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uno EROS DI COMODINO CONSUMO CONSAPEVOLE SPAZIO VITALE AMICI PER PURO DI... LETTO LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA CONVIENE È TEMPO DI FARE SPACE CLEARING Poste Italiane s.p.a. Spediz. in Abb.to Postale 70% NE/PD ANNO XXXI N° 2 - 2013 Periodico d’informazione Copia non in vendita In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente che si impegna a pagare la tassa dovuta (NE/PD) LOCALI DI TENDENZA CONOSCI LA 3L DEL PEDROCCHINO? In copertina un’opera dell’artista Sasha Torrisi magazine VOGLIA DI VINTAGE Chissà sarà forse perché “si stava meglio quando si stava peggio” ma cresce sempre più forte la nostalgia per le sensazioni di un’epoca felice ormai passata e che tentiamo di far rivivere attraverso i suoi oggetti “cult”. EROS DI COMODINO AMICI PER PURO DI... LETTO Poste Italiane s.p.a. Spediz. in Abb.to Postale 70% NE/PD ANNO XXXI N° 2 - 2013 uno CONSUMO CONSAPEVOLE SPAZIO VITALE LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA CONVIENE È TEMPO DI FARE SPACE CLEARING Periodico d’informazione Copia non in vendita In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente che si impegna a pagare la tassa dovuta (NE/PD) SOMMARIO RUVIDO LOCALI DI TENDENZA CONOSCI LA 3L DEL PEDROCCHINO? magazine 4 6 CUCINA DI STAGIONE COSTUME & SOCIETÀ 38 I funghi sono sempre commestibili alcuni però... una volta sola Ho chiamato l’idraulico (ma non ho voluto pagarlo) 40 Ora lo scuolabus lo facciamo noi Un povero cane in gabbia MOBILITÀ SOSTENIBILE MOSTRE IN CORSO 8 In copertina un’opera dell’artista Sasha Torrisi VOGLIA DI VINTAGE Chissà sarà forse perché “si stava meglio quando si stava peggio” ma cresce sempre più forte la nostalgia per le sensazioni di un’epoca felice ormai passata e che tentiamo di far rivivere attraverso i suoi oggetti “cult”. DALLECINQUEDELLASERA Magritte, Monet, Pollock ecco dove ammirarli 42 La guida ai locali giusti VINTAGE & DINTORNI 44 Conosci la 3L del Pedrocchino? 10 Sasha artista vintage UNO IN PILLOLE che dipinge e suona 52 VINTAGE & DINTORNI 12 Avvinti nel vintage IN COPERTINA: Un’opera di Sasha Torrisi ex cantante dei Timoria il cui stile moderno dalle potenti pennellate fluo, si ispira però alle atmosfere vintage. Questo mondo così affascinante che seduce un pubblico sempre più numeroso ed appassionato e che affolla le molte manifestazione dedicate, soprattutto in Veneto, al vintage. ASTRI&DISASTRI 14 30 anni di passione aspettative e speranze VINTAGE & DINTORNI REPORTAGE 16 Alle Rive si torna 56 Puglia non solo splendida natura ad esser tutte dive REPORTAGE 60 Castel del Monte SECONDO VOI 18 Vanno riformate o no le province? Soddisfatti di come avete vissuto? COSTUME & SOCIETÀ 29 Feng Shui l’ambiente terapia CONSUMO CONSAPEVOLE 32 La riqualificazione energetica conviene proclamati i vincitori AZIENDE IN FORMA 36 Mappa ha celebrato i suoi primi 50 anni FOOD SPACE 38 Innamorato del pane I N C O N T R A Ingresso libero con precedenza prenotazioni inviate a [email protected] magazine CARTA UNO CLUB VANTAGGI 66 Gli sconti riservati ai nostri lettori SALUTE & BENESSERE 68 Alla Salute! In tutti i sensi COMICHE FINALI 70 La vignetta di Davide Ceccon AZIENDE IN FORMA 34 Premio Masi 2013 irano uno EROS DI COMODINO 65 Se morite piacete di più ARMONIE NEL COSTRUIRE 31 Tempo di Space Clearing un mistero chi lo progettò 64 Amici per puro di... letto 26 Alessia Fontanella SPAZIO VITALE Notizie in breve su eventi, ambiente ed economia 54 Come i segni affrontano VINTAGE & DINTORNI PORTRAIT C LOCALI DI TENDENZA Dati Diffusione La rivista UNO Magazine viene diffusa a Padova, Treviso, Vicenza, Mestre e Rovigo e nei comuni più importanti delle relative province. La si può trovare nelle sale d’attesa di locali, attività e professionisti. Se anche tu vuoi regalare la rivista ai tuoi clienti o spedirgliela a mezzo posta (servizio valido in tutta Italia) sponsorizzando la fascetta dell’indirizzo con il tuo nome inviaci una mail a: [email protected] venerdì 11 ottobre 2013 ore 19,30 Fiere Padova Casa su Misura Padiglione 15 CasaClima CASA DOLCE CASA LA CASA IDEALE DOVE VIVERE IN ARMONIA CON GLI ALTRI E CON SE STESSI Interverranno sul tema con la formula del talk show gli esperti: Stefano PARANCOLA Architetto esperto Feng Shui Antonio LUISE Medico ambientalista Lucia LARESE Esperta di Space Clearing Moderatore Claudio CAMPAGNOLO Direttore di UNO Magazine 3 uno O RUVIDO magazine FREE PRESS 31 ° DAL 1983 ANNO XXXI N° 2 Ottobre 2013 Periodico d’informazione Copia non in vendita DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Campagnolo COORDINAMENTO EDITORIALE Margherita Maschio UN POVERO CANE IN GABBIA P Claudio Campagnolo [email protected] 4 EDITRICE Acoves Italia s.r.l. Iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione al n° 2747 Reg. Trib. Padova n. 775 dell’1/07/1983 WOOLRICH REDAZIONE E PUBBLICITA’ Acoves Italia s.r.l. Via Papa Giovanni Paolo I, 11 35010 Campodoro PADOVA Telefono (+39) 049 9065733 Cellulare (+39) 342 4153583 (SOLO SMS) E-mail: PENN-RICH @claudio_ruvido CONVERSE BOMBOOGIE BY WOOLRICH SUPERDRY SCOTCH & SODA MAISON SCOTCH MET AND FRIENDS [email protected] STAMPA rima che gli amici animalisti mi assedino sotto casa, dirò subito che il cane nella foto qui sopra è il mio adorato Oscar (che con Pfeiffer e Bignè compone il trittico della mia famiglia canina) e non è affatto in gabbia, tranquilli. È solo una foto curiosa, utile a rendere l’idea di quanto sto per dirvi. L’espressione poi da “cane bastonato” che gli vedete fare è, come dire, un pezzo forte del suo repertorio, con il quale riuscirebbe ad intenerire anche il più glaciale dei serial killer. Ma vi chiederete, a questo punto, dove voglia andare a parare il sottoscritto. Presto detto. Mi serviva un’immagine che rendesse l’idea di come ci sentiamo un po’ tutti noi, di questi tempi. Diciamoci la verità: le cose non vanno affatto bene e sembra non vi sia rimedio alcuno. Ecco la ragione per cui, in giro, si vedono tante facce da “cane bastonato” di chi si sente ingabbiato in un meccanismo economico, storico, sociale, chiamatelo come volete, comunque sia, diciamola tutta: è un periodo di mer...mellata, di portata epocale. O no? Perciò ho deciso che da questo numero e fino a quando le gambe reggeranno (è una metafora, non sono ancora così decrepito) questa rivista ospiterà spunti, interventi, riflessioni su temi che facciano “star bene” il lettore. Pagine che sappiano regalargli un momento di svago, di curiosità e, ovviamente, di informazione su temi a noi, di UNO Magazine, particolarmente vicini. Quali sono? Quelli che, inevitabilmente, ci piaccia o no dovremo tutti affrontare se non vogliamo colare a picco, definitivamente. Parleremo quindi, sempre più spesso, di ambiente e di consumo consapevole, lasciando ad altri le festine e i lustrini che fanno tanto “orchestrina del Titanic”. Affronteremo i temi economici non più rinviabili, ficcando sempre più la lama del coltello nella carne di questo dinosauro statale che ci sta divorando tutto e tutti. Infine parleremo delle persone e di come renderle più serene, meno ossessionate dal denaro, più attente al proprio equilibrio. Insomma ci vogliamo migliori, vi vogliamo migliori e, ne sono più che certo, lo vorrete anche voi. P.S. In realtà il nuovo corso è già iniziato, vedi quantità e qualità di argomenti che troverete nelle pagine successive. Buona lettura! ABBIGLIAMENTO DUCK FARM Grafica Veneta S.p.A. via Malcanton, 1 35010 Trebaseleghe (PD) BY FIX DESIGN LE COQ SPORTIF Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale - 70% CMP Padova. CALZATURE NIKE VINTAGE Hanno collaborato: Davide Ceccon, Anna Maria Pellegrino, Elisabetta Ziliotto, Nerino Campesato, Alessia Fontanella, Gianluigi Bodi, Federico Sossella, Stefano Parancola, Giovanna Passaro, Pierfrancesco Bassi, Lucia Larese, Marco Rossi David Hatters, Lorella Zanardo, e tutti i lettori che hanno partecipato ai sondaggi pubblicati in questo numero. ONITSUKA TIGER PUMA VINTAGE ALL STAR LE COQ SPORTIF ISHIKAWA Si ringraziano: Ascom Padova, Victoria Club, Sport Vision, Top Mode, Perdinci, Pizzeria Pedrocchino, Lara Costruzioni, Vintagemania, Osteria Le Rive, Pannialti, Rensi gioielleria, Auto Moto d’Epoca, Ristoria Re Sole, Pizzeria Borgo Vecio. ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata La rivista UNO Magazine non assume responsabilità alcuna per il materiale (foto, testi, ecc.) fornito direttamente dagli inserzionisti. Gli articoli, le foto e i disegni pervenuti, se non espressamente richiesti, non vengono restituiti. uno magazine Via Piovese, 102 PADOVA Tel. 049 8020648 Centro Comm.le “PIAZZAGRANDE” PIOVE DI SACCO (PD) Tel. 049 9703811 O C O S T U M E E SOCIETÀ Ho chiamato l’idraulico (ma non ho voluto pagarlo) Settimana scorsa ho chiamato l’idraulico: la mia lavastoviglie perdeva acqua. Ha smontato alcuni pezzi, ne ha cambiato uno. Poi ha aspettato di verificare che tutto funzionasse. Mi ha presentato regolare fattura: ma io non ho voluto pagarlo. 3 giorni fa sono andata dalla tintora: dovevo ritirare 2 giacche, 1 coperta, 3 paia di pantaloni che avevano necessità di essere smacchiati: quando mi ha presentato il conto, sono uscita senza pagare. 6 opera architettonica sicuramente glamour ma di cui non si sentiva il bisogno. E un’altra Amministrazione impossibilitata a retribuire una nota psichiatra conferenziera, pagò poi l’estate seguente una cifra altissima per un cantante di X Factor. La cultura è aria, parole, “quindi non va retribuita ” Dunque i soldi ci sono, meno di una volta ma ci sono. Trattasi spesso di atteggiamento mentale. Vado al cinema e il biglietto costa 7 euro: e perchè non posso dare lo stesso valore a chi mi intrattiene con capacità e preparazione per 3 ore? Perchè non chiedere a chi viene ad una serata, di contribuire con 3/5 euro? Trattasi di cittadinanza attiva. «Sa dottoressa, se facciamo pagare il biglietto, non viene nessuno». Bene, lasciamoli davanti alla tv, significa che non hanno bisogno di ascoltare nulla. Ripeto, la ragione è da imputarsi ad una scarsissima considerazione che della cultura si ha in Italia. Questo atteggiamento sta provocando danni gravi per la società tutta. Conosco persone, uomini e donne, che hanno rinunciato a proporre conferenze perchè semplicemente non se lo potevano permettere di lavorare gratis; si dedicano ad un lavoretto di ripiego con grave perdita per loro e per noi che non godiamo più della loro oratoria. E dunque le attività culturali a tempo pieno sono talvolta appannaggio di donne dal marito facoltoso che permette loro di “dedicarsi alla cultura”, attività vanesia e adatta alle signore. Oppure si richiede a chi magari già si prodiga in mille attività di volontariato, di “fare un piccolo sacrifico” e di andare dalla tale associazione gratis. E non si capisce perchè il sacrificio non possa essere condiviso. Abbandoniamo questo atteggiamento assistenzialistico: chiediamo che chi è interessato ad un tema, partecipi attivamente e concretamente. E destiniamo gli interventi gratuiti solo a chi ne ha realmente bisogno. E a quelli e solo quelli, credo ci si dedicherà con tutto il cuore. Ora vado, scusate. C’è il tecnico tv di là che ha finito il suo lavoro. È qui dalle h 14, ora la tv funziona. Io gli offro un caffè: di pagarlo non ci penso proprio! (Che dite: sarà contento?) Lorella Zanardo www.ilcorpodelledonne.net UOMO Fa parte dell’Advisory Board di WIN, organizzazione internazionale di donne professioniste con sede ad Oslo. È speaker apprezzata in convegni internazionali. Consulente organizzativa, formatrice e docente, è coautrice del documentario Il Corpo delle Donne, visto da 5 milioni di persone online, e dell’omonimo libro edito da Feltrinelli. È ideatrice del percorso educativo “Nuovi Occhi per la TV”, che propone l’educazione all’immagine per i giovani come strumento di cittadinanza attiva. Su questo tema ha appena pubblicato per Feltrinelli il libro “Senza Chiedere il Permesso”. Ha ricoperto importanti ruoli direttivi manageriali in organizzazioni multinazionali, sia in Italia che all’estero, in particolare a Parigi dove ha coordinato progetti europei. È stata consulente e docente nei paesi dell’Est per la Comunità Europea. Si è occupata lungamente di gestione dei Cambiamenti organizzativi. Ha gestito progetti di Diversity Management, apprendendone i modelli in Canada e in USA. Ha coordinato il 1° Master in Etica del Business. Master in Business Administration, Laurea in Letterature Straniere. Parla correntemente inglese, francese e tedesco. Nel 2011 TIAW, The Internationl Alliance for Women, a Washington ha premiato Lorella Zanardo come una delle 100 donne che stanno contribuendo a migliorare la condizione della donna nel mondo. Nello stesso anno il Comune di Firenze le ha conferito del Sigillo della Pace. Appassionata di Paesi Mediorientali ha girato il documentario “L’Iraq prima della Guerra” durante l’embargo. Nel marzo 2012 Tina Brown e il quotidiano online The Daily Beast l’hanno eletta una delle 150 donne più coraggiose nel mondo. Lorella Zanardo sarà presente il prossimo 8 novembre, alla Fiera di Padova, in un incontro pubblico in occasione di Expo Scuola Young. uno magazine DONNA SMITHY’S CHI È LORELLA ZANARDO COVERI BASILE MORGANO LOLA DEEVA AMELIE RÊVEUR Photo Laura Albano D al parrucchiere stessa procedura: taglio, talvolta colpi di sole, piega: non pago da un mese, e il parrucchiere che pur mi conosce da una vita mi ha detto, gentilmente, che così non si può andare avanti. Vi state chiedendo se sono diventata poverissima? O se sono impazzita? Ma no! Applico la stessa procedura che viene proposta a chi si occupa di cultura e di formazione e di formazione per i giovani, in questo Paese e solo in questo. Riceviamo centinaia di inviti, e noi ne siamo felici. Associazioni, scuole, gruppi di amici. Talvolta fondazioni, fiere e assessorati. L’80% delle volte l’invito termina comunicando che nessun compenso è previsto. Sarà la crisi, direte voi. No, è la scarsa considerazione che gli/le italiane hanno della formazione culturale. Adesso è forse peggio, ma era così anche in tempi floridi. La cultura è aria, parole, quindi non va retribuita. Non accade così all’estero dove, chessò, gli americani retribuiscono profumatamente gli speakers che contribuiscono a migliorare la loro formazione, che loro ritengono essere direttamente collegata alla possibilità d’avanzamento sociale. Mi chiama una nota associazione a cui fanno riferimento facoltose/i personaggi: «No, sa noi non retribuiamo mai i nostri ospiti» mi dice una signora che immagino inanellata, quasi schifata di dovere menzionare il vile denaro. «Ma noi signora con il denaro ci paghiamo i nostri corsi nelle scuole». La signora non ha risposte valide, è indispettita. Vuole intrattenimento a zero budget. Le istituzioni comunali provinciali regionali ribadiscono spesso di non avere denaro: capisco. Peccato che una città che non poteva permettersi di retribuire una bravissima scrittrice mia conoscente, avesse appena investito 150 milioni di euro in una EVENT LINE BAMBINO TOPMODE BRUMS SCOUT Via Soranzo, 1 PADOVA (Voltabarozzo - Piazzale Chiesa) AMPIO PARCHEGGIO tel. 049 754441 O M O ST R E IN CORSO PORDENONE ¡Mira Cuba! Spazi Espositivi di via Bertossi FINO AL 12 GENNAIO 2014 La più importante mostra, sino ad oggi allestita in Italia, sulla Grafica Cubana negli anni che seguirono la Rivoluzione castrista, ovvero dal 1959 ad oggi. Com’è noto, la lotta contro il Generale Batista che aveva avuto inizio con l'assalto alla Caserma Moncada il 26 luglio del 1953, si concluse appunto il 1 gennaio del 1959 con la fuga del Generale da Cuba mentre Santa Clara e Santiago di Cuba erano prese dalla milizia popolare guidata da Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara. L’esposizione pordenonese riunisce ben 220 tra manifesti e bozzetti originali, con numerosi esemplari considerati unici ed altri presenti in collezioni pubbliche e private europee e americane. Documenta una delle stagioni più originali della grafica del Novecento, prodotto di una enclave unica al mondo per clima, caratteristiche e situazione. René Magritte Lo stupro, 1945 Olio su tela; 65,3 x 50,4 cm Around JFK - 1963 il sogno, il mito Basilica Palladiana INFO La Basilica Palladiana si trova in Piazza dei Signori a Vicenza. Chi è nato nel 1963 ha l’ingresso omaggio alla Mostra. La mostra rimarrà aperta fino al 12 gennaio 2014. 8 TREVISO Magie dell’India Casa dei Carraresi DAL 25 OTTOBRE MILANO fino al 9 febbraio 2014 Palazzo Reale VICENZA Dallas, 22 novembre 1963, ore 12.30. Muore assassinato John Fitzgerald Kennedy, il Presidente che stava cambiando la storia del suo Paese e quella dell’Occidente. Quell’uomo, il sogno che egli ha simboleggiato e il mito che di lui perdura sono al centro di questa grande mostra. E con Kennedy – il grande Presidente, il più carismatico, il più universalmente noto – si celebra un’epoca che, in quel mitico 1963, riconosce alcuni passaggi decisivi. Anno di commozioni collettive sotto tutte le latitudini: prima dell’omicidio di John Kennedy, il pianeta aveva pianto Giovanni XXIII, un gigante già prima di indire il Concilio Vaticano II, divenuto profeta di necessità dopo l’Enciclica Pacem in Terris. Il 1963 è un anno unico non solo nella politica, nella società e nel costume, ma nella musica, nel cinema, nella televisione, nelle arti visive, nella comunicazione, nella letteratura. Al di là e al di qua dell’Atlantico il 1963, come la grande mostra vicentina darà spettacolarmente conto. Claude Monet, La casetta del pescatore sugli scogli, Varengeville, 1882 olio su tela, cm 60,6 x 81,6 Boston, Museum of Fine Arts (805) Il volto del ‘900 Capolavori dal Centre Pompidou INFO Spazi Espositivi, via Bertossi Pordenone. Orari di apertura: da martedì a sabato: 15.30 19.30; domenica: 10 - 13 - 15.30 - 19.30. www.artemodernapordenone.it DAL 23 OTTOBRE cura di Margherita Maschio O ltre ottanta straordinari ritratti e autoritratti, capolavori assoluti di artisti celebri come Matisse, Bonnard, Modigliani e Magritte, il cui celeberrimo “Lo stupro” con il volto-nudo femminile è l’immagine della rassegna. Inoltre Music, Suzanne Valadon, Maurice de Vlaminck, Severini, Bacon, Delaunay, Brancusi, Julio Gonzalez, Derain, Max Ernst, Mirò, Léger, Adami, De Chirico, Picasso, Giacometti, Dubuffet, Fautrier, Baselitz, Marquet, Tamara de Lempicka, Kupka, Dufy, Masson, Max Beckmann, Juan Gris, autori di opere magistrali, spesso mai esposte in Italia, di eccezionale qualità pittorica e artistica, che entrano a pieno titolo nella rappresentazione dell’evoluzione del genere ritratto avvenuta nel corso del Novecento. Verso Monet Storia del paesaggio dal Seicento al Novecento VERONA dal 26 ottobre Palazzo della Gran Guardia S econdo capitolo è dedicato alla storia del paesaggio in Europa e in America dal Seicento al Novecento. Il precedente del ciclo era stato riservato alla storia dello sguardo e dunque alla vicenda del ritratto ma anche alla descrizione del corpo. “Verso Monet” intende invece raccontare lo studio della natura a partire dal XVII secolo, per giungere alle ninfee dipinte da Claude Monet nella prima parte del Novecento. Facendo ricorso a oltre novanta dipinti e a dieci preziosi disegni provenienti come sempre da alcuni tra i maggiori musei del mondo, e da alcune preziose collezioni private, la mostra sarà divisa in cinque sezioni, che descriveranno i momenti fondamentali legati alla narrazione della natura come fatto autonomo e indipendente rispetto all’inserimento delle figure. Insomma, quella sorta di emancipazione dell’immagine quando il paesaggio non è più visto come semplice fondale scenografico, ma campeggia quale divinità assoluta e dominante. A Monet quale paradigma del nuovo paesaggio, il punto di attraversamento tra un prima e un poi, è dedicata una parte ampia dell’intera esposizione, con venti dipinti. Una vera e propria mostra nella mostra. INFO Palazzo Reale si trova in Piazza Duomo, 12 a Milano. Orari: Lunedì 14.30 - 19.30; da Martedì a Domenica 9.30 - 19.30; Giovedì e Sabato: 9.30 - 22.30. Ingresso euro 11. www.ilvoltodel900.it MILANO POLLOCK E GLI IRASCIBILI Palazzo Reale 16 FEBBRAIO 2014 Attraverso le opere dei 18 artisti, guidati dal carismatico Pollock, e definiti “Irascibili” da un celeberrimo episodio di protesta nei confronti del Metropolitan Museum of Art, il visitatore avrà un panorama completo di un fondamentale stile artistico che seppe re-interpretare la tela come uno spazio per la libertà di pensiero e di azione dell’individuo. Uno stile proprio di quella che fu chiamata “la Scuola di New York” e insieme un fenomeno unico, che caratterizzò l’America del dopoguerra e che influenzò, con la sua forza travolgente, l’Arte Moderna in tutto il mondo. La mostra, che consta di oltre 49 capolavori provenienti dal Whitney Museum di New York. Protagonista indiscussa della mostra “Pollock e gli Irascibili” è l’opera Number 27 di Pollock, forse il suo quadro più famoso, di dimensioni straordinarie, circa tre metri di lunghezza al quale è dedicata un’intera sala di Palazzo Reale. Le altre opere esposte in mostra coprono un arco storico che va dalla fine degli anni Trenta alla metà degli anni Sessanta. Saranno presenti alcuni tra i capolavori più rilevanti della collezione del Whitney, come Mahoning di Franz Kline (1956), Door to the River di Willem de Kooning (1960) e Untitled (Blue, Yellow, Green on Red) (1954) di Mark Rothko, accanto a opere di artisti presumibilmente meno noti, ma rappresentative della loro maturità e, più in generale, della loro epoca. INFO Palazzo Reale è in Piazza del Duomo, 12 a Milano . Orari: lunedì 14.30 – 19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30; giovedì e sabato 9.30 – 22.30. Ingresso euro 11. www.mostrapollock.it uno magazine Art, New York; acquisto, con fondi degli Amici del Whitney Museum of American Art, 60.63 INFO Palazzo della Gran Guardia è in Piazza Brà a Verona. Fino al 9 febbraio 2014. Orari: da lunedì a giovedì ore 9 - 19; venerdì e domenica ore 9 - 20 sabato ore 9 - 21. 25 dicembre ore 15 - 20 . 31 dicembre apertura straordinaria. 1° gennaio ore 10 - 20. Chiuso 24 dicembre. Ingresso euro 13. www.lineadombra.it ROVERETO (TN) L’ALTRO RITRATTO Till Freiwald Lotta 2, 2008 - 2012 Courtesy Galerie Voss, Düsseldorf, Germania MART FINO AL 23 FEBBRAIO 2013 Attraverso quarantacinque opere, scelte come esemplari, la mostra cerca di seguire le sparizioni del ritratto, le sue ricomparse, le sue trasformazioni. Un’esplorazione che comprende tutte le tecniche artistiche, dalla pittura al video e intreccia diverse generazioni. Tra gli artisti rappresentati Vito Acconci, Francis Bacon, Christian Boltanski, Nancy Burson, Chuck Close, Lucian Freud, Alberto Giacometti, Douglas Gordon, Alex Katz, Mark Lewis, Giulio Paolini, Barbara Probst, Margot Quan Knight, Gerhard Richter, Thomas Ruff, Fiona Tan, Antoni Tàpies, Andy Warhol, Francesca Woodman, Shizuka Yokomizo. Il filo conduttore del percorso espositivo è quello del mistero che il ritratto rivela: stadio massimamente compiuto della mimesis, la rappresentazione del volto mostra che quest’ultimo appare come un mistero sempre rinnovato (divino o animale, liquefatto o perso nell’ombra). Segreto inquietante, angosciato, ironico o caotico. “L’altro ritratto” è contemporaneamente l’altro ritirato, nascosto nel ritratto, inaccessibile al ritratto - e il ritratto altro, differente, che non può più somigliare a un ritratto. INFO Il MART è in Corso Angelo Bettini, 43 a Rovereto (TN) Orari di apertura al pubblico: lunedì chiuso; da martedì a domenica 10 - 18; venerdì 10 - 21. Ingresso euro 13. uno magazine “Magie dell’India. Dal Tempio alla Corte, capolavori d’arte indiana” un’opportunità unica per i visitatori per immergersi nel mondo magico dell’India, godendo di una rassegna di opere d’arte, per la prima volta in Italia. Una rassegna che spazia dal II millennio a.C. all’epoca dei Maharaja dove elementi architettonici, miniature, fotografie d’epoca, oggetti di uso rituale e quotidiano, costumi, tessuti, gioielli, accanto a statue e bassorilievi provenienti da importanti collezioni museali e private, sono stati collocati in un adeSopra: Parvati, XV secolo, stile guato contesto scenografidi Vijayanagara, co che ne ricrea gli bronzo, India ambienti originari. ricomeridionale. struire le tappe salienti Sotto: bracciale della civiltà indiana attraXIX - XX secolo, verso due filoni principali realizzato in oro, smeraldi che hanno come centro e rubini, India focale rispettivamente il settentrionale. Tempio e la Corte: “L’arte nell’India Classica” e “L’india dei Maharaja”. Due poli, quello del Tempio e quello della Corte, che sfuggono al dualismo tipicamente occidentale tra sacro e profano e che nella cultura indiana non sono in alcun modo in contraddizione. Il cerimoniale dei templi è simile a quello del palazzo e la figura del re è ammantata di sacralità tanto da renderla divina. La saggezza tradizionale indiana, affinché l’esistenza umana sia significativa e armonica, impone l’impegno etico, ma anche il perseguimento del piacere; sostiene la frugalità, ma non svalorizza la ricchezza; incita al distacco, ma legittima la conquista del potere. Benché il fine ultimo in buona parte della cultura indiana – ma non in tutta – sia la liberazione e il trascendimento del mondo doloroso e finito, la vita e i suoi istanti preziosi sono ampiamente celebrati, soprattutto nell’arte. INFO Casa dei Carraresi si trova in via Palestro 33/35 a Treviso. Orari: dal Lunedì al Venerdì 9 - 19; Sabato e Domenica 9 - 20. Chiusure: 25 e 31 Dicembre - Apertura straordinaria: 1° gennaio 2014 14-20. Ingresso euro 13. www.laviadellaseta.info 9 O V I N TA G E E DINTORNI prettamente pubblicitarie lungo le strade che percorrevo. Dopo l’incontro con l’artista Lodola ho scoperto la potenzialità artistica dei colori fluo, la loro doppia anima: sono infatti luminosi e illuminati. Ho così iniziato la mia ricerca sulla luminescenza dei colori fluo. La scoperta di questo tipo di espressione artistica è ancora oggi la catatteristica che fortemente contraddistingue le mie opere. I colori che utilizzo nel mio lavoro trasformano la grigia quotidianità in un’esperienza alternativa, trasponendola in una dimensione quasi fumettistica, effervescente...». Perchè ha scelto d’ispirarsi alla Pop Art? SASHA TORRISI «L’incontro con la Pop Art è stato per me una vera e propria folgorazione in particolare se ripenso ad artisti come Lichtestein, Warhol, Adami, Pollock... Essi rappresentano la corrente artistica nella quale m’identifico maggiormente. Amo l’arte Pop per la sua immediatezza, per la sua facile fruibilità, per essere il mezzo ideale ad esprimere i miei sogni colorati e la mia interiorità in ricerca continua. A volte mi capita di fare sogni pop: vedo la realtà esistente trasformarsi in segni essenziali e coloratissimi. L’arte pop come ispirazione e contaminazione. L'incontro con il maestro pop Marco Lodola è stato per me fonte di grande ispirazione, da lui ho imparato a sintetizzare l’immagine in maniera da renderla semplice, efficace, immediata. Ho conosciuto Lodola nel 1998 quando lavorava alla realizzazione della copertina di un album dei Timoria e per alcune installazioni artistiche finalizzate alla scenografia dei nostri concerti. Anche il mio incontro con i Timoria è stato un input fondamentale per la mia crescita artistica: una contaminazione dovuta alla forte propensione all’arte del gruppo rock italiano che ha dominato le scene rock degli anni novanta e duemila. La band operava fondendo in continuazione molte dicipline artistiche: arti visive, teatro, cinema e poesia con la loro musica. Accanto: la 500 anno 2010, cm. 100x100 Sotto: Roxy rose’s Umbrella anno 2010, cm. 100x100 PER MAGGIORI INFO: www.sashatorrisi.com Sasha artista vintage che dipinge e suona Le sue opere s’ispirano alla Pop Art e al buio vivono di luce propria sotto l’effetto dei colori fluo. Suggestioni ed emozioni suscitate da Sasha Torrisi, già cantante nel celebre gruppo dei “Timoria” ed ora anche artista dal sapore “vintage”. CHI È CHI Sasha Torrisi Sagittario ascendente Acquario, nasce a Parma nel 1973. Artista poliedrico, inizia la sua carriera musicale nel 1997 come cantante e chitarrista della rock band italiana dei Timoria, sostituendo il noto cantante Francesco Renga. Tra il 1998 e il 2004 la band capitanata da Omar Pedrini realizza quattro album, nel 2004 il gruppo si scioglie e Sasha inizia un nuovo percorso da solista con concerti in Italia e all’estero. Sin da bambino ha la passione del disegno (frequenterà anche il Liceo per disegnatore meccanico e progettista) anche se è sempre più evidente e crescente il suo interesse verso la grafica pubblicitaria e la fumettistica. Ed è proprio mescolando queste due tecniche che inizia a dipingere nel 2000 sperimentando il suo genere pittorico. Il suo inizio è stato ispirato dall’artista e amico Marco Lodola, di cui frequenta lo studio a Pavia per alcuni anni. Pittore votato alla Pop Art con un tocco glamour, realizza opere molto vivaci rielaborando le immagini di personaggi e particolari tanto da farli apparire in una dimensione asettica, levigata, fluorescente, oltre la realtà fisica delle cose. Ama il dettaglio, il poter “giocare” con denti, occhi o labbra, come fossero tessere di un nobile domino. «Quando dipingo un ritratto - ci ha confessato Sasha Torrisi - la prima cosa su cui mi concentro è lo sguardo: gli occhi mi trasmettono sempre una forte sensazione». Sopra: Sexy Colours anno 2009, cm. 60x70 Accanto: Roxy rose’s car anno 2010, cm. 100x80 D ipinge e suona, artista poliedrico Sasha Torrisi che, dopo un passato nel celebre gruppo dei “Timoria”, vive ora un presente di solista e pittore che si ispira alla Pop Art che personalizza con potenti pennellate fluo. L’abbiamo incontrato, durante una sua recente mostra nella suggestiva Asolo, incuriositi dalla sua capacità di saper gestire, contemporaneamnete, i concerti live, estroversione pura, e la sua attività pittorica fatta di tele, pennelli e intimità. 10 Perchè i colori “fluo” nelle sue opere? SASHA TORRISI «Sin da bambino sono stato fortemente affascinato dalla pubblicità, dalle grandi insegne luminose al neon e dalla cartellonistica degli anni 60-70. Queste forme di comunicazione erano ai miei occhi “esasperate” ma fortemente stimolanti a livello creativo. In particolare venivo attratto dalla vitalità delle luci della “movida”, le scritte al neon dei locali notturni delle autostazioni, delle insegne più uno magazine uno magazine 11 O V I N TA G E E DINTORNI Quando la moda torna di moda 1-2-3 Novembre 2013 Villa Giusti del Giardino Bassano del Grappa AVVINTI NEL VINTAGE S ia che si pronunci all’inglese o alla francese, il “vintage” non smette di far proseliti, sempre più affascinati da oggetti pensati e prodotti in epoche meno frenetiche, complicate e, forse per questo, più felici. Il Veneto sembra essere la patria di questo fenomeno le mostre, le manifestazioni, gli eventi ed i mercatini abbondano infatti nella nostra regione. Per questo abbiamo deciso di segnalarvi e dare spazio in questo numero ad un fenomeno in crescita e degno di nota, insieme a fenomeni musicali e di costume ad esso collegati, buona lettura. VILLA GIUSTI studiocreo.it Per definire le qualità ed il valore di un oggetto indossato o prodotto almeno da vent’anni si usa la parola “vintage”. Considerati oggetti di culto per differenti ragioni tra le quali le qualità superiori con cui sono stati prodotti o per ragioni legate a motivi di cultura o costume. Vintagemania Bassano del Grappa (VI) 1° e 2 novembre 2013 Sesta edizione per questa mostra mercato del vintage con espositori selezionati, provenienti da ogni parte d’Italia, che proporranno creazioni del passato con un occhio di riguardo per la moda e i suoi accessori. PRESENTA: A villa Giusti ospite d’onore “L’abito da sera” MOSTRA VILLA GIUSTI L’abito da sera in mostra Bassano del Grappa (VI) 1° e 2 novembre 2013 Nell’ambito di Vintagemania un evento di notevole spessore culturale la mostra, allestita da Angelo Caroli guru europeo del vintage, che vedrà protagonista “L’abito da sera” degli anni passati realizzati dalle maggiori maison. Una mostra dedicata all’abito da sera, dalla collezione dell’archivio A.N.G.E.L.O. in cui ammirare 12 abiti da sera di scena nelle suggestive sale seicentesche di Villa Giusti. Verranno ripercorsi gli anni d’oro di questo capo iconico: l’eleganza classica ed atemporale di Christian Dior ed Emilio Shuberth, la preziosità dei tessuti e l’equilibrio delle forme degli abiti di sartoria italiana della fine degli anni ’50, i raffinati cromatismi e il senso del movimento negli abiti anni ’70 fino a Thierry Mugler con i suoi voluminosi ed eccentrici capi degli anni ’80. 12 A completare questo magico mondo non mancheranno libri, dischi in vinile e molti altri oggetti tornati prepotentemente di “moda”. A completare questo mondo del “passato”, nel giardino della Villa, i Rockabilly Village esporranno auto americane degli anni ‘40 - ‘60. Per tutta la durata della manifestazione sarà operativo un servizio di ristorazione e bar con una gustosa offerta gastronomica a cura di Santi Group. Vintagemania, infatti, è anche un momento di incontro e uno magazine Rockabilly Patrocinio Comune di Bassano del Grappa Village VINTAGEMANIA Patrocinio Provincia di Vicenza BASSANO DEL GRAPPA - VIA TRAVETTORE, 30 10,00-22,00 DOMENICA DOMENICA10,00-20,00-RIS 10,00-20,00-RISTO-CAFFÈ ORARIO VEN E SAB 10,00-22,00 TO-CAFFÈ INGRESSO ADULTI 5 EURO MINORI DI 14 ANNI GRATIS O V I N TA G E E DINTORNI 30 anni di passione Trentesima edizione di Auto e Moto d’Epoca in programma a Padova dal 24 al 27 ottobre. Un compleanno speciale, un appuntamento imprescindibile per i più importanti collezionisti, commercianti e appassionati. Anche quest’anno la fiera avrà il primato europeo di auto e moto d’epoca esposte e di presenze di ricambisti. D’epoca ma social socializzazione: sabato 2 novembre dalle 18 il risto-caffè organizzerà l’evento “aperitivo al verde” con ospite d’onore “lo spritz” accompagnato da ottima live music, mentre la domenica, per i più piccoli, alle 16,00 riscopriamo il vecchio teatrino, con spettacoli di burattini. Per tutta la durata della manifestazione ci sarà la presenza di Radio Birikina e Radio Bella e Monella con i loro DJ. L’evento anche in questa sesta edizione si presenta come un’occasione unica per trascorrere una piacevole giornata percorrendo le antiche stanze della Villa ed ammirando la bellezza e l’unicità del suo parco storico. INFO Orario: venerdì e sabato dalla 10 alle 22 mentre la domenica dalle 10 alle 20. [email protected] mobile:+393337061680 Il Salone di Padova ha scelto la strategia dell’interattività e della condivisione anche grazie alla partnership con Vodafone Italia che comunica l’evento sulle proprie piattaforme on line e ha realizzato la “app” dell’evento. Visitatori, espositori, blogger e media saranno tutti protagonisti con Facebook, Twitter e Pinterest. Sotto i riflettori forum tematici, il dietro le quinte della fiera e le curiosità del backstage: la community avrà il suo punto d’incontro nell’Auto social square, un’arena multimediale dove dare vita a interviste, dibattiti e la possibilità di uploadare i propri contenuti. Vintage style I migliori restauratori, artigiani e collezionisti tra mobili, abbigliamento in un mix tra tradizioni e tendenze sempre attuali. In un ambiente dove il gusto e l’estetica non accettano compromessi, non si può guidare una Lambretta perfettamente restaurata con in testa un casco integrale da Moto GP. O “accontentarsi” di un bauletto di plastica nera anonimo; chi ha un mezzo d’epoca vuole, con accessori e aftermarket, amplificarne il suo valore, la sua bellezza. Così, nei padiglioni della fiera, un ampio spazio sarà dedicato al vintage e al collezionismo d’autore, dall’abbigliamento agli orologi, dai vini d’annata alle valigie. Poi poster, portachiavi, adesivi originali, mobili, flipper, radio, in pratica tutto quello che rappresenta uno stile di vita e un modo di essere, un’affermazione culturale della nostra storia, di ciò che ha lasciato il segno e continua a marcare tendenze e fashion system. Un angolo da scoprire tra collezionisti e artigiani, restauratori e custodi dei più preziosi oggetti del nostro passato. Supercar La mostra, in collaborazione con il museo Ferrari di Maranello, ripercorrerà la storia delle Supercar Ferrari, dalla GTO alla Enzo passando per la F40 e F50. Per l’occasione il Museo Ferrari metterà a disposizione anche un simulatore di guida professionale, nell’ambito dello speciale campionato organizzato dalla scuderia di Maranello. un’occasione per vivere le emozioni al volante della “rossa”, da sempre manifesto dell’eccellenza motoristica italiana. Gioielli low cost “Povere ma belle”, il concorso di eleganza per auto d’epoca con valore inferiore a 12.000 euro e più di 25 anni. Un mondo da scoprire e dove trovare, a prezzi moderati, una nuova compagna di viaggio. Il mondo delcollezionismo viene spesso dipinto come nicchia esclusiva di appassionati dalle illimitate disponibilità economiche, e se è vero che esistono oggetti dal prezzo esorbitante, è tra le persone comuni chequesta passione viene sempre rinnovata: “Povere ma belle” rappresenta un riconoscimento a chi dedica anni a restaurare una Fiat 128, a chi fa sacrifici per far rivivere il modello del nonno da troppo tempo abbandonato in un fienile. 14 DITA VON TEESE pseudonimo di Heather Renée Sweet (Rochester, 28 settembre 1972), è una modella statunitense, show girl del genere “burlesque” specializzata in performance fetish softcore. Celebre il suo striptease nel gigante Martini Glass. Considerata una fashion icon dallo stile vintage e sofisticato è nota, anche, per la relazione con la shockrockstar Marilyn Manson durata 7 anni. Il matrimonio, officiato dal regista Alejandro Jodorowsky, si svolse in perfetto stile gotico e con abiti ottocenteschi. O V I N TA G E E DINTORNI dapprima lanciata in Australia, dove ha riscosso un buon successo e da circa un anno è arrivata anche in Europa. Sono capi che si rivolgono a ogni tipo di donna, anche quelle formose, a una donna normale non solo alle improbabili modelle taglia 38 che si vedono nelle passerelle e nelle pubblicità. « Non ho mai avuto l’ossessione di sembrare giovane a tutti i costi. Le donne che ammiro e che mi hanno ispirato nel mio lavoro erano famose per la loro eleganza, indipendentemente dalla loro età. »La linea si chiama Von Follies e predilige il nero, colore preferito da Dita, ma anche il rosso. In un’intervista la regina del Burlesque ha raccontato che mai nessun uomo ha osato regalarle dell’intimo, visti i suoi gusti molto esigenti e, soprattutto, il suo ricchissimo guardaroba in genere. Suggerisce anche come poter fare un regalo azzeccato alla propria lei, ovvero recarsi al negozio con l’intimo preferito dalla propria partner (consiglio superfluo per i feticisti) dando così un’indicazione precisa sui suoi gusti. INFO http://lingerie.dita.net/ss1/ SCATTI D’EPOCA Padova Jazz Festival dal 11 al 16 novembre [email protected] BURLESQUE Von Follies, l’intimo firmato Dita Von Teese Il vintage è arrivato anche nelle collezioni di lingerie femminili, ad opera di una vera cultrice del genere, la regina del burlesque Dita Von Teese che, oltre a calcare i palcoscenici, si è dedicata a disegnare corsetti, bustini, reggiseni, slip e reggicalze ispirati al passato. La sua passione per l’intimo ricercato è partita sin da quando era una ragazzina e curiosava nei cassetti della madre. Poi a soli 15 anni, lavorò in un negozio di intimo e da allora, racconta, la sua è stata quasi un’ossessione, un’autentica attrazione fatale per reggiseni e coulotte di ogni foggia e colore. La passione per i vestiti vintage la porta in seguito a specializzarsi al College in “storia della moda”. Dita, infatti, voleva, diventare una costumista nell’ambiente dello spettacolo e del cinema. Venendo all’oggi, la linea di Dita Von Teese è stata uno magazine Abbigliamento, accessori Moda, Design, Oggettistica, Dischi . Area Remake & Retro. Retro,. > sfilata di moda vintage & retrò > live swing & boogie > “Comunic-arte”: TV rielaborate dagli artisti > video e spot > incontri culturali > mostre - foto - pop art > 20 anni di Vespa dal 1946 al 1966 > tweed vintage party - happy hour SPAZIO SHED - LANIFICIO CONTE IN CENTRO STORICO A Schio (Vicenza) - 16/17 Novembre 2013 PROGRAMMA SU PANNIALTI SABATO 11.30-20.30 - DOMENICA 9.30-19.30 uno magazine In occasione della sedicesima edizione è prevista l’eccezionale presenza in città del noto fotografo newyorkese di fama mondiale Jimmy Katz. Il suo obiettivo ha immortalato tutti i più grandi musicisti contemporanei, da Keith Jarrett a Wynton Marsalis, da Sonny Rollins a Wayne Shorter; e poi B.B. King (nella foto accanto), Ray Charles, Ornette Coleman, Freddie Hubbard e tanti altri. È prevista una conversazione con il pubblico sul tema della fotografia, dove Jimmy racconterà la sua esperienza e illustrerà le bellissime immagini che rimarranno esposte all’Hotel Plaza Padova fino a dicembre. La sedicesima edizione di Padova Jazz Festival vedrà jazzisti di fama mondiale accanto ad artisti locali ed emergenti, tra teatri e locali della città, per dare vita ad una settimana da vivere intensamente a ritmo di jazz. Tra gli altri la O.P.V. (Orchestra di Padova e del Veneto) diretta dal m° Paolo Silvestri con il trio di Enrico Pieranunzi, Abdullah Ibrahim in solo, Christian Mc Bride trio e Antonio Faraò American Quartet con Joe Lovano, Ira Coleman e Billy Hart. Inoltre l’Auditorium San Gaetano, altra prestigiosa sede comunale, ospiterà due concerti con gruppi italiani all’inizio settimana, Ruggero Robin trio e Nuevo Tango Ensamble di Pierluigi Balducci con Javier Girotto. Il vocabolo “vintage” deriva dal francese antico vendenge (che, a sua volta, deriva dalla parola latina vindemia) indicante, in senso generico, i vini d’annata di pregio. 15 O V I N TA G E E DINTORNI passando attraverso arte e musica. L'Osteria Rive ha ridato vita e valore ad oggetti e atmosfere del passato e ricorda a tutti che il Vintage non è una fiera o un mercatino: è prima di tutto un fenomeno culturale e di costume; è una filosofia di vita fortemente legata al concetto di sostenibilità». Musica e Vintage? GIOVANNA «Musica e Vintage sono l’anima dell’ Osteria Rive. Qui ogni scelta artistica (decoro, musica, cibo...) è curata nei minimi dettagli nel rispetto dello stile anni ‘50 - ‘60. Ogni venerdì concerti, happenig, eventi vintage in armonia con lo stile del locale. Le situazioni musicali sono acustiche e coinvolgenti: concerti jazz, swing, rockabilly rendono speciale ed emozionante la cena. Talvolta si sorprendono gli ospiti con selezioni musicali a base di introvabili vinili. Il fruscio dei vecchi 45 giri è affascinante e unico. Nulla di paragonabile a file mp3 o play list elettroniche... Ogni piccolo solco nel vinile è un ricordo o una storia da raccontare». Alle Rive si torna ad esser tutte Dive Vintage e cucina? GIOVANNA «All’Osteria Rive siamo Vintage anche nel menù e nei drinks. il cuoco Marco Pavin ogni stagione propone piatti della tradizione e del territorio con grande attenzione alla qualità degli ingredienti. Periodicamente si organizzano delle cene Vintage ispirate al gusto felliniano dei banchetti anni ‘50. Il tutto accompagnato da aperitivi e cocktails dell’epoca». Per avere successo nella vita, servono talento, cuore e molta passione. A Cartigliano (VI), a 5 km. da Bassano del Grappa, c’è un locale in perfetto stile Vintage creato appunto con questi tre insostituibili ingredienti, per la felicità di chi lo frequenta. PER SAPERNE DI PIÙ: www.rivejazzclub.it P otevamo in questo speciale dedicato al Vintage non citare l’unico locale del Veneto ispirato al genere? Certo che no! Ecco perciò l’intervista a Giovanna l’inesauribile anima di Osteria Rive dove ristorazione di qualità e ottima musica live sono di casa. 16 Come nasce l’Osteria Rive? GIOVANNA «L’Osteria Rive esiste da oltre 100 anni: durante la prima guerra mondiale il locale serviva cibo e vino ai soldati che, come Hemingway, stanziavano nell’ospedale realizzato negli spazi di Villa Morosini Cappello. Dopo la seconda guerra mondiale la mia famiglia ha iniziato a gestire la piccola osteria unendo alla cucina tradizionale e territoriale alcuni momenti gioviali di musica con orchestrine. Dopo la “liberazione” si ballava lo swing nella terrazza del Rive con il cuore colmo di speranza, con i ricordi pieni di macerie e case bruciate dai tedeschi in ritirata. Tra gli anni ‘50 e ‘60 il locale diventava punto di riferimento nel territorio per artisti e musicisti che animavano la vita del Rive in un momento storico segnato da rivoluzioni culturali, conte- uno magazine stazioni studentesche, raduni di vespe, boom economico... L’Osteria Rive di oggi è dunque il risultato di una lunga tradizione, non nasce dall'improvvisazione. Sei anni fa decisi di cambiare vita. In quel momento lavoravo come organizzatrice di eventi nel complesso sistema della moda e del cinema. A quel tempo l’osteria era chiusa. Da sempre desideravo riaprirla, così feci». Rive è da anni sinonimo di Vintage, come nasce questo connubio ? GIOVANNA «Vintage per me non è la moda del momento bensì una forza creativa, uno stile di vita, una filosofia: arredare il RIVE in chiave Vintage è stato un percorso di ricerca durato uno magazine alcuni anni alla riscoperta dei valori degli anni ‘50 - ‘60: semplicità, forme e colori energici, atmosfera e charme... Non si trattava solo di trovare oggetti usati, pezzi unici e piccoli tesori del design ma di sviluppare un modo di progettare gli spazi e concepire la vita basato sul piacere di rivalutare il passato e di ridargli una nuova energia. Così nasceva l'inconfondibile stile RIVE: un originale mix di oggetti e arredi riadattati degli anni ‘50 - ’60 e pezzi di storia del design. Questo stile non è solo questione di abitini, borsette, vecchi giradischi, mobiletti... Rappresenta un fenomeno ampio che parte dalla filosofia di vita legata al “riuso sostenibile” e arriva all’arredamento RIVE RISTORANTINO_WINE BAR_ JAZZ CLUB Via Rive_14 CARTIGLIANO (VI) tel_348 8265815 Chiuso il martedì. Orari: 18 - 01 17 O O CHECK-O N SECONDO V O I VANNO RIFORMATE O NO LE PROVINCE? SODDISFATTIDI COME AVETE VISSUTO? Con il 52,6% è netta la maggioranza di lettori soddisfatti della propria vita. Quelli decisamente insoddisfatti sono il 28,1% mentre chi ha punti di vista più sfumati è pari al 19,3%. Sul blocco della Consulta, invece, e risposte “giusto” e “sbagliato” quasi si equivalgono. Alessandra Mercanzin Giornalista 1) Giusto! Bisogna prima pensare all’architettura complessiva dello Stato e poi decidere cosa tagliare. 2) No, è inevitabile qualche errore anche grosso che, potendo ritornare indietro, potresti correggere. Aldo Chiarello Facebook 1) Giusto. Quelli che l’avevano proposta sono dilettanti allo sbaraglio. 2) Scherziamo? Neanche per sogno! Anna Mares Facebook 2) Non rifarei tutto, vorrei essere più felice in tante cose . Michela Anzolut Facebook 1) Sbagliatissimo... . 2) No, cambierei quasi tutto!!! Alain Luciani Facebook 2) Le province sono sensate in un’ottica di miglior gestione del territorio che non signi- 2) Non rifarei tutto andrei a vivere all’estero in questo Paese non c'è futuro a meno che il Veneto non diventi indipendente non tornerei più. Barbara Oregio Catelan Facebook 2) No, non rifarei la maggior parte delle cose. Alessandro Bianchi Facebook 1) Sbagliato io abolirei le Province. 2) Rivedendo la mia vita non rifarei tutto ciò che ho fatto. Bob Rage Facebook 2) La mia vita è un disastro, ma non cambierei proprio nulla!! Giornalista Fabio Fioravanzi 1) La Corte Costituzionale ha fatto quello che era ovvio. Le Provincie, al plurale sono previste dalla Costituzione, e quindi la loro abrogazione DEVE passare per una legge costituzionale e non attraverso un provvedimento ordinario. Chi ne aveva proposto la cancellazione in quel modo doveva essere davvero poco competente in materia giuridica. I SONDAGGI DI QUESTO NUMERO 1) LA CONSULTA HA BLOCCATO LA RIFORMA DELLE PROVINCE GIUSTO O SBAGLIATO SECONDO TE? 2) RIVEDENDO LA TUA VITA, RIFARESTI TUTTO CIÒ CHE HAI FATTO? fica spendere più soldi ma spenderli meglio nelle priorità intercomunali. Ricordiamo comunque che le province sono figlie del Napoleone sanguinario dittatore che ha cancellato la Repubblica Veneta, la consulta blocca, la consulta blocca tutto, è fatta dai soliti conservatori, parte integrante della rovina italiana tutto si rimanda niente si cambia. Come per il referendum per l’indipendenza veneta, l’Italia firma i trattati internazionali per i diritti dei popoli e poi lo nega al suo interno... 18 2) Ho fatto tanti errori nella mia vita e li ho pagati tutti a caro prezzo, per esempio, aver amato le donne più sbagliato, tanto che si sono trasformate nei miei peggiori nemici. Però due di loro sono anche le mamme dei miei figli, e poichè Brando, Manrico e Manlio sono quanto c'è di più importante nella mia vita sì, rifarei tutto, compreso gli errori peggiori, pur di essere certo di avere ancora loro nel mio cuore, ora e per sempre... Facebook Mara Casotto 2) No, non rifarei tutto ma solo i “miei sbagli peggiori”, perchè da quelli ho imparato a rialzarmi ed essere migliore. Aldo Benesso Facebook 1) Le province sono enti inutili e anche le Regioni andrebbero ridotte (direi 6 macro regioni: Nord Ovest - Nord Est - Centro - Sud - Sicilia - Sardegna). 2) Rifarei esattamente tutto ciò che ho fatto anche le cose brutte perché da tutto ciò che ho fatto ho tratto grandi insegnamenti, nel bene e nel male. Facebook Claudio Casorati 1) Credo che la Provincia sia ormai un ente da accorpare per alcune competenze alla Regione e per altre ai Comuni, quindi la riforma non era adeguata. Così comunque si allunga il brodo! 2) Salvo piccoli episodi rifarei tutto, nel bene e nel male. Flavio Antiga Facebook 1) La Giustizia in Italia è un “grosssisssimo” problema. La lobby dei giudici è ANTICOSTI TUZIONALE se veramente dovesse esistere l’uguaglianza fra le persone. Chi sono questi signori. Degli Eletti da Dio? Sono persone come tutti con propri pensieri e proprie debolezze. Il loro giudizio è un giudizio umano e quindi soggetto ad errori. Più gravi questi errori quando possono determinare la rovina di innocenti o presunti tali. Dovrebbe esserci un Consiglio del Popolo eletto democraticamente dai cittadini e rinnovabile ogni due anni che ne giudichi l’operato. Fiorella Caporello Facebook 2) Rivedendo la mia vita potendo la dividerei in due parti. La parte famigliare, senti- uno magazine uno magazine 19 O son dag gio mentale, amici ecc. rifarei tutto uguale. Invece, se potessi, cambierei gli studi e il percorso lavorativo. Dino Carli Facebook 1) Secondo la mia opinione, un po’ di (pulizia) sì andrebbe fatta, prima a Roma e poi alle province. C’è del marcio in tutto il problema, che non si sa come dirlo ai nostri politici che siamo stanchi di continuare sempre a pagare. NOI. 2) La mia vita: contentissimo rifarei tutto quello che ho fatto insieme alla mia adorata famiglia, il merito è di mia moglie, un grazie a lei se sono cosi felice. Facebook Doriana Manfrinati Photo David Hatters www.davidhatters.com - Model Alessia Fontanella 2) Col senno di poi sì sicuro farei altre scelte. Ma dirlo ora è facile... Fabrizia Birello Facebook 1) Secondo me la riforma sulle province non doveva essere bloccata, in tempo di crisi, bisogna rivedere un po’ tutte le Amministrazioni, a noi Consiglieri di Quartiere da due anni hanno tolto il gettone di presenza. Se un politico lo fa per la propria città accetta di amministrarla indifferentemente dal proficuo che ne possono trarre. Se erano state istituite le Province vuol dire che ne era stata valutata la necessità. 2) A volte nei momenti di nervosismo penso a chi me lo ha fatto fare, poi mi guardo attorno, come sarebbe stata la mia vita da sola senza i miei due meravigliosi figli, senza un marito che, nei momenti di bisogno, è sempre presente e pronto a porgerti una mano! Sì rifarei tutto quanto ho fatto nella mia vita! Claudio Gori Facebook 2) Rifarei più di un figlio. Elisa Tardivo Facebook 2) No, non rifarei tutto... cambierei molte cose... Franco Ruggero Facebook 1) Secondo me è giusto se porta ad evitare sprechi e ce ne sono già tantissimi. C’è già troppa gente che scalda le sedie, se si può evitare ben venga! 2) La mia vita? Ah, ah, ah mi vien da ridere, non basterebbe un libro per riassumerla sin qua, sì rifarei completamente tutto, perché tutto mi è servito e, anzi, anche se ho passato i 50 lo rifarei ancora di più ed è quello che sto facendo ah ah ah! 20 uno magazine uno magazine Luca Bonaldi Facebook 2) Ogni azione svolta nella vita è fondamentale per il proseguimento di essa, perciò sì. SECONDO V O I Facebook Gianluca Pollesel rende possibile ogni giorno. Per cui avanti, avanti sempre, guardare indietro non serve. 1) Profondamente sbagliato. 2) 95% rifarei tutto. Gianna Seraglia Facebook 1. Giuridicamente giusto. 2. Due o tre cose non le rifarei. Facebook Evelyn Adamo 2) Rivedendo la mia vita da una parte sono contenta e rifarei esattamente quello che ho ed ho fatto ma altre volte non so, penso che alcune scelte non le rifarei o almeno ci penserei un po' o, almeno, sveglierei con la testa e non con il cuore. MissPotter Potter Facebook 1) Beh, vista la gente spesso incompetente che c’è in provincia e regione... Speriamo solo che vada migliorando! 2) Se guardo indietro nella mia vita, molte cose sì le rifarei, molte assolutamente no! Ma la vita va avanti e non si torna indietro. Purtroppo o per fortuna!!! Facebook Marco De Florentiis 1) Giustissimo: la provincia è un organo davvero inutile! È uno spreco di denaro pubblico. 2) Certo che no, farei molte scelte diverse, altrimenti vorrebbe dire che nella mia vita non avrei sbagliato mai niente... invece ... Katia Perin Facebook 1) Riguardo alle province per quel che ho saputo non cambierà assolutamente niente, perchè comunque le persone verranno solo spostate da una parte all’altra. Se non fosse che, essendo sotto una sola provincia, addirittura lo stipendio potrebbe aumentare, proprio perchè sarebbe come per un’azienda che passa da artigianale ad industriale. Quindi non so quanto possa esser un cambiamento così positivo. Senza dimenticare poi che una persona se adesso perde un’ora per raggiungere il posto di lavoro, poi i disagi saranno di più perchè, chiaramente, si dovrà spostare. Non dimentichiamoci infine che magari, chi ci lavorerà chiederà pure un’indennità per lo spostamento... La torta è poca, ma per alcuni davvero non basterà mai. Cosa si inventeranno ancora i politici per metterci in ginocchio? 2) È chiaro che sarebbe bello correggere gli sbagli o le cattive scelte... Ma è anche da quegli errori che possiamo esser persone migliori e se io non avessi sposato la persona che realmente non mi poteva render veramente felice non avrei mai trovato quella che, invece, lo Monica Zanella Facebook 1) Io dico sì alla riforma delle province. 2) Della mia vita cambierei qualcosa... poco, seguirei sempre il mio istinto perchè aiuta molto, quando non l’ho fatto mi sono pentita! Melania Litrico Facebook 1) Sì per la riforma delle province. 2) Se tornassi indietro, a diciotto anni mi trasferirei a Paperopoli, paese molto più serio del nostro. Maria Angela Michielin Facebook 1) Spero che rimangano tutte le provincie, i problemi sono altri. 2) Avrei solo voluto godermi di piu la mia gioventù, ma sono felice ora e quindi non ci voglio più pensare... Graziella Gulia Facebook 2) Sì rifarei tutto. Mara Rizzi Facebook 2) Domanda che mi sono fatta molte volte, con la consapevolezza di adesso alcune cose sicuramente non le ripeterei, però, penso che se sono tale è perchè tutto quello che di forte questa vita mi ha fatto incontrare, mi ha forgiata a viverla, quindi credo che tutto ciò che noi incontriamo nel nostro cammino di bello e di brutto ci serve per essere migliori. Elena Nalini Facebook 1) Qualunque cosa facciano ormai si sente odore di truffa, e le robe che potrebbero essere buone finiscono per bruciarsi. 2) Chi non lo farebbe? Eva Cattin Facebook 1) In merito alle provicie sì, secondo me è giusto. 2) Se rifarei tutto cio che ho fatto finora? Beh ho 23 anni e finché lavoravo stavo benissimo, lo rifarei altre mille volte. Ora che non ho più niente mi domando se tutto ciò avra una fine. Mi sembra d essere una persona fallita, senza niente in tasca, costretta ad andare ad elemosinare dai genitori... Ma l’importante è l’amore della mia famiglia e un vero amore... Con il loro amore mi sollevano la giornata! Monica Polito Facebook 2) Rivedendo la mia vita ora, sì, cambierei molte cose. (il sondaggio segue a pag. 31) 21 O CHECK-O N O SECONDO V O I Facebook Franca Pattaro son dag gio 1) Purtroppo era ovvio, perché non si guarda al risparmio a livello nazionale ma bensì al tornaconto personale di certe figure dirigenziali. 2) Sì rifarei tutto a parte il percorso studi, certo con il senno di poi diventiamo tutti Mago Merlino, ma aggiungerei solo la laurea a quello che già svolgo!!! Fabio Bergamin Facebook 1) La Consulta ha giustamente bloccato la riforma delle province. 2) Rivedendo la mia vita, certamente rifarei tutto, solamente userei di più la cattiveria. Docente Giampietro Vecchiato 1) Giuridicamente corretto. È necessaria una modifica della Costituzione. Ma si può fare. 2) Sì. Rifarei tutto. Con un po' più di rispetto per me stesso. Moreno Breda Facebook 1) Dubito che la riforma serva a qualcosa se non si interviene sui numeri della pubblica amministrazione.troppi impiegati e soldi spesi male. 2 Rifarei tutto perchè la vita è fatta di quello che è stato. E che sarà. Facebook Guglielmo Tringali 1) Facciano come credano sto andando a vivere in un altro paese. 2) Sì e farei anche altro. Gianluigi Gigi De Zolt Facebook 1) Giuridicamente giusto. 2) Con l’esperienza e la maturità di adesso alcune cose non le rifarei! Facebook Matteo Morosinotto 22 uno magazine 1) Non ne so molto ma presumo che ci siano delle motivazioni giuridico-normative alla base di questa decisione. Concordando però con lo spirito della riforma ritengo che procedure e modalità della Pubblica Amministrazione debbano essere modernizzate e semplificate non solo di nome ma anche di fatto evitando sprechi inutili con ovvi vantaggi per tutti in termini di soldi comuni e personali, tempo comune e personale e perché no, arrabbiature comuni e personali. uno magazine 2) Sono convinto che a parità di informazioni, motivazioni, esperienza/e, contesto, ecc... la maggioranza delle decisioni importanti (o meno) che ho preso sono state le migliori e le rifarei. Certo ad oggi, essendo io stesso diverso (non migliore o peggiore ma semplicemente diverso) ed avendo tutta una "telemetria" oggettiva/soggettiva diversa della/dalla vita, buona parte di esse sarebbero di sicuro altre e qualcuna pure sarebbe assolutamente inversa e contraria. Facebook Monica Boin 1) Personalmente sono contraria alla riforma delle province in quanto sostengo che per riformare un paese sia necessario tener conto della sua storia e del suo disegno costituzionale, le motivazioni economiche non sono sufficienti per mettere mano all’istituzione di un paese. Non è la strada giusta per ridurre la spesa pubblica e i costi della politica. Credo altresì che siano necessari altri strumenti e altre manovre al fine di ridimensionare il sistema. 2) Se avessi la possibilità di tornare nel passato farei tutto o quasi tutto quello che ho fatto perché, altrimenti, oggi non sarei quella che sono. Luigina Dacco Facebook 1) No. 2) No. Paola Fabbri Facebook 1) Sbagliato. 2) Sì, rifarei tutto. Paolo Zanella Facebook 1) Giusto. 2) Tutto, tranne una cosa che riguarda lo studio. Paola Ruffo Facebook 2) Rifarei tutto, dagli studi, dalle persone a cui ho dato retta, dai viaggi che non ho fatto, dai soldi spesi inutilmente! Paola Brombin Facebook 1) Sbagliato. 2) Rifarei tutto compresi gli errori... Paolo Renna Facebook 1) Sbagliato, soprattutto se la riforma delle province portasse ad una riduzione di costi per il cittadino anche minima... 2) Ci sono delle cose che sicuramente non rifarei e prenderei qualche strada alternativa a quelle che ho preso. Michele Barnabba Facebook 1) Io penso che riformando le province, non risparmiamo sulle spese pubbliche, anzi potrebbero aumentare per i comuni e la regione. 2) Della mia vita non cambierei nulla perché è vero che tante cose sono state negative, ma tante altre sono state positive. Facebook Monica Bertarelli 1) Possono tranquillamente abolire le province, come pure abbattere drasticamente la spese pubblica in tutti i settori! 2) Rifarei tutto, ma mi accorgerei prima degli errori! Giusy Barattin Facebook 1) Fatalità quando si cerca di cambiare le cose in Italia, arriva qualcuno che ci “ricorda” che è anticostituzionale cambiare certe leggi. Fatalità poi, le leggi o le regole in questione sono sempre quelle a favore della cosiddetta casta. L’unica cosa da capire per dire se sia effettivamente sbagliata l’abolizione delle province è sapere poi che fine farà il personale occupato. Perché se l’abolirle per ridurre i costi , si traduce nel licenziare i dipendenti in esubero, la cosa ha un senso; ma se questi vengono inseriti in altre amministrazioni, non ne vedo la convenienza a questo punto… 2) La mia vita è così per le scelte che ho sempre fatto in libertà e coscienza. Dire adesso se rifarei certe cose che mi hanno portata ad essere quella che sono o ciò che faccio, non ha senso. Probabilmente se mi ritrovassi nelle stesse situazioni vissute in passato mi comporterei diversamente ma non perché mi penta di quanto fatto ma semplicemente perché le esperienze vissute hanno fatto in modo che maturando, abbia una visione diversa delle cose. Ed in ogni caso, bisogna sempre far tesoro del nostro passato perché, come ha già detto qualcuno, ci aiuta a costruire il nostro futuro... Diego Capraro Facebook 1) L’eliminazione delle province non è una soluzione, si ridurranno cosi di gestione ma è un ente a stretto contatto col territorio ed ha la gestione di molti fattori importanti, uno in particolare le strade. Certo un accorpamento di provincie con elevata omogeneità territoriale non sarebbe una cattiva idea di rispar- 23 2) Col senno di poi è sempre facile pensare e parlare. Però è vero che alcuni errori sarebbe bello correggerli. Però in generale rifarei tutto quello che ho fatto! Pietro Casetta Facebook 1) Va chiarito che le province non verranno abolite ma soltanto cancellate dalla Costituzione. Il che significa che con una qualsiasi legge ordinaria dello Stato potranno essere ricostituite con un altro nome, o anche con la stessa terminologia oltre che funzioni, e struttura. Una legge di questo tipo è già in preparazione e prevederà che il Facebook Davide Chiarotto 1) A mio avviso giusto, ritengo che ogni ente conosca meglio le caratteristiche e le esigenze del proprio territorio; se poi si tratta di costi si possono risparmiare elevate somme con una più oculata destinazione delle somme a disposizione. 2) Rivedendo la mia vita? No, no e no, potendo modificherei parecchie cose, approfitterei della mia bella e spensierata giovinezza che ho lasciato passare pensando di poter fare un giorno quello che avrei potuto fare in quei momenti.... ”come dire ogni lasciata è persa” ... compito e la scelta e il come mantenere o no questi enti, sia pur in misura numericamente ridotta, spetterà alle Regioni. Successivamente non si può escludere che un’altra legge le ricostituisca. Perchè la cancellazione dalla Costituzione sia credibile, essa dovrebbe quindi essere accompagnata dal divieto di ricostituzione espresso dalla Costituzione. Ma questa norma contrasterebbe con la norma seguente, assolutamente inderogabile “Bisogna che tutto cambi perché tutto resti com'è”. Questa norma è stata formulata da Federico De Roberto nel suo “I vicerè”, e ribadita da Tomasi di Lampedusa nel suo, e nostro, “Gattopardo”. 2) Rifarei ciò che ho fatto e farei molto di ciò che non ho fatto. Cioè studierei bene l’inglese, imparerei a ballare, e guarderei con occhi diversi il meraviglioso mondo femminile. 24 Nicky Dardilli Facebook 1) Dal momento che in Italia son sempre pronti ad aumentare le tasse anzichè ridurre la spesa pubblica, ritengo che l’abolizione delle province possa essere una giusta decisione a questo proposito. Ma evidentemente si ledono troppi interessi. Photo Luciano Doria mio, però i risparmi prima dovrebbero essere effettuati a livelli superiori. Inoltre vi sarebbe la possibilità di accorpare nelle provincie altri enti doppioni, comunità montane, enti di gestione del territorio, ecc... O PHOTOGRAPHY 2) Ho pensato spesso a questa domanda che sovente faccio a me stessa, specie in questo lungo periodo di crisi in cui mancano le soddisfazioni personali. E la risposta è che cambierei quasi tutto del mio passato, sono riuscita a prendere sempre le decisioni sbagliate che, nel corso degli anni, mi si son rivoltate contro. Ma forse avrei dovuto avere l’esperienza e la maturità di oggi. Ma non è mai troppo tardi ! Una mia amica si sta laureando a 48 anni con il massimo dei voti e io inizio a dedicarmi a quello che desidera il cuore e non la testa e l’orgoglio. La vita è una continua evoluzione se si mantiene passione, curiosità e spirito di iniziativa! DAVID HATTERS David Hatters, fotografo di moda vicentino, Facebook Giovanna Soranzo Photo David Hatters www.davidhatters.com - Model Alessia Fontanella O SECONDO V O I 1) Io non capisco perché bloccare l’abolizione delle province... Spero che dietro ci siano motivi legati ad un miglioramento della questione, non meri interessi di mantenimento politico/lavorativi... In ogni caso la questione province sarebbe solo l’inizio di una riforma molto più grande,che dovrebbe comprendere profondi cambiamenti a livello costituzionale anche delle regioni (basta con gli statuti speciali e ordinari!). Se il decreto sull’abolizione delle province fosse stato bloccato per riformare l’intero sistema regionale con le relative distribuzioni di competenze, quindi per fare una riforma più organica e completa, allora il blocco sarebbe positivo. nasce e cresce in una famiglia di artisti. Padre architetto e madre interior designer, mettono il figlio a stretto contatto dell’arte fin da piccolo, anni nei quali il giovane siede in disparte ad osservare e interiorizzare le importanti fasi dalla nascita alla realizzazione di un progetto. Questo stimola la sua creatività a tal punto da sentire il bisogno di esprimere se stesso attraverso la propria visione del mondo. Durante il periodo degli studi alla facoltà di architettura di Venezia, Hatters vince alcuni importanti concorsi e i suoi progetti vengono pubblicati su riviste e libri del settore. Proprio a livello architettonico inizia la sua passione per la fotografia, che muta negli anni 2) Guardandomi indietro, sicuramente cambierei qualcosa... Gli errori sono inevitabili, ma è inutile pensarci troppo, meglio imparare dagli errori e andare avanti, che indietro non si torna. in una ricerca dell’estetica umana, sfociando quasi naturalmente nel ritratto di moda. La sua forte passione e lo studio dei grandi Monica Massironi Facebook 1) Giusto. fotografi, lo portano a cercare di migliorarsi sempre, vincendo importanti concorsi internazionali come quelli per Illy cafè, 2) Sì. Tod's e Vogue Italia, facendone poi un lavoro a tutti gli effetti. Hatters collabora ora con famosi brand di moda italiani, svizzeri e francesi, spostandosi continuamente fra Italia, Europa e America. uno magazine www.davidhatters.com 25 Photo Federico Sossella www.facebook.com/federicosossella - Model Alessia Fontanella Alessia Fontanella Portrait Quali sono i tuoi pregi? «Nei rapporti umani sono una persona molto generosa con gli altri, per le persone a cui tengo davvero farei qualsiasi cosa. Per quanto riguarda il lavoro e la vita, invece, sono estremamente determinata se voglio una cosa faccio di tutto per ottenerla, presto o tardi che sia». Il tuo uomo ideale? «Un uomo deve farmi ridere, divertire ma sapermi anche consigliare e stare vicino e deve essere un uomo, non un ragazzino, con cui poter parlare di tutto e possibilmente deve anche giocare a Rugby ;-) il mio uomo ideale è il mio, che è tutto questo». E i tuoi difetti? «Ne ho un sacco, sono molto lunatica in generale e tendo a fidarmi pochissimo delle persone». Hai qualche hobby? «Mi piace molto fare sport, correre in particolare mi rilassa molto». Quando hai pianto l’ultima volta? «Non molto tempo fa». Cosa serve, oltre alla bellezza, per diventare modella? «Personalità, carattere, saper vendere la propria immagine, incontrare persone professionali e non buffoni, fortuna, tante cose... sarebbe impossibile elencarle tutte». FEDERICO SOSSELLA Nato a Soave, Verona, nel 1988. Da sempre appassionato d’arte, terminati gli studi e dopo alcuni anni di lavoro come direttore artistico in varie agenzie, decise di intraprendere la carriera da fotografo freelance. Attualmente collabora con aziende dove cura la parte marketing oltre a svolgere l’attività di fotografo a tempo pieno. www.facebook.com/federicosossella 26 uno magazine Un libro o un film che consiglieresti e perché? «Ho rivisto di recente “La ricerca della felicità” con Will Smith. Credo sia un film che tutti dovrebbero vedere e da cui prendere esempio, soprattutto in questi tempi. Non arrendersi alle circostanze e guardare avanti e non indietro penso sia il punto di partenza per un domani migliore o, perlomeno, diverso». Di che ti occupi e quali sono le tue aspirazioni? «Per ora lavoro come modella e sto per laurearmi e dopo la laurea vorrei fare un’esperienza all’estero, per il resto non ho ancora le idee chiare... chi vivrà vedrà». La tua personale ricetta per la felicità? «Non pormi troppe domande sul futuro, per ora mi concentro a fare ciò che mi piace e che mi riesce meglio e al momento giusto troverò la mia strada, oltre a questo la mia forza e felicità prima di ogni cosa è la mia famiglia e gli amici, quelli veri». COMPOSIT Abito a Padova, ho 24 anni e sono nata sotto il segno della Bilancia. Sono alta 172 cm, il mio peso è di 47 kg, indosso la taglia 38, di scarpe porto il 36 e i miei occhi sono color nocciola. www.alessiafontanella.com 27 O A R M O N I E NEL COSTRUIRE 37,5% sbagliato 35% GIUSTO 27,5% ALTRE RISPOSTE 2) Rivedendo la tua vita, rifaresti tutto ciò che hai fatto? 52,6% SÌ 28,1% NO 19,3% altre risposte 28 P erciò è indispensabile, sempre più, che lo spazio di lavoro e l’ambiente dove si vive siano a misura d’uomo e siano pensati in modo da non influire sulla salute delle persone, ma anzi che possano interagire positivamente ed essere rispettosi dell’equilibrio psico-fisico. Difatti, “qualità della vita” è anche vivere in città a misura d’uomo, in quartieri urbanisticamente equilibrati ed in case accoglienti che diano il giusto comfort, insomma poter vivere in ambiente sano, sicuro e funzionale nel rispetto della salute fisica e dell’ambiente. Da decenni, invece, nella costruzione e sviluppo urbanistico delle città non si è tenuto conto Photo www.deabyday.tv 1) La Consulta ha bloccato la riforma delle Province giusto o sbagliato? L’obiettivo del Feng Shui è la progettazione di edifici che soddisfino le esigenze fisiche, biologiche e spirituali di chi li abita; di conseguenza la struttura, i servizi, i colori e gli odori devono interagire armoniosamente con l’uomo e con l’ambiente. di questo aspetto fondamentale e si è proceduto ad edificare in modo speculativo con bassi livelli di comfort abitativo. Oggi anche l’opinione pubblica e le amministrazioni sono concordi sulla necessità di tornare a considerare indispensabili la qualità ambientale, la prevenzione dell’inquinamento e la salute fisica e mentale dei cittadini. Siamo concordi con l’opinione, sempre più diffusa, che si debba fare qualcosa in proposito, e subito! Dell’argomento si occupa la disciplina della Bio - Architettura, o edilizia Eco compatibile, facendo riferimento anche ai principi del Feng Shui. L’obiettivo del Feng Shui è la progettazione di edifici che soddisfino le esigenze fisiche, biologiche e spirituali di chi li abita; di conseguenza la struttura, i servizi, i colori e gli odori devono interagire armoniosamente con l’uomo e con l’ambiente. Quest’interscambio costante tra interno ed esterno dipende da una buona traspirazione: la casa, come la pelle, deve mantenere condizioni interne di vita tali da garantire uno magazine Feng shui l’ambiente terapia Appare ormai scontato che reddito pro capite non genera di per sé alta “qualità della vita”. Il ritmo di vita e l’intensità di lavoro richiesto dalla produttività della società consumistica ci priva del contatto diretto con la natura e del tempo vitale da dedicare a se stessi ed alla salute fisica e mentale. igiene e salute. Oggi, molte abitazioni moderne sono diventate “involucri chiusi”, senza contatti con l’esterno e quindi malsane. Le esalazioni delle sostanze plastiche, i pavimenti trattati con additivi, le finestre e le porte chiuse ermeticamente, i materiali isolanti, gli strati impermeabili di vernici e collanti sintetici avviluppano tutto l’edificio e non lo lasciano respirare. In questo modo il Feng shui amplifica la Bio Architettura e quando si integrano si raggiunge una maggiore totalità nel costruire e nell’abitare. Il Feng shui, non è un fenomeno esoterico giunto solo oggi alla ribalta, ma è anche una corrente sotterranea oggetto di studi che è venuta alla luce negli scritti di alcuni famosi architetti, lo stesso Frank Lloyd Wright rispettava la contestualità ambientale e sottolineava “che la casa nasce dal terreno e non sul terreno”, mentre l’architetto Gino Valle utilizza il pilastro come escrescenza del terreno facendolo diventare l’elemento costruttivo maggiormente espressivo e definito come un mucchio di terra. Non sono quindi assenti motivazioni arcaiche in questa ricerca da parte degli architetti moderni pur tenendo in primo piano la necessaria funzionalità degli ambienti. Secondo la saggezza orientale il nostro corpo possiede un’importantissima capacità di autoguarigione attraverso differenti tecniche: la meditazione, la preghiera, la visualizzazione, il Feng Shui o medicina dell’habitat, lo yoga e le ginnastiche mediche cinesi come il Qi Qong e il Tai Qi, il Reiki, i cinque Tibetani, insomma un’infinità di vie che ognuno sceglie in base anche al proprio “sentire” quella più affine. La visione importante è che tutto il pensiero orientale si basa sulla consapevolezza del sé. Per raggiungere il benessere è fondamentale imparare a conoscersi. La visione olistica appunto, porta a creare un equilibrio tra corpo, mente, spirito in relazione all’ambiente in cui viviamo. Feng shui e Bio - Architettura significano proprio capire la natura, tutelare gli ecosistemi naturali, collocare correttamente edifici e impianti, sfruttare il Vento e l’Acqua nel momento in cui si va a modificare il territorio al fine di renderlo accogliente e piacevole per l’uomo di oggi e per le generazioni future. Certo è essenziale partire dalla cultura, dalle uno magazine abitudini e dalle esigenze reali della gente, bisogna insomma sensibilizzare e convincere chi costruisce e chi fa costruire. È, inoltre, necessario partire dalla tradizione costruttiva locale e inserire all’interno del processo produttivo consolidato tecnologie e prodotti ecocompatibili che sostituiscano, anche gradatamente e quindi più profondamente, le consuetudini del ciclo produttivo attualmente impostato solo in base al profitto economico. Un inizio possibile è quello di informare e sensibilizzare i cittadini – in modo corretto - e coinvolgere gli operatori del settore tramite formazione e finanziamento, in modo che l’innovazione parta dall’interno del mondo edile. Alle Imprese bisognerà proporre prodotti e processi produttivi ecocompatibili che non rallentino il ciclo produttivo e che non pesino troppo sull’economia dell’intervento. Agli utenti finali dare la possibilità di usufruire di un nuovo tipo di edilizia a costi contenuti. Proprio in questo momento di crisi non solo economica ma anche psicologica, è importante recuperare tutti quegli elementi che giocano un ruolo fondamentale nell’equilibrio uomo ambiente - abitazione e che possono aumentare di molto il nostro “benessere” abitativo. L’argomento è di estrema attualità e di fondamentale importanza per il benessere psico-fisico dell’abitare e per la vera “qualità della vita” e mi auguro possa diffondersi sempre più velocemente nella cultura quotidiana della nostra società moderna. Stefano Parancola architetto Photo www.mydecorative.com O SECONDO V O I RISULTATI Assecondare i dettami di Feng shui e Bio - Architettura significa capire la natura, tutelare gli ecosistemi naturali, collocare correttamente edifici ed impianti, sfruttare il Vento e l’Acqua nel momento in cui si va a modificare il territorio al fine di renderlo accogliente e piacevole per l’uomo di oggi e per le generazioni future. 29 C irano I N C O N T R A venerdì 11 ottobre 2013 ore 19,30 Fiere Padova Casa su Misura Padiglione 15 CasaClima CASA DOLCE CASA LA CASA IDEALE DOVE VIVERE IN ARMONIA CON GLI ALTRI E CON SE STESSI Interverranno sul tema con la formula del talk show gli esperti: Stefano PARANCOLA Architetto esperto Feng Shui Antonio LUISE Medico ambientalista Lucia LARESE Esperta di Space Clearing Moderatore Claudio CAMPAGNOLO Direttore di UNO Magazine Ingresso libero con diritto di precedenza alle prenotazioni a mezzo mail all’indirizzo [email protected] O SPAZIO V I TA L E “C’era una volta… - un re! diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno… Carlo Collodi, PINOCCHIO Tempo di Space Clearing Viene definita l’arte di far spazio in casa come nella vita. Letteralmente, invece, significa “purificazione degli spazi” e, conseguentemente, di chi li vive. E come un pezzo di legno, che sapientemente intagliato, può diventare qualsiasi oggetto, così è possibile trasformare e modellare la propria vita, basta volerlo e sapere come fare. Lo Space Clearing, come immaginato nell’approccio di Lucia Larese, parla proprio di trasformazione e di cambiamento e ci inizia ad un’arte, quella di abbandonare il superfluo per recuperare l’essenziale. Imparare a fare spazio al nuovo per accoglierlo nella nostra vita. Accumulare e farsi invadere lo spazio da troppi oggetti è una tendenza che ha un grande impatto sulla nostra vita oltre che sulla nostra casa. Secondo un’indagine condotta negli Stati Uniti le persone usano soltanto il 20% delle cose che possiedono e occupano armadi e ripostigli. Il restante è un inutile fardello che non verrà mai più usato e che, in inglese, viene chiamato “clutter” (letteralmente “accumulo, ingombro, disordine, confusione”). Abiti, giornali, foto, scarpe… di quante cose facciamo fatica a liberarci? A volte inconsciamente alcuni trattengono la roba vecchia per sopprimere la propria vitalità: forse desidererebbero cambiare e migliorare la propria situazione eppure, nel loro inconscio, hanno paura di questo viaggio nell’ignoto. Space Clearing significa letteralmente “purificazione degli spazi”: l’insieme delle tecniche e dei rituali volti a creare uno spazio sacro nelle nostre case e, di conseguenza, in noi stessi. Nell’approccio di Lucia Larese diventa l’arte di fare spazio, in casa e nella vita. Quando eliminiamo le cose che non usiamo più, si innesca in noi una metamorfosi che ci porta a vivere in ambienti più organizzati e a trovare le cose con maggiore facilità. Questo cambiamento riguarda solo la nostra casa, che è lo specchio di noi stessi, e tutte le sfere della nostra vita. Pulire, svuotare, liberare, ci aiuta ad allontanarci da tutte quelle situazioni che non ci piacciono più e a lasciare le porte aperte per l’arrivo del nuovo che la vita ha da offrirci. Le svolte avvengono quasi sempre per caso e iniziano dal nulla, da un piccolo avvenimento, un piccolo passo. A volte mettiamo in atto un mutamento che ci appare quasi insignificante,e questi piccoli cambiamenti, se fatti seguendo un criterio e un progetto chiaro e lineare, pos- uno sono dare l’avvio ad una trasformazione profonda della nostra vita. È qualcosa di ben diverso dal consumismo sfrenato o dalla scriteriata abitudine che spinge molte persone a gettare nel cassonetto oggetti ancora utilizzabili che potrebbero essere di aiuto ad altri. Senza considerare il cibo comprato in eccesso e gettato senza tante remore nel bidone dei fiuti. Questo approccio insegna ad acquistare in modo consapevole e tarato sui nostri veri bisogni e… ci fa risparmiare, in quanto evitare acquisti inutili e sprechi diventa un’abitudine per la vita e si cambia l’atmosfera di una casa, creando un Lucia Larese pazienza e con il sorriso, alla ricerca di noi stessi. In una prima parte c’è un manuale in cui vengono illustrati i fondamenti e il funzionamento dell’arte di fare spazio; la seconda parte è composta da vere e proprie regole, con tanto di compiti a casa, con cui ci insegna a mettere in pratica i suoi consigli e poi nell’ultima parte, con estrema delicatezza, l’autrice ci prende per mano e, attraverso un racconto esemplare di un protagonista maschile, Giorgio, ci accompagna passo passo in questo breve e affascinante percorso alla ricerca dell’essenziale. Dopo le lezioni, ci incanta la magia del romanzo e la “Lasciate andare le cose con leggerezza, ma soprattutto con amore. Regalare, vendere o (…) gettare via le cose che non usate o amate più, potrebbe darvi la stessa gioia che avete provato quando sono diventate le vostre. Ad ogni vuoto corrisponde un pieno: inconsciamente chi trattiene le cose si nega il futuro. (…) Quando avrete imparato questa modalità, avrete imparato a lasciare andare il disordine per sempre.” Dal libro “Spaceclearing: libera il tuo spazio trasforma la tua vita” di Lucia Larese Edizioni mediterranee, nuova edizione, ultima ristampa aprile 2013. luogo accogliente dove sentirsi veramente “a casa”. Per spiegare questo cammino di trasformazione, Lucia Larese ha pubblicato un libro strutturato in modo estremamente funzionale ed ordinato per rispondere a tanti quesiti anche sul Feng Shui, da cui lo Space Clearing trae origine. Ci parla della Teoria dei Cinque Elementi, della differenza tra Yin e Yang, ci segue con Secondo un’indagine condotta negli Stati Uniti le persone usano soltanto il 20% delle cose che possiedono e occupano armadi e ripostigli. storia di Giorgio, incredulo ed ironico da principio e quasi un po’ arrabbiato con la “molesta” Beatrice, (uno pseudonimo col quale viene rappresentata l’autrice) che, pur con estrema delicatezza e in punta di piedi, è arrivata nella sua vita e pretende di sconvolgergliela, di cambiare le sue regole… il suo disordine! Eppure lui sta benone così e non vuole cambiare! A poco a poco, Giorgio inizia a mettere in atto le semplici regole “dell’ordine” che gli arrivano puntualmente da Beatrice per e-mail, così tanto per provare, e mal volentieri ammette a se stesso di trarne degli innegabili benefici. Giorgio ricomincia a respirare! È allora che si rende conto che la sua rabbia era diretta solo e unicamente a se stesso e alle proprie resistenze al nuovo e al cambiamento più grande e più importante della vita: diventare grande. PER SAPERNE DI PIÙ: www.spaceclearing.it 31 O CONSUMO C O N S A P E V O L E O CONSUMO C O N S A P E V O L E La riqualificazione energetica conviene Sarebbe a dire? GIUSEPPE NICOLINI «Noi siamo costruttori edili, abituati quindi per l’esperienza che deriva dalla nostra attività ad avere una visione d’insieme, complessiva. Quando affrontiamo un progetto lo portiamo avanti, dall’inizio alla fine, occupandoci di tutta la “filiera” dei vari interventi necessari. Siamo perciò in grado di fornire, il cosiddetto pacchetto completo». GIUSEPPE NICOLINI «È semplice, LARA costruzioni edili diventa per il cliente l’unico referente che, a sua volta, si occuperà di tutto. Dalla diagnosi dell’edificio, all’analisi dei costi e benefici, del finanziamento più vantaggioso per l’intervento e, soprattutto, della corretta e coordinata esecuzione dei lavori necessari per la riqualificazione energetica dell’edificio. Il cerchio si chiude con la certificazione dello stesso. Facendoci carico, lungo tutto questo frastagliato percorso, delle innumerevoli incombenze: burocratiche, amministrative, legali, eccetera. Per fare questo agiamo insieme ai nostri partner, ovvero aziende e professionisti del settore con una vasta e collaudata esperienza pluriennale». Cos’è la riqualificazione energetica? A chi vi rivolgete in particolare? «Quella che proponiamo attraverso la divisione che si occupa di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, è un’azione volta a preservare gli edifici esistenti, senza sottrarre quindi altro spazio al territorio, già abbondantemente edificato. In questo modo si permette al cliente, sia esso un privato, un gestore pubblico o un amministratore di condomini, di agire senza problemi con tutte le tutele del caso e, particolare non da sottovalutare, risparmiando tempo e denaro». GIUSEPPE NICOLINI «Come le dicevo, chiunque possieda un edificio costruito dieci, venti, trent’anni fa ed abbia la necessità di fare degli interventi finalizzati al risparmio energetico. Possono essere abitazioni private, come edifici pubblici o condomini. In questo caso la collaborazione con gli amministratori solitamente è molto gradita da parte della categoria, in quanto possiamo sollevare il professionista da una serie infinita di adempimenti burocratici ed operativi facilmente immaginabili. Soprattutto se si tiene conto del fatto che, per la realizzazione di quanto stabilito, ci assumiamo noi la completa responsabilità della corretta esecuzione dei lavori e delle pratiche relative». La “mission” di questa azienda è quella di contribuire alla riqualificazione del parco immobiliare esistente. Ma la cosa più interessante, per chi legge, è che vogliono consentire a tutti di poterlo fare. Volete scoprire come? Continuate a leggere . Di cosa vi occupate abitualmente? I PROFESSIONISTI PARTNER MASSIMILIANO CLEMENTE Architetto Riviera Paleocapa 20/b PADOVA MOLON & ROETTA Studio Termotecnico Viale Stazione, 74 MONTEGROTTO TERME (PD) LE AZIENDE PARTNER GIUSEPPE NICOLINI «Per i privati valgono fino al 31 dicembre 2013, per i condomini la scadenza è fissata al 30 giugno 2014». GRESELIN MAURIZIO Isolamenti e tinteggiature Via Della Meccanica. 1/A VICENZA BMR Impianti elettrici Carpenteria Tecnologia della lamiera Via dell’Industria 11 - 11/A VEGGIANO (PD) S2 IMPIANTI Impianti idraulici Via Ippolito Nievo MESTRINO (PD) Informazione pubblicitaria S ettore in crisi come pochi quello dell’edilizia immobiliare, tuttavia si può uscirne e bene se la si affronta con il dovuto spirito costruttivo, perdonate il gioco di parole. Riflettendo, ad esempio, sui limiti del settore come la conservazione del territorio o la diminuità capacità d’investimento della clientela. Limiti che però aprono altre porte, come la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente. Operazione questa che necessita d’investimenti certamente più contenuti e, soprattutto, fiscalmente detraibili. Approfondiamo quindi il tema con Giuseppe Nicolini responsabile tecnico della divisione riqualificazione energetica di LARA Costruzioni Edili. “ Quando scadono le detrazioni fiscali? BORTOLETTO Serramenti in legno Via Lussemburgo, 11 Z.I. sud Camin PADOVA) PELLIZZARI ARMANDO Pavimenti e rivestimenti Via del Lavoro, 5/7 - Z.I. ARZIGNANO (VI) Recuperare la casa dei nonni o dei genitori, con un buon piano di riqualificazione energetica, oltre a farci risparmiare l’acquisto di una nuova abitazione ci permette di risiedere in una casa che, proprio perchè realizzata diversi anni prima, molto spesso si trova in un’ottima posizione strategica IDRO PRO Impianti Idraulici Via Pio La Torre, 84 CAMISANO VICENTINO (VI) RVS Restauro e Verniciatura Serramenti Via Maestri del Lavoro, 20 PIAZZOLA SUL BRENTA (PD) 32 Lanfranco GRESELIN Responsabile Amministrativo uno magazine A chi fosse tentato dal “fai da te” cosa si sente di consigliare? uno magazine “ Giuseppe NICOLINI Responsabile Tecnico GIUSEPPE NICOLINI «Ripeto, i problemi di carattere burocratico e pratico, quando si interviene su un edificio, sono all’ordine del giorno. Affidarsi ad un unico referente che guida una cordata di professionisti e aziende del settore, oltre ad evitare un sacco di guai e non solo economici, permette di preservare la qualità dell’opera prevista». Via Brescia, 33 Torri di Quartesolo (VI) Tel. 049 9065748 cell. 348 2311716 e- mail: [email protected] 33 O A Z I E N D E IN FORMA Sandro BOSCAINI Premio Masi 2013 PROCLAMATI I VINCITORI Premiati l’impegno sociale, l’impresa, la scienza, l’attualità e il vino. Autentici motori di sviluppo e di ripresa e valori fondanti della società. Le premiazioni si sono tenute sabato 5 ottobre al Teatro Filarmonico di Verona. Giovanni BONOTTO Marjane SATRAPI L e diverse identità della cultura sono al centro della XXXII edizione del Premio Masi che da oltre trent’anni celebra la vivacità creativa di persone e istituzioni impegnate ad affermare e a promuovere i valori fondanti della società e del vivere civile. Sette i premiati per le tre categorie storiche proclamati dalla Fondazione Masi e che sabato 5 ottobre 2013 hanno firmato la botte di Amarone Masi a loro dedicata. Il Grosso d’oro Veneziano va a Marjane Satrapi, la scrittrice iraniana autrice del romanzo autobiografico a fumetti “Persepolis”, diventato anche un film d’animazione, per il suo impegno nella difesa dei valori universali di libertà, giustizia e integrità umana, attraverso la denuncia della repressione del regime in Iran. La Fondazione Masi ha individuato nell’imprenditore vicentino Giovanni Bonotto, nel neuroscienziato friulano Giacomo Rizzolatti e nello scrittore, diplomatico vicentino Sergio Romano le personalità che meglio hanno contribuito ad affermare e trasmettere i valori civili e universali delle Venezie premiandoli con il riconoscimento di Civiltà Veneta. Sergio ROMANO 34 Giacomo RIZZOLATTI uno magazine L’imprenditore tessile Giovanni Bonotto, che ha introdotto nel suo settore il concetto di “fabbrica lenta”, recuperando antiche tecniche di produzione del territorio e portando in tutto il mondo stoffe che hanno il sapore del Veneto e dell’Italia, ha dimostrato che l’artigianato d’arte può garantire un futuro all’imprenditoria italiana; Giacomo Rizzolatti, che è entrato nel gotha degli scienziati con l’individuazione dell’esistenza nel cervello dei neuroni specchio, ha contribuito in modo significativo allo sviluppo delle neuroscienze ponendo le basi scientifiche dell’empatia tra esseri umani; l’imparzialità e la costanza nell’osservare le vicende italiane e internazionali hanno portato il giornalista, storico, scrittore e diplomatico vicentino Sergio Romano, ad essere un interprete di riferimento dell’attualità e della storia passata. Sarà invece il progetto Le vigne di Venezia che riunisce tre “archeologi e pionieri della vite” (Terre di Venezia/ Venissa - Bisol; Orto di Sant’Erasmo - Michel Thoulouze; Associazione Le vigne ritrovate/ La Laguna nel Bicchiere - Flavio Franceschet) ad aggiudicarsi il Premio Internazionale Masi per la Civiltà del Vino per aver recuperato le vigne storiche della città di Venezia e della sua laguna, riallacciando così il legame tra la Serenissima e un dono della natura intriso di cultura e d’arte come il vino, che proprio a Venezia trova un palcoscenico straordinario di visibilità mondiale. Per Isabella Bossi Fedrigotti, presidente della Fondazione Masi: «In un momento di crisi collettiva e di perdita generale di orientamento, il Premio Masi non smette di dare risalto a personalità che difendono il radicamento culturale proponendo nuove prospettive per il futuro e ponendosi ad esempio per la collettività. La cultura deve essere il motore di sviluppo del nostro Paese che, avendola colGianluca tivata per lungo tempo, l’ha poi irrimediabilmenBISOL te trascurata. I premiati della XXXII edizione del Premio Masi sono la testimonianza di un Paese creativo, tenace, intelligente e pieno di risorse e raccontano storie che ci ridanno speranza per il futuro». «Gli imprenditori devono essere in prima linea nella promozione della cultura”, dice Sandro Boscaini, Vicepresidente della Fondazione Masi, presidente di Masi Agricola e Michel THOULOUZE ideatore del Premio: «Il Premio e la Fondazione Masi sono strettamente legati alla nostra storia produttiva e hanno come obiettivo quello di tradurre in valore aggiunto per le nostre comunità il successo di un vino, l’Amarone, espressione d’eccellenza del nostro territorio. In questi trent’anni abbiamo cercato gli interpreti migliori di quei valori che hanno fatto grande la nostra regione e il nostro Paese e sui uno quali dobbiamo continuare ad investire». magazine Teatro FILARMONICO di Verona Isabella BOSSI FEDRIGOTTI 35 O A Z I E N D E IN FORMA P Sopra: Un momento della serata con, al centro della foto, Franco RUZZA e la moglie Gabriella. Accanto: I complimenti di Pippo Baudo allo chef Giancarlo Ruzza Sotto: Una panoramica della cena di gala in occasione del cinquantennale. (foto: DPHOTOREPORTAGE) Perchè “Ai Assassini”? L’osteria “Ai Assassini” prende il nome dalla strada in cui si trova, appunto Rio Terra’ (canale interrato) degli Assassini. Le caratteristiche strade strette veneziane, con passaggi obbligati, costituivano un tempo il luogo ideale per aggressioni, omicidi e rapine. Prima dell’interramento del canale, in prossimità dell’Osteria, era presente il Ponte degli Assassini, così chiamato per i frequenti omicidi compiuti a scopo di rapina ai danni delle persone che, scegliendo queste strade nascoste per non farsi notare, si recavano, con le sacche piene di denari, a frequentare le cortigiane dell’adiacente “Calle della Mandola”. 36 TU PAGHI SOLO QUESTA METÀ resso la villa laboratorio di Caselle di Selvazzano durante una cena di gala un più che nutrito (mai aggettivo fu più appropriato) numero di ospiti ha, di recente, festeggiato con la famiglia Ruzza il prestigioso traguardo dei 10 lustri. Per chi avesse la curiosità di conoscere il significato del nome Mappa, ebbene si tratta semplicemente di un acronimo composto dalla prima lettera dei cognomi dei cinque soci fondatori. Da allora la storica società padovana di catering ha deliziato i palati di intere generazioni. L’esperienza di cinquant'anni d’impegno nel settore gastronomico ne hanno fatto, inevitabilmente, un punto di riferimento per l’intera città e non solo. Interprete della cucina tradizionale veneta ed italiana Mappa è spesso impegnata all’interno di ville prestigiose con ricevimenti e banchetti di alto livello. Ma, oltre alle location prestigiose e la professionalità nella cura e preparazione dei pasti, ciò che colpisce l’ospite è quella particolare ospitalità, un senso quasi “d’essere a casa”, che il personale tutto riesce a comunicare durante gli eventi. Fattore questo che, a nostro modesto avviso, ha contribuito notevolmente al successo imprenditoriale di Mappa. Alla serata di gala molte le autorità (Ivo Rossi, Giancarlo Galan eccetera) ed i vip presenti, tra gli altri un sorprendente Pippo Baudo, vivace e a tratti saggio, forse merito dei capelli (pochi) ma rigorosamente bianchi dopo lustri di “tinteggiatura”. Ultima annotazione, ma non ultima: la famiglia Ruzza (mente, braccio e cuore di Mappa), nel corso della serata ha assegnato cinque borse di studio – dedicate alla memoria di figure prestigiose del settore quali: Maurizio Guzzonato, Maria Mioni, Sergio Bonello, Rino Chiumenti e Flavio Soranzo dell’Appe - ad altrettanti promettenti e meritevoli allievi dell’Istituto alberghiero di Abano. DPHOTOREPORTAGE e soprattutto “vin de casada”. C’è sempre un posto e la puntuale simpatia del titolare, talvolta anche provocatorio tanto da contestare una sera la richiesta di Dario Fo che voleva due uova, così da finire insieme ai fornelli. Tanti gli aneddoti e i ricordi che in questo anniversario riemergono: come la corsa a portare i primi soccorsi ai vigili impegnati nell’incendio del teatro La Fenice che volevano del latte per calmare le vie respiratorie. Meta di consiglieri regionali e assessori per una sosta prima e dopo la ripresa dei lavori, l’irriverente Giusi ricorda che in nome di una porzione di baccalà spesso e volentieri ha riunito tutti gli schieramenti. “Ai assassini” è sempre festa e lo è stato anche lo scorso 19 settembre quando alla loro maniera Giusi, la moglie Marina e l’intero staff hanno salutato gli amici offrendo un rinfresco a “kmzero” visto che si tratta anche di cicchetteria targata Coldiretti in base alla legge regionale n°7 del 2010 che sostiene il consumo dei prodotti “made in Veneto” nella ristorazione collettiva e privata. MAPPA HA CELEBRATO I SUOI PRIMI 50 ANNI DPHOTOREPORTAGE Compie venticinque anni il bacaro più friendly di Venezia: l’osteria “Ai Assassini” festeggia un quarto di secolo di gestione firmata dall’ ex vogatore Giuseppe GALARDI. In verità è lui il vero “asassin” semplicemente per il fatto che è sempre armato di coltello, ma solo per affettare salame o scheggiare una forma di formaggio. Caratteristiche perfette di un oste quasi “casoin” che la faccia la mette per darti il meglio della tipicità enogastronomica regionale. Inutile dire che in tanti anni in questo angolo nascosto poco lontano da Piazza San Marco hanno trovato companatico turisti, politici, attori, registi, gondolieri, studenti tutti uniti da uno spritz, un “goto”, “na ombra” oppure un “cicheto in pressa”. Si sta anche seduti e comodi a pranzo o a cena magari gustando un piatto di seppie in umido, un “poca de poenta e schie”. «Però non di lunedi che el pese non va in toea» - precisa il “Giusi” che nel menù non dimentica la carne: le polpette, la trippa, il bollito e ovviamente il fegato alla veneziana. È questa la cucina “doc” per stranieri, veneziani, vip o no ai quali viene riservato lo stesso trattamento: un sorriso, un brindisi, una battuta DPHOTOREPORTAGE 25 ANNI DI CICHETTI. L’OSTERIA “AI ASSASSINI” DI VENEZIA HA FESTEGGIATO L’ANNIVERSARIO CON UN BUFFET “KMZERO” uno magazine L’ALTRA METÀ LA METTIAMO NOI Chi non comunica smette di esistere per il mercato. Invia una mail di richiesta dati e tariffe a: [email protected] O F O O D SPACE mi scalfisse in qualche modo, neanche all’un per mille, la qualità del prodotto. Quindi, alla fine, ben venga la tecnologia quando però mi dà questa sicurezza». INNAMORATO DEL PANE Com’è nato il Bibanese al gusto pizza? GIUSEPPE DA RE «Alcuni anni fa, stavo guidando e pensavo ad un Bibanese che fosse in sintonia con un momento particolare dove, per particolare, intendo quando fra amici si beve un buon bicchiere di vino. Ci abbiamo lavorato dei mesi e recentemente sono usciti i Bibanesi “gusto pizza”, anche se definirli così è un po’ improprio. All’interno di questo Bibanese c’è sempre la stiratura manuale, l’olio d’oliva extra vergine, il procedimento produttivo che contempla paste madri e poi ci sono 3 formaggi al 33% ciascuno, che ho così selezionato: Emmental dolce, Pecorino Romano e Parmigiano Reggiano. infine abbiamo aggiunto anche del pomodoro pachino ma, soprattutto, niente chimica! Ma le dirò di più, abbiamo appena presentato al prestigioso Salone Mondiale Così si definisce Giuseppe Da Re che, grazie ai suoi famosissimi “Bibanesi” è uno dei più apprezzati produttori di pane, non solo in Veneto. Cuore e passione uniti a tecnologia ed elevata manodopera per garantire insieme la qualità. D a consumatore sono rimasto sorpreso nello scoprire che i Bibanesi sono fatti letteralmente a mano. Di questa insolita e lodevole procedura, per un’azienda presente anche nella grande distribuzione, ne abbiamo parlato con Giuseppe Da Re, panificatore di mestiere e artista per passione, alla guida di un’azienda il cui fatturato supera i 15 milioni di euro. Ogni giorno dai suoi stabilimenti escono quattro milioni di pezzi tutti, rigorosamente, stirati a mano. È vero? GIUSEPPE DA RE «Allora cerchiamo di partire dall’inizio. Io ero innamorato del pane, amavo i SONO LE DONNE LE MIGLIORI “STIRATRICI” A MANO Solo mani femminili si occupano dell’importante procedimento della “stiratura” a mano dei Bibanesi. Perchè le donne - afferma Giuseppe Da Re - sono straordinarie nell’eseguire questa particolare lavorazione. I pezzettini di pasta, lunghi circa 18 centimetri, vengono presi per le estremità e “stirati”, letteralmente, al volo. Ogni bibanese perciò è un pezzo unico, perchè stirare a mano è come scrivere, ed ogni calligrafia, si sa, è diversa dall’altra. Così, ogni giorno, vengono sfornati circa 4 milioni di Bibanesi, uno diverso dall’altro. 38 pani con la P maiuscola, quindi i pani concepiti con un procedimento antico che contempla le paste madri che sono farina di grande pregio, con acqua e lievito naturale e che vanno fatte almeno 24 ore prima di passare all’impasto definitivo. Questo procedimento, innanzitutto, ti permette di non usare la chimica, se qualcuno mi propone chimica io rispondo di no educatamente, se questo insiste lo mando a quel paese… Poi in questo pane, a renderlo così piacevole, c’è un olio d’oliva extra vergine italiano al 100% e c’è una lavorazione manuale. Pur avendo negli anni investito molto in innovazione tecnologica, ogni volta che ci viene un’idea legata alla tecnologia, dobbiamo avere da quest’idea la consapevolezza e la certezza matematica che non disturbi, che non scalfisca la qualità del panetto. Allora ben venga la tecnologia se aiuta l’uomo e fa sì che l’azienda non lo debba licenziare. Questi sono i due presupposti chiave. Lavorare le paste con le mani è un’altra musica, le mani sono amorevoli, sono dolci, non vanno a bistrattare ed infierire sulla struttura molecolare della pasta stessa». Non stressare la pasta… Con questi argomenti i suoi fans aumentano... GIUSEPPE DA RE «Si è vero, ho molti fans in giro per il mondo e per l’Italia (sorride n.d.r.) e devo dire che sono esagerati. Vorrei però far capire ai giovani che quando una persona affronta un progetto, legato al mondo del lavoro, con professionalità ma anche con il cuore e con la passione, arriva a raggiungere dei traguardi che, all’inizio, possono sembrare quasi insperati». La sua azienda, sembra di capire, produce in grandi quantità ma rispettando la tradizione e la qualità di prodotto di un piccolo artigiano. In questo modo lei sgombrerebbe il campo dal luogo comune che ci vedrebbe, per reggere una produzione industriale, condannati ad un cibo artificale... GIUSEPPE DA RE «Se un’azienda ha la vocazione al lavoro e, mi ripeto, usa il cuore, usa un po’ di passione ed usa la professionalità e reinveste l’utile aziendale annuo de-tassato in progetti, si ritrova con un’azienda ricca sotto l’aspetto tecnologico. La tecnologia in quel caso aiuta anche i conti a diventare buoni e quindi l’azienda riesce a collocarsi nel mercato con un rapporto qualità prezzo che è vincente. Io ho dei clienti che mi dicono “Da Re i suoi Bibanesi costano un po’ di più ma sono buoni”, però, ripeto devono costare un po’ di più, non tanto di più! Ecco, io ho raggiunto questo obiettivo». Siete a Bibano di Godego (Tv) da cui il nome “i Bibanesi”, ma è vero che se qualcuno trova due pezzi di Bibanesi identici lei gli dà la sua carta di credito disponibile per un anno? GIUSEPPE DA RE «Certo, tanto so che è impossibile perchè stirare la pasta con le mani è un po’ come scrivere, ogni scrittura è diversa dall’altra». Come definirebbe il suo prodotto? GIUSEPPE DA RE «Si tratta di pane, non sono grissini, non sono craker. Per non girare le spalle a un lavoro di pane che facevo 25 anni fa, volevo restare in quella tabella merceologica, quindi, i miei sono pezzettini di pane croccante stirati a mano. Stirare a mano cosa significa: significa prendere un pezzettino di pasta lungo come una penna biro e poi stirarlo, in questo le mie donne sono bravissime…». Ci può parlare della tecnologia e di come viene usata nelle sue aziende? GIUSEPPE DA RE «La tecnologia è fondamentale, senza un occhio di riguardo nei suoi confronti non si va da nessuna parte. Però nel mio caso, visto che amo la qualità in un modo che oserei definire folle, non vorrei mai che la tecnologia uno magazine CUCINA DI STAGIONEI S «I FUNGHI SONO SEMPRE COMMESTIBILI, ALCUNI PERÒ UNA VOLTA SOLA» Photo www.settemuse.it O F O O D SPACE Così disse Coluche una volta, lasciandoci, grazie alla sua imbattibile verve di comico, una piccola perla, che riesce a dire in poche parole tutto quello che c’è da dire. Ma questa è, in fondo, una delle magie della comicità, che, come accade con proverbi e modi di dire, è spesso foriera di piccole, grandi saggezze, nonché – diciamo così - ”sani” consigli ;-) Come in questo caso, in cui sembra proprio che questo aforisma arrivi direttamente dal sussurrare del sottobosco, con tutte le sue silenziose ma laboriose e precise legge, per metterci in guardia su un prodotto della natura che fin dalla sua comparsa tra i “fatti di natura degni di attenzione umana” ha destato più di qualche sospetto. Infatti, sembra che il fungo abbia fatto capolino nei libri di botanica prima, e in quelli di cucina poi, sull’onda delle parole di Ippocrate che lo definì “pianta imperfetta, senza radici, priva di foglie, di fiori e di frutti”. Una descrizione che, letta così, in effetti, non rende loro molto onore. Ma, a dire il vero, c’è anche di peggio. Il medico di Nerone, Dioscoride ne scrisse come di piante tossiche e velenose, mentre Galeno – medico romano più famoso di George Clooney ai tempi di E.R. – li divise in tre generi – ovoli, porcini e mykés (miceti) – comunque annoverandoli tra i “tipi pocoraccomandabili”. Fu solo verso la metà del Cinquecento, grazie agli studi di Pier Andrea Mattioli, medico senese, che i funghi poterono risalire la brutta china nella quale erano precipitati, in virtù anche della sua entusiastica definizione: “Trattasi di esseri viventi odorosissimi, gradevolissimi al gusto e senza pericolo”. E sia! “Esseri viventi”, dunque. Avete proprio letto giusto! Di fatto, questo era stato il grande dilemma che aveva fatto impensierire così tanti “sapienti”: i funghi, infatti, non sono né vegetali né animali, ma costituiscono un regno a sé stante: al loro interno si trovano alcune proteine vegetali – ma non la clorofilla -, la chitina - che si trova in alcuni animali, come insetti e molluschi -, e, come se non bastasse, hanno un sistema riproduttivo tutto particolare, in grado di sintetizzare autonomamente le sostanze nutritive, come fanno i mammiferi. Li state guardando con un occhio diverso ora, vero? Ma continuiamo con qualche altro utile dettaglio: i funghi vengono divisi in tre categorie a seconda del sistema nutrizionale che utilizzano: 1) saprofiti, si nutrono di sostanze nutritive provenienti da organismi morti 2) parassiti, che vivono alle spalle di altri organismi viventi portandoli spesso alla morte, come il chiodino 3) simbionti, ovvero quelli la cui crescita e moltiplicazione avviene grazie allo scambio di sostanze nutritive con altri organismi. Fu Don Giacomo Bresadola, il più noto e importante fra i micologi italiani, che, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo scorso, pubblicò ben 25 volumi in cui catalogò oltre 1250 specie di funghi, suddivise in commestibili, tossiche e velenose. E ora veniamo alla pratica. Come si raccolgono i funghi? Oltre ai Bibanesi, Da Re ha un’altra grande passione: l’arte. Qui sopra una confezione “autografata” con un suo divertente disegno. dell’Alimentazione di Colonia altri quattro buonissimi Bibanesi, a cui abbiamo aggiunto, rispettivamente: peperoncino. cipolla, olive e rosmarino». Perchè una versione “Latte e miele”? GIUSEPPE DA RE «Le racconto com’è nata l’idea. Stavo facendo colazione in un grande albergo e mi presentano una brioche, vado a leggerne gli ingredienti... ne aveva addirittura 18 e gli ultimi 3 non sapevo nemmeno io cosa fossero! Allora mi son detto, ai nostri ragazzi bisogna dare un prodotto genuino, senza l’aggiunta di aromi, fatto solo di latte, miele, farina di frumento, olio extra vergine di oliva… insomma ingredienti semplici, ma ricchi di bontà. Li facciamo in due versioni, una familiare da 300 grammi ed una di 125 grammi, talmente comoda che magari se la portano a scuola per la merenda!». uno magazine intervista a cura di Claudio Campagnolo Per prima cosa, con il massimo rispetto dell’ambiente dove vivono e, poi, con un minimo di attrezzatura specifica: 1) un cestino di vimini, che consentirà agli esemplari raccolti di respirare meglio e di spargere comunque le spore così da favorire la crescita successiva di altri funghi; 2) un piccolo coltellino, per recidere il gambo in maniera netta e precisa senza danni né per il fungo né per la radice; 3) un panno leggero o una spazzolina morbida, per pulirli dalla terra prima di riporli nel cestino. Anzi, in verità, i funghi non andrebbero mai lavati, ma semplicemente spazzolati o spolverati. Per finire, nell’equipaggiamento non devono mai mancare: 4) un paio di guanti leggeri per proteggere le mani, senza perdere però la sensibilità delle dita nella fase di raccolta 5) stivali o pedule che non lascino le caviglie scoperte, anche per proteggersi da altri “abitanti” e piante del ricco e variegato sottobosco 6) un bel bastone per sondare e battere il terreno così da far fuggire eventuali vipere che si aggirino nei paraggi. Ma c’è un ultima cosa, importantissima, da considerare: prima di avventurarsi nella raccolta è necessario leggere la normativa specifica che ogni Comune o Comprensorio è solito emettere ai fini di regolare la raccolta stessa, e che mira a proteggere quell’ecosistema così bello e perfetto che sono i boschi, rispettando i cicli della natura, la salvaguardia del suolo (evitandone il depauperamento) e anche – perché no – favorendo il diritto di tutti a godere un po’ di queste piccole delizie che esso spontaneamente ci offre. Questi regolamenti infatti, spesso determinano anche tetti di“raccolta massima”, ovvero limiti di quantità concessa a ogni “cercatore”. Inutile dire che, in caso di infrazione e mancato rispetto delle norme, una bella giornata trascorsa tra i silenzi e i profumi di un ecosistema bellissimo verrebbe coronata da una non altrettanto bella… multa. Crêpe di funghi e Prosciutto Cotto Snello Ma torniamo a noi e al nostro piccolo “tesoro” trovato e conquistato. Una volta arrivati a casa l’ingrediente che saprà valorizzare al massimo un “essere vivente” così particolare come il fungo sarà sicuramente la fantasia: sono ottimi infatti appena brasati, fritti, alla griglia, sott’olio, sott’aceto e si conservano per lunghi periodi anche secchi. L’importante è che la cottura sia accurata e completa, cosa che comunque non li impoverisce delle loro qualità nutrizionali; i funghi sono infatti ricchi di aminoacidi e vitamine come la B2, la D e anche la E, che di solito nei vegetali è assente. Oggi, quindi, ho deciso di proporvi un’accoppiata vincente: Prosciutto Cotto Snello e funghi Champignon, che in questo caso avvolgeremo in una morbida crêpe, e di cui esalteremo ulteriormente i sapori grazie al gusto sapido del parmigiano reggiano. In questo modo, potremo anche limitare al massimo l’aggiunta di sale, il cui eccesso, come si sa, può minare il buon funzionamento del nostro organismo. Per questo è importante imparare a usare spezie e aromi per dare sapori ai nostri piatti, ovviamente sempre partendo da un’ottima qualità delle materie prime le quali, di solito, se sono buone davvero, invitano a essere assaggiate il meno “condite” possibile, non siete d’accordo? A presto, allora e se vi avventurerete nel bosco, in cerca di funghi, e magari del mitico, apprezzatissimo, quanto sfuggente porcino, ma non siete certi delle specie raccolte, fate verificare gli esemplari a un esperto prima di cucinarli. Se vi dà il via libera, allora, godeteveli! perché non c’è niente di meglio che gustarsi qualcosa che ci siamo anche un po’ procurati con le nostre forze e la nostra energia. Anna Maria Pellegrino www.lacucinadiqb.com 39 O MOBILITÀ S O ST E N I B I L E ORA LO SCUOLABUS LO FACCIAMO NOI Si chiama Scuol@BIS e rappresenta un’interessante alternativa di mobilità sostenibile in grado di far risparmiare sui costi del trasporto scolastico. Si tratta di un servizio informatizzato che permette alle famiglie di organizzarsi creando diversi equipaggi composti da tre bambini e da un genitore/autista, a turno o fisso. Entra anche tu nel Club più Vantaggioso del Veneto L E R I S P O S T E A L L E D O M A N D E P I Ù F R E Q U E N T I S U L L E I N I Z I AT I V E U N O C L U B nei locali eccetera. Nel caso di iniziative non gratuite nell’invito è indicato espressamente il costo relativo e tutto ciò a cui esso da diritto. ❖ COS’È UNOClub? + + = UNOClub è un servizio GRATUITO, chi vi aderisce riceve degli inviti per eventi, cene, inaugurazioni e feste organizzate da UNOClub. Inoltre la carta UNOClub da diritto a sconti ed agevolazioni presso negozi, attività commerciali ed istituzionali in convenzione. ❖ Come RICEVO gli inviti? Gli inviti vengono inviati SEMPRE a mezzo E-MAIL dall’indirizzo [email protected] e dal gruppo su facebook, e solo in rari casi, con un sms dal n° 342 4153583. ❖ C’è un limite di ETÀ per iscriversi ad UNOClub? NESSUN limite. Ci sono iniziative dedicate ai giovani ed altre rivolte a persone più mature. ❖ Posso CHIAMARE il numero da cui ricevo gli sms? NO, il numero NON È ABILITATO alla chiamata voce. Si tratta di un numero che gestisce unicamente gli sms attraverso un computer. ❖ Cosa devo fare per ISCRIVERMI? Per iscriversi è necessario COMPILARE il coupon pubblicato qui sotto, da inviare poi all’indirizzo indicato. Oppure aderire al gruppo UNOClub presente nel noto social network facebook S egnaliamo un’iniziativa degna di nota che, oltre a far risparmiare quattrini a Comune e famiglie, promuove la socializzazione e sensibilizza i futuri adulti sul tema della mobilità sostenibile. Ne parliamo con Simone Dalla Libera l’ingegnere responsabile del progetto. La cancellazione può essere effettuata in QUALSIASI MOMENTO inviando un sms al 342 4153583 o un’e-mail a: [email protected] per gli iscritti su facebook è sufficiente “abbandonare il gruppo”. Ing. Simone Dalla Libera 40 Le famiglie risparmiano tempo, soldi e chilometri. I bambini impiegano meno tempo per andare a scuola. Aumentano le occasioni di socializzazione e conoscenza tra le famiglie. Si diffonde una cultura della mobilità sostenibile. Il Comune risparmia oltre il 70% rispetto ai costi per lo scuolabus. Riduzione dell’inquinamento: meno emissioni di gas serra, polveri sottili, meno smog e meno inquinamento acustico. Si diffonde una cultura della mobilità sostenibile nei bambini e negli adulti. ❖ BASTA iscriversi per far parte di UNOClub? L’iscrizione viene attivata SOLO dopo specifica APPROVAZIONE dello staff interno in base a parametri che ritengono la persona potenzialmente interessata alle iniziative UNOClub. ❖ Posso portare anche altri AMICI non iscritti? Certo, è sufficiente effettuare la prenotazione (vedi sopra). Va solo ricordato loro che, alla reception, dovranno poi COMPILARE la scheda di adesione ad UNO Club, a meno che non abbiano già provveduto. Le iniziative, infatti, sono riservate unicamente agli iscritti al servizio. ❖ Come posso ricevere INFORMAZIONI aggiornate? ❖ Il servizio di emissione invito è GRATUITO? Per ogni evento tutte le informazioni vengono pubblicate sul sito della nostra rivista www.unomagazine.com e su facebook. Sì, il servizio di emissione invito è completamente GRATUITO. ❖ Come posso DISDIRE un evento già prenotato? ❖ Anche le iniziative PROPOSTE sono gratuite? Per DISDIRE la prenotazione basta inviare, in tempo utile, un sms al n° 342 4153583 oppure una e-mail a: [email protected] Alcune sono GRATUITE. Per le altre è prevista la QUOTA di partecipazione unicamente per i servizi forniti quali: cena, consumazione, ingresso ✂ ✒ ✒ ✒ ✒ ✒ ✒ ✒ È necessaria la PRENOTAZIONE, serve a valutare il numero delle presenze previste. Essa va effettuata a mezzo e - mail o sms indicando il nome e cognome completo. Per gli iscritti su facebook basta aderire all’invito. ❖ Cosa devo fare per CANCELLARMI da UNOClub? Di che si tratta e perchè si chiama così? SIMONE DALLA LIBERA «Scuol@BIS è un servizio di “car pooling” creato per accompagnare i bimbi a scuola. Nel nome, ovviamente, c’è il riferimento alla scuola, la chiocciolina sta ad indicare la gestione informatizzata del servizio e, infine, la sigla BIS sta per “Bambini Insieme a Scuola”. Gli spostamenti da casa a scuola vengono gestiti attraverso la formazione di equipaggi e le diverse famiglie vengono organizzate a seconda delle esigenze e dei bisogni di ciascuno. Ad esempio, dove ci sono tre auto, ognuna con un autista ed un bambino a bordo, possiamo fare in modo che ci sia una sola vettura che viaggia con un solo autista e tre bimbi. Il nostro car pooling scolastico è in grado, quindi, di sostituire in modo efficace, sicuro ed economico lo scuolabus. Senza dimenticare i vantaggi per l’ambiente, in questo modo infatti ridurremmo anche l’inquinamento: meno emissioni di gas serra, polveri sottili, meno smog e meno inquinamento acustico. Si diffonde, infine, una cultura della mobilità sostenibile nei bambini e negli adulti». Come funziona in pratica il servizio? SIMONE DALLA LIBERA «La nostra azienda (Agenda 21 Consulting n.d.r.), dopo aver presentato l’iniziativa ai genitori e alla scuola, raccoglie con un questionario le disponibilità ed i bisogni di trasporto di tutti gli alunni interessati, poi localizza su una mappa elettronica (webGis) le posizioni e le informazioni fornite da ciascuno. Quindi, incontrando le persone e individuando insieme le soluzioni migliori, si formano gli equipaggi che possono essere organizzati secondo due tipi di accordo: a rotazione, se a turno in ogni famiglia c’è qualcuno che si rende disponibile a fare da autista o con autista fisso, se un genitore si rende disponibile a fare sempre l’autista e a trasportare altri scolari. ❖ Per PARTECIPARE all’evento cosa devo fare? In questo caso sono previste compensazioni economiche tra utente trasportato e utente autista». La vostra funzione qual è? SIMONE DALLA LIBERA «Ci occupiamo di tutte le fasi del progetto, organizziamo e predisponiamo gli equipaggi per tempo e li monitoriamo nel corso dell’anno scolastico. Chiediamo inoltre l’adesione formale ed il rispetto delle regole del servizio Scuola@BIS. Infine, attraverso il nostro sistema informatico, consentiamo al Comune di verificare “in tempo reale” su piattaforma web ed un software specifico l’andamento del progetto e degli equipaggi». Siete presenti solo in Veneto? SIMONE DALLA LIBERA «Il nostro è un servizio che può funzionare in ogni Comune d’Italia. PER SAPERNE DI PIÙ: www.scuolabis.it uno magazine UNO club Cod. 2.13 Cognome e Nome* Indirizzo N° Città* Prov.* Cellulare* Cap Data di nascita* E-mail* ✱ EVENTI ✱ APERTURE ✱ FESTE ✱ VANTAGGI Per ricevere gli INVITI ai nostri Eventi Inaugurazioni e Feste, compila il coupon e invialo : UNO Magazine Via Papa Giovanni Paolo I, 11 35010 CAMPODORO (PD) Professione/Lavoro* * Segnalatomi da Campi di registrazione obbligatori Autorizz o Acoves Italia srl ad inserire i miei dati nel suo archivio per l’invio delle segnalazioni UNO Club. In ogni momento, a norma dell’art. 7 DL 196/2003 potrò avere accesso ai miei dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure oppormi al loro utilizzo scrivendo a: Acoves Italia srl, C.P. 848 PD Centro, 35122 Pado va. oppure inviando un’e-mail all’indirizzo [email protected] o un sms al n. 342 4153583 indicando il nominativo che voglio sia cancellato dai vostri archivi. Data IN COLLABORAZIONE Firma CON www.unomagazine.com O F F I C I A L PA R T N E R uno magazine dalleCINQUEdellaSERA PADOVA & PROVINCIA COSA FARE& DOVE ANDARE dalleCINQUEdellaSERA PER UNA SERATA CON GLI AMICI O SE PREFERITE A LUME DI CANDELA Vanity Wine Bar Ristorante Chiuso la domenica Via San Fermo, 45 PADOVA ✆ 049 8759988 Wine Bar Sempre aperto Corso Milano, 93 PADOVA ✆ 049 666176 Caffetteria Snack Bar Chiuso la domenica Via S. Lucia, 33 PADOVA ✆ 049 8760040 CAFFÈ SNACK & MORE Belle Epoque Lounge Bar Chiuso mercoledì Piazza Diaz, 5 SOLESINO (PD) Civico 26 Alex Antonio Ferrari Lounge Bar Cafè Chiuso il lunedì Via A. Rossi, 26 RUBANO (PD) ✆ 393 8050658 Baessato Padova Gelateria Artigianale Via Papa Giovanni XXIII, 2/A BASTIA DI ROVOLON (PD) ✆ 328 4045701 Wine Bar Concept Store Chiuso lunedì Via Umberto I, 15 PADOVA ✆ 049 666375 Lounge Bar Pasticceria Chiuso lunedì Largo Europa, 14, PADOVA ✆ 049 8763958 Elle Feeling Caffè BellaVista Caffetteria Snack Bar Chiuso il lunedì Piazza Europa, 31 NOVENTA PADOVANA (PD) ✆ 340 8042125 Blancò Caffetteria e Ristorazione Sempre aperto Via Bronzetti, 34 PADOVA ✆ 049 5224137 Wine Bar Chiuso giovedì Via Santuario, 17 (MONTEORTONE) ABANO TERME (PD) ✆ 393 9719279 Lounge Bar Via Caltana, 171 S. ANDREA DI CAMPODARSEGO (PD) Colle Berta Enoteca Weinstube Chiuso domenica Via Castello, 19 MONTEGROTTO TERME (PD) ✆ 049 8910163 Dogma Lounge Bar Via Antoniana, 218/8 CAMPODARSEGO (PD) ✆ 349 8331552 ✆ 346 4115942 El Bàcaro American Wine & Lounge Bar Via Marcato, 20 (Piazzale Serenissima) PIOVE DI SACCO (PD) ✆ 049 9708690 Grazia Chiuso domenica (Dicembre sempre aperto) Caffetteria Pasticceria Panificio Via Roma VILLAFRANCA PADOVANA (PD) ✆ 049 9050350 Hy Cafè Lounge Bar & Music Sempre aperto Via Brustolon, 12 ABANO TERME (PD) L’ombra che conta Enoteca Spuncetteria Piazza S. Martino, 2 ABANO TERME (PD) Osteria Barabba Caffé Snack & Drink Chiuso la domenica Via Vicenza, 47 PADOVA ✆ 049 8716845 Pedrocchi Caffé Ristorante Eventi Via VIII Febbraio, 15 PADOVA ✆ 049 8781231 Sanremo Pasticceria Caffetteria Via Chiesanuova, 156 PADOVA ✆ 049 8561045 Travertino Cafè Caffè Snack & Drink Chiuso mercoledì pom. e domenica Via Firenze 74/G VILLAFRANCA PADOVANA (PD) ✆ 348 9774295 (accanto Supermercato FAMILA) uno Il Venexino Lounge Cafè Sempre aperto dalle 06 alle 02 Via Medoaco, 6 (Z.I. Limena) ALTICHIERO (PD) ✆ 393 9749372 - ✆ 320 9568937 Gran Caffè Kofler 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 PiacePerchè ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ PAYTV ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❄ ❑ ❑ ❑ ❑ Milano Cafè Mise en Place Gastronomia Paninoteca Chiuso lunedì Via Padova, 69/C (Palazzo Regia) BUSA DI VIGONZA (PD) ✆ 329 2090499 Senso Maleva Caffetteria Wine Bar Piazza San Marco, 15 MONSELICE (PD) ✆ 0429 1961450 Vecchio Birraio Birra di produzione propria Via Caselle, 87 MARSANGO DI CAMPO SAN MARTINO (PD) ✆ 049 552088 Vintage 03 Aperitivo Ristorante Lounge Bar Dj set Via Magarotto, 3 LIMENA (PD) OSTERIE & TRATTORIE Antica Trattoria Aggujaro Qui è gradito prenotare Carne alla griglia Chiuso il lunedì sera Via S. Cuore 4, PADOVA ✆ 049 8647502 Per serate romantiche Vini e Specialità Regionali Via Alberto Guidi, 23 (zona Guizza) PADOVA Locale nuovo/rinnovato Per nuclei famigliari Per “nottambuli” Per chi ama bere bene Per chi ama mangiare bene Per chi ama la musica Per spiriti piccanti Per compleanni, feste, ecc. Per chi fuma Per chi cerca belle donne Per serate “segrete” Da segnalare agli amici Per chi ama conversare Per chi ama “imboscarsi” Con musica dal vivo Da vedere assolutamente Per pubblico “alieno” Con ampio parcheggio Con spettacoli dal vivo Con servizio rapido Con programmi PAY TV Con giardino estivo Con climatizzazione Barcollo Il Grottino Trattoria Pizzeria Chiuso il mercoledì Via Del Santo, 23 PADOVA ✆ 049 664176 L’Hostaria di Via Roma Trattoria Chiuso il mercoledì Via Roma, 89 SAN MARTINO DI LUPARI (PD) ✆ 049 9462301 Mario e Mercedes Trattoria Chiuso il mercoledì Via S. G. da Verdara, 13 PADOVA ✆ 049 8719731 Gatto Rosso Trattoria Chiuso la domenica sera e il lunedì Vicolo Pignoria (laterale via Facciolati) PADOVA ✆ 049 750487 RISTORANTI & PIZZERIE Ai Leoni Specialità pesce Chiuso il lunedì Via A. Rossi, 75 RUBANO (PD) ✆ 049 8975728 Ai Navigli in Padova Specialità pesce Riviera Tiso, 11 PADOVA ✆ 049 8364060 www.ainavigli.com Al Palazzon Ristorante Chiuso il lunedì Via Ca’ Onorai, 2 GALLIERA VENETA (PD) ✆ 049 5965020 43 O LOCALI DI T E N D E N Z A NICOLA Rampazzo Ma cos’è questa 3L? Conosci la 3L del Pedrocchino? È l’ultima creazione del vulcanico Walter Rampazzo, dove 3L sta per lievitata tre volte. Ma anche come terza dimensione a cui ci si avvicina grazie al sesto senso (multiplo di tre) a cui egli si affida per creare la vostra pizza ideale. Pizza che richiede una complessa manipolazione, soprattutto per l’originale fase di “fusione” tra l’impasto ed alcuni suoi ingredienti, come, ad esempio, le verdure: inserite in fase di lievitazione e non prima o durante la cottura, come in genere avviene. Operazione complessa che solo mani esperte ed abili, come quelle del pizzaiolo padovano, unite al suo senso estetico e creativo poteva- Probabilmente no, primo perchè l’idea è appena partita, secondo perchè la 3L è una pizza, talmente speciale, che non appare nemmeno in menù. Un’esperienza sensoriale unica e riservata ai pochi fortunati per cui Walter, “mastro” pizzaiolo del Pedrocchino, prepara i rari esemplari di 3L. Addirittura il giorno prima e solo dopo esserere stato ispirato dai loro tre colori preferiti e dalla musica da loro più amata. 44 D Com’è nata l’idea? L’idea è nata dall’abitudine di Walter di fare ricerca, sulla composizione delle farine, le dinamiche dei lieviti, la qualità degli ingredienti eccetera, in completa solitudine e immerso nell’ascolto della sua musica preferita. «Una sera - ci ha confidato Walter - ho pensato che sarebbe stata una sfida affascinante poter immaginare e preparare, per alcuni clienti, la loro pizza ideale». «Per farlo mi ispiro ai loro 3 colori preferiti che corrispondono ad altrettanti ingredienti - prose- Da non perdere anche le gustosissime “Pizza Fritta” e “L’ha Girata” uno magazine informazione pubblicitaria WALTER Rampazzo etta così, qualcuno potrebbe pensare ad una brillante trovata pubblicitaria, in realtà è un’ulteriore tappa nella ricerca costante, ma sempre nel solco della tradizione, che fa della pizzeria Pedrocchino “la più amata dagli italiani”. E pure questa, badate bene, non è figlia del marketing, ma il risultato del concorso indetto dal “gastronauta” Davide Paolini di Radio 24, tra tutte le pizzerie d’Italia, selezionate dal noto critico enogastronomico e che ha visto il locale di Campodoro (PD) sbaragliare tutti gli altri avversari della penisola, aggiudicandosi più che meritatamente il primo posto. no immaginare e realizzare per la gioia, purtroppo, dei pochi palati ammessi a questa particolare degustazione. A proposito di pizze speciali ricordatevi che la strepitosa “Pizza Fritta” (assolutamente non unta, provare per credere) potete gustarla solo il lunedì e il martedì. La pizza viene preparata con il tipico impasto tradizionale a lunga lievitazione “Pedrocchino Style” (72 ore di riposo) e poi immersa e fritta in olio extra vergine d’oliva a 180 gradi per circa 4 minuti, per essere quindi farcita e adagiata su un foglio di carta paglia (che non serve a trattenere l’olio in eccesso, già eliminato in precedenza) per essere, infine, servita su un piatto caldo. Altra leccornia da non perdere è “L’ha Girata” una sorta di calzone gentile, ovvero non sigillato manualmente, ottenuto in modo naturale girando la pizza durante la lievitazione (da qui il nome) e sfruttando, quindi, solo il peso dell’impasto a contatto. uno magazine gue il “mastro” pizzaiolo - e alla musica a loro più gradita, che ascolto durante la lavorazione e che mi serve per “sentire” la loro energia e trasferirla così, attraverso le mie dita, direttamente nell’impasto». «Insomma conclude Walter - è proprio una bella storia!». Siamo d’accordo, anche perchè chi lavora con tanto entusiasmo merita sempre grande rispetto. E per la birra? Per consigliarvi la birra ideale che accompagnerà la degustazione della “vostra pizza ideale” entra in scena Nicola, altro pilastro del locale. La sua competenza spazia dalle grandi birre tradizionali e internazionali, fino ai più interessanti micro birrifici del territorio e d’Italia. Perchè, ricordate, una pizza di grande qualità merita un “boccale” di pari livello. Menzione speciale, infine, per le due dolci metà dei fratelli Rampazzo, Arianna e Marcella, impareggiabili nel gestire le sale del Pedrocchino, rendendo cosi la vostra serata ancor più piacevole. PEDROCCHINO Bar Pizzeria Ristorante Via Roma, 21 CAMPODORO (PD) tel. 049 9065217 INFO 3L cell. 339 6881851 Chiuso il GIOVEDÌ. Orari: 07,00/02,00 ❑ ❑ ❑ ❑ Carte di credito: TUTTE Bancomat: SÌ Internet GRATUITO Animali: NO tranne AMERICAN EXPRESS 45 Al Vigò dalleCINQUEdellaSERA Dom Mario La Kucina Donna Irene La Scala Ristorante Chiuso domenica sera e lunedì Via Montepertica, 3 CITTADELLA (PD) ✆ 049 9402434 Grill Ristorante Chiuso lunedì Via Adriatica, 63/65 (zona Bassanello) PADOVA ✆ 049 692724 331 4544524 www.alvigo.it Bassanello Cucina Giapponese Chiuso il lunedì. Via G. Reni, 81 PADOVA ✆ 049 8647116 Easy food for happy people Via Stefano Breda, 36/A (a 100 m. dal Cinecity) LIMENA (PD) [email protected]_www.weedoo.it Brasil Restaurant Aperto tutte le sere e domenica a pranzo Via Dei Colli, 164 PADOVA ✆ 049 8686957 Cucina mediterranea Chiuso Domenica sera e Lunedì sera Via Pioveghetto, 9 PADOVA ✆ 049 8723180. Cucina Giapponese Chiuso il lunedì a pranzo Via Chiesanuova, 217 PADOVA ✆ 049 8725214 www.san-sushi.com L’Orlando Furioso Ristorante Cafè Pizzeria Ethnic Food Sempre aperto Piazza Repubblica 4 ABANO TERME (PD) ✆ 049 667446 www.speakeasy-abano.it Sushi Restaurant Chiuso il lunedì Via Raggio di Sole, 45 PADOVA ✆ 049 8713290 Nostra Signora Birreria Ristorante Via Fornace Morandi, 24 (Arcella) PADOVA Papilla Ristorante Chiuso lunedì sera e martedì Stradella della Mura Rotta, 9 CITTADELLA (PD) ✆ 049 9402317 www.tavernadegliartisti.it Ristorante Chiuso domenica Via Panà, 56 NOVENTA PADOVANA (PD) ✆ 049 8703294 Pizzeria Chiuso il lunedì Via Euganea, 109 SELVAZZANO DENTRO (PD) ✆ 049 8055433 Ristorante Via Torre Rossa, 41 CAMPODORO (PD) ✆ 049 9065621 Ristorante Bar Via S. Antonio, 2 SELVAZZANO DENTRO (PD) ✆ 049 8055237 Ristorante Pizzeria Chiuso il giovedì Via Della Libertà, 13 STANGHELLA (PD) ✆ 0425 95058 Ristorante Enoteca Chiuso il martedì Via Castello, 9 ARQUÀ PETRARCA (PD) ✆ 0429 777364 Elisir Del Bosco Baki Fuori Menù Bocconi Cafè Ristorante Pizzeria Cocktail Bar Via Trieste, 57 PIAZZOLA SUL BRENTA (PD) ✆ 049 9620877 www.ristorantepizzeriabocconi.com Ristorante Aperto 7 giorni su 7 Via Romea, 107/B LEGNARO (PD) ✆ 049 8830739 [email protected] Ristorante Chiuso il martedì Via Albarella, 13 CAMPOSAMPIERO (PD) ✆ 049 5791555 www.bocondivino.com Ristorante Chiuso il mercoledì Via Andronalecca MONTAGNANA (PD) ✆ 0429 800999 Hostaria S. Benedetto Bocon Divino Il Console Capovolta Weedoo Specialità pesce e carne Via Marzia, 33 ABANO TERME (PD) ✆ 049 8630306 Ristorante Enoteca Chiuso il lunedì Vicolo Pontecorvo, 1 PADOVA ✆ 049 656852 Dove Come Quando Locanda Alla Torre Chiuso il lunedì Ristoria Re Sole L’Enoteca di Arquà Speak Easy RistoPub Pizzeria Chiuso il lunedì Via Sabbioni, 20 MONTEGROTTO TERME (PD) ✆ 049 8911284 Spiller Cucina Veneta Chiuso il lunedì Via Romea 107/B LEGNARO (PD) ✆ 049 8830739 Taverna Degli Artisti Pizzeria Ristorante Via Facciolati, 168 PADOVA (PD) ✆ 049 757407 Specialità pesce Chiuso martedì e sabato a pranzo Via Roma, 4 SACCOLONGO (PD). ✆ 049 8016648 Ristorante Biologico Vegetariano Chiuso il lunedì, sabato a pranzo e domenica a cena. Viale dello Sport, 15 CITTADELLA (PD) ✆ 049 9404620 www.ristorante-papilla.it Ristorante Pizzeria Chiuso la domenica a pranzo Via Brentella, 34 CASELLE DI SELVAZZANO (PD) ✆ 049 632357 - 338 4711537 Ristorante Chiuso domenica e lunedì a pranzo. Statale 11 PD - VI RUBANO (PD) ✆ 049 8975297 Bar Ristorante Pizzeria Chiuso il giovedì Via Roma, 21 CAMPODORO (PD) ✆ 049 9065217 Orari: 07,00/02,00 Ristorante Piazza Capitello, 27 TORREGLIA (PD) ✆ 049 9930111 Trattoria Chiuso martedì sera e mercoledì Viale Melzi, 7 CORREZZOLA (PD) ✆ 049 9760059 www.lafamigliacorrezzola.eu Casanova La Bulesca Corte Sconta La Famiglia Da Artemio La Fonderia Ristorante Pizzeria Via Fornaci, 128 Torre PADOVA. ✆ 049 625660 Da Seba Ristopub pizzeria Via Vallarega, 23 LUVIGLIANO DI TORREGLIA (PD) ✆ 049 9903953 Specialita “la fiorentina” Chiuso lunedì e martedì Via San G. Barbarigo, 3 PERAROLO DI VIGONZA (PD) ✆ 049 629955 46 La Fornace Ristorante Pizzeria Via Galileo Galilei, 40 MESTRINO (PD) ✆ 049 9003050 Kirin Ristorante Via Venezia, 28 PADOVA (a 100 m. dalla FIERA) ✆ 049 8074920 www.ristorante-venezia.it Ristorante Pizzeria Chiuso martedì e lunedì a pranzo Via Adriatica, 3 PADOVA (Ponte del Bassanello) ✆ 049 687500 L’Antico Sapore Ristorante Venezia Ristorante Via Pitagora, 11/g RUBANO (PD) ✆ 049 635975 dalleCINQUEdellaSERA Pedrocchino Tenuta Galilei Ristorante Chiuso lunedì e martedì Via Gorizia, 13/A MESTRINO (PD) ✆ 049 5082553 www.tenutagalilei.it Terrazza Carducci Cucina tradizionale Chiuso il mercoledi. Via Carducci, 2/B PADOVA ✆ 049 8766183. Perdinci Specialità pizza quadrata Chiuso il lunedì Via C. Callegari, 43 PADOVA ✆ 049 604578 www.perdinci.it Via Palestro, 29 Ristorante Chiuso domenica e lunedì a pranzo Via Palestro, 29 PADOVA. ✆ 049 8721636 Pizzeria Al Borgo Vecio Pizzeria con cucina Chiuso il lunedì Via SS. Fabiano e Sebastiano, 51 PADOVA ✆ 049 62377734 Red Tower Pizzeria Pub Ristorante Via Torrerossa, 78 CAMPODORO (PD) ✆ 049 9065736 VISITA IL NOSTRO SITO E SCOPRI LE NUOVE PROPOSTE DEI LOCALI DEL VENETO www.unomagazine.com uno magazine CUCINA ETNICA Buddha Cucina indiana Aperto 7 giorni su 7 Via Giotto, 31 PADOVA ✆ 049 8789308 El Agave Ristorante mexicano Chiuso il lunedì Via Altichiero,27 PADOVA ✆ 049 619305 Gandhi Cucina indiana Via Cavallotti, 28 PADOVA ✆ 049 687840 Jadore Sushi Restaurant & Cocktail Bar Chiuso il lunedì Via Riva del Grappa, 24 CITTADELLA (PD) ✆ 347 6942377 uno magazine La Mulata Sansushi Masa L’Albera di Zeus Ristorante Pizzeria Carne alla griglia Sempre aperto Via Terraglio 249 PREGANZIOL (TV). Facebook ✆ 0422 1721856 345 3011535 348 2627718 PiacePerchè “L' Albera di Zeus ora è anche pizza senza glutine! Cercaci su Facebook come: Pizza Zeus”. Tucano Cafè Momà Cocktail & Drink Chiuso lunedì sera Via Cavallotti, 65/67 PADOVA ✆ 049 681366 Orari: 12,30/14,30 - 20,00/23,00 PiacePerchè “Al sabato ‘God save the spritz’ aperitivo con buffet”. Posada de la Mision Al Camin Pesce crudo e cucina etnica Vicolo Ognissanti, 83 PADOVA ✆ 049 8073845 Cucina messicana Chiuso il martedì Via N. Sauro, 16 PADOVA (laterale Piazza dei Signori) ✆ 049 8756498 Sahara Cucina mediorientale Chiuso il lunedì Via Frà Paolo Sarpi, 116 PADOVA ✆ 049 8715116 Wok-Sushi Cucina Giapponese e cinese Aperto 7 giorni su 7 S.S. del Santo, 82 CADONEGHE (PD) ✆ 049 8876618 MULTISALA Multisala Astra Via Aspetti, 21 PADOVA. ✆ 049 604078. www.multiastra.it Cineplex Dream Park Strada Battaglia DUE CARRARE (PD) ✆ 049 9125999. www.cineplex.it Cucina tradizionale Chiuso giovedì. Via Cavallotti, 44 PADOVA ✆ 049 687835 Orari: 12/15 - 19/24 PiacePerchè “Vi consigliamo di assaggiare la loro strepitosa pizza alla zucca e porcini”. “Da Ugo” il Melograno Cucina veneta solo pesce Chiuso domenica sera e lunedì Via Padova, 18 TENCAROLA di S. (PD) Orari: 12,30/14,30 - 20/02 ✆ 049 720363 ✆ 393 1601050 [email protected] PiacePerchè “Tradizione e sapori del mare in un locale accogliente”. Dai Gemelli Ristorante pizzeria Sempre aperto Via Dondi dell’Orologio, 11/13 PADOVA ✆ 049 663450 Orari: 12/15 - 19/0,30 www.ristorantepizzeriadaigemelli.com - [email protected] PiacePerchè “Comodissimo per chi è in centro”. Porto Astra Via S. Maria Assunta, 20 (località Guizza) PADOVA ✆ 049 680057. www.portoastra.it Cinecity Tangenziale Limena uscita “zona industriale ovest” LIMENA (PD) ✆ 049 7663400 www.cinecity.it LOCALI NOTTURNI Victoria Club Live Music & Dance Aperto giovedì,venerdì e sabato Via Vespucci (presso Grand Hotel Trieste & Victoria) ABANO TERME (PD) ✆ 049 8665100 (Orari: 21/02) Zeus Cucina greca e mediterranea Chiuso giovedì Via Noventana, 107 Noventa Padovana (PD) ✆ 049 8930872 www.zeusdoc.it PiacePerchè “Giardino estivo, locale climatizzato. Lunedì - venerdì pranzo menù fisso 12 euro”. DCDS 47 dalleCINQUEdellaSERA TREVISO & PROVINCIA CAFFÈ SNACK & MORE Cafè Due Pomi Buffet e musica Chiuso il lunedì Piazza Monte di Pietà, 13 TREVISO ✆ 338 9255687 City Coffee & Drink Piazza Monte Pietà, 8 TREVISO ✆ 348 6730133 Gellius Lounge Bar & Caffè Chiuso il lunedì Via Calle Pretoria, 6 ODERZO (TV) ✆ 0422 713577 Mamamia Wine & Cocktail Bar Chiuso il lunedì Borgo Mazzini, 50 (Porta S. Tommaso) TREVISO ✆ 333 2586753 The Carpe Diem Risto Music Bar Chiuso la domenica Via Le Canevare, 38/42 (fronte Aeroporto) TREVISO ✆ 0422 1990671 3Viso Cafè Wine Bar Sempre aperto Piazza Santa Maria dei Battuti TREVISO ✆ 393 9210712 OSTERIE & TRATTORIE Antica Ostaria al Cavallino Sempre aperto Borgo Cavour, 52 TREVISO ✆ 0422 412801 Basilico 13 Ristorante biologico vegetariano Chiuso lunedì Piazza San Vito, 13 TREVISO ✆ 0422 549789 Osteria al Treno Cucina di pesce Chiuso mercoledì Borgo Monte Grappa, 6 CASTELFRANCO VENETO (TV) ✆ 0423 494802 Odeon alla Colonna Cucina stagionale e del territorio Vicolo Rinaldi, 3 TREVISO ✆ 0422 541012 www.odeonlacolonna.it Toni del Spin Villa Foscarini Cornaro Piatti della tradizione Chiuso domenica/lunedì a pranzo Via Inferiore, 7 TREVISO ✆ 0422 543829 Ristorante la Cantinaccia Pizzeria Birmana Sempre aperto Via Palazzi, 10 GORGO AL MONTICANO (TV) ✆ 0422 208012 Cucina tipica trevigiana Chiuso domenica sera/lunedì Borgo Mazzini, 59 TREVISO ✆ 0422 591180 CUCINA ETNICA Trattoria San Tommaso Simposio dalleCINQUEdellaSERA Stra Cocktail Bar Café Via Marosticana, 229 DUEVILLE (VI) ✆ 0444 592517 OSTERIE & TRATTORIE Casa Nova RISTORANTI & PIZZERIE Cucina Vegetariana Chiuso lunedì sera e martedì. Via Archimede, 2 DOSSON DI CASIER (TV). ✆ 0422 3802246 Ristorante Chiuso domenica e lunedì Via Inferiore, 55 TREVISO ✆ 0422 583694 Cucina Giapponese e cinese Aperto 7 giorni su 7 Via Europa, 21 PREGANZIOL (TV) ✆ 0422 330006 Cucina Tipica Pesce e Carne Chiuso martedì Via Pietro Bembo, 85 ASOLO (TV) ✆ 0423 529592 www.ristorantebistrotasolo.com Crudo&Sushi Restaurant Chiuso il lunedì Viale della Repubblica, 245/C TREVISO ✆ 0422 307462 Trattoria Enoteca Chiuso la domenica. Viale Verona, 12 VICENZA ✆ 0444 549806 Specialità Pesce e Carne Argentina Sempre aperto Viale Italia, 194/A CONEGLIANO ✆ 348 8042104 VICENZA Trattoria Via Valbella, 106 MAROSTICA (VI) ✆ 0424 72656 All’Antica Torre Bistrot Gioia Hosteria Antica Contrada delle Due Torri Ristorante Chiuso il martedì Via Palestro, 8 TREVISO. ✆ 0422 541243 Madam Vintage Restaurant Store Sempre aperto Via Risorgimento, 10 - TREVISO ✆ 0422 580229 Mandrillo Ristorante e pizzeria Chiuso il lunedì Via Terraglio, 114 TREVISO (località Le Grazie). ✆ 0422 491716 Puro Gusto Wok-Sushi Yu & PROVINCIA CAFFÈ SNACK & MORE Caffè De Mori Caffé Snack & Drink Chiuso il martedì Via Nazionale, 102 BELVEDERE DI TEZZE SUL BRENTA (VI) ✆ 380 3224958 Caffè Teatro Caffé Snack & Drink Chiuso il martedì Corso Palladio, 187 VICENZA ✆ 346 0094339 Caffé Pasticceria Chiuso il lunedì Via XX Settembre, 69 CAMISANO VICENTINO (VI) ✆ 0444 610191 La Piazza Caffè Snack Chiuso il lunedì Piazza dei Signori, 55 VICENZA Restaurant Lounge Bar & Terrace Chiuso il martedì San Marco, 1089 VENEZIA ✆ 041 3192747 www.sangalvenicerestaurant.com Caffé Snack & Drink Piazza Matteotti, 35 VICENZA ✆ 0444 321432 Sangal In Osteria Cucina Vegetariana Vegana Chiuso lunedì/martedì 7° Tornante CROSARA DI MAROSTICA (VI) ✆ 0424 702460 340 8603185 www.inosteria.it La Cantina New KurKuma Club Osteria Imbusà Specialità pizza bio km 0 Chiuso lunedì/martedì mattina Via Gazzo, 2 ZOVENCEDO (VI) ✆ 0444 893290 Ottocento Birreria red wine bar art room Chiuso il lunedì Via S. Giorgio, 2 BASSANO DEL GRAPPA (VI) ✆ 0424 503510 Ponte delle Bele Ferracina Vineria Ristorante Enoteca Sempre aperto Viale Italia, 196 CONEGLIANO (TV) ✆ 0438 31379 Locanda Chiuso il lunedì Via Tito Speri, 38 CASSOLA (VI) ✆ 0424 521074 Orari: 09/24 Pegasus Piatti tipici vicentini Chiuso la domenica Contrà Ponte delle Bele, 5 VICENZA ✆ 0444 320647 Trattoria Paeto Piatti tipici vicentini Chiuso il lunedì Via Trevisani, 15 CARTIGLIANO (VI) ✆ 0424 590318 www.paeto.it Al Pioppeto Osteria Rive Al Ponte Enoiteca Bistrot Pomo d’Oro Ristorante Chiuso il martedì Via San G. Barbarigo, 13 ROMANO D’EZZELINO (VI) ✆ 0424 570502 Ristorante Pizzeria Chiuso il martedì Via Roma, 151 ROSSANO VENETO (VI). ✆ 0424 540057 Gran Caffè Garibaldi Ristorante Bar Gelateria Piazza dei Signori VICENZA ✆ 0444 544147 I Castelli di Giulietta e Romeo Ristorante Chiuso lunedì e martedì mattina Via Castelli 4 Martiri MONTECCHIO MAGGIORE (VI) ✆ 0444 696172 www.ristorantegiuliettaeromeo.it La Locanda di Piero Chiuso domenica sabato e lunedì a mezzogiorno Via Roma, 34 Montecchio Precalcino (VI) ✆ 0445 864827 www.lalocandadipiero.it La Pace Pizze moolto speciali Chiuso lunedì Via Cartiera, 62/a ROSSANO VENETO (VI) ✆ 0424 848453 Locanda alla Torre da Zemin Ristorante Chiuso il lunedi, sabato a pranzo solo su prenotazione Via Torrerossa, 41 CAMISANO VICENTINO (VI) ✆ 049 9065621 www.allatorredazemin.it Locanda Casanova Piatti tipici e innovativi Chiuso lunedì Via Tito Speri CASSOLA (VI) ✆ 0424 521074 www.locandacasanova.it Lunaelaltro Ristorante Wine Bar Jazz Club Chiuso martedì Via Rive, 14 CARTIGLIANO (VI) ✆ 348 8265815 www.rivejazzclub.it Cucina tradizionale e stagionale Chiuso la domenica Viale Europa, 3 ROMANO D’EZZELINO (VI) ✆ 0424 33441 mobile 339 7831291 www.enoitecapomodoro.it Panic Jazz Club Restaurant Concerti Chiuso martedì Piazza degli Scacchi MAROSTICA (VI) ✆ 0424 72707 www.panicjazzclub.com CUCINA ETNICA Hot Cactus Café Cucina messicana Chiuso il lunedì Viale della Pace, 318 VICENZA ✆ 0444 500302 La Cueva Cucina messicana Chiuso il lunedì Via G. Lanza, 84 VICENZA ✆ 0444 570311 Shyva Cucina indiana Solo venerdì e sabato su prenotazione. Via S. Giorgio BASSANO DEL GRAPPA (VI) ✆ 0424 50000 LOCALI NOTTURNI Shindy Club & Shyvaa Discoteca e Cucina etnica Aperto venerdì e sabato Contrà San Giorgio 140 BASSANO DEL GRAPPA (VI) ✆ 0424 500000 (Orari: 21/04) www.shindy.it VENEZIA & PROVINCIA CAFFÈ SNACK & MORE Caffè dell’Orologio RISTORANTI & PIZZERIE Ristorante Pizzeria Chiuso mercoledì Corso della Ceramica, 33 MAROSTICA(VI) ✆ 0424 478098 Snack Bar Chiuso il giovedì Via Chiesa, 3 S. PIETRO DI STRA (VE) ✆ 049 9801292 Ristorante Pizzeria Chiuso il lunedì Piazzale della Vittoria, 7 Monte Berico VICENZA ✆ 0444 235470 Cucina Veneta Chiuso lunedì Via Chiesa Valrovina 35, BASSANO DEL GRAPPA (VI) ✆ 0424 502593 www.melogranoristorante.com In perfetto stile irlandese Chiuso il lunedì pomeriggio Via Nazionale, 131 MIRA (VE) ✆ 041 5600601 Ai Sette Santi Melograno The Dubliner Pub www.unomagazine.com Siamo anche su 48 uno magazine uno magazine Facebook e Twitter alle pagine UNO Magazine 49 dalleCINQUEdellaSERA OSTERIE & TRATTORIE Photo www.iltaccodibacco.it Ai Glicini Min.... hanno “accisa” il luppolo! Detta così fa sorridere sembra quasi una battuta tratta da una commedia di De Filippo, ma c’è poco da ridere: sentite cosa si son inventati pur di “spillare” quattrini a chi solitamente spilla la birra e non solo. O ltre al previsto e inevitabile aumento di un punto dell’IVA, gli alcolici in genere, quindi anche la birra, per un perverso meccanismo legato a due decreti legge è previsto, una volta giunti a regime un balzo delle accise pari al 33%, sì avete letto bene. Con queste due brillanti iniziative fiscali il governo conta di incassare 200/230 milioni di euro. Un decreto è già operativo mentre l’altro prevede un primo aumento secco del 12,5% il 10 ottobre e poi a seguire altri due, rispettivamente, il 1° gennaio 2014 e il 1° gennaio 2105. In pratica, fanno sapere le associazioni di categoria, sulla birra si arriverà a pagare in totale il 47% di tasse. Circa mezzo boccale, insomma, se lo trangugia lo Stato, se non vi fosse ancora chiaro. Naturalmente, in ossequio alla legge dei vasi comunicanti, ad un aumento del costo della birra è matematico, o quasi, che farà seguito un calo dei consumi, valutato dagli addetti ai lavori circa un 3% che andrebbe a sommarsi ad una diminuzione, sempre del 3%, registrata nei primi sei mesi del 2013. Per scongiurare l'aumento esagerato delle accise, AssoBirra ha lanciato una campagna con lo slogan “Salva la tua Birra”. Tra le varie iniziative, c’è pure una petizione sottoscrivibile online sul sito www.salvalatuabirra.it. che sembra stia andando a gonfie vele. Insomma se volete dire la vostra sulla “spumeggiante” iniziativa del governo ora sapete come fare, alla salute! 50 Cucina veneta Chiuso domenica a pranzo aperto di sera Via Verdi, 1 TOMBELLE DI VIGONOVO (VE) ✆ 049 9800960 Legrenzi Wine Bar Café Osteria Ristorante Sempre aperto Corte Legrenzi, 31 VENEZIA Ostaria Da Mariano Il Burchiello Ristorante Chiuso lunedì e martedì sera Via Venezia, 40 ORIAGO DI MIRA (VE) ✆ 041 472244 La Chiave Ristorante Chiuso il lunedì Via Brendole, 93 GAZZERA MESTRE VENEZIA ✆ 041 913475 Re di Quadri Cucina veneta Via Cecchini, 1 MESTRE VENEZIA (ang.via Spalti, 49) ✆ 041 615765 Cucina del territorio Chiuso il lunedì Via Nazionale 26, Mira (VE) ✆ 041 4266235 www.rediquadri.com Hostaria Pizzeria Chiuso il lunedì Via Ospedale, 34 MESTRE (VE) ✆ 041 989841 Ristorante Pizzeria Chiuso il lunedì Via Vittorio Veneto, 77 ANGUILLARA VENETA (PD) ✆ 049 9520443 Specialità Pesce Chiuso il martedì Via C. Marchesi, 34, CAMPAGNALUPIA (VE) ✆ 041 467238 Restaurant lounge & show bar Chiuso martedì Via Colombara, 211 MALCONTENTA (VE) Sottovoce Trattoria Alla Stella Tabià Tantra Cafè Trattoria 81 Al Fogher Specialità Pesce Chiuso il lunedì Riviera Bosco Piccolo, 84/i ORIAGO DI MIRA (VE) ✆ 041 5631799 Al Gallo Hotel e Ristorante Via Martiri della Libertà, 75 DOLO (VE) ✆ 041 5608020 www.villaducale.it Antico Pignolo Hotel e Ristorante Via Nazionale, 403 MIRA PORTE (VE) ✆ 041 420114 www.veciabrenta.com Aspettando Godot Cucina tipica Via S. Silvestro, 25/A MIRANO (VE) ✆ 041 5128604 www.venexian.it Avogaria Specialità pesce Chiuso il lunedì Località Santa Maria, 38 CAVARZERE (VE) ✆ 0426 53538 (Orari: 12/14,30 19,30/01) www.villamomis.it RISTORANTI & PIZZERIE Cucina tipica veneta Chiuso il mercoledì Via Arzerini, 48/1 CAMPONOGARA (VE) ✆ 041 462140 Specialità Pesce Chiuso lunedì pomeriggio e martedì Piazza XX Settembre NOALE (VE) ✆ 041 440088 www.ristorantealgallo.it Ristorante San Marco Calle Specchieri, 451 VENEZIA ✆ 041 5228123 Pizzeria Chiuso lunedì, sabato e la domenica a pranzo Via Unità, 4/a SPINEA (VE) ✆ 041 992920 Ristorante anche vegetariano Chiuso martedì Calle dell’Avogaria, Dorsoduro 1629 VENEZIA ✆ 041 2960491 www.avogaria.com Autoespresso Trattoria Enoteca Chiuso domenica sera e lunedì Via Fratelli Bandiera, 34 MARGHERA (VE) ✆ 041 9320214 Dall’Amelia Cucina del territorio anche vegetariana Via Miranese, 113, MESTRE (VE) ✆ 041 913955 www.dallamelia.it Fratelli La Bufala Pizzeria Ristorante Sempre aperto Corte Marin Sanudo, 17 MESTRE (VE) ✆ 041 0992546 www.fratellilabufala.com Goha Specialità pesce Chiuso giovedì Piazza della repubblica, 19 CAVARZERE (VE) ✆ 0426 311033 Orari: 10/14 - 18/02 Villa Ducale oglia di ballare? Vecia Brenta oglia di live music? Venèxian Villa Momi’s CUCINA ETNICA GourmIndia Cucina indiana Via Forte Marghera, 129 MESTRE (VE) ✆ 041 951718 oglia di raffinatezza? oglia di Victoria Club! VICTORIA CLUB Asahi ABANO TERME (PD) Cucina giapponese Aperto tutti i giorni Via Dei Mille 96, LIDO DI JESOLO (VE) ✆ 0421 373228 LOCALI NOTTURNI Molocinque Dinner&dance Cocktail Bar Discoteca Aperto: Risto dal lunedì al venerdì Risto/Disco nel week end Via Dell’Elettricita, 8 MARGHERA VENEZIA (VE) ✆ 0421 371648 www.molocinque.it uno magazine Via Vespucci (presso Grand Hotel Trieste & Victoria) Tel. 049 8665100 Cell. 334 1469601 e-mail [email protected] sito www.victoriaclubabano.it APERTO GIOVEDÌ, VENERDÌ E SABATO (DALLE 21 ALLE 02) O U N O IN PILLOLE Nuova Location e impegno sociale per la Fiera degli Sposi più visitata del Nordest dal 12 al 14 ottobre Si sposta al Kube (Piazza Aldo Moro 26 a Padova) la Fiera degli Sposi più visitata del Nordest e sposa la causa della lotta contro la violenza alle donne. Cambia location e si specializza È Sposi 2013 la fiera degli sposi che da 13 anni non ha eguali come visitatori nel Triveneto, con un’attenzione particolare al sociale, sposando la causa della lotta contro la violenza sulle donne. Dal 12 al 14 ottobre È Sposi 2013 al Kube presso il Complesso Net Center di Padova, sede prestigiosa e “cool” e propone un evento specialistico per tutti gli sposi che vogliono rendere speciale e personalizzato il loro matrimonio. Protagonisti gli abiti da sposa con un marchio prestigioso come Domo Adami in testa, tre weeding planners di successo che proporranno lezioni e consigli originali per gli sposi ma anche per gli invitati al matrimonio, bomboniere speciali tutte da gustare, a km 0, e tanti altri stand dedicati all'evento più bello della vita. E proprio per rendere ancora più bello il matrimonio È Sposi 2014 quest’anno sposa la causa della lotta contro la violenza alle donne ospitando il Gruppo Polis di Padova, da anni impegnato in progetti a favore delle donne vittime di violenza, dalle case di fuga, a percorsi di avviamento al lavoro e reinserimento sociale delle donne. • L. Mercalli, Società Metereologica Italiana • C. Barbante, Università Ca’ Foscari Venezia • P. Ruti, ENEA, Contributing Author IPCC WG I • C. Carraro, Direttore ICCG, Vice Presidente del WG III e membro del Bureau IPCC. Per vedere il video citato nell’articolo vai sul nostro sito www.unomagazine.com oppure digita questo indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=0 FfQ32uxuq4&feature=youtu.be Cambiamenti CLIMATICI La pubblicazione del Quinto Rapporto (AR5) dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) è uno dei più importanti eventi nel dibattito internazionale sui cambiamenti climatici degli ultimi anni. Negli ultimi 800mila anni di storia del clima, quindi negli ultimi 8 cicli climatici i gas serra non hanno 52 Photo it.alparc.org Tutto quello che devi sapere sul Quinto Rapporto IPCC Nuove REGOLE per le morosità Sono entrate in vigore le nuove regole che i fornitori di energia elettrica e di gas devono rispettare in caso di morosità dell'utente Le nuove norme fissate dall’AEEG (Autorità per l'energia elettrica ed il gas) riguardano avvisi, termini e sospensione del servizio. Persiste l’OBBLIGO, tramite l'invio di una raccomandata a/r, di AVVISARE l’utente del mancato pagamento della bolletta e del conseguente rischio di subire la sospensione della fornitura di elettricità o gas, con queste novità: anche essere resa nota la modalità con la quale l’utente deve comunicare al proprio fornitore l'avvenuto pagamento. Solitamente viene indicato un numero di fax ma per sicurezza è bene - soprattutto se si è a ridosso della scadenza del termine utile per pagare inviare una raccomandata a/r. Si ricorda anche che se la comunicazione avviene quando l'utenza è già sospesa, la RIATTIVAZIONE deve avvenire entro massimo 2 giorni feriali (uno nei contratti di energia elettrica se la comunicazione viene fatta entro le ore 18), pena il pagamento da parte del fornitore di un indennizzo di 30 euro. Infine è bene sapere che la riscossione degli indennizzi automatici NON pregiudica mai la possibilità di chiedere un RIMBORSO del danno, procedendo, come primo passo, con l'invio di una messa in mora. Photo www.canaleenergia.com ANTEPRIMA È Sposi 2013 mai raggiunto i valori attuali (Carlo Barbante). È difficile dare una valutazione di aumento dei cicloni tropicali ma si può parlare di una Photo: www.kubeitc.com stabilità dei cicloni (Paolo Ruti). La situazione di cambiamento climatico è grave e bisogna prendere provvedimenti il più in fretta possibile (Luca Mercalli). Il Summary for Policymakers della prima parte del rapporto (il contributo del Primo Gruppo di Lavoro - Working Group I), che affronta gli aspetti scientifici del sistema climatico e dei cambiamenti climatici, è stato pubblicato il 27 settembre 2013. Rispetto al rapporto precedente, l’AR5 fornisce informazioni più accurate e riduce le incertezze grazie alla maggiore mole di dati a disposizione e ai recenti avanzamenti nelle scienze del clima. Ora sappiamo con maggiore sicurezza che i cambiamenti nella concentrazione di CO2 in atmosfera sono collegati ai cambiamenti delle temperature e siamo vicini alla certezza scientifica della responsabilità umana dei cambiamenti climatici. Cosa possiamo aspettarci dal futuro, a livello globale e a livello locale, nel breve e nel lungo termine? Quali sono le nuove consapevolezze che emergono dalla ricerca di frontiera? Il video “Cambiamenti Climatici: tutto quello che devi sapere sul Quinto Rapporto IPCC” affronta queste altre questioni dando voce agli esperti italiani: O U N O IN PILLOLE - il termine di PAGAMENTO ingiunto con la lettera NON può essere inferiore a 15 giorni dall’invio della stessa, 5 in più rispetto al termine precedentemente valido. Non solo: nella lettera deve essere specificato il giorno dal quale parte il conteggio del termine, e se esso non corrisponde all’invio (ma all’emissione) il termine minimo utile per pagare dev’essere di 20 giorni; - il termine entro il quale può scattare la SOSPENSIONE della fornitura, che ugualmente deve essere indicato nella lettera, NON può essere inferiore a tre giorni lavorativi dalla scadenza utile per pagare; - in caso di MANCATO rispetto dei propri obblighi o dei termini suddetti il fornitore deve accreditare in bolletta un indennizzo automatico che in alcuni casi è di 30 euro (sospensione della fornitura senza aver inviato il preavviso) ed in altri è di 20 euro (sospensione della fornitura attivata prima della scadenza del termine utile per pagare o prima dei tre giorni lavorativi successivi). Di questo suo nuovo obbligo il fornitore deve dare notizia nella lettera di preavviso. Si ricorda che nella lettera di PREAVVISO deve uno magazine Spesa RIFIUTI più 450 euro Bollette dei rifiuti aumentate del 67% dal 2000, 450 euro a famiglia l'importo medio della Tares che costerà circa 2 miliardi in più di quanto pagavamo con la Tarsu/Tia Tra il 2000 ed il 2013 l’aumento delle bollette relative al servizio di asporto rifiuti è stato del 67%: se tredici uno magazine anni fa ogni famiglia pagava mediamente 270 euro, con il debutto della Tares l’esborso medio per ciascun nucleo famigliare dovrebbe attestarsi sui 451 euro. «Come è possibile che nel 2013 le famiglie paghino un importo così pesante – sottolinea il segretario della CGIA di Mestre Giuseppe Bortolussi - quando negli ultimi 5 anni di crisi economica la produzione dei rifiuti urbani è diminuita del 5 per cento e l’incidenza della raccolta differenziata, che ha consentito una forte riduzione dei costi di smaltimento, è aumentata di oltre il 30 per cento ?». I calcoli relativi alla serie storica, effettuati dall’Ufficio studi della CGIA, ha analizzato i bilanci di 11 Comuni capoluogo di Regione: Ancona, Aosta, Bari, Bologna, Cagliari, Campobasso, Catanzaro, Milano, Palermo, Torino e Trieste. Fino all’anno scorso, in tutte queste realtà amministrative il pagamento Image: www.tafter.it dell’asporto rifiuti avveniva attraverso l’applicazione della Tarsu, da quest’anno, invece, tutti gli 8.100 Comuni d’Italia dovranno adottare la Tares che, sulla base delle prime indicazioni emerse dalle analisi effettuate, sembra essere molto più onerosa. Quali sono le ragioni di questa preoccupazione ? In primo luogo, la Tares dovrà assicurare un gettito in grado di coprire interamente il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, vincolo non previsto con l’applicazione della Tarsu. In secondo luogo, si prevede una maggiorazione su tutti gli immobili pari a 0,3 euro al metro quadrato con la quale si andranno a finanziare i servizi indivisibili dei Comuni (illuminazione pubblica, pulizia e manutenzione delle strade, etc.). Dall’analisi dei bilanci dei Comuni italiani (anno 2010) è emerso che lo scostamento tra quanto incassato con la Tarsu/Tia e il costo del servizio di raccolta e smaltimento ammonta a circa 0,9 miliardi di euro. Secondo la CGIA si tratta di una stima sottodimensionata: nell’analisi, oltrer all’assenza dei dati relativi alla Valle d’Aosta, inoltre non si è potuto tener conto del fatto che molte Amministrazioni comunali esternalizzano il servizio di smaltimento dei rifiuti a società collegate. Alitalia italiana: che DISASTRO Dal 2008 l'Alitalia è costata 5 miliardi di euro tra debiti accollati, cassa integrazione, ristrutturazioni e mancati guadagni. Oggi perde 2 milioni al giorno e dal 2009 al 2012 ha accumulato debiti per 1 miliardo. Ora ha in cassa solo 128 milioni, quindi poche settimane di vita. Un vero e proprio disastro pagato sull’altare dell’italianità dell’Alitalia, proposta dall’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi nel 2008 con la complicità dei sindacati. Non minori le responsabilità del centrosinistra, con il governo di Romano Prodi (ministro dei Trasporti, Claudio Burlando, 1996), responsabile del mancato decollo dell’hub di Malpensa, che avrebbe consentito al nostro Paese un aeroporto in concorrenza con quelli europei. All’epoca fu anche sottoscritta una alleanza Alitalia-KLM che avrebbe dato un respiro internazionale alla nostra compagnia di bandiera. Lalleanza fu rotta e KLM si alleò con AirFrance. Oggi l’Alitalia deve scegliere: portare i libri in tribunale o piegarsi alle offerte di AirFrance-KLM (ironia della sorte) che certo non ripeterà quelle allettanti del 2008. (Fonte Aduc) No alle sigarette ELETTRONICHE Nel Parlamento UE prevale il buonsenso non verranno vendute in farmacia le sigarette elettroniche. Il Parlamento Europeo ha rigettato la proposta di circoscrivere alle sole farmacie la vendita delle sigarette elettroniche. Se questa proposta fosse passata (potrebbe comunque ancora accadere), sarebbero stati fortemente penalizzati milioni di cittadini europei che ne fanno uso per limitare i danni provocati dalla dipendenza da tabacco. Non si capisce, infatti, perché il tabacco possa continuare ad essere venduto fuori dalle farmacie (tabacchi, bar, distributori automatici) mentre un prodotto sostitutivo del tabacco che per molti ha lo scopo di ridurne il danno debba subire restrizioni al pari di un farmaco. Invece di porre ostacoli sempre maggiori all'acquisto di questo nuovo prodotto, di fatto favorendo i prodotti del tabacco, ciò che serve è continuare a studiarne gli effetti ed offrire ai consumatori un’informazione quanto più possibile corretta. (Fonte Aduc) 53 O A ST R I & DISASTRI A ST R I & DISASTRI O Come i segni affrontano speranze e aspettative ArieteFUOCOToroTERRAGemelliARIACancroACQUALeoneFUOCOVergineTERRABilanciaARIAScorpioneACQUASagittarioFUOCOCapricornoTERRAAcquarioARIAPesciACQUA ARIETE TORO GEMELLI L’IMPAZIENTE IL CONCRETO L’ASTUTO Uno speranzoso ma con quel pizzico di concretezza che lo fa concentrare su obiettivi raggiungibili e quindi su aspettative reali, almeno nel settore pratico. Nel settore amoroso è un altro discorso: spesso prende lucciole per lanterne. Come tutti i segni di terra se dà pretende di ricevere, quindi le sue aspettative ed il suo atteggiamento sono orientati sempre alla “raccolta” di qualcosa. La presenza di Mercurio in domicilio nel segno dei Gemelli fa sì che questo nativo sia poco orientato alla “speranza” come cosa incerta ma, invece, sappia valutare con attenzione tutto ciò che gli sta intorno e non ultime le persone. Non si muove mai a caso anche se a volte può dare l’impressione della persona caotica. Le sue aspettative, se si possono chiamare così, sono sempre a ragion veduta. BILANCIA SCORPIONE IL CONDIZIONATO Le aspettative di un nativo della Bilancia sono sempre piuttosto elevate e presenti. In questa sua continua ricerca di equilibrio, l’altro ha sempre una grande importanza. Ecco che, chi è nato sotto il segno della Bilancia, essendo sempre condizionato dall’esterno, dalle persone che lo circondano e dagli ambienti che frequenta, allo stesso modo avanza aspettative e non riesce a non esserne condizionato. Nel segno dell’Ariete troviamo certamente un atteggiamento speranzoso in quanto si presume che chi, come lui, è sempre propenso all’azione ed all’attività, sia spinto da uno stimolo comunque positivo. Il suo problema sta, invece, nel non saper attendere: è un tipo da tutto e subito. Ecco che le sue aspettative sono sempre impegnative e rischiano, spesso, di essere deluse. Aforismi 54 CANCRO LEONE VERGINE LO SPERANZOSO IL PRAGMATICO IL PROGRAMMATO Un segno che fa della speranza e del confidare sull’altro uno dei cardini della sua vita, ecco che quindi le aspettative lo condizionano parecchio. È una persona che si aspetta molto dai familiari, ad esempio, ai quali è legatissimo. Il suo forte rapporto col passato e la sua incredibile memoria lo condizionano nel non saper vivere basandosi fondamentalmente sul “carpe diem”. Quello che il nativo del Leone si aspetta dal mondo intero è anzitutto di veder riconosciuta la sua “maestà”. In parole povere si aspetta sempre di brillare e di essere al centro dell’attenzione altrui, non importa se poi questo non si traduce in nulla di concreto. Possiamo dire che il Leone ha sempre un atteggiamento speranzoso ma conta molto su di sé e meno sugli altri. Ci troviamo di fronte ad una persona che sa valutare attentamente le situazioni e le persone. La sua attenzione per il particolare e la sua attitudine a voler vedere sempre più nei dettagli qualsiasi accadimento, fa sì che non sia concentrato sulle aspettative quanto sulla valutazione preventiva di cosa potrebbe succedere. Gli imprevisti lo disturbano in quanto stravolgono le sue precise analisi. D’altronde l’imprevisto fa parte della vita. SAGITTARIO CAPRICORNO ACQUARIO PESCI LO SFIDANTE IL PREDESTINATO IL PIANIFICATORE IL FIDUCIOSO L’ACCIDIOSO Non è certo un personaggio che si affida alla speranza pura e semplice, piuttosto è uno portato a sfidare le circostanze ed i casi della vita, per poi vedere che succede. Come spesso diciamo può avere due atteggiamenti molto diversi e di segno contrario ma, in ogni caso, di eccesso: sia nel contare solo sui suoi mezzi, sia nello sfidare il destino e anche le persone che incontra nella vita. Il Sagittario impara presto che la vita gli riserva sempre qualche occasione fortunata, perciò col passare del tempo il suo atteggiamento diventa un po’ quello di aspettare la fortuna e nei casi dei Sagittario meno illuminati addirittura che la “fortuna gli sia dovuta”. Questa sua caratteristica a volte lo espone a delusioni cocenti poiché si rende conto di non aver valutato con attenzione situazioni e persone. Posto che la speranza fa parte dell’animo umano, nel caso del Capricorno non possiamo certo dire che sia una persona che vive di speranze e di aspettative su ciò che potrà arrivare dal destino o dagli altri. Egli pianifica con cura tutte le sue azioni e, pertanto, nutre delle precise aspettative solo in seguito ad esse. Lo disturbano parecchio le variabili e tutto ciò che gli stravolge i suoi piani. L’Acquario è sempre intento ad annusare l’aria per valutare se ci sono delle occasioni interessanti da cogliere. Purtroppo a volte prende fischi per fiaschi e rimane deluso sulle aspettative riposte in situazioni o persone. È attratto dall’ottenere qualcosa con minimo sforzo e massimo risultato, quindi senza impegnarsi come dovrebbe. Ha grandi aspettative nell’amicizia in generale, che privilegia sopra ogni cosa. Il segno dei Pesci si ritrova più a subire le aspettative altrui che, viceversa, ad esercitarle. Essendo un segno portato a fiutare il destino e a capire chi ha di fronte, sa ben districarsi nel campo della speranza senza riporla su cause perse. Può accadere però che, pur essendo consapevole di non potersi attendere nulla da certe situazioni e persone, prosegua per puro masochismo e per mettere alla prova la sua resistenza. Contento lui... La speranza è buona come prima colazione, ma è una pessima cena (Francesco Bacone) uno magazine uno magazine Aforismi La speranza è un sogno fatto da svegli (Aristotele) 55 Photo Elisabetta Ziliotto O REPORTAGE Photo Elisabetta Ziliotto Puglia non solo splendida natura In Puglia, oltre alle bellezze naturali, si può ammirare anche una suggestiva opera architettonica come Castel del Monte: un edificio del XIII secolo fatto costruire dall'imperatore Federico II. Sito nell’attuale frazione omonima del comune di Andria, a 18 km dalla città, nei pressi della località di Santa Maria del Monte è situato su una collina della catena delle Murge occidentali, a 540 metri. Inserito nell'elenco dei monumenti nazionali italiani nel 1936 e in quello dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nel 1996. U n viaggio ideale sulle tracce dei luoghi cari a Federico II, che ritrovi e ricomponga tutti gli infiniti segni del suo passaggio nell'intento di ricostruire lo scenario perduto, rischia di smarrirsi nei meandri del tessuto fittissimo della Murgia barese. Qui alberi, colline e bassa vegetazione si intravedono a cornice delle città e dei borghi e le strade percorrono incontrastate il grande spazio interminabile come un'ossessione. Ma le Murge sono un deserto soltanto per chi non ne conosce la straordinaria varietà delle sue forme di vita. Il territorio carsico di queste terre si apre improvvisamente nei muretti a secco, nei ricoveri per le pecore, nei pajari (costruzioni trulliformi a cono mozzo di origini remote che servivano per conservare attrezzi e mate- 56 “ Al caldo di un sole accecante nel ritmo insistente di cento cicale ” la Murgia mi prende dal suo ventre nascosto, bianche pietre riarse trafiggon la brulla distesa... (Pino Ramunno) riali), nelle case rurali e nelle splendide masserie: un paesaggio tutto di pietra ed erbe spontanee. Intorno ad Andria e Castel del Monte un mosaico schizzato di colori brillanti in primavera ed in estate con la sua fioritura di anemoni selvatici, asfodeli, orchidee rosate. L'itinerario idealmente accompagnato dallo stesso imperatore, conduce attraverso le eccellenze culturali, artistiche, ambien- tali, e religiose, di questi luoghi. Naturalmente è quasi impossibile non incrociare con lo sguardo la bianca mole di Castel del Monte, splendido edificio riconosciuto nel 1996 dall'UNESCO patrimonio dell'Umanità. Dalle sue imponenti bifore e trifore si domina un paesaggio che arriva fino al Gargano. Questo castello, perfetto e misterioso, è circondato da una spirale di pini che si arrampicano per tutta la collina fino a raggiungere il prezioso "tempio ottagonale". È il capolavoro di Federico II e dalle sue finestre si domina un paesaggio che arriva fino al Gargano. Al sommo di un colle della Murgia, il castello, grande capolavoro architettonico dai volumi solidi, si staglia con un candore abbagliante segnando l'orizzonte. Vi si fondono elementi dello stile romano, A cura di arabo, normanno e gotico che ne fanno, Elisabetta Ziliotto uno magazine insieme all'originalità della forma, un unicum dall'eccezionale valore universale, che non ha eguali. Dalla sommità, immense distese di uliveti arrivano a lambire, a venti chilometri di distanza, il centro antico di Andria, città prediletta dal grande umanista svevo, che vive oggi la consapevolezza di essere “la città di Federico”. Il tuffo nella storia prosegue fino alla Porta di S. Andrea, detta anche "Arco di Federico II", della “città fidelis” . La vicende imperiali sono indissolubilmente legate a questa città. E' in questo luogo che Federico annunciava la nascita del secondogenito Corrado nel 1228 ed è sempre qui, nella cripta della maestosa Cattedrale S. Maria Assunta che sono conservate le spoglie di due delle tre imperatrici, sue mogli: Iolanda di Brienne, morta sedicenne dopo aver dato alla luce Corrado, e Isabella uno magazine 57 58 uno magazine d'Inghilterra, anch'ella morta di parto a Foggia. La cittadina è uno dei più interessanti centri storici del Mezzogiorno che conserva gelosamente nel borgo antico stradine, vicoli, piazzette, palazzi duecenteschi, cattedrali romaniche e chiese rinascimentali. Usciti da Andria, attraverso verdi pianure e basse colline della Murgia, con un percorso costellato da ulivi secolari e di antichi frantoi con macine ancora in pietra, ci si imbatte nelle masserie fortificate, negli jazzi (i ricoveri in pietra per le pecore), nelle gravine, nei trulli, e nei tratturi della transumanza ancora visibili. E' il cuore della Puglia più segreta. Una natura selvaggia e primitiva e un territorio rurale ancora tutto da scoprire, tra i più suggestivi e meglio conservati d'Italia. Scendendo verso la costa adriatica si scorge il mare in cui sembra stagliarsi con un candore abbagliante la raffinata Trani e la sua cattedrale dallo splendore unico, la più bella di Puglia, che si protende sul mare come una “dama bianca” in attesa di essere raggiunta dal suo promesso. Trani è di una bellezza raffinata e nobile dove si sente nell’aria la grandezza che fu affidata alle pietre, quella pietra bianca che è il segreto di buona parte delle architetture di Puglia. E il viaggio continua anche fuori dall'abitato e si perde in nuovi borghi dove l’urbanistica, i monumenti, l’arte, le ville, le chiese, i monasteri, si ritrovano nel "mare di pietra", l'appellativo con il quale vengono soprannominate le Murge. In questi territori si possono ammirare paesaggi mistici e lunari dagli orizzonti indefiniti, che lasciano spazio alla riflessione e alla spiritualità e fanno avvertire la presenza dell'imperatore che qui amava dilettarsi nella caccia con il falcone. Photo Elisabetta Ziliotto Photo Elisabetta Ziliotto O REPORTAGE uno magazine 59 O REPORTAGE Castel del Monte e capogiri. E sia studiosi che visitatori normali dicono che in quella sala si sentono venir meno le forze e devono appoggiarsi alle persone vicine. Le moderne strumentazioni elettroniche hanno in effetti confermato valori elettromagnetici anomali: non è ancora chiaro se il fenomeno è legato al sottosuolo o a blocchi lapidei inglobati nelle spesse mura. Si narra che Federico II per costruire Castel del Monte avesse scelto un architetto “esoterico” che si chiamava Philippe Chinard. Costui nel redigere i disegni del castello si era ispirato alla pianta del Tempio di Salomone con le misure chiave di 60-30-20 e 12 cubiti facendo costruire “l’ottagono di Dio” su un Tempio molto più antico nel quale era custodita una statua di un Dio dalla testa aureolata da un “cerchio” di bronzo. Incisa nel cerchio si poteva leggere questa frase: “alle calende di maggio, quando sorgerà il Sole io avrò una testa d’oro”. Ricerche storiche, archeologiche ed esoteriche che hanno finalmente riportato alla luce verità taciute ed a volte scomode, hanno confermato l’estraneità del monumento ad una sua utilizzazione militare o ad un suo uso collegato alla caccia. Per alcuni l’opera va attribuita a Riccardo da Lentini, altri sostengono che l’ideatore fu lo stesso Federico II. Probabilmente alla morte dell’imperatore (avvenuta nel 1250) l’edificio non era ancora terminato. L’edificio sorge su un piccolo poggio, creato più dall’uomo che dalla natura, quasi ad evidenziare che gli architetti lo volevano in quel punto preciso. È lontano da centri abitati e da strade importanti e l’intera struttura ci è pervenuta priva delle originarie decorazioni (affreschi, pavimenti, sculture) che spesso mancano del tutto per le ingiurie subite dagli uomini. Chi ha progettato l’edificio ha determinato col sole molte misure. Il portale d’ingresso è rivolto ad oriente ed affiancato da due colonne su cui altrettanti leoni guardano il levar del sole nei due solstizi d’estate e d’inverno. Un bastone piantato come gnomone disegna sul suolo, un’ora prima e un’ora dopo il mezzogiorno degli equinozi, un angolo di 45° ovvero il lato di un ottagono inscritto in un cerchio: è come se la mappa dell’edificio venisse disegnata direttamente dal sole. Il castello, come lo vediamo oggi, per quanto riguarda l’interno è soltanto lo ‘scheletro’ di quello federiciano. Ancora aperta tra gli studiosi è la discussione sulle influenze architettoniche, cioè se Castel del Monte sia ispirato più a modelli occidentali, particolarmente francesi o a modelli orientali. Evidente sembra comunque un influsso dell’architettura cistercense , mentre recentemente è stato sostenuto che tra i modelli sarebbero da annoverare, anche le costruzioni normanne della Sicilia. UN MISTERO CHI LO PROGETTÒ Photo Elisabetta Ziliotto A sessanta chilometri da Bari, subito dopo Andria, troviamo Castel del Monte, imponente e misteriosa costruzione che domina incontrastata la Murgia barese. È senz'altro il più affascinante dei castelli costruiti da Federico II nel 1240 . Una curiosità: in questo ambiente molti avvertono malesseri e capogiri. Le moderne strumentazioni elettroniche hanno in effetti confermato valori elettromagnetici anomali: N el corso dei secoli è stato utilizzato, fra l’altro, come prigione, rifugio di pastori e di briganti e nel 1866 fu acquistato dallo Stato Italiano dalla famiglia Carafa per 25.000 lire. Sulla sua costruzione e sulla sua funzione le opinioni degli studiosi sono contrastanti. Interpretato di volta in volta come castello di caccia, osservatorio astronomico, tempio laico costruito dal sole, modello in scala della piramide di Cheope, contenitore di enigmi e misteriosi segreti. Inutile ribadire che, letto sulla base di una rigorosa metodologia storica, il castello rivela la sua natura di maniero medievale, ricco di simboli (la rappresentazione in pietra della corona ottagonale 60 degli Svevi ne è il più evidente) e di funzioni. La costruzione si presenta a forma di ottagono delimitato ai suoi angoli da altrettante torri ottagonali che, sorprendentemente, alla loro base, si uniformano all’andamento della collina che appare notevolmente modificata. L’unicità di Castel del Monte non è costituita dalla sua forma ottagonale, meno insolita di quanto spesso ritenuto, ma dal fatto che l’ottagono domina tutte le parti del monumento. Infatti, intorno a un cortile ottagonale sono raggruppati otto saloni di piano terra e primo piano e otto torri ottagonali. Di fatto la forma ottagonale, carica di significati simbolici era quella della Cappella Palatina di Aquisgrana, luogo dell’incoronazione degli imperatori e della città santa di Gerusalemme. Nonostante sia stato dichiarato “patrimonio dell’umanità” dall’Unesco e nonostante venga raffigurato in tutti i libri d’arte e di storia sono pochi ad aver approfondito la sua storia ed i suoi incredibili misteri. Non vi sono sotterranei, nè cantine e nemmeno fossati o ponti levatoi e il tragitto che inizia dall’ingresso, le cui misure sono chiaramente ispirate al numero aureo, termina nella cosiddetta “sala del trono” al primo piano con l’affaccio su un grande bassorilievo (purtroppo perduto) che, dall’altra parte del cortile, raffigurava una dama in atto di ricevere l’omaggio di alcuni cavalieri. Su questo bassorilievo i raggi del sole arrivavano, attraverso le finestre del primo piano, solo il giorno 8 del mese di ottobre, in origine uno magazine l’ottavo mese nel Medio Evo. Egli tentò di realizzare, con Castel Del Monte, quell’armonica unità, infatti, pochi monumenti sono pregni di cadenze numeriche e proporzioni divine come questo monumento. Questo, per ribadire e dare forza al numero otto che significa l’infinito e la resurrezione attraverso il Battesimo. Il tema del percorso iniziatico è supportato da molti particolari. Al piano terra c’è una camera pressoche buia, l’equivalente del gabinetto di riflessione, dalla quale si accede alla cosiddetta camera dell’iniziazione. Questa conserva ancora sul pavimento le tracce di quattro cerchi magici corrispondenti ai quattro elementi: aria, acqua, terra, fuoco. Una curiosità: in questo ambiente molti avvertono malesseri uno magazine LA SUA ESATTA FUNZIONE TUTTORA È SCONOSCIUTA Appare comunque incerta l’attribuzione di questa costruzione, la cui grande visibilità ne faceva una vera e propria corona di pietra, capace di stupire e incutere timore sia ai sudditi che ai nemici. La domanda perciò sorge spontanea: e allora a cosa serve? Nessuno lo sa. Castel del Monte è un vero e proprio monumento all’esoterismo che ha impegnato generazioni di studiosi nel tentativo di dare una spiegazione ai suoi tanti misteri, primo fra tutti quello di capire a cosa fosse destinato. Federico II era, per i suoi tempi, un uomo molto colto, che parlava correttamente 5 lingue, che aveva fondato le Università di Napoli e di Vienna, ed era stato soprannominato “stupor mundi”, sebbene i guelfi lo indicassero come “l’ A nticristo” ed il papa come “il faraone”. Non è inoltre un mistero che Federico II amasse l’esoterismo, la matematica e l’astrologia. La prima domanda cui è difficile dare una risposta riguarda la destinazione d’uso. Non poteva avere funzioni militari perchè non controlla nessun sito strategi- Photo Elisabetta Ziliotto O REPORTAGE co, non ha depositi per i viveri, ne stalle, ne fossato, ne ponte levatoio. Altrettanto inspiegabile la destinazione civile. Non solo mancherebbero i magazzini e le scuderie, ma anche le cucine, i locali per la servitù e la tradizionale cappella. Ma quello che lascia più perplessi è la dislocazione delle porte, solo tre si affacciano sul cortile. Per passare da una sala all’altra bisogna fare un lungo e tortuoso giro con la netta percezione di un percorso obbligato, caratterizzato da un piano terra buio e da un piano superiore particolarmente luminoso. Sembra l’allusione al cammino dell’uomo ed al passare dalle tenebre dell’ignoranza alla luce del sapere, concetto ripreso, non a caso, da Dante: “fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”. 61 O REPORTAGE O REPORTAGE 62 uno magazine Per uno dei padri della psicologia del profondo, C. G. Jung, «ciò che noi chiamiamo simbolo è un termine, o anche una rappresentazione che può essere familiare nella vita di tutti i giorni e che, tuttavia, possiede connotati specifici oltre al suo significato ovvio e convenzionale». La simbologia sarebbe dunque la vera chiave per comprendere il pensiero di Federico II quando volle realizzare quest'opera che mette in seria discussione non solo le conquiste scientifiche ma anche "certezze" filosofiche e religiose. Questo è un vero e proprio Tempio simbolico. Tra i visitatori di Castel del Monte non sono molti coloro che notano una diffusa componente simbolica che investe e coinvolge tutta la fabbrica. Questo protagonista in primis è il colore rosso che si ritrova in toni più o meno tenui nel calcare delle mura, nella breccia corallina, utilizzata un po’ dovunque e nelle sanguigne chiazzature del marmo cipollino di cui son fatte le colonne che sostengono le volte, simbolicamente la cupola celeste. Sotto la forma dell'ossido di ferro questo colore ha accompagnato il cammino dell'umanità per millenni rimandando al fuoco, al sole, all'amore, ma anche alla lotta per la vita. Nell'arte cristiana esso è proprio della fiamma pentecostale dello Spirito Santo, ma anche dell'inferno e del demonio. Infine nell'ambito della psicologia del profondo, il rosso accompagna sempre il mondo delle emozioni «là dove il rosso diffonde la sua luce, l'anima è pronta all'azione, alla conquista, alla sofferenza, alla dedizione totale». Le pietre di Castel del Monte iniziando dal colore trasmettono simboli ermetici sino al punto di incarnare la storia nel mistero. In un'epoca nella quale molto veniva affidato ai simboli, specie i messaggi più segreti e riservati, quelli che avrebbero potuto scatenare le reazioni della Chiesa ecco cosa poteva rappresentare il rosso. Ancora oggi assistiamo a una specie di caccia alle streghe per coloro che non si allineano alla cosiddetta metodologia scientifica di indagine. Di conseguenza tutto ciò che non è spiegabile secondo alcuni protocolli predefiniti non merita risposta. Oltre al colore ci imbattiamo inoltre spesso nel numero aureo,(1,618) a cominciare dall’ingresso che è una elaborazione del rapporto aureo e del pentagono, definito da Pitagora come la trasposizione in geometria del corpo umano. E proprio sul muro a destra dell’ingresso è scolpito il triangolo pitagorico avente i lati nel rapporto tre, quattro, cinque. Interessante risulta anche il riferimento astronomico: se dalla terrazza del castello si segnano all’orizzonte i quattro punti corrispondenti alla posizione del sole all’alba ed al tramonto in occasione dei solstizi d’estate e d’inverno, si ottengono i vertici di un rettangolo i cui lati sono ancora nel rapporto 1,618. uno magazine Photo Elisabetta Ziliotto Photo Elisabetta Ziliotto EDIFICIO RICCO DI SIMBOLISMI 63 O E R O S DI COMODINO AMICI DI LETTO (Friends with Benefits) è un film del 2011 diretto da Will Gluck. Il film racconta la storia di Dylan (Justin Timberlake) e Jamie (Mila Kunis), due amici che iniziano una relazione fatta di sesso occasionale con l'intenzione di non rimanere legati sentimentalmente. TRAMA Jamie, cacciatrice di teste per una delle più importanti agenzie di New York, è stata chiamata da GQ per reclutare un art director per la rivista. Trova Dylan, un designer per una piccola compagnia di Los Angeles, e lo contatta per convincerlo a fare un colloquio a New York. GQ gli offre il lavoro, ma Dylan è titubante. Jamie, che vedrebbe sfumare il suo compenso in caso il ragazzo rifiutasse, lo conduce in un tour notturno attraverso la città, per convincerlo della bontà dell'impiego, coinvolgendolo perfino in un flash mob. Dopo aver visto la città attraverso gli occhi della ragazza, che lo aveva portato sul tetto di un grattacielo dove era solita contemplare il panorama e rilassarsi, Dylan accetta. Non conoscendo nessun altro in città, Dylan è spesso invitato da Jamie a varie feste e tra i due nasce una forte amicizia. Una sera, mentre stanno guardando una commedia romantica nell'appartamento di Jamie, si scambiano le loro idee sul sesso e sulle relazioni. Entrambi sono stati recentemente lasciati dai rispettivi compagni e non hanno intenzione di prendersi impegni a lungo termine. Tuttavia, concordano sulla visione del sesso come una connessione fisica necessaria, una sorta di valvola di sfogo. Dopo essersi giurati che non matureranno sentimenti profondi l'uno per l'altra, i due iniziano quella che sarà una lunga serie di appuntamenti amorosi, nei quali imparano a conoscersi meglio. Jamie arriva presto alla conclusione di non volere una relazione basata unicamente sul sesso e chiede a Dylan di tornare a essere amici, in modo che ella possa cominciare a uscire con altri ragazzi. Dylan acconsente e Jamie conosce Parker, un dottore che sembra essere il principe azzurro da lei tanto sognato. Dopo aver passato una notte d'amore insieme, Parker abbandona l'appartamento della ragazza senza nemmeno salutarla. Jamie se ne accorge, ma Parker la liquida dicendole di non essere il principe che desiderava. Distrutta, la donna trova conforto in Dylan, il quale la invita a passare il week-end del 4 luglio in California, a casa dei suoi genitori. A Los Angeles conosce la famiglia di Dylan: la sorella Annie (Jenna Elfman), con il figlio Sammy, e il padre, malato di Alzheimer. Lì, la coppia sviluppa un'intesa molto forte, che li porta a un rapporto sessuale intimo e passionale come non ne avevamo mai sperimentati insieme. La mattina dopo, Jamie sente una conversazione tra Annie e il fratello in cui quest'ultimo afferma di non avere sentimenti d'amore per la ragazza. Delusa e sofferente, Jamie torna a New York. Dylan cerca di contattarla, ma lei sembra ignorarlo. Ricordandosi del tetto panoramico che gli aveva fatto visitare, Dylan trova Jamie, che lo informa di non voler avere più rapporti con lui, nemmeno d'amicizia. Annie, al telefono, ricorda a Dylan di andare a prendere il padre all'aeroporto - starà da lui una settimana mentre la sorella è impegnata fuori città - e quando quest'ultimo, in un momento di demenza, scambia una passante per una donna del suo passato, Dylan viene a sapere del passato del genitore: il padre si era lasciato scappare l'amore della sua vita durante gli anni di marina, una decisione che tuttora rimpiange. Dylan, dopo aver parlato con il collega di lavoro Tommy, organizza un flash mob alla Grand Central Terminal, simile a quello in cui era stato coinvolto da Jamie, con l'aiuto della madre di lei, Lorna. Dylan le rivela quello che davvero prova per lei e dopo essersi riappacificati, decidono di andare al loro primo vero appuntamento. Seduti a un caffè, i due tentano di intrattenere una conversazione rilassata, ma sono presi da un impeto di ardore e iniziano a baciarsi appassionatamente. 64 O C O S T U M E E SOCIETÀ Amici per puro di... letto Si diffonde il disimpegno anche nei rapporti fra le lenzuola, un fenomeno che sembrava interessare solo i giovani e giovanissimi ma che, sta contagiando anche fasce di età più mature. S pesso l’impegnarsi nel costruire un rapporto di coppia viene vissuto come una vera e propria fatica. Altrettanto spesso i rapporti finiscono con i grandi problemi legati alle separazioni, insomma è impegnativo avere un rapporto di coppia e si fa sempre più strada in Italia, e nel mondo, il fenomeno dei cosiddetti “amici di letto”. Ne parliamo con Marco Rossi sessuologo e psichiatra. Che cosa si intende per “amici di letto”? MARCO ROSSI «Sono semplicemente delle persone legate da un rapporto di amicizia o perlomeno di conoscenza, non è detto che sia un’amicizia molto approfondita, le quali decidono di avere degli incontri sessuali, espressione di un piacere dello stare insieme in un’intimità anche forte ma completamente priva di ogni sentimento. L’accordo fra amici di letto è: si va a letto insieme ma nessuno dei due deve essere coinvolto emotivamente o sentimentalmente, per cui non stanno insieme». Da quel che le risulta, questo è un fenomeno marginale o massiccio? MARCO ROSSI «È un fenomeno assolutamente massiccio da parte dei ragazzi, da parte dei giovani e dei giovanissimi. Nel senso che la maggior parte delle relazioni dei giovani e giovanissimi ormai sono relazioni fra amici di letto. Per le persone un pochino più grandi, diciamo dagli over 30 in su, il fenomeno è sempre più frequente, sempre più in ascesa, perché è più facile avere delle relazioni sessuali non impegnative, piuttosto che impegnarsi in relazioni in cui c’è proprio una necessità di impegno. L’impegno fa paura e costa fatica». Abbiamo capito che è più facile intrattenere questo tipo di rapporti, ma il rovescio della medaglia qual è? Rinunciare al sentimento ci rende più poveri, già lo siamo economicamente, non è che lo diventiamo anche affettivamente? MARCO ROSSI «Diciamo che il rischio più grande in queste situazioni è proprio quello che il sentimento abbia il sopravvento. Nel senso che ciò che non possiamo fare, nei nostri comportamenti Dr. Marco Rossi umani ed anche sessuali, è il mettere le catene ad Eros. Identifichiamo Eros come un dio dell’amore, l’amore è una potenza enorme che va secondo una propria strada. Per cui possiamo anche cercare con i nostri comportamenti di evitarlo, di smarcarci, di dribblarlo, ma lui, ad un certo punto, arriva e colpisce. Il rischio è che uno dei due si innamori e quindi succede un patatrac». Analizziamolo questo patatrac, come si riesce a capire che gli accordi stanno per essere disattesi da uno dei due partner e, soprattutto, come ci si deve comportare se si è dalla parte del “più forte”, di chi continua a non nutrire sentimenti nei confronti dell’altro... come va affrontata una situazione così delicata? MARCO ROSSI «Va affrontata con grande rispetto, tenendo conto che quel tipo di amicizia nasce proprio dal rispetto reciproco, dalla soddisfazione delle proprie esigenze. Per cui la parte “più forte”, quella che non si innamora, deve essere abbastanza chiara e sufficientemente discreta per far comprendere all’altro o la non esistenza di sentimenti, oppure se questi ci sono, di lasciarsi andare anche lui o lei all’emozione». O gnuno piange il proprio dolore. Lo zio, che pur novantenne, ci lascia, ci intristisce. Sappiamo che ha vissuto la sua vita, che con i problemi che aveva è stato meglio per tutti che se ne sia andato, ma ugualmente sentiamo uno spillo che ci trafigge sul collo e qualche lacrima scende. Tutto si svolge all’interno della nostra sfera familiare. Il decesso, le esequie, la tristezza diffusa rimane solo ed esclusivamente attorno a noi. Se fossimo egocentrici potremmo pure dire che siamo noi l’epicentro di tutta la faccenda. Ma se ad andarsene non è vostro zio, un cugino, un cognato, ma un politico, un personaggio sportivo, un cantante o un attore, che succede? Rest in peace Riposa in pace Succede che improvvisamente si creano in maniere del tutto spontanea migliaia di piccoli epicentri di dolore, che utilizzando i social network si alleano in una rete di lacrime e parole dolci di sconforto per la perdita. Mi sono fatto l’idea che alla base di questo fenomeno ci siano vari motivi: bisogno di fare rete con il dolore; il far vedere agli altri che si conosceva il povero sfortunato, il contrapporre ai freddi commenti ufficiali dei giornali e della TV dei sentimenti sinceri e la competizione del dolore. Al momento della triste dipartita di un personaggio pubblico, sia esso pure di nicchia, come potrebbe essere un architetto o un fotografo, si assiste alla quasi inverosimile esplosione di amore e affetto nei suoi confronti. Non mi vergogno di ammettere che, il più delle volte, quando muore un pittore, non ho la più pallida idea di chi esso sia. Eppure, sulla mia Timeline di Facebook compaiono centinaia di messaggi, foto, dipinti, frasi di commiato strappalacrime. Rispetto all’esiguo numero di connessioni che ho sul mio profilo, la valanga di messaggi di dolore e amore produce lo stesso effetto di una valanga in montagna: scaraventa tutto più a valle. Con l’avvento dei social network il fenomeno è aumentato, già, ma allora, prima di Facebook e Twitter, a chi diavolo lo Ora una domanda che dovrebbe, in teoria, scardinare un tabù: è vero che il sesso con una persona che non ci coinvolge emotivamente o sentimentalmente, è più appagante e, se mi passa il termine, più arrapante? MARCO ROSSI «È più libero, è più sesso, è un sesso più puro nella sua espressione dell’istintività, quindi è privato di tutte quelle moralità o necessità proprie delle relazioni, dei rapporti d’amore che, magari, rovinano tra virgolette la naturalezza della sessualità. Il sesso è carne, è istinto, e se siete degli amici di letto può esprimere al massimo le sue potenzialità». Possiamo dare un consiglio in modo tale che la “carne”, fra due coniugi di lungo corso, non sia bollita ma resti bella arrosta? MARCO ROSSI «Tanto rispetto, nessuna gelosia e poi, comunque, lasciamoci andare perché è la cosa più bella!». uno Intervista a cura di Claudio Campagnolo magazine Amy Winehouse Londra, 14 settembre 1983 Camden, 23 luglio 2011 uno magazine Michael Jackson Gary, 29 agosto 1958 Westwood, 25 giugno 2009 SE MORITE PIACETE DI PIÙ Assistiamo quotidianamente ad un incessante flusso di decessi. Morti per vecchiaia, omicidi, suicidi, incidenti sul lavoro, incidenti automobilistici, disgrazie varie che tolgono dalla nostra vita conoscenti e persone care. Fino ad un attimo prima c’erano e poi puff, sparite. andavamo a mostrare il nostro feroce dolore? Quando morì Senna, e ne fui molto colpito, ricordo decine di ore di trasmissione dedicate alla sua memoria mentre il cadavere ancora non si era freddato, ricordo quotidiani interi dedicati a lui, ma in qualche modo il movimento veniva da una categoria che su quel tipo di emozioni ci lavora, ci fa ascolti e vendite. Il movimento del dolore tramite social network pare fondare la sua legittimità sull’idea che un omaggio al defunto fatto dal signor nessuno sia più sincero. Se lo scrive Repubblica è scontato, se lo scrive Average Joe allora è sincero. Ecco perché fioccano le foto del morto con annesse frasi celebri, si spargono i R.I.P come fossero coriandoli e fioccano i “Mi piace” su immagini commemorative. Un altro aspetto da analizzare, a mio parere quello più interessante, è il fatto che condividendo il dolore per la morte di una persona che spesso non abbiamo conosciuto, su Facebook e Twitter, lanciamo un segnale luminoso che dice: se anche tu come me stai soffrendo per questo motivo, mettiamoci in contatto, facciamo rete perché abbiamo qualcosa in comune e siamo simili. In un particolare momento sociale di straniamento dell’individuo, anche la morte di un motociclista permette agli utenti di aggregarsi, al pari della passione per una rock band. Il fondamento dei social network, quello di far rete, non è quindi stravolto dall’uso del dolore, è solo reiterato. Infine, io non sottovaluterei nemmeno la competizione. Pare infatti che ancor prima che il funerale sia celebrato, molti utenti si battano a colpi di post per decidere chi stia soffrendo di più per la perdita. Per chi legge questi interventi è traumatico rendersi conto che questi poveretti affranti dal dolore non sono nemmeno stati invitati alle esequie e che per giunta il defunto non ha nemmeno avuto il buon gusto di nominarli nelle sue ultime volontà. Sarà scappato pure a me di metter un like ad una foto di Simoncelli, un commento breve ad uno status che piangeva la morte di Michael Jackson o di aver versato Ayrton Senna da Silva San Paolo, 21 marzo 1960 Bologna, 1° maggio 1994 una lacrima davanti ad un video tributo su Youtube. E’ umano, si chiamano sentimenti. Ma anche i sentimenti, se usati nel modo sbagliato perdono di valore. È per questo che io piango i miei morti in silenzio. Ultima cosa. Se la classe politica si stesse chiedendo come recuperare parte dell’appeal perso negli ultimi giorni… Gianluigi Bodi @Senzaudio In collaborazione con Senzaudio rivista on - line d’informazione e d’opinione - www.senzaudio.org 65 NON HAI ANCORA LA TUA CARTA SCONTO? RITAGLIA IL COUPON NON E ASSAGGIA IL VANTAGGIO MUSEI CIVICI RITAGLIA LO ✂ COUPON E ASSAGGIA IL VANTAGGIO PIZZEVIA Treviso Via Marconi, 62 Tel 0422 422090 Treviso Via S.Bona Nuova, 129 Tel 0422 260923 Monastier di Treviso (TV) Via Pralongo, 42/A Tel 0422 898288 Olmi di S.Biagio di C. (TV) V.le I° Maggio, 18 Tel 0422 892368 Maserada sul Piave (TV) Via Trevisana, 11 Tel 0422 777312 Carità di Villorba (TV) P.zza Aldo Moro, 15/I Tel 0422 911739 Casale sul Sile (TV) Via Nuova Trevigiana, 42 Tel 0422 702604 Quarto d’Altino (VE) Via Stazione, 113 Tel 0422 780778. Pizza da Asporto. SCONTO UNOClub Vantaggi INGRESSO RIDOTTO SPECIALE Vedi le quotazioni riportate sopra per ogni singola sede. ATTENZIONE LA CONVENZIONE È VALIDA SOLO RITAGLIANDO IL PRESENTE COUPON. Scade: il 31/12/13 IL ✂ Musei Civici agli Eremitani/Cappella degli Scrovegni/Palazzo Zuckermann biglietto cumulativo € 6 - Palazzo della Ragione € 2 - Stabilimento Pedrocchi € 2,50 - Oratorio San Rocco € 2 - Oratorio San Michele € 1,50 - Casa del Petrarca € 2 Loggia Odeo Cornaro € 2. SCONTO TUA CARTA SCONTO? RITAGLIA RITAGLIA LO Padova Varie sedi. ✂ HAI ANCORA LA ✂ UNOClub Vantaggi SCONTO 8% Scade: 30/11/2013 ✂ ✂ Scade: 30/09/2014 VICTORIA CLUB OTTICA LV OTTICA Abano Terme (PD) Via Vespucci Padova Via Guizza,147 tel 049 8809870. (presso Grand Hotel Trieste&Victoria). Occhiali, lenti a contatto, occhiali su misura per computer e occhiali con lenti progressive. Tel. 049 8665100 Aperto: giovedì, venerdì e sabato. Orari: 21,00 - 02,00 Scade: 30/06/2013 Live music & dance. 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In Israele come rimedio per l’impotenza veniva utilizzata una ricetta di vino cotto e zafferano. Il vino dell’antica città di Askhelon era famoso perchè usato in molti preparati soprattutto come rimedio per le coliche renali. Ippocrate di Kos (460-370 aC), padre della medicina, è stato uno dei maggiori propositori nella Grecia Antica del vino come rimedio medicamentoso, lo usava come antipiretico, diuretico ed esisteva per ogni tipo di uva una specifica indicazione terapeutica. Il vino bianco forte era indicato come lassativo e diuretico perché passava più facilmente in vescica. In presenza di “ un blocco di urina” o quando “le feci sono umide” si passava dal vino bianco al vino paglierino o nero; il vino paglierino o nero, quanto più era tagliato, tanto meno nuoceva alle “parti superiori e alla vescica”, e, quanto più era puro, tanto più sarebbe stato utile all'intestino. Photo: Masi Agricola Contro i danni alla prostata N on bisogna comunque dimenticare che l’alcol, è una sostanza che induce dipendenza e quindi bisogna evitare qualsiasi abuso. “In vino veritas” ma anche “in vino salus”! Queste le considerazioni di due medici studiosi di chiara fama Giovanna Passaro e Pierfrancesco Bassi, Direttore della Clinica Urologica del “Policlinico Gemelli” dell’Università del Sacro Cuore di Roma. Oltre a svolgere un ruolo centrale nella vita sociale di tutti i tempi, bene prezioso e merce di scambio, il vino è una delle più antiche sostanze medicamentose, rimedio curativo conosciuto fin dai tempi degli antichi Egizi. Attraversa le medicine di tutti i tempi, è Soma per i Veda, diuretico in Grecia e antinfiammatorio a Roma. Da sempre usato empiricamente come rimedio curativo oggi si analizzano i principi che muovono le basi degli usi medici di questa bevanda. Ripercorrendo la storia ci rendiamo conto di come il vino non sia solo Dionisiaca bevanda in grado di disinibire i timidi e ammaliare le vergini ma diviene arte, cultura, medicina e così come sono antichissime le testimonianze della pratica vinicola così sono antichi gli usi del vino 68 nella pratica medica. Dato agli uomini “per dimenticare i dolori”, come ricorda Alceo sei secoli prima di Cristo, il vino è utilizzato già nell’Antico Egitto insieme al miele per curare numerose malattie fra le quali anche i disturbi genitourinari. Nelle 108 pagine del papiro Ebers è testimoniato l’uso del vino “per chi urinava troppo spesso”, “per eliminare il calore in vescica di chi soffriva di ritenzione urinaria” “per mettere le urine in ordine”. A seguito della circoncisione il vino era usato come agente da applicare sulla ferita per bloccare il sanguinamento e facilitare la guarigione. Veniva utilizzato nelle ricette medicamentose come solvente per raggiungere il volume desiderato di una soluzione. Oltre tremila anni di storia Nell’antica India, 1500 anni prima di Cristo, durante il periodo Vedico, una bevanda chiamata Soma, da molti storici considerata succo fermentato della vite dell’India dell’Est asclepias acida, era creduta in grado di curare tutte le malattie e il potere medicinale di questo preparato è stato attribuito in varie epoche al vino. L’Atharva- Veda defi- È nell’antica Roma Andromaco il Vecchio, medico personale dell’imperatore Nerone a raggiungere la massima fama con il “Galeno” antidoto composta dal mix di 73 tipi di vini differenti in grado di dare sollievo dall’infiammazione di vescica e reni. Plinio il Vecchio nei 12 libri della storia naturale dedicati alla medicina scrive di oltre 200 varietà di uve e 18 tipi di vini dolci differenti e per “ i dolori di reni e vescica” raccomandava il vino passito. Un unguento preparato con fiori essiccati di vite selvatica poteva essere applicato sulle piaghe genitali. Il vino resiste alla diaspora delle conoscenze mediche avvenuta nel Medio Evo e infatti Papa Bonifacio VIII per il “mal della pietra” viene curato con vino anice unito allo zucchero che alleviava il dolore dei calcoli renali e ne favoriva l’espulsione. Nel ‘700 in Germania il vino veniva addirittura instillato in vescica in seguito alla rimozione dei calcoli per facilitare la fuoriuscita di tutti i frammenti residui. E quindi come la storia ci insegna il vino non è solo vizio, così nel rubino più brillante di un Rosso Docg si nasconde uno dei segreti della nostra Dieta Mediterranea, le proprietà antiossidanti del vino lo fanno essere vero e proprio strumento di prevenzione! “Antiossidante” significa impedire la formazione di quelle sostanze, radicali liberi, che sono in grado di danneggiare le cellule. Antiossidanti sono i fenoli (flavonoidi, polifenoli, fenoli non flavonoidi e tannini) che possono intervenire in vario modo nel processo di cancerogenesi e non solo… Il vino protegge dal danno vascolare causato dal colesterolo “cattivo”, impedisce la formazione dei calcoli alla colecisti, rallenta il decadimento delle funzioni cognitive e agisce uno magazine da diuretico. Tuttavia è necessario evitare gli eccessi perché i danni che possono essere provocati all’organismo e in particolar modo al fegato non sono da sottovalutare. Il vino contro il danno vascolare La parola chiave è resveratrolo, un antiossidante naturale, chimicamente conosciuto come 3,5,4’-triidrossistilbene, che è contenuto in grandi quantità nell’uva, nei frutti di bosco, nelle arachidi e nel vino rosso. Oltre agli effetti benefici già conosciuti sulle patologie vascolari e neurodegenerative dal 1997 si sono evidenziate le proprietà protettive circa la comparsa dei tumori. Il resveratrolo potrebbe avere proprietà protettive contro i tumori inibendo la proliferazione delle cellule “impazzite” del cancro della mammella, dell’intestino, della prostata e anche della vescica. Il vino rosso contiene tra 0,72 e 3,18 mg/L di resveratrolo che viene rapidamente assorbito nell’intestino con ottima possibilità di essere utilizzato dai tessuti periferici. Diversi studi hanno accertato che il consumo di vino rosso può ridurre il rischio di sviluppare il tumore della prostata che è il primo che colpisce l’uomo e ogni anno in Italia si registrano 23.000 nuovi casi. Al Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle è stato condotto uno studio su 1456 uomini fra i 40 e i 64 anni di età, valutati sia per i comuni fattori di rischio per lo sviluppo del tumore della prostata quali uso del tabacco, stile di vita, alimentazione, attività sessuale e lavorativa ma soprattutto per il tipo di abitudine ad assumere bevande alcoliche. Il consumo di vino rosso era associato al 24% di riduzione del rischio di avere una diagnosi di tumore della prostata e per ogni ulteriore bicchiere di vino rosso consumato per settimana il rischio si riduceva del 6% in in modo statisticamente significativo. Invece il consumo di grandi quantitativi di birra (oltre 35 bicchiere a settimana per otto anni o più) sembrava aumentare il rischio. La maggior parte dei benefici sono attribuiti al vino rosso perché più ricco di resveratrolo che fra le altre proprietà ha anche quella di controbilanciare gli androgeni, gli ormoni maschili che stimolano la prostata e fanno crescere il tumore. Infatti in alcuni test sperimentali è stata studiata la capacità dei flavonoidi di ridurre il Psa, una sostanza prodotta esclusiva- ● Diversi ● ●studi●hanno ●●● il consumo ●accertato ● ●che● ●● può ● ridurre● ● di●vino ●rosso ●● il rischio di sviluppare ●●●●●●● il tumore della prostata che ●è il● ●● ● primo●a colpire l’uomo ● con ● 23.000 ● ●nuovi ●casi● ● ogni● anno● in Italia. ●registrati ●● ● uno mente dalla prostata, diminuendo l’attività cellulare e portando a morte le cellule (suicidio cellulare). I fattori ambientali e soprattutto la dieta sono molto importanti nello sviluppo del tumore della prostata, la Dieta Mediterranea è considerata protettrice nei confronti dei tumori con una componente endocrina, per il basso contenuto di grassi animali e l’alto consumo di vegetali e frutta fresca, pasta e ovviamente vino. Questo effetto protettivo del vino è stato registrato anche nelle donne per il tumore dell’ovaio è da attribuire solo al vino e non alle altre forme di alcool come la birra o i liquori. Sono circa 140 i grammi di vino che è possibile bere al giorno, pari a 1-2 bicchieri, con discreta sicurezza, e per la donna la dose è dimezzata. Il segreto sta nel consumo moderato Vino e sessualità sono poi binomio inscindibile. La leggenda narra, infatti, della nascita del vino da una lacrima di Dioniso; per i romani Dioniso diviene Bacco, la divinità del vino e della fertilità, e dall’unione di Bacco e Venere nasce Priapo. Modiche quantità di vino rosso proteggono la sessualità sia maschile che femminile, non a caso nasce il libro ‘Vino ed eros´ (edito da Giunti Demetra), promosso dalla Società italiana di andrologia (Sia) e depositato all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa). In uno studio condotto su 1.580 uomini tra i 20 e gli 80 anni dalla University of Western Australia, Photo: Masi Agricola O S A L U T E & BENESSERE In ambito oncologico anche il tumore della vescica potrebbe risentire degli effetti benefici del vino infatti una università Cinese di Zheliang ha condotto una ricerca su 19 studi epidemiologici pubblicati tra il 1980 e il 2009, dai risultati si evince come non esista alcuna correlazione tra tumore della vescica e consumo di alcool; anzi il rischio di sviluppare il tumore sembra ridursi del 15% nei consumatori di vino. Da sempre il vino è stato utilizzato come diuretico e come rimedio empirico per le coliche renali, di recente uno studio scientifico condotto su 45.289 uomini ha dimostrato come l’assunzione di 240 ml di vino al giorno riduca del 39% la formazione di calcoli renali. Una dimostrazione analoga si è avuta anche nelle donne. Anche se ancora non è possibile stabilire come un consumo moderato di alcolici un bicchiere di vino, una pinta di birra o due bicchierini di whisky giornalieri siano in grado di prevenire la formazione di calcoli renali. risulta che tra i bevitori abituali il tasso di disfunzione erettile è del 25-30% minore che negli astemi. Anche uno studio italiano ha contribuito a questa ricerca e su circa 800 donne tra i 18 e i 50 anni residenti nel Chianti, condotto dall'Università di Firenze afferma che il vino rosso oltre a favorire l'eccitazione aumenta il desiderio sessuale femminile: l'indice che misura l'appetito femminile risulta di 27,3 punti nelle bevitrici di vino rosso, scende a 25,9 nelle donne che assumono alcolici in generale, cala a 24,4 nelle astemie. L’alcol rilascia sostanze che agiscono sul sistema nervoso, dopamina ed endorfine, che rappresentano “il substrato biologico del desiderio”. Tuttavia non bisogna mai dimenticare che l’alcol è una sostanza capace di indurre dipendenza e bisogna evitare qualsiasi abuso. (In collaborazione con la rivista “L’enologo”) 69 O C O M I C H E FINALI Padiglione con il patrocinio di GEMMOLOGO QUALIFICATO GIA/IGI - UNICI DIAMANTI ETICI CERTIFICATI IN VENETO IMPORTAZIONE DIAMANTI E PERLE I Diamanti Etici sono estratti, lavorati e commercializzati nel pieno rispetto dei diritti umani. Provengono esclusivamente da miniere canadesi che basano la propria attività su alcune priorità tra cui: la sicurezza dei lavoratori; l’instaurazione di un rapporto corretto e rispettoso con le popolazioni locali; un alto grado di responsabilità ambientale. Un valore immenso che va ben oltre la loro straordinaria bellezza. Sarmeola di Rubano (PD) Tel. 049.63.00.93 e-mail: [email protected] www.rensi.it erikabacchiega.it per schiavo pd Visibilmente puro, profondamente etico.