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Maestri in Mostra
IL PRESEPE NAPOLETANO A VILLA FIORENTINO
II edizione
7 Dicembre 2011 - 8 Gennaio 2012
L
Città di Sorrento
a mostra “Maestri in mostra – Il presepe napoletano” si colloca nella scia dell’ analoga manifestazione che, lo scorso anno, non solo ha catalizzato su Villa Fiorentino le attenzioni di un nutrito ed
incantato pubblico, ma ha anche incontrato una positiva accoglienza da parte degli organi di informazione e della critica.
Si tratta di un evento grazie al quale il già ricco “mosaico” di manifestazioni destinato a ravvivare la nostra Città durante le vacanze di Natale si impreziosisce di un tassello che se da una parte consente ai
visitatori di immedesimarsi ulteriormente nella calda atmosfera delle tradizioni natalizie, dall’ altra offre
la possibilità di ammirare una delle più superbe espressioni artistiche della provincia napoletana.
A costo di ricorrere ad un luogo comune, affermiamo senza tema di smentita che, da noi, “se non c’è il
presepe non è vero Natale”.
Ciò perché dietro l’ allestimento delle raffigurazioni della Natività - anche la più elementare – si nasconde
un frenetico lavoro capace di esaltare quel misticismo che, per l’ appunto, accompagna e rende tipico il
Natale.
A maggior ragione le raffinate elaborazioni in esposizione a Villa Fiorentino riusciranno a regalare emozioni capaci di regalare piacevoli suggestioni destinate a restare impresse nella mente dei visitatori.
Avv. Giuseppe Cuomo, Sindaco
È
di nuovo Natale e Sorrento si appresta ad offrire ancora una volta agli ospiti italiani e stranieri il meglio
della sua tradizionale ospitalità con spettacoli di luci, suoni, canti popolari e non, con il “ciuccio di fuoco”
per salutare l’anno che finisce e lo spettacolo pirotecnico per salutare il nuovo anno che viene.
In tale atmosfera magica ritornano anche i “Maestri in Mostra, il presepe napoletano a Villa Fiorentino” con
l’auspicio di bissare il successo della passata edizione che registrò oltre 20.000 presenze.
Ancora una volta nelle sale di Villa Fiorentino mostreranno le loro opere più recenti noti Maestri presepisti i
quali, sempre più numerosi, onorano un artigianato che, rinnovando una tradizione oramai secolare, si confonde con l’estro creativo di un popolo per diventare arte apprezzata, ora come nel periodo d’oro tra il ‘700 e
‘800, anche fuori dai confini della città d’origine: Napoli.
Oltre ai nomi noti sono stati selezionati anche semplici appassionati che con dedizione perseguono spesso un
sogno di bambino e riescono a realizzare scenografie di assoluto rilievo.
La Fondazione Sorrento intende così offrire il proprio contributo per celebrare l’artigianato che si fa arte e
partecipare alla conservazione di usi e costumi locali che oramai appartengono alle nostre tradizioni.
Ai Maestri vecchi e nuovi un ringraziamento per aver offerto visioni che suscitano ammirazione ed amorevoli
ricordi; a tutti un augurio sincero di Buon Natale e felice anno nuovo.
Luigi Gargiulo, Direttore
Cenni storici sul presepe
napoletano e la sua
evoluzione nel corso del tempo.
A
causa della crisi economica verificatasi tra il 1822 e il 1840 che travolse la classe nobiliare napoletana, si assiste al tramonto della produzione artistica presepiale settecentesca.
Il nuovo assetto socio politico ed economico, seguito all’ unità d’Italia, influisce in maniera negativa
su tutta la produzione fiorita attorno al presepe napoletano che era così florida da vedere coinvolti architetti, scenografi, sarti, orafi, modellatori e scultori.
Da questo momento storico i grandi allestimenti presepiali sono distrutti e le grandi collezioni vengono
vendute per far fronte a sventure economiche familiari e chi era riuscito a mantenere il possesso dei pastori artistici continuava ad allestire assemblando parti di presepi smontati o collocando le collezioni di
pastori su scogli fatti con pezzi di sughero. Spesso le collezioni superstiti sono incomplete e, in qualche
caso, manca proprio la Sacra Famiglia.
Da qui nasce il modo di allestire scogli monoscenici: solo la Natività, solo la taverna, solo la fontana e via
dicendo.
Nella seconda parte del XIX secolo la peculiarità del presepe non diventa più esclusiva degli aristocratici,
ma anche la borghesia vuole avere il proprio presepe di classe.
La produzione colta del presepe lascia il passo a quella cosiddetta borghese che fonde l’eredità scenografica del “presepe cortese” con le tradizioni popolari del sud tipiche invece del presepe cosiddetto “popolare”.
Le dimensioni delle scenografie sono ridotte rispetto al presepe cortese, del quale però permangono i
canoni compositivi con la Natività ambientata nei ruderi di un tempio, la scena dell’annuncio, la taverna, il
corteo dei Magi, la fontana e il ponte; ma agli spazi aperti verso il contado e le colline digradanti vengono
sostituite da veri e propri scorci cittadini fatti di vicoli rigonfi di botteghe artigiane e piazze pullulanti di
venditori e mestieranti : i “nuovi pastori”.
I nuovi pastori si differenziano da quelli del ‘700 per il fatto di essere modellati interamente in terracotta,
facilmente riproducibili in serie, e delle dimensioni comprese tra gli 8 e i 20 cm. secondo multipli di 2 cm.
I nuovi protagonisti delle scene sono tutti quei personaggi ben descritti dai reportages all’epoca del Grand
Tour, dove si racconta di mestieranti che si potevano trovare ad ogni angolo di strada e nelle piazze.
Successivamente per la continua domanda vengono prodotti pastori sempre più piccoli e di conseguenza
anche le scenografie si riducono, tanto da dare vita alle cosiddette “moschelle”, pastori alti fino ad un minimo di 4 cm. ideati inizialmente per popolare i paesaggi in lontananza, ma ben presto utilizzati per interi
presepi realizzati nelle campane di vetro “spogliate” delle “S. Anna” e delle “Madonne Addolorate”. Queste
dimensioni sono quelle che dettano le proporzioni delle nuove scenografie presepiali, sia “popolari“ che
“borghesi”; esse rimangono immutate per lungo tempo.*
La prima metà del 900 segna, inoltre, un lento ed inesorabile oblio verso le grandi scenografie presepiali ed
il decadimento della qualità nella produzione delle statuine.
A questo scarso interesse segue, a partire dalle fine della seconda guerra mondiale, una rinnovata attenzione da parte di persone che, alla mai sopita attenzione verso il bello, uniscono le necessarie disponibilità
finanziarie; inizia così la ricerca e l’acquisto di statuine da presepe specie, se riconosciute, di “autore” più o
meno noto o di “scuola” o anche di “bottega”.
I guasti della guerra certamente favoriscono questo fenomeno a discapito di privati che vendono per necessità ma spesso anche a danno delle Chiese rette da preti privi di qualsivoglia cultura o semplici conoscenze artistiche.
Vengono così dispersi interi presepi e nascono, in questo periodo, quelle che oggi si sono dimostrate le
più importanti e ricche collezioni di figure presepiali; di pari passo si affermano conoscenze che in fretta
diventano specialistiche nel campo dell’antiquariato e del collezionismo.
Il crescente interesse, inevitabilmente, provoca anche fenomeni di prelievo forzoso ed in breve tempo assistiamo a furti che coinvolgono perfino le grandi e rinomate collezioni salvate dalla distruzione e dalla depredazione bellica: Reggia di Caserta, Chiesa di Sant’Antonino a Sorrento, Chiesa dei Santi Prisco ed Agnello
per citare quella più famosa e quelle che ci interessano più da vicino.
In questo scenario verso la fine degli anni 70 del secolo scorso, sulla scia di una accresciuta attenzione
verso le statuine da presepe, si afferma un risveglio della cultura presepiale e si riscoprono le tradizioni più
nobili e familiari legate al Natale.
Col passare degli anni Chiese, Associazioni, privati cittadini ricominciano a realizzare presepi sempre di
maggiori dimensioni costruiti con crescente impegno anche economico e riproducenti pregevoli scenografie secondo i canoni affermatisi nel periodo d’oro: 1700-1815.
L’agiatezza che segue il periodo di maggiore sviluppo economico certamente fa da volano al fenomeno
che interessa dapprima semplici artigiani: “pastorari”, poi rivitalizza S. Gregorio Armeno, luogo simbolo
del Presepe, riscopre mestieri, ricrea una scuola che presto dà i suoi frutti facendo riscoprire il pregio della
manualità e ritrovare, ancora una volta, artigiani che sempre più spesso diventano artisti.
Questo risveglio culturale, ancorché settoriale, vede proliferare giovani artisti che si specializzano nella
riproduzione di figure presepiali raggiungendo livelli di qualità e pregio come si ha modo di ammirare tra
quelli presentati in mostra nelle sale di Villa Fiorentino.
La Fondazione Sorrento, per il secondo anno consecutivo, ha raccolto il meglio della produzione attualmente disponibile e contribuisce così a mantenere vivo l’interesse per le tradizioni e per una cultura che non
può essere trascurata.
* Bibliografia:
“La magia del Presepe napoletano”
Vincenzo Nicolella
I Maestri in Mostra
Alfano Bruno
Amura Massimo
Arpaia Teresa
Auricchio Raffaele
Aversa Marcello
Borriello Gianfranco
Buonocore Gianluca
Buonocore Sergio
Casato Maria Rosaria
Cigliano Enrico
Cocchia Eboli Maria Rosaria
Coppola Giuseppe
Coppola Luisa
De Francesco Salvatore e Ivan
De Luca Alberto
De Pasquale Alfredo
Di Maio Enrico
Ercolano Giuseppe
Esposito Umberto
Garofalo Vincenzo
Giribono Antonio
Iaccarino Federico
Innocenti Marco
Langella Michele
Malvone Alfonso
Marrazzo Silverio
Marino Fabio
Molli Alfredo
Molli Pietro
Morsillo Giada
Muoio Guglielmo
Nappo Cristina
Natale Fabio
Ottone Alessandro
Pelly Michele
Pinfildi Ulderico
Pisapia Vincenzo
Piscopo Antonio
Pontecorvo Lina
Ponticorvo Giuseppe
Raiola Rosanna e Domenico
Rocco Nino
Romano Nello
Scala Andrea
Scarpati Franco
Tramontano Luigi
Troncone Lello
Visciano Giovanni
I Maestri intarsiatori
di Sorrento
Bruno Alfano
■
Ha iniziato fin da ragazzo
a realizzare piccoli presepi
utilizzando materiali diversi,
dando sfogo alla propria
creatività.
Da alcuni anni ha iniziato
ad appassionarsi al presepe
classico napoletano del ‘700.
Da questa sua passione è nato
il desiderio di documentarsi
minuziosamente sulle tecniche
del presepe napoletano.
Ma grazie alla conoscenza di un
grande artista quale Giuseppe
Ercolano, ha frequentato il suo
studio e facendo preziosi i suoi
suggerimenti, ha dato il via alla
realizzazione di scenografie
impegnative oltre che di notevoli
dimensioni.
Utilizzando le antiche tecniche
del legno e del sughero, che,
unito al suo entusiasmo e
impegno prendono forma
gli“scogli”, per accogliere il
mistero della “Natività”.
Partecipa per la seconda volta
a questa edizione con una
scenografia, raffigurante le
rovine di un tempio pagano
che accoglierà l’adorazione dei
pastori e dei Re magi opera del
maestro Ercolano.
9
Massimo Amura
Raffaele Auricchio
Dopo aver completato gli studi
presso l’Istituto d’Arte di
Sorrento, lavora nella bottega
di fabbro di suo padre in
Sant’Agnello successivamente
assunta in proprio.
Appassionato presepista ha più
volte partecipato al concorso
“Il presepe oggi” ricevendone il
riconoscimento di “Maestro”.
Già da ragazzo partecipava
alla realizzazione del presepe
nella chiesa dei Cappuccini fino
a quello permanente tuttora
visibile. In particolare si cimenta
nella realizzazione di oggetti in
ferro in miniatura per presepi.
Docente presso il Liceo Artistico
di Torre del Greco, da oltre un
ventennio si dedica alla ricerca,
allo studio e alla realizzazione
di quasi tutte le tipologie di
minuteria presenti nel presepe
napoletano.
Con la sua produzione rende
ancor più evanescente il
confine fra artigianato ed arte.
Fra le opere maggiormente
rappresentative troviamo gli
strumenti musicali a corda
e a fiato realizzati dopo un
attento studio degli originali
e un’accurata selezione dei
materiali.
Gli intarsi, ripresi o
semplicemente ispirati ai
modelli settecenteschi,
impreziosiscono e rendono ogni
opera un “pezzo unico”, fine,
armonioso ed elegante.
Con la stessa cura riproduce
anche gabbiette, carri, botti,
coltelli, bastoni da passeggio,
pipe, ali per angeli, ecc., quanto
occorre, insomma, per realizzare
un vero presepe d’autore.
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10
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Marcello Aversa
■
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Dopo aver conseguito il diploma
all’I.T.C. di Sorrento, Marcello
Aversa, santanellese, entra
nell’azienda paterna, piccolo
opificio nel quale da generazioni
si producono laterizi per forni
a legna lavorati con tecniche
antichissime col solo ausilio
delle mani e vecchie forme di
legno.
La sua passione per il presepe
nasce negli anni ‘80 quando,
su una rivista mensile,
scopre, attraverso un servizio
fotografico, il fantastico
microcosmo, tutto napoletano,
“Del presepe del ‘700”.
Sono quelli gli anni in cui inizia
a creare grandi scenografie per
alcune chiese della penisola
Sorrentina partendo dalla
piccola cappella del suo rione
“ S. Rocco” e successivamente
per chiese della vicina Sorrento,
conseguendo grandi consensi
e vincendo per cinque anni il
concorso “Natale a Sorrento”.
Nel frattempo dà vita a
un genere tutto suo: quello
della miniatura , modellando
egli stesso con una tecnica
particolare (utilizzando solo
una stecca e uno spillo) piccoli
personaggi in terracotta che
vanno da un minimo di 8 mm. ad
un massimo di 4 cm.
La svolta si ha qualche hanno
dopo quando, a partire dal 1993,
espone i suoi pezzi alla Mostra
di arte Sacra di Pompei, vincendo
per due anni consecutivi, nel 98’
e nel 99’ il Concorso interno alla
Mostra, organizzato dal Lions
Club di Pompei Host.
E’ poi invitato dall’I.C.E. ad una
grande esposizione a Bruxells
di prodotti dell’artigianato
italiano. In quella occasione
conosce la signora Aschettino
dell’associazione Amici del
Presepe, sez. di Napoli, che lo
invoglia ad iscriversi alla stessa.
Con l’Associazione parteciperà
ad un gran numero di mostre
collettive, tra cui Napoli,
Reggio Emilia, Soriano nel
Cimino, Traunstein (Germania),
Grottaglie.
Altre mostre e manifestazioni
artistiche lo vedono come
espositore facendo conoscere
il suo nome e le sue opere in
diverse località: Giffoni Valle
Piana, Spoleto, Corciano, S.
Sebastiano al Vesuvio, Torre
del greco, Genova, Tricase,
Frattamaggiore, Giarre, Rodi
Milici, Stoccarda.
Oggi idea e realizza presepi in
miniatura dando vita a scene
che riproducono con precisione
sorprendente tutti gli aspetti
del presepe classico napoletano:
gruppi di pecore e pastori nella
scena dell’Annuncio, La natività
contornata dal corteo di mori
e circassi che accompagnano i
Magi e piccoli caseggiati dove
è ambientata la scena della
taverna. La particolarità dei suoi
pezzi è nella lavorazione, dove
scoglio e figure formano un
solo blocco che viene infornato
a 920° e sul quale solo gli
angeli, sospesi attraverso un
sottile filo di ferro , troveranno
collocazione.
Oltre al suo laboratorio
Sant’Agnello, ha aperto nel
centro storico di Sorrento
un negozio-laboratorio,
dove insieme ad altri amici
artigiani dà dimostrazioni della
realizzazione di presepi, pastori
e oggettistica ispirati al presepe
napoletano.
Da ammirare sono le sue
natività racchiuse in campane di
vetro grandi quanto un mignolo,
nonchè scene con circa 20 figure
in campane di solo 3 cm. di
diametro!
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Gianfranco Borriello
Gianluca Buonocore
Nato a Napoli il 22 gennaio 1964
L’amore per il presepio, ha in lui
origini familiari.
Fu il padre Ciro ad inculcargli
i principi morali, religiosi e
tecnici essenziali per la sua
realizzazione. Partecipa da anni
ad importanti mostre, tra queste
ricordiamo:
Bruxelles 2003, Arezzo 2003,
Imola 2007, Salerno 2001 ,2002,
2004, 2006.,
Caserta 2003. 2004, 2005,
Palermo 1997, Rodi Milici
(ME) 1996, 1997, 2008, 2009,
Maratea (CS) 2006, 2007, Giffoni
Vallepiana (SA) 2000, 2004,
S.Giorgio a Cremano (NA) 2003,
Sin da bambino rimane
affascinato dalle bellezze
artistiche di Napoli, città ove
vive e lavora, prediligendo
quale forma artistica quella
del presepe napoletano, cui
si avvicina grazie alla figura
paterna.
Gli studi in architettura
accresceranno negli anni l’amore
per il bello ed in particolare per le
arti eminentemente figurative.
Nel 2005, anno dell’esordio
nel mondo della presepistica,
acquisirà, facendole proprie, le
tecniche per un “modellato di
qualità”, affinando sempre di
più le doti artistiche, trasfuse
sia nelle figure da presepe, cui
cerca di imprimere un’impronta
diversa dalle solite copie del
pastore del ‘700 napoletano, sia
nelle opere tipo “accademie”
realizzate attraverso un attento
studio anatomico ed estetico da
modelli dal vivo.
Predilige la grande scultura
barocca che prende come
riferimento. Ama realizzare
manufatti lignei che scolpisce da
autodidatta.
Tutte le opere sono pezzi
unici, realizzati senza l’utilizzo
di stampi, policromate e
successivamente patinate.
Ha partecipato ed è presente a
numerose mostre sia in Italia
che all’estero.
■
14
2004, 2006, Portici (NA) 2004,
2005,
Torre del Greco (NA) 1993, 1994,
1995 ,1997,2000, 2009, Ercolano
(NA) 2003,2004,2 005, 2007, 2008,
Napoli 2008 AdP, 2001,2 005,
2006 (presepi in carrozza),
Matera 2005,
Cantù 2008 ,Verona 2008, 2010,
Greccio (Ri) 2008, Lodz (Polonia)
2009.
Le sue opere,ispirate al presepe
napoletano sette-ottocentesco,
e realizzate in sughero, legno e
materiali vari, sono completate
dalla creazione di “moschelle” in
terracotta di cm. 2 e 4,5.
■
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Enrico Cigliano
■
Crescendo all’ombra dello zio
Salvatore Longobardi, grande
presepista del passato, che fin
da piccolo lo ha fatto partecipe
svelandogli i segreti della
sua Arte. Con il passare degli
anni è riuscito a divulgare la sua
grande passione, con i giovani
che vogliono intraprendere
la nobile arte del Presepe,
creando con 5 amici nel 2007
l’Associazione Presepisti Torresi
“Salvatore Longobardi” che
tuttora conta circa 48 soci e di
cui è il Presidente.
Gli enormi sacrifici, le notti
insonni, le ore sottratte al
suo lavoro trovano in lui
soddisfazione nell’osservare
persone di ogni eta’
commuoversi davanti a Gesu’
Bambino, ospite nel Presepe da
lui realizzato.
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Maria Rosaria
Cocchia Eboli
■
Artista artigiana del presepe
napoletano che realizza da molti
anni pastori in stile ‘700.
Pur ossequiosa dell’iconografia
classica, essa imprime nei
personaggi una sua personale
caratterizzazione, sia nei tratti
che nei vestimenti,tale da
evidenziare un lavoro bello e non
ripetitivo.
I suoi pezzi sono tutti unici,
realizzati completamente a
mano senza uso di calchi e
abbigliati con tessuti in seta di
S.Leucio o stoffe antiche.
Ha partecipato a molteplici
mostre internazionali, tra le
ultime: “Nativity in the World”
del Natale 2010 a New York
presso l’Italian Cultural Institute,
dove ha presentato i suoi Re
Magi.
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Giuseppe Coppola
■
La collaborazione con i maggiori
presepisti napoletani e la
minuziosa documentazione sulle
tecniche del presepe classico
hanno permesso la realizzazione
di opere uniche nel loro genere.
Ha partecipato a numerose
mostre suscitando stupore ed
ammirazione per l’attenta cura
dei particolari.
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Luisa Coppola
e Sergio Buonocore
■
Il fascino della tradizione antica
settecentesca unita al genio
creativo
dell’artista senza tempo danno
vita ad opere d’arte uniche nel
loro genere.
Luisa certosina vestitrice di
figure presepiali.
Sergio realizzatore di
scenografie uniche ed
indimenticabili.
20
Paolo
■
,
d Antonio
Orafo e argentiere con
specializzazione modellista.
Acquisisce la sua esperienza
professionale da giovanissimo a
Torre del Greco.
Successivamente, trasferitosi
nella capitale dell’oreficeria
nazionale Valenza Po, lavora
presso i migliori laboratori
che producono gioielli di alta
classe per i migliori marchi orafi
nazionali.
Ritornato in Torre del Greco nel
2006,spinto dalla passione per
l’arte presepiale, frequentando la
bottega dell’arte del suocero Ciro
Abilitato, sotto la supervisione
dello stesso, realizza ornamenti
in oro ed argento per l’arte sacra
e per il presepe napoletano del
700, riproducendo manufatti di
eccezionale fattura,realizzati con
tecniche orafe settecentesche.
Ha partecipato a varie mostre
d’ arte presepiali in italia e
all’estero.
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Salvatore
e Ivan de Francesco
■
“La catarsi del popolo
napoletano”.
Antiche gesta, impresse
nella mente dello spettatore
rivivono in uno spaccato tipico
partenopeo i giochi innocenti,
l’ amore materno, la saggezza
dell’anziano sono la fede che
da sempre accomuna il popolo
napoletano in ogni momento
della vita quotidiana fino a
diventare “purificazione”.
L’ opera misura cm 70 larghezza,
60 profondita’ e 60 di altezza .
Realizzata in tecnica mista e
pastori in terracotta di cm 10.
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Alberto de Luca
e Cristina Nappo
■
E’ la fine degli anni ‘80
(pressochè un ragazzino) Alberto
scopre per caso il mondo dei
presepi, ed in particolari dei
pastori.
Ne rimase subito affascinato.
Inizio’ a lavorare la creta con
buoni risultati, e dopo anni di
modellatura di pastori, riesce ad
esprimere attraverso le figure da
12 cm la sua massima capacità
espressiva.
Da sempre il suo sogno
è rivisitare a suo modo il
settecento napoletano, e così
inizia dalla Natività agli angeli
alla banda di musica orientale
e tanti altri personaggi ancora,
che pur essendo di piccole
dimensioni vengono curati nei
minimi particolari, dai dettagli
dei vestiti all’espressivita dei
volti, e si arriva al massimo
compimento quando Cristina
sapientemente con grande cura
dipinge e con le sue tinte sempre
originali riesce a dare vita a tanti
personaggi.
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Alfredo de Pasquale
■
Negli anni più fecondi della
riscoperta dei fasti del presepe
napoletano del settecento,
Alfredo De Pasquale ha avuto
la fortuna di poter frequentare
i più qualificati artisti, operanti
nel settore, purtroppo ormai
scomparsi e di apprendere
da loro molti segreti dell’arte.
La possibilità inoltre di poter
“vedere” numerose volte
e soprattutto da vicino, le
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maggiori e più prestigiose
collezioni private, quasi
tutte inaccessibili al grosso
pubblico, gli hanno permesso
di acquisire quell’insostituibile
esperienza che gli consente di
poter realizzare le riproduzioni
di diversi accessori molto
somiglianti a quelli originali.
Tutti i cesti, esposti nella mostra
, intrecciati personalmente da
Alfredo De Pasquale, ricalcano
gli antichi modelli e vengono
arricchiti dalla frutta di cera,
secondo i rigorosi canoni
settecenteschi.
Alfredo De Pasquale è da
considerare quindi appartenente
a quel settore “classico”, attento
e fedele ai canoni antichi,
rispettoso della “sacralità” di un
momento magico che se si vuole
ripercorrere non dovrebbe essere
“inquinato” da fantasie o licenze.
Enrico di Maio
■
Amore per il bello spiccata
capacità all’osservazione,
attitudine alla manualità sono
le qualità essenziali di Enrico
Di Maio che, da autentico
figlio di una terra di artisti,
di abili cesellatori, di delicati
incisori, si è da anni dedicato
a modellare con creta sia
pastori d’ispirazione setteottocentesca, sia animali di
notevoli dimensioni, che rivelano
tutti straordinaria plasticità.
Ha partecipato annualmente
a mostre in Italia e all’estero,
riscuotendo riconoscimenti ed
apprezzamenti di colleghi, amici
e visitatori.
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Giuseppe Ercolano
■
Artigiano scultore di Meta
di Sorrento, affascinato dal
mondo dell’arte resta attratto
dalle miniature dell’universo
presepiale settecentesco,
rendendo questa passione il
proprio lavoro.
Mostre pubbliche e collezioni
private ne diffondono la
cultura artistica, suo il presepe
Alfonsiano nel duomo di S.
Agata dei Goti (BN), figure ed
animali che popolano lo scoglio
nelle sacre rappresentazioni sul
territorio sorrentino, Anacapri,
Ischia, Madrid e Murcia (Spagna).
Modella figure ed animali con
sapiente raffinatezza e stile,
sempre nel rispetto della
tradizione, dalle sue mani
prendono forma dolci figure
angeliche, pastori e mandriani,
personaggi del corteo orientale,
esaltandone l’espressione dei
volti senza trascurare la finitura
dei vestiti ed ogni particolare che
ne conferisce valore nel tempo.
Cavalli ed asini, mucche e pecore,
queste ultime fiore all’occhiello
della sua produzione,
arricchiscono scene di vita
quotidiana, tutti protagonisti
di un copione, affinchè possa
rivivere la magia del Natale.
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Umberto Esposito
Federico Iaccarino
Ha studiato e attinto esperienze,
emozioni e vibrazioni della
tradizione degli artisti della
penisola sorrentina. I colori, le
luci e i sapori tipici di un luogo
così suggestivo trasudano
dai particolari e dalla cura che
esprime nelle sue creazioni;
gioielli antichi e preziosi che
Federico Iaccarino pur avendo
conseguito un diploma tecnico,
manifesta subito l’amore per
l’arte e per le tradizioni della
proprio terra. Nonostante la
sua giovane età può vantare
commissioni di rilievo sia in
Italia che all’estero e una serie di
mostre che hanno portato le sue
opere nelle vetrine italiane ed
internazionali.
Oltre all’universo del presepe
napoletano, il laboratorio è
anche attivo nel campo del
restauro di pastori e sculture
lignee,che rappresenta il vero
contatto con le opere dei
grandi maestri dell’epoca, utile
ad accumulare quel bagaglio
d’esperienza che consente
di ricreare opere simili nei
materiali nelle patine e nel
modellato a quelle del 700’
■
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seducono le nuove generazioni
con un’attenzione senza tempo,
tipica di un talento originale,
istintivo e passionale come la
terra che lo ha visto maturare.
Diplomato all’Istituto d’arte
di Napoli, ha reso partecipe
il pubblico delle sue opere:
con quadri, mosaici in legno,
miniature in cera e presepi
presso prestigiose gallerie
d’arte.
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Vincenzo Garofalo
■
“..il Natale è l’unico giorno che gli
uomini di buona volontà hanno in
comune con gli uomini di cattiva
volontà. E avere pace e comunione,
per un giorno, anche con le più
nere carogne della società significa
credere in un tempo in cui vi sarà
comunione senza che vi siano più
carogne”
E. Vittorini
Il presepe è:
fede
tradizione
cultura
arte.
Il presepe prima nasce dal cuore,
poi prende forma dall’abilità
dell’uomo.
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Torre del Greco, città famosa
nel mondo per la lavorazione
artigianale del corallo e dei
cammei, non poteva non
annoverare fra i concittadini
un abile presepista, Vincenzo
Garofalo, maestro nell’adoperare
tali materiali per cesellare
veri capolavori, massima
espressione dell’arte
a tutti noi cara.
Di professione gioielliere,
Vincenzo Garofalo realizza
preziosi gioielli, nati dalla
sapiente unione di gorgonie,
ametiste, quarzo, balanus, pietre
e fossili marini, bonsai di corallo.
I fiabeschi “scogli” così ottenuti,
con l’inserimento poi di pregevoli
pastori realizzati utilizzando
coralli, turchesi, avorio e
lapislazzuli, sembrano quasi
prender vita; “ i contrasti di
colore, il fascino della profondità,
l’incanto del vissuto di ciascun
pastore, affascinano i visitatori
trasportandoli in un mondo
magico e fantastico”.
Ogni composizione è unica
nel suo genere, ed è realizzata
pazientemente in mesi e mesi
di lavoro dalle abili mani del
Maestro che, con la sua artistica
creatività, ha detenuto un vero
e proprio primato: “Gesù non
solo nasce fra coralli, turchesi
e fossili di mare, ma fa udire i
propri vagiti dalle cavità di un
...acquario”.
Sì, perchè la consueta scena
della natività, con tanto di magi
sui cammelli, angeli e pastori, è
stata immersa nelle profondità
di una teca in un ben ricostruito
ambiente marino, dove trova
ospitalità anche un’allegra
colonia di pesciolini di acqua
dolce; creature vive, deicsamente
a proprio agio fra conchiglie,
fossili marini e statuine di
corallo.
Le giornate che separano l’idea
iniziale all’opera finita sono
dedicate alla ricerca dei materiali
adatti, allo studio delle forme,
alla lavorazione delle statuine,
alla intelaiatura dello “scoglio”
che di lì a poco dovrà ricevere i
personaggi che solo Vincenzo
Garofalo, con abile maestrìa,
sembra quasi farli animare.
Anche il Santo Padre Benedetto
XVI ha voluto ringraziare e al
contempo benedire il Maestro,
per l’opera commissionata e
donatagli nel novembre 2005
dall’UNPLI, opera che andrà ad
arricchire gli splendidi Musei
Vaticani.
31
A. Giribono, M.R. Casto e G. Visciano
■
Perseverante nella ricerca
di tipologie di strumenti
riguardanti l’epoca
settecentesca realizza per
questa mostra diversi liuti tipo:
mezzo colascione, chitarre,
battenti, arpe a mano, lire etc.
tali strumenti sono realizzati nel
massimo rispetto dei materiali
usati sia all’epoca che oggi
ma soprattutto con tecniche
costruttive identiche a quelle
usate nella realizzazione di
strumenti a grandezza naturale.
Tali strumenti vengono ridotti in
scala a secondo della grandezza
del pastore inoltre l’artista non
economizza nell’impreziosire tali
strumenti con materiali come
l’avorio, la madreperla, l’ebano.
32
33
Marco Innocenti
■
Le conoscenze acquisite al Liceo
Artistico di Napoli e l’esperienza
maturata presso artisti torresi
e napoletani, ma, soprattutto,
passione ed impegno costanti,
sono stati determinanti per
l’avvio del laboratorio nel 2007.
Gli studi, ultimati all’Accademia
di Belle Arti di Napoli, hanno
rafforzato il senso estetico e
l’amore per l’arte in generale
e, in particolare, per i pastori
del ‘700 napoletano, al
punto che la bottega, oggi,
34
gode dell’apprezzamento e
della considerazione di tanti
estimatori.
I pezzi sono rigorosamente
dipinti ad olio, con arti in legno,
cuciti e decorati completamente
a mano.
Opere in mostra:
- Nativita’ di 42 cm con Angelo in
adorazione.
-Coppia di vecchi nobili
con strumento musicale del
Prof. Raffaele Auricchio).
-Coppia di suonatori orientali,un
soffiante - con serpentone in
ebano e avorio - e un paggetto
con tamburello, rispettivamente,
cm 42 e 26.
Entrambi gli strumenti sono del
Prof. Raffaele Auricchio.
35
Michele Langella
■
Seppure di giovane età, Michele
dimostra un’innata attitudine
alla modellatura di pastori di
tipo settecentesco spaziando
dalle figure di cm 15 a quelle di
misura terzina.
La delicatezza dei tratti, la mano
sicura nell’uso della stecca lo
rendono già un apprezzato
artista.
Quest’anno, per l’occasione
presenta un Adorazione
36
M. M.
L’opera esposta è di Marcello Aversa
collezionista
dei pastori con figure di 15
centimetri su una scenografia di
Raffaele Troncone adornata con
panierini di frutta in cera di Lina
Pontecorvo.
37
Silverio Marrazzo
■
E’ un tecnico puro ed amante di
arti manuali.
Ha iniziato con il modellismo
statico navale, per proseguire
con elettronica, fotografia, arte
38
presepiale ecc.
Oltre ai presepi, si diletta con
la vestizione dei pastori e con
tutto quello che può considerarsi
accessoristica, come intreccio
di cestini, particolari in legno e
metallo, quasi tutto, tranne la
modellazione delle crete, di cui
se ne approvigiona dai più noti
artisti del settore
Guglielmo Muoio
■
Guglielmo Muoio, nasce e si
forma a Napoli, da famiglia
che per tradizione lavora la
terracotta e la cartapesta. Già
da ragazzino lavora per diversi
negozi ed enti, dopo gli studi
in Diagnostica e Restauro per i
Beni Culturali presso l’università
Suor Orsola Benincasa, si
dedica completamente alla sua
passione con un laboratorio
attivo nel Palazzo Diomede
Carafa in via S. Biagio dei
librai 121 e un Atelier ” Ars
Neapolitana”, sito in via dei
Tribunali 303, in Napoli
39
Alfredo Molli
■
Formatosi nella bottega paterna
a Torre del Greco, dove venivano
realizzati lavori su corallo, avorio
e conchiglia, Alfredo Molli si è
interessato ben presto all’arte
presepiale, prendendo a modello
le antiche creazioni della grande
tradizione napoletana fino ad
impiantare una attività che ha
trovato ampio riscontro nel
mercato.
Data la sua esperienza nel
realizzare pastori con la testa
in terracotta policroma, occhi
in vetro, arti intagliati in legno
40
di acero, secondo un minuzioso
e paziente lavoro, è stato
impegnato come docente
nei corsi professionali per
restauro di figure presepiali, di
restauro ligneo e di oggettistica
presepiale.
41
Pietro Molli
e Teresa Arpaia
■
La Ditta Molli di Arpaia Teresa,
che vanta nel settore del
restauro e riproduzione del
pastore del ‘700, sculture lignee
e arte sacra un’esperienza
più che ventennale, riproduce
soggetti dal più commerciale
al più complesso, adottando
a qualsiasi livello le cure
necessarie per realizzare lo stile
settecentesco, rispettandone
al massimo i canoni espressivi
dell’epoca, infatti ciascun
soggetto non è uguale ad un
altro.
Gli arti dei soggetti vengono
realizzati a mano, in legno
policromo e dopo una
preparazione di base, dipinti ad
olio o acrilici in base ai soggetti.
Gli occhi vengono realizzati su
vetrini di vetro soffiato.
Le teste di terracotta vengono
modellate a mano, l’una non
è copia dell’altra, pur anche
nella ripetizione dei soggetti;
sono rifinite a stecca con abile
maestria, vengono poi fatte
asciugare e cotte secondo
un particolare ed antico
procedimento ben diverso da
quello moderno.
42
43
Giada Morsillo
Fabio Natale
Giada Morsillo è nata a Napoli il
19 aprile 1971. Dopo una breve
ed intensa collaborazione con
le le botteghe di San Gregorio
Armeno, dove le vengono
riconosciute da subito, abilità e
padronanza della materia, oggi,
modella e abbiglia con passione
figure presepiali in tradizione
settecentesca, ispirandosi a
grandi maestri del passato
come Sammartino, Gori, Mosca.
Le sue sculture, frutto oltre di
una ‘magica’ manualità, sono
supportate da approfonditi
Da anni appassionato e cultore
di arte presepiale. La sua
passione fa sì che vengano
realizzate scenografie presepiali
tipo settecento napoletano,
accessori in legno & vimini
e pregevoli lavori in ferro
battuto. E’ per il secondo anno
consecutivo che l’artista prende
parte all’evento “Maestri in
mostra” , dopo anni passati
nell’apprendere le antiche
tecniche del legno e del sughero
che lo hanno portato in breve
tempo a riscuotere notevoli
consensi, anche grazie alla
collaborazione nata da alcuni
anni con il maestro Ercolano
Giuseppe, presenta una scena di
vita quotidiana ambientata in
una taverna.
■
44
studi ed una continua ricerca
nella storia e nella tradizione
del presepe napoletano del
settecento. Le sue creazioni,
uniche e dettagliatissime
fanno oggi parte di importanti
collezioni.
■
45
Alessandro Primo Ottone
Michele Pelly
L’opera di Ottone Alessandro
Primo dal titolo “LA NUOVA
VITA” rappresenta la penisola
sorrentina e Capri in una
dimensione “beneaugurante”
per il futuro.
“Un angelo porta in dono un
arcobaleno alla Natività posta
a monte ed una scala collega e
abbraccia la penisola.....”
È titolare del laboratorio
“Accademia”, che è il frutto
di una ventennale tradizione
familiare nel settore dell’arte
presepiale.
Oggi il laboratorio riproduce
fedelissime copie del ‘700
napoletano, nonché pezzi inediti,
completamente modellati
a mano. I manufatti sono
interamente in terracotta,
eseguiti nei minimi particolari,
dall’applicazione degli occhi
in vetro, alla dipintura ad olio,
alla realizzazione di vestiti con
stoffe pregiate, all’arricchimento
dei pezzi con galloni in metallo,
monili in argento e ricami fatti a
mano.
■
46
■
47
Ulderico Pinfildi
■
Il presepe napoletano può
essere annoverato tra le grandi
creazioni artistiche europee,
tra Barocco e Rococò: il ritratto
di una città solare dove la folla
diventa paesaggio.
Il suo fascino risiede in quel
tanto di favola e di realtà che
così bene si fondono all’ombra
del Vesuvio.
Ulderico Pinfildi ancora oggi
onora questo sacro rito e nelle
sue opere fa una ricostruzione
fotografica in 3D di una città
in festa. Nel laboratorio dell’
artista si realizzano scenografie
e figure presepiali rispettando i
canoni del ‘700. I particolari sono
quelli che rendono viva la scena:
le rifiniture del viso, testine
modellate in terracotta con occhi
in vetro soffiato e dipinto, arti
in legno policromo, le mani, i
corpi, i piedi, gli abiti abilmente
ricamati, ma soprattutto fedeli
all’epoca, a partire dalle stoffe,
come seta ricamata per i nobili,
cotone e lino rifiniti a mano per
i personaggi meno eccellenti,
la produzione animalistica,
così come gli accessori in legno
o in metallo, cestini di frutta
e verdura, utensili vari che,
uniti in un’unica scena, creano
un’atmosfera di festa dal sapore
antico.
48
Con l’opera presentata in mostra
l’artista vuole rappresentare
le tre Età della vita dell’uomo
raffigurate da tre pittori con tele
e pennelli. Essi interpretano
il passaggio da padre a figlio
del mestiere e si trovano sul
presepe per testimoniare ciò che
vedranno...
49
Vincenzo Pisapia
Antonio Piscopo
Enzo quest’anno presenta una
natività con pastori di Pietro
Molli, in ua cornice che forse
solo il nostro, con la sua abilità
e passione, poteva concepire!
Bravo!
L’ opera rappresenta la nascita
di Gesù all’ interno di un tempio
diroccato, simbolo del crollo di
ogni forma di idolatria.
Al centro il Bambino
benevolmente accetta dei doni
offerti dai nostri progenitori
in nome di tutta l’ umanità
peccatrice. Eva, infatti, pentita,
col capo chino, protende la mela
addentata del peccato, mentre
Adamo, implorante il perdono,
porge una croce. I doni sono
i correlativi oggettivi della
causa e del mezzo della nostra
Redenzione.
L’ autore ha visto il momento del
riscatto dal peccato originale già
nell’ evento della Nascita di Gesù
che , con l’ accettazione dei doni,
ovvero del suo sacrificio cruento,
ci ha elevati alla dignità di figli
Dio.
L’ opera in porcellana biscuit,
è curata in ogni particolare,
dalla elaborata struttura
architettonica del Tempio ai
personaggi che presentano
una vestitura meticolosamente
realizzata con pazienza,
attenzione ed amore.
■
50
■
51
Lina Pontecorvo
Giuseppe Ponticorvo
Sono diverse le tecniche di
lavorazione delle cere da
presepe, quella più utilizzata
nel presepe del ‘700 era la
precoloritura della sostanza
che, opportunamente lavorata,
conferiva alla miniatura una
veridicità davvero sorprendente,
purtroppo la delicatezza e
deperibilità della cera ha reso
illeggibile nella maggior parte di
esse l’originale splendore.
È animato da autentiche passioni
quali il teatro e l’arte presepiale,
ed è a quest’ultima che dedica
tutti i momenti liberi che gli lascia
il suo lavoro di impiegato postale.
Ha iniziato fin da ragazzo a realizzare presepi in miniatura per poi
passare a composizioni più impegnative.
Mai stanco di sperimentare nuove tecniche ed ambientazioni,
si diletta a modellare accessori
■
52
Il tentantativo è dunque quello
di avvicinarsi almeno in parte a
quella naturalezza.
Quest’anno, Lina, presenta i suoi
cestini proporzionati per pastori
da cm 20 che accessoriano i
pastori di Michele Langella.
■
presepiali che inserisce assieme
ai pastori scelti con cura tra i migliori maestri artigiani nel vasto
scenario del suo presepe.
Ha partecipato a diverse mostre
e concorsi.
Nell’anno 1996 il centro studi e
ricerche “Bartolomeo Capasso” gli
ha conferito il riconoscimento di
“Maestro del presepio”.
53
Gianluca Quarello
54
Domenico
e Rosanna Raiola
■
■
Appassionato del presepe fin
da bambino, è diventato nel
corso degli anni un abilissimo
artigiano di questa tradizione.
Autodidatta, da 5 anni realizza
il presepe in località Mortora a
Piano di Sorrento.
Quest’anno ha voluto
fortemente far parte della
mostra, ritenendo un pregio
esporre insieme a maestri di
grande spessore nel panorama
artistico napoletano.
Domenico Raiola, nato nel
1946 a Torre del Greco, orafo
da oltre cinquanta anni, la sua
formazione avviene presso i
migliori laboratori di gioielleria
tra cui la famosa ditta “Giovanni
Apa”.
Fin da piccolo il presepe è
stato la sua vera e unica
grande passione. Alla fine degli
anni ’70, con perizia tecnica,
progetta e porta al compimento
suppellettili (come scrigni,
corone, spade … il tutto ornato
da pietre preziose) in argento
‘800 tipiche della Napoli del XVIII
secolo.
Nel 1990 gli si affianca nella
produzione sua figlia Rosanna,
che elabora in maniera del
tutto personale il mestiere
tramandatogli da suo padre,
apportando un tocco di
freschezza e d’innovazione.
Domenico e Rosanna hanno
partecipato a varie mostre sia
nazionale sia internazionali,
conseguendo sempre grandi
consensi. Anche se in molti
tentano di imitarli, i Raiola
restano sempre unici nel loro
genere, perché il loro punto di
forza è la qualità e la precisione.
55
Nino Rocco
■
Non una lunga storia, ma
una lunga passione nell’arte
presepiale.
Per mancanza di tempo, non
si è mai dedicato molto a
questa forma d’arte, tranne
che per qualche piccolo lavoro,
limitandosi ad osservare artisti
capaci di ottime realizzazioni.
Ha partecipato a diverse
manifestazioni, come quella
che ogni anno si tiene a Cava
dei Tirreni nel teatro comunale,
poi a Villa Fondi e altre,
con un discreto successo e
interessamento.
Poi, due anni fa, la pensione
e, quindi, maggior tempo a
disposizione.
Tutti gli elementi dei presepi
sono rigorosamente fatti a
mano e, per quanto più possibile,
realizzati ispirandosi alle
tecniche di costruzione delle
case contadine e dei viottoli di
campagna della nostra terra,
usando gli stessi materiali (
pietre di tufo e arenarie) nonchè
licheni, sughero, ecc.
Successivamente, si è cimentato
anche nella realizzazione dei
pastori ( moschelle) avvalendosi
dei suggerimenti dell’artista
Marcello Aversa, il quale lo ha
erudito sulle nozioni principali
per la lavorazione della creta.
I presepi che presenta, insieme
ai pastori, sono completamente
realizzati dallo stesso.
56
57
Nello Romano
Andrea Scala
Nello Romano per le sue
realizzazioni presepiali è
stato sempre alla ricerca
dell’essenziale, del povero, della
semplicità, distaccandosi così
dal classico presepe napoletano
fatto di minuterie di chincaglierie
e di arredi. Dopo tante
sperimentazioni alla fine ha
scoperto la passione per il tufo,
scolpito quasi plasmato, che alle
fine si avvicina a ciò che è reale.
Nasce a Torre del Greco
il 3 agosto 1935.
Ha frequentato l’istituto d’arte
di Torre del Greco con i Maestri
Barisani e Bresciani di Napoli e
contemporaneamente incideva
con il fratello, dimostrando
fin dagli inizi una grande
predisposizione, fino a diventare
allievo del maestro incisore
Giovanni Noto.
Sia suo fratello che i suoi
maestri lo invogliarono a
proseguire con ancora maggior
passione l’arte del cammeo.
Le opere di Andrea Scala
denotano creatività, passione,
esplorazione del nuovo, tutte
caratteristiche
apprezzate da tantissimi esperti
d’arte in Italia e nel mondo.
I suoi estimatori hanno sempre
apprezzato la rara particolarità
della sua modellazione “fine” dei
cammei.
■
58
Le pietrine ricavate dal tufo,
con scalpello e sagomate col
taglierino fino a dimensioni
di pochi millimetri, cementate
tra loro danno forma reale a
case muretti ,archi e stradine,
suscitando nel visitatore fascino
e suggestione.
Nello Romano ha partecipato a
moltissime mostre e concorsi
e l’originalità e la particolarità
dei suoi lavori è stata sempre
premiata.
(Come a “Città di Meta” per molti
anni classificandosi ai primi
posti, Pozzuoli Natale 2003 e
Natale 2005 classificandosi
al primo posto, Verona 2010
classificandosi al terzo posto).
Il Centro studi e ricerche
“Bartolomeo Capasso” gli ha
conferito il riconoscimento di
“Maestro del Presepio”.
■
59
Franco Scarpati
60
Luigi Tramontano
■
■
Nato a Sant’Agnello, dotato di
grande manualità, ama lavorare
tutti i tipi di materiale come
legno, cera, ferro e rame.
Autodidatta nell’arte presepiale,
tra i suoi lavori più pregevoli la
partecipazione a creare i presepi
di S. Giuseppe a S. Agnello e
quello della frazione di Maiano.
Le opere che realizza sono
create sempre in maniera
esclusiva, essendo realizzate ex
novo.
Luigi Tramontano, socio
dell’associazione “Amici
del presepe di Napoli’’,
scolpisce micromoschelle in
legno,ricavandole da listelli di
faggio di dimensioni variabili da
5 a 12 mm e realizza scenografie
che riproducono il 700 e 800
napoletano con pastori e animali
riprodotti con estremo realismo,
in miniatura. Ha partecipato a
diverse mostre in numerose città
italiane (Napoli, Pompei, Città
di Castello, Campobasso, Roma,
Parma, Bologna, Perugia ed altre)
e all’estero(Traunstain, Marsiglia,
Lione, Lugano, Cracovia, Cannes).
Ha inoltre partecipato alla mostra
di arte presepiale per l’anno
della cultura italiana a Budapest,
nonchè alla mostra di arte sacra a
Pompei; ha inoltre in programma,
per quest’anno, di partecipare
alla mostra presepiale presso il
Consolato Generale d’Italia a New
York.
61
Raffaele Troncone
■
Una delle piacevoli differenze che
contraddistingue un presepista
da un modellista è che il primo ha
la libertà di esprimere la propria
fantasia, sintetizzando elementi
architettonici e scenografici in
così poco spazio tali da essere
improbabile da trovare nella
realtà; Lello, è specializzato da
anni nella realizzazione di “scogli”
così come di miniature in cera.
Esegue presepi dalle prospettive
e dai particolari architettonici
fedeli ai modelli classici di tipo
settecentesco. Lo stile delle
62
sue progettazioni, la dovizia dei
perticolari e, principalmente l’uso
dei colori sono inconfondibili.
Da oltre un ventennio ha
partecipato a numerosissime
mostre in Italia e all’estero e
tante sono le sue opere presenti
in collezioni private.
63
Alfonso Malvone
■
Alfonso Malvone è un giovane di
Torre del Greco che si è formato
come pastoraio nella scuola dei
migliori maestri napoletani ed
ha appreso l’arte del presepe con
anni di lavoro sul campo.
64
VILLA FIORENTINO sede della FONDAZIONE SORRENTO
65
Il Presepe secondo i Maestri intarsiatori
di Sorrento
66
67
Itinerari Presepiali
in Penisola
MASSA LUBRENSE
Ex Cattedrale Santa Maria delle Grazie: presepe allestito nella chiesa principale della città e
allestito dall’A.C. San Cataldo di Massa Lubrense
sotto la supervisione di Pasquale Cangiano.
SORRENTO
Chiesa dei Servi di Maria: presepe allestito dal
1717 e che nel corso dei secoli ha subito vari
cambiamenti ad opera di famosi restauratori
anche della penisola sorrentina. La scena della
Natività è stata posta, seguendo i canoni del ‘700,
al centro in un tempio diroccato.
Cattedrale: presepe creato ed assemblato alla
fine degli anni ‘90 dai fratelli Parlato, che idearono lo scoglio secondo i canoni settecenteschi, con
ponti, valloni e scorci della città antica.
Cuomo’ s Lucky Store: presepe allestito in questo
importante negozio di artigianato, la cui peculiarità è data dagli effetti scenografici e luminosi di
straordinaria suggestione, il gusto ricercato e la
perizia artigianale degli autori.
Società Operaia di Mutuo Soccorso: il Sedil Dominova, antica sede di seggio nobiliare, ospita un
elaborato presepe che cambia di anno in anno.
Chiesa dell’ Annunziata: sede di un’antica
Arciconfraternita sorrentina ospita un presepe
conservato in un artistico “scarabattolo” di legno
intagliato, opera di abili artigiani sorrentini.
Chiesa dell’ Addolorata: restaurata e riaperta
al culto nel 2007. In una nicchia esistente nella
parete, è stato creato un artistico “Gloria” in uno
scoglio di sughero e legno.
68
Chiesa del Carmine: presepe ospitato nel chiostro annesso alla chiesa, con uno scoglio di circa
40 mtq. e il suo autore adopera per l’impianto in
modo particolare ceppi di castagno, detti comunemente “catozze”.
Basilica di S. Antonino: il presepe conservato
in Sagrestia era caratterizzato dall’importante
struttura dello scoglio e dai pastori originali del
‘700 trafugati nella notte del 28 gennaio 1983,
lasciando la scena tristemente impopolata. I
sorrentini con donazioni ne hanno recuperato la
suggestione.
Museo Correale di Terranova: presepe conservato al terzo piano del Museo composto da 21
pastori e 20 animali attribuiti ai maggiori artefici
napoletani del ‘700.
Presepe vivente Casarlano: Casarlano è una frazione collinare del Comune di Sorrento.
Durante il periodo natalizio la comunità parrocchiale costruisce ed allestisce un caratteristico
“Presepe Vivente”.
Il Presepe trova la sua massima realizzazione
artistica nel piazzale interno della Parrocchia
dove alcuni mastri della comunità, profondendo
passione ed ingegno, progettano e allestiscono il
villaggio natalizio.
S. AGNELLO
Chiesa dei Santi Prisco e Agnello: l’evento della
Natività viene ogni anno ambientata in un angolo
caratteristico della penisola sorrentina, prediligendo quei siti che nel corso degli anni sono stati
deturpati o distrutti.
Chiesa di San Giuseppe: presepe che viene allestito da decenni nella chiesa. Nel 1985 alcuni giovani santanellesi ripresero la tradizione facendo
crescere l’iniziativa, tanto che oggi il presepe
conta 40 animali e 80 pastori di 30 cm., nello stile
dell’ 800.
Chiesa di S. Maria di Porto Salvo (convento dei
Padri Cappuccini): presepe visibile per tutto l’anno con due fronti di vista. Recentemente recuperato con pastori della tradizione settecentesca
napoletana . Notevoli la scena dell’ Annuncio ai
pastori e quella della taverna o “diversorium”.
PIANO DI SORRENTO
Cappella di S. Margherita: presepe pregevolissimo che ripropone ricostruzioni di antichi angoli
del paese di cui si è persa la memoria. I pastori
sono d’epoca e appartengono al sodalizio.
Chiesa di S. Maria di Galatea: presepe ospitato
nei locali dell’ antica Congrega, lo scoglio in legno
e sughero riproduce un ideale vallone, i pastori
sono di terracotta di cm.12.
META DI SORRENTO
Artistico Presepe animato: dal 1985 il presepe è
visitabile nei locali dell’ Ente morale asilo infantile ed è sviluppato in due stanze di 70 mq. La
particolarità di questo presepe è l’animazione,
per la quale sono stati creati più di 100 movimenti in cui vengono rappresentati tutti i mestieri antichi, le attività artigianali e domestiche. I
pastori sono circa 400.
Basilica di S. Maria del Lauro: il presepe è realizzato nell’annessa Congrega; i pastori usurati
sono stati sostituiti con figure ispirate sempre
alla tradizione settecentesca.
SEIANO
Chiesa parrocchiale di S. Marco: nella cripta lungo
un tracciato circolare, articolato in 8 nicchie, si
susseguono scene tematiche di grande efficacia
come le case tipiche del ‘700 napoletano.
VICO EQUENSE
Chiesa della SS. Annunziata: presepe creato
grazie al parroco Buonocore che negli anni ‘50 realizzò il primo allestimento con pastori autentici
del ‘700, arricchito di scene e ricche minuterie.
Chiesa di S. Ciro: presepe di notevole dimensione
con sughero e legno, ma ogni anno con un scoglio
diverso, prediligendo scene marine sullo sfondo.
69
,
l Arte Presepiale
in Penisola Sorrentina
O
gni anno, nel periodo natalizio, ritorna la
magica atmosfera del “Presepe” felice
connubio tra religione, cultura e folclore ed
ogni anno in penisola sorrentina gruppi sempre
più numerosi si apprestano a far rivivere scenografie nelle quali ambientare la “Natività”.
La tradizione vuole che nelle chiese, ma anche
nelle case di private, con l’avvicinarsi del Natale, ci
si dedica, con passione, alla realizzazione di Presepi che, anno dopo anno, acquistano una valenza
artistica innegabile.
Tutto questo a Sorrento e dintorni deriva dalla tradizione e dalla passione che in famiglia si
tramandano di generazione in generazione ma è
anche il risultato dell’opera svolta da personaggi
che hanno segnato un’epoca avvicinando ragazzi e non ad una manualità che sa di artigianato
ma che sempre più spesso diventa arte. Non può
chiudersi questa pubblicazione senza ricordare:
70
Comm. LUIGI IACCARINO
Figura di rilievo nelle attività turistico - alberghiera in penisola sorrentina, sindaco di Massalu
Massalubrense, Assessore e Vice Sindaco a Sorrento, pro
proprietario dello storico Hotel Tramontano.
Lo ricordiamo per la passione e l’amore che ogni
anno lo spingeva a realizzare personalmente il
Presepe presso l’albergo Tramontano; per l’entu
l’entusiasmo la tenacia, l’impegno con cui puntualmen
puntualmente ridisegnava lo “scoglio” la “Natività”, le scene
di contorno da porre al centro della sua casa – al
albergo.
fratelli ANTONINO
E GIUSEPPE PARLATO
Abilissimi ebanisti, arte che hanno tramandato ai
figli, collezionisti di pastori antichi, autori per lungo tempo di un maestoso presepe presso la loro
abitazione.
Da tutti conosciuti come gli “artisti” per antonomasia del presepe classico napoletano, hanno
realizzato, nello spazio della prima cappella entrando a sinistra nella Cattedrale di Sorrento,un
classico scoglio settecentesco ricco di anfratti,
ponti e valloni che riproducono scorci della Sorrento antica.
Loro è anche il presepe visibile a sinistra dell’Altare Maggiore dell’Arciconfraternita dei Servi di
Maria.
Giuseppe,
recentemente
scomparso, è stato anche
abolissimo
restauratore
di pastori antichi, attività
svolta sempre per passione
e mai per mestiere; a lui si
deve il recupero
dei pastori visibili nella teca
ubicata
nella
sagrestia della
chiesa dell’Annunziata di Sorrento.
Prof. ANTONINO
FIORENTINO
Il “professore” (per i sorrentini Mastù Ninì) è stato
sempre il grande animatore delle manifestazioni
legate al presepe. La sua passione per la grafica
e la fotografia, l’essere stato cultore eccezionale dell’antica arte dell’intarsio sorrentino, la sua
vulcanica attività, lo ha sempre visto protagonista
delle manifestazioni legate al Natale, pronto a valorizzare i giovani artisti promettenti.
Negli ultimi decenni della sua intensissima vita
ha creato un valido movimento che ha visto protagonisti persone che, anche dopo la sua recente
scomparsa avvenuta nel marzo 2009, continuano
la sua opera nella valorizzazione delle attività artistiche in genere.
Fu l’ideatore del Concorso “Il Presepe oggi” che
curò e diffuse fin dal 1977, insieme ad un validissimo gruppo di amici della “Bartolomeo Capasso”,
in tutta la penisola Sorrentina portandolo, con
successo, alla XXXIIIa edizione.
CENTRO DI STUDI
E RICERCHE B. CAPASSO
Il Centro fondato dal prof. Antonino Fiorentino e
presieduto dal prof. Enzo Puglia, ha riunito dalla
fine degli anni ‘70 studiosi e cultori di storia locale,
promuovendo mostre, convegni, concorsi e manifestazioni, in genere, tese a valorizzare il patrimonio culturale di Sorrento e le sue tradizioni.
Gli amici del Centro Studi ed il suo Presidente
hanno contribuito in modo determinante alla valorizzazione dell’arte presepiale in penisola sorrentina in particolare.
Nel corso delle varie edizioni del Concorso “Il Presepe oggi”, giunto quest’anno alla XXXIIIma edizione, il Centro Bartolomeo Capasso ha dato alle
stampe innumerevoli pubblicazioni e dato vita ad
attività specifiche sul Presepe diffondendone la
cultura e le tradizioni ad esso legate, determinando e qualificando una folta schiera di “Maestri”
autori di opere degne di ammirazione.
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Finito di stampare
Dicembre 2011
Tip. La Sorrentina
0818785988