Futuro a benzina o elettrico?
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Futuro a benzina o elettrico?
Pubblicazione semestrale Anno XIII | n° 1 | maggio 2010 R I T R A T TO Segretariato UPSA, C.so Elvezia 16, 6900 Lugano tel. 091 911 51 14 fax 091 911 51 12 SEZIONE TICINO Comitato di redazione Walter Robbiani, presidente Armando Sonvico, responsabile della comunicazione Enrico Camenisch Hansludwig Fritzsche Gabriele Lazzaroni Roberto Mazzantini Sonia Simonetti Redazione e impaginazione Rezzonico Editore SA, Locarno Stampa Rprint SA, Locarno Futuro a benzina o elettrico? Istockphoto L’INDICE Editoriale | Uno sguardo agli orizzonti della professione Storia di copertina | Futuro elettrico o a benzina? Camera con vista | Fra nuove sfide e nuove regole Attualità | Il barometro tende al bello 2 3-6 7 8 | Con Lorenzo Mammone Ospite | Il mestiere di Car Designer Faccia a faccia | Autoincentivi, pro e contro Inchieste | “Non demonizzate i giovani” Io e l’auto 9 10-11 12-13 14-15 Formazione | A scuola con i moderni meccanici 16-17 Marketing | I Social Network oscurano l’email 19 Vita associativa | L’assemblea di aprile 20-21 EDITORIALE Q uesta edizione di ‘Autoritratto’ guarda al futuro economico, tecnico e politico del nostro settore. Come ho affermato durante il mio discorso all’assemblea tenutasi recentemente a Bodio, temo che i temporali non siano finiti e che le nuvole all’orizzonte non spariscano da un giorno all’altro, anche se i risultati dei primi tre mesi di quest’anno sono incoraggianti. La crisi economica dalla quale stiamo lentamente uscendo sta influenzando il comportamento dei consumatori. Si orientano sempre più verso automobili di minore cilindrata ed ecocompatibili. Per soddisfare questa tendenza i costruttori investono ingenti somme di denaro nella ricerca di modelli che consumano meno benzina ed emettono meno gas di scarico. Ma quale sarà il futuro dell’automobile a livello tecnologico? Sarà con motori a benzina o elettrici? A queste domande dedichiamo il servizio d’apertura. Nonostante gli esperti consultati esprimano pareri in parte contrastanti, mi sembra che siano concordi sul giudizio che per parecchi anni ancora il mercato sarà dominato dai motori a benzina. Motori che grazie alle ricerche in corso, secondo gli esperti, arriveranno a un consumo di 2 litri per 100 chilometri. Se questo accadrà davvero c’è addirittura chi mette in dubbio il fu- STORIA DI COPERTINA Uno sguardo agli orizzonti della nostra professione di Walter Robbiani presidente UPSA turo delle vetture elettriche. Altri esperti, invece, non hanno dubbi sul fatto che il futuro a medio-lungo termine sia a favore dei motori elettrici. Un ruolo importante sul comportamento dei consumatori a questo riguardo potrà essere giocato dalle autorità politiche, che potranno accelerare o meno certi processi di cambiamento attraverso gli ecoincentivi. Una politica in questo senso è stata promossa a titolo sperimentale negli anni scorsi a Mendrisio dalla Confederazione con il progetto Vel a favore delle vetture elettriche. Questo progetto ha poi portato alla creazione dell’attuale Centro di competenze cantonale per la mobilità sostenibile (Infovel), con il quale UPSA ha trovato una proficua collaborazione. A proposito di politica: peccato che il Governo ticinese non abbia approfittato della crisi, per eliminare dalle nostre strade veicoli vecchi inquinanti e poco sicuri! Sarebbe stato possibile, grazie ai prospettati incentivi alla rottamazione. L’auto del futuro non sarà diversa solo nei motori, ma anche nel design, come racconta ad ‘Autoritratto’ l’ingegner Carlo Bonzanigo, un Ticinese che si è fatto strada a livello internazionale in questo settore. Il nostro avvenire saranno anche i giovani che frequentano il Centro professionale UPSA di Biasca. Parlano delle loro aspettative con un entusiasmo che è davvero di buon auspicio. L’impegno dei giovani e la serietà con cui noi esercitiamo ogni giorno la professione nel rispetto del nostro Codice etico, ci permettono di andare avanti con fiducia. Anche se – come fa notare il conduttore di ‘Patti chiari’ Lorenzo Mammone – qualche pecora nera continuerà ad annidarsi nella nostra categoria, come in qualsiasi altra professione. NEL SUO VOCABOLARIO C’È UNA PAROLA CHE NON ESISTE: «IMPOSSIBILE». Mauro Tedeschini, da dieci anni direttore responsabile del noto mensile automobilistico ‘Quattroruote’ I l mercato dell’automobile sta cambiando rapidamente. Le auto di grossa cilindrata stanno perdendo quota rispetto alle vetture meno potenti, più maneggevoli e più ecologiche. Le case automobilistiche stanno pertanto mutando rotta: invece di puntare su potenza e prestazioni, come avveniva fino a poco tempo fa, ora investono per diminuire i consumi e le emissioni di Co2. Lo si è visto chiaramente al recente salone di Ginevra. Quale sarà dunque il futuro dell’automobile e quali gli orientamenti dei consumatori? Per parlare di questo argomento abbiamo intervistato Mauro Tedeschini, da dieci anni direttore responsabile del noto mensile automobilistico ‘Quattroruote’. Direttore, come sta cambiando il mercato? “In tutta Europa l’attenzione del mercato si rivolge verso automobili più piccole”. Come spiega questa tendenza? “Da una parte è certamente causata dalla crisi economica. Dall’altra, da normative nazionali sempre più rigide in materia di emissioni e di consumi, che spingono il consumatore verso questo tipo di vetture”. Cambia la domanda e si modifica l’offerta. “Certo. Data questa tendenza del mercato le case automobilistiche non hanno mai investito così tanti quattrini, come sta SECONDO IL DIRETTORE DELLA RIVISTA SPECIALIZZATA ‘QUATTRORUOTE’ avvenendo da due anni a questa parte, nella ricerca tesa a diminuire consumi ed emissioni. E mentre in passato le vetture di piccola cilindrata erano richieste soprattutto da chi non si poteva permettere un’auto di caTorniamo alla politica dei costruttori. Meno spazio per il nuovo, quindi? tegoria superiore, oggi questi veicoli “Sì, ma per i garagisti non sarà necessaQuali saranno le tendenze a breve interessano pure alle classi più abbienti. riamente un male. Venderanno probabiltermine? Per questa ragione anche i marchi più premente qualche auto nuova in meno, ma “Stiamo assistendo a un’attenzione spastigiosi stanno studiando modelli di lusso aumenteranno le riparazioni. È infatti smodica nei confronti dei consumi. con dimensioni inferiori ai quattro metri”. Cambiano anche le abitudini del connaturale che più una vettura sarà vecchia, Tutti i quattrini che venivano destinati sumatore. più necessiterà di assistenza”. fino a poco tempo fa dalle case automo“Soprattutto per effetto della crisi econoQual è il comportamento dei consumabilistiche per aumentare potenza, premica. Nei prossimi anni si prevede una tori verso l’offerta di accessori sempre stazioni e dimensioni dei veicoli tendenza a sostituire l’auto meno frequenpiù sofisticati? vengono oggi impiegati per studiare temente. Non solo per risparmiare, ma “I congegni troppo complicati non hanno come consumare meno. Anche la pubanche perché la qualità dei veicoli misuccesso. Vanno per la maggiore quelli semblicità si sta orientando in questa diregliora continuamente e quindi la loro duplici, quasi banali, che aiutano il conduzione. Non si è chiesto per quale rata è superiore. Anche nel mercato delle cente senza distrarlo. La gente sale a bordo ragione le grandi marche stanno abbanauto aziendali si nota che i contratti di nodi una vettura per spostarsi, poi ascolta mudonando le gare di Formula Uno? Perleggio o di leasing si stanno prolungando sica, magari telefona, ma non vuole amché è diventato anacronistico puntare dai consueti tre a quattro o più anni”. mattire con dispositivi troppo complessi”. sul concetto di potenza”. “Nel futuro dell’auto rimane la benzina” Frank M. Rinderknecht, visionario dell’automobile e CEO di Rinspeed SA ORA CAPITE PERCHÉ PUNTA SU DI NOI? Da oltre 30 anni, Frank M. Rinderknecht è l’uomo simbolo della domanda «perché no?». Perché non costruire un’automobile che si rimpicciolisce quando trasporta una sola persona e si ingrandisce quando sono di più? Oppure perché non farne una che passa da 60 cavalli in città a 160 in autostrada premendo un pulsante? Superare i limiti, rendere possibile l’impossibile: una fi losofi a che è anche quella di MOTOREX. Ecco perché siamo il partner ideale di Rinspeed. Per saperne di più su come i nostri lubrifi canti aiutano gli imprenditori dei settori più disparati a concretizzare le proprie visioni visitate www.motorex.com. 3 STORIA DI COPERTINA 4 LO AFFERMA IL DIRETTORE DEL CENTRO CANTONALE PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE (INFOVEL) “L’automobile elettrica sostituirà quella a benzina, ma non tanto presto!” modelli tradizionali, di cui vengono prodotti 200-300 mila veicoli all’anno”. E il motore a gas ha un futuro? “Francamente non penso che avrà un futuro. D’altra parte si tratta di una variante del motore a benzina”. Quindi il futuro è dell’auto elettrica? “No, penso che in futuro rimarranno i motori tradizionali accanto a quelli elettrici. Quest’ultimi saranno diffusi soprattutto nelle città, ma per i lunghi trasferimenti la parte del leone, per almeno altri vent’anni, sono persuaso che spetterà ancora alle motorizzazioni tradizionali se il consumo sarà di 1 litro per 50 chilometri”. “LE AUTOMOBILI ELETTRICHE SI DIFFONDERANNO SOPRATTUTTO NELLE CITTÀ. PER I LUNGHI TRASFERIMENTI, LA PARTE DEL LEONE, PER ALMENO ALTRI 20 ANNI, SPETTERÀ ANCORA AI MOTORI A BENZINA, CHE CON UN LITRO PERCORRERANNO CINQUANTA CHILOMETRI”. E altri tipi di motorizzazione? Solare, per esempio? “Non per un futuro prossimo”! Gli studiosi, quale ritengono possa essere il ruolo dell’automobile nei tempi lunghi? “Mi sembra fuori discussione che la mobilità individuale non venga eliminata, anche se l’auto dovrà sempre più fare i conti con l’ambiente circostante. Si pensa che l’elettronica di bordo assumerà un ruolo sempre più importante a scapito di quello del conducente. Dispositivi automatici montati sulle vetture potrebbero per esempio limitare la velocità in base alle indicazioni stradali, ma la mobilità dei singoli continuerà certamente a rimanere un’importante espressione di libertà individuale”. Addio all’auto romantica, quindi… “Purtroppo sì. I giovani non hanno più il mito dell’auto come lo aveva la nostra generazione. I tempi cambiano e cambia il tipo di mobilità”. E l’estetica che ruolo avrà sull’auto del futuro? “Realizzare belle vetture di piccole dimensioni è molto difficile. Il ruolo del designer diventerà pertanto sempre più importante”. Prima spiegava che le grandi case automobilistiche si stanno ritirando dalla Formula Uno. Che ne sarà delle corse? “Le grandi marche non sembrano più disponibili a investire grandi cifre nelle vetture da competizione. Si continuerà comunque certamente a correre perché torneranno in auge le scuderie. E forse non sarà un male se l’automobilismo si allontanerà almeno in parte dal business”. Q uale sarà il futuro dell’automobile e in particolare quello delle vetture elettriche considerate finora le più ecologiche? Mauro Tedeschini, direttore della rivista specializzata ‘Quattroruote’. nell’intervista pubblicata nelle pagine precedenti si dichiara convinto che per i prossimi vent’anni la parte del leone spetterà ancora ai motori a benzina. Condivide questa previsione il direttore del Centro di competenze cantonale per la mobilità sostenibile (infovel) Raffaele Domeniconi? Per conoscere la sua opinione ‘Autoritratto’ lo ha incontrato nella sede del Centro a Mendrisio. Iniziamo subito con una domanda scomoda. I suoi rapporti con i garagisti, in quanto direttore del Vel, non sempre sono stati idilliaci. “In un primo tempo, effettivamente, i rivenditori dei marchi che non producevano veicoli elettrici non ci vedevano di buon occhio. Da quando sussidiamo anche auto a benzina con scarsi consumi e basse emissioni di Co2, questo rapporto è cambiato, perché tutte le case automobilistiche offrono modelli in grado di usufruire degli incentivi. D’altra parte non bisogna dimenticare che abbiamo sempre aiutato il mercato dell’auto, anche se promuoviamo un determinato tipo di veicoli”. D’altra parte al Salone di Ginevra le maggiori novità andavano proprio in direzione dell’auto verde. “Certo! Gli espositori facevano a gara per dimostrare la loro sensibilità ecologica”. Lei è ovviamente un fautore dell’auto elettrica. “Sì, ma solo per ragioni tecnologiche. I veicoli elettrici sono più razionali di quelli con motori a scoppio, perché propongono un rendimento del 90 per cento contro il 20 per cento dei propulsori tradizionali. Non ne faccio una questione ideologica, come molti pensano, mi creda”! Ma anche per produrre elettricità si inquina. “Se prendiamo però una certa quantità di benzina o di diesel e la bruciamo per produrre elettricità otteniamo più efficienza che versando quegli stessi quantitativi in un motore a scoppio”. Un’auto elettrica continua però a costare mediamente circa 10 mila franchi più di un modello a benzina della stessa categoria. G.Putzu/Ti-Press “I COSTRUTTORI NON HANNO MAI INVESTITO COSÌ TANTI SOLDI, PER DIMINUIRE CONSUMI ED EMISSIONI” Istockphoto Stiamo dunque assistendo a una netta inversione di rotta! “Nel giro di un decennio si pensa che grazie alla ricerca si riuscirà a produrre veicoli in grado di percorrere 50 chilometri con un litro di benzina. Questo significa che se il serbatoio avrà una capienza di 50 litri, garantirà un’autonomia di 2'500 chilometri. Dato che la percorrenza media, almeno in Italia, è di 7’500-8'000 chilometri annui, significa che si farà il pieno tre volte l’anno. Stiamo insomma parlando di un altro mondo rispetto a quello odierno”. Si tratta di obiettivi realistici? “Con l’introduzione di nuove tecnologie sempre più sofisticate e l’utilizzazione di materiali leggeri ma resistenti, raggiungere questi obiettivi diventa possibile, pur garantendo automobili assolutamente sicure”. Questi cambiamenti sono dettati più dal desiderio di risparmio o da un’accresciuta sensibilità ecologica? “Penso da tutte e due questi fattori. Da una parte si assiste a una sempre maggiore attenzione all’ambiente, non solo nel settore dell’auto. Per questo una parte dei consumatori si interessa ai motori ibridi che inquinano poco e utilizza i mezzi pubblici quando è possibile. Dall’altra esiste un fattore indotto dalla crisi. Fino a poco tempo fa, chi se lo poteva permettere acquistava un Suv come seconda automobile, oggi magari si accontenta di una citycar per evitare di ostentare ricchezza durante un periodo di crisi”. In tempi brevi e medi quali saranno i tipi di motorizzazione più diffusi? “Si sta certamente assistendo a un ritorno dei motori a benzina. Anche perché sulle piccole cilindrate il diesel perde significato. Molto dipende e dipenderà poi dagli incentivi promossi dalla politica. In Italia, per esempio, i motori a gas hanno avuto successo fino a quando venivano incentivati. Le scelte politiche hanno quindi una forte influenza sul comportamento dei consumatori”. E qual è, secondo lei, il futuro dei motori elettrici? “Sono la grande novità di quest’anno. Solo ora infatti le vetture elettriche hanno fatto il salto di qualità che ci si attendeva da tempo. Continueranno comunque a costare mediamente circa 10 mila franchi più delle auto a motorizzazione tradizionale. Saranno pertanto ancora destinate a un mercato di nicchia. A meno che i governi decidano di incentivarle. Allora il discorso potrebbe cambiare”. Potrebbero però anche scendere i prezzi se il mercato le accoglierà con favore e quindi aumenterà la produzione. “Certo, se la produzione aumenterà costeranno meno. Per il momento si tratta però ancora di produzioni limitate, non artigianali ma quasi. Non esistono ancora fabbricazioni su larga scala, come avviene per i Raffaele Domeniconi, direttore del Centro di competenze cantonale per la mobilità sostenibile (infovel) “Per il momento è ancora così. Ma non lo sarà più per molto. Finora i veicoli elettrici uscivano da fabbricazioni quasi artigianali, ma tra pochissimo verranno prodotti su larga scala e allora i prezzi crolleranno e saranno paragonabili a quelli dei modelli con motori a benzina. Presto si passerà insomma finalmente dall’era artigianale a quella industriale”. Rimarranno però i problemi di percorrenza e di approvvigionamento. “Si stanno facendo passi da gigante anche in questi settori. Presto disporremo di veicoli elettrici con un’autonomia di 400 chilometri e ricaricabili in meno di un’ora”. Nell’intervista alle pagine precedenti il direttore di ‘Quattroruote’ sostiene che tra non molto saranno a disposizione motori tradizionali in grado di percorrere 50 chilomentri con un litro di benzina. Anche ecologicamente saranno pertanto concorrenziali con i veicoli elettrici. “In ogni caso il motore elettrico rimane più efficiente e razionale di quello tradizionale. Per questo sono persuaso che a medio-lungo termine lo sostituirà”. E nel frattempo cosa succederà? “A garantire il graduale passaggio dall’auto tradizionale a quella elettrica, saranno i motori ibridi, che sfrutteranno sempre più l’energia elettrica e sempre meno la benzina”. E i motori a gas o idrogeno hanno un futuro? “Credo francamente di no. In questi anni si sono fatti esperimenti di ogni genere, ma non hanno dato risultati soddisfacenti. Il motore a idrogeno, che è forse il più interessante, costa troppo”! Quale pensa sarà in futuro il ruolo dell’auto all’interno del sistema dei trasporti? “Per i lunghi tragitti sono persuaso che ci si orienterà verso i mezzi pubblici, ma per quelli brevi l’automobile rimarrà insostituibile. Probabilmente in un futuro molto lontano si usufruirà di titoli di trasporto che comprenderanno sia l’uso dell’aereo o del treno, sia quello di una vettura quando si arriva a destinazione. Non sarà quindi più necessario possedere un veicolo proprio, perché ne troveremo dove e quando ne avremo bisogno”. Ma questa è musica di un futuro molto lontano. “Certo per il momento l’automobile continuerà a rappresentare uno ‘status symbol’ e ad essere poco considerata per quella che è la sua vera funzione: la mobilità”! 5 STORIA DI COPERTINA CAMERA CON VISTA FORTE CAPACITÀ INNOVATIVA NEL SETTORE DELL’AUTOMOBILE di Luca Albertoni Direttore della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del cantone Ticino (Cc-Ti) A Lo sapevate? L’auto elettrica ha una lunga storia. Il suo primo brevetto risale al 1837. E nel 1899 fu proprio un veicolo elettrico a superare per primo la soglia dei 100 chilometri orari. A partire dagli anni Venti quando Ford ha iniziato a costruire automobili alla portata di tutte le tasche, le vetture elettriche, che avevano un costo molto elevato, sono state dimenticate. Si è tornati a parlarne insistentemente negli anni Settanta durante la crisi del golfo, quando sono venuti meno gli approvvigionamenti di petrolio. Risolta questa crisi l’auto elettrica è tornata nuovamente nel dimenticatoio, salvo per piccole nicchie di mercato. Negli anni Novanta quando si è preso coscienza dei problemi ecologici che minacciano il pianeta, si è tornati a parlarne con una certa insistenza. È insomma una storia di alti e bassi. I veicoli elettrici tornano in auge durante i periodi di crisi. In Svizzera e in Ticino ecologia e politica Q uando negli anni Novanta da più parti è stato lanciato un grido d’allarme sulle sorti del pianeta, il Governo federale ha promosso il programma Energia 2000, che prevedeva anche di incrementare l’utilizzazione delle auto elettriche. Serviva un territorio su cui realizzare un esperimento pilota. Come sceglierlo? Attraverso un concorso nazionale. Il comune di Mendrisio ha partecipato e si è aggiudicato il mandato. Obiettivo era di riuscire a diffondere nell’agglomerato l’8 per cento di veicoli elettrici sul totale del parco automobili. A livello numerico si trattava di vendere 400 auto elettriche su un totale di circa 5 mila vetture immatricolate nella cittadina. Scopo dell’esperimento era individuare quali fossero i metodi più efficaci per raggiungere l’obiettivo. Da un rapporto finale è chiaramente scaturito che il sistema migliore per convincere i consumatori a comperare un veicolo elettrico era quello di sussidiare gli acquisti. A livello federale si è però valutato che estendere questi incentivi a tutti i cittadini elvetici sarebbe costato troppo. Terminato l’esperimento pilota, in Ticino si è comunque deciso di non lasciare cadere il discorso e si sono stanziati 6 milioni di franchi per finanziare sull’arco di cinque anni, dal 2001 al 2005, una politica di ecoincentivi. Con un obiettivo preciso: terminato il periodo di prova questa politica avrebbe dovuto autofinanziarsi. Per cinque anni si è quindi continuato a sussidiare gli acquisti. Non solo di auto elettriche, ma di tutte le vetture in grado di garantire consumi contenuti di carburante e basse emissioni di Co2. Più una vettura era ecologica e maggiore era il sussidio, che poteva arrivare mediamente a un massimo di 10 mila franchi e in ogni caso non era mai inferiore a 1'500 franchi. Terminato questo periodo è stata elaborata una nuova normativa, in base alla quale chi meno inquina meno paga di tassa della circolazione. Una politica che non comporta maggiori oneri per lo Stato, perché le vetture meno ecologiche sono soggette a imposizioni più salate. Anche a livello federale l’amministrazione sta introducendo ecoincentivi. A partire dal gennaio dell’anno prossimo la tassa sull’importazione di automobili verrà raddoppiata. Passerà da 4 a 8 per cento. Gli incassi maggiori saranno destinati a sussidiare veicoli che consumano poco e producono basse emissioni di Co2. CP MOBIL è l’istituzione di previdenza delle associazioni professionali UPSA ASTAG USMCM Desidera una consulenza competente e dettagliata nel settore della previdenza professionale? Cantoni JU, TI, BE (Giura bernese e Seeland), GR (ital.) Sig.ra Corinne Piazzini, 079 200 63 75, [email protected] Sicuri in viaggio verso il futuro CP MOBIL, Monbijoustrasse 68, casella postale, CH-3000 Berna 23, Telefono +41 (0)31 326 20 19, Fax +41 (0) 326 20 39, [email protected], www.pkmobil.ch 6 nche in questo numero di ‘Autoritratto’ riemerge forte e chiara la capacità innovativa del settore dell’automobile. Dopo avere affrontato mutamenti strutturali epocali dovuti anche ad un importante cambiamento delle regole del gioco imposto negli anni passati in particolare dall’Unione europea, occorre ora gestire un cambiamento nelle abitudini dei consumatori, maggiormente orientati ai bassi consumi e alle vetture più piccole. I forti investimenti dell’industria automobilistica per ridurre consumi ed emissioni testimoniano della capacità di adattamento alle nuove regole, siano esse giuridiche o di fatto. Capacità di adattamento e nuove regole che vengono richieste anche in altri settori, in primis quello finanziario, responsabile del difficile periodo economico dal quale stiamo faticosamente e lentamente uscendo. Eppure va rilevato che proprio il settore finanziario è uno dei più regolamentati, con norme anche molto rigorose, soprattutto in Svizzera, malgrado quanto dicono i nostri detrattori. L’esempio dell’Assemblea generale di UBS, che ha respinto lo scarico agli amministratori è illuminante. La relativa regola esiste da tempo nel nostro Codice delle obbligazioni (CO), ma nessuno mai l’aveva usata, perché ci si era abituati ad avallare quasi automaticamente tutto quanto presentato agli azionisti. Ben vengano quindi prese di coscienza di questo genere, soprattutto se evitano di portare alla creazione di ulteriori regole, inutili ed eccessivamente restrittive. In questo contesto è particolarmente minacciosa l’iniziativa lanciata dall’imprenditore Thomas Minder, che intende limitare gli abusi salariali da parte dei manager. Le Camere federali stanno andando verso l’elaborazione di un controprogetto diretto da sottoporre al verdetto popolare, ma dopo i dibattiti parlamentari non si può nascondere una certa preoccupazione per il futuro del quadro giuridico elvetico, noto ed apprezzato per la marcata impronta liberale e quindi particolarmente Fra nuove sfide e nuove regole Istockphoto GLI INGENTI INVESTIMENTI DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA PER RIDURRE CONSUMI ED EMISSIONI, TESTIMONIANO DELLA SUA CAPACITÀ DI ADATTAMENTO ALLE NUOVE REGOLE favorevole alle attività aziendali. Nel marasma della discussione politica, si è parlato troppo poco di fatti e regole esistenti, trasformando una proposta volta a rafforzare i diritti degli azionisti in un minestrone di idee confuse, con addirittura l’ipotesi di fissazione degli stipendi aziendali da parte dello Stato. Il rimedio rischia in sostanza di essere molto peggiore del male. Nessuno nega che vi siano stati abusi inaccettabili e comportamenti scorretti ed è giusto pensare a qualche correttivo, ma non si possono criminalizzare tutte le aziende, né imporre lacci eccessivamente stretti, che di fatto impedirebbero le normali dinamiche dell’attività imprenditoriale. Mai come ora è necessario esigere che la politica mantenga una posizione lucida e di buon senso, che metta di fronte alle proprie responsabilità chi ha sbagliato, ma senza distruggere un sistema che garantisce comunque una buona affidabilità. La voglia di giustizia di chi è stato buggerato è comprensibile e va rispettata, ma non a scapito del 99% delle aziende che lavorano alacremente e garantiscono posti di lavoro anche in tempi difficili. Una revisione del diritto societario del CO, sede naturale per risolvere questioni come quella sollevata da Thomas Minder, sarebbe senz’altro meritevole di discussione, mentre l’inserimento di regole societarie nella costituzione rappresenterebbe a media e lunga scadenza una mossa poco saggia e lungimirante. Ma purtroppo il clima politico non lascia spazio a discussioni ragionate e il condivisibile malcontento popolare viene alimentato ad arte e cavalcato per meri calcoli elettorali. Peccato. Il rischio di rovinarci con le nostre mani è molto concreto, perché affossare i vantaggi competitivi dati da una legislazione liberale, aperta e flessibile avrebbe conseguenze irreparabili in tempi nemmeno troppo lunghi, anche per le aziende che nulla hanno a che vedere con il mondo finanziario e che comunque costituiscono la struttura portante della nostra economia. 7 ATTUALITÀ IO E L’AUTO A COLLOQUIO CON L’EX PRESIDENTE UPSA, ENRICO CAMENISCH SULL’ANDAMENTO DEL MERCATO LORENZO MAMMONE, RESPONSABILE DELLA TRASMISSIONE TELEVISIVA ‘PATTI CHIARI’ Il barometro tende al bello L I 8 4’205 +7,7% 9’320 +11,6% 65’788 +12,10% 3’904 58’690 –12,6% 67’160 +5,64% 8’353 –8,9% 4’285 7’907 1’438 1’505 1’696 +4,66% +12,7% -0,88% +20,88% 23’672 23’463 28’362 +24,75% +17,27% 2’475 2’970 3’483 1’329 1’177 1’190 –11,43% +1,10% 2’579 2’631 2’884 21’824 17’437 18’510 –20,1% +6,15% +2,10% +9,61% –19,5% +7,95% 21’664 17’941 18’852 –17,18% +5,07% –3,54% +7,30% 2’853 2’752 2’953 1’518 1’222 1’319 Dovuto unicamente al superamento l barometro segna al bello. Le vendite Enrico della crisi? di auto nuove in Ticino hanno fatto reCamenisch “Anche, ma non solo. Questa nuova sengistrare rispetto al primo trimestre sibilità verso un’auto più verde, ben veidell’anno scorso un incremento del 7,7 per cento, contro un aumento ancora colata dal salone di Ginevra, ha certasuperiore a livello nazionale del 12,10 per mente dato nuovo slancio al settore. cento. Dopo un gennaio e un febbraio diD’altra parte non bisogna dimenticare i screti, in marzo si è notato un grandi sforzi di produttori e Automobili nuove messe in circolazione in Ticino nel primo trimestre netto incremento delle vendite importatori, che hanno ofrispetto sia al 2008, sia al ferto proposte commerciali 1’600 5’000 2009. Non solo i risultati sono estremamente allettanti, migliori rispetto all’anno scortassi di leasing molto inte4’000 1’200 so, ma hanno praticamente reressanti e condizioni di ri3’000 cuperato le quote del 2008. presa che si sono quasi sosti800 Il mercato delle vetture d’octuite ai mancati incentivi 2’000 casione – di cui indichiamo statali alla rottamazione”. 400 E l’impennata del mercato solo i dati ticinesi – dopo un 1’000 delle auto d’occasione è doincremento del 5,64 nel pri0 0 vuto unicamente alla crisi? mo trimestre 2009 dell’anno Gennaio Febbraio Marzo Primo trimestre “Solo in parte. I dati riguarscorso rispetto al 2008, nello 2008 2009 2010 % mese/trimestre rispetto anno precedente danti queste statistiche stesso periodo di quest’anno comprendono non solo le ha subito una nuova impenAutomobili d’occasione messe in circolazione in Ticino nel primo trimestre vetture messe in vendita, ma nata: più 11,6 per cento. È 3’500 anche semplici cambi di inun dato che non deve sor10’000 testazione di un veicolo. prendere, perché la vendita 3’000 8’000 Questi dati sono inoltre faldi auto usate nei periodi di 2’500 sati da altri fattori tecnici, crisi economica tende ad au6’000 2’000 che sarebbe complicato spiementare. Per commentare le 1’500 gare in questa sede”. cifre del primo trimestre e 4’000 Quali sviluppi ritiene si per azzardare qualche previ1’000 2’000 possano prevedere per i sione sull’evoluzione del mer500 prossimi mesi? cato nei prossimi mesi ‘Auto0 0 “Sono convinto che il mercaritrtatto’ ha raggiunto l’ex Gennaio Febbraio Marzo Primo trimestre to confermerà nei prossimi presidente UPSA Enrico Ca2008 2009 2010 % mese/trimestre rispetto anno precedente mesi quanto avvenuto nel primenisch, titolare di una conFonte: Dipartimento delle Istituzioni, Sezione della Circolazione, Camorino Elaborazione: Centro sistemi informativi, Bellinzona cessionaria a Lugano. “Una mo trimestre”. premessa mi sembra d’obL’orientamento dei consuAutomibili nuove messe in circolazione in Svizzera nel primo trimestre Fonte: Ufficio federale delle strade (USTRA) bligo. L’andamento del setmatori verso vetture meno 75’000 potenti e a minor consumo tore dell’automobile non in- 30’000 teressa solo la nostra catego- 25’000 di carburante registrato in 60’000 ria, ma l’intera economia questi ultimi anni ritiene 20’000 nazionale. L’industria auto45’000 sia legato unicamente alla mobilistica in Svizzera dà 15’000 crisi oppure sia dovuto a 30’000 un vero e proprio cambialavoro a quasi 40 mila di10’000 pendenti. Questo significa mento di mentalità? 15’000 “Penso che questo orienta5’000 che un impiego su otto nel nostro paese gravita attorno mento sarà confermato anche 0 0 Gennaio Febbraio Marzo Primo trimestre a questo mercato, che genedopo la crisi. Si assiste infatti 2008 2009 2010 % mese/trimestre rispetto anno precedente ra un fatturato annuo attora una maggiore sensibilità no ai 90 miliardi di franverso l’ambiente e quindi a chi”. una maggiore attenzione per i consumi. La vostra categoria può comunque D’altra parte i produttori stanno spingenessere soddisfatta dell’andamento nel do molto la vendita e la ricerca su questi primo trimestre. fattori e propongono veicoli di minor ci“Sì possiamo essere soddisfatti perché il lindrata, ma con ottime prestazioni, semmercato è in netto risveglio”. pre più sicuri e rispettosi dell’ambiente”. orenzo Mammone è noto nell’ambiente dei garagisti e dei carrozzieri perché ha dedicato loro due edizioni della trasmissione televisiva ‘Patti Chiari’ (che si occupa dei diritti dei consumatori), mettendo in risalto aspetti positivi ma anche negativi delle loro attività. Lei è dunque critico verso queste categorie? “Il mio mestiere mi impone di avere un atteggiamento critico verso tutti, non solo verso garagisti e carrozzieri”. Ma che immagine si è fatto durante le sue inchieste giornalistiche? “Non mi sono fatto un’immagine negativa. Ho incontrato professionisti di ottimo livello, ma anche qualche pecora nera, come avviene in tutti i mestieri. Le mie esperienze come cliente sono ottime. L’importante è poter stabilire un rapporto di fiducia, un po’ come avviene con il medico, fatte le dovute proporzioni. Personalmente ho sempre incontrato persone oneste”. Ha trovato una differenza tra i garagisti membri UPSA rispetto ad altri? “I soci UPSA sono usciti meglio dalle nostre indagini”. Qualcuno accusa la sua trasmissione di essere troppo critica, di parte. “Noi ci limitiamo a portare avanti inchieste giornalistiche serie. Per questo ci avvaliamo della collaborazione di esperti nei vari settori che andiamo a toccare. Non vogliamo mettere alla berlina nessuno. Cerchiamo semplicemente di verificare se ciò che è offerto corrisponde alla realtà. Se il consumatore viene correttamente informato “Non mi sono fatto un’immagine negativa dei garagisti ticinesi” su quanto gli si propone. A volte vengono a galla errori di comunicazione commessi in buona fede. Tutti sbagliamo e possiamo sempre migliorare i nostri servizi. Si tratta di ammettere i propri errori senza fare drammi. Alcune aziende che hanno saputo gestire situazioni delicate ne sono addirittura uscite rafforzate nella loro immagine, perché i cittadini, i consumatori capiscono che tutti possono sbagliare senza malizia”. Ma veniamo al suo rapporto con l’automobile, che è il vero tema di questa rubrica. “È molto utilitaristico, afferma Lorenzo Mammone. Mi situo assolutamente all’opposto di chi considera l’auto uno status symbol. Per me l’importante è che sia funzionale, sicura e non mi lasci per strada. Mia moglie mi accusa di trascurarla e penso che abbia ragione”. Questo significa che non le piace nemmeno guidare? “No. Questo no. Guidare mi piace. Quando ci spostiamo con la famiglia sono sempre io al volante. L’auto mi dà un senso di libertà. In vacanza, se è possibile, prediligo sempre le quattro ruote sia al treno, sia all’aereo, perché mi permettono di fermarmi dove voglio e quando lo desidero. Prossimamente andremo con la famiglia a Berlino, ma ci trasferiremo in auto”. Con quale criterio sceglie un veicolo? “In base alle esigenze familiari. Ora ho un’auto spaziosa, a sette posti. Prima di sposarmi prediligevo modelli più sportivi, grintosi e veloci. Dispongo comunque anche di una seconda macchina più piccola ma 4x4, perché ho molta paura di guidare sulla neve”. Percorre molti chilometri? “Ora non più. Ma c’è stato un periodo in cui ne macinavo tantissimi. Da giovane ero infatti arbitro di basket e mi spostavo in tutta la Svizzera, sempre in automobile, per dirigere partite di serie A. E spesso venivo chiamato anche per gare internazionali”. S.Golay/Ti-Press Lorenzo Mammone “GARAGISTI DI OTTIMO LIVELLO, MA ANCHE QUALCHE PECORA NERA” 9 OSPITE Il ‘Concept car’ di Carlo Bonzanigo per indicare i futuri sviluppi di design del gruppo automobilistico francese Citroên-Peugeot LA STRADA DEL LUGANESE CARLO BONZANIGO, FORMATOSI ALLA SCUOLA DEL ‘MADE IN ITALY’ Il mestiere di Car Designer tra arte e industria “È il peggior periodo per l’industria automobilistica, dalla fine della seconda guerra a oggi” lo ha detto Sergio Marchionne al termine del Salone dell’Auto di Ginerva. La mostra ginevrina ha però anche dimostrato la forza e la creatività che anima il settore capace di reagire alla crisi con una straordinaria vitalità e originalità. Le numerose innovazioni tecnologiche proposte hanno infatti sedotto ancora una volta i potenziali acquirenti. Fra le testimonianze strategiche più accattivanti si è imposta una ‘Concept-car’ studiata dalla squadra diretta dall’ingegnere luganese Carlo Bonzanigo, uno fra i più validi esponenti del ‘Design’ automobilistico internazionale, che attualmente lavora per il gruppo Citroên-Peugeot. Ma cosa si intende con la definizione di ‘Concept-Car’? “Si tratta di un veicolo sperimentale che ha parecchie funzioni” – ci ha precisato Carlo Bonzanigo durante un suo breve soggiorno luganese. “La Concept è in primo luogo un mezzo di comunicazione. Vi sono indicati i nuovi indirizzi stilistici e il tipo di tecnologia che si vuol dare alla propria ricerca. Non tutte le creazioni sperimentali trovano però un’applicazione pratica ma servono spesso da vetrina per far conoscere l’ambizione e il coraggio insiti nel marchio.” Carlo Bonzanigo non è un uomo di molte parole. Preciso, attento ai dettagli è giustamente considerato un perfetto team-leader. È nato a Lugano 44 anni fa. Oggi abita poco lontano da Versailles con la moglie e i due figli. È il responsabile dei progetti ‘Concept Cars’ e della cooperazione internazionale del gruppo. Frequentate le scuole dell’obbligo tra Milano e Bellinzona si è laureato in ingegneria meccanica al Politecnico federale di Zurigo. Il primo impiego lo ha portato fra i dipendenti della ABB. Attratto dalla forma dell’automobile si è però deciso, poco tempo dopo, a frequentare l’Art Center College of Design negli USA. Ottenuto il bachelor in ‘Transportation 10 Carlo Bonzanigo, leader del dipartimento Advanced Disegn e Concept Cars e di cooperazione internazionale (Peugeot-Citroên, Fiat, Toyota, Mitsubishi) Design’ ha quindi raggiunto Torino, dove è stato assunto dalla mitica Pininfarina. Alla firma del contratto di lavoro questo figlio del suo tempo vede realizzarsi un magnifico sogno. Da ammiratore dei modelli firmati dai leggendari carrozzieri italiani, si butta con entusiasmo nel magico clima degli stabilimenti torinesi. Sin dai primi giorni viene però anche confrontato con la dura gavetta che il tradizionale artigianato dei grandi carrozzieri non ha mai abbandonato. Rimarrà alla Pininfarina per ben nove anni. Il primo lavoro che gli venne affidato non l’ha 44 ANNI, UNO DEI PIÙ VALIDI ESPONENTI DEL DESIGN AUTOMOBILISTICO, OGGI LAVORA IN FRANCIA MA SI È FORMATO IN ITALIA, ALLE DIPENDENZE DELLA MITICA PININFARINA mai dimenticato. Affascinato dai magnifici modelli del celebre ‘Made in Italy’, dalle linee armoniose ed equilibrate accompagnate da un carattere forte e determinato, venne chiamato a disegnare …dei copri cerchioni di plastica! Il mestiere lo ha quindi imparato a piccoli passi, durante circa quattro anni. Bonzanigo non si vergogna di ammettere che sono stati momenti difficili. La funzione di ‘car designer’ si apprende soprattutto osservando, cercando di capire, rubando il mestiere. È un lavoro artistico che comprende molti aspetti difficilmente spiegabili e quindi non sempre trasmissibili a voce. La fortuna ha voluto che nel gruppo delle officine piemontesi ci fossero dei personaggi carismatici, dei colleghi più anziani di grande talento. Un giorno gli affidarono il compito di sviluppare piccoli accessori passando infine a soggetti più complessi fino alla gestione totale di una vettura con esterni, interni,colori e scelta dei materiali. Un percorso non semplice, ma indubbiamente fecondo per chi ha le necessarie qualità ed è animato dalla voglia di affermarsi. Ma quali sono le predisposizioni che deve avere un designer? “Alla base c’è la creatività. Si tratta infatti di immaginare, di disegnare e infine di mettere in tre dimensioni, in volumi, le proprie idee integrando le esigenze tecniche nel progetto senza snaturarne lo stile immaginato. Bisogna infatti anche conoscere i vincoli tecnici che pone un’automobile. Si tratta di essere pure armati di un carattere forte che ti per- mette di metterti in gioco. Bisogna infatti saper gestire la propria emotività e la frustrazione che ti prendono quando perdi un concorso, visto che il giorno dopo devi chinarti su un nuovo progetto. Sono attimi che esigono una solida forza d’animo. Statisticamente, le delusioni sono infatti superiori alle soddisfazioni!” Oggi consiglierebbe a un giovane di affrontare la carriera del Designer di automobili? “Se c’è talento e molta passione, senz’altro. Il giovane deve però sapere che la strada è complicata. Le soddisfazioni sono centellinate. Inoltre, con la globalizzazione e l’apertura di nuove scuole di Design in tutto il mondo, la concorrenza professionale si è centuplicata. Ciò non toglie che si tratta di un mestiere che può dare molto. Ma ci vogliono costanza e passione”. È però utile avere anche idee nuove per offrire all’acquirente l’opportunità di personalizzare la propria automobile. O mi sbaglio? “È una tendenza che esiste. Nella società dell’iperconsumo ognuno di noi desidera distinguersi dalla massa. Le La vettura progettata dal gruppo di studio diretto da Carlo Bonzanigo, che aumenta di 80° verso l’alto il campo visivo dei passeggeri e offre una visuale illimitata, in alta definizione, a tutti gli occupanti, incrementando pure la sicurezza. “LA VETTURA NELLA SUA FORMA ATTUALE CI ACCOMPAGNERÀ ANCORA PER MOLTI ANNI, INTEGRANDO OVVIAMENTE LE EVOLUZIONI DETTATE DAL CONTESTO ESTERNO. CREDO INOLTRE FERMAMENTE CHE L’ESSERE UMANO SARÀ SEMPRE ALLA RICERCA DEL PIACERE ESTETICO. PER QUESTA RAGIONE VI SARÀ SEMPRE BISOGNO DI DESIGNERS”. personalizzazioni sono quindi una valida risposta a questa moda sempre più diffusa.” Nelle sue riflessioni non affiorano quindi dubbi sul futuro dell’automobile? “No. La vettura nella sua forma attuale ci accompagnerà ancora per molti anni, integrando ovviamente le evoluzioni dettate dal contesto esterno. Sono convinto che l’uomo avrà sempre bisogno di mobilità. Muoversi fa parte delle nostre necessità primarie; ora lo facciamo a bordo di quei veicoli che chiamiamo automobili, fra un secolo forse le chiameremo in modo diverso. Ma continueremo ad aver bisogno di spostarci. Credo inoltre fermamente che l’essere umano sarà sempre alla ricerca del piacere estetico, ragion per cui vi sarà sempre bisogno di designers, così come ve ne erano già, con denominazioni differenti, migliaia di anni fa: penso ad esempio agli architetti che costruirono le piramidi egizie o i templi greci. L’AUTO-MOBILE (...in due parole!) e la professione di designer non scompariranno!” m.b. 11 FACCIA A FACCIA 12 Il Consigliere di Stato Luigi Pedrazzini (a sinistra) con il presidente UPSA Walter Robbiani durante il faccia-faccia FACCIA-FACCIA TRA IL CONSIGLIERE DI STATO PEDRAZZINI E IL PRESIDENTE UPSA ROBBIANI Autoincentivi, pro e contro PEDRAZZINI: CI RENDIAMO CONTO CHE ANCHE IL MERCATO DELL’AUTO È STATO COLPITO DALLA CRISI, MA NON HA SUBITO UN CROLLO DRASTICO Semplicemente non è entrata in vigore. Se dovesse verificarsi un cambiamento di tendenza nel settore dell’automobile… AUTORITRATTO – Non sembra essere il caso. Il primo trimestre del 2010 registra anzi una ripresa rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. ROBBIANI – Effettivamente nel corso dei primi tre mesi dell’anno si è assistito a una cauta ripresa rispetto al 2009 con un incremento delle vendite del 7 per cento. AUTORITRATTO – Le cifre danno quindi ragione al Governo… ROBBIANI – L’introduzione di questi incentivi non va vista solo come un aiuto alla categoria che rappresento. Va vista anche come sostegno ai tanti cittadini messi in difficoltà dalla crisi per i quali non è facile trovare i quattrini per cambiare l’auto. D’altra parte questa misura avrebbe avuto anche interessanti risvolti ecologici. AUTORITRATTO – In che senso? ROBBIANI – In Ticino il 20 per cento del parco veicoli ha più di 12 anni. Questo significa che oltre 40’000 automobili in circolazione consumano e inquinano tre volte più di una vettura attuale della stessa categoria e offrono una sicurezza che lascia ormai a desiderare. PEDRAZZINI – Vede, un conto è prevedere una misura per aiutare l’economia in un periodo di crisi. Ben altra cosa è un intervento strutturale come quello a cui lei si riferisce per modernizzare il parco veicoli. ROBBIANI – Ma non sarebbe buona cosa rendere questo parco veicoli più ecocompatibile ? PEDRAZZINI – Bisognerebbe studiare la questione per capire se i vantaggi ambientali giustificano i costi di un’operazione del genere. D’altra parte, grazie a un’efficace politica dei collaudi, il Cantone garantisce una buona efficienza delle vetture in circolazione e induce i proprietari di auto non più idonee a cambiarle. ROBBIANI: I SUSSIDI AVREBBERO AIUTATO MOLTE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ A CAMBIARE L’AUTO ELIMINANDO LE VETTURE PIÙ INQUINANTI ROBBIANI – Certo, ma in un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo i consumatori tendono a sostituire auto molto vecchie con veicoli d’occasione, non con vetture nuove e quindi meno inquinanti. PEDRAZZINI – Bisogna valutare anche l’atteggiamento dei consumatori ticinesi, che S.Golay/Ti-Press N elle “misure di sostegno all’occupazione e all’economia per il periodo 20092011” proposte dal Governo ticinese nel giugno dell’anno scorso, figuravano anche 4 milioni e mezzo per aiutare il settore dell’automobile concedendo sussidi a quei cittadini che intendevano mettere fuori funzione un’auto ormai vecchia per sostituirla con una nuova. Questi cosiddetti “incentivi alla rottamazione” avevano un duplice scopo: sostenere il settore durante la crisi economica e togliere dalla circolazione veicoli vecchi e inquinanti. Questo principio era stato accolto anche dal Gran Consiglio. Si trattava però di una misura inserita nella cosiddetta “fase 2”, considerata quindi meno urgente rispetto ad altri interventi previsti per fronteggiare la crisi. Il Consiglio di Stato ha poi deciso di rinunciare agli incentivi alla rottamazione in sede di elaborazione del preventivo per il 2010. Una decisione che non è andata giù ai garagisti. Come mai questo cambiamento di rotta del Governo? Per discuterne ‘Autoritratto’ ha organizzato un faccia-faccia tra il presidente dell’Associazione di categoria (UPSA) Walter Robbiani e il direttore del Dipartimento delle Istituzioni Luigi Pedrazzini, da cui dipende l’Ufficio della circolazione e quindi tutto quanto ha a che fare con l’automobile. AUTORITRATTO – Come mai questo voltafaccia del Governo? PEDRAZZINI – Non mi pare corretto parlare di voltafaccia. Gli incentivi alla rottamazione erano stati previsti per la “fase 2”, quindi non erano stati considerati prioritari. Quando abbiamo elaborato il preventivo 2010 siamo stati costretti a prevedere tagli e questa misura è stata accantonata. Non abbiamo cambiato idea sulla sua validità, ma l’abbiamo ritenuta meno urgente rispetto ad altre. ROBBIANI – Perché non è stata considerata prioritaria? PEDRAZZINI – Sebbene ci rendessimo conto che il mercato dell’auto fosse stato anch’esso colpito dalla crisi, non abbiamo giudicato che avesse subito un crollo. Abbiamo così pensato che potesse farcela anche senza gli incentivi alla rottamazione. ROBBIANI – Il discorso su questi aiuti è quindi da considerarsi chiuso? PEDRAZZINI – Secondo il Consiglio di Stato sì. Rispondendo alla Mozione Quadri, che riproponeva l’adozione di questa misura, il Governo ha ribadito il suo parere contrario. L’ultima parola spetta però al Gran Consiglio, che dovrà esprimersi a breve termine nuovamente su questa tematica. Formalmente, comunque, la proposta non è caduta. quando acquistano un’auto nuova scelgono modelli sempre più potenti. Questo lo si desume chiaramente dagli incassi delle tasse di circolazione, che aumentano nonostante il numero di veicoli rimanga sostanzialmente stabile. D’altra parte mi chiedo in quale misura la crisi del vostro settore sia dovuta alla situazione economica e quanto invece dipenda da una sostanziale saturazione del mercato. Rendiamoci conto che il Ticino è al secondo posto in Svizzera per quanto attiene il rapporto tra auto in circolazione e numero di abitanti. ROBBIANI – È vero. Ma non si tratta necessariamente di un lusso. Per chi abita nelle regioni più distanti dai centri, l’auto è spesso un mezzo di trasporto indispensabile. Per quanto riguarda invece la potenza delle automobili, in questi ultimi anni stiamo assistendo a un’inversione di tendenza: i consumatori si orientano sempre più verso modelli di cilindrata inferiore. AUTORITRATTO – La nuova politica cantonale è basata sul principio: chi più inquina, più paga. Questo permette al Cantone di promuovere le auto ecologiche senza spendere soldi in sussidi. Non esistono quindi margini per una politica più attiva? PEDRAZZINI – Non dimentichi che lo Stato nel corso degli ultimi anni, sostenendo il progetto “Vel”, ha investito parecchio nella promozione delle auto elettriche e che questo tipo di veicoli non paga la tassa di circolazione, mentre le vetture con motori ibridi hanno una riduzione del 75 per cento. Questi vanno considerati interventi attivi. AUTORITRATTO – Mi pare di capire che l’incidente di percorso dei mancati incentivi alla rottamazione non abbia compromesso i buoni rapporti dell’Associazione dei garagisti con il Dipartimento diretto da Pedrazzini. ROBBIANI – I rapporti sono buoni. Il dialogo nel corso degli ultimi anni è migliorato. AUTORITRATTO – Ma quali richieste si sente di fare allo Stato per migliorare ulteriormente questa relazione? ROBBIANI – Vorremmo essere maggiormente consultati quando si prendono decisioni che riguardano il settore dell’automobile. PEDRAZZINI – Mi fa molto piacere che il presidente dell’UPSA sia soddisfatto dei rapporti con l’amministrazione cantonale. Prendo atto della sua richiesta di consultare maggiormente l’Associazione e mi impegno a portare avanti questo suo auspicio. 13 “L’INESPERIENZA LI ESPONE CERTAMENTE A RISCHI, MA NÉ LE STATISTICHE, NÉ IL COMPORTAMENTO SULLA STRADA DEI NOSTRI GIOVANI SONO PARTICOLARMENTE PREOCCUPANTI” UN INVESTIMENTO PER IL FUTURO “I giovani al vola nte? Non vanno demo nizzati!” Le cifre concernenti la sicurezza stradale non chiamano in causa unicamente i giovani conducenti, ma è importante dedicare loro una particolare attenzione. Il cambiamento più significativo nel recente passato è stato quello dell’introduzione del cosiddetto sistema della patente in due fasi, che ha condotto ad un grado di preparazione e di responsabilizzazione maggiore dei nuovi conducenti. Ci si può chiedere, perché insistere così tanto sui giovani, se anche altre categorie di utenti causano incidenti? È una domanda scontata, così come – forse – la risposta, eppure vale la pena di sottolineare che è importante insistere sulla qualità della preparazione dei nuovi conducenti e sulla necessità di una loro forte sensibilizzazione: i giovani patentati di oggi rappresenteranno domani la maggioranza degli utenti della strada. Investire oggi sulla loro formazione e creare quindi una nuova generazione di conducenti ‘migliori’, significa investire anche sul futuro dell’intera circolazione stradale e contribuire così a ridurne le vittime! sono stati 1620 con 260'000 auto immatricolate, mentre l’anno scorso 1121 con ben 300'000 vetture targate”. Si tratta di dati incoraggianti. Riguardano anche i motociclisti? “Purtroppo no. Il numero delle vittime in questa categoria di veicoli è rimasto sostanzialmente “Che non provocano molti incidenti e in particolare non gravi. Più di 4 su 10 coinvolgono persone tra i 25 e i 44 anni e meno di 2 su 10 i giovani tra 18 e 24 anni”. Come spiegate questo fatto? “Dipende dalla potenza dei veicoli. I ragazzi dispongono di motociclette meno veloci”. Qual è il rapporto di Luigi Pedrazzini Consigliere di Stato Direttore Dipartimento delle Istituzioni Vittime a piedi e in bici (2000-2009) Vittime in auto e in moto (2000-2009) Fonte: Polizia Cantonale Fonte: Polizia Cantonale 2004 2005 2006 2007 2008 2009 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 0 >=90 2003 85-89 200 20 75-79 200 200 80-84 190’000 70-74 400 65-69 400 40 60-64 60 400 55-59 195’000 50-54 600 45-49 600 600 40-44 80 100 35-39 800 800 30-34 800 210’000 25-29 1’000 20-24 1’000 15-17 140 120 1’000 200’000 2003 2008 1’200 160 215’000 663 Automobilisti Motociclisti 1’200 1’400 18-19 1’200 205’000 Ciclisti Pedoni 180 Fonte: Polizia Cantonale 1’400 5-9 Autoveicoli Vittime auto 200 Persone coinvolte in incidenti (per fascia d’età) 10-14 1’400 220’000 14 costante nel corso degli anni. Bisogna però dire che anche il numero di motociclette sulle nostre strade, soprattutto nel traffico cittadino, ha subito un notevole incremento, passando da 28 a 41 mila in dieci anni”. Cosa indicano le statistiche sul comportamento dei giovani in moto? Autoveicoli immatricolati e vittime in auto 2000 2001 2002 sono un po’ eccessivi? “Questa misura non va vista come repressiva, ma come un invito alla prudenza. I giovani devono dimostrare di essere buoni conducenti, non di essere semplicemente in grado di superare l’esame di guida”. Affrontiamo l’argomento della scelta della prima automobile. “È fuori dubbio che le vetture, di qualsiasi categoria siano, diventano sempre più sicure. Fino ad alcuni anni fa certi dispositivi di sicurezza attiva (per evitare incidenti) e passiva (per attutire l’urto) venivano proposti unicamente sui modelli di lusso. Bisogna però rendersi conto che un veicolo, per quanto sicuro possa essere, ha dei limiti che non vanno valicati. Per un giovane è forse più difficile capire dove si situa questo confine. Per questo penso sia bene iniziare con gradualità, partendo da una vettura non troppo potente”. E i garagisti come devono comportarsi, secondo lei, con un cliente giovane? “Devono aiutarlo a fare una scelta assennata, in base alle sue capacità di guida. Ma soprattutto non devono prestarsi a montare cerchioni, centraline o altri accessori non in linea con le normative e non previsti dal costruttore”. AD AFFERMARLO È DAVIDE CACCIA, RESPONSABILE DEL PROGRAMMA ‘STRADE PIÙ SICURE’ Fonte: Polizia Cantonale 230’000 1’293 225’000 185’000 rischio tra moto e auto? “Quello delle motociclette è quattro volte più elevato”. A Davide Caccia sta particolarmente a cuore il discorso della formazione come prevenzione. “L’istruzione deve iniziare sin dalle elementari, come in effetti avviene. Mi preoccupa invece il fatto – spiega – che le regole della circolazione non abbiano un posto fisso e specifico nel programma delle scuole medie. Verso i dieci anni infatti i ragazzi iniziano a circolare in bicicletta e per la sicurezza stradale è estremamente importante che conoscano le norme del traffico. Stiamo rimediando a questa mancanza grazie agli interventi educativi delle Polizie, così come grazie al programma EDUSS dell’Istituto Educazione Stradale, ma non riusciamo ancora a impartire lezioni a tutti gli allievi del Cantone”. Ottenere la patente d’automobile è diventato molto impegnativo e costoso. Non pensa che si stia un po’ esagerando? “Scopo delle nuove disposizioni è di ottenere conducenti capaci e responsabili. La qualità della formazione deve essere proporzionale alla complessità del traffico”. Ma quei due anni di prova prima di ottenere il permesso definitivo di condurre non 0-4 “N on si aspetti che demonizzi i giovani! Non lo faccio per principio, ma nemmeno le statistiche mi autorizzerebbero in modo particolare a farlo”. Ad esprimersi così, sorridente e sempre costruttivo, è Davide Caccia, responsabile del programma ‘Strade più sicure’ voluto dal Dipartimento delle Istituzioni nel 2002. Sta interpretando in modo molto dinamico il suo compito di promuovere campagne a favore della sicurezza sulle strade. Eppure, ribattiamo, a livello svizzero gli incidenti stradali sono la seconda causa di morte dei giovani dopo il suicidio. “Ma, mi creda – prosegue Caccia – né le statistiche, né il comportamento sulla strada dei nostri giovani sono eccessivamente preoccupanti. Anche se, naturalmente, l’inesperienza li Davide Caccia espone a rischi insiti nella loro età”. In effetti, secondo le statistiche, la fascia di età più coinvolta in incidenti stradali non riguarda i giovani, ma è quella tra i 40 e i 44 anni. Nel 2008 ne ha registrato 1’120 contro gli 855 della fascia 20-24 anni. “Queste statistiche – spiega Caccia – vanno però prese con le pinze, perché è anche vero che i quarantenni percorrono molti più chilometri rispetto ai ventenni. Evitare di puntare il dito contro una sola categoria serve anche a ricordare che tutti gli utenti della strada devono fare la loro parte per promuovere la sicurezza”. Ma gli incidenti stradali in Ticino aumentano o diminuiscono? “Nel corso degli ultimi dieci anni il numero delle vittime sulle nostre strade si è praticamente dimezzato se si mette in rapporto a quello delle auto in circolazione. Nel 2000 i ferimenti Istockphoto INCHIESTE 15 FORMAZIONE AUTORITRATTO INCONTRA UNA CLASSE DI MECCATRONICI ALL’ISTITUTO UPSA DI BIASCA A scuola con i moderni meccanici Fotoservizio S.Golay/Ti-Press FILIPPO TAvERnELLI ALAn zUFFI Oriele Lamberti, al centro, con la sua classe di meccatronici DAnIELE MASCIOnI TIzIAnO SCIOLLI 16 D a tre anni è nato un nuovo profilo professionale, quello del meccatronico. In sostanza si tratta del meccanico moderno, che vista l’evoluzione della tecnologia deve avere ancora più competenze anche nel campo dell’elettronica. Il primo anno di formazione prevede un orario scolastico a tempo pieno. I ragazzi vengono assunti da un’azienda, ma seguono lezioni durante tutta la settimana alla sede SPAI e nel laboratorio UPSA di Biasca e trascorrono solo le vacanze scolastiche nell’officina del datore di lavoro. “Questa nuova forma di curriculum è stata introdotta tre anni or sono”, ci spiega Oriele Lamberti responsabile del corso e ‘primus inter pares’ della nuova direzione collettiva della scuola UPSA. Il percorso di formazione complessivo si articola su quattro anni. Gli anni successivi al primo, l’apprendista li trascorre secondo la formula classica: in azienda, alla SPAI e ai corsi interaziendali. “Sono soddisfatto di questa esperienza – spiega Lamberti ad ‘Autoritratto’ – giunta ormai al terzo anno. Gli allievi dei primi due anni mi sembrano bene integrati nelle officine dove lavorano. L’anno prossimo usciranno i primi meccatronici che hanno seguito il nuovo curriculum. Si tratta di ragazzi motivati. È bello lavorare con loro”. La redazione di ‘Autoritratto’ è andata nel laboratorio UPSA a Biasca ad incontrare la classe del primo anno che frequenta lezioni a tempo pieno. I banchi di scuola ci sono, ma soprattutto nell’officina ci sono automobili e motori sui quali i giovani verificano quanto apprendono durante le ore di teoria. L’atmosfera è rilassata e simpatica. Non sembra di entrare in un’aula scolastica. Sei ragazzi provengono dalla scuola media, tre dal liceo. Gli allievi appaiono davvero motivati. Terminati i quattro anni di formazione base, tutti pensano di proseguire gli studi. Quattro intendono conseguire l’attestato federale di meccanico diagnostico, che solitamente permette di diventare capo officina. Cinque vorrebbero invece continuare la formazione al Tecnicum o al Politecnico. Ma lasciamo ora la parola ai giovani. AUTORITRATTO - Perché avete scelto proprio questa professione? Dalle risposte dei ragazzi trapela una grande passione per l’automobile, ma cerchiamo di andare un po’ più a fondo. TIZIANO – Chiedermi perché mi piace l’auto è come domandarmi perché mi piace il gelato. Da sempre sono appassionato. Da quando mia mamma portava a riparare la sua vettura e io seguivo quello che faceva il meccanico. DANIELE – Già da bambino la mia passione era costruire modellini. Ne ho anche costruito uno con il motore a benzina. JONATHAN – Mi affascina la continua evoluzione che contraddistingue il mondo dell’automobile. Ho scelto questa strada per diventare ingegnere senza passare dal liceo. JOEL – Da piccolo una volta ero in auto con il nonno e siamo rimasti per strada. Quando ha aperto il cofano mi ha colpito la complessità del motore. È nata così la mia curiosità. DOMENICO – Mi ha sempre affascinato il mondo delle corse. FILIPPO – Più dell’aspetto esteriore ad attrarmi sono le parti nascoste di una vettura: l’elettronica e la meccanica. GIANLUCA – Mio papà era meccanico e lavorava per un team di gokart. Più all’auto in generale sono interessato ai motori. RICCARDO – Anch’io sono attratto dall’ambiente delle competizioni e spero di poter proseguire gli studi al Tecnicum di Bienne. ALAN – Sono un patito dell’automobile e mi interessano tutte le sue componenti. AUTORITRATTO – Filippo, Riccardo e Gianluca hanno scelto la professione dopo aver frequentato per alcuni anni il liceo. Come vivete questa nuova esperienza? FILIPPO – Questa scuola mi piace perché tutti sono più motivati che al liceo. RICCARDO – Per me l’insegnamento al liceo era troppo teorico e poco concreto. E poi qui seguo una mia passione! GIANLUCA – L’ambiente era molto diverso. Mi piace il rapporto con il mondo del lavoro. AUTORITRATTO – Se tornaste indietro rifareste dunque la stessa scelta? Ma senza passare per il liceo? In coro Filippo, Riccardo e Gianluca rispondono che sì rifarebbero questa scelta. Non rifiutano però l’esperienza del liceo e non considerano persi quegli anni. AUTORITRATTO – Non è facile optare a quattordici o quindici anni per una professione, anche se si è appassionati di automobili. Come è avvenuta la vostra scelta? E perché vi siete orientati proprio verso il curriculum in meccatronica, che è il più impegnativo? ALAN – A Espoprofessioni mi sono reso conto che questa era la formazione più completa. GIANLUCA – Me la sentivo di fare qualcosa di più impegnativo nell’ambito di un settore che mi attrae. RICCARDO – Dopo un periodo al liceo, non si è certamente trattato di una scelta di comodo. FILIPPO – Mi interessava la doppia formazione di meccanico e di elettrauto. DOMENICO – Per capire il più possibile del mondo dell’automobile. JOEL – Penso che questa formazione sia proiettata verso il futuro. JONATHAN – Quando ho seguito lo stage in azienda ho capito che sarebbe stata la scelta giusta. DANIELE – Sebbene l’orientatore mi proponeva altro, io ho voluto seguire questa strada. AUTORITRATTO – Quali sono i vostri progetti, gli obiettivi e magari i sogni per il futuro? ALAN – Diventare diagnostico e continuare a sporcarmi le mani in officina. Poi si vedrà. GIANLUCA – Diventare ingegnere nel campo dell’aviazione. RICCARDO – Lavorare nell’ambito delle corse automobilistiche. FILIPPO – Studiare da ingegnere ed aprire una mia officina. DOMENICO – Anch’io vorrei lavorare nel mondo della competizione. JOËL – Lavorare in officina come diagnostico. JONATHAN – Studiare al Tecnicum e aprire un’attività in proprio. TIZIANO – Anch’io vorrei continuare a lavorare in officina come diagnostico. DANIELE – Spero di poter proseguire gli studi per lavorare nella ricerca. AUTORITRATTO – Cosa consigliate a un giovane che si appresta a compiere la vostra scelta? ALAN – Di fare parecchi stage prima di decidere. GIANLUCA – La cosa principale è dedicarsi a ciò che si ama. RICCARDO – Per scegliere questa professione ci vuole molta passione. FILIPPO – Credo sia importante scegliere bene il posto di lavoro. Capire se le persone che ti dovranno insegnare il mestiere hanno davvero voglia di passarti la loro esperienza. DOMENICO – Il mondo del lavoro è molto diverso da quello scolastico. Per affrontarlo ci vuole motivazione. JOEL – Bisogna avere il piacere di imparare continuamente cose nuove. JONATHAN – Quando si finiscono le scuole medie si è ancora molto giovani per scegliere. Bisogna pensarci su bene. TIZIANO – Sì, credo che Jonathan abbia ragione. Per evitare di sbagliare è bene convincersi della propria scelta visitando diversi ambienti di lavoro. DANIELE – Ma soprattutto non si pensi che questa sia una scorciatoia…! jOnAThAn ROSSETTI jOEL PInTO DOMEnICO CITRInITI GIAnLUCA MACCAGnI RICCARDO SAnTInI 17 MARKETING PUBLIREDAZIONALE MOBIL MOBIL è l’istituzione è l’istituzione didi previdenza previdenza delle delle associazioni associazioni professionali professionaliUPSA CPCP UPSA ASTAG ASTAG USMCM USMCM La Cassa pensione MOBIL offre ora un allettante accredito contributivo d dd Grazie a un accredito contributivo annuo le grandi aziende affiliate alla CP MOBIL possono ora risparmiare dal 5 al 20 percento sui premi. Il nuovo approccio, basato fra l'altro sulla promo- zione della salute al posto di lavoro, determina una riduzione dei premi di cui approfittano tutti i membri, indipendentemente dalle dimensioni dell'azienda. un capitale che resta conservato sul lungo periodo. L'ambiente di lavoro migliora e, con l'aumento della soddisfazione sul posto di lavoro, diminuisce in modo comprovato anche il tasso d'assenza. Questo contribuisce a garantire l'andamento dell'invalidità e a stabilizzare i costi dei premi a un livello sostenibile. Il management della salute in azienda della CP MOBIL prevede anche un semplice tool basato sul web per la registrazione di assenze e vacanze, che riduce l'onere amministrativo a circa un'ora la settimana. Soprattutto per le piccole imprese questo sgravio è senz'altro un vantaggio decisivo. Per beneficiare dell'accredito contributivo devono essere soddisfatte le seguenti cinque condizioni: «L'offerta dell'accredito contributivo ha un duplice vantaggio: per l'impresa e per ogni singolo collaboratore», afferma il direttore Roland Graf. Infatti, a seconda del volume dei contributi, le aziende ricevono un accredito di 100 o 200 franchi per collaboratore con piano di risparmio per la vecchiaia. Lo stesso importo viene accreditato anche al contributo di risparmio individuale di ogni collaboratore. Grazie al suo impegno l'azienda può posizionarsi come datore di lavoro interessante nei confronti dei propri dipendenti. Anno dopo anno anche le ditte più piccole traggono vantaggio da questa nuova offerta: grazie alla soluzione settoriale della PC MOBIL unica nel suo genere diminuiscono anche i loro premi. L'accredito contributivo è correlato all'offerta gratuita del management della salute in azienda (MSA). «In qualità di cassa pensione ci sta a cuore l'individuo. Ecco perché sosteniamo i nostri membri nel loro impegno per la salute dei dipendenti», aggiunge Roland Graf. Vantaggi su tutta la linea Oltre a essere interessante sotto il profilo finanziario, il management della salute in azienda è vantaggioso su tutta la linea anche come strumento di gestione aziendale: collaboratori sani e motivati sono infatti un fattore di successo decisivo per ogni azienda. Quando i dipendenti sono apprezzati e assistiti in modo adeguato la loro capacità di fornire prestazioni diventa • Contributi previdenziali dell'azienda pari ad almeno CHF 100 000 l'anno • Convenzione di adesione non disdetta il 1° luglio dell'anno • Introduzione del management della salute in azienda prima del 1° luglio dell'anno e impiego del tool per la gestione delle assenze • Notifica di massimo un nuovo caso d'invalidità per ogni 20 assicurati attivi presso la CP MOBIL nell'anno precedente • Pagamento regolare dei contributi nei 18 mesi prima del giorno di riferimento (senza lettere di diffida) Per ulteriori informazioni: CP MOBIL - tel. 031 326 20 19 [email protected] Roberto Mazzantini (Mazzantini & Associati SA, agenzia di comunicazione a servizio completo) Membro Commissione Comunicazione UPSA I Social Network oscurano l’email D a tempo ormai il mercato dell’auto ‘viaggia’ verso il web marketing ed oggi oltre il 50% del settore europeo utilizza gli strumenti offerti da Internet per comunicare con i propri clienti. Una recente indagine ha rilevato come il 36% degli utenti interpellati abbia dichiarato di affidarsi a Internet per avere delle informazioni riguardanti la vettura che è in procinto di scegliere. Ed allora, se è sul web che i vostri affezionati o potenziali clienti si ritrovano, sarà lì che dovrete andarli a cercare utilizzando quelli che rappresentano gli strumenti più in voga del momento: ‘social network’. In italiano ‘reti sociali’, i social network sono gruppi che raggruppano gli individui in base ai loro interessi e passioni: network professionali, culturali, di amicizia che permettono l’interazione tra gli individui e la condivisione di informazioni. Diventa quindi sempre più importante essere presenti su questi nuovi canali, in maniera relazionale ed interattiva, con la volontà di trovarsi virtualmente ‘in piazza’ ed osservare quali siano gli interessi del proprio target, presentarsi ed interagire. Come individuare i social network da cui la vostra azienda non dovrebbe mancare? Conoscendone le funzionalità, il target e quindi le potenzialità. Ecco quindi i quattro network più frequentati, una breve descrizione di ognuno ed un piccolo consiglio per sfruttarli al meglio: YouTube Probabilmente il social network più conosciuto e frequentato, è dedicato alla condivisione di video e può essere utile alla vostra azienda per diffondere i propri video, gli spot pubblicitari e per migliorare la visibilità del proprio sito nei risultati di Google. Comunicazione tipo: “Abbonati al nostro canale YouTube per vedere tutti i video delle prove dei nostri modelli più recenti”. Flickr Social network dedicato alle immagini e fotografie, vi offre la possibilità di caricare e condividere immagini e foto. Vi può essere molto utile per pubblicare foto di prodotti, eventi e fiere, per organizzare concorsi e interagire con altri utenti, creando gruppi di discussione dedicati alle proprie iniziative ed ai propri prodotti. Comunicazione tipo: “Carica le tue foto in compagnia della tua vettura, le più belle e originali vinceranno bellissimi premi”. Facebook Il più famoso tra i social network. Favorisce la creazione di reti personali, ad esempio gruppi di amici, ex compagni di scuola o di lavoro. Vi offre la possibilità di creare ‘pagine fan’ dedicate ai modelli della vostra gamma, di stimolare la discussione e di invitare ‘amici’ a tutti i vostri eventi. Comunicazione tipo: “Sulla nostra pagina troverai tanti contenuti speciali dedicati a tutti i fan della nostra Marca e potrai discuterne con noi e con tutti i nostri amici”. Istock photo Promozione della salute e risparmio sui premi OLTRE IL 50% DEL SETTORE AUTOMOBILISTICO EUROPEO FIDELIZZA IL CLIENTE CON IL WEB MARKETING SECONDO UN’INCHIESTA, IL 36 PER CENTO DEI CLIENTI SI AFFIDA A INTERNET PER INFORMARSI SULLA VETTURA DA ACQUISTARE Twitter Social network di messaggistica, è nato come strumento di comunicazione personale ma si sta trasformando in un mezzo di informazione su eventi, notizie, articoli ecc. Può esservi certamente utile per offrire un servizio informativo veloce (tipo sms) a tutti i vostri utenti iscritti. Comunicazione tipo: “Stai sempre connesso con la tua passione, iscriviti e riceverai tutte le novità e gli aggiornamento in tempo reale”. Come avrete potuto comprendere la rete di seconda generazione sta galoppando ad una velocità impressionante a scapito della vecchia email, ormai considerata da molti superata e penalizzata dall’ingombrante fenomeno dello spamming (la posta indesiderata). I nuovi strumenti per presentarvi e fidelizzare la clientela ci sono, sono facili da utilizzare e sono di fondamentale importanza per ogni Associato UPSA. 19 VITA ASSOCIATIVA ome sarà il nostro futuro? Se potessi, lo dipingerei con gli allegri colori dell’arcobaleno. Temo invece che i temporali non siano finiti e che le nuvole all’orizzonte non spariscano da un giorno all’altro. Che fare allora? Aumentiamo la nostra professionalità in tutti i settori dell’automobile e ricordiamoci sempre che il cliente è il fulcro della nostra azienda”. È con queste parole che il presidente dell’UPSA Walter Robbiani ha concluso il suo intervento all’assemblea dell’associazione dei garagisti ticinesi tenutasi giovedì 22 aprile al ristorante Stazione di Bodio. Alla presenza di un centinaio di associati è intervenuto dapprima il presidente del Governo ticinese Luigi Pedrazzini, che ha sottolineato i buoni rapporti e il dialogo Da sinistra: Paolo Donelli, hansludwig Fritzsche, aperto instaurato in questi ultimi anni tra Renato Canziani (seduto), Barbara Ferrari, Sonja Simonetti, Walter Robbiani, l’amministrazione dello Stato e l’associaPierluigi vizzardi, Pino vescovi, zione dei garagisti. Ha inoltre assicurato ai Oliviero Milani (seduto), Marco Doninelli presenti che la collaborazione con UPSA si intensificherà ulteriormente come auspicato dal ALL’ASSEMBLEA IL PRESIDENTE ROBBIANI HA ELENCATO UNA LUNGA LISTA DI ATTIVITÀ presidente Robbiani nel faccia-faccia pubblicato su questa edizione di ‘Autoritratto’ alle pagine 12-13. “Chi pensa che l’UPSA dorma – ha ammonito il presidente Robbiani – si sbaglia”! Buona parte del diVISIBILITÀ E IMMAGINE RAPPORTO CON LE AUTORITÀ scorso dedicato da Robbiani al rapporto an“La Sezione Ticino – ha affermato il presiDopo le due riunioni organizzate con i renuale di gestione è stata improntata a sfatare dente – è certamente quella che appare più sponsabili della Sezione della circolazione le voci di corridoio secondo le quali UPSA di tutte le altre sulla stampa e sui mezzi radi Camorino, in cui tutti gli associati non farebbe nulla per i suoi associati. “Da due diotelevisivi. Sovente, infatti, siamo chiahanno avuto occasione di discutere la teanni presiedo il Comitato cantonale – ha promati dalle redazioni dei giornali, della radio matica dei collaudi, verrà organizzato un seguito Robbiani – e mi rendo conto che per altro incontro destinato alle pratiche ame della televisione per sostenere il punto di chi non conosce da vicino le mansioni a noi afministrative. Tutti i soci avranno l’opporvista della categoria”. Dal primo gennaio fidate possa risultare difficile capire quanto tunità di segnalare prima della riunione inoltre il sito internet di UPSA è stato inviene fatto”. Per rispondere concretamente a eventuali lacune o inefficienze riscontrate cluso nel portale dell’Associazione a livello queste critiche il presidente ha quindi elendurante il disbrigo delle pratiche. “Con federale. “Grazie a questa innovazione – ha cato una lunga serie di realizzazioni portate in l’Ispettorato del lavoro, ha ricordato il osservato Robbiani – siamo più performanti. porto nel corso dell’ultimo anno. Ha anche ripresidente, abbiamo invece raggiunto un Possiamo dialogare in ogni momento con i cordato che tutte le aziende di qualsiasi ramo interessante accordo che ci concede quatnostri clienti e con il singolo associato. Alla d’attività che operano in Svizzera devono vervisibilità – ha concluso a questo proposito il sare un contributo al Fondo federale per la fortro permessi annuali cumulativi per le presidente – bisogna però accostare l’immamazione. Per gli affiliati all’UPSA questa esposizioni organizzate nei giorni festivi, gine! Raggiungeremo questo scopo solo con quota è inclusa nella tassa sociale. all’infuori delle manifestazioni di un corretto comportamento quotidiano nel Ecco in breve sintesi le principali realizzazioni gruppo”. A livello politico, invece, “anche rispetto del Codice etico”. menzionate da Robbiani. se abbiamo subito qualche sconfitta come PER UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE “I nostri rapporti con Infovel, il centro di competenza per la mobilità sostenibile – ha assicurato il presidente – sono ottimi. UPSA aderisce alla manifestazione ‘Mendrisio mobil Ti 2010’, che ha per tema il mercato dell’auto elettrica”. D’altra parte – ha proseguito Robbiani – facciamo parte anche dell’Associazione Acquanostra, unico gremio ambientale che si occupa di uno sviluppo sostenibile e garantisce un equilibrio tra la sfera ambientale, quella sociale e quella economica”. “Chi pensa che dormiamo si sbaglia di grosso!” 20 S.Golay/Ti-Press “C quella del congelamento degli incentivi alla rottamazione – ha osservato Robbiani – siamo ben sostenuti e particolarmente ascoltati dal ‘Gruppo parlamentari mobilità’. Questo gruppo vede la presenza di oltre una decina di parlamentari ticinesi pronti a intervenire con mozioni o interpellanze e a sostenerci nelle votazioni che riguardano la mobilità in generale e l’automobile in particolare”. RINNOVO DEL CCL “UPSA – ha spiegato Robbiani – ha saputo mantenere le retribuzioni minime dell’anno precedente e le nostre nuove professioni sono state inserite con salari ‘abbordabili’ con l’indice nazionale dei prezzi al consumo di riferimento, fermo al mese di settembre 2008. Nel nuovo CCL è stato inoltre inserito un articolo che disciplina le modalità per la partecipazione a corsi di aggiornamento professionale del nostro personale”. SERVIZIO SOCCORSO STRADALE “Stiamo traghettando il servizio soccorso stradale UPSA verso un nuovo servizio soccorso stradale cantonale, in collaborazione con il TCS sezione Ticino e l’USIC, l’Associazione dei carrozzieri”. SOLVIBILITÀ E RECUPERO CREDITI “Grazie a una speciale convenzione stipulata con la Creditreform di Lugano, potrete accertarvi in ogni momento sulla solvibilità dei vostri clienti ed effettuare recuperi di crediti”. Il presidente UPSA Walter Robbiani ha ringraziato “tutti i membri che si adoperano con grande impegno per il bene dell’Associazione. Come succede per la riuscita dei migliori film – ha proseguito – un cast d’eccezione non è sufficiente per essere preposto a ricevere l’Oscar. Gli attori devono essere sostenuti sia da un’importante scenografia, sia da un’altrettanto buona regia. Cari soci – ha concluso il presidente – la nostra scenografia è costituita dalla Camera di commercio. Detto della scenografia non rimane che parlare del regista. Mi riferisco alle molteplici mansioni del nostro segretario, che mette in atto qualsiasi nostra decisione e sostiene le iniziative provenienti dai nostri Gruppi di lavoro. La sua esperienza, maturata in 23 anni di segretario sezionale, permette a Gabriele di gettare acqua sul fuoco o di tirare il freno a mano a seconda delle circostanze e delle esigenze”. CHI DESIDERA RICEVERE ULTERIORI COPIE DELLA RIVISTA, PUÒ RIVOLGERSI AL SEGRETARIATO UPSA (TEL. 091 911 51 14) 9LDWWHQGLDPRDOQRVWURVWDQG DOOD$XWR1DVVD&RQXQS´ GLIRUWXQDSRWHWHYLQFHUH&+)ŏ A Bioggio e Viganello 2UDRPDLSL»FRQ/($6(QRZLYRVWULVRJQLGLYHQWDQRVXELWRUHDOW¢ 1XPHURJUDWXLWRRSSXUHFRQFOXGHWHGLUHWWDPHQWHVXZZZOHDVHQRZFK (VHPSLRGLFDOFROR,9$LQFOXVDYHLFRORQXRYRSUH]]RGLDFTXLVWRLQFRQWDQWL&+)ŒŏDJUDQGHUDWDGLOHDVLQJ&+)ŒŏYDORUHUHVLGXR&+)ŒŏGXUDWDPHVL WDVVRDQQXRQRPLQDOHWDVVRDQQXRHIIHWWLYRUDWDPHQVLOH&+)FRVWLFRPSOHVVLYLDPPRUWDPHQWRHDVVLFXUD]LRQHHVFOXVL&+)Œ$YYLVRVHFRQGRODOHJJH ODFRQFHVVLRQHGLFUHGLWLªYLHWDWDVHFRQGXFHDGXQLQGHELWDPHQWRHFFHVVLYRDUW/&6,/($6(QRZªXQPDUFKLRGLSURGRWWRGL%$1.QRZ6$+RUJHQ 21 TText ext rranco TNadine Lüthi, responsabile pezzi anco extFFFranco Nadine Lüthi, di servizio e d’usura responsabile II V ANTA GGI VOSTRI OSTRI V VANT ANTTA AGGI GGI t t La nostra molteplicità dei pezzi fa ululare la concorrenza. ud see65'000 d6 e5 0 ar cles im tm em entd dis po b les–––p deee5 po--P llu ar ttiicctllies iifornibili m ééd eent po n b lles 0 0 po 500'000 PPiù uPssldi ddi 665'000 56’’0 050 0’00 00articoli ar es mfornibili mm déiidaaittaeesubito m nt d–is is po niindi bidi es ppllu ulusssd dentro 550 000 00’’breve 0’0breve 000 00d ddis isistempo po Più articoli subito –più più 500'000 entro tempo . un partner internazionale, avete accesso bles nllses d aadn p sslub n Grazie con bnllies es dalla nassnostra esles pllu upcooperazione bsrrbeerffessfd ds éédlléaalis isa..is niib Grazie alla nostra cooperazione con un partner internazionale, avete accesso aG edei oeetrccevasti coopé saad’Europa. avvveeezzzaaacccccès èsàààll’’luu’unnn ââGuno ccreeâcààdei nnàoonpiù ttrrpiù oopé rreaaettrqualitativamente iiaqualitativamente ootnnioaanvvaeevcceuucnnunppaaprratteertnnemigliori aanmigliori iiarreeireiinnittneetrreassortimenti nnrassortimenti aanttaiitooinnoaanlla,,l,vvoovouuussd’Europa. vasti Garruno oopé ès Con nostro magazzino des srmassiccia rtiemnetsntles sespansione les stdel esdel t nostro demm lueruerequqaulaitléitédei d’E’uEpezzi ropee. di Avservizio eccl’le’exxtetenensesid’usura des aala ssla ssaoomassiccia pplluupssluvvsaavssattes eettede op nnn Con espansione des rsttoiim m ents les es de meeiiellllieelmagazzino ure qualité dddei ’Euurrpezzi op e. .A Adi vveeservizio c l’extensiooiod’usura in tutta laelades Svizzera, trepô tde s de èescgrado es rivcassicurare iassicurare cesetedt ’du’suusuna redadconsegna ns stotouutetelalaancor Suuisisseepiù urapida. minam stutta saivsseivdes enetrnepô tssiamo pièpin ciin dedesesdi revdi es rueuna naconsegna Sancor , ,più nnoourapida. ss Svizzera, siamo grado massive des entrepôts de pièces de services et d’usure dans toute la Suisse, nous Poco una somimporta mes à mche êmde’si ds’astratti ssreureurd’un uenleivpezzo livarisaoisnodi n nericambio nocroereplpulsusraorpaodi pdi ide .PPeeuspecialità. uim importe qu’il ssooPoco m àà m mm mes esimporta mêêm meeche d’aasi ssuutratti rer unnd’un e livrrpezzo aison eedi nccricambio ore plus rapiide de..una Peu specialità. imppoorrttee qquu’’iill spécialité. e de servicescocuoruarnatneteououd’du’nuenespé ss’’aasgg’iiassgsseeissdde’’uudnn’ueenppeiièèpccieeècde es courante ou d’une spécciiaalliittéé.. de sseerrvviicces ESAETSiAciTnioci/no En/gEandgiandaina ESAVTiaicMinoond/aEringadina Via Mondari Via M o n da r i 651265G1i2ubGiaiusbcioasco 6512TéGl.iu0b9i1as8c5o0 6 00 Tél. 091 850 60 00 Tél. F0a9x108951006901 060 90 Fax 091 091 60 90 Fax 091 091 60 90 sceos@ giubgiaiusbcioa@ a.ecsha.ch [email protected] w ww ww .ew sa.e.csha.c| hw| wwww.ews.aesshaosph.ocph.ch w w w.esa.ch | w w w.esashop.ch t t t t t t t t t t t t t t t t t t Marche preminenti quali Brembo Eberspächer, Bosch, A Pierburg, TRW, K ZF/Lemförder, ,, Sebring ee molte preminenti quali Meyle , Sebring e molte Marche preminenti p a. qualiBrembo Brembo, ,, Eberspächer Eberspächerr,,,Bosch, Bosch,ATE, ATE, TE,Pierburg, Pierburg, TRW TRW WK,,oni, Koni, oni, ZF/Lemförder ZF/Lemförder r,,, Meyle Meyle Sebring molte altre ancor l ancor altre ancora. a. N 44DDFFMMUUBBGGPPSSSN NJJJEEEBBBCCCJJJMMMFFFDDDPPPOOOEEEJWJJWWFFFSSSTTTFFFDDDBBBUFUUFFHHHPPPSJSSFJJFFEEEJJJQQQSFSS[FF[[J[[FJJFFNN NBSBBDSSIDDFIIFFJEJJFEEBFFMBBFMMFFQFQQSFFVSSOVVBOOBBSJQSSBJJQQSBB[SSBBJP[[OJJPPFOOSFFJTSSQJJTTPQQOPPEOOFEEOFFUFOOUUBFFMWBBBMMMWWPBBSFMMPPBSSFFUUVBBUUBUUMVVFBB MMFF WWWBBBTTTUUUJJJBBBTTTTTTPPPSSSUUUJN 6 JJN DDBBCN FFFOOOUUUJJJEEEJJJFFFMFMMFFWWWBBBUBUUBBRRRVVVBBBMJUMMJJËUUËËJOJJOO&V&&SVVPSSQPPBQQBB4J44DVJJDDSVVFSS[FF[[[B[[BBHSHHBSS[BBJF[[JJBFFMMBBBMMMMRBBVRRBVVMJBBUËMMJJUUEËËFEEJFFQJJFQQ[[FFJ[[E[[JJSEEJDJJBSSJJN JPCCPJJPPSJHPPJSSOJJHHBJJMOOJBBMMJJ 6OOPPEEFFJJQQQJJJáááN N N B U J G P S O J U P S J E J T J T U F N J O F M Q S J N P F R V J Q B H J B N F O U P EEFFJJQQJJááSSJJOOOPPPN B U J G P S O J U P S J E J T J T U F N J O F M Q S J N P F R V J Q B H H J B N F O U P NBUJGPSOJUPSJEJTJTUFNJOFMQSJNPFRVJQBHHJBNFOUP SSN 11PPMMJJUUJJDDBBEEFFFJJJQQQSSSFFF[[[[[[JJJUUUSSSBBBTTTQQQBBBSSSFFFOOOUUUFFFFFFEEEVVVOOOJGJJPGGPPSN NFFF 11SSFF[[[[JJTTUUSSBBBPPPSSSEEEJJJOOOBBBSSSJJJBBBNN N[PPJP[[OJJPPJOOBJJUUBBSBUUUUFSSBBOFFUJOOFUUJJMBFFHMMBBJPHHSOJJPPBSSUOOBBBEUUBBFMEEFFMM NFFFOOOUUUFFFGGGBBBWWWPPPSFSSFFWWWPPPMJMMJJoo oPPPHHHOOOJJJHHHJPJJPPSOSSOOPPPQFQQSFFSSUVUUUVVUUUJUUHJJMHHJMMBJJSBBUJSSDUUPJJDDMPPJMMJJ*O**OOQJáQQJJááQSQQPSSNPPPN SPFFSSEPPFMEEDFFFMMSDDUJFFmSSDUUBJJmmUDDPBBUUPP 44VVQQFFSSDDBBUUUBBBMMMPPPHHHPPPEEEFFFJJJQQQFFF[[[[[[JJJJMJJMMQQQJáJJááVVVUJUUMJJMM[JJ[[[[BBBUPUUPPJOJJOO&&&VVVSPSSPPQQQBBBBEBBFEEHFFVHHBVVUBBPUUPPBMBBMFMMMMFFTFFJ TTJJFHHOFF[OOF[[EFFFEEJFFHJJBHHSBBHSSBBJTHHUJJTTTUUWJJJTT[WW[JJF[[S[[JFFSSOJJVOONVVFN N U F D O J D I F UUJJQQPP$ ) Q S F [ [ J P S J H J O B M J B T T P M V U B N F O U F B U U V B M J J O G P S N B [ J P O J Q S F [ [ J P S J H J O B M J B T P M V U B N F O U F B U U V B M J J O G P S N B [ J P O J U F D O J D I F $)QSF[[JPSJHJOBMJBTTPMVUBNFOUFBUUVBMJJOGPSNB[JPOJUFDOJDIF 4"PMPPUSMMUUFSSFFAAABSBBUJSSDUUPJJDDMJPPEMMJJJTEEQJJTTPQQOPPJCOOJJMCCJJJMMN JJJJN N UUBBFN &&DDDDFF[[JJPPOOBBBMMMFFFEEEJJJTTTQQPPPOOOJJJCCCJMJJJMMUJJUUËËËEEEJJJQQQSPSSPPEEEPPPUUUJUUJJEEEBBBJJJEEEFFFQQQPPPTJTTUJJUU&JJ4&&" NFN NEFFJBEEUJJBBBN NOUFFFOOUUTFFDFTTMDDUBFFMMUUSBBBUUQSSBBJáQQ JJáá SSWFFFWWFFUFUUN FFN Q P EEJJAAQQQSSSPPPEEPPPUUUUUJJJDDDIIIFFFTTTPPPOOOPPPEEEJTJJTTQQQPPPOOOJCJJCCJMJJMMJJOOOFFFMMMQQQJáJJááCSCC4F" Q P NQP PPN BBN 11JJBBOOJJmmDDBB[[[JJJPPPOOOFFFEEEFFFJJJHHHJJJSSSJJJEEEJJJDDDPPPOOOTTTFFFHHHOOOBBBBBBGmGGmmEEEBBBCCCJMJJFMMFFFDFFPDDPPOOOPN FOFFUOOFUUFFEFFEEFDFFPDDMPPMMHPPJDHHBJJDDNBBFN NJDJJBDDN N NOFFUOOFUUTFFFTTOFFTOOBUTTBBUUBBDPODDPPGOOPSGGOPPJSSUOOVJJSUUBVVQSSBBJáQQWJJááPMWWUFPPMMBUUFFMHBBJMMPHHSOJJPPPSSOOPP 11SSFFTTUUBB[[JJPPOOOJJJEEEJJJTTTFFFSSSWWWJJJ[[[JJJPPPFFFEEEJJJBBBTTTTTJTJJTTUFUUFFOOO[[[BBBBBBGBGGBBWPWWPPSFSSFFEEEFJFFDJJMDDJFMMJJOFFUOOJUUJJ .PEFMMJEEJJmmOOBBOO[[JJBBNNFFOOUUPPJOJOOOPPWWBBUJUWJWJJRRVVBBMJMJ44NNBBSUSU%%FBFMBPMP&B&TBZT1ZB1ZBZ .PEFMMJEJmOBO[JBNFOUPJOOPWBUJWJRVBMJ4NBSU%FBMP&BTZ1BZ LA NOSTRA OFFER LA NOSTRA NOSTRA OFFER OFFERTTA A Freni e Freni e telaio telaio Parti elettriche eded Parti elettriche Partioniche elettriche elettr elettr oniche ed elettroniche Motor e e etecnica dei dei gas gas Motor e tecnica Motor e, sistemi e tecnica dei gas di scarico termici di scarico , sistemi termici di scarico, sistemi termici Ridotto spazio d’arresto un dettaglio fondamentale! www.conti-online.ch Pneumatici estivi Continental – perché la sicurezza dà fiducia.