Più semplicità. È facile con UniCredit. Relazione

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Più semplicità. È facile con UniCredit. Relazione
Più semplicità. È facile con UniCredit.
Relazione finanziaria semestrale
consolidata al 30 giugno 2010
Noi persone di UniCredit ci impegniamo a
generare valore per i nostri clienti.
Siamo una banca leader in Europa e questo
significa per noi contribuire allo sviluppo delle
comunità in cui viviamo e voler essere uno
dei migliori posti di lavoro.
Aspiriamo all’eccellenza e vogliamo che la
relazione con noi sia facile.
Realizzare questi impegni ci permetterà di creare
valore sostenibile per i nostri azionisti.
Più semplicità. È facile con UniCredit.
Relazione finanziaria semestrale
consolidata al 30 giugno 2010
Marco Colacicco,
Cliente Private Banking – Italia
Il 30 dicembre ho
«presentato
una proposta
commerciale al mio
relationship manager di
UniCredit Private Banking.
Sapevo che, trovandoci
a ridosso delle festività
natalizie e trattandosi di un
finanziamento cospicuo a
lungo termine, non avevo
molte speranze di ricevere
una risposta celere con
sole tre settimane di
preavviso. Nonostante
questo, la prima settimana
di gennaio ho consegnato
tutta la documentazione,
eccetto la relazione edilizia
e, in appena due settimane,
il 25 gennaio, mi hanno
comunicato che UniCredit
Private Banking aveva
attivato la linea di credito
richiesta. Sono rimasto
estremamente soddisfatto
della tempestività del
servizio erogato dalla
banca e da quel momento
ho deciso di farvi confluire
ulteriori asset sotto forma
di depositi e fondi.»
È facile con
UniCredit.
Indice
Introduzione
Cariche sociali e Società di revisione
Nota alla Relazione finanziaria semestrale consolidata
Relazione intermedia sulla gestione
Principali dati del Gruppo
Schemi di Bilancio riclassificati
Evoluzione trimestrale
Confronto secondo trimestre 2010/2009
Risultati per settori di attività
Dati storici del Gruppo
L’azione UniCredit
Risultati del Gruppo
Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo
Altre informazioni
Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo
ed evoluzione prevedibile della gestione
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8
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35
64
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Bilancio consolidato semestrale abbreviato
Schemi di Bilancio consolidato
Note illustrative
Allegati
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77
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229
Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato
ai sensi dell’art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971
del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
241
Relazione della Società di revisione ai sensi dell’art. 156
del D.Lgs. del 24 febbraio 1998, n. 58
245
Avvertenze
Nelle tavole sono utilizzati i seguenti segni convenzionali:
• linea (-) quando il fenomeno non esiste;
• due punti (..) o (n.s.) quando i dati non raggiungono la cifra rappresentativa
dell’ordine minimo considerato o risultano comunque non significativi;
• n.d. quando il dato non è disponibile.
L’eventuale mancata corrispondenza tra i dati esposti nella Relazione finanziaria
semestrale consolidata dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
3
Dace Markeviča
Uralchem Trading Sia
Cliente Corporate Banking – Lettonia
Per qualsiasi esigenza
«finanziaria
- incluse le
operazioni più comuni come
i pagamenti - Uralchem
Trading può contare sulle
soluzioni proposte da
UniCredit Bank in quanto
vantaggiose e costruttive per
entrambe le parti. Il personale
della banca è sempre pronto
a fornire consulenze utili per
avere successo nelle nostre
attività, ponendo le basi
per un rapporto duraturo e
fondato sulla fiducia.»
È facile con
UniCredit.
Introduzione
Cariche sociali e Società di revisione
Nota alla Relazione finanziaria semestrale consolidata
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8
5
Resoconto intermedio di gestione consolidato
Cariche sociali e Società di revisione
Consiglio di Amministrazione
Dieter Rampl
Luigi Castelletti
Farhat Omar Bengdara
Vincenzo Calandra Buonaura
Fabrizio Palenzona
Alessandro Profumo
Presidente
Vice Presidente Vicario
Vice Presidenti
Amministratore Delegato
Giovanni Belluzzi
Manfred Bischoff
Enrico Tommaso Cucchiani
Donato Fontanesi
Francesco Giacomin
Piero Gnudi
Friedrich Kadrnoska
Marianna Li Calzi
Salvatore Ligresti
Luigi Maramotti
Antonio Maria Marocco
Carlo Pesenti
Lucrezia Reichlin
Hans-Jürgen Schinzler
Theodor Waigel
Anthony Wyand
Franz Zwickl
Consiglieri
Lorenzo Lampiano
Segretario
Collegio Sindacale
Maurizio Lauri
Cesare Bisoni
Vincenzo Nicastro
Michele Rutigliano
Marco Ventoruzzo
Massimo Livatino
Paolo Domenico Sfameni
KPMG S.p.A.
Marina Natale
Presidente
Sindaci Effettivi
Sindaci Supplenti
Società di revisione
Dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari
UniCredit S.p.A.
Sede Sociale: Roma, via A. Specchi, 16
Direzione Generale: Milano, Piazza Cordusio
Iscrizione al Registro delle Imprese di Roma, codice fiscale e partita IVA n° 00348170101
Iscritta all’Albo delle Banche
Capogruppo del Gruppo Bancario UniCredito Italiano
Albo dei Gruppi Bancari cod. 3135.1
Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi
Capitale sociale: euro 9.648.790.961,50 interamente versato
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
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Introduzione
Nota alla Relazione finanziaria semestrale consolidata
Aspetti generali
La presente Relazione finanziaria semestrale consolidata,
predisposta in attuazione dell’articolo 154 ter comma 2 del D.Lgs.
24 febbraio 1998 n. 58, è redatta secondo i principi contabili
internazionali IAS/IFRS, in conformità a quanto indicato dallo IAS 34
relativo all’informativa infrannuale, nella versione sintetica prevista
dal paragrafo 10, in luogo dell’informativa completa prevista per il
Bilancio annuale.
Si segnala che la presente Relazione finanziaria semestrale
consolidata, come già indicato nel Bilancio consolidato al
31 dicembre 2009, risulta modificata in considerazione delle
indicazioni emerse a seguito del primo aggiornamento della
circolare Banca d’Italia n. 262/2005 del 18 novembre 2009,
che ha recepito le modifiche nel frattempo intervenute nei principi
contabili internazionali IAS/IFRS ed avvicinato maggiormente gli
schemi di bilancio bancari a quelli di vigilanza sugli IAS/IFRS
armonizzati in sede europea (FINREP). Si veda in proposito la
Parte A - Politiche contabili del Bilancio consolidato semestrale
abbreviato.
Sul sito web di UniCredit sono inoltre disponibili i comunicati stampa
relativi ai fatti di rilievo del periodo, la presentazione effettuata al
mercato sui risultati del secondo trimestre e l’informativa al pubblico
relativa al III Pilastro di Basilea 2.
Come ricordato anche nelle Avvertenze alla Relazione finanziaria
semestrale consolidata, l’eventuale mancata quadratura tra i
dati esposti nella Relazione intermedia sulla gestione, nonché
fra quest’ultima e il Bilancio consolidato semestrale, dipendono
esclusivamente dagli arrotondamenti.
Principi generali di redazione
La Relazione finanziaria semestrale consolidata comprende:
• la Relazione intermedia sulla gestione nella quale vengono
utilizzati schemi di bilancio riclassificati, che comprende, oltre
ai commenti sui risultati del periodo ed a quelli sugli altri fatti
di rilievo, le ulteriori informazioni richieste dalla CONSOB con
comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006 (in particolare i
raccordi tra gli schemi riclassificati e quelli obbligatori);
• gli schemi di Bilancio consolidato semestrale abbreviato,
esposti a confronto con quelli del 2009, in particolare, come
previsto dallo IAS 34, lo stato patrimoniale è stato confrontato con
i dati al 31 dicembre 2009, mentre il conto economico, il prospetto
della redditività complessiva, le variazioni del patrimonio netto ed
il rendiconto finanziario sono confrontati con i corrispondenti dati
relativi al primo semestre dell’anno precedente;
• le Note illustrative, che comprendono, oltre alle informazioni
di dettaglio richieste dallo IAS 34, esposte secondo gli schemi
8
adottati in bilancio, le ulteriori informazioni richieste dalla CONSOB
e quelle ritenute utili per dare una rappresentazione corretta della
situazione aziendale consolidata;
• l’Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato
ai sensi dell’articolo 81-ter del Regolamento CONSOB n. 11971
del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni;
• la relazione della Società di revisione KPMG S.p.A., nella forma
della revisione contabile limitata.
Come già evidenziato nel bilancio 2009 si segnala che i risultati
trimestrali pubblicati del primo e secondo trimestre 2009 sono stati
riclassificati trasferendo i risultati economici di private equity da
“Risultato di negoziazione, copertura e fair value” a “Profitti netti da
investimenti”.
Area di consolidamento
Nel corso del primo semestre 2010 non si sono registrate
significative variazioni nell’area di consolidamento; comunque i dati
sono stati riesposti, ove necessario, su basi omogenee per tenere
conto delle variazioni intervenute nell’area stessa, nel perimetro
operativo, nonché delle riclassificazioni delle attività in via di
dismissione ai sensi dell’IFRS 5.
Le variazioni intervenute nell’area di consolidamento si riferiscono a
9 società consolidate integralmente, le quali sono passate da 679 a
dicembre 2009 a 688 al giugno 2010, mentre le società consolidate
proporzionalmente sono 17, invariate rispetto al dicembre 2009.
Le società consolidate al patrimonio netto sono passate dalle 42 di
fine dicembre 2009 alle 53 di fine giugno 2010, con un incremento
di 11 società.
Per ulteriori informazioni si rinvia alle Note illustrative Parte A Politiche contabili - Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento.
Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
Le principali attività riclassificate in base al principio contabile
IFRS 5 tra le attività non correnti e i gruppi di attività in via di
dismissione, nella situazione patrimoniale al 30 giugno 2010,
sono quelle relative alla partecipazione in IRFIS Mediocredito
della Sicilia S.p.A. e in UniCredit Suisse Bank SA. Relativamente
a quest’ultima, è stato raggiunto un accordo con l’attuale
Management di UniCredit Suisse Bank che rileverà le quote
detenute da UniCredit Private Banking in UniCredit Suisse Bank,
grazie anche al supporto di un investitore locale di grande
rilevanza: Banca dello Stato del Cantone Ticino. L’accordo, che è
stato firmato il 22 luglio, è soggetto ad autorizzazione da parte
di FINMA, prevista per la fine di settembre 2010.
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Risultati per settori di attività
Il Gruppo UniCredit conferma il modello organizzativo adottato lo
scorso anno che ha portato, in particolare, alla costituzione delle
tre aree strategiche (Strategic Business Area - SBA): (i) Retail, (ii)
Corporate & Investment Banking e Private Banking (CIB&PB), (iii)
Global Banking Services (GBS), poste sotto la diretta responsabilità
dei rispettivi Deputy CEO.
Alle predette SBA fanno capo, in particolare, le Business Unit (“BU”)
- con esclusione dell’Asset Management - che prendono il seguito
delle precedenti Divisioni. Riportano direttamente all’Amministratore
Delegato (CEO) i responsabili dell’Asset Management e del
programma di divisionalizzazione dell’area CEE (CEE Divisionalization
Program).
I risultati per settori di attività vengono peraltro presentati e
commentati sulla base della seguente articolazione, correntemente
utilizzata nella reportistica direzionale per il controllo dei risultati del
Gruppo: Retail, Corporate & Investment Banking, Private Banking,
Asset Management e Central & Eastern Europe (dal secondo
trimestre 2010 i risultati della Polonia sono rappresentati all’interno
delle rispettive Aree di business di riferimento e i conti economici
dei periodi precedenti sono stati ricostruiti per tener conto di tali
variazioni di perimetro).
I risultati di conto economico vengono forniti per le macrovoci dello
schema riclassificato fino all’utile dell’operatività corrente, tranne per
CEE, per cui si fornisce anche il risultato dopo le imposte.
Si ricorda, inoltre, che nel primo trimestre 2010 si è registrato il
passaggio di alcune società CAIB dal settore di attività CIB a quello
CEE. I conti economici dei periodi precedenti sono stati ricostruiti per
tener conto di tali variazioni di perimetro; in particolare sono stati
riclassificati i dati di CEE e CIB anche per il passaggio della società
IMB Leasing, avvenuto nel corso del quarto trimestre 2009.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
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Talgat Baimagambetov,
ALSI
Cliente Corporate Banking – Kazakhstan
a nostra società, sin
«dalLprimo
giorno, è cliente di
ATF Bank. Successivamente,
la banca è entrata a far
parte di UniCredit Group,
ampliando l’offerta
internazionale e adottando,
nel 2009, un nuovo modello
di servizio che per noi
vuol dire avere un singolo
relationship manager per
i prodotti principali della
banca. I servizi offerti dalla
banca, nella quale già
nutriamo piena fiducia, sono
in continuo miglioramento
e questo è per noi molto
importante. Oggi la banca
offre tempi di risposta ancor
più rapidi.»
È facile con
UniCredit.
Relazione intermedia sulla gestione
Principali dati del Gruppo
Schemi di Bilancio riclassificati
Stato Patrimoniale consolidato
Conto Economico consolidato
Evoluzione trimestrale
Stato Patrimoniale consolidato
Conto Economico consolidato
Confronto secondo trimestre 2010/2009
Conto Economico riclassificato
Risultati per settori di attività
Dati storici del Gruppo
L’azione UniCredit
Risultati del Gruppo
Scenario macroeconomico, contesto bancario
e mercati finanziari
Scenario Internazionale
Contesto bancario e mercati finanziari
Principali risultati e performance del periodo
La formazione del risultato di gestione
La formazione del risultato di gestione
per settori di attività
La formazione dell’utile netto
Capital and Value Management
Principi di creazione di valore e allocazione del capitale
Ratio patrimoniali
Il patrimonio
Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo
Retail
Corporate & Investment Banking (CIB)
Private Banking
Asset Management
Central Eastern Europe (CEE)
Altre informazioni
Operazioni di razionalizzazione delle attività del Gruppo
ed altre operazioni societarie
Rafforzamento patrimoniale
Il progetto ONE4C
Schemi di riconduzione per la predisposizione
dei prospetti di Bilancio riclassificato
Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo
ed evoluzione prevedibile della gestione
Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo
Evoluzione prevedibile della gestione
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14
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16
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22
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33
33
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34
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36
44
50
53
56
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72
73
Gli importi, ove non diversamente indicato, sono espressi in milioni di euro.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
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Relazione intermedia sulla gestione
Principali dati del Gruppo
(milioni di €)
Dati Economici
1° SEMESTRE
Margine d'intermediazione1
di cui: - margine di interesse
- commissioni nette
Costi operativi
Risultato di Gestione1
Utile lordo dell'operatività corrente
Utile netto di pertinenza del Gruppo
2010
2009
VARIAZIONE
13.299
8.090
4.379
(7.817)
5.482
1.648
669
14.398
9.518
3.735
(7.690)
6.708
1.929
937
- 7,6%
- 15,0%
+ 17,2%
+ 1,6%
- 18,3%
- 14,6%
- 28,6%
1. I dati pubblicati in occasione del 1° semestre 2009 sono stati modificati dalla riclassifica dei risultati dell’attività di private equity da “Risultato di negoziazione, copertura e fair value” a “Profitti netti da investimenti”.
(milioni di €)
Dati Patrimoniali
CONSISTENZE AL
Totale attivo
Attività finanziarie di negoziazione
Crediti verso Clientela
di cui: - crediti deteriorati
Passività finanziarie di negoziazione
Raccolta da clientela e titoli
di cui: - clientela
- titoli
Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo
30.06.2010
31.12.2009
VARIAZIONE
954.644
152.100
558.770
34.880
139.487
577.346
390.891
186.454
64.428
928.760
133.894
564.986
31.049
114.045
596.396
381.623
214.773
59.689
+ 2,8%
+ 13,6%
- 1,1%
+ 12,3%
+ 22,3%
- 3,2%
+ 2,4%
- 13,2%
+ 7,9%
30.06.2010
31.12.2009
VARIAZIONE
161.857
151.748
9.578
4.527
5.051
165.062
155.000
9.799
4.696
5.103
-3.204
-3.252
-221
-169
-52
I dati sono riferiti agli schemi di Stato Patrimonale e Conto Economico riclassificati.
Dati di Struttura
DATI AL
Numero dipendenti1
Numero dipendenti (pro-quota le società consolidate proporzionalmente)
Numero sportelli2
di cui: - Italia
- Estero
1. “Full time equivalent”(FTE): personale conteggiato per le ore effettivamente lavorate e/o pagate dall’azienda presso cui presta servizio. Nei dati indicati le società consolidate proporzionalmente, tra cui il Gruppo
Koç Financial Services, sono incluse al 100%.
2. Nei dati indicati le società consolidate proporzionalmente, tra cui il Gruppo Koç Financial Services, sono considerate al 100%.
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Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Indici di Redditività
1° SEMESTRE
EPS (€)1
ROE2
Cost/income ratio
EVA (milioni di €)3
2010
2009
VARIAZIONE
0,07
2,7%
58,8%
(872)
0,11
4,2%
53,4%
(653)
-0,04
- 1,5
+ 5,4
- 219
1. Dato annualizzato. Per il primo semestre 2010 ai fini del calcolo dell’EPS, l’utile netto pari a 669 milioni si è modificato in 592 milioni a seguito degli esborsi addebitati al patrimonio netto e relativi al contratto di
usufrutto di azioni proprie stipulato nell’ambito dell’operazione Cashes.
L’utile netto al 30 giugno 2009 pari a 937 milioni si riduce di 48 milioni a seguito degli esborsi relativi al 2009 addebitati al patrimonio netto e relativi al contratto di usufrutto di azioni proprie stipulato nell’ambito
dell’operazione Cashes.
2. Dato annualizzato. Il patrimonio utilizzato per il rapporto è quello medio del periodo (esclusi dividendi da distribuire e riserve di valutazione su attività disponibili per la vendita e su cash-flow hedge), al netto
dell’avviamento iscritto nell’attivo in seguito alle acquisizioni di HVB e Capitalia, effettuate con scambio di azioni e contabilizzate secondo le regole dell’IFRS 3.
3. EVA: Economic Value Added, calcolato come differenza tra NOPAT (risultato netto operativo dopo le tasse) e il costo del capitale. I dati 2009 sono stati ricostruiti, ove necessario, su base omogenea per tenere
conto delle variazioni intervenute nei perimetri dei settori di attività e nella metodologia di calcolo.
Indici di Rischiosità
DATI AL
Crediti in sofferenza netti / crediti verso clientela
Crediti deteriorati netti / crediti verso clientela
30.06.2010
31.12.2009
VARIAZIONE
2,66%
6,24%
2,25%
5,50%
0,42
0,75
DATI AL
30.06.2010
POST AUMENTO
DI CAPITALE
ANTE AUMENTO
DI CAPITALE
58.472
459.047
8,41%
12,74%
58.257
452.388
8,47%
12,88%
54.372
452.388
7,62%
12,02%
Patrimonio e Coefficienti di Vigilanza
DATI AL 31.12.20091
Patrimonio di vigilanza (milioni di euro)
Totale attività ponderate per il rischio (milioni di euro)
Core Tier 1 Ratio
Patrimonio totale Vigilanza/Totale attività ponderate
1. I dati 2009 Post Aumento di Capitale considerano l’effetto dell’aumento di capitale annunciato il 29 settembre 2009 e concluso il 24 febbraio 2010.
Ratings
Fitch Ratings
Moody's Investors Service
Standard & Poor's
DEBITO
A BREVE
DEBITO
A MEDIO LUNGO
OUTLOOK
F-1
P-1
A-1
A
Aa3
A
NEGATIVO
STABILE
STABILE
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
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Relazione intermedia sulla gestione
Schemi di Bilancio riclassificati
(milioni di €)
Stato Patrimoniale consolidato
CONSISTENZE AL
ATTIVO
Cassa e disponibilità liquide
Attività finanziarie di negoziazione
30.06.2010
VARIAZIONE
31.12.2009
ASSOLUTA
%
7.225
11.987
- 4.762
- 39,7%
152.100
133.894
+ 18.206
+ 13,6%
Crediti verso banche
80.295
78.269
+ 2.026
+ 2,6%
Crediti verso clientela
558.770
564.986
- 6.216
- 1,1%
Investimenti finanziari
76.679
64.273
+ 12.406
+ 19,3%
Coperture
17.520
13.786
+ 3.734
+ 27,1%
Attività materiali
12.148
12.089
+ 59
+ 0,5%
Avviamenti
20.808
20.491
+ 317
+ 1,5%
5.213
5.332
- 119
- 2,2%
12.375
12.577
- 202
- 1,6%
853
622
+ 231
+ 37,1%
Altre attività immateriali
Attività fiscali
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
Altre attività
Totale dell'attivo
10.658
10.454
+ 204
+ 2,0%
954.644
928.760
+ 25.884
+ 2,8%
(milioni di €)
CONSISTENZE AL
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
VARIAZIONE
30.06.2010
31.12.2009
ASSOLUTA
%
Debiti verso banche
115.363
106.800
+ 8.563
+ 8,0%
Raccolta da clientela e titoli
577.346
596.396
- 19.050
- 3,2%
Passività finanziarie di negoziazione
139.487
114.045
+ 25.442
+ 22,3%
1.423
1.613
- 190
- 11,7%
16.505
12.679
+ 3.826
+ 30,2%
Passività finanziarie valutate al fair value
Coperture
Fondi per rischi ed oneri
7.957
7.983
- 26
- 0,3%
Passività fiscali
6.229
6.451
- 222
- 3,4%
Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione
Altre passività
Patrimonio di pertinenza di terzi
403
312
+ 91
+ 29,0%
22.178
19.590
+ 2.588
+ 13,2%
3.326
3.202
+ 124
+ 3,9%
Patrimonio di pertinenza del Gruppo:
64.428
59.689
+ 4.739
+ 7,9%
- capitale e riserve
63.664
57.671
+ 5.993
+ 10,4%
- riserve di valutazione attività disponibili
per la vendita e di cash-flow hedge
- utile netto
Totale del passivo e del patrimonio netto
14
95
316
- 221
- 69,8%
669
1.702
- 1.033
- 60,7%
954.644
928.760
+ 25.884
+ 2,8%
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
(milioni di €)
Conto Economico consolidato
1° SEMESTRE
VARIAZIONE
2010
2009
ASSOLUTA
%
NORMALIZZATA1
7.895
9.360
- 1.465
- 15,7%
- 16,5%
195
158
+ 37
+ 23,4%
+ 22,4%
8.090
9.518
- 1.428
- 15,0%
- 15,8%
4.379
3.735
+ 644
+ 17,2%
+ 15,5%
Risultato negoziazione, copertura e fair value
618
936
- 318
- 34,0%
- 36,6%
Saldo altri proventi/oneri
213
209
+4
+ 1,9%
- 9,1%
5.209
4.880
+ 329
+ 6,8%
+ 4,3%
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
13.299
14.398
- 1.099
- 7,6%
- 9,0%
Spese per il personale
(4.653)
(4.545)
- 108
+ 2,4%
+ 1,7%
Altre spese amministrative
(2.742)
(2.750)
+8
- 0,3%
- 1,4%
209
211
-2
- 1,0%
- 1,3%
(631)
(606)
- 25
+ 4,1%
+ 1,7%
(7.817)
(7.690)
- 127
+ 1,6%
+ 0,7%
RISULTATO DI GESTIONE
5.482
6.708
- 1.226
- 18,3%
- 20,0%
Rettifiche di valore su avviamenti
(162)
-
- 162
n.s.
n.s.
Accantonamenti per rischi ed oneri
(262)
(223)
- 39
+ 17,3%
+ 16,6%
(11)
(309)
+ 298
- 96,4%
- 96,4%
(3.507)
(4.081)
+ 574
- 14,1%
- 14,4%
107
(166)
+ 273
n.s.
n.s.
UTILE LORDO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE
1.648
1.929
- 281
- 14,6%
- 21,0%
Imposte sul reddito del periodo
(745)
(697)
- 48
+ 6,9%
+ 4,3%
UTILE (PERDITA) DI PERIODO
903
1.232
- 329
- 26,7%
- 34,8%
(119)
(166)
+ 47
- 28,5%
- 33,6%
784
1.066
- 282
- 26,4%
- 34,9%
(115)
(129)
+ 14
- 10,5%
- 10,2%
669
937
- 268
- 28,6%
- 38,2%
Interessi netti
Dividendi e altri proventi su partecipazioni
Margine d'interesse
Commissioni nette
Proventi di intermediazione e diversi
Recuperi di spesa
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali
Costi operativi
Oneri di integrazione
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni
Profitti netti da investimenti
Utile di pertinenza di terzi
UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO ANTE PPA
Effetti economici della “Purchase Price Allocation”2
UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO
Note:
I dati pubblicati in occasione del 1° semestre 2009 sono stati modificati trasferendo i risultati derivanti dall’attività di investimento in fondi di private equity da “Risultato di negoziazione, copertura e fair value” a “Profitti
netti da investimenti”.
1. Variazioni a cambi e perimetri costanti.
2. Prevalentemente attribuibile all’operazione di fusione Capitalia.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
15
Relazione intermedia sulla gestione
Evoluzione trimestrale
(milioni di €)
Stato Patrimoniale consolidato
CONSISTENZE AL
ATTIVO
Cassa e disponibilità liquide
Attività finanziarie di negoziazione
30.06.2010
CONSISTENZE AL
31.03.2010
31.12.2009
30.09.2009
30.06.2009
31.03.2009
7.225
5.796
11.987
6.442
6.514
5.674
152.100
138.495
133.894
145.519
157.122
197.344
Crediti verso banche
80.295
91.862
78.269
97.288
93.088
81.317
Crediti verso clientela
558.770
563.894
564.986
565.457
585.087
600.672
Investimenti finanziari
76.679
70.906
64.273
67.397
63.425
63.011
Coperture
17.520
15.557
13.786
14.442
12.980
13.634
Attività materiali
12.148
12.161
12.089
11.805
12.198
12.014
Avviamenti
20.808
20.815
20.491
20.381
20.412
20.494
5.213
5.288
5.332
5.259
5.351
5.414
12.375
12.949
12.577
12.323
12.034
12.798
853
640
622
590
2.932
2.880
Altre attività immateriali
Attività fiscali
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
Altre attività
Totale dell'attivo
10.658
10.505
10.454
10.806
11.569
13.043
954.644
948.867
928.760
957.709
982.712
1.028.294
(milioni di €)
CONSISTENZE AL
CONSISTENZE AL
30.06.2010
31.03.2010
31.12.2009
30.09.2009
30.06.2009
31.03.2009
Debiti verso banche
115.363
112.828
106.800
124.112
142.891
163.524
Raccolta da clientela e titoli
577.346
592.539
596.396
590.103
590.684
577.062
Passività finanziarie di negoziazione
139.487
122.753
114.045
128.669
135.340
169.584
1.423
1.601
1.613
1.647
1.633
1.688
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
Passività finanziarie valutate al fair value
Coperture
16.505
14.248
12.679
13.268
10.875
12.560
Fondi per rischi ed oneri
7.957
8.010
7.983
8.175
8.142
7.773
Passività fiscali
6.229
7.174
6.451
6.587
6.213
8.846
Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione
Altre passività
Patrimonio di pertinenza di terzi
403
262
312
298
2.544
2.534
22.178
20.712
19.590
22.442
23.513
24.318
3.326
3.452
3.202
3.108
2.984
3.147
Patrimonio di pertinenza del Gruppo:
64.428
65.288
59.689
59.300
57.893
57.258
- capitale e riserve
63.664
64.135
57.671
57.564
57.469
57.506
- riserve di valutazione attività disponibili
per la vendita e di cash-flow hedge
- utile netto
Totale del passivo e del patrimonio netto
16
95
633
316
405
(513)
(695)
669
520
1.702
1.331
937
447
954.644
948.867
928.760
957.709
982.712
1.028.294
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
(milioni di €)
Conto Economico consolidato
2010
2009
2° TRIM
1° TRIM
4° TRIM
3° TRIM
2° TRIM
1° TRIM
3.977
3.917
4.017
3.927
4.710
4.650
135
60
91
63
104
54
4.112
3.978
4.108
3.990
4.814
4.704
2.209
2.169
2.114
1.931
1.889
1.846
58
560
152
715
1.029
(93)
114
99
69
95
104
105
2.381
2.828
2.335
2.741
3.022
1.858
6.493
6.806
6.443
6.731
7.836
6.562
Spese per il personale
(2.331)
(2.322)
(2.277)
(2.276)
(2.249)
(2.296)
Altre spese amministrative
(1.401)
(1.341)
(1.321)
(1.337)
(1.426)
(1.324)
108
101
145
107
112
99
(314)
(317)
(350)
(325)
(305)
(301)
(3.939)
(3.878)
(3.803)
(3.831)
(3.868)
(3.822)
RISULTATO DI GESTIONE
2.554
2.928
2.640
2.900
3.968
2.740
Rettifiche di valore su avviamenti
(162)
-
-
-
-
-
Accantonamenti per rischi ed oneri
(106)
(156)
(232)
(154)
(155)
(68)
(6)
(6)
63
(12)
(242)
(67)
(1.716)
(1.791)
(2.068)
(2.164)
(2.431)
(1.650)
39
68
217
181
(133)
(33)
604
1.044
620
751
1.007
922
Imposte sul reddito del periodo
(342)
(403)
(124)
(188)
(363)
(334)
UTILE (PERDITA) DI PERIODO
262
641
496
563
644
588
Utile di pertinenza di terzi
(56)
(63)
(63)
(103)
(90)
(76)
UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO ANTE PPA
206
578
433
460
554
512
Effetti economici della “Purchase Price Allocation”1
(58)
(58)
(62)
(66)
(64)
(65)
UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO
148
520
371
394
490
447
Interessi netti
Dividendi e altri proventi su partecipazioni
Margine d'interesse
Commissioni nette
Risultato negoziazione, copertura e fair value
Saldo altri proventi/oneri
Proventi di intermediazione e diversi
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
Recuperi di spesa
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali
Costi operativi
Oneri di integrazione
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti
per garanzie e impegni
Profitti netti da investimenti
UTILE LORDO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE
Note:
Come già evidenziato nel Bilancio 2009 si segnala che i risultati trimestrali pubblicati del primo e secondo trimestre 2009 sono stati riclassificati trasferendo i risultati economici derivanti da investimenti in fondi di
private equity da “Risultato di negoziazione, copertura e fair value” a “Profitti netti da investimenti”.
1. Prevalentemente attribuibile all’operazione di fusione Capitalia.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
17
Relazione intermedia sulla gestione
Confronto secondo trimestre 2010/2009
(milioni di €)
Conto Economico riclassificato
2° TRIMESTRE
VARIAZIONE
2010
2009
ASSOLUTA
%
NORMALIZZATA1
3.977
4.710
- 733
- 15,6%
- 16,6%
135
104
+ 31
+ 29,5%
+ 25,7%
4.112
4.814
- 702
- 14,6%
- 15,4%
2.209
1.889
+ 320
+ 17,0%
+ 15,6%
58
1.029
- 971
- 94,4%
- 94,3%
114
104
+ 10
+ 9,7%
- 1,4%
2.381
3.022
- 641
- 21,2%
- 22,8%
6.493
7.836
- 1.343
- 17,1%
- 18,3%
Spese per il personale
(2.331)
(2.249)
- 82
+ 3,7%
+ 3,5%
Altre spese amministrative
(1.401)
(1.426)
+ 25
- 1,7%
- 2,2%
108
112
-4
- 3,8%
- 4,6%
(314)
(305)
-9
+ 3,0%
+ 0,5%
(3.939)
(3.868)
- 71
+ 1,8%
+ 1,4%
RISULTATO DI GESTIONE
2.554
3.968
- 1.414
- 35,6%
- 37,2%
Rettifiche di valore su avviamenti
(162)
-
- 162
n.s.
n.s.
Accantonamenti per rischi ed oneri
(106)
(155)
+ 49
- 31,8%
- 32,8%
(6)
(242)
+ 236
- 97,7%
- 97,7%
(1.716)
(2.431)
+ 715
- 29,4%
- 29,7%
39
(133)
+ 172
n.s.
n.s.
604
1.007
- 403
- 40,0%
- 46,3%
Imposte sul reddito del periodo
(342)
(363)
+ 21
- 5,8%
- 8,0%
UTILE (PERDITA) DI PERIODO
262
644
- 382
- 59,4%
- 66,7%
Utile di pertinenza di terzi
(56)
(90)
+ 34
- 38,0%
- 40,4%
UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO ANTE PPA
206
554
- 348
- 62,8%
- 70,8%
Effetti economici della “Purchase Price Allocation”2
(58)
(64)
+6
- 10,1%
- 10,0%
UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO
148
490
- 342
- 69,7%
- 78,3%
Interessi netti
Dividendi e altri proventi su partecipazioni
Margine d'interesse
Commissioni nette
Risultato negoziazione, copertura e fair value
Saldo altri proventi/oneri
Proventi di intermediazione e diversi
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
Recuperi di spesa
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali
Costi operativi
Oneri di integrazione
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni
Profitti netti da investimenti
UTILE LORDO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE
Note:
I dati del secondo trimestre 2009 pubblicati in occasione della Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2009 si sono modificati per effetto della riclassifica dei risultati dell’attività di investimento in fondi
di private equity da “Risultato di negoziazione, copertura e fair value” a “Profitti netti da investimenti”.
1. Variazione a cambi e perimetro costanti.
2. Prevalentemente attribuibile all’operazione di fusione Capitalia.
18
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Risultati per settori di attività
(milioni di €)
Dati di sintesi per settori di attività
CAPOGRUPPO
E ALTRE SOCIETÀ
(INCLUSO
ELISIONI
E RETTIFICHE)
TOTALE
CONSOLIDATO
RETAIL
CORPORATE
& INVESTMENT
BANKING
(CIB)
PRIVATE
BANKING
ASSET
MANAGEMENT
CENTRAL
EASTERN
EUROPE
(CEE)
5.085
5.747
5.209
5.523
420
462
411
344
2.218
2.396
(44)
(75)
13.299
14.398
(3.803)
(3.924)
(1.804)
(1.740)
(286)
(282)
(242)
(226)
(1.039)
(956)
(643)
(562)
(7.817)
(7.690)
1.282
1.823
3.404
3.783
135
181
169
118
1.179
1.440
(687)
(637)
5.482
6.708
296
670
1.637
1.223
129
168
167
123
489
720
(1.070)
(976)
1.648
1.929
Dati Patrimoniali
CREDITI VERSO CLIENTELA
al 30 giugno 2010
al 31 dicembre 2009
173.840
175.029
293.028
294.980
7.360
7.396
16
-
63.170
58.084
21.355
29.497
558.770
564.986
RACCOLTA DIRETTA CLIENTELA E TITOLI
al 30 giugno 2010
al 31 dicembre 2009
239.874
245.208
172.047
149.943
24.645
28.698
-
53.941
50.572
86.839
121.975
577.346
596.396
75.237
75.014
266.760
265.756
4.912
4.729
1.968
1.772
76.231
69.613
33.939
35.436
459.047
452.320
EVA
1° semestre 2010
1° semestre 2009
(153)
182
108
85
67
101
106
68
(29)
220
(971)
(1.308)
(872)
(653)
Cost/income ratio
1° semestre 2010
1° semestre 2009
74,8%
68,3%
34,6%
31,5%
68,0%
60,9%
58,9%
65,7%
46,8%
39,9%
n.s.
n.s.
58,8%
53,4%
Numero Dipendenti1
al 30 giugno 2010
al 31 dicembre 2009
62.595
63.827
15.841
16.320
3.062
3.112
1.913
1.962
51.736
52.388
26.711
27.453
161.857
165.062
Dati Economici
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
1° semestre 2010
1° semestre 2009
COSTI OPERATIVI
1° semestre 2010
1° semestre 2009
RISULTATO DI GESTIONE
1° semestre 2010
1° semestre 2009
UTILE LORDO OPERATIVITÀ CORRENTE
1° semestre 2010
1° semestre 2009
RWA TOTALI
al 30 giugno 2010
al 31 dicembre 2009
Note:
I dati 2009 sono stati ricostruiti, ove necessario, su base omogenea per tenere conto delle variazioni intervenute nei perimetri dei settori di attività e nella metodologia di calcolo EVA.
1. “Full time equivalent”. Nei dati indicati le società consolidate proporzionalmente, tra cui il Gruppo Koç Financial Services, sono incluse al 100%.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
19
Relazione intermedia sulla gestione
Dati storici del Gruppo
UniCredit (già UniCredito Italiano S.p.A.) e l’omonimo gruppo
di società alla stessa facente capo nascono dalla integrazione,
realizzata nell’ottobre 1998, tra l’allora Credito Italiano S.p.A.,
fondato nel 1870 con il nome di Banca di Genova, e UniCredito
S.p.A., holding che deteneva le partecipazioni di controllo in Banca
CRT, CRV e Cassamarca. In virtù di tale integrazione, il gruppo
Credito Italiano ed il gruppo UniCredito hanno messo in comune la
forza dei rispettivi prodotti e la complementarietà della copertura
geografica allo scopo di competere più efficacemente sui mercati
dei servizi bancari e finanziari sia in Italia che in Europa, dando
così vita al Gruppo UniCredit. Fin dalla sua creazione, il Gruppo ha
continuato ad espandersi in Italia e nei Paesi dell’Europa dell’Est, sia
tramite acquisizioni, sia attraverso la crescita organica, consolidando
il proprio ruolo anche in settori di rilevante significatività al di fuori
dell’Europa, quali il settore dell’asset management negli Stati Uniti
d’America.
Tale espansione è stata recentemente caratterizzata, in modo particolare:
• dall’integrazione con il gruppo HVB, realizzata attraverso un’offerta
pubblica di scambio promossa da UniCredit in data 26 agosto
2005 per assumere il controllo di HVB e delle società facenti capo
alla stessa. A seguito di tale offerta, perfezionata nel corso del
2005, UniCredit ha infatti acquisito una quota pari al 93,93% del
capitale sociale di HVB (la partecipazione è ora al 100%, in seguito
all’acquisto concluso il 15 settembre 2008 delle quote di minoranza
- c.d. “squeeze out” - come previsto dalla normativa tedesca);
• dall’integrazione con il gruppo Capitalia, realizzata mediante
fusione per incorporazione di Capitalia in UniCredit, divenuta
efficace a far data dal 1° ottobre 2007.
Dati storici del Gruppo 2000 - 2010
IAS/IFRS
1° SEM
2010
Conto Economico (milioni di €)
Margine di intermediazione
Margine di interesse
Proventi di intermediazione e diversi
Costi operativi
Risultato di gestione
Utile lordo dell'operatività corrente
Utile (perdita) del periodo
Utile netto di pertinenza del Gruppo
Stato Patrimoniale (milioni di €)
Totale attivo
Crediti verso clientela
di cui: sofferenze
Raccolta da clientela e titoli
Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo
Indici di redditività (%)
ROE1
Risultato di gestione/totale attivo1
Cost/income ratio
DL 87/92
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2004
2003
2002
2001
2000
13.299
8.090
5.209
(7.817)
5.482
1.648
903
669
27.572
17.616
9.956
(15.324)
12.248
3.300
2.291
1.702
26.866
19.385
7.481
(16.692)
10.174
5.458
4.831
4.012
25.893
14.843
11.050
(14.081)
11.812
9.355
6.678
5.961
23.464
12.860
10.604
(13.258)
10.206
8.210
6.128
5.448
11.024
5.645
5.379
(6.045)
4.979
4.068
2.731
2.470
10.203
5.156
5.047
(5.701)
4.502
3.238
2.239
2.069
10.375
5.200
5.175
(5.941)
4.434
2.988
2.300
2.131
10.465
5.088
5.377
(5.703)
4.762
3.257
2.090
1.961
10.099
5.127
4.972
(5.483)
4.616
2.924
1.962
1.801
9.989
5.049
4.940
(5.263)
4.726
3.212
1.954
1.454
9.318
4.747
4.571
(4.752)
4.566
3.185
1.858
1.395
954.644
558.770
14.873
577.346
64.428
928.760
564.986
12.692
596.396
59.689
1.045.612
612.480
10.464
591.290
54.999
1.021.758
574.206
9.932
630.533
57.724
2,7
1,15
58,8
3,8
1,32
55,6
9,5
0,97
62,1
15,6
1,16
54,4
823.284 787.284 260.909 265.855 238.256 213.349 208.388 202.656
441.320 425.277 139.723 144.438 126.709 113.824 117.622 115.157
6.812
6.861
2.621
2.621
2.373
2.104
1.822
2.005
495.255 462.226 155.079 156.923 135.274 126.745 127.320 118.006
38.468 35.199 14.373 14.036 13.013 12.261
9.535
8.644
16,7
1,24
56,5
15,6
0,63
54,8
15,7
1,73
55,9
17,9
1,67
57,3
17,7
2
54,5
17,2
2,16
54,3
18
2,27
52,7
19,2
2,25
51
1. Dati annualizzati.
Totale attivo
(miliardi `)
1.200
1.022
1.046
1.000
800
787
823
2005
2006
929
955
2009
1° SEM.
2010
600
400
200
203
208
213
238
266
261
2000
2001
2002
DL 87/92
2003
2004
2004
0
20
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
2007
IAS/IFRS
2008
L’azione UniCredit
Informazioni sul titolo azionario
1° SEM 2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2,336
1,563
2,000
1,838
2,769
0,634
1,902
2,358
5,697
1,539
3,768
1,728
7,646
5,131
6,541
5,659
6,727
5,564
6,161
6,654
5,864
4,082
4,596
5,819
4,421
3,805
4,083
4,225
4,425
3,144
3,959
4,303
5,255
3,173
4,273
3,808
5,865
3,202
4,830
4,494
16.779,7 13.368,1 13.278,4 10.351,3 10.303,6
18.329,5 13.372,7 13.195,3 10.357,9 10.342,3
24,2
21,7
21,7
21,7
21,7
15.810,8 13.204,6 11.071,6 10.345,2 6.730,3
6.249,7
6.338,0
21,7
6.303,6
6.316,3
6.316,3
21,7
-
6.296,1
6.296,1
21,7
-
5.046,4
5.131,1
21,7
-
1.282
0,205
0,220
1.080
0,171
0,186
995
0,158
0,173
724
0,141
0,156
Prezzo ufficiale azione ordinaria (€)
- massimo
- minimo
- medio
- fine periodo
Numero azioni (milioni di €)
- in circolazione a fine periodo1
- con diritto godimento del dividendo
di cui: azioni di risparmio
- medio1
Dividendo
- complessivo (milioni di €)
- unitario per azione ordinaria
- unitario per azione di risparmio
19.297,6
17.935,6
550
0,030
0,045
(*)
(*)
(*)
3.431
0,260
0,275
2.486
0,240
0,255
2.276
0,220
0,235
1. Il numero di azioni è al netto delle azioni proprie.
(*) Il dividendo relativo all’esercizio 2008 è stato assegnato per cassa nella misura di 0,025 euro per ogni azione di risparmio (per complessivi 0,5 milioni) e mediante attribuzione di nuove azioni con un aumento di
capitale gratuito.
Indici di borsa
IAS/IFRS
Patrimonio netto (milioni di €)
Utile netto (milioni di €)
Patrimonio netto per azione (€)
Price/ Book value
Earnings per share (€)2
Payout ratio (%)
Dividendo azione ordinaria/
prezzo medio (%)
DL. 87/92
1° SEM 2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2004
2003
2002
2001
64.428
669
3,34
0,55
0,07
59.689
1.702
3,56
0,66
0,10
32,3
54.999
4.012
4,11
0,42
0,30
(*)
57.690
5.901
4,34
1,30
0,53
58,1
38.468
5.448
3,72
1,79
0,53
45,6
35.199
2.470
3,42
1,70
0,37
92,1
14.373
2.069
2,30
1,84
0,33
14.036
2.131
2,21
1,91
0,34
60,2
13.013
1.961
2,06
2,09
0,31
55,1
12.261
1.801
1,95
1,96
0,29
55,2
9.535
1.454
1,89
2,38
0,28
49,8
1,58
(*)
3,97
3,90
4,79
5,02
4,32
3,70
2,92
(*) Il dividendo relativo all’esercizio 2008 è stato assegnato per cassa nella misura di 0,025 euro per ogni azione di risparmio (per complessivi 0,5 milioni) e mediante attribuzione di nuove azioni con un aumento di
capitale gratuito.
Il dato relativo all’EPS del 2008, pubblicato in occasione della relazione consolidata al 31 dicembre 2008, pari a 0,30 euro, si è modificato in 0,26 euro per l’incremento del numero di azioni rivenienti dall’aumento
di capitale gratuito (IAS 33 § 28). A seguito degli esborsi addebitati al patrimonio netto e relativi al contratto di usufrutto di azioni proprie stipulato nell’ambito dell’operazione Cashes, ai fini del calcolo dell’EPS l’utile
netto di esercizio pari a 1.702 milioni si è modificato in 1.571 milioni, l’utile netto di periodo 2010 pari a 669 milioni si è modificato in 592 milioni.
2. Dati annualizzati.
Utile per azione
(`)
0,60
0,53
0,53
0,50
0,40
0,30
0,28
0,29
0,31
0,34
0,33
0,37
0,30
0,20
0,10
0,10
0,07
0,00
2001
2002
2003
DL 87/92
2004
2004
2005
2006
2007
IAS/IFRS
2008
2009
1° SEM.
20102
2. Dato annualizzato.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
21
Relazione intermedia sulla gestione
Risultati del Gruppo
Scenario macroeconomico, contesto bancario e mercati finanziari
Scenario Internazionale
USA/Eurozona
La prima metà del 2010 è stata caratterizzata da una forte
turbolenza sui mercati finanziari, a causa dell’intensificarsi di
tensioni sul debito sovrano di alcuni Paesi dell’area euro, in
modo particolare della Grecia. Tuttavia, ciò non ha impedito che
si consolidassero i segnali di ripresa economica a livello globale:
diverse economie emergenti stanno infatti beneficiando dell’entrata
nella crisi finanziaria del 2007-2009 con bilanci più solidi, sia nel
settore pubblico che in quello privato. La sostenibilità della ripresa
presenta invece maggiori incertezze in molte economie avanzate,
nonostante il forte contributo derivante dalla domanda estera e da
una politica monetaria ancora in territorio fortemente espansivo.
Infatti, a fronte del debito pubblico accumulato durante la
recessione, molti governi stanno preparando politiche di rientro che
necessariamente implicheranno una stance fiscale più restrittiva
nei prossimi anni.
economia di Eurozona a registrare una diminuzione), mentre la
Spagna è il Paese dove la disoccupazione è aumentata in modo
più consistente, arrivando a sfiorare il 20% (19,9% a maggio).
L’alta disoccupazione unita ad una moderata inflazione ha portato
in Eurozona ad una dinamica di stabilità dei consumi privati che
sono rimasti su livelli molto simili dal 2009 ad oggi, registrando
una variazione di -0,1% t/t nei primi tre mesi del 2010. Negli
Stati Uniti, il tasso di disoccupazione a giugno è stato del 9,5%,
in discesa rispetto ai due mesi precedenti.
Il sostegno fornito dalla domanda estera ha portato ad un
miglioramento della produzione industriale che in Eurozona è
cresciuta dello 0,9% m/m sia in aprile che in maggio. Indicazioni
confortanti provengono anche da alcuni indicatori più prospettici
come le indagini di fiducia condotte presso le imprese: il PMI
manifatturiero a giugno si è assestato a 55,6, in leggera discesa
dopo il picco di aprile (57,6); lo stesso dicasi per la componente
relativa agli ordini dall’estero, pari a 56,6 in giugno, in leggera
discesa rispetto ai dati precedenti. Nonostante le recenti
diminuzioni, la lettura di tali dati rimane positiva, visto che,
posizionandosi ben al di sopra della soglia di 50, sono coerenti con
una fase espansiva dell’economia. La situazione negli Stati Uniti è
molto simile, con l’ISM manifatturiero che è sceso a 56,2 a giugno
dopo il picco di aprile (60,4).
Il tasso di inflazione (indice HICP) a giugno in Eurozona si è attestato
all’1,4% scendendo di 0,2 punti percentuali rispetto al dato del mese
precedente grazie alla diminuzione dei prezzi dell’energia. L’inflazione
sugli alimenti è uscita, per la prima volta in un anno, dal territorio
negativo, attestandosi allo 0,2% a/a.
Come detto, sui mercati finanziari, i primi sei mesi del 2010
sono stati caratterizzati dall’intensificarsi delle tensioni sul debito
sovrano di alcuni Paesi dell’area euro. In particolare, la situazione
della Grecia, caratterizzata da un deficit/PIL prossimo al 13%, ha
portato gli investitori a richiedere premi sul debito pubblico greco
sempre crescenti, facendo salire la pressione anche su altri Paesi
dell’area euro (Spagna, Portogallo e, in parte, Italia). Di fronte alla
possibilità che la Grecia non riuscisse a far fronte alle proprie
obbligazioni, l’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale
hanno varato un piano di aiuti pari a 110 miliardi di euro in tre
anni, sottoposto alla condizione che il governo greco mettesse in
atto una serie di misure dal lato fiscale per riportare la dinamica
del debito pubblico su un sentiero più sostenibile nei prossimi
anni. Tuttavia, di fronte a tensioni crescenti che iniziavano a
riguardare la stessa esistenza dell’area euro, a inizio maggio
sono state varate delle misure senza precedenti: l’Unione Europea
e il Fondo Monetario Internazionale hanno creato un fondo di
750 miliardi di euro per far fronte a difficoltà dei bilanci pubblici
dei Paesi membri. Inoltre la Banca Centrale Europea (BCE) si è
impegnata a comprare le obbligazioni governative e a continuare
a fornire liquidità in maniera illimitata al sistema bancario a tassi
fissi. Negli Stati Uniti, la Federal Reserve continua a mantenere
al minimo storico, tra 0 e 0,25%, il tasso sui Fed Funds, in modo
da favorire ulteriormente la ripresa economica e il miglioramento
graduale del mercato del lavoro. A fronte delle tensioni sul
mercato del debito sovrano, la moneta unica europea ha visto
un progressivo indebolimento, che l’ha portata a 1,18 contro il
dollaro USA intorno alla metà di maggio per poi recuperare e
tornare in area 1,23 a fine giugno.
La recessione globale si è tradotta ovunque in un mercato del
lavoro caratterizzato da un aumento del tasso di disoccupazione.
Nell’area euro a maggio, per il terzo mese consecutivo, il tasso
è stato pari al 10%, un valore mai toccato negli anni precedenti
la crisi. Tuttavia, il dato aggregato racchiude situazioni molto
differenti tra loro: l’Italia a maggio ha registrato un tasso
di disoccupazione del 8,7%, la Germania del 7,7% (l’unica
La situazione critica della Grecia ha portato una maggiore attenzione
a livello internazionale sui bilanci dei diversi Stati e molti di questi
hanno deciso di adottare delle politiche volte a ridurre l’entità
del deficit e del debito in rapporto al PIL. L’Italia, ad esempio, ha
approvato una correzione di bilancio dell’entità di 24 miliardi di euro
che prevede di riportare il rapporto tra deficit pubblico e PIL al di
sotto della soglia del 3% nel 2012.
Nel primo trimestre dell’anno, la crescita in area euro è stata
solo moderata (+0,2% t/t), ma ciò è stato in gran parte dovuto
alle avverse condizioni metereologiche in gran parte dell’Europea
Settentrionale, che hanno pesato sull’attività nel settore industriale
e delle costruzioni. Grazie a condizioni meteo più favorevoli, l’Italia è
riuscita mettere a segno un aumento dello 0,4% t/t, grazie anche al
forte contributo delle esportazioni, che sono cresciute del 5,3% t/t, il
dato più alto dal 2000. Negli Stati Uniti la ripresa è stata più marcata
con un tasso di crescita del PIL del 2,7% su base annualizzata (circa
0,6-0,7% su base trimestrale).
22
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Contesto bancario e mercati finanziari
Nel primo semestre del 2010, la dinamica dei prestiti bancari al
settore privato nei principali paesi dell’area euro ha mostrato qualche
segnale di distensione, in coerenza con il progressivo recupero
dell’attività economica. In generale, i prestiti alle imprese, dopo la
forte debolezza evidenziata proprio all’inizio di questo anno, hanno
proseguito su un trend di recupero, sebbene si mostrino ancora
in contrazione. Questo andamento è in linea con la tendenza delle
imprese a fare ricorso all’autofinanziamento nella fase iniziale di
ripresa dell’attività. Per contro, i prestiti alle famiglie hanno mostrato
una buona accelerazione nel loro trend di crescita, trainati soprattutto
dall’aumento dei prestiti per acquisto abitazione, mentre l’espansione
del credito al consumo si conferma ancora contenuta.
Nel complesso, nei primi cinque mesi del 2010 la crescita dei prestiti
bancari al settore privato si è mostrata in miglioramento in tutti e
tre i paesi di riferimento per il Gruppo, con la Germania che sembra
evidenziare la maggiore debolezza. In questo paese, i prestiti bancari
al settore privato si sono contratti ancora dello 0,7% a/a in maggio
(ultimo dato disponibile, secondo le statistiche mensili della BCE),
in lieve recupero dal -1,6% a/a registrato a fine del 2009. A pesare
sulla dinamica del credito bancario in Germania, una contrazione
ancora sostenuta dei prestiti alle imprese (-3,6% a/a a maggio, da
-4,8% a/a a dicembre 2009), con le imprese industriali, soprattutto
le medio-grandi e maggiormente orientate alle esportazioni, che
sono risultate particolarmente colpite dagli effetti della recessione
economica. La debolezza dei prestiti alle imprese in Germania ha
potuto solo in parte essere compensata del recupero dei prestiti
alle famiglie, che in questo paese continuano ad evidenziare tassi di
espansione molto contenuti, con i prestiti per acquisto abitazione in
aumento di solo lo 0,5% a/a.
Per contro, in Italia, i prestiti al settore privato hanno registrato a
maggio del 2010 una crescita, su base annua, del 2,5%, in buon
recupero dal minimo dello 0,1% a/a toccato ad ottobre dello scorso
anno. La positiva evoluzione del credito bancario in Italia è sostenuta
in particolare dalla netta ripresa dei prestiti alle famiglie, grazie
soprattutto ad una buona espansione dei mutui ipotecari, in crescita
a maggio dell’8,5% a/a. La maggiore predisposizione delle famiglie
italiane all’investimento immobiliare, in un generale contesto di basso
costo del finanziamento, sta trainando la migliore performance dei
prestiti per acquisto abitazione in Italia rispetto ai principali paesi
dell’area euro (+3,1% a/a a maggio la crescita dei mutui relativa
all’intera area). I prestiti alle imprese in Italia si sono mostrati a
maggio ancora in contrazione dell’1,5% a/a, seppure evidenziando
un chiaro trend di recupero dai minimi registrati a gennaio di
quest’anno (-3,1% a/a). Infine, in Austria i prestiti alle famiglie ed
alle società non finanziarie si sono mostrati in crescita dell’1,0% a/a,
anche qui trainati da una buona espansione dei prestiti alle famiglie
(+2,9% a/a a maggio) e da una contrazione più contenuta dei prestiti
alle imprese (-0,7% a/a).
A fronte di un iniziale recupero per i prestiti bancari, il primo
semestre del 2010 si è contraddistinto per una stabilizzazione
dell’attività di raccolta per il sistema delle banche, dopo la marcata
espansione osservata nei due anni precedenti. Questo assestamento
nell’attività di raccolta sembra scaturire principalmente da una
sempre più limitata disponibilità di liquidità sia per le famiglie
che per le imprese. A titolo di esempio, per le famiglie italiane,
tradizionalmente risparmiatrici, il tasso di risparmio si è attestato nel
primo trimestre del 2010 al 13,4%, il valore più basso degli ultimi
dieci anni.
Scendendo in più dettaglio nella dinamica della raccolta, nei primi
cinque mesi del 2010, la crescita dei depositi da clientela si è
attestata intorno al 2,0% a/a in Germania, con una progressiva
riduzione dei time deposits, detenuti soprattutto dalle imprese
(-12,4% a maggio 2010), che ha fatto da contrappeso ad una
continuata, sebbene in tono minore, espansione dei depositi in conto
corrente, detenuti prevalentemente dalle famiglie (16,5% a/a, da
23,3% a/a a fine 2009). Parimenti, in Austria i depositi da clientela
hanno registrato un aumento di solo lo 0,9% a/a, con i depositi in
conto corrente che si sono mostrati ancora in aumento del 10,3%
a/a, mentre i depositi a più lunga scadenza si sono contratti del
4,4% a/a. Un netto rallentamento nel ritmo di espansione dei
depositi si è osservato anche in Italia, sebbene qui la dinamica di
moderazione abbia caratterizzato in misura più omogenea le diverse
tipologie di depositi bancari, investendo sia i depositi in conto
corrente sia i depositi rimborsabili con preavviso. In Italia, infine, si è
registrato un rallentamento particolarmente marcato nella detenzione
di obbligazioni bancarie, il cui tasso di crescita si è ridotto dall’11,2%
a/a a dicembre 2009 a poco sopra l’1,0% a maggio di quest’anno.
È proseguita anche nella prima parte del 2010 la riduzione dei
tassi di interesse bancari, sulla scia della diminuzione registrata
nei tassi del mercato monetario fino ad aprile di quest’anno, prima
dell’inversione di tendenza che ha portato il tasso Euribor a 3 mesi
allo 0,73% in giugno (0,64% in aprile). In particolare, la riduzione
degli ultimi mesi ha portato sia i tassi sui prestiti sia i tassi sui
depositi bancari (relativi alle consistenze) ad attestarsi su livelli
particolarmente contenuti e tra i più bassi degli ultimi dieci anni.
Come conseguenza, in Italia ed in Austria nei primi mesi del 2010 si
è registrata un’ulteriore riduzione della forbice bancaria (differenza
fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sui depositi), attestatasi
rispettivamente al 3,03% ed all’1,94%. Anche in Germania, dove lo
spread bancario ha continuato ad espandersi fino all’inizio di questo
anno, data una minor reattività dei tassi sui prestiti alla riduzione
dei tassi di riferimento, si è recentemente rilevata una progressiva
riduzione, con lo spread bancario che si è stabilizzato al 3,62%.
L’intensificarsi delle tensioni sul debito sovrano di alcuni paesi
dell’area euro ha continuato a pesare sui mercati finanziari, con la
performance dei mercati azionari che si è deteriorata sensibilmente
nel periodo maggio-giugno. La Borsa italiana ha chiuso il primo
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
23
Relazione intermedia sulla gestione
Risultati del Gruppo (SEGUE)
Scenario macroeconomico, contesto bancario e mercati finanziari (SEGUE)
semestre con una riduzione prossima al 17%, rispetto a dicembre
del 2009, mentre la Borsa austriaca si è mostrata in contrazione
dell’8,7% a/a nel medesimo periodo. In questo contesto, la Borsa
tedesca ha evidenziato una maggiore tenuta, con l’indice generale
che si è riportato a fine giugno sostanzialmente sui livelli di fine
dello scorso anno. Il rallentamento dei mercati azionari nel secondo
trimestre del 2010 ha finito per pesare anche sul mercato dei
fondi comuni, in parte frenando la buona performance evidenziata
nei primi tre mesi dell’anno. In particolare, in Italia, l’industria
dei fondi comuni ha registrato nel mese di giugno una raccolta
netta negativa per 1,2 miliardi di euro, che porta la raccolta netta
da inizio d’anno a circa 2,5 miliardi di euro, mentre in Austria la
raccolta netta cumulata è stata positiva in maggio (ultimo dato
disponibile) per 1,1 miliardi di euro, in calo dai circa 2 miliardi di
euro registrati ad aprile. In Germania, la performance in termini di
raccolta netta cumulata si è confermata in maggio molto positiva e
superiore ai 12 miliardi di euro. Per quel che riguarda il patrimonio
dei fondi, in Italia lo stesso si è attestato a circa 441,3 miliardi di
euro in giugno, in aumento dell’1,4% rispetto a dicembre 2009.
In Austria, lo stock di fondi è risultato pari a circa 144 miliardi di
euro in maggio, in crescita del 3,5% rispetto a dicembre dello
scorso anno, mentre in Germania si è attestato a circa 645 miliardi
di euro, con l’effetto performance in negativo che ha più che
compensato l’effetto raccolta, inducendo una lieve contrazione
nello stock di fondi rispetto a fine 2009.
Paesi CEE
Per quanto riguarda i paesi dell’Europa Centro Orientale, nella
prima parte del 2010 si sono consolidati i segnali di ripresa
emersi nei mesi precedenti: gli indicatori di attività economica
sono sensibilmente migliorati, trainati in particolare dall’export.
Nonostante le difficoltà di Eurozona (legate alle apprensioni legate
al debito greco), le tensioni dell’anno passato che avevano colpito i
paesi CEE ben più di altre aree sono svanite. Durante la prima parte
del 2010, le agenzie di rating hanno migliorato i propri giudizi sul
debito di numerosi paesi (Turchia, Russia, Estonia, Lettonia, Lituania,
Romania); le valute locali hanno seguito un trend di apprezzamento
(fa eccezione solamente il dinaro serbo), in alcuni casi anche in
maniera consistente; il rischio paese della gran parte dei paesi della
regione (se misurato come spread sulle obbligazioni o tramite i
contratti CDS) è calato sensibilmente ed è divenuto inferiore a quello
di numerosi paesi di Eurozona. La posizione fiscale dei paesi CEE,
estremamente migliore rispetto a quella dei paesi di Eurozona (solo
l’Ungheria, tra i paesi CEE, ha un rapporto tra debito e PIL superiore
al 60%), ha sicuramente giocato un ruolo importante nel ritrovato
ottimismo che ha coinvolto le economie della regione. Questo
trend estremamente favorevole è stato parzialmente interrotto con
l’esasperarsi della crisi greca, nel maggio-giugno 2010. Negli ultimi
due mesi del semestre anche i paesi dell’Est Europa hanno risentito,
almeno parzialmente, della turbolenza: un certo deterioramento degli
indici di fiducia, pur in presenza di segnali positivi derivanti dagli
24
indicatori reali, suggerisce che nel secondo semestre dell’anno la
crescita economica potrebbe mostrare tassi più moderati.
Tale crescita, inoltre, continua ad essere a due velocità: la
performance economica dei paesi dell’Est Europa è, infatti, così come
nel 2009, alquanto variegata: i best performers e i worst performers
rimangono tali sulla base del precedente “surriscaldamento”
dell’economia, dello stato di salute del settore bancario e delle
politiche messe in atto per rispondere alla crisi. Turchia e Polonia
sono i paesi maggiormente attrezzati per ottenere una crescita
economica più solida nel corso del 2010. La Turchia sarà molto
probabilmente il paese a crescita più elevata in Europa nel corso
del 2010 (nel primo trimestre dell’anno l’economia è cresciuta
dell’11,7%). Al contrario, i paesi Baltici, quelli dei Balcani Occidentali,
la Bulgaria, l’Ungheria e la Romania potrebbero rimanere in
recessione, e quindi significativamente sotto la crescita media della
regione (prevista intorno al 3%), nel corso del 2010. Le due velocità
sono riscontrabili anche all’interno delle singole economie della
regione: da un lato l’export corre e stimola l’industria manifatturiera;
dall’altra il livello dei consumi rimane alquanto depresso (la Russia
l’unica rilevante eccezione), a causa del permanere di un’elevata
disoccupazione e a causa degli effetti - in particolare sui salari
- dei programmi di austerità messi in atto da numerosi governi
(in particolare quelli che hanno il supporto finanziario del Fondo
Monetario).
In questo contesto, il settore bancario della regione ha continuato
a dare segnali positivi rimanendo profittevole e in alcuni paesi
mostrando profitti in aumento nel primo trimestre 2010 rispetto allo
stesso trimestre dell’anno precedente.
L’attività creditizia, tuttavia, ha stentato a ripartire, a causa
principalmente di un’assenza della domanda di credito, soprattutto
da parte delle aziende. Godendo, infatti, di una maggiore liquidità
dovuta all’assenza o rinvio di nuovi investimenti, le imprese hanno
evitato di ricorrere al finanziamento bancario. Una crescita del credito
più sostenuta si è comunque osservata nella prima parte dell’anno
in Turchia, Croazia e Serbia, e in parte anche in Polonia e Russia.
Nella maggior parte dei paesi della regione, i depositi bancari sono
aumentati nei primi mesi dell’anno, grazie soprattutto alla crescita
dei depositi delle famiglie. I depositi delle imprese invece hanno
mostrato per lo più un trend negativo, tranne in alcuni paesi, tra
cui la Turchia, dove l’attività bancaria nel suo complesso è stata
particolarmente dinamica. Tali trend, a livello regionale, hanno fatto
sì che proseguisse il ribilanciamento del settore bancario attraverso
una riduzione del rapporto tra prestiti e depositi, in particolare in quei
paesi in cui tale rapporto era particolarmente elevato (Ucraina, paesi
Baltici e del Sud Est Europa).
Le banche della regione godono allo stato attuale di un adeguato
livello di capitale e di un elevato livello di liquidità che deriva in gran
parte dalla raccolta di depositi effettuata nel 2009. Esse si trovano
quindi in una posizione favorevole per consentire che possa ripartire
l’offerta di credito nel corso dei prossimi trimestri.
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Principali risultati e performance del periodo
La ripresa dell’economia mondiale, cominciata a partire dalla metà
del 2009, è proseguita nei primi sei mesi del 2010 anche nell’area
euro dove, seppur con ritmi ancora modesti, l’attività economica è
stata sostenuta dalla ricostituzione delle scorte e dalle esportazioni,
mentre i consumi privati non stanno ancora mostrando segni di
ripresa. Nel secondo trimestre tuttavia, pur in presenza di questo
graduale miglioramento del quadro macroeconomico, si sono
manifestate forti turbolenze sui mercati finanziari, generate dalla
preoccupazione sulla sostenibilità del debito pubblico della Grecia.
In risposta a queste tensioni, molti paesi europei hanno annunciato
un piano di risanamento dei conti pubblici.
A ciò si aggiungono un livello dei tassi di interesse ancorato ai
minimi storici ed una qualità del credito che ancora risente della
fragilità del quadro macro economico sia sul fronte delle imprese che
delle famiglie.
In questo contesto il Gruppo UniCredit ha chiuso il primo
semestre dell’anno con un Utile netto di pertinenza pari a 669
milioni, in calo del 29% rispetto allo stesso periodo del 2009,
condizionato dalla performance del secondo trimestre, che ha
registrato un Utile netto pari a 148 milioni. Su tale risultato ha
inciso negativamente la rettifica di valore sull’avviamento della
partecipata ATF, pari a -162 milioni, al netto della quale l’Utile del
semestre si attesterebbe a 831 milioni, comunque in flessione
dell’11% rispetto all’esercizio precedente. Tale performance
deriva da una debole dinamica dei ricavi, penalizzati nel Margine
di Interesse dall’evoluzione dei tassi e nei profitti da operazioni
finanziare dalla volatilità dei mercati, da costi in leggera crescita,
da accantonamenti per rischi creditizi in calo e da un livello di
tassazione più sfavorevole.
Analizzando la distribuzione del risultato per Aree di business (si
segnala che dal secondo trimestre 2010 i risultati della Polonia
sono rappresentati all’interno delle rispettive Aree di business di
riferimento) si evidenzia che tutte le Aree, ad eccezione di CIB
(+28%) e AM (+30%), mostrano una contrazione dell’utile rispetto
allo scorso esercizio.
Il Risultato di gestione del primo semestre si attesta a 5.482
milioni, con una diminuzione di 1.226 milioni (-18%) rispetto allo
stesso periodo dell’anno precedente, per effetto di una contrazione
dei ricavi, in particolare nella componente Margine d’Interesse che
ha sofferto del basso livello dei tassi d’interesse e della contrazione
dei volumi, e di costi operativi in crescita dell’1,7%, sostenuti dalla
componente Costi del Personale.
In termini di Aree di business, tale riduzione è riconducibile al
Retail per 540 milioni (-30%), al CIB per 379 milioni (-10%), alla
CEE per 261 milioni (-18%), al Private Banking per 46 milioni
(-25%) mentre l’Asset Management è in crescita di 51 milioni
(+44%).
Come già anticipato, i primi sei mesi dell’anno si chiudono con un
Utile netto di pertinenza del Gruppo di 669 milioni, in calo del
29% rispetto a giugno 2009 (-38,2% a cambi e perimetri costanti).
L’Utile per azione annualizzato è pari a 7 centesimi (contro 11
centesimi di giugno 2009), mentre il ROE1 si attesta al 2,7% contro il
4,2% del primo semestre del 2009.
Risultati di sintesi del Gruppo
(miliardi di `)
1° SEMESTRE 2009
1° SEMESTRE 2010
6,71
5,48
1,93
1,65
0,94
Risultato
di Gestione1
Utile lordo
dell'operatività corrente
0,67
Utile netto di pertinenza
del Gruppo
1. Dati annualizzati. Il patrimonio utilizzato per il rapporto è quello medio del periodo (esclusi dividendi da distribuire e riserve di valutazione su attività disponibili per la vendita e su cash-flow hedge), al netto
dell’avviamento iscritto nell’attivo in seguito alle acquisizioni di HVB e Capitalia, effettuate con scambio di azioni e contabilizzate secondo le regole dell’IFRS3.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
25
Relazione intermedia sulla gestione
Risultati del Gruppo (SEGUE)
Principali risultati e performance del periodo (SEGUE)
La formazione del Risultato di gestione
Il Risultato di gestione a giugno è pari a 5,5 miliardi, in calo del
18,3% rispetto allo stesso periodo del 2009 (-20% a cambi e
perimetri costanti).
primo semestre 2009 al 0,67% del primo semestre 2010). Tale
dinamica è stata in parte compensata dal positivo andamento dei
Proventi da Intermediazione e Diversi, in crescita del 6,8% a/a,
trainati dalle commissioni che hanno più che annullato il calo del
Risultato di negoziazione.
Ciò è principalmente dovuto alla dinamica del Margine di
Intermediazione, in particolare nella componente del Margine
d’interesse in calo del 15% rispetto all’anno precedente per effetto
dell’andamento dei tassi di mercato (la media dell’Euribor a 3 mesi
è scesa anno su anno di 99 punti base, passando dall’1,66% del
La dinamica del Margine di Intermediazione sopra esposta, unita a
Costi operativi in crescita dell’1,7%, portano ad un peggioramento
del Cost/Income ratio di Gruppo, in aumento di 5,4 punti
percentuali passando dal 53,4% del primo semestre 2009 al 58,8%
di questa prima metà dell’anno.
(milioni di €)
Formazione del Risultato di gestione
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
1° SEMESTRE
VARIAZIONE
2010
2009
2010
2009
ASSOLUTA
%
2° TRIM
1° TRIM
4° TRIM
3° TRIM
2° TRIM
1° TRIM
Margine d'interesse
Proventi di intermediazione e diversi
Margine di intermediazione
Costi operativi
Risultato di gestione
8.090
5.209
13.299
(7.817)
5.482
9.518
4.880
14.398
(7.690)
6.708
- 1.428
329
- 1.099
- 127
- 1.226
-15,0%
6,8%
-7,6%
1,6%
-18,3%
4.112
2.381
6.493
(3.939)
2.554
3.978
2.828
6.806
(3.878)
2.928
4.108
2.335
6.443
(3.803)
2.640
3.990
2.741
6.731
(3.831)
2.900
4.814
3.022
7.836
(3.868)
3.968
4.704
1.858
6.562
(3.822)
2.740
Cost/income (%)
58,8%
53,4%
60,7%
57,0%
59,0%
56,9%
49,4%
58,2%
La formazione del Risultato di gestione
1° SEMESTRE 2009
1° SEMESTRE 2010
(miliardi di `)
14,40
9,52
13,30
8,09
4,88
6,71
5,21
5,48
Costi operativi
Margine d'interesse
Proventi di intermediazione
e diversi
Risultato di gestione
Margine di intermediazione
-7,69
In particolare il Margine d’Intermediazione, in calo del 7,6%
(-9% a cambi e perimetri costanti) rispetto al primo semestre del
2009, si attesta a 13,3 miliardi con una diminuzione in tutti i settori
di attività con la sola eccezione dell’Asset Management, in crescita
di circa il 20% a/a grazie al positivo andamento delle masse gestite
(+23 miliardi). Per contro tutti gli altri settori risentono, soprattutto sul
margine di interesse, dei fattori di debolezza già citati in precedenza,
solo in parte compensati dal positivo andamento delle commissioni.
In particolare il Retail è in calo dell’11,5%, la CEE del 7,5%, il Private
Banking dell’9,1%, il Corporate & Investment Banking del 5,7%,
quest’ultimo penalizzato anche dalla volatilità dei mercati finanziari
nella Business Line Markets.
26
-7,82
Per quanto riguarda i Costi Operativi, al 30 giugno si registra un
incremento su base annua di 127 milioni, pari all’1,7% (+0,7% a
cambi e perimetri costanti). I maggiori incrementi si sono registrati
nel CIB (+3,7%), nella CEE (+9%, +5% a cambi costanti) e nei
Corporate Centres (in crescita di 59 milioni, ovvero +13,5% a/a),
in parte compensati dal calo del 3,1% (-4,1% a cambi costanti)
sull’Area Retail.
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
La formazione del Risultato di gestione per settori di attività
Il contributo dei singoli settori di attività alla formazione del Risultato di gestione del Gruppo è riportato nella seguente tabella.
(milioni di €)
Formazione del Risultato di gestione per settori di attività
Retail
Corporate & Investment Banking (CIB)
Private Banking
Asset Management
Central Eastern Europe (CEE)
Capogruppo e altre società
Totale Gruppo
MARGINE
D’INTERESSE
PROVENTI
INTERMEDIAZIONE
MARGINE
INTERMEDIAZIONE
COSTI
OPERATIVI
1° SEM 2010
1° SEM 2009
VARIAZ. %
2.905
3.571
114
5
1.601
(107)
8.090
2.180
1.638
307
406
617
62
5.209
5.085
5.209
420
411
2.218
(44)
13.299
(3.803)
(1.804)
(286)
(242)
(1.039)
(643)
(7.817)
1.282
3.404
135
169
1.179
(687)
5.482
1.823
3.783
181
118
1.440
(637)
6.708
-29,6%
-10,0%
-25,4%
43,5%
-18,1%
8,0%
-18,3%
Il Margine di interesse
Il Margine di Interesse del primo semestre 2010 ha registrato un
decremento di 1,4 miliardi (8,1 miliardi rispetto ai 9,5 miliardi dei primi
sei mesi del 2009), pari al -15,8% a cambi e perimetri costanti.
Gli Interessi netti si attestano intorno a 7,9 miliardi, con una
riduzione del 15,7% rispetto ai primi sei mesi del 2009, mentre
su base trimestrale si evidenzia un’inversione di tendenza con
una crescita di 60 milioni nel secondo trimestre rispetto al primo.
La differenza sul 2009 è imputabile a diversi fattori, in particolare
alla sensibile riduzione dei tassi d’interesse che hanno impattato
negativamente la redditività dei depositi, alla contrazione dei volumi
di impiego (solo in parte bilanciata dal miglioramento dei margini)
e ai cambiamenti normativi relativi alla commissione di massimo
scoperto (in parte compensati dall’introduzione di una nuova
componente commissionale).
I Crediti netti verso la clientela, pari a 559 miliardi al 30 giugno
2010, sono in linea con il dato di marzo (-0,9%) ma in calo del
4,5% rispetto a giugno 2009, principalmente nell’area Corporate &
Investment Banking, quale conseguenza del rallentamento generale
del ciclo economico; la variazione sul trimestre segna però una
leggera ripresa nel credito all’impresa soprattutto in Germania
(+1% t/t) e nei paesi della CEE, in crescita del 4,5% nel trimestre
(2,7% a cambi costanti) e del 5,5% su base annua (0,4% a cambi
costanti).
La Raccolta da clientela e Titoli nel periodo in esame risulta
pari a 577,3 miliardi, in calo del 2,3% rispetto a giugno 2009
(-3% a cambi costanti) in seguito alla riduzione dello stock delle
obbligazioni emesse. I depositi da clientela segnano infatti un
aumento pari al 2,4% rispetto al primo semestre 2009 (1,4%
a cambi costanti); in particolare si segnala una leggera ripresa
nel trimestre nell’area Retail (0,4%), pur restando al di sotto
dello stock a giugno 2009 (-1,2 % a/a), mentre nell’area CIB si
registra un calo del 2,6% su base trimestrale e valori stabili su
base annua.
Relativamente ai Dividendi e altri proventi su partecipazioni sia
il confronto sul primo semestre 2009 sia quello sul primo trimestre
2010 registrano una variazione positiva (in crescita rispettivamente
di 37 milioni e di 74 milioni) principalmente grazie all’effetto positivo
derivante dalle società consolidate a patrimonio netto.
(milioni di €)
Margine di interesse
1° SEMESTRE
Interessi attivi
e proventi assimilati
Interessi passivi
e oneri assimilati
Interessi netti
Dividendi e altri proventi
su partecipazioni
Margine di interesse
RISULTATO DI GESTIONE
Margine di interesse (Evoluzione trimestrale, miliardi di `)
VARIAZIONE
2010
2009
ASSOLUTA
%
14.379
19.350
- 4.971
-25,7%
(6.485)
7.895
(9.990)
9.360
3.505
- 1.466
-35,1%
-15,7%
195
8.090
158
9.518
37
- 1.428
23,5%
-15,0%
4,70
I Trim
2009
4,81
II Trim
2009
3,99
4,11
3,98
4,11
III Trim
2009
IV Trim
2009
I Trim
2010
II Trim
2010
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
27
Relazione intermedia sulla gestione
Risultati del Gruppo (SEGUE)
Principali risultati e performance del periodo (SEGUE)
I Proventi di intermediazione e diversi
Il complesso dei Proventi di intermediazione e diversi, pari a 5,2 miliardi al 30 giugno 2010, registra una crescita di 330 milioni rispetto ai
primi sei mesi del 2009.
(milioni di €)
Proventi di intermediazione e diversi
1° SEMESTRE
Commissioni attive
Commissioni passive
Commissioni nette
Risultato di negoziazione,
copertura e fair value
Altri proventi di gestione
Altri oneri di gestione
Altri proventi netti
Proventi di
intermediazione e diversi
VARIAZIONE
2010
2009
ASSOLUTA
%
5.274
(896)
4.379
4.627
(892)
3.735
647
-4
643
14,0%
0,4%
17,2%
618
650
(437)
213
935
606
(397)
209
- 317
44
- 40
4
-33,9%
7,3%
10,1%
1,9%
5.209
4.880
330
6,8%
3,02
2,83
2,74
2,38
2,34
I Trim
2009
II Trim
2009
III Trim
2009
IV Trim
2009
I Trim
2010
II Trim
2010
La buona performance delle Commissioni nette compensa il
rallentamento subito dal Risultato di negoziazione, copertura e fair
value che ha generato minori profitti sia rispetto all’anno precedente
(-317 milioni) sia rispetto al primo trimestre (-503 milioni),
penalizzato dalla tensione sui mercati finanziari sia obbligazionari
che azionari. Anno su anno la diminuzione è concentrata nell’Area
Corporate Center (-238 milioni, riconducibili sostanzialmente al
mark-to-market delle posizioni strategiche e di investimento del
Gruppo) e nella CEE (-325 milioni), per effetto della ridotta volatilità
dei cambi e dei tassi nei paesi dell’area mentre l’Area Corporate &
Investment Banking ha registrato un miglioramento pari a 274 milioni
principalmente dovuto alle attività su tassi e cambi.
(milioni di €)
Commissioni nette
1° SEMESTRE
28
(Evoluzione trimestrale, miliardi di `)
1,86
All’interno della voce si conferma il trend positivo delle
Commissioni nette che si attestano nei primi 6 mesi del 2010
a 4,4 miliardi contro i 3,7 miliardi del primo semestre 2009,
registrando quindi un incremento del 17,2%. Tale crescita è
trainata sia dai Servizi di gestione e amministrazione del
risparmio (+23%) che evidenziano un andamento positivo in
tutte le componenti e in particolare nei fondi d’investimento,
sia dalle commissioni sui conti correnti (+27,2%), anche
per effetto dell’introduzione di una commissione legata alla
disponibilità fondi a seguito della nuova normativa sulla
commissione di massimo scoperto.
Servizi di gestione e
amministrazione del risparmio
gestioni patrimoniali
organismi collettivi
investimento risparmio
collocamento di prodotti
assicurativi
altre attività area titoli
Conti correnti, finanziamenti
e crediti di firma
Servizi di incasso e
pagamento
Negoziazione di valute ed
operazioni di servizio con
l'estero
Altri servizi
Totale
Proventi di intermediazione e diversi
Composizione commissioni nette (%)
VARIAZIONE
2010
2009
ASSOLUTA
%
1.808
161
1.470
143
+ 338
+ 18
+ 23,0%
+ 12,6%
802
567
+ 235
+ 41,4%
335
510
307
453
+ 28
+ 57
+ 9,1%
+ 12,6%
1.443
1.134
+ 309
+ 27,2%
665
714
- 49
- 6,9%
248
215
4.379
242
175
3.735
+6
+ 40
+ 644
+ 2,5%
+ 22,9%
+ 17,2%
5,7
4,9 3,7
18,3
15,2
7,7
11,6
33,0
Gestioni patrimoniali
Organismi collettivi investimento risparmio
Collocamento di prodotti assicurativi
Altre attività area titoli
Conti correnti, finanziamenti
e crediti di firma
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Servizi di incasso e
pagamento
Negoziazione di valute
ed operazioni di servizio
con l'estero
Altri servizi
I Costi operativi
I Costi operativi a fine giugno 2010 ammontano a 7,8 miliardi, in lieve incremento (+1,7%) rispetto all’anno precedente (0,7% a cambi e
perimetri costanti).
(milioni di €)
Costi operativi
1° SEMESTRE
Spese per il personale
Altre spese
amministrative
Recuperi di spesa
Rettifiche di valore su
immobilizzazioni immateriali
e materiali
Costi operativi
Costi operativi (Evoluzione trimestrale, miliardi di `)
VARIAZIONE
2010
2009
ASSOLUTA
%
(4.653)
(4.545)
- 108
2,4%
(2.742)
209
(2.750)
211
8
-2
-0,3%
-1,0%
(631)
(7.817)
(606)
(7.690)
- 25
- 127
4,1%
1,6%
Le Spese per il personale sono pari a 4,6 miliardi, in aumento del
2,4% rispetto allo stesso periodo del 2009 (+1,7% a cambi e perimetri
costanti). Tale incremento è riconducibile alla componente variabile delle
retribuzioni e alla dinamica degli aumenti retributivi legati agli accordi
contrattuali collettivi, compensati in parte dalla riduzione degli organici.
Gli organici (in termini di full time equivalent2) al 30 giugno 2010
si attestano a 161.857 unità, con una riduzione di 3.204 da inizio
d’anno (521 unità da marzo) e di 6.149 unità rispetto a giugno 2009.
Le diminuzioni, rispetto a inizio anno, si sono concentrate
soprattutto in:
• Retail (-1.232 unità delle quali 1.226 in Italia) e CIB (-480 unità delle
quali 325 in Italia) principalmente come esito delle attività di integrazione
e degli esodi concordati con il personale dell’ex Gruppo Capitalia;
• CEE (-651 unità) principalmente in Kazakhstan (-528 unità) e
Ucraina (-298 unità). In Polonia si è registrato un incremento di
246 unità legato al consolidamento della società CBB (gestione
di call center, +341 unità nel primo trimestre dell’anno);
• GBS (-327 unità);
3,87
3,83
3,80
3,88
3,94
I Trim
2009
II Trim
2009
III Trim
2009
IV Trim
2009
I Trim
2010
II Trim
2010
• Corporate Centers (-416 unità) a seguito dei processi di
razionalizzazione in atto soprattutto in Germania (-415);
• Asset Management (-49 unità) a seguito del processo di
ristrutturazione delle società che ne fanno parte.
Le Altre spese amministrative ammontano a 2,7 miliardi, dato in
linea con il primo semestre del 2009 (-1,4% a cambi e perimetri
costanti), ma in aumento nel confronto con il primo trimestre del
2010 (+4,5% ovvero +3,9% a cambi e perimetri costanti).
Rispetto al 2009, sono aumentate le spese relative al rischio
creditizio (+32 milioni), effetto di maggiori spese legali per le attività
di gestione del contenzioso, e le spese di pubblicità e marketing
(+46 milioni), principalmente legate alla sponsorizzazione della UEFA
Champions League e alle nuove campagne pubblicitarie televisive (in
particolare dedicate al settore Retail).
Al contempo, le maggiori riduzioni sono concentrate nelle voci relative
all’ICT (-57 milioni) e alle altre spese di funzionamento (-62 milioni,
prevalentemente costi per servizi amministrativi in outsourcing, spese
postali e assicurazioni), a seguito delle politiche di efficientamento
adottate nel Gruppo in risposta alla debolezza dei ricavi.
(milioni di €)
Altre spese amministrative
1° SEMESTRE
2010
Imposte indirette e tasse
Costi e spese diversi
spese pubblicità marketing
e comunicazione
spese relative al rischio creditizio
spese indirette relative al personale
spese relative all'information
communication technology
consulenze e servizi professionali
spese relative agli immobili
altre spese di funzionamento
Altre spese amministrative
3,82
Composizione costi e spese diversi (%)
VARIAZIONE
2009 ASSOLUTA
%
(231)
(2.511)
(237)
(2.513)
6
3
-2,4%
-0,1%
(198)
(131)
(178)
(152)
(100)
(169)
- 46
- 32
-9
29,9%
32,0%
5,1%
(606)
(161)
(688)
(550)
(2.742)
(662)
(158)
(660)
(612)
(2.750)
57 -8,6%
-3
1,7%
- 28
4,2%
62 -10,1%
9 -0,3%
7,9
21,9
5,2
7,1
24,1
27,4
6,4
Spese pubblicità marketing
e comunicazione
Spese relative al rischio creditizio
Spese indirette relative
al personale
Spese relative all'information
communication technology
Consulenze e servizi professionali
Spese relative agli immobili
Altre spese di funzionamento
2. FTE: Personale a libro paga diminuito dei distaccati verso altre società, dei lungo assenti e aumentato dei distaccati provenienti da altre società; tutte le categorie sono conteggiate per la quota di presenza
(quota per cui la società sostiene un costo).
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
29
Relazione intermedia sulla gestione
Risultati del Gruppo (SEGUE)
Principali risultati e performance del periodo (SEGUE)
I Recuperi di spesa, il cui ammontare al 30 giugno è pari a
209 milioni, sono in linea con il dato del primo semestre 2009,
mentre evidenziano un aumento di 7 milioni rispetto al primo
trimestre 2010.
Nel confronto con l’anno precedente, le Rettifiche su
immobilizzazioni materiali e immateriali crescono del 4%,
sostenute da un incremento degli ammortamenti in Italia, riconducibili
agli investimenti in ICT. Rispetto al precedente trimestre gli
ammortamenti complessivi evidenziano comunque un calo dello 0,8%.
La formazione dell’utile netto
A fini espositivi, nella tavola successiva vengono riepilogati i passaggi che conducono dal Risultato di gestione all’utile netto:
(milioni di €)
Formazione dell’utile netto di pertinenza del Gruppo
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
1° SEMESTRE
Risultato di gestione
Rettifiche di valore su avviamenti
Accantonamenti per rischi ed oneri
Oneri di integrazione
Rettifiche nette su crediti e su
accantonamenti per garanzie e impegni
Profitti netti da investimenti
Utile lordo dell’operatività corrente
Imposte sul reddito del periodo
Utile (perdita) di periodo
Utile di pertinenza di terzi
Utile netto di pertinenza del Gruppo
ante PPA
Effetti economici della
“Purchase Price Allocation”
Utile netto di pertinenza del Gruppo
VARIAZIONE
ASSOLUTA
%
2° TRIM
1° TRIM
4° TRIM
3° TRIM
2° TRIM
1° TRIM
5.482
(162)
(262)
(11)
6.708
(223)
(309)
- 1.226
- 162
- 39
298
-18,3%
n.s.
17,3%
-96,4%
2.554
(162)
(106)
(6)
2.928
(156)
(6)
2.640
(232)
63
2.900
(154)
(12)
3.968
(155)
(242)
2.740
(68)
(67)
(3.507)
107
1.648
(745)
903
(119)
(4.081)
(166)
1.929
(697)
1.232
(166)
574
273
- 281
- 48
- 329
47
-14,1%
n.s.
-14,6%
6,9%
-26,7%
-28,5%
(1.716)
39
604
(342)
262
(56)
(1.791)
68
1.044
(403)
641
(63)
(2.068)
217
620
(124)
496
(63)
(2.164)
181
751
(188)
563
(103)
(2.431)
(133)
1.007
(363)
644
(90)
(1.650)
(33)
922
(334)
588
(76)
784
1.066
- 282
-26,4%
206
578
433
460
554
512
(115)
669
(129)
937
14
- 268
-10,5%
-28,6%
(58)
148
(58)
520
(62)
371
(66)
394
(64)
490
(65)
447
(miliardi di `)
1° SEMESTRE 2009
1° SEMESTRE 2010
6,71
5,48
Le rettifiche di valore dell’avviamento
Le Rettifiche di valore sugli avviamenti pari a 162 milioni si
riferiscono alla partecipazione nella controllata ATF Bank (Kazakhstan).
Gli accantonamenti per rischi ed oneri
La voce relativa agli Accantonamenti netti per rischi ed oneri si
attesta a 262 milioni, con un incremento di 39 milioni rispetto allo stesso
periodo del 2009, principalmente dovuti a contenziosi legali e fiscali, ad
azioni revocatorie e ad accantonamenti legati a contenziosi su crediti.
1,93
1,65
1,23
30
2009
2009
La formazione dell’utile netto di pertinenza del Gruppo
Risultato di
gestione
2010
2010
Utile lordo
dell'operatività
corrente
Gli oneri di integrazione
0,90
Utile (perdita)
del periodo
0,94
0,67
Utile netto
di pertinenza
del Gruppo
Si conferma anche nel secondo trimestre la riduzione dei costi di
integrazione, che nel primo semestre ammontano a 11 milioni,
fondamentalmente legati all’effetto del Time Value su accantonamenti
dei precedenti esercizi, contro i 309 milioni della prima metà del
2009 legati al progetto di ristrutturazione dell’area CIB.
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Le rettifiche nette su crediti e su accantonamenti
per garanzie e impegni
Dopo il picco registrato nella seconda parte del 2009, si conferma la
progressiva riduzione delle Rettifiche su crediti e accantonamenti
su garanzie e impegni che a giugno 2010 risultano pari a 3,5
miliardi, dato più contenuto sia su base trimestrale (-4,2%) sia nel
confronto con il primo semestre 2009 (-14%).
La riduzione ha interessato tutte le aree di business, in particolare
CIB (-383 milioni a/a) e Retail (-42 milioni a/a), mentre la CEE
registra una crescita nel trimestre (+63 milioni t/t, ovvero +19% a
cambi costanti) principalmente in Kazakhstan.
Migliora l’andamento del costo del rischio (calcolato in base ai
volumi medi dei crediti verso la clientela) che a giugno 2010 è pari
a 122 p.b., in calo di 5 p.b. rispetto ai 127 p.b. registrati nel primo
trimestre 2010, e di 42 p.b. rispetto allo stesso periodo del 2009.
I dati sulla qualità dell’attivo risentono ancora delle debolezze
dell’economia reale e confermano il processo di deterioramento del
credito in atto da alcuni trimestri. Il valore di bilancio del totale crediti
deteriorati è pari a 34,9 miliardi, in aumento del 12% rispetto al dato
di fine 2009, con un’incidenza del 6,2% sul totale dei crediti verso la
clientela, rispetto al 5,5% del dicembre 2009.
(milioni di €)
Crediti verso clientela - qualità del credito
Situazione al 30.06.2010
Valore nominale
incidenza sul totale crediti
Rettifiche di valore
in rapporto al nominale
Valore di bilancio
incidenza sul totale crediti
Situazione al 31.12.2009
Valore nominale
incidenza sul totale crediti
Rettifiche di valore
in rapporto al nominale
Valore di bilancio
incidenza sul totale crediti
SOFFERENZE
INCAGLI
RISTRUTTURATI
CREDITI
SCADUTI
TOTALE
DETERIORATI
CREDITI
PERFORMING
TOTALE
CREDITI
36.979
6,26%
22.106
59,8%
14.873
2,66%
18.755
3,18%
5.421
28,9%
13.334
2,39%
4.076
0,69%
880
21,6%
3.196
0,57%
3.882
0,66%
405
10,4%
3.477
0,62%
63.692
10,78%
28.812
45,2%
34.880
6,24%
526.910
89,22%
3.020
0,6%
523.890
93,76%
590.602
32.836
5,52%
20.144
61,3%
12.692
2,25%
16.430
2,76%
4.883
29,7%
11.547
2,04%
4.436
0,75%
1.130
25,5%
3.306
0,59%
3.932
0,66%
428
10,9%
3.504
0,62%
57.634
9,69%
26.585
46,1%
31.049
5,50%
537.032
90,31%
3.095
0,6%
533.937
94,50%
594.666
31.832
558.770
29.680
564.986
All’incremento, rispetto a dicembre 2009, dei Crediti deteriorati
hanno contribuito i crediti in sofferenza per (+2,2 miliardi), gli incagli
per (+1,8 miliardi), rispetto ai dati in controtendenza dei crediti
ristrutturati (-110 milioni) e dei crediti scaduti (-27 milioni) che
registrano un leggero miglioramento.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
31
Relazione intermedia sulla gestione
Risultati del Gruppo (SEGUE)
Principali risultati e performance del periodo (SEGUE)
I Profitti netti da investimenti
L’Utile lordo dell’operatività corrente
I Profitti netti da Investimenti nei primi sei mesi del 2010 risultano
complessivamente pari a 107 milioni.
L’Utile lordo dell’operatività corrente, tenuto conto degli
accantonamenti, degli oneri di integrazione e delle rettifiche nette su
crediti, oltre che dei profitti netti da investimenti, si attesta nel primo
semestre a 1,6 miliardi contro 1,9 miliardi nel corrispondente periodo
dell’anno precedente.
In particolare, fra le attività che sono state cedute nel primo semestre
del 2010 si segnala la quota di partecipazione nei fondi immobiliari
Omicron Plus e Core Nord Ovest, che ha generato una plusvalenza
di 65 milioni, la cessione dell’investimento di private equity nella
società Russian Alchool (13 milioni), delle azioni VISA in portafoglio
(16 milioni), del fondo pensione Otan (5 milioni), di parte delle quote
detenute in fondi Pioneer, che ha generato un profitto di 28 milioni,
della cessione dell’investimento in Heidelberger Cement, con un
profitto di 28 milioni, e infine da SGSS per un profitto di 16 milioni.
Si ricorda inoltre che nel semestre è stata ceduta la quota nelle
Assicurazioni Generali con una minusvalenza di 72 milioni.
Nel semestre si segnala inoltre la svalutazione di asset immobiliari da
parte della società EOF per 24 milioni.
La seguente tabella riporta la formazione dell’utile lordo
dell’operatività corrente per settori di attività.
(milioni di €)
Utile lordo dell’operatività corrente per settori di attività
RETTIFICHE
RISULTATO DI DI VALORE SU
GESTIONE AVVIAMENTI
Retail
Corporate & Investment
Banking (CIB)
Private Banking
Asset Management
Central Eastern Europe (CEE)
Capogruppo e altre società
Totale Gruppo
ACCANTONAMENTO
RETTIFICHE NETTE
PER
ONERI DI
SU CREDITI E
RISCHI E ONERI INTEGRAZIONE ACCANTONAMENTI
PROFITTI
NETTI DA
INVESTIMENTI
UTILE LORDO
DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE
1° SEM 2010
1° SEM 2009
1.282
-
(13)
(7)
(975)
7
296
670
3.404
135
169
1.179
(687)
5.482
(162)
(162)
(34)
(3)
(3)
(17)
(193)
(262)
(1)
1
(2)
(2)
(11)
(1.787)
(2)
(691)
(52)
(3.507)
55
19
27
107
1.637
129
167
489
(1.070)
1.648
1.223
168
123
720
(976)
1.929
Le imposte sul reddito del periodo
L’utile/perdita del periodo
Le imposte sul reddito del periodo ammontano a 745 milioni,
con un tax rate pari al 45,2% contro il 36,1% dei primi sei mesi
del 2009. L’impatto rilevante della tassazione sul risultato netto
di Gruppo è dovuto principalmente alla non deducibilità della
rettifica sull’avviamento (al netto della quale si ottiene il 41,2%) e
all’incidenza significativa dell’IRAP sul perimetro Italia.
Dall’utile del periodo, pari a 903 milioni, deducendo la quota di
pertinenza di Terzi (-119 milioni) e l’effetto della Purchase Price
Allocation derivante prevalentemente dall’acquisizione del Gruppo
Capitalia (-115 milioni), si perviene a un Utile netto di pertinenza
del Gruppo di 669 milioni, contro i 937 milioni del primo semestre
del 2009.
32
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Capital and Value Management
Principi di creazione di valore e
allocazione del capitale
Al fine di creare valore per gli azionisti, le linee guida strategiche
del Gruppo sono volte ad ottimizzare la composizione del proprio
portafoglio di attività. Tale obiettivo è perseguito attraverso il processo
di allocazione del capitale alle differenti linee di business in rapporto
agli specifici profili di rischio e alla capacità di generare extra reddito,
misurato come EVA, il principale indicatore di performance correlato
al TSR (Total Shareholder Return). Lo sviluppo dell’operatività del
Gruppo in ottica di creazione di valore richiede un processo di
allocazione e gestione del capitale disciplinato nell’ambito delle
diverse attività di pianificazione e controllo, in cui si articolano:
• la formulazione della proposta di propensione al rischio e degli
obiettivi di patrimonializzazione;
• l’analisi dei rischi associati ai driver del valore e conseguente
allocazione del capitale alle linee di attività ed alle Business Unit;
• l’assegnazione degli obiettivi di performance aggiustati per il
rischio;
• l’analisi dell’impatto sul valore del Gruppo e della creazione di
valore per gli azionisti;
• l’elaborazione e la proposta del piano finanziario e della dividend
policy.
Nel processo di allocazione viene applicata la logica del “doppio
binario” considerando come allocato il massimo tra il capitale
economico ed il capitale regolamentare (Core Tier 1), sia a livello
consolidato sia a livello di linea di attività/Business Unit.
Tale approccio consente, nel caso di capitale economico superiore,
di allocare l’effettivo capitale a rischio che la Vigilanza non è in grado
ancora di cogliere e, nel caso di capitale regolamentare superiore, di
allocare un capitale in linea con la normativa.
(milioni di €)
EVA per settori di attività
1° SEMESTRE
Retail
Corporate & Investment Banking (CIB)
Private Banking
Asset Management
Central Eastern Europe (CEE)
Altre componenti1
Totale
2010
2009
(153)
108
67
106
(29)
(971)
(872)
182
85
101
68
220
(1.308)
(653)
Note:
I dati 2009 sono stati ricostruiti, ove necessario, su base omogenea per tenere conto delle variazioni
intervenute nei perimetri dei settori di attività e nella metodologia di calcolo.
1. Global Banking Services, Corporate Centre, elisioni e rettifiche di consolidamento non attribuite ai
singoli settori di attività.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
33
Relazione intermedia sulla gestione
Risultati del Gruppo (SEGUE)
Capital and Value Management (SEGUE)
Ratio patrimoniali
Il patrimonio
Il Gruppo gestisce dinamicamente il capitale monitorando i ratio
patrimoniali di Vigilanza, anticipando gli opportuni interventi necessari
all’ottenimento degli obiettivi e ottimizzando la composizione
dell’attivo e del patrimonio. La pianificazione ed il monitoraggio si
riferiscono da un lato al Patrimonio Netto ed alla composizione del
Patrimonio di Vigilanza (Core Tier 1, Tier 1, Lower e Upper Tier 2 e
Tier 3 Capital) e dall’altro ai Risk Weighted Asset (RWA).
Il Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo, incluso l’utile di
periodo (669 milioni), si attesta al 30 giugno 2010 a 64.428 milioni
a fronte dei 59.689 milioni rilevati al 31 dicembre 2009.
Con l’introduzione di Basilea 2, quest’ultimo aspetto assume
un’importanza ancora maggiore. Il calcolo dei Risk Weighted Asset,
infatti, per i portafogli gestiti tramite il modello Advanced, non
dipende più solo dal valore nominale degli asset ma anche dai
corrispondenti parametri creditizi. Oltre alle dinamiche dei volumi,
diventa quindi cruciale il monitoraggio e la previsione dell’evoluzione
della qualità creditizia del portafoglio in funzione dello scenario
macroeconomico (il cosiddetto effetto pro-ciclicità).
Nella seguente tabella sono evidenziati le principali variazioni
intervenute nei primi sei mesi del 2010.
Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo
Patrimonio netto al 31 dicembre 2009
Aumento di capitale (al netto dei costi capitalizzati)
Canoni di usufrutto di periodo relativi all'operazione c.d. Cashes
Dividendi distribuiti
Differenze di cambio
Variazioni delle riserve di valutazioni “Attività disponibili
per la vendita” e “Copertura dei flussi Finanziari”
Altre variazioni
Utile del periodo
Patrimonio netto al 30 giugno 2010
Il Gruppo si è assegnato per ogni esercizio un obiettivo di Core Tier 1
ratio tale da garantirsi un merito creditizio in linea con i principali
gruppi bancari internazionali.
Il Core Tier 1 Ratio (Basilea 2) a giugno 2010 è pari a 8,41 %.
Il Tier 1 Ratio e il Total Capital Ratio sono rispettivamente pari a
9,38 % e 12,74 %.
(milioni di €)
Ratio patrimoniali
DATI AL 31.12.2009
Patrimonio di vigilanza
Patrimonio di base
Core Tier 1 Capital
Totale attività ponderate
per il rischio
Total Capital Ratio
Tier 1 Ratio
Core Tier 1 Ratio
DATI AL
30.06.2010
POST
AUMENTO DI
CAPITALE
ANTE
AUMENTO DI
CAPITALE
58.472
43.071
38.624
58.257
42.919
38.288
54.372
39.034
34.435
459.047
12,74%
9,38%
8,41%
452.388
12,88%
9,49%
8,47%
452.388
12,02%
8,63%
7,62%
I dati 2009 Post Aumento di Capitale considerano l’effetto dell’aumento di capitale annunciato il
29 settembre 2009 e concluso il 24 febbraio 2010.
34
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
(milioni di €)
59.689
3.916
(77)
(550)
982
(221)
20
669
64.428
Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo
Si riportano di seguito i risultati dei primi sei mesi del 2010 per settori di attività, che verranno commentati nei capitoli successivi.
Rispetto a quanto presentato nel primo semestre 2009, le precedenti divisioni Corporate Banking e MIB sono state aggregate nel Corporate
& Investment Banking, mentre l’Asset Gathering è passato dal Private Banking al Retail. Inoltre, come già detto, la Polonia è considerata
all’interno delle rispettive aree di business di riferimento. I conti economici dei periodi precedenti sono stati ricostruiti per tener conto di tali
variazioni di perimetro.
(milioni di €)
Dati di sintesi per settori di attività
CAPOGRUPPO
E ALTRE SOCIETÀ
(INCLUSO
ELISIONI
E RETTIFICHE)
TOTALE
CONSOLIDATO
RETAIL
CORPORATE
& INVESTMENT
BANKING
(CIB)
PRIVATE
BANKING
ASSET
MANAGEMENT
CENTRAL
EASTERN
EUROPE
(CEE)
5.085
5.747
5.209
5.523
420
462
411
344
2.218
2.396
(44)
(75)
13.299
14.398
(3.803)
(3.924)
(1.804)
(1.740)
(286)
(282)
(242)
(226)
(1.039)
(956)
(643)
(562)
(7.817)
(7.690)
1.282
1.823
3.404
3.783
135
181
169
118
1.179
1.440
(687)
(637)
5.482
6.708
296
670
1.637
1.223
129
168
167
123
489
720
(1.070)
(976)
1.648
1.929
EVA
1° semestre 2010
1° semestre 2009
(153)
182
108
85
67
101
106
68
(29)
220
(971)
(1.308)
(872)
(653)
Cost/income ratio
1° semestre 2010
1° semestre 2009
74,8%
68,3%
34,6%
31,5%
68,0%
60,9%
58,9%
65,7%
46,8%
39,9%
n.s.
n.s.
58,8%
53,4%
Numero Dipendenti1
al 30 giugno 2010
al 31 dicembre 2009
62.595
63.827
15.841
16.320
3.062
3.112
1.913
1.962
51.736
52.388
26.711
27.453
161.857
165.062
Dati Economici
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
1° semestre 2010
1° semestre 2009
COSTI OPERATIVI
1° semestre 2010
1° semestre 2009
RISULTATO DI GESTIONE
1° semestre 2010
1° semestre 2009
UTILE LORDO OPERATIVITA' CORRENTE
1° semestre 2010
1° semestre 2009
Note:
I dati 2009 sono stati ricostruiti, ove necessario, su base omogenea per tenere conto delle variazioni intervenute nei perimetri dei settori di attività e nella metodologia di calcolo EVA.
1. “Full time equivalent”. Nei dati indicati le società consolidate proporzionalmente, tra cui il Gruppo Koç Financial Services, sono incluse al 100%.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
35
Relazione intermedia sulla gestione
Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE)
Retail
Introduzione
La Strategic Business Area Retail1 di UniCredit Group ha l’obiettivo primario di consentire ai singoli individui, alle famiglie e alle
piccole imprese di soddisfare le loro esigenze finanziarie offrendo loro una gamma completa di prodotti e servizi affidabili e di
elevata qualità ad un prezzo concorrenziale.
Il perimetro della SBA Retail include le tre banche commerciali italiane, UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma e Banco di
Sicilia, e le business line Retail di UniCredit Bank AG in Germania e di UniCredit Bank Austria in Austria.
La SBA Retail include, inoltre, UniCredit Family Financing Bank, la banca del Gruppo specializzata nel business del credito al
consumo e dei mutui residenziali, che supporta le banche Retail con soluzioni in grado di rispondere alle molteplici esigenze di
finanziamento delle famiglie.
La SBA Retail include anche l’Asset Gathering, la linea di business specializzata nella raccolta da clientela privata retail tramite
il canale online e la rete di promotori finanziari. L’Asset Gathering opera tramite FinecoBank in Italia, DAB Bank in Germania
e DAT Bank in Austria; tali banche offrono i servizi bancari e d’investimento delle banche tradizionali, differenziandosi per la
specializzazione nel business del trading online e per una spiccata vocazione all’innovazione tecnologica.
Infine in seguito al processo di divisionalizzazione di Bank Pekao partito il 2° trimestre 2010 la Business Unit Retail della Polonia
rientra sotto la responsabilità della SBA Retail.
Performance finanziaria
I risultati del primo semestre sono stati influenzati dalla difficile
situazione dell’economia e dalle condizioni estreme dei mercati dei
tassi, che hanno continuato a condizionare negativamente i ricavi,
peraltro compensati da una crescita delle commissioni, dal continuo
focus sul contenimento dei costi e dai primi risultati positivi di una
serie di azioni volte alla riduzione degli accantonamenti legati al
portafoglio crediti.
Sull’andamento del risultato di gestione della SBA Retail ha influito
la dinamica del margine di intermediazione, che si è attestato a
5.085 milioni nel primo semestre 2010, con un calo rispetto al primo
semestre 2009 (-11,5%) riconducibile esclusivamente alla forte
contrazione del margine di interesse.
Infatti il margine d’interesse ha registrato una performance
negativa, a causa del deterioramento dello scenario dei tassi che
ha portato l’Euribor ai minimi storici (l’Euribor a un mese nel primo
semestre del 2010 ha registrato un valore medio di 43 punti base,
con una diminuzione media di 93 punti base rispetto al primo
semestre 2009). Questo fenomeno di progressiva riduzione dei
tassi di mercato ha condizionato negativamente la redditività della
SBA Retail derivante dai margini finanziari. In particolare il calo
è riconducibile all’Italia ed è quasi totalmente dovuto alla forte
contrazione degli spread sui depositi. Inoltre le misure riguardanti
l’abolizione della commissione di massimo scoperto in Italia a partire
dal secondo semestre 2009 hanno contribuito alla contrazione
del margine di interesse sugli impieghi, penalizzando il confronto
del primo semestre 2010 rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente.
Sul versante commissioni, invece, la SBA Retail ha registrato una
crescita nel primo semestre 2010 rispetto al primo semestre dell’anno
precedente. Questa crescita, concentrata in Italia, è principalmente
riconducibile alle commissioni up-front relative alla vendita di prodotti
(milioni di €)
Conto Economico
2010
2009
VARIAZIONE
%
2° TRIM
1° TRIM
VARIAZIONE
% SU
1° TRIM ‘10
5.085
(3.803)
1.282
(975)
296
5.747
(3.924)
1.823
(1.016)
670
- 11,5%
- 3,1%
- 29,6%
- 4,1%
- 55,8%
2.536
(1.908)
628
(452)
173
2.549
(1.895)
654
(522)
123
- 0,5%
+ 0,7%
- 4,0%
- 13,4%
+ 41,0%
1° SEMESTRE
RETAIL
Margine di intermediazione
Costi operativi
Risultato di gestione
Rettifiche nette su crediti
Utile lordo operatività corrente
2010
2009
2° TRIM
2.860
(1.973)
887
(523)
257
1. Nell’introduzione sono elencati i principali cambiamenti organizzativi e le principali business line e legal entities che compongono il perimetro della “Strategic Business Area Retail”, chiamata anche
SBA Retail. Nella sezione Performance Finanziaria sono mostrati i risultati della SBA Retail nel suo complesso sulla base del perimetro al 2010. I dati relativi al 2009 sono stati proformati in base al nuovo
perimetro in modo tale da rendere i confronti omogenei.
36
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
finanziari e di bancassicurazione. Un importante contributo alla crescita
delle commissioni è riconducibile alla commissione per la messa a
disposizione fondi che, a partire da luglio 2009, come previsto dal
cosiddetto “decreto anticrisi”, ha sostituito il precedente metodo di
calcolo comunemente definito “commissione di massimo scoperto” che
nel primo semestre 2009 veniva contabilizzato nel margine d’interesse.
Le altre spese amministrative hanno registrato un calo dovuto al
contenimento dei costi nel primo semestre 2010, concentrato in
Italia, in particolare sulle spese di information & communication
technology e sulle altre spese di funzionamento.
Nonostante gli sforzi volti al contenimento dei costi, il cost/income
ratio, a giugno 2010, si è attestato a 74,8% e il risultato di
gestione si è attestato a 1.282 milioni, entrambi in peggioramento
rispetto al primo semestre 2009.
I costi operativi si sono attestati a 3.803 milioni a fine giugno 2010,
con una diminuzione del 3,1% rispetto al primo semestre 2009.
Tale variazione è l’effetto combinato della dinamica delle spese del
personale e delle altre spese amministrative che hanno beneficiato
delle azioni avviate già da tempo volte ad una riduzione strutturale
dei costi. Le spese per il personale sono diminuite soprattutto
per effetto del significativo ridimensionamento dell’organico che
è continuato anche nel primo semestre 2010. Il numero di FTE2
della SBA Retail al 30 giugno 2010, infatti, rispetto a fine 2009 è
diminuito di 1.232 unità (-1,9%) concentrate in Italia e Germania.
Le rettifiche nette su crediti nel primo semestre 2010, pari a 975
milioni, manifestano una riduzione rispetto a quanto registrato nel
primo semestre 2009 (-4,1%). Tale miglioramento è evidente in tutti
i paesi e segmenti di clientela. Unico portafoglio in controtendenza è
quello della Polonia, che rappresenta soltanto il 6% della SBA Retail.
Il confronto tra trimestri evidenzia, invece, un significativo
miglioramento. Il secondo trimestre 2010 ha manifestato una
(milioni di €)
Stato Patrimoniale
CONSISTENZE AL
RETAIL
VARIAZIONE SU DIC ‘09
30.06.2010
31.03.2010
31.12.2009
ASSOLUTA
%
173.840
239.874
75.237
61.337
173.786
239.469
76.195
61.257
175.029
245.208
75.014
60.168
-1.188
-5.334
223
1.169
- 0,7%
- 2,2%
+ 0,3%
+ 1,9%
Crediti verso clientela
Raccolta da clientela (incluso titoli)
Totale RWA
RWA per rischio di credito
(milioni di €)
Totale Prestiti e Depositi per Paese
CREDITI VERSO CLIENTELA
RETAIL
Italia
Germania
Austria
Polonia
Totale
30.06.2010
31.12.2009
VARIAZIONE
%
113.093
33.107
19.923
7.718
173.840
114.547
33.878
19.182
7.422
175.029
- 1,3%
- 2,3%
+ 3,9%
+ 4,0%
- 0,7%
DEBITI VERSO CLIENTELA E TITOLI
30.06.2010
31.12.2009
VARIAZIONE
%
175.145
30.432
22.444
11.853
239.874
181.179
30.065
21.926
12.038
245.208
- 3,3%
+ 1,2%
+ 2,4%
- 1,5%
- 2,2%
Principali Indicatori
1° SEMESTRE
RETAIL
EVA (milioni di €)
Capitale assorbito (milioni di €)
RARORAC
Margine Intermediazione/RWA (media)
Cost/income
Costo del rischio
VARIAZIONE
2010
2009
ASSOLUTA
%
(153)
5.373
-5,69%
13,44%
74,8%
1,12%
182
5.358
6,78%
14,27%
68,3%
1,11%
-334
14
n.s.
-83pb
n.s.
1pb
- 184,2%
+ 0,3%
Personale
DATI AL
RETAIL
Dipendenti (numero “Full time equivalent”)
VARIAZIONE SU DIC ‘09
30.06.2010
31.03.2010
31.12.2009
ASSOLUTA
%
62.595
62.809
63.827
-1.232
- 1,9%
2. FTE - Full Time Equivalents.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
37
Relazione intermedia sulla gestione
Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE)
Retail (SEGUE)
riduzione rispetto ai valori registrati nel trimestre precedente (-13,4%),
soprattutto in Italia, guidato dai miglioramenti registrati sul portafoglio
small business e consumer lending. Con riferimento alla qualità del
credito, il costo del rischio annualizzato complessivo della SBA Retail
si è stabilizzato su un valore di 112 punti base a fine giugno 2010.
La SBA Retail nel primo semestre 2010 ha raggiunto un utile lordo
dell’operatività corrente pari a 296 milioni in calo rispetto ai 670
milioni del primo semestre 2009 (-55,8%) mentre nel secondo
trimestre 2010 si è attestato a 173 milioni con un forte incremento
rispetto al trimestre precedente (+41,0%), grazie soprattutto alla
forte diminuzione delle rettifiche creditizie.
La SBA Retail, a fine giugno 2010, ha totalizzato 174 miliardi di
crediti verso la clientela, con una riduzione nel primo semestre
di 1,2 miliardi rispetto a dicembre 2009 (-0,7%), concentrata nel
primo trimestre. Tale decremento concentrato in Italia, ha riguardato
principalmente lo stock dei mutui detenuto da UniCredit Family
Financing Bank.
Lo stock della raccolta da clientela della SBA Retail, rappresentata
dai depositi e dai titoli in circolazione, a fine giugno 2010 ammonta
a 240 miliardi, con un calo di 5,3 miliardi rispetto a dicembre 2009
(-2,2%), concentrata nel primo trimestre. Al netto della dinamica
relativa alle obbligazioni utilizzate da UniCredit Family Financing Bank
(finalizzate a finanziare lo stock dei mutui e dei prestiti personali
derivanti dalle banche commerciali), il decremento effettivo della
raccolta è stato di 4 miliardi. Tale diminuzione è principalmente
riconducibile ai depositi da clientela in Italia (in particolare alla
contrazione dei depositi della clientela del Retail Italy Network e di
Fineco Bank).
La SBA Retail ha registrato a fine giugno un valore di 75 miliardi
di RWA, in leggero aumento rispetto al valore di fine dicembre
2009 (+0,3%). Tale aumento, principalmente riconducibile
all’Austria, è dovuto all’esposizione di parte del portafoglio crediti
alle oscillazioni del mercato dei cambi, ma è controbilanciato
dai benefici del passaggio a metodi avanzati di calcolo dei rischi
operativi in Italia.
Linee di business per attività, area geografica, società
Attività Finanziarie della Clientela1-2
Totale Prestiti alla Clientela (netto sofferenze)
(giugno 2010, miliardi di `)
(giugno 2010, miliardi di `)
2603
Raccolta Diretta
Risparmio Gestito
113
99
Parte del totale
14
SB M/L termine
14
SB breve termine
Credito al consumo
15
9
79
73
Risparmio
Amministrato
Altro
Mutui a famiglie
consumatrici
30
20
23
38
ITALIA
GERMANIA
AUSTRIA
POLONIA
67%
19%
10%
4%
82
23
9
14
6
61
11
3
Parte del totale
33
1
11
0,9
20
3
2
0,6
3
12
8
19
0,3
1,2
5
ITALIA
GERMANIA
AUSTRIA
POLONIA
65%
19%
12%
4%
0,8
0,4
0,6
1. Dati gestionali riclassificati rispetto ai dati contabili.
2. Dati comprensivi degli asset di Fineco Bank in Italia, DAB Group in Germania.
3. Dati della nuova rete commerciale, netto Enti.
I due grafici mostrano il contributo dei quattro paesi alla
composizione delle attività finanziarie e degli impieghi della SBA
Retail suddivisi per tipologia di prodotto. A fine giugno 2010, al
totale di attività finanziarie di 386 miliardi, l’Italia contribuisce per
il 67%, la Germania per il 19%, l’Austria per il 10% e la Polonia per
il 4%. In Italia e Germania si registra una maggiore penetrazione
della raccolta indiretta (60% circa), mentre negli altri paesi,
caratterizzati da percentuali più elevate di depositi di risparmio, il suo
peso è rispettivamente del 40% in Austria e del 20% in Polonia.
38
Al totale di prestiti alla clientela di circa 174 miliardi, l’Italia
contribuisce per il 65%, la Germania per il 19%, l’Austria per il
12% e la Polonia per il restante 4%. Anche il mix risulta differente
nei quattro paesi. I mutui ipotecari per l’acquisto della casa
rappresentano ovunque il prodotto prevalente con una penetrazione
media del 55% circa. Nel credito al consumo l’Italia contribuisce
per il 67% ai 13 miliardi di finanziamenti totali. Infine, l’Italia
contribuisce al 89% dei prestiti a breve termine alle piccole imprese
della SBA Retail.
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Retail Network Italia
In ambito customer satisfaction sono state portate avanti le
attività già esistenti nel 2009 (TRI*M3 Index, Mystery Shopping,
gestione dei reclami, Qualità Operativa), supportate da programmi
formativi dedicati. Inoltre nel primo semestre sono state lanciate
nuove iniziative finalizzate ad una maggiore diffusione della cultura
della Customer Satisfaction all’interno del Gruppo. Tra queste la
misurazione mensile della customer satisfaction attraverso l’Istant
Tri*M (per rilevare il livello di soddisfazione dei clienti che hanno
effettuato una operazione nell’ultimo mese) e il Tri*M Opinion
Leader (misurato intervistando un campione di utenti in grado
di influenzare l’opinione pubblica del territorio). Infine è stata
estesa la rilevazione del Tri*M Index ai sottosegmenti di clientela
Business Easy e Smart Affluent. Il TRI*M index a giugno 2010 ha
registrato un valore di 60 con un miglioramento di 2 punti rispetto
a dicembre, proseguendo il trend di crescita che ha caratterizzato
il 2009.
Il primo semestre 2010 è stato caratterizzato da alcuni eventi di
ampia portata tra cui l’entrata in vigore della Direttiva Europea
sui sistemi di pagamento (c.d. PSD), in base alla quale è stato
necessario predisporre l’analisi funzionale e le modifiche procedurali
e di processo, su tutti gli applicativi interessati dal nuovo dettato
normativo (anagrafe, sistemi di incassi e pagamenti, carte, etc.).
È stato avviato il “Progetto MACRO” (Metodologia avanzata per
il controllo dei rischi operativi) progetto di rivisitazione del modello
di presidio dei rischi operativi. Inoltre sono stati avviati alcuni
interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria della
rete commerciale. In ottica di razionalizzazione dei costi sono state
portate a regime le procedure di controllo e rendicontazione delle
attività Cross e sono stati fatti ulteriori investimenti in ATM evoluti per
ampliare la rete di canali diretti a disposizione della clientela. Inoltre
in materia creditizia sono state rilasciate nuove soluzioni mirate
alla semplificazione dei processi di erogazione dei finanziamenti a
famiglie e imprese e al monitoraggio dei rischi.
Nel segmento Mass Market, nel corso del primo semestre
2010, è stato portato a termine il restyling della gamma dei conti
correnti Genius, con l’obiettivo di migliorarne la competitività
e di semplificarne i servizi offerti. Della nuova gamma fa parte
il conto “Genius Smart” dedicato alla clientela di fascia alta,
maggiormente propensa all’utilizzo dei canali evoluti. È stata
lanciata la nuova carta prepagata “Genius Card Web”, richiedibile
interamente on line, dedicata ai clienti altamente informatizzati che
desiderano un prodotto gestibile attraverso il web. Nell’ambito dei
prodotti di finanziamento, la gamma dei mutui è stata arricchita
con “Opzione Sicura”, un prodotto che consente ai clienti di
beneficiare degli attuali bassi tassi di interesse, con la possibilità
di passare ad un tasso fisso in qualsiasi momento e gratuitamente,
diminuendo l’importo delle rate e allungando il piano di rimborso.
Grazie al servizio del “Tagliando”, inoltre, i clienti sono in grado di
monitorare continuamente le proprie rate incoraggiando, pertanto,
l’uso efficiente e consapevole delle diverse opzioni. Relativamente
ai prestiti personali, il prestito “Creditexpress Dynamic” è stato
arricchito con nuove opzioni come il “salto rata”, (consente al
cliente rinviare una rata per ciascun anno solare alla fine del
piano di ammortamento), il “cambio rata” (consente al cliente
di richiedere la modifica dell’importo della rata in scadenza con
conseguente rimodulazione del piano di ammortamento) e la
“ricarica prestito” (consente al cliente di riportare il capitale
residuo fino all’importo dell’erogato iniziale in modo tale da
ottenere nuova liquidità).
Il segmento Personal Banking ha impostato la propria strategia
di crescita su specifiche iniziative finalizzate da una parte a
rinsaldare la fiducia dei clienti esistenti attraverso una offerta di
prodotti con garanzia del capitale investito e attraverso la proposta
di strategie di investimento adeguate a diversificare il loro profilo
di rischio in coerenza con la volatilità dei mercati, e dall’altra ad
acquisire nuovi clienti, attraverso un uso mirato della leva prezzo.
Le due iniziative più significative sono state: “UniCredit First Ti
Premia” e “Pioneer Idee di Investimento”. La prima iniziativa
si propone di acquisire nuovi clienti attraverso l’offerta mirata di
prodotti a condizioni particolarmente vantaggiose per il cliente. La
seconda iniziativa è invece finalizzata a proporre ai clienti fondi
segnalati da Pioneer, al fine di ampliare la diversificazione di
portafoglio e cogliere le opportunità offerte dal trend di mercato.
Relativamente al rinnovamento della gamma prodotti, l’obiettivo è
stato quello di arricchire la offerta al fine di consentire una maggiore
diversificazione dei portafogli della clientela e di aumentare il livello di
personalizzazione dei prodotti con esposizione all’equity, sostituendo i
prodotti di investimento che nell’attuale scenario di tassi presentano
basso valore aggiunto per il cliente.
Per quanto riguarda i risultati commerciali, in Italia la rete
commerciale nel primo semestre 2010 ha conseguito 15 miliardi
di vendite di prodotti di investimento grazie al forte contributo
dei prodotti di bancassicurazione a premio unico con capitale
garantito alla scadenza. La raccolta netta gestita ha registrato nel
primo semestre un risultato positivo di 2,7 miliardi (4,8% dello
stock), sostenuta soprattutto dalle collocazioni di UniGarantito e
di UniOpportunità, prodotti assicurativi a capitale garantito con
rendimento annuo minimo garantito, con circa 4 miliardi di polizze
vendute nel primo semestre. Al contrario l’Italia ha registrato un calo
di 1,2 miliardi sul totale delle attività finanziarie rispetto a inizio anno
soprattutto a causa della svalutazione della raccolta indiretta seguita
alle turbolenze mercati finanziari.
3. L’Indice TRI*M misura il livello di fidelizzazione della clientela attraverso una sommatoria ponderata di valutazioni che gli intervistati danno della Società in base a 4 principali indici di fidelizzazione, due dei
quali sono legati al grado di soddisfazione (soddisfazione complessiva e raccomandabilità) mentre gli altri due misurano la fedeltà (probabilità di acquisti ripetuti e vantaggio sulla concorrenza).
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
39
Relazione intermedia sulla gestione
Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE)
Retail (SEGUE)
Per il segmento Small Business nel corso del primo semestre
è stata avviata la revisione della gamma conti Imprendo con
l’obiettivo di semplificare il catalogo prodotti e di adattare l’offerta
alle diversificate esigenze della clientela piccole e medie imprese.
È stato lanciato un nuovo conto, “Imprendo Agricoltura”,
destinato a coprire i bisogni specifici degli imprenditori agricoli.
L’offerta di prodotti dedicati alle piccole imprese è stata inoltre
ampliata con nuove carte di credito, la “UniCreditCard
Business Standard” e la “UniCreditCard Business Gold” con
numerosi servizi esclusivi, per soddisfare al meglio i bisogni
specifici dei clienti business.
È continuata l’attività di sostegno delle tre banche commerciali
a favore delle piccole imprese attraverso l’erogazione di circa
5,8 miliardi di nuovi finanziamenti pari a oltre 100.000 pratiche
da inizio anno. In particolare, il “Progetto Impresa Italia” ha
previsto lo stanziamento di un plafond aggiuntivo a sostegno delle
imprese, veicolato sul territorio attraverso associazioni di categoria
e Confidi, per garantire afflusso di risorse in un momento di crisi
di liquidità dei mercati. Nell’ambito di tale progetto, lanciato ad
inizio 2008, sono stati erogati nel primo semestre 2010 altri 599
milioni di nuovi finanziamenti (compresi nuovi accordati e rinnovi
con aumento a breve termine) per 7.992 pratiche, con un tasso
di accettazione delle domande di finanziamento dell’78%, che
portano ad 1,4 miliardi erogati dall’avvio del progetto. Sempre al
fine di sostenere le aziende in situazione di temporanea difficoltà,
è proseguita la iniziativa “SOS Impresa Italia” che consiste in un
accordo firmato nel settembre 2009 con le associazioni di artigiani
e commercianti, con l’obiettivo di salvare dalla crisi le imprese
strutturalmente sane che stanno vivendo un periodo di difficoltà,
attraverso strumenti finanziari innovativi (ad esempio, l’estensione
dei piani di rimborso o la sospensione temporanea delle rate, ecc.).
Dalla data di lancio fino a giugno 2010, circa 14 mila piccole
imprese sono state supportate nella regolarizzazione con nuovi
prestiti per un totale di 1,8 miliardi di finanziamenti e circa 21 mila
sono state “accompagnate” con nuovi prestiti per un’esposizione
totale di 1 miliardo. Infine, nel giugno 2010 si è svolta l’annuale
edizione del “Premio OK Italia” che premia aziende clienti e non
clienti che si sono distinte in specifici settori. Il focus dell’edizione
2010 ha riguardato l’internazionalizzazione e sono state premiate
20 aziende.
Retail Network Germania
UniCredit Bank AG nel primo semestre 2010 ha continuato a servire
i tre segmenti strategici di clientela (mass market, affluent e small
business) con tre modelli di servizio dedicati che riflettono i loro
diversi bisogni. Il principale obiettivo del segmento Mass Market è
stato di continuare a sostenere il business dei finanziamenti. L’attività
commerciale dei prodotti di finanziamento è stata supportata da
intensive campagne commerciali. UniCredit Bank AG ha beneficiato
del livello ancora storicamente basso dei tassi di interesse per
40
incrementare le vendite di mutui di circa l’80%. L’ulteriore sviluppo
della collaborazione con Wüstenrot ha condotto ad un incremento
della produzione del 25% rispetto al primo semestre 2009.
L’integrazione dei prodotti Wüstenrot nella gamma di offerta dei
prodotti di risparmio legati ai beni immobili hanno rafforzato il
posizionamento di UniCredit Bank AG in qualità di top consultant.
Infine UniCredit Bank AG ha cercato di incrementare l’acquisizione
di clientela utilizzando come strumento chiave il nuovo programma
member-gets-member “family & friends” e il contro corrente
“Willkommenskonto”.
L’attività di consulenza nel segmento Personal Banking è stata
focalizzata su “HVB VermögensDepot privat”, una linea di
prodotti di investimento, per la quale UniCredit Bank AG agisce in
qualità di mandatario. Questo prodotto innovativo ha incontrato le
esigenze dei clienti combinando la capacità nell’asset allocation
del Gruppo UniCredit con la trasparenza degli ETF e con una
informazione personalizzata e frequente ai propri clienti sulla
performance dei loro investimenti. Inoltre, in collaborazione
con Pioneer Investments è stata introdotta una serie di fondi di
investimento garantiti, che hanno mostrato una costante crescita
nei volumi di vendita, in particolare per quei fondi che investono
nei mercati emergenti. La revisione del modello di business nel
settore bancassicurazione di UniCredit Bank AG iniziata nei primi
mesi dell’anno 2010 al fine di migliorare le performance ha già
mostrato i primi risultati. Dopo aver concluso la maggior parte delle
certificazioni professionali programmate e aggiornato il catalogo
prodotti, è stata registrata una notevole crescita della vendita di
prodotti di bancassicurazione (+30% nei tre segmenti di clientela)
rispetto al primo semestre 2009. Inoltre entro fine anno saranno
ottimizzati alcuni processi per consentire ai consulenti commerciali
di identificare i bisogni dei propri clienti e trovare le soluzioni
finanziarie più adatte alle loro esigenze.
Nel segmento Small Business, UniCredit Bank AG ha continuato
i propri sforzi volti a migliorare le caratteristiche del conto
corrente dedicato alle piccole imprese “Konto4Business”, come
la possibilità di accedere a servizi di mailing o di consulenza in
materia di marketing e di gestione delle richieste da parte dei clienti
detentori del conto corrente, in collaborazione con Deutsche Post e
Creditreform. Grazie a questi sforzi il prodotto ha triplicato i risultati
rispetto al primo semestre 2009.
Tra le tante inziative di UniCredit Bank AG sui prodotti di
finanziamento, il segmento small business ha lanciato “UniCredit
Bank AG Investkredit” con un attraente tasso di interesse del
4,99% che ha consentito un incremento del 9% dei volumi di
nuove erogazioni rispetto al primo semestre 2009. È stato lanciato
un programma di formazione per i consulenti small business con
l’intento di migliorare le competenze commerciali relativamente alla
gestione dei programmi di finanziamento supportati dal governo a
vantaggio dei propri clienti small.
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Retail Network Austria
Nel segmento Mass Market, Bank Austria, nel primo semestre
2010, ha lanciato la carta di debito SEPA in due versioni: “SEPA
Direct Debit Core” per clienti retail e corporate e la “SEPA Direct
Debit B2B” esclusiva per i clienti corporate. Bank Austria ha lanciato
un servizio di consulenza dedicato ai clienti con finanziamenti in
valuta per offrire loro la soluzione più adatta alle loro esigenze e
in linea con le condizioni del mercato delle valute. A giugno Bank
Austria ha lanciato “Solutions 4 All” un training on-the-job per i
consulenti Mass Market, con l’obiettivo di migliorare le capacità di
consulenza e di comunicazione.
Nel segmento Personal Banking è proseguita l’offerta di prodotti
d’investimento capaci di rispondere al crescente bisogno dei clienti di
investire in prodotti semplici e sicuri e a capitale garantito, in grado
di difenderli dai potenziali rischi di mercato. Bank Austria ha emesso
propri Bond con caratteristiche di semplicità e trasparenza: 5 bonds
con durata compresa tra 4 e 6 anni che hanno registrato volumi di
vendita di circa 98 milioni. Sono stati lanciati anche 2 USD-bonds,
rivolti ai clienti desiderosi di investire in valuta estera, che hanno
registrato circa 22 milioni di volumi di vendita. Inoltre Bank Austria ha
continuato a puntare sulla strategia di collocamento dei fondi della
gamma “Pioneer Austria Guarantee Funds”. Il fondo “Global
Emerging Markets Garantie 5/2018” che ha una scadenza fissa
di circa 9 anni con una percentuale del 100% di capitale garantito
e l’80% del valore massimo registrato garantito da Bank Austria alla
scadenza, ha totalizzato 174 milioni di vendite. Infine Bank Austria
ha lanciato due prodotti a premio unico dall’inizio di Aprile: “Active
Cash fix 9/2020” e “Active Capital fix 9/2020”, che dal lancio
hanno registrato 41 milioni di sottoscrizioni.
Nel segmento Small Business, Bank Austria ha continuato ad
offrire il prodotto “account4business”, il conto corrente costruito
in maniera modulare, frutto di una nuova concezione basata
sulla trasparenza del prezzo, dedicato alle piccole imprese volte
a supportare i propri clienti nel loro affari (cash dispenser, credit
card, ready-for-use web shop, EPS Internet Paying System). È stata
pianificata una campagna di marketing per il secondo semestre
volta a promuovere il prodotto. È stata lanciata una iniziativa di
sostegno all’attività creditizia a livello nazionale concentrata sui
finanziamenti garantiti e focalizzata sui cosiddetti “Customer
Priority Cluster” al fine di supportare i clienti piccole imprese e
i liberi professionisti austriaci nella loro propensione ad investire.
La campagna di marketing “Small Business Information Days
with grant advisory” è stata tenuta in quasi tutte le regioni del
paese. L’evento prevede delle giornate dedicate alla consulenza con
assegnazione di consulenti per i clienti piccole imprese in quasi
ogni provincia dell’Austria, con la partecipazione attiva di entità
governative e altre organizzazioni (in cooperazione con circa 12
partners per ogni giornata dedicata all’informazione). L’evento ha
registrato un positivo riscontro di mercato e un conseguente impatto
positivo in termini di reputazione e immagine. Altri Info-Days dedicati
ai clienti small business saranno estesi ad altre aree del paese nel
secondo semestre 2010. Sono proseguite le attività di supporto
alla vendita, target group, eventi e corsi di formazione dedicati agli
operatori del settore sanitario. È stato completato il restyiling del
contro corrente “Med-Account”, della “MediCard” e di “Medplan”
e sono in fase di realizzazione i conti modulari “account4Med” e
“account4professionals”.
UniCredit Family Financing Bank
La strategia di UniCredit Family Financing Bank, nel primo
semestre, è stata focalizzata sul rilancio del prodotto mutui,
attraverso una importante campagna di riposizionamento
commerciale sia sul canale banking, grazie a una riattivazione
capillare dei contatti con le agenzie immobiliari distribuite sul
territorio, che sul canale non banking, grazie a prodotti e prezzi
competitivi. Per rispondere alle esigenze dei clienti, che cercano
un mutuo capace di soddisfare sia il loro bisogno di economicità
che di sostenibilità e sicurezza, la gamma mutui di UniCredit Family
Financing è stata arricchita con due nuovi prodotti: Mutuo Opzione
Sicura e Mutuo Salva Rata.
Il Mutuo Opzione Sicura abbina la convenienza del tasso variabile
alla possibilità di passare al tasso fisso allungando la durata del
piano di rimborso e, grazie ad un processo standardizzato e alla
comunicazione periodica dell’andamento del finanziamento, consente
ai clienti di fruire in modo semplice delle opzioni di rinegoziazione
previste per la fase di post vendita. Il Mutuo Salva Rata consente
al cliente di godere dei vantaggi di un tasso variabile con la certezza
di una rata che non salirà mai oltre un certo importo, definito alla
sottoscrizione. Nel secondo trimestre sono stati apportati alcuni
miglioramenti alle caratteristiche del prodotto e del servizio postvendita al fine di rendere il Mutuo Opzione Sicura ancora più
innovativo. In particolare è stato introdotto il servizio del Tagliando
Ordinario (annuale) e Straordinario (inviato in caso di particolari
eventi che determinano un aumento della rata pari al 20%), offrendo
ai clienti un servizio di consulenza continuativo e personalizzato ed
una maggiore garanzia di sicurezza e tranquillità.
A supporto della campagna, nel mese di giugno è stato organizzato,
in collaborazione con di Retail Identity & Communication, Media
Relations Italy e Mass Market Clients Italy, un educational workshop
con i giornalisti sul prodotto mutuo, con il duplice obiettivo di
riaccreditarsi come uno dei player principali del settore, rafforzando
il posizionamento di UniCredit come banca attenta ai temi della
sostenibilità e dell’indebitamento consapevole.
Sono state lanciate varie iniziative commerciali dedicate ai diversi
canali commerciali. Nel canale non-banking, è stata realizzata
l’operazione di incentivazione “Su di giri” per i Dealer automotive
che ha messo in palio dieci viaggi a New York per due persone
che ha coinvolto centosessanta dealer automotive che hanno
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
41
Relazione intermedia sulla gestione
Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE)
Retail (SEGUE)
incrementato del 40% la produzione del primo quadrimestre 2010
rispetto allo stesso periodo del 2009. È nata la partnership con
la Federazione Motociclistica Italiana, che consente ad UCFin di
rafforzare la propria presenza nel mondo del motocicilismo, ed è
stata ideata per i clienti appassionati di due ruote la possibilità di
sottoscrivere, direttamente dal sito www.federmoto.it, un prestito
personale per finanziare l’acquisto di un motociclo a condizioni
molto interessanti. Nel canale banking in difesa dello stock mutui,
è stata lanciata l’iniziativa di customer care “Mutuo Sicuro”
rivolta ai titolari di mutuo a tasso variabile, con l’obiettivo di dare
al cliente la possibilità di beneficiare del tagliando straordinario e
beneficiare della possibilità di passare a tasso fisso. Queste azioni
hanno contribuito ad una contrazione delle rinegoziazioni e delle
surroghe passive. Sul canale diretto nel mese di aprile è stata
lanciata la vendita dei prestiti on-line, accessibile attraverso il
sito internet della società, i siti di partner on line e singole pagine
dedicate che il visitatore raggiunge direttamente da un motore
di ricerca. L’offerta si articola su otto prodotti mirati a soddisfare
altrettanto specifiche esigenze di finanziamento. Nel mese di
giugno è stato messo on-line il nuovo sito internet di UCFin, che si
pone come obiettivo quello di acquisire nuovi clienti, avvalendosi
di tool particolarmente innovativi ed efficienti, non solo nella fase
di ricerca delle informazioni ed acquisto, ma anche nella fase
di post-vendita e assistenza al cliente. Per le carte di credito
è stato sviluppato un piano di comunicazione per il lancio della
Carta Trenitalia attraverso l’utilizzo dei canali del Partner: banner e
testi promozionali sul sito internet Trenitalia e Ferrovie dello Stato,
invio di DEM al database clienti di Trenitalia, pagina pubblicitaria
sull’Orario dei Treni.
Per quanto riguarda l’area dei progetti a supporto del business,
nel primo semestre sono state avviate diverse iniziative. È stata
completata la prima wave dell’Internal Service Quality, l’indagine
di customer satisfaction rivolta ai colleghi della SBA Retail che ha
mostrato un netto miglioramento dei risultati rispetto al 2009 (il
TRI*M Index del primo semestre rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente per i mutui è salito da 16 a 41 mentre per i prestiti
personali è salito da 43 a 46). Nell’ambito dell’evento “UCFin Day”,
UniCredit Family Financing ha incontrato i colleghi del Mass Market
per condividere le diverse fasi del processo di underwriting al fine
di offrire un servizio di eccellenza ai propri clienti con risposte
semplici, veloci e proposte sempre più vicine alle loro esigenze di
finanziamento.
In termini di risultati commerciali UniCredit Family Financing
Bank ha chiuso il primo semestre 2010 con uno stock di mutui
di 60,7 miliardi. La nuova produzione dei mutui è risultata pari a
circa 1,9 miliardi evidenziando una marcata crescita del business
mutui, favorita dalla ripresa del mercato e dal positivo risultato delle
iniziative commerciali. Gli spread commerciali si sono mantenuti
sostanzialmente stabili nel semestre con uno spread medio dei
volumi erogati di 138 bps su base semestrale.
42
Sul versante dei prodotti di credito al consumo, in Italia, nel primo
semestre del 2010, a fronte di uno stock di 8,9 miliardi, sono stati
generati nuovi flussi per 1,9 miliardi. Tali risultati sono principalmente
riconducibili al contributo dei prestiti personali (1,25 miliardi) e dei
prestiti auto (0,27 miliardi).
Per il mercato estero, invece, è proseguita l’attività di sviluppo e
consolidamento delle iniziative internazionali. Nel corso del primo
semestre, la filiale di Monaco ha proseguito la propria operatività
sul segmento delle carte di credito emettendo circa 16 mila nuove
carte, raggiungendo così oltre 192 mila pezzi per un totale di più
di 118 milioni di volumi intermediati. Inoltre, è continuata l’attività
di distribuzione di prestiti personali, tramite le filiali UniCredit Bank
AG, con erogazioni pari a 177 milioni (+4,6% a/a). In Bulgaria, la
società controllata UniCredit Consumer Financing AD ha proseguito
il proprio trend di sviluppo erogando da inizio anno 37 milioni di
finanziamenti costituiti da crediti finalizzati e prestiti personali (+88%
a/a). In Romania la controllata UniCredit Consumer Financing IFN
ha progressivamente intensificato l’attività di distribuzione di prestiti
personali tramite le filiali UniCredit Tiriac Bank con erogazioni
complessive pari a circa 40 milioni (+172% a/a).
Asset Gathering
Il principale obiettivo perseguito nei primi sei mesi è stato di
continuare a crescere e ad innovare mantenendo una forte
attenzione alla centralità del cliente. La strategia è stata fondata
sull’arricchimento e sull’innovazione di prodotti e servizi, al fine
di rafforzare la leadership nei mercati di riferimento e il livello di
soddisfazione dei propri clienti. Per i prossimi mesi è attesa una
maggiore concentrazione sull’attività di asset allocation, valorizzando
la capacità di offrire soluzioni di qualità ad elevato valore aggiunto
consulenziale attraverso la rete dei promotori finanziari. Sono inoltre
previsti progetti volti a sviluppare sinergie con DAB e DAT in un’ottica
di espansione su nuovi mercati esteri.
Fineco Bank in Italia ha proseguito l’attività di miglioramento dei
prodotti e servizi esistenti in ambito trading, banking e investing,
con particolare attenzione all’ottimizzazione della performance della
piattaforma tecnologica. Lo sviluppo di una sempre più completa ed
esauriente piattaforma di trading permette a Fineco di incrementare
l’attività di internalizzazione ordini e forex, in prospettiva anche sui
mercati esteri. È partito il servizio Fineco Advice volto a migliorare
il rapporto tra la rete dei promotori finanziari e i clienti, nell’ottica di
eliminare il potenziale conflitto d’interessi nella scelta dei prodotti e
nelle allocazioni di portafoglio. Al fine di massimizzare l’acquisizione
su tutti i canali attraverso un mix equilibrato di azioni dirette,
passaparola e brand awareness le attività di advertising hanno
continuato a utilizzare il concept di comunicazione Stai davanti
partito a fine 2009. Grazie all’elevatissimo livello di soddisfazione
della clientela, l’acquisizione tramite passaparola continua ad
essere il mezzo più efficace per l’apertura dei conti, assicurando
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
anche un costo di acquisizione ridotto e un’elevata qualità media
dei rapporti aperti. Alla prima campagna member get member
partita a febbraio 2010, denominata FinecoBuzz, che ha portato
all’apertura di oltre 16.000 conti in meno di 2 mesi, è seguita a
giugno la nuova campagna FinecoFlash che si propone l’obiettivo
di aumentare sia la frequenza che l’efficacia complessiva della
campagna member get member.
Nel corso del primo semestre, Fineco ha realizzato una raccolta
netta pari a 409 milioni e masse pari a 33,6 miliardi (+1% rispetto
dicembre e +9% rispetto a giugno 2009). Grazie alla rete di
promotori finanziari, Fineco si posiziona al 3° posto nella classifica
Assoreti in termini di stock4 e al 5° posto in termini di raccolta
netta5. Relativamente al trading on line Fineco si posiziona al 1°
posto per volumi intermediati conto terzi sui principali mercati6 (MTA,
TAH, S&P/MIB Futures e Mini S&P/MIB) e per numero di transazioni
nel segmento azioni. In sintesi Fineco Bank si conferma leader6 di
mercato come broker in Italia con 13,5 milioni di transazioni e primo
broker europeo per numero di eseguiti e ampiezza di gamma dei
prodotti offerti in un unico conto.
DAB Group, che opera con DAB Bank in Germania e DAT Bank
in Austria, ha esteso la propria attività di trading e di consulenza
consolidando la propria leadership come broker. Attraverso
il nuovo progetto “DAB one” offrirà ai propri clienti modalità
ancor più efficaci per eseguire le proprie operazioni bancarie e
di trading. Con “DAB one” si propone l’obiettivo di divenire la
migliore banca diretta nei confronti di tutti gli investitori, traders
e gestori. Nel primo semestre, DAB ha ottimizzato e potenziato
il proprio sito web, ampliando la propria offerta di ETF e derivati
e introducendo il trading in valuta FOREX avvalendosi della
piattaforma Fineco. Nel corso del semestre DAB ha vinto il premio
come 1° broker per quanto riguarda l’offerta di certificates ed
ETF (www.brokerwahl.de). I dati di fine periodo confermano
una crescita degli stock del +4,7% rispetto alla fine dell’esercizio
precedente portando le masse a 24,4 miliardi. La raccolta netta
complessiva ammonta a 1,231 milioni. Nel primo semestre Dab
Bank ha raggiunto 2,2 milioni di transazioni e DAT Bank 0,6
milioni di transazioni.
Retail Network Polonia
Nel primo semestre 2010 Bank Pekao ha registrato una forte
accelerazione nell’attività creditizia sia verso i clienti privati che verso
le piccole imprese con un focus sui tre prodotti chiave (finanziamenti
per cassa, mutui e finanziamenti small business).
Nel segmento Mass Maket Bank Pekao ha registrato un incremento
del 57% nella vendita dei mutui rispetto al primo trimestre 2010.
Nella prima parte del 2010 Bank Pekao ha segnato un incremento
della quota di mercato della nuova produzione dei mutui dall’8,4% di
dicembre 2009 al 14,08% di giugno 2010. In termini di stock i mutui
sono aumentati del 5,4% dall’inizio dell’anno e del 10,7% rispetto
a giugno 2009 con un continuo focus sulla profittabilità delle nuove
erogazioni.
Il segmento Small Business ha registrato una inversione del
trend dei finanziamenti nel primo semestre. I volumi delle nuove
erogazioni sono raddoppiati da 116 milioni del primo trimestre a 241
milioni nel secondo trimestre. Lo stock di finanziamenti è aumentato
del 10,8% da inizio anno. La crescita del business ha fatto leva
sull’implementazione dei 63 centri small business e dell’introduzione
di nuovi strumenti come il “Financial navigator” per i propri clienti.
Le nuove erogazioni sono aumentate del 3,1% rispetto allo stesso
periodo dell’anno precedente.
Nel segmento Personal Banking Bank Pekao nel business
retail ha proseguito con successo la vendita di fondi comuni di
investimento con 600 milioni di vendite nel primo semestre 2,6
volte quelle del primo semestre 2009, rinforzando la sua leadership
con una quota di mercato del 17,9% a giugno 2010. I depositi
totali di Bank Pekao del perimetro della SBA Retail sono cresciuti
del 5,7% rispetto a giugno 2009.
Retail Poland ha continuato a registrare una crescita del numero di
clienti dell’internet banking con i due prodotti punta “Pekao24” per
i clienti privati che ha raggiunto quota 1,5 milioni di clienti (+27%
a/a), supportato dal lancio della nuova versione della piattaforma di
internet banking, e “Pekao24Firma” per i clienti small business che
ha raggiunto quota 141 mila clienti (+30% a/a).
4. Fonte: Assoreti - “Rapporto periodico Assoreti trimestrale stock - Marzo 2010”.
5. Fonte: Assoreti - “Rapporto periodico Assoreti mensile flussi - Maggio 2010”.
6. Fonte: Assosim - “Rapporto sui dati di negoziazione degli associati ASSOSIM sui mercati gestiti da Borsa Italiana SPA - Giugno 2010”.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
43
Relazione intermedia sulla gestione
Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE)
Corporate & Investment Banking (CIB)
Introduzione
L’area Corporate & Investment Banking (CIB) si rivolge alla clientela corporate con fatturato superiore a 3 milioni di euro e
istituzionale del Gruppo UniCredit, con un modello organizzativo a matrice che prevede una chiara separazione delle funzioni di
coverage e distribuzione (Networks) da quelle dedicate allo sviluppo di prodotti e servizi (Product Line). In questo ambito, si segnala
che con il primo semestre 2010 è stata completata la piena integrazione anche a livello contabile e gestionale del CIB Network
Polonia e pertanto i risultati riportati includono tale area.
Il semestre in cui ha operato l’area CIB è stato caratterizzato da un contesto economico-finanziario con andamenti
contrastanti. Da un lato, l’elevata turbolenza seguita all’aumento del rischio sovrano e il conseguente allargamento dei
credit spread hanno influenzato negativamente le attività legate ai mercati finanziari. Dall’altro, il lento ma progressivo
miglioramento del contesto economico generale, come evidenziato dalla ripresa dei flussi commerciali di import ed export,
ha invece favorito l’inversione di tendenza nelle aree d’affari più strettamente legate all’andamento delle imprese, anche
se le attività di raccolta diretta hanno risentito dei livelli ancora molto bassi dei tassi di interesse. In linea comunque con la
ripresa economica sono migliorate le prospettive relative al rischio di credito e prosegue il processo di normalizzazione del
contesto economico nel suo complesso.
In questo scenario, CIB prosegue nell’implementazione della propria strategia di medio periodo, tesa a posizionare il Gruppo fra i
principali player europei in ambito Corporate & Investment Banking per qualità di servizio e profittabilità. Sfruttando al massimo
le potenzialità legate al nuovo assetto organizzativo, e facendo leva sulla base clienti, CIB sta progressivamente allineando i livelli
di inserimento dei prodotti a elevato valore aggiunto a quelli relativi a prodotti plain vanilla, ottimizzando l’allocazione del capitale,
massimizzando in maniera sostenibile la profittabilità aggiustata per il rischio, e cogliendo le opportunità di crescita nell’Europa
Centro-Orientale. Gli importanti risultati raggiunti in aree di business quali Project & Commodity Finance, Financial Sponsor
Solutions e Capital Markets danno chiara evidenza dei risultati raggiunti attraverso il nuovo orientamento strategico. In prospettiva,
all’interno del progetto ONE4C e allo scopo di innalzare ulteriormente il servizio al cliente, la definizione di clientela corporate target
prevederà l’innalzamento della soglia di fatturato di riferimento da 3 a 50 milioni di euro. Ciò faciliterà un migliore sfruttamento del
potenziale rappresentato dalle competenze distintive di prodotto esistenti all’interno di CIB.
Performance finanziaria
Nonostante il contesto economico sia ancora instabile, CIB
registra nel primo semestre del 2010 un risultato di gestione
pari a 3.404 milioni, in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente (-10% a/a). Tale trend si riflette anche sull’andamento
trimestrale, con il secondo trimestre del 2010 in flessione
(-14,6% t/t) rispetto al primo trimestre del 2010.
Il margine di intermediazione è pari a 5.209 milioni, in calo del
5,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-9% t/t).
Tale risultato è essenzialmente guidato dalla significativa flessione
del margine d’interesse, in parte mitigata dal buon andamento del
margine commissionale e dei proventi da attività di negoziazione.
Il margine di interesse è pari a 3.571 milioni nel primo semestre
del 2010, in netto calo rispetto allo stesso periodo dell’anno
(milioni di €)
Conto Economico
2010
2009
VARIAZIONE
%
2° TRIM
1° TRIM
VARIAZIONE
% SU
1° TRIM ‘10
5.209
5.523
- 5,7%
2.482
2.727
- 9,0%
3.104
522
4.687
(1.804)
3.404
(1.787)
1.637
248
5.275
(1.740)
3.783
(2.169)
1.223
+ 110,7%
- 11,2%
+ 3,7%
- 10,0%
- 17,6%
+ 33,9%
98
2.384
(913)
1.568
(805)
761
424
2.303
(891)
1.836
(981)
876
- 76,8%
+ 3,5%
+ 2,5%
- 14,6%
- 18,0%
- 13,1%
506
2.598
(874)
2.230
(1.378)
543
1° SEMESTRE
CORPORATE & INVESTMENT BANKING
Margine di intermediazione
di cui ricavi:
da attività di negoziazione
da attività non di negoziazione
Costi operativi
Risultato di gestione
Rettifiche nette su crediti
Utile lordo operatività corrente
44
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
2010
2009
2° TRIM
precedente (-19% a/a) ma con evidenti segnali di ripresa
nell’andamento t/t. Nel secondo trimestre del 2010, infatti, la
performance ha registrato un incremento del 6,2% rispetto al
trimestre precedente beneficiando sia della crescita dei volumi che
di uno scenario dei tassi d’interesse in lieve miglioramento.
Le rettifiche nette su crediti e su accantonamenti sono in calo
del 17,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del
18% t/t. L’andamento riflette un contesto creditizio in miglioramento
in Austria e Germania.
I profitti da investimenti si attestano nel primo semestre del 2010 a
55 milioni, di cui 35 milioni nel primo trimestre del 2010 e 20 milioni nel
secondo trimestre del 2010. L’andamento risulta quindi particolarmente
positivo a/a, dove i segnali di ripresa sono ancora più evidenti rispetto alle
forti perdite registrate nel primo semestre del 2009.
I costi operativi nel primo semestre del 2010 si attestano a
1.804 milioni, in crescita del 3,7% rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente e del 2,5% t/t. Tale aumento si registra
tra le spese per il personale (+8,2% a/a), seppur l’andamento
veda un’inversione tra il secondo e il primo trimestre del 2010
(-1,2% t/t) coerentemente con l’evoluzione degli FTE. In leggera
diminuzione anche le spese amministrative che si attestano a
-0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (ma in
crescita del 5,7% t/t). La dinamica a/a dei costi operativi riflette
l’aumento della componente variabile retributiva coerentemente
con il migliore risultato di gestione del primo trimestre 2010
rispetto allo stesso periodo del 2009.
Alla luce di una migliorata performance dell’attività di negoziazione,
di un più elevato contributo del margine commissionale e profitti da
investimenti, nonchè di un continuo miglioramento delle rettifiche
su crediti e su accantonamenti, CIB nel primo semestre 2010
ha conseguito un utile lordo dell’operatività corrente pari a
1.637 milioni, in crescita di 414 milioni rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente.
(milioni di €)
Stato Patrimoniale
CONSISTENZE AL
CORPORATE & INVESTMENT BANKING
Crediti verso clientela
Raccolta da clientela (incluso titoli)
Totale RWA
RWA per rischio di credito
VARIAZIONE SU DIC ‘09
30.06.2010
31.03.2010
31.12.2009
ASSOLUTA
%
293.028
172.047
266.760
244.731
291.964
187.012
266.117
247.288
294.980
149.943
265.756
246.449
-1.952
22.104
1.004
-1.719
- 0,7%
+ 14,7%
+ 0,4%
- 0,7%
(milioni di €)
Totale Prestiti e Depositi per Paese
CREDITI VERSO CLIENTELA
CORPORATE & INVESTMENT BANKING
Italia
Germania
Austria
Polonia
Prestiti e Depositi infragruppo tra Paesi
Totale
30.06.2010
31.12.2009
VARIAZIONE
%
141.277
101.375
46.451
11.018
(7.093)
293.028
142.607
104.109
44.458
10.919
(7.114)
294.980
- 0,9%
- 2,6%
+ 4,5%
+ 0,9%
- 0,3%
- 0,7%
DEBITI VERSO CLIENTELA E TITOLI
30.06.2010
31.12.2009
VARIAZIONE
%
69.980
66.055
25.406
11.062
(457)
172.047
48.919
64.799
26.197
10.585
(558)
149.943
+ 43,1%
+ 1,9%
- 3,0%
+ 4,5%
- 18,1%
+ 14,7%
Principali Indicatori
1° SEMESTRE
CORPORATE & INVESTMENT BANKING
EVA (milioni di €)
Capitale assorbito (milioni di €)
RARORAC
Margine Intermediazione/RWA (media)
Cost/income
Costo del rischio
VARIAZIONE
2010
2009
ASSOLUTA
%
108
19.023
1,14%
3,91%
34,6%
1,22%
85
19.818
0,86%
3,78%
31,5%
1,31%
23
-795
28pb
14pb
313pb
-9pb
+ 27,1%
- 4,0%
Personale
DATI AL
CORPORATE & INVESTMENT BANKING
Dipendenti (numero "Full time equivalent") 100%
Dipendenti (numero "Full time equivalent") proporzionale
VARIAZIONE SU DIC ‘09
30.06.2010
31.03.2010
31.12.2009
ASSOLUTA
%
15.841
15.820
15.911
15.892
16.320
16.302
-480
-482
- 2,9%
- 3,0%
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
45
Relazione intermedia sulla gestione
Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE)
Corporate & Investment Banking (CIB) (SEGUE)
I crediti verso la clientela registrano un’inversione di tendenza con
volumi in crescita dello 0,4% t/t, dopo una lieve flessione nel primo
trimestre del 2010.
Supply Chain Finance, Trade Finance, per le attività complesse di
Structured Trade & Export Finance e, infine, per Global Securities
Services;
La raccolta da clientela risulta, invece, in aumento del 14,7%
rispetto a fine periodo del 2009 (grazie alla crescita dei volumi di
raccolta in Italia, +43,1% da fine periodo 2009), ma in diminuzione
del 8% nel confronto t/t.
• Leasing: responsabile del coordinamento di tutte le attività di
strutturazione, pricing e vendita dei prodotti di leasing all’interno
del Gruppo, dotato di un proprio Network distributivo operante in
stretta cooperazione con i Network bancari.
I risk weighted assets sono in leggero aumento rispetto a fine
2009, ma rimangono pressochè stabili rispetto al primo trimestre del
2010.
La copertura integrale del portafoglio di attività di CIB da parte
delle quattro Product Line dedicate consente l’attribuzione a
ciascuna di esse della quota parte di competenza dell’intero
Conto Economico e alcune poste dello Stato Patrimoniale
gestionale di CIB, consentendo così un più completo ed efficace
governo del valore generato dalle singole componenti di prodotto
e servizio offerto.
Il cost/income per CIB si attesta a 34,6% nel primo semestre del
2010, in aumento rispetto al primo semestre del 2009.
Il costo del rischio si attesta nel primo semestre del 2010 a 1,22%,
in riduzione di 9 punti base rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente grazie al continuo miglioramento delle rettifiche su crediti
e su accantonamenti.
Risultati e iniziative per area geografica
Network Italy
L’andamento degli FTE (Full Time Equivalent) è in netto calo rispetto
al dato di chiusura del 2009 (-3,0%), seppur la flessione registrata
principalmente nel primo trimestre del 2010 risulti in rallentamento
nel secondo trimestre del 2010.
Linee di business per attività,
area geografica, società
Il modello organizzativo di CIB è basato su una struttura matriciale
con una chiara separazione delle competenze di carattere
commerciale, rappresentate dalle reti distributive presenti nei
mercati di riferimento (Network Italia, Network Germania,
Network Austria, Network Polonia e Financial Institution Group)
dalle competenze di prodotto. Quest’ultime sono accentrate nelle
Product Line, responsabili per l’intera gamma di prodotti offerta da
CIB. Esse sono:
• Financing & Advisory (F&A): centro di competenza e di
eccellenza per tutte le attività di business relative al credito e
di consulenza alle imprese e alla clientela istituzionale a livello
di Gruppo, con una gamma di offerta che si estende ai prodotti
piú sofisticati quali Corporate Finance & Advisory, Sindacazioni,
Leveraged Buy-Out, Project & Commodity Finance, Real Estate
Financing, Shipping Finance e Principal Investments;
• Markets: centro di competenza per i prodotti e attività connesse ai
mercati Rates, FX, Equities, Capital Markets e Credit;
• Global Transaction Banking (GTB): centro di competenza
ed eccellenza per i prodotti di Cash Management & eBanking,
46
Coerentemente con il modello di business di CIB, nel primo
semestre 2010 è stata data concreta attuazione al progetto
di riarticolazione di ognuno dei cinque Mercati in cui la banca
è territorialmente divisa, su due canali di presidio finalizzati al
coordinamento commerciale delle azioni indirizzate alla clientela
SME (Small & Medium Enterprise) e CIB (Corporate & Investment
Banking), consentendo un più efficace governo commerciale,
garantendo nel contempo lo sviluppo e la stabilità della relazione
con il cliente.
Il primo semestre si chiude con ricavi in linea con lo stesso periodo
dell’anno precedente, come conseguenza del calo della componente
finanziaria principalmente influenzata dalla riduzione dei volumi di
impiego a seguito delle azioni di de-leverage intraprese, minore
domanda di credito e da minori spread sulla raccolta dovuti
all’andamento non favorevole dei tassi di interesse.
Crescono invece i margini commissionali, in aumento del 42% a/a,
trainati dai ricavi legati alle attività di Trade Finance, grazie alla
ripresa delle attività di import/export, dai buoni risultati del network
F&A e grazie a un’attenta attività di selezione e valutazione, sotto
il profilo rischio-rendimento, dei progetti di investimento presentati
dalle aziende e all’intermediazione dei principali deal del mercato
domestico. Significativo anche il ruolo della componente legata alle
attività di Markets.
Nel corso del semestre sono stati avviati una serie di interventi per
rispondere alle esigenze poste da due principali obiettivi identificabili
nel sostegno alla ripresa e nel recupero delle quote di mercato.
L’efficacia delle azioni intraprese è riflessa nell’andamento trimestrale
degli impieghi che evidenzia un recupero delle quote di mercato da
inizio anno.
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Network Germany
La performance commerciale del business CIB in Germania riflette
da un lato gli impatti che la crisi economico-finanziaria ha avuto
sulle attività delle imprese, evidenti nella minor domanda di credito,
e dall’altro la risposta posta in essere dalla Banca, che riafferma
la centralità del proprio ruolo di supporto allo sviluppo economicoindustriale sottolineando la centralità della clientela, pur mantenendo
elevata l’attenzione alla qualità dell’attivo e alla redditività aggiustata
per il rischio.
In questo senso, grazie all’attività di re-pricing intrapresa, che
compensa la diminuzione complessiva dei volumi sia di impiego
che di raccolta, nonchè un contesto di tassi di interesse non
favorevole, il margine di interesse mostra un andamento in linea
con quello dell’anno precedente. Il gettito commissionale segna
un risultato in miglioramento del 20% a/a in virtù della maggior
focalizzazione dello sforzo commerciale su prodotti a elevato valore
aggiunto.
Con la finalità di rafforzare sempre più il rapporto con la propria
clientela e comprenderne al meglio i fabbisogni finanziari e le
tipologie di rischio connesse, sono stati attivati industry knowledge
workshop mediante i quali i gestori di relazioni sono in grado
di acquisire una conoscenza più accurata e specialistica delle
determinanti delle performance aziendali per settore industriale.
Sono inoltre in grado di veicolare con maggiore efficacia l’offerta di
servizi a elevato valore aggiunto (es. servizi di advisory e prodotti
di capital markets). Per sfruttare al meglio le potenzialità offerte
dal nuovo assetto organizzativo, sono stati attivati gruppi di lavoro
al fine di migliorare il livello di integrazione fra Product Line e rete
commerciale, con l’obiettivo ultimo di favorire l’allinemento delle
caratteristiche dei prodotti e servizi offerti agli effettivi fabbisogni
della clientela.
Network Austria
In un contesto di mercati deboli con una ripresa ancora incerta e una
forte pressione competitiva, il Network Austria ha chiuso i ricavi del
primo semestre con un livello pari a quello registrato nello stesso
periodo dell’anno precedente.
Nonostante la diminuzione generalizzata dei volumi di impiego
e il permanere dei tassi di interesse su livelli ancora contenuti,
la politica di re-pricing intrapresa, gli interventi di ottimizzazione
del portafoglio in ottica rischio-rendimento e l’elevata attenzione
commerciale su prodotti a elevata contribuzione commissionale
hanno contribuito alla sostanziale tenuta dei ricavi. In particolare
si segnala la positiva performance registrata dell’area di F&A,
cresciuta del 10% rispetto all’anno precedente, grazie anche
ai buoni risultati registrati nei segmenti Large, Multinational nel
settore Pubblico e alla maggiore focalizzazione su prodotti a elevato
valore aggiunto.
Con il duplice scopo di arricchire sempre più la relazione con
la clientela di contenuti di advisory e di coadiuvare la rete
commerciale nella comprensione dei fabbisogni finanziari e dei
rischi della stessa sono stati creati e implementati nuovi strumenti
di supporto all’analisi finanziaria, tra cui il Working Capital Check o
“VerschuldungsKapazitätsRechner”, attraverso il quale il gestore è
in grado di individuare anticipatamente possibili elementi di criticità
nella posizione finanziaria corrente del cliente e definire, di concerto
con lo stesso, opportuni piani di azione.
Nel corso del semestre è stata inoltre avviata una inziativa
“AufschwungKredit” (“EconomicRevivalLoan”) volta a supportare
quei clienti che pur avendo un temporaneo peggioramento
del rating hanno mantenuto la quota del proprio mercato di
riferimento.
Network Poland
(Peako Leasing e Pekao Factoring sono escluse)
I risultati del semestre sono indicativi dell’indirizzo strategico
della Banca, da un lato teso a ottimizzare il portafoglio in ottica di
minimizzazione del rischio di credito e di assorbimento di capitale, e
dall’altro volto al miglioramento della composizione dei ricavi in ottica
di value creation.
Il primo semestre di CIB Network Poland si chiude in crescita rispetto
all’anno precedente, lasciando dunque intravedere i primi segnali di
ripresa per l’economia del paese.
Lo sviluppo temporale dei ricavi mostra un andamento in linea con
il 2009 mentre si registra un incremento dei volumi di impiego
accompagnati da un contemporaneo contenimento dei rischi e da
una complessiva riduzione dei risk weighted assets.
Si registra una buona crescita dei prestiti plain vanilla e il ruolo
di rilievo svolto dal segmento Real Estate. Da segnalare infine un
aumento degli spread applicati rispetto al primo semestre 2009
grazie alla politica di repricing in atto.
Positivo anche l’andamento dei volumi dei depositi nonostante
la forte riduzione degli spread applicati determinati da una forte
concorrenza del mercato.
Si segnala nel corso del semestre la proficua introduzione di un
nuovo modello di internal fund transfer pricing.
Le iniziative commerciali intraprese, coerentemente con le succitate
linee guida strategiche, hanno come obiettivo primario quello di
cogliere le opportunità legate alla ripresa dell’economia e fanno
prevedere un importante recupero nei risultati nella seconda metà
del 2010.
In questa ottica si segnala un maggiore focus sul settore pubblico
per cui si attende una crescita favorita dalle misure di sostegno
messe in atto dall’Unione Europea a favore del Governo Polacco,
l’introduzione nel corso del semestre di una nuova piattaforma
elettronica per FX & Derivatives, e il continuo aggiornamento
dell’offerta di prodotti e servizi in ambito transaction banking.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
47
Relazione intermedia sulla gestione
Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE)
Corporate & Investment Banking (CIB) (SEGUE)
Risultati e iniziative per attività
Financing & Advisory
Coerentemente con gli obiettivi di medio termine di CIB, volti a
mantenere il servizio al cliente su livelli di eccellenza e ad assicurare
una più elevata profittabilità degli impieghi, è stato avviato nel corso
del semestre il processo di cambiamento dell’area F&A. La maggiore
enfasi posta nella gestione integrata del portafoglio impieghi e
nell’ottimizzazione dei ritorni complessivi attraverso attività di crosse up-selling ha iniziato a dare i primi effetti positivi già nel primo
semestre dell’anno.
In linea con le aspettative e nonostante un contesto di mercato
ancora debole, i ricavi del primo semestre si chiudono con un
progresso del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
confermando il successo della strategia commerciale avviata.
Si rileva una forte crescita dei margini commissionali grazie
all’attività svolta dalle aree di Financial Sponsors Solutions e di
Leverage Finance che ha permesso al Gruppo di essere presente
nelle principali transazioni chiuse nel semestre, e anche al
positivo andamento del Project & Commodity Finance con risultati
particolarmente soddisfacenti sul mercato italiano.
La componente finanziaria subisce una diminuzione dettata
principalmente da una contrazione dei volumi per una minore
domanda da parte delle imprese. Da inizio anno una moderata
ripresa della quota di mercato con particolare riferimento al mercato
italiano che dal secondo trimestre dell’anno invia i primi segnali di
una, seppure debole, inversione di tendenza.
Sotto il profilo della gestione del rischio, prosegue la graduale
riduzione del costo del rischio del credito, principalmente favorita
dal contributo della Germania. La rinnovata focalizzazione da parte
di F&A verso l’obiettivo della creazione di valore, si è, da ultimo,
manifestata attraverso una significativa crescita del rapporto tra ricavi
e attività ponderate per il rischio.
• ottimizzazione dell’uso del capitale, attraverso la gestione accentrata
dei rischi, la preferenza allo svolgimento di business con basso
assorbimento di capitale e la mitigazione dei rischi già in essere;
• incremento della produttività interna, attraverso l’allineamento
dei sistemi IT alle esigenze del business, la riduzione del gap
rispetto alle infrastrutture in uso presso i principali concorrenti,
l’ottimizzazione dell’organico (generale riduzione degli FTE
con mirate assunzioni di personale altamente qualificato) e il
consolidamento dei rischi dell’attività di trading in due hub, Londra
e Monaco, onde garantirne una migliore visione d’insieme e un
maggiore controllo.
Nel primo semestre del 2010, l’attività di Markets è stata influenzata
dalle tensioni nei mercati finanziari generate dai timori sulla solvibilità
di alcuni paesi dell’area euro. Dopo un avvio positivo nei primi
mesi dell’anno, nel secondo trimestre i mercati hanno registrato
un aumento significativo dell’avversione al rischio da parte degli
investitori, con un aumento della volatilità nei mercati azionari e
delle valute e un generalizzato allargamento degli spread sui titoli
obbligazionari. Tale contesto sfavorevole ha causato una significativa
riduzione dei volumi di attività sui mercati di capitale da parte della
clientela. Grazie al proprio modello di business, la performance di
Markets nel semestre è stata comunque positiva. Rispetto allo stesso
periodo dell’anno precedente, caratterizzato da condizioni di mercato
eccezionalmente favorevoli, la riduzione dei ricavi è limitata al 19%.
Inoltre dopo le azioni di de-risking intraprese a partire dal quarto
trimestre del 2008 e protrattesi per tutto il 2009, il profilo di rischio
di Markets è rimasto sostanzialmente stabile nel corso del 2010
nonostante il deterioramento delle condizioni di mercato registrate
nel secondo trimestre. Di conseguenza, in confronto al primo
semestre del 2009 i risk weighted assets si sono ridotti di circa il
10%, lasciando invariato il rapporto ricavi su risk weighted assets.
In termini di linee di business, Fixed Income & Currencies, ha registrato
una riduzione di circa il 19% nei ricavi rispetto al primo semestre 2009,
penalizzata soprattutto nelle attività di Rates e FX e un parziale recupero
della performance del business legato ai mercati del credito.
Markets
All’interno del Gruppo, Markets rappresenta il centro di competenza
per tutte le attività connesse ai mercati finanziari, nonché il canale di
accesso preferenziale ai mercati stessi per UniCredit.
Rispetto al primo semestre 2009, la performance di Equities è
peggiorata del 10%, penalizzata soprattutto dai risultati del secondo
trimestre del 2010.
Coerentemente con la proposizione di rafforzare la propria presenza
come uno dei principali player europei, Markets ha avviato una serie di
iniziative strategiche volte a creare un business sostenibile, focalizzato
sul cliente e capace di generare un flusso stabile di ricavi per il Gruppo,
mantenendo sotto controllo il relativo profilo di rischio e di costo.
Nonostante la riduzione dei ricavi rispetto all’anno precedente
(-21%), in linea con l’andamento del mercato, Capital Markets
è riuscita a migliorare la propria quota di mercato nei paesi di
riferimento del Gruppo sia in Debt Capital Markets sia in Equity
Capital Markets, con importanti mandati eseguiti nel primo semestre,
con clienti quali, tra gli altri, la Repubblica Italiana, Tauron Polska
Energia (secondo principale produttore di energia in Polonia), Cez
(tra le principali società di servizi nell’Europa centrale e del sud-est) e
Mol (società petrolifera ungherese).
In particolare, tre sono le macro linee guida individuate:
• pieno sfruttamento dell’estesa base di clientela del Gruppo,
migliorando il market share nei mercati e prodotti core;
48
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Global Transaction Banking (GTB)
Leasing
Coniugando la profonda conoscenza dei mercati domestici
all’esperienza maturata quale banca internazionale in tutti gli
aspetti legati al transaction banking, la Product Line GTB offre
un set completo di prodotti e servizi nell’ambito dei pagamenti,
dell’electronic-banking, del trade finance, del supply chain
financing, dei finanziamenti alle esportazioni e dei servizi di banca
depositaria in Europa centro-orientale. Rientrano nel perimetro GTB
le attività concernenti la gestione dei depositi a vista e di tenuta
conto. I prodotti GTB svolgono un ruolo centrale nella strategia
commerciale di CIB, poiché consentono di migliorare la composizione
e la sostenibilità dei ricavi, contenendo nel contempo i livelli di
assorbimento di capitale. In questo senso proseguono gli investimenti
finalizzati all’aggiornamento e sviluppo delle piattaforme tecnologiche,
al rafforzamento delle strutture di specialisti prodotto, allo scopo di
sfruttare a pieno le economie di scala che caratterizzano il business,
cogliendo in parallelo il potenziale offerto dalla presenza capillare del
Gruppo nell’Europa Centro Orientale e derivante dal riallineamento
dell’inserimento (share of wallet) relativo a prodotti GTB a quello
relativo a prodotti di impiego plain vanilla.
La Product Line Leasing ha proseguito l’impegno volto a
massimizzare la cooperazione con le banche dei singoli paesi, anche
attraverso la revisione e razionalizzazione dei modelli distributivi
sempre più orientati alla multicanalità per sfruttare al massimo le
sinergie interne al Gruppo e aumentare efficacia ed efficienza della
forza vendita. In continuo miglioramento l’incidenza del canale
bancario in termini di nuovi volumi erogati (+35% rispetto al primo
semestre del 2009) con conseguente incremento della sua quota sul
totale del nuovo business (28% a giugno 2010 da 23% nello stesso
periodo del 2009).
Nonostante il contesto di mercato resti penalizzato dai bassi tassi
di interesse e dagli effetti di lungo periodo derivanti dall’entrata
in vigore di SEPA e della direttiva PSD sui servizi di pagamento,
le azioni commerciali poste in essere con l’obiettivo di sfruttare in
maniera selettiva le potenzialità di cross-selling e up-selling offerte
dalla clientela esistente anche attraverso l’upgrading di servizi e
piattaforme, ampliare la base di raccolta e cogliere le opportunità di
espansione del business nelle economie emergenti, hanno consentito
alla Product Line GTB di sfruttare al meglio la lenta ma stabile ripresa
economica in corso.
Allo stesso tempo, si è mantenuta alta l’attenzione verso le politiche
di pricing in coerenza con l’orientamento alla creazione di valore
rispetto all’obiettivo di crescita dei volumi (“from volume to value”)
perseguito già nel corso del 2009. Da questo punto di vista si
osserva una buona tenuta del margine sui volumi di impiego il cui
andamento è anche frutto dei buoni risultati in termini di politiche di
diversificazione del funding che hanno comportato una riduzione del
relativo costo. In merito si rileva che a giugno 2010 sono stati firmati
2 miliardi di impiego con le “supranational”.
Come conseguenza delle politiche adottate nella prima metà del
2010 si osserva un’evoluzione positiva del margine d’interesse della
Product Line Leasing (+7,5% a/a), mentre la componente noninterest registra una riduzione in larga misura imputabile ai minori
ricavi da pagamenti anticipati.
Nel complesso i ricavi del Leasing mostrano un progresso rispetto
al trimestre precedente e una sostanziale stabilità semestre su
semestre.
Sebbene rispetto al semestre precedente si osservi una riduzione dei
ricavi complessivi (-10% a/a), in larga misura dovuta al minore gettito
da giorni valuta per effetto della direttiva PSD e ai minori margini
su depositi a vista dovuti ai bassi tassi di interesse, l’andamento
trimestrale dei ricavi continua a evidenziare segni di moderata
crescita, da considerarsi nel complesso soddisfacenti, tenuto anche
conto degli effetti di stagionalità nel primo trimestre dei ricavi legati
alle garanzie.
In questo ambito si segnala l’andamento positivo dei volumi dei
depositi a vista, importante in relazione alle aspettative di rialzo dei
tassi di interesse, una buona crescita delle garanzie estere, e il netto
miglioramento dei risultati delle attività di Structured Trade and Export
Finance legato a importanti transazioni portate a termine in Italia e
Germania. Perfomance soddisfacenti si registrano anche nell’area
Securities Services.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
49
Relazione intermedia sulla gestione
Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE)
Private Banking
Introduzione
L’attività della Business Unit Private Banking si rivolge principalmente alla clientela privata con disponibilità finanziarie medio-alte,
fornendo servizi di consulenza e soluzioni per la gestione del patrimonio con un approccio a 360 gradi. La Business Unit opera
tramite una rete di circa 1.300 private bankers dislocati in oltre 250 filiali sul territorio nei quattro principali paesi (Italia, Germania,
Austria e Polonia), cui si affianca una presenza selettiva in alcune piazze europee (Svizzera, Lussemburgo e San Marino).
Performance finanziaria
Il primo semestre del 2010 è stato caratterizzato da una certa turbolenza
sui mercati finanziari a causa dei timori sulla sostenibilità del debito
pubblico soprattutto in Grecia, ma anche in Spagna, Portogallo ed Irlanda.
La flessione degli indici di borsa è stata più marcata nei paesi dell’area
mediterranea e più contenuta in Germania: a titolo esemplificativo, al
30 giugno 2010, in Germania l’indice DAX risultava in crescita dello
0,1% rispetto a dicembre 2009, mentre in Austria l’ATX risultava in calo
dell’8,7% ed in Italia l’FTSE MIB perdeva ben il 16,9%.
Al 30 giugno 2010 il totale delle attività finanziarie gestite
e amministrate dalla Business Unit è pari a 140,1 miliardi, in
riduzione del 2% rispetto al 31 dicembre 2009 proforma1.
(miliardi di €)
Attività finanziarie totali
CONSISTENZE AL
PRIVATE BANKING
Attività Totali
Attività Ordinarie
Attività in gestione
Attività in amministrazione
Depositi (incl. PCT)
Altre attività
Al netto delle componenti straordinarie2, le attività finanziarie al 30 giugno
2010 superano di poco i 109 miliardi, con un calo di 1,9 miliardi (-1,7%)
rispetto al dato di fine 2009 proforma1. L’andamento ha risentito sia di un
effetto performance negativo di mezzo miliardo circa, sia di una raccolta
netta3 negativa nel semestre per 1,4 miliardi. Il risultato di quest’ultima
è stato largamente determinato da oltre 3 miliardi di deflussi sui depositi,
anche a seguito della forte pressione concorrenziale sulle condizioni
offerte alla clientela, cui si contrappongono, a parziale compensazione, i
soddisfacenti risultati commerciali ottenuti sul fronte della raccolta netta
gestita, con flussi netti positivi per 2,3 miliardi nel semestre, di cui oltre
1,8 miliardi in Italia.
Di conseguenza la composizione delle attività finanziarie3 al
30 giugno 2010 mostra una sensibile riallocazione a favore della raccolta
gestita che si attesta al 34,6% del totale delle masse (dal 31,5% al
31 dicembre 2009) a fronte di una ridotta incidenza dei depositi (pronti
contro termine inclusi) che scendono al 20,8% (dal 23,7% di fine 2009);
sostanzialmente stabile il peso della raccolta amministrata.
Dal punto di vista della performance reddituale4, il risultato di
gestione della Business Unit Private Banking nel primo semestre
2010 è pari a 135 milioni, in calo del 25% rispetto all’analogo
VARIAZIONE SU DIC ‘09
30.06.2010
31.12.2009
ASSOLUTA
%
140,1
109,1
37,8
48,6
22,7
0,1
143,0
111,0
35,0
49,7
26,3
0,1
-2,9
-1,9
+2,8
-1,1
-3,6
..
-2,0%
-1,7%
8,1%
-2,2%
-13,7%
..
periodo dell’esercizio precedente, nel quale le condizioni di mercato,
specie in termini di tassi di interesse, erano sensibilmente differenti.
Composizione attività finanziarie3
al 30 giugno 2010 (%)
0,1
20,8
34,6
Attività in gestione
Attività in amministrazione
Depositi (inc. PCT)
Altre attività
44,5
Il margine d’intermediazione, pari a 420 milioni, risulta in calo del
9,1% a/a; nel dettaglio:
• il margine di interesse registra una significativa flessione
(-39,4% a/a), sia per una riduzione dei volumi (i depositi da
clientela al 30 giugno 2010 erano pari a 24 miliardi contro i
1. Il dato delle attività finanziarie al 31.12.2009 è stato preformato rispetto a quanto pubblicato nella Relazione Trimestrale al 31.3.2010 per il trasferimento di clientela con la Business Area Retail in Germania
(5 miliardi circa) e la divisionalizzazione della Polonia (2 miliardi circa).
2. Si intendono straordinarie quelle operazioni che, a causa della loro natura, grande dimensione e bassa o nulla redditività, non sono riconducibili all’attività tipica (principalmente masse di clientela istituzionale
e partecipazioni azionarie di clienti imprenditori).
3. Escluse le operazioni straordinarie.
4. I dati dei periodi precedenti pubblicati nel primo trimestre 2010 sono stati preformati per il trasferimento di clientela con la Business Area Retail in Germania e la divisionalizzazione della Polonia.
50
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Conto Economico
(milioni di €)
PRIVATE BANKING
2010
2009
VARIAZIONE
%
2° TRIM
1° TRIM
VARIAZIONE
% SU
1° TRIM ‘10
Margine di intermediazione
Costi operativi
Risultato di gestione
Utile lordo operatività corrente
420
(286)
135
129
462
(282)
181
168
- 9,1%
+ 1,4%
- 25,4%
- 23,0%
205
(143)
62
59
215
(142)
73
70
- 4,6%
+ 0,9%
- 15,2%
- 15,6%
1° SEMESTRE
2010
2009
2° TRIM
238
(139)
100
91
Principali Indicatori
1° SEMESTRE
PRIVATE BANKING
EVA (milioni di €)
Capitale assorbito (milioni di €)
RARORAC
ROA, pb (*)
Cost/income
Costi operativi/Totale attività finanziarie (**)
VARIAZIONE
2010
2009
ASSOLUTA
%
67
374
35,82%
76pb
68,0%
52pb
101
331
60,84%
90pb
60,9%
55pb
-34
43
n.s.
-14pb
n.s.
-3pb
- 33,5%
+ 13,0%
(*) Margine di intermediazione/totale attività finanziarie medie al netto delle operazioni straordinarie.
(**) Costi operativi/totale attività finanziarie medie al netto delle operazioni straordinarie.
Personale
DATI AL
PRIVATE BANKING
Dipendenti (numero “Full time equivalent”)
VARIAZIONE SU DIC ‘09
30.06.2010
31.03.2010
31.12.2009
ASSOLUTA
%
3.062
3.109
3.112
-50
- 1,6%
27,3 miliardi del 30 giugno 2009), sia per una contrazione degli
spread, entrambi conseguenze di una decisa riduzione dei tassi
di mercato e di una forte pressione concorrenziale;
• crescita a doppia cifra, invece, per i proventi da intermediazione
e diversi (+10,5% a/a), trainati da un incremento delle commissioni
nette dell’11,6% a/a, grazie alla buona dinamica dei prodotti del
risparmio gestito, sia in termini di commissioni upfront che in termini
di quelle ricorrenti, nonchè alle maggiori commissioni per servizi
fiduciari a seguito del provvedimento sul rimpatrio di capitali in Italia.
I costi operativi ammontano a 286 milioni; la loro lieve crescita
(+1,4% a/a) è interamente attribuibile alle maggiori spese per il
personale (+3,7% a/a), essenzialmente a causa di una maggiore
incidenza della componente variabile (il primo semestre 2009 aveva
anche beneficiato di rilasci di accantonamenti relativi al bonus 2008) ed
al primo consolidamento di Schoellerinvest KAG in Austria; le altre spese
amministrative risultano, invece, in leggera contrazione (-1,4% a/a).
A causa della riduzione dei ricavi, il cost/income ratio al 30 giugno
2010 cresce al 68,0% rispetto al 60,9% dello stesso periodo
dell’anno precedente.
L’utile lordo dell’operatività corrente si attesta a 129 milioni, in flessione
del 23,0% rispetto al primo semestre 2009, nonostante la sensibile
riduzione di rettifiche su crediti e accantonamenti per rischi ed oneri,
complessivamente più che dimezzati rispetto al periodo precedente.
Linee di business per attività,
area geografica, società
La Business Unit si articola in 5 linee di attività: PB Italia (inclusa
anche San Marino), PB Germania, PB Austria, PB Polonia e
PB International, alla quale sono attribuite le unità operanti in
Svizzera e Lussemburgo.
Si evidenziano di seguito i principali dati per ciascuna di esse.
Contributo per Paese al 30 giugno 20105 (%)
2,3
6,8
2,3
5,9
2,4
17,9
18,1
17,3
28,0
26,2
45,0
47,5
39,8
Margine
di intermediazione
Costi
operativi
Risultato
di gestione
8,7
Polonia
International
Austria
Germania
Italia
31,7
5. Esclusi i costi delle strutture di govenance della Holding.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
51
Relazione intermedia sulla gestione
Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE)
Private Banking (SEGUE)
Le attività finanziarie totali del Private Banking Italia sono pari a
77,9 miliardi. Quelle ordinarie, pari a 61,1 miliardi al
30 giugno, risultano in lieve flessione rispetto al dato di inizio
anno (-0.4%). Il segno negativo della raccolta netta ordinaria, pari
a -0,2 miliardi nel semestre, è interamente attribuibile al risultato
della Banca Agricola Commerciale di San Marino, quale effetto
del prolungamento del provvedimento sullo “scudo fiscale” e del
perdurare della crisi finanziaria della piazza.
UniCredit Private Banking ha registrato invece una raccolta netta
lievemente positiva (+23 milioni), caratterizzata da una significativa
ricomposizione dei portafogli della clientela verso la raccolta gestita
(+1,8 miliardi) a fronte di un calo nella raccolta diretta (-1,6
miliardi) ed in quella amministrata (-0.2 miliardi). Sotto il profilo
economico, il risultato di gestione del primo semestre 2010 è pari
a 58 milioni, in calo del 36% circa rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente. Tale flessione è da attribuirsi principalmente
alla dinamica dei ricavi (-13,3% a/a), dove l’eccellente andamento
delle commissioni nette (+20,4% a/a) ha solo parzialmente
compensato il significativo calo del margine di interesse, più che
dimezzatosi a causa dello scenario dei tassi di interesse e dei
minori volumi di depositi. Il cost/income sale quindi al 69,1% dal
58,4% del primo semestre 2009. UniCredit Private Banking chiude
il semestre con un utile netto civilistico di 41 milioni.
In Germania, nell’ultimo mese del semestre, ha avuto luogo una
delle tappe rilevanti nell’ambito del progetto di Gruppo denominato
“Insieme per i Clienti”, che ha comportato la riallocazione di alcuni
clienti fra la BU Private Banking e la Business Area Retail sulla
base del modello di servizio più adeguato alle diverse esigenze. Il
saldo netto ha portato maggiori masse per la BU Private Banking
per circa 5 miliardi. Al fine di garantire confronti omogenei i dati
relativi ai periodi precedenti di masse e di conto economico sono
stati proformati in coerenza con il nuovo perimetro di clientela.
Il Private Banking Germania chiude quindi il primo semestre 2010
con 30,3 miliardi di attività finanziarie totali, di cui 27,6 miliardi di
componente ordinaria; quest’ultima risulta in flessione del 3,2%
rispetto al 31 dicembre 2009 proforma. La raccolta netta ordinaria
è negativa nel periodo per 0,8 miliardi, con deflussi significativi sui
depositi (-0,9 miliardi) e di minore entità sull’amministrato (-0,1
miliardi) a fronte di una raccolta positiva nel comparto del risparmio
gestito per 0,2 miliardi. Dal lato reddituale, il risultato di gestione
si attesta a 49 milioni, con un andamento in riduzione del 20,7%
a/a, determinato essenzialmente dal trend negativo del margine
di interesse (-28,6% a/a); le commissioni nette sono in linea con
l’analogo periodo dell’esercizio precedente, mentre il risparmio
operato sia nelle spese del personale sia nelle altre componenti ha
portato ad una sensibile riduzione dei costi operativi (-7% a/a).
Il cost/income di periodo è pari a 60,2%, in salita rispetto al 56,3%
del primo semestre 2009.
52
Nel Private Banking Austria il totale delle attività finanziare al
30 giugno 2010 si attesta a 16,4 miliardi; la componente ordinaria,
pari a 14,3 miliardi, presenta un calo del 1,7% sul dato di inizio
anno, determinato principalmente da un effetto performance
negativo di 0,2 miliardi. La raccolta netta ordinaria del semestre
è marginalmente negativa, con flussi positivi sulla componente
gestita per 0,1 miliardi e deflussi nelle altre componenti. Il risultato
di gestione si attesta a 22 milioni, in aumento del 7,3% a/a grazie
alla dinamica dei ricavi (+5,6% a/a), trainati dal buon andamento
dei proventi di intermediazione e diversi (+27,7% a/a); tale risultato
è eroso in parte dai maggiori costi (+4,8% a/a), principalmente
legati alle maggiori risorse di rete resesi necessarie a seguito del
trasferimento di clientela dalla Business Area Retail (avvenuta
tra la fine del 2009 e i primi mesi del 2010) ed alla first time
consolidation di Schoellerinvest KAG. Lieve miglioramento nel cost/
income che passa dal 69,3% al 68,8%.
Il Private Banking International al 30 giugno 2010 presenta attività
finanziarie complessive pari a 14,8 miliardi, di cui 4,6 miliardi
ordinarie. Queste ultime registrano un trend decrescente
(-3,4% da inizio anno) generato da una raccolta netta ordinaria
negativa per 0,2 miliardi. Il risultato di gestione del primo semestre
2010 è pari a 11 milioni, in crescita del 18,5% a/a, grazie da un
lato all’incremento dei ricavi (+3% a/a), trainati dallo sviluppo degli
impieghi in Lussemburgo, dall’altro alla riduzione dei costi
(-5,6% a/a), principalmente effetto della riorganizzazione delle
attività realizzata nel corso del 2009.
In Polonia le attività finanziare a fine giugno ammontano a
2,1 miliardi, in flessione del 5% a cambi costanti rispetto al
31 dicembre 2009 proforma. La raccolta netta del semestre è
stata complessivamente negativa per 100 milioni, per effetto di
deflussi sui depositi per 165 milioni parzialmente compensati da
65 milioni di raccolta positiva sulla componente gestita. In temini
reddituali il risultato di gestione del periodo è pari a 2,8 milioni, in
calo dell’11,3% a/a a cambi costanti, per effetto dei minori ricavi
(-3,4% a/a) che anche in Polonia risentono, come per la maggior
parte degli altri paesi, di un forte calo del margine di interesse
(-15,6% a/a), non sufficientemente compensato dalla buona
crescita dei proventi di intermediazione e diversi (ammontare simile
in termini percentuali, +15,4% a/a, ma inferiore in termini assoluti).
I costi sono sostanzialmente in linea con quelli del primo semestre
2009, mentre il cost/income cresce dal 67,1% al 69,8%.
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Asset Management
Introduzione
L’Asset Management è nota per il suo marchio Pioneer Investments, la società del Gruppo UniCredit operante in tutto il mondo nel
settore dell’asset management e specializzata nella gestione degli investimenti della clientela.
La Business Line, partner di numerosi istituti finanziari internazionali di primo piano, propone agli investitori una gamma completa
di soluzioni finanziarie innovative, comprendente fondi comuni d’investimento, hedge funds, gestioni patrimoniali, portafogli per
investitori istituzionali e prodotti strutturati.
Nel corso del primo semestre del 2010 il progressivo attenuarsi della crisi finanziaria non ha tuttavia comportato una performance
positiva dei maggiori mercati azionari (le performance hanno registrato andamenti negativi a livello mondiale: S&P -7,5%, Nasdaq
-7,0%, DJ Eurostoxx 50 -13,2%, Nikkei -11,0%) in quanto i progressi evidenziati nel primo trimestre sono stati più che cancellati da
un calo nel secondo trimestre.
Tuttavia, grazie alle vendite nette che l’Asset Management ha fatto registrare nel primo semestre del 2010 ed al positivo impatto
derivante dalla rivalutazione del dollaro sull’euro, il patrimonio gestito risulta in crescita di 9,7 miliardi rispetto all’inizio dell’anno.
Con l’intento di massimizzare la qualità del servizio e fornire alla propria clientela (Retail, Private e Istituzionale) un’elevata
gamma di prodotti di risparmio gestito attraverso i propri canali distributivi, la Capogruppo UniCredit ha dato avvio a un progetto
di revisione strategica del Gruppo Pioneer. Attraverso tale iniziativa UniCredit intende identificare la migliore opzione strategica
che consenta a Pioneer di ottimizzarne il valore sia a vantaggio dei clienti che degli azionisti, nonché migliorarne l’efficienza e
incrementarne le dimensioni.
Performance finanziaria
Nel primo semestre del 2010 l’Asset Management ha registrato
un utile lordo operativo corrente pari a 167 milioni. Rispetto
al primo semestre del 2009 si rileva una crescita di 44
milioni (+35%) principalmente imputabile all’incremento delle
commissioni nette (72 milioni), in parte eroso da un incremento
dei costi del personale (21 milioni) legato ad elementi di natura
non ricorrente. Al netto di tali componenti, i costi operativi del
primo semestre 2010 risultano in linea a quelli del semestre
dell’anno precedente.
Il margine di intermediazione è risultato pari a 411 milioni, in crescita
del 20% rispetto al corrispondente periodo del 2009 principalmente
per effetto dell’incremento delle masse medie gestite, in crescita di
26 miliardi (+17%).
I costi operativi hanno fatto registrare un aumento di 16 milioni
(pari al 7%) principalmente per effetto di minori oneri one-off del
personale registrati nel primo semestre 2009 (il primo semestre
del 2009 ha risentito dell’impatto positivo generato dallo storno
degli accantonamenti per i bonus del 2008 per 21 milioni)
a cui si contrappone una riduzione delle spese amministrative
(6 milioni).
Su base normalizzata, il trend relativo alle spese del personale risulta
sostanzialmente flat.
Le spese amministrative risultano in diminuzione in virtù delle
minori spese legali connesse alla vicenda Madoff ed allo storno di
accantonamenti relativi ad anni precedenti.
Passando al confronto dei dati su base trimestrale, emerge nel
secondo trimestre 2010 un utile lordo dell’operatività corrente pari
a 86 milioni, in crescita di 5 milioni (pari al 6%) rispetto al primo
trimestre dell’anno in corso.
Tale crescita è attribuibile principalmente all’incremento delle
commissioni nette (+6 milioni) legate essenzialmente all’aumento
delle masse medie gestite, risultato dell’ordine del 3% rispetto al
trimestre precedente.
(milioni di €)
Conto Economico
ASSET MANAGEMENT
2010
2009
VARIAZIONE
%
2° TRIM
1° TRIM
VARIAZIONE
% SU
1° TRIM ‘10
Margine di intermediazione
Costi operativi
Risultato di gestione
Utile lordo operatività corrente
411
(242)
169
167
344
(226)
118
123
+ 19,6%
+ 7,1%
+ 43,5%
+ 35,3%
209
(121)
88
86
202
(121)
81
81
+ 3,4%
- 0,5%
+ 9,4%
+ 6,5%
1° SEMESTRE
2010
2009
2° TRIM
161
(111)
50
54
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
53
Relazione intermedia sulla gestione
Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE)
Asset Management (SEGUE)
I costi operativi risultano in lieve diminuzione (-0,5%) per l’effetto
combinato della riduzione delle spese amministrative (4 milioni) e
dell’incremento degli oneri per il personale (3 milioni).
semestre dello scorso anno (65,7%) un significativo miglioramento
grazie al sensibile incremento dei ricavi.
A fine Giugno 2010 l’Asset Management conta 1.913 dipendenti
“Full Time Equivalent”, con una riduzione pari a 49 unità se
comparata a fine dicembre 2009.
Il cost income ratio si è attestato nel primo semestre del 2010
al 58,9% mostrando rispetto al corrispondente valore del primo
Principali Indicatori
1° SEMESTRE
ASSET MANAGEMENT
EVA (milioni di €)
Capitale assorbito (milioni di €)
RARORAC
ROA, pb (*)
Cost/income
Costi operativi/Totale attività finanziarie, pb (**)
VARIAZIONE
2010
2009
ASSOLUTA
%
106
288
73,81%
44pb
58,9%
26pb
68
356
38,17%
41pb
65,7%
27pb
38
-68
n.s.
3pb
n.s.
-1pb
+ 56,6%
- 19,0%
(*) Margine di intermediazione/totale attività finanziarie medie al netto delle operazioni straordinarie.
(**) Costi operativi/totale attività finanziarie medie al netto delle operazioni straordinarie.
Personale
DATI AL
ASSET MANAGEMENT
VARIAZIONE SU DIC ‘09
30.06.2010
31.03.2010
31.12.2009
ASSOLUTA
%
1.913
1.942
1.962
-49
- 2,5%
Dipendenti (numero “Full time equivalent”)
Linee di business per attività,
area geografica, società
AuM per area Distributiva (%)
Nel corso del primo semestre 2010 la raccolta netta del gruppo
Pioneer è risultata complessivamente positiva per 3,4 miliardi.
Si sono rilevati infatti flussi positivi in quasi tutte le Business Units, in
particolare in Italia (+2,5 miliardi) International (+0,8 miliardi) e CEE
(+0,4 miliardi).
0,2
3,3 6,3
Italia
USA
International
Germania
India e Russia
CEE
Austria
12,9
4,9
53,2
19,2
Il patrimonio gestito si attesta a 185,5 miliardi, in aumento del 5,5%
dall’inizio dell’anno principalmente grazie al contributo positivo della
raccolta netta (+1,9%) e dell’effetto cambio (+3,1%).
(miliardi di €)
Attività finanziarie totali
CONSISTENZE AL
ASSET MANAGEMENT
Totale attività finanziarie
Totale attività in gestione
- Italia
- USA
- International
- India e Russia
- Germania
- CEE
- Austria
Totale attività in amministrazione
54
VARIAZIONE SU DIC '09
VARIAZIONE SU GIU ‘09
30.06.2010
31.12.2009
ASSOLUTA
%
CONSISTENZE AL
30.06.2009
ASSOLUTA
%
191,8
185,5
98,7
35,6
9,2
0,4
23,9
6,1
11,7
6,3
182,0
175,8
95,0
32,2
7,5
0,4
23,8
5,6
11,2
6,2
9,8
9,7
3,8
3,4
1,6
0,4
0,4
0,1
+ 5,4%
+ 5,5%
+ 4,0%
+ 10,5%
+ 21,6%
- 2,7%
+ 0,2%
+ 7,8%
+ 3,9%
+ 1,9%
169,7
160,5
85,8
29,1
6,7
0,2
20,3
4,7
13,6
9,2
22,1
25,0
13,0
6,5
2,4
0,2
3,5
1,4
-1,9
-2,9
+ 13,0%
+ 15,6%
+ 15,1%
+ 22,3%
+ 35,9%
+ 97,5%
+ 17,3%
+ 29,3%
- 14,3%
- 31,6%
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
USA
CEE
La business unit ha chiuso il primo semestre con una raccolta netta
positiva di 300 milioni e un patrimonio pari a 35,6 miliardi di euro
(43,7 miliardi di dollari), in aumento del 10,5% dall’inizio dell’anno
principalmente per l’effetto cambio favorevole (+16,8%).
La business unit CEE ha chiuso il periodo con una raccolta netta
positiva pari a 410 milioni, per la maggior parte concentrata
in Repubblica Ceca (34 milioni) e in Polonia (337 milioni) dove
Pioneer Pekao ha confermato la sua leadership tra le società di
Asset Management con una quota di mercato del 16,50%.
Grazie alla raccolta netta positiva ed all’effetto positivo del mercato
(+0,5%), il patrimonio gestito, pari a 6,1 miliardi, risulta in aumento
del 7,8% dall’inizio dell’anno.
Italia
Il patrimonio della business unit si attesta a 98,7 miliardi, in aumento
del 4,0% dall’inizio dell’anno, grazie ai flussi netti positivi pari a 2,5
miliardi (+2,7%) e per effetto della componente di mercato positiva
pari a 1,2 miliardi (+1,3%).
La raccolta netta è risultata positiva principalmente in virtù
dell’apporto favorevole dei comparti Mutual Funds e Traditional
Insurance. Positivo il canale Retail (+2 miliardi) mentre risulta
negativo il canale Institutional (-312 milioni).
La quota di mercato di Pioneer Investments è rimasta
sostanzialmente stabile, passando dal 15,12% del primo trimestre
2010 al 15,03% di fine giugno 2010.
Austria
La business unit Austria ha registrato nel primo semestre dell’anno
una raccolta netta positiva per complessivi 26 milioni. Il patrimonio
finale complessivo, pari a 11,7 miliardi, risulta essere in aumento del
3,9% rispetto all’inizio dell’anno.
In aggiunta ai sopra citati assets under management la business unit
comprende assets under administration per 5,8 miliardi.
India
Germania
La business unit Germania chiude il primo semestre 2010 con una
raccolta netta negativa pari a 605 milioni, prevalentemente nel
canale Wholesale. Il patrimonio, pari a 23,9 miliardi, è in aumento
dello 0,2% dall’inizio dell’anno, principalmente per l’effetto positivo
del mercato (+2,7%) in parte eroso dall’andamento negativo della
raccolta netta (-2,5%).
In aggiunta ai sopra citati assets under management la business
unit comprende assets under administration per 0,5 miliardi,
sostanzialmente invariati dall’inizio dell’anno.
Nel primo semestre dell’anno la business unit India ha registrato una
raccolta netta negativa per complessivi 33 milioni.
Il patrimonio, pari a 385 milioni, risulta così inferiore del 4,7%
rispetto al valore di inizio anno.
Russia
Il patrimonio finale complessivo della business unti Russia, che
ammonta a 19 milioni, risulta in aumento rispetto all’inizio dell’anno
grazie principalmente all’effetto mercato.
International
Alternative Investments
Nel primo semestre dell’anno la business unit International ha
registrato una raccolta netta positiva per complessivi 783 milioni da
attribuirsi prevalentemente alla crescita delle aree Asia (198 milioni),
Spagna (181 milioni), Francia (150 milioni) e Americas (460 milioni).
Il patrimonio, pari a 9,2 miliardi, risulta così superiore del 21,6%
rispetto al valore di inizio anno, grazie anche all’effetto positivo del
mercato (+11,2%).
La business unit Alternative Investments evidenzia nel primo
semestre dell’anno una raccolta netta sostanzialmente nulla.
I dati di raccolta e di AuM sono già compresi in quelli delle altre
business units.
Il patrimonio complessivo in Hedge Funds, pari a 2,6 miliardi, risulta
quindi in aumento del 3,8% dall’inizio dell’anno grazie all’effetto
positivo del mercato (+3,8%).
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
55
Relazione intermedia sulla gestione
Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE)
Central Eastern Europe (CEE)
Introduzione
Nel corso del primo semestre 2010 i paesi dell´Europa Centro Orientale hanno evidenziato una situazione economica migliore
rispetto a quella dell´anno precedente. In molti paesi CEE si sono registrati indicatori di crescita in ulteriore miglioramento e la
regione, nel suo complesso, ha resistito relativamente bene alla crisi del debito sovrano europeo.
In questo scenario le banche UniCredit dell’area CEE hanno evidenziato uno sviluppo soddisfacente nel secondo trimestre e hanno
contribuito in maniera molto positiva ai risultati del Gruppo UniCredit che resta il leader indiscusso del mercato nella regione CEE
con circa 2.800 filiali e oltre 51.000 dipendenti al servizio dei clienti in 18 paesi (esclusa la divisione Poland Markets). La rete nella
regione CEE rappresenta un pilastro fondamentale del Gruppo UniCredit, il quale opera nella regione come investitore strategico di
lungo termine.
Performance finanziaria
(milioni di €)
Conto Economico
1° SEMESTRE
CENTRAL EASTERN EUROPE
Margine di intermediazione
Costi operativi
Risultato di gestione
Rettifiche nette su crediti
Utile lordo operatività corrente
Utile (perdita) del periodo
VARIAZIONE % SU 1° SEM ‘09
2010
2009
2.218
(1.039)
1.179
(691)
489
395
2.396
(956)
1.440
(707)
720
592
EFFETTIVA NORMALIZZATA1
- 7,5%
+ 8,6%
- 18,1%
- 2,3%
- 32,2%
- 33,3%
- 11,4%
+ 5,0%
- 22,2%
- 4,0%
- 38,6%
- 39,8%
2010
VARIAZIONE % SU 1° TRIM ‘10
2009
2° TRIM
1° TRIM
EFFETTIVA
NORMALIZZATA1
2° TRIM
1.145
(533)
613
(377)
233
178
1.072
(506)
566
(314)
256
217
+ 6,8%
+ 5,3%
+ 8,2%
+ 19,9%
- 9,1%
- 17,6%
+ 3,4%
+ 2,4%
+ 4,4%
+ 19,3%
- 17,7%
- 27,7%
1.204
(479)
724
(376)
338
286
1. A cambi costanti.
(milioni di €)
Stato Patrimoniale
CONSISTENZE AL
CENTRAL EASTERN EUROPE
Totale crediti
di cui clientela
Raccolta da clientela (incluso titoli)
Totale RWA
RWA per rischio di credito
VARIAZIONE SU DIC ‘09
30.06.2010
31.03.2010
31.12.2009
ASSOLUTA
%
74.459
63.170
53.941
76.231
67.371
70.919
60.437
51.618
71.659
62.992
70.117
58.084
50.572
69.613
61.055
4.342
5.086
3.369
6.618
6.316
+ 6,2%
+ 8,8%
+ 6,7%
+ 9,5%
+ 10,3%
2010
2009
ASSOLUTA
%
(29)
6.801
-0,85%
6,14%
46,8%
2,28%
19,1%
220
6.908
6,37%
6,45%
39,9%
2,32%
17,8%
-249
-107
n.s.
-31pb
n.s.
-4pb
137pb
- 113,2%
- 1,5%
Principali Indicatori
1° SEMESTRE
CENTRAL EASTERN EUROPE
EVA (milioni di €)
Capitale assorbito (milioni di €)
RARORAC
Margine Intermediazione/RWA (media)
Cost/income
Costo del rischio
Tax rate
VARIAZIONE
Personale
DATI AL
CENTRAL EASTERN EUROPE
Dipendenti (numero "Full time equivalent") gruppo KFS 100%
Dipendenti (numero "Full time equivalent") gruppo KFS proporzionale
56
VARIAZIONE SU DIC '09
30.06.2010
31.03.2010
31.12.2009
ASSOLUTA
%
51.736
41.931
51.778
42.287
52.388
42.627
-651
-696
- 1,2%
- 1,6%
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Le sfide dei mercati che hanno caratterizzato l’area CEE nel
2009 hanno in parte contraddistinto anche il primo semestre
del 2010. Malgrado le condizioni economiche differiscano in
maniera consistente da paese a paese, i volumi e i risultati
economici nell’area CEE hanno mantenuto una crescita costante
rispetto ai trimestri precedenti. In questo contesto la riduzione
dei costi è rimasta uno dei punti più importanti. L’attuale livello di
accantonamenti per rischio di credito riflette l’impatto della crisi
finanziaria sui crediti verso la clientela ed è tenuto sotto controllo
costante e gestito in maniera rigorosa attraverso interventi mirati di
esperti di risk management del Gruppo UniCredit.
Il margine d’interesse relativo al secondo trimestre 2010, pari a
820 milioni, è aumentato del 4,9% rispetto al trimestre precedente.
Tale aumento è stato favorito dall’effetto cambio positivo benché il
margine d’interesse sia cresciuto dell’1,3% anche a cambi costanti
grazie soprattutto all’aumento dei volumi di depositi e di prestiti e
ai miglioramenti negli spread sugli impieghi. Le commissioni nette
sono aumentate complessivamente del 10% rispetto al trimestre
precedente (+7,4% a cambi costanti). Il mercato del risparmio gestito
e del risparmio amministrato non è ancora tornato ai livelli precedenti
mentre i servizi commerciali come carte di credito, operazioni
in valuta estera e commissioni sui prestiti hanno evidenziato
un’evoluzione positiva. Dopo l’elevata volatilità dei tassi d’interesse e
dei tassi di cambio che ha caratterizzato i mercati per molti trimestri
e che ha determinato risultati di negoziazione eccezionalmente
elevati nel corso del 2009, il risultato di negoziazione si è ridotto
in maniera significativa fino a 19,9 milioni già nel primo trimestre del
2010 ed è diminuito ulteriormente fino a 14,3 milioni nel trimestre
in corso. Complessivamente il margine di intermediazione ha
raggiunto i 1.145 milioni nel trimestre in corso, migliorando di 6,8%
(+3,4% a cambi costanti) rispetto al primo trimestre di quest’anno.
Il rallentamento della crescita dei volumi e dei ricavi continua
ad essere efficacemente contrastato da una rigorosa politica di
contenimento dei costi: i costi operativi sono cresciuti solo del
2,4% (a cambi costanti) fino a raggiungere 533 milioni nel secondo
trimestre del 2010. Il tasso di crescita più basso rispetto a quello
dei ricavi ha determinato quindi nel corso del secondo trimestre del
2010 un nuovo miglioramento di 67 pb del cost/income ratio che è
risultato pari al 46,5%.
Di conseguenza il risultato operativo lordo della divisione è
migliorato nel trimestre in corso fino a 613 milioni, con una crescita
pari all’8,2% a cambi costanti rispetto al trimestre precedente e una
crescita del 4,4% a cambi costanti al netto dell’effetto cambio.
Le rettifiche nette su crediti, che era stato necessario aumentare
considerevolmente nel 2009 e che avevano mostrato una lieve
riduzione nel primo trimestre del 2010, sono nuovamente aumentate
nel trimestre in corso. Con un dato pari a 691 milioni nella prima
metà dell’anno, gli accantonamenti rimangono ancora del 2,3%
al di sotto del livello dell’anno precedente (-4% a cambi costanti)
determinando una leggera riduzione del costo del rischio (calcolato
come percentuale del volume di credito medio) che passa dal 2,32%
di giugno 2009 al 2,28%.
Linee di business per attività,
area geografica, società
Turchia
Nella prima metà del 2010, in presenza di segnali evidenti di
ripresa economica, Koç Financial Services (KFS) ha fatto registrare
una maggiore redditività grazie alla decisa crescita dei volumi,
all´implementazione di misure di controllo e contenimento dei costi,
al continuo miglioramento della qualitá del credito, mantenendo
al tempo stesso un buon livello di capitalizzazione ed una solida
posizione in termini di liquidità.
Nei primi sei mesi del 2010, Yapı Kredi, principale controllata di
KFS, ha registrato profitti netti consolidati pari a 1.171 milioni di
lire turche con un aumento del 26% a/a1. Il ROE (Return on Equity)
si attesta al 28% (27% nel primo semestre del 2009). La Banca
è riuscita a ridurre il rapporto crediti/depositi al di sotto del 100%
e ha registrato un rapporto di adeguatezza patrimoniale pari al
16,3% a livello della Banca e pari al 15,3% a livello del Gruppo.
Come quarta maggiore banca del settore privato per totale attivo,
la Banca ha una posizione di leader nelle carte di credito (con una
quota di mercato del 20,1%), nel leasing (al primo posto con una
quota di mercato del 20,5%) e nel factoring (al primo posto con
una quota di mercato del 29,9%).
Nei primi sei mesi del 2010 Yapi Kredi ha registrato ricavi pari
a 3.127 milioni di lire turche, che sono stati influenzati da una
compressione del margine d’interesse, parzialmente controbilanciata
dalla solida crescita delle commissioni e dalla buona performance
degli incassi. L’approccio della Banca orientato alla clientela ha
contribuito a migliorare ulteriormente il rapporto ricavi/costi fino
al 27% (rispetto al 23% del primo semestre del 2009), il livello
più elevato dell’intero settore. La prosecuzione della politica di
contenimento dei costi ha determinato un cost/income ratio del 40%.
In termini di volumi di credito Yapı Kredi ha registrato una crescita
superiore a quella del mercato, con un’accelerazione nel secondo
trimestre grazie a una continua attenzione ai prestiti in valuta locale,
supportata soprattutto dal segmento Retail (PMI incluse) ma anche
dal segmento mid-corporate. Alla fine di giugno 2010 Yapı Kredi ha
aumentato il volume dei prestiti al di sopra della media del settore
con un 21% dall’inizio dell’anno concentrato su prestiti in valuta
1. Calcolato secondo i principi contabili locali BRSA.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
57
Relazione intermedia sulla gestione
Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE)
Central Eastern Europe (CEE) (SEGUE)
locale (24% dall’inizio dell’anno), trainata soprattutto da mutui
ipotecari (22% dall’inizio dell’anno), prestiti PMI (22% dall’inizio
dell’anno) e prestiti commerciali in valuta locale (39% dall’inizio
dell’anno). Nel segmento carte di credito Yapı Kredi ha mantenuto
la sua posizione di leader del settore anche grazie alle prestazioni
importanti di nuovi prodotti con una crescita pari all’8% dall’inizio
dell’anno in termini di volumi in circolazione.
Per quanto riguarda l’asset gathering Yapı Kredi ha registrato una
significativa crescita dei depositi, con un’accelerazione nel secondo
trimestre rispetto al primo trimestre del 2010. La crescita superiore
alla media del settore dei depositi totali (13% dall’inizio dell’anno) è
stata determinata principalmente dai depositi in valuta locale (21%
dall’inizio dell’anno), in linea con il supporto offerto dai prestiti retail
in lire turche. Di conseguenza la Banca ha ulteriormente aumentato
la quota di depositi in valuta locale fino al 57% dei depositi totali
(rispetto al 54% alla fine dell’anno precedente) con una quota di
depositi retail sul totale dei depositi in TL pari al 78%. Yapı Kredi ha
conservato la seconda posizione nel settore del risparmio gestito con
una quota di mercato del 18%.
Nel secondo trimestre è continuato il significativo miglioramento della
qualità degli asset, grazie a un ulteriore rallentamento degli ingressi
di crediti in sofferenza (NPL), un buon andamento degli incassi e
la cessione di NPL. Nel giugno 2010 la Banca ha perfezionato la
cessione di un portafoglio NPL di crediti corporate e commerciali per
un totale di 299 milioni di lire turche. Tali sviluppi positivi in termini
di qualità degli asset e l’effetto della cessione di crediti NPL si sono
tradotti in una riduzione del rapporto sofferenze/totale impieghi dal
6,3% di fine 2009 al 4,1% alla fine del primo semestre 2010.
Nel primo semestre 2010 Yapi Kredi ha continuato a concentrare i
propri sforzi sul miglioramento dell’efficacia commerciale, registrando
una netta crescita dei principali indicatori di produttività (crediti per
dipendente: +26% a/a; depositi per dipendente: +20% a/a). La
migliore efficacia commerciale è stata stimolata dall’aumento del
numero di nuovi prestiti, anche grazie alla riduzione dei tempi di
attesa per i prestiti, specialmente nel caso dei prestiti PMI, alla solida
performance dei prodotti di recente lancio e alla conversione della
clientela utente delle sole carte di credito in clientela di una più vasta
gamma di servizi bancari.
Nei primi sei mesi del 2010 la Banca ha proseguito il piano di
espansione della rete distributiva con 9 nuove filiali che fanno salire
il numero complessivo a oltre 845. Yapı Kredi progetta di aprire un
totale di 60 nuove filiali nel 2010. La grande attenzione ai canali di
distribuzione alternativi (ADC) è continuata anche nella prima metà
del 2010 allo scopo di accrescere costantemente la soddisfazione
del cliente. In giugno Yapı Kredi ha introdotto in Turchia i primi ATM
dotati di tastiera che consentono ai clienti di aggiungere note quando
effettuano operazioni di deposito o bonifici mediante gli ATM.
La Banca ha inoltre aperto un secondo call center che offrirà
58
opportunità di lavoro a oltre 400 persone nella regione del Mar
Nero (Samsun). Grazie a queste innovazioni l’utilizzo di canali di
distribuzione alternativi nelle operazioni bancarie è aumentato dal
70% dei primi sei mesi del 2009 al 75% dei primi sei mesi del
2010. A giugno 2010 Yapı Kredi possiede la quarta rete di filiali
della Turchia con una quota di mercato del 9,3%, la quinta rete di
ATM con oltre 2.350 ATM (quota di mercato: 9,3%), oltre a un valido
sistema di internet banking e call center.
Nei primi sei mesi del 2010 Yapı Kredi ha ricevuto numerosi
riconoscimenti in diverse categorie. In occasione dei World Finance
Banking Awards del 2010, Yapı Kredi è stata nominata “Miglior
gruppo bancario in Turchia” e “Miglior banca privata in Turchia”.
Ai “BEST” Awards organizzati dalla American Society of Development
and Training, la Banca ha ricevuto il premio “Migliore organizzazione”
per la sua Banking Academy. Alla cerimonia di premiazione di
ContactCenterWorld.com, la Banca ha ricevuto tre premi per le
attività del proprio call center tra i quali “Migliore assistenza”,
“Miglior piano di incentivi” e “Miglior soluzione interna per
l’innovazione tecnologica”.
Russia
Si prevede che nel settore bancario russo il processo di
consolidamento prosegua in seguito alla stretta sui requisiti di
capitale obbligatori e all’intensificazione dei controlli relativi alla
qualità della reportistica delle organizzazioni finanziarie imposte
dalla Banca Centrale Russa; ci si attende quindi che il numero delle
banche diminuisca di circa 60-70 unità entro la fine dell’anno.
Fino a maggio il settore bancario è stato caratterizzato da
un’importante crescita degli investimenti in titoli pari a circa il
18%. Grazie a un trend macroeconomico in crescita il settore dei
finanziamenti ha mostrato segnali di ripresa nel corso dei mesi di
aprile e maggio. Dall’inizio dell’anno, sia i crediti corporate che i
crediti retail sono cresciuti dell’1,8% e dell’1,1% rispettivamente.
Si stima che i tassi di crescita relativi all’intero anno si attesteranno
tra il 9 e l’11% per i crediti corporate e tra il 4,5 e il 5% per i crediti
retail. Sul fronte dei depositi, il comparto retail è cresciuto del 9,2%
dall’inizio dell’anno mentre i depositi corporate sono rimasti al
livello di fine 2009. Il capitale regolamentare del sistema bancario è
diminuito del 3,7% a causa soprattutto dei rimborsi di finanziamenti
ad esigibilità limitata effettuati dalla Banca Centrale Russa nel 20082009 al fine di rafforzare la base di capitale durante la fase più
difficile della crisi finanziaria.
ZAO UniCredit Bank è una delle principali banche universali russe
a offrire un’ampia gamma di prodotti a una clientela retail, affluent,
corporate e istituzionale mediante la sua vasta rete di filiali, in
costante crescita grazie a canali di distribuzione alternativi. La banca
dimostra una notevole solidità finanziaria in termini di redditività,
capitalizzazione e liquidità. Al 30 giugno 2010 il totale attivo è
aumentato fino a raggiungere 506 miliardi di RUR e il patrimonio
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
netto si è attestato a 59 miliardi di RUR. Con una quota di mercato
pari all’1,85% (al 1° giugno 2010) ZAO UniCredit Bank è la maggiore
banca estera in Russia e l’ottava per totale attivi.
La base clienti prosegue la propria crescita quasi immune al
difficile contesto macroeconomico. La banca vanta una rete
distributiva presente in tutto il paese e composta da 105 filiali, più
l’ufficio di rappresentanza di Minsk in Bielorussia, e serve più di
785.000 clienti tra privati e piccole e medie imprese e circa 5.200
clienti corporate.
Nei primi sei mesi del 2010 la banca ha registrato un utile netto pari
a 3,5 miliardi di RUR, in crescita di circa l’11% rispetto al risultato
dello stesso periodo dell’anno precedente. Tale prestazione è stata
determinata principalmente da costi di rischio inferiori che hanno
compensato livelli inferiori di ricavi provocati da una riduzione delle
attività di negoziazione.
Nel corso dei primi sei mesi, oltre a proseguire il processo di
implementazione di misure di controllo e contenimento dei costi, la
banca si è concentrata sull’ottimizzazione della struttura di bilancio.
Insieme ad altri fattori ciò ha contribuito in maniera significativa
all’aumento del 35% del margine d’interesse rispetto all’anno
precedente. Trainate da un’evoluzione positiva delle commissioni
su valuta estera, le commissioni nette sono aumentate più del
3% rispetto all’anno precedente. Le misure generali di controllo e
contenimento dei costi si sono dimostrate molto efficaci e hanno
determinato una stabilizzazione dei costi complessivi con un
eccellente rapporto Costi/Ricavi inferiore al 37%. Le rettifiche nette
sui crediti sono rimaste al di sotto del livello dell’anno precedente di
circa il 37%, supportate da importanti rimborsi soprattutto nel primo
trimestre, che hanno consentito il rilascio degli accontanamenti a suo
tempo effettuati.
Il totale attivo della banca è ulteriormente aumentato fino a 506
miliardi di RUR nel corso del secondo trimestre con una crescita
del 5% rispetto all’inizio dell’anno. Il portafoglio crediti complessivo
è cresciuto più del 2% rispetto al livello del mese di dicembre
dello scorso anno nonostante rimborsi importanti e inattesi dovuti
all’elevata liquidità del mercato. La riduzione dei volume dei prestiti
nel corso del primo trimestre è stata compensata da un aumento
del portafoglio titoli e in particolare dall’acquisizione di bond della
Banca Centrale Russa. Nel secondo trimestre, sia il portafoglio crediti
corporate che il portafoglio crediti retail hanno mostrato segnali di
ripresa. Ponendo un’enfasi costante e vigorosa sui depositi, la banca
garantisce una solida posizione di liquidità che determina un rapporto
crediti-depositi pari a circa il 129%.
Il segmento corporate rimane il pilastro fondamentale della banca;
la crescita del settore prestiti è risultata più lenta del previsto sia
in termini di redditività che in termini di volumi anche se aggravata
dalla difficile situazione economica. L’attuale situazione dei mercati
è caratterizzata da un elevato livello di liquidità bancaria e da una
comprensibile contrazione della propensione all’indebitamento,
nonché da una rapida riduzione dei tassi di mercato e da evidenti
segnali di una maggior propensione al rischio, con offerte aggressive
da parte di banche internazionali. Le banche pubbliche continuano a
dominare il mercato. Nonostante i fattori avversi la banca è riuscita
ad aumentare il proprio portafoglio prestiti corporate complessivo di
circa il 4,6% rispetto all’inizio dell’anno. Oltre alla grande attenzione
posta al rischio di credito e al mantenimento della clientela primaria,
la priorità della banca rimane quella di aumentare il portafoglio
prestiti e di diversificare ulteriormente la base clienti. Un’altra
priorità consiste nell’offrire ai clienti prodotti derivati e operazioni
transazionali.
Il principale obiettivo del segmento retail nel corso dei primi
sei mesi dell’anno è stato di ottenere una crescita graduale del
settore anche grazie alla ripresa dell’economia e alla crescita
dei consumi. Sono inoltre proseguiti i processi di ottimizzazione
della rete e delle forze di vendita con una particolare attenzione
riservata alla riorganizzazione commerciale. L’ulteriore sviluppo del
sottosegmento affluent è stato affiancato da un miglioramento del
modello di servizio e della gamma dei prodotti. Le fasi preliminari
per il lancio del progetto PMI sono state completate sebbene
alcune delle iniziative commerciali relative al sottosegmento PMI
fossero state già avviate in precedenza. Nel corso del secondo
trimestre una notevole crescita è stata registrata dai mutui
ipotecari, dai crediti per l’acquisto di automobili e dai crediti per
cassa, dal momento che si tratta di settori sensibili al livello dei
consumi e al contesto economico.
Croazia
Tuttora sotto pressione per una situazione di recessione, nel primo
semestre 2010 Zagrebačka banka Group in Croazia (Gruppo
ZABA) ha difeso la propria posizione di leader del mercato
con uno sviluppo costante delle attività operative e dei volumi.
Il margine di interesse netto ha fatto registrare un livello di
crescita soddisfacente rispetto al primo semestre del 2009 con
un aumento di oltre il 12%, sostenuto da interessi passivi più
bassi (abbassamento del costo dei depositi e costi del funding
complessivamente inferiori); la crescita ha caratterizzato anche le
commissioni, che sono aumentate del 7%, grazie in particolare a
profitti da investimenti, fondi del mercato monetario e commissioni
di organizzazione. Il risultato di gestione di HRK 984 milioni del
primo semestre ha ceduto il 6,6% rispetto al primo semestre del
2009, soprattutto a causa di un trading in forte calo (del 79% a/a),
dovuto al basso livello di liquidità nel mercato, a tassi di cambio
stabili e alla flessione dei tassi di interesse sulla kuna croata.
I costi operativi nel secondo trimestre sono aumentati rispetto
al primo trimestre 2010 a causa dell’intensificarsi delle attività
(marketing, operazioni e progetti tesi a migliorare ulteriormente
l’efficienza); tuttavia, i costi operativi nel primo semestre 2010 sono
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
59
Relazione intermedia sulla gestione
Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE)
Central Eastern Europe (CEE) (SEGUE)
aumentati a/a del 2,9%. L’utile netto è sceso del 36% a seguito di un
sostanziale aumento degli accantonamenti contro i rischi di credito
determinati da una congiuntura di mercato negativa e da una politica
creditizia ancora più prudente.
Zagrebačka banka (la Banca) detiene una posizione leader nei
comparti Retail, Private e Small Business del mercato bancario
croato. È considerata un’istituzione moderna, forte e innovativa con
un forte focus sulle attività di consulenza e partnership, che vanta un
alto livello di customer satisfaction.
Nel corso del primo semestre del 2010, la Banca ha condotto una
politica di discriminazione tariffaria nel settore mutui ipotecari a
favore della popolazione più giovane e della clientela beneficiaria di
un reddito regolare depositato presso la Banca, attraverso l’offerta
di prestiti scontati rispetto alle condizioni standard. Inoltre, con
l’obiettivo di spingere le vendite di immobili finanziati dalla Banca, è
stata elaborata un’offerta speciale in collaborazione con gli investitori.
Nel primo semestre 2010, le vendite di nuovi mutui ipotecari sono
aumentate dell’8,9% rispetto al primo semestre 2009, acquisendo
così una considerevole quota di mercato nel settore mutui ipotecari
pari al 31,6%.
Ad aprile, la Banca ha lanciato “Green Loans”, primo prodotto nel
suo genere ad essere lanciato sul mercato, che si pone l’obiettivo
di sostenere la costruzione e l’acquisto di unità immobiliari che
utilizzano sistemi avanzati di risparmio energetico. Quest’operazione
ha ricevuto un feedback molto positivo dal mercato, confermando
come la Banca si caratterizzi per innovazione e responsabilità
ambientale.
A maggio, la Banca, prima in Croazia ma anche in UCG e, dato
ancora più significativo, fra le poche al mondo, ha lanciato le
applicazioni di mobile banking per iPhone. Con l’offerta di ben due
applicazioni banking per iPhone (m-zaba per clienti Individual e
Corporate), si può affermare che l’offerta della Banca sia in linea con
le tendenze di banking più moderne a livello globale.
Nel segmento Small Business, le attività creditizie hanno registrato
una svolta positiva e iniziato a mostrare i primi segnali di ripresa
alla fine del primo trimestre. Le linee di credito dell’AMGI e della
BERS mettono a disposizione funding a costi ragionevoli, con tassi di
interesse in calo e in linea con la congiuntura di mercato.
Rispetto alla fine del 2009, il totale crediti retail alla fine di
giugno 2010 è aumentato dell’1,2% raggiungendo i 4,4 miliardi
di euro, mentre i depositi retail sono aumentati del 2,6%
raggiungendo i 4,8 miliardi di euro, sostenuti da una crescita del
3,5% dei depositi a termine. Nel periodo tra la fine del 2009 e
la fine di maggio 2010, la quota di mercato in depositi Individual
è cresciuta dal 25,7% al 25,8%, mentre la quota di mercato
relativa ai finanziamenti a privati è aumentata dal 24,5% al
24,6%.
Il segmento Small Business detiene una posizione leader nel mercato
con una quota del 24% in termini di numero di clienti.
60
Nel primo semestre 2010, la Banca ha confermato la propria
posizione di corporate bank leader sul mercato croato, mantenendo
una crescita stabile in depositi, prestiti e servizi bancari corporate.
I finanziamenti ai clienti corporate sono saliti da 4,1 miliardi di euro
alla fine del 2009 a 4,6 miliardi di euro alla fine di giugno 2010. I
depositi relativi ai clienti corporate alla fine di giugno 2010 hanno
raggiunto i 2 miliardi di euro, ossia lo stesso livello raggiunto alla fine
del 2009, mentre nello stesso periodo il mercato ha registrato una
diminuzione dei depositi pari al 6%.
Le quote di mercato relative al corporate banking sono salite dal
25,6% al 25,7% nei finanziamenti e dal 29,4% al 31,3% nei
depositi. La Banca ha continuato a rafforzare le proprie relazioni sia
con il settore pubblico (incluso un notevole sostegno finanziario allo
Stato e al settore pubblico in generale) che con il settore privato
(società di grandi e medie dimensioni e clienti multinazionali). Nel
primo semestre del 2010, la Banca ha inoltre fornito ai propri
clienti un forte sostegno per superare gli effetti di una congiuntura
economica complessa offrendo un’importante attività di consulenza
associata ad attività di finanziamento, creando soluzioni ben
strutturate e offrendo prodotti finanziari su misura.
Nel primo semestre 2010, la Banca ha ulteriormente rafforzato
la propria posizione di leader nazionale nel settore dei servizi di
investment banking, soprattutto attraverso operazioni con clienti
corporate e istituzionali, che includono la posizione di joint lead
agent e sottoscrittrice di titoli di Stato per un ammontare di 1,69
miliardi di euro, agente per emissioni di obbligazioni corporate
per un ammontare di 7,7 milioni, joint lead agent per emissioni
di commercial paper per un ammontare superiore a 20 milioni e
arranger per due prestiti sindacati per la Repubblica Croata per un
ammontare totale di 1,26 miliardi di euro e un prestito sindacato
per Agrokor (la più grande società privata in Croazia) per un
ammontare di 400 milioni. Per il secondo anno consecutivo, la Banca
è stata insignita dell’Euromoney 2010 Award per la categoria Best
Investment Bank in Croazia.
Nel primo semestre del 2010, nel segmento Corporate Finance la
Banca ha svolto il ruolo di Sell-side Advisor nella vendita di Getro,
retailer croato del settore alimentare, Sell-side Advisor nella vendita
di Ekus, leader croato nella fornitura di servizi di manutenzione e
pulizia, e Buy-side Advisor per l’acquisizione di una partecipazione
azionaria di Zagrebačka pivovara, il produttore di birra leader in
Croazia. Nel comparto dei Mercati, la linea Corporate Treasury
Sales ha aumentato il volume dei cambi del 16% rispetto al primo
semestre del 2009, concludendo un’unica operazione con la vendita
di 100 milioni a una società stradale. Il Brokerage department ha
notevolmente migliorato la propria posizione nella Borsa valori di
Zagabria, detenendo il secondo posto con una quota di mercato
del 16%; alla fine del 2009 la Banca ha introdotto una piattaforma
Internet di brokeraggio titoli per i clienti retail. Alla fine del primo
semestre 2010, la Banca vantava oltre 2.000 clienti di e-trade, in
costante crescita rispetto ai trimestri precedenti.
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Altri Paesi
UniCredit Bank Repubblica Ceca ha chiuso molto positivamente
il secondo trimestre, nonostante una situazione macroeconomica
ancora difficoltosa. Nonostante una lenta crescita dei volumi nel
settore bancario, i ricavi relativi al settore sono aumentati rispetto
al trimestre precedente del 7,8% (a cambi costanti) trainati
principalmente dalle commissioni attive. Le commissioni sui
pagamenti, sul servizio di cambio valuta e l’operatività in derivati
legati alla clientela sono stati i principali fattori di crescita dei ricavi
che evidenzia una ripresa dell’economia ceca. Grazie al controllo
dei costi e agli accantonamenti per i rischi di credito ben al di sotto
dei valori a bilancio, nonostante un aumento del 31,4% rispetto al
trimestre precedente, la banca ha registrato un profitto trimestrale
netto in crescita del 9,7% rispetto al primo trimestre e del 6,5%
rispetto al corrispondente trimestre del 2009 (entrambi a cambi
costanti). Nel secondo trimestre la banca ha continuato i preparativi
per rafforzare la propria posizione sul mercato retail attraverso
un’espansione della rete distributiva anche verso canali alternativi.
I risultati di UniCredit Bank Slovacchia subiscono tuttora il forte
effetto dei bassi tassi di interesse di mercato all’interno dell’Eurozona
che incidono sui margini dei depositi e sui risultati del trading.
Per il secondo trimestre del 2010 si intravedono segnali positivi con
un miglioramento del margine da interessi e commissionale rispetto
al primo trimestre 2010.
In particolare, la generazione di interessi da attività di credito nel
primo semestre ha evidenziato un risultato migliore rispetto al primo
semestre 2009, con previsioni di ulteriore crescita nei segmenti sia
Individual che Corporate. Rispetto al dicembre 2009, la banca ha
anche aumentato la propria quota di mercato sia nel settore crediti
che depositi.
Inoltre, la banca sta continuando ad implementare misure di
contenimento dei costi per portare le spese operative al di sotto dei
livelli del 2009 e dello scorso trimestre.
Nonostante le tendenze di mercato stiano ancora attendendo una
svolta positiva, UniCredit Bank Ungheria ha mantenuto la propria
redditività e un flusso di ricavi stabile. Quest’ultimo è dimostrato da
ricavi che superano i risultati dell’anno scorso mentre la redditività è
garantita da un rigoroso contenimento dei costi e processi efficienti.
I ricavi sono aumentati del 4% rispetto all’anno precedente, sostenuti
da un forte aumento dei margini di interesse. Grazie a costi relativi
all’area risorse umane e per l’assistenza sanitaria sotto controllo, la
Banca ha registrato un eccellente cost/income ratio del 42,8%, uno
tra i migliori a livello nazionale.
I costi del rischio sono tuttora più alti che in passato, ma in linea
con le aspettative concentrate sulla riorganizzazione e rinegoziazione
di crediti problematici. Di conseguenza, anche l’utile lordo
dell’operatività corrente è aumentato del 5,5% rispetto all’anno
precedente.
Lo sviluppo patrimoniale è tuttora frenato dal basso livello della
domanda di finanziamenti, con la conseguente diminuzione del 5,4%
dell’attivo totale, sebbene parzialmente compensato da un più ampio
portafoglio di investimento e attivo interbancario. I depositi della
clientela sono scesi del 7,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno
scorso e sono stati penalizzati dalla sopraggiunta scadenza del
collocamento straordinario non-resident Corporate, pur in presenza
di volumi Retail stabili. Di conseguenza, il rapporto crediti/depositi è
salito al 110% pur rimanendo ben al di sotto della media del settore
del 140%.
A grandi balzi, il risparmio gestito è riuscito non solo ad annullare
le perdite subite durante la crisi, ma anche a toccare record storici,
grazie sia ad una raccolta stabile di capitale sia ad una buona
performance dei fondi. UniCredit è riuscita così a sovraperformare il
mercato, registrando un rendimento annuo del 79%.
Nel secondo trimestre, UniCredit Banka Slovenia ha registrato
ricavi per 17,1 milioni, 0,5 milioni in più rispetto al primo trimestre
nonostante un trading negativo influenzato delle condizioni di
mercato. L’aumento dei ricavi è stato determinato soprattutto dalle
commissioni nette (1,6 milioni in più rispetto al primo trimestre) e
da un margine di interesse stabilmente elevato (0,8 milioni in più
rispetto al primo trimestre). Gli accantonamenti per rischi di credito
nel secondo trimestre sono stati pari a 3,8 milioni, in linea con i
livelli del primo trimestre. L’utile lordo per il primo semestre del
2010 è stato pari a 8,1 milioni, triplicando così i risultati dell’anno
precedente.
In Bosnia e Herzegovina, UniCredit, rappresentata da UniCredit
d.d., Mostar, e UniCredit a.d., Banja Luka, è tra i gruppi bancari
leader del settore. Le due banche servono oltre un milione di clienti e
operano attraverso una rete di 142 filiali. Nonostante una situazione
economica tuttora difficile, i ricavi sono aumentati del 3% a/a, le
spese sono state ridotte del 4% e il risultato di gestione è aumentato
di un significativo 23% a/a nel primo semestre, grazie ad una
crescita dei proventi non finanziari e vari, ad una riuscita gestione
dei margini di interesse e ad un programma di taglio dei costi.
Nel primo semestre, i risultati del segmento Retail sono migliorati
e attualmente è allo studio una nuova linea di prodotti e servizi. Il
segmento Corporate si sta concentrando su una strategia di crescita
che prevede l’avvicinamento alle principali industrie sostenendo le
loro necessità finanziarie.
A marzo 2010, a seguito dell’aumento dei volumi delle attività,
UniCredit Bank Serbia ha conquistato il quarto posto per attivi totali
sul mercato serbo con una quota di mercato del 6,9%. La banca ha
superato la redditività del resto del mercato, con una crescita dei
profitti pari al 29% e un miglioramento nei principali KPI. Nel primo
semestre, il segmento Corporate ha aumentato la quota di mercato
relativa ai depositi. Dall’inizio dell’anno, anche il segmento retail
ha evidenziato sviluppi positivi circa la quota di mercato relativa
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
61
Relazione intermedia sulla gestione
Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE)
Central Eastern Europe (CEE) (SEGUE)
a depositi e prestiti. La Banca ha aderito al programma statale di
prestiti sovvenzionati per l’acquisto di case, per finanziamenti al
consumo e alle piccole imprese.
Nonostante la situazione economica difficile in Romania,
caratterizzata da stagnazione degli investimenti e bassi livelli di
consumo privato, UniCredit Tiriac Bank (UCT) ha registrato un utile
operativo netto di 202 milioni di RON nel secondo trimestre (pari a
49 milioni di euro), il 18% in più rispetto al primo trimestre, e 373
milioni di RON (90 milioni di euro) nel primo semestre. Gli attivi totali
sono aumentati dell’1,7% t/t, fino a raggiungere i 20,5 miliardi di
RON (4,7 miliardi di euro), con un incremento annuo del 5%. I crediti
sono aumentati dell’11% a/a, ben al di sopra del mercato. I ricavi del
primo semestre risultano del 10% più alti rispetto allo stesso periodo
dello scorso anno e superiori alle stime.
Le spese operative sono rimaste ai livelli dell’anno scorso,
generando un’ulteriore miglioramento dell’efficienza con un
rapporto costi operativi/margine lordo di intermediazione del 43%
circa. I costi del rischio sono raddoppiati nel primo semestre
rispetto ai 197 milioni di RON dell’anno precedente, seppur
tranquillamente coperti dall’utile netto dell’operatività corrente.
La percentuale dei crediti in sofferenza è salita all’8,6% e la
copertura per gli accantonamenti al 6,1% del portafoglio crediti
verso la clientela in bilancio (on-balance sheet).
Nel secondo trimestre l’utile netto ha superato del 31% quello
del primo trimestre, mentre a livello semestrale si registra
una diminuzione del 18% a/a in seguito ad un aumento degli
accantonamenti. Il ROE ha toccato il 13% e il ROA l’1,5%, uno
degli indici di redditività più alti del mercato rumeno. UCT mantiene
una solida adeguatezza del capitale pari al 13% circa secondo gli
standard regolamentari alla fine del periodo.
Malgrado la recessione ancora in atto, i ricavi Corporate per
il primo semestre sono aumentati del 26% su base annua e
il portafoglio crediti ha superato ampiamente i rendimenti del
mercato. I depositi si sono ridotti soprattutto in seguito al rimborso
di posizioni importanti e redditizie. I principali focus commerciali
dell’attività corporate nel periodo in esame sono stati la crescita
dell’attività creditizia, l’attività transazionale, le operazioni di
tesoreria e il programma di fidelizzazione della clientela. I ricavi
nel segmento Retail sono aumentati del 3% su base annua (oltre
l’11% se includiamo i risultati di UCFin, che svolge l’attività di
credito al consumo in Romania utilizzando la rete distributiva
della banca). I crediti e i depositi sono leggermente aumentati
nell’ultimo semestre, in linea con il mercato. Per quanto riguarda
il mass market, il focus del segmento Retail sono stati prodotti
semplici (pacchetti retributivi e crediti per cassa), mentre nel
segmento Affluent si è mirato principalmente a migliorare la qualità
e sviluppare un servizio specializzato e prodotti dedicati. Il nuovo
modello di servizio e l’ottimizzazione della rete di piccole filiali sta
dando i suoi frutti, con un aumento della produttività.
62
Leader del mercato in Bulgaria, UniCredit Bulbank detiene un
attivo totale di 5,7 miliardi di euro. I depositi da clientela sono
cresciuti del 4,1% a/a raggiungendo i 3,4 miliardi di euro, guidati
soprattutto da una crescita dei depositi retail. Il portafoglio crediti
lordi è rimasto stazionario a/a, per un totale di 4 miliardi di euro,
ponendo una rinnovata enfasi sui mutui ipotecari. In effetti, il
rapporto crediti/depositi è sceso al 118%, ossia di 5,4 punti
percentuali a/a, denotando così una leggera riduzione della leva
finanziaria. L’adeguatezza patrimoniale della banca si attesta ad un
solido 17,5%.
La banca registra ricavi totali per 146 milioni, nonostante
una situazione caratterizzata da limitata crescita dei prestiti e
pressione sui margini relativi ai depositi da clientela. In seguito
a varie misure per il contenimento dei costi, gli utili netti hanno
superato i 45 milioni, ossia un quarto di tutto il sistema bancario.
Grazie a commissioni nette stabili, una migliore efficienza
operativa e un livello di accantonamento per rischi di credito
ai minimi storici, la Banca è riuscita a raggiungere l’attuale
posizione di stabilità.
Un’ulteriore stabilizzazione della situazione macroeconomica in
Ucraina nel secondo trimestre ha prodotto effetti positivi sia sul
sistema bancario complessivo nazionale che su Ukrsotsbank in
particolare. La banca ha aumentato i depositi della clientela del
14,7% rispetto al trimestre precedente durante il quale il tasso
di crescita dei depositi corporate era più elevato di quello dei
depositi retail. La Banca ha migliorato la propria quota di mercato
relativa ai depositi corporate arrivando al 3,5%.
Malgrado il graduale decremento dei tassi di interesse sui
depositi retail nel 2010, Ukrsotsbank è riuscita ad aumentare
il volume dei depositi del 10,8% e ad aumentare la quota di
mercato dei depositi retail al 3,8%. Il rapporto crediti/depositi
della Banca è notevolmente migliorato, portandosi al 232%
(-43,2 pp su base trimestrale).
Ukrsotsbank ha mantenuto il proprio approccio prudente verso nuove
attività di credito per il secondo trimestre, che si è tradotto in una
diminuzione dell’1,5% del portafoglio crediti verso la clientela, in
linea con i trend di mercato. Ancora una volta, il miglioramento della
qualità degli attivi e le relative attività di riorganizzazione e raccolta
sono state il punto focale nella gestione del rischio, assieme a livelli
di accantonamento aumentati di circa 560 milioni di grivne ucraine
nel secondo trimestre.
Nel secondo trimestre, nell’ambito delle attività di cross-selling che
rappresentano una delle priorità per la Ukrsotsbank per il 2010,
la Divisione Retail ha gestito progetti in co-brand ed ha avviato la
vendita a clienti della Banca di prodotti assicurativi complementari.
La Corporate Division ha sviluppato un nuovo schema prodotti
ottimizzato per le carte di credito corporate pensato appositamente
per gli attuali clienti della Banca.
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
In Kazakhstan si assiste a un netto miglioramento della situazione
macroeconomica e si prevede che nel 2010 il PIL reale registrerà
una crescita del 5% a/a, tra le più alte nell’area CEE. Ciononostante,
persiste la stagnazione dei volumi di credito nel settore bancario,
determinata dall’avversione al rischio delle banche e da problemi
relativi alla qualità degli asset. Nel secondo trimestre, in linea con
il mercato, la ATF Bank, controllata di UniCredit, ha registrato una
diminuzione del 3% t/t del volume dei crediti, mentre sul fronte della
raccolta mette a segno un aumento dei volumi del 17% rispetto al
trimestre precedente.
La qualità del portafoglio crediti è tuttora una delle priorità e ha
inciso negativamente sulla performance complessiva di ATF nel
secondo trimestre. Ci si attende tuttavia un miglioramento della
qualità degli asset grazie alla ripresa economica e a un forte
impegno di ristrutturazione dei crediti in workout. La crescita
degli impieghi sarà sostenuta da un impegno proattivo sul fronte
commerciale per acquisire nuovi e sani mutuatari e da un’offerta di
prodotti migliore e innovativa. Inoltre, gli attuali considerevoli sforzi
per l’ottimizzazione della rete di distribuzione retail dovrebbero
dare i loro frutti entro la fine dell’anno, grazie a misure di
riorganizzazione e efficientamento.
Nel primo semestre 2010, AS UniCredit Bank, attiva in tutti e tre
gli Stati Baltici, ha dovuto affrontare il protrarsi di una situazione
economica difficile che ha determinato un’evoluzione negativa
del PIL, soprattutto in Lettonia e Lituania e una diminuzione dei
volumi di credito sul mercato. Gli attivi totali della banca hanno
raggiunto i 700 milioni di lat lettoni (circa 987 milioni di euro),
con una diminuzione di impieghi e raccolta rispetto al primo
trimestre. Tuttavia, nel secondo semestre si è potuto registrare un
trend positivo del margine di interesse netto, con una crescita del
34% rispetto al trimestre precedente e ricavi complessivi a quota
5 milioni di lat lettoni. Nel contempo la banca ha continuato una
politica di rigido contenimento dei costi.
Gli accantonamenti per i rischi di credito si sono mantenuti a livelli
elevati con un impatto negativo sul reddito della banca, da cui è
derivata una perdita di 1,99 milioni di lat lettoni nel primo semestre
(circa 2,8 milioni di euro). Nel 2010, AS UniCredit Bank ha aumentato
il proprio capitale di 13 milioni di lat lettoni, portando l’indice di
adeguatezza patrimoniale oltre un solido 12%.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
63
Relazione intermedia sulla gestione
Altre informazioni
Operazioni di razionalizzazione delle attività del Gruppo ed altre operazioni societarie
Nel primo semestre dell’esercizio il Gruppo ha avviato alcuni ulteriori
progetti di razionalizzazione delle attività di talune controllate in
coerenza con il modello di business e con l’obiettivo di perseguire
maggiori sinergie e riduzioni di costi.
Razionalizzazione delle attività italiane di
gestione dei fondi chiusi di investimento
mobiliari del Gruppo
Inoltre, in data 3 agosto il Consiglio di UniCredit ha deliberato la
fusione per incorporazione nella Capogruppo di UniCredit Banca,
UniCredit Banca di Roma, Banco di Sicilia, UniCredit Corporate
Banking, UniCredit Private Banking e UniCredit Family Financing Bank
oltrechè di UniCredit Bancassurance Management & Administration
nell’ambito del c.d. “ONE4C Program”.
Per maggiori informazioni su questo progetto si rimanda al capitolo
successivo.
Nei primi mesi del corrente esercizio, con l’obiettivo di semplificare
la struttura del Gruppo e di conseguire benefici sotto il profilo
economico ed operativo, si è dato corso al processo di integrazione
societaria di S+R Investimenti e Gestioni SGR in Sofipa SGR, le due
società italiane del Gruppo che gestiscono fondi di private equity.
Riorganizzazione delle attività della
controllata UniCredit Mediocredito
Centrale S.p.A. (“MCC”)
Nei primi mesi del 2010 si è dato corso al processo di
riorganizzazione delle attività di MCC focalizzando il business della
società nel settore pubblico ed in particolare nella promozione
e nella gestione di agevolazioni pubbliche nazionali e regionali
alle imprese, a sostegno dello sviluppo economico e nel credito
agevolato; conseguentemente si è proceduto a razionalizzare le
attività riallocando quelle non più “core” all’interno del Gruppo
in coerenza con il modello divisionale di business e trasferendo
le attività IT e back-office alle società del Gruppo che svolgono i
servizi comuni.
In quest’ottica sono quindi state perfezionate:
• la cessione del Ramo d’Azienda “Supporto Operativo” di MCC a
favore di UniCredit Business Partner, che ha acquisito efficacia a
partire dal 1° gennaio 2010;
• la cessione del Ramo d’Azienda “IT” e del Ramo d’Azienda “Back
Office” di MCC a favore rispettivamente di UniCredit Global
Information Services e UniCredit Business Partner, che ha acquisito
efficacia a partire dal 1° aprile 2010.
A marzo del corrente anno è stato altresì approvato il progetto di
scissione parziale del Ramo d’Azienda “Corporate” di MCC a favore
di UniCredit Corporate Banking, banca del Gruppo specializzata nel
settore corporate, principalmente composto dalle attività di Project
Finance, di Finanza Strutturata Corporate, di Credito Industriale e di
Structured Trade & Export Finance (con riferimento a quest’ultimo,
ad esclusione dello stock creditizio in essere). In data 7 giugno 2010
è stata rilasciata l’autorizzazione all’operazione da parte dell’Organo
di Vigilanza e nel mese di luglio, previa delibera delle rispettive
assemblee, è stato stipulato l’atto di scissione la cui efficacia è
prevista nel terzo trimestre 2010.
64
L’operazione comporterà risparmi in termini di costi attraverso
l’azzeramento di spese comuni, la focalizzazione in un unico veicolo
dell’attività di promozione e gestione di fondi di private equity del
Gruppo in Italia, nonchè migliori possibilità di accedere come unica
entità al mercato di riferimento per la raccolta di nuovi fondi.
La fusione ha avuto efficacia il 12 luglio scorso.
Razionalizzazione dell’attività dei crediti
non performing di Gruppo
Al fine di razionalizzare l’attività dei crediti non performing di Gruppo
(“NPLs”), ridurre i relativi costi amministrativi e ottimizzare sotto il profilo
economico/finanziario il servizio di gestione dei crediti anomali di Gruppo,
nello scorso mese di luglio è stato avviato il progetto di integrazione
delle attività di Aspra Finance S.p.A. (“ASPRA”) – veicolo societario nel
quale vennero accentrati i NPLs di Capitalia e successivamente anche
le sofferenze delle altre Legal Entities ex UniCredit - in UniCredit Credit
Management Bank S.p.A. (“UCCMB”) – la banca del Gruppo che opera
nel settore della gestione dei crediti anomali e gestisce, sulla base di
specifico contratto di outsourcing, anche i NPLs detenuti da ASPRA entrambe detenute al 100% dalla Capogruppo.
Per dare esecuzione alla razionalizzazione della gestione dei NPLs è
stata individuata quale migliore soluzione la fusione per incorporazione
di ASPRA in UCCMB che diverrà quindi la banca del Gruppo per la
gestione accentrata dei crediti anomali. Tale accentramento consentirà,
oltre alla semplificazione degli assetti societari, di uniformare le
politiche gestionali ed operative dei crediti anomali con conseguente
ottimizzazione delle attività di presidio del costo di rischio attraverso la
razionalizzazione di alcune delle correlate attività amministrative, quali
ad esempio la possibilità di una gestione centralizzata delle spese legali.
È inoltre previsto che la Capogruppo effettui un versamento in conto
futuro aumento di capitale a favore di ASPRA fino ad un massimo di
3 miliardi, entro il mese di novembre - e comunque prima della fusione
- al fine di consentire a quest’ultima di procedere al rimborso dei
finanziamenti concessi a suo tempo dalla stessa UniCredit per l’acquisto
pro-soluto dei NPLs attualmente in essere.
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Si prevede che la fusione possa trovare efficacia entro il primo trimestre
del prossimo anno, subordinatamente all’autorizzazione dell’Organo di
Vigilanza.
Progetto per la realizzazione di una
Global Card Payment Company
Al fine di razionalizzare e internalizzare le attività a supporto del
business della cosiddetta Monetica (nel cui perimetro rientrano
i processi relativi all’issuing di carte di credito e di debito,
all’acquiring di POS e ATM, alla gestione dei pagamenti elettronici
a servizio del mondo Corporate e Pubblica Amministrazione
e alla biglietteria elettronica), fin dal 2008 è stato avviato un
processo volto a migliorare e coordinare l’efficacia di tali attività
a supporto del predetto business e a raggiungere economie
di scala e di scopo.
Per realizzare tale obiettivo, nel mese di agosto il Consiglio di
Amministrazione della Capogruppo ha deliberato l’avvio del progetto
che prevede la creazione di una Global Card Payment Company individuata in Quercia Software S.p.A., società interamente detenuta
da UniCredit Global Information Services Scpa (di seguito “UGIS”)
- che avrà il ruolo di unico polo di servizi a supporto del business
Monetica dell’intero Gruppo e sarà responsabile dell’erogazione
dei servizi, mentre le banche continueranno a mantenere il ruolo di
emittenti (Issuer) e quindi di titolari dei relativi rischi.
I principali obiettivi della Global Card Payment Company sono:
• garantire la massima efficacia e prontezza nella risposta alle
richieste del business;
• facilitare la governance in una logica strettamente unitaria delle
attività IT e di Back Office di riferimento;
• realizzare il modello di costo di maggior successo garantito dai
notevoli volumi di processing realizzabile attraverso il programma
di internalizzazione e di razionalizzazione in corso. Tale processo
una volta completato porterà a risparmi annuali a livello Gruppo
stimati nella misura di oltre 45 milioni nel 2015;
• realizzare il Competence Center della Monetica a livello Gruppo
valorizzando le competenze già presenti negli hub di riferimento,
• garantire la piena disponibilità alle diverse entità di un ampio
portafoglio di prodotti e servizi. Grazie alla logica dell’accentramento,
infatti, si verrebbe a determinare un notevole risparmio in termini di
time to market per quelle realtà del Gruppo che si trovassero a dover
sviluppare prodotti già disponibili per altri;
• mantenere - come detto - in capo alle banche il ruolo di emittenti,
titolari dei diversi relativi rischi;
• mantenere la qualità del servizio a un livello tale da favorire i
processi di business e tenere sotto controllo i rischi nel miglior
modo possibile. Soprattutto con riferimento a questi ultimi il
venir meno di una frammentazione spesso spinta dei processi di
produzione favorirebbe il presidio dei rischi operativi in generale e,
più specificatamente, delle frodi.
Le fasi esecutive del progetto prevedono in sintesi (i) il trasferimento
del controllo di Quercia Software da UGIS alla Capogruppo in
coerenza con la governance adottata per tutte le altre società
strumentali di Gruppo che svolgono il ruolo di Global Company
(ii) la trasformazione di Quercia Software da società per azioni a
società consortile per azioni che meglio si addice ad una società
prevalentemente captive (iii) l’accentramento in Quercia Software
degli assets e delle risorse funzionali alla realizzazione del progetto
industriale presenti nel Gruppo.
Altre operazioni che hanno interessato
società controllate/partecipate
UniCredit Bank Austria AG
Aumento di capitale di UniCredit Bank Austria AG
Nel marzo del corrente anno, la controllata UniCredit Bank Austria
AG (detenuta al 99,995% dalla Capogruppo) ha perfezionato un
aumento di capitale di 2 miliardi al fine di rispondere alle aspettative
delle autorità di vigilanza locali e delle agenzie di rating, nonché per
allinearsi ai principali concorrenti austriaci in termini di coefficienti
patrimoniali e posizionarsi in modo favorevole per cogliere le
opportunità derivanti dalla futura crescita economica in Austria
e nella Central Eastern Europe. A seguito della sottoscrizione da
parte della Capogruppo oltre che della quota di spettanza anche
dell’inoptato, l’interessenza partecipativa in UniCredit Bank Austria AG
è salita al 99,996%.
Riorganizzazione delle attività Markets and Investment
Banking (ex MIB) di UniCredit Bank Austria AG
Nel primo semestre 2010 è proseguito il progetto di riorganizzazione
delle attività della ex Divisione MIB di UniCredit Bank Austria AG, che
prevede in ultima istanza il trasferimento a UniCredit Bank AG della
maggioranza di tali attività, condotte attraverso la controllata CAIB
UniCredit AG (“CAIB”, in precedenza UniCredit CA IB Beteiligungs
AG), attraverso le seguenti fasi:
• il trasferimento a UniCredit Bank Austria AG (o società
direttamente controllate da quest’ultima) delle società controllate
da CAIB, e lo scorporo di alcune attività selezionate a UniCredit
Bank Austria AG (operazioni perfezionatesi nel corso del primo
trimestre 2010);
• la successiva cessione a UniCredit Bank AG di CAIB e della sua
controllata, operante nel Regno Unito, UniCredit CAIB Securities UK
(avvenuta il 1° giugno 2010);
• infine, la fusione di CAIB in UniCredit Bank AG, avvenuta con
efficacia legale 1° luglio 2010.
A partire dal 1 luglio 2010, UniCredit Bank AG è operativa in Austria
attraverso una filiale a Vienna di nuova apertura.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
65
Relazione intermedia sulla gestione
Altre informazioni (SEGUE)
Operazioni di razionalizzazione delle attività del Gruppo ed altre operazioni societarie (SEGUE)
Fondo Italiano di Investimento SGR S.p.A.
Nello scorso mese di marzo UniCredit ha partecipato alla costituzione
della società Fondo Italiano di Investimento SGR S.p.A.. Tale società
è stata costituita con un capitale sociale iniziale di 3,5 milioni e la
quota di partecipazione a detto capitale sottoscritta da UniCredit
corrisponde al 14,29%.
L’operazione si colloca nell’ambito del progetto sviluppato da
Ministero dell’Economia e delle Finanze, Cassa Depositi e Prestiti,
UniCredit, Intesa SanPaolo, Monte dei Paschi di Siena, ABI e
Confindustria per la creazione di un fondo italiano di investimento per
le piccole e medie imprese.
In particolare, il fondo è finalizzato a sostenere lo sviluppo delle
imprese con l’obiettivo di generare nel medio termine un nucleo
consistente di “medi campioni nazionali” che sia sufficientemente
patrimonializzato per affrontare le sfide della competitività. Il target
di investimento è rappresentato dalle imprese con fatturato tra 10
e 100 milioni. L’obiettivo dimensionale del fondo è di 3 miliardi:
un primo closing - pari ad un miliardo - sarà sottoscritto in quote
paritetiche (250 milioni ciascuna) dalle tre Banche Sponsor, tra cui
UniCredit, e dalla Cassa Depositi e Prestiti; un ulteriore miliardo
potrà essere raccolto presso investitori istituzionali, mentre
il successivo incremento sarà valutato in funzione delle reali
esigenze.
Progetto “Piastra Logistica del Friuli Venezia Giulia”
Nello scorso mese di marzo UniCredit Corporate Banking ha
costituito una società, denominata UniCredit Logistics Srl, allo
scopo di sviluppare un progetto finalizzato a creare un hub
portuale tramite lo sviluppo delle infrastrutture portuali di Trieste e
Monfalcone.
Operazioni per lo smobilizzo
di partecipazioni
In Italia
Assicurazioni Generali S.p.A.
Nello scorso mese di marzo, la controllata UniCredit Bank Ireland
plc (“UniCredit Ireland”) ha ceduto l’intera interessenza detenuta
in Assicurazioni Generali (2,84%), attraverso una procedura
di accelerated bookbuilding offer rivolta esclusivamente ad
investitori istituzionali, per un controvalore complessivo di circa
796 milioni, con una minusvalenza pari a circa 72 milioni a livello
consolidato.
La cessione di tale quota rientra nell’ambito degli impegni presi da
UniCredit nei confronti dell’Autorità Garante della Concorrenza e del
Mercato ai sensi del provvedimento di autorizzazione alla fusione per
incorporazione di Capitalia S.p.A. in UniCredit (Provvedimento
n. 17283 del 18 settembre 2007 e successive proroghe rilasciate in
data 3 dicembre 2008 e 12 novembre 2009).
All’estero
Open Accumulative Pension Fund Otan JSC
In data 15 marzo 2010 la controllata JSC ATF Bank ha ceduto
l’intera quota (89%) detenuta nella JSC Open Accumulative Pension
Fund Otan (Kazakhstan), realizzando una plusvalenza complessiva a
livello consolidato di circa 5 milioni.
Visa Inc.
Nel corso del primo semestre diverse controllate del Gruppo hanno
ceduto azioni Visa Inc. realizzando una plusvalenza complessiva a
livello consolidato di circa 16 milioni.
In particolare il progetto - che verrà finanziato mediante project
finance/finanziamenti pubblici e la cui realizzazione avverrà in più
fasi da realizzarsi in collaborazione con altri partner finanziari ed
industriali - prevede:
• il graduale potenziamento del terminal container di Trieste e la
realizzazione di un nuovo terminal a Monfalcone;
• il miglioramento/potenziamento delle opere ferroviarie e stradali di
collegamento ai terminal;
• l’ingresso in UniCredit Logistics di soggetti privati ed istituzionali
interessati all’iniziativa.
66
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Rafforzamento patrimoniale
Il 7 gennaio 2010 il Consiglio di Amministrazione di UniCredit
ha approvato i termini e le condizioni definitivi dell’operazione di
aumento di capitale deliberata dall’Assemblea straordinaria dei
soci del 16 novembre 2009. A seguito dell’offerta in opzione delle
azioni ordinarie di nuova emissione (dall’11 gennaio 2010 al 29
gennaio 2010 in Italia e Germania e dal 14 gennaio 2010 al 29
gennaio 2010 in Polonia) sono state sottoscritte n. 2.472.338.679
nuove azioni ordinarie UniCredit, pari al 98,23% delle azioni oggetto
dell’offerta (e non sono pervenute revoche delle sottoscrizioni con
riferimento all’offerta al pubblico in Polonia e Germania). I diritti
non esercitati nel periodo di opzione (n. 297.005.168 validi per la
sottoscrizione di 44.550.771 azioni ordinarie UniCredit) sono stati
tutti collocati sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito
da Borsa Italiana S.p.A., ai sensi dell’art. 2441, terzo comma,
codice civile, per il tramite di UniCredit Bank AG, Milan Branch, nelle
sedute dall’8 al 12 febbraio 2010. In data 24 febbraio 2010 si è
quindi perfezionato l’aumento di capitale deliberato dalla ricordata
Assemblea del 16 novembre 2009, in seguito al quale il numero di
azioni ordinarie emesse è stato di 2.516.889.453.
Il progetto ONE4C
Al fine di rispondere alle mutate aspettative dei clienti ed alle
richieste di vicinanza al territorio emerse nell’ambito del nuovo
contesto bancario internazionale, il Consiglio di Amministrazione
di UniCredit nella riunione straordinaria del 13 aprile scorso ha
approvato il progetto ONE4C (“Insieme per i clienti”).
In particolare il Consiglio ha approvato il progetto di fusione per
incorporazione in UniCredit di UniCredit Banca, UniCredit Banca
di Roma, Banco di Sicilia, UniCredit Corporate Banking, UniCredit
Private Banking, UniCredit Family Financing Bank nonché di UniCredit
Bancassurance Management & Administration.
A seguito della integrazione societaria, UniCredit, oltre ad assolvere
al proprio ruolo di Capogruppo, svolgerà anche direttamente l’attività
bancaria e commerciale verso la clientela.
Il progetto “Insieme per i Clienti” mira ad aumentare ulteriormente
la soddisfazione dei clienti, attraverso la specializzazione delle
competenze e tempi di risposta più rapidi. Tutto ciò costituisce una
semplificazione della struttura societaria del Gruppo accrescendo così
la vicinanza ai territori e alle comunità in cui opera, e salvaguardando
i marchi delle principali banche (UniCredit Banca, UniCredit
Banca di Roma, Banco di Sicilia). Inoltre, tale progetto assicurerà
un’organizzazione più efficace, anche mediante l’attribuzione di
ulteriori deleghe decisionali alla rete.
Analogamente a quanto già avviene in Austria, Germania e Polonia, il
Consiglio ha inoltre approvato l’introduzione di un Country Chairman
anche per l’Italia. Tale figura avrà un ruolo di sintesi per le attività sul
mercato domestico e di pivot nello sviluppo della strategia territoriale
del Gruppo, con corresponsabilità per il conto economico del Paese
con i business manager locali.
Nel ruolo di Country Chairman per l’Italia è stato nominato Gabriele
Piccini (attualmente Amministratore Delegato di UniCredit Banca e
Responsabile Retail Italia) il quale assumerà la predetta carica dal
1° novembre, data di avvio della nuova organizzazione e sarà a
diretto riporto del Deputy CEO responsabile per l’Italia.
Il progetto “Insieme per i Clienti” rafforza l’attuale modello divisionale
del Gruppo, e vedrà la definizione, in Italia, Germania e Austria, di
quattro segmenti specializzati di business:
• Famiglie, dedicato ai clienti privati con patrimoni fino a 500.000
euro;
• PMI, per le aziende con fatturato annuo fino ai 50 milioni di euro;
• Corporate Banking, per le imprese con fatturato annuo superiore ai
50 milioni di euro;
• Private Banking, per i clienti con patrimoni superiori ai 500.000
euro.
In Italia verranno istituite sette Aree Territoriali, i cui Responsabili
avranno il compito di agire quale punto di riferimento per i
rapporti con i principali interlocutori delle istituzionali locali,
nell’ambito di un Comitato della Rete Italiana presieduto dal
Country Chairman cui parteciperanno anche i tre responsabili
delle divisioni in Italia e il responsabile del dipartimento relazioni
territoriali.
In data 15 giugno 2010 Banca d’Italia ha rilasciato, ai sensi
dell’art. 57 del Testo Unico Bancario, l’autorizzazione alla fusione. Il
Consiglio di Amministrazione di UniCredit del 3 agosto ha deliberato
la fusione ai sensi dell’art. 2505, comma 2, del codice civile e
dell’art. 23 dello statuto sociale, che è previsto divenga esecutiva a
partire dal 1° novembre 2010.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
67
Relazione intermedia sulla gestione
Altre informazioni (SEGUE)
Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato
(milioni di €)
Stato Patrimoniale consolidato
CONSISTENZE AL
Attivo
Cassa e disponibilità liquide = Voce 10
Attività Finanziarie detenute per la negoziazione = Voce 20
Crediti verso banche = Voce 60
Crediti verso clientela = Voce 70
Investimenti Finanziari
Voce 30. Attività finanziarie valutate al fair value
Voce 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita
Voce 50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Voce 100. Partecipazioni
Coperture
Voce 80. Derivati di copertura
Voce 90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica
Attività materiali = Voce 120
Avviamenti = Voce 130. Attività immateriali di cui: avviamento
Altre attività immateriali = Voce 130 al netto dell’avviamento
Attività Fiscali = Voce 140
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione = Voce 150
Altre attività
Voce 110. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori
Voce 160. Altre attività
Totale dell’attivo
68
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
30.06.2010
31.12.2009
7.225
152.100
80.295
558.770
76.679
21.745
39.958
11.158
3.818
17.520
14.576
2.944
12.148
20.808
5.213
12.375
853
10.658
10.658
954.644
11.987
133.894
78.269
564.986
64.273
15.020
34.724
10.663
3.866
13.786
11.662
2.124
12.089
20.491
5.332
12.577
622
10.454
10.454
928.760
NOTE
AL BILANCIO
Parte B - Attivo
Sezione 1
Sezione 2
Sezione 6
Sezione 7
Sezione 3
Sezione 4
Sezione 5
Sezione 10
Sezione 8
Sezione 9
Sezione 12
Sezione 13
Sezione 13
Sezione 14
Sezione 15
Sezione 15
Sezione 11
Sezione 16
(milioni di €)
Segue: Stato Patrimoniale consolidato
CONSISTENZE AL
Passivo e patrimonio netto
Debiti verso banche = Voce 10
Raccolta da clientela e titoli
Voce 20. Debiti verso clientela
Voce 30. Titoli in circolazione
Passività finanziarie di negoziazione = Voce 40
Passività finanziarie valutate al fair value = Voce 50
Coperture
Voce 60. Derivati di copertura
Voce 70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica
Fondi per rischi ed oneri = Voce 120
Passività fiscali = Voce 80
Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione = Voce 90
Altre passività
Voce 100. Altre passività
Voce 110. Trattamento di fine rapporto del personale
Voce 130. Riserve tecniche
Patrimonio di pertinenza di terzi = Voce 210
Patrimonio di pertinenza del Gruppo di cui:
- Capitale e riserve
Voce 140. Riserve da valutazione di cui: leggi speciali di rivalutazione
Voce 140. Riserva da valutazione di cui: differenze cambio
Voce 140. Riserva da valutazione di cui: quota delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
Voce 170. Riserve
Voce 180. Sovrapprezzi di emissione
Voce 190. Capitale
Voce 200. Azioni proprie
- Riserve di valutazione attività disponibili per la vendita e di Cash-flow hedge
Voce 140. Riserve da valutazione di cui: Attività finanziarie disponibili per la vendita
Voce 140. Riserve da valutazione di cui: Copertura dei flussi finanziari
- Utile netto = Voce 220
Totale del passivo e del patrimonio netto
30.06.2010
31.12.2009
115.363
577.346
390.891
186.454
139.487
1.423
16.505
11.650
4.855
7.957
6.229
403
22.178
20.784
1.209
184
3.326
64.428
63.664
277
(847)
8
15.260
39.322
9.649
(4)
95
(622)
717
669
954.644
106.800
596.396
381.623
214.773
114.045
1.613
12.679
9.919
2.760
7.983
6.451
312
19.590
18.110
1.318
162
3.202
59.689
57.671
277
(1.830)
(13)
14.271
36.582
8.390
(6)
316
(138)
454
1.702
928.760
NOTE
AL BILANCIO
Parte B - Passivo
Sezione 1
Sezione 2
Sezione 3
Sezione 4
Sezione 5
Sezione 6
Sezione 7
Sezione 12
Sezione 8
Sezione 9
Sezione 10
Sezione 11
Sezione 13
Sezione 16
Sezione 15
Sezione 15
Sezione 15
Sezione 15
Sezione 15
Sezione 15
Sezione 15
Sezione 15
Sezione 15
Sezione 15
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
69
Relazione intermedia sulla gestione
Altre informazioni (SEGUE)
Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato (SEGUE)
(milioni di €)
Conto Economico consolidato
NOTE AL BILANCIO
1° SEMESTRE
Interessi netti
Voce 30. Margine di interesse
a dedurre: effetti economici della “Purchase Price Allocation”1
Dividendi e altri proventi su partecipazioni
Voce 70. Dividendi e proventi simili
a dedurre: dividendi su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione inclusi in Voce 70
Voce 240. Utili (Perdite) delle partecipazioni - di cui: Utile (Perdita) delle partecipazioni valutate
al patrimonio netto
Margine d’interesse
Commissioni nette = Voce 60
Risultato negoziazione, coperture e fair value
Voce 80. Risultato netto dell’attività di negoziazione
+ dividendi su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione (da Voce 70)
+ accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - risultato di trading (da Voce 190)
Voce 90. Risultato netto dell’attività di copertura
Voce 100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: d) passività finanziarie
Voce 110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value
Saldo altri proventi/oneri
Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di debiti e crediti non deteriorati (da Voce 100 a)
Voce 150. Premi netti
Voce 160. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa
Voce 220. Altri oneri/proventi di gestione
a dedurre: altri proventi di gestione - di cui: recupero di spese
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali in leasing operativo (da Voce 200)
Utili (Perdite) da cessione di investimenti in leasing operativo (da Voce 270)
Proventi di intermediazione e diversi
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
Spese per il personale
Voce 180. Spese amministrative - a) spese per il personale
a dedurre: oneri di integrazione
Altre spese amministrative
Voce 180. Spese amministrative - b) altre spese amministrative
a dedurre: oneri di integrazione
Recuperi di spesa = Voce 220. Altri oneri/proventi di gestione - di cui: proventi di gestione - recupero di spese
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali
Voce 200. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
a dedurre: rettifiche per deterioramento/Riprese di valore nette su attività materiali
di proprietà per investimento
a dedurre: Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali in laesing operativo (da Voce 200)
Voce 210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
a dedurre: oneri di integrazione
a dedurre: effetti economici della “Purchase Price Allocation”1
Costi operativi
RISULTATO DI GESTIONE
70
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
2010
2009
7.895
7.775
120
195
603
(493)
9.360
9.224
136
158
491
(372)
85
8.090
4.379
618
(27)
493
11
157
(16)
213
43
53
(43)
424
(209)
(59)
4
5.209
13.299
(4.653)
(4.664)
11
(2.742)
(2.742)
209
(631)
(445)
38
9.518
3.735
936
549
372
26
132
(143)
209
26
47
(39)
442
(211)
(59)
3
4.880
14.398
(4.545)
(4.808)
263
(2.750)
(2.794)
44
211
(606)
(416)
26
59
(320)
50
(7.817)
5.482
12
59
(314)
53
(7.690)
6.708
Parte C
Sezione 1
Sezione 3
Sezione 16
Sezione 2
Sezione 4
Sezione 5
Sezione 6
Sezione 7
Sezione 9
Sezione 10
Sezione 15
Sezione 11
Sezione 11
Sezione 15
Sezione 13
Sezione 14
(milioni di €)
Segue: Conto Economico consolidato
NOTE AL BILANCIO
1° SEMESTRE
RISULTATO DI GESTIONE
Rettifiche di valore su avviamenti
Voce 260. Rettifiche di valore su avviamenti
Accantonamenti per rischi ed oneri
Voce 190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri
a dedurre: accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - risultato di trading
Variazione netta accantonamenti a fronte progetto di integrazione
a dedurre: effetti economici della “Purchase Price Allocation”1
Oneri di integrazione
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni
Voce 100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) crediti
a dedurre: Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di debiti e crediti non deteriorati (da Voce 100 a)
Voce 130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti
Voce 130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: d) altre operazioni finanziarie
Profitti netti da investimenti
Voce 100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita
Voce 100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Voce 130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: b) attività finanziarie disponibili
per la vendita
Voce 130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: c) attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
Rettifiche per deterioramento/Riprese di valore nette su attività materiali di proprietà
per investimento (da Voce 200)
Voce 240. Utili (Perdite) delle partecipazioni - di cui: rettifiche/riprese e utile/perdita da cessioni
di partecipazioni valutate al patrimonio netto
Voce 250. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali
Voce 270. Utili (Perdite) da cessione di investimenti
a dedurre: Utili (Perdite) da cessione di investimenti in leasing operativo (da Voce 270)
a dedurre: effetti economici della “Purchase Price Allocation”1
UTILE LORDO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE
Imposte sul reddito del periodo
Voce 290. Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente
a dedurre: effetti economici della “Purchase Price Allocation”1
UTILE (PERDITA) DEL PERIODO
Utile di pertinenza di terzi
Voce 330. Utile di pertinenza di terzi
UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO ANTE PPA
Effetti economici della “Purchase Price Allocation”1
UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO
Parte C
2010
2009
5.482
(162)
(162)
(262)
(262)
(11)
(3.507)
37
(43)
(3.389)
(112)
107
54
-
6.708
(223)
(225)
1
(309)
(4.081)
32
(26)
(3.958)
(128)
(166)
93
(2)
(27)
(293)
Sezione 8
-
-
Sezione 8
(26)
(12)
23
(1)
88
(4)
1.648
(745)
(691)
(54)
903
(119)
(119)
784
(115)
669
(7)
(30)
87
(3)
1.929
(697)
(637)
(60)
1.232
(166)
(166)
1.066
(129)
937
Sezione 18
Sezione 12
Sezione 6
Sezione 8
Sezione 8
Sezione 6
Sezione 6
Sezione 16
Sezione 17
Sezione 19
Sezione 20
Sezione 22
Note:
I dati del 1° semestre 2009 si sono modificati per effetto dell’allineamento dei dati riclassificati a quelli contabili relativamente all’attività di private equity.
1. Prevalentemente attribuibile all’operazione di fusione con Capitalia.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
71
Relazione intermedia sulla gestione
Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo
ed evoluzione prevedibile della gestione
Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo
Il Gruppo UniCredit ha partecipato allo stress test europeo 2010 coordinato dal Comitato europeo dei supervisori bancari
(Committee of European Banking Supervisors, CEBS), con la collaborazione della Banca centrale europea (BCE) e sotto la supervisione
della Banca d’Italia.
I risultati di UniCredit nello stress test confermano l’elevata qualità del capitale regolamentare del Gruppo (Tier I sotto stress pari a 7,8%,
Core Tier I sotto stress pari a 7,4%).
72
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Evoluzione prevedibile della gestione
Nella prima metà del 2010 lo scenario macro economico ha
continuato ad essere caratterizzato dalla turbolenza dei mercati
finanziari, i quali, dopo un iniziale consolidamento del trend
positivo iniziato a fine 2009, sono tornati a registrare un nuovo
deterioramento, questa volta direttamente connesso all’intensificarsi
delle tensioni sul debito sovrano di alcuni paesi dell’area Euro
originatesi con la crisi greca.
Nonostante in molte economie avanzate la sostenibilità della ripresa
presenti elementi di incertezza legati alle necessità di contenimento
delle politiche espansive varate dai governi per fronteggiare il periodo
di crisi, non sono mancati alcuni segnali positivi dalle economie
emergenti, che hanno favorito un aumento della domanda estera
nell’area Euro e, in particolare in Italia, un recupero della produzione
industriale.
dalla BCE. Tale recupero, nel secondo semestre dell’anno, potrà
portare effetti positivi sulla forbice bancaria e di conseguenza sui
margini che sono stati fortemente sotto pressione in questa prima
metà del 2010.
Nella seconda parte del semestre si è registrata un’inversione
di tendenza dei tassi di interesse, dovuta in parte alle tensioni
internazionali sul debito pubblico dei paesi europei ed in parte ad
un’attenuazione della politica di sostegno alla liquidità messa in atto
Il Gruppo si attende altresì la conferma del solido contributo ai
risultati complessivi da parte della CEE; seppure con differenziazioni
geografiche connesse alle diverse prospettive di crescita dei Paesi
nei quali opera.
Nel seconda metà dell’anno il Gruppo sarà focalizzato sul successo
del progetto “Insieme per i Clienti”, che rafforzando l’attuale
modello divisionale ha l’obiettivo di aumentare la soddisfazione dei
clienti avvicinando la Banca al territorio. In questa direzione vanno
le nomine, già comunicate, della nuova struttura manageriale di
coordinamento della rete commerciale in Italia. Ciò consentirà di
migliorare l’efficacia dell’azione commerciale oltre che di aumentare
l’efficienza operativa attraverso la razionalizzazione delle strutture
centrali di governance.
Milano, 3 agosto 2010
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Il Presidente
DIETER RAMPL
L’Amministratore Delegato
ALESSANDRO PROFUMO
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
73
Sergey Guslisty,
Cliente Retail – Russia
Viaggio spesso in tutta
«Europa
e apprezzo moltissimo la
possibilità di prelevare contanti
con la mia carta di debito UniCredit
Bank da qualsiasi bancomat del
Gruppo senza alcuna commissione.
Questo servizio, mi fa sentire parte
di una banca globale.»
È facile con
UniCredit.
Bilancio consolidato semestrale abbreviato
Schemi di Bilancio consolidato
Stato Patrimoniale consolidato
Conto Economico consolidato
Prospetto della redditività consolidata complessiva
Prospetto delle variazioni del Patrimonio netto consolidato
Rendiconto Finanziario consolidato (metodo indiretto)
77
78
80
81
82
84
Note illustrative
Parte A - Politiche contabili
Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato
Parte C - Informazioni sul Conto Economico consolidato
Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche
di copertura
Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato
Parte H - Operazioni con parti correlate
Parte I - Accordi di pagamento basati su propri
strumenti patrimoniali
Parte L - Informativa di settore
87
89
125
143
Allegati
155
207
215
219
223
229
Avvertenze
Nelle tavole sono utilizzati i seguenti segni convenzionali:
• linea (-) quando il fenomeno non esiste;
• due punti (..) o (n.s.) quando i dati non raggiungono la cifra rappresentativa
dell’ordine minimo considerato o risultano comunque non significativi;
• n.d. quando il dato non è disponibile.
• Segno “X”: quando la voce non è da valorizzare (conformemente alle istruzioni della Banca d’Italia).
Gli importi, ove non diversamente indicato, sono espressi in migliaia di euro.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
75
Schemi di Bilancio consolidato
Stato Patrimoniale consolidato
Conto Economico consolidato
Prospetto della redditività consolidata complessiva
Prospetto delle variazioni del Patrimonio netto consolidato
Rendiconto Finanziario consolidato (metodo indiretto)
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
78
80
81
82
84
77
Bilancio consolidato semestrale abbreviato
Schemi di Bilancio consolidato
(migliaia di €)
Stato Patrimoniale consolidato
CONSISTENZE AL
VOCI DELL’ATTIVO
10. Cassa e disponibilità liquide
30.06.2010
31.12.2009
7.224.743
11.986.797
152.099.809
133.894.101
30. Attività finanziarie valutate al fair value
21.745.241
15.019.685
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita
39.958.098
34.723.955
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
11.157.727
10.662.472
60. Crediti verso banche
80.295.259
78.269.437
70. Crediti verso clientela
558.769.950
564.986.015
80. Derivati di copertura
14.576.040
11.662.110
2.944.299
2.123.451
3.818.075
3.866.437
206
195
120. Attività materiali
12.148.434
12.089.351
130. Attività Immateriali
26.020.780
25.822.597
- avviamento
20.807.902
20.490.534
140. Attività fiscali
12.374.549
12.577.082
1.846.508
2.415.786
10.528.041
10.161.296
90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)
100. Partecipazioni
110. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori
di cui:
a) correnti
b) anticipate
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
852.528
622.297
160. Altre attività
10.658.207
10.453.689
Totale dell’attivo
954.643.945
928.759.671
78
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
(migliaia di €)
Segue: Stato Patrimoniale consolidato
CONSISTENZE AL
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
30.06.2010
31.12.2009
10. Debiti verso banche
115.362.958
106.800.152
20. Debiti verso clientela
390.891.316
381.623.290
30. Titoli in circolazione
186.454.227
214.772.877
40. Passività finanziarie di negoziazione
139.487.144
114.045.215
50. Passività finanziarie valutate al fair value
1.423.495
1.612.475
11.650.147
9.918.947
70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)
4.854.542
2.759.960
80. Passività fiscali
6.229.152
6.451.072
a) correnti
1.383.698
1.987.780
b) differite
4.845.454
4.463.292
402.524
311.315
60. Derivati di copertura
90. Passività associate ad attività in via di dismissione
100. Altre passività
20.784.494
18.110.367
110. Trattamento di fine rapporto del personale
1.209.236
1.317.523
120. Fondi per rischi e oneri
7.956.793
7.982.431
a) quiescenza e obblighi simili
4.589.498
4.590.628
b) altri fondi
3.367.295
3.391.803
130. Riserve tecniche
184.124
162.135
(467.403)
(1.249.514)
170. Riserve
15.259.643
14.271.165
180. Sovrapprezzi di emissione
39.322.433
36.581.540
9.648.791
8.389.870
(4.159)
(5.714)
140. Riserve da valutazione
190. Capitale
200. Azioni proprie (-)
210. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-)
220. Utile (Perdita) di periodo (+/-)
Totale del passivo e del patrimonio netto
3.325.784
3.202.240
668.704
1.702.325
954.643.945
928.759.671
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
79
Bilancio consolidato semestrale abbreviato
Schemi di Bilancio consolidato (SEGUE)
(migliaia di €)
Conto Economico consolidato
VOCI
10.
20.
30.
40.
50.
60.
70.
80.
90.
100.
110.
120.
130.
140.
150.
160.
170.
180.
190.
200.
210.
220.
230.
240.
250.
260.
270.
280.
290.
300.
310.
320.
330.
340.
Interessi attivi e proventi assimilati
Interessi passivi e oneri assimilati
Margine di interesse
Commissioni attive
Commissioni passive
Commissioni nette
Dividendi e proventi simili
Risultato netto dell’attività di negoziazione
Risultato netto dell’attività di copertura
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) passività finanziarie
Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value
Margine di intermediazione
Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) altre operazioni finanziarie
Risultato netto della gestione finanziaria
Premi netti
Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa
Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa
Spese amministrative:
a) spese per il personale
b) altre spese amministrative
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali
Altri oneri/proventi di gestione
Costi operativi
Utili (Perdite) delle partecipazioni
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali
Rettifiche di valore dell’avviamento
Utili (Perdite) da cessione di investimenti
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte
Imposte sul reddito di periodo dell’operatività corrente
Utile (Perdita) dell’operatività corrente al netto delle imposte
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte
Utile (Perdita) di periodo
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza dei terzi
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo
Utile per azione (euro)
Utile per azione diluito (euro)
1° SEMESTRE 2010
1° SEMESTRE 2009
14.296.140
(6.521.417)
7.774.723
5.274.171
(895.631)
4.378.540
602.742
(27.210)
11.204
247.740
37.291
53.532
(86)
157.003
(15.810)
12.971.929
(3.528.510)
(3.389.237)
(27.325)
(103)
(111.845)
9.443.419
52.772
(43.125)
9.453.066
(7.406.234)
(4.664.192)
(2.742.042)
(261.592)
(445.303)
(319.557)
424.337
(8.008.349)
108.142
(815)
(162.000)
88.218
1.478.262
(690.950)
787.312
787.312
(118.608)
668.704
19.266.778
(10.042.822)
9.223.956
4.627.048
(891.669)
3.735.379
490.894
548.913
25.989
255.408
31.619
93.360
(1.790)
132.219
(143.325)
14.137.214
(4.380.062)
(3.958.378)
(293.432)
(19)
(128.233)
9.757.152
47.164
(39.186)
9.765.130
(7.601.481)
(4.807.754)
(2.793.727)
(224.625)
(416.203)
(314.016)
441.800
(8.114.525)
31.838
(29.833)
87.209
1.739.819
(637.143)
1.102.676
1.102.676
(165.830)
936.846
0,033
0,033
0,056
0,056
Note:
Con riferimento al calcolo dell’“utile per azione” si riportano di seguito i principali elementi di dettaglio utilizzati, vedi anche “Nota integrativa” Parte C - “Informazioni sul Conto Economico” Sezione 24.
L’utile netto al 30 giugno 2010 pari a 668.704 si riduce di 76.750 a seguito degli esborsi del 2010 addebitati al patrimonio netto e relativi al contratto di usufrutto di azioni proprie stipulato nell’ambito
dell’operazione Cashes. L’utile netto al 30 giugno 2009 pari a 936.846 si riduce di 48.030 a seguito degli esborsi del 2009 addebitati al patrimonio netto e relativi al contratto di cui sopra.
Il numero medio azioni in circolazione risulta al netto del numero medio delle azioni proprie (e delle 967.564.061 azioni detenute a titolo di usufrutto), ed incrementato del numero di azioni rivenienti dall’aumento di
capitale gratuito ai sensi dell’art. 2442 cod. civ. deliberato dall’Assemblea Straordinaria tenutasi il 29 aprile 2009. Il numero medio di azioni in circolazione deve essere incrementato del numero di azioni rivenienti
dall’aumento di capitale gratuito come se esso fosse avvenuto all’inizio del primo periodo oggetto di presentazione (IAS 33, § 28).
80
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
(migliaia di €)
Prospetto della redditività consolidata complessiva
CONSISTENZE AL
VOCI
10. Utile (Perdita) di periodo
30.06.2010
30.06.2009
787.312
1.102.676
Altre componenti reddituali al netto delle imposte
20. Attività finanziarie disponibili per la vendita
(481.712)
137.982
30. Attività materiali
-
-
40. Attività immateriali
-
-
50. Copertura di investimenti esteri
-
-
60. Copertura dei flussi finanziari
70. Differenze di cambio
80. Attività non correnti in via di dismissione
90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti
100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte
120. Redditività complessiva (10+110)
270.762
177.533
1.097.953
(834.077)
-
-
-
-
20.456
(114.702)
907.459
(633.264)
1.694.771
469.412
130. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi
(244.138)
(56.082)
140. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo
1.450.633
413.330
La “redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi” (voce 130) risulta diversa “dall’utile di periodo di pertinenza di terzi” (voce 330 del Conto Economico consolidato) per effetto delle “Altre componenti
reddituali al netto delle imposte” di pertinenza degli stessi.
Gli ammontari esposti alle voci 20. Attività finanziarie disponibili per la vendita e 60. Copertura dei flussi finanziari differiscono da quelle pubblicate al 30 giugno 2009 per effetto della riconduzione a voce 100. della
parte delle riserve di valutazione delle partecipazioni valutate al patrimonio netto.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
81
Bilancio consolidato semestrale abbreviato
Schemi di Bilancio consolidato (SEGUE)
I prospetti delle variazioni del patrimonio netto consolidato includono la quota di pertinenza sia del gruppo sia di terzi:
(migliaia di €)
Prospetto delle variazioni del Patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2010
Capitale:
a) azioni ordinarie
b) altre azioni
Sovrapprezzi
di emissione
Riserve:
a) di utili
b) altre
Riserve da valutazione
Azioni proprie
Utile (Perdita)
di periodo
Patrimonio
netto del Gruppo
Patrimonio
netto di terzi
VARIAZIONI DEL PERIODO
PATRIMONIO NETTO
DI TERZI AL 30.06.2010
PATRIMONIO NETTO
DEL GRUPPO AL 30.06.2010
REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
1° SEMESTRALE 2010
STOCK OPTIONS 1
DERIVATI SU PROPRIE AZIONI
VARIAZIONE STRUMENTI
DI CAPITALE
DISTRIBUZIONE
STRAORDINARIA DIVIDENDI
EMISSIONE NUOVE AZIONI
8.753.723
12.120
8.753.723
12.120
(9.241) 1.258.921
9.636.671
12.120
366.732
38.344.175
38.344.175
563 2.740.893
39.322.433
1.763.198
11.268.580
3.842.792
(1.358.079)
(6.019)
11.268.580
3.842.792
(1.358.079)
(6.019)
11.685.191
3.574.452
(467.403)
(4.159)
941.555
118.741
16.963
(13)
787.312
668.704
118.608
1.450.633
64.428.009
-
244.138
-
3.325.784
2.034.620
1.356.097
2.034.620 (1.356.097)
2.546
(66.237)
180
1.847
(477)
(83.254)
(108)
907.459
(678.523)
59.689.672
-
59.689.672
- (561.768)
3.202.240
-
3.202.240
- (116.755)
(66.503) 3.916.083
(3.839)
1. rappresenta gli effetti sulle Stock Option, sulle Performance Share e sulle Restricted Share.
82
ACQUISTO AZIONI PROPRIE
OPERAZIONI SUL PATRIMONIO NETTO
VARIAZIONI DI RISERVE
DIVIDENDI E ALTRE
DESTINAZIONI
RISERVE
ESISTENZE AL 1.1.2010
MODIFICA SALDI APERTURA
ESISTENZE AL 31.12.2009
ALLOCAZIONE
RISULTATO ESERCIZIO
PRECEDENTE
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
-
-
-
-
- (108)
-
-
-
-
-
(migliaia di €)
Prospetto delle variazioni del Patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2009
Capitale:
a) azioni ordinarie
b) altre azioni
Sovrapprezzi
di emissione
Riserve:
a) di utili
b) altre
Riserve da valutazione
Azioni proprie
Utile (Perdita)
di periodo
Patrimonio
netto del Gruppo
Patrimonio
netto di terzi
VARIAZIONI DEL PERIODO
PATRIMONIO NETTO
DI TERZI AL 30.06.2009
PATRIMONIO NETTO
DEL GRUPPO AL 30.06.2009
REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
1° SEMESTRE 2009
STOCK OPTIONS 1
DERIVATI SU PROPRIE AZIONI
VARIAZIONE STRUMENTI
DI CAPITALE
DISTRIBUZIONE
STRAORDINARIA DIVIDENDI
EMISSIONE NUOVE AZIONI
ACQUISTO AZIONI PROPRIE
OPERAZIONI SUL PATRIMONIO NETTO
VARIAZIONI DI RISERVE
DIVIDENDI E ALTRE
DESTINAZIONI
RISERVE
ESISTENZE AL 1.1.2009
MODIFICA SALDI APERTURA
ESISTENZE AL 31.12.2008
ALLOCAZIONE
RISULTATO ESERCIZIO
PRECEDENTE
7.171.634
10.853
7.171.634
10.853
(131.348)
1.704.316
1.267
8.377.750
12.120
366.852
35.912.277
35.912.277
(26.184)
2.511.258
36.581.540
1.815.811
10.432.364
2.056.052
(1.865.765)
(6.325)
10.432.364
2.056.052
(1.865.765)
(6.325)
12.341.090
1.966.494
(2.315.529)
(7.196)
862.941
(227.050)
(297)
1.102.676
936.846
165.830
413.330
57.893.115
-
56.082
-
2.984.087
4.529.302
54.998.734
3.241.658
4.462.790
4.529.302 (4.462.790)
(471.653) (1.219.470)
(115.325)
(43.550)
(1.168)
25.767
(633.264)
(66.512)
- 54.998.734
-
(6.067) (420.695)
2.882.046
-
-
-
- 25.767
-
-
(60.445) (253.208)
-
-
-
-
-
3.241.658
-
1. rappresenta gli effetti sulle Stock Option, sulle Performance Share e sulle Restricted Share.
Le esistenze iniziali al 31 dicembre 2008 differiscono da quelle pubblicate nel bilancio al 31 dicembre 2008 per effetto della riclassifica delle differenze di cambio relative ad investimenti netti esteri (controllate,
collegate o joint venture).
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
83
Bilancio consolidato semestrale abbreviato
Schemi di Bilancio consolidato (SEGUE)
(migliaia di €)
Rendiconto finanziario consolidato (metodo indiretto)
A. ATTIVITÀ OPERATIVA
1. Gestione
- risultato del periodo (+/-)
- plus/minusvalenze su attività/passività finanziarie detenute per la negoziazione
e su attività/passività valutate al fair value (+/-)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-)
- accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
- imposte e tasse non liquidate (+)
- altri aggiustamenti (+/-)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
- attività finanziarie valutate al fair value
- attività finanziarie disponibili per la vendita
- crediti verso banche
- crediti verso clientela
- altre attività
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
- debiti verso banche
- debiti verso clientela
- titoli in circolazione
- passività finanziarie di negoziazione
- passività finanziarie valutate al fair value
- altre passività
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa
B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata/assorbita da
- partecipazioni
- dividendi incassati su partecipazioni
- attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- attività materiali
- attività immateriali
- acquisti/vendite di società controllate e di rami d’azienda
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie
- distribuzione dividendi e altre finalità
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA /ASSORBITA NEL PERIODO
LEGENDA:
(+) generata;
(-) assorbita.
84
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
1°SEMESTRE 2010
1°SEMESTRE 2009
(599.278)
668.704
7.245.646
936.846
(5.345.989)
(11.204)
2.591.296
765.675
474.668
262.462
(4.890)
(19.791.591)
(12.485.779)
(6.728.622)
(5.725.410)
(1.907.739)
7.327.267
(271.308)
12.644.744
7.955.543
7.001.810
(28.975.813)
25.410.140
(188.980)
1.442.044
(7.746.125)
754.747
(25.989)
3.767.385
730.219
608.843
403.584
70.011
56.348.126
46.922.158
492.791
(2.041.464)
(12.424.574)
22.281.046
1.118.169
(69.682.715)
(34.948.635)
(4.299.487)
5.232.617
(29.976.390)
(26.291)
(5.664.529)
(6.088.943)
(36.492)
91.517
(208.198)
(232.128)
(141.331)
82.949
(443.683)
111.421
68.787
2.716.949
(600.109)
(137.322)
49.960
2.209.686
3.916.083
(628.632)
3.287.451
(4.902.357)
2.882.045
(6.067)
2.875.978
(1.003.279)
(migliaia di €)
Riconciliazione
Cassa e disponibilità liquide all’inizio del periodo
Liquidità totale generata/assorbita nel periodo
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura del periodo
1°SEMESTRE 2010
1°SEMESTRE 2009
11.986.797
(4.902.357)
140.303
7.224.743
7.652.446
(1.003.279)
(135.080)
6.514.087
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
85
Note illustrative
Parte A - Politiche contabili
89
Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato
125
Parte C - Informazioni sul Conto Economico consolidato
143
Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative
politiche di copertura
155
Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato
207
Parte H - Operazioni con parti correlate
215
Parte I - Accordi di pagamento basati su
propri strumenti patrimoniali
219
Parte L - Informativa di settore
223
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
87
Parte A - Politiche contabili
A.1 - Parte generale
Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai
principi contabili internazionali
Sezione 2 - Principi generali di redazione
Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento
Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento
Sezione 5 - Altri aspetti
90
90
91
120
120
A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio
121
A.3 - Informativa sul fair value
A.3.1 Trasferimenti tra portafogli
A.3.2 Gerarchia del fair value
A.3.3 Informativa sul c.d. “day one profit/loss”
122
122
123
123
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
90
89
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte A - Politiche contabili
A.1 - Parte generale
Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
La presente Relazione finanziaria semestrale consolidata è redatta in conformità ai principi contabili emanati dall’International Accounting Standards
Board (IASB), inclusi i documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea fino al 30 giugno 2010, ai sensi del Regolamento
dell’Unione Europea n. 1606/2002, come previsto dall’art. 154-ter comma 3 del Testo Unico della Finanza (TUF, D. Lgs. 24/2/1998 n. 58).
La Relazione finanziaria semestrale consolidata, come prescritto dal comma 2 del richiamato articolo del TUF, comprende il Bilancio consolidato
semestrale abbreviato, la Relazione intermedia sulla gestione e l’Attestazione prevista dall’art. 154-bis comma 5 dello stesso TUF.
In particolare, il contenuto della Relazione finanziaria semestrale consolidata è conforme al principio contabile internazionale applicabile per
l’informativa finanziaria infrannuale (IAS 34). In base al paragrafo 10 del citato IAS 34, il Gruppo si è avvalso della facoltà di redigere la Relazione
finanziaria semestrale consolidata in versione abbreviata.
La Relazione finanziaria semestrale consolidata è sottoposta a revisione contabile limitata da parte della Società di revisione KPMG S.p.A.
Sezione 2 - Principi generali di redazione
La redazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata è avvenuta, come detto sopra, in base ai principi contabili internazionali omologati dalla
Commissione Europea. A livello interpretativo e di supporto nell’applicazione, sono stati utilizzati i seguenti documenti, seppure non omologati dalla
Commissione Europea:
• Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements, emanato dallo IASB nel 2001;
• Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall’IFRIC (International Financial
Reporting Interpretations Committee) a complemento dei principi contabili emanati;
• i documenti interpretativi sull’applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall’Associazione Bancaria
Italiana (ABI).
Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato consolidato è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività
complessiva, dal Prospetto delle Variazioni del Patrimonio Netto, dal Rendiconto finanziario (elaborato applicando il metodo “indiretto”) dalle Note
illustrative e dagli Allegati.
A questo riguardo si è fatto riferimento agli schemi emanati dalla Banca d’Italia con il 1° aggiornamento del 18 novembre 2009 della circolare 262 del
22 dicembre 2005, esponendo il confronto delle risultanze semestrali, per lo stato patrimoniale, con i dati al 31 dicembre 2009, mentre per il conto
economico, la redditività complessiva, le variazioni del patrimonio netto ed il rendiconto finanziario con i dati del corrispondente periodo dell’esercizio
precedente (30 giugno 2009). A tal proposito si sottolinea che i dati comparativi al 30 giugno 2009 sono stati riesposti per tener conto delle modifiche
intervenute.
Gli Schemi di Bilancio e le Note illustrative, salvo quando diversamente indicato, sono redatti in migliaia di euro.
Nella redazione della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata si è ritenuto appropriato l’utilizzo del presupposto della continuità aziendale.
Si ritiene infatti che, allo stato attuale, non sussistano incertezze circa la capacità dell’impresa di proseguire la propria attività in conformità a quanto
previsto dal principio contabile internazionale IAS 1. I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi
di competenza, di rilevanza e significatività dell’informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica. Tali criteri non
hanno subito modifiche rispetto all’esercizio precedente.
1° aggiornamento del 18 novembre 2009 Circolare Banca d’Italia 262/2005
Si riassumono brevemente le principali modifiche intervenute a seguito del 1° aggiornamento della circolare Banca d’Italia 262/2005 sopra ricordato,
applicate per la prima volta nel bilancio consolidato 2009, e che interessano il contenuto della presente relazione semestrale:
Istituzione della nuova Parte A.3 Informativa sul fair value
La nuova Parte A3) comprende l’informativa sugli strumenti finanziari oggetto di riclassificazione da un portafoglio ad un altro, secondo le regole
previste dallo IAS 39, e l’informativa sulla gerarchia del fair value, in base ai livelli di osservabilità degli input utilizzati nelle valutazioni, richiesta
dall’IFRS 7.
Riconduzione delle attività deteriorate e delle attività cedute non cancellate
Sono state eliminate dai portafogli delle attività finanziarie dell’attivo le specifiche sottovoci precedentemente previste per le “attività deteriorate” e le
“attività cedute non cancellate”.
I saldi al 31 dicembre 2009 relativi ad entrambe queste tipologie erano già stati classificati nelle pertinenti sottovoci di composizione merceologica
secondo le caratteristiche delle attività sottostanti.
90
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Analogamente sono state eliminate dalle voci “debiti verso banche” e “debiti verso clientela” le sottovoci relative alle “passività a fronte di attività
cedute non cancellate dal bilancio”. I saldi al 31 dicembre 2009 di queste passività erano già stati rilevati alle sottovoci “altri debiti” ad eccezione delle
passività connesse con operazioni di pronti contro temine passivi, queste ultime ricondotte a voce propria.
Anche il conto economico è stato modificato analogamente, eliminando la sottovoce “attività finanziarie cedute non cancellate” dalla voce 10 “interessi
attivi” e la sottovoce “passività finanziarie a fronte di attività cedute non cancellate” dalla voce 20 “interessi passivi”. I saldi al 30 giugno 2009 di tali
sottovoci sono stati quindi riclassificati nei pertinenti portafogli di classificazione.
Si ricorda infine che l’informativa di settore, in precedenza contenuta nella parte D delle Note illustrative, è ora esposta nella parte L delle stesse note,
a seguito del cambio di denominazione della parte D in “Redditività consolidata complessiva”.
Rischi ed incertezze legati all’utilizzo di stime
In conformità agli IFRS, la direzione aziendale deve formulare valutazioni, stime e ipotesi che influenzano l’applicazione dei principi contabili e gli
importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati in bilancio. Le stime e le relative ipotesi si basano sulle esperienze pregresse e su altri
fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state adottate per stimare il valore contabile delle attività e delle passività che non è facilmente
desumibile da altre fonti.
In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune delle più rilevanti poste valutative iscritte nel
Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2010, così come previsto dai principi contabili e dalle normative di riferimento sopra
descritti. Detti processi sono basati in larga misura su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio secondo le regole dettate
dalle norme vigenti e sono stati effettuati in un’ottica di continuità aziendale, ossia prescindendo da ipotesi di liquidazione forzata delle poste
oggetto di valutazione.
I processi adottati confortano i valori di iscrizione al 30 giugno 2010. Il processo valutativo è risultato particolarmente complesso in considerazione
del persistente contesto macroeconomico e di mercato, caratterizzato, da un lato, dalla volatilità dei parametri finanziari determinanti ai fini della
valutazione e, dall’altro, dal deterioramento della qualità del credito.
I parametri e le informazioni utilizzati per la verifica dei valori prima menzionati sono quindi significativamente influenzati da detti fattori che potrebbero
registrare rapidi mutamenti ad oggi non prevedibili, talchè non si possono escludere conseguenti effetti sui futuri valori di bilancio.
Le stime e le ipotesi sono riviste regolarmente. Le eventuali variazioni conseguenti a tali revisioni sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene
effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel
periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri.
Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento
Di seguito si espongono i criteri e i principi di consolidamento adottati nella predisposizione della Relazione finanziaria semestrale consolidata al
30 giugno 2010.
Situazioni oggetto di consolidamento
Per il consolidamento al 30 giugno 2010 sono stati utilizzati:
• la situazione semestrale della Capogruppo;
• le situazioni semestrali delle altre Società consolidate integralmente, con le eccezioni evidenziate al punto successivo, opportunamente riclassificate
ed adeguate per tener conto delle esigenze di consolidamento e, ove necessario, per uniformarle ai principi contabili internazionali IAS/IFRS;
• per il subgruppo Leasing, facente capo a UniCredit Leasing S.p.A.:
- la situazione individuale semestrale di UniCredit Leasing S.p.A.;
- il subconsolidato semestrale della componente austriaca, comprendente UniCredit Leasing (Austria) GMBH (ex Bank Austria Creditanstalt Leasing
GMBH) e le sue controllate;
- il subconsolidato semestrale della componente CEE, comprendente tutte le controllate dirette e indirette della capogruppo UniCredit Leasing S.p.A.
operanti nella regione.
La conversione degli importi espressi in valuta estera avviene per lo stato patrimoniale al cambio di fine periodo; per il conto economico è invece
utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data dell’operazione.
Le relazioni delle principali Società consolidate integralmente, predisposte secondo gli IAS/IFRS ai fini della Relazione finanziaria semestrale
consolidata, sono assoggettate a revisione contabile limitata da parte di primarie Società di revisione.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
91
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte A - Politiche contabili (SEGUE)
Società controllate
Sono controllate quelle società nelle quali:
• si possiede, direttamente o indirettamente attraverso le proprie controllate, più della metà dei diritti di voto di un’impresa a meno che, in casi
eccezionali, possa essere chiaramente dimostrato che tale possesso non costituisce controllo;
• si possiede la metà, o una quota minore, dei voti esercitabili in assemblea e si ha:
- il controllo di più della metà dei diritti di voto in virtù di un accordo con altri investitori;
- il potere di determinare le politiche finanziarie e operative dell’entità in virtù di una clausola statutaria o di un contratto;
- il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione o dell’equivalente organo di governo societario, e
la gestione dell’impresa compete a quel consiglio o organo;
- il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nelle sedute del consiglio di amministrazione o dell’equivalente organo di governo societario,
e la gestione dell’impresa compete a quel consiglio o organo.
L’esistenza e l’effetto di diritti di voto potenziali che siano effettivamente esercitabili o convertibili sono presi in considerazione all’atto di valutare se
una società ha il potere o meno di governare le politiche finanziarie e gestionali di un’altra impresa.
Tra le controllate sono comprese anche eventuali società a destinazione specifica (“special purpose entities”) che debbano essere incluse in virtù di
quanto previsto dal SIC 12.
Quest’ultimo, infatti, richiede di consolidare le special purpose entities per le quali, in concreto, la società mantiene la maggioranza dei rischi e benefici
derivanti dalle attività poste in essere oppure quelle su cui la società esercita il controllo. L’esistenza di una partecipazione nel capitale di queste
società a destinazione specifica non è rilevante a tale riguardo.
Pertanto il consolidamento delle società a destinazione specifica, in applicazione del SIC 12, produce gli stessi effetti del consolidamento integrale.
La quota di pertinenza di terzi nelle società a destinazione specifica, consolidate in applicazione del SIC 12, è riconosciuta come risultato di
pertinenza di terzi.
Il valore contabile delle interessenze partecipative in società consolidate integralmente o proporzionalmente, detenute dalla Capogruppo o dalle altre
società del Gruppo, è eliminato - a fronte dell’assunzione delle attività e passività delle partecipate - in contropartita della corrispondente frazione di
patrimonio netto di pertinenza del Gruppo.
I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell’area
di consolidamento sono elisi integralmente o proporzionalmente, coerentemente alle modalità di consolidamento adottate.
I costi e i ricavi di una controllata sono inclusi nel consolidato a partire dalla data di acquisizione del controllo. I costi e i ricavi di una controllata
ceduta sono inclusi nel conto economico consolidato fino alla data della cessione, vale a dire fino al momento in cui si cessa di avere il controllo della
partecipata. La differenza tra il corrispettivo di cessione della controllata e il valore contabile delle sue attività nette alla stessa data, è rilevata nel conto
economico alla voce 270. “Utili (Perdite) da cessione di investimenti” per le società oggetto di consolidamento integrale e proporzionale.
La quota di pertinenza di terzi è presentata nello stato patrimoniale alla voce 210. “Patrimonio di pertinenza di terzi”, separatamente dalle passività e
dal patrimonio netto di pertinenza del Gruppo. Anche nel conto economico la quota di pertinenza di terzi è presentata separatamente alla voce 330.
“Utile (Perdita) d’esercizio di pertinenza di terzi”.
Per le società che sono incluse per la prima volta nell’area di consolidamento, il fair value del costo sostenuto per ottenere il controllo di tale
partecipazione, inclusivo degli oneri accessori, è misurato alla data di acquisizione.
Società collegate
Una società collegata è un’impresa nella quale la partecipante esercita un’influenza notevole e che non è né una controllata né una joint-venture.
L’influenza notevole si presume quando la partecipante detiene, direttamente o indirettamente, almeno il 20% del capitale di un’altra società.
Le partecipazioni in società collegate sono valutate secondo il metodo del patrimonio netto. La partecipazione nelle società collegate include
l’avviamento (al netto di qualsiasi perdita di valore) pagato per l’acquisizione. La partecipazione agli utili e alle perdite post-acquisizione delle collegate
è rilevata in conto economico alla voce 240. “Utili (Perdite) delle partecipazioni”. L’eventuale distribuzione di dividendi viene portata a riduzione del
valore di iscrizione della partecipazione.
Se la quota di interessenza nelle perdite di una collegata eguaglia o supera il valore di iscrizione della partecipata, non sono rilevate ulteriori perdite, a
meno che non siano state contratte specifiche obbligazioni a favore della collegata o siano stati effettuati dei pagamenti a favore della stessa.
I profitti non realizzati sulle transazioni fra il Gruppo e le sue collegate sono eliminati nella stessa percentuale della partecipazione del Gruppo agli utili
delle collegate stesse. Anche le perdite non realizzate sono eliminate, a meno che le transazioni effettuate diano evidenza di una perdita di valore delle
attività negoziate.
92
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Le riserve da valutazione delle società collegate, registrate in contropartita delle variazioni di valore dei fenomeni a tal fine rilevanti, sono evidenziate
separatamente nel Prospetto della redditività complessiva.
Joint ventures
Sono considerate società controllate congiuntamente (cd. joint ventures) quelle partecipate nelle quali è contrattualmente stabilita la condivisione del
controllo con altri partecipanti; il controllo congiunto esiste solamente quando per le decisioni finanziarie e gestionali strategiche relative alla società
è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo. Le partecipazioni in società controllate congiuntamente sono rilevate
secondo il metodo del consolidamento proporzionale.
Nella tabella seguente sono elencate le società incluse nell’area di consolidamento, oltre alle società valutate secondo il metodo del
patrimonio netto.
Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
DENOMINAZIONE
1
2
3
A. IMPRESE
A.1 SOCIETÀ CONSOLIDATE INTEGRALMENTE
UNICREDIT SPA
2010 SAVJETOVANJE D.O.O
A&T-PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. POTSDAMER
PLATZ BERLIN KG
ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH
& CO. OBERBAUM CITY KG
ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH
& CO. PARKKOLONNADEN KG
ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH
& CO. STUTTGART KRONPRINZSTRASSE KG
AGROB IMMOBILIEN AG
AI BETEILIGUNG GMBH
ALINT 458 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT
M.B.H.
ALLEGRO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
ALLIB LEASING S.R.O.
ALLIB NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE
NEKRETNINAMA
ALLIB ROM S.R.L.
ALMS LEASING GMBH.
ALPINE CAYMAN ISLANDS LTD.
ALTUS ALPHA
ALV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
ANI LEASING IFN S.A.
SEDE
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
100,00
98,11
100,00
98,11
1
CAPOGRUPPO
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
GRUNDSTUCKSAKTIENGESELLSCHAFT AM
POTSDAMER PLATZ (HAUS VATERLAND)
SIRIUS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS
GMBH
A&T-PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO.
POTSDAMER PLATZ BERLIN KG
HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG
100,00
98,11
1
1
1
HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT LEASING S.P.A.
52,72
100,00
100,00
75,02
VIENNA
PRAGA
ZAGABRIA
1
1
1
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
99,80
100,00
100,00
100,00
BUCAREST
SALISBURGO
GEORGE TOWN
DUBLINO
VIENNA
BUCAREST
1
1
1
4
1
1
19 ANTARES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
1
100,00
95,00
100,00
..
99,80
10,01
89,99
99,80
20 ARABELLA FINANCE LTD.
21 ARANY PENZUGYI LIZING ZRT.
22 ARGENTAURUS IMMOBILIEN-VERMIETUNGS- UND
VERWALTUNGS GMBH
23 ARNO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS GESELLSCHAFT
M.B.H.
24 ARRONDA IMMOBILIENVERWALTUNGS GMBH
DUBLINO
BUDAPEST
MONACO DI
BAVIERA
VIENNA
4
1
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT GLOBAL LEASING EXPORT GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BANK HUNGARY ZRT.
HVB PROJEKT GMBH
MONACO DI
BAVIERA
VIENNA
RIGA
MILANO
ROTTERDAM
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
25
26
27
28
29
ARTIST MARKETING ENTERTAINMENT GMBH
AS UNICREDIT BANK
ASPRA FINANCE SPA
ATF CAPITAL B.V.
ATLANTERRA IMMOBILIENVERWALTUNGS GMBH
30 AUFBAU DRESDEN GMBH
ROMA
ZAGABRIA
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
ISMANING
VIENNA
BAD HOMBURG
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
1
1
1
1
1
100,00
66,67
(3)
100,00
100,00
..
100,00
100,00
(3)
99,80
100,00
1
GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT
M.B.H.
HVB PROJEKT GMBH
100,00
1
1
1
1
1
MY BETEILIGUNGS GMBH
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT SPA
JSC ATF BANK
HVB PROJEKT GMBH
100,00
100,00
100,00
100,00
90,00
1
HVB PROJEKT GMBH
100,00
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
93
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte A - Politiche contabili (SEGUE)
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
DENOMINAZIONE
31 AUSTRIA LEASING GMBH
32 AUTOGYOR INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
33 AWT HANDELS GESELLSCHAFT M.B.H.
34 AWT INTERNATIONAL TRADE AG
35 BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH
36 BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH & CO BETA VERMIETUNGS
OG
37 BA BETRIEBSOBJEKTE PRAHA SPOL.S.R.O.
38 BA CA LEASING (DEUTSCHLAND) GMBH
39 BA CA SECUND LEASING GMBH
40 BA CREDITANSTALT BULUS EOOD
41 BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
42 BA- ALPINE HOLDINGS, INC.
43 BA-CA ANDANTE LEASING GMBH
44 BA-CA CONSTRUCTION LEASING OOO
SEDE
VIENNA
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
1
BUDAPEST
1
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT
M.B.H.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
VIENNA
VIENNA
VIENNA
VIENNA
1
1
1
1
AWT INTERNATIONAL TRADE AG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH
100,00
100,00
100,00
99,90
1
1
1
1
1
1
1
1
BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
RSB ANLAGENVERMIETUNG GESELLSCHAFT M.B.H.
100,00
94,90
99,80
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
1
1
1
1
100,00
100,00
100,00
99,80
1
ALPINE CAYMAN ISLANDS LTD.
ALPINE CAYMAN ISLANDS LTD.
ZETA FUNF HANDELS GMBH
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT
M.B.H.
BANCA AGRICOLA COMMERCIALE DELLA R.S.M.
S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT
M.B.H.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT GLOBAL LEASING EXPORT GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
45
46
47
48
BA-CA FINANCE (CAYMAN) II LIMITED
BA-CA FINANCE (CAYMAN) LIMITED
BA-CA INFRASTRUCTURE FINANCE ADVISORY GMBH
BA-CA LEASING DREI GARAGEN GMBH
PRAGA
BAD HOMBURG
VIENNA
SOFIA
VIENNA
WILMINGTON
VIENNA
SAN
PIETROBURGO
GEORGE TOWN
GEORGE TOWN
VIENNA
VIENNA
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
BA-CA LEASING MAR IMMOBILIEN LEASING GMBH
BA-CA LEASING MODERATO D.O.O.
BA-CA LEASING POLO, LEASING D.O.O.
BA-CA LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH
BA-CA MARKETS & INVESTMENT BETEILIGUNG GMBH
BA-CA PRESTO LEASING GMBH
BA-CA WIEN MITTE HOLDING GMBH
BA-CREDITANSTALT LEASING ANGLA SP. Z O.O.
BA/CA-LEASING BETEILIGUNGEN GMBH
BA/CA-LEASING FINANZIERUNG GMBH
VIENNA
LUBIANA
LUBIANA
VIENNA
VIENNA
VIENNA
VIENNA
VARSAVIA
VIENNA
VIENNA
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
59 BAC FIDUCIARIA SPA
DOGANA
1
60 BACA BARBUS LEASING DOO
61 BACA CENA IMMOBILIEN LEASING GMBH
62 BACA CHEOPS LEASING GMBH
LUBIANA
VIENNA
VIENNA
1
1
1
63
64
65
66
67
68
VIENNA
VIENNA
PRAGA
VIENNA
PRAGA
VIENNA
1
1
1
1
1
1
VIENNA
BANJA LUKA
BUCAREST
1
1
1
BACA HYDRA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
BACA KOMMUNALLEASING GMBH
BACA LEASING ALFA S.R.O.
BACA LEASING CARMEN GMBH
BACA LEASING GAMA S.R.O.
BACA LEASING UND BETEILGUNGSMANAGEMENT GMBH
69 BACA MINOS LEASING GMBH
70 BACA NEKRETNINE DOO
71 BACA ROMUS IFN S.A.
72 BACA-LEASING AQUILA INGATLANHASNOSITO KORLATOLT BUDAPEST
FELELOSSEGU TARSASAG
73 BACA-LEASING GEMINI INGATLANHASZNOSITO
BUDAPEST
KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG
94
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
0,40
99,40
100,00
99,80
100,00
100,00
100,00
100,00
99,80
100,00
100,00
100,00
100,00
99,60
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
99,80
99,80
99,80
100,00
100,00
99,80
100,00
98,80
1,00
99,80
100,00
10,01
89,99
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
99,00
100,00
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
DENOMINAZIONE
SEDE
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
74 BACA-LEASING HERKULES INGATLANHASZNOSITO
KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASA
75 BACA-LEASING NERO INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
76 BACA-LEASING OMIKRON INGATLANHASZNOSTO
KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG
77 BACA-LEASING URSUS INGATLANHASZNOSITO
KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG
78 BACAL ALPHA DOO ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA
79 BACAL BETA NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE
NEKRETNINAMA
80 BAL CARINA IMMOBILIEN LEASING GMBH
81 BAL DEMETER IMMOBILIEN LEASING GMBH
BUDAPEST
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
BUDAPEST
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
BUDAPEST
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
BUDAPEST
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
ZAGABRIA
ZAGABRIA
1
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
100,00
VIENNA
VIENNA
1
1
82
83
84
85
VIENNA
VIENNA
VIENNA
VIENNA
1
1
1
1
86 BAL OSIRIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
87 BAL PAN IMMOBILIEN LEASING GMBH
88 BAL SOBEK IMMOBILIEN LEASING GMBH
VIENNA
VIENNA
VIENNA
1
1
1
89 BALEA SOFT GMBH & CO. KG
90 BALEA SOFT VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH
91 BANCA AGRICOLA COMMERCIALE DELLA R.S.M. S.P.A.
AMBURGO
AMBURGO
BORGO
MAGGIORE
PALERMO
DUBLINO
VIENNA
1
1
1
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
UNICREDIT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING GMBH
UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA
1
4
1
VIENNA
VIENNA
1
1
97 BANK AUSTRIA HUNGARIA BETA LEASING KORLATOLT
FELELOSSEGU TSRSASAG
98 BANK AUSTRIA IMMOBILIENSERVICE GMBH
99 BANK AUSTRIA LEASING ARGO IMMOBILIEN LEASING
GMBH
100 BANK AUSTRIA LEASING HERA IMMOBILIEN LEASING
GMBH
101 BANK AUSTRIA LEASING IKARUS IMMOBILIEN LEASING
GESELLSCHAFT M.B.H.
102 BANK AUSTRIA LEASING MEDEA IMMOBILIEN LEASING
GMBH
103 BANK AUSTRIA REAL INVEST GMBH
104 BANK AUSTRIA REAL INVEST IMMOBILIENKAPITALANLAGE GMBH
105 BANK AUSTRIA WOHNBAUBANK AG
106 BANK PEKAO SA
107 BANKHAUS NEELMEYER AG
108 BARODA PIONEER ASSET MANAGEMENT COMPANY LTD
109 BAULANDENTWICKLUNG GDST 1682/8 GMBH & CO OEG
BUDAPEST
1
VIENNA
VIENNA
1
1
VIENNA
1
VIENNA
110 BAVARIA UNIVERSAL FUNDING CORP.(BUFCO)
111 BDK CONSULTING
112 BDR ROMA PRIMA IRELAND LTD
BAL HESTIA IMMOBILIEN LEASING GMBH
BAL HORUS IMMOBILIEN LEASING GMBH
BAL HYPNOS IMMOBILIEN LEASING GMBH
BAL LETO IMMOBILIEN LEASING GMBH
92 BANCO DI SICILIA SPA
93 BANDON LEASING LIMITED
94 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING
IMMOBILIENANLAGEN GMBH
95 BANK AUSTRIA FINANZSERVICE GMBH
96 BANK AUSTRIA GLOBAL INFORMATION SERVICES GMBH
99,80
99,80
100,00
100,00
99,80
99,80
99,80
99,80
100,00
100,00
100,00
100,00
99,80
99,80
99,80
100,00
100,00
100,00
100,00
85,35
UNICREDIT SPA
UNICREDIT BANK AG
GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT
M.B.H.
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
INFORMATIONS-TECHNOLOGIE AUSTRIA GMBH
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
..
99,80
100,00
99,80
100,00
99,80
100,00
1
PLANETHOME AG
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
99,80
100,00
VIENNA
1
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
99,80
100,00
VIENNA
VIENNA
1
1
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
BANK AUSTRIA REAL INVEST GMBH
94,95
100,00
VIENNA
VARSAVIA
BREMA
MUMBAI
VIENNA
1
1
1
1
1
DELAWARE
LUCK
DUBLINO
4
1
1
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT SPA
UNICREDIT BANK AG
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
CALG ANLAGEN LEASING GMBH
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH
UNICREDIT BANK AG
OPEN JOINT STOCK COMPANY UNICREDIT BANK
UNICREDIT SPA
100,00
59,24
100,00
51,00
1,00
99,00
..
100,00
99,90
(3)
100,00
100,00
20,00
80,00
100,00
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
(3)
95
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte A - Politiche contabili (SEGUE)
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
DENOMINAZIONE
SEDE
113 BETEILIGUNGS-UND HANDELSGESELLSCHAFT IN
HAMBURG MIT BESCHRANKTER HAFTUNG
114 BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK
AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
115 BLACK FOREST FUNDING CORP.
116 BLUE CAPITAL EQUITY GMBH
117 BLUE CAPITAL EQUITY MANAGEMENT GMBH
118 BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. ACHTE
OBJEKTE GROBRITANNIEN KG
AMBURGO
1
UNICREDIT BANK AG
100,00
VIENNA
1
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
100,00
DELAWARE
AMBURGO
AMBURGO
AMBURGO
4
1
1
1
119 BLUE CAPITAL FONDS GMBH
120 BLUE CAPITAL USA IMMOBILIEN VERWALTUNGS GMBH
121 BORDER LEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFTM.B.H.
122 BREAKEVEN SRL
123 BREWO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT
M.B.H.
124 BULBANK AUTO LEASING EOOD
125 BULBANK LEASING EAD
126 CA-LEASING ALPHA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
127 CA-LEASING BETA 2 INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
128 CA-LEASING DELTA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
129 CA-LEASING EPSILON INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
130 CA-LEASING EURO, S.R.O.
131 CA-LEASING KAPPA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
132 CA-LEASING LAMBDA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
133 CA-LEASING OMEGA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
134 CA-LEASING OVUS S.R.O.
135 CA-LEASING PRAHA S.R.O.
136 CA-LEASING SENIOREN PARK GMBH
AMBURGO
AMBURGO
VIENNA
1
1
1
..
100,00
100,00
90,91
9,09
100,00
100,00
99,80
100,00
VERONA
VIENNA
1
1
100,00
99,80
100,00
SOFIA
SOFIA
BUDAPEST
1
1
1
UNICREDIT BANK AG
WEALTHCAP INITIATOREN GMBH
BLUE CAPITAL EQUITY GMBH
BLUE CAPITAL FONDS GMBH
WEALTHCAP INVESTORENBETREUUNG GMBH
WEALTHCAP INITIATOREN GMBH
BLUE CAPITAL FONDS GMBH
GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT
M.B.H.
UNICREDIT CREDIT MANAGEMENT BANK SPA
GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT
M.B.H.
BULBANK LEASING EAD
UNICREDIT LEASING AD
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
100,00
100,00
BUDAPEST
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
BUDAPEST
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
BUDAPEST
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
PRAGA
BUDAPEST
1
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
100,00
BUDAPEST
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
BUDAPEST
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
PRAGA
PRAGA
VIENNA
1
1
1
100,00
100,00
99,80
137 CA-LEASING TERRA POSLOVANJE Z NEPREMICNINAMI
D.O.O.
138 CA-LEASING YPSILON INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
139 CA-LEASING ZETA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
140 CABET-HOLDING-AKTIENGESELLSCHAFT
141 CABO BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
142 CAC REAL ESTATE, S.R.O.
143 CAC-IMMO SRO
LUBIANA
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
BUDAPEST
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
BUDAPEST
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
VIENNA
VIENNA
PRAGA
CESKE
BUDEJOVICE
BUDAPEST
1
1
1
1
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
CABET-HOLDING-AKTIENGESELLSCHAFT
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
100,00
100,00
100,00
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
VIENNA
1
146 CALG 443 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
VIENNA
1
147 CALG 451 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
148 CALG ALPHA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
VIENNA
VIENNA
1
1
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH
CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
144 CAL-PAPIER INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
145 CALG 307 MOBILIEN LEASING GMBH
96
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
(3)
100,00
98,80
99,00
1,00
98,80
99,00
1,00
99,80
99,80
100,00
100,00
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
DENOMINAZIONE
SEDE
149 CALG ANLAGEN LEASING GMBH
150 CALG ANLAGEN LEASING GMBH & CO
GRUNDSTUCKVERMIETUNG UND -VERWALTUNG KG
151 CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
152 CALG GAMMA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
153 CALG GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
VIENNA
MONACO DI
BAVIERA
VIENNA
VIENNA
VIENNA
1
1
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
CALG ANLAGEN LEASING GMBH
99,80
99,90
100,00
100,00
1
1
1
VIENNA
VIENNA
1
1
99,80
99,80
74,80
25,00
99,80
99,80
100,00
100,00
75,00
154 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH
155 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO 1050 WIEN,
SIEBENBRUNNENGASSE 10-21 OG
156 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO 1120 WIEN,
SCHONBRUNNER SCHLOSS-STRASSE 38-42 OG
157 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO
PROJEKT ACHT OG
158 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO
PROJEKT FUNF OG
159 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO
PROJEKT VIER OG
160 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO
PROJEKT ZEHN OG
161 CALG MINAL GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
162 CAMERON GRANVILLE 2 ASSET MANAGEMENT INC
CALG ANLAGEN LEASING GMBH
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
CALG ANLAGEN LEASING GMBH
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH
100,00
100,00
VIENNA
1
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH
99,80
100,00
VIENNA
1
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH
99,80
100,00
VIENNA
1
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH
99,80
100,00
VIENNA
1
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH
99,80
100,00
VIENNA
1
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH
99,80
100,00
VIENNA
TAGUIG
1
1
99,80
100,00
100,00
163 CAMERON GRANVILLE 3 ASSET MANAGEMENT INC.
TAGUIG
1
164 CAMERON GRANVILLE ASSET MANAGEMENT (SPV-AMC),
INC
165 CARD COMPLETE SERVICE BANK AG
166 CBD INTERNATIONAL SP.ZO.O.
TAGUIG
1
CALG ANLAGEN LEASING GMBH
CAMERON GRANVILLE ASSET MANAGEMENT
(SPV-AMC), INC
CAMERON GRANVILLE ASSET MANAGEMENT
(SPV-AMC), INC
HVB ASIA LIMITED
VIENNA
VARSAVIA
1
1
167 CDM CENTRALNY DOM MAKLERSKI PEKAO SA
168 CEAKSCH VERWALTUNGS GMBH
VARSAVIA
VIENNA
1
1
169 CENTAR KAPTOL DOO
170 CENTRUM KART SA
171 CENTRUM BANKOWOSCI BEZPOSREDNIEJ SPOLKA Z
OGRANICZONA ODPOWIEDZIALNOSC
172 CHARADE LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
ZAGABRIA
VARSAVIA
CRACOVIA
1
1
1
VIENNA
1
173 CHEFREN LEASING GMBH
174 CHRISTOPH REISEGGER GESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
VIENNA
1
1
175
176
177
178
VIENNA
OMSK CITY
ST. HELIER
MOSCA
1
1
4
1
179 COMMUNA - LEASING
GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
180 CONTRA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
1
VIENNA
1
181 CORDUSIO SOCIETÀ FIDUCIARIA PER AZIONI
182 DAB BANK AG
MILANO
MONACO DI
BAVIERA
VARSAVIA
1
1
CIVITAS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
CJSC BANK SIBIR
CLARIS LIMITED
CLOSED JOINT-STOCK COMPANY UNICREDIT SECURITIES
183 DBC SP. ZOO
1
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNIVERSALE INTERNATIONAL
PROJEKTMANAGEMENT GMBH
BANK PEKAO SA
BA-CA MARKETS & INVESTMENT BETEILIGUNG
GMBH
ZAGREBACKA BANKA DD
BANK PEKAO SA
BANK PEKAO SA
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
LASSALLESTRASSE BAU-,
PLANUNGS-, ERRICHTUNGS- UND
VERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
JSC ATF BANK
UNICREDIT BANK AG
AI BETEILIGUNG GMBH
UNICREDIT SECURITIES INTERNATIONAL LIMITED
REAL-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
JAUSERN-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA
UNICREDIT BANK AG
UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT
M.B.H.
100,00
100,00
50,10
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
74,80
75,00
25,00
100,00
100,00
99,80
100,00
..
99,50
0,50
99,80
100,00
100,00
74,80
75,00
(3)
25,00
100,00
77,48
100,00
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
97
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte A - Politiche contabili (SEGUE)
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
DENOMINAZIONE
SEDE
184 DEBO LEASING IFN S.A.
BUCAREST
1
185 DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS
GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT ALPHA
MANAGEMENT KG
186 DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS
GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT BETA
MANAGEMENT KG
187 DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS
GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT GAMMA
MANAGEMENT KG
188 DINERS CLUB CEE HOLDING AG
189 DINERS CLUB POLSKA SP.Z.O.O.
190 DIRANA LIEGENSCHAFTSVERWERTUNGSGESELLSCHAFT
MBH
191 DIREKTANLAGE.AT AG
192 DLB LEASING, S.R.O.
193 DLV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
194 DOMUS CLEAN REINIGUNGS GMBH
195 DOMUS FACILITY MANAGEMENT GMBH
196 DRITTE UNIPRO IMMOBILIENPROJEKTIERUNGSGES.M.B.H.
197 DUODEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
198 EK MITTELSTANDSFINANZIERUNGS AG
199 ELEKTRA PURCHASE No. 1 LTD
200 ENDERLEIN & CO. GMBH
201 ENTASI SRL
202 EPSSILON LIEGENSCHAFTSDEVELOPMENT GMBH
203 ERSTE UNIPRO IMMOBILIENPROJEKTIERUNGSGESELLSCHAFTM.B.H.
204 EUROFINANCE 2000 SRL
205 EUROLEASE AMUN IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
206 EUROLEASE ANUBIS IMMOBILIEN LEASING
GESELLSCHAFT M.B.H.
207 EUROLEASE ISIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
208 EUROLEASE MARDUK IMMOBILIEN LEASING
GESELLSCHAFT M.B.H.
209 EUROLEASE RA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
210 EUROLEASE RAMSES IMMOBILIEN LEASING
GESELLSCHAFT M.B.H.
211 EUROLEASE RAMSES IMMOBILIEN LEASING
GESELLSCHAFT M.B.H. & CO OEG
212 EUROPA FACILITY MANAGEMENT LTD.
MONACO DI
BAVIERA
213 EUROPA FUND MANAGEMENT (EUROPA BEFEKTETESI
ALAPKEZELO RT)
214 EUROPE REAL-ESTATE INVESTMENT FUND
215 EUROPEAN-OFFICE-FOND
216
217
218
219
98
EUROVENTURES-AUSTRIA-CA-MANAGEMENT GESMBH
EXPANDA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
FACTORBANK AKTIENGESELLSCHAFT
FAMILY CREDIT NETWORK SPA
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
1
UNICREDIT GLOBAL LEASING EXPORT GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
HVB PROJEKT GMBH
10,01
89,99
100,00
MONACO DI
BAVIERA
1
HVB PROJEKT GMBH
100,00
MONACO DI
BAVIERA
1
HVB PROJEKT GMBH
100,00
VIENNA
VARSAVIA
VIENNA
1
1
1
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
DINERS CLUB CEE HOLDING AG
UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITATEN GMBH
99,80
100,00
100,00
SALISBURGO
PRAGA
VIENNA
VIENNA
VIENNA
BERLINO
1
1
1
1
1
1
100,00
100,00
99,80
100,00
100,00
100,00
VIENNA
VIENNA
ST. HELIER
BIELEFELD
ROMA
VIENNA
BERLINO
1
1
4
1
1
1
1
ROMA
VIENNA
1
1
DAB BANK AG
UNICREDIT LEASING CZ, A.S.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT
M.B.H.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT BANK AG
PLANETHOME AG
UNICREDIT SPA
CALG ANLAGEN LEASING GMBH
UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT
M.B.H.
UNICREDIT SPA
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
VIENNA
1
VIENNA
99,80
98,00
..
100,00
100,00
99,80
100,00
100,00
100,00
(3)
100,00
100,00
99,80
100,00
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
99,80
100,00
1
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
99,80
100,00
VIENNA
1
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
99,80
100,00
VIENNA
1
99,80
100,00
VIENNA
1
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
99,80
100,00
VIENNA
1
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
99,30
BUDAPEST
1
99,60
BUDAPEST
1
UNGHERIA
MONACO DI
BAVIERA
VIENNA
VIENNA
VIENNA
MILANO
4
4
EUROPA FUND MANAGEMENT (EUROPA
BEFEKTETESI ALAPKEZELO RT)
PIONEER INVESTMENT FUND MANAGEMENT
LIMITED
PIONEER INVESTMENT FUND MANAGEMENT
LIMITED
UNICREDIT BANK HUNGARY ZRT.
UNICREDIT BANK AG
1
1
1
1
CABET-HOLDING-AKTIENGESELLSCHAFT
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA
Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
0,40
100,00
..
..
100,00
99,80
100,00
100,00
(3)
(3)
100,00
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
DENOMINAZIONE
SEDE
220 FIDES IMMOBILIEN TREUHAND GESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
1
221
222
223
224
225
226
FINANSE LIMITED
FINECO CREDIT S.P.A.
FINECO LEASING S.P.A.
FINECO VERWALTUNG AG
FINECOBANK SPA
FMC LEASING INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
227 FMZ SAVARIA SZOLGALTATO KFT
228 FMZ SIGMA PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH
LONDRA
MILANO
BRESCIA
MONACO
MILANO
BUDAPEST
1
1
1
1
1
1
BUDAPEST
VIENNA
1
1
229 FOLIA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
1
230 FONDO SIGMA
231 FUGATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
ROMA
VIENNA
4
1
232 G.N.E. GLOBAL GRUNDSTUCKSVERWERTUNG
GESELLSCHAFT M.B.H.
233 GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H.
234 GBS GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT
M.B.H.
235 GEBAUDELEASING
GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
1
UNICREDIT LEASING KFT
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT SPA
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
VIENNA
VIENNA
1
1
VIENNA
1
236
237
238
239
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO
VIENNA
4
4
4
1
GELDILUX-TS-2005 S.A.
GELDILUX-TS-2007 S.A.
GELDILUX-TS-2008 S.A.
GEMEINDELEASING GRUNDSTUCKVERWALTUNG
GESELLSCHAFT M.B.H.
4
WOM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
BANK PEKAO SA
UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA
UNICREDIT SPA
UNICREDIT SPA
UNICREDIT SPA
UNICREDIT LEASING S.P.A.
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
75,00
99,80
100,00
99,80
100,00
..
100,00
(3)
99,80
100,00
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH
CALG ANLAGEN LEASING GMBH
99,80
99,00
100,00
100,00
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LUXEMBOURG S.A.
UNICREDIT LUXEMBOURG S.A.
UNICREDIT LUXEMBOURG S.A.
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
ORESTOS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH
99,00
1,00
..
..
..
37,30
(3)
(3)
37,50
37,50
25,00
6,05
240 GEMMA VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO.
VERMIETUNGS KG
241 GIMMO IMMOBILIEN-VERMIETUNGS- UND VERWALTUNGS
GMBH
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
242 GLAMAS BETEILIGUNGSVERWALTUNGS GMBH & CO
ALPHA KEG
243 GOLF- UND COUNTRY CLUB SEDDINER SEE IMMOBILIEN
GMBH
244 GRAND CENTRAL FUNDING
245 GRUNDSTUCKSAKTIENGESELLSCHAFT AM POTSDAMER
PLATZ (HAUS VATERLAND)
VIENNA
1
TERRENO GRUNDSTUCKSVERWALTUNG
GMBH & CO. ENTWICKLUNGS- UND
FINANZIERUNGSVERMITTLUNGS-KG
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
BERLINO
1
HVB PROJEKT GMBH
94,00
NEW YORK
MONACO DI
BAVIERA
4
1
..
98.24
246 GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT SIMON BESCHRANKT
HAFTENDE KOMMANDITGESELLSCHAF
247 GRUNDSTUCKSVERWALTUNG LINZ-MITTE GMBH
248 GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. &
CO. KG.
249 GRUWA GRUNDBAU UND WASSERBAU GMBH
250 GYOR BEVASARLOKOZPONT INGATLANBERUHAZO ES
UZEMELTETO KORLATOLT FELELOSSEGU TAESASAG
MONACO DI
BAVIERA
VIENNA
BREGENZ
1
UNICREDIT BANK AG
TERRENO GRUNDSTUCKSVERWALTUNG
GMBH & CO. ENTWICKLUNGS- UND
FINANZIERUNGSVERMITTLUNGS-KG
HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG
100,00
1
1
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
99,80
100,00
BERLINO
BUDAPEST
1
1
100,00
5,00
95,00
251 H.F.S. HYPO-FONDSBETEILIGUNGEN FUR SACHWERTE
GMBH
MONACO DI
BAVIERA
1
UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITATEN GMBH
UNICREDIT GLOBAL LEASING EXPORT GMBH
UNICREDIT-LEASING MIDAS INGATLANHASZNOSITO
KARLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG
UNICREDIT BANK AG
WEALTH MANAGEMENT CAPITAL HOLDING GMBH
252 H.F.S. IMMOBILIENFONDS GMBH
MONACO DI
BAVIERA
1
H.F.S. HYPO-FONDSBETEILIGUNGEN FUR
SACHWERTE GMBH
100,00
1
(3)
(3)
100,00
100,00
66,67
(3)
10,00
90,00
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010
99
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte A - Politiche contabili (SEGUE)
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
DENOMINAZIONE
SEDE
253 H.F.S. LEASINGFONDS DEUTSCHLAND 7 GMBH & CO. KG
MONACO DI
BAVIERA
4
HVB PROJEKT GMBH
WEALTHCAP REAL ESTATE MANAGEMENT GMBH
0,02
0,08
(3)
254 H.F.S. LEASINGFONDS DEUTSCHLAND 1 GMBH & CO. KG
(IMMOBILIENLEASING)
255 HERKU LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
MONACO DI
BAVIERA
VIENNA
4
WEALTHCAP REAL ESTATE MANAGEMENT GMBH
0,08
(3)
1
74,80
75,00
256 HOKA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
1
25,00
25,00
74,80
75,00
100,00
74,80
75,00
25,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
257 HOLDING SP. Z.O.O.
258 HONEU LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
VARSAVIA
VIENNA
1
1
259
260
261
262
263
HVB - LEASING PLUTO KFT
HVB ALTERNATIVE ADVISORS LLC
HVB ASIA LIMITED
HVB ASSET LEASING LIMITED
HVB ASSET MANAGEMENT HOLDING GMBH
1
1
1
1
1
264
265
266
267
268
269
270
271
HVB AUTO LEASING EOOD
HVB CAPITAL ASIA LIMITED
HVB CAPITAL LLC
HVB CAPITAL LLC II
HVB CAPITAL LLC III
HVB CAPITAL LLC VI
HVB CAPITAL LLC VIII
HVB CAPITAL PARTNERS AG
BUDAPEST
WILMINGTON
SINGAPORE
LONDRA
MONACO DI
BAVIERA
SOFIA
HONG KONG
WILMINGTON
WILMINGTON
WILMINGTON
WILMINGTON
WILMINGTON
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
SOFIA
LONDRA
WILMINGTON
WILMINGTON
WILMINGTON
WILMINGTON
MONACO DI
BAVIERA
NEW YORK
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
CAYMAN ISLANDS
PRAGA
BUDAPEST
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
WOM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
BANK PEKAO SA
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BANK AG
HVB INTERNATIONAL ASSET LEASING GMBH
HVB VERWA 4 GMBH
1
1
1
1
1
1
1
1
HVB LEASING OOD
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BANK AG
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
1
UNICREDIT BANK AG
100,00
1
1
4
1
4
1
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BANK AG
100,00
100,00
..
100,00
..
100,00
100,00
4
1
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BANK AG
4,99
100,00
1
UNICREDIT BANK AG
100,00
1
1
1
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
100,00
100,00
SOFIA
1
BRATISLAVA
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
1
1
UNICREDIT BULBANK AD
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT BANK AG
10,00
90,00
100,00
100,00
1
HVB IMMOBILIEN AG
UNICREDIT BANK AG
SOFIA
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
272 HVB EXPORT LEASING GMBH
273
274
275
276
277
278
279
HVB FIERO LEASING EOOD
HVB FINANCE LONDON LIMITED
HVB FUNDING TRUST I
HVB FUNDING TRUST II
HVB FUNDING TRUST III
HVB FUNDING TRUST VIII
HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG
280 HVB GLOBAL ASSETS COMPANY L.P.
281 HVB IMMOBILIEN AG
282 HVB INTERNATIONAL ASSET LEASING GMBH
283 HVB INVESTMENTS (UK) LIMITED
284 HVB LEASING CZECH REPUBLIC S.R.O.
285 HVB LEASING MAX INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
286 HVB LEASING OOD
287 HVB LEASING SLOVAKIA S.R.O.
288 HVB PRINCIPAL EQUITY GMBH
289 HVB PROJEKT GMBH
290 HVB SUPER LEASING EOOD
100 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
94,00
6,00
100,00
(3)
(3)
(3)
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
DENOMINAZIONE
SEDE
291 HVB TECTA GMBH
MONACO DI
BAVIERA
1
HVB IMMOBILIEN AG
UNICREDIT BANK AG
94,00
6,00
292 HVB VERWA 4 GMBH
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
BUDAPEST
1
UNICREDIT BANK AG
100,00
1
HVB VERWA 4 GMBH
100,00
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
BUDAPEST
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
BUDAPEST
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
BUDAPEST
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
BUDAPEST
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
BUDAPEST
BUDAPEST
1
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
100,00
BUDAPEST
BUDAPEST
BUDAPEST
BUDAPEST
BUDAPEST
1
1
1
1
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
BUDAPEST
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
BUDAPEST
BUDAPEST
BUDAPEST
1
1
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
100,00
100,00
100,00
BUDAPEST
MONACO DI
BAVIERA
1
1
100,00
100,00
312 HYPO-BANK VERWALTUNGSZENTRUM GMBH & CO. KG
OBJEKT ARABELLASTRASSE
313 HYPO-REAL HAUS- UND GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT
MBH & CO. 1. VERMIETUNGS KG
314 HYPO-REAL HAUS- UND GRUNDBESITZGESELLSCHAFT
DES BURGERLICHEN RECHTS NR. 1
315 HYPOVEREINS IMMOBILIEN EOOD
316 HYPOVEREINSFINANCE N.V.
317 I-FABER SPA
318 IMMOBILIENFONDS UNIVERSALE 4 GBR
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
SOFIA
AMSTERDAM
MILANO
BERLINO
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
PORTIA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO.
OBJEKT KG
HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG
1
ORESTOS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH
100,00
1
ORESTOS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH
100,00
1
1
1
1
100,00
100,00
65,32
99,50
319 IMMOBILIENFONDS UNIVERSALE WITTENBERGE GBR
BERLINO
1
320 IMMOBILIENLEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
1
321
322
323
324
325
326
PRAGA
PRAGA
PRAGA
BRATISLAVA
BRATISLAVA
SARAJEVO
1
1
1
1
1
1
UNICREDIT BULBANK AD
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT SPA
UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT
M.B.H.
UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT
M.B.H.
ARNO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS
GESELLSCHAFT M.B.H.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
293 HVB VERWA 4.4 GMBH
294 HVB-LEASING AIDA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
295 HVB-LEASING ATLANTIS INGATLANHASZNOSITO
KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG
296 HVB-LEASING DANTE INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
297 HVB-LEASING FIDELIO INGATLANHASNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
298 HVB-LEASING FORTE INGATLANHASNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
299 HVB-LEASING GARO KFT
300 HVB-LEASING HAMLET INGATLANHASZNOSITO
KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG
301 HVB-LEASING JUPITER KFT
302 HVB-LEASING LAMOND INGATLANHASZNOSITO KFT.
303 HVB-LEASING MAESTOSO INGATLANHASZNOSITO KFT.
304 HVB-LEASING NANO KFT
305 HVB-LEASING OTHELLO INGATLANHASNOSITO
KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG
306 HVB-LEASING ROCCA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
307 HVB-LEASING RUBIN KFT.
308 HVB-LEASING SMARAGD KFT.
309 HVB-LEASING SPORT INGATLANHASZNOSITO KOLATPOT
FEOEOASSEGU TARSASAG
310 HVB-LEASING ZAFIR KFT.
311 HVZ GMBH & CO. OBJEKT KG
INPROX CHOMUTOV, S.R.O.
INPROX KARLOVY VARY, S.R.O.
INPROX KLADNO, S.R.O.
INPROX POPRAD, SPOL. S.R.O.
INPROX SR I., SPOL. S R.O.
INTERKONZUM DOO SARAJEVO
100,00
95,00
74,80
75,00
25,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 101
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte A - Politiche contabili (SEGUE)
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
DENOMINAZIONE
SEDE
327 INTERNATIONALES IMMOBILIEN-INSTITUT GMBH
1
UNICREDIT BANK AG
94,00
328 INTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG
MBH
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
1
HVB IMMOBILIEN AG
UNICREDIT BANK AG
93,85
6,15
329 INTRO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
1
100,00
330
331
332
333
ROMA
PALERMO
BRANDENBURGO
UMAG
1
1
1
1
334 ISTRATURIST UMAG, HOTELIJERSTVO TURIZAM I
TURISTICKA AGENCIJA DD
335 JAUSERN-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
336 JOHA GEBAUDE-ERRICHTUNGS-UND
VERMIETUNGSGESELLSCHAFT MBH
337 JSC ATF BANK
338 KADMOS IMMOBILIEN LEASING GMBH
339 KINABALU FINANCIAL PRODUCTS LLP
340 KINABALU FINANCIAL SOLUTIONS LTD
341 KSG KARTEN-VERRECHNUNGS- UND
SERVICEGESELLSCHAFT M.B.H.
342 KUNSTHAUS LEASING GMBH
UMAG
1
PROJEKT-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
UNICREDIT SPA
BANCO DI SICILIA SPA
UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITATEN GMBH
ISTRATURIST UMAG, HOTELIJERSTVO TURIZAM I
TURISTICKA AGENCIJA DD
ZAGREBACKA BANKA DD
VIENNA
LEONDING
1
1
100,00
99,03
ALMATY CITY
VIENNA
LONDRA
LONDRA
VIENNA
1
1
1
1
1
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
TREUCONSULT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT
M.B.H.
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BANK AG
CARD COMPLETE SERVICE BANK AG
VIENNA
1
343 KUTRA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT
M.B.H.
344 LAGERMAX LEASING GMBH
345 LAGEV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
346 LARGO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
1
VIENNA
VIENNA
VIENNA
1
1
1
347 LASSALLESTRASSE BAU-, PLANUNGS-, ERRICHTUNGSUND VERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
348 LEASFINANZ BANK GMBH
VIENNA
1
VIENNA
1
349 LEASFINANZ GMBH
350 LEGATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
VIENNA
1
1
351 LELEV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
1
352 LF BETEILIGUNGEN GMBH
VIENNA
1
353 LIMITED LIABILITY COMPANY B.A. REAL ESTATE
354 LINO HOTEL-LEASING GMBH
355 LIPARK LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
MOSCA
VIENNA
VIENNA
1
1
1
356 LIVA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
1
357
358
359
360
361
KIEV
MILANO
ZAGABRIA
NICOSIA
VIENNA
ZAGABRIA
IPSE 2000 S.P.A.
IRFIS - MEDIOCREDITO DELLA SICILIA S.P.A.
ISB UNIVERSALE BAU GMBH
ISTRA D.M.C. DOO
LLC UKROTSBUD
LOCALMIND SPA
LOCAT CROATIA DOO
LOWES LIMITED
M. A. V. 7., BANK AUSTRIA LEASING BAUTRAGER GMBH
& CO.OHG.
362 MARKETING ZAGREBACKE BANKE DOO
50,00
76,26
100,00
100,00
71,80
99,71
99,80
100,00
100,00
100,00
KUTRA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
95,00
99,80
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
VAPE COMMUNA LEASINGGESELLSCHAFT M.B.H.
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
99,80
99,80
1,00
98,80
99,00
100,00
1
1
1
1
1
BACA LEASING UND BETEILGUNGSMANAGEMENT
GMBH
LF BETEILIGUNGEN GMBH
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT
M.B.H.
BACA LEASING UND BETEILGUNGSMANAGEMENT
GMBH
ZAO UNICREDIT BANK
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
PUBLIC JOINT STOCK COMPANY UKRSOTSBANK
UNICREDIT SPA
UNICREDIT LEASING S.P.A.
AI BETEILIGUNG GMBH
UNICREDIT MOBILIEN LEASING GMBH
1
ZAGREBACKA BANKA DD
100,00
102 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
100,00
5,00
100,00
100,00
100,00
99,00
100,00
100,00
74,80
75,00
25,00
99,80
100,00
100,00
100,00
99,80
74,80
100,00
75,00
25,00
99,80
100,00
99,00
95,76
100,00
100,00
98,04
100,00
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
DENOMINAZIONE
SEDE
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
363 MARTIANEZ COMERCIAL, SOCIEDAD ANONIMA
1
UNICREDIT PEGASUS LEASING GMBH
99,96
100,00
364
365
366
367
1
1
1
1
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
MC MARKETING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
99,80
100,00
100,00
99,80
100,00
1
100,00
1
1
BETEILIGUNGS-UND HANDELSGESELLSCHAFT IN
HAMBURG MIT BESCHRANKTER HAFTUNG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT LEASING S.P.A.
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
1
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
UNICREDIT LEASING GMBH
HVB PROJEKT GMBH
99,80
74,80
75,00
25,00
100,00
99,80
100,00
368
369
370
371
372
PUERTO DE LA
CRUZ
MBC IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
MC MARKETING GMBH
VIENNA
MC RETAIL GMBH
VIENNA
MENUETT GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT VIENNA
M.B.H.
MERKURHOF GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MIT
AMBURGO
BESCHRANKTER HAFTUNG
MEZZANIN FINANZIERUNGS AG
VIENNA
MIK BETA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
BUDAPEST
FELELOSSEGU TARSASAG
MIK INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU
BUDAPEST
TARSASAG
MM OMEGA PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH
VIENNA
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
373 MOBILITY CONCEPT GMBH
374 MOC VERWALTUNGS GMBH & CO. IMMOBILIEN KG
56,67
100,00
375 MOGRA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
OBERHACHING
MONACO DI
BAVIERA
VIENNA
1
376 MY BETEILIGUNGS GMBH
377 NAGE LOKALVERMIETUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
VIENNA
1
1
378 NATA IMMOBILIEN-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
1
379 NO. HYPO LEASING ASTRICTA
GRUNDSTUCKVERMIETUNGS GESELLSCHAFT M.B.H.
380 NXP CO-INVESTMENT PARTNERS VIII L.P.
381 OCEAN BREEZE ENERGY GMBH & CO. KG
VIENNA
1
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
LONDRA
MONACO DI
BAVIERA
LUSSEMBURGO
VIENNA
1
4
HVB CAPITAL PARTNERS AG
OCEAN BREEZE FINANCE S.A.
85,00
..
4
1
..
99,80
384 OLG HANDELS- UND
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
385 OOO UNICREDIT LEASING
VIENNA
1
MOSCA
1
386 OPEN JOINT STOCK COMPANY UNICREDIT BANK
387 ORESTOS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH
1
1
388 OTHMARSCHEN PARK HAMBURG GMBH & CO.
CENTERPARK KG
LUCK
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
ZAO UNICREDIT BANK
BANK PEKAO SA
HVB PROJEKT GMBH
389 OTHMARSCHEN PARK HAMBURG GMBH & CO.
GEWERBEPARK KG
MONACO DI
BAVIERA
1
390 PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH & CO OG
391 PARZHOF-ERRICHTUNGS- UND
VERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
VIENNA
1
1
392 PAZONYI’98 INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT
FELELOSSEGU TARSASAG
393 PEKAO BANK HIPOTECZNY S.A.
BUDAPEST
1
VARSAVIA
1
394 PEKAO FAKTORING SP. ZOO
LUBLIN
1
382 OCEAN BREEZE FINANCE S.A.
383 OCT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H
1
4
1
100,00
60,00
23,00
100,00
(3)
51,50
6,00
95,00
(3)
(3)
100,00
100,00
60,00
40,00
100,00
100,00
HVB PROJEKT GMBH
T & P FRANKFURT DEVELOPMENT B.V.
T & P VASTGOED STUTTGART B.V.
HVB PROJEKT GMBH
T & P FRANKFURT DEVELOPMENT B.V.
T & P VASTGOED STUTTGART B.V.
SCHOELLERBANK AKTIENGESELLSCHAFT
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
10,00
30,00
60,00
10,00
30,00
60,00
100,00
99,60
0,20
100,00
BANK PEKAO SA
HOLDING SP. Z.O.O.
BANK PEKAO SA
99,96
0,04
100,00
99,80
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 103
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte A - Politiche contabili (SEGUE)
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
DENOMINAZIONE
SEDE
395 PEKAO FINANCIAL SERVICES SP. ZOO
396 PEKAO FUNDUSZ KAPITALOWY SP. ZOO
397 PEKAO LEASING HOLDING S.A.
VARSAVIA
VARSAVIA
VARSAVIA
1
1
1
398 PEKAO LEASING SP ZO.O.
VARSAVIA
1
399 PEKAO PIONEER P.T.E. SA
VARSAVIA
1
400 PEKAO TELECENTRUM SP. ZOO
401 PELOPS LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
CRACOVIA
VIENNA
1
1
402
403
404
405
PENSIONSKASSE DER HYPO VEREINSBANK VVAG
PESTSZENTIMREI SZAKORVOSI RENDELO KFT.
PIANA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT
(BERMUDA) LIMITED
PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT LTD
PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT
SGR PA
PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENTS (ISRAEL) LTD
PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENTS (NEW YORK) LTD
PIONEER ASSET MANAGEMENT AS
PIONEER ASSET MANAGEMENT S.A.I. S.A.
MUNICH
BUDAPEST
VIENNA
HAMILTON
PIONEER ASSET MANAGEMENT SA
PIONEER FUNDS DISTRIBUTOR INC
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
PIONEER GLOBAL FUNDS DISTRIBUTOR LTD
PIONEER GLOBAL INVESTMENTS (AUSTRALIA) PTY
LIMITED
PIONEER GLOBAL INVESTMENTS (HK) LIMITED
PIONEER GLOBAL INVESTMENTS (TAIWAN) LTD.
PIONEER GLOBAL INVESTMENTS LIMITED
PIONEER INSTITUTIONAL ASSET MANAGEMENT INC
PIONEER INVESTMENT COMPANY AS
PIONEER INVESTMENT FUND MANAGEMENT LIMITED
PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT INC
PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT LIMITED
PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT LLC
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
100,00
100,00
80,10
19,90
36,49
63,51
65,00
35,00
100,00
99,80
4
1
1
1
BANK PEKAO SA
BANK PEKAO SA
BANK PEKAO SA
UNICREDIT LEASING S.P.A.
BANK PEKAO SA
PEKAO LEASING HOLDING S.A.
BANK PEKAO SA
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
BANK PEKAO SA
EUROLEASE RAMSES IMMOBILIEN LEASING
GESELLSCHAFT M.B.H.
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
DUBLINO
MILANO
1
1
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
100,00
100,00
RAMAT GAN.
DOVER
PRAGA
BUCAREST
1
1
1
1
LUSSEMBURGO
BOSTON
MILANO
HAMILTON
SYDNEY
1
1
1
1
1
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
UNICREDIT TIRIAC BANK S.A.
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT INC
UNICREDIT SPA
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
100,00
100,00
100,00
97,43
2,57
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
HONG KONG
TAIPEI
DUBLINO
WILMINGTON
PRAGA
BUDAPEST
WILMINGTON
DUBLINO
MOSCA
1
1
1
1
1
1
1
1
1
426 PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SHAREHOLDER
SERVICES INC.
427 PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SOC. DI GESTIONE
DEL RISPARMIO PER AZ
428 PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT USA INC.
429 PIONEER INVESTMENTS AG
430 PIONEER INVESTMENTS AUSTRIA GMBH
431 PIONEER INVESTMENTS KAPITALANLAGEGESELLSCHAFT
MBH
432 PIONEER PEKAO INVESTMENT FUND COMPANY SA
(POLISH NAME: PIONEER PEKAO TFI SA)
433 PIONEER PEKAO INVESTMENT MANAGEMENT SA
BOSTON
1
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT USA INC.
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT USA INC.
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
PIONEER ASSET MANAGEMENT AS
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT USA INC.
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
1,00
99,00
100,00
MILANO
1
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
100,00
WILMINGTON
BERNA
VIENNA
MONACO DI
BAVIERA
VARSAVIA
1
1
1
1
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
100,00
100,00
100,00
100,00
1
PIONEER PEKAO INVESTMENT MANAGEMENT SA
100,00
VARSAVIA
1
434 PLANETHOME AG
435 PLANETHOME GMBH
UNTERFOHRING
MANNHEIM
1
1
BANK PEKAO SA
PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA
UNICREDIT BANK AG
PLANETHOME AG
49,00
51,00
100,00
100,00
406
407
408
409
410
411
412
413
414
415
416
417
418
419
420
421
422
423
424
425
104 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
..
100,00
99,80
100,00
100,00
(3)
100,00
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
DENOMINAZIONE
SEDE
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
436 PMG BAUPROJEKTMANAGEMENT GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA
& CO FINANZIERUNGS OEG
1
437 POMINVEST DD
438 PORTIA GRUNDSTUCKS-VERWALTUNGSGESELLSCHAFT
MBH & CO. OBJEKT KG
439 POSATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
SPLIT
MONACO DI
BAVIERA
VIENNA
1
1
440 PRELUDE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT
M.B.H.
VIENNA
1
441 PRIM Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
442 PRIVATE JOINT STOCK COMPANY FERROTRADE
INTERNATIONAL
443 PROJEKT-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
KIEV
1
1
VIENNA
1
444 PRVA STAMBENA STEDIONICA DD ZAGREB
445 PUBLIC JOINT STOCK COMPANY UKRSOTSBANK
ZAGABRIA
KIEV
1
1
446
447
448
449
QUADEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
QUART Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
QUERCIA FUNDING SRL
QUERCIA SOFTWARE SPA
VIENNA
VIENNA
VERONA
VERONA
1
1
1
1
450
451
452
453
QUINT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H
RANA-LIEGENSCHAFTSVERWERTUNG GMBH
REAL ESTATE MANAGEMENT POLAND SP. Z O.O.
REAL-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
REAL-RENT LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
REDSTONE
REGEV REALITATENVERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
RHOTERRA GESELLSCHAFT FUR
IMMOBILIENVERWALTUNG MBH
VIENNA
VIENNA
VARSAVIA
VIENNA
1
1
1
1
VIENNA
LONDON
VIENNA
MONACO DI
BAVIERA
1
4
1
1
VIENNA
MONACO DI
BAVIERA
VIENNA
1
1
MONACO DI
BAVIERA
VIENNA
MILANO
DUBLINO
MONACO DI
BAVIERA
4
454
455
456
457
458 RIGEL IMMOBILIEN GMBH
459 RONCASA IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH
460 RONDO LEASING GMBH
461 ROSENKAVALIER 2008 GMBH
462
463
464
465
RSB ANLAGENVERMIETUNG GESELLSCHAFT M.B.H.
S+R INVESTIMENTI E GESTIONI (S.G.R.) SPA
SALOME FUNDING LTD.
SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH
1
1
1
1
4
1
466 SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH &
CO. OHG SAARLAND
467 SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH &
CO. OHG VERWALTUNGSZENTRUM
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
1
468 SCHOELLERBANK AKTIENGESELLSCHAFT
469 SCHOELLERBANK INVEST AG
VIENNA
SALISBURGO
1
1
1
RANA-LIEGENSCHAFTSVERWERTUNG GMBH
UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT
M.B.H.
ZAGREBACKA BANKA DD
HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
ARNO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS
GESELLSCHAFT M.B.H.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
ZAGREBACKA BANKA DD
PRIVATE JOINT STOCK COMPANY FERROTRADE
INTERNATIONAL
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
CALG ANLAGEN LEASING GMBH
UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA
UNICREDIT GLOBAL INFORMATION SERVICES
SOCIETA CONSORTILE PER AZIONI
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITATEN GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
HVB IMMOBILIEN AG
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
HVB PROJEKT GMBH
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
99,90
0,10
88,66
100,00
88,95
74,80
75,00
25,00
98,80
99,00
1,00
99,80
100,00
100,00
74,80
75,00
25,00
100,00
69,19
69,21
26,15
99,80
99,80
65,00
100,00
26,16
100,00
100,00
99,80
99,90
100,00
99,80
100,00
99,80
..
99,80
93,85
6,15
99,80
90,00
100,00
100,00
(3)
100,00
WOM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
UNICREDIT BANK AG
100,00
..
(3)
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH
UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA
UNICREDIT BANK AG
PORTIA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO.
OBJEKT KG
HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG
99,80
100,00
..
100,00
100,00
PORTIA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO.
OBJEKT KG
TIVOLI GRUNDSTUCKS-AKTIENGESELLSCHAFT
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
SCHOELLERBANK AKTIENGESELLSCHAFT
(3)
100,00
97,78
2,22
100,00
100,00
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 105
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte A - Politiche contabili (SEGUE)
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
DENOMINAZIONE
SEDE
470 SECA-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
1
471 SEDEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
1
472 SEXT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H
473 SHS LEASING GMBH
VIENNA
VIENNA
1
1
474 SIA UNICREDIT INSURANCE BROKER
475 SIA UNICREDIT LEASING
RIGA
RIGA
1
1
476 SIGMA LEASING GMBH
VIENNA
1
477 SIRIUS IMMOBILIEN GMBH
478 SIRIUS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS
GMBH
VIENNA
MONACO DI
BAVIERA
1
1
479 SOFIGERE SOCIETE PAR ACTIONS SIMPLIFIEE
480 SOFIMMOCENTRALE S.A.
481 SOFIPA SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO (SGR)
S.P.A.
482 SOLARIS VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO.
VERMIETUNGS KG
483 SOLOS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS
GMBH & CO. SIRIUS BETEILIGUNGS KG
484 SONATA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H.
PARIGI
BRUSSEL
ROMA
1
4
1
CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
SIA UNICREDIT LEASING
AS UNICREDIT BANK
UNICREDIT LEASING S.P.A.
CALG ANLAGEN LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
HVB PROJEKT GMBH
SOLOS IMMOBILIEN- UND
PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. SIRIUS
BETEILIGUNGS KG
UNICREDIT SPA
EUROPEAN-OFFICE-FOND
UNICREDIT SPA
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
VIENNA
1
ORESTOS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH
1
HVB PROJEKT GMBH
1
485 SPECTRUM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
486 SRQ FINANZPARTNER AG
487 STEWE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT
M.B.H.
VIENNA
1
BERLINO
VIENNA
1
1
ARNO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS
GESELLSCHAFT M.B.H.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
WOM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
DAB BANK AG
PROJEKT-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT LEASING GMBH
PUBLIC JOINT STOCK COMPANY UKRSOTSBANK
HVB PROJEKT GMBH
HVB PROJEKT GMBH
TREUCONSULT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT
M.B.H.
UNICREDIT BANK AG
HVB TECTA GMBH
488
489
490
491
492
493
STRUCTURED INVEST SOCIETE ANONYME
STRUCTURED LEASE GMBH
SVIF UKRSOTSBUD
T & P FRANKFURT DEVELOPMENT B.V.
T & P VASTGOED STUTTGART B.V.
TELEDATA CONSULTING UND SYSTEMMANAGEMENT
GESELLSCHAFT M.B.H.
494 TENDER OPTION BONDS
495 TERRENO GRUNDSTUCKSVERWALTUNG GMBH & CO.
ENTWICKLUNGS- UND FINANZIERUNGSVERMITTLUNGS-KG
496 TERZ Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
LUSSEMBURGO
AMBURGO
KIEV
AMSTERDAM
AMSTERDAM
VIENNA
1
1
4
1
1
1
NEW YORK
MONACO DI
BAVIERA
VIENNA
4
1
497 TIME TRUCKS LASTWAGEN- UND AUFLIEGER
VERMIETUNGS- UND LEASINGGES.M.B.H.
498 TIVOLI GRUNDSTUCKS-AKTIENGESELLSCHAFT
VIENNA
1
MONACO DI
BAVIERA
1
499 TREDEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
1
500 TREUCONSULT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
501 TREVI FINANCE N. 2 S.P.A.
VIENNA
CONEGLIANO
(TREVISO)
1
1
1
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
PORTIA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO.
OBJEKT KG
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
BANK AUSTRIA REAL INVEST GMBH
UNICREDIT SPA
106 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
74,80
25,00
99,80
75,00
100,00
99,80
98,80
100,00
99,00
1,00
100,00
5,01
94,99
99,40
0,40
99,80
5,00
95,00
99,60
100,00
..
100,00
(3)
94.90
100,00
1,00
98,80
100,00
99,00
82,22
24,00
75,80
100,00
100,00
..
100,00
87,50
100,00
76,00
(3)
..
75,00
(3)
99,80
100,00
100,00
99,67
99,80
100,00
60,00
100,00
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
DENOMINAZIONE
SEDE
502 TREVI FINANCE N. 3 S.R.L.
1
UNICREDIT SPA
60,00
1
UNICREDIT SPA
60,00
504 UCL NEKRETNINE D.O.O.
CONEGLIANO
(TREVISO)
CONEGLIANO
(TREVISO)
SARAJEVO
1
30,00
505 UFFICIUM IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
1
506 UIB UNIVERSALE BAU HOLDING GESELLSCHAFT M.B.H.
507 UNI IT SRL
BRANDENBURGO
TRENTO
1
1
508 UNICOM IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.
509 UNICREDIT (SUISSE) BANK SA
510 UNICREDIT AUDIT SOCIETÀ CONSORTILE PER AZIONI
VIENNA
LUGANO
MILANO
1
1
1
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
KUTRA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
ISB UNIVERSALE BAU GMBH
UNICREDIT BUSINESS PARTNER SOCIETÀ
CONSORTILE PER AZIONI
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA
ASPRA FINANCE SPA
BANCO DI SICILIA SPA
FAMILY CREDIT NETWORK SPA
FINECO CREDIT S.P.A.
FINECOBANK SPA
IRFIS - MEDIOCREDITO DELLA SICILIA S.P.A.
PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT
MANAGEMENT SGR PA
PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SOC. DI
GESTIONE DEL RISPARMIO PER AZ
S+R INVESTIMENTI E GESTIONI (S.G.R.) SPA
SOFIPA SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO
(SGR) S.P.A.
UNICREDIT BANCA DI ROMA SPA
UNICREDIT BANCA SPA
UNICREDIT BANCASSURANCE MANAGEMENT
& ADMINISTRATION SOCIETÀ CONSORTILE A
RESPONSABILITÀ LIMITATA
UNICREDIT BUSINESS PARTNER SOCIETÀ
CONSORTILE PER AZIONI
UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA
UNICREDIT FACTORING SPA
UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA
UNICREDIT GLOBAL INFORMATION SERVICES
SOCIETA CONSORTILE PER AZIONI
UNICREDIT MEDIOCREDITO CENTRALE S.P.A.
UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA
UNICREDIT REAL ESTATE SOCIETÀ CONSORTILE
PER AZIONI
UNICREDIT SPA
UNICREDIT LEASING AD
UNICREDIT SPA
UNICREDIT SPA
BANCO DI SICILIA SPA
FINECOBANK SPA
UNICREDIT BANCA DI ROMA SPA
UNICREDIT BANCA SPA
UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA
UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA
UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA
UNICREDIT SPA
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
503 TREVI FINANCE S.P.A.
511
512
513
514
UNICREDIT AUTO LEASING E.O.O.D.
UNICREDIT BANCA DI ROMA SPA
UNICREDIT BANCA SPA
UNICREDIT BANCASSURANCE MANAGEMENT
& ADMINISTRATION SOCIETÀ CONSORTILE A
RESPONSABILITÀ LIMITATA
515 UNICREDIT BANK AD BANJA LUKA
SOFIA
ROMA
BOLOGNA
MILANO
1
1
1
1
BANJA LUKA
1
70,00
5,00
95,00
100,00
51,00
99,80
100,00
0,01
0,01
0,01
0,01
0,01
0,01
0,01
100,00
0,01
0,01
0,01
0,01
0,01
0,01
0,01
0,01
0,01
0,01
0,01
0,01
0,01
0,01
99,79
100,00
100,00
100,00
0,01
0,01
0,01
0,01
0,01
0,01
0,01
99,93
90,93
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 107
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte A - Politiche contabili (SEGUE)
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
DENOMINAZIONE
SEDE
516 UNICREDIT BANK AG
MONACO DI
BAVIERA
VIENNA
PRAGA
MOSTAR
1
UNICREDIT SPA
100,00
1
1
1
BUDAPEST
DUBLINO
BISHKEK
BELGRADO
BRATISLAVA
LUBIANA
MONACO DI
BAVIERA
VERONA
SARAJEVO
1
1
1
1
1
1
1
UNICREDIT SPA
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT SPA
ZAGREBACKA BANKA DD
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT SPA
JSC ATF BANK
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT BANK AG
99,99
100,00
24,40
3,27
65,59
100,00
100,00
97,14
100,00
99,03
99,99
100,00
60,00
100,00
BRATISLAVA
1
530 UNICREDIT BULBANK AD
SOFIA
1
531 UNICREDIT BUSINESS PARTNER GMBH
VIENNA
1
532 UNICREDIT BUSINESS PARTNER S.R.O.
PRAGA
1
533 UNICREDIT BUSINESS PARTNER SOCIETÀ CONSORTILE
PER AZIONI
COLOGNO
MONZESE
1
UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA
UNICREDIT GLOBAL LEASING
VERSICHERUNGSSERVICE GMBH
UNICREDIT GLOBAL LEASING
VERSICHERUNGSSERVICE GMBH
UNICREDIT LEASING SLOVAKIA A.S.
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT SPA
UNICREDIT BUSINESS PARTNER SOCIETÀ
CONSORTILE PER AZIONI
UNICREDIT BUSINESS PARTNER SOCIETÀ
CONSORTILE PER AZIONI
BANCO DI SICILIA SPA
FINECOBANK SPA
PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT
MANAGEMENT SGR PA
PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SOC. DI
GESTIONE DEL RISPARMIO PER AZ
SOFIPA SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO
(SGR) S.P.A.
UNICREDIT BANCA DI ROMA SPA
UNICREDIT BANCA SPA
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA
UNICREDIT FACTORING SPA
UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA
UNICREDIT MEDIOCREDITO CENTRALE S.P.A.
UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA
UNICREDIT REAL ESTATE SOCIETÀ CONSORTILE
PER AZIONI
UNICREDIT SPA
UNIMANAGEMENT SRL
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT CAIB SLOVAKIA, A.S.
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT CAIB AG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
517 UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
518 UNICREDIT BANK CZECH REPUBLIC A.S.
519 UNICREDIT BANK DD
520
521
522
523
524
525
526
UNICREDIT BANK HUNGARY ZRT.
UNICREDIT BANK IRELAND PLC
UNICREDIT BANK OJSC
UNICREDIT BANK SERBIA JSC
UNICREDIT BANK SLOVAKIA AS
UNICREDIT BANKA SLOVENIJA D.D.
UNICREDIT BETEILIGUNGS GMBH
527 UNICREDIT BPC MORTGAGE S.R.L.
528 UNICREDIT BROKER DOO SARAJEVO ZA BROKERSKE
POSLOVE U OSIGURANJU
529 UNICREDIT BROKER S.R.O.
1
1
534 UNICREDIT CA IB ROMANIA SRL
BUCAREST
1
535
536
537
538
539
540
541
VIENNA
PRAGA
BUDAPEST
VARSAVIA
LONDRA
BELGRADO
BRATISLAVA
1
1
1
1
1
1
1
UNICREDIT CAIB AG
UNICREDIT CAIB CZECH REPUBLIC AS
UNICREDIT CAIB HUNGARY LTD
UNICREDIT CAIB POLAND S.A.
UNICREDIT CAIB SECURITIES UK LTD.
UNICREDIT CAIB SERBIA LTD BELGRADE
UNICREDIT CAIB SLOVAKIA, A.S.
108 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
19,68
80,32
92,12
..
100,00
100,00
..
..
..
..
..
..
..
18,11
28,81
..
..
..
..
..
..
53,07
..
99,98
0,02
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
24,29
3,28
65,69
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
DENOMINAZIONE
SEDE
542 UNICREDIT CAIB SLOVENIJA DOO
543 UNICREDIT CAPITAL MARKETS INC.
544 UNICREDIT CONSUMER FINANCING AD
LUBIANA
NEW YORK
SOFIA
1
1
1
545 UNICREDIT CONSUMER FINANCING IFN S.A.
BUCAREST
1
546
547
548
549
550
551
552
553
554
555
556
VERONA
VERONA
ROMA
DOVER
BUDAPEST
SOFIA
MILANO
MILANO
PRAGA
BRATISLAVA
BUDAPEST
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
VIENNA
1
MILANO
1
UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA
UNICREDIT CREDIT MANAGEMENT BANK SPA
UNICREDIT CREDIT MANAGEMENT IMMOBILIARE S.P.A.
UNICREDIT DELAWARE INC
UNICREDIT FACTORING PENZUGYI SZOLGALTATO ZRT
UNICREDIT FACTORING EAD
UNICREDIT FACTORING SPA
UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA
UNICREDIT FLEET MANAGEMENT S.R.O.
UNICREDIT FLEET MANAGEMENT S.R.O.
UNICREDIT FUGGETLEN BIZTOSITASKOZVETITO KFT
557 UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG
GMBH
558 UNICREDIT GLOBAL INFORMATION SERVICES SOCIETA
CONSORTILE PER AZIONI
559 UNICREDIT GLOBAL LEASING EXPORT GMBH
VIENNA
1
560 UNICREDIT GLOBAL LEASING PARTICIPATION
MANAGEMENT GMBH
VIENNA
1
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT U.S. FINANCE INC.
UNICREDIT BULBANK AD
UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA
UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA
UNICREDIT TIRIAC BANK S.A.
UNICREDIT SPA
UNICREDIT SPA
UNICREDIT CREDIT MANAGEMENT BANK SPA
UNICREDIT SPA
UNICREDIT BANK HUNGARY ZRT.
UNICREDIT BULBANK AD
UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA
UNICREDIT SPA
UNICREDIT LEASING CZ, A.S.
UNICREDIT LEASING SLOVAKIA A.S.
UNICREDIT BANK HUNGARY ZRT.
UNICREDIT LEASING KFT
EUROLEASE RAMSES IMMOBILIEN LEASING
GESELLSCHAFT M.B.H.
ASPRA FINANCE SPA
BANCO DI SICILIA SPA
FAMILY CREDIT NETWORK SPA
FINECO CREDIT S.P.A.
FINECOBANK SPA
IRFIS - MEDIOCREDITO DELLA SICILIA S.P.A.
PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT
MANAGEMENT SGR PA
PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SOC. DI
GESTIONE DEL RISPARMIO PER AZ
S+R INVESTIMENTI E GESTIONI (S.G.R.) SPA
SOFIPA SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO
(SGR) S.P.A.
UNICREDIT AUDIT SOCIETÀ CONSORTILE PER
AZIONI
UNICREDIT BANCA DI ROMA SPA
UNICREDIT BANCA SPA
UNICREDIT BANCASSURANCE MANAGEMENT
& ADMINISTRATION SOCIETÀ CONSORTILE A
RESPONSABILITÀ LIMITATA
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT BUSINESS PARTNER SOCIETÀ
CONSORTILE PER AZIONI
UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA
UNICREDIT FACTORING SPA
UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA
UNICREDIT MEDIOCREDITO CENTRALE S.P.A.
UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA
UNICREDIT REAL ESTATE SOCIETÀ CONSORTILE
PER AZIONI
UNICREDIT SPA
UNIMANAGEMENT SRL
UNICREDIT GLOBAL LEASING PARTICIPATION
MANAGEMENT GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
100,00
100,00
49,90
50,10
65,00
35,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
25,20
74,80
99,80
100,00
..
..
..
..
..
..
..
..
..
..
..
..
..
..
24,72
10,02
..
..
..
..
..
..
..
65,26
..
100,00
100,00
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 109
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte A - Politiche contabili (SEGUE)
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
DENOMINAZIONE
SEDE
561 UNICREDIT GLOBAL LEASING VERSICHERUNGSSERVICE
GMBH
562 UNICREDIT INGATLANLIZING ZRT
563 UNICREDIT INSURANCE BROKER EOOD
564 UNICREDIT INSURANCE BROKER SRL
VIENNA
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
100,00
BUDAPEST
SOFIA
BUCAREST
1
1
1
100,00
100,00
99,80
565 UNICREDIT INTERNATIONAL BANK (LUXEMBOURG) SA
566 UNICREDIT JELZALOGBANK ZRT.
567 UNICREDIT KFZ LEASING GMBH
LUSSEMBURGO
BUDAPEST
VIENNA
1
1
1
568 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
569 UNICREDIT LEASING AD
VIENNA
SOFIA
1
1
570 UNICREDIT LEASING AVIATION GMBH
571 UNICREDIT LEASING BAUTRAGER GMBH
572 UNICREDIT LEASING CORPORATION IFN S.A.
AMBURGO
VIENNA
BUCAREST
1
1
1
573
574
575
576
577
ZAGABRIA
PRAGA
SARAJEVO
AMBURGO
BUCAREST
1
1
1
1
1
578 UNICREDIT LEASING FUHRPARKMANAGEMENT GMBH
579 UNICREDIT LEASING GMBH
580 UNICREDIT LEASING HUNGARY ZRT
VIENNA
AMBURGO
BUDAPEST
1
1
1
581 UNICREDIT LEASING IMMOTRUCK ZRT.
BUDAPEST
1
582
583
584
585
586
BUDAPEST
BUDAPEST
BUDAPEST
BRATISLAVA
BUCAREST
1
1
1
1
1
587 UNICREDIT LEASING S.P.A.
BOLOGNA
1
588 UNICREDIT LEASING SLOVAKIA A.S.
BRATISLAVA
1
589
590
591
592
UNICREDIT LEASING SRBIJA D.O.O. BEOGRAD
UNICREDIT LEASING TOB
UNICREDIT LEASING URANUS KFT
UNICREDIT LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH &
CO KG
593 UNICREDIT LEASING, LEASING, D.O.O.
BELGRADO
KIEV
BUDAPEST
VIENNA
1
1
1
1
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING AD
BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT
M.B.H.
UNICREDIT SPA
UNICREDIT BANK HUNGARY ZRT.
GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT
M.B.H.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
HVB LEASING OOD
UNICREDIT BULBANK AD
UNICREDIT GLOBAL LEASING
VERSICHERUNGSSERVICE GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT TIRIAC BANK S.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING GMBH
UNICREDIT GLOBAL LEASING EXPORT GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT BANK AG
BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT
M.B.H.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT
M.B.H.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT TIRIAC BANK S.A.
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT SPA
UNICREDIT BANK SLOVAKIA AS
UNICREDIT LEASING CZ, A.S.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
LUBIANA
1
594 UNICREDIT LONDON INVESTMENTS LIMITED
595 UNICREDIT LUNA LEASING GMBH
LONDRA
VIENNA
1
1
UNICREDIT LEASING CROATIA D.O.O. ZA LEASING
UNICREDIT LEASING CZ, A.S.
UNICREDIT LEASING D.O.O.
UNICREDIT LEASING FINANCE GMBH
UNICREDIT LEASING FLEET MANAGEMENT S.R.L.
UNICREDIT LEASING KFT
UNICREDIT LEASING LUNA KFT
UNICREDIT LEASING MARS KFT
UNICREDIT LEASING REAL ESTATE S.R.O.
UNICREDIT LEASING ROMANIA S.A.
UNICREDIT BANKA SLOVENIJA D.D.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
110 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
100,00
100,00
100,00
99,98
40,22
24,37
10,05
25,36
100,00
99,80
80,00
20,00
100,00
100,00
100,00
100,00
10,00
90,00
100,00
100,00
3,57
100,00
96,43
29,17
70,83
100,00
80,00
80,00
100,00
100,00
..
31,01
68,99
19,90
8,80
71,30
100,00
100,00
80,00
100,00
3,63
96,37
100,00
99,80
100,00
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
DENOMINAZIONE
SEDE
596 UNICREDIT LUXEMBOURG FINANCE SA
LUSSEMBURGO
1
597
598
599
600
LUSSEMBURGO
ROMA
ROMA
VIENNA
1
1
1
1
UNICREDIT LUXEMBOURG S.A.
UNICREDIT MEDIOCREDITO CENTRALE S.P.A.
UNICREDIT MERCHANT S.P.A.
UNICREDIT MOBILIEN LEASING GMBH
601 UNICREDIT PARTECIPAZIONI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ
LIMITATA
602 UNICREDIT PARTNER D.O.O
MILANO
1
ZAGABRIA
1
603 UNICREDIT PARTNER D.O.O BEOGRAD
604 UNICREDIT PARTNER LLC
BELGRADO
KIEV
1
1
605 UNICREDIT PEGASUS LEASING GMBH
VIENNA
1
606
607
608
609
610
PRAGA
VIENNA
TORINO
VERONA
GENOVA
1
1
1
1
1
UNICREDIT POIJIST’OVACI MAKLERSKA SPOL. S R.O.
UNICREDIT POLARIS LEASING GMBH
UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA
UNICREDIT REAL ESTATE ADVISORY SRL
UNICREDIT REAL ESTATE SOCIETÀ CONSORTILE
PER AZIONI
611 UNICREDIT RENT D.O.O. BEOGRAD
612 UNICREDIT SECURITIES INTERNATIONAL LIMITED
613 UNICREDIT TECHRENT LEASING GMBH
BELGRADO
NICOSIA
VIENNA
1
1
1
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
UNICREDIT INTERNATIONAL BANK (LUXEMBOURG)
SA
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT SPA
UNICREDIT SPA
GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT
M.B.H.
UNICREDIT SPA
100,00
UNICREDIT GLOBAL LEASING
VERSICHERUNGSSERVICE GMBH
UNICREDIT LEASING CROATIA D.O.O. ZA LEASING
BA-CA LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH
UNICREDIT GLOBAL LEASING
VERSICHERUNGSSERVICE GMBH
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING CZ, A.S.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT SPA
UNICREDIT CREDIT MANAGEMENT BANK SPA
ASPRA FINANCE SPA
BANCO DI SICILIA SPA
FINECO CREDIT S.P.A.
FINECOBANK SPA
IRFIS - MEDIOCREDITO DELLA SICILIA S.P.A.
PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SOC. DI
GESTIONE DEL RISPARMIO PER AZ
S+R INVESTIMENTI E GESTIONI (S.G.R.) SPA
SOFIPA SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO
(SGR) S.P.A.
UNICREDIT AUDIT SOCIETÀ CONSORTILE PER
AZIONI
UNICREDIT BANCA DI ROMA SPA
UNICREDIT BANCA SPA
UNICREDIT BANCASSURANCE MANAGEMENT
& ADMINISTRATION SOCIETÀ CONSORTILE A
RESPONSABILITÀ LIMITATA
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT BUSINESS PARTNER SOCIETÀ
CONSORTILE PER AZIONI
UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA
UNICREDIT FACTORING SPA
UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA
UNICREDIT GLOBAL INFORMATION SERVICES
SOCIETA CONSORTILE PER AZIONI
UNICREDIT MEDIOCREDITO CENTRALE S.P.A.
UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA
UNICREDIT SPA
UNIMANAGEMENT SRL
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
AI BETEILIGUNG GMBH
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
20,00
100,00
100,00
100,00
99,80
100,00
100,00
80,00
100,00
100,00
74,80
25,00
100,00
99,80
100,00
100,00
..
..
..
..
..
..
75,00
100,00
..
..
..
..
..
..
..
..
..
..
..
..
..
..
100,00
..
100,00
100,00
99,00
1,00
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 111
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte A - Politiche contabili (SEGUE)
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
DENOMINAZIONE
SEDE
614 UNICREDIT TIRIAC BANK S.A.
BUCAREST
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
1
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
615 UNICREDIT TURN-AROUND MANAGEMENT GMBH
616 UNICREDIT U.S. FINANCE INC.
617 UNICREDIT ZAVAROVALNO ZASTOPINSKA DRUZBA DOO
VIENNA
WILMINGTON
LUBIANA
1
1
1
618 UNICREDIT ZEGA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
1
619 UNICREDIT-LEASING HOMONNA INGATLNHASZNOSITO KFT
620 UNICREDIT-LEASING HOSPES KFT
621 UNICREDIT-LEASING MIDAS INGATLANHASZNOSITO
KARLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG
622 UNICREDIT-LEASING NEPTUNUS KFT
623 UNICREDIT-LEASING ORION INGATLANHASZNOSITO
KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG
624 UNICREDIT-LEASING SATURNUS KFT
625 UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST I
626 UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST II
627 UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST III
628 UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST IV
629 UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC I
630 UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC II
631 UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC III
632 UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC IV
633 UNIMANAGEMENT SRL
634 UNIVERSALE BUCHHOLZ GBR
BUDAPEST
BUDAPEST
BUDAPEST
1
1
1
ARNO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS
GESELLSCHAFT M.B.H.
BANK AUSTRIA-CEE BETEILIGUNGS GMBH
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT LEASING ROMANIA S.A.
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT BANK AG
UNICREDIT GLOBAL LEASING
VERSICHERUNGSSERVICE GMBH
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
BUDAPEST
BUDAPEST
1
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
96,35
100,00
BUDAPEST
NEWARK
NEWARK
NEWARK
NEWARK
DOVER
DOVER
DELAWARE
DELAWARE
TORINO
BERLINO
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
33,33
635 UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT M.B.H.
636 UNIVERSALE INTERNATIONAL POLAND SP.ZO.O.
VIENNA
VARSAVIA
1
1
637 UNIVERSALE INTERNATIONAL PROJEKTMANAGEMENT
GMBH
638 UNIVERSALE INTERNATIONAL PROJEKTSZERVEZESI KFT.
BERLINO
1
BUDAPEST
1
639 UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITATEN GMBH
640 UNIVERSALE INTERNATIONAL SPOL S.R.O., PRAG
VIENNA
PRAGA
1
1
641 UPI POSLOVNI SISTEM DOO
SARAJEVO
1
642 V.M.G. VERMIETUNGSGESELLSCHAFT MBH
MONACO DI
BAVIERA
WILMINGTON
VIENNA
1
MONACO DI
BAVIERA
AMBURGO
1
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT SPA
UNICREDIT SPA
UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC III
UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC IV
UNICREDIT SPA
UNICREDIT SPA
UNICREDIT SPA
UNICREDIT SPA
UNICREDIT SPA
DRITTE UNIPRO IMMOBILIENPROJEKTIERUNGSGES.M.B.H.
UNIVERSALE INTERNATIONAL
PROJEKTMANAGEMENT GMBH
UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITATEN GMBH
UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT
M.B.H.
UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITATEN GMBH
UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT
M.B.H.
UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT
M.B.H.
UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITATEN GMBH
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT
M.B.H.
UNICREDIT BANK DD
ZANE BH DOO
H.F.S. HYPO-FONDSBETEILIGUNGEN FUR
SACHWERTE GMBH
PIONEER INSTITUTIONAL ASSET MANAGEMENT INC
BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
UNICREDIT BANK AG
1
WEALTH MANAGEMENT CAPITAL HOLDING GMBH
643 VANDERBILT CAPITAL ADVISORS LLC
644 VAPE COMMUNA LEASINGGESELLSCHAFT M.B.H.
645 WEALTH MANAGEMENT CAPITAL HOLDING GMBH
646 WEALTHCAP INITIATOREN GMBH
1
1
112 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
0,01
0,01
0,01
50,56
0,01
..
100,00
100,00
100,00
99,80
100,00
100,00
100,00
100,00
66,17
100,00
99,57
0,43
100,00
99,70
99,69
0,30
100,00
100,00
0,31
48,80
20,63
100,00
100,00
74,80
25,00
100,00
100,00
75,00
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
DENOMINAZIONE
SEDE
647 WEALTHCAP INVESTORENBETREUUNG GMBH
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
1
MONACO DI
BAVIERA
VIENNA
1
651 WED HOLDING GESELLSCHAFT M.B.H.
652 WED WIENER ENTWICKLUNGSGESELLSCHAFT FUR DEN
DONAURAUM AKTIENGESELLSCHAFT
VIENNA
VIENNA
4
1
653 WOM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT
M.B.H.
654 XELION DORADCY FINANSOWI SP. ZOO
VIENNA
1
VARSAVIA
1
655 Z LEASING ALFA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
656 Z LEASING ARKTUR IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
657 Z LEASING AURIGA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
658 Z LEASING CORVUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
659 Z LEASING DORADO IMMOBILIEN LEASING
GESELLSCHAFT M.B.H.
660 Z LEASING DRACO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
661 Z LEASING GAMA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
662 Z LEASING GEMINI IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
663 Z LEASING HEBE IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
VIENNA
664 Z LEASING HERCULES IMMOBILIEN LEASING
GESELLSCHAFT M.B.H.
665 Z LEASING IPSILON IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
666 Z LEASING ITA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
667 Z LEASING JANUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
668 Z LEASING KALLISTO IMMOBILIEN LEASING
GESELLSCHAFT M.B.H.
669 Z LEASING KAPA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
670 Z LEASING LYRA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
671 Z LEASING NEREIDE IMMOBILIEN LEASING
GESELLSCHAFT M.B.H.
672 Z LEASING OMEGA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
673 Z LEASING PERSEUS IMMOBILIEN LEASING
GESELLSCHAFT M.B.H.
674 Z LEASING POLLUX IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
675 Z LEASING SCORPIUS IMMOBILIEN LEASING
GESELLSCHAFT M.B.H.
676 Z LEASING TAURUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
648 WEALTHCAP PEIA MANAGEMENT GMBH
649 WEALTHCAP REAL ESTATE MANAGEMENT GMBH
650 WED DONAU- CITY GMBH
1
1
H.F.S. HYPO-FONDSBETEILIGUNGEN FUR
SACHWERTE GMBH
UNICREDIT BANK AG
WEALTH MANAGEMENT CAPITAL HOLDING GMBH
H.F.S. HYPO-FONDSBETEILIGUNGEN FUR
SACHWERTE GMBH
WED WIENER ENTWICKLUNGSGESELLSCHAFT FUR
DEN DONAURAUM AKTIENGESELLSCHAFT
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
WED HOLDING GESELLSCHAFT M.B.H.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
100,00
6,00
94,00
100,00
100,00
(3)
48,06
38,00
62,00
99,80
100,00
1
BANK PEKAO SA
UNICREDIT SPA
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
50,00
50,00
99,80
100,00
VIENNA
1
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
99,80
100,00
VIENNA
1
99,80
100,00
VIENNA
1
99,80
100,00
VIENNA
1
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT
M.B.H.
CALG GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH
99,80
100,00
VIENNA
1
99,80
100,00
VIENNA
1
GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT
M.B.H.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
99,80
100,00
VIENNA
1
99,80
100,00
VIENNA
1
99,80
100,00
VIENNA
1
99,80
100,00
VIENNA
1
99,80
100,00
VIENNA
1
99,80
100,00
VIENNA
1
99,80
100,00
VIENNA
1
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
GEBAUDELEASING
GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT
M.B.H.
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT
M.B.H.
GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT
M.B.H.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
99,80
100,00
VIENNA
1
99,80
100,00
VIENNA
1
99,80
100,00
VIENNA
1
GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT
M.B.H.
GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT
M.B.H.
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
99,80
100,00
VIENNA
1
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
99,80
100,00
VIENNA
1
99,80
100,00
VIENNA
1
UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND
VERWERTUNG GMBH
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
VIENNA
1
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
99,80
100,00
VIENNA
1
BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT
M.B.H.
99,80
100,00
99,80
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 113
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte A - Politiche contabili (SEGUE)
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
DENOMINAZIONE
SEDE
677 Z LEASING VENUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
678 Z LEASING VOLANS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
679 ZABA TURIZAM DOO
680 ZAGREB NEKRETNINE DOO
681 ZAGREBACKA BANKA DD
682 ZANE BH DOO
683 ZAO IMB-LEASING
684 ZAO LOCAT LEASING RUSSIA
685 ZAO UNICREDIT BANK
686 ZB INVEST DOO
687 ZETA FUNF HANDELS GMBH
688 ZWEITE UNIPRO IMMOBILIENPROJEKTIERUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
VIENNA
1
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
99,80
100,00
VIENNA
1
UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH
99,80
100,00
ZAGABRIA
ZAGABRIA
ZAGABRIA
SARAJEVO
MOSCA
MOSCA
MOSCA
ZAGABRIA
VIENNA
BERLINO
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
ZAGREBACKA BANKA DD
ZAGREBACKA BANKA DD
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
ZAGREB NEKRETNINE DOO
ZAO UNICREDIT BANK
OOO UNICREDIT LEASING
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
ZAGREBACKA BANKA DD
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNIVERSALE INTERNATIONAL
PROJEKTMANAGEMENT GMBH
A.2 CONSOLIDATE PROPORZIONALMENTE
1 INFORMATIONS-TECHNOLOGIE AUSTRIA GMBH
VIENNA
7
2 KOC FINANSAL HIZMETLER AS
3 ORBIT ASSET MANAGEMENT LIMITED
ISTANBUL
HAMILTON
7
7
4 STICHTING CUSTODY SERVICES KBN
5 UNICREDIT MENKUL DEGERLER AS
AMSTERDAM
ISTANBUL
7
7
6 YAPI KREDI B TIPI YATIRIM ORTAKLIGI AS
ISTANBUL
7
7 YAPI KREDI BANK AZERBAIJAN CLOSED JOINT STOCK
COMPANY
BAKU
7
8 YAPI KREDI BANK NEDERLAND N.V.
AMSTERDAM
7
9 YAPI KREDI EMEKLILIK AS
ISTANBUL
7
10 YAPI KREDI FAKTORING AS
ISTANBUL
7
11 YAPI KREDI FINANSAL KIRALAMA AO
ISTANBUL
7
12 YAPI KREDI HOLDING BV
13 YAPI KREDI MOSCOW
AMSTERDAM
MOSCA
7
7
14 YAPI KREDI PORTFOY YONETIMI AS
BARBADOS
7
15 YAPI KREDI SIGORTA AS
ISTANBUL
7
16 YAPI KREDI YATIRIM MENKUL DEGERLER AS
ISTANBUL
7
17 YAPI VE KREDI BANKASI AS
ISTANBUL
7
PIONEER INVESTMENTS AUSTRIA GMBH
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT
MANAGEMENT (BERMUDA) LIMITED
YAPI KREDI BANK NEDERLAND N.V.
KOC FINANSAL HIZMETLER AS
YAPI KREDI FINANSAL KIRALAMA AO
YAPI VE KREDI BANKASI AS
YAPI KREDI YATIRIM MENKUL DEGERLER AS
YAPI VE KREDI BANKASI AS
YAPI KREDI FINANSAL KIRALAMA AO
YAPI KREDI YATIRIM MENKUL DEGERLER AS
YAPI VE KREDI BANKASI AS
YAPI KREDI HOLDING BV
YAPI VE KREDI BANKASI AS
YAPI KREDI FAKTORING AS
YAPI KREDI SIGORTA AS
YAPI KREDI YATIRIM MENKUL DEGERLER AS
YAPI VE KREDI BANKASI AS
YAPI KREDI FINANSAL KIRALAMA AO
YAPI VE KREDI BANKASI AS
YAPI KREDI FAKTORING AS
YAPI VE KREDI BANKASI AS
YAPI VE KREDI BANKASI AS
YAPI KREDI FINANSAL KIRALAMA AO
YAPI VE KREDI BANKASI AS
YAPI KREDI YATIRIM MENKUL DEGERLER AS
YAPI VE KREDI BANKASI AS
YAPI KREDI FAKTORING AS
YAPI KREDI YATIRIM MENKUL DEGERLER AS
YAPI VE KREDI BANKASI AS
YAPI KREDI FINANSAL KIRALAMA AO
YAPI VE KREDI BANKASI AS
KOC FINANSAL HIZMETLER AS
114 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
100,00
100,00
84,21
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
..
50,00
50,00
50,00
40,90
44,63
..
4,39
18,39
4,54
0,04
0,04
40,82
13,40
27,50
0,02
38,36
0,02
..
..
40,88
..
40,43
40,90
0,06
40,83
35,71
5,17
3,21
4,90
30,27
..
40,89
40,90
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
DENOMINAZIONE
A.3 IMPRESE VALUTATE AL PATRIMONIO NETTO
1 AIRPLUS AIR TRAVEL CARD VERTRIEBSGESELLSCHAFT
M.B.H.
2 ALLIANZ ZB D.O.O. DRUSTVO ZA UPRAVLJANJE
DOBROVOLJNIM
3 ALLIANZ ZB D.O.O. DRUSTVO ZA UPRAVLJANJIE
OBVEZNIM
4 ANGER MACHINING GMBH
5 AVIVA SPA
6 BANK FUR TIROL UND VORARLBERG
AKTIENGESELLSCHAFT
SEDE
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
VIENNA
8
DINERS CLUB CEE HOLDING AG
33,33
ZAGABRIA
8
ZAGREBACKA BANKA DD
49,00
ZAGABRIA
8
ZAGREBACKA BANKA DD
49,00
TRAUN
MILANO
INNSBRUCK
8
8
8
GINEVRA
KLAGENFURT
8
8
VIENNA
MILANO
DELAWARE
MILANO
ROMA
NAPOLI
NICOSIA
MILANO
MILANO
ROMA
ROMA
MILANO
VIENNA
ROMA
KLAGENFURT
GERASDORF
8
8
1
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
EK MITTELSTANDSFINANZIERUNGS AG
UNICREDIT SPA
CABO BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
YAPI VE KREDI BANKASI AS
CABO BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT SPA
BANK PEKAO SA
UNICREDIT SPA
UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA
QUERCIA SOFTWARE SPA
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT SPA
UNICREDIT SPA
FONDO SIGMA
UNICREDIT MEDIOCREDITO CENTRALE S.P.A.
UNICREDIT SPA
EK MITTELSTANDSFINANZIERUNGS AG
UNICREDIT SPA
UNICREDIT LEASING S.P.A.
UNICREDIT LEASING S.P.A.
49,00
49,00
37,53
9,85
30,67
28,01
8,02
11,91
49,00
53,19
38,80
49,00
33,33
30,00
50,00
50,00
25,00
39,79
50,00
32,00
20,00
50,00
40,00
VARSAVIA
TREVISO
MILANO
MILANO
MONACO DI
BAVIERA
ZAGABRIA
VIENNA
ROMA
WILMINGTON
LINZ
8
8
8
8
8
BANK PEKAO SA
UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA
UNICREDIT SPA
UNICREDIT SPA
EK MITTELSTANDSFINANZIERUNGS AG
34,44
49,00
8,66
22,65
49,00
8
8
8
8
8
35 OESTERREICHISCHE CLEARINGBANK AG
36 OESTERREICHISCHE KONTROLLBANK
AKTIENGESELLSCHAFT
VIENNA
VIENNA
8
8
37 OSTERREICHISCHE HOTEL- UND TOURISMUSBANK
GESELLSCHAFT M.B.H.
38 PAPCEL AS
39 PAYLIFE BANK GMBH
VIENNA
8
MARKETING ZAGREBACKE BANKE DOO
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT SPA
PIONEER INSTITUTIONAL ASSET MANAGEMENT INC
CABO BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
CABET-HOLDING-AKTIENGESELLSCHAFT
SCHOELLERBANK AKTIENGESELLSCHAFT
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
25,00
25,00
41,01
49,00
29,15
4,19
18,51
24,75
8,26
16,14
50,00
LITOVEL
VIENNA
8
8
EK MITTELSTANDSFINANZIERUNGS AG
EUROVENTURES-AUSTRIA-CA-MANAGEMENT
GESMBH
SCHOELLERBANK AKTIENGESELLSCHAFT
UNICREDIT BANK AUSTRIA AG
BANK PEKAO SA
BA- ALPINE HOLDINGS, INC.
33,74
5,78
7 BANQUE DE COMMERCE ET DE PLACEMENTS SA
8 BKS BANK AG (EHEM.BANK FUR KARNTEN UND
STEIERMARK AG)
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
CA IMMOBILIEN ANLAGEN AKTIENGESELLSCHAFT
CAPITALIA ASSICURAZIONI S.P.A.
CENTRAL POLAND FUND LLC
CNP UNICREDIT VITA S.P.A.
COMPAGNIA ITALPETROLI S.P.A.
CONSORZIO SE.TEL. SERVIZI TELEMATICI IN LIQUIDAZIONE
CREDANTI HOLDINGS LIMITED
CREDITRAS ASSICURAZIONI SPA
CREDITRAS VITA SPA
DA VINCI S.R.L.
EUROPROGETTI & FINANZA S.P.A. IN LIQUIDAZIONE
FIDIA SGR SPA
FORSTINGER HANDEL UND SERVICE GMBH
G.B.S. - GENERAL BROKER SERVICE S.P.A.
HYPO-BA LEASING SUD GMBH
IPG-INDUSTRIEPARK GYOR
PROJEKTIERUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
KRAJOWA IZBA ROZLICZENIOWA SA
MALGARA FINANZIARIA SRL
MEDIOBANCA BANCA DI CREDITO FINANZIARIO SPA
METIS SPA
MOLL HOLDING GESELLSCHAFT MBH
30
31
32
33
34
MULTIPLUS CARD DOO ZA PROMIDZBU I USLUGE
NOTARTREUHANDBANK AG
NUOVA TEATRO ELISEO S.P.A.
OAK RIDGE INVESTMENT LLC
OBERBANK AG
40 PIRELLI PEKAO REAL ESTATE SP. Z O.O.
41 RCG HOLDINGS LLC
VARSAVIA
NEW YORK
8
8
4,50
13,59
25,00
22,44
41,70
4,93
29,64
7,46
(4)
(4)
(3)
(4)
(4)
32,54
1,65
(4)
0,00
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 115
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte A - Politiche contabili (SEGUE)
Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto
DENOMINAZIONE
SEDE
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE
42 RCI FINANCIAL SERVICES S.R.O.
43 S.S.I.S. - SOCIETA SERVIZI INFORMATICI SAMMARINESE
SPA
44 SE.TE.SI. SERVIZI TELEMATICI SICILIANI S.P.A.
45 SIA - SSB SPA
46 SOCIETÀ GESTIONE PER IL REALIZZO SPA
IN LIQUIDAZIONE
PRAGA
BORGO
MAGGIORE
PALERMO
MILANO
ROMA
8
8
47 SVILUPPO GLOBALE GEIE
48 TORRE SGR S.P.A.
ROMA
ROMA
8
8
49
50
51
52
53
LUGANO
LONDRA
DUBLINO
VIENNA
ISTANBUL
1
1
1
8
8
UNICREDIT (SUISSE) TRUST SA
UNICREDIT (U.K.) TRUST SERVICES LTD
UNICREDIT AUDIT (IRELAND) LTD
WIEN MITTE IMMOBILIEN GMBH
YAPI KREDI KORAY GAYRIMENKUL YATIRIM ORTAKLIGI AS
8
8
8
UNICREDIT LEASING CZ, A.S.
BANCA AGRICOLA COMMERCIALE DELLA R.S.M.
S.P.A.
UNICREDIT SPA
UNICREDIT SPA
IRFIS - MEDIOCREDITO DELLA SICILIA S.P.A.
UNICREDIT SPA
UNICREDIT SPA
PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SOC. DI
GESTIONE DEL RISPARMIO PER AZ
UNICREDIT (SUISSE) BANK SA
UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA
UNICREDIT AUDIT SOCIETÀ CONSORTILE PER AZIONI
BA-CA WIEN MITTE HOLDING GMBH
YAPI VE KREDI BANKASI AS
DISPONIBILITÀ
VOTI %
QUOTA %
EFFETTIVI (2)
50,00
50,00
(4)
40,49
24,07
0,05
26,38
25,00
37,50
100,00
100,00
100,00
50,00
30,45
Note alla tabella delle partecipazioni integrali, proporzionali e al patrimonio netto dell’area di consolidamento:
(1) Tipo di rapporto:
1 = maggioranza dei diritti di voto nell’assemblea ordinaria;
2 = influenza dominante nell’assemblea ordinaria;
3 = accordi con altri soci;
4 = altre forme di controllo;
5 = direzione unitaria ex art.26 comma 1, del “decreto legislativo 87/92”;
6 = direzione unitaria ex art.26 comma 2, del “decreto legislativo 87/92”;
7 = controllo congiunto;
8 = imprese collegate.
(2) Disponibilità voti nell’assemblea ordinaria. I diritti di voto sono riportati solo laddove diversi dalla % di partecipazione al capitale.
(3) Società consolidate ai sensi del SIC 12.
(4) Per CreditRas Assicurazioni e CreditRas Vita esistono patti parasociali che attribuiscono il “controllo” all’altro socio (Ras). Negli altri casi non c’è condivisione, stabilita contrattualmente, del controllo sulla
partecipata (per le decisioni finanziarie e gestionali strategiche relative all’attività, non è richiesto il consenso unanime dei soci). Non si verificano pertanto le condizioni stabilite dallo IAS 31 par. 3 per la
definizione di esistenza del controllo congiunto.
116 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
(4)
(4)
Le società consolidate integralmente, compresa la Capogruppo, sono passate da 679 a fine dicembre 2009 a 688 di fine giugno 2010 con un
aumento di 9 società. Parimenti le società consolidate al patrimonio netto sono passate dalle 42 di fine dicembre 2009 alle 53 di fine giugno 2010,
con un incremento di 11 società.
Il numero delle società consolidate proporzionalmente è pari a 17, invariato rispetto al dicembre 2009.
Nella tabella che segue sono indicate le variazioni intervenute nelle partecipazioni in società controllate in via esclusiva (consolidate integralmente).
Partecipazioni in società controllate in via esclusiva (consolidate integralmente): variazioni annue
NUMERO DI SOCIETÀ
A. Rimanenze iniziali
B. Variazioni in aumento
B1. Costituzioni
B2. Variazione del metodo di consolidamento
B3. Entità oggetto di primo consolidamento nel 2010
C. Variazioni in diminuzione
C1. Cessioni
C2. Variazione del metodo di consolidamento
C3. Fusioni in altre società del Gruppo
D. Rimanenze finali
679
24
1
15
8
15
6
7
2
688
Il dettaglio delle variazioni intervenute in aumento e in diminuzione nel semestre a livello di singola società risulta come segue:
Costituzione di nuove società
DENOMINAZIONE
UNICREDIT PARTECIPAZIONI SOCIETÀ
A RESPONSABILITÀ LIMITATA
SEDE
MILANO
Variazione del metodo di consolidamento
DENOMINAZIONE
SEDE
BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH
VIENNA
BANK AUSTRIA FINANZSERVICE GMBH
VIENNA
BANK AUSTRIA IMMOBILIENSERVICE GMBH
VIENNA
BANK AUSTRIA REAL INVEST
IMMOBILIEN-KAPITALANLAGE GMBH
CENTRUM BANKOWOSCI BEZPOSREDNIEJ SPOLKA Z
OGRANICZONA ODPOWIEDZIALNOSC
HVB EXPORT LEASING GMBH
VIENNA
HVB INTERNATIONAL ASSET LEASING GMBH
HVB PRINCIPAL EQUITY GMBH
CRACOVIA
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
DENOMINAZIONE
KSG KARTEN-VERRECHNUNGS- UND
SERVICEGESELLSCHAFT M.B.H.
RHOTERRA GESELLSCHAFT FUR
IMMOBILIENVERWALTUNG MBH
SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH
SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH &
CO. OHG SAARLAND
SCHOELLERBANK INVEST AG
STRUCTURED INVEST SOCIETE ANONYME
UNICREDIT BETEILIGUNGS GMBH
SEDE
VIENNA
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
MONACO DI
BAVIERA
SALISBURGO
LUSSEMBURGO
MONACO DI
BAVIERA
Le variazioni del metodo di consolidamento intervenute nel primo semestre 2010, riguardano prevalentemente trasferimenti dalla voce 100
Partecipazioni (sei società controllate dal sub-gruppo Bank Austria, otto dal sub-gruppo UniCredit Bank AG, ex sub-gruppo HVB, e una da altre società).
Entità oggetto di primo consolidamento nel 2010
DENOMINAZIONE
BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH & CO BETA VERMIETUNGS OG
BA BETRIEBSOBJEKTE PRAHA SPOL.S.R.O.
BANDON LEASING LIMITED
CBD INTERNATIONAL SP.ZO.O.
SEDE
VIENNA
PRAGA
DUBLINO
VARSAVIA
DENOMINAZIONE
CLARIS LIMITED
ELEKTRA PURCHASE No. 1 LTD
EUROPE REAL-ESTATE INVESTMENT FUND
HVB ASSET LEASING LIMITED
SEDE
ST. HELIER
ST. HELIER
UNGHERIA
LONDRA
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 117
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte A - Politiche contabili (SEGUE)
Le nuove società consolidate sono equamente riconducibili al sub-gruppo Bank Austria a al sub-gruppo UniCredit Bank AG (ex HVB AG).
Cessioni
DENOMINAZIONE
BA-CREDITANSTALT LEASING DELTA SP. Z O.O.
CA IB SECURITIES (UKRAINE) AT
DOMUS BISTRO GMBH
SEDE
VARSAVIA
KIEV
VIENNA
DENOMINAZIONE
GELDILUX-TS-2009 S.A.
OPEN ACCUMULATIVE PENSIOON FUND OTAN JSC
PIONEER CZECH FINANCIAL COMPANY SRO IN LIQUIDATION
SEDE
LUSSEMBURGO
ALMATY CITY
PRAGA
Le cessioni realizzate hanno riguardato prevalentemente il sub-gruppo Bank Austria ed il sub-gruppo UniCredit Bank AG (ex HVB AG).
Variazione del metodo di consolidamento
DENOMINAZIONE
SEDE
BOX 2004 S.P.A.
ROMA
GROSSKUGEL IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS
GMBH
HVB HONG KONG LIMITED
MONACO DI
BAVIERA
HONG KONG
KHR PROJEKTENTWICKLUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO.
OBJEKT BORNITZSTRASSE I KG
MONACO DI
BAVIERA
DENOMINAZIONE
OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. OBJEKT
OSTRAGEHEGE KG
UNICREDIT CAIB UK LTD. IN LIQUIDATION
UNICREDIT IRELAND FINANCIAL SERVICES LTD
(IN LIQUIDATION)
SEDE
MONACO DI
BAVIERA
LONDRA
DUBLINO
Le variazioni del metodo di consolidamento intervenute nel primo semestre 2010 hanno riguardato trasferimenti alla voce 100 Partecipazioni.
Fusioni in altre società del Gruppo
DENOMINAZIONE SOCIETÀ FUSA
OLG INDUSTRIEGUTER LEASING GMBH & CO. KG.
RWF REAL - WERT GRUNDSTUCKSVERMIETUNGSGESELLSC
HAFTM.B.H. & CO. OBJEKT
SEDE
VIENNA
VIENNA
SOCIETÀ INCORPORANTE
CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH
EUROLEASE RAMSES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT
M.B.H.
SEDE SOCIETÀ
INCORPORANTE
VIENNA
VIENNA
Si indica infine l’elenco delle società che nel corso del semestre hanno modificato la denominazione sociale.
Società che hanno modificato la denominazione sociale nel corso del 2010
DENOMINAZIONE
2010 SAVJETOVANJE D.O.O (ex CA IB INVEST D.O.O)
FINANSE LIMITED (ex FINANSE PLC.)
HYPO-REAL HAUS- UND GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT
MBH & CO. 1. VERMIETUNGS KG (ex HYPO-REAL
HAUS- & GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT MBH & CO. 1.
VERMIETUNGS KG)
HYPO-REAL HAUS- UND GRUNDBESITZGESELLSCHAFT DES
BURGERLICHEN RECHTS NR. 1 (ex HYPO-REAL HAUS- &
GRUNDBESITZGESELLSCHAFT DES BURGERLICHEN RECHTS
NR. 1)
PUBLIC JOINT STOCK COMPANY UKRSOTSBANK (ex JOINT
STOCK COMMERCIAL BANK FOR SOCIAL DEVELOPMENT
UKRSOTSBANK
RIGEL IMMOBILIEN GMBH (ex Z LEASING RIGEL IMMOBILIEN
LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.)
SEDE
ZAGABRIA
DENOMINAZIONE
LONDRA
MONACO DI
BAVIERA
SIRIUS IMMOBILIEN GMBH (ex Z LEASING SIRIUS
IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.)
UNICREDIT BANK OJSC (ex ATF BANK KYRGYZSTAN OJSC)
UNICREDIT LEASING ROMANIA S.A. (ex UNICREDIT LEASING
ROMANIA IFN S.A.)
MONACO DI
BAVIERA
UNICREDIT U.S. FINANCE INC.
(ex HVB U.S. FINANCE INC.)
KIEV
VIENNA
YAPI KREDI B TIPI YATIRIM ORTAKLIGI AS
(ex YAPI KREDI YATRIM ORTAKLIGI AS)
YAPI KREDI BANK AZERBAIJAN CLOSED JOINT STOCK
COMPANY (ex YAPI KREDI AZERBAIJAN)
118 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
SEDE
VIENNA
BISHKEK
BUCAREST
WILMINGTON
ISTANBUL
BAKU
Nelle tabelle che seguono sono indicate le variazioni intervenute nelle partecipazioni in società valutate col metodo del patrimonio netto.
Partecipazioni in società valutate al patrimonio netto: variazioni annue
NUMERO DI SOCIETÀ
A. Rimanenze iniziali
B. Variazioni in aumento
B1. Costituzioni
B2. Variazione del metodo di consolidamento
B3. Entità oggetto di primo consolidamento nel 2010
C. Variazioni in diminuzione
C1. Cessioni
C2. Variazione del metodo di consolidamento
C3. Fusioni in altre società del Gruppo
D. Rimanenze finali
42
11
7
4
53
Entità oggetto di primo consolidamento nel 2010
DENOMINAZIONE
ANGER MACHINING GMBH
FORSTINGER HANDEL UND SERVICE GMBH
SEDE
TRAUN
VIENNA
DENOMINAZIONE
MULTIPLUS CARD DOO ZA PROMIDZBU I USLUGE
PAPCEL AS
SEDE
ZAGABRIA
LITOVEL
Variazione del metodo di consolidamento
DENOMINAZIONE
CREDANTI HOLDINGS LIMITED
HYPO-BA LEASING SUD GMBH
IPG-INDUSTRIEPARK GYOR
PROJEKTIERUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.
METIS SPA
SEDE
NICOSIA
KLAGENFURT
GERASDORF
DENOMINAZIONE
SIA - SSB SPA
WIEN MITTE IMMOBILIEN GMBH
RCI FINANCIAL SERVICES S.R.O.
SEDE
MILANO
VIENNA
PRAGA
MILANO
Società che hanno modificato la denominazione sociale nel
corso del 2010
DENOMINAZIONE
RCG HOLDINGS LLC (ex RAMIUS LLC)
SEDE
NEW YORK
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 119
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte A - Politiche contabili (SEGUE)
Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento
Dopo la data del 30 giugno 2010 non si sono verificati eventi che inducano a rettificare le risultanze esposte nella Relazione finanziaria
semestrale consolidata alla stessa data.
Sezione 5 - Altri aspetti
Nel corso del primo semestre 2010 sono entrati in vigore i seguenti principi e interpretazioni contabili:
• Miglioramenti agli International Financial Reporting Standards (Reg. CE 70/2009) (per le sole modifiche ad IFRS 1 ed IFRS 5);
• IAS 27: Bilancio Consolidato e separato (Reg. CE 494/2009);
• IFRS 1: Prima adozione degli International Financial Reporting Standard (Reg. CE 1136/2009);
• Modifiche all’IFRS 1: Esenzioni aggiuntive per le entità che adottano per la prima volta gli IFRS (Reg. CE 550/2010);
• IFRS 3: Aggregazioni aziendali (Reg. CE 495/2009);
• IFRIC 12: Accordi per servizi in concessione (Reg. CE 254/2009);
• IFRIC 15: Accordi per la costruzione di immobili (Reg. CE 636/2009);
• IFRIC 16: Copertura di un investimento netto in una gestione estera (Reg. CE 460/2009);
• IFRIC 17: Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da disponibilità liquide (Reg. CE 1142/2009);
• IFRIC 18: Cessioni di attività da parte della clientela (Reg. CE 1164/2009);
• Modifica allo IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione - Elementi qualificabili per la copertura (Reg. CE 839/2009);
• Miglioramenti agli IFRS (Reg. CE 243/2010);
• Modifiche all’IFRS 2: Pagamenti basati su azioni (Reg. CE 244/2010) con cui sono recepiti nell’ambito del principio i chiarimenti sulle
operazioni con pagamento basato su azioni regolate per cassa all’interno di un gruppo di cui al documento IAS emanato nel giugno 2009
con la contestuale soppressione dell’IFRIC 8 e IFRIC 11.
Si segnala che il nuovo principio IFRS 3 “Aggregazioni aziendali” introduce l’opzione di misurare le interessenze di minoranza al fair value
determinando, conseguentemente, la rilevazione dell’intero goodwill dell’impresa acquisita.
Il principio, inoltre:
• prevede che, in caso di acquisizione del controllo attraverso l’acquisto in fasi successive di interessenze nell’impresa, le stesse debbano
essere valutate al fair value alla data di acquisizione del controllo, con iscrizione delle differenze valutative a conto economico;
• precisa che i costi di transazione sostenuti nell’ambito di operazioni di aggregazione aziendale debbano essere iscritti a conto economico;
• fornisce maggiori precisazioni in tema di valutazione, alla data di acquisizione, delle attività e passività acquisite;
• introduce l’obbligo di valutare al fair value gli eventuali importi che l’acquirente deve corrispondere al cessionario nel caso in cui si verifichino
predeterminate circostanze successivamente alla data di acquisizione.
Coerentemente con il processo di revisione di IFRS 3, lo IASB ha proceduto a modificare anche lo IAS 27 precisando, fra l’altro, che:
• gli acquisti di partecipazioni di minoranza o la cessione di parte delle azioni possedute che non determinano la perdita di controllo
dell’impresa collegata debbano essere contabilizzate a patrimonio netto;
• in caso di perdita di controllo in un’impresa controllata, il cedente debba valutare l’eventuale interessenza rimanente al fair value con
iscrizione delle differenze a conto economico.
Tali modifiche, così come quelle richieste dagli altri principi ed interpretazioni citate, non hanno determinato alcun effetto sulle attuali
consistenze patrimoniali ed economiche del bilancio consolidato.
Le menzionate modifiche ai principi IFRS 3 e IAS 27 troveranno applicazione in caso di future operazioni della specie.
120 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
La Commissione Europea ha inoltre recepito i seguenti principi contabili aventi data di entrata in vigore successiva al 30 giugno 2010, per il
quale il Gruppo non si è avvalso della facoltà di applicazione anticipata:
• Modifiche allo IAS 32: Strumenti finanziari - Esposizione in bilancio - Classificazione delle emissioni di diritti (Reg. CE 1293/2009);
• Modifiche all’IFRS1: Esenzione limitata dall’informativa comparativa prevista dall’IFRS 7 per i neo-utilizzatori e conseguenti modifiche all’IFRS
7 “Strumenti finanziari: informazioni integrative” (Reg. CE 574/2010).
Al 30 giugno 2010, infine, lo IASB risulta avere emanato i seguenti principi e interpretazioni contabili o revisioni degli stessi:
• Miglioramenti agli IFRS;
• Revisione dello IAS 24 - Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate;
• Modifiche all’IFRIC 14 - Pagamento anticipato di una previsione di contribuzione minima;
• IFRIC 19: Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale;
• IFRS 9: Strumenti finanziari.
L’applicazione di tali principi da parte del Gruppo è, tuttavia, subordinata al loro recepimento da parte dell’Unione Europea.
Si comunica, infine, che la Banca d’Italia con provvedimento del 18 maggio 2010 ha emanato disposizioni di vigilanza sul trattamento delle
riserve da rivalutazione relative ai titoli di debito detenuti nel portafoglio “attività finanziarie disponibili per la vendita” ai fini del calcolo del
patrimonio di vigilanza (filtri prudenziali).
In particolare, in alternativa all’integrale deduzione della minusvalenza netta dal Tier 1 (si veda glossario in allegato) e all’inclusione al 50%
della plusvalenza netta nel Tier 2 (si veda glossario in allegato) secondo l’approccio asimmetrico attualmente vigente, è stata riconosciuta la
possibilità di neutralizzare completamente le plusvalenze e le minusvalenze rilevate nelle citate riserve successivamente al 31 dicembre 2009,
limitatamente ai soli titoli di debito emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all’Unione Europea.
Il Gruppo, comunicando la propria scelta a Banca d’Italia in data 28 giugno 2010, si è avvalso della citata facoltà, che è stata quindi applicata
a partire dal calcolo del patrimonio di vigilanza riferito al 30 giugno 2010.
La Relazione finanziaria semestrale consolidata è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2010, che ha autorizzato la
diffusione pubblica dei dati essenziali.
I depositi dell’intero documento presso le sedi e le istituzioni competenti sono effettuati ai sensi di legge.
A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio
Per quanto riguarda i criteri di classificazione e valutazione delle principali voci di bilancio, si rimanda a quanto illustrato nella medesima
Parte A.2 della Nota integrativa del Bilancio consolidato 2009. In tali criteri non sono intervenute variazioni.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 121
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte A - Politiche contabili (SEGUE)
A.3 - Informativa sul fair value
Per quanto riguarda la definizione di fair value, le metodologie ed i processi adottati per la sua determinazione si rimanda a quanto illustrato
nella medesima Parte A.3 della Nota integrativa del Bilancio consolidato 2009. In tali criteri non sono intervenute variazioni.
A.3.1 Trasferimenti tra portafogli
Nelle tabelle seguenti sono riportati, suddivisi in base alle tipologie di strumenti finanziari ed ai portafogli interessati, il valore di bilancio ed
il fair value al 30 giugno 2010 delle attività oggetto di riclassificazione nel secondo semestre 2008 e nel primo semestre 2009, secondo
le regole stabilite dalle modifiche allo IAS 39 ed all’IFRS 7 “Riclassificazione delle attività finanziarie” approvate dallo IASB e recepite dalla
Commissione Europea con il Regolamento n. 1004 del 15 ottobre 2008.
Sono inoltre riportate le componenti reddituali relative a tali attività, sia quelle che si sarebbero registrate se il trasferimento non fosse stato
effettuato che quelle effettivamente registrate nel conto economico o nel patrimonio netto.
Tali componenti reddituali, al lordo delle imposte, sono ulteriormente distinte tra quelle “valutative”, comprensive di eventuali rettifiche di valore,
e le “altre”, queste ultime comprensive degli interessi e degli utili/perdite da cessione generati dalle attività trasferite.
L’effetto netto che si sarebbe quindi rilevato a conto economico nel primo semestre 2010 se non si fosse proceduto alle riclassificazioni
sarebbe stato positivo per 598.138 migliaia, mentre quello effettivamente rilevato è stato positivo per 317.038 migliaia.
(migliaia di €)
A.3.1.1 Attività finanziarie riclassificate: valore contabile, fair value ed effetti sulla redditività complessiva
TIPOLOGIA
STRUMENTO
FINANZIARIO
(1)
PORTAFOGLIO
DI PROVENIENZA
(2)
PORTAFOGLIO
DI DESTINAZIONE
(3)
A. Titoli di debito
FAIR
VALUE AL
30.06.2010
(5)
VALUTATIVE
(6)
ALTRE
(7)
COMPONENTI REDDITUALI
REGISTRATE NELL’ESERCIZIO
(ANTE IMPOSTE)
VALUTATIVE
(8)
ALTRE
(9)
15.630.728
14.606.816
284.753
251.089
(10.769)
296.314
20.103
20.103
600
571
600
638
197.925
196.614
3.039
4.112
-
3.839
Crediti verso banche
5.504.545
5.569.536
36.201
84.596
(3.100)
100.772
Crediti verso clientela
9.172.538
8.135.425
274.558
148.319
(8.269)
178.409
Crediti verso banche
307.791
307.732
30
5.806
-
5.714
Crediti verso clientela
427.826
-
377.406
-
(29.675)
-
7.685
-
-
6.942
-
927.522
929.109
33.946
28.350
-
31.493
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Crediti verso banche
445.551
444.590
17.940
10.414
-
11.868
Crediti verso clientela
481.971
484.519
16.006
17.936
-
19.625
Crediti verso banche
-
-
-
-
-
-
Crediti verso clientela
-
-
-
-
-
-
16.558.250 15.535.925
318.699
279.439
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
Attività finanziariedisponibili
per la vendita
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
B. Titoli di capitale
C. Finanziamenti
D. Quote di O.I.C.R.
Attività finanziarie detenute Attività finanziarie
per la negoziazione
disponibili per la vendita
Totale
VALORE
CONTABILE AL
30.06.2010
(4)
COMPONENTI REDDITUALI IN
ASSENZA DEL TRASFERIMENTO
(ANTE IMPOSTE)
122 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
(10.769)
327.807
Si precisa che i titoli di debito riclassificati nel portafoglio crediti verso clientela comprendono prodotti strutturati di credito (diversi dai contratti
derivati e dagli strumenti finanziari contenenti derivati incorporati) per un valore di bilancio al 30 giugno 2010 di 6.930.220 migliaia.
Nel corso dell’esercizio corrente non si è proceduto ad alcuna ulteriore riclassificazione.
A.3.2 Gerarchia del fair value
Il principio IFRS 7 prevede la classificazione degli strumenti oggetto di valutazione al fair value in funzione del grado di osservabilità degli input
utilizzati per il pricing.
Sono previsti, in particolare, tre livelli:
• Livello 1: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi;
• Livello 2: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili sul mercato;
• Livello 3: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente
input non osservabili sul mercato.
La tabella seguente riporta pertanto la ripartizione dei portafogli di attività e passività finanziarie valutati al fair value in base ai menzionati livelli.
(migliaia di €)
A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value
ATTIVITÀ/PASSIVITÀ FINANZIARIE
MISURATE AL FAIR VALUE
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie valutate al fair value
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
4. Derivati di copertura
Totale
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Passività finanziarie valutate al fair value
3. Derivati di copertura
Totale
CONSISTENZE AL 30.06.2010
CONSISTENZE AL 31.12.2009
LIVELLO 1
LIVELLO 2
LIVELLO 3
LIVELLO 1
LIVELLO 2
LIVELLO 3
39.627.065
8.526.393
23.581.389
207.199
71.942.046
16.142.055
736.223
16.878.278
108.301.468
12.265.449
11.748.656
14.368.432
146.684.005
119.504.056
1.372.272
10.913.924
131.790.252
4.171.276
953.399
4.628.053
409
9.753.137
3.841.033
51.223
3.892.256
40.685.267
8.883.431
20.598.846
196.252
70.363.796
14.813.614
49.661
14.863.275
90.037.265
5.594.560
9.065.775
11.464.852
116.162.452
96.632.056
1.560.578
9.859.787
108.052.421
3.171.569
541.694
5.059.334
1.006
8.773.603
2.599.545
51.897
9.499
2.660.941
Tutti i tre livelli di fair value evidenziano un incremento dei valori in rimanenza al giugno 2010 rispetto all’anno precedente, più significativo per
le attività e le passività di livello 2.
A.3.3 Informativa sul c.d. “day one profit/loss”
Il valore di iscrizione in bilancio degli strumenti finanziari è pari al loro fair value alla medesima data.
Nel caso degli strumenti finanziari diversi da quelli al fair value rilevato a conto economico, il fair value alla data di iscrizione è normalmente
assunto pari all’importo incassato o corrisposto.
Nel caso degli strumenti finanziari di negoziazione e degli strumenti valutati al fair value, l’eventuale differenza rispetto all’importo incassato o
corrisposto è iscritta a conto economico nelle voci di pertinenza.
L’utilizzo di modelli valutativi prudenti, i processi di revisione di tali modelli e dei relativi parametri e le rettifiche di valore a fronte del rischio modello
assicurano che l’ammontare iscritto a conto economico non rivenga dall’utilizzo di parametri valutativi non osservabili.
In particolare, la quantificazione delle rettifiche di valore a fronte del rischio modello garantisce che la parte del fair value degli strumenti in oggetto che si
riferisce all’utilizzo di parametri di natura soggettiva non sia rilevata a conto economico bensì a rettifica del valore di stato patrimoniale di tali strumenti.
L’iscrizione a conto economico di questa quota avviene, quindi, solo in funzione del successivo prevalere di parametri oggettivi e,
conseguentemente, del venir meno delle menzionate rettifiche.
Si segnala che il saldo delle rettifiche di valore a fronte del rischio modello si è modificato da 144.674 migliaia di Euro al 31 dicembre 2009 a
128.462 migliaia di Euro al 30 giugno 2010.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 123
Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato
Attivo
Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione
- Voce 20
Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - Voce 30
Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita
- Voce 40
Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- Voce 50
Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60
Sezione 7 - Crediti verso la clientela - Voce 70
Sezione 13 - Attività immateriali - Voce 130
Sezione 15 - Attività non correnti e gruppi di attività in via
di dismissione e passività associate - Voce 150
dell’Attivo e Voce 90 del Passivo
Passivo
Sezione 1
Sezione 2
Sezione 3
Sezione 4
Sezione 5
-
Debiti verso banche - Voce 10
Debiti verso clientela - Voce 20
Titoli in circolazione - Voce 30
Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40
Passività finanziarie valutate al fair value
- Voce 50
Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120
Sezione 15 - Patrimonio del gruppo - Voci 140, 170, 180,
190, 200 e 220
126
126
127
128
128
128
129
129
136
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139
139
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 125
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato
Attivo
Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20
Le Attività finanziarie detenute per la negoziazione ammontano a 152.100 milioni, presentando un incremento di 18.206 milioni, pari al 13,6%
rispetto al dato del dicembre 2009.
Anche le Passività finanziarie di negoziazione presentano una dinamica in aumento passando dai 114.045 milioni di fine dicembre 2009 ai
139.487 del 30 giugno 2010.
(milioni di €)
Strumenti finanziari detenuti per la negoziazione
CONSISTENZE AL
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Attività per cassa
Derivati
Passività finanziarie detenute per la negoziazione
Passività per cassa
Derivati
Differenza netta
Strumenti per cassa
Derivati
VARIAZIONE
30.06.2010
31.12.2009
ASSOLUTA
%
152.100
55.643
96.457
(139.487)
(38.034)
(101.453)
12.613
17.609
(4.996)
133.894
58.808
75.086
(114.045)
(37.114)
(76.931)
19.849
21.694
(1.845)
18.206
(3.165)
21.371
(25.442)
(920)
(24.522)
(7.236)
(4.085)
(3.151)
13,6%
-5,4%
28,5%
22,3%
2,5%
31,9%
-36,5%
-18,8%
170,8%
L’aumento della voce 20 “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” di 18.206 milioni è imputabile per grandi comparti a variazioni delle attività
per cassa e degli strumenti derivati.
Nell’ambito delle attività per cassa la flessione di -3.165 milioni è da ascrivere:
• a titoli di debito per -1.757 milioni;
• a titoli di capitale per -1.735 milioni;
• ai fondi per -52 milioni;
• ai finanziamenti per +379 milioni.
Nell’ambito degli strumenti derivati la variazione positiva di 21.371 milioni è da ascrivere sostanzialmente alle oscillazioni dei valori di mercato
(es. tassi, cambi, prezzi, spread creditizi, ecc.).
In dettaglio le variazioni sono riferite a:
• banche per +15.642 milioni;
• clientela per +5.729 milioni.
126 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
(migliaia di €)
2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica
CONSISTENZE AL 30.06.2010
VOCI/VALORI
A) Attività per cassa
1. Titoli di debito
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
4.1 Pronti contro termine attivi
4.2 Altri
Totale (A)
B) Strumenti derivati
1. Derivati finanziari
1.1 di negoziazione
1.2 connessi con la fair value option
1.3 altri
2. Derivati creditizi
2.1 di negoziazione
2.2 connessi con la fair value option
2.3 altri
Totale (B)
Totale (A+B)
CONSISTENZE AL 31.12.2009
LIVELLO 1
LIVELLO 2
LIVELLO 3
LIVELLO 1
LIVELLO 2
LIVELLO 3
27.872.165
37.971
27.834.194
4.705.556
1.969.690
34.547.411
9.265.736
1.632.740
7.632.996
185.755
123.088
9.778.551
9.712.175
66.376
19.353.130
1.281.530
534.970
746.560
28.626
432.082
1.742.238
27.690.423
124.338
27.566.085
6.498.170
2.291.463
523
523
36.480.579
11.615.324
685.853
10.929.471
128.047
88.204
9.397.425
9.324.465
72.960
21.229.000
870.533
51
870.482
28.732
197.467
1.478
1.478
1.098.210
4.435.851
4.434.559
27
1.265
643.803
643.803
5.079.654
39.627.065
85.681.612
85.273.793
142.931
264.888
3.266.726
3.210.145
37.461
19.120
88.948.338
108.301.468
1.234.362
1.224.888
9.399
75
1.194.676
1.193.003
1.673
2.429.038
4.171.276
3.898.930
3.895.869
3.061
305.758
305.758
4.204.688
40.685.267
65.535.644
65.286.122
230.331
19.191
3.272.621
3.259.994
12.623
4
68.808.265
90.037.265
1.122.336
1.105.661
4.228
12.447
951.023
949.151
1.872
2.073.359
3.171.569
Totale Livello 1, Livello 2 e Livello 3
152.099.809
133.894.101
Le valutazioni al fair value sono classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni. Si rimanda per ulteriori informazioni alla parte A - Politiche
contabili - A.3 - Informativa sul fair value.
Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - Voce 30
Le Attività finanziarie valutate al fair value hanno presentato un incremento (+6.725 milioni) passando da 15.020 milioni del 31 dicembre 2009 a
21.745 milioni del 30 giugno 2010 per effetto dell’incremento dei titoli di debito.
La classificazione di investimenti al portafoglio in esame è operata al fine di ridurre i disallineamenti contabili connessi all’utilizzo di strumenti misurati
(con spostamenti di fair value) a conto economico al fine di gestirne il profilo di rischio.
(migliaia di €)
3.1 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica
CONSISTENZE AL 30.06.2010
VOCI/VALORI
1. Titoli di debito
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
4.1 Strutturati
4.2 Altri
Totale
Totale Livello 1, Livello 2 e Livello 3
CONSISTENZE AL 31.12.2009
LIVELLO 1
LIVELLO 2
LIVELLO 3
LIVELLO 1
LIVELLO 2
LIVELLO 3
8.026.007
7.506
8.018.501
17.924
482.462
8.526.393
10.068.976
43.849
10.025.127
2.196.473
6.009
2.190.464
12.265.449
662.081
59.154
602.927
35.836
254.469
1.013
1.013
953.399
8.394.984
22.066
8.372.918
18.068
470.379
8.883.431
3.067.522
3.067.522
14.494
2.512.544
37.502
2.475.042
5.594.560
442.530
319
442.211
33.726
44.118
21.320
21.320
541.694
21.745.241
15.019.685
Le valutazioni al fair value sono classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni. Si rimanda per ulteriori informazioni alla parte A - Politiche
contabili - A.3 - Informativa sul fair value.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 127
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo (SEGUE)
Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40
(migliaia di €)
4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica
CONSISTENZE AL 30.06.2010
VOCI/VALORI
1. Titoli di debito
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
2. Titoli di capitale
2.1 Valutati al fair value
2.2 Valutati al costo
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
Totale
CONSISTENZE AL 31.12.2009
LIVELLO 1
LIVELLO 2
LIVELLO 3
LIVELLO 1
LIVELLO 2
LIVELLO 3
22.956.157
78.998
22.877.159
493.252
493.252
131.980
23.581.389
11.121.535
465.736
10.655.799
230.193
230.193
305.040
91.888
11.748.656
2.041.142
580.174
1.460.968
1.607.271
719.552
887.719
979.640
4.628.053
18.869.126
48.655
18.820.471
1.404.392
1.404.392
325.328
20.598.846
8.394.258
3.427
8.390.831
207.508
207.508
368.814
95.195
9.065.775
2.508.679
419.407
2.089.272
1.609.292
732.731
876.561
941.363
5.059.334
Totale Livello 1, Livello 2 e Livello 3
39.958.098
34.723.955
Le valutazioni al fair value sono classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni. Si rimanda per ulteriori informazioni alla parte A - Politiche
contabili - A.3 - Informativa sul fair value.
La voce comprende attività finanziarie riclassificate per un valore di bilancio al 30 giugno 2010 di 20 milioni.
Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Voce 50
(migliaia di €)
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione merceologica
CONSISTENZE AL
30.06.2010
VALORE DI BILANCIO
31.12.2009
VALORE DI BILANCIO
11.157.727
54.609
11.103.118
-
10.662.472
10.662.472
-
1. Titoli di debito
- strutturati
- altri
2. Finanziamenti
La voce comprende attività finanziarie riclassificate per un valore di bilancio al 30 giugno 2010 di 198 milioni.
Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60
(migliaia di €)
6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica
CONSISTENZE AL
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI
A. Crediti verso Banche Centrali
1. Depositi vincolati
2. Riserva obbligatoria
3. Pronti contro termine attivi
4. Altri
B. Crediti verso banche
1. Conti correnti e depositi liberi
2. Depositi vincolati
3. Altri finanziamenti
3.1 Pronti contro termine
3.2 Leasing finanziario
3.3 Altri
4. Titoli di debito
4.1 Titoli strutturati
4.2 Altri titoli di debito
Totale (valore di bilancio)
La voce comprende attività finanziarie riclassificate per un valore di bilancio al 30 giugno 2010 di 6.258 milioni (di cui 5.812 titoli di debito e 446 finanziamenti).
128 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
30.06.2010
31.12.2009
14.466.424
854.396
11.771.663
111.206
1.729.159
65.828.835
24.614.393
6.648.204
24.560.018
14.967.455
4.550
9.588.013
10.006.220
76.098
9.930.122
80.295.259
14.911.464
297.318
13.033.177
464.208
1.116.761
63.357.973
16.754.153
9.927.313
24.180.803
14.989.550
2.524
9.188.729
12.495.704
12.495.704
78.269.437
Sezione 7 - Crediti verso la clientela - Voce 70
Si rinvia alla Relazione intermedia sulla gestione per una più dettagliata esposizione numerica o all’apposita sezione 1 - Rischio di credito contenuta
nella Parte E - Informazioni sui rischi. L’incidenza dei crediti deteriorati sul totale crediti è pari al 6,24%.
(migliaia di €)
7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica
CONSISTENZE AL
30.06.2010
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI
1. Conti correnti
2. Pronti contro termine attivi
3. Mutui
4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto
5. Leasing finanziario
6. Factoring
7. Altre operazioni
8. Titoli di debito
8.1 Titoli strutturati
8.2 Altri titoli di debito
Totale (valore di bilancio)
31.12.2009
BONIS
DETERIORATE
BONIS
DETERIORATE
54.529.108
10.051.608
189.127.620
19.614.625
30.263.672
7.785.002
198.350.945
14.167.300
4.625.046
9.542.254
523.889.880
6.704.044
26
12.653.319
533.345
3.101.460
237.691
11.451.427
198.758
3.139
195.619
34.880.070
52.337.846
15.949.212
193.943.047
18.826.947
30.807.378
8.587.291
198.516.726
14.968.410
3.946.322
11.022.088
533.936.857
6.494.393
13.330
10.876.194
438.051
2.906.489
190.343
9.928.502
201.856
3.682
198.174
31.049.158
La voce comprende attività finanziarie riclassificate per un valore di bilancio al 30 giugno 2010 di 10.082 milioni (di cui 9.600 titoli di debito e 482 finanziamenti).
La sottovoce 7. “Altre operazioni” comprende tra le voci significative:
• 24.941 milioni per finanziamenti a clientela ordinaria per anticipi;
• 27.207 milioni per operazioni in pool;
• 58.659 milioni per altre sovvenzioni non in conto corrente.
Le sottovoci 7. “Altre operazioni” e 8.2 “Altri titoli di debito” comprendono rispettivamente 533 milioni e 426 milioni di attività derivanti dalle operazioni di cartolarizzazione “Trevi Finance”, “Trevi Finance 2”
e “Trevi Finance 3”, per le quali le attività sottostanti non sono state riprese in carico in quanto si tratta di operazioni precedenti al 1° gennaio 2002. I titoli di cui alla sottovoce 8.2 sono inoltre parzialmente
assistiti da garanzia costituita da un titolo di Stato italiano per 175 milioni.
Le attività sottostanti a tali cartolarizzazioni sono costituite da crediti in sofferenza, il cui valore di bilancio al 30 giugno 2010 è pari a 943 milioni a fronte di un ammontare nominale di 4.345 milioni.
Sezione 13 - Attività immateriali - Voce 130
Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica. Possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale,
esse comprendono l’avviamento e, tra le altre attività immateriali, marchi, core deposits, customer relationship e software.
L’avviamento è rappresentato dell’eccedenza del costo di acquisizione sostenuto rispetto al fair value netto, alla data di acquisto, di attività e passività
costituenti aziende o rami di aziende.
I valori al 30 giugno 2010 di questa voce risultano pari a 26.021 milioni rispetto a 25.823 milioni del 2009, aumentati sostanzialmente per gli
effetti cambio sugli avviamenti e parzialmente ridottesi per effetto degli ammortamenti sulle attività immateriali a durata definita e per l’impairment
sull’avviamento (pari a 162 milioni).
(migliaia di €)
13.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
CONSISTENZE AL 30.06.2010
ATTIVITÀ/VALORI
A.1 Avviamento
A.1.1 di pertinenza del Gruppo
A.1.2 di pertinenza dei terzi
A.2 Altre attività immateriali
A.2.1 Attività valutate al costo:
a) Attività immateriali generate internamente
b) Altre attività
A.2.2 Attività valutate al fair value:
a) Attività immateriali generate internamente
b) Altre attività
Totale
Totale durata definita e indefinita
CONSISTENZE AL 31.12.2009
DURATA DEFINITA
DURATA INDEFINITA
DURATA DEFINITA
DURATA INDEFINITA
X
X
X
4.134.973
4.134.973
375.609
3.759.364
4.134.973
20.807.902
20.807.902
1.077.905
1.077.905
1.077.905
21.885.807
X
X
X
4.267.113
4.267.113
363.765
3.903.348
4.267.113
20.490.534
20.490.534
1.064.950
1.064.950
1.064.950
21.555.484
26.020.780
25.822.597
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 129
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo (SEGUE)
(migliaia di €)
13.2 Attività immateriali: variazioni annue
MOVIMENTI DEL 1° SEMESTRE 2010
ALTRE ATTIVITÀ IMMATERIALI
GENERATE INTERNAMENTE
A DURATA
INDEFINITA
A DURATA
DEFINITA
A DURATA
INDEFINITA
TOTALE
X
X
785.192
(421.427)
363.765
71.577
54.970
7.050
1.253
8.304
59.733
3.082
40.408
40.408
-
-
6.776.327
(2.872.979)
3.903.348
176.188
83.609
3.225
1.016
50.491
37.847
320.172
4.727
280.165
279.422
743
743
-
1.064.950
1.064.950
12.955
12.955
-
31.190.481
(5.367.884)
25.822.597
757.762
138.579
10.275
1.016
561.741
46.151
559.579
7.809
482.573
319.830
162.743
162.743
-
17.674
20.807.902
(2.235.478)
23.043.380
-
244
15.999
375.609
(376.400)
752.009
-
-
236
16.584
18.460
3.759.364
(3.275.135)
7.034.499
-
1.077.905
1.077.905
-
236
34.502
34.459
26.020.780
(5.887.013)
31.907.793
-
AVVIAMENTO
A. Esistenze iniziali lorde
A.1 Riduzioni di valore totali nette
A.2 Esistenze iniziali nette
B. Aumenti
B.1 Acquisti
B.2 Incrementi di attività immateriali interne
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazioni positive di fair value
- a patrimonio netto
- a conto economico
B.5 Differenze di cambio positive
B.6 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Vendite
C.2 Rettifiche di valore
- ammortamenti
- svalutazioni
+ patrimonio netto
+ conto economico
C.3 Variazioni negative di fair value
- a patrimonio netto
- a conto economico
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti
in via di dismissione
C.5 Differenze di cambio negative
C.6 Altre variazioni
D. Rimanenze finali nette
D.1 Rettifiche di valore totali nette
E. Rimanenze finali lorde
F. Valutazione al costo
ALTRE
A DURATA
DEFINITA
22.564.012
(2.073.478)
20.490.534
497.042
X
X
X
X
497.042
179.674
162.000
X
162.000
X
162.000
Informazioni sulle attività immateriali rilevate in sede di operazioni di aggregazione aziendale
L’applicazione del principio contabile IFRS 3 nella contabilizzazione delle operazioni di aggregazione aziendale ha comportato la rilevazione di
significativi importi per attività immateriali e avviamento. Nella seguente tabella è riportata la movimentazione dei valori iscritti alle varie attività
immateriali identificate avvenuta nel corso del periodo di riferimento, inclusi gli effetti valutativi descritti di seguito.
(milioni di €)
ATTIVITÀ IMMATERIALI (ESCLUSO SOFTWARE)
Marchi
Core deposits e Customer Relationships
Avviamento
TOTALE
TOTALE 2009
AMMORTAMENTO
IMPAIRMENT
(*) ALTRE VARIAZIONI
1° SEMESTRE 2010
1.065
2.901
20.491
24.457
(118)
(118)
(162)
(162)
13
18
479
510
1.078
2.801
20.808
24.687
(*) Principalmente dovute ad effetto cambio.
I marchi e l’avviamento sono attività immateriali considerate a vita indefinita. Si ritiene, infatti, che contribuiranno per un periodo indefinito alla
formazione dei flussi reddituali.
Le altre attività immateriali rilevate sono a vita utile definita, valorizzate originariamente attraverso l’attualizzazione dei flussi finanziari lungo un
periodo che esprime la durata residua dei rapporti in essere alla data dell’operazione di aggregazione aziendale dalla quale derivano. Le attività
immateriali a vita definita sono oggetto di ammortamento in base alla relativa vita utile.
Si indicano nel seguito le tipologie di attività immateriali rilevate per effetto delle operazioni di aggregazione aziendale e le metodologie utilizzate per la
determinazione del relativo fair value alla data di acquisizione.
130 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Marchi
La determinazione del fair value dei marchi è avvenuta utilizzando il metodo del relief from royalty che stima il valore degli stessi sulla base del
corrispettivo derivante dalla loro cessione in uso a terzi. Le royalty sono calcolate applicando il tasso di royalty ai flussi reddituali (margine di
intermediazione rettificato delle voci non associate ai marchi stessi).
In sintesi il metodo si articola in tre fasi:
• determinazione del tasso di royalty (dedotto per via comparativa da casi omogenei o determinato in modo analitico);
• applicazione del tasso di royalty ai flussi di reddito;
• determinazione del valore attuale delle royalty al netto delle imposte, calcolato mediante l’applicazione di un tasso di sconto che tenga conto della
rischiosità del contesto in cui si trova il marchio oggetto di valutazione.
Nella seconda metà del 2009 il valore di iscrizione dei marchi è stato altresì supportato da una perizia di una primaria società di consulenza che ha
confermato la sussistenza dei valori di carico dei principali marchi iscritti all’attivo dello Stato Patrimoniale consolidato.
Core Deposits
Il valore della relazione connessa ai Core Deposits deriva dal fatto che parte delle consistenze di depositi a breve termine di una banca (conti correnti e
depositi a risparmio) e di scoperti di conto corrente rimane depositata sui conti stessi per orizzonti temporali significativi.
La vita economica della relazione risulta più lunga della durata contrattuale. Lo spread tra il costo effettivo della raccolta per mezzo dei Core Deposits
e il costo della raccolta ai tassi di mercato interbancario (c.d. mark-down) rappresenta la componente più significativa di valore legata a questa attività
immateriale. I piani reddituali utilizzati per la determinazione del fair value dei Core Deposits considerano anche una componente commissionale che
contribuisce al reddito totale riferibile a tali relazioni.
La determinazione del fair value di tale attività si è basata sull’attualizzazione dei flussi rappresentativi dei margini reddituali generati dai depositi per
un periodo che esprime la durata residua dei rapporti in essere alla data di acquisizione. Trattandosi di attività a vita definita, il relativo valore viene
ammortizzato in quote costanti in relazione al periodo riferibile ai benefici economici attesi dalla stessa .
La vita media residua utile dei Core Deposits è pari a 22 anni.
Customer Relationships
Asset Under Management (AUM)
Il valore di tale attività immateriale deriva principalmente dalla capacità della società di ottenere un rendimento dal collocamento alla propria clientela
di prodotti riconducibili al risparmio gestito.
I flussi di reddito utilizzati in sede di prima iscrizione per la valutazione di tale attività sono:
• per le banche collocatrici, le commissioni retrocesse dalle fabbriche prodotto;
• per le fabbriche prodotto, le commissioni percepite dalla clientela al netto delle commissioni passive retrocesse prevalentemente alle banche
collocatrici.
Tali commissioni sono state ritenute ricorrenti perché legate al risparmio gestito detenuto dalla clientela.
La vita media residua utile di queste attività immateriali è pari a 22 anni.
Asset Under Custody (AUC)
Il valore di tale attività immateriale deriva principalmente dalla capacità della società di ottenere un rendimento dalla raccolta amministrata alla clientela.
I flussi di reddito utilizzati in sede di prima iscrizione per la valutazione di tale attività sono rappresentati dalle commissioni percepite per l’attività connessa alla
raccolta amministrata. Tali commissioni sono state classificate come ricorrenti in quanto generate dalla normale attività dei clienti sul proprio portafoglio.
La vita media residua utile di queste attività immateriali è pari a 11 anni.
Life Insurance
Il valore di tale attività immateriale deriva principalmente dalla capacità della società di ottenere un rendimento dal collocamento alla propria clientela
di prodotti riconducibili al business “bancassurance”.
I flussi di reddito utilizzati in sede di prima iscrizione per la valutazione dell’attività sono rappresentati dalle commissioni percepite per l’attività
connessa al business bancassurance. Tali commissioni sono state considerate ricorrenti in quanto assimilabili, dal punto di vista dell’investitore, ai
prodotti di risparmio gestito/amministrato.
La vita media residua utile di queste attività immateriali è pari a 27 anni.
Products
L’attività immateriale in oggetto è stata identificata in relazione alla redditività generata dall’attività di negoziazione effettuata per conto delle SGR
del Gruppo. I flussi di reddito utilizzati in sede di prima iscrizione per la valutazione sono rappresentati dalle commissioni percepite per l’attività
d’intermediazione per conto delle SGR stesse. Sono state considerate come ricorrenti in quanto generate dalla normale operatività dei fondi in cui sono
investiti i risparmi della clientela.
Inoltre, in alcuni casi, il valore dell’attività è riconducibile alle commissioni percepite per l’attività di erogazione degli incentivi regionali.
La vita media residua utile di queste attività immateriali è pari a 6 anni.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 131
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo (SEGUE)
Altre
Tale attività immateriale comprende tutte le altre tipologie delle c.d. customer relationships identificate, tra cui, a titolo esemplificativo, quelle derivanti
dalla capacità della società di ottenere commissioni dal collocamento delle obbligazioni di terzi e dell’attività connessa alle aste sui titoli.
La vita media residua utile di queste attività immateriali è pari a 11 anni.
Il Gruppo non possiede attività immateriali acquisite tramite contributo pubblico e attività immateriali date in garanzia a fronte di passività.
L’impairment test delle attività immateriali rilevate in sede di operazioni di aggregazione aziendale
Ai sensi dello IAS 36, tutte le attività immateriali a vita utile indefinita, ivi incluso l’avviamento, devono essere sottoposte almeno annualmente ad
impairment test per verificarne la recuperabilità del valore. Per le attività immateriali a vita utile definita occorre determinare l’eventuale perdita di
valore ogni volta che si rilevino indicatori di perdita.
Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il valore d’uso (valore attuale dei flussi finanziari futuri generabili dall’attività oggetto di
valutazione) ed il relativo fair value al netto dei costi di vendita.
Il valore recuperabile delle attività immateriali oggetto di impairment test deve essere determinato per le singole attività a meno che non sussistano
entrambe le seguenti condizioni:
• il valore d’uso dell’attività non è stimato essere prossimo al fair value al netto dei costi di vendita;
• l’attività non genera flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività.
Qualora si verifichino tali condizioni l’impairment test è condotto a livello di Cash Generating Unit (CGU) come richiesto dal menzionato principio
contabile.
Si precisa che l’impairment test condotto dal Gruppo UniCredit attraverso la determinazione del valore in uso delle Cash Generating Units (CGU)
secondo quanto descritto nel seguito, comprende sia le attività immateriali a vita utile indefinita (avviamenti e marchi) sia le attività immateriali a vita
utile definita (core deposits e customer relationship) ove ricorrano gli indicatori di perdita previsti dal principio.
Si ritiene infatti che core deposits e customer relationship non possano essere oggetto di impairment test autonomo poiché dette attività non generano
flussi finanziari indipendenti da quelli delle altre attività.
Ai fini della determinazione del valore d’uso delle attività immateriali soggette a impairment test, lo IAS 36 richiede che si debba fare riferimento ai
flussi di cassa relativi alle attività nelle loro condizioni correnti alla data del test, senza distinzioni tra flussi di cassa riferiti all’attività originariamente
rilevata in sede di applicazione dell’IFRS 3 e quelli derivanti da modifiche successive.
Ai fini del test di impairment il valore d’uso delle c.d. Cash Generating Units (CGU) alle quali sono assegnati tali attività immateriali deve essere
calcolato considerando i flussi di cassa per tutte le attività e passività comprese nelle CGU e non solo per quelle a fronte delle quali è stato rilevato
l’avviamento e/o l’attività immateriale in sede di applicazione dell’IFRS 3.
La definizione delle Cash Generating Units (CGU)
La stima del valore d’uso ai fini della verifica dell’eventuale impairment di attività immateriali, compresi gli avviamenti, che non generano flussi
finanziari se non con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività a unità operative relativamente autonome
nell’ambito gestionale (dal punto di vista di flussi finanziari indipendenti generati e da quello di pianificazione e rendicontazione interna): tali unità
operative sono appunto definite Cash Generating Units (CGU).
Coerentemente con quanto disposto dall’IFRS 3 e dallo IAS 36, ai fini dell’impairment test, l’avviamento è stato allocato alle seguenti Divisioni operative
del Gruppo, identificate come unità generatrici di flussi finanziari (CGU):
• Retail, che ricomprende il perimetro della clientela Mass Market, Affluent e Small Business;
• Corporate & Investment Banking (ex Corporate e Markets & Investment Banking) che ricomprende:
- il perimetro delle imprese con fatturato annuo minimo di 3 milioni,
- le attività del Gruppo sui mercati finanziari e nell’Investment Banking (es.: trading, distribuzione, derivati strutturati, attività di finanziamento e
sindacazione, merger and acquisition, gestione di portafogli di private equity, investimenti diretti nel capitale di aziende quotate e non, ecc.);
• Private Banking che ricomprende il perimetro della clientela privata con disponibilità finanziarie medio-alte a cui fornisce servizi di advisory e
gestione del patrimonio. Si avvale sia di canali tradizionali tipici del segmento di clientela (private bankers), sia di modelli distributivi innovativi (reti di
promotori finanziari e servizi di banking e trading online);
• Asset Management, specializzata nella salvaguardia e nell’incremento del valore degli investimenti della clientela attraverso una serie di soluzioni
finanziarie innovative (fondi comuni di investimento, gestioni patrimoniali, portafogli per investitori istituzionali, ecc.);
• Central Eastern Europe (CEE), comprende le attività del Gruppo nei paesi dell’Europa Centro Orientale (esclusa la Polonia), ivi incluse le attività in
Kazakhstan e Ucraina che sono soggette a valutazione specifica;
• Capogruppo e altre società.
132 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
La CGU rappresenta il livello più basso al quale l’avviamento è monitorato a livello di Gruppo. Le CGU identificate corrispondono alle unità organizzative
di business attraverso le quali il Gruppo sviluppa la propria attività e per le quali fornisce l’informativa di settore.
Nell’ambito della CGU Central Eastern Europe (CEE) ulteriori verifiche sono state effettuate con riferimento al singolo paese in cui il Gruppo opera. La
metodologia di allocazione adottata ha tenuto in considerazione le sinergie ed i risultati attesi delle suddette unità organizzative.
L’allocazione dell’avviamento alle diverse CGU ha previsto due fasi distinte:
• la prima individua l’avviamento come differenza tra il fair value dell’acquisto contabilizzato nel bilancio individuale dell’acquirente e il patrimonio netto
al fair value, risultante dopo l’applicazione del purchase price method alle attività, passività e passività potenziali di bilancio valutate al fair value
dell’entità acquistata (al netto della quota di terzi). Tale fase considera anche tutti quei fair value derivanti da trasferimenti di società o rami all’interno
del Gruppo che si verificano fino a quando il purchase price allocation è provvisorio;
• la seconda alloca l’avviamento residuale alle varie CGU ponderandolo per i relativi fair value.
L’intero avviamento identificato è stato allocato alle varie CGU.
Il valore contabile delle CGU
Il valore contabile delle CGU è determinato in maniera coerente con il criterio con cui è determinato il valore recuperabile delle stesse. Il valore
recuperabile delle CGU comprende i flussi derivanti dalle relative attività e passività finanziarie, di conseguenza il valore contabile deve parimenti
includere le attività e le passività finanziarie generatrici di tali flussi.
Il valore contabile di ciascuna CGU è determinato in base al suo contributo al patrimonio netto consolidato, inclusa la parte di pertinenza dei terzi. Nello
specifico, il valore di carico delle CGU CEE è determinato mediante la sommatoria dei singoli valori contabili di ogni società nel bilancio consolidato
(corrispondenti al loro patrimonio netto contabile) tenendo conto di eventuali attività immateriali rilevate al momento dell’acquisizione (al netto di
ammortamenti e impairment successivi) e delle scritture di consolidamento.
Poiché risulterebbe eccessivamente complesso determinare il valore di carico delle altre CGU sulla base dei valori contabili, si è reso necessario
utilizzare fattori gestionali - determinati dall’unità operativa Capital Management della Direzione Pianificazione Finanza e Amministrazione - per
effettuarne la corretta suddivisione. In ogni caso, le attività immateriali sono attribuite alle CGU in coerenza con le informazioni contabili disponibili.
Di seguito sono riportati i valori contabili delle CGU al 30 giugno 2010, determinati come sopra indicato, nonché le quote di avviamento e delle altre
attività immateriali allocate ad ognuna di esse; i valori si riferiscono alla situazione post test di impairment.
(milioni di €)
CASH GENERATING UNIT (CGU)
Retail
Private Banking
Asset Management
Corporate & Investment Banking (CIB)
Central Eastern Europe (CEE)
di cui:
Ucraina
Kazakhstan
Capogruppo e altre società
Totale
VALORE AL
30.06.2010
DI CUI AVVIAMENTO
(QUOTA GRUPPO)
DI CUI ALTRE ATTIVITÀ
IMMATERIALI (*)
12.321
671
1.979
26.550
16.053
6.637
287
1.845
7.537
4.462
201
48
292
230
1.125
1.042
7.014
64.588
543
738
40
20.808
23
42
1.963
2.734
(*) Gli importi determinati si intendono al netto delle imposte.
I risultati della divisione Poland Markets dal secondo trimestre 2010 sono riportati nelle specifiche business units in base alla rilevanza/natura del
business, più specificamente Corporate & Investment Banking (CIB), Retail e Private Banking.
In concomitanza con l’introduzione del nuovo reporting, sono stati altresì allocati a dette business units il valore di carico ed il valore d’uso della
divisione Poland Markets e, proporzionalmente, il relativo avviamento. Parimenti la porzione di capitale eccedente quello assorbito dai segmenti di
business è stata allocata al Corporate Center.
In ogni caso, in via prudenziale, il valore d’uso dei segmenti riallocati è stato calcolato utilizzando i parametri già utilizzati per la CGU Poland Markets.
La stima dei flussi finanziari per la determinazione del valore d’uso delle CGU
Come detto, in base a quanto disposto dallo IAS 36, l’impairment test delle attività immateriali a vita indefinita deve essere eseguito con cadenza
almeno annuale e, comunque, ogni qualvolta vi sia oggettiva evidenza del verificarsi di eventi che ne possano aver ridotto il valore. I principi contabili
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 133
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo (SEGUE)
di riferimento richiedono che l’impairment test sia svolto raffrontando il valore contabile di ogni CGU con il valore recuperabile della stessa. Laddove
quest’ultimo risultasse minore del valore contabile, una rettifica di valore dovrebbe essere rilevata in bilancio. Il valore recuperabile della CGU è il
maggiore tra il suo fair value (al netto dei costi di vendita) ed il relativo valore d’uso.
Il valore recuperabile delle CGU del Gruppo è rappresentato dal valore d’uso, determinato sulla base dei flussi finanziari futuri generati da ogni CGU
al quale detto avviamento è stato allocato. Tali flussi finanziari sono stati stimati sulla base di scenari macroeconomici aggiornati e sulla base delle
ulteriori ipotesi elaborate dal management. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato la procedura di valutazione (impairment test) basata sulle
ipotesi aggiornate come detto.
Ancora una volta si ricorda che le stime utilizzate per la determinazione dei flussi di cassa e dei relativi tassi di crescita risultano particolarmente
complesse a causa delle incertezze che continuano a caratterizzare lo scenario macroeconomico attuale e prospettico e la situazione dei mercati
finanziari e dell’economia reale.
Le proiezioni degli utili futuri sono state estese fino al 2019, con lo scopo di ottenere una valutazione delle capacità reddituali del Gruppo e della
capacità di creazione di valore nel tempo, che prescinde dall’attuale congiuntura macroeconomica. Tali proiezioni sono state sviluppate per tutte le CGU
e per i singoli paesi della CEE.
Il flusso di cassa atteso per il 2019 rappresenta la base per il calcolo del valore finale (Terminal Value) che rappresenta la capacità delle CGU di
generare flussi finanziari futuri oltre tale anno. In base alla metodologia più seguita, il Terminal Value è calcolato come valore di una rendita perpetua
stimata sulla base di un flusso normalizzato economicamente sostenibile e coerente con il tasso di crescita di lungo termine (c.d. “g”) costante o
decrescente come richiesto dai principi contabili IAS/IFRS.
Il valore d’uso è determinato attualizzando i flussi finanziari ad un tasso che considera gli attuali tassi di mercato e i rischi specifici dell’attività. Per
ciascuna CGU, in considerazione del differente livello di rischio dei rispettivi ambiti operativi, sono stati utilizzati dei premi a rischio differenziati e
specifici per la singola entità o settore operativo. I tassi di attualizzazione comprendono una componente relativa al rischio Paese.
Il calcolo del valore d’uso ai fini dell’impairment test è effettuato utilizzando un modello di flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF). Tali flussi
di cassa sono determinati sottraendo dall’utile netto (al lordo dei terzi) il fabbisogno di capitale annuo generato dalla variazione delle attività ponderate per il
rischio. Tale fabbisogno di capitale è determinato considerando il livello di capitalizzazione che il Gruppo aspira a raggiungere nel lungo periodo.
Il modello Discounted Cash Flow utilizzato dal Gruppo è basato su tre stadi:
• primo periodo dal 2010 al 2015 in cui sono state considerate le più aggiornate stime interne, integrate dalle ultime evidenze di prechiusura per
quanto riguarda il 2010. I dati relativi al 2010 sono stati prudenzialmente rivisti dal Management anche sulla base delle previsioni formulate nella
prechiusura di Giugno 2010 per tenere conto del mutato contesto economico;
• periodo intermedio dal 2016 al 2019, per il quale le proiezioni dei flussi finanziari sono state formulate applicando dall’ultimo periodo di previsione
2015 tassi di crescita decrescenti fino a quelli di “Terminal Value”;
• “Terminal Value” determinato con tassi di crescita nominali del 2%. Il tasso di crescita nominale del PIL di Eurozona dal 1995 al 2009 è stato pari al
3,8% (1,8% di crescita reale e 2% di inflazione). La scelta del 2% nominale, corrispondente a circa lo 0% reale, è dettata da ragioni prudenziali;
• per USB e ATF le proiezioni relative ai dati di conto economico durante il periodo intermedio sono state effettuate applicando dei vettori di
convergenza prudenziali.
I beni destinati ad attività ausiliarie e comuni (corporate asset) sono stati allocati alle CGU cui fanno riferimento, ove applicabile. Per la porzione di tali
beni non allocabile, la recuperabilità del valore è stata verificata a livello complessivo di Gruppo.
I tassi di attualizzazione dei flussi
Qui di seguito sono riepilogati i principali assunti di base adottati dal management nel calcolo del valore recuperabile delle CGU:
CGU
Retail 1
CIB 1
Private Banking 1
Asset Management
Central Eastern Europe (CEE) 2
di cui:
JSC Ukrsotsbank (USB)
JFC ATF Bank (ATF)
TASSO DI ATTUALIZZAZIONE
INIZIALE AL NETTO
DELLE IMPOSTE (Ke)
TASSO DI ATTUALIZZAZIONE
FINALE AL NETTO
DELLE IMPOSTE (Ke)
TASSO DI CRESCITA
NOMINALE PER IL CALCOLO
DEL TERMINAL VALUE
9,45%
10,70%
9,65%
10,93%
16,67%
10,55%
10,55%
10,55%
10,55%
12,14%
2,00%
2,00%
2,00%
2,00%
2,00%
27,46%
15,85%
12,50%
12,50%
2,00%
2,00%
1. A partire da giugno 2010 la CGU Poland Markets è stata segmentata e allocata alle CGU della WE. I parametri applicati alle business lines della Polonia, per ragioni prudenziali, sono rimasti coerenti a quelli
della CGU ex-PM (Ke iniziale 13,02%; Ke finale 11,00%).
2. Il tasso di attualizzazione relativo alla CGU Central Eastern Europe è la media aritmetica ponderata dei tassi di attualizzazione utilizzati per i singoli paesi.
134 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Come si evince dalla tabella sopra riportata, i flussi finanziari futuri sono stati attualizzati utilizzando una stima prudenziale del tasso di attualizzazione,
incorporando nel costo del capitale proprio (Ke) i vari fattori di rischio connessi al settore di attività. Il tasso di sconto utilizzato è un tasso nominale al
netto delle imposte.
In particolare, il costo del capitale iniziale per il Gruppo e quello differenziato per i settori sono la somma di:
• Tasso privo di rischio (risk-free rate): tasso swap di Eurozona a 5 anni medio degli ultimi 6 anni. L’orizzonte temporale di 6 anni è stato scelto per
tener conto della lunghezza media del ciclo economico in Eurozona;
• Premio a rischio sul debito: Credit Default Swap medio degli ultimi 6 anni pagato da UniCredit;
• Premio a rischio sul capitale proprio: determinato con l’option based model e basato sulla volatilità delle azioni UniCredit negli ultimi 6 anni. Per i
settori di attività è stata utilizzata la volatilità media degli ultimi 6 anni di banche operanti prevalentemente nello stesso settore, tenendo conto anche
del beneficio di diversificazione. Quest’ultimo è altresì determinato considerando la matrice varianze-covarianze delle quotazioni dei gruppi di banche
utilizzati per la determinazione del premio a rischio.
Il costo del capitale iniziale, differenziato per i Paesi della CEE, è dato dalla somma di:
• Tasso privo di rischio (risk-free rate): tasso swap in valuta locale a 5 anni medio degli ultimi 6 anni. Ove assente si è considerato il tasso
interbancario più liquido e rappresentativo;
• Premio a rischio sul Paese: Credit Default Swap medio pagato dal Paese negli ultimi 6 anni (o su un periodo più breve in assenza di una serie storica
sufficientemente lunga);
• Premio a rischio sul capitale proprio: determinato con l’option based model e basato sulla volatilità delle azioni UniCredit negli ultimi 6 anni.
Il costo del capitale utilizzato nell’attualizzazione dei flussi di cassa converge ad un determinato valore definito per ciascuna CGU. Questo valore è
determinato come media del costo del capitale di un campione di banche europee calcolato con la stessa metodologia applicata per il costo del
capitale iniziale del Gruppo, estendendo la scadenza del risk-free rate e del CDS da 5 a 10 anni. Il costo del capitale di terminal value utilizzato è
differenziato a seconda che la CGU sia presente in un Paese dell’Europa dell’Ovest, in un Paese dell’Europa dell’Est che entrerà nell’area euro entro il
2013 o in un altro Paese.
I risultati dell’impairment test
L’impairment test ha confermato il valore di iscrizione dell’avviamento nella Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 per
il Gruppo e per tutte le CGU tranne che per il Kazakhstan dove il perdurare della crisi economica e la revisione dei piani strategici evidenziano la
necessità di effettuare un rettifica di valore pari a -162 milioni.
Anche per quanto riguarda le attività immateriali diverse dall’avviamento, l’impairment test conferma che il loro valore recuperabile è superiore
all’importo iscritto in bilancio consolidato, decurtato degli accantonamenti già registrati e delle imposte differite iscritte a fronte di tali attività.
I risultati dell’impairment test mostrano che il valore d’uso complessivo è sostanzialmente allineato al valore contabile complessivo. Pertanto le
modifiche in senso peggiorativo dei parametri utilizzati e delle informazioni contenute nell’impairment test potrebbero portare a rilevare una perdita di
valore nei futuri esercizi.
Si sottolinea peraltro che i parametri e le informazioni utilizzati per la verifica della recuperabilità dell’avviamento (in particolare i flussi di cassa previsti
per le varie CGU, nonché i tassi di attualizzazione utilizzati) sono significativamente influenzati dal quadro macroeconomico e di mercato, che potrebbe
registrare mutamenti ad oggi non prevedibili. L’effetto che questi mutamenti potrebbero avere sulla stima dei flussi di cassa delle diverse CGU, così
come sulle principali assunzioni adottate, potrebbe pertanto condurre nei bilanci dei prossimi esercizi a risultati diversi da quelli riportati nella presente
Relazione finanziaria semestrale consolidata.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 135
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo (SEGUE)
Sezione 15 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività
associate - Voce 150 dell’Attivo e Voce 90 del Passivo
Sono iscritte in queste voci le attività non correnti o gruppi di attività e passività direttamente collegate, che costituiscono un insieme di attività generatrici
di flussi finanziari, la cui vendita è altamente probabile.
Esse sono valutate al minore fra il valore contabile e fair value al netto dei costi di vendita.
Nella situazione patrimoniale al 30 giugno 2010 i dati si riferiscono principalmente alle partecipazioni in IRFIS Mediocredito della Sicilia SpA e in
UniCredit Suisse Bank SA.
(migliaia di €)
15.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività
CONSISTENZE AL
A. Singole attività
A.1 Attività finanziarie
A.2 Partecipazioni
A.3 Attività materiali
A.4 Attività immateriali
A.5 Altre attività non correnti
Totale A
B. Gruppi di attività (unità operative dismesse)
B.1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
B.2. Attività finanziarie valutate al fair value
B.3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
B.4 Attività finanziarie detenute fino alla scadenza
B.5. Crediti verso banche
B.6 Crediti verso clientela
B.7 Partecipazioni
B.8 Attività materiali
B.9 Attività immateriali
B.10 Altre attività
Totale B
Totale A+B
C. Passività associate a singole attività in via di dismissione
C.1 Debiti
C.2 Titoli
C.3 Altre passività
Totale C
D. Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione
D.1 Debiti verso banche
D.2 Debiti verso clientela
D.3 Titoli in circolazione
D.4 Passività finanziarie di negoziazione
D.5 Passività finanziarie valutate al fair value
D.6 Fondi
D.7 Altre passività
Totale D
Totale C+D
136 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
30.06.2010
31.12.2009
808.433
173
20.373
375
23.174
852.528
533.465
182
67.400
71
21.179
622.297
852.528
622.297
363.178
39.346
402.524
270.926
40.389
311.315
402.524
311.315
Passivo
Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10
(migliaia di €)
1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica
CONSISTENZE AL
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI
1. Debiti verso banche centrali
2. Debiti verso banche
2.1 Conti correnti e depositi liberi
2.2 Depositi vincolati
2.3 Finanziamenti
2.3.1 pronti contro termine passivi
2.3.2 altri
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
2.5 Altri debiti
Totale
30.06.2010
31.12.2009
19.743.066
95.619.892
23.208.434
29.617.848
36.025.789
13.815.156
22.210.633
6.767.821
115.362.958
19.684.972
87.115.180
18.300.255
27.610.170
34.623.268
11.881.982
22.741.286
6.581.487
106.800.152
La sottovoce 2.3 Finanziamenti comprende anche i debiti relativi alle operazioni di pronti contro termine di raccolta conclusi a fronte di titoli di proprietà emessi da società del gruppo, questi ultimi elisi
dall’attivo a livello consolidato.
Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20
(migliaia di €)
2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica
CONSISTENZE AL
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI
1. Conti correnti e depositi liberi
2. Depositi vincolati
3. Finanziamenti
3.1 pronti contro termine passivi
3.2 altri
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
5. Altri debiti
Totale
30.06.2010
31.12.2009
224.051.891
102.607.752
42.982.197
34.437.334
8.544.863
546.934
20.702.542
390.891.316
217.353.447
111.557.776
29.726.942
20.471.063
9.255.879
528.773
22.456.352
381.623.290
Fra i “Finanziamenti” sono compresi anche i debiti relativi alle operazioni di pronti contro termine di raccolta conclusi a fronte di titoli di proprietà emessi da società del gruppo, questi ultimi elisi dall’attivo a livello consolidato.
Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce 30
La consistenza dei “Titoli in circolazione” pari a 186.454 milioni a giugno 2010, diminuisce di 28.319 milioni rispetto a dicembre 2009 per effetto
sia delle obbligazioni (-10.555 milioni) sia degli altri titoli (-17.764 milioni).
(migliaia di €)
Titoli in circolazione: composizione merceologica
CONSISTENZE AL
TIPOLOGIA TITOLI/VALORI
A. Titoli
1. Obbligazioni
1.1 strutturate
1.2 altre
2. Altri titoli
2.1 strutturati
2.2 altri
Totale
30.06.2010
31.12.2009
VALORE DI BILANCIO
VALORE DI BILANCIO
151.114.595
9.281.056
141.833.539
35.339.632
1.916.688
33.422.944
186.454.227
161.669.590
11.986.643
149.682.947
53.103.287
973.448
52.129.839
214.772.877
Le sottovoci 1.1 “Obbligazioni strutturate” e 2.1. “Altri titoli strutturati” ammontano complessivamente a 11.198 milioni e rappresentano il 6% del totale. Esse si riferiscono essenzialmente a strumenti di tipo
equity linked ed in parte meno significativa a strumenti di tipo interest rate linked.
Di questi strumenti UniCredit SpA è il principale e quasi unico contributore.
Lo sbilancio del fair value dei derivati, incorporati in titoli strutturati e fatti oggetto di scorporo, risulta esposto a Voce 20 dell’Attivo e 40 del Passivo tra le valutazione dei derivati di trading-altri e presenta un
saldo negativo per 363 milioni.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 137
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Passivo (SEGUE)
Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40
Le “Passività finanziarie di negoziazione” (come già precisato nella sezione 2 dell’attivo) presentano una dinamica in aumento, passando dai
114.045 milioni di fine dicembre 2009 ai 139.487 milioni del 30 giugno 2010. L’aumento è determinato dalla voce derivati, la cui variazione risulta
sostanzialmente ascrivibile alle oscillazioni dei valori di mercato (es. tassi, cambi, prezzi, spread creditizi, ecc.).
(migliaia di €)
Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica
CONSISTENZE AL 30.06.2010
TIPOLOGIA OPERAZIONI /
COMPONENTI DEL GRUPPO
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche
2. Debiti verso clientela
3. Titoli di debito
3.1 Obbligazioni
3.1.1 Strutturate
3.1.2 Altre obbligazioni
3.2 Altri titoli
3.2.1 Strutturati
3.2.2 Altri
Totale A
B. Strumenti derivati
1. Derivati Finanziari
1.1 Di negoziazione
1.2 Connessi con la fair value option
1.3 Altri
2. Derivati creditizi
2.1 Di negoziazione
2.2 Connessi con la fair value option
2.3 Altri
Totale B
Totale A+B
CONSISTENZE AL 31.12.2009
FAIR VALUE
FAIR VALUE
LIVELLO 1
LIVELLO 2
LIVELLO 3
LIVELLO 1
LIVELLO 2
LIVELLO 3
575.317
6.330.545
2.415.125
2.414.170
48.744
2.365.426
955
955
9.320.987
870.756
16.220.226
10.921.401
7.672.234
5.592.552
2.079.682
3.249.167
3.232.300
16.867
28.012.383
2.568
697.694
203.797
190.663
13.134
493.897
493.897
700.262
413.127
5.095.740
3.016.297
3.016.297
3.016.297
8.525.164
314.145
16.672.064
10.897.173
7.104.819
866.464
6.238.355
3.792.354
3.792.354
27.883.382
498
835
703.797
197.766
25
197.741
506.031
506.031
705.130
6.035.832
6.034.302
18
1.512
785.236
785.236
6.821.068
16.142.055
88.016.618
87.086.037
460.255
470.326
3.475.055
3.430.453
39.317
5.285
91.491.673
119.504.056
1.855.150
1.678.974
3.363
172.813
1.285.621
1.285.202
419
3.140.771
3.841.033
5.983.794
5.981.940
24
1.830
304.656
304.656
6.288.450
14.813.614
65.383.989
64.561.723
352.008
470.258
3.364.685
3.345.481
18.868
336
68.748.674
96.632.056
630.753
221.712
409.041
1.263.662
1.263.629
33
1.894.415
2.599.545
Totale Livello 1, Livello 2 e Livello 3
139.487.144
114.045.215
Le valutazioni al fair value sono classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni. Si rimanda per ulteriori informazioni alla parte A - Politiche
contabili - A.3 - Informativa sul fair value.
Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50
La consistenza delle “Passività finanziarie valutate al fair value” è di 1.423 milioni al 30 giugno 2010, con una riduzione di 189 milioni rispetto al
dicembre 2009 che ammontava a 1.612 milioni dovuta ai titoli di debito.
(migliaia di €)
Passività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica
CONSISTENZE AL 30.06.2010
CONSISTENZE AL 31.12.2009
FAIR VALUE
TIPOLOGIA OPERAZIONE/VALORI
1. Debiti verso banche
1.1 Strutturati
1.2 Altri
2. Debiti verso clientela
2.1 Strutturati
2.2 Altri
3. Titoli di debito
3.1 Strutturati
3.2 Altri
Totale
FAIR VALUE
LIVELLO 1
LIVELLO 2
LIVELLO 3
LIVELLO 1
LIVELLO 2
LIVELLO 3
-
1.372.272
1.372.272
1.372.272
264
264
50.959
50.959
51.223
-
1.560.578
1.560.578
1.560.578
149
149
51.748
51.748
51.897
Totale Livello 1, Livello 2 e Livello 3
1.423.495
1.612.475
Le valutazioni al fair value sono classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni. Si rimanda per ulteriori informazioni alla Parte A - Politiche
contabili - A.3 - Informativa sul fair value.
138 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120
La voce “Fondo rischi ed oneri” si è attestata al 30 giugno 2010 a 7.957 milioni, in linea con il dato di fine anno 2009 (7.982 milioni).
La voce “2. Altri fondi per rischi ed oneri”, il cui ammontare al 30 giugno 2010 risulta pari a 3.367 milioni, è composta come risulta dalla tabella:
2.1 controversie legali: sono rappresentate principalmente da stanziamenti per controversie legali, cause passive e revocatorie fallimentari.
Maggiori informazioni relative alle cause passive sono riportate nella Parte E - Sezione 4 - Rischi operativi - B. Rischi derivanti da pendenze legali;
2.2 oneri per il personale: sostanzialmente oneri vari attinenti al personale;
2.3 altri: accolgono gli stanziamenti per rischi ed oneri non riconducibili alle voci di cui sopra, il contenuto di questa sottovoce è illustrato alla
successiva tavola 12.4.
(migliaia di €)
12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione
CONSISTENZE AL
VOCI/COMPONENTI
30.06.2010
31.12.2009
1. Fondi di quiescenza aziendali
2. Altri fondi per rischi ed oneri
2.1 Controversie legali
2.2 Oneri per il personale
2.3 Altri
Totale
4.589.498
3.367.295
1.358.942
84.522
1.923.831
7.956.793
4.590.628
3.391.803
1.350.196
90.463
1.951.144
7.982.431
(migliaia di €)
12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi
CONSISTENZE AL
2.3 Altri fondi per rischi e oneri - altri
- Rischi/oneri connessi al patrimonio immobiliare
- Oneri per piani di ristrutturazione aziendale
- Vertenze stragiudiziali e spese legali
- Indennità di agenti della rete
- Vertenze correlate a strumenti finanziari e contratti derivati
- Altri
Totale
30.06.2010
31.12.2009
474.467
108.027
87.231
121.553
207.382
925.171
1.923.831
462.960
149.009
126.435
112.619
243.334
856.787
1.951.144
Sezione 15 - Patrimonio del gruppo - Voci 140, 170, 180, 190, 200 e 220
Si precisa che il “Patrimonio del gruppo”, incluso l’utile di periodo (669 milioni) si è attestato al 30 giugno 2010 a 64.429 milioni a fronte dei
59.689 milioni rilevato alla fine dell’anno precedente.
La tabella che segue riporta la composizione del patrimonio e le variazioni rispetto all’esercizio precedente:
(milioni di €)
Patrimonio del gruppo: composizione
CONSISTENZE AL
1. Capitale
2. Sovrapprezzi di emissione
3. Riserve
4. Azioni proprie
5. Riserve di valutazione
6. Strumenti di capitale
7. Utile (Perdita)
Totale
VARIAZIONI
30.06.2010
31.12.2009
ASSOLUTA
%
9.649
39.322
15.260
(4)
(467)
669
64.429
8.390
36.582
14.271
(6)
(1.250)
1.702
59.689
1.259
2.740
989
2
783
(1.033)
4.740
15,0%
7,5%
6,9%
-33,3%
-62,6%
-60,7%
7,9%
La variazione in aumento del patrimonio per 4.740 milioni è il risultato di:
• Un incremento del capitale di 1.259 milioni per:
- l’esecuzione dell’aumento di capitale sociale deliberato dall’assemblea del 16 novembre 2009 integralmente sottoscritto
• Un incremento del sovrapprezzo di emissione dovuto a esecuzione dell’aumento di capitale sociale deliberato dall’assemblea
del 16 novembre 2009 integralmente sottoscritto
1.259 milioni
2.740 milioni
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 139
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Passivo (SEGUE)
• Un incremento delle riserve per:
- la destinazione a riserva dell’utile dell’esercizio 2009 (1.702 milioni) al netto dei dividendi distribuiti (550 milioni)
1.152 milioni
- l’utilizzo di riserva per costi capitalizzati in esecuzione dell’aumento di capitale deliberata dall’assemblea del 16 novembre 2009
(83) milioni
- l’utilizzo della riserva per costi stock options (0,1 milioni), altre variazioni comprensive della variazione sulle azioni proprie (77,9 milioni) (78) milioni
• Un incremento delle riserve da valutazione per:
- aumento delle differenze di cambio
982 milioni
- riduzione di valore delle attività finanziarie disponibili per la vendita
(483) milioni
- aumento della copertura per flussi finanziari (263 milioni) e incremento di valore della riserva da valutazione delle società
valutate al patrimonio netto (21 milioni)
284 milioni
• Riduzione dell’utile del periodo rispetto a quello del 2009
(1.033) milioni
(migliaia di €)
15.4 Riserve di utili: altre informazioni
CONSISTENZE AL
Riserva Legale
Riserve Statutarie
Riserve Altre
Totale
30.06.2010
31.12.2009
1.439.180
1.144.946
12.675.517
15.259.643
1.434.080
1.679.802
11.157.283
14.271.165
15.5 Altre informazioni
Riserve da valutazione: composizione
ATTIVITÀ/VALORI
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita
2. Attività materiali
3. Attività immateriali
4. Copertura di investimenti esteri
5. Copertura dei flussi finanziari
6. Differenze di cambio
7. Attività non correnti in via di dismissione
8. Leggi speciali di rivalutazione
9. Riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
Totale
140 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
(migliaia di €)
CONSISTENZE AL
30.06.2010
(622.085)
717.384
(847.493)
277.020
7.771
(467.403)
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 141
Parte C - Informazioni sul Conto Economico consolidato
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
1 - Gli interessi - Voce 10 e 20
2 - Le commissioni - Voci 40 e 50
3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70
4 - Il risultato netto dell’attività di negoziazione
- Voce 80
Sezione 5 - Il risultato netto dell’attività di copertura - Voce 90
Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività
finanziarie valutate al fair value - Voce 110
Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette
per deterioramento - Voce 130
Sezione 11 - Le spese amministrative - Voce 180
Sezione 12 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi
ed oneri - Voce 190
Sezione 15 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 220
Sezione 24 - Utile per azione
144
145
146
146
147
148
148
149
151
151
152
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 143
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte C - Informazioni sul Conto Economico consolidato
In applicazione dell’aggiornamento della circolare Banca d’Italia n. 262/2005, sono state modificate alcune tabelle e conseguentemente riclassificati gli
importi relativi al primo semestre 2009.
Per ulteriori informazioni si rimanda alla Parte A - Politiche contabili.
Sezione 1 - Gli interessi - Voce 10 e 20
(migliaia di €)
1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
1° SEMESTRE 2010
VOCI/FORME TECNICHE
1. Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
2. Attività finanziarie valutate al fair value
3. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
4. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
5. Crediti verso banche
6. Crediti verso clientela
7. Derivati di copertura
8. Altre attività
Totale
TITOLI DI DEBITO
FINANZIAMENTI
ALTRE OPERAZIONI
TOTALE
1° SEMESTRE 2009
TOTALE
518.406
80.016
24.357
47.802
64.577
-
607.340
127.818
1.083.057
232.367
629.159
671
-
629.830
505.821
198.131
134.335
340.664
X
X
1.900.711
328.294
10.534.913
X
X
10.936.037
1.243.865
150.950
1.459.392
198.131
462.629
10.875.577
1.243.865
150.950
14.296.140
365.579
1.099.680
15.125.500
643.976
210.798
19.266.778
Le colonne “Titoli di debito” e “Finanziamenti” comprendono anche interessi su posizioni classificate deteriorate, diversi da quelli rilevati nella voce “Riprese di valore”, rispettivamente per 3.008 e 577.823 migliaia.
(migliaia di €)
1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
1° SEMESTRE 2010
VOCI/FORME TECNICHE
1. Debiti verso banche centrali
2. Debiti verso banche
3. Debiti verso clientela
4. Titoli in circolazione
5. Passività finanziarie di negoziazione
6. Passività finanziarie valutate al fair value
7. Altre passività e fondi
8. Derivati di copertura
Totale
DEBITI
TITOLI
ALTRE OPERAZIONI
TOTALE
1° SEMESTRE 2009
TOTALE
(53.835)
(588.959)
(2.010.386)
X
(28.177)
X
X
(2.681.357)
X
X
X
(3.131.512)
(110.853)
(12.129)
X
X
(3.254.494)
(343.390)
(242.176)
(585.566)
(53.835)
(588.959)
(2.010.386)
(3.131.512)
(482.420)
(12.129)
(242.176)
(6.521.417)
(235.442)
(1.149.239)
(3.867.134)
(3.940.467)
(606.560)
(17.185)
(226.795)
(10.042.822)
144 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50
Nel 1° semestre del 2010 le Commissioni attive ammontano a 5.274 milioni, registrando un incremento del 14% rispetto allo stesso periodo del
2009. L’aumento è principalmente dovuto alla tenuta e gestione dei conti correnti (+205 milioni, pari al 33%) ed ai servizi di gestione, intermediazione
consulenza (+335 milioni, pari al 16%) nel cui ambito sono aumentate le commissioni relative:
• gestione di portafogli
100 milioni (pari al 14%);
• collocamento di titoli
160 milioni (pari al 85%);
• distribuzione di servizi di terzi
83 milioni (pari al 20%).
(migliaia di €)
2.1 Commissioni attive: composizione
TIPOLOGIA SERVIZI/VALORI
a) garanzie rilasciate
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza:
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
3. gestioni di portafogli
3.1. individuali
3.2. collettive
4. custodia e amministrazione di titoli
5. banca depositaria
6. collocamento di titoli
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini
8. attività di consulenza
8.1 in materia di investimenti
8.2 in materia di struttura finanziaria
9. distribuzione di servizi di terzi
9.1. gestioni di portafogli
9.1.1. individuali
9.1.2. collettive
9.2. prodotti assicurativi
9.3. altri prodotti
d) servizi di incasso e pagamento
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione
f) servizi per operazioni di factoring
g) esercizio di esattorie e ricevitorie
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione
i) tenuta e gestione dei conti correnti
j) altri servizi
Totale
1° SEMESTRE 2010
1° SEMESTRE 2009
297.906
3.957
2.402.579
225.695
216.944
827.363
149.976
677.387
132.032
26.944
347.202
74.272
59.213
22.032
37.181
492.914
111.309
17.389
93.920
355.173
26.432
863.151
26.268
50.571
819.702
810.037
5.274.171
270.544
1.861
2.067.763
261.661
210.327
727.122
169.075
558.047
134.476
21.203
187.452
81.843
34.038
12.231
21.807
409.641
60.263
4.722
55.541
323.722
25.656
899.607
19.824
46.689
614.998
705.762
4.627.048
Nell’ambito della voce c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza sono state riesposte le risultanze dell’esercizio 2009 per un confronto omogeneo.
La voce j) altri servizi accoglie prevalentemente commissioni per finanziamenti concessi per 429 milioni, commissioni per operazioni e servizi con l’estero per 62 milioni, commissioni per servizi vari resi alla
clientela (es. tesoreria, merchant banking, ecc.) per 132 milioni commissioni per il servizio bancomat e carte di credito, non rientranti nella voce servizi di incasso e pagamento, per 40 milioni.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 145
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte C - Informazioni sul Conto Economico consolidato (SEGUE)
Le Commissioni passive ammontano a 896 milioni e sono sostanzialmente invariate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le principali
variazioni sono relative a:
• Derivati su crediti
-20 milioni (pari al 32%);
• Gestione di portafogli
19 milioni (pari al 32%);
• Custodia e amministrazione di titoli
-22 milioni (pari al 18%);
• Servizi di incasso e pagamento
20 milioni (pari al 10%);
Si rimanda alla Relazione intermedia sulla gestione per ulteriori chiarimenti, a livello di risultato di Gruppo e per settori di attività.
(migliaia di €)
2.2 Commissioni passive: composizione
TIPOLOGIA SERVIZI/VALORI
a) garanzie ricevute
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione e intermediazione:
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
3. gestioni di portafogli:
3.1 proprie
3.2 delegate da terzi
4. custodia e amministrazione di titoli
5. collocamento di strumenti finanziari
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi
d) servizi di incasso e pagamento
e) altri servizi
Totale
1° SEMESTRE 2010
1° SEMESTRE 2009
(91.219)
(42.502)
(388.572)
(49.342)
(7.620)
(80.112)
(58.912)
(21.200)
(100.415)
(24.187)
(126.896)
(224.849)
(148.489)
(895.631)
(92.371)
(62.938)
(387.531)
(57.957)
(9.208)
(60.630)
(47.982)
(12.648)
(122.472)
(33.632)
(103.632)
(204.548)
(144.281)
(891.669)
Nell’ambito della voce c) servizi di gestione e intermediazione sono state riesposte le risultanze dell’esercizio 2009 per un confronto omogeneo.
Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70
(migliaia di €)
3.1 Dividendi e proventi simili: composizione
1° SEMESTRE 2010
VOCI/PROVENTI
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
B. Attività finanziarie disponibili per la vendita
C. Attività finanziarie valutate al fair value
D. Partecipazioni
Totale
1° SEMESTRE 2009
DIVIDENDI
PROVENTI DA
QUOTE DI O.I.C.R.
DIVIDENDI
PROVENTI DA
QUOTE DI O.I.C.R.
479.729
46.116
11
6.743
532.599
13.114
56.586
443
X
70.143
350.975
85.018
1.020
11.894
448.907
20.703
12.267
9.017
X
41.987
Totale Dividendi e proventi da quote di O.I.C.R.
602.742
490.894
Sezione 4 - Il risultato netto dell’attività di negoziazione - Voce 80
Nel primo semestre 2010 il Risultato dell’attività di negoziazione, composto dai risultati da cessione e valutazione di attività e passività finanziarie di
negoziazione, dagli utili/perdite di trading su strumenti derivati e differenze di cambio è stato pari a -27 milioni in forte diminuzione rispetto al semestre
dell’anno precedente che presentava un utile di 549 milioni.
La tabella che segue riporta la composizione sintetica del risultato netto dell’attività di negoziazione dei due esercizi a confronto e le variazioni intervenute:
(milioni di €)
Risultato netto dell’attività di negoziazione
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI
Attività finanziarie di negoziazione
Passività finanziarie di negoziazione
Attività e passività: differenze di cambio
Strumenti derivati
Totale
1° SEMESTRE 2010
1° SEMESTRE 2009
VARIAZIONE
578
193
(161)
(637)
(27)
1.837
(1.190)
(1.226)
1.128
549
(1.259)
1.383
1.065
(1.765)
(576)
Si rimanda alla Relazione intermedia sulla gestione per ulteriori informazioni, a livello di risultato di Gruppo e per settori di attività.
146 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
(migliaia di €)
4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione
1° SEMESTRE 2010
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI
PLUSVALENZE
(A)
UTILI DA
NEGOZIAZIONE
(B)
MINUSVALENZE
(C)
PERDITE DA
NEGOZIAZIONE
(D)
RISULTATO NETTO
[(A+B) - (C+D)]
1.812.225
667.508
449.044
61.234
600
633.839
1.830.197
1.427.405
402.792
2.955.094
765.201
1.498.918
112.489
4.723
573.763
1.074.332
824.506
249.826
(1.979.855)
(636.861)
(1.269.002)
(63.978)
(220)
(9.794)
(1.857.120)
(1.611.176)
(9)
(245.935)
(2.209.532)
(321.988)
(1.198.332)
(36.641)
(2.190)
(650.381)
(854.593)
(472.853)
(381.740)
577.932
473.860
(519.372)
73.104
2.913
547.427
192.816
167.882
(9)
24.943
X
76.009.337
75.371.869
X
24.903.642
24.839.099
X
(70.392.588)
(69.820.985)
X
(31.612.942)
(31.532.240)
(160.902)
(637.056)
(686.762)
72.748.775
2.572.139
X
50.955
637.468
79.651.759
21.830.421
1.267.841
X
1.740.837
64.543
28.933.068
(66.954.642)
(2.850.850)
X
(15.493)
(571.603)
(74.229.563)
(28.318.126)
(839.997)
X
(2.374.117)
(80.702)
(34.677.067)
(693.572)
149.133
455.495
(597.818)
49.706
(27.210)
1. Attività finanziarie di negoziazione
1.1 Titoli di debito
1.2 Titoli di capitale
1.3 Quote di O.I.C.R
1.4 Finanziamenti
1.5 Altre
2. Passività finanziarie di negoziazione
2.1 Titoli di debito
2.2 Debiti
2.3 Altre
3. Altre attività e passività finanziarie:
differenze di cambio
4. Strumenti derivati
4.1 Derivati finanziari:
- Su titoli di debito e tassi
di interesse
- Su titoli di capitale e indici azionari
- Su valute e oro
- Altri
4.2 Derivati su crediti
Totale
Sezione 5 - Il risultato netto dell’attività di copertura - Voce 90
Nel 2010 il Risultato netto dell’attività di copertura (che raggruppa proventi per 4.188 milioni ed oneri per 4.177 milioni) si attesta a 11 milioni
(26 milioni nel 2009).
(migliaia di €)
5.1 Risultato netto dell’attività di copertura: composizione
COMPONENTI REDDITUALI/VALORI
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value)
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value)
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
A.5 Attività e passività in valuta
Totale proventi dell’attività di copertura (A)
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
B.5 Attività e passività in valuta
Totale oneri dell’attività di copertura (B)
C. Risultato netto dell’attività di copertura (A - B)
1° SEMESTRE 2010
1° SEMESTRE 2009
2.867.571
1.008.589
303.574
3.057
5.104
4.187.895
1.877.896
345.942
424.790
10.686
537
2.659.851
(1.562.475)
(96.017)
(2.508.475)
(8.522)
(1.202)
(4.176.691)
11.204
(1.055.370)
(168.085)
(1.393.452)
(16.323)
(632)
(2.633.862)
25.989
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 147
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte C - Informazioni sul Conto Economico consolidato (SEGUE)
Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value - Voce 110
Il Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è composto dal contributo valutativo delle attività e passività finanziarie
iscritte alla voce di bilancio e da quello dei derivati creditizi e finanziari economicamente connessi alle stesse e già esposti fra le attività/passività
finanziarie di negoziazione (sottovoce derivati connessi alla FVO).
A giugno 2010 risulta una perdita di 16 milioni (143 milioni nel 2009).
La tabella seguente riporta la composizione sintetica del risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value dei due esercizi a
confronto e le variazioni intervenute:
(milioni di €)
Variazione netta delle attività e passività finanziarie valutate al fair value
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI
1° SEMESTRE 2010
1° SEMESTRE 2009
VARIAZIONI
361
13
(390)
(16)
(83)
(99)
39
(143)
444
112
(429)
127
Attività finanziarie
Passività finanziarie
Differenze di cambio
Derivati creditizi e finanziari
Totale
Si rimanda alla Relazione intermedia sulla gestione per ulteriori informazioni, a livello di risultato di Gruppo e per settori di attività.
(migliaia di €)
7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: composizione
1° SEMESTRE 2010
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI
PLUSVALENZE
(A)
UTILI DA
REALIZZO
(B)
MINUSVALENZE
(C)
PERDITE
DA REALIZZO
(D)
RISULTATO
NETTO
[(A+B)-(C+D)]
441.437
291.240
2.110
51.182
96.905
35.357
26.833
8.524
-
40.181
37.130
143
2.908
1.560
1.560
-
(110.600)
(83.249)
(7)
(14.081)
(13.263)
(21.035)
(20.050)
(985)
-
(9.965)
(2.176)
(149)
(755)
(6.885)
(2.472)
(2.472)
-
361.053
242.945
2.097
39.254
76.757
13.410
5.871
7.539
-
X
25.120
501.914
X
81.882
123.623
X
(446.486)
(578.121)
X
(50.789)
(63.226)
(390.273)
(15.810)
1. Attività finanziarie
1.1 Titoli di debito
1.2 Titoli di capitale
1.3 Quote di O.I.C.R.
1.4 Finanziamenti
2. Passività finanziarie
2.1 Titoli di debito
2.2 Debiti verso banche
2.3 Debiti verso clientela
3. Attività e passività finanziarie in
valuta: differenze di cambio
4. Derivati creditizi e finanziari
Totale
Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130
(migliaia di €)
8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento crediti: composizione
1° SEMESTRE 2010
RETTIFICHE DI VALORE (1)
RIPRESE DI VALORE (2)
SPECIFICHE
OPERAZIONI/
COMPONENTI REDDITUALI CANCELLAZIONI
A. Crediti verso banche
- Finanziamenti
- Titoli di debito
B. Crediti verso clientela
- Finanziamenti
- Titoli di debito
C. Totale
(3.100)
(3.100)
(603.804)
(603.804)
(606.904)
SPECIFICHE
DI PORTAFOGLIO
ALTRE
DI
PORTAFOGLIO
DA
INTERESSI
ALTRE
RIPRESE
DA
INTERESSI
ALTRE
RIPRESE
TOTALE
(1)-(2)
1° SEMESTRE
2009
TOTALE
(100.010)
(100.010)
(4.753.932)
(4.753.901)
(31)
(4.853.942)
(3.373)
(3.373)
(262.740)
(251.692)
(11.048)
(266.113)
206.082
206.082
206.082
13.479
13.479
1.736.911
1.733.735
3.176
1.750.390
-
3.472
1.878
1.594
377.778
377.255
523
381.250
(89.532)
(88.026)
(1.506)
(3.299.705)
(3.292.325)
(7.380)
(3.389.237)
(18.739)
(18.739)
(3.939.639)
(3.883.190)
(56.449)
(3.958.378)
Le colonne “Riprese di valore: da interessi” riportano gli eventuali incrementi nel presunto valore di recupero delle posizioni deteriorate derivanti dalla maturazione di interessi nell’esercizio sulla base del tasso
di interesse effettivo originario utilizzato per calcolare le rettifiche di valore.
148 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Sezione 11 - Le spese amministrative - Voce 180
Nei primi sei mesi del 2010 le Spese amministrative - Voce 180 ammontano a 7.406 milioni, con una riduzione di 195 milioni pari al 2,6 % rispetto
al primo semestre 2009.
In particolare:
• le spese amministrative per il personale - che comprendono oneri per incentivi all’esodo relativi alle operazioni di aggregazione/ristrutturazione
con i gruppi HVB e Capitalia per 11 milioni (263 milioni della semestrale 2009) - ammontano a 4.664 milioni con una flessione di 144 milioni;
• le altre spese amministrative ammontano a 2.742 milioni sostanzialmente in linea con i dati del 1° semestre 2009. Le principali variazioni sono
riconducibili alle seguenti voci:
- spese di pubblicità, marketing e comunicazione
+46 milioni (pari al 30%);
- spese relative al rischio creditizio
+32 milioni (pari al 32%);
- spese relative all’Information Communication Technology -57 milioni (pari al 9%);
- spese relative agli immobili
-28 milioni (pari al 4%);
- altre spese di funzionamento
-106 milioni (pari al 16%).
La variazione di -106 milioni relativa alle altre spese di funzionamento si riduce a -62 milioni considerando la riclassifica a oneri di integrazione degli
oneri legati alle operazioni di aggregazione/ristrutturazione con i gruppi HVB e Capitalia presenti al 30 giugno 2009.
Si rimanda alla Relazione intermedia sulla gestione per ulteriori chiarimenti, a livello di risultato di Gruppo e per settori di attività.
(migliaia di €)
11.1 Spese amministrative per il personale: composizione
TIPOLOGIA DI SPESA/SETTORI
1) Personale dipendente
a) salari e stipendi
b) oneri sociali
c) indennità di fine rapporto
d) spese previdenziali
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale
f) accantonamento al fondo di trattamento di quiescienza e obblighi simili:
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni:
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
i) altri benefici a favore dei dipendenti
l) recuperi compensi
2) Altro personale in attività
3) Amministratori e sindaci
4) Personale collocato a riposo
Totale
1° SEMESTRE 2010
1° SEMESTRE 2009
(4.582.953)
(3.265.057)
(714.789)
(88.091)
(36.507)
(34.212)
(148.770)
(3.022)
(145.748)
(113.023)
(99.461)
(13.562)
670
(196.406)
13.232
(67.326)
(13.913)
(4.664.192)
(4.728.701)
(3.158.509)
(699.211)
(64.231)
(32.700)
(50.586)
(144.546)
(2.215)
(142.331)
(135.305)
(121.482)
(13.823)
(26.254)
(430.102)
12.743
(64.036)
(15.017)
(4.807.754)
Il punto (i) “Altri benefici a favore dei dipendenti” comprende oneri per incentivi all’esodo relativi alle operazioni di aggregazione/ristrutturazione aziendale con i gruppi HVB e Capitalia pari a 10.913 (262.632
nel primo semestre 2009) canalizzati nella voce “oneri di integrazione” del conto economico riclassificato.
Alcune risultanze relative all’esercizio 2009 sono state riesposte per permettere un confronto omogeneo.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 149
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte C - Informazioni sul Conto Economico consolidato (SEGUE)
(migliaia di €)
11.5 Spese amministrative altre: composizione
TIPOLOGIA DI SPESA/SETTORI
1) Imposte indirette e tasse
1a. liquidate
1b. non liquidate
2) Costi e spese diversi
a) spese pubblicità marketing e comunicazione
spese di pubblicità - comunicazioni su mass media
spese di pubblicità - comunicazione del punto vendita & direct marketing
spese di pubblicità - promozionali
spese di pubblicità - ricerche di mercato
spese di pubblicità - sponsorizzazioni
spese di rappresentanza
convention e comunicazione interna
b) spese relative al rischio creditizio
spese legali per recupero crediti
informazioni commerciali e visure
service per recupero crediti
c) spese indirette relative al personale
service area personale
formazione e selezione del personale
spese di viaggio e noleggio automezzi
fitti passivi per locazioni immobili ad uso del personale
spese per promotori finanziari
d) spese relative all’Information Communication Technology
noleggio macchine e software (Information Communication Technology)
forniture oggetti vari per ufficio (Information Communication Technology)
stampati e cancelleria (Information Communication Technology)
spese telefoniche, swift e trasmissione dati
service (Information Communication Technology)
infoprovider finanziari
manutenzione e riparazione apparecchiature (Information Communication Technology)
e) spese per consulenze e servizi professionali
consulenze tecniche
altri servizi professionali
consulenze strategico direzionali
spese legali e notarili
f) spese relative agli immobili
sorveglianza locali
service area immobiliare
pulizia locali
manutenzione mobili, macchine, impianti
manutenzione locali
fitti passivi per locazione immobili
utenze
g) altre spese di funzionamento
assicurazioni
noleggi macchine da ufficio
spese postali
stampati e cancelleria
service amministrativi
service logistici
trasporto valori e documenti
forniture oggetti vari per ufficio
beneficenza
diritti, quote e contributi ad associazioni di categoria e fondi di tutela
altre spese amministrative
Totale (1+2)
150 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
1° SEMESTRE 2010
1° SEMESTRE 2009
(230.897)
(227.193)
(3.704)
(2.511.145)
(197.818)
(69.933)
(16.459)
(23.079)
(8.498)
(53.472)
(20.057)
(6.320)
(131.350)
(84.394)
(22.363)
(24.593)
(177.598)
(3.399)
(27.951)
(113.105)
(22.281)
(10.862)
(605.633)
(122.278)
(2.929)
(8.204)
(105.582)
(213.167)
(71.081)
(82.392)
(160.701)
(46.580)
(32.803)
(24.147)
(57.171)
(687.552)
(42.934)
(11.650)
(43.759)
(26.121)
(54.589)
(397.649)
(110.850)
(550.493)
(50.626)
(3.001)
(80.691)
(27.335)
(147.564)
(19.096)
(32.194)
(8.537)
(10.892)
(62.830)
(107.727)
(2.742.042)
(236.536)
(222.612)
(13.924)
(2.557.191)
(152.317)
(55.307)
(17.113)
(22.605)
(7.268)
(25.708)
(18.332)
(5.984)
(99.503)
(59.103)
(19.508)
(20.892)
(168.998)
(3.096)
(26.180)
(107.062)
(21.801)
(10.859)
(662.299)
(112.698)
(2.864)
(7.561)
(111.237)
(260.367)
(74.009)
(93.563)
(158.037)
(39.091)
(40.026)
(20.555)
(58.365)
(659.757)
(43.215)
(5.556)
(45.934)
(30.689)
(55.212)
(364.590)
(114.561)
(656.280)
(51.135)
(3.504)
(96.079)
(29.428)
(168.317)
(21.577)
(34.289)
(11.412)
(7.685)
(70.158)
(162.696)
(2.793.727)
Sezione 12 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri - Voce 190
Gli Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri, pari a 262 milioni rispetto ai 225 milioni del 1° semestre 2009, sono dovuti agli oneri attesi
derivanti da revocatorie, cause risarcitorie, contenziosi legali e di altra natura e sono aggiornati in base all’evolversi delle vertenze in atto e alla
valutazione circa i loro previsti esiti.
In particolare gli accantonamenti effettuati nel 1° semestre 2010 (424 milioni) aumentano di circa il 32% rispetto a quelli registrati nel 1°semestre 2009
(321 milioni), mentre le riattribuzioni di eccedenze che al 30 giugno 2009 risultavano pari a 97 milioni, al 30 giugno 2010 ammontano a 163 milioni.
(migliaia di €)
12.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione
1° SEMESTRE 2010
ATTIVITÀ/COMPONENTI REDDITUALI
1. Altri fondi
1.1 controversie legali
1.2 oneri per il personale
1.3 altri
Totale
1° SEMESTRE
2009
ACCANTONAMENTI
(A)
RIATTRIBUZIONI
DI ECCEDENZE
(B)
TOTALE
(A-B)
TOTALE
(214.630)
(2.000)
(207.862)
(424.492)
97.994
64.906
162.900
(116.636)
(2.000)
(142.956)
(261.592)
(52.910)
(25)
(171.690)
(224.625)
Gli accantonamenti netti della sottovoce “1.3 altri” sono principalmente riferibili ad oneri derivanti da impegni contrattuali (54 milioni), vertenze stragiudiziali e spese legali (34 milioni), programmi di
fidelizzazione della clientela (11 milioni) e rischi connessi al patrimonio immobiliare (17 milioni).
Sezione 15 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 220
Gli altri proventi/oneri di gestione rappresentano una voce residuale nella quale confluiscono proventi e oneri di varia natura non attribuibili alle altre
voci di conto economico.
(migliaia di €)
Altri oneri/proventi di gestione: composizione
COMPONENTI REDDITUALI/VALORI
Totale altri oneri di gestione
Totale altri proventi di gestione
Altri oneri/proventi di gestione
1° SEMESTRE 2010
1° SEMESTRE 2009
(258.534)
682.871
424.337
(234.790)
676.590
441.800
(migliaia di €)
15.1 Altri oneri di gestione: composizione
TIPOLOGIA DI SPESA/VALORI
Spese per leasing operativo
Ritenute fiscali indeducibili altri oneri tributari
Rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi
Altri oneri su attività di leasing finanziario
Altre
Totale altri oneri di gestione
1° SEMESTRE 2010
1° SEMESTRE 2009
(144)
(2.278)
(31.926)
(57.086)
(167.100)
(258.534)
(491)
(1.881)
(28.449)
(46.096)
(157.873)
(234.790)
Nella voce “Altre” sono compresi: oneri per transazioni/indennizzi vari per 53 milioni, oneri accessori all’attività di leasing per 30 milioni, oneri vari riferibili ad esercizi precedenti per 14 milioni e oneri derivanti
da attività non bancaria per 9 milioni.
(migliaia di €)
15.2 Altri proventi di gestione: composizione
TIPOLOGIA DI RICAVO/VALORI
A) Recupero di spese
B) Altri Proventi
Ricavi da servizi amministrativi
Ricavi per canoni da investimenti immobiliari (al netto dei costi operativi)
Ricavi leasing operativo
Rimborsi vari su oneri sostenuti in esercizi precedenti
Altri proventi su attività di leasing finanziario
Altre
Totale altri proventi di gestione (A+B)
1° SEMESTRE 2010
1° SEMESTRE 2009
208.891
473.980
67.388
100.437
58.703
9.352
78.593
159.507
682.871
211.370
465.220
72.642
82.629
81.964
6.993
86.962
134.030
676.590
Nella voce “Altre” sono compresi: proventi accessori attinenti all’attività di leasing per 31 milioni, proventi derivanti da attività non bancaria per 20 milioni, rimborsi per indennizzi e risarcimenti vari per 8 milioni,
recuperi costi diversi per 12 milioni e insussistenze del passivo per 31 milioni.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 151
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte C - Informazioni sul Conto Economico consolidato (SEGUE)
Sezione 24 - Utile per azione
Utile per azione
Utile netto di pertinenza del Gruppo (migliaia di euro) 1
Numero medio azioni in circolazione 2
Numero medio azioni potenzialmente diluitive
Numero medio azioni diluite
Utile per azione €
Utile per azione diluito €
1° SEMESTRE 2010
1° SEMESTRE 2009
591.954
17.935.614.666
2.155.005
17.937.769.671
0,033
0,033
888.816
15.809.828.754
15.809.828.754
0,056
0,056
1. L’utile netto al 30 giugno 2010 pari a 668.704 si riduce di 76.750 a seguito degli esborsi relativi al 2010 addebitati al patrimonio netto e relativi al contratto di usufrutto di azioni proprie stipulato
nell’ambito dell’operazione Cashes.
L’utile netto al 30 giugno 2009 pari a 936.846 si riduce di 48.030 a seguito degli esborsi relativi al 2009 addebitati al patrimonio netto e relativi al contratto di usufrutto di azioni proprie stipulato nell’ambito
dell’operazione Cashes.
2. Al netto del numero medio delle azioni proprie (e delle 967.564.061 azioni detenute a titolo di usufrutto), ed incrementato del numero di azioni rivenienti dall’aumento di capitale gratuito ai sensi
dell’art. 2442 cod. civ. deliberato dall’Assemblea Straordinaria tenutasi il 29 aprile 2009. Il numero medio di azioni in circolazione deve essere incrementato del numero di azioni rivenienti dall’aumento
di capitale gratuito come se esso fosse avvenuto all’inizio del primo periodo oggetto di presentazione (IAS 33, § 28).
152 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 153
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura
Sezione 1 - Rischio di credito
Sezione 2 - Rischi di mercato
Sezione 3 - Rischio di liquidità
Sezione 4 - Rischi operativi
Sezione 5 - Altri rischi
156
174
184
188
203
Nota:
Come previsto dalla normativa (Circ. BI n. 263 del 27 dicembre
2006, Titolo IV), si segnala che l’informativa al pubblico (III Pilastro
di Basilea 2) è pubblicata sul sito internet del Gruppo UniCredit
www.unicreditgroup.eu
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 155
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura
Nella presente parte le informazioni sono fornite facendo riferimento unicamente al Gruppo bancario.
In considerazione della non significativa attività svolta dalle Imprese assicurative e dalle Altre imprese, rispetto al Gruppo bancario, non sono presentate
specifiche sezioni di commento ai relativi rischi e politiche di copertura.
Gestione dei rischi nel Gruppo UniCredit
Il Gruppo UniCredit controlla e gestisce i propri rischi attraverso metodologie e processi rigorosi, in grado di dispiegare la loro efficacia in tutte le fasi
del ciclo economico. Il presidio ed il controllo dei rischi di Gruppo sono assicurati dalla funzione Risk Management della Capogruppo (Group CRO), cui
sono attribuiti i compiti di:
• ottimizzare la qualità dell’attivo del Gruppo, minimizzando il costo dei rischi, coerentemente con gli obiettivi di rischio / redditività assegnati alle Aree
di business;
• determinare, di concerto con la funzione CFO, la propensione al rischio del Gruppo e valutare l’adeguatezza patrimoniale dello stesso e la loro
conseguente estensione a livello di Aree di business / Entità, nel contesto dell’Internal Capital Adequacy (ICAAP), in conformità ai requisiti
di “Basilea 2”, Secondo Pilastro;
• definire, in conformità agli standard di “Basilea 2” ed ai requisiti di Banca d’Italia, norme, metodologie, linee guida, politiche e strategie concernenti
la gestione dei rischi di Gruppo, e, in cooperazione con l’Organization department, i relativi processi e la loro implementazione;
• porre in essere un sistema di controllo del rischio creditizio e di concentrazione sia a livello di singole controparti / gruppi economici, sia per “cluster”
rilevanti (quali settori economici / industriali), monitorando e fornendo reportistica sui limiti preventivamente definiti;
• definire e fornire alle Aree di business ed alle Entità i criteri per la valutazione, la gestione, il monitoraggio e la reportistica dei rischi e garantire la
coerenza dei sistemi e delle procedure di controllo sia a livello di Gruppo che di singola Entità;
• supportare le Aree di business nel conseguimento dei loro obiettivi, contribuendo allo sviluppo dei prodotti e dei business;
• verificare, mediante il processo di convalida in fase iniziale e nel continuo, l’adeguatezza dei sistemi di misurazione del rischio adottati nell’ambito
del Gruppo, orientando le scelte metodologiche verso standard qualitativi sempre più elevati e convergenti, appurando la coerenza delle rispettive
modalità di utilizzo nell’ambito dei processi;
• porre in essere un adeguato sistema di analisi preventiva del rischio, in grado di quantificare l’impatto sulla struttura economico-finanziaria del
Gruppo derivante dal rapido deterioramento del ciclo economico o da altri fattori di shock (c.d. Stress Test). Tale analisi è svolta con riferimento alle
singole tipologie di rischio, così come alla loro integrazione e raffronto con il capitale disponibile;
• creare e diffondere una cultura del rischio estesa a tutto il Gruppo.
Alla luce dell’ancora sfidante contesto macroeconomico, una solida ed efficace gestione dei rischi riveste la massima priorità nel Gruppo. Pertanto, il
Group CRO ha implementato un nuovo modello di governance dei rischi, enfatizzando tale principio guida al fine di:
• rafforzare la capacità di indirizzo, il coordinamento e le attività di controllo di alcuni rischi aggregati (c.d. “Portfolio Risks”), tramite centri di
responsabilità dedicati (“Portfolio Risk Managers”), interamente focalizzati e specializzati su tali rischi, in ottica di Gruppo e interdivisionale;
• aumentare l’aderenza al modello di business di Gruppo, assicurando una chiara specializzazione e concentrazione - in un’ottica meramente
transazionale - di specifici centri di responsabilità (“Transactional Risk Managers”) sui rischi originati dalle funzioni di Gruppo deputate allo loro
assunzione (ossia Business Units, funzioni di Tesoreria, Asset Management, Paesi CEE), mantenendo allo stesso tempo tali centri di responsabilità
totalmente indipendenti da questi ultimi.
In conformità al ridisegno dell’architettura del Risk Management ed al fine di rafforzare la capacità di indirizzo autonomo, coordinamento e controllo dei
rischi di Gruppo, di migliorarne l’efficienza e la flessibilità nel processo decisionale e di agevolare l’interazione tra le differenti funzioni coinvolte, sono
operativi specifici Comitati responsabili in materia di rischi, articolati su tre distinti livelli:
• il “Group Risk Committee”, responsabile per le decisioni strategiche sui rischi a livello di Gruppo;
• i “Group Portfolio Risk Committee”, cui sono assegnati il compito di indirizzare, controllare e gestire i differenti rischi di portafoglio;
• i “Group Transactional Committee”, dedicati alla valutazione delle singole controparti / transazioni aventi impatto sul profilo di rischio complessivo.
Sezione 1 - Rischio di credito
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
La capacità commerciale e la solidità del Gruppo in termini patrimoniali, finanziari e di profittabilità, dipendono tra l’altro, dal merito creditizio dei propri
prenditori. Il Gruppo si è dotato di procedure e, norme al fine di indirizzare, amministrare e standardizzare la valutazione e la gestione del rischio di
credito in linea con i principi e la best practice.
In linea con le disposizioni del Secondo Pilastro, le strategie creditizie sull’intero portafoglio crediti di Gruppo rappresentano uno degli strumenti di
gestione avanzata del rischio di credito. In conformità sia con il processo di budget sia con il framework del risk appetite (Secondo Pilastro), le stesse
hanno l’obiettivo di fornire una declinazione concreta degli obiettivi di propensione al rischio per Strategic Business Area e per Entità, considerando la
vulnerabilità attesa del portafoglio creditizio di Gruppo in presenza di avverse congiunture economiche, così come il rischio di concentrazione settoriale.
156 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Nel corso del 2009, sono stati introdotti significativi miglioramenti al modello di portafoglio dei crediti, utilizzato per le stime del capitale economico
relativamente al rischio di credito. È stata effettuata una revisione delle correlazioni complessive, in combinazione con una descrizione più granulare
della dipendenza dei Paesi dell’Europa Centro - Orientale da variabili macroeconomiche. Contestualmente, è stata rivista la correlazione tra esposizioni
dei segmenti retail e corporate, determinando, a livello complessivo, un modello più efficace per tali dipendenze, alla luce delle recenti turbolenze
finanziarie. È stata sviluppata ed è in corso di test, una nuova architettura informatica per il Credit VaR e per l’esecuzione di stress test; il passaggio
in produzione è programmato per la seconda metà del 2010, consentendo, tra l’altro, un migliore accesso alla misurazione del rischio e controlli
più efficaci sui dati di input. In aggiunta, i modelli di rating Group-wide (ad es. Banche e Multinational) sono stati oggetti di revisione e di ulteriore
perfezionamento.
Nella seconda metà del 2010 UniCredit si focalizzerà sulla revisione del modello di rating “Global Project Finance” così come lo sviluppo di un nuovo
modello di rating group-wide per le compagnie di assicurazione.
Al fine di individuare e reagire prontamente ad un possibile deterioramento della qualità del credito della controparte, le attività di monitoraggio sono
state ulteriormente rafforzate, focalizzandosi sulla tempestiva individuazione e gestione delle esposizioni che presentano un intrinseco deterioramento
del profilo di rischio.
La tempestiva individuazione ed una gestione adeguata delle esposizioni che presentano tale caratteristica, consente di intervenire nella fase
antecedente al potenziale default, quando cioè vi sono ancora margini per il conseguimento del rimborso della posizione debitoria. Strutture dedicate,
appartenenti alla funzione CRO di Capogruppo, sono responsabili della reportistica attinente al rischio di credito a livello di portafoglio consolidato
e di singola controparte, con l’obiettivo di analizzare le principali componenti di tale rischio e la loro evoluzione temporale, onde poter cogliere
tempestivamente eventuali sintomi di deterioramento e, quindi, intraprendere opportune azioni correttive.
L’obiettivo fondamentale delle attività di reportistica e monitoraggio del portafoglio creditizio, effettuate dalla funzione CRO, è quello di analizzare le
principali componenti del rischio di credito quali i valori di EAD (Esposizione al Default), EL (Expected Loss), costo del rischio, ecc., al fine di adottare
tempestivamente tutte le possibili contromisure a livello di portafoglio complessivo, parziale o di singole controparti.
Riguardo alla clientela Banche, Istituzioni Finanziarie e Sovereign, è stata rivista la relativa credit policy di Gruppo nel febbraio 2010, al fine di
strutturare in maniera organica ed efficace i principi di valutazione del rischio e di gestione dell’attività creditizia con tali controparti, con specifico
approfondimento sul sistema di gestione rigorosa dei limiti a livello di Gruppo.
La crisi, che i mercati finanziari hanno attraversato dalla seconda metà del 2007, ha messo in evidenza la necessità di rafforzare a livello di Gruppo
il framework per la gestione della medesima, nei confronti di Banche ed Istituzioni Finanziarie nonché il processo di tempestiva comunicazione di
Gruppo, al fine di monitorare il deterioramento del merito di credito di tali controparti. A tale riguardo, è stata emanata una policy specifica per la
gestione delle situazioni di crisi nei confronti delle controparti di cui trattasi.
I processi di gestione del “rischio Paese” presentano un elevato grado di accentramento in Capogruppo, sia per quanto riguarda gli aspetti
metodologici, sia per quanto riguarda il processo decisionale. Al fine di garantire un omogeneo approccio di valutazione e monitoraggio e di definire
un set di regole e principi per la gestione dei limiti Paese a livello di Gruppo, nel febbraio 2010 è stata rivista la relativa credit policy di Gruppo. Nel
corso del 2010 verrà introdotta una nuova metodologia, in linea con il risk appetite framework, per la definizione dei limiti per i plafond da assegnare
ai singoli Paesi, in base ad un processo top-down / bottom-up che considererà il “rischio Paese”, la dimensione, i limiti del capitale regolamentare, le
richieste pervenute dalla clientela (imprese) locale, le opportunità commerciali, l’esposizione corrente, gli obiettivi reddituali e strategici, comprensivi del
profilo target di rischio.
Per quanto concerne la credit risk mitigation, sono state emanate due specifiche policy: i) “Gestione del collaterale nelle operazioni derivate OTC,
pronti contro termine e prestito di titoli”, avente lo scopo di definire un framework efficiente ed esaustivo nell’ambito della gestione delle garanzie
per salvaguardare la banca dall’assumere rischi evitabili; ii) “Processo di approvazione ed attività concernenti operazioni strutturate di mitigazione del
rischio di credito”, volta a rafforzare le regole per la valutazione del trasferimento del rischio economico ed assicurare la mitigazione del rischio del
portafoglio sottostante.
Allo scopo di assicurare al responsabile del “Group Risk Management” department un adeguato supporto nella gestione operativa dello stesso,
attraverso il coordinamento complessivo di tutte le attività di reportistica sui rischi, le iniziative ed attività IT per l’area rischi così come l’interazione del
“Risk Management” con le altre funzioni di Capogruppo (CFO, Audit, Compliance, HR ed Organizzazione) su tematiche rilevanti, è stato costituito un
“Group Risk Management Operating Office” department.
Elementi chiave concernenti i processi creditizi ed i relativi aspetti organizzativi volti all’ulteriore rafforzamento della funzione di Risk Management, sono
stati definiti nel primo semestre del 2010 con riferimento al perimetro italiano. Ulteriori perfezionamenti nel contesto del rischio di credito saranno,
pertanto, perseguiti costantemente nel corso del corrente anno, anche alla luce del progetto “ONE4C”.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 157
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
A. Qualità del credito
A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale
Dall’informativa fornita nella parte A.1 sono esclusi i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R..
A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)
GRUPPO BANCARIO
PORTAFOGLI / QUALITÀ
1. Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate
al fair value
7. Attività finanziarie in corso
di dismissione
8. Derivati di copertura
Totale 30.06.2010
Totale 31.12.2009
(migliaia di €)
ALTRE IMPRESE
SOFFERENZE
INCAGLI
ESPOSIZIONI
RISTRUTTURATE
ESPOSIZIONI
SCADUTE
ALTRE
ATTIVITÀ
DETERIORATE
ALTRE
TOTALE
15.333
74.554
19.888
62.359
144.417.487
-
65.391
144.655.012
52.294
2.992
220
178
35.260.181
-
894.857
36.210.722
4.174
152.091
14.660.032
30.908
13.334.265
163.370
3.196.255
3.476.465
11.069.520
79.805.178
519.688.571
84.033
- 143.712
213.053 4.201.309
11.157.727
80.295.259
558.769.950
6.009
-
-
-
20.554.661
57.647
14.947.580
12.816.988
32.051
13.474.770
11.695.661
1.073
3.380.806
3.568.166
4.779
3.543.781
3.555.894
688.678
14.576.040
826.060.316
797.454.016
-
393.880
20.954.550
213.053 5.783.182
188.884 5.802.066
784.228
14.576.040
867.403.488
835.081.675
Nella presente tavola i dettagli riferiti al Gruppo Bancario sono al netto di tutti i rapporti infragruppo, inclusi quelli intrattenuti con le altre società incluse nel consolidamento di bilancio.
I dati di cui al punto 5 sono raccordabili con la tavola “Crediti verso clientela - Qualità del credito” della Relazione intermedia sulla gestione.
I dati di cui al punto 7 sono raccordabili con il totale delle attività finanziarie della tavola 15.1 “Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione” della Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale
Consolidato - Attivo.
A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)
ATTIVITÀ DETERIORATE
PORTAFOGLI / QUALITÀ
A. Gruppo bancario
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate al fair value
7. Attività finanziarie in corso di dismissione
8. Derivati di copertura
Totale A
B. Altre imprese incluse nel consolidamento
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate al fair value
7. Attività finanziarie in corso di dismissione
8. Derivati di copertura
Totale B
Totale 30.06.2010
Totale 31.12.2009
IN BONIS
ESPOSIZIONE
NETTA
TOTALE
(ESPOSIZIONE
NETTA)
X
35.263.105
11.069.532
79.836.259
522.707.517
X
692.129
X
649.568.542
X 144.417.487
2.924 35.260.181
12 11.069.520
31.081 79.805.178
3.018.946 519.688.571
X 20.554.661
3.451
688.678
X 14.576.040
3.056.414 826.060.316
144.589.621
35.315.865
11.073.694
80.151.547
554.355.588
20.560.670
784.228
14.576.040
861.407.253
X
894.857
84.033
143.712
4.202.472
X
X
5.325.074
654.893.616
655.814.708
X
65.391
894.857
84.033
143.712
1.163
4.201.309
X
393.880
X
1.163
5.783.182
3.057.577 831.843.498
3.135.707 803.256.082
65.391
894.857
84.033
143.712
4.414.362
393.880
5.996.235
867.403.488
835.081.675
ESPOSIZIONE
LORDA
RETTIFICHE
SPECIFICHE
ESPOSIZIONE
NETTA
ESPOSIZIONE
LORDA
172.381
87.093
56.961
731.140
63.443.970
6.009
156.633
64.654.187
247
31.409
52.787
384.771
28.776.953
61.083
29.307.250
172.134
55.684
4.174
346.369
34.667.017
6.009
95.550
35.346.937
248.275
2.603
250.878
64.905.065
58.877.057
35.222
2.603
37.825
29.345.075
27.051.464
213.053
213.053
35.559.990
31.825.593
RETTIFICHE DI
PORTAFOGLIO
Nella presente tavola i dettagli riferiti al Gruppo Bancario sono al netto di tutti i rapporti infragruppo, inclusi quelli intrattenuti con le altre società incluse nel consolidamento di bilancio.
158 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
(migliaia di €)
(migliaia di €)
Esposizioni creditizie per cassa verso banche: valori lordi e netti
CONSISTENZE AL 30.06.2010
TIPOLOGIE ESPOSIZIONI / VALORI
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute
e) Altre attività
Totale
ESPOSIZIONE
LORDA
RETTIFICHE DI VALORE
SPECIFICHE
RETTIFICHE DI VALORE
DI PORTAFOGLIO
ESPOSIZIONE
NETTA
401.565
57.666
282.858
109.385.738
110.127.827
240.110
26.758
119.488
X
386.356
X
X
X
X
34.005
34.005
161.455
30.908
163.370
109.351.733
109.707.466
Dati riferiti al solo Gruppo Bancario.
La tavola include anche le esposizioni per cassa verso banche classificate nei portafogli di attività finanziarie diverse dai crediti.
(migliaia di €)
Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: valori lordi e netti
CONSISTENZE AL 30.06.2010
TIPOLOGIE ESPOSIZIONI / VALORI
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute
e) Altre attività
Totale
ESPOSIZIONE
LORDA
RETTIFICHE DI VALORE
SPECIFICHE
RETTIFICHE DI VALORE
DI PORTAFOGLIO
ESPOSIZIONE
NETTA
37.023.808
18.795.965
4.078.338
3.887.128
625.481.110
689.266.349
22.207.494
5.426.657
880.790
405.706
X
28.920.647
X
X
X
X
3.022.409
3.022.409
14.816.314
13.369.308
3.197.548
3.481.422
622.458.701
657.323.293
Dati riferiti al solo Gruppo Bancario indicati al lordo dei rapporti intrattenuti con le altre società incluse nel consolidamento di bilancio.
La tavola include anche le esposizioni per cassa verso clientela classificate nei portafogli di attività finanziarie diverse dai crediti.
Informativa relativa ai prodotti strutturati di credito e derivati di negoziazione con la clientela
La crisi dei mercati finanziari originatasi nella seconda metà del 2007 ha avuto tra le sue cause principali il deterioramento dei mutui subprime statunitensi.
Tale deterioramento ha comportato un generalizzato allargamento degli spread creditizi e la progressiva trasformazione del mercato del credito
cartolarizzato in un mercato illiquido caratterizzato da vendite forzose.
In questo scenario si è accresciuta l’esigenza da parte del mercato di disporre di informazioni in merito ai rischi assunti dalle istituzioni finanziarie con
la negoziazione di prodotti strutturati di credito effettuata direttamente o attraverso società veicolo.
Tale esigenza è stata sostenuta anche da diversi Organismi e Regulators internazionali e nazionali (Financial Stability Forum, CEBS - Comitato dei
Supervisori Bancari Europei, Banca d’Italia, CONSOB), che hanno richiesto alle Banche di arricchire la disclosure fornita, secondo una proposta
derivante dall’analisi delle migliori “pratiche di buona informativa” disponibili.
Il Gruppo, a partire dalla Relazione finanziaria semestrale consolidata del 2008, provvede quindi a fornire la presente informativa sugli investimenti
in SPE (Special Purpose Entities) consolidate, sui prodotti strutturati di credito, su quelli derivati di negoziazione con la clientela e sul fair value degli
strumenti finanziari, mentre per quella relativa ai rischi che la Banca sostiene, con particolare riferimento al rischio di liquidità oltre che alla sensitivity
analysis ed agli stress test del portafoglio di negoziazione, si rimanda alle successive Sezioni 2 e 3.
Negli allegati è altresì incluso un glossario della terminologia tecnica e degli acronimi utilizzati.
1. Prodotti strutturati di credito
Nel seguito si descrive dettagliatamente l’operatività nel settore dei prodotti strutturati di credito, esaminando dapprima quella svolta dal Gruppo,
mediante società veicolo, in qualità di “originator” (cedente) delle attività sottostanti ad operazioni di cartolarizzazione e, successivamente, quella svolta
mediante altre società veicolo, suddivise tra quelle oggetto di consolidamento e quelle non consolidate, aventi attività sottostanti differenziate.
Viene inoltre fornita informativa sulle esposizioni verso monoline insurers ed in leveraged finance, oltre a specifiche indicazioni sulle modalità di
determinazione del fair value dei prodotti strutturati di credito.
1.1 Il Gruppo come originator
L’attività del Gruppo come originator prevede la cessione di portafogli di crediti iscritti nello stato patrimoniale a società veicolo costitute nella forma di
“società per la cartolarizzazione di crediti” ex lege 130/99 oppure secondo analoghe strutture di diritto estero.
La società cessionaria finanzia l’acquisto dei portafogli attraverso l’emissione di titoli differenziati in termini di subordinazione (seniority) retrocedendo al
Gruppo l’ammontare incassato.
Il rendimento, nonché il rimborso, dei titoli emessi dalla società cessionaria è quindi dipendente, in via principale, dai flussi di cassa del portafoglio
oggetto di cessione.
A ulteriore garanzia dei sottoscrittori, le transazioni possono prevedere particolari forme di supporto creditizio, quali finanziamenti a esigibilità limitata,
garanzie finanziarie, lettere di credito, overcollateralisation, ecc.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 159
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
Gli obiettivi per i quali il Gruppo effettua tali transazioni sono in generale i seguenti:
• liberazione del capitale economico/regolamentare attraverso la realizzazione di operazioni che, riducendo il livello di rischio di credito sostenuto,
consentono di ridurre i requisiti patrimoniali calcolati in base alle regole vigenti;
• riduzione del costo del funding connesso alla possibilità di emettere titoli dotati di rating superiori e, quindi, ad un tasso inferiore rispetto alle
ordinarie emissioni senior;
• creazione di titoli consegnabili a garanzia di operazioni in pronti contro termine presso la Banca d’Italia e la Banca Centrale Europea
(counterbalancing capacity).
In particolare, il Gruppo pone in essere sia operazioni di cartolarizzazione tradizionale, che prevedono l’effettiva cessione del portafoglio crediti
alla società veicolo, sia operazioni di cartolarizzazione sintetica che prevedono, attraverso la stipula di contratti di credit default swap, l’acquisto di
protezione su tutto o parte del rischio di credito sottostante al portafoglio crediti.
Il ricorso a queste tipologie di operazioni è comunque limitato. In proposito si segnala che l’ammontare di finanziamenti oggetto di cartolarizzazione1,
al netto delle operazioni per le quali il Gruppo ha acquistato la totalità delle passività emesse dai veicoli (c.d. auto-cartolarizzazioni), è pari a circa il
5,35% del portafoglio crediti del Gruppo. Le operazioni di auto-cartolarizzazione, a loro volta, rappresentano il 5,79% del portafoglio crediti.
Dal 2008, inoltre, è in essere un programma di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) ai sensi della citata legge italiana 130/99, in base
al quale sono stati ceduti ad una SPE, appositamente costituita ed inclusa nel Gruppo bancario, mutui residenziali ipotecari a garanzia del programma
citato. In tale ambito sono state emesse sei tranche di OBG per un ammontare complessivo di 6,9 miliardi, di cui 3,4 miliardi ritenuti all’interno del
Gruppo.
Al 30 giugno 2010 risultano altresì in essere analoghe Obbligazioni Bancarie Garantite ai sensi della legislazione tedesca ed austriaca (Pfandbrief) per
un valore di bilancio di 39.314.238, di cui 30.791.607 garantite da mutui ipotecari e 8.522.631 garantite da crediti verso il settore pubblico.
Nel caso delle operazioni di cartolarizzazione tradizionale, il Gruppo mantiene la “prima perdita” sotto forma di titolo junior o di esposizione analoga,
fornendo in alcuni casi ulteriori forme di supporto creditizio, come sopra specificato. Tale operatività consente al Gruppo di beneficiare della parte del
rendimento del portafoglio crediti ceduto che eccede quanto corrisposto ai sottoscrittori dei titoli “senior” e “mezzanine”.
Il mantenimento in capo al Gruppo del rischio di prima perdita e dell’associato rendimento, determina la ritenzione della maggior parte dei rischi e
dei rendimenti del portafoglio ceduto. Conseguentemente dette operazioni sono rappresentate in bilancio come operazioni di finanziamento senza
procedere né alla rilevazione di utili da cessione né alla cancellazione del portafoglio crediti ceduto.
Anche nel caso di operazioni di cartolarizzazione sintetica, il portafoglio crediti a fronte del quale si è acquistata protezione non è oggetto di
cancellazione dal bilancio. Si procede, invece, alla rilevazione dei derivati di copertura e delle altre eventuali interessenze mantenute.
La seguente tabella riporta l’ammontare dell’esposizione per cassa lorda e netta detenuta a fronte di operazioni di cartolarizzazione nelle quali il
Gruppo agisce nel ruolo di originator, differenziate a seconda del fatto che il portafoglio crediti ceduto sia stato oggetto di cancellazione o meno dal
bilancio.
Gli importi indicati rappresentano principalmente le interessenze mantenute in capo all’originator al netto delle operazioni di autocartolarizzazione.
Sono altresì riportati i titoli ABS rivenienti da proprie cartolarizzazioni in portafoglio del Corporate and Investment Banking (CIB) e di UniCredit Bank
Ireland Plc.
(migliaia di €)
Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione di proprie attività
ESPOSIZIONE PER CASSA AL
30.06.2010
- Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
- Non cancellate dal bilancio
- Operazioni sintetiche
Totale
ESPOSIZIONE
LORDA (*)
ESPOSIZIONE
NETTA (**)
31.12.2009
ESPOSIZIONE
NETTA (**)
1.538.825
3.235.179
13.041.115
17.815.118
1.127.561
3.824.548
11.027.163
15.979.272
1.210.928
2.299.478
41.214.575
44.724.981
(*) l’esposizione lorda corrisponde al “rischio trattenuto” misurato come sbilancio fra le attività cedute e le corrispondenti passività alla data della cessione.
(**) l’esposizione netta comprende anche la parte maturata ma non ancora incassata del rendimento, del portafoglio crediti ceduto, eccedente quanto corrisposto sui titoli collocati presso controparti terze.
1. Ci si riferisce all’ammontare di crediti oggetto di cessione, anche sintetica, ma non cancellati dall’attivo di bilancio.
160 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
La suddivisione dell’esposizione netta in funzione del grado di subordinazione delle tranches detenute è la seguente.
(migliaia di €)
Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione di proprie attività distinte per grado di subordinazione
CONSISTENZE AL
30.06.2010
Esposizioni per cassa
- Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
- Non cancellate dal bilancio
- Operazioni sintetiche
Garanzie rilasciate
- Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
- Non cancellate dal bilancio
- Operazioni sintetiche
Linee di credito
- Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
- Non cancellate dal bilancio
- Operazioni sintetiche
SENIOR
MEZZANINE
JUNIOR
TOTALE
31.12.2009
TOTALE
12.748.852
116.087
2.763.810
9.868.955
-
1.892.028
752.978
157.310
981.740
73.928
73.928
711.335
711.335
-
1.338.392
258.496
903.428
176.468
30.220
30.220
-
15.979.272
1.127.561
3.824.548
11.027.163
73.928
73.928
741.555
711.335
30.220
-
44.724.981
1.210.928
2.299.478
41.214.575
77.956
77.956
657.032
626.812
30.220
-
Le transazioni riportate nella voce “oggetto di integrale cancellazione dal bilancio” sono quelle per le quali il Gruppo, pur mantenendo la maggior parte
dei rischi e rendimenti del portafoglio sottostante, ha proceduto alla cancellazione dal bilancio poiché antecedenti all’1 gennaio 2002. Infatti, in sede di
prima applicazione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS), si è, per le stesse, utilizzata la facoltà del principio contabile IFRS 1 che consente di
non reiscrivere le attività cedute antecedentemente all’ 1 gennaio 2004, indipendentemente dalla misura di rischi e rendimenti mantenuti.
Si precisa che l’aumento delle esposizioni per cassa relative ad operazioni non cancellate dal bilancio a 3.825 milioni di giugno 2010 rispetto ai 2.299
milioni di dicembre 2009 è dovuto all’acquisto di titoli di debito della specie a seguito dell’offerta pubblica di acquisto internazionale, con restrizioni tra
gli altri agli investitori italiani, lanciata da UniCredit S.p.A. il 25 gennaio 2010 e chiusasi il 5 febbraio.
Inoltre, la diminuzione delle esposizioni per cassa relative ad operazioni sintetiche ad 11.027 milioni di giugno 2010 rispetto ai 41.215 milioni di
dicembre 2009 è per la maggior parte dovuta all’esercizio della “early termination” relativamente alle cartolarizzazioni sintetiche effettuate nel 2008
utilizzando l’approccio della formula di Vigilanza (“Supervisory Formula Approach - SFA”) previsto dall’accordo di Basilea 2.
Si segnala che, oltre alle esposizioni esposte, il Gruppo ha realizzato anche ulteriori operazioni tradizionali su crediti performing nelle quali ha
acquistato il complesso delle passività emesse dalle società veicolo (cosiddette “auto-cartolarizzazioni”) per un ammontare totale di attività sottostanti
di 36.971.243.
La valutazione e il monitoraggio dei rischi sottostanti a queste transazioni è comunque operata avendo a riferimento non l’esposizione verso la Società
veicolo bensì il portafoglio ceduto, oggetto di monitoraggio continuo attraverso la predisposizione di report trimestrali evidenzianti lo status dei crediti e
l’andamento dei rimborsi.
Le seguenti tavole riportano la composizione del portafoglio crediti non oggetto di cancellazione da parte del Gruppo suddiviso per area geografica e
qualità degli attivi, distinto tra cartolarizzazioni tradizionali e sintetiche.
(migliaia di €)
Attività cartolarizzate: composizione per aree geografiche
CONSISTENZE AL 30.06.2010
ATTIVITÀ CEDUTE
NON CANCELLATE
- Mutui ipotecari residenziali
- Operazioni di leasing
- Crediti a piccole medie imprese
- Crediti a imprese corporate
- Altro
Totale
ITALIA
GERMANIA
AUSTRIA
ALTRI
PAESI UE
8.951.443
3.302.579
12.254.022
3.751.277
3.751.277
-
76.685
76.685
ALTRI PAESI
EUROPA
(NON UE)
AMERICA
ASIA
RESTO DEL
MONDO
TOTALE
142.940
142.940
-
-
-
8.951.443
3.522.204
3.751.277
16.224.924
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 161
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
(migliaia di €)
Attività cartolarizzate: composizione per aree geografiche
CONSISTENZE AL 30.06.2010
OPERAZIONI SINTETICHE
- Mutui ipotecari residenziali
- Mutui ipotecari commerciali
- Crediti a piccole medie imprese
- Crediti a imprese corporate
- Altro
Totale
ITALIA
GERMANIA
AUSTRIA
ALTRI
PAESI UE
1.849.031
384.639
2.233.670
6.486.975
899.005
3.784.251
354.728
462.584
11.987.543
1.649.769
1.502.180
7.023
3.158.972
57.986
434.366
77
492.429
ALTRI PAESI
EUROPA
(NON UE)
AMERICA
ASIA
RESTO DEL
MONDO
TOTALE
-
6.767
74.170
3.049
83.986
-
19.058
19.058
6.486.975
899.005
7.347.804
2.769.141
472.733
17.975.658
(migliaia di €)
Attività cartolarizzate: composizione per qualità dell’attivo
CONSISTENZE AL 30.06.2010
ATTIVITÀ CEDUTE NON CANCELLATE
ALTRE ATTIVITÀ
(IN BONIS)
ATTIVITÀ
DETERIORATE
TOTALE
- Mutui ipotecari residenziali
- Operazioni di leasing
- Crediti a piccole medie imprese
- Crediti a imprese corporate
- Altro
Totale
8.711.435
3.181.280
3.748.282
15.640.997
240.008
340.924
2.995
583.927
8.951.443
3.522.204
3.751.277
16.224.924
(migliaia di €)
Attività cartolarizzate: composizione per qualità dell’attivo
CONSISTENZE AL 30.06.2010
OPERAZIONI SINTETICHE
- Mutui ipotecari residenziali
- Mutui ipotecari commerciali
- Crediti a piccole medie imprese
- Crediti a imprese corporate
- Altro
Totale
ALTRE ATTIVITÀ
(IN BONIS)
ATTIVITÀ
DETERIORATE
TOTALE
6.379.497
889.792
7.065.597
2.728.010
463.798
17.526.694
107.478
9.213
282.207
41.131
8.935
448.964
6.486.975
899.005
7.347.804
2.769.141
472.733
17.975.658
Le operazioni di cartolarizzazione tradizionali poste in essere dal Gruppo hanno per oggetto mutui ipotecari residenziali originati in Italia, crediti ad
imprese corporate originati in Germania e operazioni di leasing originate in Italia.
Le operazioni di cartolarizzazione sintetica hanno per oggetto principalmente mutui ipotecari residenziali aventi controparti tedesche e finanziamenti
a imprese corporate e Small Medium Entities originati in Germania, Austria, Italia ed altri Paesi UE.
La qualità del portafoglio sottostante è costituita da attività in bonis per il 96,4% nel caso di operazioni di cartolarizzazione tradizionale e per il
97,5% nel caso di operazioni sintetiche.
Si rileva infine che il Gruppo non ha originato cartolarizzazioni aventi come sottostante mutui residenziali statunitensi, né prime, né subprime o Alt-A.
Le attività cedute non cancellate evidenziano un fair value di oltre 1.300 milioni superiore al valore di bilancio.
1.2 Altre SPV consolidate
Pur non rientrando nel Gruppo bancario, sono consolidate anche società veicolo che non hanno per oggetto la realizzazione di operazioni di
cartolarizzazioni di attività del Gruppo stesso, ma verso le quali quest’ultimo sostiene comunque la maggior parte dei rischi e beneficia dei
rendimenti associati all’attività da loro svolta.
Conseguentemente, in applicazione del principio contabile internazionale IAS 27 e dell’associata interpretazione SIC 12, si è proceduto al
consolidamento dei veicoli in oggetto.
Rientrano quindi nel perimetro di consolidamento, a partire dal 2007, società veicolo, di cui il Gruppo è sponsor, emittenti commercial paper
(cosiddetti Asset Backed Commercial Paper Conduits) e costituite sia al fine di consentire alla clientela l’accesso al mercato delle cartolarizzazioni
(Multi seller Customer conduits) sia per finalità di arbitraggio (Arbitrage conduits).
162 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Si tratta, in particolare, dei conduits Arabella Finance Ltd., Salome Funding Ltd., Black Forest Funding Corp. (Customer conduits) e Bavaria
Universal Funding Corp. (Arbitrage conduits).
A questi si sono successivamente aggiunti ulteriori veicoli che, a seguito del progressivo verificarsi delle condizioni previste dal richiamato SIC 12
(si veda anche Parte A - Politiche contabili - sezione 3 - Area e metodi di consolidamento), soddisfano i requisiti per il consolidamento previsti
dai principi contabili internazionali. Tali veicoli sono: Altus Alpha Plc, Claris Ltd - serie 64/2006, Elektra Purchase n° 1 Ltd, Grand Central Funding
Corp., Redstone Mortgages Plc, SFCG Scudetto (consolidamento sostanziale) e 11 veicoli con operatività in Tender Option Bond (TOB - Titoli di
debito con diritto di vendita).
L’operatività in Customer conduits prevede la costituzione e la gestione di società veicolo bankruptcy remote, ossia indipendenti da eventuali
difficoltà finanziarie dell’originator, che acquistano in via diretta o indiretta portafogli crediti originati da società terze esterne al Gruppo.
I portafogli crediti sottostanti le transazioni non sono acquistati direttamente dai conduits costituiti dal Gruppo bensì da Società veicolo di secondo
livello (c.d. purchase companies) a loro volta integralmente finanziate dai conduits attraverso l’emissione di commercial papers e Medium Term
Notes (MTN).
In taluni casi le purchase companies di secondo livello finanziano a loro volta ulteriori società veicolo acquirenti di portafogli crediti.
Le transazioni descritte sono poste in essere principalmente al fine di consentire alla clientela l’accesso al mercato delle cartolarizzazioni e, quindi,
di beneficiare di un costo del funding inferiore a quello da essi conseguibile mediante raccolta diretta.
L’operatività in Arbitrage conduits prevede la costituzione e la gestione di società veicolo che acquistano corporate bonds ad elevato rating, Asset
backed securities e portafogli creditizi.
L’obiettivo è quello di acquisire un profitto derivante dalla differenza di rendimento fra le attività in portafoglio, di norma aventi durata a medio/
lungo termine, e i titoli a breve/medio termine emessi.
L’acquisto delle attività da parte dei conduits è finanziato attraverso l’emissione di commercial paper di breve periodo e di titoli a medio termine
(MTN).
Il pagamento delle cedole nonché il rimborso dei titoli emessi dal conduit è quindi dipendente sia dai flussi di cassa del portafoglio di attività
acquisite (rischio credito), sia dalla capacità del conduit di rinnovare la provvista sul mercato alla scadenza dei titoli emessi (rischio liquidità).
Al fine di garantire il tempestivo rimborso dei titoli emessi dal conduit, le transazioni in oggetto sono assistite da lettere di credito concesse per
coprire il rischio di default sia di specifici attivi sia del programma nel suo complesso.
I sottoscrittori dei titoli emessi sono ulteriormente garantiti da specifiche linee di liquidità che il conduit può utilizzare qualora si trovi nelle
condizioni di non riuscire a collocare nuovi commercial paper per rimborsare quelli in scadenza, ad esempio per effetto di periodi di crisi dei
mercati.
Le linee di liquidità concesse, tuttavia, non possono essere utilizzate per garantire il rimborso dei titoli emessi dal conduit in caso di default delle
attività sottostanti.
Nell’ambito del suo ruolo di sponsor, il Gruppo svolge attività di selezione dei portafogli di attivi acquistati dai conduits o dalle purchase companies,
così come attività di amministrazione e fornisce sia lettere di credito sia linee di liquidità.
A fronte dell’attività descritta, il Gruppo incassa un flusso commissionale, oltre a beneficiare delle differenze di rendimento fra gli attivi acquistati
dal veicolo ed i titoli emessi.
A partire dalla seconda metà del 2007 si è determinata una significativa contrazione della domanda dei titoli emessi dai conduits in esame da
parte degli investitori, in conseguenza della quale il Gruppo ha proceduto ad acquistare direttamente le commercial paper outstanding.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 163
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
Tale situazione, dopo aver raggiunto il livello massimo a dicembre 2008 con un’esposizione per cassa di 5.268 milioni di euro, prosegue ora il
miglioramento iniziato nel corso del 2009, come evidenziato dall’evoluzione dell’ammontare delle citate esposizioni verso conduits per i quali il
Gruppo svolge attività di sponsor, riportate nella seguente tabella.
(migliaia di €)
Esposizioni in cui il Gruppo riveste il ruolo di Sponsor
CONSISTENZE AL
Esposizioni per cassa
- Arabella Finance Ltd (*)
- Bavaria Universal Funding Corp
- Salome Funding Ltd
Linee di credito
- Arabella Finance Ltd (*)
- Bavaria Universal Funding Corp
- Salome Funding Ltd
30.06.2010
31.12.2009
2.195.643
147.591
656.752
1.391.300
1.490.583
1.392.932
23.714
73.937
2.347.103
751.603
1.595.500
1.614.149
1.556.083
1.555
56.511
(*) Include le posizioni verso Black Forest Funding Corp.
Le linee di credito evidenziate rappresentano la differenza fra il totale delle linee di credito concesse e l’ammontare di commercial paper sottoscritti
dal Gruppo. Tale importo è infatti rappresentativo dell’ulteriore rischio incorso dal Gruppo a fronte di commercial paper sottoscritti da terzi e di impegni
all’acquisto di ulteriori attività da parte del programma.
Le esposizioni per cassa, costituite da Commercial paper sottoscritti dal Gruppo, essendo oggetto di consolidamento integrale, non sono evidenziate
nel bilancio consolidato.
Le attività degli altri veicoli menzionati in precedenza sono rispettivamente costituite da quote di fondi d’investimento per Altus Alpha Plc, da
cartolarizzazione sintetica collateralizzata da titoli di debito per Claris Ltd - serie 64/2006, da finanziamenti per acquisto di aeromobile per Elektra
Purchase n° 1 Ltd, da operazioni di pronti contro termine infragruppo per Grand Central Funding Corp., dal portafoglio warehousing di mutui ipotecari
britannici per Redstone Mortgages Plc, da mutui ipotecari giapponesi per SFCG Scudetto e da obbligazioni di enti locali ed aziende municipalizzate
statunitensi per i veicoli con operatività in Tender Option Bond.
Anche in questi casi il Gruppo sostiene la maggior parte dei rischi e beneficia dei rendimenti associati all’attività svolta, attraverso la concessione di
finanziamenti o linee di credito e la sottoscrizione di passività emesse da tali veicoli.
La seguente tabella riporta quindi l’ammontare delle citate esposizioni verso i veicoli in oggetto.
(migliaia di €)
Esposizioni verso altre SPV consolidate
CONSISTENZE AL
Esposizioni per cassa
- Altus Alpha Plc
- Claris Ltd - serie 64/2006
- Elektra Purchase n° 1 Ltd
- Grand Central Funding Corp
- Redstone Mortgages Plc
- SFCG Scudetto
- TOB Trusts
Linee di credito
- Altus Alpha Plc
- Claris Ltd - serie 64/2006
- Elektra Purchase n° 1 Ltd
- Grand Central Funding Corp
- Redstone Mortgages Plc
- SFCG Scudetto
- TOB Trusts
30.06.2010
31.12.2009
2.911.766
831.415
49.644
17.681
81
1.733.988
276.883
2.074
276.766
12.387
264.379
2.754.750
1.100.178
n.a. (*)
n.a. (*)
70
1.652.735
n.a. (*)
1.767
324.752
n.a. (*)
n.a. (*)
139
n.a. (*)
324.613
(*) Società veicolo consolidata a partire dal 2010.
La rappresentazione “linea per linea” comporta l’iscrizione nel bilancio consolidato:
- direttamente delle attività detenute dai veicoli, per quelli oggetto di consolidamento, in sostituzione dei precedenti finanziamenti ad essi concessi o
delle passività sottoscritte dalle società del Gruppo, ora oggetto di elisione;
- dei finanziamenti nei confronti delle sottostanti Purchase companies, nel caso di veicoli di livello subordinato non consolidati.
Si precisa altresì che, nel caso di Purchase companies non consolidate, il bilancio consolidato comprende comunque nella sostanza anche le attività
iscritte nei libri di queste ultime, poiché tali Purchase companies sono integralmente finanziate dai conduits oggetto di consolidamento.
164 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
La seguente tabella riporta l’ammontare delle attività dei veicoli consolidati suddiviso per area geografica.
(migliaia di €)
Portafoglio attività SPV consolidate: composizione per aree geografiche
CONSISTENZE AL 30.06.2010
SPV CONSOLIDATE
- Mutui ipotecari residenziali
- Mutui ipotecari commerciali
- Operazioni di leasing
- Carte di credito
- Crediti al consumo
- Crediti a piccole medie imprese
- Crediti verso Enti Pubblici
- Altro
- RMBS
- CMBS
- CDO
- CLO / CBO
- Titoli Corporate
- Titoli enti locali ed aziende
municipalizzate
- Fondi di investimento
Totale
ALTRI PAESI
EUROPEI
(NON UE)
AMERICA
ASIA
RESTO DEL
MONDO
TOTALE
ITALIA
GERMANIA
AUSTRIA
ALTRI PAESI
UE
692.916
80.073
-
521.912
264.366
16.353
-
-
1.611.522
656.853
217.953
-
17.677
232.051
1.698
133.910
4.439
104.794
314.996
276.883
-
170.965
-
2.059.370
656.853
539.589
692.916
794.443
1.698
133.910
4.439
104.794
331.349
11.823
784.812
802.631
-
-
107.854
2.594.182
269.555
1.079.120
276.883
377.635
548.601
269.555
497.312
6.086.228
La voce “Altro” è composta da Corporate loans e da crediti commerciali a breve termine.
Per quanto riguarda gli investimenti in prodotti strutturati di credito (RMBS, CMBS, CDO, CLO/CBO) detenuti dai conduits si rileva che circa il 53% degli
stessi ha rating pari o superiore ad A (oltre il 43% degli stessi ha rating pari a AAA).
La composizione geografica del sottostante è per la quasi totalità costituita da attività statunitensi.
La qualità delle attività detenute dai veicoli consolidati, in prevalenza mutui ipotecari e crediti al consumo, è valutata da specifiche unità attraverso
l’adozione di un approccio “look through” finalizzato all’analisi dell’andamento dei portafogli crediti sottostanti l’operazione. Al 30 giugno 2010 le
posizioni deteriorate ammontano a 351.497, appartenenti a Redstone Mortgage Plc e a SFCG Scudetto.
La vita residua delle attività sottostanti ai veicoli consolidati è indicata nella seguente tabella. Si rileva che queste attività hanno prevalentemente
durata media residua inferiore all’anno e superiore ai 5 anni.
(migliaia di €)
Portafoglio attività SPV consolidate: composizione per vita residua
CONSISTENZE AL 30.06.2010
DURATA MEDIA RESIDUA
- Mutui ipotecari residenziali
- Mutui ipotecari commerciali
- Operazioni di leasing
- Carte di credito
- Crediti al consumo
- Crediti a piccole medie imprese
- Crediti verso Enti Pubblici
- Altro
- RMBS
- CMBS
- CDO
- CLO / CBO
- Titoli Corporate
- Titoli enti locali ed aziende municipalizzate
- Fondi di investimento
Totale
MINORE DI 1 ANNO
TRA 1 E 5 ANNI
SUPERIORE A 5 ANNI
TOTALE
522.462
521.912
692.916
677.242
2.757
480.272
2.897.561
17.677
117.201
4.828
41.789
17.041
198.536
1.536.908
656.853
1.698
129.082
4.439
104.794
286.803
269.555
2.990.132
2.059.370
656.853
539.589
692.916
794.443
1.698
133.910
4.439
104.794
331.349
269.555
497.312
6.086.228
Le attività iscritte in bilancio per effetto del consolidamento dei veicoli in oggetto rappresentano una quota marginale delle attività del Gruppo.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 165
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
Si riporta, in proposito, la classificazione degli attivi in oggetto e la loro rilevanza percentuale sul totale del portafoglio di appartenenza.
(migliaia di €)
SPV consolidate: composizione per portafoglio di attività finanziarie
CONSISTENZE AL 30.06.2010
ATTIVITÀ FINANZIARIE
DETENUTE PER
ATTIVITÀ FINANZIARIE
LA NEGOZIAZIONE VALUTATE AL FAIR VALUE
Valore di bilancio
% portafoglio di appartenenza
546.957
0,35%
392.934
1,81%
CREDITI
ATTIVITÀ FINANZIARIE
DETENUTE SINO
ALLA SCADENZA
ATTIVITÀ FINANZIARIE
DISPONIBILI
PER LA VENDITA
TOTALE
4.693.527
0,73%
83.903
0,75%
368.907
0,92%
6.086.228
0,70%
1.3 Altre SPV non consolidate
Il Gruppo investe anche in strumenti strutturati di credito emessi da società veicolo che non sono oggetto di consolidamento, in quanto tali strumenti
non sostengono la maggior parte né dei rischi né dei rendimenti associati all’attività svolta da tali veicoli.
Le esposizioni della specie sono detenute principalmente dal Corporate and Investment Banking (CIB) e da UniCredit Bank Ireland.
L’operatività menzionata è quella che ha risentito maggiormente delle difficoltà dei mercati finanziari iniziate nel 2007 che hanno, fra l’altro,
determinato la trasformazione del mercato dei prodotti strutturati di credito in mercato illiquido.
A fronte di questo scenario, il Gruppo ha proceduto nell’esercizio 2008 a centralizzare tali prodotti in uno specifico portafoglio (Global ABS Portfolio)
gestito in un ottica di mantenimento delle posizioni anche in considerazione dei buoni fondamentali dei sottostanti. Detto portafoglio è oggetto di
monitoraggio e di reporting sia per quanto riguarda il rischio di credito sia per quanto riguarda il rischio di mercato.
La nuova strategia descritta è stata rappresentata in bilancio attraverso la riclassificazione della maggior parte di queste posizioni nella categoria
“crediti verso la clientela”, avvenuta nel secondo semestre 2008 e, marginalmente, nel primo semestre 2009. Per gli effetti della riclassificazione si
veda successiva sezione 1.4.
Il portafoglio in oggetto presenta le seguenti caratteristiche:
- elevata seniority con una quota non significativa di posizioni Junior;
- prevalenza di prodotti strutturati garantiti da mutui residenziali e commerciali (RMBS e CMBS);
- quota non signficativa di prodotti aventi come sottostante US subprime e Alt-A;
- elevato livello di rating (oltre il 93% delle posizioni è caratterizzato da rating “Investment Grade”);
- concentrazione geografica verso Paesi dell’Unione Europea.
(migliaia di €)
Principali caratteristiche del portafoglio
30.06.2010
Criterio di valutazione
Esposizione netta
Grado di subordinazione
Esposizione netta
Tipologia
Esposizione netta
Qualità sottostante
Esposizione netta
Rating %
% sul totale
dell’esposizione netta
Country %
% sul totale
dell’esposizione netta
31.12.2009
FV/CE
FV/PN
COSTO
AMMORTIZZATO
479.987
133.588
7.338.786
TOTALE
FV/CE
FV/PN
COSTO
AMMORTIZZATO
557.590
214.650
7.898.756
SENIOR
MEZZANINE
JUNIOR
SENIOR
MEZZANINE
JUNIOR
6.028.555
1.851.552
72.254
6.808.256
1.806.876
55.864
RMBS/CMBS
CDO/CLO
ALTRI ABS E
FINANZIAMENTI
RMBS/CMBS
CDO/CLO
ALTRI ABS E
FINANZIAMENTI
4.799.029
1.760.531
1.392.801
5.093.228
1.840.737
1.737.031
US SUBPRIME
US ALT-A
ALTRO
US SUBPRIME
US ALT-A
ALTRO
39.524
57.995
7.854.842
35.678
52.117
8.583.201
AAA
ALTRE
INVESTMENT
GRADE
NON
INVESTMENT
GRADE
AAA
ALTRE
INVESTMENT
GRADE
NON
INVESTMENT
GRADE
43,66%
50,01%
6,33%
50,81%
44,43%
4,76%
US
EUROPEAN
ALTRO
US
EUROPEAN
ALTRO
12,17%
81,56%
6,27%
9,92%
82,93%
7,15%
7.952.361
100%
166 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
TOTALE
8.670.996
100%
La rilevanza di queste esposizioni relativamente al portafoglio di strumenti finanziari detenuto dal Gruppo risulta comunque limitata, pari cioè allo
0,92% come indicato dalla seguente tabella.
(migliaia di €)
Esposizioni in prodotti strutturati di credito ripartite per portafoglio di attività finanziarie
ESPOSIZIONI PER CASSA AL
30.06.2010
ATTIVITÀ FINANZIARIE
DETENUTE PER
ATTIVITÀ FINANZIARIE
LA NEGOZIAZIONE VALUTATE AL FAIR VALUE
Valore di bilancio
% portafoglio di
appartenenza
ATTIVITÀ FINANZIARIE ATTIVITÀ FINANZIARIE
DETENUTE SINO
DISPONIBILI PER
CREDITI
ALLA SCADENZA
LA VENDITA
TOTALE
31.12.2009
TOTALE
384.019
95.968
7.161.819
176.967
133.588
7.952.361
8.670.996
0,25%
0,44%
1,12%
1,59%
0,33%
0,92%
0,98%
La tabella sottostante riporta l’esposizione lorda e netta del Gruppo nei confronti di questi strumenti.
(migliaia di €)
Esposizioni in prodotti strutturati di credito
CONSISTENZE AL 30.06.2010
TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE
RMBS
CMBS
CDO
CLO/CBO
Altri ABS
Finanziamenti
Totale
ESPOSIZIONE LORDA
(VALORE NOMINALE)
ESPOSIZIONE NETTA
(VALORE DI BILANCIO)
3.523.460
1.560.377
734.775
1.651.433
1.294.827
317.482
9.082.354
3.374.115
1.424.914
453.808
1.306.723
1.075.319
317.482
7.952.361
Per quanto riguarda le esposizioni per cassa l’ammontare riportato, come accennato, è costituito per la grandissima parte da titoli ABS (7.634.879)
detenuti per lo più nel menzionato Global ABS portfolio facente capo a Corporate and Investment Banking (CIB) ed a UniCredit Bank Ireland.
Le seguenti tabelle riportano, rispettivamente per ABS, finanziamenti e garanzie, la composizione ed il relativo grado di subordinazione.
Si precisa che nella tavola non sono indicati i titoli derivanti da proprie cartolarizzazioni, sia sintetiche sia tradizionali, già compresi nella tabella del
precedente paragrafo 1.1 relativo all’attività del gruppo come originator.
(migliaia di €)
Esposizioni in Asset Backed Securities distinte per grado di subordinazione
CONSISTENZE AL 30.06.2010
TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE
- RMBS
- Prime
- Subprime
- Nonconforming
- CMBS
- CDO
- CDO di ABS / CDO di CDO
- CDO Balance Sheet
- CDO Market Value
- CDO Preferred Stock
- CDO Synthetic Arbitrage
- CRE CDO
- CDO altri
- CLO/CBO
- CLO SME
- CLO arbitrage/balance sheet
- CLO / CBO altri
- Crediti al consumo
- Carte di credito
- Crediti per studio
- Leasing
- Altre tipologie
Totale esposizioni per cassa
SENIOR
MEZZANINE
JUNIOR
TOTALE
2.873.219
2.630.356
4.657
238.206
1.030.457
217.791
2.173
159.882
23.818
31.918
948.491
114.992
310.214
523.285
284.926
62.407
78.881
132.206
324.207
5.952.585
490.494
348.322
9.950
132.222
394.457
234.159
53.578
16.981
72.811
11.720
9.803
69.266
345.233
125.743
73.996
145.494
21.931
6.425
56.840
49.002
28.670
1.627.211
10.402
5.641
4.761
1.858
20
1.792
46
12.999
917
44
12.038
29.824
55.083
3.374.115
2.978.678
20.248
375.189
1.424.914
453.808
55.771
176.863
72.811
13.512
33.621
101.230
1.306.723
241.652
384.254
680.817
306.857
68.832
135.721
181.208
382.701
7.634.879
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 167
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
(migliaia di €)
Finanziamenti e garanzie
CONSISTENZE AL 30.06.2010
ESPOSIZIONI PER CASSA
ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE
SENIOR
MEZZANINE
JUNIOR
TOTALE
SENIOR
MEZZANINE
JUNIOR
TOTALE
Finanziamenti
- Mutui ipotecari residenziali
- Mutui ipotecari commerciali
- CDO
- CLO
- Carte di credito
- Crediti al consumo
- Crediti per studio
- Altre tipologie
Garanzie rilasciate
Linee di credito
75.970
224.341
224.341
-
17.171
15.412
1.759
-
317.482
239.753
25.970
51.759
-
390.265
390.265
13.097
83.037
83.037
-
-
473.302
83.037
390.265
13.097
25.970
50.000
-
La precedente tabella evidenzia le esposizioni del Gruppo verso SPE, comprese quelle sotto forma di garanzie rilasciate e linee di credito.
Questi strumenti sono prevalentemente erogati nell’ambito dell’attività di strutturazione di operazioni di cartolarizzazione di terzi quale manager o
arranger dell’operazione di cartolarizzazione stessa.
Al 30 giugno 2010 l’esposizione del Gruppo in prodotti strutturati di credito, pari a 7.952.361, è ulteriormente diminuita di oltre l’8% rispetto alla
corrispondente rilevazione del 31 dicembre 2009 (8.670.996).
È, in particolare, diminuita l’esposizione in titoli ABS da 8.247.536 dello scorso dicembre ai correnti 7.634.879. Risulta altresì diminuita l’esposizione
sotto forma di finanziamenti a veicoli (da 423.460 a dicembre 2009 a 317.482 a giugno 2010). Il margine non utilizzato delle linee di credito e delle
garanzie rilasciate risulta pari a 486.399.
In aggiunta a quelle riportate, il Gruppo presenta esposizioni in Credit Default Swap aventi come sottostanti strumenti di credito strutturati per un
fair value negativo pari a 191.561 a fronte di un nozionale pari a 1.429.278.
La buona qualità creditizia del portafoglio in esame è confermata dalla circostanza che oltre l’85% delle posizioni presenta un rating pari o superiore
ad A (in particolare oltre il 43% del portafoglio presenta un rating pari a AAA).
Si rileva che al 31 dicembre 2009 oltre l’89% delle posizioni presentava rating pari ad A (oltre il 50% del portafoglio presentava rating pari a AAA).
Relativamente alla composizione geografica si rileva che l’81% delle posizioni in esame fanno riferimento ad esposizioni verso Paesi dell’Unione Europea.
In questo contesto le esposizioni verso Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna risultano pari al 20,18% del portafoglio con una preponderanza di
esposizioni verso sottostanti spagnoli (12,87%).
Le seguenti tabelle indicano la composizione percentuale dell’esposizione netta al 30 giugno per tipologia di prodotto, suddiviso per classi di
rating e aree geografiche.
Esposizioni in prodotti strutturati di credito: composizione percentuale per classi di rating
TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE
RMBS
CMBS
CDO
CLO/CBO
Other ABS
Totale
AAA
AA
A
BBB
BB
B
CCC
CC
C
NR
61,47%
26,10%
3,22%
13,54%
64,75%
43,66%
28,21%
32,99%
51,18%
47,48%
15,82%
32,02%
2,23%
24,73%
2,51%
19,81%
3,38%
9,62%
4,11%
12,73%
12,57%
11,03%
10,92%
8,37%
1,68%
2,04%
8,11%
4,55%
0,21%
2,42%
0,55%
3,59%
2,24%
0,17%
0,86%
0,75%
1,41%
12,66%
0,29%
1,40%
0,68%
2,25%
0,07%
0,45%
0,32%
1,61%
0,23%
2,30%
0,99%
4,75%
0,97%
168 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Esposizioni in prodotti strutturati di credito: composizione percentuale per aree geografiche
TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE
RMBS
CMBS
CDO
CLO/CBO
Other ABS
Totale
ITALIA
ALTRI
PAESI UE
ALTRI PAESI
EUROPA
(NON UE)
ASIA
USA
RESTO DEL
MONDO
6,56%
6,19%
0,07%
41,53%
9,91%
81,58%
82,49%
22,21%
71,70%
42,96%
71,09%
3,21%
0,05%
0,56%
1,10%
3,20%
4,00%
1,35%
1,51%
2,21%
7,01%
67,17%
23,41%
13,39%
12,17%
8,55%
1,11%
6,62%
1,61%
0,72%
4,76%
Nell’ambito del portafoglio si riscontrano, in particolare, le tipologie di seguito descritte.
RMBS: i Residential Mortgage Backed Securities sono notes emesse da Società Veicolo il cui rimborso dipende dalla performance dei sottostanti
portafogli di mutui residenziali originati da controparti non appartenenti al Gruppo e cartolarizzati.
Si rileva che un ammontare non significativo di questi strumenti presenta come sottostante mutui US subprime e Alt-A.
La seguente tabella illustra le principali caratteristiche di questi strumenti al 30 giugno 2010 e al 31 dicembre 2009.
RMBS
Esposizione lorda
Esposizione netta
% AAA
% Investment grade
% Sub Investment grade
% USA
% Europa
% Resto del mondo
di cui Subprime
di cui Alt-A
30.06.2010
31.12.2009
3.523.460
3.374.115
61,47%
34,55%
3,98%
2,21%
88,14%
9,65%
20.248
53.840
3.760.849
3.579.329
72,55%
23,80%
3,65%
1,93%
88,96%
9,11%
20.173
48.328
CMBS: i Commercial Mortgage Backed Securities sono notes emesse da Società Veicolo il cui rimborso dipende dalla performance dei sottostanti
portafogli di mutui commerciali originati da controparti non appartenenti al Gruppo e cartolarizzati.
La seguente tabella illustra le principali caratteristiche di questi strumenti al 30 giugno 2010 e al 31 dicembre 2009.
CMBS
Esposizione lorda
Esposizione netta
% AAA
% Investment grade
% Sub Investment grade
% USA
% Europa
% Resto del mondo
di cui Subprime
di cui Alt-A
30.06.2010
31.12.2009
1.560.377
1.424.914
26,10%
70,45%
3,45%
7,01%
88,68%
4,31%
-
1.671.790
1.513.899
29,56%
68,15%
2,29%
5,93%
86,64%
7,43%
-
CDO: i Collateralized Debt Obligation sono notes, aventi diversi gradi di seniority, emesse da Società Veicolo che hanno all’attivo strumenti di debito fra
cui strumenti strutturati di credito (CDO of ABS).
Come in tutte le strutture di Asset Backed Securities, il rimborso dei titoli emessi dipende dalla performance del portafoglio sottostante e dalla
presenza di eventuali garanzie accessorie.
L’obiettivo di queste strutture è quello di beneficiare del differenziale di rendimento fra notes emesse e attività in portafoglio.
Si rileva che un ammontare non significativo di questi strumenti presenta come sottostante mutui US subprime e Alt-A.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 169
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
La seguente tabella illustra le principali caratteristiche di questi strumenti al 30 giugno 2010 e al 31 dicembre 2009.
CDO
Esposizione lorda
Esposizione netta
% AAA
% Investment grade
% Sub Investment grade
% USA
% Europa
% Resto del mondo
di cui Subprime
di cui Alt-A
30.06.2010
31.12.2009
734.775
453.808
3,22%
66,26%
30,52%
67,17%
22,21%
10,62%
19.276
4.155
810.964
457.409
10,38%
73,33%
16,29%
55,68%
25,95%
18,37%
15.505
3.789
CLO/CBO: gli strumenti in oggetto sono notes emesse da Società Veicolo che hanno all’attivo finanziamenti (CLOs) e Corporate Bonds (CBOs).
La seguente tabella illustra le principali caratteristiche di questi strumenti al 30 giugno 2010 e al 31 dicembre 2009.
CLO/CBO
Esposizione lorda
Esposizione netta
% AAA
% Investment grade
% Sub Investment grade
% USA
% Europa
% Resto del mondo
di cui Subprime
di cui Alt-A
30.06.2010
31.12.2009
1.651.433
1.306.723
13,54%
78,32%
8,14%
23,41%
74,98%
1,61%
-
1.803.078
1.383.328
16,33%
77,55%
6,12%
19,47%
79,01%
1,52%
-
Altri ABS: Gli strumenti in oggetto comprendono prodotti strutturati di credito emesse da Società Veicolo aventi all’attivo crediti al consumo, crediti per
studio, crediti di leasing e altre tipologie.
La seguente tabella illustra le principali caratteristiche di questi strumenti al 30 giugno 2010 e al 31 dicembre 2009.
Altri ABS
Esposizione lorda
Esposizione netta
% AAA
% Investment grade
% Sub Investment grade
% USA
% Europa
% Resto del mondo
di cui Subprime
di cui Alt-A
30.06.2010
31.12.2009
1.294.827
1.075.319
64,75%
30,12%
5,13%
13,39%
84,54%
2,07%
-
1.512.854
1.313.571
66,47%
28,36%
5,17%
10,29%
86,17%
3,54%
-
Esposizione in Subprime e Alt-A
L’esposizione del Gruppo in US subprime e Alt-A è limitata ai sopra menzionati RMBS e CDO aventi come sottostante questa tipologia di strumenti.
Il Gruppo non ha, infatti, in portafoglio mutui classificabili come subprime né garanzie connesse a tali esposizioni.
La seguente tabella riepiloga l’esposizione nei confronti di questi strumenti che risulta pari a 97.519 al 30 giugno 2010. Le esposizioni della specie
fanno, quindi, registrare un incremento rispetto al 31 dicembre 2009 data nella quale ammontavano a 87.795.
170 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
(migliaia di €)
Esposizioni in US Subprime e Alt-A
CONSISTENZE AL 30.06.2010
SOTTOSTANTE / TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE
CDO DI ABS
RMBS
TOTALE
4.155
19.276
23.431
53.840
20.248
74.088
57.995
39.524
97.519
US Alt-A
US Subprime
Totale
Nel caso di strumenti aventi come sottostante subprime oltre il 26% di questi presenta rating investment grade; nel caso di strumenti aventi come
sottostante Alt-A questo valore è pari oltre il 22%. Il coverage ratio per tali strumenti è pari rispettivamente al 63,4% e al 21,5%.
La composizione percentuale del vintage delle esposizioni in US subprime e Alt-A è riportata nella seguente tabella.
Esposizioni in US Subprime e Alt-A: composizione percentuale per vintage
SOTTOSTANTE / VINTAGE
US Alt-A
US Subprime
Totale
ANTECEDENTE AL 2005
2005
2006
2007
6,57%
25,56%
14,26%
28,48%
53,54%
38,64%
54,81%
6,63%
35,29%
10,14%
14,27%
11,81%
1.4 La riclassificazione dei prodotti strutturati di credito
Nel corso del 2008 e nel primo semestre del 2009 la maggior parte dei prodotti strutturati di credito è stata riclassificata dai portafogli “Attività
finanziarie detenute per la negoziazone” e “disponibili per la vendita” al portafoglio “crediti verso la clientela” sulla base di quanto consentito dalle
modifiche al principio IAS 39 recepite dal Reg. CE 1004/2008 (si veda anche precedente Parte A.3.1 Trasferimenti tra portafogli).
La seguente tabella espone l’ammontare degli strumenti della specie oggetto di riclassificazione, i valori economici che si sarebbero rilevati
nell’esercizio in assenza della riclassificazione nonché i valori economici effettivamente rilevati nell’esercizio in corso.
PORTAFOGLIO DI
PROVENIENZA
Attività finanziarie
disponibili per la
vendita
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Totale
PORTAFOGLIO DI
DESTINAZIONE
Crediti verso
la clientela
Crediti verso
la clientela
VALORE DI
BILANCIO AL
30.06.2010
FAIR VALUE AL
30.06.2010
174.160
6.756.060
6.930.220
COMPONENTI REDDITUALI
IN ASSENZA DEL TRASFERIMENTO
(ANTE IMPOSTE)
COMPONENTI REDDITUALI
REGISTRATE NELL’ESERCIZIO
(ANTE IMPOSTE)
VALUTATIVE
ALTRE
VALUTATIVE
ALTRE
130.396
(28.855)
726
-
342
5.696.978
5.827.374
283.559
254.704
91.840
92.566
(8.269)
(8.269)
116.841
117.183
Si precisa che gli importi menzionati includono una quota non significativa di asset backed securities rivenienti da proprie cartolarizzazioni sintetiche o
per le quali si è proceduto alla derecognition dallo stato patrimoniale delle attività sottostanti.
1.5 Il fair value dei prodotti strutturati di credito
I prodotti strutturati di credito classificati nei portafogli attività finanziarie detenute per la negoziazione, valutate al fair value e disponibili per la vendita
sono valutati al valore di mercato coerentemente con le regole generali illustrate nella Parte A.3 - Informativa sul Fair Value della Nota integrativa del
Bilancio consolidato 2009.
In proposito, si osserva che il deterioramento delle condizioni di mercato intervenute a partire dalla seconda metà del 2007 ha reso particolarmente
complessa la valutazione di questi prodotti per effetto del sostanziale venir meno di un mercato secondario liquido caratterizzato da prezzi eseguibili da
utilizzare ai fini della valutazione.
Come descritto nel capitolo citato, al fine di rispondere a questo mutato contesto di mercato, il Gruppo ha posto in essere processi di Indipendent Price
Verification e di Fair Value Adjustment.
Nel caso dei prodotti strutturati di credito tale processo prevede la verifica del prezzo acquisito dall’unità che ha in carico la posizione, da parte
delle competenti unità di risk management e l’ulteriore rettifica del fair value risultante al fine di apprezzare la soggettività conseguente all’utilizzo di
parametri non liquidi.
Per effetto del descritto processo valutativo i prodotti strutturati di credito sono valutati assumendo a riferimento prezzi contribuiti da principali price
providers (MarkIt). Queste valutazioni devono, tuttavia, essere considerate come di “livello 2” in quanto non necessariamente eseguibili (per i livelli di
fair value si veda Parte A.3.2 Gerarchia del fair value).
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 171
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
In assenza di quotazioni della specie per lo strumento oggetto di valutazione, il suo fair value è determinato attraverso l’utilizzo di modelli di
attualizzazione di flussi di cassa.
Questi modelli prevedono l’attualizzazione dei flussi di cassa attesi dallo strumento ad un tasso che incorpora un adeguato premio per il rischio,
cosiddetto spread, la cui determinazione risulta quindi l’elemento fondamentale del processo valutativo.
Nello specifico lo spread utilizzato è lo spread medio osservato per strumenti analoghi a quello oggetto di valutazione in termini di asset class, rating e
area geografica del sottostante.
Laddove non sia possibile individuare strumenti analoghi, per le caratteristiche menzionate, lo spread è comunque determinato facendo riferimento a
strumenti simili a quello oggetto di valutazione e adeguato, attraverso processi di interpolazione o estrapolazione, per tenere conto delle differenze con
lo strumento oggetto di valutazione.
Il valore risultante dai descritti modelli valutativi è basato su input e prezzi non necessariamente eseguibili sul mercato.
Per tale ragione questo valore è fatto oggetto di ulteriori rettifiche (Fair Value adjustments) dei rischi connessi all’utilizzo di input e prezzi non eseguibili.
Tale rettifica, proporzionale al grado di osservabilità dei prezzi/input utilizzati nella valutazione, è determinata in funzione degli effetti economici
conseguenti a un one notch downgrade dello strumento oggetto di valutazione, cioè all’utilizzo di uno spread appropriato per il livello di rating
immediatamente inferiore a quello effettivamente utilizzato.
Il fair value determinato attraverso l’utilizzo di queste tecniche di valutazione è classificato come di livello 2 o di livello 3 in funzione del grado di
omogeneità dello spread osservato rispetto allo strumento oggetto di valutazione e della conseguente significatività delle rettifiche di valore calcolate.
In particolare, i prodotti strutturati di credito oggetto di valutazione al fair value sono prezzati per il 87,41% secondo metodologie classificabili di livello
2 e per il restante 12,59% secondo metodologie qualificabili di livello 3.
Esposizioni in prodotti strutturati di credito: gerarchia dei fair value
TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE
RMBS
CMBS
CDO
CLO
Altri ABS
Totale
LIVELLO 2
LIVELLO 3
94,34%
92,77%
3,87%
95,95%
83,45%
87,41%
5,66%
7,23%
96,13%
4,05%
16,55%
12,59%
1.6 Esposizione del Gruppo verso monoline insurers
Il Gruppo presenta esposizioni limitate verso monoline insurers.
Non risulta, infatti, pratica comune del Gruppo gestire il rischio di credito derivante da esposizioni ABS attraverso la stipula di derivati di credito o di
altre forme di garanzia con monoliners.
Il Gruppo presenta esposizioni dirette derivanti da investimenti in basket che includono monoliners.
La seguente tabella riporta l’ammontare di queste esposizioni suddivisa per monoliners:
(migliaia di €)
Esposizioni verso monoliners
VALORE NOMINALE AL
CONTROPARTE
AMBAC Financial Group
Assured Guaranty Financial Products Corp.
Assured Guaranty Municipal Corporation
FGIC Corporation
FSA Global Funding
MBIA Insurance Corporation
Radian Group
XL Capital Assurance
Totale
30.06.2010
31.12.2009
12.012
4.550
24.285
26.591
32.242
99.680
9.158
7.660
5.081
17.215
27.348
34.983
4.551
105.997
Il Gruppo ha inoltre in portafoglio Asset Backed Securities ed altri titoli di debito, per un importo pari a 909.738, che presentano l’ulteriore garanzia di
monoliners.
172 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
1.7 Esposizione del Gruppo in Leveraged Finance
Nell’ambito della propria attività di gestione creditizia, il Gruppo eroga finanziamenti e/o linee di credito classificabili come operatività di leveraged
finance, al fine di finanziare per una quota significativa l’acquisto di terze imprese “target”, che generalmente sono oggetto di successiva fusione per
incorporazione con il prenditore del finanziamento.
Il rimborso del capitale e il pagamento degli interessi dipendono dai cash flow originati dal business dell’impresa risultante dall’operazione.
Questa tipologia di operazioni presenta rendimenti favorevoli sia in termini di tasso di interesse sia in termini di commissioni a cui, tuttavia, è associata
una maggiore rischiosità, per effetto dell’elevato rapporto fra indebitamento e mezzi propri del prenditore finale.
L’operatività del Gruppo in questa tipologia di strumenti avviene, di norma, attraverso la partecipazione a prestiti sindacati che prevedono l’erogazione
del finanziamento al prenditore finale da parte di un insieme (pool) di banche.
L’ammontare complessivo delle operazioni, concentrate in Corporate and Investment Banking (CIB), a giugno 2010 è pari a 7.997.800 (al netto di
100.700 di rettifiche di valore), di cui oltre il 63% nei confronti di 20 maggiori controparti, per la quasi totalità residenti UE.
Queste esposizioni sono oggetto di continuo monitoraggio della qualità del credito attraverso l’analisi degli indicatori di performance aziendale e la
verifica del rispetto dei budget aziendali previsti per il prenditore finale, al fine di valutare anche l’eventuale manifestarsi di perdite durevoli di valore.
Nel caso in cui esista la possibilità di procedere ad ulteriori sindacazioni successive, attraverso la cessione di una quota del finanziamento a terzi soggetti,
con la contestuale retrocessione delle relative commissioni incassate, queste ultime non sono oggetto di rilevazione fra i proventi di conto economico.
2. Strumenti finanziari derivati di negoziazione con la clientela
Il modello di Business connesso alla negoziazione di strumenti finanziari derivati con la clientela prevede la centralizzazione dei rischi di mercato
presso la Divisione MIB, mentre il rischio creditizio viene assunto dalle Società del Gruppo che, in funzione del modello di segmentazione divisionale o
geografica della clientela, gestiscono il rapporto con la stessa.
In base al modello operativo di Gruppo, l’operatività in derivati di negoziazione con la clientela è quindi svolta, nell’ambito dell’autonomia operativa delle
singole Società:
• dalle Banche Commerciali italiane che concludono operazioni in derivati OTC al fine di fornire alla clientela non istituzionale prodotti per la gestione
dei rischi di cambio, tasso e prezzo. Nell’ambito di tale operatività, le Banche trasferiscono il rischio di mercato alla Divisione MIB con operazioni
uguali e contrarie, mantenendo il solo rischio controparte. Le Banche effettuano anche il servizio di collocamento e/o raccolta ordini in conto terzi di
prodotti di investimento che hanno una componente derivativa implicita (ad esempio, obbligazioni strutturate);
• dalla Divisione MIB che opera con clientela large corporate e istituzioni finanziarie; nell’ambito di questa operatività assume e gestisce sia il rischio di
mercato che quello controparte;
• da UCB AG, BA AG e Pekao che operano direttamente con la propria clientela.
Il Gruppo UniCredit negozia prodotti derivati OTC su un’ampia varietà di sottostanti, quali: Tassi di interesse, Tassi di cambio, Prezzi/Indici azionari,
Commodities (metalli preziosi, metalli base, petrolio e materie energetiche) e Diritti di credito.
Gli strumenti derivati OTC offrono un’elevata possibilità di personalizzazione: nuovi profili di payoff possono essere costruiti mediante la combinazione
di più strumenti derivati OTC (ad esempio, un IRS plain vanilla e una o più opzioni plain vanilla/esotiche). Il rischio e la complessità delle strutture così
ottenute dipendono dalle caratteristiche delle singole componenti (parametri di riferimento e meccanismi di indicizzazione) e dalle modalità con cui
vengono combinate.
I rischi di credito e di mercato associati all’operatività in derivati OTC sono presidiati dalla competence line Chief Risk Officer (CRO) della Capogruppo
e/o delle Divisioni/Società. Tale presidio viene effettuato attraverso la definizione di linee guida e policies per la gestione, misurazione e controllo dei
rischi, in termini di principi, regole e processi, oltre che di determinazione dei limiti di VaR.
Nell’ambito di tale operatività, le operazioni con Clientela non istituzionale non prevedono l’utilizzo di margini, mentre quelle effettuate con controparti
istituzionali (nell’ambito della Divisione MIB) possono fare ricorso all’utilizzo di tecniche di credit risk mitigation (CRM) quali l’utilizzo di accordi di
compensazione e/o di collateralizzazione.
Le rettifiche e riprese di valore per rischio di controparte su prodotti derivati sono determinate in modo coerente alle modalità di determinazione delle
valutazioni sulle altre esposizioni creditizie. In particolare:
• i metodi di quantificazione delle esposizioni “in bonis” nei confronti di Clientela non-istituzionale sono basati nella maggior parte dei casi su modelli
che valutano le esposizioni stesse in termini di PD (Probabilità of Default) annuale e LGD (Loss Given Default), al fine di ottenere una misurazione
secondo le logiche di expected loss da utilizzare per le poste misurate al fair value;
• i metodi di quantificazione sulle posizioni “non performing” si basano sul valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi stimati in base agli specifici
segnali di impairment (sulla cui base vengono qualificati il timing e l’ammontare dei flussi stessi).
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 173
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
Con riferimento alle rettifiche/riprese di valore per rischio di controparte su prodotti derivati, nel Conto Economico a giugno 2010 non sono presenti
effetti signfiicativi.
Di seguito, si analizza il dettaglio della composizione della voce 20 “attività finanziarie detenute per la negoziazione” dell’attivo di stato patrimoniale e
della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione” del passivo di stato patrimoniale.
Per la distinzione tra clientela e controparti bancarie si è preso come riferimento la definizione contenuta nella circolare Banca d’Italia n. 262 come da
primo aggiornamento del 18 novembre 2009 utilizzata per la predisposizione del bilancio.
Sono stati considerati prodotti strutturati i contratti derivati che inglobano nello stesso strumento forme contrattuali tali da generare esposizione a più
tipologie di rischio (ad eccezione dei Cross Currency Swap) e/o effetti leva.
Il saldo della voce 20 “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” del Bilancio Consolidato relativo ai contratti derivati ammonta a 96.457 milioni
(per un nozionale di 2.168.892 milioni), di cui 27.349 milioni con clientela. Il valore nozionale dei derivati con clientela ammonta a 290.579 milioni,
di cui 268.393 milioni plain vanilla (per un fair value di € 26.641 milioni) e 22.186 milioni derivati strutturati (per un fair value 708 milioni). Il valore
nozionale dei derivati con controparti bancarie ammonta a 1.878.313 milioni (fair value € 69.108 milioni), di cui 165.673 milioni riferibili a derivati
strutturati (fair value 2.765 milioni).
La clientela ha complessivamente stipulato col Gruppo 5.585 contratti derivati strutturati esposti alla voce 20 “Attività finanziarie detenute per la
negoziazione” dell’attivo patrimoniale. Di questi, i primi 20 clienti per esposizione coprono il 31% dell’esposizione complessiva (originando per il
Gruppo un’esposizione di € 223 milioni).
Il saldo della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione” del Bilancio consolidato relativo ai contratti derivati ammonta a 101.454 milioni (per un
nozionale di 1.935.740 milioni), di cui 22.457 milioni con clientela. Il valore nozionale dei derivati con clientela ammonta a 198.487 milioni, di cui
175.595 milioni plain vanilla (per un fair value di 21.638 milioni) e 22.892 milioni derivati strutturati (per un fair value di € 819 milioni). Il valore
nozionale dei derivati con controparti bancarie ammonta a 1.737.253 milioni (fair value 78.997 milioni), di cui 123.886 milioni riferibili a derivati
strutturati (fair value 3.012 milioni).
Sezione 2 - Rischi di mercato
In generale, i rischi di mercato per una banca derivano dagli effetti delle variazioni dei prezzi o degli altri fattori di rischio di mercato sul valore delle
posizioni scritte nei propri libri, sia nel caso in cui queste siano detenute nel portafoglio di negoziazione (trading book) che, alternativamente, risultino
rivenienti dall’operatività commerciale e dalle scelte di investimento strategiche (banking book). La gestione dei rischi di mercato nel Gruppo UniCredit
ricomprende, perciò, tutte le attività connesse con le operazioni di tesoreria e di gestione della struttura patrimoniale, nella Capogruppo come nelle
singole società che compongono il gruppo stesso.
La Capogruppo monitora le posizioni di rischio a livello di Gruppo. Le singole società componenti il Gruppo, nell’ambito delle loro specifiche
responsabilità, controllano le proprie posizioni di rischio in coerenza con le politiche di supervisione del Gruppo UniCredit. I risultati delle attività di
monitoraggio svolte dalle singole società vengono comunque condivisi con la Capogruppo.
Le singole società componenti il Gruppo producono giornalmente rapporti dettagliati sull’andamento della loro attività e sulla rischiosità connessa,
inviando la documentazione sui rischi di mercato alla Capogruppo.
La responsabilità di aggregare tali informazioni e produrre la documentazione informativa sui rischi di mercato complessivi è in carico all’unità Group
Market Risk della Capogruppo.
Struttura organizzativa
Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo stabilisce le linee guida strategiche per l’assunzione dei rischi di mercato definendo, in funzione della
propensione al rischio e degli obiettivi di creazione di valore in rapporto ai rischi assunti, l’allocazione del capitale per la Capogruppo stessa e per le
società controllate.
Il Comitato Rischi della Capogruppo ha funzione consultiva e propositiva circa le decisioni dell’Amministratore Delegato e nella definizione di proposte
dell’Amministratore Delegato al Consiglio di Amministrazione sui seguenti temi:
• “risk appetite” di Gruppo inclusi obiettivi di capitalizzazione, criteri di allocazione del capitale, capacità di assunzione del rischio, “cost of equity” e
politica dei dividendi nonché limiti di capitale interno;
• strategie generali per l’ottimizzazione dei rischi, linee guida generali e politiche generali per la gestione dei rischi di Gruppo;
• modelli interni per la misurazione di tutte le tipologie di rischio ai fini del calcolo del capitale di vigilanza;
• struttura dei limiti per tipologia di rischio;
• politiche strategiche e piani di funding.
174 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Allo stesso modo delibera in merito a:
• la definizione delle linee guida relative alle politiche finanziarie di Gruppo (strategie di gestione dell’attivo e del passivo, incluso il profilo della duration
a livello Gruppo);
• l’allocazione del rischio alle Business Unit ed alle Entità, linee guida e strategie specifiche relative ai rischi e conseguente definizione dei limiti per il
raggiungimento degli obiettivi in termini di risk appetite e limiti per tipologia di rischio;
• metodi per la misurazione e il controllo dei rischi aggregati di Gruppo (derivanti dalla aggregazione delle singole tipologie di rischio);
• linee guida, policies e strategie per il rischio immobiliare, il rischio su investimenti finanziari ed il rischio di business;
• i piani di intervento in caso di aspetti critici evidenziati dai report di validazione iniziali e nel tempo;
• tematiche inerenti l’implementazione della normativa nota come “Basilea 2” così come le relative attività di progetto ed i processi.
Il Comitato Rischi è composto dai seguenti membri: Amministratore Delegato (Presidente del Comitato), Vice Direttori Generali, Chief Risk Officer
(presiede il Comitato in assenza dell’Amministratore Delegato), Chief Financial Officer, Responsabile Legal & Compliance, Responsabile CEE Division
Program ed il Responsabile delle Risorse Umane. Il Responsabile della Direzione Internal Audit partecipa inoltre al Comitato Rischi in qualità di uditore
senza diritto di voto.
A giugno 2009, il Consiglio di Amministrazione ha approvato le linee guida per la riorganizzazione del Group Risk Management, con i seguenti obiettivi:
• miglioramento delle attività di indirizzo, coordinamento e controllo di alcuni rischi aggregati (chiamati “Portfolio Risk”), attraverso centri di responsabilità
dedicati (“Portfolio Risk Managers”) interamente focalizzati e specializzati sui sopraccitati rischi, da una prospettiva di Gruppo e cross divisionale;
• mantenimento della coerenza col modello di business di Gruppo, assicurando una chiara specializzazione e focalizzazione - da un punto di vista
puramente transazionale - di specifici centri di responsabilità sui rischi originati dalle funzioni di Gruppo deputate all’assunzione dei rischi, allo stesso
tempo mantenendo questi “centri di responsabilità” (“Transactional Risk Managers”) totalmente indipendenti dalle funzioni deputate all’assunzione
dei rischi (es. Business Units, funzioni di Tesoreria, Asset Management, Paesi CEE).
Con riferimento al Market Risk in particolare è stato costituito il “Markets & Balance Sheet Risks Portfolio Management” department, responsabile
di supervisionare e gestire il profilo complessivo per i rischi di mercato, bilancio e liquidità del Gruppo definendo tutte le relative strategie,
metodologie e limiti.
Il suddetto dipartimento si interfaccia a sua volta e coopera ai fini del monitoraggio dei rischi di mercato con le funzioni di livello c.d. “Transactional”
responsabili per tutti i rischi (di mercato, ma anche di credito e operazionali) originati dalle Strategic Business Areas (SBAs)/Business segment rilevanti
(CIB&PB, Retail, Treasury, Asset Management e CEE). Ai fini dei rischi di mercato l’esposizione predominante si riscontra nella SBA CIB&PB (Corporate,
Investment Bank & Private Bank) all’interno della quale opera appunto la Divisione Banca di Investimento.
In funzione della riorganizzazione descritta, relativamente ai rischi di mercato è stata rivista la struttura dei Comitati responsabili in materia di rischi di
mercato. Questa si articola su 3 livelli:
• Comitati di Primo Livello:
- Group Risk Committee
• Comitati di Secondo Livello:
- Group Market Risk Committee
- Group Asset & Liabilities Committee
• Comitati di Terzo Livello:
- Group Transactional Markets Committee.
In linea generale la Capogruppo propone i limiti e le investment policy per il Gruppo e per le sue entità in sintonia con il processo di allocazione del
capitale in sede di elaborazione del budget annuale.
Inoltre l’unità di Asset and Liability Management della Capogruppo, in coordinamento con gli altri centri di liquidità regionali, svolge l’attività di gestione
dell’ALM strategico e operativo, con l’obiettivo di assicurare l’equilibrio degli assetti patrimoniali e la sostenibilità economica e finanziaria delle politiche
di crescita del Gruppo nel mercato dei prestiti, ottimizzando il profilo di rischio di cambio, tasso e liquidità del Gruppo.
Nel corso dell’esercizio 2010 è proseguito lo sviluppo e ampliamento dei modelli esistenti nella direzione di una sempre più accurata rappresentazione
dei profili di rischio propri di portafogli di prodotti finanziari complessi.
Il monitoraggio di detti profili di rischio è stato reso ancor più efficace e tempestivo attraverso l’introduzione di Limiti di Rischio Granulari che si
aggiungono a quelli di VaR in relazione alle principali attività dell’investment banking.
Alla stessa stregua, sempre nell’ottica di un perseguimento di valutazioni di prodotto/portafoglio ispirate ai più rigorosi principi di prudenzialità, sono
state raffinate e rese più incisive le metodologie per l’appostazione di riserve di valutazione sui prodotti di credito, con un focus particolare in merito a
quelli strutturati.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 175
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
Modello interno per rischio di prezzo, tasso di interesse e cambio del portafoglio di negoziazione di vigilanza
All’interno del contesto organizzativo descritto in precedenza, la politica seguita dal Gruppo UniCredit nell’ambito del market risk management è
finalizzata ad una progressiva adozione ed utilizzo di principi, regole e processi comuni in termini di propensione al rischio, definizione dei limiti,
sviluppo dei modelli, pricing e disamina dei modelli di rischio.
Il Dipartimento Market & Balance Sheet Risks Portfolio Management è specificamente chiamato a garantire che principi, regole e processi siano in
linea con la miglior prassi di settore e coerenti con le norme e gli usi dei diversi paesi in cui vengono applicati.
Il principale strumento utilizzato dal Gruppo UniCredit per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Value at Risk (VaR),
calcolato secondo l’approccio della simulazione storica. In questa fase di convergenza, tuttavia, alcune società appartenenti al Gruppo usano ancora un
approccio simulativo di tipo Monte Carlo.
Il metodo della simulazione storica prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dell’andamento dei prezzi di mercato su di un
opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione empirica di utili/perdite che ne deriva viene analizzata per determinare l’effetto di
movimenti estremi del mercato sui portafogli. Il valore della distribuzione al percentile corrispondente all’intervallo di confidenza fissato, rappresenta
la misura di VaR. I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza del 99%; orizzonte temporale di 1 giorno;
aggiornamento giornaliero delle serie storiche, la cui estensione copra almeno 1 anno. L’utilizzo di un orizzonte temporale di 1 giorno consente un
confronto immediato con gli utili/perdite realizzati.
Nelle funzioni di calcolo del capitale e monitoraggio dei rischi, UniCredit si avvale dei modelli interni realizzati da UCB AG e BA AG e approvati dalle
rispettive autorità di vigilanza nazionali. Ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali è stato autorizzato l’utilizzo completo del metodo dei modelli interni
per UCB AG e BA AG. Non si fa, invece, ricorso al modello interno per il calcolo dei requisiti patrimoniali relativi alle posizioni di negoziazione riferibili
alla Capogruppo, a UCI Ireland e a Bank Pekao. Il metodo di misurazione standardizzato viene inoltre applicato al calcolo dei coefficienti patrimoniali di
copertura del rischio di detenzione dell’esposizione di banking book in valute estere per le controllate che non conducono attività di trading.
Le caratteristiche dei modelli interni sono le seguenti:
• UCB AG: simulazione Monte Carlo con la valutazione piena delle singole posizioni assunte in opzioni, dove il VaR viene calcolato come perdita attesa
a 1 giorno con un intervallo di confidenza del 99%. La simulazione Monte Carlo si basa su una matrice varianza - covarianza calcolata su un periodo
di osservazione storico di un anno senza alcuna ponderazione.
• BA AG: simulazione storica declustered 2 basata su un periodo di osservazione storico di due anni, dove il VaR viene calcolato come perdita attesa a
1 giorno, con un intervallo di confidenza del 99% e la valutazione piena delle singole posizioni assunte in opzioni.
I portafogli di negoziazione sono sottoposti a stress test in base a un’ampia serie di scenari a fini di managerial reporting, descritti nel successivo
paragrafo 2.8. A seconda delle normative nazionali, alcuni scenari pertinenti sono inoltre oggetto di rendicontazione regolamentare trimestrale. Vengono
inoltre considerate misure di rischio sostitutive, vale a dire sensitivity, scenari di stress definiti o l’indicazione di importi nominali, che vengono incluse
nella rendicontazione regolamentare al fine di consentire la stima di rischi non coperti dalla simulazione VaR del modello interno UCB AG.
A prescindere dall’utilizzo nel calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato, i modelli interni vengono applicati a tutte le posizioni ricomprese nel
portafoglio di negoziazione al fine di condurre una verifica a posteriori (c.d. “back testing”), tramite la comparazione costante delle misure VaR giornaliere
della banca con i profitti o le perdite giornalieri successivi. Tale verifica consiste nel confrontare la perdita attesa stimata con i dati di clean P&L, ovvero le
variazioni simulate nel valore di portafoglio che si riscontrerebbero nel caso in cui le posizioni in chiusura di giornata rimanessero invariate.
Per ciò che riguarda le politiche e le procedure interne di analisi di scenario (c.d. “stress testing”), si è deciso di affidare alle singole legal entity le
modalità con cui effettuare tali prove di stress. A livello complessivo, tuttavia, è stato individuato un set di scenari, comuni a tutte le realtà appartenenti
al Gruppo, da applicare congiuntamente alla totalità delle posizioni, per verificare mensilmente l’impatto potenziale che tali scenari potrebbero avere sul
portafoglio di negoziazione globale.
Nell’aggregare i vari profili di rischio delle diverse unità di risk taking che compongono il Gruppo, nel calcolo della rischiosità complessiva è stata trascurata
- per ragioni di tipo prudenziale - la diversificazione riveniente dalle posizioni di società appartenenti al Gruppo le quali adottano differenti modelli interni.
L’armonizzazione delle metodologie VaR e la definizione di un quadro uniforme appropriato da applicare al calcolo di un VaR del Gruppo rappresentano
uno degli obiettivi principali della riorganizzazione del Market Risk all’interno del Gruppo.
2.1 Rischio di tasso di interesse - Portafoglio di negoziazione
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio di negoziazione deriva da posizioni finanziarie assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di
mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. A prescindere dall’utilizzo dei modelli interni nel calcolo dei requisiti patrimoniali, le posizioni di
rischio nel Gruppo sono monitorate e soggette a limiti attribuiti ai portafogli sulla base delle responsabilità manageriali e non puramente su criteri regolamentari.
2. I rendimenti storici per ciascun fattore di rischio sono ponderati in base al rapporto tra la volatilità corrente e la volatilità storica.
176 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Come spiegato il Gruppo UniCredit utilizza un modello interno di tipo VaR a fini di controllo del rischio di mercato derivante dal portafoglio di
negoziazione. Il VaR è una metrica unica e consente pertanto una quantificazione complessiva del rischio di mercato, rendendo superflua una
scomposizione dello stesso nelle componenti di rischio di tasso di interesse, rischio di prezzo e rischio di cambio.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
Portafoglio di negoziazione
Vengono di seguito riportati i dati di VaR relativamente all’intero complesso dei rischi di mercato riferibili al portafoglio di negoziazione.
La seguente tabella indica il VaR per il rischio aggregato del portafoglio di negoziazione.
Rischio di tasso di interesse del portafoglio di negoziazione 30 giugno 2010
(milioni di €)
VaR giornaliero portafoglio di negoziazione
2010
UniCredit Spa
UCI - Irlanda
Fineco Bank
BA Group
HVB AG
Totale UniCredit Group 1
30.06.2010
MEDIA
MASSIMO
MINIMO
2009
MEDIA
2,1
0,2
0,2
9,7
35,7
47,9
3,7
0,2
0,2
12,4
27,0
43,5
5,1
0,2
0,3
16,5
44,9
67,0
2,1
0,2
0,1
8,5
18,5
29,3
3,9
0,2
0,1
21,7
57,8
83,7
1. Il VaR totale è la somma dei valori di VaR individuali, senza prendere in considerazione alcun effetto di diversificazione tra i membri del gruppo.
Evoluzione del rischio
Nel semestre l’esposizione al rischio di mercato del Gruppo UniCredit è rimasta relativamente stabile, sebbene si sia riscontrata una certa ripresa della
volatilità dei credit spread che ancora costituiscono il principale fattore di rischio caratterizzante l’intera esposizione. La volatilità ha riguardato peraltro
anche gli altri fattori di rischio (tassi d’interesse, corsi azionari e tassi di cambio). Allo stesso tempo è proseguita la strategia di graduale riduzione
dell’esposizione sui portafogli di attività c.d. “non core” in linea con gli obiettivi fissati.
Si riportano, inoltre, i grafici con le analisi di back-testing relativi ai rischi di mercato del trading book, nei quali i dati di VaR degli ultimi dodici mesi
sono confrontati con i risultati di “profit and loss” per ciascuna principale unità “risk-taker”:
UCB AG
P&L
04.06.2010
07.05.2010
09.04.2010
12.03.2010
12.02.2010
15.01.2010
16.12.2009
18.11.2009
21.10.2009
23.09.2009
26.08.2009
29.07.2009
01.07.2009
160.000.000
140.000.000
120.000.000
100.000.000
80.000.000
60.000.000
40.000.000
20.000.000
-20.000.000
-40.000.000
-60.000.000
-80.000.000
-100.000.000
-120.000.000
-140.000.000
-160.000.000
UCB AG VaR
Nel corso del semestre, si sono registrati 3 sconfinamenti riferiti ad UCB AG, a motivo delle eccezionali condizioni di volatilità di mercato occorse ai
primi di maggio come conseguenza della crisi greca e del susseguente pacchetto di salvataggio da parte dei paesi UE del weekend del 8 e 9 maggio.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 177
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
BA AG
60.000.000
50.000.000
40.000.000
30.000.000
20.000.000
10.000.000
-10.000.000
-20.000.000
-30.000.000
-40.000.000
-50.000.000
P&L
16.06.2010
25.05.2010
30.04.2010
09.04.2010
18.03.2010
25.02.2010
04.02.2010
14.01.2010
18.12.2009
26.11.2009
05.11.2009
14.10.2009
23.09.2009
02.09.2009
12.08.2009
22.07.2009
01.07.2009
-60.000.000
BA AG's VaR
Nel grafico di BA, durante il semestre non si sono verificati sconfinamenti.
2.2 Rischio di tasso di interesse - Portafoglio bancario
INFORMAZIONE DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse
Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono:
• sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili della banca (cash flow risk);
• sul valore attuale netto degli assets e delle liabilities, impattando sul valore attuale dei cash flow futuri (fair value risk).
Il Gruppo misura e monitora ogni giorno il rischio di tasso di interesse nel quadro della propria politica di rischio di tasso d’interesse del banking book,
che definisce metodologie e corrispondenti limiti o soglie di attenzione riguardo la sensitivity del margine di interesse e il valore economico per il
Gruppo.
Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dall’operatività commerciale e dalle scelte di investimento strategiche
(banking book).
La sensitivity del margine di interesse, calcolata nell’ipotesi di uno shock parallelo ed istantaneo della curva dei tassi di interesse di +100 punti base,
ammonta alla fine del primo semestre 2010 a 425 milioni di euro (-686 milioni in caso di riduzione), sostanzialmente in linea rispetto ai dati di fine
2009. Si precisa che tale misura evidenzia l’effetto delle variazioni dei tassi sul portafoglio oggetto di misurazione,escludendo ipotesi circa i futuri
cambiamenti nel mix delle attività e passività.
Al 30 giugno 2010 la sensitivity del valore economico del patrimonio, ad una variazione istantanea e parallela dei tassi (parallel shift) di +1 bp, è pari a
-1 milione3.
Le misurazioni includono una stima del fenomeno del rimborso anticipato (prepayment) e della rischiosità generata dalle poste a vista con clientela, le
cui caratteristiche di stabilità e di reattività parziale e ritardata alla variazione dei tassi di interesse sono state analizzate su un’ampia serie storica.
3. Escluse UC Leasing, UC Factoring, UC Lussemburgo e altre società minori.
178 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue:
• repricing risk - rischio derivante dai mismatch temporali di scadenza e di riprezzamento delle attività e passività della banca; i principali aspetti che
caratterizzano tale tipologia di rischio sono:
- yield curve risk - rischio derivante dall’esposizione delle posizioni della banca ai cambiamenti nelle pendenze e nella forma della curva dei
rendimenti;
- basis risk - rischio derivante dall’imperfetta correlazione nei cambiamenti dei tassi attivi e passivi su differenti strumenti che possono anche
presentare caratteristiche di riprezzamento simili;
• optionality risk - rischio derivante da opzioni implicitamente o esplicitamente presenti nelle posizioni di banking book.
All’interno del contesto organizzativo già descritto in precedenza, sono stati stabiliti dei limiti che riflettono la propensione al rischio coerente con le
linee guida strategiche fissate dal Consiglio di Amministrazione. Tali limiti sono definiti in termini di VaR (calcolato utilizzando la metodologia descritta in
precedenza a proposito del portafoglio di negoziazione), Sensitivity o Gap Repricing per le diverse banche/società del Gruppo, in relazione allo specifico
livello di sofisticazione dell’operatività di ciascuna di esse. Ciascuna banca/società del Gruppo si assume la responsabilità di gestire l’esposizione al
rischio di interesse entro i limiti assegnati. A tale fine vengono poste in essere operazioni sia di micro che di macro-hedge.
A livello consolidato l’unità di Asset Liability Management della Capogruppo provvede:
• ad effettuare un’analisi di sensitività finalizzata alla misurazione della variazione del valore del patrimonio sulla base di shock paralleli dei livelli dei
tassi su tutti i bucket temporali della curva;
• ad effettuare, attraverso un’analisi di gap statico (assumendo cioè che le posizioni siano costanti nel corso del periodo), una simulazione di impatto
sul margine di interesse dell’esercizio in corso, considerando differenti ipotesi sull’elasticità delle poste a vista;
• ad effettuare analisi sul margine di interesse in ipotesi di simulazione dinamica di shocks dei livelli dei tassi di mercato;
• allo sviluppo di metodologie e modelli per la migliore rappresentazione del rischio di tasso di interesse delle poste con scadenza non determinata
contrattualmente (i.e. poste a vista).
La funzione Market and Balance Sheet Risks Portfolio Management, in coordinamento con la funzione di ALM e con la Tesoreria, definisce i limiti di
rischio tasso attraverso la metodologia VaR e ne verifica giornalmente il rispetto.
B. Attività di copertura del fair value
Le strategie di copertura con l’obiettivo del rispetto dei limiti di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario vengono attuate ricorrendo
a contratti derivati, sia quotati che non quotati - questi ultimi, tipicamente interest rate swap, rappresentano la famiglia di strumenti utilizzata in
prevalenza.
Le coperture adottate sono normalmente qualificate di tipo generico, ovvero connesse ad ammontari di moneta contenuti in portafogli di attività o
passività. In talune circostanze, si riconoscono gli effetti di coperture contabili specifiche connesse a titoli emessi o a singole attività finanziarie, in
particolare quando classificate come disponibili per la vendita.
C. Attività di copertura dei flussi finanziari
In alcuni casi, si ricorre a strategie di copertura dei flussi finanziari in alternativa a quelle di copertura del fair value ai fini della stabilizzazione dei
risultati di conto economico in corso e in quelli successivi. In prevalenza, le coperture utilizzate sono di natura generica e possono riferirsi anche al
rischio tasso di interesse della componente core delle poste a vista.
Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività
Si veda il paragrafo “2.1 Rischio di tasso di interesse - Portafoglio di negoziazione di vigilanza - Informazioni di natura quantitativa”, per la
presentazione del modello integrato per l’analisi della sensitività, che valuta i vari rischi nel loro complesso.
2.3 - Rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza
INFORMAZIONE DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali
In analogia con quanto già descritto in precedenza, la rischiosità di prezzo riferita ad equity, commodity, OICR e relativi prodotti derivati presenti
nel portafoglio di negoziazione, origina da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le
autonomie assegnati.
Il rischio di prezzo derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia direzionali che di relative value
attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati e OTC e il ricorso al security lending; strategie di trading di volatilità sono perseguite
utilizzando prodotti opzionali e derivati complessi.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 179
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di prezzo
Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l’illustrazione delle metodologie utilizzate per l’analisi
della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni.
2.4 Rischio di prezzo - Portafoglio bancario
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di prezzo
Il rischio di prezzo del portafoglio bancario origina principalmente dalle partecipazioni detenute dalla Capogruppo e dalle sue controllate con finalità di stabile
investimento, nonché dalle quote di OICR non comprese nel portafoglio di negoziazione in quanto detenute anch’esse con finalità di stabile investimento.
Limitatamente a questi ultimi strumenti, i processi interni di gestione e misurazione del rischio di prezzo riproducono quanto descritto in precedenza
relativamente al portafoglio di negoziazione di vigilanza.
2.7 Sensitivity Analysis e Stress Testing
Il Gruppo procede con periodicità settimanale al calcolo della sensitivity analysis, intesa come effetto di conto economico conseguente alla variazione di
valore di singoli fattori di rischio o di più fattori di rischio dello stesso tipo. Questa analisi è condotta sull’intero portafoglio della divisione CIB.
Si riportano di seguito informazioni sulle sensitivity ai tassi di interesse, ai credit spread, ai tassi di cambio, al corso delle azioni ed ai prezzi delle
materie prime.
Tutti i dati delle sensitivity riportate si riferiscono al 30 Giugno 2010.
Sensitivity ai tassi di interesse
La sensitivity ai tassi di interesse è calcolata ipotizzando sia movimenti paralleli (“parallel shift”) delle curve di tasso, sia variazioni della relativa inclinazione.
Per quanto riguarda i movimenti paralleli si analizzano gli effetti conseguenti a movimenti delle principali curve per +1basis point/±10bps/±100bps.
Ad uno spostamento della curva di 1bp, viene calcolata la sensitività in corrispondenza di diversi time-bucket.
Per quanto riguarda le variazioni nell’inclinazione delle curve dei tassi, si riporta la sensitivity a variazioni delle stesse sia in senso orario (“Clockwise
Turning” - Turn CW ), rappresentativa di un incremento dei tassi a breve termine e di una contemporanea diminuzione di quelli a lungo termine, sia in
senso antiorario (“Counter-Clockwise Turning” - Turn CCW ), rappresentativa di una diminuzione dei tassi a breve e di un corrispondente incremento di
quelli a lungo termine.
In particolare, la rotazione oraria e anti-oraria attualmente implementata prevede rispettivamente le seguenti variazioni in termini assoluti:
• +50pb/-50pb in corrispondenza del bucket a 1 giorno
• 0pb in corrispondenza del bucket a 1 anno
• -50pb/+50pb in corrispondenza del bucket a 30 anni e oltre
• per bucket compresi tra quelli indicati, lo spostamento da applicare è ricavato per interpolazione lineare.
(milioni di €)
TASSI DI
INTERESSE
+1 BPS
INFERIORE
A 3 MESI
+1 BPS
DA 3 MESI
A 1 ANNO
+1 BPS
DA 1 A 2
ANNI
+1 BPS
DA 2 A 5
ANNI
+1 BPS
DA 5 A 10
ANNI
+1 BPS
OLTRE 10
ANNI
+1 BPS
TOTALE
-10 BPS
Totale
di cui: EUR
USD
GBP
CHF
JPY
0,3
0,6
-0,1
-0,1
-
0,4
0,1
0,1
0,1
-
-0,2
-0,2
0,2
-
0,4
0,3
0,1
-
0,1
0,1
0,1
-0,1
-
0,5
0,3
0,1
0,1
-
1,5
1,1
0,2
0,1
0,1
-
-24,2
-22,7
-9,1
-7,0
-6,4
-3,6
+10 BPS +100 BPS
14,8
10,8
-3,6
-5,6
-6,1
-6,3
205,3
181,3
17,9
1,1
-4,6
-6,1
CW
CCW
-23,8
-6,5
-17,4
-9,2
-10,5
-5,8
21,3
9,1
1,8
-3,7
-4,4
-6,4
Sensitivity ai credit spread
Le sensitivity ai credit spread sono calcolate ipotizzando un peggioramento del merito di credito risultante in un movimento parallelo delle curve di
credit spread per +1bp/+10bps/+100bps.
Tali sensitivity sono calcolate sia a livello complessivo, ipotizzando un movimento parallelo di tutte le curve di credit spread, sia in corrispondenza di
specifiche classi di rating e di settori economici.
In aggiunta a quanto descritto, si procede altresì a calcolare la sensitivity risultante da un peggioramento del merito di credito (nel caso della variazione di
+50% relativo) e da un miglioramento del merito di credito (nel caso della variazione di -50% relativo); in questo caso, anche la forma delle curve di credit
spread risulta modificata, dal momento che la variazione assoluta degli spread più ampi risulterà maggiore della variazione assoluta degli spread più bassi.
180 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
A questo riguardo, i risultati della variazione di +50% relativa degli spread è sostanzialmente in linea con i dati di dicembre 2009.
(milioni di €)
TOTALE
+1BP
INFERIORE
A 6 MESI
+1BP
DA 6 MESI
A 2 ANNI
+1BP
DA 2
A 7 ANNI
+1BP
OLTRE
10 ANNI
+1 BPS
TOTALE
+10BPS
+100BPS
-50%
+50%
-0,3
-1,2
-3,5
-2,1
-7,0
-72,4
-707,2
1.338,0
-1.069,8
-0,1
-0,1
-0,1
-
-0,4
-0,1
-0,2
-0,4
-
-2,0
-1,0
-0,8
0,3
-
-1,5
-0,1
-0,5
-0,2
0,1
0,1
-
-4,0
-1,3
-1,6
-0,3
0,1
0,1
-
-40,5
-13,3
-14,2
-4,2
0,8
0,6
-0,1
-392,4
-128,8
-141,0
-37,7
6,7
5,7
-0,9
670,8
163,0
372,7
81,0
52,5
0,4
0,9
-554,0
-134,5
-274,3
-67,9
-36,3
-0,2
-0,9
-0,2
-
-0,1
-0,2
-0,2
-0,2
-0,4
-0,1
-0,1
-0,1
-0,1
-0,3
-1,0
-0,9
-1,9
0,6
0,2
0,1
0,2
0,1
-0,1
-0,7
-0,7
-0,5
-0,1
-
-0,5
-1,8
-1,9
-2,9
0,1
-7,3
-0,5
-6,8
34,2
750,5
176,9
359,1
25,1
-3,4
-4,6
6,3
4,3
2,2
1,4
10,1
-33,8
-554,2
-159,2
-313,1
-14,2
3,4
6,0
-4,4
-3,0
-0,9
0,9
-7,8
RATING
AAA
AA
A
BBB
BB
B
CCC and NR
Settore
Non Dev. Sovereigns & Related
ABS and MBS
Jumbo and Pfandbriefe
Financial Services
All Corporates
- Automotive
- Consumer Goods
- Pharmaceutical
- Industries
- Telecommunications
- Utilities and Energy Sources
- All other Corporates
Totale Developed Sovereigns
Developed Sovereigns
Developed Sovereigns related
-73,3
-5,4
-67,9
Sensitivity ai tassi di cambio
Viene valutato l’impatto economico risultante dall’apprezzamento e deprezzamento del 1%, 5% e del 10% di ciascuna valuta rispetto a tutte le altre.
L’esposizione verso le diverse valute viene anche espressa come “Delta cash-equivalent” in euro: questo rappresenta il controvalore in Euro della
somma in valuta che esporrebbe allo stesso rischio di cambio derivante dal portafoglio reale.
(milioni di €)
TASSI DI CAMBIO
EUR
USD
GBP
CHF
JPY
DELTA CASHEQUIVALENT
-10%
-5%
-1%
+1%
+5%
+10%
-306,9
-238,4
-43,9
-12,7
-28,1
74,6
30,6
9,5
11,8
-27,2
27,8
15,0
4,2
3,7
-6,8
3,7
2,7
0,3
0,4
6,0
-3,1
-2,4
-0,4
-0,1
20,2
-9,4
-6,7
-2,9
0,4
53,7
-6,5
-0,6
-5,4
2,5
Sensitivity ai corsi azionari ed ai prezzi delle commodities
La sensitivity rispetto ai corsi azionari è espressa in due modalità:
• come “Delta cash-equivalent”, ovvero come controvalore in euro della quantità di sottostante che esporrebbe allo stesso rischio derivante dal
portafoglio reale;
• come risultato economico derivante dall’aumento e diminuzione dei prezzi spot del 1%, 5%, 10% e 20%.
Il Delta cash-equivalent ed il Delta 1% (ovvero l’impatto economico risultante dall’aumento dei prezzi spot dell’1%) sono calcolati sia dettagliatamente
per regione geografica (immaginando che tutti i mercati azionari appartenenti a ciascuna regione siano perfettamente correlati) sia per totale
(assumendo pertanto una perfetta correlazione fra tutti i mercati azionari). Le sensitivity rispetto a variazioni del 5%, 10% e 20% sono calcolate
esclusivamente per totale.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 181
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
In aggiunta si procede anche al calcolo della sensitivity ai prezzi delle materie prime secondo i criteri sopra indicati. Quest’ultima, considerata la
secondarietà dell’esposizione rispetto a quella verso le altre tipologie di rischio, è articolata in un’unica categoria.
(milioni di €)
DELTA CASHEQUIVALENT
Azioni
Tutti i mercati
Europa
USA
Giappone
Regno Unito
Svizzera
CEE
Altro
Materie prime
Tutti i mercati
-20%
-10%
-5%
-1%
+1%
+5%
+10%
+20%
-11,4
-40,3
-39,8
-0,4
3,8
1,7
15,2
33,8
0,4
0,3
0,2
-0,1
-0,1
-0,4
-0,4
0,2
0,3
0,3
0,5
-2,1
-33,1
6,9
3,5
1,7
0,3
-0,3
-1,6
-3,0
-5,4
Sensitivity alla volatilità dei tassi di interesse, tassi di cambio, corsi azionari
In aggiunta alla sensitivity degli strumenti finanziari rispetto alle variazioni del fattore di rischio sottostante si procede altresì al calcolo della sensitivity
rispetto alla volatilità di tassi di interesse, tassi di cambio e corsi azionari ipotizzando, in particolare, una variazione positiva del 50% e negativa del
30% delle curve o matrici di volatilità.
(milioni di €)
-30%
+50%
Azioni
-40,7
-6,2
Tassi di interesse
di cui: EUR
USD
GBP
CHF
JPY
-9,7
-12,8
-5,4
-6,6
-4,2
-6,3
-8,0
-4,3
-7,4
-5,2
-9,3
-6,6
5,8
6,4
0,2
-1,2
1,0
-0,4
-0,8
1,1
-2,2
-7,6
-3,2
3,1
1,9
-1,9
2,3
1,2
-0,7
Tassi di cambio
di cui: EUR_JPY
USD_XAU
CHF_EUR
EUR_PLN
PLN_USD
EUR_GBP
EUR_TRY
EUR_USD
Stress tests
Gli stress test integrano i risultati dell’analisi di sensitività e di VaR al fine di valutare i rischi potenziali in un modo diverso. Lo stress test esegue la
valutazione di un portafoglio in riferimento sia a scenari semplici (in cui si ipotizza una variazione in singoli fattori di rischio) sia a scenari complessi
(nei quali si prefigurano variazioni simultanee in più fattori di rischio).
I risultati relativi agli scenari semplici vengono comunicati al top management a cadenza settimanale, unitamente alle sensitività più rilevanti e
includono shock riferiti a:
• tassi di interesse: movimenti paralleli (“parallel shift”) e irripidimento/appiattimento delle curve dei tassi di interesse; aumento/diminuzione nelle
volatilità dei tassi di interesse;
• mercati di credito: movimenti paralleli delle curve degli spread del credito (variazioni sia assolute sia relative); sensitivity alla correlazione di base,
correlazione tra gli emittenti e tassi di recupero;
• tassi di cambio: apprezzamento/deprezzamento di ogni valuta; aumento/diminuzione delle volatilità dei cambi;
• azioni: incremento/calo dei prezzi spot; aumento/diminuzione delle volatilità azionarie; sensitività alla correlazione implicita;
• commodity: incremento/calo dei prezzi spot.
182 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Per quanto attiene agli scenari complessi, all’intero portafoglio CIB sono stati finora mensilmente applicati tre diversi scenari (“Full US Recession”,
“Financial Crisis” e “Greece Default”), che a loro volta vengono comunicati al top management.
Scenario “Full US Recession”
Questo scenario presume la diffusione di una grave recessione negli Stati Uniti al resto del mondo a causa di un “effetto contagio”. In termini di
variabili macroeconomiche, questo scenario ipotizza:
• una notevole flessione dei prezzi e degli indici azionari nei mercati statunitensi e non statunitensi, associata a un incremento della volatilità azionaria;
• un notevole calo dei tassi di interesse statunitensi (fattori di stress differenti a seconda della scadenza) e non statunitensi (fattori di stress diversi a
seconda della scadenza e dell’area geografica), associato in ogni caso a un aumento della volatilità dei tassi di interesse;
• un allargamento generalizzato e significativo dei credit spread, a seconda della classe di rating e del settore operativo.
Scenario “Financial Crisis”
Lo scenario “Financial Crisis” è stato introdotto nell’ultimo trimestre del 2008 e riflette l’andamento dei mercati finanziari nel terzo trimestre 2008. In
considerazione del basso livello di liquidità nel mercato, l’orizzonte temporale di questo scenario è stato esteso in modo da coprire un periodo di un
trimestre anziché le 2 - 6 settimane sinora applicate.
In termini di variabili macroeconomiche, questo scenario ipotizza:
• un crollo (calo) dei mercati azionari associato a un incremento delle volatilità dei titoli azionari;
• un decremento globale dei tassi di interesse (fattori di stress differenti a seconda della scadenza e dell’area geografica), unitamente a un netto
irripidimento delle curve dei tassi d’interesse. In questo scenario, viene ipotizzato anche un aumento della volatilità dei tassi di interesse;
• un allargamento generalizzato e più significativo dei credit spread, con fattori di stress differenti a seconda della classe di rating e del settore operativo.
Scenario “Greece Default”
Lo scenario Greece Default è stato introdotto ad inzio 2010 come conseguenza delle crescenti preoccupazioni in merito alle prospettive della crisi in
corso in Grecia ipotizzando il “default” del debito sovrano di quel paese.
In conseguenza di un tale evento i debiti sovrani dei paesi Europei c.d. periferici sono attesi soffrire più di quelli di altri paesi dell’Eurozona. I paesi CEE e la Turchia
si assume possano essere messi sotto pressione. Il fenomeno del “Flight to quality” riguarderebbe specialmente il debito della Germania e degli Stati Uniti.
In considerazione del basso livello di liquidità nel mercato, l’orizzonte temporale di questo scenario è stato esteso in modo da coprire un periodo di un
trimestre anziché le 2 - 6 settimane sinora applicate.
In termini di variabili macroeconomiche, questo scenario ipotizza:
• i credit spreads sono attesi deteriorarsi significativamente in modo generalizzato (rating/settore merceologico), con i crediti di rating inferiore
maggiormente colpiti;
• i mercati azionari europei in caduta; ciò si combinerebbe con un rialzo delle volatilità. I mercati azionari americani sono invece attesi apprezzarsi leggermente;
• la curva dei tassi d’interesse del USD è attesa irripidirsi mentre quella dell’EUR è attesa appiattirsi. In questo scenario, le volatilità dei tassi
d’interesse si assumono anch’esse in rialzo;
• la divisa USD è attesa apprezzarsi soprattutto contro l’EUR.
Gli effetti complessivi degli scenari descritti sono riportati nella seguente tabella:
(milioni di €)
SCENARIO
US Recession
Financial Crisis
Greece Default
TOTALE
-293
-880
-889
2.8 Processo di verifica indipendente del prezzo
A questo proposito, alla luce delle turbolenze di mercato provocate dalla crisi dei mutui subprime e dalle successive incertezze nella valutazione della
maggior parte dei prodotti strutturati di credito, come ricordato già in precedenza, la funzione Market & Balance Sheet Risks Portfolio Management
della Capogruppo (Holding Company, HC), in collaborazione con le funzioni Market Risk Control a livello di Legal Entity (LE), ha stabilito di:
• centralizzare il processo di verifica indipendente del prezzo (Independent Price Verification, IPV) per tali prodotti nella funzione Risk Control della filiale
UCB AG Londra, che è stata scelta come “centro di competenza” del gruppo per la valutazione di prodotti strutturati di credito complessi, come per
esempio ABS, CDO, CLO, CDO di ABS, ecc. in rappresentanza dei vari settori;
• armonizzare la metodologia IPV in tutto il gruppo, definendo un approccio uniforme basato sulla classificazione di ogni singola posizione in
conformità alla disponibilità e affidabilità relativa delle fonti di prezzo disponibili. Tutte le posizioni siffatte sono state di conseguenza trattate e
valutate in modo uniforme a livello di Gruppo, incluse quelle di Bank of Austria (BA) e UCI Ireland;
• definire e sviluppare una metodologia appropriata allo scopo di applicare rettifiche di valore di vigilanza (Fair Value Adjustments o FVA) a tali
valutazioni. L’approccio scelto si basa essenzialmente sulla suddetta classificazione delle fonti di prezzo e definisce stress test specifici per le
valutazioni di mercato, tanto più ampia quanto meno affidabile è la classificazione tramite la rispettiva sensitivity a un one-notch downgrade.
L’intero processo è stato condiviso e sviluppato nel quadro del modello di collaborazione istituito tra tutte le funzioni CRO (Chief Risk Office) sia a livello
di Capogruppo che di LE e le funzioni CFO (Chief Financial Office) di HC e LE, responsabili della contabilizzazione di tali valutazioni e rettifiche.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 183
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
Sezione 3 - Rischio di liquidità
A. Aspetti generali, processi operativi e metodi di misurazione del rischio di liquidità
Definizione del rischio di liquidità
Il rischio di liquidità identifica l’eventualità che il Gruppo possa trovarsi nella condizione di non riuscire a far fronte agli impegni di pagamento (per cassa o per
consegna) previsti o imprevisti senza pregiudicare l’operatività quotidiana o la propria condizione finanziaria e può derivare da diversi fattori interni o esterni.
I principi fondamentali del modello di gestione del rischio di liquidità del Gruppo UniCredit
L’obiettivo del Gruppo è di disporre di liquidità in qualunque momento, vale a dire mantenere la liquidità ad un livello che consenta di condurre le
operazioni in sicurezza. L’obiettivo è quello di finanziare le proprie attività alle migliori condizioni di tasso in normali circostanze operative e di rimanere
nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento in caso di crisi di liquidità.
A tale scopo, il Gruppo si attiene scrupolosamente alle disposizioni normative e regolamentari imposte dalle Banche Centrali e dalle autorità nazionali
dei vari paesi in cui opera.
Si definisce crisi di liquidità un evento che impedirebbe al Gruppo di disporre dei mezzi necessari per far fronte agli impegni di pagamento assunti. Tale
eventualità andrebbe a discapito della relazione con i nostri clienti basata sulla fiducia che la banca sia in grado di far fronte tempestivamente ai propri
impegni di pagamento.
Considerando la presenza internazionale di UniCredit, il management ritiene sia necessario attenersi alle disposizioni normative locali applicabili a
ciascuna società del Gruppo, ma che queste non siano sufficienti a gestire il rischio di liquidità complessivo. Per tale ragione, oltre a soddisfare i
requisiti legali e regolamentari locali, tramite la Holding e sotto la supervisione del Group Risk Management, sono state definite politiche e metriche da
adottare a livello di Gruppo, al fine di garantire che la posizione di liquidità di ciascuna entità risponda ai requisiti dello stesso.
Il principio fondamentale è quello di una gestione della liquidità secondo una supervisione centralizzata a livello di Gruppo, con un’esecuzione
decentrata tramite i Regional Liquidity Centre (Italia, Germania, Austria/CEE). Ogni Regional Liquidity Centre è responsabile del rispetto dei vincoli
imposti dalle policy di liquidità locale e di quelli delle Banche/Società incluse nel proprio perimetro. In conformità ed in linea con i requisiti normativi
locali e le esigenze di business, ciascuna entità gestisce la propria liquidità a livello locale entro il framework definito dal Gruppo.
L’approccio centralizzato alla gestione del rischio di liquidità mira a:
• ridurre i bisogni complessivi di finanziamento da parte di controparti esterne al Gruppo;
• ottimizzare l’accesso ai mercati della liquidità, sfruttando il merito di credito del Gruppo e minimizzando i costi della raccolta.
Più in dettaglio, mentre il Regional Liquidity Centre è responsabile dell’ottimizzazione delle liquidità incluse nel suo perimetro tramite un’attività di primo
livello di gestione e concentrazione dei flussi netti, la Holding detiene un ruolo di secondo livello di gestione e concentrazione dei flussi finanziari, in
qualità di centro di distribuzione, ed è responsabile della supervisione delle liquidità del Gruppo, nel rispetto sia dei limiti consolidati che delle strategie
di funding tattico e strutturale. A livello di Gruppo, tale ruolo è affidato all’Area Finanza, tramite la Tesoreria di Gruppo, responsabile della stesura di
report riguardanti i deficit/surplus netti generati su base giornaliera dai singoli Regional Liquidity Centre.
La Tesoreria di Gruppo gestisce i flussi di liquidità, fornendo o ricevendo fondi tramite depositi o finanziamenti infra-gruppo, in base ai quali stabilisce i
prezzi di mercato nel rispetto delle linee-guida definite group-wide dalla Transfer Price Policy e previa autorizzazione dell’esposizione al credito da parte
degli organi decisionali competenti (es. Credit Committee, Consiglio di Amministrazione, ecc.), sia a livello locale che di Gruppo.
Solo UniCredit S.p.A. ha accesso al mercato non garantito pubblico (senior, subordinato). I Regional Liquidity Centre, invece, mantengono l’accesso
al mercato tramite strumenti del mercato monetario, investimenti privati e con gli strumenti tradizionalmente disponibili su mercati specifici (cioè,
Pfandbriefe, CD/CP, ecc.).
L’ottimizzazione dei rischi di credito è perseguita stabilendo limiti specifici per l’attività bancaria standard di trasformazione delle scadenze a breve,
medio e lungo termine. Tale processo è implementato nel rispetto delle disposizioni normative e regolamentari di ciascun paese e delle policy e regole
interne delle Società del Gruppo tramite modelli di gestione adottati nei Regional Liquidity Centre individuali.
I modelli sono sottoposti ad analisi condotte dal Risk Management locale o dalla struttura equivalente con le stesse responsabilità, di concerto con la
funzione di Risk Management del Gruppo al fine di garantire il rispetto delle metriche e degli obiettivi definiti dalla Liquidity Policy del Gruppo.
Le policy regionali devono essere conformi ai requisiti normativi e regolamentari nazionali e ai principi fondamentali della Policy del Gruppo, secondo
quanto di seguito definito:
• il Gruppo, tramite il Liquidity Risk Portfolio Department che agisce sotto la responsabilità del Risk Management del Gruppo, determina e coordina
le policy di gestione del rischio di liquidità. La funzione di controllo è esercitata dal Divisional Risk Officer, che svolge un ruolo di controllo di primus
inter pares per il Treasury Risk Department. Le transazioni riguardanti la gestione della liquidità vengono eseguite dalla Tesoreria del Gruppo, sotto la
responsabilità del Chief Financial Officer (CFO);
• ciascun Regional Liquidity Centre è responsabile del rispetto, in relazione alla policy sulle liquidità, per la parte delle società bancarie che rientrano
nella sua sfera di competenza e dell’ottimizzazione del processo di funding eseguito sui relativi mercati/tramite la relativa base clientelare.
184 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Tecniche di misurazione del rischio, determinazione del capitale interno e stress test
È nozione generalmente accettata che il rischio di liquidità non possa essere mitigato dalla disponibilità di capitali. Pertanto, il rischio di liquidità non
incrementa l’utilizzo di Capitale Economico ma è comunque considerato un’importante categoria di rischio anche ai fini della determinazione della
propensione al rischio del Gruppo. Il rischio di liquidità, per la sua particolare natura, è affrontato tramite tecniche di analisi dei gap, stress test delle
liquidità e misure complementari (principalmente attraverso una serie di rapporti, quali ad esempio: prestiti/depositi, indebitamento). In particolare, le
analisi dei dati di gap sono elaborate entro due orizzonti temporali distinti:
• giornalmente, una metodologia basata sul mismatch delle liquidità che controlla il rischio di liquidità di breve termine derivante da scadenze
dall’overnight fino a 3 mesi;
• mensilmente, i gap ratio che controllano il rischio dal medio al lungo termine (liquidità strutturale) per le scadenze pari all’anno o superiori.
Le metriche di liquidità
La Liquidity Policy del Gruppo si basa sul Liquidity Risk Mismatch Model, caratterizzato dai seguenti principi fondamentali:
1. Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi i quali avrebbero un impatto sulla posizione di liquidità
del Gruppo da un giorno fino ad un anno. L’obiettivo primario è quello di conservare la capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento
ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi;
a. Cash Horizon: è un’altra misura di breve termine che esprime per quanti giorni il Gruppo può non ricorrere al mercato wholesale (breve, medio
e/o lungo termine) in caso di outage dello stesso.
2. Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi i quali avrebbero un impatto sulla posizione di liquidità del
Gruppo per un periodo di un anno. L’obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività complessive e attività a medio/lungo
termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine, ottimizzando contestualmente il costo del funding.
3. Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano un
eccellente strumento per valutare le potenziali vulnerabilità del bilancio. La Banca riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato
alla crisi idiosincratica e loro combinazioni.
4. Metriche aggiuntive: nel 2010 si stanno introducendo due ulteriori misure secondo il framework di propensione al rischio delineato dal Consiglio di
Amministrazione di Gruppo UniCredit.
In tale contesto, la Holding considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o
potenziali per il Gruppo, proteggendo così le Banche/Società appartenenti allo stesso dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze.
Gestione della liquidità di breve termine
L’obiettivo della gestione della liquidità consolidata di breve termine è di garantire che il Gruppo resti nella condizione di far fronte agli impegni di
pagamento, previsti o imprevisti, per i 12 mesi successivi.
Le misure standard adottate a tal fine sono:
• gestione dell’accesso ai sistemi di pagamento (gestione della liquidità operativa);
• gestione dei pagamenti da effettuare e monitoraggio delle riserve di liquidità e del livello di utilizzo delle stesse (analisi e gestione attiva della maturity ladder).
I principi elencati sono applicabili a livello di Gruppo e devono essere tenuti in considerazione dai Regional Liquidity Centre.
Cash Horizon
Il Gruppo adotta il “Cash Horizon” quale indicatore sintetico dei livelli di rischio di liquidità, monitorato tramite la Maturity Ladder di cui sopra. Tale
indicatore individua per ogni perimetro al quale è applicato (dal Gruppo al singolo Regional Liquidity Centre), il numero di giorni durante i quali l’Entità
Legale non è più in grado di far fronte agli impegni di liquidità secondo quanto definito in precedenza, dopo aver usato la counterbalancing capacity
disponibile. L’obiettivo del Gruppo nel 2010 è stato quello di garantire un cash horizon di almeno 3 mesi.
Gestione della liquidità strutturale
L’obiettivo della gestione della liquidità strutturale del Gruppo è di limitare le esposizioni al rifinanziamento riguardo alle scadenze superiori all’anno,
riducendo così i bisogni di rifinanziamento sul più breve termine.
Il mantenimento di un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche,
a breve termine.
Le misure standard adottate a tal fine sono:
1. posticipare le scadenze delle passività per ridurre le fonti di funding meno stabili, ottimizzando contestualmente il costo della raccolta (gestione
integrata della liquidità strategica e della liquidità tattica);
2. finanziare la crescita tramite attività strategiche di funding, stabilendo le scadenze più appropriate (Financial Planning ed elaborazione della
Contingency Liquidity Policy - CLP);
3. conciliare i requisiti di funding wholesale con l’esigenza di minimizzare i costi diversificando le fonti, i mercati nazionali, le valute di emissione e gli
strumenti impiegati (realizzazione del Contingency Funding Plan - CFP).
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 185
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
Stress test della liquidità
Lo stress test è una tecnica di gestione del rischio impiegata per valutare i potenziali effetti che uno specifico evento e/o movimento in una serie
di variabili finanziarie esercitano sulla condizione finanziaria di un’istituzione. Trattandosi di uno strumento previsionale, lo stress test della liquidità
diagnostica il rischio di liquidità di un’istituzione. In particolare, i risultati degli stress test vengono utilizzati per:
• valutare l’adeguatezza dei limiti di liquidità sia in termini quantitativi che qualitativi (es. l’esigenza di stabilire e allocare limiti finanziari non garantiti);
• pianificare e attuare operazioni sourcing alternative al fine di controbilanciare i deflussi di cassa;
• strutturare/modificare il profilo di liquidità degli asset del Gruppo;
• fornire supporto allo sviluppo del liquidity contingency plan.
Al fine di eseguire stress test uniformi in tutti i Centri di Liquidità, il Gruppo adotta una metodologia centralizzata di stress testing in base alla quale ogni
Regional Liquidity Centre è tenuto a riprodurre lo stesso scenario sotto il coordinamento del Group Risk Management tramite l’attivazione di procedure locali.
Ai singoli Regional Liquidity Centre è consentito avvalersi di modelli comportamentali statistici/quantitativi, purché essi siano convalidati dal Risk
Management locale o struttura equivalente con le stesse responsabilità.
Periodicamente, il Gruppo riproduce scenari di liquidità e conduce analisi di sensitivity, queste ultime valutando l’impatto esercitato sulla condizione
finanziaria di un’istituzione da un movimento in un particolare fattore di rischio, senza identificare la fonte dello shock, mentre i test di scenario
tendono a considerare le ripercussioni di movimenti simultanei in diversi fattori di rischio, definendo chiaramente l’evento di stress.
Scenari di liquidità
A livello macro, il Gruppo identifica tre diverse classi fondamentali di potenziale crisi di liquidità:
1. crisi correlata al mercato (sistemica, globale o settoriale): Market Downturn Scenario. Tale scenario consiste in un’improvvisa turbolenza in un
mercato monetario e di capitali che potrebbe essere causata dalla chiusura (o dall’accesso limitato) del sistema di mercato/regolamento, da eventi
politici critici, crisi regionale, credit crunch, ecc.;
2. specifica del Gruppo o di parte di esso: crisi del titolo, scenari di declassamento del merito di credito; il presupposto potrebbe essere il rischio
operativo, evento connesso al peggioramento della percezione del rischio reputazionale del gruppo e ad un declassamento del rating di UCG;
3. una combinazione della crisi di mercato e di quella specifica: scenario combinato.
I risultati dello stress test possono evidenziare la necessità di stabilire limiti specifici riguardo, ad esempio, tra gli altri, il finanziamento non garantito e
il rapporto tra titoli eligible e non-eligible.
Misure aggiuntive del rischio di liquidità
Nell’ambito della determinazione delle misure di propensione al rischio a livello di Gruppo, sono state introdotte due nuove misure ai fini della gestione
del rischio di liquidità: Loans to Deposits ratio (rapporto tra prestiti e depositi) e Leverage ratio (rapporto di indebitamento). Entrambi devono essere
calcolati a livello di Gruppo e a livello della singola entità legale.
Monitoraggio e reportistica
I limiti di Short Term Liquidity e il Cash Horizon sono soggetti ad una attività di monitoraggio e reportistica su base giornaliera. I rapporti di liquidità
strutturale sono soggetti ad una attività di monitoraggio e reportistica su base mensile. Il periodo di sopravvivenza e lo stress test della liquidità
sono soggetti ad una attività di monitoraggio e reportistica su base settimanale. Gli ulteriori dati riguardanti la propensione al rischio quali il Loan
to deposit ratio e il Leverage ratio, considerata la loro natura di misure secondo le definizioni contabili, sono soggetti a controllo e misurazione su
base trimestrale. I risk appetite statement development sono inizialmente definiti nel piano triennale e in seguito rivisti annualmente. L’attività di
monitoraggio svolge un ruolo fondamentale in quanto i risultati alimentano il processo decisionale.
Fattori di mitigazione
I principali fattori di mitigazione della liquidità per il Gruppo sono:
• un’accurata pianificazione della liquidità sul breve e medio termine sottoposta ad un’attività di monitoraggio mensile;
• un’efficiente Contingency Liquidity Policy (CLP) caratterizzata da un Contingency Action Plan (CAP), fattibile e aggiornato, da attuare in caso di crisi di
mercato;
• un liquidity buffer per far fronte a deflussi di cassa inaspettati;
• solidi stress test aggiornati periodicamente e condotti di frequente.
Piano di funding
La misurazione e la gestione del rischio di liquidità strutturale implicano:
• un processo di definizione dei requisiti di finanziamento, integrato con il Group Planning (integrazione tra il Budget/Piano triennale e il Financial Plan),
in termini di previsioni/prospettive preliminari, dati finali/reali e un’analisi delle discrepanze;
• un processo di costante allineamento tra i report sui requisiti finanziari e la composizione del funding strategico (integrazione tra il Financial Plan e il
Funding Plan), in termini di prospettive/previsioni, realizzazione e analisi di variazioni.
186 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Le funzioni coinvolte in tali processi sono:
• a livello di Gruppo: Group Finance Department, Group Planning Department, Capital Management, Group Risk Management;
• a livello di Regional Liquidity Centre e di Banche/Società del Gruppo incluse nel loro perimetro: funzioni di ALM, funzioni di Planning, funzioni di
Tesoreria, funzioni di Risk Management.
Il profilo di liquidità strutturale e il piano di funding annuale sono monitorati e aggiornati periodicamente dall’ALM del Gruppo, di concerto con la
funzione di ALM dei Regional Liquidity Centre. I due obiettivi principali sono:
• mantenere una struttura di scadenze equilibrata in linea con il trend di crescita delle attività e passività complessive del Gruppo, con le condizioni del
mercato internazionale e con le dinamiche dei tassi d’interesse;
• trasferire il costo del finanziamento strutturale alle banche/società, nel rispetto delle procedure stabilite dalle regole/policy interne, delle singole
policy adottate dai Regional Liquidity Centre e dei principi di specializzazione funzionale.
Il monitoraggio della posizione del rischio di liquidità del Gruppo è stato affidato, sulla base delle relative competenze e funzioni, alla Tesoreria, alle
unità di Asset & Liability Management e Market Risk Management all’interno di ciascuna entità e a livello di Gruppo. Esso consiste nell’analisi,
classificazione e gestione dei cash flow gap per tutte le scadenze e nella verifica del rispetto dei limiti secondo le metodologie e la frequenza
appropriate per il livello di analisi (giornaliera per la liquidità a breve termine e mensile per quella strutturale).
La liquidità a breve termine è monitorata attraverso una maturity ladder che evidenzia i cash flow con scadenze giornaliere partendo dall’overnight fino
a quelle annuali. La liquidità strutturale è monitorata per tutte le scadenze incorporando, in un’ottica dinamica, la previsione della crescita commerciale
in termini di depositi e prestiti della clientela, al fine di evitare eventuali fonti di stress connesse alla liquidità a breve termine e al contempo garantire la
liquidità strutturale implementando il Funding Plan del Gruppo.
Contingency Liquidity Policy del Gruppo
Una crisi di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, è stato definito un modello di governo degli eventi da attivare
efficacemente in caso di crisi seguendo una procedura approvata. Ai fini di un’azione tempestiva, è necessario predefinire una serie di azioni di
mitigazione. A seconda della situazione, alcune di queste azioni possono essere in seguito approvate ed eseguite.
La capacità di agire tempestivamente è essenziale per ridurre al minimo le conseguenze potenzialmente distruttive di una crisi di liquidità. Le analisi
degli stress test rappresenteranno un valido strumento per l’individuazione delle conseguenze attese e la definizione anticipata delle azioni più
adeguate per affrontare uno specifico scenario di crisi. In combinazione con gli Early Warning Indicator (EWI), l’organizzazione può addirittura riuscire
ad attenuare gli effetti di liquidità già nelle prime fasi della crisi.
Le crisi di liquidità sono solitamente caratterizzate da un rapido sviluppo e i segnali che le precedono possono essere di difficile interpretazione,
quando non addirittura inesistenti; è quindi importante individuare con chiarezza i player, i poteri, le responsabilità, i criteri di comunicazione e
la reportistica, al fine di incrementare significativamente la probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Una crisi di liquidità può
essere classificata come sistemica (es. evento di crollo complessivo del mercato monetario e di capitali) o specifica (es. specifica della banca) o una
combinazione di entrambe.
La Group Contingency Liquidity Policy (CLP) ha l’obiettivo di garantire la disponibilità di un modello organizzativo efficiente che consenta di gestire con
efficacia gli effetti negativi derivanti da una situazione di crisi di liquidità. Ciò si ottiene tramite:
• attivazione di un modello operativo e di governo della liquidità straordinario;
• coerente comunicazione interna ed esterna;
• una serie di azioni disponibili in stand-by per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità;
• una serie di early warning indicator i quali indichino che si sta sviluppando una crisi.
La Contingency Liquidity Policy del Gruppo (CLP) è costituita dalla Contingency Liquidity Policy e dalla sua appendice, il Contingency Action Plan (CAP).
La CLP è correlata alla Governance, che dovrebbe essere rivista su base annuale. Il CAP definisce il framework operativo, affronta le questioni del “chi
e cosa” in una situazione di crisi e stabilisce il Contingency Funding Plan (CFP). Quest’ultimo è complementare al Group Funding Plan. Il CAP deve
essere aggiornato non appena si verifica un cambiamento della situazione e comunque almeno una volta all’anno tramite il Group ALCO (GALCO).
Ogni Regional Liquidity Centre ed Entità Legale che siano responsabili di un liquidity mismatch devono avere una CLP approvata localmente che sia
allineata con quella del Gruppo e che risponda ai requisiti imposti da eventuali normative locali. È richiesto il parere positivo sia del Liquidity Risk
Portfolio Management Department che del responsabile del Group Finance Department.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 187
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
Early Warning Indicator
Gli Early Warning Indicator, EWI, sono uno strumento di supporto ai liquidity manager per valutare l’attuale situazione del mercato. Come ogni
indicatore, non dovrebbero mai essere impiegati su base automatica.
Sono stati sviluppati diversi indicatori per catturare potenziali distorsioni del mercato, raggruppati come segue:
• UniCredit related;
• Financial Sector related;
• Market related.
Gli EWI sono uno degli strumenti che il management può impiegare per decidere se passare da una situazione di business as usual ad una
contingente.
Sezione 4 - Rischi operativi
INFORMAZIONE QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo
Definizione di rischio operativo
Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati
da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale.
Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami
della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell’azienda, interruzioni
dell’operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.
Framework di Gruppo per la gestione dei rischi operativi
Il Gruppo UniCredit ha definito sistema di gestione dei rischi operativi l’insieme di politiche e procedure per il controllo, la misurazione e la mitigazione
dei rischi operativi nel Gruppo e nelle Entità controllate.
Le politiche di rischio operativo, applicabili a tutte le Entità del Gruppo, sono principi comuni che stabiliscono il ruolo degli organi aziendali, della
funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo.
La Capogruppo coordina le Entità del Gruppo secondo quanto stabilito nella normativa interna e nel manuale di controllo dei rischi operativi. Specifici
comitati rischi (Comitato Rischi, ALCO, Comitato Rischi Operativi) sono costituiti per monitorare l’esposizione, le azioni di mitigazione, le metodologie di
misurazione e di controllo.
Le metodologie di classificazione e controllo di completezza dei dati, analisi di scenario, indicatori di rischio, reporting e misurazione del capitale di rischio
sono responsabilità dell’Operational & Reputational Risks Portfolio Management department di Capogruppo e sono applicate dalle Entità del Gruppo.
Elemento cardine del sistema di controllo è l’applicativo informatico a supporto della raccolta dati, il controllo dei rischi e la misurazione del capitale.
La conformità del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi alla normativa esterna e agli standard di Gruppo è valutata attraverso un
processo di convalida interna. Responsabile di questo processo è il Group Internal Validation department della Capogruppo, struttura indipendente
dall’Operational & Reputational Risks Portfolio Management department.
Il Gruppo UniCredit ha ottenuto nel mese di marzo 2008 l’autorizzazione all’utilizzo del modello AMA (Advanced Measurement Approach) per il calcolo
del capitale a fronte dei rischi operativi. L’utilizzo di tale metodo verrà nel tempo esteso alle principali Entità del Gruppo in base ad un piano di roll out.
Struttura organizzativa
L’Alta Direzione è responsabile per l’approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework di Gruppo dei rischi operativi, per la verifica
dell’adeguatezza del sistema di misurazione e controllo e viene informata regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l’esposizione ai rischi
operativi, con l’eventuale supporto di appositi comitati rischi.
Il Comitato Rischi Operativi di Gruppo, presieduto dal responsabile del Group Risk Management department (Group CRO), è composto da membri
permanenti e membri ospiti.
La missione del Comitato Rischi Operativi di Gruppo è di formulare proposte e pareri per il Comitato Rischi di Gruppo per, tra l’altro:
• il risk appetite di Gruppo, compresi gli obiettivi e i criteri di allocazione del capitale per i rischi operativi nel Gruppo;
• la struttura e la definizione dei limiti per i rischi operativi e l’allocazione alle Business Units e le Entità del Gruppo;
• il modello interno per la misurazione del rischio operativo a fini regolamentari;
• specifiche strategie sui rischi operativi.
188 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Il Comitato Rischi Operativi di Gruppo ha invece funzioni deliberanti per:
• le linee guida e politiche speciali per il rischio operativo;
• le azioni correttive per il bilanciamento delle posizioni di rischio operativo a livello di gruppo, comprese le azioni di mitigazione;
• le strategie a livello di Gruppo, comprese quelle assicurative a seguito di proposte congiunte dalle funzioni Global Insurance Management e
Operational & Reputational Risks Portfolio Management department;
• i modelli interni per la valutazione del rischio operativo, sia ai fini del calcolo del capitale economico, sia per le attività di stress testing.
L’Operational & Reputational Risks Portfolio Management department di Capogruppo, nell’ambito dello Strategic Risk Management & Control
department, supervisiona e gestisce il profilo complessivo dei rischi operativi e reputazionali del Gruppo attraverso la definizione delle relative strategie,
metodologie e limiti.
Per quanto riguarda la funzione di rischi operativi, il dipartimento si articola in due unità organizzative.
L’unità di Operational Risk Methodologies and Control è responsabile per la definizione delle metodologie, del calcolo del capitale a rischio operativo
di Gruppo e le linee guida per il controllo dei rischi operativi e ha inoltre un ruolo di supporto e controllo nei confronti delle funzioni di Operational Risk
Management delle Entità per verificare il rispetto degli standard di Gruppo nella realizzazione dei processi e delle metodologie di controllo.
L’unità di Operational Risk Strategies and Mitigation è responsabile per la definizione e il monitoraggio dei limiti di rischio, l’identificazione delle
strategie e delle misure correttive e il monitoraggio delle relative implementazioni.
Le funzioni di Operational Risk Management nelle Entità controllate forniscono formazione specifica sui rischi operativi al personale, che può anche
avvalersi di programmi di formazione disponibili via intranet e sono responsabili per la corretta realizzazione degli elementi del framework di Gruppo.
Un regolare aggiornamento degli aspetti sia normativi che gestionali sui rischi operativi è predisposto dalla funzione Operational & Reputational Risks
Portfolio Management di Capogruppo e inviato alle funzioni responsabili del controllo della gestione dei rischi operativi.
Convalida interna
In ottemperanza ai requisiti regolamentari è stato istituito, sia presso la Capogruppo sia presso le pertinenti Entità del Gruppo, un processo di
convalida interna del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi, al fine di verificarne la rispondenza alle prescrizioni normative ed agli
standard di Gruppo. Questo processo è di responsabilità della unit Pillar II Risks and Operational Risk Validation, all’interno del Group Internal Validation
department.
Le metodologie di Gruppo per la misurazione e allocazione del capitale a rischio sono convalidate a livello di Capogruppo dalla unità sopracitata,
mentre l’implementazione del sistema di controllo e gestione dei rischi operativi nelle Entità controllate è valutata dalle funzioni locali di Operational
Risk Management seguendo le istruzioni e linee guida emesse dal Group Internal Validation department.
I risultati delle valutazioni locali sono rivisti annualmente dal Group Internal Validation department che esegue ulteriori analisi su dati e documentazione.
Report dettagliati vengono poi sottoposti al CRO di Gruppo per l’emissione di specifiche Non Binding Opinion alle Entità. I report di convalida locale,
insieme alla opinion della Capogruppo e al report dell’Internal Audit, sono presentati per approvazione ai competenti Organi delle Entità controllate.
I risultati dell’attività di convalida, sia a livello di Capogruppo sia delle singole Entità, sono consolidati annualmente nel Group Validation report che,
insieme alla relazione annuale dell’Internal Audit, è presentato al Consiglio di Amministrazione di UniCredit.
Un reporting regolare sulle attività di convalida è inoltre indirizzato al Group Operational Risk Committee.
Reporting
Un sistema di reporting è stato sviluppato dalla Capogruppo per informare l’Alta Direzione e gli organi di controllo interno in merito all’esposizione ai
rischi operativi del Gruppo e alle azioni intraprese per mitigarli.
In particolare, con periodicità trimestrale, vengono forniti aggiornamenti sull’andamento delle perdite operative, la stima del capitale a rischio, gli eventi
esterni rilevanti e le principali iniziative intraprese per la mitigazione dei rischi operativi nelle varie aree di business. Una sintesi sull’andamento degli
indicatori di rischio più significativi viene elaborata e distribuita con cadenza mensile.
Al Comitato Rischi Operativi di Gruppo vengono inoltre presentati i risultati delle principali analisi di scenario svolte a livello di Gruppo e le relative
azioni di mitigazione intraprese.
Gestione e mitigazione del rischio
La gestione del rischio consiste nella revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati e nella gestione delle relative politiche assicurative, con
l’identificazione di idonee franchigie e limiti, mentre la verifica regolare dei piani di continuità operativa assicura la gestione del rischio operativo nei
casi di interruzione dei principali servizi.
Nelle Entità controllate, il Comitato Rischi (o altri organi, secondo quanto previsto dalla regolamentazione locale) rivede i rischi rilevati dalle funzioni di
Operational Risk con il supporto delle funzioni interessate e verifica le iniziative di mitigazione.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 189
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
Sistema di misurazione e allocazione del capitale
UniCredit ha sviluppato un metodo interno per la misurazione del requisito di capitale. Questo è calcolato tenendo conto dei dati di perdita interni, dei
dati di perdita esterni (consortili e pubblici), dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio.
Il calcolo viene effettuato utilizzando come classi di rischio le tipologie di evento operativo. Per ogni classe di rischio, la severità e la frequenza delle
perdite sono stimate separatamente per arrivare alla distribuzione delle perdite annue tramite simulazione, tenendo conto della copertura assicurativa.
La distribuzione di severità viene stimata su dati interni, dati esterni e dati generati tramite analisi di scenario, mentre la frequenza è stimata su soli
dati interni. Per ognuna delle classi si applica una correzione in funzione degli indicatori di rischio operativo. Le distribuzioni di perdita annua, ottenute
per ciascuna classe di rischio, sono aggregate tramite funzioni copula. Il capitale di rischio è quindi calcolato sulla distribuzione aggregata delle perdite
ad un livello di confidenza del 99,9% a fini regolamentari e ad un livello del 99,97% a fini di capitale economico.
Tramite meccanismi di allocazione si identificano i requisiti di capitale delle Entità, riflettendo l’esposizione ai rischi operativi.
L’approccio AMA ha ricevuto formale approvazione da parte dell’Autorità di Vigilanza ed il piano di roll out attualmente prevede l’estensione di tale
metodo a tutte le Entità rilevanti del Gruppo entro il 2012. Le Entità non ancora autorizzate all’utilizzo dei metodi avanzati contribuiscono al requisito
patrimoniale consolidato sulla base del metodo standard (TSA) o base (BIA).
B. Rischi derivanti da pendenze legali
Esistono procedimenti giudiziari pendenti nei confronti di UniCredit Spa e di altre società appartenenti al Gruppo UniCredit.
In numerosi casi vi è una notevole incertezza circa il possibile esito dei procedimenti e l’entità dell’eventuale perdita. Questi casi comprendono
procedimenti penali ed amministrativi da parte di autorità di vigilanza e cause in cui il ricorrente non ha quantificato in modo specifico le proprie
richieste risarcitorie (come, ad esempio, nel caso delle putative class action negli Stati Uniti). In tali casi, finché sussiste l’impossibilità di prevedere gli
esiti e stimare le eventuali perdite in modo attendibile, non vengono effettuati accantonamenti. Ove invece sia possibile stimare in modo attendibile
l’entità dell’eventuale perdita e tale perdita sia ritenuta probabile, vengono effettuati accantonamenti in bilancio in misura ritenuta congrua secondo le
circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali IAS.
A presidio delle potenziali passività che potrebbero scaturire dalle cause passive (non giuslavoristiche, fiscali o attinenti al recupero del credito)
pendenti, il Gruppo UniCredit ha in essere, al 30 giugno 2010, un fondo per rischi ed oneri pari a 1,4 miliardi, tuttavia non si può escludere che detto
fondo possa non essere sufficiente a far fronte interamente agli oneri ed alle richieste risarcitorie e restitutorie connesse alle cause pendenti.
Conseguentemente non può escludersi che un eventuale esito sfavorevole di tali procedimenti possa avere effetti negativi sulla situazione economica,
patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo UniCredit.
Si riportano di seguito alcune sintetiche informazioni in ordine alle cause passive (escluse quelle giuslavoristiche, fiscali o attinenti al recupero del
credito) che coinvolgono il Gruppo UniCredit e aventi un valore uguale o superiore a 100 milioni.
Azione promossa contro UniCredit S.p.A., il suo Amministratore Delegato ed il Chief Executive Officer (CEO) di HVB (“Hedge
Fund Claim”) e azione promossa da Verbraucherzentrale (“Vzfk Claim”)
Nel luglio del 2007 otto hedge fund (seguiti da alcuni azionisti di minoranza di HVB) hanno depositato, presso la Corte Regionale di Monaco,
una citazione volta ad ottenere il risarcimento dei danni asseritamente subiti da HVB a seguito di alcune operazioni riguardanti il trasferimento di
partecipazioni azionarie e linee di business da HVB (dopo il suo ingresso nel Gruppo UniCredit) ad UniCredit S.p.A. o ad altre società del Gruppo
UniCredit (e viceversa). Si sostiene, inoltre, che le spese per la riorganizzazione di HVB avrebbero dovuto essere sopportate da UniCredit S.p.A.
I convenuti sono UniCredit S.p.A., il suo Amministratore Delegato, Alessandro Profumo, e l’allora CEO di HVB, Wolfgang Sprissler.
Gli attori hanno richiesto alla Corte adita di: (i) condannare i convenuti a pagare, a titolo di risarcimento del danno, la somma di Euro 17,35 miliardi
oltre interessi; (ii) accertare che UniCredit S.p.A. è tenuta a pagare agli azionisti di minoranza di HVB un dividendo periodico garantito dal 19 novembre
2005 in poi.
Le comparse di risposta dei convenuti sono state depositate, presso la Corte Regionale di Monaco, il giorno 25 febbraio 2008.
Inoltre, un altro azionista di minoranza di HVB, VzfK - già titolare di una partecipazione non rilevante nel capitale sociale - ha promosso un’azione
sostanzialmente simile nei confronti di UniCredit S.p.A., del suo Amministratore Delegato, Alessandro Profumo, e dell’allora CEO di HVB, Wolfang
Sprissler (per un ammontare pari ad 173,5 milioni oltre interessi) e la Corte Regionale di Monaco ha riunito tale procedimento a quello promosso dagli
hedge fund in data 29 luglio 2009.
In data 10 dicembre 2009 si è tenuta la prima udienza.
Il 18 giugno 2010 la Corte Regionale di Monaco ha sospeso la causa in attesa di una decisione sulla validità della nomina e della successiva revoca
dello Special Representative (vd. contenzioso successivo).
190 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
I convenuti, pur avendo presente l’alea che normalmente accompagna ogni giudizio, considerano l’azione destituita di fondamento anche in
considerazione del fatto che tutte le operazioni sono state effettuate a fronte di corrispettivi ritenuti adeguati anche sulla base di valutazioni rese da
advisor terzi. Per tali ragioni non è stato effettuato alcun accantonamento.
Special Representative
L’assemblea annuale degli azionisti di HVB del 27 giugno 2007 ha deliberato una risoluzione che autorizzava l’avvio di un’azione contro UniCredit
S.p.A., i suoi legali rappresentanti, il management board ed il supervisory board di HVB per danni causati ad HVB dalla vendita della partecipazione da
quest’ultima detenuta in BA e dalla sottoscrizione del BCA intervenuta tra HVB ed UniCredit S.p.A. in occasione del processo di integrazione. L’avvocato
Thomas Heidel è stato nominato Special Representative da una delibera assembleare votata dagli azionisti di minoranza con il compito di verificare se
vi siano in concreto i presupposti per promuovere la suddetta azione. A tale fine lo Special Representative è stato investito dell’autorità di esaminare
documenti ed ottenere informazioni da parte della società.
UniCredit, ora unico azionista di HVB, ha impugnato la delibera, l’impugnativa è stata parzialmente accolta e questa decisione è stata a sua volta
impugnata, sia dagli attori sia da UniCredit, dinanzi alla Corte Superema Federale. La decisione definitiva non è stata ancora presa.
Sulla base dell’attività di indagine svolta in particolare presso gli uffici di HVB, nel dicembre 2007 lo Special Representative ha chiesto ad UniCredit
S.p.A. di restituire ad HVB le azioni di BA compravendute.
Nel gennaio 2008, UniCredit S.p.A. ha riscontrato negativamente la richiesta dello Special Representative sostenendo che tale richiesta è priva di
fondamento.
Il 20 febbraio 2008, l’avvocato Heidel in qualità di Special Representative ha promosso un’azione legale nei confronti di UniCredit S.p.A., del suo
Amministratore Delegato, Alessandro Profumo, dell’allora CEO di HVB, Wolfgang Sprissler, e dell’allora Chief Financial Officer di HVB, Rolf Friedhofen,
chiedendo la restituzione delle azioni di BA ad HVB unitamente al risarcimento di ogni danno patito in relazione alla vicenda ad essa connessa o, ove
tale richiesta non fosse accolta da parte del Tribunale di Monaco, il pagamento di una somma, a titolo di danni, pari ad almeno 13,9 miliardi.
In data 10 luglio 2008, l’avvocato Heidel ha depositato e notificato un’integrazione della sua azione. Con la stessa chiede che UniCredit S.p.A., il suo
Amministratore Delegato, l’allora CEO e l’allora Chief Financial Officer di HVB vengano condannati a restituire l’ulteriore somma di 2,98 miliardi (oltre
interessi) oltre ai danni che dovessero derivare dall’aumento di capitale deliberato da HVB nell’aprile del 2007 a seguito del trasferimento ad HVB
dell’azienda bancaria dell’ex UBM. In particolare lo Special Representative afferma che il conferimento è stato sopravvalutato e che è stata violata la
regolamentazione in materia di revisione contabile.
Premesso che, a giudizio della Banca, è dubbio che l’integrazione dell’azione dello Special Representative sia in linea con la risoluzione adottata
dalla delibera assembleare di HVB del giugno 2007, UniCredit S.p.A. ritiene le richieste attoree infondate anche in considerazione del fatto che, sia la
vendita di BA sia il trasferimento dell’attività dell’ex UBM nel corso dell’aumento di capitale di HVB, sono avvenute sulla base di valutazioni (fairness
opinion e valuation report) di note società di revisione e banche d’investimento e, pertanto, non ha provveduto ad effettuare accantonamenti.
Si evidenzia che in data 10 novembre 2008 si è tenuta un’assemblea straordinaria degli azionisti di HVB che ha deliberato la revoca della delibera del
27 giugno 2007 e, conseguentemente, la revoca dell’avvocato Heidel quale Special Representative di HVB. Ciò fa sì che - salvo che questa delibera
venga dichiarata nulla o inefficace - lo Special Representative non sia più legittimato a proseguire le azioni intraprese nei confronti di UniCredit S.p.A.,
del suo esponente e degli esponenti di HVB.
In particolare, la revoca impedisce allo Special Representative di continuare la sua azione per danni che, peraltro, non verrà meno di per sé, ma solo in
caso di una decisione in tal senso da parte del supervisory board (nei confronti di Wolfgang Sprissler e Rolf Friedhofen) e del management board (nei
confronti di UniCredit S.p.A. e del suo Amministratore Delegato) di HVB. Gli organi statutari di HVB, con l’ausilio di consulenti esterni, hanno avviato
l’esame della complessa materia per assumere le decisioni di competenza.
La revoca dello Special Representative è stata impugnata da parte dello stesso e da parte di un azionista di minoranza. Il 27 agosto 2009 la Corte
Regionale di Monaco ha dichiarato nulla la delibera di revoca dello Special Representative. La decisione è stata appellata dinanzi l’Alta Corte Regionale
di Monaco, la quale, in data 3 marzo 2010, ha accolto l’appello contro l’annullamento della delibera di revoca dello Special Representative. La
decisione non è definitiva.
Il 2 giugno 2009, la Corte Regionale di Monaco ha deciso di sospendere la trattazione della causa promossa dallo Special Representative sino ad una
decisione definitiva in merito alla validità della nomina e della successiva revoca dello Special Representative.
Lo Special Representative ha depositato una richiesta di riesame del provvedimento di sospensione della causa. HVB, dopo la revoca dello Special
Representative, ha ritirato la propria richiesta. La Corte Regionale di Monaco non ha ancora deciso sulla richiesta dello Special Representative né sul
ritiro di HVB. Sarà lo stesso giudice del primo grado a doversi pronunciare e se, come prevedibile, quest’ultimo non muterà la sua decisione, sarà l’Alta
Corte Regionale a doversi pronunciare circa la correttezza del provvedimento sospensivo.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 191
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
Cirio
Nel mese di aprile 2004 l’Amministrazione Straordinaria di Cirio Finanziaria S.p.A. ha notificato al Dr. Sergio Cragnotti ed a vari istituti di credito, tra
cui Capitalia S.p.A. (incorporata in UniCredit S.p.A.) e Banca di Roma S.p.A., una citazione per ottenere la declaratoria giudiziale di invalidità di un
accordo ritenuto illecito con Cirio S.p.A. avente ad oggetto la cessione del polo lattiero caseario Eurolat alla Dalmata S.r.l. (Parmalat). L’Amministrazione
Straordinaria ha chiesto conseguentemente la condanna di Capitalia S.p.A. e Banca di Roma S.p.A., in solido tra di loro, alla restituzione di un importo
di circa 168 milioni e la condanna in solido di tutti i convenuti al risarcimento del danno quantificato in 474 milioni.
L’Amministrazione Straordinaria ha chiesto inoltre, in via subordinata, la revoca ex art. 2901 c.c. degli atti di disposizione posti in essere da Cirio S.p.A.
e/o la restituzione, per indebito arricchimento, da parte delle banche, delle somme dalla Cirio corrisposte alle stesse in base all’accordo in questione.
Nel mese di maggio 2007 la causa era stata trattenuta in decisione. Non è stata svolta alcuna fase istruttoria. Nel febbraio 2008, con una sentenza
inattesa, il Tribunale ha condannato in solido Capitalia S.p.A. (ora UniCredit S.p.A.) e il Dr. Sergio Cragnotti al pagamento della somma di 223,3 milioni
oltre rivalutazione monetaria ed interessi dal 1999. UniCredit S.p.A. ha presentato appello con richiesta di sospensione dell’esecuzione della sentenza
di primo grado.
La Corte d’Appello di Roma con provvedimento depositato in data 17 marzo 2009 ha sospeso l’efficacia esecutiva della decisione di primo grado.
La prossima udienza, per la precisazione delle conclusioni, è fissata all’11 novembre 2014.
A presidio dei rischi sono stati effettuati accantonamenti per un importo ritenuto congruo a quello che risulta essere, allo stato, il rischio di causa.
*****
Nel mese di aprile 2007, alcune società del gruppo Cirio in amministrazione straordinaria hanno notificato a Capitalia S.p.A. (ora UniCredit S.p.A.),
Banca di Roma S.p.A., UniCredit Banca Mobiliare S.p.A. (ora UniCredit S.p.A.) ed ad altri intermediari una citazione per il risarcimento in solido
dei danni derivanti dall’aver partecipato, in qualità di collocatori, alle emissioni di obbligazioni effettuate da società del gruppo Cirio, nonostante le
medesime, secondo gli attori, fossero già in una situazione di insolvenza. La quantificazione del danno è stata così determinata:
• il danno subito da ciascuna delle società attrici in conseguenza dell’aggravamento del loro rispettivo dissesto è stato determinato in un range tra
421,6 milioni ed 2,082 miliardi (a seconda del criterio utilizzato per la sua determinazione);
• il danno subito in conseguenza del pagamento delle provvigioni riconosciute ai Lead Manager per il collocamento dei bond è stato determinato nella
misura pari a complessivi 9,8 milioni;
• il danno, da quantificarsi in corso di causa, subito da Cirio Finanziaria S.p.A. (già Cirio S.p.A.) in conseguenza della perdita della possibilità di
recuperare, tramite l’esperimento di azioni revocatorie fallimentari, quantomeno le somme da quest’ultima impiegate tra il 1999 e il 2000 per far
rientrare presso le banche le esposizioni debitorie di alcune società del gruppo;
il tutto con interessi e rivalutazione monetaria dal dì del dovuto sino al saldo.
Con sentenza del 3 novembre 2009, il giudice ha rigettato la domanda attorea condannando in solido le società del gruppo Cirio in amministrazione
straordinaria alla rifusione delle spese di lite in favore delle banche convenute.
L’Amministrazione Straordinaria ha proposto appello. La prossima udienza è fissata per il 17 novembre 2010.
UniCredit S.p.A., sulla base anche del parere del collegio di difesa, ha sempre ritenuto l’azione infondata e, confidando sull’esito positivo del giudizio,
non ha effettuato accantonamenti.
International Industrial Participations Holding IIP N.V.
In data 30 ottobre 2007 International Industrial Participations Holding IIP N.V. (già Cragnotti & Partners Capital Investment N.V.) ed il Dr. Sergio
Cragnotti hanno notificato a UniCredit S.p.A. (quale successore di Capitalia S.p.A.) e Banca di Roma S.p.A. una citazione per danni quantificati (a titolo
di danno emergente e lucro cessante) in non meno di Euro 135 milioni asseritamente derivanti:
• in via principale, dall’inadempimento degli impegni contrattuali di assistenza finanziaria a suo tempo assunti a favore della Cragnotti & Partners
Capital Investment N.V., del Dr. Sergio Cragnotti, della Cirio Finanziaria e del gruppo Cirio, che ne avrebbe determinato l’insolvenza;
• in via subordinata, dall’illegittimo rifiuto delle convenute di prestare alla Cirio Finanziaria S.p.A. ed al gruppo Cirio l’assistenza finanziaria necessaria
per far fronte al rimborso di un’emissione obbligazionaria in scadenza il 6 novembre 2002 e ciò con comportamenti contrari a buona fede e
correttezza.
Il Giudice Istruttore ha fissato l’udienza di precisazione delle conclusioni per il 18 ottobre 2010.
A seguito di alcune recenti operazioni di riorganizzazione del Gruppo UniCredit, ferma la legittimazione passiva di UniCredit S.p.A., il diritto controverso,
in precedenza riferibile a Banca di Roma S.p.A., è stato trasferito ad UniCredit Corporate Banking S.p.A..
La richiesta avanzata dagli attori in tale procedimento appare infondata.
In considerazione di ciò allo stato non sono stati effettuati accantonamenti.
Gruppo Fratelli Costanzo
Le società del gruppo Costanzo, originariamente controllate dalla famiglia Costanzo, sono state assoggettate ad amministrazione straordinaria sin dal
1996. Nel febbraio 2006, alcuni esponenti della famiglia Costanzo hanno notificato una citazione finalizzata al risarcimento di danni emergenti contro
l’Amministrazione Straordinaria e il Ministero delle Attività Produttive, contestando la cattiva gestione delle società del gruppo. Gli attori hanno inoltre
192 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
convenuto in giudizio i membri del Comitato di Sorveglianza di cui facevano parte le società controllate IRFIS S.p.A. e Banca di Roma
(ora UniCredit S.p.A.) contestando l’omessa vigilanza. Il petitum complessivo ammonta a circa 2,04 miliardi.
A seguito della dichiarazione del difetto di giurisdizione da parte del Tribunale di Catania, la causa è stata riassunta innanzi al Tribunale Amministrativo
Regionale del Lazio - Roma, nel novembre 2009.
La Fratelli Costanzo S.p.A. in A.S. ha quindi promosso un ricorso per regolamento preventivo di competenza avanti al Consiglio di Stato che lo ha
accolto dichiarando la competenza del TAR Sicilia - Catania.
La domanda risarcitoria appare infondata e pertanto, anche sulla base del parere del collegio di difesa, non è stato effettuato alcun accantonamento.
Qui tam Complaint contro Vanderbilt LLC e altre società del Gruppo UniCredit
Il 14 luglio 2008 Frank Foy e sua moglie, in conformità alla normativa locale del New Mexico (Qui Tam Statute), secondo la quale chiunque sia
residente nello stato è legittimato ad intraprendere un’azione legale civile nell’interesse di quest’ultimo, hanno presentato per conto dello Stato del
New Mexico un atto di citazione (complaint) in relazione ad alcuni investimenti in Vanderbilt LLC (“VF”) (società partecipata indirettamente da UniCredit
S.p.A.) effettuati dal New Mexico Educational Retirement Board (ERB) e dallo State of New Mexico Investment Council (SIC). Frank Foy afferma di aver
ricoperto la posizione di Chief Investment Officer di ERB e di aver rassegnato le proprie dimissioni nel marzo 2008.
Frank Foy richiede, per conto dello Stato del New Mexico, un risarcimento danni per un totale di USD 360 milioni (comprensivi delle penali applicabili
in conformità alla New Mexico Fraud against Taxpayers Act, che prevede, a tale titolo, la possibilità di triplicare la richiesta di risarcimento rispetto al
danno subito) in base al New Mexico Fraud against Taxpayers Act, asserendo che Vanderbilt VF e gli altri convenuti avrebbero surrettiziamente indotto
ERB e SIC ad investire USD 90 milioni in prodotti Vanderbilt (i) fornendo consapevolmente false informazioni in ordine alla natura ed al grado di rischio
dell’investimento in VF e (ii) garantendo improprie elargizioni al Governatore dello Stato del New Mexico (tuttora in carica) –Bill Richardson - e ad
altri funzionari dello Stato, al fine di indurre l’effettuazione di tali investimenti. Frank Foy sostiene che lo Stato avrebbe subito un danno pari all’intero
investimento iniziale di USD 90 milioni (danno emergente) e richiede ulteriori USD 30 milioni per la perdita subita (lucro cessante).
La lista dei convenuti include - inter alia - :
• Vanderbilt Capital Advisors, LLC (VCA), una società controllata indirettamente da Pioneer Investment Management USA Inc. (PIM US);
• Vanderbilt Financial, LLC (VF), una società-veicolo in cui PIM US detiene una partecipazione pari all’8%;
• Pioneer Investment Management USA Inc. (PIM US), una società interamente controllata da PGAM;
• PGAM, società interamente controllata da UniCredit S.p.A.;
• UniCredit S.p.A.;
• diversi amministratori di VCA, VF e PIM US;
• studi legali, società di revisione, banche di investimento e funzionari dello Stato del New Mexico.
Allo stato attuale risulta prematura una valutazione degli effetti economici che potrebbero scaturire dal procedimento in esame e, pertanto, non sono
stati effettuati accantonamenti.
I convenuti hanno richiesto il rigetto delle domande attoree. La Corte non ha ancora fissato una data per la discussione delle dette richieste.
L’atto di citazione è stato notificato alle società americane, tra le altre, Vanderbilt Capital Advisors e Pioneer Investment Management USA Inc.
(entrambe facenti parte del Gruppo UniCredit). Anche le persone fisiche convenute hanno ricevuto la notifica dell’atto.
Il 24 settembre 2009 UniCredit S.p.A. ed il 17 dicembre 2009 PGAM hanno ricevuto la notifica della citazione.
L’8 marzo u.s., l’attore principale ha presentato un atto di citazione emendato nel tentativo di aggiungere un ulteriore attore, diversi altri convenuti ed
oltre 50 ulteriori istanze. Inoltre, Foy cerca di mettere in discussione altre transazioni in CDOs Vanderbilt in cui avrebbero investito i fondi pubblici del New
Mexico ed ha pertanto aumentato le proprie richieste risarcitorie da 90 a 243,5 milioni di USD. I convenuti hanno messo in dubbio che l’atto di citazione
fosse stato correttamente presentato ed il 26 marzo 2010 il tribunale ha decretato che non terrà conto del nuovo atto di citazione ‘emendato’ e che i
convenuti non saranno tenuti a rispondervi, fino a quando la corte non avrà deciso in merito alle precedenti richieste di rigettare l’azione originale.
In data 28 aprile 2010, il Giudice Pfeffer ha emesso un ‘ordine’ con cui ha rigettato tutte le pretese contenute nella citazione originaria. Il giudice ha
chiaramente dichiarato di ritenere che l’applicazione retroattiva del “New Mexico Qui Tam Statute” (“FATA”) violi il divieto costituzionale di retroattività della
norma penale: questo è stato il presupposto che ha condotto alla decisione di respingere tutti i reclami “FATA”. Il giudice ha inoltre respinto le pretese di
Foy poiché, a norma dell’ Unfair Practice Act (“UPA”) tali reclami erano basati su operazioni di borsa che non rientravano nella sfera delle tutele previste
dall’UPA. Il Sig. Foy ha presentato ricorso in appello, tuttavia le pronunce di cui sopra segnano una importante evoluzione dell’Azione Legale dello Stato del
New Mexico, che potrebbero condurre ad una possibile chiusura del caso, mentre i casi Hill e Hammes (si veda oltre) restano aperti.
Inoltre, nel corso del mese di gennaio 2010, è stata presentata al tribunale statale di Santa Fe, nel New Mexico, una nuova class action denominata
Donna J. Hill contro Vanderbilt Capital Advisors, LLC, nella quale Hill cerca di recuperare, per conto del fondo o dei partecipanti al fondo pensione
“Educational Retirement Fund” del New Mexico, quanto il fondo ha perso investendo in prodotti di Vanderbilt Financial, LLC (VF).
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 193
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
Nel febbraio 2010, un altro partecipante al piano ha presentato al medesimo tribunale un’altra causa analoga alla precendete, denominata Michael
J. Hammes contro Vanderbilt Capital Advisors, LLC, con accuse praticamente identiche a quelle della causa Hill. Le cause Hill e Hammes muovono
accuse basate su fatti analoghi a quelle presentate da Foy, ma sono state intentate per frode e violazione degli obblighi fiduciari nei confronti dei
partecipanti al piano previdenziale dell’Educational Retirement Board.
Le cause Hill e Hammes includono quali convenuti Vanderbilt, VF, PIM e vari funzionari e direttori presenti e passati di Vanderbilt, VF e/o PIM; diversi
membri del consiglio ERB presenti o passati ed altre parti non correlate a Vanderbilt (ma non PGAM e neppure UniCredit). I convenuti non sono ancora
tenuti a rispondere ne’ ad intraprendere a propria volta azioni legali. Nel frattempo, nel febbraio del 2010, su richiesta di uno dei convenuti, membro
dell’ERB, la causa Hill è stata trasferita alla Corte Distrettuale degli Stati Uniti, il Distretto del New Mexico. Nessuna delle azioni indica l’importo dei
danni per i quali viene richiesto il risarcimento, ma l’ERB ha investito 40 milioni USD in VF e l’importo sarà in ogni caso ricompreso nell’ammontare del
risarcimento richiesto nella causa Foy.
Divania S.r.l.
Nella prima metà del 2007 la società Divania S.r.l. ha intrapreso un’azione legale nei confronti di UniCredit Banca d’Impresa S.p.A. (ora UniCredit
Corporate Banking S.p.A.) contestando violazioni di legge e regolamentari (relative, tra l’altro, ai prodotti finanziari) con riferimento all’operatività in
strumenti finanziari derivati in tassi e cambi posta in essere tra il gennaio 2000 ed il maggio 2005 dal Credito Italiano S.p.A. prima e da UniCredit
Banca d’Impresa S.p.A. (ora UniCredit Corporate Banking S.p.A.) poi (complessivamente sono stati sottoscritti 206 contratti).
L’atto di citazione, in cui si chiede che venga dichiarata l’inesistenza o in subordine la nullità o l’annullamento o la risoluzione dei contratti stessi e la
condanna al pagamento da parte di UniCredit Banca d’Impresa S.p.A. (ora UniCredit Corporate Banking S.p.A.) della complessiva somma di circa 276,6
milioni oltre a spese di lite e interessi successivi è stato notificato in data 26 marzo 2007 presso il Tribunale di Bari secondo il nuovo rito societario.
Nell’autunno 2008 è stata disposta una consulenza tecnica d’ufficio (“CTU”) e la detta, depositata nell’aprile 2010, conferma sostanzialmente l’impostazione
della banca evidenziando una perdita per derivati di circa 6.400.000, che aumenterebbero ad 10.884.000 qualora l’accordo transattivo suindicato,
contestato da parte attrice, venisse ritenuto illegittimo e quindi invalido. A tale somma la CTU reputa debbano essere aggiunti gli interessi, quantificati
secondo diversi parametri; il più verosimile comporterebbe un esborso di 4.137.000 (al tasso convenzionale) oppure di 868.000 (al tasso legale).
UniCredit Corporate Banking S.p.A. ritiene che l’importo richiesto sia sproporzionato al reale rischio di causa, in quanto determinato sommando
algebricamente tutti gli addebiti operati (in misura tra l’altro superiore al reale), senza computare invece gli accrediti che riducono drasticamente le
pretese di parte attrice. In merito alle operazioni contestate, era stato peraltro raggiunto un accordo transattivo (sottoscritto in data 8 giugno 2005) con
il quale la società Divania S.r.l. affermava di nulla avere più a pretendere a qualsiasi titolo in relazione alle operazioni ora contestate. Nella citazione si
contesta la validità della transazione: ne viene argomentata infatti la nullità sulla base della asserita illegittimità delle operazioni che ne hanno costituito
l’oggetto. A parere di UniCredit Corporate Banking S.p.A., nonostante quanto sopra esposto, il rischio di causa può essere tutt’al più quantificabile in
circa 4 milioni, pari alla somma addebitata sul conto della società in sede di transazione. A presidio dei rischi sono stati effettuati accantonamenti per
un importo ritenuto congruo a quello che risulta essere allo stato il rischio di causa.
In data 21 settembre 2009 Divania S.r.l. ha notificato un ulteriore e separato atto di citazione ad UniCredit Corporate Banking, avanti al Tribunale di
Bari, chiedendo il risarcimento dei danni asseritamente subiti e quantificati in complessivi 68,9 milioni, contestando violazioni di legge e regolamentari
(relative, tra l’altro, ai prodotti finanziari) conseguenti al comportamento tenuto dalla banca in relazione all’operatività in derivati posta in essere e, più
in generale, al comportamento tenuto nella gestione dei rapporti con la cliente. La causa è strettamente connessa a quella già pendente.
Ritenendo la domanda infondata, allo stato, non sono stati disposti accantonamenti.
Acquisizione di Cerruti Holding Company da parte di Fin.Part S.p.A.
All’inizio di agosto 2008 la curatela fallimentare di Fin.Part S.p.A. (“Fin.Part”) ha promosso un’azione civile nei confronti di UniCredit S.p.A., UniCredit
Banca S.p.A., UniCredit Corporate Banking S.p.A.e di un’altra banca non appartenente al Gruppo UniCredit per responsabilità contrattuale ed
extracontrattuale.
Fin.Part chiede a ciascuna delle banche convenute, in solido o in subordine ciascuna per quanto di competenza, il risarcimento dei danni sofferti da
Fin.Part e dai suoi creditori in seguito all’acquisizione di Cerruti Holding Company S.p.A. (“Cerruti”).
L’azione è diretta a contestare la legittimità dei comportamenti tenuti, nel corso degli anni 2000 e 2001, di concerto tra loro da parte delle banche
convenute e diretti all’acquisizione del settore moda del gruppo “Cerruti 1881”, attraverso una complessa operazione economico finanziaria incentrata
in particolare sull’emissione di un prestito obbligazionario di 200 milioni emesso da un veicolo lussemburghese (C Finance s.a.).
Si sostiene che Fin.Part non fosse in condizione di assorbire, con le proprie risorse, l’acquisizione di Cerruti e che gli obblighi finanziari connessi al
pagamento dell’obbligazione abbiano portato al fallimento della società.
La curatela fallimentare chiede, quindi, il risarcimento dei danni per un importo pari a Euro 211 milioni, che rappresenta la differenza tra il passivo
(Euro 341 milioni) e l’attivo (Euro 130 milioni) del patrimonio fallimentare, ovvero per un importo diverso che sarà stabilito dal giudice. Ai convenuti si
chiede, inoltre, la restituzione di tutte le somme percepite a titolo di commissioni, provvigioni e interessi in relazione alle presunte attività fraudolente.
Con atto depositato il 23 dicembre 2008 il fallimento C Finance s.a. è intervenuto nel giudizio.
194 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
La curatela afferma che lo stato di insolvenza di C Finance, sussistente già all’indomani della sua costituzione a causa dell’emissione del prestito
obbligazionario e del trasferimento del ricavato a Fin.Part dietro l’acquisizione di assets privi di valore vada imputato alle banche quali concorrenti nel
procurato dissesto, avendo i loro funzionari contribuito ad ideare ed eseguire l’operazione.
Le banche vengono chiamate a risarcire il danno in misura: a) pari all’intero passivo fallimentare (Euro 308,1 milioni); ovvero, in subordine, b) alle
somme fuoriuscite da C Finance in favore di Fin.Part e Fin.Part International (Euro 193 milioni); ovvero, in subordine, c) a quanto incassato da UniCredit
S.p.A. (Euro 123,4 milioni).
Sotto altro profilo le banche vengono chiamate a restituire le somme incassate (pari ad Euro 123,4 milioni oltre ad Euro 1,1 milioni di commissioni) per
nullità per illiceità della causa o per motivo illecito comune alle parti del negozio complesso in cui si sarebbe articolata l’operazione di cui trattasi volta,
secondo la parte attrice, al pagamento dei debiti di Fin.Part verso UniCredit S.p.A., utilizzando il ricavato dell’emissione del prestito obbligazionario di C
Finance. Inoltre l’operazione avrebbe rappresentato il mezzo per eludere la normativa italiana sui limiti e le modalità di emissione di obbligazioni.
Nel gennaio del 2009 il giudice ha respinto un’istanza di sequestro conservativo formulata nei confronti del convenuto non appartenente al Gruppo UniCredit.
In data 9 giugno 2009 è stata depositata la comparsa di costituzione e risposta nell’interesse di UniCredit S.p.A..
In data 5 ottobre 2009 e 12 gennaio 2010 sono stati esperiti due tentativi di conciliazione, entrambi infruttuosi.
In data 3 giugno 2010 il Tribunale ha rigettato tutte le istanze istruttorie ed ha fissato l’udienza per la precisazione delle conclusioni al 28 giugno 2011.
Inoltre in data 2 ottobre 2009, la curatela del fallimento Fin.Part ha citato innanzi al Tribunale di Milano UniCredit Corporate Banking S.p.A.
(quale avente causa dell’allora Credito Italiano) affinché (i) venga riconosciuta la nullità del “pagamento” di 46 milioni effettuato, nel settembre
2001, dalla Fin.Part in favore dell’allora Credito Italiano e, conseguentemente, (ii) venga la convenuta condannata alla restituzione di detto
importo che si riferisce al rientro di una esposizione concessa dalla banca nel quadro della complessa operazione finanziaria già contestata nel
precedente giudizio.
UniCredit S.p.A. e UniCredit Corporate Banking S.p.A., anche sulla base del parere del legale esterno, ritengono le domande attoree infondate e/o
carenti sul piano probatorio; di conseguenza, tenuto altresì conto che il procedimento si trova in una fase iniziale, allo stato non sono stati effettuati
accantonamenti.
Doddato Federico & C. Srl e Doddato Giuseppe
Nel novembre del 1998 la società Doddato Federico & C a r.l. e Doddato Giuseppe hanno notificato alla Banca di Roma (ora UniCredit) una citazione
per danni quantificati (in sede di precisazione delle conclusioni) in circa 150 milioni, oltre interessi ed accessori, asseritamente derivanti da un
comportamento illegittimo della Banca posto in essere a seguito della revoca dei fidi.
Con sentenza del 17 gennaio 2009 il giudice ha rigettato la domanda attorea perché infondata.
La sola società Doddato Federico & C a r.l. ha proposto appello (marzo 2010) elevando la richiesta di risarcimento danni fino a circa 250 milioni.
Considerato l’esito favorevole del giudizio di primo grado e l’infondatezza della domanda non sono stati effettuati accantonamenti.
Procedimento in precedenza connesso ad azioni a tutela di un credito di Capitalia (ora UniCredit) poi ceduto.
Seanox Oil P.T.
La società Seanox Oil P.T., con sede a Jakarta, nel 2004 ha assunto la determinazione di monetizzare, per il tramite della filiale 26 di Milano dell’ex
Banca di Roma, n. 2 certificati di deposito apparentemente emessi da UBS per un controvalore complessivo pari a USD 500 milioni (USD 300 milioni e
USD 200 milioni).
La suddetta società ha chiamato in causa l’ex Banca di Roma contestando di aver subito un danno ingiusto derivante dalla asserita indebita consegna
alla banca UBS di Zurigo di uno dei certificati, ovvero quello del valore nominale di USD 200 milioni, che, essendosi rivelato falso, è stato trattenuto
dalla predetta UBS di Zurigo.
Conseguentemente, la società attrice ha chiesto la condanna al risarcimento dei danni quantificati nel valore nominale del certificato di deposito
trattenuto da UBS, ovvero USD 200 milioni, pari a circa Euro 158 milioni.
La Banca si è costituita regolarmente contestando la ricostruzione dei fatti e chiedendo l’integrale rigetto delle domande attoree in quanto infondate in
fatto ed in diritto. A seguito di alcune recenti operazioni di riorganizzazione del Gruppo UniCredit, il diritto controverso per cui è causa è stato trasferito
a UniCredit Banca S.p.A..
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 195
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
Nell’udienza del 18 novembre 2009, il legale che assiste la Banca ha dato evidenza della falsità del certificato per cui è causa. Ad esito dell’udienza il
Giudice ha emesso ordinanza con la quale sono state respinte tutte le istanze istruttorie ed ha rinviato per la precisazione delle conclusioni all’udienza
del 2 febbraio 2011.
A presidio dei rischi sono stati effettuati accantonamenti per un importo ritenuto congruo a quello che risulta essere, allo stato, il rischio di causa.
Mario Malavolta
Nel luglio 2009 Mario Malavolta in proprio e nella sua qualità di legale rappresentante e amministratore della Malavolta Corporate S.p.A. e delle sue
controllate e associate ha citato in giudizio UniCredit S.p.A. per sentirla condannare al risarcimento dei danni (circa Euro 135 milioni) asseritamente
dovuti ad un comportamento illecito tenuto da UniCredit S.p.A.. Il medesimo chiede altresì l’accertamento dell’indebita applicazione di interessi
anatocistici sui conti correnti intrattenuti dalle società medesime.
Il soggetto legittimato passivo, poi intervenuto in giudizio, nella presente azione è UniCredit Corporate Banking S.p.A..
L’attore contesta la condotta tenuta dalla banca convenuta nel periodo 2006-2007; sostiene che l’indebita interferenza della Banca nei processi
decisionali delle società del Gruppo Malavolta avrebbe ostacolato i processi di riorganizzazione e causato pesanti perdite finanziarie (oggi le società del
Gruppo Malavolta sono fallite o soggette a procedure concorsuali).
I fatti e le circostanze di cui sopra avrebbero causato altresì pesanti danni a Mario Malavolta nella sua qualità di azionista e amministratore di
Malavolta Corporate S.p.A. e delle sue controllate.
La Banca ha eccepito, in via pregiudiziale, il difetto di legittimazione e la carenza di interesse ad agire in capo all’attore. In via subordinata, nel merito,
ha contestato l’infondatezza e la genericità delle domande attoree che non trovano riscontro nei documenti prodotti in giudizio.
Il procedimento si trova nella sua fase iniziale. Allo stato non si è ritenuto di disporre accantonamenti.
Il Sig. Mario Malavolta, quale amministratore della Malavolta Corporate SpA, ha depositato, in data 3 febbraio 2010, atto di intervento nella causa
iniziata nel luglio 2009, chiedendo il risarcimento di danni quantificati in complessivi circa Euro 445 milioni.
La Banca ha depositato memoria con la quale ha eccepito l’inammissibilità dell’atto di intervento ed ha contestato le richieste attoree.
Anche il Fallimento Malavolta Corporate S.p.A. ha depositato atto di intervento facendo proprie le difese spiegate dall’attore, chiedendo l’estromissione
della società, rappresentata dall’Amministratore M. Malavolta, e circoscrivendo le contestazioni mosse alla Banca ed il petitum a complessivi 20 millioni.
L’udienza si è tenuta il 15 luglio 2010.
La causa è in una fase iniziale e non sono stati predisposti accantonamenti.
I.CO.PO.DE.SO Srl e Pietro Montanari
La I.CO.PO.DE.SO S.r.l. ed in proprio il suo legale rappresentante, Sig. Pietro Montanari, in data 10 febbraio 2010 hanno notificato ad UniCredit S.p.A.
atto di citazione per ottenere il risarcimento di danni quantificati in circa 133 milioni oltre interessi e rivalutazione monetaria. La prima udienza di
comparizione, già fissata per il 25 maggio 2010 innanzi al Tribunale di Roma, è stata differita d’ufficio al 17 marzo 2011.
Gli attori lamentano che la Cassa di Risparmio di Roma (C.R.R., ora UniCredit), con una serie di atti e comportamenti (tra la fine degli anni ’70 - inizio
anni ’80), avrebbe determinato il fallimento della I.CO.PO.DE.SO S.r.l. provocando gravissimi danni materiali e morali ai medesimi attori.
La causa appare infondata in fatto e in diritto, pertanto, tenuto anche conto della fase iniziale della stessa, allo stato non sono stati effettuati
accantonamenti in bilancio.
Valauret S.A.
Gli attori (Valauret S.A. e Mr. Hughes de Lasteyrie du Saillant), che nel 2001 avevano comprato azioni della francese Rhodia S.A., sostengono d’aver
sopportato dei danni per effetto di un deprezzamento dei titoli avvenuto tra il 2002 ed il 2003 causato dall’asserita attività fraudolenta dei componenti
del consiglio di amministrazione della società che ne avrebbe reso i bilanci non veritieri o fuorvianti.
Nel 2004 gli attori hanno notificato al Consiglio di Amministrazione, ai revisori ed alla società Aventis S.A. (preteso azionista di maggioranza di Rhodia
S.A.) un atto di citazione per danni. Successivamente l’azione è stata estesa ad altri soggetti sino ad arrivare ad un totale di 14 convenuti, l’ultimo
dei quali è Bank Austria (BA) alla quale l’atto di citazione è stato notificato alla fine del 2007 nella sua veste di successore di Creditanstalt AG (CA).
Gli attori sostengono esservi un coinvolgimento di quest’ultima nelle sopraccitate attività fraudolente, in quanto essa operava da istituto di credito di
una delle società coinvolte in tali attività. Valauret S.A. ha quantificato i propri danni in 129,8 milioni oltre ai costi e Hughes de Lasteyrie du Saillant in
complessivi 4,39 milioni.
196 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
A parere di BA un coinvolgimento di CA in attività fraudolente è destituito di fondamento. Sin dal 2006, ossia ben prima che la causa fosse estesa
a BA, c’è stata una sospensione del procedimento civile a seguito dell’avvio di un’azione in sede penale, che è stata promossa dai pubblici ministeri
francesi sulla base di una denuncia penale contro ignoti avanzata dai medesimi attori.
Nel dicembre 2008, nelle more del processo penale, il Tribunal de Commerce de Paris ha sospeso il procedimento civile anche nei confronti di BA.
In relazione a tale procedimento non sono stati effettuati accantonamenti.
Treuhandanstalt
BA (già Bank Austria Creditanstalt AG) è intervenuta, in favore del convenuto AKB Privatbank Zürich AG (ex controllata di BA e già Bank Austria
(Schweiz) AG) in una causa legata a presunte rivendicazioni del Bundesanstalt für vereinigungsbedingte Sonderaufgaben “BvS” (già Treuhandanstalt),
l’ente pubblico tedesco di ristrutturazione dei nuovi Länder.
Sostanzialmente si afferma che l’ex controllata avrebbe preso parte all’appropriazione indebita di fondi di società dell’ex Germania dell’Est. BvS chiede
un risarcimento danni pari a circa 128 milioni, oltre interessi a far data dal 1992. BA ritiene che tali rivendicazioni siano infondate.
Il 25 giugno 2008 la Corte distrettuale di Zurigo aveva rigettato la richiesta di BvS, ad eccezione dell’importo di circa Euro 320 mila, che, a giudizio
della Corte, rappresentavano le commissioni applicate in buona fede, ai sensi di un contratto non più efficace, dall’ex controllata di BA. Tale sentenza,
nel suo complesso, confermava la correttezza dell’operato della banca.
La Corte d’Appello di Zurigo nel marzo del 2010 ha riformato l’esito del primo grado condannando BA a rifondere ai ricorrenti la somma complessiva
di circa 240 milioni.
Contro la decisione, presso la Corte di Cassazione del Cantone di Zurigo, è stato proposto appello, con richiesta di sospensione dell’efficacia esecutiva
della sentenza. La sospensione è stata concessa in data 14 maggio 2010 e la causa proseguirà nel merito.
A presidio dei rischi sono stati effettuati accantonamenti per un importo ritenuto congruo a quello che risulta essere allo stato il rischio di causa.
Associazione di piccoli azionisti di NAMA d.d. in fallimento; Slobodni Sindikat (sindacato libero)
Zagrebačka è stata citata innanzi alla Corte Municipale di Zagabria da due attori: (i) l’associazione dei piccoli azionisti di NAMA d.d. in fallimento; (ii)
Slobodni Sindikat (Sindacato Libero).
Gli attori sostengono che Zagrebačka avrebbe violato i diritti di NAMA d.d., quale azionista di minoranza di Zagrebačka fino al 1994. Gli attori
asseriscono, inter alia, che Zagrebačka avrebbe omesso di distribuire a NAMA d.d. utili sotto forma di azioni in Zagrebačka.
Pertanto gli attori chiedono alla Corte di condannare Zagrebačka ad attribuire a NAMA d.d. la titolarità di 44.858 azioni in Zagrebačka o, in alternativa,
a pagare l’equivalente in denaro che gli attori stimano pari a Kune 897.160.000,00 (circa 123,7 milioni), assumendo che ciascuna azione abbia un
valore di Kune 20.000.
Zagrebačka ritiene che gli attori non siano legittimati ad agire in giudizio in quanto essi non sono mai stati azionisti di Zagrebačka, né titolari dei diritti
asseritamente violati.
Nel merito, Zagrebačka ritiene che le presunte violazioni dei diritti spettanti all’ex azionista di minoranza NAMA d.d. non siano mai avvenute.
Zagrebačka giudica quindi infondate le pretese degli attori che, peraltro, non hanno in alcun modo provato in giudizio né l’esistenza dei diritti né la
quantificazione dei danni. In data 16 novembre 2009, alla prima udienza di trattazione, il giudice ha rigettato le domande attoree, senza trattare del
merito della causa, dichiarando che gli attori non avevano legittimazione ad agire. La decisione è stata appellata dall’associazione dei piccoli azionisti
di NAMA d.d. in fallimento.
In relazione a tale procedimento non sono stati effettuati accantonamenti.
GBS S.p.A.
All’inizio di febbraio 2008 la General Broker Service S.p.A. (GBS S.p.A.) ha instaurato nei confronti di UniCredit S.p.A. un procedimento arbitrale
volto a far dichiarare l’illegittimità del comportamento tenuto da Capitalia S.p.A. e successivamente da UniCredit S.p.A. con riferimento al rapporto
di brokeraggio assicurativo in essere e asseritamente derivante da convenzione in esclusiva stipulata nel 1991, e ottenere conseguentemente il
risarcimento dei danni subiti e quantificati originariamente in 121,7 milioni poi aumentati ad 197,1 milioni.
L’accordo del 1991, che conteneva un impegno di esclusiva, era stato siglato tra la GBS S.p.A. e la (allora) Banca Popolare di Pescopagano e Brindisi.
Detta banca, a seguito della fusione - risalente al 1992 - con la Banca di Lucania, divenne la Banca Mediterranea, poi incorporata (2000) nella Banca
di Roma S.p.A., a sua volta divenuta Capitalia S.p.A. (ora UniCredit S.p.A.).
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 197
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
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e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
I rapporti di brokeraggio con la GBS S.p.A., originati dall’accordo del 1991, sono stati poi disciplinati da (i) una convenzione per la prestazione di
servizi di brokeraggio assicurativo stipulata nel 2003 tra GBS S.p.A., AON S.p.A. e Capitalia S.p.A., prorogata per fatti concludenti fino al maggio
2007, e (ii) un’analoga successiva convenzione del maggio 2007 tra i predetti brokers e Capitalia Solutions S.p.A., in proprio e quale mandataria con
rappresentanza delle banche operative ed anche nell’interesse delle Società dell’ex Gruppo Capitalia, inclusa la holding.
Con riferimento a quest’ultima convenzione, Capitalia Solutions S.p.A. nel luglio 2007, ha esercitato, per conto dell’intero Gruppo Capitalia, la facoltà
di recesso, in coerenza con le clausole della convenzione (che prevede, per il caso di recesso, che le banche/società dell’ex Gruppo Capitalia non
possano essere tenute a corrispondere al broker alcuna somma a qualsivoglia titolo).
Su richiesta di GBS è stata disposta una consulenza tecnica d’ufficio le cui risultanze sia di metodo che numeriche sono state contestate da
UniCredit S.p.A..
Con lodo emesso in data 18 novembre 2009, UniCredit S.p.A. è stata condannata al pagamento in favore di GBS S.p.A. dell’importo complessivo di
circa 144 milioni, oltre alle spese di lite e di CTU. UniCredit S.p.A., ritenendo la decisione arbitrale priva di fondamento, ha proposto appello, ed ha
chiesto la sospensione dell’esecuzione della decisione.
In data 8 luglio 2010, la Corte d’Appello ha accolto tale richiesta di sospensione per importi superiori ad 10 milioni. UniCredit è conseguentemente
obbligata a pagare tale importo a favore di GBS in pendenza della decisione di secondo grado sul merito. La prossima udienza è stata fissata al
5 novembre 2013.
In considerazione della evoluzione della vicenda, è stato effettuato un accantonamento in misura ritenuta congrua in relazione a quello che appare
essere, allo stato, il rischio potenziale conseguente all’emissione del lodo.
FinTeam spol s.r.o.
Il 20 marzo 2009 FinTeam spol s.r.o., società slovacca ha citato dinanzi al Tribunale distrettuale di Bratislava UniCredit Bank Slovakia a.s. in relazione
a operazioni su cambi e derivati (operazioni a termine e in opzioni sul cambio Euro/Corona slovacca) effettuate nel contesto del Master Treasury
Agreement stipulato fra FinTeam ed UniCredit Bank Slovakia nel giugno 2004.
FinTeam asserisce che alcune operazioni concluse tra le parti non sarebbero valide, in quanto eseguite in difformità dalle disposizioni del Master
Treasury Agreement.
FinTeam sostiene, inoltre di aver subito delle perdite, in conseguenza degli addebiti sul proprio conto relativi alle predette operazioni.
Pertanto FinTeam ha richiesto che la banca sia condannata a risarcire i danni, incluse le perdite di profitto e le spese legali, asseritamente subiti da
FinTeam in conseguenza dei presunti inadempimenti della banca. L’importo di tali danni è stato stimato da FinTeam pari ad 100 milioni ma non è stata
prodotta alcuna prova dei danni. La banca si è costituita in giudizio ed ha preliminarmente eccepito l’incompetenza del Tribunale. Il Master Treasury
Agreement demanda, infatti, la soluzione di qualsiasi controversia connessa al contratto ad un collegio arbitrale permanente istituito dalla Slovak Bank
Association. Ciò nondimeno, stante la facoltà delle parti di modificare successivamente e di comune accordo le previsioni del contratto, UniCredit Bank
Slovakia si è dichiarata disponibile ad accettare la competenza del Tribunale distrettuale di Bratislava.
Nel corso della prima udienza di trattazione, tenutasi il 31 maggio 2010, il Tribunale ha disposto che la società FinTeam spol s.r.o., produca una
perizia che attesti e quantifichi i danni e le perdite effettivamente subite entro il termine di sessanta (60) giorni, dalla data dell’udienza, prorogabile su
richiesta di FinTeam. La data della nuova udienza sarà fissata successivamente al deposito di tale perizia.
Nel merito, UniCredit Bank Slovakia giudica infondate le pretese di FinTeam.
La banca ritiene, infatti, di aver adempiuto correttamente a tutti gli obblighi derivanti dal contratto e di aver legittimamente esercitato le facoltà ad essa
ivi riconosciute, inclusa la facoltà di richiedere ulteriori garanzie.
La banca giudica pretestuosa la richiesta risarcitoria formulata da FinTeam e la quantificazione dei danni asseritamente subiti e, pertanto, non ha
predisposto alcun accantonamento.
198 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
ULTERIORI INFORMAZIONI RILEVANTI
Di seguito vengono riportati alcuni ulteriori procedimenti pendenti nei confronti di UniCredit S.p.A. e di altre società del Gruppo UniCredit considerati
rilevanti in cui la domanda non è caratterizzata da un connotato economico ovvero la richiesta economica non risulta, allo stato, quantificabile.
Azione di annullamento della delibera assembleare che ha autorizzato la vendita delle azioni di Bank Austria Creditanstalt
(BA) detenute da Bayerische Hypo- und Vereinsbank AG (HVB) a UniCredit S.p.A. (Delibera assembleare del 25 ottobre 2006)
Numerosi azionisti di minoranza di HVB hanno impugnato, chiedendone l’annullamento, la delibera dell’assemblea straordinaria degli azionisti di HVB
assunta in data 25 ottobre 2006 con la quale è stata approvata la vendita (Sale and Purchase Agreement - “SPA”) ed il trasferimento ad UniCredit
S.p.A. delle azioni di BA e di HVB Bank Ukraine detenute da HVB, la vendita a BA delle azioni detenute da HVB in International Moscow Bank e AS
UniCredit Bank Riga ed il trasferimento delle filiali di Vilnius e Tallin ad AS UniCredit Bank Riga. Nell’ambito di questo procedimento alcuni azionisti
hanno chiesto alla Corte regionale di Monaco che il Business Combination Agreement (“BCA”), siglato tra HVB ed UniCredit S.p.A., sia dichiarato come
un de facto domination agreement.
Gli azionisti hanno contestato asseriti vizi formali relativi all’invito ed alla successiva conduzione dell’assemblea straordinaria tenutasi il giorno
25 ottobre 2006 nonché il prezzo di vendita delle azioni, ritenuto inadeguato.
Con la sentenza del 31 gennaio 2008 la Corte ha dichiarato la nullità, per motivi formali, delle deliberazioni approvate in occasione dell’assemblea
straordinaria dei soci tenutasi il 25 ottobre 2006. La Corte non si è pronunciata sul problema della presunta inadeguatezza del prezzo di acquisto
ma ha espresso l’opinione che il BCA stipulato tra UniCredit S.p.A. e HVB nel giugno del 2005 avrebbe dovuto essere sottoposto all’assemblea degli
azionisti di HVB in quanto lo stesso rappresenterebbe un contratto “occulto” di dominazione.
Contro questa sentenza HVB ha proposto appello essendo del parere che le disposizioni del BCA non sarebbero rilevanti in relazione ai contratti di
compravendita sottoposti all’assemblea straordinaria dei soci del 25 ottobre 2006. HVB ritiene inoltre che il BCA non costituisca un contratto “occulto”
di dominazione, anche in considerazione del fatto che esso esclude espressamente la conclusione di un contratto di dominazione nei cinque anni
successivi all’offerta di acquisizione.
La delibera assembleare di HVB potrebbe diventare effettivamente nulla ed invalida solo allorché la decisione resa in sede giudiziale divenisse
definitiva; considerata la durata della fase di appello, attualmente in corso, nonché la possibilità di ulteriormente impugnare la sentenza di secondo
grado di fronte alla Corte Federale di Giustizia Tedesca, si stima che possano essere necessari circa tre-quattro anni perché si pervenga a tale
decisione definitiva.
Facendo ricorso ad uno strumento giuridico riconosciuto dall’ordinamento tedesco, pendente il procedimento sopra ricordato, HVB ha richiesto
all’assemblea degli azionisti tenutasi il 29 e 30 luglio 2008 di riconfermare le deliberazioni adottate dall’assemblea straordinaria dei soci del 25 ottobre
2006 e contestate (c.d. Confirmatory Resolution). Queste risoluzioni renderebbero, se diventassero definitive, irrilevanti gli asseriti vizi.
L’Assemblea ha deliberato dette approvazioni che, peraltro, sono state a loro volta impugnate da alcuni soci nell’agosto 2008. Nel febbraio 2009, è
stata adottata una delibera aggiuntiva che ha confermato le deliberazioni adottate.
Nell’udienza del 10 dicembre 2009 la Corte ha rigettato l’azione di annullamento contro la (prima) delibera di conferma (confirmatory resolution)
adottata il 29 e 30 luglio 2008. Diversi ex azionisti di minoranza hanno appellato questa decisione e non è stata ancora fissata la data dell’udienza.
Alla luce del susseguirsi dei predetti eventi, il giudizio d’appello promosso da HVB contro la sentenza del 31 gennaio 2008 è stato sospeso sino alla
pronuncia della sentenza definitiva in relazione alle deliberazioni confermative adottate dall’Assemblea di HVB del 29 e 30 luglio 2008.
Squeeze-out dei soci di minoranza di HVB (Appraisal Proceedings)
Circa 300 ex azionisti di minoranza di HVB hanno depositato una richiesta di revisione del prezzo ottenuto in sede di squeeze-out (c.d. “Appraisal
Proceedings”). Oggetto di contestazione risultano, prioritariamente, i profili concernenti la valutazione di HVB.
In data 15 aprile 2010 si è tenuta la prima udienza di trattazione. Il procedimento è in corso.
Squeeze-out degli azionisti di minoranza di Bank Austria
Essendo stata raggiunta una transazione avente ad oggetto tutte le azioni legali pendenti in Austria avverse all’operazione, la delibera assembleare di
Bank Austria di approvazione dello squeeze-out delle azioni ordinarie in possesso degli azionisti di minoranza (con esclusione dei due azionisti, una
fondazione di diritto privato e un fondo a favore dei dipendenti di Bank Austria ) è stata iscritta il 21 maggio 2008 presso il Registro delle Imprese di
Vienna.
UniCredit S.p.A. è così diventata proprietaria del 99,995% del capitale sociale della banca austriaca, con l’obbligo conseguente di versare ai soci di minoranza
un importo totale di circa Euro 1.045 milioni comprensivo degli interessi maturati sul prezzo di squeeze-out, in conformità alla legislazione locale.
I soci di minoranza hanno ricevuto il pagamento relativo allo squeeze-out ed ai corrispondenti interessi.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 199
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
Diversi azionisti, ritenendo il prezzo pagato in sede di squeeze-out non adeguato, hanno avviato, avanti la Corte Commerciale di Vienna, un
procedimento con il quale chiedono alla Corte di verificare l’adeguatezza dell’importo loro riconosciuto (Appraisal Proceedings).
UniCredit S.p.A. ha contestato la competenza della Corte viennese, ma la Corte Suprema in data 12 marzo 2010 ha confermato la competenza della
Corte Commerciale di Vienna.
Il procedimento proseguirà, nel merito, dinanzi a questa autorità.
Un azionista di minoranza, oltre al procedimento giudiziale davanti alla Corte Commerciale di Vienna, ha avviato una procedura parallela dinanzi ad un
Tribunale Arbitrale. Laddove l’esito fosse sfavorevole non si può escludere un impatto negativo sul Gruppo.
Procedimenti penali Cirio e Parmalat
Tra la fine del 2003 ed i primi mesi del 2004 sono state svolte indagini penali nei confronti di alcuni esponenti e dirigenti dell’ex Gruppo Capitalia,
ora UniCredit, con riferimento allo stato di insolvenza del gruppo Cirio. Il procedimento che ne è scaturito, collegato alla dichiarazione dello stato
d’insolvenza del gruppo Cirio, ha coinvolto anche la ex Capitalia (ora UniCredit S.p.A.), una delle banche finanziatrici del predetto gruppo ed ha
comportato il rinvio a giudizio di alcuni dirigenti ed esponenti della ex Capitalia S.p.A. (ora UniCredit S.p.A.).
L’Amministrazione Straordinaria di Cirio S.p.A. e numerosi obbligazionisti si sono costituiti parte civile con atti privi di una specifica indicazione dei
danni patrimoniali e non patrimoniali che si pretendono subiti. UniCredit S.p.A., anche quale successore a titolo universale di UniCredit Banca di Roma
S.p.A., si è costituita responsabile civile. Il procedimento è nella fase dibattimentale.
In relazione al procedimento in esame, gli esponenti coinvolti ritengono di avere svolto il proprio operato con la massima correttezza e legittimità.
Per tale procedimento, anche sulla scorta di pareri legali, pur sussistendo un rischio potenziale per il responsabile civile UniCredit S.p.A. in parte
derivante dalla complessità dei fatti ascritti, non si è in possesso - al momento - di elementi che consentano di quantificare in maniera attendibile
l’entità della passività potenziale.
Con riguardo allo stato d’insolvenza del gruppo Parmalat, tra la fine del 2003 e la fine del 2005 sono state svolte indagini anche nei confronti di
alcuni esponenti e dirigenti della ex Capitalia, ora UniCredit S.p.A., dalle quali è scaturito il rinvio a giudizio dei medesimi nell’ambito di tre distinti
procedimenti penali noti come “Ciappazzi”, “Parmatour” ed “Eurolat”.
Le società del gruppo Parmalat in amministrazione straordinaria e numerosi obbligazionisti Parmalat si sono costituiti parte civile nei suddetti
procedimenti, riservandosi di quantificare i danni - patrimoniali e non patrimoniali - in sede di conclusioni e, quindi, a ridosso del termine del giudizio di
primo grado.
Nel contesto dei procedimenti “Ciappazzi” e “Parmatour”, alcune società del Gruppo UniCredit si sono costituite responsabili civili.
I procedimenti sono nella fase dibattimentale.
In esito alla transazione del 1° agosto 2008 tra il Gruppo UniCredit e Parmalat S.p.A., nonché le società del gruppo Parmalat in amministrazione
straordinaria, queste ultime hanno rinunciato o revocato tutte le costituzioni di parte civile.
In relazione ai procedimenti in esame, gli esponenti coinvolti ritengono di avere svolto il proprio operato con la massima correttezza e legittimità.
In data 11 giugno 2010, UniCredit ha raggiunto un accordo con l’Associazione degli Obbligazionisti del Gruppo Sanpaolo IMI (l’“Associazione”)
con l’intento di transigere – senza nessuna ammissione di responsabilità – le cause civili promosse contro alcune Banche del Gruppo UniCredit da
approssimativamente trentaduemila obbligazionisti Parmalat che sono membri dell’Associazione.
Per detti procedimenti, si è effettuato un accantonamento in misura ritenuta congrua in relazione a quello che appare essere, allo stato, il rischio
potenziale per le società del Gruppo UniCredit coinvolte quali responsabili civili.
Lehman
Come noto, il 2008 è stato caratterizzato da periodi di grande instabilità dei mercati finanziari che hanno coinvolto tutti i principali mercati e in
particolare quello statunitense.
Diverse società appartenenti al gruppo Lehman Brothers sono state ammesse a procedure concorsuali nei paesi ove operavano; in particolare, negli
Stati Uniti è stata ammessa a procedura concorsuale, tra l’altro, Lehman Brothers Holdings Inc., mentre in Olanda è stata ammessa a procedura
Lehman Brothers Treasury Co. BV.
In conseguenza, al 30 giugno 2010, è pervenuto un certo numero di reclami inerenti operazioni aventi ad oggetto strumenti finanziari emessi da
società del gruppo Lehman o comunque connessi a questi ultimi; su tali reclami viene svolto di volta in volta un accurato esame da parte delle società
del Gruppo destinatarie. Il numero di cause pendenti al 30 giugno 2010 è sostanzialmente trascurabile.
Madoff
Nel dicembre 2008, Bernard L. Madoff, ex presidente del NASDAQ e proprietario di Bernard L. Madoff Investment Securities LLC (“BMIS”), società di
investimento registrata presso la Securities Exchange Commission (“SEC”) ed il Financial Industry Regulatory Authority (“FINRA”), è stato arrestato con
l’accusa di truffa (securities fraud) per avere posto in essere quello che è stato descritto dalle autorità statunitensi come uno Schema di Ponzi. Nel corso
dello stesso mese, è stato nominato il curatore fallimentare (“SIPA Trustee”) per la liquidazione di BMIS ai sensi dello U.S. Securities Investor Protection
Act del 1970. Nel marzo 2009, Bernard L. Madoff si è dichiarato colpevole di diversi reati, tra cui la truffa (securities fraud), la truffa nella consulenza sugli
investimenti (investment advisor fraud) e le false comunicazioni alla SEC. Nel giugno 2009 Bernard L. Madoff è stato condannato a 150 anni di reclusione.
A seguito dell’accertamento della truffa perpetrata da Bernard L. Madoff, sono stati promossi diversi procedimenti di natura penale e civile in vari Paesi
contro istituzioni finanziarie e investment adviser da, o nell’interesse di, investitori, intermediari nel loro ruolo di broker per investitori ed enti pubblici
relativamente alle perdite subite.
200 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
UniCredit S.p.A., alcune delle sue società controllate ed alcuni dei rispettivi dipendenti o ex dipendenti sono stati citati, o potrebbero essere citati in
futuro, nei procedimenti e/o nelle indagini sul caso Madoff in vari Paesi del mondo, tra cui gli Stati Uniti d’America, l’Austria e il Cile.
Alla data in cui Bernard L. Madoff è stato arrestato, la divisione Alternative Investments di Pioneer, società controllata da UniCredit S.p.A. (“PAI”),
agiva quale investment manager e/o investment adviser per alcuni fondi che, a loro volta, avevano investito in altri fondi che detenevano conti gestiti
presso BMIS. In particolare, PAI agiva quale investment manager e/o investment adviser per i fondi Primeo e i fondi AllWeather. PAI aveva assunto
il ruolo di investment adviser per i fondi Primeo nell’aprile 2007, dopo essere subentrato a BA Worldwide Fund Management (“BAWFM”), una
controllata indiretta di BA. I fondi Primeo e AllWeather avevano investito in altri fondi che, a loro volta, detenevano conti gestiti presso BMIS.
In alcuni documenti predisposti da tali fondi, veniva data evidenza di un patrimonio in gestione per conto dei fondi amministrati dalle controllate di
UniCredit S.p.A. pari a 805 milioni a novembre 2008. Tale ammontare, sulla base dei predetti documenti, comprendeva il capitale investito e i proventi
derivanti dall’investimento. Alla luce dell’ammissione di colpevolezza di Bernard L. Madoff e dei fatti emersi successivamente alla truffa commessa
da BMIS, risulta evidente che gli ammontari indicati nei predetti documenti non riflettessero in modo accurato gli investimenti effettuati e i proventi
derivanti da tali investimenti. Conseguentemente, i valori di cui sopra non devono essere considerati indicativi dell’ammontare delle perdite subite dagli
investitori finali nei fondi coinvolti.
I fondi speculativi costituiti ai sensi del diritto italiano e gestiti da PAI non hanno alcuna esposizione verso fondi che, a loro volta, avevano investito in
conti gestiti presso BMIS.
HVB aveva emesso diverse tranche di titoli di debito il cui potenziale rendimento veniva calcolato in riferimento al rendimento di un ipotetico
investimento strutturato (c.d. synthetic investment) nei fondi Primeo. Il valore nominale dei titoli di debito emessi riferibili ai fondi Primeo era di circa
27 milioni. Sono stati avviati in Germania alcuni procedimenti giudiziari in relazione ai titoli di debito emessi da HVB e connessi ai fondi Primeo, citando
HVB come convenuto.
BAWFM, una società controllata da BA, aveva agito in qualità di investment adviser per i fondi Primeo sino ad aprile 2007. Alcuni clienti di BA avevano
acquisito partecipazioni nei fondi Primeo che erano detenute da BA.
UniCredit S.p.A. e le sue controllate BA e PAI sono state convenute in giudizio in tre azioni collettive (putative class action) promosse dinnanzi alla
United States District Court for the Southern District of New York, in cui sono stati citati circa 50 convenuti ed in cui i promotori delle azioni dichiarano
di rappresentare gli investitori di tre fondi le cui attività erano investite, direttamente o indirettamente, in BMIS. I convenuti sono accusati di avere
omesso informazioni rilevanti da, o di avere inserito informazioni false in, prospetti informativi e nei relativi supplementi utilizzati per l’offerta dei titoli.
I promotori delle azioni collettive sostengono che gli investitori sarebbero stati indotti in errore, ad esempio, in merito alla mancanza di diversificazione
negli investimenti, sul fatto stesso che i fondi erano investiti in BMIS e sul grado della due diligence condotta dai convenuti. Inoltre, i promotori
asseriscono che i convenuti non avrebbero tenuto adeguatamente conto di quei “segnali di pericolo” (c.d. “red flags”) di cui erano a conoscenza
che avrebbero dovuto renderli edotti della frode di Bernard L. Madoff. Le tre azioni collettive sono volte a ottenere il risarcimento dei danni subiti con
i relativi interessi, il rimborso delle spese, dei costi, degli onorari dei consulenti legali e l’emanazione di provvedimenti giudiziali in via equitativa
o cautelare (equitable/injunctive relief). Una tra tali azioni collettive è rivolta, in particolare, ad ottenere una pronuncia giudiziale che condanni i
convenuti al risarcimento di una somma pari all’ammontare degli investimenti iniziali degli attori unitamente ai relativi interessi e ai proventi che gli
attori avrebbero ottenuto se il loro denaro fosse stato investito in maniera avveduta. Con la stessa azione si richiede anche in maniera specifica la
condanna al risarcimento di danni punitivi (c.d. punitive damages) e che la Corte vieti ai convenuti di avvalersi dei beni dei fondi per difendersi o
essere tenuti indenni.
Nell’ottobre 2009, la United States District Court for the Southern District of New York ha consolidato le tre azioni collettive nella fase pre-processuale.
Successivamente sono state depositate le richieste emendate e consolidate relative a ciascuno dei tre gruppi riferiti ai fondi di investimento che
dichiarano di avere investito le proprie attività in BMIS (fondi “Herald, fondi “Primeo” e fondi “Thema”).
Nella domanda emendata “Herald”, depositata a febbraio 2010, si sostengono le rivendicazioni nell’ambito di un’azione collettiva promossa per conto
degli investitori che detenevano partecipazioni in Herald Fund SPC-Herald USA Segregated Portfolio One e/o Herald (Lux) al 10 dicembre 2008 o che
hanno acquisito partecipazioni in detti fondi dal 12 gennaio 2004 al 10 dicembre 2008, ricevendone un danno. Nei documenti depositati si afferma
che la Società, Bank Austria e Bank Medici, tra gli altri convenuti, hanno violato i propri doveri ai sensi di common law e le leggi statunitensi federali
sui titoli, tra l’altro, omettendo, scientemente o temerariamente, di tutelare l’investimento dell’attore a fronte dei segnali di pericoli relativi a Madoff.
L’attore richiede il risarcimento di danni non specificati, di danni punitivi, la restituzione di commissioni, benefici e attività ingiustamente ottenuti,
dei costi e delle spese legali da determinarsi in giudizio, nonché un provvedimento cautelare che vieti ai convenuti di avvalersi dei beni dei fondi per
difendersi o essere tenuti indenni.
Nella domanda emendata “Primeo”, depositata a febbraio 2010, si sostengono le rivendicazioni nell’ambito di un’azione collettiva promossa per
conto degli investitori che detenevano partecipazioni in Primeo Select Fund e/o Primeo Executive Fund al 10 dicembre 2008 o che hanno acquisito
partecipazioni in detti fondi dal 12 gennaio 2004 al 12 dicembre 2008, ricevendone un danno. Nei documenti depositati si afferma che la Società,
Bank Austria, Bank Medici, BA Worldwide, PAI e Pioneer Global Asset Management S.p.A, tra gli altri convenuti, hanno violato i propri doveri ai sensi
di common law e le leggi statunitensi federali sui titoli, tra l’altro, rilasciando false dichiarazioni sul monitoraggio di cui sarebbero stati oggetto Madoff
e gli investimenti dell’attore e ignorando i segnali di pericolo relativi alla frode perpetrata da Madoff. Gli attori richiedono il risarcimento di danni non
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 201
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
specificati, di danni punitivi, la restituzione di commissioni, benefici e attività ingiustamente ottenuti, dei costi e delle spese legali da determinarsi in
giudizio, nonché un provvedimento cautelare che vieti ai convenuti di avvalersi dei beni dei fondi per difendersi o essere tenuti indenni.
Nella domanda emendata “Thema”, depositata a febbraio 2010, si sostengono le rivendicazioni nell’ambito di un’azione collettiva promossa per
conto degli investitori che detenevano partecipazioni in Thema International Fund plc e/o Thema Fund al 10 dicembre 2008 o che hanno acquisito
partecipazioni in detti fondi dal 12 gennaio 2004 al 14 dicembre 2008, ricevendone un danno. Nei documenti depositati si afferma che la Società,
BA Worldwide e Bank Medici, tra gli altri convenuti, hanno violato le leggi statunitensi federali sui titoli, tra l’altro, rilasciando scientemente o
temerariamente o non evitando che venissero rilasciate dichiarazioni false su fatti sostanziali e/o mancando di esercitare la debita cura in relazione
agli investimenti dell’attore. Nella domanda emendata si sostiene, inoltre, che la Società, BA Worldwide e Bank Medici abbiano conseguito un ingiusto
arricchimento ricevendo soldi dai partecipanti all’azione collettiva. L’attore richiede il risarcimento di danni non specificati (inclusi i profitti che i
partecipanti all’azione collettiva avrebbero conseguito laddove il loro denaro fosse stato prudentemente investito), di interessi, di danni punitivi, di costi
e delle spese legali, nonché un provvedimento cautelare che vieti ai convenuti di avvalersi dei beni dei fondi per difendersi o essere tenuti indenni.
Tutte le azioni pendenti si trovano in una fase iniziale. La Società e i convenuti affiliati intendono difendersi dalle accuse rivolte nei loro confronti
riguardanti il caso Madoff.
Nel corso del secondo trimestre del 2010, Pioneer Global Investment (Australia) Pty Limited, società che gestisce il Fondo Allweather (A$) Absolute
Return Fund (“AllWeather A$”) (Fondo domiciliato in Australia che investe in quote del sistema di Fondi Bermudesi “AllWeather”), ha ricevuto alcune
lettere in cui un Fondo Pensione Australiano che ha investito nel Fondo “AllWeather A$” minaccia di dare corso ad azioni legali. Tali lettere fanno
riferimento all’investimento dei fondi AllWeathers nei Feeder Funds di Madoff. Al momento non sono state ancora intraprese azioni legali e non sono
ancora stati forniti dettagli più precisi su tali azioni.
Anche in Austria sono stati promossi procedimenti connessi alla truffa di Bernard L. Madoff nei quali sono state citate in giudizio, fra gli altri, BA e
BANKPRIVAT AG (una società precedentemente controllata da BA che si è fusa con BA il 29 ottobre 2009). Gli attori avrebbero investito in fondi che,
a loro volta, avrebbero investito direttamente o indirettamente in BMIS. BA è anche oggetto di procedimenti in Austria a seguito di una denuncia
presentata dall’autorità di vigilanza dei mercati finanziari austriaca alla procura austriaca e delle denunce rivolte alla stessa procura da parte di soggetti
privati che avrebbero investito in fondi che, a loro volta, avrebbero direttamente o indirettamente investito in BMIS. I soggetti che hanno presentato
tali denunce sostengono, tra l’altro, che BA avrebbe violato le norme del testo unico austriaco sugli investimenti che disciplinano il ruolo di BA quale
“controllore del prospetto” dei fondi Primeo.
Varie società controllate da UniCredit S.p.A. hanno ricevuto ordini e richieste di esibizione e produzione di informazioni e documenti da parte
della SEC, dello U.S. Department of Justice e del SIPA Trustee negli Stati Uniti d’America, dell’autorità di vigilanza dei mercati finanziari austriaca,
dell’autorità di vigilanza sui servizi finanziari irlandese e della BaFin in Germania in relazione alle rispettive indagini svolte sulla truffa posta in essere
da Bernard L. Madoff.
Oltre ai procedimenti relativi al caso Madoff contro UniCredit S.p.A., le sue società controllate ed alcuni dei rispettivi dipendenti o ex dipendenti,
ulteriori azioni sono state minacciate e potrebbero essere promosse in futuro in questi stessi Paesi o in altri sia da parte di investitori privati che di
autorità locali. Tali azioni pendenti o future potrebbero avere, singolarmente o nel loro complesso, effetti negativi significativi sul Gruppo.
Tutte le azioni pendenti si trovano in una fase iniziale. UniCredit S.p.A. e le controllate coinvolte intendono difendersi dalle accuse rivolte nei loro
confronti riguardanti il caso Madoff utilizzando tutti gli strumenti a loro disposizione. Allo stato, non è possibile prevedere in maniera affidabile i tempi e
l’esito delle varie azioni, né valutare il grado di responsabilità, ove ve ne fosse alcuno, che ne potrebbe scaturire. In conformità con i principi contabili
internazionali, non sono stati predisposti accantonamenti per il rischio specifico al contenzioso Madoff.
Medienfonds
Diversi investitori in VIP Medienfonds 4 Gmbh & Co. KG (“Medienfonds”) hanno promosso azioni contro la controllata HVB. Gli investimenti nel fondo
Medienfonds godevano inizialmente di alcuni benefici fiscali che sono stati in seguito vietati dalle autorità tributarie. HVB non ha venduto quote del
fondo Medienfonds, ma ha concesso finanziamenti per l’investimento in tale fondo a tutti gli investitori (per una parte dell’ammontare investito),
assumendosi determinati obblighi di rimborso nei confronti del fondo stesso di cui sono titolari alcune case di distribuzione cinematografiche. Gli attori
asseriscono che HVB era a conoscenza che la struttura del fondo aumentava il rischio fiscale associato all’investimento, in particolare in relazione alla
possibile perdita dei benefici fiscali e che sarebbe responsabile, insieme ad altri, di presunti errori contenuti nel prospetto usato per commercializzare il
fondo. I tribunali di primo grado hanno emesso diverse sentenze anche sfavorevoli nei confronti di HVB, ma nessuna di tali decisioni è ancora passata
in giudicato. L’Alta Corte Regionale di Monaco sta affrontando la questione relativa alla responsabilità da prospetto mediante una specifica procedura
ai sensi del Capital Markets Test Case Act (Kapitalanleger-Musterverfahrensgesetz) inclusa quella di HVB. HVB e un’altra banca tedesca coinvolta in tali
procedimenti hanno proposto una transazione. HVB ha provveduto ad effettuare accantonamenti ritenuti, allo stato, congrui.
Class action CODACONS
Con atto di citazione notificato in data 5 gennaio 2010, il CODACONS (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti
dei consumatori), nell’interesse di un proprio esponente, ha presentato avanti al Tribunale di Roma una class action contro UniCredit Banca di Roma
S.p.A. ai sensi dell’articolo 140-bis del Codice del Consumo (decreto legislativo n. 206 del 6 settembre 2005). Tale azione, che è stata promossa per
un ammontare pari ad 1.250 (oltre al danno morale non quantificato), si basa sulle asserite rilevazioni dell’AGCM, secondo le quali le banche italiane
202 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
avrebbero compensato l’eliminazione della commissione di massimo scoperto introducendo nuove e più costose commissioni a carico degli utenti.
L’attore ha chiesto al Tribunale di Roma di ammettere l’azione specificando i criteri in base ai quali i soggetti che intendano aderire siano inclusi nella
classe e fissando un termine perentorio non superiore a 120 giorni entro il quale gli atti di adesione debbano essere depositati in cancelleria. Nel
caso in cui il Tribunale dovesse ritenere ammissibile l’azione collettiva, la somma richiesta potrebbe aumentare in maniera esponenziale in relazione al
numero delle adesioni dei correntisti di UniCredit Banca di Roma S.p.A. che si ritengano lesi dal comportamento della banca.
La prossima udienza è fissata, per la valutazione dell’ammissibilità dell’azione, al 23 settembre 2010.
La Banca ritiene di aver operato nel rispetto della normativa.
INFORMAZIONE DI NATURA QUANTITATIVA
Si riporta di seguito la composizione percentuale delle fonti di rischio operativo per tipologia di evento, secondo quanto definito dal Nuovo Accordo di
Basilea sul Capitale e recepito dalle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche emanata da Banca d’Italia nel dicembre 2006 (circ. 263)
e successivi aggiornamenti.
Le classi di riferimento sono le seguenti:
• frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che
coinvolgano almeno una risorsa interna della banca;
• frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla banca;
• rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di impiego, salute e sicurezza sul
lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie;
• clientela, prodotti e prassi professionali: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle
caratteristiche del prodotto o del servizio prestato;
• danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi esterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici;
• interruzioni dell’operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell’operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi;
• esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché
perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.
Classi di riferimento (%)
0,2
13
5
7
56
28
Sistemi IT
Danni materiali
Rapporto di lavoro
Frode interna
Frode esterna
Esecuzione
Clientela
Nel corso della prima metà dell’anno 2010, la principale fonte di
manifestazione di rischi operativi è risultata essere la categoria
“Clientela, prodotti e prassi professionali” che include le perdite
derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso
clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del
servizio prestato ed eventuali sanzioni per violazioni di normativa
fiscale. La seconda categoria, per ammontare delle manifestazioni
delle perdite, corrisponde ad errori nella esecuzione, consegna e
gestione dei processi, a causa di carenze nel perfezionamento delle
operazioni o nella gestione dei processi. Si sono altresì manifestate,
in ordine decrescente di incidenza, perdite dovute a frodi esterne,
frodi interne e rapporti di lavoro. Rappresentano le categorie di
rischio residuali quelle che riguardano danni da eventi esterni ai beni
materiali e guasti dei sistemi IT.
Sezione 5 - Altri rischi
Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur costituendo le principali tipologie, non esauriscono il novero di tutte quelle esistenti.
Il Gruppo considera ulteriori categorie al fine di una più accurata misurazione dei rischi assunti. Parallelamente, sono state definite modalità di
aggregazione per giungere alla misurazione della rischiosità complessiva, integrando i singoli rischi tramite la determinazione del capitale interno.
A tale fine il Gruppo ha identificato i rischi impliciti nelle proprie posizioni - attive o passive - e nelle attività svolte, individuando le seguenti tipologie di
rischio, oltre a credito, mercato, operativo e liquidità già descritti:
• Rischio di business, che deriva da una contrazione dei margini non dovuta ai rischi di mercato, di credito ed operativo, ma a variazioni del contesto
competitivo o del comportamento dei clienti. In dettaglio, si concentra sulle variazioni future dei margini e sul loro impatto sul valore e sui livelli di
patrimonializzazione del Gruppo.
• Rischio immobiliare (“real estate risk”), che consiste nelle potenziali perdite derivanti dalle fluttuazioni negative del valore del portafoglio
immobiliare di proprietà del Gruppo. Sono esclusi gli immobili di pertinenza della clientela, gravati da garanzie ipotecarie.
• Rischio di investimenti finanziari (“financial investment risk”), che rappresenta le potenziali perdite di valore degli investimenti finanziari non
speculativi in società esterne al Gruppo, ovvero non incluse nel perimetro di consolidamento contabile. Non sono pertanto considerate le posizioni
appartenenti al c.d. trading book.
• Rischio strategico, che dipende da inattesi cambiamenti nel contesto di mercato o dal mancato riconoscimento delle tendenze in atto nel settore
bancario, ovvero da inappropriate valutazioni riguardo a tali tendenze. Si considerano anche gli impatti delle decisioni che risultano svantaggiose per
gli obiettivi di lungo periodo e che possono risultare difficilmente reversibili.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 203
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte E - Informazioni sui rischi
e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)
• Rischio reputazionale, che rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa
dell’immagine della banca da parte di clienti, controparti, azionisti della banca, investitori o Autorità di Vigilanza.
Il secondo passo dell’estensione del profilo di rischio consiste nell’individuazione del miglior metodo di analisi: alcune tipologie si prestano
ad un’analisi quantitativa tramite metodologie statistiche ed altre ad un approccio più qualitativo, come l’analisi di scenario. La misurazione
quantitativa è effettuata tramite:
• stima del capitale economico;
• stress test.
Il capitale economico rappresenta il capitale che il Gruppo deve detenere per sostenere i rischi relativi alle proprie posizioni ed attività ed è calcolato in
relazione sia alle singole tipologie di rischio sia alla loro aggregazione coerentemente con il rating target. In base agli approcci descritti, il Gruppo ha
deciso di misurare i rischi di business, immobiliare e degli investimenti azionari tramite capitale economico poiché l’ammontare di capitale determinato
serve a fronteggiare le potenziali perdite. Al contrario, il rischio strategico è analizzato tramite scenari che comunque permettono una stima delle
perdite potenziali in determinati contesti, senza però essere incluso nel capitale economico aggregato.
La natura multidimensionale del rischio richiede di affiancare alla misurazione del capitale economico un’analisi di stress test, non solo al fine di
stimare le perdite in alcuni scenari, ma anche di cogliere l’impatto delle determinanti delle stesse. Lo Stress Test è effettuato sia in relazione alle
singole tipologie di rischio, sia alla loro aggregazione, tramite la simulazione di cambiamenti congiunti dei fattori di rischio in modo da supportare la
stima del capitale economico aggregato. La stima dello stress test aggregato considera contemporaneamente l’ammontare dei singoli rischi in scenari
di stress oltre che il minore beneficio di diversificazione in condizioni di crisi.
La riorganizzazione del Group Risk Management ha esteso l’ambito della validazione interna all’ICAAP, con l’obiettivo di verificare l’adeguatezza delle
singole metodologie di misurazione dei rischi sottostanti l’ICAAP e della loro coerenza complessiva, inclusi gli stress test e l’aggregazione dei rischi.
Processo di Valutazione dell’Adeguatezza Patrimoniale (ICAAP-Internal Capital Adequacy Assessment Process)
Coerentemente con le disposizioni Basilea 2, la misurazione del profilo di rischio è un elemento fondamentale del processo di adeguatezza
patrimoniale.
Infatti, l’approccio di Gruppo all’adeguatezza patrimoniale prevede cinque fasi:
• definizione dei rischi e del perimetro;
• misurazione e gestione dei rischi;
• pianificazione del capitale e definizione della propensione al rischio;
• monitoraggio ed informativa;
• risk governance.
La misurazione del profilo di rischio è effettuata tramite il capitale interno, che è pari all’aggregazione del capitale economico relativo ai rischi descritti
al netto dei benefici di diversificazione più un cushion che considera elementi rilevanti per la determinazione del profilo di rischio quali la variabilità del
ciclo economico e il rischio di modello, con riferimento alla qualità dei dati e l’accuratezza dei modelli.
Il profilo di rischio è definito tramite Internal Capital per le società grandi e medie, mentre per quelle piccole si utilizza un approccio sintetico per
consentire un efficiente processo di misurazione a livello consolidato.
Il capitale interno è poi articolato a livello consolidato in base alla struttura divisionale, cardine della strategia di business del Gruppo.
L’adeguatezza patrimoniale è da intendersi come equilibrio fra il patrimonio ed i rischi assunti, in ottica sia di Primo che di Secondo Pilastro, dove
è misurata rispettivamente dal Core Tier 1 Ratio, Total Capital Ratio e dalla Risk Taking Capacity. Quest’ultima è pari al rapporto tra la il capitale
disponibile (AFR - Available Financial resources) ed il Capitale Interno.
Le AFR sono le risorse che possono essere utilizzate per tutelare la banca dall’insolvenza. Occorre che tali risorse siano impegnate e definite su base
contrattuale, affinché si possa fare affidamento su di esse in periodi di crisi. Poiché le perdite incidono sulle AFR, queste possono anche essere definite
come l’ammontare di perdite che può essere assorbito prima che la banca divenga insolvente.
Il processo di pianificazione del capitale riguarda l’allocazione dello stesso ai segmenti di business e Entità per il raggiungimento degli obiettivi di creazione
di valore in base alla propensione al rischio. Il Gruppo, infatti, si pone l’obiettivo di generare sul lungo periodo un reddito superiore a quello necessario a
remunerare i rischi (costo del capitale di rischio) e quindi di creare valore in modo tale da massimizzare il rendimento per i propri azionisti.
La propensione al rischio può essere definita come la variabilità in termini di risultati, sia a breve sia a lungo termine, che l’Alta Direzione è disposta ad
accettare a sostegno di una strategia definita.
Il quadro di riferimento per la propensione al rischio adottato da UniCredit è costituito da tre aree:
• adeguatezza patrimoniale;
• profittabilità e rischi;
• liquidità e finanziamento (funding).
204 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Lo stress test sui rischi è integrato in ottica di adeguatezza patrimoniale considerando l’impatto dello scenario sul capitale disponibile, fornendo quindi
una rappresentazione della capacità del Gruppo di far fronte ad ulteriori perdite in condizioni di stress.
La propensione al rischio e gli obiettivi fissati conseguentemente, sono poi oggetto di monitoraggio e reportistica sia in termini di profilo di rischio sia di
profittabilità.
Per migliorare l’efficienza del processo decisionale, il monitoraggio si traduce in una regolare informativa all’Alta Direzione.
Inoltre la Capogruppo è tenuta a presentare un resoconto su base consolidata riguardo l’adeguatezza patrimoniale ed il relativo processo di
valutazione, in conformità alle linee guida della Banca d’Italia fornendo al contempo un quadro sulle principali Entità.
La governance alla base del processo di adeguatezza patrimoniale si articola in due dimensioni:
• all’interno di ciascuna Entità, inclusa la Capogruppo;
• nelle relazioni tra la Capogruppo (con funzioni di guida, supporto e controllo), i segmenti di business, le Sub-Holding e le Entità.
Il processo di adeguatezza patrimoniale riveste un’importanza fondamentale all’interno del Gruppo e richiede pertanto un sistema adeguato di
governance dei rischi che assicuri il coinvolgimento dell’Alta Direzione ed un’appropriata allocazione delle attività di ICAAP alle funzioni organizzative.
Di fatto, la responsabilità finale è in capo al Consiglio di Amministrazione, poiché il processo di adeguatezza patrimoniale richiede la determinazione
della propensione al rischio e la definizione di un indirizzo per la corretta allocazione delle risorse patrimoniali disponibili.
L’Alta Direzione identifica gli organi/le strutture rilevanti che partecipano al processo e adotta decisioni in merito all’attività di segnalazione nei confronti
dell’organo decisionale competente (ad esempio, il Comitato Rischi).
Rischi reputazionali
Il rischio reputazionale è definito come il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale, derivante da una percezione negativa
dell’immagine del Gruppo Bancario da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori o autorità di vigilanza.
Nel luglio 2009, in occasione della riorganizzazione del Group Risk Management, è stata creata l’unità Reputational Risk Measurement & Control
all’interno del dipartimento Operational & Reputational Risks Portfolio Management.
Gli obiettivi principali della funzione di Reputational Risk Measurement & Control sono:
• sviluppare metodologie per l’identificazione, valutazione e misurazione del rischio reputazionale;
• definire i limiti di rischio e proporre azioni di mitigazione, fungendo da supporto alle Unità di Business e alle Entità Legali nel monitorare la loro
implementazione.
Il Group Reputational Risk Committee, con riporto al Group Risk Committee, ha il compito di emettere politiche in materia di rischio reputazionale; di
assicurare la coerenza delle procedure di rischio reputazionale nelle Unità di Business ed Entità Legali; di controllare e monitorare a livello di gruppo il
Reputational Risk portfolio. Inoltre i comitati rischi transazionali hanno il compito di valutare il profilo reputazionale delle singole transazioni basandosi
sulle politiche di rischio reputazionale.
Nel luglio 2009, il Group Risk Committee ha approvato la nuova versione delle Nuclear Energy e Defense/Weapons Industry Reputational Risk Special
Policies aventi lo scopo di regolamentare le attività di business nel settore dell’energia nucleare e delle armi.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 205
Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato
Sezione 1 - Il patrimonio consolidato
Sezione 2 - Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza bancari
208
209
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 207
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato
Sezione 1 - Il patrimonio consolidato
A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
Il Gruppo UniCredit assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione e all’allocazione del capitale (regolamentare ed economico) in
funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo dell’operatività del Gruppo in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse
fasi del processo di pianificazione e controllo del Gruppo e, in particolare:
• nei processi di piano e budget:
- formulazione della proposta di propensione al rischio e degli obiettivi di patrimonializzazione;
- analisi dei rischi associati ai driver del valore e allocazione del capitale alle linee di attività e business unit;
- assegnazione degli obiettivi di performance aggiustate per il rischio;
- analisi dell’impatto sul valore del Gruppo e della creazione di valore per gli azionisti;
- elaborazione e proposta del piano finanziario e della dividend policy;
• nei processi di monitoraggio:
- analisi delle performance conseguite a livello di gruppo e di business unit e preparazione dei dati gestionali per uso interno ed esterno;
- analisi e controllo dei limiti;
- analisi e controllo andamentale dei ratio patrimoniali di gruppo e individuali.
Il Gruppo, infatti, si pone l’obiettivo di generare un reddito superiore a quello necessario a remunerare i rischi (cost of equity) e quindi di
creare valore in modo tale da massimizzare il ritorno per i propri azionisti in termini di dividendi e capital gain (total shareholder return)
attraverso l’allocazione del capitale alle differenti linee di attività e business unit in funzione degli specifici profili di rischio e l’adozione di
una metodologia basata sulla misurazione delle performance aggiustate per il rischio (Rapm) che predispone, a supporto dei processi di
pianificazione e controllo, una serie di indicatori in grado di unire e sintetizzare tra loro le variabili economiche, patrimoniali e di rischio da
considerare.
Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un’importanza rilevante nella definizione delle strategie perché esso rappresenta l’oggetto
della remunerazione attesa dagli azionisti nel loro investimento nel Gruppo e perché è una risorsa su cui insistono anche limiti esogeni imposti
dalla normativa di vigilanza.
Nel processo di allocazione, le definizioni di capitale utilizzate sono:
• capitale di rischio o impiegato: è la consistenza patrimoniale conferita dagli azionisti (capitale impiegato), che deve essere remunerata
almeno pari alle aspettative (costo dell’equity);
• capitale a rischio: è la quota parte dei mezzi propri che fronteggia (a preventivo – capitale allocato) o ha fronteggiato (a consuntivo – capitale
assorbito) i rischi assunti per perseguire gli obiettivi di creazione di valore.
Il capitale a rischio dipende dalla propensione al rischio e discende dal livello di capitalizzazione, obiettivo definito anche in funzione del merito
creditizio del Gruppo.
Esso è misurato seguendo da una parte le tecniche di risk management, per cui il capitale a rischio è definito come capitale economico,
dall’altra la normativa di vigilanza, per cui il capitale a rischio è definito come capitale regolamentare. In particolare:
• il capitale economico è la quota parte di patrimonio effettivamente a rischio misurata con modelli probabilistici secondo un determinato
intervallo di confidenza;
• il capitale regolamentare è la componente del patrimonio di vigilanza (total capital) rappresentata dal patrimonio netto (core equity o core tier 1)
posta a rischio misurata secondo la normativa di vigilanza.
Il capitale economico ed il capitale regolamentare differiscono tra loro per definizione e per copertura delle categorie di rischio. Il primo
discende dall’effettiva misurazione dell’esposizione assunta, il secondo da schemi definiti nella normativa di vigilanza.
La coerenza tra le due differenti definizioni di capitale a rischio si ottiene rapportando le due grandezze in relazione al merito creditizio
obiettivo del Gruppo (AA- S&P), che corrisponde ad una probabilità di default pari allo 0,03%. Pertanto il capitale economico è fissato ad un
livello tale da coprire con il 99,97% di probabilità (intervallo di confidenza) gli eventi avversi, mentre il capitale regolamentare è quantificato in
base ad un core tier 1 ratio target in linea con i principali gruppi bancari internazionali aventi almeno il rating obiettivo.
Nel processo di allocazione viene quindi applicata la logica del “doppio binario”, ossia considerando come allocato il massimo tra il capitale
economico ed il capitale regolamentare (core tier 1) sia a livello consolidato sia a livello di linea di attività/business unit.
Tale approccio consente nel caso di capitale economico superiore di allocare l’effettivo capitale a rischio che la vigilanza non è in grado ancora
di cogliere e nel caso di capitale regolamentare superiore, di allocare un capitale in linea con la normativa.
Punto di partenza del processo di allocazione è il capitale consolidato di pertinenza del Gruppo.
208 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
La gestione del capitale, svolta dalla unità operativa Capital Management della Direzione Pianificazione Finanza e Amministrazione, ha la
finalità di definire il livello di patrimonializzazione obiettivo per il Gruppo e le sue società nel rispetto dei vincoli normativi e della propensione al
rischio.
Nella gestione dinamica del capitale, l’unità operativa Capital Management elabora il piano finanziario ed effettua il monitoraggio dei ratios
patrimoniali di vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari all’ottenimento degli obiettivi.
Il monitoraggio si riferisce da un lato sia al patrimonio netto sia alla composizione del patrimonio di vigilanza (core tier 1, tier 1, lower e upper
tier 2 e tier 3 capital) e dall’altro alla pianificazione e all’andamento dei “risk weighted asset” (RWA).
La dinamicità della gestione è finalizzata ad individuare gli strumenti di investimento e di approvvigionamento del capitale di rischio e degli
strumenti ibridi di patrimonializzazione più idonei al conseguimento degli obiettivi. In caso di deficit di capitale, sono indicati i gap da colmare
e le azioni di “capital generation” misurandone il costo e l’efficacia attraverso la metodologia di Rapm. In tale contesto l’analisi del valore
è arricchita dal ruolo di sintesi della unità operativa Capital Management per gli aspetti regolamentari, contabili, finanziari, fiscali, di risk
management ecc. e delle loro evoluzioni normative1, in modo che siano fornite la valutazione e tutte le indicazioni necessarie alle altre funzioni
della Capogruppo o società chiamate a realizzare le azioni.
Sezione 2 - Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza bancari
2.1 Ambito di applicazione della normativa
L’area di consolidamento, costruita secondo la normativa prudenziale (Circ. di Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 e n. 155 del
18 dicembre 1991), include società controllate che presentano le seguenti caratteristiche:
• società bancarie, finanziarie e strumentali controllate direttamente o indirettamente dalla capogruppo e a cui si applica il metodo di
consolidamento integrale;
• società bancarie, finanziarie e strumentali partecipate direttamente o indirettamente dalla capogruppo in misura pari o superiore al
20 per cento, quando siano controllate congiuntamente con altri soggetti e in base ad accordi con essi; a queste si applica il metodo di
consolidamento proporzionale;
• alle seguenti entità viene applicato il metodo del patrimonio netto:
- alle altre società bancarie e finanziarie partecipate direttamente o indirettamente dalla capogruppo in misura pari o superiore al
20 per cento o comunque sottoposte a influenza notevole;
- alle imprese, diverse dalle società bancarie, finanziarie e strumentali, controllate direttamente o indirettamente dalla capogruppo in modo
esclusivo o congiunto oppure sottoposte ad influenza notevole.
Si precisa che, in conformità alla normativa citata, le partecipazioni in società bancarie e finanziarie con percentuale di partecipazione
superiore al 10% sono dedotte dal patrimonio di vigilanza; le altre partecipazioni vengono considerate fra le attività di rischio ponderate.
Si precisa che l’area di consolidamento prudenziale differisce dall’area di consolidamento del bilancio d’esercizio, costruita secondo lo
standard IAS/IFRS.
1. Per esempio Basilea 2, IAS/IFRS ecc.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 209
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato (SEGUE)
2.2 Patrimonio di vigilanza bancario
A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Patrimonio di base
Nel patrimonio di base sono inclusi i seguenti strumenti di capitale:
DATA
SCADENZA
TASSO DI INTERESSE
8,05%
9,20%
4,03%
5,40%
8,59%
7,055%
8,125%
12m L + 1,25%
12m L + 1,25%
8,741%
7,76%
9,00%
3,50%
10y CMS (2) +0,10%, cap 8,00%
10y CMS (2) +0,15%, cap 8,00%
TOTALE
perpetual
perpetual
perpetual
perpetual
31-dic-50
perpetual
31-dic-50
7-giu-11
7-giu-11
30-giu-31
13-ott-36
22-ott-31
31-dic-31
perpetual
perpetual
DECORRENZA
DELLA FACOLTÀ
DI RIMBORSO
ANTICIPATO
ott-10
ott-10
ott-15
ott-15
giu-18
mar-12
dic-19
(1)
(1)
giu-29
ott-34
ott-29
dic-29
ott-11
mar-12
IMPORTO IN
VALUTA ORIGINARIA
(MILIONI)
EUR
USD
EUR
GBP
GBP
EUR
EUR
EUR
EUR
USD
GBP
USD
JPY
EUR
EUR
IMPORTO COMPUTATO
NEL PATRIMONIO
DI VIGILANZA
(EUR/MIGLIAIA)
540
450
750
300
350
600
750
300
200
300
100
200
25.000
245
147
504.874
325.973
750.000
330.559
388.504
421.880
747.747
295.695
200.000
92.902
42.115
69.670
229.801
243.684
145.568
4.788.972
POSSIBILITÀ DI NON EMISSIONE TRAMITE
CORRISPONDERE
SOCIETÀ VEICOLO
STEP-UP
GLI INTERESSI
CONTROLLATA
sì
sì
sì
sì
sì
sì
sì
no
no
no
no
no
no
no
no
sì
sì
sì
sì
sì
no
no
no
no
sì
sì
sì
sì
no
no
sì
sì
sì
sì
sì
sì
no
no
no
sì
sì
sì
sì
no
no
1. Non è prevista la facoltà di rimborso anticipato del prestito.
2. Constant Maturity Swap.
2. Patrimonio supplementare
Nella seguente tabella sono esposte le emissioni di strumenti ibridi di capitalizzazione di importo superiore al 10% del totale degli stessi:
TASSO DI INTERESSE
DATA
SCADENZA
DECORRENZA DELLA
FACOLTÀ DI RIMBORSO
ANTICIPATO
3,95%
5,00%
6,70%
6,10%
1-feb-16
1-feb-16
5-giu-18
28-feb-12
non applicabile
non applicabile
non applicabile
non applicabile
IMPORTO IN
VALUTA ORIGINARIA
(MILIONI)
EUR
GBP
EUR
EUR
900
450
1.000
500
IMPORTO COMPUTATO
NEL PATRIMONIO
DI VIGILANZA (EUR/MIGLIAIA)
896.401
549.886
996.737
499.908
POSSIBILITÀ DI NON
CORRISPONDERE
STEP-UP
GLI INTERESSI
non applicabile
non applicabile
non applicabile
non applicabile
Sì (1)
Sì (1)
Sì (1)
Sì (1)
1. - in caso di mancati dividendi il pagamento degli interessi è “sospeso” (deferral of interest).
- in caso si registrano perdite tali da ridurre il capitale sociale e le riserve al di sotto della soglia minima prevista da Banca d’Italia per l’esercizio dell’attività bancaria, l’ammontare nominale e gli interessi delle
obbligazioni vengono ridotti proporzionalmente.
3. Patrimonio di terzo livello
Non sussistono elementi da segnalare nel presente punto.
210 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
(migliaia di €)
Composizione del patrimonio di vigilanza
PATRIMONIO DI VIGILANZA
A. Patrimonio di base prima dell’applicazione dei filtri prudenziali
A.1 Elementi positivi del patrimonio di base:
A.1.1 - Capitale
A.1.2 - Sovrapprezzi di emissione
A.1.3 - Riserve
A.1.4 - Strumenti non innovativi di capitale
A.1.5 - Strumenti innovativi di capitale
A.1.6 - Utile del periodo
A.2 Elementi negativi:
A.2.1 - Azioni o quote proprie
A.2.2 - Avviamento
A.2.3 - Altre immobilizzazioni immateriali
A.2.4 - Perdita del periodo
A.2.5 - Altri elementi negativi:
* Rettifiche di valore di vigilanza relative al portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza
* Altri
B. Filtri prudenziali del patrimonio di base
B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+)
B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-)
C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B)
D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base
E. Totale del patrimonio di base (TIER 1) (C-D)
F. Patrimonio supplementare prima dell’applicazione dei filtri prudenziali
F.1 Elementi positivi del patrimonio supplementare:
F.1.1 - Riserve da valutazione di attività materiali
F.1.2 - Riserve da valutazione di titoli disponibili per la vendita
F.1.3 - Strumenti non innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di base
F.1.4 - Strumenti innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di base
F.1.5 - Strumenti ibridi di patrimonializzazione
F.1.6 - Passività subordinate di 2° livello
F.1.7 - Eccedenza rettifiche di valore complessive rispetto alle perdite attese
F.1.8 - Plusvalenze nette su partecipazioni
F.1.9 - Altri elementi positivi
F.2 Elementi negativi:
F.2.1 - Minusvalenze nette su partecipazioni
F.2.2 - Crediti
F.2.3 - Altri elementi negativi
G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare
G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+)
G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-)
H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G)
I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare
L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I)
M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare
N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M)
O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3)
P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O)
30.06.2010
31.12.2009
46.631.249
72.570.476
9.985.065
41.080.377
16.253.861
1.319.435
3.469.537
462.201
(25.939.227)
(4.172)
(21.877.878)
(4.057.177)
(1.030.566)
(1.030.566)
45.600.683
2.529.472
43.071.211
19.116.754
19.466.230
142.085
3.725.661
15.320.621
277.863
(349.476)
(349.476)
(71.043)
(71.043)
19.045.711
2.529.472
16.516.239
1.115.626
58.471.824
58.471.824
42.234.352
68.420.247
8.735.405
38.338.920
15.052.546
1.491.175
3.475.699
1.326.502
(26.185.895)
(6.019)
(22.029.201)
(4.150.675)
(875.106)
(875.106)
41.359.246
2.325.299
39.033.947
18.922.347
19.892.882
191.800
3.915.367
15.507.852
277.863
(970.535)
(970.535)
(95.900)
(95.900)
18.826.447
2.325.299
16.501.148
1.163.273
54.371.822
54.371.822
Si comunica che a partire dal 30 giugno 2010 nel calcolo del patrimonio di vigilanza si è proceduto alla neutralizzazione delle plusvalenze e
minusvalenze relative a titoli di debito emessi da Amministrazioni centrali di Paesi Ue, rilevate nelle riserve da valutazione successivamente al
31 dicembre 2009, a seguito dell’esercizio della facoltà concessa da Banca d’Italia con provvedimento del 18 maggio 2010 in alternativa all’approccio
asimmetrico finora utilizzato. Per maggiori dettagli vedasi Parte A - politiche contabili.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 211
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato (SEGUE)
2.3 Adeguatezza patrimoniale
A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
Per quanto riguarda le informazioni di natura qualitativa circa le modalità utilizzate dal Gruppo Bancario per la valutazione dell’adeguatezza
patrimoniale del patrimonio di vigilanza a sostegno delle attività correnti e prospettiche, si rimanda a quanto già detto alla “Sezione 1 - Il Patrimonio
Consolidato” della presente Parte F di Nota Integrativa.
B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
(migliaia di €)
Adeguatezza patrimoniale
IMPORTI NON PONDERATI
CATEGORIE/VALORI
A. ATTIVITÀ DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte
1. Metodologia standardizzata
2. Metodologia basata sui rating interni
2.1 Base
2.2 Avanzata
3. Cartolarizzazioni
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte
B.2 Rischi di mercato
1. Metodologia standard
2. Modelli interni
3. Rischio di concentrazione
B.3 Rischio operativo
1. Metodo base
2. Metodo standardizzato
3. Metodo avanzato
B.4 Altri requisiti prudenziali
B.5 Altri elementi di calcolo
B.6 Totale requisiti prudenziali
C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate
(Tier 1 capital ratio)
C.3 Patrimonio di vigilanza incluso Tier 3/Attività di rischio
ponderate (Total capital ratio)
IMPORTI PONDERATI / REQUISITI
30.06.2010
31.12.2009
30.06.2010
31.12.2009
1.079.522.988
488.447.674
563.360.542
563.360.542
27.714.772
1.058.980.037
487.048.600
543.594.963
543.594.963
28.336.474
405.984.493
218.877.513
181.712.583
181.712.583
5.394.397
402.365.779
221.614.924
174.989.926
174.989.926
5.760.929
32.478.759
967.901
283.291
684.610
3.277.075
256.862
597.809
2.422.404
36.723.735
32.189.262
719.126
256.024
463.102
3.282.679
253.423
1.154.357
1.874.899
36.191.067
459.046.693
452.388.342
9,38%
8,63%
12,74%
12,02%
212 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 213
Parte H - Operazioni con parti correlate
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 215
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte H - Operazioni con parti correlate
È prassi consolidata di UniCredit, nello svolgimento della propria attività, il rispetto costante dei criteri di trasparenza, di correttezza sostanziale e
procedurale nelle operazioni concluse con parti correlate - così come individuate dalla Consob, con riferimento al principio contabile internazionale
denominato “IAS 24” - in linea con le previsioni normative e regolamentari tempo per tempo vigenti.
In quanto emittente quotato, UniCredit ha da tempo adottato un processo di monitoraggio ed informativa avente ad oggetto le operazioni rilevanti,
atipiche e/o inusuali nonchè le operazioni concluse con parti correlate poste in essere da UniCredit e dalle società facenti parte del Gruppo:
in particolare, tale processo mira a sistematizzare il flusso informativo destinato al Collegio Sindacale - che contiene notizie circa le caratteristiche,
le parti coinvolte e gli effetti economici, finanziari e patrimoniali delle operazioni in questione - e, nel contempo, ad assicurare che idonea informativa
sia periodicamente resa in sede di relazione sulla gestione a corredo dei bilanci di esercizio e delle relazioni finanziarie semestrali.
Fermo il rispetto del principio di cui all’art. 2391 del Codice Civile in tema di interessi degli amministratori, trova applicazione necessaria per le società
appartenenti al Gruppo Bancario UniCredit il disposto dell’art. 136 del D.Lgs. 385/93 (Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia) in tema
di obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi del quale costoro (ed eventuali soggetti a loro riconducibili) possono assumere obbligazioni nei
confronti della società che amministrano, dirigono o controllano ovvero con altre società facenti parte del medesimo Gruppo Bancario in caso di
operazioni di natura finanziaria, soltanto previa unanime deliberazione dell’organo amministrativo assunta con il voto favorevole di tutti i membri del
Collegio Sindacale e, ove del caso, con l’assenso della Capogruppo.
È inoltre prassi delle società del Gruppo ricorrere all’assistenza di esperti indipendenti per il rilascio di fairness o legal opinion qualora la natura
dell’operazione, anche compiuta con parti correlate, lo richieda.
Le parti correlate di UniCredit, così come definite dallo IAS 24, nei confronti delle quali le società del Gruppo UniCredit hanno posto in essere le
operazioni di cui al presente paragrafo nel corso del primo semestre 2010, comprendono:
• le società, direttamente ed indirettamente, controllate da UniCredit;
• le società collegate di UniCredit;
• i “dirigenti con responsabilità strategiche” di UniCredit;
• gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche e le società controllate da (o collegate a) dirigenti con responsabilità strategiche o da
(o collegate a) loro stretti familiari;
• i fondi pensione a beneficio dei dipendenti del Gruppo.
Si precisa inoltre che nel corso del primo semestre dell’esercizio 2010 le operazioni infragruppo e/o con parti correlate in genere, italiane ed estere,
sono state effettuate, di norma, a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti. Le operazioni
infragruppo sono state effettuate sulla base di valutazioni di reciproca convenienza economica e la definizione delle condizioni da applicare è avvenuta
nel rispetto di correttezza sostanziale, presente l’obiettivo comune di creare valore per l’intero Gruppo. Medesimo principio è stato applicato anche nel
caso di prestazioni di servizi infragruppo, unitamente a quello di regolare tali prestazioni su di una base minimale commisurata al recupero dei relativi
costi di produzione.
Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e gli impegni in essere al 30 giugno 2010, distintamente per le diverse
tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24:
(migliaia di €)
Transazioni con parti correlate
CONSISTENZE AL 30.06.2010
SOCIETÀ CONTROLLATE
JOINT VENTURE
NON CONSOLIDATE NON CONSOLIDATE
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Crediti verso banche
Crediti verso clientela
Altre Attività
Totale dell’attivo
Debiti verso banche
Debiti verso clientela
Titoli e Passività finanziarie
Altre passività
Totale del passivo
Garanzie rilasciate e Impegni
82
677.475
13.369
690.926
81.572
277.198
1.862
16.836
377.468
8.071
SOCIETÀ
COLLEGATE
252.304
10.597
45
143.158
49 1.252.011
49.752
518.102
3.772
45.340
53.618 2.221.512
46.552 13.197.382
6.499
583.097
156.161
19.158
53.051 13.955.798
1.643
40.718
216 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
ALTA ALTRE PARTI
DIREZIONE CORRELATE
3.175
3.175
9.744
9.744
38
43.349
1.505.471
436.340
737
1.985.897
4.237
313.619
4.976
19.605
342.437
98.604
TOTALE
% SUL
CONSOLIDATO
295.653
10.597
143.285
2.757.531
1.684.844
63.218
4.955.128
13.329.743
1.190.157
162.999
55.599
14.738.498
149.074
0,19%
0,05%
0,36%
3,43%
0,30%
0,59%
0,52%
11,55%
0,30%
0,05%
0,27%
1,54%
0,08%
Relativamente alle operazioni di cui sopra, e distintamente per tipologia di parte correlata, si propone anche dettaglio dell’impatto sulle principali voci di
conto economico:
(migliaia di €)
Transazioni con parti correlate: voci di Conto Economico
CONSISTENZE AL 30.06.2010
SOCIETÀ CONTROLLATE
JOINT VENTURE
NON CONSOLIDATE NON CONSOLIDATE
Interessi attivi e proventi assimilati
Interessi passivi e oneri assimilati
Commissioni attive
Commissioni passive
Rettifiche/Riprese di valore nette
per deterioramento di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Costi operativi
SOCIETÀ
COLLEGATE
ALTA ALTRE PARTI
DIREZIONE CORRELATE
TOTALE
% SUL
CONSOLIDATO
19.542
(3.354)
3.111
(555)
69
(209)
12
(1)
25.052
(132.463)
247.036
(35.745)
43
(55)
6
-
22.812
(1.491)
775
(4.216)
67.518
(137.572)
250.940
(40.517)
0,47%
2,11%
4,76%
4,52%
(7.513)
(7.513)
(5.507)
3.674
(12.594)
(12.594)
(12.632)
(1)
(1)
-
(4.338)
(20.108)
(20.108)
(18.803)
0,57%
0,59%
0,23%
Con riferimento alla categoria “Alta Direzione” si fa riferimento ai dirigenti con responsabilità strategiche ovvero a quei soggetti aventi il potere
e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di UniCredit (intendendosi per
tali i componenti del Consiglio di Amministrazione, incluso l’Amministratore Delegato, i componenti dell’Executive Management Committee ed il
Responsabile dell’Internal Audit in carica nel corso del primo semestre 2010).
Per quanto riguarda invece la categoria “Altre parti correlate” si precisa che la stessa raggruppa i dati relativi:
• agli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche (ovvero quei familiari che ci si attende possano influenzare, o essere influenzati da,
il soggetto interessato),
• alle controllate dai /collegate ai “dirigenti con responsabilità strategiche” o loro stretti familiari,
• ai Fondi Pensione a beneficio dei dipendenti del Gruppo e di cui UniCredit è fonte istitutiva.
Si segnala che nel corso del primo semestre 2010 non sono state effettuate operazioni atipiche e/o inusuali che per significatività/rilevanza possono
avere dato luogo a dubbi in ordine alla salvaguardia del patrimonio aziendale ed alla tutela degli azionisti di minoranza, né con parti correlate né con
soggetti diversi dalle parti correlate.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 217
Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
A. Informazioni di natura qualitativa
B. Informazioni di natura quantitativa
220
221
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 219
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
1.1 Strumenti in circolazione
Nell’ambito dei piani di incentivazione a medio-lungo termine destinati a dipendenti del Gruppo sono riconoscibili le seguenti tipologie di strumenti:
• Equity-Settled Share Based Payment che prevedono la corresponsione di azioni;
• Cash Settled Share Based Payment che prevedono la corresponsione di denaro1.
Alla prima categoria sono riconducibili le assegnazioni di:
• Stock Option assegnate a selezionati beneficiari appartenenti al Top e Senior Management ed alle Risorse Chiave del Gruppo;
• Performance Share attribuite a selezionati beneficiari appartenenti al Top e Senior Management ed alle Risorse Chiave e rappresentate da azioni
ordinarie gratuite UniCredit che la Capogruppo si impegna ad assegnare, condizionatamente al raggiungimento degli obiettivi di performance stabiliti,
a livello di Gruppo e di singola Area Strategica, nel Piano Strategico approvato ed eventualmente modificato dal Consiglio di amministrazione della
stessa Capogruppo;
• Employee Share Ownership Plan (ESOP) che offre ai dipendenti del Gruppo, che possiedono i requisiti, l’opportunità di acquistare azioni ordinarie
UniCredit con i seguenti vantaggi: assegnazione di un quantitativo di azioni gratuite (“Discount Share” e “Matching Share” o, per queste ultime,
diritti a riceverle) misurato sul quantitativo di azioni acquistate da ciascun Partecipante (“Investment Share”) durante il “Periodo di Sottoscrizione”.
L’assegnazione delle azioni gratuite è subordinata al rispetto delle condizioni di “vesting” (differenti da condizioni di mercato) stabilite dal
Regolamento del Piano.
La seconda categoria include assegnazioni assimilabili a Share Appreciation Right connessi al valore azionario ed ai risultati di performance di alcune
società del Gruppo2.
1.2 Modello di valutazione
1.2.1 Stock Options
Per la stima del valore economico delle Stock Option è stato adottato il modello di Hull e White.
Il modello è basato su una distribuzione dei prezzi su albero trinomiale determinata con l’algoritmo di Boyle e stima la probabilità di esercizio anticipato
in base ad un modello deterministico connesso:
• al raggiungimento di un Valore di Mercato pari ad un multiplo (M) del valore del prezzo di esercizio;
• alla propensione all’uscita anticipata degli assegnatari (E) scaduto il periodo di Vesting.
Nel corso del 2010 non sono stati assegnati nuovi piani di Stock Option.
1.2.2 Altri strumenti azionari (Performance Share)
Il valore economico di una Performance Share è pari al prezzo di mercato dell’azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo
che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell’azione. I parametri sono stimati con modalità analoghe a quelle delle stock option.
Nel corso del 2010 non sono stati assegnati nuovi piani di Performance Share.
1.2.3 Employee Share Ownership Plan
Sia per le Discount Share che per le Matching Share (o per i diritti a riceverle) il valore unitario sarà misurato al termine del Periodo di Sottoscrizione in
base al prezzo medio ponderato pagato dai Partecipanti per acquistare le Investment Share sul mercato.
Ogni effetto patrimoniale ed economico relativo al piano ESOP 2009 sarà contabilizzato come segue:
• nel 2010 per le Discount Share;
• durante il triennio 2011-2013 per le Matching Share (o per i diritti a riceverle).
1. Commisurato al valore economico di strumenti rappresentativi del Patrimonio netto di una società del Gruppo.
2. Pioneer Global Asset Management a giugno 2010.
220 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
Effetti sul Risultato Economico
Rientrano nell’ambito di applicazione della normativa tutti gli Share-Based Payment assegnati successivamente al 7 Novembre 2002 con termine del
periodo di Vesting successivo al 1° Gennaio 2005.
Sono state riconosciute le passività finanziarie rivenienti da piani che prevedono il regolamento “cash” non ancora “estinte” al 1° Gennaio 2005.
(migliaia di €)
Effetti patrimoniali ed economici connessi a pagamenti basati su azioni
1° SEMESTRE 2010
COMPLESSIVO
Oneri
- relativi a Piani Equity Settled 1
- relativi a Piani Cash Settled 2
Debiti per Pagamenti Cash Settled
- di cui Intrinsic Value
(670)
503
(1.173)
3.733
1° SEMESTRE 2009
PIANI VESTED
1.072
147
COMPLESSIVO
26.009
25.848
161
7.671
PIANI VESTED
5.177
3.168
1. La significativa variazione di costi del periodo è principalmente determinata dal mancato raggiungimento di alcune condizioni di performance che hanno portato alla revisione di stime di costi imputati in esercizi precedenti.
2. Il valore di segno positivo del periodo è dovuto alla performance dell’azione Pioneer Global Asset Management a Giugno 2010.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 221
Parte L - Informativa di settore
La struttura organizzativa
A - Schema primario
224
226
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 223
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte L - Informativa di settore
La struttura organizzativa
Lo schema dell’informativa di settore riflette la struttura organizzativa1 correntemente utilizzata nella reportistica direzionale per il controllo dei risultati
del Gruppo, che si articola nei seguenti settori di attività: Retail, Corporate & Investment Banking, Private Banking, Asset Management e Central Eastern
Europe (CEE). A partire da questo semestre i risultati della Polonia sono rappresentati all’interno delle rispettive Aree di business di riferimento e i conti
economici dei periodi precedenti sono stati ricostruiti per tener conto di tali variazioni di perimetro.
Retail
La Strategic Business Area Retail di UniCredit Group ha l’obiettivo primario di consentire ai singoli individui, alle famiglie e alle piccole imprese di
soddisfare le loro esigenze finanziarie offrendo loro una gamma completa di prodotti e servizi affidabili e di elevata qualità ad un prezzo concorrenziale.
Il perimetro della SBA Retail include le tre banche commerciali italiane, UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma e Banco di Sicilia, e le business
line Retail di UniCredit Bank AG in Germania, di UniCredit Bank Austria in Austria e di Pekao in Polonia.
La SBA Retail include, inoltre, UniCredit Family Financing Bank, la banca del Gruppo specializzata nel business del credito al consumo e dei mutui
residenziali, che supporta le banche Retail con soluzioni in grado di rispondere alle molteplici esigenze di finanziamento delle famiglie.
Infine la SBA Retail include anche l’Asset Gathering, la linea di business specializzata nella raccolta da clientela privata retail tramite il canale online e
la rete di promotori finanziari. L’Asset Gathering opera tramite FinecoBank in Italia, DAB Bank in Germania e DAT Bank in Austria; tali banche offrono
i servizi bancari e d’investimento delle banche tradizionali, differenziandosi per la specializzazione nel business del trading online e per una spiccata
vocazione all’innovazione tecnologica.
Corporate & Investment Banking (CIB)
L’area Corporate & Investment Banking (CIB) si rivolge alla clientela corporate ed istituzionale del Gruppo UniCredit, con un modello organizzativo a
matrice che prevede una chiara separazione delle funzioni di coverage e distribuzione (Networks) da quelle dedicate allo sviluppo di prodotti e servizi
(Product Lines).
Attraverso la gestione diretta di reti distributive dedicate (CIB Networks), di filiali estere ed uffici di rappresentanza nei più importanti centri finanziari e
strutture dedicate allo sviluppo transfrontaliero del business in coordinamento con le Banche del Gruppo non divisionalizzate, CIB è in grado di fornire
alla propria clientela accesso ai principali mercati dove il Gruppo UniCredit è presente, differenziando la propria offerta in funzione dei diversi segmenti
di clientela serviti.
I centri di competenza a livello di Gruppo dedicati allo sviluppo dei prodotti (Product Lines) consentono CIB di affiancare la propria clientela nelle
varie fasi della vita d’impresa, fornendo supporto nelle attività aziendali ordinarie, nei progetti di crescita e internazionalizzazione e nelle eventuali
fasi di ristrutturazione attraverso un’ampia gamma di prodotti e servizi finanziari dedicati - dalle attività di credito tradizionale e di servizio tipiche del
commercial banking ai servizi più complessi ed a elevato valore aggiunto.
Le Product Lines in cui si articola CIB sono:
• Financing & Advisory (F&A): centro di competenza e di eccellenza per tutte le attività di business relative al credito e di consulenza alle imprese.
Cura direttamente l’erogazione sia in termini di strutturazione dei deals sia di pricing per i prodotti più evoluti e la clientela più sofisticata mentre, in
collaborazione con i Networks, supervisiona e fornisce le linee guida nella definizione del pricing per le operazioni di finanziamento plain vanilla e la
clientela core banking.
• Markets: centro di competenza responsabile per i prodotti di Rates, FX, Equities, attività di Capital Markets e attività legate al mercato del credito.
Inoltre, le attività di Global Distribution e Corporate Treasury Sales (CTS), dedicate principalmente alla clientela imprese ed istituzionale, sono parte
del perimetro di Markets.
• Global Transaction Banking (GTB): centro di competenza e di eccellenza per i prodotti di Cash Management & eBanking, Supply Chain Finance,
Trade Finance, e per le attività complesse di Structured Trade & Export Finance ed, infine, di Global Securities Services.
• Leasing: responsabile del coordinamento di tutte le attività di strutturazione, pricing e vendita dei prodotti di leasing all’interno del Gruppo, facendo
leva su un proprio Network distributivo operante in stretta cooperazione con i Networks bancari.
1. Tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 il Gruppo UniCredit è stato interessato da alcune modifiche al modello organizzativo che hanno portato alla costituzione di tre aree strategiche (“Strategic Business
Areas”: (i) Retail, (ii) Corporate & Investment Banking e Private Banking, (iii) Global Banking Services (GBS), sotto la responsabilità di tre Deputy CEO. Riportano direttamente all’Amministratore Delegato i
responsabili della Business Unit Asset Management e del Programma di divisionalizzazione dell’area CEE.
224 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Private Banking
L’attività della Business Unit Private Banking si rivolge principalmente alla clientela privata con disponibilità finanziarie medio-alte, fornendo servizi
di consulenza e soluzioni per la gestione del patrimonio con un approccio a 360 gradi. La Business Unit opera tramite una rete di private bankers
dislocati in filiali sul territorio nei quattro principali paesi (Italia, Germania, Austria e Polonia), cui si affianca una presenza selettiva in alcune piazze
europee (Svizzera, Lussemburgo e San Marino).
Asset Management
L’Asset Management è nota per il suo marchio Pioneer Investments, la società del Gruppo UniCredit operante in tutto il mondo nel settore dell’Asset
Management e specializzata nella gestione degli investimenti della clientela.
La Business Line, partner di numerosi istituti finanziari internazionali di primo piano, propone agli investitori una gamma completa di soluzioni
finanziarie innovative, comprendente fondi comuni d’investimento, hedge funds, gestioni patrimoniali, portafogli per investitori istituzionali e prodotti
strutturati.
Central Eastern Europe (CEE)
L’area CEE comprende le attività del Gruppo nei seguenti 18 paesi: Azerbaigian, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Estonia,
Ungheria, Kazakhstan, Kirghizistan, Lettonia, Lituania, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Turchia e Ucraina. In dieci di questi paesi
il Gruppo UniCredit si colloca tra le prime 5 banche ed è un operatore leader della regione, con un’offerta completa di prodotti e servizi per la
clientela retail e corporate.
I risultati per settori di attività sono esposti secondo lo schema di conto economico riclassificato, in coerenza con la Relazione intermedia sulla
gestione.
Il conto economico per settori di attività è stato costruito mediante aggregazione dei conti economici delle società, o delle attività nel caso di società
multibusiness, rientranti nel perimetro delle singole aree o linee di business, dopo aver effettuato le rettifiche attribuibili alle stesse e l’elisione dei
rapporti infra-gruppo.
I risultati riconducibili ai singoli settori d’attività, nelle società la cui attività si articola in segmenti multibusiness (UniCredit SpA, UniCredit Bank Austria
AG, UniCredit Bank AG, UniCredit Luxembourg SA, HVB Immobilien AG, HVB Global Asset Company LP, Geldilux SA) vengono determinati anche sulla
base delle seguenti regole che consentono di integrare i costi e ricavi direttamente imputabili:
• il costo di rifinanziamento delle operazioni di impiego ed il ricavo dall’impiego dei fondi raccolti dalle Business Unit sono determinati sulla base dei
tassi interni di trasferimento definiti dalle relative Policy di Gruppo;
• il capitale allocato alle singole Business Unit è funzione delle attività ponderate per il rischio e viene remunerato mediamente al 9,18% al netto delle
tasse;
• i costi sostenuti centralmente per conto delle Business Unit sono attribuiti in base all’effettivo consumo delle stesse, mentre i costi “overhead”
vengono ripartiti in proporzione prevalentemente ai costi diretti ed indiretti delle singole Business Unit, ad eccezione di quelli di governance della
Capogruppo che non vengono ripartiti.
I dati comparativi sono stati ricostruiti per tener conto, oltre che della diversa modalità di rappresentazione dei dati della Polonia, delle altre variazioni
di perimetro intervenute: in particolare, dello spostamento dell’Asset Gathering dal Private Banking al Retail, nonché dell’accorpamento in CIB delle ex
divisioni Corporate Banking e Markets & Investment Banking.
Per i commenti sull’attività e i risultati per settori di attività si rimanda alla Relazione intermedia sulla gestione.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 225
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative
Parte L - Informativa di settore (SEGUE)
A - Schema primario
Informativa di settore 2010
(migliaia di €)
A.1 - Distribuzione per settore di attività: dati economici
Interessi netti
Dividendi e altri proventi su partecipazioni
Margine d’interesse
Commissioni nette
Risultato negoziazione, coperture e fair value
Saldo altri proventi/oneri
Proventi di intermediazione e diversi
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
Spese per il personale
Altre spese amministrative
Recuperi di spesa
Rettifiche di valore su immobilizzazioni
materiali e immateriali
Costi operativi
RISULTATO DI GESTIONE
Rettifiche di valore su avviamenti
Accantonamenti per rischi ed oneri
Oneri di ristrutturazione
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti
per garanzie e impegni
Profitti netti da investimenti
UTILE LORDO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE
RETAIL
CORPORATE
& INVESTMENT
BANKING
(CIB)
PRIVATE
BANKING
ASSET
MANAGEMENT
2.892.728
12.754
2.905.482
2.166.079
(9.054)
22.898
2.179.923
5.085.405
(1.873.820)
(2.012.585)
164.894
3.485.357
85.655
3.571.012
1.031.831
521.986
83.811
1.637.628
5.208.640
(844.834)
(943.191)
9.666
111.900
1.900
113.800
304.746
2.035
(279)
306.502
420.302
(158.754)
(125.957)
3.262
2.962
1.858
4.820
405.125
(533)
1.431
406.023
410.843
(139.665)
(91.524)
6.348
1.595.876
5.181
1.601.057
566.925
34.217
15.892
617.034
2.218.091
(486.500)
(452.028)
180
(194.142)
87.546
(106.596)
(96.166)
69.279
89.256
62.369
(44.227)
(1.149.706)
883.506
24.541
7.894.681
194.894
8.089.575
4.378.540
617.930
213.009
5.209.479
13.299.054
(4.653.279)
(2.741.779)
208.891
(81.429)
(3.802.940)
1.282.465
(12.578)
(6.540)
(25.910)
(1.804.269)
3.404.371
(34.135)
(1.159)
(4.218)
(285.667)
134.635
(2.989)
(199)
(17.085)
(241.926)
168.917
(2.725)
916
(100.664)
(1.039.012)
1.179.079
(16.557)
(1.832)
(401.324)
(642.983)
(687.210)
(162.000)
(192.608)
(2.406)
(630.630)
(7.816.797)
5.482.257
(162.000)
(261.592)
(11.220)
(974.567)
7.203
295.983
(1.786.603)
54.697
1.637.171
(1.967)
(167)
129.313
(172)
166.936
(691.207)
19.175
488.658
(52.366)
26.516
(1.070.074)
(3.506.710)
107.252
1.647.987
CENTRAL
CAPOGRUPPO E
EASTERN
ALTRE SOCIETÀ
EUROPE INCLUSO ELISIONI
(CEE)
E RETTIFICHE
TOTALE
CONSOLIDATO
30.06.2010
Il Conto Economico sintetico per settori di attività è riclassificato in modo analogo a quello adottato nella Relazione intermedia sulla gestione.
(migliaia di €)
A.2 - Distribuzione per settore di attività: dati patrimoniali e totale attivo ponderato (RWA)
Dati patrimoniali
CREDITI VERSO CLIENTELA
DEBITI VERSO CLIENTELA
TITOLI IN CIRCOLAZIONE
TOTALE ATTIVO PONDERATO
PER IL RISCHIO (BASILEA 2)
RETAIL
CORPORATE
& INVESTMENT
BANKING
(CIB)
PRIVATE
BANKING
ASSET
MANAGEMENT
173.840.291
177.339.671
62.534.209
293.028.049
112.732.082
59.314.567
7.360.165
23.994.749
650.478
16.373
-
63.169.838
51.043.541
2.897.161
21.355.234
25.781.273
61.057.812
558.769.950
390.891.316
186.454.227
75.237.344
266.760.098
4.912.028
1.967.633
76.230.578
33.939.025
459.046.705
RETAIL
CORPORATE
& INVESTMENT
BANKING
(CIB)
PRIVATE
BANKING
ASSET
MANAGEMENT
CENTRAL
CAPOGRUPPO E
EASTERN
ALTRE SOCIETÀ
EUROPE INCLUSO ELISIONI
(CEE)
E RETTIFICHE
TOTALE
CONSOLIDATO
30.06.2010
62.595
15.820
3.062
1.913
41.931
26.426
151.748
62.595
15.841
3.062
1.913
51.736
26.711
161.857
CENTRAL
CAPOGRUPPO E
EASTERN
ALTRE SOCIETÀ
EUROPE INCLUSO ELISIONI
(CEE)
E RETTIFICHE
TOTALE
CONSOLIDATO
30.06.2010
A.3 - Dati di struttura
DATI DI STRUTTURA (proporzionale)
Numero dipendenti “full time equivalent”
DATI DI STRUTTURA (al 100%)
Numero dipendenti “full time equivalent”
226 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Informativa di settore 2009
(migliaia di €)
A.1 - Distribuzione per settore di attività: dati economici
Interessi netti
Dividendi e altri proventi su partecipazioni
Margine d’interesse
Commissioni nette
Risultato negoziazione, coperture e fair value
Saldo altri proventi/oneri
Proventi di intermediazione e diversi
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
Spese per il personale
Altre spese amministrative
Recuperi di spesa
Rettifiche di valore su immobilizzazioni
materiali e immateriali
Costi operativi
RISULTATO DI GESTIONE
Rettifiche di valore su avviamenti
Accantonamenti per rischi ed oneri
Oneri di ristrutturazione
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti
per garanzie e impegni
Profitti netti da investimenti
UTILE LORDO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE
RETAIL
CORPORATE
& INVESTMENT
BANKING
(CIB)
PRIVATE
BANKING
3.713.378
40.186
3.753.564
1.946.510
46.415
655
1.993.580
5.747.144
(1.922.812)
(2.094.677)
169.253
4.414.514
(6.101)
4.408.413
791.451
247.779
75.434
1.114.664
5.523.077
(780.557)
(950.637)
8.816
(76.041)
(3.924.277)
1.822.867
(57.170)
(73.549)
(1.016.128)
(6.307)
669.713
ASSET
MANAGEMENT
CENTRAL
EASTERN
EUROPE
(CEE)
CAPOGRUPPO E
ALTRE SOCIETÀ
INCLUSO ELISIONI
E RETTIFICHE
TOTALE
CONSOLIDATO
30.06.2009
184.549
452
185.001
273.077
5.954
(1.760)
277.271
462.272
(153.130)
(127.681)
3.180
5.894
1.562
7.456
333.219
4.487
(1.639)
336.067
343.523
(118.442)
(98.257)
6.837
1.481.265
11.237
1.492.502
517.230
359.387
27.349
903.966
2.396.468
(458.096)
(396.759)
136
(439.399)
110.429
(328.970)
(126.108)
271.362
109.033
254.287
(74.683)
(1.112.085)
918.423
23.148
9.360.201
157.765
9.517.966
3.735.379
935.384
209.072
4.879.835
14.397.801
(4.545.122)
(2.749.588)
211.370
(17.728)
(1.740.106)
3.782.971
(54.092)
(215.973)
(4.078)
(281.709)
180.563
(7.605)
(317)
(15.956)
(225.818)
117.705
119
(12.683)
(101.334)
(956.053)
1.440.415
(16.640)
(2.078)
(391.343)
(561.857)
(636.540)
(87.944)
(4.175)
(606.480)
(7.689.820)
6.707.981
(223.332)
(308.775)
(2.169.396)
(120.388)
1.223.122
(4.981)
378
168.038
18.210
123.351
(707.298)
5.972
720.371
(183.086)
(63.979)
(975.724)
(4.080.889)
(166.114)
1.928.871
Il Conto Economico sintetico per settori di attività è riclassificato in modo analogo a quello adottato nella Relazione intermedia sulla gestione.
(migliaia di €)
A.2 - Distribuzione per settore di attività: dati patrimoniali e totale attivo ponderato (RWA)
Dati patrimoniali
CREDITI VERSO CLIENTELA
DEBITI VERSO CLIENTELA
TITOLI IN CIRCOLAZIONE
TOTALE ATTIVO PONDERATO
PER IL RISCHIO (BASILEA 2)
RETAIL
CORPORATE
& INVESTMENT
BANKING
(CIB)
PRIVATE
BANKING
175.028.752
181.549.389
63.658.885
294.980.031
105.236.905
44.705.672
75.014.497
265.756.067
RETAIL
CORPORATE
& INVESTMENT
BANKING
(CIB)
63.827
63.827
ASSET
MANAGEMENT
CENTRAL
EASTERN
EUROPE
(CEE)
CAPOGRUPPO E
ALTRE SOCIETÀ
INCLUSO ELISIONI
E RETTIFICHE
TOTALE
CONSOLIDATO
31.12.2009
7.396.362
28.299.226
398.931
80
-
58.084.145
47.649.978
2.921.884
29.496.645
18.887.792
103.087.505
564.986.015
381.623.290
214.772.877
4.728.528
1.771.650
69.612.719
35.436.365
452.319.824
PRIVATE
BANKING
ASSET
MANAGEMENT
CENTRAL
EASTERN
EUROPE
(CEE)
CAPOGRUPPO E
ALTRE SOCIETÀ
INCLUSO ELISIONI
E RETTIFICHE
TOTALE
CONSOLIDATO
31.12.2009
16.302
3.112
1.962
42.627
27.165
154.995
16.320
3.112
1.962
52.388
27.453
165.062
A.3 - Dati di struttura
DATI DI STRUTTURA (proporzionale)
Numero dipendenti “full time equivalent”
DATI DI STRUTTURA (al 100%)
Numero dipendenti “full time equivalent”
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 227
Allegati
Allegato 1 - Glossario della terminologia tecnica
e degli acronimi utilizzati
230
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 229
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Allegati
Allegato 1 - Glossario della terminologia tecnica e
degli acronimi utilizzati
ABCP Conduits - Asset Backed Commercial Paper Conduits
Gli Asset Backed Commercial Paper Conduits sono una specifica tipologia di “SPV - Special Purpose Vehicle” (vedi voce) costituita per la
cartolarizzazione di diverse tipologie di attività e finanziate attraverso l’emissione di “Commercial Paper” (vedi voce).
Tali “Commercial Paper” sono tipicamente titoli aventi scadenza fino a 270 giorni, per i quali il rimborso del capitale ed il pagamento di interessi
dipendono dai flussi di cassa degli attivi sottostanti.
In base al numero dei portafogli di attivi sottostanti, gli ABCP Conduits possono essere classificati come single-seller o multi-seller. Generalmente le
strutture di ABCP Conduits prevedono la costituzione di diverse società veicolo. Le società di primo livello, infatti, emettono le “Commercial Paper” e
finanziano una o più società veicolo di secondo livello “Purchase companies” (vedi voce) che acquistano le attività oggetto di cartolarizzazione.
Elementi tipici di un ABCP Conduit sono i seguenti:
• emissione di titoli di breve periodo che determinano una asimmetria di rimborso maturity mismatch fra attività detenute e titoli emessi;
• presenza di linee di liquidità volte a coprire tale asimmetria di rimborso;
• presenza di garanzie a fronte del rischio di insolvenza degli attivi sia di tipo specifico sia a valere sul programma nel suo complesso.
ABS - Asset Backed Securities
Titoli di debito, generalmente emessi da una Società Veicolo “SPV - Special Purpose Vehicle” (vedi voce), garantiti da portafogli di attività di varia
tipologia, quali mutui, crediti al consumo, crediti derivanti da transazioni con carte di credito, ecc.. Il rimborso del capitale ed il pagamento degli
interessi dipende dalla performance delle attività oggetto di cartolarizzazione e dalle eventuali ulteriori garanzie a supporto della transazione. I titoli ABS
sono suddivisi in diverse tranches (senior, mezzanine, junior) a seconda della priorità loro attribuita nel rimborso del capitale e degli interessi.
Acquisition Finance
Finanziamenti al servizio di operazioni di acquisizioni aziendali. La forma più diffusa di Acquisition Finance è il Leveraged buy-out (vedi voce
Leveraged Finance).
Affluent
Segmento di clientela bancaria il cui patrimonio disponibile per gli investimenti è considerato medio-alto.
ALM - Asset & Liability Management
Gestione integrata delle attività e delle passività finalizzata ad allocare le risorse in un’ottica di ottimizzazione del rapporto rischio-rendimento.
ALT-A (mutui residenziali)
Finanziamenti erogati a controparti con profili di rischiosità determinati da elevati rapporti debito/garanzia, rata/reddito oppure da un’incompleta documentazione
circa il reddito del debitore, sebbene gli stessi non presentino significative difficoltà nel servizio del debito tali da qualificarli come “Subprime” (vedi voce).
Alternative investment
Gli investimenti alternativi comprendono una vasta gamma di forme di investimento tra cui anche investimenti di Private Equity (vedi voce) e
investimenti in Hedge Funds (vedi voce).
Asset allocation
Decisioni di investimento in mercati, aree geografiche, settori, prodotti.
Asset management
Attività di gestione degli investimenti finanziari di terzi.
ATM - Automated Teller Machine
Apparecchiatura automatica per l’effettuazione da parte della clientela di operazioni quali ad esempio il prelievo di contante, il versamento di contante
o assegni, la richiesta di informazioni sul conto, il pagamento di utenze, le ricariche telefoniche, ecc..
L’attivazione del terminale avviene da parte del cliente introducendo una carta magnetica e digitando il codice personale di identificazione.
230 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Attività di rischio ponderate
Vedi voce “RWA - Risk Weighted Assets”.
Audit
Processo di controllo sull’attività e sulla contabilità societaria che viene svolto sia da strutture interne (internal audit) che da società di revisione esterne
(external audit).
Banking book
Riferita a strumenti finanziari, in particolare titoli, l’espressione identifica la parte di tali portafogli destinata all’attività “proprietaria”.
Basilea 2
Nuovo accordo internazionale sul capitale con il quale sono state ridefinite le linee guida per la determinazione dei requisiti patrimoniali minimi delle banche.
La nuova regolamentazione prudenziale, entrata in vigore in Italia nel 2008, si basa su tre pilastri:
- Pillar 1 (primo pilastro): fermo restando l’obiettivo di un livello di capitalizzazione pari all’8% delle esposizioni ponderate per il rischio, è stato
delineato un nuovo sistema di regole per la misurazione dei rischi tipici dell’attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato
e operativi) che prevede metodologie alternative di calcolo caratterizzate da diversi livelli di complessità con la possibilità di utilizzare, previa
autorizzazione dell’Organo di Vigilanza, modelli sviluppati internamente;
- Pillar 2 (secondo pilastro): prevede che le banche devono dotarsi di processi e strumenti per determinare il livello di capitale interno complessivo
(Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) adeguato a fronteggiare tutte le tipologie di rischio, anche diverse da quelle presidiate
dal requisito patrimoniale complessivo (primo pilastro), nell’ambito di una valutazione dell’esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle
strategie e dell’evoluzione del contesto di riferimento. All’Autorità di Vigilanza spetta il compito di esaminare il processo ICAAP, formulare un giudizio
complessivo ed attivare, ove necessario, le opportune misure correttive;
- Pillar 3 (terzo pilastro): introduce obblighi di pubblicazione delle informazioni riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le
caratteristiche generali dei sistemi preposti all’identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi.
Best practice
Comportamento commisurato alle esperienze più significative e/o al miglior livello raggiunto dalle conoscenze riferite ad un certo ambito tecnico/professionale.
Budget
Stato previsionale dell’andamento dei costi e dei ricavi futuri di un’azienda.
Capitale assorbito
Il capitale assorbito è il capitale richiesto a coprire i rischi di impresa. Esso è pari al massimo tra il capitale regolamentare (ottenuto moltiplicando
l’attivo ponderato per il rischio e il core tier 1 ratio obiettivo) ed il capitale interno. Quest’ultimo rappresenta l’ammontare di capitale che il Gruppo
deve detenere per fronteggiare perdite potenziali ed è necessario per supportare le attività di business e le posizioni detenute. Il capitale interno
è dato dalla somma del capitale economico, ottenuto tramite aggregazione delle diverse tipologie di rischio, più una riserva per considerare effetti
del ciclo e rischio di modello.
Capitale Economico
Livello di capitale richiesto ad una banca per coprire le perdite che potrebbero verificarsi con un orizzonte di un anno ed una certa probabilità o livello di
confidenza. Il Capitale Economico è una misura della variabilità della Perdita Attesa del portafoglio e dipende dal livello di diversificazione del portafoglio stesso.
Cartolarizzazione
Operatività che prevede il trasferimento di portafogli di attività a Società Veicolo “SPV - Special Purpose Vehicle” (vedi voce) e l’emissione da parte di
quest’ultima di titoli aventi diversi gradi di subordinazione nel sopportare le eventuali perdite sulle attività sottostanti.
La cartolarizzazione può essere:
• tradizionale, struttura di cartolarizzazione nella quale il trasferimento dei portafogli di attività avviene attraverso l’effettiva cessione degli stessi allo
“SPV - Special Purpose Vehicle” (vedi voce);
• sintetica, struttura di cartolarizzazione nella quale il trasferimento dei portafogli di attività avviene attraverso l’utilizzo di derivati su crediti o analoghe
forme di garanzia che consentono di trasferire il rischio dello stesso portafoglio.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 231
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Allegati
Allegato 1 - Glossario della terminologia tecnica e
degli acronimi utilizzati (SEGUE)
CCF - Credit Conversion Factor
Rapporto tra la parte non utilizzata della linea di credito che si stima possa essere utilizzata in caso di default e la parte attualmente non utilizzata.
CGU - Cash Generating Unit
Un’unità generatrice di flussi finanziari è il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari in entrata che sono ampiamente
indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività.
CBO - Collateralized Bond Obligation
Titoli della specie dei “CDO - Collateralized Debt Obligation” (vedi voce) aventi come sottostante titoli obbligazionari.
CDO - Collateralized Debt Obligation
Titoli di debito, emessi da un veicolo, aventi come sottostante finanziamenti, obbligazioni, “ABS - Asset Backed Securities” (vedi voce) oppure altri
CDO. Queste tipologie di strutture sono costituite sia per eliminare (“derecognition”) attività dallo stato patrimoniale sia per arbitraggiare le differenze di
rendimento fra le attività cartolarizzate e i titoli emessi dal veicolo.
I CDO possono essere “funded”, se il veicolo acquista legalmente la proprietà dell’attività, oppure sintetici “unfunded”, se il veicolo acquisisce il rischio
sottostante alle attività mediante contratti di “CDS - Credit Default Swap” (vedi voce) oppure altre forme di garanzia assimilabili.
I titoli della specie possono essere ulteriormente suddivisi tra:
• CDO di ABS, aventi a loro volta come sottostante tranche di ABS;
• Commercial Real Estate - CDO (CRE CDO), aventi come sottostante prestiti per immobili commerciali;
• CDO - Balance Sheet, aventi il fine di consentire all’“Originator” (vedi voce), di norma un’istituzione bancaria, di trasferire il rischio di credito a investitori
terzi consentendo, ove possibile in base alle applicabili regole civilistiche e di vigilanza, l’eliminazione delle attività dal bilancio dell’originator;
• CDO - Market Value, caratterizzati dal fatto che il pagamento degli interessi e il rimborso del capitale delle note emesse deriva non solo dai flussi
di cassa originati dalle attività sottostanti ma anche dalla negoziazione delle stesse sul mercato. La performance delle notes emesse dal veicolo
dipende, quindi, non solo dal rischio di credito ma anche dal valore di mercato delle attività sottostanti;
• CDO - Preferred Stock, aventi come sottostante strumenti ibridi di debito/patrimonio “Preference shares” (vedi voce) emesse da istituzioni finanziarie;
• CDO - Synthetic Arbitrage, aventi il fine di arbitraggiare le differenze di rendimento fra le attività cartolarizzate, acquisite sinteticamente attraverso
strumenti derivati, e i titoli emessi dal veicolo.
CLO - Collateralized Loan Obligation
Titoli della specie dei “CDO - Collateralized Debt Obligation” (vedi voce) aventi come sottostante crediti erogati da finanziatori istituzionali quali banche commerciali.
CMBS - Commercial Mortgages Backed Securities
Titoli della specie “ABS - Asset Backed Securities” (vedi voce) caratterizzati dal fatto che le attività sottostanti sono costituite da mutui commerciali.
Commercial Paper
Titoli a breve termine emessi per raccogliere fondi di terzi sottoscrittori in alternativa ad altre forme di indebitamento.
Consumer ABS
“ABS - Assets Backed Securities” (vedi voce) il cui collaterale è costituito da crediti al consumo.
Core Tier 1 Capital
Valore calcolato sottraendo al “Tier 1 Capital” (vedi voce) gli strumenti innovativi di capitale. È il patrimonio netto tangibile della banca.
Core Tier 1 Capital Ratio
Indicatore dato dal rapporto tra il Core Tier 1 Capital della banca e le sue attività ponderate in base al rischio (vedi voce RWA - Risk Weighted Assets).
Corporate
Segmento di clientela corrispondente alle imprese di medie e grandi dimensioni.
232 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Cost/Income Ratio
Rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione. È uno dei principali indicatori dell’efficienza gestionale della banca: minore è il valore
espresso da tale indicatore, maggiore l’efficienza della banca.
Costo del rischio
È il rapporto tra le rettifiche nette su crediti e i crediti verso clientela. È uno degli indicatori della rischiosità degli attivi della banca: al decrescere di tale
indicatore diminuisce la rischiosità degli attivi della banca.
Covenant
Il covenant è una clausola, concordata esplicitamente in fase di definizione contrattuale, che riconosce al soggetto finanziatore il diritto di rinegoziare
o revocare il credito al verificarsi degli eventi previsti nella clausola stessa, collegando le performance economico-finanziarie del debitore ad eventi
risolutivi/modificativi delle condizioni contrattuali (scadenza, tassi, ecc.).
Covered bond
Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) che, oltre alla garanzia della banca emittente, possono usufruire anche della garanzia di un portafoglio di mutui
ipotecari od altri prestiti di alta qualità ceduti, per tale scopo, ad un’apposita società veicolo “SPV - Special Purpose Vehicle” (vedi voce).
CDS - Credit Default Swap
Contratto derivato con il quale un soggetto (venditore di protezione) si impegna, a fronte del pagamento di un importo, a corrispondere ad un altro
soggetto (acquirente di protezione) un ammontare prefissato, nel caso si verifichi un prestabilito evento connesso al deterioramento del merito
creditizio di una terza controparte (reference entity).
Crediti deteriorati
I crediti sono sottoposti ad una periodica ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la
loro iscrizione (al valore di mercato pari, di norma, all’importo erogato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente
attribuibili all’erogazione del credito) mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali
è stato attribuito lo status di sofferenze, incagli, ristrutturati e scaduti, secondo le regole di Banca d’Italia coerenti con la normativa IAS/IFRS
(vedi voce).
Default
Identifica la condizione di dichiarata impossibilità ad onorare i propri debiti e/o il pagamento dei relativi interessi.
Duration
Generalmente è calcolata come media ponderata delle scadenze dei pagamenti per interessi e capitale associati ad un titolo obbligazionario e
costituisce un indicatore del rischio di tasso d’interesse a cui è sottoposto un titolo o un portafoglio obbligazionario.
EAD - Exposure At Default
Relativa alle posizioni in o fuori bilancio, è definita come la stima del valore futuro di un’esposizione al momento del default del debitore. Sono
legittimate a stimare l’EAD solo le banche che soddisfano i requisiti per l’adozione dell’approccio “IRB - Internal Rating Based” (vedi voce) avanzato.
Per le altre è necessario fare riferimento alle stime regolamentari.
EPS - Earnings Per Shares (Utile per azione)
Indicatore della redditività di una società calcolato dividendo l’utile netto per il numero medio delle azioni in circolazione al netto delle azioni proprie.
Esposizioni “junior”, “mezzanine” e “senior”
In un’operazione di cartolarizzazione le esposizioni possono essere così classificate:
- “junior”, sono le esposizioni rimborsate per ultime che conseguentemente assorbono le prime perdite prodotte dall’operazione di cartolarizzazione;
- “mezzanine”, sono le esposizioni aventi priorità di rimborso intermedie tra le “senior” e le “junior”;
- “senior”, sono le esposizioni rimborsate per prime.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 233
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Allegati
Allegato 1 - Glossario della terminologia tecnica e
degli acronimi utilizzati (SEGUE)
EVA - Economic Value Added
L’EVA - Econimic Value Added è un indicatore del valore creato da un’azienda. Esso esprime la capacità di creare valore in termini monetari, poiché
risulta dalla differenza tra l’utile netto dell’operatività corrente “NOPAT - Net Operating Profit After Tax” (vedi voce) e l’onere relativo al capitale investito.
Factoring
Contratto di cessione pro soluto (con rischio di credito a carico del cessionario) o pro solvendo (con rischio di credito a carico del cedente), di crediti
commerciali a banche o a società specializzate, ai fini di gestione e di incasso, al quale può essere associato un finanziamento a favore del cedente.
Fair value
Corrispettivo al quale, in un mercato di libera concorrenza, un bene può essere scambiato o una passività estinta, tra parti consapevoli e indipendenti.
FINREP
Documento emanato dal CEBS (Committee of European Banking Supervisors), organismo che svolge attività di consulenza per la Commissione Europea
in materia di regolamenti bancari. Il CEBS promuove inoltre la cooperazione e la convergenza delle pratiche regolamentari all’interno dell’Unione
Europea. La finalità del FINREP è di fornire istruzioni per l’implementazione della reportistica consolidata a fini regolamentari ed è basato sui principi
contabili internazionali (IFRS).
Forwards
Contratti a termine su tassi di interesse, cambi o indici azionari, generalmente trattati su mercati “OTC - Over The Counter” (vedi voce), nei quali
le condizioni vengono fissate al momento della stipula, ma la cui esecuzione avverrà ad una data futura predeterminata, mediante l’incasso od il
pagamento di differenziali calcolati con riferimento a parametri diversi a seconda dell’oggetto del contratto.
FRA - Forward Rate Agreement
Contratto con cui le parti si accordano per ricevere (pagare) alla scadenza la differenza fra il valore calcolato applicando all’ammontare dell’operazione
un tasso di interesse predeterminato ed il valore ottenuto sulla base del livello assunto da un tasso di riferimento prescelto dalle parti.
FTE - Full Time Equivalent
Indicatore del numero dei dipendenti di un’azienda che lavorano a tempo pieno. Eventuali dipendenti con orario incompleto (part-time) vengono
conteggiati pro-quota.
Funding
Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell’attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie.
Futures
Contratti standardizzati con cui le parti si impegnano a scambiarsi, ad un prezzo predefinito ed a una data futura, valute, valori mobiliari o beni. Tali
contratti sono negoziati su mercati regolamentati, dove viene garantita la loro esecuzione.
Goodwill
Identifica l’avviamento pagato per l’acquisizione di una quota partecipativa, pari alla differenza tra il costo e la corrispondente quota di patrimonio
netto, per la parte non attribuibile ad elementi dell’attivo della società acquisita.
Hedge Fund
Fondo comune di investimento speculativo che adotta tecniche di copertura, normalmente non utilizzate dagli ordinari fondi comuni, allo scopo di
fornire rendimenti costanti scarsamente correlati a quelli del mercato di riferimento. Gli Hedge Funds sono contraddistinti da un ristretto numero di soci
partecipanti e dall’elevato investimento minimo richiesto.
IAS/IFRS
Principi contabili internazionali (International Accounting Standards - IAS) emanati dall’International Accounting Standard Board (IASB), ente
internazionale di natura privata costituito nell’aprile 2001, al quale partecipano le professioni contabili dei principali Paesi nonché, in qualità di
234 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
osservatori, l’Unione Europea, lo IOSCO (International Organization of Securities Commissions) e il Comitato di Basilea. Tale ente ha raccolto l’eredità
dell’International Accounting Standards Committee (IASC), costituito nel 1973 allo scopo di promuovere l’armonizzazione delle regole per la redazione
dei bilanci delle società. Con la trasformazione dello IASC in IASB si è deciso, fra l’altro, di denominare i nuovi principi contabili “International Financial
Reporting Standards” (IFRS).
A livello internazionale è in corso il tentativo di armonizzazione degli IAS/IFRS con gli “US GAAP - United States Generally Accepted Accounting
Principles” (vedi voce).
ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment Process
Vedi voce “Basilea 2 - Pillar 2”.
Impairment
Nell’ambito degli “IAS/IFRS” (vedi voce), si riferisce alla perdita di valore di un’attività di bilancio, rilevata nel caso in cui il valore di bilancio sia
maggiore del valore recuperabile ossia dell’importo che può essere ottenuto con la vendita o l’utilizzo dell’attività.
Index linked
Polizze la cui prestazione a scadenza dipende dall’andamento di un parametro di riferimento che può essere un indice azionario, un paniere di titoli o
un altro indicatore.
Investment banking
Comparto dell’attività bancaria rivolto alla sottoscrizione e collocamento di titoli di nuova emissione, oltre che alla negoziazione di strumenti finanziari.
Investor
Soggetto, diverso dallo “Sponsor” (vedi voce) e dall’“Originator” (vedi voce), che detiene un esposizione verso una cartolarizzazione.
IRB - Internal Rating Based
Metodo per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito nell’ambito del Pillar 1 di Basilea 2 (vedi voce). La disciplina si
applica alle esposizioni del portafoglio bancario. Peraltro, nei metodi IRB le ponderazioni di rischio delle attività sono determinate in funzione delle
valutazioni interne che le banche effettuano sui debitori (o, in taluni casi, sulle operazioni). Attraverso l’utilizzo dei sistemi basati sui rating interni, le
banche determinano l’esposizione ponderata per il rischio. I metodi IRB si distinguono in un metodo di base e in uno avanzato, differenziati in relazione
ai parametri di rischio che le banche devono stimare: nel metodo di base le banche utilizzano proprie stime di “PD - Probabilità of Default” e i valori
regolamentari per gli altri parametri di rischio; nel metodo avanzato le banche utilizzano proprie stime di “PD - Probabilità of Default”, “LGD - Loss
Given Default”, “CCF - Credit Conversion Factor” e, ove previsto, “M - Maturity” (vedi voci). L’utilizzo dei metodi IRB ai fini del calcolo dei requisiti
patrimoniali è subordinato all’autorizzazione della Banca d’Italia.
IRS - Interest Rate Swap
Vedi voce “Swap”.
Joint venture
Accordo tra due o più imprese per lo svolgimento di una determinata attività economica attraverso, solitamente, la costituzione di una società per azioni.
Ke
Il costo del capitale è la remunerazione minima dell’investimento richiesta dall’azionista. È la somma di un tasso privo di rischio ed un differenziale di
rendimento che remuneri l’investitore per il rischio di credito e la volatilità del prezzo dell’azione. Il costo del capitale è calcolato utilizzando medie di
medio-lungo periodo di parametri di mercato.
Lead arranger
Banca responsabile della organizzazione di un’operazione di cartolarizzazione. Le attività svolte dall’arranger comprendono, fra le altre, la verifica del
portafoglio da cartolarizzare attraverso la sua analisi quali-quantitativa, la cura dei rapporti con le agenzie di rating, la predisposizione di un prospetto
informativo e l’identificazione e soluzione delle problematiche contabili e legali.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 235
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Allegati
Allegato 1 - Glossario della terminologia tecnica e
degli acronimi utilizzati (SEGUE)
Leasing
Contratto con il quale una parte (locatore) concede all’altra (locatario) per un tempo determinato il godimento di un bene, acquistato o fatto costruire dal locatore
su scelta e indicazione del locatario, con facoltà per quest’ultimo di acquistare la proprietà del bene a condizioni prefissate al termine del contatto di locazione.
Leveraged finance
Finanziamenti erogati principalmente a fondi di Private Equity al fine di finanziare l’acquisizione di una società attraverso un’operazione finanziaria
basata sulla capacità di generare flussi di cassa da parte della stessa società oggetto della transazione. Tali operazioni determinano generalmente
un livello di indebitamento del prestatario più elevato e quindi anche un più elevato grado di rischio. Questi finanziamenti possono essere oggetto di
successiva sindacazione.
LGD - Loss Given Default
Valore atteso (eventualmente condizionato da scenari avversi) del rapporto, espresso in termini percentuali, tra la perdita a causa del default e l’importo
dell’esposizione al momento del default “EAD - Exposure At Default” (vedi voce).
Mark-up
Differenziale positivo rispetto ad un indice di riferimento, normalmente un tasso interbancario, applicato al tasso sugli impieghi verso la clientela.
M - Maturità
Media, per una data esposizione, delle durate residue contrattuali dei pagamenti, ciascuna ponderata per il relativo importo.
Medium Term note
Titolo di debito avente scadenza fra i 5 e i 10 anni.
Merchant banking
Sotto questa accezione sono ricomprese le attività di sottoscrizione di titoli - azionari o di debito - della clientela corporate per il successivo
collocamento sul mercato, l’assunzione di partecipazioni azionarie a carattere più permanente ma sempre con l’obiettivo di una successiva cessione,
l’attività di consulenza aziendale ai fini di fusioni e acquisizioni o di ristrutturazioni.
Monoline insurers
Compagnie assicurative che stipulano polizze per una sola tipologia di rischi. Tali compagnie, a fronte del pagamento di un premio, garantiscono il
rimborso di capitale ed interessi di emissioni obbligazionarie, solitamente “ABS - Assets Backed Securities” (vedi voce) e municipal bond americani,
anche in caso di default dell’emittente, permettendo in tal modo ai titoli garantiti di ottenere un rating superiore rispetto a quello di analoghe emissioni
prive di garanzia.
NOPAT - Net Operating Profit After Tax
Risultato netto operativo dopo le imposte.
OICR - Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio
La voce comprende gli “OICVM - Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari” (vedi voce) e gli altri Fondi comuni di investimento (fondi
comuni di investimento immobiliare, fondi comuni di investimento chiusi).
OICVM - Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari
La voce comprende i fondi comuni di investimento mobiliare aperti, italiani ed esteri, e le società di investimento a capitale variabile (Sicav). Queste
ultime sono società per azioni a capitale variabile aventi per oggetto esclusivo l’investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l’offerta al
pubblico di proprie azioni.
Option
Rappresenta il diritto, ma non l’impegno, acquisito col pagamento di un premio, di acquistare (call option) o di vendere (put option) uno strumento
finanziario ad un prezzo determinato (strike price) entro oppure ad una data futura determinata (American option / European option).
236 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Originator
Soggetto che ha originato direttamente oppure acquistato da terzi le attività oggetto di cartolarizzazione.
OTC - Over The Counter
La negoziazione OTC (Over The Counter) consiste nello scambio di strumenti finanziari quali azioni, obbligazioni, derivati o merci direttamente fra due
controparti. I mercati OTC non hanno contratti e modalità di compravendita standardizzati e non sono legati a una serie di norme (ammissioni, controlli,
obblighi informativi…) che regolamentano i mercati ufficiali.
Overcollateralisation
Forma di garanzia creditizia che prevede che il portafoglio di attività a garanzia dei titoli emessi sia superiore all’ammontare dei titoli stessi.
Payout ratio
Indica la percentuale di utile netto distribuita agli azionisti. Tale quota dipende sostanzialmente dalle esigenze di autofinanziamento della società e dal
rendimento atteso degli azionisti.
PD - Probabilità of Default
Probabilità che una controparte passi allo stato di “default” (vedi voce) entro un orizzonte temporale di un anno.
POS - Point of Sale
Il Point of Sale (punto di vendita) è un dispositivo utilizzato presso gli esercizi commerciali: esso è collegato con il centro di elaborazione della banca
che offre il servizio e consente di accettare pagamenti tramite carte di credito, di debito e prepagate
Preference shares
Strumenti di capitale che associano a forme di remunerazione ancorate ai tassi di mercato caratteristiche di subordinazione particolarmente
accentuate, ad esempio il mancato recupero negli esercizi successivi degli interessi non corrisposti dalla banca e la partecipazione alle perdite della
banca stessa, nel caso in cui esse determinino una rilevante riduzione dei requisiti patrimoniali. Le istruzioni di Vigilanza fissano le condizioni in base
alle quali le preference share possono essere computate nel patrimonio di base delle banche e dei gruppi bancari.
Private banking
Servizi finanziari destinati alla clientela privata cosidetta “di fascia alta” per la gestione globale delle esigenze finanziarie.
Private equity
Investimenti nel capitale di rischio di società, generalmente non quotate, ma con alto potenziale di sviluppo e con capacità di generare flussi di cassa
costanti. Gli investimenti in private equity comprendono un’ampia gamma di operazioni sia in funzione della fase di vita dell’azienda considerata sia
delle tecniche di investimento utilizzate. Tra queste ultime sono compresi i fondi chiusi di private equity.
Purchase companies
Società Veicolo utilizzate nell’ambito di strutture di ABCP Conduits - Asset Backed Commercial Paper Conduits (vedi voce) che acquistano le attività
oggetto di cartolarizzazione e che sono finanziate dal veicolo Conduit che emette le “Commercial Paper”.
RARORAC - Risk Adjusted Return On Risk Adjusted Capital
È un indicatore calcolato come rapporto fra l’“EVA - Economic Value Added” (vedi voce) e il capitale allocato/assorbito. Esso esprime in termini
percentuali la capacità di creazione di valore per unità di rischio assunto.
Rating
Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue
prospettive. Tale valutazione viene eseguita da agenzie specializzate o dalla banca sulla base di modelli interni.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 237
Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Allegati
Allegato 1 - Glossario della terminologia tecnica e
degli acronimi utilizzati (SEGUE)
Retail
Segmento di clientela che comprende principalmente i privati, i professionisti, gli esercenti e gli artigiani.
RMBS - Residential Mortgages Backed Securities
Titoli della specie Asset Backed Securities (vedi voce) caratterizzati dal fatto che le attività sottostanti sono costituite da mutui residenziali.
Rischio di credito
Rappresenta il rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte, del valore delle garanzie da questa prestate, o ancora, dei
margini da essa utilizzati in caso di insolvenza, generi un variazione inattesa nel valore della posizione creditoria della banca.
Rischio di liquidità
Rappresenta il rischio che l’impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento a causa dell’incapacità di smobilizzare attività o di ottenere
in modo adeguato fondi dal mercato (funding liquidity risk) ovvero a causa della difficoltà/impossibilità di monetizzare facilmente posizioni in attività
finanziarie senza influenzarne in misura significativa e sfavorevole il prezzo per via dell’insufficiente profondità del mercato finanziario o di un suo
temporaneo malfunzionamento (market liquidity risk).
Rischio di mercato
Rappresenta l’effetto che variazioni nelle variabili di mercato possono generare sul valore economico del portafoglio del Gruppo, dove quest’ultimo
comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l’operatività
connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di investimento strategiche.
Rischio operativo
Rappresenta il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale
definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite operative le perdite
derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni
derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell’azienda, interruzioni dell’operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.
RWA - Risk Weighted Assets (Attività di rischio ponderate)
Attività ponderate per il rischio: si tratta di attività per cassa e fuori bilancio (derivati e garanzie) classificate e ponderate in base a diversi
coefficienti legati ai rischi, ai sensi delle normative bancarie emanate dagli organi di vigilanza (es. Banca d’Italia, BaFin, ecc.) per il calcolo dei
coefficienti di solvibilità.
Sensitivity
Identifica la situazione di maggiore o minore sensibilità con la quale determinate attività o passività reagiscono a variazioni dei tassi o di altri parametri
di riferimento.
Sponsor
Soggetto, diverso dall’Originator, che istituisce e gestisce una struttura di ABCP o altri schemi di cartolarizzazione, che prevedono l’acquisto da terzi
delle attività da cartolarizzare.
SPV - Special Purpose Vehicle
Società Veicolo, entità legale (nella forma di società di persone, di capitali, trust ecc.) costituita al fine di perseguire specifici obiettivi, quali l’isolamento
del rischio finanziario o l’ottenimento di particolari trattamenti regolamentari e/o fiscali riguardanti determinati portafogli di attività finanziarie.
Per tale ragione l’operatività delle SPV è circoscritta attraverso la definizione di una serie di norme finalizzate a limitarne l’ambito di attività.
Generalmente le SPV non sono partecipate dalla società per conto della quale sono costituite, ma al contrario il capitale è detenuto da terzi soggetti al
fine di assicurare l’assenza di legami partecipativi con lo “Sponsor” (vedi voce).
Le SPV sono normalmente strutture Bankruptcy remote, poiché le loro attività patrimoniali non possono essere escusse dai creditori della società per
conto della quale sono costituite, anche in caso di insolvenza di quest’ultima.
238 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Subprime (mutui residenziali)
Sebbene non esista univoca definizione di mutui subprime, si qualificano in questa categoria i finanziamenti erogati a controparti caratterizzate
da passate difficoltà nel servizio del debito, quali episodi di ritardo nei pagamenti, insolvenza o bancarotta, oppure che presentano probabilità di
inadempienza più alte della media per effetto di un elevato rapporto rata/reddito oppure esposizione/garanzia.
Swap
Operazioni consistenti, di norma, nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo diverse modalità contrattuali.
Nel caso di uno swap di tassi d’interesse (“IRS”), le controparti si scambiano flussi di pagamento indicizzati a tassi d’interesse (o fissi), calcolati su un
capitale nozionale di riferimento (ad esempio: una controparte corrisponde un flusso sulla base di un tasso fisso, l’altra sulla base di un tasso variabile).
Nel caso di uno swap di valute (currency swap), le controparti si scambiano specifici importi di due diverse valute, restituendoli nel tempo secondo
modalità predefinite che possono riguardare sia il capitale (nozionale) sia i flussi dei tassi d’interesse.
Tier 1 Capital
Rappresenta la quota più solida e facilmente disponibile del patrimonio della banca determinato in base alle regole definite dalla disciplina di vigilanza
ed indicata come patrimonio di base.
Tier 1 Capital Ratio
Indicatore dato dal rapporto tra il patrimonio di base della banca e le sue attività ponderate in base al rischio “RWA - Risk Weighted Assets” (vedi voce).
Tier 2 Capital
È una misura di solidità patrimoniale di una banca, relativamente al capitale considerato di secondo livello secondo la normativa regolamentare.
È composto dal capitale supplementare, che comprende principalmente le riserve di valutazione, gli strumenti ibridi di capitale e le passività
subordinate.
Total Capital Ratio
Indicatore dato dal rapporto tra il patrimonio di base e supplementare della banca e le sue attività ponderate in base al rischio “RWA - Risk Weighted
Assets” (vedi voce).
US GAAP - United States Generally Accepted Accounting Principles
Principi contabili emessi dal FASB (Financial Accounting Statement Board), generalmente accettati negli Stati Uniti d’America.
VaR - Value at Risk
Metodo utilizzato per quantificare il livello di rischio. Misura la massima perdita potenziale che con una certa probabilità ci si attende possa essere
generata con riferimento ad uno specifico orizzonte temporale.
Vintage
Annata. Indica l’anno di erogazione dell’attività (“collateral”) sottostante ai titoli rivenienti da cartolarizzazione. Nel caso dei mutui Subprime, questa
informazione è indicativa della rischiosità del titolo, poiché la pratica di erogare mutui a controparti di scarsa qualità creditizia è diventata rilevante, nel
mercato americano, a partire dal 2005.
Warehousing
Attività propedeutica ad operazioni di cartolarizzazione, che prevede l’acquisizione di attività da parte di una “SPV - Special Purpose Vehicle” (vedi voce)
durante un determinato periodo di tempo e fino al raggiungimento di un volume sufficiente da consentire l’emissione di ABS.
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 239
Nikola Vujačić,
Victoria Group
Cliente Corporate Banking – Serbia
Il motto di Victoria Group
«è “sempre
un passo avanti”.
La vita è più facile quando
si lavora con un partner
nel quale possiamo riporre
la nostra fiducia, che è in
grado di offrire un supporto
appropriato alle nostre attività
e che rispecchia appieno il
nostro motto aziendale.»
È facile con
UniCredit.
Attestazione
Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato
ai sensi dell’art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971
del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
243
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 241
Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato
242 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group
Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell’art.
81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
1. I sottoscritti, Alessandro Profumo, nella sua qualità di Amministratore Delegato di UniCredit S.p.A., e Marina Natale, nella sua qualità di Dirigente
preposto alla redazione dei documenti contabili societari di UniCredit S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall’art. 154-bis,
commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
• l’adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell’impresa e
• l’effettiva applicazione
delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato, nel corso del primo semestre 2010.
2. La valutazione dell’adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato è
basata su di un modello definito da UniCredit S.p.A., in coerenza con l’“Internal Control - Integrated Framework (CoSO)” e con il “Control Objective
for IT and Related Technologies (Cobit)”, che rappresentano standard di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting in
particolare, generalmente accettati a livello internazionale.
3. I sottoscritti attestano, inoltre, che:
3.1 il Bilancio consolidato semestrale abbreviato:
a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE)
n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
c) è redatto in conformità all’articolo 9 del Decreto Legislativo n. 38/2005 ed è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della
situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’emittente e dell’insieme delle imprese incluse nel consolidamento;
3.2 la Relazione intermedia sulla gestione comprende un’analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi
sei mesi dell’esercizio e alla loro incidenza sul Bilancio consolidato semestrale abbreviato, unitamente a una descrizione dei principali rischi
e incertezze per i sei mesi restanti dell’esercizio. Il bilancio consolidato semestrale abbreviato comprende altresì, un’analisi attendibile delle
informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.
Milano, 3 agosto 2010
Alessandro Profumo
Marina Natale
UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 243
Mladen Cvijetić,
Milcodoo Trn
Cliente Retail
Bosnia-Erzegovina
ormai da molti
«anniUletilizzo
linee di credito
revolving di UniCredit Bank
Banja Luka. Lo scorso anno,
la mia azienda aveva
l’esigenza di prestare garanzie
immediate a un nuovo
fornitore in Serbia. In quel
periodo, tuttavia, mi trovavo
per affari in Repubblica Ceca.
Il mio consulente bancario
si è offerto di contattare
personalmente il fornitore
e trasmettergli una lettera
di intenti con l’avallo della
banca. Grazie al nostro
rapporto di fiducia reciproca,
la mia azienda non ha subito
alcuna perdita.»
È facile con
UniCredit.
Relazione della Società di revisione
Relazione della Società di revisione ai sensi dell’art. 156
del D. Lgs. del 24 febbraio 1998, n. 58
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UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 245
Concept creativo, Sviluppo grafico e Realizzazione a cura di:
Mercurio S.r.l. Studi di promozione pubblicitaria - Milano
www.mercurioitaly.it
Stampa: Grafiche Milani SpA (Segrate)
Settembre 2010
UniCredit Group è consapevole che le proprie attività influenzano l’ambiente e deve tener conto
della sostenibilità ambientale nelle sue scelte strategiche.
Nel 2010 UniCredit Group ha neutralizzato le emissioni di CO2 relative al consumo di carta associato
alla realizzazione delle Relazioni trimestrali e la Relazione semestrale 2010
supportando progetti di forestazione in Italia.
Le Relazioni trimestrali e la Relazione semestrale 2010 sono AzzeroCO2
Volume stampato su carta ecologico-riciclata certificata.
www.unicreditgroup.eu