Attività ottica e polarimetro

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Attività ottica e polarimetro
Attività ottica e polarimetro
Capitolo 13 MOLECOLE PER LA VITA
Nel 1811 lo scienziato francese Jean Baptiste Biot scoprì il fenomeno della polarizzazione della luce e successivamente mostrò anche come il percorso della luce polarizzata poteva essere deviato quando attraversava alcune sostanze o le loro soluzioni.
Secondo le teorie attuali, un raggio di luce naturale è costituito da un insieme di
radiazioni elettromagnetiche che oscillano negli infiniti piani perpendicolari alla direzione di propagazione del raggio; un raggio di luce polarizzata è invece costituito da
radiazioni che oscillano su un solo piano.
Si può ottenere luce polarizzata facendo passare un raggio di luce naturale attraverso un opportuno filtro polarizzatore.
luce
polarizzata
COONa
filtro
polarizzatore
H 9 C 9 OH
Nel 1848 il chimico e biologo francese Louis Pasteur osservando al microscopio i cristalli di un sale dell’acido tartarico (un composto che si forma durante l’invecchiamento
del vino) si accorse che essi si presentavano in due forme aventi struttura cristallografica uguale, ma tali da risultare l’una l’immagine speculare dell’altra.
HO 9 C 9 H
COONH 4
tartrato di sodio e ammonio
La differenza era così evidente che Pasteur, utilizzando le pinzette, fu in grado di separare i due tipi di cristalli e di analizzare le loro soluzioni con il polarimetro; questo
strumento viene utilizzato per misurare l’angolo di rotazione del piano della luce polarizzata, rotazione causata dalla sostanza otticamente attiva.
Pasteur poté così verificare che le soluzioni dei due diversi cristalli avevano la proprietà di ruotare in verso opposto il piano della luce polarizzata. Per questo egli fu in
grado di concludere che l’attività ottica non era una proprietà dei cristalli, ma doveva
essere attribuita alle singole particelle.
Oggi noi sappiamo che le particelle in questione sono due enantiomeri dell’acido
tartarico:
COOH
HO 9 C* 9 H
H 9 C* 9 OH
COOH
H 9 C* 9 OH
HO 9 C* 9 H
COOH
COOH
acido tartarico
(levogiro)
acido tartarico
(destrogiro)
Nelle formule abbiamo evidenziato con un asterisco la presenza dei due atomi di carbonio asimmetrici.
1
Bagatti, Corradi, Desco, Ropa, Chimica © Zanichelli Editore 2012
Capitolo 13 MOLECOLE PER LA VITA
A conferma della sua ipotesi, Pasteur notò anche che una soluzione contenente quantità uguali dei due enantiomeri è otticamente inattiva. Una miscela costituita in parti
uguali da due enantiomeri viene chiamata miscela racemica, o semplicemente racemo.
Sappiamo che esiste una relazione tra l’ampiezza dell’angolo di rotazione del piano di
luce polarizzata e il numero di molecole otticamente attive che il raggio di luce incontra
lungo il suo percorso; per questo il polarimetro viene utilizzato anche per analisi quantitative, cioè per determinare la concentrazione delle soluzioni.
luce
polarizzata
filtro
analizzatore
angolo
di rotazione
sorgente
luminosa
filtro
polarizzatore
2
tubo
portacampioni
luce
polarizzata
ruotata
Bagatti, Corradi, Desco, Ropa, Chimica © Zanichelli Editore 2012

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