la vittoria dell` amore e della grazia

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la vittoria dell` amore e della grazia
LA VITTORIA DELL’ AMORE E DELLA GRAZIA
LODE A DIO CHE TUTTO CONOSCE
Salmo 139
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
2 tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,
3 mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti sono note tutte le mie vie.
4 La mia parola non è ancora sulla lingua
e tu, Signore, già la conosci tutta.
5 Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.
6 Stupenda per me è la tua saggezza,
troppo alta, non la posso comprendere.
7 Dove andare lontano dal tuo spirito,
dove fuggire dalla tua presenza?
8 Se salgo in cielo, là tu sei,
se scendo negli inferi, eccoti!
9 Se prendo le ali dell'aurora,
per abitare all'estremità del mare,
10 anche là mi guida la tua mano
e mi afferra la tua destra.
11 Se dico: «Almeno l'oscurità mi copra
e intorno a me sia la notte»;
12 nemmeno le tenebre per te sono oscure,
e la notte è chiara come il giorno;
per te le tenebre sono come luce.
13 Sei tu che hai plasmato il mio corpo
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
14 Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere,
tu mi conosci fino in fondo.
15 Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
ricamato nelle profondità della terra.
16 Anche il mio embrione hanno visto i tuoi occhi
e tutto era scritto nel tuo libro;
i miei giorni erano già fissati,
quando ancora non ne esisteva uno.
17 Quanto sono profondi per me i tuoi pensieri,
quanto è grande il loro numero, o Dio.
18 Se li conto, sono più della sabbia;
se li credo finiti, con te sono ancora.
19 O Dio, se tu sopprimessi i peccatori!
Allontanatevi da me, uomini sanguinari!
20 Essi parlano contro di te con inganno:
contro di te insorgono con frode.
21 Non odio, forse, Signore, quelli che ti odiano
e non detesto i tuoi nemici?
22 Li detesto con odio implacabile
come se fossero miei nemici.
23 Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri:
24 vedi se percorro una via di menzogna
e guidami sulla via della vita.
Dal Libro di Tobia
Sofferenza di Sara (3,7-15)
7 Nello stesso giorno avvenne che Sara, figlia di Raguele, abitante a Ecbatana di
Media, dovette anche
essa ascoltare degli insulti da parte di una serva di suo padre. 8 Bisogna sapere che
Sara si era maritata sette volte, ma il cattivo demonio Asmodeo aveva ucciso i mariti
prima che potessero unirsi con lei, come si fa con le mogli. Ora una serva le disse:
«Sei tu che uccidi i tuoi mariti! Ecco, ti sei maritata sette volte e non
porti il nome di nessuno di essi. 9 Perché vuoi colpire noi se i tuoi mariti sono morti?
Vattene con loro! E che da te non ci sia dato di vedere né figlio né figlia in eterno!».
10 In quel giorno dunque Sara, profondamente afflitta, si mise a piangere e salì nella
camera del padre con l'intenzione di impiccarsi. Ma ritornando a riflettere pensò:
«Che non abbiano poi ad insultare mio padre e non gli dicano: La sola figlia che
avevi, tanto amata, si è impiccata per le sue sventure. Così farei precipitare negli
inferi il mio vecchio padre per l'angoscia. È meglio che non m'impicchi, ma supplichi
il Signore di farmi morire per non ascoltare più oltraggi nella mia vita».
11 In quel momento stese le mani verso la finestra e pregò: «Benedetto sei tu, Dio
misericordioso, e benedetto il tuo nome nei secoli! Ti benedicano tutte le tue opere
per i secoli! 12 Ora verso di te elevo la mia faccia e i miei occhi. 13 Ordina che io sia
tolta dalla terra, perché non abbia più ad ascoltare insulti. 14 Tu sai, Signore, che
sono pura da ogni peccato con uomo. 15 Non ho macchiato il mio nome né quello di
mio padre nella terra dell'esilio. Sono l'unica figlia di mio padre, egli non ha altri figli
che possano ereditare da lui, né un fratello vicino, né un parente per il quale io possa
serbarmi come sposa. Ho perduto già sette mariti; perché dovrei vivere ancora? Se tu
non vuoi che io muoia, volgiti a me con benevolenza: che io non senta più
insulti!».16 Nel medesimo momento la preghiera di ambedue fu accolta davanti alla
gloria di Dio, 17 e fu inviato Raffaele a guarire i due: a togliere le macchie bianche
dagli occhi di Tobi, perché potesse vedere con i suoi occhi la luce di Dio; a dare Sara,
figlia di Raguele, in sposa a Tobia, figlio di Tobi, liberandola dal cattivo demonio
Asmodeo. Tobia, infatti, aveva più diritto di averla in sposa che tutti gli altri
pretendenti. Proprio allora Tobi rientrava in casa dal cortile, e Sara, figlia di Raguele,
stava scendendo dalla camera.
Cammino di Tobia (cap.6)
1 Il giovane partì insieme con l'angelo e anche il cane li seguì e si avviò con loro.
Camminarono insieme finché li sorprese la prima notte; allora si accamparono presso
il fiume Tigri. 2 Il giovane scese verso il fiume per lavarsi i piedi, quando un grosso
pesce balzò dall'acqua tentando di divorare il piede del ragazzo, che si mise a gridare.
3 Allora l'angelo disse al giovane: «Afferralo e non lasciarlo fuggire». Impadronitosi
del pesce, Tobia lo tirò a riva.
4 L'angelo gli disse: «Aprilo e togline il fiele, il cuore e il fegato; mettili in disparte e
getta via invece gli intestini. Il fiele, il cuore e il fegato possono essere utili come
farmaci». 5 Squartato il pesce, il giovane ne raccolse il fiele, il cuore e il fegato;
arrostì una porzione del pesce e la mangiò, mentre l'altra parte la conservò dopo
averla salata. 6 Poi ambedue ripresero insieme il cammino fino a che non giunsero
vicino alla Media. 7 Allora il giovane rivolse all'angelo questa domanda: «Fratello
Azaria, che farmaco ci può essere nel cuore, nel fegato e nel fiele del pesce?». 8 Gli
rispose: «Quanto al cuore e al fegato del pesce, se ne fai salire il fumo davanti a un
uomo o a una donna, tormentati da un
demonio o da uno spirito malvagio, cesserà ogni attacco contro di loro e non ne
resterà più traccia alcuna. 9 Quanto al fiele, se ne ungi gli occhi di colui che è affetto
da macchie bianche e soffi su quelle macchie, gli occhi guariscono».
10 Erano già arrivati nella Media e stavano avvicinandosi a Ecbatana, 11 quando
Raffaele disse al giovane: «Fratello Tobia!». Gli rispose: «Eccomi!». Riprese:
«Bisogna che passiamo questa notte in casa di Raguele. È un tuo parente e ha una
figlia di nome Sara. 12 Non ha né figlio maschio né figlia all'infuori dell'unica Sara.
Essendo tu il suo più prossimo parente, hai diritto di sposarla più di qualunque altro
uomo e di avere in eredità i beni di suo padre. È una ragazza seria, coraggiosa e
molto graziosa e suo padre è una brava persona». 13 Aggiunse: «Tu hai diritto di
sposarla. Ascoltami, fratello! Questa notte stessa io parlerò della ragazza con il padre
di lei, perché possiamo ottenertela come fidanzata. Quando ritorneremo da Rage,
faremo le nozze. So che Raguele non può assolutamente rifiutartela e fidanzarla con
un altro; egli si esporrebbe alla pena di morte secondo la prescrizione della legge di
Mosè, poiché egli sa che prima di ogni altro spetta a te avere sua figlia in sposa.
Ascoltami, dunque, fratello: questa stessa notte parleremo della ragazza e ne
domanderemo la mano. Poi, quando ritorneremo da Rage, la prenderemo e la
condurremo con noi a casa tua».
14 Tobia rispose a Raffaele: «Fratello Azaria, ho sentito dire che essa è già stata data
in moglie a sette mariti, ed essi sono morti nella stanza nuziale nella notte stessa in
cui dovevano unirsi a lei. Ho inteso dire da alcuni che fu un demonio ad ucciderli.
15 Perciò ho paura; a lei non fa del male, ma se qualcuno intende accostarsi a lei, lo
uccide. Siccome sono l'unico figlio di mio padre, ho paura di morire e di far
discendere nella tomba la vita di mio padre e di mia madre, pieni di angoscia per la
mia perdita. Non hanno un altro figlio che li possa seppellire». 16 L'angelo gli disse:
«Non ti ricordi delle raccomandazioni che ti fece tuo padre di prendere in moglie una
donna della tua famiglia? Ascoltami, dunque, fratello: non preoccuparti di questo
demonio e sposala. Sono certo che questa sera stessa essa ti sarà data in moglie. 17
Quando però sarai entrato nella camera nuziale, prendi il cuore e il fegato del pesce e
mettine un poco sulla brace degli incensi. Allorché si spanderà l'odore, il demonio lo
dovrà annusare, fuggirà e non comparirà mai più intorno a lei. 18 Poi, quando sarai
sul punto di unirti a lei, alzatevi tutti e due a pregare. Supplicate il Signore del cielo
perché venga su di voi la sua grazia e la sua salvezza. Non temere; essa ti è stata
destinata da sempre. Tu la dovrai salvare. Essa ti seguirà e penso che da lei avrai dei
figli che saranno per te come fratelli. Non stare in pensiero».
19 Quando Tobia udì le parole di Raffaele e apprese che Sara era sua parente,
discendente della famiglia di suo padre, l'amò appassionatamente e il suo cuore aderì
a lei.
Sara, figlia di Raguele parente di Tobia, era stata data in moglie per sette volte ma
tutti i mariti erano morti la prima notte a causa di Asmodeo, il demone distruttore.
Fuor di metafora, questa figura nel vissuto della coppia rappresenta una difficoltà, un
«nodo da sciogliere», che è presente anche se non riconosciuto espressamente; anzi,
proprio il fatto che non viene «riconosciuto» può diventare un pericolo, e la difficoltà
può diventare crisi fino a causare il fallimento del matrimonio. Ecco perché è bene
che ogni «nodo», ogni difficoltà venga chiarita e opportunamente «debellata».
Nodi da sciogliere
Si possono individuare vari «nodi da sciogliere». Eccone alcuni:
• bassa stima di sé;
• frustrazioni: causate da delusioni o mancata realizzazione, possono portare a
comportamenti di rabbia, nervosismo, irritabilità e colpevolizzazione dell’altro;
• fuga dal confronto: non vedere le difficoltà;
• rigidità o inutili tabù: difficoltà a rivelare i propri sentimenti;
• egocentrismo infantile: l’atteggiamento di chi non è cresciuto e si sente al centro
dell’universo;
• gelosie patologiche: la gelosia possessiva che si radica sull’insicurezza di sé e sui
problemi di ansia;
• rivalità di genere: il maschile e il femminile (la differenza di genere va considerata non
come motivo di scontro ma come ricchezza da condividere);
• mancato affrancamento: quando uno o entrambi i coniugi non hanno effettuato il
distacco dai genitori psicologico, spirituale, relazionale necessario per costruire il «noi».
Deve avvenire il taglio del cordone ombelicale che li tiene legati alle famiglie di origine;
• analfabetismo affettivo: quando non si conosce il ruolo dell’affettività nella vita
personale e di coppia;
• conflittualità malsana: il litigio non deve essere distruttivo ma costruttivo e volto a
chiarire le situazioni che creano disagio;
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Una persona vive tranquilla e non sa che, a un certo livello del suo essere, si sta
insinuando un «evento negativo» che, se non riconosciuto per tempo, finirà per
minare la vita della coppia.
Di qui l’opportunità di una verifica profonda, svolta con cura, sincerità e serenità.
1. Abbiamo mai pensato ai «nodi da sciogliere» che si possono nascondere nel
nostro vissuto di coppia?
2. Se «sì» o «in parte», quali ci sembra possano essere?
3. Quanto tempo dedichiamo alla verifica della nostra vita di coppia? Che cosa c’è
da migliorare al riguardo?
Salmo 31
PREGHIERA NELLA PROVA
2 In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
per la tua giustizia salvami.
3 Porgi a me l'orecchio, vieni presto a liberarmi.
Sii per me la rupe che mi accoglie,
la cinta di riparo che mi salva.
4 Tu sei la mia roccia e il mio baluardo,
per il tuo nome guida e dirigi i miei passi.
5 Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
6 Mi affido alle tue mani;
tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
7 Tu detesti chi serve idoli falsi,
ma io ho fede nel Signore.
8 Esulterò di gioia per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria,
hai conosciuto le mie angosce;
9 non mi hai consegnato nelle mani del nemico,
hai guidato al largo i miei passi.
10 Abbi pietà di me, Signore, sono nell'affanno;
per il pianto si struggono i miei occhi,
la mia anima e le mie viscere.
11 Si consuma nel dolore la mia vita,
i miei anni passano nel gemito;
inaridisce per la pena il mio vigore,
si dissolvono tutte le mie ossa.
12 Sono l'obbrobrio dei miei nemici,
il disgusto dei miei vicini,
l'orrore dei miei conoscenti;
chi mi vede per strada mi sfugge.
13 Sono caduto in oblio come un morto,
sono divenuto un rifiuto.
14 Se odo la calunnia di molti, il terrore mi circonda;
quando insieme contro di me congiurano,
tramano di togliermi la vita.
15 Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
16 nelle tue mani sono i miei giorni».
Liberami dalla mano dei miei nemici,
dalla stretta dei miei persecutori:
17 fa' splendere il tuo volto sul tuo servo,
salvami per la tua misericordia.
18 Signore, ch'io non resti confuso,
perché ti ho invocato;
siano confusi gli empi, tacciano negli inferi.
19 Fa' tacere le labbra di menzogna,
che dicono insolenze contro il giusto
con orgoglio e disprezzo.
20 Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono,
ne ricolmi chi in te si rifugia
davanti agli occhi di tutti.
21 Tu li nascondi al riparo del tuo volto,
lontano dagli intrighi degli uomini;
li metti al sicuro nella tua tenda,
lontano dalla rissa delle lingue.
22 Benedetto il Signore,
che ha fatto per me meraviglie di grazia
in una fortezza inaccessibile.
23 Io dicevo nel mio sgomento:
«Sono escluso dalla tua presenza».
Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera
quando a te gridavo aiuto.
24 Amate il Signore, voi tutti suoi santi;
il Signore protegge i suoi fedeli
e ripaga oltre misura l'orgoglioso.
25 Siate forti, riprendete coraggio,
o voi tutti che sperate nel Signore.
Insieme: Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri giorni di vita della
nostra vita, cuore amante del nostro cammino di coppia.
Coppia: Con un atto di infinito amore ci hai creati e ci hai fatti innamorare,
in un incontro colmo di stupore e di incanto. Di tutto questo, ti ringraziamo,
Signore. Con infinita tenerezza ci hai presi per mano, Signore, e ci ha guidati
l’uno verso l’altra, perché diventassimo una cosa sola, un «noi» nel dono
dell’amore e nell’accoglienza reciproca.
Insieme: Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri giorni di vita della
nostra vita, cuore amante del nostro cammino di coppia.
Coppia : Benedetto sei tu che ci benedici ogni giorno e infondi nei nostri
animi e nei nostri corpi il soffio rigeneratore del tuo Spirito creatore.
Benedetto sei tu, Signore, vivo e operante in mezzo a noi. Benedetto sei tu,
Signore, nella tua casa. Benedetto sei tu, Signore, nella nostra casa. Noi
siamo, Signore, tuoi sposi, uniti dalla tua mano, sorretti dal tuo spirito, guidati
dalla tua presenza.
Insieme: Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri giorni di vita della
nostra vita, cuore amante del nostro cammino di coppia.
Coppia:
Non lasciarci soli, nel nostro cammino quotidiano, Dio
della vita e della grazia.
Nel tuo abbraccio, tutto è nuovo, tutto nasce o può rinascere, come una
primavera, che si rinnova di stagione in stagione. Benedetto sei tu, Signore,
per averci donato l’uno all’altra, per averci chiamato a formare un sola carne
e per il patto nuziale che hai stabilito con noi. Ci affidiamo a te, Signore della
vita e dell’amore. Desideriamo aprirci alla rugiada della tua grazia, perché tu
vinca le nostre resistenze
e ci renda disponibili alla tua Parola, come fiori che al mattino
si lasciano ricolmare dal sole che sorge e gustano la gioia di esistere.
Insieme: Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri giorni di vita della
nostra vita, cuore amante del nostro cammino di coppia.
Intenzioni
Spirito santo, aiutaci...
Insieme
a sostare ai piedi di Gesù.
a vivere alla presenza di Dio.
a tagliare netto con il male.
a sciogliere i nodi interiori.
a snidare in noi l’egoismo.
a troncare i rapporti sbagliati.
a togliere le varie maschere.
a illuminarci nelle decisioni.
a diffidare delle nostre forze.
a riscoprire il sacramento del matrimonio.