Chi era Enrico De Pedis, membro della banda della Magliana

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Chi era Enrico De Pedis, membro della banda della Magliana
Chi era Enrico De Pedis, membro della banda della Magliana
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Chi era Enrico De Pedis, membro della banda della Magliana, sepolto
nella basilica di S. Apollinare a Roma
Tra gli altri appartenenti alla banda della Magliana, Enrico De Pedis detto "Renatino" era l'unico a possedere uno spiccato
"spirito imprenditoriale": mentre gli altri sperperavano i propri bottini, egli investiva, anche in attività legali, come imprese
edili, ristoranti, boutique, i proventi delle attività criminali. Arrivò così, al punto di non voler più dividere i proventi delle sue
attività coi compari. Questo il motivo che scatenò una guerra interna alla banda della Magliana: dopo che De Pedis riuscì a far
uccidere dai suoi killer personali, Edoardo Toscano, della fazione dei maglianesi a lui opposta, il 2 febbraio 1990, questa
assoldò due killer che lo freddarono da una moto, all'uscita da una bottega antiquaria di via del Pellegrino, vicino campo dei
Fiori, a Roma.
Ma il mistero di De Pedis, si può dire che inizia con la sua morte, cui segue dopo una prima sepoltura al cimitero del Verano,
lo spostamento della sua salma nella basilica romana di S. Apollinare, di proprietà dell'Opus Dei. Sepoltura che viene motivata,
a soli 32 giorni dalla sua morte, dal rettore della basilica, monsignor Piero Vergari, che attestò con una lettera lo status di
grande benefattore del bandito defunto: «Si attesta che il signor Enrico De Pedis nato in Roma - Trastevere il 15/05/1954 e
deceduto in Roma il 2/2/1990, è stato un grande benefattore dei poveri che frequentano la basilica ed ha aiutato concretamente
a tante iniziative di bene che sono state patrocinate in questi ultimi tempi, sia di carattere religioso che sociale. Ha dato
particolari contributi per aiutare i giovani, interessandosi in particolare per la loro formazione cristiana e umana». Dopo 4
giorni l'allora Vicario della diocesi di Roma, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Ugo Poletti,
rilasciava il nulla osta alla sepoltura di De Pedis all'interno della basilica di Sant'Apollinare. Il 24 aprile la salma di De Pedis
venne tumulata e le chiavi del cancello vennero consegnate alla vedova, Carla De Pedis.
La sepoltura viene considerata sospetta in quanto, secondo diverse testimonianze - della sua ex amante Sabrina Minardi e del
pentito della Magliana Antonio Mancini - nel 1983 De Pedis avrebbe gestito il sequestro di Emanuela Orlandi per conto del
Vaticano e in particolare di monsignor Paul Marcinkus, allora a capo dello IOR.
Proprio in relazione al caso Orlandi è arrivato in questi giorni il nulla osta del Vicariato, attraverso il programma "Chi l'ha
visto", all'ispezione da parte dei magistrati, della tomba di De Pedis in S. Apollinare, che finora, non essendo di competenza
dello Stato Italiano, gli ufficiali giudiziari non avevano potuto toccare.
(Fonti: Repubblica, wikipedia)
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