Ultima fermata, Aurora boreale

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Ultima fermata, Aurora boreale
LA STAMPA
SABATO 4 FEBBRAIO 2012
Tendenze
FABIO POZZO
Il fenomeno È causato dalla collisione
con l’atmosfera terrestre (ionosfera)
delle particelle cariche provenienti dal Sole
Società 25
Il clou È atteso per l’inverno prossimo
quando si potranno ammirare i migliori
archi di luce degli ultimi cinquant’anni
Ultima fermata, Aurora boreale
Tra il 2012 e il 2013 lo spettacolo naturale sarà al massimo: fioriscono le agenzie di viaggio ad hoc
e volete dare la caccia alla
«dama sfuggente», sbrigatevi. Perché quest’inverno,
ma soprattutto il prossimo, secondo la Nasa offriranno le più belle aurore boreali dei
prossimi cinquant’anni.
Dove andare? Ad Abisko, in Svezia, 195 chilometri oltre il Circolo polare artico, perché lassù l’«inquinamento» da luce artificiale è minimo,
l’orizzonte è libero, il clima è secco e il
cielo nei mesi invernali, in particolare gennaio e febbraio, è spesso senza
nuvole. Ma anche a Fairbanks, in
Alaska. Yellowknife, in Canada. A
mezz’ora d’auto da Reykjavik, in
Islanda. A Tromsø in Norvegia. Alle
Spitzbergen. E poi, in Finlandia, Groenlandia, Scozia. Già, la «dama sfuggente» ama il Grande Nord.
È un fenomeno naturale spettacolare e leggendario. Nastri colorati
che possono essere lunghi fino a
1.000 chilometri, che si arrotolano e
arricciano. Archi pulsanti, spot luminosi, cerchi, tende fluttuanti, fiamme, bagliori, raggi che colorano il cie-
S
lo di blu, verde, rosso. Un fenomeno (il
termine, derivante dalla dea romana
dell’alba Aurora, è attribuito a Galileo
Galilei nel 1616) che ha acquisito la forza del mito: per i Vichinghi i suoi colori
erano generati dalla luce solare riflessa dagli scudi delle Valchirie, gli inuit
vi leggevano il segno degli spiriti dei
defunti, mentre gli antichi finlandesi
parlavano di scintille generate dalle
code delle «volpi di fuoco» che abitavano la Lapponia...
Le teorie scientifiche legate al magnetismo terrestre e allo studio della fisica quantistica hanno tolto un po’ di
poesia. Lo show è generato dalla collisione delle particelle cariche provenenti dal Sole (il vento solare) e le molecole
del gas che costituiscono l’atmosfera
terrestre. Ogni singola interazione genera un piccolo flash di luce e miliardi
di questi piccoli flash in sequenza generano la «magia».
Quanto maggiore è la velocità del
vento solare, tanto maggiore è il disturbo elettromagnetico che può rappresentare l’intensità finale dell’aurora.
Ecco perché gli esperti guardano al
cielo dell’inverno 2013 con grande attesa, essendo quello l’anno del previsto
picco dell’attività solare.
Ed ecco perché oltre il circolo polare artico (esistono anche le aurore polari australi, visibili nell’emisfero Sud)
c’è gran movimento.
Sono nate per l’occasione diverse
agenzie specializzate in viaggi per cacciatori della «dama sfuggente» (nome
più letterario del fenomeno). La britannica Aurora Zone, ad esempio, offre
dieci diversi pacchetti in cinque località in Svezia, Finlandia e Norvegia. «Abbiamo aperto 2011, ma i nostri partner
lapponi sono sul mercato da almeno
dieci anni», dice Stephanie Eddy. Inglesi, ma anche tanti giapponesi. A prenotare in anticipo, insomma, non si sbaglia.
E per chi resta a casa? Può sperare
che riaccada qualcosa di simile al
1859, anno della maggior tempesta solare mai registrata, che determinò aurore boreali visibili fino in Sicilia, Caraibi, Palestina. L’intero sistema telegrafico dell’emisfero Nord allora andò
in tilt, ma vuoi mettere lo spettacolo?
Ivalo
(Finlandia)
Russia
Tromsø
(Norvegia)
Isole Spitzbergen
(Norvegia)
Abisco
(Svezia)
Ronas Hill
(Scozia)
Svolvær
(Norvegia)
Cullen
(Scozia)
Islanda
Reykjavik
Dove si vede
Nairn
(Scozia)
Groenlandia
Mar Glaciale
Artico
Kangerlussuaq
Sisimiut
Fairbanks
Alaska (Usa)
Oceano
Atlantico
Yellowknife
(Canada)
Oceano
Pacifico
Centimetri
LA STAMPA
Monte Monadnock
New Hempshire (Usa)
Magica scia
Un’aurora
boreale
nel cielo
di Tromsø
in Norvegia.
Oltre il Circolo
Polare la luce
è minima
il cielo terso
l’orizzonte
sgombro:
lo spettacolo
naturale
è grandioso
Intervista
,,
ome? No, ad Abisko non c’è
più posto. Ci sono pochi hotel
e sono pieni di inglesi e giapponesi. Già prenotando un mese prima bisogna accontentarsi, magari
di una camera con bagno in comune, all’ultimo momento proprio non
è cosa...».
Gabriele Formenti, meteorologo
italiano in Svezia, gestisce un’agenzia online che organizza escursioni
a caccia dell’aurora boreale.
C
Come non c’è più posto, scusi?
«Questi sono gli anni di massima attività solare, i turisti sono tanti».
Lei organizza questo tipo di viaggi
da quando?
«Ho cominciato due anni fa, prima
mi occupavo di cacciatori di tornado. Organizzo due viaggi di gruppo
l’anno, ora sto lavorando a quello
programmato per il 2013. E poi ci sono gli escursionisti autonomi».
Qual è l’itinerario?
«Dall’Italia si vola a Stoccolma e da
“Un pericolo c’è
Il tutto esaurito”
1000
euro
La spesa
a persona,
escluso
i voli,
per un viaggio
standard
di cinque
notti nel Nord
della Svezia
a caccia
dell’aurora
boreale
qui a Kiruna, nel Nord della Svezia.
Poi, si raggiunge Abisko, 100 chilometri di distanza, a 68˚ di latitudine
Nord. Si può affittare una macchina,
ma chi non è abituato a guidare sulla
neve meglio che scelga il bus o il treno. Mi occupo io dei collegamenti, dell’albergo e mi appoggio a guide locali
per le osservazioni».
C’è l’Ice Hotel, l’albergo di ghiaccio
da quelle parti, no?
«Sì, è a 25 chilometri da Kiruna. Però
è molto caro: si va dai 400 agli 800 euro per notte. Ci sono altri hotel più accessibili, ma non sono molti e l’ideale
è prenotare con largo anticipo. Anche
perché i gestori applicano i prezzi a
seconda della disponibilità giornaliera. Un po’ come fa Ryanair con i passaggi aerei».
Gabriele, io prenoto in anticipo, ma
chi mi assicura che riuscirò a vedere
l’aurora boreale?
«Nessuno. Il periodo invernale è quello giusto, ma la sicurezza matematica
non c’è. Posso dire, però, sulla base
dei precedenti viaggi, che su un periodo di osservazione di tre notti la possibilità di successo in questi mesi è dell’80%».
Il periodo è quello giusto, no?
«Sì, va da settembre a marzo, ma i
mesi migliori sono quelli di gennaio e
di febbraio, perché le condizioni atmosferiche sono più stabili, il cielo è più
sereno».
Le osservazioni vanno fatte all’aperto?
Meteorologo
Gabriele
Formenti,
originario
di Latisana,
vive in Svezia,
a Norrköping,
dal 2009,
titolare
dell’agenzia
online
1013 millibar
Europe
(www.auroraboreale.it)
freddo intenso. Per le altre escursioni, invece, previste nel pacchetto, come la corsa con i cani da slitta, gli organizzatori locali mettono a disposizione tutto l’occorrente comprese super tute caldissime».
Si può fotografare l’aurora, nonostante il freddo?
«Certo, ma con le accortezze necessarie per le basse temperature. Sicuramente bisogna munirsi di tante batterie di ricambio».
Si possono porta-
«Certo, per evitare anche i bambiIL CONSIGLIO
re di essere disturni?
«Prenotare in anticipo «Nell’ultimo
bati dalla luce artiviaggio
qui ci sono pochi hotel avevo con me mio fificiale. Anche se
e i turisti abbondano» glio di 9 mesi e un
ad Abisco di luce
ce n’è poca. Si cosuo cuginetto di 8 anmincia dopo il traLO SHOW DI LUCI ni».
monto, con un pic- «Non c’è certezza di vederlo
Quanto si spenco massimo tra le
de?
ma se si rimane tre notti «Circa mille euro a
23 e le 24. Si esce a
la probabilità è dell’80%» persona, escluso i voturno, per non gelare, gli spot lumili, per cinque notti. Il
nosi durano circa 10 minuti».
pacchetto include anche altre attività
ed escursioni».
Temperatura?
«Meno 20, meno 25. Talvolta anche
Scusi, ma lei che ci fa in Svezia?
meno 30 gradi».
«Sono stato meteorologo precario
dell’Arpal di Padova per dieci anni.
Come ci si deve vestire?
«Va bene anche l’abbigliamento da Anche mia moglie, medico, non trovasci, ma un po’ più pesante del solito, va lavoro in Italia. Nel 2009 siamo veperché non è proprio come andare a nuti in Svezia: abbiamo trovato subisciare. Bisogna fare attenzione anche to impiego, io nel servizio nazionale
agli scarponi, che devono essere da al- meteo, lei in ospedale. Qui è un’altra
ta montagna, difendere davvero dal cosa».
[F. POZ.]