LA TEORIA DEL CICLO ECONOMICO REALE (RBC: Real Business

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LA TEORIA DEL CICLO ECONOMICO REALE (RBC: Real Business
La Teoria del ciclo reale - I
LA TEORIA DEL CICLO ECONOMICO REALE
Edward Prescott, Finn Kydland, Robert King, ecc….
(RBC: Real Business Cycle)
Si inserisce nel filone della NMC:
- Equilibrio generale walrasiano;
- incertezza e dinamica: ⇒ agenti che formulano AR;
- teoria del ciclo in equilibrio;
Però offre una diversa spiegazione delle fluttuazioni economiche:
i)
le oscillazioni sono dovute a shocks reali e non a shock nominali;
ii)
integrare meglio la teoria macro di lungo periodo con quella di breve – entrambe neoclassiche.
Riguardo al punto i):
perfetta informazione sui prezzi:
⇒
no shocks nominali ε t
⇒
solo shock reali u….
Tutta la variabilità dell’economia è ricondotta agli shock reali.
Questi rappresentano incertezza intrinseca nei fondamentali dell’economia (secondo la teoria walrasiana…)
Principalmente si tratta di:
preferenze (parametri della funzione di utilità…);
tecnologia (parametri della funzione di produzione…);
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(oltre a grandezze come la spesa pubblica reale, la popolazione, ecc.)
NOTA: nei modelli RBC la moneta è sempre neutrale (anche nel breve periodo)…
Riguardo al punto ii):
Il fenomeno fondamentale del lungo periodo è la crescita:
I macro-indicatori di benessere fondamentali Yt e Yt /Nt crescono nel tempo…
Negli anni 50-60, inizia l’analisi moderna della crescita con la:
la teoria neoclassica di Solow
un modello dinamico, in cui lo sviluppo di Yt /Nt nel tempo dipendeva dal
progresso tecnologico di lungo periodo.
Si trattava di un modello non microfondato ma sostanzialmente coerente con l’idea walrasiana dell’equilibrio generale
(market clearing nel lungo periodo).
I teorici RBC sviluppano una teoria:
- coerentemente microfondata bel breve periodo
⇒ spiega le fluttuazioni di Yt con un modello walrasiano;
- coerentemente microfondata bel lungo periodo
⇒ spiega il trend di Yt con lo stesso modello walrasiano;
nel lungo periodo il modello deve spiegare la crescita di Yt come nel modello di Solow
cioè:
l’output cresce nel tempo a causa del progresso tecnico di lungo termine.
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Nel modello base RBC la tecnologia è la causa ultima
¾ sia delle fluttuazioni di breve termine di Yt ;
¾ sia del trend di lungo termine di Yt .
Trend e ciclo nella realtà – Italia negli ultimi 30 anni
⎯ : serie storica di
---- : trend lineare di
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ln Yt;
ln Yt ( ln Yt = at + b )
(dati trimestrali OCSE)
la linea spezzata è pari a:
ln Yt − ln Yt
gli scarti dal trend: il ciclo economico
cioè
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Ma anche altri paesi; per esempio, gli USA
(in origine la teoria RBC nacque nel contesto di quell’economia):
NOTA: il tentennio 1980 – 2008 è noto come great moderation: un’epoca in cui le fluttuazioni del PIL sono state
assai contenute…
… che purtroppo appare concludersi nel 2008 !
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Il programma di ricerca della teoria RBC:
- costruire un modello teorico (microfondato: equilibrio walrasiano, AR, dinamica, ecc.);
- cercare dei valori empirici per i parametri del modello – cioè si cerca di formulare il modello numericamente;
- simulare il modello numerico al computer: si generano delle serie storiche “artificiali” delle endogene (es. Yt);
- confrontare queste serie storiche “artificiali” (o simulate) con i dati effettivi;
- vedere se le due serie hanno proprietà statistiche simili (es. varianze simili).
Si cerca poi di “aggiustare” alcuni parametri per far sì che la corrispondenza statistica tra serie simulate e serie effettive
sia la più vicina possibile…
L’obiettivo della teoria è:
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sviluppare un modello dinamico di equilibrio generale (DGE) che riproduca in modo
abbastanza fedele l’andamento dei dati macro, sia di breve che di lungo periodo. Cioè
riproduca degli andamenti analoghi a quelli delle Figure precedenti
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Un modello semplificato RBC: generazioni sovrapposte
1. le imprese
Producono:
Una molteplicità di imprese uguali… (impresa rappresentativa)
un unico bene omogeneo: Yt
Funzione di produzione:
usano come input:
Yt = At K tφ L1t −φ
con:
lavoro Lt
capitale Kt
0 <φ <1
At = esogena che accresce la produttività totale dei fattori (TFP)
rappresenta lo sviluppo nel tempo della tecnologia
max Π t = At K tφ L1t −φ − wt Lt − rt K t
Problema di massimo profitto delle imprese (in ogni t):
Lt , K t
con:
C.P.O.:
wt = salario reale
∂Π t
=0
∂Lt
∂Π t
=0
∂K t
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rt = rendimento reale del capitale
⇒
(1 − φ )At K tφ L−t φ − wt
⇒
φAt K tφ −1 L1t−φ − rt = 0
=0
wt = (1 − φ ) At K tφ L−t φ
rt = φAt K tφ −1 L1t −φ
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Semplificazione:
l’offerta di lavoro è fissa in ogni t:
Lt = 1 ∀t
wt = (1 − φ ) At K tφ ;
Le produttività marginali dei due fattori:
Quindi:
rt = φAt K tφ −1
PMLt = (1 − φ ) At K tφ L−t φ
PMK t = φAt K tφ −1 L1t −φ
sono entrambi decrescenti ( PML in Lt e PMK in K t )
NOTA:
il progresso tecnico A contiene una componente aleatoria (è una variabile casuale)
al tempo t +1, At +1 non è nota agli agenti.
La dinamica del sistema
E’ dovuta ad una sola equazione di stato:
accumulazione del capitale, con:
Si assume totale deprezzamento: δ = 1 ;
quindi:
K t +1 − K t = I t − δK t
δ = coefficiente di ammortamento
K t +1 = I t
Si può pensare a K (e quindi a Y) come a grandezze lorde
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