MACDONALD: «MATURARE È UN MODO PER ELEVARSI»

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MACDONALD: «MATURARE È UN MODO PER ELEVARSI»
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Sabato 2 aprile 2016 · GIORNALE DI BRESCIA
CULTURA&SPETTACOLI
[email protected]
Romanzo
Un viaggio interiore
«Incroci di civiltà»
nel cuore di Venezia
Il Festival Internazionale di
letteratura veneziano «Incroci
di civiltà», promosso
dall’Università Ca’ Foscari e dal Comune
di Venezia, intende celebrare una città
che da sempre è crocevia di culture,
lingue e tradizioni mettendo in dialogo
gli autori e i loro lettori intorno ai temi
urgenti della contemporaneità.
Quest’anno gli scrittori presenti saranno
una trentina. Oltre alla canadese
Ann-Marie MacDonald, ci saranno, tra gli
altri, l’irachena Amir ElSaffar, il bosniaco
Alexsandar Hemon, il libanese Amin
Maaolouf, il nigeriano Okey Ndibe, il
messicano Paco Ignacio Taibo II, il cinese
A Yi e l'olandese Frank Westerman.
generazione. Per me, uno dei segnali
del raggiungimento dell’età matura, è
il fatto che si comincia a prestare più
attenzione a quelli che vengono dopo
di noi: Mi sono sentita adulta,
realizzata, elevata come dice lei verso
qualcosa di compiuto, quando ho
avvertito in me la certezza dell’età.
Il passato come incide sulla nostra
evoluzione?
Nel passato c’è l’evoluzione e
Tra palco e pagina. La scrittrice-attrice Ann-Marie MacDonald
l’involuzione. Dipende da come
gestiamo il trauma. Sono state scritte
tante cose su questo argomento
soprattutto per quel che riguarda il
disturbo da stress post traumatico,
patologia prevalentemente associata
nella letteratura a quei soldati che
sono ritornati dopo aver vissuto
orrori tenebrosi in guerra. Nel mio
romanzo faccio riferimento a questa
patologia e, pur non parlandone dal
punto di vista clinico, descrivo una
possibile gestione di questo trauma.
Ma che cosa cerca veramente il
suo personaggio nel quale lei sembra
identificarsi tantissimo?
Il mio personaggio cerca
comprensione. Il romanzo contiene
messaggi che provengono da una
vecchia coscienza arrabbiata, ferita
ma viva. Ecco perché lei un po’
impazzisce e perde il lume della
ragione. Ma mi identifico nel
personaggio, soprattutto perché
l’esigenza più impellente in me era
raccontare tutte queste sensazioni,
sbranare i nostri misteri.
Perché ha voluto conoscersi in
profondità?
Ho pensato di
auto-psicanalizzarmi, ma mi sono
oggi, sabato 2 aprile, parlerà del suo
auto-ingannata: involontariamente
Francesco Mannoni
libro a Venezia nell’ambito della
ho compiuto una delle ricerche più
manifestazione «Incroci di civiltà»,
devastanti che potessi attuare su me
discutiamo della sua opera.
stessa. La protagonista rappresenta
Un romanzo per conoscersi,
un universo parallelo al mio nel quale
ttrice, commediografa e
ritrovarsi?
sono letteralmente sprofondata.
scrittrice, la canadese
Quello di riallacciare i legami con il
Anche lei fa la scrittrice benché si
Ann-Marie MacDonald
passato, è un po’ il leitmotiv del
trovi in una fase diversa della sua
è gentile e
romanzo. Il personaggio principale è
carriera rispetto alla mia, aveva
comunicativa. «Chiedi
sotto pressione, perché
difficoltà che pensavo di
«Che scriva
perdono » il suo primo
vuole tornare indietro nel
risolvere scrivendo, e così è
libro (Adelphi 2002) la rivelò al grande
tempo, rapportarsi ai legami
stato. Il mio romanzo
un libro
pubblico e ne fece una scrittrice di
del passato. In queste
«Chiedi perdono», in parte
o
reciti
successo oltre che un’attrice molto
connessioni il paradosso è
autobiografico, non a caso
l’importante
seguita. Il suo ultimo romanzo
che lei si sente come rotta,
si conclude proprio dove
pubblicato da Mondadori, «L’Età
fatta a pezzi dalla memoria.
questo inizia.
è raccontare
adulta» (344 pp. 22 euro) conferma
Maturare è una fatica o
Attrice, scrittrice,
una storia»
un talento perspicace e profondo in
una specie di elevazione in
commediografa: dove
cui la vita affronta e spesso svela
una sorta di metamorfosi
pensa di realizzarsi al
MacDonald
retroscena inconfessabili delle nostre
razionale?
meglio?
Scrittrice
anime. Sotto questo profilo, «L’età
Necessariamente è una
Le mie carriere - potrei
adulta», è un viaggio all’interno di noi
lotta e un elevarsi. Dobbiamo lottare
dire anime - si autoalimentano a
stessi alla ricerca delle tappe della
molto soprattutto noi, generazione
vicenda. Ho studiato e ho fatto la
maturazione espresse attraverso
baby boom, perché siamo cresciuti in
gavetta come attrice, e ho anche fatto
quelle sensazioni che sono ritmo
un epoca in cui si resta giovani più a
diverse esperienze con la scrittura,
congeniale o stonato del nostro
lungo. Poi però, improvvisamente ci
ma tutto si riassume in un’unica cosa
progredire o regredire nel tempo.
si ritrova adulti, vecchi, e questo è
che accomuna le mie diverse attività:
Con Ann-Marie MacDonald, che
stato uno shock per una intera
raccontare una storia. //
Con «L’età adulta» la scrittrice
indaga su tempo e anima
MACDONALD:
«MATURARE
È UN MODO
PER ELEVARSI»
A
Le implicazioni
tra soggetto
e libertà
da Kant a Hegel
A partire dal «cogito» di Cartesio
la riflessione filosofica ha definito
i legami tra natura e necessità
Evoluzione
Luca Ghisleri
stra dunque l’esistenza di un
ambito, quello noumenico, in
cui il soggetto umano - pur
condizionato da fattori fisici o
psichici - è causa delle proprie
azioni.
Da Kant a Hegel. Il conseguenNell’età moderna la libertà te dualismo presente in Kant
assume un rilievo essenziale (ma, a suo modo, anche in Carall’interno dei diversi ambiti tesio) tra la necessità della nadella realtà e ciò si manifesta tura e la libertà dell’uomo viein particolare nell’importan- ne superato da Hegel per il
quale il soggetto è il movimenza attribuita al soggetto.
Secondo una tradizione con- to dialettico dell’assoluto (e
solidata si deve a Cartesio l’in- non più del finito) che si ditroduzione della questione spiega nella realtà conciliandel soggetto all’interno della do libertà e necessità. Ciò avviene perché egli
riflessione filosofica. Ciò avviene per La realtà diventa concepisce la libertà come «ricondula centralità che in così intelligibile
zione a sé di tutto
lui assume il cogito alla ragione,
ciò che è a sé esterinteso come la pri- ma perde
no» secondo una
ma certezza, avenprospettiva
che
te i caratteri della inesorabilmente
rende certo la realchiarezza e della di- trascendenza
tà totalmente intelstinzione, che resi- e inesauribilità
ligibile alla ragioste al dubbio unine, al costo però di perdere la
versale.
Se infatti io dubito, allora sua trascendenza e inesauribimentre dubito - e il dubbio è lità. Viene così cancellato ogni
una forma di pensiero - esisto limite che il soggetto umano necessariamente come res co- nell’intreccio problematico di
gitans ovvero come soggetto finito e infinito e nella essenpensante. Ma il dubbio è il ri- ziale libertà dai quali è abitato
sultato di una scelta dell’io - è paradossalmente chiamache decide di considerarlo co- to a superare, ma anche e some via nella ricerca della veri- prattutto a riconoscere. //
tà e dunque il soggetto si scopre essere non solo pensiero,
ma anche e anzitutto libertà.
Anche Immanuel Kant pone in stretta relazione soggetto e pensiero ma, con l’«io penso» di cui parla, egli non intende tanto interrogarsi su che cosa sia il soggetto quanto indicare come esso operi, mostrando la sua funzione di uni«Il problema della
ficazione delle nostre rapprelibertà» è il titolo di tre
sentazioni conoscitive. In
lezioni di filosofia che,
Kant, del resto, il soggetto è soprattutto libertà, una libertà per iniziativa della Ccdc e dei
che non è per lui conoscibile Padri della Pace, avranno luogo
come le cose del mondo, rette da lunedì 4 aprile nella Sala
dalle leggi della necessità cau- Bevilacqua di via Pace 10 a
sale tipiche dell’ambito feno- Brescia, sempre con inizio alle
menico, ma che si manifesta a 18. Nell'appuntamento
noi all’interno dell’esperienza inaugurale la prof. Emanuela
Scribano, ordinario di Storia
morale.
/
Da lunedì
tre lezioni
grazie a Ccdc
e Padri della Pace
Libertà. La legge morale infatti
- che avvertiamo originariamente come il comando del
dovere e dell’universalità formale, indipendentemente dal
nostro tornaconto sensibile presuppone (postula) l’esistenza della libertà proprio
perché la norma ha senso solo
in presenza della possibilità di
aderire o non aderire ad essa
(«Devi, quindi puoi»). Tale libertà, concepita come autodeterminazione razionale, mo-
della filosofia moderna
all’Università Ca’ Foscari di
Venezia, parlerà di René
Descartes. Il 15 aprile Gian Luigi
Paltrinieri, professore associato
di Ermeneutica filosofica
all'Università Ca’ Foscari di
Venezia, terrà una lezione su
Immanuel Kant. Il 22 aprile il
prof. Maurizio Pagano,
ordinario di filosofia della
comunicazione all’Università del
Piemonte orientale, chiuderà il
ciclo parlando di Georg Wilhelm
Friedrich Hegel.