15/10/2009 - Impiantistica Italiana
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15/10/2009 - Impiantistica Italiana
Commesse nell’oil & gas per il Gruppo Bonatti in Arabia Saudita Matteo Patera Bonatti SpA Assegnate da Saudi Aramco per due progetti strategici da realizzare in sinergia con la Carlo Gavazzi Arabia I l Gruppo Bonatti ha acquisito nel gennaio scorso due importanti contratti da Saudi Aramco, la più grande oil company al mondo, per la realizzazione di due progetti nel settore oil & gas in Arabia Saudita Denominati rispettivamente “Upgrade Abu Ali Plant” e “Upgrade Flare System at Uthmaniyah and Shedgum Gas Plants”, sono progetti ad alto valore strategico, perché inquadrati in un’operazione di ampio respiro volta ad aumentare l’efficienza produttiva e, soprattutto, ambientale dei principali impianti di Saudi Aramco. Grazie a queste significative acquisizioni Bonatti consolida la presenza in Arabia Saudita, dove è attiva dal 2007 per il progetto nell’oil & gas acquisito da Saudi Aramco “Optimize production in Mubarraz area”, oggi in via di completamento. I risultati ottenuti confermano il successo della politica di radicamento del Gruppo Bonatti e delle sue società, come contractor nelle aree a più alto potenziale petrolifero, quali la Penisola Arabica, il Nord Africa e il Kazakhstan. Scheda del progetto “Upgrade Abu Ali Plant” Questo contratto, del valore di 120 milioni di euro, prevede di aumentare la produzione del complesso petrolifero di Abu Ali sino a raggiungere 300mila barili/giorno. Lo scopo è il radicale ammodernamento e potenziamento (in sostanza una vera a propria ricostruzione ex novo) dell’impianto di trattamento e separazione del petrolio greggio di Abu Ali. Il sito (figura 1) è posto lungo il tratto meridionale della costa saudita del Golfo Persico, non distante dall’isola di Bahrain e in prossimità delle città di Dharan, Damman, Al Khobar e Al Jubail, che rappresentano il principale polo petrolifero e petrolchimico del Paese. L’impianto di Abu Ali si trova in posizione abba- “ Nel gennaio scorso il Gruppo Bonatti ha acquisito due importanti contratti da Saudi Aramco per la realizzazione di due progetti nel settore dell’oil & gas in Arabia Saudita. Il primo (“Upgrade Abu Ali Plant”) riguarda l’ammodernamento di un impianto di trattamento e separazione di petrolio greggio. Il secondo (“Upgrade Flare System at Uthmaniyah and Shedgum Gas Plants”) riguarda la realizzazione di un impianto per il recupero e il trattamento dei gas residuali attualmente bruciati in atmosfera. Entrambi i progetti hanno un alto valore strategico in quanto rientrano in una vasta operazione volta ad aumentare l’efficienza produttiva e la sostenibilità ambientale degli impianti di Saudi Aramco. Oltre che nella Penisola Arabica, il Gruppo Bonatti è presente con altri progetti nel Nord Africa e in Kazakhastan. Oil & Gas Contracts for the Bonatti Group in Saudi Arabia In January 2009 the Bonatti Group was awarded two important contracts by Saudi Aramco for the implementation of two oil & gas projects in Saudi Arabia. The former (“Upgrade Abu Ali Plant”) is finalized to the upgrade of a crude oil treatment and separation plant.The latter (“Upgrade Flare System at Uthmaniyah and Shedgum Gas Plants”) is related to the construction of a plant for the recovery and treatment of waste gas. Both projects are highly strategic, as they are included in a major program promoted by Saudi Aramco for the improvement of productive efficiency and environmental sustainability of their plants. In addition to Arabian countries, the Bonatti Group is present with significant projects in North Africa and Kazakhastan. stanza isolata su una stretta penisola a 60 km a nord del porto industriale di al Jubail, in una zona interessante sotto il profilo paesaggistico. L’impianto ha un altissimo valore strategico per Saudi Aramco perché è il principale punto di raccolta e di primo trattamento sulla terraferma per il greggio che proviene dalle decine di piattaforme offshore disseminate nel giacimento di Safanya, il più grande al mondo tra i campi di questo genere. Lo sviluppo petrolifero è iniziato in quest’area oltre 30 anni fa. Oggi gli impianti richiedono importanti interventi di Impiantistica Italiana • ” Anno XXII N. 5 settembre-ottobre 2009 1 Commesse nell’oil & gas per il Gruppo Bonatti in Arabia Saudita Fig. 1 - Posizione geografica del campo petrolifero di Abu Ali sulla costa saudita meridionale del Golfo Persico ammodernamento in relazione alle mutate esigenze tecnologiche e produttive e alla maggiore attenzione rivolta alle problematiche ecologiche e di compatibilità ambientale. La funzione principale dell’impianto di Abu Ali consiste nel raccogliere il greggio estratto a Safanya, ma anche nel dare inizio ai processi di separazione degli agenti contaminanti, come acqua, zolfo e gas (in primo luogo idrogeno solforato) e nell’aggiungere additivi in grado di migliorare le caratteristiche di trasportabilità e successiva lavorabilità del greggio. Un aspetto estremamente importante è rappresentato dal corretto utilizzo degli scarti (spesso tossici, infiammabili e comunque pericolosi), che devono essere smaltiti evitando danni all’ambiente e, per quanto possibile, riutilizzati nei processi di estrazione del greggio, ad esempio con la reiniezione di acqua e gas all’interno del giacimento. Il progetto affidato a Bonatti comporta la realizzazione di stazioni di compressione del gas e di pompaggio dell’acqua con sostituzione delle apparecchiature obsolete, il raddoppio delle linee di produzione, la separazione e il trattamento dei prodotti petroliferi e la realizzazione della nuova sala di controllo operativo per una più efficiente e sicura gestione degli impianti. Il progetto, che prevede significative sinergie con la consociata Carlo Gavazzi Arabia, sarà completato indicativamente entro il novembre 2011. Bonatti vanta una grande esperienza in questo tipo di interventi, già praticati con successo in altri Paesi, come Algeria e Libia. Il progetto di Abu Ali è il primo di una serie di interventi nell’ambito di un generale upgrade che riguarderà altri siti produttivi di Saudi Aramco. È quindi un progetto di sviluppo che nei prossimi anni presenterà significative opportunità di business. SAUDI ARAMCO La storia di Saudi Aramco comincia il 29 maggio 1933, quando il governo saudita firma un accordo di concessione con la Standard Oil of California (Socal) che permette di fare delle prospezioni petrolifere in Arabia Saudita. La Socal trasferisce poi questa concessione a una delle sue filiali, la California-Arabian Standard Oil, che nel 1936, non avendo ottenuto alcun successo, vende alla Texas Oil Company il 50% della concessione. Il primo giacimento è scoperto a Dhahran nel 1938. Nel 1944 la Socal cambia nome in Arabian American Oil Company (Aramco). Il governo saudita acquista il 25% di Aramco nel 1973 e il 60% nell’anno successivo e, finalmente, nel 1980 ne prende il pieno controllo. Infine, nel 1988, la compagnia assume il nome attuale: Saudi Arabian Oil Company (Saudi Aramco). 2 Impiantistica Italiana • Anno XXII N. 5 settembre-ottobre 2009 Saudi Aramco è oggi responsabile per il 99% delle risorse provate di greggio in Arabia Saudita, pari a 259 miliardi di barili, ovvero un quarto delle riserve convenzionali di tutto il mondo. Questa riserva rappresenta più del doppio delle risorse stimate dell’Iraq, il secondo paese al mondo in termini di riserve petrolifere, e addirittura 12 volte le riserve statunitensi. La produzione più recente ha registrato picchi di 8 milioni di barili/giorno, praticamente cinque volte tanto la compagnia più importante degli Stati Uniti. Inoltre, Saudi Aramco rientra nella top ten delle compagnie mondiali per la produzione di gas. Le sue operazioni petrolifere racchiudono una superficie pari a oltre un milione e mezzo di chilometri quadrati, cioè un’area più estesa di Francia, Spagna e Germania messe insieme. Commesse nell’oil & gas per il Gruppo Bonatti in Arabia Saudita IL GRUPPO BONATTI Le origini del Gruppo Bonatti risalgono al 1946, quando l’ingegner Saul Bonatti, proveniente dal settore ricerche dell’Agip Mineraria, fonda la società “Ing. Saul Bonatti & F.llo”, avviando l’attività di perforazione di pozzi e lavori meccanici come contractor al servizio dell’industria petrolifera italiana. In breve, l’azienda acquisisce un posto all’avanguardia tra i contractor italiani ed esteri per l’esecuzione di opere di alta specializzazione nel campo dei montaggi industriali. In particolare, l’azienda si distingue nella costruzione dei primi centri olio e gas in Italia e all’estero, nella posa di gasdotti e oleodotti per alte e Presenza del Gruppo Bonatti in Arabia Saudita Attività di Bonatti per la realizzazione di un impianto upstream nell’area petrolifera di Mubarraz in Arabia Saudita Particolare di un impianto upstream nell’area petrolifera di Mubarraz altissime pressioni e nella realizzazione di infrastrutture militari e lavori di edilizia industriale. Nel 1974 diventa una società per azioni e l’anno successivo, dopo la scomparsa del fondatore, l’azienda viene rilevata dal gruppo di imprenditori che forma ancor oggi il nucleo principale dell’assetto societario del Gruppo. La gestione viene affidata a Paolo Ghirelli, attuale presidente di Bonatti SpA. Nel 1979, con l’acquisizione del primo contratto in Libia per conto di Agip Name ha inizio l’attività overseas di Bonatti SpA. Ulteriori tappe significative nella storia della società sono rappresentate dall’acquisizione nel 1985 di Scic SpA, storica impresa di costruzioni milanese specializzata in edilizia civile, e nel 1988 della Icefs SpA, impresa di costruzioni fondata nel 1930 a Bologna specializzata nella realizzazione di infrastrutture. Dall’incorporazione di queste due grosse realtà imprenditoriali nasce Bonatti General Contractor nel campo dell’edilizia e delle infrastrutture civili. Nel 2006 viene acquisita Carlo Gavazzi Impianti SpA, società specializzata nella realizzazione chiavi in mano di impianti di produzione di energia elettrica di piccola e media taglia, nelle attività di ingegneria, fornitura e montaggio di sistemi elettrici di strumentazione e automazione e controllo per il settore oil & gas and power, e nella costruzione di impianti elettrici, di ventilazione, di condizionamento, antincendio, correnti deboli e idrico-sanitario per infrastrutture civili. Con un organico di oltre 6000 dipendenti, il Gruppo Bonatti opera oggi in tutto il mondo come un independent global contractor, in grado di realizzare servizi di costruzione, ingegneria, procurement, operazioni e manutenzioni per l’industria dell’oil & gas and power. Gestisce commesse diversificate in 9 paesi: Italia, Spagna, Austria, Germania, Algeria, Libia, Egitto, Arabia Saudita e Kazakhstan. La produzione nel 2008 è stata di 525 milioni di euro (+40% rispetto al 2007) e quella prevista per il 2009 è 620. milioni di euro; il portafoglio lavori è di un miliardo e 200 milioni di euro. I clienti di Bonatti sono le principali oil company mondiali (Eni, Saudi Aramco, Total, Wintershall, Chevron, Sonatrach, Repsol, Exxon Mobil, Lukoil ecc.) e le massime società europee nel trasporto degli idrocarburi ( OMV, Wingas, Enagas, Gas-de-France e Edison ecc.). Bonatti è un insieme di singole realtà radicate nei vari Paesi, che si sviluppano adattandosi all’area in cui operano. Infatti, l’azienda ricava il suo vantaggio competitivo nella capacità di radicarsi nei territori in cui svolge la sua attività, al punto da operare nei Paesi esteri come una vera e propria impresa locale, completamente inserita nel tessuto socio-economico che la ospita. Il Gruppo Bonatti è presente in Arabia Saudita con la Branch Bonatti di Al Khobar dal 2005 e con la controllata Carlo Gavazzi Arabia da oltre vent’anni. Il principale lavoro in via di esecuzione riguarda l’ottimizzazione della produzione di petrolio nell’area di Mubarraz, per conto di Saudi Aramco: un progetto di medie dimensioni, che comprende 33 km di pipeline e interventi meccanici su cinque differenti GOSP (Gas Oil Separation Plant). Impiantistica Italiana • Anno XXII N. 5 settembre-ottobre 2009 3 Commesse nell’oil & gas per il Gruppo Bonatti in Arabia Saudita Fig. 2 - Posizione geografica del campo petrolifero Ghwar Field nella zona sudorientale della penisola saudita Scheda del progetto “Upgrade Flare System at Uthmaniyah and Shedgum Gas Plants” Questo progetto ha un valore di 20 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti 10 milioni di euro in attrezzature che Saudi Aramco acquisterà separatamente. Consiste nella realizzazione di un impianto per il recupero e il trattamento dei gas residuali prodotti negli impianti di Uthmaniyah e Shedgum attualmente bruciati all’atmosfera. A progetto completato, la “torcia calda” sarà spenta e, oltre al recupero dei gas, si eviterà l’inquinamento atmosferico dovuto alla loro combustione. Il contratto con Bonatti è di tipo EPC (“chiavi in mano”) e include la progettazione esecutiva, la fornitura di materiali e apparecchiature e i lavori di costruzione e montaggio. I lavori sono iniziati nel febbraio scorso e il completamento è previsto entro ottobre 2010, con un impegno di circa 400 persone a regime. Anche in questo caso Bonatti si avvarrà della partnership della controllata Carlo Gavazzi Arabia, specializzata in installazioni elettrostrumentali, alla quale è riservata una quota vicina al 45% del valore del contratto. Gli impianti oggetto dell’intervento di Bonatti si trovano all’interno del campo petrolifero di Ghawar, nella zona sudorientale della penisola saudita, nell’entroterra della costa sul Golfo Persico (figura 2). È questo il più grande giacimento petrolifero convenzionale che si conosca al mondo, con una estensione di 33.600 km2, individuato già prima del 1940 per le sue elevate potenzialità e per le caratteristiche di ottima qualità degli idrocarburi estratti. La zona è ricca di fascino e di interesse anche dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. 4 Impiantistica Italiana • Anno XXII N. 5 settembre-ottobre 2009 Nel deserto, infatti, a poca distanza dai campi petroliferi, si trova l’oasi di Al Hofuf, una delle più vaste al mondo, caratterizzata da sterminate piantagioni di palma da dattero che per millenni hanno rappresentato la principale fonte di sostentamento per le tribù locali. Un’ulteriore attrattiva di alto valore naturalistico e geologico è rappresentata da un complesso sistema di grotte e cavità naturali, scavate per effetto di fenomeni di erosione all’interno di particolari formazioni rocciose. Il progetto Bonatti, che si inserisce in questo complesso ecosistema, riguarda in particolare i siti di Shedgum e Utmaniyah, posti a un centinaio di chilometri di distanza dalle zone urbane delle città di Dharan (sede di Saudi Aramco), Damman e Al Khobar, che con oltre 3 milioni di abitanti rappresentano uno dei poli produttivi più importanti dell’industria petrolifera e petrolchimica mondiale. Shedgum e Utmaniyah sono le due principali zone di produzione del campo di Ghawar e il loro sviluppo su scala industriale risale a 50 anni fa. Oltre ai pozzi e alle installazioni di perforazione, in queste zone si trova un fitto reticolo di gasdotti e oleodotti e una notevole quantità di impianti di pretrattamento (upstream facility) che hanno la funzione di attuare una depurazione preliminare del greggio con la separazione degli elementi più pericolosi (spesso tossici ed esplosivi). L’intervento della Bonatti riguarda proprio quest’ultimo aspetto. In pratica, verrà installata una combinazione di apparecchiature di depurazione e trattamento insieme a sistemi di ventilazione aggiuntiva che porteranno alla pressoché totale eliminazione dei fumi visibili. Le emissioni e i residui gassosi degli idrocarburi verranno canalizzati attraverso appositi collettori in bassa pressione che ne permetteranno la successiva reiniezione all’interno del giacimento e il loro conseguente riutilizzo nel pro■ cesso di produzione del greggio. Matteo Patera , laureato in Scienze della Comunicazione, è addetto alla comunicazione di Bonatti SpA dall’agosto 2008. Ha al suo attivo esperienze precedenti in agenzie di pubblicità e comunicazione nell’area relazioni pubbliche e nel settore metalmeccanico, area marketing.