Corriere di Romagna - Unindustria Rimini
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UNINDUSTRIA RIMINI Martedì, 04 agosto 2015 UNINDUSTRIA RIMINI Martedì, 04 agosto 2015 Stampa Locale 04/08/2015 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Pagina 2 ANNA DE MARTINO Evasione fiscale da dieci milioni, la Finanza indaga sui bilanci in rosso 04/08/2015 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Pagina 2 ANNA DE MARTINO «Chiuderlo è una sconfitta per tutti» 04/08/2015 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Pagina 3 ALESSANDRA NANNI «Quattro mesi senza lavoro ci porteranno al fallimento» 04/08/2015 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Pagina 4 04/08/2015 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Pagina 6 04/08/2015 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Pagina 9 8 Tosi stoppata, riparte il cantiere in via Rimini 04/08/2015 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Pagina 11 9 Gennari critico: «Tasse troppo salate e nessun taglio alla spesa... 04/08/2015 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Pagina 13 10 Nuovi sensi unici per rendere sicuro viale Marini 04/08/2015 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Pagina 13 11 L' ex fabbrica Buzzi fatta a pezzi RITA CELLI Fondi per sistemare le strade devastate dal 'nevone' 04/08/2015 Corriere di Romagna Pagina 3 04/08/2015 Corriere di Romagna Pagina 5 15 «Hanno voluto colpire il mondo della notte» 04/08/2015 Corriere di Romagna Pagina 5 17 Silb furioso: ricorso al Tar e incontro con Alfano Indino:... ANDREA ROSSINI Alla Piramide da anni i conti non tornano Procura e finanza vanno a caccia... 04/08/2015 Corriere di Romagna Pagina 6 LUCIA PACI «La chiusura del Cocoricò? Ingiusta» 04/08/2015 Corriere di Romagna Pagina 11 04/08/2015 Corriere di Romagna Pagina 11 25 Liquami in mare e allacci alle fogne mancano all' appello in duecento 04/08/2015 Corriere di Romagna Pagina 32 Viabilità, cambi in vista 04/08/2015 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Pagina 5 ACCORDI UNIONCAMERE 04/08/2015 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Pagina 6 Occasione importante per una riflessione sul mondo della notte 04/08/2015 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Pagina 6 Cocoricò Chiuderlo è una decisione ridicola 04/08/2015 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Pagina 6 E i 250 lavoratori? 04/08/2015 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Pagina 8 De Meis: "Così il crac è a un passo" 04/08/2015 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Pagina 8 Inchiesta Gdf e calcio gli altri temi Il manager glissa: "No comment non... 04/08/2015 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Pagina 9 Dj Coccoluto: "Una lavata di faccia Non si combatte così lo spaccio" 04/08/2015 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Pagina 9 Il Silb ad Alfano: "Legge fascista da rivedere" 04/08/2015 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Pagina 10 Consiglio in doppia convocazione per blindare i bandi sul lungomare 04/08/2015 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Pagina 10 Rimini nord, 610 scarichi privati 04/08/2015 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Pagina 12 Mare monte: i collegamenti mai realizzati 22 24 «Lungomare da pedonalizzare nessuna verifica di... Trc, Tosi ancora bocciata il blocco dei 19 21 Sindacato in trincea: «Danno per i 250 lavoratori» 04/08/2015 Corriere di Romagna Pagina 29 12 13 «Con lo stop di quattro mesi il Cocorico chiude» Ricorso al... 04/08/2015 Corriere di Romagna Pagina 9 4 7 Il bilancio Per il gruppo Marr crescono... 04/08/2015 Corriere di Romagna Pagina 6 3 6 La musica non si ferma: Il Cocoricò si fa in quattro 04/08/2015 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Pagina 13 1 EMER SANI 27 28 29 30 31 32 34 36 37 38 40 41 42 4 agosto 2015 Pagina 2 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale Evasione fiscale da dieci milioni, la Finanza indaga sui bilanci in rosso Al vaglio quelli dal 2010 al 2013 in perdita nonostante gli incassi. NON HA NULLA a che vedere con la sospensione della licenza disposta dal questore in base al Tulps. Stavolta si parla di un' evasione fiscale di oltre 10 milioni di euro attraverso le gestioni del Cocoricò. E' un altro problema che si va a sommare a quelli della chiusura dopo la morte del 16enne. Su questa ipotesi di evasione fiscale milionaria sta lavorando la Guardia di Finanza di Rimini che un paio di mesi fa ha concluso una verifica fiscale sulle gestioni della nota discoteca. Almeno due dei passati amministratori sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati dal sostituto procuratore, Luca Bertuzzi. Al vaglio dei finanzieri i bilanci delle società di gestione che a partire 20102011 fino a tutto il 2013 avrebbero sempre chiuso in perdita a fronte di un reddito imponibile, quindi di soldi entrati nelle casse delle gestioni, che superano i 10 milioni di euro. Come risulta da pubbliche e semplici visure camerali, dal 2010 le società che hanno preso in affitto la gestione del Cocoricò sono diverse: dal Gruppo Cocoricò spa, si passa alla Enco srl. E' all' allora amministratore della Enco che i carabinieri di Riccione notificarono nel 2011 un' altra sospensione della licenza in base al Tulps, dopo che un 18enne per intossicazione da ecstasy dovette subire il trapianto di fegato. Poi arriva la società Perplex srl nel giugno 2012, poi la Piramide srl, e via dicendo fino ad arrivare all' attuale società 'Mani Avanti' srl alla quale domenica mattina all' alba è stato notificato il provvedimento di sospensione del questore. Fabrizio De Meis, il patron della discoteca e anche presidente del Rimini Calcio, con un passato di allenatore dei giovani del Tor di Quinto a Roma, non è indagato ma sarebbe stato solo sentito come persona informata sui fatti. De Meis è amministratore unico del Gruppo Cocoricò solo dal 22 gennaio di quest' anno e si è dimesso una settimana dopo la morte del 16enne. Mentre la proprietà dell' immobile sulla collina di Riccione resta salda da anni nelle mani di una società di albergatori romagnoli. Risulterebbe invece indagato Marco Palazzi, amministratore della società Piramide srl, che nel 2012 riceve in subaffitto d' azienda dal Gruppo Cocoricò, la gestione del locale. Gli accertamenti fiscali, come poi precisato dal legale del gruppo, Alessandro Catrani, riguardano la Piramide srl, partono dal 2012, mentre il 2014 resta fuori perché il bilancio non è stato ancora approvato. L' anno sotto la lente di ingrandimento sarebbe il 2013. Palazzi poi risulta anche amministratore e socio all' 1% della società "Titilla Beach", società nata all' inizio del 2015, che gestisce un locale sulla spiaggia di Riccione, mentre la quota di maggioranza il 99% è del Gruppo Cocoricò, società a sua volta divisa in Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 1 4 agosto 2015 Pagina 2 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale due tra DBH srl 66,76 % (della quale socio al 100% è De Meis) e Elmar srl 33,24% (amministratore Palazzi, mentre i soci sono due, uno dei quali un sammarinese). Nell' ultima società che gestisce il Cocoricò, Mani Avanti srl, le quote societarie sono divise tra 4 soci, tra cui Palazzi e De Meis, e al momento non sarebbe interessata dall' indagine penale. Anna De Martino. ANNA DE MARTINO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 4 agosto 2015 Pagina 2 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale «Chiuderlo è una sconfitta per tutti» C'ERA UN LOCALE con gli spacciatori fuori. Chiusero il locale, e gli spacciatori rimasero senza caffè. Il Cocoricò chiuso fa ridere». Luca Bizzarri, attore, showman, nonché assiduo frequentatore delle notti in Riviera («e ne ho fatte di serate, al Cocoricò...»), lancia con un tweet il suo sfogo contro il provvedimento disposto dal questore di Rimini Maurizio Improta, che ha deciso di tenere spenta la piramide' per i prossimi quattro mesi. Bizzarri, anche lei si schiera convinto nel partito d i quelli che pensano che il Cocoricò non andava chiuso? «Mi piacerebbe leggere b e n e i l provvedimento. Spero non sia solo per la morte di Lamberto. In ogni caso, siamo propri sicuri che facendo chiudere il locale si risolvano i problemi di spaccio e di consumo di droga? Credo proprio di no. La mia sensazione è che il questore abbia percorso la strada più facile, con un provvedimento che rappresenta una sconfitta per la nostra società». Il questore ha usato la mano dura sulla base anche dei precedenti. Ritenendo il Cocoricò un locale pericoloso, frequentato da persone pericolose. «Io ci sono stato più volte al Cocoricò, e non l'ho mai considerato sotto questo punto di vista. Non è una discoteca pericolosa. E per quanto riguarda il giro dei tossici', quelli che si fanno, ci sono ovunque. Non c'è bisogno di andare al Cocoricò per trovarli». Insomma, il Cocoricò è innocente? «C'è stata probabilmente anche una responsabilità da parte dei gestori. Hanno commesso delle leggerezze, degli errori, su questo non c'è alcun dubbio. Ma ripeto: siamo proprio sicuri che facendolo chiudere per quattro mesi si risolvano tutti i problemi? No, la strada era un'altra». Quale, secondo lei? «Un percorso con le forze dell'ordine e le istituzioni, che mettesse i gestori nelle condizioni di migliorare la situazione all'interno del locale e contrastare certi fenomeni, che sono indipendenti dal Cocoricò. Mandare avanti un locale pubblico non è affatto facile, e io lo posso dire perché ci sono passato quando avevo il mio locale a Riccione (sulla spiaggia, ndr). Il gestore deve rispondere spesso anche dei comportamenti dei clienti del locale, e non ha gli strumenti per difendersi». Manuel Spadazzi ANNA DE MARTINO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3 4 agosto 2015 Pagina 3 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale «Quattro mesi senza lavoro ci porteranno al fallimento» Lo sfogo di Fabrizio De Meis dopo lo stop al Cocoricò. di ALESSANDRA NANNI «RESTARE chiusi quattro mesi significa alzare bandiera bianca». Fabrizio De Meis rompe il silenzio nel corso di una conferenza stampa che ha convocato ieri pomeriggio a Roma, e fa capire che se la 'punizione' non verrà ridimensionata, il destino del Cocco è segnato. Così, aggiunge, come quello delle 200 persone che ci lavorano. DE MEIS non va allo 'scontro' con il questore di Rimini, preferisce aggirare l' ostacolo e fare l' elenco dei perchè non servirà la serrata della discoteca che, ricorda, è il 16° locale d e l mondo con mezzo milioni di visitatori all' anno. «Chiudere oggi il Cocoricò non serve a nulla, non è questa la soluzione. E' vero che è morto un ragazzo di 16 anni, ma ne sono morti anche in altre parti d' Italia. E continueranno a morire finchè non si farà qualcosa. E questo qualcosa non è certo abbassare la serranda del locale. Anzi, questo significa arrendersi a un problema e per noi portare i libri in tribunale». De Meis ci tiene a sottolineare che il Cocco «da tempio della trasgressione è diventato il simbolo della lotta alla droga», culminata, dice, con il 'gemellaggio' con San Patrignano. «La nostra posisione contro la droga è netta, ma così continueremo a non avere mezzi utili per battere la logica dello sballo, logica che il Cocoricò ha sempre tentato di combattere». De Meis ricorda che «poco tempo fa abbiamo proposto di approvare una normativa che prevedesse l' applicazione di un Daspo, così come per il calcio, nei confronti di chi avesse spacciato o usato droghe e l' utilizzo di un tampone all' ingresso dei locali, per verificare che gli avventori non avessero già assunto droghe». Ma secondo lui, nè cambiare gli orari delle discoteche, nè la legge che proibisce la somministrazione di alcol dopo una una certa ora, sono comunque un deterrente. E, sostiene, «non è nemmeno vero che si sballano per il tipo di musica che ascoltano. Sono giovani, e possono ballare tre giorni di seguito senza drogarsi». L' ex amministratore del Cocco ci tiene anche a ricordare «la collaborazione che abbiamo sempre avuto con i carabinieri». Smentendo implicitamente quel passo del provvedimento del questore in cui si sostiene invece che questa collaborazione ultimamente è andata scemando. «Ma continua De Meis paradossalmente più sono gli arresti che abbiamo aiutato a effettuare e più si è ravvisata la necessità dell' articolo 100 (quello del Tulps sull' ordine e la sicurezza pubblica in virtù del quale è stato chiuso il locale, ndr)». De Meis glissa invece sulla domanda se sia possibile il 'trasferimento' a Ibiza del locale, una proposta che pare avrebbe già ricevuto. A Riccione non pare voglia rinunciarci, e la speranza, fa intendere, è quella di riuscire ad accorciare i tempi della serrata imposta da Maurizio Improta, con il ricorso al Tar. «Il nostro Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 4 4 agosto 2015 Pagina 3 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale fatturato conclude oscilla sui 4 milioni all' anno circa, ma noi ci occupiamo anche di pacchetti turistici e con la chiusura saremo costretti a rimborsarli. Quattro mesi fermi vuol dire una perdita di un milione e mezzo o due: significa chiudere il locale per sempre». ALESSANDRA NANNI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 4 agosto 2015 Pagina 4 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale LA FESTA SI SPOSTA NEGLI ALTRI LOCALI. La musica non si ferma: Il Cocoricò si fa in quattro ANCHE con la piramide spenta, la musica non si ferma. Al popolo della notte, rimasto orfano del Cocoricò, non mancheranno certo le occasioni per consolarsi, dopo lo stop di quattro mesi imposto dal questore di Rimini alla discoteca delle colline riccionesi. Negli ultimi anni il 'Cocco' è infatti riuscito a mettere il proprio 'timbro' almeno su altri quattro locali della provincia di Rimini. Ieri sera al Peter Pan di Riccione, ad esempio, è andata in scena la serata 'Magic Monday', con Tini Antony Di Francesco nelle vesti di ospite d' eccezione: evento organizzato proprio in collaborazione con il locale da ballo più famoso d' Italia. Questa sera invece il divertimento si sposterà alla Villa delle Rose di Misano Adriatico, con il 'villa Titilla' (Titilla è il nome della sala privè del Cocoricò). In consolle ci sarà Ralf (nome d' arte di Antonio Ferrari), uno dei dj italiani più conosciuti all' estero e da anni uno dei simboli indiscussi della piramide. Lo stesso Ralf ieri è uscito allo scoperto per dire la sua sul provvedimento di chiusura emesso nei confronti del 'Cocco'. «Secondo me il problema non è dentro ai locali ha dichiarato Ralf alle telecamere di San Marino Rtv . I problemi si dovrebbero risolvere a monte e credo che la chiusura del Cocoricò sia un po' come mettere la sabbia sotto il tappeto». A PARTIRE da quest' estate sulla spiaggia del Marano, sempre a Riccione, è nato il 'Cocorico Beach Club' (ex Hakuna Matata). Due le serate già in programma questa settimana: domani, con il Metempsicosi on the beach' e ancora sabato, con il 'Tunga on the beach', la festa dedicata al mondo gay friendly. Pochi metri lontano dal 'Cococoricò Beach Club' si trova invece lo 'Sbronzo Beach', ex Beach Caffè, altro locale targato Cocoricò. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 4 agosto 2015 Pagina 6 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale Il bilancio Per il gruppo Marr crescono ancora i ricavi CRESCITA di ricavi e redditività operativa per Marr, azienda di commercializzazione di prodotti alimentari. I conti del semestre sono stati approvati dal cda. Il risultato netto consolidato dell' azienda ha raggiunto i 23,6 milioni (erano 22,4 nel 2014). I ricavi totali sono a 697,9 milioni (682,3 nel 2014). Le vendite a ristoranti e hotel nel semestre hanno raggiunto i 405,2 milioni di euro. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 4 agosto 2015 Pagina 9 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale IL TAR ACCOGLIE IL RICORSO DI AGENZIA MOBILITÀ. Tosi stoppata, riparte il cantiere in via Rimini ALTRA battuta d' arresto per il Comune contro Agenzia Mobilità. Il Tar ha sospeso il provvedimento con il quale il Comune, spiega Am, aveva «impedito l' insediamento del cantiere in viale Rimini angolo viale Puccini e Piacenza«. Erano gli ultimi giorni di maggio e il sindaco Renata Tosi aveva emesso un provvedimento che di fatto andava a limitare l' efficacia dell' ordinanza firmata dal comandante della polizia municipale Graziella Cianini, in merito alla realizzazione del Trasporto rapido costiero. N e n a c q u e l ' ennesimo confronto legale tra la stazione appaltante, Am, e il Comune guidato da Renata Tosi. Anche in questo caso il Tar ha dato ragione ad Agenzia Mobilità, accogliendo il ricorso e sospendendo il provvedimento dell' amministrazione. Non solo. Il Tar ha condannato il Comune al pagamento delle spese legali, 1000 euro. Dopo la vittoria, Am si toglie qualche sassolino dalle scarpe. «Ancora una volta il giudice ha riconosciuto l' assoluta illegittimità del comportamento e degli atti del sindaco. I lavori potranno così essere ripresi ma è di tutta evidenza che i continui e ripetuti atti di ostruzionismo continuano a produrre danni economici alla conduzione dei lavori che si ripercuoteranno sulla collettività riccionese». Dal municipio replicano così: «Prendiamo atto della decisione del Tar che questa volta ha addirittura rigettato una lettera di comunicazione trattandola come fosse un' ordinanza. Questo la dice lunga sull' atteggiamento ormai pregiudiaziale che ha accompagnato ogni nostra attività di difesa». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 8 4 agosto 2015 Pagina 11 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale MORCIANO. Gennari critico: «Tasse troppo salate e nessun taglio alla spesa pubblica» «L' ENNESIMO fallimento dell' amministrazione Battazza». Filippo Gennari (foto), consigliere di opposizione di Morciano, boccia senza possibilità di appello il bilancio di previsione 2015, approvato la scorsa settimana in consiglio comunale. «Un bilancio attacca l' esponente di minoranza che si fonda essenzialmente su un aumento delle imposte e che non prevede alcun taglio alla spesa pubblica. Basti pensare che il gettito derivante dall' Irpef, rispetto allo scorso anno, subirà un incremento di quasi 40mila euro, dovuto all' innalzamento dell' addizionale comunale per tutte le fasce di reddito al di sopra dei 15mila euro. Le maggiori entrate Irpef corrispondono, guarda caso, all' esborso sostenuto da questa amministrazione per mantenere lo staff del sindaco: una spesa del tutto inutile e che non porta nessun vantaggio alla nostra cittadinanza». «Inoltre prosegue Gennari la previsione di bilancio appena approvata presenta, a mio avviso, non poche lacune. Ad esempio è stato creato un fondo di accantonamento per la copertura del debito di 800mila derivante dall' acquisto delle ex scuole medie: debito che l' amministrazione conta di colmare con la vendita dell' ex sede Inail, la cui asta, lo ricordiamo, continua ad andare deserta già da diversi anni. Un' operazione, questa, che secondo il mio parere viola qualsiasi criterio di prudenza e sulla quale mi riserbo comunque di fare chiarezza nelle sedi opportune». «Unica nota positiva conclude Gennari è la cancellazione di Fu.Mo., evento mai piaciuto ai commercianti riminesi. Non dimentichiamo, comunque, che per questa manifestazione negli ultimi annisono stati spesi centinaia di migliaia di euro». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 4 agosto 2015 Pagina 13 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale SANTARCANGELO. Nuovi sensi unici per rendere sicuro viale Marini LA RIVOLUZIONE dei sensi unici sulle strade che attraversano viale Marini. Troppo pericolosa la viabilità l u n g o i l ' v i a l e d e l passeggio' di Santarcangelo, spesso teatro di incidenti tra auto, pedoni e ciclisti a causa del doppio senso di marcia sulle strade laterali. Ecco perché il Comune, in occasione dei lavori di rifacimento di viale Marini, ha deciso di mettere mano anche al piano del traffico delle vie lateraili. Ecco così che, con il cantiere, compaiono anche i sensi unici nelle vie Palermo, Righi, Fleming e Leonardo da Vinci. Un intervento che si aggiunge a quelli già in corso su viale Marini, con la realizzazione della nuova pista pedonale e ciclabile e soprattutto il rifacimento dell' asfalto dello stesso viale, che da anni versava in condizioni pietose. «Nei lavori di riqualificazione abbiamo voluto dare la priorità proprio alla sicurezza di ciclisti e pedoni spiega l' assessore ai Lavori pubblici Filippo Sacchetti L' obiettivo è quello di favorire sempre di più l' uso della bicicletta al posto di quello dell' auto». Con i lavori verrà reso più sicuro anche l' accesso alla casa famiglia della Papa Giovanni XXIII, che si affaccia proprio su viale Marini. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 4 agosto 2015 Pagina 13 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale SANTARCANGELO RESTA INCERTO IL FURTO DELL' AREA. L' ex fabbrica Buzzi fatta a pezzi DELLA FABBRICA, come ce la ricordiamo, non resterà praticamente più nulla. L' ex cementificio Buzzi lo stanno smantellando pezzo per pezzo: dalle strutture ai macchinari (molti dei quali destinati a essere portati in altri stabilimenti del gruppo). Resterà poi da compiere tutta la bonifica del sottosuolo, una parte non secondaria visto i materiali che venivano lavorati alla fabbrica. «Il processo di smantellamento sta proseguendo secondo i piani e e nel rispetto delle regole», assicurano dall' amministrazione, anche se in realtà le varie operazioni stanno creando più di un disagio ai residenti. Il problema resta sempre quello: cosa sorgerà ora al posto dell' ex cementificio? Perché di progetti se ne sono sentiti e visti tantissimi. L' unica certezza è che parte dell' area della fabbrica verrà convertita a zona residenziale, ma resta ancora in discussione la destinazione di una porzione significativa dell' area. «La proprietà si è fatta avanti e ha partecipato spiegano dall' amministrazione con una propria proposta di riqualificazione al bando del Poc», ovvero il Piano operativo comunale che determinerà quali interventi dei privati autorizzare e mandare avanti. E soprattutto, stabilirà quale 'contropartita' assegnare al Comune. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 4 agosto 2015 Pagina 13 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale Fondi per sistemare le strade devastate dal 'nevone' Interventi in Valmarecchia ferita anche dalle frane. UNA 'PIOGGIA' di euro per sistemare delle strade della Valmarecchia colpite da frane, maltempo e dal nevone. Il Consiglio provinciale ha approvato la variazione al bilancio di previsione 2015 per sbloccare una serie di trasferimenti regionali per i cantieri più urgenti, che partiranno ( i n p a r t e ) e n t r o l ' autunno. Accanto agli 841mila euro che andranno a finanziare la messa in sicurezza di due edifici scolastici, l' alberghiero Savioli di Riccione (per 470 mila euro) e l' istituto Molari di Santarcangelo (369mila euro), è previsto 1,1 m i l i o n e d i e u r o p e r l a viabilità. Di questi 615mila euro saranno divisi in 4 comuni per sistemare le strade ancora rovinate dal nevone 2012. A Pennabilli e Casteldelci andranno rispettivamente 250mila euro per il ripristino del ponte Rio Cavo e altri 50mila per la Sp 76. A questi si aggiungono, in Valconca, gli interventi di consolidamento della Sp132 a Gemmano (130mila euro) e la Sp 64 di Mondaino (185mila). Sbloccati anche 261mila euro per la Marecchiese. «Si tratta di fondi regionali _ afferma il consigliere delegato provinciale, Massimo Allegrini _ non vincolati, che servono alla manutenzione ordinaria di strade statali declassate in provinciali. Una parte sarà utilizzata anche per altre strade del territorio». Altri 270mila euro sono quelli in arrivo da Bologna per la messa in sicurezza di carreggiate colpite dal maltempo a febbraio: 60mila euro andranno a Maiolo per la Sp 6 (la stessa strada colpita nel 2010 da una grossa frana), 40mila euro sulla Sp 120 e 50mila sulla Sp 14 di Poggio Torriana, 70mila euro per la Sp 49 a Santarcangelo e 50mila euro a Montescudo per la Sp 118. Altri 45mila euro invece serviranno per la variante alla circonvallazione di via Michele Rosa, chiusa dopo il maxi crollo della rupe di San Leo a febbraio 2014. Altri 355mila euro infine andranno a Novafeltria (80mila euro per sistemare la Sp8 che porta all' E45), Verucchio (80mila euro per la Sp 32), Pennabilli (75mila per la Sp 84B) e 120mila euro per Sant' Agata Feltria sempre sulla Sp8 di Romagnano. «Purtroppo i fondi in arrivo sono pochissimi _ continua Allegrini _ meno della metà rispetto al passato. Neanche il 20% per l' ordinaria manutenzione. Ma stiamo cercando di stare attenti sulle spese. Per la pista ciclopedonale lungo il Marecchia, ad esempio, durante la realizzazione del percorso verde sul fiume, un progetto regionale finanziato da Fondo europeo, abbiamo recuperato 120mila euro che reinvestiremo sulla stessa pista». Rita Celli. RITA CELLI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 4 agosto 2015 Pagina 3 Corriere di Romagna Stampa Locale «Con lo stop di quattro mesi il Cocorico chiude» Ricorso al Tar contro il provvedimento del questore La sospensione temporanea della licenza è una sentenza definitiva: per la lotta alla droga serve il daspo e i tamponi» Conferenza stampa di Fabrizio De Meis a Roma al fianco del portavoce Luigi Crespi, l' ex sondaggista di Berlusconi. RIMINI. «L' annuncio di oggi è che il Cocorico chiude. Con questo provvedimento non riapre più». La decisione di fermare le danze «per 120 giorni nel periodo dove si concentra più della metà del fatturato «se non rivista, porterà al fallimento dell' azienda» e «non serve a nulla contro la droga». Il patron della discoteca riccionese, Fabrizio De Meis, la definisce una «sentenza definitiva» e preannuncia foschi scenari anche a prescindere dall' esito del ricorso davanti al tribunale amministrativo. L' imprenditore sostiene infatti che il "problema" si ripresenterà ancora senza adeguati strumenti legislativi che vengano in aiuto degli imprenditori della notte. Le proposte di De Meis sono note: una di derivazione calcistica, la possibilità di applicare il Daspo per vietare l' ingresso a chi ha precedenti per stupefacenti. L' altra riguarda l' eventualità di sottoporre al tampone salivare gli avventori all' ingresso per mettere alla porta chi ha assunto droghe. La conferenza stampa, in diretta streaming su internet, si svolge a Roma in una sala di un hotel di via Nazionale. Accanto a De Meis, a fare da portavoce e consulente per l' immagine, c' è una vecchia conoscenza di chi segue le cronache (politiche e non solo): Luigi Crespi (Datamedia) per anni sondaggista preferito di Berlusconi e ideatore del contratto con gli italiani siglato a Porta a Porta. Appare più battagliero dello stesso De Meis. Se il Cocorico resterà chiuso, è la sua facile profezia, gli spacciatori si «sposteranno altrove». De Meis ribadisce il suo rispetto per le istituzioni e per il questore Maurizio Improta. «Si tratta riconosce di un provvedimento a salvaguardia dei ragazzi che vanno a ballare, non è contro il Co coricò». La questione è che lui, però, pensa a strumenti diversi e ritiene che la chiusura della discoteca rappresenti u n' occasione mancata proprio per il valore della sua battaglia contro la droga lanciata in nome e per conto di quello che dagli anni Ottanta viene percepito come dai ragazzi il tempio della trasgressione. Per Crespi, De Meis «ha cercato di trasformare il Cocoricò in un baluardo del divertimento responsabile. Ha fatto tutto il possibile per combattere lo spaccio: telecamere all' interno e all' esterno della discoteca, addetti alla sicurezza che collaborano con forze ordine e hanno contribuito Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 13 4 agosto 2015 Pagina 3 < Segue Corriere di Romagna Stampa Locale negli ultimi anni a centinaia di arresti». Un altro paradosso secondo il patron: più gente finisce in manette, più la discoteca rischia la chiusura. Il tono è composto e misurato, ma si torna a far leva sui "numeri": «il mezzo milione di visitatori l' anno», e soprattutto i «duecento dipendenti (in realtà per la maggior parte si dovrebbe parlare di collaboratori ndr)», che rischiano di rimanere a spasso e «duecento famiglie in difficoltà», il presunto indotto economico. «Il fatturato annuale? Tra i 3,5 e i 4 milioni di euro, la metà concentrati in agosto». Chi ha letto i bilanci delle varie società di gestione degli ultimi anni, passati in rassegna dalla finanza (vedi altro articolo a pagina 6) sobbalza: il volume d' affari dichiarato in passato è di minore entità. In ogni caso, sulla presunta evasione De Meis risponde in maniera lapidaria. «A me non è stato notificato nulla». La risposta del patron sul trasferimento all' estero dell' attività è evasiva. «Prematuro esprimersi». Segno che conta ancora di salvare la Piramide. L' avvocato del gruppo, Alessandro Catrani, conferma che la proprietà sta valutando la possibilità del ricorso al Tar, soluzione auspicata anche dall' avvocato Massimiliano Angelini che segue gli aspetti commerciali. Il messaggio della conferenza stampa? La lotta alla droga non si vince chiudendo il Cocorico. Tutti d' accordo. Non è chiaro però perché a ergersi paladino della difficile battaglia debba essere il titolare di un locale che deve parte del successo, anche suo malgrado, all' immagine trasgressiva e nel quale si è fatto festa, a parte un minuto di silenzio, anche la sera dei funerali del sedicenne morto per ecstasy. Fabrizio De Meis durante la conferenza stampa con Luigi Crespi, responsabile della comunicazione del Cocoricò. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 4 agosto 2015 Pagina 5 Corriere di Romagna Stampa Locale Maurizio Capa contro la chiusura: «Prevenire tutto è impossibile e al Cocoricò hanno sempre aiutato le forze dell' ordine» «Hanno voluto colpire il mondo della notte» Il presidente nazionale del Silb: «La chiusura? Così i gestori non collaborano» RIMINI. «Hanno voluto colpire il mondo della notte: non solo il Cocoricò. Ma così si avrà un effetto contrario a quello auspicato». Maurizio Pasca, presidente nazionale del Silb, ha le sue attività nel Salento ma è residente a Riccione e sa bene cosa sta accadendo in questi giorni. Tanto che alla prima domanda, parte dritto come un treno. Presidente, come giudica la chiusura di 4 mesi? «Un errore. Un grosso errore. Il Cocoricò è stato messo sul banco degli imputati e nessuno parla più, ad esempio, del ragazzo che ha dato la droga al giovane morto, alla cui famiglia va tutto il nostro cordoglio». Doveva essere dato di meno oppure bisognava lasciare aperta la discoteca? «C' è stato un errore di fondo che io non capisco. Con questo provvedimento si è messo in croce tutto il mondo dell' intrattenimento notturno, come se ci fosse di tutto e di più all' interno, ma non è così. Il Cocoricò, ad esempio, è un locale di tendenza, offre un modo diverso per divertirsi, un luogo di socializzazione, in cui una piccola percentuale intende fare abuso di alcol e di droghe». Nell' ordinanza di chiusura del questore si citano numerosi episodi di abuso. «Ma lei crede davvero che così, chiudendo il Cocoricò, si risolve il problema? Sabato prossimo i giovani staranno a casa? Oppure, come io credo, potrebbero andare in locali meno sicuri, in cui si vede alcol in modo abusivo». Lei vuol dire che il Cocoricò è una discoteca dove c' è sicurezza, quindi? «Sì e lo dimostra la collaborazione che i gestori hanno sempre dato alle forze dell' ordine per fare in modo che la droga e gli abusi di alcol non circolassero. Io stesso ho parlato con alcuni carabinieri e loro stessi mi hanno sempre confermato che hanno ricevuto tutti gli aiuti per svolgere i loro servizi di controllo». Nell' ordinanza si parla di una collaborazione "allentata" da alcuni mesi. «Lei crede che si possa avere gli occhi ovunque? Come si fa a prevenire tutto? Noi imprenditori Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 15 4 agosto 2015 Pagina 5 < Segue Corriere di Romagna Stampa Locale abbiamo per molti versi le mani legate e facciamo di tutto perché vada tutto bene. Ma se poi veniamo pu niti gli effetti non sono quelli auspicati, ma contrari». In che senso? «Nel senso che so di tanti gestori di locali che non vogliono collaborare, a differenza di quanto ha fatto il Coco ricò, proprio perché hanno paura del provvedimento di chiusura scaricando il barile su di loro. E quanto fatto a Riccione rischia di alimentare queste paure e di allontanare le collaborazioni». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 4 agosto 2015 Pagina 5 Corriere di Romagna Stampa Locale Silb furioso: ricorso al Tar e incontro con Alfano Indino: «Decisione abnorme su legge del 1931» Il presidente regionale dei locali da ballo: «Scorretto chiedere alle discoteche di educare i ragazzi. Noi vendiamo un servizio: divertimento» «Chiederemo ad Alfano di mettere mano all' articolo 100 del Tulps che si basa su un Regio decreto» «Non possiamo sostituirci ai genitori. Ma diventa più comodo lo scaricabarile» RIMINI. «Provvedimento abnorme, faremo ricorso al Tar e abbiamo fatto richiesta per un incontro con il ministro dell' Interno Angelino Al fano». Gianni Indino, numero uno di Confcommercio Rimini ma anche presidente regionale del Silb, l' associazione che raggruppa tantissimi locali della notte e discoteche, è un fiume in piena dopo la chiusura di 4 mesi del Cocoricò a seguito della morte per ecstasy del 16enne Lamberto Lucaccioni; chiusura che lui giudica «senza cognizione» perché «la responsabilità per i gestori del locale che il questore ha rinvenuto si basa su un Regio decreto vecchio più di ottant' anni: l' articolo 100 del Tulps, che chiederemo, all' incontro di Roma, venga finalmente cambiato». Ma prima, «con urgenza», Indino rincara la dose e spiega: «Andremo davanti al Tar perché venga data la possibilità alla discoteca Cocoricò di riaprire». Già perché, stando a quanto precisa il presidente regionale Silb, «l' impressione è che si sia voluto punire la discoteca dopo avere calcolato la somma degli avvenimenti accaduti negli ultimi anni, avvenimenti per cui, invece, il Co coricò era già stato punito, a colpi di multe e sospensioni della licenza». Ecco perché Indino prosegue nella sua presa di posizione a difesa della discoteca riccionese, e si chiede: «Che senso può avere? Ma comunque me l' aspettavo: conosco la legge italiana, sebbene non sempre la condivida». Poi sottolinea: «In tutta questa vicenda, c' è una famiglia che piange un ragazzo, alla quale esprimiamo tutta la nostra solidarietà. Poi, c' è un' azienda costretta a chiudere per quattro mesi, che metterà in strada oltre 200 famiglie, che da un giorno all' altro si troveranno uno stipendio in meno, in un momento difficile come questo». Infine, continua il numero 1 Silb, «c' è il ragazzo che ha venduto la droga a Lamberto Lucaccioni: ha l' obbligo di dimora serale, per il resto continua a vivere la sua vita. Tutto questo è ingiusto». Il Silb chiederà quindi al Governo di rimettere mano anche all' articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps), un Regio decreto del 18 giugno 1931 che recita: "Il questore può Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 17 4 agosto 2015 Pagina 5 < Segue Corriere di Romagna Stampa Locale sospendere la licenza di un esercizio nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l' ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini. Qualora si ripetano i fatti che hanno determinato la sospensione, la licenza può essere revocata". E proprio in base all' articolo 100 che il questore ha potuto chiudere la discoteca: «Stiamo parlando di una legge di 84 anni fa, va rivista e adeguata ai tempi», tuona Indino, che ribadisce la propria posizione «E' scorretto chiedere alle discoteche di educare i propri figli: noi vendiamo un servizio, il divertimento. Non possiamo sostituirci ai genitori, chiamati a tramandare i valori ai propri ragazzi. Molte volte, però, è più comodo optare per lo scaricabarile». Detto questo, conclude il presidente Silb, ci sarà massima collaborazione con tutte i soggetti coinvolti contro l' abuso di sostanze psicotrope, dai Sert alle Asl. «A tutt' oggi incontriamo i giovani di 14, 15 anni, che possono cadere in questa trappola, magari su invito dei più grandi che promettono "sballo". Per farlo, chiediamo la collaborazione di dj famosi, voci che i ragazzi sono più propensi ad ascoltare». Infine, a livello provinciale ,«ci rendiamo promotori di un incontro tra il prefetto e le forze dell' ordine con i gestori dei locali da ballo del territorio, al fine di condividere un percorso costruttivo che possa contribuire, per quanto possibile, a che queste tragedie non possano più accadere». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18 4 agosto 2015 Pagina 6 Corriere di Romagna Stampa Locale Alla Piramide da anni i conti non tornano Procura e finanza vanno a caccia dei soldi Fiamme giale: volume d' affari dele società di gestione alternate tra il 2010 e il 2014 superiore a quello dichiarato Ai militari il compito di ricostruire il complesso sistema societario che fa capo ala holding proprietaria del marchio. RIMINI. L a p r i m a d i s c o t e c a d ' I t a l i a , l a sedicesima nel mondo, la settima per numero di seguaci su Facebook. L' unico locale nel suo genere che fa cinquemila presenze, a 35 euro a serata, e che se non apre ad agosto perde utili per quasi due milioni di euro. Eppure, stando alle dichiarazioni al fisco degli amministratori che si sono alternati alla guida delle varie società di gestione dal 2010 al 2014, il volume d' affari del Cocorico è molto al di sotto di quello ipotizzato ieri in conferenza stampa da Fabrizio De Meis, e soprattutto non è un' attività remunerativa, ma anzi almeno stando a quanto scritto nelle carte degli ultimi anni addirittura in perdita. Sull' orlo del baratro. Una circostanza così inusuale, e fuori dai parametri economici di riferimento, da indurre un anno fa la Guardia di finanza di Rimini a vederci chiaro. In procura è aperto un fascicolo con l' ipotesi di evasione fiscale (delle prime contestazioni si è già accennato nei giorni scorsi). Tecnicamente i militari hanno accertato la mancata dichiarazione di ricavi complessivi tra il 2010 e il 2013 (attribuibili alle diverse gestioni) per svariati milioni di euro. Il pm Luca Bertuzzi e i finanzieri della Compa gnia di Rimini, guidati dal capitano Giovanni Linardi, vogliono capire se esistono davvero degli utili "nascosti" ed eventualmente anche in quali tasche siano finiti. Punto di partenza è la composizione del gruppo societario, complessa e in continuo movimento. Un insieme di società con a capo una holding, che è una società essa stessa, la Gruppo Cocorico spa, proprietaria del marchio e con Fabrizio De Meis nella veste di amministratore unico (dimissionario dal ruolo di direttore generale). La società madre, che prende in affitto il locale e ne dà in affitto la gestione, è composta per circa il 67 per cento dalla società Dbh (con De Meis azionista di maggioranza) e per il restante 33 per cento da Elmar srl (le cui quote sono suddivise tra un romano, un sammarinese e una riccionese). Semplificando al massimo e con una buona dose di approssimazione si potrebbe dire che il Cocorico è per almeno due terzi di De Meis. I "muri" del locale appartengono invece a società riconducibili a una nota famiglia di albergatori riccionesi. La gestione del locale (fallimentare stando ai bilanci degli ultimi cinque anni presi in esame dalle fiamme gialle), infine, è passata negli anni a diverse società che si Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19 4 agosto 2015 Pagina 6 < Segue Corriere di Romagna Stampa Locale sono alternate tra loro (Enco srl, Perplex srl, Piramide srl). L' ultima, attiva dal gennaio scorso è la "Mani Avanti srl" (esclusa dall' indagi ne penale) e ha un milanese come amministratore unico. E' a lui che i poliziotti della divisione amministrativa hanno notificato l' altra notte il provvedimento di sospensione temporanea della licenza. I soci sarebbero cinque, tra cui De Meis, tutti al 20 per cento. Gli orfani del Cocorico, però, proprio grazie alla composizione societaria, possono mettere via i fazzoletti. Lo storico marchio del locale, che non appartiene alla società di gestione, è "libero" e nulla vieta di utilizzarlo in un altro contesto: si ballerà ancora, anche in agosto, sebbene non all' ombra della Piramide (Marano? Un altro locale?). Sarà sufficiente coinvolgere una nuova società. Una "scappatoia", nel pieno rispetto della legalità, che permetterà di rispettare alcuni degli impegni assunti e di attenuare l' impatto negativo della chiusura. ANDREA ROSSINI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20 4 agosto 2015 Pagina 6 Corriere di Romagna Stampa Locale Sindacato in trincea: «Danno per i 250 lavoratori» L' Ugl si schiera dopo la chiusura: «Tempesta mediatica, effetti negativi per l' economia turistica» RICCIONE. Quale sarà il futuro delle oltre 250 persone che lavorano al Cocoricò per i prossimi quattro mesi? E' quello che si chiedono i sindacati, i n particolare l ' U g l d i F o r l ì C e s e n a e Rimini, commentando la decisione di chiudere la discoteca per 120 giorni, a partire da ieri, presa dal questore di Rimini Maurizio Improta dopo la morte del 16enne ucciso da un' overdose di ecstasy. Ma in questa drammatica vicenda a esserne penalizzati sono anche i lavoratori, come la vigilanza, l' impresa di pulizia, o i tecnici, che vivono solo di questa attività. Un provvedimento poi che getta nel mirino anche l' intera città di Riccione. «Ci chiediamo sottolineano il segretario provinciale dell' Ugl Giovani di Forlì Cesena e Rimini, Andrea Costantini, e la segretaria dell' Ugl di Forlì Cesena e Rimini, Emanuela Del Piccolo accertata l' entità comunque considerevole della sanzione adottata per il locale riccionese, mentre in episodi simili la chiusura era inferiore ai due mesi, se questa tempesta mediatica che ha visto l' intera città di Riccione esposta sommariamente ad un lungo linciaggio sui media nazionali non produrrà un ulteriore danno ad un settore come quello turistico trainante per l' economia locale». E ancora: «Riccione è una città tranquilla , meta di vacanze a misura di famiglia e luogo di turismo accogliente ed ospitale per ogni cittadino del mondo. A questo gioco al massacro, come forza sindacale responsabile e legata al territorio, non aderiremo mai». I sindacati quindi sulla chiusura del Cocoricò proprio non ci stanno e aprono a una riflessione più profonda, che chiama in causa non solo i gestori dei locali ma anche scuola e famiglia. «Riteniamo che questo drammatico episodio, legato ad un' assunzione di droga esterna al locale conclude Andrea Costantini debba innescare una riflessione condivisa tra gestori di locali pubblici, forze politiche, organizzazioni sociali e giovanili ed anche con le famiglie, primo baluardo educati vo per i giovani, per capire quale sia il punto di rottura della socializzazione dei nostri giorni. Come sia contenibile il problema della diffusione delle droghe che vengono spacciate ovunque: in strada, a scuola , nei luoghi pubblici più disparati per avviare finalmente un' auto analisi delle parti sociali ed economiche ed elevare gli anticorpi così da evitare queste tragedie». (l.m. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 21 4 agosto 2015 Pagina 9 Corriere di Romagna Stampa Locale Presa di posizione del mondo della notte. L' ex gestore di locali Pier Pierucci: «Rompicapo etico. Certe soluzioni non aiutano ad affrontare i problemi» «La chiusura del Cocoricò? Ingiusta» Coccoluto: «Fanno come con Ponzio Pilato». Dj Ralf: «Basta criminalizzare» RIMINI. «La chiusura del Cocoricò? Una ingiustizia». Il mondo della notte si schiera contro la decisione del questore Maurizio Improta che impone uno stop di quattro mesi a l locale di Riccione, a partire da ieri. Pier Pierucci, creativo delle campagne marketing di Aquafan, con un passato nella gestione di locali della Riviera, sostiene: «La vicenda si inserisce in una problematica complessa e a me non piace come viene affrontata. Certe soluzioni non aiutano ad affrontare i problemi. La vicenda Cocoricò è un rompicapo etico con una certa complessità che va affrontata in maniera diversa». Davide Nicolò noto trendsetter e profondo conoscitore del mondo della notte commenta: «Non reputo giusto questo provvedimento, uno sbaglio vero. Sono le leggi ad es sere sbagliate e non penso sia colpa del Cocoricò. Questa chiusura sa di vendetta, non sa di buon senso. Sarebbe stato sensato, dal giorno dopo la morte del giovane di Città di Castello, aumentare i controlli, come si doveva far da tempo. Non si chiude un' attività il 3 di agosto lasciando centinaia di lavoratori in condizioni precarie. Il sindaco di Riccione dice che se lo aspettava; ora io mi aspetto che ricollochino la gente senza lavoro. Tragedie come quella di due settimane fa accadono ovunque: è successo alla Molo street parade. E sono morte persone anche negli stadi, ma sono tutti aperti. I genitori che plaudono a questo provvedimento danno l' idea di "vendetta" ma la chiusura non risolve nulla. Chiudi se puoi provare che la pasticca l' ha data il gestore ma purtroppo le droghe entrano per altri canali. Bisognerebbe rafforzare i controlli delle forze dell' ordine e intanto cercare altre soluzioni. Ad esempio all' Amnesia di Ibiza entri solo col documento elettronico che registra ingressi e uscite. In Italia siamo ancora indietro dal punto di vista tecnologico. Sui giovani che si drogano non ha senso colpevolizzare i lo cali ma occorre interrogarsi sull' educazione che viene data dalle famiglie. Le discoteche non devono educare; sono un luogo dove i giovani si devono divertire». Claudio Coccoluto, uno dei dj più famosi e rappresentativi dell' Italia all' estero, scrive sul suo profilo Facebook: «Tutti lo chiamano Cocoricò, ma per la legge è Ponzio Pilato». Dj Ralf, che lavora dal 1991 al Cocoricò dichiara: «Secondo me il problema non è dentro i locali. I problemi si dovrebbero risolvere a monte e credo che la chiusura del Cocoricò sia mettere la polvere sotto il tappeto. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 22 4 agosto 2015 Pagina 9 < Segue Corriere di Romagna Stampa Locale Io credo che la sicurezza all' interno della struttura è al massimo di quello che la legge consente. Ho sempre visto attenzione da parte dei gestori della discoteca affinché non avvengano certi meccanismi. L' abuso, a partire dall' alcol, fino alle droghe nelle discoteche, è un problema mondiale. Credo che dovremmo seguire l' esempio dell' Inghilterra o della Germania che fanno un lavoro di educazione tra i giovani, e non solo, su cosa siano le sostanze e cosa producano. È inutile scandalizzarsi e criminalizzare l' industria del divertimento». LUCIA PACI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 23 4 agosto 2015 Pagina 11 Corriere di Romagna Stampa Locale Moretti (Ncd): «In 5 anni siamo a un atto di indirizzo» «Lungomare da pedonalizzare nessuna verifica di sostenibilità» RIMINI. Riqualificazione lungomare, passa in commissione l' atto di indirizzo che oggi andrà in Consiglio. E l' esponente di Ncd e consigliera comunale di opposizione, Giuliana Moretti, prende di mira il primo cittadino: «Mancano sei mesi alla chiusura del mandato e il sindaco Andrea Gnassi si affretta a fare qualcosa per la riqualificazione del lungomare, visto che in provincia siamo rimasti gli unici a non aver fatto quasi nulla». E ancora: «Il qualcosa è appena un atto di indirizzo, che propone ciò che era stato posto, nero su bianco, dal piano strategico e che io personalmente ho, a suo tempo, condiviso : rendere il lungomare un luogo vivo e fruibile per 12 mesi all' anno prevedendovi funzioni legate al tempo libero, allo sport e al wellness oltre che ricreative, in un rapporto senza i n t e r p o s i z i o n i c o n i l m a r e e l a spiaggia, sviluppando così al massimo le grandi potenzialità che ha il nostro litorale e proponendo un offerta turistica che risponderebbe maggiormente al modo di concepire oggi la vacanza e il tempo libero». La Moretti poi spiega: «Continuo a pensare che così debba essere e a domandarmi perché ancora non l' abbiamo fatto. Il sindaco risponderà che il lungomare non era nella nostra disponibilità fino ad un anno e mezzo fa. Io penso che si potesse fare utilizzando la fascia di spiaggia vicina al marciapiede, visto che la nostra spiaggia si allunga ogni anno sempre di più». Infine, conclude la Moretti, «questo atto di indirizzo propone di pedonalizzare il lungomare spostando le auto nei due sensi di marcia sulla via delle Regine che in alcuni tratti vede anche la presenza del filobus. Non sono per nulla convinta di questa soluzione anche perché in commissione è emerso che non è stata fatta nessuna verifica sulla sostenibilità di questo cambiamento dal punto di vista della viabilità». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 24 4 agosto 2015 Pagina 11 Corriere di Romagna Stampa Locale Liquami in mare e allacci alle fogne mancano all' appello in duecento Nuova ordinanza: a Viserba e Rivabella sopralluoghi dei tecnici comunali per le verifiche nei terreni privati I lavori per sanare gli impianti massimo entro il 31 marzo 2016. Nell' ultimo anno e mezzo messi in regola 610. RIMINI. Scarichi a mare in zona Viserba Rivabella, sono stati messi in regola 610 allacci negli ultimi 18 mesi e adesso scatta il rush finale: mancano all' appello 195 cittadini che potranno fare richiesta per "sanare" le loro posizioni entro il 31 dicembre prossimo. Ciascun utente potrà muoversi in autonomia, con la «richiesta di autorizzazione allo scarico delle acque bianche/nere alla fognatura comunale», spiegano da Palazzo Grampi, da dove faranno partire anche i controlli per verificare la situazione. Già perché in base alla nuova ordinanza emanata ieri il «Comune a u t o r i z z a i t e c n i c i i n c a r i c a t i d a Hera a effettuare un sopralluogo in area privata per verificare lo stato dell' impianto fognario». La verifica riguarderà quindi «se c' è un allaccio corretto, se necessita di piccoli o medi interventi o se sono necessarie modifiche consistenti alla rete fognaria privata». E continuano da Palazzo Garampi, «il sopralluogo dei tecnici incaricati Hera, senza alcuna spesa per i cittadini, eviterà l' obbligo di predisporre, a spese dell' utente, un progetto dettagliato di allacciamento». Nel caso poi l' abitazione necessitasse di interventi per il corretto allaccio alla rete fognaria, «il proprietario sarà tenuto ad eseguirli al massimo entro il 31 marzo 2016. Sarà possibile scegliere se far realizzare l' intervento ad un' im presa di fiducia oppure direttamente a Hera». Sono sempre attivi i canali di contatto: una mail, [email protected]; una linea telefonica, che risponde al numero 0541908462 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30); ed uno sportello dedicato presso l' Urp del Comune dove i cittadini possono recarsi per chiedere informazioni. Lo sportello a perto tutti i venerdì dalle 9 alle 13. L' obiettivo prefisso dall' amministrazione è infatti quello di «eliminare nella zona Rimini nord tutti i divieti di balneazione entro l' estate prossima». L' ordinanza emessa segue le precedenti ed è parte di un complesso di interventi diffusi sulla rete fognaria che consentirà, entro il 2020, di eliminare le cosiddette "acque nere" dagli 11 scarichi a mare. Allacciarsi correttamente, quindi, significa contribuire ad un progetto ambizioso, ma realizzabile, per un Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 25 4 agosto 2015 Pagina 11 < Segue Corriere di Romagna Stampa Locale mare senza divieti di balneazione. L' intervento di Rimini Nord è quindi parte integrante del Piano di salvaguardia della balneazione che Comune di Rimini, Hera, Romagna Acque e Amir stanno realizzando e si aggiunge agli altri interventi già avviati. Ad oggi, infatti, risultano cantierati grandi interventi, tra cui, la "riconversione del depuratore di Rimini Nord (Marecchiese) in vasca di accumulo" (3.5 milioni di euro), la realizzazione della "vasca Ospedale" (4.5 milioni di euro), la "Realizzazione della dorsale Sud" (2.5 milioni di euro), le "vasche di accumulo Ausa" (46 milioni di euro). Sono invece già stati completati: il "risanamento fognario di Rimini Isola" (4 milioni di euro); il "raddoppio del depuratore di Santa Giustina" (circa 26 milioni di euro) e la relativa condotta ("Dorsale Nord" circa 17 milioni di euro). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 26 4 agosto 2015 Pagina 29 Corriere di Romagna Stampa Locale Trc, Tosi ancora bocciata il blocco dei lavori al cantiere respinto dal tribunale RICCIONE. Un' altra puntata si aggiunge alla telenovela del Trc, pesando sulle tasche dei cittadini. Il Tar (Tribunale amministrativo regionale) ha infatti sospeso il provvedimento con cui il sindaco Renata Tosi aveva motivato l' impedimento della messa in posa del cantiere del metrò di costa in via Rimini, all' angolo tra le vie Puccini e Piacenza il 21 e 25 maggio scorsi. Per bloccare i lavori del Trc decine di auto, tra le quali la Toyota del sindaco Tosi, erano state parcheggiate nell' area comunale che serviva all' installazione del cantiere. Sul posto intervennero i carabinieri che identificarono una persona. «Ancora una volta il giudice amministrativo ha riconosciuto l' indiscussa illegittimità del comportamento e degli atti del sindaco commentano da Am (Agenzia mobilità) tanto da addebitare nuovamente al Comune le spese di giudizio. I lavori potranno riprendere ma è di tutta evidenza che i continui e ri petuti atti di ostruzionismo continuano a produrre danni economici che si ripercuoteranno sulla collettività riccionese». Questo del 1° agosto è solo l' ultimo di una serie di atti del Tar e del Consiglio di Stato che condanno il comportamento del Comune di Riccione. «Prendiamo atto della decisione del Tar che questa volta ha addirittura rigettato una lettera di comunicazione trattandola come fosse un' ordinanza commenta il sindaco , questo la dice lunga sull' atteggi amento ormai pregiudiziale che ha accompagnato ogni nostra attività di difesa delle prerogative che riguardano la gestione dei lavori d e l Trc». In via Puccini l' intervento principale riguarda la sistemazione dei sottoservizi. «Nel rileggere attentamente la decisione del Tar appare evidente che nessuno, meno che noi, abbia detto che i lavori di spostamento dei sottoservizi non fossero necessari. Aspetto confermato dalla sentenza Tar e mai messa in discussione. Unico aspetto che resta ancora aperto nono stante questa sentenza prosegue il sindaco sono i tempi di realizzazione dei lavori di spostamento che restano da definire in collaborazione e in accordo con i nostri uffici tecnici». Da ricordare il pasticcio commesso dal Comune in viale Rimini, con l' ordinanza emessa dagli uffici comunali che prevedeva il blocco del traffico anche nel sottopasso, nonostante da Am non fosse stato richiesto. EMER SANI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 27 4 agosto 2015 Pagina 32 Corriere di Romagna Stampa Locale Viabilità, cambi in vista Introduzione di sensi unici in alcune traverse di viale Marini Proseguono i lavori di rifacimento del percorso ciclo pedonale. SA NTARCA NG E LO. Modifiche alla viabilità nel centro di Santarcangelo. Proprio in questi giorni verranno predisposte delle modifiche per introdurre alcuni sensi unici nelle vie non lontane al municipio, in alcune traverse di viale Marini, ovvero il tratto della Provinciale Santarcangiolese che attraversa il centro abitato. Intanto, proseguono i lavori di rifacimento del percorso ciclo pedonale lungo viale Marini. L' intervento di riqualificazione urbana, che interessa il viale alberato riservato a ciclisti e pedoni, oltre alla completa asfaltatura, prevede la realizzazione di aiuole che consentiranno di definire meglio gli accessi e le aree di sosta delle traverse di viale Marini migliorando la viabilità e la sicurezza. Per una migliore organizzazione della viabilità e a tutela di pedoni e ciclisti che avranno la precedenza percorrendo il viale ciclo pedonale, l' ingresso e l' uscita sulle vie laterali saranno regolati da sensi unici di marcia. Ad essere interessate dai sensi unici sono le vie Righi e Franklin, in entrata, e la via Fleming, in uscita. I lavori prevedono anche l' asfaltatura nelle vie Palermo, Righi, Fleming e Da Vinci (nel tratto compreso tra via Righi e Fleming) e di fronte al municipio dove sono presenti alcuni avvallamenti. L' intervento verrà completato in settimana, mentre le modifiche alla viabilità entreranno in vigore con l' apposizione della nuova segnaletica nel giro di qualche giorno. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 28 4 agosto 2015 Pagina 5 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Stampa Locale ACCORDI UNIONCAMERE La ribalta offerta dall' Expo 2015 per promuovere contatti fra operatori cinesi ed emiliano romagnoli, facendo dell' evento internazionale il volano per un futuro proficuo di relazioni economiche. E' l' obiettivo dell' accordo di collaborazione siglato tra Unioncamere EmiliaRomagna e M a y L i n k , società che gestisce per il Governo cinese le attività di pubbliche relazioni in occasione dell' Expo di Milano. Il presidente d i Unioncamere regionale, Maurizio Torreggiani e Li Yongping, presidente d i M a y l i n k , h a n n o f i r m a t o i l memorandum che prevede il supporto all' offerta dei servizi alle delegazioni cinesi che si recheranno all' Esposizione universale. La collaborazione è destinat a proseguire anche oltre e dopo l' Expo, con l' intento di favorire incontri fra imprese e aprire un solido rapporto che possa sviluppare per le realtà italiane opportunità legate all' esportazione di beni di consumo, anche attraverso piattaforme per l' ecommerce, all' incoming turistico e all' attrazione di investimenti cinesi in EmiliaRomagna. Unioncamere e le Camere di commercio d e l l ' E m i l i a Romagna s o n o particolarmente interessate a promuovere iniziative come questa ha detto il presidente Torreggiani per le indubbie ricadute positive che possono riverberarsi sul nostro tessuto economico. L' accordo è un punto di partenza per avviare una duratura collaborazione e avvicinare sempre più le nostre realtà sulla base di una economia fondata sulla cultura che significa reciproca conoscenza delle opportunità". L' interscambio commerciale tra Cina ed EmiliaRomagna ha avuto un notevole incremento negli ultimi 5 anni. Dal 2009 al 2014 l' export è cresciuto del 78% (per 1 miliardo e 571 milioni di euro) e l' import del 61% (per 3 miliardi e 82 milioni). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 29 4 agosto 2015 Pagina 6 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Stampa Locale L' EX SINDACO DI RICCIONE IMOLA. Occasione importante per una riflessione sul mondo della notte Il provvedimento del Questore di Rimini al Cocoricò ci offre una occasione importante per una riflessione seria sul mondo della notte. Certo non può lenire il dolore dei familiari di Lamberto e non può coprire l' incapacità dell Amministrazione Comunale di far spegnere la musica almeno la sera del suo funerale facendo vergognare una città intera. Però ci offre un tempo sufficientemente lungo per una riflessione non banale,per un esame attento e costruttivo di un fenomeno ormai arrivato al suo epilogo. Non perdiamo questo tempo, Riccione ha tanti tantissimi amici nel mondo dello spettacolo che possono darci consigli utili per riorganizzare il mondo della notte. L' Amministrazione dovrebbe sollecitare questa riflessione e favorire il confronto fra chi ha competenze in questo settore e l' imprenditoria, possibilmente nostrana, che può investire sul futuro della nostra città. Non sarà certamente una ricerca facile, ma non dimentichiamoci che proprio qui sono partite in tantissime epoche storiche mode e tendenze innovative. Sicuramente la strada da percorrere non può essere quella che disegna un mortorio per le vie di Riccione dopo mezzanotte per sfogare tutta l' ansia di divertimento in collina da cui può capitare di prendere poi la strada per la camera mortuaria. Sicuramente la ricerca va indirizzata verso un sistema di divertimento più diffuso e anche più variegato, che sappia dare spazio a tutti i generi musicali e alle tante espressioni artistiche non solo musicali che possono offrire un divertimento originale e genuino , che raccolga le esigenze di generazioni diverse, che raccolga meglio le tante opportunità e le tante bellezze che la nostra città offre. Il provvedimento del Questore ci offre l' opportunità di aprire un vero e proprio laboratorio di idee e di sperimentazioni che non riguarda una sola discoteca, anche se da tempo la più esposta, ma che riguarda tutto il mondo della notte .Quel provvedimento che, da solo, non può risolvere tutti i problemi ci da però una occasione unica per imprimere una svolta concreta. Non perdiamo questo tempo lasciando che tutto torni come prima, diamo una mano concreta a scrivere la parola fine sull' epoca dello sballo e sulle tantissime iniziative che ci hanno lucrato sopra, lo dobbiamo in primo luogo a Lamberto ma sarà decisivo anche per il nostro futuro. Daniele Imola, ex sindaco di Riccione. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 30 4 agosto 2015 Pagina 6 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Stampa Locale GIORGIO LUGARESI PRESIDENTE CESENA CALCIO. Cocoricò Chiuderlo è una decisione ridicola " T r o v o r i d i c o l a s c r i v e i l presidente bianconero Giorgio Lugaresi sulla sua pagina Facebook la decisione di chiudere il Coccoricó. Mi rendo conto che sulla spinta emotiva, il Questore abbia potuto prendere questa decisione, ma non la condivido a meno che, il conduttore della Discoteca non sia in qualche modo coinvolto o responsabile in modo diretto con l' introduzione o lo spaccio di droghe. Allora si che il locale va subito chiuso, m a s e c o m e s i legge, il gestore subisce, perché farlo chiudere nel momento di maggior lavoro? Io mi aspetterei da parte delle autorità preposte all' ordine, attività investigativa, arresti corposi, interventi in profondità sui trafficanti. Il fenomeno delle pasticche di ecstasy è conosciutissimo! Il Questore Si sarebbe dovuto muovere prima con decisione. Ma da noi e purtroppo non solo In Italia, si ha un modo di ragionare per me incomprensibile. Chiudere il locale, mi ricorda la decisione di coloro che chiudono settori dello Stadio, invece di andare a beccare i responsabili dei reati. In Italia con questo modo di ragionare, non arriveremo mai da nessuna parte. Un po' come mettere la polvere sotto al tappeto! Chiudere il locale fa star bene tante persone, soprattutto i genitori dei ragazzi, ma non risolve il problema, perché i loro figli, semplicemente cambieranno discoteca e sceglieranno ancora quella con il maggior sballo! Cosa facciamo, li chiudiamo tutti? " Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 31 4 agosto 2015 Pagina 6 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Stampa Locale ANDREA COSTANTINI, EMANUELA DEL PICCOLO (UGL FORLÌ CESENA E RIMINI) E i 250 lavoratori? Anche il sindacato Ugl di Forlì Cesena e Rimini commenta il provvedimento di chiusura di 120 giorni, 4 mesi a partire da lunedì 3 agosto, per la discoteca Cocoricò di Riccione adottato dal questore di Rimini Maurizio Improta in base all' articolo 100 del Tulps dopo la morte di un 16enne ucciso da un' overdose di ecstasy. Un provvedimento che come si legge in una nota della Questura avrebbe lo scopo di: "fornire tutela ai minorenni persone certamente più fragili e vulnerabili rispetto alle altre e, per tale motivo, soggette ben più di altre a sfruttamento ed abusi da parte di altri soggetti". "Riteniamo che questo drammatico episodio, legato ad un' assunzione di droga esterna al locale, d e b b a i n n e s c a r e u n a r i f l e s s i o n e condivisa tra gestori di locali pubblici, forze politiche , organizzazioni sociali e giovanili ed anche con le famiglie , primo baluardo educativo per i giovani, per capire quale sia il punto di rottura della socializzazione dei nostri giorni. Come sia contenibile il problema della diffusione delle droghe che vengono spacciate ovunque: in strada, a scuola, nei luoghi pubblici più disparati per avviare finalmente u n ' a u t o a n a l i s i d e l l e parti sociali e d economiche ed elevare gli anticorpi così da evitare queste tragedie": afferma Andrea Costantini, segretario provinciale Ugl Giovani di Forlì Cesena e Rimini. E poi c' è la questione più strettamente attinente al locale. "Senza entrare nel merito del provvedimento del questore e perfettamente consapevoli che la discoteca era entrata anche nel mirino della Guardia di Finanza di Rimini che ha avviato un' indagine per evasione fiscale, vorremmo chiederci quale sarà il futuro lavorativo per i prossimi 4 mesi delle 250 persone che a vario titolo collaborano con questa struttura. Ci chiediamo se non si sia penalizzato oltremodo il personale vigilanza, pulizia, tecnici etc ... che vive soltanto di questa attività. E ci chiediamo anche accertata l' entità comunque considerevole della sanzione adottata per il locale riccionese , mentre in episodi simili la chiusura era inferiore ai due mesi se questa tempesta mediatica che ha visto l' intera città di Riccione esposta sommariamente ad un lungo linciaggio sui media nazionali non produrrà un ulteriore danno ad un settore come quello turistico trainante per l' economia locale: Riccione è una città tranquilla , meta di vacanze a misura di famiglia e luogo di turismo accogliente ed ospitale per ogni cittadino del mondo. A questo gioco al massacro, come forza sindacale responsabile e legata al territorio, non aderiremo mai": concludono il segretario provinciale dell' Ugl Giovani di Forlì Cesena e Rimini, Andrea Costantini, e la segretaria dell' Ugl di Forlì Cesena e Rimini, Emanuela Del Piccolo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 32 4 agosto 2015 Pagina 6 < Segue La Voce di Romagna (ed. Rimini) Stampa Locale Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 33 4 agosto 2015 Pagina 8 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Stampa Locale COCORICÒ CASO NAZIONALE. De Meis: "Così il crac è a un passo" PARLA IL PATRON "Il locale sottoposto a processo sommario La chiusura sarebbe una sconfitta per tutti e non risolverebbe il problema della droga" Se verrà confermata la chiusura del locale per quattro mesi, per il Cocoricò e i suoi 200 dipendenti non ci sarà più alcun futuro. Non usa mezzi termini Fabrizio De Meis durante la conferenza stampa indetta ieri pomeriggio all'hotel Griffe di Roma per commentare la stangata del questore di Rimini, Maurizio Improta, che ha imposto al locale una sospensione dell'attività per 120 giorni. Il questore ha fatto un processo sommario a 10 anni di attività del Cocoricò: 120 giorni di stop in questa stagione equivalgono a chiudere la discoteca per sempre. Oltre ad essere una resa generale al problema della droga. Dopo il silenzio in cui si era trincerato domenica, l'ex general manager del Cocoricò esce allo scoperto: Per una società come la nostra, che in estate fa il 50 per cento del fatturato annuo (che si aggira sui 3,54 milioni), è un colpo da k.o. Le perdite sono quantificabili in 1,52 milioni, senza contare che saremo costretti a rimborsare chi ha acquistato quei pacchetti turistici comprensivi degli ingressi al locale. Ad affiancare De Meis in conferenza stampa, il portavoce Luigi Crespi che sottolinea come se negli anni 80 il Cocoricò era il simbolo della trasgressione, con l'avvento di De Meis tre anni fa c'è stato un grande cambiamento. Oggi siamo l'emblema della lotta alla droga e allo sballo. Droga e sballo che non si sconfiggono chiudendo il Cocoricò: Abbassare le serrande non è la soluzione. Purtroppo, e spero il più tardi possibile dice De Meis continueranno ad esserci altri morti finché la legge non ci darà i mezzi adeguati per difenderci da questo cancro. Che sono (o meglio sarebbero) il Daspo, come nel calcio, per vietare l'ingresso nei locali ha chi ha precedenti per stupefacenti e tampone obbligatorio prima dell'entrata in discoteca, in S modo da controllare che i ragazzi non abbiano già assunto droghe. E Crespi rincara la dose: Se il sistema delle leggi non cambia, il Cocoricò (discoteca da oltre mezzo milione di avventori all'anno) non ha le condizioni imprenditoriali per lavorare in questo Paese, lasciando trapelare un eventuale sbarco all'estero del marchio, magari a Ibiza. Nonostante De Meis dica di condividere le motivazioni del questore che hanno portato alla sospensione dell'attività, in realtà traspare un certo fastidio quando ricorda che nell'ordinanza di oltre 15 pagine redatta da Improta sono elencati fatti passati per i quali il Cocoricò ha già pagato, finendo così per essere giudicati due volte. Altro sassolino che l'ex general manager decide di togliersi è quello inerente ai rapporti con le forze dell'ordine: Con loro c'è sempre Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 34 4 agosto 2015 Pagina 8 < Segue La Voce di Romagna (ed. Rimini) Stampa Locale stata grande collaborazione. La prova? I numerosi arresti ai quali il nostro personale di sicurezza ha collaborato. Poi però, come si evince dall'ordinanza del questore, più sono gli arresti e più è facile che il locale venga chiuso. Questa purtroppo è una delle tante contraddizioni dell'articolo 100 del Tulps. Che qualcuno ce l'abbia col Cocoricò è un sospetto che De Meis coltiva neanche troppo velatamente: Ho la sensazione che rischiare di perdere il fegato al Cocoricò (si riferisce al minorenne comasco che ha denunciato pubblicamente, salvo poi ritrattare, di aver assunto ecstasy nel suo locale, ndr), anziché altrove, faccia quasi più notizia.... A questo punto la resa è totale e definitiva? A sentire il duo De Meis Crespi pare esserci ancora un piccolissimo spiraglio per mantenere in vita il locale: il ricorso al Tar. Ma anche se verrà accolto, il vero problema, quello della droga, resterà ugualmente, dicono. In realtà, il legale del Gruppo Cocoricò, Alessandro Catrani, sembra spegnere anche l'ultima fiammella di speranza: Nelle prossime 48 ore scioglieremo il nodo del ricorso. Che ricorreremo al Tar è sicuro, dipenderà se subito (in tal caso andremo davanti al monocratico) o se a settembre (davanti al collegio). Al momento l'ipotesi più accreditata appare la seconda. Il che significherebbe serrande abbassate per il tutto il mese di agosto. E per il Cocoricò e i suoi 200 dipendenti la fine. Lamberto Abbati Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 35 4 agosto 2015 Pagina 8 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Stampa Locale Inchiesta Gdf e calcio gli altri temi Il manager glissa: "No comment non è questo il momento giusto" Non risponde Fabrizio De Meis, o meglio se la cava con poche battute, alle domande dei cronisti presenti ieri all' hotel Griffe di Roma che gli chiedevano lumi sull' inchiesta della Guardia di Finanza che vede coinvolto il Cocoricò per una presunta evasione fiscale milionaria. "Non so nulla, a me non è stato notificato nulla (pare che De Meis sia stato sentito circa un mese fa come persona informata sui fatti, ndr). Che io sappia non riguarda il mio periodo di gestione", taglia corto De Meis. "Se ci sono problemi fiscali ci sono in ogni caso luoghi e circostanze preposte dove i titolari si difenderanno. La Guardia di Finanza faccia le indagini e gli approfondimenti che ritiene opportuni. Ma questa è un' altra vicenda", afferma il portavoce Luigi Crespi riferendosi alla sospensione dell' attività per quattro mesi disposta dal questore Improta dopo la morte di Lamberto Lucaccioni per overdose. E del Rimini Calcio, di cui De Meis è presidente, che ne sarà? L' eventuale fallimento del Cocoricò interesserà anche la squadra? Sul tema il patron biancorosso glissa così: "Scusate, ma il calcio è poco attinente a questa conferenza stampa". Lamb. Abb. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 36 4 agosto 2015 Pagina 9 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Stampa Locale OPINIONI VIP Il riccionese Sabbioni: "Come chiudere le strade per gli incidenti" Dj Coccoluto: "Una lavata di faccia Non si combatte così lo spaccio" "La decisione di chiudere il Cocoricò non ha nulla a che vedere con la vera lotta allo spaccio di droga. È una lavata di faccia". Il dj Caludio Coccoluto, in più di un' occasione alla consolle del locale riccionese, non ha dubbi: "Anche mettere i sigilli a tutti i locali d' Italia non è un argine al problema vero che è quello della droga e dello spaccio. Non credo che uno spacciatore sia affezionato al Cocoricò e ora che è chiuso decida di mettersi in pensione, cercherà altri posti e li troverà. Si sta puntando l' indice contro il soggetto più semplice da colpevolizzare, una discoteca, ma lo spaccio avviene nei posti più disparati, anche nelle stazioni. Non voglio fare l' avvocato difensore del Cocoricò, non ho alcun interesse personale a farlo, ma con la decisione del questore è stata colpita la sede dell' utilizzazione finale, lasciando integra la filiera dello smercio. Mi chiedo da cittadino se risalire la catena dello spaccio sia così difficile per gli inquirenti. Il fatto che si fermino soltanto all' ultima tappa del percorso mi preoccupa". Secco (su Twitter) il comico presentatore tv Luca Bizzarri: "Genova. C' era un locale con gli spacciatori fuori. Chiusero il locale, e gli spacciatori rimasero senza caffè. Il Cocoricò chiuso fa ridere". Opinioni condivisa anche da chi impegnatissimo com' è con lo sport di serate nei locali può concedersene al massimo cinque l' anno. Eppure anche il nuotatore Simone Sabbioni, riccionese, 18 anni, un paio di volte in tutta la sua vita è stato al Cocoricò. "Il Cocco è un simbolo di Riccione e chiuderlo è una ca volata, non è colpa del posto se c' è lo sballo. Lì o in cento altri locali se lo si cerca lo si trova. Chiudere le discoteche per lo sballo è come chiudere le strade per gli incidenti. Non serve". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 37 4 agosto 2015 Pagina 9 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Stampa Locale Il Silb ad Alfano: "Legge fascista da rivedere" IL COCORICÒ CASO NAZIONALE E il presidente Indino si fa promotore di un incontro Prefetto e forze dell' ordine. Il Silb (sindacato italiano locali da ballo) nazionale pronto ad affiancare il Cocoricò nella battaglia legale, a partire dal ricorso al Tar. E nel frattempo, a livello provinciale, si fa promotore di un incontro tra Prefetto e forze dell' ordine con i gestori dei locali da ballo del territorio, "per condividere un percorso costruttivo che possa contribuire, per quanto possibile, a che queste tragedie non possano più accadere". Intervenendo sul pesante provvedimento di chiusura del Cocoricò, il presidente regionale del Silb Gianni Indino non trattiene il piglio polemico: "Finalmente la guerra alla droga e agli eccessi è stata vinta. Con la chiusura del Cocoricò la città di Riccione, la Riviera, l' Italia e il mondo intero si sono svegliati migliori. Non spetta a me, non mi compete, avventurarmi in disquisizioni morali, educative o filosofiche sui problemi dei giovani di oggi, sul loro sistema valoriale. Una giovane vita si è spezzata, un locale è stato chiuso, le fila dei detrattori si stanno ingrossando, con sentenze sulle pubbliche piazze o sulle bacheche dei social. Ma qualcuno è davvero convinto che la chiusura del Cocoricò abbia una qualche utilità nella urgente e quanto mai necessaria lotta agli eccessi dei giovani? Concordo con il prefetto Strano, è indifferibile una riflessione che interessi la società civile, le istituzioni, tutti noi. Individuare un capro espiatorio per ciò che è accaduto va secondo me, e secondo tanti, proprio nella direzione opposta". "Da parte della nostra associazione vi è il cordoglio per la famiglia di Lamberto, il massimo rispetto per le istituzioni e in particolare per il lavoro del Questore Improta, tuttavia c' è anche forte preoccupazione per il provvedimento abnorme comminato alla discoteca riccionese aggiunge Indino Abnorme perché sull' altro piatto della bilancia non c' è, come qualcuno vorrebbe far pensare, la vita di Lamberto. Fosse così nessun provvedimento amministrativo sarebbe sufficiente. Ma una responsabilità per i gestori del locale che il Questore ha rinvenuto basandosi su un regio decreto vecchio più di ottant' anni. E' questo un punto di fondamentale importanza per inquadrare la vicenda che oggi vede coinvolto il Cocoricò". Proprio in questi giorni il Silb nazionale si era fatto avanti con il Ministero degli Interni per discutere di un impianto normativo non più al tempo con i nostri giorni. E il presidente Maurizio Pasca rafforza il concetto a commento della chiusura del locale riccionese: "Chiederò ad Alfano che venga cambiato l' articolo 100 del Testo unico di pubblica sicurezza, quello che ha portato sospensione delle attività del Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 38 4 agosto 2015 Pagina 9 < Segue La Voce di Romagna (ed. Rimini) Stampa Locale Cocoricò per quattro mesi. Risale al 1931, all' epoca del Fascismo, ed è nato con altri scopi. Non ha senso che oggi sia applicato alle discoteche una legge vecchia di un secolo che non incentiva i gestori a collaborare con la polizia". Una modifica, a suo parere, avrebbe effetti direttamente sulla gestione interna dei locali notturni, aumentando le denunce degli spacciatori che stanno a bordo pista. "Ci sono molti proprietari che collaborano per stroncare la vendita di pasticche e droga. Ma c' è anche chi non lo fa, perché ha paura che poi il questore gli chiuda il locale. Tanti sono cauti e non segnalano proprio per questo motivo. Di sicuro cambiare il Tulps porterebbe a maggiore collaborazione". (vdt) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 39 4 agosto 2015 Pagina 10 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Stampa Locale AL TRAGUARDO Via libera in commissione, ma sull' operazione si moltiplicano i dubbi. Consiglio in doppia convocazione per blindare i bandi sul lungomare Con il parere favorevole (a maggioranza) di terza e quinta commissione consiliare permanente, riunite ieri in seduta congiunta, arriva al traguardo del consiglio comunale l' atto di indirizzo "per la presentazione di proposte costituenti 'manifestazioni di interesse' per la riqualificazione del lungomare interventi per il progetto di attuazione del Parco del Mare". Consiglio comunale di nuovo in doppia convocazione, oggi e domani. Perché la maggioranza ormai deve fare i conti con i numeri, ancor più pericolanti con le ferie d' agosto. "A sei mesi dalla chiusura del mandato, il sindaco Gnassi si affretta a fare qualcosa per la riqualificazione del lungomare, visto che in provincia siamo rimasti gli unici a non aver fatto quasi nulla. Qualcosa che è appena un atto di indirizzo, risultato di quasi cinque anni di governo interviene Giuliana Moretti (Ncd), condividendone le intenzioni ma non il metodo di lavoro Di primo acchito potrebbe sembrare accoglibile per gli obiettivi che si pone, rendere il lungomare un luogo vivo e fruibile per 12 mesi all' anno con funzioni legate al tempo libero, allo sport e al wellness oltre che ricreative, in un rapporto senza interposizioni t r a m a r e e spiaggia, sviluppando così al massimo le grandi potenzialità che ha il nostro litorale e proponendo un' offerta turistica che risponderebbe maggiormente al modo di concepire oggi la vacanza e il tempo libero. Continuo a pensare che così debba essere e a domandarmi perché ancora non l' abbiamo fatto. Il sindaco risponderà che il lungomare non era nella nostra disponibilità fino ad un anno e mezzo fa. Io penso che si potesse fare utilizzando la fascia di spiaggia vicina al marciapiede, visto che la nostra spiaggia si allunga ogni anno sempre di più". Con questo atto d' indirizzo si propone chiaramente di pedonalizzare il lungomare, spostando le auto nei due sensi di marcia sulla via delle Regine che in alcuni tratti vede anche la presenza del filobus: "Non sono per nulla convinta di questa soluzione, anche perché in commissione è emerso che non è stata fatta nessuna verifica sulla sostenibilità di questo cambiamento dal punto di vista della viabilità. Ho quindi chiesto se sia stata approfondita la possibilità di creare la fascia del wellness sulla spiaggia, interrando i parcheggi, ma lasciando almeno un senso di marcia sul lungomare", aggiunge Moretti, senza però avere risposta. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 40 4 agosto 2015 Pagina 10 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Stampa Locale Rimini nord, 610 scarichi privati in regola NUOVA CHIAMATA PER I BACINI SACRAMORA E TURCHETTA Pubblicata l' ultima ordinanza per gli allacci alla rete sdoppiata. Sotto con l' ultima ordinanza rivolta ai residenti d e l l a z o n a d i Rimini n o r d , c h i a m a t i a d adeguare gli impianti fognari privati alla rete già sdoppiata. L' ordinanza è stata pubblicata ieri, ed è l' ultima della serie per i bacini Sacramora e Turchetta. Ultimo stralcio del percorso avviato un anno e mezzo fa e che ha già consentito di regolarizzare oltre 610 allacci privati. L' obiettivo resta quello di far sparire i divieti di balneazione tra Viserba e Rivabella entro l' estate 2016. Di qui la necessità che gli scarichi privati si adeguino, secondo tempi e modi ben precisi. Come già previsto, ciascun utente potrà provvedere autonomamente e presentare ad Hera entro il 31 dicembre 2015 la richiesta di autorizzazione allo scarico delle acque bianche/nere alla fognatura comunale. In alternativa, il Comune autorizza i tecnici incaricati da Hera a effettuare un sopralluogo in area privata per verificare lo stato dell' impianto fognario di ogni utenza e redigere il "Documento di Rete Fognaria Privata". Così che il tecnico possa poi catalogare gli immobili sulla base delle condizioni dell' impianto, verificando se correttamente allacciato, se necessita di piccoli o medi interventi o se sono necessarie modifiche consistenti alla rete fognaria privata. Il sopralluogo e la redazione del documento da parte dei tecnici incaricati Hera, senza alcuna spesa per i cittadini, eviterà l' obbligo previsto dal regolamento del servizio idrico. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 41 4 agosto 2015 Pagina 12 La Voce di Romagna (ed. Rimini) Stampa Locale VIABILITÀ Tanti i progetti per superare la ferrovia che sono rimasti nei cassetti. Negli anni '30 si pensava a un cavalcavia in corrispondenza della stazione lato Riccione, negli anni '90 alla piastra sopra i binari. Mare monte: i collegamenti mai realizzati Tra via Destra del porto e viale Tripoli per i flussi di traffico che procedono nella direzione mare monte o viceversa non ci sono possibilità di superare l' ostacolo rappresentato dalla ferrovia. I due sotto passi permettono il passaggio di mezzi alti fino ad un massimo rispettivamente di 3,20 e 2.70 metri. E' un problema che si trascina da anni e che finora non ha trovato soluzioni concrete. Già negli anni '30 era stato ipotizzzato un cavalca ferrovia all' altezza dell' attuale rotatoria tra via Roma e via Clementini. Il disegno era stato pubblicato tempo fa dal gruppo Facebook Rimini Sparita. Il progetto è rimasto nel cassetto, a fermarlo ha certamente contribuito l' entrata in guerra dell' Italia nel 1940, e così è stato per quello del "ponte della Vittoria" che doveva servire già allora per pedonalizzare il ponte di Tiberio. Negli anni '90, con la Giunta Moretti in occasione di un convegno sulla valorizzazione delle aree dell stazione era stata lanciata la proposta di realizzare un sottopasso carrabile in corrispondenza di quello ciclopedonale che da piazzale Battisti porta in viale Principe Amedeo. In questo contesto si era anche prospettata una "piastra" sopra i binari. dove realizzare anche spazi commerciali, che avrebbe permesso ai pedoni di oltrepassare la ferrovia. Anche questi progetti sono rimasti nel cassetto; quello della piastra avrebbe permesso di attenuare la frattura prodotta dalla ferrovia sul tessuto urbano della città migliorando gli spostamenti pedonali. Negli anni '60 con la tombinatura del torrente Ausa si è persa una grande opportunità, quella di creare in galleria un' arteria da piazzale Kennedy fino a via Roma, all' altezza della nuova rotatoria. Qualcosa del genere era previsto nell' ambito della cosiddet ta "tangenziale marina" di cui da tempo non si parla più. E' certo che i costi di una simile opera i giorni nostri sarebbero ingentissimi, senza dimenticare i vari sottoservizi realizzati nel corso degli anni. Peccato che negli anni' 60 non si sia pensato alla grande creando anche un' alternativa a viale Tripoli il cui sottopasso non può venire adeguato al transito di mezzi che superano i 2,70 metri. Aldo Viroli. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 42