OSWALD MATHIAS UNGERS ALFABETO
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OSWALD MATHIAS UNGERS ALFABETO
OSWALD MATHIAS UNGERS ALFABETO ARCHITETTURA ARCHITEKTUR L’architettura si comporta come la natura. Come quest’ultima ha capacità di trasformarsi da una forma in un’altra. Fare architettura non significa inventare, bensì scoprire. Se si ragiona per sottrazioni, si giunge facilmente alla conclusione che l’architettura è una questione di materiali e geometria. Ricerco un’architettura astratta, lo spazio in sè, la casa senza qualità, non gravata da nulla e decisa unicamente dalla geometria e dalle proporzioni, dal sistema normativo di numeri e rapporti proporzionali. Pensieri sull’architettura, 1998 L’ architettura come autonomia, 1998 Casa in Kämpchenweg, Köln-Müngersdorf, 1994 - 1996, fotografie di Stefan Müller città STADT A differenza del villaggio, della cittadina di provincia e della città ideale, la città contemporanea non ha più una forma unitaria; è un ammasso eterogeneo di elementi, sistemi e funzioni diversi. La metropoli si compone di frammenti. È una struttura aperta e spezzettata in cui interagiscono esigenze molteplici e contrastanti: non è più percepibile come un sistema definito. La città contemporanea è dialettica. È al contempo tesi ed antitesi. In essa si evidenziano non solo le contraddizioni della società, ma anche quelle della tecnica. Così non è più possibile trovare per essa forme compiute, soluzioni non contraddittorie o derivate da un solo sistema di pensiero. La città dialettica, 1997 Progetto per Potsdamerplatz, Berlin, 1991 FORMA GESTALT In primo piano, nel pensiero e nell’azione, vi è la figura, cioè la forma. “Il problema della forma è il problema stesso dell’arte”, afferma Hildebrand. Le forme geometriche di base – il cerchio, la retta, la sfera, il cono, il cilindro, il cubo e l’ellisse – sono la materia attraverso la quale lo spirito e l’anima si traducono in simboli. Già gli umanisti erano alla ricerca della figura ideale, quella forma perfetta che rappresentasse l’idea della creazione. L’essenza dell’arte e dell’architettura è il numero, la misura, la proporzione. Solo attraverso di essi il sublime trova espressione. Pensieri sull’architettura, 1998 Progetto per la casa dello studente, Enschede, 1964 identità identität Volendo porre la questione dell’identità dell’architettura europea, è necessario innanzitutto volgere nuovamente lo sguardo alle proprie origini e all’evoluzione della propria civiltà. Ci si deve anche e soprattutto liberare della precarietà delle ideologie e recuperare la fiducia nel secolare patrimonio di conoscenze ed esperienze. Le paure legittime non devono derivare dalla sensazione di essere superati o obsoleti, ma dalla scarsa fiducia in se stessi, dalla poca conoscenza e cattiva comprensione dello sviluppo culturale che ci ha condizionato per millenni. Le paure rappresentano la vera perdita dell’identità dell’architettura europea. Il vero pericolo risiede nella commercializzazione dei valori, nella banalizzazione dei concetti, nella demitologizzazione delle idee e dei pensieri. L’architettura come autonomia, 1998 Copertina di Rassegna 76, 1998 INCORPORAZIONE INKORPORATION Il suo fascino [del tema dell’incorporazione] consiste nell’osservazione che esso contiene un elemento di continuità, di cui non è concepibile la fine. L’oggetto che continua a ricorrere in un altro oggetto descrive una sequenza che può teoricamente proseguire indefinitamente, un processo continuo, che non è più intellegibile in termini logici. Esso può essere introdotto consapevolmente come principio di progettazione dell’architettura, principio che rende possibile la differenziazione e la varietà nei campi più svariati. Nel concetto della bambola dentro la bambola viene messo in atto un processo, che, grazie alle sue molteplici possibilità, stimola la fantasia ed amplia il mondo come rappresentazione. L’architettura come tema, 1982 Deutsches Architektur Museum, Frankfurt am Mein, 1979 KARL FRIEDRICH SCHINKEL Da tempo si sa che Schinkel è “in”, e non solo dalle nostre parti. Persino in Giappone si cerca di immedesimarsi nell’universo umanistico dell’architettura neoclassica, e si medita su un’architettura “alla Schinkel”: Schinkel è improvvisamente venuto di moda. Le idee di Schinkel sono però indipendenti dall’ambiente e dal condizionamento temporale. Esse riguardano i principi elementari dell’architettura. Fünf Lehren aus Schinkels Werk, 1981 Ungers davanti al busto di Schinkel nella biblioteca privata MESTIERE ARBEIT L’architetto è artigiano, archeologo, avventuriero, esploratore. Un passo falso, una decisione sbagliata e la sua opera è stata vana. Ogni mossa richiede la massima concentrazione ed esperienza. È un artigiano nella vera accezione del termine: il suo mestiere si muta in arte. Aspira all’assoluto e alla perfezione. Anche se non li raggiungerà mai, non per questo si sente esonerato dal dovere etico e morale di concepire opere il più accurate e durevoli possibile. Pensieri sull’architettura, 1998 Jost Amman, Baumeister, 1570 METAFORA METAPHORS In ogni essere umano si trova una forte esigenza metafisica di creare una realtà che sia strutturata attraverso rappresentazioni e nella quale gli oggetti acquistino un loro significato attraverso il senso della vista. Il pensiero non è solo un processo astratto ma un fatto visivo e sensorio. Pensare e progettare con immagini, metafore, modelli, analogie, simboli e allegorie rappresenta, in sostanza, il passaggio da un approccio puramente pragmatico e concettuale a un modo di pensare più creativo. Esso rappresenta un modo di pensare basato su valori qualitativi piuttosto che su dati quantitativi, un processo che si basa più sulla sintesi che sull’analisi. Ciò non significa che i metodi analitici vengano rifiutati ma piuttosto che analisi e sintesi si alternano, così come inspirazione ed espirazione, per usare le stesse parole di Goethe. Morphologie - City Metaphors, 1982 Pagine di Morphologie - City Metaphors, 1982 MODULO BAUSTEIN “Ars sine scientia nihil est”. Con questa frase il baumeister francese Jean Mignot ha influito in modo determinante sulla sensibilità artistica del Rinascimento. Nell’antichità la regola matematica e il principio geometrico ordinatore erano i fondamenti dell’architettura. Il concetto di bellezza non si riferiva unicamente all’aspetto esteriore, ma anche a un sistema di regole e di proporzioni. L’architettura come autonomia, 1998 Glashütte, Eifel, 1986 K. F. Schinkel, Neuer Pavillon, Charlottenbourg, 1824 - 1825 STILE STIL La ricerca di uno stile architettonico unitario e onnicomprensivo – di un metodo esclusivo, di un’unica idea – non solo è anacronistica, ma soprattutto implica la perdita dei valori e il ritorno a un dogmatismo primitivo. Dobbiamo imparare a convivere con tesi contrastanti e a servirci di esse. Dobbiamo sapere che non esiste un solo modo di costruire, ma molti metodi diametralmente opposti, destinati a durare nel tempo. Pensieri sull’architettura, 1998 Kubus Haus, Köln-Müngersdorf, 1989 Fotografia di Stefan Müller STORIA GESCHICHTE Solo dalla consapevolezza storica può scaturire il nuovo. A patto, però, che la storia non degeneri e venga considerata un mero serbatoio di forme e di stili. Se si vuole attingere ad essa, ci si deve limitare a riconoscere i valori metafisici e i principî fondamentali dietro l’apparenza delle forme. La storia non è un libro di ricette, bensì un’enciclopedia dello sviluppo dello spirito umano. Quest’enciclopedia contiene il vocabolario degli scontri creativi con la realtà. Contiene però anche le soluzioni alle sfide che il presente ci lancia con obblighi e doveri. Un’architettura che rinunci a questo sostrato non può essere portatrice di valori spirituali. L’architettura creativa è sempre inserita in un continuum storico. Ed è proprio la consapevolezza che questo continuum temporale la scoperta fondamentale dell’umanesimo. La città dialettica, 1997 Wallraf-Richartz-Museum, Köln, 1996 - 1999 fotografia di Stefan Müller TEATRO THEATER L’architettura come rappresentazione teatrale entra in scena sul piano urbanistico. La disposizione nello spazio dei corpi architettonici può essere interpretata anche come allestimento scenico. L’ordinamento di oggetti nello spazio è l’allestimento di un palcoscenico per le diverse attività umane, per i ruoli degli attori, per la vita che vi si svolge. Di conseguenza ogni area, ogni luogo si trasforma in un teatro architettonico che mette in scena la rappresentazione del singolo se il palcoscenico è privato, o del collettivo se si tratta di un palcoscenico pubblico, ossia la città. Pensieri sulla città, 1998 Aldo Rossi, A Francesco Moschini, 1976 TEMA THEMATISIERUNG L’architettura non deve essere interpretata come la rappresentazione della natura. Non può essere mimetica secondo la capacità occidentale di astrazione, ma nel migliore dei casi è tematica. L’individuazione e la definizione di una tematica sono premessa indispensabile per l’architettura. Un edificio senza tema, senza un’idea portante, è un’architettura senza una fondazione teorica. E’ perciò necessario andare oltre il puro soddisfacimento delle funzioni, trasformandole concettualmente, cioè comprendendole da un punto di vista tematico. Questo è il compito fondamentale dell’architettura. L’architettura come tema, 1982 Copertina dell’edizione tedesca, 1983