- L`AZIONE - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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2 Primo Piano Domenica 22 febbraio 2004 Primo Piano SETTIMANA SOCIALE C hi dipinge i cattolici del nostro tempo come gente chiusa in sacrestia e rivolta esclusivamente alla dimensione spirituale della fede è stato ampiamente smentito dalla numerosa partecipazione di laici e preti alla Settimana Sociale svoltasi nelle sere del 9, 11 e 13 febbraio scorsi. A Pieve, Conegliano e Oderzo si è discusso di un tema tosto: cosa hanno da dire i cristiani nel Nordest globalizzato? Ne hanno parlato il Patriarca di Venezia Angelo Scola, il sociologo Ilvo Diamanti, il politologo Paolo Feltrin e il ricercatore sociale Antonio Nanni. A Pieve per Scola c’erano 500 persone, idem a Conegliano per Diamanti, un po’ meno (all’incirca 400) a Oderzo per Feltrin e Nanni. Il pubblico della Settimana Sociale si è caratterizzato per la varietà - sia di età che di estrazione sociale - e per l’attenzione - non volava una mosca a Pieve durante la soda relazione di Scola -. Un’ondata partecipativa - come ha sottolineato Diamanti - che rivela un enorme interesse per le grandi sfide sociali e politiche del nostro tempo. Stanchi di banali discussioni televisive e di vuoti proclami elettorali, i cattolici (e non solo) della nostra diocesi non si sono lasciati sfuggire un’occasione per ritornare a discutere seriamente e serenamente del bene comune. E per capire dove stiamo andando. PRIMA SERATA / SCOLA Tornare a costruire una “vita buona” Prima sera: Pieve di So ligo, lunedì 9 febbraio. Tema: “L’impegno della Chiesa nel sociale con la dottrina e l’azione dei laici”. Relatore: cardinale Angelo Scola. La cultura della società odierna Per definire l’impegno della Chiesa nella società contemporanea è necessario capire da quale cultura la società è animata. La cultura odierna è caratterizzata dai seguenti elementi. La separazione tra vita privata e vita pubblica che ha fatto perdere l’essenziale impegno dell’uomo di costruire una “vita buona” per sé e per la società. La vita privata è abbandonata agli impulsi del desiderio e il compito pubblico è trascurato. L’universalismo scientifico, per cui il sapere scientifico sta esercitando una specie di dittatura su tutta la conoscenza emarginando nell’irrazionale tutto ciò che non è riducibile nell’ambito della scienza. L’androginismo culturale che elimina la differenza uomo-donna, prima espressione della persona in quanto essere in relazione. La sessualità perde così il suo significato originario di apertura all’altro e si degrada nell’erotismo pervasivo. Il riscatto della persona Per correggere queste tendenze è necessario il ricupero del concetto di persona come è stato elaborato dalla tradizione culturale cristiana. La persona in senso cristiano, da una parte, salva il soggetto umano con la sua interiorità dal pericolo di essere cancellato dalla oggettività della scienza, dall’altra, impedisce che si chiuda nell’individualismo dei desideri aprendolo alla relazione con l’altro nel segno del dono di sé cioè dell’amore, principio di tutti i valori. Partendo dalla persona si può costruire “un’antropologia adeguata” che presenta il soggetto umano nella sua integrità, presupposto di ogni rinnovamento della società. La persona si percepisce costituita da tre polarità: anima-corpo, uomo-donna, individuo comunità. Esse devono mantenere la reciproca tensione, senza eliminazioni o contrapposizioni. Le vie della proposta cristiana Il rinnovamento della società può avvenire soltanto attraverso la testimonianza dei cristiani. Due sono oggi i contenuti essenziali da proporre al mondo. - La bellezza del mistero nuziale nella sua integrità: unità nella differenza sessuale, dono di sé nell’amore e fecondità di vita. Il fedele laico realizzando una famiglia di questa natura offre anche un elemento fondamentale per la costruzione di una società diversa. - Il cittadino universale. Il cristiano fortificato nel suo rapporto con Cristo dall’appartenenza alla comunità cristiana, diventa lo strumento per incarnare nella società la “vita buona”, caratterizzata dalla giusta e fraterna composizione delle diversità. Per far questo deve osservare tre esigenze: rifiuto degli spiritualismi che separano fede e vita; disponibilità a lasciarsi educare per svolgere questo compito sociale; superamento della paura di proporre in modo esplicito la novità che egli vive nell’incontro con Cristo. TERZA SERATA / FELTRIN E NANNI Impegno urgente, per frenare le derive della democrazia Terza sera: Oderzo, ve nerdì 13 febbraio. Tema: “Quale democrazia per un mondo globalizzato. L’impegno dei cristiani”. Relatori Paolo Feltrin e Antonio Nanni. La globalizzazione Nell’ultima sera “l’essere cittadini” è stato considerato in rapporto al fenomeno della globalizzazione che ha messo in crisi il concetto tradizionale di democrazia e che, di conseguenza, richiede di inventare un nuovo modo di essere cittadini. Nello stesso tempo si voleva anche tirare delle conclusioni riguardo all’impegno dei cristiani nel nuovo scenario politico. Per questo motivo sono stati invitati due relatori, il secondo dei quali doveva sviluppare maggiormente questo secondo aspetto. I due relatori sono stati abbastanza concordi nel cogliere i cambiamenti e le difficoltà causate dalla globalizzazione. Ambedue, infatti, hanno affermato che è entrato in crisi il concetto di democrazia come l’abbiamo finora conosciuto, incentrato sullo Stato nazionale. Ora, infatti, i problemi da risolvere sono mondiali e nessuno Sta- “Riprendere il gusto del vivere sociale” S Chiamati a rimettere in gioco i valori stato sempre lo specchio della realtà del Paese) la bassa qualità della politica. Una politica che ha perso il contatto con la società e i suoi problemi e che ha scelto meccanismi di comunicazione e di confronto non reali ma virtuali. Il mondo politico è convinto che la società sia in un atteggiamento “impolitico” di disgusto e di distacco. In realtà è solo disgustata di questa politica. Il grande balzo Nel Nord-Est, incominciando dagli anni Ottanta, non solo è iniziata una grande trasformazione economica, ma sono emerse anche nuove aspirazioni politiche. Qui sono nate le grandi parole d’ordine che hanno guidato la novità: federalismo contro il centralismo; imprenditorialità con spirito liberista in contestazione con gli intralci posti to nazionale è in grado di farlo. D’altra parte non ci sono ancora istituzioni mondiali adeguate in grado di governare il mondo nelle sue trasformazioni. L’impatto poi dei cambiamenti è stato devastante sulla struttura delle nostre tradizionali democrazie: crisi di partiti, distacco e sfiducia della gente. Fuga nel privato Di fronte a questa situazione, Feltrin ha dato una valutazione più positiva, mentre Nanni è stato più incline nel segnalare i pericoli. Due i punti cruciali segnalati, del resto già presenti anche nelle serate precedenti: tendenza dei cittadini a ritirarsi nello spazio privato con il distacco da quello pubblico, e l’impatto nei comportamenti politici dei mezzi di comunicazione sociale, soprattutto della televisione. «Qualcuno – ha affermato Feltrin riferendosi al primo aspetto – ha tirato la conclusione che così si riduce il legame sociale, la fiducia reciproca, la solidarietà e che vengono meno le risorse di una comunità. Non abbiamo nessuna prova che questo stia accadendo». Però alla fine anche Feltrin ha riconosciuto che questo individua- lismo pone un gravissimo problema alla politica: si rendono difficili le decisioni pubbliche, quelle che riguardano la vita collettiva. E non è cosa da poco, dato che la politica consiste proprio nella capacità di prendere decisioni per tutti. Esempio clamoroso il problema delle discariche o delle scorie radioattive. Secondo Nanni, invece, i legami sociali sono compromessi da questo privatismo: si sta perdendo il senso della comunità. Condizionamento dei media Non meno grave l’altro punto riguardante i mezzi di comunicazione. Feltrin ha rilevato un paradosso: «Curiosamente nessuno si occupa più di politica, ma tutti si informano di politica», infatti le informazioni sulla politica sono sempre abbondanti, ma la fiducia nei politici e nei partiti è scarsa. Il motivo è che si crea un circolo vizioso: il politico è costretto a usare i mezzi di comunicazione perché non può più contare sull’organizzazione dei partiti, ma in televisione si tende a fare pubblicità e la pubblicità spinge a raccontare bugie, con la 3 LE PAROLE CONCLUSIVE DEL VESCOVO A ODERZO SECONDA SERATA / DIAMANTI Seconda sera: Coneglia no, mercoledì 11 febbraio. Tema: “Il volto della politica nel Nord-Est del benessere”. Relatore: Ilvo Dia manti. Non capisco il NordEst L’inizio del discorso del sociologo Diamanti è stato piuttosto scioccante, perché ha incominciato dichiarando di non riuscire più a capire il Nord-Est. Non lo capisce perché le varie componenti del Nord-Est stesso non si capiscono più. Prima il Nord-Est aveva un’identità condivisa, espressa dalle sue istituzioni, tra le quali la Chiesa, e un percorso definito. Ora questa razionalità implicita è venuta meno provocando disorientamento e malessere nelle persone. Considerando in particolare la politica, nel NordEst si vive in maniera più acuta e più esplicita (esso è Domenica 22 febbraio 2004 dallo Stato; proiezione verso il grande mondo. Qui sono cresciuti anche gli attori di queste nuove esigenze: le varie leghe autonomiste, il movimento dei sindaci, i nuovi imprenditori, piccoli ma creativi, le associazioni di impegno sociale. L’involuzione Oggi questo grande slancio si è spento. Gli obiettivi si sono appannati e gli attori infiacchiti. Il federalismo non è più di moda, le leghe sono in ritirata, l’imprenditore “fai da te” ha perso il suo fascino, la globalizzazione genera paura. Lo sviluppo economico non è più un traguardo da perseguire con tutte le forze. Si vorrebbe piuttosto frenarlo perché ci si accorge che ha peggiorato la qualità conseguente perdita di fiducia da parte dei cittadini. Manca un luogo adatto per una seria discussione pubblica dei problemi. Anche in questo caso Nanni è stato più pessimistico: «Siamo dentro ad una morbida dittatura mediatica», siamo cioè fortemente condizionati dai media senza che ce ne accorgiamo. «La personalizzazione della politica – ha affermato – sta creando una politica spettacolo, una politica senza cittadini e senza territorio, una video politica». L’impegno del cristiano A Nanni era stato chiesto di parlare dell’impegno politico del cristiano. Egli ha denunciato l’assenza dei cristiani di fronte ai problemi cruciali del tempo. Non si riferiva alla necessità di un partito, ma ad un contributo dei cristiani all’attuale crisi della democrazia, partendo dalla tradizione della dottrina della Chiesa e dall’esempio di eminenti figure del passato. L’impegno più urgente deve essere rivolto a fermare alcune derive dell’attuale democrazia. In particolare: no, alla diffusione della cultura dell’odio in politica. No, allo scontro sui simboli, sulle immagini, andare, invece, al sodo dei problemi. No alla deriva mediatica: ricuperare il senso critico. Il cristiano deve pensare di più partendo dalla fede, solo così può incidere sulla vita della società. della vita e, in particolare, ha rovinato il territorio. Il localismo tende a chiudersi su se stesso, alzando barriere. Anche l’associazionismo ha la tendenza a diventare impresa perdendo il valore della gratuità. L’inadeguatezza della politica Tutto ciò sta accadendo anche a causa di un’inadeguatezza della politica che non ha saputo regolare il cambiamento. La politica ha perso quel contatto con la società che prima era assicurato dai grandi partiti di massa. È priva di strumenti di mediazione con la società. Sempre più diventa politica dei personaggi. La politica sta assumendo i caratteri del mercato dove i politici sono gli imprenditori in competizione tra loro e gli elettori i clienti ai quali si tenta di far acquistare la merce dei programmi per mezzo del voto. Grande responsabilità di questo degrado è da attribuire alla televisione, sempre più usata dai politici, dove inevitabilmente la proposta politica diventa spot pubblicitario. Speranze Il quadro non è, però, tutto oscuro. Ci sono speranze e desideri presenti nella società. Desiderio di una politica che riproponga la centralità dell’etica, che valorizzi il localismo ma rimanendo aperti al mondo, che abbia come priorità la ricostruzione della società e del territorio, che dia impulso al volontariato. La Chiesa, che di fronte ai cambiamenti avvenuti nel Nord-Est sembrava aver assunto un atteggiamento di difesa, chiudendosi in se stessa, deve ora misurarsi con i problemi della società. La Chiesa deve soprattutto rimettere in gioco i valori di cui è portatrice, senza timore, anche se è diventata minoranza. ento il dovere di ringraziare don Giampietro Moret, con la sua équipe, la presidente dell’Ac, Francesca Zabotti, con i suoi collaboratori, il presidente provinciale della Acli Giancarlo Milanese, per aver avuto il coraggio di organizzare questa “Settimana sociale”. Nel ricordo grato di Giuseppe Toniolo ci è stato dato di credere nell’attualità di una “Settimana sociale”. E non ci siamo illusi, vista la partecipazione e l’interesse. C’è voglia di riflettere sul sociale e di farsene carico. Poiché il sociale sta per vita concreta dei cittadini, di noi, con il suo intreccio di rapporti e di relazioni interpersonali, di problematiche e di progettualità. C’è voglia di prendere in mano la situazione e di pilotarla, non affidandone la gestione esclusivamente ai supermen della po- litica, come chi si riconosce in stato di minorità e vi si rassegna, anzi vi sta comodamente per evitare il peso dell’esercizio della responsabilità. La Chiesa di oggi, come al tempo di Toniolo, ha il coraggio di interrogare la situazione e di analizzarla, pur nella sua complessità. Ne ha il talento e ne possiede il segreto, poiché conosce l’anima del divenire storico e lo riconosce nella forza della risurrezione di Cristo. Desidera mettere a disposizione la sua competenza, ispirata al Vangelo e alla dottrina sociale della Chiesa, formando laici battezzati ad essere all’altezza del loro compito di laici nel mondo sociale, culturale, politico-amministrativo. I suoi laici sono a pieno titolo, come cittadini, immersi nel “temporale”. Di conseguenza, laici capaci di prendersi le proprie responsabilità, di farsi carico del sociale, in rapida evoluzione, in ogni caso come soggetti attivi in qualsiasi ambito e, se politici o amministratori, determinati ad interloquire con i cittadini sulle istanze vere del territorio. Non in solitudine ma in cordata per rispondere (qui sopra) Ilvo Diamanti con il vescovo Giuseppe Zenti, a Conegliano; (nella foto grande) il meglio alle sollecipubblico della terza serata, ad Oderzo; (in alto a destra) la presidente dell’Ac Francesca Zabotti, tazioni delle proPaolo Feltrin e il vescovo Zenti; blematiche e delle crisi in atto. Crisi: parola che evoca spettri di recessione…! E se fosse diversamente? Crisi è anche pausa, sosta che consente di interrogarsi sulla direzione da prendere. Forse gioverà per rivalutare dimensioni trascurate a causa di aver voluto raggiungere ad ogni costo un alto livello di benessere economico. Si sa che il benessere per l’uomo è sempre integrale: economico, culturale, psicologico, sociale, religioso-spirituale, nessuno a scapito dell’altro. L’armonizzazione degli aspetti del benessere è condizione di un vero progresso che non lascia inquieti e insoddisfatti. Allora il nostro Nord-Est riprenderà il suo cammino sulla strada giusta e, grazie al suo umanesimo cristiano riscoperto e rivitalizzato, sarà per il resto del Paese anche una lampada che rischiara i sentieri della vera civiltà, oltre che parametro invidiato di rapida conquista del benessere economico che, ce lo auguriamo, non abbia a tramontare, pur nella necessaria trasformazione richiesta dall’evolversi della situazione europea e mondiale. Forse non avremo in mano la chiave di soluzione dei massimi sistemi, ma contribuiremo non poco a far vivere bene la nostra popolazione, a riprendere il gusto del vivere sociale improntato a rispetto, a solidarietà, a voglia di comunicazione. + Giuseppe Zenti SETTIMANA SOCIALE L’OPINIONE / FRANCESCO DAL MAS Prime conclusioni La famiglia al centro L’Azione cattolica diocesana, la Pastorale sociale della diocesi, le Acli, il settimanale L’Azione, organizzatori della Settimana sociale, propongono queste immediate conclusioni. Obiettivi sui quali impegnarsi * Risvegliare nella coscienza dei cristiani il dovere di impegnarsi nel campo sociale e politico, con lo scopo, in particolare, di elaborare un modo nuovo di “essere cittadini” nell’attuale crisi del modello democratico. * Far cogliere la necessità di rimettere insieme le dimensioni del privato e del pubblico recuperando nella persona la polarità costitutiva di individuo e di comunità. * Fuggire dall’insidia degli spiritualismi, vivendo e proponendo la logica dell’incarnazione di Dio che si fa uomo perché l’uomo sia pienamente uomo, realizzi cioè la “vita buona” per sé e per la convivenza umana a livello mondiale, avendo come riferimento la Parola di Dio, il magistero sociale della Chiesa e figure di laici cristiani della nostra terra (Toniolo, cardinale Pavan, Corazzin…). * Aprire uno spazio e un momento di confronto fra l’insegnamento della fede e la riflessione culturale per l’elaborazione di strumenti di lettura aggiornati, di principi di azione comuni e condivisi, al fine di favorire la partecipazione sociale e civile. Atteggiamenti da coltivare * Pensare perché riteniamo che attualmente ci sia un deficit di elaborazione razionale, anche nell’ambito della Chiesa, in preda come siamo all’emotività e al soggettivismo. Pensare per rendere ragione della fede di fronte al mondo, esercitare la razionalità per contribuire ad offrire risposte nuove all’attuale difficile cammino dell’umanità. * Capire perché spesso siamo tentati solo di aumentare le nostre informazioni, senza fare lo sforzo di “discernere” cioè di entrare nel merito delle questioni, di leggere a fondo la realtà, i fenomeni, le persone. Capire e discernere per poi essere in grado di dirigere i cambiamenti verso il bene dell’uomo e non lasciar andare la nostra vita personale e collettiva su binari definiti da altri. * Associare idee e persone perché non basta pensare e capire da soli. La Settimana sociale è stata organizzata proprio perché convinti che solo mettendo insieme le persone e le idee, le istituzioni e le associazioni, possiamo renderci visibili anche sul piano sociale e proporre progetti per il bene comune. PROPOSTA Per raggiungere questi obiettivi e rinforzare questi atteggiamenti, oltre che prevedere di ripetere ogni anno l’iniziativa della Settimana sociale, è auspicabile raccogliere l’essenziale emerso da questa prima esperienza, riproporlo ai partecipanti e ritrovarci, in tempi ragionevoli, per un confronto. A conclusione della “Settimana sociale dei cattolici” confidavo a don Giampiero Moret che quanto emerso poteva essere la traccia di un piano pastorale. Dopo le tre sorprendenti serate (la sorpresa è data non solo dall’alto numero dei partecipanti, ma dell’interesse che questi hanno dimostrato e, ancor più, dalla presenza di numerose persone che “stanno sulla soglia” e che chiedono di essere intercettate), la mia convinzione ha perso la sua fragilità alla “festa delle famiglie” svoltasi domenica scorsa in cattedrale. Il vescovo Zenti, se non ho capito male, ha sostenuto e argomentato che non si dà pastorale se non passa per la famiglia. Bene, la famiglia è il motore di quanto è stato messo a tema a Pieve di Soligo, Conegliano e Oderzo. Conclusione: se ci poniamo l’obiettivo di salvaguardare, anzi, di valorizzare quanto di meglio (non di peggio; e purtroppo è tanto, è troppo) abbiamo saputo costruire in questi anni di successo nordestino, sul piano economico ma anche sociale, non possiamo astenerci da un sostegno puntuale alla famiglia. Magari riscoprendola e valorizzandola come leva e spinta di quella nuova civiltà che, stando alle intuizioni del patriarca di Venezia, il cardinale Angelo Scola, deve offrire una prospettiva altra ad un Nord-Est che da qualche tempo testimonia tutta la sua fragilità. In questo senso, se le parole di monsignor Zenti hanno un significato, i diversi settori della pastorale o, per meglio dire, le pastorali settoriali devono radicalmente ripensarsi e cominciare a chiedersi come possono operare in sinergia perché le comunità locali ripongano al centro la famiglia e la famiglia assuma il ruolo sociale e culturale (diciamo pure economico, per ciò che ancora conta il modello di impresa familiare) che le compete. L’implementazione della “Settimana sociale” risulta, a questo punto, un passaggio obbligato, perché ha messo a tema – come nessun altro ha fatto nelle nostre comunità – i problemi veri (ripeto veri, non virtuali) con i quali dobbiamo misurarci. Non sto a dire (perché mi sembra fin troppo ovvio) che l’iniziativa va ripetuta, ma ritengo urgente che gli atti delle tre serate siano resi pubblici nel giro di un mese, magari attraverso un fascicolo accluso a L’Azione, in modo che arrivino dappertutto. Una volta arrivati a destinazione, siano ripresi nella riflessione delle parrocchie, delle associazioni, dei gruppi e possibilmente coniugati con la lettera del Vescovo alle famiglie. Una volta “masticate” le intuizioni del patriarca Scola, del sociologo Diamanti, del politologo Feltrin e dell’aclista Antonio Nanni, bisognerà anche digerirle. Ed ecco il programma per i primi mesi del prossimo anno, quando anche i centri culturali ancora operanti in diocesi dovranno fecondare la riflessione con iniziative di riflessione appropriate, anziché arrampicate a bizzarre fantasie. Francesco Dal Mas 4 e L’AZiON Attualità Domenica 22 febbraio 2004 e L’AZiON METANO TROPPO CARO NOTIZIE NordEst Domenica senz’auto: qua e là qualche disagio Inquinamento urbano, prove generali di stop alle auto. Domenica scorsa traffico stoppato in sei città del Veneto, in forza del provvedimento con il quale i sindaci hanno disposto il blocco della circolazione a motore. Com’era nelle previsioni, i cittadini hanno aderito disciplinatamente, facendo buon viso a cattiva sorte: la minaccia delle polveri sottili alla salute evidentemente viene sentita dalla gente. Non sono tuttavia mancati i problemi: a Treviso, per esempio, Put in tilt a causa delle auto che intasavano l’anello esterno, mentre a Padova a creare qualche problema è stata la disattivazione del call center che avrebbe dovuto fornire invece le opportune informazioni agli automobilisti. Alle prese con altri problemi Venezia, come di consueto in periodo di Carnevale invasa da decine di migliaia di turisti che hanno affollato calli e campielli. Licenziato con un Sms: sconcerto e rabbia a Treviso Ha deciso di ricorrere alla magistratura del lavoro il giovane dipendente di una sala giochi trevigiana licenziato su due piedi con un Sms. Il fatto è accaduto lo scorso 26 dicembre ma viene riportato dalla stampa solo ora. Un evento inedito (e francamente inquietante) che la dice lunga sulla “qualità” dei rapporti di lavoro oggi, e, ancor più, sulla qualità delle relazioni umane. Rifiuti farmaceutici in pasto al bestiame Nas in azione in tutto il Nord Italia per smascherare un colossale giro truffaldino nel settore dell’allevamento. I Nuclei anti sofisticazioni dei Carabinieri mettono in luce un fenomeno sconcertante: medicine guaste o scadute date in pasto agli animali o utilizzate per confezionare mangimi per polli, tacchini, ecc. Scattano le manette ai polsi di 54 persone, 17 delle quali tra Veneto e Friuli. Indagini a tappeto tra allevatori ma anche veterinari, agenti di commercio e dipendenti di aziende farmaceutiche. Sulle piste da sci fa capolino lo “scivelox” Il laser non perdona, nemmeno sulle piste da sci. Dopo l’autovelox, incubo, degli automobilisti corsaioli, ecco lo “scivelox”, aggeggio analogo che pizzica gli amanti delle discese mozzafiato (ma ad alto rischio per gli altri sciatori). Lo strumento viene sperimentato, un po’ in sordina a dire al verità, sulle piste di Cortina. E s e ne vedono delle belle: bambinetti che sfrecciano a oltre sessanta all’ora, o adulti che sfiorano i cento... In Italia il metano è il più caro d’Europa, anche a causa del diabolico “collegamento” con il prezzo del petrolio... U 32,40 euro. Sul costo del metano pesa enormemente il carico fiscale: praticamente metà della bolletta se ne va in imposta di consumo, addizionali regionali e Iva. Quest’ultima continua ancora a gravare anche sull’imposta di consumo e sulle addizionali nonostante anni di proteste e una richiesta di modifica all’attuale legge che regola l’imposizione dell’Iva sul gas (firmata da 60 mila persone). Poi c’è il diabolico meccanismo di indicizzazione del costo del gas azzurro con quello del petrolio. In altre parole, se cresce il prezzo del petrolio cresce anche quello del metano e viceversa. Così nel 2002 e nel 2003 gli aumenti sono Quasi metà della bolletta è costituita da imposte e tasse S u mille 700 persone, tra i 23 e 70 anni, coinvolte lo scorso anno in un’inchiesta di Altroconsumo, più della metà ha dichiarato di non essere soddisfatto per luce, acqua calda, riscaldamento domestico, e di spendere troppo in rapporto ai risultati concreti di comfort della propria abitazione (si calcola che in media il gas incide per 662 euro sul bilancio annuale delle famiglie italiane). Ma vi sono dei comportamenti quotidiani che consentono di risparmiare sulla spesa per il gas. Eccoli: - durante l’inverno ogni grado di temperatura in più rispetto a quella ideale, Addio Pantani! n questa nostra terra da sempre appassionata allo sport della bicicletta, tanti e tanti sono rimasti come folgorati dalla notizia della morte triste di Marco Pantani. Chi ha provato ad emularne lo stile o i vezzi pedalando su e giù per le salite di casa nostra; chi è corso ad applaudirlo in qualcuno dei tapponi dolomitici; chi lo ricorda protagonista assoluto di un “Galà del ciclismo”. Però quel campione che aveva saputo entusiasmare tutti sulle salite del Giro e del Tour aveva smesso da tempo di vincere. E dal paradiso della gloria sportiva era pian piano precipitato in uno smarrimento del tutto simile a quello che infetta tanti fragili giovani d’oggi. Anche lui attratto dal fascino della notte, dei paradisi artificiali come scorciatoia di fronte agli inciampi della vita. me gli utenti del solo gas per cucina. Inoltre l’Autorità ha definito il prezzo che le società di vendita di gas devono obbligatoriamente offrire, a partire dal 1º gennaio 2004, ai piccoli consumatori del commercio, dell’artigianato e del settore domestico. Le altre condizioni saranno invece libere. Complessivamente si dovrebbe ottenere una riduzione media nazionale di circa 0,77 centesimi di euro/mc (- 2,3 %). Per il cliente medio, con un consumo di 1400 metri cubi annui, ciò si traduce in un risparmio annuo di 12,94 euro (comprese le imposte). Federico Citron CONSIGLI PER CONSUMARE MENO LA MORTE TRISTE DI UN CAMPIONE I avvenuti per effetto di trascinamento del caro petrolio. La liberalizzazione del settore, che doveva accrescere concorrenza e competitività (e quindi diminuire i costi), è ancora al palo. Nonostante la normativa lo preveda, all’utente non è ancora data la possibilità di scegliersi la società di distribuzione. In mezzo a tante notizie negative, vanno segnalati due interventi, a favore del consumatore, dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Il primo ha introdotto un nuovo sistema tariffario: da tariffe differenziate per tipologia d’uso (cucina, riscaldamento domestico, industriale) si è passati a tariffe per fasce di consumo. Ne ha guadagnato l’equità perché la bolletta ora si avvicina maggiormente ai costi effettivi mentre con il precedente sistema c’erano categorie “privilegiate” co- La crisi sportiva e personale di Marco Pantani era partita dal bubbone del doping. Su di lui non sarà più possibile sapere la verità. Invece, è sotto gli occhi di tutti la spet- cioè 20° C, significa un aggravio di consumi dell’8%, con effetti considerevoli sulla bolletta; - spegnere di notte la fiamma pilota dello scaldabagno comporta un risparmio di 30 euro; - abbassare la temperatura di notte; - installare serramenti con i doppi vetri: un buon isolamento costa in media 300 euro al metrocubo; calcolando una durata di 15 anni i doppi vetri, in una città del nord, comportano un risparmio di 350 euro per finestra. tacolarizzazione, o peggio, l’assolutizzazione dello sport che ha innescato un’esasperazione complessiva, “giustificando” così mille manipolazioni: da quelle dei bilanci societari a quelle dei corpi degli atleti. L’augurio è, almeno, che questa drammatica scomparsa di scena di uno dei campioni più emblematici del nostro tempo possa servire da lezione per il mondo dello sport, e ancor più per il mondo del ciclismo. Di fronte al peggior esito che possa esserci per una carriera sportiva è un dovere per tutti – allenatori, dirigenti sportivi, sponsor, atleti, genitori – fermarsi e ritrovare la strada originaria dello sport: quella che fa star bene le persone che lo praticano; quella che coinvolge nel modo più onesto e autentico chi se ne appassiona. Sarebbe il modo migliore per dare un senso a questa morte imbarazzante di un giovane che aveva fatto dello sport, della vittoria il suo mestiere, trovandosi poi del tutto smarrito e incapace di reagire, incapace di voltare pagina e di darsi altre ragioni di vita, magari all’insegna della normalità. Così ora di Pantani resterà solo un “mito”, col doppio risvolto, come una medaglia: prima felice e poi tristissimo. Una lezione terribile, vera. Addio Pantani! Franco Pozzebon Domenica 22 febbraio 2004 Per il metano dell’Asco Piave si attende un calo dei costi D 2003. In sostanza si torna ai costi del 2001-2002. Il resto delle notizie è di segno diverso. Asco, come tutte le municipalizzate d’Italia, da tempo si sta guardando in giro per realizzare accorpamenti con l’obiettivo di costituire “masse critiche” in grado di reggere la concorrenza dei pesci più grossi. La parola magica di qualche tempo fa era “multiutilities”, cioè ampliamento dei servizi erogati – dalle telecomunicazioni all’energia elettrica –, ma oggi c’è un ripensamento perché non è poi così sem- plice entrare in settori alquanto complessi. Infine c’è la liberalizzazione, che doveva dare una svolta al settore gas metano ma che è ancora di là da venire. Certo è che le municipalizzate – cioè le società che forniscono i ser vizi essenziali come acqua, gas, luce, raccolta rifiuti... ZANINI / FEDERCONSUMATORI per il gas che «ha introdotto un sistema di tariffazione più equo con possibilità di agevolazioni per le famiglie più bisognose. Il Comune di Modena, ad esempio, ha già attivato delle agevolazioni finanziate da un fondo di 150 mila euro ricavati da una piccola maggiorazione delle tariffe (0,06-0,07 centesimi per metrocubo)». Zanini è critico con la lentezza con cui si sta procedendo alla liberalizzazione: «Le aziende non hanno nessuno voglia di farsi concorrenza e non vogliono “rubarsi i clienti”. Sostengono che i margini sono ristretti: è vero fino a un certo punto. Nella provincia di Modena tra azienda e azienda vi sono differenze da 1 a 3 centesimi al metrocubo». I CONSUMATORI CHIEDONO “La tassa sulla tassa è inaccettabile!” A lmeno dieci anni di puntuali e documentate contestazioni cadute nel vuoto. Ma visto che il metano non è un bene superfluo e che le incongruenze nel calcolo della tariffa sono lampanti, l’Osservatorio nazionale tariffe e servizi della Federconsumatori, con sede a Modena, non ha nessuna intenzione di mollare la presa. «È dal ’94 che lottiamo contro la “tassa sulla tassa” ma senza trovare attenzione se non da parte di singoli parla- I n questi giorni il nostro parlamento è chiamato a decidere se finanziare o meno la missione militare in Iraq. Non c’è nessun dubbio circa l’esito finale del voto: l’operazione “Antica Babilonia” sarà rinnovata, perché la maggioranza governativa è garantita. Ciò nonostante, ha senso interrogarci sull’opportunità e sulla legittimità di tale scelta. È inutile ricordare che questa decisione, come ogni decisione che riguardi un impegno militare e quindi la vita e la morte di qualcuno, è drammatica e solleva interrogativi ai quali non sempre è possibile dare le risposte nette e definitive che si vorrebbe. La mia posizione è la seguente. La nostra presenza in 5 “MULTIUTILITIES”,VERSO UN RIPENSAMENTO alle nostre parti parlare di metano equivale a parlare di Asco Piave. L’azienda di Pieve di Soligo serve, infatti, buona parte del territorio diocesano. La prima notizia sullo scottante tema delle tariffe è buona: nel 2004 il costo del metano gradualmente calerà. Per effetto di quanto stabilito dall’Autorità per il gas una famiglia che consuma 1.400 metricubi di metano, forniti da Asco Piave, spenderà – nell’anno termico 2003-2004 – 790,70 euro contro gli 824,68 del 2002- Bollette pesanti n po’ per rassegnazione, un po’ per senso di impotenza, da qualche anno non si sentivano più voci di protesta per il costo del gas metano. Ma ora che i tempi si sono fatti più grigi e i soldi scarseggiano, l’apertura della bolletta ha ricominciato a provocare sussulti e imprecazioni. Anche perché molti non hanno dimenticato lo slogan che anni addietro ci invitava a ricorre al gas blu: “Il metano ti dà una mano”. Slogan che oggi suona come una presa in giro. I consumatori in effetti hanno tanti buoni motivi per lamentarsi del costo del metano che in Italia è più caro che in tutta Europa. Calcola Altroconsumo che la spesa media annua per famiglia sia pari a 662 euro. L’Osservatorio nazionale tariffe e servizi della Federconsumatori ha preso le tariffe praticate da un campione di aziende distributrici di metano e ha calcolato le variazioni di costi di una famiglia con ipotesi di consumo di mille 400 metricubi: ebbene dal periodo luglio 2001giugno 2002 allo stesso periodo dell’anno successivo si è passati da 822 euro a 854,40 con un incremento del 3,96 per cento pari a Attualità “Chiediamo che ci sia una tariffazione più equa” mentari – spiega Mauro Zanini della Federconsumatori –. Nonostante ciò la nostra battaglia va avanti». Ultimamente qualche soddisfazione, all’associazione dei consumatori, è venuta dall’Autorità Iraq è viziata da una sostanziale carenza di legalità. Partecipiamo infatti ad un’alleanza militare che ha debellato Saddam Hussein e sta occupando il territorio iracheno senza un mandato delle Nazioni Unite. Le ragioni addotte per giustificare la guerra sono mutate più di una volta e nel complesso non convincono. Ciò non equivale a dire che la caduta di Saddam Hussein non sia una buona cosa, ma gli strumenti per pervenire a tale risultato avrebbero potuto essere altri. Il nostro contingente a Nassir yia partecipa ad un’occupazione, quindi ad un’operazione di guerra che contraddice alla legalità internazionale e anche alla nostra Costituzione. D a tempo le associazioni dei consumatori avanzano richieste volte al contenimento del prezzo del metano. Ecco le principali: - eliminazione della “tassa sulla tassa” ovvero dell’Iva su imposta di consumo e addizionale regionale; - riduzione dell’Iva dal 20% al 10% anche per il gas ad uso riscaldamento (attualmente è al 10% solo per l’uso cucina) al fine di armonizzarla allo standard europeo o, per lo meno, applicare la sola aliquota del 10% nel periodo aprile-ottobre quando il gas metano non viene utilizzato per il riscaldamento; - riduzione dell’imposta di consumo di 5 centesimi di euro per avvicinarci alla media europea nella tassazione delle utenze civili (proposta della Federconsumatori); - introduzione di tariffe differenziate per le famglie più bisognose (misura già prevista ma con ridotti margini di intervento); - mettere gli utenti domestici nella condizione concreta di poter cambiare fornitore, scegliendo il più conveniente; - valorizzare il ruolo dei Consumatori domestici e dell’Autorità per l’energia e il gas come elemento di garanzia contro le potenti lobbies presenti nel mercato. cetera, appare tuttora necessaria per IN UNA GUERRA ILLEGITTIMA Truppe italiane in Iraq, per quali motivi? Questo sarebbe un buon motivo per chiudere al più presto l’avventura. Tuttavia non si può ignorare il fatto che oggi, a distanza di nove mesi dal crollo del regime di Saddam Hussein, la situazione è evoluta. Il nostro esercito non è diventato una forza umanitaria di pace: resta una forza di occupazione. Però la sua presenza, insieme naturalmente a quella americana, britannica, ec- – sono oggi più che mai al centro dell’attenzione dei grandi investitori. Che vedono nell’erogazione di questi beni essenziali l’“affare” del futuro. E se la politica – sia romana che locale – non saprà recupe- garantire la sicurezza della popolazione, visto che le nuove istituzioni irachene stentano ad affermarsi. Le Nazioni Unite, dal canto loro, hanno assunto una posizione collaborativa con gli Usa, cercando di conquistarsi un ruolo nel futuro del paese. Gli stati della coalizione sono stati incoraggiati a chiudere al più presto la fase di occupazione militare del Paese, accettando l’egida delle Nazioni Unite e impegnandosi attivamente a ripristinare la sovranità del popolo iracheno. Ora, molti segnali fanno capire che gli Usa – la potenza guida in Iraq – non sono ancora pronti ad entrare in questa logica di pace. Non solo non riconoscono la illegittimità del proprio intervento militare (questo sarebbe troppo e nessuno glielo chiede), ma non considerano affatto chiusa la fase bellica. L’occupazione dell’Iraq (o la sua liberazione) non è infatti che un capitolo della più vasta e indefinita guerra al terrorismo, che per l’amministrazione americana è ancora più che mai aperta. L’Italia, in questa situazione, dovrebbe fare ogni sforzo per far accettare a- rare una funzione di indirizzo che tenga conto anche dei risvolti sociali, un domani ci ritroveremo con acqua, gas, luce controllati da multinazionali che rispondono solo alla legge dell’utile. ENEL: Marca “abbandonata”, martedì 24 è sciopero M artedì 24 febbraio le organizzazioni sindacali hanno proclamato uno sciopero di quattro ore dei dipendenti del settore, garantendo solo gli interventi a garanzia dell’incolumità dei cittadini. “Per non spegnere la luce nel Veneto” è il titolo-motivo della protesta. «Nella nostra provincia – spiegano Filcem-Cgil, Flaei-Cisl e Ulicem-Uil – l’Enel ha proposto la chiusura della sede tecnica di Valdobbiadene e di quella commerciale di Conegliano, mentre le risorse umane sono state pressoché dimezzate negli ultimi cinque anni: oltre 50 tra il 2002 e il 2004!». gli Usa un radicale mutamento del significato politico della presenza militare in Iraq. Sforzi che non si vedono. C’è invece un sostanziale accodarsi alle strategie americane, rinunciando apparentemente a condizionarle in un senso più rispondente alla nostra fede nel multilateralismo. A queste condizioni, un messaggio chiaro agli Usa e al resto della comunità internazionale potrebbe venire da un voto sfavorevole al rinnovo della missione. L’argomento per cui il ritiro costituirebbe un “tradimento” dei morti italiani di Nassiryia non regge. Tradirli sarebbe piuttosto continuare in un impegno dal futuro fumoso facendo finta che nulla sia accaduto. Paolo De Stefani 6 Inquinamento e traffico. Parla l’esperto dell’Arpav Polveri sottili, smog pessante P m10, o polveri sottili. Rischiano di insinuarsi anche nell’informazione che abbiamo riguardo all’inquinamento atmosferico. Inquinamento che c’è sempre stato, ma ora fa più rumore perché le amministrazioni comunali di Venezia, Belluno, Padova Rovigo, Treviso, Verona e Vicenza, hanno deciso di limitare il traffico. Compreso il blocco totale delle auto alla domenica, come ai tempi della crisi petrolifera negli anni Settanta. Tiepida approvazione degli ambientalisti: è solo una goccia... Proteste dei commercianti trevigiani: perdiamo clienti e favoriamo gli ipermercati in periferia a cui si può accedere; se blocco dev’essere, sia stop alle auto in tutta la Marca. Ma perché si interviene adesso? Quanto dureranno i bloc- chi? Si estenderanno anche al mio paese? Da noi l’aria è più pulita? Cerchiamo di capirlo con l’aiuto dell’Arpav, Agenzia regionale per l’ambiente, e in particolare del responsabile per la rete di Treviso Loris Ceresa. I DIVIETI Quali macchine non possono andare a Treviso e negli altri capoluoghi, e quando? I giovedì e venerdì fino al 26 marzo dalle 9 alle 19 non entrano in centro auto, camion e motorini non catalizzati. Si tratta di alcuni tra i mezzi più vecchi, di almeno una decina d’anni. Sono entrate in vigore anche le targhe alterne: ossia, sempre di giovedì e venerdì, tra le auto catalizzate circola solo chi ha l’ultima cifra della targa pari o dispari. Questo provvedimento è stato preso perché per 20 giorni del 2004 è stata superata una prefissata soglia di inquinamento (55 microgrammi di polveri sottili per metrocubo d’aria). Infine, blocco di tutti i veicoli ogni domenica fino al 31 marzo se nelle settimane precedenti per nove giorni di seguito si varca la stessa quota 55. E la si è abbondantemente sforata. A Conegliano si progetta il “bollino blu”: in centro solo chi ha un auto che inquina poco. La certificazione la danno le officine, il Comune sostiene parte della spesa. Un investimento complessivo antismog di 100 mila euro, in gran parte da fondi regionali. A Mestre, inoltre, tra poche settimane nella zona centrale entrerà gratis chi ci vive o ci lavora, gli altri – come i visitatori occasionali – dovranno pagarsi il “bollino” di accesso, 10 euro al mese e 80 all’anno. Perché i divieti proprio adesso? Perché lo ha deciso il piano regionale, e perché l’inverno è il periodo in cui maggiore è la concentrazione di Pm10 nell’aria Pm10 Che cosa sono le Pm10? Pm10, o “polveri sottili”, sono un insieme di polveri fini con diametro inferiore a 10 micrometri (ossia 0,01 millimetri). Sono una delle misure dell’inquinamento atmosferico; noi le respiriamo e arrivano fino alla laringe, e in qualche caso fino ai polmoni Perché fanno male? La scienza afferma che contribuiscono a causare o aggravare malattie respiratorie; i più vulnerabili sono bambini, anziani, asmatici. Primi segni la tosse e le difficoltà respiratorie: a lungo periodo possono causare tumori. Che cosa produce Pm10? Stando alle analisi condotte fino ad ora, il gas di scarico e altre emissioni di auto, moto, camion… e anche treni, aerei, navi, trattori: i diesel, soprattutto; gli impianti di riscaldamento di casa a olio, legname, gasolio, carbone (a metano no); secondariamente, le emissioni industriali: cementifici, fonderie... Ci sono anche fonti naturali di Pm10: suolo trasportato dal vento, pollini, boschi che bruciano… Perché l’inquinamento aumenta d’inverno? In inverno tutti vanno in macchina e si accende il riscaldamento: quindi s’impennano le Pm10. E il tempo a lungo stabile e sereno non le dissipa: sopra di noi sempre la stessa aria. Se piove l’inquinamento diminuisce. E L’INQUINAMENTO INDUSTRIALE? Solo le Pm10 inquinano l’aria? No, ma è questa la minaccia più grave per la nostra zona. «Negli ultimi decenni – spiega Loris Ceresa – grazie agli obblighi di legge le emissioni delle industrie si sono molto e L’AZiON Attualità Domenica 22 febbraio 2004 ridotte; invece il traffico è aumentato e con esso la produzione di Pm10» Quali sono le zone a rischio di inquinamento industriale? «I problemi ci sono dove si affollano tante industrie con la stessa produzione e le stesse emissioni: a Marghera, nelle concerie del Vicentino, e nell’Opitergino-Mottense, per i mobilifici, la cui area si estende anche nel vicino Friuli. Per questo a breve installeremo una centralina per il rilevamento dell’inquinamento a Mansuè. ficata nella Pedemontana”. La qualità dell’aria non varia in maniera scientificamente significativa in 10 chilometri. Le auto nuove inquinano di meno? Sì. Le catalizzate meno delle non catalizzate. Questo è un vantaggio per la provincia di Treviso, dove circolano tante auto nuove; ma abbiamo anche, con 750 mila residenti, 700 mila veicoli (auto, camion…); tutti, chi più chi meno, inquinanti. E il traffico in Veneto aumenta del 2 % ogni anno; per andargli incontro, costruiamo sempre nuove strade. I nostri livelli di Pm10 superano i limiti fissati per legge? In parte. Nel 2003: la concentrazione media annuale era di 42,8 microgrammi a Treviso, il tetto massimo di 50. Ma al 1º gennaio 2005 il limite verrà abbassato a 40. «Difficile che lo si raggiunga» dice Ceresa. Il limite di 50 si può superare solo 35 giorni l’anno: ma per Treviso nel 2003 sono stati 56, ed è il capoluogo veneto più virtuoso! periferia; se tutto il comune è bloccato ne guadagna Villorba; se si ferma la provincia ne guadagna… Sacile. Dove ci si ferma? Quali altre misure si possono attuare? Usare meno la macchina in forma stabile. Quindi puntare di più sui mezzi pubblici (ma anche ci sia più offerta di mezzi pubblici!) e sulle strade a misura di bici, inoltre, incentivare il car pooling (ossia andare in macchina al lavoro in 3 o 4 anziché ognuno da solo come ora). Oppure telelavoro: lavorare da casa, senza prendere la macchina. Per il trasporto merci: meno camion e più treni o navi. In Europa siamo i maggiori utilizzatori di camion come forma di trasporto merci. Perché? Perché costa meno. Usare veicoli meno inquinanti. Convincere, con l’educazione o con i benefit, a comprare macchine elettriche o a gpl. Controllare le emissioni (ossia quanto inquinano) le macchine circolanti. Ripulire di più le strade: anche la polvere che le auto sollevano dalla carreggiata inquina. Riscaldamento: più metano, ma anche, prima o poi, percorrere (stato e mercato) la via delle energie rinnovabili: sole, vento, idroelettrico. Tutte misure che richiedono, inevitabilmente, soldi. Da dove ricavarli? Anche da un ulteriore aumento del bollo auto o della benzina, dicono gli ambientalisti. E gli automobilisti s’infuriano. Tommaso Bisagno Presto una centralina di rilevamento anche a Mansuè, nella zona del mobile CHI INQUINA DI PIÙ? FERMARE L’INQUINAMENTO, COME? L’inquinamento è aumentato negli ultimi anni? Per Treviso non possiamo saperlo. «Abbiamo cominciato a rilevare i dati nel 2002, e poiché forte è l’influenza del tempo atmosferico, si possono fare confronti solo su base annuale». Padova, Verona e Mestre, dove s’iniziò nel 2001, mostrano un tendenziale aumento. Sono inquinati solo i capoluoghi? Solo Treviso e non la Marca? «I dati hanno circa lo stesso andamento per tutta la pianura in Veneto. Ci può essere al massimo una differenza del 20% tra città e periferia». O fra Treviso e Chiarano. Migliore è la situazione nella Pedemontana (da Conegliano in su) perché la brezza dalle montagne accentua la variabilità del tempo. Treviso, in ogni caso, ha aria migliore degli altri capoluoghi, eccetto Belluno. Dove posso sapere se l’inquinamento cala? Nel sito www.arpa.veneto.it clicca su “aria” e nella pagina successiva su “qualità dell’aria”. Si accede a tabelle, aggiornate ogni giorno, per tutte le province. Uniche stazioni di rilevamento in diocesi sono a Conegliano e Vittorio. Il blocco del traf fico ser ve a ridurre l’inquinamento? Contribuisce ma non risolve. «Misura presa troppo tardi e per troppo poco tempo» ribatte Legambiente, che vorrebbe molte più targhe alterne e domeniche a piedi. Questi provvedimenti hanno anche funzione educativa: far capire ai cittadini “sulla loro pelle” che l’inquinamento è un problema. Ha senso un blocco del traffico per tutta la provincia di Treviso? Opinione personale: no. Per una serie di motivi: troppo complicato da attuare; carenza di trasporti pubblici in ampie fasce (ad esempio il Quartier del Piave); troppo personale necessario per far rispettare le regole; troppe eccezioni possibili (non si può impedire di andarsene dalla provincia...). Né la lotta all’inquinamento può essere pensata in esclusiva funzione delle pur comprensibili necessità dei commercianti. E in ogni caso: se il centro di Treviso è chiuso ne guadagna la REGIONE / ENTRO IL 12 APRILE Piano cave: è tempo di osservazioni V I valori di Conegliano sono più bassi. Vuol dire che c’è un’aria migliore che a Vittorio? No. Ciò accade solo perché a Conegliano la centralina è in via Veneto, in una strada poco trafficata, e a Vittorio in via Celante, ossia la statale 51. I valori non vanno considerati “misura dell’inquinamento a Conegliano” bensì “misura dell’inquinamento in strada poco traf- (in alto a sinistra), traffico a San Giacomo di Veglia, alle porte di Vittorio Veneto; (qui sopra) in coda al semaforo, a Conegliano enerdì scorso, 13 febbraio, nel Bollettino ufficiale della Regione Veneto è stato pubblicato l’avviso con il quale sono stati fissati i termini per la presentazione di osservazioni al Piano regionale delle attività di cava approvato il 23 ottobre 2003 dalla Giunta regionale. È scattato quindi il conto alla rovescia dei 60 giorni entro i quali “chiunque abbia interesse” potrà formulare osservazioni in merito al contestatissimo progetto di legge che prevede una notevole espansione delle cave, soprattutto nel Trevigiano. Sarà l’occasione per province, comuni, associazioni, comitati spontanei e singoli cittadini, per portare motivazioni e proposte sui delicati temi della tutela del territorio e dell’attività estrattiva. e L’AZiON Veneto Sociale SALUTE MENTALE - PROGETTO NELL’ULSS 7 Per il male oscuro di 800 giovani S u oltre 35 mila giovani nell’ Ulss 7 in una fascia fra i 12 e i 29 anni ce ne sono almeno 800 che hanno bisogno di servizi qualificati in campo psichico. Per la prevenzione del disagio giovanile, legato all’ insorgenza di problematiche psichiatriche c’è ora una nuova opportunità . Si chiama “Futuro Insieme”. “Futuro Insieme” è stato presentato martedì 17 a Susegana in piazza Martiri della Libertà nella sede del progetto, messa a disposizione dalla cooperativa Insieme Si Può. Il progetto promosso dalla cooperativa e dalla direzione dell’Ulss 7 è stato cofinanziato per due terzi dalla regione Veneto - assessorato alle politiche sanitarie -e per il restante terzo dalla stessa Insieme Si Può. Prevede un costo annuale di oltre 576 mila euro, per un totale nel triennio che supera un milione e 700 mila euro. Si tratta di una speri- mentazione triennale con una rete di servizi ed opportunità per i giovani e le loro famiglie che spesso non sanno a chi rivolgersi quando si trovano ad affrontare un problema di questo tipo. Un progetto pilota che poggia su più pilastri: sviluppare l’attività di prevenzione a tutti i livelli, intervenire sulla “crisi” e sui disturbi del comportamento alimentare, potenziare l’attività di riabilitazione e di inserimento lavorativo . Un modello innovativo in ambito regionale e anche nazionale, hanno convenuto il direttore generale dell’Ulss 7 Angelo Del Favero e il vicepresidente della Regione Fabio Gava Il progetto, che partirà entro i primi di marzo, troverà ospitalità nella sede di Susegana che diventerà il centro per la gestione delle “Crisi” e per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare –come ha spiegato il re- sponsabile del dipartimento di salute mentale della Ulss Gerardo Favaretto . Prevede la possibilità di trattamenti in regime di centro diurno con 6 - 8 posti e nei casi più impegnativi con accoglimento in comunità alloggio (tre posti) in un ambiente familiare. Il progetto pilota contempla anche un inserimento di tipo lavorativo nella prospettiva di offrire ai giova- Domenica 22 febbraio 2004 ni un ruolo sociale ed economico che li aiuti a superare il disagio. L’iniziativa ha come priorità anche il potenziamento delle attività di sensibilizzazione sociale e di cambiamento culturale per superare i pregiudizi intorno alla malattia mentale. Tra gli obiettivi anche l’avvio di un’attività ortoflorovivaistica in un’azienda agricola di Susegana La presidente della cooperativa Rina Biz ha sottolineato il valore della collaborazione tra Regione, Ulss ed economia sociale, concetto richiamato anche dal primario Favaretto all’interno del modello della “psichiatria di comunità”. Francesca Gallo La prima comunità nel 1994, su impulso del vescovo Ravignani L a presenza di servizi per la salute mentale a Susegana non è una novità. Grazie al decisivo impulso dell’allora vescovo monsignor Eugenio Ravignani e alla collaborazione della parrocchia di Santa Lucia di Piave che mise a disposizione la struttura, la cooperativa Insieme Si Può avviò nel 1994 una delle prime comunità terapeutiche e riabilitative del Veneto. A partire da quella sperimentazione la cooperativa ha avviato una lunga collaborazione con l’Ulss 7 per i servizi per la salute mentale che oggi aggiunge anche il progetto Pilota Futuro Insieme. La cooperativa Insieme Si Può, con le cooperative l’Incontro e Orchidea dal 1 febbraio di quest’anno gestiscono la rete dei servizi territoriali per la psichiatria dell’ Ulss 7.(FG) CORSI: Marzo, un mese per smettere di fumare L a Lega italiana per la lotta contro i tumori organizza a Vittorio un corso per smettere di fumare tenuto dal dottor Roberto Latini: si rinforza la volontà del fumatore, si controllano i sintomi dell’astinenza, si ricevono consigli su come vincere l’abitudine, se necessario si utilizzano anche trattamenti farmacologici. ogotà, Colombia. La guerra civile ha subito un’impennata, il programma del governo Uribe prevede la tolleranza zero nei confronti dei gruppi guerriglieri; conseguenza è che le popolazioni investite dal conflitto sono costrette ad abbandonare le loro case: da contadini a profughi (desplazados). Nel quartiere del Patio Bonito è presente il mercato ortofrutticolo più grande della Colombia: fa da polo di attrazione per un gran numero di profughi e tra loro moltissimi sono i bambini. I l progetto “Rimanere insieme” dell’Advar organizza per sabato 21 febbraio, alle 10.30, presso la sede di piazzale Pistoia 8, a Treviso, un incontro con l’insegnante Anna Minio dal tema “Gli insegnanti e la scuola di fronte agli eventi luttuosi” Il progetto oltre a colloqui per condividere il dolore, ha deciso di offrire occasioni di ascolto di persone che si sono distinte per il loro impegno professionale . Come Anna Minio, che porterà la sua esperienza di insegnante che molte volte si è trovata a dover gestire le situazioni di lutto e di cordoglio dei propri studenti. Come affrontare la sofferenza dei ragazzi o degli stessi docenti quando la morte entra a scuola? Per informazioni sul progetto “Rimanere insieme”: tel. 0422.432603 - [email protected]. I problemi dell’ospedale di Conegliano : Il movimento dei bambini lavoratori (Nats) del quartiere ha deciso di essere solidale con loro offrendogli degli spazi ricreativi, una mensa e la scuola. In questa operazione di solidarietà tra poveri è intervenuta anche l’associazione di volontariato Nats di Treviso garantendo i fondi necessari per la ristrutturazione della scuola, la mensa e la retta per lo studio. Per aderire a questo sostegno a distanza: associazione Nats Treviso, via Montello 5 31100 Treviso, www.natstreviso.org leggi a pag. 27 Pronto il nuovo ceod a Orsago: leggi a pag. 30 Due bambini lavoratori del quartiere Patio Bonito, Bogotà, Colombia DUE MILIONI DALLA REGIONE ALLE SCUOLE IL PERCORSO PER UN FIGLIO D’INFANZIA PRIVATE NEL TREVIGIANO Ossigeno alle materne U n sostanzioso contributo dalla Regione Veneto per asili parrocchiali o privati. Ammonta a 10,3 milioni di euro il contributo relativo al 2004 che la Giunta regionale ha deciso di stanziare a favore delle scuole d’infanzia non statali. In Veneto sono oltre 123 mila i bambini dai 3 ai 6 anni. Il 69 % delle scuole per l’infanzia che li accolgono è non statale: privata, gestita da parrocchie o altri enti privati, e accoglie in 85 mila piccoli, vale a dire oltre il 71% . In provincia di Treviso sono il 78 % seconda in Regione dopo Padova. Competente per liquidare il contributo alle scuole d’infanzia non statali sarà l’Ulss di Bassano, nella quale ha sede pure l’Osservatorio per l’Infanzia e l’Adolescenza. (DD) Si comincia il 2 marzo con incontri il martedì e il venerdì dalle 20.30 alle 22 fino al 30 marzo, più due incontri di verifica il 13 aprile e l’11 maggio. Costo 35 euro. Info: 0438. 554048 dalle 10 alle 12 da lunedì a venerdì e dalle 16 alle 18 il giovedì; [email protected] INCONTRI ADVAR: Come aiutare gli alunni quando muore un loro caro DAL GRUPPO NATS DI TREVISO UN APPELLO PER I BAMBINI DELLA COLOMBIA B 7 Ottocento richieste, quattrocento adozioni Q uattrocento i bimbi affidati in adozione a famiglie venete nel corso del 2003. Più del doppio, però, sono le richieste di adozione avanzate nello stesso periodo da coppie e famiglie della nostra regione. Un dato che fa riflettere sulle persistenti difficoltà burocratiche che si incontrano sulla via dell’adozione, ma che di contro mostra l’accuratezza con la quale le autorizzazioni all’adozione vengono concesse. Sono ancora molte decine ogni anno in Italia infatti, i bambini che in questi frangenti sono costretti a vivere traumatiche espe- rienze di fallimento; bimbi “restituiti” ad istituti, nella maggioranza dei casi di minori stranieri, che addirittura a volte finiscono in Paesi differenti da quello di origine. Questi alcuni dei dati resi noti recentemente nel corso di un incontro sull’adozione internazionale, promosso dalla Regione, che ha coinvolto i referenti delle 26 équipes adozioni del Veneto. Nel suo intervento l’assessore alle politiche sociali Antonio De Poli ha ricordato le scelte effettuate dalla Regione Veneto nel sistema integrato dei ser vizi per l’adozione, a partire, appunto, dalla costituzione, nelle Ulss, delle 26 équipes per le adozioni che hanno il compito di preparare gli aspiranti genitori adottivi al loro delicato compito. Oltre a questo, il progetto della Regione Veneto punta all’informatizzazione delle 26 équipes adozioni, con l’obiettivo di avviare una raccolta sistematica ed organizzata di dati sulle adozioni. Numerose altre le iniziative dell’amministrazione regionale: dal protocollo operativo sottoscritto tra Regione e Tribunale per i minorenni di Venezia, alla produzione di una guida regionale sull’adozione e la predisposizione di corsi di formazione per aspiranti genitori adottivi, sino agli incontri periodici tra Regione, Ulss, Tribunale dei minorenni e Osser vatorio regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza. Daniele Duso 8 e L’AZiON Economia/Attualità Domenica 22 febbraio 2004 GLI APPUNTAMENTI IN DIOCESI UNINDUSTRIA E I RIFIUTI INFORMATICI FINO AL MARTEDÌ GRASSO Eco@green ti ricicla Re Carnevale E il vecchio computer... cco gli appuntamenti degli ultimi giorni di Carnevale nelle diverse località della diocesi. SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA - Domenica 22 alle 14: Sfilata delle mascherine, davanti al municipio. Organizzano Comune e Gruppo missionario. il primo progetMOSNIGO DI MORIAGO - Sabato 21 al centro poto in Italia per il lifunzionale di Mosnigo alle 20.00: Carneval Fest con crorecupero dei ristoli e frittelle. Organizza la Pro loco di Mosnigo. Martedì 24 presso il centro polifunzionale di Mosnigo fiuti informatici, imposto alle 20: Carneval in faméia, sfilata di maschere per gran- dal Decreto Ronchi e dalla Direttiva 2002/96/Ce con di e piccini. Organizza la Pro loco di Mosnigo. MIANE - La Pro loco di Miane organizza per domeni- l’applicazione anche della Gita al Carnevale di Cento” in provincia Legge Biagi in materia di ca 29 febbraio una “G di Ferrara. La partenza è alle 7; ci sarà una visita alla città, collocamento obbligatorio. cui farà seguito, alle 14, la celebre sfilata dei carri allego- A farsene promotrice Urici; il rientro è previsto alle 22. Iscrizioni entro mercoledì nindustria Treviso che, at25. Per informazioni: telefono 320-1639148; 340-3936870; traverso la propria società Servizi Unindustria Mul339-6459734. VITTORIO VENETO - Sabato 21 alle 14.30 all’orato- tiutilities (Sum) insieme a Fe - Intesa (Cooperativa sociale rio La Tenda della parrocchia di Santi Pietro e Paolo, “F sta di Carnevale” per bambini e ragazzi, con dolci giochi consortile onlus) e Cirmi (Consorzio italiano rigenee... la versione vittoriese di Sister Act! Domenica 22 alle 14: Sfilata dei carri mascherati per ratori materiali dell’informatica), ha appena dato il le vie cittadine, nell’ambito di “Carnevali di Marca”. SACILE - Sabato 21 alle 15: Sfilata dei carri allegorici via alla raccolta e al recuper le vie cittadine, organizzata dalla Pro Sacile per la piaz- pero sicuro di prodotti informatici (vecchi compuza e le vie di Sacile. Domenica 22 dalle 14.30 alle 17, in piazza Duomo e nel- ter, cellulari, cartucce tole vie adiacenti: Festa di Carnevale sul tema: “Il pomerig- ner, stampanti, macchine gio degli Oscar”. Giochi a stand e altri divertimenti per da scrivere, calcolatrici, fax, bambini e ragazzi delle elementari e delle medie, a cura telefoni, eccetera). Il servizio si chiama Eco@green e di vari gruppi parrocchiali. Carne - si è reso necessario in priCANEVA - Sabato 21 febbraio nel pomeriggio “C vale in piazza a Caneva”. Le associazioni del comune, in mis alla luce del trend di collaborazione con l’Amministrazione comunale, allesti- crescita molto sostenuto scono degli stand con specialità gastronomiche locali. In serata, spettacolo musicale con la partecipazione dei bambini delle scuole elementari e medie. CONEGLIANO - Sabato 21 all’oratorio Don Bosco di Parè, dalle 20.30 alle 24: Festa di carnevale con discoteca. Ingresso libero. Martedì 24 alle 14: Sfilata dei carri mascherati per le vie cittadine, nell’ambito di “Carnevali di Marca”. Fino a mercoledì 25 febbraio all’oratorio dell’Assunta di piazza Cima: Mostra di fotografie di Caterina Zava “Il Carnevale veneziano”. Ingresso libero. ODERZO - Sabato 21 a partire dalle 14.30: Car nevale in piazza Grande. Appuntamento per tutte le maschere, grandi e piccine; organizza la Pro loco che propone anche la coreografia e le musiche. Domenica 22 a Camino a partire dalle 15 nel salone della Sagra: Festa di Carnevale, con le gag preparate dalla Compagnia Teatrale di Camino in collaborazione con i ragazzi e gli animatori del patronato. Carnevale dei bambini”, curato Martedì 24 dalle 14 al palasport di via Pontremoli: “C dalla Pro loco. MOTTA DI LIVENZA - Domenica 22 e martedì 24: Sfilate carri allegorici del Carnevale mottense, organizzato dalla Pro loco. CEGGIA - Sabato 21 alle 20: Serata enogastronomica Domenica 22 alle 9: Concorso ex tempore di pittura. Dalle 10 alle 11 annullo postale in municipio. Alle 14.30: Sfilata dei carri allegorici con gruppi mascherati. Martedì 24 alle 14.30: Sfilata dei carri allegorici con gruppi mascherati. Alle 19: Estrazione della lotteria,, in municipio. È Il mais minacciato dalla diabrotica D ella “Diabrotica virgifera virgifera”, il coleottero distruttore di mais giunto dagli Usa, demmo una prima notizia su L’Azione nel maggio 1999. Evidenziammo, fra l’altro, che questo “corn rootworm” (dapprima feroce verme delle radici, e una volta fattosi adulto gran divoratore di pannocchie) approdò nel 1998 fra gli abitati di Tessera e Dese, nel Veneziano, dopo aver fatto la sua prima comparsa in Europa nel 1992, nella zona di Belgrado. La Giunta veneta, cosciente, consapevole di tanto rischio, dispose addirittura «lo spostamento fuori zona del terreno» infestato dall’insetto. La diabrotica è negli Stati Uniti il più grave problema del mais, tant’è che laggiù, in America, a partire dalla prossima primavera ci saranno già in commercio le prime varietà di granoturco resistenti al micidiale coleottero, ottenute mutando il Dna del granoturco medesimo. Il parassita è oggi diffuso su oltre 20 milioni di ettari coltivati a mais (America del Nord, Serbia, Ungheria, Croazia, Romania, Francia, Austria, focolai più o meno minacciosi al Settentrione d’Italia, eccetera), e spostandosi a 40-80 chilometri l’anno, il contenimento e una cintura sanitaria non sono più cose da rimandare o posticipare sine die. Come abbiamo accennato ci sono i mais mutati geneticamente, ma per chi mette in pratica il principio di prudenza verso gli Ogm (nella fattispecie i mais “mutati”) non resta che l’antica lotta con gli insetticidi, tenendo però presente che le diabrotiche sono assai resistenti a quelli ciclodienici. Buone speranze vengono dalla concia dei semi di mais col Clothianidin (Bayer), già registrato negli Usa, e di prossima introduzione anche in Europa. (MS) del mercato dell’informatica. Si vendono infatti sempre più computer e la galoppante innovazione tecnologica induce a sostituzioni sempre più frequenti. «Basta un dato per tutti – ha spiegato Carlo Tortato, presidente Sum –. Solo nel 2001 in Italia sono stati dismessi oltre un milione di computer e, mentre nel 2003 sono state prodotte 45 mila tonnellate di rifiuti informatici, nel 2004 se ne prevedono 90 mila. Il doppio nel giro di un anno!». Sebbene l’attuale normativa ambientale preveda che l’azienda avvii a recupero le strutture tecnologiche dismesse, di fatto solo il 5% dei materiali in questione viene trattato in modo ecocompatibile men- Anche in informatica le direttive delle leggi ambientali vanno applicate! tre il restante 95% non subisce alcun trattamento o messa in sicurezza. «Si può recuperare fino al 92% – ha dichiarato Fiorella Simoncelli, presidente del Cirmi, attivo già nelle regioni Marche, Campania, Sicilia, Sardegna, Piemonte –, è dunque una sfida che si può vincere e che parte da Treviso per coinvolgere in seguito il Triveneto». Compito di Eco@green sarà ritirare e recuperare questi materiali per sottrarli alle discariche, offrire un servizio utile ed economico alle imprese e tutelare allo stesso tempo l’ambiente. Il progetto avrà però anche un altro importante obiettivo: offrire nuove possibilità di impiego a lavoratori svantaggiati e disabili. «Il bacino di lavoro di montaggi e assemblaggi nel quale si impiegano più facilmente persone diversabili – ha aggiunto Adone Bordignon, presidente di Intesa, consorzio formato da circa 40 cooperative sociali con oltre 300 persone occupate – si sta riducendo sempre più con l’allontanarsi dei mercati in altre zone d’Europa. Attraverso Eco@green avverrà uno scambio: le aziende daranno commesse alla cooperativa che potrà così assumere diversabili, mentre alle aziende si scomputerà fino al 30% della quota di assunzione obbligatoria di soggetti deboli. Si pensa che nel giro di tre anni potrebbero crearsi 50 nuovi posti di lavoro per diversabili». Il servizio non sarà a disposizione delle sole imprese associate a Unindustria ma anche di qualsiasi privato voglia usufruirne. Per saperne di più basterà chiamare lo 0422-294286 (Sum). Paola Fantin e L’AZiON A lzi la mano chi non l’ha pensato: la politica sta speculando sul portafoglio dei consumatori. E così, nella frenesia dei “botta e risposta” tra maggioranza e opposizione, si ingenera ancora più confusione e il legittimo desiderio del cittadino comune di capire come mai il suo potere d’acquisto stia via via assottigliandosi rischia di impattare contro il muro di gomma delle polemiche. In vista delle elezioni amministrative ed europee, a primavera, il costo della vita e l’erosione degli stipendi sono diventati ideale terreno di scontro tra fazioni. Quanto ne guadagna la conoscenza della verità? Tra un Istat che corregge al ribasso i dati dell’inflazione (la cosiddetta “inflazione reale”) e un Eurispes che invece dà tutti altri numeri, fo- Economia L’ISTAT, L’EURISPES E LA POLITICA I conti della spesa: ma chi controlla? calizzando l’“inflazione percepita”, ci sono i conti della massaia. Che, tradotti in cifre, disegnano uno scenario economico e familiare in affanno: 30 mila i negozi in Italia che hanno chiuso i battenti nel 2003, 20 su 100 le famiglie con disagio abitativo e risparmio zero nel Nord Ovest, l’area più sensibile del Paese, appena un 2,3 per cento il rendimento lordo (1,7 netto) dei Bot che sono pur sempre la forma preferita di risparmio. Il Governo tenta di minimizzare, e secondo l’Istituto di statistica l’indice Istat è “una media dei prezzi” che tiene conto sia dei beni e servizi che sono aumentati maggiormente (per esempio gli alimentari: frutta e verdura sì, carne no), sia degli altri che invece sarebbero cresciuti poco o niente, o addirittura diminuiti. Conclusione: la spesa non diminuisce. Anche se il ADICONSUM CISL/GARAMPELLI le assicurazioni? Siamo sempre in attesa che il Veneto si doti della legge e avvii un osservatorio più dinamico. E un osservatorio magari d’intesa con le parti sociali, e si aprano sulle dinamiche dei prezzi tavoli di conciliazione. Se la devo dire tutta, sono convinto che la stragrande maggioranza dei commercianti sono onesti, quasi quasi anche più di certi poveri banchieri...». Quindi, «l’unica linea che paga è quella della responsabilità e dell’informazione, della trasparenza assoluta nella formazione del prezzo, in ogni sua fase: mi piacerebbe capire come mai la Guardia di finanza non si è accorta di quella piccola azienda che si chiama Parmalat o Cirio, ma va invece a controllare l’ultimo anello della catena...». Interi settori dell’economia e della finanza, in Italia, passano sotto silenzio: «Del petrolio non si parla, della benzina non si parla, stessa cosa per la giustizia, per le banche (con il 56 per cento di aumento sulle commissioni...) e invece tutti addosso all’ultimo commerciante. Ma non vi pare una cosa un po’ strana?». E, per concludere, un invito al consumatore: «Si prenda il suo tempo, lo usi bene, riscopra i prodotti stagionali, si faccia una lista e confronti i prezzi. E via, che ci vuole?». (VC) Filiera trasparente, responsabilità reali «È inutile sparare nel mucchio sul più debole, ogni filiera sia trasparente, e ciascun soggetto si assuma le sue responsabilità. Il che vuol dire, anche, non partire sempre dall’ultimo anello della catena, quando si sa benissimo che la catena parte dall’alto. Fuori metafora, la finiamo di pigliarcela sempre col dettagliante, con il commerciante dal quale andiamo ad acquistare le zucchine (a proposito: d’inverno meglio comprare la zucca, e le zucchine d’estate, visto che parliamo di prezzi!) quando sappiamo benissimo che bisognerebbe guardare all’ingrosso, ai piani alti?» Alfonso Garampelli, responsabile veneto di Adiconsum Cisl, non ha peli sulla lingua. Nella sua analisi del problema “caro vita” procede per immagini, per suggestioni forti. «È mai possibile che si tenga sempre conto di questo benedetto agroalimentare, che potrà incidere per un 25 per cento, e si ignori il 75 per cento in cui ci vanno, tanto per dire, le spese per la giustizia, le spese per le banche o per Sportello del CITTADINO A cura dell’Avvocato NICOLA TODESCHINI lefonica prepagata la cui attivazione comporta la gratuità di un telefonino della cosiddetta terza generazione, ma omette o indica in modo incompleto le caratteristiche economiche e di fruizione tecnica dell’offerta, con particolare riferimento al costo di attivazione e ai costi aggiuntivi della carta prepagata, nonché alle limitazioni di utilizzazione tecnica del telefonino e alla necessaria titolarità di una carta di credito ai fini dell’attivazione della carta reclamizzata. Avv. Nicola Todeschini www.consumatori.net SOSPESA LA CARTA “TUA RICARICABILE” A Domenica 22 febbraio 2004 ccogliendo un ricorso dell’Unione nazionale consumatori, l’Autorità antitrust ha ordinato la sospensione del messaggio pubblicitario della società “H3G” relativo alla carta prepagata denominata “Tua ricaricabile” e diffuso attraverso quotidiani nazionali e le emittenti “Canale 5” e “Rete 4”, oltre che diversi periodici e televisioni satellitari. Il messaggio è stato sospeso poiché propone una carta te- dato non è ancora definitivo. Sia quel che sia, nel frattempo il Governo prende le sue misure. E l’incisività dei provvedimenti è di per sé l’ammissione che comunque la logica dei prezzi è sfuggita al controllo: più tasse ai furbi, caccia aperta a commercianti, artigiani e liberi professionisti caduti nell’irresistibile tentazione di applicare la diabolica equazione un euro uguale mille lire, lotta all’evasione N anche attraverso lo strumento del concordato preventivo. Si agisce insomma sul versante della repressione. Bene, ma si raccolgono ora i frutti di una fase lunghissima di lassismo e di vuoto istituzionale, iniziata nel delicatissimo momento del passaggio dalla lira all’euro. Allora – e l’esecutivo era un altro... – non ci fu controllo, non si stabilì alcun meccanismo di calmierizzazione, il cittadino fu in sostanza lasciato solo, in balìa dei movimenti del mercato che, si sa, di furbi è sempre prodigo. L’esigenza fondamentale, toppata dalle istituzioni, è quella della chiarezza, dell’oggettività e della trasparenza dei prezzi. Manca un’“authority” sopra le parti. Le indagini statistiche per loro stessa natura non sono certo sufficienti. Valerio Cupidi MASSAIE on c’è dubbio, i prezzi sono alti. Settemila lire al chilo il pane, per esempio, pesano molto nel bilancio familiare. Ma se poi, come ciò non bastasse, nel momento in cui ci avviciniamo al bancone del supermercato la scelta del prodotto è condizionata dalla gran marca, la frutta deve essere lucida e perfetta, il capo di vestiario deve essere firmato, allora è inevitabile che i conti non tornino più. Maria Luisa Piva Pezzato, trevigiana, presidente regionale del Moica (Movi- mento casalinghe), analizza in modo disincantato i comportamenti del consumatore medio. E non lo assolve. «Vede, la spirale inflazionistica, l’aumento dei prezzi sono collegati anche alle nostre strategie di acquisto. Una spesa più oculata e una maggiore attenzione a criteri di parsimonia e ragionevolezza contribuirebbero molto a tenere più bassi i prezzi». Ma sul piatto della bilancia incidono molte altre variabili, in ordine: l’enormità dei costi fissi (luce, gas, telefono: un’autentica tagliola per i redditi più bassi, e comunque le voci più significative nel panorama di ordinario disagio familiare), l’inadeguatezza delle risposte istituzionali (mancanza di controllo, lontananza del Palazzo dalla vita quotidiana della gente), sostanziale regime di oligopolio esercitato dalle grandi catene distributive. (VC) Bollette alle stelle, strategie di spesa inadeguate, e un Palazzo “lontano” Veneto, crisi del sistema-moda: convegno a Treviso I l settore della moda in Veneto sta vivendo un periodo di crisi. Moltissime aziende stanno decentrando la produzione, a discapito dei lavoratori che, in alcuni casi, si ritrovano senza impiego. Per discutere di questo problema le segreterie regionali di Filtea-Cgil, Femca-Cisl e Uilta-Uil, hanno organizzato un convegno dal titolo: “Quale futuro per il sistema moda del Veneto? Problemi, opportunità e proposte” in programma venerdì 20 febbraio dalle 9.30 alle 13.30 all’hotel Maggior Consiglio di Treviso. Agli inizi degli anni Novanta il sistema moda regionale decentrava fuori dai confini regionali una quota modesta della propria produzione. Durante l’ultimo decennio il Veneto ha accelerato in misura straordinaria i processi di delocalizzazione produttiva all’estero, diventando la prima regione in Italia per valore di prodotti di abbigliamento e calzature importati dai paesi a basso salario. Se da un lato il trasferimento della produzione all’estero ha migliorato i margini di competitività delle imprese finali, dall’altro ha comportato a livello locale la chiusura di moltissime piccole e medie imprese con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro. 9 PREZZI Cereali (alla tonnellata + Iva) Frumento tenero nazionale Fino da 190,00 a 192,00 Buono mercantile da 188,00 a 190,00 Granoturco in granella nazionale (umidità 14%) Ibrido giallo Veneto da 182,00 a 184,00 Ibrido giallo Friuli da 180,00 a 181,00 Estero giallo tenero Orzo nazionale (p.s. 60/62 - 14% um.) da 175,00 a 180,00 Semi oleosi Seme di soia nazionale (um. 14% - imp. 2%) da 273,00 a 277,00 Prodotti della macinazione Prodotti del grano tenero a) farine con caratteristiche di legge: tipo 00 (ceneri 0,50 - glut. 7) da 315,00 a 320,00 tipo 0 (ceneri 0,60 - glut. 9) da 310,00 a 315,00 b) farine da pasticceria da 474,00 a 484,00 Prodotti del granoturco (franco partenza - imballato) farina bianca granita da 395,00 a 400,00 farina gialla nostrana (nazionale) da 305,00 a 310,00 spezzato di granoturco degerminato tenero da 245,00 a 250,00 Vini (alla produzione, lire per ettogrado) Merlot del Veneto gr. 10-12 da 4,20 a 5,50 Merlot colli trevigiani gr. 10,5/12,5 da 5,20 a 6,20 Cabernet del Veneto gr. 11-13 da 5,00 a 8,00 Raboso rosso del Veneto gr. 9-11 da 5,00 a 6,00 Verduzzo del Veneto gr. 10/12 da 5,20 a 5,70 Pinot bianco del Veneto gr. 9,5-12,5 da 7,00 a 7,50 Pinot grigio del Veneto gr. 9,5/12,5 da 14,00 a 15,00 Chardonnay del Veneto gr. 9,5/10,5 da 6,70 a 7,20 Prosecco del Veneto gr. 10-11 da 11,00 a 11,50 Prodotti avicoli - conigli pollame Uova fresche di gallina (100 pezzi) cat. L grammi 63/73 a 9,00 cat. M grammi 53/63 a 8,50 Pulcini da carne misti (cadauno) da 0,30 a 0,32 Pulcini femmine per uova (cadauno) da 0,60 a 0,64 (prezzi al chilogrammo) Polli allevamento intensivo a terra a pigmentazione gialla - leggeri da 0,64 a 0,66 - pesanti da 0,64 a 0,66 Galline allevamento intensivo a terra - medie da 0,25 a 0,27 - pesanti da 0,26 a 0,30 Galline allevamento intensivo in batteria - medie da 0,14 a 0,16 Anatre mute femmine da 1,73 a 1,77 Faraone all. tradizionale “di voliera” da 2,10 a 2,14 Tacchini pesanti - femmine da 0,86 a 0,88 - maschi da 0,92 a 0,94 Galletti - polli a collo nudo da 1,80 a 1,85 - galletti livornesi da 2,00 a 2,04 Conigli - oltre kg. 2,5 da 1,44 a 1,50 Bestiame suino (prezzi al chilogrammo) Grassi da kg. 90-115 fino a 1,08 Grassi da kg. 145-160 fino a 1,07 Oltre 180 kg. fino a 0,95 Magroni da kg. 40 fino a 1,67 Magroni da kg. 50 fino a 1,51 Magroni da kg. 65 fino a 1,41 Lattonzoli da kg. 25 fino a 2,54 Lattonzoli da kg. 30 fino a 2,19 Prezzi aggiornati a martedì 17 febbraio 2004 e L’AZiON e L’AZiON Chiesa LETTERA ALLE FAMIGLIE Domenica scorsa in Cattedrale l’intenso incontro delle famiglie diocesane con il vescovo Zenti, che ha loro affidato la sua lettera Voglia di famiglia Q uei bambini intorno all’altare al momento dell’offertorio, ciascuno con un fiore, per addobbare la mensa del Signore, sono certamente l’immagine più bella ed efficace dell’incontro diocesano delle famiglie di domenica scorsa con il nuovo vescovo di Vittorio Veneto Giuseppe Zenti. Quei volti gioiosi, e magari anche un po’ intimiditi dal contesto “ufficiale”, sono i frutti dell’amore sponsale. Ed essi rendono fresca, variopinta e nuova la casa di Dio. Una coincidenza che nei primi giorni dell’episcopato di mons. Zenti abbia avuto luogo questo in- contro diocesano delle famiglie? «Sarà coincidenza – ha detto il vescovo all’inizio della celebrazione rispondendo al messaggio di saluto dei coniugi Gosetto -, o forse è provvidenza, perché altro soggetto vero che interloquisce con la Chiesa, ed è il vero soggetto della Chie- sa, non può esserci se non la famiglia, nel suo insieme. L’intero presbiterio e tutti i consacrati hanno significato, un senso nel vivere il loro ministero e il loro carisma in funzione della famiglia». Un concetto che il vescovo avrebbe ripreso poi anche nell’omelia: «Non si può pensare alla pastorale diocesana, parrocchiale, al di fuori della famiglia. O la pastorale è familiare o non è pastorale! Dobbiamo tener presente la famiglia innanzi tutto. Dentro di essa nessuna componente manca: bambini, giovani, anziani, vocazioni. Noi dovremo focalizzare il mistero, il dono, il carisma della famiglia: è un bene troppo grande che abbiamo nelle nostre mani, per accettare che sia deprezzato io comunque non valorizzato a sufficienza, nel nostro tempo». La famiglia al centro, quindi, in quanto «“sogno di Dio, perché l’uomo venendo al mondo potesse condurre una vita beata”, secondo un’espressione di Sant’Agostino». Come la famiglia può condurre una “vita beata”? «Prima di tutto – ha spiegato mons. Zenti - facendo respirare a tutti i suoi componenti un clima di fiducia in Dio. Questo, allora, ricrea, la possibilità che le nostre famiglie realizzino il sogno di Dio sull’umanità. Questo può far crescere una famiglia che sa educare, perché è radicata nel sacramento del matrimonio. Così è possibile ancora rigenerare l’umanità. Non è vero che siamo al tramonto della famiglia! Siamo ancora ai suoi albori! Le possibilità che sono in mano alle famiglie nate dal sacramento del matrimonio sono sconfinate, oggi in particolare, in un tempo di travaglio e difficoltà». E il vescovo si è poi soffermato sul valore della famiglia «anche sotto il profilo dell’educazione alla fede. Credo che nessun altro sia in grado di trasmettere la fede in Dio ai bambini come voi, papà e mamma, che li avete chiamati alla vita, che li avete strappati al nulla, li avete consegnati al Signore della vita». Tra i gesti caratterizzanti della celebrazione c’è stata anche una originale preghiera dei fedeli, che faceva riferimento a sette fiamme, con l’accensione di altrettante candele poste davanti all’altare, simboli del sole, della Parola, dell’amore entusiasta, di Dio stesso, della fame di sete e giustizia, della gioia, della speranza. E verso la fine della celebrazione eucaristica, c’è stata la consegna della lettera del vescovo, intitolata “Voglia di famiglia”. Ad una coppia per ogni parrocchia sono state affidate tre copie: una da tenere e leggere, una per il parroco, una per un’altra famiglia. Con l’invito, quindi, a diffonderla ad altre famiglie e nelle varie comunità, quasi un mandato del vescovo: «Voi sarete la voce che si diffonde capillarmente presso altre famiglie…». Un benefico contagio. (FP) ALCUNI STRALCI DELLA LETTERA DEL VESCOVO L’impresa è realizzabile “Carissime famiglie!” U n messaggio che muove dalla consapevolezza delle fatiche e dai problemi che attanagliano le famiglie oggi, ma che sprizza entusiasmo e “voglia di famiglia”, come «realizzazione di un progetto, di un sogno di Dio sull’umanità». La lettera aperta del vescovo di Vittorio Veneto a tutte le famiglie della diocesi, fin dall’esordio rispecchia lo stile appassionato e ottimista, che già tanti gli riconoscono fin da queste prime settimane in diocesi. «Carissimi, - scrive mons. Zenti - con il cuore lieto e trepidante oso chiedervi sommessamente il consenso di entrare nelle vostre famiglie, inviolabile sacrario di intimità. Lasciatemi pure in un angolo della vostra casa, poiché al centro ci siete voi, genitori, figli e, in qualche caso almeno, nonni. Vorrei essere al vostro fianco da amico e, nei limiti consentiti, da guida spirituale inviata nel nome del Signore. Mi metterò sempre in ascolto del vostro vivere nella serenità e nella speranza, ma anche nei momenti bui dell’incertezza, dell’angoscia, della sofferenza, della crisi. Desidero esservi vicino, assieme ai vostri preti, nella consapevolezza che la posta in gioco è la più elevata che si possa ipotizzare: la famiglia come valore, oggi soprattutto la più esposta alle insidie e alle strategie avverse». La parte centrale della lettera alle famiglie è incentrata su due dimensioni: la “voglia di sponsalità” e la “voglia di genitorialità”. Voglia di sponsalità! Riguardo alla prima dimensione mons. Zenti esorta: «Con il coraggio di andare contro corrente, è più che mai opportuno e urgente riscoprire e testimoniare il valore della sponsalità nel Signore! La sponsalità esprime l’atto di fiducia più grande che Dio, nel suo mistero di amore trinitario, ha riservato all’umanità. L’uomo e la donna creati l’uno per l’altro! Capaci di mettere insieme, cioè di condividere, tutto ciò che sono per essere un dono divino l’uno all’altro. Una condivisione tale che fa vivere uno nell’altro e, di conseguenza, l’uno per l’altro. Una appartenenza senza riserve. Ciò che appunto si definisce amore, come partecipazione, in miniatura, dell’amore trinitario di Dio». «Vi è stato affidato – prosegue il Vescovo - un capitale di incalcolabile valore: l’essere coppia umana con la possibilità di realizzarvi al meglio delle vostre potenzialità personali grazie all’essere coppia». E la lettera addita alle coppie cristiane alcuni gesti concreti , iniziative, atteggiamenti. «Almeno ogni tanto ditevi grazie reciprocamente, dal profondo del cuore. E non si insinueranno dubbi, desideri di fuga e di avventura, freddezze…». Ancora: «È necessario, oggi più che mai, un itinerario di formazione permanente all’essere sposi, ancor prima che essere genitori»; «la necessità di riservarsi, ad ogni costo, le attenzioni e i tempi della sponsalità, per non rischiare di trovarsi, quasi senza avvertirlo come problema, estranei l’uno all’altro»; «dedicare più tempo alla conversazione, al dialogo, all’ascolto, alla tenerezza dell’intimità tra coniugi che non al televisore o a internet, ai vecchi e nuovi amici o al divertimento»; «la preghiera fatta insieme, come coppia, e soprattutto la messa domenicale partecipata insieme, ha una sua efficacia straordinaria». “Investire nella formazione... è la risposta più efficace alle sfide della cultura del non famiglia” Abbiate fiducia! La lettera alle famiglie del Vescovo Zenti si conclude con un invito alla fiducia: «Noi, invece, siamo convinti che la donna e l’uomo sono fatti per realizzare il progetto di Dio sull’umanità. (…) Dio non ha posto in essere una umanità amorfa. Le ha dato fin dalle origini un volto, una identità: l’essere famiglia, nella sua duplice, inscindibile dimensione, quella della sponsalità e quella della apertura alla trasmissione ed educazione della vita nata dall’amore sponsale. Solo in questa ottica possiamo pensare la storia che ci attende come storia di civiltà. Famiglia e civiltà vanno di pari passo». E chiude un doppio appello: «“Non temete; abbiate fiducia!”, vi dice Colui che è l’Architetto e l’Artefice, nel dono dello Spirito, della vostra realtà di coppia e di famiglia. “Non temete; abbiate fiducia!”, vi ripete la Chiesa, che voi, piccola Chiesa domestica, riproducete in miniatura. Non siete in solitudine, ma in cordata!». “Famiglia e civiltà vanno di pari passo” Voglia di genitorialità! «Per una coppia sponsale essere aperti alla trasmissione della vita è un bisogno vitale…» scrive il Vescovo. «Solo chi è padre o madre è in grado di capire che cosa è un figlio per un genitore, meglio per la coppia. I figli sono delizia e ragione d’essere, di vivere e di faticare dei genitori. Ma sono, oggi specialmente, problematica complessa». La lettera passa in rassegna i principali problemi connessi con la genitorialità: come la «necessità del lavoro per ambedue i coniugi imposto dal tenore di vita di un benessere consumistico e alla conseguente frenesia, alla disponibilità di asili nido… e di tempi che rispondono ai turni di lavoro dei genitori, alla possibilità dei part-time, alla presenza di nonni… Siano ringraziati e benedetti tutto coloro che a vario titolo enti pubblici, imprenditori, datori di lavoro, direttori di aziende, singoli contribuiscono alla soluzione di questi problemi; soluzione che facilita anche la disponibilità dei genitori ad aprirsi ulteriormente alla generazione di altri figli». «Pur riconoscendo che l’impresa è ardua, - ribadisce il vescovo Zenti - sono convinto che è possibile. Grazie all’apporto di ambedue i genitori, come coppia: grazie in particolare alla presenza assidua, senza essere soffocante, della donna, grazie al contributo specifico dell’uomo. Non possiamo che investire molto sul piano della formazione. (…) Sono convinto che una adeguata formazione delle giovani e dei giovani alla vita di famiglia, secondo il progetto di Dio, costituisca il terreno più fecondo anche per le vocazioni alla vita consacrata, missionaria, presbiterale. Il sorgere e il maturare di queste vocazioni è, anzi, il segno e il sigillo dell’autenticità del cammino di formazione all’essere famiglia. Non c’è dubbio che investire nella formazione dei genitori, delle giovani e dei giovani, accompagnata da una autentica testimonianza di vita, è la più efficace risposta alle sfide della cultura della non famiglia. Purtroppo, infatti, sta prendendo piede e, non raramente, il sopravvento una sorta di fatalistica rassegnazione, indotta dalla cultura mass-mediale, di fronte alla crisi della famiglia, investita come è da una violenta bufera e da una profonda crisi. Sembra fatale sostituire l’identità di una famiglia stabile nei suoi valori intramontabili con una sorta di gratificante provvisorietà episodica, dipendente dalla carica di emozioni che riesce a suscitare. Sempre in procinto di lasciare tutto, quasi come nulla fosse, non appena si constata: “non sento più niente per il coniuge!”; con la porta del cuore sempre dischiusa alle nuove opportunità. Indice di poca voglia di famiglia stabile e di facile predisposizione alla convivenza stagionale, con qualsiasi partner, anche dello stesso sesso. È il segnale, allarmante e inquietante, di una più profonda e radicale crisi che denota una sostanziale sfiducia nelle capacità dell’uomo d’oggi di portare a compimento ciò che si è avviato. Si tratti pure di un’opera d’arte come è la famiglia. Si avvia un’opera che facilmente ci si rassegna a lasciare al suo destino di disfacimento, di devastazione, di rovina. È un dramma che si sta consumando sotto gli occhi di tutti. E che, indubbiamente, è per molti causa di grande sofferenza». Zenti ben evidenzia anche i problemi di carattere educativo. «Educare è generare in continuità la persona del figlio perché diventi il meglio delle sue potenzialità, offrendogliene le opportunità. Impegno urgente, anche se carico di fatiche. Troppi tendono ad abdicare a questo compito che rimane fondamentale e determinante nella formazione della personalità umana e cristiana di un figlio». La lettera dà indicazioni precise su quel che va evitato e quel che va assicurato per un’efficace educazione dei figli. «Che cosa evitare? Anzitutto di imbottirli di cose inutili e costose perché si sentano come gli altri, ansiosi di non far mancare proprio nulla; di collocarli idealmente al centro del mondo familiare; di lasciarli in solitudine troppo a lungo; di ritenerli un soprammobile; di esaltarli come divi, stravedendo per loro obiettivi di fatto irraggiungibili; di dimenticarli al punto che si arruolino nel branco; di assuefarsi alla prepotenza della dipendenza dalla televisione o dai video giochi; di permettere loro tutto per evitare grattacapi… Che cosa assicurare? L’accoglienza affettiva per ciò che sono; un clima sereno di rispetto e di dialogo; dedizione il più possibile assidua» (…) In una cultura che 11 BASILICA DELLA MADONNA DEI MIRACOLI A Motta l’anniversario dell’apparizione R gioca al ribasso sul piano educativo, il convincimento che i figli sono il più importante investimento su cui puntare tutte le risorse educative capaci di attivare in loro la volontà di realizzare al meglio la propria personalità, come risposta ai talenti di Dio, anche a costo di sacrifici. Una «autorevolezza genitoriale che non si smobilita di fronte alle reazioni istintive dei figli», una «apertura al sociale nella sua dimensione del civile e del religioso, con particolare attenzione alle situazioni di disagio e di sofferenza»; una «buona testimonianza di valori umani e cristiani». Domenica 22 febbraio 2004 itorna con gioia l’anniversario dell’apparizione della Madonna dei Miracoli a Motta di Livenza. L’evento straordinario del 9 marzo 1510, si ripete oggi dopo 494 anni. È una grazia che sempre si rinnova e che ci trova confortati e stupiti per la predilezione di Maria per questa nostra terra del Nord-Est e per la nostra diocesi. Che cosa ci ripropone la Madonna con la sua visita e la sua presenza oggi nel suo santuario, ancora tanto frequentato da persone vicine e lontane, che rinnovano la loro fede ai suoi piedi e ritrovano la consolazione e la pace, contemplando in silenzio il suo volto? Viene a visitarci per un dono singolare della Provvidenza divina per noi uomini di questo tempo tanto inquieto, dove dall’inquietudine possono emergere desideri di incontrare fi- nalmente il Signore e sperimentare il suo amore attraverso il sacramento del perdono e entrare così in una comunione di vita nuova e di speranza nel suo amore senza limiti, per vivere con Cristo vivente nel cuore e annunciarlo con una vita rinnovata. E dalla stessa inquietudine può anche nascere la delusione e la tristezza per la vita che conduciamo, senza aver incontrato ancora Dio e il suo amore di Padre, perché ci lasciamo condizionare dalle agitazioni e preoccupazioni del mondo in cui viviamo. Al veggente G. Cigana la Madonna affidò il messaggio della costruzione di una chiesa per la preghiera, per un incontro vero con Dio che ci parla e che attende il nostro ascolto atti- I PELLEGRINAGGI A MOTTA el periodo tra il 28 febbraio e il 10 marzo alla basilica di Motta ci saranno ogni giorno alle 15 una celebrazione penitenziale e alle 16.30 una solenne concelebrazione eucaristica. Nei giorni feriali alle 20.30 ci sarà anche la recita del rosario. Martedì 9 marzo, Festa della Madonna, ci saranno numerose celebrazioni. Tra queste spiccano, alle 18 il pellegrinaggio votivo della città di Motta, alle 18.30 la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Giuseppe Zenti. Ecco il calendario dei pellegrinaggi foraniali previsti in questo periodo: Sabato 28 febbraio: foranie La Colonna, Pontebbana, Pedemontana Domenica 29: vicariati S. Donà, Musile, Noventa Lunedì 1 marzo: foranie Conegliano, Vittorio Veneto, Zumellese Martedì 2: vicariati Monastier, Pordenone Nord Mercoledì 3: foranie Quartier del Piave, Oderzo, Portogruaro, Pordenone Centro Giovedì 4: vicariati Sacile, Azzano X, Ponte di Piave Venerdì 5: vicariati Pasiano, San Stino, Torre di Mosto, Eraclea, Fossalta di Portogruaro Sabato 6: vicariato Caorle Domenica 7: vicariato Spilimbergo Lunedì 8: vicariati Jesolo, CavallinoTreporti, Quarto d’Altino Mercoledì 10: parrocchia Jesolo Paese N DA ZOPPÈ E GODEGA: In cento a Savona per suor Morena Mazzer S abato 28 febbraio un centinaio di persone di Zoppè e Godega parteciperà, a Savona, alla professione religiosa tra le Figlie di Maria Vergine Immacolata di Morena Mazzer, originaria della parrocchia Zoppè. I due pullman arriveranno venerdì 27, in tempo per una veglia di preghiera che si terrà nella chiesa di Sant’Andrea. Sabato 28 la professione di Morena è programmata alle 10 nella cappella della Casa Madre delle Figlie di Maria Vergine Immacolata; alla sera recital dedicato ai fondatori dell’Istituto nel 150º della costituzione: sul palco anche gli attori della compagnia “Casello 24” di San Vendemiano. Domenica 29 nella cattedrale di Savona celebrazione solenne, presieduta dal vescovo. vo e obbediente come quello di Maria e il messaggio del digiuno di tre sabati da fare nella sua famiglia e predicarlo agli altri. Il digiuno può esprimere la volontà di godere di più della vicinanza di Dio, senza riempire mente e cuore delle cose materiali. Il digiuno è espressione di condivisione fraterna, è privarsi di qualcosa perché altri abbiano la gioia di ricevere. La Madonna dei Miracoli ci attende nella sua basilica per distribuire la grazia del conforto e della pace, rispondiamo con generosità alla sua dolce insistenza d’amore materno e ritorniamo al suo santuario con la gioia e la fede di un incontro più vero con Dio e con i fratelli. Sarà motivo di grande letizia per tutti la presenza del nostro nuovo vescovo monsignor Giuseppe Zenti, che presiederà la solenne concelebrazione eucaristica della festa del 9 marzo alle 18.30. La Madonna dei Miracoli, come stella luminosa di speranza, posta nel suo stemma episcopale, sia sempre aiuto e protezione. fra Livio Folcato ofm Rettore della Basilica Incontri di formazione spirituale a Premaor L a comunità di Premaor propone anche quest’anno per la Quaresima e la Pasqua un itinerario di sette incontri per la formazione spirituale, personale o di gruppo. Ogni incontro durerà dalle 21 alle 22 circa. A una liturgia della Parola seguirà un tempo di adorazione silenziosa, con la possibilità di confessarsi o di un colloquio con un prete. Prima o dopo l’incontro è anche possibile un momento di scambio in comunità. Questo il calendario degli incontri: febbraio - mercoledì 18, venerdì 27; marzo - mercoledì 3, mercoledì 10, venerdì 19, mercoledì 31; aprile - venerdì 23. Per informazioni: telefono 0438-970296; sito: www.puntohit.com/premaor 12 I l tempo di Quaresima sta per iniziare con tutte le sue suggestioni e le memorie tradizionali che ognuno di noi si porta dentro: pensieri di penitenza, collegati anche al rito della imposizione delle ceneri con il quale inizia il “tempo di Quaresima”; pensieri di afflizione, richiamati anche dal colore violaceo della liturgia, colore che ricorda le celebrazioni dei funerali. Suggestioni che portano lontano dal senso della Quaresima. Nella Bibbia troviamo spesso il numero “quaranta”: esso sta a indicare un periodo di attesa, di preparazione, di prova o anche di castigo. Nella storia di salvezza, tutti gli avvenimenti maggiori sono preceduti da questo numero. Mosè starà sul Sinai e L’AZiON Chiesa Domenica 22 febbraio 2004 quaranta giorni prima di ricevere la Torah da Dio. Quaranta saranno gli anni che Israele vaga nel deserto, e sono anni di preparazione all’incontro con Dio, ma anche di prova e castigo per non essere stato fedele alla sua Legge. Gesù, dopo aver ricevuto il battesimo al Giordano, vivrà per quaranta giorni nel deserto e ne uscirà vittorioso dalla prova di fedeltà a Dio Padre; la sua predicazione dura quaranta mesi, e dopo la sua morte, risorto, incontrerà i suoi discepoli per quaranta giorni, prima di salire al cielo e donare lo Spirito. Queste semplici indicazioni offrono il modo giusto per comprendere il periodo che stiamo per iniziare: è un tempo di attesa e di preparazione. La Quaresima è un tempo di attesa. Sta per aprirsi il periodo della primavera che segna non solo l’inizio della bella stagione, il risvegliarsi della natura, l’esplodere gioioso della fioritura, la quale non è fine a se stessa, ma apre alla speranza di abbondante raccolto futuro. È la vita che si ridesta dopo il riposo invernale. L’evangelista Luca, che ci accompagnerà durante quest’anno liturgico, ci La Quaresima, tempo di preparazione all’incontro con Gesù presenta Gesù che annuncia che la gelida stagione invernale dove domina la morte, dove non ci sono fiori è terminata e che l’attesa è finita perché in Lui “oggi si compie la Parola” di Dio (Lc 4, 21). Gesù, dal momento in cui è uscito vincitore nella prova del deserto, incomincia a svolgere la sua missione, camminando sempre, andando ovunque a predicare che “Dio è presente, accanto” (Lc 4, 31 s) ad ogni uomo, con particolare riguardo ai lontani, ai peccatori, ai rifiutati dalla sinagoga, agli esclusi e scomunicati dal sistema religioso del tempio. Nel cammino di Gesù ci saranno anche le prove, incominciando da quelle del deserto, da cui uscirà vincitore, per giungere a quelle terribili del rifiuto da par- te delle autorità del tempio, della persecuzione, della tortura per giungere infine alla infame morte di croce. Le prove che Gesù deve affrontare, e dalle quali uscirà vincitore nonostante l’apparente fallimento umano, sono in vista della risurrezione: è il centro in cui tende tutto il vangelo, è l’offerta di Dio ad ogni uomo in cammino con Gesù in questo mondo. Così si qualifica la Quaresima: tempo di preparazione all’incontro con Gesù che viene vicino ad ognuno di noi, anche se peccatori, lontani e, a volte, rifiutati, per provare la dolcezza della sua parola “uomo, ti sono rimessi i tuoi peccati!” (Lc 5, 20); o per trovare ancora la gioia di avere una famiglia, dopo che per tempo la paralisi dell’amore e della comunicazione di coppia aveva impedito di muoversi, “va’ a casa tua” (Lc 5, 24). È il tempo dell’attesa della Risurrezione dell’uomo nuovo che ha fatto l’esperienza della liberazione dal peccato e da ogni forma di schiavitù. La Quaresima segna il tempo del cammino verso la pienezza di uomo che ognuno porta dentro di sé, la riscoperta e l’accettazione di se stessi con i propri limiti e le proprie ricchezze, con i peccati e la gioia della riconciliazione, con le fratture e la tenerezza di un abbraccio ritrovato. Se l’uomo vuole, la Quaresima è la primavera offerta ad ognuno in cammino verso la Pasqua. p. Francesco Polotto Servi di Maria - Follina AZIONE CATTOLICA / LE PROPOSTE iamo solo nel mese di febbraio, ma l’Azione cattolica, pur vivendo quotidianamente il suo essere in… “Azione” non perde il gusto di guardare avanti e progettare. L’estate non è poi tanto lontana e da parecchi anni la proposta associativa per questo periodo fa rima con “campiscuola”. Ragazzi, Giovanissimi, Giovani, Adulti: per tutti una proposta, per tutti, “nessuno escluso” (come recitava un recente slogan), la possibilità nuova di sperimentare questa “palestra” dove allenare lo Spirito e… il fisico per diventare “cristiani fino in fondo, anzi fino in cima!”. “Ci vediamo al campo…” Cimacesta, Casa Sacile, Col Cumano, Firenze: ancora una volta l’Ac spalanca le porte e da esperta “capocordata” mette a ser vizio della Chiesa diocesana la sua struttura, le sue proposte e soprattutto la sua storia di formazione attenta e declinata per ogni fascia d’età. E quest’anno non mancherà la sorpresa finale… un regalo speciale dell’Ac, un’esperienza unica di fede e di Chiesa: l’incontro nazionale unitario di Loreto nei primi giorni di settembre. Ai sacerdoti assistenti, agli aderenti, a quanti vorranno che questa estate sia davvero un “Tempo Eccezionale”, per arare, seminare e raccogliere in quel grande campo che è la nostra vita… IL CALENDARIO AC DELL’ESTATE 2004 Casa Cimacesta - 25 agosto-1 settembre: 14-15enni - 16 giugno-23 giugno: Acr elementari - 23 giugno-30 giugno: Acr medie Casa Colcumano - 15 luglio-22 luglio: Giovanissimi (2ª - 30 giugno-7 luglio: Acr elementari - 7 luglio-14 luglio: Acr medie e 3ª sup.) - 14 luglio-21 luglio: Acr elementari - 20 agosto-22 agosto: Campanac - 21 luglio-28 luglio: Acr medie - 28 luglio-4 agosto: Diciottenni Campo Giovani - 4 agosto-11 agosto: Adulti - 8-15 agosto: in località Vallombrosa - 11 agosto-18 agosto: Mlac - Adulti (Firenze) Giovani - 18 agosto-25 agosto: Giovanissimi (2ª Campo Fidanzati e 3ª sup.) da definire - 25 agosto-1 settembre: Acr (medie o elementari) Campo Volontariato Sarmeola - 6-12 settembre insieme alla ComuCasa Sacile nità vocazionale di Premaor - 14 luglio-21 luglio: 14-15enni - Un campo in luglio/agosto da defi- 21 luglio-28 luglio: 14-15enni nire. Le associazioni laicali per Livramento come “grazie” a Magarotto U n gesto di solidarietà. In questo modo la Consulta delle aggregazioni laicali tra gli aderenti alle associazioni e movimenti ecclesiali della diocesi ha scelto di esprimere in modo concreto il proprio saluto e il proprio “grazie” al vescovo Alfredo Magarotto, che nei giorni scorsi ha lasciato Vittorio Veneto. Con la colletta promossa dalla Consulta, presieduta da Loris Viezzer, sono stati raccolti 1495 euro che saranno devoluti come contributo di solidarietà per le necessità della diocesi brasiliana dove si insedierà come vescovo il sacerdote diocesano don Armando Bucciol, Livramento de Nossa Senhora, nello stato di Bahia. Mons. Alfredo Magarotto e don Armando Bucciol INCONTRI È già tempo di campiscuola S CONSULTA Azione Cattolica In breve Week-end dello spirito per 14-15enni Da sabato 28 febbraio (alle 16) fino a domenica 29 febbraio (alle 16) i 14-15enni sono invitati a un fine settimana di spiritualità nella Casa Esercizi di Vittorio Veneto. Farà loro da guida don Pierpaolo Bazzichetto. Per informazioni e iscrizioni: Ufficio diocesano Ac (telefono 0438.940374). Ricordando don Mario Battistella Domenica 29 febbraio, alle 9.30 a Castello Roganzuolo, verrà celebrata una Santa Messa nel quarto anniversario della morte di don Mario Battistella, già assistente diocesano unitario dell’Azione Cattolica. A VITTORIO - Sabato 21 febbraio, alle 16, nel Seminario di Vittorio Veneto si terrà una conferenza sul tema: “Cittadini e stranieri: i cristiani tra impegno civile e testimonianza evangelica”. Relatore sarà don Luigi Del Favero, della diocesi di Belluno. Sarà presente il vescovo Zenti. Al termine, intorno alle 18, verrà celebrata una messa in ricordo di don Giancarlo Vendrame, nell’undicesimo anniversario della scomparsa. A organizzare sono gli Amici di don Giancarlo Vendrame, dalla Scuola di formazion teologica e dall’Azione Cattolica. A VITTORIO - Domenica 22 febbraio il Movimento dei Focolari propone a Vittorio Veneto l’incontro “Per una comunità in dialogo”. L’appuntamento è dalle 15 alle 17.30 presso il Collegio San Giuseppe. A SACILE - Prosegue a Sacile il settimo ciclo di conferenze curato dal Centro studi biblici e quest’anno incentrato sul tema “Nella concretezza del corpo”. Giovedì 26 febbraio in Sala Capitanio a Palazzo Carli, con inizio alle 20.30 interverrà il prof. Marco Gallizioli di Pesaro sul tema “Esposto e negato. Tra pornografia, omologazione e virtualità”. e L’AZiON Chiesa LA LEGGE SULLA PROCREAZIONE ASSISTITA / UNA VALUTAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE MEDICI CATTOLICI DELLA DIOCESI Un “minimo etico” per la vita D opo un lungo e tormentato iter legislativo il 10 febbraio 2004 è stata approvata la legge “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita”. Essa viene finalmente a regolamentare un settore della ricerca scientifica e della prassi medica particolarmente delicato, quello che riguarda la sorgente stessa della vita umana. In assenza di norme vincolanti, arbitrii e abusi erano segnalati all’opinione pubblica quasi tutti i giorni. Una legge dunque opportuna. Quanto poi ai suoi contenuti, essa va valutata in maniera sostanzialmente positiva. Più che dettata da oscurantismo, come da più parti si è sentito, la legge vuole invece salvaguardare la dignità “laica” della scienza medica, la quale non si pone al servizio di qualsivoglia soggettivismo. Alcune riserve e prese di distanza sono tuttavia necessarie. Il principio ispiratore La legge si ispira al principio della prevalenza dei diritti fondamentali del bambino rispetto ai diritti e agli interessi degli adulti (della coppia, della scienza medica, eccetera). Tale principio è basilare dal punto di vista dell’etica ed è solido dal punto di vista del diritto. Il diritto fondamentale del bambino è il diritto alla vita, ossia il diritto a nascere, il diritto all’identità genetica, psicologica e affettiva, e perciò a una sua famiglia. Così la legge stabilisce che ogni embrione deve essere destinato alla nascita e perciò vieta (art. 13 e 14), fra l’altro, la produzione di embrioni umani in soprannumero al fine di ricerca o di sperimentazione, la selezione di embrioni, la clonazione, la fissione gemellare, la produzione di ibridi e di chimere, la crioconservazione, la commercializzazione, la soppressione di embrioni, l’aborto selettivo in gravidanza plurigemina. È vietata anche la maternità surrogata (essa comporta una serie di procedure offensive per la dignità del nascituro e della stessa “madre”). Il desiderio di una coppia di avere un figlio esige profondo rispetto. Ma esso non giustifica ogni mezzo per ottenerlo. Un individuo umano (un figlio) è un fine, e non un mezzo, sia pure per un bene di altri. La procreazione deve essere responsabile. E la responsabilità si misura non solo sui diritti, ma anche sui doveri. Il diritto ad una propria famiglia biologica Un vivace dibattito sulla fecondazione eterologa ha accompagnato tutto l’iter legislativo. Giustamente essa è vietata dalla legge (art. 4). Prescindia- mo, per brevità, dal considerare i problemi di natura giuridica, sanitaria e sociale connessi alla procreazione eterologa. Ci basti osservare qui che è interesse (diritto) del bambino avere un padre e una madre che siano tali dal punto di vista genetico, affettivo e legale. Il figlio ha bisogno di conoscere con certezza la sua genitorialità biologica al fine di una strutturazione normale della sua identità personale (per la stessa ragione sono escluse, art. 5, filiazioni di single o di “coppie” omosessuali). Certo ci sono figli adottivi, i quali chiamano padre e madre persone che non sono i loro genitori biologici. Ma l’istituto dell’adozione viene a porre rimedio, nel miglior modo possibile, ad una si- tuazione di grande sofferenza o di abbandono; un rimedio ad un male che purtroppo si è già verificato e che non deve essere instaurato per legge. In ogni caso il senso dell’adozione consiste nel dare dei genitori a un bambino che non ne ha, e non un figlio a chi non ne ha. Il “minimo etico” del diritto Un tentativo lodevole di tutelare i diritti del nascituro e la famiglia La legge non comprende tutta l’etica Purtroppo la legge non soddisfa tutte le richieste di una visione etica cristiana-cattolica della persona umana e della famiglia. Essa non rispetta l’originalità e la dignità propriamente umana del trasmettere la vita (amore psicofisico della coppia) e del venire alla vita (nascita all’interno della relazione coniugale). Perciò ogni tipo di fertilizzazione in vitro non corrisponde alla morale cattolica. Tanto più per il fatto che le varie tecniche di procreazione comportano, nonostante tutto, una elevata perdita di embrioni. Ma non c’è qui lo spa- MGS: È “Festa dei giovani” a Jesolo L zio per dire di più su questo. Bisogna comunque osservare che i cristiani cattolici sono tenuti in coscienza a non avvalersi di tali procedure pur ammesse dalla legge (in particolare, per il personale sanitario e ausiliario la legge ammette l’obiezione di coscienza, art. 16). o scorso anno furono ben 3 mila 700 i partecipanti, quest’anno potrebbero essere anche di più. Il grande richiamo è costituito dalla “Festa dei giovani”, proposta dai Movimenti giovanili salesiani del Triveneto, che si svolgerà domenica prossima, 29 febbraio, a Jesolo presso il palazzo del Turismo e sarà preceduta da due giorni di workshop (attività di espressione artistica per circa 150 giovani) e da una giornata di lavoro-preparativi che coinvolgerà circa 250 animatori. Titolo della festa sarà: “… perché la vostra gioia sia piena!”. Il programma prevede l’incontro con alcuni personaggi dello spettacolo, l’allestimento di circa 50 stand per permettere la creatività giovanile e sensibilizzare alla realtà della solidarietà, l’esibizione dei ragazzi del workshop, momenti di musica e ballo, momenti di preghiera. Questo il programma della “Festa dei giovani 2004”: 9.30 accoglienza con la Decaband; 10 workshop e ospiti; 11 break - apertura stand; 11.45 Eucaristia; 13 apertura stand e pranzo al sacco; 14 inizio degli eventi; 15.45 musica con la Decaband; 16.30 messaggio finale con il workshop; 17 saluti e arrivederci al 2005! Informazioni: segreteria Mgs: [email protected]; suor Paola Comacchio 0438-410613, [email protected]. Per il workshop e stand: 041-5498300, [email protected]. Nonostante queste e altre riserve la legge è stata votata, giustamente, anche dai parlamentari di ispirazione cattolica. Infatti non sempre e non necessariamente la legge civile deve tradurre compiutamente la legge morale (la quale poi in una società multiculturale è diversamente interpretata). In una società pluralistica la legge non può che limitarsi a proteggere i valori fondamentali, quel minimo etico condizione imprescindibile (come già insegnava Tommaso d’Aquino S. Th. 1-2, q. 96 a. 2) della salvaguardia del bene comune e della stessa sopravvivenza della società come tale. Nella “Donum Vitae” (22 febbraio 1987, parte 3ª) il Papa scrive che la legge civile “deve talvolta tollerare in vista dell’ordine pubblico ciò che non può proibire senza che ne derivi un danno più grave”. La legge si può considerare un tentativo lodevole di tutelare i diritti del nascituro e l’istituto familiare, per quanto possibile. Nel contesto culturale e politico odierno può essere considerata come la migliore possibile. Consiglio direttivo dell’Amci diocesana Domenica 22 febbraio 2004 13 GIORNATA DEL MALATO Dai malati grandi lezioni di sapienza «V i ringrazio a nome della nostra Chiesa per ciò che voi siete». Con queste parole il vescovo Giuseppe Zenti si è rivolto agli ammalati presenti in cattedrale a Vittorio Veneto l’11 febbraio scorso, ricorrenza dell’apparizione della Vergine a Lourdes e Giornata mondiale del malato. «In voi – ha affermato monsignor Zenti – c’è una grande Sapienza, le vostre parole misurate, a volte solo balbettate, sono parole vere, che penetrano nel cuore. Anche non diceste nulla, la vostra presenza menti di sfiducia, dimostrando comprensione per le difficoltà e le sofferenze provate e al tempo stesso ha sottolineato come chiunque sia nel dolore diventi “occasione per gli altri di esprimere la propria umanità”. Un ringraziamento è stato poi rivolto ai volontari, ai familiari, al personale e a chi assiste gli ammalati. «Chi vi accudisce – ha concluso il Vescovo – lo fa per amore, perché voi siete per loro una passione. Io non credo che uno abbia il diritto di dedicarsi agli ammalati unica- Il vescovo Zenti in cattedrale con gli ammalati nella Giornata mondiale del malato dice la vostra saggezza. Non sentitevi mai inutili, siete sulla cattedra della Sapienza. Io sono sulla cattedra del Vescovo, dalla quale impartisco la Verità, voi su quella della Sapienza. Date lezioni nel vostro essere di cui ha estremamente bisogno chi vi sta accanto. Se poi – ha continuato – avete l’abitudine, come spesso constato, di sgranare il Rosario, allora capite quanto è importante la vostra vita, momento e per momento». Il Pastore della Chiesa vittoriese con le sue parole ha poi ridato coraggio agli ammalati nei loro mo- mente in vista dello stipendio. Si dedichino agli ammalati solo le persone che li portano nel cuore. Grazie ai medici che hanno questa passione dentro e che nell’accostarsi all’ammalato sanno essere loro fratello e prossimo. Nessuno di noi è un corpo, prima di tutto siamo persone». La solenne concelebrazione eucaristica, curata dall’Unitalsi vittoriese, si è conclusa con la processione con le fiaccole, richiamando quanto avviene ogni sera nella spianata delle basiliche a Lourdes. Gerda De Nardi Il primo incontro del Vescovo con il Capitolo M onsignor Zenti ha scelto di visitare, tra le prime istituzioni diocesane, il Capitolo della sua cattedrale. L’incontro coi canonici è avvenuto sabato 7 febbraio. Il Vescovo ha presieduto la concelebrazione, partecipando pure alla recita delle Ore canoniche, attorniato dai membri del Capitolo, alla presenza di alcuni fedeli. All’inizio della liturgia, l’arcidiacono presidente, monsignor Giovanni Ros, gli ha rivolto parole di benvenuto e di riconoscenza per essere venuto in diocesi non solo come Pastore, ma anche come fratello e amico. Ha poi così continuato: «Ciò che abbiamo sentito e visto, dalla sua nomina a Vescovo di Vittorio Veneto fino ad oggi, ci assicura che lei sarà per noi un maestro illuminato, un fervoroso ministro della grazia del Signore, e una saggia, prudente ed esperta guida del nostro popolo cristiano, sui sentieri aperti della fede e della grazia per l’esercizio della carità, che unisce a Dio e ai fratelli. Il nostro Capitolo ha il compito statutario di concelebrare col vescovo nelle solenni liturgie eucaristiche, indicando così ai fedeli il senso della lex orandi, che manifesta la lex creden- di, leggi che sono legate tra loro come causa ed effetto». Monsignor Zenti ha ringraziato l’arcidiacono dell’indirizzo che gli aveva rivolto con “lucide espressioni”, sottolineando l’importanza dell’aiuto in preghiere e sacrifici, che i canonici si propongono di offrire al Signore per la fecondità del suo ministero. Ha inoltre espresso l’intenzione di partecipare ogni sabato alla concelebrazione e alla recita delle lodi ritenendo opportuno di condividere questo momento della vita del Capitolo della sua cattedrale. Alla fine, dopo la foto di gruppo, è stata consegnata al Vescovo una copia dello statuto del Capitolo, appena promulgato. 14 e L’AZiON Chiesa Domenica 22 febbraio 2004 L’AGENDA del Vescovo T renta chilometri in seconda… questo sarebbe il titolo se mai dovessi scrivere un libro! Avete mai provato a fare trenta chilometri in macchina, in marcia seconda, con una strada sabbiosa o pantanosa e piena di buche? Vi assicuro che all’inizio è faticoso, non vedi l’ora di arrivare… ma poi con il passare del tempo ci si abitua! I chilometri da percorrere possono aumentare o diminuire… ma questo tipo di viaggio diventa parte inevitabile della settimana di un missionario… almeno qui in Ciad! Questi spostamenti sono necessari per raggiungere le varie comunità cristiane, per visitarle e celebrare la Messa. “Trenta chilometri in seconda”, non tanto per raccontare la realtà dei viaggi africani che credo tutti più o meno conoscono, quanto per condividere i pensieri che in quei chilometri mi fanno compagnia. Qualche volta la strada sparisce e lascia il posto al pensiero, all’immagina- Domenica 22 febbraio: alle 9.30 Messa al duomo di Motta. Al termine incontra i giovani della parrocchia; verso le 11.30 incontra gli Scouts a Orsago; alle 16.30 Messa alla “Casa Mater Dei” di Vittorio Veneto. Incontro con ospiti della casa e responsabili. Lunedì 23: Udienze prefissate; alle 19 incontra i diaconi permanenti della diocesi. Martedì 24: Al mattino udienze prefissate. Mercoledì 25: Al mattino udienze; alle 19 presiede la Messa con la liturgia penitenziale. Giovedì 26: Al mattino a Motta di Livenza guida il ritiro del presbiterio diocesano; nel pomeriggio visita la casa di riposo di Santa Croce del Lago; alle 20.30 a Torre di Mosto incontra i cresimandi con loro genitori, padrini e madrine. Venerdì 27: Al mattino udienze prefissate; alle 15.30 in Seminario presiede la seduta per il conferimento dei ministeri. Sabato 28: Alle 7.45 in cattedrale celebra la liturgia con il Capitolo; alle 11 a Orsago partecipa all’inaugurazione di una comunità alloggio per disabili e benedice la struttura; alle 18 a San Fior di Sotto celebra la Messa con il Rito dell’appello definitivo dei catecumeni che riceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana nella Veglia pasquale. Domenica 29: Alle 15.30 Messa a Fontanellette; alle 17.30 in municipio a Conegliano incontra il sindaco e gli amministratori; alle 18 Messa nel duomo di Conegliano. Sul fuoristrada con Dio zione. Gli scossoni dovuti alle buche diventano come una danza che mi aiuta a trascendermi per sopportare meglio il disagio ed entrare in sintonia con una nuova dimensione. Mi piace pensare a questa dimensione come un luogo d’incontro con il Signore. Lui è seduto a fianco a me come passeggero e insieme parliamo. Il più delle volte sono dei discorsi che riguardano me stesso. Constato la mia limitatezza in rappor- to a tutto quello che potrei fare per servirlo meglio aiutando gli altri. Gli confesso che mi sento bloccato dalla paura di perdere le mie comodità, le mie sicurezze. Eppure più volte ho fatto l’esperienza che fidarsi e superare quelle paure vuol dire vivere una gioia che non ha paragoni. Condivido anche le esperienze positive, quelle che solo Lui può comprendere guardando nel mio cuore… anche quelle che qualcuno potrebbe confondere come orgoglio e presunzione. A volte gli domando spiegazioni del perché di certe situazioni, ingiustizie, violenze: “Ma come, tu sei l’Emmanuele, il Dio-con- UFFICIO MISSIONARIO: Materiale per la “Quaresima di fraternità” I l materiale per la “Quaresima di fraternità” è disponibile da venerdì 20 febbraio nel magazzino sotto la Casa del clero, vicino alla Curia a Vittorio Veneto. noi, e non fai niente per cambiare il cuore di pietra di certi uomini che hanno il potere sul destino degli altri?”. Allora con la coda dell’occhio vedo che Lui abbassa il capo e resta in silenzio… anch’io, alla fine, sono caduto nella tentazione di dare la colpa a qualcuno per delle responsabilità che sono anche le mie! Poi la strada si ripresenta davanti agli occhi, gli scossoni si rifanno sentire, qualche sterzata per evitare le buche più profonde e in lontananza s’intravede la cappella dove si celebrerà la Messa. Il viaggio allora, quel viaggio così faticoso e stressante, diventa un appuntamento importante della settimana: viaggiare con Gesù che mi porta verso gli altri per incontrarlo tutti insieme nell’Eucaristia. Don Adriano Bellotto Sarh, Ciad TELECHIARA - Uno speciale servizio sulla figua di Giuseppe Toniolo e sulla Settimana sociale svoltasi nei giorni scorsi in diocesi, andrà in onda su Telechiara nell’ambito del programma “Giorno dopo Giorno” venerdì 20 febbraio alle ore 23.15 e martedì 24 alle ore 10.30 OGGI Domenica Domenica 22 febbraio – Settima del tempo ordinario 1 Sam 26, 2. 7-9. 12-13. 2223; 1 Cor 15, 45-49; Lc 6, 2738 Terza settimana del salterio Se invece di scivolare su questa Parola, dal momento che si tratta di brani spesso ricorrenti nella predicazione cristiana, ci soffermiamo con coraggio (e ce ne vuole) sul testo, lo spessore di questa proposta risulta con immediata evidenza. Si profila qui uno stile di vita che, stando alla logica, è una vera e propria pazzia, tanto è radicale il messaggio. Una premessa che non dobbiamo dare per scontata: noi viviamo costantemente in relazione con altri uomini e donne. La qualità della nostra vita e della nostra fede è sostanzialmente determinata dalla qualità delle nostre relazioni con Dio, con le persone, con tutto il creato. Qui Luca allude alla vita quotidiana di ciascuno di noi nella quale sono presenti sentimenti, affetti, contrasti, rivalità, ripicche… In questo tessuto d’ogni giorno siamo chiamati a vivere relazioni di pace e di amore, ad “interessarci” agli altri, ad uscire dalla prigione del nostro io e concepire la propria vita come “legata”, in bene e in male, all’esistenza degli altri. Significa che gli altri so- no parte costitutiva del mio vivere e che vivere è prendersi cura vicendevolmente delle persone, dell’ambiente, del creato. La vita diventa sensata se, sotto lo sguardo di Dio, ci sentiamo corresponsabili, viaggiatori di uno stesso convoglio, commensali di una stessa mensa. Non possiamo dirci estranei a ciò che succede in Africa o in Palestina, all’inquinamento crescente, alla violenza delle nostre città. Le spinte che riceviamo dalla cultura diffusa e dal nostro egoismo ci suggeriscono di pensare a noi e di non illuderci di poter “cambiare le cose”. Perché questa premessa? Perché spesso pensiamo che le brave persone che perdonano le offese altrui siamo solo noi e poche volte pensiamo alla bontà con cui gli altri ci perdonano. Dovremmo pensare con maggior convinzione che vivere significa imparare a dare e a ricevere il perdono. Soprattutto che l’essere perdonati da Dio rende possibile perdonare agli altri e, cosa molto difficile, perdonare a noi stessi. Il perdono può diventare il “clima” della nostra vita: si vive nel perdono e del perdono. In questo cammino spesso faticoso, Dio ci accompagna e ci sospinge, ma tocca proprio a noi rendere nuovi i rapporti tra le persone, NOMINE - Don Fiorentino Tomasella è nominato vicario parrocchiale della parrocchia del Duomo di Conegliano. Lascia l’incarico di parroco della parrocchia di Fratta di Caneva. - Don Olindo Maso, parroco di San Michele di Sacile, è nominato anche amministratore parrocchiale della parrocchia di Fratta di Caneva. - Don Terenzio Rusalen, parroco di Santo Stefano di Pinidello, è nominato anche amministratore parrocchiale di Villa Belvedere di Cordignano. - Don Brunone De Tof fol, parroco di Trichiana, è nominato delegato vescovile per la Pastorale del tempo libero, pellegrinaggi, turismo e sport. PER I SACERDOTI: Celebrazione penitenziale giovedì 26 a Motta L riconoscere la durezza del nostro cuore, vedere il “nemico” che c’è anche in ciascuno di noi. Il fatto di poter essere sicuri che viviamo immersi nel perdono di Dio ci offre una base solida per tentare anche noi i sentieri del perdono. Dio sa attenderci: certi blocchi di ghiaccio non si sciolgono al primo raggio di sole, ma hanno bisogno del calore estivo. Sarebbe disumano parlare a cuor leggero del “dovere” di perdonare con i fratelli che sono stati feriti nei sentimenti più intimi e profondi. Se il perdono è un cammino, se certe ferite sono vere e proprie trafitture, l’apertura al perdono ha i tempi che solo Dio e la coscienza conoscono. Ma è sempre importante partire dalla magnanimità del Padre ricordando che “se anche il nostro cuore ci condanna, Dio è più grande del nostro cuore” (1 Gv 3, 20). Dio è accoglienza. È Lui la nostra pace e il nostro perdono. Don Fabrizio Mariani a celebrazione penitenziale di inizio Quaresima per il presbiterio diocesano avrà luogo a Motta di Livenza giovedì prossimo 26 febbraio. La celebrazione avrà inizio alle ore 9 in Duomo per concludersi nella Basilica della Madonna dei Miracoli intorno alle ore 11.30. TE OFFER Pro Seminario (Gennaio 2004) Famigliari defunto don Paolo Carniel 1.000,00; Conferenza San Vincenzo, Duomo Conegliano 250,00; Apostolato preghiera, San Giacomo di Veglia 50,00; NN. Soligo 1.000,00; NN. San Fior, in ricordo di monsignor Magarotto 250,00. Per la Casa Mater Dei Corale femminile vittoriese assieme a Coro dei laghi e Coro Ana in occasione del Natale 1.010,00; Gruppo famiglia 1, Sacile 43,00; Daniele e Francesca 75,00; NN. 35,00; Una famiglia di Mareno 250,00; In memoria di Nerina Lazzarin 4.000,00; Fam. Uliana Giancarlo in ricordo del dottor Michele Lombardo 100,00; Sig. Piero 100,00; NN. 250,00; Fondo solidarietà parrocchia di Meschio 100,00; Un gruppo di amici di San Vendemiano che effettuano dichiarazioni dei redditi 300,00; Un sacerdote 500,00; Fondo solidarietà parrocchia di Meschio 100,00; Ragazzi del catechismo di Mareno di Piave 577,75; In memoria di Domenico Maset 150,00; NN. in ricordo di suor Elena 200,00; Fam. Favaro 500,00. Offerte aggiornate al 10 febbraio 2004 Domenica 22 febbraio 2004 PRESTO UN LIBRO SU ABYDOS ATTESO RITORNO AL CARENI CARENI 25 anni di film col Cineforum QdP Giovedì 26 concerto del pianista Marco Tezza A nche un futuro vescovo, don Armando Bucciol, faceva parte di quel gruppo di giovani che venticinque anni fa fondarono l’associazione “Cineforum Quartier del Piave”. Con lui c’erano Enrico Dall’Anese (primo presidente), Elvira Fantin (attuale presidente nella foto), Francesco Amianti, Claudio Andreola, Valerio e Natalina De Rosso, Lamberto Pillonetto, Annarita Zannoni, Saverio Toffolon, Francesca Ronfini, Mara Dorigo, Luigi Gentili, Giovanni Villanova, Donata Scapol e Antonella Gregoletto. «Di quel lontano 1979 – riflette Elvira Fantin – ricordiamo l’entusiasmo e la voglia di esserci, la consapevolezza che anche un film può contribuire a potenziare la cultura dell’impegno, a dare il senso del bello, ad allargare lo spazio dell’ottimismo e della speranza. Lasciavamo allora, appena dietro le nostre spalle, la contestazione e le rotture col vecchio mondo, l’eskimo e le sale gelide, la militanza culturale del porta a porta e i di- battiti fino a notte fonda a parlare di giustizia e di Dio, a cercare significati forti per la nostra vita, arrabbiandoci e sognando, ma non perdendo mai di vista il ruolo sociale che ognuno di noi ha all’interno del microcosmo di appartenenza». Venticinque anni dopo, la “semina” culturale del Cinforum Quartier del Piave continua. Come avviene in tutte le associazioni, alcuni tra i fondatori hanno abbandonato e altri amici si sono aggiunti. Ma il gruppo ha mantenuto intatti sia il carattere amicale che l’obiettivo di creare occasioni di elaborazione culturale per l’intero Quartier del Piave. I tesserati sono oggi intorno ai 250 (furono anche 350 ai “tempi d’oro”). Per il venticinquesimo il Cineforum torna laddove era partito: al Careni di Pieve. Primo appuntamento il 25 febbraio alle 20.30. Prima di ciascuna proiezione ci sarà una presentazione e al termine un dibattito. Come da venticinque anni a questa parte. I l rappresentante più tipico del romanticismo musicale tedesco è per molti Robert Schumann (1810-1856). La passionalità e il malinconico sentimentalismo del suo animo tormentato trovano chiari riflessi nelle sue molteplici composizioni: sinfonie, lieder, concerti per pianoforte. È soprattutto a questo strumento che Schumann dedicò le sue pagine più belle, rivoluzionando le tecniche di esecuzione e portandole a livelli di perfezione altissimi. Il suo “Album fur die Jugend op. 68” è un gruppo di brevi brani solistici tra i più riusciti dell’artista tedesco, che il pianista Marco Tezza eseguirà giovedì 26 febbraio al teatro Careni di Pieve di Soligo, con inizio alle 20.45. Nativo di Vicenza, classe 1964, Marco Tezza si è affermato nell’ultimo decennio come uno dei più abili virtuosi della tastiera, capace di spaziare dal repertorio cameristico a quello romantico e contemporaneo, con incursioni anche nel jazz e nella musica popolare sudamericana (interessante una sua recente “rilettura” di Piazzolla, re del tango argentino). (ATa) I FILM IN PROGRAMMA ercoledì 25 febbraio: “Alla rivoluzione sulla due cavalli” (Italia 2001) regia di Maurizio Sciarra; mercoledì 3 marzo “Il ritorno” (Russia 2003) regia di Andrey Zvyagintsev; mercoledì 10 marzo “My name is Tanino” (Italia 2002) regia di Paolo Virzì; mercoledì 17 marzo “Cose di questo mondo” (Gran Bretagna 2002) regia di Michael Winterbottom; mercoledì 24 marzo “A proposito di Schmidt” (Usa 2002) regia di Alexander Payne; mercoledì 31 marzo “Lost in traslation - Amore tradotto” (Usa 2003) regia di Sofia Coppola. Inizio proiezioni alle 20.30. Sede: cinema teatro Careni di Pieve di Soligo. Tessera per l’intero ciclo di sei film: 20 euro; tessera per quattro film a scelta: 15 euro; tessera per un film: 5,50 euro. M INCONTRI SU FILOSOFIA E ARTE NEL RINASCIMENTO L a Società filosofica italiana organizza un ciclo di conferenze collegate alla mostra “Dynamis - macchine dei disegni di Leonardo da Vinci” allestita al Museo dell’uomo di Susegana. L’iniziativa, volta ad approfondire il pensiero filosofico e lo sviluppo artistico nel Rinascimento, è rivolta in particolare ai docenti e agli studenti delle scuole superiori. Dopo la prima serata con Alessandro Vezzosi, i prossimi appuntamenti sono fissati per giovedì 19 febbraio con Paolo Bordonali, della sezione di Treviso della Società filosofica italiana (tema: Con sottile e filosofica speculazione - L’arte come scienza), e per giovedì 26 febbraio con Domenico Laurenza, dell’Università di Siena (tema: Dall’unghia un leone - Figure e macchine nel disegno rinascimentale). Gli incontri si tengono a palazzo Sarcinelli in Conegliano alle 18. CONEGLIANO Continua la mostra dedicata alla Sindone C hiude venerdì 27 febbraio la mostra “La Sindone tra scienza e fede agli albori del terzo Millennio” allestita nella chiesa di Sant’Orsola a Conegliano (vicino al Castello). L’iniziativa è promossa dal Centro internazionale di Sinologia di Torino, sezione di Treviso, e patrocinata dal Comune di Conegliano. La mostra propone una riproduzione fedele, a grandezza naturale, del sacro lenzuolo conservato a Torino e riproduzioni fotografiche a grandezza naturale del volto dell’uomo della Sindone, sia in positivo che in negativo. Orari: durante la settimana per le scuole solo su prenotazione; il sabato e la domenica con orario 9-12.30 e 15-19. Con Renier alla scoperta dell’antico Egitto Il parlamento francese sta discutendo una legge che vieta agli studenti l’ostentazione di simboli religiosi A N elle chiacchierate con i miei compagni dei corsi che frequento a Parigi abbiamo discusso a lungo su ciò che sta “sotto” la legge sul velo, ovvero il tema della laicità dello Stato francese. Laicità che riemerge anche su altre questioni cruciali: il ruolo della cultura religiosa nelle scuole o il rifiuto di mettere nel testo della Costituzione europea il riferimento alle radici cristiane. Lo stesso episcopato francese si è riunito in questi mesi a Lourdes per riflettere sul rapporto fede cristiana, Chiesa cattolica e laicità. Una prima considerazione riguarda la parola laicità: entrambi gli Stati, quello italiano e quello francese, sono laici, ma in maniera differente. La definizione di laicità in Francia passa per la netta separazione tra Stato e Chiesa (ma ora anche ogni altra forma di “religione”), così come si è venuta a plasmare tra fine Ottocento e primi del Novecento, con matrice l’illuminismo e un pensiero che confida solamente nella ragione, e a seguito di episodi di incomprensione reciproca e scelte radicali, come il passaggio di tutti i beni ecclesiastici, chiese comprese, allo Stato e la conseguente condanna da parte di Roma. Per i francesi l’idea di laicità è l’affermazione assoluta della libertà di coscienza, come possibilità di non avere nessun credo; è il tenere distinto il pubblico dal privato, il primo gestito dallo Stato e Legge sul velo, esasperata laicità il secondo lasciato al singolo; è il rifiutare ogni autorità esterna religiosa che possa entrare nel pubblico. La libertà di coscienza è pubblica, assoluta, integrale, ma non illimitata. Da un lato lo Stato si fa garante che niente delle proprie strutture e servizi, per primo la scuola, possa avere a che fare con una qualsiasi professione di fede esplicita: servizi pubblici e scuola sono rigorosamente neutri, proprio per permettere la libertà di coscienza del singolo. Dall’altro lo Stato si riserva di vegliare sull’ordine pubblico e può intervenire – come nel caso della legge sul velo – per salvaguardare la sua laicità, anche se questo sembra ai nostri occhi di italiani entrare in con- LA LEGGE SUL “VELO” Cosa è vietato? Il progetto di legge vieta nelle scuole non universitarie (comprese gite scolastiche, ginnastica e sport), i “segni” e l’abbigliamento che manifestano “ostensibilmente” l’appartenenza religiosa degli alunni. Esenti tutti gli istituti privati. Quali saranno i segni non consentiti? Nelle intenzioni del legislatore il divieto è limitato ai segni e all’abbigliamento che siano immediatamente ricollegabili all’appartenenza confessionale: il velo islamico, la kippah ebraica o una croce di grandi dimensioni, i turbanti dei sikh. Chi stabilirà le “dimensioni” consentite? Nella relazione di accompagnamento alla legge viene fatto rinvio ai regolamenti interni degli istituti scolastici. Quali le sanzioni per chi viola la legge? Dalla sospensione temporanea all’espulsione dalla scuola. flitto proprio con la libertà di coscienza e la possibilità di esprimersi in quello che si crede. In Francia non è possibile per lo Stato ammettere manifestazioni pubbliche di appartenenza religiosa in strutture che sono a servizio della formazione – chiara e razionale – alla laicità. Le letture che ho fatto del testo della commissione Debray “sull’insegnamento del fatto religioso nella scuola laica” del febbraio 2002 e delle conclusioni presentate da Debré all’Assemblea nazionale nel novembre scorso sui segni religiosi a scuola mi lasciano perplesso. Ho l’impressione che lo Stato francese, dichiarandosi laico, faccia sua un’idea “povera” di uomo, tutto ragione, “orizzontale”, senza apertura al trascendente e al discorso su Dio. Essere laici in Francia significa trovare l’idea che è comune a tutti gli uomini, proprio a tutti e su questa basare lo sviluppo della vita pubblica: ne risulta la progressiva riduzione dell’idea di uomo, perché se c’è chi non crede – ed effettivamente c’è – allora il credere non è una dimensione fondamentale dell’uomo. E mi lascia perplesso il fatto che la questione “credere” sia stata relegata al privato, all’intimità del singolo e l’aver negato un ruolo pubblico e di utilità pubblica alla Chiesa e alle altre religioni. Don Andrea Sech bydos, si parte. Il progetto di cultura e solidarietà ideato dal fotografo e grafico pubblicitario Paolo Renier è stato illustrato ufficialmente all’Accademia d’Egitto a Roma. A settembre un libro e la presentazione a Roma della mostra itinerante che riguarda l’antico insediamento egizio di Abydos. L’idea di Renier, rimasto affascinato, quasi carpito dai misteri dell’antico Egitto, che proprio ad Abydos ha le sue radici, è quella di realizzare una grande mostra e con i proventi dell’iniziativa realizzare delle strutture minime per la popolazione locale. Paolo Renier, che vive a Tarzo e che ha lo studio a Pieve di Soligo, è stato accolto a Roma dal presidente dell’Accademia d’Egitto Samir Gharib, che lo ha incoraggiato ad andare avanti e gli ha proposto di presentare il nuovo libro su Abydos proprio nella capitale, il prossimo autunno. La mostra internazionale avrà il patrocinio del governo egiziano rappre- Al via un progetto che unisce cultura e solidarietà sentato a Roma, per le iniziative culturali, proprio dell’Accademia d’Egitto e dal suo presidente Samir Gharib. «La parte fotografica del libro è quasi pronta – dice Renier –. Dovrò tornare ad Abydos per fare qualche altro scatto. Nel testo racconterò la storia di come mi sono avvicinato a questo posto straordinario, alla sua gente, racconterò le emozioni che ho provato. Avere l’incoraggiamento, l’aiuto e i consigli del direttore dell’Accademia d’Egitto a Roma è sicuramente di grande stimolo per andare avanti». Ad Abydos, una ottantina di chilometri a nord di Luxor, sta operando una qualificata équipe archeologica tedesca che ha fatto di recente una scoperta destinata a cambiare radicalmente A CONEGLIANO L’ARTE BULGARA I maggiori artisti contemporanei bulgari sono in mostra a Conegliano fino a questa domenica, 22 febbraio. Inaugurata venerdì scorso nella sala dei Battuti del duomo di Conegliano, l’esposizione presenta 26 quadri e 12 sculture realizzate da sedici tra i più rappresentativi artisti della scena contemporanea bulgara (da Svetlin Rusev a Milco Bojkov, da Rumen Scorcev a Anghelina Panava). Il filo rosso che li accomuna è la creatività, la tenacia nel mantenere posizioni MUSICA E DANZA TREVISO Martedì 24, alle 20.45, al teatro Eden la compagnia di tango moderno Tangokinesis in Tangos y Vales, Suite de Tango,Valses e 4 Piazzollas. Biglietti: da 15 a 25 euro. INIZIATIVE VARIE CAERANO SAN MARCO Fino al 29 febbraio a villa Benzi Zecchini serie di eventi culturali ispirati a racconti di giovani scrittori americani. La manifestazione ha per titolo “Burned Children of America - Giovani artisti raccontano gli Stati Uniti d’America”. In programma: mostra di opere d’arte, video, webart, proiezione di film, dibattiti. CISON Venerdì 20 febbraio, alle 20.45, al teatro La Loggia secondo appuntamento con i racconti fotografici di viaggi, natura e arte realizzati in multivisione con più proiettori di diapositive. Ingresso gratuito. A cura di Ali e Radi- re t s o M consapevoli, la produzione di alto valore, e la sperimentazione di nuove strade nel campo della pittura e della scultura. Organizza l’Ambasciata di Bulgaria a Roma, il Consolato onorario di Bulgaria per la Regione Veneto, in collaborazione con l’associazione Itaca e l’assessorato alla Cultura di Conegliano. Orari: mattino 10-12; pomeriggio 15-19. Ingresso: interi 2 euro, ridotti 1, scuola 0,50. le ipotesi sulle origini della scrittura. Gunter Dreyer, direttore dell’Istituto tedesco di archeologia, ha fatto datare con il radiocarbonio delle tavolette incise ed ha annunciato che esse risalgono a 3200 anni prima di Cristo: sono cioè 200 anni più vecchie delle tavolette sumere considerate fino ad ora la più antica forma di scrittura. «Vogliamo poi costruire ad Abydos una struttura sociale, compatibile con le caratteristiche architettoniche del luogo, non invasiva e concretamente utile per gli abitanti – continua Paolo Renier –. Vi troveranno posto un ambulatorio, un circolo sportivo e dei vani adibiti a ritrovo per la popolazione». La mostra sarà presentata a Roma, andrà alla biblioteca di Alessandria d’Egitto e troverà definitivamente posto proprio ad Abydos dove è stata concepita. Il progetto prevede ben 450 metri lineari di pannelli fotografici su tela e carta incastonati tra colonne arricchite da bassorilievi, passaggi, tunnel ricostruiti in fedeltà, ampi spazi, profumi, incensi, musiche e danze per portare una testimonianza reale sul sito archeologico di Abydos, per farlo conoscere, davvero. Antonio Menegon PIEVE: Pinocchio diventa spettacolo di danza P inocchio rivisitato con il linguaggio della danza. È quanto propone la compagnia di danza Fabula Saltica sabato 21 febbraio, alle 20.45, al teatro Careni di Pieve di Soligo con lo spettacolo “Pinocchio, burattino senza fili” (musiche di Edoardo Bennato). Organizza: Teatri spa. Ingresso: da 10 a 15 euro. MOSTRE PORDENONE Chiude questa domenica, 22 febbraio, la mostra “Maestri italiani del XX secolo” allestita nelle sale della galleria “Sagittaria” alla Casa dello studente in via Concordia 7. Opere, tra gli altri, di Afra, Boccioni, Carrà, De Chirico, De Pisis, Guttuso, Martini, Severini, Sironi, Ziveri. Orari: feriale 1619.30; festivo 10-12.30 e 16-19.30. PIEVE DI SOLIGO “Pinocchio e altri personaggi della fantasia dalla Mostra internazionale dell’illustrazione di Sarmede” è il titolo dell’esposizione a- in diocesi DA DUE ANNI È DIRETTA DA GINO ZANETTE Ponte Priula Teatro I l nostro viaggio tra le tante compagnie amatoriali presenti nella nostra diocesi (con buona pace di qualche intellettuale che ne vorrebbe ridimensionare il numero) continua questo mese toccando una frazione di Susegana, dove da una dozzina d’anni opera Ponte Priula Teatro. Prende il nome dalla località in riva al Piave, “fiume sacro alla Patria”, questo gruppo di appassionati del palcoscenico, costituitosi nel 1992 come Compagnia Ponte Priula Teatro “Don Paolo Danesin”. Fortissimo è il legame con la parrocchia e con l’oratorio in particolare, così come quello con il territorio, la cultura e le tradizioni del Veneto. La compagnia ha fin dall’inizio prediletto le commedie in dialetto, ambientate in una realtà di provincia, che comunicano un umorismo bonario che piace alla gente. Ne fanno fede titoli come “Perpetua cercasi”, “Una corona per il sindaco”, “La scorzeta de limon”, “Maridà per forza” , fino all’ultimo lavoro messo in scena dalla compagnia: “El diavol in canonica”. Fino a due anni fa Ponte Priula Teatro è stata diretta da Innocente Soligon. Lo ha sostituito Gino Zanette, già attore, regista e ca 9-22, sabato 9-24. Biglietti: interi 10 euro, ridotti 8 euro. Informazioni allo 0422-513161/62. ci Multivisioni. MIANE C’è tempo fino al 30 luglio per partecipare al concorso fotografico “Voci, suoni, silenzi” promosso dalla Pro loco di Miane. Per informazioni rivolgersi al 3355200813. Teatro perta fino al 29 febbraio negli ambienti della biblioteca comunale. Orari: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e sabato 14.30-18.30; venerdì 15.30-19.30; domenica 15-18. Visite guidate al mattino su prenotazione: 0438-840632. PORTOBUFFOLÈ “Poeticamente abito” è il titolo della personale di Fernanda Cardè allestita a Casa Gaia da Camino fino al 7 marzo. Orari: festivo 10.30-12.30 e 15.30-19.30; sabato 15.30-19.30; feriale: su appuntamento (cellulare 338-6523411). TREVISO Fino al 7 marzo è possibile visitare a Casa dei Carraresi la mostra “L’oro e l’azzurro. I colori del Sud da Cézanne a Bonnard”. Orario: da lunedì a giovedì 9-20, venerdì e domeni- PIAVON DI ODERZO Fino al 7 marzo a Ca’ Lozzio espone Cristina Moggio. Orario: 10-12 e 15-24, chiuso lunedì e martedì. Per informazioni: 0422752111. PADOVA Chiude il 7 marzo la mostra “I Macchiaioli. Prima dell’Impressionismo” allestita a palazzo Zabarella. Orario: dal martedì alla domenica, dalle 9.30 alle 19.30 (giorno di chiusura: lunedì). CONEGLIANO Dal 27 febbraio a lunedì 8 marzo all’oratorio dell’Assunta “Qualcosa in più: dal nodo al pizzo antico - Macramè... e altro”, mostra dei lavori realizzati da Antonietta Favaro e Flora Veneran. Orari: feriali 15-20; festi- direttore artistico della “Piccola Scena” di Pianzano, vivace gruppo di filodrammatici attivi fino alla metà degli anni Novanta. Sotto la guida di Zanette, Ponte Priula Teatro ha continuato lungo la linea indicata dal predecessore, quella del teatro veneto moderno e contemporaneo, cercando però anche di avventurarsi lungo strade nuove, più difficili, ma anche più stimolanti. «Andare incontro ai gusti del pubblico va bene – afferma Gino Zanette –, ma bisogna anche cambiare ogni tanto, altrimenti si fanno sempre le stesse cose, uguali in tutte le compagnie». Da qui l’idea di “El diavol in canonica”, commedia brillante in tre atti, in dialetto trevigiano, ma tratta da “Il nostro prossimo”, un lavoro del bolognese Alfredo Testoni, scritto sia in italiano che in bolognese. Il sogno di Gino Zanette sarebbe però quello di mettere in scena il “Processo a Gesù”, dramma sacro moderno di Diego Fabbri, autentico capolavoro del teatro del Novecento. Un sogno irrealizzabile? «No – risponde il regista –, con una sinergia tra più compagnie amatoriali la cosa si potrebbe fare». L’invito è stato lanciato. Athos Tassi vi 10-12 e 15-20. SUSEGANA Chiude il 30 maggio la mostra “Dynamis - Macchine da lavoro e modelli funzionanti dai disegni di Leonardo da Vinci” allestita nel Museo dell’uomo. Orari: da martedì a sabato 913; domenica 14-18. Ingresso: interi 5 euro, ridotti 3,50 euro. Per informazioni e visite guidate telefonare allo 0438738610. Sito internet: www.museodelluomo.superva.it MONTEBELLUNA Fino al 31 maggio è aperta la mostra “Abracadabra, magie della natura” allestita al Museo di storia naturale e archeologia di via Piave 15. Gli appuntamenti della rassegna di teatro per bambini promossa da Alcuni Teatro sono riportati nella rubrica Cinema&Teatro nella pagina degli spettacoli. e L’AZiON Nostri La lettura dei buoni libri è come una conversazione con gli uomini migliori dei secoli andati (R. Descartes) Libri CONTINUA LA RICOSTRUZIONE DI DONAZZON Gli anni Settanta alla Zoppas G ià il titolo è eloquente: “Grandi speranze grandi delusioni”. L’ex parlamentare orsaghese Renato Donazzon ha voluto aggiungere un altro tassello alla storia della più grande azienda della Sinistra Piave nel periodo del boom. Su quel che caratterizzò gli anni Sessanta alla Zoppas di Susegana, nel 2001 aveva scritto un libro “Racconti. Gli anni del cambiamento”, in cui l’autore fu protagonista, come operaio e sindacalista. Ora è arrivato un secondo libro che ne rappresenta il seguito, dedicato al decennio successivo, durante il quale Donazzon è stato consigliere regionale, quindi con una visione del tutto diversa. Ma, soprattutto, proprio nel 1970 avvenne la svolta “pesante” dell’acquisizione della Zoppas da parte della Zanussi, con le conseguenze di una ristrutturazione segnata dalla progressiva riduzione dei posti di lavoro e dal completo assorbimento-integrazione. Nella prima parte del libro c’è una puntuale ricostruzione degli avvenimenti, delle lotte sindacali, delle trattative, dei retroscena. Dei caldi anni Settanta Donazzon traccia un bilancio che alla fine non coincide proprio con quelle che erano le sue attese di cittadino, di politico, di uomo di sinistra. Ma, forse, proprio per questo è nato questo suo secondo libro: per ricostruire fatti e ante- Renato Donazzon fatti, per capire le ragioni economiche, sociali, politiche che portarono a quegli esiti per l’azienda e per tutto il “patrimonio industriale e umano” che essa rappresentava. Tanto che ci sono stati comunque dei frutti, come il distretto coneglianese dell’acciaio, Inox Valley, e il polo plastico dell’Opitergino-Mottense. Se il punto di partenza è il caso Zoppas-Zanussi, l’autore da lì prende spunto per allargare il cerchio ad una lettura, nella seconda parte del libro, delle “trasformazioni e dei conflitti sociali nel cuore del Nord-Est negli anni Settanta”. E ciò viene analizzato attraverso “registri” diversi: lo sviluppo del terziario e la delocalizzazione in Sinistra Piave; le relazioni sindacali; il ruolo della Chiesa; ambiente e sicurezza nei luoghi di lavoro; il ruolo della donna; le trasformazioni del mondo agricolo. Che il libro di Donazzon si presti a un dibattito su quel che è accaduto nel mondo del lavoro in Sinistra Piave negli anni Settanta – e dopo –, si evidenzia fin dalla prefazione, per la quale Donazzon, ha coinvolto un rappresentante dell’“ex nemico”, Maurizio Castro, fino a poche settimane fa direttore delle Risorse umane del gruppo Electrolux Zanussi e ora direttore generale dell’Inail. E Castro si pone in antitesi alla “lettura” che Donazzon fa di quegli anni: «La responsabilità maggiore dei suoi fallimenti – scrive Castro – va ascritta allo stesso movimento sindacale della Sinistra Piave», colpevole secondo Castro di una «singolare miscela di ribellismo rurale e di radicalismo rivendicativo, che ancor oggi gli inibiscono un maturo approdo “industriale” e “generale”». Quasi un processo al sindacato, insomma. Donazzon dedica l’ultimo capitolo del suo libro al “lavoro che cambia”, giungendo quindi alla realtà dei giorni nostri, caratterizzati dalla flessibilità a tutti i livelli. «Questa nuova concezione del lavoro – scrive Donazzon –, per radicarsi richiede relazioni più aperte tra le parti sociali». E quasi rispondendo a Castro, continua: «Ritengo sia un errore opporsi ai grandiosi processi innovativi in corso, in nome di vecchi e consolidati principi, ma più grave ancora è pen- Dall’editore vittoriese Kellermann l’“Enigmistica della musica” L o sapevate che il davul è uno strumento musicale ancora in uso nei Balcani e in Turchia e che è probabilmente il progenitore della grancassa? E che mettendo al posto giusto alcuni nomi di compositori e di strumenti sarà possibile leggere nelle caselle marcate il nome di un grande violinista, allievo di Scarlatti? Desiderate invece suonare le spagane (uno strumento musicale giapponese)? Potrete farlo, costruendovele da soli, secondo alcune semplici istruzioni ben dettagliate riportate in “Enigmistica della musica”, un libro appena scritto da Mariangela Dupadi ed Elisabetta Busato (due autrici trevigiane, rispettivamente madre e figlia, esperte di musicologia e musicoterapia) che si propone come una sorta di viaggio nell’“universo musica”, compiuto attraverso rebus, curiosità, aneddoti, giochi di parole e indovinelli con soluzioni finali, secondo le più appropriate regole di enigmistica. Il libro è accessibile a grandi e piccini e si può “giocare” da soli o in compagnia, imparando così attraverso il divertimento e la curiosità. “Enigmistica della musica” è il secondo titolo della “Collana d’invenzioni” della Kellermann Editore del vittoriese Roberto Da Re Giustiniani, inaugurata con “Universi con gli occhi chiusi” di Antonio Catalano. Per informazioni rivolgersi allo 0438-940903. Paola Fantin MARIANGELA DUPADI - ELISABETTA BUSATO, Enigmistica della musica , Kellermann Editore (Vittorio Veneto 2003), 98 pagine, 8 euro. sare a un utilizzo senza regole delle risorse umane. (…) Un fenomeno complesso che non può essere governato e deciso unilateralmente, ma solo attraverso un reale confronto tra le parti interessate». Se, insomma, le delusioni rispetto ai risultati a livello economico-sociale, sono evidenti, Donazzon, da quell’appassionato e onesto militante che rimane, non ha cessato di coltivare la speranza. E con essa una positiva voglia di protagonismo che, c’è da augurarsi, possa contagiare tanti degli attori del mondo del lavoro d’oggi. Franco Pozzebon RENATO DONAZZON, Grandi speranze grandi illusioni, Editrice Nuova dimensione, 13 euro. LA PRESENTAZIONE a presentazione ufficiale del libro di Renato Donazzon “Grandi speranze grandi delusioni” avverrà giovedì prossimo, 26 febbraio, alle 18.30 nella sala Dama Castellana presso l’ex caserma San Marco a Conegliano. Sono previsti gli interventi, oltre che dell’autore, del segretario provinciale della Cgil Pierluigi Cacco, del presidente dell’Ires Veneto Bruno Anastasia, del direttore de “L’Azione” don Giampiero Moret. Porteranno il loro saluto il sindaco di Conegliano Floriano Zambon e la consigliere regionale Adriana Costantini. L RACCONTATA DA BUCCIOL La storia del soldato dell’imperatore E ugenio Bucciol continua con questa pubblicazione quella che potremmo definire “la saga della povera gente” che l’autore segue, da sempre, con umanissimo interesse. Bucciol, nato a Piavon e vissuto a lungo a Vienna, è un cultore della ricerca storica. Ha raccolto, dagli archivi della capitale austriaca, notizie sui suoi conterranei forzatamente arruolati nell’imperial-regio esercito e le ha rielaborate in maniera narrativa, esaltando l’aspetto umano, sempre di sofferenza, di questi “soldati per forza” e delle loro famiglie. Così com’è stata di lavoro e sofferenze la vita di Giovanni Battista Boscato, “il soldato dell’imperatore”, nato a Tonezza, a ridosso del Trentino, un luogo quasi inaccessibile alle insidie del mondo. Finché, con i francesi, arrivò la novità della coscrizione, e Giovanni Battista nel 1853, passò dal podere all’esercito austriaco. E così visse lontano da casa – dove sarebbe servita una mano nel campo e nella stalla – il passaggio del Veneto all’Italia. Poi la grande guerra e infine l’invasione delle sue montagne e l’esodo, quando l’imperialregio esercito austriaco, nel quale era stato arruolato per tanti anni, invase Tonezza e Giovanni Battista fuggì, profugo. In fuga sotto le granate austriache che gli distrussero il paese, Giovanni Battista comprese l’assurdità di dover mettersi in salvo, al- Nelle montagne di Feltre vive “Il branco selvaggio” la fine dei suoi giorni, da quell’esercito che aveva servito per tanti anni, giurando fedeltà all’imperatore. «La vita gli aveva insegnato che il tempo è come il vomere che rovescia tutto. Solo le abitudini e le cose consuete, la sua casa, la sua stalla, la sua scodella e la solita fontana potevano illuderlo che il tempo fosse quello di prima, di sempre». Morì profugo ad Abbiategrasso nel 1916, ma questo lo si seppe solo a guerra finita. La storia della famiglia Boscato, poeticamente ripensata da Eugenio Bucciol, è stata ricostruita grazie alle ricerche di don Lovato, che annotava in un taccuino quanto apprendeva sulla sorte dei suoi parrocchiani dispersi. Questa è la storia: quella patita, vissuta, mai citata nei libri. Dalle pagine di qualche registro parrocchiale emergono a volte, queste vicende, ma ci vuole la sensibilità di una persona come Eugenio Bucciol per saperle cogliere, ci vuole la sua finezza nel raccontarle. Non è facile, ma ne “Il soldato dell’imperatore”, tutto è perfettamente riuscito e il lettore lascia l’ultima pagina del libro, più consapevole e più malinconico. Giuseppina Piovesana EUGENIO BUCCIOL, Il soldato dell’imperatore, editrice La Serenissima (Vicenza) L’angelo del sogno, raccolta di poesie di Pietro Zovatto S ono versi nati da una penna carezzevole ma incisiva quelli che Pietro Zovatto offre in “L’angelo del sogno”. L’autore, sacerdote dedito da anni a studi letterari e storico-religiosi, nonché professore universitario a Trieste, fa spiccare il volo verso l’alto alla poesia come unico sogno che restituisce un senso profondo all’esistere, in una continua “ricerca di un frammento di vero” con “la pupilla a fuoco”. Il filo dorato che percorre queste poesie è proprio quello del sogno, come filtro per intuire e afferrare il reale e il non detto, un “tappeto” su cui “fuggire e restare”. Il sogno rimane l’occasione per una poesia religiosa e profondamente umana, a tratti sconsolata e irrequieta, ma sicura di ritrovare pace sotto lo “sguardo sognante d’un Dio amoroso”. Marta Da Dalt PIETRO ZOVATTO, L’angelo del sogno, EdiMARCO SCAPIN, Il branco selvaggio , Si- zioni Parnaso (Trieste smondi (Salgareda 2003), 12 euro. 2002), 6,20 euro. i è immedesimato nella valle in cui abita, è diventato la voce di quel luogo”. Così Vittorio De Savorgnani presenta il suo amico Marco Scapin, quarantenne insegnante di musica di Feltre, di cui la piccola editrice Sismondi di Salgareda (Franco Pilon) ha deciso di pubblicare “Il branco selvaggio” dopo la prima edizione in proprio. Di un romanzo non ha la stazza, né la grafica, né la ragion d’essere. Si tratta invece di una sinfonia di voci e impressioni da una valle sopra Feltre, presso Norcen, dove Scapin s’è rifugiato a vivere, con quattro cani pastore tedesco e due cavalli: il “branco selvaggio” di cui lui è capo. Per ognuno c’è un capitolo, di ognuno è amico, non padrone. “I miei amici a quattro zampe sono il modello per volare alto, oltre la meschinità e l’ipocrisia umana” scrive. Con loro è amica anche la natura, nelle umili e appassionate esperienze e riflessioni offerte al lettore:“In armonia con la natura non possiamo che vivere bene; tutto il resto conta poco o nulla”. A completare una “sinfonia” di creature le musiche composte da Scapin, dedicate e ispirate al suo branco. “S Curiosando I consigli del medico a cura della dottoressa Caterina Bisol Magnetoterapia e laserterapia per i dolori alla schiena U ltima “puntata” dedicata al mal di schiena. Riprendiamo il tema delle cure. Si è detto che nella lombalgia acuta la prima e più importante misura da consigliare è il riposo a letto. Diversa è la situazione per le forme croniche nelle quali diventano di primaria importanza la fisioterapia, la rieducazione funzionale, le modificazioni comportamentali e le tecniche di miglioramento della postura. Le manipolazioni vertebrali possono essere impiegate nelle sciatalgie. La stimolazione elettrica transcutanea (Tens) ottiene una buona risposta iniziale ma purtroppo non si mantiene nel tempo. La magnetoterapia, in virtù dei suoi effetti antiedemigeni e antinfiammatori, trova indicazione soprattutto nelle forme ar- trosiche. Anche la laserterapia è un efficace supporto in alcuni dolori del basso rachide. I farmaci analgesici e antinfiammatori andrebbero usati solo nei casi acuti e per periodi brevi. Non sono infatti scevri da effetti collaterali dannosi specie a carico dell’apparato digerente, renale e vascolare. Quando si instaura una sindrome osteoarticolare dolorosa per patologie degenerative il percorso procede a spirale peggiorando nel tempo sia come dolore che come limitazione funzionale. I farmaci sono utili ma non risolutivi mentre, non mi stancherò mai di ripeterlo, l’esercizio fisico mirato e specifico soprattutto se eseguito con continuità riesce ad assicurare un accettabile stato di salute. (3. fine) Schegge di Storia D urante gli anni della dittatura fascista nemmeno Vittorio Veneto venne esclusa dalle iniziative organizzate dal regime allo scopo di perseguire gli obiettivi di ammodernamento agricolo e industriale dell’Italia propagandati dalla “battaglia del grano”. Avvenne così che una mattina di autunno dell’anno 1930 entrò in città, con grande clamore degli abitanti, il cosiddetto “treno azzurro”, un convoglio di automezzi tinteggiati di celeste che trasportava in giro per l’Italia tutte le principali innovazioni dell’agricoltura, come una sorta di fiera agricola itinerante. Ce ne fornisce un resoconto L’Azione del 4 novembre 1930. L’evento ovviamente si svolse in conformità a quelli che erano i parametri delle manifestazioni organiz- 1930: a Vittorio il treno “azzurro” zate direttamente dal regime: musica, grandiose parate (di utensili agricoli), folle festanti e solerti incaricati che illustravano al pubblico le ultime novità nel settore in un’atmosfera a metà strada tra adunata paramilitare e sagra di paese. Durante la mattinata sfilò lungo viale della Vittoria il corteo di automezzi che componeva il treno azzurro: su ogni veicolo era installata una macchina agricola di applicazione e modello diversi (mietitrici, trebbiatrici, perfino aratri meccanici!), manovrate a scopo dimostrativo dagli uomini e dalle donne che componevano la carovana. In seguito, nel pomeriggio, vennero aperti lungo il viale degli stand tematici che illustravano in modo teorico e a volte anche pratico l’uso delle nuove tec- niche agricole, dalle macchine mostrate durante la mattina alle potenzialità dell’elettricità nell’automazione, dalle varietà di grano e dei prodotti da esso derivati alla gamma di concimi chimici, minerali e naturali, dal modo di razionalizzare l’esercizio di una stalla a quello di gestire un caseificio. Partecipavano alla manifestazione in qualità di spettatori i contadini di tutto il circondario, per i quali era stata istituita occasionalmente una sorta di servizio navetta che collegava le zone più isolate della città, permettendo un vasto afflusso di persone. Il giorno seguente il treno azzurro partì da Vittorio per dirigersi in Friuli: la sua prossima meta era infatti San Daniele. Andrea Santorio L’atlante dei sapori Alle Ceneri la renga P er i Cavalieri Templari, che tanti segni hanno lasciato in diocesi nostra (la bella chiesa di Tempio, per esempio) era regola rigorosa rispettare “periodi di magro e di grasso”, come anche il resto del popolo di Dio. Di magro, nella fattispecie dalle Ceneri a tutta Quaresima, quando quei monaci-guerrieri, che dalle nostre parti ebbero “casa” dal XIII secolo, pescavano dalle acque d’inverno pesci di fiume come anguille, carpe, trote, lucci e gamberi. Che è anche il tema, il leitmotiv di Cocoradicchio 2004, da cui Armando Zanotto è fresco reduce con all’incasso pure il plauso di un tabloid britannico in virtù e in special modo per il “bisato col radicio castean e polenta”. Ma ad Armando e Ave (da poco felicissimi nonni paterni di Elena) abbiamo chiesto, al di là dei loro trionfi con carpe, tinche, temoli e quant’altro, di avventurarsi in quel mistero che è la “renga” (una specie di grossa “sardina” ben salata e altrettanto affumicata), la quale per trevigiani e limitrofi è ab immemorabili il dì delle Ceneri viatico irrinunciabile per la Quaresima. Ave e Armando ci enumerano tre maniere per fare la “renga”, e tutte nel solco della più genuina tradizione nostra, dei padri e degli avi. «Per sei a cena di aringhe ne servono almeno tre e pure di tre etti cadauna – commenta il grande chef coneglianese – che possono semplicemente venire cotte sotto la cenere, sulle braci, ma anche lessate». Il modo più sbrigativo è tenere questo pesce (conservato per lo più in piccoli barili) per mezz’ora o giù di lì sotto una cenere di legna ancora ben calda. Dopo di che da ciascun pesce si ricavano i due classici filetti, «da mettere subito sott’olio, meglio se di oliva buono – spiega ancora Armando –, per non meno di tre quarti d’ora, quindi servirli con polenta bianca abbrustolita, ma anche bollente di paiolo». Bello qui un Verdiso di Combai, e più in generale della collina trevigiana. Si diceva anche alla brace, o lessa. Risultano in questo caso più abbordabili anche dai “foresti”; e volendo, e a piacere, le aringhe bollite, alla brace o sotto le ceneri calde, possono essere anche servite con sopra della cipolla tagliata, tritata piuttosto finemente, che così pulisce con una certa eleganza la bocca dal sale e dall’affumicato. Mario Sanson Revine-Lago: Terry Silvestrin inventore del sito www.tragol.it T erry Silvestrin è l’autore, l’ispiratore, il factotum del sito www.tragol.it. L’idea è nata per caso ed è il risultato di una sfida personale vinta dal suo creatore. «Tempo fa ho partecipato ad uno dei primi convegni su internet e sui portali. Uno dei relatori era convinto che per fare un sito bisognava investire parecchie risorse, soprattutto economiche, così ho deciso di sfidarlo. Gli ho dimostrato che nel mio piccolo, utilizzando le conoscenze di insegnante di informatica, ho pensato e realizzato un prodotto, senza spendere un soldo, migliore di quelli frutto di notevoli investimenti che si trovano nel web». Silvestrin continua a curare in ogni aspetto il suo sito e lo fa essenzialmente per un motivo: il divertimento. «Mi diverto ad aggiornare settimanalmente Tragol. Onestamente se avessi più tempo, se fossi libero da altri impegni lavorativi riuscirei ad updatare i contenuti almeno tre volte al giorno». Terry Silvestrin è l’anima di Tragol e lavora al sito da solo. «Proprio così. Mi oc- cupo delle idee e della loro realizzazione pratica, anche le foto presenti su Tragol sono quasi tutte mie». Tragol va avanti senza sponsor, senza anti-estetici banner all’interno delle sue molte pagine. «Questa scelta non è solo personale ma è anche dovuta al fatto che non ho mai ricevuto offerte degne di nota». Tragol è entrato completamente nella vita di Silvestrin: «Farlo ha aperto i miei orizzonti: ora ogni camminata, ogni viaggio diventa l’occasione per scoprire, interrogarsi, fare foto, scrivere quello che verrà poi presentato sul sito. Il mio prossimo progetto ha un titolo suggestivo “saperi e sapori”. È collegato con il museo etnografico di Vittorio Veneto. E poi voglio esporre una galleria di ritratti che rappresentino i lavori di una volta. I miei modelli per questo museo virtuale saranno alcuni anziani delle case di riposo della zona». Chiudiamo con una curiosità sul nome del sito. «Tragol significa, nel dialetto del mio paese, sentiero irto da strascino». Igor Della Libera PRA DI LEVADA (CEGGIA) / MADONNA DEL ROSARIO S Pra di Levada (Ceggia): l’oratorio del monastero di Santa Maria degli Angeli dedicato alla Madonna del Rosario e ne sta discosto, confinato nell’angolo del grande complesso del monastero, quasi elevando una preghiera all’umiltà. Si tratta dell’oratorio del monastero agostiniano di Santa Maria degli Angeli di Murano ora villa Franchin, a Pra di Levada a Ceggia. È una piccola costruzione, dedicata alla Madonna del Rosario, con il portale d’ingresso rivolto verso la strada, spesso chiuso. Ma ancora in certe occasioni il parroco di Ceggia vi si reca per celebrare la messa. La chiesetta fa parte di un grande complesso edilizio del quale si hanno notizie fin dal XVII secolo. Sulla facciata dell’oratorio, quella rivolta verso la strada, si legge un’iscrizione in marmo: “Fu fabbricato in tempo della M. e. S. r. Degnamerita Marcello Abb.sa 1668”. La data prova che l’oratorio fu voluto dalla badessa del monastero, suor Degnamerita Marcello, che istituì anche l’obbligo della celebrazione della messa tutte le domeniche. Nel 1810 il monastero di Murano fu soppresso, la proprietà fu rilevata dal barone Franchetti, che iniziò un grandioso lavoro di bonifica delle paludi circostanti. Ora rimane una grandiosa villa con gli annessi rustici, il parco secolare e l’oratorio. Bellissimo è il piccolo campanile quadrato, reso aereo e slanciato dalle aperture arcuate, e che corona la piccola costruzione con un’elegante cupola semisferica. All’interno della chiesetta, c’è un piccolo altare in cotto e un affresco rinascimentale che mostra una delicata Madonna con il Bambino. L’oratorio è mantenuto curato dall’amore e dalla pietà delle donne che abitano a Pra di Levada. Un giorno, la piccola porta era insolitamente socchiusa, mi sono affacciata nella penombra e ho visto due signore intente a sistemare dei fiori bianchi sull’altare. Fin qui arriva la devozione. Un rispettoso intervento di restauro potrebbe arrivare anche un pochino più in là. Giuseppina Piovesana 22 T TREVISO Domenica 22, alle 16, all’Alcuni Teatro Sant’Anna la compagnia “Gli Alcuni” propone “Festa di Carnevale”. Ingresso: 4 euro. domenica lunedì martedì mercoledì ppuntamento alle 20.30 su Telechiara, lunedì 23 febbraio: nella puntata di “Gollum” si fronteggiano i patiti dello sci e quelli dello snowboard. I giovani discuteranno del loro modo di vivere la montagna. La replica è, come sempre, venerdì alle 9.30. Martedì alle 23.15,“Cammini” si occupa dei non vedenti e del loro approccio alla lettura, visitando il Centro internazionale del libro parlato di Feltre ed esaminando le opportunità che vengono offerte anche per l’avvicinamento alla musica e all’arte. La rubrica di attualità “Il sicomoro” va in onda il martedì, mercoledì e giovedì alle 12. A giovedì TELECHIARA venerdì REVINE-LAGO Venerdì 20, alle 20.30, alle scuole elementari di Santa Maria (via Celle 6) proiezione del film “U-Boot 96”. Giovedì 26 tocca a “Anna Rosa non muore” e “La lotta partigiana”. Nell’ambito della rassegna di film sulla guerra “Per non dimenticare”. 23 febbraio CONEGLIANO Venerdì 20, alle 20.45, all’auditorium del collegio Immacolata proiezione del film “La stagione” di Sergio Rubini. Il cineforum è promosso dal Cgs “Laura Vicuna”. 24 febbraio ODERZO Venerdì 20,alle 21, al cinema Turroni continua la rassegna dedicata a Federico Fellini con la proiezione del film “Le notti di Cabiria”. In- 25 febbraio SAN POLO Continua la rassegna teatrale promossa dalla Biblioteca. Sabato 28 febbraio, alle 21, “I Gotturni” mettono in scena “Notte da... gufi”, cabaret musicale di Nanni Svampa. Ingresso: intero 8 euro, ridotto 5 euro. CAMPOMOLINO Venerdì 20 febbraio, alle 20.45, a villa Altan proiezione del film “Spider”.Nell’ambito del cineforum “Cinema De-Mente”. 22 febbraio CINEFORUM TREVISO Venerdì 20 e sabato 21,alle 20.45,e domenica 22, alle 16, il Teatro Stabile del Veneto e il Teatro Biondo Stabile di Palermo mettono in scena “Il trionfo dell’amore” di Pierre Carlet di Marivaux, con Paola Gassman Ugo Pagliai, Paola Gassman e Mascia Musy. Regia di Lugresso 4 euro. ca De Fusco. Biglietti: da 10 a 20 euro. PRATA Sabato 28, alle 21, al teatro comunale Pileo quarto appuntamento con la rassegna teatrale organizzata dal Comune. Sul palco la compagnia “I commedianti per scherzo” che propongono “Pèdho al tàcon del buso”. Ingresso unico: 4 euro. 21 febbraio TEATRO PER BAMBINI In tivù mica è facile dare bene le notizie che sentono un condo il lancio di po’ troppo filo Reuter le Gianfranco Da Re della governative e vittime sarebnon corrispondenti a quello bero più di venti”). Perché priche vedono con i loro occhi ma di dare una notizia bisogna quando fanno la spesa quoti- sempre verificare. E anche qui diana. Si sentono forse più vi- ci rendiamo conto che, ad ecini a quello che dicono le as- sempio, per le notizie che vensociazioni dei consumatori. In gono dall’Iraq, non è la stessa ogni caso ci possiamo rende- cosa che la fonte sia l’esercito re conto che le fonti delle no- americano o una emittente atizie hanno la loro importanza. raba, o magari un comunicato Un altro caso in cui esse sono di Osama Bin Laden. Sapere sempre citate è quando arriva da dove viene una notizia peruna notizia in studio durante mette di giudicare quanto sia il tg: si legge il dispaccio del- attendibile a noi che la ascoll’agenzia spiegando che non tiamo; non saperlo invece spoc’è stato il tempo di chiedere sta la credibilità sul giornaliconferma, e il giornalista usa sta che l’ha data. Citare le fonsempre il condizionale (“se- ti è tipico del migliore giorna- lismo britannico, che evidentemente considera i lettori (ascoltatori e telespettatori) abbastanza maturi da giudicare con la propria testa. No comment sul giornalismo televisivo nostrano: da un lato non citano le fonti, dall’altro ci considerano abbastanza informati sui casi più complicati, tanto da aggiungere soltanto le novità del giorno. Così le vicende Cirio e Parmalat alla fine sembrano una telenovela in cui la trama si complica sempre di più, senza che nessuno faccia mai il riassunto delle puntate precedenti, cioè faccia il punto della situazione. PROGRAMMI SCELTI PER VOI da GdR 26 febbraio CONEGLIANO Sabato 21 e domenica 22 febbraio la compagnia TeatroImmagine presenta, all’auditorium Dina Orsi, lo spettacolo “Il mercante di Venezia (Raccontato dai comici)” di Pino Costalunga liberamente tratto dall’opera di Shakespeare. Orari: sabato alle 21, domenica alle 16.Ingresso:interi 7 euro, ridotti 5 euro. T eatro 27 febbraio TEATRO C inema & ra gli aspetti negativi dell’informazione radiofonica e televisiva italiana più evidenti c’è l’abitudine di fare il tifo per i partiti politici. Un esempio lo ha offerto la recente polemica sull’informazione politica della Rai, che tende a dare l’ultima parola al governo o ai partiti che lo sostengono; fate la prova, il “panino” ha sempre lo stesso schema: annuncio del governo, attacco dell’opposizione, replica del governo o di un partito della Cdl, ovvero annuncio dell’opposizione, replica del governo. Ma uno dei vizi più antichi è quello di citare solo raramente le fonti delle informazioni. Solo negli ultimi tempi quando si parla di inflazione viene sempre detto chi ha diffuso le percentuali, dato che gli ascoltatori sembrano dare poca fiducia alle cifre dell’Istat, sabato L’ATM DI VITTORIO Il passare del tempo cambia le nostre aspettative. Infatti se una volta c’era un tram chiamato desiderio ora abbiamo semplicemente il desiderio di un autobus in orario. E nello specifico, per poter verificare la puntualità del servizio pubblico vittoriese basta collegarsi al sito dell’Atm che si trova all’indirizzo www.atm-vv.it. L’home page è dinamica e d’impatto. Al centro ci sono due immagini intermittenti e una scritta molto eloquente dello stile adottato per rendere fresco e pubblicitario il sito “Viaggiare apre la mente”. Suggestivo e poetico anche se di questi tempi visti gli scioperi continui e i ritardi endemici sarebbe più giusto scrivere “viaggiare solo con la mente”. In alto ci sono quattro rettangoli cliccando sui quali è possibile accedere ai servizi forniti dal sito. Il menù è il solito e quindi non mancano gli orari, le tariffe e le informazioni generiche e generali sull’Atm vittoriese. La sezione “ultime notizie” ti aggiorna in tempo reale su aumenti di prezzo e su cambiamenti di servizio. Molto utile per chi non viaggia spesso e quindi potrebbe trovarsi spiazzato dalle nuove (e poco sponsorizzate) soluzioni adottate dalla società di trasporti locali. Uno dei fiori all’occhiello dell’Atm è il servizio turistico, un’offerta di classe impreziosita da una serie notevole di confort (televisore, sala giochi, bar, aria condizionata, eccetera) che rendono quasi accessoria la visita delle bellezze locali. In conclusione un sito che assolve pienamente al suo compito senza cadere nei trabocchetti del formalismo grigio e pedante tipici dei prodotti informativi rivolti al cittadino.Voto al sito 7+. (IDL) e L’AZiON Spettacoli Domenica 22 febbraio 2004 TV L’ Torneo 6 nazioni di alle 16.20, Arnold Schwarrugby, alle 15 (Francia-Izenegger e Danny De Vitalia) e alle 18.35 (Scoziato sono gli improbabili Inghilterra); e su Raitre, Gemelli. dalle 15.55, partite di baAlle 21 su Raidue ritorsket e pallavolo femminile. na James Bond, interpreUn film commedia di Itato da Pierce Brosnan, in van Reitman è in onda su Canale 5 007 - Il mondo non basta. S dulti l’indagine “In fuga con mia figlia” del Commissario Cordier, alle 15.50 su Retequattro. Alle 20.45 Raiuno propone Il commissario Montalbano di Alberto Sironi, con Luca Zingaretti in “Tocco d’artista”. Alle 21 Raidue presenta il carto- ne Bianca e Bernie nella terra dei canguri; su Retequattro c’è il thriller Ipotesi di complotto di Richard Donner con Julia Roberts e Mel Gibson. Più tardi, alle 23.40, sulla stessa rete si può vedere il film drammatico Thelma e Louise di Ridley Scott. C’ quilli, si sta preparando il seguito. L’offerta cinematografica è più interessante: Raiuno presenta il film thriller Il negoziatore con Samuel Jackson e Kevin Spacey; su Italia 1 c’è la commedia Bowfinger di Frank Oz con Steve Martin e Eddie Murphy. In seconda serata, alle 23 su Retequattro, Appuntamento con la storia si occupa di “La battaglia dell’Atlantico”; alle 23.20 Raitre propone lo spettacolo Caravaggio al tempo del Caravaggio, con Dario Fo e Franca Rame che ricostruiscono la vita del pittore. N ture di Lupin III, alle 14.30. Appuntamento con il cinema italiano alle 14.15 su La 7: Il moralista, una commedia di Giorgio Bianchi con Alberto Sordi e Vittorio de Sica del 1959. Alle 21 su Raidue va in onda il film drammatico Romeo deve morire di Andrzej Bartkowiak; Canale 5 presenta il fantascientifico Jurassic Park 3, regia di Joe Johnston. Su Raiuno Amadeus presenta una puntata speciale di L’eredità, e su Raitre Giovanni Floris conduce Ballarò. A le 15.25 e Screen Saver alle 15.50. Retequattro dedica il film del pomeriggio ad Alberto Sordi, di cui oggi ricorre l’anniversario della scomparsa: Il medico della mutua di Luigi Zampa. Un altro omaggio, in prima serata, alle 21 su Raidue, Grazie Al- berto, condotto da Fabrizio Frizzi. Raiuno presenta “Mio padre è stato in carcere” e “Debito per la vita”, due telefilm della serie Don Matteo 4, con Terence Hill. Canale 5 trasmette la commedia Matilda 6 mitica di e con Danny De Vito. N do Tersilli di Luciano Salce, su Retequattro alle 16.50. E la stessa rete di notte, alle 2.45 presenta Buonanotte avvocato del 1955. In serata, alle 21, Raiuno presenta altri due episodi della serie Don Matteo 4, “Gara di ballo” e “Morte all’alba”. Su Raitre va in onda La Tigra e il dragone, una favola cinese diretta da Ang Lee. Italia 1 trasmette il film commedia per adulti Bandits di Berry Levinson con Bruce Willis. Su La 7, alle 21.35, c’è la bella versione di Roger Michell dell’ultimo romanzo di Jane Austen, Persuasione. D In serata, alle 21, c’è la scelta drea Vianello; la riproposta dei fra il varietà di Canale 5, telefilm della serie Zelig Circus, presentaC.S.I. Scena del crito da Claudio Bisio e Vamine su Italia 1; e delnessa Incontrera; le inCommissario Rex su chieste di Enigma - i Raiuno: “Attentato a grandi misteri della Rex” e “Il randagio” con storia condotto da AnAlexander Pschill. offerta cinematografica della giornata inizia su La 7 alle 9.05 con il drammatico Il grande ammiraglio di Alexander Korda con Laurence Olivier e Vivien Leigh. Il pomeriggio sportivo, sulla stessa rete, prevede due partite del u Raitre alle 13.20 inizia una nuova serie della rubrica Passepartout di Philippe Daverio dedicata all’Arte Fiera di Bologna per parlare di artisti contemporanei. Per i più piccoli alle 14, Italia 1 presenta il cartone Lupin e il mago del computer. È invece per aè un western classico nel pomeriggio di Retequattro, alle 16.55, Terra Lontana di Anthony Mann, con James Stewart e Walter Brennan. In serata, alle 21, su Canale 5 si conclude il tele polpettone Elisa di Rivombrosa, ma i fan stiano tranella rubrica Occhio alla spesa, alle 13 su Raiuno, Alessandro Di Pietro si occupa dei prodotti di consumo quotidiano. Il pomeriggio di Italia 1 offre i cartoni Le avvenlle 14.15 su La 7 va in onda la commedia italiana Via Padova 46 di Giorgio Bianchi con Giulietta Masina e Peppino De Filippo. Per i più piccoli, Raitre presenta GT Ragazzi di Paola Sensini alle 15.10, Storie del fantabosco alel pomeriggio per ragazzi e bambini, Raitre presenta La melevisione alle 16.50 e i documentari di Geo & Geo alle 17, presentati da Sveva Sagramola. Proseguono gli omaggi ad Alberto Sordi con Il prof. dott. Guiopo i cartoni per bambini, la giornata di Italia 1 inizia con il film fantastico La chiave magica di Frank Oz alle 9.30. Dramma per Retequattro alle 16.45 con L’anima e la carne di John Huston con Robert Mitchum e Deborah Kerr. dai Nostri Paesi Vittorio V. DAI DONI DEGLI SCOLARI ALLA RACCOLTA FERRO-CARTA-STRACCI, MILLE GOCCE D’IMPEGNO Da Ceneda, per i Balcani CATTEDRALE, LA COSTANZA DEL GRUPPO MISSIONARIO E siste fin dagli anni Ottanta. All’inizio come Gruppo missionario della parrocchia del Duomo raccoglieva solo medicinali per spedirli alle varie missioni. In seguito ha diversificato l’attività. Dalla vendita delle torte una volta all’anno per finanziare progetti di sviluppo di lunga durata, alla raccolta di carta, ferro e stracci. La raccolta - In questa attività sono riuniti i gruppi parrocchiali dei ragazzi delle superiori, sostenuti sempre dagli adulti, anche perché i giovani sono sempre meno. È difficile infatti coinvolgerli perché manca una sensibilità a monte sia familiare che di comunità, e donare una giornata di lavoro per gli altri diventa sempre più difficile. E la giornata della raccolta è dura, ci si sporca, si fatica; ma c’è la preghiera mattutina, il pranzo comunitario, il comune senso della generosità. Così chi vuole partecipare mette quello che ha. Chi i mezzi di trasporto, chi il cibo, chi prepara il pranzo e la stessa popolazione conserva il materiale nei garage o in qualche stanza anche per un anno intero, aspettando che il gruppo di raccolta passi. E consideriamo pure anche il lato ecologico, sensibilizzando al riutilizzo di materiale che altrimenti andrebbe solo gettato via. Dal maggio 1990 al maggio 2003 sono stati raccolti 5396 q di carta, 545 q di stracci, 5220 q di ferro, per un totale di 57 milioni di vecchie lire, tutti devoluti a missioni bisognose in Kenia, Uganda, Colombia, Nicaragua, Romania. I lavoretti - Un secondo GRUPPO BALCANI, DALLA CARITAS ALL’EST PIÙ VICINO P ur se i volontari provengono da tutta la diocesi, e invero solo in piccola parte sono vittoriesi, è comunque da Ceneda, e per la precisione dalla sede Caritas di piazza San Francesco, che partono tutte le iniziative del Gruppo Balcani-Sisinac della Caritas diocesana. In questo caso non ci si rivolge a Bulgaria e Romania, ma alle zone che fu- VENERDÌ 20 Nell’aula magna dell’Itis, dalle 9, “Cinemarti”, seminario di teorie e pratiche cinematografiche organizzato dall’Istituto d’arte. La 4ªA e la 4ªC presentano i loro videoclip pro riciclaggio, realizzati nel corso del laboratorio e che rientrano nella campagna “La vita è un bidone”. Alle 20.45, a casa Fenderl per il cineforum, proiezione di “Il popolo migratore” rono Jugoslavia: i rapporti iniziarono nel 1993, con il sostegno al villaggio croato di Sisinac devastato dalla guerra. Sono proseguiti ininterrotti, abbracciando via via la Croazia (“esportando” il nostro Grest in alcune comunità, incontrando il campo profughi di Dumace e il fatiscente centro per disabili di Gornja Bistra), la Bosnia (da due anni presenti SABATO 21 Alle 14.30, all’oratorio La Tenda della parrocchia Santi Pietro e Paolo, grande festa di Carnevale. Alle 16, in Seminario, gli Amici di don Giancarlo Vendrame, la Scuola di formazione teologica e l’Azione cattolica organizzano il convegno: “Cittadini e stranieri: i cristiani tra impegno civile e testimonianza evangelica”. DOMENICA 22 Alle 14 lungo viale della Vittoria la ramo del Gruppo missionario è composto da una ventina di signore che offrono la loro manualità per la realizzazione di oggetti. Si ritrovano in patronato, nel laboratorio missionario del seminterrato, una sera alla settimana, solitamente il mercoledì o giovedì, ma chi è impossibilitato può svolgere il lavoro a casa. Sono anche questi momenti di amicizia e solidarietà. Il lavoro dura effettivamente tutto l’anno, ma è più intenso da settembre a fine novembre: la prima domenica di Avvento viene effettuata la vendita, in duomo. Nel 2003 sono stati raccolti 2000 euro, inviati poi alle suore missionarie a Faraoani in Romania. In passato le offerte sono state devolute a padre Gianluigi Lazzaro in Guatemala o don Livio Dall’Anese in Brasile. Informazioni in parrocchia allo 0438-53401. Isabella Mariotto Bambini e ragazzi di Stufu ora hanno un patronato, costruito anche nel ricordo di Sergio Breda, storico autista del Comitato ogni estate nella grande casa-orfanotrofio di Vionica, vicino a Medjugorije), il Montenegro (la scorsa estate due settimane ai campi nomadi di Cattaro). Non solo campi estivi, ma un rapporto (visite, viaggi, invii di materiale, amicizia con persone) che dura nell’anno. Non ci si ferma: la riunione di domenica 15 ha dato il via alle iniziative dell’estate 2004, e alle iniziative confermate si dovrebbe aggiungere anche un campo in Albania. (TB) grande sfilata dei carri del Carnevale di Marca 2004. Dalle 15 alle 17.30 al collegio San Giuseppe il movimento dei Focolarini organizza l’incontro “Per una comunità in dialogo”. Alle 16.30 il Vescovo celebra la messa alla Casa Mater Dei e incontra ospiti, responsabili e volontari. LUNEDÌ 23 Lunedì di Carnevale, scuole in vacanza. Da oggi fino a mercoledì 25 è chiuso per lavori al passaggio delle auto largo del Seminario, davanti al Seminario. Per questo ritorna provvisoriamente a doppio senso il tratto fina- C arpesica è vicina alle Filippine. Ciò che la geografia nega è invece possibile grazie ai 12 mila euro spediti dal parroco don Primo a suor Tullia Posocco, missionaria, originaria di Carpesica e ora nelle Filippine. Serviranno per 30 adozioni a distanza silenziosamente continuate da 30 famiglie della parrocchia (che comprende anche Cozzuolo), e per ulteriori opere di sostegno ai più poveri. le di via Foscolo (dalla scuola elementare a via del Fante), ed è provvisoriamente a doppio senso il tratto finale di via San Tiziano (dalla scuola elementare all’incrocio con via Cosmo). Prevedibili piccoli disagi al traffico. Alle 20, al Terme, cena del “Cocoradicchio”. Alle 20.45, dalle suore di Maria Bambina in via San Tiziano, tradizionale incontro di preghiera animato dai giovani dell’ultimo lunedì del mese. Il tema sarà la Quaresima. MARTEDÌ 24 Martedì grasso, scuole in vacanza. I Missionari della Consolata propon- I CAMION DEL COMITATO PRO BULGARIA ROMANIA I n Romania e Bulgaria dei bambini della prima conon si va solo a delo- munione della Cattedrale, calizzare. Da molto prima di un mercatino alla scuodi molte aziende conosce la elementare Costella. quei paesi il Comitato pro A gennaio, ancora la CoBulgaria Romania, con stella e la Zanette di Santi base a Vittorio (coordiPietro e Paolo hanno racnatrice è Francesca colto 20 chili di tonno, alMeneghin) e sostetrettanti di cioccolata e nitori in tutta la diosette scatoloni di matecesi: tra gruppi, asriale didattico, in parte sociazioni, privati già giunti nei Balcani. che contribuiscono Ampia è la schiera e commercianti che dei destinatari si mettono a dispodegli aiuti: sizione, diotto parventa una rocchie, lunga lista. tre orfaE il Conotrofi e mitato contre asili tinua incesnelle resante la gioni di sua opera Il campanile di Faraoani in Romania, uno dei villaggi Arad, Almeta della nostra solidarietà ta Moldi solidarietà, con davia e camion di doni e aiuti che Sasca Romina. A Stufu, nel periodicamente lasciano nord del paese, grazie anVittorio verso est. Anche che al contributo degli ase a guidarli non c’è più mici di Sergio Breda è staSergio Breda, storico auti- to costruito un patronato; sta e volontario del grup- a Tarata, nella regione di po. Bacau, nell’est, il ComitaA dicembre 2003 hanno to contribuisce all’edificafatto giungere in Romania zione di una nuova chiesa 32 quintali di vestiti e ali- cattolica. menti a lunga conservaAltro sostegno econozione: frutto, tra gli altri, mico e in carichi di generi della solidarietà del grup- alimentari giunge all’orfapo missionario della Cat- notrofio Asen di Sofia in tedrale, le cui offerte sono Bulgaria e al vescovato catdestinate alle suore di Ma- tolico di Sofia e Plovdiv. ria Bambina di Faraoani, (TB) CARPESICA Generosissimi per le Filippine di suorTullia «Undicimilaottocentosedici euro – scrive don Primo nel bollettino parrocchiale La Campana – una cifra impressionante. Positivamente impressionante. Cristianamente impressionante». gono un pellegrinaggio sui luoghi di san Francesco d’Assisi dal 13 al 16 maggio. Informazioni al 0438-57060. MERCOLEDÌ 25 Mercoledì delle Ceneri, inizia la Quaresima. Alle 19, in cattedrale, il Vescovo celebra la messa con la liturgia penitenziale. È possibile iscriversi al corso per smettere di fumare organizzato dalla Lega per la lotta contro i tumori di Vittorio Veneto. Informazioni: 0438554048. Vedi articolo a pag. 7 GIOVEDÌ 26 Alle 21, in biblioteca, il Cai presenta: E a questa si aggiungono anche le tre adozioni fatte a nome del Gruppo Giovani, grazie al ricavato della vendita del Calendario 2004, frutto di grafica e idee di Carpesica-Cozzuolo e foto degli animatori a animali più o meno domestici rigorosamente del luogo. È il giornalino del Gruppo Giovani, Jabadabadoo, a occuparsi della corrispondenza con le Filippine. Tommaso Bisagno “Il vero viaggio di scoperta. Montagna amica. Il piacere di camminare, osservare e scoprire”. Relatore Ugo Scortegagna del comitato scientifico del Cai. VENERDÌ 27 Alle 16.15 in biblioteca incontro “Il movimento fisico negli anziani: prevenzione della malattia e promozione del benessere”, con la dott.ssa Paludetti e il dott. Bonfanti, nell’ambito della campagna “La vita è un bidone”. Farmacia di turno: Comunale 3, via Forlanini, Costa, telefono 0438-556628. 24 QUELLA VISITA A SORPRESA: Il vescovo Zenti scopre (e apprezza) “Don Galera” A ll’ultima messa in scena di “Don Galera”, spettacolo dedicato alla vita del direttore de L’Azione e parroco di Montaner don Giuseppe Faè, c’era uno spettatore d’eccezione, a cui si perdona anche il piccolo ritardo con cui è giunto. «Lo avevamo invitato tramite don Giovanni Dan, ma non ci speravamo, né ci eravamo accorti che era in sala» racconta il regista Carlo De Poi. Invece è venuto, il vescovo monsignor Giuseppe Zenti: a conoscere in teatro una piccola fetta di storia di un noto sacerdote N ello scorso numero de L’Azione chiedevamo: dove li metto i figli? Quando i genitori lavorano e i figli sono piccoli, quali soluzioni ci sono? Scuola che dura fino a metà pomeriggio, nonni, baby-sitter… oppure, a Vittorio, il Luzzatti, in via Pasqualis a Ceneda. “Fanno il doposcuola”, si dice comunemente. Incontriamo il direttore dell’Istituto Lucio Elvassore. Quali attività vengono giornalmente svolte al Luzzatti? «Innanzitutto c’è chi per A della sua nuova diocesi. E ha apprezzato. «A fine spettacolo è venuto a farci i Giuseppe Faè, don Galera complimenti, e si vedeva che era sincero – sottolinea De Poi –. Ci ha detto che era venuto per curiosità... e che invece si è trovato davanti un’opera d’arte». Un’altra recensione di prestigio da conservare negli annali del Collettivo... (TB) siste fin dagli inizi del Novecento e deve la sua nascita a due donazioni. Del 10 maggio 1902, quando nasce l’orfanotrofio femminile De Zorzi, e della fine di gennaio 1904, quando viene istituito l’istituto Isacco Luzzatti, quale “ente morale riconosciuto ai fini della pubblica assistenza e beneficenza”. Agli inizi del 1912 anche l’orfanotrofio femminile De Zorzi viene trasformato in ente morale necessità familiari deve usufruire della nostra mensa interna. Dopo pranzo e alla fine dello svolgimento dei compiti, i ragazzi vengono seguiti da un’animatrice che li invoglia con la costruzione di lavoretti, come maschere di cartapesta nel periodo di carnevale». Come viene organizzato il lavoro durante il doposcuola vero e proprio, ossia quando si fanno i compiti? «Solitamente vengono costituiti gruppi misti, con ragazzi delle elementari e medie. In questo modo le insegnanti hanno la possi- e con il medesimo decreto i due istituti sono fusi in uno unico, detto “istituto femminile De Zorzi Luzzatti”. L’attività è rivolta alle ragazze orfane, ospitate fino al termine della scuola; si prendono cura di loro le suore dell’ordine di San Giuseppe. Con il passare del tempo ci sono sempre meno ragazze orfane, per cui l’orfanotrofio pare quasi inutile. Una trasformazione ulteriore av- viene negli anni Ottanta, quando vengono accettate anche ragazze con famiglia, che vivono tutto l’anno in istituto, perché i genitori erano obbligati ad andare a lavorare all’estero. Infine, è di una ventina di anni or sono la decisione di organizzare il doposcuola per i ragazzi di elementari e medie inferiori; contemporaneamente le suore vengono sostituite con maestre laiche. (IM) Il Tar dice “no” alla moschea la Giunta dice “no” agli islamici n altro ricorso. Un’altra puntata dello scontro tra associazione “Misericordia” e Comune. Oggetto del contendere “la moschea”, come la chiamano tutti, anche se si tratta di un luogo di riunione e preghiera. Non sono previsti né minareto né muezzin che facciano concorrenza alla torre di Veglia, in quello stabile di via Boite, ex magazzino, che l’associazione ha acquistato. Nel nuovo ricorso, il Tar respinge la contestazione dell’associazione Misericordia al provvedimento del Comune di chiusura dello stabile di via Boite per motivi di sicurezza. Il Tar dice cioè che il Comu- PRO VV A Monaco da Minucci... e due corsi su ville e scrittrici venete sarà indicata in seguito; costo 15 eurp per ciascun corso, 25 euro per entrambi. Inoltre, sono ancora disponibili posti per il viaggio a Monaco di Baviera dal 5 al 7 marzo, organizzato per ricordare il 400º anniversa- Dall’orfanotrofio al doposcuola S. GIACOMO / RICORSO VINTO DAL COMUNE U partire dal 5 marzo l’associazione Pro Vittorio promuove due nuovi corsi culturali tenuti dalle giovani che presso la Pro stanno svolgendo il servizio civile volontario. Laura Zandomenego racconterà “Gli scrigni dell’arte - Le ville venete” (venerdì 5, 12, 19, 26 marzo e 2 aprile); Giorgia Marangon proporrà “La letteratura femminile veneta dal XIII al XVII secolo” (venerdì 16, 23, 30 aprile e 7 maggio). Incontri di due ore, con inizio alle 20.30, in sede che L’ISTITUTO DE ZORZI LUZZATTI: IN 102 ANNI A VITTORIO, COME HA VISTO CAMBIARE I BISOGNI DELLE FAMIGLIE LA STORIA: l’istituto è frutto di due donazioni E e L’AZiON Vittorio Veneto Domenica 22 febbraio 2004 ne ha seguito le leggi nel decidere. Giusto chiudere, perché lo stabile è sporco, non sicuro e troppo frequentato. L’associazione islamica può ancora scegliere di ri-ricorrere al Consiglio di Stato. A giugno, il Tar di Venezia aveva anche dato ragione al no del Comune alla richiesta di cambio di destinazione d’uso dello stabile. Misericordia voleva trasformarlo da magazzino a centro per riunioni, il Comune si è opposto per ragioni tecniche. Due ragioni opposte che anziché mettersi d’accordo si trascinano in tribunale (spendendo entrambe soldi e tempo) fino alla decisione del giudice. Fin qui, una tipica storia i- taliana. Solo che si tratta di un’associazione islamica e di un Comune, non di due compaesani litigiosi. Comprensibile? Comprensibile la diffidenza verso la possibile “moschea”: chi la vorrebbe vicina di casa? Anche a causa della cattiva immagine di sé che l’Islam s’è dato, e che i mass media hanno amplificato. Poco comprensibile che Misericordia abbia cominciato a radunarsi senza ottenere un accordo, e l’autorizzazione. Per nulla comprensibile che il vicesindaco Giovanni Braido invochi per la questione moschea «la soluzione finale» (ossia come i nazisti chiamavano l’Olo- bilità di seguire più approfonditamente i più grandi, che hanno più compiti. Gli alunni delle elementari finiscono prima e escono a giocare». Negli anni c’è stato un cambiamento nelle richieste delle famiglie? «È cambiata sia la richiesta che l’utenza. Alcu- ni genitori chiedono per i figli l’aiuto prettamente scolastico (fargli fare i compiti) altri invece hanno necessità di un luogo sicuro dove lasciarli perché non sono a casa, né ci sono i nonni, anche se i figli non hanno particolare esigenze scolastiche». Quanti ragazzi sono presenti e da quali scuole provengono? «Attualmente abbiamo la presenza costante di circa 30/35 ragazzi, dei quali solo 26 si fermano al doposcuola, che terLa sede dell’istituto Luzzatti in via Pasqualis 30 a Ceneda mina alle causto). E che alla sentenza esulti: «Abbiamo battuto l’Islam!» (quanti gol di scarto?). E che aggiunga: «Vittorio è una città ordinata, sicura e cattolica». Non c’è una religione di stato e neppure del Comune; ebrei, protestanti, atei e dubbiosi di Vittorio possono a ragione offendersi. Cattolico è, fino a prova contraria, don Gabriele Secco, che qualche settimana fa ha aperto il patronato di San Giacomo agli islamici, che si riunivano per una loro festività. Non è successo niente. Le frasi di Braido dimostrano che non s’intende dire “no” alla moschea in via Boite perché Misericordia non ha rispettato le regole. Ma dire no agli islamici. A che gli islamici si riuniscano per pregare. In ultima istanza, che continuino ad esistere anche alla fine del turno in fabbrica. Si ottiene, naturalmen- rio di morte di Minuccio Minucci, serravallese, le cui spoglie sono appunto a Monaco. Costo totale 300 euro; è prevista anche la visita di Salisburgo. Partecipano il sindaco Giancarlo Scottà e il vicario generale monsignor Guerrino Pagotto, che celebrerà la messa per i vittoriesi nella cattedrale di Monaco. Per informazioni: Pro Vittorio, via L. Da Ponte 28, Vittorio Veneto, telefono 0438-556097, [email protected], www.provittorio.it 18, mentre gli altri vengono solo per il pasto, altri ancora solo per il doposcuola. Negli anni scorsi abbiamo avuto anche una cinquantina di presenze. La differenza è dovuta all’adesione alla proposta del 2º Circolo didattico, realizzata in collaborazione con il Comune. Ora sono le insegnanti del Luzzatti a recarsi alle scuole (elementari) Crispi, Parravicini, dove fanno attività fino alle 17.30, e Marco Polo, dove rimangono fino alle 17, seguendo specifica richiesta dei genitori. Gli studenti che invece frequentano l’Istituto per il doposcuola provengono dalla media Da Ponte e dalla elementare Ugo Foscolo». Possibilità diversificate, quindi costi diversi? «Certamente. Per chi usufruisce del solo pasto, il costo è di 4 euro giornalieri. Per il pranzo e il doposcuola il costo è di 100 euro mensili più 4 euro per ogni pranzo; se invece sono le insegnanti del Luzzatti a spostarsi alle elementari, il costo è tra i 60 e i 90 euro al mese». Isabella Mariotto IN BREVE San Paoletto si fa (un po’) bella Da quanto tempo li si attende? Finalmente lunedì 23 inizieranno i lavori alla chiesetta di San Paoletto-Cenedarte. Riguarderanno il tetto e il controsoffitto, danneggiati dall’umidità e dalle foglie cadute dall’albero soprastante e depositatesi. I contributi arrivano dai fondi dell’8 per mille che vanno allo Stato; purtroppo non sono sufficienti per altri interventi necessari, come il rifacimento dell’impianto elettrico. I lavori dovrebbero durare tre mesi. Più vigili in strada Nell’ambito del progetto Città Sicura è emersa la richiesta dei cittadini di avere più tempo presenti sul territorio i vigili. Verrà quindi dirottato maggiormente al lavoro di strada il vigile che si occupa dello sportello sicurezza (in Quadrilatero e all’800555905). Quindi si riduce l’orario dello sportello: dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 14, il sabato dalle 9 alle 12, martedì anche dalle 14 alle 18. te, ostilità dagli islamici. Si preferisce appellarsi alle paure e alle legittime ansie di sicurezza anziché mediare. Se lo si volesse, sarebbe poi così difficile trovare a Vittorio uno stanzone in regola da dare in affitto agli islamici? Ora sicuramente niente più “moschea” almeno fino alle elezioni (la Lega lo aveva promesso, e lo ha ottenuto). Se ci sarà un cambio di sindaco, ai nuovi spetterà mostrare che l’apertura affermata verso il gruppo di islamici non era solo un altro modo di fare opposizione a Scottà. Tommaso Bisagno e L’AZiON Vittoriese PER 23 ANNI AL FIANCO DEGLI AFRICANI Addio Marisa donna di frontiera M arisa Ferrari era una di quelle persone che hanno sempre un sorriso di riserva e una carezza d’avanzo per chi è più tribolato. A 25 anni, fresca di studi infermieristici, aveva già deciso come giocarsi la sua vita: «Vado a fare quello che sono capace, insieme agli altri, per persone che non hanno molte possibilità». Lasciò Sacile e partì per l’Africa dove mise le sue competenze a servizio, in particolare, di donne e bambini. Era il 1980. Fino al 1996 fece delle missioni temporanee in Etiopia. Dal ’96 iniziò a operare “a tempo pieno” con il Cuamm, prima in Eritrea (fino all’agosto del 2003) e poi in Angola. E qui ha trovato la morte la mattina dello scorso 1º febbraio. Con la collega Marina Trivelli – 35 anni, medico-chirurgo di Carrara – stava percorrendo la strada che da Chiulo porta a Sangongo. Il fango, la pioggia, il dissesto della strada hanno causato il ribaltamento del mezzo e la morte immediata di Marisa Ferrari mentre cura un bambino africano Marisa e il gravissimo ferimento di Marina. Nel pomeriggio di giovedì 12 febbraio Sacile ha dato l’estremo saluto a Marisa. I funerali sono stati celebrati da monsignor Ovidio Poletto, vescovo di ConcordiaPordenone, da monsignor Pietro Mazzarotto, arciprete del Duomo di Sacile, e da don Luigi Mazzuccato del Cuamm di Padova. La sua salma ora riposa nel cimitero di Valstagna (Vi) paese in cui era nata il 18 gennaio 1955. Nella casa dei genitori di Marisa Ferrari, a Ponte della Muda, è calato il silenzio e il dolore. Con loro c’è, in SCUOLE DELLA PEDEMONTANA: FESTA MULTIETNICA S barca per la prima volta a Colle Umberto la Festa multietnica diventata in questi anni fiore all’occhiello della Rete interistituzionale inserimento alunni stranieri che vede coinvolti gli Istituti comprensivi di Sarmede, Cappella Maggiore e Cordignano. Sabato 21 febbraio la mattinata degli alunni ed allievi delle elementari e medie di Colle Umberto sarà dedicata ad un confronto vivo con altre culture. La festa avrà inizio alle 9 con canti e danze appositamente preparati da bambini e ragazzi con il sostegno dei loro insegnanti. Alle mamme degli alunni stranieri che hanno partecipato al corso di italiano è affidato il compito di preparare i piatti tipici e dolci della terra d’origine. Un gruppo musicale senegalese allieterà la seconda parte dell’iniziativa che si concluderà alle 13. Complessivamente gli alunni stranieri presenti nella rete sono 146 ma il loro numero è in constan- FREGONA: Inizia a prendere forma l’ufficio turistico della Pro loco S tanno proseguendo a pieno ritmo i lavori per la costruzione del nuovo edificio turistico di Fregona a cura della locale Pro loco. La nuova sede, un immobile di circa 200 metri quadrati dislocati su due piani, sta prendendo forma praticamente nel centro del paese. Per Alberto Fossa, presidente della Pro loco, si tratta di una posizione strategica considerata la vocazione turistica del servizio e considerato che proprio Fregona non solo ha bellezze proprie da visitare, come le Grot- te del Caglieron, e prodotti tipici da promuovere, come formaggi e vini tipici, ma è anche “la porta principale” per raggiungere il Cansiglio. L’Ufficio viene realizzato su di un’area messa a dispo- questi giorni, il figlio ventiduenne della sfortunata infermiera. Le testimonianze «Ho conosciuto Marisa a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta quando ero parroco di Santi Pietro e Paolo in Vittorio Veneto dove era giunta con l’intera famiglia (una famiglia che ha cambiato più volte residenza causa il lavoro del padre nella Guardia di finanza, ndr) – ricorda monsignor Mazzarotto –. Aveva un carattere generoso ed estroverso. Era vivace, solidale, determinata. Faceva parte dei gruppi giovanili parrocchiali e aveva gli occhi aperti sul mondo. te aumento visto l’inserimento di bambini e ragazzi che giungono in Italia nel corso dell’anno scolastico. L’Istituto comprensivo di Cappella Maggiore, di cui Colle Umberto fa parte, accoglie attualmente 37 alunni stranieri. A loro vengono proposti interventi di alfabetizzazione e percorsi finalizzati all’integrazione nelle classi. Per gli insegnanti invece vengono attuati corsi di formazione permanente per offrire gli strumenti per svolgere al meglio il ruolo di facilitatori dell’apprendimento, in particolare della lingua italiana. (GDN) sizione dal Comune. Oltre a mezzi propri, la Pro loco può contare su di un contributo della Provincia di Treviso. Anche la Regione con Veneto Agricoltura e un istituto di credito, visto il progetto e considerata 1’ubicazione, hanno garantito il loro interessamento. Lavori in corso a Fregona per la costruzione del nuovo ufficio turistico Qualche anno più tardi, nel ’76, l’ho ritrovata in ospedale a Sacile dove lavorava come infermiera professionale (si era diplomata l’anno prima alla scuola infermieri dell’ospedale di Conegliano, ndr)». «Era una persona intelligente, instancabile e professionalmente motivata – spiega don Mazzuccato –. Nell’80 prese la “strada” dell’Africa per motivi ideali: avvertiva l’ingiusto disequilibrio tra Nord e Sud del mondo. La sua non fu una fuga da qualcosa ma una scelta radicale di vita. Dal ’96 lavorava con il Cuamm Medici con l’Africa in un progetto di tutela della salute materno-infantile della popolazione nell’area di Geto (Etiopia) con compiti di responsabile della struttura sanitaria. Aveva, infatti, grandi capacità organizzative e relazionali. Nell’agosto del 2003 – conclude don Mazzuccato – è stata inserita con funzioni di infermiera capo-progetto nell’ospedale di Chiulo». Le ultime battute di questo articolo le lasciamo a Marisa e a quanto dichiarò in un’intervista rilasciata qualche tempo fa: «Ogni tanto dico: ma che cosa ci sto a fare qui? Ma poi penso: “lo sai che cosa ci stai a fare qui”. Il mio lavoro è stare con la gente, cercare di fare qualcosa (...) Secondo me, ogni volta che muore un bambino c’è un buco nero nel nostro futuro e io non riesco ad accettare questa cosa». Federico Citron FREGONA Raccolti più di 4 mila euro per suor M. Giovanna L a gente di Fregona e di Osigo ha risposto con generosità alla richiesta di aiuto giunta da suor M. Giovanna De Zan, impegnata nelle Filippine nella cura e prevenzione della tubercolosi. La mostramercato, promossa dalla Caritas delle due parrocchie, ha infatti consentito di raccogliere 4 mila 225 euro (pari a circa 8 milioni 200 mila lire) già inviati a suor Giovanna. «Le vostre offerte serviranno per comprare le medicine per curare i bambini risultati positivi al test alla tubercolina nel mese di luglio – scrive suor Giovanna da Ayala Alabang –. Il vostro sostegno economico (...) è un tassello importante che rende possibile questa iniziativa». Domenica 22 febbraio 2004 CANSIGLIO: domenica in slitta dietro agli husky J ack London sbarca in Cansiglio, la storia e l’atmosfera del “Richiamo della foresta” a portata di bambino diocesano. Cani husky, neve, boschi, corse in slitta, amore per la natura e per gli animali. Mescolare e ottieni lo sport dello sled dog, ossia la corsa nella neve di cani e di un uomo che guida. Domenica 22 a Campon in Cansiglio si svolgerà una gara per squadre di 2, 4 o 6 cani, ciascuna con il suo musher (l’uomo che guida). E alla fine, possibilità di giri in slitta dietro ai cani per tutti i bambini. 25 CAPPELLA: È morto Ettore Garbellotto D opo lunga malattia è mancato, lo scorso 25 gennaio, Ettore Garbellotto, classe 1922, di Cappella Maggiore. Ettore, per 20 anni emigrante in Belgio e Svizzera, era stato fra i fondatori dell’associazione “Trevisani nel mondo”, sezione di Cappella Maggiore, di cui divenne il primo presidente. Sposato con Dina Rasador e padre di Renato, negli anni Quaranta era rientrato a Cappella Maggiore. «È sempre stato un uomo generoso – ricorda l’attuale presidente di “Trevisani” Francesco Serafin –: difficilmente mancava ad un appuntamento ove fosse richiesta la presenza della nostra sezione e incitava noi tutti consiglieri ad essere sempre ottimisti nello sviluppo dell’associazione». 26 NUOVI FERMENTI A S.ANTONIO DI TORTAL I giovani del gruppo Emmanuel C he la frazione di Sant’Antonio di Tortal stia vivendo in questo ultimo periodo un positivo momento di crescita, non solo demografica, non è più una novità. Per le numerose famiglie che si sono insediate nelle nuove abitazioni che pian piano sono state costruite in questi ultimi anni, è stato aperto anche un nuovo ufficio postale e si spera tra poco anche una farmacia! Ma nuovi fermenti vivacizzano anche la vita della parrocchia, guidata da 42 anni da don Francesco Prade. Ci riferiamo ai giovani che si ritrovano nel gruppo “Emmanuel”. Il gruppo nasce nel 2002 da un’idea di Lucia Da Rold, impiegata e mamma di due bambini, e di Marco Dal Magro, seminarista a Vittorio Veneto. «L’esigenza di dare ai ragazzi, nel periodo successivo alla Cresima, un’occasione per incon- to la Cresima e questo è sicuramente un dato confortante che permette sia la continuità del gruppo che la realizzazione di importanti e significative iniziative a favore della comunità. Tre sono i ragazzi del gruppo che partecipano all’iniziativa foraniaLa chiesa di Sant’Antonio di Tortal le per animatori ratrarsi e stare insieme per fare qualcosa di concreto per la parrocchia è stata la molla che ci ha fatto partire con il gruppo – raccontano i due animatori –. Il gruppo “Emmanuel” è formato da 10-15 ragazzi dai 14 ai 16 anni e si incontra regolarmente ogni sabato al centro parrocchiale. Normalmente aderiscono al gruppo circa la metà di quanti hanno fat- FOLLINA / CONFLITTO ’15-’18 Gli alpini puliscono il cimitero di guerra D ismesso ufficialmente nel 1970 con le ultime esumazioni, finite poi in Trentino a Castel Dante (346 ignoti e 28 noti su un totale di 900 morti e sepolti in tempo di guerra), l’ex grande cimitero austro-ungarico di Follina è stato fra sabato e domenica scorsi (14 e 15 febbraio) per buona parte disboscato e ripulito da una enorme rovaglia che l’aveva letteralmente soffocato. Artefici di tanto e solerte lavoro, e in un’atmosfera quasi di sacralità, i bravi alpini del gruppo di Follina (una quindicina con in testa il capogruppo Maurizio Dalla Libera) su specifico mandato della sezione Ana di Vittorio Ve- neto. All’operazione attesa da tempo, erano, fra gli altri, presenti il sindaco Renzo Tonin, il referente per la Croce Nera d’Austria (l’omologo austriaco del nostro OnorCaduti) dottor Guido Spada e il professor Roberto Tessari, che su quest’area cimiteriale ha già messo insieme un voluminoso faldone. Di questo non piccolo cimitero di guerra nemico, L’Azione ha pubblicato in più riprese nel corso dello scorso anno notizie, spunti e riflessioni, che riprende oggi anche perché non difetta il materiale (raccolto soprattutto dal Tessari). Quello insomma che più ci colpisce è che non Revine, domenica 22 febbraio, la 159ª Festa internazionale dei Grava. Si comincia alle 10 in punto con la consueta messa nell’arcipretale. A seguire, e “Ai Cadelach”, il benvenuto ai convenuti di Sergio Grava “Fusel”, un intermezzo musicale della pianista Luana Grava “Cargnel” (con coro e l’inno dei Grava), quindi il pranzo con consegna di riconoscimenti, premi e sorteggio del “Testimonial” opera del pittore Giuseppe Grava “Gildo”. gazzi “progetto trekking”». I ragazzi oltre a partecipare al gruppo frequentano con regolarità la messa domenicale rendendosi anche disponibili nel canto come nelle letture. Tra le iniziative realizzate: la lotteria che viene fatta nel mese di gennaio il cui ricavato è destinato all’adozione a distanza di due bambine del Mozambico; la festa di carnevale dove sono coinvolti con grande partecipazione tutti i ragazzi del catechismo; in Quaresima viene proposta una particolare Via Crucis animata dai ragazzi; il Grest estivo. Quest’ultimo è il momento più catalizzante e aggregativo per i ragazzi di Sant’Antonio: anche quelli che vivono nelle borgate distanti dal centro del paese vi partecipano per vivere un’esperienza di gruppo. Sergio Cugnach E per S. Antonio fiaccolata dal monte Zimon sicuramente singolare l’iniziativa ideata dal Gruppo Monte Zimon di Sant’Antonio Tortal per onorare la festa del patrono sant’Antonio. La sera di sabato 16 gennaio più di 300 persone, molte delle quali convenute anche dal Trevigiano e dall’alto Bellunese, ognuna munita di fiaccola, hanno disceso a piedi il pendio del Monte Zimon fino all’abitato della frazione di Campedei. La massiccia partecipazione e la presenza di abbondante neve lungo il percorso hanno reso ancor più suggestiva la fiaccolata. Al termine per tutti una pastasciutta servita nei locali dei due bar del centro di Sant’Antonio. È tornano i conti. Ha contato e ricontato, ha scomodato archivi, anche importanti, ma il Tessari è ancora, se così si può dire, arenato all’anno cruciale 1943. Qui comincia il buco nero, il black out del Lapidi rinvenute nel cimitero di guerra di Follina numero mancante di salme. Certo, il 1943, ’44 e ’45 sono stati anni me sempre, corre voce di terribili per gli italiani, ma tut- creare qui, all’ex cimitero di tavia qualche traccia deve pur Follina, un Bosco nuovo per essere rimasta, o qualcuno le “Penne Mozze” austriache che sappia, che abbia visto. e dei popoli dell’ex impero Comunque in attesa di veni- che qui combatterono e more a capo di questo giallo, in- rirono, che farebbe poi la pavero piuttosto macabro ma ri a Cison con quello già esidoveroso per quel senso di stente delle nostre Penne pietas che ognuno di noi do- Mozze. Due luoghi della memoria vrebbe coltivare, veniamo ai progetti di recupero di questa in un’Europa sempre più algrande area, che dovrebbe i- largata; due luoghi congiunnoltre consentire l’allarga- ti da quella “strada della pace” mento del cimitero civile da che dovrebbe raggiungere i tempo invocato e di priorità non lontani Piave e Montello, la Verdun italiana. inderogabile. Mario Sanson Fra gli alpini, generosi co- REVINE: Alla festa dei Grava arrivano i discendenti americani A e L’AZiON Bellunese / Vallata Domenica 22 febbraio 2004 Notizia dell’anno, arrivano per la prima volta dall’America i discendenti di Antonio Grava “Rosso” (classe 1864), coniugato con Luigia Grava “Cargnel” ed emigrato negli Stati Uniti con i primi due figli, Domenico “Pelega” (classe 1891) e Angelo (classe 1893), mentre altri quattro sono nati americani. Quelli in arrivo sono Bill e Paul (4ª generazione) con mogli e figli (5ª generazione) per un totale di 15 persone da Connecticut e California. CISON: Multivisione alla Loggia V enerdì 20 febbraio, alle 20.45, al teatro La Loggia di Cison di Valmarino secondo appuntamento con i racconti fotografici di viaggi, natura e arte realizzati in multivisione con più proiettori di diapositive. Tre sono le componenti della multivisione: le immagini, la musica e l’idea. Tre aspetti con un solo comune obiettivo: far vivere un’emozione. Organizzano il Comune di Cison di Valmarino, Ali e Radici Multivisioni e Multivisionari d’Oriente. Ingresso gratuito. I DS ABBANDONANO DALLA BONA Tarzo, si spacca la maggioranza A lla fine della lunga discussione sul punto, la proposta di ritiro e stralcio del progetto dalla variante al Piano regolatore generale – presentata in aula sabato scorso dall’ex sindaco e consigliere di minoranza, Nicola De Polo – è passata con un consenso trasversale, evitando la conta effettiva sui favorevoli e contrari al piano di edificazione dell’area di cui è comproprietario l’attuale primo cittadino di Tarzo, Alberto Dalla Bona. Ma le conseguenze politiche, soprattutto all’interno del gruppo di maggioranza “Uniti”, a quel punto si erano già create: il capogruppo Fabrizio Caravita e il consigliere Alfiero Trinca avevano dichiarato la loro contrarietà al provvedimento, mentre l’assessore Giuseppe Pancot aveva presentato le sue irrevocabili dimissioni dall’incarico di giunta. In pratica, i tre rappresentanti dei Democratici di Sinistra all’interno della coalizione di Alberto Dalla Bona maggioranza – Pancot è in più segretario dei Ds di Tarzo – hanno espresso in aula il loro dissenso rispetto all’operato del sindaco, intenzionato a far passare un piano edilizio che prevedeva nuovi 9 mila 600 metri cubi su un’area di circa tre ettari, nelle vicinanze di via S. Pio X e dell’Albergo Ai Pini. Gli stessi tre esponenti Ds hanno annunciato di lavorare ora per una nuova aggregazione di centro-sinistra in vista delle prossime elezioni comunali, dando così una brusca accelerazione ai tempi di formazione delle liste locali. (MZ) MIANE: In un dépliant tutte le meridiane del territorio comunale Q uesta volta l’asses- ra in nobili edifici come la sorato al turismo Villa Bellati di Campea. E di Miane ci ha davvero andando per meridiane (il sorpresi. Perché fino ad dépliant propone tre itineoggi non avevamo mai vi- rari) il visitatore incontra sto dei dépliant che gui- luoghi in tanti casi “fermi” dano il visitatore alla sco- nel tempo ed edifici ruraperta delle meridiane con- li attentamente restaurati. servate sui muri di un paeL’agile pubblicazione è se. All’assessore Claudia la quarta distribuita dal Comin l’idea è venuta ri- Comune di Miane negli ufflettendo sul significativo fici turistici al fine di far numero di quadranti sola- conoscere il territorio cori distribuiti tra munale. (FC) Miane, Combai, Campea e Premaor: ben 22, di cui 12 storici. Alcuni si trovano su antichi casolari aggrappati sulle ripide colline, altri sulle case in sassi degli storici Meridiane in via Rossini a Campea e in strada Tenada borghi, altri anco- re mesi in FOLLINA: piazza di PalmiBrasile, tal, Santa Rita Uno spettacolo per la precisione de Jesus. Una nella favelas di nato nelle favelas piazza solitaPalmital, chiamato anche il “cal- mente in mano ai malavitosi, derone dell’inferno”, un quartie- che per una sera ha visto prore alla periferia di Santa Luzia, vi- tagonisti i ragazzi e le famiglie cino a Belo Horizonte, capitale della favelas, entusiasti per queldel Minas Gerais. Tre mesi per lo che erano riusciti a costruire. coinvolgere i ragazzi diseredati Sabato 21 febbraio alle 21, alcon attività teatrali, musicali, l’auditorium di Follina, sarà creative in genere. Ottima la ri- proiettato quello spettacolo, per sposta che l’associazione folline- potersi rendere coscienti come se “Deposito bagagli” ha avuto. con la dolcezza “Deposito baTanti hanno partecipato, ma an- gagli” sia riuscito a dare una cora più importante è stata la se- speranza e una visione diversa rata dell’11 novembre 2003 nella della vita. (IM) T e L’AZiON Quartier del Piave ELEZIONI: SIAMO ANCORA IN ALTO MARE Candidati ancora senza volto T rattative? A tutto campo, con incontri, contatti e movimenti assolutamente discreti, per gruppi ristretti. Nomi? Pochissimi, salvo quelli dei sicuri ri-candidati, perché mai come in questa occasione si sono registrate la preoccupazione di non “bruciare” le candidature e una gran varietà di ipotesi, proposte, abboccamenti. Succede così, in queste settimane, in un Quartier del Piave dove si è rianimato il dibattito politico in vista delle prossime elezioni comunali di giugno, che interesseranno il rinnovo delle amministrazioni di Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Sernaglia e Refrontolo. Pieve di Soligo L’attesa di conoscere squadre e candidati in campo è vivissima. Il prossimo consiglio comunale sarà formato da ventuno rappresentanti rispetto ai diciassette at- tuali, visto che in base all’ultimo censimento del 2001 il numero dei residenti ha già superato la soglia dei 10 mila abitanti (a fine 2003 erano diventati 11 mila 300). L’attuale primo cittadino, Giustino Moro, si ricandida alla testa della “Civica per Pieve”, appoggiato dall’assessore regionale Antonio Padoin: in alcune dichiarazioni al momento dell’annuncio della sua nuova discesa in campo, Moro ha ribadito di essere disponibile ad aggregare tutte le persone e i gruppi che, al di là delle etichette politiche, possano condividere principi e linee di programma amministrativo. Sul fronte delle minoranze, risulta un gran fervore di avvicinamenti e dialoghi, che vedono il gruppo “Pieve Insieme” di Paolo Martorel anello di congiunzione con esponenti dell’area centrista, di Forza Italia e della Lega Nord. Incerto il destino di Giananto- UNIVERSITÀ ADULTI: NUOVI CORSI ED ESCURSIONI G li anziani si annoiano? Sicuramente non a Pieve dove l’effervescente Università adulti ha avviato, lo scorso 16 febbraio, il secondo periodo di attività. Se possibile con un programma ancora più intenso di quello conclusosi a fine 2003. I tanti iscritti possono scegliere tra i “lunedì e mercoledì culturali” (con corsi di antiquariato, astronomia, cultura delle religioni, fotografia, guida all’ascolto musicale, medicina, psicologia, storia dell’arte), i “giovedì delle lingue straniere” (con corsi di inglese e tedesco), i “laboratori creativi” (ricamo a mano, disegno e pittura, decorazione ceramica e por- cellana, laboratorio musicale, canto corale, laboratorio teatrale, informatica), attività psicomotoria (ginnastica in palestra e in piscina, biodanza, yoga, danze popolari), attività per il tempo libero (passeggiate ed escursioni guidate). Segnaliamo, tra gli altri, i corsi di comunicazione con le parole (tenuti da Franco Santin) e di economia dedicato alle banche. Novità del secondo modulo sono i corsi di ago, pittura e macramè. Per informazioni rivolgersi alla segreteria in piazza Vittorio Emanuele II (ex Direzione didattica), telefono 0438-980728, orario di apertura: da lunedì a venerdì 10-12. per la sua successione sembrerebbe naturale la candidatura del vice sindaco Annibale Busetti, ma non sono escluse sorprese. Nell’ambito delle opposizioni, invece, è in atto un tentativo di aggregazione di forze contrarie alla giunta Arman, da “Progetto Comune” alla Lega Nord. Di candidato sindaco si parlerà solo ad eventuale accordo politico concluso. Sernaglia della Battaglia Giustino Moro nio Spinelli, unico rappresentante di “Uniti per Pieve”, mentre non è ancora dato sapere se la Lega Nord correrà da sola (nel Carroccio verrebbe data come improbabile una corsa dell’ex sindaco Evelina Tomasella). Tra i possibili candidati alla carica di sindaco, si fa un gran parlare di Roberto Menegon, referente della “Fiorot” per il Quartier del Piave. Farra di Soligo Il tetto dei due mandati già svolti esclude dalla corsa l’attuale sindaco Francesco Arman, in carica dal 1987: Non è ancora ufficiale la ricandidatura dell’attuale primo cittadino, Giovanni Balliana, anche perché nella lista civica di maggioranza sarebbe in atto un confronto fra le anime che la compongono. Tra i possibili candidati della coalizione, anche l’attuale vice sindaco Vito Zamai e l’assessore all’urbanistica Natale Grotto. Nessuna novità, al momento, dal fronte delle attuali opposizioni, civica di area centrista e Lega Nord. Refrontolo Nella terra del Marzemino il rapporto tra maggioranza e minoranza ha generato spesso scontri e polemiche. Scontata la ricandidatura dell’attuale sindaco Sante Toffoli. Dovrebbe riprovare l’ascesa l’ex sindaco e capogruppo di minoranza Carlo Bertollo, e viene annunciata una lista dell’architetto Angelo Pradella, di Tarzo. PRO LOCO DI REFRONTOLO: Solidarietà al presidente L’ assemblea della Pro loco di Refrontolo ha approvato all’unanimità un comunicato in merito alla vicenda dei cioccolatini avariati rinvenuti nelle “calzette” offerte dalla stessa Pro loco ai bambini delle scuole per San Nicolò. I soci “disapprovano il clamore del tutto eccessivo suscitato da articoli a grandi titoli (...) condannano un modo di fare informazione che si distingue per l’uso di toni scandalistici (...) osservano con amarezza che tutto ciò ha danneggiato l’immagine della Pro loco (...) esprimono la massima fiducia e il sostegno al presidente Silvano Antoniazzi”. PIEVE: Assemblea Aido i svolgerà venerdì 20 febbraio, alle 20.30, nella sede di piazza Vittorio Emanuele II del Centro ricreativo anziani di Pieve, l’assemblea generale ordinaria elettiva degli iscritti al gruppo Aido di Pieve di Soligo, presieduto da Luciano Piccin. S REFRONTOLO: “Al Tei” in concerto roporrà un repertorio di melodie tradizionali di Irlanda, Scozia, Francia e Italia il gruppo “Al Tei”, in concerto sabato 21 febbraio, alle 20.30 presso la barchessa di villa Spada a Refrontolo. L’iniziativa è promossa da Circolo Arcobaleno e Comune di Refrontolo. L’ingresso è libero. P Domenica 22 febbraio 2004 27 RICORDI DI UNA “MASCHERA” Quando al Careni davano i film muti P ierina Corsi non sa chi sia Tom Cruise e nulla sa de “L’ultimo samurai”, il film che ha inaugurato – sabato scorso – la stagione cinematografica del Careni dopo tanti anni di sospensione delle proiezioni. Per lei, che è nata nel 1916, il Careni resterà per sempre quello dei suoi anni più belli, quelli della fanciullezza e della gioventù. Allora il cinema pievigino era un vero e proprio fenomeno sociale. Non c’erano la televisione, le discoteche e i centri commerciali neppure se li immaginavano, e il grande schermo era una delle poche forme di svago insieme alle sagre paesane. «All’inizio i film erano una successione di immagini ferme – ricorda Pierina –. Nel ’21 iniziarono le proiezioni dei primi muti con sottotitoli. Poi venne il sonoro (ma non parlato): il primo fu “Il Re dei Re”. A diciotto anni assistetti all’esordio dei parlati: non dimenticherò mai “Ritorno all’alba” e “Viaggio di notte”». Allora non c’era la loggia e la platea era divisa in due da transenne: da una parte gli uomini, dall’altra le donne. In sala c’era sempre una gran nuvola di fumo tanto che il parroco installò un aspiratore. Monsignor Martin, indimenticato parroco di Pieve e gran patrocinatore del cinema, fece a Pierina la proposta di fare la “maschera”. Lei accettò. «Facevo la telefonista in piazza, sotto la loggia. I miei datori di lavoro mi concessero, per anni, di “staccare” un po’ prima per poter dare una mano al Careni. Ritiravo i biglietti all’ingresso della sala. Le proiezioni erano il sabato sera, la domenica pomeriggio e sera e il giovedì sera. Ma se il film era bello e di successo veniva proiettato anche per una settimana intera. Così è successo per “Bernardette” e “Lo spretato”. I film erano scelti dalla nipote di monsignor Martin. Mio fratello, che fu il primo operatore, si guardava tutte le pellicole in anteprima e Pierina Corsi doveva tagliare i bacetti più piccanti. La gente pensava che ci fossero gran tagli ma in realtà erano poca cosa». A quel tempo la biglietteria era all’interno di una piccola “cabina” e si accedeva immediatamente alle sale. Perciò la gente attendeva all’aperto per acquistare il biglietto: «Spesso c’erano lunghe file di persone che aspettavano anche sotto la pioggia – ricorda ancora Pierina –. Venivano da tutti i paesi vicini. Ho sempre in mente una ragazza che arrivò da Tarzo in bici per vedere “Piccolo mondo antico”». Questo è stato il cinema Careni. Ora, per fortuna, la sua storia è ripresa. Federico Citron I PROSSIMI FILM AL CARENI film in programma al Careni questo e il prossimo week-end: venerdì 20 (alle 21), sabato 21 (20.45), domenica 22 (15, 17.30 e 20): “Il Paradiso all’improvviso” di L. Pieraccioni; venerdì 27 (alle 21), sabato 28 (20 e 22.40): “Mona Lisa smile” con J. Roberts. I Il Cineforum Quartier del Piave festeggia i 25 anni di attività. Servizio a pagina 16 SPECIALE SPOSI 2004 Per la vostra LISTA NOZZE Vi offriamo: con l’aiuto di un esperto, l’opportunità di alcune soluzioniproposte per l’arredamento della vostra casa. In alternativa: sconto 10% sull’acquisto delle nostre bomboniere. (Offerta valida dal 1° febbraio al 31 dicembre 2004 e per un importo minimo di € 2.500,00 di lista nozze). SERVIZIO BOMBONIERE MESE DELLA ADELLA P BLOOM, in collaborazione con LAGOSTINA, Vi propone, dal 16 febbraio al 31 marzo 2004, la R O T T A M A Z I O N E della padella. Consegnando la tua vecchia padella antiaderente da rottamare, potrai acquistare una nuova padella con uno sconto del 20%. B L O O M snc di Mende Claudia e Zambon Walter - PIEVE DI SOLIGO (TV) - Via Zanzotto, 8 - Tel./Fax 0438.840410 28 e L’AZiON Conegliano Domenica 22 febbraio 2004 Lo scorso 9 febbraio i medici di tutta Italia si sono fermati per protesta contro il taglio delle risorse e l’eccessiva aziendalizzazione delle Ulss. Scelte politiche che si ripercuotono – dicono i medici – sulla qualità dei servizi. Anche nell’Ulss 7, nonostante una situazione tutto sommato discreta, vi sono alcuni problemi che attendono soluzione. U Comfort e spazi I l personale medico e infermieristico intervistato ritiene che, per quanto concerne il comfort, c’è stato un miglioramento complessivo, dovuto all’adeguamento agli standard regionali. Negli ospedali le stanze a 8 o 6 letti sono state sostituite da stanze da 4 o 2 letti, che permettono al malato una degenza più confortevole. «Il tasto dolente riguarda piuttosto l’organizzazione degli spazi – nota un medico del nosocomio coneglianese –: manca per esempio una separazione tra zona di degenza e ambulatori di visita per esterni, con disagi in termini di rumore e scarsa riservatezza per i ricove- rati». Alcuni medici lamentano la penuria di ambulatori a disposizione per le visite. Un nodo critico pare essere anche il servizio mensa, con un distinguo: personale dell’Ulss7 che frequenta la mensa di Vittorio Veneto promuove il servizio, che viene invece bocciato dai coneglianesi. Al Santa Maria dei Battuti, insomma, mangiano peggio medici, infermieri, tecnici e malati. Questi ultimi si sono espressi negativamente sul servizio pasti nei questionari somministrati dal personale. Sorprende il fatto che la ditta che gestisce il servizio è la stessa per entrambe le strutture. n’azienda che produce utili, necessariamente può considerarsi anche efficiente? Se il management è in grado di tagliare spese superflue e far introitare giusti guadagni, per forza di cose i servizi erogati saranno all’altezza? Interrogativi d’obbligo, soprattutto se la materia trattata è la sanità. E sono queste alcune delle domande che si è posto anche il legislatore al momento di trasformare le unità sanitarie locali italiane in altrettante aziende: non più costosissimi “buchi neri”, ma sistemi produttivi di servizi alla persona in materia di salute pubblica in grado di autofinanziarsi; anzi, di produrre guadagni, che vanno poi debitamente spalmati nel bilancio successivo alle voci “ampliamento ospedali”, “acquisto macchinari”, e così via. E gli interrogativi se li pongono – ogni giorno – Carenze della medicina territoriale L’ azienda sanitaria di Pieve di Soligo sta puntando verso il potenziamento della medicina territoriale, vista la mannaia che si è abbattuta sui posti letto di tutte le Ulss venete e la trasformazione degli ospedali verso strutture di accoglienza e cura solo per malati acuti. «Da tempo è in atto una de-ospedalizzazione spinta – afferma un medico di base – ma la medicina territoriale, seppure qui esista una tradizione più solida che altrove, non è ancora in grado di rispondere ai bisogni dell’utenza perché gli investimenti sono insufficienti. Il modello del medico di base che lavora da solo nel suo ambulatorio è ormai superato, ma i medici di base non hanno le risorse per creare strutture più complesse e adeguate. Bisognerebbe che l’azienda sanitaria mettesse a disposizione dei locali dismessi o finanziasse dei progetti». «L’assistenza domiciliare integrata (Adi) è ancora un discorso sulla carta che funziona poco nella realtà – sostiene un altro medico di base –: i casi che sono as- sistiti in Adi, infatti, sono quelli di basso impegno, perché quelli più gravi vengono trattati in ospedale». Secondo i medici intervistati, per una medicina territoriale di qualità bisognerebbe ripensare l’organizzazione del servizio e dotare i presidi territoriali dei macchinari necessari: elettrocardiogrammi, ecografi, apparecchiatura doppler. L’azienda sanitaria per potenziare il servizio di assistenza domiciliare integrata, portandolo a una copertura delle 24 ore (ora è attivo fino alle 17), ha di recente emesso dei bandi di mobilità per far confluire personale infermieristico ospedaliero verso i servizi territoriali. anche i migliaia di utenti dei servizi poliambulatoriali, assistenziali e ospedalieri dell’Ulss 7. Anzi, dell’Asl 7, dove “A” sta per azienda, e dove “A” vorrebbe anche stare per “serie A”, nel senso dei servizi erogati. Ma è poi davvero proprio così? Ce lo siamo chiesto, e lo abbiamo chiesto, anche noi. L’Ulss 7 è in effetti una delle più virtuose nel Veneto dal punto di vista finanziario: bilancio in attivo, spesa corrente sotto controllo. Ma condivide con le sorelle più spendaccione alcuni problemi: liste di attesa lunghe, carenza di personale, di strutture, di macchinari, disorganizzazione. Beninteso, la situazione non è disastrosa – hanno tenuto a sottolineare quasi tutte le persone intervistate – ma ci sono alcuni nei che, chi vive l’azienda sanitaria dal di dentro, conosce molto bene. Francesca Nicastro Reparti mancanti L’ ospedale di Vittorio Veneto patisce da sempre l’assenza di un’unità operativa di rianimazione. Attualmente, al nosocomio di Costa c’è una “sala del risveglio” attiva, però, solo fino alle 17. Pazienti che hanno bisogno di una terapia intensiva a Costa vengono dunque “coperti” solo fino a una data ora, oltre la quale si deve ricorrere alla rianimazione di Conegliano. Il Santa Maria dei Battuti soffre invece la mancanza di un reparto di Neurologia, di cui esiste solo un ser vizio ambulatoriale. La Direzione sanitaria fa tuttavia sapere che sono in arrivo a breve una deci- na di posti letto, come previsto dalle schede regionali. Non c’è, né a Conegliano né a Vittorio, considerati ormai un unico polo ospedaliero, un reparto di Neonatologia: «I neonati affetti da un certo tipo di patologia devono farsi curare a Treviso, a Udine o a Padova – spiega un medico ospedaliero – oltre il disagio che ciò comporta ai piccoli pazienti e ai loro cari, l’assenza di una Pediatria di II livello comporta un aggravio di bilancio per l’Ulss 7: l’ospedale accogliente, infatti, fa pagare le prestazioni all’azienda sanitaria inviante». Poco personale e liste di attesa È un problema che personale medico e infermieristico dell’Ulss 7 vive tutti i giorni: infermieri richiamati dalle ferie, richiesta di prestazioni aggiuntive, ritmi stressanti, straordinari non pagati, sensazione di essere “spremuti” e, gli infermieri, «poco valorizzati e sottopagati». La Regione ha disposto il blocco delle assunzioni per i medici (nonostante l’Ulss 7 sia una delle poche in attivo del Veneto), ma per gli infermieri il vero problema è un altro: la difficoltà di reperire questa professionalità sul mercato. I reparti più in difficoltà sembrano essere Radiologia e Rianimazione. Secondo la Direzione sanitaria, che sta disponendo in questi giorni la nuova pianta organica da sottoporre al sindacato, «non ci sono carenze organiche di infermieri, si va in carenza quando il personale va in malattia o in gravidanza». L’altra faccia della medaglia sono le liste di attesa, uno dei problemi irrisolti più gravi. «Per risolverlo basterebbe uti- lizzare in maniera più razionale i macchinari, diciamo fino alle 20, invece che fino alle 17 come adesso – avanza un medico ospedaliero – e non ci sarebbero più lunghe attese. Ma non si può fare perché manca il personale». Alcuni reparti lamentano, invece, la mancanza di ecografi. e L’AZiON Conegliano DOVE UN TEMPO C’ERA IL PARCHEGGIO Una nuova ala al De Gironcoli L’inaugurazione della nuova ala del De Gironcoli e l’esterno della struttura C on la benedizione del vescovo Zenti hanno preso avvio i servizi sanitari collocati nella nuova ala dell’ospedale De Gironcoli. L’inaugurazione, seguita alla messa celebrata dal Vescovo, è avvenuta lo scorso 13 febbraio alla presenza del- l’assessore regionale alla Sanità Fabio Gava, del direttore generale dell’Ulss 7 Angelo Del Favero, del sindaco di Conegliano Floriano Zambon, della madre generale delle Suore di Maria Consolatrice suor Carola Brivio. La nuova struttura è stata realizzata nello spazio un tempo destinato a parcheggio. Nei tre piani fuori terra trovano sede il laboratorio analisi, la fisioterapia e il day hospital, oncologico capace ora di ospitare una quindicina di pazienti. Gli spazi sono accoglienti e fun- DENUNCE risulta ancora assente una struttura che possa rendere fruibile il municipio anche alle persone non normo dotate (...) Il pavimento della loggia è consumato dagli anni e presenta trappole ad ogni piastra; manca una colonna da una quantità enorme di anni e le altre sono estremamente consunte; la tinteggiatura dell’androne che viene data ad ogni elezione di sindaco non riesce a nascondere l’umidità che fa distaccare il colore e il soffitto della sala consiliare manifesta la presenza di infiltrazioni dal tetto che fanno sfogliare perfino la pittura (...)”. L’interrogazione si conclude con la richiesta “di porre rimedio alla situazione esistente, ridando il giusto decoro all’edificio maggiormente simbolico per i cittadini in quanto sede del Comune”. I l consigliere Carlo Feltre attacca l’amministrazione sullo stato di incuria in cui versa la sede municipale. In un’interrogazione rivolta al sindaco Feltre sottolinea come “la sede municipale di Piazza Cima si trovi in uno stato di manutenzione assai lontano, per sicurezza e per decoro, a quanto si conviene per la sede istituzionale più rappresentativa per la città Carlo Feltre: «Sede municipale fatiscente» (...) Sia l’esterno che l’interno della sede municipale sono in condizioni ancor meno che decenti, mentre Segni evidenti di incuria nel palazzo municipale gita escursionistica a “Malga Val Sorda - Lagorai” e una sciescursionistica a “Monte Jouf - Monti Raut e Rasettum”. Informazioni al sito www.caiconegliano.it. VENERDÌ 20 Da questa sera e per una settimana è di turno la farmacia del Dr. Modenese, in viale Venezia 34/F. SABATO 21 Alle 14.30, nella sede degli Alpini di via Calpena, l’associazione “Una proposta per la terza età” organizza la festa di carnevale. Ingresso libero. Alle 20.30, all’oratorio “Don Bosco” di Parè, la parrocchia organizza una festa di carnevale con discoteca. Domani alle 14.30 la stessa parrocchia propone, sempre in oratorio, una festa in maschera dedicata ai bambini. Questa sera alle 21, e domani in replica alle 16, all’Auditorium Dina Orsi, per la rassegna “Teatro Insieme” 2004 la compagnia TeatroImmagine porta in scena “Il mercante di Venezia” di Pino Costalunga, liberamente tratto dall’opera di William Shakespeare. Ingresso a pagamento. Informazioni ai numeri 0422-542317 oppure 3404702693. DOMENICA 22 Con ritrovo alle 9 presso il Bar Time di Parè, il Conegliano Bike Team propone un’escursione in mountain bike sulle colline trevigiane. È prevista una quota di partecipazione. Il Club Alpino Italiano sezione di Conegliano organizza per oggi una LUNEDÌ 23 Alle 20.30, nel salone parrocchiale di Santa Maria delle Grazie, proseguono gli incontri di formazioneinformazione a cura di gruppo Ego ed amministrazione comunale. Questa sera la dottoressa Sonia Marcon parla sul tema “Dialogare con i giovani”. Il percorso è rivolto ad un massimo di 20 genitori o educatori. Informazioni ai numeri 0438-413252 oppure 34257. MARTEDÌ 24 Martedì grasso di Carnevale. Dalle 14 in poi, per le vie del centro, sfilano i carri allegorici ed i gruppi mascherati del “Carnevale di zionali alla migliore organizzazione del lavoro. Particolarmente innovativi gli impianti tecnologici. Al piano terra e nei quattro livelli interrati sono stati ricavati i parcheggi (140 a disposizione del pubblico). I lavori sono durati tre anni e la spesa complessiva è intorno ai 10 miliardi di vecchie lire. Nella vecchia struttura lo spazio occupato fino ad oggi dalla fisioterapia è stata destinato al centro prelievi e al centro unico prenotazioni. Attualmente i dipendenti del De Gironcoli sono 250, le suore presenti nella struttura 25, i postiletto totali 170. Due i reparti: medicina – con il nucleo ematologia-oncologia – e la chirurgia. Le prestazioni ambulatoriali erogate vanno dalla fisioterapia alla radiologia, dalla terapia antalgica al laboratorio analisi. Complessivamente sono 300 le persone che quotidianamente si ser vono dei servizi (tra degenza e ambulatori) dell’ospedale. COMUNE: Se i cani sporcano sanzione fino a 500 euro S aranno puniti con una sanzione che potrà arrivare sino a 500 euro (partendo da 25 euro) coloro che non presenteranno la debita attenzione ai “bisogni” dei propri cani. Introdotta con ordinanza del Sindaco, che prescrive che “chiunque assuma la custodia di un cane al di fuori della proprietà privata deve essere munito di apposito e/o idoneo dispositivo atto a rimuovere e contenere le eventuali deiezioni prodotte dall’animale”. Tale “dispositivo” dovrà poter essere sempre esibito su richiesta degli agenti di Polizia municipale. Marca” 2004. L’accesso alla sfilata è libero e gratuito. MERCOLEDÌ 25 Oggi è l’ultimo giorno utile per visitare, all’Oratorio dell’Assunta di piazza Cima, l’esposizione fotografica di Caterina Zava “Il carnevale veneziano”. Orari di apertura: giorni feriali 16-19, festivi 10-13 e 15.30-19.30. Ingresso libero. VENERDÌ 27 Oggi è l’ultimo giorno utile per visitare, presso la chiesetta di Sant’Orsola nel piazzale del Castello, la mostra “La Sindone tra scienza e fede agli albori del terzo millennio”, aperta sabato e domenica dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 19 e durante la settimana, per le scuole, solo su prenotazione, che si può fissare al numero 0438-413204. Domenica 22 febbraio 2004 29 COLLINE DI COLLALBRIGO Sovrintendenza, impedisci lo scempio! “S ovrintendenza, ripensaci!”. È questo l’invito, nemmeno tanto velato, arrivato da Italia Nostra nel corso dell’incontro che venerdì scorso all’Informagiovani ha voluto portare all’attenzione della cittadinanza ciò che potrà accadere a breve a Collalbrigo, una delle frazioni più suggestive della città grazie alla maestosità incontaminata delle sue colline. Secondo Italia Nostra rischia però di venire compromessa dalla lottizzazione che è stata autorizzata in località Costabella. Anzitutto una notazione: la sala riunioni del “Cristina Pavesi” era colma di gente in occasione della conferenza, segno che la bellezza delle colline coneglianesi è argomento che sta a cuore a molti. Anche perché, almeno a sentire il presidente dell’associazione Francesco Scarpis, «la tendenza, in una città che non ha più spazi dove poter costruire, è a “salire” con il cemento verso le colline». Come dire che per Italia Nostra a quello di Costabella potrebbero seguire altri casi simili. Per ora, Italia Nostra si sta concentrando sul caso specifico di Collalbrigo, una vicenda sulla quale Scarpis e soci non intendono gettare la spugna: «La Sovrintendenza ai beni ambientali ha individuato un’area edificabile sulla collina dopo che in precedenza aveva bocciato il progetto di ristrutturazione del borgo - è il succo del discorso dell’enotecnico collalbrighese Francesco La Grassa -: per questo solleciteremo una revisione delle sue decisioni». Italia Nostra, dunque, non si arrende. E il primo cittadino cosa ne pensa? Floriano Zambon all’Informagiovani ha fatto presente che «la proprietà ha in questo caso un diritto riconosciuto, contro il quale non si può andare». Lo stesso Zambon è apparso disposto a contattare la proprietà per valutare margini di trattativa per uno spostamento del progetto. Proprietà che, con Roberto Zava, ha detto che il progetto prevede mille 700 metri cubi su due piani, quindi tutt’altro che una “colata” di cemento. Luca Anzanello COSTA: Apre il nuovo albergo “Le Betulle” C onegliano si avvale di una nuova struttura alberghiera, “Le Betulle”, situata sulla collina di Costa e gestita da Carmen Daccò. Ha piacevolmente stupito l’assegnazione all’albergo delle 4 stelle, quasi che la provincia voglia sfidare le grandi città per una svolta sul turismo e sul confort; le nostre belle colline possono e sanno offrire, in modo esclusivo e con un tocco di tipicità del territorio, una proposta molto allettante. Ecco le “atout” vincenti di un nuovo modo di proporsi sul mercato, fuori dai circuiti ormai consunti di un eccessivo mordi e fuggi, per chi vuole godere di un vero momento di relax: la campagna trevigiana sa donare quella poesia dipinta e resa immortale da Cima di Conegliano. L’inaugurazione è in programma venerdì 20 febbraio. CARNEVALE: Martedì Grasso grande sfilata di carri L’ appuntamento è per le 14 circa di martedì 24 febbraio (martedì grasso) per una giornata spensierata alla quale sono invitati i bambini di tutte le età. Anche quest’anno l’associazione “Carnevali di Marca”, presieduta dal giovane Redo Bezzo, ha scelto, in collaborazione con l’amministrazione comunale, le vie del centro di Conegliano per chiudere in bellezza il suo programma di sfilate di carri allegorici e gruppi mascherati che hanno già allietato, con notevole riscontro di pubblico, i comuni di Susegana, Villorba, Pieve di Soligo e che questo weekend faran- no tappa a Maserada, Caerano San Marco e Vittorio Veneto. A Conegliano si prevede un’imponente partecipazione sia di carri e gruppi provenienti da Veneto e Friuli che di spettatori (l’anno scorso furono circa 30 mila). L’associazione ricorda che l’accesso alle sfilate è libero e gratuito per tutti. 30 A SAN VENDEMIANO FATTO IL PUNTO A28: ben 150 cittadini subiranno degli espropri L’ apertura del cantiere per la realizzazione del lotto 29 dell’A28 è prevista per la primavera del prossimo anno. Ma già fin d’ora a San Vendemiano c’è chi si è mosso in vista degli espropri che coinvolgeranno 150 cittadini. A radunare gli interessati è stata la Cia (Confederazione italiana agricoltori), la quale si è inoltre occupata di stendere un ordine del giorno da presentare al sindaco affinché anche il consiglio comunale possa esprimere il proprio sostegno nei confronti di coloro che verranno espropriati. Per la maggior parte di essi si tratta di cedere parte dei loro terreni agricoli, ma c’è anche chi, e i casi complessivamente sono cinque, vedrà abbattuta la propria casa, o parte del proprio allevamento o si vedrà l’autostrada passare tra il fabbricato e la stalla. A questi si aggiungono altre dieci famiglie che subiranno danni indiretti in quanto la loro abitazione sarà posta nella fascia di rispetto di 80 metri dal passaggio della nuova arteria. La Cia, rappresentata a San Vendemiano dal responsabile di zona Marco Golfetto, dal presidente Giorgio Feston e dal tecnico Roberto Mattiazzo, ha così illustrato le indicazioni da seguire nel momento in cui verrà avviato l’iter degli espropri. Autostrada A28: il problema degli espropri Inoltre è stato assicurato che, in sede di trattativa con Autovie Venete, la Cia farà in modo che venga valutata attentamente e in primo luogo la situazione delle abitazioni che verranno demolite. Alla serata è inter venuto anche il sindaco Guido Dussin, il quale ha in- dicato la possibilità di presentare un apposito ordine del giorno in consiglio comunale. La proposta è stata accolta da Marco Golfetto, che oltre ad essere responsabile di zona è capogruppo dei Progressisti. «Nella bozza dell’ordine del giorno – spiega Golfetto – viene evidenziato che, pur prendendo atto della necessità e dell’urgenza della realizzazione dell’A28, si riconosce anche il trauma che sempre un esproprio procura, specialmente quando incide direttamente nella sfera della libertà privata e nel vivere quotidiano». Così, l’ipotesi di documento inviato al sindaco chiede al consiglio comunale di “appoggiare le legittime aspettative dei propri cittadini interessati all’opera, auspicando il pieno e totale indennizzo dei danni provocati, sia diretti che indiretti”. Infine, invita il soggetto espropriante a far sì che si attivi affinché vengano “applicati anche al costruendo lotto 29 gli indennizzi previsti dall’ultimo accordo regionale sugli espropri relativi al passante autostradale di MestreQuarto d’Altino”. Gerda De Nardi MARENO DI PIAVE DIVERRÀ COMUNE “LIBERO DA OGM” M areno “comune libero da Ogm”. Tema fortissimo e molto sentito: molte infatti sono state le adesioni alla serata promossa dall’amministrazione Tocchet. Per la serata di San Valentino l’attenzione si è focalizzata sul “primario”, settore economico di solito dimenticato e poco messo sotto i riflettori, e «che vive anche sicuramente delle difficoltà – interviene il sindaco, e continua dando la sua ricetta per un futuro migliore – ma che deve guardarsi attorno e muoversi nelle sfide dei nuovi mercati e di una nuova economia con capisaldi ben precisi: colle- gamento al territorio, valorizzazione delle tipicità, qualità dei prodotti, turismo ecocompatibile». Ma perché tutto non rimanga solo un’enunciazione di principi e quindi parole importanti ma pur sempre effimere, l’amministrazione ha voluto scendere nel pratico e avallare tali idee con varie iniziative, delle quali alcune già in atto e altre che lo saranno a breve. “Mareno tipica” sarà un evento di tre giorni di valorizzazione di prodotti esclusivamente marenesi, anche nei quattro giorni a maggio dedicati ad Arti e Mestieri farà da filo conduttore un prodotto autoctono il “mais timana prossima, 28 febbraio, alle 11. Il vescovo, monsignor Zenti, benedirà l’opera. Significativa la sequenza degli interventi in programma: dal sindaco di Orsago, Gaiot, al presidente della Conferenza, Floriano Zambon, dal di- VAZZOLA Avis di Vazzola nel 2003 è riuscita a raggiungere la quota di 400 donazioni di sangue, un numero davvero ragguardevole. Si può calcolare un incremento del 7% rispetto all’anno 2002 e un aumento di 55 nuovi donatori, per il maggior numero di giovani. L’Avis vazzolese ha riconfermato così lo stato di buona salute che da un bel po’ di anni la caratterizza. Un anno importante, il 2003, che ha visto la realizzazione di molte iniziative pensate per avvicinare la popolazione alla donazione del sangue e per far donare di più i soci. L’Avis di Vazzola ha organizzato quattro giornate per la donazione in loco di sangue, trasferimenti a Treviso per la donazione di plasma, turni trimestrali di donazione di piastrine, oltre ad aver ospitato l’assemblea dell’Avis provinciale, il concerto di Natale, sempre provinciale, la raccolta di fondi per Telethon e l’evento artisticoculturale “Arte a Venezia” in collaborazione con l’Amministrazione comunale. «Un grande lavoro che ha portato a risultati positi- V Un momento dell’incontro dello scorso 14 febbraio bianco perla”; perché di mais e di tanto discusso Ogm si è parlato e con l’adesione a “Mareno pulita” come momento di senso civico a tutela del territorio c’è stata la condivisione della proposta di lanciare Mareno come comune libero da Ogm. Non poteva mancare la partecipazione di chi opera nel settore, sia la Coldiretti vi perché c’è stato l’impegno di tutti, dai donatori ai dirigenti – ha sottolineato la presidente, Mirella Brugnera, nell’annuale incontro con i soci – continuiamo ora questo cammino insieme per raggiungere nuovi obiettivi». Tra gli impegni futuri l’organizzazione del 35º di fondazione dell’Avis di Vazzola; un anniversario che coinciderà con la scadenza dell’attuale Consiglio e con l’elezione del nuovo. Per conoscere meglio i suoi soci, l’Avis di Vazzola ha compiuto delle analisi sulle caratteristiche del donatore tipo scoprendo così che il 61% di chi dona è di sesso maschile, che i gruppi sanguigni più presenti sono 0 e A positivo, che il 42% degli iscritti ha tra i 36 e 50 anni, il 27% tra i 26 e i 35 e che tra le categorie professionali sono primi gli operai (29%) seguiti da impiegati, artigiani e studenti. L’Avis di Vazzola ha donato una somma raccolta dall’associazione locale e una cifra data da un donatore particolarmente sensibile all’associazione Lotta contro i tumori “Renzo e Pia Fiorot”. Alberta Bellussi Per l’Avis comunale numeri importanti conseguiti nel 2003 e voglia di crescere sia la Cia erano presenti e hanno portato un contributo qualificante con i loro interventi. Un altro settore molto importante del Primario è stato promotore del lancio come marchio “Città del vino”: infatti non potevano mancare gli operatori della sezione vitivinicola da sempre radicati nel territorio. Loretta Bellussi alentino Picco, ex pilota di motociclette, le sue vittorie più belle le ha ottenute lottando contro la malattia. Due volte ha subito il trapianto di fegato e oggi il suo impegno prioritario è quello della solidarietà. «Ciò che conta nella vita è dare una mano a chi ha bisogno e a chi soffre. Io ho avuto tanto, ho avuto per due volte la vita. Ora mi do da fare per gli altri». E’ con questo spirito che Picco ha scritto, con la collaborazione di Guido De Carlo, il libro “Dalla finestra… Paure, attese, speranze, umanità nel viaggio dentro la malattia”. E’ un libro che prima di tutto vuole essere una testimonianza di vita. La bio- grafia del pluritrapiantato di fegato è raccontata “guardando fuori dalla finestra” perché Picco, nella sua esistenza, ha visto tante cose: i suoi occhi di bimbo hanno guardato uomini che fucilavano altri uomini; i suoi occhi di giovane hanno scrutato le moto; i suoi occhi di adulto hanno osservato ospedali, medici, sale operatorie…; i suoi occhi di uomo hanno amato la sua famiglia. La passione per la moto, nel tempo, non si è assopita, ma anzi è diventata mezzo indispensabile per concretizzare iniziative benefiche. Tra queste le manifestazioni motociclistiche denominate “Gran premio di solidarietà e amicizia tra i popoli” .(GDN) C. ROGANZUOLO, D’ORO E DIAMANTE A Orsago sboccia “Il Girasole” n via XXV Aprile 1, a Orsago, apre i battenti una nuova realtà operativa sul versante del sociale: è la comunità alloggio “Il Girasole” destinata ad accogliere disabili adulti. L’inaugurazione è prevista per sabato della set- L’ PERSONAGGI/VALENTINO PICCO DI SAN VENDEMIANO IL 28 L’INAUGURAZIONE I e L’AZiON Coneglianese Domenica 22 febbraio 2004 I rettore generale Ulss 7 Del Favero al presidente della Cooperativa Fai, Fedrigo, dall’assessore provinciale alle politiche sociali, Speranzon, ad Adriana Costantini, della Commissione sicurezza sociale della Regione. più sinceri auguri ai genitori Pietro Tonon e Rita Gaiotti che il 20 febbraio festeggiano le nozze d’oro, unitamente a Primo Sant e Alba Tonon che nella stessa data festeggiano le loro nozze di diamante. Ricorrenze davvero importanti, non vi è felicità in amore se non nel matrimonio. Grazie di averci insegnato cosa significa volersi bene. Serenità e salute vi accompagnino ancora per tanti anni. Con affetto, i vostri figli. Le due coppie che celebrano l’anniversario di matrimonio e L’AZiON G iovedì 12 febbraio si è tenuto il secondo incontro del Centro studi biblici, condotto da Sofia Benoni, mamma di due bimbi e insegnante di religione. Ha conseguito il baccellierato in teologia allo studio teologico del Seminario di Udine, con una tesi sull’antropologia di san Paolo (la concezione dell’uomo in Paolo), sotto la guida del professor Rinaldo Fabris. A Sacile la professoressa Benoni ha parlato sul te- Friuli CENTRO STUDI BIBLICI Il ciclo di incontri al giro di boa ma: “Un corpo abitato da Dio: incarnazione e resurrezione dei morti”. La relazione si è soffermata ad analizzare il significato di quattro “parole-chiave” del modo di concepire l’uomo in Paolo: anima, corpo, carne e spirito. Dall’analisi emergeva che Paolo non ha mai inteso svalutare il corpo e la dimensione “fisica”. Il dualismo “corpo-anima”, che privilegia la seconda a scapito del primo, non ha origine nel cristianesimo, ma in A SACILE CONCERTO DI SENSIBILIZZAZIONE Dall’attiva onlus “Adriana” braccio teso ai bambini romeni D a Sacile alla Romania la distanza è più breve se compiuta a fin di bene. Il Giardino della Serenissima, non nuovo a eclatanti gesti di solidarietà, è un’altra volta impegnato in prima fila per un’iniziativa benefica particolarmente significativa. Venerdì 27 febbraio, infatti, al teatro Ruffo si terrà lo spettacolo musicale “The night of the brass” con la Rhytm’n blues band e la Media Brass band su musiche di Otis Redding, Blues Brothers, Marvin Gaye, Frank Zappa e Chicago. Godendo del patrocinio del Comune di Sacile, la serata, che avrà inizio alle 21, contribuirà a sostenere l’attività dell’associazione Adriana per i nostri bambini. La Onlus di Moruzzo (Ud), della quale fanno parte anche cittadini sacilesi, persegue finalità di solidarietà sociale a beneficio dei minori che si trovano in oggettive condizioni di svantaggio. L’associazione Adriana si sta impegnando a favore dell’istituto romeno “Casa de copii cu deficients” che si occupa di minori affetti da varie forme di disabilità fisica e psichica. L’associazione è nata nell’estate 2000, in seguito alla partecipazione di alcuni volontari ad un campo di lavoro a Slatina (Romania), cui si è voluto dare continuità creando un’associazione ad hoc e avviando una serie di progetti di intervento nel campo dell’assistenza socio-sanitaria. Finora si è occupata del rifacimento della sezione di immunodeficienze pediatriche dell’ospedale di Slatina; di assistenza medico-sociale all’interno degli orfanotrofi per bambini handicappati anche attraverso la ristrutturazione degli ambienti; di assistenza a bambini ammalati di Aids all’interno degli ospedali di Slatina, Craiova e Bucarest; della realizzazione di interventi chirurgici e installazioni di protesi; di presa in affido di tre bambini con proble- GHIRANO E VILLANOVA/STANZIAMENTO DI DUE MILIONI DI EURO PER IL MEDUNA D ue milioni euro: a tanto ammontano i nuovi finanziamenti regionali per lavori di difesa idraulica nel territorio comunale di Prata. L’ingente fondo investito dalla Direzione regionale della protezione civile sarà impiegato soprattutto nella parte diocesana del territorio. A beneficiarne, nel progetto dell’Amministrazione comunale, infatti, saranno le frazioni di Ghirano e di Villanova, ancora minacciate dal fiume Meduna, corso d’acqua che per effetto delle ultime piane (particolarmente violenta quella del novembre 2002) ha eroso abbondantemente le rive. I due milioni di euro non basteranno a coprire per intero l’ammontare del reale fabbisogno di interventi di consolidamento e ripristino ma contribuiranno a mettere in sicurezza i punti critici di Ghirano e Villanova. Lo strumento utilizzato sarà ancora la diaframmatura degli argini attraverso l’inserimento di parancole di cemento in grado di scon- Eloquente immagine del Meduna, nell’autunno 2002 giurare il pericolo di rovinosi cedimenti dei fronti arginali e, visto il ripetersi del fenomeno nei giorni critici dell’autunno 2002, infiltrazioni e fontanazzi. Nello specifico si agirà all’altezza della sacca più vicina all’abitato di Villanova, laddove l’ansa del Meduna rasenta la sede stradale e alcune case, e la piazza di Ghirano. Messi in sicurezza i centri abitati, sarà allora possibile chiedere l’alleggerimento del Pail, le cui maglie attualmente impediscono l’ulteriore sviluppo edilizio ed urbanistico nelle due frazioni. (GB) un certo tipo di filosofia greca. Nella visione paolina, il corpo è chiamato a partecipare anch’esso alla glorificazione definitiva, nella quale Cristo risorto – nel suo “corpo” glorioso – ha già fatto ingresso una volta per tutte. Il prossimo incontro è per giovedì 26 febbraio, alle 20.30, con il professor Marco Gallizioli su: “Corpo esposto e negato: tra pornografia, omologazione e virtualità”. Alessio Magoga mi psichici e psicomotori; di distribuzione di alimenti e vestiario proveniente dall’Italia a bambini e indigenti. Fra questi impegni la promozione dell’adozione a distanza e dell’affido di bambini orfani. Adriana ha inoltre dato vita alla fondazione “I nostri bambini”, braccio operativo dell’associazione in Romania, attraverso la quale ha avviato la realizzazione di una casa famiglia autonoma in grado di ospitare bambini con problemi, offrendo loro un’accoglienza in senso pieno anche sul piano affettivo, oltre ad un’assistenza sanitaria adeguata ad affrontare patologie come l’Aids. A Bals, presso Craiova, Adriana ha ottenuto in usufrutto uno stabile militare dimesso dove troverà compimento il progetto casa famiglia. L’inaugurazione è prevista per l’estate ma nel frattempo c’è bisogno di ulteriori fondi. Giacinto Bevilacqua P untualmente, come ormai accade da qualche secolo, in occasione degli ultimi giorni di carnevale, la comunità di Caneva rispolvera il gioco del Pagalosto. Poiché il percorso varia di anno in anno, proprio per permettere a tutti una maggiore e più approfondita conoscenza della zona, la Pro Castello, l’associazione che, da vari anni, organizza l’evento, ha proposto, questa volta, un itinerario molto interessante che prenderà il via dalle Carlonghe, a sud Domenica 22 febbraio 2004 PRATA/TARSU E ICI “FERME” D al bilancio di previsione per il 2004 del Comune di Prata una buona notizia per il contribuente. Per quanto riguarda le tasse il cittadino non si troverà alle prese con aumenti né relativamente all’imposta comunale sugli immobili né alla tassa sui rifiuti solidi urbani. L’Ici, infatti, è stata confermata al 4 per mille per le unità immobiliari adibite ad abitazione principale e al 6 per mille per tutti gli altri immobili. La detrazione per unità immobiliare adibita ad abitazione principale è pari a 103,29 euro, aumentata a 258, 23 euro per i contribuenti in possesso di particolari requisiti di indigenza. La Tarsu è stata confermata per tutti i tipi di locali per un gettito presunto quantificato in 559 mila 556 euro comprensivo dell’addizionale ex Eca. L’entrata assicurerà una copertura del costo del servizio pari a circa il 92%. Ad aumentare sono invece le tariffe della mensa scolastica e del servizio di scuolabus. N BRUGNERA on sono molti i nodi già sciolti in vista del rinnovo amministrativo a Brugnera. Il primo cittadino in carica, Ermes Moras, sicuramente si ricandiderà, forte di un prestigio crescente, dovuto anche alla recente sua nomina a presidente del distretto del mobile Livenza. Non v’è certezza invece sulla composizione della lista che lo appoggerà. Cinque anni fa, infatti, Moras venne sostenuto da una lista civica attorno alla quale si sono coagulate forze disparate, tanto di sinistra che di centro e centro-destra. Probabilmente un turn over avverrà nella lista, essendosi registrate alcune note critiche piuttosto nette (vedasi il caso del consigliere di maggioranza Martina Corazza, oppostasi tanto al Piano regolatore generale co- munale che al bilancio di previsione) come pure la non belligeranza di parte della minoranza (Forza Italia). La Lega Nord ha rotto gli indugi, proclamando che correrà da sola e rinuncerà a comporre la Casa delle libertà in disaccordo con gli alleati tradizionali. Il candidato del Carroccio dovrebbe essere ancora il consigliere comunale Gian Paolo Piccinato. C’è attesa attorno alla Lista per Brugnera, tendenzialmente di centrosinistra e antagonista al cartello Moras. Per il nome si parla del consigliere comunale Sandra Varaschin. Restano da vagliare le posizioni finali di Margherita (presente in maggioranza) e Forza Italia, partito al quale sembra essersi molto avvicinato Moras e si cercano notizie della sinistra superstite. (GB) CANEVA na nota azienda agricola. Le regole del “Pagalosto”, per una parte molto simili a quelle del normale gioco “a punto”, con caratteristiche individuali, prevedono anche una serie nutrita di aggiunte che, specie dopo qualche abbondante libagione, non sempre vengono osservate con il giusto scrupolo, attirando così l’attenzione degli arbitri, sempre inflessibili nell’infliggere nuove penalità, equivalenti al costo di “un’ombra”. Ad ogni buon conto, poco importerà la vittoria in questa singolare competizione; l’allegria e la gioia che pervaderanno anche questa volta giocatori e pubblico, impegnati a trascorrere una mezza giornata al di fuori del normale tran tran della vita quotidiana, costituiranno, sicuramente, il miglior premio e la maggiore soddisfazione. La presenza di “atleti” delle cittadine di Neumarckt St. Veit (Baviera) e Seeboden (Carinzia) che, da vari anni, intrattengono rapporti di amicizia e gemellaggio con Caneva, conferirà a questa manifestazione anche un carattere di internazionalità. Luciano Borin Verso le elezioni: la ricandidatura è pressoché certa, ma per il resto... Questa domenica guai a mancare all’ennesimo, mitico Pagalosto di Stevenà. Domenica 22 febbraio, con inizio alle 13, il folto gruppo di giocatori e spettatori inizierà da qui il lungo girovagare per campi e fossati che si concluderà, dopo il tramonto, nel cuore della verde Fratta, presso u- Sacile,“Carnevale dei ragazzi” D 31 efinito nei dettagli il programma della sfilata dei carri allegorici del “Carnevale dei ragazzi” che da mezzo secolo si tiene a Sacile. Dopo le prime esperienze nell’ambito delle attività ricreative della parrocchia del Duomo, il carnevale sacilese è passato nelle mani della Pro Sacile che ne ha fatto uno degli elementi di maggior attrazione a carattere interregionale, arrivando a ospitare decine di migliaia di spettatori e centinaia di figuranti. Quasi tutto il centro storico cittadino sarà interessato alla sfilata che si terrà, come vuole ormai la prassi consolidata, nel pomeriggio dell’ultimo sabato di carnevale; quest’anno, quindi, sabato 21 febbraio. Sono una trentina, tra carri allegorici, gruppi di maschere, bande musicali, iscritti alla festa sacilese che avrà il corollario di due concorsi. Quello delle mascherine, che si svilupperà al termine della sfilata in piazza del Popolo, e quello fotografico, giunto alla seconda edizione. Per quest’ultimo la scheda di partecipazione si può ritirare alla sede della Pro Sacile. Le opere partecipanti al concorso dovranno essere presentate entro il 13 marzo. Le stampe dovranno avere un formato di centimetri 30 per 40 e se di formato inferiore dovranno essere collocate su cartoncino nero di questo formato. Sono previsti premi di 400, 200 e 100 euro rispettivamente per il primo, secondo e terzo classificato. 32 N on è passato neanche un mese a Oderzo dall’effettiva entrata in vigore del regime di smaltimento di rifiuti “porta a porta” che ormai in città impazza il gioco del "lancio del rifiuto". Forse questi “furbi” non sanno che a fine anno nella bolletta si ritroveranno conteggiati in ogni caso sei svuotamenti e che chi svuota il proprio bidoncino un numero troppo basso di volte rispetto alla produzione normale di rifiuti probabilmente si sta comportando disonestamente: queste anomalie verranno mo- IL “PORTA A PORTA” A ODERZO Lancio del sacchetto, moda che impazza... nitorate dalla società di smaltimento, la SAVNO, che prenderà provvedimenti. Infatti è quasi pronto il codice che decreterà l’ammontare delle imposte per i cittadini e delle multe per i trasgressori, e si preannunciano dolori per coloro che sgarreranno: a con- e L’AZiON Opitergino Domenica 22 febbraio 2004 fermarlo sono stati direttamente i responsabili della società. I sacchetti abbandonati in giro dovranno pure essere raccolti, e tutte le spese aggiuntive verranno poi “distribuite a pioggia su tutte le famiglie”, a svantaggio dei cittadini one- sti, come hanno affermato gli “addetti ai lavori” nei mesi scorsi durante le riunioni con i residenti. I quali devono avere il senso civico di denunciare ogni irregolarità alla quale assistono, soprattutto coloro i quali risiedono vicino alle piazzole ecologiche, altri luoghi dove le violazioni sono all’ordine del giorno. Depositare rifiuti di qualsiasi genere al di fuori delle campane infatti è vietato tanto quanto gettarli per strada, perché questi verranno in ogni caso portati in discarica, con tutti gli svantaggi che ne derivano.(AP) LIVENTINAGORGHENSE H a preso il via la collaborazione tra LiventinaGorghense e scuola elementare di Gorgo al Monticano. La società biancoverde ha infatti iniziato gratuitamente l’attività di avvicinamento al calcio con i giovanissimi che frequentano la scuola elementare, sia bambini che bambine. Saranno Otello Di Remigio e Carlo Marchetto gli istruttori che seguiranno settimanalmente al palazzetto dello sport l’attività ludica e sportiva. La LiventinaGorghense ha tra l’altro aperto le iscrizioni per la propria scuola calcio: per informazioni 0422-861396. ARTIGIANI CONVEGNO IL 21 A PALAZZO FOSCOLO Confartigianato al rinnovo delle cariche, e celebra i cinquant’anni Un “Piano d’area” in sintonia con Oderzo O biettivo sul fiume Piave, per valorizzarne le specificità, supportarne l’economia e, perché no, ottenere qualche finanziamento dalla Comunità europea. È quanto si propone il “Piano di area medio corso del Piave” che la Regione Veneto, assessorato alle politiche per il territorio, presenterà sabato 21 a palazzo Foscolo, alle 9.30 (i lavori si concluderanno alle 13.30). «Il Piano – ricorda Antonio Padoin, assessore regionale alle politiche per il territorio – rappresenta l’occasione per costruire le premesse di un futuro sostenibile e condiviso del territorio del Piave tra colline e pianura, nel rispetto dei valori storici, paesaggistici P ronto soccorso, si sta pensando alla sua riorganizzazione. Forse è davvero la volta buona per quella che è la “prima linea” dell’ospedale, il servizio con il quale la struttura sanitaria si confronta direttamente con la popolazione. Una soluzione potrebbe essere rappresentata dall’ex padiglione psichiatrico. Dimesso il reparto psichiatrico è rimasto l’immobile che lo ospitava, una struttura molto ampia che guarda caso si trova proprio a fianco del Pronto soccorso attuale. L’Uls 9 sta pensando a questo immobile quale eventuale sede per il Pronto soccorso, una volta terminati i lavori che hanno portato al ritorno del re- e naturalistico-ambientali presenti. La ricerca della valorizzazione, concordata e “a rete”, delle risorse e delle funzioni presenti e possibili, mira a tracciare le linee di uno sviluppo strategico dell’area che sia in grado di aumentare la competitività nel contesto regionale e non solo, e al contempo, contribuisca a migliorare la qualità del vivere di chi quel territorio lo abita o lo fruisce». Il concetto, in sostanza, è molto semplice: sì alla salvaguardia del suolo, sì alla difesa dalle alluvioni, ma ciò non si deve trasformare in un cappio al collo, in una strozzatura che vada a penalizzare ad esempio le produzioni tipiche dell’a- rea, i vigneti che si trovano in golena, le attività agrituristiche e così via. Si tratta di coordinare le attività dei 17 Comuni che ricadono con i loro territori nel medio corso del Piave. L’obiettivo principale è L quello di rivitalizzare tutto questo ambito. Il piano è frutto di un anno e mezzo di lavoro che ha preso in considerazione anche gli aspetti storici. Sempre tenendo d’occhio l’economia. Non per nulla uno L’ASSESSORE MARCHETTI SPIEGA CHE... C’ è piena sintonia tra il Piano d’area del Medio Piave e la variante generale al Piano regolatore di Oderzo. Lo assicura l’assessore Gianfranco Marchetti, il quale sottolinea come «il Piano d’area in questione punti essenzialmente alla riqualificazione ambientale soprattutto dei Comuni rivieraschi (non per nulla il Comune capofila è Cimadolmo), ma la ricaduta positiva su Oderzo è evidente. Il nostro Comune rappresenta, in altri termini, una sorta di indotto di grande spessore, per la sua valenza turistica, per il livello dei servizi, per la viabilità. Il Piano inoltre prevede lo sviluppo di alcune “aree tematiche” in cui Oderzo conta molto, per esempio per la realtà scolastica». In definitiva il Piano d’area del Medio Piave “mette in rete” i servizi, crea “sistema”. «Esatto – aggiunge Marchetti – è nella logica sovracomunale dei Piani d’area. Di- ciamo che, nel nostro caso, il Piano coordina e mette in armonia gli interventi specifici contemplati nei Prg. Mi preme sottolineare che nella redazione del piano la Regione ha recepito le indicazioni dei Comuni, e la programmazione del territorio che è stata attuata nelle diverse realtà». Cimadolmo ha coordinato tutto il Piano d’area, e non è un caso che lo stesso incontro di sabato 21 a palazzo Foscolo sia stato organizzato dalla Regione congiuntamente con Cimadolmo. «In realtà, dal punto di vista territoriale, Oderzo è ricompresa solo in piccola parte, tuttavia era imprescindibile un suo pieno coinvolgimento. È notevole, infatti, il valore aggiunto di Oderzo, e la nostra città ne guadagnerà notevolmente in termini di immagine visto che è perfettamente in grado di offrire un importante e diversificato pacchetto di proposte. Si pensi solo alla realtà museale...». (VC) OSPEDALE DI ODERZO/PROGETTI IN CANTIERE Il rinnovato Pronto soccorso nell’ex padiglione psichiatrico? parto materno-infantile. Il primario, dottor Franco Tonetto, ha prospettato alla direzione sanitaria un’alternativa, proponendo l’ampliamento del “blocco” attuale, utilizzando lo spazio che si trova accanto alle rampe. «In tal modo l’accesso al servizio – spiega il dottor Tonetto – avrebbe luogo dall’esterno dell’ospedale, e non dall’interno come accade oggi». La volontà di procedere in meri- degli obiettivi inseriti nel piano è l’apertura del casello autostradale di Santa Maria del Piave. Date le premesse, il convegno assicura “emozioni forti” e dibattito pieno. (AF) to, dopo l’assicurazione data dal vice presidente della Regione Fabio Gava, è stata sottolineata più volte dal dirigente medico di Oderzo-Motta Michele Tessarin, in occasione dell’inaugurazione del nuovo reparto materno-infantile. La sistemazione logistica attuale del Pronto soccorso lascia a desiderare. Semplice: esso è stato progettato quando gli accessi erano meno di venti al giorno, oggi sono oltre cinquanta. Non c’è un’adeguata sala d’attesa, non c’è un’accoglienza, il corridoio è angusto e non consente un po’ di privacy. Condizioni logistiche infelici che rendono più difficoltoso il lavoro degli operatori sanitari. Il quale è caratterizzato da ritmi molto sostenuti. Le persone che si rivolgono al Pronto soccorso sono sempre di più. Gioca un ruolo chiave il posto che ha la tecnologia nell’immaginario collettivo. In ospedale si può fare subito una radiografia, un’ecografia e così le persone si sentono più sicure nella struttura. Vi è il rovescio della medaglia: un 40% di accessi impropri, molti esami eseguiti inutilmente. Bisogna aggiungere anche una percentuale di extracomunitari i quali, non avendo portato la residenza nell’Opitergino, si trovano sprovvisti di medico di base. Per loro il Pronto soccorso rappresenta l’unica risposta sanitaria. Una situazione dunque molto complessa, per la quale sembra ci siano buone speranze. Potrebbe essere così attuata quell’accoglienza che oggi medici e infermieri non riescono a fare. (AF) a Confartigianato ha iniziato la marcia di avvicinamento al congresso che quest’anno porterà al rinnovo delle cariche sociali. Nel mese di febbraio sono in corso una serie di assemblee di categoria che interessano la metalmeccanica, gli impiantisti, gli edili, gli autoriparatori e gli acconciatori. Oltre al rinnovo delle cariche, al centro degli incontri ci sono il piano formativo e le celebrazioni per i cinquant’anni dell’Associazione mandamentale di Oderzo-Motta di Livenza, il cui culmine si avrà nel 2005. A inaugurare questo percorso che dalla memoria porta al futuro è stata la premiazione dei presidenti e del direttore che hanno fatto la storia della Confartigianato mandamentale, alla presentazione al Consiglio direttivo del libro di Mario Bernardi “Oderzo tra Ottocento e Novecento”. «La trasformazione di Oderzo ha del miracoloso – commenta il presidente Ezio Dan – e a questo miracolo l’artigianato ha contribuito in modo decisivo. Il tributo alla nostra memoria ha voluto, perciò, essere uno stimolo alla nuova classe dirigente perché non dimentichi il rapporto vitale tra artigianato e territorio, tra identità culturale e cultura del lavoro artigiano». A ricevere gli applausi più forti è stato Duilio Bolzan, che è succeduto a Bruno Vello alla guida dell’Associazione autonoma di Oderzo nel 1969 e che nel 1975 è stato il primo presidente dopo la riunificazione con Motta di Livenza. Dopo di lui si sono succeduti alla guida di Confartigianato Luciano Mariotto, Roberto Da Dalt, Bruno Tolfo ed Ezio Dan. Premiata anche un’altra memoria storica della Confartigianato mandamentale: Pietro Dalla Torre, direttore dal 1969 al 1996. e L’AZiON Mottense DIFESA IDROGEOLOGICA E “POLITICA” La Livenza e Motta, attese senza risposte R ecentemente i consiglieri comunali di Motta Nuova e la locale sezione Ds, hanno incontrato il senatore Ds Marcello Basso di San Stino di Livenza in qualità di ex sindaco e parlamentare. «È stato Basso – spiega in una nota Motta Nuova – l’unico che, all’indomani del pericolo alluvione del novembre 2002, rivolse un’interrogazione (n. 4-03473) ai vari ministri competenti, per chiedere le misure previste per la messa in sicurezza del territorio. Lo scorso dicembre, più di un anno dopo, ha risposto il ministro Matteoli elencando le buone intenzioni, i piani stralcio con interventi da realizzare entro periodi diversi (tre, sei e dodici anni) e alcuni costi, non tutti, ammontanti a circa un miliardo di eu- ASCOM I commercianti e il rilancio del centro storico: sì o no alle auto? U n centinaio di partecipanti all’assemblea Ascom sul commercio mottense organizzata in biblioteca. Molta la carne al fuoco: all’ordine del giorno il rilancio del centro storico. Durante l’assemblea c’è chi ha chiesto il ripristino della circolazione automobilistica almeno in maniera temporanea e la zona pedonale solo dopo la chiusura degli esercizi commerciali. Il sindaco Graziano Panighel ha fatto intendere come l’ipotesi sarà di difficile attuazione vista la scelta della piazza aperta solo ai pedoni. Durante la serata sono stati illustrati i dati del sondaggio conoscitivo realizzato dall’Ascom tra novembre e dicembre con domande relative al ripristino del mercato in piazza e alla viabilità del centro. Inoltre Renzo Dridani, commerciante mottense, ha presentato all’assemblea i risultati negativi del proprio esercizio commerciale. Molto critico sulla scelta della chiusura al traffico di piazza Luzzatti anche Roberto Nardelotto, altro commerciante tra i più noti a Motta, che in un intervento ha stigmatizzato l’indirizzo scelto. La Livenza fa sempre paura, e la guardia resta sempre alta, ma... ro. Sono solo intenzioni: il Governo non ha stanziato fondi». La nota critica dice inoltre: «La Regione Friuli ha già provveduto a regolamentare i corsi d’acqua del suo territorio, creando addirittura lungo gli argini dei diaframmi di cemento armato adatti ad evitare infiltrazioni, mentre la Regione Veneto non ha fatto ancora interventi ri- levanti e per Motta si è limitato ad un lavoro immediato per 260 mila euro e uno stanziamento di circa due milioni di euro per alcuni provvedimenti urgenti sugli argini. In ogni caso c’è la preoccupazione che tali interventi, insufficienti, siano pure scoordinati tra loro e perciò, in alcune circostanze, pure controproducenti. Oggi – continua Motta Nuova – chiunque nota che la situazione è simile al novembre 2002, ma con un’aggravante: se si ripetesse il fenomeno la Livenza non esonderà più a Pordenone, con conseguenze disastrose per il Mottense». Intanto in questi mesi il Comune di Motta sta coordinando una serie di iniziative, in collaborazione con diversi altri comuni del fiume Livenza, per rendere noto il disagio che queste comunità stanno attraversando. Le amministrazioni locali stanno portando avanti una serie di iniziative congiunte per fare in modo che il cronico problema, attraverso risorse finanziarie statali, venga definitivamente risolto. I sindaci di Motta, Caorle, Gorgo al Monticano, Mansuè, Meduna, Pasiano di Pordenone, Pordenone, Portobuffolè, Prata di Pordenone, San Stino di Livenza e Torre di Mosto hanno recentemente inviato una lettera a tutti i parlamentari del Nord-Est, agli assessori di settore in Veneto e in Friuli e ai rappresentanti delle Autorità di bacino per sottolineare il malessere che si sta vivendo in questi mesi nell’area. Gianandrea Rorato “DRAGOLANDIA” PRIMO A GORIZIA MOTTA DI LIVENZA Aperta una nuova banca È stata inaugurata la scorsa settimana in via Padre Leonardo Bello la filiale della Banca di Treviso, decimo sportello bancario in città. Una breve cerimonia alla quale hanno partecipato, con i vertici dell’istituto di credito, il parroco monsignor Rino Bruseghin, il vicario del santuario padre Graziano Muraro, rappresentanti delle categorie economiche e il sindaco Graziano Panighel. Banca Treviso, come ha ricordato Zanatta, è un istituto di credito fondato da imprenditori e professionisti di Treviso, partecipato da Cassa di risparmio di Ferrara rappresentata da Umberto Giatti. 33 A GORGO AL MONTICANO La nuova viabilità: meno multe e sinistri M eno multe ma di certo maggiore sicurezza. A Gorgo al Monticano nel 2003 la polizia municipale ha incassato meno di quanto ci si potesse aspettare, ma l’Amministrazione non dispera, anche perché si sono verificati molti meno sinistri e, soprattutto, il centro del capoluogo è ora completamente messo in sicurezza. L’anno scorso le entrate, dovute a sanzioni che hanno a che fare con il codice della strada, sono diminuite del 12% circa rispetto al 2002. Ma questo è dovuto ai lavori che sono stati effettuati dall’Amministrazione comunale e che hanno “costretto” gli automobilisti a prestare maggiore attenzione nel percorrere le vie del comune. Il sottopasso ciclopedonale sulla Postumia che collega la zona del municipio alla piazza, e, soprattutto, l’installazione dell’impianto semaforico sulla stessa provinciale, hanno provocato una brusca diminuzione delle infrazioni stradali. «La gente è più attenta – commenta il sindaco di Gorgo, Gianpaolo Vallardi – sia perché sa che arrivando a Gorgo adesso può trovare anche il semaforo rosso, il che la costringe a rallentare la sua velocità, sia perché teme di perdere punti sulla patente». È diminuito di molto anche il numero di persone fermate per il mancato uso delle cinture di sicurezza. Tutto questo ha contribuito a far sì che il Comune sia diventato più sicuro. Nel 2002 nel territorio, infatti, c’erano stati due incidenti mortali, lo scorso anno nemmeno uno. Adesso la polizia municipale è stata anche dotata, grazie ad un accordo con la Provincia, di un computer collegato direttamente con lo stesso ente, per rendere più veloce la compilazione delle pratiche a seguito di un sinistro. Monica Borga GORGO Torna a Gorgo al Monticano “il morer dee anime”, l’albero che per moltissimi anni ha significato punto di riferimento e fonte di sostentamento per molti cittadini. In via XI Febbraio, infatti, in un incrocio c’era un platano che, molti anni fa, aveva preso il posto di un gelso (in dialetto locale denominato, appunto “morer”). La storia di quest’ultimo è davvero singolare. Dagli inizi del secolo, infatti, questo gelso rappresentava un aiuto economico per le famiglie della via. Esso forniva le foglie che venivano date da mangiare ai bachi da seta, che rappresentavano, per molti, l’unica fonte di reddito per mantenere le famiglie numerose che c’erano al tempo. Una parte dei soldi che i cittadini poi ricevevano dalla vendita della seta, veniva destinata alla celebrazione delle messe per i loro cari defunti, nella speranza che potessero raggiungere quanto prima il Paradiso. Da qui il gelso aveva preso il nome di “morer dee anime”. Poi una malattia lo aveva portato via ai cittadini. Il cambiamento di economia e il diverso tipo di vita non rendevano più necessaria la presenza del gelso come fonte di reddito, e per questo era stato piantato al suo posto un platano. Ma i cittadini erano affezionati alla loro tradizio- Toh, chi si rivede: il “morer dee anime” genuino monumento alla tradizione... T re primi premi qualche giorno fa al Carnevale di Gorizia: questi i risultati del carro mascherato “Dragolandia”, con una ventina di figuranti, del gruppo mottense de “Gli introvabili” guidato da anni dal presidente Loris Scudeler. Il carro, infatti, è stato premiato dalla Regione con il primo premio assoluto della manifestazione di Gorizia e ha ricevuto il premio per il carro proveniente da più lontano. In più è stata riconosciuta nell’opera del gruppo mottense anche la miglior coreografia in assoluto di quell’importante Domenica 22 febbraio 2004 Il carro mascherato “Dragolandia” superpremiato al Carnevale di Gorizia manifestazione. Una giornata davvero memorabile che riempie di soddisfazione il gruppo, sei persone, che da settembre lavora intorno a questa piccola opera d’arte. Del grup- po fanno parte pure Sergio Pasquali, Nello De Piccoli, Daniel Maratin, Dennis Sala, Zeno Maratin, Daniele Carli insieme al fabbro Giovanni Manfré e alla Pizzeria San Rocco. IN BREVE sfilata dei carri allegorici per il Carnevale mottense, dopo la prima organizzata come sempre dalla Pro loco la scorsa settimana. Gran finale martedì grasso: l’inizio delle manifestazioni in centro storico è per le 14.30. Una lettera dal Comune Giunge nelle case dei mottense in questi giorni una lettera del sindaco Graziano Panighel e dell’assessore all’ambiente Renzo Cester. La missiva avvisa i cittadini del cambio di sistema relativo al calcolo della tariffa rifiuti e ricorda l’importanza di separare il rifiuto secco dall’umido, di separare tutti i materiali riciclabili (vetro, plastica, carta, eccetera) da conferire in piazzola ecologica o nelle apposite campane. Informazioni: ufficio comunale ambiente ed ecologia: 0422-761530; [email protected]. Carnevale, seconda sfilata Domenica 22 febbraio seconda Gita sociale in Puglia La sezione mottense dell’Anget ha organizzato la gita sociale in Puglia dal 26 marzo. Informazioni e iscrizioni da Kumiai Viaggi, telefono 0422-765416. Mostra di ceramiche artistiche È aperta al pubblico fino a questa domenica la mostra “Ceramiche artistiche” di Roberta Pozza al palazzo comunale della Loggia. Orari: feriali 16.30-19; festivi 10.30-12.30 e 15.30-19. Una pianta di gelso ne e così avevano sempre sperato nella possibilità un giorno di riavere il loro gelso. «Alcune settimane fa il platano si è malato – ha dichiarato il sindaco di Gorgo al Monticano, Gianpaolo Vallardi – e quindi abbiamo dovuto abbatterlo. Quando si è trattato di pensare a quale albero mettere al suo posto, abbiamo pensato di far tornare in via XI Febbraio il gelso che è una tradizione per il nostro Comune e per i nostri cittadini». (MB) 34 GRAZIE ALLE FORANIE DI TORRE E MOTTA Una domenica “a ritmo di pace” la riuscita festa Acr di Cessalto MOTTA Quattro incontri da non perdere: “Conversazioni di filosofia” U C ome trasformare la tranquilla domenica mattina di un piccolo paese come Cessalto in un momento di straordinaria vivacità, centro di un messaggio di fraternità che si irradia per le vie del paese e che si alza in cielo sottoforma di tanti palloncini colorati: lo hanno dimostrato i ragazzi dell’Acr delle foranie di Torre di Mosto e di Motta di Livenza che il 15 febbraio si sono dati appuntamento al palazzetto dello sport di Cessalto, per l’annuale festa della pace. Da qui, oltre 200 ragazzi dai 6 ai 14 anni, circa 70 educatori più una trentina di genitori sono partiti alle 9.30 per una pacifica marcia che li ha portati fino alla chiesa dove hanno partecipato alla messa insieme alla comunità parrocchiale. Al termine della celebrazione, da una colomba di cartone calata sul sagrato, i ragazzi hanno liberato i palloncini con i loro messaggi di pace. Una coreografia davvero spettacolare, animata con il suono degli strumenti musicali preparati con materiali di recupero, in sintonia con il tema della giornata, “A ritmo di pace”. La festosa marcia ha assunto il significato simbolico di un percorso di crescita, prevedendo lungo l’itinerario “l’incontro” con personaggi che hanno fatto della pace uno stile di vita. In tre tappe infatti, il corteo si è fermato davanti alle giganto- e L’AZiON Ve/Mottense/Memorie Domenica 22 febbraio 2004 grafie di Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta e Gianna Beretta Molla posizionate in punti strategici del paese. Ogni sosta è stata l’occasione per ascoltare il racconto della loro vita e riflettere sulle scelte che hanno segnato la loro esistenza. Durante la messa, il parroco don Egidio ha ricordato come la vera pace dipenda da ciascuno, a partire dalle semplici azioni quotidiane. Lo ha ribadito anche il nuovo vescovo Giuseppe Zenti nel saluto inviato ai ragazzi per l’occasione: «Condividete un cammino di disponibilità al servizio della società, a cominciare dalla famiglia e dall’ambiente scuola – ha scritto il Vesco- vo, che ha voluto anche sottolineare il valore dell’Azione cattolica –. Avete la fortuna di essere nell’Acr, un’associazione che vi fa sperimentare la bellezza dell’impegno sul piano formativo. Che bello poter dire: io mi impegno a diventare il meglio di me stesso!». Un apprezzamento per l’iniziativa è venuto anche dal sindaco Giovanni Artico, e un ringraziamento particolare è stato rivolto proprio a tutti gli organizzatori, in particolare agli educatori e ai numerosi genitori di Cessalto che, lavorando con dedizione e impegno, hanno reso possibile il successo della festa. Beatrice Doretto IN BREVE CEGGIA Carnevale con l’Acr Sabato 21 febbraio festa di carnevale dell’Acr nei locali dell’oratorio per i ragazzi fino ai 14 anni, 18.30 - 23. Incontro fidanzati “Fidanzati, testimonianza di vita nella Chiesa” è il tema dell’incon- tro con don Lorenzo Marigo che si terrà giovedì 26 febbraio alle 20.30 nella Casa della Dottrina di Ceggia. FOSSÀ “Ero forestiero” Venerdì 20 febbraio, alle 21, i ragazzi del Grin (Gruppo insieme) di Fossà presenteranno il recital “Ero forestiero” nel salone dell’oratorio. RINGRAZIAMENTO In memoria di Elisabetta Mattana in Dal Bo (4.2.2004) Enrico Ottavio Dal Bo con Francesca e Andrea, commossi per la sentita partecipazione al loro dolore, desiderano esprimere la loro gratitudine a tutti coloro che hanno voluto ricordare la loro Elisabetta. Un grazie anche a tutti gli amici di Cordignano che, ricordando la sua discreta e attenta presenza (accanto al marito) in quaranta anni di condotta medica, hanno voluto manifestare la loro solidarietà. n colpo d’occhio sulla storia della filosofia, quanto basta per restituirci i concetti fondamentali di una disciplina antica come l’uomo, l’essenza stessa del pensiero e della cultura. È un po’ questo il significato del ciclo di quattro incontri sul tema “Conversazioni di filosofia” che si terranno alla Biblioteca civica di Motta di Livenza, organizzati dalla stessa e dalla Fondazione Giacomini, a iniziare proprio da questo venerdì 20 febbraio, alle 20.30. Il professor Michele Marangon – che terrà anche gli altri tre incontri, del 27 febbraio, 5 e 12 marzo, stessa ora e medesima sede – si sofferma su “La riscoperta della meraviglia”, una sorta di viaggio iniziatico alle origini della filosofia, soffermandosi poi in particolare sul prodigioso patrimonio di conoscenza e pensiero che fu la filosofia greca. L’ingresso è libero. Da non perdere. (VC) INTERESSA CEGGIA E CESSALTO Una variante alle provinciali 58 e 54 R egione, Province di Treviso e Venezia, Comuni di Ceggia e Cessalto, Anas Spa e Veneto strade Spa si impegnano a realizzare una variante alle strade provinciali 58 e n. 54, nel tratto compreso tra la strada statale 14 “della Venezia Giulia” e il Casello di Cessalto, in modo da offrire un più elevato livello di sicurezza e ottimizzare le condizioni della circolazione. È quanto prevede un accordo di programma sottoscritto a Palazzo Balbi. Viene in sostanza prevista la realizzazione di un nuovo asse stradale che oltrepassa il centro abitato di Ceggia con una rotatoria lungo la statale 14 e un sottopasso alla linea ferroviaria Venezia-Trieste, per poi raggiungere provinciale 54 in prossimità del casello autostradale di Cessalto sulla A4 mediante la realizzazione di una nuova rotatoria. Il costo complessivo dell’intervento è stato stimato in circa 7 milioni 100 mila euro, e sarà coperto per un milione 516 mila 457 euro dalla Regione; per un milione 486 PIEVE DI SOLIGO/RICORDO DI MARCELLO DALLA BETTA I l 17 febbraio è stata celebrata una Messa nel duomo di Pieve di Soligo nel primo anniversario della scomparsa dell’imprenditore Marcello Dalla Betta. Il suo ricordo è intatto nel cuore e nella mente di coloro che lo hanno conosciuto e lo hanno apprezzato. L’incolmabile vuoto che ha lasciato – come uomo e come professionista – MARCELLO DALLA BETTA mila 280 euro dalla Provincia di Treviso, per due milioni 600 mila euro dalla Provincia di Venezia; per 774 mila 685 euro dal Comune di Ceggia e per 700 mila euro dall’Anas. I Comuni di Ceggia e Cessalto provvederanno a proporre l’adeguamento della propria strumentazione urbanistica; il Comune di Ceggia provvederà alla predisposizione dello studio per la valutazione di incidenza ambientale; la Provincia di Venezia curerà la progettazione preliminare. Le opere verranno quindi progettate a livello definitivo ed esecutivo e realizzate da Veneto strade. Anas, Provincia di Venezia, Provincia di Treviso e Veneto Strade definiranno con successivo atto le competenze in merito alla proprietà dei sedimi della nuova opera una volta realizzata e le modalità di gestione della stessa. Il Comune di Cessalto provvederà successivamente all’adeguamento del tratto di provinciale 54 compreso tra la nuova rotatoria e lo svincolo per il casello autostradale. fa riflettere sull’importanza dei valori di cui egli è stato testimone nella sua vita: amore, amicizia, correttezza, rigore morale, competenza. I familiari lo ricordano con tanto affetto e ringraziano quanti hanno lavorato e continuano a lavorare per il benessere delle aziende fondate dal loro congiunto e tutti gli amici e parenti che si sono prodigati per attenuare, con le loro parole di conforto, il dolore di una così grande perdita. Famiglia Dalla Betta S.CASSIANO DI LIVENZA CANEVA SOLIGO RUA DI FELETTO ODERZO CASTELLO ROGANZUOLO STEFANO GAVA n. 22.2.1970 - m. 23.8.1989 Come passa veloce il tempo nonostante tutto, ma come è e resterà per sempre vivo in noi il ricordo di te. Mamma, papà, sorella, fratelli, cognata e nipotino Stefano. ROSINA PESSOT LUCCHESE n. 18.9.1930 - m. 5.2.2001 A tre anni dalla tua dipartita terrena restano immutati il nostro vincolo d’affetto con te, il ricordo della tua bontà e operosità, la nostra viva riconoscenza. Rimarrai presente nella nostra preghiera e tu accompagnaci con il tuo sorriso sempre illuminante. Marito, figli, nipoti e parenti VANNI DOZZA n. 7.1.1980 - m. 25.2.1996 FRANCESCO ZACCARON n. 4.7.1978 - m. 25.2.1996 Vivi nella bellezza che non svanisce più, siete presenti ogni giorno nei nostri cuori. I vostri cari. Vi ricorderemo nella Messa di mercoledì 25 febbraio, alle 20, nella chiesa parrocchiale di Soligo. LUIGINO CESCHIN maestro elementare giudice conciliatore n. 24.5.1923 - m. 26.2.1990 Nel 14º anniversario della tua morte, ti ricordano con immutato affetto e rimpianto la moglie, i figli, la nuora, il genero, le nipotine, i parenti tutti. La Messa di anniversario sarà celebrata a Rua di Feletto giovedì 26 febbraio alle 18. ELIO PILLON n. 11.12.1927 - m. 14.2.1997 Sono trascorsi sette anni dalla sua dolorosa scomparsa, ma il suo ricordo è sempre vivo nella moglie, figlie, parenti e amici tutti che lo affidano alle mani del Padre e che lo sentono sempre vicino. LUIGINO TONON n. 26.9.1915 - m. 13.2.1994 Dieci anni sono passati, ma tu vivi nei nostri cuori. I tuoi cari D opo otto stagioni nel mondo del professionismo Biagio Conte ha detto stop. Sulla soglia dei 36 anni ha già trovato un impiego “normale” nell’attesa, chissà, di rientrare nel giro come dirigente di una squadra giovanile. Fra i professionisti Conte, nato a Palermo ma realizzatosi ciclisticamente fra Veneto e Friuli, fissando da anni la residenza a Sacile, ha colto dieci vittorie. Il 1996, l’anno del debutto, ha vinto una tappa al Giro dello Stretto e due alla Vuelta, indossando per tre giorni la maglia amarillo di leader della classifica generale. Nel 1997 è giunto primo al Gran premio degli Etruschi e al Giro dell’Etna. Nel 1999 ha vinto il Circuito de le Mines in Francia. Nel 2000 è giunta l’affermazione più prestigiosa: la tappa del Giro d’Italia a Brescia. Infine nel 2001 ha vinto una tappa alla Tirreno-Adriatico e due al Regio Tour in Germania. È presidente dell’associazione sportiva Amici di Denis, costituita per tramandare a fini benefici la memoria di Denis Zanette, lo sfortunato professionista sacilese scomparso un anno fa. Quali i ricordi più belli della tua carriera? «I ricordi belli sono legati alle vittorie. Tutte uguali sebbene nate in modo diverso. La vittoria al Giro però ha un peso particolare, anche se mi trovavo già in albergo quando me la comunicarono». Cosa successe? «Fu un regalo della giuria. A Brescia lo sprint era stato vinto dallo spagnolo Vicioso, con me in seconda piazza. Tornai in albergo per i massaggi quando mi raggiunse la notizia della squalifica di Vicioso per scorrettezze e la conse- IL SACILESE CONTE SI RITIRA DAL CICLISMO E CON NOI RIPERCORRE LA SUA CARRIERA La bici di Biagio Passo Pordoi, giro d’Italia. Biagio Conte (a destra) con Mario Cipollini. «È lo sprinter più forte che abbia conosciuto». guente mia vittoria. Date le circostanze e il ritardo della decisione, non ci furono né premiazione né riprese televisive». Sei stato anche vicino a partecipare ad una Olimpiade… «Sì, ero fra gli azzurrabili per Barcellona ’92. Poi ad un controllo all’Acquacetosa scoprirono un’anomalia cardiaca per la quale mi fermarono dall’attività per due mesi, poi ancora per quattro e quindi saltarono sia le Olimpiadi che il passaggio, già concordato, al professionismo». Hai partecipato a sei Giri d’Italia e quattro Vueltas, manca però il Tour de France alla tua collezione. «Per due anni sono stato vicino a partecipare al Tour quando correvo per La vittoria più bella? Al Giro 2000... anche se non ci fu la premiazione! la Saeco. Nel 2000, però, la rinuncia del capitano Mario Cipollini comportò il ritiro dell’intera squadra, mentre nel 2002 siamo stati esclusi per lo scandalo Simoni. In compenso posso dire di aver corso in luoghi esotici come l’Australia, con un caldo secco pazzesco, e la Malesia in pieno clima tropicale». Per un velocista come te le salite rappresen- tano un vero e proprio calvario. Quali le più dure che hai affrontato? «Tutti dicono il Mortirolo, ma ancora più dura è la scalata dell’Angliru (1248 metri in 12,5 km, nel nord della Spagna). L’ho affrontata alla Vuelta e posso dire di aver visto fondere varie macchine. Almeno il Mortirolo è una salita lunga e continua; l’Angliru invece è davvero terribile». Quale pensiero attraversa la mente di un velocista alla partenza di un tappone alpino che lo vedrà relegato per tutta la giornata nelle retrovie, a soffrire per non arrivare fuori tempo massimo? «Lo stimolo mentale quando ci sono da scalare solo due passi è: mi stacco sulla prima, mi regolo sulla seconda. Ma quando le salite sono quattro nella stessa tappa è un calvario se i più forti attaccano subito. Bisogna resistere andando a tutta in discesa e dando il massimo in pianura». Quale velocista hai ammirato di più? «Il più forte per me è Mario Cipollini, con cui ho corso due anni. A livello atletico e per meticolosità nella preparazione è insuperabile.Un altro ottimo atleta è il tedesco Erik Zabel, corridore più completo di Cipollini, mentre Oscar Freire è dotato di una sparata eccellente negli ultimi duecento metri». Chi il più forte in assoluto? «Dico Gilberto Simoni, del quale sono amico ancora dai tempi dei dilettanti quando, correndo assieme nella Prodet, vinse il Giro baby. Gilberto si comporta bene con i compagni, è sempre calmo in corsa, è uno che fa gruppo e legge la corsa come pochi». Qualche rammarico? «Beh, ho quasi 36 anni e sapevo benissimo che questo momento prima o poi sarebbe venuto. La stagione scorsa avrei voluto fare di più ma i risultati non sono arrivati. Alla Formaggi Pinzolo tutto era andato bene fino al Giro, poi ci sono state difficoltà organizzative sempre più gravi, per cui non è stato facile per nessuno esprimersi. L’unico rammarico che ho è che non ho deciso io di smettere ma altri mi hanno spinto a scendere di bicicletta». Giacinto Bevilacqua SI RITIRA TAFFAREL, ORIUNDO DIOCESANO... DEL PALLONE O ltre allo stuolo di calprime gare in Itaciatori “razza PiaveLilia ai Mondiali del venza” dalla A alla C2, la no1990. Subito dopo stra diocesi può vantare anche viene ingaggiato almeno tre oriundi, stranieri fidal Parma: è il prigli o nipoti di emigranti diocemo portiere strasani. niero (ma non del Anzitutto il grande portiere tutto!) nel nostro brasiliano Claudio Taffarel, campionato, è classe 1966, nipote di emiun’operazione di granti di Fregona, che ha da marketing di Tanpoco deciso di appendere i Claudio Taffarel esibisce la Coppa del Mondo del zi, patron del Parguanti al chiodo. A settem- 1994, vinta ai danni dell’Italia dei suoi antenati. ma, per accattivarbre 2003 stava per firmare si i mercati sudacon l’Empoli, ma ha interpretato come mericani. Nel 1993 passa alla Reggiana, un segno divino la rottura del motore e l’anno successivo vince i Mondiali adella sua automobile al momento di rag- mericani ai danni dell’Italia. Torna in Bragiungere l’aeroporto, rinunciando al- sile e nel 1998 disputa il suo terzo Monl’ultimo momento a tornare per la terza diale, ma subisce i tre gol della sconfitta volta in Italia. Taffarel esordisce nel 1984 in finale contro la Francia. Quindi tre annell’Internacional di Porto Alegre, città ni al Galatasaray in Turchia, e nel 2001 è piena di emigranti veneti, e gioca le sue di nuovo al Parma come secondo portie- re. Giocherà alcune partite, mostrando una straordinaria condizione che però non gli basterà per essere convocato ai Mondiali del 2002. Nell’estate del 2003 torna in Brasile, e dopo il mancato passaggio all’Empoli annuncia il ritiro. Presto aprirà un ristorante a Parma. Il portiere francese di origini lutranesi Dominique Casagrande, di cui abbiamo parlato nello scorso numero, ristagna con il suo Creteil a metà classifica nella serie cadetta francese. Infine Lionel Pizzinat, regista svizzero con padre di Pianzano di cui parleremo prossimamente. In quanto a presenze in campo, secondo solo al portiere e al capitano, questa è la sua migliore stagione. La sua squadra, guidata dal mister di Preganziol Bepi Pillon, però si ritrova di nuovo a dover lottare per non finire in C. Andrea Pizzinat 38 Domenica 22 febbraio 2004 OFFERTA LAVORO Per informazioni sulle seguenti offerte di lavoro rivolgersi all’Informagiovani di Vittorio Veneto, telefono 0438940371. Agenzia leader in servizi marketing per negozi specializzati in telefonia, audio-video, elettrodomestici, seleziona promoters ambosessi motivati e dinamici per attività in zona di residenza. Importante retribuzione fissa (rif. 16165). Salone unisex in S. Martino di Colle Umberto cerca apprendista parrucchiera massimo 20enne (rif. 16164). Ditta settore assistenza riscaldamento e condizionamento in Vittorio Veneto cerca bruciatorista elettricista per ampliamento proprio organico (rif. 16163). 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La mia provocazione vuole essere qui indirizzata ai cristiani laici (uomini, ma non solo, e non solo anziani) culturalmente preparati IN TIVÙ Ah,quant’è caduto in basso il piccolo schermo... L e scrivo per sottoporle alcune riflessioni in merito ai programmi tivù che ci vengono propinati tutti i giorni. Sono già due domeniche che girando i canali tivù mi capita di vedere una specie di tavola rotonda condotta da Maurizio Costanzo su Canale 5. Una tavola rotonda disgustosa, sì disgustosa perché i “commensali” si trovavano sotto il piatto alcune domande sui commensali presenti, del tipo: “chi dei presenti quando parla ti annoia?” oppure: “chi dei presenti è più pettegolo?”. Le domande possono sembrare innocue, ma è ben la discussione che si viene a creare che non è più tanto innocua, perché qualsiasi cosa si dicano dà adito a creare un litigio... La prima volta ho guardato questa discussione in modo curioso per capire che cosa stava succedendo e non ci ho dato tanto peso, la seconda volta sempre per caso mi è ricapitato di vedere la stessa scena con più o meno gli stessi personaggi, e mi sono chiesto: ma che messaggio ci sta lanciando questa trasmissione? Quali modelli di uomini ci vogliono presentare? L’assurdità è che prima ci presentano queste persone che litigano tra di loro, poi un’altra presentatrice ci parla di cani abbandonati e che non bisogna assolutamente sopprimere... Ho capito che nella nostra società è più importante il cane abbandonato che l’uomo o i bambini abbandonati, le povertà che purtroppo stanno crescendo e sono realtà vere, reali e presenti in tutto il territorio nazionale. Ma queste sono cose che non fanno ascolto, non fanno percentuali di ascolto, sono problemi ai e sensibili, perché si diano da fare nel campo della cultura cattolica e del sociale. Porto solo l’esempio, che mi sta particolarmente a cuore (ma evidentemente gli esempi potrebbero essere tanti), dei centri culturali cattolici in diocesi. Esiste qualcosa, ma troppo poco; nonostante che anche a livello di Chiesa italiana questo della cultura sia un tasto sul quale si batte spesso. Mi riferisco qui in particolare a Vittorio Veneto, paese dove abito. C’era qualche anno fa lo Studium Vittoriese, che ha funzionato tre anni; ora non più. Per qualcuno è morto, per me è solo ibernato. Mi domando: alcuni intellettuali cattolici vittoriesi non sono capaci da soli di prendere l’inizia- quale “ci devono pensare i preti” per dirla con frasi quotidiane... Sempre all’interno di questa trasmissione c’era un’altra rubrica, dimostravano (con Maria De Filippi) che anche grazie alla tivù può nascere un rapporto di coppia con conseguente rapporto d’amore tra due persone. Non metto in dubbio il fatto che si possa fare, ma certamente non ci credo, quando mi fanno vedere la coppia osservata dalle telecamere e con un microfono addosso, che il rapporto è vero e sincero... Ma chi vogliono prendere in giro? Ma chi pensano di abbindolare? Inoltre vogliono farci vedere che la vita è tutta semplice, problemi non ce ne sono per nessuno, il guadagno è facile... Ma perché non ci parlano mai di Dio, perché non ci dicono mai che l’unica nostra vera felicità è Dio colui che ci ha dato la vita e non ci abbandona mai... STUDENTI Grande grazie a L’Azione per la bella accoglienza G entile redazione de L’Azione, sono una ragazza frequentante la 3ªA della scuola media Lorenzo Da Ponte di Vittorio Veneto. A nome dei miei compagni e dei miei insegnanti desidero porgere i più sentiti ringraziamenti per la cordialità e la disponibilità che ci avete offerto e L’AZ iON Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730) Direttore responsabile GIAMPIERO MORET Redazione e amministrazione Tel. 0438 940249 e-mail: [email protected] www.lazione.it Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437 TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V. tiva, di unirsi e fissare un programma, che dopo presenteranno anche all’autorità ecclesiastica, e far rinascere questo centro? Conosco delle persone che come me aspettano questo e sono dispostissime a collaborare; quello che mi sembra scarseggiare è proprio la volontà decisa di qualcuno. Cari laici che sentite questa esigenza fatevi avanti, perché non si tratta per voi di un optional, ma di un dovere vero e proprio. E certo non si tratta solo di Vittorio Veneto. Abbiamo oltretutto in diocesi la fortuna di avere la spoglie e di conservare viva la memoria di un laico veramente impegnato quale fu Giuseppe Toniolo. La Settimana sociale appena tenuta in diocesi, e così ben partecipata, spero sia uno tra i segnali di rinascita che oggi certo non mancano. Il nostro Vescovo direbbe che si tratta di tirar via il velo. E attenzione noi preti, perché il modo di agire cristiano non si limita al solo modo di agire clericale. Don Giovanni Dan Perché la tivù sta cadendo così in basso? Quali valori ci vogliono trasmettere? Quali modelli di uomini ci presentano? Quali persone stiamo diventando a guardare queste stupidaggini televisive? Grazie per l’attenzione. Marco Trevisan UN AMICO I migliori auguri al vescovo Bucciol R icordo don Armando Bucciol. L’ultima volta ci siamo rivisti e salutati in cattedrale a Vittorio, in un incontro sul Concilio, voluto dal vescovo Luciani. Con don Armando ho frequentato le tre medie nella scuola apostolica di Oderzo. durante la visita alla vostra sede. Grazie a questo incontro abbiamo potuto discutere con il direttore don Gianpiero Moret, che salutiamo e ringraziamo con calore, su questioni e problemi di attualità, come quello degli immigrati: un dibattito che è stato per tutti noi interessante e istruttivo. Poi abbiamo potuto vedere da vicino l’ambiente in cui il giornale prende vita, grazie alla mano abile dei redattori, e siamo riusciti a penetrare più a fondo nel mondo appassionante ed eccitante del giornalismo. E infine abbiamo visitato la tipogra- ABBONAMENTI 2004: Annuale (50 numeri) 40 Semestrale 22 Sostenitore 80 Ricordo gli insegnanti don Vittorio Bet, don Antonio Zanchetta, don Franco Rusalen e don Giacomo Raccanelli. Nostro compagno della numerosa classe, proveniente dal Pio X, c’era anche monsignor Giacinto Marcuzzo: ottimo corso visto che ha contribuito alla formazione di due vescovi! Non so se scansionando la sua memoria, don Armando mi troverà in elenco. Di una diocesi diversa, ma abbonato a L’Azione, ho sempre seguito le “imprese” sue e degli altri “compagni” che la cronaca proponeva. Ritengo superfluo esprimere la mia soddisfazione per il nuovo vescovo Armando; gli auguro però di continuare ad essere coerente con gli ideali della sua prima giovinezza, sicuramente premessa per vivere le difficili sfide che la nuova realtà porterà con sé. Danilo Vizzotto fia, la parte che ci ha fatto incuriosire di più, con macchinari strani, ingranaggi enormi e tecnici che, con abilità sorprendente, si aggiravano da una macchina all’altra salendo scalette barcollanti e saltando ostacoli con naturalezza e disinvoltura. Questa è stata una significativa esperienza per la nostra maturazione perché ci ha permesso di affrontare temi delicati con serietà e di scoprire i segreti che ci sono dietro il mondo dell’informazione. Con sincera gratitudine Un saluto dalla classe 3ªA Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici Socio del CONSIS CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Per l’estero chiedere in amministrazione. Conto corrente postale n. 130310 “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.” Immagine PostScript Senza Nome-1 Domenica 22 febbraio 2004 39 interventi POVERO RUJO, CHE “TABULA RASA”... S pettabile redazione, vorrei sottoporre a voi e ai vostri lettori, alcune considerazioni su di un gravissimo fenomeno di ignoranza e malcostume, tipico di questa stagione, prendendo esempio e spunto da un fatto accaduto a Susegana e riportato, qualche giorno fa, anche dalla stampa locale. Si tratta della ripulitura del torrente Rujo. Un’azione che è stata fatta apparire come benefica e doverosa e che in realtà è solamente l’ennesimo fenomeno di ignoranza in materia ambientale quasi quotidianamente praticato in tutta la Provincia, fatto nel totale disprezzo delle più elementari nozioni d’ecologia, di cultura, d’estetica e buon senso. Per i due chilometri del corso d’acqua che attraversa l’abitato è stata fatta letteralmente “tabula rasa” d’ogni albero e arbusto, altro che ripulita! Tanti di quegli alberi, che sono stati tagliati, avevano radici solide e profonde, ben abbarbicate agli argini che, così “cementati” preservavano l’integrità delle fondamenta delle case di confine durante le piene. È noto, come la vegetazione ripariale consolida le sponde e, proprio grazie alla resistenza che esercita sulla corrente, ritarda la corrivazione delle acque, attenuando i picchi di piena. (...) Con l’intervento eseguito, tale privazione d’ossigeno, sarà ulteriormente aggravata dall’apporto di sostanze inquinanti provenienti dai numerosi scarichi esterni. L’alterazione dell’ombreggiamento del suolo determinerà forti cambiamenti ecologici quali: l’alterazione del microclima, l’incremento delle fluttuazioni giornaliere della temperatura, l’incremento del tasso d’evaporazione, l’alterazione del tasso di decomposizione, fortissime alterazioni alla composizione della lettiera con conseguente totale scomparsa della fauna inferiore (anfibi, invertebrati ecc.), l’aumento del tasso d’erosione del suolo con progressivo interramento del corso d’acqua. Sono stati tagliati meravigliosi alberi che creavano, con la loro voluminosa chioma, uno scorcio molto affascinante dell’intero corso d’acqua. Un quadro emozionante, impreziosito da suggestivi riflessi e ombre ovattate, dipinto dalla natura in decine d’anni di paziente e silenzioso lavoro. Un unico grande dipinto che rappresentava un paesaggio, di inestimabile valore, sia estetico che naturalistico, destinato inesorabilmente a scomparire, soprattutto dall’interno dei centri abitati. Tutto questo ora non esiste più! Ovviamente diamo pure per scontato che tale “pulizia” è stata fatta in buonafede dai quaranta volontari , quello che è meno tollerabile, è che siano stati capitanati dall’assessore all’ambiente il quale, questi temi, dovrebbe conoscerli benissimo.(...) Da Re Tiziana Uomo Natura Animali Vittorio Veneto CINESI Non sono d’accordo con il vostro articolo S ono un vostro abbonato da sempre e anche un vostro cliente per le inserzioni pubblicitarie; per cui seguo periodicamente la nostra Azione che solitamente è ben scritta e di piacevole lettura. Però il numero intitolato “I cinesi tra noi” e con il commento che questa “è una realtà destinata a diventare sempre più consistente e a misurare la nostra capacità di accoglienza”, mi sembra eccessivo, controproducente, in definitiva dannoso per la nostra gente. I cinesi sono più di un miliardo di persone e se cominciano a venire qua assieme agli altri stranieri, ai quali vengono aperte troppo facilmente e spensieratamente le porte, andrà a finire che noi diventeremo stranieri in patria. Non bisogna dimenticare che gli italiani che andavano in Svizzera, in Germania o in Australia a lavorare, erano selezionati da apposite commissioni e venivano accettati solo se di perfetta salute e ottima moralità e con un posto di lavoro già previsto e sicuro. Noi invece abbiamo le porte aperte e, accanto a persone per bene con voglia di lavorare, arrivano anche molti fannulloni e malavita. Quest’ultima addirittura ha triplicato in questi ultimi anni le sue azioni malavitose e questo proprio per l’arrivo di stranieri e per le porte aperte a tutti senza la selezione, che invece è stata praticata dagli altri stati europei come Germania, Francia, eccetera. Quindi per concludere mi sembra che dobbiate essere più cauti con questa immigrazione, deve essere meno entusiasmo e, a mio modesto avviso, meno prime pagine gioiose come il numero del 23 novembre nel quale sembrava che arrivasse la fortuna. Pietro Garbellotto