grandi risparmi grandi sorrisi

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grandi risparmi grandi sorrisi
INVASIONE IPOD:
DESIGN CALIFORNIANO PER
UN SUCCESSO MONDIALE
LA
RIVISTA COMMERCIALE
E TECNOLOGICA
DI SANDVIK
COROMANT
A BUSINESS
AND TECHNOLOGY
MAGAZINE FROM
SANDVIK
COROMANT
#3/2006
CITIZEN:
PRECISIONE GIAPPONESE
– SU TUTTI I MERCATI
STABILIRE LO STANDARD
– CON COROMANT CAPTO
SCENDERE IN PROFONDITA’
– NELLA FORATURA
ECONOMIA DI PRODUZIONE:
REDDITIVITA’ – SEMPLICE COME
CONTARE FINO A 3!
GRANDI RISPARMI
GRANDI SORRISI
BEINBAUER – PRODUTTIVITÀ ATTRAVERSO LA COLLABORAZIONE
Siamo molto
soddisfatti di come
stanno andando
le cose”, afferma
il Dott. Andreas
Drosten, Business
Manager di
Beinbauer.
BEINBAUER: LA PRODUTTIVITA’
LO FA JONATHAN IVE DI APPLE.
Lo fa Charlwood Design di Melbourne.
E noi di Sandvik Coromant lo facciamo
sempre.
Che cosa? Progettare il nostro futuro insieme.
Sviluppare un progetto di qualità è la regola
numero uno per creare un buon prodotto, che a
sua volta necessita di una buona produzione e di
un buon marketing per diventare un bene prezioso
per l’azienda.
È quanto ha fatto Apple, il gigante dell’informatica, con il suo fortunatissimo lettore MP3
iPod: trasformare un buon prodotto in un autentico successo non solo conferendogli il design
adeguato, ma anche definendo il processo necessario per produrlo, pubblicizzarlo e venderlo in
maniera corretta.
Diversa è stata la sfida che hanno dovuto affrontare i designer australiani di Charlwood: progettare un prodotto esclusivo altamente avanzato,
il Queen’s Baton. Per il fabbricante, Rosebank, si
trattava di interpretare il design traducendolo in
un processo produttivo altrettanto esclusivo.
Noi di Sandvik Coromant aiutiamo costantemente i nostri clienti a progettare il loro futuro,
dando la priorità assoluta al componente e definendo intorno ad esso il processo, l’attrezzamento
e i macchinari necessari per produrlo. La focalizzazione sul prodotto finale ci consente di offrire
al nostro cliente un modo migliore di lavorare. E
non è forse questo il fine ultimo del design, soddisfare un’esigenza in maniera un po’ migliore rispetto al passato? Noi pensiamo di sì e siamo fermamente convinti che, sia che abbiate intenzione
di cambiare qualcosa nella vostra attuale produzione sia che vi stiate espandendo e comprando
nuove macchine, il vostro processo produttivo
debba essere definito intorno ai componenti che
volete realizzare e non viceversa.
QUANDO SI HA LA necessità di migliorare qualco-
sa in produzione, si dovrebbe poter contare sulla
collaborazione fattiva e sinergica di tutti i fornitori, con l’unico obiettivo di ottenere la soluzione
migliore per le specifiche esigenze.
In altre parole, si ha tutto il diritto di esigere
che i propri fornitori, dati alla mano, trasformino
la mera teoria in autentica pratica.
Spero che troviate questo numero di Metalworking World utile per la vostra attività.
FOTO: MATS JONHOLT
Buona lettura!
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METALWORKING WORLD
KENNETH V SUNDH
PRESIDENTE SANDVIK COROMANT
INDICE
PHOTO: JUN TAKAGI/ COPYRIGHT M2006/ PRPIX.COM.AU/ APPLE
METALWORKING WORLD #3/2006
TECNOLOGIA
12 LAVORARE CON LA GHISA
Gli utensili devono avere una durata predeterminabile alle alte velocità di taglio, anche se i
materiali utilizzati originano differenti meccanismi
di usura. In fresatura, gli utensili devono anche
saper ridurre al minimo le sbordature del pezzo e la
formazione di bave. Con queste premesse, è nata
una nuova generazione di inserti e frese in grado di
superare ogni compromesso.
PIU’ SEMPLICE LA LAVORAZIONE
17 DEI PEZZI TORNITI
La rettifica era un tempo accettata come il
principale processo di finitura per le superfici
dei componenti di acciaio temprato. Grazie alla
sua capacità di soddisfare gli obiettivi di produttività del settore, riducendo drasticamente
i tempi di lavorazione, la tornitura di pezzi
temprati (HPT) sta sostituendo sempre più frequentemente la rettifica.
REALIZZARE FORI IN
27 PROFONDITA’
Realizzare fori profondi significa avere
utensili in grado di percorrere lunghe distanze,
tanto da rappresentare una delle maggiori
sfide nel taglio dei metalli. Grazie alla nuova
tecnologia, però, i problemi sono quasi del
tutto risolti.
COROMANT CAPTO OTTIENE
34 LA CERTIFICAZIONE ISO
Coromant Capto è il primo sistema di attrezzamento universale a sostituzione rapida. Gli
stessi utensili da taglio e adattatori possono
essere utilizzati in più applicazioni e macchine
diverse, consentendo l’impiego contemporaneo
di un unico sistema di attrezzamento standard
per l’intera officina.
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6
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Toshio Iwasaki,
president,
Citizen Machinery.
METALWORKING NEWS
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CITIZEN – LAVORAZIONE
MECCANICA DI PRECISIONE
PER PICCOLI COMPONENTI
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QUEEN’S BATON
– UNA GARA SPETTACOLARE
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BEINBAUER MIRA
ALL’OTTIMIZZAZIONE DEI
PROCESSI
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AVERE IL PIENO CONTROLLO
DELLA PROPRIA REDDITIVITA’
– ECCO COME FARE
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METALWORKING NEWS
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UNA NUOVA GENERAZIONE DI
INSERTI
IPOD: VIA LIBERA ALLA MUSICA
IN TUTTO IL MONDO
METALWORKING WORLD è una rivista commerciale e tecnologica di AB Sandvik Coromant, 811 81
Sandviken, Svezia. Telefono: +46 (26) 26 60 00. La rivista esce tre volte all’anno, tradotta in inglese (americano e
britannico), ceco, cinese, danese, olandese, finlandese, francese, tedesco, ungherese, italiano, giapponese, coreano,
polacco, portoghese, russo, spagnolo e svedese ed è distribuita gratuitamente ai clienti Sandvik Coromant in tutto il
mondo. Metalworking World è una pubblicazione Spoon Publishing, Stoccolma, Svezia. ISSN 1652-5825.
Direttore editoriale e Direttore Responsabile: Pernilla Eriksson. Account executive: Christina Hoffmann.
Gestione editoriale: Fredrik Strömberg. Editor: Luise Steinberger. Progetto grafico: Pernilla Lindqvist. Picture
editor: Christer Jansson. Technical editor: Christer Richt. Traduzione in italiano: International Service Gallarate.
Language editor Italia: Barbara Allaria. Coordinamento editoriale: Monica Åslund. Coordinatore traduzioni:
Sergio Tenconi. Prepress: Markus Dahlstedt.
Si informa che non verranno accettati manoscritti, se non espressamente richiesti. Il materiale presente in questa pubblicazione potrà essere riprodotto solo previa autorizzazione, da richiedere al Syndications Manager di Metalworking
World. Il materiale editoriale e le opinioni espresse in questa rivista non riflettono necessariamente il punto di vista di
Sandvik Coromant o dell’editore.
Si prega di inviare tutta la corrispondenza inerente la rivista a: Metalworking World, Spoon Publishing AB,
Kungstensgatan 21B, 113 57 Stoccolma, Svezia. Telefono: +46 (8) 442 96 20. E-mail: [email protected]
In caso di domande relative alla distribuzione, contattare: Monica Åslund, Sandvik Coromant. Telefono: +46 (26) 26 60
14. E-mail: [email protected]
Stampato in Svezia presso Sandvikens Tryckeri. Stampato su MultiArt Matt 115 grammi e MultiArt Gloss 200 grammi
da Papyrus AB, conforme a certificazione ISO 14001 e registrato con EMAS. Coromant Capto, CoroMill, CoroCut,
CoroPlex, CoroTurn, CoroDrill, CoroBore, CoroGrip, AutoTAS, GC, QS sono tutti marchi registrati Sandvik Coromant.
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L’atleta
Australiana
Cathy Freeman
con il bastone
della regina.
Metalworking World è distribuito a scopi divulgativi e le informazioni
fornite sono di natura generale; non vanno dunque intese come
suggerimenti o norme cui fare affidamento in fase decisionale o per
impieghi in ambito specifico. Qualsivoglia utilizzo delle informazioni
fornite è a rischio esclusivo dell’utente e Sandvik Coromant declina
ogni responsabilità per qualsiasi danno
diretto, incidentale, consequenziale
o indiretto di qualsiasi tipo, causato
dall’uso delle informazioni contenute in
Metalworking World.
METALWORKING WORLD
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Lo sapevate che
Sandvik Coromant
sviluppa circa
2000 articoli nuovi
all’anno?
ATTREZZAMENTI PER
IL SETTORE MEDICALE
Sandvik Coromant sta entrando nel settore
delle applicazioni medicali con nuovi utensili
finalizzati a ottimizzare il processo di lavorazione
delle protesi d’anca. Se utilizzati per la tornitura
interna della testa sferica in un’articolazione
dell’anca, gli inserti rotondi della nostra nuova
qualità GC1030 hanno dimostrato di riuscire a
raddoppiare la produttività e ridurre i costi di
attrezzamento di un terzo, afferma Åke Axner,
specialista del prodotto.
La forma rotonda di un inserto conferisce al
tagliente una notevole robustezza, riducendo
l’usura ad intaglio, un inconveniente comune
che spesso comporta problemi di qualità e una
minore produttività.
Il settore delle applicazioni medicali richiede
utensili di precisione affidabili in grado di garantire una buona finitura della superficie nonostante
i materiali difficili da lavorare, come il cromo-cobalto, il titanio e gli acciai inossidabili altamente
puri, ad esempio il Sandvik Bioline 316LVM. Di recente, Sandvik Coromant ha lanciato vari utensili
di nuova generazione appositamente per
questo settore, tra cui alcuni inserti con
taglienti molto affilati in qualità GC1105,
commenta Axner.
La funzione
principale
della protesi d’anca
è quella
di sostenere il peso
corporeo in
posizione sia
eretta che seduta.
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METALWORKING WORLD
L’INDIA PUNTA
SUL MULTI-TASK
Viyoma Computer Aided fabbrica
prodotti per l’industria ferroviaria
e petrolchimica, nonché componenti
ad alta precisione per escavatori e
motori diesel.
La macchina Mazak è equipaggiata con mandrino
In India, la prima macchina multi-task ad utilizzare
integrato con attacco Coromant Capto C6 ed un
un mandrino Coromant Capto è stata installata presso
caricatore con 40 posizioni di utensili in catena, tra cui
la Viyoma Computer Aided Mfg(P) Ltd. Viyoma, che ha
l’alesatore ad elevati avanzamenti Reamer 830 e gli
sede a Hosur, nello stato più meridionale del Paese,
utensili Coroplex MT.
Tamil Nadu, è una moderna azienda di produzione per
K. Ravi, amministratore delegato di Viyoma, afferconto terzi, specializzata nella lavorazione di compoma: “I risultati sono eccellenti. Abbiamo migliorato la
nenti ad alta precisione per escavatori, bielle di motori
nostra qualità e ridotto i nostri tempi ciclo. Grazie al
diesel e compressori e di prodotti per l’industria
nostro investimento, siamo in grado di eseguire opeferroviaria e petrolchimica.
razioni più complicate. Possiamo fare di più e meglio”.
Avendo deciso di investire in una nuova macchina
Fondata nel 1990, Viyoma è “un’azienda specializzata
multi-task della Mazak, la Integrex 400-III, l’azienda
in lavorazioni ad alta precisione.
voleva un mandrino in grado di garantire costantemente
Garantiamo ai nostri clienti produttività, qualità e
standard elevati con un attrezzamento adeguato. Il
rispetto dei tempi di consegna investendo nelle tecnoteam Sandvik Coromant di Bangalore, specializzato
logie e nelle soluzioni produttive di ultima generazionell’engineering, è intervenuto in questa fase cruciale
ne”, commenta Ravi.
dell’investimento, illustrando i vantaggi derivanti dall’imRecentemente, l’azienda ha investito più di 2.5
piego del sistema Coromant Capto. K.R. Sadashivan,
milioni di dollari in macchine multi-task, torni e altri
Productivity Improvement Engineer di Sandvik Asia, ha
centri di lavorazione. Viyoma ha deciso di utilizzare
lavorato fianco a fianco con gli ingegneri di produzione
l’attrezzamento Coromant Capto non solo sulla Mazak,
di Viyoma, analizzando il concept originale dell’attrezma anche sui suoi altri centri di lavorazione ed è
zamento da impiegare sulla nuova macchina. “Eravamo
estremamente soddisfatta della continua assistenza di
in competizione con una serie di altre soluzioni. Ciò
Sandvik Coromant.
nonostante siamo riusciti a sfoderaDinanzi a una concorrenza internare i nostri assi nella manica: qualità
zionale e locale sempre più agguerrita,
elevata, flessibilità degli utensili
K.R Sadashivan fa notare come l’ordine
e performance. Anche Mazak,
trasmesso da Viyoma confermi la
l’azienda fornitrice della macchina,
capacità di Sandvik Coromant di soddici è stata di grandissimo aiuto,
sfare i criteri di prezzo, performance e
confermando Sandvik Coromant
Integrex 400-III
consegna necessari per poter sopravvicome marchio di prim’ordine negli
con Coromant Capto
vere sul mercato indiano.
attrezzamenti”, commenta.
FOTO: CORBIS
NEWS
Dal 6 settembre 2006,
l’IMTS a McCormick
Place, Chicago.
SANDVIK COROMANT ALLA IMTS
DIMOSTRARE L’ISTINTO
AL RISPARMIO
Sandvik Coromant ha ideato uno strumento in
grado di visualizzare i risparmi ottenuti dai clienti
grazie alla collaborazione con Sandvik Coromant
come partner per la produttività. Questo “indicatore” in alluminio e vetro, alto circa due metri e mezzo, segnala i miglioramenti a livello di produttività,
aggiornati giorno per giorno, realizzati dai clienti di
tutto il mondo.
In base alle informazioni desunte dai File dei
Benefici Ottenuti (CVF), creati dai tecnici di vendita
che operano per conto di Sandvik Coromant su tutti
i mercati, le cifre relative ai risparmi documentati
– opportunamente approvati e realizzati dai clienti
- vengono raccolte e sintetizzate in un Sales Information Data Warehouse, spiega Olle Strand, Senior
Manager Sales Support nonché inventore di questa
sorta di “termometro”. Sono due le tipologie di risparmio misurate: i risparmi nella produzione, come
i minori costi di lavorazione e i tempi ciclo ridotti, e i
risparmi a livello amministrativo, ottenuti grazie alla
razionalizzazione di utensili e fornitori. Il motivo per
cui abbiamo realizzato questo particolare sistema di
valutazione è quello di mostrare ai clienti e ai dipendenti di Sandvik Coromant quanto sia importante
per la nostra controparte generare valore, afferma
Strand. È un modo alternativo di focalizzarsi sul
“customer value” e rafforzare la nostra immagine di
partner per la produttività.
Il termometro dei risparmi è ubicato presso la
sede centrale di Sandvik Coromant a Sandviken,
Svezia, ma, essendo trasportabile, non di rado lo
si potrà trovare anche altrove. Il 2 maggio 2006
il termometro segnava un risparmio complessivo
pari a 26 milioni di euro. L’obiettivo per il 2006 è
raggiungere i 96 milioni di euro.
FOTO: GETTY IMAGES E BRIAN LACEY
VISUALIZZARE IL
VALORE PER IL CLIENTE
Quando l’International Manufacturing Technology
Show (IMTS) aprirà i battenti a settembre, Sandvik
Coromant avrà dato gli ultimi ritocchi al programma
fieristico forse più ambizioso tra quelli realizzati sinora.
L’IMTS è una delle maggiori fiere internazionali
del settore, vetrina delle tecnologie e dei prodotti più
innovativi. Saranno circa 15.000 le macchine utensili, i
controlli, i computer, i software, i componenti, i sistemi
e i processi nuovi che 1.400 aziende lanceranno sul
mercato in occasione di questo evento, per il quale si
prevede un pubblico di 85.000 visitatori.
Un team di progetto, con esponenti di Sandvik
Coromant di Stati Uniti e Svezia, sta pianificando le
attività dell’azienda in occasione dell’IMTS. “Il nostro
obiettivo principale, ovviamente, è quello di mostrare
ciò che abbiamo di meglio e di più innovativo, non solo
nel campo degli utensili, ma anche dei servizi e dell’assistenza”, commenta Håkan Hellstrand, responsabile
di progetto statunitense. Non si tratta semplicemente di esporre prodotti in uno stand. “Quest’anno
vogliamo far vedere al mondo intero come i nostri
clienti riescono a realizzare considerevoli risparmi di
costi”, continua. “Negli Stati Uniti, riteniamo che si
potrebbero risparmiare 15 miliardi di dollari in costi
di produzione utilizzando gli utensili e i servizi giusti.”
L’attenzione sarà rivolta alle casistiche di successo
dei clienti, spiegando al pubblico come si sono attuati
risparmi in tutti i principali settori industriali.
“In un’epoca in cui le imprese manifatturiere sono
fortemente sotto pressione sul fronte dei costi, riteniamo che la capacità di Sandvik Coromant di mostrare
dove e come i produttori possono tagliare le spese
in vari settori sia un’arma potente con cui attirare
operatori, ingegneri, acquirenti e dirigenti desiderosi
di assicurare solidità alle proprie aziende”, afferma
Hellstrand.
L’IMTS è una fiera che opera a più livelli, continua.
È un appuntamento internazionale che richiama
visitatori da 80 Paesi diversi.
Essendo la maggiore fiera
statunitense, inoltre, attira numerosi visitatori nazionali. Ma
è anche una fiera locale, che
riscuote un notevole interesse
da parte delle aziende che
operano nell’area circostante
Chicago, sede dell’evento.
Programmare la partecipaHåkan Hellstrand,
zione di Sandvik Coromant,
responsabile di proquindi, significa agire a tutti
getto statunitense.
questi livelli. Durante la fiera,
sono previste tre attività molto diverse tra loro. Lo
stand principale di Sandvik Coromant sarà dedicato
alle applicazioni dei clienti. Un secondo stand, invece,
sarà focalizzato sull’offerta “Fare la scelta giusta, fin
dall’inizio…” al momento di investire in una nuova
macchina. E la terza attività sarà quella di fornire un
servizio di tooling dedicato ai costruttori di macchine
utensili con una serie di dimostrazioni pratiche. “Il
nostro team metterà a disposizione utensili e servizi”,
spiega Bob Kogan, membro del team di progetto
statunitense. “Garantire ai costruttori di macchine
un’attività non-stop durante la fiera è un modo efficace
per mettere in risalto i nostri punti di forza come
fornitori di utensili e business partner”.
I dettagli delle attività previste da Sandvik Coromant per l’IMTS sono assolutamente top secret e non
verranno svelati da Hellstrand e Kogan se non all’ultimo momento. “Vogliamo creare un pizzico di suspense
ed essere certi di soddisfare le aspettative di tutti
i visitatori”, commenta Hellstrand. “Ciò che stiamo
pianificando è un’autentica svolta rispetto al modo in
cui partecipavamo alle fiere in passato. Abbiamo intenzione di lasciare un ricordo profondo nei visitatori,
dando loro qualcosa da condividere con i colleghi e di
cui parlare a lungo”.
METALWORKING WORLD
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OLTRE I CONFINI
AZIENDALI
La collaborazione tra Citizen
Machinery e Sandvik Coromant
sta dimostrando al mercato
giapponese come le partnership
tra imprese possano creare
vantaggi sia alle aziende coinvolte
che ai loro clienti.
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METALWORKING WORLD
Citizen Machinery,
una filiale di Citizen
Watch, fabbrica
componenti per
l’automazione industriale nel settore
delle lavorazioni di
precisione.
FOTO: JUN TAKAGI
Takashi Nagatake,
Business Planning
Manager, Sandvik
Coromant.
SOLTANTO LA MATTINA del 17 marzo 2005,
sfogliando le pagine del giornale, Takashi Nagatake si e’ reso conto dello scalpore che Sandvik
Coromant aveva suscitato nel settore della lavorazione dei piccoli componenti. La prima pagina
dell’autorevole quotidiano industriale giapponese, il Nikkan Kogyo, riportava la notizia della
collaborazione tra Sandvik Coromant e Citizen
Machinery, impegnate nell’introduzione del sistema di portautensili QS e intenzionate a lavorare
insieme sugli sviluppi futuri. La partnership tra
il produttore leader di macchine automatiche e
la multinazionale degli utensili da taglio veniva
elogiata come un’alleanza in grado di conferire
alle imprese un vantaggio competitivo rispetto
alla concorrenza. “Essendo nuovo nel settore, non
sapevo di stare attuando una rivoluzione”, ricorda
Nagatake, Business Planning Manager di Sandvik
Coromant in Giappone. Prima di entrare nell’azienda in cui il padre aveva lavorato fino alla
pensione, Nagatake operava nel settore alimentare. “Ma se non si prova qualcosa di nuovo, come
si fa a cogliere nuove opportunità?”, si domanda.
Toshio Iwasaki, CEO di Citizen Machinery, si
trova d’accordo. “Per diventare i produttori di
macchine numero uno al mondo, abbiamo dovuto
avere una buona dose di spirito pionieristico”.
LA COLLABORAZIONE tra Citizen Machinery e
L’impiego di cunei
tradizionali è una
procedura che
richiede tempo;
l’innovativo sistema
di portautensili semplifica il processo.
Sandvik Coromant è stata formalizzata a Sandviken, Svezia, lo scorso febbraio. Le due società
hanno anche confermato il proprio impegno a
condurre un’attività di ricerca e sviluppo congiunta, a proseguire la formazione del loro personale
al fine di migliorare la comprensione dei rispettivi
prodotti e ad organizzare iniziative comuni per
distributori e clienti.
Il sistema di portautensili QS ha un potenziale
inestimabile in Asia, visti gli enormi volumi di
produzione in serie di quell’area. Nella produzione in serie, infatti, gli utensili devono essere sostiMETALWORKING WORLD
7
❯❯
In alcuni mercati,
le due aziende
hanno intensificato
ulteriormente la
collaborazione,
istituendo una rete di
consulenza comune
per la clientela, cosa
❯❯ tuiti frequentemente e la rapidità di tali sostitu-
zioni, che la nuova soluzione è in grado di offrire,
riduce sensibilmente i tempi passivi e incrementa
la produttività. TK Shih, Business Development
Manager di Sandvik Coromant per l’area della
“Greater China”, è entusiasta del prodotto. “Il
mercato sta diventando sempre più sofisticato e
i clienti sono alla ricerca di un sistema altamente
avanzato, come QS”, commenta.
IN TAILANDIA, Pasakorn Leewattana, responsabile
della divisione Sandvik Coromant locale, prevede
che molti suoi clienti richiederanno il sistema QS,
vista la sua capacità di ridurre i costi. Il prossimo
mese di settembre, Citizen Machinery e Sandvik
Coromant ospiteranno congiuntamente un’anteprima del nuovo prodotto a Bangkok, durante la
quale faranno conoscere più da vicino il risultato
dei loro ultimi sforzi al mercato del sudest asiatico.
Questo tipo di iniziativa comune per lo scambio di
informazioni reciproco sarà un progetto itinerante,
che attraverserà tutto il continente asiatico.
In effetti, la collaborazione tra Citizen Machinery e Sandvik Coromant ha avuto inizio in
Europa nel 2001, quando quest’ultima ha fatto il
proprio ingresso sul mercato delle macchine per
piccoli componenti, un settore con un enorme
potenziale di crescita. L’azienda aveva contattato
Lo stabilimento Citizen Machinery conta 480 dipendenti, tra personale a tempo pieno e part-time.
8
METALWORKING WORLD
NC Engineering, il principale distributore di Citizen nel Regno Unito, per raccogliere informazioni sul mercato, sui clienti e sui prodotti.
“Ci siamo resi conto sin dall’inizio dei vantaggi che potevamo trarre vantaggi stringendo
un’alleanza con uno dei principali produttori di
utensili da taglio”, spiega Geoff Bryant, presidente di NC Engineering. Il tutto e’ iniziato con
un corso di formazione per i tecnici e il personale
di vendita di Sandvik Coromant presso la sede
di NC Engineering a Watford, Inghilterra. A loro
volta, i tecnici di Citizen sono stati mandati in
Svezia per conoscere più da vicino gli utensili
Sandvik Coromant.
Le due aziende hanno cosi’ avviato una serie di
attività congiunte sul mercato. Durante le principali fiere, Citizen Machinery e Sandvik Coromant
mandavano i clienti ai rispettivi stand e mostravano i prodotti del proprio partner, inserivano
le macchine e gli utensili della controparte nei
rispettivi showroom e organizzavano ricevimenti comuni per i clienti di Regno Unito, Francia,
India, Stati Uniti, Germania e Giappone.
IN ALCUNI MERCATI, le due aziende hanno inten-
sificato ulteriormente la collaborazione, istituendo una rete di consulenza comune per la clientela,
cosa che ha consentito loro di diminuire i costi e
incrementare la produttività. In Gran Bretagna, ad
esempio, Monument Tools ha collaborato con NC
Engineering e Sandvik Coromant per programmare e ridefinire 35 componenti sulle proprie
macchine CNC Citizen M32 a fantina mobile.
Le modifiche hanno consentito di tagliare fino al
60 percento i costi di produzione. Lo scorso febbraio, a Sandviken,la NC Engineering ha ricevuto
un premio a riconoscimento del suo significativo
contributo alla collaborazione tra Sandvik Coromant e Citizen Machinery in Europa.
In Germania, Sandvik Coromant ha avviato
una stretta collaborazione con Citizen Machinery
& Boley GmbH. Oltre alle attività di formazione
e presentazione reciproca dei prodotti, Citizen
Machinery & Boley e Sandvik Coromant hanno
anche tenuto un corso integrato sul taglio dei metalli presso un istituto tecnico. “Durante il nostro
Customer Day di Spaichingen, i clienti hanno po-
❯❯
Citizen è
l’azienda Nr. 1
al mondo nella
produzione di
torni a controllo
numerico automatici; detiene
una quota di
mercato pari
al 40% a livello
internazionale
e, nel 2005, ha
realizzato il 65%
delle forniture
al di fuori del
Giappone.
SEMPLICEMENTE PIÙ FACILE: IL SISTEMA QUICK START
Utilizzare il sistema QS è un gioco
da ragazzi. Grazie ai kit QS, infatti,
bastano due semplici operazioni per
cambiare i cunei.
I produttori di utensili e di macchine
sono sempre alla ricerca di nuove
soluzioni per diminuire i tempi passivi
e incrementare la produttività. Questa
novità riduce l’intero processo di
sostituzione dei cunei ad una semplice
procedura in due mosse. Per rimuovere
i cunei tradizionali, infatti, è necessario
allentare tre viti, togliere la rastrelliera
dalla macchina, cambiare gli inserti, serrare nuovamente le tre viti e, per finire,
reimpostare il diametro del componente. Si tratta di un processo estremamente lungo, che implica il rischio di far
cadere la rastrelliera e l’onere di dover
sempre impostare il diametro.
La soluzione innovativa di QS,
brevettata negli Stati Uniti nel luglio
del 2005, semplifica l’intero processo.
Per sostituire un cuneo, infatti, è sufficiente allentare una sola vite. Il cuneo
caricato a molla sostiene il piccolo
supporto che blocca e sblocca il cuneo in posizione. La posizione di taglio
viene impostata automaticamente in
virtù del contatto tra il piccolo supporto e l’elemento di arresto.
“Volevamo creare qualcosa che
fosse estremamente semplice, intuitivo e non troppo costoso”, spiega Akio
Shiraiwa, attualmente Senior Product
Engineer di Sandvik Coromant USA,
che ha lavorato al progetto insieme
a Takeo Sone, product manager
giapponese nel campo della tornitura.
“Quando abbiamo ideato questo
metodo, ci sembrava troppo facile per
essere vero”.
Il sistema di portautensili QS
è sinonimo di risparmio dei costi.
Riducendo i tempi passivi da 57.5
minuti per i cunei tradizionali a soli 10
minuti, consente di risparmiare 384
ore di lavoro all’anno. Il nuovo sistema,
inoltre, ha il 30% di movimenti in meno
rispetto ad altri sistemi modulari
durante la tornitura frontale ed in
tirata. In Giappone, è già integrato
come standard sulle macchine Citizen
A20 e nel corso di quest’anno verrà
distribuito a livello mondiale.
Un vantaggio di QS è la sua flessibilità. “Gli utensili Sandvik Coromant
con cunei QS possono essere utilizzati
in combinazione con utensili di altre
marche montati in posizioni adiacenti.
Molti produttori di attrezzamenti offrono prodotti nuovi, ma insistono nell’avere la propria piattaforma utensili.
Dal punto di vista del cliente, quindi,
questo sistema può essere utilizzato
senza dover scendere a compromessi
sugli altri loro utensili”, spiega Geoff
Bryant di NC Engineering, il maggiore
distributore di Citizen nel Regno Unito.
Il sistema di portautensili QS è
compatibile con qualsiasi macchina
Cincom a fantina mobile prodotta da
Citizen Machinery e non richiede alcun
tipo di adattamento. È disponibile per
le seguenti tipologie di utensili: CoroTurn 107, CoroTurn XS, CoroCut XS,
CoroCut 2 e 3, CoroCut MB e T-Max
U-Lock.
METALWORKING WORLD
9
“Volevamo essere
prudenti nel
pubblicizzare qualcosa
che magari non
sarebbe mai approdato
sul mercato,” afferma
Yoji Takeuchi,
responsabile del
reparto Progettazione
di Citizen Machinery.
❯❯
tuto vedere come fosse possibile ottimizzare l’impiego di utensili e macchine unendo le conoscenze su entrambi”, afferma Willi Gollmer, direttore
generale di Citizen Machinery & Boley.
In Germania, la collaborazione ha avuto risvolti positivi anche sul fronte della soddisfazione
dei clienti. Nel mese di luglio del 2005, ad esempio, alcuni tecnici Sandvik Coromant sono stati
chiamati ad intervenire presso un cliente bosniaco
di Citizen Machinery &
Boley che aveva problemi con un’applicazione.
I tecnici hanno suggerito
le modifiche da apportare e le due aziende
hanno lavorato insieme
per mettere a punto le
applicazioni.
Secondo Gollmer,
Yoji Takeuchi, responl’alleanza comporta
sabile del reparto
numerosi vantaggi.
Progettazione di Citizen
“Quando i clienti utilizzano utensili diversi,
può essere difficoltoso instaurare una collaborazione con un determinato produttore”, spiega. “I
vantaggi, tuttavia, superano i rischi. In Germania
sappiamo già che, lavorando insieme, consentiamo ai clienti di ottenere soluzioni migliori e
più rapide, riducendo i tempi di lavorazione e,
quindi, garantendo loro maggiori benefici. Si può
benissimo avere una macchina più veloce, ma
servono anche gli utensili in grado di lavorare a
quella velocità, per cui collaborare con un buon
produttore di utensili aiuta a fornire al cliente la
soluzione ottimale”.
In Europa, i clienti hanno accolto con favore
la collaborazione tra le due aziende, ma quegli
sforzi non sono stati sufficienti a fare di Sandvik
Coromant un vero attore di quella nicchia di mer-
cato. L’azienda doveva proporre qualcosa di diverso, qualcosa che dimostrasse come, nonostante
non avesse una tradizione alle spalle, potesse
diventare una presenza innovatrice piuttosto che
“inseguitrice” di quel mercato.
E’ A QUESTO PUNTO che dal Giappone inizia a
diffondersi la notizia di un progetto di ricerca comune tra Citizen Machinery e Sandvik Coromant
su una soluzione per la sostituzione rapida degli
attrezzamenti. Benché non fosse un segreto, il
progetto era passato relativamente in sordina. In
effetti, persino il presidente di Citizen Machinery era rimasto all’oscuro di tutto ciò finché
non lo vide sul retro di uno stand in occasione
della JIMTOF 2005. Yoji Takeuchi, responsabile
del reparto Progettazione di Citizen Machinery,
che ha lavorato in prima linea allo sviluppo del
prodotto, spiega: “Volevamo essere prudenti nel
pubblicizzare qualcosa che magari non sarebbe
mai approdato sul mercato”.
L’idea di una soluzione a sostituzione rapida
degli utensili e’ nata nel 2001, quando Citizen
Machinery ha condiviso con Sandvik Coromant
l’esigenza di avere un portautensili facile da utilizzare per le proprie macchine Cincom. I tecnici
di Sandvik Coromant hanno colto questa sfida e
hanno iniziato a lavorare alla soluzione. Citizen
Machinery e’ stata coinvolta in prima persona in
questo progetto, tanto che i test sono stati condotti
LA STORIA DI CITIZEN MACHINERY
La giapponese Citizen Machinery
Co., una filiale di Citizen Watch Co., è
specializzata nella produzione di componenti per l’automazione industriale
nel settore della lavorazione, misurazione e dell’assemblaggio di precisione.
È il produttore Nr. 1 al mondo di torni
a controllo numerico automatici, per
cui detiene una quota di mercato pari
al 40%, e nel 2005 ha realizzato il 65%
delle forniture al di fuori del Giappone.
Tra i settori che utilizzano macchine
Citizen si annoverano l’elettronica
domestica digitale, le automobili, l’automazione per l’ufficio, le attrezzature
medicali e gli hard disk informatici. Nel
2005, l’azienda ha registrato un fatturato netto pari a 35.4 miliardi di yen
giapponesi. Citizen Machinery possiede
una rete di calibro internazionale, con
uffici di vendita e di assistenza in Cina,
Tailandia, Stati Uniti, Germania e Regno
Unito. Anche la produzione è mondiale,
con stabilimenti in Germania, Tailandia
e Giappone. Il principale sito produttivo
dell’azienda, che copre una superficie
di 20.000 mq, è situato a Nagano, nel
cuore delle Alpi giapponesi.
Toshio Iwasaki, l’attuale presidente
di Citizen Machinery, controlla un
organico di 480 dipendenti (sia a tempo
pieno che part-time) aggirandosi per gli
stabilimenti con la medesima tuta verde
che indossano tutti gli operai.
“Il precursore di Citizen Watches è
stato un istituto di ricerca fondato nel
1918”, afferma Iwasaki. “Ciò che faceva
era sostanzialmente smontare gli
orologi svizzeri e capire come rimetterli
insieme. Non era difficile. Ma portare in
Toshio Iwasaki, Presidente
Citizen Machinery.
10
METALWORKING WORLD
Giappone le macchine necessarie per
fabbricare quei pezzi non è stato facile.
Riuscire a produrre i componenti degli
orologi divenne pertanto fondamentale
per il successo durante le prime fasi
di sviluppo del settore degli orologi in
Giappone. Dal 1930 in avanti, quando
Citizen Watches si trasformò in azienda,
gli orologi vennero fabbricati nei laboratori interni, ma la domanda era limitata.
Le nostre fabbriche dovevano essere
più produttive ed espandersi in settori
analoghi. Non avendo limiti di sbocco,
nel 1960 le macchine automatiche
iniziarono a varcare i confini del Sol
Levante.
“Nel 1970 fummo i primi a sviluppare la macchina a controllo numerico
automatica”, continua Iwasaki. “Non
si trattava di qualità di alta precisione
ed era stata sviluppata con la speciale
tecnologia ricavata dalla fabbricazione
degli orologi. Con quella macchina, era
possibile fabbricare prodotti più complessi. Se prima, ad esempio, due parti
di un oggetto avrebbero dovuto essere
stampate e fuse insieme, sulla nostra
macchina potevano essere realizzate in
un unico pezzo. Potevamo creare cose
che prima non erano possibili: avevamo
un prodotto eccezionale, prima ancora
che il mercato ne sentisse l’esigenza!”.
“Fu soltanto nel 1980 che il mercato
maturò. Lanciammo una versione più
economica della nostra macchina a
fantina mobile, la F12, all’incirca nello
stesso periodo in cui Toyota introdusse la produzione ‘just-in-time’. Il
funzionamento della nostra macchina
rispecchiava la popolare filosofia aziendale dell’epoca, per cui questo prodotto
decollò. Abbiamo avuto alti e bassi da
allora, ma il successo di quel prodotto
è stato l’inizio della nostra ascesa a
leader mondiali nella produzione di
macchine automatiche”.
“Potremmo vantarci e dire che
siamo stati i primi in molti settori,
ma essere i pionieri ha significato
percorrere una strada lunga e difficile”,
commenta Iwasake. “La nostra politica
fondata sugli investimenti a lungo
termine in un programma di R&S di
qualità, comunque, ha dato i suoi frutti
e sarà un percorso che continueremo a
seguire anche in futuro”.
Le visite dello stabilimento rivestono
un ruolo fondamentale per rafforzare
la collaborazione,
sia per Citizen
Machinery che per
Sandvik Coromant.
Yutaka Nakamura, vicedirettore
generale, Citizen
Machinery, Giappone.
“Consideriamo questo prodotto come il primo di una
lunga serie di progetti comuni di ricerca e sviluppo.”
sulle sue macchine. Nel 2004, Sandvik Coromant
ha terminato la messa a punto della nuova soluzione di portautensili, QS, e ha presentato domanda di brevetto. Ma poi, all’inizio del 2005, Citizen
Machinery ha fatto un passo indietro.
“Il nostro atteggiamento nei confronti di questo
prodotto era semplicemente differente”, spiega
Nagatake. “Citizen lo considerava uno sviluppo di
Sandvik Coromant, con loro nelle vesti di clienti.
Per noi, si trattava più che altro di uno sforzo
congiunto. QS era destinato a fallire, a meno che
non fossimo riusciti a convincere Citizen che quel
prodotto era soltanto l’inizio di una serie di progetti
congiunti che avrebbero aperto nuovi orizzonti”.
DA GENNAIO a marzo 2005, Nagakate e Takeuchi
si incontrano piu’ volte, solitamente nella piccola sala riunioni dell’ufficio di Citizen Group
alla periferia di Tokyo. Alla fine, durante una
delle trattative, Nagatake sposta l’oggetto della
discussione sulla filosofia aziendale. “Qual è
il tuo sogno?”, chiede a Takeuchi. L’ingegnere
di Citizen Machinery risponde che l’obiettivo
costante e principale della sua azienda e’ quello di
trovare nuovi metodi per incrementare la produttività dei propri clienti. Nagakate coglie la palla
al balzo: gli fa notare che il miglioramento della
produttività e’ anche un obiettivo fondamentale
di Sandvik Coromant. “C’è un’interfaccia tra gli
utensili e le macchine che non è mai stata presa in
considerazione prima d’ora perché i produttori di
utensili e di macchine non lavorano fianco a fianco”, dice Nagatake a Takeuchi. “Se ora uniamo le
nostre forze, invece, saremo in grado di sviluppare prodotti capaci di migliorare la produttività dei
nostri clienti in modo del tutto nuovo. Consideriamo questo prodotto come il primo di una lunga
serie di progetti di ricerca e sviluppo congiunti tra
le nostre due aziende”. Takeuchi accetta la sfida, e
il resto è storia.
I due, tuttavia, hanno dovuto darsi parecchio
da fare per convincere le loro rispettive aziende ad allearsi ufficialmente in veste di partner
globali. “La gente che opera su questo mercato
deve lavorare un po’ diversamente rispetto alle
aree tradizionali in cui Sandvik Coromant ha maturato una lunga storia di successi. La tempistica
per il lancio di prodotti e soluzioni sul mercato
si fa sempre più ridotta. Per operare in questo
settore, quindi, è molto importante trovare delle
alternative nel modo di fare business. Ma credo
che noi, ora, abbiamo trovato la nostra”, spiega
Harri Weckström, Process Manager of Business
Development di Sandvik Coromant.
Per Sandvik Coromant, la decisione di allearsi
così strettamente con un fabbricante di macchine
è stata controversa. Per Citizen, invece, la situazione e’ più chiara: “Il ruolo di Sandvik Coromant
nel settore delle macchine per piccoli componenti
sarà decisivo”, afferma Yutaka Nakamura, vicedirettore generale di Citizen Machinery in Giappone. “In questo campo, i produttori di utensili sono
piccoli e sparsi in ogni angolo della terra. La rete
globale e le risorse di Sandvik Coromant avranno
un notevole impatto sul mercato”.
Così, nel febbraio del 2006, l’alleanza è stata
formalizzata. Ora il Giappone e l’Europa invertiranno i ruoli. In Europa, Sandvik Coromant
e Citizen Machinery lavoreranno per integrare
il sistema QS nel loro catalogo di soluzioni per
i clienti. In Giappone, invece, le due aziende
avvieranno quella forma di consulenza al cliente
che ha avuto così tanto successo in Germania e
Gran Bretagna. Potrebbe essere l’inizio di un nuovo modo di lavorare, commenta Nagatake. “La
nostra speranza è che, ora che i confini sono stati
varcati, giungano opportunità anche da altrove”,
conclude.
CAROL HUI
METALWORKING WORLD
11
TECNOLOGIA
L’angolo di
registrazione
della nuova fresa
CoroMill 365 è
stato aumentato
da 45 a 65 gradi.
Nello sviluppo di
una nuova generazione di inserti
per la fresatura di
ghisa, in particolare con le frese
CoroMill, sia la
qualità che la geometria costituivano la chiave per i
miglioramenti.
CHIAREZZA
NELLA LAVORAZIONE
DELLA GHISA
NUOVA GENERAZIONE DI UTENSILI PER QUALSIASI TIPO DI GHISA
Quando si dice “ghisa” si pensa che sia un materiale facile da
lavorare. Ma oggi, la lavorabilità nella gamma dei materiali
di ghisa può variare notevolmente.
Gli utensili devono avere una durata predeterminabile
alle alte velocità di taglio, anche se i materiali usati originano differenti meccanismi di usura. In fresatura, gli utensili devono anche saper ridurre al minimo le sbordature
del pezzo e la formazione di bave. Con queste premesse,
una nuova generazione di inserti e frese lascia alle
spalle qualsiasi forma di compromesso.
ESIGENZE DIVERSE
La ghisa tradizionale è lamellare, nodulare o bianca con
12
METALWORKING WORLD
specifiche caratteristiche che la rendono adatta per diverse applicazioni. Sviluppi di materiali più recenti hanno aggiunto la
ghisa vermicolare (CGI), la ghisa nodulare austemperata (ADI)
e una gamma di ghise legate che hanno dato alla lavorazione
un’altra dimensione. Questi materiali sono stati sviluppati per
i modermi motori delle autovetture, che richiedono una componente più capace per far fronte alle elevate temperature e
migliori caratteristiche meccaniche.
La ghisa è definita dal suo contenuto di carbonio, più elevato
di quello dell’acciaio. La maggior parte del carbonio si presenta sotto forma di grafite e di elementi leganti, che aiutano a stabilizzare la struttura. E’ un materiale abrasivo da lavorare, con
la forma della grafite che determina la lavorabilità:
• Nella ghisa lamellare, il contenuto di grafite è in gran parte
sotto forma di fiocchi, abrasivi ma facilmente asportabili in
piccoli trucioli.
• Nella ghisa nodulare, la grafite è sotto forma di noduli duri,
asportabili in trucioli più lunghi.
• Nella ghisa vermicolare CGI, la grafite assume la forma
di vermicelli, di difficile lavorazione. Tuttavia, con i moderni
utensili, la CGI, diventa facile da lavorare pur rimanendo ancora un metallo piuttosto impegnativo.
Una sfida nella fresatura della ghisa lamellare consiste nel
ridurre al minimo la sbordatura, che lascia il bordo del componente scheggiato. Nella fresatura della ghisa nodulare, invece,
domina la necessità di eliminare la formazione di bave, mentre
nella fresatura della CGI le principali sfide convergono verso la
riduzione degli effetti dei diversi tipi di usura e della formazione di bave.
CVD, GC3220, è ottimizzata
per la fresatura a secco di ghisa
lamellare con frese CoroMill.
La fresatura a umido genera
variazioni di temperatura sugli inserti
e richiede una diversa soluzione per la lavorazione ottimale. Un rivestimento-PVD sottile ma al tempo stesso
tenace è la scelta migliore per impedire la formazione di
microfessurazioni termiche. E’ anche la soluzione giusta
quando si tratta di fresare i vari tipi di ghisa – a umido
o a secco (ad eccezione della fresatura a secco della ghisa lamellare). GC1020 ha un rivestimento-PVD a base di nitruroalluminio-titanio, che realizza l’equilibrio necessario tra un
substrato d’inserto più duro e la tenacità richiesta per far fronte
alla diversa lavorabilità. E’ anche una qualità che migliorerà le
prestazioni nelle sempre crescenti applicazioni CGI.
CONDIZIONI A SECCO O A UMIDO
PASSATE PESANTI SENZA COMPROMESSI
L’inserto a otto
taglienti effettivi
dirige anche le
forze taglio nei
supporti delle
sedi inserto,
aggiungendo stabilità e durata.
Nello sviluppo dei nuovi inserti e di una nuova fresa per la lavorazione della ghisa è stato preso in considerazione l’impiego
o meno di refrigerante. La fresatura a umido riduce le polveri
di ghisa e limita l’eventuale deformazione termica nei pezzi. La
fresatura a secco è vantaggiosa e preferibile, generalmente per
minimizzare le variazioni di temperatura del
tagliente, che portano alla formazione di cricche e scheggiature negli inserti. Il refrigerante
amplifica le variazioni di calore, causando una
tendenza alla formazione di più tipi di usura
dominati da microfessurazioni termiche.
TAGLIENTI
PER CONDIZIONI VARIABILI
Durante lo sviluppo di una nuova generazione
di inserti per fresatura di ghisa, in particolare
per le frese CoroMill, sia le qualità che le geometrie costituivano la chiave per i miglioramenti. I vantaggi che dovevano essere conseguiti passavano attraverso l’aumento dei dati
di taglio, la durata più predeterminabile e una
migliore affidabilità del tagliente. Questo si
traduce direttamente in benefici per l’utilizzatore in termini di maggiore produttività attraverso tempi ciclo più brevi, meno interruzioni
machina e meglio programmate ed elevata
sicurezza di lavorazione.
La fresatura a secco della ghisa lamellare
richiede un rivestimento duro e di elevato spessore. In questo caso, solo la tecnica CVD fornisce sufficiente resistenza all’usura ed al calore.
Un moderno rivestimento, privo di tensioni
residue interne, che ha uno spessore sostanzialmente più elevato di quello-PVD, fornirà le prestazioni migliori se combinato con la corretta
geometria d’inserto. La nuova qualità rivestita-
La lavorazione di componenti di ghisa in piccoli lotti, come
pure la produzione di componenti automobilistici, ha condotto
sempre più verso i centri di lavoro, in linea o in macchine singole, con circa l’80% della richiesta basata su frese con diametro da 63 a 160 mm. La sgrossatura pesante o media di ghisa è
soggetta a condizioni difficili ed irregolari,
come pure a severi limiti di costo: la lavorazione da bassi volumi, taglio leggero in centri
di lavoro più piccoli, a volumi più pesanti,
produzione di serie nelle macchine potenti e
stabili.
Nello sviluppo di una nuova fresa per le
applicazioni di sgrossatura, uno dei criteri di
valutazione era l’azione di taglio della nota e
valida fresa per spianatura CoroMill 245 in
CoroMill 290 e inserti GC3220.
applicazioni pesanti. Gli obiettivi di sviluppo
comprendevano migliorie nelle aree di avanzamento tavola, scheggiatura del pezzo, formazione di bave, finitura superficiale e livello
di rumorosità.
L’angolo di registrazione della nuova fresa CoroMill 365 è stato aumentato da 45 a
65 gradi, per consentire la lavorazione vicino
agli staffaggi del pezzo. Per contrastare l’effetto scheggiatura, prodotto dalle elevate forCoroMill 245 e inserti GC1020.
ze di taglio radiali, la geometria dell’inserto
è stato progettata in modo che l’utensile lasci
la zona di taglio più vantaggiosamente. L’inserto a otto taglienti effettivi, inoltre, dirige le
forze di taglio nei supporti delle sedi inserto,
migliorando la stabilità e la durata. Di conseguenza, è stato realizzato un nuovo sistema
con cui ridurre al minimo i costi di lavorazione, aumentare l’affidabilità e, soprattutto, la
produttività.
CoroMill 365 e inserti GC1020.
CHRISTER RICHT
METALWORKING WORLD
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Il viaggio del “baton”
simboleggia l’unità e
gli ideali condivisi del
Commonwealth.
IL BASTONE
CHE NON HA RIVALI
FOTO: MICHAEL COYNE E COPYRIGHT M2006/ PRPIX.COM.AU
Il “baton” della regina, che ha inaugurato l’edizione 2006
dei Giochi del Commonwealth di Melbourne, è il bastone
più high-tech mai realizzato sinora.
L’EDIZIONE 2006 dei Giochi del Commonweal-
th, tenutasi a marzo nella metropoli australiana
di Melbourne, ha visto competere tra loro atleti
provenienti da 71 Paesi del mondo, per cui sarà
difficile credere che la vera vincitrice sia stata
Rosebank Engineering, l’azienda australiana che
ha avuto il merito di fabbricare gli eccezionali
componenti metallici del Melbourne 2006 Commonwealth Games Queen’s Baton. Il “baton” è
stato assunto a simbolo dei giochi dai milioni di
abitanti che popolano le 71 nazioni del Commonwealth.
Il “baton” nasce da un blocco di magnesio australiano del peso di cinque chilogrammi e della
lunghezza di 1 metro, trasformato in un testimone interattivo ad alta tecnologia, del peso di 280
grammi, per la più lunga staffetta mondiale che,
con i suoi 180.000 chilometri in 365 giorni, precede l’apertura dei giochi.
Senza aver nulla da invidiare alla fiaccola
olimpica (l’ultima ha percorso 78.000 chilometri
14
METALWORKING WORLD
in 78 giorni), nel corso dell’anno il Melbourne
2006 Commonwealth Games Queen’s Baton ha
attraversato tutti i Paesi del Commonwealth in
bicicletta, barca, mongolfiera, cavallo, treno a vapore, elefante e molti altri mezzi di trasporto.
A disegnare l’elegante bastone ricurvo, con
ben 1.544 superfici diverse, è stata la Charlwood
Design, azienda di Melbourne specializzata in
design industriale. L’intenzione era quella di riprodurre la postura arcuata degli atleti in corsa
verso il traguardo. “Non c’è una sola linea retta
su di esso”, commenta Paul PingNam, Operations
Manager di Rosebank Engineering, l’azienda numero uno in Australia in apparecchiature di precisione per la difesa. Prima che il 2006 Melbourne
Commonwealth Games Queen’s Baton giunsesse
in Australia, milioni di persone avevano seguito
online il suo percorso attraverso il Commonwealth tramite una serie di dispositivi elettronici, come
una webcam e un sensore GPS, incastonati nel bastone. Si poteva persino conoscere la velocità con
cui il Queen’s baton procedeva lungo il cammino.
Oltre alle numerose sfaccettature, il bastone
possedeva 71 lucine, una per ciascun Paese del
Commonwealth, che si illuminavano a mano a
mano che entrava in una nuova nazione. All’estremità del “baton”, inoltre, era inserito un mini CD
con il discorso inaugurale della Regina d’Inghilterra in occasione dell’apertura dei Giochi del
Commonwealth.
Rosebank Engineering è una società australiana a capitale privato fondata
nel 1977, con un organico
pari a 165 dipendenti. L’attività principale dell’azienda è la lavorazione ad alta
precisione di componenti
per il settore australiano
della difesa, tra cui prodotti
per l’industria aerospaziale e altri ambiti legati alla
difesa.
Paul PingNam
Magnus Badger, pilota del Royal Flying Doctor Service australiano, posa
con il Queen’s Baton. Il bastone ha percorso 180.000 chilometri da
Londra a Melbourne, dove si è tenuta la cerimonia inaugurale dei giochi.
Secondo David Wallace, Head of Business
Development and Sales di
Rosebank Engineering, la
realizzazione del Melbourne 2006 Commonwealth
Games Queen’s Baton ha
richiesto l’impiego di tutte
le competenze e le capacità
David Wallace
dell’azienda, solitamente
utilizzate per i programmi
aerospaziali e della difesa.
“E’ il bastone più tecnologico che sia mai stato prodotto”, commenta Wallace. “Non vi è mai
stato niente di simile prima d’ora e non esiste
nulla di paragonabile. Il Melbourne 2006 Commonwealth Games Queen’s Baton è diventato un
nuovo punto di riferimento per i Giochi del Commonwealth”.
IL MELBOURNE 2006 Commonwealth Games
Queen’s Baton è stato realizzato principalmente
in oro e magnesio, due metalli presenti in Australia. Lavorare il magnesio, tuttavia, è estremamente difficile. Il team di Rosebank Engineering (con
David Bridges, Phil Ellard, Derek Thompson e
Peter Hocking, solo per citarne alcuni) ha sviluppato delle speciali procedure operative, sanitarie e
di sicurezza per il taglio e la lavorazione superficiale del bastone.
Quando si lavora il magnesio, una delle preoccupazioni maggiori è il rischio d’incendio a causa
del calore e del gas generati durante il processo di
lavorazione.
“Per garantire una corretta metodologia e
finitura della superficie, prima abbiamo dovuto
effettuare vari test sull’alluminio (l’alluminio e il
magnesio hanno un comportamento analogo al taglio)”, afferma PingNam. “Anche il peso era una
questione delicata. Inserire i complessi dispositivi
elettronici e il vano della videocamera significava trovare un equilibrio rispetto alla necessità di
creare pareti ultrasottili, affinché il bastone non
fosse troppo pesante per i corridori, ma conser-
LA TRADIZIONE CONTINUA
•I primi Giochi del Commonwealth (allora noti come i Giochi
dell’Impero Britannico) si tennero
nel 1930 a Hamilton, Ontario, in
Canada. Ad essi parteciparono
undici nazioni, per un totale di
400 atleti.
•Dal 1930 i Giochi del Commonwealth si tengono ogni
quattro anni, ad eccezione degli
anni Quaranta in cui vennero
annullati a causa della Seconda
Guerra Mondiale.
•Il Commonwealth è una
comunità di stati industrializzati
e in via di sviluppo sparsi in tutti
i continenti e comprendente 71
Paesi, tra cui Camerun, Belize,
Brunei, Giamaica, Cipro, le Isole
Cook, l’Australia e l’Inghilterra.
Con una popolazione di 1.7 milioni di abitanti, il Commonwealth
raggruppa circa un terzo della
popolazione mondiale.
•La Regina d’Inghilterra è a capo
del Commonwealth. Il Queen’s
Baton Relay, o staffetta della
regina, prese il via per la prima
volta nel 1958 a Cardiff, nel Galles, e da allora è diventata una
delle grandi tradizioni dei Giochi
del Commonwealth.
•L’intento dei Giochi del Commonwealth è essere “più gioiosi e
meno austeri delle Olimpiadi”.
METALWORKING WORLD
15
❯❯
Cath Samson,
scienziata e sommozzatrice presso
la Casey Station in
Antartide, mostra
orgogliosa il
Queen’s Baton ai
suoi amici pinguini.
“Inserire i complessi dispositivi elettronici e il
vano della videocamera significava trovare un
equilibrio rispetto alla necessità di creare pareti
ultrasottili, affinché il bastone non fosse troppo
pesante per i corridori.”
❯❯
vasse la robustezza necessaria per resistere alle
esigenze di atleti e ambienti diversi per tutta la
durata della staffetta”.
Le ultime fasi di produzione del “baton” sono
state condotte su un centro di lavoro Makino A66 a 5
assi, mediante utensili da taglio Sandvik Coromant.
Il programma di fabbricazione ha richiesto 744.000
linee di codifica NC, 225 operazioni e 27 utensili di-
versi, per una durata complessiva di 30 ore.
Come riferisce Brett Asher, Sales Engineer di
Sandvik Coromant, sulla Makino A66 sono stati
utilizzati utensili da taglio Sandvik Coromant
standard, benché, dice, “ci e’ voluto un po’ di
tempo per trovare quelli giusti”.
“Dovevamo ottenere una finitura di altissima
qualità sulla parte anteriore del bastone”, afferma
PingNam. “L’aspetto estetico
era fondamentale. E Sandvik
Coromant, con tutto il suo bagaglio di conoscenze relative
ai dati di taglio e alle velocità
di avanzamento, ci ha aiutato a
scegliere gli utensili giusti.”
Il magnesio è stato scelto
Brett Asher
per il suo ottimo rapporto forza/peso, ma ha creato alcuni
problemi. Oltre al rischio di
esplosione e incendio legato alla lavorazione del
metallo, quest’ultimo tende anche alla corrosione.
Per contrastare questo effetto, si è utilizzata una
vernice speciale per mantenere la finitura.
“Anche dopo un anno di viaggi attraverso
71 Paesi, il bastone non mostra alcun segno di
usura”, afferma David Wallace di Rosebank Engineering.
ALEXANDER FARNSWORTH
IL BASTONE CON LA WEBCAM
Rosebank Engineering,
numero uno in Australia nella
produzione di dispositivi hightech per il settore della difesa,
ha realizzato il Melbourne 2006
Commonwealth Games Queen’s
Baton in occasione dell’ultima
edizione dei giochi.
Il “baton”, capolavoro
della lavorazione del metallo,
ha richiesto ben 744.000 linee
di codifica NC a copertura delle
1.544 superfici del bastone. La
realizzazione del bastone è stata
possibile grazie a 225 operazioni
16
METALWORKING WORLD
e 27 utensili diversi, per un totale
di 30 ore di tempo ciclo.
Il “baton” è in magnesio AZ91
prodotto dall’azienda Magnesium Technology di Victoria. Non
a caso, il magnesio è uno dei
principali prodotti d’esportazione
australiani.
Disegnato da Charlwood
Design, è il primo “baton” al
mondo con strumentazione
digitale e tecnologia di comunicazione integrata. Essa include
una tecnica di localizzazione
assolutamente all’avanguar-
dia, come l’identificazione in
radiofrequenza che consente
il trasferimento via satellite
di nomi degli atleti, immagini,
posizione, movimento, velocità
e direzione dal “baton” al sito
internet ufficiale dei Giochi del
Commonwealth. La tecnologia
GPS ha contribuito ad individuare
costantemente la posizione
esatta del bastone durante
i 365 giorni di corsa lungo i
180.000 chilometri di percorso
entro i paesi del Commonwealth.
TECNOLOGIA
FUGGIRE DALLA
RETTIFICA QUOTIDIANA
HPT È IL NUOVO METODO DI FINITURA
La rettifica era un tempo accettata come il principale processo di finitura per le superfici dei componenti di acciaio
temprato. Tuttavia, per motivi di riduzione dei costi ed aumento della produttività, la tornitura di pezzi temprati (HPT)
sta sostituendo sempre più la rettifica. Nuovi materiali da
taglio superduri, come il nitruro di boro cubico (CBN) e la
ceramica a base di ossido di alluminio, guidano questo sviluppo.
A confronto, la rettifica è considerata come un’operazione che implica macchinari costosi, messe a punto lunghe e
assistenza e manutenzione onerose. Nel principale campo
di applicazione della rettifica, l’industria automobilistica,
HPT ha guadagnato notevole terreno grazie alla sua capacità
di soddisfare le esigenze di produttività di questo settore in
termini di tempi ciclo più brevi. Qui, HPT ha dimostrato la
sua competitività in applicazioni come la tornitura di scatole
cambio di velocità e componenti della trasmissione allo stato
temprato.
BENEFICI DELL’HPT
Come metodo di contatto a punto singolo, HPT può eseguire
facilmente profili complessi senza necessità di costose mole
di forma che richiedono la rettifica, come metodo di contatto
a più punti. Similmente, HPT consente l’esecuzione di più
operazioni con un solo piazzamento. Il risultato è un’eccellente precisione posizionale, una ridotta manipolazione
del pezzo ed un minor rischio di danneggiare quest’ultimo.
L’ambiente, inoltre, trae beneficio da HPT, poiché questa
tecnica elimina le polveri lasciate dalla rettifica e non richiede refrigerante. Tutto sommato, HPT riduce i costi delle
macchine utensili, offre un controllo di produzione migliore,
una produttività più rapida ed una qualità più elevata.
I MATERIALI
La tornitura di pezzi temprati viene generalmente scelta
per lavorare superfici che hanno una durezza superiore a 45
HRc. La normale gamma dei valori di durezza varia da 58 a
68 HRc ed i materiali usati comprendono molti tipi di leghe
di acciaio temprato, come gli acciai per cuscinetti, gli acciai
per utensili per lavorazione a freddo e a caldo, gli acciai per
stampi e gli acciai temprati.
TECNOLOGIA “PERMISSIVA”
L’avvento di una nuova generazione di qualità d’inserto
basata sul nitruro di boro cubico (CBN) ha supportato la crescita delle applicazioni HPT. La tornitura di pezzi temprati
con inserti di CBN richiede la considerazione attenta della
geometria. Di conseguenza, un raggio di punta ed un’appropriata preparazione del tagliente sono essenziali per aumentare la sua robustezza e ottenere le caratteristiche superficiali
desiderate sui componenti di metallo finiti.
Sandvik Coromant ha sviluppato la qualità
CB7015, che unisce un elevato volume di asportazione truciolo con prevedibilità nel nuovo design
Safe-Lock. Questi inserti sono adatti per l’impiego su
acciai temprati. La qualità è a base di CBN policristallino, a grana fine con un esclusivo tipo di legante ceramico.
La chiave alle migliori prestazioni alle alte velocità di taglio, nella lavorazione a taglio continuo e leggermente interrotto, si trova nella capacità di usurarsi lentamente, in modo
controllato ed alle alte temperature.
Con una configurazione brevettata del raggio, la geometria -WH è meno sensibile al cattivo allineamento rispetto ai
wiper convenzionali. L’ampio angolo dell’inserto di CBN
rende possibile la lavorazione a grandi profondità di taglio in
La Tornitura di
Pezzi Temprati
può consentire la
lavorazione di più
operazioni con un
solo piazzamento.
❯❯
METALWORKING WORLD
17
TECNOLOGIA
L’angolo di CBN
consente grandi
profondità di
taglio nella
lavorazione in
corrispondenza
di spallamenti,
scarichi ed in
operazioni di
profilatura.
nell’ordine di 0.10–0.25 mm, e le strette tolleranze dimensionali nella lavorazione del pezzo prima del trattamento
termico sono una delle chiavi dell’affidabilità del processo
HPT.
METODI DI LAVORAZIONE
❯❯ corrispondenza di spallamenti, scari-
Con cinque inserti
in una scatoletta,
Sandvik Coromant
può offrire un’efficienza ancora
migliore nel confezionamento
18
METALWORKING WORLD
chi ed in altre operazioni di profilatura. Gli inserti hanno un sottile rivestimento di TiN dorato e ogni tagliente è marcato
con un numero identificativo per facilitare la rilevazione dei
taglienti usurati. Sandvik Coromant è stata la prima azienda
a lanciare una serie di inserti con tagliente di CBN completamente integrato, che fornisce lo stesso numero di taglienti
dei tradizionali inserti di metallo duro per HPT. Un aspetto
importante di qualsiasi processo industriale è la meneggevolezza in combinazione con il confezionamento. Sandvik Coromant si è occupata di questo aspetto a livello di praticità,
sviluppando una serie dedicata di scatolette contenente cinque inserti ciascuna, nonché di particolari richieste di questi
inserti senza compromettere la funzionalità e l’efficace logistica dell’ordinaria scatoletta rossa di Sandvik Coromant
per gli inserti di metallo duro.
Per creare le migliori condizioni possibili per
HPT, è consigliabile lavorare il pezzo prima
del trattamento termico. La preparazione corretta del materiale prima della
tempra permette di livellare la rugosità della superficie e stabilizzare gli effetti della tempra. Un tornio, ad esempio,
offre la versatilità per la tornitura prima e
dopo il trattamento termico del pezzo sulla stessa macchina utensile, con il beneficio aggiunto di
raddoppiare l’utilizzazione della macchina e ridurre
l’investimento di capitale.
Una preparazione del pezzo ben eseguita riduce al minimo anche le imperfezioni superficiali, in quanto le profondità di passata in HPT relativamente piccole, generalmente
Generalmente, esistono due diversi metodi di taglio per
HPT. La scelta dipende da quanto pesino le esigenze di
precisione superficiale rispetto alla produttività globale. Il
metodo di asportazione del metallo in una sola passata è fattibile per le messe a punto stabili, con una sporgenza pari a 1
volta il diametro nella lavorazione interna. Per una soddisfacente lavorazione, suggeriamo l’impiego di inserti smussati
e leggermente arrotondati (tipo S) e velocità ed avanzamenti
moderati. I vantaggi di questo metodo sono il tempo di lavorazione più veloce e l’utilizzo di un solo inserto. Gli svantaggi includono le difficoltà nel soddisfare le rigorose tolleranze
dimensionali, la durata tagliente più breve (rispetto a due
passate), gli scostamenti di tolleranza dovuti allo sviluppo di
usura relativamente più rapido ed il fatto che le deviazioni
di forma dopo il trattamento di tempra influiranno su quelle
del componente finito. Il metodo a due passate permette la
lavorazione non presidiata di superfici finite di elevata qualità. Suggeriamo l’impiego di inserti per grossatura in una sola
passata, con raggio di 1.2 mm, oltre agli inserti di finitura
con un solo smusso (Tipo T). I vantaggi includono: attrezzamento ottimizzato per sgrossatura e finitura, maggiore
sicurezza, tolleranze più strette e passate potenzialmente più
lunghe per sostituire l’utensile.
RIEPILOGO
La buona riuscita della tornitura di pezzi temprati dipende
dalla considerazione del sistema di lavorazione completo.
Le migliori condizioni per HPT racchiudono la scelta di una
macchina con un’elevata rigidezza dinamica, portautensili efficienti, appropriate qualità di CBN, taglienti di elevata
qualità, bloccaggi rigidi degli utensili, selezione accurata dei
parametri di taglio e adeguati sistemi di gestione dei trucioli
e di lubrorefrigerazione. Le riconpense sono finiture superficiali con rugosità entro valori di Rz da 1 a 4 micron e volumi
di asportazione truciolo che possono superare quelli prodotti
con equivalenti operazioni di rettifica.
ELAINE MCCLARENCE
Beinbauer conta
circa 350 dipendenti presso lo
stabilimento di
Büchlberg, nei
pressi della città
bavarese di Passau, in Germania.
UNA SVOLTA
REPENTINA
L’azienda bavarese Beinbauer sta attraversando una
fase di crescita. E in un mondo spietato come il settore
automobilistico, non basta partecipare, bisogna vincere.
Tutto diventa più semplice, però, se i vostri fornitori
conoscono l’economia di produzione. ❯❯
FOTO: ADAM HAGLUND
NEL CORSO DEGLI ULTIMI anni, i produttori e i
fornitori del settore automobilistico hanno più
volte lamentato un calo dei fatturati. Il bilancio
dell’azienda tedesca Beinbauer di Büchlberg, nei
pressi della città bavarese di Passau, tuttavia, non
è affatto negativo: negli ultimi cinque anni, una
serie di investimenti lungimiranti e un’iniezione
di capitale hanno consentito all’azienda di incrementare il proprio fatturato, che il management
prevede in crescita anche per il futuro.
“Nel 2006 raggiungeremo i 72 milioni di euro
di fatturato”, commenta Günther Weiland, responsabile tecnico di Beinbauer. “Il nostro obiettivo è incrementare ulteriormente la nostra efficienza e competitività, in linea con le condizioni
attuali del mercato”, afferma.
Il raggiungimento di questo obiettivo necessita
l’impegno di tutto il personale di Beinbauer, che
è cresciuto del 60 percento, raggiungendo i 356
dipendenti, il che richiede una strategia ad ogni
livello.
“Utilizziamo la formula dei target agreement,
perché riteniamo sia importante per il nostro staff
capire la direzione in cui ci muoviamo”, afferma
Weiland. “I dirigenti e i partner organizzano regolarmente delle speciali riunioni per fare previsioni
su almeno i due o tre anni successivi”.
Tutti i dipendenti, dai dirigenti agli addetti alla
produzione, devono sapere quali sono i loro obiettivi e le attività di cui sono responsabili, spiega
Weiland. Oltre agli obiettivi individuali, descritti
nei minimi dettagli, vi sono delle linee guida che
vengono comunicate ai dirigenti durante il consueto simposio annuale. Tutti conoscono il ruolo
che rivestono all’interno dell’azienda e che cosa
ci si attende da essi. In più, recentemente vi sono
stati dei cambiamenti organizzativi all’interno di
20
METALWORKING WORLD
Beinbauer. Ora, ad esempio, ogni area ha tre responsabili della messa a punto degli utensili (uno
per ogni turno), più un progettista e un ispettore
della qualità.
cessità di riorganizzare completamente l’azienda, dall’impiego del personale alla pianificazione
degli attrezzamenti. Fino a poco tempo fa, infatti,
Beinbauer si serviva di diversi fornitori di utensili, che offrivano diversi livelli di qualità. I vari
ATTUALMENTE, GRAN PARTE del fatturato di
referenti di Beinbauer, per di più, non sempre efBEINBAUER è dato dai contratti con le case
fettuavano gli acquisti in maniera coordinata. Ora
produttrici di veicoli commerciali, anche se il
che sono state adottate nuove strategie, è chiaro
segmento automobilistico sta acquisendo sempre
chi siano i referenti.
maggiore importanza, con clienti del calibro di
L’obiettivo di Weiland è limitare il numero di
MAN, BMW e DaimlerChrysler; anche Audi,
fornitori e concentrare gli ordini di attrezzamenGeneral Motors, Volvo, Scania e Rolls-Royce,
ti su due o tre grandi aziende. Nel complesso, ha
tuttavia, sono clienti consolidati di Beinbauer. I
un budget annuale di circa 2.5 milioni di euro da
prodotti finiti vengono consegnati in tutta Europa
spendere in questo settore. Sandvik Coromant è
principalmente a mezzo trasporto pesante, ma per
uno dei principali fornitori di utensili per Beini mercati distanti, come l’Argentina, le forniture
bauer.
avvengono per via aerea e marittima.
“Mi piace lavorare con Sandvik Coromant,
I fornitori dell’industria automobilistica sono
perché il suo tecnico di vendita, Thomas Dietl,
soggetti a fortissime pressioni legate ai costi.
conosce molto bene il suo settore”, commenta
Visto lo scenario altamente comWeiland. “Non cerca semplicepetitivo, le aziende tendono ad
mente di venderci dei prodotti,
evitare di dipendere da un solo
ma ci propone delle soluzioni.
cliente. Beinbauer, infatti, fa
Non si tratta soltanto di vendedell’acquisizione di nuovi clienti
re; per noi è molto più imporun punto cardine della propria
tante ottimizzare le prestazioni
strategia, finalizzata a un migliodei prodotti che acquistiamo”.
re sfruttamento della capacità
Nel frattempo, i processi
produttiva esistente.
sono stati così ben documenPer aumentare la produttività
tati che i dirigenti aziendali di
dell’impresa, è stato necessario
Beinbauer devono sempliceriesaminare il modo in cui venimente premere un tasto per vivano utilizzate le macchine e gli
sualizzare l’impatto di ciascun
attrezzamenti. E’ stato questo,
elemento di produzione sulla
in effetti, uno dei primi progetti
redditività globale. L’obiettivo
avviati da Weiland una volta diè migliorare costantemente il
ventato responsabile tecnico.
contributo di ciascun prodotto
Günther Weiland, responsabile
Dall’analisi era emersa la ne- tecnico, Beinbauer
al profitto globale dell’impresa.
❯❯
“Non si tratta soltanto di vendere per noi, è molto
più importante ottimizzare le prestazioni dei
prodotti che acquistiamo”, afferma Günther Weiland,
responsabile tecnico di Beinbauer.
Come fornitore
dell’industria
automobilistica,
Beinbauer è soggetta a una fortissima
pressione legata ai
costi, che la spinge
a cercare costantemente l’ottimizzazione dei processi.
Beinbauer progetta
e produce molle
per barre e barre
antirollio per veicoli commerciali e
ferroviari.
“In cambio, posso influire in maniera determinante sul modo in cui
la macchina verrà programmata per migliorare la performance.
Nessuno ha il permesso di cambiare qualcosa senza il mio
consenso e il programma generale dev’essere sicuro.”
❯❯
Come fornitore di attrezzamenti, Sandvik Coromant deve sottoscrivere un target agreement
per ciascuna vendita effettuata, dando conferma a
Beinbauer della performance promessa per ogni
utensile acquistato. Da parte sua, Dietl effettua
calcoli precisi al fine di assicurare che Sandvik
Coromant sia in grado di garantire l’aumento di
produttività promesso.
“In cambio, posso influire in maniera determinante sul modo in cui la macchina verrà programmata per migliorare la performance”, afferma
Dietl. “Nessuno ha il permesso di cambiare qualcosa senza il mio consenso e il programma generale dev’essere sicuro, a prova di guasto”.
Il consulente tecnico di Sandvik Coromant è
impegnato in prima linea anche successivamente alla vendita, nella fase di implementazione di
nuovi utensili e processi. In media, passa un giorno alla settimana presso Beinbauer per monitorare i processi e migliorarne l’ottimizzazione.
“Studiamo costantemente il mercato per in-
dividuare ciò che ha ancora da offrire”, afferma
Weiland. “Leggiamo le riviste di settore e visitiamo le fiere. Così facendo, possiamo dire a Dietl:
‘Questo è ciò che la concorrenza è in grado di
fare. Che cosa può fare Sandvik Coromant per
allinearsi?’ Ma siamo tutti a favore della collaborazione, in cui riponiamo massima fiducia.
Le aziende di cui siamo soddisfatti rimarranno
integrate nella nostra produzione finché saranno
in grado di realizzare prodotti competitivi. Se un
giorno ci trovassimo nella situazione in cui Sandvik Coromant non fosse più in grado di soddisfare questo standard con un determinato prodotto,
discuteremmo la questione con loro. Cambierei
fornitore soltanto se non riuscissimo a trovare
una soluzione - questo è il nostro ‘gentlemen’s
agreement’.
Per garantire una disponibilità costante di
utensili, Sandvik Coromant ha intenzione di installare presso Beinbauer un distributore automatico di utensili, che lavorerebbe come una sorta di
❯❯
LA SCALATA VERSO IL SUCCESSO
La nascita di Beinbauer Automotive,
nella città bavarese di Büchlberg, a
nord di Passau, in Germania, risale al
1968 ad opera di Herbert Beinbauer
che, qualche anno più tardi, registrò
nuovamente l’azienda come società
in accomandita semplice. Nel 1973,
l’azienda produceva i suoi primi stabilizzatori per veicoli commerciali.
Tra il 1985 e il 1994 Beinbauer
aumentò la propria capacità produttiva
e fece costruire un nuovo edificio
amministrativo; il suo obiettivo era
migliorare le competenze del personale
a livello di produzione, qualità e servizio
con una serie di programmi formativi
attentamente selezionati e l’assunzione di lavoratori qualificati. Nel 2001,
Beinbauer Automotive è diventata
una controllata del Gruppo Drosten.
Andreas Drosten, Business Manager
di Beinbauer e parte integrante del
Gruppo Drosten, è arrivato in azienda
direttamente dalla capogruppo. Günther Weiland, ex-dipendente di MAN,
è stato assunto come responsabile
tecnico di Beinbauer nel 2005, proprio
quando quest’ultima stava inaugurando
il suo nuovo stabilimento di produzione
da 8.000 metri quadrati. Gli investimenti attuati nel corso degli ultimi due anni
ammontano a circa 30 milioni di euro.
Grazie al nuovo stabilimento, nel
2005 Beinbauer ha potuto iniziare a
produrre sterzi per MAN e dispositivi di
fissaggio della cabina per Scania. Nel
medesimo anno, l’azienda ha dato inizio anche a una nuova linea produttiva
strategica di forgiatura.
“Non vogliamo fabbricare prodotti
semplici”, spiega Weiland. “Vogliamo produrre componenti complessi
che non tutti sono in grado di fare,
in maniera tale da distinguerci dalla
concorrenza. Realizzare dei semplici
fori non ci serve a nulla”.
La strategia attuata per conservare
e consolidare la posizione sul mercato
mira ad incrementare la profondità
del processo produttivo. Grazie ad un
accordo di
cooperazione,
Beinbauer e
un’azienda
vicina, Bauer,
sono in grado
di offrire un
processo di
lavorazione
completo, che
Dott. Andreas
riduce i costi
Drosten, Business
Manager, Beinbauer. di trasporto e
di amministrazione per il
cliente. I componenti dei vari prodotti,
infatti, possono essere tagliati, rivestiti, assemblati o saldati nel medesimo
stabilimento di produzione.
Tra le macchine in uso presso
Beinbauer si contano oltre 80 centri di
lavoro a controllo numerico, più vari torni e macchine speciali. C’è anche una
pressa per forgiatura da 1.000 tonnellate di peso e un sistema di piegatura
CNC collegato a un impianto di tempra
per la produzione di stabilizzatori e
pezzi estrusi mediante idroformatura.
Attualmente Beinbauer può contare
su due fonti di reddito principali: il
taglio dei metalli (70 percento
del fatturato) e la forgiatura con
produzione senza taglio (30 percento
del fatturato). L’azienda progetta
e fabbrica stabilizzatori per veicoli
commerciali come camion, veicoli di
trasporto leggeri, minibus e vagoni
ferroviari. Altri prodotti di rilievo sono
le articolazioni di sterzo delle matrici,
oltre a scatole del cambio e sistemi
di scarico. L’azienda è leader europea
nella produzione di stabilizzatori,
con una quota di mercato pari al 30
percento circa; l’obiettivo è quello di
superare la soglia del 50 percento.
Con il proprio stabilimento di produzione a Miskolc, in Ungheria, Beinbauer sta incrementando la propria
penetrazione nell’Europa dell’Est. Per
il 2006 si prevede un fatturato totale
pari a 72 milioni di euro.
METALWORKING WORLD
23
Dall’ottobre del
2001, Beinbauer
fa parte del
Gruppo Drosten.
“Aspettiamo finché il sistema produttivo non viene ottimizzato su
una macchina prima di trasferirlo a quella successiva. È questo il
modo più efficiente di lavorare.”
❯❯
dispenser di caramelle: un operatore si identifica,
digita ciò che gli serve e il settore di produzione in cui è necessario, dopodiché va a prendere
l’utensile nei pressi della sua macchina.
“Spero di riuscire ad installare il distributore
automatico prima della fine dell’anno”, commenta Weiland. “Sandvik Coromant sarà responsabile
del rifornimento della macchina ed io risparmierò tempo e denaro, visto che non mi costerà
nulla finché l’utensile non verrà effettivamente
utilizzato”.
UN ELEMENTO IMPORTANTE che ha contribuito
al successo di Beinbauer è stata la costruzione di
un nuovo stabilimento. Ci è voluto tempo, tuttavia, per attuare nuovi processi e far sì che i tre
turni procedessero senza problemi.
“E’ difficile trovare persone qualificate”, commenta Weiland. “Parli con 100 e magari 70 vanno
bene per noi. Queste persone ottengono un’opportunità, ma devono dimostrare di poter migliorare
per affrontare la sfida”.
“Abbiamo investito parecchio a Büchlberg negli ultimi anni”, aggiunge Andreas Drosten, Business Manager di Beinbauer. “Questi costi iniziali,
che non sono insignificanti, ovviamente riducono
i nostri utili. Ma stiamo procedendo lungo una solida curva ascendente e siamo molto soddisfatti di
come stanno andando le cose”.
ANNIKA ELLER
24
METALWORKING WORLD
OBIETTIVO: RIDUZIONE DEI COSTI
Thomas Dietl, funzionario
di vendita Sandvik Coromant,
lavora con Beinbauer dal mese di
giugno del 2001. Grazie alla sua
dedizione e alla professionalità
di Sandvik Coromant, il processo
produttivo di Beinbauer è più
efficiente di quanto lo fosse due
anni fa.
Con l’introduzione dell’ultima
generazione di inserti, la qualità
GC4225, e del CoroDrill 880,
l’azienda è riuscita a ridurre i costi di produzione persino del 60
percento in alcune aree. Attualmente, Beinbauer utilizza circa
80 utensili Sandvik Coromant, tra
cui frese per spianatura, a disco
ed inserti Wiper.
GC4225.
“Anche considerando soltanto
gli articoli maggiormente ordinati, Beinbauer è stata in grado di
ridurre i costi di quasi mezzo milione di euro all’anno utilizzando
questi prodotti in abbinamento
ai suoi processi di produzione”,
afferma Dietl. “Questa riduzione,
a sua volta, consente a Beinbauer
di mantenere prezzi competitivi”.
Dietl spiega che discute
sempre di utensili e macchinari,
nonché di possibili miglioramenti
operativi, con i rispettivi responsabili. Quando si riorganizzano le
macchine, sono necessari dai tre
ai sei mesi di tempo.
“Insisto sempre sull’importanza di iniziare con una macchina e
procedere con la riorganizzazione
un passo alla volta”, afferma.
“Aspettiamo finché il sistema
produttivo non viene ottimizzato su una macchina prima di
trasferirlo a quella successiva. È
Thomas Dietl, tecnico di vendita, Sandvik Coromant.
questo il modo più efficiente di
lavorare”. Grazie a questo spirito
di squadra, negli ultimi cinque
anni Sandvik Coromant è riuscita
ad incrementare il proprio fatturato con Beinbauer di un livello
superiore alla media.
ECONOMIA DI PRODUZIONE – UNA GUIDA AL SUCCESSO
COLMARE IL DIVARIO
ILLUSTRAZIONI: CHRISTER JANSSON
Tenere sotto stretto controllo la propria produzione può contribuire
a consolidare l’attività futura. Ecco le tre regole d’oro: impegnarsi
a migliorare la redditività, ottimizzare il proprio processo produttivo e
velocizzare il ritorno sugli investimenti.
È ORMAI UN DATO DI FATTO che sia in corso un
cambiamento di prospettiva nel campo della produzione, dove una visione olistica del processo
produttivo e uno sguardo alla totalità dei costi
e dei profitti stanno rimpiazzando sempre più il
principio tecnocratico delle applicazioni. In altre
parole, la produzione – ormai giunta a completa
maturazione – esige che i costruttori di macchine
e i fornitori di utensili trasformino il loro bagaglio
di conoscenze tecniche in argomentazioni economicamente sostenibili, ossia traducano la mera
teoria in solida pratica.
La forma e la dimensione del gap di produttività, ovvero della differenza tra ciò che il mercato
è disposto a pagare e i costi di produzione, varia
da azienda ad azienda. Per l’una potrebbe essere
necessario tagliare i costi, per l’altra comprimere
i tempi di produzione sulle macchine o fabbricare
componenti tecnicamente più avanzati. Tradotto in parole semplici: le aziende devono saper
migliorare il loro modo di fare business ed essere
più redditizie.
Comprendere come l’eccellenza tecnica influisca sul business è l’elemento intorno a cui ruota
l’economia di produzione, un concetto nato dal
connubio tra le vostre conoscenze del mercato e il
know-how dei fornitori di utensili e dei costruttori
di macchine in materia di produzione. La chiave
per trasformare i miglioramenti tecnici in profitti
economici è la cooperazione, uno dei rari casi in
cui occorre effettivamente riporre piena fiducia in
qualcun altro.
Tutto questo sembra assolutamente avere un
senso, non è vero? Ebbene lo ha, anche se forse
comprenderlo non è cosa immediata. Richiede conoscenze estremamente approfondite della
produzione, in ogni forma e situazione, di ogni
applicazione e materiale, ad ogni velocità e su tutti i mercati – e sono conoscenze difficili da acquisire e ancora più difficili da conservare. Sandvik
Coromant non ha perso di vista questo concetto
un solo giorno negli ultimi 64 anni, con il suo
METALWORKING WORLD
25
❯❯
MIGLIORAMENTO DELLA PRODUTTIVITA’
PER UN FUTURO RICCO DI PROFITTI
UNENDO LA COMPETENZA dei fornitori di
INVESTIMENTO IN
NUOVE MACCHINE
utensili alla professionalità dei vostri dipendenti, sarete in grado di riconoscere con facilità la soluzione migliore per la vostre specifiche esigenze di produzione ed individuare
le aree che necessitano di miglioramento.
E RAPIDO RITORNO DEL
CAPITALE INVESTITO
COME PROCEDERE?
In base alle informazioni fornite dalla vostra
organizzazione, gli specialisti degli attrezzamenti analizzano il vostro processo di produzione specifico. Il modo in cui si utilizzano le
macchine e gli utensili, infatti, ha un impatto
diretto sui costi. Grazie a questa analisi, è
possibile individuare le soluzioni ottimali per
l’attrezzamento, la logistica e il magazzino.
I vostri costi di produzione possono essere
ridotti del 10-15 percento utilizzando correttamente i giusti utensili da taglio.
1
Condivisione
Iniziate organizzando un incontro con il
vostro fornitore di attrezzamenti e illustrate
le attività svolte dalla vostra azienda, al fine
di individuare possibili aree critiche su cui
concentrare gli sforzi.
2
Raccolta dei dati
Il team del fornitore di attrezzamenti
incomincia a raccogliere dati durante la fase
di studio preliminare, imparando a cono-
scere le attività attraverso l’osservazione. I
dati vengono compilati e analizzati al fine di
individuare le possibili migliorie che, prima
di essere attuate, vi verranno sottoposte per
l’approvazione.
3
Validazione e documentazione
I dati vengono validati direttamente in
produzione. Documentiamo interamente le
modifiche suggerite alle vostre macchine nel
corso dei test e utilizziamo queste informazioni per compilare un report dettagliato relativo alle migliorie e ai tagli previsti sui costi.
4
Attuazione delle migliorie
Partecipiamo all’attuazione di tutte le
modifiche agli attrezzamenti e ai processi che
avete deciso di apportare e torniamo da voi
una volta completate le stesse, per assicurarci che i miglioramenti e le riduzioni dei costi
si siano effettivamente concretizzati.
L’economia di produzione si basa su due principi
fondamentali: velocizzare il ritorno sui vostri
investimenti e ottimizzare i vostri processi produttivi.
❯❯
instancabile impegno volto a migliorare l’attività
delle aziende produttrici di tutto il mondo. I metodi possono variare, dalla continua ricerca e sviluppo di utensili migliori, al potenziamento della
logistica o al miglioramento dell’infrastruttura
informatica, ma l’obiettivo è sempre lo stesso:
incrementare la produttività affinché voi possiate
migliorare la redditività.
Bene, ma come come procedere, dunque? Il
vantaggio dell’economia di produzione è che non
è un tentativo di costringervi ad adottare un modello; al contrario, è un modello ideato per soddisfare le vostre esigenze, qualsiasi esse siano.
L’ECONOMIA DI PRODUZIONE si basa su due
principi fondamentali: massimizzare e ottimizzare. Velocizzare il ritorno sui vostri investimenti
26
METALWORKING WORLD
e ottimizzare i vostri processi produttivi. Sia che
vogliate incrementare la produzione utilizzando i
macchinari esistenti, sia che vogliate sfruttare al
massimo le vostre nuove macchine, l’economia
di produzione è ciò che fa al caso vostro. Il vostro
fornitore di attrezzamenti sarà in grado di fornirvi
la professionalità e le soluzioni necessarie per
aumentare la vostra produttività, che a sua volta
si tradurrà in un miglioramento del vostro giro
d’affari.
Senza entrare nello specifico (soltanto voi siete in grado di farlo), qui di seguito vi mostriamo
due modi alternativi di raggiungere l’obiettivo
della redditività, attraverso il miglioramento della
produttività o l’investimento adeguato in nuove
macchine.
FREDRIK STRÖMBERG
Per applicare i principi dell’economia di
produzione alla fase di investimento, è
necessario rispondere a qualche domanda preliminare. In primo luogo, che cosa
intendiamo produrre? E, in secondo luogo,
come possiamo trasformare questo investimento in profitto nel più breve tempo
possibile?
COME PROCEDERE?
La risposta, in breve, è: fare le cose bene
sin dall’inizio. Concentrandosi sul processo di produzione specifico del cliente, il
fornitore di attrezzamenti e il costruttore
di macchine sono in grado di delineare un
quadro generale dell’investimento e, nel
corso del processo, comprendere come
ridurre i costi, migliorare la qualità, velocizzare la capacità produttiva, diminuire i
tempi passivi e accelerare il recupero dell’investimento
1
Pianificazione per il futuro
Durante la fase di pianificazione, la
collaborazione è fondamentale. Coinvolgete tutti i soggetti - voi, il fornitore di
attrezzamenti e il costruttore di macchine - e concentratevi sul costo per ciascun
componente anziché sul prezzo di macchina e utensili. Confrontate tutte le soluzioni
tecniche con l’ausilio di appositi strumenti
di analisi reale.
2
Pronti per la fase finale
Se avete già pianificato a priori, la fase
finale dovrebbe concentrarsi sull’ottimizzazione e sulla messa a punto definitiva
della qualità giusta per il componente,
anziché sulla ricerca dei guasti e sui costi
supplementari per i nuovi utensili.
3
Produzione redditizia
Se avete fatto ogni cosa correttamente
sin dall’inizio, potrete contare su un avvio
rapido della produzione, su una tempistica di recupero dell’investimento decisamente ridotta e, per finire, su una migliore
redditività.
TECNOLOGIA
PENSIERI PROFONDI
ESEGUIRE FORI PROFONDI SENZA LIMITARE LA PRODUTTIVITÀ
La regola d’oro di ogni lavorazione è: usare la sporgenza
utensile più piccola possibile. Ma quando si eseguono fori
profondi, una elevata sporgenza è inevitabile e, quindi, anche l’esigenza di un attrezzamento in grado di far fronte alle
pesanti richieste su tutti i particolari dell’utensile.
PROFONDITÀ DI FORO COME LIMITAZIONE
La maggior parte dei fori non sono profondi – solo da due a
tre volte il loro diametro. Questo è consigliabile, poiché la
lavorazione di fori profondi comporta utensili con elevate
sporgenze per raggiungere il pezzo, e questo tipo di fori rappresenta una delle più importanti sfide nella lavorazione dei
metalli. Tuttavia, con la nuova tecnologia i problemi sono
stati ridotti al minimo.
Quando un utensile si impegna in un taglio, è sottoposto
a un carico che causa una deviazione elastica. Il problema
con i fori profondi è che questa deviazione è direttamente collegata alla lunghezza della sporgenza (alla potenza di
tre), il che rende la sporgenza dell’utensile il fattore di gran
lunga più determinante. Se la sporgenza viene raddoppiata,
la deviazione aumenta di otto volte. Da ciò consegue che diventa impossibile eseguire alcune operazioni, che implicano
passate fino al fondo dei fori profondi, con sistemi convenzionali.
FORATURA PROFONDA SU
QUALSIASI MACCHINA UTENSILE
La sporgenza dell’utensile non è tanto problematica in foratura quanto lo è in barenatura, a causa dei carichi e delle
deviazioni ai quali la geometria ed i pattini della punta,
nonché i supporti nella macchina devono opporsi. Finora,
comunque, la foratura contava sull’utilizzo di macchine ed
equipaggiamenti specifici che, a sua volta, ha comportato lo
spostamento dei componenti tra le macchine anziché il completamento della loro lavorazione in un unico piazzamento,
con conseguente grande influenza sui tempi di produzione.
CoroDrill 800,
punta per fori
profondi in
un’applicazione
rotante.
CoroDrill 805 può eseguire fori con profondità fino a 23 volte il diametro (25 mm), progredendo fino a profondità di sette volte per diametri
grandi (65 mm). Per la maggioranza delle applicazioni, questo elimina lo spostamento del componente ad una
macchina di foratura. La capacità della punta CoroDrill 805
aggiunge una nuova dimensione all’efficienza nella foratura,
La capacità di
CoroDrill 805
aggiunge una
nuova dimensione
all’efficienza in
foratura.
❯❯
METALWORKING WORLD
27
TECNOLOGIA
CoroBore 825:
esempio di nuovo sviluppo in
barenatura con
utensili rotanti.
❯❯ eliminando la necessità di macchine per foratura dedicate
ed ulteriore capacità della pompa di refrigerante. Oltre alle
applicazioni su centri di lavoro, la punta CoroDrill 805 è essenziale nell’area delle macchine multi-task, per mantenere
il vantaggio legato al concetto di queste macchine.
SUPERARE I LIMITI DELLA
SPORGENZA IN BARENATURA
La testina a
cambio rapido
CoroTurn SL combina la stabilità
dell’inserto con il
semplice posizionamento e cambio del tagliente,
come pure con
le possibilità di
regolazione.
28
METALWORKING WORLD
Quando sono necessarie sporgenze utensili superiori a quattro volte, i tradizionali utensili di acciaio non sono adatti per
alesare i fori. Tuttavia, il metallo duro ha un’elevata resistenza alla flessione sotto carico. Se la barra di alesatura è realizzata principalmente in metallo duro, l’utensile lavorerà in
modo soddisfacente con sporgenze fino a sette x il diametro.
Da sette a dieci x il diametro è indispensabile la tecnologia
delle barre antivibranti Silent Tools. Oltre questo valore,
vale a dire quando il foro da lavorare è 14 x il diametro, sono
richiesti utensili antivibranti rinforzati con metallo duro per
rendere possibile queste operazioni impossibili; queste barre
diventano indispensabili anche per profondità fino a 17 x il
diametro per alcuni componenti.
Alla fine del taglio, sulle barre di alesatura per tornitura
interna, un fattore che influisce sulla stabilità dinamica di
una barra è il peso dell’unità di taglio: più piccolo è il
peso all’estremità della sporgenza, minore sarà la tendenza alle vibrazioni. CoroTurn SL è stata sviluppata in parte su questa base e combina la stabilità
dell’inserto con il semplice posizionamento e
cambio del tagliente, nonché con le possibilità di regolazione. Questi utensili lavorano
profondità di foro fino a
10 x il diametro, che
oggi rappresentano la
maggior parte delle
applicazioni. Con
una vasta gamma di
testine, le barre possono essere usate per
eseguire operazioni
che vanno dalla torni-
tura di sgrossatura fino alla filettatura e possono essere dotate di adattatori per essere bloccate su macchine multi-task.
Le prestazioni frontali-terminali della barra possono essere
ottimizzate usando riduzioni di diametro, che diminuiscono
ulteriormente il peso ed aumentano lo spazio per l’evacuazione dei trucioli, tutt’attorno alla barra.
Come per lo stesso corpo dell’utensile, la barre di alesatura o gli adattori antivibranti – Silent Tools – sono pre-regolati alla corretta frequenza in relazione alla lunghezza dell’utensile. Se le vibrazioni insorgono durante la lavorazione,
la capacità di smorzamento entrerà immediatamente in azione e l’energia cinetica della barra verrà assorbita da un sistema di smorzamento. Di conseguenza, le vibrazioni vengono
ridotte al minimo e la produttività può essere mantenuta ed
anche migliorata.
All’estremità del portautensili, nel mandrino, torretta o
altro tipo di portautensile, la più piccola instabilità, o spostamento, metterà a rischio la lavorazione di fori profondi.
Gli utensili con accoppiamento integrato Coromant Capto
forniscono prestazioni superiori in numerose applicazioni. Il
preciso profilo poligonale, relativamente lungo, del sistema
di attrezzamento modulare, con le sue elevate forze di bloccaggio ed il buon supporto della flangia, resisterà a qualsiasi
“carico” in questo punto.
SVILUPPI IN CORSO
Un esempio del più recente sviluppo in barenatura con utensili rotanti è il nuovo bareno antivibrante per finitura CoroBore 825. Con l’ultimissima tecnologia di inserti ed utensili
all’estremità di taglio, un bareno Silent Tools ed una vasta
gamma di attacchi integrati Coromant Capto in varie misure,
le applicazioni su centri di lavoro e fresa-alesatrici avranno
nuovi “strumenti” con cui ridurre i tempi di taglio, mantenendo ancora i livelli di qualità dei componenti.
Di conseguenza, la regola di lavorazione consolidata per
i fori profondi, cioè “minimizzare sempre la sporgenza dell’utensile”, oggi dovrebbe essere affiancata da un’altra regola:
“Quando le elevate sporgenze degli utensili sono inevitabili,
assicurarsi di utilizzare la migliore tecnologia disponibile.
CHRISTER RICHT
NEWS
KNOW-HOW CONGIUNTO A SERVIZIO
DEL SETTORE AUTOMOBILISTICO
Sandvik Coromant ha siglato un accordo di
collaborazione con Camito, l’ideatrice di un nuovo
metodo di produzione degli stampi per il settore
automobilistico. Camito è una controllata del
gruppo NovaCast Technologies, che sviluppa e
vende stampi per i componenti di carrozzerie
automobilistiche, nonché software per la metodologia, la simulazione e il controllo dei processi
destinati all’industria automobilistica globale e al
relativo indotto.
Il metodo, ora brevettato, si basa sulla fusione
di ghisa grigia e acciaio per utensili mediante una
nuova tecnologia in grado di ridurre le tempistiche
di produzione dei nuovi veicoli. Un anno fa, Camito
firmò il suo primo contratto con Volvo PD, che
prevedeva la produzione di stampi per il nuovo
modello della Volvo C70 mediante il metodo Camito. Quest’ultimo consente a Volvo di concentrare
le varie fasi di fabbricazione degli stampi per la
produzione della scocca in un’unica colata. Lo
stampo, tuttavia, dev’essere ulteriormente rifinito,
ed è qui che entra in gioco Sandvik Coromant.
Christer Svensson, CEO di Camito, intravede
grandi opportunità nella collaborazione. “Sandvik
Coromant è l’azienda numero uno nella fornitura di
utensili e di know-how in materia di lavorazione e
finitura. La loro competenza completerà in maniera
ottimale la tecnologia e la programmazione di
Camito, per cui riteniamo che lo sviluppo futuro non
potrà che beneficiare di questa collaborazione”.
Anche Lennart Lindgren, vice-presidente esecutivo Marketing e Business di Sandvik Coromant,
è estremamente soddisfatto: “Il fatto di vendere
il nostro know-how in materia di inserti abbinato
allo stampo di Camito crea nuove opportunità di
business. Poter contribuire a ridurre le tempistiche di produzione all’interno del settore automobilistico, insieme a Camito, è estremamente
importante per noi”.
Le due aziende coordineranno i loro rispettivi
poli tecnologici all’interno di un unico centro situato nella Svezia meridionale.
NUOVI STANDARD NELLA FRESATURA DELLA GHISA
Il prossimo passo annunciato nell’ambito della Nuova Generazione di Inserti Sandvik Coromant, lanciata
recentemente sul mercato con la fortunata qualità GC4225 per la tornitura dell’acciaio, sarà l’introduzione di due nuove qualità, che stabiliranno nuovi standard nella fresatura della ghisa. GC1020 e GC3220
aiuteranno i clienti ad ottenere maggiori risultati con un minore dispendio di risorse, afferma il Project
Manager Anders Fältenhag. Grazie ai vantaggi delle più recenti tecnologie di rivestimento brevettate, questi
inserti presentano una durevolezza e una resistenza all’usura decisamente superiori e hanno tutte le carte
in regola per effettuare più rapidamente le numerose operazioni richieste nella lavorazione della ghisa. Racchiudere in un’unica soluzione completa la capacità di lavorare un pezzo più a lungo e a velocità più elevate,
garantendo nel contempo la massima qualità sia nella lavorazione a secco che in quella a umido, è ormai
diventato realtà, commenta Fältenhag. Maggiori informazioni sulla lavorazione della ghisa a pagina 12.
VINCERE LE SFIDE
DELLA CGI
Gli specialisti Sandvik Coromant del settore automobilistico stanno conducendo un programma di ricerca
su nuove metodologie e soluzioni di attrezzamento
specifiche per la ghisa vermicolare (Compacted
Graphite Iron, CGI).
La CGI consente di sviluppare componenti e motori
più leggeri e al tempo stesso più robusti. Sono in
corso vari progetti, infatti, per il lancio di nuovi inserti
e qualità in grado di offrire soluzioni di lavorazione più
competitive, che potrebbero incrementare l’utilizzo di
questo materiale all’interno del settore.
Sinora, la CGI ha ottenuto i risultati migliori nel
settore dei veicoli pesanti, ma si sta facendo strada a
poco a poco anche nel campo delle automobili, dove
svariati modelli ad alte prestazioni prevedono l’utilizzo
del materiale a volumi di produzione relativamente
ridotti. Attualmente le case automobilistiche stanno
analizzando il suo impiego su volumi più consistenti.
La sfida che pone la ghisa vermicolare, o CGI, è
quella di sviluppare metodi di fabbricazione economicamente efficienti e produttivi, ottimizzando il design
dei componenti in CGI al fine di valorizzare le caratteristiche del materiale.
Un importante passo avanti è stato lo sviluppo di
processi di lavorazione i cui costi e tempi ciclo generali
fossero in linea con quelli di operazioni analoghe
utilizzate nella produzione di motori in alluminio e ghisa
grigia. La struttura “corallina” della CGI, assolutamente unica nel suo genere, è problematica soprattutto a
livello di durata dell’utensile, poiché la lavorazione della CGI genera maggiori forze di taglio che, a loro volta,
creano temperature più elevate nella zona di taglio. La
CGI, inoltre, può essere prodotta con tenori di perlite
differenti in funzione dell’applicazione, influenzando il
relativo processo di lavorazione.
Per ottimizzare le geometrie e le qualità degli
inserti, gli ingegneri della divisione Ricerca e Sviluppo
di Sandvik Coromant stanno approfondendo lo studio
del materiale, al fine di comprendere maggiormente
la struttura e la composizione della CGI e come questi
fattori influiscono sul comportamento all’usura. La CGI
ha una morfologia unica nel suo genere, che garantisce elevate proprietà di aderenza tra la grafite compattata e la matrice di ghisa, sopprimendo l’innesco e
la propagazione di cricche nel materiale e migliorando
le caratteristiche meccaniche rispetto alla ghisa grigia
nonché la conducibilità
CoroMill 365 con qualità GC1020
termica rispetto alla ghisa
durante la lavorazione di un blocduttile (sferoidale). Nel
co motore in CGI
complesso, tutto ciò si
traduce in un miglioramento delle caratteristiche meccaniche e in un
materiale all’incirca due
volte più resistente della
ghisa grigia.
Gli specialisti di
Sandvik Coromant stanno
seguendo i progressi della CGI come materiale di fabbricazione dei motori e, in particolare, sono alla ricerca
di soluzioni ottimali per la fresatura e la barenatura di
questo nuovo metallo. Riuscire ad effettuare queste
operazioni a tempi ciclo e costi analoghi ai processi
di lavorazione della ghisa grigia avrebbe un impatto
considerevole sul mercato delle automobili a piccola
cilindrata, in cui un’alternativa alla ghisa grigia offrirebbe vantaggi in termini di peso e robustezza.
METALWORKING WORLD
29
L’iPod, diventato ormai oggetto di culto,
è inconfondibile.
LA
RIVOLUZIONE
CULTURALE IN FORMATO TASCABILE
FOTO: APPLE, THOMAS PINK, PRESSENS BILD
Gli esperti dicevano che non avrebbe mai funzionato, i fan lo definivano
un sacrilegio, ma il mercato è letteralmente impazzito per lui. Quando
Apple Computer lanciò l’iPod nel 2001, anche i più ottimisti non potevano
prevedere l’enorme impatto che questo lettore musicale di ultima
generazione avrebbe avuto sulla cultura popolare. E sui fatturati di Apple...
IL PROSSIMO 23 OTTOBRE si festeggerà il quinto
anniversario dell’iPod, occasione per la quale
molti attendono, speranzosi, una nuova sorpresa
da parte della casa costruttrice, Apple. Ma sono
ben pochi i segreti che trapelano dalla riservatissima azienda guidata dal fondatore, Steve Jobs,
e dal team di design, capitanato da Jonathan Ive,
per cui lo sapremo con sicurezza soltanto il giorno stesso.
Segretezza, speculazione e trepidazione su ciò
che ha in serbo Apple per il mercato sono i sen-
30
METALWORKING WORLD
timenti che circondano il fenomeno iPod. Apple
ha mantenuto alto l’interesse - e i fatturati - con
una serie infinita di aggiornamenti e cambiamenti
di prezzo che persino i fan più sfegatati dell’iPod
fanno fatica a seguire.
Ma l’iPod non è un prodotto a sé stante. E’
accompagnato da un altro fenomeno di tendenza, l’iTunes Music Store, il servizio di jukebox
musicale via internet al costo di “un dollaro per
canzone”, che ha venduto 1 miliardo di canzoni
nell’arco di soli tre anni.
Insieme, danno vita a ciò che gli analisti chiamano ”l’economia dell’iPod”, dove il successo
di iTunes fa lievitare le vendite dell’iPod e viceversa, non lasciando altra scelta all’industria della
musica se non sedersi e prendere premurosamente appunti. L’iTunes Music Store ha generato un
aumento massiccio dei download musicali legali
in un’epoca in cui lo scambio illecito di file sta
mettendo a dura prova i bilanci delle case discografiche. Ma l’era dell’iPod è ben lungi dall’essere terminata: il piccolo lettore MP3 digitale
❯❯
Tieni il tuo iPod Nano
vicino al cuore.
Thomas Pink, il negozio
preferito dagli uomini
d’affari delle grandi
città, ha creato appositamente per l’iPod
Nano una cravatta
con un taschino sul
retro e un gancetto per
nascondere i cavi senza
aggrovigliarli.
APPLE/SANDVIK
Che cosa ha a che fare l’iPod con
Sandvik Coromant?
Dietro il successo di vari dispositivi
elettronici, tra cui i lettori MP3 come
l’iPod, c’è la mano di qualche designer,
attento alle tendenze della moda e alla
funzionalità.
Creare gli accessori di culto della
prossima generazione non sarebbe
possibile senza i produttori di stampi
& matrici, in grado di trasformare un
semplice progetto in un oggetto di tendenza, e lo sviluppo di nuovi materiali
che varcano i confini del design.
Se da un lato i produttori necessitano di una qualità elevata affinché il
prodotto finale soddisfi i loro requisiti,
dall’altro la moda esige che i nuovi
modelli vengano lanciati sul mercato
ad intervalli sempre più ridotti. Questo
fatto, a sua volta, mette sotto pressione i produttori di stampi, costretti a
lavorare con precisione a ritmi sempre
più serrati. All’interno di questo scenario, le parole d’ordine sono efficienza e
precisione. Sandvik Coromant fornisce
il proprio contributo con la propria conoscenza dei processi e gli utensili da
taglio di alta qualità, in grado di ridurre
i cicli di produzione degli stampi. I designer industriali hanno cercato a lungo
un materiale che avesse la lucentezza
e il tocco di una finitura metallica,
ma che fosse realizzabile in diversi
colori. Fu così che, quando Decorex®
di Sandvik Materials Technology fece
il proprio ingresso sul mercato, gli
ingegneri ebbero nuove opportunità
di entrare in una dimensione ancora
superiore.
Decorex è una striscia d’acciaio
rivestito brevettata, sviluppata appositamente per una serie di applicazioni
diverse, dall’elettronica di consumo
alle applicazioni domestiche. I possibili
usi spaziano dai telefoni cellulari, gli assistenti digitali personali, le
fotocamere digitali e i lettori MP3 ad
apparecchi più grandi, come tostapane
e bollitori. Oltre ad offrire un materiale
con una finitura metallica in vari colori,
consente ai produttori di realizzare risparmi in termini di cicli di produzione,
sprechi e vantaggi dal punto di vista
ambientale, pur offrendo una finitura di
alta qualità. Decorex® è un’alternativa
all’alluminio anodizzato e può essere
utilizzato in sezioni molto più sottili
grazie alla robustezza dell’acciaio
inossidabile.
METALWORKING WORLD
31
“Sin dall’inizio volevamo un prodotto che
sembrasse così naturale, così inevitabile
e così semplice da passare quasi inosservato.”
è facile da capire e da utilizzare. Anche se è il lettore digitale più venduto al mondo, inoltre, l’iPod
ha conservato quell’aura di esclusività che lo rende un vero e proprio oggetto di culto.
SI PUÒ DIRE CHE IL FENOMENO iPod nasca nel
Un uomo pacato – l’enigmatico
designer britannico Jonathan Ive.
❯❯
conta un vasto numero di adepti, costantemente
ammaliati dal suo fascino grazie a una strategia
fatta di frequenti aggiornamenti e dell’introduzione di un prezzo base subito dopo il debutto dei
nuovi modelli.
Il motivo di tanto successo è semplice: l’iPod
gennaio del 2001, anche grazie al lancio del programma informatico iTunes per i computer Mac.
Nella sua prima versione, il programma convertiva le tracce musicali da CD audio a file
audio digitali, le organizzava e creava
una sorta di radio via Internet. Nove
mesi dopo, quando Apple annunciò
l’avvento del primo iPod con hard
disk da 5 GB per oltre 1000 canzoni, il
lettore digitale utilizzava l’iTunes per
convertire e organizzare le sue tracce
musicali.
Il lancio dell’iPod fu una sorta di
shock per i fan del Mac, che si chiedevano che cosa avesse in previsione Apple, ma i vertici dell’azienda tennero
fede alla propria filosofia. Si dice
che Jobs abbia affermato a proposito dell’iPod: “E’ Apple
quanto qualsiasi altra cosa
FASI PRINCIPALI
2002
Gennaio: Apple lancia il
software iTunes per i computer Mac.
Marzo: il primo aggiornamento
dell’iPod raddoppia la capacità di
memoria delle canzoni.
Ottobre: lancio della prima
generazione di iPod, che fa
della memoria su disco fisso
(anziché memoria flash), della
potenza e della facilità d’uso i
suoi punti forti. Ma le vendite
faticano a prendere quota
dopo gli attacchi dell’11 settembre - solo 125.000 pezzi
venduti alla fine dell’anno.
Luglio: Apple lancia il primo iPod
compatibile con i PC.
2001
32
METALWORKING WORLD
Dicembre: prima edizione
limitata esclusiva dell’iPod, una
delle più costose in assoluto, con
incisi i loghi o gli autografi di personaggi famosi come Madonna o
lo skateboarder Tony Hawk.
2002
iPod Shuffle.
2004
Tempismo e sorpresa sono fondamentali
per mantenere vivo il desiderio.
2001
realizzata sinora da Apple”. E Jonathan Ive, responsabile del team di design Apple, spiega: “Sin
dall’inizio volevamo un prodotto che sembrasse
così naturale, così inevitabile e così semplice da
passare quasi inosservato”.
Ora, cinque anni dopo, è difficile immaginare un mondo senza iPod, il cui successo pare non
avere fine. C’è un flusso costante di nuovi modelli,
nuovi look, nuove tecnologie, funzionalità superiori e molto altro su cui rimuginare per i fan
dell’iPod e gli analisti economici.
Nel frattempo, altri stanno cercando di
cavalcare la medesima onda di successo dell’iPod, sia per associazione sia per
semplice imitazione. Vi sono migliaia
di accessori sul mercato, da minuscole
custodie di maglia a sistemi sonori hightech, che fanno la fortuna dei loro produttori. La filosofia che si cela dietro questi
accessori è molto semplice: visto che gli
utenti dell’iPod non spendono più per i
CD, hanno soldi per comprare auricolari,
casse, custodie, dock e via dicendo.
Le vendite dell’iPod e dei suoi
Gennaio: Apple celebra il ventesimo anniversario del computer Macintosh riproponendo lo storico spot pubblicitario del 1984 con “la donna
che brandisce il martello”, ma questa volta con un iPod.
Viene lanciato sul mercato l’iPod Mini, con scocca in alluminio colore
argento, oro, rosa, blu o verde e memoria per 1000 canzoni, che si
trasforma in un tale oggetto di culto che oggi alcuni modelli originali
sono diventati oggetti di collezione.
Maggio: Apple supera la soglia dei tre
milioni di iPod venduti.
2003
Aprile: Apple inaugura la terza
generazione di iPod con un modello
che verrà nuovamente aggiornato
nell’autunno dello stesso anno.
Lancio dell’iTunes Music Store con
una biblioteca di 200.000 canzoni;
nell’arco di una settimana, le vendite
raggiungono 1 milione di canzoni.
2003
Luglio: la quarta generazione di iPod,
ancora più sottile e con batteria più
performante, rivoluziona il mercato.
Agosto: il catalogo iTunes Music Store
raggiunge 1 milione di canzoni.
Ottobre: duplice debutto per iPod Photo
e iPod U2 special edition.
Apple annuncia che le vendite dell’iPod
hanno raggiunto i 6 milioni di pezzi.
2004
accessori sembrano essere spinte da un desiderio
apparentemente insaziabile di possedere sempre
l’ultima novità, risultando migliori degli altri e,
nel contempo, personalizzando il proprio lettore.
Sono molteplici le imitazioni dell’iPod comparse sul mercato, ma la combinazione iPod-iTunes è difficile da emulare: nessun altro lettore
digitale, infatti, può contare su un tale livello di
riconoscimento del brand e nessun’altra biblioteca musicale online è grande quanto iTunes.
La partnership iPod-iTunes ha scosso profondamente il settore musicale, dai negozi alle stesse
case discografiche. Ma è stata di enorme beneficio
per le etichette musicali indipendenti, i cui artisti
sono accessibili sull’iTunes Music Store quanto
i cantanti più famosi, senza citare libri audio e
podcaster che, tramite iTunes, hanno avuto pari
visibilità e accesso a un massiccio pubblico internazionale.
Non manca proprio
nulla: a colorare
l’iPod ci pensano le
immagini visualizzate sul display o le
custodie dai colori
ultravivaci.
QUANDO A FEBBRAIO è stata scaricata la miliar-
desima canzone dall’iTunes Music Store, Steve
Jobs è intervenuto nell’euforia del momento con
un’affermazione alquanto seria: “Spero che oggi
ogni cliente, artista e dirigente di casa discografica dedichi un momento di riflessione a ciò
che abbiamo realizzato nell’arco degli ultimi tre
anni. Attualmente, in tutto il mondo sono state
acquistate e scaricate legalmente oltre 1 miliardo
di canzoni, che rappresentano un potente motore
contro la pirateria, nonché il futuro della distribuzione musicale in un’epoca di transizione dai CD
a Internet”.
L’iPod sarà in grado di conservare quella
combinazione magica di esclusività e vendite da
capogiro? Probabilmente sì. I possessori di iPod
non fanno distinzione di classe sociale; si dice
che persino Sua Maestà la Regina d’Inghilterra
ne possegga uno. E il potere di questo minuscolo aggeggio digitale è tale da essere diventato un
veicolo d’informazione non limitato esclusivamente a musica, video e immagini. I musei e le
gallerie d’arte, ad esempio, utilizzano l’iPod per
le visite guidate. I professori universitari trovano
che alcuni studenti prestino maggiore attenzione
alle lezioni in podcast anziché a quelle reali. Chissà quale sarà il prossimo utilizzo dell’iPod!
Gli analisti, gli amici e i nemici dell’iPod continuano a osservare ogni singola mossa di Apple.
Come disse un analista, “Apple ha il lettore, il
sistema di fornitura e le partnership di contenuto
migliori. Ma c’è un fattore che garantisce la sua
supremazia: la massima semplicità d’uso”.
JANE GARNER
2006
2005
Gennaio: lancio dell’iPod Shuffle,
che carica 120 canzoni con un
solo clic e le riproduce in sequenza
casuale.
Luglio: da un sondaggio internazionale a cura di Business Week,
condotto tra circa 1.000 alti dirigenti
aziendali, Apple emerge come l’azienda più innovativa a livello mondiale.
Raccoglie il 24,8% dei voti, un
punteggio superiore a quello di 3M
e Microsoft insieme, classificatesi
rispettivamente in seconda e terza
posizione.
Settembre: lancio dell’iPod Nano,
più sottile di una matita, ma in grado
di memorizzare 1.000 canzoni e
visualizzare copertine, fotografie e
giochi a colori. Apple cessa la produzione dell’iPod Mini.
2005
L’Harry Potter Digital Box Set,
equivalente a circa 100 CD, viene
pubblicato sull’iTunes Music Store e
c’è un’edizione speciale dell’Harry
Potter iPod con incisa la rupe di
Hogwarts.
L’iTunes Music Store diventa il catalogo musicale online più grande in
assoluto, con 1.7 milioni di canzoni.
Ottobre: Apple inaugura la quinta
generazione di iPod, con display a
colori da 2.5 pollici e memoria per
15.000 canzoni, 25.000 foto o più di
150 ore di filmati. Il nuovo modello è
il 30% più sottile del suo predecessore e ha il 50% di memoria in più, ma
è venduto allo stesso prezzo della
quarta generazione di iPod.
Gennaio: Apple comunica di aver
raggiunto, nel primo trimestre del
2006, il livello di ricavi e di utili più
alto della storia dell’azienda. Nel
trimestre chiuso il 31 dicembre
2005, ha eseguito consegne per
oltre 14 milioni di iPod e realizzato
il 20% di crescita nelle vendite di
computer Mac rispetto al medesimo periodo del 2004.
stata scaricata dall’iTunes Music
Store (McDonalds impiegò otto
anni a vendere il suo miliardesimo
hamburger).
Febbraio: Apple annuncia il lancio
del nuovo iPod Nano da 1 GB,
con memoria per 240 canzoni
o 15.000 foto, e dello stereo ad
alta fedeltà iPod per un suono
“avvolgente”.
Aprile: Apple celebra il 30° anniversario dell’azienda.
Il 23 febbraio viene ricordato
nella storia della Apple come
il giorno in cui la miliardesima
canzone, “Speed of Sound”, è
Ora l’iTunes Music Store offre più
di 3.500 video musicali, 35.000
podcast e 16.000 libri audio, oltre
a più di 2.000.000 di canzoni delle
principali etichette discografiche
tradizionali e indipendenti.
Maggio: prende il via la collaborazione tra Nike e Apple, che unisce
il mondo dello sport a quello della
musica. Il primo prodotto sviluppato grazie a questa partnership è
il Nike+iPod Sport Kit, un sistema
che consente alle scarpe Nike+ di
dialogare con l’iPod.
2006
METALWORKING WORLD
33
TECNOLOGIA
COROMANT CAPTO,
UNA LEGGENDA
DEL SETTORE
UN CONCETTO DI ATTREZZAMENTO MODULARE ORIENTATO AL FUTURO
Sono pochi i sistemi modulari attualmente presenti sul
mercato in grado di sopravvivere alla necessità di garantire costantemente elevate prestazioni, a prescindere dalla lavorazione
da effettuare.
Coromant Capto rappresenta l’eccezione alla regola. Concepito nel 1991, dimostra tuttora il medesimo standard elevato di
prestazioni in un’ampia gamma di applicazioni, dalla tornitura
alla fresatura, foratura e barenatura.
Coromant Capto consente di utilizzare i medesimi utensili
da taglio e adattatori in applicazioni e macchine differenti, garantendo un unico sistema di attrezzamento standard per tutta
l’officina. Allo stesso tempo, il sistema risponde ai canoni della
massima flessibilità, proponendo diverse varianti di assemblaggio degli utensili con lunghezze e forme differenti.
L’ACCOPPIAMENTO È FONDAMENTALE
Il poligono conico
è pretensionato
all’interno del
dispositivo di
bloccaggio con
una forza pari a
svariate tonnellate;
l’accoppiamento
risultante è estremamente robusto.
34
METALWORKING WORLD
Grazie alla sua configurazione, Coromant Capto può essere
utilizzato per tutte le operazioni della lavorazione dei metalli su
centri di tornitura, centri di lavoro e macchine
utensili multi-task. Lo stesso attacco base in
una gamma di dimensioni differenti (da 32
mm a 100 mm), infatti, consente di utilizzare
oltre 5.000 utensili diversi.
La sfida per i progettisti di Sandvik Coromant consisteva nello sviluppare un accoppiamento per tornitura, fresatura e foratura
che riuscisse a soddisfare i vari requisiti che
tali operazioni presentavano in termini di
rigidezza, trasmissione del momento torcente, ripetibilità, sostituzione automatica dell’utensile e tutti gli
aspetti legati alla gestione e alla manipolazione degli utensili.
L’accoppiamento si basa su un adattatore che posiziona gli
utensili attraverso un particolare tipo di accoppiamento con
profilo poligonale conico autocentrante. L’ampia superficie di
contatto, piana e rettificata, sui tre “fianchi”, rispetto al poligono conico anch’esso rettificato conferisce la massima stabilità,
La forma poligonale favorisce la
grazie al suo contatto
trasmissione dei momenti torcenti
bifacciale e alsenza la necessità di ricorrere ad
l’accoppiamento
elementi separati, come spine o
chiavette.
di precisione.
Questo design
consente la rigidità e la ripetibili- tà
necessarie come pure la trasmissione delle forze di bloccaggio senza perdita di precisione.
L’accoppiamento con profilo poligonale trasmette le forze senza utilizzare elementi separati come spine o chiavette.
L’accoppiamento di precisione garantisce l’assenza di giochi, rendendo possibile quindi la trasmissione dei momenti torcenti in entrambe le direzioni senza perdere l’altezza
centrale. La combinazione tra accoppiamento di precisione ed
elevata forza di bloccaggio è conferita dal contatto bifacciale.
La forza di taglio viene trasmessa attraverso un’ampia
superficie di contatto tutt’attorno al poligono ed alla flangia,
evitando eventuali picchi di carico e garantendo una costante
posizione assiale del tagliente, nonostante le elevate forze di
taglio assiali. L’accoppiamento Coromant Capto trasferisce la
coppia in maniera simmetrica intorno al poligono, mentre gli
altri accoppiamenti trasferiscono la coppia soltanto con una
chiavetta all’estremità posteriore più piccola del cono, con
l’ausilio di forze di attrito che agiscono sulle superfici di contatto assiali tra l’utensile ed il dispositivo di bloccaggio.
UNA DIMOSTRAZIONE DI PERFORMANCE
Per mettere in luce la differenza che questa tipologia di accoppiamento offre nelle applicazioni reali, il reparto Sviluppo
di Sandvik Coromant ha effettuato vari test per confrontare
la performance del proprio accoppiamento con quella di un
concorrente. In un test condotto su applicazioni di tornitura, si è
misurata la deviazione all’interno dell’accoppiamento, causata
Il posizionamento del tagliente
rimane costante
nonostante le
elevate forze di
taglio.
Coromant
Capto è il vero
accoppiamento
universale per
tornitura, fresatura e foratura.
dalla coppia statica e dalla flessione, per Coromant Capto C5 e
un modello della concorrenza HSK50-A.
Per entrambi, la deviazione è stata misurata a f1=35 mm e
l1=60 mm, con f1 e l1 come unità di taglio esterna standard di
misura C5. La coppia applicata corrisponde a valori Ft statici
agenti su f1=35 e l1=60, simulando l’azione di taglio su un’unità di taglio standard C5.
La rigidezza alla torsione è considerata il fattore più critico
per la tornitura esterna. Dal test risultano movimenti significativi nell’accoppiamento HSK50, che iniziano già con Ft=4
kN, equivalente al limite massimo dell’area di lavoro media. A
Ft=14 kN (equivalente al limite estremo dell’area di sgrossatura leggera e al valore Ft massimo consentito per unità di taglio
esterne standard C5), la deviazione dell’utensile HSK50 era
pari a circa 0.4 mm, rispetto ai soli 0.1 mm dell’utensile C5.
Da ciò si evince che l’accoppiamento HSK non è consigliabile per le operazioni di tornitura, eccezion fatta per la finitura
e la lavorazione media, in seguito alla sua capacità limitata di
trasferire la coppia.
Anche nel raffronto in termini di deviazione generata da
semplice flessione, C5 dimostra una prestazione migliore.
Coromant Capto possiede un cono più lungo con un angolo di
rastrematura inferiore (1/20 rispetto a 1/10 dell’accoppiamento
HSK), nonché una maggiore quantità di materiale e una forza
di bloccaggio più elevata, che genera una resistenza alla flessione superiore.
Determinare a dimostrare la performance generale dell’accoppiamento, gli ingegneri Sandvik Coromant addetti allo sviluppo hanno confrontato C5 con la dimensione equivalente di
un concorrente mediante utensili standard. Una volta applicata
la forza statica (Ft) alla sede dell’inserto, si è misurata la deviazione. L’unità di taglio del concorrente, tuttavia, era 10 mm più
corta, pari a 50 mm rispetto ai 60 di C5. Dopo l’applicazione di
Ft, la deviazione veniva generata dalla coppia e dalla flessione,
simulando un’operazione di taglio reale. Con questo utensile
esterno di lunghezza ridotta, la coppia era il fattore dominante.
I risultati hanno dimostrato che la combinazione di utensili e attacco Coromant Capto era nettamente più rigida. La differenza
era particolarmente significativa nell’area di sgrossatura leggera. Di conseguenza, Coromant Capto consente di utilizzare
dati di taglio, come gli avanzamenti, superiori, che a loro volta
incrementano la produttività.
Nelle operazioni di fresatura, di norma è la capacità di
resistenza alla flessione e alla coppia il fattore limitante per un
accoppiamento modulare. La forza di bloccaggio all’interno
dell’accoppiamento è direttamente proporzionale alla capacità
di resistenza alla flessione e alla coppia. Coromant Capto
utilizza un sistema di bloccaggio a vite centrale che conferisce,
come minimo, una forza di bloccaggio doppia rispetto a qualsiasi altro sistema a bloccaggio laterale.
La figura illustra
la deviazione di
un’unità di taglio
Coromant Capto
C5 e una HSK50 in
un’operazione di
tornitura esterna.
SINTESI
Questi fattori di performance hanno fatto sì che Coromant
Capto riscuotesse grandi consensi all’interno del settore e
venisse adottato da altri produttori. L’imminente certificazione ISO di questo sistema sarà un passo importante, non
solo per salvaguardare il livello di qualità elevato
necessario per produrre un accoppiamento
Coromant Capto in base alle specifiche aziendali, ma anche per
affermare la sua posizione
di leadership sul mercato.
ELAINE MCCLARENCE
Il design integrale,
con foro passante
per il refrigerante,
consente un’adduzione efficace
e costante di
quest’ultimo, migliorando anche la
durata dell’utensile
e la produttività.
METALWORKING WORLD
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ANDATE OLTRE
CON GC4225!
Non accontentarsi mai dei risultati raggiunti e cercare sempre di migliorare:
è questa la chiave del successo in un mercato che diventa ogni giorno più
esigente e competitivo.
lo sapeva bene, quando
nel 1971 fondò l’azienda che oggi porta il suo
nome. Nata come officina lavorazioni meccaniche, la Bastai si specializza negli anni nella
produzione di particolari torniti e fresati di
precisione per conto terzi.
Alle richieste sempre maggiori del mercato, l’azienda risponde ampliando le proprie
strutture, competenze e capacità produttiva e
trasferendo la sede nei nuovi stabilimenti di
Eupilio, un comune della provincia di Como.
ENZO BASTAI QUESTO
Dotata di un parco macchine all’avanguardia composto da torni frontali e verticali CNC
a doppio mandrino ed asservimento robotizzato, centri di lavoro CNC multipallets a 5 assi,
centri di foratura, e molte altre ancora, la
Bastai fa da sempre delle tecnologie avanzate
e della grande flessibilità di produzione (tutte
le lavorazioni vengono svolte, infatti, all’interno dell’azienda) il proprio fiore all’occhiello.
Il risultato di questi sforzi è una vasta
gamma di prodotti (in un’ampia varietà di materiali, quali acciaio, inox, leghe a base di ferro
e alluminio) di elevata qualità, conformi alle
specifiche esigenze del cliente e rispondenti
alle severe normative della certificazione UNI
EN ISO 9001:2000.
prodotti ed il ricorso a tecnologie avanzate, però, da soli non bastano a
garantire l’obiettivo di un miglioramento continuo: sono anche i fornitori, con l’assistenza,
la competenza e la disponibilità del proprio
personale, a rendere possibile questa costante
evoluzione.
“Qualsiasi sia il problema, insieme riusciamo sempre a trovare una soluzione”
afferma Daniele Bastai, responsabile acquisti
dell’azienda.
L’IMPIEGO DI NUOVI
Da sinistra, Attilio Bastai, responsabile marketing
e vendite, Corrado Galbusera, tecnico di vendita
Sandvik Coromant, Daniele Bastai, responsabile
acquisti; seduto Enzo Bastai, titolare dell’azienda.
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Si riferisce a Corrado Galbusera, tecnico
di vendita Sandvik Coromant che ormai da
alcuni anni segue con dedizione l’azienda di
Eupilio: un rapporto di collaborazione schietto
e diretto del quale il cliente è molto soddisfatto e che è andato consolidandosi nel tempo;
questo è testimoniato anche dalla fiducia sempre maggiore riposta dalla Bastai in Sandvik
Coromant, divenuto ormai partner privilegiato
dell’azienda comasca.
Perché Sandvik Coromant è molto più di
un semplice fornitore di utensili: Sandvik
Coromant fornisce soluzioni in grado di generare valore per i propri clienti e incrementare
realmente la loro produttività.
Proprio per questo motivo, non appena
la nuova qualità GC4225 per la tornitura di
acciaio è stata introdotta sul mercato, Corrado
Galbusera ha pensato subito di proporla alla
Bastai per apportare un ulteriore miglioramento ai suoi cicli produttivi; e questo, nonostante
la precedente qualità Coromant GC4025 stesse già fornendo risultati più che soddisfacenti
nella produzione dell’azienda.
Poche ore più tardi, la nuova qualità era già
alla prova, impegnata nella lavorazione di una
flangia destinata al settore automobilistico.
Si tratta di un particolare forgiato in acciaio
Nuova qualità GC4225:
la soluzione migliore per
qualunque esigenza.
La flangia da
realizzare.
al carbonio C40 sul quale si devono eseguire
in taglio continuo operazioni di sfacciatura,
tornitura dei diametri esterni e barenatura del
foro centrale, (seguite, poi, dall’esecuzione di
una serie di fori, alcuni dei quali filettati,
a completare il pezzo).
Per presentare le caratteristiche e le potenzialità della nuova qualità, dapprima è stato
eseguito un test esattamente con gli stessi parametri di lavorazione utilizzati in precedenza,
a dimostrazione della perfetta intercambiabilità tra le due diverse soluzioni.
I risultati sono stati incredibili: non soltanto, infatti, è stata riscontrata un’usura
decisamente ridotta e più uniforme rispetto
alla precedente qualità, ma in due delle tre
operazioni affrontate è stato possibile ottenere
addirittura il doppio dei pezzi prodotti, prima
di dover sostituire l’inserto.
La versatilità della nuova qualità, inoltre,
è provata dal fatto che è stato possibile realizzare le tre diverse operazioni (sfacciatura,
tornitura interna e tornitura esterna) con uno
“Qualsiasi sia il
problema, insieme
riusciamo sempre a
trovare una soluzione.”
stesso tipo di inserto: il WNMG 08 04 12 in
geometria -PM.
E questo non è tutto: perché la nuova qualità GC4225 non è semplicemente più tenace e
resistente all’usura rispetto al suo predecessore, ma è stata anche progettata espressamente
per consentire l’impiego di dati di taglio più
elevati in un campo applicativo che fosse il
più vasto possibile, al fine di rendere possibile
un incremento della produttività.
della prima sessione di
prove, su suggerimento di Galbusera si è
provveduto ad impostare una velocità di taglio
superiore del 20% rispetto a quella impiegata
in precedenza ed a ripetere per intero il ciclo
produttivo del pezzo.
In questo modo, in confronto alla soluzione adottata originariamente dalla Bastai, non
soltanto è stato possibile ottenere un marcato
incremento nel numero di pezzi prodotti per
tagliente (da 60 a 100), mantenendo allo stesso
tempo un perfetto controllo dello sviluppo di
usura, ma si è avuta anche una sensibile riduzione (-15%) del tempo ciclo.
Una riduzione quantificabile, considerando
i lotti di produzione medi dell’azienda, in circa
100 ore all’anno, che si traducono in un risparmio annuo complessivo di oltre 4000 €.
Un risultato eccellente sia dal punto di vista
della produttività, che sotto l’aspetto della sicurezza di lavorazione (che riveste un’estrema
COSÌ, AL TERMINE
importanza, visto l’impiego nella produzione
di macchine robotizzate non presidiate) e, al
tempo stesso, una grande soddisfazione per
Corrado Galbusera e la famiglia Bastai, titolare dell’azienda.
L’azienda di Eupilio è rimasta talmente
soddisfatta dei risultati ottenuti che ha subito
deciso di convertire tutti gli ordini della precedente qualità P25 alla nuova qualità GC4225
e, in questo momento, sta sperimentando con
successo anche l’introduzione delle nuove
qualità di inserto Sandvik Coromant destinate
alla fresatura.
Seguite l’esempio della Bastai e non accontentatevi mai dei risultati raggiunti: andate
oltre, con la nuova qualità GC4225!
GIANFRANCO BIANCO
La flangia finita, assieme agli inserti
WNMG in qualità GC4225.
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Una vista dell’officina
dell’azienda.
PICCOLI COMPONENTI,
Grazie ai più recenti sviluppi nella tecnologia degli utensili e dei materiali
da taglio, è stato possibile raggiungere importanti traguardi nella
lavorazione di componenti di piccole dimensioni, e non soltanto.
nasce a
Roma nel 1981 e si specializza subito nella
lavorazione di pezzi torniti di piccole dimensioni, senza per questo trascurare la produzione di particolari meccanici di precisione in
genere.
Trasferitasi in seguito nell’attuale sede di
Fossombrone (in provincia di PesaroUrbino), l’azienda consolida la propria posizione di mercato, grazie ad un parco macchine
all’avanguardia (che comprende torni da barra
a fantina mobile Tornos e Manuring, torni
Biglia CNC e centri di lavoro Famup a doppio
pallet) e all’approfondita competenza tecnica
del proprio personale.
Settori come quello elettronico, delle telecomunicazioni, o delle valvole pneumatiche
e idrauliche sono solo alcuni esempi degli
ambiti ai quali si rivolge la produzione della
Pettinari: una produzione orientata da sempre
all’elevata flessibilità (con la capacità di lavorare efficacemente su piccole, come su grandi
serie) ed al ridotto costo per componente,
elementi essenziali per mantenere un’elevata
competitività in questi campi applicativi.
Il rapporto di collaborazione dell’Officina
L’OFFICINA MECCANICA PETTINARI
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Pettinari con Sandvik Coromant dura ormai da
molti anni, durante i quali l’azienda pesarese
ha potuto beneficiare delle numerose novità
introdotte (non ultimi i nuovi sistemi di utensili CoroCut 3, CoroTurn XS e CoroCut XS,
sviluppati espressamente per le lavorazioni di
minuteria) e dell’esperienza e professionalità
dei tecnici e specialisti Coromant.
Ma l’offerta Sandvik Coromant non si
limita solamente agli utensili per piccoli componenti, arrivando a coinvolgere tutti i settori
delle lavorazioni ad asportazione di truciolo
metallico con soluzioni efficienti e produttive.
A riprova di ciò, l’esempio che andiamo ora
ad esaminare non riguarda propriamente un
“piccolo componente”, quanto piuttosto
un componente di piccole dimensioni.
Si tratta, in particolare, di un supporto per
espositori porta-abiti con ripiani in cristallo
destinati all’industria dell’abbigliamento,
facente parte di un’importante commessa
affidata alla Pettinari da un grosso cliente del
settore.
Il pezzo in questione viene ricavato dal
pieno a partire da un semilavorato in acciaio
inox 316L tramite un’operazione di fresatura
di contornatura e spianatura eseguita su un
centro di lavoro Famup MC60 con accoppiamento ISO 40.
Concludono poi il ciclo, l’esecuzione di
quattro fori filettati e la successiva intestatura
della superficie inferiore del pezzo, eseguita
a tornio, per ottenere una finitura superficiale
a specchio.
dell’operazione di
fresatura - eseguita a secco - sono rappresentate dal tipo di materiale da lavorare (inox,
particolarmente ostico per gli inserti sia in entrata che in uscita dal pezzo) e dallo staffaggio
piuttosto precario del componente stesso.
La soluzione adottata in precedenza dall’azienda di Fossombrone produceva già
risultati soddisfacenti: la fresa CoroMill 290
di Sandvik Coromant con inserti in qualità
GC2030 riusciva a portare a termine con successo la lavorazione di 80 pezzi, mantenendo
un buon grado di finitura superficiale.
Ma l’ottimizzazione del ciclo produttivo
costituisce oggi una priorità imprescindibile
per le aziende impegnate a mantenere inalterata la propria competitività, soprattutto quando
LE PRINCIPALI CRITICITÀ
Una fase della
lavorazione del
pezzo.
Il semilavorato
grezzo
prima della
lavorazione.
GRANDI SUCCESSI!
– come in questo caso – i lotti di produzione
sono piuttosto elevati (8000 pezzi all’anno
circa): ed è qui che entrano in gioco Marco
Duca e Gianmario Marescotti, rispettivamente
tecnico di vendita e tecnico di area Sandvik
Coromant.
Così, dopo aver esaminato i parametri di
lavorazione assieme a Walter Pettinari, titolare
dell’azienda, gli specialisti Coromant suggeriscono subito di modificare il processo di produzione, sostituendo la soluzione attuale con
la fresa a spallamento retto (e per contornatura) CoroMill 390 con inserti da 17 mm.
I risultati sono estremamente positivi: non
Walter Pettinari, titolare dell’azienda, insieme a
Marco Duca, tecnico di vendita Sandvik Coromant.
soltanto il numero di pezzi prodotti passa in
questo modo da 80 a 120 unità, ma - in virtù
del più elevato avanzamento - si riesce a ottenere anche una sensibile riduzione del tempo
ciclo, che si concretizza in un risparmio annuo
di 30 ore (e di alcune migliaia di Euro) da parte dell’azienda.
e fa il suo debutto sul mercato la nuova qualità GC1030 di
Sandvik Coromant: una nuova qualità per la
fresatura di acciaio, caratterizzata da un esclusivo rivestimento PVD che garantisce una
superiore tenacità e resistenza all’usura.
Questo si traduce in una maggiore versatilità, che consente l’impiego della nuova qualità
in un campo applicativo ancora più vasto e,
allo stesso tempo, in un’affidabilità di lavorazione ai massimi livelli, che permette di incrementare i parametri di taglio in tutta sicurezza,
rendendo possibile un importante aumento di
produttività.
E questo, senza considerare che la nuova
qualità GC1030 – secondo il moderno orientamento di realizzare qualità d’inserto sempre
più “dedicate” alle diverse famiglie di utensili
e relative applicazioni – è stata sviluppata
proprio con l’obiettivo di ottimizzare le prestazioni delle frese a spallamento retto come
CoroMill 390 (pur consentendo di ottenere
ottimi risultati anche nelle altre operazioni): in
La nuova qualità
GC1030 di Sandvik
Coromant per la
fresatura di acciaio.
PASSANO SOLO ALCUNI MESI
una parola, la soluzione ideale per la lavorazione della Pettinari!
Marco Duca, perciò, non perde tempo e
propone subito all’azienda di provare il nuovo
inserto che, ad ulteriore dimostrazione della
sua grande versatilità, viene testato mantenendo inalterati i medesimi parametri di lavorazione utilizzati in precedenza.
I 180 pezzi ottenuti a fronte dei precedenti
120 sono più che sufficienti a dare un’idea
delle incredibili potenzialità di questa nuova,
sorprendente generazione di inserti frutto della
ricerca e sviluppo Sandvik Coromant: una
generazione di inserti destinata a rivoluzionare
la fresatura dei componenti di acciaio, grandi
o piccoli che siano!
GIANFRANCO BIANCO
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Print n:o C-5000:517 ITA
© AB Sandvik Coromant 2006:3
Agli utilizzatori piace così!
Il nostro inserto per tornitura nella nuovissima
qualità GC4225, non solo tornisce l’acciaio alla
perfezione, ma pare che riesca persino a raggiungere risultati eclatanti!
E, francamente, la cosa non ci sorprende
affatto.
Il fiore all’occhiello della Nuova Generazione
di Inserti Sandvik Coromant, infatti, è semplicemente superiore a qualsiasi suo predecessore: è più veloce, più sicuro,
più prevedibile e anche più duraturo. Senza contare la sua
versatilità, che non ha eguali sul mercato.
I progressi tecnologici, tuttavia, non sono mai facili da raggiungere. Sono il risultato, conquistato a fatica, di un atteggiamento che non vuole compromessi.
Contattate l’esperto della più vicina Sandvik Coromant oppure visitate il sito www.coromant.sandvik.com
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