Kirk, il «play» di 2.13 stregato dai leoni che fa volare

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Kirk, il «play» di 2.13 stregato dai leoni che fa volare
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Basket R Serie A: il personaggio
MARTEDÌ 20 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Kirk, il «play» di 2.13
stregato dai leoni
che fa volare Pistoia
1Passa allo zoo il giorno libero. «Primi perché ignoranti:
non sappiamo che certe gare non dovremmo vincerle...»
Massimo Oriani
«E
cco, il solito centrone
bianco molle e che non
salta la rubrica del te­
lefono». Non erano in tanti que­
st’estate ad aver colto il colpo di
Pistoia, capolista imbattuta dopo
3 giornate. Invece Alex Kirk è uno
di quei giocatori che passano
inosservati sino a quando il cam­
pionato non si accorge d’aver tro­
vato uno dei suoi fari. Dopo il
ventello in Trentino, coach Espo­
sito lo ha definito un play di 2.13.
Roba da far salivare chiunque ca­
pisca di pallacanestro.
Alex, dove ha imparato a trattare
così bene la palla?
«Merito di papà che mi ha alle­
nato al liceo, ma anche dell’aver
giocato a calcio, baseball e so­
prattutto golf sin da ragazzino.
Sono discipline che mi hanno
aiutato tantissimo per la coordi­
nazione e la velocità di movi­
mento dei piedi».
Cosa pensa della Serie A?
«Appena arrivato non avevo idea
di dove fossi finito. Ho scoperto
una lega incredibile, tra le mi­
gliori al mondo, con tanto talen­
to. La vedo come una grande op­
portunità per me».
Il segreto del successo di Pistoia?
«L’altruismo. Siamo giovani, un
gruppo ben assemblato e sin qui
stiamo rendendo al top».
Come si è ambientato?
«Bene, ma per combattere la so­
litudine e l’inevitabile nostalgia
di casa ho comprato un Labra­
dor e l’ho chiamata Nala, come
la miglior amica di Simba nel Re
Leone».
A proposito di leoni, come sta
passando il suo giorno libero?
«Allo zoo di Pistoia. Sono davanti
alla gabbia dei leoni, ce ne sono
alcuni davvero impressionanti».
Su Twitter ha scritto «stavolta
Lockett non mi ha schiacciato in
testa». Ci spieghi.
«Ero al primo anno di college a
New Mexico, lui giocava ad Ari­
zona State, mi “posterizzò”. Ca­
pita ai lunghi quando vanno per
stoppare un avversario e non ci
riescono».
LA CHIAVE
23.7
Kirk è secondo per
valutazione dietro al solo
David Logan di Sassari
(25). Viaggia a 16.7 punti
e 8.7 rimbalzi di media
Negli Usa si stanno giocando i
playoff di baseball. Lei per chi tifa?
«Chicago Cubs, sin da ragazzino,
quando un amico di famiglia mi
regalò del loro merchandising.
Siamo sotto 0­2 con i Mets, ma
non ho ancora perso le speran­
ze».
Ci parli della sua fondazione.
«Al momento (si interrompe:
“Wow! Scusi, ma un leone è ve­
nuto vicino al vetro!”) è solo a li­
vello locale, ma spero in futuro
di poterla ampliare. Si dedica ai
Alex Kirk, 23 anni, nativo di Los Alamos, New Mexico, mai scelto dai pro’ ha però giocato per i Cavs LAPRESSE
giovani meno fortunati, cercan­
do di dargli un’opportunità per
avere successo nella vita. Con
l’aiuto di amici, ex compagni di
squadra, allenatori, lavoriamo
per un domani poter magari co­
struire una palestra e creare una
squadra “viaggiante” che giochi
esibizioni in giro per gli Usa per
raccogliere fondi. E’ giusto che
ognuno abbia l’opportunità di
realizzare i suoi sogni».
Il suo è tornare nella Nba?
«Sicuramente, ma l’Italia mi sta
conquistando. Chissà, magari
tra 10­12 anni sarò ancora qui a
Pistoia».
Cosa ha imparato ai Cavs?
«Tantissimo. E’ stata un’oppor­
tunità incredibile. Gente come
LeBron che dà retta al 14°­15°
uomo del roster, è qualcosa di
straordinario. Con loro ho mi­
gliorato il mio gioco e ho creato
rapporti che dureranno una vi­
ta».
Dove può arrivare la Giorgio Tesi?
«L’ignoranza è la nostra forza.
Non sappiamo quali sono le
partite che non dovremmo vin­
cere sulla carta. Non ci ponia­
mo limiti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
EUROCUP
Reggio Emilia
in casa dell’Alba
 (f.p.) Seconda giornata in
Eurocup con Reggio Emilia
impegnata in casa dell’Alba
Berlino alla ricerca del
secondo successo dopo la
vittoria su Brindisi all’esordio.
Mancherà Kaukenas
(ematoma gamba destra,
recuperabile per domenica).
Domani Trento-Oldenburg e
Brindisi-Le Mans.
Vela R Mondiale tavole
Oman negato
ai velisti d’Israele
Davidovich gareggia come apolide in Oman: senza bandiera o sigla
Luca Bontempelli
I
l giorno che nello sport si
gareggerà senza bandiere
sarà probabilmente un
gran giorno. Nell’attesa di quel­
l’utopico momento l’imprevista
anticipazione che ci arriva dal
Mondiale RS:X (il windsurf
olimpico) cominciato ieri ad Al
Mussanah, Oman, non sembra
incoraggiante. Al Mondiale non
partecipano due dei migliori,
Zubari (terzo nel 2009) e
Mashiah (un secondo e due vol­
te terzo). I due sono israeliani e
di aver avuto problemi con il vi­
sto d’ingresso nel sultanato.
Una terza atleta, Maayan Davi­
dovich (terza nelle ultimi due
Mondiali) ha aggirato il proble­
ma del visto negato sul suo pas­
saporto israeliano, presentan­
done un secondo austriaco, gra­
zie al quale è arrivata in regata.
Dove però, come documenta la
fotografia, ha sfoggiato una ve­
la con la bandiera coperta e al
posto della sigla nazionale ISR,
il nome della classe. Stessa ipo­
crisia nell’ordine d’arrivo. Due
forzati assenti e un apolide.
Non è un bel biglietto da visita
per la Federazione velica mon­
diale, presieduta dall’italiano
Carlo Croce. Un pasticcio diplo­
matico ora diventato inestrica­
bile. L’autorità sportiva israelia­
na si era procurata per tempo i
visti. Una settimana fa i servizi
di sicurezza facevano però sa­
pere che non era stato possibile
trovare un accordo con le auto­
rità dell’Oman per il loro servi­
zio al seguito degli atleti. A quel
punto la federvela israeliana or­
ganizza una conferenza stampa
per annunciare che, senza sicu­
rezza, non invierà gli atleti. Su­
bito, dal Sultanato, revocano i
visti. Gli atleti ci restano male,
dichiarandosi disposti a partire
senza sicurezza. Le autorità
prendono fanno marcia indie­
tro. «Che gli atleti partano». Ma
a quel punto, è giovedì, i visti
d’ingresso non ci sono più....