sperimentazioni per una gestione della risorsa sepia
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sperimentazioni per una gestione della risorsa sepia
Biol. Mar. Medit. (2006), 13 (1): 741-744 R. Lazzarini, J. Favretto, M. Pellizzato Agri.Te.Co., Via C. Mezzacapo, 15 - 30175 Marghera (VE), Italia. [email protected] SPERIMENTAZIONI PER UNA GESTIONE DELLA RISORSA SEPIA OFFICINALIS L. NELLA LAGUNA DI VENEZIA experimentation for the management of SEPIA OFFICINALIS L. in the venice lagoon Abstract Aim of this experiment, carried out over a two-year period in cooperation with local fishermen, was to promote innovative management procedures for the Sepia officinalis L. population in the Venice lagoon, both to increase the production and favour the protection of the species. Although the experiment did not achieve high production levels (hatches around 80%, production yield around 3%), it did supply indications on actions to be taken for an improved management of this resource. Key-words: Sepia officinalis, eggs, restocking, management, Venice lagoon. Introduzione In Alto Adriatico la pesca di Sepia officinalis Linnaeus, 1758, praticata con reti a strascico o attrezzi da posta, rappresenta un’importante attività alieutica che da qualche anno lamenta una flessione produttiva. La presente sperimentazione si è posta l’obiettivo di avviare forme innovative di gestione e di contribuire all’aumento della produzione, favorendo processi di sostenibilità in laguna di Venezia e nelle aree prospicienti i lidi. In particolare è stata valutata la possibilità di ottenere seppie da uova altrimenti destinate alla perdita, da allevare in ambienti idonei. Materiali e metodi Le prove sperimentali sono state avviate con la collaborazione dei pescatori professionisti impegnati nella pesca delle seppie con le nasse, il sistema artigianale più diffuso presso le marinerie venete. Schiusa ed allevamento di S. officinalis sono state seguite per due anni consecutivi, utilizzando differenti soluzioni logistiche ed operative: nel 2003 le prove sono state effettuate in ambiente controllato (vasche in vetroresina) e in valle da pesca; nel 2004 sono state invece condotte in un piccolo canale (ghebo) nel bacino Nord della laguna di Venezia. Durante la stagione di pesca delle seppie (aprile-giugno) le uova deposte sulle nasse ed usualmente distrutte durante le periodiche operazioni di pulizia delle stesse con potenti getti d’acqua, sono state raccolte manualmente e trasferite nei siti sperimentali prescelti (Fig. 1). Per le prove di schiusa in ambiente controllato (maggio 2003), alcuni chilogrammi di uova sono stati posti in appositi schiuditoi con adeguato ricircolo idrico; le seppie sgusciate da quelle uova sono state poi trasferite in grandi vasche di cemento per lo svezzamento. La sperimentazione in valle da pesca (Valle Dogà) 742 R. Lazzarini, J. Favretto, M. Pellizzato ha avuto inizio con il trasferimento, nel maggio 2003, di 70 kg di uova di seppia (pari a circa 200.000 unità) che sono state mantenute in sospensione all’interno di ceste in plastica in un bacino di cemento avente un diretto interscambio idrico con la laguna. Per l’attività 2004 è stato utilizzato, invece, un piccolo canale lagunare, chiuso con reti a maglia fitta, al fine di creare un bacino dove incubare 60 kg di uova (corrispondenti a circa 160.000 unità), svezzare le giovani seppie e impedire l’ingresso di eventuali predatori. Fig. 1 - Localizzazione delle aree di sperimentazione: Valle Dogà nel 2003, canale in laguna Nord nel 2004. Areas involved in the experimental activities of Sepia officinalis L. stock. Risultati Le prove effettuate in ambiente controllato hanno dimostrato che sviluppo e schiusa sono correlati ai valori dei parametri abiotici, soprattutto temperatura e salinità. Con temperature comprese tra 20 e 25 °C si è ottenuta la massima quantità di seppie vitali (87%). Per quanto riguarda la salinità è stata osservata la massima resa di schiusa tra il 30 e il 37‰. Le sperimentazioni condotte nel 2003 in Valle Dogà ad una temperatura media di 20 °C, hanno prodotto schiuse pari all’80%, in accordo con precedenti studi (Breber e Palmegiano, 1979; Minervini et al., 1982). Si è potuto anche verificare, come affermato da Domingues et al. (2001) che, incubando le uova a valori di temperatura ottimali, è possibile abbreviare i tempi di schiusa. Per quanto riguarda le prove effettuate in ambiente lagunare, si è registrata una percentuale media di schiusa delle uova pari al 72% (Fig. 2). Le seppie neonate, misurate prendendo come riferimento la lunghezza del sepium (Ghirardelli, 1947), mostrano alla schiusa dimensioni medie comprese tra 7 e 8 mm. Con il progredire della stagione, ed il conseguente aumento della temperatura dell’acqua, sembra che le uova accelerino il tempo di schiusa e la Fig. 1 - Localizzazione delle aree di sperimentazione: Valle Dogà nel 2003, canale in laguna Nord nel 2004. Areas involved in the experimental activities of Sepia officinalis L. stock. Sperimentazioni per una gestione della risorsa Sepia officinalis in laguna di Venezia 743 Risultati Le prove effettuate in ambiente controllato hanno dimostrato che sviluppo e schiusa sono lunghezza media delle seppie neonate diminuisca (Minervini et al., 1982). L’accorrelati ai valori dei seppie parametri abiotici, soprattuttoanche temperatura e salinità. registrando Con temperature crescimento delle è stato determinato indirettamente, le comprese tra 20 e 25 °C si è ottenuta la massima quantità di seppie vitali (87%). Per quanto misure degli ossi di seppia raccolti nel periodo di osservazione. È stato verificato riguarda la salinità è stata osservata la massima resa di da schiusa tra il(930luglio e il 37‰. un aumento dimensionale dei giovani cefalopodi 9,8 mm 2004) a 13,0 Lemm sperimentazioni condotte nel 2003 in Valle Dogà ad una temperatura media di 20 °C, (20 luglio 2004), e sono stati recuperati ossi di seppia di dimensioni maggiori (13-24 mm), schiuse a testimonianza dell’avvenuta delle seppie. hanno prodotto pari all’80%, in accordo crescita con precedenti studi (Breber e Palmegiano, fine di ciascuna stata registrata la produzione otte1979; Alla Minervini et al., 1982).sperimentazione Si è potuto ancheèverificare, come affermato da Domingues nuta: nell’allevamento di Valle Dogà (2003) sono stati pescati 40 kg di seppie, et al. (2001) che, incubando le uova a valori di temperatura ottimali, è possibile abbreviare i corrispondenti 2%quanto delle uova messeleadprove incubare; le seppie raccolte nel 2004 nel tempi di schiusa. alPer riguarda effettuate in ambiente lagunare, si è canale lagunare sono state pari a circa 20 kg, per una resa complessiva di poco registrata una percentuale media di schiusa delle uova pari al 72% (Fig. 2). superiore all’1%. Percentuale di schiusa delle uova 100 90 80 70 60 % 50 40 30 20 10 0 87 80 72 ambiente controllato 2003 valle da pesca 2003 canale lagunare 2004 Fig. 2 - Percentuale di schiusa delle uova nei tre ambienti di sperimentazione nel biennio 2003-2004. Fig. 2 - Percentuale di schiusa delleofuova di sperimentazione 2003-2004. Percentage of hatch eggsnei in tre theambienti three experimental areas in nel thebiennio two-year period 2003-2004. Percentage of hatch of eggs in the three experimental areas in the two-year period 2003-2004. Le seppie neonate, misurate prendendo come riferimento la lunghezza del sepium (Ghirardelli, 1947), mostrano alla schiusa dimensioni medie comprese tra 7 e 8 mm. Con il progredire della stagione, ed il conseguente aumento della temperatura dell’acqua, sembra Conclusioni che leSebbene uova accelerino tempo di schiusa e la alle lunghezza mediaanche delle sulla seppie neonate i risultatiilottenuti siano inferiori aspettative, base di quanto riportato in letteratura dove il successo produttivo è dato da una resa superiore al 5-7% (Breber e Palmegiano, 1979), l’attività sperimentale sulla risorsa Sepia officinalis ha offerto utili indicazioni su come sia possibile intervenire sull’attività di pesca della seppia mediante azioni di sensibilizzazione verso coloro i quali si dedicano alla cattura di questa specie. Lo studio ha fornito, inoltre, spunti per sviluppare nuove iniziative che inducano i pescatori a comportamenti più consapevoli nei confronti delle risorse alieutiche. Disponendo di uova viabili recuperate dagli attrezzi da pesca (nasse), è possibile praticarne l’allevamento: la fase di schiusa presenta difficoltà modeste, con 2 percentuali di uova schiuse superiori al 70%; la successiva fase di svezzamento presenta invece maggiori problemi sia per la vulnerabilità delle seppie nei primi giorni di vita, che per gli aspetti collegati all’alimentazione. Le perdite dovute a fenomeni di predazione, cannibalismo e fuga dall’allevamento sono eventi che 744 R. Lazzarini, J. Favretto, M. Pellizzato incidono pesantemente sulla resa finale e disporre di un sito di coltura con una superficie non troppo vasta ne facilita il controllo e la gestione. Ottenere dopo circa 3 settimane un numero di giovanili pari al 20-30% delle uova incubate, rappresenta un traguardo soddisfacente ed a 3 mesi dalla schiusa una produzione pari al 5% costituisce un buon risultato. Non deve comunque essere trascurata l’azione di sensibilizzazione nei confronti dei pescatori, affinché questi mantengano le nasse in mare fino alla schiusa delle uova deposte: ciò limiterebbe la perdita di ingenti quantitativi di uova, e favorirebbe il mantenimento degli stock. Bibliografia BREBER P., PALMEGIANO G.B. (1979) - Uova di Sepia officinalis L. seminate nella laguna di Lesina a scopo di pesca: prime esperienze. Atti Soc. Tosc. Sci. Nat., Mem., serie B, 86: 127-133. DOMINGUES P.M., KINGSTON T., SYKESA., ANDRADE J.P. (2001) - Growth of young cuttlefish, Sepia officinalis (Linneaeus 1758) at the upper end of the biological distribution temperature range. Aquaculture Research, 32: 923-939. GHIRARDELLI E. (1947) - Nota sulla variazione di dimensioni delle seppie durante il periodo estivo. Boll. Pesca Piscic. Idrobiol., N.S., 2 (1): 116-124. GHIRARDELLI E. (1950) - Ulteriori osservazioni su Sepia officinalis del Medio Adriatico. Boll. Pesca Piscic. Idrobiol. N.S., 5 (2): 3-16. MINERVINI R., SEQUI R., BARBATO F. (1982) - Considerazioni sull’allevamento intensivo di Sepia officinalis (Mollusca Cephalopoda). Natur. Siciliano, 6: 118-119. Questo studio è stato condotto con il contributo del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, Direzione Generale della Pesca e dell’Acquacoltura, nell’ambito del VI° Piano Triennale per la Pesca e l’Acquacoltura.