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EROS DI COMODINO
CONSUMO CONSAPEVOLE
SPAZIO VITALE
AMICI PER PURO
DI... LETTO
LA RIQUALIFICAZIONE
ENERGETICA CONVIENE
È TEMPO DI FARE
SPACE CLEARING
Poste Italiane s.p.a. Spediz. in Abb.to Postale 70% NE/PD
ANNO XXXI N° 2 - 2013
Periodico d’informazione Copia non in vendita In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente che si impegna a pagare la tassa dovuta (NE/PD)
LOCALI DI TENDENZA
CONOSCI LA 3L
DEL PEDROCCHINO?
In copertina un’opera dell’artista Sasha Torrisi
magazine
VOGLIA DI VINTAGE
Chissà sarà forse perché “si stava meglio
quando si stava peggio” ma cresce sempre
più forte la nostalgia per le sensazioni di un’epoca
felice ormai passata e che tentiamo di far rivivere
attraverso i suoi oggetti “cult”.
EROS DI COMODINO
AMICI PER PURO
DI... LETTO
Poste Italiane s.p.a. Spediz. in Abb.to Postale 70% NE/PD
ANNO XXXI N° 2 - 2013
uno
CONSUMO CONSAPEVOLE
SPAZIO VITALE
LA RIQUALIFICAZIONE
ENERGETICA CONVIENE
È TEMPO DI FARE
SPACE CLEARING
Periodico d’informazione Copia non in vendita In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente che si impegna a pagare la tassa dovuta (NE/PD)
SOMMARIO
RUVIDO
LOCALI DI TENDENZA
CONOSCI LA 3L
DEL PEDROCCHINO?
magazine
4
6
CUCINA DI STAGIONE
COSTUME & SOCIETÀ
38 I funghi sono sempre commestibili
alcuni però... una volta sola
Ho chiamato l’idraulico
(ma non ho voluto pagarlo)
40 Ora lo scuolabus lo facciamo noi
Un povero cane in gabbia
MOBILITÀ SOSTENIBILE
MOSTRE IN CORSO
8
In copertina un’opera dell’artista Sasha Torrisi
VOGLIA DI VINTAGE
Chissà sarà forse perché “si stava meglio
quando si stava peggio” ma cresce sempre
più forte la nostalgia per le sensazioni di un’epoca
felice ormai passata e che tentiamo di far rivivere
attraverso i suoi oggetti “cult”.
DALLECINQUEDELLASERA
Magritte, Monet, Pollock
ecco dove ammirarli
42 La guida ai locali giusti
VINTAGE & DINTORNI
44 Conosci la 3L del Pedrocchino?
10 Sasha artista vintage
UNO IN PILLOLE
che dipinge e suona
52
VINTAGE & DINTORNI
12 Avvinti nel vintage
IN COPERTINA:
Un’opera di Sasha Torrisi
ex cantante dei Timoria il cui
stile moderno dalle potenti
pennellate fluo, si ispira però
alle atmosfere vintage. Questo
mondo così affascinante che seduce
un pubblico sempre più numeroso
ed appassionato e che affolla le
molte manifestazione dedicate,
soprattutto in Veneto, al vintage.
ASTRI&DISASTRI
14 30 anni di passione
aspettative e speranze
VINTAGE & DINTORNI
REPORTAGE
16 Alle Rive si torna
56 Puglia non solo splendida natura
ad esser tutte dive
REPORTAGE
60 Castel del Monte
SECONDO VOI
18 Vanno riformate o no le province?
Soddisfatti di come avete vissuto?
COSTUME & SOCIETÀ
29 Feng Shui l’ambiente terapia
CONSUMO CONSAPEVOLE
32 La riqualificazione
energetica conviene
proclamati i vincitori
AZIENDE IN FORMA
36 Mappa ha celebrato
i suoi primi 50 anni
FOOD SPACE
38 Innamorato del pane
I N C O N T R A
Ingresso libero con precedenza prenotazioni inviate a [email protected]
magazine
CARTA UNO CLUB VANTAGGI
66 Gli sconti riservati ai nostri lettori
SALUTE & BENESSERE
68 Alla Salute! In tutti i sensi
COMICHE FINALI
70 La vignetta di Davide Ceccon
AZIENDE IN FORMA
34 Premio Masi 2013
irano
uno
EROS DI COMODINO
65 Se morite piacete di più
ARMONIE NEL COSTRUIRE
31 Tempo di Space Clearing
un mistero chi lo progettò
64 Amici per puro di... letto
26 Alessia Fontanella
SPAZIO VITALE
Notizie in breve su eventi,
ambiente ed economia
54 Come i segni affrontano
VINTAGE & DINTORNI
PORTRAIT
C
LOCALI DI TENDENZA
Dati Diffusione
La rivista UNO Magazine viene diffusa a Padova, Treviso,
Vicenza, Mestre e Rovigo e nei comuni più importanti delle
relative province. La si può trovare nelle sale d’attesa di locali, attività e professionisti. Se anche tu vuoi regalare la rivista ai tuoi
clienti o spedirgliela a mezzo posta (servizio valido in tutta Italia)
sponsorizzando la fascetta dell’indirizzo con il tuo nome inviaci
una mail a: [email protected]
venerdì 11 ottobre 2013
ore 19,30
Fiere Padova Casa su Misura Padiglione 15 CasaClima
CASA DOLCE CASA
LA CASA IDEALE DOVE VIVERE IN ARMONIA CON GLI ALTRI E CON SE STESSI
Interverranno sul tema con la formula del talk show gli esperti:
Stefano PARANCOLA
Architetto esperto Feng Shui
Antonio LUISE
Medico ambientalista
Lucia LARESE
Esperta di Space Clearing
Moderatore Claudio CAMPAGNOLO Direttore di UNO Magazine
3
uno
O RUVIDO
magazine
FREE PRESS
31 °
DAL 1983
ANNO XXXI
N° 2 Ottobre 2013
Periodico d’informazione
Copia non in vendita
DIRETTORE RESPONSABILE
Claudio Campagnolo
COORDINAMENTO EDITORIALE
Margherita Maschio
UN POVERO CANE IN GABBIA
P
Claudio Campagnolo
[email protected]
4
EDITRICE
Acoves Italia s.r.l.
Iscritta al Registro degli Operatori
di Comunicazione al n° 2747
Reg. Trib. Padova n. 775 dell’1/07/1983
WOOLRICH
REDAZIONE E PUBBLICITA’
Acoves Italia s.r.l.
Via Papa Giovanni Paolo I, 11
35010 Campodoro PADOVA
Telefono (+39) 049 9065733
Cellulare (+39) 342 4153583 (SOLO SMS)
E-mail:
PENN-RICH
@claudio_ruvido
CONVERSE
BOMBOOGIE
BY WOOLRICH
SUPERDRY
SCOTCH & SODA
MAISON SCOTCH
MET AND FRIENDS
[email protected]
STAMPA
rima che gli amici animalisti mi assedino sotto casa, dirò subito che il
cane nella foto qui sopra è il mio adorato Oscar (che con Pfeiffer e Bignè
compone il trittico della mia famiglia canina) e non è affatto in gabbia,
tranquilli. È solo una foto curiosa, utile a rendere l’idea di quanto sto per
dirvi. L’espressione poi da “cane bastonato” che gli vedete fare è, come dire,
un pezzo forte del suo repertorio, con il quale riuscirebbe ad intenerire anche
il più glaciale dei serial killer. Ma vi chiederete, a questo punto, dove voglia andare a parare il sottoscritto. Presto detto. Mi serviva un’immagine che rendesse l’idea di come ci sentiamo
un po’ tutti noi, di questi tempi. Diciamoci la verità: le cose non vanno affatto bene e sembra
non vi sia rimedio alcuno. Ecco la ragione per cui, in giro, si vedono tante facce da “cane bastonato” di chi si sente ingabbiato in un meccanismo economico, storico, sociale, chiamatelo come
volete, comunque sia, diciamola tutta: è un periodo di mer...mellata, di portata epocale. O no?
Perciò ho deciso che da questo numero e fino a quando le gambe reggeranno (è una metafora,
non sono ancora così decrepito) questa rivista ospiterà spunti, interventi, riflessioni su temi che
facciano “star bene” il lettore. Pagine che sappiano regalargli un momento di svago, di curiosità e, ovviamente, di informazione su temi a noi, di UNO Magazine, particolarmente vicini.
Quali sono? Quelli che, inevitabilmente, ci piaccia o no dovremo tutti affrontare se non vogliamo
colare a picco, definitivamente. Parleremo quindi, sempre più spesso, di ambiente e di consumo
consapevole, lasciando ad altri le festine e i lustrini che fanno tanto “orchestrina del
Titanic”. Affronteremo i temi economici non più rinviabili, ficcando sempre più la lama
del coltello nella carne di questo dinosauro statale che ci sta divorando tutto e tutti.
Infine parleremo delle persone e di come renderle più serene, meno ossessionate dal
denaro, più attente al proprio equilibrio. Insomma ci vogliamo migliori, vi vogliamo
migliori e, ne sono più che certo, lo vorrete anche voi.
P.S. In realtà il nuovo corso è già iniziato, vedi quantità e qualità
di argomenti che troverete nelle pagine successive. Buona lettura!
ABBIGLIAMENTO
DUCK FARM
Grafica Veneta S.p.A. via Malcanton, 1
35010 Trebaseleghe (PD)
BY FIX DESIGN
LE COQ SPORTIF
Poste Italiane s.p.a. Spedizione in
Abbonamento Postale - 70% CMP Padova.
CALZATURE
NIKE VINTAGE
Hanno collaborato:
Davide Ceccon, Anna Maria Pellegrino,
Elisabetta Ziliotto, Nerino Campesato,
Alessia Fontanella, Gianluigi Bodi,
Federico Sossella, Stefano Parancola,
Giovanna Passaro, Pierfrancesco Bassi,
Lucia Larese, Marco Rossi
David Hatters, Lorella Zanardo,
e tutti i lettori che hanno partecipato
ai sondaggi pubblicati in questo numero.
ONITSUKA TIGER
PUMA VINTAGE
ALL STAR
LE COQ SPORTIF
ISHIKAWA
Si ringraziano:
Ascom Padova, Victoria Club,
Sport Vision, Top Mode, Perdinci,
Pizzeria Pedrocchino, Lara Costruzioni,
Vintagemania, Osteria Le Rive, Pannialti,
Rensi gioielleria, Auto Moto d’Epoca,
Ristoria Re Sole, Pizzeria Borgo Vecio.
ASSOCIATO ALL’USPI
UNIONE STAMPA
PERIODICA ITALIANA
Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata
La rivista UNO Magazine non assume responsabilità alcuna per il materiale
(foto, testi, ecc.) fornito direttamente dagli inserzionisti. Gli articoli, le foto
e i disegni pervenuti, se non espressamente richiesti, non vengono restituiti.
uno
magazine
Via Piovese, 102 PADOVA
Tel. 049 8020648
Centro Comm.le “PIAZZAGRANDE”
PIOVE DI SACCO (PD)
Tel. 049 9703811
O C O S T U M E E SOCIETÀ
Ho chiamato l’idraulico
(ma non ho voluto pagarlo)
Settimana scorsa ho chiamato l’idraulico: la mia
lavastoviglie perdeva acqua. Ha smontato alcuni pezzi,
ne ha cambiato uno. Poi ha aspettato di verificare che tutto
funzionasse. Mi ha presentato regolare fattura: ma io non ho
voluto pagarlo. 3 giorni fa sono andata dalla tintora: dovevo
ritirare 2 giacche, 1 coperta, 3 paia di pantaloni che avevano
necessità di essere smacchiati: quando mi ha presentato il
conto, sono uscita senza pagare.
6
opera architettonica sicuramente glamour
ma di cui non si sentiva il bisogno. E un’altra Amministrazione impossibilitata a retribuire una nota psichiatra conferenziera,
pagò poi l’estate seguente una cifra altissima
per un cantante di X Factor.
La cultura è aria, parole,
“quindi
non va retribuita
”
Dunque i soldi ci sono, meno di una volta ma
ci sono. Trattasi spesso di atteggiamento
mentale. Vado al cinema e il biglietto costa 7
euro: e perchè non posso dare lo stesso valore a chi mi intrattiene con capacità e preparazione per 3 ore? Perchè non chiedere a chi
viene ad una serata, di contribuire con 3/5
euro? Trattasi di cittadinanza attiva. «Sa dottoressa, se facciamo pagare il biglietto, non
viene nessuno». Bene, lasciamoli davanti alla
tv, significa che non hanno bisogno di ascoltare nulla. Ripeto, la ragione è da imputarsi
ad una scarsissima considerazione che della
cultura si ha in Italia.
Questo atteggiamento sta provocando danni
gravi per la società tutta. Conosco persone,
uomini e donne, che hanno rinunciato a proporre conferenze perchè semplicemente non
se lo potevano permettere di lavorare gratis;
si dedicano ad un lavoretto di ripiego con
grave perdita per loro e per noi che non
godiamo più della loro oratoria. E dunque le
attività culturali a tempo pieno sono talvolta
appannaggio di donne dal marito facoltoso
che permette loro di “dedicarsi alla cultura”,
attività vanesia e adatta alle signore.
Oppure si richiede a chi magari già si prodiga in mille attività di volontariato, di “fare un
piccolo sacrifico” e di andare dalla tale associazione gratis. E non si capisce perchè il
sacrificio non possa essere condiviso.
Abbandoniamo questo atteggiamento assistenzialistico: chiediamo che chi è interessato ad un tema, partecipi attivamente e concretamente. E destiniamo gli interventi gratuiti solo a chi ne ha realmente bisogno. E a
quelli e solo quelli, credo ci si dedicherà con
tutto il cuore. Ora vado, scusate. C’è il tecnico tv di là che ha finito il suo lavoro. È qui
dalle h 14, ora la tv funziona. Io gli offro un
caffè: di pagarlo non ci penso proprio!
(Che dite: sarà contento?)
Lorella Zanardo
www.ilcorpodelledonne.net
UOMO
Fa parte dell’Advisory Board di WIN, organizzazione internazionale di donne professioniste con sede ad Oslo. È speaker apprezzata in convegni internazionali. Consulente
organizzativa, formatrice e docente, è coautrice del documentario Il Corpo delle
Donne, visto da 5 milioni di persone online, e dell’omonimo libro edito da Feltrinelli.
È ideatrice del percorso educativo “Nuovi
Occhi per la TV”, che propone l’educazione all’immagine per i giovani
come strumento di cittadinanza attiva. Su questo tema ha appena pubblicato per Feltrinelli il libro “Senza Chiedere il Permesso”. Ha ricoperto
importanti ruoli direttivi manageriali in organizzazioni multinazionali, sia
in Italia che all’estero, in particolare a Parigi dove ha coordinato progetti
europei. È stata consulente e docente nei paesi dell’Est per la Comunità
Europea. Si è occupata lungamente di gestione dei Cambiamenti organizzativi. Ha gestito progetti di Diversity Management, apprendendone i
modelli in Canada e in USA. Ha coordinato il 1° Master in Etica del
Business. Master in Business Administration, Laurea in Letterature
Straniere. Parla correntemente inglese, francese e tedesco. Nel 2011
TIAW, The Internationl Alliance for Women, a Washington ha premiato
Lorella Zanardo come una delle 100 donne che stanno contribuendo a
migliorare la condizione della donna nel mondo. Nello stesso anno il
Comune di Firenze le ha conferito del Sigillo della Pace. Appassionata di
Paesi Mediorientali ha girato il documentario “L’Iraq prima della Guerra”
durante l’embargo. Nel marzo 2012 Tina Brown e il quotidiano online The
Daily Beast l’hanno eletta una delle 150 donne più coraggiose nel mondo.
Lorella Zanardo sarà presente il prossimo 8 novembre, alla Fiera di
Padova, in un incontro pubblico in occasione di Expo Scuola Young.
uno
magazine
DONNA
SMITHY’S
CHI È LORELLA ZANARDO
COVERI
BASILE
MORGANO
LOLA DEEVA
AMELIE RÊVEUR
Photo Laura Albano
D
al parrucchiere stessa procedura: taglio, talvolta colpi di
sole, piega: non pago da un
mese, e il parrucchiere che
pur mi conosce da una vita mi ha
detto, gentilmente, che così non si
può andare avanti. Vi state chiedendo se sono diventata poverissima? O
se sono impazzita? Ma no! Applico la
stessa procedura che viene proposta a chi si
occupa di cultura e di formazione e di formazione per i giovani, in questo Paese e solo in
questo. Riceviamo centinaia di inviti, e noi ne
siamo felici. Associazioni, scuole, gruppi di
amici. Talvolta fondazioni, fiere e assessorati.
L’80% delle volte l’invito termina comunicando che nessun compenso è previsto.
Sarà la crisi, direte voi. No, è la scarsa considerazione che gli/le italiane hanno della formazione culturale. Adesso è forse peggio,
ma era così anche in tempi floridi. La cultura
è aria, parole, quindi non va retribuita. Non
accade così all’estero dove, chessò, gli americani retribuiscono profumatamente gli
speakers che contribuiscono a migliorare la
loro formazione, che loro ritengono essere
direttamente collegata alla possibilità d’avanzamento sociale. Mi chiama una nota associazione a cui fanno riferimento facoltose/i
personaggi: «No, sa noi non retribuiamo mai
i nostri ospiti» mi dice una signora che immagino inanellata, quasi schifata di dovere
menzionare il vile denaro. «Ma noi signora
con il denaro ci paghiamo i nostri corsi nelle
scuole». La signora non ha risposte valide, è
indispettita. Vuole intrattenimento a zero
budget. Le istituzioni comunali provinciali
regionali ribadiscono spesso di non avere
denaro: capisco. Peccato che una città che
non poteva permettersi di retribuire una bravissima scrittrice mia conoscente, avesse
appena investito 150 milioni di euro in una
EVENT LINE
BAMBINO
TOPMODE
BRUMS
SCOUT
Via Soranzo, 1 PADOVA
(Voltabarozzo - Piazzale Chiesa)
AMPIO PARCHEGGIO tel. 049 754441
O M O ST R E IN CORSO
PORDENONE
¡Mira Cuba!
Spazi Espositivi di via Bertossi
FINO AL 12 GENNAIO 2014
La più importante
mostra, sino ad
oggi allestita in
Italia, sulla Grafica
Cubana negli anni che seguirono la
Rivoluzione castrista, ovvero dal 1959 ad oggi.
Com’è noto, la lotta contro il Generale Batista
che aveva avuto inizio con l'assalto alla
Caserma Moncada il 26 luglio del 1953, si
concluse appunto il 1 gennaio del 1959 con la
fuga del Generale da Cuba mentre Santa
Clara e Santiago di Cuba erano prese dalla
milizia popolare guidata da Fidel Castro ed
Ernesto Che Guevara. L’esposizione pordenonese riunisce ben 220 tra manifesti e bozzetti
originali, con numerosi esemplari considerati
unici ed altri presenti in collezioni pubbliche e
private europee e americane. Documenta una
delle stagioni più originali della grafica del
Novecento, prodotto di una enclave unica al
mondo per clima, caratteristiche e situazione.
René Magritte
Lo stupro, 1945
Olio su tela;
65,3 x 50,4 cm
Around JFK - 1963
il sogno, il mito
Basilica Palladiana
INFO La Basilica Palladiana si trova in Piazza dei
Signori a Vicenza. Chi è nato nel 1963 ha l’ingresso omaggio alla Mostra. La mostra rimarrà aperta
fino al 12 gennaio 2014.
8
TREVISO
Magie dell’India
Casa dei Carraresi
DAL 25 OTTOBRE
MILANO fino al 9 febbraio 2014 Palazzo Reale
VICENZA
Dallas, 22 novembre 1963,
ore 12.30. Muore assassinato
John
Fitzgerald
Kennedy, il Presidente che
stava cambiando la storia
del suo Paese e quella dell’Occidente.
Quell’uomo, il sogno che egli ha simboleggiato e il mito che di lui perdura sono al centro di
questa grande mostra. E con Kennedy – il
grande Presidente, il più carismatico, il più universalmente noto – si celebra un’epoca che, in
quel mitico 1963, riconosce alcuni passaggi
decisivi. Anno di commozioni collettive sotto
tutte le latitudini: prima dell’omicidio di John
Kennedy, il pianeta aveva pianto Giovanni
XXIII, un gigante già prima di indire il Concilio
Vaticano II, divenuto profeta di necessità dopo
l’Enciclica Pacem in Terris. Il 1963 è un anno
unico non solo nella politica, nella società e nel
costume, ma nella musica, nel cinema, nella
televisione, nelle arti visive, nella comunicazione, nella letteratura. Al di là e al di qua
dell’Atlantico il 1963, come la grande mostra
vicentina darà spettacolarmente conto.
Claude Monet,
La casetta del
pescatore
sugli scogli,
Varengeville, 1882
olio su tela,
cm 60,6 x 81,6
Boston, Museum of
Fine Arts (805)
Il volto del ‘900
Capolavori dal Centre Pompidou
INFO Spazi Espositivi, via Bertossi Pordenone.
Orari di apertura: da martedì a sabato: 15.30 19.30; domenica: 10 - 13 - 15.30 - 19.30.
www.artemodernapordenone.it
DAL 23 OTTOBRE
cura di Margherita Maschio
O
ltre ottanta straordinari ritratti e
autoritratti, capolavori assoluti di artisti
celebri come Matisse,
Bonnard, Modigliani e
Magritte, il cui celeberrimo “Lo stupro” con il
volto-nudo femminile è
l’immagine della rassegna. Inoltre Music, Suzanne
Valadon, Maurice de Vlaminck,
Severini,
Bacon,
Delaunay,
Brancusi, Julio Gonzalez, Derain,
Max Ernst, Mirò, Léger, Adami,
De Chirico, Picasso, Giacometti,
Dubuffet, Fautrier, Baselitz,
Marquet, Tamara de Lempicka,
Kupka, Dufy, Masson, Max
Beckmann, Juan Gris, autori di
opere magistrali, spesso mai
esposte in Italia, di eccezionale
qualità pittorica e artistica, che
entrano a pieno titolo nella rappresentazione dell’evoluzione del
genere ritratto avvenuta nel corso
del Novecento.
Verso Monet
Storia del paesaggio
dal Seicento al Novecento
VERONA dal 26 ottobre Palazzo della Gran Guardia
S
econdo capitolo è dedicato alla storia del paesaggio in Europa e in
America dal Seicento al Novecento. Il precedente del ciclo era stato
riservato alla storia dello sguardo e dunque alla vicenda del ritratto
ma anche alla descrizione del corpo. “Verso Monet” intende invece raccontare lo studio della natura a partire dal XVII secolo, per giungere alle ninfee dipinte da Claude Monet nella
prima parte del Novecento. Facendo ricorso a oltre novanta dipinti e a dieci preziosi disegni provenienti come sempre da alcuni tra i maggiori musei del mondo, e da alcune preziose collezioni private, la mostra sarà divisa in cinque sezioni, che descriveranno i momenti fondamentali legati alla
narrazione della natura come fatto autonomo e indipendente rispetto all’inserimento delle figure.
Insomma, quella sorta di emancipazione dell’immagine quando il paesaggio non è più visto come
semplice fondale scenografico, ma campeggia quale divinità assoluta e dominante. A Monet quale
paradigma del nuovo paesaggio, il punto di attraversamento tra un prima e un poi, è dedicata una
parte ampia dell’intera esposizione, con venti dipinti. Una vera e propria mostra nella mostra.
INFO Palazzo Reale si trova in Piazza Duomo, 12 a Milano. Orari: Lunedì 14.30 - 19.30;
da Martedì a Domenica 9.30 - 19.30; Giovedì e Sabato: 9.30 - 22.30. Ingresso euro 11.
www.ilvoltodel900.it
MILANO
POLLOCK E GLI IRASCIBILI
Palazzo Reale 16 FEBBRAIO 2014
Attraverso le opere dei 18 artisti, guidati dal carismatico Pollock, e
definiti “Irascibili” da un celeberrimo episodio di protesta nei confronti del Metropolitan Museum of Art, il visitatore avrà un panorama
completo di un fondamentale stile artistico che seppe re-interpretare
la tela come uno spazio per la libertà di pensiero e di azione dell’individuo. Uno stile proprio di quella che fu chiamata “la Scuola di
New York” e insieme un fenomeno unico, che caratterizzò l’America del dopoguerra e che
influenzò, con la sua forza travolgente, l’Arte Moderna in tutto il mondo. La mostra, che consta
di oltre 49 capolavori provenienti dal Whitney Museum di New York. Protagonista indiscussa
della mostra “Pollock e gli Irascibili” è l’opera Number 27 di Pollock, forse il suo quadro più
famoso, di dimensioni straordinarie, circa tre metri di lunghezza al quale è dedicata un’intera
sala di Palazzo Reale. Le altre opere esposte in mostra coprono un arco storico che va dalla
fine degli anni Trenta alla metà degli anni Sessanta. Saranno presenti alcuni tra i capolavori più
rilevanti della collezione del Whitney, come Mahoning di Franz Kline (1956), Door to the River
di Willem de Kooning (1960) e Untitled (Blue, Yellow, Green on Red) (1954) di Mark Rothko,
accanto a opere di artisti presumibilmente meno noti, ma rappresentative della loro maturità e,
più in generale, della loro epoca.
INFO Palazzo Reale è in Piazza del Duomo, 12 a Milano . Orari: lunedì 14.30 – 19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30; giovedì e sabato 9.30 – 22.30. Ingresso euro 11. www.mostrapollock.it
uno
magazine
Art, New York;
acquisto, con fondi
degli Amici
del Whitney
Museum of American
Art, 60.63
INFO Palazzo della Gran Guardia è in Piazza Brà a Verona. Fino al 9 febbraio 2014. Orari:
da lunedì a giovedì ore 9 - 19; venerdì e domenica ore 9 - 20 sabato ore 9 - 21. 25 dicembre ore 15 - 20 . 31 dicembre apertura straordinaria. 1° gennaio ore 10 - 20. Chiuso 24
dicembre. Ingresso euro 13. www.lineadombra.it
ROVERETO (TN)
L’ALTRO RITRATTO
Till Freiwald Lotta 2,
2008 - 2012
Courtesy Galerie Voss,
Düsseldorf, Germania
MART FINO AL 23 FEBBRAIO 2013
Attraverso quarantacinque opere, scelte come esemplari, la mostra cerca di seguire le sparizioni del ritratto, le sue ricomparse, le sue trasformazioni. Un’esplorazione che comprende tutte le
tecniche artistiche, dalla pittura al video e intreccia diverse generazioni. Tra gli artisti rappresentati Vito Acconci, Francis Bacon, Christian Boltanski, Nancy Burson, Chuck Close, Lucian
Freud, Alberto Giacometti, Douglas Gordon, Alex Katz, Mark Lewis, Giulio Paolini, Barbara
Probst, Margot Quan Knight, Gerhard Richter, Thomas Ruff, Fiona Tan, Antoni Tàpies, Andy
Warhol, Francesca Woodman, Shizuka Yokomizo. Il filo conduttore del percorso espositivo è
quello del mistero che il ritratto rivela: stadio massimamente compiuto della mimesis, la rappresentazione del volto mostra che quest’ultimo appare come un mistero sempre rinnovato (divino
o animale, liquefatto o perso nell’ombra). Segreto inquietante, angosciato, ironico o caotico.
“L’altro ritratto” è contemporaneamente l’altro ritirato, nascosto nel ritratto, inaccessibile al ritratto - e il ritratto altro, differente, che non può più somigliare a un ritratto.
INFO Il MART è in Corso Angelo Bettini, 43 a Rovereto (TN) Orari di apertura al pubblico: lunedì chiuso; da martedì a domenica 10 - 18; venerdì 10 - 21. Ingresso euro 13.
uno
magazine
“Magie dell’India. Dal
Tempio alla Corte, capolavori d’arte indiana” un’opportunità unica per i visitatori per immergersi nel
mondo magico dell’India,
godendo di una rassegna
di opere d’arte, per la
prima volta in Italia. Una
rassegna che spazia dal II
millennio a.C. all’epoca
dei Maharaja dove elementi architettonici, miniature, fotografie d’epoca,
oggetti di uso rituale e quotidiano, costumi, tessuti,
gioielli, accanto a statue e
bassorilievi provenienti da
importanti
collezioni
museali e private, sono
stati collocati in un adeSopra: Parvati,
XV secolo, stile
guato contesto scenografidi Vijayanagara,
co che ne ricrea gli
bronzo, India
ambienti originari. ricomeridionale.
struire le tappe salienti
Sotto: bracciale
della civiltà indiana attraXIX - XX secolo,
verso due filoni principali
realizzato in
oro, smeraldi
che hanno come centro
e rubini, India
focale rispettivamente il
settentrionale.
Tempio e la Corte: “L’arte
nell’India Classica” e
“L’india dei Maharaja”.
Due poli, quello del Tempio
e quello della Corte, che
sfuggono al dualismo tipicamente occidentale tra
sacro e profano e che nella
cultura indiana non sono in
alcun modo in contraddizione. Il cerimoniale
dei templi è simile a quello del palazzo e la
figura del re è ammantata di sacralità tanto da
renderla divina. La saggezza tradizionale
indiana, affinché l’esistenza umana sia significativa e armonica, impone l’impegno etico, ma
anche il perseguimento del piacere; sostiene la
frugalità, ma non svalorizza la ricchezza; incita al distacco, ma legittima la conquista del
potere. Benché il fine ultimo in buona parte
della cultura indiana – ma non in tutta – sia la
liberazione e il trascendimento del mondo doloroso e finito, la vita e i suoi istanti preziosi sono
ampiamente celebrati, soprattutto nell’arte.
INFO Casa dei Carraresi si trova in via Palestro
33/35 a Treviso. Orari: dal Lunedì al Venerdì 9 - 19;
Sabato e Domenica 9 - 20. Chiusure: 25 e 31
Dicembre - Apertura straordinaria: 1° gennaio 2014
14-20. Ingresso euro 13. www.laviadellaseta.info
9
O V I N TA G E E DINTORNI
prettamente pubblicitarie lungo le strade che percorrevo.
Dopo l’incontro con l’artista Lodola ho scoperto la potenzialità artistica dei colori fluo, la loro doppia anima: sono
infatti luminosi e illuminati. Ho così iniziato la mia ricerca
sulla luminescenza dei colori fluo. La scoperta di questo tipo
di espressione artistica è ancora oggi la catatteristica che fortemente contraddistingue le mie opere. I colori che utilizzo
nel mio lavoro trasformano la grigia quotidianità in un’esperienza alternativa, trasponendola in una dimensione quasi fumettistica, effervescente...».
Perchè ha scelto d’ispirarsi alla Pop Art?
SASHA TORRISI «L’incontro con la Pop Art è stato per me una vera e propria folgorazione in particolare se ripenso ad artisti come Lichtestein, Warhol, Adami, Pollock... Essi rappresentano la corrente artistica nella quale m’identifico maggiormente. Amo l’arte Pop per la sua immediatezza, per
la sua facile fruibilità, per essere il mezzo ideale ad esprimere i miei sogni colorati e la mia interiorità in ricerca continua. A volte mi capita di fare sogni pop: vedo la realtà esistente trasformarsi in
segni essenziali e coloratissimi. L’arte pop come ispirazione e contaminazione. L'incontro con il
maestro pop Marco Lodola è stato per me fonte di grande ispirazione, da lui ho imparato a sintetizzare l’immagine in maniera da renderla semplice, efficace, immediata. Ho conosciuto Lodola
nel 1998 quando lavorava alla realizzazione della copertina di un album dei Timoria e per alcune installazioni artistiche finalizzate alla scenografia dei nostri concerti. Anche il mio incontro con
i Timoria è stato un input fondamentale per la mia crescita artistica: una contaminazione dovuta
alla forte propensione all’arte del gruppo rock italiano che ha dominato le scene rock degli anni
novanta e duemila. La band operava fondendo in continuazione molte dicipline artistiche: arti visive, teatro, cinema e poesia con la loro musica.
Accanto:
la 500
anno 2010,
cm. 100x100
Sotto:
Roxy rose’s
Umbrella
anno 2010,
cm. 100x100
PER MAGGIORI INFO: www.sashatorrisi.com
Sasha artista vintage che dipinge e suona
Le sue opere s’ispirano alla Pop Art e al buio vivono di luce propria sotto
l’effetto dei colori fluo. Suggestioni ed emozioni suscitate da Sasha Torrisi, già cantante nel celebre gruppo dei “Timoria” ed ora anche artista dal sapore “vintage”.
CHI È CHI
Sasha Torrisi
Sagittario ascendente
Acquario, nasce a
Parma nel 1973. Artista
poliedrico, inizia la sua carriera musicale nel 1997 come cantante e chitarrista della rock band italiana dei Timoria, sostituendo
il noto cantante Francesco Renga. Tra il 1998 e il 2004 la band
capitanata da Omar Pedrini realizza quattro album, nel 2004 il
gruppo si scioglie e Sasha inizia un nuovo percorso da solista
con concerti in Italia e all’estero. Sin da bambino ha la passione
del disegno (frequenterà anche il Liceo per disegnatore meccanico e progettista) anche se è sempre più evidente e crescente il
suo interesse verso la grafica pubblicitaria e la fumettistica. Ed è
proprio mescolando queste due tecniche che inizia a dipingere
nel 2000 sperimentando il suo genere pittorico. Il suo inizio è
stato ispirato dall’artista e amico Marco Lodola, di cui frequenta
lo studio a Pavia per alcuni anni. Pittore votato alla Pop Art con
un tocco glamour, realizza opere molto vivaci rielaborando le
immagini di personaggi e particolari tanto da farli apparire in
una dimensione asettica, levigata, fluorescente, oltre la realtà
fisica delle cose. Ama il dettaglio, il poter “giocare” con denti,
occhi o labbra, come fossero tessere di un nobile domino.
«Quando dipingo un ritratto - ci ha confessato Sasha Torrisi - la
prima cosa su cui mi concentro è lo sguardo: gli occhi mi trasmettono sempre una forte sensazione».
Sopra:
Sexy
Colours
anno 2009,
cm. 60x70
Accanto:
Roxy
rose’s car
anno 2010,
cm. 100x80
D
ipinge e suona, artista poliedrico Sasha Torrisi che, dopo un passato
nel celebre gruppo dei “Timoria”, vive ora un presente di solista e pittore che si ispira alla Pop Art che personalizza con potenti pennellate
fluo. L’abbiamo incontrato, durante una sua recente mostra nella suggestiva Asolo, incuriositi dalla sua capacità di saper gestire, contemporaneamnete, i concerti live, estroversione pura, e
la sua attività pittorica fatta di tele, pennelli e intimità.
10
Perchè i colori “fluo” nelle sue opere?
SASHA TORRISI «Sin da bambino sono stato fortemente affascinato dalla pubblicità, dalle grandi insegne
luminose al neon e dalla cartellonistica degli anni 60-70. Queste forme di comunicazione erano ai miei
occhi “esasperate” ma fortemente stimolanti a livello creativo. In particolare venivo attratto dalla vitalità delle luci della “movida”, le scritte al neon dei locali notturni delle autostazioni, delle insegne più
uno
magazine
uno
magazine
11
O V I N TA G E E DINTORNI
Quando la moda torna di moda
1-2-3 Novembre 2013
Villa Giusti del Giardino
Bassano del Grappa
AVVINTI NEL VINTAGE
S
ia che si pronunci all’inglese o alla francese, il “vintage” non smette
di far proseliti, sempre più affascinati da oggetti pensati e prodotti in
epoche meno frenetiche, complicate e, forse per questo, più felici. Il
Veneto sembra essere la patria di questo fenomeno le mostre, le manifestazioni, gli eventi
ed i mercatini abbondano infatti nella nostra regione. Per questo abbiamo deciso di segnalarvi e
dare spazio in questo numero ad un fenomeno in crescita e degno di nota, insieme a fenomeni
musicali e di costume ad esso collegati, buona lettura.
VILLA GIUSTI
studiocreo.it
Per definire le qualità ed il valore di un oggetto
indossato o prodotto almeno da vent’anni si
usa la parola “vintage”. Considerati oggetti di culto
per differenti ragioni tra le quali le qualità superiori
con cui sono stati prodotti o per ragioni legate a motivi
di cultura o costume.
Vintagemania
Bassano del Grappa (VI)
1° e 2 novembre 2013
Sesta edizione per questa mostra mercato del
vintage con espositori selezionati, provenienti da ogni parte d’Italia, che proporranno
creazioni del passato con un occhio di riguardo per la moda e i suoi accessori.
PRESENTA:
A villa Giusti ospite d’onore “L’abito da sera”
MOSTRA
VILLA GIUSTI
L’abito da sera in mostra
Bassano del Grappa (VI) 1° e 2 novembre 2013
Nell’ambito di Vintagemania un evento di notevole spessore culturale la mostra, allestita da
Angelo Caroli guru europeo del vintage, che vedrà protagonista “L’abito da sera” degli anni
passati realizzati dalle maggiori maison. Una mostra dedicata all’abito da sera, dalla collezione dell’archivio A.N.G.E.L.O. in cui ammirare 12 abiti da sera di scena nelle suggestive sale
seicentesche di Villa Giusti. Verranno ripercorsi gli anni d’oro di questo capo iconico: l’eleganza classica ed atemporale di Christian Dior ed Emilio Shuberth, la preziosità dei tessuti e l’equilibrio delle forme degli abiti di sartoria italiana della fine degli anni ’50, i raffinati cromatismi e il senso del movimento negli abiti anni ’70 fino a Thierry Mugler con i suoi voluminosi ed eccentrici capi degli anni ’80.
12
A completare questo magico mondo non
mancheranno libri, dischi in vinile e molti altri
oggetti tornati prepotentemente di “moda”.
A completare questo mondo del “passato”,
nel giardino della Villa, i Rockabilly
Village esporranno auto americane degli
anni ‘40 - ‘60. Per tutta la durata della manifestazione sarà operativo un servizio di ristorazione e bar con una gustosa offerta gastronomica a cura di Santi Group. Vintagemania,
infatti, è anche un momento di incontro e
uno
magazine
Rockabilly
Patrocinio Comune di
Bassano del Grappa
Village
VINTAGEMANIA
Patrocinio
Provincia di Vicenza
BASSANO DEL GRAPPA - VIA TRAVETTORE, 30
10,00-22,00 DOMENICA
DOMENICA10,00-20,00-RIS
10,00-20,00-RISTO-CAFFÈ
ORARIO VEN E SAB 10,00-22,00
TO-CAFFÈ
INGRESSO ADULTI 5 EURO MINORI DI 14 ANNI GRATIS
O V I N TA G E E DINTORNI
30 anni di passione
Trentesima edizione di Auto e Moto d’Epoca
in programma a Padova dal 24 al 27 ottobre.
Un compleanno speciale, un appuntamento imprescindibile per i più importanti collezionisti, commercianti e appassionati. Anche quest’anno la fiera avrà il primato europeo
di auto e moto d’epoca esposte e di presenze di ricambisti.
D’epoca ma social
socializzazione: sabato 2 novembre dalle
18 il risto-caffè organizzerà l’evento
“aperitivo al verde” con ospite d’onore
“lo spritz” accompagnato da ottima live
music, mentre la domenica, per i più piccoli, alle 16,00 riscopriamo il vecchio teatrino, con spettacoli di burattini. Per tutta
la durata della manifestazione ci sarà la
presenza di Radio Birikina e Radio Bella e
Monella con i loro DJ. L’evento anche in
questa sesta edizione si presenta come
un’occasione unica per trascorrere una
piacevole giornata percorrendo le antiche
stanze della Villa ed ammirando la bellezza e l’unicità del suo parco storico.
INFO Orario: venerdì e sabato dalla 10 alle 22
mentre la domenica dalle 10 alle 20.
[email protected] mobile:+393337061680
Il Salone di Padova ha scelto la strategia dell’interattività e della condivisione anche grazie alla partnership con Vodafone Italia che comunica l’evento sulle proprie piattaforme on line e ha realizzato la “app”
dell’evento. Visitatori, espositori,
blogger e media saranno tutti protagonisti con Facebook, Twitter e
Pinterest. Sotto i riflettori forum
tematici, il dietro le quinte della fiera
e le curiosità del backstage: la community avrà il suo punto d’incontro
nell’Auto social square, un’arena multimediale dove dare vita a interviste, dibattiti e la possibilità di uploadare i propri contenuti.
Vintage style I migliori restauratori, artigiani e collezionisti tra mobili, abbigliamento
in un mix tra tradizioni e tendenze sempre attuali. In un ambiente dove il gusto e l’estetica non
accettano compromessi, non si può guidare una Lambretta perfettamente restaurata con in testa
un casco integrale da Moto GP. O “accontentarsi” di un bauletto di plastica nera anonimo; chi ha
un mezzo d’epoca vuole, con accessori e aftermarket, amplificarne il suo valore, la sua bellezza. Così, nei padiglioni della
fiera, un ampio spazio sarà dedicato al vintage e al collezionismo d’autore, dall’abbigliamento agli orologi, dai vini d’annata alle valigie. Poi poster, portachiavi, adesivi originali, mobili,
flipper, radio, in pratica tutto quello che rappresenta uno stile
di vita e un modo di essere, un’affermazione culturale della
nostra storia, di ciò che ha lasciato il segno e continua a marcare tendenze e fashion system. Un angolo da scoprire tra collezionisti e artigiani, restauratori e
custodi dei più preziosi oggetti del nostro passato.
Supercar
La mostra, in collaborazione con il museo
Ferrari di Maranello, ripercorrerà la storia delle Supercar
Ferrari, dalla GTO alla Enzo passando per la F40 e F50. Per
l’occasione il Museo Ferrari metterà a disposizione anche un
simulatore di guida professionale, nell’ambito dello speciale campionato organizzato dalla scuderia di Maranello. un’occasione
per vivere le emozioni al volante della “rossa”, da sempre manifesto dell’eccellenza motoristica italiana.
Gioielli low cost
“Povere ma belle”, il concorso di eleganza per auto d’epoca con
valore inferiore a 12.000 euro e più di 25 anni. Un mondo da scoprire e dove trovare, a prezzi
moderati, una nuova compagna di viaggio. Il mondo delcollezionismo viene spesso dipinto come
nicchia esclusiva di appassionati dalle illimitate disponibilità economiche, e se è vero che esistono
oggetti dal prezzo esorbitante, è tra le persone comuni chequesta passione viene sempre rinnovata: “Povere ma belle” rappresenta un riconoscimento a chi dedica anni a restaurare una Fiat 128,
a chi fa sacrifici per far rivivere il modello del nonno da troppo tempo abbandonato in un fienile.
14
DITA VON TEESE pseudonimo
di Heather Renée Sweet
(Rochester, 28 settembre 1972),
è una modella statunitense, show girl
del genere “burlesque” specializzata
in performance fetish softcore. Celebre
il suo striptease nel gigante Martini Glass.
Considerata una fashion icon dallo stile vintage
e sofisticato è nota, anche, per la relazione
con la shockrockstar Marilyn Manson
durata 7 anni. Il matrimonio, officiato
dal regista Alejandro Jodorowsky,
si svolse in perfetto stile gotico
e con abiti ottocenteschi.
O V I N TA G E E DINTORNI
dapprima lanciata in Australia, dove ha riscosso un buon successo e da circa un anno è arrivata anche in Europa. Sono capi che si rivolgono a ogni tipo di donna, anche quelle formose, a una donna normale non solo alle improbabili modelle taglia 38 che si vedono nelle passerelle e nelle pubblicità. « Non ho mai avuto l’ossessione di sembrare giovane a tutti i costi.
Le donne che ammiro e che mi hanno ispirato nel mio lavoro erano famose per la loro eleganza, indipendentemente dalla loro età. »La linea si chiama Von Follies e predilige il nero, colore
preferito da Dita, ma anche il rosso. In un’intervista la regina del Burlesque ha raccontato che
mai nessun uomo ha osato regalarle dell’intimo, visti i suoi gusti molto esigenti e, soprattutto,
il suo ricchissimo guardaroba in genere. Suggerisce anche come poter fare un regalo azzeccato alla propria lei, ovvero recarsi al negozio con l’intimo preferito dalla propria partner (consiglio superfluo per i feticisti) dando così un’indicazione precisa sui suoi gusti.
INFO http://lingerie.dita.net/ss1/
SCATTI D’EPOCA
Padova Jazz Festival
dal 11 al 16 novembre
[email protected]
BURLESQUE
Von Follies, l’intimo
firmato Dita Von Teese
Il vintage è arrivato anche nelle collezioni
di lingerie femminili, ad opera di una vera
cultrice del genere, la regina del burlesque Dita Von Teese che, oltre a calcare i
palcoscenici, si è dedicata a disegnare
corsetti, bustini, reggiseni, slip e reggicalze ispirati al passato. La sua passione per
l’intimo ricercato è partita sin da quando
era una ragazzina e curiosava nei cassetti
della madre. Poi a soli 15 anni, lavorò in
un negozio di intimo e da allora, racconta, la sua è stata quasi un’ossessione,
un’autentica attrazione fatale per reggiseni e coulotte di ogni foggia e colore. La
passione per i vestiti vintage la porta in
seguito a specializzarsi al College in “storia della moda”. Dita, infatti, voleva,
diventare una costumista nell’ambiente
dello spettacolo e del cinema. Venendo
all’oggi, la linea di Dita Von Teese è stata
uno
magazine
Abbigliamento, accessori Moda, Design,
Oggettistica, Dischi . Area Remake & Retro.
Retro,.
> sfilata di moda vintage & retrò
> live swing & boogie
> “Comunic-arte”: TV rielaborate dagli artisti
> video e spot
> incontri culturali
> mostre - foto - pop art
> 20 anni di Vespa dal 1946 al 1966
> tweed vintage party - happy hour
SPAZIO SHED - LANIFICIO CONTE IN CENTRO STORICO A
Schio (Vicenza) - 16/17 Novembre 2013
PROGRAMMA SU
PANNIALTI
SABATO 11.30-20.30 - DOMENICA 9.30-19.30
uno
magazine
In occasione della sedicesima edizione è prevista l’eccezionale presenza in città del noto
fotografo newyorkese di fama mondiale
Jimmy Katz. Il suo obiettivo ha immortalato
tutti i più grandi musicisti contemporanei, da
Keith Jarrett a Wynton
Marsalis, da Sonny Rollins
a Wayne Shorter; e poi
B.B. King (nella foto
accanto), Ray Charles,
Ornette Coleman, Freddie
Hubbard e tanti altri. È
prevista una conversazione con il pubblico sul tema
della fotografia, dove
Jimmy racconterà la sua
esperienza e illustrerà le
bellissime immagini che
rimarranno esposte all’Hotel Plaza Padova
fino a dicembre. La sedicesima edizione di
Padova Jazz Festival vedrà jazzisti di fama
mondiale accanto ad artisti locali ed emergenti, tra teatri e locali della città, per dare
vita ad una settimana da vivere intensamente
a ritmo di jazz. Tra gli altri la O.P.V. (Orchestra
di Padova e del Veneto) diretta dal m° Paolo
Silvestri con il trio di Enrico Pieranunzi,
Abdullah Ibrahim in solo, Christian Mc Bride
trio e Antonio Faraò American Quartet con
Joe Lovano, Ira Coleman e Billy Hart. Inoltre
l’Auditorium San Gaetano, altra prestigiosa
sede comunale, ospiterà due concerti con
gruppi italiani all’inizio settimana, Ruggero
Robin trio e Nuevo Tango Ensamble di
Pierluigi Balducci con Javier Girotto.
Il vocabolo “vintage” deriva
dal francese antico vendenge
(che, a sua volta, deriva dalla
parola latina vindemia)
indicante, in senso generico,
i vini d’annata di pregio.
15
O V I N TA G E E DINTORNI
passando attraverso arte e musica. L'Osteria
Rive ha ridato vita e valore ad oggetti e atmosfere del passato e ricorda a tutti che il Vintage
non è una fiera o un mercatino: è prima di
tutto un fenomeno culturale e di costume; è
una filosofia di vita fortemente legata al concetto di sostenibilità».
Musica e Vintage?
GIOVANNA «Musica e Vintage sono l’anima dell’
Osteria Rive. Qui ogni scelta artistica (decoro,
musica, cibo...) è curata nei minimi dettagli nel
rispetto dello stile anni ‘50 - ‘60. Ogni venerdì
concerti,
happenig,
eventi vintage in armonia con lo stile del locale. Le situazioni musicali sono acustiche e coinvolgenti: concerti jazz,
swing, rockabilly rendono speciale ed emozionante la cena. Talvolta
si sorprendono gli ospiti
con selezioni musicali a
base di introvabili vinili.
Il fruscio dei vecchi 45 giri è affascinante e
unico. Nulla di paragonabile a file mp3 o play
list elettroniche... Ogni piccolo solco nel vinile è
un ricordo o una storia da raccontare».
Alle Rive si torna ad esser tutte Dive
Vintage e cucina?
GIOVANNA «All’Osteria Rive siamo Vintage
anche nel menù e nei drinks. il cuoco Marco
Pavin ogni stagione propone piatti della tradizione e del territorio con grande attenzione alla
qualità degli ingredienti. Periodicamente si
organizzano delle cene Vintage ispirate al gusto
felliniano dei banchetti anni ‘50. Il tutto accompagnato da aperitivi e cocktails dell’epoca».
Per avere successo nella vita, servono talento, cuore e molta passione.
A Cartigliano (VI), a 5 km. da Bassano del Grappa, c’è un locale in perfetto stile Vintage
creato appunto con questi tre insostituibili ingredienti, per la felicità di chi lo frequenta.
PER SAPERNE DI PIÙ: www.rivejazzclub.it
P
otevamo in questo speciale dedicato al Vintage
non citare l’unico locale del Veneto ispirato al
genere? Certo che no! Ecco perciò l’intervista a
Giovanna l’inesauribile anima di Osteria Rive dove
ristorazione di qualità e ottima musica live sono di casa.
16
Come nasce l’Osteria Rive?
GIOVANNA «L’Osteria Rive esiste da oltre 100 anni: durante la prima guerra mondiale il locale serviva cibo e vino ai soldati che, come Hemingway,
stanziavano nell’ospedale realizzato negli spazi di Villa Morosini
Cappello. Dopo la seconda guerra mondiale la mia famiglia ha iniziato
a gestire la piccola osteria unendo alla cucina tradizionale e territoriale
alcuni momenti gioviali di musica con orchestrine. Dopo la “liberazione”
si ballava lo swing nella terrazza del Rive con il cuore
colmo di speranza, con i
ricordi pieni di macerie e case
bruciate dai tedeschi in ritirata. Tra gli anni ‘50 e ‘60 il
locale diventava punto di
riferimento nel territorio per
artisti e musicisti che animavano la vita del Rive in un
momento storico segnato da
rivoluzioni culturali, conte-
uno
magazine
stazioni studentesche, raduni di vespe, boom
economico... L’Osteria Rive di oggi è dunque il
risultato di una lunga tradizione, non nasce dall'improvvisazione. Sei anni fa decisi di cambiare
vita. In quel momento lavoravo come organizzatrice di eventi nel complesso sistema della moda
e del cinema. A quel tempo l’osteria era chiusa.
Da sempre desideravo riaprirla, così feci».
Rive è da anni sinonimo di Vintage,
come nasce questo connubio ?
GIOVANNA «Vintage per me non è la moda del
momento bensì una forza creativa, uno stile di
vita, una filosofia: arredare il RIVE in chiave
Vintage è stato un percorso di ricerca durato
uno
magazine
alcuni anni alla riscoperta dei valori degli anni
‘50 - ‘60: semplicità, forme e colori energici,
atmosfera e charme...
Non si trattava solo di trovare oggetti usati,
pezzi unici e piccoli tesori del design ma di sviluppare un modo di progettare gli spazi e concepire la vita basato sul piacere di rivalutare il
passato e di ridargli una nuova energia. Così
nasceva l'inconfondibile stile RIVE: un originale
mix di oggetti e arredi riadattati degli anni ‘50
- ’60 e pezzi di storia del design. Questo stile
non è solo questione di abitini, borsette, vecchi
giradischi, mobiletti... Rappresenta un fenomeno ampio che parte dalla filosofia di vita legata
al “riuso sostenibile” e arriva all’arredamento
RIVE
RISTORANTINO_WINE BAR_ JAZZ CLUB
Via Rive_14 CARTIGLIANO (VI)
tel_348 8265815
Chiuso il martedì. Orari: 18 - 01
17
O
O CHECK-O N
SECONDO V O I
VANNO RIFORMATE O NO LE PROVINCE?
SODDISFATTIDI COME AVETE VISSUTO?
Con il 52,6% è netta la maggioranza di lettori soddisfatti della propria vita.
Quelli decisamente insoddisfatti sono il 28,1% mentre chi ha punti di vista più sfumati è pari al
19,3%. Sul blocco della Consulta, invece, e risposte “giusto” e “sbagliato” quasi si equivalgono.
Alessandra
Mercanzin Giornalista
1) Giusto! Bisogna prima
pensare all’architettura
complessiva dello Stato
e poi decidere cosa tagliare.
2) No, è inevitabile qualche errore anche
grosso che, potendo ritornare indietro,
potresti correggere.
Aldo Chiarello Facebook
1) Giusto. Quelli che l’avevano proposta
sono dilettanti allo sbaraglio.
2) Scherziamo? Neanche per sogno!
Anna Mares Facebook
2) Non rifarei tutto, vorrei essere più felice in
tante cose .
Michela Anzolut
Facebook
1) Sbagliatissimo... .
2) No, cambierei quasi
tutto!!!
Alain Luciani Facebook
2) Le province sono sensate in un’ottica di
miglior gestione del territorio che non signi-
2) Non rifarei tutto andrei a vivere all’estero
in questo Paese non c'è futuro a meno che il
Veneto non diventi indipendente non tornerei più.
Barbara Oregio Catelan Facebook
2) No, non rifarei la maggior parte delle
cose.
Alessandro Bianchi Facebook
1) Sbagliato io abolirei le Province.
2) Rivedendo la mia vita non rifarei tutto ciò
che ho fatto.
Bob Rage Facebook
2) La mia vita è un disastro,
ma non cambierei proprio
nulla!!
Giornalista
Fabio Fioravanzi
1) La Corte Costituzionale
ha fatto quello che era ovvio. Le Provincie, al
plurale sono previste dalla Costituzione, e
quindi la loro abrogazione DEVE passare per
una legge costituzionale e non attraverso un
provvedimento ordinario. Chi ne aveva proposto la cancellazione in quel modo doveva
essere davvero poco competente in materia
giuridica.
I SONDAGGI DI QUESTO NUMERO
1) LA CONSULTA HA BLOCCATO LA RIFORMA DELLE PROVINCE
GIUSTO O SBAGLIATO SECONDO TE?
2) RIVEDENDO LA TUA VITA, RIFARESTI TUTTO CIÒ CHE HAI FATTO?
fica spendere più soldi ma spenderli meglio
nelle priorità intercomunali. Ricordiamo
comunque che le province sono figlie del
Napoleone sanguinario dittatore che ha cancellato la Repubblica Veneta, la consulta
blocca, la consulta blocca tutto, è fatta dai
soliti conservatori, parte integrante della rovina italiana tutto si rimanda niente si cambia.
Come per il referendum per l’indipendenza
veneta, l’Italia firma i trattati internazionali
per i diritti dei popoli e poi lo nega al suo
interno...
18
2) Ho fatto tanti errori nella mia vita e li ho
pagati tutti a caro prezzo, per esempio, aver
amato le donne più sbagliato, tanto che si sono
trasformate nei miei peggiori nemici. Però due
di loro sono anche le mamme dei miei figli, e
poichè Brando, Manrico e
Manlio sono quanto c'è di più
importante nella mia vita sì,
rifarei tutto, compreso gli
errori peggiori, pur di essere
certo di avere ancora loro nel
mio cuore, ora e per sempre...
Facebook
Mara Casotto
2) No, non rifarei tutto
ma solo i “miei sbagli
peggiori”, perchè da
quelli ho imparato a rialzarmi ed essere
migliore.
Aldo Benesso Facebook
1) Le province sono enti inutili e anche le
Regioni andrebbero ridotte (direi 6 macro
regioni: Nord Ovest - Nord Est - Centro - Sud
- Sicilia - Sardegna).
2) Rifarei esattamente tutto ciò che ho fatto
anche le cose brutte perché da tutto ciò che
ho fatto ho tratto grandi insegnamenti, nel
bene e nel male.
Facebook
Claudio Casorati
1) Credo che la Provincia
sia ormai un ente da accorpare per alcune competenze alla Regione e per altre ai
Comuni, quindi la riforma non era adeguata.
Così comunque si allunga il brodo!
2) Salvo piccoli episodi rifarei tutto, nel bene
e nel male.
Flavio Antiga Facebook
1) La Giustizia in Italia è un
“grosssisssimo” problema.
La lobby dei giudici è ANTICOSTI TUZIONALE se veramente dovesse esistere
l’uguaglianza fra le persone. Chi sono questi signori. Degli Eletti da
Dio? Sono persone come tutti con propri
pensieri e proprie debolezze. Il loro giudizio è
un giudizio umano e quindi soggetto ad
errori. Più gravi questi errori quando possono
determinare la rovina di innocenti o presunti
tali. Dovrebbe esserci un Consiglio del
Popolo eletto democraticamente dai cittadini
e rinnovabile ogni due anni che ne giudichi
l’operato.
Fiorella Caporello Facebook
2) Rivedendo la mia vita potendo la dividerei in due parti. La parte famigliare, senti-
uno
magazine
uno
magazine
19
O
son
dag
gio
mentale, amici ecc. rifarei
tutto uguale. Invece, se
potessi, cambierei gli
studi e il percorso lavorativo.
Dino Carli Facebook
1) Secondo la mia opinione, un po’ di (pulizia) sì andrebbe fatta,
prima a Roma e poi alle province. C’è del
marcio in tutto il problema, che non si sa
come dirlo ai nostri politici che siamo stanchi
di continuare sempre a pagare. NOI.
2) La mia vita: contentissimo rifarei tutto
quello che ho fatto insieme alla mia adorata
famiglia, il merito è di mia moglie, un grazie
a lei se sono cosi felice.
Facebook
Doriana Manfrinati
Photo David Hatters www.davidhatters.com - Model Alessia Fontanella
2) Col senno di poi sì sicuro
farei altre scelte. Ma dirlo
ora è facile...
Fabrizia Birello Facebook
1) Secondo me la riforma sulle province non
doveva essere bloccata, in tempo di crisi,
bisogna rivedere un po’ tutte le
Amministrazioni, a noi Consiglieri di
Quartiere da due anni hanno tolto il gettone
di presenza. Se un politico lo fa per la propria
città accetta di amministrarla indifferentemente dal proficuo che ne possono trarre. Se
erano state istituite le Province vuol dire che
ne era stata valutata la necessità.
2) A volte nei momenti di nervosismo penso
a chi me lo ha fatto fare, poi mi guardo
attorno, come sarebbe stata la mia vita da
sola senza i miei due meravigliosi figli, senza
un marito che, nei momenti di bisogno, è
sempre presente e pronto a porgerti una
mano! Sì rifarei tutto quanto ho fatto nella
mia vita!
Claudio Gori Facebook
2) Rifarei più di un figlio.
Elisa Tardivo Facebook
2) No, non rifarei tutto...
cambierei molte cose...
Franco Ruggero Facebook
1) Secondo me è giusto se porta ad evitare
sprechi e ce ne sono già tantissimi. C’è già
troppa gente che scalda le sedie, se si può
evitare ben venga!
2) La mia vita? Ah, ah, ah mi vien da ridere, non basterebbe un libro per riassumerla
sin qua, sì rifarei completamente tutto, perché tutto mi è servito e, anzi, anche se ho
passato i 50 lo rifarei ancora di più ed è quello che sto
facendo ah ah ah!
20
uno
magazine
uno
magazine
Luca Bonaldi Facebook
2) Ogni azione svolta nella
vita è fondamentale per il proseguimento di essa, perciò sì.
SECONDO V O I
Facebook
Gianluca Pollesel
rende possibile ogni giorno. Per cui avanti,
avanti sempre, guardare indietro non serve.
1) Profondamente sbagliato.
2) 95% rifarei tutto.
Gianna Seraglia Facebook
1. Giuridicamente giusto.
2. Due o tre cose non le rifarei.
Facebook
Evelyn
Adamo
2) Rivedendo la mia
vita da una parte sono
contenta e rifarei esattamente quello che ho ed
ho fatto ma altre volte non so, penso che
alcune scelte non le rifarei o almeno ci penserei un po' o, almeno, sveglierei con la testa
e non con il cuore.
MissPotter Potter Facebook
1) Beh, vista la gente spesso incompetente
che c’è in provincia e regione... Speriamo
solo che vada migliorando!
2) Se guardo indietro nella mia vita, molte
cose sì le rifarei, molte assolutamente no!
Ma la vita va avanti e non si torna indietro.
Purtroppo o per fortuna!!!
Facebook
Marco De Florentiis
1) Giustissimo: la provincia
è un organo davvero inutile! È uno spreco di denaro
pubblico.
2) Certo che no, farei molte scelte diverse,
altrimenti vorrebbe dire che nella mia vita
non avrei sbagliato mai niente... invece ...
Katia Perin Facebook
1) Riguardo alle province per quel che ho
saputo non cambierà assolutamente niente,
perchè comunque le persone verranno solo
spostate da una parte all’altra. Se non fosse
che, essendo sotto una sola provincia, addirittura lo stipendio potrebbe aumentare, proprio perchè sarebbe come per un’azienda
che passa da artigianale ad industriale.
Quindi non so quanto possa esser un cambiamento così positivo. Senza dimenticare
poi che una persona se adesso perde un’ora
per raggiungere il posto di lavoro, poi i disagi saranno di più perchè, chiaramente, si
dovrà spostare. Non dimentichiamoci infine
che magari, chi ci lavorerà chiederà pure
un’indennità per lo spostamento... La torta è
poca, ma per alcuni davvero non basterà
mai. Cosa si inventeranno ancora i politici
per metterci in ginocchio?
2) È chiaro che sarebbe bello correggere gli
sbagli o le cattive scelte... Ma è anche da quegli errori che possiamo esser persone migliori
e se io non avessi sposato la persona che realmente non mi poteva render veramente felice
non avrei mai trovato quella che, invece, lo
Monica Zanella Facebook
1) Io dico sì alla riforma
delle province.
2) Della mia vita cambierei
qualcosa... poco, seguirei
sempre il mio istinto perchè
aiuta molto, quando non
l’ho fatto mi sono pentita!
Melania Litrico Facebook
1) Sì per la riforma delle
province.
2) Se tornassi indietro, a
diciotto anni mi trasferirei a
Paperopoli, paese molto più
serio del nostro.
Maria Angela Michielin Facebook
1) Spero che rimangano tutte le provincie, i
problemi sono altri.
2) Avrei solo voluto godermi di piu la mia
gioventù, ma sono felice ora e quindi non ci
voglio più pensare...
Graziella Gulia Facebook
2) Sì rifarei tutto.
Mara Rizzi Facebook
2) Domanda che mi sono
fatta molte volte, con la
consapevolezza di adesso
alcune cose sicuramente non le ripeterei,
però, penso che se sono tale è perchè tutto
quello che di forte questa vita mi ha fatto
incontrare, mi ha forgiata a viverla, quindi
credo che tutto ciò che noi incontriamo nel
nostro cammino di bello e di brutto ci serve
per essere migliori.
Elena Nalini Facebook
1) Qualunque cosa facciano ormai si sente odore di
truffa, e le robe che potrebbero essere buone finiscono
per bruciarsi.
2) Chi non lo farebbe?
Eva Cattin Facebook
1) In merito alle provicie sì, secondo me è
giusto.
2) Se rifarei tutto cio che ho fatto finora? Beh
ho 23 anni e finché lavoravo stavo benissimo, lo rifarei altre mille volte. Ora che non ho
più niente mi domando se tutto ciò avra una
fine. Mi sembra d essere una persona fallita,
senza niente in tasca, costretta ad andare ad
elemosinare dai genitori... Ma l’importante è
l’amore della mia famiglia e un vero amore...
Con il loro amore mi sollevano la giornata!
Monica Polito Facebook
2) Rivedendo la mia vita
ora, sì, cambierei molte
cose.
(il sondaggio segue a pag. 31)
21
O CHECK-O N
O
SECONDO V O I
Facebook
Franca Pattaro
son
dag
gio
1) Purtroppo era ovvio,
perché non si guarda al
risparmio a livello nazionale ma bensì al tornaconto personale di certe
figure dirigenziali.
2) Sì rifarei tutto a parte il percorso studi,
certo con il senno di poi diventiamo tutti
Mago Merlino, ma aggiungerei solo la laurea
a quello che già svolgo!!!
Fabio Bergamin Facebook
1) La Consulta ha giustamente bloccato la
riforma delle province.
2) Rivedendo la mia vita, certamente rifarei
tutto, solamente userei di più la cattiveria.
Docente
Giampietro Vecchiato
1) Giuridicamente corretto.
È necessaria una modifica
della Costituzione. Ma si
può fare.
2) Sì. Rifarei tutto. Con un
po' più di rispetto per me stesso.
Moreno Breda Facebook
1) Dubito che la riforma
serva a qualcosa se non si
interviene sui numeri della
pubblica
amministrazione.troppi impiegati e soldi
spesi male.
2 Rifarei tutto perchè la vita è fatta di quello
che è stato. E che sarà.
Facebook
Guglielmo Tringali
1) Facciano come credano
sto andando a vivere in un
altro paese.
2) Sì e farei anche altro.
Gianluigi Gigi De Zolt Facebook
1) Giuridicamente giusto.
2) Con l’esperienza e la maturità di adesso
alcune cose non le rifarei!
Facebook
Matteo Morosinotto
22
uno
magazine
1) Non ne so molto ma presumo che ci siano delle
motivazioni giuridico-normative alla base di questa
decisione. Concordando
però con lo spirito della riforma ritengo che
procedure e modalità della Pubblica
Amministrazione debbano essere modernizzate e semplificate non solo di nome ma
anche di fatto evitando sprechi inutili con
ovvi vantaggi per tutti in termini di soldi
comuni e personali, tempo comune e personale e perché no, arrabbiature comuni e personali.
uno
magazine
2) Sono convinto che a parità di informazioni, motivazioni, esperienza/e, contesto,
ecc... la maggioranza delle decisioni importanti (o meno) che ho preso sono state le
migliori e le rifarei. Certo ad oggi, essendo io
stesso diverso (non migliore o peggiore ma
semplicemente diverso) ed avendo tutta una
"telemetria" oggettiva/soggettiva diversa
della/dalla vita, buona parte di esse sarebbero di sicuro altre e qualcuna pure sarebbe
assolutamente inversa e contraria.
Facebook
Monica Boin
1) Personalmente sono
contraria alla riforma
delle province in quanto sostengo che per
riformare un paese sia necessario tener
conto della sua storia e del suo disegno
costituzionale, le motivazioni economiche
non sono sufficienti per mettere mano
all’istituzione di un paese. Non è la strada
giusta per ridurre la spesa pubblica e i
costi della politica. Credo altresì che siano
necessari altri strumenti e altre manovre
al fine di ridimensionare il sistema.
2) Se avessi la possibilità di tornare nel
passato farei tutto o quasi tutto quello
che ho fatto perché, altrimenti, oggi non
sarei quella che sono.
Luigina Dacco Facebook
1) No.
2) No.
Paola Fabbri Facebook
1) Sbagliato.
2) Sì, rifarei tutto.
Paolo Zanella Facebook
1) Giusto.
2) Tutto, tranne una cosa
che riguarda lo studio.
Paola Ruffo Facebook
2) Rifarei tutto, dagli studi,
dalle persone a cui ho dato
retta, dai viaggi che non ho
fatto, dai soldi spesi inutilmente!
Paola Brombin Facebook
1) Sbagliato.
2) Rifarei tutto compresi gli
errori...
Paolo Renna Facebook
1) Sbagliato, soprattutto se
la riforma delle province portasse ad una riduzione di costi per il cittadino anche minima...
2) Ci sono delle cose che sicuramente non
rifarei e prenderei qualche strada alternativa
a quelle che ho preso.
Michele Barnabba Facebook
1) Io penso che riformando le province, non
risparmiamo sulle spese pubbliche, anzi
potrebbero aumentare per i comuni e la
regione.
2) Della mia vita non cambierei nulla perché
è vero che tante cose sono state negative,
ma tante altre sono state positive.
Facebook
Monica Bertarelli
1) Possono tranquillamente abolire le province, come pure abbattere drasticamente la spese pubblica in tutti i
settori!
2) Rifarei tutto, ma mi accorgerei prima degli
errori!
Giusy Barattin Facebook
1) Fatalità quando si cerca di cambiare le
cose in Italia, arriva qualcuno che ci “ricorda” che è anticostituzionale cambiare certe
leggi. Fatalità poi, le leggi o le regole in
questione sono sempre quelle a favore della
cosiddetta casta. L’unica cosa da capire per
dire se sia effettivamente
sbagliata l’abolizione delle
province è sapere poi che
fine farà il personale occupato. Perché se l’abolirle
per ridurre i costi , si traduce nel licenziare i dipendenti in esubero, la cosa ha un senso; ma se
questi vengono inseriti in altre amministrazioni, non ne vedo la convenienza a questo
punto…
2) La mia vita è così per le scelte che ho sempre fatto in libertà e coscienza. Dire adesso
se rifarei certe cose che mi hanno portata ad
essere quella che sono o ciò che faccio, non
ha senso. Probabilmente se mi ritrovassi nelle
stesse situazioni vissute in passato mi comporterei diversamente ma non perché mi
penta di quanto fatto ma semplicemente
perché le esperienze vissute hanno fatto in
modo che maturando, abbia una visione
diversa delle cose. Ed in ogni caso, bisogna
sempre far tesoro del nostro passato perché,
come ha già detto qualcuno, ci aiuta a
costruire il nostro futuro...
Diego Capraro Facebook
1) L’eliminazione delle province non è una soluzione,
si ridurranno cosi di gestione ma è un ente a stretto
contatto col territorio ed ha
la gestione di molti fattori importanti, uno in
particolare le strade. Certo un accorpamento
di provincie con elevata omogeneità territoriale non sarebbe una cattiva idea di rispar-
23
2) Col senno di poi è sempre facile pensare
e parlare. Però è vero che alcuni errori sarebbe bello correggerli. Però in
generale rifarei tutto quello
che ho fatto!
Pietro Casetta Facebook
1) Va chiarito che le province non verranno abolite ma
soltanto cancellate dalla
Costituzione. Il che significa che con una
qualsiasi legge ordinaria dello Stato potranno
essere ricostituite con un altro nome, o
anche con la stessa terminologia oltre che
funzioni, e struttura. Una legge di questo
tipo è già in preparazione e prevederà che il
Facebook
Davide Chiarotto
1) A mio avviso giusto,
ritengo che ogni ente
conosca meglio le
caratteristiche e le esigenze del proprio territorio; se poi si
tratta di costi si possono risparmiare elevate somme con una più oculata destinazione delle somme a disposizione.
2) Rivedendo la mia vita? No, no e no,
potendo modificherei parecchie cose,
approfitterei della mia bella e spensierata giovinezza che ho lasciato passare
pensando di poter fare un giorno quello
che avrei potuto fare in quei momenti....
”come dire ogni lasciata è persa” ...
compito e la scelta e il come mantenere o no
questi enti, sia pur in misura numericamente
ridotta,
spetterà
alle
Regioni.
Successivamente non si può escludere che
un’altra legge le ricostituisca. Perchè la cancellazione dalla Costituzione sia credibile,
essa dovrebbe quindi essere accompagnata
dal divieto di ricostituzione espresso dalla
Costituzione. Ma questa norma contrasterebbe con la norma seguente, assolutamente inderogabile “Bisogna che tutto cambi
perché tutto resti com'è”. Questa norma è
stata formulata da Federico De Roberto nel
suo “I vicerè”, e ribadita da Tomasi di
Lampedusa nel suo, e nostro, “Gattopardo”.
2) Rifarei ciò che ho fatto e farei molto di ciò
che non ho fatto. Cioè studierei bene l’inglese, imparerei a ballare, e guarderei con occhi
diversi il meraviglioso mondo femminile.
24
Nicky Dardilli Facebook
1) Dal momento che in
Italia son sempre pronti ad
aumentare le tasse anzichè
ridurre la spesa pubblica,
ritengo che l’abolizione
delle province possa essere una giusta decisione a questo proposito. Ma evidentemente
si ledono troppi interessi.
Photo Luciano Doria
mio, però i risparmi prima dovrebbero essere
effettuati a livelli superiori. Inoltre vi sarebbe
la possibilità di accorpare nelle provincie altri
enti doppioni, comunità montane, enti di
gestione del territorio, ecc...
O PHOTOGRAPHY
2) Ho pensato spesso a questa domanda
che sovente faccio a me stessa, specie in
questo lungo periodo di crisi in cui mancano
le soddisfazioni personali. E la risposta è che
cambierei quasi tutto del mio passato, sono
riuscita a prendere sempre le decisioni sbagliate che, nel corso degli anni, mi si son
rivoltate contro. Ma forse avrei dovuto avere
l’esperienza e la maturità di oggi. Ma non è
mai troppo tardi ! Una mia amica si sta laureando a 48 anni con il massimo dei voti e io
inizio a dedicarmi a quello che desidera il
cuore e non la testa e l’orgoglio. La vita è
una continua evoluzione se si mantiene passione, curiosità e spirito di iniziativa!
DAVID HATTERS
David Hatters, fotografo di moda vicentino,
Facebook
Giovanna Soranzo
Photo David Hatters www.davidhatters.com - Model Alessia Fontanella
O SECONDO V O I
1) Io non capisco perché
bloccare l’abolizione delle
province... Spero che dietro
ci siano motivi legati ad un
miglioramento della questione, non meri
interessi
di
mantenimento
politico/lavorativi... In ogni caso la questione province sarebbe solo l’inizio di una riforma
molto più grande,che dovrebbe comprendere profondi cambiamenti a livello costituzionale anche delle regioni (basta con gli statuti speciali e ordinari!). Se il decreto sull’abolizione delle province fosse stato bloccato per
riformare l’intero sistema regionale con le
relative distribuzioni di competenze, quindi
per fare una riforma più organica e completa, allora il blocco sarebbe positivo.
nasce e cresce in una famiglia di artisti.
Padre architetto e madre interior designer,
mettono il figlio a stretto contatto dell’arte
fin da piccolo, anni nei quali il giovane siede
in disparte ad osservare e interiorizzare
le importanti fasi dalla nascita alla realizzazione
di un progetto. Questo stimola la sua creatività
a tal punto da sentire il bisogno di esprimere se
stesso attraverso la propria visione del mondo.
Durante il periodo degli studi alla facoltà di
architettura di Venezia, Hatters vince alcuni
importanti concorsi e i suoi progetti vengono
pubblicati su riviste e libri del settore.
Proprio a livello architettonico inizia la sua
passione per la fotografia, che muta negli anni
2) Guardandomi indietro, sicuramente cambierei qualcosa... Gli errori sono inevitabili,
ma è inutile pensarci troppo, meglio imparare dagli errori e andare avanti, che indietro
non si torna.
in una ricerca dell’estetica umana, sfociando
quasi naturalmente nel ritratto di moda.
La sua forte passione e lo studio dei grandi
Monica Massironi Facebook
1) Giusto.
fotografi, lo portano a cercare di migliorarsi
sempre, vincendo importanti concorsi
internazionali come quelli per Illy cafè,
2) Sì.
Tod's e Vogue Italia, facendone poi un lavoro
a tutti gli effetti. Hatters collabora ora
con famosi brand di moda italiani, svizzeri
e francesi, spostandosi continuamente fra
Italia, Europa e America.
uno
magazine
www.davidhatters.com
25
Photo Federico Sossella www.facebook.com/federicosossella - Model Alessia Fontanella
Alessia
Fontanella
Portrait
Quali sono i tuoi pregi?
«Nei rapporti umani sono una persona molto
generosa con gli altri, per le persone a cui
tengo davvero farei qualsiasi cosa. Per quanto
riguarda il lavoro e la vita, invece, sono estremamente determinata se voglio una cosa faccio di
tutto per ottenerla, presto o tardi che sia».
Il tuo uomo ideale?
«Un uomo deve farmi ridere, divertire ma
sapermi anche consigliare e stare vicino e deve
essere un uomo, non un ragazzino, con cui
poter parlare di tutto e possibilmente deve
anche giocare a Rugby ;-) il mio uomo ideale è
il mio, che è tutto questo».
E i tuoi difetti?
«Ne ho un sacco, sono molto lunatica in generale e tendo a fidarmi pochissimo delle persone».
Hai qualche hobby?
«Mi piace molto fare sport, correre in particolare mi rilassa molto».
Quando hai pianto l’ultima volta?
«Non molto tempo fa».
Cosa serve, oltre alla bellezza, per diventare
modella?
«Personalità, carattere, saper vendere la propria
immagine, incontrare persone professionali e
non buffoni, fortuna, tante cose... sarebbe
impossibile elencarle tutte».
FEDERICO SOSSELLA
Nato a Soave, Verona, nel 1988. Da sempre
appassionato d’arte, terminati gli studi e dopo
alcuni anni di lavoro come direttore artistico
in varie agenzie, decise di intraprendere
la carriera da fotografo freelance. Attualmente
collabora con aziende dove cura la parte
marketing oltre a svolgere l’attività di fotografo a tempo pieno.
www.facebook.com/federicosossella
26
uno
magazine
Un libro o un film che consiglieresti e perché?
«Ho rivisto di recente “La ricerca della felicità”
con Will Smith. Credo sia un film che tutti
dovrebbero vedere e da cui prendere esempio,
soprattutto in questi tempi. Non arrendersi alle
circostanze e guardare avanti e non indietro
penso sia il punto di partenza per un domani
migliore o, perlomeno, diverso».
Di che ti occupi e quali sono le tue aspirazioni?
«Per ora lavoro come modella e sto per laurearmi e dopo la laurea vorrei fare un’esperienza
all’estero, per il resto non ho ancora le idee
chiare... chi vivrà vedrà».
La tua personale ricetta per la felicità?
«Non pormi troppe domande sul futuro, per
ora mi concentro a fare ciò che mi piace e che
mi riesce meglio e al momento giusto troverò
la mia strada, oltre a questo la mia forza e felicità prima di ogni cosa è la mia famiglia e gli
amici, quelli veri».
COMPOSIT Abito a Padova, ho 24 anni e sono nata sotto il segno della
Bilancia. Sono alta 172 cm, il mio peso è di 47 kg, indosso la taglia 38,
di scarpe porto il 36 e i miei occhi sono color nocciola.
www.alessiafontanella.com
27
O A R M O N I E NEL COSTRUIRE
37,5% sbagliato
35% GIUSTO
27,5% ALTRE RISPOSTE
2) Rivedendo la tua vita, rifaresti tutto
ciò che hai fatto?
52,6% SÌ
28,1% NO
19,3% altre risposte
28
P
erciò è indispensabile, sempre
più, che lo spazio di lavoro e
l’ambiente dove si vive siano a
misura d’uomo e siano pensati
in modo da non influire sulla salute
delle persone, ma anzi che possano
interagire positivamente ed essere
rispettosi dell’equilibrio psico-fisico.
Difatti, “qualità della vita” è anche vivere in
città a misura d’uomo, in quartieri urbanisticamente equilibrati ed in case accoglienti che
diano il giusto comfort, insomma poter vivere
in ambiente sano, sicuro e funzionale nel
rispetto della salute fisica e dell’ambiente.
Da decenni, invece, nella costruzione e sviluppo urbanistico delle città non si è tenuto conto
Photo www.deabyday.tv
1) La Consulta ha bloccato la riforma
delle Province giusto o sbagliato?
L’obiettivo del Feng Shui è la progettazione
di edifici che soddisfino le esigenze fisiche,
biologiche e spirituali di chi li abita;
di conseguenza la struttura, i servizi, i colori
e gli odori devono interagire armoniosamente
con l’uomo e con l’ambiente.
di questo aspetto fondamentale e si è proceduto ad edificare in modo speculativo con bassi
livelli di comfort abitativo. Oggi anche l’opinione pubblica e le amministrazioni sono concordi
sulla necessità di tornare a considerare indispensabili la qualità ambientale, la prevenzione
dell’inquinamento e la salute fisica e mentale
dei cittadini. Siamo concordi con l’opinione,
sempre più diffusa, che si debba fare qualcosa
in proposito, e subito! Dell’argomento si occupa la disciplina della Bio - Architettura, o
edilizia Eco compatibile, facendo riferimento anche ai principi del Feng Shui.
L’obiettivo del Feng Shui è la progettazione di
edifici che soddisfino le esigenze fisiche, biologiche e spirituali di chi li abita; di conseguenza
la struttura, i servizi, i colori e gli odori devono
interagire armoniosamente con l’uomo e con
l’ambiente. Quest’interscambio costante tra
interno ed esterno dipende da una buona traspirazione: la casa, come la pelle, deve mantenere condizioni interne di vita tali da garantire
uno
magazine
Feng shui l’ambiente terapia
Appare ormai scontato che reddito pro capite non genera di per sé alta
“qualità della vita”. Il ritmo di vita e l’intensità di lavoro richiesto dalla produttività della
società consumistica ci priva del contatto diretto con la natura e del tempo vitale da dedicare
a se stessi ed alla salute fisica e mentale.
igiene e salute. Oggi, molte abitazioni moderne
sono diventate “involucri chiusi”, senza contatti con l’esterno e quindi malsane. Le esalazioni
delle sostanze plastiche, i pavimenti trattati con
additivi, le finestre e le porte chiuse ermeticamente, i materiali isolanti, gli strati impermeabili di vernici e collanti sintetici avviluppano
tutto l’edificio e non lo lasciano respirare.
In questo modo il Feng shui amplifica la Bio Architettura e quando si integrano si raggiunge
una maggiore totalità nel costruire e nell’abitare. Il Feng shui, non è un fenomeno esoterico
giunto solo oggi alla ribalta, ma è anche una
corrente sotterranea oggetto di studi che è
venuta alla luce negli scritti di alcuni famosi
architetti, lo stesso Frank Lloyd Wright
rispettava la contestualità ambientale e sottolineava “che la casa nasce dal terreno e non sul
terreno”, mentre l’architetto Gino Valle utilizza il pilastro come escrescenza del terreno
facendolo diventare l’elemento costruttivo
maggiormente espressivo e definito come un
mucchio di terra. Non sono quindi assenti motivazioni arcaiche in questa ricerca da parte degli
architetti moderni pur tenendo in primo piano
la necessaria funzionalità degli ambienti.
Secondo la saggezza orientale il nostro corpo
possiede un’importantissima capacità di autoguarigione attraverso differenti tecniche: la
meditazione, la preghiera, la visualizzazione, il
Feng Shui o medicina dell’habitat, lo yoga e le
ginnastiche mediche cinesi come il Qi Qong e il
Tai Qi, il Reiki, i cinque Tibetani, insomma
un’infinità di vie che ognuno sceglie in base
anche al proprio “sentire” quella più affine.
La visione importante è che tutto il pensiero
orientale si basa sulla consapevolezza del sé.
Per raggiungere il benessere è fondamentale
imparare a conoscersi. La visione olistica
appunto, porta a creare un equilibrio tra corpo,
mente, spirito in relazione all’ambiente in cui
viviamo. Feng shui e Bio - Architettura significano proprio capire la natura, tutelare gli ecosistemi naturali, collocare correttamente edifici e
impianti, sfruttare il Vento e l’Acqua nel
momento in cui si va a modificare il territorio al
fine di renderlo accogliente e piacevole per
l’uomo di oggi e per le generazioni future.
Certo è essenziale partire dalla cultura, dalle
uno
magazine
abitudini e dalle esigenze
reali della gente, bisogna
insomma sensibilizzare e
convincere chi costruisce e
chi fa costruire.
È, inoltre, necessario partire
dalla tradizione costruttiva
locale e inserire all’interno
del processo produttivo consolidato tecnologie e prodotti ecocompatibili che
sostituiscano, anche gradatamente e quindi più profondamente, le consuetudini del ciclo produttivo attualmente impostato
solo in base al profitto economico. Un inizio
possibile è quello di informare e sensibilizzare i
cittadini – in modo corretto - e coinvolgere gli
operatori del settore tramite formazione e
finanziamento, in modo che l’innovazione
parta dall’interno del mondo edile.
Alle Imprese bisognerà proporre prodotti e processi produttivi ecocompatibili che non rallentino il ciclo produttivo e che non pesino troppo sull’economia dell’intervento. Agli utenti finali
dare la possibilità di usufruire di un
nuovo tipo di edilizia a costi contenuti.
Proprio in questo momento di crisi non solo
economica ma anche psicologica, è importante
recuperare tutti quegli elementi che giocano un
ruolo fondamentale nell’equilibrio uomo ambiente - abitazione e che possono aumentare di molto il nostro “benessere” abitativo.
L’argomento è di estrema attualità e di fondamentale importanza per il benessere psico-fisico dell’abitare e per la vera “qualità della vita”
e mi auguro possa diffondersi sempre più velocemente nella cultura quotidiana della nostra
società moderna.
Stefano Parancola architetto
Photo www.mydecorative.com
O SECONDO V O I RISULTATI
Assecondare i dettami
di Feng shui e Bio - Architettura
significa capire la natura,
tutelare gli ecosistemi naturali,
collocare correttamente edifici
ed impianti, sfruttare il Vento
e l’Acqua nel momento in cui si va
a modificare il territorio
al fine di renderlo accogliente
e piacevole per l’uomo di oggi e per
le generazioni future.
29
C
irano
I N C O N T R A
venerdì 11 ottobre 2013
ore 19,30
Fiere Padova Casa su Misura Padiglione 15 CasaClima
CASA DOLCE CASA
LA CASA IDEALE DOVE VIVERE IN ARMONIA CON GLI ALTRI E CON SE STESSI
Interverranno sul tema con la formula del talk show gli esperti:
Stefano PARANCOLA
Architetto esperto Feng Shui
Antonio LUISE
Medico ambientalista
Lucia LARESE
Esperta di Space Clearing
Moderatore Claudio CAMPAGNOLO Direttore di UNO Magazine
Ingresso libero con diritto di precedenza alle prenotazioni
a mezzo mail all’indirizzo [email protected]
O SPAZIO V I TA L E
“C’era una volta… - un re! diranno subito i miei piccoli lettori.
No, ragazzi, avete sbagliato.
C’era una volta un pezzo di legno…
Carlo Collodi, PINOCCHIO
Tempo di Space Clearing
Viene definita l’arte di far spazio in casa come
nella vita. Letteralmente, invece, significa “purificazione
degli spazi” e, conseguentemente, di chi li vive.
E
come un pezzo di legno, che
sapientemente intagliato, può
diventare qualsiasi oggetto,
così è possibile trasformare e
modellare la propria vita, basta
volerlo e sapere come fare. Lo
Space Clearing, come immaginato
nell’approccio di Lucia Larese,
parla proprio di trasformazione e di
cambiamento e ci inizia ad un’arte,
quella di abbandonare il superfluo
per
recuperare
l’essenziale.
Imparare a fare spazio al nuovo per
accoglierlo nella nostra vita.
Accumulare e farsi invadere lo spazio da troppi
oggetti è una tendenza che ha un grande
impatto sulla nostra vita oltre che sulla nostra
casa. Secondo un’indagine condotta negli Stati
Uniti le persone usano soltanto il 20% delle
cose che possiedono e occupano armadi e ripostigli. Il restante è un inutile fardello che non
verrà mai più usato e che, in inglese, viene chiamato “clutter” (letteralmente “accumulo,
ingombro, disordine, confusione”). Abiti, giornali, foto, scarpe… di quante cose facciamo
fatica a liberarci? A volte inconsciamente alcuni trattengono la roba vecchia per sopprimere
la propria vitalità: forse desidererebbero cambiare e migliorare la propria situazione eppure,
nel loro inconscio, hanno paura di questo viaggio nell’ignoto. Space Clearing significa letteralmente “purificazione degli spazi”: l’insieme
delle tecniche e dei rituali volti a creare uno
spazio sacro nelle nostre case e, di conseguenza, in noi stessi. Nell’approccio di Lucia Larese
diventa l’arte di fare spazio, in casa e nella vita.
Quando eliminiamo le cose che non usiamo
più, si innesca in noi una metamorfosi che ci
porta a vivere in ambienti più organizzati e a
trovare le cose con maggiore facilità. Questo
cambiamento riguarda solo la nostra casa, che
è lo specchio di noi stessi, e tutte le sfere della
nostra vita. Pulire, svuotare, liberare, ci aiuta ad
allontanarci da tutte quelle situazioni che non
ci piacciono più e a lasciare le porte aperte per
l’arrivo del nuovo che la vita ha da offrirci. Le
svolte avvengono quasi sempre per caso e iniziano dal nulla, da un piccolo avvenimento, un
piccolo passo. A volte mettiamo in atto un
mutamento che ci appare quasi insignificante,e
questi piccoli cambiamenti, se fatti seguendo
un criterio e un progetto chiaro e lineare, pos-
uno
sono dare l’avvio ad una trasformazione profonda della nostra vita. È qualcosa di ben diverso dal consumismo sfrenato o dalla scriteriata
abitudine che spinge molte persone a gettare
nel cassonetto oggetti ancora utilizzabili che
potrebbero essere di aiuto ad altri. Senza considerare il cibo comprato in eccesso e gettato
senza tante remore nel bidone dei fiuti. Questo
approccio insegna ad acquistare in modo consapevole e tarato sui nostri veri bisogni e… ci fa
risparmiare, in quanto evitare acquisti inutili e
sprechi diventa un’abitudine per la vita e si
cambia l’atmosfera di una casa, creando un
Lucia Larese
pazienza e con il sorriso, alla ricerca di noi stessi. In una prima parte c’è un manuale in cui
vengono illustrati i fondamenti e il funzionamento dell’arte di fare spazio; la seconda parte
è composta da vere e proprie regole, con tanto
di compiti a casa, con cui ci insegna a mettere
in pratica i suoi consigli e poi nell’ultima parte,
con estrema delicatezza, l’autrice ci prende per
mano e, attraverso un racconto esemplare di
un protagonista maschile, Giorgio, ci accompagna passo passo in questo breve e affascinante
percorso alla ricerca dell’essenziale. Dopo le
lezioni, ci incanta la magia del romanzo e la
“Lasciate andare le cose con leggerezza,
ma soprattutto con amore. Regalare,
vendere o (…) gettare via le cose che non
usate o amate più, potrebbe darvi la
stessa gioia che avete provato quando
sono diventate le vostre. Ad ogni vuoto
corrisponde un pieno: inconsciamente
chi trattiene le cose si nega il futuro. (…)
Quando avrete imparato questa modalità, avrete imparato a
lasciare andare il
disordine per sempre.”
Dal libro “Spaceclearing:
libera il tuo spazio trasforma
la tua vita” di Lucia Larese
Edizioni mediterranee, nuova
edizione, ultima ristampa
aprile 2013.
luogo accogliente dove sentirsi veramente “a
casa”. Per spiegare questo cammino di trasformazione, Lucia Larese ha pubblicato un libro
strutturato in modo estremamente funzionale
ed ordinato per rispondere a tanti quesiti anche
sul Feng Shui, da cui lo Space Clearing trae origine. Ci parla della Teoria dei Cinque Elementi,
della differenza tra Yin e Yang, ci segue con
Secondo un’indagine
condotta negli Stati Uniti
le persone usano soltanto
il 20% delle cose che
possiedono e occupano
armadi e ripostigli.
storia di Giorgio, incredulo ed ironico da principio e quasi un po’ arrabbiato con la “molesta”
Beatrice, (uno pseudonimo col quale viene rappresentata l’autrice) che, pur con estrema delicatezza e in punta di piedi, è arrivata nella sua
vita e pretende di sconvolgergliela, di cambiare
le sue regole… il suo disordine! Eppure lui sta
benone così e non vuole cambiare! A poco a
poco, Giorgio inizia a mettere in atto le semplici regole “dell’ordine” che gli arrivano puntualmente da Beatrice per e-mail, così tanto per
provare, e mal volentieri ammette a se stesso di
trarne degli innegabili benefici. Giorgio ricomincia a respirare! È allora che si rende conto
che la sua rabbia era diretta solo e unicamente
a se stesso e alle proprie resistenze al nuovo e
al cambiamento più grande e più importante
della vita: diventare grande.
PER SAPERNE DI PIÙ: www.spaceclearing.it
31
O CONSUMO C O N S A P E V O L E
O CONSUMO C O N S A P E V O L E
La riqualificazione energetica conviene
Sarebbe a dire?
GIUSEPPE NICOLINI «Noi siamo costruttori edili, abituati quindi per
l’esperienza che deriva dalla nostra attività ad avere una visione d’insieme, complessiva. Quando affrontiamo un progetto lo
portiamo avanti, dall’inizio alla fine, occupandoci di tutta la
“filiera” dei vari interventi necessari. Siamo perciò in grado di
fornire, il cosiddetto pacchetto completo».
GIUSEPPE NICOLINI «È semplice, LARA costruzioni edili diventa per il cliente l’unico referente
che, a sua volta, si occuperà di tutto. Dalla
diagnosi dell’edificio, all’analisi dei costi e
benefici, del finanziamento più vantaggioso
per l’intervento e, soprattutto, della corretta
e coordinata esecuzione dei lavori necessari
per la riqualificazione energetica dell’edificio.
Il cerchio si chiude con la certificazione dello
stesso. Facendoci carico, lungo tutto questo
frastagliato percorso, delle innumerevoli
incombenze: burocratiche, amministrative,
legali, eccetera. Per fare questo agiamo insieme ai nostri partner, ovvero aziende e professionisti del settore con una vasta e collaudata esperienza pluriennale».
Cos’è la riqualificazione energetica?
A chi vi rivolgete in particolare?
«Quella che proponiamo attraverso la divisione che si occupa
di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, è un’azione volta a preservare gli edifici esistenti, senza sottrarre quindi
altro spazio al territorio, già abbondantemente edificato. In
questo modo si permette al cliente, sia esso un privato, un
gestore pubblico o un amministratore di condomini, di agire
senza problemi con tutte le tutele del caso e, particolare non
da sottovalutare, risparmiando tempo e denaro».
GIUSEPPE NICOLINI «Come le dicevo, chiunque
possieda un edificio costruito dieci, venti,
trent’anni fa ed abbia la necessità di fare
degli interventi finalizzati al risparmio energetico. Possono essere abitazioni private,
come edifici pubblici o condomini. In questo
caso la collaborazione con gli amministratori
solitamente è molto gradita da parte della
categoria, in quanto possiamo sollevare il
professionista da una serie infinita di adempimenti burocratici ed operativi facilmente
immaginabili. Soprattutto se si tiene conto
del fatto che, per la realizzazione di quanto
stabilito, ci assumiamo noi la completa
responsabilità della corretta esecuzione dei
lavori e delle pratiche relative».
La “mission” di questa azienda è quella di contribuire alla riqualificazione
del parco immobiliare esistente. Ma la cosa più interessante, per chi legge, è che
vogliono consentire a tutti di poterlo fare. Volete scoprire come? Continuate a leggere .
Di cosa vi occupate abitualmente?
I PROFESSIONISTI PARTNER
MASSIMILIANO CLEMENTE Architetto
Riviera Paleocapa 20/b PADOVA
MOLON & ROETTA Studio Termotecnico
Viale Stazione, 74 MONTEGROTTO TERME (PD)
LE AZIENDE PARTNER
GIUSEPPE NICOLINI «Per i privati valgono fino al
31 dicembre 2013, per i condomini la scadenza è fissata al 30 giugno 2014».
GRESELIN MAURIZIO Isolamenti e tinteggiature
Via Della Meccanica. 1/A VICENZA
BMR Impianti elettrici Carpenteria Tecnologia della lamiera
Via dell’Industria 11 - 11/A VEGGIANO (PD)
S2 IMPIANTI Impianti idraulici
Via Ippolito Nievo MESTRINO (PD)
Informazione pubblicitaria
S
ettore in crisi come pochi quello dell’edilizia immobiliare, tuttavia si può uscirne e bene se la si affronta con
il dovuto spirito costruttivo, perdonate il gioco di parole. Riflettendo, ad esempio, sui limiti del settore come
la conservazione del territorio o la diminuità capacità d’investimento della clientela. Limiti che però aprono altre
porte, come la riqualificazione del patrimonio immobiliare
esistente. Operazione questa che necessita d’investimenti
certamente più contenuti e, soprattutto, fiscalmente detraibili. Approfondiamo quindi il tema con Giuseppe Nicolini
responsabile tecnico della divisione riqualificazione energetica di LARA Costruzioni Edili.
“
Quando scadono le detrazioni fiscali?
BORTOLETTO Serramenti in legno
Via Lussemburgo, 11 Z.I. sud Camin PADOVA)
PELLIZZARI ARMANDO Pavimenti e rivestimenti
Via del Lavoro, 5/7 - Z.I. ARZIGNANO (VI)
Recuperare la casa dei nonni
o dei genitori, con un buon piano
di riqualificazione energetica, oltre
a farci risparmiare l’acquisto di una
nuova abitazione ci permette
di risiedere in una casa che, proprio
perchè realizzata diversi anni prima,
molto spesso si trova in un’ottima
posizione strategica
IDRO PRO Impianti Idraulici
Via Pio La Torre, 84 CAMISANO VICENTINO (VI)
RVS Restauro e Verniciatura Serramenti
Via Maestri del Lavoro, 20 PIAZZOLA SUL BRENTA (PD)
32
Lanfranco GRESELIN
Responsabile Amministrativo
uno
magazine
A chi fosse tentato dal “fai da te”
cosa si sente di consigliare?
uno
magazine
“
Giuseppe NICOLINI
Responsabile Tecnico
GIUSEPPE NICOLINI «Ripeto, i problemi di carattere burocratico e pratico, quando si interviene su un edificio, sono all’ordine del giorno.
Affidarsi ad un unico referente che guida
una cordata di professionisti e aziende del
settore, oltre ad evitare un sacco di guai e
non solo economici, permette di preservare
la qualità dell’opera prevista».
Via Brescia, 33 Torri di Quartesolo (VI)
Tel. 049 9065748 cell. 348 2311716
e- mail: [email protected]
33
O A Z I E N D E IN FORMA
Sandro BOSCAINI
Premio Masi 2013
PROCLAMATI I VINCITORI
Premiati l’impegno sociale, l’impresa, la scienza,
l’attualità e il vino. Autentici motori di sviluppo e di
ripresa e valori fondanti della società. Le premiazioni si sono
tenute sabato 5 ottobre al Teatro Filarmonico di Verona.
Giovanni
BONOTTO
Marjane SATRAPI
L
e diverse identità della cultura sono al centro della XXXII
edizione del Premio Masi che
da oltre trent’anni celebra la
vivacità creativa di persone e istituzioni impegnate ad affermare e
a promuovere i valori fondanti
della società e del vivere civile.
Sette i premiati per le tre categorie storiche
proclamati dalla Fondazione Masi e che sabato
5 ottobre 2013 hanno firmato la botte di
Amarone Masi a loro dedicata. Il Grosso
d’oro Veneziano va a Marjane Satrapi,
la scrittrice iraniana autrice del romanzo autobiografico a fumetti “Persepolis”, diventato
anche un film d’animazione, per il suo impegno
nella difesa dei valori universali di libertà, giustizia e integrità umana, attraverso la denuncia
della repressione del regime in Iran. La
Fondazione Masi ha individuato nell’imprenditore vicentino Giovanni Bonotto, nel neuroscienziato friulano Giacomo Rizzolatti e
nello scrittore, diplomatico vicentino Sergio
Romano le personalità che meglio hanno
contribuito ad affermare e trasmettere i valori
civili e universali delle Venezie premiandoli con
il riconoscimento di Civiltà Veneta.
Sergio ROMANO
34
Giacomo RIZZOLATTI
uno
magazine
L’imprenditore tessile Giovanni Bonotto, che ha introdotto nel suo settore il concetto di “fabbrica
lenta”, recuperando antiche tecniche di produzione del territorio e portando in tutto il mondo stoffe che hanno il sapore del Veneto e dell’Italia, ha dimostrato che l’artigianato d’arte può garantire
un futuro all’imprenditoria italiana; Giacomo Rizzolatti, che è entrato nel gotha degli scienziati con
l’individuazione dell’esistenza nel cervello dei neuroni specchio, ha contribuito in modo significativo allo sviluppo delle neuroscienze ponendo le basi scientifiche dell’empatia tra esseri umani; l’imparzialità e la costanza nell’osservare le vicende italiane e internazionali hanno portato il giornalista,
storico, scrittore e diplomatico vicentino Sergio Romano, ad essere un interprete di riferimento dell’attualità e della storia passata. Sarà invece il progetto Le vigne di Venezia che riunisce tre
“archeologi e pionieri della vite” (Terre di Venezia/ Venissa - Bisol; Orto di Sant’Erasmo - Michel
Thoulouze; Associazione Le vigne ritrovate/ La Laguna nel Bicchiere - Flavio Franceschet) ad aggiudicarsi il Premio Internazionale Masi per la Civiltà del Vino per aver recuperato le vigne storiche
della città di Venezia e della sua laguna, riallacciando così il legame tra la Serenissima e un dono
della natura intriso di cultura e d’arte come il vino, che proprio a Venezia trova un palcoscenico straordinario di visibilità mondiale. Per Isabella Bossi Fedrigotti, presidente della Fondazione Masi:
«In un momento di crisi collettiva e di perdita
generale di orientamento, il Premio Masi non
smette di dare risalto a personalità che difendono il radicamento culturale proponendo nuove
prospettive per il futuro e ponendosi ad esempio
per la collettività. La cultura deve essere il motore di sviluppo del nostro Paese che, avendola colGianluca
tivata per lungo tempo, l’ha poi irrimediabilmenBISOL
te trascurata. I premiati della XXXII edizione del
Premio Masi sono la testimonianza di un Paese
creativo, tenace, intelligente e pieno di risorse e
raccontano storie che ci ridanno speranza per il
futuro». «Gli imprenditori devono essere in prima
linea nella promozione
della cultura”, dice
Sandro
Boscaini,
Vicepresidente
della
Fondazione Masi, presidente di Masi Agricola e
Michel THOULOUZE
ideatore del Premio: «Il
Premio e la Fondazione Masi sono strettamente
legati alla nostra storia produttiva e hanno come
obiettivo quello di tradurre in valore aggiunto per
le nostre comunità il successo di un vino,
l’Amarone, espressione d’eccellenza del nostro
territorio. In questi trent’anni abbiamo cercato gli
interpreti migliori di quei valori che hanno fatto
grande la nostra regione e il nostro Paese e sui
uno
quali dobbiamo continuare ad investire».
magazine
Teatro FILARMONICO di Verona
Isabella BOSSI
FEDRIGOTTI
35
O A Z I E N D E IN FORMA
P
Sopra: Un momento della serata con, al centro della foto, Franco RUZZA e la moglie Gabriella.
Accanto: I complimenti di Pippo Baudo allo chef Giancarlo Ruzza Sotto: Una panoramica della cena
di gala in occasione del cinquantennale. (foto: DPHOTOREPORTAGE)
Perchè “Ai Assassini”?
L’osteria “Ai Assassini” prende il nome dalla strada in cui si trova,
appunto Rio Terra’ (canale interrato) degli Assassini. Le caratteristiche strade strette veneziane, con passaggi obbligati, costituivano un tempo il luogo ideale per aggressioni, omicidi e rapine.
Prima dell’interramento del canale, in prossimità dell’Osteria, era
presente il Ponte degli Assassini, così chiamato
per i frequenti omicidi compiuti a scopo di rapina
ai danni delle persone che, scegliendo queste
strade nascoste per non farsi notare, si recavano,
con le sacche piene di denari, a frequentare le
cortigiane dell’adiacente “Calle della Mandola”.
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TU PAGHI SOLO QUESTA METÀ
resso la villa laboratorio di Caselle di Selvazzano durante una cena
di gala un più che nutrito (mai aggettivo fu più appropriato) numero di ospiti ha, di recente, festeggiato con la famiglia Ruzza il prestigioso traguardo dei 10 lustri. Per chi avesse la curiosità di conoscere il significato del nome Mappa, ebbene si tratta semplicemente di un acronimo composto dalla prima lettera dei cognomi dei cinque soci fondatori. Da allora la storica società padovana di
catering ha deliziato i palati di intere generazioni. L’esperienza di cinquant'anni d’impegno nel settore gastronomico ne hanno fatto, inevitabilmente, un punto di riferimento per l’intera città e non solo. Interprete della cucina tradizionale veneta ed italiana Mappa è spesso impegnata all’interno di ville prestigiose con ricevimenti e banchetti di alto livello. Ma, oltre alle location prestigiose e la professionalità nella cura
e preparazione dei pasti, ciò che colpisce l’ospite è quella particolare ospitalità, un
senso quasi “d’essere a casa”, che il personale tutto riesce a comunicare durante gli
eventi. Fattore questo che, a nostro modesto avviso, ha contribuito notevolmente al
successo imprenditoriale di Mappa. Alla serata di gala molte le autorità (Ivo Rossi,
Giancarlo Galan eccetera) ed i vip presenti, tra gli altri un sorprendente Pippo Baudo,
vivace e a tratti saggio, forse merito dei capelli (pochi) ma rigorosamente bianchi
dopo lustri di “tinteggiatura”. Ultima annotazione, ma non ultima: la famiglia Ruzza
(mente, braccio e cuore di Mappa), nel corso della serata ha assegnato cinque borse
di studio – dedicate alla memoria di figure prestigiose del settore quali: Maurizio
Guzzonato, Maria Mioni, Sergio Bonello, Rino Chiumenti e Flavio Soranzo dell’Appe
- ad altrettanti promettenti e meritevoli allievi dell’Istituto alberghiero di Abano.
DPHOTOREPORTAGE
e soprattutto “vin de casada”. C’è sempre un posto e la puntuale simpatia del titolare, talvolta anche provocatorio tanto da contestare una sera la richiesta di Dario Fo che voleva due uova, così
da finire insieme ai fornelli. Tanti gli aneddoti e i ricordi che in
questo anniversario riemergono: come la corsa a portare i primi
soccorsi ai vigili impegnati nell’incendio del teatro La Fenice che
volevano del latte per calmare le vie respiratorie.
Meta di consiglieri regionali e assessori per una sosta prima e
dopo la ripresa dei lavori, l’irriverente Giusi ricorda che in nome
di una porzione di baccalà spesso e volentieri ha riunito tutti gli
schieramenti. “Ai assassini” è sempre festa e lo è stato anche lo
scorso 19 settembre quando alla loro maniera Giusi, la moglie
Marina e l’intero staff hanno salutato gli amici offrendo un rinfresco a “kmzero” visto che si tratta anche di cicchetteria targata
Coldiretti in base alla legge regionale n°7 del 2010 che sostiene il consumo dei prodotti “made in Veneto” nella ristorazione
collettiva e privata.
MAPPA HA CELEBRATO
I SUOI PRIMI 50 ANNI
DPHOTOREPORTAGE
Compie venticinque anni il bacaro più friendly di Venezia: l’osteria “Ai Assassini”
festeggia un quarto di secolo di gestione firmata dall’ ex vogatore Giuseppe GALARDI. In
verità è lui il vero “asassin” semplicemente
per il fatto che è sempre armato di coltello,
ma solo per affettare salame o scheggiare una forma di formaggio. Caratteristiche perfette di un oste quasi “casoin” che la faccia la mette per darti il meglio della tipicità enogastronomica
regionale. Inutile dire che in tanti anni in questo angolo nascosto
poco lontano da Piazza San Marco hanno trovato companatico
turisti, politici, attori, registi, gondolieri, studenti tutti uniti da uno
spritz, un “goto”, “na ombra” oppure un “cicheto in pressa”.
Si sta anche seduti e comodi a pranzo o a cena magari gustando un piatto di seppie in umido, un “poca de poenta e schie”.
«Però non di lunedi che el pese non va in toea» - precisa il
“Giusi” che nel menù non dimentica la carne: le polpette, la trippa, il bollito e ovviamente il fegato alla veneziana. È questa la
cucina “doc” per stranieri, veneziani, vip o no ai quali viene riservato lo stesso trattamento: un sorriso, un brindisi, una battuta
DPHOTOREPORTAGE
25 ANNI DI CICHETTI. L’OSTERIA
“AI ASSASSINI” DI VENEZIA HA FESTEGGIATO
L’ANNIVERSARIO CON UN BUFFET “KMZERO”
uno
magazine
L’ALTRA METÀ LA METTIAMO NOI
Chi non comunica smette di esistere per il mercato. Invia una mail di richiesta dati e tariffe a: [email protected]
O F O O D SPACE
mi scalfisse in qualche modo, neanche all’un
per mille, la qualità del prodotto. Quindi, alla
fine, ben venga la tecnologia quando però mi
dà questa sicurezza».
INNAMORATO
DEL PANE
Com’è nato il Bibanese al gusto pizza?
GIUSEPPE DA RE «Alcuni anni fa, stavo guidando
e pensavo ad un Bibanese che fosse in sintonia
con un momento particolare dove, per particolare, intendo quando fra amici si beve un buon
bicchiere di vino. Ci abbiamo lavorato dei mesi
e recentemente sono usciti i Bibanesi “gusto
pizza”, anche se definirli così è un po’ improprio. All’interno di questo Bibanese c’è sempre
la stiratura manuale, l’olio d’oliva extra vergine,
il procedimento produttivo che contempla
paste madri e poi ci sono 3 formaggi al 33%
ciascuno, che ho così selezionato: Emmental
dolce, Pecorino Romano e Parmigiano
Reggiano. infine abbiamo aggiunto anche del
pomodoro pachino ma, soprattutto, niente chimica! Ma le dirò di più, abbiamo appena presentato al prestigioso Salone Mondiale
Così si definisce Giuseppe
Da Re che, grazie ai suoi
famosissimi “Bibanesi” è
uno dei più apprezzati
produttori di pane, non solo
in Veneto. Cuore e passione
uniti a tecnologia ed elevata
manodopera per garantire
insieme la qualità.
D
a consumatore sono rimasto
sorpreso nello scoprire che i
Bibanesi sono fatti letteralmente a mano. Di questa insolita e
lodevole procedura, per un’azienda presente anche nella grande
distribuzione, ne abbiamo parlato
con Giuseppe Da Re, panificatore
di mestiere e artista per passione,
alla guida di un’azienda il cui fatturato supera i 15 milioni di euro.
Ogni giorno dai suoi stabilimenti escono quattro milioni di pezzi tutti, rigorosamente, stirati a mano. È vero?
GIUSEPPE DA RE «Allora cerchiamo di partire dall’inizio. Io ero innamorato del pane, amavo i
SONO LE DONNE LE MIGLIORI
“STIRATRICI” A MANO
Solo mani femminili si occupano dell’importante procedimento della “stiratura” a mano dei Bibanesi. Perchè le
donne - afferma Giuseppe Da Re - sono straordinarie nell’eseguire questa particolare lavorazione. I pezzettini di
pasta, lunghi circa 18 centimetri, vengono presi per le
estremità e “stirati”, letteralmente, al volo. Ogni bibanese perciò è un pezzo unico, perchè stirare a mano è come
scrivere, ed ogni calligrafia, si sa, è diversa dall’altra.
Così, ogni giorno, vengono sfornati circa 4 milioni di
Bibanesi, uno diverso dall’altro.
38
pani con la P maiuscola, quindi i pani concepiti
con un procedimento antico che contempla le
paste madri che sono farina di grande pregio,
con acqua e lievito naturale e che vanno fatte
almeno 24 ore prima di passare all’impasto
definitivo. Questo procedimento, innanzitutto,
ti permette di non usare la chimica, se qualcuno mi propone chimica io rispondo di no educatamente, se questo insiste lo mando a quel
paese… Poi in questo pane, a renderlo così piacevole, c’è un olio d’oliva extra vergine italiano
al 100% e c’è una lavorazione manuale. Pur
avendo negli anni investito molto in innovazione tecnologica, ogni volta che ci viene un’idea
legata alla tecnologia, dobbiamo avere da quest’idea la consapevolezza e la certezza matematica che non disturbi, che non scalfisca la qualità del panetto. Allora ben venga la tecnologia
se aiuta l’uomo e fa sì che l’azienda non lo
debba licenziare. Questi sono i due presupposti
chiave. Lavorare le paste con le mani è un’altra
musica, le mani sono amorevoli, sono dolci,
non vanno a bistrattare ed infierire sulla struttura molecolare della pasta stessa».
Non stressare la pasta… Con questi
argomenti i suoi fans aumentano...
GIUSEPPE DA RE «Si è vero, ho molti fans in giro
per il mondo e per l’Italia (sorride n.d.r.) e devo
dire che sono esagerati. Vorrei però far capire ai
giovani che quando una persona affronta un
progetto, legato al mondo del lavoro, con professionalità ma anche con il cuore e con la passione, arriva a raggiungere dei traguardi che,
all’inizio, possono sembrare quasi insperati».
La sua azienda, sembra di capire, produce in grandi quantità ma rispettando la tradizione e la qualità di prodotto di un piccolo artigiano. In questo
modo lei sgombrerebbe il campo dal
luogo comune che ci vedrebbe, per
reggere una produzione industriale,
condannati ad un cibo artificale...
GIUSEPPE DA RE «Se un’azienda ha la vocazione
al lavoro e, mi ripeto, usa il cuore, usa un po’ di
passione ed usa la professionalità e reinveste
l’utile aziendale annuo de-tassato in progetti, si
ritrova con un’azienda ricca sotto l’aspetto tecnologico. La tecnologia in quel caso aiuta anche
i conti a diventare buoni e quindi l’azienda riesce a collocarsi nel mercato con un rapporto
qualità prezzo che è vincente. Io ho dei clienti
che mi dicono “Da Re i suoi Bibanesi costano
un po’ di più ma sono buoni”, però, ripeto
devono costare un po’ di più, non tanto di più!
Ecco, io ho raggiunto questo obiettivo».
Siete a Bibano di Godego (Tv) da cui il
nome “i Bibanesi”, ma è vero che se
qualcuno trova due pezzi di Bibanesi
identici lei gli dà la sua carta di credito disponibile per un anno?
GIUSEPPE DA RE «Certo, tanto so che è impossibile perchè stirare la pasta con le mani è un po’
come scrivere, ogni scrittura è diversa dall’altra».
Come definirebbe il suo prodotto?
GIUSEPPE DA RE «Si tratta di pane, non sono grissini, non sono craker. Per non girare le spalle a
un lavoro di pane che facevo 25 anni fa, volevo
restare in quella tabella merceologica, quindi, i
miei sono pezzettini di pane croccante stirati a
mano. Stirare a mano cosa significa: significa
prendere un pezzettino di pasta lungo come
una penna biro e poi stirarlo, in questo le mie
donne sono bravissime…».
Ci può parlare della tecnologia e di
come viene usata nelle sue aziende?
GIUSEPPE DA RE «La tecnologia è fondamentale,
senza un occhio di riguardo nei suoi confronti
non si va da nessuna parte. Però nel mio caso,
visto che amo la qualità in un modo che oserei
definire folle, non vorrei mai che la tecnologia
uno
magazine
CUCINA DI STAGIONEI
S
«I FUNGHI SONO
SEMPRE COMMESTIBILI,
ALCUNI PERÒ
UNA VOLTA SOLA»
Photo www.settemuse.it
O F O O D SPACE
Così disse Coluche una volta, lasciandoci, grazie alla sua imbattibile verve di comico, una
piccola perla, che riesce a dire in poche parole tutto quello che c’è da dire. Ma questa è, in fondo,
una delle magie della comicità, che, come accade con proverbi e modi di dire, è spesso foriera di piccole, grandi saggezze, nonché –
diciamo così - ”sani” consigli ;-) Come in questo caso, in cui sembra proprio che questo aforisma arrivi direttamente dal sussurrare del
sottobosco, con tutte le sue silenziose ma laboriose e precise legge, per metterci in guardia su un prodotto della natura che fin dalla
sua comparsa tra i “fatti di natura degni di attenzione umana” ha destato più di qualche sospetto. Infatti, sembra che il fungo abbia
fatto capolino nei libri di botanica prima, e in quelli di cucina poi, sull’onda delle parole di Ippocrate che lo definì “pianta imperfetta,
senza radici, priva di foglie, di fiori e di frutti”. Una descrizione che, letta così, in effetti, non rende loro molto onore. Ma, a dire il vero,
c’è anche di peggio. Il medico di Nerone, Dioscoride ne scrisse come di piante tossiche e velenose, mentre Galeno – medico romano
più famoso di George Clooney ai tempi di E.R. – li divise in tre generi – ovoli, porcini e mykés (miceti) – comunque annoverandoli
tra i “tipi pocoraccomandabili”. Fu solo verso la metà del Cinquecento, grazie agli studi di Pier Andrea Mattioli, medico senese, che i
funghi poterono risalire la brutta china nella quale erano precipitati, in virtù anche della sua entusiastica definizione: “Trattasi di esseri
viventi odorosissimi, gradevolissimi al gusto e senza pericolo”. E sia! “Esseri viventi”, dunque. Avete proprio letto giusto! Di fatto, questo era stato il grande dilemma che aveva fatto impensierire così tanti “sapienti”: i funghi, infatti, non sono né vegetali né animali, ma
costituiscono un regno a sé stante: al loro interno si trovano alcune proteine vegetali – ma non la clorofilla -, la chitina - che si trova
in alcuni animali, come insetti e molluschi -, e, come se non bastasse, hanno un sistema riproduttivo tutto particolare, in grado di sintetizzare autonomamente le sostanze nutritive, come fanno i mammiferi. Li state guardando con un occhio diverso ora, vero? Ma continuiamo con qualche altro utile dettaglio: i funghi vengono divisi in tre categorie a seconda del sistema nutrizionale che utilizzano: 1)
saprofiti, si nutrono di sostanze nutritive provenienti da organismi morti 2) parassiti, che vivono alle spalle di altri organismi viventi portandoli spesso alla morte, come il chiodino 3) simbionti, ovvero quelli la cui crescita e moltiplicazione avviene grazie allo scambio di
sostanze nutritive con altri organismi. Fu Don Giacomo Bresadola, il più noto e importante fra i micologi italiani, che, tra la fine
dell’Ottocento e l’inizio del secolo scorso, pubblicò ben 25 volumi in cui catalogò oltre 1250 specie di funghi, suddivise in commestibili, tossiche e velenose. E ora veniamo alla pratica.
Come si raccolgono i funghi?
Oltre ai Bibanesi, Da Re ha un’altra grande passione: l’arte. Qui
sopra una confezione “autografata” con un suo divertente disegno.
dell’Alimentazione di Colonia altri quattro buonissimi Bibanesi, a cui abbiamo aggiunto,
rispettivamente: peperoncino. cipolla, olive e
rosmarino».
Perchè una versione “Latte e miele”?
GIUSEPPE DA RE «Le racconto com’è nata l’idea.
Stavo facendo colazione in un grande albergo e
mi presentano una brioche, vado a leggerne gli
ingredienti... ne aveva addirittura 18 e gli ultimi
3 non sapevo nemmeno io cosa fossero! Allora
mi son detto, ai nostri ragazzi bisogna dare un
prodotto genuino, senza l’aggiunta di aromi,
fatto solo di latte, miele, farina di frumento,
olio extra vergine di oliva… insomma ingredienti semplici, ma ricchi di bontà. Li facciamo in
due versioni, una familiare da 300 grammi ed
una di 125 grammi, talmente comoda che
magari se la portano a scuola per la merenda!».
uno
magazine
intervista a cura di Claudio Campagnolo
Per prima cosa, con il massimo rispetto dell’ambiente dove vivono e, poi, con un minimo di attrezzatura specifica: 1) un cestino di vimini, che consentirà agli esemplari raccolti di respirare meglio e di spargere comunque le spore così da favorire la crescita successiva di
altri funghi; 2) un piccolo coltellino, per recidere il gambo in maniera netta e precisa senza danni né per il fungo né per la radice; 3)
un panno leggero o una spazzolina morbida, per pulirli dalla terra prima di riporli nel cestino. Anzi, in verità, i funghi non andrebbero
mai lavati, ma semplicemente spazzolati o spolverati. Per finire, nell’equipaggiamento non devono mai mancare: 4) un paio di guanti leggeri per proteggere le mani, senza perdere però la sensibilità delle dita nella fase di raccolta 5) stivali o pedule che non lascino le
caviglie scoperte, anche per proteggersi da altri “abitanti” e piante del ricco e variegato sottobosco 6) un bel bastone per sondare e
battere il terreno così da far fuggire eventuali vipere che si aggirino nei paraggi. Ma c’è un ultima cosa, importantissima, da considerare: prima di avventurarsi nella raccolta è necessario leggere la normativa specifica che ogni Comune o Comprensorio è solito emettere
ai fini di regolare la raccolta stessa, e che mira a proteggere quell’ecosistema così bello e perfetto che sono i boschi, rispettando i cicli
della natura, la salvaguardia del suolo (evitandone il depauperamento) e anche – perché no – favorendo il diritto di tutti a godere un
po’ di queste piccole delizie che esso spontaneamente ci offre. Questi regolamenti infatti, spesso determinano anche tetti di“raccolta
massima”, ovvero limiti di quantità concessa a ogni “cercatore”. Inutile dire che, in caso di infrazione e mancato rispetto delle norme,
una bella giornata trascorsa tra i silenzi e i profumi di un ecosistema bellissimo verrebbe coronata da una non altrettanto bella… multa.
Crêpe di funghi e Prosciutto Cotto Snello
Ma torniamo a noi e al nostro piccolo “tesoro” trovato e conquistato. Una volta arrivati a casa l’ingrediente che saprà valorizzare al
massimo un “essere vivente” così particolare come il fungo sarà sicuramente la fantasia: sono ottimi infatti appena brasati, fritti, alla
griglia, sott’olio, sott’aceto e si conservano per lunghi periodi anche secchi. L’importante è che la cottura sia accurata e completa, cosa
che comunque non li impoverisce delle loro qualità nutrizionali; i funghi sono infatti ricchi di aminoacidi e vitamine come la B2, la D e
anche la E, che di solito nei vegetali è assente. Oggi, quindi, ho deciso di proporvi un’accoppiata vincente: Prosciutto Cotto Snello e
funghi Champignon, che in questo caso avvolgeremo in una morbida crêpe, e di cui esalteremo ulteriormente i sapori grazie al gusto
sapido del parmigiano reggiano. In questo modo, potremo anche limitare al massimo l’aggiunta di sale, il cui eccesso, come si sa, può
minare il buon funzionamento del nostro organismo. Per questo è importante imparare a usare
spezie e aromi per dare sapori ai nostri piatti, ovviamente sempre partendo da un’ottima qualità delle materie prime le quali, di solito, se sono buone davvero, invitano a essere assaggiate il meno “condite” possibile, non siete d’accordo? A presto, allora e se vi avventurerete nel
bosco, in cerca di funghi, e magari del mitico, apprezzatissimo, quanto sfuggente porcino, ma
non siete certi delle specie raccolte, fate verificare gli esemplari a un esperto prima di cucinarli. Se vi dà il via libera, allora, godeteveli! perché non c’è niente di meglio che gustarsi qualcosa che ci siamo anche un po’ procurati con le nostre forze e la nostra energia.
Anna Maria Pellegrino www.lacucinadiqb.com
39
O MOBILITÀ S O ST E N I B I L E
ORA LO SCUOLABUS LO FACCIAMO NOI
Si chiama Scuol@BIS e rappresenta un’interessante alternativa di mobilità
sostenibile in grado di far risparmiare sui costi del trasporto scolastico.
Si tratta di un servizio informatizzato che permette alle famiglie di organizzarsi creando
diversi equipaggi composti da tre bambini e da un genitore/autista, a turno o fisso.
Entra anche tu nel Club
più Vantaggioso del Veneto
L E R I S P O S T E A L L E D O M A N D E P I Ù F R E Q U E N T I S U L L E I N I Z I AT I V E U N O C L U B
nei locali eccetera. Nel caso di iniziative non gratuite nell’invito è indicato
espressamente il costo relativo e tutto ciò a cui esso da diritto.
❖ COS’È UNOClub?
+
+
=
UNOClub è un servizio GRATUITO, chi vi aderisce riceve degli inviti per
eventi, cene, inaugurazioni e feste organizzate da UNOClub. Inoltre la
carta UNOClub da diritto a sconti ed agevolazioni presso negozi, attività
commerciali ed istituzionali in convenzione.
❖ Come RICEVO gli inviti?
Gli inviti vengono inviati SEMPRE a mezzo E-MAIL dall’indirizzo
[email protected] e dal gruppo su facebook,
e solo in rari casi, con un sms dal n° 342 4153583.
❖ C’è un limite di ETÀ per iscriversi ad UNOClub?
NESSUN limite. Ci sono iniziative dedicate ai giovani ed altre rivolte
a persone più mature.
❖ Posso CHIAMARE il numero da cui ricevo gli sms?
NO, il numero NON È ABILITATO alla chiamata voce. Si tratta di
un numero che gestisce unicamente gli sms attraverso un computer.
❖ Cosa devo fare per ISCRIVERMI?
Per iscriversi è necessario COMPILARE il coupon pubblicato qui
sotto, da inviare poi all’indirizzo indicato. Oppure aderire al
gruppo UNOClub presente nel noto social network facebook
S
egnaliamo un’iniziativa degna di nota che, oltre a far risparmiare
quattrini a Comune e famiglie, promuove la socializzazione e sensibilizza i futuri adulti sul tema della mobilità sostenibile. Ne parliamo
con Simone Dalla Libera l’ingegnere responsabile del progetto.
La cancellazione può essere effettuata in QUALSIASI MOMENTO inviando
un sms al 342 4153583 o un’e-mail a: [email protected]
per gli iscritti su facebook è sufficiente “abbandonare il gruppo”.
Ing. Simone Dalla Libera
40
Le famiglie risparmiano tempo, soldi e chilometri.
I bambini impiegano meno tempo per andare a scuola.
Aumentano le occasioni di socializzazione
e conoscenza tra le famiglie.
Si diffonde una cultura della mobilità sostenibile.
Il Comune risparmia oltre il 70% rispetto ai costi
per lo scuolabus.
Riduzione dell’inquinamento: meno emissioni di gas serra,
polveri sottili, meno smog e meno inquinamento acustico.
Si diffonde una cultura della mobilità sostenibile
nei bambini e negli adulti.
❖ BASTA iscriversi per far parte di UNOClub?
L’iscrizione viene attivata SOLO dopo specifica APPROVAZIONE dello staff
interno in base a parametri che ritengono la persona potenzialmente
interessata alle iniziative UNOClub.
❖ Posso portare anche altri AMICI non iscritti?
Certo, è sufficiente effettuare la prenotazione (vedi sopra). Va solo
ricordato loro che, alla reception, dovranno poi COMPILARE la scheda
di adesione ad UNO Club, a meno che non abbiano già provveduto.
Le iniziative, infatti, sono riservate unicamente agli iscritti al servizio.
❖ Come posso ricevere INFORMAZIONI aggiornate?
❖ Il servizio di emissione invito è GRATUITO?
Per ogni evento tutte le informazioni vengono pubblicate sul sito della
nostra rivista www.unomagazine.com e su facebook.
Sì, il servizio di emissione invito è completamente GRATUITO.
❖ Come posso DISDIRE un evento già prenotato?
❖ Anche le iniziative PROPOSTE sono gratuite?
Per DISDIRE la prenotazione basta inviare, in tempo utile, un sms al n°
342 4153583 oppure una e-mail a: [email protected]
Alcune sono GRATUITE. Per le altre è prevista la QUOTA di partecipazione
unicamente per i servizi forniti quali: cena, consumazione, ingresso
✂
✒
✒
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✒
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È necessaria la PRENOTAZIONE, serve a valutare il numero delle presenze
previste. Essa va effettuata a mezzo e - mail o sms indicando il nome e
cognome completo. Per gli iscritti su facebook basta aderire all’invito.
❖ Cosa devo fare per CANCELLARMI da UNOClub?
Di che si tratta e perchè si chiama così?
SIMONE DALLA LIBERA «Scuol@BIS è un servizio di “car pooling” creato per accompagnare i bimbi a
scuola. Nel nome, ovviamente, c’è il riferimento alla scuola, la chiocciolina sta ad indicare la gestione informatizzata del servizio e, infine, la sigla BIS sta per “Bambini Insieme a Scuola”. Gli spostamenti da casa a scuola vengono gestiti attraverso la formazione di equipaggi e le diverse famiglie
vengono organizzate a seconda delle esigenze e dei bisogni di ciascuno. Ad esempio, dove ci sono
tre auto, ognuna con un autista ed un bambino a bordo, possiamo fare in modo che ci sia una
sola vettura che viaggia con un solo autista e tre bimbi. Il nostro car pooling scolastico è in grado,
quindi, di sostituire in modo efficace, sicuro ed economico lo scuolabus. Senza dimenticare i vantaggi per l’ambiente, in questo modo infatti ridurremmo anche l’inquinamento: meno emissioni di
gas serra, polveri sottili, meno smog e meno inquinamento acustico. Si diffonde, infine, una cultura della mobilità sostenibile nei bambini e negli adulti».
Come funziona in pratica il servizio?
SIMONE DALLA LIBERA «La nostra azienda (Agenda 21 Consulting n.d.r.), dopo aver presentato l’iniziativa ai genitori e alla scuola, raccoglie con un questionario le disponibilità ed i bisogni di trasporto
di tutti gli alunni interessati, poi localizza su una mappa elettronica (webGis) le posizioni e le informazioni fornite da ciascuno. Quindi, incontrando le persone e individuando insieme le soluzioni
migliori, si formano gli equipaggi che possono essere organizzati secondo due tipi di accordo: a
rotazione, se a turno in ogni famiglia c’è qualcuno che si rende disponibile a fare da autista o con
autista fisso, se un genitore si rende disponibile a fare sempre l’autista e a trasportare altri scolari.
❖ Per PARTECIPARE all’evento cosa devo fare?
In questo caso sono previste compensazioni
economiche tra utente trasportato e utente
autista».
La vostra funzione qual è?
SIMONE DALLA LIBERA «Ci occupiamo di tutte le
fasi del progetto, organizziamo e predisponiamo gli equipaggi per tempo e li monitoriamo
nel corso dell’anno scolastico. Chiediamo inoltre l’adesione formale ed il rispetto delle regole
del servizio Scuola@BIS. Infine, attraverso il
nostro sistema informatico, consentiamo al
Comune di verificare “in tempo reale” su piattaforma web ed un software specifico l’andamento del progetto e degli equipaggi».
Siete presenti solo in Veneto?
SIMONE DALLA LIBERA «Il nostro è un servizio che
può funzionare in ogni Comune d’Italia.
PER SAPERNE DI PIÙ: www.scuolabis.it
uno
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UNO
club
Cod. 2.13
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Indirizzo
N°
Città*
Prov.*
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Cap
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35010 CAMPODORO (PD)
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Segnalatomi da
Campi di registrazione obbligatori
Autorizz o Acoves Italia srl ad inserire i miei dati nel suo archivio per l’invio delle segnalazioni UNO Club. In ogni momento, a norma dell’art. 7 DL 196/2003 potrò
avere accesso ai miei dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure oppormi al loro utilizzo scrivendo a: Acoves Italia srl, C.P. 848 PD Centro, 35122 Pado va.
oppure inviando un’e-mail all’indirizzo [email protected] o un sms al n. 342 4153583 indicando il nominativo che voglio sia cancellato dai vostri archivi.
Data
IN COLLABORAZIONE
Firma
CON
www.unomagazine.com
O F F I C I A L PA R T N E R
uno
magazine
dalleCINQUEdellaSERA
PADOVA
& PROVINCIA
COSA FARE&
DOVE ANDARE
dalleCINQUEdellaSERA
PER UNA SERATA
CON GLI AMICI O SE PREFERITE
A LUME DI CANDELA
Vanity
Wine Bar Ristorante Chiuso la domenica
Via San Fermo, 45 PADOVA
✆ 049 8759988
Wine Bar Sempre aperto
Corso Milano, 93 PADOVA ✆ 049 666176
Caffetteria Snack Bar Chiuso la domenica
Via S. Lucia, 33 PADOVA
✆ 049 8760040
CAFFÈ SNACK & MORE
Belle Epoque
Lounge Bar Chiuso mercoledì
Piazza Diaz, 5 SOLESINO (PD)
Civico 26
Alex
Antonio Ferrari
Lounge Bar Cafè Chiuso il lunedì
Via A. Rossi, 26 RUBANO (PD)
✆ 393 8050658
Baessato Padova
Gelateria Artigianale
Via Papa Giovanni XXIII, 2/A BASTIA DI ROVOLON (PD)
✆ 328 4045701
Wine Bar Concept Store Chiuso lunedì
Via Umberto I, 15 PADOVA
✆ 049 666375
Lounge Bar Pasticceria Chiuso lunedì
Largo Europa, 14, PADOVA
✆ 049 8763958
Elle
Feeling Caffè
BellaVista
Caffetteria Snack Bar Chiuso il lunedì
Piazza Europa, 31 NOVENTA PADOVANA (PD)
✆ 340 8042125
Blancò
Caffetteria e Ristorazione Sempre aperto
Via Bronzetti, 34 PADOVA
✆ 049 5224137
Wine Bar Chiuso giovedì
Via Santuario, 17 (MONTEORTONE) ABANO TERME (PD)
✆ 393 9719279
Lounge Bar
Via Caltana, 171 S. ANDREA DI CAMPODARSEGO (PD)
Colle Berta
Enoteca Weinstube Chiuso domenica
Via Castello, 19 MONTEGROTTO TERME (PD)
✆ 049 8910163
Dogma
Lounge Bar
Via Antoniana, 218/8 CAMPODARSEGO (PD)
✆ 349 8331552 ✆ 346 4115942
El Bàcaro
American Wine & Lounge Bar
Via Marcato, 20 (Piazzale Serenissima) PIOVE DI SACCO (PD)
✆ 049 9708690
Grazia Chiuso domenica (Dicembre sempre aperto)
Caffetteria Pasticceria Panificio
Via Roma VILLAFRANCA PADOVANA (PD)
✆ 049 9050350
Hy Cafè
Lounge Bar & Music Sempre aperto
Via Brustolon, 12 ABANO TERME (PD)
L’ombra che conta
Enoteca Spuncetteria
Piazza S. Martino, 2 ABANO TERME (PD)
Osteria Barabba
Caffé Snack & Drink Chiuso la domenica
Via Vicenza, 47 PADOVA ✆ 049 8716845
Pedrocchi
Caffé Ristorante Eventi
Via VIII Febbraio, 15 PADOVA
✆ 049 8781231
Sanremo
Pasticceria Caffetteria
Via Chiesanuova, 156 PADOVA
✆ 049 8561045
Travertino Cafè
Caffè Snack & Drink Chiuso mercoledì pom. e domenica
Via Firenze 74/G VILLAFRANCA PADOVANA (PD)
✆ 348 9774295 (accanto Supermercato FAMILA)
uno
Il Venexino
Lounge Cafè Sempre aperto dalle 06 alle 02
Via Medoaco, 6 (Z.I. Limena) ALTICHIERO (PD)
✆ 393 9749372 - ✆ 320 9568937
Gran Caffè Kofler
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Milano Cafè
Mise en Place
Gastronomia Paninoteca Chiuso lunedì
Via Padova, 69/C (Palazzo Regia) BUSA DI VIGONZA (PD)
✆ 329 2090499
Senso Maleva
Caffetteria Wine Bar
Piazza San Marco, 15 MONSELICE (PD)
✆ 0429 1961450
Vecchio Birraio
Birra di produzione propria
Via Caselle, 87 MARSANGO DI CAMPO SAN MARTINO (PD)
✆ 049 552088
Vintage 03
Aperitivo Ristorante Lounge Bar Dj set
Via Magarotto, 3 LIMENA (PD)
OSTERIE & TRATTORIE
Antica Trattoria Aggujaro
Qui è gradito prenotare
Carne alla griglia Chiuso il lunedì sera
Via S. Cuore 4, PADOVA
✆ 049 8647502
Per serate romantiche
Vini e Specialità Regionali
Via Alberto Guidi, 23 (zona Guizza) PADOVA
Locale nuovo/rinnovato
Per nuclei famigliari
Per “nottambuli”
Per chi ama bere bene
Per chi ama mangiare bene
Per chi ama la musica
Per spiriti piccanti
Per compleanni, feste, ecc.
Per chi fuma
Per chi cerca belle donne
Per serate “segrete”
Da segnalare agli amici
Per chi ama conversare
Per chi ama “imboscarsi”
Con musica dal vivo
Da vedere assolutamente
Per pubblico “alieno”
Con ampio parcheggio
Con spettacoli dal vivo
Con servizio rapido
Con programmi PAY TV
Con giardino estivo
Con climatizzazione
Barcollo
Il Grottino
Trattoria Pizzeria Chiuso il mercoledì
Via Del Santo, 23 PADOVA
✆ 049 664176
L’Hostaria di Via Roma
Trattoria Chiuso il mercoledì
Via Roma, 89 SAN MARTINO DI LUPARI (PD)
✆ 049 9462301
Mario e Mercedes
Trattoria Chiuso il mercoledì
Via S. G. da Verdara, 13 PADOVA
✆ 049 8719731
Gatto Rosso
Trattoria Chiuso la domenica sera e il lunedì
Vicolo Pignoria (laterale via Facciolati) PADOVA
✆ 049 750487
RISTORANTI & PIZZERIE
Ai Leoni
Specialità pesce Chiuso il lunedì
Via A. Rossi, 75 RUBANO (PD)
✆ 049 8975728
Ai Navigli in Padova
Specialità pesce
Riviera Tiso, 11 PADOVA
✆ 049 8364060 www.ainavigli.com
Al Palazzon
Ristorante Chiuso il lunedì
Via Ca’ Onorai, 2 GALLIERA VENETA (PD)
✆ 049 5965020
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O LOCALI DI T E N D E N Z A
NICOLA
Rampazzo
Ma cos’è questa 3L?
Conosci la 3L del Pedrocchino?
È l’ultima creazione del vulcanico Walter
Rampazzo, dove 3L sta per lievitata tre
volte. Ma anche come terza dimensione a cui
ci si avvicina grazie al sesto senso (multiplo di
tre) a cui egli si affida per creare la vostra
pizza ideale. Pizza che richiede una complessa manipolazione, soprattutto per l’originale
fase di “fusione” tra l’impasto ed alcuni suoi
ingredienti, come, ad esempio, le verdure:
inserite in fase di lievitazione e non prima o
durante la cottura, come in genere avviene.
Operazione complessa che solo mani esperte
ed abili, come quelle del pizzaiolo padovano,
unite al suo senso estetico e creativo poteva-
Probabilmente no, primo perchè l’idea è appena partita, secondo perchè
la 3L è una pizza, talmente speciale, che non appare nemmeno in menù.
Un’esperienza sensoriale unica e riservata ai pochi fortunati per cui Walter, “mastro”
pizzaiolo del Pedrocchino, prepara i rari esemplari di 3L. Addirittura il giorno prima e solo
dopo esserere stato ispirato dai loro tre colori preferiti e dalla musica da loro più amata.
44
D
Com’è nata l’idea?
L’idea è nata dall’abitudine di Walter di fare
ricerca, sulla composizione delle farine, le
dinamiche dei lieviti, la qualità degli ingredienti eccetera, in completa solitudine e
immerso nell’ascolto della sua musica preferita. «Una sera - ci ha confidato Walter - ho
pensato che sarebbe stata una sfida affascinante poter immaginare e preparare, per
alcuni clienti, la loro pizza ideale». «Per farlo
mi ispiro ai loro 3 colori preferiti che corrispondono ad altrettanti ingredienti - prose-
Da non perdere anche le gustosissime “Pizza Fritta” e “L’ha Girata”
uno
magazine
informazione pubblicitaria
WALTER
Rampazzo
etta così, qualcuno potrebbe
pensare ad una brillante trovata pubblicitaria, in realtà è
un’ulteriore tappa nella ricerca
costante, ma sempre nel solco
della tradizione, che fa della pizzeria Pedrocchino “la più amata
dagli italiani”. E pure questa,
badate bene, non è figlia del marketing, ma il risultato del concorso
indetto dal “gastronauta” Davide
Paolini di Radio 24, tra tutte le pizzerie d’Italia, selezionate dal noto
critico enogastronomico e che ha
visto il locale di Campodoro (PD)
sbaragliare tutti gli altri avversari
della penisola, aggiudicandosi più
che meritatamente il primo posto.
no immaginare e realizzare per la gioia, purtroppo, dei pochi palati ammessi a questa
particolare degustazione.
A proposito di pizze speciali ricordatevi
che la strepitosa “Pizza Fritta” (assolutamente non unta, provare per credere)
potete gustarla solo il lunedì e il martedì.
La pizza viene preparata con il tipico
impasto tradizionale a lunga lievitazione
“Pedrocchino Style” (72 ore di riposo) e
poi immersa e fritta in olio extra vergine
d’oliva a 180 gradi per circa 4 minuti, per
essere quindi farcita e adagiata su un
foglio di carta paglia (che non serve a
trattenere l’olio in eccesso, già eliminato
in precedenza) per essere, infine, servita
su un piatto caldo. Altra leccornia da non perdere è “L’ha Girata” una sorta di calzone gentile, ovvero non sigillato manualmente, ottenuto in modo naturale girando la pizza durante la lievitazione (da qui il nome) e sfruttando, quindi, solo il peso dell’impasto a contatto.
uno
magazine
gue il “mastro” pizzaiolo - e alla musica a
loro più gradita, che ascolto durante la lavorazione e che mi serve per “sentire” la loro
energia e trasferirla così, attraverso le mie
dita, direttamente nell’impasto». «Insomma conclude Walter - è proprio una bella storia!». Siamo d’accordo, anche perchè chi
lavora con tanto entusiasmo merita sempre
grande rispetto.
E per la birra?
Per consigliarvi la birra ideale che accompagnerà la degustazione della “vostra pizza
ideale” entra in scena Nicola, altro pilastro
del locale. La sua competenza spazia dalle
grandi birre tradizionali e internazionali, fino
ai più interessanti micro birrifici del territorio
e d’Italia. Perchè, ricordate, una pizza di
grande qualità merita un “boccale” di pari
livello. Menzione speciale, infine, per le due
dolci metà dei fratelli Rampazzo, Arianna e
Marcella, impareggiabili nel gestire le sale
del Pedrocchino, rendendo cosi la vostra
serata ancor più piacevole.
PEDROCCHINO
Bar Pizzeria Ristorante
Via Roma, 21 CAMPODORO (PD)
tel.
049 9065217 INFO 3L cell. 339 6881851
Chiuso il GIOVEDÌ. Orari: 07,00/02,00
❑
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❑
Carte di credito: TUTTE
Bancomat: SÌ
Internet GRATUITO
Animali: NO
tranne AMERICAN EXPRESS
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Al Vigò
dalleCINQUEdellaSERA
Dom Mario
La Kucina
Donna Irene
La Scala
Ristorante Chiuso domenica sera e lunedì
Via Montepertica, 3 CITTADELLA (PD)
✆ 049 9402434
Grill Ristorante Chiuso lunedì
Via Adriatica, 63/65 (zona Bassanello) PADOVA
✆ 049 692724 331 4544524 www.alvigo.it
Bassanello
Cucina Giapponese Chiuso il lunedì.
Via G. Reni, 81 PADOVA
✆ 049 8647116
Easy food for happy people
Via Stefano Breda, 36/A (a 100 m. dal Cinecity) LIMENA (PD)
[email protected]_www.weedoo.it
Brasil Restaurant Aperto tutte le sere e domenica a pranzo
Via Dei Colli, 164 PADOVA
✆ 049 8686957
Cucina mediterranea Chiuso Domenica sera e Lunedì sera
Via Pioveghetto, 9 PADOVA
✆ 049 8723180.
Cucina Giapponese Chiuso il lunedì a pranzo
Via Chiesanuova, 217 PADOVA
✆ 049 8725214 www.san-sushi.com
L’Orlando Furioso
Ristorante Cafè Pizzeria Ethnic Food Sempre aperto
Piazza Repubblica 4 ABANO TERME (PD)
✆ 049 667446 www.speakeasy-abano.it
Sushi Restaurant Chiuso il lunedì
Via Raggio di Sole, 45 PADOVA
✆ 049 8713290
Nostra Signora
Birreria Ristorante
Via Fornace Morandi, 24 (Arcella) PADOVA
Papilla
Ristorante Chiuso lunedì sera e martedì
Stradella della Mura Rotta, 9 CITTADELLA (PD)
✆ 049 9402317 www.tavernadegliartisti.it
Ristorante Chiuso domenica
Via Panà, 56 NOVENTA PADOVANA (PD)
✆ 049 8703294
Pizzeria Chiuso il lunedì
Via Euganea, 109 SELVAZZANO DENTRO (PD)
✆ 049 8055433
Ristorante
Via Torre Rossa, 41 CAMPODORO (PD)
✆ 049 9065621
Ristorante Bar
Via S. Antonio, 2 SELVAZZANO DENTRO (PD)
✆ 049 8055237
Ristorante Pizzeria Chiuso il giovedì
Via Della Libertà, 13 STANGHELLA (PD)
✆ 0425 95058
Ristorante Enoteca Chiuso il martedì
Via Castello, 9 ARQUÀ PETRARCA (PD)
✆ 0429 777364
Elisir Del Bosco
Baki
Fuori Menù
Bocconi Cafè
Ristorante Pizzeria Cocktail Bar
Via Trieste, 57 PIAZZOLA SUL BRENTA (PD)
✆ 049 9620877 www.ristorantepizzeriabocconi.com
Ristorante Aperto 7 giorni su 7
Via Romea, 107/B LEGNARO (PD)
✆ 049 8830739 [email protected]
Ristorante Chiuso il martedì
Via Albarella, 13 CAMPOSAMPIERO (PD)
✆ 049 5791555 www.bocondivino.com
Ristorante Chiuso il mercoledì
Via Andronalecca MONTAGNANA (PD)
✆ 0429 800999
Hostaria S. Benedetto
Bocon Divino
Il Console
Capovolta
Weedoo
Specialità pesce e carne
Via Marzia, 33 ABANO TERME (PD)
✆ 049 8630306
Ristorante Enoteca Chiuso il lunedì
Vicolo Pontecorvo, 1 PADOVA
✆ 049 656852
Dove Come Quando
Locanda Alla Torre Chiuso il lunedì
Ristoria Re Sole
L’Enoteca di Arquà
Speak Easy
RistoPub Pizzeria Chiuso il lunedì
Via Sabbioni, 20 MONTEGROTTO TERME (PD)
✆ 049 8911284
Spiller
Cucina Veneta Chiuso il lunedì
Via Romea 107/B LEGNARO (PD)
✆ 049 8830739
Taverna Degli Artisti
Pizzeria Ristorante
Via Facciolati, 168 PADOVA (PD)
✆ 049 757407
Specialità pesce Chiuso martedì e sabato a pranzo
Via Roma, 4 SACCOLONGO (PD).
✆ 049 8016648
Ristorante Biologico Vegetariano Chiuso il lunedì, sabato a pranzo e domenica a cena.
Viale dello Sport, 15 CITTADELLA (PD)
✆ 049 9404620 www.ristorante-papilla.it
Ristorante Pizzeria Chiuso la domenica a pranzo
Via Brentella, 34 CASELLE DI SELVAZZANO (PD)
✆ 049 632357 - 338 4711537
Ristorante Chiuso domenica e lunedì a pranzo.
Statale 11 PD - VI RUBANO (PD)
✆ 049 8975297
Bar Ristorante Pizzeria Chiuso il giovedì
Via Roma, 21 CAMPODORO (PD)
✆ 049 9065217 Orari: 07,00/02,00
Ristorante
Piazza Capitello, 27 TORREGLIA (PD)
✆ 049 9930111
Trattoria Chiuso martedì sera e mercoledì
Viale Melzi, 7 CORREZZOLA (PD)
✆ 049 9760059 www.lafamigliacorrezzola.eu
Casanova
La Bulesca
Corte Sconta
La Famiglia
Da Artemio
La Fonderia
Ristorante Pizzeria
Via Fornaci, 128 Torre PADOVA.
✆ 049 625660
Da Seba
Ristopub pizzeria
Via Vallarega, 23 LUVIGLIANO DI TORREGLIA (PD)
✆ 049 9903953
Specialita “la fiorentina” Chiuso lunedì e martedì
Via San G. Barbarigo, 3 PERAROLO DI VIGONZA (PD)
✆ 049 629955
46
La Fornace
Ristorante Pizzeria
Via Galileo Galilei, 40 MESTRINO (PD)
✆ 049 9003050
Kirin
Ristorante
Via Venezia, 28 PADOVA (a 100 m. dalla FIERA)
✆ 049 8074920 www.ristorante-venezia.it
Ristorante Pizzeria Chiuso martedì e lunedì a pranzo
Via Adriatica, 3 PADOVA (Ponte del Bassanello)
✆ 049 687500
L’Antico Sapore
Ristorante Venezia
Ristorante
Via Pitagora, 11/g RUBANO (PD)
✆ 049 635975
dalleCINQUEdellaSERA
Pedrocchino
Tenuta Galilei
Ristorante Chiuso lunedì e martedì
Via Gorizia, 13/A MESTRINO (PD)
✆ 049 5082553 www.tenutagalilei.it
Terrazza Carducci
Cucina tradizionale Chiuso il mercoledi.
Via Carducci, 2/B PADOVA
✆ 049 8766183.
Perdinci
Specialità pizza quadrata Chiuso il lunedì
Via C. Callegari, 43 PADOVA
✆ 049 604578 www.perdinci.it
Via Palestro, 29
Ristorante Chiuso domenica e lunedì a pranzo
Via Palestro, 29 PADOVA.
✆ 049 8721636
Pizzeria Al Borgo Vecio
Pizzeria con cucina Chiuso il lunedì
Via SS. Fabiano e Sebastiano, 51 PADOVA
✆ 049 62377734
Red Tower
Pizzeria Pub Ristorante
Via Torrerossa, 78 CAMPODORO (PD)
✆ 049 9065736
VISITA IL NOSTRO SITO
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PROPOSTE
DEI LOCALI DEL VENETO
www.unomagazine.com
uno
magazine
CUCINA ETNICA
Buddha
Cucina indiana Aperto 7 giorni su 7
Via Giotto, 31 PADOVA
✆ 049 8789308
El Agave
Ristorante mexicano Chiuso il lunedì
Via Altichiero,27 PADOVA
✆ 049 619305
Gandhi
Cucina indiana
Via Cavallotti, 28 PADOVA
✆ 049 687840
Jadore
Sushi Restaurant & Cocktail Bar Chiuso il lunedì
Via Riva del Grappa, 24 CITTADELLA (PD)
✆ 347 6942377
uno
magazine
La Mulata
Sansushi
Masa
L’Albera di Zeus
Ristorante Pizzeria Carne alla griglia Sempre aperto
Via Terraglio 249 PREGANZIOL (TV). Facebook
✆ 0422 1721856 345 3011535 348 2627718
PiacePerchè “L' Albera di Zeus ora è anche pizza
senza glutine! Cercaci su Facebook come: Pizza Zeus”.
Tucano Cafè
Momà
Cocktail & Drink Chiuso lunedì sera
Via Cavallotti, 65/67 PADOVA
✆ 049 681366 Orari: 12,30/14,30 - 20,00/23,00
PiacePerchè “Al sabato ‘God save the spritz’ aperitivo con buffet”.
Posada de la Mision
Al Camin
Pesce crudo e cucina etnica
Vicolo Ognissanti, 83 PADOVA
✆ 049 8073845
Cucina messicana Chiuso il martedì
Via N. Sauro, 16 PADOVA (laterale Piazza dei Signori)
✆ 049 8756498
Sahara
Cucina mediorientale Chiuso il lunedì
Via Frà Paolo Sarpi, 116 PADOVA
✆ 049 8715116
Wok-Sushi
Cucina Giapponese e cinese Aperto 7 giorni su 7
S.S. del Santo, 82 CADONEGHE (PD)
✆ 049 8876618
MULTISALA
Multisala Astra
Via Aspetti, 21 PADOVA.
✆ 049 604078. www.multiastra.it
Cineplex Dream Park
Strada Battaglia DUE CARRARE (PD)
✆ 049 9125999. www.cineplex.it
Cucina tradizionale Chiuso giovedì.
Via Cavallotti, 44 PADOVA
✆ 049 687835 Orari: 12/15 - 19/24
PiacePerchè “Vi consigliamo di assaggiare la loro
strepitosa pizza alla zucca e porcini”.
“Da Ugo” il Melograno
Cucina veneta solo pesce Chiuso domenica sera e lunedì
Via Padova, 18 TENCAROLA di S. (PD) Orari: 12,30/14,30 - 20/02
✆ 049 720363 ✆ 393 1601050 [email protected]
PiacePerchè “Tradizione e sapori del mare
in un locale accogliente”.
Dai Gemelli
Ristorante pizzeria Sempre aperto
Via Dondi dell’Orologio, 11/13 PADOVA
✆ 049 663450 Orari: 12/15 - 19/0,30
www.ristorantepizzeriadaigemelli.com - [email protected]
PiacePerchè “Comodissimo per chi è in centro”.
Porto Astra
Via S. Maria Assunta, 20 (località Guizza) PADOVA
✆ 049 680057. www.portoastra.it
Cinecity
Tangenziale Limena uscita “zona industriale ovest”
LIMENA (PD) ✆ 049 7663400 www.cinecity.it
LOCALI NOTTURNI
Victoria Club
Live Music & Dance Aperto giovedì,venerdì e sabato
Via Vespucci (presso Grand Hotel Trieste & Victoria)
ABANO TERME (PD)
✆ 049 8665100 (Orari: 21/02)
Zeus
Cucina greca e mediterranea Chiuso giovedì
Via Noventana, 107 Noventa Padovana (PD)
✆ 049 8930872 www.zeusdoc.it
PiacePerchè “Giardino estivo, locale climatizzato.
Lunedì - venerdì pranzo menù fisso 12 euro”.
DCDS
47
dalleCINQUEdellaSERA
TREVISO
& PROVINCIA
CAFFÈ SNACK & MORE
Cafè Due Pomi
Buffet e musica Chiuso il lunedì
Piazza Monte di Pietà, 13 TREVISO
✆ 338 9255687
City
Coffee & Drink
Piazza Monte Pietà, 8 TREVISO
✆ 348 6730133
Gellius
Lounge Bar & Caffè Chiuso il lunedì
Via Calle Pretoria, 6 ODERZO (TV)
✆ 0422 713577
Mamamia
Wine & Cocktail Bar Chiuso il lunedì
Borgo Mazzini, 50 (Porta S. Tommaso) TREVISO
✆ 333 2586753
The Carpe Diem
Risto Music Bar Chiuso la domenica
Via Le Canevare, 38/42 (fronte Aeroporto) TREVISO
✆ 0422 1990671
3Viso Cafè
Wine Bar Sempre aperto
Piazza Santa Maria dei Battuti TREVISO
✆ 393 9210712
OSTERIE & TRATTORIE
Antica Ostaria al Cavallino Sempre aperto
Borgo Cavour, 52 TREVISO ✆ 0422 412801
Basilico 13
Ristorante biologico vegetariano Chiuso lunedì
Piazza San Vito, 13 TREVISO
✆ 0422 549789
Osteria al Treno
Cucina di pesce Chiuso mercoledì
Borgo Monte Grappa, 6 CASTELFRANCO VENETO (TV)
✆ 0423 494802
Odeon alla Colonna
Cucina stagionale e del territorio
Vicolo Rinaldi, 3 TREVISO
✆ 0422 541012 www.odeonlacolonna.it
Toni del Spin
Villa Foscarini Cornaro
Piatti della tradizione Chiuso domenica/lunedì a pranzo
Via Inferiore, 7 TREVISO
✆ 0422 543829
Ristorante la Cantinaccia Pizzeria Birmana Sempre aperto
Via Palazzi, 10 GORGO AL MONTICANO (TV)
✆ 0422 208012
Cucina tipica trevigiana Chiuso domenica sera/lunedì
Borgo Mazzini, 59 TREVISO
✆ 0422 591180
CUCINA ETNICA
Trattoria San Tommaso
Simposio
dalleCINQUEdellaSERA
Stra
Cocktail Bar Café
Via Marosticana, 229 DUEVILLE (VI)
✆ 0444 592517
OSTERIE & TRATTORIE
Casa Nova
RISTORANTI & PIZZERIE
Cucina Vegetariana Chiuso lunedì sera e martedì.
Via Archimede, 2 DOSSON DI CASIER (TV).
✆ 0422 3802246
Ristorante Chiuso domenica e lunedì
Via Inferiore, 55 TREVISO
✆ 0422 583694
Cucina Giapponese e cinese Aperto 7 giorni su 7
Via Europa, 21 PREGANZIOL (TV)
✆ 0422 330006
Cucina Tipica Pesce e Carne Chiuso martedì
Via Pietro Bembo, 85 ASOLO (TV)
✆ 0423 529592 www.ristorantebistrotasolo.com
Crudo&Sushi Restaurant Chiuso il lunedì
Viale della Repubblica, 245/C TREVISO
✆ 0422 307462
Trattoria Enoteca Chiuso la domenica.
Viale Verona, 12 VICENZA
✆ 0444 549806
Specialità Pesce e Carne Argentina Sempre aperto
Viale Italia, 194/A CONEGLIANO
✆ 348 8042104
VICENZA
Trattoria
Via Valbella, 106 MAROSTICA (VI)
✆ 0424 72656
All’Antica Torre
Bistrot
Gioia
Hosteria Antica Contrada delle Due Torri
Ristorante Chiuso il martedì
Via Palestro, 8 TREVISO.
✆ 0422 541243
Madam
Vintage Restaurant Store Sempre aperto
Via Risorgimento, 10 - TREVISO
✆ 0422 580229
Mandrillo
Ristorante e pizzeria Chiuso il lunedì
Via Terraglio, 114 TREVISO (località Le Grazie).
✆ 0422 491716
Puro Gusto
Wok-Sushi
Yu
& PROVINCIA
CAFFÈ SNACK & MORE
Caffè De Mori
Caffé Snack & Drink Chiuso il martedì
Via Nazionale, 102 BELVEDERE DI TEZZE SUL BRENTA (VI)
✆ 380 3224958
Caffè Teatro
Caffé Snack & Drink Chiuso il martedì
Corso Palladio, 187 VICENZA
✆ 346 0094339
Caffé Pasticceria Chiuso il lunedì
Via XX Settembre, 69 CAMISANO VICENTINO (VI)
✆ 0444 610191
La Piazza
Caffè Snack Chiuso il lunedì
Piazza dei Signori, 55 VICENZA
Restaurant Lounge Bar & Terrace Chiuso il martedì
San Marco, 1089 VENEZIA
✆ 041 3192747 www.sangalvenicerestaurant.com
Caffé Snack & Drink
Piazza Matteotti, 35 VICENZA
✆ 0444 321432
Sangal
In Osteria
Cucina Vegetariana Vegana Chiuso lunedì/martedì
7° Tornante CROSARA DI MAROSTICA (VI)
✆ 0424 702460 340 8603185 www.inosteria.it
La Cantina
New KurKuma Club
Osteria Imbusà
Specialità pizza bio km 0 Chiuso lunedì/martedì mattina
Via Gazzo, 2 ZOVENCEDO (VI)
✆ 0444 893290
Ottocento
Birreria red wine bar art room Chiuso il lunedì
Via S. Giorgio, 2 BASSANO DEL GRAPPA (VI)
✆ 0424 503510
Ponte delle Bele
Ferracina
Vineria Ristorante Enoteca Sempre aperto
Viale Italia, 196 CONEGLIANO (TV)
✆ 0438 31379
Locanda Chiuso il lunedì
Via Tito Speri, 38 CASSOLA (VI)
✆ 0424 521074
Orari: 09/24
Pegasus
Piatti tipici vicentini Chiuso la domenica
Contrà Ponte delle Bele, 5 VICENZA
✆ 0444 320647
Trattoria Paeto
Piatti tipici vicentini Chiuso il lunedì
Via Trevisani, 15 CARTIGLIANO (VI)
✆ 0424 590318 www.paeto.it
Al Pioppeto
Osteria Rive
Al Ponte
Enoiteca Bistrot Pomo d’Oro
Ristorante Chiuso il martedì
Via San G. Barbarigo, 13 ROMANO D’EZZELINO (VI)
✆ 0424 570502
Ristorante Pizzeria Chiuso il martedì
Via Roma, 151 ROSSANO VENETO (VI).
✆ 0424 540057
Gran Caffè Garibaldi
Ristorante Bar Gelateria
Piazza dei Signori VICENZA
✆ 0444 544147
I Castelli di Giulietta e Romeo
Ristorante Chiuso lunedì e martedì mattina
Via Castelli 4 Martiri MONTECCHIO MAGGIORE (VI)
✆ 0444 696172 www.ristorantegiuliettaeromeo.it
La Locanda di Piero
Chiuso domenica sabato e lunedì a mezzogiorno
Via Roma, 34 Montecchio Precalcino (VI)
✆ 0445 864827 www.lalocandadipiero.it
La Pace
Pizze moolto speciali Chiuso lunedì
Via Cartiera, 62/a ROSSANO VENETO (VI)
✆ 0424 848453
Locanda alla Torre da Zemin
Ristorante Chiuso il lunedi, sabato a pranzo
solo su prenotazione
Via Torrerossa, 41 CAMISANO VICENTINO (VI)
✆ 049 9065621 www.allatorredazemin.it
Locanda Casanova
Piatti tipici e innovativi Chiuso lunedì
Via Tito Speri CASSOLA (VI)
✆ 0424 521074 www.locandacasanova.it
Lunaelaltro
Ristorante Wine Bar Jazz Club Chiuso martedì
Via Rive, 14 CARTIGLIANO (VI)
✆ 348 8265815 www.rivejazzclub.it
Cucina tradizionale e stagionale Chiuso la domenica
Viale Europa, 3 ROMANO D’EZZELINO (VI)
✆ 0424 33441 mobile 339 7831291
www.enoitecapomodoro.it
Panic Jazz Club
Restaurant Concerti Chiuso martedì
Piazza degli Scacchi MAROSTICA (VI)
✆ 0424 72707 www.panicjazzclub.com
CUCINA ETNICA
Hot Cactus Café
Cucina messicana Chiuso il lunedì
Viale della Pace, 318 VICENZA
✆ 0444 500302
La Cueva
Cucina messicana Chiuso il lunedì
Via G. Lanza, 84 VICENZA ✆ 0444 570311
Shyva
Cucina indiana Solo venerdì e sabato su prenotazione.
Via S. Giorgio BASSANO DEL GRAPPA (VI)
✆ 0424 50000
LOCALI NOTTURNI
Shindy Club & Shyvaa
Discoteca e Cucina etnica Aperto venerdì e sabato
Contrà San Giorgio 140 BASSANO DEL GRAPPA (VI)
✆ 0424 500000 (Orari: 21/04) www.shindy.it
VENEZIA
& PROVINCIA
CAFFÈ SNACK & MORE
Caffè dell’Orologio
RISTORANTI & PIZZERIE
Ristorante Pizzeria Chiuso mercoledì
Corso della Ceramica, 33 MAROSTICA(VI)
✆ 0424 478098
Snack Bar Chiuso il giovedì
Via Chiesa, 3 S. PIETRO DI STRA (VE)
✆ 049 9801292
Ristorante Pizzeria Chiuso il lunedì
Piazzale della Vittoria, 7 Monte Berico VICENZA
✆ 0444 235470
Cucina Veneta Chiuso lunedì
Via Chiesa Valrovina 35, BASSANO DEL GRAPPA (VI)
✆ 0424 502593 www.melogranoristorante.com
In perfetto stile irlandese Chiuso il lunedì pomeriggio
Via Nazionale, 131 MIRA (VE)
✆ 041 5600601
Ai Sette Santi
Melograno
The Dubliner Pub
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Siamo anche su
48
uno
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uno
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Facebook e
Twitter alle pagine UNO Magazine
49
dalleCINQUEdellaSERA
OSTERIE & TRATTORIE
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Ai Glicini
Min....
hanno “accisa”
il luppolo!
Detta così fa sorridere sembra
quasi una battuta tratta da una
commedia di De Filippo, ma
c’è poco da ridere: sentite cosa
si son inventati pur di “spillare”
quattrini a chi solitamente
spilla la birra e non solo.
O
ltre al previsto e inevitabile
aumento di un punto dell’IVA,
gli alcolici in genere, quindi anche
la birra, per un perverso meccanismo legato a due decreti legge è
previsto, una volta giunti a regime
un balzo delle accise pari al 33%, sì
avete letto bene. Con queste due brillanti iniziative fiscali il governo conta di
incassare 200/230 milioni di euro. Un
decreto è già operativo mentre l’altro prevede un primo aumento secco del 12,5%
il 10 ottobre e poi a seguire altri due,
rispettivamente, il 1° gennaio 2014 e il 1°
gennaio 2105. In pratica, fanno sapere le
associazioni di categoria, sulla birra si arriverà a pagare in totale il 47% di tasse.
Circa mezzo boccale, insomma, se lo trangugia lo Stato, se non vi fosse ancora chiaro. Naturalmente, in ossequio alla legge
dei vasi comunicanti, ad un aumento del
costo della birra è matematico, o quasi,
che farà seguito un calo dei consumi, valutato dagli addetti ai lavori circa un 3% che
andrebbe a sommarsi ad una diminuzione,
sempre del 3%, registrata nei primi sei
mesi del 2013. Per scongiurare l'aumento
esagerato delle accise, AssoBirra ha lanciato una campagna con lo slogan “Salva
la tua Birra”. Tra le varie iniziative, c’è pure
una petizione sottoscrivibile online sul sito
www.salvalatuabirra.it. che sembra
stia andando a gonfie vele. Insomma se
volete dire la vostra sulla “spumeggiante”
iniziativa del governo ora sapete come
fare, alla salute!
50
Cucina veneta Chiuso domenica a pranzo aperto di sera
Via Verdi, 1 TOMBELLE DI VIGONOVO (VE)
✆ 049 9800960
Legrenzi
Wine Bar Café Osteria Ristorante Sempre aperto
Corte Legrenzi, 31 VENEZIA
Ostaria Da Mariano
Il Burchiello
Ristorante Chiuso lunedì e martedì sera
Via Venezia, 40 ORIAGO DI MIRA (VE)
✆ 041 472244
La Chiave
Ristorante Chiuso il lunedì
Via Brendole, 93 GAZZERA MESTRE VENEZIA
✆ 041 913475
Re di Quadri
Cucina veneta
Via Cecchini, 1 MESTRE VENEZIA (ang.via Spalti, 49)
✆ 041 615765
Cucina del territorio Chiuso il lunedì
Via Nazionale 26, Mira (VE)
✆ 041 4266235 www.rediquadri.com
Hostaria Pizzeria Chiuso il lunedì
Via Ospedale, 34 MESTRE (VE)
✆ 041 989841
Ristorante Pizzeria Chiuso il lunedì
Via Vittorio Veneto, 77 ANGUILLARA VENETA (PD)
✆ 049 9520443
Specialità Pesce Chiuso il martedì
Via C. Marchesi, 34, CAMPAGNALUPIA (VE)
✆ 041 467238
Restaurant lounge & show bar Chiuso martedì
Via Colombara, 211 MALCONTENTA (VE)
Sottovoce
Trattoria Alla Stella
Tabià
Tantra Cafè
Trattoria 81
Al Fogher
Specialità Pesce Chiuso il lunedì
Riviera Bosco Piccolo, 84/i ORIAGO DI MIRA (VE)
✆ 041 5631799
Al Gallo
Hotel e Ristorante
Via Martiri della Libertà, 75 DOLO (VE)
✆ 041 5608020 www.villaducale.it
Antico Pignolo
Hotel e Ristorante
Via Nazionale, 403 MIRA PORTE (VE)
✆ 041 420114 www.veciabrenta.com
Aspettando Godot
Cucina tipica
Via S. Silvestro, 25/A MIRANO (VE)
✆ 041 5128604 www.venexian.it
Avogaria
Specialità pesce Chiuso il lunedì
Località Santa Maria, 38 CAVARZERE (VE)
✆ 0426 53538 (Orari: 12/14,30 19,30/01) www.villamomis.it
RISTORANTI & PIZZERIE
Cucina tipica veneta Chiuso il mercoledì
Via Arzerini, 48/1 CAMPONOGARA (VE)
✆ 041 462140
Specialità Pesce Chiuso lunedì pomeriggio e martedì
Piazza XX Settembre NOALE (VE)
✆ 041 440088 www.ristorantealgallo.it
Ristorante
San Marco Calle Specchieri, 451 VENEZIA
✆ 041 5228123
Pizzeria Chiuso lunedì, sabato e la domenica a pranzo
Via Unità, 4/a SPINEA (VE)
✆ 041 992920
Ristorante anche vegetariano Chiuso martedì
Calle dell’Avogaria, Dorsoduro 1629 VENEZIA
✆ 041 2960491 www.avogaria.com
Autoespresso
Trattoria Enoteca Chiuso domenica sera e lunedì
Via Fratelli Bandiera, 34 MARGHERA (VE)
✆ 041 9320214
Dall’Amelia
Cucina del territorio anche vegetariana
Via Miranese, 113, MESTRE (VE)
✆ 041 913955 www.dallamelia.it
Fratelli La Bufala
Pizzeria Ristorante Sempre aperto
Corte Marin Sanudo, 17 MESTRE (VE)
✆ 041 0992546 www.fratellilabufala.com
Goha
Specialità pesce Chiuso giovedì
Piazza della repubblica, 19 CAVARZERE (VE)
✆ 0426 311033 Orari: 10/14 - 18/02
Villa Ducale
oglia di ballare?
Vecia Brenta
oglia di live music?
Venèxian
Villa Momi’s
CUCINA ETNICA
GourmIndia
Cucina indiana
Via Forte Marghera, 129 MESTRE (VE)
✆ 041 951718
oglia di raffinatezza?
oglia di Victoria Club!
VICTORIA CLUB
Asahi
ABANO TERME (PD)
Cucina giapponese Aperto tutti i giorni
Via Dei Mille 96, LIDO DI JESOLO (VE)
✆ 0421 373228
LOCALI NOTTURNI
Molocinque
Dinner&dance Cocktail Bar Discoteca
Aperto: Risto dal lunedì al venerdì Risto/Disco nel week end
Via Dell’Elettricita, 8 MARGHERA VENEZIA (VE)
✆ 0421 371648 www.molocinque.it
uno
magazine
Via Vespucci (presso Grand Hotel Trieste & Victoria)
Tel. 049 8665100 Cell. 334 1469601
e-mail [email protected]
sito www.victoriaclubabano.it
APERTO GIOVEDÌ, VENERDÌ E SABATO (DALLE 21 ALLE 02)
O U N O IN PILLOLE
Nuova Location e impegno
sociale per la Fiera degli
Sposi più visitata del Nordest
dal 12 al 14 ottobre
Si sposta al Kube (Piazza Aldo Moro
26 a Padova) la Fiera degli Sposi più
visitata del Nordest e sposa la causa
della lotta contro la violenza alle
donne. Cambia location e si specializza È
Sposi 2013 la fiera degli sposi che da 13 anni
non ha eguali come visitatori nel Triveneto,
con un’attenzione particolare al sociale, sposando la causa della lotta contro la violenza
sulle donne. Dal 12 al 14 ottobre È Sposi
2013 al Kube presso il Complesso Net
Center di Padova, sede prestigiosa e “cool”
e propone un evento specialistico per tutti gli
sposi che vogliono rendere speciale e personalizzato il loro matrimonio. Protagonisti gli
abiti da sposa con un marchio prestigioso
come Domo Adami in testa, tre weeding
planners di successo che proporranno lezioni
e consigli originali per gli sposi ma anche per
gli invitati al matrimonio, bomboniere speciali tutte da gustare, a km 0, e tanti altri
stand dedicati all'evento più bello della vita.
E proprio per rendere ancora più bello il
matrimonio È Sposi 2014 quest’anno sposa
la causa della lotta contro la violenza alle
donne ospitando il Gruppo Polis di
Padova, da anni impegnato in progetti a
favore delle donne vittime di violenza, dalle
case di fuga, a percorsi di avviamento al lavoro e reinserimento sociale delle donne.
• L. Mercalli, Società Metereologica Italiana
• C. Barbante, Università Ca’ Foscari Venezia
• P. Ruti, ENEA, Contributing Author IPCC WG I
• C. Carraro, Direttore ICCG, Vice Presidente
del WG III e membro del Bureau IPCC.
Per vedere il video citato nell’articolo vai sul
nostro sito www.unomagazine.com
oppure digita questo indirizzo:
http://www.youtube.com/watch?v=0
FfQ32uxuq4&feature=youtu.be
Cambiamenti
CLIMATICI
La pubblicazione del Quinto Rapporto
(AR5) dell’IPCC (Intergovernmental
Panel on Climate Change) è uno dei
più importanti eventi nel dibattito
internazionale sui cambiamenti climatici degli ultimi anni. Negli ultimi
800mila anni di storia del clima, quindi negli
ultimi 8 cicli climatici i gas serra non hanno
52
Photo it.alparc.org
Tutto quello che devi sapere
sul Quinto Rapporto IPCC
Nuove REGOLE
per le morosità
Sono entrate in vigore le
nuove regole che i fornitori
di energia elettrica e di gas
devono rispettare in caso di
morosità dell'utente
Le nuove norme fissate dall’AEEG
(Autorità per l'energia elettrica ed il
gas) riguardano avvisi, termini e
sospensione del servizio. Persiste
l’OBBLIGO, tramite l'invio di una raccomandata a/r, di AVVISARE l’utente del mancato
pagamento della bolletta e del conseguente
rischio di subire la sospensione della fornitura di elettricità o gas, con queste novità:
anche essere resa nota la modalità con la
quale l’utente deve comunicare al proprio
fornitore l'avvenuto pagamento. Solitamente
viene indicato un numero di fax ma per sicurezza è bene - soprattutto se si è a ridosso
della scadenza del termine utile per pagare inviare una raccomandata a/r.
Si ricorda anche che se la comunicazione
avviene quando l'utenza è già sospesa, la
RIATTIVAZIONE deve avvenire entro massimo
2 giorni feriali (uno nei contratti di energia
elettrica se la comunicazione viene fatta
entro le ore 18), pena il pagamento da parte
del fornitore di un indennizzo di 30 euro.
Infine è bene sapere che la riscossione degli
indennizzi automatici NON pregiudica mai la
possibilità di chiedere un RIMBORSO del
danno, procedendo, come primo passo, con
l'invio di una messa in mora.
Photo www.canaleenergia.com
ANTEPRIMA
È Sposi 2013
mai raggiunto i
valori attuali (Carlo
Barbante). È difficile
dare una valutazione di aumento dei
cicloni tropicali ma
si può parlare di una
Photo: www.kubeitc.com
stabilità dei cicloni
(Paolo Ruti). La situazione di cambiamento
climatico è grave e bisogna prendere provvedimenti il più in fretta possibile (Luca
Mercalli). Il Summary for Policymakers della
prima parte del rapporto (il contributo del
Primo Gruppo di Lavoro - Working Group I),
che affronta gli aspetti scientifici del sistema
climatico e dei cambiamenti climatici, è stato
pubblicato il 27 settembre 2013. Rispetto al
rapporto precedente, l’AR5 fornisce informazioni più accurate e riduce le incertezze grazie alla maggiore mole di dati a disposizione
e ai recenti avanzamenti nelle scienze del
clima. Ora sappiamo con maggiore sicurezza
che i cambiamenti nella concentrazione di
CO2 in atmosfera sono collegati ai cambiamenti delle temperature e siamo vicini alla
certezza scientifica della responsabilità
umana dei cambiamenti climatici. Cosa possiamo aspettarci dal futuro, a livello globale e
a livello locale, nel breve e nel lungo termine? Quali sono le nuove consapevolezze che
emergono dalla ricerca di frontiera? Il video
“Cambiamenti Climatici: tutto quello che
devi sapere sul Quinto Rapporto IPCC”
affronta queste altre questioni dando voce
agli esperti italiani:
O U N O IN PILLOLE
- il termine di PAGAMENTO ingiunto con la
lettera NON può essere inferiore a 15 giorni
dall’invio della stessa, 5 in più rispetto al termine precedentemente valido. Non solo:
nella lettera deve essere specificato il giorno
dal quale parte il conteggio del termine, e se
esso non corrisponde all’invio (ma all’emissione) il termine minimo utile per pagare
dev’essere di 20 giorni;
- il termine entro il quale può scattare la
SOSPENSIONE della fornitura, che ugualmente deve essere indicato nella lettera,
NON può essere inferiore a tre giorni lavorativi dalla scadenza utile per pagare;
- in caso di MANCATO rispetto dei propri
obblighi o dei termini suddetti il fornitore
deve accreditare in bolletta un indennizzo
automatico che in alcuni casi è di 30 euro
(sospensione della fornitura senza aver inviato il preavviso) ed in
altri è di 20 euro
(sospensione
della
fornitura
attivata
prima della scadenza
del termine utile per
pagare o prima dei tre
giorni lavorativi successivi).
Di questo suo nuovo
obbligo il fornitore
deve dare notizia nella
lettera di preavviso. Si
ricorda che nella lettera di PREAVVISO deve
uno
magazine
Spesa RIFIUTI
più 450 euro
Bollette dei rifiuti aumentate
del 67% dal 2000, 450 euro
a famiglia l'importo medio
della Tares che costerà circa
2 miliardi in più di quanto
pagavamo con la Tarsu/Tia
Tra il 2000 ed il 2013 l’aumento delle
bollette relative al servizio di asporto rifiuti è stato del 67%: se tredici
uno
magazine
anni fa ogni famiglia pagava mediamente 270 euro, con il debutto della
Tares l’esborso medio per ciascun
nucleo famigliare dovrebbe attestarsi sui 451 euro. «Come è possibile che nel
2013 le famiglie paghino un importo così
pesante – sottolinea il segretario della CGIA
di Mestre Giuseppe Bortolussi - quando
negli ultimi 5 anni di crisi economica la produzione dei rifiuti urbani è diminuita del 5
per cento e l’incidenza della raccolta differenziata, che ha consentito una forte riduzione dei costi di smaltimento, è aumentata di
oltre il 30 per cento ?».
I calcoli relativi alla serie storica, effettuati
dall’Ufficio studi della CGIA, ha analizzato i
bilanci di 11 Comuni capoluogo di Regione:
Ancona, Aosta, Bari, Bologna, Cagliari,
Campobasso, Catanzaro, Milano, Palermo,
Torino e Trieste. Fino all’anno scorso, in tutte
queste realtà amministrative il pagamento
Image: www.tafter.it
dell’asporto
rifiuti
avveniva attraverso
l’applicazione della
Tarsu, da quest’anno,
invece, tutti gli 8.100
Comuni
d’Italia
dovranno adottare la
Tares che, sulla base
delle prime indicazioni emerse dalle analisi
effettuate, sembra
essere molto più onerosa. Quali sono le
ragioni di questa preoccupazione ? In
primo luogo, la Tares
dovrà assicurare un
gettito in grado di
coprire interamente il
servizio di raccolta e
smaltimento dei rifiuti, vincolo non previsto con l’applicazione
della Tarsu. In secondo luogo, si prevede
una maggiorazione
su tutti gli immobili
pari a 0,3 euro al metro quadrato con la quale
si andranno a finanziare i servizi indivisibili dei
Comuni (illuminazione pubblica, pulizia e
manutenzione delle strade, etc.). Dall’analisi
dei bilanci dei Comuni italiani (anno 2010) è
emerso che lo scostamento tra quanto incassato con la Tarsu/Tia e il costo del servizio di
raccolta e smaltimento ammonta a circa 0,9
miliardi di euro. Secondo la CGIA si tratta di
una stima sottodimensionata: nell’analisi,
oltrer all’assenza dei dati relativi alla Valle
d’Aosta, inoltre non si è potuto tener conto
del fatto che molte Amministrazioni comunali esternalizzano il servizio di smaltimento dei
rifiuti a società collegate.
Alitalia italiana:
che DISASTRO
Dal 2008 l'Alitalia è costata
5 miliardi di euro tra debiti
accollati, cassa integrazione,
ristrutturazioni e mancati
guadagni.
Oggi perde 2 milioni al giorno e dal
2009 al 2012 ha accumulato debiti
per 1 miliardo. Ora ha in cassa solo
128 milioni, quindi poche settimane
di vita. Un vero e proprio disastro pagato
sull’altare dell’italianità dell’Alitalia, proposta
dall’allora presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi nel 2008 con la complicità dei sindacati. Non minori le responsabilità del centrosinistra, con il governo di Romano Prodi
(ministro dei Trasporti, Claudio Burlando,
1996), responsabile del mancato decollo dell’hub di Malpensa, che avrebbe consentito al
nostro Paese un aeroporto in concorrenza
con quelli europei. All’epoca fu anche sottoscritta una alleanza Alitalia-KLM che avrebbe
dato un respiro internazionale alla nostra
compagnia di bandiera. Lalleanza fu rotta e
KLM si alleò con AirFrance. Oggi l’Alitalia
deve scegliere: portare i libri in tribunale o
piegarsi alle offerte di AirFrance-KLM (ironia
della sorte) che certo non ripeterà quelle
allettanti del 2008. (Fonte Aduc)
No alle sigarette
ELETTRONICHE
Nel Parlamento UE prevale
il buonsenso non verranno
vendute in farmacia le
sigarette elettroniche.
Il Parlamento Europeo ha rigettato
la proposta di circoscrivere alle sole
farmacie la vendita delle sigarette
elettroniche. Se questa proposta fosse
passata (potrebbe comunque ancora accadere), sarebbero stati fortemente penalizzati
milioni di cittadini europei che ne fanno uso
per limitare i danni provocati dalla dipendenza da tabacco. Non si capisce, infatti, perché
il tabacco possa continuare ad essere venduto fuori dalle farmacie (tabacchi, bar, distributori automatici) mentre un prodotto sostitutivo del tabacco che per molti ha lo scopo di
ridurne il danno debba subire restrizioni al
pari di un farmaco. Invece di porre ostacoli
sempre maggiori all'acquisto di questo nuovo
prodotto, di fatto favorendo i prodotti del
tabacco, ciò che serve è continuare a studiarne gli effetti ed offrire ai consumatori un’informazione quanto più possibile corretta.
(Fonte Aduc)
53
O A ST R I & DISASTRI
A ST R I & DISASTRI O
Come i segni affrontano speranze e aspettative
ArieteFUOCOToroTERRAGemelliARIACancroACQUALeoneFUOCOVergineTERRABilanciaARIAScorpioneACQUASagittarioFUOCOCapricornoTERRAAcquarioARIAPesciACQUA
ARIETE
TORO
GEMELLI
L’IMPAZIENTE
IL CONCRETO
L’ASTUTO
Uno speranzoso ma con
quel pizzico di concretezza
che lo fa concentrare su
obiettivi raggiungibili
e quindi su aspettative reali,
almeno nel settore pratico.
Nel settore amoroso è un altro
discorso: spesso prende lucciole
per lanterne. Come tutti i segni
di terra se dà pretende di ricevere,
quindi le sue aspettative ed il suo
atteggiamento sono orientati
sempre alla “raccolta” di qualcosa.
La presenza di Mercurio
in domicilio nel segno
dei Gemelli fa sì che questo
nativo sia poco orientato
alla “speranza” come cosa
incerta ma, invece, sappia
valutare con attenzione tutto ciò
che gli sta intorno e non ultime
le persone. Non si muove mai
a caso anche se a volte può dare
l’impressione della persona
caotica. Le sue aspettative, se
si possono chiamare così, sono
sempre a ragion veduta.
BILANCIA
SCORPIONE
IL CONDIZIONATO
Le aspettative di un nativo
della Bilancia sono sempre
piuttosto elevate e presenti.
In questa sua continua ricerca
di equilibrio, l’altro ha sempre una
grande importanza. Ecco che, chi
è nato sotto il segno della Bilancia,
essendo sempre condizionato
dall’esterno, dalle persone che
lo circondano e dagli ambienti
che frequenta, allo stesso modo
avanza aspettative e non riesce
a non esserne condizionato.
Nel segno dell’Ariete
troviamo certamente un
atteggiamento speranzoso
in quanto si presume che chi,
come lui, è sempre propenso
all’azione ed all’attività, sia spinto
da uno stimolo comunque
positivo. Il suo problema sta,
invece, nel non saper attendere:
è un tipo da tutto e subito.
Ecco che le sue aspettative sono
sempre impegnative e rischiano,
spesso, di essere deluse.
Aforismi
54
CANCRO
LEONE
VERGINE
LO SPERANZOSO
IL PRAGMATICO
IL PROGRAMMATO
Un segno che fa della
speranza e del confidare
sull’altro uno dei cardini
della sua vita, ecco che
quindi le aspettative lo
condizionano parecchio.
È una persona che si aspetta
molto dai familiari, ad esempio,
ai quali è legatissimo. Il suo
forte rapporto col passato e la sua
incredibile memoria lo
condizionano nel non saper vivere
basandosi fondamentalmente
sul “carpe diem”.
Quello che il nativo del
Leone si aspetta dal mondo
intero è anzitutto di veder
riconosciuta la sua
“maestà”. In parole povere
si aspetta sempre di brillare e
di essere al centro dell’attenzione
altrui, non importa se poi questo
non si traduce in nulla di concreto.
Possiamo dire che il Leone
ha sempre un atteggiamento
speranzoso ma conta molto
su di sé e meno sugli altri.
Ci troviamo di fronte ad
una persona che sa valutare
attentamente le situazioni
e le persone. La sua attenzione
per il particolare e la sua attitudine
a voler vedere sempre più nei
dettagli qualsiasi accadimento,
fa sì che non sia concentrato sulle
aspettative quanto sulla valutazione
preventiva di cosa potrebbe
succedere. Gli imprevisti lo
disturbano in quanto stravolgono
le sue precise analisi. D’altronde
l’imprevisto fa parte della vita.
SAGITTARIO
CAPRICORNO
ACQUARIO
PESCI
LO SFIDANTE
IL PREDESTINATO
IL PIANIFICATORE
IL FIDUCIOSO
L’ACCIDIOSO
Non è certo un personaggio
che si affida alla speranza
pura e semplice, piuttosto
è uno portato a sfidare
le circostanze ed i casi della
vita, per poi vedere che succede.
Come spesso diciamo può avere
due atteggiamenti molto diversi
e di segno contrario ma, in ogni
caso, di eccesso: sia nel contare
solo sui suoi mezzi, sia nello
sfidare il destino e anche le
persone che incontra nella vita.
Il Sagittario impara presto
che la vita gli riserva
sempre qualche occasione
fortunata, perciò col passare
del tempo il suo atteggiamento
diventa un po’ quello di aspettare
la fortuna e nei casi dei Sagittario
meno illuminati addirittura che la
“fortuna gli sia dovuta”. Questa
sua caratteristica a volte lo espone
a delusioni cocenti poiché si rende
conto di non aver valutato con
attenzione situazioni e persone.
Posto che la speranza fa
parte dell’animo umano,
nel caso del Capricorno non
possiamo certo dire che sia
una persona che vive di
speranze e di aspettative su ciò
che potrà arrivare dal destino o
dagli altri. Egli pianifica con cura
tutte le sue azioni e, pertanto,
nutre delle precise aspettative solo
in seguito ad esse. Lo disturbano
parecchio le variabili e tutto ciò
che gli stravolge i suoi piani.
L’Acquario è sempre intento
ad annusare l’aria per
valutare se ci sono delle
occasioni interessanti da
cogliere. Purtroppo a volte
prende fischi per fiaschi e rimane
deluso sulle aspettative riposte
in situazioni o persone. È attratto
dall’ottenere qualcosa con minimo
sforzo e massimo risultato, quindi
senza impegnarsi come dovrebbe.
Ha grandi aspettative nell’amicizia
in generale, che privilegia sopra
ogni cosa.
Il segno dei Pesci si ritrova
più a subire le aspettative
altrui che, viceversa, ad
esercitarle. Essendo un segno
portato a fiutare il destino e a
capire chi ha di fronte, sa ben
districarsi nel campo della speranza
senza riporla su cause perse. Può
accadere però che, pur essendo
consapevole di non potersi
attendere nulla da certe situazioni
e persone, prosegua per puro
masochismo e per mettere alla
prova la sua resistenza.
Contento lui...
La speranza è buona come prima colazione, ma è una pessima cena (Francesco Bacone)
uno
magazine
uno
magazine
Aforismi
La speranza è un sogno fatto da svegli (Aristotele)
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Photo Elisabetta Ziliotto
O REPORTAGE
Photo Elisabetta Ziliotto
Puglia non solo splendida natura
In Puglia, oltre alle bellezze naturali, si può ammirare anche una suggestiva
opera architettonica come Castel del Monte: un edificio del XIII secolo fatto
costruire dall'imperatore Federico II. Sito nell’attuale frazione omonima del comune
di Andria, a 18 km dalla città, nei pressi della località di Santa Maria del Monte è situato su
una collina della catena delle Murge occidentali, a 540 metri. Inserito nell'elenco dei monumenti nazionali italiani nel 1936 e in quello dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nel 1996.
U
n viaggio ideale sulle tracce
dei luoghi cari a Federico II,
che ritrovi e ricomponga tutti
gli infiniti segni del suo passaggio
nell'intento di ricostruire lo scenario
perduto, rischia di smarrirsi nei
meandri del tessuto fittissimo della
Murgia barese. Qui alberi, colline e bassa
vegetazione si intravedono a cornice delle
città e dei borghi e le strade percorrono
incontrastate il grande spazio interminabile
come un'ossessione. Ma le Murge sono un
deserto soltanto per chi non ne conosce la
straordinaria varietà delle sue forme di vita.
Il territorio carsico di queste terre si apre
improvvisamente nei muretti a secco, nei
ricoveri per le pecore, nei pajari (costruzioni trulliformi a cono mozzo di origini remote
che servivano per conservare attrezzi e mate-
56
“
Al caldo di un sole accecante
nel ritmo insistente di cento cicale
”
la Murgia mi prende dal suo ventre
nascosto, bianche pietre riarse
trafiggon la brulla distesa...
(Pino Ramunno)
riali), nelle case rurali e nelle splendide masserie: un paesaggio tutto di pietra ed erbe
spontanee. Intorno ad Andria e Castel del
Monte un mosaico schizzato di colori brillanti in primavera ed in estate con la sua fioritura di anemoni selvatici, asfodeli, orchidee
rosate. L'itinerario idealmente accompagnato dallo stesso imperatore, conduce attraverso le eccellenze culturali, artistiche, ambien-
tali, e religiose, di questi luoghi.
Naturalmente è quasi impossibile non incrociare con lo sguardo la bianca mole di
Castel del Monte, splendido edificio riconosciuto nel 1996 dall'UNESCO patrimonio
dell'Umanità. Dalle sue imponenti bifore e
trifore si domina un paesaggio che arriva fino
al Gargano. Questo castello, perfetto e
misterioso, è circondato da una spirale di pini
che si arrampicano per tutta la collina fino a
raggiungere il prezioso "tempio ottagonale". È il capolavoro di Federico II e dalle sue
finestre si domina un paesaggio che arriva
fino al Gargano. Al sommo di un colle della
Murgia, il castello, grande capolavoro architettonico dai volumi solidi, si staglia con un
candore abbagliante segnando l'orizzonte.
Vi si fondono elementi dello stile romano, A cura di
arabo, normanno e gotico che ne fanno, Elisabetta Ziliotto
uno
magazine
insieme all'originalità della forma, un unicum
dall'eccezionale valore universale, che non
ha eguali. Dalla sommità, immense distese di
uliveti arrivano a lambire, a venti chilometri
di distanza, il centro antico di Andria, città
prediletta dal grande umanista svevo, che
vive oggi la consapevolezza di essere “la città
di Federico”. Il tuffo nella storia prosegue
fino alla Porta di S. Andrea, detta anche
"Arco di Federico II", della “città fidelis” . La
vicende imperiali sono indissolubilmente
legate a questa città. E' in questo luogo che
Federico annunciava la nascita del secondogenito Corrado nel 1228 ed è sempre qui,
nella cripta della maestosa Cattedrale S.
Maria Assunta che sono conservate le
spoglie di due delle tre imperatrici, sue
mogli: Iolanda di Brienne, morta sedicenne
dopo aver dato alla luce Corrado, e Isabella
uno
magazine
57
58
uno
magazine
d'Inghilterra, anch'ella morta di parto a
Foggia. La cittadina è uno dei più interessanti centri storici del Mezzogiorno che conserva gelosamente nel borgo antico stradine,
vicoli, piazzette, palazzi duecenteschi, cattedrali romaniche e chiese rinascimentali.
Usciti da Andria, attraverso verdi pianure e
basse colline della Murgia, con un percorso
costellato da ulivi secolari e di antichi frantoi
con macine ancora in pietra, ci si imbatte
nelle masserie fortificate, negli jazzi (i ricoveri in pietra per le pecore), nelle gravine, nei
trulli, e nei tratturi della transumanza ancora
visibili. E' il cuore della Puglia più segreta.
Una natura selvaggia e primitiva e un territorio rurale ancora tutto da scoprire, tra i più
suggestivi e meglio conservati d'Italia.
Scendendo verso la costa adriatica si scorge
il mare in cui sembra stagliarsi con un candore abbagliante la raffinata Trani e la sua
cattedrale dallo splendore unico, la più bella
di Puglia, che si protende sul mare come una
“dama bianca” in attesa di essere raggiunta
dal suo promesso. Trani è di una bellezza raffinata e nobile dove si sente nell’aria la grandezza che fu affidata alle pietre, quella pietra bianca che è il segreto di buona parte
delle architetture di Puglia. E il viaggio continua anche fuori dall'abitato e si perde in
nuovi borghi dove l’urbanistica, i monumenti, l’arte, le ville, le chiese, i monasteri, si ritrovano nel "mare di pietra", l'appellativo con il
quale vengono soprannominate le Murge.
In questi territori si possono ammirare paesaggi mistici e lunari dagli orizzonti indefiniti, che lasciano spazio alla riflessione e alla
spiritualità e fanno avvertire la presenza dell'imperatore che qui amava dilettarsi nella
caccia con il falcone.
Photo Elisabetta Ziliotto
Photo Elisabetta Ziliotto
O REPORTAGE
uno
magazine
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O REPORTAGE
Castel del Monte
e capogiri. E sia studiosi che visitatori normali
dicono che in quella sala si sentono venir
meno le forze e devono appoggiarsi alle persone vicine. Le moderne strumentazioni elettroniche hanno in effetti confermato valori
elettromagnetici anomali: non è ancora chiaro se il fenomeno è legato al sottosuolo o a
blocchi lapidei inglobati nelle spesse mura.
Si narra che Federico II per costruire
Castel del Monte avesse scelto un
architetto “esoterico” che si chiamava Philippe Chinard. Costui nel redigere i
disegni del castello si era ispirato alla pianta
del Tempio di Salomone con le misure chiave
di 60-30-20 e 12 cubiti facendo costruire
“l’ottagono di Dio” su un Tempio molto più
antico nel quale era custodita una statua di un
Dio dalla testa aureolata da un “cerchio” di
bronzo. Incisa nel cerchio si poteva leggere
questa frase: “alle calende di maggio, quando
sorgerà il Sole io avrò una testa d’oro”.
Ricerche storiche, archeologiche ed esoteriche
che hanno finalmente riportato alla luce verità taciute ed a volte scomode, hanno confermato l’estraneità del monumento ad una sua
utilizzazione militare o ad un suo uso collegato alla caccia. Per alcuni l’opera va attribuita a
Riccardo da Lentini, altri sostengono che
l’ideatore fu lo stesso Federico II.
Probabilmente alla morte dell’imperatore
(avvenuta nel 1250) l’edificio non era ancora
terminato. L’edificio sorge su un piccolo poggio, creato più dall’uomo che dalla natura,
quasi ad evidenziare che gli architetti lo volevano in quel punto preciso. È lontano da centri abitati e da strade importanti e l’intera
struttura ci è pervenuta priva delle originarie
decorazioni (affreschi, pavimenti, sculture)
che spesso mancano del tutto per le ingiurie
subite dagli uomini. Chi ha progettato l’edificio ha determinato col sole molte misure. Il
portale d’ingresso è rivolto ad oriente ed
affiancato da due colonne su cui altrettanti
leoni guardano il levar del sole nei due solstizi d’estate e d’inverno. Un bastone piantato
come gnomone disegna sul suolo, un’ora
prima e un’ora dopo il mezzogiorno degli
equinozi, un angolo di 45° ovvero il lato di un
ottagono inscritto in un cerchio: è come se la
mappa dell’edificio venisse disegnata direttamente dal sole. Il castello, come lo vediamo
oggi, per quanto riguarda l’interno è soltanto
lo ‘scheletro’ di quello federiciano. Ancora
aperta tra gli studiosi è la discussione sulle
influenze architettoniche, cioè se Castel del
Monte sia ispirato più a modelli occidentali,
particolarmente francesi o a modelli orientali.
Evidente sembra comunque un influsso dell’architettura cistercense , mentre recentemente è stato sostenuto che tra i modelli
sarebbero da annoverare, anche le costruzioni normanne della Sicilia.
UN MISTERO CHI LO PROGETTÒ
Photo Elisabetta Ziliotto
A sessanta chilometri da Bari, subito dopo Andria, troviamo
Castel del Monte, imponente e misteriosa costruzione
che domina incontrastata la Murgia barese. È senz'altro
il più affascinante dei castelli costruiti da Federico II
nel 1240 . Una curiosità: in questo ambiente molti
avvertono malesseri e capogiri. Le moderne
strumentazioni elettroniche hanno in effetti
confermato valori elettromagnetici anomali:
N
el corso dei secoli è stato utilizzato, fra l’altro, come prigione,
rifugio di pastori e di briganti e nel
1866 fu acquistato dallo Stato
Italiano dalla famiglia Carafa per
25.000 lire. Sulla sua costruzione e sulla sua
funzione le opinioni degli studiosi sono contrastanti. Interpretato di volta in volta come
castello di caccia, osservatorio astronomico,
tempio laico costruito dal sole, modello in
scala della piramide di Cheope, contenitore di
enigmi e misteriosi segreti. Inutile ribadire
che, letto sulla base di una rigorosa metodologia storica, il castello rivela la sua natura di
maniero medievale, ricco di simboli (la rappresentazione in pietra della corona ottagonale
60
degli Svevi ne è il più evidente) e di funzioni. La costruzione si presenta a forma di ottagono delimitato ai suoi angoli da altrettante torri ottagonali che, sorprendentemente, alla loro base, si
uniformano all’andamento della collina che appare notevolmente modificata. L’unicità di Castel
del Monte non è costituita dalla sua forma ottagonale, meno insolita di quanto spesso ritenuto, ma dal fatto che l’ottagono domina tutte le parti del monumento. Infatti, intorno a un cortile ottagonale sono raggruppati otto saloni di piano terra e primo piano e otto torri ottagonali. Di fatto la forma ottagonale, carica di significati simbolici era quella della Cappella Palatina
di Aquisgrana, luogo dell’incoronazione degli imperatori e della città santa di Gerusalemme.
Nonostante sia stato dichiarato “patrimonio dell’umanità” dall’Unesco e nonostante venga raffigurato in tutti i libri d’arte e di storia sono pochi ad aver approfondito la sua storia ed i suoi
incredibili misteri. Non vi sono sotterranei, nè cantine e nemmeno fossati o ponti levatoi e il tragitto che inizia dall’ingresso, le cui misure sono chiaramente ispirate al numero aureo, termina
nella cosiddetta “sala del trono” al primo piano con l’affaccio su un grande bassorilievo (purtroppo perduto) che, dall’altra parte del cortile, raffigurava una dama in atto di ricevere l’omaggio di alcuni cavalieri. Su questo bassorilievo i raggi del sole arrivavano, attraverso le finestre del primo piano, solo il giorno 8 del mese di ottobre, in origine
uno
magazine
l’ottavo mese nel Medio Evo. Egli tentò di realizzare, con Castel Del Monte, quell’armonica
unità, infatti, pochi monumenti sono pregni di
cadenze numeriche e proporzioni divine come
questo monumento. Questo, per ribadire e
dare forza al numero otto che significa l’infinito e la resurrezione attraverso il Battesimo. Il
tema del percorso iniziatico è supportato da
molti particolari. Al piano terra c’è una camera pressoche buia, l’equivalente del gabinetto
di riflessione, dalla quale si accede alla cosiddetta camera dell’iniziazione. Questa conserva ancora sul pavimento le tracce di quattro
cerchi magici corrispondenti ai quattro elementi: aria, acqua, terra, fuoco. Una curiosità:
in questo ambiente molti avvertono malesseri
uno
magazine
LA SUA ESATTA FUNZIONE
TUTTORA È SCONOSCIUTA
Appare comunque incerta l’attribuzione
di questa costruzione, la cui grande visibilità ne faceva una vera e propria corona
di pietra, capace di stupire e incutere
timore sia ai sudditi che ai nemici. La
domanda perciò sorge spontanea: e allora a cosa serve? Nessuno lo sa. Castel del
Monte è un vero e proprio monumento all’esoterismo che ha impegnato generazioni di studiosi
nel tentativo di dare una spiegazione ai suoi tanti
misteri, primo fra tutti quello di capire a cosa
fosse destinato. Federico II era, per i suoi tempi,
un uomo molto colto, che parlava correttamente
5 lingue, che aveva fondato le Università di Napoli
e di Vienna, ed era stato soprannominato “stupor
mundi”, sebbene i guelfi lo indicassero come “l’
A nticristo” ed il papa come “il faraone”. Non è
inoltre un mistero che Federico II amasse l’esoterismo, la matematica e l’astrologia. La prima
domanda cui è difficile dare una risposta riguarda
la destinazione d’uso. Non poteva avere funzioni
militari perchè non controlla nessun sito strategi-
Photo Elisabetta Ziliotto
O REPORTAGE
co, non ha depositi per i viveri, ne stalle, ne fossato, ne ponte levatoio. Altrettanto inspiegabile la
destinazione civile. Non solo mancherebbero i
magazzini e le scuderie, ma anche le cucine, i locali per la servitù e la tradizionale cappella. Ma quello che lascia più perplessi è la dislocazione delle
porte, solo tre si affacciano sul cortile. Per passare da una sala all’altra bisogna fare un lungo e tortuoso giro con la netta percezione di un percorso obbligato, caratterizzato da un piano terra
buio e da un piano superiore particolarmente
luminoso. Sembra l’allusione al cammino dell’uomo ed al passare dalle tenebre dell’ignoranza alla
luce del sapere, concetto ripreso, non a caso, da
Dante: “fatti non foste a viver come bruti ma per
seguir virtute e canoscenza”.
61
O REPORTAGE
O REPORTAGE
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Per uno dei padri della psicologia del
profondo, C. G. Jung, «ciò che noi chiamiamo simbolo è un termine, o anche
una rappresentazione che può essere
familiare nella vita di tutti i giorni e
che, tuttavia, possiede connotati specifici oltre al suo significato ovvio e
convenzionale». La simbologia sarebbe
dunque la vera chiave per comprendere il pensiero di Federico II quando volle realizzare quest'opera che mette in seria discussione non solo
le conquiste scientifiche ma anche "certezze"
filosofiche e religiose. Questo è un vero e proprio Tempio simbolico. Tra i visitatori di Castel
del Monte non sono molti coloro che notano
una diffusa componente simbolica che investe
e coinvolge tutta la fabbrica. Questo protagonista in primis è il colore rosso che si ritrova in
toni più o meno tenui nel calcare delle mura,
nella breccia corallina, utilizzata un po’ dovunque e nelle sanguigne chiazzature del marmo
cipollino di cui son fatte le colonne che sostengono le volte, simbolicamente la cupola celeste. Sotto la forma dell'ossido di ferro questo
colore ha accompagnato il cammino dell'umanità per millenni rimandando al fuoco, al sole,
all'amore, ma anche alla lotta per la vita.
Nell'arte cristiana esso è proprio della fiamma
pentecostale dello Spirito Santo, ma anche dell'inferno e del demonio. Infine nell'ambito della
psicologia del profondo, il rosso accompagna
sempre il mondo delle emozioni «là dove il
rosso diffonde la sua luce, l'anima è
pronta all'azione, alla conquista, alla
sofferenza, alla dedizione totale». Le
pietre di Castel del Monte iniziando dal colore
trasmettono simboli ermetici sino al punto di
incarnare la storia nel mistero. In un'epoca
nella quale molto veniva affidato ai simboli,
specie i messaggi più segreti e riservati, quelli
che avrebbero potuto scatenare le reazioni
della Chiesa ecco cosa poteva rappresentare il
rosso. Ancora oggi assistiamo a una specie di
caccia alle streghe per coloro che non si allineano alla cosiddetta metodologia scientifica di
indagine. Di conseguenza tutto ciò che non è
spiegabile secondo alcuni protocolli predefiniti
non merita risposta. Oltre al colore ci imbattiamo inoltre spesso nel numero aureo,(1,618) a
cominciare dall’ingresso che è una elaborazione del rapporto aureo e del pentagono, definito da Pitagora come la trasposizione in geometria del corpo umano. E proprio sul muro a
destra dell’ingresso è scolpito il triangolo pitagorico avente i lati nel rapporto tre, quattro,
cinque. Interessante risulta anche il riferimento
astronomico: se dalla terrazza del castello si
segnano all’orizzonte i quattro punti corrispondenti alla posizione del sole all’alba ed al tramonto in occasione dei solstizi d’estate e d’inverno, si ottengono i vertici di un rettangolo i
cui lati sono ancora nel rapporto 1,618.
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magazine
Photo Elisabetta Ziliotto
Photo Elisabetta Ziliotto
EDIFICIO RICCO
DI SIMBOLISMI
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O E R O S DI COMODINO
AMICI DI LETTO (Friends with Benefits) è un film
del 2011 diretto da Will Gluck. Il film racconta
la storia di Dylan (Justin Timberlake) e Jamie
(Mila Kunis), due amici che iniziano una relazione fatta di sesso occasionale con l'intenzione di
non rimanere legati sentimentalmente.
TRAMA Jamie, cacciatrice di teste per una delle più
importanti agenzie di New York, è stata chiamata da
GQ per reclutare un art director per la rivista. Trova
Dylan, un designer per una piccola compagnia di Los
Angeles, e lo contatta per convincerlo a fare un colloquio a New York. GQ gli offre il lavoro, ma Dylan è
titubante. Jamie, che vedrebbe sfumare il suo compenso in caso il ragazzo rifiutasse, lo conduce in un
tour notturno attraverso la città, per convincerlo della
bontà dell'impiego, coinvolgendolo perfino in un flash
mob. Dopo aver visto la città attraverso gli occhi della
ragazza, che lo aveva portato sul tetto di un grattacielo dove era solita contemplare il panorama e rilassarsi, Dylan accetta. Non conoscendo nessun altro in
città, Dylan è spesso invitato da Jamie a varie feste e
tra i due nasce una forte amicizia. Una sera, mentre
stanno guardando una commedia romantica nell'appartamento di Jamie, si scambiano le loro idee sul
sesso e sulle relazioni. Entrambi sono stati recentemente lasciati dai rispettivi compagni e non hanno
intenzione di prendersi impegni a lungo termine.
Tuttavia, concordano sulla visione del sesso come una
connessione fisica necessaria, una sorta di valvola di
sfogo. Dopo essersi giurati che non matureranno sentimenti profondi l'uno per l'altra, i due iniziano quella
che sarà una lunga serie di appuntamenti amorosi, nei
quali imparano a conoscersi meglio.
Jamie arriva presto alla conclusione di non volere una
relazione basata unicamente sul sesso e chiede a
Dylan di tornare a essere amici, in modo che ella possa
cominciare a uscire con altri ragazzi. Dylan acconsente e Jamie conosce Parker, un dottore che sembra
essere il principe azzurro da lei tanto sognato. Dopo
aver passato una notte d'amore insieme, Parker
abbandona l'appartamento della ragazza senza nemmeno salutarla. Jamie se ne accorge, ma Parker la
liquida dicendole di non essere il principe che desiderava. Distrutta, la donna trova conforto in Dylan, il
quale la invita a passare il week-end del 4 luglio in
California, a casa dei suoi genitori. A Los Angeles
conosce la famiglia di Dylan: la sorella Annie (Jenna
Elfman), con il figlio Sammy, e il padre, malato di
Alzheimer. Lì, la coppia sviluppa un'intesa molto forte,
che li porta a un rapporto sessuale intimo e passionale come non ne avevamo mai sperimentati insieme. La
mattina dopo, Jamie sente una conversazione tra
Annie e il fratello in cui quest'ultimo afferma di non
avere sentimenti d'amore per la ragazza. Delusa e sofferente, Jamie torna a New York. Dylan cerca di contattarla, ma lei sembra ignorarlo. Ricordandosi del
tetto panoramico che gli aveva fatto visitare, Dylan
trova Jamie, che lo informa di non voler avere più rapporti con lui, nemmeno d'amicizia.
Annie, al telefono, ricorda a Dylan di andare a prendere il padre all'aeroporto - starà da lui una settimana
mentre la sorella è impegnata fuori città - e quando
quest'ultimo, in un momento di demenza, scambia
una passante per una donna del suo passato, Dylan
viene a sapere del passato del genitore: il padre si era
lasciato scappare l'amore della sua vita durante gli
anni di marina, una decisione che tuttora rimpiange.
Dylan, dopo aver parlato con il collega di lavoro
Tommy, organizza un flash mob alla Grand Central
Terminal, simile a quello in cui era stato coinvolto da
Jamie, con l'aiuto della madre di lei, Lorna. Dylan le
rivela quello che davvero prova per lei e dopo essersi
riappacificati, decidono di andare al loro primo vero
appuntamento. Seduti a un caffè, i due tentano di
intrattenere una conversazione rilassata, ma sono
presi da un impeto di ardore e iniziano a baciarsi
appassionatamente.
64
O C O S T U M E E SOCIETÀ
Amici per puro di... letto
Si diffonde il disimpegno anche nei rapporti
fra le lenzuola, un fenomeno che sembrava interessare solo i giovani e giovanissimi ma che, sta contagiando
anche fasce di età più mature.
S
pesso l’impegnarsi nel costruire
un rapporto di coppia viene vissuto come una vera e propria fatica.
Altrettanto spesso i rapporti finiscono con i grandi problemi legati alle
separazioni, insomma è impegnativo
avere un rapporto di coppia e si fa
sempre più strada in Italia, e nel
mondo, il fenomeno dei cosiddetti “amici di letto”. Ne parliamo con Marco
Rossi sessuologo e psichiatra.
Che cosa si intende per “amici di letto”?
MARCO ROSSI «Sono semplicemente delle persone legate da un rapporto di amicizia o perlomeno
di conoscenza, non è detto che sia un’amicizia molto approfondita, le quali decidono di avere degli
incontri sessuali, espressione di un piacere dello stare insieme in un’intimità anche forte ma completamente priva di ogni sentimento. L’accordo fra amici di letto è: si va a letto insieme ma nessuno dei due deve essere coinvolto emotivamente o sentimentalmente, per cui non stanno insieme».
Da quel che le risulta, questo è un fenomeno marginale o massiccio?
MARCO ROSSI «È un fenomeno assolutamente massiccio da parte dei ragazzi, da parte dei giovani
e dei giovanissimi. Nel senso che la maggior parte delle relazioni dei giovani e giovanissimi ormai
sono relazioni fra amici di letto. Per le persone un pochino più grandi, diciamo dagli over 30 in su,
il fenomeno è sempre più frequente, sempre più in ascesa, perché è più facile avere delle relazioni sessuali non impegnative, piuttosto che impegnarsi in relazioni in cui c’è proprio una necessità
di impegno. L’impegno fa paura e costa fatica».
Abbiamo capito che è più facile intrattenere questo tipo di rapporti, ma il rovescio della medaglia qual è? Rinunciare al sentimento ci rende più poveri, già lo
siamo economicamente, non è che lo diventiamo anche affettivamente?
MARCO ROSSI «Diciamo che il rischio più grande in queste situazioni è proprio quello che il sentimento abbia il sopravvento. Nel senso che ciò che non possiamo fare, nei nostri comportamenti
Dr. Marco Rossi
umani ed anche sessuali, è il mettere le catene ad Eros. Identifichiamo Eros come un dio dell’amore, l’amore è una potenza enorme che va secondo una propria strada. Per cui possiamo anche cercare con i nostri comportamenti di evitarlo, di smarcarci, di dribblarlo, ma lui, ad un certo punto,
arriva e colpisce. Il rischio è che uno dei due si innamori e quindi succede un patatrac».
Analizziamolo questo patatrac, come si riesce a capire che gli accordi stanno per
essere disattesi da uno dei due partner e, soprattutto, come ci si deve comportare
se si è dalla parte del “più forte”, di chi continua a non nutrire sentimenti nei confronti dell’altro... come va affrontata una situazione così delicata?
MARCO ROSSI «Va affrontata con grande rispetto, tenendo conto che quel tipo di amicizia nasce
proprio dal rispetto reciproco, dalla soddisfazione delle proprie esigenze. Per cui la parte “più
forte”, quella che non si innamora, deve essere abbastanza chiara e sufficientemente discreta per
far comprendere all’altro o la non esistenza di sentimenti, oppure se questi ci sono, di lasciarsi
andare anche lui o lei all’emozione».
O
gnuno piange il proprio
dolore. Lo zio, che pur
novantenne, ci lascia, ci
intristisce. Sappiamo che ha
vissuto la sua vita, che con i problemi che aveva è stato meglio per tutti
che se ne sia andato, ma ugualmente sentiamo uno spillo che ci trafigge sul collo e qualche lacrima scende. Tutto si svolge all’interno della nostra
sfera familiare. Il decesso, le esequie, la tristezza diffusa rimane solo ed esclusivamente
attorno a noi. Se fossimo egocentrici
potremmo pure dire che siamo noi l’epicentro di tutta la faccenda. Ma se ad andarsene
non è vostro zio, un cugino, un cognato, ma
un politico, un personaggio sportivo, un cantante o un attore, che succede?
Rest in peace
Riposa in pace
Succede che improvvisamente si creano in
maniere del tutto spontanea migliaia di piccoli epicentri di dolore, che utilizzando i
social network si alleano in una rete di lacrime e parole dolci di sconforto per la perdita.
Mi sono fatto l’idea che alla base di questo
fenomeno ci siano vari motivi: bisogno di
fare rete con il dolore; il far vedere agli altri
che si conosceva il povero sfortunato, il contrapporre ai freddi commenti ufficiali dei
giornali e della TV dei sentimenti sinceri e la
competizione del dolore. Al momento della
triste dipartita di un personaggio pubblico,
sia esso pure di nicchia, come potrebbe essere un architetto o un fotografo, si assiste alla
quasi inverosimile esplosione di amore e
affetto nei suoi confronti. Non mi vergogno
di ammettere che, il più delle volte, quando
muore un pittore, non ho la più pallida idea
di chi esso sia. Eppure, sulla mia Timeline di
Facebook compaiono centinaia di messaggi,
foto, dipinti, frasi di commiato strappalacrime. Rispetto all’esiguo numero di connessioni che ho sul mio profilo, la valanga di messaggi di dolore e amore produce lo stesso
effetto di una valanga in montagna: scaraventa tutto più a valle.
Con l’avvento dei social network il
fenomeno è aumentato, già, ma allora,
prima di Facebook e Twitter, a chi diavolo lo
Ora una domanda che dovrebbe, in teoria, scardinare un tabù: è vero che il sesso
con una persona che non ci coinvolge emotivamente o sentimentalmente, è più
appagante e, se mi passa il termine, più arrapante?
MARCO ROSSI «È più libero, è più sesso, è un sesso più puro nella sua espressione dell’istintività,
quindi è privato di tutte quelle moralità o necessità proprie delle relazioni, dei rapporti d’amore che, magari, rovinano tra virgolette la naturalezza della sessualità. Il sesso è carne, è istinto,
e se siete degli amici di letto può esprimere al massimo le sue potenzialità».
Possiamo dare un consiglio in modo tale che la “carne”, fra due coniugi di lungo
corso, non sia bollita ma resti bella arrosta?
MARCO ROSSI «Tanto rispetto, nessuna gelosia e poi, comunque, lasciamoci andare perché è la
cosa più bella!».
uno
Intervista a cura di Claudio Campagnolo
magazine
Amy Winehouse
Londra, 14 settembre 1983
Camden, 23 luglio 2011
uno
magazine
Michael Jackson
Gary, 29 agosto 1958
Westwood, 25 giugno 2009
SE MORITE PIACETE DI PIÙ
Assistiamo quotidianamente ad un incessante
flusso di decessi. Morti per vecchiaia, omicidi, suicidi,
incidenti sul lavoro, incidenti automobilistici, disgrazie varie
che tolgono dalla nostra vita conoscenti e persone care.
Fino ad un attimo prima c’erano e poi puff, sparite.
andavamo a mostrare il nostro feroce dolore? Quando morì Senna, e ne fui molto colpito, ricordo decine di ore di trasmissione
dedicate alla sua memoria mentre il cadavere ancora non si era freddato, ricordo quotidiani interi dedicati a lui, ma in qualche
modo il movimento veniva da una categoria
che su quel tipo di emozioni ci lavora, ci fa
ascolti e vendite. Il movimento del dolore tramite social network pare fondare la sua legittimità sull’idea che un omaggio al defunto
fatto dal signor nessuno sia più sincero. Se lo
scrive Repubblica è scontato, se lo scrive
Average Joe allora è sincero.
Ecco perché fioccano le foto del
morto con annesse frasi celebri, si
spargono i R.I.P come fossero coriandoli e fioccano i “Mi piace” su immagini commemorative. Un altro aspetto
da analizzare, a mio parere quello più interessante, è il fatto che condividendo il dolore
per la morte di una persona che spesso non
abbiamo conosciuto, su Facebook e Twitter,
lanciamo un segnale luminoso che dice: se
anche tu come me stai soffrendo per questo
motivo, mettiamoci in contatto, facciamo
rete perché abbiamo qualcosa in comune e
siamo simili. In un particolare momento
sociale di straniamento dell’individuo, anche
la morte di un motociclista permette agli
utenti di aggregarsi, al pari della passione per
una rock band. Il fondamento dei social network, quello di far rete, non è quindi stravolto dall’uso del dolore, è solo reiterato.
Infine, io non sottovaluterei nemmeno la
competizione. Pare infatti che ancor prima
che il funerale sia celebrato, molti utenti si
battano a colpi di post per decidere chi stia
soffrendo di più per la perdita. Per chi legge
questi interventi è traumatico rendersi conto
che questi poveretti affranti dal dolore non
sono nemmeno stati invitati alle esequie e
che per giunta il defunto non ha nemmeno
avuto il buon gusto di nominarli nelle sue
ultime volontà. Sarà scappato pure a me di
metter un like ad una foto di Simoncelli, un
commento breve ad uno status che piangeva
la morte di Michael Jackson o di aver versato
Ayrton Senna da Silva
San Paolo, 21 marzo 1960
Bologna, 1° maggio 1994
una lacrima davanti ad un video tributo su
Youtube. E’ umano, si chiamano sentimenti.
Ma anche i sentimenti, se usati nel modo
sbagliato perdono di valore. È per questo che
io piango i miei morti in silenzio.
Ultima cosa. Se la classe politica si stesse
chiedendo come recuperare parte dell’appeal perso negli ultimi giorni…
Gianluigi Bodi
@Senzaudio
In collaborazione con Senzaudio rivista on - line d’informazione e d’opinione - www.senzaudio.org
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O S A L U T E & BENESSERE
Alla salute in tutti i sensi
Per chi beve vino e ne abusa i danni sono diversi
ma, se non si eccede, i vantaggi sono molteplici.
In alcuni test sperimentali è stata studiata la capacità dei
flavonoidi di ridurre il Psa, una sostanza prodotta eclusivamente dalla prostata, diminuendo l’attività cellulare.
nisce il valore medico del vino che “se preso
come medicina e non per ubriachezza funge da
Soma, cura i flussi dei fluidi interni del corpo”.
In Israele come rimedio per l’impotenza veniva
utilizzata una ricetta di vino cotto e zafferano.
Il vino dell’antica città di Askhelon era famoso
perchè usato in molti preparati soprattutto
come rimedio per le coliche renali. Ippocrate di
Kos (460-370 aC), padre della medicina, è stato
uno dei maggiori propositori nella Grecia
Antica del vino come rimedio medicamentoso,
lo usava come antipiretico, diuretico ed esisteva per ogni tipo di uva una specifica indicazione terapeutica. Il vino bianco forte era indicato
come lassativo e diuretico perché passava più
facilmente in vescica. In presenza di “ un blocco di urina” o quando “le feci sono umide” si
passava dal vino bianco al vino paglierino o
nero; il vino paglierino o nero, quanto più era
tagliato, tanto meno nuoceva alle “parti superiori e alla vescica”, e, quanto più era puro,
tanto più sarebbe stato utile all'intestino.
Photo: Masi Agricola
Contro i danni
alla prostata
N
on bisogna comunque dimenticare che l’alcol, è una
sostanza che induce dipendenza e quindi bisogna evitare qualsiasi abuso. “In vino veritas”
ma anche “in vino salus”! Queste le
considerazioni di due medici studiosi di chiara fama Giovanna Passaro e
Pierfrancesco Bassi, Direttore della
Clinica Urologica del “Policlinico
Gemelli” dell’Università del Sacro
Cuore di Roma.
Oltre a svolgere un ruolo centrale nella vita
sociale di tutti i tempi, bene prezioso e merce di
scambio, il vino è una delle più antiche sostanze medicamentose, rimedio curativo conosciuto fin dai tempi degli antichi Egizi. Attraversa le
medicine di tutti i tempi, è Soma per i Veda,
diuretico in Grecia e antinfiammatorio a Roma.
Da sempre usato empiricamente come rimedio
curativo oggi si analizzano i principi che muovono le basi degli usi medici di questa bevanda.
Ripercorrendo la storia ci rendiamo conto di
come il vino non sia solo Dionisiaca bevanda in
grado di disinibire i timidi e ammaliare le vergini ma diviene arte, cultura, medicina e così
come sono antichissime le testimonianze della
pratica vinicola così sono antichi gli usi del vino
68
nella pratica medica. Dato agli uomini “per
dimenticare i dolori”, come ricorda Alceo sei
secoli prima di Cristo, il vino è utilizzato già
nell’Antico Egitto insieme al miele per curare
numerose malattie fra le quali anche i disturbi
genitourinari. Nelle 108 pagine del papiro
Ebers è testimoniato l’uso del vino “per chi urinava troppo spesso”, “per eliminare il calore in
vescica di chi soffriva di ritenzione urinaria”
“per mettere le urine in ordine”. A seguito
della circoncisione il vino era usato come agente da applicare sulla ferita per bloccare il sanguinamento e facilitare la guarigione. Veniva
utilizzato nelle ricette medicamentose come solvente per
raggiungere il volume desiderato di una soluzione.
Oltre tremila
anni di storia
Nell’antica India, 1500 anni prima di
Cristo, durante il periodo Vedico, una
bevanda chiamata Soma, da molti storici considerata succo fermentato della
vite dell’India dell’Est asclepias acida,
era creduta in grado di curare tutte le
malattie e il potere medicinale di questo preparato è stato attribuito in
varie epoche al vino. L’Atharva- Veda defi-
È nell’antica Roma Andromaco il
Vecchio, medico personale dell’imperatore Nerone a raggiungere la massima fama con il “Galeno” antidoto
composta dal mix di 73 tipi di vini differenti in grado di dare sollievo dall’infiammazione di vescica e reni. Plinio
il Vecchio nei 12 libri della storia naturale dedicati alla medicina scrive di oltre 200 varietà di
uve e 18 tipi di vini dolci differenti e per “ i
dolori di reni e vescica” raccomandava il vino
passito. Un unguento preparato con fiori essiccati di vite selvatica poteva essere applicato
sulle piaghe genitali. Il vino resiste alla diaspora
delle conoscenze mediche avvenuta nel Medio
Evo e infatti Papa Bonifacio VIII per il “mal della
pietra” viene curato con vino anice unito allo
zucchero che alleviava il dolore dei calcoli renali e ne favoriva l’espulsione. Nel ‘700 in
Germania il vino veniva addirittura instillato in
vescica in seguito alla rimozione dei calcoli per
facilitare la fuoriuscita di tutti i frammenti residui. E quindi come la storia ci insegna il vino
non è solo vizio, così nel rubino più brillante di
un Rosso Docg si nasconde uno dei
segreti
della
nostra
Dieta
Mediterranea, le proprietà antiossidanti del vino lo fanno essere vero
e proprio strumento di prevenzione! “Antiossidante” significa impedire la formazione di quelle sostanze, radicali liberi, che sono in grado
di danneggiare le cellule. Antiossidanti sono i
fenoli (flavonoidi, polifenoli, fenoli non flavonoidi e tannini) che possono intervenire in vario
modo nel processo di cancerogenesi e non
solo… Il vino protegge dal danno vascolare
causato dal colesterolo “cattivo”, impedisce la
formazione dei calcoli alla colecisti, rallenta il
decadimento delle funzioni cognitive e agisce
uno
magazine
da diuretico. Tuttavia è necessario evitare gli
eccessi perché i danni che possono essere provocati all’organismo e in particolar modo al
fegato non sono da sottovalutare.
Il vino contro
il danno vascolare
La parola chiave è resveratrolo, un
antiossidante naturale, chimicamente
conosciuto come 3,5,4’-triidrossistilbene, che è contenuto in grandi quantità
nell’uva, nei frutti di bosco, nelle arachidi e nel vino rosso. Oltre agli effetti
benefici già conosciuti sulle patologie vascolari
e neurodegenerative dal 1997 si sono evidenziate le proprietà protettive circa la comparsa
dei tumori. Il resveratrolo potrebbe avere proprietà protettive contro i tumori inibendo la
proliferazione delle cellule “impazzite” del cancro della mammella, dell’intestino, della prostata e anche della vescica. Il vino rosso contiene
tra 0,72 e 3,18 mg/L di resveratrolo che viene
rapidamente assorbito nell’intestino con ottima
possibilità di essere utilizzato dai tessuti periferici. Diversi studi hanno accertato che il consumo di vino rosso può ridurre il rischio di sviluppare il tumore della prostata che è il primo che
colpisce l’uomo e ogni anno in Italia si registrano 23.000 nuovi casi. Al Fred Hutchinson
Cancer Research Center di Seattle è stato condotto uno studio su 1456 uomini fra i 40 e i 64
anni di età, valutati sia per i comuni fattori di
rischio per lo sviluppo del tumore della prostata quali uso del tabacco, stile di vita, alimentazione, attività sessuale e lavorativa ma soprattutto per il tipo di abitudine ad assumere
bevande alcoliche. Il consumo di vino rosso era
associato al 24% di riduzione del rischio di
avere una diagnosi di tumore della prostata e
per ogni ulteriore bicchiere di vino rosso consumato per settimana il rischio si riduceva del 6%
in in modo statisticamente significativo. Invece
il consumo di grandi quantitativi di birra (oltre
35 bicchiere a settimana per otto anni o più)
sembrava aumentare il rischio. La maggior
parte dei benefici
sono attribuiti al
vino rosso perché
più ricco di resveratrolo che fra le
altre proprietà ha
anche quella di
controbilanciare gli
androgeni,
gli
ormoni maschili
che stimolano la
prostata e fanno
crescere il tumore.
Infatti in alcuni test
sperimentali
è
stata studiata la
capacità dei flavonoidi di ridurre il
Psa, una sostanza
prodotta esclusiva-
● Diversi
● ●studi●hanno
●●●
il consumo
●accertato
● ●che●
●●
può ●
ridurre●
● di●vino
●rosso
●●
il rischio di sviluppare
●●●●●●●
il tumore della prostata che
●è il●
●●
●
primo●a colpire
l’uomo
● con
● 23.000
● ●nuovi
●casi● ●
ogni●
anno●
in Italia.
●registrati
●●
●
uno
mente dalla prostata, diminuendo l’attività cellulare e portando a morte le cellule (suicidio cellulare).
I fattori ambientali e soprattutto la dieta sono
molto importanti nello sviluppo del tumore
della prostata, la Dieta Mediterranea è considerata protettrice nei confronti dei tumori con
una componente endocrina, per il basso contenuto di grassi animali e l’alto consumo di vegetali e frutta fresca, pasta e ovviamente vino.
Questo effetto protettivo del vino è stato registrato anche nelle donne per il tumore dell’ovaio è da attribuire solo al vino e non alle altre
forme di alcool come la birra o i liquori. Sono
circa 140 i grammi di vino che è possibile bere
al giorno, pari a 1-2 bicchieri, con discreta sicurezza, e per la donna la dose è dimezzata.
Il segreto sta nel
consumo moderato
Vino e sessualità sono poi binomio
inscindibile. La leggenda narra, infatti,
della nascita del vino da una lacrima di
Dioniso; per i romani Dioniso diviene
Bacco, la divinità del vino e della fertilità, e dall’unione di Bacco e Venere
nasce Priapo. Modiche quantità di vino rosso
proteggono la sessualità sia maschile che femminile, non a caso nasce il libro ‘Vino ed eros´
(edito da Giunti Demetra), promosso dalla
Società italiana di andrologia (Sia) e depositato
all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa). In uno
studio condotto su 1.580 uomini tra i 20 e gli
80 anni dalla University of Western Australia,
Photo: Masi Agricola
O S A L U T E & BENESSERE
In ambito oncologico anche il tumore della
vescica potrebbe risentire degli effetti benefici
del vino infatti una università Cinese di
Zheliang ha condotto una ricerca su 19 studi
epidemiologici pubblicati tra il 1980 e il 2009,
dai risultati si evince come non esista alcuna
correlazione tra tumore della vescica e consumo di alcool; anzi il rischio di sviluppare il tumore sembra ridursi del 15% nei consumatori di
vino. Da sempre il vino è stato utilizzato come
diuretico e come rimedio empirico per le coliche renali, di recente uno studio scientifico condotto su 45.289 uomini ha dimostrato come
l’assunzione di 240 ml di vino al giorno riduca
del 39% la formazione di calcoli renali. Una
dimostrazione analoga si è avuta anche nelle
donne. Anche se ancora non è possibile stabilire come un consumo moderato di alcolici un
bicchiere di vino, una pinta di birra o due bicchierini di whisky giornalieri siano in grado di
prevenire la formazione di calcoli renali.
risulta che tra i bevitori abituali il tasso di
disfunzione erettile è del 25-30% minore che
negli astemi. Anche uno studio italiano ha contribuito a questa ricerca e su circa 800 donne
tra i 18 e i 50 anni residenti nel Chianti, condotto dall'Università di Firenze afferma che il
vino rosso oltre a favorire l'eccitazione aumenta il desiderio sessuale femminile: l'indice che
misura l'appetito femminile risulta di 27,3 punti
nelle bevitrici di vino rosso, scende a 25,9 nelle
donne che assumono alcolici in generale, cala a
24,4 nelle astemie. L’alcol rilascia sostanze che
agiscono sul sistema nervoso, dopamina ed
endorfine, che rappresentano “il substrato biologico del desiderio”. Tuttavia non bisogna mai
dimenticare che l’alcol è una sostanza capace
di indurre dipendenza e bisogna evitare qualsiasi abuso.
(In collaborazione con la rivista “L’enologo”)
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