The ugly duckling
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The ugly duckling
PERCORSO INTERDISCIPINARE L1- L2 : NARRARE E RAPPRESENTARE STORIE Relazione del docente di L2 Inglese B.Pazzagli SPERIMENTAZIONE DIDATTICA ALL’INTERNO DEL CURRICOLO DI LINGUA ANNO SCOLASTICO 2003-2004 FONTI: la sperimentazione del percorso fa riferimento : • al testo “ Idee per il curricolo verticale” Area Linguistica di M.Piscitelli , B.Piochi, S.Chiesi ,C.Mungai, Napoli, Tecnodid,2001; • I e II incontro di disseminazione del Progetto Tapis Lingua D (Firenze, Novembre2003 e Aprile 2004) e in particolare alla sperimentazione di Vittorina Cervetti; • Discussione nei gruppi di studio sul curricolo di lingua attivato nel nostro Istituto con gli esperti durante l’anno scolastico 2003-2004. INSEGNANTI : Roberta Martinucci e Benedetta Pazzagli, docenti di Lingua Italiana e Lingua Inglese CLASSE COINVOLTA: la I D della Scuola Media dell’Istituto Comprensivo: la classe è composta da 24 alunni e tutti hanno studiato Inglese dalla scuola elementare RISORSE UTILIZZATE (dall’insegnante di L2): 1. The ugly duckling: il testo in inglese della storia nella versione di “Classic Tales - Beginners 2 Oxford University Press” -2001; 2. disegni della storia realizzati dai ragazzi con l’insegnante di L1; 3. versione della storia riscritta dalla classe al computer in L1; 4. cartelloni bianchi per rielaborare in classe la storia in L2; 5. schede di vocaboli e modelli di descrizione. ORGANIZZAZIONE DELLA CLASSE: 1. interventi su classe intera; 2. intervento su piccoli gruppi ( metà classe), utilizzando le ore di compresenza con la lingua francese. ABILITA’ COINVOLTE ( SKILLS): Ascoltare, Parlare, Leggere, Scrivere (listening,speaking,reading,writing). METODOLOGIA: 1. interazione insegnante – alunni; 2. interazione alunni –alunni; 3. apprendimento cooperativo. TEMPO IMPIEGATO: 1 ora alla settimana per un quadrimestre (febbraio – maggio 2004) 1 THE UGLY DUCKLING – Il brutto anatroccolo Perché usare le storie Le storie offrono un mondo di significati di appoggio a cui gli alunni possono fare riferimento; inoltre, stimolano la creatività e l’immaginazione e forniscono chiavi di lettura ed interpretazione della realtà con prospettive e punti di vista diversi. Organizzare il proprio lavoro intorno alle storie, aiuta gli insegnanti a tener presenti alcuni principi base quali: • i ragazzi imparano una nuova lingua in modo più efficace quando è introdotta attraverso un contesto significativo ed è usata per uno scopo; • i ragazzi imparano meglio quando le nuove acquisizioni sono collegate alle precedenti conoscenze e abilità ( ciò che già sanno e sanno fare); • i ragazzi imparano meglio quando sono motivati a “ fare” attraverso l’uso della lingua. COMPETENZE TRASVERSALI Attraverso il percorso ci siamo proposte di sviluppare le seguenti competenze: • lavorare a piccoli gruppi per sviluppare il cooperative learning e sperimentare il piacere di un progetto comune; • utilizzare vari linguaggi espressivi: le parole in L1 e L2, la videoscrittura, le immagini di un video, il linguaggio del corpo, le immagini realizzate dai ragazzi, le foto; • drammatizzare le principali sequenze della storia. FINALITA’ GENERALI • • • • Aumentare il tempo di concentrazione dei ragazzi abituandoli ad un ascolto attivo, rendendo l’ascolto interessante e piacevole, anche attraverso la scelta di un testo vicino al loro mondo interiore in trasformazione; stimolare l’interesse, sviluppare le capacità critiche e mettere gli alunni in grado di comprendere i contenuti principali di un messaggio comunicativo orale; stimolare la riflessione sulle proprie emozioni e sviluppare empatia con i personaggi della storia; giungere alla riscrittura del testo in L1 e L2 come processo funzionale al ricordare e dare ordine alle varie fasi della storia, in parallelo con la rappresentazione grafica dello stesso. OBIETTIVI SPECIFICI IN L2 - 1. saper ascoltare e comprendere una fiaba in L2: riconoscendo le parole note; individuando le parole chiave; operando associazioni tra il suono, la forma ed il significato delle parole; operando associazioni tra parole/frasi e immagini; imparando a dedurre dal contesto/immagini/linguaggio del corpo le parole non note; memorizzando e riutilizzando i nuovi vocaboli; mettendo in sequenza gli eventi al fine di dar loro un ordine cronologico; 2. saper analizzare le caratteristiche fisiche dei personaggi e alcuni tratti del carattere e saperle poi riutilizzare per descrivere se stessi o un compagno oralmente e per scritto (compilando una carta di identità o una griglia di ascolto); 2 3. saper identificare le principali emozioni dei personaggi della storia e riutilizzarle in relazione a se stessi e agli altri nel codice orale e scritto; 4. saper scrivere i fumetti nei disegni della rappresentazione grafica della storia; 5. saper riscrivere la storia in L2, in riferimento alla versione elaborata con l’insegnante di L1; 6. saper recitare alcuni dialoghi dei personaggi principali, rispettando ritmo e intonazione. VERIFICHE IN ITINERE (orali e scritte) - Presentarsi e descriversi fisicamente e caratterialmente: esprimere i propri gusti ed i propri hobbies; Descrivere un compagno fisicamente e caratterialmente, riutilizzando gli aggettivi incontrati nel percorso; Descrivere un animale domestico o l’animale preferito con lessico appropriato e parlando delle azioni che sa fare; Comprendere una descrizione orale/scritta in L2 attraverso la realizzazione di un disegno, oppure abbinando un testo con l’immagine corrispondente; Descrivere i componenti della propria famiglia; Saper compilare la propria carta di identità con tutte le informazioni personali; Saper compilare la carta di identità di un compagno, ricavando le informazioni da un testo o facendo domande dirette. SEQUENZA DELLE ATTIVITA’ SVOLTE IN CLASSE Step 1 L’attività si è svolta, per quanto è stato possibile, in parallelo con l’insegnante di L1: in una prima fase ho ripreso il lavoro da lei fatto attraverso il gioco dello specchio per chiedere ai ragazzi” How do you look like?”, usando in classe la terminologia acquisita in L1 e integrandola con riformulazioni in L2; i ragazzi sono stati avviati all’uso del dizionario per le espressioni piu’ curiose o particolari; essi hanno quindi completato la loro Identity Card e si sono rappresentati fisicamente. 3 Step 2 Ho letto in classe una descrizione di un ragazzino e di una ragazzina che esprimevano anche considerazioni sul proprio carattere e personalità, sulle paure e sui sentimenti; attraverso una scheda di lavoro ho poi chiesto ai ragazzi di collegare alcune espressioni inglesi relative al carattere con il corrispondente italiano ( Work in pair and match: si veda modello qui di seguito) 4 Quindi abbiamo giocato con la lingua: ognuno doveva riutilizzare, scrivendoli su un foglietto, i vocaboli appresi per descrivere un compagno; quindi gli altri avrebbero dovuto indovinare di chi si trattava. Ho proceduto così: ho scritto alcuni modelli- esempio alla lavagna ed ho chiesto di collegare tra loro i due o tre aggettivi con i connettivi and o but, a seconda che fossero in accordo o in contrasto ( esempio : He is generous and funny but also/ sometimes shy). I ragazzi si sono molto divertiti, soprattutto quando venivano chiamati a turno a “pescare” e a leggere ad alta voce i biglietti alla classe: alla richiesta “Guess!” i compagni dovevano indovinare il compagno descritto; se ciò non avveniva dopo alcuni tentativi, l’autore del biglietto rivelava a chi fosse indirizzato e poi, dopo il commento del compagno che si era o meno riconosciuto, lo attaccava col nome del ragazzino/a su di un cartellone; per casa poi, ognuno doveva riportare accanto alla propria descrizione fisica sul quaderno, anche quella del carattere. (vedi cartellone allegato fatto con i foglietti dei ragazzi) Step 3 Story telling a piccoli gruppi. Ho proceduto così: io leggevo la storia lentamente in L2, ripetendo più volte i passaggi più difficili e favorendo la comprensione con le figure del libro, il linguaggio del corpo ed i disegni della storia che i ragazzi avevano già fatto con la collega di Italiano: utilizzando prevalentemente l’inglese, mi assicuravo che l’intero gruppo avesse capito il contenuto principale del messaggio, chiedendo di volta in volta a qualche alunno di ripeterlo in L1. Durante la lettura abbiamo riempito una griglia che riproponeva in inglese la struttura della fiaba già affrontata in Italiano attraverso le definizioni di Propp: Main Characters, Protagonist; Antagonist, Helper, Time, Place, Problem, Solution. 5 Quindi ci siamo soffermati sugli aggettivi relativi ai personaggi, in particolare su quelli relativi al duckling, che nella nostra versione della storia era inizialmente descritto come STRANGE e UGLY: i ragazzi hanno subito tradotto STRANGE con STRANO, ma io ho detto loro che forse quello non era l’unico significato e dal momento che non sapevano cosa volesse dire UGLY, ho suggerito di andare a cercarli entrambi sui diversi dizionari che avevamo a disposizione ( il mio, quello di un ragazzino della classe e quello della biblioteca): trovati significati diversi, abbiamo trascritto quelli che ci sembravano più chiari: UGLY = brutto, sgradevole, pericoloso, minaccioso, infame ,vile STRANGE = strano, estraneo, sconosciuto, diverso, bizzarro, singolare, eccentrico, nuovo. Ho invitato quindi i ragazzi a lasciare spazio sul loro quaderno, perché l’anatroccolo sarebbe stato successivamente descritto con altri aggettivi che avremmo quindi confrontato con i precedenti e con quelli degli altri personaggi. Quando infatti nella storia abbiamo trovato gli aggettivi INTERESTING = che desta interesse, ( così le anatre selvatiche definiscono all’anatroccolo in via di trasformazione) e BEAUTIFUL e NEW (riferiti all’anatroccolo ormai cigno dai bambini alla fine della storia), li abbiamo messi in relazione con quelli usati dall’anatroccolo stesso per definire i cigni: BEAUTIFUL AND FREE e abbiamo così scoperto quanto segue: - - uno dei significati di FREE in italiano è = “familiare” (oltre che “libero”), e proprio “familiari” i cigni risulteranno per l’anatroccolo nel finale: quindi l’animale aveva già riconosciuto ed espresso nella lingua questa vicinanza (qui c’è anche una sorta di anticipazione del finale che lo scrittore offre al lettore); NEW oltre che “nuovo”, significa anche “mai visto prima” e quindi si ricollega allo “strange” iniziale, quasi a segnalare che l’identità vera dell’animale, all’inizio della fiaba ancora nascosta, ora si è completamente rivelata; Ne abbiamo dedotto che: anche gli aggettivi riflettono questo IO in divenire, questa trasformazione-liberazione dell’anatroccolo/ragazzino dal “Brutto” iniziale (avvertito come diverso, estraneo e minaccioso, ma al contempo anche portatore di novità e quindi generatore di interessi e curiosità) a qualcuno che non fa ed ha più paura perché è divenuto familiare a se stesso e agli altri ed ha scoperto quella identità che fin dall’inizio portava con sé (STRANGE e NEW aprono e chiudono il racconto come due facce della stessa personalità). Questa scoperta ha molto sorpreso i ragazzi e anche me, e ci ha dato modo di rileggere ancora il racconto, partendo da questa nuova consapevolezza. Lavoro ugualmente approfondito abbiamo fatto con le emozioni manifestate dai principali personaggi della storia (sempre in collegamento con il lavoro svolto dalla collega in L1): abbiamo individuato nel testo le quattro emozioni principali di tristezza, paura, rabbia e felicità (the mother duck is happy; the farm girl is angry; the duckling is scared / sad……..) e poi abbiamo cercato di riviverle nel ricordo di una esperienza passata e di mimarle con una espressione facciale adeguata che gli altri ragazzi dovevano riconoscere e nominare in lingua: per casa poi, nel loro quaderno i ragazzi dovevano attaccare altre immagini ritagliate dai giornali che esprimessero quelle emozioni riconosciute. In una seconda fase, in classe, sono stati invitati a mimare col volto una di queste quattro emozioni, mentre io li fotografavo al fine di realizzare un cartellone su cui confrontarsi : parallelemente ad un lavoro che feci sulle emozioni nel mio primo anno di ruolo nella scuola elementare in una classe seconda in cui insegnavo italiano, anche qui ho potuto osservare che i bambini più violenti sono spesso coloro che non riescono a discriminare né a rappresentare in modo chiaro la rabbia e la paura e, confondendole, spesso reagiscono allo stimolo anticipando una reazione aggressiva di difesa. 6 Nel corso del lavoro abbiamo avuto modo di ripassare e ampliare diversi campi lessicali: quelli relativi alla temperatura ( it’s hot/ cold) alle stagioni ( it’s winter, spring, summer, autumn), ai luoghi (in the farm,in the pond, in the river, in the garden, at home, in the hut…), alla famiglia (mum, friend, brothers ,sisters…), alle azioni ( open, swim, look, sits and waits, picks, kicks, go away, run, go, see, fly ,comes to, goes in/out , call,take , hear ,break, falls , get out ,start , speak…) soffermandoci sulla marca “s” della terza persona del verbo (Simple Present tense) e utilizzando il Present Continuous per descrivere cosa stava avvenendo nei disegni della storia da loro realizzati con l’insegnante di lettere. Step 4 Riscrittura della storia: a classe intera abbiamo ripreso la stesura della storia realizzata dai ragazzi con la collega di Italiano (data a tutti in fotocopia) ed la abbiamo utilizzata come testo a fronte per la stesura in lingua straniera. Abbiamo proceduto così: mentre un ragazzino leggeva un passo della versione del Brutto Anatroccolo in L1, un altro leggeva sul testo inglese il passo corrispondente e insieme evidenziavamo le possibili somiglianze; quindi mentre i ragazzi riproducevano a voce alta le frasi, io le trascrivevo su dei fogli grandi che venivano appesi in classe ed insieme cercavamo di legarle con l’uso di alcuni connettivi (and, but, then); il testo scritto veniva poi ricopiato da ognuno nel proprio quaderno accanto alla sezione italiana corrispondente: è stato un lavoro abbastanza lungo e non sempre facile da seguire per tutti gli alunni, ma ho cercato di attivare il contributo di tutti, anche sotto forme diverse. (vedi materiale allegato in fotocopia dei quaderni dei ragazzi e delle foto del cartellone di classe) Step 5 L’ultimo passaggio è stato quello più facile e divertente: scrivere i fumetti per le immagini disegnate e provare a drammatizzare le scene principali della storia da loro disegnate in L2, parallelamente al lavoro della collega che si occupava della drammatizzazione in L1. I ragazzi si sono molto divertiti durante questo lavoro e quasi tutti hanno partecipato attivamente, riutilizzando i vocaboli presentati più volte; i ragazzi con maggiori difficoltà espressive o più timidi hanno comunque dato il loro contributo al percorso nel piccolo gruppo, realizzando un lavoro dignitoso nel proprio quaderno e in scena al momento della rappresentazione finale, che abbiamo deciso di presentare uno degli ultimi giorni di scuola ad un’altra classe prima dell’Istituto. Tutti si sono appassionati alla storia, come dimostra il sondaggio finale, e l’esperienza è decisamente da ripetere. 7 Sondaggio finale THE UGLY DUCKLING – EXPRESS YOUR OPINION Name: 1. Ti è piaciuto il modo in cui abbiamo lavorato sulla fiaba in L2 ? 2. Che cosa ti è sembrato più facile? 3. Che cosa ti è sembrato più difficile? 4. Che cosa ti è riuscito fare meglio ? I risultati del sondaggio sono stati i seguenti: a tutti i bambini è piaciuta l’esperienza e vorrebbero ripeterla perché si sono divertiti; qualcuno ha scritto che è stato un modo “nuovo” di fare lezione e un bambino è stato contento di essere riuscito a scrivere una fiaba in inglese; le difficoltà maggiori che hanno incontrato sono state la riscrittura della fiaba in inglese (15 bambini), la rappresentazione delle emozioni e dello stato d’animo dei personaggi della storia (6 bambini), la memorizzazione delle parti (5 bambini); invece, ciò che è sembrato più facile alla maggior parte della classe è stato fare i disegni della fiaba e ciò che è riuscito meglio (per 15 bambini) è stata proprio la drammatizzazione in L1 e L2. Una bambina ha scritto: “ mi è piaciuto il modo in cui abbiamo lavorato sulla fiaba, perché è stato organizzato molto bene il lavoro e per ciò faccio i complimenti alle professoresse ” (cosa chiedere di più?!). Si allega lo schema riassuntivo delle varie fasi del lavoro riadattato da quello fornito da Vittorina Cervetti. 8 Cosa fa l’insegnante • Cosa fanno gli alunni Invita i ragazzi a riprendere la descrizione di se stessi in L1 e riscriverla in L2 attraverso una Identity card • • Legge in classe un modello di descrizione (di un ragazzino/a), dove introduce descrittori emotivi e di carattere • Abilità promosse Si descrivono facendo uso del dizionario per le espressioni più curiose • • Ascoltano l’insegnante e, su una scheda, collegano espressioni di carattere in inglese con le corrispondenti italiane • Comprendere oralmente e per scritto espressioni relative al carattere di una persona Chiede agli alunni di descrivere se stessi ed un compagno caratterialmente e introduce il gioco “Guess” • Ognuno descrive un compagno su di un foglietto e poi a classe intera indovinano chi è • Produrre una descrizione scritta e comprendere una descrizione orale Incoraggiare gli alunni a formulare ipotesi • Legge la fiaba “The ugly duckling” in L2, aiutandosi con le immagini e il body language per la comprensione • Ascoltano e, a turno, riformulano i principali contenuti della storia • Ascoltare e comprendere una fiaba in L2 • Presenta la griglia di Propp sulla fiaba e chiede di completarla • Identificano i ruoli dei personaggi in inglese • Comprendere la terminologia relativa ai ruoli di Propp in L2 • Stimola i ragazzi ad individuare le sequenze principali della storia nel testo inglese • Identificano e nominano le sequenze in L2, facendo riferimento alle sequenze e ai disegni già realizzati in L1 • Nominare e scrivere in L2 le principali sequenze della storia • Introduce il lavoro sulle emozioni e stimola a ricercarle nella storia • Individuano le emozioni principali dei personaggi • Usare la lingua per esprimere emozioni • Propone di rappresentare le emozioni con il volto e fotografa i ragazzi • Scelgono una emozione e la mimano • Usare il corpo per esprimere emozioni • Stimola alla lettura comparata dei testi della storia in L1 e L2, al fine di una riscrittura collettiva • Individuano i passaggi comuni nei due testi, relativi alle sequenze della storia, e li esplicitano oralmente • Confrontare il testo della storia in L1 con quello in L2 • Basandosi sulla esplicitazione orale dei ragazzi, riscrive il testo della storia su fogli grandi, collegando le frasi con connettivi • Ricopiano questa versione della storia sui propri quaderni • Rivisitare collettivamente la storia • Stimola alla scrittura di fumetti in L2 da inserire nei disegni della storia • Creano i fumetti di pensiero e di parola, scegliendo tra i dialoghi in L2 • Scrivere i fumetti della storia in L2 • Stimola alla drammatizzazione • Drammatizzano la storia attraverso i fumetti • Drammatizzare la storia in modo semplice • • Stimolare gli alunni a descriversi fisicamente Apprendere un nuovo e rilevante vocabolario 9 Si allegano altre schede utilizzate nel lavoro. 10 Servendoti dei dati che hai inserito nel questionario, scrivi una descrizione di te stesso. Segue scannerizzazione quaderno alunno gruppo A ( per i livelli inferiori si vedano le fotocopie in cartellina): 11 12 13 14 15 16 17 18 19