Marzo 2008 - Notiziario Economico Farnesina
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Marzo 2008 - Notiziario Economico Farnesina
Ministero degli Affari Esteri n. 5 Anno 2° - 20 marzo 2008 E C O N O M I A , N O R M AT I V E , O P P O R T U N I T À E O B I E T T I V I A L L’ E S T E R O P E R L E I M P R E S E I TA L I A N E Sommario INTERVISTA Emirati: il boom del Golfo non teme le recessioni pag 1 TURCHIA Produzione record per Tofas che punta a 400mila unità pag 5 SPAGNA Conti in ordine, ma l’economia rallenta pag 7 ENERGIA ENI e MIT alleati nella ricerca solare pag 8 SETTORI E AZIENDE Metalli Agroalimentare Energia Ambiente e servizi Auto Industria aereonautica Chimica Elettromeccanica Materiali da costruzione Infrastrutture ed edilizia Trasporti Turismo Finanza pag 9 PAESI E MERCATI Spagna Polonia Corea del Sud Madagascar pag 18 Emirati: il boom del Golfo non teme le recessioni Nell'ultimo anno le esportazioni italiane sono cresciute di oltre il 47% e le commesse acquisite dal luglio 2006 al gennaio 2008 hanno totalizzato quasi 4,5 miliardi di euro, superando del 30% quelle accumulate nei 4 anni precedenti. Ma non è solo questo: gli Emirati Arabi Uniti si stanno trasformando in un nuovo hub mondiale di servizi avanzati con massicci investimenti in nuove città, infrastrutture, aree logistiche e industriali e gli sceicchi sono interessati a trovare partner per diversificare i loro investimenti. Sulle nuove opportunità che si aprono per il Sistema Italia abbiamo intervistato Paolo Dionisi, Ambasciatore italiano in Abu Dhabi. Qual è il maggior motivo di interesse per guardare oggi agli Emirati? In un momento di incertezza sull'andamento della domanda globale offrono un importantissimo vantaggio: perseguono un cammino di crescita autonomo. Hanno infatti i mezzi finanziari ma anche la volontà politica di portare a termine una serie di importanti progetti che riguardano l'assetto urbano, le infrastrutture, i servizi, le attività industriali. Questi non sono cambiamenti episodici: corrispondono ad una profonda trasformazione culturale e sociale. Alle radici del boom urbanistico, che è l'aspetto più visibile e spettacolare, c'è un disegno chiaro e condiviso di trasformare questa regione in un polo di servizi che includa settori come la finanza, la formazione universitaria e la ricerca, le attività ospedaliere e anche il turismo, con obiettivi di eccellenza. Il mercato di riferimento non è solo locale: la regione è già oggi un polo di attrazione per un'area geografica molto più vasta che copre tutto il Medio Oriente, l'India e il Pakistan con prolungamenti anche in direzione del Fareast. E in futuro questo aspetto è destinato a rafforzarsi. segue a pag.2 DOSSIER Finanza, grattacieli e servizi hi-tech: ecco il nuovo mondo degli sceicchi Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) sono il quinto produttore al mondo di idrocarburi. Occupano il terzo posto per volume di riserve di petrolio e il quarto per quelle di gas naturale. Nel 2007 la produzione giornaliera media é stata di 2,505 milioni di barili al giorno. Il 94% delle riserve è concentrato in Abu Dhabi. Il secondo produttore di idrocarburi è Dubai dove si prevede però un esaurimento delle attuali riserve entro 15 anni. a pag. 20 DOSSIER Finanza, grattacieli e servizi hi-tech: ecco il nuovo mondo degli sceicchi pag 20 Capital Gate un rendering del nuovo prestigioso hotel che verrà aperto nel 2009 ad Abu Dhabi Realizzata dal Sole 24Ore in collaborazione con l'Ufficio sostegno imprese della Farnesina (DGCE) - [email protected] Il boom del Golfo non teme le recessioni dalla prima pagina L'industria quindi passa in secondo piano? Al contrario. Ma occorre tenere conto dei nuovi aspetti dello scenario. Già da alcuni anni è in atto una politica di allungamento della catena del valore, a partire dalle risorse di petrolio e soprattutto di gas, in direzione di ulteriori trasformazione petrolchimiche (raffinerie, produzione di materie plastiche, fertilizzanti ecc) e più in generale di attività energivore con la realizzazione di grandi impianti metallurgici (alluminio e siderurgia), cementifici e via dicendo. Inutile sottolineare come in questo momento il fattore energia e la disponibilità di materie prime costituiscono un vantaggio competitivo fondamentale. Ma c'è di più: ispirandosi all'esempio di altri territori come Singapore o Hong Kong, gli Emirati hanno capito rapidamente come nell'attuale contesto di economia globale, il fattore logistico sia un 'asset' competitivo di grande peso. Sono collocati sulle rotte che collegano l'Asia all'Europa e al Medio Oriente, dispongono di un serbatoio pressoché inesauribile di manodopera a basso costo proveniente dai Paesi contigui, stanno realizzando infrastrutture (free trade zone industriali attrezzate, porti, aeroporti, strade e prossimamente anche ferrovie) estremamente moderne ed efficienti: tutto ciò costituisce un fattore di attrazione per aziende che hanno bisogno di individuare nuovi insediamenti logistici e produttivi. A livello federale sono in discussione riforme che consentiranno agli stranieri di detenere il controllo maggioritario di società operanti in diversi settori: un elenco dettagliato dovrebbe essere fornito in tempi relativamente brevi. Aggiungo che in molti casi, operare con partner locali è in realtà un vantaggio. Sta emergendo infatti una classe di imprenditori e manager estremamente preparata, che in genere ha studiato all'estero, con una vasta rete di rapporti e conoscenze nell'area mediorientale e asiatica. Nella maggior parte dei casi costituiscono un asset da valorizzare e non certo un ostacolo. Possono diventare soci stabili in grado di supportare le imprese e i partner italiani in un percorso di internazionalizzazione che esce anche all'esterno dei confini degli Emirati e dei Paesi del Golfo. E M I R AT I INTERVISTA Gli investitori esteri incontrano però forti limiti se vogliono operare sul mercato locale? È vero solo in parte. Innanzitutto va chiarito che il problema non riguarda le aziende che operano nelle free trade zone industriali e nelle attività finanziarie offshore dove vige una legislazione fiscale e societaria estremamente favorevole agli investitori esteri. Ma anche per chi vuole operare all'interno degli Emirati, le condizioni stanno cambiando. Operazioni immobiliari di rilievo Tra le operazioni immobiliari in cantiere, di particolare interesse è la progettazione della città di Masdar che conterà esclusivamente sull'energia solare, con un'economia zero-carbone, e un'ecologia zero-rifiuti. La città verrà costruita a 30km a est dalla capitale, vicino all'aeroporto internazionale di Abu Dhabi Nell’immagine uno dei rendering del progetto affidato allo studio londinese Foster & Partners Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 2 Tutt'altro. Si tratta però di capire quali sono le motivazioni che in questo momento orientano i maggiori operatori, sia pubblici che privati. È evidente la volontà di diversificare gli investimenti in cui confluisce la ricchezza locale. E c'è inoltre il desiderio di affiancare alle tradizionali operazioni di portafoglio sui mercati azionari e obbligazionari, anche un'attività di investimento diretto. Quindi c'è ampio spazio per partnership in campo industriale e nel comparto dei servizi. Quali sono i settori preferiti? Non esistono criteri specifici: conta soprattutto la credibilità della proposta. I gruppi finanziari emiratini cercano partner stranieri di dimensioni già consistenti, che dispongano di vantaggi competitivi dimostrabili e che si collochino in posizione di eccellenza nei settori in cui operano. Anche nel settore immobiliare puntano a operazioni di rilievo, in cui siano evidenti gli aspetti qualitativi della proposta: localizzazione, criteri costruttivi, prestigio dell'immobile. Aggiungo che sono molto importanti le modalità e il linguaggio con cui ci si presenta: con business plan chiari, ben presentati, se possibile con referenze bancarie autorevoli e comunque attraverso canali che diano garanzie di affidabilità. È difficile però stabilire il contatto? L'Ambasciata può fare molto in questo senso. Il compito prioritario che ci siamo prefissi in questi anni è stato proprio di creare e coltivare i canali adeguati per entrare in contatto con i partner giusti. Io e i miei collaboratori manteniamo aperto un dialogo pressoché quotidiano con le massime autorità governative, le Camere di Commercio e altre organizzazioni che qui hanno un peso rilevante e con i rappresentanti dei maggiori gruppi imprenditoriali e finanziari. Questo ci consente di operare come filtro e di creare un collegamento tra le imprese italiane che si rivolgono a noi e potenziali partner che siano realmente credibili e interessati. Ci sforziamo anche, nei limiti del possibile, di fornire un quadro dettagliato della situazione locale. Se necessario suggeriamo un eventuale supporto di esperti e consulenti che abbiamo selezionato sulla base delle effettive capacità e competenze. E M I R AT I Tutti vorrebbero un ricco sceicco come partner finanziario: ma forse i finanzieri emiratini sono poco interessati a partnership con l'Italia? Quali sono le aree di maggiore interesse oltre ai settori tradizionali del Made in Italy e dell'impiantistica industriale? Ci sono comparti meno conosciuti, in cui sono in atto importanti investimenti che puntano direttamente a tecnologia di frontiera. È il caso ad esempio dell'agricoltura, che con l'introduzione di metodi di coltivazione e di irrigazione d'avanguardia, L’Ambasciata italiana ad Abu Dhabi Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 3 Esiste poi il capitolo immenso dei grandi lavori? Nel settore delle costruzioni pubbliche ci sono grandissime opportunità ma anche in questo caso le possibilità di un risultato positivo sono molto maggiori se l'impresa è in grado di presentarsi con realizzazioni già effettuate all'estero. Ma c'è spazio anche per imprese più piccole se sono disposte a garantire una presenza efficace, iniziando magari con commesse o appalti minori creandosi però una base di referenze. Aggiungo che un'importante finestra si sta aprendo anche negli Emirati più piccoli che talora possono essere meno esigenti in materia di referenze richieste ma dove comunque sta crescendo l'attività di costruzione. In tutti i casi risulta vincente la qualità del rapporto instaurato e la capacità di rispettare i tempi e i termini contrattuali previsti. Non mi dilungo su altri comparti come la filiera dell'arredamento, dei componenti e dell'impiantistica per l'edilizia. Ritengo infatti che esista un vasta consapevolezza, anche in Italia, sulle possibilità offerte da questo mercato e dal boom in pieno svolgimento dell'edilizia residenziale. E M I R AT I raccoglie una quota di investimenti pari al 3% del totale. Il dato può sembrare riduttivo ma solo pochi anni fa era meno dell'1%. Da rilevare inoltre un forte interesse alle produzioni biologiche. Si aggiunge la tendenza ad investire in questo settore anche in Paesi come Tunisia, Marocco con un forte orientamento a esportare poi sui mercati europei. Lo stesso avviene per le energie rinnovabili: in Abu Dhabi è in corso di realizzazione un nuovo quartiere di 50mila residenti il cui fabbisogno di energia sarà interamente coperto da una centrale solare. Anche in questo caso la scelta di innovare si accompagna alla volontà di uscire poi dai confini locali : in particolare Masdar, la società che gestisce questo progetto, ha iniziato a investire nel solare anche in Spagna. E nei servizi? Gli Emirati stanno investendo moltissimo nella sanità. In questo settore le imprese italiane sono già molto ben posizionate per quanto riguarda la fornitura di macchinari per l'industria farmaceutica e di attrezzature ospedaliere. Molto ci sarebbe da fare nel settore delle strutture sanitarie e qui è innegabile che siamo più carenti. Probabilmente siamo meno abituati a presentarci in modo adeguato ma esistono vaste opportunità per università e centri di eccellenza ospedaliera soprattutto quando riescono a presentarsi con proposte mirate: mi riferisco per esempio a tutto il settore ematologico. Negli Emirati si sta investendo molto anche sull'economia della conoscenza? Per università e attività di ricerca vale un discorso analogo. Qui sono ormai insediate filiali dei più importanti atenei americani, dal MIT alla Harvard University, ma c'è anche la Sorbona. Occorre evidentemente presentarsi con un'offerta adeguata in lingua inglese. Ritengo comunque che istituzioni come i Politecnici di Milano e Torino, Bocconi, Luiss ed altre già sensibili al tema dell'internazionalizzazione abbiano vaste possibilità nel contesto delle iniziative che stanno prendendo forma nel settore educativo. Massimo di Nola Paolo Dionisi, Ambasciatore d’Italia negli Emirati Arabi Uniti Per continuare a ricevere questa newsletter inviate una e-mail a [email protected] Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 4 Produzione record per Tofas che punta a 400mila unità Controllata in modo paritetico da Fiat Auto e Koc Holding produce il nuovo Fiorino minicargo e i modelli Linea e Doblò. Quest'anno esporterà il 76% della produzione. Con Fiat e PSA Citroën ha siglato accordi di fornitura garantita con clausole cost plus e take or pay corso un piano di investimenti quinquennale per 2 miliardi di euro con l'obiettivo di riconquistare la prima posizione tra i produttori automobilistici del Paese e superare il gruppo Ford. In particolare intende raggiungere, entro il 2009, un livello di produzione annua pari a 400mila vetture. Negli stabilimenti di Bursa è in corso un intervento di espansione della capacità produttiva complessiva di circa 150 mila unità annue. Già nel 2008 è prevista la produzione di 360mila unità, di cui 300 mila destinate all'esportazione. La fabbrica sorge su un'area di quasi un milione di m2 di cui 338mila coperti, ed è in corso il potenziamento di L'ingresso agli uffici dello stabilimento Tofas, a Bursa (Turchia) Wikimedia.org Tofas, la casa automobilistica turca controllata in modo paritetico da Fiat Auto e Koc Holding, ciascuna con il 37,9%, ha chiuso il 2007 con 212 mila unità superando il suo massimo storico e ne ha esportate 146mila, di cui 21mila sotto forma di unità da assemblare (ckd). La gamma prodotta include i modelli Albea e Doblò a cui si sono aggiunti nell'aprile 2007 la nuova Linea (su piattaforma congiunta Fiat-General Motors) e successivamente il nuovo Fiorino minicargo. Grazie ai nuovi modelli, nei primi mesi del 2008 la produzione giornaliera è passata a circa 1.500 unità al giorno. L'azienda ha in TURCHIA AUTO Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 5 stendo circa 450 milioni di euro. Sarà destinato per un terzo al mercato interno e per due terzi al gruppo Fiat sulla base di un accordo concluso nell'ottobre 2007 che prevede l'opzione tra una formula take or pay o una formula cost plus. Da rilevare che il mercato turco delle auto e dei furgoncini lcv, che aveva raggiunto 280mila unità nel 2005, è sceso a 237 mila unità nel 2007 e anche nel 2008, secondo le previsioni, non dovrebbe superare le 250 mila unità. Tofas copre attualmente il 20% del mercato lcv dietro a Ford (32%) e davanti a Volkswagen (9%) , e l'11,3% di quello delle vetture dietro a Renault (18,1%) ma davanti a Ford (10,6%) e Toyota (6,5%). Le strategie però sono nettamente orientate ai mercati esteri. Pandir prevede che dal prossimo anno le esportazioni, sia dirette sia attraverso Fiat e PSA, copriranno il 76% della produzione totale. In crescita anche le performance: il tasso di utilizzazione della capacità produttiva, che era del 65% due anni fa, è salito al 76,3% nel terzo trimestre del 2007 e, nelle previsioni di Pandir, dovrebbe essere interamente saturato nel 2008. Nel terzo trimestre il margine operativo (in lire turche) era cresciuto del 38% su base annua. Tofas, che nel 2006 aveva un fatturato di oltre 1,6 miliardi di euro con un utile netto di 43 milioni, occupa 7.900 dipendenti ed è quotata in borsa a Istanbul. TURCHIA diversi reparti: l'assemblaggio passa da 380 a 450 mila unità annue con l'aggiunta di una nuova linea; le sospensioni da 200 a 453 mila all'anno; la verniciatura da 180 a 330mila; le presse da 250 a 400mila. La società, che attualmente occupa 200 progettisti, intende raggiungere, entro il 2012, una totale autonomia di progettazione, a partire dalla carrozzeria e dalle parti meccaniche fino all'attrezzaggio delle linee di produzione. La produzione del nuovo Fiorino minicargo, progettato internamente e in cui ha investito circa 350 milioni di euro, è stata avviata nell'ottobre 2007. Il veicolo è destinato per il 95% ai mercati esteri, con un target di 165mila unità all'anno che saranno rilevate per un terzo da Fiat, che lo commercializza come Fiorino, e per due terzi da PSA che lo commercializza come Peugeot Bipper e Citroën Nemo. Da rilevare che buona parte della progettazione è stata effettuata dalla stessa Tofas. È previsto lo sviluppo di più versioni incluso un veicolo passeggeri e uno combinato. Per il modello Linea il target di produzione è di 60mila unità annue, di cui un terzo destinato a Fiat, mentre la quota restante dovrebbe essere venduta sul mercato turco. In questo caso l'investimento è stato di 170 milioni di euro. Entro il 2009 Tofas avvierà poi la produzione di un nuovo veicolo commerciale leggero (progetto 267) nella cui progettazione e realizzazione sta inve- http://www.ambankara.esteri.it Tofas Le auto all’uscita della linea finale di assemblaggio Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 6 Conti in ordine ma l’economia rallenta Positivo il giudizio del Commissario europeo Almunia sullo stato delle finanze pubbliche iberiche. Ma il rallentamento dell'attività edilizia e gli ultimi dati sulla produzione industriale dicono che il 2008 sarà un anno di transizione. La Spagna si è meritata gli apprezzamenti del Commissario europeo degli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia, per lo stato delle finanze pubbliche: il rapporto debito/PIL nel 2007 è infatti sceso al 36% e dovrebbe raggiungere il 30% nel 2010. Il Commissario ha esortato il governo di Madrid ad evitare che i conti pubblici si deteriorino, sia per il calo prevedibile legato al rallentamento della crescita, sia per le maggiori spese derivanti dall'invecchiamento della popolazione. Nel 2007 il numero dei pensionati in Spagna ha raggiunto la cifra di 7,6 milioni. Quattro anni fa erano 7.250.000. La pensione media è di 800 euro mensili ma i nuovi pensionati percepiscono emolumenti mediamente pari ai 1.000 euro mensili. Previsto anche l'obbligo di aggiornare le pensioni annualmente al ritmo dell'inflazione che, nel novembre 2007, (mese di riferimento per calcolare gli aumenti) ha raggiunto il 4,1% annuo. Il fondo di riserva della previdenza, alimentato con gli avanzi delle gestioni annuali che ancora si producono soprattutto per l'ingresso nel sistema dei lavoratori immigrati, ha comunque registrato un significativo aumento e il Governo afferma che la sostenibilità del sistema sarà garantita per i prossimi 15/20 anni. Per quanto riguarda l'andamento dell'economia, la Commissione prevede che la crescita spagnola continui fino al 2010, in una misura sensibilmente superiore a quella della zona euro, ma continua ad esortare la Spagna a potenziare la produttività con investimenti in R&S, infrastrutture e formazione. SPAGNA CONGIUNTURA In questo momento le preoccupazioni maggiori riguardano il rallentamento della congiuntura edilizia. Il Governo, per bocca del direttore del suo Ufficio economico, David Taguas, ha ammesso che per ogni casa che non si costruisce più si perdono 2,3 posti di lavoro. Taguas ha precisato che, dopo le 700mila unità costruite nel 2007, nel 2008 il loro numero potrebbe ridursi di circa 150mila unità, con la perdita di oltre 300mila posti di lavoro. La Spagna, dal secondo semestre 2006 al secondo semestre 2007, aveva creato da sola un quarto degli impieghi generati dalla UE. Nel 2007 si sono creati 475mila nuovi posti di lavoro e il numero totale degli occupati ha raggiunto 20.476.000 unità con una crescita del 2,38% sul 2006. A dicembre 2007 il tasso di disoccupazione ha raggiunto l'8,6% per un totale di 2.262.000 unità di cui il 58% sono donne. Il rallentamento in corso si è però tradotto, nel mese di gennaio, con l'iscrizione di 132mila nuove persone alle liste dei disoccupati (oltre 179mila negli ultimi 12 mesi). Il 74% delle perdite è legato al settore dei servizi (che peraltro include le attività immobiliari). Sette su dieci disoccupati degli ultimi 12 mesi sono uomini. Nel settore manifatturiero, secondo gli ultimi dati dell'Istituto Nazionale di Statistica (INE), la crescita è stata del 2,4% su base annua con un significativo rallentamento da cui restano esclusi per il momento i beni strumentali e l'energia. http://www.ambmadrid.esteri.it Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 7 ENI e MIT alleati nella ricerca solare L'azienda italiana partner dell'Energy Initiative in cui si cerca un'alternativa al silicio nella produzione di celle e si prevede l'utilizzo delle nanotecnologie per raggiungere rendimenti energetici più elevati ENI contribuirà con un apporto di 50 milioni di dollari, in qualità di socio fondatore, al programma di ricerca Energy Iniziative gestito dal Massachusetts Institute of Technology (MITEI). L'apporto sarà scaglionato su un arco di 5 anni. Fulcro della collaborazione sarà il Solar Frontiers Research Program per la messa a punto di tecnologie solari avanzate. Il presidente dell'ENI, Scaroni ha sottolineato l'importanza di questa filiera a fronte della diminuita disponibilità di fonti tradizionali a basso costo. In questo contesto, il programma Solar Frontiers punta a individuare un'alternativa al silicio nella produzione di celle solari e all'utilizzo delle nanotecnologie per raggiungere rendimenti energetici più elevati. Più in dettaglio prevede l'utilizzo di strati molto sottili di materiali innovativi assemblati in dispositivi strutturati su scala nanometrica e l'impiego di materiali in grado di modificare la radiazione luminosa per aumentare l'assorbimento. Il Presidente dell’ENI, Paolo Scaroni Il progetto comporta lo studio di tecnologie cosiddette biomimetiche che si ispirano a processi naturali per la realizzazione di materiali auto-assemblanti. Le altre aree di ricerca del programma MITEI spaziano dal petrolio al gas agli idrati di metano, fino alle alternative a livello mondiale nel settore del trasporto. Comprendono anche un programma di ricerca mirato a migliorare l'efficienza delle operazioni di estrazione petrolifera. A questo proposito Scaroni ha ricordato che oggi, nel mondo, si riesce a pompare in media da un giacimento solo il 35 % del suo contenuto. Intervistati dalla stampa, Scaroni e la presidente del MIT, Susan Hockfield hanno dichiarato che in attesa di auspicabili sviluppi in materia solare nel lungo periodo, un maggiore impiego dell'energia nucleare potrebbe contribuire ad accompagnare la transizione, tenuto conto che gli attuali criteri di sicurezza sono notevolmente più affidabili di quelli del passato. Con l'ulteriore vantaggio dell'assenza di emissioni di CO2. Riguardo ai trend del prezzo del petrolio Scaroni ha sottolineato come l'incremento attuale sia dovuto non solo all'aumento della domanda di nuovi attori (India e Cina, in particolare), ma anche all'apparente impossibilità di comprimere, seppur minimamente, i consumi nei paesi occidentali. Accanto al programma di ricerca col MIT, il gruppo ENI prevede di stringere analoghi accordi anche con diverse università italiane che saranno finaliz zati nei prossimi mesi. ENERGIA NUOVE TECNOLOGIE http://www.consboston.esteri.it Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 8 Algeria: società acque minerali Spagna: riaprono vecchie miniere Saidal in vendita L'aumento del prezzo del rame e di altri metalli sta riattivando lo sfruttamento di vecchie miniere dismesse in Spagna. Gli investimenti in corso ammontano a 1.000 milioni di euro e dovrebbero creare, a pieno regime, 1.100 posti di lavoro diretti e circa 5mila nell'indotto. I giacimenti coinvolti sono quello di Aguablanca (nichel e rame) riaperto dalla svedese Lundin nel 2005 e la miniera a cielo aperto di rame di Las Cruces, della canadese Inmet, affiancata da un impianto chimico e da un laminatoio che riprenderà l'attività nel settembre 2008. Si estrarranno a regime 72mila tonnellate annue, pari ad un quarto della domanda spagnola. La miniera di Agua Teidas, dell'azienda canadese Iberian, ha dimensioni simili alla precedente, ma il giacimento è sotterraneo. Chiusa nel 2001, riaprirà i battenti ad agosto. Sono in fase di studio anche numerosi progetti, tra i quali lo sfruttamento della fascia piritica che si estende da Siviglia alla regione portoghese dell'Algarve e ha il suo punto centrale a Huelva. http://www.ambmadrid.esteri.it AGROALIMENTARE Spagna: Autogrill controllerà il 100% di Aldeasa Aldeasa, società spagnola titolare di una vasta rete di negozi duty free partecipata al 50% da Autogrill, ha chiuso il 2007 con un fatturato di 850 milioni di euro. Autogrill si sta preparando ad acquisire il 50% di azioni che ancora non possiede dal partner Altadis. L'operazione dovrebbe avere un costo un po' superiore ai 350 milioni di euro, che è la somma pagata originariamente da Autogrill per l'ingresso in Aldeasa. L'opportunità nasce dai patti parasociali siglati da Autogrill con Altadis in cui è inserita una clausola di tipo put and call in caso di cambiamento di controllo in una delle società contraenti. Poiché Altadis è passata sotto il controllo di Imperial Tobacco a seguito di un'Opa, si apre per Autogrill la possibilità di portare la sua quota al 100% . http://www.ambmadrid.esteri.it Il governo di Algeri è in trattative per la cessione della società statale di acque minerali Saidal. L'importo previsto è di 45 miliardi di DA, poco più di 428 milioni di euro. Attualmente nel Paese operano una quarantina di aziende industriali che imbottigliano acqua, inclusi 10 produttori di acque minerali. La domanda è stimata in 700-800 milioni di litri/anno, con un consumo procapite di circa 22 litri, interamente coperta dalla produzione nazionale. Le multinazionali presenti nel settore sono la Nestlè Waters, che detiene il 51% della Sidi El Kebir del gruppo BGFZ, e la Danone che ha acquistato la Tessala del gruppo Algad. SETTORI E AZIENDE METALLI http://www.ambalgeri.esteri.it Corea del Sud: Illycaffè avvia locali in franchising La Illycaffè di Trieste, ha siglato un accordo generale di esclusiva" (Master Franchise Agreement) con la coreana Curo F&B per l'apertura nel paese di una serie di locali con il format 'Espressamente'. La prima apertura è avvenuta in una delle zone più esclusive e ricche di Seoul. La formula unisce alla vendita del caffè anche un'enoteca, che consente di degustare vini italiani accompagnati da tramezzini e pasticcini. L'obiettivo è di aprire 15 locali già da quest'anno per arrivare a 50 nell'arco dei prossimi due anni. Finora Illy era presente sul mercato coreano attraverso la Barista Espresso esclusivamente nel mercato del catering (alberghi, ristoranti, servizi di ristorazione ecc.). L'apertura dei locali contribuirà ad avvicinare il prodotto al consumatore finale. Uno dei target prescelti è quello dei giovani coreani. Il marchio Illy Espressamente è presente con quasi 150 punti vendita nel mondo, in oltre 20 paesi. Corea del Sud: norme onerose per export vini La Korean Food and Drug Administration intende approvare una normativa che imporrebbe a tutti i vini con meno del 15 % di alcol un limite massimo di 30mg/KG di etilcarbammato. La motivazione addotta Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 9 http://www.ambseoul.esteri.it Francia: en plein ragusano sul mercato ortofrutta Il consorzio di imprenditori agricoli ragusani Spesamica ha concluso un accordo con la Sapam, un grande distributore ortofrutticolo che opera a Mulhouse, Strasburgo e Chalon sur Saone per un contratto di fornitura di medio periodo di pomodori e uva da tavola, cui si aggiungeranno, nell'inverno 2008-9, agrumi e conserve. Si tradurrà in un flusso valutato inizialmente in circa 9mila tonnellate-anno. http://www.consmulhouse.esteri.it ENERGIA Russia: Gazprom con Suek diventa primo produttore elettrico La russa Gazprom, primo produttore mondiale di gas, e Siberian Coal Energy Company (SUEK), il più importante operatore russo nel settore del carbone, hanno formalizzato l'accordo giuridico per la costituzione di una società comune in cui confluiranno i rispet- tivi asset nel settore della produzione elettrica. Gazprom manterrà il controllo di maggioranza con il 50% più una delle azioni e cinque amministratori nel Consiglio di Amministrazione, mentre a SUEK spetteranno il 50% meno una delle azioni e quattro amministratori. La finalizzazione delle procedure di fusione è prevista entro il 31 agosto prossimo. La nuova società sarà il maggior produttore di elettricità nella Federazione Russa con un patrimonio netto valutato in 16 miliardi di dollari e una quota di mercato del 20%-25%. SETTORI E AZIENDE risiede nei possibili effetti cancerogeni della sostanza qualora ingerita in grandi quantità. Si tratta, peraltro, di una sostanza naturale che si sviluppa in tutti i processi di fermentazione e distillazione e che è contenuta - in dosi limitate - in numerosi alimenti e bevande alcoliche oggi consumati in tutto il mondo. Il provvedimento è contestato dai partner commerciali del paese. Il fatto che i limiti colpiscano i soli vini e non altre bevande o cibi, violerebbe in modo palese i principi di non discriminazione della WTO. Contestate anche le evidenze scientifiche considerate come poco probanti. Si tratterebbe quindi di un ostacolo tecnico mirato contro le importazioni di una bevanda che non viene prodotta in Corea ma importata, in sempre maggiori quantità, dall'estero. Gli esportatori di vino dovranno comunque mettere in conto, per il momento, un aggravio di costi legato alle procedure tecniche e burocratiche finalizzate a dimostrare che le qualità esportate in Corea non superano il limite di 30mg/KG. http://www.ambmosca.esteri.it Bangladesh: apre gara concessione idrocarburi Il Ministero dell'Energia del Bangladesh ha preannunciato una gara pubblica internazionale per l'esplorazione di petrolio e gas nel Golfo del Bengala in 28 blocchi, di cui 20 collocati in acque profonde. I relativi documenti sono reperibili sul sito web di Petrobangla (Bangladesh Oil, Gas & Mineral Corporation), la principale società petrolifera di stato (http://www. petrobangla.org.bd/). La data di scadenza per la presentazione delle offerte è il 7 maggio 2008. Le riserve accertate del paese sono consistenti e vengono valutate tra i 750 e i 900 miliardi di m3. Il gas naturale copre attualmente il 67% del fabbisogno di energia del paese ed è utilizzato sia per la generazione elettrica che per la produzione di fertilizzanti (urea e ammoniaca). Il Bangladesh è anche uno dei paesi con il maggior numero di veicoli alimentati a gas sul parco totale circolante. Petrobangla è anche impegnata in un progetto di sviluppo del sistema gas del paese, supportato dalle organizzazioni finanziarie internazionali, che prevede la costruzione di oltre 350 chilometri di nuovi gasdotti all'interno del paese, di una rete di distribuzione locale nella regione di Rajishahi con 15 milioni di abitanti e di una campagna di esplorazione su un'area di 1250 km2 per la valutazione di cinque giacimenti già individuati. http://www.ambdhaka.esteri.it Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 10 Spagna: la UE boccia revisione Ley Rato La UE ha recentemente dichiarato contraria al diritto comunitario la legge spagnola 55/1999, meglio conosciuta come Ley Rato in cui si stabilisce che qualsiasi impresa straniera con capitale pubblico, che desideri acquistare più del 3% di un'azienda spagnola del settore energetico, deve chiederne autorizzazione al Governo. La legge in questione era già stata modificata a fine 2003, ma la Commissione UE aveva considerato i cambiamenti non sufficienti, giacché lasciavano all'Esecutivo di Madrid ampi poteri discrezionali. Il Ministro Solbes ha dichiarato che il Governo sta analizzando la sentenza, ma che probabilmente non farà ricorso. http://www.ambmadrid.esteri.it AMBIENTE E SERVIZI Algeria: inaugurato impianto desalinizzazione Il Presidente algerino Abdelaziz Bouteflika ha inaugurato il nuovo impianto di desalinizzazione di El-Hamma, situato nella baia di Algeri. Con una capacità di 200mila metri cubi al giorno è il più grande in Africa e dovrebbe dare un contributo determinante alla soluzione dei problemi di approvvigionamento idrico della capitale. Il progetto è stato realizzato con il contributo di società straniere: General Electric gestirà l'impianto secondo una formula contrattuale BOO (Build, Own and Operate). Da rilevare che l'italiana Astaldi ha realizzato il raccordo tra l'impianto stesso e i bacini di Kouba e Garidi. El Hamma è il secondo, in ordine di realizzazione, di una serie di 14 impianti di questo tipo che dovrebbero essere ultimati, nelle principali città costiere, entro il 2010. Il costo complessivo della realizzazione di El Hamma è stato di 248 milioni di dollari, secondo uno schema di project financing con partecipazione della OPIC americana e degli azionisti algerini (Sonatrach e Sonelgaz). È il più grande investimento americano in Algeria fuori del settore idrocarburi. http://www.ambalgeri.esteri.it AUTO SETTORI E AZIENDE Diplomazia Economica Italiana Spagna conquista il terzo posto per volumi prodotti in Europa La Spagna conquista posizioni nella classifica dei produttori mondiali di auto. Nel 2007 la produzione è cresciuta del 4% e attualmente cinque dei 10 modelli più venduti in Europa sono costruiti nel Paese in cui operano 18 stabilimenti di vetture per un totale di circa 2,9 milioni di veicoli. L'Associazione Spagnola di Fabbricanti d'Auto e Camion (ANFAC) prevede per il 2008 un incremento della produzione tra l'1% ed il 2%, che situerebbe la Spagna al terzo posto nella graduatoria europea e al settimo a livello mondiale. L'82% della produzione spagnola e' stato venduto all'estero, per la quasi totalità in Europa. http://www.ambmadrid.esteri.it Sudafrica: Ford potenzia stabilimento Ford Sudafrica ha annunciato un investimento di 240 milioni di dollari a partire dal 2009 per espandere la capacità produttiva degli impianti di Silverton (Pretoria) e di Strundale (Port Elizabeth), in vista dell'avvio della produzione di una nuova generazione di 4x4 compatti e del nuovo modello della Puma. La produzione sarà commercializzata sui mercati africani, asiatici e latinoamericani. http://www.ambpretoria.esteri.it Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 11 Francia: fatturato ATR supera un miliardo di dollari ATR il costruttore aeronautico controllato pariteticamente da Alenia Aeronautica ed EADS, con sede a Tolosa ha registrato nel 2007 un nuovo record acquisendo ordini per 113 nuovi velivoli, con opzioni per altri 26 esemplari. Nel corso di un incontro con la stampa, il Presidente Stéphane Mayer ha sottolineato che 74 commesse provengono da nuovi clienti. Il 52% circa dei nuovi ordini è stato ottenuto da compagnie aeree dell'area Asia-Pacifico. L'attuale portafoglio ordini ATR è composto da oltre 130 operatori in circa 80 paesi. Il fatturato annuo nel 2007 si è attestato intorno a 1,1 miliardi di dollari, in crescita del 56% rispetto al 2006. Le consegne nel corso dell'anno sono quasi raddoppiate e, in particolare, è stata avviata la fornitura di velivoli dotati di sistema IFE (In-Flight Entertainment, intrattenimento a bordo) e di illuminazione LED nella cabina passeggeri. I dati forniti confermano l'attuale momento di rilancio del mercato dei turboprop, cominciato nei primi mesi del 2005, in concomitanza con il rialzo dei prezzi dei carburanti. Da quella data ATR ha ottenuto ordini per 266 nuovi velivoli. L'aereo è stato messo in servizio per la prima volta da Finnair 19 anni fa e da allora ne sono stati venduti complessivamente 950 esemplari, di cui 417 del modello ATR 42 e 533 del modello ATR 72. Nel 2007 la società ha rafforzato la rete di assistenza internazionale aprendo due centri per la distribuzione di pezzi di ricambio a Auckland e New Delhi, nonché un punto di assistenza clienti e un centro di formazione, entrambi localizzati a Bangalore. L'organico, al 31 dicembre 2007, conta 780 unità, con una crescita del 13% circa su base annua. E' previsto un ulteriore incremento anche per il 2008 con un ampliamento della capacità produttiva. SETTORI E AZIENDE INDUSTRIA AERONAUTICA http://www.ambparigi.esteri.it ATR 42 è un aereo bimotore a turboelica impiegato per il trasporto passeggeri su tratte a corto raggio. Nella foto un’esemplare con i colori della polacca Eurolot Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 12 Sono, inoltre, realizzate attività di supporto e servizio per tutto il continente. In Usa Agusta Westland ha anche in corso una partnership strategica con Bell Helicopter per la commercializzazione e lo sviluppo del convertiplano BA609, un velivolo a motori basculanti che unisce le caratteristiche di decollo verticale dell'elicottero con la velocità dell'aeroplano. Un altro importante accordo unisce Agusta Westland, in qualità di progettista, Lockheed Martin, come system integrator e Bell Helicopter, come produttore per fornire la prossima generazione di elicotteri della scorta del presidente Usa. Sono già stati forniti due esemplari e altri 7 sono in fase di produzione. La versione americana si chiama VH-71 ma è derivata dal modello AW 101 di Agusta Westland. Ora VH-71 è in gara per la fornitura di 141 elicotteri all'aviazione statunitense destinati a missioni di ricerca e soccorso in combattimento (CSAR). Il valore complessivo della commessa è valutato in 15 miliardi di dollari compresi personalizzazione, sistemi di autoprotezione, avionica ecc. e supporto di manutenzione nell'arco di circa 30 anni. Il sindaco di Filadelfia e diversi senatori della Pennsylvania hanno presenziato all'apertura di una nuova area del locale stabilimento di Agusta Westland. L'investimento è di circa 30 milioni di dollari. Nella fabbrica, che è una delle tre piattaforme di assemblaggio del gruppo accanto a Vergiate, in Italia, e Yeovil nel Regno Unito, vengono costruiti e assemblati i modelli leggeri AW 119 Koala, con prevalente uso civile ma impiegati anche dalla polizia di New York e della Pennsilvania, e gli AW 139, elicotteri biturbina ad impiego civile. L'ampliamento renderà possibile l'incremento del numero di velivoli prodotti annualmente a circa 30 unità per ciascuna delle due linee di produzione; questo comporterà una rilevante ricaduta occupazionale sia in termini diretti (i dipendenti sono passati da 170 a 400, con previsione di giungere a 500 unità entro la fine del 2008) sia nell'indotto locale. A Filadelfia viene effettuata anche la personalizzazione degli elicotteri leggeri biturbina AW109 Power e del modello Grand per il mercato americano. SETTORI E AZIENDE Usa: Agusta Westland amplia stabilimento Filadelfia http://www.ambwashington.esteri.it Grand-Sloane uno dei modelli prodotti dall’azienda italo-britannica Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 13 ELETTROMECCANICA Algeria: Ferphos avvierà produzione fertilizzanti da fosfati Algeria: Samsung avvierà assemblaggio elettrodomestici Ferphos, primo produttore di fosfati algerino (produce anche minerale di ferro, pozzolana) ha avviato la ricerca di un partner straniero per la creazione di una società di produzione di concimi chimici. L'iniziativa rientra in un programma a lungo termine, sostenuto dal Ministero dell'Energia e delle Miniere e da quello dell'Industria, che prevede di portare la produzione algerina di fosfati dagli attuali 2,5 milioni a 30 milioni di tonnellate annue, che dovrebbero consentire un volume di ricavi annui derivanti dalle esportazioni pari ad oltre sette miliardi. Il programma prevede l'entrata in funzione, tra due anni, di una nuova unità di trasformazione da 2-3 milioni di tonn/anno, localizzata a Bouchegouf, ad est di Algeri. Due altri complessi, previsti vicino a M'darouche e Jijel, dovrebbero avere una capacità di trasformazione di 12-14 milioni di tonnellate/anno. Nel 2007 Ferphos ha prodotto circa 1,8 milioni di tonnellate ma le riserve di fosfati del paese sono attualmente stimate attorno ai 2 miliardi di tonnellate Si riferiscono al bacino minerario a cielo aperto di Djebel Onk, localizzato vicino a Tebessa. A giudizio degli esperti però, parte del potenziale del paese è ancora inesplorato. In particolare depositi addizionali con riserve pari a 1,5 miliardi di tonnellate sarebbero localizzati a El Meghaier, El Outaya e Arbal. Da rilevare che nel settore dei fertilizzanti l'Algeria si prepara a sviluppare anche la filiera degli azotati con la creazione di un impianto di urea e ammoniaca ad Arzew, in joint venture tra Sonatrach e il gruppo egiziano Orascom da oltre 1 milione di tonnellate annue. http://www.ambalgeri.esteri.it La Cevital algerina ha siglato un accordo con la coreana Samsung per realizzare a Blida un'unità di produzione e assemblaggio di apparecchiature elettroniche. L'investimento previsto è di 70 milioni di dollari e dovrebbe dare luogo alla creazione di 3.300 posti di lavoro, di cui 900 diretti, contribuendo a soddisfare il 40% della domanda algerina nel settore. La capacità annua di produzione prevista è di 200mila televisori, 150mila climatizzatori e 200mila tra frigoriferi e lavatrici. La prima serie di televisori dovrebbe essere introdotta sul mercato nel prossimo marzo. È prevista anche la creazione di una catena di punti di vendita per questi prodotti che dovrebbe coprire tutto il paese. SETTORI E AZIENDE CHIMICA http://www.ambalgeri.esteri.it MATERIALI COSTRUZIONE Algeria: Lafarge in trattative per cementificio Il gruppo francese Ciments Lafarge, che ha recentemente acquisito da Nassef Sawiris Orascom Cement, primo produttore di cemento del Medio Oriente e del sud del Mediterraneo con una capacità annua di 35 milioni annui di tonnellate, è in trattative con la SGP algerina per acquisire una quota della Société des ciments de la Mitidja con una capacità produttiva annua di 1 milione di tonnellate. Il gruppo francese è già presente nel paese attraverso Algerian Cement Company, la prima azienda cementiera a capitale privato creata nel paese, che fa capo a Orascom, che ha raggiunto una capacità pari a 4,5 milioni di tonnellate. Attualmente la produzione cementiera algerina ammonta a circa 16 milioni di tonnellate, di cui 11,6 milioni realizzati da 12 diversi cementifici a controllo pubblico. Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 14 http://www.ambalgeri.esteri.it INFRASTRUTTURE - EDILIZIA Romania: record europeo di crescita per costruzioni non residenziali La Romania conquista nel 2007 il record in Europa nella crescita del settore delle costruzioni non residenziali, con un aumento su base annua del 33,6%. Il dato elaborato dall'Istituto di statistica rumeno (INS) è confermato anche da Eurostat. Sempre secondo Eurostat la crescita media per l'intera UE è stata del 3,9% con una flessione del 3,7% nell'area euro compensata dall'andamento più dinamico della Nuova Europa. Romania: scattano i fondi per le infrastrutture Il Ministero dei Trasporti rumeno ha pubblicato il Programma Operativo Settoriale per i Trasporti (reperibile sul sito del Ministero www.mt.ro). Dal documento emerge che entro il 2013 verranno investiti quasi 6 miliardi di euro, tra fondi europei e nazionali, nelle infrastrutture per il trasporto di terra, aria e mare. All'interno del Programma Operativo Regionale sono disponibili ulteriori 877 milioni di euro, dei quali l'86% coperti con fondi UE. Il programma prevede la costruzione di quasi 2mila chilometri di autostrade (attualmente, quelle percorribili non superano i 300 chilometri). Si aggiungono i fondi previsti nell'ambito di altri programmi operativi settoriali e in particolare quelli destinati alla tutela dell'ambiente e allo sviluppo dei centri urbani che includono il trattamento e la canalizzazione delle acque reflue, lo smaltimento dei rifiuti e la bonifica dei bacini idrici. Significativo anche il programma di opere di ingegneria edile destinate alla sanità e all'educazione. Complessivamente saranno infatti resi disponibili da parte dell'Unione Europea circa 9 miliardi di euro tramite il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e quasi 7 miliardi tramite il Fondo di Coesione. In questo contesto il sindaco di Bucarest, Adriean Videanu, ha annunciato complessivamente 160 progetti destinati alla capitale, che troveranno realizzazione in questi anni. Prevedono una rete di nuovi sotto/sovrapassaggi, l'ammodernamento dell'attuale viabilità cittadina, con la deviazione del traffico dalle vie centrali della capitale, e che al momento costituiscono un percorso quasi obbligatorio per recarsi da un capo all'altro dell'area urbana. In questo contesto, l'Ambasciata d'Italia patrocinerà un'iniziativa di informazione dedicata alle imprese in collaborazione con ANCE, OICE, Unimpresa, ICE e Camera di Commercio. I lavori verranno concentrati nel corso di una giornata di incontri. Nella mattinata, le Autorità competenti esporranno i progetti proposti, indicandone le caratteristiche e fornendo un quadro generale della strategia nazionale nel settore. Il pomeriggio sarà dedicato a tavoli di lavoro tecnici che si focalizzeranno su quattro sottosettori: reti di trasporto stradale, rete ferroviaria, trasporto marittimo e aereo e infrastrutture sociali (ospedali e scuole in primis). Il seminario si propone di dare la possibilità alle imprese, anche piccole e medie, di entrare in contatto diretto con le Autorità di gestione, ottenendo informazioni di prima mano, utili soprattutto in sede di presentazione di eventuali candidature per le successive gare di appalto. SETTORI E AZIENDE Il settore è in forte ripresa grazie anche alla decisione del governo di consentire la cessione di quote fino al 35% a gruppi stranieri in grado di fornire tecnologia. Tra le operazioni più recenti la cessione dell'impianto di Beni Saf al gruppo egiziano Pharaon, dei cementifici di Hadjar Soud e Sour El Ghozlane all'italiana Buzzi-Unicem, di quello di Zahana e Djelfa all'egiziana Asec Ciment che intende ora realizzare un nuovo impianto di 3,3 milioni di tonnellate. Restano ancora da trovare partner per gli impianti di Aïn Touta, Tebessa et Hamma Bouziane. Con i diversi progetti di ampliamento avviati la produzione algerina dovrebbe raggiungere, a partire dal 2010, i 24 milioni di tonnellate, trasformando il paese, che fino a tempi recenti era importatore, in un esportatore netto. http://www.ambbucarest.esteri.it Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 15 La compagnia aerea Meridiana ha annunciato un incremento del numero dei voli diretti tra Cracovia e Torino che salirà a tre alla settimana, a partire dal prossimo marzo. Anche Volareweb ha annunciato un'intensificazione dei collegamenti tra Cracovia e Milano, nonché l'apertura di un collegamento tra Milano e Varsavia. http://www.ambvarsavia.esteri.it TURISMO Indonesia: Costa Crociere addestra personale di bordo Costa Crociere ha aperto in Indonesia una scuola in collaborazione con l'istituto di formazione alberghiera Meranti Magsaysay Institute (MMI). Istruirà il nuovo personale di bordo impiegato nelle aree ristorante, pulizie, cucina e bar. Costa Crociere prevede di formare circa 1.300 nuovi assunti all'anno, in prevalenza studenti provenienti dalle scuole alberghiere locali. Il personale di nazionalità indonesiana a bordo delle navi Costa passerà così da 1.200 a 2.500 dipendenti nel 2008. I corsi compresi nel programma sono veri e propri laboratori di preparazione che simulano l'attività prevista a bordo: presso la scuola sono stati installati una vera cabina e le riproduzioni di ristoranti, cucine e bar di bordo. I corsi avranno una durata di 4 settimane. Attualmente gli indonesiani rappresentano circa il 14% del totale del personale di bordo della flotta Costa, il 49% proviene da altri paesi dell'Asia, il 18% da Centro e Sud America e il 13% dall'Italia. Tra il 2008 e il 2012 Costa Crociere prevede di effettuare 12mila nuove assunzioni in concomitanza con la graduale entrata in servizio di 5 nuove navi già ordinate. L'apertura della scuola di Jakarta segue di pochi mesi quella di un altro centro di formazione Costa a Manila, nelle Filippine, avvenuta a fine ottobre 2007. Il gruppo dispone attualmente di 6 scuole di formazione in tutto il mondo, di cui 5 dedicate esclusivamente alla formazione del personale di bordo. Un'altra scuola nelle Filippine è dedicata alla formazione del personale di coperta e macchina. Il personale alberghiero rappresenta circa l'80% degli occupati a bordo. Costa Crociere ha anche un centro di addestramento, situato presso il quartier generale di Genova, per la formazione tecnica e manageriale di tutto il personale di terra e di bordo. Nel 2007 il gruppo, che dispone di una flotta di 12 navi, ha imbarcato oltre 1,1 milione di clienti su 250 destinazioni diverse nel Mediterraneo, Nord Europa, Mar Baltico, Caraibi, Sud America, Emirati Arabi, Fareast e Oceano Indiano. SETTORI E AZIENDE TRASPORTI Polonia: aumentano i voli diretti con l'Italia http://www.ambjakarta.esteri.it Mauritius: afflusso turisti + 15,1% nel 2007 Secondo i dati pubblicati dall'Ufficio Statistiche delle Isole Mauritius, nel 2007 sono affluiti nel paese 907mila turisti, con un incremento del 15,1% rispetto al 2006. Il 65% dei visitatori sono di provenienza europea. L'Italia si classifica al quarto posto dopo Francia, Germania e Regno Unito. Le entrate generate dal turismo ammontano a 40,7 miliardi di rupie (circa 970 milioni di euro). Bank of Mauritius prevede nel 2008 un aumento del 18% delle entrate generate dal turismo, grazie alla diversificazione del mercato, alla costruzione di hotel e alla liberalizzazione dei servizi aerei. http://www.ambpretoria.esteri.it Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 16 Turchia: espansione Yapi Kredi equivale a nuova acquisizione (Profumo) "Non siamo interessati ad acquisire Halkbank: in Turchia abbiamo già una posizione di rilievo e intendiamo crescere per linee interne. Del resto il programma di espansione della rete di Yapi Kredi equivale all'acquisizione di una banca di medie dimensioni". Queste, in sintesi le dichiarazioni del Presidente di Unicredit, Alessandro Profumo, rilasciate a margine dell'ultimo consiglio di direzione di Yapi Kredi, il gruppo bancario turco controllato in modo paritetico da Unicredit e Koc Holding che insieme detengono il 57,4% del capitale. Quarta banca del paese con circa 14 milioni di clienti, Yapi Kredi, concluso il processo di integrazione con Koc Bank, sta mettendo il piede sull'acceleratore: 80 nuove filiali aperte nel 2007, 160 previste nel 2008 con la possibilità, entro la fine del 2009 di arrivare a mille filiali. Questo almeno l'obiettivo indicato dal chief executive, Tayfun Bayazit che prevede per la Turchia una crescita del PIL nel 2008 pari al 4,9% con un rallentamento dell'inflazione al 6,1% , una riduzione dei tassi di interesse e un aumento totale dei crediti erogati dal sistema bancario pari al 25%, con punte del 38% per il credito al consumo. In Turchia Yapi Kredi si colloca al primo posto nel segmento delle carte di credito con una quota di mercato pari al 25%, in quello del leasing e factoring (circa il 20%) e al secondo posto nell'asset management (oltre il 19%). I clienti della banca sono 14 milioni di cui 5,5 milioni operano in modo continuativo. Gli spazi di crescita sono individuati oltre che in una maggior copertura del territorio, che in numerose aree (in particolare in Anatolia) è tuttora 'sottobancarizzato', anche in una maggiore attivazione dei conti meno attivi. In termini gestionali i punti di forza della banca sono rappresentati dagli elevati livelli di automazione (1.700 bancomat di ultima generazione), dal sistema di controllo dei costi, dal programma di razionalizzazione con il graduale spostamento agli sportelli di personale occupato in funzione di back office. Alessandro Profumo ha ricordato che il numero dei clienti di Unicredit in Turchia è superiore a quello dell'Italia o della Polonia. Unicredit è entrato in Turchia nel 2002 con un investimento di circa un miliardo di dollari che a fine febbraio, nonostante l'andamento recessivo delle Borse, valeva 3,35 miliardi con una creazione di valore pari a 2,45miliardi. Al 30 settembre 2007 gli asset della banca ammontavano a 32,8 miliardi di euro, i depositi a 20,2 miliardi, i crediti a 17 miliardi. La rete era costituita da 712 sportelli. SETTORI E AZIENDE FINANZA http://www.ambankara.esteri.it Yapi Kredi è nota per avere una dotazione di sportelli automatici tra i più moderni d’Europa Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 17 POLONIA Gli imprenditori chiedono riforme ai partiti Rostowski promette una riduzione del deficit fiscale Il mondo imprenditoriale spagnolo, in concomitanza con le elezioni politiche, ha presentato un programma di richieste ai due grandi partiti in lizza. La prima, avanzata dalla Confederazione imprenditoriale CEOE e da CEPYME (piccole e medie imprese) e accolta favorevolmente dai partiti, è diretta ad ottenere la partecipazione del capitale privato nella gestione delle infrastrutture. La seconda richiesta, che pure trova gli interlocutori politici disponibili, punta a rendere più snelle le pratiche amministrative per la creazione di nuove imprese. La terza proposta é diretta a garantire l'unità del mercato interno che, secondo gli imprenditori, è messa a rischio da diverse normative delle Comunità Autonome, soprattutto in tema di distribuzione commerciale. Altre richieste della CEOE si riferiscono al mantenimento dell'energia nucleare, alla riduzione dal 30 al 25% dell'aliquota dell'imposta societaria (per le PMI é già al 25%), e al ripristino di una serie di deduzioni. Le Camere di Commercio, dal canto loro, hanno in particolare richiesto una riforma della giustizia che permetta di ridurre drasticamente la durata delle vertenze. http://www.ambmadrid.esteri.it Jacek Rostowski Il Ministro delle Finanze polacco Il Ministro delle Finanze polacco Rostowski, ha indicato in una conferenza stampa le linee guida nel settore fiscale del governo in carica, che prevedono una riduzione graduale al di sotto del 40% del PIL entro il 2011, con contrazioni annuali dello 0,6-0,8% a partire dal bilancio 2009. Attualmente la spesa pubblica copre circa il 42,3% del PIL. La riduzione verrà attuata attraverso una attenta valutazione delle assegnazioni di spesa dei singoli Ministeri. Nello stesso periodo il governo polacco intende, inoltre, portare il deficit strutturale all'1% del PIL. Secondo il Ministro delle Finanze, grazie al miglioramento del disavanzo pubblico registrato nel 2007, già nell'anno in corso dovrebbe essere rimossa la procedura di deficit eccessivo a carico della Polonia. Sul piano della tassazione il governo intenderebbe varare una riforma dell'imposizione dei redditi delle persone fisiche per ridurre e semplificare il carico fiscale, non escludendo l'introduzione di una flat tax a partire dal 2011. Quanto all'adozione dell'euro, il Ministro delle Finanze ha indicato che il passaggio della Polonia all'ERM2 non potrà avvenire che successivamente alla stabilizzazione dei mercati finanziari internazionali. Ha anche confermato le previsioni sulla crescita dell'economia polacca nel 2008, che restano improntate ad un prolungamento del trend positivo con un tasso di crescita del PIL pari al 5,5% per l'intero anno. La fase espansiva dovrebbe essere favorita dalla crescita degli investimenti (+14,5%), dei consumi (+6%) e dal buon andamento dell'export, in presenza di un tasso di inflazione pari al 2,5%, di una progressione costante dei salari reali e di un miglioramento della situazione del mercato del lavoro. PAESI E MERCATI SPAGNA http://www.ambvarsavia.esteri.it Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 18 MADAGASCAR Cresce l'export italiano e si riduce il deficit dell’interscambio Miniere e turismo: l'isola torna a crescere Nel 2007 le esportazioni italiane in Corea del Sud sono cresciute del 22,9% su base annua e hanno totalizzato 3,583 miliardi di dollari Usa. Le importazioni, pari a 4,151 miliard,i sono invece calate del 3,1%. Anche l'Unione Europea ha rafforzato la sua posizione di partner di primissimo piano della Corea: è seconda solo alla Cina nell'interscambio commerciale (quasi 93 miliardi di dollari Usa), ed è il primo investitore assoluto nel paese. Dopo decadi di isolamento e stagnazione l'economia del Madagascar, grazie anche ai consistenti investimenti in corso nel settore minerario e alle performance dei settori tessile, costruzioni e turismo, si attesterebbe al 7,3% nel 2008 e potrebbe continuare a crescere nei prossimi tre anni, sino a raggiungere la media annuale dell'8%. Lo dice l'ultimo rapporto del FMI che prevede sino al 2011 una diminuzione dell'inflazione media annuale al 5%. PAESI E MERCATI COREA DEL SUD http://www.ambpretoria.esteri.it http://www.ambseoul.esteri.it Nosy Iranja Una delle nuove mete del turismo malgascio Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 19 Gli idrocarburi, che coprono il 35% del PIL, continuano a rappresentare la base di creazione della ricchezza ma in questi anni è stata perseguita anche una decisa politica di diversificazione dell'economia verso le attività non petrolifere. Nel 2007 il PIL reale degli Emirati Arabi Uniti ha avuto una crescita reale stimata attorno al 7,5%. Tra i settori che più hanno contribuito alla crescita, accanto agli idrocarburi, figurano le attività manifatturiere che coprono il 13% del PIL, il commercio (11%) e l'immobiliare (8%). Il PIL pro-capite é stimato in circa 21.474 dollari Usa, che sale però a circa 46mila dollari se rapportato ai soli cittadini di nazionalità emiratina. La popolazione residente, secondo le stime ufficiali che si basano su un censimento di tre anni fa, è di circa 4,4 milioni, di cui almeno al 78 % è rappresentato da espatriati provenienti da altri Paesi a titolo stabile o provvisorio. È quindi difficile fornire una fotografia 'istantanea' di questi flussi che comunque sono in crescita. Le ultime valutazioni dell'Economist Intelligence Unit ad esempio, stimano la popolazione residente negli Emirati nel 2007 in 5,2 milioni di abitanti. Il tasso di disoccupazione è estremamente ridotto. Risulta attestato tra il 2,5 e il 4 % e si riduce al 2,7% se riferito ai soli cittadini emiratini. DOSSIER Finanza, grattacieli e servizi hi-tech: ecco il nuovo mondo degli sceicchi L'economia è caratterizzata da un'elevata apertura al commercio internazionale: il volume degli scambi commerciali con l'estero é stato nel 2007 pari al 161% del PIL totale. Gli Emirati aderiscono alla Organizzazione Mondiale del Commercio e alla Greater Arab Free Trade Zone (GAFTA). Hanno accordi commerciali bilaterali con Siria, Giordania, Libano, Marocco, Irak. Sono in fase di gestazione ulteriori accordi di libero scambio a livello bilaterale con Stati Uniti e Australia a cui si aggiungono altri accordi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (di cui gli Emirati fanno parte) con Cina, Turchia e India. Un negoziato con l'Unione Europea è stato avviato da tempo ma non è ancora concluso. Un crescente potere finanziario Gli EAU dispongono di un'imponente ricchezza finanziaria - di difficile quantificazione - investita prevalentemente all'estero, anche in direzione di Asia ed Africa. Abu Dhabi - Il modo migliore per avere un bel colpo d'occhio sulla città è fare una passeggiata lungo la Corniche, il lungomare panoramico. Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 20 Boom immobiliare Il fortissimo sviluppo del settore immobiliare è una delle caratteristiche salienti dell'attuale fase economica degli Emirati che fino al recente passato imponevano forti limiti all'accesso ai diritti di proprietà da parte di stranieri. Ha aperto la strada del cambiamento Abu Dhabi, con una legge varata nel 2005 che, per la prima volta, apriva sia pure con alcune limitazioni, l'accesso alla proprietà immobiliare ai residenti degli altri Emirati e dei Paesi aderenti al Consiglio di Cooperazione del Golfo, estendendola, sia pure con maggiori limiti, anche a stranieri esterni a quest'area. Nel 2007 la legislazione é stata ulteriormente perfezionata con una serie di decreti che ampliano i diritti degli stranieri e delle società di sviluppo immobiliare (il cui capitale può anche essere parzialmente in mano a investitori esteri). I limiti, per quanto riguarda individui e società straniere, sono costituiti dal fatto che i titoli a cui possono accedere sono rappresentati dai soli diritti di superficie (fino a un massimo di 99 anni) e dal fatto che la proprietà é consentita solo in località specifiche individuate dal governo locale. Nel 2006 una normativa con caratteristiche analoghe è stata introdotta anche a Dubai che si è dotato di un registro delle proprietà immobiliari. Un anno dopo il numero di nuovi contratti stipulati aveva raggiunto un valore complessivo di 14 miliardi di euro con un raddoppio su base annua. Il risultato è stato un intenso sviluppo dell'attività di costruzione residenziale. DOSSIER Contestualmente, accanto agli investimenti di portafoglio, stanno assumendo rilevanza anche quelli diretti. Ad esempio Dubai International Capital, braccio di investimenti del governo di Dubai, ha acquistato nel novembre 2007 una quota tra il 3 e il 5% della giapponese Sony. Diventa meno tradizionale lo stile di investimento. In agosto Dubai World, un'altra holding del governo di Dubai ha acquisito il 9,5% del gruppo MGM Mirage, secondo operatore di case da gioco al mondo, per 5 miliardi di dollari entrando così nel controverso business del gioco d'azzardo. Significativa anche la recente decisione dell'ente petrolifero statale di Abu Dhabi, ADNOC, di realizzare, in joint venture con il gruppo austriaco OMV, un impianto di polipropilene che sorgerà a Shanghai e inizierà a produrre dal 2010. Complessivamente gli investimenti all'estero delle istituzioni locali sono stimati dalla Banca Centrale degli EAU e dall'Economist Intelligence Unit, tra i cinquecento e gli ottocento miliardi di dollari USA, di cui almeno 250 - 300 miliardi gestiti dalla Abu Dhabi Investment Authority (ADIA) che è uno dei maggiori fondi sovrani al mondo. Nel novembre 2007 ADIA ha acquisito il 4,9% di Citigroup per un controvalore di 7,5 miliardi di dollari USA ed è così diventato il maggior azionista singolo della banca. A queste cifre si devono peraltro aggiungere gli investimenti connessi al patrimonio privato dei principali sceicchi del Paese. Investimenti in partneship Nel maggio 2007 Mariella Burani Fashion Group e il gruppo DAMAS - di Dubai - hanno siglato una joint venture con sede in Italia che gestirà l'acquisizione di aziende nei settori gioielleria e moda. Mariella Burani - nella foto un occhiale griffato dalla stilista romagnola - controllerà il 51%. Sempre nel maggio 2007 il gruppo Gabetti ha finalizzato un accordo di partnership con DAMAC Properties, per effettuare investimenti immobiliari sul mercato europeo e su quello medio-orientale. Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 21 Ad Abu Dhabi, i progetti più importanti sono gestiti dalle tre società di sviluppo immobiliare collegate al governo locale. Sono ALDAR (www.aldar.com), Surouh Real Estate (www.sorouh.com) e Reem Investments, (www.reeminvestments.com). ALDAR sta avviando il progetto Central Market di Abu Dhabi, dove dovrebbero sorgere un centro commerciale, un souk arabo e varie società di servizi municipali. Un'ulteriore iniziativa è lo sviluppo di Al Raha Beach (una delle aree della capitale dove é concessa la proprietà immobiliare agli stranieri) alla periferia di Abu Dhabi. Si tratta di un nuovo insediamento urbano in grado di ospitare 120mila persone, completo di servizi e infrastrutture sia residenziali che turistiche che occuperà un'area di 6,8 milioni di metri quadri. Entro il 2009 dovrebbe essere operativo anche il nuovo parco tematico con marchio Ferrari realizzato da Aldar sull'isola di Yas, con una pista che ospiterà un Gran Premio di Formula 1 e un'area divertimenti, nonché un hotel, sempre a marchio Ferrari. Reem Investments in partnership con Surouh Real Estate e Tamouh Investments ha avviato invece un progetto di valorizzazione di Al Reem Island, un'isola localizzata a 300 metri al largo di Abu Dhabi che prevede la realizzazione di infrastrutture residenziali per 80mila persone. Anche in quest'area é concessa l'acquisizione di proprietà immobiliari da parte di stranieri. L'investimento previsto è di 7 miliardi di dollari USA. A Dubai le principali iniziative sono gestite da EMAAR (www.emaar.com) e Nakheel, (www.nakheel.com). Entrambe le società sono connesse al governo locale. Il portafoglio progetti di EMAAR include una cinquantina di operazioni di sviluppo tra cui l'area di Burj Dubai, ove sorgerà il grattacielo più alto del mondo e sarà localizzato anche uno dei primi hotel di una nuova catena che porterà il marchio Armani (Armani Hotel and Resorts). Si aggiungono diverse grandi lottizzazioni con migliaia di appartamenti e villette di tipologia diversa, tra cui Arabian Ranches, Emirates Hills, The Lakes, The Springs e via dicendo. Nakheel gestisce altri progetti residenziali e commerciali, inclusi gli insediamenti insulari artificiali di Palm Jebel Ali, Palm Ju meirah, Palm Deira e The World. DOSSIER Nuovi quartieri e isole artificiali Formula 1 Dal 2009, gli Emirati ospiteranno un Gran Premio del massimo campionato automobilistico. I lavori per la costruzione del circuito, lungo circa 5,6 Km, sono già in corso sull’isola di Yas. Nell’immagine una simulazione 3D dell’evento. Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 22 Dubai ha deciso di volare A partire dal 2005 gli Emirati hanno mostrato anche una crescente capacità di attrarre investimenti dall'estero. L'obiettivo è di promuovere lo sviluppo di attività industriali e di servizio in cui serve l'apporto di tecnologie e know-how stranieri. Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale emiratina, il flusso é stato di 11 miliardi di dollari USA nel 2005 e di 12,8 miliardi nel 2006. Non sono ancora disponibili i dati del 2007. Su incoraggiamento degli organismi internazionali, l'esecutivo degli EAU sta preparando una serie di modifiche all'attuale normativa per consentire alle imprese straniere di detenere la quota di maggioranza in società locali anche al di fuori delle zone franche dove questo è già possibile. Le nuove norme dovrebbero entrare in vigore entro il 2008. Gli EAU dispongono di vaste disponibilità di manodopera locale a basso costo, costituita in grande prevalenza da immigrati dai Paesi del sub-continente indiano. Nelle zone franche le condizioni fiscali e normative offerte agli investitori esteri sono particolarmente vantaggiose: non ci sono limiti alle quote di partecipazione, è garantito il diritto di rimpatrio dei capitali e dei profitti, non vengono applicati dazi. Attualmente se ne contano 23 specializzate in diversi settori di attività. Punta al comparto dei servizi l'Emirato del Dubai con una serie di iniziative mirate: Dubai Internet City, Dubai Media City, Dubai Healthcare City, Knowledge City, Dubai International Financial Center. Focalizzate su attività di produzione industriale sono invece Industrial City of Abu Dhabi (ICAD), Hamryah Free Zone, Ajman Free Zone ed altre. Nel 2007 l'aeroporto di Dubai è stato uno degli scali aerei con la maggiore crescita di passeggeri al mondo: + 19% su base annua. Il flusso totale è stato di oltre 34 milioni di persone e si prevede che cresca ulteriormente nel 2008 a 40 milioni di unità. L’aereoporto è gestito dalla Abu Dhabi Airports Company (www.adac.ae) che ha avviato un progetto di espansione con un investimento previsto pari a quasi sette miliardi di dollari USA. In particolare, quattro miliardi saranno stanziati per la realizzazione di un terzo terminale che dovrebbe consentire un flusso aggiuntivo pari a 20 milioni di passeggeri anno. L'aeroporto sarà connesso al porto di Jebel Ali da un tunnel sotterraneo lungo 10 chilometri, che consentirà il trasbordo dei container dal vettore aereo a quello navale e viceversa. D O C U M E N TA Z I O N E Investimenti dall'estero Ma non è tutto. Il programma più ambizioso prevede la costruzione di un nuovo polo integrato chiamato Dubai World Central (www.dubaiworldcentral.net) che sorgerà su un'area di 140 km2 localizzata in prossimità di Jebel Ali, a 30 chilometri dalla capitale. Il progetto é gestito da un ente specifico, chiamato Dubai Aerospace Enterprise (DAE), www.dubaiaerospace.com, controllato dai maggiori gruppi finanziari ed enti amministrativi dell'Emirato. L'investimento previsto, a conclusione delle diverse fasi, ammonta ad oltre 20 miliardi di dollari USA. Prevede la realizzazione, in prossimità dell'aeroporto, Telecomunicazioni Gli Emirati sono il primo Paese nel mondo arabo per diffusione dei mezzi di telecomunicazione. Nel febbraio 2006 il comitato per la supervisione del settore TLC ha rilasciato la concessione a un secondo gestore di telefonia fissa e mobile, EITC che mette fine al decennale monopolio di Etisalat. La nuova società dispone di un capitale iniziale di un miliardo di euro ed appartiene per il 50% al Governo federale, per un altro 25% al gruppo Mubadala (holding del governo di Abu Dhabi per gli investimenti) e per il restante 25% a una sussidiaria della Dubai Technology, e-commerce & Free Zone Authority. È diventata operativa nel febbraio 2007 con il marchio Du. Cresce anche la presenza in campo satellitare. Mubadala ha firmato nell'agosto 2007, tramite la controllata Yahsat, un contratto del valore di 1,7 miliardi di dollari con un consorzio europeo formato da EADS Astrium e Thales Alenia Space per la realizzazione e messa in opera, dalla seconda metà del 2010 di due satelliti di telecomunicazioni. Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 23 La 'città aeronautica' Un ulteriore aspetto qualificante del nuovo polo sarà lo sviluppo di una serie di attività di servizio connesse al trasporto aereo che faranno capo a sei società sussidiarie di Dubai Aerospace Entreprise: DAE Capital, DAE Manufacturing, DAE University, DAE Airports, DAE Engineering e DAE Services. Le attività svolte copriranno la gestione di operazioni aeroportuali, il finanziamento di velivoli, l'alta formazione e ricerca nel settore della manutenzione e riparazione degli aeromobili. In questo contesto un primo accordo è stato concluso con la britannica Cranfield University con l'obiettivo di formare 8.000 studenti per anno entro il 2015. DAE ha anche acquisito, con un esborso di 1,9 miliardi di dollari, due operatori statunitensi, Standard Aero e Landmark Aviation che operano nel settore della manutenzione degli aerei e ha trasferito a Tempe in Arizona, la propria divisione di attività di ingegneria. Infine il governo di Dubai, tramite il fondo Global Strategic Equities Fund ha acquisito il 3,12% del capitale di EADS (European Aeronautic Defence and Space Company). Da rilevare che anche Abu Dhabi punta a sviluppare nuove attività nel settore aeronautico. In particolare Mubadala, holding di investimenti del Governo (e azionista di Piaggio Aero Industries) ha siglato con Boeing un accordo per la creazione di un centro di produzione e ricerca aerospaziale incentrato soprattutto sullo studio dei nuovi materiali. Con la stessa Boeing e con Lockheed Martin intende anche realizzare un centro di manutenzione dedicato so prattutto ai velivoli militari. DOSSIER di una città dotata di un distretto residenziale (Dubai Residential City), commerciale (Dubai Commercial City), scientifico-tecnologico (Science & Technology Park), logistico (Dubai Logistics City). Hub di interscambio mondiale Dubai è stato il primo Emirato a puntare decisamente sulla creazione di un hub di interscambio mondiale, basato su un'offerta congiunta di servizi di trasporto marittimi ed aerei, sul modello di Singapore e di Hong Kong. L'obiettivo è di valorizzare la posizione geografica situata sulle rotte che collegano India e Fareast all'Europa. L'offerta include anche la disponibilità di aree attrezzate (free trade zone) per operazioni industriali e logistiche a valore aggiunto. Nel marzo del 2007 l'Ufficio di statistica di Dubai ha pubblicato una serie di dati da cui emergeva che il valore delle importazioni dell'Emirato nell'anno precedente aveva raggiunto 46,7 miliardi di euro, di cui 16,6 riesportati verso altre destinazioni. Nelle 15 zone franche di Dubai sono stati importati ed esportati beni rispettivamente per il valore di 26 e 18 miliardi di euro. L’aereoporto internazionale di Abu Dhabi è il primo biglietto da visita della città. La sua architettura, misto di orientaleggiante e avveniristico, rappresenta appieno lo spirito della città Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 24 Trasporti urbani 'sostenibili' Di particolare rilevanza a Dubai sono anche i progetti, gestiti dall'Autorità dei Trasporti (www.rta.ae) che prevedono, tra l'altro, la costruzione della metropolitana leggera entro il 2012. La prima fase dovrebbe diventare operativa dal 2009. A questa si aggiunge la realizzazione di un sistema di trasporto marittimo, la riorganizzazione dell'assetto del traffico basato su un programma specifico (Dubai Urban Development Framework) di ampliamento della rete stradale urbana che prevede investimenti valutati in 5 miliardi di dollari USA. Dovrebbe essere completato nel 2015. L'obiettivo è di conciliare lo sviluppo urbano con la crescita del traffico in un contesto in cui le immatricolazioni di nuovi veicoli stanno crescendo nell'ordine del 30% all'anno. Separatamente, il Governo ha annunciato, nel settembre 2007, un nuovo piano di sviluppo urbano incentrato sulla sostenibilità la cui redazione è affidata al gruppo australiano Urbis. La valutazione e successiva gestione farà capo ad un apposito comitato presieduto dal Segretario Generale del Governo a cui partecipano anche gli Enti pubblici che operano nel campo dei trasporti, servizi a rete e via dicendo, nonché i principali operatori immobiliari. Nell'ottobre 2007 anche il governo di Abu Dhabi (www.abudhabi.ae) ha varato un nuovo masterplan chiamato Abu Dhabi 2030, incentrato sullo sviluppo urbano sostenibile. Il masterplan Abu Dhabi 2030 può essere reperito sul portale www.abudhabi.ae, all’indirizzo http://www.abudhabi.ae/Sites/Portal/Cit izen/EN/root,did=83360.html. Il piano prevede la creazione di alcuni distretti tematici: Business District per gli affari, Capital District per uffici pubblici, sanità, istruzione. Sull'Isola di Saadyat (Isola della Felicità) sorgerà il Distretto Culturale con una concentrazione di musei, alberghi e residenze turistiche. Infine sarà realizzato un Grand Mosque District, con nuove aree residenziali per decongestionare il resto della città, situato intorno alla Grande Moschea. Anche in questo caso è prevista la realizzazione di una metropolitana leggera e di servizi basati su taxi d'acqua e mini-traghetti. Il progetto prevede l'interconnessione delle diverse modalità di trasporto: su strada, rotaia e su acqua. Una particolare enfasi viene attribuita anche all'uso di energie rinnovabili sulla base di un progetto annunciato due anni fa e che at- DOSSIER Abu Dhabi: il nuovo volto della capitale Una Ferrovia per il Golfo Prosegue il progetto di realizzazione di una rete ferroviaria nazionale, annunciato per la prima volta nel dicembre 2005. I risultati di uno studio di pre-fattibilità (nella foto una mappa), inizialmente affidato dal Governo di Abu Dhabi ad un consorzio tedesco formato da Dornier Consulting e DeConsult ha subito a metà del 2007 consistenti modifiche in ragione della decisione dei Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo di affidare a un consorzio formato dalla canadese Canarail, dalla francese Systra e dalla società di consulenza libanese Khatib & Alami, uno studio di fattibilità per una ferrovia che coprisse l'intero arco dei Paesi del Golfo, da Kuwait City fino allo Yemen. Dovrebbe essere completato entro ottobre 2008. Il Consiglio di Cooperazione del Golfo ha inoltre stabilito che ogni Paese membro finanzierà la propria tratta. In questo contesto la tratta emiratina sarà gestita dall'Autorità Nazionale dei Trasporti. Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 25 Ora il Governo punta sul turismo Abu Dhabi, visto il crescente successo ottenuto da Dubai in campo turistico, sta avviando un intenso programma per sviluppare anche questo settore. L'obiettivo è di raggiungere entro il 2015 un flusso annuo di 3-5 milioni di turisti nella capitale federale. Particolarmente attiva Abu Dhabi Tourism Authority (ADTA), www.abudhabitourism.ae, che ha aperto anche due uffici in Europa, a Londra e Francoforte e opera in sinergia con Etihad Airways. È impegnata nel promuovere un aumento della ricettività alberghiera di 15.000/17.000 camere entro il 2015 con una particolare enfasi sulla fascia alta: il 45% dell'offerta addizionale sarà in hotel a cinque stelle. ADTA ha anche ricevuto dal governo di Abu Dhabi la proprietà di Sadiyat Island, isola di 2.700 ettari, in gran parte disabitata, situata al largo della costa di Abu Dhabi in direzione est, con il mandato di sviluppare nuove infrastrutture turistiche e un Distretto Culturale. Uno degli strumenti operativi di ADTA è la Tourism Development and Investment Company (TDIC), www.tdic.ae, dotata di un capitale iniziale di circa 25 milioni di euro e incaricata dello sviluppo del progetto. Sono previsti sull'isola sei distretti, 19 chilometri di spiaggia, 29 hotel per un totale di 7mila camere, 8mila ville private e più di 38mila appartamenti, con l'obiettivo finale di accogliere 150mila residenti. Il Distretto Culturale di Abu Dhabi ospiterà un Guggenheim Museum, una sede organizzata dal museo Louvre, un Museo Nazionale intitolato al padre della Patria, sceicco Zayed bin Sultan Al Nahyan, un Museo di storia marittima ed un Museo delle perle. La crescente vocazione turistica degli Emirati è stata individuata come un'importante opportunità di business anche dal gruppo italiano Costa Crociere, che in partnership con la DP World di Dubai ha avviato, a partire dal dicembre 2006, un importante programma di crociere con base a Dubai e scali a Manama (Bahrein), Doha (Qatar), Muscat (Oman) e Abu Dhabi. Il successo riscosso ha portato all'apertura di un ufficio di rappresentanza a Dubai e al raddoppio delle frequenze. Il calendario 2007/2008 prevede venticinque crociere con l'impiego di due navi: Costa Romantica e Costa Europa. DOSSIER tualmente è gestito da MASDAR una controllata di Mubadala. Prevede in particolare la realizzazione di un intero distretto modello alimentato con energie alternative. Spazio d’autore per la cultura L’Abu Dhabi Performing Arts Centre sarà uno dei cinque poli del distretto culturale di Saadiyat Island (isola della Felicità), al largo di Abu Dhabi. L’intervento è promosso dalla Solomon R. Guggenheim Foundation per conto della Tourism Development and Investment Company di Abu Dhabi (TDIC). L’edificio, alto 62 metri e firmato Zaha Hadid, ospiterà cinque teatri - varietà, sala da concerti, opera, teatro e uno spazio multifunzionale - per una capacità totale di 6.300 posti a sedere. ll centro sarà inoltre la sede della nuova accademia di arte drammatica dell’Emirato. Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 26 Go global: si apre una nuova partita per mercati e istituzioni finanziarie Il tasso di crescita previsto per i consumi di energia elettrica ed acqua negli Emirati nei prossimi anni è pari al 45 per cento rispetto ad oggi. In questo contesto è previsto che il settore delle utilities richiederà investimenti per circa 10 miliardi di dollari. Gli EAU prevedono di elevare del 50 per cento nei prossimi dieci anni la capacità di produzione nazionale di energia elettrica, che attualmente si attesta a 10 GW. Le responsabilità sono però suddivise tra diversi organismi. Federal Electricity and Water Authority, fornisce acqua ed energia elettrica agli Emirati del Nord. Ad Abu Dhabi, Dubai e Sharjah i servizi a rete fanno invece capo a entità locali. Sono, rispettivamente Abu Dhabi Water and Electricity Authority, Dubai Electricity and Water Authority, Sharjah Electricity and Water Authority. Il settore si sta aprendo, in parte, all'ingresso di capitali privati. In particolare Abu Dhabi Water & Electricity Authority ormai opera come una holding a cui fanno capo diverse società produttrici in parte controllate al 100% e in parte con apporto di partner privati. Nell'ottobre 2007 il Governo federale ha deliberato la privatizzazione della produzione e della distribuzione di acqua ed elettricità dell'Autorità federale per l'Acqua e l'Energia Elettrica (Federal Electricity and Water Authority), mentre a breve dovrebbe essere realizzata la privatizzazione di Dubai Electricity and Water Authority. L'industria dei servizi finanziari negli Emirati, finora, è stata caratterizzata da una netta separazione tra attività rivolte al mercato interno e attività offshore. In particolare Dubai si è affermato quale distretto finanziario di rilevanza mondiale, concentrandosi sull'attrazione delle maggiori istituzioni bancarie e finanziarie, operanti soprattutto nella zona franca finanziaria (Dubai International Financial Centre). Questa compartimentazione sta però diventando meno rigida in concomitanza con il processo di internazionalizzazione delle stesse istituzioni finanziarie locali. Particolarmente significativa la decisione di Borse Dubai di acquisire nel settembre 2007 il 28% della Borsa di Londra. Borse Dubai è una holding governativa che gestisce il Dubai Financial Market e il Dubai International Financial Centre (DIFC). In giugno DIFC, che già detiene una quota della borsa lussemburghese Euronext, ha acquisito una partecipazione del 2,2% in Deutsche Bank, per un controvalore stimato in 1,8 miliardi di dollari. In precedenza la stessa DIFC aveva acquisito una quota di Euronext. La Borsa di Abu Dhabi (Abu Dhabi Securities Market) ha invece siglato in novembre un protocollo d'intesa con il ministero delle Finanze siriano, in base al quale si impegna a partecipare all'avviamento della nuova Borsa di Damasco. Abu Dhabi punta anche a sviluppare il comparto del reddito fisso. DOSSIER Utilities: grandi investimenti con più spazio ai privati I player del trasporto aereo Emirates Airlines È controllata dal Governo di Dubai. La flotta è composta da velivoli Airbus e Boeing dell'ultima generazione. Figura tra le prime cinque compagnie aeree al mondo. Etihad Airways è il vettore federale degli EAU. Opera da Abu Dhabi su 45 destinazioni in tutto il mondo, tra cui Melbourne, Toronto, Shanghai, Manila, Casablanca, New York, Johannesburg, e le principali città europee. Dal 2 settembre 2007 Etihad Airways collega con tre frequenze settimanali Abu Dhabi con Milano. Air Arabia Opera dall'Emirato di Sharjah, il terzo del Paese per rilevanza politico-economica. RAK Airways Opera dal 15 marzo 2007 dall'Emirato di Ras al Khaimah, inizialmente con due Boeing 757 in leasing. Collega gli Emirati con India e Iran da cui proviene un alto numero di immigrati. Da quest'anno si aggiungeranno Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka e nel 2009 saranno collegate anche alcune destinazioni europee. La compagnia prevede di trasportare 250mila passeggeri nel primo anno di attività. Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 27 Impiantistica: imprese italiane in primo piano L'interscambio complessivo tra Italia ed Emirati Arabi Uniti ha fatto registrare nei primi 9 mesi del 2007 un valore di 3.403,6 milioni di euro, e un saldo attivo per l'Italia (che non importa petrolio da questi Paesi) di 2.965 milioni di euro. Il valore dell'export italiano é stato di 3.184 milioni con un aumento del 47,3% su base annua. Particolarmente rilevante l'ammontare dei contratti acquisiti da società italiane di ingegneria e impiantistica: tra il luglio 2006 e il gennaio 2007 ammontano complessivamente a 4 miliardi e 492 milioni di euro. Dal luglio 2006 al gennaio 2008 le commesse acquisite da imprese italiane sono pari a 4 miliardi e 492 milioni di euro (pari a 6 miliardi e 468 milioni di dollari USA). Dal 2002 al giugno 2006 le commesse acquisite negli EAU da imprese italiane erano state pari a circa 4 miliardi e 990 milioni di dollari USA. Di seguito sono segnalate le operazioni più rilevanti del 2007-2008. DOSSIER In particolare il governo dell'Emirato ha varato nel 2007 una prima emissione per un importo di 1 miliardo di dollari Usa. È il primo benchmark (rating 'AA' di S&P) per la creazione di un mercato dei titoli di Stato. È ora attesa una prossima emissione di bond anche da parte del governo di Dubai. Il processo di internazionalizzazione si sta poi estendendo alle banche locali. Punta in questa direzione la fusione, ufficializzata nel marzo 2007, tra Emirates Bank e National Bank of Dubai che ha dato luogo a un nuovo istituto che si colloca oggi al primo posto negli Emirati, con asset per circa 50 miliardi di dollari USA. Sarà guidato dall'attuale presidente di Emirates Bank, Ahmad Humaid Al Tayer, uno dei maggiori imprenditori del Paese, mentre la vicepresidenza sarà affidata all'attuale presidente di National Bank of Dubai, Abdullah Mohammad Saleh. Prima della fusione Emirates Bank era il secondo istituto bancario del Paese, mentre National Bank of Dubai figurava al quarto posto. La nuova banca è presente all'estero con sedi e/o uffici di rappresentanza a Londra, Teheran, Mumbai. Nell'ottobre 2007 anche First Gulf Bank (FGB) ha siglato con il Fondo per lo Sviluppo Economico e Sociale (Esdf) libico un protocollo d'intesa che prevede la creazione di una nuova banca che si chiamerà Gulf-Libyan Bank. Aprile 2007 MAIRE-Tecnimont si aggiudica una commessa del valore di 1 miliardo e 855 milioni di dollari USA per l'EPC (Engineering, Procurement and Construction) di due unità di polipropilene Motonautica Negli Emirati Arabi Uniti gli sport a motore sono tra i più amati. Se dal 2009 (vedi box) Abu Dhabi ospiterà un Gran Premio di Formula 1, sono ben 20 anni che a Dubai si tengono gare internazionalidi offshore. Parecchi sceicchi sono coinvolti in prima persona, stretti nell’abitacolo dei motoscafi più veloci del mondo, tanto che lo scorso anno proprio Dubai, con le sue megastrutture, i grattacieli sempre più alti e le isole artificiali, ha ospitato il campionato del mondo Class 1. Complice, non da ultima, la forte presenza come sponsor della stessa Emirates Airlines e di diverse importanti aziende locali di energia e telecomunicazioni. Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 28 Maggio 2007 Un consorzio italiano si aggiudica un contratto del valore complessivo di 14 milioni di euro per la fornitura di un laminatoio per la produzione di tondini di cemento armato al gruppo Al Nasser. È composto da Vai Metal Technologies (gruppo Siemens), Ansaldo Sistemi Industriali, Forni e Combustione e Sideridraulic. La Municipalità di Al Ain nell'Emirato di Abu Dhabi, assegna ad un consorzio guidato da Nahel Bin Harmal IdroExport Establishment, di cui fa parte anche l'italiana Lavagest, una commessa del valore di 95 milioni di dollari USA per raccolta e trasporto rifiuti. Giugno 2007 cazione satellitare. Il lancio dei satelliti è previsto nella seconda metà del 2010. Dicembre 2007 Emirates Float Glass affida a Ianua Engineering un contratto del valore di 103 milioni di dollari per la progettazione di un impianto di produzione di vetro piano nella nuova zona industriale di Abu Dhabi. DOSSIER (800mila tonnellate) e una di polietilene (540mila tonnellate) nel quadro del progetto Borouge 2 localizzato in Abu Dhabi. Borouge è una joint venture tra l'ente petrolifero locale ADNOC e Borealis, società controllata al 65% dal governo di Abu Dhabi e al 35% dal gruppo austriaco OMV. Gennaio 2008 Swissboring Oversead Piling Corporation (Gruppo TREVI) si aggiudica una commessa del valore di 27 milioni di dollari per realizzare le fondazioni dell'isola su cui sorgerà il parco tematico Ferrari. Todini Costruzioni Generali vince una gara del valore di 83 milioni di euro, bandita dall'Autorità dei Trasporti di Dubai, per l'ampliamento della rete stradale della città. Febbraio 2008 La Municipalità di Al Ain assegna al gruppo italiano Ansaloni una commessa del valore di 5 milioni di euro per la manutenzione ed il landscaping delle aree verdi. Aster si aggiudica una commessa di 66 milioni di dollari per la fornitura di due impianti di condizionamento, nel quadro del progetto di ampliamento dell'Aeroporto Internazionale di Abu Dhabi. Agosto 2007 Thales Alenia Space (joint venture tra Finmeccanica e Thales) e Astrium (gruppo Eads) si aggiudicano una commessa di Yahsat per la realizzazione di un sistema duale di telecomuni- Il gruppo Danieli firma col governo di Abu Dhabi un contratto da 745 milioni di dollari USA per la fornitura chiavi in mano di un'acciaieria che sorgerà nella nuova Zona Industriale alla periferia di Abu Dhabi. Avrà una capacità produttiva di 1,8 milioni di tonnellate. Si aggiunge ad un precedente impianto, sempre fornito da Danieli, della capacità produttiva di 1,4 milioni di tonnellate. Prevista anche una linea da 1,6 milioni di tonnellate/anno per la produzione di spugna di ferro a riduzione diretta (dri) che riceverà il materiale trattato in prevalenza da Bahrein e Brasile. In programma, a valle, la realizzazione di due laminatoi per barre e vergella rispettivamente da 620 mila e 480 mila tonnellate. Questa Newsletter, pubblicata a cadenza quindicinale, è realizzata da Il Sole 24 Ore Radiocor in collaborazione con l’Ufficio Sostegno Imprese della Direzione Generale per la Cooperazione Economica della Farnesina: [email protected] www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Imprese Direttore Responsabile: Fabio Tamburini Proprietario ed Editore: Il Sole 24 ORE S.p.A. Radiocor Agenzia d’informazione Redazione: Via Monte Rosa, 91 20149 Milano Tel: 02.30221 - Fax: 02.3022.481 Pubblicazione quindicinale in formato elettronico Registrazione Tribunale di Milano n. 266 del 2 Maggio 2007 Sede Legale: Via Monte Rosa, 91 20149 Milano Progetto editoriale e grafico: Il Sole 24 ORE S.p.A. - Radiocor Agenzia d’informazione Copyright 2008 - Il Sole 24 ORE S.p.A Radiocor Agenzia d’informazione È vietata la riproduzione, anche parziale o ad uso interno con qualsiasi mezzo, non autorizzata. Diplomazia Economica Italiana - n. 5 - 20 marzo 2008 29