giuseppe Radaelli in Milano, 1853”.
Popolano palazzi, salotti e ville i personaggi storici, celebri intellettuali ed artisti dell’epoca: Francesco I d’Austria nel più importante ritratto inciso, ad
opera di Giuseppe Longhi, su disegno di Natale Schiavoni e, ad opera dello
stesso Schiavoni, i ritratti di Longhi e Appiani; Antonio Canova inciso nel 1813
in tondo da Pietro Anderloni sul ritratto di Bossi e dedicato al Conte si Sommariva (a Canova competono, in Brianza, le Steli Mellerio per Villa Gernetto,
ora a Palermo); il poeta Giuseppe Parini, consigliere di mitologia di Appiani,
inciso da Giovita Garavaglia sul ritratto di Martin Knoller. Dello Schiavoni è
ancora un bel ritratto di Eugenio Napoleone per le Biografie degli Uomini illustri pubblicate da Bettoni. Del 1808 è quello della principessa Augusta Amalia di Baviera disegnato da Antonio Locatelli e inciso ancora da Paolo Caronni
sotto la direzione di Giuseppe Longhi. La viceregina d’Italia appare col busto
di profilo, la testa rivolta al ritrattista, in un intercolumnio, su uno sfondo di
paesaggio che registra il profilo di Grigne e Resegone. La mezza figura, che
porta un diadema con cammeo ed orecchini a pendentif, è elegantemente ab-
bigliata alla moda imperiale. La data è la stessa della veduta della Villa nel
Parco di Monza assegnata alla Viceregina.
La città cominciava allora a perdere i suoi connotati medievali. Il muro di cinta
del Parco si edificava con le spoglie del Castello Visconteo, le mura si sbrecciavano. Delle porte, solo una giungerà ai primi del Novecento. Il Duomo diveniva il nucleo forte della città. Il Tesoro non finirà d’esser studiato e
disegnato lungo un secolo e mezzo. Del 1718 è una splendida riproduzione incisa della Corona Ferrea, in occasione del ripristino del culto del Santo Chiodo.
Gli oggetti saranno tema di tavole di perfetta pulizia formale ad opera di Giulio
Cesare Bianchi per le opere del Giulini e del Frisi ma si ritroveranno lungo
l’Ottocento a corredo di varie imprese editoriali, così come le emergenze architettoniche cittadine. Incisori francesi, inglesi e tedeschi lavoreranno a diffondere la conoscenza delle bellezze artistiche e naturali della città in tutta
Europa. I volumi dedicati alla descrizione della città si moltiplicavano. Molti
di essi sono in mostra oggi accanto alle incisioni (che giungono fino all’avvento
del dagherrotipo), a documenti inediti, a mappe, a formare una prima cospicua
bozza d’archivio aperta alle ricerche e al lavoro futuro.
L’allestimento della rassegna rispetta la cronologia e coglie,all’interno delle
tre epoche in cui i materiali sono suddivisi, i centri focali dell’iconografia monzese e briantea: territorio, città, emergenze architettoniche e artistiche. I materiali, individuati con un vasto lavoro di ricognizione in collezioni pubbliche e
private - stampe, volumi, documenti rari - solleciteranno la curiosità e appassioneranno gli studiosi di “cose monzesi”, e si spera possano riaccendere il dibattito, oggi improcrastinabile, sulla salvaguardia delle radici culturali per una
miglior comprensione dell’attualità e delle stagioni a venire.
Bibliografia reperibile
Repertori:
G. Mulazzani, A. Crespi, Monza nelle sue stampe, Associazione Pro Monza, 1985
G. Bezzola, G. Scaramellini, A. Crespi, Monza e l’Europa. Da Monza a Coira per la Brianza, la
strada del lago di Como e dello Spluga (a cura di F. De Giacomi), Associazione Pro Monza, 1997
Su Giuseppe Longhi e gli incisori della sua scuola:
A. Crespi, Giuseppe Longhi e la Scuola d’Incisione dell’Accademia di Brera, Lions Club Monza
Host, 1999
A. Crespi, Giuseppe Longhi e Raffaello Morghen: l’incisione neoclassica di traduzione, Associazione Amici di Musei - Comune di Monza 2010
Sulla pittura nel Milanese tra Sette e Ottocento resta preziosa l’ampia visione di:
S. Samek Ludovici, La pittura neoclassica, in Storia di Milano, Fondazione Treccani, Milano 1959
Su Appiani e Canova si consulti il catalogo della mostra alla Villa Reale di Monza:
Aa.Vv. Canova e Appiani. Alle origini della contemporaneità, Monza-Milano 1999
Sulle pubblicazioni relative a Monza e alla Brianza si consulti il fondamentale catalogo della mostra alla Biblioteca civica:
Aa. Vv., La Brianza nei libri, con bibliografia a cura di G. Pasciuti, Comune di Monza e Associazione Pro Monza 1988
Volumi preziosi per estensione dei saggi estesi e ricca iconografia restano:
Aa, Vv., La Villa Reale di Monza, Associazione Pro Monza 1984
Aa, Vv., Il Parco Reale di Monza, Associazione Pro Monza 1989
Sulle emergenze archiettonico-artistiche del territorio si consulti:
V. Ingegnoli, S. Langé, F. Süss, Le Ville storiche nel territorio di Monza, Associazione Pro Monza 1987
Sul Viaggio in Italia resta di piacevole lettura:
A. Brilli. Il Viaggio in Italia. Storia di una grande tradizione culturale dal XVI al XIX secolo, Milano 1987
Per dirimere le fila della letteratura del Viaggio in Italia nell’Ottocento è puntuale:
S. Samek-Ludovici, Bibliografia di viaggiatori stranieri in Italia nel secolo XIX, in Annales Institutorum Urbis Romae, VII, 1934-35, VIII, 1936-36, IX e X, 1936-37
Dedico questa mostra ai fratelli Eugenio e Giuseppe Crespi, appassionati
cultori di storia monzese, in memoriam. A.C.
Prima sezione: stampe e documenti del secolo XVIII
Il territorio
- J. B. Homann (1664-1724). Carta delle conquiste austriache nei Ducati di
Milano e Mantova, 1702, Norimberga. Acquaforte acquarellata*
- J. B. Homann. Carta del Ducato di Milano, 1720 c. Norimberga. Acquaforte
acquarellata*
- F. Agnelli. “Castello di Trezo”, mappa e descrizione 1707. Acquaforte aquarellata. Biblioteca Comunale A. Manzoni, Trezzo sull’Adda
Incisioni per l’opera “Ville di delizia o siano Palagi camperecci del Ducato
di Milano”, di Marc’Antonio dal Re (Bologna 1697-Milano 1766). Seconda edizione, Milano 1743.
- Rastello del Giardino inferiore di Omate. Acquaforte*
- Marc’Antonio dal Re. Veduta d’un angolo del Giardino inferiore di Omate.
Acquaforte*
La città
- E. Calvi. Vue de l’entrée dans Monza du côté de Milan, 1770 c. Acquaforte*
- Anonimo. Prospetto di Monza preso dalla parte della Villa Durina detta il
San Giacomo, 1770 c. Acquaforte
- Istrumento per la transazione tra Monza e Milano (per sgravio d’imposta),
16 dicembre 1642
- Riforma al Governo della Comunità di Monza, 30 settembre 1757, documento
a stampa emesso dalla Real Giunta del censimento dello Stato di Milano
- Editto (per l’igiene nelle strade di Monza), 13 luglio 1766, dal Palazzo di
Giustizia di Monza. A stampa
- G. C. Bianchi. Veduta delle mura di Monza presso la porta di Milano e di
parte dell’antico castello, primo stato, 1774. Acquaforte*
- G. C. Bianchi. Veduta delle mura di Monza presso la porta di Milano e di
parte dell’antico castello, secondo stato, 1794. Acquaforte
Il Duomo e il suo tesoro
- Gaetano Bianchi. Vero disegno della Corona d’oro de i Re d’Italia chiamata
Ferrea, 1718. Con dedica all’Arcivescovo di Milano Card. Benedetto Odescalco. Stamperia Bellagatta, Monza, all’insegna della Stella. Acquaforte
- Anonimo. Vero disegno della Corona Ferrea, 1718. Xilografia
- Justi Fontanini. Dissertatio de Corona ferrea langobardorum. Roma e Milano, Francesco Gonzaga 1717. Volume
Incisioni per le opere del Giulini “Memorie spettanti alla Storia, al Governo e alla descrizione della Città e campagne di Milano nei secoli bassi”,
Milano 1771; di Anton Francesco Frisi “Memorie della Chiesa monzese
raccolte e con varie Dissertazioni illustrate”, Milano 1774 e “Memorie Storiche di Monza e sua Corte”, Milano 1794. Incisioni all’acquaforte:
- G. C. Bianchi. Facciata del Duomo I-II
- G. C. Bianchi. Lunetta sul portale del Duomo
- G. C. Bianchi. Ampolle del Tesoro del Duomo I
- G. C. Bianchi. I. Corona d’oro comunemente detta Ferrea - II Corona d’oro
della Regina Flavia Teodelinda - III. Corona d’oro del Re Flavio Agilulfo*
- G. C. Bianchi. Dittico Primo - Dittico secondo - Dittico Terzo della Basilica
monzese
- G. Carini. Veduta di Mirabello nel Parco di Monza. in “Corografia dell’Italia, Regno Lombardo Veneto, Provincie Lombarde. Vedute pittoriche n° 1,
tav. 12. Acquaforte
- E. Silva. “Dell’arte dei giardini inglesi”, seconda edizione, Milano 1813.
Volume. Courtesy Comune di Cinisello Balsamo
F. e C. Lose. “Promenade dans le Parc Impérial et Royal et dans les Jardins
de Monza”. Almanac pour l’an 1827. A Milan chez l’Auteur. Stamperia Felice
Rusconi, Milano. Volume con 1 mappa e otto acqueforti
- C. Sanquirico. La Villa Reale dai giardini. 1830 c. Aquerello
- “Vedute principali della I.R Villa di Monza disegnate dal vero da Carlo
Sanquirico e dedicate a S.A.I.R il serenissimo Arciduca Ranieri Vice Re del
regno Lombardo Veneto. Milano, Galleria de Cristoforis N° 44”. Album con
16 litografie incollate su supporto
- I. R Palazzo in Monza veduto dal giardino. Litografia Gallina, Milano
- Il laghetto nell’I.Reale Giardino di Monza. Litografia Gallina, Milano
- La Grotta. Litografia Gallina, Milano
- La Torre. Litografia Gallina, Milano
- Il Castello in ruina. Litografia P. Bertotti, Milano
- Gran Viale di prospetto al Palazzo. Litografia Gallina, Milano
- S. Fedele. Litografia P. Bertotti, Milano
- Mirabellino. Litografia Gallina, Milano
- Tempietto di ferro. Nel fondo veduta di Mirabello. Litografia Gallina, Milano
- Mirabello e la Cassina Alta. Litografia Gallina, Milano
- Ponte Gabriga. Litografia Gallina, Milano
- La Fagianiera. Litografia Gallina, Milano
- Molino del Cantone. Litografia P. Bertotti, Milano
- Mulino Nuovo. Litografia Gallina, Milano
- Ospedale dei cavalli. Litografia P. Bertotti, Milano
- Cascina Costa. Litografia Fr. Guarisco, Milano
“Lombardia Pittoresca. Disegni di ciò che la Lombardia chiude di più interessante per le arti la storia e la natura levati dal vero da Giuseppe Elena, con
le relative illustrazioni appositamente scritte dai professori Cesare Cantù e
Michele Sartorio”. Milano, Fortunato Stella e Figli 1836
- G. Elena. Basilica di Monza. Litografia P. Bertotti, Milano
- G. Elena. La cascina San Fedele nel Parco di Monza
- G. Elena. La Corona Ferrea nel Tesoro della Basilica di Monza
- G. Elena. Porta Milano in Monza. Litografia Fr Guarisco, Milano
- G. Elena. Mirabello nel parco di Monza. Litografia P. Bertotti, Milano
- G. Elena. Giardino dell’I.R. Villa di Monza. Litografia Bertotti, Milano
- G. Elena. Monastero della Signora di Monza. Litografia Bertotti, Milano
- G. Elena. Palazzo del Comune di Monza. Litografia Bertotti, Milano
“Antichità e siti rimarchevoli della Città di Monza colle rispettive storiche
letterarie e artistiche illustrazioni. Monza, presso l’Editore Ferdinando Borsa,
Cartolajo, Corsia di San Pietro Martire, 1838. Tipografia Guglielmini e Radaelli, Milano. Disegni di G. Elena, litografia di Fr. Guarisco.Volume
- G. C. Bianchi. Coperta di Evangeliario
- G. C. Bianchi. Stipito, detto Ambone, sul Palazzo della Magnifica Comunità
- G. C. Bianchi e A. F. Frisi. Disegno di un capitello del Duomo di Monza,
in manoscritto autografo*
- A. Bellani. La Corona ferrea del Regno d’Italia. Memoria apologetica, 1819.
Milano, Tipografia Sirtori. Volume
- Risposta al fatto stampato nella causa vertente tra il Capitolo de Regi ducali
beneficiati nell’insigne Basilica Collegiata di S Giovanni Battista in Monza
e i regi Beneficiati Fratelli Castiglioni. A stampa, 1744
- F. A. Sirtori. Descrizione della Insigne Reale Basilica collegiata di S. Giovanni Battista nella città di Monza, 1820. Tipografia Luca Corbetta. Volume
- Due parole dell’incisore monzese Giuseppe Beretta intorno alle Memorie
Storiche della Città di Monza compilate sull’opera del Can. Anton Francesco
Frisi e continuate dal professor Giuseppe Marimonti. Milano 1842, Tipografia
Sambrunico-Vismara. Opuscolo
- G. Marimonti. Memorie storiche della città di Monza, 1841, Monza, Tip.
Luca Corbetta. Volume
- A. Bianconi. Memoria intorno alla Corona di Ferro longobarda. 1860, Milano, Vallardi. Volume
- L. Zerbi. La Corona Ferrea ai Funebri nazionali di Vittorio Emanuele II.
1878, Monza, Tipografia G. Ghezzi. Opuscolo
- P. B. Galli. Il Duomo di Monza. sue iscriioni e notizie. 1880. Milano, Tip.
Arcivescovile Boniardi-Pogliani. Opuscolo
- G. Colombo B. Tavola descrittiva degli affreschi della Cappella del Rosario.
1882, Torino. Tipografia Collegio Artigianelli. Opuscolo
- L. Modorati. Descrizione storica della Basilica di S. Giovanni Battista in
Monza. Volume
- A. Varisco. L’epigrafe del ventaglio monzese detto della Regina Teodolinda.
Da: Studi Medievali, Loescher, Torino s.d. Opuscolo
- A. De Bernardis. Profili delle cornici, tav IV da Alcune decorazioni di nobili sale e altri ornamenti, 1787
Il territorio
- F. Agnelli. “Castello di Trezo”, mappa e descrizione 1707. Acquaforte
aquarellata
Courtesy Biblioteca Comunale A. Manzoni, Trezzo sull’Adda
Incisioni per l’opera “Ville di delizia o siano Palagi camperecci del Ducato
di Milano”, di Marc’Antonio dal Re (Bologna 1697-Milano 1766). Seconda edizione, Milano 1743
- Rastello del Giardino inferiore di Omate. Acquaforte*
- Marc’Antonio dal Re. Veduta d’un angolo del Giardino inferiore di Omate.
Acquaforte*
Seconda sezione: stampe e documenti del sec XIX
Il Duomo e il suo tesoro
- F. e C. Lose. Veduta dell’insigne Basilica di San Giovanni Battista in
Monza. Agli Amatori delle Belle Arti, 1839. Stamperia Luca Corbetta,
Monza. Acquaforte acquatinta
- Rame della stessa
- D. Landini. Veduta della Basilica di S. Giovanni in Monza. Cremona, 1833.
Acquaforte aquarellata
- G. Bussi e D. Gandini. Veduta della Basilica di S. Giovanni in Monza. Bettalli, Milano 1840 c. Acquatinta
- Rouargue Frères. Cathédrale de Monza, 1854. Stamperia Drouart, Parigi.
Litografia aquarellata
- G. A. Troitsch. Il Duomo di Monza, 1856, da disegnodi P. Chevalier. Stamperia artistica del Lloyd Triestino. Acquaforte acciaiata
- L. Cherbuin. Cathédrale de Monza, 1845. Litografia Deroy, Parigi
- L. Cherbuin. L’interno del Duomo di Monza, da Luigi Bisi, Canadelli, Milano 1845. Acquatinta
- G. Beretta. Corona ferrea, 1828 (1838). Acquaforte
- Anonimo. “Dei Re d’Italia, inaugurati o no con la Corona Ferrea. 1838 c.
Presso F. Neimyller e F. Cavallotti, Milano. Acquaforte
- G. Bramati e Ranieri. Paliotto. Veduta dei quattro lati in tre tavole, 1840 c.
Incisioni all’acquatinta*
- Anonimo. Lunetta sul Portale del Duomo di Monza. Tav. X da: B. Grueber,
Das Stift St. Giovanni in Monza: ein Beitrag zur Geschichte Theodelindas
von Bayern,und dr Kunstbildung ihrer Zeit”, Ratisbona 1840. Litografia*
- G. Moore. The Cathedral – Monza, 1843 c. da disegno di Aluisetti. Day &
Haghe, Londra. Litografia
- A. Verico. Basilica di Monza, da “Corografia dell’Italia. Regno Lombardo
Veneto. Monumenti del Medio Evo” n° 1. Tav. 3, Firenze 1845. Acquaforte
- P.H. Benoist, Bayot, litografia di Bachelier. Monza - Vue de la Cathédrale,
1850 c. Da: “L’Italie monumentale et artistique. Vues et monuments” n° 12.
Imprimerie Lemercier, Bulla Editeur, Parigi
- Deroy. Cathédrale de Monza dans laquelle est conservée la Couronne de
Fer, 1850 c. da proprio disegno. Tav 16 da: “Italie”. Imprimerie Lemercier,
berardet Cie. Jeannin Editeur, Parigi
- La stessa aquarellata
La Villa Reale
Incisioni di riproduzione dai disegni di G. Albertolli per l’apparato decorativo della Villa Reale di Monza. Courtesy Accademia Carrara, Bergamo
- Mercoli Nipote. Musica / Pastorale, tav. XXIII-XXIV da Ornamenti diversi
inventati disegnati ed eseguito da Giocondo Albertolli, 1782
- Mercoli Nipote. Metà dell’ornato del Volto eseguito a stucco in una delle
sale di Compagnia, tav XI, da Ornamenti diversi, 1782
- Mercoli Nipote. Dimostrazione in grande de’ profili delle cornici, tav XII
da Ornamenti diversi, 1782
- Mercoli Nipote. Metà dell’ornamento del volto eseguito a stucco nella sala
dei pranzi, tav III, da Alcune decorazioni di nobili sale ed altri ornamenti di
Giocondo Albertolli, 1787
- A. De Bernardis. Ornamento di porta, tav. V da Alcune decorazioni di nobili
sale e altri ornamenti, 1787
- A. De Bernardis. Due sedie in forma di tripode tav. VI da Alcune decorazioni di nobili sale e altri ornamenti, 1787
- A. De Bernardis. Capitello, tav. XI da Alcune decorazioni di nobili sale e
altri ornamenti, 1787
- A. De Bernardis. Spaccato per il luogo della sala da pranzo, tav I da Alcune
decorazioni di nobili sale e altri ornamenti, 1787
- A. De Bernardis. Stipiti con pampani, tav. II da Alcune decorazioni di nobili
sale e altri ornamenti, 1787
Le personalità dell’epoca
- G. Boggi, Francesco Melzi Vice Presidente della Repubblica Italiana, 1802,
da disegno dal vero di G. Longhi. Acquaforte e rotella
- L. Rados. Ritratto di S.A.I.R. il principe Eugenio Napoleone, 1808, da disegno dal vero di G. Bosio. Bulino e acquaforte*
- P. Caronni. S.A.I. La Principessa Augusta Amalia di Baviera Vice Regina
d’Italia, 1808, da disegno di A. Locatelli (G. Longhi diresse). Fratelli Vallardi
Editori, Milano. Bulino
- G. Longhi. Napoleone con la Corona del Ferro, 1812. Bulino
- P. Anderloni. Ritratto di Antonio Canova, 1813, da G. Bossi. Bulino
- G. Longhi. Francesco I Imperatore d’Austria, 1816, da un dipinto di
N. Schiavoni. Bulino
- N. Schiavoni. Eugenio Napoleone Vice Re d’Italia, 1820, per Niccolò Bettoni. Bulino
- G. Garavaglia. Ritratto di Giuseppe Parini, 1820, per Niccolò Bettoni. Bulino
- P. Anderloni. Ritratto di Carlo Porta, 1821, da disegno di G. Longhi. Bulino.
Artaria, Vienna
- G. Benaglia. Ritratto di Pietro Verri, 1822, da G. Longhi, per Bettoni.
Bulino
- G. A. Sasso. Maria Teresa Imperatrice, da disegno di G. Bosio, 1830 c.
Puntinato e bulino*
- E. Crespi. Ritratto di Alessandro Manzoni, 1875 c. Puntasecca*
Memorie della città antica
- G. F. Boccaccini. Teodelinda incorona Agilulfo Re d’Italia, tav. XXV.
Stampa aquarellata da G. Gentili*
- G. F. Boccaccini. Agilulfo e Teodelinda offrono ricchi doni alla Chiesa di
Monza, tav. XXVI, 1800 c. Stampa aquarellata*
- D. Bonatti. Matteo Visconti restituisce a Monza il Tesoro impegnato da Napoleone Torriano e da esso recuperato, tav. LXIV, da disegno di L. Pedrotti,
1800 c. Stampa aquarellata*
- G. Beretta “Enrico III accoglie in Monza nella casa di prospetto allaPiazza
del Mercato l’Arcivescovo di Milano San Carlo Boromeo il dì 11 agosto
1574”, 1831, da disegno di Rebechini. Acquaforte acquatinta (G. Angeli)
- C. Piotti-Pirola. La Signora di Monza. 1847, da disegno di G. Induno tratto
dal dipinto di G. Molteni. XI Album Esposizione di Belle Arti. C. Canaldelli
Editore, Milano. Acquaforte*
Il paesaggio trasfigurato
- Michele Bisi. Venere e Amore, da Appiani, 1822. Acquaforte e bulino
- Paolo Caronni. Ratto d’Europa I, da Appiani, 1828. Acquaforte e bulino*
La città dopo la Restaurazione
- G. Prada. Topografia della Reale Villa di Monza coll’attiguo Parco e coll’annessa città di Monza e rispettivi dintorni, da rilievo di G. Brenna. Milano,
presso l’Autore, 1845
- J. J. Falkeisen. Posa della prima pietra della Chiesa di S. Gerardo, 1836, da
disegno di G. Elena. Acquaforte acquatinta
- J. J. Falkeisen. La nuova Chiesa di S. Gerardo, post 1842, da disegno di
Rivolta. Acquaforte acquatinta
- Strada Ferrata da Milano a Monza, post 1840. Litografia Canadelli,
Milano
- G. Bramati. Ponte sul fiume Lambro nella Città di Monza, eseguito nel
1842 per il passaggio della Strada militare”, 1842, da disegno di G. Donegani. Acquaforte acquatinta
- L. Cherbuin. Veduta della Contrada Nuova in Monza, dipinto di Angelo Inganni, di commissione del Signor Dottor Giovanni Masciaga”, Album dell’esposizione di Belle Arti, Milano 1850. Acquaforte acquatinta
- Notificazione 4199/697. Elevazione di Monza a rango di città, 1859. Milano, I.R. Stamperia
I monumenti nelle stampe ottenute da dagherrotipi
“Recueil de Vues principales d’Italie executées d’aprés les originaux Daguerreotypes eg gravées par J.J. Falkeisen et L. Cherbuin”. Milan, chez Ferd
Artaria & Fils Editeurs
- L. Cherbuin. La Cathédrale à Monza, 1850 c. Artaria & Fils Editeurs, Milano*
- L. Cherbuin. Palais I. R à Monza, 1850 c. Artaria & Fils Editeurs, Milano*
- L. Cherbuin. S. Giovanni a Monza. 1850 c.
Il territorio letto attraverso carte, mappe, album e vedute
F. e Carolina Lose, Viaggio pittorico nei Monti di Brianza. Album di ventiquattro vedute all’acquaforte acquatinta. Seconda edizione, Monza, Luca
Corbetta 1839. Volume
Da: F. e Carolina Lose, Viaggio pittorico nei Monti di Brianza, seconda edizione, 1939, tavole sciolte:
- Valle dell’Oro presso Civate
- Barzanò e Cremella. Villa Pirovano
- Torrente Vallategna tra Canzo e Asso
- Lago e Villa di Pusiano
- Villa Cagnola presso Inverigo
- Villa Greppi a Casate Vecchio
- Villa Marliani detta Villa Amalia a Erba
- Civate
- Villa Trotti a Verano
- Fabbrica (Durini)
- G. Biasoli. Carta di Monza, da rilievo di G. Brenna. Milano 1836. Incisione
all’acquaforte aquarellata
- G. Bressanoni. Carta della Brianza: Cabiate, Cesano, Solaro, Barlassina,
Ceriano, G. Brenna, Milano 1837. Incisione all’acquaforte*
- G. Bressanoni. Carta dell’Adda a Porto, da rilievo di G. Brenna. Milano
1837. Incisione all’acquaforte*
- G. Bressanoni. Carta dell’Adda da Trezzo a Gropello, da rilievo di G.
Brenna. Milano 1837. Incisione all’acquaforte*
- G. Bressanoni. Carta del corso del Seveso, da rilievo di G. Brenna. Milano
1837. Incisione all’acquaforte*
- Nuova Carta dei Contorni di Milano e delle Provincie. Milano, Francesco
Pagnoni, 1850. Incisione. aquarellata*
- Carta del territorio di Monza e della Brianza, foglio B 4. Milano, 1878.
Incisione*
- Bignami. Veduta dei Giardini della Villa Sommi Picenardi, 1821, da Gandini. Acquatinta*
- Anonimo. Die Brianza (Costa di Agliate), 1835 c. Acquatinta
- Aubert. Castello di Trezzo, 1835 c. Aquaforte a acquatinta
- A. Verico. Castello di Trezzo, da “Corografia dell’Italia. Regno Lombardo
Veneto. Monumenti del Medio Evo” n° 1. Tav. 2, Firenze 1845. Acquaforte
- Anonimo. Il castello di Trezzo sull’Adda, in Cosmorama pittorico N° 35,
1839. Xilografia aquarellata*
- G. L. de Angelis. Villa del Collegio Barnabitico di Muggiò (già Villa Borromeo). Milano, Litografia L. Ronchi*
“Lombardia Pittoresca. Disegni di ciò che la Lombardia chiude di più interessante per le arti la storia e la natura levati dal vero da Giuseppe Elena,
con le relative illustrazioni appositamente scritte dai professori Cesare Cantù
e Michele Sartorio”. Milano, Fortunato Stella e Figli 1836
- G. Elena. Rotonda di Inverigo. Litografia P. Bertotti, Milano*
- G. Elena. Basilica di Cantù. Litografia P. Bertotti, Milano*
- G. Elena. L’Adda a Imbersago. Litografia P. Bertotti, Milano*
Monza nei giornali d’epoca
- Sieberg. Duomo e Corona Ferrea. In Beilage zur Illustrirten Zeitung, p.
180, Lipsia 1816. Xilografia
- Panorama di Monza, da Il Secolo illustrato, 1890. Rotocalcografia
- L’Imperatore e l’Imperatrice di Germania a Monza, da Il Secolo illustrato,
1890. Rotocalcografia
- Il Tesoro del Duomo di Monza, da Il Secolo illustrato, 1890. Rotocalcografia
- Mosè Bianchi. Chierico, 1872-74. Acquaforte acquatinta
- L. Zerbi. Il Cronista Monzese. Album di reminiscenze patrie della città di
Monza ed antica sua Corte in continuazione dei già pubblicati dal dottor Gio.
Mezzotti. Monza, 1880, Tipografia Corbetta. Volume
- A. Borda. Ragionamento intorno a una lapida monzese esistente nella Villa
Silva di Cinisello, 1813. Milano Tipografia Giovanni Bernardoni. Volume
- L. Corbetta. Di che possa intrattenersi il forestiere in Monza. 1833. Tipografia Corbetta. Opuscolo
- G. De Nino. Le cento città d’Italia. Monza 1881, Milano, Casa editrice Guigoni. Volume
- A. Sacchi, G. Ceruti, L. Beltrami. Il Palazzo del Comune detto Arengario
in Monza. 1890. Milano, Tipografia Pagnoni. Volume
Terza sezione: stampe del Novecento
Anselmo Bucci (Fossombrone 1887-Monza 1955)
- Colonne votive, 1912. Puntasecca sovrascritta
- Colonne votive 1912. Puntasecca
- Monza. La Fiera del “firun”, 1914. Puntasecca
- Studio per “Il disoccupato”, scultura di E. Bajoni, (1915 c.). Xilografia
- Portale del Duomo di Monza, 1920. Puntasecca
- San Giovanni Battista, 1921 (p.d.a.1950). Puntasecca e rotella
- Diploma per la Seconda Mostra di arti decorative, 1927. Litografia
Tutte le opere in elenco, se non diversamente indicato, provengono da collezioni private. Quelle contrassegnate con * provengono da Modoetia Carta.
Le opere di Bucci sono state gentilmente concesse da Alberto Montrasio.
San Gerardo copatrono di Monza
- Giovanni. Bianchi. San Gerardo (da Luini) sullo sfondo della città murata,
1840 c. Litografia Vassalli, Milano
- Giosuè Bianchi. San Gerardo attraversa il Lambro, 1850 c. Litografia Bertotti, Milano
- Anonimo. San Gerardo (da Luini). Eliografia, Loescher, Milano 1940 c.
- P. A. Lesmi. Della vita di San Gherardo, Bologna 1647. Volume
- I. Gobio B. San Gerardo protettore di Monza e suoi tempi. 1863, Monza,
Tipografia Beretta. Volume
Altri documenti e volumi
- Solenne trasporto della sacra Corona Ferrea con la Croce del Regno da
Monza alla metropoli di Milano seguito il giorno 22 maggio 1805 ad oggetto
dell’incoronazione di Napoleone Primo. Volume
- Entrata in Monza di Francesco I e della sposa Maria Ludovica, 1816. Tipografia Luca Corbetta. Opuscolo
- Il Cronista monzese. Anno I. Nuovo Almanacco patrio per l’anno 1837.
Milano, Tipografia Malatesta di C. Tinelli. Volume
- Il Cronista monzese. Almanacco patrio per l’anno 1838. Monza, presso
Ferd. Borsa cartolajo. Volume
- L’Indicatore storico statistico della città di Monza e suo circondario. Anno
I-II-III. 1846-1848. Monza, Tipografia Corbetta. Volume
- Il Cronista monzese. Specchio cronologico della Storia di Monza dall’Origine fino al sec. XV etc. Milano, Tipografia Serafino Ghezzi 1871. Volume
In copertina. Anonimo, seconda metà XVIII secolo. Prospetto della città di Monza preso dalla parte
della Villa Durina detta il San Giacomo. Acquaforte 227 x 123 mm (inciso). Collezione privata.
La più antica veduta del borgo monzese, unica panoramica conosciuta, mostra la cinta muraria
integra e i fossati sul confine a mezzogiorno; a sinistra la torre del castello visconteo, ultima
porzione del manufatto ad esser demolita. Al centro la torre del Colombaro alla confluenza dei
due rami del Lambro in uscita dal territorio cittadino.
In retro di copertina. Anonimo. San Gerardo (da Luini). Eliografia, Loescher, Milano 1940 c.
75 x 19 mm. Collezione privata.
In alto. Gaetano Bianchi. Vero disegno della Corona d’oro de i Re d’Italia chiamata Ferrea, 1718.
Con dedica all’Arcivescovo di Milano Card. Benedetto Odescalco. Stamperia Bellagatta, Monza,
all’insegna della Stella. Acquaforte 580 x 470 mm. Collezione privata.
A destra. A. De Bernardis. Ornamento di porta, eseguito in legno per una delle sale della Villa
Reale di Monza, tav. V da Alcune decorazioni di nobili sale e altri ornamenti di Giocondo
Albertolli, 1787. Acquaforte (particolare) 462 x 312 mm foglio (inciso), 535 x 400 mm (foglio).
Accademia Carrara, Bergamo.
Bulletin Monumental, 1881-1884, Imprimerie Eudes, Parigi, Heliogravures Dujardin:
- Le Paliotto
- Reliquiaire de la dent de St. Jean Bapstiste.
- La Vierge à la fontaine
- Stauette de St. Jean Baptiste
- Bas-Relief du Couronnement
“L’Italie, d’après les inspirations, les recherches et les travaux de MM. Le
Vicomte e Chateaubriand, de Lamartine etc. Venise, Milan, Royaume Lombardo Venitien et etats voisins. Par M. Hyp. Hostein et revu per Alexandre
Duchesne. Sites, monumnents, scènes et costumes d’après beaucoup d’artistes italiens. Recueillis et publiés par Audot père”, Paris. Audot Librairie
Editeur, 1836. Due volumi
- Aubert. Place de la Cathédrale - Monza. Acquaforte
- Aubert. Monza - Villa Reale. Acquaforte
- Anonimo (Austria, 1835 c.). Dom in Monza. Acquaforte
- Anonimo (Austria, 1835 c.). Koenigl. Villa in Monza. Acquaforte
- A. Verico. Palazzo del Comune di Monza, da “Corografia dell’Italia. Regno
Lombardo Veneto. Monumenti del Medio Evo” n° 1. Tav. 4, Firenze 1845.
Acquaforte*
La Villa Reale e il Parco
- L. Durau. France militaire. Palais de Monza, da disegno di Bullura, 1810
c. Puntasecca e acquatinta*
- R. Focosi. Rassegna data dalla Milizia Cisalpina del Generale supremo
Murat il 17 settembre 1801 nei dintorni di Monza. Milano, Litografia
Corbetta. Presso Borroni e Scotti tipografi libraj. In: Zanoli, “Sulla Milizia”,
vol. I p. 9, tav. B. Stampa aquarellata
- G. Carini. I. R.Villa di Monza, 1810 c. Acquaforte acquatinta
- Anonimo. Villa Reale di Monza presso Milano - Das Koenigl. Lustschloss
Monza umweit Mayland, 1810-1820. A Vienna presso Artaria e Comp., a
Milano presso Ferd. Artaria. Acquaforte aquarellata
- V. Raineri. Villa Reale, Monza, 1830 c. Acquaforte acquatinta
- F. e C. Lose. L’Imp. R. Villa di Monza, 1825 c. Milano, presso Ferd. Artaria. Acquaforte acquatinta
D. Landini. Vedute dei Giardini della Villa e del Parco Reale di Monza. Cremona, 1833:
- Veduta del Palazzo Reale di Monza. Acquaforte aquarellata*
- Palazzo Reale di Monza preso dal giardino. Acquaforte aquarellata*
- Veduta nel Parco Rale di Monza (San Fedele). Acquaforte aquarellata*
- Veduta della Torre nel Giardino Reale in Monza. Acquaforte aquarellata*
- La grotta nel Giardino. Acquaforte aquarellata*
- Il Lago nel Giardino. Acquaforte aquarellata*
- I. Altini. Allegoria del Giorno, 1820, da Andrea Appiani (Salone d’onore)
su disegno di G. Mari. Bulino e acquaforte*
- G. Beretta. Apoteosi di Psiche, Premio dell’Accademia 1831, da Andrea
Appiani (Rotonda della Villa Reale). Bulino