L`animale che vale una farmacia
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L`animale che vale una farmacia
Lanticoagulante naturale Un intervento di ricostruzione del labbro realizzato all'Istituto Galeazzi di Milano, la pubblicazione di uno studio sul «Journal of Plastic Surgery», l'analisi di casi di setticemia provocati nei pazienti sottoposti ad applicazioni. Perché la scienza, dagli egizi a oggi, non ha mai smesso di utilizzare questi vermetti Segreti e successi medici (anche recenti) delle sanguisughe L'animale che vale una farmacia di GIUSEPPE REMUZZI •^F" Manzoni sono partiti ieri per Brusìi a cagio- pelle e infonde nel tuo sangue centinaia di sostanze diverj j II ne della Giulietta cui è sopraggiunta la feb- se tutte biologicamente attive». È esattamente così: nella J j I bre per la quale dovettero trattarla a salassi saliva delle sanguisughe c'è appunto irudina — come abA . ^ . 1 e s^S^tte». Chi è Giulietta? È la figlia di biamo visto — un anticoagulante indicato per le trombosi > > - A * Alessandro Manzoni, l'amata Giulietta, mo- venose; ialuronidasi, un enzima che rende i tessuti permeglie di Massimo D'Azeglio, siamo nel 1832 e questo è quan- abili all'anestesia locale; calina, che interferisce con la funto scrive il cugino Giacomo a Giulio Beccaria. È in quel pe- zione delle piastrine e ripara certi danni alle arterie per lo riodo che l'impiego di sanguisughe in medicina prende meno negli animali da laboratorio. Ci sono poi sostanze piede. C'era chi sosteneva che la salute fosse un equilibrio con attività antibatterica, e sono altri enzimi ancora: apirafra l'essere rilassati ed eccitati e che le malattie fossero do- si ed eglina per esempio. E non è finita qui: nella saliva vute a un eccesso di eccitazione. Questo sfociava in salassi delle sanguisughe c'è bdellina — dal nome greco della sane sanguisughe («se uno è troppo eccitato è perché ha trop- guisuga — che controlla il sanguinamento, e poi decorsipo sangue, e allora caviamoglielo fino a che riesce a tolle- na che potrebbe avere proprietà anti-infiammatorie. Dalle rarlo»). sanguisughe giganti del Messico e dell'Amazzonia i farmaChi contribuì forse più d'ogni altro a imporre l'impiego cologi hanno isolato irustasina e almeno altre cinque sodelle sanguisughe negli stati infiammatori, ma anche per i stanze che potrebbero dare origine ad altrettanti farmaci. mal di testa, debolezza, allergie, emorroidi, mal di denti e «Dopo un by-pass al cuore si devono prendere medicine ascessi e persino insonnia fu Francois-Joseph-Victor per anni e questo fa male allo stomaco e al fegato — scrive Broussais, dottore al seguito di Napoleone, che riuscì a Vladimir Koklushenkov, un medico di famiglia — , ma condizionare la pratica della medicina in molti ospedali di con le sanguisughe ho ottenuto risultati straordinari: i Parigi (dai registri doganali risulta che in quegli anni e nei trombi non si formano e questo senza far danni a nessun successivi fossero arrivate in Francia più di un miliardo di organo». Sarà vero? Forse sì: l'irustasina inibisce una protesanguisughe). ina della coagulazione (il fattore X attivato) e così protegge Non che ci fosse molto di originale nelle idee di Brous- le arterie dai trombi. «Conosco una donna che non riuscisais. Una tomba dell'Egitto di 1.400 anni prima di Cristo va ad essere gravida — scrive un altro medico —; con le raffigura un medico intento ad applicare sanguisughe; sanguisughe ha risolto il suo problema». Come si spiega? non solo: lo si faceva in India, greci e romani impiegavano Ammesso che sia vero, potrebbe dipendere dall'effetto ansanguisughe ben prima dell'epoca cristiana, gli arabi le ti infiammatorio di eglina e guamerina e dalla capacità di vendevano in farmacia con tanto di indicazioni su dove queste due sostanze di proteggere l'endotelio dei piccoli attaccarle e come. Pretendere di curare tutto però non pa- vasi sanguigni la cui integrità è così importante nelle priga e le sanguisughe verso la fine dell'Ottocento passano di me fasi della gravidanza. moda, anche perché diventa sempre più difficile trovarne. Nella saliva delle sanguisughe ci sono persino inibitori È proprio allora che John Haycraft, professore di Fisiologia delle proteasi (proteine della stessa famiglia di quelle che nel Galles, estrae dalla sanguisuga rirudina, il primo anti- curano l'Aids) che stimolano la crescita delle cellule nervocoagulante. Così si passa da una pratica simile alla strego- se «in coltura»: se dovessero funzionare «in vivo», cioè neneria — pur con qualche fondamento — al rigore della gli animali, potrebbero diventare farmaci per le malattie scienza. Sulle sanguisughe cominciano a circolare raccon- neurodegenerative. Sì, perché la tecnologia del Dna ricomti di guarigioni, evidenze scientifiche non ce ne sono anco- binante consente già — e consentirà ancora di più fra qualra ma qualcosa di vero deve pur esserci in quelle storie. che anno — di produrre in grandi quantità le singole so«Questa pillola vivente — scrive Vladimir Kozirev ai suoi stanze che si possono isolare dalle sanguisughe: sarà possicolleghi — ha dentro di sé una farmacia: la attacchi alla MEDICINA & FARMACOLOGIA bile documentare quali malattie davvero si possono curare (c'è grande interesse per trovare rimedi efficaci contro la demenza senile e l'Alzheimer, per esempio). Ma ciò che colpisce di più è che ancora oggi — in tempi di ingegneria genetica e nanotecnologie — questi vermiciattoli conservano un loro ruolo, una sorta di retaggio, l'unico ormai della medicina dell'Ottocento. Possibile? Certamente. È il caso, tanto per fare un esempio legato alle cronache recenti, di traumi facciali con lesioni ed ematomi della lingua; può succedere nei casi più gravi che ci sia persino rischio di soffocamento perché la lingua — quando s'ingrossa oltre un certo limite — ostruisce le alte vie respiratorie. L'applicazione di sanguisughe spezza un circolo vizioso di congestione venosa e linfatica e risolve almeno in qualche caso l'emergenza respiratoria come d'incanto. Ed è così quando si tratta di ricostruire lembi cutanei danneggiati da traumi o malattie: anche in questi casi la congestione venosa può compromettere l'intervento e quando il chirurgo non sa proprio più a che santo votarsi le sanguisughe possono aiutare (il lavoro è appena stato pubblicato sul «Journal of Plastic Surgery»). Lo stesso vale per certi interventi di re-impianto delle dita e ancora di più di re-impianto del pene dopo traumi o violenze. Le tecniche di microchirurgia più moderne consentono quasi sempre di ottenere buoni risultati, ma la congestione venosa è un ostacolo formidabile al successo finale: ci sono lavori che dimostrano come in certi casi applicare sanguisughe sia stato risolutivo. Certo c'è sanguisuga e sanguisuga: quelle che si possono usare in medicina vengono da fornitori autorizzati e controllati e nonostante ciò il rischio che trasmettano infezioni non va sottovalutato. L'animaletto può passare all'uomo alcuni virus, compreso quello dell'Aids e quelli del- l'epatite, ma anche certi batteri che vivono nell'intestino del piccolo verme e passano all'uomo nel momento in cui comincia a succhiare il sangue. Fra questi uno — della famiglia degli Aeromonas — ha imparato a resistere ai più comuni antibiotici. Quanto spesso si infetta chi è sottoposto a trattamento con sanguisughe? Nel due per cento dei casi secondo alcuni studi, ma altri hanno visto infezioni anche nel venti per cento. E possono essere infezioni gravi, celluliti con necrosi delle cellule del grasso sottocutaneo ma anche necrosi di lembi cutanei e muscoli. E sono stati registrati anche casi di setticemia, uno pubblicato da poco. Ma il peggio con le sanguisughe è capitato nel 1799 ai soldati di Napoleone: marciavano dall'Egitto alla Siria, faceva un caldo infernale, qualcuno ha bevuto acqua da uno stagno infestato da piccole sanguisughe che si sono attaccate alla mucosa della gola, soffocando i poveri soldati (è successo lo stesso alle truppe britanniche nel Sinai durante la Prima guerra mondiale e ai soldati americani nelle giungle del Vietnam). Insomma: le sanguisughe se le usi bene possono anche proteggerti dal soffocamento, ma se non stai attento può anche capitare che ti soffochino loro. La ricerca Fu John Haycraft, docente di Fisiologia, il primo a estrarre l'irudina, un anticoagulante naturale. Da allora è stato un continuo successo. Con qualche precauzione La storia Conosciute da greci e romani, frequentate da indiani e faraoni, le proprietà terapeutiche di questi animaletti sono state rivoluzionate dai medici napoleonici MEDICINA & FARMACOLOGIA L'intervento Quella bocca ricucita dai parassiti U na fredda sera del dicembre 2009 una donna si presenta al pronto soccorso dell'Istituto Galeazzi di Milano. Il volto è una maschera di sangue. Un cane le ha strappato con un morso il labbro superiore. Lei però ha conservato il lembo in una soluzione fisiologica (il liquido delle lenti a contatto) e ora lo porge ai medici. Scatta l'emergenza. Aldo Gianni, che dirige l'unità maxillo facciale, riunisce l'equipe e in pochi minuti il labbro è riattaccato al volto: con la microchirurgia il vaso arterioso viene suturato. Per supportare il circolo venoso che è andato perso, si ricorre alle sanguisughe: per due settimane, attaccate al labbro ricostruito, aspirano il «sangue sporco», in attesa che per effetto dell'angiogenesi si ricrei un nuovo circolo venoso. Tre anni dopo, del drammatico incidente non c'è più traccia, (paola d'amico) ©RIPRODUZIONE RISERVATA MEDICINA & FARMACOLOGIA