FiloDiretto Febbraio - Filodiretto Blog
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Febbraio 2011 In distribuzione gratuita presso le edicole di Monreale e frazioni ENOTECA N°11 PIZZERIA-POLLERIA DA ASPORTO Tel : 091 9820694 Cell : 328 0882950 Salita Garibaldi 18-Monreale FILO DIRETTO - ANNO II - N. 11/2011 - Registrazione Trib. Di Palermo n. 29 del 30/12/2009 - Stampato in proprio ORFANI POLITICI Di Luigi Gullo L a sentenza emessa dalla Corte di Cassazione nel processo che ha coinvolto l’ex presidente della regione siciliana Totò Cuffaro non può che inevitabilmente riaprire la discussione ed il confronto all’interno ed all’esterno dei partiti su cosa significhi fare politica in Sicilia. E’ una sentenza che fa male ai cittadini e alla politica tutta, perché arriva a conferma del forte legame, a volte inscindibile, tra politica e mafia. E’ una ferita inferta alla speranza, all’entusiasmo e all’impegno di chi si approccia seriamente alla politica e di chi crede, con il proprio voto, di affidare a uomini onesti, oltre che competenti, la gestione della nostra terra e del nostro futuro. Non aiutano di certo le dichiarazioni espresse dai sodali di Totò Cuffaro che, seppur affermando il rispetto per le sentenze e per la giustizia italiana, confermano l’amicizia incondizionata e l’estrema fiducia ad un uomo politico condannato per mafia in via definitiva. Delle due l’una. In un paese normale, in una regione normale, che non fosse vittima di un elevato analfabetismo civico e di conseguenza politico, dovrebbero provocare sgomento e confusione tra gli elettori del PID i pellegrinaggi dei propri rappresentanti politici al carcere di Rebibbia. In un paese normale, in una regione normale, i membri di un partito, per anni sodali e al seguito di un capo carismatico segnato dalla giustizia, dovrebbero, se non arrivare alle proprie dimissioni, quantomeno mostrare imbarazzo e segue a pag. 3 ALL ’ INTERNO Il CRES in liquidazione: 44 dipendenti perdono il posto di lavoro pag 2 Assistenza igienico sanitaria: quando a scuola i conti non tornano pag 4 pag 5 Aspettando i referendum 2011 Dissesto idrogeologico, piani urbanistici e rispetto ambientale pag 6 Movimento Braccianti e Forestali vs Sindacati Confederali e viceversa pag 10 Per la Vostra pubblicità su Filo Diretto scrivete a [email protected] o contattateci al numero 347 6531973 email : [email protected] REAL SOCIETA’ Via Fondo Cangemi 2/C blog: filodirettoblog.wordpress.com Lavoro Anno II - n.11 CRES in liquidazione: un buco di 4 milioni di euro a carico del Comune di Monreale e dell’Università? 44 dipendenti perdono il posto di lavoro e non percepiscono lo stipendio da 16 mesi Piero Gaglio: siamo stati abbandonati dai politici E ’ un’intervista amara quella fatta a Piero Gaglio, RSA della CGIL, perché rivolta a chi sa di non avere più speranze di riappropriarsi del proprio lavoro. Sul CRES è stata posta una pietra tombale, i soci fondatori hanno decretato la sua liquidazione ed il licenziamento dei 44 dipendenti. Il CRES nasce a Monreale negli anni ’80 per scelta del Comune di Monreale e dell’Università, quali soci istituzionali, e di alcuni professori universitari, quali soci privati. Sono stati loro a decidere Il Centro di ricerca monrealese di costituire nel territorio monrealese un polo di ricerca nel settore informatico, elettronico e delle telecomunicazioni, su un terreno ceduto dal comune Normanno alla Regione Siciliana per questo scopo, e saranno sempre loro ad avviare in data 30/12/2011 il processo di liquidazione. La crisi del CRES è riconducibile alla congiuntura internazionale negativa che sta attraversando il vostro settore? La crisi si comincia ad intravedere nella seconda metà degli anni ’90, quando cambia il metodo di finanziamento dei progetti da parte degli enti pubblici. Si Francesco Vaglica Su tutti i marchi effettuiamo tagliandi certificati senza perdere la garanzia presso la casa madre Via Pietro Novelli 184 - Monreale 091 6404218 2 vuole, a differenza di prima, che solo organi politici una parte del progetto sia finanziata per la salvezdal pubblico mentre l’altra parte deve za del centro? No, nulla è essere finanziata dal mercato. stato fatto. E’ una logica che evita i finanziamenti a pioggia e premia la ricerca Sui giornali sono stati più volte didavvero utile e richiesta dal mercato. ramati comunicati da parte di espoSi è trattato allora di un problema di nenti politici che facevano prefigurare il raggiungimento di una soluzione a competitività? Un problema di competitività ma an- breve. che geografico. Il Cres si è dovuto con- Può esserci stato l’impegno di qualcufrontare con un territorio, quello della no, ma il risultato è che abbiamo perso Sicilia occidentale, con poche società tutti il posto di lavoro. interessate ai nostri progetti. Come si è mosso il sindacato? Allora è stato sin dall’inizio un errore L’unica cosa che il sindacato poteva fare,e difatti ha fatto, è stato sensibicreare questo Ente a Monreale? In realtà l’idea era buona, sono sta- lizzare i soci, cioè le istituzioni, ma ciò te create diverse valide professiona- non è servito a nulla. lità che si sarebbero potute sfruttare a livello comunale, provinciale o regio- Qual è la situazione attuale dell’ente. nale. Noi siamo stati completamente L’ente è in liquidazione. Il commise inspiegabilmente abbandonati dalla sario liquidatore ci ha chiesto di non politica. Gli altri soci istituzionali su- essere presentarci più. La cosa molto bentrati nel corso degli anni, Camera grave, e sulla quale ancora non ho avudi Commercio e Banco Di Sicilia, ne to risposta, è che l’Ente ha un buco sono usciti. Per ultima, ad Agosto, ha finanziario di 4 milioni di euro, Non si presentato le dimissioni la Provincia re- capisce come i soci fondatori, il Comune e l’Università, che negli anni hanno gionale di Palermo. nominato i revisori dei conti e hanno Qual è la situazione economica che i quindi vagliato i bilanci abbiano potuto accumulare questo enorme debito. dipendenti stanno affrontando? In questi anni i dipendenti hanno Non hanno pianificato alcun intervento sorretto interamente il peso della crisi nella piena consapevolezza di questa riducendosi le ore di lavoro, e non per- profonda crisi. Luigi Gullo cepiamo lo stipendio da 16 mesi. [email protected] Vi sono stati interventi da parte di Per la Vostra pubblicità su Filo Diretto scrivete a [email protected] o contattateci al numero 347 6531973 email : [email protected] Febbraio 2011 Politica ed Editoriale Vogliamo valorizzare l’identità e il patrimonio culturale di Monreale Nasce a Monreale il Movimento politico e culturale “In Autonomia e Libertà” Di centro destra ma senza alcuna preclusione con le forze politiche monrealesi I l mese di gennaio ha visto la nascita ufficiale di un nuovo movimento politico, “In Autonomia e Libertà”. Per saperne di più ho incontrato alcuni membri del direttivo. Il presidente Guido Gulì, assieme a Nicolò Taibi, Giosuè Cangemi e Paolo Mastropaolo mostrano subito interesse a manifestarmi le motivazioni che li hanno condotti a creare questo nuovo progetto politico. L’amore per la città in cui viviamo assieme ai nostri figli, la tristezza nell’osservarne il declino e la voglia di contribuire e di essere protagonisti della sua ripresa ci ha spinto ad impegnarci in prima persona creando un nuovo movimento politico. tadino nella riscoperta e valorizzazione dell’identità della città di Monreale e del suo ricco patrimonio culturale, che osserviamo essere avviato in una fase di oblio. In particolare puntiamo sul coinvolgimento dei giovani per farli sentire parte integrante della città. Ed abbiamo intenzione di avviare una serie di iniziative che li vedano protagonisti. E’ un movimento che nasce per vivere Monreale. Qual è il vostro orientamento politico? Il nostro è un movimento di centro destra, ma non ha preclusioni nei confronti di nessuna delle forze politiche presenti a Monreale, con le quali vogliamo invece collaborare ed aprire un confronto, purché siano realCosa distingue il vostro movimento dagli mente disposte a lavorare per il bene della altri partiti presenti nel panorama politico città. monrealese? Certamente la metodologia del lavoro. Il Sia Mastropaolo che Taibi in passato sono nostro è un movimento trasversale che na- stati assessori della giunta Caputo. Avete sce tra la gente e vede protagonisti soggetti quindi un rapporto privilegiato e di affinità appartenenti a tutte le classi sociali e lavora- con l’attuale amministrazione di centro detive. “In Autonomia e Libertà” vuole riavvici- stra o, al contrario, volete sottolinearne le nare i cittadini alla politica, in un momento differenze, magari proponendovi come rifein cui la politica a livello nazionale offre uno rimenti di Fini e di FLI? spettacolo desolante. Il movimento è stato Teniamo a sottolineare la nostra autonomia creato con il desiderio di coinvolgere il cit- da qualsiasi partito o esponente politico. E ORFANI POLITICI continua da pag. 1 sentirsi in dovere di fornire spiegazioni ai propri elettori sul proprio passato politico, condiviso e al seguito di un condannato. Dovrebbero prenderne le distanze ed inaugurare l’avvio di una nuova fase politica in controtendenza con il passato. Sarebbe stata auspicabile l’apertura di un dibattito interno al partito sulla questione della legalità che potesse dare vigore a quella stagione di rinnovamento della politica tanto auspicata e ricercata dai cittadini. Invece abbiamo assistito ad una chiusura a riccio intorno al carismatico fondatore per l’individuazione del suo naturale erede, nella più assoluta continuità politica. Il segretario del PID Sergio Romano ha dichiarato che il partito non subirà un calo del blog: filodirettoblog.wordpress.com consenso elettorale, in quanto “Chi votava per Totò votava per Romano, Dina, Gianni, per un’intera comunità che ha un progetto condiviso da Cuffaro”, e che a centinaia arrivano le dimostrazioni di affetto e fiducia su Cuffaro. E’ un commento, seppure dato a caldo, molto grave. Ma davvero si può pensare che un terremoto giudiziario di tale portata non possa avere ripercussioni sull’elettorato e che non vi saranno tanti cittadini delusi, amareggiati, sconfortati per avere creduto fino all’ultimo e per avere sostenuto elettoralmente colui che avrebbe dovuto incarnare e farsi portatore di principi etici condivisi, di valori cristiani? Un elettorato divenuto orfano e alla deriva, in cerca di un approdo in un partito che lo possa meglio rappresentare, magari lo stesso UDC dal quale Totò li aveva fatti migrare? Pensare questo equivale a descrivere un elettorato, il proprio elettorato, talmente immaturo da essere sprovvisto di capacità critica, di pensiero libero e privo di fiducia nella magistratura. Fatto molto grave che equivale a screditare la magistratura stessa, seguendo Giosuè Cangemi, Nicolò Taibi, Claudio Mastropaolo, Guido Gulì la nostra nascita, avvenuta in un momento non sospetto, ben distante da competizioni elettorali, dimostra che non abbiamo come scopo quello di portare voti a questo o a quel partito. Ciò non toglie che al momento opportuno valuteremo quali alleanze fare o chi appoggiare, ma tenendo conto della validità dei programmi espressi per la città e non dei colori politici. La nostra indipendenza ci consente di non avere preclusioni nei confronti di nessuno. Non vogliamo fare inutili critiche bensì essere propositivi. Luigi Gullo [email protected] un copione ormai aduso a Roma. Ed equivale a descrivere un agire politico basato su un rapporto clientelare, così forte e inscindibile che neanche tre gradi di giudizio possono scalfire. Mi voglio augurare invece, per il bene della Sicilia, che l’analisi di Romano venga confutata dai fatti e che si verifichi uno scossone nel partito, sia all’interno della classe dirigente che tra l’elettorato, e che si possa assistere ad un segnale forte espresso contro chi ha utilizzato la politica per favorire la mafia, contro chi ha cavalcato i principi etici e morali dei cittadini per percorrere una straordinaria carriera politica Luigi Gullo [email protected] 3 Anno II - n.11 Territorio Assistenza igienico sanitaria nelle scuole: quando la matematica, e non solo quella, diventa un’opinione… i conti ovviamente non tornano! Basterebbe prendere in mano le tabelline, fare due semplici calcoli e chiunque capirebbe il disagio che viene fuori se non vi è una corretta corrispondenza numerica tra le assistenti, le ore di lavoro da esse svolto e il numero dei bambini che necessitano dell’assistenza; se a questo aggiungiamo la mancata e adeguata retribuzione, allora il pessimo risultato è più che assicurato. S iamo davanti ad una paradossale questione, non solo sociale, ancor meno politica, ma certamente umana. Prima di iniziare a raccontarvi la situazione oggetto del nostro interesse, mi corre l’obbligo di confessarvi la mia ignoranza in merito, a conferma che molto spesso le cose vengono oculatamente celate. Intendiamo pertanto fin d’ora dare voce a chi ancora attende la risoluzione della problematica (s)fiduciosamente, ma intendiamo anche per dovere e diritto d’informazione tenere aggiornata la cittadinanza su un fatto che più o meno direttamente riguarda tutti, anzi oserei dire, riguarda la coscienza di ognuno di noi. Circa due mesi fa partecipai ad una seduta del consiglio comunale, il cui ordine del giorno fu, come d’altra parte continua sempre ad essere, il debito fuori bilancio. Quella volta però si aggiunse un altro punto, strettamente correlato al debito pubblico, ed era il pagamento, o meglio il mancato pagamento, delle assistenti scolastiche, che pur elargendo il proprio lavoro con encomiabile devozione e spiccato spirito di abnegazione, non percepivano lo stipendio a partire dal 2009. Sgomenta cominciai ad approfondire la questione, venni a conoscenza anche di fatti connessi ad essa, e seppi che il problema non era solo di ordine economico, ma anche di tipo organizzativo, cioè l’orario di lavoro contrattuale delle assistenti, era in netta discrepanza con l’orario scolastico, durante il quale i bambini necessitano di assistenza. Ecco che qui entra in gioco la matematica. Ci sono 13 assistenti, per 28 bambini, distribuiti in diversi plessi scolastici nelle varie frazioni di Monreale, il contratto di lavoro è part-time di 4 ore, l’orario scolastico è di 6 ore giornaliere. Volendo spiegare ciò in altri termini, significa che un’assistente ha in carico due bambini in media, l’assistente dovrebbe rimanere a scuola soltanto per 4 ore, e le altre 2 ore i 4 bambini rimarrebbero scoperti, ricordiamoci che si tratta di assistenza igienico-sanitaria per cui di prima necessità, ma l’orribile ed errato conteggio non finisce qua. Spesso i due bambini presi in carico dalla stessa assistente si trovano in due plessi differenti, a volte anche abbastanza lontani tra loro, costringendo l’assistente a fare la spola, cosa che accade per esempio nella frazione di Pioppo. Risultato? Ciascun bambino usufruisce di sole 2 ore di assistenza rimanendo scoperto per 4 ore! L’assistente dal canto suo è costretta a fare avanti e indietro, sperando di arrivare in tempo per lo svolgimento del proprio lavoro, quando non riesce a farlo nonostante la buona volontà, allora vengono chiamati i genitori, che accorrono premurosi portando oltretutto i prodotti igienici di prima necessità, di cui la scuola stessa non dispone. A questo punto le condizioni sfavorevoli costringono i genitori a portare via i bambini dalla scuola prima della fine dell’orario scolastico. Ci tengo a sottolineare che i bambini frequentano la scuola dell’obbligo, per cui hanno il diritto e il dovere di farlo per l’intero orario. Nelle scuole che accolgono, per così dire, i bambini le barriere architettoniche non mancano ostacolando in tal modo, invece di agevolare, il movimento sia dei bambini con difficoltà motorie sia quello dei genitori, che , in presenza di rampe di scale, portano a spalla il proprio figlio. Inesistenti gli spazi ludici e adibiti all’intrattenimento. Facciamo allora il punto della situazione, e per meglio capire ciò che non funziona e ciò che non viene preso nella giusta considerazione, ho cercato la collaborazione di qualcuno che si stesse occupando di questo increscioso caso e che fosse interessato più da vicino. -“Sono la mamma di un bimbo di 3 anni che ha un problema motorio; un bambino che non ha problemi cognitivi ma che ha difficoltà a camminare e a stare in equilibrio; un bambino che ha bisogno di andare a scuola perchè il contatto con gli altri bimbi lo può aiutare a far sì che il suo rimanga soltanto un problema fisico.” Afferma Maria Antonella Serio, e aggiunge “Il problema sta nel fatto che ancora una volta il Comune di Monreale non ha fondi né per pagare le assistenti per questi bambini, né per aumentare il personale né per aumentare le ore, e che noi mamme dobbiamo sperare in un miracolo.”- Cominciamo a chiederci se in consiglio e nell’amministrazione ci sia qualcuno che ha preso a cuore la suddetta situazione, e con gradevole sorpresa apprendo che la risoluzione viene sollecitata da molti consiglieri indipendentemente dal colore politico. Decido quindi di entrare nel vivo della questione economica avvalendomi della disponibilità del consigliere Santo D’Alcamo che ha curato e portato avanti fin dall’inizio la legittima causa per gli aventi diritto. Anzitutto ci si rende conto che le assistenti dovrebbero essere pagate da una cooperativa la quale attinge (!) alle casse comunali. Quindi a discapito di quanto prevede la legge nazionale 328\2000 in materia di assistenza, che eroga i fondi attraverso i distretti socio-sanitari, i quali a loro volta pagano direttamente le cooperative, evitando così cavilli e lungaggini burocratiche. Nel nostro caso invece è, o meglio dovrebbe essere, il comune a pagare la cooperativa, con i noti e ormai annosi ritardi. Ecco che il debito fuori bilancio si ripresenta. Stipendi arretrati per 16 mesi, un contentino arrivaemail : [email protected] Do L Febbraio 2011 Società to poco tempo fa con il pagamento di 2 mensilità, genitori demoralizzati per l’oltraggio al proprio diritto e a quello della prole, e i bambini che, loro malgrado ed ignari di tutto, si ritrovano a non poter compiere il “proprio dovere” permanendo a scuola per tutto il tempo necessario. Chiediamo allora ai consiglieri Santo D’ Alcamo e Massimiliano Lo Biondo, quali saranno le prossime manovre per risolvere la spiacevole faccenda. -“Nel prossimo bilancio di previsione si chiederà con un emendamento un’ operazione di raschiamento economico. Vale a dire, stabilita la priorità della pratica, si chiederà all’ amministrazione di utilizzare fondi ricavati dal prodotto interno, sottraendoli magari ad una spesa di secondaria importanza. Si prevede che l’importo stanziato, ancora da definire, da poter richiedere è di circa 140.000 euro.”- Rispondono unanimi. E ancora aggiungono -“Oltretutto sarebbe importante che ci fosse un piano annuale sul controllo delle iscrizioni scolastiche dei bambini che necessitano dell’assistenza, in modo da calcolare correttamente il numero delle assistenti richieste”-. Per il momento ci fermiamo qui con i calcoli e i conti che non tornano, attendiamo nuovi sviluppi e sulla base di quello che ci detta la nostra coscienza, e, quando si tratta di minori, la sua voce dovrebbe gridare più forte, assicuriamo che non perderemo di vista l’iter, speriamo non solo quello burocratico. Maria Rita Carrà [email protected] Filo diretto [email protected] filodirettoblog.wordpress.com Redazione Direttore Editoriale Luigi Gullo Direttore Responsabile Alex Corlazzoli Redattrici Piera Autovino, Maria Rita Carrà Barbara La Barbera Vignettista Antonino Carlotta Impaginazione e Grafica Domenico Garlisi, Rosolino Bucceri design e logo Rosanna Romano Fotografie Luciano Busicchia, Piera Autovino Hanno Collaborato Valentina Lucchesi, Nino Carlotta blog: filodirettoblog.wordpress.com Tutti n e parlano m a in pochi sanno cosa è Aspettando i referendum 2011 Approfondimento su uno strumento della nostra dmocrazia M ONREALENei prossimi mesi noi Italiani saremo interpellati su alcuni dei temi caldi degli ultimi mesi del 2010: si tratta nello specifico del referendum abrogativo sulla tanto discussa legge sul legittimo impedimento, su quello che vuole bloccare il ritorno del nucleare in Italia e altri due contro la privatizzazione dell’acqua. Ma sappiamo tutti cosa è un referendum e l’importanza che riveste nel nostro sistema democratico? In attesa dei prossimi importanti e attesi referendum cerchiamo di capire di cosa si tratta perché non ci si debba pentire di non avere esercitato per disinformazione questo diritto tanto importante nel nostro Paese. L’art.1 della Costituzione italiana sancisce la sovranità popolare, per l’esercizio della quale si utilizza proprio il referendum. Il primo e più famoso risale al 2 giugno del 1946: gli Italiani furono chiamati a scegliere tra monarchia e repubblica e, ancora oggi, festeggiamo in quella stessa data la nascita della nostra Repubblica. Appare dunque chiara l’importanza di tale strumento, il cui nome deriva dal gerundivo neutro del verbo latino “refero” e indica lo strumento attraverso cui il corpo elettorale viene chiamato a decidere su temi specifici. Per tale motivo esso è manifesta- zione di democrazia diretta. La nostra Costituzione prevede tre tipi di referendum: abrogativo di leggi e atti in forza di legge, territoriale per la fusione di regioni esistenti o la creazione di nuove regioni o, ancora, per il passaggio di comuni e province da una regione ad un’altra; infine quello costituzionale per le leggi o revisioni costituzionali. In altri Paesi si utilizzano anche altre tipologie di referendum: ad esempio quello propositivo, per proporre una nuova legge, utilizzato nella Repubblica di San Marino, ma non previsto nella nostra Repubblica. Cosa, allora, dovremo decidere in questi primi mesi del 2011? La legge sul legittimo impedimento prevede, in breve, che il premier e i ministri in virtù delle attività di governo che praticano siano legittimamente impediti a partecipare alle udienze penali in cui dovessero risultare imputati per una durata di 18 mesi. Gli Italiani sono dunque chiamati ad esprimersi contro o a favore della persistenza di questa legge molto discussa. Il secondo referendum riguarderà invece l’abrogazione delle norme circa il ritorno del nucleare in Italia, che tanto preoccupa gli Italiani che, ancora a molti anni di distanza, non hanno dimenticato gli orrori del nucleare a Cernobyl. Infine gli altri due referendum ci interrogheranno nell’ottica di abrogare la cosiddetta legge Ronchi, che ha introdotto il principio della gara pubblica per l’assegnazione della gestione dei servizi idrici. Quali sono, se ce ne sono, gli aspetti negativi di questo strumento democratico? Ebbene i detrattori del referendum pensano che poter dire solo o sì o no su questioni, spesso troppo delicate e articolate, crei molte difficoltà e confusioni nei cittadini, rendendo questo strumento a volte negativo proprio per chi lo propone. Tuttavia non si deve dimenticare che è comunque una grande occasione per tutti noi cittadini essere interpellati e sarebbe necessario non trascurare questo importante diritto-dovere. Barbara La Barbera [email protected] 5 Anno II - n.11 Territorio Dissesto idrogeologico, piani urbanistici e rispetto ambientale: l’uomo agisce per il mantenimento del corretto equilibrio tra essi oppure diviene egli stesso artefice di sfruttamento selvaggio del territorio, subendone poi le logiche conseguenze? N ello scorso numero abbiamo trattato il tema del dissesto idrogeologico, vogliamo adesso approfondire l’argomento, cercando di evidenziare i punti di correlazione con la materia urbanistica. Per fare ciò abbiamo intervistato un esponente politico nonché consigliere comunale del PD ed esperto in materia geologica, Massimiliano Lo Biondo. La relazione che intercorre tra l’uomo e il mondo naturale è un elemento costitutivo dell’identità socioantropologica. Le responsabilità dell’uomo sull’ambiente dovrebbero pertanto avere ampio respiro, non solo nel presente ma anche proiettandosi nel futuro, per evitare nel lungo tempo danni irreversibili e consumi territoriali. La stessa Costituzione all’articolo 9 ci indica i punti salienti per la tutela paesaggistica. Secondo lei, cosa e come viene fatto in questo senso? “L’articolo 9 prevede lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, nonché la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico. La politica avuta in questi anni, nonostante la propaganda e gli annunci, non ha fatto nulla in questo senso, nonostante gli esponenti anche regionali che Monreale ha espresso. Massimiliano Lo Biondo, Esemplificaconsigliere comunale tivo è il caso del PD e geologo della chiusura del centro di ricerca scientifica del Cres nonostante gli annunci. Sulla tutela del paesaggio possiamo sempre collegarci all’assenza del P.R.G. e con esso agli scarsi interventi sul dissesto idrogeologico nonché a quelle politiche a favore del rimboschimento, visto che nel nostro territorio rientrano siti 6 come la Pizzuta, Casaboli e San Martino. Ogni intervento purtroppo, è oggi compromesso dalle disastrose condizioni economiche in cui è stato fatto precipitare il Comune a partire dal lontano 1994”. Crede che il processo di urbanizzazione attraverso il quale si assiste ad un calo di presidio umano nelle campagne, per cui vengono meno opere di bonifica, manutenzioni ordinarie, terrazzamento dei terreni, convogli delle acque, abbia contribuito negativamente all’aggravarsi del naturale dissesto idrogeologico? “Credo di si, ma credo anche che vada sottolineata l’assenza di una politica volta alla salvaguardia del territorio. Ciò non vuol dire che la valorizzazione del territorio debba necessariamente scontrarsi con l’aspetto urbanistico e con l’insediamento abitativo. Emblematico a questo proposito è l’assenza di un Piano Regolatore Generale (P.R.G.) nonostante i continui annunci e l’ assenza di finanziamenti su progetti per il dissesto”. Ha appena citato il P.R.G., a tal proposito qual è la situazione attuale? Dal momento che gli studi urbanistici dovrebbero essere conformi e a tutela degli aspetti fisici, economici e sociali, ritiene che questi criteri siano sempre messi in atto? “La vicenda è un segreto di stato. Negli anni ottanta l’ amministrazione fu sciolta proprio per la mancanza del P.R.G., da allora nessuno ne parla più in maniera determinata e concreta anzi è come se si volesse far credere che l’ assenza di un P.R.G. possa essere garante allo stesso tempo dello sviluppo commerciale, urbanistico, edilizio, ambientale, finanche dell’insediamento produttivo.” Quindi sostanzialmente sta affermando che il P.R.G. in vigore risulterebbe anacronistico rispetto alle carte tematiche del P.A.I. (Piano dell’ Assetto Idrogeologico)? “Assolutamente si. Non si può pensare che possa essere compatibile una carta risalente agli anni ottanta con quella invece risalente al 2004. Ma in più questo è un fatto che ha poi determinato gravi ripercussioni sull’economia. Infatti se solo avessimo avuto una questione politica consapevole di ciò, si sarebbe potuto attenzionare il territorio e quindi chiedere l’accesso a finanziamenti, ragione per la quale vi sarebbe stata una ricaduta positiva sulle imprese”. Gli strumenti tecnici e tecnologici attualmente utilizzati, a suo avviso, risultano essere idonei in materia di misure preventive? “Ritengo che qualsiasi risorsa tecnica e tecnologica, che di certo non manca, non possa mai e poi mai prescindere da una conoscenza del territorio che in email : [email protected] Febbraio 2011 questo caso viene meno, proprio per quell’ assenza del P.R.G. aggiornato che, come dicevo prima, a tutt’oggi ancora manca.” Potremmo affermare, a parer suo che nel nostro territorio c’è una corretta relazione tra il territorio, il rispetto dovuto ad esso e un regolare sviluppo industriale al passo con i tempi, con conseguenti potenzialità occupazionali? “In realtà ritengo che non esistano studi all’altezza dell’ importanza del nostro territorio. Questo non perché non vi siano risorse umane in grado di svolgerli adeguatamente, ma perché negli anni novanta vi è stata una politica parolaia fatta di annunci e di propaganda. Per esempio con un territorio così vasto come il nostro, parliamo di 55.000 ettari di espansione, credo che con una politica all’altezza, avremmo potuto avere insediamenti produttivi e industriali più significativi, cose che in altre aree magari meno ampie invece esistono. A tutt’oggi noi possiamo affermare che non esiste una vera e propria area artigianale ed industriale nel nostro territorio”. Cari lettori vi lancio uno spunto di riflessione: “Una delle cause principali della crisi ecologica sta nel fatto che noi in primo luogo non sappiamo ciò che facciamo, e in secondo luogo quando ci vengono rese note le conseguenze del nostro agire non disponiamo di un meccanismo che ci induca a modificarlo.” (V. Hösle) Maria Rita Carrà [email protected] Per la Vostra pubblicità su Filo Diretto scrivete a [email protected] o contattateci al numero 347 6531973 blog: filodirettoblog.wordpress.com Cultura “CON QUELLE IDEE AVVENIRISTICHE...” Officine Ricerca a Monreale “All’ombra delle poderose absidi del Duomo, tra i silenziosi vicoli dei suoi quartieri storici, Monreale nasconde segreti dall’inimmaginabile bellezza. Dietro porte sprangate, pareti rovinate da grigi intonaci, attraverso finestre appannate dal trascorrere del tempo, fantasmagoriche visioni di angeli dalle ali di stucco si muovono tra il bagliore di pitture colorate, all’interno di spazi ancora vivi di un passato unico e ricco di storia”. L’associazionismo nasce, come appunto dice la parola stessa, dall’esigenza di unirsi per raggiungere uno scopo comune; ed è proprio questo che ha spinto ognuno di noi a costituire l’associazione Officine Ricerca. Ridestare il senso civico e culturale in noi stessi prima di tutto, squarciare quell’ambiguo “silenzio” che ormai da troppo tempo sentiamo aleggiare intorno: questo lo scopo che ci ha subito trovati vicini. Recuperare la consapevolezza di un territorio ricco di storia ma soprattutto riappropriarci delle testimonianze di cui questa storia ci ha fatto dono. L’obbiettivo che da operatori culturali e da cittadini consapevoli ci poniamo è quello di riscoprire questi luoghi dall’eccezionale interesse storicoartistico, che ormai in pochi conoscono e che sembrano vivere soltanto nei ri- cordi nostalgici ed un po’ appannati degli anziani o nelle invettive di studiosi ed appassionati. Qual è il volto degli Angeli di Giacomo Serpotta nella Chiesa dell’Itria? Chi non ha mai immaginato almeno un volta di inoltrarsi e riscoprire gli spazi segreti dell’antica Abazia Benedettina? Dove si trova la misteriosa Santa Ciriaca che si dice costruita ancora prima del duomo? Per quanto tempo ancora rimarrà in piedi la Chiesa del Monte? Negli ultimi tre anni ci siamo concentrati su progetti che ci hanno permesso di realizzare diversi appuntamenti tra i quali, quello che maggiormente ci ha coinvolto, è stato “All’ombra del Duomo...”, progetto nato da un’idea molto più grande e avveniristica di quanto in realtà finora non si sia riusciti a realizzare. Ma poco importa alla fine: in un epoca in cui si assiste alla morte delle ideologie e al venir meno di valori e di sentimenti puri, che non siano contaminati da logiche di consumo che come tali spingono a “gettare via e a dimenticare”, è già un traguardo importante riuscire almeno a catturare le attenzioni più fugaci, a spingere a guardare ed a “sentire” veramente il luogo nel quale si vive e al quale in qualche modo si appartiene sempre. Solo così possiamo riportarlo a nuova vita scongiurandone quell’impietoso deterioramento che senza dubbio ne determinerebbe la distruzione seguita da un incolmabile vuoto. Ricordando tuttavia che la consapevolezza di sé e della propria identità non vuole essere finalizzata al raggiungimento di “particolarismi” bensì alla conquista di una coscienza umana aperta a valori universali e senza tempo. 7 Anno II - n.11 Lettere Filo diretto … con il lettore Anche nel prossimo numero, in questa rubrica, daremo spazio alle Vostre proposte ed ai Vostri suggerimenti, e potrete raccontare o denunciare inefficienze, disfunzioni e disservizi relativi alle Vostre esperienze quotidiane. Inviare e-mail al seguente indirizzo: [email protected] UNA FINTA CONVERSAZIONE TANTO PER RIEMPIRE QUESTO SPAZIO S alve a tutti, questo “pezzo ironico” è stato pubblicato nel Foglio informativo Pioppese SUMMACCO, del Comitato Pioppo Comune Autonomo. È una finta conversazione con un Politicante che ancora deve nascere e, visto che ancora deve nascere ma sa gia quello che farà da grande, lo chiameremo Signor Spermalitico. Salve Signor Spermalitico, inizio chiedendole da quale parte della politica sta? “Ottima domanda. Io sono dalla parte dei cittadini, stare a destra o a sinistra in una situazione di completo abbandono da parte dell’organo centrale è un ragionamento troppo Partitico (non confondiamoci, io dipendo da un altro organo, pur sempre centrale ma è un altro organo). I partiti spesso dettano dei “finti principi” che pensano solo ed esclusivamente all’immagine che porta a essa senza mettere mai in atto i veri principi di etica e respnsabilità. Comunque, di certo c’è una differenza di pensiero nel seguire una politica di destra o di sinistra, ma qui è importante essere d’aiuto per risolvere i problemi del Paese… che poi non è giusto chiamarli problemi ma è giusto chiamarli DIRITTI e SERVIZI che i cittadini devono avere.” Ecco, lei che modi avrebbe utilizzato per risolvere il problema dei pendolari? “Lei ha toccato un punto a me caro: anchio aspetto che finisca di pendolare e diventi…” Signor Spermalitico, si fermi per cortesia, ha capito male, io mi riferisco al problema degli studenti pendolari, ovvero la mancata consegna degli abbonamenti. “Mi scusi, avevo capito altro. Io di certo avrei organizzato delle assemblee fin dai primi di ottobre (per non dire Maggio) da quando si è venuto a sapere che nuovamente quest’anno la consegna non c’era. Avrei informato le famiglie colpite, economicamente parlando, da questo dissevizio e avrei fatto un po’ di confusione, avrei agitato gli animi… anche perché qui funziona cosi: se le persone non si agitano i problemi non si risolvono… e mi creda come un fratello, solo con pressione e agitazione i problemi si risolvono…magari qualcuno si 8 agitasse!!!” Si si, va bene… allora in merito all’Autonomia che questo paese vuole avere, lei che idea ha avuto o ha? “Felicissimo e d’accordissimo, anche perche durante la campagna referendaria sentivo dire spesso “Erezione a Comune…” e li non vedevo l’ora che succedesse… purtroppo poi il 18 Aprile non è successo e non abbiamo avuto modo di festeggiare, peccato… anche se per poco abbiamo fatto “cilecca”. Ma bisogna assolutamente ritentare, prima o poi questa erezione ci dovrà essere!” Secondo lei, cosa un politico non deve mai fare? “Non deve giustificare i tagli o gli aumenti o i disservizi che una amministrazione attua nei confronti della cittadinanza; se un’amministrazione X si presenta con un programma elettorale Y, una volta eletta deve impegnarsi affinchè porti avanti questo programma e garantire quei servizi già esistenti altrimenti deve smettere di governare e ridare la decisione al popolo che riandrà alle urne. Non si può sempre intervenire quando c’è un problema o un’emergenza, bisogna programmare tutto.” Per finire, Signor Spermalitico cos’altro vuole dire ai Pioppesi attraverso Summacco? Muovetevi, Agitatevi, informatevi… non state ad aspettare che gli altri lo facciano per voi. Siate protagonisti del vostro futuro e non abbiate mai paura di dire SI quando è giusto dire SI e di dire NO quando è giusto dire NO perché se c’è una società capace di fare ciò vale la pena di nascere altrimente evito mille pene e me ne sto qui dentro al mio… EHMMM… ABBIAMO CAPITO BENISSIMO. SEGHIAM…ehm no… tagliam..hmm neanche… CONCLUDIAMO questa discussione. Signor Spermalitico la Ringraziamo e le auguriamo buona fortuna. Alla prossima. Nino Carlotta ERRATA CORRIGE Nell’intervista di Filo Diretto di gennaio non sono stato abbastanza chiaro circa una importante questione che tengo a precisare con la seguente dichiarazione. Infatti l’intervista riporta una versione non rispondente alla attuale realtà dei fatti, ma che presto auspichiamo di potere attuare. “Secondo la mia personale esperienza, tra l’altro già applicata in molti Comuni italiani, ritengo che i progetti relativi a nuovi insediamenti abitativi e opere infrastrutturali in genere, debbano essere supportati da una relazione geologica di pre-fattibilità in grado di verificare preventivamente la fattibilità di un’opera e dell’impatto ambientale che la stessa induce. Infatti, al momento tutti i progetti che pervengono in commissione edilizia vengono inquadrati, direttamente durante i lavori della commissione, sulla base dello studio geologico di cui l’A.C. si è dotata in occasione della nuova redazione dello strumento urbanistico, oggi in itinere, studio quest’ultimo che tiene conto del piano per l’assetto idrogeologico vigente. Tutti gli interventi ricadenti in zone P3 e P4, vengono inviati all’Assessorato Territorio ed Ambiente, come previsto dalle norme di attuazione del PAI, per assoggettarli al parere di compatibilità geomorfologica. Il mio personale impegno è quello di sottoporre all’amministrazione comunale la necessità di inserire, tra gli allegati progettual,i uno studio geomorfologico ed idrogeologico preliminare, quale documento di studio ed analisi preventivo mirato alla mitigazione e valutazione degli effetti negativi potenziali che la realizzazione di nuove opere potrebbero indurre” Santino Pellerito, geologo e componente della commissione edilizia comunale email : [email protected] Febbraio 2011 Non è un gioco Uno sguardo al paese M i ricordo che parecchi anni fa venne a visitare il nostro paese il principe Filiberto. Il giorno del suo arrivo vennero spostati i cestini, dove normalmente si buttano piccole cose come carta o lattine, da tutto il corso e messi in numero esagerato nella piazza. Bisognava dare l’idea di una cittadina ordinata e pulita, è come dire bardare a festa un asino per farlo apparire come un cavallo di razza, ma sempre asino è. Il seguito fu che quei cestini sono rimasti in piazza in numero via via sempre minore. Mi chiedo come si possa pretendere la diligenza dei cittadini a non sporcare le strade se non si dà l’opportunità di avere un adeguato numero di cestini. Il problema è particolarmente sentito in prossimità delle scuole, dove uno straordinario permissivismo da l’opportunità alle persone in attesa dell’uscita dei bambini di sostare in doppia fila anche per più di un’ora, durante la quale si consumano dei pasti veloci o si beve del caffè, tutte cose che producono rifiuti che poi non si sa dove buttare. Anche i bambini hanno sempre qualcosa di cui disfarsi. Per esempio non sapendo dove buttare le gomme da masticare, le sputano per terra e cosi abbiamo i “marciapiedi leopardati”, pieni di macchie nere di chewing gum. Un giorno di pioggia abbondante e siamo tutti con le scarpe in acqua, perché? Avete notato che moltissime grondaie scaricano direttamente sopra i marciapiedi? Di particolare effetto fluviale è il marciapiede che in via Venero costeggia la chiesa di San Castrenze, vere cascate d’acqua vengono giù dal tetto, non c’è nessuna possibilità di evitarsi una bella immersione fino alla caviglia. Ma ve ne sono altre lungo il corso. Se saprete guardare ne scoprirete parecchie. Sempre quando piove, spesso le persone con i parapioggia rimangono incastrate fra i pali della luce e le costruzioni. Questo accade nei marciapiedi piccoli dove fra il palo della luce e i muri delle case rimane meno di un metro. Certo che chi ha progettato questo modo di collocare i pali dell’illuminazione ha bisogno proprio di essere illuminato nel cervello, poteva pensare di sistemarli a ridosso del muro lasciando il marciapiede libero. Questo non può che alimentare il sentire collettivo che molti di coloro che lavorano per il comune, politici compresi, sono di una mediocrità a dir poco squallida, pessimi ingegneri, pessimi avvocati, pessimi potatori, però ottimamente pagati. Il nostro centro storico dà, diciamo cosi, delle concessioni al modernariato. Se vi fate una passeggiata nel corso tenendo il naso in su, vi accorgerete che molte costruzioni soggette a vincolo storico paesaggistico hanno al posto delle tradizionali persiane, delle abominevoli serrande (o tapparelle). Ed ora il top dell’insensibilità, dello squallore estetico, della mancanza di rispetto per la natura, del pernicioso menefreghismo da parte di tutti. Sapete quanti alberi rimangono a fiancheggiare la via Venero dalla “Piazza Padre Pio” fino alla chiesa di “San Castrenze”? Ne sono rimasti 11. Sapete quanti erano? 36! C’erano trentasei magnifici alberi. Da anni le autorità (e anche noi tutti) hanno permesso un tale scempio. Hanno permesso ai privati di eliminare quelle superbe piante per farsi scivoli, posteggi, stendere tende fino a metà strada togliendo perfino tratti di marciapiedi. Aggiungo che quei pochi alberi rimasti sono spesso oggetto di vandalismo come bruciature o chiodi piantati nel tronco. Quelle piante avevano anche più di 100 anni! Hanno permesso un tale scempio per dare spazio ad ammassi di ferraglia dette “automobili”. Ciò che in tutte le nazioni civili viene scoraggiato, e cioè l’uso dell’automobile nei centri urbani, qui da noi viene premiato! Il verde urbano è parte integrante della bellezza della nostra cittadina, quegli alberi erano come i nostri monumenti. Mi appello alla sensibilità del sindaco Filippo di Matteo, con il quale abbiamo condiviso magnifici momenti di amicizia quando frequentavamo lo stesso liceo. Anche lui ricorderà la splendida alberatura di via Venero e sarebbe una cosa oltremodo gratificante San Castrenze, Monreale. Potatura con alberi “decapitati” Corso Calatafimi, Palermo. Potatura corretta ripristinarne la sua antica bellezza e, soprattutto, tutelarne l’integrità. Allego due foto che mostrano sia le piante che si trovano in corso Calatafimi, sia quelle, della stessa specie, che abbiamo in via Venero. Le prime vengono potate in maniera magistrale, con vari rami lasciati a cerchio che garantiranno una chioma a ombrello folta e simmetrica. La pianta in piena estate avrà una splendida estetica e un’ombra ampia. Quelle della via Venero a Monreale vengono potate in maniera radicale, lasciando soltanto il fusto come fosse un moncherino. Questo modo di potare compromette la vita della pianta e comunque non permetterà mai la crescita di una chioma ampia e simmetrica, in piena estate avrà al massimo un ciuffetto di foglie al centro e un’ombra irrilevante. Bucceri Giovanni [email protected] “Lumen...in fabula” Con il patrocinio di RAI RADIO 2, in occasione dell’ iniziativa “M’ILLUMINO DI MENO” nata per celebrare la giornata del risparmio energetico, il Collettivo Link è lieto di presentare: “LUMEN...IN FABULA” Lettura concertata su fiabe di Oscar Wilde, Luigi Capuana, H.Ch. Andersen. Voce recitante: Silvia Di Blasi. Improvvisazione musicale di Davide Matera: violino, Angelo Onorato: pianoforte. Venerdì, 18 febbraio 2011, ore 21,00, Chiesa degli Agonizzanti, Piazza Guglielmo II, Monreale. blog: filodirettoblog.wordpress.com 9 Anno II - n.11 Servizi e Territorio Nei numeri di ottobre e di dicembre avevo delineato, a grandi tratti, alcune vecchie problematiche dei “forestali” di Monreale e dintorni: I lavoratori “tirano la giacca” alla CGIL, mentre piccoli/nuovi sindacati muovono le acque stagnanti, proponendo particolari forme di protesta. I “forestali” vogliono essere ascoltati, sono stufi, dopo 30 anni di lotte, di non avere ancora ottenuto un lavoro stabile e sicuro, e di aver proceduto così lentamente, a piccoli passi, per l’acquisizione di diritti propagandati, da grandi sindacati, come importanti conquiste; minacciano di lasciare la grande “corazzata” (CGIL) per aderire a piccoli Movimenti, che sembrano capaci di muoversi più agevolmente! Movimento Braccianti e Forestali vs Sindacati Confederali e viceversa I lavoratori chiedono “cibo sano”! La corazzata Potëmkin, Atto I: Uomini e vermi I marinai della corazzata Potëmkin protestano perché la carne destinata al loro pasto è deperita e piena di vermi. Capeggiati da Grigorij Vakulincuk chiedono cibo sano. Viene convocato il medico di bordo che nega l’evidenza, affermando che la carne è commestibile e invita i marinai a mangiarla senza fare storie, avvertendo che il rifiuto comporterà la fucilazione. Gli ufficiali, i sottufficiali e qualche marinaio cedono al ricatto e mangiano la carne ma altri rifiutano e vengono trattenuti sotto un telone, in attesa della fucilazione sul ponte della nave, come monito per tutti coloro che oseranno progettare un’insubordinazione! Assemblea del Movimento Braccianti e Forestali uniti per la stabilizzazione. 15 gennaio 2001, Collocamento di Pioppo, ore 18.00 (I marinai della corazzata Potëmkin protestano). Maurizio Grosso ribadisce quello che da mesi si ostina a ripetere ai lavoratori forestali nel corso del suo giro della Sicilia. Era stato invitato a parlare con i forestali di Pioppo qualche mese fa, in occasione di una assemblea ad Altofonte: dobbiamo organizzare un’invasione di campo, non delegare sempre ad occhi chiusi. Diventiamo protagonisti del nostro futuro. Dobbiamo ragionare, capire come muoverci; non facciamo accordi “sine die” (in una data indeterminata). Siete 27 mila, la categoria più numerosa, più vecchia e più precaria. Dobbiamo ribaltare la partita, fare la guerra per lo scudetto (la stabilizzazione), senza bisogno degli onorevoli. Noi siamo disponibili a guidare la lotta. L’articolo 32 della Legge 1 del 2004 prevede che il popolo possa formulare la Legge per la stabilizzazione, purché non sia in contrasto con i principi dell’ordinamento della Regione, individuando i capitoli per il reperimento dei fondi. Dobbiamo parlare quindi di assetto idrogeologico, di protezione civile, di ripulitura dei letti dei fiumi, di verde pubblico in città. Il nostro obiettivo è quello di costruire insieme ai lavoratori una legge che 10 arrivi entro 7 mesi al tavolo della Regione per essere approvata. Occorrono 10 mila firme per proporre la legge. Qualche colpetto all’immobilismo dei confederali non manca: Hanno tenuto la categoria nel precariato da decenni: le lotte che hanno sostenuto non hanno portato a risultati determinanti per la stabilizzazione, ma si è proceduto con accordi poco rispettati dalla controparte, che hanno fatto “tirare a campare” i lavoratori, garantendo solo l’avanzamento della posizione dei sindacalisti all’interno del sindacato e triplicando la richiesta dei loro permessi. I lavoratori, d’altro canto, hanno continuato a vivere nella paura del dimensionamento della categoria, essendo chiamati in Piazza e ottenendo minimi risultati. Non ci sono ancora progetti a lungo termine, e la programmazione dei lavori non viene mai fatta all’inizio dell’anno. Avete perso 6 anni di arretrati che sono stati utilizzati per far lavorare altri precari a vostra insaputa. Per 30 anni siete stati vittime di partite truccate tra sindacati e governo. Abbiamo fatto lo sciopero alla rovescia e a Catania 800 lavoratori stanno “facendo la vertenza” perché vengano pagate le giornate effettuate: emuliamo Danilo Dolci e le Cooperative Senza Terra che hanno vinto queste battaglie (non mangeremo la carne con i vermi). Conclude chiedendo la partecipazione dei lavoratori per stilare la Legge sulla stabilizzazione dando la disponibilità ad essere presente ogni 15 giorni sul territorio. se” realtà forestali del Distretto 2: Abbiamo delegati per la sicurezza (Salvino Carramusa), abbiamo indetto i corsi per la sicurezza nei cantieri, abbiamo lottato per l’antitetanica e per le scarpe a norma. Nessuno potrà scavalcare la CGIL intestandosi lotte non condotte. I sindacati autonomi rivendicano il rispetto di accordi firmati dai confederali e indicono lotte senza senso. E’ la volta di Nuccio Ribaudo: questi “pseudosindacalisti” asserviti non hanno portato una sola ora di lavoro in più e indeboliscono e destabilizzano la categoria. Uniti possiamo vincere le guerre, la politica vuole che piccoli sindacati autonomi ci dividano. Se avessimo chiesto la legge, la regione ci avrebbero detto no! Dobbiamo aspirare ad aumentare la superficie da boscare e chiedere la stabilizzazione. Evitiamo la divisione del settore e aboliamo le fasce. Abbiamo un progetto politico ma dobbiamo essere uniti. Considerate che in 2 anni sono cambiati 4 assessori regionali. Noi siamo pronti ad iniziare una forte lotta, faremo tante assemblee e non ci fermeremo. Vogliamo partire già da subito con gli avviamenti, vogliamo avere risposte concrete. Lavoreremo per l’applicazione dell’accordo, per la stabilizzazione dei lavoratori a tempo indeterminato e dei 181nisti. Il nuovo Contratto nazionale è stato firmato e prevede aumenti contrattuali, ma deve essere recepito subito e il governo deve mettere a disposizione somme aggiuntive. (Dovete mangiare la carne con i vermi o “fucilazione Assemblea lavoratori forestali, 18 gennaio, sul ponte”). Scuola primaria di Pioppo, ore 17.30 Totò Tripi dà la stessa bordata: stanno emerLo stato maggiore della FLAI (Federazione gendo “sindacalisti da 4 soldi, senza argolavoratori agroindustria) CGIL fa quadrato in- menti, che attaccano le persone”. A Palermo torno a Tonino Russo, responsabile sindacale vengono approvate 70 mila giornate lavoratidella CGIL di Pioppo. Sono presenti infatti ve e a Pioppo 26 mila su un territorio 3 volte Totò Tripi, segretario generale FLAI Sicilia più vasto. Dobbiamo chiedere, quindi, l’aue Nuccio Ribaudo, segretario generale FLAI mento delle giornate. Tante battaglie sono Palermo. Tonino Russo apre l’assemblea state fatte dalle operaie per avere servizi elencando le lotte sindacali, da lui condotte, igienici e ripari adeguati nei cantieri (battache da 30 anni hanno fatto scuola! Informa i glie perse perché poco è stato ottenuto, dilavoratori della forestale di Pioppo che oltre chiara una convenuta). Attraverso l’accordo il 50% dei pioppesi vive dell’economia della del 2009, per la prima volta attraverso una forestale e che Pioppo è una delle più “gros- contrattazione sindacale e senza bisogno di email : [email protected] Febbraio 2011 Attualità tossici, ma questa amministrazione non ha ancora iniziato un’opera di sensibilizzazione per la prevenzione. La prevenzione va fatta anche attraverso la vigilanza della polizia municipale, dei tecnici comunali e applicando sanzioni a chi abbandona rifiuti tossici. Con le sanzioni si potrebbero rimpinguare i capitoli. Alcuni comuni finanziano i servizi attraverso le sanzioni. Sappiamo ormai che le discariche utilizzate abusivamente sono Amianto: 521 morti in Sicilia con un incremento di 70 nuovi casi ogni anno una ventina: zone nei pressi dello scorrimenveloce Palermo Sciacca, via linea ferrata Quanto sta a cuore la salute dei cittadini alla toe strada ferrata, alcune vie di Giacalone … una legge, sono stati aumentati i giorni lavorativi (sulla carta, bisbiglia un lavoratore) e sono stati previsti i pagamenti degli arretrati (non ancora arrivati, ribadiscono dalla platea). Gli obiettivi sono: piena applicazione dell’accordo del 14 maggio 2009 (siamo a febbraio 2011, sussurra una lavoratrice) e recepimento dello stesso a norma di legge. Cosa faranno i nostri marinai? Mangeranno la carne con i vermi? Ci rifiutiamo di mangiare la carne con i vermi, e sotto il telone non ci andremo da soli ma con l’intera Azienda Forestale (Margherita Martorana) Piera Autovino [email protected] nostra amministrazione? Salvatore Porrovecchio, il geometra del co- Maurizio Busacca dirigente dell’APAT risponde a “quattro” domande mune incaricato di eseguire la mappatura, P untuali alle 15.30 nel suo ufficio. Entro subito nel merito della questione per la quale avevo chiesto l’incontro. La mappatura dei materiali in amianto-cemento era stata prevista dal decreto 27/95 del presidente della Regione Sicilia e il Ministero dell’Ambiente aveva chiesto di iniziare nel 2003 sborsando svariati milioni di euro anche per la bonifica, a che punto è il Comune di Monreale? La mappatura è ancora in fase iniziale ma, poiché ci sono altre priorità, abbiamo dovuto sospenderla. Comunque conosciamo le aree a rischio, ci vengono continuamente segnalate dai cittadini, dai vigili urbani e dai carabinieri. Noi verifichiamo la rispondenza delle segnalazioni e, nei limiti delle possibilità finanziarie, interveniamo per la bonifica. Differenziamo le operazioni a seconda che le aree siano pubbliche o private. In quest’ultimo caso, o se l’area non è di competenza comunale, inviamo un’ordinanza al proprietario alla quale di solito deve far seguito un intervento di bonifica a carico del proprietario stesso, previa acquisizione di tutte le autorizzazioni. Nei casi di inadempienza del privato è previsto un “intervento sostitutivo in danno”, con una differente procedura da seguire: l’ufficio si reca sui luoghi, quantifica e comunica l’entità del danno al proprietario, che dovrà pagare, ed effettua i lavori nel presupposto che ci sia la disponibilità economica nelle casse del comune. Per la bonifica di piccole aree possono servire anche 1000/2000 euro. concludere l’opera di mappatura? Siamo certi che una prima mappatura in collaborazione con i vigili urbani e l’ufficio tecnico, verrà effettuata entro l’inizio di quest’estate. Da quello che si vede in giro (vedi foto scattate sul territorio di Monreale) risulta che questa amministrazione sia poco sensibile a questo problema; le operazioni di bonifica vengono effettuate con andamento sporadico su segnalazione dei cittadini (la determina dirigenziale n°100 del 19/02/2010 affidava all’Ammiraglia Recuperi Ambientali il prelievo e lo smaltimento di un certo quantitativo di amianto per 3360 euro incluso IVA) e si attinge ad un capitolo di spesa del bilancio, il 1579 (interventi igienico-sanitari sul territorio), veramente irrisorio per le cifre che prevede di impegnare. Per il futuro bilancio si prevede di aumentare la cifra disponibile? Non sappiamo ancora quanto verrà destinato a questo capitolo. Prima dell’approvazione del bilancio si faranno le proposte. Noi come ufficio chiederemo di aumentare la cifra da impegnare per il futuro ma l’amministrazione ha dei limiti e bisognerà stabilire delle priorità. Si vedrà a marzo/aprile. Non crede che un’opera di sensibilizzazione dei cittadini sul rischio cancro che, anche chi abbandona l’amianto per strada, corre, possa contribuire alla prevenzione? Cosa fa questa amministrazione perché i cittadini non ricorrano alla soluzione ”fai da te” visti gli alti costi per lo smaltimento? Sappiamo che si deve fare una prevenzione teorica. Qualche cittadino a volte assiste a situazioni di smaltimento illegale e non lo segnala, forse perché non sa che rischi corre quando respira queste polveri. La passata amministrazione, con l’assessore Di Pasquale, aveva iniziato un discorso, coinvolgendo Che tempi vi i ragazzi di scuola media, sui rifiuti in gesiete dati per nerale, sulla loro classificazione, e su quelli blog: filodirettoblog.wordpress.com poi sospesa dall’amministrazione per carico di responsabilità, interviene, evidenziando quanto la prevenzione dal punto di vista sanitario sia un’opportunità a cui non si può rinunciare e dichiara di aver segnalato le situazioni più gravi. Aggiunge anche che un’amministrazione sensibile alla salute pubblica organizza un servizio efficiente in collaborazione con i vigli urbani, per la mappatura, il censimento, il monitoraggio e la sensibilizzazione, perché i cittadini vengano incoraggiati a liberarsi, secondo i termini di legge, di questo materiale così dannoso per la salute: quando il proprietario viene sensibilizzato, censito e monitorato, non potrà facilmente liberarsi del materiale, perché sa che è stato censito e deve dimostrare a quale ditta ha affidato l’amianto per lo smaltimento. Inoltre, afferma che, si dovrebbero fare convenzioni con le ditte perché i costi siano più contenuti. A tutt’oggi siamo nella fase del “si potrebbe fare”, “si potrebbe coinvolgere la protezione civile”, “le soluzioni si trovano, ma devono esserci le somme”, “prima i soldi e poi i progetti”, “questo è un problema di salute pubblica”, “ho scritto al segretario ma non c’è stato un riscontro”, “questo problema non è sentito”, “non mi risulta che i 300 mila euro, richiesti da Salvino Caputo per la bonifica, siano mai arrivati”. A mio avviso, il ruolo dell’amministrazione è fondamentale e se c’è sensibilità al problema si vedrà dalle cifre impegnate nell’apposito capitolo del bilancio e dalla capacità di stilare un efficace piano di bonifica e di sensibilizzazione. Mi congedo impegnandomi a tornare a bilancio approvato e, prima dell’estate, per sapere se la mappatura è stata completata e se si sta lavorando ad un progetto di bonifica serio che miri a tutelare la nostra salute. Piera Autovino [email protected] 11 Anno II - n.11 Annunci e Ricette Cercansi persone sensibili e dispoannunci, uno nibili ad adottare cuccioli meticci di spazio creato taglia medio/picper i lettori e dai cola, di un mese lettori. Per il tuo circa, trovati sulla strada. annuncio scrivici su Vendesi liberty 150, ottime condizioni, Cell 3339176111; [email protected] 2 anni di vita, 4000 km, € 2200 trattabili. e-mail: [email protected] chiedere di Giusy. tel 347 8242005 o contattaci al numero 347/6531973. Regalo tavolo da disegno per architetto Vendesi Scanner piano Mustek 1200 Vendo panca per addominali AB King con sgabello e accessori in buone condiUB plus. Non necessita di alimentazio- Pro in buono stato causa inutilizzioni Tel. 091 6402730 ne. Poco usato. Prezzo 20€. Chiamare zo. Prezzo 60€. Per info chiamare al al 3398228654. Michele 3398228654. Michele Vuoi dare un tocco particolare alla tua casa o al tuo negozio? 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Di noci tritate fini, la scorza di limone grattugiata. Montate gli albumi con un pizzico di sale, incorporate al composto e versatelo in uno stampo del diametro di 22 cm imburrato che il rimanente burro. Cuocete la torta in forno a 180° C per 1 ora. Nel mentre preparate lo sciroppo: portate ad ebollizione 2,5 dl di acqua e zucchero, la cannella e la vaniglia, e continuate la cottura a fuoco lento per 10 minuti, fate raffreddare lo sciroppo, unite il succo di limone e la grappa e filtrate. Sfornate la torta ancora calda, bucatela con lo stecchino, spennellatela di sciroppo e con le noci rimaste tritate. Kaab Alghaza (dolce arabo) Ingredienti: 250 gr. di farina, 450 gr. di pasta di mandorle, cannella in polvere, 30 gr. Burro, sale, acqua fiori di arancio. Preparazione : lavorate la pasta do mandorle fino ad ammorbidirla, unite 10 gr. Di burro morbido, 1 cucchiaio di cannella e 1 cucchiaio di acqua d’arancio e continuate a lavorare la pasta fini a quando non sarà omogenea. Formate 8 cilindri di 1,5 di dm e lunghi 6 cm e metteteli in frigo per 2 ore. Disponete la farina a fontana e unite 1,5 dl di acqua tiepida, impastate bene in tutto fino a quando il composto non risulterà omogeneo. Stendete una sfoglia molto sottile, aiutandovi con il mattarello e ricavate 18 striscioline di 10x15 cm. Poi appoggiate i bastoncini di pasta di mandorla al centro delle strisce preparate, avvolgetele e sigillatele bene con le dita inumidite di acqua; tagliate la pasta in eccesso, incurvate i bastoncini a ferro di cavallo e disponeteli su una placca foderata con carta da forno imburrata. Cuocete i dolcetti nel forno caldo a 180° C per 10 minuti quindi sfornateli e spennellateli con un po’ di acqua di fiori d’arancio e spolverizzateli con la cannella. 12 email : [email protected]