la nascita dei talent show - benvenuti su media

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la nascita dei talent show - benvenuti su media
LA NASCITA DEI TALENT SHOW
Cristian Placinttar
Accademia di Brera a.a.2015/2016
Teoria e metodo dei mass media
Il talent show (“spettacolo di talenti”) è un genere televisivo, uno spettacolo il cui obiettivo
è quello della “scoperta” di nuovi talenti, nuove star. Si propone come apripista per sconosciuti che pensano di avere il talento necessario per emergere. I concorrenti si esibiranno quindi
in delle performance che variano da format a format e si sottopongono al giudizio di alcune
personalità televisive, in genere note al pubblico, o al pubblico stesso. Dagli anni 2000 il talent
show è diventato uno spettacolo molto popolare ed ha permesso a diversi artisti, per lo più
musicisti, di esibirsi di fronte ad un pubblico di massa e lanciare la propria carriera. Il genere
non è però apprezzato da tutti, venendo spesso denigrato per la sua impostazione iperemotiva, lo stesso Sting ne ha detto al riguardo «una soap opera per la tv, un karaoke dove i cantanti sono chiamati a conformarsi agli stereotipi. Si vedono tante piccole Beyoncé o Mariah
Carey che non tentano nemmeno di essere originali. Per non parlare dei giudici, che hanno
come unico talento quello di promuovere se stessi». In particolare la musica prodotta, sia
durante il programma che una volta fuori, sembra essere “usa e getta”: semplice, consumabile
dalle masse, per essere buttata via e ricominciare da capo.
In questa tesina affronterò gli inizi dello “spettacolo di talenti”, posando l’occhio su Stati
uniti, Italia e Gran Bretagna, partendo dal Major Bowes Amateur Hour del 1934 per arrivare
agli inizi del 2000 con l’avvento di Amici condotto da Maria de Filippi, la serie inglese Idols
(che genererà X-factor) e la serie American Idol.
L’origine del talent show rappresentato in un
media di massa è da ricondursi al sopracitato
Major Bowes Amateur Hour (1934-1945). Negli
anni trenta del novecento è comparsa una “febbre” da talenti amatoriali e Major Bowes decise di
aprofittarne, portando lo show alla stazione radiofonica WHN a New York City, che lo fece diventare un uomo molto ricco nonostante la Grande
Depressione fosse al suo apice. Gente poco agiata
viaggiava migliaia di chilometri per arrivare a New
York in cerca di fortuna. Più di diecimila persone
facevano richiesta si partecipazione ogni settimana. Solo 500-700 riuscivano ad avere un’audizione
e di questi soltanto 20 apparivano nello spettacolo,
molti dei quali non riuscivano neanche a finire
l’esibizione e venivano interrotti con il suono di
un gong: una pratica crudele che divertiva il pubblico. Nonostante la competizione altissima quasi
nessuno dei partecipanti è riuscito a costruirsi una
carrie, ad eccezione di gente del calibro di Frank
Sinatra, Beverly Sills, Paul Winchell and Robert
Merrill. Una parte importante dello show erano
la personalità e il carattere dei personaggi: Major
Bowes intervistava i partecipanti e trovò che il lato
umano aiutava con la popolarità dello spettacolo,
elemento presente tutt’oggi assieme a quello della
“crudeltà” dei giudici.
Negli anni quaranta la febbre per i talenti amatoriali iniziò a svanire ma nonostante il calo
di ratings (lo strumento di misurazione americano per determinare il coinvolgimento del
pubblico), lo spettacolo continuò fino alla morte di Bowes nel 1946. Successivamente il format venne ripreso da Ted Mack, amico del Major, nel 1948 e continuo con un successo di
misura anche negli anni cinquanta.
Affianco alla formula dell’Original
Amateur Hour si afferma negli stessi anni
quella dell’Arthur Godfrey’s Talent Scouts
(1946-1958) andato in onda sia in radio
che in televisione. Nello spettacolo Godfrey aveva dei “talent scout”, delle persone che portavano nello show le loro “scoperte” e le facevano esibire. Il vincitore era
determinato dagli applausi del pubblico
misurati attraverso uno strumento specifico. (Clap-o-meter)
Lo spettacolo si apriva con la canzone “Four and Twenty Blackbirds” cantata da Peggy Marshall and the Holidays, che oltre ad Arthur Godfrey presentava anche lo sponsor Lipton:
Here comes Arthur Godfrey
Your talent scout emcee
Brought to you by Lipton
Brisk Lipton Tea
You know it’s Lipton Tea
If it’s B-R-I-S-K
You know it’s Arthur Godfrey
When you hear them play ..
A questo punto l’orchestra e Lou McGarity al trombone intonavano “Seems Like Old Times”, con Godfrey che a volte cantava.
Fra i partecipanti al programma ci furono Tony Bennett, The Blackwood Brothers, Lenny Bruce, Roy Clark ma sono soprattutto noti alcuni che non riuscirono ad andare in onda,
come Buddy Holly, The Four Freshmen e soprattutto Elvis Presley.
La differenza sostanziale con il programma di Major Bowes è il fatto che dai dilettanti si
passa ai talenti, che vengono scovati e fatti esibire, cambiava quindi la dialettica: non era il
dilettante che andava a mettersi in gioco ma era lo “show business” che ti venire a trovare.
In Inghilterra Il padre dei talent show è
Opportuniy Knoks (1949-1989). Nato in radio
e trasmesso dalla BBC dal 18 febbraio al 30
settembre 1949, prima di trasferirsi nel 1950
su Radio Luxembourg e di approdare su ITV
dal 20 giugno 1956 al 29 agosto 1956. Fu poi
riproposto dal 1964 al 1978 da ABC e Thames Television, prima di tornare sulla BBC
dall’1987 all’89 con Bob Monkhouse ed essere
successivamente riportato in vita nel 1990 da
Les Dawson
Lo spettacolo venne inizialmente condotto da Hughie Green: conduttore televisivo, attore
e produttore televisivo britannico naturalizzato canadese, considerato una delle prime icone
della televisione britannica.
Al contrario di competitor come New Faces, la votazione in Opportunity Knocks non
avveniva con il giudizio di un pannello di esperti o del pubblico in sala, ma, una volta che lo
show si trasferì su ITV, attraverso il servizio postale: il vincitore veniva annunciato la settimana successiva. Con il ritorno sulla BBC venne per la prima volta introdotta la votazione telefonica, con la quale il pubblico a casa poteva votare in diretta i loro preferiti. Persisteva ancora, in tutte le edizioni, l’uso dell’applausometro ma non aveva alcunchè effetto sulla votazione
finale. La votazione affidata al pubblico, benchè ogni tanto riuscisse a premiare talenti veri,
portava a volte a dei risultati comici, come ad esempio nel caso di Su Pollard, battuta da un
cane cantante.
In Italia lo spettacolo di talenti appare appena due anni a seguito della nascita della televisione. Nel 1956 viene trasmesso Primo Applauso con Enzo Tortora, inizialmente in coppia con Silvana Pampanini che successivamente abbandonò il programma lasciando da solo
Enzo. Il programma fu ripreso nel 1957 con la conduzione di Silvio Noto ed Emma Danieli.
L’obiettivo dello show fu quello di trovare
volti nuovi per lo spettacolo, facendo esibire
perfetti sconosciuti in una loro specialità
(canto, ballo, cabaret, illusionismo, ecc.). Il
vincitore per la prima volta in Italia veniva
scelto con il Clap-o-meter introdotto da
Arthur Godfrey, ribattezza “Applausometro”
da Enzo Tortora.
Fra I partecipanti di Primo Applauso è
notevole quella di Adriano Celentano quella di un certo Aldo Savoldello, che diverrà
famoso come Mago Silvan, nome d’arte
affibbiatogli proprio nella trasmissione da
Silvana Pampanini.
Nel 1966 la televisione italiana riapre le
porte agli aspiranti talenti con Settevoci, condotto da Pippo Baudo. La trasmissione andava
in onda sulla RAI la domenica pomeriggio ed
è stata trasmessa dal 6 febbraio 1966 al giugno 1970. Lo spettacolo era un quiz a tema
musicale, nel quale si esibivano sette cantanti
(da qui il nome): due agli inizi della carriera,
quattro cantanti affermati e un cantante celeberrimo (che non gareggiava). I quattro cantanti affermati venivano affiancati da quattro
giovani che partecipavano al quiz e il vincitore
veniva scelto dal pubblico attraverso l’applausometro.
Il programma rischiò di non andare in onda perchè i vertici della RAI ritennero la prima
puntata «intrasmissibile», ma un problema con la bobina del telefilm americano Rin Tin Tin
fece sì che il canale usasse il talent show come tampone. Il successo fu assoluto, conquistandosi un 84% di share e diventando uno dei più grandi successi di Pippo Baudo.
La trasmissione riuscì ad affermarsi anche grazie alla partecipazione di cantanti come
Massimo Ranieri, Mario Tessuto, Orietta Berti e Al Bano.
Da qui in poi bisognerà aspettare gli anni duemila per rivedere trasmesso in televisione
un talent “puro”: in radio La Corrida di Corrado (1968-1979) era un talent atipico, essendo
più una trafila di casi umani piuttosto che di talento. Stesso dicasi per la versione televisiva,
condotta sempre da Corrado dal 1986 al 1997 e successivamente da Gerry Scotti. Il genere
del talent provò a rilanciarsi con Gran Premio (1990) condotto sempre da Pippo Baudo e con
Fantastico 12 (1991), di cui si ricorda una performance di Leonardo Pieraccioni.
L’inizio degli anni due mila vede la nascita del talent show per come lo intendiamo oggi.
Affronterò di seguito tre casi: Amici (2001), American Idol (2002) e The X Factor (2004).
Questi tre programmi non solo hanno determinato format ma hanno pesantemente influenzato anche altre industrie come quella musicale, la quale dopo aver subito un tracollo per colpa della pirateria e di una leadership incapace di muoversi con i tempi, è riuscita a riprendersi
investendo su giovani volti che il pubblico di massa già conosceva e che quindi erano semplici
da vendere.
Amici di Maria De Filippi (noto semplicemente come Amici) va in onda dal 2001.
Il programma ha contribuito a lanciare le
carriere di cantanti quali Emma, Alessandra Amoroso, Marco Carta, Valerio Scanu,
Annalisa, Moreno e molti altri. Lo spettacolo è andato in onda su tutte le reti Mediaset
ma la serata principale, in genere si tiene su
Canale 5. Inizialmente chiamato Saranno famosi e successivamente cambiato per motivi
legali.
Il format consiste in quello di una scuola nella quale una classe di venti giovani fra i 18 e i
25 anni, scelti appositamente, seguono delle lezioni in varie materie che corrispondono a varie categorie di competizione: canto, ballo (jazz, hip-hop, classico), recitazione ecc. Le categorie cambiano con gli anni con l’introduzione o la rimozione di alcune di esse.
Il programma è diviso in due fasi:
- La prima, da ottobre a gennaio (successivamente cambiata fino a marzo e poi aprile),
prevede che le capacità artistiche degli studenti vengano esclusivamente valutate dagli
insegnanti, che li aiutano a raffinarle e perfezionarle.
- La seconda, da marzo a maggio (poi da aprile a giugno), consiste nell’avanzamento alla
fase finale e all’eliminazione dei partecipanti tramite televoto. Nelle edizioni successive
sarà anche presente una commissione prima si esterni e interni e successivamente solo
di esterni.
Al termina della prima fase tutti i partecipanti devono affrontare un esame per passare alla
parte finale, cioè al “serale”. I metodi di accesso ed eliminazione, che prevede un format basato su esami e “magliette” cambia con le edizioni, rendendosi sempre più complicato.
Il montepremi consiste in 100.000 euro (comprendenti un contratto con Mediaset di 1
anno del valore di 50.000 euro). Nella settima edizione chi vince il programma si aggiudica
un premio di 300.000 euro, invece al concorrente indicato dalla giuria composta da giornalisti
e critici musicali (che vince il cosiddetto “Premio della Critica”) viene assegnata una borsa di
studio del valore di 50.000 euro. Nell’ottava e nella nona edizione il montepremi è di 200.000
euro, mentre il premio della critica ha lo stesso valore dell’anno precedente. Nella decima edizione i due vincitori vincono ognuno 100.000 euro; il premio della critica rimane 50.000 euro.
Anche Tezenis contribuisce con una borsa di studio dello stesso valore. Nelle ultime 4 edizioni i premi principali che vanno ai due vincitori di Amici sono il montepremi e un contratto
lavorativo di un anno.
Con gli anni Mediaset ha cercato di esportare il format nostrano all’esterno, con poso successo a dire il vero.
American Idol: The Search for a Superstar, noto universalmente come American
Idol e negli Stati Uniti solo come Idol, è un
talent nato del 2002 sulla falsa riga del Pop
Idol britannico. Il programma consiste in una
competizione canora fra individui scelti tramite audizione e selezionati da tre giudici e
successivamente, nelle fasi finali, dal pubblico
tramite televoto
Trasmesso da Fox, lo spettacolo è stato creato da Simon Fuller ed è uno dei programmi più
seguiti negli Stati Uniti in assoluto.
Durante la fase delle audizioni i giudici viaggiano per diverse città americane effettuando
una prima selezione degli aspiranti cantanti. Successivamente, durante la “Settimana Hollywood”, il numero sarà ancora più scremato fino ad arrivare a 24.
Le semifinali consistono in delle esibizioni durante uno show serale. I contendenti si esibiscono davanti a pubblico e giudici. Nonostante questi ultimi diano dei giudizi sulle performance è il pubblico a decidere, tramite televoto, chi mandare a casa e chi tenere nel programma, eliminazione che porta quindi il numero dei cantanti a 12.
Nelle finali i concorrenti sono tenuti ad esibirsi in delle serate a “tema”, durante le quali gli
artisti devono cantare delle canzoni inerenti al tema stesso (periodo storico, genere musicale
ecc.). Questa fase comprende anche la collaborazione di artisti affermati, che affiancano gli
idol e li assistono. Fra questi ci sono i Bee Gees, Gloria Estefan, Elton John, Stevie Wonder,
Bon Jovi e Jennifer Lopez. Con il televoto si giunge quindi alla finalissima, che vede affrontarsi gli ultimi due concorrenti.
La finalissima è composta da due serate:
- La prima nella quale i due artisti si esibiscono competitivamente- La seconda nella quale performano artisti noti. Alla fine di queste esibizioni viene
svelato il vincitore finale, L’American Idol.
Fra i vincitori più noti dell’idol ci sono Kelly Clarkson e Carrie Underwood, ma fra coloro
che hanno partecipato ma non vinto ci sono anche la vincitrice premio oscar Jennifer Hudson
e Chris Daughtry.
Il successo di American Idol è stato descritto come senza precedenti nella storia della televisione americana, ma negli ultimi anni ha iniziato un lento declino che ha portato lo show
alla conclusione con la sua quindicesima stagione.
Infine parliamo di The X Factor. Nel 2004
viene trasmesso per la prima volta su ITV il
talent show ideato da Simon Cowell.
Così come American idol il programma
consiste in una competizione canora ad eliminazione. A differenza del programma americano però, i contendenti sono divisi in tre gruppi: età 16-24; età 25+ e Gruppi Vocali.
Il programma prevede cinque fasi:
- Le Producers’ auditions: in questa fase i concorrenti sostengono un audizione con i
produttori del programma. Questa fase non viene mandata in onda e serve per scegliere
coloro che verranno posti davanti ai giudici.
- Le Judges’ auditions: in questa fase i candidati vengono fatti esibire davanti ai giudici
in diverse location a seconda dell’edizione.
- Il Bootcamp: in questa fase gli artisti sostengono una serie di prove
- Le Judges’ houses: qui i concorrenti entrano in diretto contatto con i giudici
- Il Live Show: la fase finale
Come in American Idol la finalissima si svolge in due serate separate: la prima che prevede
le performance degli artisti in gara e una seconda in cui vengono rivelati i risultati.
Il trio di giudici iniziale era composto dallo stesso Simon Cowell, Sharon Osbourne e Louis
Walsh. I giudici cambiano negli anni e si aggiungono nomi come Nicole Scherzinger e Rita
Ora.
X Factor diventa il primo vero talent ad essere messo in franchise su scala globale, arrivando ad essere trasmesso in un vastissimo numero di paesi che poi creano una versione propria.
Il programma di Cowell non è tanto importante per la sua originalità (vicina al nulla) o per
la sua capacità di lanciare stelle (vedi One Direction), ma per il modo in cui è riuscito quasi a
creare un’industria propria, per la sua capacità nel franchising e per la sua influenza. Dopo il
talent infatti sono apparsi numerosi altri format che hanno cercato di replicarne il successo,
come The Voice, anche se non sono mai riusciti a raggiungerlo.
Questi ultimi tre Talent show per quanto diversi nei format (chi più chi meno) mantengono però un elemento comune: il lato umano. L’elemento che Major Bowes diceva che aiutava
gli ascolti. Tutti i talent odierni infatti mantengono un elemento di storia personale, di dramma e tensione che incolla lo spettatore alla televisione. Gli show britannici e americani mantengono anche la questione della crudeltà della giuria: in caso di un concorrente poco abile si
usa deriderlo per generare ilarità.
Il genere del talent, nato per intuizione, inizialmente aveva più valore di intrattenimento
che di costruzione di una carriera nello spettacolo. Si può dire, in conclusione, che la rinascita degli anni duemila abbia consentito a talenti emergenti di edificare un vero e proprio
successo, complice anche una rinnovata sinergia fra l’industria della televisione e quella della
musica, con quest’ultima non più costretta ad effettuare delle scommesse. Ora la musica può
investire su personaggi già noti, amati e con un pubblico massivo e definito.
Si può dire che ci sono voluti 70 anni per arrivare finalmente alla premessa iniziale: trovare
i nuovi volti del talento.
FONTI
http://www.tvblog.it/post/141471/talent-show-storia-le-origini
http://archivio.panorama.it/societa/Simon-Cowell-Mister-X-Factor
https://www.otrcat.com/p/major-bowes
https://it.wikipedia.org/wiki/Talent_show
https://en.wikipedia.org/wiki/Talent_show#cite_note-1
http://www.museum.tv/eotv/arthurgodfre.htm
https://en.wikipedia.org/wiki/Arthur_Godfrey%27s_Talent_Scouts
https://en.wikipedia.org/wiki/Opportunity_Knocks_(UK_TV_series)
http://www.bbc.co.uk/whenwillibefamous/funstuff/trivia.shtml
https://it.wikipedia.org/wiki/Primo_applauso_(programma_televisivo)
https://it.wikipedia.org/wiki/Settevoci
https://it.wikipedia.org/wiki/Amici_di_Maria_De_Filippi
https://it.wikipedia.org/wiki/American_Idol
https://en.wikipedia.org/wiki/American_Idol
https://en.wikipedia.org/wiki/The_X_Factor