MUFLONE Ovis [orientalis] musimon
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MUFLONE Ovis [orientalis] musimon
FAMIGLIA BOVIDAE MUFLONE Ovis [orientalis] musimon Sistematica Sottofamiglia: Caprinae Controversa è la posizione sistematica del Muflone, come più in generale quella del genere Ovis. Attualmente alcuni autori indicano la presenza di tre specie con numerose sottospecie. La sottospecie italiana Ovis orientalis musimon, è riconducibile alla specie nominale Ovis orientalis. Areale di distribuzione La specie è presente in alcune isole mediterranee (Cipro, Corsica e Sardegna), in Asia Minore, in Armenia, fino al Pakistan e all’India settentrionale. Dalle isole mediterranee, a partire dal XVIII secolo, è stata introdotta a più riprese in diverse aree del continente europeo, nel quale oggi permangono svariati nuclei di popolazione isolati, concentrati soprattutto nell’Europa centro-orientale. In Italia il Muflone è presente in Sardegna, ed in altre isole minori. La popolazione continentale maggiore si trova in Toscana, sull’arco alpino e sull’Appennino centro-settentrionale. Distribuzione potenziale (Boitani et al., 2002) Preferenze ecologiche E’un tipico ungulato di ambiente mediterraneo, presente in ambiente collinare e pedemontano. Frequenta generalmente aree aperte e forestali soprattutto se caratterizzate da porzioni rocciose. Non è un animale tipicamente montano e mal sopporta periodi di prolungato e forte innevamento. L’utilizzo dello spazio, e delle fasce altitudinali, è condizionato dalle necessità alimentari, dalla presenza di zone di rifugio e dalla presenza/spessore del manto nevoso. L’optimum ecologico della specie è rappresentato da altopiani ed ambienti di media montagna, con grandi spazi aperti e modesti rilievi, ricoperti da vegetazione erbacea e boschiva e intervallati da territori rocciosi scoscesi, sui quali si ritira per questioni di disturbo e sicurezza. Status In Sardegna è presente l’unica popolazione autoctona d’Italia. Nuclei di animali introdotti sono presenti anche in alcune isole minori quali: Elba, Giglio, Capraia, Zannone e Marettimo. Nell’Italia continentale la specie, introdotta a partire dagli anni ’50, è presente con circa 8.500 esemplari (dati del 2000), soprattutto concentrati in Toscana, Emilia, Umbria e in diverse aree dell’Arco Alpino. Nelle Marche è accertata la presenza di un esiguo nucleo (- di 40 esemplari) nel comprensorio territoriale compreso tra i monti Catria e Strega (PU, An), originato da un’operazione di immissione degli anni’60. Non si hanno altri dati sulla presenza di questo bovide in altre zone della regione, anche se alcune segnalazioni, fanno presupporre una sua probabile presenza in altre aree della dorsale appenninica. Problematiche di conservazione e gestione Gli esigui numeri con cui la specie occupa i territori marchigiani e la mancanza di dati esaustivi sulla presenza di questa, impongono, prima di intraprendere qualsiasi programma di tutela e gestione della specie, la pianificazione e la realizzazione di una campagna di monitoraggio di questa sul territorio regionale.
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