Numero 51 - caterpillar

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Numero 51 - caterpillar
NUMERO 51
ANNO XII MARZO 2005
in questo numero
pag.4 Giovanni Paolo
pag.8 Addio Ghilardi
pag.10 Pellegrinaggio aned
pag.12 Assemblee d’istituto
pag.14 K2 2004
pag.15 Poesie
pag.16 Intervista alla sensini
pag.17 Spongebob Squarepants
pag.18 Sanremo 2005
pag.19 Moonspell
pag.20 Il Nirvana dell’alimentazione
pag.21 Tiramisu’
pag.22 Dolce Pasqua
pag.23 Abbasso la messaggeria
pag.23 L’annuario
pag.24 Road to Wrestlemania
pag.25 Inferno CANTO XX1
pag.26 GIOCHINI
pag.28 I 3 Porcellini
La Redazione
Elena Kummer 1C
Elisa Poidomani 1C
Giorgio Agazzi 1I
Valentina Signorelli 2A
Beatrice Azzola 3A
Giulia Coppola 3A
Chiara Gianati 3A
Giulia Mazzucconi 3A
Cinzia Rota 3A
Sara Scalvini 3A
Giulia Zambelli 3A
Serena Bertocchi 3L
Silvia Goggi 4I
Riccardo Pellicini 5D
Irene Cocchi
Lucantropo
Rainman
Vix
Ville
Battista Panseri
EdiTorIale
Editoriale, il MIO editoriale…
Ciao…. Mmmm, si, l’editoriale… vediamo cosa c’è…. Dunque: C’è un articolo che da addosso
alla messaggeria perché tutti leggono solo quella… invidiosi!!! Se nessuno legge i vostri articoli
paccosi tutti leggono la nostra messaggeria, giustamente perché spacca un casino!!!!! Come
sempre!!!! ;-)
Si parlerà della consueta gita in Polonia in visita ai campi di concentramento, ricette culinarie
su come preparare il tiramisù, parodie letterarie, storie di porcellini, avventure estreme
ambientate su cime montagnose verso l’infinito e oltre !!! Il consueto appuntamento con
quella che quest’anno possiamo ritenere una vera e proprio rubrica di poesie. Insomma,
vi aspettavate chissà cosa vero!??!?! Mi dispiace, l’articolo sul “cucco” è stato rimosso e
l’intervista(pseudo-intervista) di Ela ed Eli ad un ex-studente, trasformatasi più che altro in
una satira, è stata cancellata dalla scaletta… Tristezza….(Che Bellino il Monta!, ma la Mazzu
ancor di più!!! ;-)
Scusate il ritardo dell’uscita, in effetti ne è passato di tempo, ma più volte la redazione s’è
trasformata in una specie di mercato asiatico con felpe varie sparse sui tavoli, da fare invidia
ai venditori ambulanti in via XX!! Il che ha distratto più e più volte gli affannati scrittori,
direi quindi che sia di fondamentale importanza non vanificare questo ritardo e l’unico modo
efficace è che tutti voi corriate da VIX a comprare subito una Felpa Kamchatka !!!
E che dire del tempo. Niente !! è un bastardo!!!! Sole che va e viene, nuvole che restano e
se ne vanno, ma non se ne vanno mai del tutto!!! Ormai siamo alle porte dell’estate e quasi
non sembra nemmeno essere arrivata la primavera ! Si vedono di tanto in tanto Cabriolet
che timidamente aprono il tetto, nelle giornate più invitanti, ma già il giorno successivo sono
costrette, con la coda fra le gambe, a richiudersi non potendo sfoggiare in pieno la loro
essenza !!!
Io non vi dirò di leggere tutto il Caterpillar, vi dirò di leggere solo le cose che vi piacciono…. Se
vi piace solo la messaggeria(cosa probabilmente ovvia, almeno per tutti quelli del biennio…)
leggetevi solo quella ! Io invece si che ero bravo!! Già quando ero in prima leggevo tutti gli
articoli!!!! Anche quelli del Ville!!! Mica come voi!! (((BOOM))) mmmm sa che per questa
sparata siano cadute entrambe le torri degli asinelli, ma non ditelo a nessuno….
Insomma, leggete, se leggete tutto siete dei master, se leggete solo: messaggeria, ipse dicsit,
falli studentorum e sta volta anche l’editoriale che l’ho scritto io……… siete degli idoli!!!
Però se leggete tutto, specialmente i primini, abbasserete la media di analfabetismo in
Italia.(Notare che Ela ed Eli qui mi suggeriscono “analfabetezza” e
notare che sono in 1^C, andate a sfotterle!!!!)
Se non avete capito che cosa c’è scritto significa che non siete in
grado di processare il “sofisticatissimo”(me l’ha consigliato Ela, ma
non c’entra niente questo termine) livello di complessita semantica
che la lingua italiana può raggiungere!! ;-)
Luk.
Giovanni Paolo II,
un grande Papa? Sì!
La giustizia il male e il perdono (estratto da “La Stampa”
del 3 aprile 2005; l’articolo può essere letto intero sul sito
www.lastampa.it/_WEB/_P_VISTA/spinelli/)
Barbara Spinelli
LUI che parlò così spesso di luce, perché nessun racconto
edificante ma solo la visione nitida può sconfiggere il male
quando si nasconde, si dissimula. Lui che di chiarità aveva
quasi sete, al punto che un giorno disse nella preghiera ecumenica di Assisi: «Le tenebre non si dissipano con le armi;
le tenebre si allontanano accendendo fari di luce».
Lui che era sempre in cerca, mai come chi è già pervenuto
alla verità ma come chi non cessa di essere in cammino,
Papa itinerante anche quando si chiudeva nel silenzio e se
ne stava inginocchiato ore, raccolto nella piccola cella in
Vaticano. […]
Di tutto questo si sente già oggi la mancanza. Di quello
sguardo particolarissimo, che coglieva alla sprovvista e
sembrava come scoccato da arco inatteso. Di quel volto
che esprimeva fedeltà conradiana ininterrotta, senso del
servizio, e quella maestà speciale che non scaturisce dalla
certezza delle cose ultime ma dall’attitudine a obbedire e
tremare nello medesimo istante, a credere e a domandare le
ragioni del credere. […]
Il primo segnale di partenza fu lanciato a chi ancora viveva
il totalitarismo comunista, e ne era prigioniero anche con la
mente. Il Papa andò nella sua terra polacca per dire solo tre
parole: «Non abbiate paura!», e le ripeté più volte, e fu la prima grande crepa che si aperse nel muro che
per decenni aveva cinto il male più durevole del secolo.
Giacché era questa, la natura più visibile del comunismo: non il progetto utopico e mortifero di creare
l’uomo nuovo e Gerusalemme terrena, non la forza di persuasione di un’ideologia che del progetto era
stato nutrimento, ma la paura nuda, adoperata come arma fondatrice, come obiettivo strategico. D’un
tratto divenne chiaro che su null’altro si reggevano quei regimi che avevano ucciso l’uomo nello stesso
momento in cui promettevano di salvarlo dallo sfruttamento, che avevano scardinato l’economia, liquidato il senso delle leggi, distrutto l’amore del lavoro, eliminato la decenza dalla faccia delle terre soggiogate. […]
Dicono che polonità e Oriente gli furono sempre a lato, e certamente Giovanni Paolo II fu anche questo:
veniva da lontano, e la curia romana non riuscì ad avvolgerlo. Si commuoveva quando si parlava della
sua patria, quando la visitava. Lì era nata la sua vocazione, e quella straordinaria commistione tra fede,
spiritualità, senso della storia, sapienza d’Europa. […]
Ma proprio perché veniva da lontano, aveva Roma come bussola interiore. A Roma era la tomba di
Pietro, che della Chiesa è fondatore e di cui volle imitare l’amore umile, esposto all’errore
e al tremore. Roma è il centro simbolico dell’universalismo latino e del suo corpus juris,
delle leggi che la Chiesa salvò riscoprendole attorno all’anno Mille, e che sono il fondamento della civiltà europea.
Ma Roma non fu il solo faro di luce. Il pontefice venuto da Wadowice scosse con
le sue parole il muro del comunismo, riportò Roma nell’Oriente europeo, ma nella
sua geografia spirituale s’annidava anche Gerusalemme e s’annidava la religione
ebraica, di cui il cristianesimo è - tante volte lui lo ricordò - fratello. […]
Difficile dimenticare il pellegrinaggio di Giovanni Paolo II a Gerusalemme. La sua figura
curva e bianca davanti al Muro del Pianto, la mano pudica che s’accosta alle grandi pietre irregolari e infila fra gli interstizi il biglietto con la preghiera rivolta al Signore: «Dio dei nostri
padri, tu hai scelto Abramo e la sua discendenza perché il tuo Nome fosse portato alle genti:
noi siamo profondamente addolorati per il comportamento di quanti nel corso della storia hanno
fatto soffrire questi tuoi figli, e chiedendoti perdono vogliamo impegnarci in un’autentica fraternità
con il popolo dell’alleanza. Per Cristo nostro Signore». Tutto il pontificato, a partire dal pellegrinaggio
a Gerusalemme, fu all’insegna di quel gesto. In nome di Dio si poteva al massimo introdurre un pezzetto di carta nella fessura d’un muro riservato alle lacrime: un biglietto
a testimonianza delle proprie colpe e della propria preghiera di perdono. Non si potevano far guerre in nome di Dio, non si poteva usare
il suo nome per una politica d’aggressione e neppure d’autodifesa.
Giovanni Paolo II non fu contro tutte le guerre - fu accanto ai musulmani minacciati in Bosnia - ma rifiutò le guerre quando rischiavano
d’assumere tinte religiose, conquistatrici. Se la recente guerra in Iraq
non può esser percepita come crociata cristiana, è stato grazie alla sua
volontà, ferma, di negarle ogni appoggio della Santa Sede.
Questo Papa sarà ricordato per decine e decine di biglietti, che recitavano il mea culpa della Chiesa. Sarà ricordato per lo spazio che
volle tener aperto, nell’anima degli europei, alla purificazione delle
memorie e all’attività del rammemorare. Penitenza ed espiazione per
le conversioni forzate in Africa, Cina. Per il consenso dato alla schiavitù, per le crociate, per le discriminazioni razziali. Ma penitenza ed
espiazione, innanzitutto, per la parte svolta nel crimine insondabile di
Auschwitz. […]
Pensare Dio, la salvezza, l’oltremondo. E insieme l’uomo nella storia, e la contingenza con i suoi peccati, e il male sempre in agguato. Il male di cui si macchia chi pecca di omissione di soccorso. Il male anzi il crimine - di chi mostra indifferenza, apatia. E come teatro l’Europa, epifania costante per questo
Papa che non fu propriamente polacco né italiano ma fu Papa europeo, innanzitutto. Ma anche il male
che può colpire la natura stessa della fede, quando essa si trasforma in fideismo, in fanatismo, e crede di
poter inculcare la verità e addirittura calpestare la vita in nome di essa. Questa volta era Sant’Agostino
a essergli accanto, con l’accento messo sulla necessaria collaborazione fra fede e lògos, tra religione
rivelata e ragione pensante. La sua enciclica filosofica su Fede e Ragione (1998), è pervasa da una grande trepidazione: senza più pensiero forte e indipendente dalla religione, senza più lavoro di scavo nella
ragione, anche la fede è esposta alla non sussistenza. Si accartoccia, degenera non solo in ateismo ma in
fideismo, in integralismo. Se il Papa ha insistito tanto sulle radici cristiane d’Europa, negli ultimi anni, è
perché temeva ambedue le deviazioni: la deviazione del pensiero senza fede, e la deviazione della fede
senza più pensiero.
Così era stato per Sant’Agostino, cui il Papa dedicò una lettera apostolica il 28 agosto 1986. […]
Non c’è pace senza giustizia. Non c’è giustizia senza perdono. Negli ultimi anni del pontificato Giovanni Paolo II giunge a codesta verità, scabra. Giacché purificare la memoria vuol dire anche questo: far
giustizia è un concludere; e amare è un ricominciare. Non restar prigionieri del ricordo che procura dolore, non lasciare che la ferita resti volontariamente aperta e che la memoria del male subìto si trasformi
in duratura vendetta. […]
La giustizia e l’osservazione del diritto sono di questa terra, non appartengono ai tempi messianici,
apocalittici. E il Papa, pur con tutta la sua verticale spiritualità, ebbe forte quest’ambizione a scortare da mortale - i mortali. Far rispettare il diritto, debellare i superbi di Dio, fermare la dismisura, la hybris.
E al tempo stesso parlare all’Altro, risvegliare anche nell’empio il bisogno di indulgenza, dunque di
giustizia e perdono. Tale era per lui la pedagogia del perdono: «non soprassedere alla legittima esigenza
di riparazione dell’ordine leso», ma aspirare alla «pienezza della giustizia» che porta alla «tranquillità
dell’ordine».
Il dramma del nostro mondo è che in questi anni c’è stato solo lui, a svolgere tale funzione eminentemente politica, terrena, e universale. La funzione di chi non aspetta il giudizio divino,
la salvezza escatologica. Di chi si rifiuta di dire, echeggiando Heidegger: «Solo
un Dio ci può salvare». Ma di chi prende su di sé il compito che San Paolo,
nella lettera ai Tessalonicesi II-2, affida a chi ormai lo sa: nessuna potenza
divina, almeno per il momento, sarà in grado di sconfiggere d’un sol colpo
l’Anticristo che sembra prevalere con l’energia vitale della sua religione
di morte. L’incarico è affidato a forze ben più terrene, la cui vocazione
è di trattenere le forze maligne anziché abbatterle una volta per tutte; di
tenerle a bada dissuasivamente senza pretendere di eliminare il male sulla
terra, fintantoché Cristo non tornerà per la finale parusia.
Barbara Spinelli
Giovanni Paolo II,
un grande Papa? Sì, però...!
Posto qui di seguito, tratto da www.peacereporter.com, uno scritto di Leonardo Boff, teologo della
Liberazione, su Giovanni Paolo II. Leonardo Boff, teologo della liberazione, nel 1985 fu punito con un
anno di «silenzio ossequioso» e deposto dalle sue funzioni editoriali e accademiche in campo religioso
dalle autorità dottrinali del Vaticano.
Il grande restauratore
Leonardo Boff, teologo brasiliano della liberazione, racconta il Papa
Il Pontificato di Giovanni Paolo II è stato lungo e complesso. Gli renderemo giustizia soltanto se lo
consideriamo dentro un’ampia cornice di temi che da molto tempo preoccupano la Chiesa.
Qual è la caratteristica fondamentale di questo Papato?
La restaurazione e il ritorno alla gran disciplina. Giovanni Paolo II non si è caratterizzato per la riforma,
quanto per la controriforma. Ha rappresentato il tentativo di arrestare un processo di modernizzazione
che irruppe nella Chiesa dagli anni 60 e che stava interessando tutto il cristianesimo. In tal modo ha
ritardato il regolamento di conti che la Chiesa stava facendo in relazione a due gravi problemi che la
martirizzano da quattro secoli.
Il primo è legato al sorgere di altre chiese come conseguenza della Riforma Protestante del XVI secolo,
che ha fratturato l’unità della Chiesa romano-cattolica e l’ha obbligata a tollerare altre chiese che
interpretava come scismatiche ed eretiche.
La seconda grande questione deriva dalla modernità del secolo dei lumi, con il sorgere della ragione,
della scienza tecnologica, delle libertà civili e della democrazia. Questa nuova cultura metteva in scacco
la rivelazione, della quale la Chiesa si sente portatrice esclusiva e denunciava la forma nella quale la
Chiesa si organizza istituzionalmente: come una monarchia assolutista spirituale in contraddizione con la
democrazia e la validità dei diritti umani.
In relazione alle chiese evangeliche, la strategia del Vaticano puntava alla riconversione al fine di
restaurare l’antica unità ecclesiastica sotto l’autorità del Papa.
Verso la società moderna la relazione era di critica e condanna del suo progetto di emancipazione e di
secolarizzazione, mirando a ricreare l’unità culturale sotto l’egida dei valori morali cristiani.
Le due strategie fallirono. Le altre chiese crebbero e si affermarono in tutti i continenti. La società
moderna, con le sue libertà, la sua scienza e la sua tecnica si convertì in paradigma per il mondo intero.
La Chiesa cattolica si vide trasformata in un bastione di conservatorismo religioso e di autoritarismo
politico.
Fu l’opera del buon senso e dell’audacia di un Papa, Giovanni XXIII, la convocazione di un Concilio
Ecumenico per affrontare valorosamente due questioni non risolte.
Effettivamente, il Concilio Vaticano II (1962-65) assunse come lemma, non più l’anatema ma la
comprensione, non più la condanna, ma il dialogo. Rispetto alle altre chiese inaugurò il dialogo
ecumenico, che presuppone l’accettazione dell’esistenza di altre chiese. Rispetto al mondo moderno si
propose una riconciliazione con le sfere del lavoro, della scienza, della tecnica, delle libertà e della
tolleranza religiosa.
Però ancora mancava il terzo regolamento di conti: con i poveri, che sono la grande
maggioranza dell’umanità. Fu merito della Chiesa latinoamericana ricordare che non
esiste solo un mondo moderno sviluppato ma anche un sottomondo sottosviluppato, che
suscita una domanda scomoda: come inneggiare a Dio come Padre in un mondo di
miserabili? Ha senso annunciare Dio come Padre soltanto se siamo capaci di far
uscire i poveri dalla miseria, se trasformiamo questa realtà da sfavorevole a
favorevole.
È precisamente ciò che fecero i settori più dinamici nell’America Latina, animati da
alcuni profeti come Helder Camara. La parola d’ordine era l’opzione a favore dei poveri e
contro la povertà.
La virata incoraggiò molti cristiani ad entrare nei movimenti sociali di liberazione e persino
in fronti armati, mentre numerosi vescovi e cardinali assunsero un ruolo distaccato nella lotta
contro le dittature militari e nella difesa dei diritti umani, intesi principalmente come diritti
dei poveri.
Giovanni Paolo II è stato eletto Papa quando era in corso tale processo. Il suo Pontificato si collocò
dall’inizio controcorrente rispetto a queste tendenze che erano dominanti. Sicuramente furono
determinanti nel suo atteggiamento la sua origine polacca e i circoli della Curia Romana, resi marginali
ma non sconfitti dal Concilio Vaticano II. A Roma il nuovo Papa s’incontrò con la burocrazia vaticana,
conservatrice per natura, che aveva il suo stesso pensiero. Si stabilì così un blocco storico poderoso
Papa-Curia con l’obiettivo
d’imporre la restaurazione
dell’identità e dell’antica
disciplina.
Le condizioni personali di
Giovanni Paolo II riuscirono a
realizzare nel migliore dei
modi quel progetto, grazie alla
sua figura carismatica, alla sua
innegabile capacità di
trasmettere, alla sua abilità di
drammatizzazione mediatica.
Per realizzare il suo progetto
di restaurazione si dotò di
strumenti adeguati. Riscrisse il
diritto canonico perché fosse
inquadrata tutta la vita della
Chiesa, fece pubblicare il
Catechismo Universale della
Chiesa Cattolica e con esso
ufficializzò il pensiero unico
dentro la Chiesa. Tolse potere
decisionale al Sinodo dei
vescovi, sottomettendolo
totalmente al potere papale,
così come limitò il potere
delle conferenze continentali
dei vescovi, delle conferenze
nazionali episcopali, delle
conferenze dei religiosi ai
livelli nazionali e internazionali, rese marginale il potere di partecipazione decisionale dei frati laici e
negò piena cittadinanza ecclesiastica alle donne, relegate a funzioni secondarie, sempre lontane
dall’altare e dal pulpito.
Insieme al suo principale consigliere, il cardinale Joseph Ratzinger, il Papa professava una visione
agostiniana della storia, per la quale ciò che realmente conta è solo ciò che passa attraverso la
mediazione della Chiesa, portatrice della salvezza soprannaturale. Secondo tale visione, ciò che passa
attraverso la mediazione degli uomini o della storia non raggiunge l’altezza divina ed è insufficiente
davanti a Dio.
Questa posizione lo indusse ad una fondamentale incomprensione della teologia
latinoamericana della liberazione. Questa afferma che la liberazione deve essere
opera degli stessi poveri. La Chiesa è solo un’alleata che rafforza e legittima la
lotta dei poveri. Per il cardinal Ratzinger questa liberazione è meramente
umana e carente di rilevanza soprannaturale.
È necessario precisare che il Papa ebbe una visione limitata e semplicista
di questo tipo di teologia, che interpretò con la logica dei suoi detrattori e,
oggi lo sappiamo, a partire dalle informazioni che la CIA gli forniva, in
particolare sull’influenza dei teologi della liberazione nel Centro America.
La interpretò come un cavallo di Troia del marxismo che egli era obbligato
vita scolastica
a denunciare, in ragione dell’esperienza acquisita del comunismo nella sua Polonia natale. Si convinse
che il pericolo nell’America Latina fosse il marxismo, quando il vero pericolo è sempre stato il
capitalismo selvaggio e colonialista con le sue elite antipopolari e retrograde.
In Giovanni Paolo II ha prevalso la missione religiosa della Chiesa e non la sua missione sociale. Se
avesse detto «appoggiamo i poveri e coinvolgiamo la Chiesa nelle riforme in nome del Vangelo e della
tradizione profetica», sarebbe stato un altro il destino politico dell’America Latina.
Al contrario, ha organizzato la restaurazione conservatrice in tutto il continente: ha destituito vescovi
profetici e designato vescovi lontani dalla vita del popolo, ha chiuso istituzioni teologiche e ha
sanzionato chi vi insegnava.
C’è stata una gran contraddizione tra gli atteggiamenti del Papa e i suoi insegnamenti. All’esterno, si è
presentato come un paladino del dialogo, delle libertà, della tolleranza, della pace e dell’ecumenismo;
ha chiesto perdono in varie occasioni per gli errori e le condanne ecclesiastiche del passato; si è riunito
con leaders di altre religioni per pregare, uniti, per la pace mondiale. Però all’interno della Chiesa ha
fatto tacere il diritto d’espressione, ha proibito il dialogo e ha prodotto una teologia con forti toni
fondamentalisti.
Il progetto politico-ecclesiastico assunto dal Papa non ha risolto i problemi che si erano posti in
relazione alla Riforma, alla modernità e alla povertà. Piuttosto li ha aggravati, ritardando un vero
regolamento di conti.
Le limitazioni del suo stile di governo della Chiesa non ha impedito che Giovanni Paolo II conseguisse
la santità personale in un grado eminente. Così è stato, nel quadro di una religione «all’antica» con una
grande devozione per i santi e specialmente per Nostra Signora, per le reliquie e i luoghi di
pellegrinaggio.
E’ stato uomo di profonda preghiera. A volte nell’orazione si trasfigurava e impallidiva, altre volte
gemeva e versava lacrime. Una volta lo sorpresero nella sua cappella personale steso al suolo a forma di
croce, come in estasi, a somiglianza degli illuminati spagnoli del XVI secolo.
A chi spetta l’ultima parola? Alla storia e a Dio. Noi potremo solo accedere alla storia, che ci dirà quale
è stato il suo reale significato per il cristianesimo e per il mondo in questa fase di cambio di paradigmi e
di cambio di millennio.
Leonardo Boff
Era il 1987: settembre, il primo collegio docenti al Mascheroni, al tavolo del preside i
collaboratori uscenti: c’eri tu che non rinnovavi la tua candidatura, pur riconoscendo la positività
dell’esperienza…
Si notavano: il portamento la bella voce il sorriso la gentilezza dei modi…….
Da allora quanti anni… quanti eventi hanno arricchito e rattristato la nostra scuola: tanti di noi sono
stati colpiti da duri eventi, altri gioiosi ci hanno allietati…e intanto il tempo è passato…tra festosi
alunni che ci si sono trasformati tra le mani…..e alcuni di loro ormai sono adulti e genitori.
Ma oggi una dura realtà ci ha risvegliato:uno di noi se ne è andato: il primo; una figura discreta,
forte, sempre sorridente.
Con te se ne va parte della nostra seconda giovinezza, di una endemica spensieratezza,
che la nostra generazione scambia per felicità…rimane il ricordo dei tuoi ultimi giorni,
spesi a scuola ad insegnarci che non si deve mollare, rimangono i tuoi ultimi saluti
sempre uguali sorridenti e radiosi…ti penserò passeggiando sulle mura della
tua Bergamo, che tanto ti assomiglia: bella e discreta.
Prof.ssa Capaccioli
vita scolastica
NOT WAVING BUT DROWNING
Nobody heard him, the dead man,
But still he lay moaning:
I was much further out than you thought
And not waving but drowning.
Poor chap, he always loved larking
And now he’s dead
It must have been too cold for him his heart gave way,
They said.
Oh, no no no, it was too cold always
(Still the dead one lay moaning)
I was much too far out all my life
And not waving but drowning.
Stevie Smith
Salve professoressa Ghilardi,
Era una mattina di febbraio quando ho saputo che se n’era andata ed era
talmente strano sentire parlare di morte a scuola che all’inizio stentavo a crederci
e preferivo pensare ad uno scherzo…la realtà è che finchè sto a scuola mi sento
come protetta da tutto ciò che sta fuori e certe cose mi sembrano così lontane
che quando me le vedo piombare addosso è difficile anche trovare il modo di
reagire. E’ stato come aprire un po’ gli occhi: era la realtà. Ho sempre saputo,
fin da quando ero in prima, che aveva problemi di salute ma tutto quello che
mi era concesso sapere non era nulla di preciso..la vedevo magra, sempre più
magra, quasi invisibile ma la vedevo ogni giorno tra i corridoi dirigersi verso le
sue classi, al bar per quei bicchieroni di latte che beveva ogni giorno, mi salutava
e sorrideva…chi l’avrebbe mai detto? Se fosse ancora qui, profe, le chiederei una
cosa sola: perché non ha mai chiesto aiuto? Perché, ad essere sincera, al funerale
e in quei giorni ho continuato a cercare di capire il suo silenzio e la sua scelta
di affrontare da sola una malattia che, guardiamo in faccia la realtà, a lungo
andare ti divora. Mi è rimasta una grande voglia di conoscerla al di là di quelle
che erano le lezioni di latino o di storia…di parlare con lei ma non di scuola, e
per la prima volta la vedo con occhi diversi…le scrivo per farle sapere che ci ha
lasciato molto e parlo a nome di tutti i suoi studenti, e non c’è nulla al mondo che
possa cancellare il ricordo che ha lasciato. Lei mi ha fatto crescere e la ringrazio
per questo..mi ha aperto gli occhi e mi ha svegliata tante volte…grazie Ghila,
grazie davvero di esserci stata…e spero che questa letterina possa
arrivare fino a Bora Bora, dove ci piace pensare che lei sia…
sdraiata là, con il biglietto vincente dell’ Enalotto in mano, gli
occhialoni grandi grandi e il naso all’insù a prendere il sole,
pallida com’era…
“siete lumache trainate da tartarughe”
Le voglio bene profe!
vita scolastica
VENERDI’ 4 MARZO
13.30. Orio al Serio. Aeroporto. Siamo in 115 al
banco del check in. Tutti agitati e con più o meno
voglia di partire. In un attimo imbarchiamo le valigie. E ci
basta un altro attimo per guardare il tabellone e renderci
conto che il volo per Cracovia partirà con sole tre ore e
mezza di ritardo! Alcuni di noi ne approfittano e vanno
all’Oriocenter, io rimango al bar con altri e approfitto
per fare amicizia. Nel frattempo si decide di anticipare
l’incontro con Shlomo Venezia che avrebbe dovuto
essere quella sera. Shlomo, ebreo vissuto a Salonicco
di origini italiane, è un sopravvissuto al campo che
visiteremo domani: Aushwitz. Ci ritroviamo tutti nella cappella dell’aeroporto e ascoltiamo il suo
racconto: come è arrivato in Polonia, i suoi fratelli, sua madre portata subito alle camere a gas
e i ricordi chiarissimi ma dolorosi del suo lavoro nel commando speciale del campo. Mentre lo
ascoltiamo il tempo vola: sono le 18, è ora di partire. Passiamo sotto il metal detector e sono attimi
di panico: “ma se mi suona il ferretto nel reggiseno io cosa gli dico???” “ma no, tranquilla vedrai che
non suona…(non ne sono molto convinta)”…passo sotto la cornice di metallo con la testa bassa,
leggermente imbarazzata…e suona!!!! Il poliziotto mi passa un aggeggio su tutto il corpo…era la
fibbia della cintura c***o! Siamo in aereo, non c’è neanche il tempo per schiacciare un pisolino
e siamo già atterrati a Cracovia. Ci siamooooooooooooo!! L’entusiasmo si smorza appena ci
accorgiamo che fuori ci sono –7°! Prendiamo le valigie. “Quelli del Mascheroni e dell’Amaldi sul bus
4”. Saliamo. I nostri compagni di viaggio sembrano simpatici e la nostra guida Agata ci fa subito
notare che per domani è prevista neve in abbondanza! Evviva! 
L’hotel è bellissimo, ci assegnano le camere: “Margherita, Ilaria e Giulia camera 202”. Ci sistemiamo
un po’ ma la fame ci sta divorando! Andiamo a cena: ci aspettano zuppadinonsocosaconarachidiim
mersedentro, carne e patate con qualcosa di un po’ piccante ma il dolce è il pezzo forte: bombolon
ericopertodiglassaconmarmellataallerosestrastopposissimo..bleah…dopo cena Shlomo ci fa entrare
ancora per un po’ nel suo passato ma siamo tutti un po’ stanchi, è stata una giornata pesante.
Andiamo in camera ma non abbiamo voglia neanche di fare casino. In un batter d’occhio stiamo già
sognando…
SABATO 5 MARZO (compleanno della Coppi)
7.00 driiiiiiiinnnn….ti prego fa che risponda qualcun altro non ho la forza di alzare la cornetta….
driiiiiiiiiin….uffa…”pronto” “buongiorno, sono le sette”….mi alzo a fatica, ancora assonnata, mi lavo
e mi vesto a cipolla: canottiera, maglietta a maniche corte, maglietta a maniche lunghe, maglione,
giacca di velluto, giacca, sciarpa…non dovrei avere freddo…scendiamo per colazione ma è un
po’ tardi, è finito quasi tutto…niente brioches e niente palline al cioccolato da immergere nel
latte…il pullman è fuori che ci aspetta. Nevica. La nostra meta è Birkenau. Durante il tragitto
vediamo un’ intervista a Primo Levi e dal mondo dei sogni (non sono ancora del tutto sveglia) sono
catapultata alla realtà dei lager. Scendiamo. Siamo arrivati: davanti ai nostri occhi una distesa di
neve…qui è tutto grigio, fa freddo…mi accorgo che la neve copre delle rotaie, sono le rotaie su
cui in un passato dopotutto non così lontano viaggiavano i vagoni dei deportati…improvvisamente
mi rendo conto di essermi imbattuta in quello che finora avevo solo letto su libri o mi era stato
raccontato…le baracche non sono più frutto della mia immaginazione, sono davanti ai miei occhi.
Ascoltiamo Shlomo Venezia raccontaci del suo arrivo, dello smistamento, della separazione forzata
dalla madre, di come fosse ansioso di conoscere dove fosse finita la sua famiglia. Visitiamo
le baracche, è angosciante. Arriva il tempo per il pranzo: una sola pizzeria accetta
gli euro e siamo tutti in quella! La pizza merita davvero e ci rinvigorisce in vista di
un pomeriggio sotto la neve. Fino alle cinque e mezza siamo ad Auschwitz: vediamo
stanze piene di vestiti, di capelli, di scarpe, di occhiali e di spazzole…è
impressionante e mi rendo conto del punto in cui può arrivare la cattiveria
dell’uomo…può esserci qualcosa di così enorme da muovere una persona ad
odiare un suo simile al punto di togliergli completamente dignità? non credo,non
me ne capacito, non ci voglio pensare…eppure qui sono continuamente spinta a
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vita scolastica
riflettere e ad immaginare. Ad immaginare cosa mai sia potuto accadere meno di ottanta
anni fa dove sono ora. Ciò che più mi colpisce sono i forni crematori…li ho ancora
davanti, ci siamo fermati per una preghiera, il tempo che bastava perché quella stanza
si imprimesse nella mia mente…e se ci ripenso, se riguardo l’immagine che ho in testa mi
manca il fiato…è stata una giornata pesante, piena di emozioni, di tuffi al cuore ma non è ancora
ora di tornare a casa. Il pullman ci porta proprio nel centro della città. Il ristorante Hawelka è
nella piazza principale…Cracovia by night è veramente una bella città, fredda anzi gelida…ma
bella! Stavolta la cena non è così pessima e, a fine serata, Daniele Rocchetti, responsabile del
“pellegrinaggio” consegna all’ ingegner Cucco e a Shlomo Venezia dei premi. Ci lasciano un po’ di
tempo libero e, passeggiando per le viuzze della città, sotto una debole nevicata, socializziamo con
due simpatici ragazzi polacchi che ci illuminano riguardo alla bevanda nazionale: la wodka. Ma è
tardi e io non sento più le gambe…ho i piedi congelati e il mio unico neurone è andato a dormire da
un pezzo. Finalmente in hotel, mi sdraio sul letto e non ho neanche il tempo di pensare a tutta la
giornata, zzzzzz….
DOMENICA 6 MARZO
Sono le 7 e mezza e tutti assonnati scendiamo e andiamo far colazione, la mattinata sarà tranquilla,
il programma prevede la visita della città. Visitiamo il quartiere ebraico e vediamo le sinagoghe, la
collina di Wavel, la Cattedrale, la Piazza del Mercato, la Chiesa di Santa Maria, la Chiesa di San
Francesco e l’Università. Naturalmente la neve non smette di cadere neanche per un secondo
e a metà giornata ci ritroviamo tutti con i piedi fradici…per un attimo mi viene in mente che
forse avrei dovuto dare ascolto a mia madre quando mi diceva di portarmi guanti e cappello…è
marzo e siamo sotto zero….dopo il pranzo in un ristorante di Wielickza siamo più caldi e pronti
per scendere a non so quanti metri di profondità per visitare le miniere di sale. La nostra guida
è un personaggio al quanto assurdo che parla un italiano alquanto incomprensibile con un
accento tedesco alquanto marcato! All’interno delle miniere c’è una temperatura stragradevole
e il best è la cattedrale all’interno…tutto ma proprio tutto qui è fatto di sale (anche se non
sembra). Per tornare al piano terra sono costretta a salire su un ascensore piccolissimo con
una decina di persone, tutte spiaccicate l’una contro l’altra al buio…e per la prima volta sono
claustrofobicaaaaa…voglio scendereeeee…l’incubo finisce, torniamo in hotel e dopo cena facciamo
un po’ di festa nella camera di Flavio, Marco e Iacopo, ma il pensiero è a domani…si parte, alla fine
è durato tutto troppo poco, che nostalgia, vorrei restare ancora un po’…
LUNEDI’ 7 MARZO
Sveglia e prima colazione. Prepariamo i bagagli e li portiamo sul bus. Piccolo ultimo giretto di
Cracovia e…aeroporto. Una coda lunga ore solo per il check in…e allora arriviamo al gate giusto in
tempo per la partenza.“Volo NE 434 delle 12.45 pronto per la partenza”…addio Cracovia, addio ad
Agata, la nostra guida, addio alla Polacchia e addio alla wodka che costa meno al mondo…o forse è
solo un arrivederci, speriamo…intanto sorridiamo e click, foto ricordo…
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vita scolastica
Riflessioni sulle
assembleeStoria
d’istituto
con lieto fine
Esausti, ma soddisfatti. Meglio di così non si può riassumere il nostro stato d’animo
alla fine dei tre giorni dedicati alle assemblee d’Istituto.
Il nostro morale in quest’ultimo mese ha subito tensioni enormi, ma alla fine la
fatica, la passione, le notti insonni, le migliaia di telefonate, i pregiudizi e le critiche
che abbiamo dovuto inghiottire prima ancora che le assemblee avessero luogo,
non sono state vane. Quando girando per i laboratori sentivo le risa di divertimento,
le discussioni accese, la classe ammutolita dinnanzi a un ospite intrigante e
inaspettato, capivo che il nostro impegno stava dando i suoi frutti.
Ma procediamo con ordine. Tutto ha avuto inizio un pomeriggio di febbraio,
durante il comitato studentesco. Già da tempo circolavano voci e proposte di
cogestione e autogestione, “Ormai lo fanno tutte le scuole!!!” ci dicevano, e
noi (ancora assolutamente inconsci delle nostre responsabilità e possibilità come
rappresentanti d’Istituto) decidemmo di proporlo nel comitato.
“Tutti favorevoli”. Così sta scritto nel verbale. Così era la realtà. O quanto meno
nessuno si era opposto, aveva espresso un giudizio, o un parere in merito. Unico
consiglio: non farla come l’anno scorso. Grazie. Si parte.
Scegliemmo una tematica generale (generalissima, ma che da subito mettesse
bene in chiaro che almeno per questa volta non si sarebbe parlato di temi astratti,
noiosi: al centro di tutto ci doveva essere l’uomo, con i suoi bisogni, le sue curiosità,
l’immaginazione e la creatività che in un liceo scientifico fanno così fatica a
spiccare il volo. Al centro di tutto c’eravamo noi, uomini, donne, ragazzi. Le cose
da dire ci sembravano abbastanza). Ma che tema scontato!. Chissenefrega, non
farci caso.
Problema n°1: quando la facciamo? Chiediamo alla Gargantini. Gli unici giorni in
cui l’auditorium è libero e ci sono tutte le classi sono il 22 e il 23 aprile…troppo in là,
meglio fare un altro giorno in cui è libero l’auditorium…6, 8 e 9 aprile; aggiudicato!
Mancano due classi, peccato. Problema risolto.
Problema n°2: l’anno scorso i temi li hanno scelti i rappresentanti, quest’anno
lasciamo che lo propongano gli studenti! E parallelamente tentiamo l’unica
proposta del comitato: facciamo tenere agli studenti anche i corsi. Bello! Credi che
funzionerà? Mah, se uno propone il corso poi magari lo tiene anche…proviamo!
Numero di proposte pervenuteci su 1265 alunni in stato non vegetativo: 14 e mezza.
Numero di persone con la voglia di tenere un corso: 5. Ma scusa, al comitato non
erano tutti attivi ed entusiasti?Va beh, qualcosa lo troviamo noi. Problema risolto.
Subito la Gargantini ci dà una dritta: ragazzi, l’anno scorso mancavano delle
figure di riferimento nell’organizzazione, qualcuno che facesse da intermediario
tra gli alunni e i rappresentanti. Colpo di genio: i “tutors”…e chi meglio di quelli di
quinta, che alla fine sono i veterani, i più scafati, i più responsabili, può svolgere un
ruolo di questo tipo?Chiediamo 3 volontari a ogni classe. Come solo 15 proposte?
Mah, sai, mettiti nei loro panni…hanno gli esami, sono impegnati, devono
preparare la tesina. Ah,ecco…e tu? No, guarda io non ho tempo…e
voi,perché non avete compilato il modulo? Oh, guarda che noi a luglio
abbiamo gli esami, anzi, la nostra classe alla cogestione ha deciso che
non viene. Ma c’eravate al comitato?comi-che?… . Senza i tutors
la cogestione non si fa. Li cerchiamo tra quelli di terza e quarta.
Trovati.
Ed è mentre il prof.Sermide ci espone un possibile quadro orario
che sorge il 3°problema: come li riempiamo 36 corsi??dividiamoli in
12
vita scolastica
12 sottotematiche, poi più esperti troviamo per riempirle, meglio è! Come
tappa-buchi mettiamo i film, ma li scegliamo noi, che siano interessanti e
fonte di discussione, mica i soliti mattoni. E poi, ovviamente, le discussioni…
Sì, ok le discussioni, ma non come l’anno scorso che ti davano un malloppo
alto così da leggere e poi commentare al momento, il materiale e gli spunti di
riflessione saranno compito dei tutors. Bene.
Tutti i problemi sono risolti, ora: gli esperti, dopo giornate spese a cercare,a
chiamare, a incastrare orari, ci sono quasi tutti; anche i tutors (trovati anche
grazie ad Ale 5D, all’ultimo minuto), anche i corsi (alcuni saltati, altri aggiunti,
altri perduti). Quasi. Ci chiama il preside: i film vanno tutti approvati in consiglio
d’istituto. Ma ce lo dite adesso? Fissiamo la data il prima possibile, dopo le
vacanze. I membri leggono l’abbozzo di programma della “cogestione”, si
chiamano “ASSEMBLEE D’ISTITUTO”!…scusi signor preside… nelle facce posso
leggere il disappunto, l’aria schifata, perdere tempo così…che senso ha?io i
soldi per ‘sta schifezza non li voglio stanziare! Signori, non importa se volete o
meno, queste assemblee seminariali costituiscono un diritto inalienabile degli
studenti, e pertanto la loro legittimità non è nemmeno lontanamente oggetto di
discussione!…scusi signor preside…
Tutto è a posto, ma il morale per la reazione dei professori è a terra. Tanto più
che anche la risposta della maggior parte degli studenti non è stata proprio
entusiasmante. La cosa peggiore a cui abbiamo dovuto assistere sono state le
polemiche mosseci gratuitamente da persone che si limitavano a guardare da
una finestra il mondo che si muoveva intorno a loro, spinte da un pregiudizio che
proveniva dall’esperienza dell’anno scorso, da voci inventate o mal-interpretate,
comunque ingiuste. Confesso che io per primo, l’anno scorso, mi sono permesso
di criticare il lavoro di Giudici e degli altri; è un errore che non ripeterò più, perché
ora so (ma solo ora, purtroppo) che dietro a ogni singolo istante delle assemblee,
che si riveli un successo o meno, ci sono giornate spese per organizzarlo,
gratuitamente, con la segreta convinzione che quello che si sta facendo servirà a
qualcosa. Ebbene, io ora sono convinto che questa esperienza sia servita se non
altro a fare crescere 4 ragazzi che solo qualche mese fa credevano che a fare i
rappresentanti non ci volesse niente.
E’ stata un’esperienza indimenticabile, ma non ce l’avremmo fatta senza
quelle persone attive e intelligenti che hanno creduto in noi e in quello che
volevamo fare, e che non abbiamo deluso. Mi riferisco alla prof. Gargantini, che
ha messo la sua incredibile esperienza, il suo tempo così prezioso (ecco un’altra
cosa di cui ho imparato ad apprezzare il valore!), la sua spontanea genuinità,
i suoi consigli e le sue parole dure e confortanti a nostra disposizione, sempre.
Mi riferisco al prof. Sermide, abile stratega organizzatore quanto maestro di
vita, riferimento e modello di un’esistenza attiva e sempre tesa alla creatività,
che ci ha insegnato a costruire qualcosa dal nulla, con le proprie forze, senza
badare alle opinioni di chi fin da subito cerca di tarparti le ali. Mi riferisco al
nostro preside, pronto in ogni situazione a difendere i nostri diritti anche nelle
maggiori difficoltà; alla prof. Pedone, l’unica tra gli insegnanti che fin da subito
ci ha donato la sua disponibilità per tenere un laboratorio (quello sulla violenza
negli stadi, che si è rivelato un vero successo!), a tutti i tutors, che
si
sono rivelati indispensabili compagni d’avventura, ad
Alessandra e tutti i ragazzi di 5D che ci hanno dato una mano
e ci hanno sollevato il morale nei momenti più difficili. A tutti
quelli che hanno riposto in noi la loro fiducia, perché il
buon risultato di queste attività è dipeso anche da loro,
grazie.
I rappresentanti d’Istituto.
Thomas.
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sport
k2 2004
Ho incontrato in aeroporto i miei compagni di trek e dopo
due giorni di aereo, con la mitica sosta a Dubai, siamo
arrivati in Pakistan. Eravamo io, Federica, papà e mamma
(soci del Cai di Bergamo), 18 ragazzi in prevalenza dalla
Valtellina, nove accompagnatori di Alpinismo giovanile e
un medico. In tutto 34 fortunati.
Siamo arrivati tutti a Concordia: è il nome di una vasta
distesa glaciale dalla quale si parte per salire al K2 e al
Broad Peak, un altro 8000. Sarà stato per il corretto
tempismo delle tappe, con due giorni di acclimatazione,
sarà stato per il green tea che ci veniva offerto ad ogni
occasione e ad ogni pasto, sarà stato per il gruppo che
si era affiatato, sarà stato per la bravura di Giulio, il
nostro medico, e la bontà delle sue pastiglie (quelle antivomito le abbiamo esaurite tutte), ma alla fine
abbiamo percorso i settanta chilometri di ghiacciaio, prima in salita e poi in discesa (anche se il concetto
è relativo considerati gli infiniti saliscendi) e ci siamo brillantemente sistemati a Concordia festeggiando
con il barattolo di Nutella che Federica aveva insistito per portare nonostante il rischio di avere eccesso
di bagaglio in aereo.
Il viaggio vero e proprio parte da Islamabad; dopo due giorni in bus sulla Karakoram Highway, siamo pronti
per il trasferimento in jeep ad Askole. Ci vuole un giorno di viaggio per le 7 jeep a nostra disposizione. La
strada è asfaltata per diversi chilometri e attraversa vaste oasi polverose. Sicuramente mi era sembrato
più rischioso il secondo giorno in bus con l’Indo centinaia di metri più sotto e neanche l’ombra di un
parapetto.
C’è un sole stupendo quando arriviamo al campo di Askole. C’e una grande tenda mensa, la tenda della
cucina, bidoni e molti portatori. Fa caldo anche se siamo già a 2875m.
La mattina dopo è il primo vero giorno di trek. Il sole picchia senza pietà e tutti siamo distrutti dal caldo.
Risultato della giornata: 390m di salita, 140 di discesa per quasi 10 ore, soste incluse.
Passano altri cinque giorni, con sveglie che variano dalle 4.30 alle 2.30 di mattina (si, è vero!!). La mattina
della sveglia alle 2.30 abbiamo camminato 10 ore: 685 m di salita e solo 90 di discesa. Non è facile trovare
la traccia sul ghiacciaio: alcuni tratti sono coperti da grossi sassi, altri sembrano dune del deserto con
sabbia fine e biancastra, altri ancora hanno un leggero strato di ghiaietta su ghiaccio quasi vivo, nero.
Ma il 13 agosto il K2, con un cielo assolutamente blu, è la prima cosa che vedo quando apro la cerniera della
mia tenda. Il panorama è semplicemente mozzafiato e così resterà per i tre giorni successivi. Concordia
è il punto di incrocio di due immensi ghiacciai: Godwin Austin e Baltoro, e vi si affacciano il Masherbrum,
il Gasherbrum IV, la Torre Mustagh, il Golden Throne, il Chogolisa e il Broad Peak. E’ tutto perfetto: le
montagne e il tempo splendido. Peccato per una vomitata notturna la prima sera, ma non solo la sola, e poi
recupero abbastanza rapidamente.
Ma viene poi il momento di rientrare: altri 70 chilometri di ghiacciaio. Del ritorno la giornata che più di
tutte ricorderò è quella del 18 Agosto 2004, la Tappa Paiju – Jula, che racconterò in dettaglio.
Il giorno precedente abbiamo detto addio all’enorme ed infinito ghiacciaio del Baltoro. Un po’ mi è dispiaciuto
perché non sapevo se o quando sarei mai tornata in questo stupendo posto… Comunque prima o poi sarebbe
successo perché le vacanze belle durano poco e bisogna avviarsi verso la strada di ritorno.
Per me questa è stata proprio una giornata molto movimentata… Appena alzati la giornata non è delle
migliori: infatti abbiamo dovuto smontare le tende sotto un forte acquazzone che non aveva nessuna
intenzione di smettere. Poveri quelli su al Concordia, dove sicuramente nevica. Dopo colazione
ci mettiamo subito in cammino con coprizaino e mantella: sembravamo tanti puffi multicolore!
Ma dopo neanche un quarto d’ora mi fermo per sostituire la mantella con la giacca a vento
perché mi dava troppo fastidio e non riuscivo a camminare. Per fortuna la pioggia era
diminuita notevolmente. Scopriamo anche che a causa della troppa portata d’acqua
del fiume il sentiero è stato sommerso ed era inutilizzabile. Così risaliamo un poco
per raggiungere l’altra estremità del sentiero per continuare. Nonostante questi
inconvenienti proseguiamo tranquillamente verso la nostra meta. Ad un certo punto ci
14
sport
ricordiamo di un torrente che dovevamo obbligatoriamente guadare. Ancora qualche metro e…
ecco il torrente! E’ diverso da come me lo ricordavo: è sabbiosissimo e fa anche un po’ di paura:
c’è più acqua che all’andata. Comunque Saeed, una delle
nostre guide, si offre di portarmi in spalla. Risaliamo per
un tratto sperando di trovare un punto più adatto mentre
il grosso del gruppo, con mamma, papà e Federica, si ferma
più in basso. Saeed è molto sicuro di se e mi dice di tenere
lo zaino. Iniziamo la traversata. E’ quasi arrivato dall’altra
parte del torrente che, all’improvviso, mette il piede in una
buca e inciampando finisce sott’acqua. Subito i portatori
che sono lì vicino cercano di tirarci su, ma la corrente è
davvero fortissima. Saeed, finito sotto anche con la testa,
non mi è di alcun aiuto; è praticamente impossibile tirarsi in
piedi o cercare di uscire! Per fortuna c’è lì vicino Elia che, al
volo, mi afferra per lo zaino e non finisco sotto anche con la
testa. Non che i miei capelli siano importanti, ma non sarei
più riuscita ad asciugarli.
Raggiungo il gruppo tutta gocciolante e non mi resta che
fare una colletta per recuperare vestiti e scarpe asciutti.
Incredibile: riesco a cambiarmi e, anche se con un paio di
sandali, posso ripartire. E’ proprio comodo avere tanti amici
in un posto come il Baltoro!
Ma il bello è che continueremo anche a vederci una volta tornati in Italia, ovviamente sempre in montagna.
Alessandra 1F
poesie
-ORMAI E' TROPPO TARDI-
-IL PARCO DEI RICORDICi siamo conosciuti in un parco...
un parco stupendo,
che ha visto tanti ragazzi
rincorrersi, parlarsi, baciarsi...
io ero felicissima
perch avevo finalmente trovato
un ragazzo simpatico ed intelligente...
com'era bello parlare con te...
tornando nel parco
di quel paesino di montagna
mi riaffiorano alla mente tantissimi ricordi...
eppure ripenso
a come ho fatto
a rovinare la nostra fantastica amicizia...
Ormai  troppo tardi
per tornare amici...
ho provato ad ascoltare
le tue parole,
ma non capir mai come la pensi...
non sai quanto sto soffrendo...
il mio cuore  colmo di tristezza...
io piangevo per te,
ma tu non volevi capire...
mi hai sempre detto la verit,
ma io non ti ho mai creduto...
e non me lo perdoner mai,
perch ora mi sto rendendo conto
di aver sbagliato assolutamente tutto...
By Lau 1F
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sport
Intervista ad Alessandra Sensini
Arrivo in barca.E’ la
Domenica di Pasqua
e,come avevano
preannunciato le previsioni
del tempo, il cielo ci si
presenta cupo e minaccia
pioggia.Alle otto ho
appuntamento con gli altri
membri dell’equipaggio
nell’appartamento
sottostante al mio, salgo
in macchina, arrivo al
porto di S.Stefano e tutti
insieme incominciamo ad
armare la barca in modo da
essere pronti per le dieci
ora prevista per la partenza
della regata. Decidiamo di fare una pausa e andiamo a bere un caffè. Dopo una decina di minuti
ci raggiungono Enrico Passoni, plurititolato campione italiano e mondiale in varie classi nonchè
nostro timoniere, e Alessandra Sensini che, per chi non lo sapesse, ha vinto due bronzi e un’oro,
rispettivamente nelle olimpiadi di Atlanta ’96, Atene 2004, Sydney 2000, con il windsurf, nonchè
tattico di bordo di Ola, la barca sulla quale regatiamo. La saluto e mentre beviamo io un caffè e lei
un cappuccio le chiedo se oggi sarebbe così gentile da concedermi un’intervista per il “famosissimo”
giornalino del Mascheroni e lei mi guarda sorpresa e con un sorriso accetta con piacere. Nel
frattempo le condizioni meteo sono peggiorate: il vento è salito a 25 nodi e ha iniziato a piovere.
Nella postazione del comitato di regata viene innalzata la bandiera dell’intelligenza; partenza
rimandata di un’ora. Scendiamo tutti sottocoperta e ne approfitto per intervistare La Sensini.
Alessandra come hai scelto uno sport così maschile come il windsurf?
Il windsurf non è da considerarsi uno sport prettamente maschile. Certo agli inizi era così ed è così
tutt’ora a livelli agonosti, ma a livello amatoriale ci sono tante ragazze che praticano questo sport.
Le nuove tavole hanno permesso a tutti un più facile approccio, anche se ribadisco che a livello
professionistico sono ancora veramente poche. Questa situazione è dovuta al fatto che arrivare
a questi livelli richiede sforzi enormi accompagnati da difficoltà di tipo pratico che questo sport
comporta. Ti capita di doverti cambiare in posti impensabili, sei in continuazione in viaggio con
tanta attrezzatura, che tra le altre cose è anche abbastanza pesante da portare.
Quand’è nata questa tua grande passione?
La mia più grande passione è il mare. Mio papà sin da quando ero piccola mi portava lunghi periodi
al mare. Da lì all’età di circa 12 anni mi ha fatto provare, insieme alle mie sorelle, ad andare in
windsurf. Agli inizi era durissima perchè c’erano solo tavole molto pesanti e le vele
erano quelle del tipo a “mutanda”. La mia vera passione però è nata all’età di 15-16
anni anche perchè nel frattempo il windsurf si era sviluppato ed erano arrivate sul
mercato tavole più belle, vele più leggere ed era molto più divertente.
Anche nelle interviste che hai rilascito ai giornali hai più volte ribadito
questa tua grande passione per il mare...
Si è vero. La mia più grande passione è proprio il mare in tutte le sue espressioni:
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sport
dal sub, al nuoto, al surf; posso dire che amo tuuto quello che gli ruota intorno. È anche
per questo che è nata la mia passione per il windsurf.
Cosa si prova e sopratutto cosa hai pensato quando hai vinto l’oro?
L’agonismo ha cancellato tutte le altre passioni. Ho lavorato sodo per ottenere quell’oro. Ho
sbagliato molte volte anche se dopo sono riuscita a far quadrare tutto. Ed è stato propio questo il mio
primo pensiero quando ho preso coscienza di aver vinto. Si, perchè inizialmente non ti rendi neanche
conto, dopo così tanti sforzi non riesci a concepire come hai fatto ad incastrare tutto, come hai fatto a
realizzare questo tuo sogno.
Cambiando argomento, questa tua nuova passione per la vela?
Quest’inverno ho fatto qualche tappa del campionato invernale di J24, ma è stato solo così, per
provare. La passione per la vela però ce l’ho da tempo e ho deciso di fare una prova in occasione di
Pasquavela. Questo è successo perche conosco Procopio(nrd. Ex tailer del moro di venezia) da tempo
e sapevo che lui era la persona giusta per introdurmi in questo mondo, decisamante diverso dal mio.
Lui ha risposto alla grande dandomi la giusta spinta per iniziare a far sul serio.
Un’ultima domanda per concludere: Come ti sei trovata in barca con noi, SINCERAMENTE?
Devo proprio dire che mi sono divertita tantissimo. C’è subito stata una grande affinità di carattere
con tutti e poi devo ammettere che siete proprio matti e di conseguenza non posso dire altro che sono
stata molto bene!!! Non trovi?
Ciao a tutti!!!
Lorenzo Gaspari
Spongebob Squarepants
La serie si svolge in un’allegra e colorata città sottomarina, Bikini Bottom, e narra le piccole avventure di ogni
giorno dei suoi abitanti, tra i quali il simpatico Spongebob, una spugna marina molto divertente. Nella maggior
parte dei casi c’è una voce narrante, con accento francese alla Jacques Cousteau. Da alcuni episodi si evince
che il narratore funge da cameraman subacqueo, è colui che si aggira per Bikini Bottom e curiosa tra la vita
dei suoi abitanti. Il narratore non viene mai inquadrato e il pubblico conosce soltanto la sua voce.
E’ sempre più raro trovare cartoni animati pensati e realizzati espressamente per bambini e trasmessi in orari
pomeridiani, che piacciano anche agli adulti. ‘SpongeBob’, serie d’animazione creata da Stephen Hillenburg,
però, è una delle migliori eccezioni a questa regola, come ha saputo dimostrare in questi primi mesi di
permanenza televisiva su Italia 1.
Ambientato in un fantasioso mondo marino, il cartone ha per protagonista appunto SpongeBob, un’ingenua
spugna dai pantaloni quadrati, come suggerisce il titolo originale, alle prese con una serie di originali e
pittoreschi compagni di viaggio. Se, almeno all’apparenza, i personaggi sembrano studiati apposta per
un pubblico infantile, le storie, semplici ma anche molto gustose, riescono a divertire tutti: la comicità
dissacrante e demenziale si presta infatti a più livelli di lettura, come nel caso dell’episodio andato in onda
oggi pomeriggio, con una classica trama horror dove una storia inventata per spaventare SpongeBob sembra
diventare vera sotto gli occhi dei protagonisti. Il ritmo, le battute, le curiose espressioni e la plasticità dei
volti dei protagonisti (che ricordano, a tratti, lo stile dell’italiano Massimo Mattioli e del suo Pinky) creano una
comicità a tratti disarmante e ancora più grande perché capace di farsi comprendere da grandi e piccoli.
Insomma, un cartone animato intelligente e istintivo, ironico e capace di strappare più di qualche risata: un
quarto d’ora che per molti genitori sta diventando qualcosa di più di un’abitudine.
SpongeBob Squarepants: The Movie: Ci sono dei problemi in Bikini Bottom!
Qualcuno ha rubato la staffa del re Nettuno e sembra che Mr. Krabs sia il
colpevole. Malgrado sia avanzato di grado per una promozione avuta proprio da
Mr. Krabs, Spongebob e il suo fedele e infaticabile volontario Patrick partono
per un viaggio pericoloso che li porta a Shell City (nessuno è mai tornato da
lì!) per trovare la staffa e salvare la vita di Mr. Krabs. Unite i nostri eroi in una
epica e divertente ricerca in un territorio inesplorato, vedrete Spongebob e
Patrick come mai li avete veduti prima.
vix
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musica
LA SIGLA
Are you ready kids?
I said are you ready?
who lives in a pinappple under the sea
Spongebob SquarePants
Abosvent & yellow & as pouras as he
Spongebob Squarepants
if not a big nonsance it somthing you wish
Spongebob Squarepants
& drop on the deck & flop like a fish
Spongebob Squarepants
spongebob
spongebob
spongebob
spongebob
squarepants
squarepants
squarepants
squarepants!
Sanremo
Festival di
E anche quest’anno si è concluso il Festival di Sanremo proclamando come vincitore assoluto
Francesco Renga con la sua canzone “Angelo”.
La presenza di Paolo Bonolis è stata fondamentale per il grande ascolto registrato e il
presentatore anche con gli ospiti ha dimostrato grande simpatia.. Non mi sono piaciute invece
le sue “vallette”… Federica Felini dalla voce molto “cinguettante” e Antonella Clerici che solo
aspettando scendesse le scale la prima sera mi sono addormentata… (ma dove ha preso quel
vestito? Cercava di farsi notare distogliendo gli occhi dalla Felini???). Sopportando a fatica le
2 inutili presenze… Ho continuato a seguire il Festival…
Durante la settimana vi sono stati molti ospiti. E’stata molto positiva la presenza di Will Smith
(chi ha la sua classe?) e anche Michael Bublè, Hugh Grant, Mike Tyson…
Le canzoni in gara erano per lo più emozionanti… Quella di Renga ovviamente stupenda (come
tutte le sue altre del resto), mentre quella di Dj Francesco era carina ma piuttosto
ripetitiva (Ho capito che a Francesca piace il mese di maggio…anche se non lo dici
100 volte!)…
Molto coinvolgente è stata la serata in cui ognuno ha presentato la canzone
diversamente (ad esempio Gigi D’Alessio si è fatto affiancare dai ragazzi di
“Amici” o anche Paolo Meneguzzi che ha cantato con Luca Dirisio).
La divisione nelle cinque categorie mi è piaciuta anche se forse era migliore
la vecchia distinzione in Big e Giovani...
In ogni caso, il Festival si è decisamente ripreso rispetto alle passate
edizioni con gli insuccessi di Simona Ventura e Raffaella Carrà…
Aspettiamo ora la 56° edizione per vedere se riuscirà a ripetere il successo
di quest’anno..
Fragolina 3L
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musica
Moonspell
I
Moonspell sono nati e cresciuti portando con
sè una gradita etichetta, quella della band capace di
allargare i confini del Metal, ora accoppiando le radici
pseudo-Black Metal viste specialmente in “Under
the moonspell” con il calore delle radici portoghesi,
peraltro mai rinnegate, ora sfornando alcuni dischi che,
come “Wolfheart” o “Irreligious”, hanno contribuito
negli anni novanta a maturare ed a tenere a galla il
Metal europeo. Fino a far guadagnare alla band di
Ribeiro e soci lo status, peraltro discutibile in termini
di definizione, di più popolare Gothic Metal band
del globo. All’ improvviso, dopo che la formazione
s’era messa a sperimentare bonariamente ma con qualche pretesa di snaturarsi che ai più è parsa
di troppo, per la precisione prima nel buonissimo “Sin / Pecado”, poi nel penoso “The butterfly
effect”, è arrivata la temuta e scongiurata involuzione. Tutti - a quanto pare - chiedevano un ritorno
alle origini, e la band s’è drasticamente rimessa a suonare sulla scia di ciò che aveva inciso ai tempi
della release che la lanciò: appunto, quell’ “Irreligious” che celebrò la formazione portoghese a suon
di classici come l’arcinota “Opium”. Fin qui tutto bene: il risultato che ne era conseguito, “Darkness
and hope”, era un disco imperfetto ma pur infarcito di buone canzoni fra cui “Firewalking”,
“Nocturna” o “Devilred”. Un album che tuttavia suonava come una strizzata d’occhio ruffiana e
sinistra nei confronti dei vecchi fan, delusi dalle recenti uscite discografiche targate Moonspell, ma
perciò anche pronti al nuovo ri-concilio grazie a quell’ inversione di rotta repentina che a me, detto
con la massima franchezza, non era piaciuta per nulla. Perchè rinnegare quanto costruito fra il 1998
ed il 1999? Forse perchè neanche Ribeiro credeva in quegli esperimenti, o per pressioni da parte di
Century Media, o più semplicemente per soldi? Mettiamo da parte ogni domanda di questo genere,
e pensiamo al nuovo album, sempre che in “The antidote” ci sia qualcosa di effettivamente inedito.
Il lavoro suona stilisticamente piuttosto vicino a “Darkness and hope”: chitarre dal gusto più Rock
che metallico, anche se quasi sempre molto distorte, poi una drastica riduzione della presenza delle
tastiere, effettuata a tal punto che l’esistenza in line-up di Pedro Paixao ha realmente del marginale
(e non a caso il suo lavoro si è spostato principalmente sulla registrazione delle linee di chitarra
ritmica), e tanti cenni volti ora in direzione del succitato “Irreligious”, ora verso certi Katatonia. Un
lavoro aggressivo, però. Con un Ribeiro che si presenta subito al varco con linee vocali decisamente
estreme (vedi “In and above men”), ma anche inefficaci e tutt’altro che brillanti, e con tanta,
tantissima chitarra posta in una posizione tale da sormontare gli altri strumenti,
voce compresa. Il problema, però, qual’è? Difficile parlare al singolare.
“The antidote” è pieno di problemi: si va dall’ immobilismo in cui la band
è caduta sino alla mancanza di vere e proprie hit (il miglior pezzo pare
sia “Everything invaded”, e sinceramente se la confrontiamo con le
varie “Opium”, “Alma Mater” o “Wolfshade” otteniamo risultati assai
poco confortanti), e a una sconcertante mancanza di idee e di ispirazione
19
PELLI 5D
buon appetito
IlNirvanadell’alimentazione
Lo so, vi sembrerà strano che sia proprio io a scrivere
quest’articolo. Lo so cosa state pensando…. Col tuo fisico, Silvia,
che bisogno hai di una dieta? Ah non è questo che state pensando?
Vabbè non è importante, perché quella di cui vi sto per parlare non
è una semplice dieta dimagrante, ma un vero e proprio miracolo: la
dieta a Zona.
Ma cominciamo dal principio. Era un’ora di educazione fisica come
tante altre, quando la profe, per mettere a tacere le lagne di quelle
di noi che lamentavano il fatto di essere troppo grasse(perché
pensate solo a me??eravamo in tante!!) , ci parlò di una dieta
miracolosa inventata da un biochimico americano ex obeso, Barry
Sears, che la mise a punto per salvarsi da una morte sicura per
problemi al cuore causato da tutto il grasso accumulato negli anni,
e per far ciò si mise a studiare l’effetto che il cibo aveva sugli
ormoni. Questa dieta gli permise di rientrare nel peso norma, e di
scongiurare l’infarto che inesorabilmente colpiva tutti i maschi
quarantenni della sua famiglia. In un primo momento ero piuttosto
scettica. Ok che la profe in questione è la zia del Monta (e con un
nipote così Bellino, come si può non avere valore di auctoritas?) ma non ero ancora del tutto convinta. Per saperne di più
ho comprato il libro scritto da questo scienziato americano per illustrare la sua dieta e spiegarne gli effetti sull’organismo
(per la cronaca,c’è anche nella biblioteca della scuola, mi aspetto una lunga lista di prenotazioni dopo che sarà uscito
quest’articolo….).
In poche parole –scusate il mio linguaggio terra a terra ma la laurea in medicina è ancora troppo lontana- ogni volta che
mangiamo attiviamo degli ormoni, gli eicosanoidi, che funzionano da interruttori per il nostro corpo. Se nel pasto, i 3
macronutrienti (grassi, proteine, carboidrati) sono bilanciati nel modo giusto, questi ormoni ordinano al nostro corpo
di stare bene, di dimagrire, di lavare via dal sangue il colesterolo cattivo e un sacco di altre cose che hanno come scopo
il cosiddetto raggiungimento della “Zona”: uno stato psicofisico in cui il cervello lavora al suo massimo, non senti
fame, e senti una forza tale che riusciresti a scalare l’Everest di corsa. Se invece, come nella maggior parte delle diete
oggi esistenti( Scarsdale, dieta dissociata, vegetariana ecc) questi tre macronutrienti sono combinati in modo sbagliato
gli eicosanoidi ordinano al corpo di sentirsi fiacco, al colesterolo di accumularsi, alle cellule adipose di formare un
salvagente sotto al vostro ombelico…
La scoperta di questi ormoni miracolosi ha fruttato a ben tre ricercatori il premio Nobel. Ed è stata proprio questa
scoperta a far accendere l’idea di questa dieta al signor Sears. E il funzionamento di questi ormoni è stato studiato
indovinate un po’ dove…. Nella comunissima ASPIRINA! E su cosa si basa il funzionamento dell’aspirina, indovina
indovinello….? Sugli eicosanoidi! Avete presente quando vi sentite a pezzi, vi fa male la testa, avete le ossa rotte e
brividi vi annunciano l’arrivo imminente di una bella influenza? che fate in questi casi? Prendete un’aspirina e vi sentite
subito come se i sintomi di prima fossero un brutto ricordo, e recuperate di colpo tutte le forze. Come ben sapete,
l’effetto non dura in eterno. Ma c’è una bella notizia! Gli eicoisanoidi buoni che l’aspirina produce per poco tempo,
possono essere prodotti in continuazione, semplicemente seguendo le semplici regole che la dieta a Zona suggerisce. Per
risparmiarvi la noiosa lettura di pagine e pagine di tabelle e calcoli, ve ne riassumo i punti principali.
Per essere sicuri di “entrare nella zona” dovete fare attenzione a come distribuite proteine, grassi e zuccheri all’interno
di ogni pasto. In percentuale, 30, 30 e 40%. Ma cosa succede se queste proporzioni non sono rispettate? Prendiamo
la pizza Margherita. Essendo il rapporto carboidrati-proteine-grassi troppo pendente verso i primi, questo fa produrre
troppa insulina per cercare di riportare la glicemia a livelli accettabili. E Per fare questo i carboidrati si trasformano
immediatamente in ciccia sui vostri fianchi. Ma come, direte voi, non mi dire che adesso non possiamo più mangiare
la pizza margherita!!! No, tranquilli. Non è che non dovete mangiare carboidrati, ma dovete accompagnarli col giusto
rapporto di proteine e grassi, in modo da produrre anche glucagone, ormone che contrasta l’effetto cattivo dell’insulina.
Quindi per esempio potete mangiare pizza al prosciutto(che vi dà le proteine), o mangiare un pezzo di
parmigiano insieme alla pizza, o un altro alimento che contenga in prevalenza proteine. E’ semplice!
Non si tratta di mangiare di meno, ma di mangiare facendo attenzione a come combinate i cibi fra di
loro in ogni pasto. Potrei portarvi esemplificazioni miracolose( Persone dimagrite di 90 chili in pochi
mesi, e rimaste nel peso forma anche dopo la dieta, atleti che sono in zona da anni e nelle
gare danno il massimo) ma è tardi, devo andare a fare il mio spuntino(per la dieta a zona non
bisogna far passare più di cinque ore fra un pasto e l’altro) pomeridiano.
Quindi mi dedico alla mia ricotta al cioccolato(mmmmmh!!!!!) e vi auguro…Buon appetito!
20
SIL 4I
buon appetito
Tiramisu’
Cari amici ;
ecco,come nostra consuetudine,un’ altra ricetta…..contenti???Dai vostri sorrisi soddisfatti
e dalle vostre urla impazzite pensiamo proprio di sì ……comunque se la prima era per
dimenticare una condizione di zitellaggio incallito negli anni ora, con questa nuova l’
obbiettivo è nuovo ed è più secco e deciso……..aumentare di qualche chilometro il giro vita
per partecipare al udite udite carissimi amici…: IL concorso di mister obeso 2005/2006!!!
Non avete mai sognato sfilare su una passerella a prova di elefante con un fisico più facile da saltare
che da circondare???Beh noi sì e tutti qui facciamo a gara ad assumer qualche etto in più e vedere quel
maledetto ago della bilancia spostato di qualche millimetro a destra ….non vi dico che competizione!!!!!!
Ecco dunque questa famosa ricetta che nella sua semplicità, ma allo stesso tempo la sua ‘ facile digeribilità
speriamo vi possa aiutare a realizzare il nostro e sicuramente anche il vostro sogno!
INGREDIENTI:
200 gr di mascarpone (ma non vi preoccupate di esagerare…il concorso è vicino!)
50 gr di cacao in polvere amaro
1 pacco di savoiardi ;
caffè nero corretto;
4 uova;
UTENSILI:
1 ciotola;
1 cucchiaio;
1 teglia;
1 frigorifero;
PREPARAZIONE:
In una ciotola mischiate insieme le uova sbattute (sono stanche poverine….) e il mascarpone poi sulla
teglia adagiate i savoiardi imbevuti nel caffè e ricopriteli con la poltiglia ottenuta prima(piano però che le
uova sono spossate) e andate avanti così finché la teglia non sarà del tutto completa
E infine cospargetela con il cacao ,una montagna di cacao…….
Ora che il dolce è terminato fatelo riposare per 2 ore nel frigo e attenzione ,mi raccomando non fate
prendere freddo alle uova che già sono stanche poi se ce le fate pure ammalare…..
Ora che tutto è terminato mangiatene a quantità industriale senza ritegno insomma…..dateci dentro eh…
In bocca al lupo!!!
Ci & Coppy 3^A
21
buon appetito
dolce pasqua
Le attesissime vacanze di pasqua sono sfortunatamente
trascorse.. Per tutti coloro che si sono goduti una memorabile
vacanza sulla neve, o hanno passeggiato su un litorale
spogliato della sua energia estiva, o per chi ha trascorso i
giorni immerso nei libri di matematica e filosofia…questo
articolo svelerà i misteri dei tipici dolci pasquali della
gustosissima tradizione italica!
E chi meglio di un pasticcere poteva tenerci per mano e
accompagnarci nei dolci meandri della pasta frolla e del
cioccolato? Aguzzando un po’ l’ingegno e anche con un po’ di
fortuna ho trovato il nostro Cicerone.
Lui è Salvo Malandrino, gestore della pasticceria “Norma”
in Galleria Italia, ubicata nell’omonima via a Seriate…
l’indicazione mi sembrava doverosa e penso che un po’ di
sana pubblicità non faccia male a questo giornale.
-Da quanto tempo attui questa professione e quanto ti piace il tuo lavoro?
Da quando avevo 13 anni e questo lavoro mi piace tantissimo, per me è tutta la mia vita.
-Quali sono i principali dolci pasquali?
Colombe, campane e uova di cioccolato.
-quali sono le principali differenze tra la tradizione siciliana e quella più settentrionale?
La pasticceria meridionale è decisamente più dolce e impegnativa; inoltre in quasi tutti i dolci tipici
lavorano maggiormente con le mandorle.
-Cosa ricerca il cliente in un dolce?
Indubbiamente il gusto, ma elemento dominante e principale,la freschezza.
- Cosa è cambiato negli ultimi tempi nei gusti dei clienti poiché, pur spendendo di più preferiscono
la pasticceria artigianale rispetto a quella più commerciale dei supermercati?
I dolci di grande produzione industriale hanno una durata rispetto alla scadenza di sei/sette mesi. Il
prezzo, essendo prodotti di largo consumo, è nettamente inferiore ma negli ultimi tempi il cliente
tende ad acquistare dolci che si consumano nel giro di pochi giorni, ma che sono molto più buoni e
curati.
-Qual è il dolce pasquale più venduto?
Senza dubbio la colomba. Nel periodo di pasqua arriviamo a sfornarne oltre seicento.
-Come mai dopo tanti anni di tradizione, nonostante l’era moderna si distacchi nettamente rispetto
alle passate, la colomba e le uova di cioccolato non passano mai di moda?
Il tempo può modellare a suo piacimento tante cose, variarne la forma e l’apparenza, quasi a
disgregare l’antico contenuto. Fortunatamente la cucina Italiana mantiene intatta sotto molti
aspetti la tradizione. Personalmente sono a favore dei prodotti di una volta, più buoni e genuini e
soprattutto immortali rispetto allo scorrere inesorabile del tempo.
- sono più richieste le uova di cioccolato al latte o fondente, con o senza nocciole?
Il cioccolato al latte è il più venduto anche se la richiesta delle uova al cioccolato fondente è in
crescita. Si vendono anche quelle con le nocciole, ma tendenzialmente si rimane attaccati al
tipico uovo di Pasqua.
-un consiglio a chi legge quest’intervista?
Mangiate i dolci artigianali, si spende di più ma ne vale veramente la pena. Sono
molto più che un gradino sopra quelli prodotti industrialmente.
-un saluto?
A mia moglie e mio figlio Federico e ovviamente a tutti i miei clienti.
22
Valentina Signorelli IIA
Il giorno in cui è uscito il numero 50 del Caterpillar con nostra grande, enorme, gigantesca delusione ci siamo
rese conto, girando per i corridoi della scuola, che l’unica cosa che vi interessa leggere è la messaggeria:
SQUALLIDISSIMO!! Vi elenchiamo le caratteristiche di questo squallore:
-PUNTO PRIMO: I MESSAGGI SDOLCINATI. “Sei la luce che illumina il mio mondo, sei la stella del mio cuore”
(che qualche caprone scrive con la k) e altri di questo stampo sono i tristi messaggi che occupano ben due
pagine di un importante giornale. Non so se sia più triste chi scrive questi messaggi o chi corre ad accaparrarsi
una copia di Caterpillar per leggerli , ignorando articoli seri (specie in via d’estinzione) e ,soprattutto, un po’
meno seri (i quali per fortuna aumentano progressivamente). Perciò vi preghiamo davvero con tutto il cuore
(che ripetiamo si scrive con la c) di scrivere messaggi carini e divertenti o quantomeno di leggere gli articoli e
fare cruciverba (perché credetemi sono stradifficili da realizzare specialmente se a tema).
PUNTO SECONDO: I MESSAGGI CATTIVI. “Fai pietà, puzzi, cambia scuola, stai sul c***o a tutti…… per favore
per favore, siete davvero dei b*****i. Forse voi vi sentite strafighi e strasimpatici, vi credete dei grandi a
scrivere questi messaggi, beh permetteteci di ripetere che siete solo dei gran b*****i!!! Pensate a come si
sente quel povero ragazzo che si vede scritto sul giornalino della scuola che puzza e che è antipatico, o quella
povera ragazza che, forse già non molto soddisfatta del suo aspetto fisico, si sente dire che è bella come un
angelo caduto dal cielo di faccia. Perciò ancora una volta vi preghiamo: siate buoni con il vostro prossimo, non
scrivete agli altri quello che non vorreste foste scritto a voi, e se avete un compagno di banco che puzza e
proprio non ce la fate più diteglielo in privato o fateglielo capire, non spiattellatelo in pubblico sul Caterpillar!!
PUNTO TERZO: IPSE DIXIT. Vi spieghiamo:gli ipse dixit dovrebbero far ridere, essere una sorta di rivincita
degli studenti per mettere in ridicolo i professori; ma ogni settimana che passa nella cassettina del Caterpillar
cadono solo bigliettini che non fanno assolutamente ridere. Perciò nuovamente vi preghiamo risparmiateci
tutte le battutine più stupide dei professori che, probabilmente, estrapolate dal contesto in cui vengono dette,
non sono nemmeno capite.
E ricordatevi che il Caterpillar non è solo messaggeria ma molto, molto di più; e a noi che ci impegniamo
per farlo uscire in tempo per tutte le ricorrenze importanti farebbe piacere se leggeste qualcosa in più delle
battutine stupide di studenti frustrati.
Con ogni probabilità questo articolo non verrà letto da nessuno ma se c’è qualche temerario che è riuscito ad
arrivare alla fine, ha tutto il nostro rispetto e ci piacerebbe tanto stringergli la mano!! GIANNA&COPPY 3^A
L’ANNUARIO
Noi sappiamo che molti di voi, ma veramente molti di voi, si staranno chiedendo per quale ragione un annuario che
normalmente esce prima delle vacanze di natale, o al più tardi a gennaio, è finito uscire verso maggio, con un notevole
ritardo.
Bene. Questo articolo vi illustrerà brevemente le varie motivazioni.
Motivo1: E’ colpa nostra se la segreteria ha impiegato ben 3 mesi, tre mesi, III mesi, da settembre a dicembre, per
decidere a quale fotografo dare l’appalto, ridandolo poi alla stessa dell’anno scorso?
Motivo2: E’ forse colpa nostra se la fotografa ha impiegato due settimane invece che due giorni, per fare le foto delle
classi?
Motivo3: E forse colpa nostra se la classe 1G, la prima G, una classe di piccoli
primini, ha impiegato ben 1MESE!! per riconsegnarci un semplice
foglio che tutte le altre classi ci hanno riconsegnato in solo due
giorni(tranne la prima h, lei 2 settimane)?
Motivo4: Ed è forse colpa nostra se i professori non ci fanno uscire dalla classe per
fare l’annuario , con un conseguente ritardo di almeno due settimane?
Penso che la risposta sia la stessa a tutte le motivazioni. Per cui ci scusiamo del ritardo
da noi non causato per l’uscita dell’annuario e speriamo che quando l’avrete in mano
vi piaccia, perché altrimenti sono problemi vostri.
Bene. A presto
La commissione annuario
23
Dopo NO WAY OUT siamo sulle direttive per il pay-per-view più importante della stagione del wrestling WWE,
WRESTLEMANIA 21.
Qui saranno messe in palio tutte le cinture della WWE e, per decisione del presidente della federazione, sarà l’unico PPV
(oltre al royal rumbe match) ad avere dei matches infraroster.
Tra le cinture che saranno messe in palio ci saranno quella del WORLD
HEAVYWEIGHT CHAMPION (TRIPLE H) e quella del WWE CHAMPION
(JBL).
Il 10 volte campione del mondo, TRIPLE H, avrà come sfidante nel main
event della serata il vincitore del ROYAL RUMBLE MATCH, BATISTA.
Quest’ultimo, dopo la ROYAL RUMBLE, si è ribellato all’EVOULOTION e al
suo capo TRIPLE H poiché questo cercò, anche con l’aiuto di RIC FLAIR,
prima di far desistere BATISTA dal partecipare al ROYAL RUMBLE MATCH,
poi di fargli rifiutare la stipulazione derivata dalla vittoria di quel match (sfidare
il campione del proprio roster a WRESTLEMANIA).
BATISTA VINCERÁ IL TITOLO DI CAMPIONE DEL MONDO? OPPURE
TRIPLE H BATTERÁ QUESTO SFIDANTE COME HA FATTO CON MOLTI,
MOLTI ALTRI?
JBL, invece, difenderà il titolo di campione WWE contro il vincitore del N#1 CONTENDER TOURNAMENT conclusosi a
NO WAY OUT, JOHN CENA. Infatti JOHN CENA ha battuto in questo torneo prima ORLANDO JORDAN, poi BOOKER
T e , nella finale di NO WAY OUT, KURT ANGLE. Ricordiamo ,inoltre, che JHON CENA si è classificato secondo nel
ROYAL RUMBLE MATCH.
TERMINERÁ IL REGNO DI JBL COME CAMPIONE? JOHN CENA SFRUTTERÁ LA POSSIBILITÁ DI DIVENTARE
CAMPIONE WWE NELLO STESSO MODO IN CUI A WRESTLEMANIA XX HA BATTUTO BIG SHOW PER IL
TITOLO AMERICANO? OPPURE BRADSHAW MANTERRÁ IL TITOLO MAI PERSO DOPO LA VITTORIA CONTRO
EDDIE GUERRERO?
In questa edizione di WRESTLEMANIA ci sarà un altro match che entrerà nella storia della WWE, il MONEY-IN-THEBANK LADDER MATCH. Un match con la sala che vedrà CHRIS BENOIT, CHRIS JERICHO, SHELTON BENJAMIN,
KANE, EDGE e CHRISTIAN contendersi la vittoria e la possibilità di sfidare il campione del mondo per il titolo. Ma, il
più grande vantaggio che il vincitore di questo strepitoso match avrà è quello di poter scegliere quando e come sfidare
il campione. Tutto ciò nell’arco di tempo compreso tra WRESTLEMANIA 21 e WRESTLEMANIA 22. CHI VINCERÁ
QUESTO MATCH ED ENTRERÁ NELLA STORIA DELLA WWE?
A WRESTLEMANIA 21 avremo anche 3 grandi ritorni: “ROWDY” RODDY PIPER, STONE COLD STEVE AUSTIN il
tutto incorniciato dal mitico segmento d’intervista del PIPER’S PIT. RODDY, contento della sua introduzione nella HALL
OF FAME della WWE ha deciso di tornare sulla scena con il suo PIPER’S PIT a WRESTLEMANIA 21. E, per rendere
il suo ritorno ancora più eclatante ha deciso di ospitare ed intervistare uno dei più grandi campioni della WWE: STONE
COLD STEVE AUSTIN.
A WRESTLEMANIA XX i matches infraroster sono stati di elevatissimo rango; abbiamo infatti visto BROCK LESNAR
faccia a faccia con GOLDBERG e KANE affrontare THE UNDERTAKER.
Perciò noi ci chiediamo, sarà così anche a WRESTELMENIA 21?
Per ora non sappiamo dare una risposta certa ma sappiamo che HBK ha lanciato il guanto di sfida a KURT ANGLE.
Dopo NO WAY OUT, e dopo la sconfitta con JOHN CENA, KURT ANGLE ha deciso di accettare la sfida di HBK, per
essere sicuro di presenziare a WRESTLEMANIA 21. HBK RIUSCIRÁ A PRENDERSI LA RIVINCITA SU KURT ANGLE
DOPO ALLA RUMBLE? OPPURE NON SARÁ COSÌ?
RANDY ORTON, il legend killer, ha deciso di, per tenere fama al suo nome, sfidare la più grande leggenda del wrestling
WWE, UNDERTAKER. Ovviamente il DEADMEN ha accettato la sfida per dimostrare che neanche “l’uccisore di
leggende” potrà batterlo. RIUSCIRÁ ORTON A BATTERE UNDERTAKER COME HA GIÁ FATTO
CON LEGGENDE DEL CALIBRI DI MICK FOLEY, SHAWN MICHAELS E SGT. SLAUGHTER?
OPPURE UNDERTAKER RIUSCIRÁ A MANTENERE IL SUO RECORD, ESSERE IMBATTUTO A
WRESTLEMANIA?
Oltre al wrestling a WRESTLEMANIA 21 avremo anche un match di SUMO. Infatti, durante
la trasferta in Giappone BIG SHOW ha conosciuto il più grande campione di SUMO degli
ultimi tempi, AKEBONO. Quest’ultimo ha deciso di sfidare BIG SHOW, il quale, per facilitare la
battaglia al giapponese, ha deciso che la sfida seguirà lo stile dei match di SUMO.
24
TEUZ 3L
Inferno CANTO XXI
Inferno. Ponte su un lago di pece ribollente.
Oscurità. Diavoli sotto un ponte. Dante e Virgilio.
DANTE: O duha mio, home bolle ‘sta pece!
Huella a Venezia rihordar mi fece.
La mi’ mamma giohò alla lotteria
hon il mi’ babbo, la nonna e la zia:
tanti fiorini fece vincer la Harra’,
hosì finalmente noi viaggiammo hua e la’.
Rihordo anhor he vidi all’Arsenale
impeciar barhe he navigan male.
VIRGILIO: Potete ammirare alla vostra destra
giunger un diavolo per la via maestra
DANTE: O Gesù Bambin, Giuseppe, Maria,
m’ha fatto venir la tahihardia!
DIAVOLO 1: (agli altri diavoli gettando il dannato)
Ciapeve un desgrasia’ de Santa Sita
che ghe ne cato ‘n altro ancora in vita.
DIAVOLI: ‘Vanti che ne vegna el late ai xenoci
va’ soto la pegola e cavite dai oci.
Ti ne par proprio el Cristo de San Martin
ma qua no volemo un santo ne’ un santin.
Bala desso el tango coi to compari
che nialtri de sponciae no semo avari.
DANTE:. Guarda Virgilio he lo spingono sotto
home un tortello he anhor non è hotto.
VIRGILIO: Recati lesto ognor dietro una roccia,
se di pece non vuoi fare una doccia,
ed in me stesso devi or prestar fede
ché non ti lascio alla lor mercede.
Virgilio attraversa il ponte.
DANTE: Ohhio, Virgilio, he huelli son tutti
hattivi, malvagi ed anhe un po’ brutti.
Home gli alani e i feroci mastini
si lancian furiosi sui poverini.
VIRGILIO: Nessun di voi sia fello con l’uncino,
ma venga il vostro capo qui vicino.
DIAVOLI:Va’ ti, Malacoda, da l’insemenìo
a domandarghe par cossa el xe vegnìo.
MALACODA: Ciò, sior, el me diga cossa xe nato
‘vanti che mi me toca dar de mato.
VIRGILIO: Quo usque tandem, Malacoda, abutere
patientia nostra, ego velim videre.
DANTE:Huello he dice io certo lo so già:
“Vuolsi hosì... holà e poi zum pa pa!”.
VIRGILIO: La voluntas di Dio quaggiù mi guida
et itaque il vivente ormai si fida.
MALACODA:Ciò, no xe parmesso che riva ‘sto qua
e col so latin el voria ‘ndar più in là.
Ormai, compari, ne toca star indrìo
Ché ‘1 tempo dei bagoli xe belo che finìo.
25
sciallo
ARPA
BASSO
BOYBAND
CHITARRA
CLASSIFICA
CUFFIE
DANCE
DJAMBE
FLAUTO
Zambo
GRUPPO
HIPHOP
HIT
HOUSE
IPOD
MPTRE
PARADE
PC
PLAY
RAP
REM
REW
REWIND
ROCK
TAMBURO
VIOLINO
WALKMAN
___ _____ _ ____ _______ _
26
pazzo
ALA X2
APPUNTI
BANCO
BAR
BIANCHETTO
BIO
BIRO
CHIMICA
DIARIO
FISICA
GESSO
GITA
Zambo
GOMMA
ITA X2 non Rita e non gita
LATINO
LETTERATURA
LIBRO
MATE
PC
PROFE X2
_ ___ __ ____ ______ ___
27
RITA
STORIA
TEMPERINO
VERIFICHE
C’erano una volta tre porcellini. Tutti e tre vivevano allegramente ai bordi di una foresta. Un bel giorno, si alzarono e
iniziarono a dividersi i compiti della giornata. Il primo porcellino diligente esclamò - che bello! Oggi è un’ottima giornata
per andare nell’orto! Io andrò la fino a sera. Ci vediamo-. Il secondo porcellino stupido allora disse - Se lui va nell’orto, a
me toccherà andare a procurare la legna e a prendere l’acqua. Ci vediamo!-. Ma il terzo porcellino era diverso da quello
che si aspetta che sia. Infatti era un porcellino furbo e moderno. E disse– che si ammazzino pure di fatica! vediamo cosa
c’è alla tv…- E così era una giornata come tante altre dei nostri tre amici porcellini. Ma un giorno, quando ormai avevano
tutti più di 25 anni e la convivenza era diventata ormai impossibile, dopo una lite furiosa decisero tutti di andare via di
casa. Il porcellino diligente allora disse: - basta, non ne posso più! Andrò a trasferirmi nella vecchia baracca di mattoni
vicino al ponte. Il porcellino stupido disse: - ah si! Allora io me ne vado a costruirmi una casetta di paglia sopra il fiume.
E il porcellino furbo quindi disse – ah si! Allora sapete che vi dico? Brucio questo marciume e mi trasferisco in una
mega villa in centro e mi faccio mantenere! Tiè!E così si trasferirono tutti e tre lontani… ma noi non possiamo seguire
tutte e tre le storie contemporaneamente! Quindi seguiremo quella del porcellino furbo. Bene. Come aveva detto, si era
trasferito in una mega villa con piscina e tivù al plasma. Però la vita del nostro porcellino non fu tutta rose e fiori come
faceva a intendere. Difatti un giorno iniziò a ricevere dei messaggi strani sul cellulare che dicevano: 7 giorni!. No……
un attimo………………ecco. Dicevamo, dei messaggi che dicevano: non si capiva bene. Erano dei messaggi dove
l’unica cosa che si sentivano era una specie di ronzio. E dopo questo avvenimento la vita del nostro porcellino cambiò
definitivamente. Infatti sentì squillare il campanello. Driiiiiiiiin!!!!!!!!!!!! E il furbo disse: - Saranno i soliti testimoni di
Geova-. Chi avrebbe mai potuto essere? Il postino, il vicino, la suocera? Nessuno dei tre!!!Colpo di scena!!! Infatti era il
signor Rovagnati, che impugnando un’affettatrice laser 2000 voleva le pingui cosce del porcellino. E volete sapere che
fine ha fatto? Il finale della storia risulta scontato…il povero porcellino si è ritrovato a fare compagnia ai salamini Beretta
al reparto frigor dell’Esselunga. È così finita la storia dei tre piccoli e sfortunati porcellini.
GIORGIO 1°I
Sestito: Dov’eri?
Riamalo 2^L: Ero a pulirmi il coso…
15 Dicembre 2004.
Alunno1: “Guardate, sta nevicando!”
Alunno2: “Ma no, è polline !”
Bellomo: Se separiamo il polo nord dal sud
Studente: Che cos’è? La devolution dei campi magnetici?!
Pacifico: Burti cosa stai facendo?
Burti 2L: No niente, stavo parlando alla giacca…
28
X TUTTO IL MONDO MASCHERONIANO E NON: SUPER FELPE KAMCHATKA!
VENDESI BELLISSIME FELPE CON LOGO DI NUOVA IDEAZIONE PER AMANTI DELLO STREETWARE DISPONIBILI DA
SUBITO IN VARI COLORI E TAGLIE
RIVOLGERSI A VIX [email protected] 3281233850
Ps: ce ne sono ancora poche in giro…
X la tipa del messaggio scritto in arancione: No, mi hai scambiato con Ale. By Luk
X Cella 3^A: Non puoi coprirmi la luce tutto il giorno ! by W.
X Stella 3^I: Non accetto concorrenza by Cesso intasato
X Vlad: Chi 6? Ma la biondina ha un nome? By una di 1^L
X Cassis 3^A: I’m crazy, crazy, crazy for you ! by Marco Ravelli
X Eros: Sgruminaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa by Alo
X Tutti gli sfigati che non si tagliano I baffi: ma tagliatevi i baffi…. Sfigati!(Sei un genio! n.d.Luk)
X Luca Norbis e Paolo Marra: Siete due verdure !! by Voi sapete chi
X Matteo Corbellino: Eri proprio bravo a fare il vigile al corso x il patentino!!! By Anonima
X Andrea 1^D: Non nascondere la tua love story con la Michy(1^B)!!! Ormai è pubblica ! by Dorian
X Agnes: tranquillo!!!! Adesso che finalmente vi siete mollati avrai più tempo per tutti gli altri tuoi fans…poi chissà, come
lo Sgrò magari ne trovi un altro, no??=)… by Luca
X i ragazzi di voci nel vento: Complimenti x lo spettacolo!!! Siete stati bravissimi!!! E’ stupendo!!
X Luca Mazzola: Smettila di andare dietro alle altre che io sono la più bella!! T.A.D.M.(Ma sparati!! n.d.Luk) by Gaia
X Imberti: La dieta! Occhio! By Lilla e Viola
X Paolo Marra 4^D: Hai la faccia da pirla, ma mi sembri simpatico… mi dai il tuo numero? By Lussana
X Gabriel 1^B: Smettila di guardare il culo alla Biffi tanto non te la da!!! Spiace proprio! By 2 di 1^B
X Marco 3°H: 20 chili in meno e saresti stupendo…così…ammirevole ok?
X Chicca 1^A: Ti voglio…. By il tuo Seba
X Enrico Cerrato 4^E: Hai un bel culo quando vai in bicicletta. by Ela
X Marconi: Funghetto mio mi arrapi un casotto! By Lauretta 1^L
X Martina Sana: TDM(Tiratela di meno) Ma ti metti l’uniposca al posto della matita ???!!
X Ela: Compra la panna spray, poi so io che cosa farne… by Cella(Grande Cella!!!n.d.Luk)
X Tutti: Cercasi ragazza\o Disponibile x avventure selvagge. Chiedere di Seba 1^D
X Ela: Mi attizzi un casino, non sai cosa ti farei!! By Cella(Grande Cella!!! n.d.Luk)
X Mazzu 3^A: Che bellina !!!!! by Souz
X la tipa di 1°L: Sì, la biondina ha un nome e un gran bel culo… by Vlad
X Nanni: Sei veramente carino, dimostrassi la tua età ti conoscerei anche… by Lala
X Gianna e Coppy 3°A: Articolo fantastico, grandi! Ci voleva qualcuno che lo dicesse finalmente!!! By anonimissimi
X Christian Lazzaroni 1^L: Ciao Annnnngelo! By Ela Eli
X Emil 2^M: Sai qual è la differenza tra i giochi dei bambini e quelli degli adulti? La quantità di polvere da sparo!(me la
spieghi????n.d.r)
X Ivy 1^C: 6 stracarina… <tunc>… ahia!!! (guarda dove cammini… n.d.Luk) by A. di 2^
X anonimissimi: Ma chi cavolo pensate di essere?? By tutti
X Algeri 1^H: MI fai incazz… molto spesso però ti voglio tanto tanto bene e spero di restare per sempre tua amica… ciao
by Ele
X Algeri 1^H: Ciao Dumbo! Smettila di prendere per il culo gli altri. Ti sei mai visto tu allo specchio!??? Ta fet ischefe !!!
by alcuni di 1^H.
X Eneone 3^E:…sai, hai mai pensato che fa rima con Co…
X tutti: Cercasi fidanzato anche usato! By x90
X Elena 1^C: Sei contenta?! Ora c’è un messaggio per te su cater… Ti voglio un mondo di bene
ma smettila di sporcarmi i vestiti di bava ogni volta che vedi Gufooooooo! By Davida
X Kevin 1^D: Esiste il deodorante!! By chiunque ti si avvicini.
X Brufolo Bill 1^E: Non fare il fighetto, non lo sei!! By tutti
X Francesco Bonafini: Che bellino che sei… (L’unico Bellino è il Monta!!! n.d.Luk e
Busca) by 1^C
X Elena Foiadelli 1^i: Amore della mia vita, lo so che sei persa… xò ripigliati presto!!
Non vedi che è 1 leso paura… Ti amo tanto.(la scrittura era da donna!! :-P n.d.r.) by chi
ti vuole bene.
X Pitzo-Putzo: Basta imboscarsi le Bike altrui… by Dario
29
X Federica, Sarina, Roberta: Guardate che se mi odiate potreste anche dirmelo in faccia anziché evitarmi a
vita… capitolo!? By Giulia
X Cella 3^A: Com’è che ogni giorno che passa sei sempre più bello?! Ma
come fai!? Baciii (Grande cella n.d. Ela e Luk) by 2 primine
X Chiara 1^D: Smettila di fare la fighetta sfigata ! by tutti
X diudeccccc 2^H: YEAH !!! by Luk e Busca
X Bea 2^A: Mi sei mancata stratanto quando ero in America! Sei unica e la
migliore! By kate 2^D
X Elena 1^i: Con la tua luce illumini le mie giornate. By Edo
X Miccicché 2^G: Ma tirati un po’ insieme con quella voce a trombetta ! by
chi ti sente parlare
X Pitzo-Putzo: Ti osanniamo tutti o nostro Dio…contento? Almeno adesso
magari non ROMPI Più I COXXXXXI!!! By signorini e signorine mascheroniani
X Ila 5^H: tanto non te lo dà… papparappapa…
X Tom-tom: complimentoni per la sorella… By Vlad
X Gloria 2^i:ti penso sempre,soprattutto in momenti particolari…tipo…sul
cesso!!!Però in fondo ti voglio bene, quando ho in mente te lo stimolo è
spontaneo!!! by Gabry
X TUTTI: le gazzette del martedì e del sabato sono per tutti!!! Smettetela di
rabbarle una buona volta!!! By il Bar
X PILOZU: lo sappiamo che la scuola ti fa stare male, per cui smettila di
ubriacarti al jamaica, così non stai a casa! By chi ti vuole male
X Elena Ghibellini 1^H: E’ da quando ti ho vista la prima volta che mi sono
innamorato di te. Mi piaci un sacco! Sei bellissima. Ti amo. P.s.: Hai un
sedere da favola!! By qualcuno che ti adora.
X Cella 3^A: Puoi nasconderti, scappare, giocare a civilization, ma io ti troverò ovunque tu sia. By il trasparagno. (Grande
Cella !!! n.d Luk)
X Luk: Luuuuuuuuuuuuuuuk….!il biscooooooooooooooooottooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
!! Oh ma che stra bello!!!!!! By Ela
X Laura Nespoli: Puoi anche evitare di sederti sopra di me. By l’uomo dei raptus omicidi.
X Maffioletti 2^I: Xchè quando hai finito l’allenamento di calcio non ti fai mai la doccia???? Bacino con tnt lingua…
X Elena Morali 1^D: Ma la smetti di tirartela o brutta stronzettina?? By E.G.
X Chiara 1^M: Sei un’amica speciale, sei stata la mia prima amica del maske e l’ultima che dimenticherò…. Tvtttb. By
Mara 1^L
X Michela Brembilla: Essendo una ragazza molto fine, non mi permetto di usare termini volgari per esprimere quello che
penso di te, ma se non sei scema e hai un dito di cervello, lo capirai da sola… By 3^C
X Shneider 2^F: Bella felpa… Però cambiala ogni tanto…! By Primina.
X Tutti: Hai preso 3 in latino? Ti sei chiuso un dito nella porta? I tuoi compagni ti evitano da quando ti si è rotta la doccia?
Tranquillo, hai semplicemente avuto una settimana infernale! Un’imboso saluto dalla: Imbe s.p.c. dal 1988 al servizio
della comunità. By Imbe s.p.c.
X la Consulta: Perché non c’è una squadra femminile di calcetto???’
X la squadra femminile di calcetto: bella idea!!! L’anno prossimo la mettiamo nel programma! Grazie… by Consulta
X Khris 1E: Sei stra simpa anche se a volte sei sulle nuvole…resta sempre come sei!!!! Sei grande!! Ti vogliamo tantissimo
bene…..
By Illy, Silvy e Mara
X ERIK: ciao uomo della kappa!!! Questa volta niente barche nuove…però tranquillo! Continua ad andare sempre a
90°!!!!!!!!!! By Enea e Biffi
X la ragazza col vestito rosso, carnevale degli animali: Oh, signora dei cieli, come vorrei essere il tuo dio!!!!!!! ………
aspettati una sorpresa a fine anno….By Skirtchaser
X Gio 3C: Non vivere nel mondo dei puffi!!! bY Fede
X Sebastiano 2D: Faccia di c….o !!! Tiratelo di meno che non sei bello per niente!! Tirati su i pantaloni e non toccartelo
mentre vieni interrogato…
By noi
X Tizio che incontro sempre sul pullman (il 2) dopo scuola: Sei bellissimo, non è che mi dai il tuo numero di cellu?!?!?!?!
By una del pullman
X Marco Giorgio Bellante (Altri nomi?? n.d.r.): Perché non sei come tutti gli altri? Almeno fai finta di esserlo!! By L’Hobbit
X Battista: Sei bellisshimo ;-P !!!!!by Luk
X
Prof. Panseri battista: Siamo attratte da lei, ce lo dà….? 10 nella sua materia??? By Eli, Ela e Sissi
X Cella 3^A: Sei il nostro bombolone farcito preferito!!! By Golosoni (Grande Cella!!!! N.d. Ela, Eli,
Luk!!!!)
X Dario 3^E: Mi mancano i tuoi baci… mi piaci un casino… ti amo… By Alessandra G.
X Quella del msg sopra: condoglianze…
X Dario Cambiè (Radio) 2^H: A quando il matrimonio con Katharina (sissi) 2^D??? By tutti i
curiosoni della scuola!!!
X La Prosciutta di 1^E: Fatti meno tipi al XX, visto che quello che ti sei fatta due domeniche
fa… me lo sono fatto pure io!!!Mi spiace!! By Bastarde (Dentro e fuori forever)
X Sissi 2^D: Siamo geloooseeee!!! Vogliamo essere pure noi moderatrici del cestinoooo!!!! Sei stata
30
lodata da Jackny!!! Non è giuuuuusto!!!!! By Ela e Eli !!!
X Norbis: Azzoppati!!!
X Giacinto 2^D: Rompi troppo tanto!! Basta importunare le ragazze di 2^d…
X Luke 4^D: You’ve got on my tits By Satan
X Di Nardo 2^E: sei troppo sfigato! Ma ritirati…..
X Edoardo 3^A: Cella give me five!!!! Ti Amoooo!! By your sister…yeah!!!
X Curzio 1^E: Vai a lavorare come il tuo socio!!! Per favore fai solo ridere…By anonimo
X Neo 4^F: Sei un figo ma tiratela di meno…By your friends
X Vanessa 2^G: La prossima volta che vai a dire in giro della nostra storia ti investo con il monopattino di po.(Adesso non
lo saprà proprio nessuno!!! n.d.Luk) By Lala
X Vanessa 2^G: Toc toc! By Lupo mangia frutta
X Tiziano 1^C: Lo vuoi capire che mi piaci??? O no? By xxx
X Elena Kummer 1^C: Sei bellissima, ti vorrei conoscere. By Filetti 1^H
X Katharrrrrrrrrina 2^D: Lo sappiamo tutti che ti piace Sura… il Dudech è solo una copertura!!!! By ElaEli
X Magni Cecilia: Smettila di tirartela e di fare la….(indovina un po’!!! n.d.Luk :-D) by tutti
Saperi: profe, mi voglio fare interrogare!
Pacinico: Ti ho già interrogato il 31 Febbraio.
Pacinico: Zimbelli, quando morirai guarderanno il tuo cervello e diranno:”Non poteva appartenere
ad un vertebrato!”
Pacinico: l’Orsa quando è incinta si IBERNA, poi si DISIBERNA quando partorisce.
Pedone: Ragazzi non guardate fuori dalla finestra la neve altrimenti si emoziona e non scende più!
Panseri: Porcamucca mi piacete ragazzi siete unici !
Tosetti: non mangiate troppo panettone che vi obnubila la mente !
Battafarano: A ragazzi che fate ?!
Reduzzi: L’upupa è l’uccello di Foscolo.
Lo Giudice: Ragazzi come eravamo d’accordo? Cristoforo Colombo scoprì l’America nel 1497?
Siracusano: Il quarto livello è quello del Cristo che giace
tranquillamente in piedi…
Martello: Se vuoi uscire Pizzoccaro chiedimelo, non prendermi per il
deretano…da dove credi che venga?? Dalla Papuasia??
Giunta: Facciamo l’ elenco al contrario o all’ incontrario?
Alunno: è indifferente.
Giunta: Va bene, allora cominciamo dalla testa.
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Tappabuchi: la redazione 2003-2004-2005 in una nuova veste....