Il futuro? Co-innovazione tra industria e retail

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Il futuro? Co-innovazione tra industria e retail
04 - 29/5
by
Il futuro? Co-innovazione
tra industria e retail
enorme successo la marca privata Serum
mettendosi nei “panni” del consumatore:
7, grazie ad un accordo tra P&G e Alliance
“Di cosa ho bisogno?”: beni di prima
Boots, la marca è “uscita” dall’insegna
necessità, alimentari e household, “Come
diventando a tutti gli effetti un brand a se
sto?”: cosmetici e cura persona. “Come
stante distribuito in tutto il mondo.
mi sento?”: farmaci OTC e da banco.
Partnership win-win.
Design su misura di bisogni.
Geologic Village Nato come centro di
Apple Capire il prodotto e apprezzarne
Ricerca & Sviluppo dell’insegna Decath-
il valore mette in condizione il cliente
lon -Gruppo Oxylane- il Geologic Villa-
di passare da una locica value ad una
ge è anche una struttura di vendita che
logica di value for money. Una lezione
permette al cliente finale di provare (e
che Apple ha imparato alla grande, baste
testare) i nuovi prodotti che verranno poi
guardare i suoi store, tcenologie a dispo-
commercializzati nella catena.
szione e il Genius Lab a disposizione di
Co-progettazione con il consumatore.
cliente. Imparare per comprare.
Nature e Découverte Un uni-
Real Future Store Tanta tecnologia
verso dedicato alla “scoperta”, il
per rendere l’esperienza d’acquisto
tema è trasversale, l’esperienza
”convenience”, velocizzazione dei per-
che il cliente vive
negli store
corsi con il minucomputer installato sul
è perfettamente coerente con la
carrello, tanto “touch” per interagire con
promessa-mission del retail, fatta
l’offerta, casse che “leggono” il carrello
di scoperta e natura. Nuove inte-
per un checkout veloce. Lo store “par-
razioni tra cliente e prodotto.
lante” e hi-tech.
Ilori Luxottica è il leader mondiale ne-
Privalia, Con il suo +141% sul 2009,
gli occhiali, ha sviluppato una catena di
Privalia, club privato online con vendite
6.000 store, Ilori, nella segmentazione di
a tempo che offrono prodotti con sconti
insegne di proprietà, è il brand dedicato al
che arrivano al 75%, ci dà la misura
lusso. Servizio personalizzato, segmenta-
di come siano letteralmente esplose
zioni fashion e modelli esclusivi, tra i tratti
queste nuove forme di shopping online.
caratteristici delle boutique dell’insegna.
Quando il fattore social si mescola
Coerenze tra insegna ed experience.
con l’occasione.
m&s PUnta agli Usa?
Il Ceo di Marks & Spencer, Marc
Bolland, in un intervista al Financial
times ha accennato che potrebbe
tornare negli Stati Uniti. “Sì, stiamo
guardando agli USA -ha detto
Store layout e design
americani hanno segmentato il layout
Learning process
Duane Reade Aperti 24/ 24, i drugstore
mondo per le farmacie, ha introdotto, con
02
INNOVARE PER
COMPETERE
La missione del retailer:
anello di congiunzione
tra industria e consumatore
03
I TREND
DI GDOWEEK
10 trend per innovare
il retail
04
SOSTENIBILITÀ
Volano per il business
di domani
05
SHOPPING
CENTER
Laboratori di costruzione
del futuro
07
THINK TANK
Tecnologia in store
Boots Serum 7 Boots, numero 1 al
Social network
Shopping experience
Mondi di consumo
Esperienze di consumo
Private Label
La distribuzione rappresenta un’area di innovazione spesso trascurata dalle imprese industriali e dal
sistema pubblico, tradizionalmente attratto dall’innovazione di prodotto. Una distribuzione efficiente e
innovativa rappresenta una garanzia per lo sviluppo del sistema paese e per rendere più efficiente il ‘go
to market’ delle imprese industriali. Il futuro sta nella capacita di generare co-innovazione nel sistema
industria distribuzione.
Sandro Castaldo
SoMMArio
Bolland- però non nell’immediato”
ed ha poi aggiunto che questo lo
impone il fatto che la vendita di
abbigliamento sta per diventare “un
mercato globale senza frontiere di cui
Marks & Spencer deve esserne parte”.
Innovazione retail: Elti,
lo store del
benessere
che semplifica la
vita
07
TASSINARI
“Le imprese affrontino
l’innovazione
con approccio olistico”
08
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11-05-2010
16:43
Pagina 1
Il Direct Mailing
ha il giusto peso.
IL DIRECT MAILING È NEI SISTEMI NIELSEN
DI RILEVAZIONE DEGLI INVESTIMENTI.
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02
La missione del retailer:
anello di congiunzione
tra industria e consumatore
Informazioni più leggibili nei punti di vendita, relazione più diretta con
i consumatori, localismo: sono questi alcuni dei fronti su cui si muove la
distribuzione. Centrale il ruolo della tecnologia e degli strumenti di analisi
Valorizzazione dei localismi, rapporto più
diretto con il consumatore, informazioni più
leggibili dei prodotti in vendita. Il mondo
del retail si muove su vari fronti. Per Mario
Maiocchi, Ad Unieuro, la mission del
retailer è una: essere anello di congiunzione
tra industria e consumatore. “Al primo
posto bisogna quindi mettere il prodotto
e l’esigenza del consumatore” spiega.
Durante il convegno sul tema “Surfing
the change: innovare per competere”
coordinato da Maria Cristina Alfieri,
direttore responsabile di Food, l’ad racconta
la sua esperienza. “La revisione dei nostri
pdv -aggiunge- è partita dallo studio di
una buona visibilità delle referenze. Per il
consumatore abbiamo creato un ambiente
facilmente navigabile e leggibile.”. E per
migliorare il rapporto con la forza vendita
uno il segreto: incontrare personalmente i
lavoratori.
Maniele Tasca, direttore generale di
Selex, punta l’attenzione sui localismi.
“Stiamo ridefinendo i nostri pdv -affermaper adattarli alle realtà locali. Come sarà il
negozio Selex di domani? Con assortimenti
differenziati rispetto alla concorrenza. È
importante valorizzare le categorie nelle
quali si dice di essere distintivi. Stiamo
cercando di convincere gli imprenditori
nostri soci ad ingaggiare chi ha competenze
specifiche in vari settori, dal tecnologico al
marketing”.
Anche per Roberto Masi, direttore
generale di McDonald’s, il local è il futuro.
“È vero che abbiamo un’immagine standard
a livello mondiale -dice- ma operiamo sul
territorio. Quindi ritengo che puntare sui
cibi locali possa essere un’arma vincente.
Stiamo pensando a nuove soluzioni per
essere ancora più local e avere una nostra
tipologia di ristorazione. Il mio sogno è di
far fare a chef italiani le nostre ricette”. Ma
per McDonald’s, che sta lavorando anche
al riposizionamento della categoria da fast
food a casual restaurant, innovare significa
anche puntare alla sostenibiiltà ambientale.
Ne è un esempio il primo pdv europeo
totalmente eco aperto a Lainate.
Per comprendere aspettative e
comportamenti dei consumatori, come
spiega Giovanni Linzi, general manager
sales Ibm Italia, “bisogna avvalersi di buoni
strumenti di analisi”. Ne è un esempio
l’”occhio magico” utilizzato nel settore moda. “Ha consentito di sistematizzare le abitudini
dei clienti -sottolinea- La telecamera nelle
vetrine dei negozi permette di raccogliere
informazioni utili su chi le guarda”.
Alessandra Bonaccorsi
Waitrose, linea PL convenience
Waitrose continua ad investire sull’asse di sviluppo
food-to-go, ovvero nell’ambito più ampio del ready
meal. La nuova linea di PL Good To Go è stata
concepito per chi viaggia e comprende i classici
alimenti da consumarsi spostandosi.
i prodotti attraverso il sito,
si seleziona un tempo di
consegna e la spesa viene
portata a casa. Le consegne
possono essere programmate
per il giorno successivo.
Come assortimento per ora
si propende verso l’offerta di
prodotti preconfezionati. I
prezzi sono competitivi.
Crai: progetti 2011
Efficienza come strumento per
migliorare la marginalità, presidio
del territorio, studio di nuovi
progetti da verificare in store
pilota, rinnovo del system grafico
delle Pl: passa da questi punti la
strategia di rafforzamento di Crai,
che nel 2011 prevede un fatturato
alle casse di 4.600 mio di euro.
retail
&
innovazione
10 TREND PER INNOVARE IL RETAIL
e
Walmart testa servizio
consegna di alimentari
ordinati via web
Walmart ha cominciato a
testare un servizio online
di consegna di generi
alimentari, chiamato Walmart
a Go in San José, California.
Il servizio funziona secondo
una modalità classica. Scelti
09_Refurbishment
Dopo dieci anni non hai scelta:
o ti rinnovi radicalmente o decadi”
01
Pietro Malaspina
01 I centri commerciali non solo possono
dal riutilizzo di un’area di 6,5 ettari,
(e devono) evolvere, ma possono an-
dove sorgeva un centro commerciale
che trasformarsi nella chiave di volta
vetusto e a prevalente utilizzo indu-
del refurbishment urbanistico. Uno
striale nel quartiere di Longdoz, sulla
spettacolare esempio è il complesso
riva destra della Mosa.
di Médiacitè, a Liegi, in Belgio. Nato
10_Interaction design
Tecnologie interattive
uniscono realtà fisica
e virtuale
The Italian Mood: qual è
l’umore degli italiani e
che colore ha
01 Il Virtual Personal Stylist, grazie all’au-
05 The Wall e un innovativo espositore
gmented reality, offre una consulenza
per il merchandising delle lenti da
di styling personalizzato basata sul
vista ideato da Transitions Optical.
profilo dello shopper online.
06 Negli ultimi due anni, il real Future
01
02
02 Nordstrom ha realizzato una vetrina
Store (gruppo Metro) di Toenisvorst/
03
04
interattiva nel flagship store di Seat-
Duesseldorf ha sviluppato un’articola-
tle, con l’ausilio della tecnologia a
ta strategia di integrazione tra canale
infrarossi del controller a mani libere
fisico e virtuale con l’introduzione dei
Kinect per Microsoft XBox.
05
06
07
08
servizi di mobile shopping.
03 Il nuovo store Sony Electronics nel
07 Il progetto The Italian Mood, pro-
Century City Mall di Los Angeles
08 mosso da Wired Italia e realizzato
è stato progettato per catturare im-
dal Cattid Sapienza in collaborazione
mediatamente l’immaginazione dei
con Expert System, ha l’obiettivo di
clienti
raccogliere, analizzare e visualizzare,
04 Per Cisco Internet Business So-
automaticamente e in tempo reale, gli
lutions I retailer devono proporre ai
stati d’animo condivisi dagli italiani su
consumatori esperienze d’acquisto
Facebook, per tentare di capire qual è
combinate web-in-store.
l’umore del Paese.
03
Sergio Conte,
direttore
commerciale
Gruppo Risparmio
Casa
Sostenibilità volano
per il business del futuro
Gruppo Risparmio Casa:
sviluppo come priorità
Con una rete di 112 pdv attiva in 15 regioni italiane,
Gruppo Risparmio Casa, oltre 25 anni di storia alle
spalle, intende rafforzarsi candidandosi come punto
di riferimento nel canale drugstore. “Risparmio
Casa è la nostra insegna di riferimento, sviluppata
su una superficie tra i 1.000 e i 2.000 mq, con un
assortimento di 8-10mila referenze, che comprende
detergenza casa, profumeria, casalinghi e giocattoli”,
spiega Sergio Conte, direttore commerciale di
Gruppo Risparmio Casa. L’insegna viene declinata
con altre due firme: Shop Risparmio Casa, insegna
di prossimità per store di 400-600 mq e un’offerta di
3.000 item, focalizzata su detergenza casa e igiene
persona, e Iper Risparmio Casa, fino a 18.000 articoli
in pdv dai 2.200 ai 5.000 mq, con integrazioni nel
giocattolo, complementi d’arredo e giardinaggio.
SVILUPPO E NUOVE OPPORTUNITÀ
Quest’anno il Gruppo prevede di aprire circa 25 store,
di cui una decina in Puglia, Basilicata e Calabria, e il
resto nell’Italia centrale e settentrionale. “Soprattutto
al nord e al centro, intendiamo sviluppare il formato
di maggiori dimensioni, in location ad alto traffico,
vicino ad altri pdv -discount, ipermercati, gss- in
modo da creare maggiore attrazione”, chiarisce
Conte. Nei piani di sviluppo di Risparmio Casa,
c’è anche la volontà di ampliare l’offerta verso
altre categorie. “La nostra identità rimane collegata
a detergenza, profumeria e casalinghi, ma stiamo
pensando all’inserimento di nuovi mondi, come
petfood, make up e anche l’elettronica -precisa
Conte-, progetti allo studio per il prossimo futuro”.
Maura Latini, vice presidente di Coop Italia, Giorgina Gallo, amministratore delegato di L’Oréal Italia,
Felice La Salvia, presidente di NaturaSì, e Leo Wencel, presidente di Nestlé Italia
Non un vincolo, né un aggravio inutile di
costo: la sostenibilità è un chiaro volano
del business. Dal palco de Linkontro,
quattro case history differenti, tra gdo e
idm, hanno indicato la strada da seguire
per costruire formule di business più
attente all’ambiente. Richard Davis,
client and project manager di Aegis
Media, ha sollecitato Maura Latini, vice
presidente di Coop Italia, Giorgina
Gallo, Ad de L’Oréal Italia, Felice La
Salvia, presidente di NaturaSì, e Leo
Wencel, presidente di Nestlé Italia,
a confrontarsi su quattro temi specifici,
cardini di ogni strategia sostenibile.
Chiarezza sugli obiettivi
“L’idea di fondare NaturaSì -spiega
La Salvia- è nata per salvaguardare
l’ambiente da un’agricoltura troppo
chimica e la salute dei consumatori
che mangiano quei prodotti. Il risultato
è entusiasmante. Siamo cresciuti del
20% ogni anno e oggi, con 88 pdv in
tutt’Italia, continuiamo a investire per
mantenere elevata la loro fiducia”.
Anticipare le prospettive
“Abbiamo fatto tanto -prosegue Galloper migliorare l’impatto dei nostri
stabilimenti, ma ci siamo dati obiettivi
ambiziosi: entro il 2015, ridurremo
del 50% i consumi di acqua ed energia,
ma ragioniamo in un’ottica carbon
free, con uno stabilimento in Belgio
già alimentato da scarti zootecnici e
la prospettiva di convertire il nostro
stabilimento torinese al 100% alle
energie rinnovabili entro il 2012”.
Connettere più attori
“Nonostante i vincoli della burocrazia
-puntualizza Wencel- dobbiamo mettere
in atto tutti gli strumenti
a nostra disposizione per ridurre sprechi
e impatto, accelerando nel futuro
a breve. Credo che energia e riciclo
dei packaging saranno gli argomenti
nodali verso i quali incentrare la nostra
innovazione”.
Soddisfare i bisogni
del consumatore
“Per noi sostenibilità fa rima con cultura
-conclude Latini- e con un impegno
concreto, così come ci chiedono i nostri
clienti. Con Coop for Kyoto abbiamo
chiesto ai nostri 150 fornitori di Pl di
ridurre le emissioni e i loro consumi
energetici. Ma abbiamo anche lavorato
sul pack dei nostri prodotti a marchio,
introducendo indicazioni sul corretto
smaltimento ed avviando ricerche
sull’uso del monomateriale, più facile da
differenziare”.
Fra le varie iniziative, la partnership con Telethon
Simply festeggia il 50° dall’apertura
del primo supermercato in Italia
Sma raggiunge il traguardo dei 50 anni dall’apertura del primo supermercato in Italia. Per festeggiare questo
fatto, l’azienda presenta alcune iniziative. Tra queste: il consolidamento della partnership con Telethon attraverso
il lancio della linea private label Simply-Telethon; una mostra fotografica, con immagini tratte dall’archivio
dell’azienda che illustra il “com’eravamo” negli anni Sessanta e Settanta sia come organizzazione del pdv che
come clientela; il concorso di talenti Un racconto nel carrello, in cui la sfida è quella di comporre un brano in cui si
parli di un’esperienza divertente vissuta in un pdv della rete.
Inoltre, in occasione del 50° anniversario, Simply ha voluto aggiungere valore alla propria marca lanciando nuovi
prodotti a marchio Simply, sui quali il logo della Fondazione Telethon suggella e consolida la partnership
e integra le devoluzioni fatte dai clienti.
04
Davide Bernieri
“Shopping center: benvenuti nel 2030”
è il titolo della sessione tenuta dall’architetto Luca
Molinari durante l’ultima giornata de Linkontro.
Anche il centro commerciale dovrà ripensarsi per
rispondere alle sollecitazioni del futuro.
Luca Molinari, Università di Napoli
Shopping center
laboratorio del futuro
È l’architettura ad offrire il punto di vista
innovativo attraverso il quale immaginare il
centro commerciale del futuro: “Benvenuti nel
2030”, come recita il titolo della sessione affidata
a Luca Molinari, architetto dell’Università di
Napoli. I criteri in base ai quali gli shopping center
verranno costruiti, infatti, hanno un ruolo rilevante
nell’effettivo successo di queste strutture. Il modello
della scatola brutta e anonima, che consuma
territorio e fa perdere la nozione del tempo a chi la
frequenta, non è più percorribile.
Desiderio e sperimentazione
“L’architettura è sostanza di cose sperate”, diceva ai
primi del ‘900 il critico d’arte Edoardo Persico, nel
senso che si sostanzia attorno al desiderio di chi
vive le strutture e di chi le commissiona. Ma come
saremo nel 2030? Crescerà la popolazione urbana,
la tecnologia assumerà un peso sempre maggiore,
cambieranno il rapporto con lo spazio e il tempo, il
modo di vivere lo spazio pubblico e quello privato,
la relazione con il corpo e con i sensi, l’attenzione
all’ambiente. Il centro commerciale del futuro dovrà
tenere presenti tutti questi elementi. Secondo
Molinari: “Il centro commerciale oggi dovrebbe
essere un luogo di potenziale sperimentazione
e sfida, perché è un progetto che dovrà vivere
nel futuro”. L’attenzione alla qualità coinvolge già
anche i luoghi dove si fanno gli acquisti, per andare
oltre la semplice funzione commerciale, verso
un’esperienza di condivisione comunitaria.
Modelli possibili
Nello scenario prospettato da Molinari, i modelli
possibili sono due: lo shopping center costituito
da spazi commerciali complessi aggregati dalla
rete della metropoli diffusa; oppure il centro
commerciale come lo conosciamo, trasformato
anche nell’architettura, per costruire esperienze
nuove. Per esempio, pensando alla produzione di
cibo, si potranno realizzare anche sui tetti di queste
strutture orti collettivi mobili, utilizzando materiali di
recupero, come il cartone.
Luoghi e persone
Il centro commerciale dovrà proporre un’esperienza
a 360° nella quale sarà molto rilevante la
dimensione antropologica, combinata con i temi
dell’innovazione. L’essere umano rimane, infatti,
l’unica costante di fronte ai cambiamenti imposti
dal tempo e le persone hanno bisogno di identità,
di luoghi di incontro, di essere coinvolte nella
creazione di un futuro possibile. In questo senso
quindi, conclude Molinari, il centro commerciale
dovrà diventare “un laboratorio di costruzione del
futuro, in grado di rivitalizzare il territorio e nel quale
l’innovazione si combina con la nostra dimensione
antropologica, senza negarla”.
Barbara Trigari
dartY oFFre Promo
verso gli anziani
I negozi Darty interessati sono
quelli di Paderno Dugnano/Mi
(presso c.c. Brianza) e Padova
(Corso Milano): la promozione
prevede la distribuzione,
agli abitanti over 60/65 anni,
di una special card, che dà
diritto a numerosi sconti ed
agevolazioni in diversi esercizi
convenzionati, tra cui teatri,
cinema, negozi, circoli sportivi,
iniziative culturali e ricreative
della città.
esselUnga Prenota
libri scolastici
e Per l’UniversitÀ
Grazie ad Esselunga ora si
possono prenotare, nei pdv
o direttamente da casa,
i libri di testo delle scuole
secondarie (medie e superiori)
e dell’Università. La comodità
della prenotazione online
consiste nel permettere di
controllare lo stato dell’ordine:
il cliente, avvisato con un
sms o una e-mail, potrà
ritirare i testi scolastici nel
supermercato che preferisce,
pagando alla consegna.
Visti i risultati positivi dello
scorso anno, che ha raccolto
numerose adesioni, Esselunga
ha deciso di incrementare
il servizio di prenotazione
includendo anche i testi
universitari e coinvolgendo
tutti i 143 store della catena.
05
Elti, lo store
del benessere
che semplifica la vita
Buy, sell, service, fulfillment
Smarter
Commerce:
soluzione IBM
end-to-end
I cambiamenti che hanno coinvolto i
comportamenti del consumatore, e in
generale il contesto sempre più competitivo
all’interno del quale le aziende si trovano a
operare, le obbligano ad affrontare i processi
in maniera nuova e più efficiente. IBM
propone loro una visione integrata sintetizzata
nella soluzione Smarter Commerce.
A caccia di strategie
“È la capacità di lavorare insieme alle imprese,
spiega Elena Gelosa, retail industry leader
IBM Italia, per stabilire delle strategie, che
poi devono essere abilitate da piattaforme
applicative che siano in grado di rispondere in
modo efficiente ed efficace a questi bisogni”.
La particolarità della proposta IBM consiste
infatti nella gestione end-to-end, di tutto il
ciclo della catena del valore, dal buy, al sell,
al service e al fulfillment. L’elaborazione della
soluzione ha comportato investimenti per 5
miliardi di euro dal 2010.
Enterprise marketing management
Anche la gestione integrata dei processi di
marketing fa parte dello Smarter Commerce:
a partire dalla conoscenza dei propri clienti
fino ad arrivare all’attuazione concreta delle
campagne. “Un’unica soluzione racchiude
in sé la gestione della banca dati cliente,
l’impostazione e definizione delle campagne,
in modo indipendente dall’IT, e anche la fase
di execution della campagna stessa”, conclude
Gelosa. Spesso infatti le aziende impiegano
molto tempo a portare a termine queste
operazioni; con il supporto della soluzione
IBM le tempistiche si riducono drasticamente,
permettendo di attivare campagne marketing
in maniera praticamente immediata.
Barbara Trigari
06
FELTRINELLI ENTRA
NELLA RISTORAZIONE
Partnership tra Effe 2005 Gruppo
Feltrinelli e Antica Focacceria
San Francesco. Avvalendosi
dell’esperienza della famiglia
Elti è il vincitore per la categoria “Il punto vendita food” di “Think Tank Award
2010, Young Ideas for Retail. I giovani
progettano il retail del futuro”, nuova
iniziativa di Gdoweek che ha premiato i
progetti realizzati dagli studenti universitari iscritti ad un corso di laurea delle
università Bocconi di Milano, Politecnico di Milano e LUM Jean Monnet di
Bari.
Il nome del progetto Elti -realizzato dal
Gruppo Smartail dell’Università Bocconi di Milano, facoltà di Economia- deriva da un gioco di parole che deriva
dall’italianizzazione della parola inglese
“Healthy” (sano). Elti si rivolge a celiaci,
intolleranti al lattosio, ipertesi, ipercolesterolemici, diabetici, sovrappeso e
obesi. Ma è anche uno store per donne e bambini, nonché per gli sportivi.
Elti offre loro un assortimento ampio e
profondo, con prodotti pensati per esigenze specifiche, idonei a prevenire o
a curare, e che aiutino anche a convivere con certe patologie; vuole quindi
offrire ai suoi clienti una possibilità di
scelta e una semplicità di acquisto mai
viste prima. Il concept è stato pensato per chi tradizionalmente ha difficoltà nel reperire tutti i prodotti di cui
ha bisogno, questo perché nei format
tradizionali l’assortimento è poco profondo e l’esposizione di questi prodotti
risulta disomogenea. Lo store Elti avrà
un’estensione di 1.000 mq e si proporrà di offrire ai clienti un ambiente gradevole, dove trascorrere una piacevole
shopping experience.
Completata la trasformazione della rete Castorama
Leroy Merlin: le priorità sono
remodelling, sviluppo e pubblicità
A marzo tre store Castorama sono stati trasformati in
Leroy Merlin (Carugate/Mi, Genova e Nova Milanese)
ed altre sei trasformazioni sono previste nei prossmi
tre mesi: ad aprile è stato il turno di Rimini (19 aprile),
cui seguiranno a giugno Marcon (Ve), Piacenza, Arzano
(Na), Corsico (Mi) per finire, a luglio, con lo store nel
c.c. La Romanina a Roma. Si conclude così il processo
di trasformazione della rete Castorama, acquisita
nel secondo semestre del 2008 (che ha ottenuto sei
mesi più tardi il benestare dell’Antitrust). Con queste
aperture e riaperture, la rete totale di Leroy Merlin in
Italia raggiunge le 44 unità, in 12 regioni (con una netta
prevalenza della Lombardia), destinate a crescere entro
la fine dell’anno. Marina Bassi
Conticello, proprietaria di questa
firma storica di Palermo, che
vanta una lunga tradizione nella
gastronomia di qualità, oltre che
nell’impegno alla lotta contro la
mafia, Feltrinelli intende trasformare
le caffetterie già presenti in alcuni
store della rete in un servizio di
ristorazione servito e integrato con
l’offerta di libri e musica, in spazi di
30-50 mq (fino a un massimo di 400
alla Stazione Centrale di Milano).
GABRIELLI, PIANO SVILUPPO
Gruppo Gabrielli ha definito un
piano di crescita per arrivare a
sviluppare una rete di 183 store
e un fatturato di oltre 760 mio di
euro.
Tassinari: “Le imprese
affrontino l’innovazione
con approccio olistico”
Per il presidente di Coop Italia, innovare significa garantire agli oltre
sette milioni di clienti-soci il miglior servizio, nel rispetto della tutela
del potere d’acquisto, della salute, dell’ambiente e dei valori etici
Qual è la definizione di innovazione per
Coop?
In sintesi estrema, significa essere sostenibili
e responsabili nell’interesse dei nostri soci
consumatori. In maniera più articolata,
per Coop l’innovazione riguarda più
dimensioni, ispirate, però, da un’unica
filosofia d’impresa: innovare per noi significa
garantire ai nostri oltre sette milioni di
clienti-soci il miglior servizio, nel rispetto
della tutela del potere d’acquisto, della
salute, dell’ambiente e dei valori etici.
Ciò significa agire su tematiche e aree
particolarmente critiche andando, talvolta,
anche in controtendenza: ad esempio,
vuol dire sostenere iniziative che partano
dall’interesse della comunità e non da
una visione di vantaggi immediati e
particolaristici, come le nostre operazioni
sull’acqua e sulla deforestazione.
Quali sono gli assi di sviluppo
dell’innovazione per la vostra impresa?
In una mia presentazione di qualche anno
fa, proprio qui al convegno Nielsen,
raffigurai l’innovazione d’impresa con
l’immagine di una piramide con, alla base,
la relazione con il consumatore,
al vertice, la missione e la visione
strategica dell’impresa passando per stadi
intermedi quali i processi, l’organizzazione,
la cultura aziendale, senza dimenticare
i prodotti-servizi. Credo che si tratti di una
raffigurazione ancora di grande attualità,
soprattutto in questi tempi
di crisi -strutturale-, dalla quale dovremo
uscire strutturalmente diversi. In altre
parole, le imprese dovrebbero affrontare
l’innovazione non per singoli pezzi,
sia pure importanti, ma con un approccio
più “olistico”, in modo che l’intero impianto
del nostro “fare impresa”
per il futuro sia connotato da forti
elementi di discontinuità e di distintività.
Sul tema specifico dello sviluppo di
format di vendita, cosa state facendo
in termini di innovazione?
Vogliamo non solo mantenere, ma
aumentare la leadership sul mercato
italiano: per raggiugnere questo obiettivo,
continueremo prima di tutto in una forte
politica di sviluppo. Infatti, nei prossimi
due anni, apriremo 37 nuovi punti di
vendita, con investimenti superiori ai
500 milioni di euro. Il piano di sviluppo si
articolerà su tutto il territorio nazionale
-dalla Val di Fiemme alla Val di Noto, come
mi piace dire- utilizzando più formati e
tipologie di vendita, secondo logiche
coerenti con il territorio, compatibili con
i piccoli centri così come con le grandi
aree metropolitane. Non privilegeremo
uno standard unico, ma porteremo format
moderni per servire la comunità di quel
territorio dove Coop sarà presente.
Quale innovazione per i servizi?
Crediamo molto nei servizi, perché
rispondono ad un concetto più moderno
ed evoluto non solo di essere distributori
del prossimo futuro, ma anche di
interpretare l’essenza del distributore
cooperativo, che opera nell’interesse dei
nostri soci-consumatori che meritano
risposte più evolute alle loro esigenze. Non
è un caso che siamo fra gli operatori più
impegnati nell’ampliamento dei business,
entrando in mercati di grande rilievo per il
consumatore, come la vendita di farmaci
OTC e la telefonia mobile.
A tutt’oggi abbiamo sviluppato 105
corner Coop Salute, oltre ad essere entrati
nel mondo del farmaco da banco con
prodotti a marchio Coop. Nella telefonia
mobile, abbiamo superato 800.000 utenti,
offrendo un servizio conveniente, semplice
e trasparente, in un settore dove operano
colossi. Stiamo focalizzando la nostra
attenzione anche su altri mercati, dai servizi
finanziari ai carburanti e altri ancora.
Non vi è dubbio che, in questo processo
di ampliamento del ruolo della
distribuzione moderna, dobbiamo credere,
per primi noi distributori, ma anche la
politica italiana dovrebbe lavorare per
varare un piano efficace di liberalizzazioni,
a favore dello sviluppo dell’economia del
Paese e nell’interesse dei cittadini italiani.
Davide Bernieri
07
Fabio Attilio Cairoli, Bialetti
Renato Sciarrillo, P&G
“Credo che quello che che è
stato detto ieri sia assolutamente
da non sottovalutare: nel breve
termine l’aumento dell’iva può
solo comportare uno choc sui
consumi - spiega il direttore
generale di Bialetti - C’è bisogno di un
ribilanciamento”.
“Accogliano con piacere l’invito
ad essere più vicini - sostiene il
responsabile relazioni esterne
della Procter&Gamble- Industria
e distribuzione devono lavorare
insieme per rilanciare i consumi
in Italia e uscire più speditamente dalla
recessione”.
Ribilanciare
Collaborazione
Lorenzo Potecchi, Nestlé Italia
Massimo Chiappinelli, Salov
“Sono assolutamente d’accordo
con la prospettiva fornita da
Cobolli Gigli, il tema dell’iva va
approfondito allontanandoci dai
tavoli teorici. Per quanto riguarda
la collaborazione tra industria e
distribuzione, mi auguro che il momento
di discontinuità ci porti a fare un passo
decisivo in questa direzione”.
“Ci sono categorie, come le
commodity, in cui passare dal
4% al 10-20% di Iva diventa un
problema. Non si può proporre
un prodotto con un prezzo
maggiore - dice il direttore
vendite Salov - L’olio è un articolo in cui
si sta attenti al prezzo. Un aumento di
prezzo è difficile da far accettare”.
Gestire i prezzi
Iva tema focale
Cosimo Rummo, Pasta Rummo
Le Pmi devono internazionalizzarsi
“Credo che la collaborazione tra industria e gdo sia importante. Per quanto
riguarda la nostra azienda devo dire che la collaborazione c’è. Si può migliorare
se si vuole”. L’ Ad di Pasta Rummo spiega: “Oggi c’è anche la competizione
globale. Le piccole e medie aziende devono internazionalizzarsi. Per quanto
riguarda invece l’Iva, credo che sia un discorso delicato. Non si può pensare
di far aumentare pasta o farina del 15% in un momento in cui le famiglie non
riescono ad arrivare alla terza settimana del mese”.
la redazione
a cura di
EDITORE
Il Sole 24 ORE
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Grafica: Laura Itolli
Stampa: Arti Grafiche Pisano
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08
Riceviamo e pubblichiamo: freddure by le Formiche de Linkontro
Ipse (forse) dixit
NUOVI DEVICE
La disintermediazione
del retail couponing su
smartphone,
tablet e digital device”.
Boh...
METEOROLOGIA
La previsione è certa;
sta arrivando il cloud:
tornate dalla spiaggia”
SOLUZIONI
Noi di Selex abbiamo
sempre la soluzione in
Tasca”
REDDITO
L’economista augura “più
Pil per tutti”.
EDILIZIA
Un giorno un viandante
incontrò due muratori in
piazza Duomo a Milano:
“Cosa state facendo?
Spostando pietre?
Nuova cattedrale della
città?” “Costruiamo una
moschea”
INNOVAZIONE
Gli italiani,
invece delle polpette
della mamma,
preferiscono quelle della
mamma di un falegname
svedese”
STRATEGIE
Pianifichiamo il bovino!”