Antologia Ugo Nespolo

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Antologia Ugo Nespolo
Antologia Ugo Nespolo
Edoardo Sanguineti
Nespoleide
6435
più 9/10, e poi 6/10,
moltiplicato per 42,
fa 270.000, 3
110, e poi virgola, e poi 30
2 (il 1° numero è rosso, il 2°
è verde, il x è blu, ma il risultato
è ancora verde, e le virgole sono
ancora blu, l’operazione è in rosso):
chi vola vola (as time), ma sta in lavagna:
e adesso ricomincio la mia lagna.
Gianni Vattimo
G.V. Quello che, devo dire, mi colpisce sempre e che – secondo me – qualifica il tuo lavoro e la tua immagine
rispetto a quella di altri artisti (quelli che io conosco e che non sono certo tutti quanti al mondo) è l’evidenza
di una maestria compositiva, persino manuale. Ad esempio le tarsie e le sculture in legno modellato e dipinto che
sono per lo più l’oggetto di questa mostra di Palazzo Reale di Milano, mi sembrano particolarmente impressive.
Mi pare che questa sia una condizione di controcorrente notevole, pensando intanto, e senza generalizzare però,
che uno dei tratti dominanti dell’arte contemporanea sembra essere una sorta di predominio dell’invenzione
sull’esecuzione….
Gillo Dorfles
…. La giocosità, dunque, alla base di tante operazioni di Nespolo, unita alla prepotenza del colore (più giustificata
qui che nei dipinti o nelle sculture) fa sì che questa grafica pubblicitaria ottenga l’effetto voluto: quello di attirare
subito l’attenzione del pubblico, senza eccessive sublimazioni tonali o complicazioni concettuali che
appartengono ad altri settori della creazione artistica.
Luca Beatrice
Nespolo è stato il primo a portare l’America a Torino, non quell’America del decadimento informale di fine anni
Cinquanta con cui si autoerotizzava l’arte naturalista, ma l’orgasmo pop, la junk culture dei performers, che egli
faceva esplodere nel suo cinema.
Paolo Bertetto
Nespolo, che ha sempre saputo giocare con le forme visive della cultura popolare, sembra voler affermare un
distacco, sottolineare una posizione di alterità. La sua opzione resta individuale e colta, rifiuta l’appiattimento
sulla standardizzazione comunicativa, continua a studiare meccanismi di citazione e di confronto con la
tradizione pittorica e iconografica del Novecento.
Enrico Baj
Quello sfigato dell’Ugo t’arriva con Bolex di fianco, Canon davanti e Nagra sul culo, ti pianta cavalletto e
baracche e ti gira lì per lì, davanti e didietro fa ciac, tra lesbiche dure e dame desnude, deluse da un tal
“supermaschio”. Il quale latin lover, di cartapesta s’è comprata la testa di quel boia di Beuys e se la chiava la testa
con la testa di cazzo, sino allo spasimo orgasmico al Vinavil.
Ma ritorna, o Nespolo prodigo! alla pittura, alla lito! E lui ci ritorna cantando:
una lito qua,
una lito là
Quanta grana si fa?
Mirella Bandini
La soluzione in immagine che Nespolo ci propone nel puzzle (e che è contenuta già nel gioco delle
trasformabilità della scacchiera) ha connotazioni di enigma: poggia su traslati analogici, metaforici.
Renato Barilli
Ugo Nespolo da ormai quasi vent’anni è padrone di un suo sistema perfetto per trascrivere il mondo intero in
una chiave popolare, infantile, innocente, perversa, capace di affrontare ogni argomento ma di filtrarlo attraverso
una macchina inesorabile che lo riduce e lo omogeneizza.
Luigi Carluccio
Il vero talento di Ugo Nespolo è lo spettacolo. I suoi legni verniciati, i suoi teatrini di onice, i suoi arredi estrosi
sono elementi di uno spettacolo che sta a mezza strada tra l’immaginazione e la concretezza. Scene aperte, anzi
spalancate a giochi apparentemente infantili.
Furio Colombo
Contro ogni apparenza Nespolo non è un pittore figurativo della realtà. Il clima di gioco e i toni di fiaba non
devono essere sottovalutati. Nespolo usa le forme (ombre, sagome, silhouettes, figure umane, definizioni di spazi
in interni) al modo in cui Calvino usa il linguaggio, ingannevole realismo prodotto in laboratorio per un genere
di alto artificio.
Fiorella Minervino
Lui la pittura vuole farla, ma trasformarla in qualcosa di più semplice, più ingenuo, senza denunce drammatiche.
Hanno voluto vedere di tutto nelle sue creazioni: la pop art, la op ecc.; “mi hanno perfino visto come antesignano
dell’arte concettuale in Italia”, aggiunge con una bella risata. Ma è proprio quello che non vuole. Non appartiene
a nessuna corrente. La sua strada se l’è fatta e se la cerca per conto proprio.
Daniela Palazzoli
Gli oggetti di Nespolo sono dei provocatori di effetti. Essi misurano l’informazione, la novità di un effetto
rispetto all’uso straniante (surreale) dei suoi fattori. Usano sistemi artificiali per produrre effetti che non sono
affatto pertinenti alla loro manutenzione comune: tubi che conducono aria, telefoni che trasmettono il rumore
della corrente e così via.
Arturo Carlo Quintavalle
L’idea che Nespolo sviluppa, soprattutto nell’ultimo decennio, è la trasformazione di ogni immagine nel sistema
del museo, e della morte dell’immagine nel museo. Ma un museo che è come un universo di modelli dove trovi
affiancate immagini usurate di pezzi classici e monumenti come l’altare della patria, Savinio e l’Harry’s Bar. E la
critica dall’interno investe così anche il “naturale”, che diventa in Nespolo equivalente al dipinto: noi, dunque,
della realtà non possiamo cogliere che il gioco della sua museificazione.
Pierre Restany
L’universo di Nespolo è quello della ricostruzione oggettiva. Nelle sue costruzioni, nei suoi “camuffamenti”
(oggetti ricoperti di pittura macchiettata) o nei suoi puzzles (forme ritagliate entro superfici piane e
scomponibili) si ritrova il denominatore comune della sua visione del mondo: l’approccio deliberatamente
frammentato del reale attraverso una successione di piani.
Luigi Serravalli
Nespolo oscilla fra esplosione e implosione, caos e armonia, distruzione e ricostruzione. In principio era il caos
e noi al caos ci torniamo di fretta.
A Nespolo – però – il caos piace immensamente. Da qui la sua serietà, il suo rigore, la necessità di una esatta
analisi di una varietà sempre più multicolore, spezzettata, informe e, per questo, costruita e credibile.
Gianfranco Schialvino
Inafferrabile Nespolo
Inafferrabile Nespolo! Lo cerchi per Pasquetta e lui ti manda una cartolina da New York dove al Met l’han
chiamato a spiegare Cézanne. Perché anche laggiù è di casa.Vi espatriò – pro tempore – da giovinotto, affamato
di un mondo costruito sugli effetti speciali, per bighellonare curioso tra i grattacieli dello skyline più famoso del
mondo. Ne restò come ipnotizzato: dalle strade e le vetrine, le automobili cromate e gli immensi truck, i
venditori di hamburger e pretzel, e ancora le luci di Broadway e la maratona, la vetrina preziosa di Tiffany e gli
scaffali infiniti di Macy’s. “Elementi” tutti che riportati sotto la Mole sono diventati protagonisti dei suoi quadri.
Ma famoso Nespolo lo è diventato in ogni dove – oggi che sulla Treccani lo trovi con due pagine, tra l’albero e il
frutto, contenti di una dozzina soltanto di righe, ridimensionati a omonimi suoi, non più lui di loro! vedi come
l’arte vince sulla natura –, a Parigi e a San Pietroburgo, in Uruguay e in Cina, a Mosca e anche all’Avana, con “La
bela intolerancia”, a colorare al Museo Nacional de Bellas Artes il sigaro del Líder Máximo. Nespolo è
fondamentalmente un curioso. Ficca il naso da ogni parte, pensa sempre di poter scoprire in un angolo sperduto
qualcosa di nuovo, di mai visto, dimenticato lì, nascosto proprio per lui. Cerca, trova, mette da parte. Il suo
stupefacente atelier è diventato a poco a poco esso stesso un museo: libri futuristi (vi trovi tutte le edizioni),
macchine per foto e per cinema (c’è anche una sala per le proiezioni), piccoli robot ed imponenti juke-box (e
qualcuno li considerava soltanto giocattoli!), oltre che naturalmente il grande salone con le sue opere, vecchie e
nuove (quelle storiche ritornano a casa un poco alla volta), e non ultima l’immensa biblioteca che scorre su
rotaie e ancora un archivio stipato e straripante di idee.
Angelo Dragone
L’intera sua opera si colloca tra oggetto e comportamento, partecipando di entrambi: basti pensare a quegli
“omaggi” dedicati ai vari “maestri contemporanei” che sotto il velo d’una deferente ammirazione lasciano
affiorare la più dissacrante malizia.
Lea Vergine
The artist has restored on the canvases of false representative the most notable works of the authors of pop,
land and conceptual art.
Marcello Venturoli
Questo andare nel compiuto, nel definitivo come “cosa” è un merito di Ugo Nespolo, proprio perché smalti,
arazzi, lacche, alabastri, ricami incapsulano, come in una incastonatura di gemme, tanta pittura “altra”, che poi,
proprio per questa affatturazione intrepida e fantasiosa, resta la sua.
Vittorio Fagone
Ugo Nespolo costituisce un caso singolare nel panorama dell’arte italiana contemporanea. Egli scavalca di
continuo il confine tra ricerca visuale ed espansioni decorative di una rappresentazione fortemente individuata
dentro una coerente chiave stilistica.
Luciano Caprile
…Quella vita ch’egli trasferisce nei suoi assemblaggi dove gli oggetti e le persone perdono l’ambiguità quotidiana
per assumerne un’altra. Infatti gli incastri e i colori di Nespolo tendono a spogliare il “tragico” dai luoghi comuni
per distillarlo nelle rappresentazioni apparentemente giocose.
Ben Vautier
Nespolo
Est ambitieux
Nespolo
Est jaloux
Nespolo
Est hypocrite
Nespolo
Est méchant
Nespolo
Est menteur et rusé
Nespolo
Est dévoré de
potremmo a fare a meno degli orrendi psicanalisti e delle loro pretese. Forse ciò che amo di più in Nespolo è la
sua immunità da ogni tentazione della psicologia e di quella pseudoprofondità che è una delle piaghe maggiori
della cultura del nostro secolo.
Vincenzo Mollica
…Ecco la grande abilità di Nespolo: risvegliare quell’energia cromatica e farla imprimere sulla tela o nei suoi
fantasiosi mosaici come in una danza, e l’incrociarsi delle figure in tutto questo è solo un godibile pretesto per
allargare gli orizzonti del gioco.
Mi scuso per questi pensierini rantolanti, di cui però sono profondamente convinto e spero contribuiscano a
festeggiare Nespolo come merita.
Per il resto, statene certi, sarà l’ultimo dei miei compitini fuori luogo, fuori da quella strada provinciale in cui
vivono i cronisti. Il mio rapporto con l’arte d’ora in poi non sarà più affidato alla penna, ma solo agli occhi.
Vittorio Sgarbi
Per Ugo Nespolo, multiforme e attivissimo artista torinese continua è l'attenzione che suscita in Italia fra gli
appassionati del contemporaneo. Esploratore dell'arte in tutte le sue possibili applicazioni, dalle più colte (il
periodo concettuale) alle più popolari (la televisione), dalla grafica pubblicitaria al cinema sperimentale, dalla
scenografia teatrale alla produzione industriale, Nespolo si è sempre sforzato di considerare il campo estetico
in un rapporto di stretta e imprescindibile integrazione con la vita moderna. In questo senso è stato considerato
un erede della mentalità che nel corso del Novecento ha generato fenomeni come il Bauhaus, anche se lo spirito
creativo di Nespolo è certamente ben lontano dalla progettualità razionalista di Gropius e allievi; risulta invece
giusto l'accostamento di Nespolo e Fortunato Depero, anch'egli convinto assertore dell'arte come
"applicazione", soprattutto per le evidenti reminiscenze neo-futuriste che la figurazione di Nespolo ha esibito
generosamente.
Jole De Sanna
Nespolo est un magicien. Zig... Zag. Il pose le fil et prend l’aiguille. Nespolo avec son fil et ses aiguilles, c’est la
dernière version de l’enfant terrible de la peinture italienne ou de la non-peinture italienne.
Ermanno Krumm
Se non fosse per il colore così deciso, così forte e indiscutibile, si potrebbe pensare, davanti a una di queste tavole
di Ugo Nespolo, di aver giocato, di essere intervenuti personalmente e di aver appena finito di riempire, magari
con il pennello, i petali di questi fiori, le piastrelle di questi pavimenti e tutti i ritagli che compongono i disegni.
Prétention
C’est un loup
Il se porte bien
Tommaso Trini
Ugo Nespolo propone un en-plein di oggetti e idee davvero imponente. È l’atteggiamento particolarmente attivo
a Torino, dove Nespolo lavora e rappresenta l’ala neodada delle ricerche: superare opera dopo opera ogni
soluzione particolare, agire con libertà anzitutto verso se stessi.
Antonio Del Guercio
Il senso ideologico del progetto, in Nespolo, sta come incarnazione contemporanea e necessitata d’un tema della
ragione critica… Direi persino che si tratta, qui, d’una sorta di equivalente plastico di certi aspetti del metodo
brechtiano: disilludere subito, insomma, il riguardante, prima ancora che questi possa adagiarsi nella
contemplazione passiva di un universo fittizio, scenico; e per far questo con metodo dialettico, ossia
presentandogli subito un campo strutturale ch’egli non possa in alcun modo accettare come luogo pseudoreale
dell’azione fantastica.
Danilo Eccher
Un’arte “sincronica”, abile nell’uso diversificato dei linguaggi più improbabili; un’arte che ritrova la propria
dimensione espressiva nella massima estensione linguistica, nell’apertura di un ventaglio d’indagine capace di
coprire l’intera realtà. Non vi è dubbio che nella ricerca artistica di Ugo Nespolo la stessa struttura iconica
testimonia questa volontà “esplosiva”, quest’estensione violenta e immediata che, in ultima analisi, si ricompone
nel “tutto” scenico dell’opera. Le schegge narrative si congelano in una illusoria immobilità che recupera
l’armonia unitaria, dissolta dal caotico intersecarsi dei distinti processi linguistici.
Rossana Bossaglia
Nespolo ha una radice “pop” che ha mantenuto immune da aridità concettuali; ha una vena surreale con cui ha
fiancheggiato, e fiancheggia, la patafisica; tutti riferimenti che l’artista non solo non sconfessa, ma riconosce come
fondamentali. Tuttavia egli svolazza, come uno spirito folletto, sin dagli anni Sessanta, quando era appena
ventenne…
Se le opere degli anni Ottanta privilegiavano in vari casi l’ironia, ora pare che egli si esprima con maggior
spontaneità; e mentre i pupazzettismi e gli ingenuismi degli artisti attuali a lui affini contengono per lo più una
latente brutale ferocia, Nespolo ci aiuta a credere, mescolando artigianale e tecnologico, nei valori propositivi
del futuro; conservando la memoria del passato in un libero scorrere di immagini. Non per innocente candore,
ma per vitale ottimismo.
Herbert Lust
Ugo Nespolo is the most promising young artist in Italy today and among the most exciting new talents in
Europe.
Guido Almansi
Abbiamo a che fare con un artista squisitamente postmoderno: se cerchi di trovare un buco o una forra dove
infilarti per scavare in profondità, sarai deluso, perché i segreti più nascosti sono allo scoperto, come nella
Lettera rubata di Edgar Allan Poe. Se solo si potesse pensare o sentire nella vita come nei suoi quadri, finalmente

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