IL METODO BILLINGS: UN`ESPERIENZA PERSONALE DI CARLA

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IL METODO BILLINGS: UN`ESPERIENZA PERSONALE DI CARLA
sensazione puo' far pensare a problemi della cervice. Una comparsa di muco
dall'aspetto diverso dal solito al di fuori del periodo fertile puo' indicare
un'infiammazione in atto. La donna impara presto a riconoscere il "normale" dallo
"strano".
Il fatto che il metodo non si basi su un calcolo medio o statistico della durata dei cicli,
ma sull'osservazione di quanto accade all'interno di ogni singolo ciclo, lo rende
affidabile ai fini del riconoscimento ma soprattutto utilizzabile tranquillamente sia in
caso di cicli irregolari che in periodi particolari quali l'allattamento, il post partum, il
periodo premenopausa e il periodo successivo all'interruzione della pillola.
E' inoltre necessario ricordare che alcuni medicinali (spesso a base di ormoni, usati
proprio per la stimolazione ovarica) possono influenzare la produzione di muco, così
come l'assunzione prolungata della pillola anticoncezionale puo' provocare una lesione
cronica della cervice che non risponde più alle sollecitazioni degli estrogeni.
In conclusione posso dire che l'apprendere il metodo Billings mi ha permesso di saper
riconoscere e individuare l'ovulazione, mettendomi in condizione di decidere quando
avere una gravidanza. Mi ha anche permesso di vivere gli altri mesi senza dover
dipendere da contraccettivi chimici o meccanici che, per quanto sicuri possono essere,
non sono esenti da controindicazioni. Non ho mai dovuto alterare l'equilibrio perfetto
che regola i miei cicli che, pur nella loro irregolarità (parlando di durata) rispecchiano
sempre lo stesso schema regolare.
Anche se puo' sembrare complicato all'inizio, una volta accantonato lo scetticismo
scopriremo quanto possa essere facile e intuitivo riconoscere il periodo sicuramente
fertile da quello sicuramente non fertile, ci sentiremo piu' sicure di noi stesse,
torneremo padrone di quel qualcosa che è solo nostro, che è un diritto conoscere e un
dovere proteggere - la nostra fertilità - lasciando alla medicina il compito di intervenire
solo quando ci accorgiamo che qualcosa ha alterato questo delicato equilibrio. Una
stretta collaborazione medico-donna è sicuramente l'arma vincente contro tante
anomalie che possono alterare la fertilità.
CLUMB (CENTRO LUCANO METODO BILLINGS)
Via Pretoria 41, 85100 Potenza, tel. e fax.097123744
email:[email protected]
Presidente: dott. sa Rosangela Blasucci
tel. 0971445161 – cel. 3472992866
Presidente onorario: Prof. sa Caterina Labriola Urciuoli
tel 097121041 – cel. 3339674435
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IL METODO BILLINGS: UN'ESPERIENZA PERSONALE
DI CARLA G. (CHARLIE), ESPERTA DI METODI NATURALI
Un inizio non proprio convincente
Ho conosciuto il metodo Billings al corso prematrimoniale, circa 13 anni fa. Ne avevo
sentito parlare da una nostra amica in precedenza, ma non essendo interessata ai
metodi anticoncezionali all'epoca, non avevo neanche memorizzato quelle
informazioni. Quando, al corso, ci viene fatto accenno ai metodi naturali di regolazione
delle nascite, tra cui il Billings, la mia prima reazione è stata di scetticismo, associando
erroneamente quest'ultimo ai vari metodi che tendono a "prevedere" il periodo
"pericoloso" semplicemente contando i giorni facendo una media dei cicli. Anzi, devo
dire, che molti come me hanno reagito alla stessa maniera, proprio forse per il modo in
cui la presentazione è stata fatta: associare il metodo Billings ai metodi anticoncezionali
per me è stato un grande errore.
Comunque la mia curiosità è stata, per mia fortuna, superiore all'iniziale scetticismo e
ho deciso di partecipare a quell'incontro con il ginecologo. Due ore di informazioni date
un po' alla rinfusa hanno contribuito a incrementare lo scetticismo, ma sono anche
riuscite a mettermi la pulce nell'orecchio. Qualcosa mi aveva colpita e il mio sesto
senso mi diceva che forse c'era qualcosa che quel medico non era riuscito a far
emergere in quella riunione, non per colpa sua, è stato bombardato di domande e
spesso si usciva dal seminato. L'unica cosa che avevamo capito era che l'ovulazione è
accompagnata da "perdite", quindi monitorando quelle perdite si individuava
l'ovulazione... Quindi evitare i rapporti o concentrare i rapporti in quei giorni.
Conclusione: ma di quali perdite parla? Io non me ne sono mai accorta! Forse ogni
tanto... Ma non tutti i mesi.
Quindi il giorno dopo corro in libreria e compro due libri: "Il metodo dell'ovulazione" e
"L'atlante del metodo Billings". Inizio con l'atlante e, fortunatamente, ero proprio
all'inizio del ciclo, quindi potevo "giocare" e provare la registrazione. Certo se avessi
avuto un'insegnante vicina sarebbe stato tutto più facile, mi sarei risparmiata tanti,
tanti dubbi e paure.
Man mano che i giorni passavano, la comparsa di muco, esattamente come diceva il
libro, il suo cambiamento nell'aspetto e nella sensazione che lasciava, mi sembrava di
colpo una cosa familiare, di quelle che ti fanno pensare "ma si, come ho fatto a non
farci caso prima?". Sembrava di seguire un copione: a prescindere dal numero di giorni
del ciclo, la sequenza era sempre la stessa, e, a confermare l'esattezza della
registrazione, la comparsa delle mestruazioni esattamente 16 giorni dopo quello che io
avevo identificato come il picco. Dopo qualche mese allo scetticismo si è sostituito
l'entusiasmo e la consapevolezza che ero in grado di riconoscere il mio periodo fertile.
Dopo quasi 13 anni devo dire che sono contenta di aver seguito il mio istinto. Malgrado
l'apprendimento sia stato un po' difficoltoso per me in quanto non avevo un'insegnante
vicina, sono diventata padrona del metodo, anzi, di me stessa. E' proprio questo
l'aspetto che mi ha convinto a continuare nell'apprendimento. Io non considero il
metodo Billings un metodo per la regolazione delle nascite, bensì un metodo che
insegna a riconoscere i segnali che il nostro corpo ci manda e ad associarli ai relativi
avvenimenti. Le "regole" sono poi necessarie a chi intende ricercare o evitare la
gravidanza.
(2) Mentre la fase post ovulatoria ha sempre la stessa durata (a meno che non
sussistano disturbi ormonali), la fase pre-ovulatoria ha una durata variabile in quanto
è facilmente influenzabile da molti fattori, da una banale influenza allo stress sia fisico
che emotivo. L'ovulazione può essere quindi ritardata (mai anticipata) e di conseguenza
la mestruazione successiva. Una volta avvenuta l'ovulazione non c'è niente che possa
influire sul ciclo.
(3) Il muco cervicale non è qualcosa al quale si puo' far caso per capire
orientativamente quando c'è l'ovulazione: il muco cervicale è il sintomo più evidente
che permette di individuare l'inizio e la fine della fase fertile ed è indispensabile ai fini
del concepimento. In assenza di muco, gli spermatozoi non hanno possibilità di
raggiungere e fecondare l'ovulo.
(4) L'ovulazione non è mai un avvenimento improvviso ma viene sempre preceduto da
modificazioni del muco cervicale. Anche quando questo non è visibile, la sensazione
che esso provoca è sufficiente a farci rendere conto di cosa sta avvenendo. Quindi se si
è tentati di non proseguire oltre con la valutazione del sintomo del muco in quanto
questo non è presente, si commette un errore: potrebbe essere invece necessario
indagare sul perché di questa assenza.
Primo passo: I luoghi comuni da sfatare
Noi tutte sappiamo, da quando siamo piccole, che ogni mese circa abbiamo le
mestruazioni e che intorno a metà mese avviene l'ovulazione. Allo stesso modo tutte
sappiamo come una malattia, lo stress, a volte uno spavento possono far ritardare il
ciclo. I cicli possono essere regolari o irregolari. Quando il ritardo puo' essere
considerato tale? E cosa significa esattamente ritardo? Rispetto a che cosa? E'
necessario rimettere ordine in questo miscuglio di informazioni per capire esattamente
come funziona il nostro ciclo. Ho imparato a mie spese che avevo creduto a troppi
luoghi comuni in precedenza.
I punti fermi che ho messo a fuoco nell'apprendere questo metodo sono proprio
questi:
(1) ogni ciclo ha una sua lunghezza, non è detto che tutti i cicli debbano durare 28 o 30
giorni, la stessa donna puo' avere cicli di lunghezza variabile e questo proprio perché
l'ovulazione NON avviene sempre a metà ciclo: è l'ovulazione che determina la durata
del ciclo, quindi è un errore prevedere la mestruazione basandola sulla data della
precedente. Quindi, una volta individuata l'ovulazione, constateremo che la
mestruazione arriverà dopo circa due settimane (da 10 a 16 giorni, variabili da donna a
donna: la registrazione di più cicli evidenzierà a ognuna di noi la lunghezza del nostro
periodo post ovulatorio).
Una volta imparato a riconoscere l'avvenuta ovulazione, ci renderemo conto che non
esiste più il concetto di ANTICIPO o RITARDO. Impareremo a sapere con 15 giorni (circa)
di anticipo la data delle mestruazioni seguenti e scopriremo, stupendoci all'inizio, di
quanto questo meccanismo sia perfetto e perda tutto quanto ci sembrava così
misterioso.
Cosa ha significato per me apprendere questo metodo?
Apprendere questo metodo mette la donna nella condizione di conoscere
perfettamente il proprio ciclo, sapere esattamente cosa succede giorno per giorno,
sapere con due settimane di anticipo quando arriveranno le mestruazioni, ma
soprattutto sapere riconoscere quando avviene l'ovulazione. Questo è l'obiettivo
primario del metodo Billings, e anche se viene pubblicizzato come un metodo per la
regolazione naturale delle nascite, io lo vedo piuttosto come un metodo che insegna
alla donna come essere consapevole della propria fertilità. La natura ci ha dotato del
più perfetto strumento di individuazione del periodo fertile, l'importante è fidarsi e
apprendere bene come funziona.
A questo punto, il metodo Billings è corredato di alcune "regole" utili per mettere in
condizione le coppie di decidere se ricercare o evitare una gravidanza, ma non solo.
Saper riconoscere le fasi del ciclo permette alla donna di accorgersi se qualcosa non va:
per esempio un cambiamento persistente della durata della fase post-ovulatoria puo'
far sospettare problemi ormonali, oppure la totale assenza di muco e della sua

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