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Mensile di informazione - anno II numero IX giugno 2009 - 2,00 La combinazione vincente MERCATI Distribuzione moderna: quali cambiamenti aspettarsi? MORETTI COELSANUS Una nuova il gusto idea del prodotto di rappresentanza fresco conservato sottolio CASH & CARRY Corigliano d'Otranto: un cash nel cuore del Salento Editoriale Vendite flash sui primi due mesi del 2009 ei primi due mesi del 2009 è diminuito il volume degli acquisti effettuati dagli italiani nella grande distribuzione organizzata. Secondo quanto emerge da "Vendite Flash", il bollettino del Centro Studi di Unioncamere, l'aumento del fatturato, pari al 3,3 per cento su base annua, è riconducibile unicamente alla dinamica dei prezzi, mentre i volumi di vendita appaiono in flessione dello 0,2 per cento. Questo andamento interessa in particolare gli esercizi di più vecchio insediamento, la cui perdita di volumi, pari al 2,6 per cento su base annua, è bilanciata dalla variazione positiva registrata nelle nuove aperture, che aumentano del 2,4 per cento. Prosegue nel primo trimestre del 2009 la fase di graduale rientro dei costi della pesa per i prodotti del "largo consumo confezionato", il cui aumento del 3,5 per cento è inferiore rispetto al 3,6 per cento del periodo precedente. In particolare registrano rallentamenti i prezzi dei prodotti alimentari, mentre aumenta il costo di bevande, prodotti surgelati Benedetta Maffia e prodotti per la cura degli animali. Il 30% delle famiglie italiane ad inizio anno ha dichiarato di voler risparmiare riducendo i consumi per automobili, abbigliamento, turismo e tempo libero. Una quota inferiore, il 10,6%, ha invece manifestato la volontà di aumentare i propri acquisti. Sono questi alcuni dei dati contenuti nel rapporto "Unioncamere 2009?, presentato a Roma nell'ambito della settima giornata dell'Economia. Secondo il rapporto il contenimento delle spese interesserà meno il Nord-Ovest ed il Mezzogiorno, dove lo prevedono rispettivamente il 28,8 ed il 29,6 per cento delle famiglie. Più attenti alle spese, invece, nel Nord-Est e nel Centro, dove le famiglie votate al risparmio sono il 30,1 e il 31,7 per cento. Le famiglie hanno però modificato i loro comportamenti di acquisto. Tra l'inizio del 2008 e i primi mesi del 2009, il 21,6 % acquista più frequentemente che in passato presso supermercati, ipermercati e centri commerciali, ed un 14,9% si rivolge preferibilmente agli hard discount. Il Rapporto di Unioncamere intende raccontare l'economia reale dal punto di osservazione delle Camere di Commercio e, quest'anno in particolare, si concentra sui comportamenti che le imprese italiane stanno adottando per fronteggiare la crisi e per tornare competitive sui mercati internazionali, presentando dati inediti sulle prospettive occupazionali del paese, sugli scenari di crescita a livello regionale e provinciale, sui redditi delle famiglie e sul rilancio degli investimenti infrastrutturali. Adesso non mi resta che inviare a tutti Voi, cari lettori, un saluto affettuoso da parte mia e di tutto lo staff di redazione. Buona lettura. 3 Sommario Finestra sui mercati 6 7 8 9 10 11 Distribuzione moderna: quali cambiamenti aspettarsi? Le città dove è più conveniente fare la spesa Salvare l'agricoltura potrà produrre benefici per tutti Privatizzazioni all'italiana Influenza suina: è vera pandemia o una grande fesseria? Il popolo dei migranti e il compito della cittadinanza planetaria Marketing & fornitori 12 Coelsanus: il gusto del prodotto fresco conservato sottolio 14 La famiglia Senzio: tre supermercati e una lunga storia con Migro 15 L'idea nuova di rappresentanza degli agenti Moretti 8 Cash and Carry 16 Corigliano d'Otranto: un cash nel cuore del Salento Lavoro e carriere 18 19 20 21 Lavoro occasionale accessorio Perchè nessuno sa come fare per avere una memoria prodigiosa? La novità tra i requisiti di validità del marchio Aumento di capitale per la Deltoro Holding Diritto e Fisco 11 23 Beni di libera importazione/esportazione al seguito del viaggiatore Area prodotti 24 Buste di plastica: pensionamento rinviato 25 Le vendite a domicilio via per battere la crisi Life style 26 27 28 29 Dolphin Touch MP3 e Radio FM sott'acqua Arrivano i nuovi modelli di eBook, lultima frontiera del libro. Guerra al microscopio, virus che mangiano batteri Il viagra a quattro anni dal lancio 24 29 5 Finestra sui mercati Distribuzione moderna: quali cambiamenti aspettarsi? Michela Caiapic a distribuzione moderna continua ad aumentare il suo peso nel mercato distributivo italiano, sia in termini di numerica di punti vendita che d'incidenza sul fatturato complessivo del comparto grocery. Ma come dovrà evolvere per sostenere le sfide del mercato? A questa domanda cerca di rispondere la società di consulenza Eurogroup Consulting attraverso un'analisi del panorama distributivo dei paesi europei più evoluti. Analisi da cui emerge che Gran Bretagna e Francia, rispettivamente il primo e il secondo maggior mercato grocery dell'Europa a 27, con un valore nell'ordine di 157,4 e 157,1 miliardi di euro, pur con modelli di business differenti, rappresentano dei benchmark per quanto riguarda la produttività degli spazi di vendita, nettamente più elevata rispetto alla media europea di 7.113 euro/mq nel caso della Gran Bretanga (qui è addirittura di 12.133 euro/mq) e leggermente più alta in Francia (7.287 euro/mq) contro i 5.805 euro/mq dell'Italia. Regno Unito e Francia sono anche i due paesi con retalier di maggior taglia e con quote di mercato consolidate (con tassi modesti di crescita). L'Italia è al quarto posto in Europa con un mercato grocery da 120,1 miliardi di euro (alle spalle della Germania con 133 miliardi e davanti alla Spagna con 71,9 miliardi). Rispetto a Francia e Gran Bretagna, che h a n n o sviluppato soprattutto le grandi superfici (gli ipermercati veicolano nell'ordine il 35 e il 53% delle v e n d i t e grocery, quota che sale al 65 e a l l ' 8 8 % considerando anche i supermercati), l'Italia sembra ancora dover sfruttare il potenziale di vendita degli ipermercati, che hanno una quota di mercato del 25%, che sale al 64% se sommata a quella dei super. "Le due priorità dei prossimi anni per la gdo italiana", sostiene Francesca Benini, partner di Eurogroup Consulting, "sono a nostro avviso l'aumento della produttività dei punti vendita, anche attraverso la rivisitazione del mix dei format distributivi, e la riduzione della frammentazione del mercato italiano, attraverso processi di acquisizione e fusione con insegne minori". I primi tre retailer italiani controllano soltanto il 23% del mercato contro il 61% dei primi tre tedeschi, il 60% in Gran Bretagna, il 53% in Spagna e il 43&% in Francia. In considerazione di tutto ciò, Eurogroup Consulting vede due possibili Francesca Benini direttrici di sviluppo per la gdo italiana: il Sud, dove comunque la possibilità d'espansione è limitata, oppure l'estero, attraverso un processo complesso e lungo. "In Italia", prosegue Benino, " la stagnazione dei mercati dei beni di consumo è dovuta a un'intrinseca condizione della nostra economia, che si distingue per specificità socio-demografiche. L'invecchiamento della popolazione porta, infatti, a preferire formati di prossimità, ad aumentare la spesa in beni e servizi per la salute e a richiedere servizi finanziari e di comunicazione semplificati. La frammentazione della famiglia e l'incremento del tasso di partecipazione al lavoro delle donne riducono il tempo disponibile e alimentano differenti bisogni emotivi. La forte presenza di popolazione straniera spinge a prediligere i formati discount e la crisi economico-finanziaria attuale ad accentuare l'attrattiva della formula convenienza e in generale delle soluzioni multicanale". Questi importanti cambiamenti a livello sociodemografico dovrebbero suggerire alle imprese del largo consumo italiano, secondo Eurogroup Consulting, la creazione di partnership tra industria e distribuzione al fine di promuovere un sistema d'offerta integrato: prodotto più servizio, che risponda alle nuove esigenze. Eurogroup Consulting È una società italiana di consulenza di direzione e organizzativa la cui missione è supportare le aziende private e pubbliche a migliorare i loro risultati nella prospettiva del mercato unico europeo. Fa parte di Eurogroup Consulting Alliance Sa, entità che accoglie 11 società di consulenza direzionale attive in dieci paesi europei (Francia, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Austria, Belgio, Germania), che può contare sul supporto di più di 750 professionisti e che sviluppa un giro d'affari complessivo di circa 130 milioni di euro. In Italia, Eurogroup Consulting opera con uffici a Roma, Milano e Napoli. 6 Finestra sui mercati da sinistra particolari di : Alessandria, Rimini e Napoli Le città dove è più conveniente fare la spesa Francesco Dente a città più conveniente d'Italia? conto dell'Istat, i prezzi al consumo). Una rileva il Sole 24 Ore è la città più conveniente Napoli. Il capoluogo partenopeo, ricerca, dunque, effettuata con tutti i crismi. per le offerte. Se si prendono in per una volta, ribalta le classifiche Ultimo passo i dati rilevati sono stati considerazione, infatti, i "prezzi minimi" che lo vedono ultimo nelle graduatorie sulle incrociati con quelli sui consumi pro capite rilevati dall'Osservatorio, il capoluogo ricerche socio-economiche e balza diritto al fine di calcolare la spesa media annua di pugliese risulta quello in cui il portafogli si al primo posto. È la città in cui è più un nucleo familiare. Ed ecco i risultati. A alleggerisce meno: costo annuo 1.820 euro. vantaggioso vivere sulle 57 prese in esame Rimini il costo del paniere è di 4.127 euro. Se si fa riferimento, invece, ai "prezzi massimi" dal quotidiano economico Sole 24 Ore che I napoletani, invece, possono cavarsela con (prodotti alimentari di lusso cioè) Milano è ha effettuato un'indagine sui centri del 3.040 euro. Ben 1.200 euro di differenza. al primo posto con un conto "salato" di Belpaese in cui si spende di più per acquistare Uno scarto nient'affatto trascurabile. E le 6.600 euro. Alessandria, la provincia in cui i beni alimentari di prima necessità. Ultima, città in cui operano i cash and carry Migro si trova Tortona, altra città Migro, è a metà invece, risulta Rimini. La capitale del o, comunque, più vicine ai centri Migro? Bari classifica (27° posto su 57) con 3.580 euro divertimento estivo è, dunque, anche la (in provincia ci sono le sedi della Ingross all'anno. L'inchiesta del quotidiano capitale del caro vita. Un primato che Levante di Molfetta, Modugno e Terlizzi), economico non prende, invece, in condivide con altre città considerazione Massafra (Ta), emiliane: ben sei, infatti, Lecce, Frosinone e Livorno. occupano posizioni di vertice Per quest'ultima si può fra i 15 comuni italiani in cui provare a fare riferimento ai Posizione Località Valore medio costa di più fare la spesa dati di Pisa. La città della Torre 1 Rimini 4.127 alimentare. Ma vediamo come è al 32° posto con una spesa 2 Ferrara 4.056 è impostata la ricerca del media annua di 3.551. 3 Aosta 3.870 principale giornale economico. Se scendiamo nel dettaglio È stato innanzitutto definito dei singoli prodotti emerge 4 Treviso 3.853 un paniere di 20 beni: dal pane che a Rimini per un chilo di 5 Bolzano 3.840 allo yogurt, dal latte alla pasta caffè tostato bisogna sborsare 6 Venezia 3.833 di semola di grano duro, dallo in un anno da un minimo di 7 Forli - Cesena 3.750 zucchero al parmigiano 102 euro a un massimo di 148 reggiano. Gli alimenti, euro mentre a Bari da 41 a 8 Vercelli 3.749 insomma, che non mancano 123 euro. Dati che secondo 9 Piacenza 3.747 nelle dispense e nei frigoriferi Luigi Mastrobuono, Garante 10 Genova 3.746 italiani. In seguito sono stati per la sorveglianza dei prezzi, individuati i prezzi minimi, sono una conferma che "la 18 Torino 3.648 medi e massimi del mese di variabile dei prezzi è una 27 Alessandria 3.580 marzo 2009. Come? ricchezza e non un limite". 31 Ancona 3.553 A t t r av e r s o i l p o r t a l e Mister prezzi, intervistato dal 32 Pisa 3.551 dell'Osservatorio prezzi e Sole, osserva che questo è un tariffe del Ministero guidato bene perché consente al 54 Bari 3.060 da Claudio Scajola, il dicastero consumatore di scegliere. 57 Napoli 3.043 cioè dello Sviluppo economico Insomma, taglia corto Elaborazione Il Sole 24 Ore su fonte dell'Osservatorio prezzi e tariffe del (il Ministero, a sua volta, fa M a s t ro b u o n o, s a re b b e ministero dello Sviluppo economico. Il valore in euro medio indicato nella ricorso ai prezzi rilevati dagli preoccupante il contrario: se tabella si riferisce ai consumi (totali e per singolo prodotto) di una famiglia uffici comunali di statistica che i prezzi cioè fossero uguali media in un anno rilevano mensilmente, per dappertutto. La classica del caro vita 7 Finestra sui mercati Salvare l'agricoltura potrà produrre benefici per tutti Canio Trione l simbolo più genuino della nostra terra, il legame più certo con il nostro passato, il veicolo più grande della nostra cultura, la fonte più affidabile di lavoro e di esportazioni, la madre della dieta mediterranea, l'agricoltura, proprio in questi mesi sta collassando. La Grande Crisi ha tagliato i prezzi dei prodotti alimentari portandoli molto al di sotto della sostenibilità economica. Questo produrrà tre effetti: i grandi produttori, quelli meno onesti, che fanno grande uso di pesticidi reggeranno l'impatto; si ricorrerà sempre più massicciamente ad importazioni da paesi dove il lavoro nei campi assomiglia al lavoro forzato; i p i c c o l i s s i m i p ro d u t t o r i s a r a n n o periferializzati e ridotti alla povertà. Il tutto senza che il consumatore benefici di questa riduzione dei prezzi e senza che l'indotto (basti pensare alla ristorazione, all'universo dei piccoli rivenditori e alla Grande distribuzione) ne ricavi benefici. Il rilancio dell'agricoltura comporta quello della dieta mediterranea, della intera filiera dei piccoli negozi e ristoranti che veicolano queste preziosità. I milioni di ettolitri di vino invenduto per via del blocco delle esportazioni, il crollo del prezzo dell'olio extravergine che si può vendere solo se assomiglia a quello dell'acqua minerale, la immensa massa di grano ferma nei silos con valutazioni al di sotto della metà di quella dell'anno scorso, i prezzi all'ingrosso della carne, del latte, molto al di sotto di ogni decenza, sono emblemi di un collasso che porterà con sé la salute pubblica e milioni di posti di lavoro. I prezzi delle ciliegie sono ampiamente al di sotto del costo della sola raccolta e già si trema per il prezzo dell'uva da tavola. Eppure basterebbe autorizzare la distillazione agevolata del vino per scopo energetico cioè utilizzare il vino per fare bioetanolo da sostituire alla benzina - senza limitazioni quantitative per fermare il collasso non solo a livello locale e nazionale ma anche mediterraneo. Questa proposta è un'interpretazione del nuovo meridionalismo e sarebbe un segnale tangibile a favore dell'ambiente e della occupazione; senza costi per lo Stato e con un aumento dei redditi e del gettito. Questa nuova strada "ambientalista" allo sviluppo è stata scelta in modo non perfetto ma pomposo da Obama e anche da tantissimi altri grandi leader che stanno costruendo la propria fortuna proprio con questi simboli ambientalisti; per noi meridionali si tratta di una via 8 immediatamente praticabile e sicuramente vincente. Le associazioni di agricoltori o di consumatori o i partiti non immaginano neanche che si possa così semplicemente avviare a soluzione il problema e quindi rimangono ancorati alle loro piccole cose divenendo così, inconsapevolmente, correi di un delitto economico e sociale. Una sola parola sull'Europa: essa è totalmente assente; la UE è nata con la politica agricola; è stata impotente l'anno scorso quando i prezzi schizzavano verso l'alto; ha ucciso la politica di sostegno dell'agricoltore preferendo salvare le associazioni agricole parassitarie ed inutili; ed oggi non profferisce una parola su di un tema di così capitale importanza. Oltre ad essere ostaggio della propria divisione interna, essa oggi è vittima della Grande Crisi bancaria nel senso che dedica tutte le risorse culturali e finanziarie proprie e degli Stati membri al salvataggio dei ricchi e dei ricchissimi. Quindi l'Europa sarà la grande assente di questo grande dramma economico aprendo una nuova grande frattura tra cittadini e ideale europeo. L'opinione pubblica e l'attenzione di coloro che sarebbero direttamente beneficiati da questa nuova idea di meridionalismo sono altrove: i media si specializzano sui problemi matrimoniali del premier, sulle ipotesi istituzionaliste indefinite quanto vuote e pericolose come il federalismo, sulle veline in lista, sulla Bari in serie A, sullo scudetto dell'Inter, sulla Fiat che va alla conquista di America e Germania, sulle demenziali facce dei candidati che occhieggiano dai manifesti elettorali e sulle altre amenità di questo genere che ci condannano all'arretratezza. Finestra sui mercati Privatizzazioni all'italiana Mariano Leone trano paese il nostro. Abbiamo enunciazioni di liberismo contraddette da comportamenti di fatto. Si passa nello spazio di pochi giorni da proclamazioni di liberismo a comportamenti statalisti senza il minimo rossore. Viene fuori dai comportamenti la voglia di fondo di rafforzare monopoli e oligopoli. Ci si proclama favorevoli al libero mercato attingendo contemporaneamente a piene mani alle concessioni governative nei settori strategici della nazione (autostrade, comunicazioni, energia). Nel settore banche ed assicurazioni viene di fatto consolidato un regime di cartello concentrando tutte le sfere decisionali in pochi nomi e sempre gli stessi. Perché succede in Italia quello che non viene consentito negli altri paesi a capitalismo avanzato? Perché il nostro capitalismo è un capitalismo da congrega. Costituito da una dozzina di famiglie che si ripartiscono la borsa, tutto il mondo bancario ed assicurativo, le risorse fondamentali del paese ed ora anche l'indirizzo politico predominante. Dovrebbe essere interesse di tutti ed in particolare del quarto capitalismo, quel capitalismo costituito da imprenditori che si misurano quotidianamente con la concorrenza ed il mercato, modificare questo sistema. Ma non si vedono segnali, anzi le maggiori organizzazioni di categoria degli imprenditori veri sono gestite ai vertici da rappresentanti del capitalismo da congrega. Il dilemma è se considerare l'imprenditoria del quarto capitalismo e i cittadini al centro del mercato o continuare a favorire solo la grande impresa da congrega. Manca una visione di coincidenza di interessi tra consumatori e imprenditori veri contro gli interessi del capitalismo da congrega e della loro concezione stagnante dell'economia. La verifica di quanto enunciato è nelle scelte governative che mi appresto ad elencare. Le chiamano ancora privatizzazioni per far almeno sopravvivere il lessico originario. ALITALIA Una esperienza tutta da analizzare. Di fatto una privatizzazione all'italiana nella quale l'unica cosa chiara è stato il salvataggio di AIR ONE (azienda privata) che non aveva niente da spartire con l'Alitalia e con la bufala della compagnia di bandiera. Il tutto con i soldi dei contribuenti. CLASS ACTION Lo strumento di difesa dei consumatori e dei piccoli imprenditori, caratteristico dei sistemi a capitalismo avanzato è stato di fatto accantonato. Molto probabilmente in attesa dell'ennesima operazione di maquillage che ne depotenzi l'efficacia. ASSICURAZIONI Ritorna il sistema dell'agente monomandatario. Quando andremo a stipulare le polizze continueremo ad avere come interlocutore un agente che non avrà nessun interesse a proporre i contratti più favorevoli che offre il mercato, perché costretto a vendere solo e solamente le polizze decise dalla propria compagnia. RECESSO La possibilità di cambiare compagnia assicurativa senza gravami contrattuali tornerà ad essere di fatto impraticabile. PORTABILITA' DEI MUTUI Cambiare banca e tipologia dei mutui tornerà ad essere di fatto impraticabile. Una sentenza del Tar del Lazio che non abbiamo visionato nelle motivazioni potrebbe inficiare la già scarsa efficacia del ruolo dell'Antitrust. FINCANTIERI, POSTE E ZECCA Il Dpef 2009- 2013 aveva preannunciato 9 la vendita . Speriamo che approfittando della crisi attuale non vengano vendute per quattro soldi ai soliti quattro. IMMOBILI PUBBLICI Fra previsioni di vendita completamente errate e una gestione che grida vendetta, l'amministrazione pubblica si è privata delle proprie risorse immobiliari senza vantaggi per la spesa pubblica. Anche l'ultimo programma di vendite risolto con un incasso del 65 per cento inferiore a quello previsto ha costretto con la legge n. 14 del 27 Febbraio 2009 a liquidare l'operazione e ritrasferire gli immobili invenduti (valore 2,5 miliardi di euro) agli Enti previdenziali. Pazienza diremmo. Non si è venduto e restituiamo l'invenduto. Ci piacerebbe sapere, però, quanto ci è costato il giochino. Quanto è costata la sovrastruttura finanziaria per realizzare le cartolarizzazioni. Quanto è costato il funzionamento delle due società SCIP 1 e SCIP 2. Quanto è costato il valore aggiuntivo di interessi sui titoli emessi delle due SCIP rispetto all'interesse (inferiore) per normali titoli di credito pubblico. Concludendo ci piacerebbe sapere quanto ci è costata tutta questa ginnastica finanziaria rispetto ad una normale banale vendita degli immobili con tempi normali ed incassi normali a prezzo di mercato. Infine ci piacerebbe sapere chi ci ha guadagnato da questa ultima vicenda e se ancora una volta viene applicato il principio di socializzare le perdite e di privatizzare i profitti in nome delle privatizzazioni. Finestra sui mercati Influenza suina: è vera pandemia o una grande fesseria? Francesco Dente lla fine, come sempre, ci ha Nonostante, questo è forse l'aspetto rimesso il povero maiale. meno comprensibile, le autorità sanitarie E con lui, purtroppo, anche mondiali, europee e nazionali si fossero chi vende o trasforma la sua preziosa da subito preoccupate di rassicurare i carne. Per molti, e per la stampa in consumatori sulla bontà della carne suina particolare, il maiale è passato infatti e, soprattutto, sulla assoluta mancanza come il responsabile dell'influenza che di relazione con l'epidemia diffusasi in si è sviluppata in Messico. Messico. Per farsi Perché si chiama così Ma non si poteva far un'idea basta dare L'influenza viene detta nulla per evitare di far un'occhiata ai titoli pagare il conto apparsi sui giornali nei "suina" non perché ci sia dell'influenza a chi non ne g i o r n i i n c u i è pericolo a mangiare ha colpa, e cioè allevatori scoppiata l'epidemia. carne di maiale ma e aziende del settore? Sì, La fretta di dare il sarebbe stato sufficiente nome a uno dei virus perché il ceppo virale un piccolo accorgimento: c h e c i c l i c a m e n t e responsabile dei casi chiamare l'influenza con allunga l'ombra sulla suo nome scientifico, accertati è lo stesso ilquello salute della del virus A/H1N1. p o p o l a z i o n e , h a dell'influenza che ogni L'idea era stata caldeggiata giocato ancora una anno si verifica nei maiali. a n c h e d a l l ' U n i o n e vo l t a u n b r u t t o europea per scherzo e ha messo a scongiurare il calo di rischio i conti di un vendite di carni di importante settore economico. Secondo maiale. una consultazione on line effettuata dalla Ma l'Organizzazione mondiale della Coldiretti nel periodo immediatamente sanità (Oms) è stata contraria. Secondo successivo allo scoppio dell'influenza un Keiji Fukuda, vicedirettore generale italiano su dieci aveva rinunciato a dell'Oms, era opportuno che l'influenza portare la carne di maiale in tavola per suina continuasse a chiamarsi così per e f f e t t o d i u n a p s i c o s i c h e , "non creare confusione". Ma, vien da opportunamente, l'associazione guidata chiedersi, la confusione non è stata creata da Marini ha definito "ingiustificata". invece chiamandola "suina"? Parla l'esperto Gianni Rezza, epidemiologo dell'Istituto Superiore di Sanità Ma quanto è "mortale" questo virus? "A questo proposito va fatta una distinzione fra Stati Uniti e Messico - chiarisce l'esperto - Mentre i casi negli Usa sembrano essere stati tutti lievi, come una banale influenza, l'effettiva letalità dei focolai in Messico va ancora stabilita perchè le informazioni sono ancora preliminari. Si dice anche che su 800 casi di infezione ci siano stati 60 decessi, di cui però solo 20 confermati. Se il tasso di letalità fosse effettivamente di 60 su 800 sarebbe alto, ma se fosse di 20 su 800 la valutazione sarebbe diversa e meno allarmante. Se poi si scoprisse che ci sono stati altri casi di infezione per ora non registrati e il numero di morti rimanesse lo stesso la preoccupazione per la letalità del virus scenderebbe decisamente". "L'unica cosa che si può dire oggi è che è presto per pronunciarsi con certezza sul tasso di letalità dell'infezione e che bisogna essere molto cauti prima di trarre conclusioni dai dati finora a disposizione". 10 Finestra sui mercati Il popolo dei migranti e il compito della cittadinanza planetaria Angela Poli nfuria in Italia in questi mesi la polemica sul popolo dei barconi. Il presidente della Repubblica lancia parole di monito contro le crescenti tendenze xenofobe, la chiesa si coalizza contro le misure in tema di immigrazione clandestina contenute nei pacchetti "sicurezza" varati dal governo e gli italiani sembrano idealmente concordare con i valori propugnati dalla più alta carica dello Stato ma, nella realtà, restano intrappolati dalla paura atavica che nasce dalla sensazione di sentirsi invasi da barbari senza documenti, senza dimora, senza "arte né parte" come Non si può negare né fermare questo corso, basta guardare i volti che circolano nelle nostre strade, nei supermercati, che occupano i banchi di scuola, che affollano gli autobus. Si stima che nel 2020 il 15% della nostra popolazione sarà costituito da immigrati regolari e già città come Genova lanciano un grido d'allarme volto a frenare le espulsioni facili in periodo di crisi, poiché senza il prezioso contributo occupazionale degli emigranti crollerebbe il sistema produttivo della città. Cavalcare la paura e l'emozione non si è mai rivelata una strada conveniente. Buona parte del sistema dice il nostro Presidente del Consiglio. Tuttavia, non si tratta di scegliere se l'Italia vuole o non vuole essere un paese multietnico, se, un popolo che ha avuto nei secoli forti flussi migratori soprattutto verso paesi come Svizzera,Germania,Belgio,Stati Uniti,Venezuela,Argentina, vuole o non vuole accogliere nei suoi confini sogni e speranze di chi cerca un destino migliore e fugge la miseria senza sbocchi della terra alla quale appartiene. Il processo di trasformazione dell'Europa, e dell'Italia quindi, procede già da molti anni nella direzione di una società multietnica, multireligiosa e multiculturale. produttivo italiano si regge sul lavoro del popolo dei migranti e inoltre, le schiere di badanti e colf rappresentano una risorsa indispensabile oramai per le famiglie italiane. La società multietnica si profila come un processo in atto e come un compito da perseguire per noi e per le generazioni che verranno. Sono due le questioni: come regolare i flussi continui di clandestini e quale politica di integrazione adottare nei confronti di coloro che regolarmente vivono e lavorano in Italia e coloro che sono la "Generazione 2", nati e cresciuti in questo paese da genitori stranieri. Primo,non è 11 certo sparando sui disperati né respingendoli all'inferno nel nome di una sicurezza che è surrogata alla paura che si fa politica dell'immigrazione; un clandestino rigettato dallo Stato diventa, come ha segnalato di recente Roberto Saviano, una facile preda della Mafia e soprattutto, una "non-persona", una violazione del principio di universalità dei diritti umani che caratterizzano la nostra civiltà. Allora, come afferma il sociologo Edgar Morin, bisogna "civilizzare la civiltà". E' necessario affrontare l'emergenza senza facili e grette chiusure ma con il coraggio del pensiero policentrico. Il lavoro della politica comincia con lo smontare la paura e continua con la gestione degli ingressi con gli strumenti del dialogo con i paesi di origine, con l'inserimento sul territorio e infine, conducendo, a livello europeo, una strategia comune. Le politiche di integrazione degli stranieri poi, cominciano dal nostro sistema di istruzione, dentro le nostre scuole, nelle quali si costruisce un nuovo tipo di cittadinanza, la cittadinanza planetaria che è responsabilità ecologica, cooperazione, identità e senso di appartenenza terrestre in quanto abitanti del pianeta con le sue asimmetrie spaventose. Tre i principi chiave del nuovo ethos e della nuova politica mondiale: rispetto dei diritti umani, esercizio di solidarietà, laicità come tolleranza, dialogo e valorizzazione delle differenze. Cittadini del mondo si diventa, attraverso un processo formativo che è già in atto e che mira a creare nella società "lo spazio dell'incontro" nutrito dalle culture del mondo. Si profila così una società "aperta" e plurale dove la diversità è valore e il conflitto si scompone generando confronto, intercultura,ricchezza. E'questo un impegno educativo e anche politico al quale non ci si può sottrarre. Tornare al passato, alla chiusura dello stato-nazione bismarckiano, sarebbe folle, quanto negare la Storia. Dal 1989 la Storia si è mondializzata con un cambiamento radicale, antropologico e culturale:ognuno di noi resta se stesso incontrando l'altro, in un territorio dai confini porosi,dove,come spiega il filosofo ebreo Lévinas,il volto dell'altro ci compete essendo egli alterità inviolabile e traccia dell'infinito. Marketing & Fornitori Coelsanus: il gusto del prodotto fresco conservato sottolio Michele de Sanctis n un mercato difficile, come quello dei sottoli e sottaceti, con prodotti che non sono oggetto di facili differenziazioni da parte dell'industria di marca, le aziende devono giocoforza percorrere la via della innovazione/differenziazione di prodotto. È la strada che ha intrapreso Coelsanus, l'azienda della provincia di Vicenza specializzata nella produzione di conserve vegetali. "La differenza per noi è costituita dalla lavorazione dal fresco - spiega il dott. Stefano Caloni d i r e t t o r e commerciale della Coelsanus realizzare i vasi con verdura stagionale piuttosto che partendo da semilavorati, è il nostro valore aggiunto e comporta una capacità di gestione complessa nell'organizzazione di tutte le fasi della produzione che non tutte le aziende possiedono". Attualmente Coelsanus si colloca tra le maggiori aziende del settore, con una produzione annuale di oltre 40 milioni di vasi e latte. L'area totale occupata degli stabilimenti è di 50.000 mq di cui la metà coperti. Cosa vogliono dire questi dati? "I volumi sono un segnale che il prodotto viene accettato e riconosciuto, la lavorazione dal fresco è un plus che offriamo al consumatore che purtroppo spesso non riesce a percepire nei prodotti sottolio tutte le qualità organolettiche". Quanto incide la scelta delle materie prime? "Il piacere del gusto parte dalla ricerca dei migliori ingredienti. Per questo la lavorazione è legata ai fornitori. La Coelsanus ha accordi con aziende agricole locali e esportatori che da aprile, con i carciofi, iniziano la raccolta di vegetali. Al ricevimento delle verdure viene eseguita la verifica del rispetto dei criteri imposti. Ogni fase operativa è quindi assoggettata a severe norme di autocontrollo, la cui finalità è la garanzia della sicurezza igienica e qualitativa del prodotto finito". Dalla produzione alla commercializzazione, cosa succede sui mercati? In alto alcuni prodotti Coelsanus, in basso veduta aerea dello stabilimento di Sossano 12 Marketing & Fornitori "Su larga scala è un mercato complesso che spazia su tanti settori merceologici. Quello italiano è un mercato maturo, poco dinamico. In ogni regione ci sono due o tre aziende che operano da leader, riuscire ad affacciarsi su un palcoscenico nazionale è difficile. Noi ci siamo riusciti, anche grazie alle produzioni di marca privata, che vale il 30-35% del nostro fatturato, mentre i primi prezzi solo il 15%". E nella distribuzione? "La concentrazione della distribuzione ha paradossalmente favorito nel nostro settore le aziende minori perché adesso per loro non è più così difficile affacciarsi alla grande distribuzione e entrare nelle grandi catene, i localismi ci sono e continueranno, non è un settore in cui la tecnologia di trasformazione impedisce a altri concorrenti di avvicinarsi". Nel quadro da lei descritto come distinguersi? "Il nostro mercato è prevalentemente in italia, la Fatturato: 55 milioni di euro quota sull' estero si aggira al 5-7%. Così abbiamo Numero di addetti: 130 intorno introdotto molte novità Stabilimento: Sossano partendo da produzioni locali. In questo momento abbiamo cinque linee produttive: tre per il retail e due di catering. Anche se la linea più riconosciuta è quella degli arrosti, vantiamo referenze particolari, ad esempio con ortaggi in aceto di mele per occupare anche le nicchie di mercato in cui è più difficile che entri il private label". Qual è il rappor to con la Ingross Levante? "C'è un rapporto che dura da sempre. Abbiamo seguito lo sviluppo dei Cash and Carry e realizziamo i prodotti a marchio Migro, un motivo in più per essere sicuri di offrire ai clienti proposte di qualità". Quali sono i vostri obiettivi futuri? "A breve non c'è nulla .Ma c'è voglia di fare un prodotto diverso, il come lanciarlo lo stiamo studiando. Le idee ci sono e stiamo in fase di definizione, stiamo cercando uno sblocco alternativo a questo mercato". Il nome della Coelsanus deriva dal termine latino rilevato dallo stemma araldico del Comune di Sossano, sede dell'azienda nata nel 1956 in provincia di Vicenza, il cui significato etimologico è "cielo sano, pulito". Sossano (Santuario della Madonna dell' Olmo) 13 Marketing & Fornitori La famiglia Senzio: tre supermercati e una lunga storia con Migro Marco Fiorentino a soli 29 anni ma sembra già un veterano. Giuseppe Senzio Savino gestisce un supermarket in P.zza Albanese 27 a Trani e nel sentirlo parlare, traspare quell'entusiasmo che l'ha sempre contraddistinto in questi anni di attività. Alle sue spalle un genitore che ha voluto investire sui figli. Michele Senzio Savino dopo aver gestito per più di 30anni una macelleria di sua proprietà decise di creare un futuro per i figli investendo nell'apertura di un supermercato in Corso Vittorio Emanuele sempre in quel di Trani. Tutto questo risale al 1994 e in questi 15 anni altri due punti vendita sono stati attribuiti ai due figli Nicola e Giuseppe. Proprio Giuseppe ci spiega il perché di questo passaggio da un'attività basata esclusivamente sulla vendita di carne ad una realtà più varia come quella di un supermercato. "Mio padre temeva che il settore della carne potesse essere troppo di nicchia e che quindi nel tempo io e mio fratello avremmo potuto riscontrare qualche problema. Quindi la scelta ricadde sull'apertura di un supermarket." La scelta fu ottima e i due ragazzi partirono con molto entusiasmo in virtù del fatto che i primi tempi c'era poca concorrenza. "Poi col tempo, aumentando i supermercati si è notato un leggerissimo calo ma a dir il vero risento più della crisi attuale che della concorrenza". Altro discorso, invece, per quanto riguarda gli ipermercati. "La gente tende a spostarsi in questi grandi centri soprattutto il fine settimana, quindi è stato inevitabile un calo tempo. Noi puntiamo molto su macelleria e salumeria offrendo quella qualità che di regola dovrebbe essere la ninfa vitale di una buona vendita poichè se il prodotto è scadente, lo consumi oggi ma non domani" Nonostante la famiglia Senzio Savino abbia queste attività ben avviate e un proprio giro di clientela consolidata è ovvio che debba prestare sempre attenzione al risparmio e la scoperta del Cash di Terlizzi è stato un toccasana. "Siamo vostri clienti da 12 o 13 anni. Avete degli ottimi prezzi e non possiamo che essere soddisfatti di tutto ciò. E' inevitabile venirvi a trovare più volte alla settimana." Durante la piacevole conversazione con Giuseppe Senzio Savino si parla della difficile situazione che colpisce i giovani oggi. "La difficoltà nella ricerca del lavoro dipende ovviamente da questa crisi. Bisogna adattarsi La famiglia Senzio nel proprio punto vendita a Trani e questo vale delle vendite al sabato." Ma come ben anche per ragazzi laureati". Non mancano sappiamo, i clienti dell'ipermercato sono ovviamente i progetti per il futuro, infatti, alla ricerca delle offerte e con i tempi che la famiglia Senzio Savino ha in cantiere due corrono c'è proprio una ricerca spasmodica idee. O concentrare i tre punti vendita in del risparmio a tutti i costi. "Per quanto ci un'unica grossa attività oppure aprire un riguarda, l'offerta non deve servire ad attirare negozio di prodotti freschi e freschissimi. gente perché a noi non interessa il cliente Vista l'intraprendenza e l'entusiasmo che occasionale. contraddistingue questo giovane ragazzo di La nostra tendenza è sempre stata quella 29 anni, non abbiamo dubbi che almeno di mantenere i costi bassi e costanti nel uno di questi due progetti andrà in porto. 14 Marketing & Fornitori L'idea nuova di rappresentanza degli agenti Moretti Michele de Sanctis oi non vendiamo un prodotto ma una idea". Ci tiene a far presente questa priorità Michele Moretti, titolare della omonima agenzia plurimandataria, che rappresenta una decina di aziende, tra le quali tra le quali Bayernland, Sangemini, Icat Food, Conserve Italia e F.Lli Polli. Cosa vuol dire? Ce lo spiega suo figlio Antonello, la quinta generazione della famiglia di intermediari commerciali baresi: "Significa sviluppare idee innovative e vincenti per le aziende che si rappresentano partendo non dal tentativo di spuntare il migliore prezzo ma puntando alla migliore resa dello stesso". Questo odierno è un punto di arrivo che ha radici profonde, come ci spiega Michele Moretti: "Abbiamo tracce di nostri famigliari che nel 1860 erano mercanti di frutta e legumi. Mio padre era commerciante, faceva il grossista di bevande a Bari. Ho cominciato nella sua azienda nel 1970 e dal 1982 con la Fiuggi ho fatto il primo passo innovativo passando all'attività di agente". In quale momento l'agenzia ha fatto il salto di qualità? "Quando è entrato mio figlio Antonello nel 2000. Allora abbiamo aperto l'ufficio, che oggi è ben strutturato con al suo interno quattro impiegati, e ci sono anche quattro collaboratori che ci permettono di coprire per le nostre aziende tutta la Puglia. L'ultimo arrivato è l'altro mio figlio Luigi che si è appena laureato in economia e commercio e ora entrerà anche lui in agenzia". Qual è il suo rapporto con i canali distributivi? "Copriamo tutti i canali e in questo modo riusciamo meglio ad affrontare il mercato e le promozioni tra i vari canali. La nostra offerta ci consente di dare ai nostri clienti un assortimento profondo che va dall'industria di trasformazione al dettaglio specializzato". E c o n l a I n g ro s s Levante? "Consideri che il sig. Ilarione Amato è stato nel 1984 il mio primo cliente visitato fuori da Bari. I rapporti sono proseguiti da allora e abbiamo accompagnato la crescita dell'azienda che oggi ci permette, tramite i Cash, di far avvicinare una clientela più vasta a prodotti tipici di altre zone". Mentre la tendenza delle multinazionali e di alcune aziende è quella di dotarsi di account al loro interno, la famiglia Moretti Michele e Antonello Moretti 15 scommette ancora sulla agenzia perchè, come spiega Antonello: "solo le agenzie permettono di portare alle aziende le competenze e le conoscenze acquisite dai punti vendita dei vari canali. L'esperienza nel nostro lavoro è fondamentale. La conoscenza delle politiche delle aziende clienti e fornitrici permettono a un soggetto terzo di creare una migliore sinergia che consente di soddisfare entrambe". Quali insegnamenti ha tratto da suo padre? "Rispetto, onestà, sincerità. Poi ho avuto la fortuna di avere aziende che hanno creduto in me e mi hanno dato fiducia. Io poi ho ottimizzato questa opportunità per sviluppare idee innovative, ormai lavoro da 13 anni, conosco benissimo le aziende e i prodotti che rappresento, i tempi della logistica, e tutti gli ingranaggi. Questa conoscenza è un valore aggiunto nella vendita dei prodotti, soprattutto nei canali tecnici e con gli utilizzatori diretti". Mi può fare un esempio di una innovazione che ha apportato? "Per la Bayernland ho realizzato un catalogo completo che riassume la nostra proposta che va dalla cagliata alla birra. Il nostro concetto è quello di una azienda totale. Ecco perché poi siamo andati nei punti vendita e abbiamo portato i nostri prodotti e la realizzazione finale. In questo modo il cliente si è reso conto direttamente della resa ottimale che solo la scelta di alcune marche gli può garantire". Allora cosa volete realizzare ancora in futuro? "Puntiamo a continuare su questa strada. Il nostro obiettivo è essere completi per il fuori casa nella ristorazione collettiva e commerciale e rappresentare il Puglia l'assortimento di marca, da Gd a utilizzatore finale. In questo modo vengon fuori opportunità e le idee di marketing nei punti vendita. È il nostro pacchetto di offerte che fa la differenza". Cash & Carry Corigliano d'Otranto: un cash nel cuore del Salento econdo la fotografia scattata dalla Doxa, fra le mete preferite quest'anno la regione più gettonata è la Puglia, con il 13,5 per cento delle scelte e il Salento costituisce, per la bellezza delle sue spiagge, la principale attrazione estiva della nostra regione. Ma il tacco d'Italia non è solo terra di mare ma anche di splendidi paesaggi, buona cucina e accoglienti strutture recettive che operano tutto l'anno. Tra i 97 comuni c'è una fitta rete di attività commerciali che dai paesi in estate si sposta alle vicine marine. Quel piccolo dettaglio che non invecchia, che resiste alla violenta irruzione degli ipermercati e che si mette al servizio della popolazione e del turismo. Per questo motivo l'insediamento del Cash and Carry Migro è stato subito salutato con interesse dai commercianti salentini. La Ingross levante aveva già prima del 2000, anno dell'apertura, scoperto la zona come strategica. Tuttavia per fornire il migliore servizio ai propri clienti ha aspettato l'individuazione della giusta location prima di dare il via alle attività. Il Cash sorge, infatti, a Corigliano Giovani dipendenti crescono: Salvatore Rizzo Dalla falegnameria al Cash. Salvatore Rizzo ha scelto di cambiare lavoro pochi mesi fa. "Dopo il diploma ho cominciato a collaborare con l'attività di mio padre nel mio paese, Surano vicino Maglie, poi ho inviato la domanda di lavoro ed è arrivata la chiamata della Ingross così ho intrapreso il lavoro al Bliz di Corigliano d'Otranto", spiega Salvatore. Poi com'è stato il passaggio al Cash? "Dopo tre mesi mi hanno chiesto di cambiare ma le strutture sono adiacenti e per me non ci sono stati problemi, anche con i miei nuovi colleghi mi sono trovato subito bene e ora sono impiegato alla fatturazione". Qual è il tuo rapporto con i clienti? "Ottimo, i salentini sono molto cordiali e anche se a volte si possono creare delle code alle casse noi cerchiamo di smaltirle velocemente e loro sono collaborativi. Posso complessivamente dire di trovarmi moto bene in questa azienda". 16 Cash & Carry d'Otranto sulla statale 16 a metà strada tra Lecce e Maglie ed è equidistante con la costa adriatica e quella ionica. A pochi chilometri c'è Melpignano che ha fatto del marchio della "Notte della Taranta" un richiamo ormai internazionale, meta di migliaia di turisti. C'è Calimera, Carpignano Salentino, Castrignano dei Greci, Corigliano d'Otranto, Cutrofiano, Martano, tutti comuni della Grecia salentina conquistati dalla convenienza del Cash Migro. Si è trattato del quinto Cash della famiglia Migro che si è imposto subito all'attenzione degli operatori commerciali, per la sua ampia superficie 6.500 mq, per il vasto assortimento con oltre 18.000 referenze e per la cortesia dei suoi 25 addetti. L'azienda ha realizzato così anche posti di lavoro per il territorio che ha risposto con un'offerta ampia che è stata subito integrata negli organici. All'interno del Cash c'è spazio anche per i prodotti freschi collocati nell'apposita cella che completano l'offerta garantendo i clienti che con un solo spostamento possono ottenere il massimo dell'offer ta. Con la stagione estiva in particolare si rafforza l'impegno della Migro per non far mancare merce ai clienti che cercano maggiori quantità di prodotti per soddisfare le esigenti richieste dei turisti. Migro una realtà italiana: la parola ai clienti Quella della mia famiglia è una attività tramandata di padre in figlio, ormai da tre generazioni. Credo di essere stato uno dei primi clienti del Cash di Frosinone e in questi anni ho instaurato un buon rapporto con tutti i dipendenti e continuo a fare qui rifornimento per i prezzi vantaggiosi e Dante Magnante la vasta offerta Gestisco un bar in una frazione di Tortona e vengo a rifornirmi al Cash. È comodo perché molto vicino e quindi ci torno spessissimo. In qualche caso qualche articolo può non essere presente ma in generale l'assortimento è molto vario e i prezzi convenienti, cosa che aiuta in questo periodo in cui i clienti stanno facendo qualche Giampiero Mignone rinuncia 17 Ho scelto il Cash di Tortona da un anno, me lo ha indicato una mia amica e ora anche io mi trovo molto bene. P u r t ro p p o n o n riesco a venirci quanto vorrei ma devo dire che quando faccio spesa trovo sempre buoni prezzi e un ottimo assortimento. Acquisto con piacere anche i prodotti a marchio Migro, soprattutto zucchero e pomodori pelati. Silvia Torlai Lavoro e carriere Lavoro occasionale accessorio Domenico Pastoressa ra il 1976 e Francesco Guccini, poeta indignato e illuminato cantava ne l'Avvelenata: "Ma s'io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, le attuali conclusioni ". Certo che una sfera di cristallo avrebbe davvero fatto comodo. Forse l'onda anomala della crisi violenta e spaventosa non sarebbe stata così inattesa. Forse! Forse la faccia torva e crudele della recessione non avrebbe fatto così paura. Forse! Ma tant'è. O forse tanto è stato. Gli analisti del Centro Studi di Confindustria vedono un lento ma progressivo miglioramento. L'andamento dell'economia lascia trapelare timidi segni, "germogli di ripresa" ma poiché i "germogli" intravisti dal centro Studi non sbocceranno così in fretta nel mondo del lavoro, dove l'occupazione registra con ritardo i cambi di marcia rilevati negli altri settori, bisogna prestare attenzione e, quindi, attingere da norme in materia di lavoro allo stato operanti e, per fortuna in continua positiva evoluzione. I n d i v i d u a re f o r m e d i collaborazione che salvaguardano i lavoratori nel rispetto delle oggettive esigenze dei datori di lavoro. Forme di lavoro flessibile sempre più utilizzate e sempre più a "misura di mercato". E indubbiamente, in questo lavoro di ricerca, un grosso aiuto ci viene fornito dal Ministero del Lavoro che con l'interpello n.37/2009 fornisce chiarimenti in materia di "LAVORO ACCESORIO". Una puntuale disciplina evolutiva del lavoro occasionale accessorio nasce dalla duplice esigenza di attrarre da un lato, nell'alveo della legalità alcune attività cosi dette lavorative marginali e dall'altro di estendere le opportunità lavorative a favore di soggetti a rischio di esclusione sociale. La legge Biagi introduce il lavoro occasionale di tipo accessorio, limitandone l'utilizzo con riferimento solo ad alcune categorie: soggetti a rischio di pensionati. Il lavoro accessorio disciplinato dal dlgs n. 276/2003 modificato da ultimo dalla L. 33/2009, ha finalmente modificato e ampliato il proprio campo di applicazione e semplificato l'utilizzo. Lo chiarisce il Ministero del esclusione sociale o comunque non ancora entrati nel mondo del lavoro come giovani e studenti, e percettori di ammortizzatori sociali o in procinto di uscirne, vedi i Lavoro con l'interpello n. 37/ 2009 che analizza l'impatto della recente normativa in materia. Limitamente all'anno 2009, in via sperimentale, in tutti i settori produttivi e nel limite massimo Le attività lavorative di natura occasionale - Lavori domestici; - Giardinaggio,manutenzione e pulizia di parchi,strade,monumenti ed edifici; - Insegnamento privato; - Manifestazioni sportive,caritatevoli,emergenza,solidarietà e culturali; - Periodi di vacanza (estive-natalizie-pasquali) esclusivamente da parte di giovani di età inferiore ai 25 anni, iscritti a un regolare ciclo di studi presso un istituto scolastico di ogni ordine e grado, o presso una Università (compatibilmente con gli impegni scolastici); - Attività agricole stagionali svolte da giovani di cui al punto precedente e pensionati, ovvero effettuate a favore di imprese agricole con un volume d'affari annuo inferiore a 7.000,00; - Imprese familiari in attività di commercio,turismo e servizi; - Consegna porta a porta; - Vendita in forma ambulante di stampa quotidiana e periodica. Queste attività possono essere svolte a favore anche di più beneficiari, ma con compensi, riferiti ad ogni singolo committente, non superiori a 5.000,00/anno (solo per le imprese familiari l'importo delle prestazioni per lavoro accessorio è elevato ad 10.000,00 per ciascun anno fiscale). 18 di 3.000,00 per anno solare da percettori di prestazioni integrative del salario o con sostegno del reddito. Per ricorrere al lavoro accessorio, i committenti (datori di lavoro) acquistano presso rivendite autorizzate dal ministero uno o più carnet di buoni (così detti voucher) destinati a compensare il lavoratore. Questi, consegna i buoni ricevuti presso un concessionario individuato dal Ministero del Lavoro e riscuote da questi il proprio compenso. Il concessionario quindi provvede a pagare le spettanze al lavoratore che presenta i buoni; registrare i dati anagrafici e il codice fiscale del lavoratore; versare i contributi alle sedi INPS ed INAIL competenti. Tale compenso è esente da qualsiasi imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupazione o inoccupazione del prestatore di lavoro accessorio. Una formula, quindi, quella d e l l av o ro o c c a s i o n a l e accessorio che esclude qualsiasi sospetto di lavoro irregolare. Una formula indubbiamente da utilizzare per tutte quelle prestazioni definite appunto "accessorie", che non sono riconducibili a contratti di lavoro in quanto svolte in modo saltuario. Una formula da utilizzare affinché il "sommerso", che caratterizza talune prestazioni lavorative, emerga paradossalmente non solo a tutela di alcuni lavoratori, che altrimenti opererebbero pur di sopravvivere senza alcuna tutela assicurativa e previdenziale, ma anche a tutela di quei datori di lavoro che, per contenere spropositati costi di gestione, occupano lavoratori "a nero" esponendosi ad enormi sanzioni e a provvedimenti di sospensione delle attività. Lavoro e carriere Come fare per avere una memoria prodigiosa? Matteo Salvo n realtà avere una buona memoria è solo una questione di metodo. Infatti a scuola tra le materie che tutti noi abbiamo studiato come italiano , matematica e storia sono stati pochissimi i privilegiati a ricevere lezioni anche sul metodo di apprendimento. Sembra che imparare sia un settore dove ciascuno di noi cresca autodidatta. Ciascuno fa del proprio meglio ma cosa succede se il tempo e lo sforzo impiegati non sono proporzionati ai risultati? Succede che si vive una sensazione di frustrazione e anziché andare avanti ci viene voglia di smettere, gettare la spugna e questo a scapito dei risultati. Quanti hanno iniziato a studiare una nuova lingua straniera e poi hanno abbandonato perchè non ricordavano quello che studiavano? E questo è solo un esempio. Al giorno d'oggi imparare velocemente è qualcosa che è indispensabile se si vuole essere competitivi. La legge di selezione naturale già lo ha insegnato: gli esseri più veloci ad imparare e a sviluppare nuove abilità sono quelli che sopravvivono. Ma come possiamo fare per sviluppare una memoria prodigiosa? Ecco qui un paio di indicazioni molto veloci per migliorarla: - Pensare per immagini. La maggior parte della nostra memoria è visiva. Quando siamo bambini non sappiamo ancora leggere e scrivere ma impariamo a conoscere il mondo attraverso le immagini. Se dovessimo imparare un capitolo di storia ad esempio possiamo immaginare di vedere i paesaggi, di andare noi personalmente a firmare alleanze o armistizi immaginando sempre le situazioni attraverso i 5 sensi. - Creare associazioni di immagini in modo paradossale. In questo modo andremo a coinvolgere l'aspetto emotivo e creativo. Se ad esempio dovessimo immaginare una zanzara la potremmo immaginare grande come un elefante e se dovessimo immaginare un elefante lo potremmo immaginare delle dimensioni di un uccellino da tenere sul palmo della mano. Un elefante delle dimensioni reali è assolutamente normale e come tale non susciterà alcuna emozione. E' quello che non ci aspettiamo che più ci colpisce e che più ci ricorderemo. Tutto quello che è normalità porta all'appiattimento delle emozioni e di conseguenza del ricordo. - Creare associazioni di immagini in modo dinamico.Tutto quello che si muove colpisce di più la nostra mente ed è il motivo per il quale le pubblicità su internet sono sempre più in movimento: catturano di più l'attenzione. Allo stesso modo una cosa più è ferma e meno si nota. Basta pensare ad un animale che si sta apprestando a fare un agguato alla sua prossima preda; cerca di stare immobile il più possibile. Per ricordare questo concetto basta ricordare l'acronimo P.A.V. che sta per Paradosso Azione e Vivido (ovvero immaginare con i 5 sensi). Matteo Salvo dal 2000 insegna tecniche di memoria e metodologie di studio anche all'estero sia in lingua inglese che in lingua spagnola. Ha fondato e dirige la scuola mindperformance, con sede a Torino, specializzata in strategie di a p p re n d i m e n t o e f f i c a c e e n e l miglioramento e nello sviluppo delle risorse umane. È autore del bestseller "Il segreto di una memoria prodigiosa" edito da Gribaudo (oltre 30.000 copie vendute). Matteo Salvo sarà a Bari in autunno per tenere un corso in cui spiegherà ai partecipanti come sfruttare al meglio le potenzialità della propria mente. Per iscrizioni visita il sito www.matteosalvo.com Verifica le straordinarie potenzialità della tua memoria. Mettiti alla prova facendo il test all'indirizzo www.matteosalvo.com/testmigroinforma 19 Lavoro e carriere Il clone cinese della Toyota Aygo la BYD F0 La novità tra i requisiti di validità del marchio avv. Guido Amodio no dei principali requisiti di validità di un marchio, è senza dubbio rappresentato dalla "novità". Potrebbe sembrare un'affermazione banale: in effetti lo è, ma solo in apparenza. È ovvio infatti che un marchio, che deve contraddistinguere un'azienda, un singolo prodotto o un ser vizio, deve necessariamente contenere in sé quel "quid" in grado di differenziarlo rispetto ad un segno distintivo che contraddistingue un'azienda, un prodotto o un servizio altrui, deve cioè essere "nuovo". Ma che cos'è il "nuovo" ? Nell'ambito della proprietà industriale in generale e dei marchi in particolare, che assolvono la peculiare "funzione distintiva", il "nuovo" è il "diverso", è ciò che non può e non deve confondersi con un altro segno distintivo. L'art. 7 del Codice della Proprietà Industriale ("Oggetto della registrazione") che detta i parametri dei segni suscettibili di registrazione , si conclude con un'affermazione sibillina: "Possono costituire oggetto di registrazione come marchio d'impresa tutti i segni purché siano atti a distinguere i prodotti o i servizi di un'impresa da quelli di altre imprese". Ed il successivo art. 12 ("Novità") elenca tutte le ipotesi in cui un marchio non può essere considerato come "nuovo": la casistica è molto ampia per cui mi soffermerò solo su alcune fattispecie che in questa sede ritengo meritevoli di attenzione . Il caso più semplice è senza dubbio questo: un marchio identico ad un altro già registrato da terzi, per prodotti o servizi identici. È opportuno precisare che il soggetto che intende depositare una domanda di marchio, deve scegliere una o più "classi" di prodotti e/o di servizi nelle quali intende proteggere il suo segno. Con l'Accordo sulla classificazione internazionale dei prodotti e dei servizi firmato a Nizza il 15/06/1957 (attualmente si fa riferimento alla nona edizione pubblicata dall'Organizzazione Mondiale della Proprietà Industriale (OMPI) nel giugno 2006, entrata in vigore il 1° gennaio 2007) sono state individuate 34 classi di "prodotti" ed 11 di "servizi", per complessive 45 classi, che racchiudono l'intero panorama di prodotti o servizi nei quali il marchio può essere A sinistra il noto iphone della Apple seguito dal suo clone cinese il Cect I9 tutelato: nell'ambito di ciascuna classe, sono inclusi prodotti analoghi (ad es. nella classe 25 sono compresi gli "articoli di abbigliamento, scarpe, cappelleria", mentre nella classe 29 "carne, pesce, pollame e selvaggina; estratti di carne; frutta e ortaggi conservati, congelati, essiccati e cotti; gelatine, marmellate, composte; uova, latte e prodotti derivati dal latte, oli e grassi commestibili"). Detto ciò, ritengo che non ci possano 20 essere dubbi che un marchio identico ad un altro già registrato nella stessa classe merceologica, non possieda il necessario requisito della "novità" e pertanto sia destinato, in ipotesi di reazione del titolare del segno precedentemente registrato, ad essere annullato. Ma non appena si aggiunge a tale ipotesi così lineare una piccola variabile, incominciano a sorgere i primi problemi. La lett. e) dello stesso art. 12 aggiunge al concetto di "identità" quello di "similitudine" ("non sono nuovi i segni che alla data di deposito della domanda siano identici o simili ad un marchio già da altri registrato "). Quando allora un marchio è simile ad un altro ? Anche in questo caso, la risposta potrebbe essere ovvia: quando è confondibile. Ma poiché il concetto di confondibilità è "soggettivo" (a differenza di quello di "identità" che è "oggettivo") le cose si complicano ed è necessario ricorrere alla casistica giurisprudenziale per tentare di dare una risposta quanto più possibile attendibile. Esaminando alcune recenti pronunce dei Tribunali, si scopre infatti che non sussiste pericolo di confusione fra il marchio "Novi" usato per contraddistinguere cioccolato ed il marchio "Caffè Nori" usato per contraddistinguere caffè (Trib. Roma), che il marchio "Aquazur" della società Lancaster non costituisce contraffazione del marchio "Acquazzurra di Telesforo" (Trib. Milano), mentre al contrario il marchio "Feirè" è confondibile con il marchio registrato anteriore "Ferrè" (Trib.Torino) ed il Marchio "Koll a Rat" (colla topicida) è confondibile con il precedente segno registrato "KolRat" utilizzato per un identico prodotto (Trib. Torino). Lavoro e carriere Deltoro Holding aumenta il capitale Eugenio Benetazzo eltoro Holding nasce dalla volontà e determinazione di una ristretta compagine di piccoli investitori e risparmiatori del Nord Italia desiderosi di creare un proprio fondo di gestione di capitale di rischio dalle dimensioni e costi contenuti. Il promotore dell'iniziativa nonché attuale Presidente del Consiglio di Amministrazione è Eugenio Benetazzo (www.eugeniobenetazzo.com), saggista economico ed operatore di borsa indipendente molto conosciuto in Italia, autore del recente best seller Banca Rotta edito da Sperling & Kupfer. Nella fattispecie Deltoro Holding si configura in una Società per Azioni italiana avente per oggetto sociale la compravendita di beni immobili e strumenti finanziari esclusivamente in nome e per conto proprio, con divieto espresso di raccolta di risparmio pubblico. La Società per Azioni è stata costituita attraverso l'incorporazione di un capitale sociale interamente versato di euro 1.000.000, suddiviso in un milione di azioni dal valore unitario di un euro ciascuna. Ogni investitore è azionista con una quota di possesso pari alla quota di capitale sottoscritto. La società nasce dalla piena convinzione degli azionisti di come oggi il sistema del risparmio gestito italiano sia profondamente inefficiente e pilotato soprattutto da politiche commerciali e gestionali ampiamente in conflitto di interesse con gli stessi investitori. Nell'azionariato sono presenti numerosi mentre la restante (i vari satelliti) è suddivisa professionisti del mondo finanziario, dalle in allocazioni di capitale con diverse tipologie competenze fra loro complementari: questo di rischio ed il più possibile scorrelate una ha consentito di poter creare un ristretto dall'altra. club di investitori privati fra La società si è di loro tutti azionisti con un La società nasce dalla s t r u t t u r a t a p e r l e obiettivo in comune. piena convinzione degli c o m u n i c a z i o n i e Deltoro Holding S.p.A. è azionisti di come oggi il l'interazione mediatica tra un vanto del microcapitalismo sistema del risparmio tutti gli azionisti con un italiano di nuova generazione: gestito italiano sia sistema di board è la prima società di capitali messaging che consente in Italia che nasce con l'intento p r o f o n d a m e n t e di poter esprimere e di identificarsi come un'arca inefficiente e pilotato rendere conoscibili a tutti di Noè finanziaria, volta a soprattutto da politiche gli azionisti le singole proteggere e tutelare gli commerciali e gestionali opinioni, osservazioni e interessi e conferimenti dei ampiamente in conflitto proposte avanzate da ogni suoi azionisti dall'attuale crisi di interesse con gli stessi azionista nell'interesse finanziaria del pianeta. della collettività sociale. investitori. La massa critica di capitale Il 30 Aprile 2009 di rischio costituita dai l'Assemblea degli versamenti dei singoli azionisti Azionisti ha deliberato è gestita mediante una strategia di "core u n aumento di capitale satellite": la parte principale del patrimonio sociale per nuove 1.500.000 azioni ordinarie sociale (il core) è investita in contenitori a del valore nominale di euro 1,00 per capitale protetto e rendimento garantito, l'acquisizione di una centrale fotovoltaica già operante con il gestore di rete nel Sud Italia e per la costituzione di un microfondo di private equity che investirà nella piccole e medie imprese artigiane del Nord Italia con partecipazioni di capitale a maggioranza assoluta. Per informazioni sul piano industriale è possibile scrivere via email a: c o n t a t t o @ deltoroholding.com 21 22 Diritto e fisco Come viaggiare all'estero in libertà con beni al seguito Bartolo Di Pierro avvicinarsi della stagione estiva ha come conseguenza un aumento dei viaggi all'estero per motivi turistici e di studio. Pertanto è bene essere aggiornati sulle norme che consentono l'importazione di beni, al seguito, in esenzione doganale. Con la pubblicazione del Decreto del 06 marzo 2009 n. 32 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale no. 81 del 07 aprile sono state rese note le norme che regolano l'importazione di beni al seguito e/o nel proprio bagaglio personale. Da e verso paesi extra comunitari I viaggiatori che entrano nel territorio italiano provenienti da Paesi extra Unione Europea possono, liberamente e senza alcuna formalità, importare al seguito oltre a biglietti banca e titoli al portatore per un ed accise sull'intero valore del bene acquistato all'estero ed importato.. Ovviamente nei suddetti limiti non deve essere considerato il valore del bagaglio personale precedentemente esportato, né il valore dei medicinali per le sue necessità e cure personali. Comunque è opportuno che, specie in caso di viaggi verso Paesi Extra U.E., gli effetti personali di valore (quali ad esempio, apparecchiature fotografiche, videocamere, personal computers, orologi) portati al seguito abbiano la relativa documentazione di acquisto (ricevuta d'acquisto o certificato di garanzia) che dimostri, in caso di controllo al momento del rientro, il loro precedente regolare acquisto in Italia. In mancanza di tali documenti è consigliabile presentare nell' ufficio doganale di partenza, una caso di alcol o bevande alcoliche con gradazione non superiore a 22%; oppure vino ( max 4 litri) o birra ( max 16 litri). Da e verso paesi comunitari Per i cittadini dell' Unione Europea è previsto il libero scambio e la libera circolazione di persone, merci e capitali nell'ambito degli Stati membri dell'Unione. Pertanto i viaggiatori che si spostano da uno all'altro Paese della comunità possono portare con loro i beni acquistati in qualunque esercizio commerciale senza alcuna limitazione o formalità. Fanno eccezione le seguenti categorie di prodotti: - Tabacco: Sigarette (max 800 pezzi); oppure sigaretti -da max. 3 gr. cadauno (400 pezzi); oppure sigari (max 200 pezzi); oppure tabacco da fumo ( max 1 kg.); Il Duty-free shop è un negozio al dettaglio che non applica le imposte locali e/o statali sulle merci in vendita. Questo genere di negozi si trova all'interno degli aeroporti. Il primo Duty free venne aperto all'aeroporto di Shannon in Irlanda nel 1947. importo non superiore ad Euro 10.000 (diecimila) o suo controvalore, anche beni mobili vari ed oggetti di consumo, acquistati durante il soggiorno all'estero, purchè il loro valore non sia superiore ad: - Euro 300,00 se entrano in Italia a m e z z o re t e fe rrov i a r i a o re t e stradale/autostradale; - Euro 430,00 in caso di arrivo via mare o via aereo; - Euro 150,00 in casi di viaggiatori di età inferiore ad anni 15, indipendentemente dal mezzo di trasporto utilizzato. Ovviamente detti limiti sono per persona. E' necessario fare attenzione al fatto che se il valore del singolo bene dovesse superare la soglia di franchigia di cui sopra il viaggiatore sarà tenuto a pagare i diritti doganali, Iva dichiarazione di possesso da esibire al rientro in Italia. Detta dichiarazione, per prudenza, è bene effettuarla anche all'Ufficio doganale del Paese visitato, al fine di non trovare ostacoli burocratici nella fasi di rimpatrio. Oltre i beni nei limiti dei valori summenzionati è possibile - ma solo per i viaggiatori di età superiore a 17 anni importare anche le seguenti altre merci: - Tabacco: Sigarette (max 200 pezzi); oppure sigaretti - da max. 3 gr. cadauno ( 50 pezzi); oppure sigari(max 50 pezzi); oppure tabacco da fumo ( max 250 gr.); - Alcol e bevande alcoliche: 1 litro in caso di alcol o bevande alcoliche con gradazione superiore a 22% o alcol etilico non denaturato con titolo alcolometrico pari o superiore a 80%; oppure 2 litri in 23 - Alcol e bevande alcoliche: 10 litri in caso di alcol o bevande alcoliche con gradazione superiore a 22%; oppure 20 litri in caso di alcol o bevande alcoliche con gradazione non superiore a 22%; oppure vino ( max 90 litri di cui 60 litri di vino spumante) o birra ( max 110 litri). Superate tali quantità i prodotti si considerano acquistati per scopi commerciali e quindi la loro circolazione sarà soggetta ai previsti documenti amministrativi di accompagnamento. Per le sigarette provenienti da Slovacchia, Lettonia, Lituania, Estonia, Ungheria, Polonia, Bulgaria e Romania è previsto un periodo transitorio durante il quale si applicano le restrizioni quantitative previste per le importazioni da Paesi Extra U.E., ossia max 200 sigarette). Area prodotti Buste di plastica: pensionamento rinviato Marco Fiorentino an Francisco, Hong Kong e Melbourne le hanno vietate. In Italia l'ultimatum è previsto per il 1 gennaio 2010. Ma sarà effettivamente questa la data della condanna a morte per crimine ecologico delle buste di plastica non biodegradabili? Nell'articolo 1 comma 1129, 1130 e 1131 della Finanziaria 2007 si stabiliva che a partire dallo stesso anno sarebbe stato avviato un "programma sperimentale di riduzione della commercializzazione di sacchi da asporto" fino ad a rr i v a re a l l a t o t a l e eliminazione prevista appunto per il primo giorno del 2010. Oggi possiamo tranquillamente dire che il "killer ambientale" non ha affatto i giorni contati, infatti, pare che non siano mai stati emanati decreti per sanzionare chi non avrebbe rispettato il divieto e pare che il programma sopracitato non sia mai stato messo in atto. Dunque, salvo ripensamenti, non succederà nulla. In Europa solo Francia e Gran Bretagna hanno annunciato (ma non ancora attuato) lo stop alla spesa plasticata, e solo pochi altri paesi hanno optato per il disincentivo economico che pure sembra efficace (anche in Italia fu imposta una sovrattassa di cento lire nel 1989: ma fu abolita silenziosamente cinque anni dopo, benché avesse ridotto il consumo del 34%). Ma perché le buste di plastica devono andare in pensione? La Finanziaria parla di riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera, di rafforzamento della protezione ambientale e di sostegno alle filiere agro-industriali nel campo dei biomateriali, si parla inoltre anche di un contributo al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto e di messa in regola rispetto alla diretta EN13432 della Comunità Europea. Da quando è esplosa la moda degli i p e r m e rc a t i , s i a m o arrivati a consumare due miliardi di sacchetti al mese, 400 a testa in un anno, un quarto di quelli che si producono in tutta Europa. Se li stendessimo per terra come in un patchwork, ogni anno potremmo ricoprirci per intero la Valle d'Aosta. Per fabbricarli consumiamo petrolio come 160 mila automobili, il traffico di una città. Meno di tre su dieci vengono riciclati. Per smaltire il resto pompiamo in atmosfera 200 mila tonnellate di anidride carbonica. Quali alternative agli attuali sacchetti? Basta mezzo chilo di mais e un chilo di olio di girasole per produrre cento eco-shopper. La soluzione al problema è stata individuata quindi nell'utilizzo di prodotti agricoli biodegradabili realizzati tramite la coltivazione di 200 mila ettari di terreno a granoturco e girasole che andrebbero a ridurre l'attuale gap tra il costo di un sacchetto ecologico, circa 8 centesimi, e uno in plastica tradizionale, circa cinque. Fra i possibili materiali agricoli che potrebbero sostituire la plastica ci sarebbe anche il pomodoro, alimento simbolo dell'economia nazionale prodotto in 65 milioni di quintali l'anno: i polisaccaridi estratti dagli scarti dell'ortaggio una volta purificati potrebbero diventare eco-shopper. A Seattle sarà un referendum a decidere della sopravvivenza dei sacchetti killer. E se si facesse in Italia? "Nell'urna forse prevarrebbe il no. Ma il giorno dopo, in negozio, tutti vorrebbero la sportina di plastica": parla l'avvocato difensore dello shopper, il direttore generale della Federazione gommaplastica di Confindustria, Angelo Bonsignori. È sulla nostra ambigua coscienza che punterà la controffensiva dei produttori, titolari di un business da 500 milioni di euro l'anno che nessuno vorrebbe veder emigrare verso le nuove "eco-raffinerie" di bioplastica. I pro e i contro dell'abolizione dei sacchetti di plastica - L'Italia produce 300 mila tonnellate di sacchetti l'equivalente di 430 mila tonnellate di petrolio; - 200 mila tonnellate di CO2 emesse in atmosfera solo dal nostro Paese per i sacchetti; - 2 milioni di tonnellate di plastica finiscono tra i rifiuti e i tempi di degrado delle buste di plastica tra i 10 e 20 anni. * dati diffusi da Legambiente 24 - Per coltivare il mais necessario alla realizzazione di bioshopper serve troppa acqua: 250 litri d'acqua per un chilo di mais; - Occorre coltivare circa 900mila ettari a mais impiegando così l'acqua necessaria a 750 milioni di persone; - Le biobuste costeranno otto centesimi cadauna, per un giro relativo al mercato interno italiano pari a 240 miliardi di euro. *dati diffusi dal dipartimento agroalimentare del Cnr Area prodotti Le vendite a domicilio via per battere la crisi Francesco Dente boom di vendite a domicilio. Nel 2008 il fatturato delle aziende che effettuano la vendita diretta di servizi e soprattutto di prodotti, anche alimentari, ha continuato a migliorare registrando rispetto all'anno precedente un più 4,6%. Secondo Avedisco, l'Associazione vendite dirette servizio consumatori, nel 2008 il settore si è attestato su un fatturato di 1 miliardo e 390 milioni contro 1 miliardo e 329 milioni del 2007. Ben 62 milioni di euro in più che stanno a dimostrare le potenzialità di crescita di questa forma distributiva. Dal report diffuso dall'associazione risulta che l'alimentare/nutrizionale è, dopo il settore cosmesi e accessori moda (+ 12,9%), quello che ha raggranellato i maggiori successi di vendita. Il settore food ha chiuso il 2008, infatti, con un più 7%. Seguito dai prodotti casa/beni durevoli (+3,25%), casa/beni di consumo (+0,4%) e tessili che, invece, mette insieme solo un più 0,04%. In particolare, il fatturato delle vendite a domicilio di beni alimentari è passato da 212.650 euro nel 2007 a 227.555 nel 2008 segnando, dunque, un incremento di quasi 15mila euro. Colpisce, inoltre, il trend positivo che riguarda la crescita degli addetti alle vendite dirette. Sempre secondo l'Avedisco, nel complesso, gli incaricati che hanno puntato su questo ambito professionale hanno registrato un balzo in avanti di quasi il 10%. A fine 2008 erano 22.146 in più. Attualmente sono in totale 244.621. "La vendita diretta - commenta Luca Pozzoli, presidente di Avedisco - si dimostra un'interessante alternativa professionale. Un settore dove contano la voglia di fare, la serietà, la professionalità e, soprattutto, dove la meritocrazia viene riconosciuta e non solamente sbandierata: è un sistema che dà possibilità a chiunque, anche in questo momento di particolari difficoltà per il mondo del lavoro". Ferrero è il marchio con la migliore reputazione al mondo La Ferrero, industria dolciaria di Alba, nel cuneese, figura al primo posto nella classifica mondiale delle aziende che beneficiano della migliore reputazione generale presso il pubblico. Lo rileva uno studio condotto dal Reputation Institute di New York . La Ferrero ha battutto grandi marchi come Ikea e Johnson&Johnson salendo dal quarto posto al top della classifica. L'industria di Alba ha ottenuto un indice di gradimento pari a 85,17 su 100, oltre un punto in più rispetto alla svedese Ikea che si è fermata a 84 punti. Mentre il marchio dedicato alla cura dei bebè è terza con 83 punti. ''Tale riconoscimento riempie l'azienda di orgoglio - si legge in una nota del Gruppo - è uno straordinario tributo a tutti i collaboratori di Ferrero che quotidianamente garantiscono ai consumatori prodotti della più alta bontà, freschezza e qualità''. 25 Life style Dolphin Touch: MP3 e Radio sott'acqua uotare in piscina da oggi può da 4GB può contenere circa 1000 canzoni La scocca impermeabile integra, in questa essere meno noioso con il più e la batteria assicura fino ad otto ore versione, sia i tasti luminosi, facilmente avanzato dei lettori MP3 consecutive di musica prima di scaricarsi utilizzabili, sia un display grafico che rende impermeabili di NU: il Dolphin Touch l'utilizzo del lettore ancora più semplice Oltre ad essere un lettore di file digitali e pratico. Dal design compatto ed (MP3 e WMA), il Dolphin Touch è una elegante, Dolphin Touch, offre una totale Radio FM ed è, come ogni modello libertà di movimento grazie al fermaglio Dolphin, assolutamente impermeabile. di gomma in dotazione, che rende È quindi possibile ascoltare la propria possibile agganciarlo molto facilmente musica o canale radio preferito mentre agli occhialini da piscina. In questo modo si praticano tutti i tipi di sport, compresi è possibile ascoltare la propria musica quelli acquatici: ad esempio il surf, il preferita senza trascurare il rendimento nuoto, il kayak, e lo snorkeling. Si tratta della propria performance atletica. Il di un gadget indispensabile per chi ama Il lettore subacqueo Dolphin Touch è venduto a 119 Dolphin Touch è conforme alle norme questo genere di sport, ma perfetto internazionali IPX7 di impermeabilità e anche per rilassarsi sotto la doccia, o facendo completamente. Per inserire la musica e garantisce l'immersione fin ad un metro un bel bagno caldo, o anche da utilizzare in per ricaricare la batteria integrata, è sott'acqua. In dotazione anche dei normali spiaggia senza alcuna preoccupazione. Si sufficiente collegarlo ad un PC attraverso auricolari non subacquei che lo rendono tratta di una Radio FM e di un lettore MP3 il cavo USB2.0 in dotazione. Le novità del perfetto anche per un utilizzo più consueto, ultra leggero (25g) e di dimensioni davvero Dolphine Touch non si fermano alle lontano da fonti d'acqua. ridotte (66.4x21x21mm). La sua memoria funzionalità. www.tecnologiecreative.it Skobbler, il navigatore GPS gratuito anche per Nokia e BlackBerry kobbler, l'ennesimo software per la navigazione GPS disponibile per telefoni Nokia, Sony Ericsson, Samsung, LG e BlackBerry. Per adesso il programma è ancora in versione Beta e quindi, cosa interessante, è gratuito. E possibile registrarsi online e scaricare nel proprio telefono il software necessario, davvero leggero; le mappe, in 2D e fornite da Navteq, si scaricheranno di volta in volta per cui occhio alla connessione a Internet con il cellulare. Tra i servizi presenti troviamo: HRS (Hotel Reservation Service), per le prenotazioni di hotel; SIXT Rental Car Serivece, per noleggiare unautomobile e My Location, punti di interesse che lutente può salvare online e trasmettere al dispositivo mobile. La destinazione, almeno nella ve r s i o n e 1 . 4 . 2 b e t a p e r BlackBerry 9000 Bold provata, è inseribile direttamente, è possibile cercare tra gli indirizzi dei contatti della rubrica, qualora questi 26 abbiano un indirizzo nella scheda, si può attingere dalle destinazioni recenti oppure impostare una base. A quanto si intuisce dal Blog di Skobbler, in tedesco, è in fase di realizzazione una versione del programma per iPhone. www.blogosfere.it Life style Arrivano i nuovi modelli di eBook, lultima frontiera del libro e è passato di tempo dallinvenzione della stampa, grazie allingegno di Gutenberg, e al giorno doggi tutti, o quasi, sappiamo cosè un eBook. Per chi ancora non lo conoscesse, si tratta di un libro in formato elettronico, o meglio digitale. Il termine deriva dalla contrazione delle parole inglesi electronic e book e viene utilizzato sia per indicare la conversione in digitale di una qualsiasi pubblicazione analogica, che il dispositivo con cui il libro può essere letto. Unespressione più che una semplice parola, che sta diventando sempre più comune tra i giovanissimi perché leBook non è semplicemente un libro elettronico: tradurlo così sarebbe riduttivo, dato che questo piccolo dispositivo può fruire e riprodurre informazioni che vanno ben oltre quelle testuali. Samsung si rivolge al pubblico degli eBook reader con Papyrus, il suo lettore di libri elettronici, presentato nel corso dellevento European Forum di Vienna. Grande quanto un foglio A5, con prestazioni al top, possiede una memoria interna da 512 MB. Sarà lanciato nel mercato coreano a partire da giugno per poi approdare negli altri paesi. Tra le nuove società che si affacciano sul mercato degli e-Book cè lucraina PocketBook che debutta con due modelli: il 360°, con un display ampio, e il 301, con u n o schermo più grande. Entrambi i dispositivi sono muniti di accelerometro, in modo da ruotare la pagina insieme allintero dispositivo. Google ha annunciato che fornirà i 500.000 libri del suo archivio nel formato compatibile per il lettore eBook reader di casa Sony. Dal 2004 il famoso motore di ricerca si occupa di digitalizzare i libri, compresi quelli in uso nelle maggiori università internazionali. Il modello in questione da possibilità di leggere, in tutta comodità, anche in giornate molto soleggiate. Lo storage è assicurato dal supporto di memorie SD, al cui interno possono essere salvati e riprodotti anche file in formato MP3 ed AAC. Fujitsu presenta FLEPia, il primo e-book reader con schermo a colori. Il dispositivo è dotato di touchscreen da 8 pollici con risoluzione di 1024 x 768 pixel in grado di riprodurre 260.000 colori grazie alla tecnologia color e-paper. FLEPia dispone di uno slot per schede di memoria SD da cui attinge gli eBook da riprodurre e può collegarsi ad internet tramite WiFi o Bluetooth, per visualizzare pagine web, blog o riviste on line a colori. Il sistema operativo adottato è Windows CE, mentre la batteria interna garantisce fino a 40 ore di autonomia. In vendita dal 20 aprile prima in Giappone, successivamente sul mercato internazionale. www.stile.it La scrivania pc raffreddata ad acqua processore di un PC viene normalmente raffreddato per mezzo di una ventola ma, da tempo, è diffusa tra gli appassionati, la pratica di utilizzare l'acqua al posto dell'aria; i requisiti essenziali per fare uso di questo sistema sono una vaschetta, dei tubi, un radiatore ed un dispositivo metallico (waterblock), necessario allo scambio di calore tra il liquido e la CPU. Niente di cui stupirsi quindi, per la realizzazione dei ragazzi di Popular Mechanics, che hanno costruito un PC dotato proprio di raffreddamento ad acqua, se non fosse che il la componentistica è stata integrata in una scrivania. Piano di lavoro in plexiglass per vedere tutte le parti del computer, LED a profusione e verosimilmente anche del colorante fluorescente per l'acqua, il tutto racchiuso in una struttura in alluminio, sono tra le 27 caratteristiche di questa realizzazione. Per il resto, vale a dire l'hardware, è stata utilizzata componentistica di livello decisamente elevato, dal momento che sono presenti due hard disk VelociRaptor da 300 GB l'uno, una scheda video GeForce GTX280, un lettore Blu-Ray, 4 GB di RAM DDR3 ed un processore Core 2 Quad di Intel a 3 GHz. Il PC non è al momento in vendita e non è nemmeno dato di sapere quella che è stata la spesa per realizzarlo, a cui però occorre anche aggiungere molta pazienza, oltre alle conoscenze necessarie per il dimensionamento e l'implementazione dell'impianto a liquido. www.blogosfere.it Life style Guerra al microscopio, virus che mangiano batteri a parola virus evoca immagini negative; la si associa a epidemie, malattie, ai blocchi inseriti apposta nei software e a quantaltro di catastrofico esista. Adesso questi organismi vengono in parte nobilitati per la possibile capacità di indebolire i batteri da loro infettati per ridurre la resistenza agli antibiotici. E' infatti questa la prospettiva diversa dell'impiego dei cosiddetti fagi che giunge dalla Boston University of Massachussets. Fino ad ora il loro utilizzo era legato alla capacità di far scoppiare il batterio, una volta penetrati in esso, evento che però ha fatto sviluppare velocemente resistenza da parte del germe stesso. Agli scienziati è giunta una mano dall'ingegneria genetica che ha fatto produrre virus che rendono più fragile il batterio e perciò più aggredibile dall'antibiotico. Esempio, Escherichia Coli che, infettato dal virus modificato, è più sensibile all'Ofloxacina (farmaco antinfettivo). L'uso dei fagi non è nuovo alla scienza: usati da circa 80 anni nell'Est europeo per combattere le infezioni, in Occidente sono stati abbandonati negli anni '40 con la scoperta degli antibiotici. Sono stati riscoperti quando nel 2006 la FDA (Food and Drug Administration) ha approvato un batteriofago in spray nell'industria alimentare per proteggere i cibi precotti e in scatola dal Listeria Monocytegenes. Questo germe è responsabile della Listeriosi, una rara, ma anche fatale infezione per coloro che hanno basse difese immunitarie e per le donne in gravidanza. Potrebbe rivelarsi un utile sistema per combattere il terribile Mycobacterium tubercolosis, ormai resistente a molti antibiotici, che sta riaffiorando prepotentemente in questi ultimi anni. Ma la strada è stretta ed incerta. Le case farmaceutiche non nutrono molto interesse per i virus in terapia perché non possono essere brevettati in quanto organismi viventi anche se questo potrebbe comunque essere un ostacolo superabile, ingegnandosi a trovare un sistema brevettuale. Resta comunque il problema più importante della scarsa maneggevolezza di questi microscopici esseri viventi: i batteri potrebbero sviluppare resistenza ad essi e potrebbero mutare, prerogativa sostanziale dei virus che li rende tanto complessi agli occhi e alle sperimentazioni degli scienziati. www.benessere.com Memoria: i grassi laiutano a funzionare l meccanismo della memoria è la chiara dimostrazione di come il nostro sistema mentale sia organizzato in forme straordinarie e affascinanti. Una recente scoperta dimostra che in noi esiste un importante equilibrio fra il corpo e la mente in grado di farci funzionare meravigliosamente bene, a patto che sappiamo sfruttarne i principi. Spesso infatti ci priviamo dei cibi che contengono grassi, volendo perseguire diete varie, non tenendo in considerazione che invece sono proprio i grassi che svolgono una funzione fondamentale nel far funzionare la nostra memoria. E proprio questa la scoperta di uno studio condotto da Daniele Piomelli presso lUniversità della California in collaborazione con lUniversità La Sapienza. Lacido oleico, contenuto nellolio doliva, è in grado di attivare lamigdala, ossia la nostra area cerebrale che svolge un ruolo determinante nel farci ricordare le emozioni. Per i nostri antenati più lontani nel tempo infatti ricordare la posizione e il contesto di un cibo ricco di grassi era di fondamentale importanza. www.tantasalute.it 28 Life style Il viagra a quattro anni dal lancio i r c a 200.000 uomini utilizzano Viagra (Sildenafil Citrato) in Italia con un consumo medio di una pillola a settimana. L'età media dei consumatori è 54 anni. Nel mondo si possono contare oltre 875 milioni di pillole consumate per 120 milioni di prescrizioni effettuate con 600.000 medici coinvolti. Efficacia nella cura delle disfunzioni erettili Il Viagra funziona; nei trials clinici realizzati in tutto il mondo 3.000 uomini hanno preso Viagra e l'82% di essi ha riportato significativi miglioramenti dell'erezione rispetto al 24% di coloro che sono stati trattati con placebo. In un recente studio aperto presentato al 9th World Meeting on Impotence Research (Australia 2000) realizzato su un campione di più di 2.600 uomini, che avevano inizialmente risposto in maniera positiva a Viagra, il 96% ha continuato ad ottenere risultati soddisfacenti anche dopo 2/3 anni di cura Pericolosità e sicurezza Viagra è un farmaco dispensabile solo su prescrizione medica e deve sempre essere assunto secondo le modalità previste dal foglietto illustrativo. E'controindicato per pazienti in cura con qualunque tipo di nitrato, una molecola usata per curare l'angina pectoris. Associare il Viagra con i nitrati può comportare una significativa riduzione della pressione sanguigna con serie conseguenze. E' inoltre controindicato in presenza di una rara malattia degli occhi, la retinite pigmentosa. Come tutti i farmaci, può avere degli effetti collaterali quali mal di testa, rossore al viso e dispepsia. Nel 3% dei pazienti ha provocato visione blu, annebbiamento della Benessere a suon di bracciate Nuoto: che passione! Questo sport sempre più diffuso tra grandi e piccini costituisce una delle discipline più complete nel panorama delle attività fisiche ed è consigliato fin dai primi anni di vita. Anzi, speciali istruttori sono in grado di avvicinare all'acqua perfino i neonati dai tre mesi in su, lasciando che i primi contatti con lacqua avvengono tra le braccia amichevoli di mamma e papà. Si prosegue con il galleggiamento, il nuoto vero e proprio e, se piace, anche I'agonismo. I vantaggi sono: salute sicurezza, benessere, armonia, forza e carattere. Del resto lo stesso corpo umano risulta costituito in larga percentuale di acqua ed è dotato di una buona capacità di galleggiamento. Una volta acquisita tale abilità, è possibile imparare a nuotare purché lo si faccia con metodo, sotto la guida di maestri in possesso di cognizioni sicure. Per tutti comunque, maestri ed allievi, agonisti o no, Ia parola magica consiste in "acquaticità" che significa saper stare in acqua in modo naturale e confortevole, galleggiando in superficie e scendendo sotto acqua. Imparando a respirare correttamente con naso e bocca con ritmi diversi a seconda degli stili praticati. Lo sviluppo del potenziale acquatico al massimo grado, rende l'uomo simile ai delfini, il cui stile viene riprodotto anche nelle piscine. L'acquaticità, dunque, è una formula che svela la magia del nuoto alluomo e rende facile apprendere le tecniche basilari: dallo stile libero a rana, passando per dorso e delfino. Oltre all'aspetto del corpo plasmato armoniosamente dall'attività sportiva in acqua il nuoto è in grado di amplificare la potenza respiratoria poiché insegna a ritmare inspirazione ed espirazione. La sua completezza fa del nuoto uno degli sport preferiti dai genitori per i propri figli www.conselvenuoto.it 29 vista o ipersensibilità alla luce. Questi effetti collaterali sono generalmente di grado da lieve a moderato e spariscono in breve tempo. Gli effetti collaterali in genere non inducono i pazienti ad interrompere il trattamento. Per quanto riguarda il rischio di attacchi di cuore per gli uomini che assumono Viagra per la disfunzione erettile, risultati di studi hanno dimostrato che non sembra esistere un incremento di rispetto alla popolazione che non assume il farmaco, anche se l'azienda produttrice afferma che, come per ogni trattamento per la disfunzione erettile, lo stato cardiovascolare del paziente dovrebbe essere valutato con attenzione prima di iniziare la cura e che dovrebbe essere prescritto con cautela a pazienti che hanno avuto recenti e seri disturbi cardiovascolari, ictus e grave ipotensione. www.benessere.com Recensioni Evasori: chi, come, quanto Un sogno accarezzato da tanti. Comprare un'auto di g r a n d i dimensioni, spaziosa, ve l o c e , d i classe. Magari addirittura appariscente. N e l l a provincia di Perugia il sogno si è materializzato 30.480 volte. È questo il numero di vetture di grossa cilindrata, cioè con il motore di oltre 2000 centimetri cubi, in circolazione. La cifra sembra l'indice del benessere. Sembra. In realtà pochi, in provincia di Perugia, potrebbero permettersi un acquisto di questo tipo visto che solo 2271 contribuenti dichiarano al fisco un reddito superiore a 100 mila euro. E invece per ogni abitante che guadagna bene ci sono 13,4 auto potenti. Se le dichiarazioni fossero veritiere, Perugia sarebbe quindi il paradiso terrestre per un gruppo di fortunati: anche riconoscendo che i titolari di redditi bassi a volte si svenano per la passione dei motori e considerando che alcuni guadagni sono esclusi per legge dalle dichiarazioni, i benestanti avrebbero comunque in dotazione personale un consistente parco macchine. E che macchine! In alcuni paesi della provincia, poi, le persone più abbienti hanno un intero garage di ampie dimensioni a propria disposizione: a Norcia a ciascuno dei quattro contribuenti con più di 100 mila euro di reddito corrispondono in media maxi auto scelte fra le più lussuose. Proprio così: 68,5 ciascuno. A Gualdo Cattaneo le cose vanno... purtroppo meno bene: "solo" 45 vetture di grandi dimensioni per un contribuente con maggiori guadagni. E nella patria della ceramica, nell'area di Deruta, bisogna accontentarsi di 18,31. Possibile? I dubbi ci sono. L'incrocio dei dati delle dichiarazioni dei redditi nelle mani del ministero dell'economia con quelli dell'Automobile club suggerisce un'ipotesi: e se per caso fossero di più i contribuenti con il portafoglio più pieno? È in base a questa domanda che scattano nel 2007 le ricerche per scoprire chi si nasconde al fisco ma non sulle strade. Inutile dire che l'ipotesi di partenza è una certezza: i perugini che occultano il reddito effettivo abbondano. Basta andare a rintracciarli. E si ingrossa la lista degli evasori fiscali pizzicati. Evasori di Roberto Ippolito - Bompiani Editore The Secret - Il Segreto THE SECRET, dopo il successo straordinario ottenuto negli Stati Uniti (è stato distribuito nel tardo novembre e istantaneamente è diventato il numero uno delle vendite in tutte le librerie del Paese), è arrivato in Italia il 25 ottobre 2007. La prima stampa è esaurita dopo soli 3 giorni portando il libro primo della sua categorie in numerose classifiche italiane. "E' stato tramandato attraverso i secoli, desiderato ardentemente, nascosto, rubato e comprato per somme ingenti di denaro. Questo antichissimo Segreto era noto ad alcuni dei più grandi personaggi della storia: Platone, Galileo, Beethoven, Edison, Carnegie, Einstein, e ad altri inventori, teologi, scienziati e filosofi. Ora il Segreto sta per essere rivelato al mondo." Frammenti di un Grande Segreto sono stati trovati nel corso dei secoli nelle tradizioni orali, in letteratura, nelle religioni e nelle filosofie. Per la prima volta tutti i tasselli del Segreto compaiono insieme in un'incredibile rivelazione che trasformerà la vita di tutti coloro che ne faranno l'esperienza. ..."Chiunque tu sia e ovunque tu ti trovi, il segreto può darti tutto quello che vuoi"... THE SECRET raccoglie la saggezza dei maestri del mondo moderno, uomini e donne che l'hanno usato per procurarsi ricchezza, salute e felicità. Leggendo il libro ci viene spiegato dagli autori come un approccio diverso verso la realtà ci permette di uscire dalle costrizione di 30 situazioni di forte disagio, come ottenere benessere, superare gli ostacoli e raggiungere ciò che molti ritengono impossibile. Comincerete a capire il potere nascosto e ancora inutilizzato che si trova dentro di voi, e questa rivelazione potrà colmare di gioia ogni aspetto della vostra esistenza. "Se imparerai il segreto apprenderai ciò che puoi avere, ciò che puoi essere e potrai fare tutto quello che vuoi. Apprenderai chi veramente sei. Apprenderai la magnifica verità di ciò che ti aspetta nella tua vita." The secret di Rhonda Byrne - Macro Edizioni Lettere la Città s.r.l. Via Carlo Alberto,23 - 70056 Molfetta (Ba) Direttore Responsabile: Benedetta Maffia Redazione e fotografie: Michele De Sanctis Grafica e impaginazione: Nicola Lorizzo Hanno collaborato: Guido Amodio Eugenio Benetazzo Michela Caiapic Francesco Dente Bartolo Di Pierro Marco Fiorentino Mariano Leone Domenico Pastoressa Domenico Pesce Angela Poli Matteo Salvo Canio Trione Stampa: Incentive Promomedia s.r.l. - Bari REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI TRANI N° 8/08 DEL 29/07/08 ISCRIZIONE AL R.O.C. 11645 © TUTTI I DIRITTI RISERVATI Tutti i diritti di riproduzione, adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo, nonchè i diritti di traduzione sono riservati per tutti i paesi. Ogni riproduzione, totale o parziale, sotto qualsiasi forma, anche a uso interno o didattico, se non espressamente autorizzata dall'Editore, è vietata a norma di legge. 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Gentile redazione, sono il gestore di un bar di Livorno e sono un vostro lettore ormai da qualche mese . Nell'ultimo numero ho trovato interessante l'articolo sulle abitudini di consumo degli italiani e per mia fortuna ho il piacere di smentire i dati raccolti dalla Cda, i miei clienti non rinunciano al caffé e vi dirò, io non rinuncio a fare rifornimento dal vostro Cash. Saluti Osvaldo Leonardini Sig. Leonardini, la ringrazio per la duplice attenzione che ha nei nostri confronti: perché sceglie il nostro giornale e il Cash and Carry Migro. Come del resto sono felice per l'andamento della sua attività. È vero, spesso nelle pagine di "Finestra sui mercati" riportiamo le analisi di grandi istituti di ricerca, aiutano a inquadrare i problemi ma sappiamo benissimo che non sono del tutto esaustive delle migliaia di realtà presenti nel nostro bel paese. Credo che le attività che si stanno salvando da questa difficile 31 situazione siano le più sane. Quelle che hanno investito nella qualità. Continui così. È dura resistere, cari redattori. In televisione parlano di crisi, i clienti lamentano la crisi ma poi vanno in vacanza mentre noi anche i giorni festivi siamo qui Per le tue lettere a Migro informa scrivi a: [email protected] oppure redazione Migro informa casella postale 151 70056 - Molfetta (Ba) nei nostro punto vendita a lavorare. Sul vostro giornale offrite segnali confortanti ma anche buone idee. Quella di ampliare al servizio a domicilio, ad esempio era una cosa che volevo fare da tempo. Ho letto che la tendenza del mercato di prossimità è questa e quindi cerco di attrezzarmi per l'estate nell'offrire questo servizio ai miei clienti, soprattutto per andare incontro a coloro che restano soli a casa. Secondo voi sto andando nella giusta direzione? Luciana Barbiero Il dettaglio rappresenta la spina dorsale del commercio nell'Italia dei comuni. I servizi di prossimità, come avrà avuto modo di leggere, sono la nuova sfida per tenere il passo con gli ipermercati. La sua scelta oltre che essere in linea con questa tendenza, è confermata anche dal progressivo invecchiamento della popolazione italiana. Inoltre c'è un altro fattore che è imbattibile: la cortesia e il rapporto umano che nella vendita è importante almeno quanto la convenienza dei prezzi. Immagino che se le cose vanno bene nel suo punto vendita sia anche perché ha saputo instaurare un clima di fiducia con i suoi clienti. Se sarà in grado di offrirgli un servizio in più, non potrà che esserene ripagata. Buon lavoro A presto Domenico Pesce Agli abbonati sono riservate numerose promozioni nei Cash and Carry Migro Molfetta (Ba) Terlizzi (Ba) Massafra (Ta) Corigliano d'Otranto (Le) Frosinone (Fr) Collesalvetti (Li) Tortona (Al) Via Pansini Legnami, lotto B7/S Tel. 080 33 50 888 Fax 080 33 50 555 [email protected] S.S. 7 Appia Km 636 Tel. 099 880 46 22 Fax 099 880 81 70 [email protected] Via Milano, 22 Tel. 0586 97 29 02 Fax 0586 96 35 52 [email protected] Via Mariotto, 51 Tel. 080 351 56 65 Fax 080 351 46 55 [email protected] S.S. 16 Maglie-Lecce Km 975,300 Tel. 0836 66 05 16 Fax 0836 66 09 28 [email protected] S.S. 211 Tortona - Novi Ligure Km 11 Tel. 0131 86 05 61 Fax 0131 87 29 05 [email protected] Modugno (Ba) S.S. 96 Km 118,400 Tel. - Fax 080 532 22 22 [email protected] Via Le Lame,5 Zona Asi Tel. 0775 88 00 02 Fax 0775 29 25 66 [email protected]