Officina Atelier
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Il punto su... gli pneumatici In questo numero il «Punto su…» vi parlerà degli pneumatici e di altri interessanti aspetti legati alla tecnologia e alla commercializzazione di un componente fondamentale per la sicurezza di qualsiasi veicolo. Ad aiutarci in questo “viaggio” intorno al “mondo dello pneumatico”: Tecla Mangoni-Trade Marketing Manager & Brand Development Consumer Products di Bridgestone Italia, Alessandro Cerutti-Marketing Manager Passenger and Light Truck Tyres Continental, Giancarlo MarinoDirettore Vendite Vettura Goodyear Dunlop Tires Italia, Claudio Galeazzi-Direttore Commerciale di Yokohama Italia, Marco Cecconi-Presidente della Toyo Tires Italia e Giovanni Masinelli - Amministratore Delegato Vredestein Italia. O F F I C I N A Fiore all’occhiello della formazione Bridgestone, sono i corsi tecnici e commerciali che vengono organizzati presso il proprio Centro di Formazione Europeo. Bridgestone La gamma di pneumatici in commercio è in continua evoluzione, sia per caratteristiche che per prestazioni e, proprio per questo, è sempre più difficile individuare il prodotto appropriato. La maggior parte degli automobilisti sceglie di montare pneumatici di un determinato marchio piuttosto che di un altro per fattori (Brand identity, notorietà derivante dal racing, ecc.) che non sono necessariamente connessi alla reale conoscenza del prodotto. Ecco che, per individuare quello più adatto alla propria vettura, diventa fondamentale il consiglio del gommista e/o del meccanico di fiducia. Sotto tale ottica, molto importante appare la formazione delle figure professionali che, di fatto, sono “l’anello di congiunzione” tra produttore e consumatore. Sembra che questo elementare meccanismo sia stato da tempo assimilato da tutti i maggiori costruttori di pneumatici che, sfruttando le proprie reti di distribuzione sul territorio, forniscono contenuti tecnici e aggiornamenti necessari a mantenere alto e costante il livello di preparazioni dei propri “affiliati”. Continental Italia lo fa attraverso la controllata FSC S.p.A che gestisce un network in franchising costituito da circa 1.500 punti vendita i quali rappresentano una popolazione piuttosto eterogenea di specialisti ed officine. Per tutti la formazione è parte fondamentale dei contenuti del programma di franchising. Vredestein seleziona con cura i rivenditori specialisti ai quali affidare l’esclusiva dei propri prodotti. Ad essi offre il marchio identificativo “Centro Sicurezza Vredestein”, che prevede l’assistenza attraverso corsi che forniscono tutti i supporti tecnici necessari (informazioni, materiale tecnico, tabelle pressioni, ecc.). I Centri a marchio Vredestein possono inoltre ricorrere ad utili risorse di marketing (auto di cortesia personalizzata, finanziamenti in 6 mesi senza interessi, carta di credito Visa “revolving” per il cliente finale, pubblicità locale, promozioni, personalizzazione negozio ecc.). Yokohama fornisce supporto alla propria rete di dealer (chiamati CdG - Consulenti di Guida) attraverso corsi di formazione pratici (prove prodotto in pista e su strada per pneumatici estivi, su tracciati ghiacciati e innevati per quelli invernali) ogni volta che un nuovo modello di pneumatico viene presentato e lanciato sul mercato. Inoltre, sessioni tecniche teoriche, per spiegare caratteristiche, nuove tecnologie produttive, ecc., vengono ciclicamente organizzate sia per la Forza di vendita, sia per i clienti. Bridgestone punta ad offrire un ampio “ventaglio” di strumenti: dalla formazione alle promozioni, dagli allestimenti dei negozi al piano di comunicazione su media differenti, dagli incentivi per il trade ai concorsi sui consumatori finali. Fiore all’occhiello della formazione Bridgestone, Uffici della sede centrale di Bridgestone a Tokyo 9 In un futuro non molto lontano gli pneumatici verranno venduti corredati da una etichetta. Essa certificherà la perfomance di un pneumatico nei suoi aspetti chiave. Continental sono i corsi tecnici e commerciali che vengono organizzati presso il proprio Centro di Formazione Europeo dove si svolgono lezioni teoriche fornite da propri ingegneri o da consulenti marketing e che mette a disposizione laboratori e 4 km di pista di collaudo per testare le performance dei prodotti. Ma non vanno dimenticati i meeting prodotto con il personale Bridgestone ed il supporto che gli ingegneri del reparto tecnico Bridgestone forniscono quotidianamente ai rivenditori. La formazione di prodotto è parte integrante del rapporto che Goodyear Dunlop Tires Italia instaura con il rivenditore specialista di pneumatici. È per questo che ogni anno viene stilato un calendario specifico di corsi. Inoltre la Forza di Vendita è costantemente aggiornata e formata, ed in grado di supportare i rivenditori nella loro attività, informarli sui nuovi primi equipaggiamenti delle vetture in circolazione e sulle caratteristiche tecniche dei nuovi pneumatici. Infine sono circa 20 anni che Goodyear Dunlop Tires Italia ha dato vita ad un network di rivenditori selezionati, identificati dal logo SuperService, in grado di fornire all’utente finale un servizio d’alto livello. Toyo punta sulla formazione dei propri collaboratori regionali, tecnicamente preparati per consigliare i rivenditori; lo stesso catalogo, consegnato a tutti i clienti, è già un’ottima guida tecnica da non sottovalutare. Finora abbiamo discusso di quanto sia importante la conoscenza per chi, ogni giorno, si trova ad operare nelle attività connesse al settore pneumatici, sia dal punto di vista commerciale come rivenditore che da quello prettamente tecnico come gommista. Abbiamo anche visto quanto viene messo a disposizione, da parte delle case costruttrici, a coloro che di fatto distribuiscono il loro prodotto sul territorio. A questo punto è opportuno fare un passo indietro per ritornare a focalizzare l’attenzione sull’origine della ‘questione’ ossia il prodotto in sé: lo pneumatico. Il mercato offre “pneumatici per tutti i gusti”, Sede milanese della Continental Italia 10 gamme in grado di soddisfare le più svariate esigenze: pneumatici estivi, invernali o per tutte le stagioni, sportivi, anti-foratura, di fascia alta o supereconomici. Il nostro interesse, assecondando gli aspetti più tecnici, e secondariamente quelli economici, si è concentrato su due categorie di prodotti: gli pneumatici termici (detti anche invernali o, più diffusamente, da neve) e gli pneumatici eco-compa- tibili (a basse emissioni di CO2 o derivanti da materie rinnovabili). Criteri che hanno determinato questa scelta sono stati anche l’avvicinarsi della stagione fredda con relative implicazioni meteorologiche, per quel che concerne il primo tipo di prodotto e le tendenze del mercato e le richieste sempre più numerose e pressanti dei consumatori in termini di qualità e sicurezza, ma anche di rispetto per O F F I C I N A Da sempre Goodyear è sinonimo di innovazione legata alla sicurezza, proprio per questo dispone della più ampia gamma di pneumatici invernali. Goodyear l’ambiente per i prodotti della seconda categoria. Sostanzialmente sono due gli elementi che differenziano lo pneumatico invernale da quello tradizionale: il tipo di mescola e la struttura. Al di sotto dei 7°C, la mescola di uno pneumatico normale tende ad indurirsi con pericolose conseguenze: gli spazi di frenata si allungano, la trazione e la tenuta di strada diminuisce ed aumenta il rischio di aquaplaning. La mescola degli pneumatici termici contiene più silice ed altri componenti che la rendono poco sensibile alle basse temperature. La struttura stessa delle gomme termiche è inoltre meno rigida e la conformazione lamellare del battistrada migliora ulteriormente la tenuta di strada in qualsiasi condizione. Obiettivamente, montare pneumatici invernali significa maggiore sicurezza ma anche maggiore comfort e risparmio. Questo concetto pare sempre più condiviso dai consumatori come dimostra il dinamico trend di vendite di questi prodotti nell’inverno 2008. Meno chiaro è se ciò sia frutto di un’esigenza contingente o di un vero e proprio cambiamento culturale dell’automobilista che ha infine iniziato ad apprezzare gli aspetti positivi derivanti dall’utilizzo di pneumatici termici. Il Sig. Cerutti di Continental si mostra molto cauto al riguardo: «nessun miracolo culturale» afferma «l’evoluzione di certo è in atto, ma non nelle proporzioni riscontrate nelle maggiori vendite del 2008. Il mercato winter è in costante crescita, e lo sarà, magari in modo non lineare, per almeno altri 3-5 anni. Gli automobilisti stanno gradualmente cambiando atteggiamento verso tali prodotti, specialmente perché il vantaggio è così oggettivo che chi prova non torna più in dietro». Il Sig. Galeazzi di Yokohama ritiene che sia in atto un lento processo di sensibilizzazione da parte delle associazioni di cate- goria e della stampa da un lato, e di presa di coscienza da parte dell’automobilista dall’altro, nei confronti dello pneumatico invernale. Ancora una volta, però, anche su questo fronte diventa fondamentale il ruolo e il potere motivazionale del rivenditore, che può convincere l’utente al cambio del proprio treno estivo con quello invernale. «Vredestein – dice il Sig. Masinelli – pensa che la percentuale di automobilisti che monterà pneumatici invernali o “four seasons” sarà sempre più in aumento» e riconduce questa tendenza alla constatazione che l’automobilista si mostra maggiormente sensibile al problema sicurezza, anche grazie a campagne d’informazione realizzate dalla Federpneus e dalle case produttrici stesse. Il Sig. Marino di Goodyear è convinto che, effettivamente, ci sia un cambiamento culturale in atto, ma che il mercato Italia non sia ancora al livello di altri paesi come ad esempio quelli del Nord Europa. Concorda con le previsioni più ottimiste la Sig.ra Mangoni di Bridgestone se- Il dirigibile Goodyear, da sempre simbolo della società 11 Toyo punta sulla formazione dei propri collaboratori regionali, tecnicamente preparati per consigliare i rivenditori; lo stesso catalogo, consegnato a tutti i clienti, è già un’ottima guida tecnica Toyo condo cui «il trend positivo registrato dagli pneumatici invernali lo scorso anno è sicuramente collegato ad un lento ma progressivo cambiamento culturale degli italiani. Sempre più persone, infatti, sono consapevoli che lo pneumatico rappresenta l’unico elemento di contatto del veicolo con la strada e che l’efficacia di questo elemento è influenzata dalla temperatura. Montare pneumatici invernali significa non solo maggiore sicurezza, ma anche comfort e risparmio: la stagionale alternanza del treno di gomme estivo e invernale garantisce infatti una maggior resa chilometrica, l’utilizzo di pneumatici invernali assicura minori consumi grazie alla maggiore efficienza di trazione e, come prescritto anche nel DPR 495/92, su strade innevate è possibile proseguire la guida senza fermarsi a montare le catene da neve in quanto gli pneumatici invernali sono stati equiparati alle catene da neve stesse». «Gli utilizzatori professionali – considera il Sig. Cecconi di Toyo – usano già da alcuni anni gli pneumatici termici indipendentemente dalle previsioni meteo, poiché hanno potuto testare la maggiore sicurezza che gli pneumatici “da neve” confermano in tutte le condizioni nella stagione invernale. È mia personale opinione che il passaparola coinvolgerà sempre di più anche il “comune automobilista”». Vediamo ora quali novità offrono i costruttori interpellati per questa rubrica, riguardo all’altra categoria di pneumatici “in esame” ovvero quelli denominati eco-friendly o, “all’italiana maniera”, eco-compatibili. Stiamo assistendo infatti alla nascita ed alla diffusione di pneumatici poco inquinanti e rispettosi dell’ambiente, ma comunque in grado di rispondere alle pressanti richieste dei consumatori in termini di qualità e sicurezza. È evidente come l’attenzione dell’opinione pubblica verso l’ecologia sia cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni. Alcuni dati indicano Facciata del quartier - generale di Toyo Tires a Livorno 12 addirittura come parte degli italiani siano disposti a cambiare abitudini di acquisto in favore di prodotti che dimostrano di rispettare l’ambiente e la società. Nel marzo 2009, Bridgestone ha lanciato sul mercato la sua gamma di pneumatici eco-friendly denominata ECOPIA. La mescola studiata da Bridgestone per la gamma Ecopia è caratterizzata dall’esclusiva tecnologia di Bridgestone NanoPro- TechTM, che riduce la generazione di calore causata dalla frizione migliorando la resistenza al rotolamento e mantenendo invariate le altre prestazioni. Vredestein, dal canto suo, ha da tempo eliminato da tutti i suoi prodotti gli oli a base di PCA ed altre sostanze potenzialmente nocive per l’ambiente. I nuovi pneumatici, sviluppati in collaborazione con Giugiaro Design, sono più leggeri e O F F I C I N A Vredestein punta su esclusività, innovazione e design dei propri prodotti. Vredestein con bassissima resistenza al rotolamento contribuendo così a ridurre le emissioni di Co2. Disegni performanti ma più silenziosi riducono anche l’inquinamento acustico. Yokohama ha raggiunto l’obiettivo di ridurre dell’80% la quantità di materie prime non derivanti dal petrolio all’interno di uno pneumatico con il suo Super E-Spec. Il prossimo step è quello di azzerare, o quasi, il restante 20%, sostituendolo con materie prime rinnovabili in grado di ridurre sempre di più la resistenza al rotolamento e la rumorosità. Toyo Tires ha presentato quest’anno il nuovo Proxes NE, uno dei prodotti ecologicamente più evoluti perché dotato di un coefficiente di attrito estremamente basso riducendo il consumo di carburante. Non solo, essendo uno dei primi pneumatici dove viene utilizzato per le cinture poliestere riciclato, vengono ridotte le emissioni di carbonio. Goodyear, già nel 2001, aveva presentato il suo primo pneumatico basato sulla tecnologia delle mescole BioTRED, un’innovazione brevettata e messa a punto direttamente dai ricercatori dell’azienda. Nel 2009 ha lanciato sul mercato l’innovativo Efficientgrip. Inoltre, grazie alle sovvenzioni erogate dalla Commissione Europea a Goodyear, assieme alla società di ricerca italiana Novamont e al costruttore tedesco BMW, è attualmente allo studio un progetto per la riduzione della perdita energetica quando il veicolo è in movimento, per ottenere consumi più bassi, una maggiore durata e ridotte distanze di frenata. «In un futuro non molto lontano – preannuncia Continental – gli pneumatici verranno venduti corredati da una etichetta come quella che si trova sugli elettrodomestici. Essa certificherà la perfomance di uno pneumatico nei suoi aspetti chiave: il livello di consumo calcolato in base alla resistenza al rotolamento, l’efficienza della frenata sul bagnato ovvero il grado di sicurezza ed il livello di rumorosità in esercizio». Anche per il settore degli pneumatici è una realtà indiscussa la concorrenza asiatica. Per quel che riguarda il mercato americano, una reazione a questo stato di cose è individuabile nell’iniziativa di Obama di sottoporre a dazio le importazioni di pneumatici provenienti dalla Cina. Ma com’è percepita la situazione in Europa ed Italia? Secondo Cerutti di Continental: «La concorrenza dell’area asiatica nel mercato degli pneumatici si è fatta sentire negli ultimi anni ma ora pare essersi arrestata, per una serie di motivi riconducibili essenzialmente a due fattori: la scarsa qualità del prodotto e la mancanza dei presupposti economici derivante dalla reazione di tutti i costruttori major che hanno riposizionato verso il basso le loro marche “budget”». Per Masinelli: «Bisogna distinguere la concorren- La sede italiana di Vredstein a Rimini 13 La concorrenza è reale e pericolosa. La risposta ai prodotti cinesi è la qualità, più forte della mera ed impersonale leva del prezzo. Yokohama za asiatica tra quella giapponese, di un livello qualitativo più elevato e presente sul mercato europeo da anni, e quella di altre nazioni, Cina in testa, di qualità decisamente inferiore. Per quel che riguarda Vredestein la competizione con i produttori giapponesi non è una novità… per gli altri prodotti asiatici il livello di mercato decisamente lontano fa sì che la concorrenza sia decisamente poco rilevante». Galeazzi ammette che «la concorrenza è reale e pericolosa. La risposta ai prodotti cinesi è la qualità, più forte della mera ed impersonale leva del prezzo. Essendo poi convinti che il ruolo consulenziale del gommista sia fondamentale per l’orientamento all’acquisto dell’utente finale, Yokohama punta molto sulla sua capacità di indirizzare il cliente verso la scelta di pneumatici aderenti alle personali aspettative ed esigenze di guida». Mangoni di Bridgestone non ignora il problema: «Non si può negare che anche a causa dell’attuale recessione economica, ci sia una maggiore sensibilità al prezzo e ci si orienti verso marche cinesi, in grado di offrire prodotti a basso costo. Oc- corre però puntualizzare che in Italia il valore della marca è riconosciuto e rappresenta un fattore di attrazione molto forte. Inoltre, la recente normativa sull’obbligo di omologazione comunitaria per tutti gli pneumatici commercializzati in Europa, le future regolamentazioni sulla rumorosità (s-marking) e quella dell’indicazione della classe di efficienza energetica e del livello di sicurezza sul bagnato sull’etichetta degli pneumatici, metterà a dura prova gran parte delle marche economiche». Cecconi, in riferimento al confronto con la situazione d’oltre oceano sulla concorrenza cinese, ritiene che «difficilmente in Europa (che a differenza degli States non è una nazione) verranno prese decisioni univoche in merito ai prodotti cinesi come quelle del presidente Obama. Fortunatamente il prodotto cinese di basso prezzo ha una qualità modesta quindi non disturba troppo i prodotti Toyo Tires ad alto contenuto tecnologico». Marino di Goodyear precisa infine che «esiste sicuramente un mercato per questi prodotti, ma è decisamente limitato dall’offerta che i principali gruppi mondiali sono in grado di proporre. Il gruppo Goodyear Dunlop dispone infatti di una ampia gamma di marche e prodotti in grado di soddisfare le richieste di ogni utente». Per saperne di più: www.bridgestone.it www.conti-online.com www.eu.goodyear.com www.yokohama.it www.toyo.it www.vredestein.it La nuova sede di Yokohama Italia vicino a Brescia 14