INSTALLAZIONE e CONFIGURAZIONE

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INSTALLAZIONE e CONFIGURAZIONE
Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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Capitolo 1. Generalità e configurazione di
apparati Cisco
1.1. Per iniziare
1.1.1. Pre-requisiti
La fruzione ottimale di questo modulo richiede le seguenti conoscenze di
base:
Il protocollo IPv4, almeno per quanto riguarda le problematiche di
base e di indirizzamento
conoscenza delle problematiche
livello 1-2 della pila OSI
e delle tecnologie
di trasporto
di
E' inoltre richiesta la presenza di una cerca domestichezza con le esigenze
di configurazione di una rete reale.
1.1.2. Obiettivi
Al termine di questo modulo il partecipante sarà in grado di
padroneggiare i comandi fondamentali di configurazione degli apparati Cisco
più comuni, quali router e switch. In particolare, questo comprende la
configurazione dei principali parametri di sistema e delle principali tipologie
di interfacce. La tecnologia ISDN verrà invece trattata compiutamente in un
modulo distinto in quanto più ostica da configurare; verranno qui trattate
solamente le parti fondamentali relative a tale tecnologia.
Questo modulo intende porsi come guida rapida di tali apparati senza
porsi in alternativa ai manuali ufficiali; l'obiettivo consiste nell'offrire al
lettore uno spunto di partenza strutturato per poter cominciare l'interazione
in maniera più familiare con gli apparati Cisco. Questo modulo deve
ovviamente intendersi
come propedeutico
ai successivi moduli di
configurazione di apparati Cisco.
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1.1.3. Struttura
In questo modulo si troverà l'elenco dei principali comandi di utilizzo
comune e un cenno a come questi vengono impiegati. Gli argomenti
principali sono:
caratteristiche generali degli apparati
configurazione di base necessaria all'attivazione di un router "spoglio"
principali informazioni da conoscere
(Command Line Interface) Cisco
a proposito
dell'ambiente
CLI
cenni sulle problematiche di debug
configurazione delle interfacce più comuni
1.1.4. Sommario
Essendo questo modulo un "manuale di laboratorio", non è disponibile il
sommario.
1.2. Cenni preliminari sui router Cisco
Gli apparati di rete (con particolare
riferimento a router/switch Cisco) si possono
scomporre nei seguenti componenti principali:
CPU
Componente
che
sovrintende
al
funzionamento dell'apparato, la cui
potenza varia a seconda della classe
della macchina. Su macchine di fascia
alta possono coesistere anche più
elementi di elaborazione (CPU oppure
ASIC
dedicati)
specializzati
in
opportuni compiti. Il compito della CPU
si può riassumere in:
svolgimento del processo di
forwarding
(lettura
dei
pacchetti in arrivo dalle varie
interfacce,
determinazione
dell'interfaccia di uscita, invio del pacchetto su tale interfaccia)
calcolo delle tabelle in instradamento, aggiornamento dei dati
di routing
supervisione del router (gestione dei comandi dell'operatore,
protocolli di gestione quali SNMP, ...)
Supporti di memorizzazione
Si dividono in:
ROM: memoria nella quale è memorizzato il software di base
del
router
(fondamentalmente
quello
necessario
all'accensione). Include alcuni programmi di diagnostica ed
alcuni comandi di base, necessari ad esempio per poter
ripristinare il sistema operativo nel caso di cancellazione della
memoria FLASH. Include anche il programma di bootstrap.
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NVRAM: è una particolare memoria non volatile dedicata
esclusivamente al salvataggio del file di configurazione.
L'utilizzo di una memoria distinta dalla FLASH offre la
possibilità di sostituire integralmente la FLASH senza perdere
la configurazione dell'apparato.
FLASH: memoria di tipo "permanente", nella quale è
memorizzato il sistema operativo (IOS). Rappresenta l'unità di
memorizzazione di massa dell'apparato. Offre anche la
possibilità
di memorizzare
files a scelta
da
parte
dell'operatore (ad esempio file di configurazione di backup).
RAM: è la memoria di lavoro, il cui contenuto viene perso allo
spegnimento dell'apparato. Mantiene una copia del sistema
operativo (che viene copiato dalla FLASH alla RAM nella fase di
bootstrap, anche se non su tutti gli apparati), una copia del
file di configurazione (che viene copiato dalla NVRAM nella fase
di bootstrap), e tutte le strutture necessarie per l'operatività
dell'apparato a run-time (es., routing table, ARP cache, ecc).
Interfacce di configurazione
Comprendono le interfaccie fisiche necessarie alla configurazione del
router. Sugli apparati Cisco si trovano solutamente le seguenti
interfacce:
CONSOLE : interfaccia seriale asincrona (RS232), usata per il
collegamento di un terminale seriale per la configurazione del
router. Spesso questa interfaccia viene utilizzata per la
configurazione da locale dell'apparato, ossia attraverso un
terminale (es. un PC con porta seriale) direttamente connesso
all'apparato. Questo comporta la necessità per l'operatore di
essere fisicamente presente nello steso luogo dell'apparato.
AUX: interfaccia seriale asincrona (RS232). Fisicamente è
uguale alla porta console, ma funzionalmente viene utililizzata
come porta di collegamento di altre periferiche, ad esempio un
modem. Ad esempio, questa opzione permette ad un
operatore di accedere ad una porta di configurazione
attraverso la rete telefonica, consentendo di interagire con
l'apparato anche senza essere fisicamente presente nel locale
in cui risiede l'apparato. Si tenga presente che un apparato è
configurabile anche via rete IP, ma in alcuni casi (es. rete
malfunzionante
con
apparato
irraggiungibile,
oppure
l'applicazione di qualche comando di configurazione errato che
blocca il funzionamento dell'apparato) l'accesso ad una porta
"console" rappresenta l'unica via d'uscita per ripristinarne il
funzionamento.
Alloggiamenti per interfacce (linecard)
Sono normalmente delle schede di espansione che si inseriscono in
appositi alloggiamenti e che ospitano vari tipi di interfacce fisiche
(Ethernet, ...), la logica per il loro funzionamento, etc.; spesso il
router viene venduto con un insieme minimale di interfacce di rete e
sta all'utente decidere, in base ai propri bisogni, qual è l'insieme di
schede più appropriate per le proprie esigenze.
Interfacce di rete
Comprendono le interfacce fisiche (i "connettori"
attacchi di rete); tra le principali si possono citare:
destinati
ad
AUI: interfaccia Ethernet di tipo AUI
10BaseT (e superiori): interfaccia Ethernet di tipo 10BaseT
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SERIAL: interfacce seriali sincrone (da collegare, con apposito
cavo proprietario, a modem sincroni con interfaccia V.35);
sono utilizzate per collegamenti dedicati (CDN), reti X.25,
Frame Relay, etc.
BRI: interfaccia verso l'NT di un ISDN basic rate
ATM: interfaccia ATM, in fibra ottica oppure in rame.
La potenza di un router (intesa in numero
di pacchetti al secondo inoltrati) è variabile a
seconda di alcune scelte architetturali del
router:
i router di fascia bassa hanno schede
(interfacce) con bassa capacità di
elaborazione e tutto il lavoro è fatto
dall'unica CPU centrale la cui potenza
può essere variabile a seconda delle
prestazioni richiestee
i router di fascia media hanno schede
intelligenti con a bordo CPU dedicate;
queste
svolgono
autonomamente
buona
parte
del
processo
di
forwarding, mentre la CPU centrale si
occupa del calcolo delle tabelle di
instradamento e della gestione della
macchina
i router di fascia alta (layer 3-7 switch) hanno schede intelligenti con
processo di forwarding in hardware, con prestazioni altissime; la CPU
centrale si occupa del calcolo delle tabelle di instradamento e della
gestione della macchina.
Il grosso punto di vantaggio di un apparato Cisco (ma la stessa cosa
vale per altre case costruittrici) sta nel sistema operativo, tradizionalmente
molto potente anche se ostico ad un primo impatto, che definisce tra le altre
cose tutti i comandi per le varie funzionalità in modo omogeneo. Ad esempio,
nonostante sia possibile utilizzare PC tradizionali carrozzati con opportuno
software (routing, bridging, NAT, ...) in alternativa agli apparati commerciali,
la configurazione dei vari moduli è spesso profondamente diversa, i moduli
possono essere poco integrati tra loro, etc. Pertanto, nonostante i PC siano
funzionalmente identici ad un apparato commerciale, hanno costi superiori
dal punto di vista della gestione del parco apparati.
Sugli apparati Cisco, il sistema operativo (IOS) risiede nella memoria
FLASH. Inoltre, il sistema operativo (tramite la CLI) acquisisce dall'operatore
i comandi necessari alla configurazione della macchina e li mette in opera.
1.2.1. Accesso agli apparati
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L'accesso all'apparato può avvenire via rete
oppure collegando un terminale (o un PC) alla
porta console dell'apparato; nel primo caso è
possibile la gestione da remoto. L'accesso in
locale
è
obbligatorio
nella
fase
di
configurazione
iniziale
del
router;
successivamente è possibile utilizzare un
metodo che permette la configurazione
remota,
che
rappresenta
la
tecnica
preferenziale.
In questa
modalità viene
prevalentemente utilizzato di un programma
di emulazione terminale remoto (telnet o SSH;
il
secondo
consente
di
criptare
la
comunicazione), che permette di configurare
l'apparato con la solita interfacca a linea di
comando che rappresenta
comunque la
modalità
preferita
di configurazione
di
apparati Cisco. Tuttavia questa modalità di
interazione
richiede la presenza
di un
collegamento di rete attivo e funzionante a
livello IP tra l'apparato e la macchina di gestione. In questo caso, siccome un
apparato (in particolar modo un router) è tipicamente dotato di più
interfacce e quindi più indirizzi IP, è possibile utilizzare un indirizzo
qualunque tra questi per collegarvisi. In altre parole, se l'apparato ha gli
idnirizzi A, B e C raggiungibili, sarà possibile digitare siatelnet A, che
telnet B, che telnet C.
Altre modalità di interazione consistono nell'utilizzo del protocollo SNMP
oppure attraverso un browser web (il servizio può essere abilitato tramite il
comando ip http server dalla modalità di configurazione). Mentre SNMP
offre anche possibilità di configurazione, sono ben pochi i gestori che
utilizzano questa modalità. Viceversa, per quanto riguarda l'interazione via
web, questa offre funzionalità estremamente limitate (status di ogni
interfaccia, ...) ed è utilizzato più come controllo che come strumento di
configurazione vero e proprio.
La modalità di interazione attraverso la
rete presenta una criticità nel momento in cui
l'indirizzo IP a cui si fa riferimento diventa
irraggiungibile (ad esempio un'interfaccia con
il cavo staccato). In questo caso quell'indirizzo
IP non può essere utilizzato per accedere
all'apparato ed è necessario far riferimento ad
un altro indirizzo IP (ove raggiungibile).
Questo è il motivo per cui spesso gli apparati
commerciali hanno una ulteriore interfaccia
virtuale configurata (l'interfaccia loopback) che
ha la caratteristica di non essere legata ad
alcuna interfaccia fisica, e pertanto risulta
raggiungibile (fatto salvo che il routing esista
per quell'indirizzo) purchè esista un percorso
disponibile a livello IP.
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L'accesso tramite console non soffre di questi
problemi
di
raggiungibilità;
tuttavia,
è
necessario risiedere fisicamente in locale in
quanto il router è collegato con il terminale di
configurazione attraverso un cavo console.
Nel passato per questa operazione
era
utilizzato un terminale VT100, ossia una sorta
di terminale "stupido" in grado di inviare/
ricevere dati verso un elaboratore attraverso
un'interfaccia seriale. Questo dispositivo può
essere emulato da un programma software
quale l'HyperTerminal nel mondo Windows, il
quale va configurato con gli opportuni
parametri relativi all'interfaccia seriale:
9600 bps, 8 bit, No Parity, Stop
Bit 1, Flow Control Hardware
In alternativa, è possibile collegare la
porta console (o AUX) ad un modem, con le stesse modalità di interazione
già illustrate in precedenza. Tra il resto, nel momento in cui venga utilizzato
un terminale seriale è possibile inviare all'apparato caratteri speciali, ad
esempio il break. In Windows, il tasto Break si ottiene premendo
contemporaneamente i tasti CTRL+&.
In figura è mostrata una possibile
schermata di accesso ad un router attraverso
una finestra HyperTerminal di Windows. In
tale finestra è possibile digitare i comandi di
configurazione secondo la sintassi a linea di
comando degli apparati Cisco.
1.2.2. I files di configurazione
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Un nuovo comando di configurazione impartito
al router
viene scritto in un file di
configurazione
chiamato running-config,
memorizzato in RAM e immediatamente
applicato dalla macchina. Tuttavia, questo file
di
configurazione
viene
perso
allo
spegnimento dell'apparato e l'effetto dei
comandi in esso contenuti si esaurisce allo
spegnimento del router.
Gli apparati mantegono per un secondo
file di configurazione nella memoria NVRAM,
chiamato startup-config, che viene utilizzato
per
impostare
una
configurazione
sull'apparato alla sua accensione. I due file, in
RAM e in NVRAM possono non essere allineati.
Ad
esempio,
nel
caso
dell'esempio
precedente, i due files non sono allineati: per
rendere effettiva anche la configurazione
della RAM ad un successivo reboot è necessario salvare il file in NVRAM, da
dove verrà letto all'accensione del router. Ne consegue che:
non è detto che le configurazioni scritte in RAM e NVRAM siano
allineate; in mancanza della configurazione RAM (ad esempio allo
startup del router) viene letta quella della NVRAM
la configurazione
RAM viene
trasferita
in NVRAM
corrispondenza di uno specifico comando dell'operatore
solo
in
è possibile procedere ad una opportuna politica di backup, copiando
la configurazione attiva dalla RAM in NVRAM solamente quando si è
sicuri dalla correttezza della stessa (ad esempio si è verificato il
corretto comportamento del router in queste condizioni per un certo
tempo)
tutte le modifiche di configurazione impartite dall'operatore vengono
salvate esclusivamente sulla RAM, che quindi appare come se avesse
la "precedenza" sulla NVRAM
La configurazione corrente del router può essere anche salvata (o letta)
via rete attraverso il protocollo TFTP. E' possibile quindi indicare al router di
scrivere il file di configurazione in rete (anziché in NVRAM) su uno specifico
TFTP server con il risultato di ottenere un file testuale con l'elenco di tutti i
comandi di configurazione. Analogamente è possibile indicare al router di
leggere un file di configurazione
via rete anziché procedere alla
configurazione manuale del tutto. Ovviamente tale modalità richiede che la
rete sia funzionante e che vi sia la raggiungibilità del server TFTP a livello IP.
Gli apparati Cisco fanno largo uso di server TFTP; anche l'aggiornamento
ad una nuova versione del sistema operativo fa uso di questi tipi di servers.
1.2.3. Menù e comandi
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L'IOS ha interfaccia completamente testuale
(CLI, Command Line Interface). Esistono dei
tools
grafici
ma
hanno
caratteristiche
estremamente
limitate che ne rendono
possibile
l'utilizzo
solamente
con
configurazioni
molto
semplici; di
fatto,
vengono
utilizzati
più
spesso
per
la
visualizzazione di alcuni parametri operativi.
I menù della linea di comandi di IOS
seguono un'organizzazione gerarchica su N
livelli annidati. E' possibile passare da un
livello all'altro con specifiche parole chiave;
per uscire dallo specifico sottomenù si usa la
parola chiave exit. La parola chiave end
permette
invece
il ritorno
diretto
da
qualunque sottomenù di configurazione alla
modalità privilegiata. I passaggi da una
modalità all'altra sono
evidenziati
dalla
Router> in
diverso prompt che viene stampato dal router, ad esempio
modalità utente, che diventa Router# in modalità privilegiata.
Le principali modalità operative sono le
seguenti:
Modalità utente
Questa è la prima modalità a cui si ha
accesso
una
volta
collegati
all'apparato. In essa è possibile
visualizzare
alcuni
dati
di
funzionamento dell'apparato, anche
se i privilegi in questo livello sono
molto limitati. Il passaggio
alla
modalità
successiva
avviene
attraverso la parola chiaveenable.
Per accedere a questa modalità può
essere
richiesta
una
fase
di
autenticazione.
Passaggio
alle
altre
modalità
operative: enable per passare alla
modalità
privilegiata; exit:
per
abbandonare la sessione corrente con il router.
Modalità privilegiata
In questa modalità è possibile visualizzare tutti i dati di
funzionamento del router ed eè possibile azzerare alcune strutture
che vengono utilizzate a run-time (es. chache, contatori di
interfacce, ecc). Tuttavia, non è possibile cambiare la configurazione
dell'apparato, anche se sono disponibili alcuni comandi che
permettono i gestire i files di configurazione dell'apparato e, tramite
questi, è possibile rimpiazzare un file con un altro. Curiosamente,
mentre in questa modalità è possibile sostituire un intero file di
configurazione con un altro, non è possibile digitare comandi di
configurazione singoli, riferiti ad una specifica funzione.
Passaggio alle altre modalità operative: configure terminal per
passare alla modalità di configurazione (Nota: esistono anche altri
comandi per entrare in modalità configurazione, quali ad es.
configure network); exit: per tornare in modalità utente.
Modalità configurazione
In questa modalità è possibile variare i parametri di funzionamento
del router e procedere alla sua configurazione.
Passaggio alle altre modalità operative: (comando specifico) per
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entrare nel sottomenù occorre utilizzare una parola chiave specifica
che dipende dall'aspetto di configurazione che si vuole modificare;
ad esempio, per entrare nella modalità di configurazione
dell'interfaccia Ethernet0, è necessario digitareinterface ethernet
0. Per tornare in modalità privilegiata: exit.
Modalità di configurazione della funzionalità specifica
In questa modalità è possibile configurare la funzionalità specifica.
Nel caso dell'esempio precedente
è possibile configurare i
paramentri di quell'interfaccia (ad esempio la modalità full/hald
duplex, l'indirizzo IP, ecc).
Passaggio alle altre modalità operative: normalmente non sono
disponibili ulteriori sottomenù.
Per tornare
in modalità di
configurazione: exit. Per
tornare
direttamente
in
modalità
privilegiata: end.
In ogni momento l'IOS rende disponibile
un help contestuale, richiamabile digitando il
carattere "?". Vengono quindi elencati tutti i
comandi disponibili in quella particolare
modalità; per un help più specifico è possibile
digitare "comando ?" in riferimento al comando
desiderato.
Questa
tipologia di help è
disponibile in maniera recursiva; pertanto, per
sapere il significato e le possibili opzioni
riferite all'opzione B del comando A, è
possibile digitare comandoA opzioneB ? e così
via.
Per velocizzare l'immissione dei comandi,
l'IOS supporta anche comandi abbreviati:
quando un particolare comando in un certo
contesto
non
è
più
ambiguo,
viene
automaticamente riconosciuto dal sistema. Ad
esempio è possibile digitare il comando
abbreviato sh anzichè la forma intera show. IOS dispone anche del
completamento automatico: digitando un comando e premendo il tasto
TAB,
se l'IOS riconosce il comando questo viene completato automaticamente. In
altre parole, digitanto sh e premendo il tasto TAB comparirà sullo schermo il
comando
intero show. Questa
modalità
di
autocompletamento
è
particolarmente utile per controllare che il comando (parziale) che si sta
digitando è effettivamente quello voluto.
Ogni comando è disponibile in forma negata e affermata: è possibile
abilitare una determinata funzione digitando stringa_di_comando"
"
e
disabilitare la funzione stessa digitando no
" stringa_di_comando". Pertanto,
per cancellare un comando esistente è sufficiente digitare il comando
preceduto dalla parolano. Ad esempio, se il comando shutdown disabilita
un'interfaccia di rete, il comando no shutdown effettua l'operazione opposta,
riattivando l'interfaccia.
L'IOS ha seguito una certa evoluzione, anche nella sintassi dei comandi.
Versioni nuove non solo inseriscono funzionalità nuove e quindi comandi
nuovi, ma spesso vecchi comandi vengono sostituiti con sintassi diverse.
Sarà quindi possibile che alcuni comandi citati in questi moduli non
funzionino su alcuni routers o perchè la verione di IOS è troppo vecchia per
supportarli, oppure addirittura perchè alcune particolari famiglie non
supportano quel comando specifico.
1.2.3.1. I comandi di default
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Gli apparati
Cisco
memorizzano
la
configurazione in un apposito file che può
essere salvato sulla memoria NVRAM. La
configurazione può essere visualizata con
opportuni comandi. Purtroppo, il file di
configurazione non comprende esplicitamente
tutti i parametri operativi configurati sul
router. Ad esempio, nella figura si vede come
nel primo caso l'interfaccia Serial0 venga
configurata
con un particolare
tipo
di
protocollo di livello data-link con il comando
encapsulation
hdlc.
Tuttavia
questo
comando non compare nella sezione della
configurazione dedicata all'interfaccia seriale
del
router
visualizata
attraverso
un
opportuno comando. Vice versa, se si ripete la
procedura
applicando
il
comando
encapsulation ppp al posto del comando
encapsulation hdlc (che rappresenta un
protocollo di tipo data-link alternativo ad
visualizzato nella configurazione.
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HDLC), questo
viene
poi
La ragione è che, per gli apparati Cisco, alcuni comandi sono considerati
come scelta di default e pertanto non vengono visualizzati nel file di
configurazione per evitare di farla diventare eccessivamente verbosa.
Questo comportamento genera però due tipi di problemi:
l'utente deve essere sufficientemente esperto da ricordare che alcune
funzionalità sono presenti (oppure sono configurate in un certo modo
di default) anche se non compare una riga esplicita nel file di
configurazione
la sostituzione
della configurazione attuale attraverso la sua
riscrittura con un nuovo file di configurazione rischia di creare dei
problemi.
In particolare, il secondo punto merita un
approfondimento.
Gli
apparati
Cisco
permettono di copiare un intero file di
configurazione secondo diverse modalità (da
un server TFTP al router, dalla memoria
FLASH, oppure più banalmente attraverso un
copia-e-incolla di una configurazione esistente
via terminale, ecc.). Tuttavia, quello che viene
indicato come "copia" dovrebbe essere più
corettamente
identificato come "unione".
Infatti si supponga di avere un apparato con
la configurazione attiva indicata in figura. Tale
configurazione
comprende
la
linea
encapsulation
ppp,
che
specifica
un
determinato protocollo di livello data-link
sull'interfaccia seriale. Se, attraverso uno dei
tanti comandi a disposizione,
si vuole
applicare
sull'apparato
una
nuova
configurazione
(quella
in alto)
chenon
comprende la linea incriminata, il risultato è
che l'apparato si troverà ancora il comandoencapsulation ppp nella
configurazione finale. Infatti, nella nuova configurazione il comando
encapsulation hdlc, che rappresenta il comportamento di default, è
omesso, e pertanto non può sovrapporsi (e sostituire) il comando
alternativo encapsulation ppp.
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Si noti invece che questo problema non sussiste per la configurazione
dell'indirizzo IP: nella vecchia configurazione non era presente alcun
indirizzo IP configurato, e nella configurazione finale risulterà presente
l'indirizzo IP definito sulla configurazione nuova, che annulla il precedente
comando no ip address.
Un caso di errore molto frequente è relativo al comandoshutdown, che
disattiva un'interfaccia di rete. Il comando opposto,no shutdown, invece
rende questa interfaccia operativa, ma viene omesso in quanto ritenuto un
comando di default. Ora, si supponga che il router abbia una certa interfacca
show
di rete disabilitata: visualizzando il file di configurazione (comando
running-config), questa interfaccia includerà la direttivashutdown. A questo
punto, se si copia una nuova configurazione (che presuppone di avere
l'interfaccia attiva, ma il cui comando no shutdown non viene visualizzato
essendo quello di default) su quella attuale, lo stato dell'interfaccia non
cambierà in quanto la nuova configurazione andrà ad
integrare quella
attuale. Per attivare l'interfaccia è quindi necessario impartire il comando di
attivazione dell'interfaccia ( no shutdown) in maniera esplicita.
E' pertanto necessario tenere conto di questi comandi di default nel
momento in cui ci si trova ad applicare nuove configurazioni sugli apparati a
partire da configurazioni esistenti. Viceversa, il problema non sussiste nel
caso in cui l'apparato ha la configurazione iniziale, in quanto tale
configurazione è, per definizione, quella con tutti i comandi di default.
1.2.3.2. Sovrascrittura di comandi
Gran parte dei comandi di configurazione
degli apparati ammettono una sola instanza.
Ad esempio, un solo indirizzo IP può essere
configurato come primario su una interfaccia,
oppure un'interfaccia può avere solamente
una encapsulation attiva. L'IOS prevede che
se un comando viene nuovamente digitato
con altri parametri, la versione precedente
viene persa. Ad esempio, la figura mostra una
configurazione
nella
quale
un'interfaccia
seriale è configurata con un indirizzo IP
uguale a 1.1.1.1. A seguito di un nuovo
comando di configurazione
che mira ad
impostare il valore dell'indirizzo a2.2.2.2, il
primo indirizzo viene perso e sovrascritto dal
secondo.
Pertanto, nella gran parte dei casi non è
necessario annullare un precedente comando
(digitandolo in forma negata, in questo casono ip address 1.1.1.1
255.0.0.0) per poterne cambiare il valore, ma è sufficiente procedere a
digitare un nuovo comando che va direttamente a sostituire quello
precedente.
1.2.4. Ripristino del sistema operativo in caso di cancellazione della memoria FLASH
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La memoria FLASH: è fondamentale in quanto
contiene il sistema operativo. Tuttavia, questa
memoria può venire cancellata da qualche
comando
maldestro
(ad
esempioerase
flash:) e in questo caso è necessario
ripristinarla copiandoci il sistema operativo.
Nel caso di cancellazione della memoria
FLASH: possono verificarsi due casi a seconda
che il router abbia fatto il reboot oppure no.
1.2.4.1. Router con sistema operativo
Il caso più semplice è quando ci si accorge di aver cancellato la memoria
FLASH: senza che il router abbia effettuato un successivo reboot. In questo
caso il sistema operativo è ancora attivo e pertanto il router accetta tutti i
comandi previsti dall'IOS. Dalla modalità privilegiata è possibile lanciare il
seguente comando:
copy tftp:nomefileIOS flash:
Questo comando scaricherà il file contenente il sistema operativo da un
server TFTP e lo scriverà sulla memoria FLASH:. Completato questo punto, il
router sarà pronto per un successivo reboot. Ovviamente deve esistere un
server TFTP attivo e deve esistere una connettività a livello IP tra il router e
questo server.
1.2.4.2. Router in ROMMON (senza sistema operativo)
Questo caso è più complesso e si verifica quando il router ha già
effettuato un reboot dopo la cancellazione della memoria FLASH. In questo
caso, il router non troverà il sistema operativo ed entrerà in una speciale
modalità operativa definita ROMMON. Questa può essere facilmente
identificata dal prompt dei comandi che sarà, appunto, rommon>.
In questa modalità sono disponibili alcuni comandi basilari e non tutti
quelli del sistema operativo. L'utility da utilizzare, in questo caso, e'
tftpdnld per poter scaricare una nuova immagine del sistema operativo da
un server TFTP. Al lancio dell'utility verrà richiesto di settare una serie di
variabili di ambiente (es. l'indirizzo IP assegnato al router, etc), a cui farà
seguito la sessione di richiesta del file indicato al server TFTP. Tuttavia in
questo caso le scelte sono ridotte rispetto al caso precedente; ad esempio
è necessaria la presenza di connettività IP tra l'interfaccia primaria del
router e il server TFTP, mentre nel caso precedente era sufficiente
un'interfaccia qualsiasi.
Al termine dello scaricamento del file, è possibile far ripartire il router
lanciando il comando boot.
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1.2.4.3. Ripristino del VLAN database in caso di cancellazione della memoria FLASH
A seguito della cancellazione della memoria FLASH:, le macchine che
hanno interfacce switched devono anche ripristinare il VLAN database in
quanto questo è in realtà memorizzato come normale filevlan.dat
(
) sulla
memoria FLASH.
Per il ripristino di questo file, è sufficiente digitare il comandovlan
database (in modalità privilegiata) e impostare nuovamente tutte le VLAN
attive sulla macchina. Per maggiori dettagli sull'impostazione del VLAN
database, si consulti l'apposita sezione.
1.3. Configurazione di base
1.3.1. Passi principali per la configurazione
I
principali
passi
necessari
configurazione completa dei router
possono essere così schematizzati:
configurazione di base:
sistema, password
alla
Cisco
parametri
di
configurazione
delle
interfacce:
configurazione
a
basso
livello,
imbustamento, velocità, indirizzi di rete
configurazione del routing: route di
default, attivazione dell’instradamento
(forwarding),
parametri
propri
di
ciascun processo di routing (OSPF, …)
configurazione
etc.
avanzata:
access lists,
1.3.2. Azzeramento della configurazione
In figura è riportata la procedura da
seguire
per
l'azzeramento
della
configurazione. In dettaglio, è necessario
digitare i seguenti comandi:
Cisco> enable
Entra in modalità privilegiata.
Cisco# erase startup-config
Cancella la configurazione presente
nella memoria NVRAM.
A seguito di tale comando, l'apparato
presenterà una domanda di conferma,
a cui è necessario rispondere " y".
Cisco# reload
Forza il reavvio del router. A seguito
di questa domanda, il router effettua
un controllo e si accorge che la
configurazione attiva è diversa da
quella
presente
nella
NVRAM.
file://localhost/Z:/temp/netlibrary/books/cisco-poli.htm
8:31:18 AM 4/27/200
Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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Pertanto, presenta una domanda che suggerisce all'utente di
salvare la configurazione attuale nella NVRAM per evitare di
perderla. A tale domanda è necessario risponderen",
" in quanto il
nostro scopo è appunto quello di azzerare il router, e quindi farlo
iniziare con una configurazione spoglia.
A seguito della nostra risposta, l'apparato presenterà una seconda
domanda di conferma, a cui è necessario rispondere y".
" A questo
punto il riavvio ha inizio.
...
Segue una fase in cui l'apparato procede al bootstrap. Al temine di
questa fase, l'apparato presenterà una domanda nella quale
suggerisce di entrare in una fase di configurazione guidata. A
questo domanda è necessario rispondere n".
" A questo punto,
l'apparato inizializzerà le sue interfacce e si posizionerà in modalità
utente.
1.3.3. Configurazione di base
Anzichè presentare in questa sezione
l'elenco dei principali comandi possibili, si
presenta un esempio di configurazione reale
a partire da un router spoglio.
Cisco> enable
Entra in modalità amministrazione
(può richiedere una password, se è
stata settata in precedenza).
Cisco# configure terminal
Entra in modalità di configurazione;
l'apparato si attenre ora l'immissione
di comandi dal terminale.
Cisco(config)# hostname name
Assegna un nome al router; questo
verrà utilizzato come prompt (ad
esempio MioRouter>).
Cisco(config)# enable password ena_pwd
Abilita (e imposta) la password necessaria per il passaggio dalla
modalità utente a quella privilegiata (ossia la password richiesta a
seguito della digitazione del comando enable). Si noti come la
password impostata verrà visualizzata in chiaro nella configurazione
corrente. Attenzione: si veda la nota al fondo del paragrafo.
Cisco(config)# username name password passwd
Associa password a singoli utenti del router. Può essere
utilizzato sia per accedere ad un router, sia per configurare il router
ad accedere in dial/up ad un altro apparato. Nel secondo caso, il
router usa come password quella associata al proprio nome.
Attenzione: si veda la nota al fondo del paragrafo.
Cisco(config)# line vty 0 4
Configura i terminali virtuali: il primo numero dopo il VTY indica il
numero del primo terminale virtuale; il secondo indica il numero
dell’ultimo terminale virtuale (in questo caso è stata configurata la
possibilità di 5 accessi contemporanei al router).
Cisco(config-line)# login
Imposta l'obbligo di una fase di login nell’accesso via telnet (ma non
impone una password).
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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Cisco(config-line)# password telnet_pwd
Abilita (e configura) la password di accesso al router via telnet.
Attenzione: si veda la nota al fondo del paragrafo.
Cisco(config-line)# exit
Esce dalla modalità di configurazione dei terminali virtuali.
Cisco(config)# exit
Esce dalla modalità di configurazione.
Nota importante: Nelle esercitazioni di laboratorio si faccia attenzione
non impostare password di nessun tipo. Infatti, nel momento in cui
password non sia conosciuta, è necessario procedere ad una operazione
password recovery che è relativamente complessa. Pertanto, ai fini
laboratorio si consiglia caldamente di non impostare password.
a
la
di
di
sh run )
NOTA: Nella visualizzazione di una configurazione (ad esempio
vengono riportate solo le opzioni che non sono al valore standard.
1.3.4. Gestione e visualizzazione dei files di configurazione
Negli apparati Cisco è fondamentale avere
chiari i comandi per la visualizzazione e la
gestione della configurazione. In particolare,
la visualizzazione
della configurazione
è
fondamentale per verificare che eventuali
comandi impartiti siano effettivamente stati
applicati
dall'apparato.
I
comandi
più
importanti sono i seguenti:
Cisco# show running-config
Visualizza
l'attuale
(RAM) dell'apparato.
configurazione
Cisco# copy running-config startup-config
Salva nella NVRAM la configurazione
attiva.
Cisco# copy running-config flash:myconfig
Salva l'attuale configurazione in un file
chiamato myconfig e
memorizzato
nella memoria FLASH. Analogamente,
è possibile salvare la configurazione in un file su un server TFTP
(copy running-config tftp:myconfig); in questo caso il server TFTP
deve essere attivo e raggiungibile a livello IP.
!!Attenzione!! All'atto della digitazione di questo comando, il router
chiederà di confermare la formattazione della memoria FLASH prima
di memorizzare la configurazione. Digitaren, altrimenti tutte le
informazioni sulla FLASH: verranno perdute. Nel caso in cui questo si
verifichi è necessario ripristinare il sistema operativo sulla memoria
FLASH con l'apposita procedura.
Cisco# show startup-config
Visualizza la configurazione salvata su NVRAM.
Cisco# show configuration
Attenzione: contrariamente a quanto sembrerebbe intuitivo, questa
configurazione NON è quella attualmente attiva sul router, ma quella
salvata su NVRAM. Pertanto, si consiglia a scanso di equivoci di
utlizzare i comandi che fanno uso delle parole chiave running-config
e startup-config.
Cisco# erase startup-config
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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Cancella la configurazione presente nella memoria NVRAM.
A seguito di tale comando, l'apparato presenterà una domanda di
conferma, a cui è necessario rispondere "y".
!!Attenzione!! Si faccia attenzione al comandoerase in quanto
potrebbe essere utilizzato per cancellare anche altre zone di
memoria. In particolare, potrebbe essere utilizzato per cancellare la
memoria FLASH, con la conseguente cancellazione del sistema
operativo (e il conseguente blocco dell'apparato al successivo
riavvio).
Cisco# dir flash
Visualizza l'elenco dei files contenuti nella memoria FLASH.
Una buona pratica di backup per il salvataggio delle configurazione è
quella di fare “cut-and-paste” della configurazione visualizzata su schermo e
salvarla sul proprio hard disk. In questo modo sarà possibile riapplicare la
configurazione direttamente da terminale, dopo aver eventualmente
riazzerato il router con l'apposita procedura.
Il comando fondamentale è perciò il comando show
1.4. Problematiche di controllo e debugging
1.4.1. Controllo dell'apparato
I principali comandi di utilità, controllo e
debugging sono solitamente disponibili solo in
modalità privilegiata. I comandi fondamentali
ricadono sotto le segueti categorie:
copy: per
la copia
dei files di
configurazione
show: per la visualizzazione in generale.
Può essere utilizzato per visualizzare
files di configurazione, lo stato delle
interfacce, lo stato del routing, lo stato
delle cache (es. lal?ARP table), e altro.
erase per la cancellazione di file.
clear: per l'azzeramento di strutture
calcolate a run-time (es. le cache, i
contatori delle interfacce, ecc).
debug: per attivare informazioni di
debug
sul monitor a seguito
di
determinati eventi, specificati nel proseguo del comando stesso.
Alcuni esempi di comando sono i seguenti:
Cisco# show comando
Visualizza i parametri relativi a comando.
Cisco# show interfaces
Visualizza lo stato delle interfacce di rete.
Cisco# show ? (oppure show ip ?)
Elenca i parametri visaulizzabili.
Cisco# clear arp-cache
Cancella tutti i valori contenuti nella ARP cache dell'apparato.
Cisco# debug comando
Attiva il debug su una funzione specifica.
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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Cisco# debug ?
Mostra le attività su cui il debugging può essere attivato.
Cisco# debug ip packet dump
Stampa su monitoring il dump esadecimale dei pacchetti che
passano nel router; è un comando molto pericoloso per la sua
capacità di saturare il router.
Cisco# no debug all
Per disabilitare tutti i comandi debug attivati in precedenza.
Cisco# term mon (term no mon per la sua disattivazione)
Attiva il debuging sul monitor (necessario solo via telnet, per
attivare l’output su terminale locale e non sulla console del router).
Il debug deve essere lanciato con cura evitando di saturare la CPU e la
capacità trasmissiva (nel caso di debug remoto) a disposizione del router.
Non è infrequente che il router risulti saturato dalla gestione dei messaggi di
debug e che non riesca più ad accettare altri comandi di nessun tipo. In
queste condizioni il debug provoca la totale perdita di controllo sul router
che può essere riattivato solamente attraverso l'utilizzo della console dello
stesso.
1.4.2. Controllo operativo della configurazione
Altri comandi
utili per
il controllo
dell'operabilità del router sono quelli classici
dell'ambiente TCP/IP, e cioè:
ping indirizzo
Controlla la raggiungibilità di indirizzo.
Normalmente
vengono
inviati
5
pacchetti
e
il
risultato
viene
visualizzato
sullo schermo con i
seguenti simboli:
"!": la risposta ha avuto esito
positivo
"U": il router ha ricevuto una
notific di irraggiungibilità (es. un
pacchetto ICMP di errore)
".":
la
risposta
non
è
pervenuta in tempo. Si cosideri
che, nel caso di apparati poco performanti, il primo PING può
essere perso a causa del tempo necessario per riempire le
strutture dati interne agli apparati.
Si noti come in taluni casi la mancanza di risposta del PING sia
dovuto al mancato recapito del pacchetto di risposta. Questo è
dovuto al fatto che l'indirizzo sorgente del pacchetto viene deciso
autonomamente dall'apparato (ad esempio un router ha tipicamente
più di un indirizzo IP e, in mancanza di un indirizzo di loopback, può
scegliere un indirizzo a caso come sorgente) e potrebbe non
esistere una route per quel particolare indirizzo. In questi casi
conviene digitare il comando PING senza parametri, che fa sì che il
rotuer chieda interattivamente i vari parametri da usare, tra i quali
anche l'indirizzo sorgente.
trace indirizzo
Visualizza il percorso verso la destinazione; nel caso di più percorsi,
li visualizza tutti
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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[telnet] indirizzo
Apre un terminale virtuale con la destinazione
Può essere importante ricordare che questi strumenti di diagnostica
sono molto approssimativi. Ad esempio una mancanza di risposta al
comando ping non implica automaticamente la mancanza di una route per
raggiungere la destinazione, ma può anche essere l’eventuale mancanza di
una route per il ritorno. E' quindi importante accertarsi in prima battuta che i
vicini al router in esame siano raggiungibili, per poi proseguire il debug
secondo cenrchi concentrici a raggio sempre maggiore.
1.5. Configurazione e controllo delle interfacce
L'IOS assegna ad ogni interfaccia fisica di rete un identificativo univoco
all'interno del sistema. Questo identificativo è formato dalla tipologia
dell'interfaccia (ad esempio, le interfacce Ethernet avranno un nome che
inizierà con Ethernet, le interfacce Fast Ethernet conFastEthernet, la
console con CON, e così via) seguto da un identificativo numerico (quindi si
troveranno Ethernet0, Ethernet1, Serial0, Serial1) in ordine crescente. Nel
caso di apparati composti da chassis, il numero dell'interfaccia comprende
anche il numero della linecard (ad esempioEthernet0/1 indica la seconda
Ethernet della prima linecard). In carti casi, alcuni apparati hanno nomi
anche su tre livelli numerici (es. Ethernet0/0/1).
Da questo punto in poi si seguiranno le seguenti regole:
i comandi, eccetto quando chiaramente specificato, saranno comandi
disponibili solamente da in modalità configurazione (o da un suo
sottomenu)
show, i quali sono
a questa regola fanno eccezione i comandi di tipo
disponibili esclusivamente in modalità privilegiata.
1.5.1. Comandi di configurazione
1.5.1.1. Stato delle interfacce
L'interfaccia fisica di un apparato
può trovarsi nei seguenti tre stati:
Cisco
Administratively Down: l'interfaccia è
stata disabilitata da management (ad
esempio
mediante
un
comando
shutdown) e non può nè inviare nè
ricevere i pacchetti;
Down:
l'interfaccia
è
abilitata
a
funzionare, ma qualcosa ne impedisce il
funzionamento e il router non rileva la
presenza
del segnale di portante
sull'interfaccia.
Ad
esempio,
può
capitare su una interfaccia seriale in
modalità DCE senza il clockrate attivato.
Up: l'interfaccia è abilitata a funzionare
e
il il segnale
di
portante
è
correttamente rilevato. Questo non
vuole
necessariamente
dire
che
l'interfacia sia completamente funzionante: ad esempio un link seriale
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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potrebbe non funzionare a causa dell'
encapsulation, magari PPP da un
lato e HDLC dall'altro.
Il protocollo di linea rappresenta invece lo stato della connessione sulla
rete e può assumere i seguenti valori:
Downn: il protocollo di linea non è attivo (ad esempio l'encapsulation è
errata, etc).
Up: il protocollo di linea è attivo e l'interfaccia è pertanto in grado di
inviare i propri dati verso sul canale fisico.
1.5.1.2. Comandi generali di configurazione
Sono quei comandi che possono essere
sostanzialmente
applicati
su
tutte
le
interfacce fisiche. SI riporta una traccia di
configurazione che fa uso di questi comandi
(si noti che non tutti questi comandi vengono
utilizzati in una configurazione normale)..
Cisco# configure terminal
Entra in modalità configurazione.
Cisco(config)# ip subnet-zero
Abilita l’uso della subnet zero sulle
interfacce e sulle routing updates. In
mancanza di questo comando le reti
terminanti con "0" non sono ammesse
se non con netmask "naturali" (/24, /
16 e /8); ad esempio non è ammessa
la rete 130.192.1.0/30, mentre lo è la
130.192.1.4/30.
Cisco(config)# interface name
Entra nel sottomenù di configurazione dell'interfaccia name. Questo
comando permette l'entrata nel sottomenu di configurazione delle
interfacce abilitando quindi la digitazione dei comandi successivi.
Cisco(config-if)# ip address indirizzo maschera
Assegna all’interfaccia l’indirizzo e la maschera indicati.
Cisco(config-if)# ip address indirizzo maschera secondary
L’opzione secondary indica che l’indirizzo è secondario e permette la
configurazione di più indirizzi IP sulla stessa interfaccia fisica. Si
ricordi che senza questa ozione secondary l'indirizzo IP verrebbe
sovrascrittp all'indirizzo precedente.
Cisco(config-if)# description descrizione_interfaccia
Assegna una stringa letterale per la descrizione dell’interfaccia.
Cisco(config-if)# no shutdown
Abilita il funzionamento di quell'interfaccia (può essere utilizzato ad
esempio dalle interfacce ISDN per forzare la terminazione della
chiamata corrente); per riattivare l'interfaccia è necessario digitare
no shutdown.
Cisco(config-if)# mtu valore
Definisce una MTU diversa rispetto a quella standard.
Cisco(config-if)# ip proxy arp
Abilita il proxy arp su quell’interfaccia.
Cisco(config-if)# end
Esce dal menù di configurazione e ritorna in modalità privilegiata.
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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1.5.1.3. Comandi di visualizzazione e controllo
I comandi di controllo sono attivabili in
modalità privilegiata e sono normalmente dei
comandi di tipo show.
show interface [nome]
Visualizza gli attuali dati relativi alle
interfacce
del
router;
se
viene
specificato nome vengono visualizzati
solamente
i
dati
relativi
a
quell'interfaccia.
Questo
comando
visualizza, tra gli altri dati, lo stato
dell'interfaccia
e quello del
suo
protocollo di linea.
show interfaces [type]
Visualizza gli attuali dati relativi ad un
particolare tipo di interfacce del router
(ad esempio
tutte
le interfacce
Ethernet).
show controllers [interface]
Visualizza tutte le informazioni relative ad un controller di interfaccia;
è utilizzato soprattutto per il debug dal personale tecnico per
visualizzare dati interni all'interfaccia che potrebbero segnalare un
malfunzionamento. Ad esempio, nel caso di link seriale, questo
visualizza se la seriale è utilizzata in modalità DTE o DCE, il valore
dell'eventuale clockrate, etc.
show cdp neighbors
Visualizza l'elenco dei router vicini a quello in esame; questa
informazione è ottenuta grazie ad un protocollo proprietario Cisco
(Cisco Discovery Protocol), abilitato di default su tutti i router.
show process cpu
Visualizza i dati di occupazione della CPU corrente e i processi
attualmente attivi; è utile per verificare il grado di carico attuale sul
router.
clear interface name
Effettua un reset hardware dell'interfaccia selezionata.
clear counters
Azzera i contatori (ad esempio il numero di pacchetti trasmessi, ...)
relativi all'interfaccia selezionata.
1.5.2. Esempio di configurazione di interfaccia FastEthernet
file://localhost/Z:/temp/netlibrary/books/cisco-poli.htm
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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Si riporta un esempio di configurazione tipico
di un'interfaccia Ethernet.
Cisco> enable
Entra in modalità privilegiata.
Cisco# configure terminal
Entra in modalità di configurazione
Cisco(config)# interface FastEthernet0
Entra nella modalità di configurazione
dell'interfaccia FastEthernet0.
Nota: questa interfaccia è di tipo
tradizionale (non switched), pertanto
la configurazione degli indirizzi IP va
fatta
direttamente
sull'interfaccia
stessa.
Cisco(config-if)#
ip
192.168.100.2 255.255.255.0
Assegnazione
dell'indirizzo
netmask) all'interfaccia.
address
IP
(e
Cisco(config-if)# no shutdown
Attiva
l'interfaccia,
cancellandola
(spegnimento amministrativo).
dallo
stato
dishutdown
Cisco(config-if)# end
Esce dal menù di configurazione e ritorna in modalità privilegiata.
1.5.3. Esempio di configurazione di interfaccia FastEthernet switched in modalità
routed
Le interfacce switched possono essere
usate sia come interfaccia di livello data-link
(su una rete switched, appunto), oppure
come interfacce di livello network (ossia come
interfacce di un router), a seconda della
configurazione
sull'interfaccia stessa.
Nel
momento in cui si vuole utilizzare una
interfaccia switched in modalità routed, la
configurazione è leggermente diversa da
quella di una interfaccia routed nativa,
principalmente perchè IOS non consente di
assegnare
l'indirizzo
IP
direttamente
all'interfaccia, ma l'indirizzo IP va assegnato
ad una interfaccia virtuale VLAN, la quale deve
essere a sua volta associata all'interfaccia
fisica. Un esempio è riportato in figura: si
vuole collegare 2 apparati attraverso un cavo
diretto. Una estremità del cavo viene però
terminata
su
una
interfaccia switched.
Tuttavia,
dal
punto
di
vista
della
configurazione "esterna", deve apparire come se l'interfaccia in esame
risponda all'indirizzo 192.168.100.2. Si riporta a questo punto una possibile
configurazione dell'apparato in esame:
Cisco(config)# interface FastEthernet2
Entra nella modalità di configurazione
dell'interfaccia
fisica
FastEthernet2
Nota: questa
interfaccia è di tipo switched,
pertanto
la
configurazione degli indirizzi IP va fatta assegnando l'interfaccia ad
una determinata VLAN, ed assegnando l'indirizzo IP alla VLAN
stessa.
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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Cisco(config-if)# switchport access vlan 12
Assegnazione dell'interfaccia alla VLAN 12 in modalitàaccess. Dal
momento che in questa modalità le trame ethernet non vengono
taggate con il VLAN-ID, il valore 12 ha validità puramente interna
all'apparato, e deve essere uguale al corrispondente numero
presente nel comando interface vlan.
Cisco(config-if)# no ip address
Nessun indirizzo IP è assegnato all'interfaccia FastEthernet fisica.
Cisco(config-if)# no shutdown
Attiva
l'interfaccia,
cancellandola
(spegnimento amministrativo).
dallo
stato
dishutdown
Cisco(config-if)# exit
Esce dal contesto di configurazione dell'interfaccia FastEthernet2.
Cisco(config)interface Vlan12
Entra nella modalità di configurazione dell'interfaccia virtuale Vlan12.
Questa interfaccia è necessaria per attivare un'indirizzo di livello 3
(routed) sull'intera VLAN.
Nota: questa interfaccia è di tipo virtuale e può venire creata/
cancellata dinamicamente a seconda delle assegnazioni delle VLAN
alle interfacce Ethernet switched. In particolare, questo comando
non sono permette di entrare nella configurazione della interfaccia
VLAN12, ma impartisce anche all'IOS il comando di creazione di tale
interfaccia virtuale. Il numero "12" deve essere uguale a quello
associato
al
comandoswitchport
presente
nell'interfaccia
FastEthernet reale.
Nota: una volta create,
le interfaccie VLAN sono
attive
automaticamente; pertanto non è necessario digitare esplicitamente
il comando no shutdown.
Cisco(config-if)ip address 192.168.12.2 255.255.255.0
Assegnazione dell'indirizzo IP (e netmask) all'interfaccia virtuale.
Cisco(config-if)# end
Esce dal menù di configurazione e ritorna in modalità privilegiata.
E' importante ricordare come l'interfaccia VLAN sia di tipo virtuale, quindi
viene creata dinamicamente a seconda dei comandi dell'operatore. In altre
parole, in un apparato appena inizializzato questa interfaccia non verrà
visualizzata dal comandoshow running-config. Tuttavia, a seguito della
show running-config
creazione dell'interfaccia stessa, lo stesso comando
visualizzerà questa nuova interfaccia nel file di configurazione.
Le interfacce switched sono sempre associate ad una VLAN. Qualora il
comando switchport non sia presente esplicitamente, la porta viene
configurata automaticamente in modalità accesso ed associata alla VLAN 1.
1.5.3.1. Esempio complesso di configurazione
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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In figura è riportato un posibile scenario di
configurazione
maggiormente
complesso
rispetto al precedente. Tralasciando i dettagli
relativi ai comandi impartiti, in tale esempio
l'apparato
avrà
una
interfaccia
(FastEthernet0)
utilizzata
solamente
in
modalità routed,
mentre
altre
due
(FastEthernet1
e FastEthernet2)
vengono
utilizzate in modalità switched. Tuttavia, le
ultime de interfacce sono associate ad un
indirizzo IP che rappresenta
il default
gateway
per le stazioni
collegate
alle
interfacce in esame.
La configurazione
precede
quindi la
creazione di due VLAN, la prima associata ad
una sola interfaccia switched, la seconda
associata alle ulteriori due interfacce in
esame.
1.5.3.2. Il VLAN database
Per quanto riguarda le interfacce VLAN, è
necessario ricordare che alcuni apparati (tra
cui quelli presenti nel laboratorio al Politecnico
di Torino) attivano le VLAN solo a fronte di
una
esplicita
configurazione
del
VLAN
database che non è fatto automaticamente
digitando la configurazione nella modalità
tradizionale del router. Pertanto, è necessario
accertarsi della configurazione delle VLAN
utilizzando i seguenti comandi:
Cisco> enable
Entra in modalità privilegiata.
Cisco# vlan database
Entra nel menù di gestione del VLAN
database.
Nota: i comandi riportati in seguito
non devono essere digitati tutti: è
necessario digitare solamente quelli
relativi all'azione (visualizzazione delle VLAN attive, aggiunta di una
nuova VLAN, cancellazione di una VLAN esistente) che si vuole
intraprendere.
Cisco(vlan)# vlan45
Attiva una nuova VLAN (contraddistinta dal numero 45).
Cisco(vlan)# no vlan44
Elimina una VLAN precedentemente
numero 44).
attiva
(contraddistinta
dal
Cisco(vlan)# show
Visualizza le VLAN attualmente configurate nel VLAN database.
Cisco(vlan)# exit
Esce dalla modalità di gestione del VLAN database e rende attivi i
cambiamenti impostati.
Nota: mentre i comandi di configurazione (in modalitàconfigure
terminal) sono immediatamente attivi, i comandi relativi al VLAN
database vengono applicati solamente all'atto del comando exit.
La configurazione del VLAN database viene salvata sulla memoria FLASH,
pertanto viene automaticamente riattivata al successivo reboot del router.
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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Normalmente (per quanto riguarda i router di laboratorio al Politecnico di
Torino) non è necessario configurare il VLAN database in quanto già
configurato prima delle esercitazioni.
E' importante ricordare che la dimensione del VLAN database può essere
limitata su alcuni apparati (ad es 4 VLAN nel caso di piccoli apparati). In
questo caso è necesasrio eventualmente limitare alcune VLAN presenti nel
database prima di poter configurare nuovi valori.
1.5.4. Interfacce seriali
Si riportano alcuni comandi specifici per interfaccie seriali:
encapsulation ppp | hdlc | x25 | frame-relay
Definisce il tipo di protocollo sul link fisico. A differenza dei link
Ethernet, sui link punto-punto esistono numerosi protocolli di livello
2 che possono essere usati; questo comando serve a specificare
quello in uso sul link in esame. HDLC è una versione proprietaria
CISCO (permette il multiprotocol), per cui è necessario usare il PPP
quando è necessaria l’interoperabilità con altri costruttori. HDLC non
prevede autenticazione. Le encapsulations di tipo X.25 - Frame
Relay sono utilizzate quando l'interfaccia seriale è collegata ad un
accesso fisico in queste tecnologie.
clockrate valore
Definisce la velocità del link seriale. Il clock rate va abilitato solo nel
caso di connessione di router con cavo DCE/DTE, e solo sul router
che dispone del lato DCE (ossia lato "centrale telefonica"). Questo
comando serve ad un operatore per definire la massima velocità di
linea a cui l'utente può trasmettere. In un normale collegamento
geografico diretto (CDN, HDSL, etc) il clock viene fornito dal modem e
non dall’interfaccia, rendendo quindi inutile questo comando.
ppp authentication chap | pap
Abilita l’uso dell’autenticazione su quel particolare link PPP. Per
autenticarsi dall'altra estremità del link, il router usa come nome
username.
utente il proprio nome contenuto nel comando generale
Entrambi
i
protocolli
di
autenticazione
possono
essere
contemporaneamente attivi, e vengono tentati nell’ordine in cui
compaiono. Nel caso in cui il protocollo sia CHAP è necessaria
impostare non una password, ma la chiave secret)
(
utilizzata per la
sfida da parte di questo protocollo.
Cisco(config-if)# no fair-queue
Disattiva algoritmi di scheduling avanzati sull'interfaccia. Questo
comando non è peculiare dei link seriali, anche se viene utilzizato
maggiormente su questa tipologia di collegamenti in quanto i suoi
benefici sono superiori su link a bassa velocità.
1.5.4.1. Esempio di configurazione di interfaccia seriale
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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Un esempio di configurazione riferito alla rete
indicata in figura, è il seguente:
Cisco> enable
Entra in modalità privilegiata.
Cisco# configure terminal
Entra in modalità di configurazione
Cisco# interface Serial0
Entra nella modalità di configurazione
dell'interfaccia Serial0.
Nota: questa interfaccia è di tipo DCE
e quindi è necessario configurare
anche il clockrate. Per visualizzare se
un'interfaccia è di tipo DTE o DCE è
sufficiente digitare il comandoshow
controllers serial 0, in modalità
privilegiata.
Cisco(config-if)# ip address 192.168.89.1
255.255.255.0
Assegnazione dell'indirizzo IP (e netmask) all'interfaccia .
Cisco(config-if)# encapsulation ppp
Attiva la tramatura data-link di tipo PPP.
Cisco(config-if)# no shutdown
Attiva
l'interfaccia,
cancellandola
(spegnimento amministrativo)
dallo
stato
dishutdown
Cisco(config-if)# clockrate 64000
Questo comando imposta la velocità del link, e deve essere
digitato solamente sulle interfacce che agiscono come DCE e se le
interfacce DTE/DCE sono collegate da un cavo diretto, senza la
presenza di modem intermedi.
Cisco(config-if)# end
Esce dal menù di configurazione e ritorna in modalità privilegiata.
1.5.5. Configurazione di Frame Relay
La configurazione di interfacce frame
Relay è più complessa di interfacce tradizionali
grazie al maggior numero di possibilità offerte
da questa tecnologia. A differenza di altri link
layers, non esistono interfacce di tipo "frame
relay";
la
configurazione
passa
quindi
attraverso
l'utilizzo
di interfacce
seriali
collegate ad un'opportuna interfaccia di livello
fisico.
Le interfacce possono essere di tipo
multipoint (la scelta di default) oppurepointto-point. Le prime agiscono come una normale
rete di tipo NBMA (Non-Broadcast Multiple
Access), quindi è possibile definire più hosts
con la stessa subnet, risparmiando indirizzi.
Tuttavia questa scelta va bene solamente se
la topologia fisica è di tipo "a maglia
completa". Le interfacce di tipo point-to-point,
invece agiscono come dei canali punto-punto dedicati (as. CDN), quindi ogni
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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canale richiede una propria sottorete. Questa soluzione è adata a topologie
fisiche di tipo stellare oppure a maglia non completa.
Siccome non è possibile utilizzare il protocollo ARP su una rete NBMA, è
necessario stabilire l'indirizzo IP dell'endpoint remoto. Cisco offre sia la
possibilità di definire staticamente l'indirizzo IP dell'endpoint remoto, sia di
lasciare al router il compito di scoprirlo da solo attraverso il protocollo di
Inverse ARP.
Dal momento che Frame Relay offre la possibilità di configurare più
collegamenti diversi (DLCI) sulla stessa interfaccia fisica (Serial), Cisco offre
la possibilità di definire, all'interno di un'interfaccia seriale, delle subinterfacce ognuna con le proprie caratteristiche di encapsulation, topologia,
dynamic/static mapping degli indirizzi.
I passi obbligatori per la configurazione sono:
abilitazione della Frame Relay Encapsulation sull'interfaccia seriale
configurazione del mapping statico o dinamico degli indirizzi remoti
1.5.5.1. Principali comandi di configurazione
I comandi principali di configurazione sono
i seguenti:
encapsulation frame-relay [ietf]
Abilita
e
specifica
il
tipo
di
encapsulation
relativamente
all'interfaccia in esame. Questo è un
comando di interfaccia e può operare
sia su interfacce seriali, sia su subinterface.
frame-relay lmi-type [ansi | cisco |
q933i ] (opzionale; default: cisco)
Imposta il tipo di protocollo LMI
necessario per parlare con la rete
Frame Relay
frame-relay map protocol protocol-address
dlci [broadcast] [ietf] [cisco] (opzionale)
Definisce un mapping statico l'indirizzo
(ad esempio IP) dell'endpoint remoto e il PVC (attraverso il suo
identificativo DLCI) necessario per raggiungerlo.
interface type number.subinterface-number{multipoint | point-to-point}
Definisce se l'interfaccia fisica (oppure la sub-interface) sono di tipo
point-to-point oppure multipoint. La seconda scelta è quella di
default. Nel caso in cui non sia ancora stata definita tale
subinterface, questo comando ha come effetto collaterale la sua
creazione.
frame-relay interface-dlci dlci
Definisce esattamente qual è il DLCI da utilizzare per inviare il
traffico a destinazione. Questo comando è obbligatorio per le
interfacce di tipo point-to-point e per quelle multipoint nel quale è
stata abilitata la risoluzione dinamica degli endpoints, mentre non è
richiesto per le sub-interface multipoint configurate con mapping
statico.
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8:31:18 AM 4/27/200
Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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1.5.5.2. Gestione del traffico
La tecnologia
Frame Relay offre la
possibilità di definire alcune soglie di traffico
(PIR, EIR, AR) con diversi significati. Il PIR è la
massima quantità di dati trasmissibile con
certezza dalla rete; l'EIR è la massima
quantità di traffico in eccesso che la rete può
trasmettere ma di cui non sono date garanzie
di recapito (e che viene scartato con priorità
maggiore nel momento in cui la rete è
congestionata), AR è la velocità di accesso
(Access Rate) dell'interfaccia Frame Relay.
La configurazione di questi parametri
permette di ottenere performance migliori da
parte della rete in quanto permette di attivare
i meccanismi di notifica esplicita
della
congestione da parte del router di bordo
(adaptive shaping). Il router sarà quindi in
grado di regolare l'ammontare del traffico
immesso in base alle notifiche di congestione che gli arriveranno dalla parte
interna della rete FR, consentendo lo sfruttamento della massima capacità
possibile in ogni condizione di carico della rete. Le applicazioni rimarranno
quindi avvantaggiate in quanto, tendenzialmente, non si verificheranno
errori nella rete; il TCP ne trarrà particolare giovamento in quanto vengono
ad essere eliminati i timeout dovuti ad errori e ritrasmissioni evitando quindi
l'andamento di throughput a dente di sega proprio del TCP.
I comandi principali di gestione del traffico
sono:
frame-relay traffic-shaping
Attivazione della funzionalità di Traffic
Shaping
sull'interfaccia
(o
subinterface) desiderata.
frame-relay class nome
Assegnazione
di una
particolare
classe di traffico (chiamata nome)
all'interfaccia; in questa classe di
traffico (specificata a parte) saranno
contenuti i parametri contrattualizzati
(CIR, PIR …) ed i criteri per
l’adattamento dinamico del traffico
offerto.
map-class frame-relay nome
Creazione di una nuova map-class (in
modalità di configurazione) che conterrà la specifica del traffico.
frame-relay traffic-rate average peak
Specifica delle caratteristiche di traffico in termini di CIR a
( verage) e
CIR+EIR (peak).
frame-relay adaptive-shaping becn
Attivazione dell’adaptive shaping basato sul BECN; il router sarà in
grado di immettere nella rete il maggior numero di dati senza
tuttavia provocare perdite.
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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In alcune versioni di IOS esiste un problema legato al comando
framerelay traffic-rate per cui i parametri di questo comando non sono interpretati
come average peak ma peak peak. Per impostare invece il vero valore del CIR
è necessario utilizzare il comando aggiuntivoframe-relay mincir out
<average> (ad esempio frame-relay mincir out 64000 per ottenere un CIR di
64Kbps).
In figura viene mostrato il meccanismo
adottato per regolare il traffico, basato
principalmente sul Burst Committed (Bc) pari a
8Kbit. In questo esempio il traffico passa alla
velocità di linea (256Kbps) fino ad esaurire il
valore di Bc, quindi il router inserisce uno stop
per poter soddisfare il rate negoziato. Le
trasmissione riprende al tempo 125ms, valore
ricavato dividendo Bc per il CIR, quando il rate
è ritornato
conforme (64Kbps) al CIR
negoziato dall'utente.
1.5.5.3. Comandi di controllo
I principali comandi di controllo sono
seguenti:
i
show interface serial
Mostra informazioni su DLCI e LMI .
show frame-relay pvc
Mostra statistiche di traffico sui PVC.
show frame-relay map
Mostra gli abbinamenti tra indirizzi di
rete e i DLCI (route maps).
show frame-relay lmi
Mostra informazioni LMI.
1.5.6. IPv6
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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La
configurazione
di
indirizzi
IPv6
è
estremamente
simile
a
quella
della
configurazione di indirizzi IPv4. Tuttavia, a
causa di alcuni comandi aggiuntivi e di alcune
peculiarità di questa tecnologia, si preferisce
elencare a parte i comandi più importanti.
Cisco# show ipv6 interface
Mostra tutti gli indirizzi IPv6 associati
alle interfacce, con tutti i dettagli
(indirizzi multicast attivi, eventuali
settings di ICMP, Duplicate Address
Detection, etc)
Cisco# show ipv6 interface brief
Mostra in modo sommario lo stato
delle interfacce IPv6 (up/down) e i
principali indirizzi IPv6 associati alle
interfacce.
Cisco# show ipv6 neighbors
Visualizza la neighbor cache (corrispondende dell'ARP cache in IPv4)
di un router IPv6.
Cisco# clear ipv6 neighbors
Cancella la neighbor cache.
Cisco(config-if)# ipv6 nd suppress-ra(oppure)
Cisco(config-if)# ipv6 nd ra suppress
Disabilita l'invio di messaggi di router advertisement sull'interfaccia
specificata. Il comando varia leggermente a seconda della versione
di IOS presente sull'apparato.
1.6. Netmask e Wildcard
Le netmask e le wildcard sono due modi
speculari per indicare raggruppare degli spazi
di indirizzi IP contigui. La netmask è stata
specificata in IP, mentre il concetto di Wildcard
è proprietario Cisco ed è esattamente
speculare alla netmask. In altre parole,
mentre per una netmask il valore "0" indica il
concetto "ignora" e il valore "1" il concetto
"controlla",
una
wildcard
ha
significato
esattamente duale. L'utilizzo di wildcard al
posto della netmask dipende dallo specifico
comando
Cisco;
alcuni
accettano
solo
netmask, altri solo wildcard. In figura sono
riportate, a titolo di esempio, le principali
wildcard utilizzate fino a gruppi di 256 hosts.
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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Ad esempio, per raggruppare tutti gli indirizzi
compresi tra 10.0.16.0 e 10.31.255.255 con
un'unica entry è possibile scrivere la coppia
indirizzo-netmask 10.0.16.0 255.255.16.255,
oppure la coppia indirizzo-wildcard 10.0.16.0
0.0.15.255.
1.7. Esercizi
1.7.1. Interfacce Unnumbered
Scrivere
i
comandi
necessari
alla
configurazione dei router Cisco in relazione
alla topologia indicata in figura.
Si scriva la configurazione sia nel caso in
cui non si assegni un indirizzo IP all'interfaccia
di loopback, sia nel caso in cui gli si assegni
un indirizzo.
Soluzione
L'esercizio consiste nella configurazione
delle
interfacce
e
la
configurazione
dell'opportuna static route. La configurazione
del router R2 è speculare ad R1.
Nel caso in cui non si assegni un indirizzo
all'interfaccia di loopback la configurazione è
la seguente:
configure terminal
interface serial0
ip unnumbered loopback0
exit
interface ethernet0
ip address 192.168.14.1 255.255.255.0
exit
ip route 192.168.10.0 255.255.255.0 serial0
end
Nel caso in cui si assegni un indirizzo all'interfaccia di loopback diventa:
configure terminal
interface serial0
ip unnumbered loopback0
exit
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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interface loopback0
ip address 192.168.24.1 255.255.255.255
exit
interface ethernet0
ip address 192.168.14.1 255.255.255.0
exit
ip route 192.168.10.0 255.255.255.0 serial0
ip route 192.168.20.1 255.255.255.255 serial0
end
In questo caso non è possibile assegnare
l’indirizzo 127.x.x.x
all’interfaccia di loopback; in alcuni casi è invece possibile assegnare un
indirizzo che è in sovrapposizione con un’altra interfaccia (es Ethernet0)
evitando la seconda route statica e l'occupazione di un indirizzo (e una rete)
aggiuntivi.
1.7.2. Configurazione di interfacce Frame-Relay
Scrivere
i
comandi
necessari
alla
configurazione dei router Cisco in relazione
alla topologia indicata in figura, supponendo
che la linea seriale sia gestita attraverso la
tecnologia Frame-Relay e che sia presente, ad
ambedue le estremità, un solo canale logico
con DLCI pari a 50. Si supponga che la
configurazione sia di tipo point-to-point.
Soluzione
La soluzione migliore consiste nel creare
delle sub-interfacce per la gestione di vari
DLCI diversi (anche se a rigore non sarebbe
obbligatorio in quanto è presente un solo
canale virtuale). La configurazione è molto
semplice e consiste
nella creazione
di
opportune sub-interfacce per la gestione di
eventuali canali logici diversi; l'unico comando
degno di nota è appunto l'impostazione del canale logico (DLCI) opportuno
all'interno della sub-interfaccia.
La configurazione
speculare:
del router R1 è indicata in figura; quella di R2 è
configure terminal
interface serial0
no ip address
encapsulation frame-relay
exit
interface serial0.50 point-to-point
ip address 192.168.19.2 255.255.255.252
frame-relay interface-dlci 50
end
1.7.3. Configurazione di interfacce Frame-Relay
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8:31:18 AM 4/27/200
Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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Scrivere
i
comandi
necessari
alla
configurazione dei router Cisco in relazione
alla topologia indicata in figura, supponendo
che la linea seriale sia gestita attraverso la
tecnologia Frame-Relay e che siano presenti
due canali logici, di cui il primo (DLCI 104)
point-to-point, mentre il secondo (DLCI 103) di
tipo multipoint.
Soluzione
La soluzione è indicata in figura: vengono
semplicemente definite due sub-interfaces.
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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Capitolo 2. Routing IP su router Cisco
2.1. Per iniziare
2.1.1. Pre-requisiti
La fruzione ottimale di questo modulo richiede le seguenti conoscenze di
base:
Il protocollo IPv4
conoscenza delle problematiche
livello 1-2 della pila OSI
e delle tecnologie
di trasporto
di
Generalità e configurazione di router Cisco
E' inoltre richiesta la presenza di una cerca domestichezza con le esigenze
di configurazione di una rete reale.
2.1.2. Obiettivi
Al termine di questo modulo il partecipante sarà in grado di
padroneggiare i comandi fondamentali per la configurazione del routing su
un router Cisco. In particolare, questo modulo comprende i comandi
fondamentali per il routing statico, ai principali protocolli di routing dinamico
(RIP, IGRP/EIGRP, OSPF, BPF); verranno quindi accenate le problematiche di
redistribuzione e di access-list applicate ai protocolli di routing. L'elenco dei
comandi presentati è normalmente integrato da esempi che dimostrano
come questi possano essere impiegati in campo.
Questo modulo intende porsi come guida rapida alla configurazione di
apparati Cisco senza porsi in alternativa ai manuali ufficiali; l'obiettivo
consiste nell'offrire al lettore uno spunto di partenza strutturato per poter
cominciare l'interazione in maniera più familiare con gli apparati.
Sono inoltre previsti esercizi
argomenti trattati.
di vari gradi di difficoltà relativi agli
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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2.1.3. Struttura
Questo modulo è strutturato secondo i seguenti punti:
comandi di routing di carattere generale, e comandi di controllo
gestione del routing statico
gestione del routing dinamico (RIP, IGRP/EIGRP, OSPF, BGP)
redistribuzione
Terminerà il modulo una sezione di esercizi.
2.1.4. Sommario
Essendo questo modulo un "manuale di laboratorio", non è disponibile il
sommario.
2.2. Comandi di configurazione
Questa sezione descrive i comandi fondamentali per quanti riguarda
l'aspetto del routing, ossia, la capacità della macchina di capire dove e come
inoltrare i pacchetti che non sono destinati ad host presenti localmente.
Comandi generali
I principali comandi
routing sono i seguenti:
generali
riferiti al
Cisco(config)# ip routing
Abilita il router ad instradare pacchetti
IP (processo di forwarding). Questo
comando: è utile anche in forma
negata (no ip routing) per cancellare
completamente
la
precedente
configurazione di routing e lasciare il
router spoglio. A questo punto è
possibile
riabilitare
il routing
e
procedere alla nuova configurazione.
Cisco(config)# ipv6 unicast-routing
Abilita il router ad instradare pacchetti
IPv6. E' l'omologo del precedente, ma
riferito al protocollo IPv6.
Cisco(config)# ip classless
Nel momento in cui il router riceve un
pacchetto per cui non ha una route specifica (e nemmeno la default
route), usa la migliore supernet route possibile. Questo comando è
utilizzato per favorire l'aggregabilità delle route mediante l'impiego
del CIDR.
2.2.1. Route statiche e di default
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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E' il modo più semplice per abilitare il routing;
non è tuttavia molto robusto in quanto tutto
deve essere fatto manualmente e quindi sono
estremamente frequenti gli errori (oltre alla
mancanza di aggiornamento automatico da
parte della rete).
Cisco(config)#
ip
route indirizzo
maschera next_hop [distanza]
I pacchetti destinati alle reti comprese
nel
range
(indirizzo,
maschera)
devono
essere
instradati
verso
router, che deve essere (1) in una
sottorete direttamente collegata a
una delle interfacce, oppure (2) una
porta del router corrente nel caso in
cui l’interfaccia sia unnumbered.
La route può essere sostituita da una
appresa
dinamicamente e avente
distanza inferiore
Cisco(config)# ip default-network indirizzo
Configura una route di default. E' immessa da uno smart router il
quale normalmente conosce le route per qualsiasi destinazione e
diffonde la route di default tramite i protocolli di routing. La modalità
con cui questa è propagata dipende dal protocollo di routing: RIP
annuncia 0.0.0.0 0.0.0.0, IGRP annuncia indirizzo indicandola come
route esterna e candidata per la route di default.
Cisco(config)# ipv6 route indirizzo/prefixlength next_hop
E' analogo al comando relativo al protocollo IPv4.
show ip route
Le route statiche non vengono visualizzate dal comando
se il percorso non è attivo, ossia se il next hop indicato nel comando stesso
non è raggiungibile.
2.2.2. Routing dinamico: comandi comuni ai vari protocolli di routing
I protocolli di routing definiscono alcuni
comandi che sono comuni tra i vari protocolli. I
principali sono i seguenti:
router proto [ID]
Abilita
il
protocollo
di
routing
specificato; entra in modalità di
configurazione di tale protocollo; ha
modalità leggermente
diverse per
ogni protocollo in quanto, ad esempio,
il valore ID è richeisto da alcuni
protocolli e non da altri, e nei
protocolli in cui è richiesto può avere
un significato
differente.
Questo
comando verrà specificato meglio da
ogni protocollo di routing.
network indirizzo_di_rete
Specifica contemporaneamente
informazioni:
due
le reti (direttamente connesse al router) che sono nel dominio
di routing in esame (e che verranno annunciate dal
protocollo);
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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le interfacce che dovranno partecipare a quel dominio di
routing (il router automaticamente capisce quali sono le sue
interfacce interessate dal dominio, ed abilita l'invio e le
ricezione di messaggi di updates attraverso quelle interfacce)
Il valore indirizzo_di_rete dovrebbe essere formalmente un
indirizzo di una rete direttamente connessa al router; in pratica i
Cisco accettano anche degli indirizzi IP singoli (ad esempio quelli
delle singole interfacce) e li traducono in indirizzi di rete
automaticamente. Così, nella rete in esempio, i comandinetwork
10.1.1.1 e network 10.1.1.0 sono equivalenti.
I router Cisco tendono tuttavia a "summarizzare" le informazioni
specificate da questo comando. Così, ad esempio, una network
10.1.1.1 viene automaticamente trasformata in 10.0.0.0/8 (secondo
la netmask "naturale"), e gli annunci vengono inviati e ricevuti su
tutte le interfacce i cui indirizzi sono compresi in quel range. Per
selezionare attivare solo alcune tra le interfacce in esame è
necessario l'utilizzo del comando passive-interface.
La sintassi di questo comando è leggermente diversa in OSPF e in
BGP.
passive-interface interfaccia
Inibisce l’invio di messaggi di update
sull’interfaccia (che, ad esempio, è al
bordo del dominio di routing). Può
essere una ragione amministrativa
(evitare di propagare messaggi in una
specifica direzione) oppure economica
(impedire la generazione di messaggi
di routing su linee commutate quali
ISDN). Questa interfaccia è comunque
in grado di accettare e processare
routing updates che arrivano ad essa
(inibisce l'invio ma non la ricezione):
per la disabilitazione della ricezione è
necessario utilizzare altri strumenti
quali le access-list.
Questo
comando
ha
significati
leggermente
diversi
per
ogni
protocollo di routing; ad esempio in
EIGRP l'interfaccia "passiva"
viene
totalmente disabilitata dal punto di vista delle route (viene pertanto
bloccata sia la ricezione che la trasmissione).
neighbor indirizzo
Indica al router di inviare i messaggi all’indirizzoindirizzo specificato;
è usato su reti senza capacità broadcast oppure per prevenire l'invio
dei messaggi di aggiornamento a specifici routers (ad esempio su
LAN in congiunzione al comandopassive-interface, per abilitare solo
specifici neighbors per ragioni di policy).
2.2.3. Comandi specifici per RIP
file://localhost/Z:/temp/netlibrary/books/cisco-poli.htm
8:31:18 AM 4/27/200
Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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I comandi specifici per il protocollo RIP sono i
segnuenti:
router rip
Abilita il protocollo di routing RIP. Dal
momento che questo comando non ha
il
parametro ID,
non
possono
coesistere più istanze di RIP sulla
stessa macchina.
version 1 | 2
Abilita l’invio di messaggi secondo la
versione 1 o 2 (default 1); nella
ricezione capisce ambedue le versioni.
ip split horizon (comando di interfaccia)
Abilita l'utilizzo dello split horizon per il
protococollo
RIP. Il comando
è
normalmente abilitato sulle interfacce
su
reti broadcast
(ad
esempio
Ethernet), mentre è normalmente
disabilitato sulle interfacce su reti non broacast (ad esempio
FrameRelay). Questo comando deve essere dato sulla particolare
interfaccia (ad esempio Serial 0) sulla quale si vuole disabilitare
questa caratteristica.
Questo comando può essere applicato a tutti gli algoritmi di tipo
Distance Vector (quindi IGRP ed EIGRP).
ip rip triggered (comando di interfaccia)
E' utilizzato su link molto lenti per disabilitare l'invio periodico di
annunci RIP. Su tali link, l'invio del pacchetto di routing update
potrebbe impiegare parecchio tempo, consumando inutilmente la
banda già scarsa. Il comando in esame forza il router ad inviare
annunci RIP su quell'interfaccia solo se il database è cambiato.
Come il comando precedente, è un comando disponibile all'interno
della configurazione dell'interfaccia.
2.2.4. Comandi specifici per IGRP-EIGRP
I comandi specifici per i protocolli IGRP/
EIGRP sono i segnuenti:
router
igrp process_id
- router
eigrp
process_id
Attiva il processo
di routing. Il
process_id identifica il particolare
processo di routing in esecuzione, che
deve essere uguale in tutti i router
del dominio IGRP/EIGRP in quanto
l’informazione
viene inclusa negli
annunci. Se si è in un AS registrato è
buona
norma
porre
questo
identificativo pari al numero dell’AS;
nel
caso
si
voglia
impiegare
contemporaneamente IGRP e EIGRP
(per esempio
per
necessità
di
transizione), IGRP e EIGRP possono
scambiarsi
informazioni
solo
se
process_id = AS.
metric weights tos k1 k2 k3 k4 k5
Cambia il valore dei parametri utilizzati per il calcolo del costo per
uno specifico codice Tipe Of Service (anche se è fortemente
sconsigliato cambiarli); il significato dei termini è analogo al comando
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8:31:18 AM 4/27/200
Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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default-metric. I valori di default sono tos: 0, k1=k3= 1, k2=k4=k5=
0.
no metric holddown (solo IGRP)
Disabilita l’algoritmo di hold down di IGRP, migliorando il tempo di
convergenza a scapito di possibilità di loop.
2.2.5. Comandi specifici per OSPF
I comandi specifici per il protocollo OSPF
sono i segnuenti:
router ospf process_id
Abilita un processo di routing OSPF. Il
process_id identifica il processo di
routing OSPF all’interno del router ed
ha significato locale (contrariamente a
IGRP/EIGRP non viene trasmesso
all’esterno
del router). E' quindi
possibile avere valori diprocess_id
diversi
sui
vari
rotuer
che
compongono la nuvola OSPF.
network indirizzo wildcard area id_area
Il protocollo OSPF prevede che le reti
da
annunciare
vengano
indicate
esplicitamente con la coppia <indirizzo,
wildcard>.
Queste
informazioni
individuano una o più interfacce che si
trovano nell’area id_area sulle quali vengono inviati e ricevuti i
messaggi OSPF. La maschera è di tipowildcard (come le access list),
mentre id_area è codificato su 4 byte, ed è possibile utilizzare sia la
notazione decimale che quella decimale puntata. Spesso viene
assegnato un indirizzo IP (ad esempio l'indirizzo IP dell'area border
router) all'id_area.
area id_area stub
Dichiara l’area id_area una stub area.
area id_area range indirizzo maschera
Specifica un address range da annunciare all’esterno dell’area
id_area, consentendo
l'aggregazione
di informazioni per la
propagazione all’esterno dell’areaid_area (se all’interno dell’area c’è
almeno un’interfaccia con l’indirizzo che cade all’interno dell’address
range, all’esterno è annunciato l’address range invece dei singoli
indirizzi).
area id_area virtual-link ID_router
Crea un link virtuale con il router che haID_router, dove questo
valore è individuabile visualizzando i database di OSPF; l’area
id_area è comune ai due router.
default-information originate [always]
Abilita il router di annunciare una route di default all'interno del suo
dominio OSPF, comportandosi da AS Boundary Router (lo stesso
scopo può essere ottenuto con il redistribute). Un AS boundary
router non annuncia necessariamente la route di default, in quanto
potrebbe annunciare più route esterne imparate da altri protocolli.
Se il router non ha alcuna route di default, questo comando è
ininfluente, a meno che si specifichi la keywordalways, nel qual caso
viene comunque sempre immessa una route di default in quel
dominio anche se il router non ne ha una propria.
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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2.2.6. Comandi specifici per BGP
La configurazione di BGP è più complessa
degli altri protocolli di routing e comprende i
seguenti passi fondamentali:
abilitazione del routing BGP
configurazione dei BGP peers
I comandi specifici per il protocollo BGP
sono i segnuenti:
router bgp AS
Attiva il processo di routing
nell’Autonomous System AS.
BGP
network indirizzo [mask netmask]
Identifica
questa
rete
come
appartenente al dominio BGP locale e
la inserisce nella propria routing table.
Il significato è diverso dai protocolli
IGP in quanto il comando networknon definisce le interfacce sulle
quali bisogna inviare gli annunci. Contrariamente ad OSPF, la
netmask è nella forma classica.
neighbor indirizzo remote-as AS
Dichiara come peer (neighbor) il routerindirizzo dell’Autonomous
System AS. I neighbor possono essere Internal o External. I peer di
tipo external sono spesso contraddistinti da un link fisico in comune,
mentre quelli di tipo internal possono essere posizionati in un
qualunque locazione dell'AS.
aggregate-address indirizzo maschera
Se esiste almeno una route per una rete che rientra nel range di
indirizzi (indirizzo, maschera) BGP annuncia questo range.
default-information originate
Abilita la propagazione della route di default (0.0.0.0) all'interno del
dominio BGP. La generazione di questa route non è fatta in
automatico dal BGP, ma deve essere appresa da altre parti (ad
esempio mediante redistribuzione). Questo comando non viene
normalmente utilizzato nel routing tra Automous Systems; piuttosto,
può essere utilizzato qualora il protocollo BGP sia abilitato all'interno
di un AS come protocollo di routing interno (ad esempio in
congiunzione di MPLS).
2.2.7. Redistribuzione
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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E' quel processo che permette di collegare
due domini di routing diversi scambiandosi
vicendevolmente le route apprese in ognuno
di essi. A differenza di avere un dominio unico,
il processo di redistribuzione provoca un
compattamento delle informazioni di routing in
modo da rendere il processo più scalabile. In
altre parole un dominio di routing non
conoscerà
completamente
la
topologia
dell'altro dominio, ma solo delle informazioni
tendenti a dire quali reti sono presenti, ma
non qual è il percorso esatto che i pacchetti
faranno per raggiungerle.
Per evitare il caso in cui ci siano percorsi
diversi transitanti in domini diversi verso una
stessa
destinazione,
i
router
Cisco
definiscono dei costi standard per ogni
protocollo di routing in modo che il confronto
di costo possa essere fatto suil protocollo anzichè sul percorso vero e
proprio. Così, ad esempio, le route statiche avrà costo 1, il protocollo di
routing EIGRP avrà costo 90, OSPF 110, RIP 120, e così via. Se ne deduce
che, indipendentemente dal percorso, una route statica per una certa
destinazione sarà sempre preferita rispetto a qualunque protocollo di
routing.
La redistribuzione può essere uni o bi-direzionale. La prima può essere
utilizzata per redistribuire, all'occorrenza, solo le route di un dominio in un
altro.
Uno dei problemi di questo meccanismo è che ogni protocollo di routing
ha una modalità di computo della metrica diverso dagli altri. E' allora
necessario dire esplicitamente al router la metrica con la quale gli annunci
dell'altro dominio dovranno essere propagati, con il comando default-metric.
I
principali
comandi
redistribuzione sono:
connessi
alla
redistribute protocollo [id]
Distribuisce nel dominio del router in
questione
le informazioni raccolte
tramite il protocollo protocollo; è un
sottocomando della modalità router. Il
valore id è necessario per discriminare
tra
più
processi
dello
stesso
protocollo (es. EIGRP, OSPF, etc).
default-metric metrics
Indica che tutte le route apprese
dall’esterno sono da ridistribuire con
metrica metrics;
ha
modalità
leggermente
diverse
per
ogni
protocollo in quanto la metrica è
diversa. Ad esempio il comando
default-metric 10000 100 255 1 1500
(utilizzato all'interno di un router IGRP/EIGRP) corrisponde lla
specifica dei termini banda, ritardo, affidabilità, carico, MTU
.
Questo comando non è necessario nel caso in cui si vogliano
redistribuire le informazioni tra due istanze diverse dello stesso
protocollo (ad esempio tra un dominio OSPF e un altro dominio
OSPF).
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redistribute static
Redistribuisce all'interno del protocollo di routing in esame tutte le
sue route statiche.
redistribute connected
Redistribuisce le informazioni sulle reti connesse, ossia le route che
vengono create automaticamente per il fatto di avere una interfaccia
in esse. Il processo di routing in esame acquisirà pertanto le route di
tutte le interfacce del router, indipendentemente dal protocollo di
routing attivato su ognuna di esse. Le route interessate da questo
comando sono quelle non specificate da un esplicito comando
network; per OSPF e IS-IS queste route sono redistribuite come
appartenenti all’esterno dell’AS.
2.3. Comandi di controllo
Questi comandi, contrariamente a quelli
precedenti, sono attivabili dalla modalità
privilegiata.
show ip route
Mostra la routing table del protocollo
IP. Le informazioni più importanti
comprendono il protocollo di routing
con il quale se è appresa la route (ad
esempio C per le route connesse, S
per quelle statiche, R per quelle RIP),
il nome della rete di destinazione, il
costo (che comprende sia il costo
della route, sia il costo proprio del
protocollo di routing, necessario per
scegliere due route verso la stessa
destinazioni ma provenienti da due
protocolli di routing distinti), il next
hop.
show ipv6 route
Analogo al comando precedente, ma riferito al protocollo IPv6.
clear ip route {network [mask] | *}
[Modalità privilegiata] Permette la cancellazione di una o più route che
si suppongono non più valide. Questo comando non permette la
cancellazione delle route statiche.
show ip protocols
Visualizza lo stato di ogni protocollo di routing attivo (tempistiche,
parametri (es per EIGRP), redistribuzioni, …).
show ip eigrp interfaces | neighbors | topology | traffic
Comandi di controllo del funzionamento del processo EIGRP.
show ip ospf | bgp
Visualizza le informazioni generali sul processo in esame.
show ip ospf database
Mostra il database dei link state advertisement ricevuti.
show ip ospf neighbor
Visualizza tutti i router OSPF adiacenti, indipendentemente dall'area
a cui appartengono; il camponeighbor_ID mostra l'identificativo
(router_ID) del router remoto. Nel caso in cui il router sia su una
Ethernet, mostra anche chi è il Designated Router e il Backup DR, il
loro indirizzo su quella rete e l'indirizzo attraverso il quale sono
raggiungibili.
show ip ospf border-routers | interface | virtual-links
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Altri comandi per la visualizzazione di aspetti specifici di OSPF.
show ip bgp summary
Visualizza l'elenco dei peer BGP.
2.3.1. Lettura del database OSPF
OSPF offre il grande
vantaggio
di
visualizzare un'ottima descrizione della rete. Il
comando show ip ospf database può però
essere ostico nella sua interpretazione. Per la
lettura dei risultati è allora necessario
ricordare che:
Router Link State: rappresenta l'elenco
dei router presenti sull’area in esame
Network
Link
State:
rappresenta
l'elenco delle reti broadcast contenute
nell'area in esame
Summary Net Link State: rappresenta
l'elenco delle reti presenti nelle altre
aree; sparisce qui la distinzione tra reti
di transito (broadcast) e reti tradizionali
(punto-punto)
Ogni entry (del tipo specificato sopra) è composta da due informazioni, il
LinkID e l'Advertising Router. Il significato di questo campi è variabile a
seconda del tipo di entry ed è schematizzato in figura. Nel caso di un Router
Link, il LinkID e l’ADVRouter coincidono (perché è il router che annuncia sé
stesso).
Il RouterID è solitamente dato dal più alto indirizzo configurato sulle
interfacce del router in esame, tranne nel caso in cui sia stato configurato
l'indirizzo di Loopback che diventa automaticamente il RouterID.
Il database è ovviamente uguale all’interno dei vari router appartenenti
alla stessa area (a meno che la rete sia in fase di riconfigurazione). Ogni
router può comunque avere uno o più database, a seconda che sia un
semplice internal router (e quindi è immerso in una sola area) oppure un
router di bordo tra più aree.
2.4. Esercizi
2.4.1. Routing statico
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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Scrivere
i
comandi
necessari
alla
configurazione dei router Cisco in relazione
alla topologia indicata in figura, attraverso
l'impiego di routing statico.
2.4.1.1. Soluzione
La soluzione comprende la configurazione delle interfacce, quindi la
scrittura delle tre route. Le prime due sono relative alle due reti /24, mentre
la terza (attraverso il comandoip default-network) definisce una route di
default per il resto del mondo Internet.
ip route e show
In figura sono anche riportati alcuni comandi show
(
running-config) che possono essere utilizzate per visualizzare il risultato
della configurazione. Il comandoclock rate 64000 è necessario solamente
qualora le due interfacce seriali dei router siano collegate direttamente,
senza alcun modem intermedio. La prima configurazione è tipica di un
laboratorio, la seconda è tipica di una rete reale.
2.4.2. RIP e Auto-Summary
Verificare le necessità
di abilitare il
comando auto-summary
all'interno
della
configurazione dei router in figura.
2.4.2.1. Soluzione
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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La configurazione dei tre router è assolutamente identica, e quindi viene
riportata (in figura) solo quella di R3. Tuttavia il protocollo RIP ha, come
opzione di default, la summarizzazione abilitata. Questo significa che ogni
router tende ad annunciare la rete naturale (ad esempio una classe C)
anzichè la vera rete configurata sulle proprie interfacce, indipendentemente
dal fatto che la versione 2 di RIP permette il trasporto di maschere (e quindi
di reti a lunghezza variabile). Nel caso in esame, ogni router annuncerà la
conoscenza delle reti 200.0.3.0/24 e 200.0.5.0/24 come reti proprie.
Si analizzi ora il comportamento del router R3 (il comportamento di R1 e
R2 è speculare): egli riceverà dagli altri router un annuncio relativo all'intera
rete 200.0.5.0/24. Siccome R3 è direttamente connesso alla rete 200.0.5.8/
30, raggiungerà
questi indirizzi attraverso
l'interfaccia direttamente
connessa, e raggiungerà tutti gli altri indirizzi della rete 200.0.5.0/24
attraverso, ad esempio, R1. Infatti, ricevendo due annunci identici da R1 e
da R2, sceglierà uno dei due router come il proprio next hop, a caso.
Con questa configurazione il R3 non sarà pertanto in grado di
raggiungere gli indirizzi della rete 200.0.5.20/30, dal momento che tutti i
pacchetti verso quella direzione verranno comunque mandati a R1.
La soluzione a questo problema consiste nell'abilitazione del comando
no auto-summary all'interno della configurazione delrouter rip. In questo
modo la summarizzazione non viene fatta automaticamente e il router R3
riceverà correttamente gli annunci 200.0.5.12/30 da R1, e 200.0.5.20/30 da
R2.
L'auto-summarizzazione ha modalità leggermente diverse per ogni
protocollo di routing. Ad esempio il protocollo EIGRP automaticamente
inserirebbe in R3 una riga nella tabella di routing del tipo
D 200.0.5.0/24 is a summary, Null0
Il router R3 non sarà pertanto in grado di raggiungere nessun indirizzo
200.0.5.0/24 (tranne quelli direttamente connessi) a causa di questa rigaextra, che dice al router che tutte le destinazioni 200.0.5.0/24 sono
raggiungibili localmente.
2.4.3. Summarizzazione e Passive Interface
Data la rete in figura, verificare come il
router Cisco compatti le informazioni del
comando network
secondo
la
netmask
naturale.
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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2.4.3.1. Soluzione
La soluzione è indicata in figura. Nonostante il comando
no autosummary e nonostante il comandonetwork per le varie interfacce sia stato
specificato separatamente, il router inserisce nella sua configurazione una
sola rete che è un sovrinsieme delle reti specificate, come è possibile vedere
dall'output del comandoshow running-config. Questa configurazione farà sì
che il router consideri tutte le proprie interfacce come appartenenti alla
nuvola RIP.
La soluzione a questo problema consiste nel dichiarare l'interfaccia
ethernet0 come interfaccia passive, disabilitando pertanto l'invio di annunci
in quella direzione, a cui sarebbe necessario aggiungere anche una accesslist in ingresso per impedire anche la ricezione di route.
Si noti tuttavia come gli annunci generati dal router tengano in conto del
comando no auto-summary, ossia il router propagherà gli annunci per le
proprie reti secondo la netmask corretta (/30); solo il comandonetwork non
è affetto dal no auto-summary.
2.4.4. RIP e Passive Interface
Data la rete in figura, si configurino i
router i modo che i router R2 ed R3 si
scambino gli annunci RIP in modalità diretta,
senza inviarli al router R1 e senza accettare
da esso alcuna informazione..
2.4.4.1. Soluzione
La soluzione è mostrata in figura: sui router R2 ed R3 è necessario
attivare i comandi passive-interface, in modo da disabilitare l'invio di pacchetti
di routing update su quell'interfaccia, eneighbor, in modo da indicare che
l'host in esame deve in realtà ricevere annunci RIP (e che vengono quindi
inviati in unicast). Il secondo comando è speculare sui router R2 ed R3: R2
indicherà l'indirizzo 200.0.3.3 come proprio neighbor, mentre R3 indicherà
l'indirizzo 200.0.3.2.
Con questa configurazione, il router R1 non riceverà nessun annuncio di
routing, mentre i suoi annunci si propagheranno al resto della rete: in altre
parola R1 non sarà in grado di raggiungere le reti gestite da R2 ed R3,
mentre questi ultimi saranno in grado di raggiungere le reti gestite da R1.
Per far sì che gli annunci di R1 vengano rifiutati da R2 ed R3 è necessario
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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utilizzare una ulteriore configurazione ad esempio mediante l'abilitazione di
filtri sulle routing update in ingresso mediante access list.
E'
interessante
verificare
invece
il
comportamento della rete nel caso in cui
venga omesso il comando passive-interface
sul solo router R3 (oppure solo su R2): gli
annunci RIP vengono mandati sul canale sia in
broadcast che in unicast (dal momento che è
attivo il comando neighbor). In altre parole, il
comando
neighbor
non
forza
automaticamente
la
generazione
esclusivamente di messaggi unicast e la
presente configurazione ne è una prova.
Come visualizzato in figura, pertanto, il
router R1 sarà in grado di raggiungere
completamente tutta la rete in esame dal
momento che riceverà i messaggi di routing
update inviati in broadcast da R1.
La
gestione
del
comando
passiveinterface è leggermente diversa per il protocollo EIGRP: un router EIGRP
disabilita completamente il protocollo di routing su quell'interfaccia, ossia
non invierà né riceverà alcun messaggio di routing da essa.
2.4.5. OSPF con 2 aree e 2 reti
Scrivere
i
comandi
necessari
alla
configurazione dei router Cisco in relazione
alla topologia indicata in figura, supponendo
attivo il protocollo OSPF.
Si scriva inoltre l'output di massima del
comando show ip ospf database, ossia l'elenco
(e il tipo) dei vari LSA presenti in ciascun
router.
2.4.5.1. Soluzione
La configurazione della rete con OSPF è semplice, in quanto esistono
semplicemente 2 aree, due soli router e non sono richieste configurazioni
avanzate (virtual links, magliature sul backbone).
La configurazione di R1 è indicata in figura; quella di R2 è leggermente
più complessa in quanto il router appartiene a due aree:
configure terminal
interface serial0
ip address 192.168.15.9 255.255.255.252
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encapsulation ppp
exit
interface ethernet0
ip address 192.168.10.1 255.255.255.0
exit
router ospf 30
network 192.168.10.0 0.0.0.255 area 0
network 192.168.15.8 0.0.0.3 area 1
end
Si noti che l'indentificativo del router OSPF è puramente locale; infatti il
router R1 ha identificativo del processo OSPF pari a 20 mentre R2 ha ID pari
a 30.
Il database
figura):
di R2 è un superset rispetto a quello di R1 (mostrato in
show ip ospf database
Router Link State (area 0)
192.168.15.9 192.168.15.9
Summary Net Link State (area 0)
192.168.15.8 192.168.15.9
Router Link State (area 1)
192.168.15.9 192.168.15.9
192.168.15.10 192.168.15.10
Summary Net Link State (area 1)
192.168.10.0 192.168.15.9
Una possibile osservazione è relativa all'area 0, nella quale è presente
un solo router (il cui LinkID è 192.168.15.9): siccome l’annuncio è fatto dal
router stesso (192.168.15.9) i due valori di LinkID e AdvRouter coincidono (il
router annuncia sé stesso).
2.4.6. OSPF con 2 aree e 3 reti
Scrivere
i
comandi
necessari
alla
configurazione dei router Cisco in relazione
alla topologia topologia indicata in figura,
supponendo attivo il protocollo OSPF.
Si scriva inoltre l'output di massima del
comando show ip ospf database, ossia l'elenco
(e il tipo) dei vari LSA presenti in ciascun
router.
2.4.6.1. Soluzione
La configurazione della rete con OSPF è molto simile a quella
dell'esercizio precedente, in quanto l'unica aggiunta è una seconda rete
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Ethernet nell'Area1. La configurazione di R1 è riportata in figura; quella di R2
è invece identica all'esercizio precedente:
configure terminal
interface serial0
ip address 192.168.15.9 255.255.255.252
encapsulation ppp
exit
interface ethernet0
ip address 192.168.10.1 255.255.255.0
exit
router ospf 30
network 192.168.10.0 0.0.0.255 area 0
network 192.168.15.8 0.0.0.3 area 1
end
Per quanto riguarda i risultati del comandoshow ip ospf database vi
saranno le seguenti caratteristiche:
il database
router)
rimane invariato nell’area1 (non è stato aggiunto alcun
si aggiunge un Summary Net Link State nell’area0 (quello relativo alla
rete aggiunta nell'area 1)
non ci sono altri tipi di LSA in quanto, pur con l'aggiunta di una nuova
Ethernet, su questa rete non viene forzato un processo di elezione
dal momento che un solo router è presente nella rete broadcast
Il risultato di R1 è riportato in figura; quello di R2 sarà il seguente:
show ip ospf database
Router Link State (area 0)
192.168.15.9 192.168.15.9
Summary Net Link State (area 0)
192.168.15.8 192.168.15.9
192.168.14.0 192.168.15.9
Router Link State (area 1)
192.168.15.9 192.168.15.9
192.168.15.10 192.168.15.10
Summary Net Link State (area 1)
192.168.10.0 192.168.15.9
2.4.7. OSPF con 3 aree e 5 reti
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Comandi principali per la configurazione di router Cisco
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Scrivere
i
comandi
necessari
alla
configurazione dei router Cisco in relazione
alla topologia topologia indicata in figura,
supponendo attivo il protocollo OSPF.
Si scriva inoltre l'output di massima del
comando show ip ospf database, ossia l'elenco
(e il tipo) dei vari LSA presenti in ciascun
router.
2.4.7.1. Soluzione
La configurazione della rete con OSPF è
simile a quella degli esercizi precedenti (R2 è
indicato in figura); non si riporta il router R4
che comunque può essere facilmente ricavato
per analogia da R3:
Router R1
configure terminal
interface serial0
ip address 192.168.15.10 255.255.255.252
encapsulation ppp
exit
interface ethernet0
ip address 192.168.14.1 255.255.255.0
exit
router ospf 20
network 192.168.15.8 0.0.0.3 area 1
network 192.168.14.0 0.0.0.255 area 1
end
Router R3
configure terminal
interface serial0
ip address 192.168.15.13 255.255.255.252
encapsulation ppp
exit
interface ethernet0
ip address 192.168.10.2 255.255.255.0
exit
router ospf 30
network 192.168.10.0 0.0.0.255 area 0
network 192.168.15.12 0.0.0.3 area 2
end
Per quanto riguarda i risultati del comandoshow ip ospf database vi
saranno le seguenti variazioni:
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comparirà un Network Link State (Ethernetl 10.x nell'area 0), ossia un
link state relativo a una rete di transito (Ethernet). Questo è dovuto
alla presenza di più di un router sulla rete, che forza un processo di
elezione del Designated Router
aumenterà il numero del Summary Net Link State, dal momento che
sono state aggiunte parecchie nuove reti
non cambieranno invece i Router Link State dell'area 1, in quanto in
quest'area non sono state fatte variazioni.
Per una compattezza dei risultati viene riportato solo l'output relativo al
router R3 (R2 è in figura); dal momento che il database della stessa area è
identico sui vari router, i database di R1 e R4 si ricavano di conseguenza.
show ip ospf database
Router Link State (area 0)
192.168.15.9 192.168.15.9
192.168.15.13 192.168.15.13
Network Link State (area 0)
192.168.10.2 192.168.15.13
Summary Net Link State (area 0)
192.168.15.8 192.168.15.9
192.168.14.0 192.168.15.9
192.168.15.12 192.168.15.13
192.168.13.0 192.168.15.13
Router Link State (area 2)
192.168.15.13 192.168.15.13
192.168.15.14 192.168.15.14
Summary Net Link State (area 2)
192.168.10.0 192.168.15.13
192.168.14.0 192.168.15.13
192.168.15.8 192.168.15.13
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Guida rapida - rete casalinga (con router)
Questa breve guida, si pone come obiettivo la creazione di una piccola rete ad uso domestico
per la navigazione in internet e la condivisione di files e cartelle.
Per capire quale sarà lo schema logico della nostra rete, ecco come ci apparirà al termine del
lavoro.
Requisiti:
1. Connessione a internet ISDN o ADSL;
2. Router ISDN o ADSL (secondo la connessione disponibile)
3. 2 o più pc con già installate le relative schede di rete e sistemi operativi Windows
95/98/Me/2000/XP/2003.
4. Cavi di rete per i collegamenti
5. Switch o hub ethernet (nel caso in cui il router non abbia già più porte ethernet o
queste non siano sufficienti per tutti i pc)
Configurazione schede di rete con PC
Andiamo ora a vedere nel dettaglio come configurare la scheda di rete di ciascun pc visualizzando
a l c u n i p o s s i b i l i s i s t e m i o p e ra t i v i ( w i n d o w s 2 0 0 0 / X P / 2 0 0 3 , 9 5 / 9 8 / M e , l i n u x )
Vediamo inoltre in linee generali come configurare il router per poterci connettere a internet!
Ovviamente ogni modello di router, e ogni provider, avrà le proprie impostazioni, qui saranno
spiegati brevemente in poche parole alcuni concetti generici!
Windows 95/98/Me
Pulsante destro su “Risorse di rete” > Proprietà
Nella scheda “Identificazione” assegnare un nome al computer (es: PC-01) e inserire il pc in un
gruppo di lavoro (es: WORKGROUP)
Il campo “Descrizione Computer”, è libero e non è discriminante per un corretto funzionamento
della rete.
Nella scheda “Configurazione”, conviene già da subito attivare l’accesso primario (al centrodella
finestra), come “Client per reti microsoft”.
Poi facciamo:
Click su “Protocollo TCP/IP >…” Assegnato alla scheda di rete che vogliamo collegare alla nostra
rete domestica (certo perché un pc potrebbe anche avere più schede di rete!)
Nella scheda “Indirizzo IP”, impostiamo l’indirizzo IP e la subnet mask.
Negli esempi abbiamo IP: 192.168.1.51 – NetMask: 255.255.255.0
Nella scheda “Gateway”, inseriamo l’indirizzo IP del nostro default gateway: 192.168.1.1
E nella scheda “Configurazione DNS”, attiviamo l’uso del dns e inseriamo i dns forniti dal nostro
provider.
Windows 2000/XP/2003
Dal “Pannello di Controllo”, doppio click su “Connessioni di rete”, poi un click col pulsante destro
del mouse sulla scheda di rete proprietà
Click su “Protocollo Internet (TCP/IP)”, click sul pulsante “Proprietà”, ed impostare i valori come
illustrato di seguito:
Indirizzo IP: 192.168.1.52
Subnet mask: 255.255.255.0
Gateway predefinito: 192.168.1.1
DNS primario: Fornito dal provider
DNS secondario: Fornito dal provider
Linux
Ogni distribuzione linux, ha una sua interfaccia o pannello per gestire le configurazioni.
È necessario usare il pannello di amministrazione in modo da poter salvare automaticamente i
files di configurazione, così da non dover ripetere ad ogni accensione la reimpostazione della
scheda di rete manualmente.
In questa sezione tuttavia, vengono visti alcuni comandi che è possibile lanciare dalla shell
preferita come utente root, per poter effettuare un test al volo della nostra connessione.
Supponendo di avere bash come interprete di shell, e di avere una scheda di rete installata vista
come eth0, ecco cosa fare (# è il prompt di root):
[root@tl14 /root]# ifconfig eth0 192.168.1.53 netmask 255.255.255.0 up
[root@tl14 /root]# route add default gw 192.168.1.1
I comandi visti sopra, assegnano alla scheda di rete un indirizzo ip 192.168.1.53, e attivano la
scheda, inoltre viene impostato come default gateway l’apparato con indirizzo 192.168.1.1.
[root@tl14 /root]# ifconfig
Eth0 Link encap:Ethernet HWaddr 00:0C:29:D7:85:D6
inet addr:192.168.1.53 Bcast:192.168.1.255 Mask:255.255.255.0
UP BROADCAST RUNNING MULTICAST MTU:1500 Metric:1
RX packets:374 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:155 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisions:0 txqueuelen:100
Interrupt:19 Base address:0x1400
[root@tl14 /root]# route
......(righe tagliate) ......
default
192.168.1.1
0.0.0.0
UG
0
0
0 eth1
Con questi comandi invece abbiamo verificato che la scheda sia configurata correttamente e il
gateway sia impostato come vogliamo. (col comando route, avremo una lista più o meno lunga,
quella riportata, è la parte che ci interessa)
Per impostare i dns è preferibile utilizzare i tool della distribuzione in uso, ma se proprio volessimo
fare tutto a mano, possiamo aggiungere delle righe nel file /etc/resolv.conf, fino ad ottenere un
file simile a questo:
[root@tl14 /root]# cat /etc/resolv.conf
# Esempio di file resolv.conf
# i dns impostati sono quelli di Virgilio.it
# utilizzare quelli forniti dal proprio provider!
domain reteesempio.net
search reteesempio.net
nameserver 212.216.112.112
nameserver 212.216.172.62
Ora dovremmo essere in grado di eseguire un ping verso un host su internet, e di navigare
regolarmente col browser che preferiamo.
Concetti sui routers
Ogni router ha un proprio pannello di amministrazione che può essere diverso da un altro modello
anche se dello stesso produttore, quindi risulta difficile fare una guida valida per tutto.
In linee generali, possiamo dire che in questo tutorial è stato dato per scontato che il router abbia
come indirizzo IP privato: 192.168.1.1. Se dovesse essere diverso (verificare sul manuale del
router), conviene impostarlo con tale IP in modo da poter seguire agevolmente la parte che segue
di questa guida.
Se si seguono i passaggi riportati di seguito, è possibile – anzi, direi consigliabile - disabilitare
il server dhcp del router per la rete privata, in quanto abbiamo assegnato a tutti i pc un IP
statico.Per quanto riguarda invece la connessione ad internet, è necessario verificare i parametri
forniteci dal provider.
Ci sono differenze per quanto riguarda il protcollo di connessione, la possibilità di avere un ip
pubblico statico o dinamico, verificare se il nostro router ci permette la disconnessione automatica
dopo un “tot” tempo di inutilizzo: questa possibilità è molto comoda per chi ha connettività a
consumo, mentre è piuttosto fastidiosa per coloro che hanno un contratto di connessione a tempo
indeterminato (flat).
Per chi dovesse avere la necessità di fornire dei servizi all’esterno della propria rete (server ftp,
web, ssh, o anche programmi di file sharing), deve provvedere a fare il corretto reindirizzamento
delle porte verso il pc che offre il servizio. Molti routers a questo scopo hanno un pannello che
si può chiamare “Virtual Server”, “Port Redirect”, “Port forwarding” o simili (a seconda del modello).
In questo pannello si avrà la possibilità di redirigere il traffico in entrata sulle porte specifiche,
verso il pc che ci interessa.
Un esempio:
IP origine
Porta origine
IP destinazione
Porta destinazione Protocollo (commento servizio)
[Blank o 0.0.0.0]
80
192.168.1.105
80
TCP
Server WEB
[Blank o 0.0.0.0]
21
192.168.1.106
21
TCP
Server FTP
80.81.82.83
22
192.168.1.106
22
TCP
Server SSH
[Blank o 0.0.0.0]
4662
192.168.1.51
4662
TCP
Emule porta TCP
[Blank o 0.0.0.0]
4672
192.168.1.51
4672
UDP
Emule porta UDP
Nella tabella sopra, tutti gli host che da internet richiedono un servizio alla nostra rete, vengono reindirizzati verso il
server interno di competenza, mentre per il protocollo SSH, solamente l’host remoto con ip 80.81.82.83, viene indirizzato
al server SSH interno (gli altri non accedono).
Configurazione della condivisione files e stampanti
In questa parte del manuale, vediamo come poter condividere delle risorse (files e stampanti),
in modo da ottimizzare l’uso delle nostre periferiche!
Le configurazioni che andremo a illustrare, sono riferite ai sistemi Windows 95/98/Me e
2000/XP/2003.
La condivisione delle periferiche via SAMBA in linux, richiederebbe parecchio spazio, inoltre la
maggior parte delle distribuzioni, hanno un proprio pannello di amministrazione che “ottimizza”
il setup delle risorse condivise.
Volendo in rete esistono diversi strumenti per la configurazione di SAMBA: tra i più conosciuti
ci sono SWAT e WEBMIN (quest’ultimo è un interfaccia per amministrare molti servizi)
Windows 95/98/Me
In questi sistemi operativi, è piuttosto semplice condividere una cartella senza avere troppe
pretese:
Innanzi tutto va abilitato il servizio di condivisione di files e stampanti
Fare un click col pulsante destro del mouse sulla cartella da condividere (nel nostro esempio si
chiama “Cartella Test”)
Selezionare la voce “Condivisione” e si arriva nella finestra qui illustrata!
Abilitare la selezione “Condividi con nome”, e assegnare un nome (nell’esempio è stato dato
“CONDIVISA”), poi abilitare il tipo di accesso scegliendo tra Sola lettura, Lettura/Scrittura, Dipende
da password.
Tipicamente vorremmo che tutti gli utenti possano leggere e scrivere in questa director, quindi
selezioniamo Lettura/Scrittura e confermiamo con OK
Windows 2000/XP/2003
Fare un click col pulsante destro del mouse sulla cartella da condividere (nel nostro esempio si
chiama “Cartella Test”)
Selezionare la voce “Condivisione e Protezione” e si arriva nella finestra qui illustrata!
Click sull’avvertimento “Se pur comprendendo i rischi……..” selezionare “Attiva la condivisione
senza utilizzare la procedura guidata”, e confermare con OK
Assegnare un nome col quale viene vista la cartella dagli altri utenti in rete (nell’esempio è stato
dato “CONDIVISA”), poi abilitare il flag Consenti agli utenti di rete di modificare i file.
Creazione utenti e password
Per una corretta funzionalità della rete, è necessario che non esistano nomi utenti e computer
duplicati, inoltre il nome assegnato ad un computer non può essere assegnato anche ad un utente
(e viceversa): nonostante tutto possa sembrare funzionare regolarmente, potremmo in futuro
avere brutte sorprese.
Ovviamente se vogliamo consentire la condivisione di files o stampanti tra i vari pc, dovremo
creare gli utenti su tutti i pc.
Gli esempi di seguito sono stati illustrati supponendo che in un pc si acceda con username utente,
mentre nell’altro con username archim3de.
Quindi sui pc windows 2000/SP/2003, sono stati creati tutti gli utenti necessari.
Windows 95/98/Me
In queste versioni di windows, se non intendiamo avere una gestione separata dei profili
(impostazioni colori, sfondi del desktop, menù avvio etc etc), è sufficiente digitare al login, il
n o m e u t e n t e e l a r e l a t i va p a s s w o r d c o n c u i vo g l i a m o a c c e d e r e a l l a r e t e .
Windows 2000/XP/2003
A seconda che si tratti di versioni server (Win 2000/2003), professional (2000/XP) o Home (XP),
abbiamo diverse possibilità.
Nelle versioni server, è necessario creare gli utenti nel dominio di Active Directory di windows.
Per windows 2000/XP professional o “Pannello di controllo”, possiamo scegliere il controllo
“Strumenti di Amministrazione” “Gestione Computer”
Provvedere alla creazione degli utenti nella scheda “Utenti e Gruppi locali” click su “Azione”
“Nuovo Utente
Per quanto riguarda invece XP Home, non è prevista la possibilità di creare gli utenti da “Strumenti
di amministrazione”, in tal caso bisogna provvedere dall’icona “Account utente”.
Poi su tali sistemi, all’accensione, quando viene richiesta username e password secondo le
illustrazioni di seguito, è necessario digitare correttamente la password preventivamente inserita.
Finestra di login tipica di Windows XP
Finestra di login tipica di Windows 2000/2003 o XP inserito in un dominio
Maurizio Catalano (archim3de)
[email protected]
Luglio 2005
Guida rapida – rete domestica 1.0
Informazioni Supporto Tecnico
PROBLEMI DI CONNETTIVITÁ WIFI (SENZA FILI) |
Tutti gli apparecchi WIFI (senza fili) sono soggetti a interferenze radio. Il risultato delle prestazioni é
direttamente correlato all’ambiente di operazione. La prestazione di un prodotto senza fili puó essere ridotta
drasticamente se ci sono altri prodotti che usano la stessa frequenza.. Per risolvere questo problema bisogna
cambiare il canale di operazione nel router o access point
CAMBIARE CANALE NEI NOSTRI ROUTER |
Entrare nella pagina d’impostazione del router (192.168.2.1) e cliccare su “Submit” lasciando vuoto il campo
della password.
Cliccare sulla voce “Channel and SSID”
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Informazioni Supporto Tecnico
Dal menu a tendina selezionare il canale desiderato.
Una volta selezionato cliccare su “Aplly Changes” per applicare i cambiamenti.
Si raccomanda di cominciare dal canale 1 e salire fino a quando non si trova il canale ideale.
Se dopo aver provato con tutti i tredici canali il problema sussite ancora, aggiornare il driver della scheda wifi.
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Informazioni Supporto Tecnico
CONFIGURAZIONE SICUREZZA SENZA FILI |
Come configurare correttamente sia il router sia i vari client collegati per garantire la sicurezza della vostra rete.
Dal pannello di amministrazione del vostro router accedete alla sezione "Security" ( o Sicurezza ) e selezionate
la modalità che preferite a seconda delle vostre necessità.
Di seguito diamo una serie di suggerimenti su come impostare in modo corretto le varie opzioni sia sul router
che sui client. Tipicamente questo tipo di impostazioni si inseriscono all’interno del software dedicato della
scheda di rete wireless ma con il Service Pack 2 anche Windows XP si è dotato di una buona utilità di
configurazione per le reti senza fili. Accediamo quindi alla cartella Risorse di Rete e successivamente a
Connessioni di Rete. Fra le connessioni disponibili scegliamo quella wireless e dal menù accessibile tramite
tasto destro del mouse selezioniamo Proprietà. Da qui selezioniamo Reti senza fili. Questa immagine
rappresenta la schermata che dovreste vedere.
Nelle sezione Reti Preferite dovreste vedere anche la vostra identificata dal SSID che avete inserito all’interno
del router. Selezionate la rete che volete configurare e cliccate su proprietà. Se non fosse presente la rete
dovrete agiungerla manualmente. Per fare questo basta cliccare sul pulsante aggiungi che aprirà una finestra
in cui dovrete inserire i vari parametri di configurazione tra cui ovviamente anche l’identificativo SSID della rete.
La configurazione degli altri parametri varia a seconda delle impostazioni di sicurezza che avete inserito nel
router. Analizziamo caso per caso.
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Informazioni Supporto Tecnico
WEP 64-Bit | ( detto anche WEP 40 bit )
Nel router dobbiamo inserire 4 diverse chiavi costituite da 5 coppie di numeri esadecimali ( in base 16 ) e
quindi possiamo scegliere fra 16 caratteri ( 0,1,2,3,4,5,6,7,8,9,a,b,c,d,e,f ). Dopo aver selezionato quale delle 4
chiavi utilizzare ed aver applicato i cambiamenti la configurazione dal lato router sarà completata.
Non ci resta che impostare i vari client wireless per connettersi correttamente alla rete. Come spiegato poco
sopra accedete alla scheda di configurazione della vostra rete.
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Informazioni Supporto Tecnico
Inserite le varie impostazioni come nell’immagine selezionando “Condivisa” alla voce Autenticazione di rete e
“WEP” alla voce Crittografia dati. Nel campo Chiave di rete inserite il codice che avete impostato nel router e
come indice chiave selezionate il numero della chiave che avete configurato nel router. Nella scheda
Autenticazione disattivate, se già non lo fosse, l’opzione “Abilita autenticazione IEEE 802.1x per questa rete”.
WEP 128 bit | ( detto anche WPE 100 bit )
Questa opzione di sicurezza si differenza da quella a 64 bit per la semplice differenza di lunghezza della chiave
della rete. Invece che inserire quattro chiavi formate da 5 coppie di caratteri esadecimali stavolta dobbiamo
inserire 13 coppie di cifre, sempre esadeciamali. L’immagine sotto è un esempio pratico:
La configurazione lato client è uguale a quella per la modalità WEP 64 bit. Dovete solo inserire una chiave più
lunga.
WPA-PSK |
Questa modalità è molto simile alla modalità WEP 128 bit, almeno come configurazione del router. Vi basterà
selezionare l’algoritmo di crittografia che preferite ( AES o TKIP ) ricordando però che non sono ancora molti i
dispositivi in commercio a supportare l’algoritmo AES. Come chiave dovrete inserire un codice con un numero
compreso tra 8 e 63 di caratteri alfanumerici consapevoli che più lunga è la chiave più difficile sarà per un
eventuale malintenzionato riuscire a scoprirla. Ecco un esempio di configurazione:
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Pagina 3
Informazioni Supporto Tecnico
Dal lato client le cose sono leggermente diverse rispetto alla modalità WPE. Vediamo allora come impostare
correttamente i vari computer che si collegano alla nostra rete wireless.
Prima di tutto scegliamo WPA-PSK nel campo Autenticazione di rete. Scegliamo poi TKIP o AES a seconda del
metodo di crittografia dei dati utilizzato nel router ed inseriamo successivamente la chiave di rete. Con la scelta
dell’uso di WPA-PSK la scheda Autenticazione verrà completamente disabilitata in modo tale che non
dovremmo preoccuparci di ulteriori configurazioni.
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
Freesco – manuale italiano
Freesco (free Cisco) il più piccolo
router Linux al mondo
www.microsd.it/freesco
Alessandro Colalelli
[email protected]
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
Introduzione
Come nasce un sito web su Internet (…...e un manuale)
Ormai accedere ad Internet più che una necessità è un’esigenza vitale.
Anche nella nostra piccola Italia, patria di una burocrazia lenta e restia ad aprirsi
alle novità, sono state introdotte forme di accesso alla Pubblica Amministrazione
per via telematica.
Invio di pratiche in forma completamente telematica agli uffici finanziari, visure di
società e firma elettronica sono le nuove opportunità introdotte, ed è per questa
ragione che, cercando un sistema sicuro per agganciare le reti locali dei clienti ad
Internet, ho incontrato il mondo di Linux.
All’inizio ho reperito ed installato alcuni router hardware a basso costo ma con
limitate funzioni di firewall, ottimi per l’aggancio ad Internet (anche in Dial on
Demand) ma scarsamente dotati dal punto di vista della sicurezza.
Ho pensato quindi di costruire con Linux, un server in grado di rendere gli stessi
servigi di un router, ma dotato di un firewall efficiente, atto anche a dotare la rete
locale di un filtro per eliminare i servizi indesiderati (napster, chat, ecc.) poco
graditi ad un datore di lavoro.
Prima grande sorpresa (per chi viene dal mondo windows), non era necessario un
personal computer dalla caratteristiche da stazione spaziale, era sufficiente un
"vecchio" 486 oppure un Pentium della prima generazione, poca memoria e
"sorpresa nella sorpresa" addirittura potevi fare a meno dell’Hard Disk.
Ma andiamo con ordine, mi sono procurato una copia di Red Hat dalla solita
rivista in edicola ed ho iniziato l’installazione e la successiva configurazione, che si
è rivelata essere solo un poco più impegnativa di una installazione Windows 9X
ed ho iniziato a giocare con DIALD, PPP, BIND, DHS, protocollo TCP IP, ecc.
Devo riconoscere che il lavoro fatto mi è stato necessario a comprendere il
funzionamento dei singoli programmi, la loro interazione e soprattutto: i file di
configurazione.
A questo punto avevo però capito una cosa molto più importante: installare tutta la
distribuzione era sciocco ed inutile; a me servivano al massimo cinque o sei
pacchetti e poca roba di contorno.
Fare tutto questo partendo da una distribuzione come la Red Hat (o la Suse o
Mandrake successivamente provate) portava alla stesura di un protocollo di
installazione rigido, ad una riduzione della sicurezza (più ci sono pacchetti installati
e maggiore è la probabilità di attacchi che sfruttano bug ecc.) e francamente ad
una perdita di tempo (ed il tempo è denaro in una azienda).
Così ho iniziato a guardarmi attorno (ovvero a navigare su Internet) e venuto a
conoscenza delle mini distribuzioni, ho iniziato ad installarle e provarle sino a
quando non mi sono imbattuto in Freesco (acronimo di free CISCO©).
A questo punto un piccolo inciso, di mini distribuzioni che permettono l’installazione
di un Router con Firewall ce ne sono veramente tante in giro per la rete (forse la
più famosa è la LRP o Linux Router Project), ma nessuna permette la facilità di
installazione e di configurazione di Freesco, ma soprattutto non sono dotate di un
sistema di pacchetti aggiuntivi per l’estensione delle funzionalità di base.
Inoltre Freesco è basato sul File System MsDOS, il che permette anche a
persone non esperte di Linux di operare da subito con successo.
Oltre a tutto questo aggiungete una comunità di sviluppatori che ruota intorno al
progetto Freesco e lo arricchisce con i propri contributi di programmi e pacchetti
aggiuntivi e di siti Internet dedicati.
Per tutte queste ragioni Freesco è realmente la soluzione finale.
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
Può essere seguito sia da Floppy Disk che da Hard Disk (formattato MsDOS) ed
alternativamente può essere configurato come:
Router per far condividere ad una rete locale l’accesso ad Internet
con un unico modem, utilizzando il mascheramento dell’IP ed un
efficiente Firewall per i pacchetti in entrata ed in uscita (anche con
funzione Dial on Demand).
Gateway tra due LAN fisiche con differenti indirizzi.
Piccolo ISP per tutti quei fortunati che hanno un collegamento
fisso (come ADSL) alla rete Internet, con un secondo modem che
funge da ingresso su linea telefonica commutata.
Oltre a questo Freesco mette a disposizione altri strumenti:
Un efficace server DNS (basato sul pacchetto BIND) per la
risoluzione dei nomi e degli indirizzi.
Un server DHCP, utilissimo per reti estese e quando non si
vogliano assegnare a priori gli indirizzi ai vari Personal Computer
della rete locale.
Un Print Server per la condivisione in rete di una stampante.
Un Time server per la sincronizzazione dell’orario sulla rete locale
(necessita di un accesso ad Internet e di un servizio esterno)
Un client DyDNS basato sull’omonimo servizio.
Programmi per l’installazione automatica direttamente da Internet
di pacchetti aggiuntivi e la loro configurazione (in questo caso
Freesco dovrà necessariamente essere installato su Hard Disk).
Vantaggi? Praticamente non esistono svantaggi rispetto ad una costosa soluzione
basata su router e firewall hardware, se non dover dedicare tempo ad un opera di
configurazione e "sintonia fine".
La storia del sito WEB (e di questo manuale che ne è la logica prosecuzione) è
tutta qui, è nato per aiutare chi ha le mie stesse necessità e si è "stufato" di leggere
documenti solo in lingua inglese.
Apprezzo moltissimo lo sforzo di chi traduce tutta la documentazione Linux e vorrei
porre l'accento sul fatto che spesso anche le distribuzioni italiane hanno siti e
manuali in Inglese; non vorrei passare per un autarchico, semplicemente ho
studiato l’inglese a scuola (molto male, in quinta ginnasio sono stato anche
rimandato a settembre) e preferisco leggere l'italiano, lo comprendo molto
meglio.
Passo successivo è stato raccogliere tutto il sito in un manuale che potesse essere
scaricato e consultato mentre configuriamo la nostra mini Linux Box.
Spero che questa mia “fatica” potrà esservi utile e apprezzerò moltissimo tutti
coloro che vorranno mandarmi suggerimenti o critiche al mio indirizzo di posta
elettronica.
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
Installazione
Requisiti Hardware
I requisiti hardware per installare Freesco sono veramente modesti:
CPU..........................Intel© 80386 o superiore
FPU..........................non richiesta viene emulata dal Kernel
RAM.........................minima 6 Mb (con area di Swap), normale 8
Mb (con scelta di utilizzo dell'area di Swap), raccomandata 16 Mb
con la quale si possono far caricare all'atto del setup alcuni
programmi aggiuntivi tra cui ile, editor della riga di comando (molto
comodo)
FDD...........................almeno un Floppy Disk Drive da 1.44 Mb
HDD...........................non richiesto ma sebbene sia possibile
eseguire Freesco anche da un PC addirittura senza monitor e
tastiera io consiglio caldamente di eseguire l'installazione su Hard
Disk, innanzitutto reperire un vecchio Hard Disk da 850 Mb o 1 Gb
è ormai facilissimo, sia con il mercato dell'usato, sia dalle
apparecchiature dismesse in ufficio, ma sopratutto abbiamo il
vantaggio di avvii e reboot velocissimi e di poter installare i
programmi aggiuntivi, l’Hard Disk dovrà essere preventivamente
formattato con il File System MSDOS con FAT16 o FAT32
Adattatore Ethernet..3COM509, 3COM595, 3COM905, Realtek
NE2000 compatibile, Realtek NE2000 PCI compatibile, ISA/PCI
NE2000 compatibile supportati direttamente, altri adattatori
possono essere riconosciuti con moduli aggiuntivi da installare
nella directory a:\router\drv directory del Floppy Disk
Modem(s)...................ad eccezione dei Winmodem Freesco
supporta tutti i modem interni ed esterni, non supporta le schede
interne ISDN ma solo modem ISDN esterni attivi, si raccomanda
di utilizzare porte seriali dotate di buffer FIFO, nel caso di utilizzo di
vecchi computer 386/486, sprovvisti di tali porte si consiglia l'uso di
modem su scheda.
Avvio dell’installazione
Una volta che vi siete procurarti Freesco, potete procedere a scompattare il file
.ZIP in una directory temporanea del vostro Hard Disk, naturalmente dovete
procedere in ambito MsDOS© o Windows 9X©.
Dopo la scompattazione troverete i seguenti files nella directory prescelta:
date-uix.tgz Time client per UNIX per time server di Freesco
date-w32.zip Time client per Windows per time server di
Freesco
Freesco.027 Immagine del floppy disk di Freesco
Freesco.scp Script di esempio in ambito Windows 9X per la
connessione dialup per il RAS server di Freesco
make_fd.bat File batch per creare il floppy disk di Freesco
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
rawwrite.exe programma utilizzato dal file batch make_fd.bat per
creare il floppy disk di Freesco
safe_fd.bat File batch utilizzato per installare il “bootloader”
syslinux in modalità provvisoria
fast_fd.bat File batch utilizzato per annullare le modifiche
apportate dal file safe_fd.bat senza cancellare il floppy disk
syslinux.com Programma di installazione di syslinux (utilizzato da
safe_fd.bat e fast_fd.bat)
Procuratevi un floppy disk (nuovo e possibilmente non sottoposto ad anni di
formattazioni veloci) formattato con il sistema operativo MsDOS© e lanciate il file
make_fd.bat.
Sul floppy disk sarà ricreata l’immagine di Freesco e il floppy stesso sarà pronto
per effettuare il boot, quindi lanciate il programma di setup, configurate il router
come desiderate ed effettuate il reboot per la prima esecuzione di Freesco.
Risoluzione dei problemi all’installazione
Se insorgono problemi durante la fase di boot, dopo il messaggio “loading
ramdisk…..” oppure “loading Kernel ….” e il vostro PC non riesce a proseguire
visualizzando i successivi messaggi del kernel, potete provare ad eseguire il file
safe_fd.bat, che riscriverà il boot loader syslinux in modalità protetta.
Questo dovrebbe permettere a Freesco di effettuare un corretto caricamento su
tutti quei personal computer che hanno problemi o BIOS non standard.
L’autore avverte che, in questo caso, il caricamento diventa molto più lento.
Se invece i problemi sono con lo schermo, che si svuota e non visualizza più nulla
dopo il messaggio “loading kernel….” allora si può ipotizzare una incompatibilità
con la scheda video.
L’autore suggerisce in tal caso di non ricorrere al citato file safe_fd.bat ma di
provare ad editare le seguenti due linee contenute nel file syslinux.cfg nella
directory principale del floppy disk:
append initrtd=ramdisk bootdev=fd0 vga=4 no387 no-hlt panic=15 root =dev/ram0
append initrtd=ramdisk bootdev=fd0 vga=4 no387 no-hlt panic=15 root =dev/ram0
start=setup
cambiando il valore di vga=4 in vga=0 in entrambe le linee.
Se per il corretto caricamento di Freesco occorre apportare questa modifica, e si è
provveduto nel frattempo ad installarlo sull’Hard Disk, si dovranno modificare
anche le due linee contenute nel file router.bat (presente nella directory root
dell’Hard Disk):
c:\router\loadlin
c:\router\kernel
initrtd=c:\router\ramdisk
root=/dev/ram0 vga=4 no387 no-hlt panic=15
bootdev=hda1
c:\router\loadlin
c:\router\kernel
initrtd=c:\router\ramdisk
root=/dev/ram0 vga=4 no387 no-hlt panic=15 start=setup
bootdev=hda1
Se i problemi invece insorgono con la scheda di rete, con messaggi che vi
avvertono che non sono state trovate schede o constatate problemi di
connessione, probabilmente occorre installare un modulo specifico per la vostra
scheda.
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
In tal caso occorre effettuare il download del file aggiuntivo denominato modules027.zip scompattarlo e consultare la documentazione acclusa (lo stesso file
contiene anche la mappa per la tastiera italiana o altre tastiera nazionali).
Installare su Hard Disk
Se si vuole installare Freesco su Hard Disk, occorre per prima cosa preparare il
disco formattandolo con una partizione DOS da cui sia possibile effettuare il BOOT
(FAT 16 o FAT 32).
Freesco può condividere le partizioni su cui siano precedentemente installati
MsDOS o Win 3.11 o Windows 9X, in ogni caso durante l’installazione viene
creata una directory chiamata ROUTER e tutti i file vengono posizionati in essa, ad
eccezione del file router.bat che viene posizionato nella “root directory”, null’altro
viene cancellato o soprascritto.
Dopo la preparazione dell’Hard Disk si effettua il caricamento di Freesco dal floppy
disk e si utilizza il comando move2hdd.
Freesco e tutti i suoi file di configurazione verranno copiati sull’hard disk e, al
successivo riavvio, saremo pronti per lanciare Freesco direttamente utilizzando il
file router.bat.
Se desideriamo lanciare automaticamente Freesco, possiamo utilizzare
l’autoexec.bat per richiamare automaticamente il file router.bat mediante
l’istruzione CALL ROUTER.BAT oppure mediante un sistema a menù.
Se apportate delle modifiche alla configurazione di Freesco, potrete salvare i
cambiamenti sul floppy disk mediante il comando backup, in questo caso il floppy
disk avrà ancora la capacità di effettuare il boot e potrà essere utilizzato come
floppy disk di salvataggio e/o di backup.
ATTENZIONE: tutti i pacchetti aggiunti in seguito o altri file non facenti parte della
distribuzione originale non saranno salvati sul floppy disk
Vi segnalo inoltre che è disponibile un pacchetto denominato WINFreesco che a
partire da Windows 95/98 effettua tutte queste operazioni in modo automatico,
lasciandovi un icona di collegamento con un grazioso pinguino sul vostro desktop
(non occorre il download del file originale né la creazione del floppy disk
intermedio), consultate per maggiori informazioni la sezione programmi windows.
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
Configurazione
Avvio della configurazione
Subito dopo aver realizzato il Floppy Disk di installazione vi consiglio di scaricare
da www.Freesco.org il file modules-027.zip, una volta decompresso, sotto la
directory keymaps, trovate la mappa per le tastiere italiane.
Il file è in formato compresso (.gz) e dovrà essere copiato, senza scompattarlo,
sotto la directory a:router/kbd del floppy disk precedentemente preparato.
Una volta lanciato Freesco la vostra tastiera sarà gestita correttamente ed il
caricamento della mappa di tastiera italiana sarà segnalato dai messaggi del
processo RC deputato.
Lo stesso accorgimento dovrà essere intrapreso anche nel caso in cui abbiate
bisogno di un modulo specifico per la vostra scheda di rete, una volta prelevato dal
solito file modules-027.zip, dovrà essere copiato nella directory a:\router\drv.
Durante la fase di boot, se tutto è in ordine, l'adattatore Ethernet sarà riconosciuto
correttamente.
Come già ricordato, sebbene sia possibile usare Freesco su un PC in
configurazione mono floppy, il programma esprime le sue massime potenzialità
quando è eseguito da Hard Disk.
Vi consiglio di effettuare immediatamente il trasferimento del software su Hard
Disk, dopo il boot da Floppy Disk, procedete al login come utente root ed
utilizzate il programma move2hdd che si occuperà di trasferire tutto il software su
una directory c:\router, mentre in directory principale verrà copiato solo il file batch
di lancio router.bat.
Freesco, al pari di altre mini distribuzioni, si appoggia al sistema MsDOS© e può
convivere con esso, pertanto è utile preparare un Hard Disk formattato con il
vecchio MSDOS e renderlo avviabile, successivamente all'installazione di
Freesco si potranno preparare i file di configurazione CONFIG.SYS e
AUTOEXEC.BAT appropriati.
A questo scopo io utilizzo un sistema a menu che mi permette tre opzioni:
1) Lancio del router in modo normale
2) Lancio del router in modo setup
3) Avvio di una sessione MsDOS©
Il lancio del router avviene di default dopo 5 secondi a meno di una diversa scelta,
il tutto è gestito dai due file forniti ad esempio e liberamente modificabili:
AUTOEXEC.BAT
@ECHO OFF
IF "%config%"=="ROUTER" GOTO ROUTER
IF "%config%"=="SETUP" GOTO SETUP
IF "%config%"=="DOS" GOTO DOS
GOTO QUIT
:ROUTER
CLS
CALL ROUTER.BAT
GOTO QUIT
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
:SETUP
CLS
CALL ROUTER.BAT
SETUP
GOTO QUIT
:DOS
C:\DOS\SMARTDRV.EXE /X
PROMPT $p$g
PATH C:\DOS
SET TEMP=C:\DOS
MODE CON CODEPAGE PREPARE=((850) C:\DOS\EGA.CPI)
MODE CON CODEPAGE SELECT=850 KEYB IT,,C:\DOS\KEYBOARD.SYS
GOTO QUIT
CONFIG.SYS
[MENU]
MenuItem=ROUTER,..Lancia FreeSCO ROUTER v0.2.7.
MenuItem=SETUP,..Lancia FreeSCO ROUTER in modo SETUP.
MenuItem=DOS,..Lancia MSDOS 6.22
menudefault=ROUTER,5
menucolor=7,0
[ROUTER]
[SETUP]
[DOS]
DEVICE=C:\DOS\SETVER.EXE
DEVICE=C:\DOS\HIMEM.SYS
DOS=HIGH
COUNTRY=039,850,C:\DOS\COUNTRY.SYS
DEVICE=C:\DOS\DISPLAY.SYS CON=(EGA,,1)
FILES=30
la possibilità di avviare una sessione DOS è utile nel caso in cui si debba fare della
manutenzione, in modo analogo si potranno sfruttare i file di Windows 9X, se
volete che Freesco conviva con questi, oltre ovviamente a far convivere FREESCO
con una partizione diversa durante le fasi di prova dell’installazione e
configurazione.
Come avrete notato solo la sessione MSDOS ha bisogno di device e programmi
aggiuntivi per il suo funzionamento.
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
Il File System
Immediatamente dopo il login se diamo il comando ls (ma Freesco ha previsto
anche l’uso di DIR per chi è abituato al DOS) otteniamo il seguente elenco di
directory:
bin/
in questa directory sono posizionati tutti i programmi ed i comandi disponibili
dev/
contiene tutti i device di sistema
etc/
contiene tutti i files di configurazione ed alcuni riferimenti a comandi (ATTENZIONE: non apportate le
modifiche ai files sotto questa directory perchè quest'ultimi vengono creati ad ogni lancio di Freesco,
in parte dai processi RC ed in parte copiati dagli omonimi files che si trovano in mnt/router/etc)
fd/
normalmente vuota serve come Mount Point per il floppy disk
hd/
normalmente vuota serve come Mount Point per l'hard disk
lib/
contiene le librerie di sistema necessarie al funzionamento dei programmi
mnt/
in questa directory è posizionata la sottodirectory router/ nella quale sono contenuti tutti i files ed i
programmi che vengono ricopiati nelle altre directory nella fase di lancio ed una copia del router.bat
opt@
collegamento alla directory mnt/router/opt contenente programmi opzionali
proc/
contiene i files di riferimento alla configurazione hardware
rc@
questa directory contiene tutti i processi rc che si incaricano del lancio, del fermo e del reboot del
sistema e dei singoli programmi (ATTENZIONE: i processi rc si incaricano anche della creazione dei
files di configurazione)
sbin@
directory nella quale vengono ricopiati i programmi della directory bin/ (per motivi di compatibilità con
le specifiche LINUX)
tmp/
per i files temporanei
usr/
a disposizione dell'utilizzatore per montare programmi, normalmente ha delle sottodirectory con alcuni
files relativi a programmi scelti durante la fase di setup
var/
normalmente contiene due sottodirectory: run/ nella quale si trovano i files contenenti il numero di
processo (PID) dei demoni in esecuzione - log/ nella quale vengono scritti i files di log di sistema e dei
singoli programmi se attivati
wwa@
collegamento a mnt/router/wwa necessaria al demone HTTP
www@ collegamento a mnt/router/www necessaria al demone HTTP
Il Setup
La fase di setup non presenta particolari problemi.
Una volta lanciato lo specifico programma possiamo innanzitutto scegliere la
configurazione generale di Freesco.
La prima scelta (d) è la tipica per l'utente medio, ovvero l'aggancio ad Internet
tramite un Internet Service Provider, con il nostro PC che si comporterà da router
permettendo di connettere la nostra rete locale.
Il tutto mediante l'intercessione del demone DIALD che si occuperà di impegnare
la linea telefonica (tramite modem) e del successivo sgancio dalla linea stessa,
dopo un periodo di inattività da stabilire.
Il setup ci porrà una serie di domande (ovviamente in Inglese) ma non si
dovrebbero incontrare difficoltà insormontabili nell’interpretazione e delle
conseguenti scelte.
L'unica raccomandazione è di tenere a portata di mano i dati del nostro ISP
(Account, Password, DNS Primario e secondario, numero telefonico, eventuale
server proxy ecc.) ed i dati relativi alla scheda di rete, in particolare l'indirizzo di I/O
e l'interrupt usato dalla scheda.
Normalmente sono informazioni che si possono facilmente rilevare con i
programmi diagnostici in dotazione alla scheda stessa (non fidatevi assolutamente
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
dei valori proposti dal setup di Freesco), per inciso sono meglio le schede che non
utilizzano il plug & play, se possibile disabilitatelo e fissate a priori tali valori.
Le schede di rete supportate direttamente da Freesco non sono molte, ma nel già
citato file modules-027.zip ci sono altri moduli che estendono le possibilità di
riconoscimento, anche se devono essere provati sul campo.
Utilizzando una scheda di rete della D-LINK con chipset Realtek, ho avuto
un'esperienza poco felice, risolta senza problemi utilizzando il modulo generico per
NE2000
Altro consiglio da seguire è di abilitare le funzioni quali DNS - DHCP - HTTP solo
relativamente alla rete locale e non all'esterno (scelta S non Y) in modo da
minimizzare le possibilità di attacchi di malintenzionati.
Tutte le informazioni raccolte durante questa fase sono immagazzinate da Freesco
in tre files di configurazione principali, sotto forma di variabili: SYSTEM.CFG LIVE.CFG - CHAT.PWD che verranno utilizzati per integrare i processi RC.
Sempre in questa fase vengono inoltre creati tutti gli altri files di configurazione
necessari.
Sconsiglio di apportare modifiche a questi files direttamente, ma solo tramite il
programma setup, il quale è dotato di una funzione (x) advanced settings tramite il
quale potrete in ogni momento effettuare i necessari cambiamenti.
ADVANCED SETTINGS MENU
[ System ]
11. On/Off NAT/Firewall
12. On/Off Bridging mode
13. Memory/Extra
14. Savers (screen,hdd)
15. Swap file
16. Log sizes
[ Security ]
21. Internal security
22. Remote access
23. Ban list
[ Dial-up router ]
3. Add/Edit an ISP
4. List existing ISPs
5. Delete an ISP
6. Select default ISP
[ Services ]
41. DNS server
42. DHCP server
43. Public HTTP server
44. Control HTTP
and Time server
45. Print server
46. Time server
47. Port forwarding
48. DynDNS client
[ #1
50.
51.
52.
53.
54.
55.
Modems
#2 ]
Autoconfigure 50.
COM port
61.
Port speed
62.
Init string
63.
MTU/MRU
64.
IP address
65.
[ Network ]
71. Host/Domain
72. 1st network
73. 2nd network
74. 3rd network
[ Ethernet Cards ]
81. 1st card
82. 2nd card
83. 3rd card
[ Permanent Router ]
[ Passwords ]
91. Gateway/DNS/Proxy
30. Root (console)
92. Leased line IP
31. Control HTTP
addresses
[Advanced settings (x - back to main menu)]?
Illustrazione tratta dal manuale di FreeSCO presente sul sito ufficiale
DIALD e PPP
Subito dopo la fase di setup iniziamo con la "sintonia fine" di Freesco ed in modo
particolare dei demoni che regolano l'aggancio della nostra rete locale ad Internet.
Per quanto riguarda il server DNS (risoluzione dei nomi e degli indirizzi) e DHCP
(per la distribuzione automatica degli indirizzi TCP/IP agli host che si agganciano)
ho dedicato due capitoli specifici e vi invito a consultarli.
Per quanto riguarda invece il demone DIALD, che si occupa di chiamare il numero
telefonico del nostro ISP a richiesta e di riagganciare la linea telefonica quando il
collegamento non è più necessario, occorre procedere manualmente.
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
I relativi files di configurazione sono: DIALD.CONF e FILTER.CFG, li potete
visionare velocemente sotto la directory etc/, ma per configurarli occorrerà editare i
seguenti files: mnt/router/etc/filter.cfg (che in fase di boot viene ricopiato in etc) e
mnt/router/rc/rc_dialp (che al boot costruisce “al volo” il file diald.conf).
Per le modifiche possiamo utilizzare per le prime volte il comando EDIT.
Per motivi di spazio (non dimenticate che Freesco sta tutto su un misero floppy
disk da 1.44Mb) il programma di editor di testo presente in Freesco , ovvero l’EDIT,
è veramente scarso ed è utile solamente per editare files corti (il tasto F1 vi dà
l'elenco dei comandi).
Vi accorgerete ben presto che mancano tutte le funzioni di copia, incolla ecc. ed è
supportata solo la funzione per la cancellazione di intere linee.
A parte questo l'EDIT fa il suo dovere egregiamente (vi ricordo di non utilizzare
editor DOS per i file LINUX poiché quest'ultimi non hanno il carattere di ritorno a
capo a fine linea come i file DOS).
Per quanto riguarda i files in questione vi fornisco copia di quelli da me utilizzati
con successo (un esempio vale mille parole), noterete che ho fissato in due minuti
(tempo espresso in secondi) il termine entro il quale non ricevendo più pacchetti o
richieste il demone DIALD sgancia la linea telefonica, a voi scegliere l'intervallo
desiderato:
DIALD.CONF
include /etc/filter.cfg
device /dev/cua0
speed 115200
modem crtscts
dynamic local 127.0.0.2
remote 127.0.0.3
pppd-options noipdefault
mode ppp
connect /etc/connect
defaultroute
connect-timeout 60
redial-timeout 10
start-pppd-timeout 60
died-retry-count 0
redial-backoff-start 4
redial-backoff-limit 300
dial-fail-limit 10
fifo /etc/diald.ctl
run-prefix /tmp
path-route /bin/route
path-ifconfig /bin/ifconfig
path-pppd /bin/pppd
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
FILTER.CFG
# This is a set of filter rules based on the example from the diald
# distribution but modified to be more suitable for a dialup modem
# Rules for TCP packets.
# Keep named xfers from holding the link up ignore tcp tcp.dest=tcp.domain
ignore tcp tcp.source=tcp.domain
# keep empty packets from holding the link up (other than empty SYN packets)
accept tcp 60 ip.tot_len=40,tcp.syn
ignore tcp ip.tot_len=40,tcp.live
ignore tcp tcp.fin
# If we don't catch it above, give the link 10 minutes up time.
accept tcp 120 tcp.dest=tcp.www
accept tcp 120 tcp.source=tcp.www
# accept tcp 120 tcp.dest=tcp.443
# accept tcp 120 tcp.sorce=tcp.443
accept tcp 120 any keepup tcp 5 !tcp.live
ignore tcp !tcp.live
# Rules for UDP packets
# Don't bring the link up for rwho, RIP, NTP, timed
ignore udp udp.dest=udp.who
ignore udp udp.source=udp.who
ignore udp udp.dest=udp.route
ignore udp udp.source=udp.route
ignore udp udp.dest=udp.ntp
ignore udp udp.source=udp.ntp
ignore udp udp.dest=udp.timed
ignore udp udp.source=udp.timed
# Do the same for netbios-ns broadcasts
ignore udp udp.source=udp.netbios-ns,udp.dest=udp.netbios-ns
# keep routed and gated transfers from holding the link up
ignore udp tcp.dest=udp.route
ignore udp tcp.source=udp.route
# Grant any other udp packets that we didn't catch above with 10 minutes
accept udp 60 any
# icmp packets are ignored by default because we dont include any rules
# to catch them
ignore icmp any
Per quanto riguarda il protocollo PPP non occorrono particolari accorgimenti e
generalmente i settaggi fatti da Freesco di default sono corretti.
Badate solo di scegliere il corretto modo di autenticazione in uso presso il vostro
ISP (PAP con password in chiaro o CHAP con password criptata, nel dubbio
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
scegliete PAP) e che i files relativi (li trovate sotto etc/ppp/) contengano la corretta
combinazione account/password.
Se dovete modificare i file di configurazione del protocollo PPP vi raccomando di farlo
solamente con l'apposita opzione del programma setup
Configurare i terminali Windows 9X
L'aggancio dei terminali Windows 95/98™ è estremamente semplice, innanzitutto
accertiamoci di aver correttamente installato la scheda di rete.
Un semplice controllo lo possiamo effettuare da RISORSE DEL COMPUTER /
PANELLO DI CONTROLLO / SISTEMA, scegliamo la linguetta Gestione
Periferiche e clicchiamo sulla voce Schede di rete; se tutto è in ordine dovremmo
trovare la nostra scheda debitamente identificata e senza segni di avvertimento
che ci avvertono di malfunzionamenti.
Se la scheda di rete presenta dei problemi controllate la voce "Proprietà" e tentate di
eliminare la causa di malfunzionamento, per lo più dovute ad errate scelte di I/O o di
Interrupt, nei casi disperati si può provare a disinstallare la scheda e farla nuovamente
rilevare al sistema plug & play, altro suggerimento è il cambio dello slot dove la
scheda stessa è inserita, il più delle volte porta ad una diversa scelta di valori dal
sistema plug & play di riconoscimento dell’hardware).
A questo punto non ci resta che chiudere SISTEMA ed aprire l'icona
contrassegnata RETE, nell'elenco dei componenti di rete installati dovrà comparire:
CLIENT PER RETI MICROSOFT
SCHEDA DI RETE (con l'identificazione esatta della vostra
scheda)
TCP/IP
CONDIVISIONE FILE E STAMPANTI PER RETI MICROSOFT
L'elenco potrebbe comprendere anche altri protocolli o servizi come NETBEUI, ma
quanto riportato è il minimo richiesto per il corretto interfacciamento con Freesco.
Qualora qualche voce non fosse presente un click sul tasto "aggiungi" e scegliete
quello che vi interessa (il protocollo TCP/IP dovrà essere scelto sotto la voce
Microsoft©).
A questo punto una calda raccomandazione: controllate i cavi di rete e l'eventuale hub,
accertatevi del loro buon funzionamento e nel caso in cui nutriate dei dubbi procedete
alla sostituzione, vi risparmierete senz'altro dei bei mal di testa nel tentativo di capire
qual'è il componente che non funziona, a configurazione riuscita e test eseguiti con
successo potrete anche effettuare delle prove con il materiale sostituito.
L'Internet
Numbers
Authority
(IANA) ha riservato i seguenti tre blocchi di
indirizzi IPAssigned
ad uso delle
reti Internet
private:
10.0.0.0 - 10.255.255.255 (10/8 prefisso)
172.16.0.0 - 172.31.255.255 (172.16/12 prefisso)
192.168.0.0 - 192.168.255.255 (192.168/16 prefisso)
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
Una volta installato il protocollo TCP/IP dovrà essere correttamente configurato,
per fare questo un doppio click sulla voce TCP/IP o evidenziatela e cliccate su
PROPRIETA', si aprirà una finestra con sette linguette:
1) Sotto "Indirizzo IP" trovate due scelte:
Se avete scelto di utilizzare il server DHCP potete spuntare la
voce "ottieni automaticamente un indirizzo IP
Se non volete utilizzare il server DHCP dovete specificare
l'indirizzo IP, a questo proposito Freesco propone come indirizzo
di default del router 192.168.0.1, i client Windows dovranno avere
una numerazione successiva, è buona norma lasciarsi un
intervallo di indirizzi da dedicare a futuri server, così i client
potranno essere compresi tra 192.168.0.10 -192.168.0.20 ecc, la
subnet mask dovrà essere identica a quella specificata per
Freesco (lasciare il default 255.255.255.0)
2) Sotto "Configurazione Wins" accertatevi che sia spuntato "Disattiva
risoluzione Wins"
3) Sotto "Gateway" introducete l'indirizzo del router Freesco (default
192.168.0.1) e cliccate il bottone "aggiungi"
4) Sotto "Configurazione DNS" spuntate la voce "Attiva DNS" ed
inserite i seguenti parametri:
Host: il nome del computer Windows client
Dominio: il dominio scelto durante la fase di setup del router
(default "inet")
Ordine di ricerca del server DNS: l'indirizzo IP del Router
(default 192.168.0.1) poi click su "Aggiungi"
Ordine di ricerca del suffisso di Dominio: il dominio scelto
durante la fase di setup del router (default "inet") poi click su
"Aggiungi"
5) Sotto "Netbios" accertatevi che sia spuntata l'opzione "Attiva
NETBIOS su TCP/IP"
6) Sotto "Avanzate" non vi sono opzioni da configurare
7) Sotto "Binding" accertatevi che siano spuntate le opzioni "Client per
reti Microsoft©" e "Condivisione per file e stampanti per reti
Microsoft©"
Una volta data conferma assicuratevi che "Accesso primario" sia impostato a
"Client per reti Microsoft©" e che "Condivisione di file e stampanti abbia entrambi i
segni di spunta".
Dato l'OK il sistema operativo caricherà i programmi necessari (potrebbe essere
richiesto il CD originale, tenetelo a portata di mano) ed effettuerà il reboot.
A questo punto se avremo scelto di utilizzare il server DHCP di Freesco, durante il
caricamento il nostro PC si incaricherà di richiedere al router un indirizzo IP e
questi gli fornirà il primo disponibile e l'aggancio sarà immediato.
Altrimenti dovremo, per evitare possibili malfunzionamenti, modificare un file
denominato LMHOSTS.SAM che si trova sotto al directory C:\WINDOWS\, il file
potrà essere editato con il semplice blocco note (NOTEPAD).
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
Una volta apportate le modifiche e salvato il file dovrà essere ricopiato nella stessa
directory ma senza estensione, solo come LMHOSTS (utilizzate al prompt del DOS
il comando: copy C:\WINDOWS\LMHOSTS.SAM C:\WINDOWS\LMHOST), di
seguito vi riporto un esempio:
LMHOSTS
192.168.0.1
router
#PRE
#DOM: inet
192.168.0.10 client1
192.168.0.11 client2
192.168.0.12 client3
Il file è estremamente semplice, unica avvertenza: togliete tutti i commenti che
trovate, in questo modo velocizzate la ricerca.
Per quanto riguarda i parametri del file trovate:
sulla prima riga indirizzo e nome del router, il parametro PRE
che provoca il precaricamento in memoria dell'informazione ed il
dominio utilizzato
sulle righe successive indirizzo e nome dei singoli host della rete
Il file dovrà essere ricopiato su tutti i singoli host ad eccezione del router che ha già
il suo (questo file dovrà essere utilizzato anche in assenza del server DNS o in
caso di suo malfunzionamento).
Per l'aggancio ad Internet dovrete settare il programma Microsoft© Internet
Explorer™ per eseguire la connessione tramite rete locale, per il primo aggancio,
si può facilmente utilizzare la connessione guidata avendo l'accortezza di lanciare
prima dal router una sessione Internet (potete ad esempio utilizzare il comando
listpkg che provoca un aggancio al sito ufficiale di Freesco) e quindi avrete il
piacere di vedere il vostro Explorer che si aggancia alla sua Home Page.
In alternativa utilizzare il tasto "impostazioni LAN" sotto la pagina "Connessioni"
delle proprietà di Microsoft© Internet Explorer™, anche in questo caso valgono le
considerazioni appena fatte.
Per accedere alle "Proprietà" di Microsoft© Internet Explorer™, potete utilizzare il
menù contestuale, facendo click con il tasto destro del mouse sull'icona di Explorer
o utilizzare la voce presente nel "Pannello di Controllo".
Alle volte si può presentare un piccolo problema: alla prima richiesta di una pagina
(tipicamente la pagina di apertura settata nelle proprietà), Explorer può segnalare
che non è riuscito a raggiungerla, in tal caso è sufficiente utilizzare il tasto di
ricarica o di Home Page.
Questo è dovuto ai tempi di aggancio alla rete telefonica e di autenticazione da
parte del nostro ISP, alle volte troppo lunghi ed interpretati da Microsoft© Internet
Explorer™ come una "non risposta" da parte del server (in questo caso del server
DNS Primario del nostro ISP a cui è stata inoltrata - FORWARD - la richiesta di
risoluzione dell'indirizzo).
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
Il server DNS
Introduzione al Domain Name System ovvero il DNS
Il protocollo TCP/IP è un protocollo robusto ed affidabile e lo deve sopratutto al suo
sistema di indirizzi.
Ma come una segretaria priva di guida telefonica, dei personal computer collegati
tramite il protocollo TCP/IP, hanno bisogno di un elenco per associare al nome un
indirizzo e viceversa.
Il file contenente queste associazioni nomi - indirizzo è normalmente presente su
ogni macchina componente la rete (in Linux è il file /etc/host, in Windows™ il file
lmhost.sam presente in diverse directory a seconda della versione del sistema
operativo).
Su reti di piccole dimensioni è ammissibile che ogni volta che un personal
computer venga aggiunto o rimosso, si proceda al contemporaneo aggiornamento
del file in questione.
I problemi sorgono su reti di dimensioni medio - grandi, in questo caso la fase di
aggiornamento di ogni singolo PC è improponibile.
Anche in questo caso ci viene in aiuto un protocollo denominato DNS (Domain
Name System) che si occupa di mantenere in maniera centralizzata il database
contenente i nomi e gli indirizzi degli host della nostra rete.
La rete Internet funziona proprio in base ai server DNS, che non sono altro che
gigantesche "guide telefoniche", capaci di rintracciare un server in base al nome
fornitogli e, se questi non è presente nelle loro risorse, di andare a scovarlo su altri
server DNS.
E' in questo modo che se ci colleghiamo tramite Internet ad un host del tutto
nuovo, quell'host risulta immediatamente disponibile semplicemente chiamandolo
per nome anziché per il ben più ostico indirizzo numerico.
La nostra richiesta rimbalzerà di server in server sino a raggiungerne uno che
conosce il nome richiesto ed in grado di associargli il corretto indirizzo.
Possiamo riprodurre tutto questo anche sulla nostra modesta rete locale
avvalendoci del pacchetto BIND, installato di default da Freesco che viene
interamente controllato attraverso una serie di script di configurazione:
/etc/resolv.conf
Contiene il vostro nome di dominio e l'indirizzo IP del server DNS primario ed
eventualmente secondario
/etc/named.boot
Contiene i puntatori ai file di risoluzione degli indirizzi, sia ordinati in base al nome +
dominio, che all'indirizzo (zona inversa)
/etc/named.cache
File vuoto in Freesco, normalmente contiene l'elenco dei root nameservers di tutto il
mondo utilizzata dal DNS Server per risolvere i nomi non facenti parte del nostro
dominio
/etc/named.hst
Contiene le associazioni nomi indirizzi relativi al nostro dominio
/etc/named127.rev Contiene le associazioni indirizzi - nomi relativi alla classe di indirizzi 127.x.x.x
/etc/named192.rev Contiene le associazioni indirizzi - nomi relativi alla classe di indirizzi 192.x.x.x
/etc/named172.rev Contiene le associazioni indirizzi - nomi relativi alla classe di indirizzi 172.x.x.x
/etc/named10.rev
Contiene le associazioni indirizzi - nomi relativi alla classe di indirizzi 10.x.x.x
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
Configurazione del Server DNS
Per configurare il nostro server DNS dovremo quindi agire su tutti gli script visti in
precedenza, con l'eccezione di named.cache che potrà essere lasciato vuoto o
sostituito da analogo file prelevato da una qualsiasi distribuzione LINUX (alle volte
denominato anche named.ca) oppure scaricato dalla rete internet attraverso i siti di
quelle organizzazioni che si occupano del mantenimento dei DNS principali.
Ai nostri fini il file può essere lasciato tranquillamente come lo troviamo.
Partiamo dal file named.boot, questo file si occupa di mantenere i puntatori ai
singoli file di risoluzione, la directory ove sono contenuti e i server DNS di forward,
ovvero quei server a cui inoltreremo la richiesta di risoluzione di indirizzi non
compresi nei nostri file.
Questo file viene costruito dal processo rc_named, in base a variabili acquisite
durante la fase di setup, normalmente non ha bisogno di modifiche e va lasciato
così come lo si trova, se comunque volete introdurre variazioni, dovrete modificare
il file /mnt/router/rc/rc_named.
Lo script named.hst, si occupa di mantenere l'associazione tra i nomi e gli indirizzi
e viene costruito in fase di boot assemblando le variabili acquisite durante il setup
dal processo rc_named ed accoppiando un file presente in /mnt/router/etc dallo
stesso nome.
Sarà in quest'ultimo che dovrete apportare le modifiche relative alla vostra rete,
l'esempio fornito (con i PC di Bill e Monica....proprio quelli) è abbastanza
esauriente e basta aggiungere le informazioni riguardanti i PC della nostra rete.
In modo analogo si procederà per i file con estensione .rev, nei quali immetteremo
solo l'ultima parte dell'indirizzo ed il nome dell'host associato.
Il file named127.rev non è normalmente presente nella distribuzione di Freesco,
per un probabile BUG, peraltro segnalato nel forum sul sito www.Freesco.org,
sempre nel forum potrete prelevare una patch per rimediare all'inconveniente.
Peraltro questo file si rende necessario solo qualora vogliate usare il programma
nslookup per testare il server DNS (il programma è disponibile come aggiuntivo
tramite il comando listpkg).
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
Il server DHCP
Introduzione al server DHCP
Il protocollo TCP/IP per il suo funzionamento ha bisogno di un indirizzo univoco
che identifichi ogni singolo personal computer (host) che componga la rete locale.
E' evidente quindi che in reti di grandi dimensioni (ma anche in quelle dove con
frequenza attacchiamo e stacchiamo PC o Notebook) la gestione degli indirizzi è
particolarmente impegnativa.
Salvo munirsi di taccuino ed annotare decine di parametri, l'unica alternativa è fare
in modo che la rete stessa provveda al suo funzionamento.
Per nostra fortuna ci viene in aiuto un apposito protocollo ed il programma che lo
gestisce: il server DHCP.
DHCP è un acronimo per Dynamic Host Configuration Protocol ed ha un
funzionamento tutto sommato semplicissimo.
Ogni volta che un client si collega in rete, invia un messaggio broadcast e rileva la
presenza di un server DHCP, quest'ultimo, dopo aver ricevuto la richiesta (segnale
discover), risponde assegnando il primo numero IP disponibile (segnale offer)
abbinandolo alla variabile Mac Address della scheda di rete del client.
Il client accetta i parametri (segnale hack) e li adotta per collegarsi alla rete locale.
I parametri passati dal server al client sono comprensivi anche del periodo di
validità degli stessi; non è detto infatti che al riavvio si abbia lo stesso numero IP
assegnato.
Se il termine di validità è scaduto il vecchio indirizzo potrebbe essere già stato
assegnato ad un'altra macchina della rete.
Fanno eccezione quei client per i quali avremo previsto delle assegnazioni "fisse".
Ogni client collegato al server DHCP verrà registrato all'interno del file
/etc/dhcpd.leases, unitamente a tutte le informazioni necessarie alla sua
identificazione come l'indirizzo IP assegnato, il Mac Address, l'Host Name, il
periodo di validità dell'assegnazione, data ed ora di aggancio e di rilascio .
I parametri del server DHCP
Utilizzando il protocollo (DHCP) possiamo facilmente auto configurare i client con
le seguenti informazioni:
Indirizzo IP e netmask di rete
Indirizzo di broadcast
Dominio di appartenenza
Nome host da assegnare al client
Indirizzo di gateway predefinito
Indirizzo del server DNS di default
Indirizzo del server di stampa
Eventuale dominio NIS di appartenenza
Come per tutti i programmi Linux la configurazione avviene tramite un file di testo o
script (denominato dhcpd) nel quale dovremo introdurre i corretti parametri.
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
I parametri necessari verranno introdotti tramite il programma di Setup,
rispondendo a semplici domande, qualora si sia scelta l'attivazione del server
DHCP.
Abbiamo inoltre la possibilità di specificare parametri "fissi" per singoli computer
tramite il file /mnt/router/etc/dhcpd.conf, utili sopratutto quando vogliamo che a
singoli client siano sempre assegnati il medesimo indirizzo, netmask ecc.
Di seguito vi riporto un breve spiegazione delle singole linee contenute nel file
/etc/dhcpd.conf:
option domain-name "inet"
assegna il dominio di appartenenza
default-lease-time 604800
Tempo predefinito espresso in secondi per la
scadenza dell'associazione indirizzo IP-Client (in
questo caso una settimana)
max-lease-time 604800
Tempo massimo espresso in secondi per la
scadenza dell'associazione indirizzo IP-Client
subnet 192.168.0.0 netmask 255.255.255.0
Indirizzo di subnet e netmask di appartenenza
range 192.168.0.50 192.168.0.80
Intervallo di indirizzi entro il quale assegnare gli IP
ai client
option subnet-mask 255.255.255.0
Subnet mask di default per i client
option broadcast-address 192.168.0.255
Indirizzo di broadcast di default
option routers 192.168.0.1
Router di default per i client
option domain-name-servers 192.168.0.1
Server DNS di default per i client
log-facility DHCPLOG
Si definisce tramite il daemon syslogd un file di log
per registrare gli eventi associati al server DHCP
(riga non inserita di default in Freesco ed eventualmente da
aggiungere sul file /mnt/router/rc/rc_dhcpd specificando per
il file di log anche la path per intero)
Possiamo inoltre, come già accennato, assegnare ad un client predeterminato,
sempre lo stesso indirizzo, oppure lo stesso nome di host.
La configurazione è abbastanza semplice ma prima di tutto occorre di ricavare dal
client la variabile denominata Mac Address della sua scheda di rete.
Sotto Windows è facilissimo, basta eseguire il programma WINIPCFG (Start Esegui - winipcfg - Ok) e leggere quanto riportato nella tabella, sotto Linux
utilizzate il comando IFCONFIG e leggete la voce HWaddr della seconda riga.
Una volta ricavato il Mac Address potremo editare il file /mnt/router/etc/dhcpd.conf,
immettendo i parametri corretti, di seguito vi riporto una tabella esplicativa:
host Win98
Identificativo del gruppo di opzioni
fixed-address 192.168.0.50
Numero IP fisso (può essere scelto anche al di fuori del
range prefissato per le assegnazioni)
hardware-ethernet 00:80:af:02:8a:7C
Variabile Mac Address della scheda di rete del client
prescelto per l'assegnazione fissa
option host-name "client-windows"
Eventuale nome host da assegnare
(questa riga non figura nell'esempio riportato da
Freesco e si introduce solo per completezza delle
informazioni)
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
I parametri citati sono solo un sottoinsieme di quelli disponibili ed utili anche per
configurazioni complesse, ma data l'utenza degli utilizzatori di Freesco, ritengo che
quelli riportati siano più che sufficienti per gli usi previsti.
Accenno solo che esistono parametri che identificano le schede di rete dalla
marca, con possibilità di specificare parametri, indirizzi IP ecc., in base a
quest'ultima.
Configurazione dei Client
Per configurare un client Windows all'uso del server DHCP di Freesco, non dovrete
far altro che spuntare la voce "Ottieni automaticamente un indirizzo IP" nella
cartella "Indirizzo IP" delle proprietà del protocollo TCP/IP (Percorso completo:
Risorse di Sistema - Pannello di Controllo - Rete) vedi la figura in basso.
Per le macchine Linux deve invece essere correttamente installato il demone
dhcpd, il quale per il suo funzionamento ha bisogno soltanto che gli specifichiate
qual'è l'interfaccia di connessione alla rete nello script di configurazione
/etc/dhcpc/config, tramite il solito editor introdurre il solo il parametro IFACE=eth0.
Una volta avviato il demone (anche con l'opzione -l che richiede il tempo di rilascio
al server) crea i file /etc/dhcpc/hostinfo-eth0 in cui tiene traccia di tutte le
informazioni relative all'interfaccia di rete ed all'instradamento ed il file
etc/dhcpc/resolv.conf con i Name Servers da passare al client.
Sempre sulle macchine Linux si può utilizzare anche il demone dhclient, ma la
semplicità di configurazione di dhcp è imbattibile.....!
Ringrazio Omar Scali per l'ottimo articolo intitolato "Entrare in rete.....senza
configurala" apparso sulla rivista INTER.NET, dal quale ho preso spunto per questa
parte del sito.
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
I Pacchetti Aggiuntivi
Come trovare ed installare i pacchetti aggiuntivi
Freesco, a differenza di altre mini distribuzioni, ha al suo interno un vero punto di
forza: la possibilità di estendere le sue funzionalità con pacchetti aggiuntivi.
Gli sviluppatori di Freesco lo hanno dotato di tre programmi: listpkg, installpkg e
removepkg, che permettono a noi utenti di scegliere, installare ed eventualmente
rimuovere pacchetti di programmi aggiuntivi.
A lontana somiglianza di RedHat© con i suoi famosi pacchetto RPM, anche
Freesco ha un sistema automatico per l'installazione (direttamente da rete Internet
o da supporto a scelta) di suite di programmi.
Non vi voglio fare un lungo elenco di quanto è disponibile, basta lanciare il
comando listpkg per provocare l'aggancio alla rete Internet e lo scarico dell'elenco
dei pacchetti aggiuntivi "ufficiali" con relativa descrizione (...in inglese, ma tant'è),
per la successiva installazione si utilizza installpkg seguito dal nome esatto del
pacchetto (omettere il prefisso finale e il punto di separazione).
Verrà scaricato uno script eseguibile (che è possibile controllare prima che prenda
il comando del nostro router) che si occuperà in modo del tutto automatico e
trasparente delle fasi di installazione, creando anche gli script RC per il lancio dei
programmi.
Assolutamente indispensabile è lo scarico dei pacchetti chiamati utils, tra l'altro
hanno due editor di testo degni di questo nome, per gli altri pacchetti esiste
praticamente tutto: server proxy (SQUID), database MSQL, server FTP, SAMBA,
ecc.
Vi segnalo che al più volte citato sito perrynet potrete trovare un elenco
lunghissimo di programmi aggiuntivi (disponibili anche per il download) sia in
versione stabile che "beta" da provare, segnalo anche uno script CGI che permette
il controllo dei file di LOG in remoto tramite browser web.
Mi raccomando di scrivere correttamente il nome del pacchetto da scaricare
sostituendolo all'esempio contenuto alla fine del comando e senza farlo seguire dal
prefisso.
Il curatore del sito perrynet ha opportunamente dedicato una pagina al problema dello
scarico e della successiva installazione dei pacchetti aggiuntivi.
Vi consiglio caldamente di leggerla prima di cimentarvi con lo scaricamento e
l'installazione .
Se il pacchetto scaricato ci crea problemi o semplicemente non lo vogliamo più sul
nostro Hard Disk, magari perché volevamo solo provarlo, niente paura, basta il
comando removepkg seguito dal nome del pacchetto.
Ricordatevi che il salvataggio automatico su floppy disk di Freesco non salva nessuno
dei pacchetti aggiuntivi ma solo la configurazione originale e le modifiche fatte agli
script di inizializzazione e configurazione.
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
I programmi per Windows
Una breve introduzione
Diversi programmatori hanno sviluppato programmi in ambiente Ms Windows 9x©
per il controllo in remoto del router Freesco o per altri utilizzi, la stessa
distribuzione ha al suo interno un programma client per il print server (attenzione
non è un free software).
Ne ho provati diversi ma alla fine ne ho adottato solo uno:
FREECONTROL for Freesco Router (versione 0.2)
sviluppato dalla "the Orange Projekt" scaricabile anche
dal sito freescosoft alla sezione download windows software
Si presenta sotto la solita forma di un file .ZIP, che dopo la scompattazione
provvede da solo alla sua installazione.
Per l'utilizzo occorre aver abilitato il server HTTP e permette il controllo in remoto
del router, l'aggancio e lo sgancio della linea telefonica, il controllo dei file di log,
sessioni di telnet e di ftp (quest'ultimo con un modulo aggiuntivo per Freesco), il
controllo degli utenti con accesso al server HTTP ed al Modem il controllo e la
configurazione in remoto del "port forwarding" e addirittura il reboot remoto del
router.
Il software è in lingua inglese ma non presenta particolari difficoltà nell'utilizzo, tutti
i tasti ed i menù sono comprensibili ed è corredato da un file di aiuto (ahimè anche
questo in lingua inglese), per uno sguardo al manuale andate su:
http://generalprotectionfault.net/orange/software/fchelp.htm#contents
Altri programmi si sono rivelati essere meno potenti di quello appena descritto o
contenenti solo una parte dei comandi contenuti nel citato Freecontrol, per questo
li ho scartati, altri programmi (molti) hanno invece dato problemi all'installazione e li
recensirò non appena risolti gli inconvenienti, tra questi cito un piccolo
programmino che si inserisce nella barra di Windows e segnala con due piccoli
computer accesi o spenti lo stato del collegamento.
Molto comodo uno script CGI per ottenere in ambiente Windows 9X una serie di
statistiche di funzionamento, parte da installare su Freesco e parte nella Win Box.
Segnalo inoltre WINFreesco (contiene l'intero Freesco v0.2.7) un pacchetto per
Windows 9X che permette l'installazione di Freesco su Hard Disk, in modo del
tutto automatico senza sporcare file di registro ecc., alla fine dell'installazione un
grazioso pinguino comparirà sul vostro desktop, si può scaricare dal sito
www.freescosoft.com alla sezione download windows software.
Consiglio l'uso di un programma nativo di Windows (versioni 95,98,Me sotto
Windows 2000 c’è il corrispondente comando DOS ipconfig da lanciare con
l’esegui) WINIPCFG (lo trovate sotto la directory C:\WINDOWS) dal quale potrete
desumere l'indirizzo IP adottato, l'indirizzo scheda (utile per le regole del server
DHCP).
Vi suggerisco di utilizzarlo anche per testare il server DHCP installato su Freesco
(provate a giocare con i bottoni "rilascia" e "rinnova).
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
Appendici
I comandi Esterni
A-C
questa lista è ripresa dal manuale presente sul sito ufficiale di Freesco ed è stata
tradotta per una maggiore comprensione, purtroppo non è completa ed ovviamente
non comprende i comandi inseriti da eventuali pacchetti di programmi aggiuntivi.
Comandi esterni.
Comando
Origine Commento/Sintassi
adduser
own
adduser quindi seguite le istruzioni a video
agetty
std
Apre una porta tty, visualizza la richiesta di un nome utente
per il login ed invoca il comando /bin/login. E' normalmente
invocato da init. Info Extra: man 8 agetty
basename
ltd
Toglie directory and suffisso dai nomi di files. basename
name [suffix] basename /etc/system.cfg .cfg Risultato:
system
block_device ?
Restituisce il nome del device dove il file richiesto è situato.
block_device name block_device /mnt/ramdisk. Risultato:
/dev/fd0
brcfg
std
Abilita/disabilta il modo bridging. brcfg enable|disable
chat
std
Script per connessione automatica con un modem. Info
Extra: man 8 chat
chpass
std
Rinomina passwd.
chuser
own
Invoca l'editor per il cambio dei diritti di accesso degli utenti.
Chuser
clear
std
Pulisce lo schermo. Clear
clock
std
Per manipolare il CMOS clock.Info Extra: clock -?
compress
std
Riduce la dimensione del file specificato. compress name
compress file compress -d name decompress file
Info Extra: man 1 compress
control
own
Demone di controllo del dialing. Control
cp
ltd
Copia programmi. cp [-f] src [src] ... [src] dst copia il sorgente
su destinazione, -f forza la sovrascrittura
crond
std
Demone per l'esecuzione di programmi a tempo.
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
D-H
Comandi esterni.
Comando Origine Commento/Sintassi
daemon
own
Script di Shell script per lanciare i programmi come demoni
Date
ltd
Stampa/setta la data. date [date] Implementazione molto
povera!!
/bin/date std
Stampa/setta la data. date [-s time|date] Info Extra: man 1 date
Dd
ltd
Copia da stdin a stdout secondo le opzioni scelte. dd [options]
Info Extra: dd -?
Df
std
Restituisce lo spazio usato su disco dal filesystem. df [name]
dhcpcd
std
DHCP client
Dhcpd
std
DHCP server
Diald
std
Demone Dialing
dirname
own
Toglie la parte non riferita a directory dal nome di un file. Molto
limitato e lavora solo con path assoluti. dirname name
dirname /etc/system.cfg Risultato: /etc
dmesg
ltd
Stampa i messaggi del kernel. dmesg
Edit
ltd
Editor + sync;sync. edit name Si può utilizzare la combinazione
<ALT>+<key> (possibile quando si usa telnet) oppure
<ESC><key> per eseguire comandi.
Edt
ltd
E' il programma di editor. usare solo edit
False
std
non fa nulla. false
fdflush
ltd
Find
ltd
Free
own
Stampa la memoria e lo spazio libero dei dischi montati. free
Grep
ltd
Funzione di ricerca testo. grep pattern [file]
Halt
ltd
Provvede allo Shutdown e ferma il sistema. halt
hostname ltd
Settaggio e conservazione del nome di host. hostname
[name.domain]
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
I-L
Comandi esterni.
Comando Origine Commento/Sintassi
ifconfig
std
E' usato per settare (ed effettuare la manutenzione) delle
interfaccie network kernel-resident.
Info Extra: man 8 ifconfig
Ile
muLnx Editor dellalinea di comando.
Init
nstd
Il primo system process, il padre di tutti i processi.
ipautofw std
ipcalc
std
Calcolatore IP. ipcalc netmask ipaddr Risultato: broadcast addr,
network addr
ipfwadm std
Programma per l'amministrazione dell'IP firewall e per
l'accounting. Info Extra: http://simba.xos.nl/linux/ipfwadm/paper/
ipportfw
std
Programma per amministrare l'IP port forwarding. Info Extra:
http://www.ox.compsoc.org.uk/~steve/portforwarding.html
klogd
std
Demone che provvede al log dei messaggi del Kernel.
length
ltd
Conteggio dei caratteri in una stringa. length string
load
own
Esegue i files gzipped. load dir name parami
logger
std
Invia un messaggio al file di log.
login
std
Accredito del'utente. Info Extra man 1 login
losetup
std
Settaggio e controllo dei loop devices. losetup /dev/loop0 file
attach file to device loop0, losetup -d /dev/loop1 detach device
loop0 from file. Info Extra: man 8 losetup
lpd
nstd
Demone per il controllo della stampante.
ls
ltd
Lista dei files (meglio conosciuto in altri S.O. come dir). ls [name]
oppure ls -la [name]
lsmod
own
Lista dei moduli installati(AKA drivers). lsmod
Info Extra: man 1 logger
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
M-P
Comandi Esterni.
Comando Origine Sintassi
minicom
Own
Programma di terminale. minicom [ -s speed] [-l line]
mitern
MuLnx Il vero programma di terminale.
mkswap
Std
Setta un'area di swap Linux.
modemd
Own
Simula i LEDs di un modem. Info Extra: modemd -?
more
Ltd
Filtro per la visualizzazione a pagina di testi troppo lunghi. more
[file]
mount
std
Monta un disco sulla directory specificata. mount -t filesystem
device pointdir mount -t vfat /dev/hda1 /Cdisk Risultato: drive
C: sarà montato sulla directory Cdisk come disco tipo FAT32.
I filesystems sono: vfat - FAT32, msdos - FAT16, etx2 - linux
standard, umsdos - linux over msdos fs.
Info Extra: man 8 mkswap
move2hdd own
Copia e prepara Freesco per essere eseguito da Hard Disk.
move2hdd
mv
ltd
Comando Move. Se necessita di muovere un file da un disco ad
un aaltro devi copiarlo e cancellarlo. mv [-f] src [src] ... [src] dst
copia sorgente sulla destinazione, -f forza la sovrascrittura
named
std
Demone DNS.
nc
std
Programma netcat. Apre una porta e ne permette l'utilizzo. Info
Extra: nc –h
ntpdate
std
Setta la data e l'ora via NTP (net time protocol). ntpdate -s -b
timeserver
open
std
Esegue un programma su un nuovo terminale virtuale. open [-c
vtnumber] command open -c 5 sh Risultato: Una nuova shell
sulla console numero 5
passwd
own
Cambia la password per l'utilizzatore corrente o specificato.
passwd [username]
ping
std
Trasmette ICMP ECHO_REQUEST pacchetti verso il network
hosts. ping [-c count] [-n] host trasmette "count" pacchetti.
pppd
std
Demone ppp.
ps
own
Lista dei processi. Ps
psh
own
E' usato come una shell per gli utenti dialup. Controlla il tempo
concesso e inizializza il programma pppd per conto degli
utilizzatori.
pwd
std
Print Working(corrente) Directory. Pwd
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
R-S
Comandi esterni.
Comando Origine Commento/Sintassi
reboot
nstd
Shutdown e reboot il computer. reboot
report
own
Genera un rapporto di bug contenente tutte le informazioni sul
sistema e sui settaggi ad eccezione (naturalmente) delle vostre
passwords. report
route
std
Mostra/Manipola la tabella di IP routing. route [-n] mostra la
tabella di route. Info Extra: man 8 route
sed
ltd
Stream EDitor.
sedit
own
Edita un file nel ramdisk e sostituisce la stessa copia nel
floppy/hard disk. sedit name sedit /etc/system.cfg Risultato: edita
il file /etc/system.cfg e quindi salva la copia in
/mnt/router/etc/system.cfg
Info Extra: man 1 sed, man 1 ed.
setserial std
Mostra/setta informzioni sulle porte seriali Linux. Info Extra: man
8 setserial
setup
own
Programma generale di settaggio. setup
sh
std
La shell.
leep
nstd
Aspetta per il numero specificato di secondi.
split
nstd
Copia il file sorgente sulla destinazione spezzandolo nel limite
dei 1400kB. split source-file destination-file-prefix
star
nstd
Untar dallo stdin allo stdout. star
swapoff
nstd
Smonta il file di swap. swapoff filename
swapon
nstd
Inizializza il file di swap. swapoff filename
synctime own
Sincronizza ilk tempo di sistema con la preselezione
(system.cfg) del time server e time offset. synctime
sysedit
own
Edita
il
file
system.cfg
e
salva
la
copia
in
/mnt/router/etc/system.cfg. sysedit. Actually this command is an
alias for sedit /etc/system.cfg
syslogd
std
Demone del System log.
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
T-Z
Comandi esterni.
Comando Origine Commento/Sintassi
tail
std
tcpdump std
Visualizza l'ultima parte di un file. tail [-f] [-l lines] file Info Extra:
man 1 tail
Dump del traffico sulla rete locale.
Extra: http://www.it.kth.se/edu/gru/Internet/tcpdump.html
telnet
ltd
Telnet client (molto limitato). telnet host [port]
telnetd
ltd
Demone telnet.
thttpd
nstd
http server.
touch
ltd
Aggiorna la data vdi ultima modifica del/dei file[s] prescelti.
touch file [file ...]
traceroute std
Traccia il percorso dei pacchetti di rete verso l'host. traceroute
host Info Extra: man 8 traceroute
true
std
Non fa nulla. true
tryopen
nstd
sconosciuto.
tty
std
Visualizza il nome di file del terminale connesso allo standard
input. tty [-s]
udosctl
std
Programma di controllo dell'UMSDOS (parte di UMSDOS fs).
Info Extra: udosctl --h
umount
std
Smonta il file systems. umount device|mount_point
umssetup std
Setta i permessi di default e gli attributi dei files nelle directories
DOS. Info Extra: umssetup
umssync std
Sincronizza
le
Info Extra: umssync
update
?
sconosciuto.
zcat
nstd
Espande programmi compressi dallo stdin allo stdout. zcat
directory
MSDOS
e
UMSDOS.
I comandi Interni
Comandi Interni e di Shell. Info Extra: man 1 ash
cd
Cambia directory. cd /new/directory/path
exit
Termina il processo di shell. exit [exitstatus]
read
Legge la/le variabile(i) dallo stdin. read var1 [var2 ...]
echo
Scrive un parametro sullo stdout. echo par
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
Links & Libri
Links su Internet
Vi segnalo i seguenti siti:
www.freesco.org
Il sito ufficiale dove trovare Freesco
www.freescosoft.com
Il paradiso del software per Freesco, non è un sito
ufficiale ma è il più aggiornato e contiene anche
l'elenco (con possibilità di download) di tutto il
software aggiuntivo e sviluppato per i Client Windows
XX.
www.isc.org
La casa madre del server DNS BIND e del server
DHCP
www.eecis.udel.edu/~mills/ntp/clock2.htm
Lista aggiornata dei free time servers
http://ipmasq.cjb.net/
Mascheramento IP di Linux
www.loonie.net/~eschenk/diald.html
Esempi di file di configurazione del demone DIALD
www.acme.com/
La casa madre del server THTTP incluso in Freesco
http://www.freescosoft.com/links.htm
Tutti i links che desiderate su Freesco
Libri
Vi segnalo solo due libri che hanno destato il mio interesse ed ho trovato molto utili
(i prezzi sono solo di riferimenti e sono stati rilevati alla data dell'agosto 2001):
Linux, TCP/IP e le reti 2° Edito da APOGEO tratta in maniera soddisfacente
edizione
l'argomento ed in particolare la creazione di un router,
Lire 49.000
alla molta teoria affianca una guida pratica alla
configurazione dei vari programmi (attenzione ai file di
configurazione del server DNS, sono riferiti ad una
versione successiva a quella compresa in Freesco)
Peter
Norton's
Lire 69.000
LINUX Edito da Jackson libri è una chiara guida alla
configurazione generale di Linux, la parte relativa al
server DNS è riferita alla versione fornita con Freesco
Copyright
In questo manuale sono più volte citati dei marchi di appartenenza delle singole
case, in particolare viene citato l’MSDOS e WINDOWS di proprietà della
Microsoft Corporation, qualunque marchio citato deve intendersi riportato a solo
scopo illustrativo e di esempio ed il fatto non deve costituire tentativo di
appropriazione del medesimo.
Il contenuto di questo manuale può essere liberamente riprodotto, ma solo dietro
l’esplicito consenso dell’autore, al quale deve essere inoltrata la richiesta di
autorizzazione e citando la fonte di provenienza.
Il mio nome e l’indirizzo di posta elettronica a cui rivolgere richieste lo trovate in
copertina.
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Freesco – manuale italiano rev. 1.0β
Indice
Freesco – manuale italiano.......................................................................... 1
Introduzione ............................................................................................... 2
Come nasce un sito web su Internet (…...e un manuale).......................... 2
Installazione ............................................................................................... 4
Requisiti Hardware ................................................................................. 4
Avvio dell’installazione .......................................................................... 4
Risoluzione dei problemi all’installazione............................................... 5
Installare su Hard Disk............................................................................ 6
Configurazione ........................................................................................... 7
Avvio della configurazione ..................................................................... 7
Il File System.......................................................................................... 9
Il Setup ................................................................................................... 9
DIALD e PPP ....................................................................................... 10
Configurare i terminali Windows 9X ................................................. 13
Il server DNS............................................................................................ 16
Introduzione al Domain Name System ovvero il DNS........................... 16
Configurazione del Server DNS ............................................................ 17
Il server DHCP ......................................................................................... 18
Introduzione al server DHCP ................................................................ 18
I parametri del server DHCP ................................................................. 18
Configurazione dei Client ..................................................................... 20
I Pacchetti Aggiuntivi ............................................................................... 21
Come trovare ed installare i pacchetti aggiuntivi ................................... 21
I programmi per Windows ........................................................................ 22
Una breve introduzione ......................................................................... 22
Appendici ................................................................................................. 23
I comandi Esterni.................................................................................. 23
A-C................................................................................................... 23
D-H................................................................................................... 24
I-L .................................................................................................... 25
M-P................................................................................................... 26
R-S ................................................................................................... 27
T-Z ................................................................................................... 28
I comandi Interni................................................................................... 28
Links & Libri............................................................................................ 29
Links su Internet ................................................................................... 29
Libri...................................................................................................... 29
Copyright.......................................................................................... 29
Indice ....................................................................................................... 30
Pagina 30 di 30
Prestige 660H Series
ADSL 2+ 4-Port Gateway
Prestige 660HW Series
ADSL 2+ 4-Port Gateway with 802.11g Wireless
Guida Installazione Rapida
Versione 3.40
Prestige 660H/HW Series Quick Start Guide
Overview
La serie Prestige 660H (P660H) e Prestige 660HW (P660HW) sono routers ADSL con uno switch a 4 porte
integrato. Il Prestige 660HW inoltre è compatibile con lo standard Wireless IEEE 802.11g. Tutte le
caratteristiche Wireless sono implementate nella serie di P660HW soltanto.
É necessario conoscere I dettagli del vostro accesso ad Internet.
Fare riferimento alla guida utente per informazioni su tutte le caratteristiche del dispositivo.
La guida è divisa nel seguente modo.
1 Hardware Connections
2 Configurazione accesso Internet
3 Wireless Configuration (P660HW)
4 NAT
5 Firewall
6 Troubleshooting
(problematiche
varie)
1 Hardware Connections
Strumenti necessari all’intallazione
Se preferite vedere una presentazione multimediale su come effettuare i collegamenti dei tra i dispositivi, fare
riferimento al CD incluso nella confezione.
2
Prestige 660H/HW Series Quick Start Guide
1 DSL: Collegare il Prestige ad una presa del telefonica usando un cavetto telefonico. (in dotazione)
2 LAN: Utilizzare un cavo Ethernet in dotazione per connettere la porta LAN 10/100 del PC ad una delle porte
dello switch per la configurazione iniziale e l’accesso ad internet.
3 ALIMENTAZIONE: Utilizzare solo l'adattatore incluso nella confezione per collegare il jack di alimentazione
nel router e la spina alla corretta presa di corrente. (fare rif. alla guida utente per le specifiche degli adattatori di
alimentazione).
Dopo aver fatto i collegamenti, accendete Prestige. Osservate i LED sul pannello anteriore. Il PWR/SYS LED
lampeggia mentre carica il bios del sistema. Se il test va a buon fine i LED PWR/SYS e WLAN e DSL
stabilizzeranno. Il LED LAN si accenderà solo in corrispondenza del della porta in cui è inserito il cavo ethernet.
2 Configurazione accesso Internet
E’ possibile configurare il Prestige per l’accesso ad Internet in uno dei seguento modi:
 Configuration Genie
 Zero Configuration
 Web Configurator Internet Access Wizard
3
Prestige 660H/HW Series Quick Start Guide
2.1 Configuration Genie
Dal CD incluso, cliccate su "Multimedia Auto Provisioner" (l'assistente di configurazione e installazione) e quindi
su "Installation Tutorial". Dopo aver visionato il Tutorial, cliccate "Configuration Genie".
2.2
Zero
Configuration
Lanciate Internet Explorer e digitate
l'indirizzo dove volete navigare, ad
esempio www.zyxel.it. Il Prestige
automaticamente rileva e configura
il vostro collegamento Internet. Per
fare ciò potrebbero occorrere circa 2
minuti. Vedere figura a fianco.
Se avete un collegamento PPPoA o PPPoE, apparirà una schermata in cui il dispositivo richiederà i vostri
Account Information. Introdurre esattamente l' username, e la password d'accesso. Cliccare su Apply
Note: le Configuration Genie e Zero Configuration sono utilizzabili solo se si ha un abbonamento che richieda una
connessione con incapsulamento in PPPoA o PPPoE, ENET ENCAP e con IP assegnato dinamicamente dal
Provider Internet.
Se non utilizzate uno degli incapsulamenti sopra menzionati, sarà necessario configurare il dispositivo
tramite Web Configurator Internet Access Wizard.
2.3 Accesso al Web Configurator
1 Aprire il browser di I.E. e digitare l’indirizzo
"192.168.1.1" nel campo degli indirizzi IP
4
Prestige 660H/HW Series Quick Start Guide
Nota: Se non visualizzate la schermata riportata di seguito andate al paragrafo 6.1 a pagina 11
2 Click Login.
3 Digitare una nuova
password e ridigitarla
per confermare) e
cliccare su Apply.
Altrimenti è possibile
cliccare su IGNORE e
modificarla
successivamente.
4 Nel MAIN MENU , click WIZARD SETUP.
2.3.1 Internet Access Setup
Nota: Inserirere le informazioni di accesso Internet fornitevi dal vostro ISP (Provider) in ogni schermata
del wizard e cliccare NEXT per proseguire o BACK per tornare al menu precedente. Cliccando
back le informazioni immesse andranno ovviamente perse.
5
Prestige 660H/HW Series Quick Start Guide
6
Prestige 660H/HW Series Quick Start Guide
1 Dal Menu a tendina, selezionare Routing (default).
2 La schermata seguente del wizard varia secondo l'incapsulamento che avete scelto in quella precedente. Dal
Menu a cascata di Network Address Translation selezionare SUA ONLY
• PPPoE.
• ENET
ENCAP
Selezionare
Connect
on Demand quando
non volete che la vostra
connessione
sia
sempre attiva perchè
avete un abbonamento
ad orario.Specificare un
tempo
(in
Sec.)
trascorso il quale il il
router si disconnetterà
automaticamente non
ricevendo
richieste
verso internet.
E’
comunque
consigliabile spegnere
il router quando non
si utilizza più la
connessione Internet
Selezionare Nailed-Up Connection quando avete un abbonamento FLAT con connessione 24h su 24h.
7
Prestige 660H/HW Series Quick Start Guide
Nota: Vedrete, selezionando Routing Mode, solo le prossime due schermate.
• PPPoA.
• RFC1483
3 Verificate la
correttezza dei
vostri parametri
LAN e WAN
4
Il Prestige verificherà immediatamente la
connessione al PC attraverso il cavo Ethernet
collegato alla porta LAN. Click Return to
Main Menu per tornare al menu principale.
Per cambiare i
settaggi
della
LAN click su
Change LAN
Configuration;
altrimenti Save
Settings
per
salvare e passare
all’ultima
schermata
di
configurazione.
Se modificate l’indirizzo LAN del router dovrete riloggarvi
con l’indirizzo che avete assegnato.
3 Wireless Configuration (Solo per P660HW )
La crittografia WPA-PSK è preferenziale alla WEP perché presenta l'autenticazione dell'utente e la crittografia dei
dati migliorata. Se i vostri client non supportano la modalità WPA-PSK, configurate la crittografia in WEP
(64,128,256 bit).
8
Prestige 660H/HW Series Quick Start Guide
Note: I client Wireless e il prestige DEVONO utilizzare lo stesso SSID, canale e encryption (se abilitata).
1 Click Wireless LAN link sotto
Advanced Setup.
2 Click 802.1x/WPA.
Selezionare
Authentic
ation
Required, poi
Selezionare
WPAPSK e
scrivere una
Preshared Key
nel campo
apposito.
3 Click Advanced Setup, Wireless LAN, Wireless. Nel campo SSID, digitare una chiave fono a 32 caratteri.
9
Prestige 660H/HW Series Quick Start Guide
3.1 OTIST
Configurare questo menu soltanto se avete client senza fili che supportano l’OTIST. OTIST (One-Touch
Intelligent Security Technology) permette che trasferiate le regolazioni di sicurezza SSID, WEP o WPA-PSK ai
client senza fili che lo supportano e sono all'interno del raggio di trasmissione. Potete anche scegliere di far
generare automaticamente una chiave WPA-PSK se non ne configurate manualmente una.
Click Advanced Setup, Wireless LAN e poi OTIST. Per cambiare la chiave digitatene una di almeno otto
caratteri. Per fare generare all'OTIST automaticamente una chiave WPA-PSK selezionare YES sulla casella
corrispondente. Se configurate manualmente una chiave WPA-PSK e selezionate anche la casella YES verrà
utilizzata quella inserita manualmente da voi.
Note: AP e wireless client(s) DEVONO
utilizzare la stessa Setup key.
In ogni client che supporta OTIST selezionate la casella corrispondente all’attivazione dell’utility e inserite
la chiave che avete scelto e precedentemente immessa sul router.
10
Prestige 660H/HW Series Quick Start Guide
4 NAT
NAT (Network Address Translation - NAT, RFC 1631) significa la modfica di un determinato indirizzo IP di una rete
ad un altro IP appartenente ad una rete differente (caso da LAN con IP privati verso WAN con IP pubblico). Ad
esempio in modalità SUA only il dispositivo permette di translare un IP pubblico in più IP privati di una rete locale.
(dove tutte le macchine con i loro IP privati saranno viste dal mondo esterno solo attraverso l’unico IP pubblico
disponibili per la connessione assegnato dal provider).
Click
Advanced
Setup e poi
NAT
per
entrare
nel
NAT-Mode
screen.
Selezionate
SUA Only se
avete un solo
IP pubblico oppure Full Feature se avete più
IP pubblici a disposizione.
Selezionare Enable SIP ALG per permettere
alle chiamate VOIP di fare da passthough sul
NAT.
Se
dovete
rendere
visibili
dei
server
sulla
vostra
LAN
dall’esterno
configurate la
modalità sua
only e cliccate
su
EDIT
DETAIL per
aprire
la
schermata
sottostante.
Qui potrete ridirezionare le porte alle quail rispondono I
server verso gli indirizzi IP interni degli stessi.
N.B. Le porte abilitate all’accesso devono essere anche
aperte sul firewall).
5 Firewall
Il firewall è già abilitato di default per proteggere gli attacchi dall’interfaccia esterna.
Click
Advanced
Setup poi Firewall
per aprire il menu
corrispondente.
Il
firewall
ha
la
funzione
di
proteggere la vostra
rete da eventuali
attacchi esterni o
intrusioni.
Click Default Policy
per verificare lo stato
attuale delle regole
di default. È possibile
anche disabilitare lo
stesso in qualsiasi
momento togliendo il
flag da ENABLE
FIREWALL
11
Prestige 660H/HW Series Quick Start Guide
6 Troubleshooting
Tutti i LED (o il led LAN)
restano spenti



Non riesci a configurare il
modem attraverso l’interfaccia



Il led DSL/PPP rimane spento o
lampeggia con regolarità:
il modem non si sincronizza
all’ADSL
Il led DSL/PPP è acceso ma
non navighi










Il Led DSL/PPP è acceso, ma
se digiti qualsiasi indirizzo nel
browser compare il messaggio:
“Impossibile
visualizzare la pagina” e, in
fondo, “Impossibile trovare
il server o errore DNS”


Il modem tenta di connettersi
all’ADSL (il led DSL/PPP
lampeggia) ma, dopo una lunga
attesa compare un messaggio
di errore simile a:
EMSG40P o EMSGxxP


Non riesci a effettuare e/o
ricevere telefonate









Verifica i collegamenti tra modem, PC e prese (vedi pagina 1)
Verifica l’accensione del modem dal pulsante sul retro
Se tutti i LED restano ancora spenti il modem potrebbe essere
guasto
Digita, nella barra degli indirizzi del browser, l’indirizzo corretto:
192.168.1.1
Se l’interfaccia del modem non compare, verifica i collegamenti tra
modem, Pc e prese
Verifica che la scheda Ethernet del PC funzioni correttamente
Verifica i collegamenti tra modem, PC e prese
Verifica di aver inserito un filtro ADSL in ciascuna presa
telefonica dove hai collegato un telefono (o cordless, fax ecc...)
Verifica che solo il modem sia collegato alle prese telefoniche di
casa
Prova a collegare il modem sulle altre prese telefoniche
Elimina eventuali prolunghe telefoniche
Disattiva eventuali suonerie a muro o altri apparati telefonici fissi
Dopo la prima connessione, controlla di aver sostituito,nel modem, i
parametri di default con le tue username e password personali
Controlla di aver scritto correttamente username e password:
scrivi lo username completo
scrivi lo username rispettando maiuscole e minuscole e senza spazi
Controlla di aver scritto correttamente l’indirizzo
Disabilita il proxy dal browser: se usi Internet Explorer scegli (in
alto) il menu “Strumenti” e poi “Opzioni Internet...”; in alto alla
finestra che si apre, clicca la scheda “Connessioni” e quindi, in
basso, clicca “Impostazioni LAN...” Controlla che la casella “Server
Proxy” non sia selezionata
Verifica di aver impostato correttamente i DNS nella scheda di rete.
Verifica i collegamenti tra modem, PC e prese
Verifica che solo il modem sia collegato alle prese telefoniche di
casa
Prova a collegare il modem sulle altre prese telefoniche
Prova a spegnere e riavviare sia il PC che il modem
Elimina eventuali prolunghe telefoniche
Disattiva eventuali suonerie a muro o altri apparati telefonici fissi
Verifica che sul PC sia installato il protocollo TCP/IP (vedi il
manuale del modem)
Verifica di aver inserito un filtro ADSL in ciascuna presa telefonica
dove hai collegato un telefono (o cordless, fax ecc...)
Prova a sostituire il filtro o a connettere il telefono su un'altra presa
Se non riesci ancora a telefonare, prova a usare un altro telefono
12
Prestige 660H/HW Series Quick Start Guide
6.1 Settare l’indirizzo IP del PC
Questa sezione mostra come regolare il vostro computer Windows NT /2000/XP per ottenere
automaticamente un IP address. Questo per accertarvi che il computer possa dialogare con il Prestige.
Fare riferimento alla USER GUIDE per la configurazione dettagliata degli IP address per i sistemi operativi
Macintosh e di Windows.
1 In Windows XP, click start, Pannello di controllo. In Windows 2000/NT, click Start, Settings, Pannello di controllo.
2 In Windows XP, click Connessioni di rete. In Windows 2000/NT, click Network and Dial-up Connections.
3 Tasto destro Rete locale LAN e poi proprietà.
4 Selezionare Protocollo Internet (TCP/IP) nella tabella in
Windows XP) e click Proprietà.
5 Apparirà la schermata relative alle proprietà del Protocollo
Internet TCP/UDP (Schermata a fianco)
6 Selezionare Ottieni automaticamente un indirizzo IP e
stessa cosa per i DNS sottostanti.
7 Click OK per chiudere questa schermata
8 Click OK o chiudi per salvare le impostazioni
9 Chiudere le proprietà della rete locale.
7. Per verificare la certificazione del dispositivo.
1 Accedi in www.zyxel.com.
2 Selezionare il modello del dispositivo dal menu a cascata nella home page ZyXEL per andare nella pagina
relativa al dispositivo.
3 Selezionare la certificazione che volete visionare dalla pagina che vi apparrà.
13
ROUTER ADSL DSL-500
ROUTER ADSL DSL-500
Guida rapida di installazione
Norme di sicurezza
Leggere attentamente le seguenti indicazioni;
Conservare il presente manuale per un utilizzo futuro;
Prima di pulire il dispositivo, disconnetterlo dalle rete elettrica. Non usare
detergenti liquidi o vaporizzatori. Si consiglia di utilizzare un panno
inumidito;
Per evitare il danneggiamento del dispositivo, utilizzare unicamente
accessori forniti dal produttore;
Il dispositivo deve essere protetto dall'umidità;
Per l'installazione del dispositivo, scegliere un luogo sicuro.
Il
ribaltamento o la caduta del dispositivo potrebbero provocare il suo
danneggiamento. Individuare un luogo sicuro e attenersi alle istruzioni di
installazione;
Le prese d'aria evitano il surriscaldamento del dispositivo. Verificare che
le aperture non siano ostruite;
Prima di collegare il dispositivo alla rete elettrica, verificare tutti i parametri
di connessione;
Per motivi di sicurezza, la presa di corrente deve essere dotata di un
conduttore di protezione;
Posizionare i cavi di collegamento in modo che nessuno possa
inciamparvi. Non è inoltre consentito appoggiare oggetti di qualunque
genere sui cavi;
Rispettare tutte le indicazioni e gli avvertimenti riportati sul dispositivo;
Se il dispositivo rimane inutilizzato per un periodo prolungato, è
consigliabile disconnetterlo dalla rete elettrica.
In questo modo si
evitano eventuali guasti dovuti a sovratensione;
È necessario evitare l'inserimento di oggetti solidi o liquidi nelle prese
d'aria del dispositivo, per evitare incendi o scosse elettriche;
Evitare di aprire il dispositivo. Per motivi di sicurezza elettrica il
dispositivo può essere aperto unicamente dal personale di servizio
autorizzato;
Se si verifica una delle seguenti situazioni è necessario disconnettere il
dispositivo dalla rete elettrica e sottoporlo a un controllo presso un centro
servizio qualificato:
Danneggiamento della spina o del cavo di alimentazione;
Introduzione di un liquido nel dispositivo;
Esposizione del dispositivo all'umidità;
Funzionamento del dispositivo non conforme alle specifiche
definite nel manuale utente; impossibilità di risolvere gli errori
seguendo le istruzioni contenute nel manuale utente;
Caduta e/o danneggiamento del dispositivo;
Dispositivo difettoso;
Per le riparazioni è necessario utilizzare esclusivamente pezzi di ricambio
o componenti originali. L'impiego di pezzi di ricambio non standard può
provocare un ulteriore danneggiamento del dispositivo;
Tutte le richieste di servizio e riparazione volte a garantire il sicuro
funzionamento del dispositivo devono essere presentate al proprio
fornitore;
Il dispositivo deve essere connesso a una rete elettrica testata. Con una
corrente nominale fino a 6A e un dispositivo con peso superiore ai 3kg i
valori della rete non devono essere inferiori a H05VV-F, 3G, 0.75mm2;
CE
Il presente modem soddisfa i requisiti essenziali della
Compatibilità
Elettromagnetica
e
della Sicurezza applicabili alle apparecchiature di
Information
Tecnology -ITEper
applicazioni professionali come previsto dalle direttive
comunitarie:
89/336/EEC del 3 maggio 1989 con successive modifiche:
(Direttiva 92/31/ECC del 28 aprile 1992);
(Direttiva 93/68/EEC del 22 luglio 1993);
72/23/EEC del 19 febbraio 1973 e successive modifiche.
In particolare il Router D-LINK DSL-500 e’ in conformità
con le direttive e gli standard seguenti:
EMISSIONI RFI
EN 55022:1994 :Limiti e metodi di misura delle
caratteristiche di interferenza radio per gli apparecchi per
l’information Technology, Classe B
EN 61000-3-2/1995 :Limiti per le emissioni di corrente
armonica
EN 61000-3-3/1995 :Limiti delle fluttuazioni di tensione e del
flicker in sistemi di alimentazione a bassa tensione
IMMUNITA’
EN 61000-4-2/1995 : Prove di immunità a scarica
elettrostatica
EN 61000-4-3/1995 : Prova d'immunità ai campi irradiati a
radiofrequenza
EN 61000-4-4/1995 : Immunità ai disturbi condotti, indotti da
campi a radiofrequenza
EN 61000-4-8/1993 :Prova di immunità a campi magnetici a
frequenza di rete
LVD
EN 60950 :Conformità con le norme di sicurezza di prodotto
"Safety of Information Technology Equipment Including
Electrical Business Equipment" secondo le direttive sulla
sicurezza 73/23/EEC "Low Voltage Directive"
D-Link Mediterraneo srl e Wind Telecomunicazioni S.p.A. non si assumono
alcuna responsabilità nel caso l’apparecchio venga danneggiato a causa di
ubicazione, montaggio, installazione, configurazione, funzionamento o
modifica inadeguati o a causa di eventi naturali o imprecisioni contenute nel
presente manuale.
SOMMARIO
PREMESSA
PREMESSA ........................................................... Pag. 2
Requisiti minimi .................................................... Pag. 2
Predisposizione dei collegamenti ............................. Pag. 3
Lo scopo del presente documento è di permettere una semplice
ed efficace installazione del Router D-Link DSL-500, per
accedere a Internet in ADSL con protocollo di Rete PPPoverATM,
tramite un computer stand alone oppure più postazioni connesse
tramite una Rete LAN.
INSTALLAZIONE e CONFIGURAZIONE ........... Pag. 4
1
PROCEDURA DI CONFIGURAZIONE DEL ROUTER
Installazione e Configurazione del Router ADSL
su una postazione monoutente stand alone
o su una Rete Lan da installare “ex nov o” …...............
Pag. 4
Installazione e Configurazione del Router ADSL
su una Rete già esistente ….....................................
Pag. 6
Configurazione finale del Router via WEB ….................
Pag. 10
Requisiti minimi
Personal Computer.
RISOLUZIONE DEI PROBLEMI......................... Pag. 16
Linea ADSL attiva e funzionante.
Una scheda di Rete Ethernet installata e funzionante sul
computer (nel caso di una connessione Lan, su tutti i
computer che si intende connettere a Internet mediante
Hub).
2
Connettore Hub con interfaccia di rete Ethernet 10BaseT di
tipo RJ 45 (nel caso di una connessione Lan).
Protocollo TCP/IP installato sul computer (nel caso di una
connessione Lan, su tutti i computer che si intendono
connettere a Internet).
Una porta seriale per la configurazione del Router da
Console (nel caso di una connessione Lan, tale
configurazione può essere effettuata collegando
temporaneamente il Router alla porta seriale di uno dei
computer collegati alla Lan).
Browser Internet.
1
2
PREMESSA
INSTALLAZIONE e CONFIGURAZIONE
Predisposizione dei collegamenti
IMPORTANTE: Non connettere il Router alla scheda Ethernet del
computer tramite il cavo di Rete Ethernet. Sarà richiesto di effettuare tale
operazione solo più avanti.
Collegare il Router ADSL alla linea telefonica utilizzando
l'apposito cavetto con spine RJ11 inserendolo nella presa
RJ presente sul filtro tripolare oppure direttamente ad una
presa RJ della borchia telefonica.
3
Collegare il Router ADSL alla presa di alimentazione
mediante l'apposito cavetto fornito in dotazione.
Procedura di configurazione del Router
D-Link DSL-500
La procedura di installazione e configurazione del Router ADSL
avviene in 2 fasi :
Installazione del Router ADSL e configurazione di Rete del
computer (o di eventuali ulteriori postazioni da connettere in
Rete)
Configurazione finale del Router via Web
La prima fase viene a sua volta distinta a seconda che si intenda
installare il Router ADSL:
Su una postazione monoutente stand alone o su una Rete
Lan da installare “ex novo”.
Su una Rete già esistente.
4
Installazione e Configurazione del Router ADSL
su una postazione monoutente stand alone
o su una Rete Lan da installare “ex novo”
Presa Telefonica
RJ11
Una volta che siano stati effettuati correttamente i collegamenti
descritti nel paragrafo precedente, sarà necessario impostare la
sezione Rete del computer o di tutte le stazioni di lavoro che si
intendono connettere in Internet con ADSL. A tal proposito si invita
a seguire la seguente procedura:
Andare nella cartella Rete dal menù Avvio
iiiiiPannello di Controllo.
Computer
Impostazioni
Router DSL-500
P.S.: Collegare la porta Console alla porta seriale del computer, mediante
l'apposito cavetto in dotazione, SOLO IN CASO dI Installazione e
Configurazione del Router ADSL su una su una Rete già esistente
NOTA BENE: Una volta collegato il Router ADSL alla presa di
alimentazione, è opportuno accertarsi che l'indicatore “Status” riportato
sull'apparato sia lampeggiante (di colore verde) e che l'indicatore “ADSL
Link” sia acceso. In caso contrario è necessario staccare e riattaccare il
cavo di alimentazione del Router.
Installare il protocollo Microsoft TCP/IP selezionando la
cartella Protocolli.
Entrare in Proprietà e nella finestra Indirizzo IP (o TCP/IP)
assegnare un indirizzo IP al computer o alle diverse
postazioni che si intendono connettere in Rete:
Nel campo Indirizzo IP (da assegnare al computer):
scegliere un indirizzo IP in un range compreso tra
192.168.0.2 e 192.168.0.254 (ad esempio 192.168.0.2).
Nel campo Subnet mask scrivere: 255.255.255.0
3
4
INSTALLAZIONE e CONFIGURAZIONE
Nel campo Gateway predefinito scrivere: 192.168.0.1
(indirizzo IP privato assegnato al Router di default. Tale
indirizzo IP non dovrà essere confuso con l'eventuale
indirizzo IP statico (IP pubblico), richiedibile
opzionalmente con alcune versioni di servizi ADSL.
NOTA: Nel caso si abbiano più postazioni connesse in Rete,
si dovrà assegnare a ciascuna di esse un Indirizzo IP
differente e che differisca a sua volta dall'indirizzo IP del
Router assegnato nel campo Gateway predefinito.
5
IMPORTANTE: è indispensabile che l'indirizzo IP assegnato a ciascun
computer sia differente dall'indirizzo IP assegnato di default al Router
Infine è necessario configurare il DNS primario e DNS
secondario, come segue:
DNS primario:
192.106.1.1
DNS secondario: 192.106.1.9, quindi premere OK.
INSTALLAZIONE e CONFIGURAZIONE
Installazione e Configurazione del Router ADSL
su una su una Rete già esistente
Una volta che siano stati effettuati correttamente i collegamenti
descritti nel paragrafo “Predisposizione collegamenti”, sarà
necessario re-impostare la sezione Rete del computer o di tutte le
stazioni di lavoro che si intendono connettere in Internet con
ADSL. A tal proposito si invita a seguire la seguente procedura:
Individuare (oppure chiedere all'Amministratore di Rete) un
indirizzo IP privato “libero” da assegnare al Router. Tale
indirizzo dovrà essere inserito all'interno di ogni macchina
della rete alla voce Gateway Predefinito.
Sarà a questo punto necessario modificare l'attuale indirizzo
IP privato del Router, con l'indirizzo IP libero individuato.
Tale modifica potrà essere apportata, sfruttando il
collegamento tra Router ADSL e computer tramite cavo
seriale.
6
Modifica indirizzo IP privato assegnato al Router
Una volta impostati i campi nella cartella Indirizzo IP di
TCP/IP, premere OK.
È ora arrivato il momento di collegare il Router alla scheda
Ethernet del computer tramite il cavo di rete RJ45 (nel caso
di una connessione Lan, collegare il Router alla porta seriale di
uno dei computer collegati alla Lan).
NOTA BENE: Una volta collegato il Router ADSL alla scheda Ethernet, è
opportuno accertarsi che l'indicatore “Ethernet” di colore verde riportato
sul Router sia acceso.
Per terminare la configurazione del Router andare direttamente
alla pagina 10 (Configurazione finale del Router via Web).
Dopo aver connesso il Router alla linea telefonica su cui è
attivo il servizio ADSL, collegare il cavo seriale in dotazione,
tra la porta di console del Router e una porta seriale di un
computer (esempio COM-1).
Successivamente avviare il programma “Hyper Terminal”
(da Start - Programmi - Accessori - Comunicazioni Hyper Terminal).
Si aprirà una finestra nella quale verrà richiesto di
assegnare un nome alla connessione: scrivere “Accesso
ADSL”, quindi premere il pulsante OK.
Sarà visualizzata una schermata relativa alla linea
telefonica su cui attivare il servizio ADSL.
Nel campo “Connetti” lasciare invariata la voce “COM1” (se
il cavo seriale è stato connessa alla porta COM1 del
computer) , quindi premere OK.
NOTA: Nella finestra che segue, è possibile modificare la connessione
della porta “COM1” scelta in precedenza.
Dal menù a tendina del campo “Bit per secondo”
selezionare “9600” lasciando invariati tutti gli altri campi,
quindi premere OK.
5
Viene visualizzata la seguente maschera (fig.1):
6
INSTALLAZIONE e CONFIGURAZIONE
INSTALLAZIONE e CONFIGURAZIONE
Di seguito, a titolo di esempio, è riportata la procedura eseguita
per cambiare l'indirizzo IP da 192.168.0.1 (assegnato di default al
Router ADSL) a 192.168.0.247.
7
8
FIG.1
Premendo il bottone “invio” si visualizzerà su tale maschera
l'indirizzo IP assegnato di default al Router :
192.168.0.1.
FIG.2
Ora chiudere Hyper Terminal, premere il bottone “yes” alla
richiesta di disconnessione e il bottone “NO” alla richiesta di
salvataggio della sessione, quindi continuare la
configurazione.
Per modificare l'indirizzo IP “privato” da assegnare al Router,
scrivere in questa maschera le seguenti righe di comando (nella
figura 2 sono riepilogate tali operazioni):
Modifica Gateway Predefinito su Windows 98/Windows ME:
A fianco dell'indirizzo IP assegnato di default al Router,
scrivere “ ip” e Invio.
Dal desktop, pulsante destro su Risorse di rete e
Proprietà.
Comparirà l'indirizzo ip seguito dalla scritta “ip>”: scrivere “
enable ethernet” e di seguito il nuovo indirizzo IP privato
che si intende assegnare al Router, quindi premere Invio.
Doppio clic su TCP/IP modello di scheda di rete.
Apparirà quindi il nuovo indirizzo IP con a fianco scritto “ip”.
Confermare su OK.
A questo punto scrivere “config save”, quindi premere Invio
per salvare la modifica effettuata.
Confermare ancora su OK.
In automatico compare la scritta “Updating flash filing
system“ : attendere fino a quando compare la scritta “ ip:
configuration saved “ che conferma l'avvenuta modifica
della configurazione.
Infine scrivere “home” e premere Invio per ritornare all
menù principale.
Selezionare la cartella Gateway.
A questo punto vi verrà richiesto di riavviare la macchina.
Confermate premendo SI.
Modifica Gateway Predefinito su Windows 2000:
Dal desktop, pulsante destro su Risorse di rete e
Proprietà.
Doppio clic su Connessione alla rete locale.
Premere il pulsante Proprietà.
Evidenziare il Protocollo Internet (TCP/IP) e cliccare
Proprietà.
7
8
INSTALLAZIONE e CONFIGURAZIONE
Alla voce Gateway Predefinito, inserire l'indirizzo IP del
router assegnato in precedenza.
Confermare su OK.
Confermare ancora su OK.
Infine premere Chiudi.
Per verificare l'avvenuta modifica dell'indirizzo IP assegnato al
Router ADSL, aprire il Prompt di MS DOS dal menù Avvio
iiiiiProgrammi e scrivere la seguente riga di comando:
9
INSTALLAZIONE e CONFIGURAZIONE
Configurazione finale del Router via WEB
Avviare il browser predefinito e andare all'indirizzo IP privato
assegnato in precedenza al Router (nel caso di installazione
del Router ADSL “ex novo”, è stato assegnato l'indirizzo IP
192.168.0.1), quindi premere Invio. Comparirà la seguente
schermata (fig.3):
10
Ipconfig, quindi premere invio.
Verranno visualizzati una serie di parametri: verificare che
nel campo Gateway Predefinito, sia riportato esattamente
l'indirizzo IP assegnato al Router in precedenza
Collegare a questo punto il Router ADSL alla scheda Ethernet del
computer tramite il cavo di Rete RJ45.
NOTA BENE: Una volta collegato il Router ADSL alla scheda
Ethernet, è opportuno accertarsi che l'indicatore “Ethernet” di
colore verde riportato sul Router sia acceso.
FIG.3
Cliccare sulla barra “Login to the web-based
management module“, compare una finestra nella quale
inserire USER-ID e Password :
Nel campo Nome Utente scrivere:
admin
Nel campo Password scrivere:
admin
Successivamente marcare l'opzione “Salva Password”,
quindi premere OK (vedere l’immagine successiva).
IMPORTANTE: Per garantire maggiore sicurezza, è consigliabile
modificare i parametri di accesso temporanei (admin, admin), inseriti in
precedenza.
9
10
INSTALLAZIONE e CONFIGURAZIONE
INSTALLAZIONE e CONFIGURAZIONE
Inserire su “Profile name” scrivere: Wind Infostrada
Nel campo “VPI” scrivere: 8
Nel campo “VCI” scrivere: 35
Alla voce “Connection type” lasciare impostato “Router
with PPPoA”.
Premere “OK”.
12
11
FIG.4
Una volta inseriti Nome Utente e Password, si accede nella
pagina di configurazione del Router D-Link : per prima cosa
aprire la cartella “Configuration” e selezionare la voce
“Connection Profile” riportata sul menù di sinistra.
Selezionare la voce “1” dei profili di configurazione
predefiniti.
FIG.6
NOTA: Vi verrà richiesto di salvare e riavviare il sistema. Selezionare
“Continue and do Save changes later”.
Selezionare “Exit”.
Selezionare l'opzione di configurazione “Router/Bridge
Configuration” riportata sul menù di sinistra.
Verificare che nel campo alla voce “Connection Profile”
che sia stata selezionata la configurazione come da
modifiche effettuate in precedenza.
Impostare su “Encapsulation method” l'opzione “LLC”.
FIG.5
11
12
INSTALLAZIONE e CONFIGURAZIONE
INSTALLAZIONE e CONFIGURAZIONE
Nel campo Idle Time lasciare il valore uguale a 0.
Premere “OK”.
Al termine della procedura di configurazione del Router, verrà
richiesto di salvare e riavviare il router: selezionate “Save
changes and reboot system now”.
Il router verrà riavviato automaticamente salvando la nuova
configurazione.
Quando si ripresenterà la maschera iniziale, reinserire
Nome utente e Password come descritto nel paragrafo
“Configurazione finale del Router via web”, a pagina 10.
13
FIG.7
Selezionare “Configuration” riportato sul menù di sinistra
e successivamente “DHCP configuration on LAN”.
Comparirà la finestra di figura 8:
14
IMPORTANTE: La compilazione dei campi Login User Name e Login
Password del presente form è strettamente correlata al tipo di servizio
ADSL richiesto (se con IP dinamico o con Ip statico). In tal caso è
indispensabile inserire i parametri di accesso specificati nella
documentazione fornita da Wind-Infostrada.
Configurazione ADSL con indirizzo IP dinamico:
In tal caso scrivere:
Nel campo Login User Name scrivere: benvenuto
Nel campo Password: ospite
Tale USER-ID e Password temporanee, dovranno in seguito
essere sostituite con USER-ID e Password personalizzate,
definite durante la procedura di registrazione dell'abbonamento
ADSL di Wind-Infostrada, riportata nella sezione finale del
presente documento.
Configurazione ADSL con indirizzo IP statico:
FIG.8
Lasciando invariati tutti i parametri, accertarsi solo che il
campo “State” sia in modalità “Disabled”, quindi premere
“OK” e selezionare “Continue and do Save changes
later”.
In tal caso inserire i parametri di accesso (User Name e
Password) già forniti da Wind-Infostrada tramite mail di
attivazione al servizio ADSL.
Una volta compilati i campi Login User Name e Password, come
spiegato in precedenza, è necessario completare il Form in tutti i
suoi campi:
Nel campo Authentication selezionare PAP dal menù a
tendina
13
Nel campo Connect on Demand selezionare la modalità
Enabled.
14
INSTALLAZIONE e CONFIGURAZIONE
PROBLEMI
Risoluzione dei problemi
Selezionare il menù “NAT configuration” alla sinistra;
comparirà la seguente maschera:
Il Router che avete installato è di semplice uso per cui difficilmente
vi imbatterete in problemi. In ogni caso, questo capitolo descrive
le soluzioni ai problemi più comuni.
Il Router D-Link DSL-500 è dotato di 6 LED che indicano in ogni
momento il funzionamento del Router.
15
LED
STATO DEL LED E RELATIVA DESCRIZIONE
POWER
SPENTO: Il Router non e' connesso alla rete
elettrica oppure l'alimentatore non funziona
(verificare le connessioni).
ACCESO: Il Router e' connesso alla rete
elettrica.
STATUS
SPENTO: Il router non sta funzionando
correttamente oppure il firmware e' rovinato
(contattare servizio assistenza tecnica).
LAMPEGGIANTE: il router sta funzionando
correttamente.
ACCESO CON LUCE FISSA: Il router non sta
funzionando correttamente oppure il
firmware e' rovinato (contattare servizio
assistenza tecnica).
ADSL LINK
SPENTO: Il router non e' connesso alla linea
adsl oppure la linea adsl non sta funzionando
( verificare la connessione del router alla linea
adsl , verificare il cavo adsl, verificare la linea
adsl contattando l' assistenza tecnica di
Wind Infostrada).
ACCESO: Il router e' sincronizzato con la linea
adsl ed e' pronto a comunicare con la rete
internet.
ADSL ACT
SPENTO: Il router non sta ricevendo o non sta
trasmettendo nessun dato verso internet.
LAMPEGGIANTE: Il router sta ricevendo o sta
trasmettendo dati verso internet.
FIG.9
Verificare che nel campo “NAT function”, sia impostata la
voce Enabled lasciando invariati gli altri campi.
Premere “OK”.
Vi verrà richiesto di riavviare il router. Selezionare “Save
changesand reboot system now”.
IMPORTANTE: al termine di ciascun cambio di configurazione è
necessario selezionare “Save Changes” per salvare le modifiche
apportate
Lanciando nuovamente il Browser, in automatico, il router
effettuerà la chiamata verso il Provider e verrà attivato l'accesso a
Internet con ADSL a tutta la rete locale.
15
16
16
PROBLEMI
Risoluzione dei problemi
LED
STATO DEL LED E RELATIVA DESCRIZIONE
ADSL ETHERNET LINK
SPENTO: Il router non e' connesso alla scheda
di rete del vostro computer o non si e'
sincronizzato correttamente (verificare la
connessione tra il computer e la scheda di
rete, verificare il cavo ethernet in dotazione,
verificare il funzionamento della scheda di
rete).
ACCESO: Il router è connesso correttamente
con la scheda di rete del vostro computer.
17
ADSL ETHERNET ACT
17
18
SPENTO: Il router non sta ricevendo o non sta
trasmettendo nessun dato verso il computer.
LAMPEGGIANTE: il router sta ricevendo o sta
trasmettendo dati verso il computer.
18
Guida alla configurazione del
Router ROADSL2P-WG per emule
by Pinosuper
Allora per prima cosa bisognerà rintracciare gli indirizzi IP sul pc dove abbiamo installato
il programma, il modo più semplice ed immediato e andare sul prompt dei comandi da
START - TUTTI I PROGRAMMI - ACCESSORI - PROMPT DEI COMANDI,
una volta entrati digitate ipconfig e date INVIO.
Vi apparirà la seguente finestra (Fig.1)
Fig.1
Un consiglio: a volte può capitare che ravviando il router o il pc la connessione
non funzioni più, questo perchè come per "magia" l'ip è cambiato,
essendo stabilito automaticamente (IP Dinamico).
Volendo lo si può impostare manualmente (IP Statico) andando
sul protocollo TCP/IP della scheda di rete (WI FI),
cliccando col tasto destro su connessione di rete senza fili proprietà - TCP/IP - proprietà - imposta manualmente
e inserite i dati restituiti dal ipconfig riportati in figura 1
(il DNS corrisponde al Gateway predefinito).
A questo punto andate sul pannello di configurazione del Router in questo modo: aprite la
pagina di internet explorer e immettete l'indirizzo http.\\192.168.1.1
(di solito lo trovate sul manuale, per conferma) digitate l'username e la password.
Vi apparirà la schermata mostrata nella pagina successiva (Fig.2)
Fig.2
Cliccate su ADVANCED e scegliete la voce Port Forwarding
AVVERTENZA: Nella maggior parte dei casi vi comparirà il seguente messaggio:
you must enter an ip address on lan clients page
for the selected lan group to enter this setup
non preoccupatevi, andate su LAN Client e inserite l'indirizzo IP del PC
(dove è installato emule e dove credo si stia operando...) alla voce Enter IP Address
(è quello che abbiamo trovato nel prompt con il comado ipconfig) ,
nella riga Hostname inserite la voce Emule infine cliccate su apply.
Nel caso non funzionasse usate questo trucchetto: mettete l'IP 192.168.0.1
vi restituirà un messaggio di errore con un indirizzo ip, inserite quello.
Torniamo alla voce Port Forwarding avremo la finestra mostrata nella pagina seguente (Fig.3)
Fig.3
Cliccate su Custom Port Forwarding, a questo punto avremo la seguente schermata (Fig.4)
Fig.4
Vediamo ora come impostare i protocolli TCP e UDP
Protocol TCP:
- In Application inserite emuleTCP
- In Source IP Address inserite 0.0.0.0
- In Source Netmask inserite 0.0.0.0
- In Destination IP Address inserite l'IP del computer
- In Destination Port Start inserite 4662
(queste porte sono quelle di default di emule, controllate se le avete cambiate!!!)
- In Destination Port End inserite 4662 (idem!!!)
- BASTA! non inserite altro cliccate su apply
A questo punto dobbiamo inserire i dati nel Protocol UDP,
cliccate sul menù a tendina e selezionate UDP come mostrato sempre nella figura 4
- In Application inserite emuleUDP
- In Source IP Address inserite 0.0.0.0
- In Source Netmask inserite 0.0.0.0
- In Destination IP Address inserite l'IP del computer (quello di prima)
- In Destination Port Start inserite 4672
(queste porte sono quelle di default di emule, controllate se le avete cambiate!!!)
- In Destination Port End inserite 4672 (idem!!!)
- BASTA! non inserite altro cliccate su apply
Avremo questa schermata (Fig.5)
Fig.5
A questo punto dobbiamo controllare se la voce DHCP Configuration è impostata su
Server and Relay Off, andate su CONFIG come mostrato nella prossima pagina (Fig.6)
e cliccate su Configure.
Fig.6
Di solito è già settato su off, in caso contrario spuntate la casella come mostrato qui sotto
(Fig.7)
Fate click su Apply ed il gioco è fatto!!!
AVVERTENZA: Mi raccomando di salvare tutto con Save All
altrimenti se il router si spegne addio settaggio...
bisogna ricominciare tutto da capo!!!
Altro consiglio, se non siete smanettoni sfascia computer come me prima di mettere
mano alle armi valutate bene bene quello che state facendo
e soprattutto non toccate le altre impostazioni!!!
PER QUALSIASI SUGGERIMENTO O CORREZIONE POSTATE I VOSTRI CONSIGLI
QUI
Configurazione di base DG N2000
La seguente procedura perm ette di configurare il Vostro router per accedere ad Internet.
Vengono descritti i seguenti passaggi:
1. Procedura di Reset del router (necessaria per riportare il router alle impostazioni di base) – pg.1
2. Verifica delle impostazioni di Internet Explorer e della scheda di rete del PC (necessarie per permettere al PC
di comunicare con il router nel modo corretto) – pg.1
3. Procedura di configurazione del router – semi automatica – pg.3
4. Procedura di configura zione del router – manuale (da utilizzare nel caso in cui il router non riuscisse a
determinare in modo automatico le caratteristiche della linea ADSL) – pg.12
5. Configurazione della connettività Wireless – pg.19
6. Associare il proprio PC alla rete Wireless – pg.22
1) Procedura di reset del prodotto (Attenzione: la procedura di reset cancella qualsiasi impostazione abbiate
precedentemente configurato nel router)
a) Scollegare il router dalla linea ADSL, dal PC e dall’alimentazione.
b) Collegare esclusivamente l’aliment azione e attendere un minuto.
c) Premere contemporaneamente i pulsanti Wireless On/Off e WPS presenti sul l ato del prodotto fino a quando il led del
power lampeggerà tre volte diventando rosso, a questo punto lasciate i pulsanti e aspettate che il led power torni ad
essere verde.
2) Verifica delle impostazioni di Internet Explorer e della scheda di rete del PC
a) Chiudere tutte le applicazioni eventualmente aperte sul PC ed accedere al pannello di controllo di Windows. Quindi,
eseguire un doppio click su “Opzioni Internet”
Pagina 1 di 23
b) Premere in sequenza: “Pagina Vuota” – “Applica” – “Elimina File” – Selezionare “Elimina tutto il contenuto non in linea”
– “OK” – “Impostazioni” – “Automaticamente” – OK.
Pagina 2 di 23
c) Ora premere in alto “Connessioni” (la videata che appare sarà si mile alla seguente). Selezionare e rimuovere eventuali
connessioni che apparissero nel rettangolo “Impostazioni co nnessioni Remote e VPN”.
d) Premere “Impostazioni LAN” e verificare che la schermata che appare sia come la seguente videata:
e) Premere OK e ancora OK.
Pagina 3 di 23
f)
Tornare al pannello di controllo ed eseguire doppio click su “Connessioni di rete”
g) Cliccare con il tasto destro su “Connessione alla rete Locale LAN” e scegliere Proprietà:
h) Selezionare “Protocollo Internet TCP \IP” e premere Proprietà
Pagina 4 di 23
i)
Verificare che la schermata che appare sia come la seguente. Premere OK – OK (o chiudi) per tornare alle
“Connessioni di rete”
j)
Collegare il cavo ADSL al router (non utilizzare un cavo telefonico più lungo di 2 metri) e il PC al router tramite il ca vo
LAN ed attendere 20 secondi.
k) Cliccare con il tasto destro su “Connessione alla rete Locale LAN” e scegliere “Stato”. Scegliere “Supporto” e verificare
che la schermata che appare sia simile alla seguente:
l)
Premere “chiudi”.
m) A questo punto il router e il PC sono in grado di comunicare tra loro. Nel caso così non fosse, spegnere il router,
spegnere il PC, accendere il router, accendere il PC e verificare nuovamente; altrimenti, proseguire.
Pagina 5 di 23
3) Procedura di configurazione del router – semi automatica:
a) Verificare che sul router, il LED che indica la presenza della linea ADSL sia acceso e di colore verde. Nel caso così
non fosse, verificare che i filtri ADSL siano stati posizionati nel modo corretto.
b) Aprire Internet Explorer, digitare l’indirizzo della pag ina di configurazione del router 192.168.0 .1, inserire nome utente
e password (quelle di default sono admin e password) e premere OK.
c) Comparirà una videata simile alla seguente:
Pagina 6 di 23
d) Scegliere come Country “Italy”, come Language “Italian” e attendere ch e la pagina si traduca in Italiano:
e) Quindi premere “Avanti” e attendere che il router identifichi il tipo di protocollo utilizzato dal Vostro Provider Internet.
f)
In questa fase, il router cercherà di determinare in modo automatico le caratteristiche della vostra linea adsl. Quando
richiesto, inserire il nome utente e la password che il Provider vi ha comunicato e preme re “APPLICA”. Nel nostro caso
il router ha identificato una linea di tipo PPPOE e, il nome utente inserito è “aliceadsl” (nel caso questa informazione vi
mancasse, contattate il Vostro Provider e fatevela comunicare).
Pagina 7 di 23
g) Dopo qualche istante comparirà una schermata di riepilogo. Se alla voce Porta ADSL Indirizzo IP viene indicato un
indirizzo (nel nostro caso 87.0.48.2), significa che il vostro router si è collegato con successo ad Internet. Se non fosse
riportato alcun indirizzo IP (ad es. ---), attendete un minuto circa e poi premete sulla sinistra la voce “Stato del router”
in modo da aggiornare la pagina e verificare se la connession e è stata stabilita. Potete quindi saltare al punto 3 -m. In
caso contrario procedete con il punto 3 -h.
h) Se non fosse riportato alcun indirizzo IP (ad es. ---) significa che il router non è stato autenticato dal Provider. Nel la
maggior parte dei casi questo accade perché:



i)
il nome utente o la password inseriti al punto 3-F sono stati digitati in modo scorretto > procedere con il punto 3 -i
il nome utente o la password inseriti sono sbagliati > contattare il Provider e chiedere conferma dei dati di accesso
l’abbonamento ad Internet non è stato ancora attivato definitivamente (a volte succede che il Provider attivi la linea
ADSL ma non le credenziali di accesso) > contattare il Provider e sollecitare l’attivazione dell’abbonamento ad
Internet
Sulla sinistra cliccare sulla voce “Impostazioni di base”
Pagina 8 di 23
j)
Riscrivere nei campi Accesso e Password il “nome utente” e la password forniti dal Provider.
LASCIARE INVARIATI TUTTI GLI ALTRI PARAMETRI!
k) Scorrere fino in fondo e premere sul pulsante “APPLICA”. Dopo qualche istante, la pagina si ricaricherà.
l)
Attendere 20 secondi e premere sulla sinistra la voce “Stato del Router” per verificare se, come descritto nel punto 3 -g,
compare un indirizzo IP associato alla connessione ADSL (Porta ADSL – Indirizzo IP) e, quindi, proseguire. Se non
comparisse ancora verificate i suggerimenti indicati al punto 3-h.
Pagina 9 di 23
m) Scorrere il menù di sinistra fino in fondo e premere sulla voce “Esci” (ma, a seconda della versione e della lingua
potrebbe essere presente la voce “Disconnessione” o “ Exit” o “Logout”).
Apparirà una videata simile alla seguente. Premere SI.
n)
Aprire nuovamente Internet Explorer e digitare un indirizzo qualunque per verificare la connessione ad Internet (ad es.
www.google.it).
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4) Procedura di configurazione del router - manuale:
a) Prima di procedere con la configurazione manuale è necessario conoscere in modo esatto le caratteristiche della
propria linea ADSL. Contattate il provider per conoscere i seguenti parametri:






Metodo di Incapsulamento (ad es. PPPOA, PPPOE, RFC1483 ecc…) _______________
Metodo di multiplazione (ad es. LLC, VC) _______________
Valore di VPI (un numero) _______________
Valore di VCI (un numero) _______________
“Nome utente” da utilizzare per stabilire la connes sione internet _______________
“Password” associata al precedente “nome utente” _______________
b) Verificare che sul router, il LED che indica la presenza della linea ADSL sia acceso e di colore verde. Nel caso così
non fosse, verificare che i filtri ADSL si ano stati posizionati nel modo corretto.
c) Aprire Internet Explorer, digitare l’indirizzo della pagina di configurazione del router 192.168.0.1, inserire nome utente
e password (quelle di default sono admin e password) e premere OK.
Pagina 11 di 23
d) Comparirà una videata simile alla seguente:
e) Scegliere come Country “Italy”, come Language “Italian” e attendere che la pagina si traduca in Italiano. Quindi,
selezionare “NO” e premere “Avanti”.
Pagina 12 di 23
f)
Comparirà la schermata “Impostazioni di base” :
g) Selezionare:
h) Selezionare il metodo di incapsulamento e inserire il “nome utente” e la “password” che il Provider vi ha comunicato
impostando 0 (zero) come “tempo di inattività” :
o
Pagina 13 di 23
i)
Selezionare “Caricamento dinamico da ISP” e “Caricamento automatico da ISP e premere “Ap plica”:
Dopo qualche istante la pagina si ricaricherà mostrando le opzioni inserite.
j)
Sulla sinistra premere “Impostazioni ADSL”. Apparirà la schermata “Impostazioni ADSL”.
Inserite i valori che il Provider vi ha comunicato e premete “Applica”. Nel nostr o esempio il metodo di Multiplazione è
VC, il valore di VPI è 8 e quello di VCI è 35.
k) Dopo qualche istante la pagina si ricaricherà mostrando le opzioni inserite. Attendere 20 secondi e premere sulla
sinistra la voce “Stato del Router”. Dopo qualche istan te comparirà una schermata di riepilogo. Se alla voce Porta
ADSL Indirizzo IP viene indicato un indirizzo (nel nostro caso 87.0.48.2), significa che il vostro router si è collegato con
successo ad Internet. Saltare al punto 4 -l.
Se non fosse riportato alcu n indirizzo IP (ad es. ---), attendete un minuto circa e poi premete sulla sinistra la voce
“Stato del router” in modo da aggiornare la pagina e verificare se la connessione è stata stabilita.
Pagina 14 di 23
Se non fosse riportato alcun indirizzo IP (ad es. ---) significa che il router non è stato autenticato dal Provider. Nella
maggior parte dei casi questo accade perché:



il nome utente o la password o il metodi di Incapsulamento inseriti al punto 4 -h sono stati digitati in modo scorretto
o sono errati > reinserirli o contattare il Provider per le opportune verifiche
il metodo di multiplazione, il valore di VPI o di VCI inseriti al punto 4 -j sono stati digitati in modo scorretto o sono
errati > reinserirli o contattare il Provider per le opportune verifiche
l’abbonamento ad Internet non è stato ancora attivato definitivamente (a volte succede che il Provider attivi la linea
ADSL ma non le credenziali di accesso) > contattare il Provider e sollecitare l’attivazione dell’abbonamento ad
InternetScorrere il menù di s inistra fino in fondo e premere sulla voce “Esci” (ma, a seconda del la versione e della
lingua potrebbe essere presente la voc e “Disconnessione” o “Exit” o “L ogout”).
Apparirà una videata simile alla seguente. Premere SI.
Pagina 15 di 23
l)
Aprire nuovamente Internet E xplorer e digitare un indirizzo qualunque per verificare la connessione ad Internet (ad es.
www.google.it).
Pagina 16 di 23
5) Configurazione della connettività Wireless.
a) Accedere al Menù di configurazione del router: aprire Internet Explorer, digitare l’indirizzo della pagina di
configurazione del router 192.168.0.1, inserire nome utente e password (quelle di default sono admin e password) e
premere OK.
b) Una volta entrati nel Menù di configurazione, cliccare a sinistra sulla voce “ Impostazioni Wireless”
Pagina 17 di 23
c) Apparirà una videata simile alla seguente:
d) Modificare il parametro SSID (è il nome con cui verrà identificata la vostra rete wireless tra le altre eventualmente
presenti) digitando un nome di fantasia come ad esempio “PIPPO”, lasciare invariati gli altri parametri, scorrere fino in
fondo e premere “APPLICA”
Dopo qualche istante apparirà la schermata:
e) Premere OK
Pagina 18 di 23
Selezionare tra le “Opzioni di protezione” la voce “WPA -PSK”. Dopo qualche istante comparirà un estensione dell a
pagina che prima non era visibile.
f)
Digitare all’interno del campo “Chiave” la propria data di nascita (per esteso e solo numeri) seguita da “00” e premere
“Applica”. Ad esempio se si è nati il 12 maggio 1998 potrete digitare:
Attendere qualche istante: la schermata si ricaricherà mostrando i parametri inseriti.
La configurazione del router è completata. Seguire le istruzioni del punto 3m e procedere, quindi, con il punto 6.
Pagina 19 di 23
6) Associare il proprio PC alla rete Wireless.
a) Scollegare il cavo di rete dal Router e dal PC
b) Aprire il pannello di controllo ed eseguire doppio click su “Connessioni di rete”
c) Cliccare con il tasto destro su “Connessione rete senza fili” e scegliere Proprietà:
Pagina 20 di 23
d) Selezionare Protocollo Internet e premere Proprietà:
e) Impostare così come segue e premere OK:
Pagina 21 di 23
f)
Selezionare il menù “Reti senza fili”
g) Nel caso in cui il rettangolo “Reti preferite” sia vuoto, saltare al punto 6 -h, altrimenti selezionare una ad una le reti
presenti e rimuoverle. Una volta che il rettangol o “Reti preferite” risulta vuoto, premere OK e ripartire dal punto 6 -c.
h) Premere sul pulsante “Visualizza reti senza fili”
Pagina 22 di 23
i)
Comparirà una videata simile alla seguente. Scegliere la propria rete senza fili (riconoscibile dal nome inserito al punto
5-d, nel nostro esempio “PIPPO”) e premere il pulsante “Connetti”
j)
Comparirà una videata simile alla seguente. Digitare nel campo “Chiave di rete” la password impostata al punto 5 -f e
riscriverla nel campo “Conferma chiave di” e premere il pulsante “Connetti”. Scegliere la propria rete senza fili
(riconoscibile dal nome inserito al punto 5 -d, nel nostro esempio “PIPPO”) e premere il pulsante “Connetti”
k) Attendere qualche secondo: se tutto è stato fatto correttamente l’icona che si trova in basso a destra vic ino all’orologio
l)
di Windows, e che indica lo stato della connessione Wireless, passerà da così:
a così:
e quindi a così:
indicando che ci si è associati con successo alla rete Wireless.
Chiudere il Pannello “Connessione rete senza fili” cliccando sul la X in alto a destra e provare a navigare (punto 3 -n)
Pagina 23 di 23
manuale21x15
11-02-2008
16:39
Pagina 1
GUIDA FACILE PER ATTIVARE IL TUO ROUTER
Leggere attentamente prima di iniziare l’installazione.
manuale21x15
11-02-2008
16:39
Pagina 2
INDICE
CARATTERISTICHE TECNICHE DEL ROUTER
1
Benvenuto in TELE2
2
Accessori
Alimentazione
Consumo
Condizioni ambientali
Dimensioni
Certificazioni
2
Prima di iniziare
3
3
Cosa trovi nella scatola che ti è arrivata a casa
4
4
Prese e collegamenti del Router
6
4.1 Come si collega il Router
8
Come si prepara il computer
10
5.1 Come si collega il Router al tuo computer
11
5.2 Come si accende il Router
12
6
Guida di primo soccorso
18
7
Domande frequenti
19
Codice prodotto
Adattatore a parete, kit di installazione (3 pezzi), CD con i drivers USB
12V (220/230V rete elettrica di 50 Hz)
7W
Temperatura: da 5 a 45°C
Umidità: da 5 a 85%
Base: 150 mm
Profondità: 140 mm
Altezza: 38 mm
EN 60950 and EN55022- EN55024. Questo prodotto risponde ai requisiti europei (CE);
secondo la legge 1999/05
CPAKJUSE2*TL2 Residential Gateway ADSL2+ Annex A – 2 Ethernet 10/100 BaseTx
– 1 USB – 1 PSTN – Wall Adapter 230 Vac trasferimento di chiamata VoIP
5
REQUISITI MINIMI DEL TUO COMPUTER
• Sistema operativo Windows 2000, XP (sul sito trovi gli aggiornamenti sulla disponibilità di altri sistemi operativi)
• Processore Pentium 500 MHz
• RAM 64 Mb
• Lettore CD o DVD
• Scheda video 800x600 256 colori
• USB v1.1 (nel caso di utilizzo collegamento USB)
• Ethernet 10/100 baseT (nel caso di utilizzo collegamento Ethernet)
1
manuale21x15
11-02-2008
16:39
Pagina 2
1. BENVENUTO IN TELE2
Con questo Router hai tutto ciò che ti serve per navigare veloce con l’ADSL di TELE2 e risparmiare con il tuo telefono.
Questa offerta unisce infatti le telefonate e la navigazione internet con l’ADSL, consentendoti di chiamare a costi ridottissimi.
Abbiamo realizzato questa guida cercando la massima semplicità e utilizzando un linguaggio alla portata di tutti.
Questo perché vogliamo che tutti siano in grado di collegare e far funzionare questo Router in pochi minuti.
2. PRIMA DI INIZIARE
La tua linea ADSL è già attiva, quindi puoi installare il tuo Router anche adesso.
Controlla il tuo computer per verificare che sia dotato di una porta Ethernet oppure di una porta USB. Se non sai come sono fatte,
guarda le illustrazioni.
Prima di tutto dovrai utilizzare il CD, solo dopo potrai iniziare a fare i collegamenti.
La guida contiene tutte le indicazioni per poter configurare il tuo Router e poter navigare in Internet. Tuttavia ti consigliamo di inserire
il CD di installazione che ti abbiamo inviato prima di effettuare qualsiasi collegamento e utilizzare la guida a supporto.
Il CD infatti installa Tele2AssistenteOnLine, il nostro strumento di diagnostica, verifica ed eventualmente modifica alcune impostazioni
del tuo PC che potrebbero non consentirti di navigare.
Di nuovo, benvenuto.
2
Per mettere in funzione il Router correttamente dovrai:
1.
2.
3.
Preparare il PC
Collegare il Router
Provare il corretto funzionamento del Router
3
manuale21x15
11-02-2008
16:39
Pagina 4
3. COSA TROVI NELLA SCATOLA CHE TI È ARRIVATA A CASA
Segui questa lista per controllare che nella scatola ci siano tutte le componenti necessarie. Accertati anche che la spedizione
del Router TELE2 a casa tua non abbia causato danni visibili alle apparecchiature e che tutte le componenti necessarie
siano effettivamente presenti nella scatola.
CD DI INSTALLAZIONE E DRIVER
Il CD contiene i driver per effettuare la connessione ADSL e attivare il servizio voce.
È semplice da utilizzare perché configura in automatico il tuo computer in pochi facili passi.
Seguendo le indicazioni che appariranno sullo schermo, imposterai sul tuo computer tutti
i parametri per poter navigare con un click ogni volta che vorrai.
CD-ROM per installare il Router di TELE2
IMPORTANTE: Questo CD-Rom contiene le
procedure per la configurazione del
Router di TELE2.
Serve a collegare il Router al computer se questo è dotato di porta Ethernet.
In alternativa è possibile utilizzare il cavo USB e collegarlo a una normale porta USB
del computer.
Versione: CD-T2-Motive 2.5
CAVO USB
ROUTER TELE2
Serve a collegare il Router al computer, utilizzando una normale porta USB.
Usa questo cavo nel caso in cui il tuo computer non sia dotato di porta Ethernet.
È lo strumento che, collegato al computer e alla linea telefonica, ti consente il collegamento veloce
a internet e ti permette di risparmiare anche sulle telefonate.
FILTRI PER IL TELEFONO
ALIMENTATORE PER IL ROUTER
Serve a trasformare l’energia elettrica di casa (220 Volt) portandola a 12 Volt per alimentare il Router.
CAVO TELEFONICO
È il cavo che permette di collegare il Router alla normale rete telefonica di casa. Va collegato al Router
inserendo lo spinotto nella porta ADSL e alla rete di casa, inserendo lo spinotto in una normale presa telefonica.
Se avessi una vecchia presa a 3 vie, devi procurarti un adattatore che non viene fornito in questa confezione.
4
CAVO ETHERNET
La linea TELE2 è attiva sin da subito solo sul telefono collegato al Router.
Ti ricordiamo però che fino a quando il processo di attivazione non sarà completato,
potrai ricevere ed effettuare chiamate sul vecchio numero Telecom Italia collegando un
telefono su una qualsiasi delle altre prese telefoniche. Per non essere disturbati dal tipico
brusio dell’ADSL è necessario usare un filtro ADSL.
Consulta le sezioni 4.1 e 4.2 per verificare come collegare correttamente gli apparecchi.
5
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4. PRESE E COLLEGAMENTI DEL ROUTER
La parte posteriore del Router presenta una serie di prese (dette porte) necessarie per la connessione al computer e per il suo
funzionamento. Per collegare la porta giusta basta fare attenzione alla forma dello spinotto (hanno tutti forme diverse).
A cosa corrispondono le porte sul pannello posteriore del Router.
1)
2)
3)
4)
5)
6)
Alimentazione (12V DC). Inserisci qui il cavo dell’alimentatore elettrico che collegherai alla rete elettrica di casa tua.
Porta Phone. In questa porta va collegato il telefono che utilizzerai, senza alcun filtro.
Porta USB. Serve per collegare il Router al computer se questi è sprovvisto di porta Ethernet.
2 prese Ethernet (ETH0, ETH1). Utilizza una di queste due prese per collegare attraverso il cavo Ethernet il Router al tuo computer di casa.
Le prese sono due per darti la possibilità di collegare anche un secondo computer allo stesso Router.
Tasto R. Tasto di reset del Router
Porta ADSL. In questa porta va inserito il cavo telefonico in dotazione che serve per collegare il Router alla rete telefonica di casa tua.
Per utilizzare il Router devi collegarlo alla rete telefonica di casa, al tuo computer e a un telefono. Per farlo, basta inserire i cavi in
dotazione nelle porte indicate. I collegamenti sono tutti molto semplici e non richiedono particolari competenze tecniche.
Per prima cosa, scegli la presa telefonica in casa tua più comoda per collegare il Router. Assicurati che sia funzionante e che sia
vicina a una normale presa della rete elettrica e al tuo computer.
ATTENZIONE: questa etichetta non va mai rimossa!
Contiene dei codici che identificano il router come il
Numero Seriale e il MAC ADD. Questi codici potrebbero
essere necessari in caso di verifiche tecniche.
12V DC PHONE USB
6
ETH0
ETH1 R
ADSL
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4.1 COME SI COLLEGA IL ROUTER
Per collegare il Router alla rete telefonica basta usare il cavo
telefonico in dotazione, senza bisogno di usare il filtro ADSL.
Puoi utilizzare una qualsiasi presa del tuo impianto telefonico.
Ricorda che quando l'attivazione sarà conclusa, quando cioè il
numero temporaneo non sarà più attivo, sarà possibile effettuare e
ricevere chiamate dal solo telefono collegato al Router.
Ti consigliamo pertanto di utilizzare la presa più vicina al PC.
Dopo aver collegato il Router alla rete telefonica, devi collegarlo a un telefono multifrequenza (è il classico apparecchio telefonico in
grado di emettere diversi toni in corrispondenza dei tasti). Collega direttamente il telefono alla porta Phone del Router. La linea TELE2
sarà attiva solo su questo apparecchio.
Se nel periodo di coesistenza tra il numero Telecom Italia e il numero temporaneo TELE2 vuoi usare entrambe le linee (ad esempio
il numero Telecom Italia per ricevere e quello TELE2 per chiamare) devi collegare un apparecchio telefonico aggiuntivo ad una
qualsiasi delle prese telefoniche.
Se disponi di più prese telefoniche collega direttamente l’apparecchio aggiuntivo ad una qualsiasi presa telefonica utilizzando un
filtro ADSL come illustrato sotto.
Se disponi di una sola presa devi utilizzare un filtro ADSL a due vie come indicato nella immagine sotto riportata.
in questo modo, con il filtro a 2 vie, qui puoi
collegare un secondo apparecchio telefonico
Apparecchio telefonico
Ti ricordiamo che ad attivazione conclusa dal telefono non collegato al Router non sarà più possibile effettuare e ricevere chiamate.
8
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5. COME SI PREPARA IL COMPUTER
Puoi utilizzare il Router TELE2 collegandolo in due modi al tuo computer di casa: attraverso la porta Ethernet oppure usando una
normale porta USB.
5.1 COME SI COLLEGA IL ROUTER AL TUO COMPUTER
Collegare il Router TELE2 al computer è davvero molto semplice. Segui questi passi e in pochi minuti il tuo Router sarà già operativo.
Se il tuo computer presenta entrambe le porte, ti consigliamo di utilizzare la porta Ethernet in quanto richiede una procedura più
semplice, permette un’eccellente velocità di navigazione e lascia libera la porta USB per collegare eventualmente altre periferiche
(stampante, macchina fotografica, scanner, ecc.).
Se il tuo computer è sprovvisto di porta
Ethernet, collega il cavo USB da un lato
alla porta USB del Router, dall’altro a
una normale porta USB del tuo computer.
Inserisci uno spinotto del cavo
Ethernet in una delle due porte
Ethernet del Router (ETH0 oppure
ETH1). L’altro, va inserito nella porta
Ethernet del tuo computer.
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5.2 COME SI ACCENDE IL ROUTER
Dopo aver collegato il Router al computer e al telefono, non ti resta che accenderlo.
1)
Con le spie luminose (Led) sul frontalino, puoi verificare il funzionalmento del tuo Router.
Per prima cosa devi collegare il Router alla rete elettrica di casa. Per farlo, inserisci l’adattatore elettrico in una normale presa di
corrente e poi collegalo al Router. A questo punto, si accenderà la luce rossa (Power) sul frontalino del Router.
ATTENZIONE: IL ROUTER NON DEVE MAI ESSERE SPENTO!
12
2)
• La spia verde (Phone) lampeggia lentamente quando la linea è
disponibile. È fissa quando è occupata. Mentre il telefono squilla per
una chiamata in arrivo, la spia lampeggia rapidamente. Attenzione:
quando il Router si collega per la prima volta alla presa telefonica la
spia sarà spenta. Il Router comunica con la centrale per impostare
automaticamente i parametri di configurazione. A conclusione
dell’operazione (4-6 ore) la spia si accenderà e sarà quindi possibile
effettuare e ricevere chiamate.
• La spia arancione (Link) fissa,
• La spia rossa (Power)
segnala la disponibilità della linea accesa, indica il corretto
ADSL. Quando lampeggia lentamente, collegamento alla rete
il Router è in fase di ricerca e ancora elettrica di casa. Se la
non c’è collegamento ADSL. Quando spia non si accende,
lampeggia rapidamente, il Router sta controlla il corretto
trasmettendo o ricevendo dati.
inserimento delle spine. 13
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Se utilizzi la porta USB, potrebbe essere necessario installare manualmente i driver. Attenzione, potrebbero esserci delle differenze in base al computer che utilizzi!
14
Di seguito illustriamo in modo dettagliato l’insallazione USB in WINDOWS 2000
WINDOWS 2000
1)
Connetti l’USB al computer. Vedrai una schermata come questa:
4)
Apparirà la seguente schermata. Introduci il CD che ti abbiamo inviato.
Scrivi l’indirizzo dove si trovano i driver e premi “Ok”
2)
Se questa schermata non appare automaticamente
dovrai selezionare, nel menù di INIZIO di Windows,
l’opzione “Configurazione” -> “Pannello di controllo”
e fare un doppio click sopra a “Installazione Hardware”.
In questo modo inizierà l’Installazione guidata nuovo hardware.
5)
Quando vedi questa finestra premi “Sì”.
I driver inizieranno a installarsi nel tuo computer.
3)
Quando inizia l’Installazione guidata appare una finestra
come questa. Seleziona “Avanti”.
Nella nuova finestra seleziona il bottone “Cerca un driver
adatto alla periferica”e premi “Avanti”.
Nella finestra successiva, dovrai selezionare il bottone
“Specificare un percorso”. Anche qui premi su “Avanti”.
6)
Nel passaggio successivo puoi terminare l’installazione.
15
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Di seguito illustriamo in modo dettagliato l’insallazione USB in WinXP SP2 (Service Pack 2)
WinXP SP2 (Service Pack 2)
1)
Connetti l’USB al computer. Vedrai una schermata come questa:
5)
Premi “Continuare” per iniziare il processo di caricamento dei driver:
2)
Dopo inizierà automaticamente l’Installazione guidata nuovo hardware:
6)
Quando terminerà il processo apparirà la seguente finestra:
7)
I driver sono già installati nel tuo computer.
3)
Alla domanda “Vuoi che Windows
si connetta…” seleziona “No”
e premi “Avanti”.
Vedrai questa schermata:
4)
Seleziona “Installa da un elenco o percorso specifico (per utenti esperti)” e premi
“Avanti”. Apparirà una schermata dove devi selezionare “Ricercare il miglior
driver disponibile in questo percorso” e anche “Includi il seguente percorso
nella ricerca” e includere il CD che ti abbiamo inviato in cui si trovano i driver.
Introduci il CD e premi “Avanti”.
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6. GUIDA DI PRIMO SOCCORSO
Se non riesci ad utilizzare il telefono e/o l’ADSL, individua sotto il tuo problema ed effettua le semplici verifiche indicate. Se dopo
queste prove il servizio continua a non funzionare correttamente, chiama il Servizio Assistenza TELE2 al numero 848 99 1022 e
conferma all’operatore di avere già effettuato tutte queste prove. Se hai problemi con l’ADSL ricordati di chiamare davanti al PC.
Non riesco ad utilizzare né il telefono né l’ADSL:
1) Controlla che le prese di casa (telefono e corrente) a cui ti sei collegato siano perfettamente funzionanti.
2) Verifica che i collegamenti siano effettuati correttamente, come illustrato nei capitoli 4 e 5
3) Se possibile, prova a collegarti da una presa telefonica diversa
4) Spegni e riaccendi il Router VoIP oppure stacca e riattacca l'alimentatore dalla rete elettrica
Non riesco ad utilizzare solo il telefono:
1) Verifica che i collegamenti siano effettuati correttamente, come illustrato nel paragrafo 4.1
2) Se il router è stato appena collegato la spia si accende dopo 4/6 ore. È necessario attendere che la configurazione venga scaricata.
3) Spegni e riaccendi il Router VoIP oppure stacca e riattacca l’alimentatore dalla rete elettrica
4) Se possibile, prova ad utilizzare un apparecchio telefonico differente
Non riesco ad utilizzare solo l’ADSL:
1) Verifica che i collegamenti siano effettuati correttamente, come illustrato nel capitolo 5
2) Verifica che il tuo computer rispetti i requisiti minimi indicati all’inizio della guida.
3) Verifica se la scheda di rete è abilitata (connessioni di rete -> Connessione LAN -> tasto destro e fai click su abilita se visualizzato
4) Se compare solo disabilita vai nelle proprietà. Seleziona Protocollo TCP/IP -> Fai click su Proprietà -> Imposta quindi
"Ottieni indirizzo IP in automatico" e "Ottieni DNS in automatico"
5) Apri Internet Explorer, Strumenti -> Opzioni Internet -> Connessione -> Spunta "Non utilizzare mai connessione remota".
18 6) Da Internet Explorer, File -> Opzioni Internet -> Connessione -> Spunta "Non utilizzare mai connessione remota".
7. DOMANDE FREQUENTI
Mi occorre un dispositivo particolare per utilizzare il servizio?
Per utilizzare il servizio devi utilizzare il Router TELE2 e un telefono tradizionale da collegare ad esso: un telefono fisso o
cordless che supporti la Multifrequenza (MF). In caso di apparecchi telefonici che supportano più tipi di segnale (DC/MF),
è necessario impostarli in Multifrequenza per utilizzarli.
Posso subito utilizzare il telefono?
Quando si collega per la prima volta alla presa telefonica sono necessarie dalle 4 alle 6 ore per poter effettuare e ricevere
chiamate. In questo intervallo il Router comunica con la centrale per impostare automaticamente i parametri di configurazione. A
conclusione dell'operazione (4-6 ore) la spia verde si accende ed è possibile effettuare e ricevere chiamate.
Posso usare il Router con qualsiasi computer?
Sì, l’unica condizione è che possieda i requisiti minimi di sistema.
Con quale sistema operativo posso utilizzare il Router?
L'installazione su porta Ethernet è compatibile con i sistemi operativi Windows, Mac OS e Linux. L'installazione su porta
USB è compatibile solo con i sistemi Windows 2000, Windows XP.
Posso utilizzare un Router diverso?
No. Per utilizzare il servizio hai bisogno del Router in dotazione di TELE2.
Come posso effettuare una chiamata?
È sufficiente collegare un telefono tradizionale alla porta Phone del Router e utilizzarlo come se fosse collegato a una
linea tradizionale.
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Quali numerazioni posso chiamare?
Quando posso spegnere il Router?
Puoi effettuare chiamate urbane, interurbane, ai cellulari e internazionali. Per conoscere le numerazioni speciali che puoi
chiamare (numeri di emergenza, numeri verdi, numeri di pubblica utilità), puoi utilizzare questo link
www.tele2.it/Router-tele2/numerispeciali.html
Mai, altrimenti il telefono smette di funzionare.
Il mio numero apparirà alla persona a cui telefono?
Posso telefonare e navigare, scaricare file, ecc?
Sì, durante una telefonata puoi sempre utilizzare normalmente i servizi internet.
Il tuo numero telefonico sarà trasmesso sulla rete fissa e su quella mobile. Il destinatario della telefonata sarà pertanto in
grado di vedere il tuo numero telefonico e riconoscerti.
Collegando il fax al Router posso inviare e ricevere fax?
Posso vedere il numero telefonico di chi mi chiama?
Cosa faccio se la dotazione del Router è incompleta?
Si è possibile. Contatta il Servizio Assistenza e chiedi l’attivazione del servizio “Chi è”
Devi chiamare il Servizio Assistenza al numero 848 99 1022 e segnalare il pezzo mancante. Un nuovo Router sarà
consegnato per corriere espresso, il vecchio Router sarà preso in consegna dallo stesso corriere che ti porta quello nuovo.
Come mi accorgo se c’è una telefonata in arrivo?
Sì, puoi continuare a inviare e ricevere fax.
Il telefono squillerà come per qualunque altra chiamata ricevuta sul telefono normale di casa.
Chi devo chiamare se ho bisogno di assistenza tecnica?
Con il Router posso chiamare o essere chiamato da persone con linea telefonica tradizionale?
Devi chiamare il Servizio Assistenza al numero 848 99 1022 e seguire le indicazioni della voce guida per parlare con
l’operatore meglio in grado di assisterti.
Sì, puoi chiamare ed essere chiamato da un qualsiasi utente della rete telefonica pubblica nazionale e internazionale e della rete cellulare.
Per fare e ricevere telefonate è necessario che il computer sia acceso?
No. È necessario che il Router sia acceso, che il telefono tradizionale sia collegato e che corrente e linea ADSL siano disponibili.
In caso di black-out elettrico, posso comunque fare e ricevere telefonate?
No, in caso di black-out elettrico il Router non viene alimentato e quindi non puoi fare e ricevere telefonate.
20
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Avvertenze
1. Non connettere mai il modem ADSL ad un jack telefonico e viceversa, onde evitare danni all’apparato.
2. Onde evitare il rischio di incendio, usare solamente cavi telefonici con diametro 0.405 o superiore.
3. Disconnettere sempre la linea telefonica dalla presa di parete e l’alimentazione elettrica prima di riparare o disinstallare questo prodotto.
4. Non utilizzare questo prodotto vicino all’acqua, per esempio vicino ad una vasca da bagno, in ambiente umido o vicino ad una piscina.
5. Evitare di usare il telefono (eccetto il tipo cordless) durante un temporale. Esiste il rischio remoto di ricevere una scarica elettrica a causa di un fulmine.
6. Non utilizzare il telefono per avvisare di una fuga di gas nella area dove è avvenuta la fuga.
7. Usare solo la fonte di alimentazione elettrica indicata in questo manuale.
8. Non connettere la linea telefonica esterna alla porta Phone.
9. Assicurarsi che la spina a muro dove è collegato l’apparato sia facilmente accessibile. L’apparato deve poter essere scollegato rapidamente qualora sia necessario.
10. Non coprire il prodotto e l’alimentatore i dotazione o le loro aperture, in quanto necessarie per una corretta ventilazione e un adeguato funzionamento evitando fenomeni
di surriscaldamento e rischi di incendio.
11. La presa deve essere installata vicino all’apparecchiatura ed essere facilmente accessibile
Dichiarazione di conformità
Questo prodotto è conforme ai requisiti essenziali così come alle altre disposizioni previste dalla Direttiva 1999/5/CE.
Smaltimento delle apparecchiature nel territorio dell'Unione Europea
Questo simbolo presente sul prodotto o sulla sua confezione indica che il prodotto non può essere smaltito insieme ai rifiuti domestici. È
responsabilità dell'utente smaltire le apparecchiature consegnandole presso un punto di raccolta designato al riciclo e allo smaltimento di
apparecchiature elettriche ed elettroniche. La raccolta differenziata e il corretto riciclo delle apparecchiature da smaltire permette di proteggere la
salute degli individui e l'ecosistema. Per ulteriori informazioni relative ai punti di raccolta delle apparecchiature, contattare l'ente locale per lo
smaltimento dei rifiuti, oppure il negozio presso il quale è stato acquistato il prodotto. Per apparecchiature provenienti da usi professionali, gli utenti
professionali sono invitati a contattare il proprio fornitore e verificare i termini e le condizioni del contratto di acquisto. Questo prodotto non deve
essere smaltito unitamente ad altri rifiuti commerciali.
Manuale di installazione
del modem router ADSL
wireless
NETGEAR, Inc.
4500 Great America Parkway
Santa Clara, CA 95054 USA
2005-10
© 2005 NETGEAR, Inc. Tutti i diritti riservati.
Marchi commerciali
NETGEAR è un marchio commerciale di Netgear, Inc. Microsoft, Windows e Windows NT sono marchi registrati di
Microsoft Corporation. Altri nomi di prodotti e marche sono marchi registrati o marchi commerciali dei rispettivi
proprietari.
Dichiarazione di condizioni
Nell'interesse di migliorarne il design interno, la funzionalità operativa e/o l'affidabilità, NETGEAR si riserva il diritto di
apportare modifiche ai prodotti descritti nel presente documento senza alcun preavviso.
NETGEAR declina ogni responsabilità durante l'utilizzo o l'applicazione dei prodotti o degli schemi circuitali qui
descritti.
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Sommario
Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
Capitolo 1
Connessione del Router a Internet
Contenuto della confezione ............................................................................................1-1
Il pannello frontale del Router ..................................................................................1-2
Il pannello posteriore del Router ..............................................................................1-3
Prima di iniziare ..............................................................................................................1-3
Requisiti della configurazione di Internet .................................................................1-4
I microfiltri ADSL ......................................................................................................1-4
Computer impostati su DHCP ..................................................................................1-5
Installazione del Modem router ADSL wireless ..............................................................1-5
Come configurare e verificare la connettività wireless di base .....................................1-12
Implementare la protezione wireless appropriata .........................................................1-13
Capitolo 2
Risoluzione di problemi
Funzionamento di base ..................................................................................................2-1
Il LED di alimentazione non si accende ...................................................................2-2
Il LED del test non si accende oppure rimane acceso .............................................2-2
I LED delle porte LAN o Internet ADSL non si accendono .......................................2-3
Risoluzione di problemi relativi all'interfaccia di configurazione Web .............................2-3
Risoluzione di problemi relativi alla connessione all'ISP ................................................2-4
Collegamento ADSL .................................................................................................2-4
Ottenere un indirizzo IP Internet ..............................................................................2-5
Risoluzione di problemi relativi a PPPoE o PPPoA .................................................2-6
Risoluzione di problemi relativi alla navigazione in Internet .....................................2-7
Risoluzione di problemi della rete TCP/IP mediante l'utilità ping ....................................2-7
Verifica del percorso LAN verso il router ..................................................................2-8
Verifica del percorso dal computer a un dispositivo remoto .....................................2-8
1
v1.0, 2005-10
Ripristino di configurazione e password predefinite .......................................................2-9
Utilizzo del pulsante di ripristino ...............................................................................2-9
Appendice A
Documenti correlati
2
v1.0, 2005-10
Capitolo 1
Connessione del Router a Internet
Questo capitolo descrive come installare il router nella rete LAN (Local Area Network) e
connettersi a Internet. Inoltre illustra la procedura di allestimento del modem router ADSL
wireless per l'accesso a Internet e la configurazione della connettività wireless di base.
Contenuto della confezione
La confezione del prodotto deve contenere i seguenti elementi:
•
•
•
•
•
•
•
Modem router ADSL wireless
Adattatore di alimentazione CA (variabile a seconda dell'area geografica)
Cavo Ethernet di categoria 5 (Cat 5)
Cavo telefonico con connettore RJ-11
Microfiltri (quantità e tipo variabili a seconda dell'area geografica)
CD-ROM contenente:
— installazione guidata Smart Wizard
— il presente manuale
Schede delle informazioni di assistenza e garanzia
In caso di componenti errati, mancanti o danneggiati, contattare il rivenditore NETGEAR.
Conservare la confezione, incluso il materiale di imballaggio originale, in caso sia necessario
spedire il prodotto per essere riparato.
Connessione del Router a Internet
1-1
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Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
Il pannello frontale del Router
Il pannello frontale del modem router ADSL wireless, mostrato nella figura qui sotto, contiene i
LED di stato.
1
2
3
4
5
Figura 1-1
I LED consentono di verificare diverse condizioni del dispositivo. La Tabella 1-1 descrive le
funzioni dei LED.
Tabella 1-1.
Simbolo
Descrizione dei LED
Attività
Descrizione
1. Alimenta- Acceso
Spento
zione
Il router riceve corrente elettrica.
Il router non riceve corrente elettrica.
2. Test
Acceso
Spento
Il sistema è in fase di inizializzazione.
Il sistema è in esecuzione.
Indica il training ADSL.
3. Internet
Giallo
lampeggiante
Verde fisso
Verde
lampeggiante
Acceso
4. Wireless Spento
5. LAN
Verde fisso
Verde
lampeggiante
Giallo fisso
Giallo
lampeggiante
Spento
La porta Internet ha rilevato un collegamento con un dispositivo collegato.
La porta Internet sta trasmettendo o ricevendo dati.
Indica che la porta wireless è inizializzata.
L'access point wireless è spento.
La porta locale ha rilevato un collegamento con un dispositivo a 100
Mbps.
Si stanno trasmettendo o ricevendo dati a 100 Mbps.
La porta locale ha rilevato un collegamento con un dispositivo a 10 Mbps.
Si stanno trasmettendo o ricevendo dati a 10 Mbps.
Nessun collegamento rilevato per questa porta.
1-2
Connessione del Router a Internet
v1.0, 2005-10
Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
Il pannello posteriore del Router
Il pannello posteriore del modem router ADSL wireless contiene le connessioni delle porte.
5
4
1
3
2
Figura 1-2
Da sinistra a destra, il pannello posteriore presenta i seguenti elementi:
1. Porta dell'adattatore di alimentazione CA
2. Quattro porte LAN Ethernet RJ-45 per collegare il router ai computer locali
3. Porta ADSL RJ-11 per collegare il router alla linea ADSL
4. Pulsante di ripristino delle impostazioni predefinite
5. Antenna wireless
Prima di iniziare
Per configurare il router sono necessari i seguenti elementi:
•
Servizio Internet attivo fornito da un account ADSL.
•
Informazioni di configurazione del provider di servizi Internet (ISP) relative all'account ADSL
in uso.
•
Microfiltri ADSL, come illustrato più avanti.
•
Computer impostati su DHCP.
Connessione del Router a Internet
1-3
v1.0, 2005-10
Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
Requisiti della configurazione di Internet
A seconda della configurazione dell'account Internet da parte dell'ISP, sono necessari uno o più dei
seguenti parametri per connettere il router a Internet:
•
•
•
•
•
•
Parametri VPI (Virtual Path Identifier) / VCI (Virtual Channel Identifier)
Metodo multiplex
Nomi di host e dominio
Nome utente e password ISP
Indirizzi DNS (Domain Name Server) ISP
Indirizzo IP fisso o statico
L'ISP avrà fornito tutte le informazioni necessarie per connettersi a Internet. In caso contrario,
contattare l'ISP per richiederle.
I microfiltri ADSL
La tecnologia ADSL si serve degli stessi cavi utilizzati per la linea telefonica. Tuttavia, la linea
ADSL aggiunge segnali che potrebbero disturbare la qualità della linea telefonica. I microfiltri
ADSL servono a filtrare questi segnali impedendo che raggiungano la linea telefonica.
Nota: se si è acquistato il modem router ADSL wireless in un Paese in cui il microfiltro
non è compreso nella confezione, è necessario acquistarne uno.
1-4
Connessione del Router a Internet
v1.0, 2005-10
Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
Microfiltro ADSL
Phone
Figura 1-3
È necessario un microfiltro ADSL per ogni dispositivo quale telefono, fax, segreteria telefonica e
display del servizio identificativo chiamante.
Attenzione: non connettere il modem router ADSL wireless alla linea ADSL mediante
un microfiltro a meno che quest'ultimo non sia una combinazione
microfiltro/splitter appositamente creata a questo scopo. In caso contrario,
la connessione a Internet verrà bloccata. In caso di dubbi, collegare il
modem router ADSL wireless direttamente alla linea ADSL.
Microfiltro ADSL con splitter incorporato
Phone
Line
ADSL
Figura 1-4
Un microfiltro ADSL con splitter incorporato deve essere utilizzato se una sola presa a muro
fornisce connettività sia al modem router ADSL wireless sia al telefono.
Computer impostati su DHCP
Per la connessione iniziale al router, il computer deve ottenere automaticamente la configurazione
TCP/IP dal router mediante DHCP. Questa è l'opzione più comune. Il CD Smart Wizard
NETGEAR soddisfa automaticamente questo requisito. Nel caso di installazione manuale,
consultare la documentazione del computer.
Installazione del Modem router ADSL wireless
L'installazione del modem router ADSL wireless richiede quattro fasi:
Connessione del Router a Internet
1-5
v1.0, 2005-10
Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
1. Installare i filtri ADSL sulle linee telefoniche.
2. Connettere il router alla linea ADSL.
3. Accedere al router.
4. Connettersi a Internet.
Attenersi alla seguente procedura per connettere il router alla propria rete. Prima di cominciare,
reperire le informazioni di configurazione della linea ADSL presso il fornitore di servizi Internet
(ISP).
1. Collegare il filtro ADSL.
Nota: se si è acquistato il DG834G in un Paese in cui il filtro ADSL non è compreso
nella confezione, è necessario acquistarne uno.
a. È necessario installare un filtro ADSL per ogni telefono che utilizza la stessa linea
telefonica del modem router ADSL wireless. Selezionare il filtro fornito insieme al
modem router ADSL wireless.
1
2
0HONE
3
0HONE
,INE
!$3,
1. Filtro a una linea: usare con un telefono o fax.
2. Splitter: usare con un filtro a una linea per condividere una presa con un telefono e il modem
router ADSL wireless.
3. Filtro a due linee con splitter: per condividere una presa con un telefono e il modem
router
ADSL wireless.
Figura 1-5
1-6
Connessione del Router a Internet
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Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
b. Esempio di filtro a due linee. Inserire il filtro a due linee nella presa telefonica e
collegare il telefono all'apposito connettore (A):
0HONE
!$3,
,INE
A
Figura 1-6
Nota: Per utilizzare un filtro a una linea con uno splitter separato, inserire lo
splitter nella presa telefonica, quindi collegare il filtro allo splitter e il
telefono al filtro.
Connessione del Router a Internet
1-7
v1.0, 2005-10
Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
2. Collegare il modem router ADSL wireless al filtro ADSL.
a. Usando l'accluso cavo telefonico con prese RJ-11, collegare la porta ADSL (B) del
modem router ADSL wireless alla porta ADSL (C) del filtro a due linee.
0HONE
C
!$3,
,INE
B
Figura 1-7
Attenzione: collegando un filtro al modem router ADSL wireless in modo
scorretto, la connessione ADSL verrà bloccata.
1-8
Connessione del Router a Internet
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Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
b. Collegare il cavo Ethernet (D) a una porta LAN del modem router ADSL wireless e
all'adattatore Ethernet del computer.
0HONE
!$3,
,INE
D
Figura 1-8
c. Collegare l'adattatore di alimentazione al router e a una presa di corrente. Verificare le
seguenti condizioni:
Il LED di alimentazione si illumina quando il router viene acceso.
Il LED del test si accende momentaneamente, quindi si spegne.
Il LED wireless si illumina quando il router viene acceso.
Il LED ADSL è verde e indica che si è connessi alla rete ADSL.
d. Accendere il computer. Se normalmente un software avvia la connessione a Internet, non
eseguirlo. Se viene avviato automaticamente, annullarlo. Verificare le seguenti condizioni:
Connessione del Router a Internet
1-9
v1.0, 2005-10
Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
I LED locali sono accesi e corrispondono ai computer collegati.
3. Accedere al modem router ADSL wireless.
Nota: è necessario configurare il computer per DHCP. Per ottenere istruzioni sulla
configurazione di DHCP, consultare la documentazione del computer o la
sezione “Preparazione del computer per l'accesso alla rete”.
a. Digitare http://192.168.0.1 nella barra degli indirizzi di un browser come Internet Explorer
o Netscape® Navigator.
Figura 1-9
Compare questa finestra di accesso:
Figura 1-10
Immettere admin come nome utente e password come password, entrambi in caratteri
minuscoli.
1-10
Connessione del Router a Internet
v1.0, 2005-10
Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
b. Dopo l'accesso viene visualizzato il menu riportato qui sotto.
Figura 1-11
4. Connettersi a Internet.
È ora possibile configurare il modem router ADSL wireless per la connessione a Internet.
Esistono due modi per configurare il modem router ADSL wireless per la connessione a
Internet:
a. Consentire all'installazione guidata del modem router ADSL wireless di rilevare
automaticamente il tipo di connessione a Internet utilizzato e configurarlo.
b. Selezionare manualmente il tipo di connessione a Internet utilizzato e configurarlo.
In entrambi i casi, utilizzare i parametri di configurazione forniti dall'ISP per accertarsi che le
impostazioni della connessione a Internet siano corrette.
5. Verificare la connessione a Internet.
Selezionare Test nella parte inferiore del menu Installazione. Se entro un minuto non compare
il sito Web di NETGEAR, consultare il Capitolo 2, “Risoluzione di problemi”.
Il modem router ADSL wireless è ora configurato per fornire l'accesso a Internet alla rete. Il
modem router ADSL wireless si connette automaticamente a Internet quando uno dei computer ne
richiede l'accesso. Non è necessario eseguire un dialer o un'applicazione di accesso come Accesso
remoto o Enternet per connettersi, accedere o disconnettersi. Queste funzioni vengono eseguite
automaticamente dal modem router ADSL wireless a seconda delle necessità.
Connessione del Router a Internet
1-11
v1.0, 2005-10
Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
Per accedere a Internet da qualsiasi computer connesso al modem router ADSL wireless, avviare
un browser come Microsoft Internet Explorer o Netscape Navigator. Il LED Internet del modem
router ADSL wireless lampeggerà, indicando la comunicazione con l'ISP. Il browser inizierà a
visualizzare una pagina Web.
Come configurare e verificare la connettività wireless di base
Attenersi alla procedura seguente per configurare e verificare la connettività wireless di base. Una
volta determinata la connettività wireless di base, è possibile attivare impostazioni di connettività
adeguate alle proprie esigenze.
1. Accedere al modem router ADSL wireless usando l'indirizzo LAN predefinito http://
192.168.0.1, il nome utente predefinito admin e la password predefinita password oppure
usando l'indirizzo LAN e la password impostati.
2. Fare clic su Impostazioni wireless nel menu principale del modem router ADSL wireless.
3. Tenere presente che il nome SSID predefinito è NETGEAR.
Nota: il nome SSID degli adattatori wireless deve corrispondere al nome SSID
configurato nel modem router ADSL wireless. In caso contrario, sarà
impossibile ottenere una connessione wireless.
4. Impostare l'area geografica. Selezionare l'area geografica in cui opererà l'interfaccia wireless.
5. Fare clic su Applica per salvare le modifiche.
Nota: se si sta configurando il router da un computer wireless e si modifica il nome
SSID, il canale o le impostazioni di protezione del router, la connessione
wireless andrà persa facendo clic su Applica. Sarà quindi necessario
modificare le impostazioni wireless del computer per far sì che corrispondano
alle nuove impostazioni del router.
6. Configurare e verificare la connettività wireless dei computer.
Impostare gli adattatori wireless dei computer in modo che abbiano lo stesso nome di rete
wireless (SSID) del modem router ADSL wireless. Verificare che abbiano un collegamento
wireless e che siano in grado di ottenere un indirizzo IP tramite DHCP dal router.
1-12
Connessione del Router a Internet
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Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
Implementare la protezione wireless appropriata
Attenzione: in ambiente interno, i computer possono connettersi tramite reti wireless
802.11g a una distanza massima di 91 m. Tali distanze possono consentire
ad altri utenti, esterni all'area coperta, di accedere alla rete.
A differenza delle reti dati via cavo, le trasmissioni di dati wireless possono essere ricevute oltre le
pareti dell'edificio, da chiunque disponga di un adattatore compatibile. Per questo motivo, si
consiglia di utilizzare le funzioni di protezione dell'attrezzatura wireless. Il modem router ADSL
wireless offre funzioni di protezione molto efficaci, illustrate in dettaglio nel manuale di
riferimento disponibile tramite un link sul CD o mediante un link nel menu principale del router.
Attivare le funzioni di protezione adeguate alle proprie esigenze, seguendo le istruzioni indicate
nel manuale e nelle videate della guida del router.
Connessione del Router a Internet
1-13
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Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
1-14
Connessione del Router a Internet
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Capitolo 2
Risoluzione di problemi
Questo capitolo fornisce informazioni per risolvere eventuali problemi del modem router ADSL
wireless. Dopo la descrizione di ogni problema, vengono fornite istruzioni su come diagnosticarlo
e risolverlo. Per i problemi più comuni elencati di seguito, accedere alla sezione indicata.
•
Il router è acceso?
Consultare la sezione “Funzionamento di base” a pagina 2-1.
•
Il router è collegato in modo corretto?
Consultare la sezione “Funzionamento di base” a pagina 2-1.
•
Impossibile accedere alla configurazione del router con il browser in uso.
Consultare la sezione “Risoluzione di problemi relativi all'interfaccia di configurazione
Web” a pagina 2-3.
•
Si è configurato il router ma non si riesce ad accedere a Internet.
Consultare la sezione “Risoluzione di problemi relativi alla connessione all'ISP” a
pagina 2-4.
•
Si è dimenticata la password di configurazione del router.
Consultare la sezione “Utilizzo del pulsante di ripristino” a pagina 2-9.
•
Si desidera annullare la configurazione attuale e ricominciare.
Consultare la sezione “Ripristino di configurazione e password predefinite” a pagina 2-9.
Funzionamento di base
Una volta acceso il router, si deve verificare la seguente serie di eventi:
1. Subito dopo l'accensione, controllare che il LED di alimentazione sia acceso (vedere “Il
pannello frontale del Router” a pagina 1-2 per una descrizione più dettagliata dei LED).
2. Verificare che il LED del test si accenda dopo pochi secondi, a indicare che è in corso la
procedura di auto-test.
Risoluzione di problemi
2-1
v1.0, 2005-10
Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
3. Dopo circa 10 secondi, verificare che:
a. Il LED del test non sia acceso.
b. I LED delle porte LAN siano accesi in corrispondenza delle porte locali collegate.
c. Il LED della porta Internet ADSL sia acceso.
Se il LED di una porta è acceso, significa che è stato stabilito un collegamento con il
dispositivo a essa collegato. Se una porta LAN è collegata a un dispositivo a 100 Mbps,
verificare che il LED della porta sia verde. Se la porta è a 10 Mbps, il LED sarà giallo.
Se queste condizioni non si verificano, consultare la relativa sezione qui sotto.
Il LED di alimentazione non si accende
Se il LED di alimentazione e altri LED sono spenti quando il router è acceso:
•
Assicurarsi che il cavo di alimentazione sia correttamente collegato al router e che l'adattatore
di alimentazione sia correttamente collegato a una presa elettrica funzionante.
•
Assicurarsi di utilizzare l'adattatore di alimentazione fornito da NETGEAR insieme al
prodotto.
Se l'errore persiste, si tratta di un problema di hardware ed è necessario contattare l'assistenza
tecnica.
Il LED del test non si accende oppure rimane acceso
All'accensione del router, il LED del test si illumina per circa 10 secondi e poi si spegne. Se il LED
del test non si accende, oppure rimane illuminato una volta acceso, significa che c'è un problema
con il router.
In caso di problemi con il LED del test:
•
Spegnere e riaccendere il dispositivo e controllare che il LED lampeggi per la durata corretta.
Se tutti i LED, incluso il LED del test, sono ancora illuminati dopo un minuto dall'accensione:
•
Spegnere e riaccendere il router.
•
Ripristinare la configurazione predefinita del router. In questo modo l'indirizzo IP del router
verrà impostato su 192.168.0.1. Questa procedura è illustrata nella sezione “Utilizzo del
pulsante di ripristino” a pagina 2-9.
2-2
Risoluzione di problemi
v1.0, 2005-10
Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
Se l'errore persiste, potrebbe trattarsi di un problema di hardware e sarà necessario contattare
l'assistenza tecnica.
I LED delle porte LAN o Internet ADSL non si accendono
Se I LED LAN o Internet ADSL non si illuminano quando viene eseguita la connessione Ethernet,
verificare le seguenti condizioni:
•
Assicurarsi che i connettori del cavo Ethernet siano saldamente collegati al router e all'hub o
alla workstation.
•
Assicurarsi di aver acceso l'hub o la workstation.
•
Assicurarsi di usare il cavo corretto: per collegarsi alla porta ADSL, utilizzare il cavo fornito
con il modem router ADSL wireless.
Risoluzione di problemi relativi all'interfaccia di
configurazione Web
Se non si riesce ad accedere all'interfaccia di configurazione Web del router da un computer della
rete locale, verificare le seguenti condizioni:
•
Se si utilizza un computer connesso a Ethernet, verificare la connessione Ethernet tra il
computer e il router come descritto nella sezione precedente.
•
Assicurarsi che l'indirizzo IP del computer sia nella stessa sottorete del router. Se si utilizza lo
schema di indirizzamento consigliato, l'indirizzo del computer deve rientrare nell'intervallo
compreso tra 192.168.0.2 e 192.168.0.254. Consultare la sezione “Preparazione del computer
per l'accesso alla rete” per ottenere istruzioni su come trovare l'indirizzo IP del computer.
Nota: se l'indirizzo IP del computer viene indicato come 169.254.x.x:
Recenti versioni di Windows e MacOS generano e assegnano un indirizzo IP se il computer
non riesce a raggiungere un server DHCP. Questi indirizzi autogenerati rientrano
nell'intervallo 169.254.x.x. Se il proprio indirizzo IP rientra in questo intervallo, verificare il
collegamento tra computer e router e riavviare il computer.
•
Se l'indirizzo IP del router è stato cambiato e non si conosce quello attuale, ripristinare le
impostazioni predefinite del router. In questo modo l'indirizzo IP del router verrà impostato su
192.168.0.1. Questa procedura è illustrata nella sezione “Utilizzo del pulsante di ripristino” a
pagina 2-9.
Risoluzione di problemi
2-3
v1.0, 2005-10
Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
•
Assicurarsi che nel browser sia attivato Java, JavaScript o ActiveX. Se si utilizza Internet
Explorer, fare clic su Aggiorna per assicurarsi che l'applet Java venga caricato.
•
Chiudere il browser e avviarlo nuovamente.
•
Assicurarsi di utilizzare i dati di accesso corretti. Il nome utente predefinito è admin e la
password è password. Accertarsi che la modalità per le lettere maiuscole sia disattivata
mentre si inseriscono questi dati.
Se il router non salva le modifiche apportate nell'interfaccia di configurazione Web, verificare le
seguenti condizioni:
•
Quando si inseriscono le impostazioni di configurazione, accertarsi di fare clic sul pulsante
Applica prima di passare a un altro menu o a un'altra scheda. In caso contrario, le modifiche
andranno perse.
•
Fare clic sul pulsante Aggiorna o Carica del browser Web. È possibile che le modifiche siano
state apportate, ma che il browser Web rilevi ancora la configurazione precedente.
Risoluzione di problemi relativi alla connessione all'ISP
Se il router non riesce ad accedere a Internet, verificare la connessione ADSL, quindi la
connessione TCP/IP Internet.
Collegamento ADSL
Se il router non riesce ad accedere a Internet, verificare il collegamento ADSL con il provider di
servizi. Lo stato di questa connessione è indicato dal LED Internet.
LED Internet ADSL verde fisso o lampeggiante
Se il LED Internet ADSL è verde fisso o lampeggiante, significa che non vi sono problemi con la
connessione ADSL. Il provider di servizi ha attivato la connessione alla linea in modo corretto e
non vi sono problemi con l'impianto telefonico.
LED Internet ADSL giallo lampeggiante
Se il LED Internet ADSL è giallo lampeggiante, il modem router ADSL wireless sta cercando di
ottenere una connessione ADSL con il provider di servizi. Il LED deve diventare verde nel giro di
qualche minuto.
2-4
Risoluzione di problemi
v1.0, 2005-10
Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
Se ciò non accade, scollegare tutti i telefoni della linea. Se ciò risolve il problema, ricollegare i
telefoni uno alla volta, utilizzando un microfiltro per ognuno di essi. Se i microfiltri vengono
connessi correttamente, sarà possibile collegare tutti i telefoni.
Se scollegando i telefoni non si ottiene comunque un LED Internet ADSL verde, potrebbe trattarsi
di un problema dell'impianto telefonico. Se la compagnia telefonica ha testato il segnale ADSL
con il dispositivo di interfaccia di rete (NID) in uso, potrebbe trattarsi di un problema dell'impianto
telefonico.
LED Internet ADSL spento
Se il LED Internet ADSL è spento, scollegare tutti i telefoni della linea. Se ciò risolve il problema,
ricollegare i telefoni uno alla volta, utilizzando un microfiltro per ognuno di essi. Se i microfiltri
vengono connessi correttamente, sarà possibile collegare tutti i telefoni.
Se il LED Internet ADSL non si illumina in verde dopo aver scollegato i telefoni, potrebbe trattarsi
di uno dei seguenti problemi:
•
Verificare che la compagnia telefonica abbia attuato e testato la connessione alla linea in uso.
•
Verificare di essere connessi alla linea telefonica corretta. Se si possiede più di una linea
telefonica, accertarsi di essere connessi alla linea dotata di servizio ADSL. Potrebbe essere
necessario utilizzare un adattatore se il segnale ADSL utilizza i piedini 1 e 4 della presa RJ-11.
Il Modem router ADSL wireless utilizza i piedini 2 e 3.
Ottenere un indirizzo IP Internet
Se il modem router ADSL wireless non riesce ad accedere a Internet e il LED Internet è verde fisso
o lampeggiante, determinare se il modem router ADSL wireless è in grado di ottenere un indirizzo
IP Internet dall'ISP. A meno che non sia stato assegnato un indirizzo IP statico, il modem router
ADSL wireless deve richiedere un indirizzo IP all'ISP. Utilizzando l'interfaccia del browser, è
possibile determinare se la richiesta ha avuto esito positivo.
Per verificare l'indirizzo IP Internet dall'interfaccia del browser:
1. Avviare il browser e selezionare un sito esterno, come ad esempio http://www.netgear.com.
2. Accedere al menu principale della configurazione del modem router ADSL wireless
all'indirizzo http://192.168.0.1.
3. Sotto Manutenzione, controllare che sia indicato un indirizzo IP per la porta Internet.
Se compare 0.0.0.0, il modem router ADSL wireless non ha ottenuto un indirizzo IP dall'ISP.
Risoluzione di problemi
2-5
v1.0, 2005-10
Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
Se il router non riesce a ottenere un indirizzo IP dall'ISP, potrebbe trattarsi di uno dei seguenti
problemi:
•
L'ISP potrebbe richiedere un metodo multiplex o un parametro Virtual Path Identifier/Virtual
Channel Identifier.
Verificare il metodo multiplex e il valore del parametro con l'ISP, quindi aggiornare le
impostazioni ADSL del router di conseguenza.
•
L'ISP potrebbe richiedere un programma di accesso.
Verificare se l'ISP richiede un accesso con PPP over Ethernet (PPPoE) o PPP over ATM
(PPPoA).
•
Se si è selezionato un programma di accesso, potrebbero essere impostati nome di servizio,
nome utente e password errati. Consultare la sezione “Risoluzione di problemi relativi a
PPPoE o PPPoA” più avanti.
•
L'ISP potrebbe richiedere il nome host del computer.
Assegnare il nome host del computer dell'account ISP al modem router ADSL wireless con la
procedura Setup Wizard basata sul browser.
•
L'ISP consente a un solo indirizzo MAC Ethernet di connettersi a Internet e potrebbe
richiedere l'indirizzo MAC del computer. In questo caso:
Informare l'ISP che si è acquistato un nuovo dispositivo di rete e richiedere che venga
utilizzato l'indirizzo MAC del router.
OPPURE
Configurare il router in modo che esegua lo spoof dell'indirizzo MAC del computer. Ciò può
essere eseguito utilizzando il menu Impostazioni di base. Consultare la guida online nel menu
principale del modem router ADSL wireless.
Risoluzione di problemi relativi a PPPoE o PPPoA
Per eseguire il debug della connessione PPPoE o PPPoA, attenersi alla seguente procedura:
1. Accedere al menu principale del router all'indirizzo http://192.168.0.1.
2. Sotto Manutenzione, selezionare Stato router.
3. Fare clic sul pulsante Stato connessione.
4. Se per tutte le fasi è indicato “OK”, la connessione PPPoE o PPPoA funziona correttamente.
2-6
Risoluzione di problemi
v1.0, 2005-10
Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
5. Se per alcune fasi viene indicato che l'operazione non è riuscita, provare a eseguire
nuovamente la connessione facendo clic su “Connetti”. Il modem router ADSL wireless
continuerà a tentare di connettersi.
Se dopo alcuni minuti non si è riusciti a effettuare la connessione, è possibile che si stiano usando
nome di servizio, nome utente o password errati. Potrebbe inoltre essersi verificato un problema di
fornitura da parte dell'ISP.
Nota: a meno che non ci si connetta manualmente, il modem router ADSL wireless non
esegue l'autenticazione mediante PPPoE o PPPoA finché i dati non vengono
trasmessi alla rete.
Risoluzione di problemi relativi alla navigazione in Internet
Se il modem router ADSL wireless ottiene un indirizzo IP ma il computer non è in grado di
caricare nessuna pagina Web da Internet:
•
Il computer potrebbe non riconoscere alcun indirizzo di server DNS.
Un server DNS è un host in Internet che traduce i nomi di Internet (come ad esempio gli
indirizzi www) in indirizzi IP numerici. Generalmente l'ISP fornisce l'indirizzo di uno o due
server DNS da utilizzare. Se si è inserito un indirizzo DNS durante la configurazione del
modem router ADSL wireless, riavviare il computer e verificare l'indirizzo DNS come
descritto nella sezione “Preparazione del computer per l'accesso alla rete”. In alternativa, è
possibile configurare il computer manualmente con indirizzi DNS, come indicato nella
documentazione del sistema operativo in uso.
•
Il computer potrebbe non avere il modem router ADSL wireless configurato come gateway
TCP/IP predefinito.
Se il computer ottiene informazioni dal modem router ADSL wireless mediante DHCP,
riavviare il computer e verificare l'indirizzo del modem router ADSL wireless come descritto
nella sezione “Preparazione del computer per l'accesso alla rete”.
Risoluzione di problemi della rete TCP/IP mediante l'utilità ping
Gran parte dei terminali e router TCP/IP contiene un'utilità ping che invia un pacchetto di richiesta
di eco al dispositivo designato. Il dispositivo risponde quindi con una risposta di eco. La
risoluzione di problemi relativi alla rete TCP/IP viene semplificata mediante l'utilizzo dell'utilità
ping del computer.
Risoluzione di problemi
2-7
v1.0, 2005-10
Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
Verifica del percorso LAN verso il router
Eseguire il ping del router dal computer per verificare che il percorso LAN verso il router sia
impostato correttamente.
Per eseguire il ping del router da un PC dotato di Windows 95 o versione successiva:
1. Dalla barra degli strumenti di Windows, fare clic su Avvio/Start e selezionare Esegui.
2. Nella casella fornita, digitare Ping seguito dall'indirizzo IP del router, come nel seguente
esempio:
ping 192.168.0.1
3. Fare clic su OK.
Verrà visualizzato un messaggio simile a questo:
Esecuzione di Ping <indirizzo IP> con 32 byte di dati
Se il percorso funziona correttamente, comparirà questo messaggio:
Risposta da <indirizzo IP>: byte=32 durata=NN ms TTL=xxx
Se il percorso non funziona correttamente, comparirà questo messaggio:
Richiesta scaduta
Se il percorso non funziona correttamente, potrebbe trattarsi di uno dei seguenti problemi:
• Collegamenti fisici errati
— Assicurarsi che il LED della porta LAN sia acceso. Se il LED è spento, seguire le
istruzioni della sezione “I LED delle porte LAN o Internet ADSL non si accendono” a
pagina 2-3.
— Verificare che siano accesi i LED di collegamento relativi alla scheda di interfaccia di
rete e alle porte hub collegate alla workstation e al router (se ve ne sono).
• Errata configurazione della rete
— Verificare che il software del driver della scheda Ethernet e il software TCP/IP siano
entrambi installati e configurati sul PC o sulla workstation.
— Verificare che l'indirizzo IP del router e della workstation siano corretti e si trovino
nella stessa sottorete.
Verifica del percorso dal computer a un dispositivo remoto
Dopo aver verificato che il percorso LAN funzioni correttamente, verificare il percorso dal PC a
un dispositivo remoto. Dal menu Esegui di Windows, digitare:
PING -n 10 <indirizzo IP>
2-8
Risoluzione di problemi
v1.0, 2005-10
Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
dove <indirizzo IP> è l'indirizzo IP di un dispositivo remoto, come ad esempio il server DNS
dell'ISP.
Se il percorso funziona correttamente, verranno visualizzati messaggi simili a quelli descritti nella
sezione precedente. Se non viene visualizzato alcun messaggio:
— Verificare che il PC abbia l'indirizzo IP del router elencato come gateway predefinito. Se
la configurazione IP del PC viene assegnata tramite DHCP, questa informazione non sarà
visibile nel pannello di controllo di rete del PC. Verificare che l'indirizzo IP del router sia
elencato come gateway TCP/IP predefinito come descritto nella sezione “Preparazione del
computer per l'accesso alla rete”.
— Verificare che l'indirizzo di rete del PC (la porzione dell'indirizzo IP specificata dalla
netmask) sia diverso dall'indirizzo di rete del dispositivo remoto.
— Se l'ISP ha assegnato un nome host al PC, inserirlo come nome account nel menu
Impostazioni di base.
Ripristino di configurazione e password predefinite
Questa sezione illustra come ripristinare le impostazioni di configurazione predefinite,
modificando la password di amministrazione del router in password e l'indirizzo IP in
192.168.0.1. Esistono due modi per eliminare la configurazione corrente e ripristinare le
impostazioni predefinite:
•
Utilizzare la funzione di eliminazione del configuratore Web.
•
Utilizzare il pulsante di ripristino situato sul pannello posteriore del router. Utilizzare questo
metodo nei casi in cui non si conosca la password di amministrazione o l'indirizzo IP.
Utilizzo del pulsante di ripristino
Se non si conosce la password di amministrazione o l'indirizzo IP, per ripristinare le impostazioni
predefinite del router è necessario utilizzare il pulsante di ripristino situato sul pannello posteriore.
1. Tenere premuto il pulsante di ripristino fino a quando il LED del test non si accende (circa 10
secondi).
2. Rilasciare il pulsante di ripristino e attendere il riavvio del router.
Risoluzione di problemi
2-9
v1.0, 2005-10
Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
2-10
Risoluzione di problemi
v1.0, 2005-10
Appendice B
Documenti correlati
Questa appendice contiene link a documenti di riferimento che possono essere consultati per
ottenere maggiori dettagli sulle tecnologie utilizzate nel prodotto NETGEAR.
Documento
Link
Networking su Internet e
indirizzamento TCP/IP
http://documentation.netgear.com/reference/ita/tcpip/index.htm
Comunicazioni wireless
http://documentation.netgear.com/reference/ita/wireless/index.htm
Preparazione del
computer per l'accesso
alla rete
http://documentation.netgear.com/reference/ita/wsdhcp/index.htm
Virtual Private
Networking (VPN)
http://documentation.netgear.com/reference/ita/vpn/index.htm
Glossario
http://documentation.netgear.com/reference/ita/glossary/index.htm
Documenti correlati
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v1.0, 2005-10
Manuale di installazione del modem router ADSL wireless
B-2
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P-660HW-D Series
802.11g Wireless Gateway ADSL 2 + 4 porte
Guida Rapida
Versione 3.40
3/2006
Edizione 1
P-660H-D Series Guida Rapida
Panoramica
P-660HW-D è un router ADSL che integra uno switch 4 porte e un wireless AP IEEE 802.11g
Per maggiori informazioni su tutte le caratteristiche consultate la User's Guide.
Come utilizzare il CD in dotazione
Questo CD offre animazioni multimediali che vi aiuteranno nell’installazione del vostro P-660HW-D.
1 Dal CD in dotazione, cliccate su Multimedia Auto Provisioner > Installation Tutorial.
2 Al termine del tutorial, cliccate su Configuration Genie.
1 Collegamenti Hardware
Se preferite visualizzare un’animazione multimediale su come effettuare i collegamenti hardware, avviate il tutorial d’installazione sul CD in dotazione.
1
DSL: Utilizzate un cavo telefonico per collegare la porta DSL del vostro P-660HW-D alla presa telefonica (o
ad uno splitter, se già installato).
2
P-660H-D Series Guida Rapida
2
ETHERNET: Per la configurazione iniziale utilizzate un cavo Ethernet per collegare un computer alla porta
ETHERNET e/o un accesso Internet.
3
POWER: Collegate il vostro P-660HW-D, tramite l’alimentatore in dotazione, ad una corretta presa elettrica
inserendolo nel connettore POWER. Controllate che la presa elettrica sia attiva.
4
Premete il pulsante POWER. Osservate le luci sul pannello frontale.
• I led POWER e DSL lampeggiano quando il vostro P-660HW-D si avvia e restano accesi quando la connessione ADSL è attiva. Il led INTERNET è acceso quando è possibile accedere ad Internet e lampeggia
quando P-660HW-D sta inviando o ricevendo dati.
• Ogni led ETHERNET rimane acceso quando la corrispondente porta ETHERNET è correttamente collegata e lampeggia quando c’è traffico.
Se un led qualsiasi non si accende, controllate I collegamenti, ed ispezionate che i cavi non siano danneggiati. Se i led continuano ad essere spenti contattate il vostro rivenditore locale.
2 Pagina di stato
1
2
Avviate il vostro browser, andate
su http://192.168.1.1
Inserite la password di default user
per andare direttamente alla schermata
di Status. Se il vostro browser non trova
la schermata, controllate i settaggi di
sicurezza. Per ulteriori dettagli consultate
la sezione Risoluzione dei problemi.
3
P-660H-D Series Guida Rapida
3
Leggete la User’s Guide per le descrizioni dei campi della schermata di Status.
3 Configurazione Internet e Wireless
1
Avviate il vostro browser, e andate su http://www.zyxel.com.
Il vostro P-660HW-D proverà a rilevare la connessione Internet. Attendete che P-660HW-D abbia finito la fase
di rilevazione. Se appare una schermata seguite le istruzioni fornite sulla stessa.
Se la pagina web si apre correttamente, il vostro P-660HW-D è pronto per l’utilizzo. Se la pagina web non si
apre seguite i passi seguenti. Dovrete essere in possesso delle informazioni fornite dal vostro ISP.
2
Sul browser, andate su http://192.168.1.1
3
Inserite la password di admin 1234 per
configurare le connessioni internet e wireless
ed I settaggi relativi alla sicurezza.
Cliccate Login. Se il vostro browser non trova
la schermata di login, controllate i settaggi di
sicurezza del browser. Per ulteriori dettagli
consultate la sezione Risoluzione dei problemi.
4
P-660H-D Series Guida Rapida
4
Seguite le istruzioni sulle schermate a video.
5
6
Cliccate su Go to Wizard setup. Quindi, cliccate su Apply.
Cliccate INTERNET/WIRELESS SETUP. Attendete mentre il vostro P-660HW-D prova a rilevare la connessione DSL.
7
Seguite le istruzioni nel wizard. Non variate i settaggi di default se il vostro ISP non vi ha fornito informazioni
in merito.
OTIST
ZyXEL One-Touch Intelligent Security Technology (OTIST) è la funzione caratteristica che vi permette di configurare automaticamente l’SSID ed il WPA-PSK su tutti i client wireless nel raggio di copertura del P-660HW-D.
Nota: Se abilitate OTIST selezionando Disable wireless security, utilizzando il wizard wireless, P-660HW-D creerà automaticamente un WPA-PSK.
5
P-660H-D Series Guida Rapida
Se abilitate OTIST selezionando Manually assign a WEP key, utilizzando il wizard wireless, P-660HW-D sostituirà la chiave WEP con un WPA-PSK.
Attivate OTIST solo se I vostri client wireless supportano WPA e OTIST.
E’ necessario abilitare OTIST sul P-660HW-D e sui client wireless entro tre minuti in qualsiasi ordine.
Per abilitare OTIST sul P-6660HW-D, potete utilizzare sia il wizard (vedi Sezione 3 a pag 4) o tenete premuto il
pulsante di RESET (vedi Sezione 1 a pag 2) da uno a cinque secondi. Non tenete premuto il pulsante di RESET
per troppo tempo, in quanto resetterà il vostro P-660HW-W alle impostazioni di fabbrica.
Per abilitare OTIST sui client wireless, cliccate Start sulla schermata Adapter. La Setup Key di default è
01234567.
Se precedentemente avete salvato un’altra setup key, utilizzatela al posto di quella di default.
Per maggiori informazioni consultate la sezione Wireless LAN contenuta nella User’s Guide.
Risoluzione dei problemi
1
2
3
Se non riuscite ad accedere al configuratore web utilizzando Internet Explorer in Windows XP o Windows
Server 2003, controllate di avere abilitato le finestre di pop-up, javascript e permessi Java, oppure settate il
livello di sicurezza Internet ad un livello più basso di Alto in internet Explorer (in Internet Explorer, cliccate su
Strumenti > Opzioni Internet > Protezione > Livello Personalizzato …). Consultate l’appendice contenuta
nella User’s Guide per maggiori informazioni.
Se non riuscite ad accedere ad Internet quando il vostro computer è connesso ad una porta ETHERNET,
seguite i passi seguenti.
A) Controllate il led del pannello frontale. Se hanno comportamento differente da quello descritto nella sezione 1, controllate che i collegamenti sia stati effettuati correttamente. (vedi sezione 1.) Se I led hanno ancora un comportamento diverso, spegnete il dispositivo, attendete qualche secondo e riaccendetelo.
B) Seguite ancora i passi riportati nella sezione 3. Controllate di avere inserito tutte le informazioni correttamente. Per esempio, se il vostro account è composto da una username e una password, controllate di
averla digitata correttamente. Se non siete sicuri su quale modalità di encapsulation utilizza il vostro ISP,
contattatelo.
C) Se siete in possesso di un nuovo account contattate il vostro ISP per controllare che sia attivo.
D) Se avete ancora problemi, consultate la sezione Troubleshooting contenuta nella User’s Guide.
Se non riuscite ad accedere ad Internet attraverso la rete wireless, seguite I seguenti passi.
A) Su un computer connesso alla rete wireless, avviate il browser e andate su http://192.168.1.1. Se la schermata della sezione 3 passo 3, seguite i consigli A - D riportai qui sopra. Se no passate al seguente passo.
B) Controllate che sia il vostro P-660HW-D che il vostro computer stiano utilizzando gli stessi settaggi wireless e security. Seguite i passi della sezione 3.
Dove trovare le Certificazioni del prodotto
1
2
3
Andate su www.zyxel.com.
Selezionate il prodotto dal menu a tendina nella home page ZyXEL per visualizzare la pagina dedicata al prodotto.
Selezionate la certificazione che desiderate dalla pagina dedicata al prodotto.
6
Router ADSL DSL-500
Manuale d’installazione
First Edition (Aug. 2000)
6DSL500QML01
RECYCLABLE
Printed In Taiwan
Introduzione
Fase 1 – Disimballaggio
Il presente manuale descrive la procedura per una
rapida installazione e messa in opera di un router ADSL
DSL-500. Il documento non descrive invece tutte le
funzioni e le opzioni fornite dal router. Informazioni più
dettagliate sul router, sul suo funzionamento e sui
relativi concetti, sono contenute nel Manuale Utente
Aprire la scatola di imballaggio ed estrarre con cautela il
contenuto. Verificare la presenza dei seguenti
componenti, oltre al presente manuale di installazione:
Prima di iniziare
Per evitare problemi, leggere attentamente i paragrafi
seguenti che descrivono i requisiti per una corretta
installazione del router. Prima di procedere con
l’installazione del router verificare tutti i requisiti.
Sistema operativo
Il programma di gestione D-Link “DSL- 500
Configuration Utility”, dotato di un’interfaccia grafica
orientata all’utente, può essere utilizzato con un
qualsiasi PC con sistema operativo MicrosoftÒ Windows
95, Windows 98, Windows 98 SE, Windows 2000 and
Windows NT.
Servizio ADSL
Per utilizzare il router è necessario disporre di un
servizio ADSL fornito dal gestore di rete o dal proprio
Internet Service Provider (spesso entrambi partecipano
alla fornitura del servizio). Contattare il gestore di rete
per verificare la disponibilità del servizio ADSL nella
zona.
Micro filtri
È necessario installare un micro filtro (low pass filter) per
ogni telefono che condivide una linea con un dispositivo
ADSL. I micro filtri sono dispositivi in linea, semplici da
installare, che vanno collegati al cavo telefonico tra il
telefono e la presa a muro. Il gestore di rete o l’ISP sono
generalmente in grado di fornire informazioni dettagliate
sull’utilizzo dei micro filtri.
Numeri VCI e VPI
Per la configurazione del router è necessario conoscere i
numeri VPI e VCI, forniti dal gestore di rete o dell’IPS.
Per maggiori informazioni su questo numeri consultare il
Manuale Utente.
Gateway IP Address di default
In base all’utilizzo che si intende fare del router, è
necessario utilizzare un default gateway router. L’ISP
fornisce un indirizzo IP che può essere utilizzato a
questo scopo.
Descrizione del router e del suo
funzionamento
Il router può essere utilizzato per connettere a Internet o
a una LAN remota, uno o più PC connessi a una rete
locale Ethernet (LAN). Il router deve essere collegato a un
singolo PC o a una LAN Ethernet mediante un’interfaccia
Ethernet standard 10BASE-T. Per la connessione ADSL,
utilizzare un doppino telefonico diritto con connettore
RJ-11 standard
1.
2.
1 router DSL-500 ADSL
1 tool kit DSL-500 su CD-ROM contenente il Manuale Utente e
il programma di installazione DSL-500 Configuration Utility
3. 1 cavo RS-232 (DB-9 - DB-9) per la connessione della console
4. 1 doppino telefonico o un connettore ADSL adeguato (se il cavo
non è incluso nel pacchetto, utilizzare un doppino AWG 26)
5. 1 trasformatore CA conforme agli standard locali
Fase 2 – Realizzazione delle connessioni
Il router deve essere posizionato in modo da garantire
l’accessibilità delle porte poste sul pannello posteriore. I
LED diagnostici posti sul pannello frontale devono essere
ben visibili. Infine la superficie superiore del router deve
essere libera per consentire una corretta ventilazione e
per evitare problemi di surriscaldamento.
Connessione alla rete elettrica
Inserire il cavo del trasformatore CA nell’apposito
connettore posto sul pannello posteriore del router e
inserire la spina del trasformatore nella presa di
corrente. Il LED Power si illumina e rimane acceso. Il
LED Test dovrebbe lampeggiare per indicare il corretto
funzionamento del dispositivo.
Connessione del router alla linea ADSL
Per la connessione alla linea telefonica è possibile
utilizzare il doppino telefonico ADSL fornito con il router.
Inserire un’estremità del cavo nella porta ADSL
(connettore RJ-11) posta sul pannello posteriore del
router, e l’altra estremità nella presa a muro.
Connessione del router alla LAN Ethernet
Il router può essere connesso a una qualsiasi LAN
Ethernet 10BASE-T. La connessione supporta solamente
una velocità di 10 Mbps. Per realizzare una connessione
con dispositivi Ethernet come commutatori e hub,
utilizzare un doppino telefonico diritto standard
(categoria 3 o superiore) con connettore RJ-45. La porta
RJ-45 del router fornisce una connessione diritta (MDIII). Per la scelta del tipo di cavo da utilizzare per la
connessione, è necessario fare riferimento alle specifiche
Ethernet standard. Utilizzare un doppino telefonico
diritto per connettere il router a una porta con segnale
normale (MDI-X) di un commutatore o di un hub.
Utilizzare un doppino telefonico incrociato per connettere
il router a una porta uplink (MDI-II) di un hub o un
commutatore. Per connettere il router direttamente a un
PC o a un server utilizzare un doppino telefonico
incrociato. Il LED Link segnala una connessione di LAN
valida.
Per la connessione di un router a una LAN, valgono le
normative per i cablaggi Ethernet. Verificare che la
lunghezza del cavo utilizzato per la connessione tra
router e LAN non superi i 100 m.
La seguente figura mostra due possibili collegamenti tra
un router ADSL e una LAN Ethernet.
Connessione router-LAN mediante PC Server
Utility posta sul desktop del PC
Il router DSL-500 dovrebbe apparire nella finestra
DSL-500 Configuration Utility associato ai valori di
default dei parametri IP address e MAC address
3. Evidenziare la voce “DSL-500”, inserire un nuovo
valore per i parametri IP address e netmask e fare
clic su Set IP
4. Il sistema richiede l’inserimento della password; la
password di default è “Admin” *
5. Il nuovo indirizzo IP viene visualizzato nella finestra
* La password è case sensitive; si consiglia di
modificare la password seguendo le istruzioni
descritte nel Manuale Utente.
Una volta assegnato un indirizzo IP adeguato è possibile
procedere con la configurazione di base del router.
Utilizzare la funzionalità Wizard Setting del programma
DSL-500 Configuration Utility per la configurazione dei
parametri di base. Per servirsi di questa funzionalità è
sufficiente cliccare sul pulsante Wizard Setting nella
finestra DSL-500 Configuration Utility. Dall’ambiente
Wizard Setting è possibile specificare per il router
quattro differenti tipi di funzionamento:
·
router
2.
Connessione router-LAN mediante Hub o
commutatore
·
router with PPP
·
bridge
·
bridge with PPP
Nella prima finestra del Wizard Setting, il campo
Configure DSL-500 as: consente di definire il
funzionamento del router come router o bridge.
Selezionare l’opzione desiderata cliccando sulla relativa
casella. Se necessario, è inoltre possibile selezionare
l’opzione With PPP visualizzata sotto al campo. Una
descrizione completa di queste opzioni è disponibile nel
Manuale Utente.
Selezionare la combinazione di opzioni più idonea per
l’ambiente di rete utilizzato e cliccare su Next per
passare alla finestra successiva. Il router potrebbe
impiegare qualche secondo per modificare il proprio
modo di funzionamento. A questo punto il sistema
richiede l’inserimento di altre informazioni che
dipendono dalla combinazione di opzioni selezionate. In
seguito vengono riassunte le differenti procedure di
configurazione del router e le informazioni richieste per
ognuna di loro.
router
Fase 3 – Installazione del programma DSL500
1.
Per la configurazione del router, è disponibile il
programma grafico D-Link DSL-500 Configuration
Utility. Il CD-ROM fornito con il router contiene il
programma di installazione per il software DSL-500
Configuration Utility.
2.
Fase 4 – Configurazione del router
3.
Il primo parametro richiesto per la configurazione del
router è l’indirizzo IP. Per utilizzare la procedura di
configurazione di base, il PC su cui risiede il programma
di configurazione e il router devono trovarsi sulla stessa
sottorete. L’indirizzo IP di default per il router è
192.168.1.1. Maggiori informazioni sugli schemi degli
indirizzi IP sono disponibili nel Manuale Utente.
Specificare i parametri indirizzo IP e Netmask per la
porta di WAN. Il nuovo indirizzo IP deve
corrispondere a una sottorete differente rispetto a
quella della porta di LAN. L’indirizzo IP di default
per la porta di WAN è 192.168.2.1. Cliccare su Next
per passare alla finestra successiva.
Inserire l’indirizzo IP per il Default Gateway fornito
dall’IPS e cliccare su Next per proseguire.
Specificare i numeri VPI e VCI nella finestra PVC
Setting e cliccare su Finish.
router with PPP
1.
Assegnazione dell’indirizzo IP
Per assegnare l’indirizzo IP, utilizzando il programma
DSL-500 Configuration Utility la procedura è la
seguente:
2.
1.
3.
Fare doppio clic sull’icona DSL-500 Configuration
3
Specificare i parametri indirizzo IP e Netmask per la
porta di WAN. Il nuovo indirizzo IP deve
corrispondere a una sottorete differente rispetto a
quella della porta di LAN. L’indirizzo IP di default
per la porta di WAN è 192.168.2.1. Cliccare su Next
per passare alla finestra successiva.
Inserire l’indirizzo IP per il Default Gateway fornito
dall’IPS e cliccare su Next per proseguire.
Specificare i numeri VPI e VCI nel campo PPP PVC
4.
Setting e scegliere la direzione PPP (Outgoing o In
coming). Cliccare su Next.
Nel campo User Account specificare Name, Password
e Security Protocol (PAP o CHAP). Cliccare su Finish.
bridge
1.
2.
La prima finestra presenta il campo LAN IP Address;
è possibile modificare i parametri IP address o
Netmask anche se questa modifica non è
indispensabile. Cliccare su Next.
Specificare i numeri VPI e VCI nella finestra PVC
Setting e, se necessario, abilitare l’algoritmo
Spanning Tree. Cliccare su Finish.
bridge with PPP
1.
La prima finestra presenta il campo LAN IP Address,
se necessario modificare i parametri IP address o
Netmask. Cliccare su Next.
2. Assegnare i numeri VPI e VCI nel campo PPP PVC
Setting e scegliere la direzione PPP (Outgoing o In
coming). Cliccare su Next.
3. Nel campo User Account specificare Name, Password
e Security Protocol (PAP o CHAP). Cliccare su Finish.
In tutti i casi, premendo il pulsante Finish, si ottiene il
salvataggio delle modifiche apportate e il riavvio del
router.
Informazioni aggiuntive
In caso di problemi durante l’installazione e la
configurazione del router, consultare il Manuale Utente.
Maggiori informazioni sono disponibili online agli
indirizzi http://www.dlink.it per l’Italia oppure
presso gli uffici elencati sul retro del Manuale Utente.
4
Funzionalità e vantaggi
®
w w w.apc.com
I
Wireless Mobile Router
Guida rapida all’installazione
Modello WMR1000B
Nota:
l’acquirente deve usare il Wireless
Mobile Router di APC nel pieno rispetto
delle leggi vigenti e delle linee guida stabilite dal provider locale dei servizi.
Introduzione
Grazie per aver acquistato il Wireless Mobile
Router di APC (Figura 1). Questo dispositivo
consente connettività fino a 11 Mbps ed è
progettato per gli utenti mobili wireless che
richiedono la condivisione di Internet e le
connessioni di rete per le applicazioni mobili e
Home/Home Office.
•
Collegamento ad Internet con un modem DSL o via cavo
tramite una porta Ethernet da 10/100 Mbs
•
Conformità allo standard IEEE 802.11b: interoperabile
con numerosi dispositivi di altri produttori
•
Consente il roaming in ambiente WAN/LAN 802.11b
•
Protocollo DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol) per la configurazione IP (Internet Protocol) dinamica e DNS (Domain Name Server/Service) per la
mappatura dei nomi di dominio
•
Firewall SPI (Stateful Packet Inspection) con prevenzione contro i pirati informatici e protocollo NAT (Network
Address Translation)
•
Il protocollo NAT consente anche a più utenti l’accesso
con un account per un solo utente, e la funzionalità server virtuale [con accesso protetto ai servizi Internet quali
web, FTP (File Transfer Protocol), e-mail e Telnet]
•
Supporto VPN (Virtual Private Network) pass-through
con PPTP, L2TP o IPSec
•
Facile impostazione tramite browser web su qualsiasi sistema operativo che supporti TCP/IP
•
Compatibile con tutte le applicazioni Internet più diffuse
•
Alimentazione USB o in c.a.
•
Perfetta integrazione con TravelPower® Case di APC
(Figura 2) e compatibilità con l'adattatore TravelPower
di APC.
• Per i collegamenti LAN wireless, su ciascun computer
deve essere installato l’adattatore di rete wireless
• Accesso a Internet dal provider ISP (Internet Service Provider) tramite xDSL (Digital Subscriber Line), modem
via cavo, o servizio DHCP (Dynamic Host Configuration
Protocol, protocollo per la configurazione automatica di
computer che usano TCP/IP) su LAN (Local Area
Network)
• Protocollo di rete TCP/IP (Transmission Control Protocol/Internet Protocol) installato su ciascun PC che richiede l’accesso a Internet
TravelPower
Case
Collegare un modem DSL o via cavo su una rete esistente
alla porta RJ-45 LAN/WAN del Wireless Mobile Router.
Installazione a tre fasi
Il Wireless Mobile Router può essere alimentato con un cavo
USB (Fase 1a), o mediante alimentazione in c.a. (Fase 1b).
Figura 7. Schermata Overview
Attenzione: per evitare danni al laptop NON collegare il
Wireless Mobile Router alla porta USB del laptop.
5.
Fase 1a – Collegamento dell’alimentazione USB
Alimentare il Wireless Mobile Router mediante il cavo
USB (in dotazione) come descritto qui di seguito.
1.
2.
Collegare un’estremità del cavo USB all’adattatore
TravelPower di APC.
Collegare l’altra estremità del cavo USB al Wireless
Mobile Router.
Figura 5. Wireless Mobile Router collegato a un modem
DSL o via cavo
Fase 3 – Configurazione del router
TravelPower Case è venduta separatamente e include
l’adattatore TravelPower. Per ulteriori informazioni
visitare il sito www.apc.com/it.
Wireless Mobile
Router
Fase 2 – Collegamento alla rete
Adattatore
TravelPower
Il Wireless Mobile Router deve essere configurato correttamente prima dell’uso. Configurare il router nel modo
seguente.
1. Aprire un browser web, ad esempio Microsoft Internet
Explorer o Netscape Navigator.
2. Nella Barra degli indirizzi, inserire l’Indirizzo IP
192.168.2.1 e premere il tasto Invio (APC raccomanda
di impostare una password – per ulteriori informazioni
consultare lo User’s Manual (Manuale dell’utente) sul
CD del software).
3. Il sistema vi richiedera’ il Login (Figura 6). L’impostazione predefinita è senza password.
• Wireless Mobile Router (Modello
WMR1000B)
• Adattatore di alimentazione c.a./c.c. da 5 V, 1 A
• Cavo Ethernet di categoria 5 (CAT5)
• Guida rapida all’installazione
• CD contenente la documentazione completa
• Cavo di alimentazione Universal Serial Bus
(USB)
Si prega di contattare il rivenditore se uno o più
degli articoli sopra elencati non fossero inclusi
nella confezione.
Garanzia
1.
Registrazione della garanzia
2.
Collegare un’estremità del cavo dell’adattatore di alimentazione al Wireless Mobile Router.
Collegare il trasformatore a una presa di alimentazione
a 230 V.
Per effettuare la registrazione di questo prodotto ai fini
della garanzia, visitare il sito warranty.apc.com.
Contatti APC
Figura 2. Wireless Mobile Router collegato
all’adattatore TravelPower di APC
Assistenza tecnica
Internet
Italia
Requisiti del sistema
Per l’uso del Wireless Mobile Router è necessario un sistema
con i seguenti elementi.
www.apc.com/support
www.apc.com/it
800 905 821
Figura 6. Login
• Computer con sistema operativo Microsoft® Windows®
o Apple Macintosh
• Browser web, per esempio Microsoft Internet Explorer®
5.0 o successivo, installato su un PC sul sito di
configurazione del Router
Prima di contattare il Servizio di assistenza tecnica consultare lo User’s Manual (Manuale dell’utente), sul CD
del software, e le informazioni tecniche disponibili sul
sito www.apc.com/it.
Di seguito le istruzioni per alimentare il Wireless Mobile
Router mediante l’adattatore di alimentazione a 230 V fornito con il router (Figura 4).
Fase 1b - Collegamento dell’alimentazione in c.a.
Contenuto della confezione
Assistenza tecnica
La garanzia standard è di due anni a decorrere dalla data
di acquisto. Durante questo periodo la garanzia APC
prevede la sostituzione dell'unità originale con una
nuova. APC spedirà l'unità di ricambio non appena il
reparto riparazioni avrà ricevuto l'unità difettosa oppure
subito dopo la ricezione di un numero di carta di credito
valida. Il cliente dovrà farsi carico dei costi di spedizione dell'unità alla APC, che sosterrà invece i costi di
spedizione dell'unità di ricambio al cliente (via terra).
Figura 3. Wireless Mobile Router collegato all’adattatore
TravelPower di APC mediante il cavo USB
Figura 1. Wireless Mobile Router
(Modello WMR1000B)
Fare clic sul Setup Wizard (impostazione guidata).
6. Selezionare time zone (fuso orario) e fare clic su
Next (successivo).
7. Selezionare broadband type (tipo di banda larga)
e seguire le istruzioni indicate sullo schermo.
Per le funzioni avanzate di impostazione, consultare lo
User’s Manual (Manuale dell’utente) sul CD del
software.
Nota: APC raccomanda di usare il protocollo di sicurezza WEP per impedire l’accesso non autorizzato al router. Per informazioni dettagliate
sull’impostazione del protocollo di sicurezza
WEP, consultare lo User’s Manual (Manuale
dell’utente) sul CD del software.
4.
Figura 4. Adattatore c.a./c.c. del Wireless Mobile Router
collegato alla presa a muro
Premere il tasto Invio per accedere alla schermata
Overview (descrizione generale) (Figura 7).
990-1786A Copyright © 2004 American Power Conversion. Tutti i diritti
riservati. APC è un marchio depositato di American Power Conversion. Tutti
gli altri marchi di fabbrica appartengono ai rispettivi proprietari.
Router ADSL
DSL-500
Manuale Utente
Second Edition (April 2001)
6DSL500...02
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Norme di sicurezza
1.
Leggere attentamente le seguenti indicazioni.
2.
Conservare il presente manuale per un utilizzo futuro.
3.
Prima di pulire il dispositivo, disconnetterlo dalle rete elettrica. Non usare detergenti liquidi o vaporizzatori. Si consiglia di
utilizzare un panno inumidito.
4.
Per evitare il danneggiamento del dispositivo, utilizzare unicamente accessori forniti dal produttore.
5.
Il dispositivo deve essere protetto dall’umidità.
6.
Per l’installazione del dispositivo, selezionare un luogo sicuro. Il ribaltamento o la caduta del dispositivo potrebbero provocare il
suo danneggiamento. Individuare un luogo sicuro e attenersi alle istruzioni di l’installazione.
7.
Le prese d’aria evitano il surriscaldamento del dispositivo. Verificare che le aperture non siano ostruite.
8.
Prima di collegare il dispositivo alla rete elettrica, verificare tutti i parametri di connessione.
9.
Per motivi di sicurezza, la presa di corrente deve essere dotata di un conduttore di protezione.
10. Posizionare i cavi di collegamento in modo che nessuno possa inciamparvi. Non è inoltre consentito appoggiare oggetti di
qualunque genere sui cavi.
11. Rispettare tutte le indicazioni e gli avvertimenti riportati sul dispositivo.
12. Se il dispositivo rimane inutilizzato per un periodo prolungato, si consiglia di disconnetterlo dalla rete elettrica. In questo modo
si evitano eventuali guasti dovuti a sovratensione.
13. È necessario evitare l’inserimento di oggetti solidi o liquidi nelle prese d’aria del dispositivo, per evitare incendi o scosse
elettriche.
14. Evitare di aprire il dispositivo. Per motivi di sicurezza elettrica il dispositivo può essere aperto unicamente dal personale di
servizio autorizzato.
15. Se si verifica una delle seguenti situazioni è necessario disconnettere il dispositivo dalla rete elettrica e sottoporlo a un controllo
presso un centro servizio qualificato:
a – Danneggiamento della spina o del cavo di alimentazione.
b – Introduzione di un liquido nel dispositivo.
c – Esposizione del dispositivo all’umidità.
d – Funzionamento del dispositivo non conforme alle specifiche definite nel manuale utente; impossibilità di risolvere gli errori
seguendo le istruzioni contenute nel manuale utente.
e – Caduta e/o danneggiamento del dispositivo.
f – Dispositivo difettoso.
16. Per le riparazioni è necessario utilizzare esclusivamente pezzi di ricambio o componenti originali. L’impiego di pezzi di ricambio
non standard può provocare un ulteriore danneggiamento del dispositivo.
17. Tutte le richieste di servizio e riparazione volte a garantire il sicuro funzionamento del dispositivo devono essere presentate al
proprio fornitore.
18. Il dispositivo deve essere connesso a una rete elettrica testata. Con una corrente nominale fino a 6A e un dispositivo con peso
superiore ai 3kg i valori della rete non devono essere inferiori a H05VV-F, 3G, 0.75mm2.
GARANZIA LIMITATA
Hardware:
D-LINK GARANTISCE CHE TUTTI I PROPRI PRODOTTI HARDWARE SONO PRIVI DIFETTI DI LAVORAZIONE E DI
MATERIALE, IN CONDIZIONI DI UTILIZZO E DI FUNZIONAMENTO NORMALI E PER UN PERIODO DI TEMPO CALCOLATO
A PARTIRE DALLA DATA DI ACQUISTO E STABILITO DAL RIVENDITORE AUTORIZZATO O DALL’UFFICIO
COMMERCIALI D-LINK PIÙ VICINO ALLA SEDE D’ACQUISTO.
QUESTA GARANZIA È VALIDA A CONDIZIONE CHE LA SCHEDA DI REGISTRAZIONE SIA STATA COMPILATA E
CONSEGNATA AGLI UFFICI D-LINK ENTRO NOVANTA (90) GIORNI DALL’ACQUISTO. L’ELENCO DEGLI UFFICI D-LINK E
UNA COPIA DELLA SCHEDA DI REGISTRAZIONE SONO RIPORTATI SUL RETRO DEL PRESENTE MANUALE UTENTE.
SE, ENTRO IL PERIODO DI VALIDITà DELLA GARANZIA, IL PRODOTTO PRESENTA DEI DIFETTI, D-LINK PROVVEDE
ALLA RIPARAZIONE O ALLA SOSTITUZIONE DEL PRODOTTO. È D-LINK A DECIDERE SE RIPARARE O SOSTITUIRE IL
PRODOTTO E SE UTILIZZARE PEZZI DI RICAMBIO NUOVI O RIMESSI A NUOVO. I PEZZI DI RICAMBIO HANNO REQUISITI
EQUIVALENTI O SUPERIORI RISPETTO AL PEZZO ORIGINALE MA NON SONO NECESSARIAMENTE IDENTICI. TUTTI I
PRODOTTI O COMPONENTI RIPARATI DA D-LINK CONFORMEMENTE A QUANTO DEFINITO IN QUESTA GARANZIA,
HANNO UN PERIODO DI GARANZIA NON INFERIORE AI 90 GIORNI A PARTIRE DALLA DATA DI RIPARAZIONE,
INDIPENDENTEMENTE DALLA DATA DI SCADENZA DELLA GARANZIA ORIGINALE. SE D-LINK PROVVEDE ALLA
SOSTITUZIONE DI UN PRODOTTO, DIVENTA PROPRIETARIA DEL PRODOTTO DIFETTOSO.
I SERVIZI DI GARANZIA POSSONO ESSERE RICHIESTI CONTATTANDO UN UFFICIO D-LINK NEL PERIODO DI VALIDITÀ
DELLA GARANZIA, RICHIEDENDO UN CODICE RMA (RETURN MATERIAL AUTHORIZATION). SE D-LINK NON È IN
POSSESSO DELLA SCHEDA DI REGISTRAZIONE DEL PRODOTTO, È NECESSARIO FORNIRE UNA PROVA D’ACQUISTO
(PER ESEMPIO UNA COPIA DATATA DELLA FATTURA). SE LE CIRCOSTANZE DI ACQUISTO RICHIEDONO UNA GESTIONE
SPECIALE PER LA CORREZIONE DELLA GARANZIA, ALL’ATTO DELLA RICHIESTA DEL CODICE RMA L’ACQUIRENTE
DEVE PROPORRE UNA PROCEDURA SPECIALE ADATTA AL CASO IN QUESTIONE.
UNA VOLTA EMESSO IL CODICE RMA, IL PRODOTTO DIFETTOSO DEVE ESSERE IMBALLATO IN MODO SICURO
UTILIZZANDO IL MATERIALE D’IMBALLAGGIO ORIGINALE PER EVITARE ULTERIORI DANNEGGIAMENTI DURANTE IL
TRASPORTO. IL CODICE RMA DEVE ESSERE RIPORTATO IN MODO EVIDENTE SULLA PARTE ESTERNA DEL PACCHETTO.
ii
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
IL PACCHETTO DEVE ESSERE SPEDITO A D-LINK PER POSTA O PER ALTRA VIA. TUTTE LE SPESE DI
SPEDIZIONE/POSTALI/ASSICURATIVE DEVONO ESSERE PREPAGATE. IN OGNI CASO, D-LINK NON SI ASSUME LA
RESPONSABILITÀ DI SOFTWARE, FIRMWARE, INFORMAZIONI O DATI CONTENUTI NELLA MEMORIA, MEMORIZZATI E
INTEGRATI CON I PRODOTTI RESTITUITI A D-LINK CONFORMEMENTE ALLA PRESENTE GARANZIA.
TUTTI I PACCHETTI RESTITUITI A D-LINK SENZA CODICE RMA VERRANNO RIFIUTATI E RESPINTI AL MITTENTE A
SPESE DELL’ACQUIRENTE. IN QUESTO CASO, D-LINK SI RISERVA IL DIRITTO DI ADDEBITARE UN COSTO DI GESTIONE
AGGIUNTIVO RISPETTO ALLE SPESE POSTALI O DI SPEDIZIONE.
Software:
I SERVIZI DI GARANZIA POSSONO ESSERE RICHIESTI CONTATTANDO UN UFFICIO D-LINK NEL PERIODO DI VALIDITÀ
DELLA GARANZIA. L’ELENCO DEGLI UFFICI D-LINK E LA COPIA DELLA SCHEDA DI REGISTRAZIONE SONO RIPORTATI
SUL RETRO DEL PRESENTE MANUALE UTENTE. SE D-LINK NON È IN POSSESSO DELLA SCHEDA DI REGISTRAZIONE
DEL PRODOTTO, È NECESSARIO FORNIRE UNA PROVA D’ACQUISTO (PER ESEMPIO UNA COPIA DATATA DELLA
FATTURA). NEL PRESENTE PARAGRAFO RELATIVO AL SOFTWARE, IL TERMINE "ACQUISTO" IDENTIFICA LA
TRANSAZIONE DI ACQUISTO E IL RELATIVO RILASCIO DELLA LICENZA SOFTWARE.
D-LINK GARANTISCE IL CORRETTO FUNZIONAMENTO DEI PROPRI PRODOTTI SOFTWARE CONFORMEMENTE ALLA
RELATIVA DOCUMENTAZIONE FORNITA CON IL PRODOTTO, PER UN PERIODO DI NOVANTA (90) DALLA DATA
DELL’ACQUISTO AVVENUTO PRESSO D-LINK O PRESSO UN RIVENDITORE AUTORIZZATO. PER LO STESSO PERIODO DI
GARANZIA, D-LINK GARANTISCE IL CORRETTO FUNZIONAMENTO DEL SUPPORTO MAGNETICO UTILIZZATO PER
FORNIRE IL SOFTWARE ACQUISTATO E LE SOSTITUZIONI FORNITE DA D-LINK IN CONFORMITÀ CON LA PRESENTE
GARANZIA. LA GARANZIA NON PUÒ INVECE ESSERE APPLICATA AD AGGIORNAMENTI O SOSTITUZIONI SCARICATE
VIA INTERNET O FORNITE GRATUITAMENTE PER ALTRE VIE.
L’UNICO OBBLIGO CHE D-LINK SI ASSUME IN BASE AI TERMINI DELLA PRESENTE GARANZIA È QUELLO DI SOSTITUIRE
TUTTI I PRODOTTI SOFTWARE DIFETTOSI CON PRODOTTI CONFORMI A QUANTO DEFINITO NELLA RELATIVA
DOCUMENTAZIONE D-LINK. GLI ACQUIRENTI SI ASSUMONO LA RESPONSABILITÀ DI SCEGLIERE L’APPLICAZIONE O IL
SISTEMA/PIATTAFORMA SOFTWARE APPROPRIATO E IL RELATIVO MATERIALE DI RIFERIMENTO. D-LINK NON
GARANTISCE IL FUNZIONAMENTO DEI PROPRI PRODOTTI SOFTWARE CON HARDWARE, APPLICAZIONI O
SISTEMI/PIATTAFORME SOFTWARE TERZE PARTI, A ECCEZIONE DI QUEI PRODOTTI LA CUI COMPATIBILITÀ È
ESPRESSAMENTE CITATA NELLA DOCUMENTAZIONE D-LINK. IN BASE AI TERMINI DELLA PRESENTE GARANZIA
D-LINK SI ASSUME LA RESPONSABILITÀ DI GARANTIRE COMPATIBILITÀ ENTRO LIMITI RAGIONEVOLI MA NON SI
ASSUME AL RESPONSABILITÀ DI GARANTIRE COMPATIBILITÀ NEL CASO IN CUI IL PRODOTTO HARDWARE O
SOFTWARE TERZE PARTI PRESENTI DEI DIFETTI. D-LINK NON GARANTISCE IL FUNZIONAMENTO ASSOLUTAMENTE
ININTERROTTO O PRIVO DI ERRORI DEI PROPRI PRODOTTI SOFTWARE E NON GARANTISCE LA CORREZIONE DI TUTTI I
DIFETTI SOFTWARE RELATIVI O ESTRANEI A QUANTO CONTENUTO NELLA DOCUMENTAZIONE.
Uffici D-Link per la registrazione e i servizi di garanzia
LA SCHEDA DI REGISTRAZIONE DEL PRODOTTO SUL RETRO DEL MANUALE DEVE ESSERE INVIATA A UN UFFICIO
D-LINK. PER OTTENERE UN CODICE RMA PER UN SERVIZIO DI GARANZIA RELATIVO A UN PRODOTTO HARDWARE O
PER RICHIEDERE UN SERVIZIO DI GARANZIA RELATIVO A UN PRODOTTO SOFTWARE CONTATTARE L’UFFICIO D-LINK
PIÙ VICINO. L’ELENCO DEGLI UFFICI D-LINK CON INDIRIZZO/TELEFONO/FAX/E-MAIL/INDIRIZZO WEB È STAMPATO
SUL RETRO DEL MANUALE.
LIMITAZIONI DELLA GARANZIA
SE UN PRODOTTO D-LINK NON FUNZIONA COME GARANTITO, GLI UNICI RIMEDI POSSIBILI SONO, A DISCREZIONE DI DLINK, LA SOSTITUZIONE O LA RIPARAZIONE. LA GARANZIE E I RIMEDI SUDDETTI SONO IN LUOGO DI TUTTE LE ALTRE
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IN BASE AI TERMINI DELLA PRESENTE GARANZIA, D-LINK NON PUÒ ESSERE RITENUTA RESPONSABILE SE I TEST E LE
ANALISI DIMOSTRANO CHE I DIFETTI DEL PRODOTTO NON ESISTONO O SONO STATI CAUSATI DAL CLIENTE O DA
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Marchi
iii
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
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adattamenti senza il permesso di D-Link Corporation/D-Link Systems Inc., come
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FCC Warning
Il dispositivo è compatibile con le normative contenute nelle FCC Rules, Part 15. Il
funzionamento del dispositivo è soggetto alle due seguenti condizioni: (1) il
dispositivo non deve causare interferenza nocive e (2) il dispositivo deve accettare
una qualunque interferenza, incluse quelle che potrebbero causare un
funzionamento non desiderato.
Il presente dispositivo è stato testato e dichiarato conforme alle specifiche che
definiscono i dispositivi digitali di Classe B, come indicato nelle FCC Rules, Part 15.
Le specifiche sono state definite in modo da garantire una buona protezione da
interferenze dannose, nel caso in cui il dispositivo venga utilizzato in un ambiente
residenziale. Il dispositivo genera, utilizza ed emette frequenze radio e, se non viene
installato e utilizzato correttamente, seguendo le istruzioni contenute nel presente
manuale, può provocare interferenze dannose per i sistemi di radiocomunicazione.
Tuttavia, non esiste garanzia sul fatto che alcune particolari installazioni non
possano generare interferenze. Se il presente dispositivo dovesse causare
interferenze alla ricezione radio o televisiva – condizione che può essere individuata
accendendo o spegnendo il dispositivo - l’utente è incoraggiato a correggere le
interferenze adottando una o più delle seguenti misure:
-Riorientare o riposizionare l’antenna ricevente.
-Aumentare la distanza tra dispositivo e apparecchio ricevente.
-Connettere il dispositivo e l’apparecchio ricevente e due circuiti differenti.
-Consultare il rivenditore o un tecnico radiotelevisivo esperto.
CE Mark Warning
Questo è un prodotto di Classe B. In un ambiente domestico, questo prodotto può
causare interferenze radio. In questo caso l’utente è tenuto a prendere le misure
adeguate.
iv
INDICE
PREFAZIONE........................................................................................................... VII
INTRODUZIONE .................................................................................................................................................. VII
Contenuto del manuale utente ...........................................................................................vii
INTRODUZIONE AL ROUTER................................................................................... 1
DESCRIZIONE DEL ROUTER E DEL SUO FUNZIONAMENTO ..................................................................................... 1
TECNOLOGIA ADSL ............................................................................................................................................ 1
FUNZIONALITÀ DEL PRODOTTO ............................................................................................................................ 2
Sicurezza PPP (Point-to-Point Protocol)........................................................................................................ 2
Supporto DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol) ............................................................................. 2
Network Address Translation (NAT)............................................................................................................... 2
TCP/IP (Transfer Control Protocol/Internet Protocol) .................................................................................. 3
RIP-1/RIP-2 .................................................................................................................................................... 3
Routing statico ................................................................................................................................................ 3
Routing di default............................................................................................................................................ 3
ATM (Asynchronous Transfer Mode).............................................................................................................. 3
Precise ATM Traffic Shaping.......................................................................................................................... 3
G.hs (negoziazione automatica)...................................................................................................................... 3
Elevate prestazioni.......................................................................................................................................... 4
Gestione completa della rete........................................................................................................................... 4
Connessioni telnet ........................................................................................................................................... 4
Semplicità di installazione .............................................................................................................................. 4
COMPATIBILITÀ E CONFORMITÀ AGLI STANDARD ................................................................................................ 4
PANNELLO FRONTALE .......................................................................................................................................... 6
PANNELLO POSTERIORE ....................................................................................................................................... 6
LED DIAGNOSTICI ............................................................................................................................................... 7
VERIFICA DEL CONTENUTO DEL PACCHETTO ........................................................................................................ 8
PRIMA DI INIZIARE LA PROCEDURA D’INSTALLAZIONE .................................... 21
MICROFILTRI E SPLITTER ................................................................................................................................... 21
Microfiltri...................................................................................................................................................... 22
Splitter di linea.............................................................................................................................................. 23
REQUISITI ADDIZIONALI ..................................................................................................................................... 24
REQUISITI DELLE WORKSTATION PC..................................................................................................... 24
Sistema operativo........................................................................................................................................................ 24
Browser web ............................................................................................................................................................... 24
Adattatore Ethernet ..................................................................................................................................................... 24
IMPOSTAZIONI ADSL ................................................................................................................................. 24
METODI DI CONNESSIONE....................................................................................................................... 25
CONNESSIONI PPP (RFC 2516 & RFC 2364) ........................................................................................... 25
Informazioni sull’account (nome utente e password).................................................................................................. 25
CONNESSIONI BRIDGED ETHERNET (RFC 1483) .................................................................................. 26
Indirizzo IP globale..................................................................................................................................................... 26
IMPOSTAZIONI DNS ............................................................................................................................................... 26
INSTALLAZIONE HARDWARE................................................................................ 27
CONNESSIONE DEL CAVO DI ALIMENTAZIONE .................................................................................................... 27
CONNESSIONE ALLA LINEA ADSL ..................................................................................................................... 27
CONNESSIONE ALLA LAN ETHERNET ................................................................................................................ 28
CONNESSIONE A UN SERVER O A UN PC ............................................................................................................. 29
CONFIGURAZIONE INIZIALE.................................................................................. 30
CONFIGURAZIONE DEL MANAGER PC COME CLIENT DHCP .............................................................................. 31
ACCESSO ALL’INTERFACCIA DI GESTIONE BASATA SUL WEB ............................................................................. 33
CONFIGURAZIONE DELLA CONNESSIONE ALLA WAN ........................................................................................ 34
Connessione PPPoE ..................................................................................................................................... 35
Modifica del metodo di connnessione ........................................................................................................... 36
Connessioni PPPoA ...................................................................................................................................... 37
Connessioni Bridged Ethernet RFC 1483 ..................................................................................................... 38
Modifica di nome utente e password............................................................................................................. 39
Salvataggio delle modifiche .......................................................................................................................... 39
CONNESSIONE ALLA WAN ................................................................................................................................ 40
Connessioni basate sul protocollo PPP (PPPoE e PPPoA) ......................................................................... 40
Connessione RFC 1483................................................................................................................................. 40
DISCONNESSIONE PPP ....................................................................................................................................... 40
INTERFACCIA DI GESTIONE BASATA SUL WEB ................................................. 42
PROCEDURA DI ACCESSO ALL’INTERFACCIA DI GESTIONE BASATA SUL WEB ..................................................... 42
Modifica di nome utente e password............................................................................................................. 44
CONFIGURAZIONE DELLA CONNESSIONE ............................................................................................................ 45
Configurazione PPPoE ................................................................................................................................. 45
Connessione alla WAN ............................................................................................................................................... 46
Tipi di connessione........................................................................................................................................ 47
Configurazione con indirizzo IP statico (per RFC 1483) ............................................................................. 48
Configurazione PPPoA ................................................................................................................................. 49
Connessione alla WAN ............................................................................................................................................... 50
Condizione della linea .................................................................................................................................. 51
FUNZIONI DEL ROUTER ...................................................................................................................................... 52
DHCP............................................................................................................................................................ 52
Configurazione NAT ..................................................................................................................................... 53
FUNZIONALITÀ DI SICUREZZA ............................................................................................................................ 55
Firewall e tecniche avanzate di filtraggio..................................................................................................... 55
Ridirezione delle porte .................................................................................................................................. 59
FUNZIONI DI UTILITÀ DEL ROUTER..................................................................................................................... 60
Salvataggio delle modifiche .......................................................................................................................... 61
Aggiornamento del firmware ........................................................................................................................ 62
STATISTICHE RIEPILOGATIVE ............................................................................................................................. 63
CONFIGURAZIONE DELLA LAN............................................................................. 64
ASSEGNAZIONE DEGLI INDIRIZZI IP ALL’INTERNO DELLA RETE ......................................................................... 64
Utilizzo dell’indirizzo IP di default ............................................................................................................... 64
Assegnazione manuale dell’indirizzo IP ..................................................................................................................... 64
Utilizzo della funzione DHCP..................................................................................................................................... 65
Modifica dell’indirizzo IP del Router............................................................................................................ 65
UTILIZZO DELLA CONSOLE DI GESTIONE........................................................... 68
UTILIZZO GENERALE .......................................................................................................................................... 68
SALVATAGGIO DELLE MODIFICHE ...................................................................................................................... 69
RITROVAMENTO DELLA PASSWORD ................................................................................................................... 69
SPECIFICHE TECNICHE......................................................................................... 70
CONCETTI IP........................................................................................................... 72
INDIRIZZI IP ....................................................................................................................................................... 72
SUBNET MASK ................................................................................................................................................... 74
DSL-500 FIRMWARE UPGRADE UTILITY .............................................................. 76
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Prefazione
Grazie per avere scelto il router ADSL DSL-500. Il router DSL-500 assicura
alle reti SOHO un accesso economico a Internet, elevate velocità di
trasmissione e un incremento della sicurezza e dell’efficienze della rete.
L’impegno D-Link è volto a fornire, a piccole aziende e liberi professionisti,
dispositivi di accesso a banda larga capaci di razionalizzare i costi, semplici
da utilizzare e da aggiornare.
Per una veloce messa in opera del dispositivo finalizzata a una prima verifica
della connessione ADSL alla WAN (wide area network), consultare il manuale
rapido di installazione fornito con il router DSL-500.
Introduzione
Il presente manuale utente fornisce le istruzioni per l’installazione del router
ADSL DSL-500 e spiga come utilizzare il dispositivo per connettere a Internet
diversi PC di una LAN (Local Area Network) Ethernet. Per semplicità, nel
presente documento il termina Router (maiuscolo) viene utilizzato per
indicare il Router ADSL DSL-500, il termine router (minuscolo) indica invece
router di tutti i tipi, incluso il DSL-500.
I servizi DSL vengono forniti da tipologie aziendali differenti, tra cui
compagnie telefoniche, ISP (Internet Service Providers), rivenditori DSL e altri
ancora. I servizi ADSL sono spesso associati ad altri servizi di rete, come ad
esempio un account per la connessione a Internet. Nel presente manuale i
termini generici ADSL service provider o network service provider, vengono
utilizzati per indicare una qualsiasi azienda che fornisce servizi ADSL o
servizi di accesso a Internet.
Inoltre, si parte dal presupposto che il lettore abbia una certa familiarità con
le reti Ethernet, i dispositivi di rete, i protocolli di routing e con la suite di
protocolli TCP/IP.
Contenuto del manuale utente
Capitolo 1 Introduzione al Router – Descrive il Router e le sue funzionalità
chiave. Fornisce un’introduzione alla tecnologia ADSL. Riporta un elenco
degli standard con i quali il Router è compatibile. Contiene un elenco dei
componenti contenuti nel pacchetto.
Capitolo 2 Prima di iniziare la procedura di installazione – Riporta un
elenco dei requisiti necessari per l’installazione del Router, incluse le
informazioni specifiche necessarie per la configurazione. Fornisce lo spazio
per la registrazione di tutte le informazioni richieste.
Capitolo 3 Installazione hardware– Illustra la procedura per connettere il
Router a una LAN Ethernet.
vii
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Capitolo 4 Configurazione iniziale – Descrive la procedura per la
configurazione del Router e la creazione delle connessioni ADSL mediante
l’interfaccia di gestione basata sul web.
Capitolo 5 Interfaccia di gestione basata sul web – Spiega come
utilizzare l’interfaccia di gestione basata sul web, illustrando le opzioni
disponibili.
Capitolo 6 Configurazione della LAN– Spiega le differenti opzioni per
l’assegnazione degli indirizzi IP della LAN. Descrive la procedura per
modificare l’indirizzo IP dell’interfaccia di LAN del Router.
Capitolo 7 Utilizzo della console di gestione - Spiega come utilizzare il
console manager ed elenca i comandi più comunemente utilizzati, tra cui la
modifica della password per l’accesso all’interfaccia di gestione basata sul
web.
Appendice A Specifiche tecniche– Elenca le specifiche tecniche del Router,
inclusa la compatibilità con i diversi standard.
Appendice B Concetti IP– Descrive la configurazione degli indirizzi IP e delle
sottoreti all’interno di una rete privata.
Appendice C DSL-500 Firmware Upgrade Utility – Spiega come installare
e utilizzare l’utility per l’aggiornamento del firmware del Router.
viii
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Introduzione al Router
Il presente capitolo introduce il Router e le sue funzionalità e fornisce
un’introduzione sulla tecnologie ADSL. Sono riportati dei diagrammi che
descrivono dettagliatamente i LED diagnostici. Alla fine del capitolo è
riportato l’elenco dei componenti del pacchetto.
Descrizione del Router e del suo funzionamento
Il Router ADSL DSL-500 è stato progettato per fornire connessioni Internet
ADSL sicure ed economiche agli utenti di una rete privata medio piccola. Il
dispositivo DSL-500 combina, in un unico pacchetto compatto e conveniente,
tutti i vantaggi derivanti dalle connessioni ad alta velocità basate sulla
tecnologia ADSL e dal routing TCP/IP con una tradizionale interfaccia
Ethernet. La tecnologia di connessione ADSL rende disponibili svariate
applicazioni multimediali e interattive per video conferenze, collaborazione
via web e altro ancora.
Il Router è semplice da installare e da utilizzare. Il dispositivo DSL-500 viene
connesso a una LAN Ethernet per mezzo di un’interfaccia Ethernet 10BASET standard, utilizzando un connettore RJ-45. Le connessioni ADSL sono
realizzate con normali doppini telefonici con connettori RJ-11 standard.
Questa configurazione consente il collegamento in rete dei PC e la loro
connessione a Internet per mezzo di un’unica interfaccia di WAN e un unico
indirizzo IP.
Il Router supporta funzionalità di bridging trasparente e può essere utilizzato
per lo smistamento di pacchetti IP via Internet. Il Router è dotato di
funzionalità per la razionalizzazione dei costi come il NAT (Network Address
Translator) e il DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol), consentendo
un’amministrazione più efficiente e un maggiore livello di sicurezza. I
miglioramenti in termini di sicurezza come il filtraggio dei pacchetti e la
ridirezione delle porte, garantiscono una migliore protezione della rete da
intrusioni potenzialmente devastanti da parte di utenti esterni non
autorizzati.
Tecnologia ADSL
Asymmetric Digital Subscriber Line (ADSL) rappresenta una tecnologia di
accesso che utilizza una tradizionale linea telefonica in rame, consentendo la
trasmissioni digitale dei dati ad alta velocità e a banda larga e l’utilizzo di
applicazioni multimediali interattive per aziende e clienti fissi. L’utilizzo delle
linee telefoniche in rame elimina la necessità di sostituire i cavi esistenti o
aggiungere nuove infrastrutture di trasmissione.
1
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
I dispositivi ADSL sfruttano tecnologie di codifica digitale che incrementano
enormemente la capacità potenziale di una linea, senza interferire con i
normali servizi telefonici. Per gli utenti ADSL, questa significa trasmissioni di
dati più veloci e possibilità di usufruire di funzionalità video interattive.
Grazie ai dispositivi ADSL è possibile sfruttare i vantaggi derivanti da
connessioni Internet ad alta velocità, telecommutazioni (accesso a LAN
remote), collaborazione via Web, formazione a distanza, animazioni su
richiesta e video giochi con più partecipanti – il tutto senza influire
negativamente sulla qualità o sulla trasmissione telefonica di voce/fax.
La tecnologia ADSL fornisce un servizio dedicato su una singola linea
telefonica, fornendo una velocità massima di 8 Mbps per connessioni
downstream (verso l’utente) e di 640 Kbps per connessioni upstream, in
funzione delle condizioni della linea telefonica locale. Queste presupposti
sono ideali per molte applicazioni utente. L’utente si collega all’ufficio
centrale dell'azienda telefonica locale mediante una sicura connessione
punto-punto. La connessione è sempre attiva, eliminando la necessita di
ripetere ogni volta la procedura di accesso e semplificando le problematiche
di connettività.
Funzionalità del prodotto
Il Router ADSL DSL-500 utilizza le ultime innovazioni introdotte per la
tecnologia ADSL e per i router e fornisce un robusto gateway Internet che si
adatta alle esigenze della maggior parte delle piccole e medie aziende.
Sicurezza PPP (Point-to-Point Protocol)
Il Router ADSL DSL-500 supporta connessioni PPP basate sui protocolli PAP
(Password Authentication Protocol) e CHAP (Challenge Handshake
Authentication Protocol).
Supporto DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol)
Il protocollo DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol) assegna
automaticamente e dinamicamente le impostazioni IP, a tutti i sistemi di una
LAN. In questo modo, quando la topologia della rete cambia, non è
necessario riconfigurare singolarmente tutti i sistemi.
Network Address Translation (NAT)
Nell’ambito di piccoli uffici, il Router DSL-500 consente l’accesso
contemporaneo a Internet da parte di diversi utenti di una LAN che
utilizzano lo stesso account. In questo modo tutti gli utenti di un ufficio
possono collegarsi a Internet, pagando un unico accesso.
Inoltre, il NAT migliora la sicurezza della rete nascondendo la rete privata
dietro un unico indirizzo IP visibile e globale. La mappatura degli indirizzi
2
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
NAT può essere utilizzata per collegare due domini IP mediante una
connessione LAN-to-LAN.
TCP/IP (Transfer Control Protocol/Internet Protocol)
Il Router DSL-500 supporta il protocollo TCP/IP che rappresenta il
linguaggio utilizzato da Internet. È compatibile con i server di accesso dei
principali fornitori del mercato.
RIP-1/RIP-2
Il Router DSL-500 supporta scambi sia RIP-1 che RIP-2 con altri router.
L’utilizzo di entrambe le versioni consente al Router di comunicare con tutti
i dispositivi abilitati per la tecnologia RIP.
Routing statico
Consente di definire un percorso per i dati destinati a un particolare
indirizzo di rete. Tale percorso rimane memorizzato nella tabella di routing
ed è sempre valido. Supporta la definizione di un percorso specifico che verrà
sempre utilizzato per trasmettere i dati provenienti dalla LAN e destinati a un
particolare indirizzo sia interno (per esempio un altro router o un server) che
esterno (es. un gateway di default definito dall’ISP).
Routing di default
Consente di selezionare un percorso di default per i pacchetti di dati entranti
con indirizzo di destinazione sconosciuto. Questa funzione è particolarmente
utile quando il Router rappresenta l’unica connessione a Internet.
ATM (Asynchronous Transfer Mode)
Il Router DSL-500 supporta i protocolli Bridged Ethernet over ATM
(RFC1483), IP over ATM (RFC1577) e PPP over ATM (RFC 2364). Il Router è in
grado di supportare fino a 8 connessioni VCC (Virtual Circuit Connections).
Precise ATM Traffic Shaping
La funzione traffic shaping rappresenta un metodo di controllo della velocità
di flusso delle celle di dati ATM. Questa funzione consente di definire il
livello QoS (Quality of Service) per il trasferimento dei dati ATM.
G.hs (negoziazione automatica)
Con questa funzione il Router è in grado di scegliere automaticamente lo
standard di connessione ADSL G.lite o ADSL G.dmt.
3
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Elevate prestazioni
Con il Router è possibile ottenere velocità veramente elevate per il
trasferimento dei dati. Con lo standard G.mdt in modalità downstream è
possibile arrivare a una velocità massima di 8 Mbps.
Gestione completa della rete
Il Router DSL-500 incorpora funzionalità di supporto SNMP (Simple Network
Management Protocol), consentendo una gestione della rete attraverso il Web
o mediante interfaccia a caratteri basate su connessioni RS-232 o Telnet.
Connessioni telnet
Con Telnet, l’amministratore della rete può accedere da una postazione
remota all’interfaccia di gestione del Router.
Semplicità di installazione
Il Router DSL-500 fornisce un’interfaccia grafica di gestione basata sul web
che semplifica le procedure di gestione e configurazione. La gestione del
Router può avvenire attraverso un qualsiasi browser web standard.
Compatibilità e conformità agli standard
La conformità o la compatibilità del Router DSL-500 ai seguenti standard è
stata riconosciuta dalle rispettive organizzazioni.
¨ Conforme allo standard ITU G.994.1 (G.Hs Auto-handshake)
¨ Conforme allo standard ITU G.992.1 (G.dmt Full-rate ADSL)
¨ Conforme allo standard ITU G.992.2 (G.lite “Splitterless ADSL”)
¨ Conforme allo standard ITU-T Rec. I.361
¨ Conforme allo standard ITU-T Rec. I.610
¨ Compatibile con tutti i dispositivi T1.413 issue 2 (full rate DMT over
analog POTS) e CO DSLAM
¨ Conforme allo standard RFC 1483 Multi-protocol over ATM “Bridged
Ethernet”
¨ Conforme allo standard RFC 2364 PPP over ATM
¨ Conforme allo standard RFC 2516 PPP over Ethernet
¨ Conforme allo standard RFC 1334 PPP Authentication Protocol
¨ Conforme allo standard RFC 1994 Challenge Handshake
Authentication Protocol
¨ Conforme allo standard RFC 791 Internet Protocol
¨ Conforme allo standard RFC 826 Address Resolution Protocol
4
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
¨ Conforme allo standard RFC 950 Internet Control Message Protocol
¨ Conforme allo standard RFC 1631 Net Address Translator
¨ Supporta tutte le funzioni RFC 2131 e RFC 2132 DHCP tra cui:
assegnazione automatica dell’indirizzo IP, utilizzo del parametro subnet
mask e default gateway, assegnazione dell’indirizzo DNS del server per
tutti gli host
¨ Conforme allo standard IEEE 802.3
¨ Conforme allo standard IEEE 802.3u
¨ Conforme allo standard IEEE 802.1d
¨ Supporto RIP v1 e RIP v2
¨ Supporto al routing statico
¨ Supporto ATM Forum UNI V3.1 PVC
¨ Velocità minima per il forwarding delle celle ATM: 640 Kbps
¨ Supporto a 8 connessioni ATM virtuali
5
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Pannello frontale
Posizionare il Router in modo che i LED diagnostici posti sul pannello
frontale siano ben visibili, come nella figura sottostante.
Pannello frontale
Pannello posteriore
Sul pannello posteriore del Router sono posti il connettore per il cavo di
alimentazione CA e le porte.
Pannello posteriore
6
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
LED diagnostici
LED diagnostici
I LED diagnostici hanno i seguenti significati
Power
Verde fisso indica che il dispositivo è acceso
Status
Verde fisso indica la fase di negoziazione ADSL. Verde
lampeggiante indica una connessione instaurata.
ADSL: Link
Verde fisso indica una connessione ADSL valida. L’accensione
avviene al termine del processo di negoziazione ADSL.
ADSL: Act
Verde lampeggiante indica una sessione di WAN attiva.
Ethernet: Link
Verde fisso indica una connessione Ethernet valida.
Ethernet: Act
Verde lampeggiante indica una sessione Ethernet attiva.
7
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Verifica del contenuto del pacchetto
Aprire la scatola ed estrarre con cautela il contenuto. Oltre al presente manuale, sono inclusi i
seguenti componenti:
5
3
1
ADSL
2
4
6
1. Router ADSL DSL-500
2. Trasformatore di corrente CA, conforme alla rete elettrica
3. Cavo RS-232 (DB-9 - DB-9) per la connessione della console
4. Cavo telefonico ADSL con connettore RJ-11 per le connessioni ADSL (cavo
telefonico standard)
5. DSL-500 tool kit su CD-ROM
6. Manuale utente DSL-500
8
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Prima di iniziare la procedura d’installazione
Per semplificare al massimo la procedura d’installazione raggruppare - prima
di cominciare - tutte le attrezzature e le informazioni necessarie per la messa
in opera del Router e la realizzazione della connessione ADSL. Il presente
capitolo elenca e spiega tutto ciò che serve per l’installazione del Router.
Microfiltri e accoppiatoci
Molti clienti ADSL devono installare un semplice dispositivo per evitare
eventuali interferenze tra la linea ADSL e i normali servizi telefonici. Questi
dispositivi
sono
generalmente
denominati
microfiltri
o
talvolta
(impropriamente) accoppiatori di linea. Sono dispositivi semplici da installare
che utilizzano connettori e cavi telefonici standard.
Alcuni ADSL service provider inviano dei tecnici esperti per modificare la
linea telefonica, generalmente nel punto in cui questa entra all’interno
dell’edificio. Se il tecnico ha provveduto a dividere o separare la linea
telefonica in due linee distinte – una per i normali servizi telefonici e l’altra
per i servizi ADSL – non è necessario utilizzare un dispositivo di filtraggio.
Seguire le istruzioni del fornitore di servizi ADSL, per definire il punto e le
modalità di connessione del Modem alla linea ADSL.
21
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Microfiltri
A meno che non sia richiesto l’utilizzo di un “accoppiatore di linea” (vedi
sotto), è necessario installare un microfiltro (filtro basso passo) per ogni
telefono o apparecchio telefonico (segreteria telefonica, fax ecc.) che utilizza
la stessa linea destinata ai servizi ADSL. I microfiltri sono dispositivi in linea
semplici da installare che vanno inseriti, mediante un semplice cavo
telefonico, tra il telefono e la presa a muro. Sono disponibili inoltre microfiltri
installabili dietro al pannello di protezione della presa a muro. Una tipica
installazione di un microfiltro in linea è illustrata nella figura sottostante.
Installazione del microfiltro
Nota: non installare il microfiltro tra il modem e la presa telefonica. I microfiltri vanno
utilizzati esclusivamente con telefoni, fax e altri apparecchi telefonici tradizionali.
22
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Accoppiatore di linea
Se si utilizza un “accoppiatore di linea”, è necessario installare il dispositivo
tra il modem e la presa telefonica. Utilizzare un cavo telefonico con
connettore RJ-11 standard. L’accoppiatore dispone di tre porte RJ-11,
utilizzate per connettere alla presa telefonica il modem e, se necessario, un
telefono o un apparecchio telefonico tradizionale. Le porte di connessione
sono generalmente indicate con la seguente terminologia:
Line – porta per la connessione alla presa telefonica.
ADSL – porta per la connessione del modem.
Phone – porta per la connessione di un telefono o di un apparecchio
telefonico tradizionale.
Il seguente diagramma illustra l’utilizzo corretto di un accoppiatore.
Installazione di un accoppiatore di linea
23
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Requisiti addizionali
È necessario un PC (in questo manuale indicato come Manager PC) per la
configurazione e l’utilizzo del Router. Per la configurazione del Router sono
inoltre necessarie informazioni che vanno richieste all’ADSL service provider.
Queste informazioni vengono utilizzate per configurare la connessione ADSL
e per identificare il Router sulla WAN. In seguito sono descritti i requisiti dei
PC della LAN.
REQUISITI DELLE WORKSTATION PC
Il Router può essere utilizzato con PC che soddisfano i seguenti requisiti.
Sistema operativo
Il l’interfaccia di gestione basata sul web può essere utilizzata con un PC
dotato di uno dei seguenti sistemi operativi:
MicrosoftÒ Windows 95 Windows 98 SE
Windows 98
Windows 2000
Windows Me
Windows NT 4.x
Browser web
Un qualsiasi browser Web come Microsoft Internet Explorer o Netscape
Navigator consente di configurare il Router utilizzando l’interfaccia di
gestione incorporata.
Adattatore Ethernet
Tutti i PC che utilizzano il Router per accedere a Internet, incluso il Manager
PC, devono essere dotati di una scheda NIC (Network Interface Card)
Ethernet. Il protocollo TCP/IP deve essere abilitato su tutti i sistemi della
LAN. Se si dispone di un ambiente Ethernet esistente, tutti i PC devono
soddisfare questi requisiti.
IMPOSTAZIONI ADSL
Ogni client ADSL di una rete DSL si caratterizza per una coppia di numeri
interi esclusiva, utilizzato dai manager della rete DSL per fornire
un’ampiezza di banda dedicata sulla dorsale di rete ATM. Questa coppia di
numeri viene talvolta chiamata coppia VPI/VCI.
Il Virtual Path Identifier (VPI) e il Virtual Channel Identifier (VCI) devono
essere specificati durante la procedura di configurazione.
IMPOSTAZIONE ADSL
valore VPI:
24
valore VCI:
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
METODI DI CONNESSIONE
È necessario conoscere il metodo di connessione utilizzato per la
connessione ADSL. Il metodo di connessione è anche conosciuto come
protocollo ADSL, protocollo di incapsulamento o incapsulamento. Questi
protocolli sono definiti dalle specifiche “RFC” che descrivono, a livello
internazionale, i protocolli di rete standard. Il Router deve essere configurato
in modo da utilizzare il protocollo corretto. Per le connessioni PPP è
necessario inserire e memorizzare nel dispositivo le informazioni sull’account.
Nel caso di connessioni Bridged Ethernet le impostazioni IP devono essere
impostate manualmente.
Il Router supporta tre metodi di connessione:
¨ PPP over Ethernet (RFC 2516) utilizzato come default
¨ PPP over ATM (RFC 2364)
¨ Ethernet over ATM (RFC 1483)
METODI DI cONNESSIONE
Protocollo:
RFC 2516 Point-to-Point Protocol over Ethernet
RFC 1483 Multi-protocol Encapsulation over ATM
RFC 2364 Point-to-Point Protocol over ATM
CONNESSIONI PPP (RFC 2516 & RFC 2364)
Informazioni sull’account (nome utente e password)
Nel caso di connessioni PPP, è necessario inserire il nome utente e la
password dell’account. Queste informazioni sono necessarie per instaurare
una connessione con la rete del service provider.
INFORMAZIONI SULL’ACCOUNT (solamente connessioni PPP)
Nome utente:
Password:
25
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
CONNESSIONI BRIDGED ETHERNET (RFC 1483)
Nel caso di connessioni Bridged Ethernet è necessario assegnare al Router
un indirizzo IP globale e un gateway di default.
Indirizzo IP globale
Se il metodo di connessione utilizzato è Ethernet over ATM (RFC 1483), è
necessario assegnare al Router un indirizzo IP globale univoco.
L’assegnazione dell’indirizzo IP globale deve avvenire solamente se il metodo
di connessione utilizzato è Ethernet over ATM (RFC 1483). Se si utilizza il
metodo di connessione di default PPP over Ethernet (RFC 2516), l’indirizzo IP
globale viene assegnato automaticamente durante il processo di connessione.
Indirizzo IP del Gateway di default
Alcuni service provider richiedono che il Router utilizzi un gateway di default
per instaurare una connessione con la loro dorsale di rete. In questo caso,
durante la configurazione del dispositivo, è necessario inserire l’indirizzo IP
del gateway di default (router).
CONNESSIONI BRIDGED ETHERNET
______ : ______ : ______ : ______
Indirizzo IP globale:
Indirizzo IP del gateway di default: ______ : ______ : ______ : ______
IMPOSTAZIONI DNS
Il DSL service provider deve fornire i parametri DNS. Tra questi parametri
sono inclusi l’indirizzo IP e il nome dominio del server DNS. Questi parametri
devono essere inseriti nel menu DHCP Configuration.
PARAMETRI DNS
Nome dominio del server DNS:
Indirizzo IP del server DNS:
26
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Installazione hardware
Il presente capitolo illustra tutte le connessioni che devono essere realizzate
per utilizzare il Router.
Il Router deve essere posizionato in modo che sia possibile accedere ai
connettori sul pannello posteriore. La posizione del Router deve inoltre
consentire una semplice consultazione dei LED diagnostici posti sul pannello
frontale. Lo spazio attorno al Router deve essere sufficiente da consentire
una corretta ventilazione, evitando problemi di surriscaldamento.
Potrebbe essere conveniente posizionare il Router in prossimità del PC che si
intende utilizzare per la configurazione iniziale. Per la configurazione iniziale
del Router è inoltre necessario accedere con facilità alla porta seriale RS-232
posta sul pannello posteriore. La porta seriale RS-232 consente di eseguire
la configurazione iniziale per mezzo di una console con interfaccia di gestione
a caratteri, abilitando una gestione fuori banda del Router. La necessità di
utilizzare una console RS-232 per la prima configurazione del Router,
dipende dal modo in cui vengono allocati gli indirizzi IP della rete. Consultare
il Capitolo 4, Prima configurazione per stabilire l’utilizzo migliore del Router
sulla rete.
Connessione del cavo di alimentazione
Inserire il trasformatore CA nel relativo connettore posto sul pannello
posteriore del Router e nella più vicina presa di corrente. Il LED Power si
accende e rimane acceso.
Connessione alla linea ADSL
Utilizzare il doppino telefonico ADSL (cavo telefonico standard) fornito con il
Router per realizzare la connessione alla linea telefonica. Inserire le due
estremità del cavo rispettivamente nella porta ADSL (connettore RJ-11) posta
sul pannello posteriore del Router e nella presa a muro. La connessione
ADSL rappresenta l’interfaccia di WAN e collega il Router alla dorsale del
service provider. Essa rappresenta quindi il punto di accesso del Router a
Internet.
Il Router deve partecipare a un processo di negoziazione per definire i
termini della connessione ADSL. Il LED Status rimane acceso assumendo il
colore verde durante tutto il processo di negoziazione al termine del quale
comincia a lampeggiare. Se la connessione ADSL viene interrotta il processo
viene ripetuto.
27
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Connessione alla LAN Ethernet
Il Router può essere connesso a una qualunque LAN Ethernet 10BASE-T.
Per effettuare una connessione a un dispositivo Ethernet come uno switch o
un hub, utilizzare un doppino telefonico standard con connettori RJ-45. La
porta RJ-45 del Router fornisce una connessione diritta (MDI-X). Seguire le
specifiche dello standard Ethernet per scegliere il tipo di cavo da utilizzare
per la realizzazione della connessione. Per connettere il Router a una porta
normale (MDI-X) di uno switch o di un hub, è necessario utilizzare un
doppino telefonico incrociato. Per realizzare una connessione con una porta
uplink (MDI-II) di uno switch o di un hub, utilizzare un doppino telefonico
diritto. Se si desidera connettere il Router direttamente a un PC o un server
(MDI-II), utilizzare un doppino telefonico diritto. In seguito a una
connessione valida il LED diagnostico Ethernet Link LED rimane acceso,
assumendo il colore verde.
Le regole che determinano la lunghezza dei cavi Ethernet si applicano anche
alle connessioni tra il Router e la LAN. Verificare che la lunghezza dei cavi
che connettono la LAN Ethernet al Router non superi i 100 metri.
Il seguente diagramma illustra una tipica connessione del Router a una LAN
Ethernet.
Connessione del Router a una LAN Ethernet
28
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Connessione a un server o a un PC
Il Router può essere connesso direttamente a un server o a un PC,
utilizzando una porta Ethernet RJ-45. Il seguente diagramma illustra la
connessione del Router a un PC/Server; in questo caso il Router svolge la
funzione di firewall.
Connessione del Router a un PC/Server
29
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Configurazione iniziale
Per molti utenti potrebbe essere conveniente instaurare una prima
connessione ADSL per un PC dotato di NIC (Network Interface Card)
Ethernet. Si consiglia di installare e configurare il Router utilizzando un
computer non connesso alla rete. In questo modo è possibile verificare il
corretto funzionamento del servizio ADSL e la possibilità di comunicare con
il dispositivo. Dopo avere instaurato la connessione ADSL, è possibile
utilizzare il dispositivo come punto di partenza attorno al quale costruire la
LAN Ethernet oppure incorporarlo in una LAN esistente. Per semplicità, il PC
utilizzato per configurare il Router viene indicato come Manager PC.
Per semplificare ulteriormente le cose, si raccomanda di utilizzare
l’interfaccia di gestione basata sul web per la configurazione iniziale del
Router. Per consentire la comunicazione tra i due dispositivi, il Manager PC
deve essere collegato al Router mediante una connessione Ethernet e deve
essere dotato di browser web. Inoltre, il Manager PC deve appartenere alla
stessa sottorete del Router. Per fare ciò, è possibile utilizzare la funzione
DHCP del Router. In base alle impostazioni di default, il Router funziona
come un server DHCP. Seguendo la procedura descritta nel paragrafo
successivo, è possibile configurare il Manager PC in modo che ottenga le
impostazioni IP dal Router.
Per prima cosa, configurare il Manager PC in modo che ottenga le
impostazioni IP direttamente dal Router. Disconnettere il Manager PC dalla
rete e connetterlo direttamente al Router mediante un cavo Ethernet diritto.
Se non si desidera modificare le impostazioni IP esistenti del Manager PC, è
possibile cambiare l’indirizzo IP del Router. La procedura per modificare
l’indirizzo IP del Router è descritta nel Capitolo 6, Configurazione della LAN.
30
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Configurazione del Manager PC come client DHCP
Seguire la procedura descritta per configurare il Manager PC come client
DHCP. Se si intende utilizzare la funzione DHCP del Router, la stessa
procedura deve essere ripetuta per ogni PC della rete.
7. In ambiente Windows 95/98, cliccare sul pulsante START, accedere a
Settings e scegliere Control Panel.
8. Nella finestra Control Panel, fare doppio clic sull’icona Network.
31
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
9. Nella scheda Configuration, scegliere il componente TCP/IP e cliccare su
Properties.
10. Scegliere l’opzione Obtain an IP address automatically e cliccare su
OK.
11.
32
Riavviare il PC per attivare le nuove impostazioni.
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Accesso all’interfaccia di gestione basata sul Web
Il Manager PC può ora utilizzare un browser web per comunicare con il
Router. Verificare che la configurazione del Manager PC non preveda
l’utilizzo di un server proxy per l’accesso a Internet.
Nota: verificare che la configurazione del Manager PC non preveda l’utilizzo di un server
proxy per l’accesso a Internet. Con Windows Internet Explorer, la procedura per verificare se
il server proxy è abilitato è la seguente:
1. In ambiente Windows, cliccare sul pulsante START, accedere a Settings e scegliere
Control Panel.
2. Nella finestra Control Panel, fare doppio clic sull’icona Internet Options.
3. Cliccare sulla scheda Connections e sul pulsante LAN Settings.
4. Verificare che l’opzione “Use proxy server” NON sia selezionata. Se dovesse essere
selezionata, deselezionarla e quindi cliccare su OK.
Per utilizzare il software di gestione basato sul web, lanciare un browser web
e specificare l’indirizzo IP del Router. Nel campo Indirizzo del browser,
digitare http:// seguito dall’indirizzo IP di default, 192.168.0.1. L’URL nel
campo indirizzo dovrebbe assumere il valore: http://192.168.0.1.
Nella pagina visualizzata, cliccare sul pulsante Login to web-based
management module:
Il sistema visualizza una nuova finestra e all’utente viene richiesto
l’inserimento del nome utente e della password per l’accesso all’interfaccia di
gestione basata sul web. Per una prima configurazione inserire il valore di
default admin sia nel campo User Name sia nel campo Password. Una volta
verificata la possibilità di instaurare una connessione, è possibile modificare
il nome utente e la password per accedere all’interfaccia di gestione.
Specificando il nome utente e la password è possibile utilizzare come
Manager PC, un qualunque PC appartenete alla stessa sottorete del Router.
33
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
NOTA: il nome utente e la password utilizzati per accedere all’interfaccia di gestitone
basata sul web non vanno confusi con il nome utente e la password dell’account ADSL,
utilizzati per accedere alla rete ADSL o alla rete del service provider mediante
connessione PPP.
Dopo il login, il sistema carica la pagina principale dell’interfaccia di gestione
basata sul web. Cliccare sulla cartella DSL-500 nella finestra principale.
Aprendo la cartella, si visualizzano le opzioni dei menu di gestione. I menu
possono essere utilizzati per configurare la connessione alla WAN e le altre
funzioni del Router. Il presente capitolo illustra la procedura di
configurazione per instaurare la rima connessione alla WAN. Le funzionalità
che non riguardano direttamente la prima connessione del Router sono
descritte nel Capitolo 5, Interfaccia di gestione basata sul web.
Menu principale dell’interfacci di gestione basata sul web
Configurazione della connessione alla WAN
Una volta eseguita la procedura di accesso all’interfaccia di gestione basata
sul web, è necessario configurare il Router per la connessione ADSL (coppia
VPI/VCI) e fornire le informazioni necessarie per la connessione alla WAN.
Queste informazioni dipendono dal tipo di connessione di WAN utilizzata. Per
connessioni PPPoE e PPPoA, è necessario specificare il nome utente e la
password utilizzati nel processo di autenticazione. Nel caso di connessioni
“Bridged Ethernet” (RFC 1483) è richiesto un indirizzo IP statico. È
necessario fornire le impostazioni IP per la connessione di WAN e le altre
informazioni illustrate nel Capitolo 2, Prima di iniziare la procedura di
installazione. Tutti i metodi di connessione disponibili per il Router sono
stati illustrati nel Capitolo 2, a cominciare dalle connessioni PPPoE. PPPoE
rappresenta il protocollo più comunemente utilizzato per le connessioni
ADSL ed è il metodo impostato nella configurazione di default del Router.
Una descrizione dettagliata delle singole voci di menu per la configurazione
34
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
della connessione è contenuta nel Capitolo 5, Interfaccia di gestione basata
sul web.
Per utilizzare una connessione PPPoA o Bridged Ethernet (RFC 1483) è
necessario modificare il metodo di connessione. Per maggiori informazioni,
consultare il paragrafo Modifica del metodo di connessione che segue il
paragrafo Connessione PPPoE.
Connessione PPPoE
Il metodo di connessione di default utilizzato dal Router è il Point-to-PointProtocol over Ethernet (PPPoE), in conformità alle specifiche RFC 2516. Nella
finestra PPPoE Configuration (illustrata in seguito) è necessario compilare i
campi VPI e VCI e i campi User Name e Password utilizzati per la verifica e
l’autenticazione dell’account durante l’accesso alla rete. Dopo avere inserito
la informazioni corrette, salvare le modifiche e riavviare il Router. Seguire i
seguenti passi per instaurare una connessione PPP alla rete ADSL:
1. Cliccare sul pulsante PPPoE Configuration nel menu principale per
caricare la seguente finestra:
Finestra PPPoE Configuration
2. Sotto PPPoE Login, inserire nel campo Login User Name il nome utente
utilizzato per l’account ADSL. Il nome utente e la password vengono
utilizzati durante il processo di autenticazione per identificare il client
ADSL e consentire l’accesso alla rete del service provider. Il nome utente e
la password sono costituiti da una qualsiasi combinazione di un massimo
di 64 caratteri.
3. Inserire la password nel campo Login Password.
35
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
4. A meno che non sia richiesto un diverso metodo di autenticazione,
lasciare il protocollo di default chap nel campo Autenticazione. Se il
service provider lo richiede, è possibile impostare il protocollo alternativo,
pap, cliccando sul menu a cascata.
5. Modificare l’opzione Connect on Demand, selezionando enabled dal
menu a cascata.
6. Lasciare invariato il valore di default 0 del parametro Idle Time.
7. Sotto PVC, inserire i valori VPI e VCI per il Router.
8. Passare ai paragrafi Modifica di nome utente e password e Salvataggio
delle modifiche del presente capitolo.
Modifica del metodo di connessione
Il metodo di default utilizzato dal Router per le connessioni di WAN è il PPP
over Ethernet. Se si utilizza questo metodo non è necessario modificare le
seguenti impostazioni. Tuttavia, se di intende utilizzare un indirizzo IP
statico per una connessione “Bridged Ethernet” (RFC 1483) o PPP over ATM
(RFC 2364), selezionare questi protocolli nella seguente finestra.
Finestra Connection Type (PPPoE)
Per modificare il metodo di connessione, selezionare o Router with RFC
1483 o Router with PPPoA dal menu a cascata del campo Encapsulation
Protocol e cliccare sul pulsante OK. Salvare le modifiche e riavviare il
Router. Leggere il paragrafo Salvataggio delle modifiche all’interno del
presente capitolo.
Una volta riavviato, il Router può essere configurato in base al metodo di
connessione utilizzato.
36
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Connessioni PPPoA
Anche se i due protocolli PPP presentano delle differenze significative, dal
punto di vista di un client ADSL le diversità sono minime. I valori che devono
essere inseriti per una connessione PPPoA sono uguali a quelli specificati per
connessioni PPPoE. Per configurare il Router in modo che instauri
connessioni PPPoA, la procedura è la seguente.
1. Dopo avere impostato il tipo connessione PPPoA, cliccare sul pulsante
PPPoA Configuration nel menu principale per caricare la seguente finestra:
Finestra PPPoA Configuration
2. Sotto PPPoA Login, inserire il nome utente dell’account di rete nel campo
Login User Name. Il nome utente e la password vengono utilizzati
durante il processo di autenticazione per identificare il client ADSL e
consentire l’accesso alla rete del service provider. Il nome utente e la
password sono costituiti da una qualsiasi combinazione di un massimo di
64 caratteri.
3. Inserire la password nel campo Login Password.
4. A meno che non sia richiesto un diverso metodo di autenticazione,
lasciare il protocollo di default chap nel campo Autenticazione. Se il
service provider lo richiede, è possibile impostare il protocollo alternativo,
pap, cliccando sul menu a cascata.
5. Modificare l’opzione Connect on Demand selezionando enabled dal
menu a cascata.
6. Lasciare invariato il valore di default 0 del parametro Idle Time.
7. Sotto PVC, inserire i valori VPI e VCI per il Router.
37
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
8. Passare ai paragrafi Modifica di nome utente e password e Salvataggio
delle modifiche del presente capitolo.
Connessioni Bridged Ethernet RFC 1483
Per configurare il Router per connessioni RFC 1483, è necessario inserire un
indirizzo IP statico globale e specificare il parametro subnet mask per
l’interfaccia di WAN. Inoltre è necessario configurare le impostazioni DNS
utilizzando i valori forniti dal service provider. Le impostazioni DNS vengono
definite nel menu DHCP Configuration. Il menu DHCP Configuration è
descritto nel Capitolo, Interfaccia di gestione basata sul web.
Dopo aver impostato il tipo di connessione a RFC 1483, cliccare sul pulsante
Static IP Address Configuration per caricare la seguente finestra:
Finestra Static IP Address Configuration
Nella finestra Static IP Address Configuration compilare i campi IP Address
e Subnet Mask, utilizzando i valori utilizzati per identificare il Router in
ambiente Internet. Per alcune connessioni basate su un indirizzo IP statico è
necessario specificare anche un gateway di default. In questo caso inserire il
relativo indirizzo IP fornito dal service provider nel campo Default Gateway.
Inserirei valori VPI e VCI utilizzati per la connessione ADSL nei relativi
campi, sotto PVC.
Verificare la correttezza di tutti i valori inseriti nella finestra e cliccare sul
pulante OK . Salvare le modifiche e riavviare il Router.
Dopo avere configurato e riavviato il Router, è possibile accedere a Internet
lanciando un browser web dal Manager PC. Se la LAN è già configurata, una
qualunque workstation correttamente connessa al Router può accedere a
Internet per mezzo di un semplice browser web.
38
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Modifica di nome utente e password
Prima di configurare il Router è connetterlo alla WAN è possibile modificare il
nome utente e la password utilizzati per accedere all’interfaccia di gestione
basata sul web. Cliccare sul pulsante User Name and Password nel menu
principale.
Finestra User Name and Password
Inserire il nome utente e la password nei campi User Name e Old Password.
Inserire due volte la nuova password nei campi New Password e Confirm
New Password. Cliccare sul pulsante OK.
Salvataggio delle modifiche
Le modifiche apportate ai parametri di configurazione devono essere
memorizzate nella RAM non volatile del Router. Cliccare sul pulsante Save
Changes per accedere al seguente menu:
Finestra Save Changes
Cliccare sul pulsante Save Configuration. Una finestra di dialogo informa
l’utente che il Router deve essere riavviato. Non spegnere l’interruttore del
Router durante il salvataggio delle modifiche.
39
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Quando il sistema visualizza la finestra Restart System, cliccare sul
pulsante Restart.
Finestra Restart System
Connessione alla WAN
Dopo avere configurato il Router, salvato le modifiche e riavviato il
dispositivo, è possibile connettere il Manager PC a Internet. La procedura è
identica per connessioni PPPoE e PPPoA.
Connessioni basate sul protocollo PPP (PPPoE e PPPoA)
Se la funzione Connect on Demand è stata abilitata, il Router instaura una
connessione di WAN al suo avvio.
Se la funzione Connect on Demand è stata disabilitata, è necessario cliccare
sul pulsante Connect per instaurare una connessione PPP attraverso
l’interfaccia di WAN ADSL. Il processo di negoziazione dura qualche secondo.
Nelle finestre PPPoE Configuration e PPPoA Configuration, sotto le voci
PPPoE Information e PPPoA Information viene visualizzato il messaggio
Connection Status Connected per indicare una connessione valida. La
validità della connessione ADSL può essere verificata anche osservando i
LED diagnostici sul pannello frontale del dispositivo.
Connessione RFC 1483
Le connessioni Bridged Ethernet vengono instaurate all’avvio del Router. Per
accedere a Internet è sufficiente lanciare il browser web sul Manager PC.
Disconnessone PPP
Nel caso di connessioni PPP, la connessione alla WAN può essere interrotta
in un qualunque momento, cliccando sul pulsante Disconnect nelle finestre
PPPoE Configuration e PPPoA Configuration. Prima di configurare il resto
della rete, si consiglia di terminare la connessione ADSL e modificare il nome
40
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
utente e la password utilizzati per accedere all’interfaccia di gestione basata
sul web.
41
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Interfaccia di gestione basata sul web
Il Router DSL-500 offre un’interfaccia grafica basata sul web (HTML) grazie
alla quale gli utenti sono in grado di gestire il dispositivo a partire da una
qualunque stazione della rete dotata di un browser standard come Netscape
Navigator o Microsoft Internet Explorer. Il browser viene utilizzato per
comunicare direttamente con il Router mediante protocollo HTTP. La finestra
del browser non può essere riportata esattamente nelle illustrazioni del
presente manuale.
Nota: verificare che la configurazione del Manager PC non preveda l’utilizzo di un server
proxy per l’accesso a Internet. Con Windows Internet Explorer, la procedura per verificare se
il server proxy è abilitato è la seguente:
9. In ambiente Windows, cliccare sul pulsante START, accedere a Settings e scegliere
Control Panel.
10.
Nella finestra Control Panel, fare doppio clic sull’icona Internet Options.
11.
Cliccare sulla scheda Connections e sul pulsante LAN Settings.
12. Verificare che l’opzione “Use proxy server” NON sia selezionata. Se dovesse essere
selezionata, deselezionarla e quindi cliccare su OK.
Procedura di accesso all’interfaccia di gestione basata sul
web
Per consentire l’accesso all’interfaccia di gestione basata sul web, il Manager
PC e il Router devono appartenere alla stessa sottorete IP. Se il Manager PC
è configurato come client DHCP, riceve automaticamente le impostazioni IP
dal Router. Disabilitando la funzione DHCP, è necessario modificare le
impostazioni IP del PC o l’indirizzo IP del Router. Il Capitolo 6 spiega le
procedure per l’assegnazione degli indirizzi IP sulla rete o per la modifica
dell’indirizzo IP del dispositivo.
Per utilizzare l’interfaccia di gestione basata sul web è sufficiente lanciare il
browser installato sul sistema e specificare l’indirizzo IP definito per il
dispositivo. La prima volta che si accede all’interfaccia di gestione basata sul
web, è necessario inserire l’indirizzo IP di default, 192.168.0.1 nel campo
Indirizzo del browser. L’URL nel campo indirizzo assumerà il valore:
http://192.168.0.1. Se l’indirizzo IP viene modificato, è necessario utilizzare
il nuovo valore per accedere all’interfaccia di gestione basata sul web.
42
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Nella finestra caricata,
management module:
cliccare
sul
pulsante
Login
to
web-based
Pulsante di Login
Il sistema visualizza una nuova finestra e all’utente è richiesto l’inserimento
del nome utente e della password per accedere all’interfaccia. Per una prima
configurazione, inserire il valore di default admin sia nel campo User Name
sia nel campo Password.
Login dell’utente
Dopo il login, il sistema visualizza la pagina principale dell’interfaccia di
gestione. Cliccare sulla cartella D-Link DSL-500 posta sotto il logo D-Link in
alto a sinistra. Aprendo la cartella, vengono visualizzate le opzioni del menu
di configurazione. Le opzioni includono PPPoE Configuration, DHCP
Configuration, NAT Configuration, Port Redirection, Advanced
Filter/Firewall, Connection Type, Line Condition, Save Changes, Update
Firmware e Summary. Le diverse opzioni sono spiegate nei seguenti
paragrafi. Per accedere ai singoli menu, cliccare sul relativo pulsante nella
finestra principale.
IMPORTANTE: tutte le modifiche apportate ai parametri di configurazione del Router
devono essere memorizzate nella RAM non volatile del dispositivo, accedendo al menu
Save Changes e avviando la procedura di memorizzazione. In questo caso è necessario
riavviare il Router. Consultare il paragrafo Salvataggio delle modifiche.
43
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Modifica di nome utente e password
Prima di configurare il Router e instaurare la connessione alla WAN è
possibile modificare il nome utente e la password utilizzati per accedere
all’interfaccia di gestione. A tal fine cliccare sul pulsante User Name and
Password nel menu principale.
User Name and Password Window
Questa finestra consente di modificare il nome utente e la password utilizzati
per accedere all’interfaccia di gestione basata sul web. Inserire il nome
utente e la password nei campi User Name e Old Password. Inerire due volte
la nuova password nei campi New Password e Confirm New Password.
Cliccare sul pulsante OK.
Se si dimentica il nome utente e la password, è possibile reperire queste
informazioni, accedendo al Router mediante la console fuori banda.
Consultare il Capitolo 7, Utilizzo della console di gestione, per ottenere
maggiori informazioni sul recupero del nome utente o della password.
44
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Configurazione della connessione
Per instaurare una connessione di WAN, il Router deve essere configurato in
base al protocollo di connessione ADSL. Il presente paragrafo illustra le
procedure di configurazione del Router, in base ai diversi tipi di connessione.
La maggior parte dei client ADSL utilizzano il protocollo di default PPPoE,
illustrato nel precedente capitolo. Se si utilizza un servizio ADSL che sfrutta
un metodo di connessione alternativo, cioè PPP over ATM (RFC 2364) o
“Bridged Ethernet” Multiprotocol Encapsulation over IP (RFC 1483),
ritornare al paragrafo Metodi di connessione.
Configurazione PPPoE
Il metodo di connessione di default utilizzato dal Router è quello basato sullo
standard PPPoE come definito dalle specifiche RFC 2516. Utilizzare la
finestra PPPoE Configuration, per impostare i valori VPI e VCI e inserire il
nome utente e la password per l’account di rete. Questa finestra viene
utilizzata anche per terminare la connessione di WAN (PPP).
Per caricare la finestra PPPoE Configuration, cliccare sul pulsante PPPoE
Configuration:
Finestra PPPoE Configuration
45
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
PVC
Utilizzare questi campi per specificare i valori VPI e VCI del Router. I relativi
valori numerici, indispensabili per instaurare una connessione ADSL,
devono essere forniti dal DSL service provider.
PPPoE Login
Utilizzare questi campi per specificare Login User Name e Password
utilizzati durante la procedura di autenticazione del service provider. Inserire
il nome utente e la password nei rispettivi campi, utilizzando una qualsiasi
combinazione costituita da un massimo di 64 caratteri (esclusi gli spazi).
Il campo Authentication consente di specificare il protocollo utilizzato per
l’identificazione dell’utente. Il valore può essere scelto utilizzando il menu a
cascata. I protocolli disponibili sono il chap (default) e il pap.
Il menu a cascata Connect on Demand consente la scelta tra i valori
enabled o disabled. Abilitando questa funzione il Router connette a Internet
tutte le workstation della LAN su richiesta. Se la funzione è disabilitata, ogni
volta che si desidera instaurare una connessione alla WAN o a Internet, è
necessario caricare questo menu e cliccare sul pulsante Connect.
Generalmente è conveniente abilitare la funzione Connect on Demand.
Se la fatturazione dei servizi di rete non avviene in base ai tempi di
connessione, conviene lasciare il valore di default 0 del campo Idle Time.
Questo significa che il Router è sempre connesso a Internet ed è in grado di
connettere un sistema su richiesta in un qualunque momento.
Se la fatturazione dei servizi di rete avviene in base ai tempi di connessione
del Router a Internet, inserire un valore appropriato per il parametro Idle
Time (in secondi). In questo modo, quando la connessione di WAN è inattiva
per l’intervallo di tempo specificato, il Router si disconnette
automaticamente.
PPPoE Information
Questo campo contiene le informazioni sullo stato della connessione del
Router alla WAN. L’IP Address globale del Router viene assegnato
automaticamente dal server PPP del service provider. Il campo Connection
Status assume il valore Disconnect fino a quando il Router non instaura
una connessione alla WAN.
Connessione alla WAN
Se la funzione Connect on Demand è abilitata, il Router instaura una
connessione alla WAN al suo avvio.
Se la funzione Connect on Demand è disabilitata, cliccare sul pulsante
Connect per instaurare una connessione PPP mediante l’interfaccia di WAN
ADSL. Il processo di negoziazione dura qualche istante.
Se nella finestra PPPoE Configuration, il campo Connection Status sotto
PPPoE Information assume il valore Connected, il Router ha instaurato una
46
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
connessione ADSL valida. La stesa informazione può essere ottenuta
osservando i LED diagnostici posti sul pannello frontale del dispositivo.
Tipi di connessione
Finestra Connection Type (PPPoE)
Il metodo di connessione di default utilizzato dal Router per le connessioni di
WAN è il PPP over Ethernet. Per utilizzare questo metodo non è necessario
modificare le impostazioni. Se si desidera utilizzare un indirizzo IP statico
(chiamato anche “Bridged Ethernet” incapsulamento come definito dalle
specifiche RFC 1483), o il protocollo PPP over ATM (RFC 2364) è possibile
effettuare la selezione in questo punto.
Per modificare il metodo di connessione, selezionare Router with RFC 1483
o Router with PPPoA dal menu a cascata del campo Encapsulation
Protocol e cliccare su OK. Se il metodo di connessione scelto corrisponde a
Router with RFC 1483, consultare il paragrafo successivo. Se il metodo di
connessione scelto corrisponde a Router with PPPoA, consultare il paragrafo
Configurazione PPPoA.
47
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Configurazione con indirizzo IP statico (per RFC 1483)
Finestra Static IP Address Configuration
Nella finestra Static IP Address Configuration, inserire l’indirizzo IP statico
nel campo IP Address e il valore corretto nel campo Subnet mask
utilizzando le informazioni specificate dal service provider. L’indirizzo IP
statico è un indirizzo IP unico e globale che identifica univocamente il Router
in Internet. Se necessario, inserire anche l’indirizzo IP del Default Gateway.
Il Default Gateway è un altro Router utilizzato per fornire l’accesso a
Internet per molti client della rete.
Inserire i valori VPI e VCI per i servizi ADSL. Verificare la correttezza di tutti
i valori specificati nella finestra e cliccare sul pulsante OK.
48
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Configurazione PPPoA
Finestra PPPoA Configuration
PVC
Utilizzare questi campi per specificare i valori VPI e VCI per il Router. I
relativi valori numerici, indispensabili per instaurare una connessione ADSL,
devono essere forniti dal DSL service provider.
PPPoA Login
Utilizzare questi campi per specificare Login User Name e Password
utilizzati durante la procedura di autenticazione del service provider. Inserire
il nome utente e la password nei rispettivi campi, utilizzando una qualsiasi
combinazione costituita da un massimo di 64 caratteri (esclusi gli spazi).
Il campo Authentication consente di specificare il protocollo utilizzato per
l’identificazione dell’utente. Il valore può essere scelto utilizzando il menu a
cascata. I protocolli disponibili sono il chap (default) e il pap.
Il menu a cascata Connect on Demand consente la scelta tra i valori
enabled o disabled. Abilitando questa funzione il router connette a Internet
tutte le workstation della LAN su richiesta. Se la funzione è disabilitata, ogni
volta che si desidera instaurare una connessione alla WAN o a Internet, è
49
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
necessario caricare questo menu e cliccare sul
Generalmente è conveniente abilitare questa funzione.
pulsante
Connect.
Se la fatturazione dei servizi di rete non avviene in base ai tempi di
connessione, conviene lasciare il valore di default 0 del campo Idle Time.
Questo significa che il Router è sempre connesso a Internet ed è in grado di
connettere un sistema su richiesta in un qualunque momento.
Se la fatturazione dei servizi di rete avviene in base ai tempi di connessione
del Router a Internet, inserire un valore appropriato per il parametro Idle
Time (in secondi). In questo modo, quando la connessione di WAN è inattiva
per l’intervallo di tempo specificato, il Router si disconnette
automaticamente.
PPP Information
Questo campo contiene le informazioni sullo stato delle connessioni del
Router alla WAN. L’IP Address globale del Router viene assegnato
automaticamente dal server PPP del service provider. Il campo Connection
Status assume il valore Disconnect fino a quando il Router non instaura
una connessione di WAN.
Connessione alla WAN
Se la funzione Connect on Demand è abilitata, il Router instaura una
connessione alla WAN al suo avvio.
Se la funzione Connect on Demand è disabilitata, cliccare sul pulsante
Connect per instaurare una connessione PPP mediante l’interfaccia di WAN
ADSL. Il processo di negoziazione dura qualche istante.
Se nella finestra PPPoA Configuration, il campo Connection Status sotto
PPPoA Information assume il valore Connected, il Router ha instaurato una
connessione ADSL valida. La stessa informazione può essere ottenuta
osservando i LED diagnostici posti sul pannello frontale del dispositivo.
50
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Condizione della linea
Finestra Line Condition
La finestra Line Condition consente di monitorare le caratteristiche della
linea ADSL e verificare se la connessione è stata instaurata correttamente. In
questo punto è possibile osservare le statistiche sulle prestazioni di ciascuna
connessione, inclusi:
Data Path: visualizza il tipo di percorso dati attivo in quel momento. Può
assumere i valori Fast o Interleaved.
Operation Mode: descrive le tecniche di modulazione utilizzate per la
connessione ADSL. La modulazione può essere di tipo Discrete Multi-tone
(DMT) definita dallo standard G.dmt, oppure una sua variazione, descritta
dalla standard G.lite.
Downstream Rate: indica la velocità di trasferimento dei dati in modalità
downstream, espressa in Kbps.
Upstream Rate: indica la velocità di trasferimento dei dati in modalità
upstream, espressa in Kbps.
Near End (ADSL Router connection a.k.a. ATU-R): specifica il numero di
errori verificatisi presso il Router durante il trasferimento dei dati nel corso
di una connessione ADSL. Gli errori sono espressi in base alla tecnica
utilizzata per la correzione. Le tecniche di correzione sono Forward Error
Correction (FEC), Cyclic Redundancy Control (CRC) e Header Error
Check (HEC).
51
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Far End (DSLAM): specifica il numero di errori verificatasi presso il DSLAM
durante il trasferimento dei dati nel corso di una connessione ADSL. Gli
errori sono espressi in base alla tecnica utilizzata per la correzione. Le
tecniche di correzione sono Forward Error Correction (FEC), Cyclic
Redundancy Check (CRC) e Header Error Control (HEC).
Funzioni del Router
Grazie alle funzioni DHCP e NAT del Router, gli amministratori di rete sono
in grado di gestire più facilmente indirizzi IP e sottoreti e migliorare la
sicurezza della rete, rendendo visibile da Internet un solo indirizzo IP globale.
Il presente paragrafo descrive l’utilizzo delle funzioni di routing convenzionali.
DHCP
Grazie al protocollo DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol) il Router è
in grado di assegnare automaticamente gli indirizzi IP a tutti gli host della
rete opportunamente configurati. In questo modo gli amministratori di rete
non hanno bisogno di gestire e monitorare l’assegnazione degli indirizzi IP in
quanto questo processo viene eseguito dinamicamente e automaticamente
all’accensione dei singoli sistemi di rete. Cliccare sul pulsante DHCP
Configuration per visualizzare il menu DHCP.
IMPORTANTE: se si utilizza il protocollo DHCP per assegnare dinamicamente gli
indirizzi IP, tutte le stazioni della rete devono essere configurate manualmente,
selezionando la scheda TCP/IP Properties nel menu Network e assegnando il valore
0.0.0.0 al campo IP Address oppure abilitando il parametro “Obtain an IP address
automatically”. Consultare il paragrafo Configurazione del Manager PC all’inizio del
Capitolo 4.
Finestra DHCP Configuration
52
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
La finestra DHCP Configuration consente di definire i seguenti parametri:
Start IP Address
Il primo indirizzo della gamma di indirizzi IP contigui liberi (indirizzo di
partenza).
End IP Address
L’ultimo indirizzo della gamma di indirizzi IP contigui liberi, utilizzati dalla
funzione DHCP del Router.
Netmask
Questo parametro viene letto dal client per suddividere correttamente il
proprio indirizzo IP nelle parti relative a rete, sottorete e host. Il parametro
netmask assume il valore 1 nelle posizioni dell’indirizzo a 32 bit utilizzate per
la rete e la sottorete e il valore 0 nelle posizioni utilizzate per l’host.
Default Gateway
Specifica l’indirizzo IP del gateway che viene assegnato ai client DHCP.
Leased Time
Definisce il tempo (in secondi) durante il quale un client può utilizzare un
indirizzo IP appartenente alla gamma di indirizzi IP assegnabili
dinamicamente. Se questo parametro assume il valore 4294967295, il tempo
di utilizzo è indeterminato.
DNS Server IP
I server DNS (Domain Name Service) sono utilizzati in ambiente Internet per
creare una corrispondenza tra Uniform Resource Locator (URL) di un sito e il
rispettivo indirizzo IP Internet. Per esempio, l’URL: www.cnn.com è uno
pseudonimo che corrisponde all’indirizzo IP: 207.25.71.25. Le voci DNS
consentono agli utenti di accedere a una risorsa utilizzando l’indirizzo URL
anziché il relativo indirizzo IP.
È possibile inserire l’indirizzo IP di un qualunque server DNS accessibile
mediante una connessione di WAN. L’indirizzo deve essere fornito dal
service provider. (Notare che se non si specifica un server DNS, i siti
Internet sono accessibili unicamente inserendo i relativi indirizzi IP e non
mediante URL.)
State
Indica lo stato della funzione DHCP che può assumere i valori Disable ed
Enable.
Configurazione NAT
Il Network Address Translation (NAT) è un protocollo di routing, che
consente di isolare la rete connessa a Internet, trasformandola in una rete
privata. Questo avviene trasformando gli indirizzi IP dei pacchetti, da un
indirizzo IP globale utilizzabile in ambiente Internet, in un indirizzo IP locale
utilizzabile all’interno della rete privata (ma non in Internet) e vice-versa. Il
Router supporta fino a 128 indirizzi IP di host.
53
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
La funzione NAT offre due importanti benefici. Prima di tutto, il NAT
consente l’accesso a Internet da parte di utenti diversi che utilizzano un
unico indirizzo IP globale. Questo riduce significativamente i costi associati
all’accesso a Internet e attenua il problema legato alla scarsità di indirizzi IP
in ambiente Internet. In secondo luogo, il processo NAT alza il livello di
sicurezza, nascondendo la rete privata dietro un unico indirizzo IP. Di regola,
la funzione NAT accetta esclusivamente pacchetti entranti, generati in
risposta a una richiesta di un host all’interno della LAN.
Se la rete privata dispone di server web, FTP o proxy per gestire la richiesta
di dati dall’esterno, è possibile utilizzare la funzione NAT associandola alla
funzione di ridirezione delle porte che consente un utilizzo appropriato dei
server di rete da parte di utenti esterni. Per maggiori informazioni,
consultare il paragrafo Ridirezione delle porte.
La funzione NAT è indispensabile anche dal punto di vista
dell’amministrazione della rete. Gli host e i server all’interno della rete
possono essere spostati facilmente. La funzione NAT, associata al protocollo
DHCP, consente di ridurre in modo significativo i carichi di lavoro degli
amministratori di rete, garantendo un forte incremento di flessibilità.
Finestra NAT Configuration
La configurazione di default del Router prevede l’abilitazione della funzione
NAT. Per disabilitare la funzione NAT, aprire la finestra NAT Configuration,
selezionare disabled nel menu a cascata NAT Function. Cliccare sul
pulsante OK per rendere attiva la modifica. La disabilitazione della funzione
NAT implica dei rischi in termini di sicurezza. Per procedere alla
disabilitazione è importante disporre di altri meccanismi di sicurezza.
54
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Funzionalità di sicurezza
La sicurezza rappresenta una caratteristica irrinunciabile per tutte le reti
connesse a Internet. I meccanismi per la protezione di informazioni riservate
e risorse proprietarie all’interno di una rete privata devono essere incorporati
nell’infrastruttura di rete fin dal principio. Se non si è ancora provveduto in
tal senso, è necessario acquisire la massima familiarità con tutte le
problematiche legate alla sicurezza delle reti e con tutte le strategie che
consentono di ridurre i rischi esterni e interni alla LAN. Il Router fornisce
funzionalità volte a migliorare la sicurezza della rete, utilizzabili insieme ad
altri meccanismi di sicurezza come i software antivirus su tutte le
workstation, la disponibilità di server proxy e metodi di ispezione.
Firewall e tecniche avanzate di filtraggio
Il firewall rappresenta uno dei principali elementi per l’implementazione della
sicurezza della rete. Il filtraggio dei pacchetti è una misura di sicurezza di
base fornita dal firewall che dovrebbe essere utilizzata su tutte le reti esposte
a rischi di sicurezza. Un sistema per il filtraggio dei pacchetti esamina i
pacchetti di dati e li ispeziona con l’obiettivo di controllare gli accessi alla
rete. Le regole di filtraggio determinano la possibilità di accedere alla rete
attraverso il Router da entrambe le parti del gateway. Le regole vengono
create e controllate dall’amministratore di rete e possono essere definite con
la massima precisione. Esse vengono utilizzate per bloccare l’accesso alla
rete dall’esterno o per impedire l’accesso alla WAN dall’interno. Il Router
sfrutta regole di filtraggio per esaminare le intestazioni di pacchetti di dati,
ricercando informazioni specifiche. I pacchetti che arrivano al Router e che
non soddisfano i criteri specificati vengono eliminati.
Per migliorare la sicurezza della rete senza incidere pesantemente
sull’efficienza, è importante pianificare con attenzione le regole di accesso.
Un’efficace implementazione del filtraggio dei pacchetti richiede una
conoscenza approfondita dei servizi di rete e dei protocolli di comunicazione.
Uno schema di filtraggio troppo complicato può incidere negativamente sulle
prestazioni del router mentre un insieme di regole non adeguate può
compromettere inutilmente la sicurezza.
Il filtraggio dei pacchetti può essere utilizzato in associazione con la funzione
NAT, la ridirezione delle porte e i server proxy per realizzare un firewall
capace di garantire una protezione di base. Queste misure non sono tuttavia
in grado di far fronte a molti problemi di sicurezza e dovrebbero
rappresentare soltanto una parte della strategia di sicurezza complessiva
della rete. È importante ricordare che il filtraggio dei pacchetti IP esamina
solamente le intestazioni dei pacchetti senza prendere in considerazione le
informazioni applicative. Questo meccanismo non elimina quindi i rischi che
potrebbero presentarsi a livello applicativo o ad altri livelli.
Le regole di filtraggio possono essere definite con precisione in base agli
indirizzi IP dei mittenti e dei destinatari e in base alle informazioni sulla
55
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
porta o sul protocollo. È possibile utilizzare fino a 12 categorie di filtri
ognuno dei quali può contenere fino a sette sottocategorie di regole di
filtraggio.
Finestra Advanced Filtering and Firewall (finestra #1)
Per definire le categorie delle regole di filtraggio, caricare la prima finestra
cliccando sul pulsante Advanced Filtering and Firewall. Scegliere Enable dal
menu a cascata IP Filter e cliccare sul pulsante OK, per abilitare il filtraggio
IP. Cliccare sul set number corrispondente alla categoria che si desidera
configurare, per caricare la seconda finestra.
56
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Finestra Advanced Filtering and Firewall (finestra #2)
Nella seconda finestra Advanced Filtering è possibile inserire un commento o
un nome della lunghezza massima di 15 caratteri nel campo Set Comments.
Cliccare sul pulsante OK per salvare il commento. Cliccare sul subset
number corrispondente alla sottocategoria che si desidera configurare, per
caricare la finestra successiva.
57
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Finestra Advanced Filtering and Firewall (finestra #3)
Nella terza finestra Advanced Filtering, definire le regole della sottocategoria
selezionata. Anche in questo caso è possibile inserire un nome o un
commento nel campo Comment. Selezionare la casella enable the Filter
Rule per abilitare la regola di filtraggio.
Nel campo Pass or Block selezionare l’azione che deve essere eseguita sul
pacchetto IP, il valore di default corrisponde a Pass Immediately. Tutti i
pacchetti bloccati vengono cancellati.
Assegnare al campo Direction i valori In o Out, selezionandoli dal menu a
cascata. Selezionando In è possibile bloccare i pacchetti diretti alla rete, ad
esempio tutti i pacchetti provenienti da un determinato indirizzo IP.
Selezionando Out è invece possibile bloccare i pacchetti provenienti da un
particolare indirizzo IP o sottorete della LAN. Questo consente per esempio di
impedire l’accesso a Internet a un particolare host.
Il campo Protocol consente di bloccare i pacchetti in base al protocollo
utilizzato. È possibile bloccare i protocolli ICMP, TCP o UDP, selezionandoli
dal menu a cascata.
È quindi necessario compilare i campi Source e Destination IP Addresses e
i rispettivi Subnet Mask. In questo modo è possibile bloccare i pacchetti
58
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
provenienti o destinati a un determinato indirizzo IP, impedendo il loro
passaggio attraverso il Router.
Infine è possibile specificare una singola porta o una gamma di porte
bloccate come Source o come Destination. Inserire nel campo Start Port
della riga Source o Destination, il numero corrispondente alla prima porta.
Se nella colonna Start Port non viene specificata alcuna porta, il filtro viene
ignorato. Utilizzare i simboli <, >, = o ¹, selezionabili nel menu a cascata, per
specificare la porta o la gamma di porte soggette al filtraggio. Utilizzare le
seguenti indicazioni per definire la porta o la gamma di porte:
< : individua tutte le porte con numero minore o uguale al numero della
Start Port
> : individua tutte le porte con numero maggiore o uguale al numero della
Start Port
= : identifica la porta con numero corrispondente alla Start Port, nel caso
in cui non sia stata specificata la End Port; se è stata definita una End
Port, essa identifica la gamma di porte sottoposte al filtraggio comprese tra
la Start Port e la End Port incluse.
¹ : identifica le porte con numero diverso dalla Start Port, nel caso in cui
non sia stata specificata la End Port; se è stata definita una End Port, essa
identifica la gamma di porte che non devono essere filtrate, comprese tra
la Start Port e la End Port incluse.
Ridirezione delle porte
Finestra Port Redirection
La funzionalità Port Redirection del Router è utilizzata con la funzione NAT
per migliorare la sicurezza e l’efficienza della rete. La ridirezione delle porte
può essere utilizzata per dirigere pacchetti potenzialmente pericolosi a un
server proxy esterno al firewall. Per esempio, si possono ridirigere i pacchetti
HTTP a un server HTTP predefinito nel DMZ. Un altro esempio comune, è
rappresentato dalla ridirezione dei pacchetti SMTP a un server di posta
59
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
elettronica per consentire l’’analisi dei dati e migliorare l’efficienza della rete.
Cliccare sul pulsante Add nella finestra Port Redirection per accedere al
menu Redirect Port.
Finestra Redirect Port
La finestra Redirect Port dispone di cinque campi di input. Il primo campo,
Comment può essere utilizzato per inserire un nome al nuovo percorso, per
esempio HTTP Server. Nel campo Internet Port, inserire il numero della
porta di protocollo TCP o UDP per identificare pacchetti da ridirigere. Nel
nostro esempio i pacchetti HTTP entranti utilizzano la porta 80. La porta
locale è la porta utilizzata dall’host di LAN designato. In questo caso, un
server HTTP, si utilizza generalmente per questo scopo la porta 8080 (??).
Scegliere il protocollo TCP o UDP dal menu a cascata del campo Protocol,
HTTP è definito nell’ambito del protocollo TCP. Nel campo Local Computer
inserire l’indirizzo IP del host o del dispositivo locale designato. Nel caso del
nostro esempio l’indirizzo IP da inserire è quello del server HTTP.
Funzioni di utilità del Router
Una volta impostati i parametri di configurazione del Router, è necessario
salvare le modifiche nella memoria. È inoltre possibile aggiornare il Router in
modo che utilizzi l’ultima versione firmware. In seguito vengono descritte le
procedure per memorizzare le modifiche e aggiornare il firmware.
60
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Salvataggio delle modifiche
Per salvare i nuovi parametri di configurazione del Router è necessario
memorizzarli nella RAM non volatile. È possibile modificare uno o tutti i
parametri di configurazione in una sessione prima di avviare la procedura di
salvataggio. In caso di interruzione dell’alimentazione o reboot del Router
tutte le modifiche devono essere reimpostate prima del salvataggio.
Finestra Save Changes
Per avviare la procedura di salvataggio, premere il pulsante Save
Configuration. Il sistema visualizza un messaggio, chiedendo di riavviare il
Router. Non spegnere l’interruttore del Router durante il salvataggio delle
modifiche.
Quando il sistema visualizza la finestra Restart System, cliccare sul
pulsante Restart.
61
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Dopo il riavvio del Router, viene visualizzata la finestra Login to web-based
management module per accedere all’interfacci di gestione basata sul web.
Aggiornamento del firmware
Per adeguarsi all’evoluzione degli standard e delle tecnologie ADSL, il Router
DSL-500 consente un facile aggiornamento del firmware incorporato.
L’ultima versione del firmware per il DSL-500 è disponibile sul sito D-Link
all’indirizzo www.dlink.com. Se si è connessi a Internet, è possibile accedere
al sito D-Link, cliccando sull’indirizzo URL in blu nella finestra Update
Firmware.
Finestra Update Firmware
La finestra Update Firmware visualizza la versione del firmware utilizzata dal
Router. Per eseguire un aggiornamento, seguire le istruzioni riportate nella
pagina firmware update del sito D-Link che spiega come scaricare l’ultima
versione del firmware. È possibile utilizzare la DSL-500 Firmware Upgrade
Utility fornita con il Router per trasferire il nuovo firmware sul Router. Le
istruzioni per l’utilizzo del software Upgrade Utility sono contenute
nell’Appendice C.
Il CD-ROM fornito con il Router contiene il file per l’installazione della DSL500 Firmware Upgrade Utility. Il file può essere installato sul computer
utilizzato per effettuare gli aggiornamenti occasionali. Cliccare sul file
setup.exe per installare automaticamente l’utility.
62
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Statistiche riepilogative
Cliccare sul pulsante Summary per visualizzare il riepilogo delle statistiche.
Summary
Questa pagina contiene il riepilogo delle statistiche delle diverse funzionalità
del Router. L’elenco include: PPPoE Login, PPPoE Information (si utilizza il
metodo di connessione PPPoE), PVC, Connection Method, DHCP
Configuration e NAT Configuration.
63
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Configurazione della LAN
Il Router consente di implementare reti con layout differenti. Questa
flessibilità aiuta gli amministratori a ottimizzare l’utilizzo della rete. Uno
degli aspetti più importanti che devono essere considerati dagli
amministratori della rete riguarda l’indirizzamento IP dei sistemi connessi
alla LAN. Nella maggior parte dei casi il sistema più semplice è quello di
delegare il compito al Router, utilizzando il protocollo DHCP come previsto
dalle impostazioni di default. Il presente capitolo descrive le diverse
alternative utilizzabili per assegnare gli indirizzi IP per mezzo del Router.
Assegnazione degli indirizzi IP all’interno della rete
Le impostazioni IP che includono l’indirizzo IP, il parametro subnet mask e
l’indirizzo IP del gateway rappresentano le prime e le più importanti
impostazioni da definire durante la configurazione di una rete. Al Router
sono assegnati un valore del parametro sbnet mask e un indirizzo IP di LAN
di default. Se non si dispone di una rete IP preesistente e si sta procedendo
alla prima messa in opera dell’ambiente, l’utilizzo delle impostazioni IP di
default può semplificare enormemente la procedura di configurazione. In
presenza di una rete IP preesistente è possibile adattare le impostazione IP
del Router in base agli schemi esistenti.
Utilizzo dell’indirizzo IP di default
Il Router viene fornito con indirizzo IP di default per la porta di LAN,
corrispondente a 192.168.0.1. Questo indirizzo IP può essere utilizzato in
due modi: è possibile assegnare manualmente indirizzo IP e subnet mask a
ogni PC della LAN oppure si può configurare il Router in modo che assegni
automaticamente questi due parametri, utilizzando il protocollo DHCP. Il
metodo più semplice consiste nell’utilizzare il DHCP. La funzione DHCP è
attiva per default.
Assegnazione manuale dell’indirizzo IP
Indirizzo IP, subnet mask e gateway di default possono essere impostati
manualmente eseguendo la seguente procedura per ogni computer della LAN:
1. In ambiente Windows 95/98, cliccare sul pulsante START, accedere a
Settings e scegliere Control Panel.
2. Nella finestra caricata dal sistema, fare doppio clic sull’icona Network.
3. Nella scheda Configuration, selezionare il componente TCP/IP e cliccare
su Properties.
64
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
4. Selezionare l’opzione Specify an IP address e inserire le impostazioni IP
desiderate. Consultare la seguente tabella per scegliere le impostazioni IP
per una rete di classe C.
Esempi di indirizzi di default
Host
Indirizzo IP
Subnet Mask
Gateway IP
Router
192.168.0.1
255.255.255.0
Computer #1
192.168.0.2
255.255.255.0
192.168.0.1
Computer #2
192.168.0.3
255.255.255.0
192.168.0.1
Computer #3
192.168.0.4
255.255.255.0
192.168.0.1
Se si utilizza l’indirizzo IP di default come nel precedente esempio, i primi tre
numeri dell’indirizzo devono essere sempre gli stessi mentre la quarta cifra
varia (per reti di classe C). Questo perché le prime tre cifre corrispondono
all’indirizzo IP della rete (tutti i sistemi devono appartenere alla stessa rete
IP), mentre l’ultima cifra identifica l’indirizzo IP dell’host (ogni sistema deve
avere un indirizzo univoco per la sua identificazione all’interno della rete). Il
valore subnet mask è invece lo stesso per tutti i sistemi e l’indirizzo del
gateway di default corrisponde all’indirizzo IP di LAN del Router.
È buona norma prendere nota degli indirizzi IP di tutti i dispositivi per
semplificare le attività di individuazione degli errori o l’aggiunta di nuovi
sistemi alla rete.
Utilizzo della funzione DHCP
Il secondo modo di utilizzare le impostazioni IP di default è quello di
consentire l’assegnazione automatica dell’indirizzo da parte del Router per
mezzo della funzione DHCP. A tal fine, è sufficiente verificare che gli indirizzi
IP dei client siano impostati a 0.0.0.0 (sotto Windows, selezionare il
componente di rete TCP/IP come descritto in precedenza e selezionare
l’opzione Obtain an IP address automatically). All’avvio dei computer, le
impostazioni
IP
vengono
definite
automaticamente
dal
Router.
L’impostazione di default del Router prevede l’utilizzo della funzione DHCP.
La configurazione della funzione DHCP del Router è descritta nel Capitolo 5.
Modifica dell’indirizzo IP del Router
Per modificare l’indirizzo IP del Router è necessario accedere direttamente al
dispositivo mediante una connessione RS-232 e un’interfaccia di emulazione
terminale (tipo Microsoft HyperTerminal utilizzato nelle illustrazioni di
esempio). I parametri dell’emulatore di terminale devono essere impostati nel
seguente modo:
65
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
VT-100/ANSI compatibile
Tasti terminale abilitati
9,600 baud
8 bit di dati
No parità
Un bit di stop
Connettere le due estremità di un cavo RS-232 (DB-9 - DB-9) standard
rispettivamente alla porta RS-232 posta sul pannello posteriore del Router e
a un PC dotato di programma di emulazione di terminale. Accendere il
Router e lanciare il programma di emulazione. Mentre l’unità esegue la
procedura di autodiagnostica, l’emulatore di terminale visualizza le
informazioni di sistema. Al termine della procedura di autodiagnostica,
compare il cursore 192.168.0.1>. In questo modo, l’indirizzo IP di default
192.168.0.1 seguito dal simbolo “maggiore di” appaiono a video ogni volta
che viene premuto il tasto Invio.
HyperTerminal Interface (Boot Up)
Per modificare l’indirizzo IP del Router digitare ip dopo il cursore comandi e
premere Invio. È importante utilizzare solamente lettere minuscole dato che
la console è case sensitive. Il sistema visualizza nuovamente il cursore
192.168.0.1 ip> per indicare che l’unità è pronta a ricevere un nuovo
comando.
Digitare la seguente serie di comandi: enable ethernet seguito dal nuovo
indirizzo IP da assegnare al dispositivo, come illustrato nella seguente
figura.
66
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Interfaccia HyperTerminal con nuovo IP address
È necessario salvare il nuovo indirizzo IP digitando il comando config save
e premendo Invio. In questo modo il nuovo indirizzo IP del Router viene
memorizzato nella memoria flash del dispositivo. A questo punto è possibile
disconnettere l’emulatore di terminale e procedere con la configurazione,
accedendo al dispositivo per mezzo dell’interfaccia di gestione basata sul web.
Informazioni più dettagliate sull’utilizzo della console fuori banda sono
disponibili nel Capitolo 7.
67
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Utilizzo della console di gestione
Le impostazioni del Router possono essere configurate mediante la console
connessa alla porta RS-232. La console deve essere dotata di un software di
emulazione di terminale come Microsoft HyperTerminal che viene fornito con
i sistemi operativi Microsoft. Nel presente capitolo vengono elencati e spiegati
alcuni dei principali set di comandi utilizzabili dagli utenti. Questo capitolo
non intende spiegare tutti i comandi disponibili.
Utilizzo generale
Per utilizzare l’emulatore di terminale per accedere al dispositivo, i parametri
del terminale devono essere configurati come segue:
VT-100/ANSI compatibile
Tasti terminale abilitati
9,600 baud
8 bit di dati
No parità
Un bit di stop
Una volta impostati i parametri corretti e instaurata la connessione RS-232 è
possibile utilizzare la tastiera per comunicare con il dispositivo. Se il Router
è acceso al termine del caricamento dell’interfaccia, è sufficiente premere il
tasto Invio per visualizzare il cursore corrispondente all’indirizzo IP del
dispositivo. Per modificare l’indirizzo IP, consultare il relativo paragrafo nel
Capitolo 6.
Per elencare l’elenco dei comandi disponibili nella modalità operativa
corrente, digitare help e premere Invio. In questo modo viene visualizzato
l’elenco dei comandi disponibili nella modalità operativa corrente. Digitando
help dopo il cursore il sistema visualizza un menu di questo tipo:
ap
chips
edd
ip_filter
oamloop
restart
webserver
68
atm
config
ethernet
isfs
portcli
snmp
bridge
dhcpclient
event
itex
ppp
tftp
buffer
dhcpserver
flashfs
led
r1483
uptime
Bun
diap
ip
nat
reflect
version
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Per visualizzare l’elenco dei comandi disponibili nella modalità operativa
corrente, associati alla sintassi e a una breve spiegazione, digitare help all
e premere Invio. È importante ricordare che l’interfaccia è case sensitive.
Digitando uno dei comandi sopra elencati e premendo Invio l’interfaccia
passerà alla modalità comando. Per esempio, dopo il cursore digitare ip e
premere Invio. In questo modo l’interfaccia passa alla modalità “ip” e può
accettare solamente i relativi comandi. Digitando help dalla modalità ip o da
una qualunque altra modalità, si ottiene l’elenco dei comandi disponibili in
quella situazione. I comandi vengono visualizzati tra l’indirizzo IP e il simbolo
“maggiore di”. Digitando help in modalità ip, si ottiene la visualizzazione di
un menu simile al seguente:
?
arp
config
device
disable
enable
help
ipatm
nat
norelay
ping
relay
rip
route
routes
snmp
stats
subnet
version
Per ritornare alla modalità originale (primo
all’indirizzo IP), digitare home e premere Invio.
cursore
corrispondente
I comandi restart, uptime e version non prevedono la modalità comando.
Il comando restart riavvia il Router (reboot). È impomatante ricordare che,
per non essere annullate, tutte le modifiche apportate alla configurazione
devono essere salvate prima di riavviare il Router. I comandi uptime e
version servono per visualizzare il tempo di funzionamento del Router
(funzionamento continuo del dispositivo) e la versione del software.
Salvataggio delle modifiche
Per salvare le modifiche di configurazione del Router e memorizzare le
impostazioni correnti nella RAM non volatile, digitare config save e
premere Invio.
Ritrovamento della password
In caso di dimenticanza, il nome utente o la password utilizzati per accedere
all’interfaccia di gestione basata sul web possono essere ritrovati utilizzando
la console. Digitare il comando flashfs cat initweb per visualizzare nome
utente e password.
69
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Specifiche tecniche
Generalità
Standard:
ITU G.992.1 (G.dmt)
ITU G.992.2 (G.lite)
ITU G.994.1 (G.Hs)
ITU-T Rec. I.361
ITU-T Rec. I.610
IEEE 802.3
IEEE 802.3u
IEEE 802.1d
RFC 791 (IP Routing)
RFC 792 (UDP)
RFC 826 (ARP)
RFC 1058 (RIP 1)
RFC 1389 (RIP 2)
RFC 1213
compatibile
RFC 1483 (Bridged
Ethernet)
RFC 1577 (IP over
ATM)
RFC 1661 (PPP)
RFC 1994 (CHAP)
RFC 1334 (PAP)
RFC 2364 (PPP over
ATM)
RFC 1631 (NAT)
RFC 1877
(assegnazione IP
automatica)
RFC 2516 (PPP over
Ethernet)
Supporto RFC 2131 e
RFC 2132 (DHCP)
Compatibile con tutti
le pubblicazioni
T1.413 2 (full rate
DMT over analog
POTS), e con i
dispositivi CO
DSLAM
Supporto ATM
Forum UNI V3.1 PVC
Protocolli:
TCP/IP
DHCP
UDP
RIP-1
BOOTP
ARP
RIP-2
AAL5
IGMP
Velocità
trasmissione
dati:
G.dmt: fino a 8 Mbps in modalità downstream
Fino a 640 Kbps in modalità upstream
G.lite: fino a 1,5 Mbps in modalità downstream
Fino a 512 Kbps in modalità upstream
70
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Generalità
Interfacce di
connessione:
Porta RJ-11 per connessione ADSL sulla linea
telefonica
Porta RJ-45 per connessioni Ethernet 10BASET
RS-232 (DB9 femmina) per la connessione della
console di gestione locale
Caratteristiche fisiche e ambientali
CC in input:
Input: 120V AC 60Hz 24W
Trasformator
e:
Output: 12V CC 1.0 A
Consumi di 10 Watt (max)
elettricità:
Temperatura
operativa:
0° - 40° C (32° - 104° F)
Umidità:
5 - 95% (in assenza di condensa)
Dimensioni:
215 mm x 163 mm x 45 mm
Peso:
455 gm (1 lb.)
EMI:
CE Classe B FCC Classe B
Sicurezza:
UL/CUL TUV
Affidabilità:
Tempo tra un errore e l’altro (MTBF) min. 4 anni
71
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Concetti IP
La presente appendice descrive alcuni concetti IP di base, lo schema di
indirizzamento TCP/IP e le modalità di assegnazione degli indirizzi.
Durante la configurazione,
è necessario verificare che il Router sia
identificato da un indirizzo IP valido. Anche se non si intende utilizzare la
porta di WAN (porta ADSL), è comunque necessario verificare che alla porta
di LAN Ethernet sia assegnato un indirizzo IP corretto. Questo è
indispensabile per una gestione telnet SNMP in banda e per tutte le funzioni
correlate tra cui la gestione “trap” e lo scaricamento TFTP del firmware.
Indirizzi IP
L’Internet Protocol (IP) è stato progettato per smistare i dati tra nodi di rete
distribuiti in tutto il mondo e successivamente è stato adattato per
indirizzare i dati tra una rete e l’altra nell’ambito di una stessa sede (in
questo caso si parla spesso di sottoreti o “subnet”). Il protocollo IP prevede
l’assegnazione di un numero univoco a ciascuna delle milioni di reti esistenti
e a tutti i computer che costituiscono queste reti. Tale numero rappresenta
l’indirizzo IP.
Per semplificare la comprensione degli indirizzi IP, gli ideatori di questo
sistema hanno messo a punto un metodo di rappresentazione chiamato
“decimali puntati” o “dotted quad”. In seguito vengono riportati alcuni
esempi di indirizzi IP scritti in questo formato:
201.202.203.204
189.21.241.56
125.87.0.1
Ognuno dei quattro valori che costituiscono l’indirizzo IP non è altro che la
rappresentazione decimale (base 10) di un valore che il computer è in grado
di gestire utilizzando 8 bit (sistema binario – 0 e 1). I punti rappresentano
semplicemente dei separatori che migliorano la leggibilità.
Nella notazione decimale vengono spesso introdotti degli 0 come segnaposti
ne consegue che un indirizzo come il 189.21.241.56 può essere anche
rappresentato come 189.021.241.056.
Le reti IP sono state suddivise in tre diverse classi in base alle loro
dimensioni. Un indirizzo IP completo è costituito da una porzione riservate
alla rete e da una riservate all’host (dispositivo). Le porzioni riservate alla
rete e all’host di un indirizzo IP hanno lunghezze differenti per differenti
classi di rete come illustrato nella seguente tabella.
72
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Le reti connesse a Internet appartengono a classi differenti che determinano
il numero massimo di host consentiti al loro interno. La precedente figura
illustra come variano da una classe all’altra le porzioni dell’indirizzo IP
riservate rispettivamente alla rete e all’host. Alla classe A appartengono reti
con più di 65.535 host; la classe B definisce reti con un numero di host
compreso tra 256 e 65534; la classe C è costituita da reti con meno di 256
host.
Cla
sse
Classi di reti IP
N. massimo
Indirizzi di rete
di reti in
(porzione riservata
una classe
all’host tra parentesi)
A
B
126
16.382
C
2.097.150
1(.0.0.0) - 126(.0.0.0)
128.1(.0.0) - 191.254(
.0.0)
192.0.1(.0) 223.255.254(.0)
N.
massimo
di host per
rete
16.777.214
65.534
254
Nota: tutti gli indirizzi di rete non appartenenti a questi intervalli (classi D ed E)
sono riservati o messi da parte per reti sperimentali o multicasting.
Quando una porzione di un indirizzo IP riservata all’host è interamente
costituita da zeri, l’indirizzo identifica una rete e non un host. Nessun
dispositivo fisico potrà mai avere un indirizzo di questo genere.
La porzione riservata alla rete deve iniziare con un valore compreso tra 1 e
126 o da 128 a 223. Tutti gli altri valori che costituiscono la porzione
riservata alla rete possono essere compresi tra 0 e 255, a eccezione della
classe B dove gli indirizzi 128.0.0.0 e 191.255.0.0 sono riservati e della
classe C dove gli indirizzi 192.0.0.0 e 223.255.255.0 sono riservati (??).
I valori nella porzione riservata all’host di un indirizzo IP di un dispositivo
fisico possono essere compresi tra 0 e 255 purché la porzione non sia
costituita interamente da 0 o da 255. I valori che non appartengono
all’intervallo compreso tra 0 e 255 non possono far parte di un indirizzo IP (i
valori compresi tra 0 e 255 includono tutti i numeri interi esprimibili con 8
bit).
73
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
La porzione riservata alla rete deve essere uguale per tutti i dispositivi IP
appartenenti a una determinata rete fisica (per esempio una LAN Ethernet o
un collegamento WAN). La porzione riservata all’host deve essere diversa per
ogni dispositivo IP o, per essere più precisi, per ogni porta o interfaccia
abilitata per connessioni IP, connessa direttamente alla rete.
La porzione riservata alla rete di un indirizzo IP viene indicata nel presente
manuale come numero della rete, la porzione riservata all’host come
numero dell’host.
Per connettersi a Internet o a una qualunque rete IP privata che utilizza
numeri di rete Internet-assigned, è necessario richiedere un numero di rete
IP registrato da un network information center autorizzato per Internet.
Anche se in molte nazioni è necessario passare per un agenzia governativa,
può essere generalmente ottenuto mediante un Internet Service Provider
(ISP).
Se le reti di un’azienda costituiscono e costituiranno anche in futuro un
sistema chiuso senza connessioni a Internet o ad altre reti IP è possibile
scegliere un numero di rete personale, purché conforme alle regole sopra
descritte.
Se la rete è isolata da Internet, per esempio collega solamente due uffici
periferici, è possibile assegnare senza problemi un indirizzo IP qualsiasi agli
host. Tuttavia, la Internet Assigned Numbers Authority (IANA) ha riservato
per le reti private i tre seguenti blocchi di indirizzi IP:
Class
e
A
B
C
Indirizzo iniziale
Indirizzo finale
10.0.0.0
172.16.0.0
192.168.0.0
10.255.255.255
172.31.255.255
192.168.255.255
Per una rete privata si raccomanda di scegliere un indirizzo IP appartenente al precedente
elenco. Maggiori informazioni sull’assegnazione dell’indirizzo IP sono contenute nella
pubblicazione RFC 1597, Address Allocation for Private Internets and RFC 1466, Guidelines
for Management of IP Address Space.
Subnet Mask
In assenza di sottoreti, si può utilizzare un indirizzamento TCP/IP standard
specificando un valore subnet masks come nell’esempio seguente.
Classe IP
Classe A
Classe B
Classe C
74
Subnet Mask
255.0.0.0
255.255.0.0
255.255.255.0
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
L’utilizzo di valori differenti da quelli elencati nella precedente tabella per il
parametro subnet mask si ripercuote sull’interpretazione dei bit che
costituiscono l’indirizzo IP. I bit del parametro subnet mask corrispondono
direttamente ai bit dell’indirizzo IP. Tutti i bit del parametro subnet mask
corrispondenti a un net ID dell’indirizzo IP devono essere impostati a 1.
75
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
DSL-500 Firmware Upgrade Utility
Il firmware di sistema può essere aggiornato utilizzando la DSL-500
Firmware Upgrade Utility. Per aggiornare il firmware del Router è necessario
installare questo software su un PC. Per installare l’utility, cliccare sul file
setup.exe contenuto nel CD-ROM. L’installazione avviene automaticamente.
Si consiglia di utilizzare un PC direttamente connesso al Router mediante
cavo incrociato; la procedura di aggiornamento può tuttavia essere eseguita
via LAN a partire da una stazione remota.
È inoltre necessario scaricare l’ultima versione del firmware dal sito D-Link,
copiandola sul PC sul quale è stata installata la Upgrade Utility. Le istruzioni
per scaricare il firmware sono disponibili al sito web www.dlink.com.
Per lanciare la DSL-500 Firmware Upgrade Utility, cliccare sulla relativa
icona. Il software impiega qualche istante a individuare il Router sulla rete.
Una volta individuato il Router, il sistema carica la seguente finestra con
l’elenco dei Router DSL-500 connessi alla rete. È possibile identificare i
singoli dispositivi in base al loro indirizzo IP o all’indirizzo MAC. Selezionare
il dispositivo che si desidera aggiornare con un doppio clic.
La scelta del Router da aggiornare è seguita dalla richiesta della password.
La password di default è admin. Per modificare la password, utilizzare la
console di gestione descritta nel capitolo 6.
76
DSL-500 ADSL Router User’s Guide
Inserire la password e cliccare su OK.
La finestra successiva visualizza l’indirizzo MAC del Router e l’indirizzo IP del
PC. Il PC e il Router devono appartenere alla stessa sottorete per completare
l’aggiornamento. L’utility suggerisce un nuovo indirizzo IP da assegnare
temporaneamente al dispositivo durante la procedura di aggiornamento del
firmware. Verificare l’indirizzo IP suggerito per il Router e controllare che non
ci siano conflitti con gli altri indirizzi IP della rete. Per modificare l’indirizzo
IP temporaneo del Router, digitare un indirizzo IP disponibile nello campo
opportuno. È possibile modificare solamente la porzione host dell’indirizzo.
Per caricare il nuovo firmware sul Router selezionato, cliccare sul pulsante
‘Upgrade’. L’utility carica automaticamente il nuovo firmware. Durante il
processo di aggiornamento è importante consentire il caricamento dell’intero
file sul dispositivo e non spegnere il Router durante l’aggiornamento della
memoria flash. Un messaggio di warning viene visualizzato durante
l’esecuzione della procedura per evitare lo spegnimento del dispositivo.
AL termine della procedura di caricamento del firmware il sistema visualizza
una finestra per notificare la fine dell’aggiornamento e l’avvenuto riavvio del
Router. Cliccare su OK per continuare.
77
Uffici
AUSTRALIA
D-LINK AUSTRALASIA
Unit 16, 390 Eastern Valley Way, Roseville, NSW 2069, Australia
TEL: 61-2-9417-7100
FAX: 61-2-9417-1077
TOLL FREE: 1800-177-100 (Australia),
0800-900900 (New Zealand)
URL: www.dlink.com.au
E-MAIL: [email protected], [email protected]
CANADA
D-LINK CANADA
2180 Winston Park Drive, Oakville, Ontario L6H 5W1 Canada
TEL: 1-905-829-5033
FAX: 1-905-829-5223
BBS: 1-965-279-8732
FREE CALL: 1-800-354-6522
URL: www.dlink.ca
FTP: ftp.dlinknet.com
E-MAIL: [email protected]
CILE
D-LINK SOUTH AMERICA
Isidora Goyenechea #2934 of.702, Las Condes, Santiago, Chile
TEL: 56-2-232-3185
FAX: 56-2-2320923
URL: www.dlink.cl
E-MAIL: [email protected], [email protected]
DANIMARCA
D-LINK DENMARK
Naverland 2, DK-2600 Glostrup, Copenhagen, Denmark
TEL:45-43-969040
FAX:45-43-424347
URL: www.dlink.dk
E-MAIL: [email protected]
EGITTO
D-LINK MIDDLE EAST
7 Assem Ebn Sabet Street, Heliopolis Cairo, Egypt
TEL: 202-2456176
FAX: 202-2456192
URL: www.dlink-me.com
E-MAIL: [email protected],
[email protected]
FRANCIA
D-LINK FRANCE
Le Florilege #2, Allee de la Fresnerie
78330 Fontenay Le Fleury France
TEL: 33-1-30238688
FAX: 33-1-3023-8689
URL: www.dlink-france.fr
E-MAIL: [email protected]
GERMANIA
D-LINK CENTRAL EUROPE/D-LINK DEUSTSCHLAND GMBH
Schwalbacher Strasse 74, 65760 Eschborn Germany
TEL: 49-(0) 6196-7799-0
FAX: 49-(0) 6196-7799-300
URL: www.dlink.de
E-MAIL: [email protected], [email protected]
INDIA
D-LINK INDIA
Plot No.5, Kurla-Bandra Complex Road,
Off Cst Road, Santacruz (E), Bombay - 400 098 India
TEL: 91-22-652-6696
FAX: 91-22-652-8914
URL: www.dlink-india.com
E-MAIL: [email protected]
ITALIA
D-LINK ITALY
Via Nino Bonnet No. 6/b, 20154 Milano, Italy
TEL: 39-02-2900-0676
FAX: 39-02-2900-1723
E-MAIL: [email protected]
URL: www.dlink.it
D-LINK JAPAN
GIAPPONE
10F, 8-8-15 Nishi-Gotanda, Shinagawa-ku, Tokyo 141 Japan
TEL: 81-3-5434-9678
FAX: 81-3-5434-9868
URL: www.d-link.co.jp
E-MAIL: [email protected]
RUSSIA
D-LINK RUSSIA
Michurinski Prospekt 49, 117607 Moscow, Russia
TEL: 7-095-737-3389, 7-095-737-3492
FAX: 7-095-737-3390
E-MAIL: [email protected]
SINGAPORE
D-LINK INTERNATIONAL
1 International Business Park, #03-12 The Synergy, Singapore 609917
TEL: 65-774-6233
FAX: 65-774-6322
URL: www.dlink-intl.com
E-MAIL: [email protected]
S. AFRICA
D-LINK SOUTH AFRICA
Unit 2, Parkside 86 Oak Avenue
Highveld Technopark Centurion, Gauteng, Republic of South Africa
TEL: 27(0)126652165
FAX: 27(0)126652186
CELL NO: 0826010806 (Bertus Moller)
CELL NO: 0826060013 (Attie Pienaar)
E-MAIL: [email protected],
[email protected]
SVEZIA
D-LINK SWEDEN
P.O. Box 15036, S-167 15 Bromma Sweden
TEL: 46-(0)8564-61900
FAX: 46-(0)8564-61901
E-MAIL: [email protected]
URL: www.dlink.se
TAIWAN
D-LINK TAIWAN
2F, No. 119 Pao-Chung Road, Hsin-Tien, Taipei, Taiwan
TEL: 886-2-2910-2626
FAX: 886-2-2910-1515
URL: www.dlinktw.com.tw
E-MAIL: [email protected]
GB
D-LINK EUROPE
D-Link (Europe) Ltd. 4th Floor Merit House,
Edgware Road, Colindale, London NW95AB U.K.
TEL: 44-20-8731-5555
FAX: 44-20-8731-5511
URL: www.dlink.co.uk
E-MAIL: [email protected]
U.S.A
D-LINK U.S.A.
53 Discovery Drive, Irvine, CA 92618 USA
TEL: 1-949-788-0805
FAX: 1-949-753-7033
INFO LINE: 1-800-326-1688
BBS: 1-949-455-1779,
1-949-455-9616
URL: www.dlink.com
E-MAIL: [email protected], [email protected]
Scheda di registrazione
Stampare, battere a macchina o utilizzare lettere maiuscole.
Cognome: Sig/Signora________________________________________________________________________
Azienda: ____________________________________________Divisione.______________________________
Ruolo aziendale:_____________________________________________________________________
Telefono:_________________________________________ Fax:___________________________________
Indirizzo dell'azienda:___________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________
Nazione:__________________________________________________________________________________
Data di acquisto (MM/GG/AA):____________________________________________________________
Modello
prodotto
N. di serie del prodotto
* Tipo computer sul quale è
installato il prodotto (es, Compaq
486)
* N. id serie computer sul quale è
installato il prodotto
(* solo per adattatori)
Il prodotto è stato acquistato da:
Rivenditore:____________________________________________________________________________
Telefono:_________________________________________ Fax:___________________________________
Indirizzo completo del rivenditore:_______________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________
Rispondente alle seguenti domande per ricevere un supporto migliore per il prodotto:
1. Dove viene utilizzato principalmente il prodotto?
oCasa oUfficio oViaggio o Uso aziendale oLibera professione oUso personale
2. Quanto dipendenti lavorano presso la sede dove è installato il prodotto?
o1 dipendenteo2-9 o10-49 o50-99 o100-499 o500-999 o1000 o superiore
3. Quali protocolli di rete vengono utilizzati dall’azienda?
oXNS/IPX oTCP/IP oDECnet oAltri_______________________________________________________
4. Quali sistemi operativi vengono utilizzati dall’azienda?
oD-Link LANsmart oNovell NetWare oNetWare Lite oSCO Unix/Xenix oPC NFS o3Com 3+Open
oBanyan Vines oDECnet Pathwork oWindows NT oWindows NTAS oWindows '95
oAltri________________________________________________________________________________
5. Quali programmi per la gestione di rete vengono utilizzati dall’azienda?
oD-View oHP OpenView/Windows oHP OpenView/Unix oSunNet Manager oNovell NMS
oNetView 6000 oAltri___________________________________________________________________
6. Quali collegamenti di rete vengono utilizzati dall’azienda?
oFibre ottiche oCavi coassiali thick Ethernet o Cavi coassiali thin Ethernet o10BASE-T UTP/STP
o100BASE-TX o100BASE-T4 o100VGAnyLAN oAltri_________________________________________
7. Quali applicazione vengono utilizzati all’interno della rete?
oDesktop publishing oSpreadsheet oWord processing oCAD/CAM
oGestione database oContabilità oAltri_________________________________________________
8. A quale delle seguenti categorie appartiene la vostra azienda?
oAerespazialeoIngegneriaoFormazioneoFinanzaoSanitàoLegale oAssicurazioni/immobili oProduzione
oDistribuzione/Vendita all’ingrosso/Catene di negozi oPubblica amministrazione oTrasporti/Servizi
pubblici/Comunicazioni oVAR
oSystem house/aziendeoAltro____________________________________________________________
9. Raccomandereste il vostro prodotto D-Link a un amico?
oSi oNo oNon so ancora
10.I vostri commenti sul prodotto? _________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
Guida rapida - rete casalinga (con router)
Questa breve guida, si pone come obiettivo la creazione di una piccola rete ad uso domestico per la navigazione in internet e
la condivisione di files e cartelle.
Per capire quale sarà lo schema logico della nostra rete, ecco come ci apparirà al termine del lavoro.
Requisiti:
1. Connessione a internet ISDN o ADSL;
2. Router ISDN o ADSL (secondo la connessione disponibile)
3. 2 o più pc con già installate le relative schede di rete e sistemi operativi Windows
95/98/Me/2000/XP/2003.
4. Cavi di rete per i collegamenti
5. Switch o hub ethernet (nel caso in cui il router non abbia già più porte ethernet o queste non siano sufficienti per tutti i
pc)
Configurazione schede di rete con PC
Andiamo ora a vedere nel dettaglio come configurare la scheda di rete di ciascun pc visualizzando alcuni possibili sistemi
operativi (windows 2000/XP/2003, 95/98/Me, linux)
Vediamo inoltre in linee generali come configurare il router per poterci connettere a internet!
Ovviamente ogni modello di router, e ogni provider, avrà le proprie impostazioni, qui saranno spiegati brevemente in poche
parole alcuni concetti generici!
Windows 95/98/Me
Pulsante destro su “Risorse di rete” > Proprietà
Nella scheda “Identificazione” assegnare un nome al computer (es: PC-01) e inserire il pc in un gruppo di lavoro (es:
WORKGROUP)
Il campo “Descrizione Computer”, è libero e non è discriminante per un corretto funzionamento della rete.
Nella scheda “Configurazione”, conviene già da subito attivare l’accesso primario (al centrodella finestra), come “Client per
reti microsoft”.
Poi facciamo:
Click su “Protocollo TCP/IP >…” Assegnato alla scheda di rete che vogliamo collegare alla nostra rete domestica (certo
perché un pc potrebbe anche avere più schede di rete!)
Nella scheda “Indirizzo IP”, impostiamo l’indirizzo IP e la subnet mask.
Negli esempi abbiamo IP: 192.168.1.51 – NetMask: 255.255.255.0
Nella scheda “Gateway”, inseriamo l’indirizzo IP del nostro default gateway: 192.168.1.1
E nella scheda “Configurazione DNS”, attiviamo l’uso del dns e inseriamo i dns forniti dal nostro provider.
Windows 2000/XP/2003
Dal “Pannello di Controllo”, doppio click su “Connessioni di rete”, poi un click col pulsante destro del mouse sulla scheda
di rete proprietà
Click su “Protocollo Internet (TCP/IP)”, click sul pulsante “Proprietà”, ed impostare i valori come illustrato di seguito:
Indirizzo IP: 192.168.1.52
Subnet mask: 255.255.255.0
Gateway predefinito: 192.168.1.1
DNS primario: Fornito dal provider
DNS secondario: Fornito dal provider
Linux
Ogni distribuzione linux, ha una sua interfaccia o pannello per gestire le configurazioni.
È necessario usare il pannello di amministrazione in modo da poter salvare automaticamente i files di configurazione, così
da non dover ripetere ad ogni accensione la reimpostazione della scheda di rete manualmente.
In questa sezione tuttavia, vengono visti alcuni comandi che è possibile lanciare dalla shell preferita come utente root, per
poter effettuare un test al volo della nostra connessione.
Supponendo di avere bash come interprete di shell, e di avere una scheda di rete installata vista come eth0, ecco cosa fare (#
è il prompt di root):
[root@tl14 /root]# ifconfig eth0 192.168.1.53 netmask 255.255.255.0 up
[root@tl14 /root]# route add default gw 192.168.1.1
I comandi visti sopra, assegnano alla scheda di rete un indirizzo ip 192.168.1.53, e attivano la scheda, inoltre viene
impostato come default gateway l’apparato con indirizzo 192.168.1.1.
[root@tl14 /root]# ifconfig
Eth0 Link encap:Ethernet HWaddr 00:0C:29:D7:85:D6
inet addr:192.168.1.53 Bcast:192.168.1.255 Mask:255.255.255.0
UP BROADCAST RUNNING MULTICAST MTU:1500 Metric:1
RX packets:374 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:155 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisions:0 txqueuelen:100
Interrupt:19 Base address:0x1400
[root@tl14 /root]# route
......(righe tagliate) ......
default 192.168.1.1 0.0.0.0 UG 0 0 0 eth1
Con questi comandi invece abbiamo verificato che la scheda sia configurata correttamente e il gateway sia impostato come
vogliamo. (col comando route, avremo una lista più o meno lunga, quella riportata, è la parte che ci interessa) Per impostare
i dns è preferibile utilizzare i tool della distribuzione in uso, ma se proprio volessimo fare tutto a mano, possiamo
aggiungere delle righe nel file /etc/resolv.conf, fino ad ottenere un file simile a questo:
[root@tl14 /root]# cat /etc/resolv.conf
# Esempio di file resolv.conf
# i dns impostati sono quelli di Virgilio.it
# utilizzare quelli forniti dal proprio provider!
domain reteesempio.net
search reteesempio.net
nameserver 212.216.112.112
nameserver 212.216.172.62
Ora dovremmo essere in grado di eseguire un ping verso un host su internet, e di navigare regolarmente col browser che
preferiamo.
Concetti sui routers
Ogni router ha un proprio pannello di amministrazione che può essere diverso da un altro modello anche se dello stesso
produttore, quindi risulta difficile fare una guida valida per tutto.
In linee generali, possiamo dire che in questo tutorial è stato dato per scontato che il router abbia come indirizzo IP privato:
192.168.1.1. Se dovesse essere diverso (verificare sul manuale del router), conviene impostarlo con tale IP in modo da poter
seguire agevolmente la parte che segue di questa guida.
Se si seguono i passaggi riportati di seguito, è possibile – anzi, direi consigliabile – disabilitare il server dhcp del router per
la rete privata, in quanto abbiamo assegnato a tutti i pc un IP statico.Per quanto riguarda invece la connessione ad internet, è
necessario verificare i parametri forniteci dal provider.
Ci sono differenze per quanto riguarda il protcollo di connessione, la possibilità di avere un ip pubblico statico o dinamico,
verificare se il nostro router ci permette la disconnessione automatica dopo un “tot” tempo di inutilizzo: questa possibilità è
molto comoda per chi ha connettività a consumo, mentre è piuttosto fastidiosa per coloro che hanno un contratto di
connessione a tempo indeterminato (flat).
Per chi dovesse avere la necessità di fornire dei servizi all’esterno della propria rete (server ftp, web, ssh, o anche
programmi di file sharing), deve provvedere a fare il corretto reindirizzamento delle porte verso il pc che offre il servizio.
Molti routers a questo scopo hanno un pannello che si può chiamare “Virtual Server”, “Port Redirect”, “Port forwarding” o
simili (a seconda del modello).
In questo pannello si avrà la possibilità di redirigere il traffico in entrata sulle porte specifiche, verso il pc che ci interessa.
Un esempio:
Configurazione della condivisione files e stampanti
In questa parte del manuale, vediamo come poter condividere delle risorse (files e stampanti), in modo da ottimizzare l’uso
delle nostre periferiche!
Le configurazioni che andremo a illustrare, sono riferite ai sistemi Windows 95/98/Me e 2000/XP/2003.
La condivisione delle periferiche via SAMBA in linux, richiederebbe parecchio spazio, inoltre la maggior parte delle
distribuzioni, hanno un proprio pannello di amministrazione che “ottimizza” il setup delle risorse condivise.
Volendo in rete esistono diversi strumenti per la configurazione di SAMBA: tra i più conosciuti ci sono SWAT e WEBMIN
(quest’ultimo è un interfaccia per amministrare molti servizi)
Windows 95/98/Me
In questi sistemi operativi, è piuttosto semplice condividere una cartella senza avere troppe pretese:
Innanzi tutto va abilitato il servizio di condivisione di files e stampanti
Fare un click col pulsante destro del mouse sulla cartella da condividere (nel nostro esempio si chiama “Cartella Test”)
Selezionare la voce “Condivisione” e si arriva nella finestra qui illustrata!
Abilitare la selezione “Condividi con nome”, e assegnare un nome (nell’esempio è stato dato “CONDIVISA”), poi abilitare
il tipo di accesso scegliendo tra Sola lettura, Lettura/Scrittura, Dipende da password.
Tipicamente vorremmo che tutti gli utenti possano leggere e scrivere in questa director, quindi selezioniamo
Lettura/Scrittura e confermiamo con OK
Windows 2000/XP/2003
Fare un click col pulsante destro del mouse sulla cartella da condividere (nel nostro esempio si chiama “Cartella Test”)
Selezionare la voce “Condivisione e Protezione” e si arriva nella finestra qui illustrata!
Click sull’avvertimento “Se pur comprendendo i rischi……..” selezionare “Attiva la condivisione senza utilizzare la
procedura guidata”, e confermare con OK
Assegnare un nome col quale viene vista la cartella dagli altri utenti in rete (nell’esempio è stato dato “CONDIVISA”), poi
abilitare il flag Consenti agli utenti di rete di modificare i file.
Creazione utenti e password
Per una corretta funzionalità della rete, è necessario che non esistano nomi utenti e computer duplicati, inoltre il nome
assegnato ad un computer non può essere assegnato anche ad un utente (e viceversa): nonostante tutto possa sembrare
funzionare regolarmente, potremmo in futuro avere brutte sorprese.
Ovviamente se vogliamo consentire la condivisione di files o stampanti tra i vari pc, dovremo creare gli utenti su tutti i pc.
Gli esempi di seguito sono stati illustrati supponendo che in un pc si acceda con username utente, mentre nell’altro con
username archim3de.
Quindi sui pc windows 2000/SP/2003, sono stati creati tutti gli utenti necessari.
Windows 95/98/Me
In queste versioni di windows, se non intendiamo avere una gestione separata dei profili (impostazioni colori, sfondi del
desktop, menù avvio etc etc), è sufficiente digitare al login, il nome utente e la relativa password con cui vogliamo accedere
alla rete.
Windows 2000/XP/2003
A seconda che si tratti di versioni server (Win 2000/2003), professional (2000/XP) o Home (XP), abbiamo diverse
possibilità.
Nelle versioni server, è necessario creare gli utenti nel dominio di Active Directory di windows.
Per windows 2000/XP professional o “Pannello di controllo”, possiamo scegliere il controllo “Strumenti di
Amministrazione” “Gestione Computer”
Provvedere alla creazione degli utenti nella scheda “Utenti e Gruppi locali” click su “Azione” “Nuovo Utente
Per quanto riguarda invece XP Home, non è prevista la possibilità di creare gli utenti da “Strumenti di amministrazione”, in
tal caso bisogna provvedere dall’icona “Account utente”.
Poi su tali sistemi, all’accensione, quando viene richiesta username e password secondo le illustrazioni di seguito, è
necessario digitare correttamente la password preventivamente inserita.
Finestra di login tipica di Windows XP
Finestra di login tipica di Windows 2000/2003 o XP inserito in un dominio
STANDARD DI CONFIGURAZIONE RETI (la configurazione può cambiare in 192.168.1.1)
SERVER (proprietà della connessione LAN)
- IP: 192.168.0.1
- Subnet Mask: 255.255.255.0
- Gateway: [lascia vuoto]
- DNS Primario: [lascia vuoto]
- DNS Secondario: [lascia vuoto]
CLIENT (proprietà della connessione LAN)
- IP: 192.168.0.2
- Subnet Mask: 255.255.255.0
- Gateway: 192.168.0.1
- DNS Primario: 192.168.0.1
- DNS Secondario: [lascia vuoto]
... mi raccomando, connessione LAN non connessione a Internet.
I-Fly Wireless Broadband Router
with 4 Fast Ethernet ports + 1 Wan port
Guida Rapida
A02-W R-54G/G1 (Novembre 2003)V1.00
I-Fly Wireless Broadband Router
Questo manuale è inteso come una guida rapida, pertanto per
ulteriori dettagli sulla configurazione fare riferimento al
manuale esteso presente sul CDRom allegato al prodotto.
1.1 Contenuto della confezione
Prima di iniziare l’installazione assicuratevi che la confezione
contenga:
• I-Fly Wireless BroadBand Router
• Cavo di rete (CAT 5)
• Alimentatore AC-DC (5V, 2A)
• CD-ROM (contenente il manuale, software e driver)
• Questa guida rapida
Qualora mancasse qualcosa
rivenditore.
contattate
immediatamente
il
1.2 Cablaggio
Anzitutto dovete collegare alla porte RJ45 i PC della vostra Lan
oppure gli Switch. Infine collegate l’alimentatore al Router ed alla
presa elettrica. Una volta effettuati tutti i collegamenti il prodotto
effettuerà una diagnostica la cui durata e di circa una decina di
secondi. Terminata questa fase il Led POWER sarà acceso verde
fisso ed il Led STATUS comincerà a lampeggiare indicando il
corretto funzionamento del prodotto. Dovreste vedere i Led
LAN/WLAN/WAN accesi (a seconda dei collegamenti fatti) o
lampeggianti .
2
I-Fly Wireless Broadband Router
1.3 I LED frontali
LED
INFORMAZIONE
POWER
Acceso fisso quando connesso alla rete elettrica
STATUS
Lampeggia quando il sistema è pronto
WAN
Acceso verde quando connesso
Spento quando non connesso
Lampeggiante quando vi è trasmissione/ricezione
WLAN
Acceso verde quando connesso ad un dispositivo Wireless
Spento quando non connesso
Lampeggiante quando vi è trasmissione/ricezione
LAN
Acceso verde quando connesso ad un dispositivo Ethernet
Spento quando non connesso
Lampeggiante quando vi è trasmissione/ricezione
3
I-Fly Wireless Broadband Router
1.4 Le Porte posteriori
Porte
LAN
(4 *RJ-45)
Utilizzo
Connettere con un cavo UTP. Essendo le porte con
supporto Auto MDI/MDIX funzioneranno tanto con cavi
dritti che incrociati.
WAN
Connettere con un cavo UTP. Essendo le porte con
supporto Auto MDI/MDIX funzioneranno tanto con cavi
dritti che incrociati.
Va collegata ad un modem Ethernet ADSL o ISDN.
RESET
Da utilizzare per ripristinare il router alle condizioni di
default (premere per 10 secondi)
POWER (Jack)
Connettere l’alimentatore a questo jack
1.5 Settaggi di Default
Prima di iniziare la configurazione dell’ I-Fly Wireless Broadband
Router è necessario conoscere quali siano i settaggi di default.
4
I-Fly Wireless Broadband Router
Lasciando questi settaggi e configurando i PC come client DHCP
(come da istruzioni seguenti) sarà possibile terminare la
configurazione dell’apparato in brevissimo tempo. Per una
configurazione più dettagliata fare riferimento al manuale presente
sul CD.
Le configurazioni di Default dell’I-Fly Wireless Broadband
Router sono:
•
Nome Utente:admin
•
Password:admin
•
Indirizzo IP (192.168.1.1)
•
Subnet Mask(255.255.255.0)
•
DHCP Server abilitato
1.6 Configurazione di IE
A questo punto è necessario lanciare IE, andare nel menù
strumenti, poi scegliere il tab connessioni e spuntare una delle
seguenti voci:
• non utilizzare mai connessione remota
• usa connessione remota se non è disponibile una
connessione di rete
1.7 Configurazione dei PC
Configurazione del PC in Windows 95/98/ME
1.
2.
Andare in Start/Settings/Control Panel. Cliccare 2 volte su
Network e scegliere Configuration.
Selezionare TCP/IP -> NE2000 Compatible, o qualsiasi
Network Interface Card (NIC) del PC.
5
I-Fly Wireless Broadband Router
3.
Cliccare su Properties.
4.
Selezionare l’opzione Obtain an IP address automatically
(dopo aver scelto IP Address).
5.
Andare su DNS Configuration
6.
Selezionare l’opzione Disable DNS e premere su OK per
terminare la configurazione.
Riavviare il PC affinché i cambiamenti abbiano effetto.
Configurazione del PC in Windows XP
1. Andare su Start e poi Control Panel. Cliccare due volte su
Network (in Classic View) Connections.
2. Cliccare due volte su Local Area Connection.
3. In Local Area Connection Status cliccare Properties.
4. Selezionare Internet Protocol (TCP/IP) e cliccare su
Properties.
Selezionare l’opzione Obtain an IP address automatically e
successivamente Obtain DNS server address automatically.
Premere OK per terminare.
1.8 Configurazione col Browser
Accedere col browser web al seguente indirizzo IP (dove si
inserisce l’URL) che di default è: 192.168.1.1, e premere il tasto
invio.
6
I-Fly Wireless Broadband Router
Utilizzare admin (come nome utente) e admin (come
password). Premere OK per continuare.
Apparirà a questo punto la configurazione Wizard che vi
permetterà una configurazione guidata dell’apparato.
Chiudendo la Wizard andrete nel Menù Principale e potrete
configurare dettagliatamente il dispositivo (si rimanda al
manuale completo presente su CDRom).
1.9 Quick Setup with Wizard
Grazie a questo Wizard potrete configurare il dispositivo in
brevissimo tempo. Dovreste vedere l’immagine di sotto
(qualora non fosse così, ciccate sul bottone Wizard). Ciccare su
“Next” per proseguire.
7
I-Fly Wireless Broadband Router
Step 1: Modifica Password
Potete adesso cambiare la password, ciccare poi su “Next” per
passare al prossimo step.
Step2: Scelta della Time Zone
Selezionate adesso dal menù a tendine il fuso orario di
appartenenza. Ciccare poi su “Next” per proseguire.
Step 3: Configurazione LAN ed impostazioni del DHCP
Potrete cambiare l’indirizzo IP del dispositivo e la subnet
mask. Il valore di default è: 192.168.1.1. Spuntare “Enabled”
per abilitare il DHCP server del dispositivo. Il DHCP server
assegnerà automaticamente gli indirizzi IP ai vari client
Wireless o Wired. Potete assegnare il range di IP che verranno
8
I-Fly Wireless Broadband Router
assegnati (inserite l’IP di partenza in “Range start” e l’IP
finale in “Range end”). Cliccare su “Next” per continuare.
Step 4: Impostazione della Connessione Internet
Selezionare la modalità di connessione ad Internet tra le scelte
disponibili. Se usate il dispositivo come Access Point (non
usate la porta WAN) potete saltare allo step (5) successivo.
9
I-Fly Wireless Broadband Router
Obtain IP automatically (DHCP client):
Scegliendo "Obtain IP automatically (DHCP client)"
l’interfaccia WAN prenderà l’indirizzo IP da un server DHCP
presente sulla rete cui viene collegata.
Fixed IP Address:
Introdurre l’indirizzo IP manualmente sull’interfaccia WAN.
Introdurre anche gli IP dei DNS.
PPPoE to obtain IP automatically oppure PPPoE with a
fixed IP address
Introdurre l’Username e Password (eventualmente l’IP) del
vostro abbonamento con l’ISP.
PPTP:
Introdurre l’IP dell’interfaccia WAN e l’indirizzo IP del
dispositivo che effettua la connessione ad Internet. Digitare
infine username e password.
10
I-Fly Wireless Broadband Router
Step 5: Set Wireless LAN connection
Ciccare “enable” per abilitare l’interfaccia wireless. Introdurre
il valore di SSID (deve essere identico in tutti i dispositivi)to
enable wireless LAN. If you enable the wireless LAN, type the
SSID in the text box and select a communications channel. The
SSID and channel must be the same as wireless devices
attempting communication to the router.
11
I-Fly Wireless Broadband Router
Step 6: Restart
A questo punto la configurazione è terminata, riavviare il
Router premendo su “Restart”. Cliccando invece su “exit”
cancellerete tutti i settagli impostati.
1.10 Test della Connessione ad Internet
Lanciando adesso il browser dovreste essere in grado di
navigare. Per problemi fare riferimento al manuale completo.
12
I-Fly Wireless Broadband Router
.
13
I-Fly Wireless Broadband Router
14
VoIP ADSL Router – Discus NetGate VoIP v2 Pirelli (0.56S) – Manuale operativo
PIRELLI Discus NetGate VoIP v2
VOIP ADSL ROUTER
GUIDA ALL’INSTALLAZIONE
Release 0.56S
Pag. 1
VoIP ADSL Router – Discus NetGate VoIP v2 Pirelli (0.56S) – Manuale operativo
Pag. 2
INDICE
SERVIZIO SKYPHO ........................................................................................................................3
COMPONENTI PRESENTI NELLA SCATOLA ......................................................................... 3
COLLEGAMENTO FISICO APPARATO..................................................................................... 5
CONFIGURAZIONE VIA WEB BROWSER ............................................................................... 6
IMPOSTAZIONI DELLA WAN................................................................................................................... 7
IMPOSTAZIONI SERVIZI VOIP SKYPHO................................................................................................. 8
Parametri di configurazione dello IAD Discus NetGate VoIP v2 Pirelli (056S) ..................... 10
VoIP ADSL Router – Discus NetGate VoIP v2 Pirelli (0.56S) – Manuale operativo
Pag. 3
SERVIZIO SKYPHO
Utilizzare il servizio SKYPHO è semplice e veloce. Basta un accesso ADSL, un apparecchio telefonico tradizionale
(analogico) e un PC e con pochi click potrete utilizzare la vostra nuova linea telefonica con qualità pari a quella di una
tradizionale linea telefonica.
Per utilizzare il servizio VOIP SKYPHO sono necessarie:
un computer con una porta Ethernet;
una linea abilitata al servizio ADSL e relativo account ADSL (Login e Password);
un account SIP (Username e Password);
le Credenziali di Accesso al Vostro dispositivo (ID e Password);
L'account ADSL è l'iscrizione registrata sul server ISP che consente l'accesso a Internet. Esso è composto da una
Login e da una Password (codice di accesso segreto) mediante la quale potete accedere ai servizi internet.
L'account SIP è l'iscrizione registrata sul server SKYPHO che consente l'accesso ai servizi VoIP offerti dal server
stesso. Esso è composto da una Username, coincidente con il numero telefonico a Voi assegnato e da una Password
(codice di accesso segreto) mediante la quale potete accedere ai servizi telefonici di SKYPHO.
Le Credenziali di Accesso sono i codici personali che garantiscono che solo Voi possiate accedere al Vostro
dispositivo di accesso integrato (Integrated Access Device – “VoIP ADSL router”).
ATTENZIONE! Mantenere riservatezza su questi dati è necessario per garantire che soltanto voi possiate accedere ai
servizi a Voi riservati.
COMPONENTI PRESENTI NELLA SCATOLA







Un dispositivo di accesso integrato Discus NetGate VoIP V2 Pirelli
Un alimentatore
Un manuale utente
Un cavo Ethernet (rj-45)
Due cavi telefonici (rj-11)
Un cavo USB
Un CD-Rom con software driver e documentazione
Dispositivo di accesso integrato (IAD)
Alimentatore
Manuale di Easy Start
Cavo Ethernet (presa rj-45)
Cavo telefonico (presa rj-11)
Cavo USB
CD-Rom con software driver e
documentazione
VoIP ADSL Router – Discus NetGate VoIP v2 Pirelli (0.56S) – Manuale operativo
Pag. 4
VoIP ADSL Router – Discus NetGate VoIP v2 Pirelli (0.56S) – Manuale operativo
Pag. 5
COLLEGAMENTO FISICO APPARATO
Innanzitutto, effettuate il collegamento fisico dell’apparato seguendo le semplici istruzioni di seguito indicate:
I
O
ADSL
12V/1A Reset Power
USB
LAN

Inserite il cavo Ethernet rj-45 nella porta LAN dello
IAD Discus NetGate VoIP V2;

Collegate l’altra estremità del cavo Ethernet
porta Ethernet sul vostro personal computer;

Inserite il cavo telefonico rj-11 nella porta ADSL dello
IAD Discus NetGate VoIP V2;

Collegate l’altra estremità del cavo rj-11 al microfiltro
e questo alla presa telefonica;

Collegate l’alimentatore fornito allo IAD Discus
NetGate VoIP V2 e alla presa di corrente;

Accendete l’interruttore posto su retro dello IAD
Discus NetGate VoIP V2;

Collegate il telefono analogico alla porta “PHONE1”
dello IAD Discus NetGate VoIP V2.
PHONE1 PHONE2
alla
Nel caso abbiate sottoscritto una seconda linea VoIP,
collegate un altro telefono analogico alla porta “PHONE2”
dello IAD Discus NetGate VoIP V2.
Una volta completate le connessioni come indicato, si accederanno i LED “PWR”, “LAN”, “ADSL” e “VoIP”:
PWR: Acceso indica che lo IAD è alimentato alla presa di
corrente.
ADSL: Acceso indica la connessione ADSL funziona
correttamente.
Online: Lampeggiante durante la trasmissione o la
ricezione dei dati.
LAN: Acceso indica che il collegamento “fisico” via
Ethernet tra il vostro PC e lo IAD funziona correttamente.
Lampeggiante durante la trasmissione o la ricezione dei
dati da o verso il vostro PC.
USB: Acceso indica che il collegamento “fisico” via USB
tra tra il vostro PC e lo IAD funziona correttamente.
VoIP: Acceso indica che vi siete registrati al servizio VoIP
SKYPHO e che potete effettuare chiamate.
Phone 1/2: Lampeggiante durante la ricezione o l’invio di
chiamate telefoniche.
P
h
o
n
e
2P
h
o
n
e
1V
o
IP
U
S
B
L
A
N
O
n
lin
e
A
D
S
LP
W
R
VoIP ADSL Router – Discus NetGate VoIP v2 Pirelli (0.56S) – Manuale operativo
Pag. 6
CONFIGURAZIONE VIA WEB BROWSER
Una volta completati i collegamenti descritti, potrete procedere alla configurazione del vostro IAD Discus NetGate VoIP
V2 e, se lo desiderate, personalizzarvi la password di accesso.
IMPORTANTE: prima di iniziare le attività di configurazione, assicurarsi di avere a disposizione i dati di username e
password del servizio VoIP ricevuti da SKYPHO alla sottoscrizione.
1.
Verificate che sul vostro PC sia
attiva
l’opzione
“Ottieni
automaticamente un indirizzo IP”;
2.
Avviate il vostro Web Browser (ad
es. Internet Explorer), inserite
l’indirizzo IP (192.168.1.1) del
vostro IAD Discus NetGate VoIP v2;
3.
Comparirà la pagina di accesso allo
IAD Discus NetGate VoIP v2 nella
quale dovrete inserire le Credenziali
di Accesso per l’autenticazione

la Vostra User di accesso
all’apparato come ID (Eutelia)

la Vostra Password personale di
accesso
all’apparato
come
Password (Eutelia)

cliccate su “LOGIN” e ……
ATTENZIONE: Mantenere riservatezza su questi dati è necessario per garantire che soltanto voi possiate
modificare la configurazione dell’apparato. Vi suggeriamo di procedere alla modifica della password di
configurazione (nel menu System) e di segnare la nuova password.
4.
Dopo qualche istante comparirà
la pagina “ADVANCED SETUP”
del vostro IAD Discus NetGate
VoIP v2. Alla sinistra della
finestra compariranno le voci di
menu cliccando sulle quali
potrete verificare e/o modificare i
singoli
parametri
di
configurazione del Vostro IAD
Discus NetGate VoIP v2, come
indicato nel successivo capitolo.
VoIP ADSL Router – Discus NetGate VoIP v2 Pirelli (0.56S) – Manuale operativo
Pag. 7
Impostazioni della WAN
1.
cliccate sulla voce di menu “WAN” e poi sul link del sottomenu “ATM PVC”.
Sulla pagina che comparirà cliccate su “VC1”
Sulla pagina che comparirà inserite i valori indicati, le credenziali di accesso ADSL
“Username e Password” e confermate la Password.
Una volta completate le operazioni di inserimento cliccate su “SAVE SETTINGS”.
VoIP ADSL Router – Discus NetGate VoIP v2 Pirelli (0.56S) – Manuale operativo
Pag. 8
Impostazioni servizi VoIP SKYPHO
2.
cliccate sulla voce di menu “VoIP” e poi sul link del sottomenu “Port Setting”.
Sulla pagina che comparirà abilitate “Phone 1” e inserite i valori del Vostro account
SIP.
NOTA: L'account SIP è l'iscrizione registrata sul server SKYPHO che consente
l'accesso ai servizi VoIP offerti dal server stesso. Èsso è composto da una
Username, coincidente con il numero telefonico a Voi assegnato e da una Password
(codice di accesso segreto) mediante la quale potete accedere ai servizi telefonici di
SKYPHO. Username e Password vi saranno comunicate direttamente da SKYPHO
all'atto dell'attivazione.
dove
Phone Number = Numero Telefonico Assegnato da SKYPHO
Display Name = Numero Telefonico Assegnato da SKYPHO
SIP Domain = voip.eutelia.it
Realm = voip.eutelia.it
Username = Numero Telefonico Assegnato da SKYPHO
Password = Password dell’account SIP modificata da Voi
Una volta completate le operazioni di inserimento cliccate su “SAVE SETTINGS”.
Qualora abbiate sottoscritto il servizio VoIP SKYPHO con due linee telefoniche,
dovrete ripetere la medesima configurazione abilitando Phone 2 e inserendo il valore
della Password del secondo account SIP da Voi modificata sul sito.
VoIP ADSL Router – Discus NetGate VoIP v2 Pirelli (0.56S) – Manuale operativo
3.
Pag. 9
cliccate sul link del sottomenu “Port Advanced Settings” e sulla pagina che comparirà
inserite i valori indicati.
NOTA: Qualora abbiate sottoscritto il servizio VoIP SKYPHO con due linee
telefoniche, dovrete ripetere la medesima configurazione anche per la parte relativa
a Phone 2..
Una volta completate le operazioni di inserimento cliccate su “SAVE SETTINGS”.
VoIP ADSL Router – Discus NetGate VoIP v2 Pirelli (0.56S) – Manuale operativo
Pag. 10
Parametri di configurazione dello IAD Discus NetGate VoIP v2 Pirelli (056S)
Credenziali di accesso al dispositivo
Indirizzo IP:
ID:
Da verificare sul dispositivo di accesso integrato (IAD)
Eutelia
Password:
Eutelia
(192.168.1.1)
Impostazioni di sistema
SYSTEM
>>Remote Management
Host Address:
Enable:
0.0.0.0
Abilitato
Parametri WAN/LAN
WAN
>>ATM PVC
VC1
Protocol:
VPI/VCI:
Encapsulation:
QoS Class :
PCR/SCR/MBS :
IP assigned by ISP:
IP Address:
Subnet Mask:
LAN
PPPoA
8 / 35
VC MUX
UBR
4000 / 4000 / 10
Yes
0.0.0.0
0.0.0.0
Connect Type:
Always Connected
Username:
assegnata dall’ISP
Password:
assegnata dall’ISP
MTU:
1500
LAN IP
IP Address:
IP Subnet Mask:
DHCP Server:
192.168.1.1
255.255.255.0
Enable
IP Address Pool
Start IP:
End IP:
Domain Name:
192.168.1.3
192.168.1.14
Voip.eutelia.it
Impostazioni NAT
NAT
NAT Settings
Enable or disabile NAT module function:
Enable
Impostazioni Firewall
FIREWALL
Security Settings (Firewall)
Enable or disabile Firewall features:
Disable
VoIP ADSL Router – Discus NetGate VoIP v2 Pirelli (0.56S) – Manuale operativo
Pag. 11
Impostazioni ADSL
ADSL
>>Parameters
Operation Mode:
Automatic
Parametri VoIP
VoIP
>>Port Setting
Phone 1:
Phone Number:
Display Name:
SIP Domain :
Realm :
Username:
Password:
Enable
numero telefonico
numero telefonico
voip.eutelia.it
voip.eutelia.it
numero telefonico
assegnata da SKYPHO
Phone 2:
se sottoscritto
Phone Number:
Display Name:
SIP Domain :
Realm
Username:
2° numero telefonico
2° numero telefonico
voip.eutelia.it
voip.eutelia.it
2° numero telefonico
Password:
assegnata da SKYPHO
>>SIP Settings
SIP Listen Port:
Proxy IP:
Proxy Port:
Registrar IP:
Registrar Port:
Re- Registration Time
Interval :
5060
voip.eutelia.it
5060
voip.eutelia.it
5060
310
>>VoIP Advanced Settings
Caller-ID Presentation:
Support User-Agent Header:
Call Hold Version:
Telephony Hook Flash Timer:
Telephony Tone Country
Abilitato
Abilitato
RFC3264
50 ms ~ 600 ms
Setting:
Codec Rate (G723, G729,
Italy
G711) :
Default
Voice Codec Configuration
Selected Codec:
G.729
G.711 A law
>>Port Advanced Setting
Volume Gain Control:
FIXED Input 10 /
Output –10
Jitter Buffer Mode:
ADAPTIVE
Jitter Buffer Delay (ms):
Echo Canceller Delay
VAD:
CNG:
PLC:
Inter Digit Delay:
T.38 FAX
40
32 ms
Abilitato
Disabilitato
Abilitato
4 Sec.
Enable