Slides di presentazione - Ordine dei Dottori Commercialisti e degli

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Slides di presentazione - Ordine dei Dottori Commercialisti e degli
Il comportamento degli organi di
Vigilanza e di Controllo in presenza
di operazioni di copertura da rischi
di cambio - interesse (derivati):
norme e principi di riferimento e
procedure contabili
Gianpiero Tedesco
Executive Director, Reconta Ernst & Young
Daniele Bernardi
Dottore Commercialista, Milano
Indice
►
►
►
►
Norme di riferimento: Bilancio
Derivati
Trattamento contabile
Gestione del rischio di mercato e
il Sistema di controllo interno
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Norme di riferimento: Bilancio
Norme di riferimento: requisiti del codice civile
2426 Criteri di valutazioni
1. Nelle valutazioni devono essere osservati i seguenti criteri:
8-bis) le attività e le passività in valuta, ad eccezione delle immobilizzazioni, devono
essere iscritte al tasso di cambio a pronti alla data di chiusura dell'esercizio ed i
relativi utili e perdite su cambi devono essere imputati al conto economico e
l'eventuale utile netto deve essere accantonato in apposita riserva non distribuibile
fino al realizzo. Le immobilizzazioni materiali, immateriali e quelle finanziarie,
costituite da partecipazioni, rilevate al costo in valuta devono essere iscritte al tasso
di cambio al momento del loro acquisto o a quello inferiore alla data di chiusura
dell'esercizio se la riduzione debba giudicarsi durevole;
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Norme di riferimento: requisiti del codice civile
►
Art. 2427 codice civile: Contenuto della nota integrativa:
►
22-ter) la natura e l'obiettivo economico di accordi non risultanti dallo stato
patrimoniale, con indicazione del loro effetto patrimoniale, finanziario ed economico,
a condizione che i rischi e i benefici da essi derivanti siano significativi e l'indicazione
degli stessi sia necessaria per valutare la situazione patrimoniale e finanziaria e il
risultato economico della società.(1)
►
Ai fini dell'applicazione del primo comma, numeri 22-bis) e 22-ter), e degli articoli
2427-bis e 2428, terzo comma, numero 6-bis), per le definizioni di «strumento
finanziario», «strumento finanziario derivato», «fair value», «parte correlata» e
«modello e tecnica di valutazione generalmente accettato» si fa riferimento ai principi
contabili internazionali adottati dall'Unione europea. .(1) (2)
Art. 1, D.Lgs. 3 novembre 2008, n. 173, attuazione della direttiva 2006/46:
Le disposizioni si applicano ai bilanci relativi agli esercizi aventi inizio da data successiva a quella
della sua entrata in vigore (Pubblicato in GU no. 260 del 06/11/2008)
(1)
(2) Precedentemente comma 5 dell’art. 2427-bis
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Norme di riferimento: requisiti del codice civile
►
Art. 2427-bis. Codice civile: Informazioni relative al valore equo «fair value»
degli strumenti finanziari
►
1. Nella nota integrativa sono indicati:
1) per ciascuna categoria di strumenti finanziari derivati:
a) il loro fair value;
b) informazioni sulla loro entità e sulla loro natura;
►
2. Ai fini dell'applicazione delle disposizioni del comma 1, sono considerati
strumenti finanziari derivati anche quelli collegati a merci che conferiscono all'una o
all'altra parte contraente il diritto di procedere alla liquidazione del contratto per
contanti o mediante altri strumenti finanziari, ad eccezione del caso in cui si
verifichino contemporaneamente le seguenti condizioni:
a) il contratto sia stato concluso e sia mantenuto per soddisfare le esigenze previste dalla
società che redige il bilancio di acquisto, di vendita o di utilizzo delle merci;
b) il contratto sia stato destinato a tale scopo fin dalla sua conclusione;
c) si prevede che il contratto sia eseguito mediante consegna della merce.
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Norme di riferimento: requisiti del codice civile
►
Art. 2427-bis. Codice civile: Informazioni relative al valore equo «fair value»
degli strumenti finanziari
►
3. Il fair value è determinato con riferimento:
a)
b)
al valore di mercato, per gli strumenti finanziari per i quali è possibile individuare facilmente
un mercato attivo; qualora il valore di mercato non sia facilmente individuabile per uno
strumento, ma possa essere individuato per i suoi componenti o per uno strumento
analogo, il valore di mercato può essere derivato da quello dei componenti o dello
strumento analogo;
al valore che risulta da modelli e tecniche di valutazione generalmente accettati, per gli
strumenti per i quali non sia possibile individuare facilmente un mercato attivo; tali modelli
e tecniche di valutazione devono assicurare una ragionevole approssimazione al valore di
mercato.
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Norme di riferimento: Consob - comunicazione n.
DAC/28731 del 14-4-2000
►
In assenza di una specifica disciplina legale afferente la definizione e le modalità di
contabilizzazione dei contratti derivati, questa Commissione ritiene debba farsi riferimento
ai principi generali per la redazione del bilancio, oltre che ai principi ed alla prassi
contabile internazionale.
►
In particolare, tra i principi generali dettati dall’articolo 2423 -bis del codice civile
presentano rilevanza il principio della prudenza e quello della competenza, secondo i
quali:
►
la valutazione delle voci deve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della
continuazione dell’attività;
►
si possono indicare unicamente gli utili realizzati alla data di chiusura dell’esercizio;
►
si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell’esercizio, indipendentemente
dalla data d’incasso o di pagamento;
►
si deve tener conto dei rischi e delle perdite di competenza dell’esercizio anche se conosciuti dopo
la chiusura di questo.
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Norme di riferimento: Consob - comunicazione n.
DAC/28731 del 14-4-2000
►
Tra i principi contabili presenta invece particolare rilievo l’International Accounting
Standards n. 39 ( Financial Instruments: Recognition and Measurement) emanato dall’
International Accounting Standards Committee, nella parte in cui fornisce indicazioni in
merito alla classificazione degli strumenti finanziari tra quelli di copertura.
►
Va sottolineato che la classificazione di uno strumento finanziario quale mezzo di
copertura ( hedging) dai rischi afferenti l’oscillazione di una variabile finanziaria presenta
particolari profili di delicatezza. In un sistema contabile basato sul principio del costo
storico, l’applicazione del cosiddetto hedge accounting può infatti comportare
l’anticipazione di utili o il differimento di perdite altrimenti iscrivibili in bilancio.
►
Tenuto conto del principio della competenza, l’hedge accounting richiede infatti di rilevare
le eventuali oscillazioni dello strumento di copertura solo in contrapposizione a quelle
simmetricamente contrarie che interessano o ci si attende riguardano lo strumento o la
transazione coperta.
►
Potrà darsi che alcune perdite su uno strumento finanziario o su una transazione che
siano parte di un rapporto di hedging non vengano rilevate fin quando non siano
realizzate quelle relative all’altra parte del rapporto stesso.
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Norme di riferimento: Consob - comunicazione n.
DAC/28731 del 14-4-2000
►
Ciò è particolarmente presente nel caso in cui uno strumento finanziario sia
destinato alla copertura anticipata di una transazione futura. In tal caso, infatti,
le eventuali perdite sullo strumento di copertura potranno contrapporsi
unicamente con gli effetti positivi afferenti una transazione che alla data di
bilancio non ha ancora avuto luogo.
►
Pertanto, da quanto sopra affermato circa la natura stessa dei contratti di
copertura, discende che, in un sistema contabile nel quale gli strumenti
finanziari siano rilevati secondo il principio del costo, qualora la durata dei
contratti di copertura si estenda su due esercizi (es. contratto concluso il giorno
1 ottobre 2008 (con scadenza 31 marzo 2009) sarà necessario attribuire proquota il differenziale tra il cambio spot alla data del contratto di copertura ed il
cambio forward ai due esercizi interessati (nell’esempio metà al 2008 e metà al
2009). Ciò potrà essere fatto, nell’anno di designazione della copertura,
riportando nelle voci C) 16 o C)17 del conto economico il rateo del differenziale
spot/forward di competenza dell’esercizio stesso.
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Norme di riferimento: Provvedimento Bankit: Istruzioni per la
redazione del bilancio dell'impresa bancaria e del bilancio
consolidato, del luglio1992 con successivi aggiornamenti
(antecedente agli IAS)
►
Le operazioni fuori bilancio “di copertura” sono quelle effettuate dalla banca o
dall’ente finanziario con lo scopo di proteggere dal rischio di avverse variazioni
dei tassi di interesse, dei tassi di cambio o dei prezzi di mercato il valore di
singole attività o passività in bilancio o “fuori bilancio” (ad esempio, di un titolo
determinato) o di insiemi di attività o di passività in bilancio o “fuori bilancio” (ad
esempio, di un portafoglio di titoli).
►
Un’operazione “fuori bilancio” è considerata “di copertura” quando:
►
►
►
a) vi sia l’intento della banca o dell’ente finanziario di porre in essere tale “copertura”;
b) sia elevata la correlazione tra le caratteristiche tecnico-finanziarie (scadenza, tasso
di interesse ecc.) delle attività/passività coperte e quelle del contratto “di copertura”;
c) le condizioni di cui alle precedenti lettere a) e b) risultino documentate da evidenze
interne della banca o dell’ente finanziario.
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Norme di riferimento: principi contabili internazionali
►
Definizioni
►
Strumento finanziario (IAS 32.11)
►
Genera:
►
►
►
Attività finanziaria (IAS 32.11)
►
►
►
►
►
►
liquidità
un diritto contrattuale a ricevere liquidità o un’altra attività finanziaria (es. credito commerciale)
un diritto contrattuale a scambiare strumenti finanziari con un’altra impresa a condizioni potenzialmente favorevoli (es. un
mutuo o un titolo obbligazionario emesso da terzi con obbligo di conversione in azioni)
uno strumento rappresentativo del patrimonio netto di un’altra impresa (es. un titolo azionario di terzi)
Le azioni proprie di un’impresa non sono mai un’attività dell’impresa stessa (vengono contabilizzate a
riduzione del patrimonio netto)
Passività finanziaria (IAS 32.11)
►
Qualsiasi obbligazione contrattuale a:
►
►
►
Un’attività finanziaria in una impresa, e
Una passività finanziaria o uno strumento di patrimonio netto per un’altra impresa
consegnare liquidità o altre attività finanziarie (es. un debito commerciale)
scambiare strumenti finanziari con un’altra impresa a condizioni potenzialmente sfavorevoli (es. un finanziamento passivo o
un titolo obbligazionario emesso)
Patrimonio netto (IAS 32.11)
►
Evidenzia un interesse residuo nelle attività di una impresa al netto di tutte le passività (es. un titolo azionario
emesso dalla società)
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Norme di riferimento: principi contabili internazionali
►
Definizione
►
Derivato (IAS 39.9)
►
Uno strumento finanziario
►
►
►
il cui valore cambia in funzione dei cambiamenti di uno specifico tasso di interesse, prezzo di un titolo o
di un bene, tasso di cambio di valuta estera o variabili simili (a volte chiamate “sottostanti”) (es. un
interest rate swap)
che richiede un investimento netto iniziale nullo o limitato
che è regolato (pagato o incassato) ad una data futura
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Norme di riferimento: principi contabili internazionali hedge accounting secondo lo IAS 39
►
Definizioni
►
Fair value hedge
►
►
Cash flow hedge
►
►
Coprire l’esposizione ai cambiamenti del fair value di un’attività o di una passività dovuti a
rischi particolari
Coprire l’esposizioni ai cambiamenti del cash flow di un’attività, di una passività, di una
transazione futura oppure di un impegno irrevocabile non ancora rilevato a bilancio
Copertura di un investimento netto
►
Coprire l’esposizione alla variabilità del patrimonio netto di un investimento in valuta estera,
derivante dai cambiamenti nei tassi di cambio
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Norme di riferimento: principi contabili internazionali hedge accounting secondo lo IAS 39
►
Esempi di fair value hedge
►
►
Titolo di debito a tasso fisso emesso dalla società e coperto attraverso l’utilizzo di
un interest rate swap che riceve fisso e paga variabile. Ciò protegge il fair value del
titolo di debito contro i cambiamenti dei tassi di interesse
Esempio di cash flow hedge
►
Titolo di debito a tasso variabile emesso da una società e coperto attraverso
l’utilizzo di un interest rate swap che paga fisso e riceve variabile. Ciò preserva i
cash flow futuri che dovranno essere pagati sul titolo di debito a fronte di
cambiamenti del tasso di interesse
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Norme di riferimento: principi contabili internazionali hedge accounting secondo lo IAS 39
►
I passi per raggiungere una copertura qualificata per l’applicazione dell’hedge
accounting
►
Le fasi fondamentali per raggiungere una relazione di copertura qualificante
secondo lo IAS 39 sono:
►
►
►
►
►
►
Identificare il tipo di copertura – fair value o cash flow
Identificare la posta coperta
Identificare la natura del rischio da coprire
Identificare gli strumenti di copertura
Dimostrare che la copertura è e continuerà ad essere efficace
Documentare la relazione di copertura incorporandovi la gestione dei rischi di gruppo e la
strategia per la intraprendere la copertura.
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Derivati
Derivati - Tipologia
►
Swap
►
►
Option
►
►
un contratto che da all’acquirente il diritto (ma non l’obbligo) ad acquistare/vendere il sottostante
al prezzo prefissato e può essere esercitato in qualsiasi momento oppure solo a scadenza
Future
►
►
►
un contratto dove le controparti s’impegnano a scambiare nel tempo flussi finanziari oppure un
flusso di pagamenti di capitali
un contratto uniforme a termine con il quale le parti si obbligano a scambiarsi alla scadenza un
certo quantitativo di determinate attività finanziarie ad un prezzo stabilito o a liquidarsi una
somma di denaro pari alla differenza fra il valore del sottostante alla stipula del contatto ed il
valore dello stesso sottostante nel giorno di scadenza
Inoltre, questi contratti sono "standardizzati" (per scadenze e modalità di compravendita), un
fattore che li rende particolarmente adatti ad essere negoziati facilmente in borsa e in
compensazione
Forwards
►
Un contratto a termine con il quale una parte si impegna ad acquistare o vendere un certo bene
ad un prezzo stabilito ad una data specifcata nel futuro
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Derivati - esempi
Type of contract
Main pricing-settlement variable (underlying variable)
SWAP
Interest rate swap
Interest rates
Currency swap (foreign exchange swap)
Currency rates
Commodity swap
Commodity prices
Equity swap
Equity prices (equity of another entity)
Credit swap
Credit rating, credit index or credit price
Total return swap
Total fair value of the reference asset and interest rates
OPTIONS
Purchased or written treasury bond option (call or put)
Interest rates
Purchased or written currency option (call or put)
Currency rates
Purchased or written commodity option (call or put)
Commodity prices
Purchased or written stock option (call or put)
Equity prices (equity of another entity)
FUTURES
Interest rate futures linked to government debt (treasury
futures)
Interest rates
Currency futures
Currency rates
Commodity futures
Commodity prices
Interest rate forward linked to government debt (treasury Interest rates
forward)
FORWARD
Currency forward
Currency rates
Commodity forward
Commodity prices
Equity forward
Equity prices (equity of another entity)
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Derivati su tassi d’interesse: interest rate swap (IRS)
Natura
► uno swap è un contratto tra due controparti che si scambiano nel tempo un
flusso di pagamenti di interessi nella stessa valuta (interest rate swap)
►
Per convenzione, un soggetto è definito acquirente dell’IRS quando incassa il
tasso fisso e paga il tasso variabile, al contrario è definito venditore dell’IRS
nell’ipotesi inversa.
►
Elementi caratteristici - le più diffuse tipologie di interest rate swap possono
essere raggruppate nelle seguenti categorie:
►
►
►
Fixed/floating swap: prevedono il pagamento di un tasso fisso contro un tasso
variabile (plain vanilla IRS).
Floating/floating swap: prevedono il pagamento di un tasso variabile contro un
tasso variabile, ma ancorati a due parametri di esercizio diversi (basis swap).
Fixed/fixed swap: prevedono il pagamento di un tasso fisso contro un altro tasso
fisso legato ad un differente mercato/prodotto.
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Derivati su tassi d’interesse: interest rate swap (IRS)
►
Le due controparti sono solitamente distinte come:
►
►
►
Il fixed rate payer, ossia la parte che paga il tasso fisso;
Il floating rate player, ossia la parte che paga il tasso variabile.
Vengono di seguito elencate le componenti fondamentali di un IRS:
►
►
►
►
►
►
Il capitale di riferimento (notional amount), ossia il capitale sul quale vengono
calcolati gli interessi;
La data di stipulazione (trade date) e la data di scadenza (maturity date);
La data (effective date) a partire dalla quale vengono calcolati gli interessi;
Le date (payment date) intermedie nelle quali vengono scambiati gli interessi. Il
periodo intercorrente tra due date di pagamento è detto calculation period;
I pagamenti, ossia i flussi di interesse a tasso variabile (floating amount) e a tasso
fisso (fixed amount) che vengono scambiati alle date di pagamento;
Il parametro di indicizzazione (floating rate index), ossia l’indice utilizzato per
calcolare la parte variabile del contratto.
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Derivati su tassi d’interesse: interest rate swap (IRS)
Valutazione
►
Per calcolare inizialmente il tasso fisso dello swap si devono attualizzare i
flussi di cassa futuri utilizzando la curva dei tassi a termine valida al momento
della valutazione. La valutazione fatta al tempo to determina il tasso fisso per
per la controparte che deve da pagare o da ricevere.
►
Le metodologie più comunemente utilizzate per determinare il valore di uno
swap è la tecnica bond equivalent che consiste nello scomporre lo swap
nell’acquisto di un titolo a tasso fisso e nella contestuale vendita di un titolo a
tasso variabile;
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Derivati su tassi d’interesse: interest rate swap (IRS)
Valutazione
► Secondo questa tecnica del bond equivalent l’IRS è pertanto interpretabile
come uno scambio di due titoli ipotetici, l’uno a reddito fisso e l’altro a reddito
variabile le cui cedole sono i flussi contrattuali e i cui capitali sono gli importi
di riferimento sulla base dei quali risultano determinati i flussi finanziari (cash
flow) in contratto.
►
L’IRS viene quindi scomposto in:
►
►
►
Un titolo a tasso variabile ancorato ad un determinato parametro di riferimento
(cosiddetta “gamba variabile”);
Un titolo a tasso fisso (cosiddetta “gamba fissa”).
Il valore alla data di valutazione è pari alla somma tra:
►
►
Net present value della gamba fissa, ossia il valore attuale dei flussi di cassa
generati dal titolo (capitale a scadenza e interessi); e
Net present value della gamba variabile ovvero il valore attuale del titolo a tasso
variabile che può essere assimilato ad un deposito.
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Derivati su tassi d’interesse: option – cap/floor/
collar
Natura
► Si tratta di opzioni sui tassi di interesse che danno al compratore il diritto di
ricevere, con riferimento ad un certo valore nozionale, il differenziale positivo
(Cap) o negativo (Floor) tra la rilevazione periodica di un determinato tasso
variabile sottostante (Euribor, Libor, ecc.) rispetto allo strike prefissato; la
combinazione di un Cap acquistato/venduto e di un Floor venduto/acquistato
costituisce un Collar acquistato/venduto.
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Derivati su tassi d’interesse: swap strutturati
Strutture complesse
► L’ingegneria finanziaria delle Banche ha “sfornato” negli ultimi anni una
combinazione dei “classici” contratti di IRS affiancati da swaption, CMS
(constant maturity swap), CCS (cross currency swap), opzioni cap/floor
acquistate e vendute (talvolta anche digital); le strutture, che possono
assumere anche livelli di elevata complessità, sono poi distribuite sul mercato
con i nomi più fantasiosi (che variano da Banca a Banca), quali ad esempio
(in maniera assolutamente non esaustiva):
►
►
►
►
►
Convertible swap: combinazione di un IRS con la vendita di un cap
Atlantic swap: combinazione di un IRS con la vendita di un cap sul Libor USD
(trasformato in Euro);
Alpine swap: IRS con una Pay Leg sul Libor CHF su un multiplo del nozionale ed
una Receive Leg in Euro;
Sunrise swap: combinazione di un IRS con due CMS (di segno opposto e su
multipli del nozionale) su tassi swap con scadenze differenti;
Irs direzionale: combinazione di un IRS con un CMS su un multiplo del nozionale.
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Derivati su tassi d’interesse: swap strutturati
Strutture complesse
►
►
►
►
►
►
►
Triple swap: IRS con Pay Leg indicizzata a somma di tassi Libor su più divise
Zeta floater: combinazione di un IRS con l’acquisto e la vendita di floor
Q-3d zeta swap: combinazione di un IRS con l’acquisto di un collar
Range accrual: IRS con Pay Leg collegata al numero di rilevazioni Euribor
all’interno di un certo range
Surfer swap: combinazione di più IRS con segni opposti e nozionali differenti
Double swap: IRS con Receive Leg variabile pari al doppio del tasso Euribor di fine
periodo al netto di quello di inizio periodo
Inflation swap: basis swap in cui una Leg è indicizzata al tasso di inflazione
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Derivati su tassi d’interesse: swap strutturati
Possibili problematiche:
► L’operatività in contratti derivati da parte della Società può presentare una
serie di problematiche, che devono necessariamente essere individuate
►
STEP UP: Molte Società classificano di copertura IRS la cui Pay Leg
presenta un profilo crescente nel tempo; tali contratti vanno “linearizzati” allo
scopo di ripartire il flusso passivo in modo equanime sull’intera durata del
contratto
►
ROLL OVER: Nuove operazioni, ovvero la rinegoziazione delle operazioni in
essere, possono essere utilizzate per “coprire” eventuali perdite connesse ad
operazioni preesistenti la cui valutazione produrrebbe effetti negativi per la
Società, che vengono in questo modo “spostati in avanti” nel tempo all’interno
delle condizioni del nuovo contratto (peggiorativo rispetto alle condizioni che
si potrebbero ottenere sul mercato).
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Derivati su cambi: currency swap
Natura
► È un contratto attraverso il quale due controparti si accordano per scambiarsi
flussi di pagamenti futuri sulla base di due capitali in divisa che vengono
anch’essi scambiati ad un cambio prefissato.
► Il Currency Swap (CCS o CCIRS) nella sua forma contrattualmente più
diffusa consiste in un’operazione di cambio a pronti ed un’operazione di
cambio a termine di segno opposto contrattata simultaneamente con la
stessa controparte, combinata ad un IRS sui nozionali in valuta/Euro di
riferimento.
► L’accordo si articola dunque in tre fasi distinte:
►
►
►
Lo scambio iniziale dei capitali nozionali in due diverse divise, da effettuarsi a pronti
alla stipula del C.S.;
Lo scambio di un flusso periodico di pagamenti sulla base di tassi di interesse
computati su due capitali nozionali di base (come nelle fasi intermedie dell’IRS);
Lo scambio dei due capitali originari in senso inverso a scadenza.
28
Derivati su cambi: currency swap
►
Sotto il profilo tecnico, il currency swap è in pratica composto da:
►
►
►
Un pronti contro termine in cambi (contestuale compravendita in valuta a pronti e
riacquisto a termine);
Un IRS i cui flussi di pagamento sono espressi in due valute differenti.
Le differenze riscontrabili con un tradizionale IRS risultano, pertanto:
►
►
i pagamenti che le controparti di un currency swap si scambiano sono denominati
in due valute diverse;
nel currency swap si fa riferimento a due diversi nozionali i quali vengono
effettivamente scambiati tra le parti.
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Derivati su cambi: currency swap
►
Elementi caratteristici
►
►
il tasso di cambio è noto già all’atto della stipulazione del contratto;
i capitali nozionali sono determinati sulla base del tasso di cambio a pronti e
scambiati all’inizio e alla fine della transazione. I tassi applicati si dividono in:
►
►
►
►
fisso / variabile: in tal caso i pagamenti in una valuta sono già noti al momento della
stipulazione del contratto, mentre quelli denominati nell’altra saranno parametrati ad un
tasso variabile (di solito l’Euribor a 6 mesi);
variabile/ variabile;
fisso /fisso (i due capitali nozionali sono espressi in valute diverse).
Un soggetto è venditore di un C.S. quando acquista a pronti divisa contro euro e
vende a termine divisa Contro euro; viceversa nell’ipotesi di acquisto.
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Derivati su cambi: currency option
Natura
►
Un’opzione call/put è uno strumento finanziario che dà al compratore il diritto
(non l’obbligo) di comprare/vendere una determinata attività finanziaria
sottostante (divisa) ad un prezzo prefissato (strike price) nel corso di un
periodo di tempo predefinito (stile americano) oppure alla scadenza (stile
europeo); in cambio del diritto acquistato, il compratore paga al venditore
dell’opzione un determinato premio.
►
È importante notare che una currency option è riferita a nozionali espressi
nelle due divise di riferimento (lo strike price è determinato dal rapporto tra i
due nozionali), per cui essa è contemporaneamente un’opzione call su una
divisa ed un’opzione put sull’altra.
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Derivati su cambi: currency option
VALUTAZIONE
►
Il valore di un’opzione va calcolato utilizzando appositi strumenti di calcolo; le variabili che
influenzano tale valore (che non può essere mai negativo, in quanto rappresenta il valore di un diritto
in possesso dell’acquirente dell’opzione) sono:
►
PREZZO DELL’ATTIVITÀ SOTTOSTANTE
►
►
►
VOLATILITÀ
►
►
rappresenta la principale variabile (oltre al prezzo del sottostante) che influenza il valore dell’opzione, poiché sulla
base di essa viene determinato il profilo dei possibili pay-off a scadenza con le relative probabilità; non essendo
un parametro di mercato, è il fattore più critico nel calcolo del fair value dell’opzione
TASSI DI MERCATO
►
►
il valore dell’opzione è legato all’andamento del sottostante, poiché ad esso è legato il pay-off a scadenza
dell’opzione stessa; la differenza tra il prezzo del sottostante ed il prezzo di esercizio (oppure il contrario, nel
caso di opzioni put) rappresenta il valore intrinseco dell’opzione:
il valore dell’opzione non può mai essere minore del suo valore intrinseco e la differenza rappresenta il valore
temporale dell’opzione stessa (determinato dalle altre variabili descritte di seguito)
rientrano nel valore dell’opzione (insieme, per le opzioni su azioni o indici azionari, al flusso di dividendi stimato),
in quanto sulla base di essi viene determinato il prezzo a termine dell’attività finanziaria sottostante l’opzione
stessa
DURATA
►
il trascorrere del tempo riduce, a parità degli altri fattori, il valore dell’opzione, poiché diminuisce l’area di
“incertezza” incorporata in tale valore
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Derivati su cambi: strutture complesse
La combinazione di più opzioni call/put acquistate e vendute può configurare varie strutture che possono
assumere anche livelli di elevata complessità:
►
ZERO COST: È una struttura semplice molto utilizzata dalle Società, in quanto non prevede la
corresponsione di un premio iniziale; si compone dell’acquisto di un’opzione e della contestuale
vendita di un’altra opzione (anche su nozionali differenti), in modo da pareggiare i due premi iniziali
(se strike, scadenza e nozionali coincidono, si tratta di un forward sintetico).
►
KNOCK-IN KNOCK-OUT: Si tratta di clausole che prevedono determinati livelli che “innescano”
(knock-in) o fanno venir meno (knock-out) l’opzione; la presenza di tali livelli (che possono essere
rilevati durante la vita dell’opzione oppure solo a scadenza) ha la funzione di ridurre il premio iniziale
dell’opzione stessa.
►
DIGITAL: Si tratta di opzioni il cui payoff finale è fissato, cioè non dipende da quanto distante dallo
strike sia il cambio finale, ma solo dal fatto che sia superiore/inferiore allo stesso.
►
AD ACCUMULO PERIODICO: Si tratta di opzioni che prevedono un payoff legato al numero di
giorni in cui il cambio risulta superiore allo strike oppure legato alla media delle rilevazioni del
periodo, cioè sono costituite dalla somma o dalla combinazione di più opzioni call/put.
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Trattamento contabile
Trattamento contabile: Principi contabili italiani
►
Per le operazioni di copertura c’è il principio generale di coerenza valutativa
delle operazioni economicamente collegate in merito al principio di
valutazione applicabile (costo o mercato) al sottostante coperto
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Trattamento contabile: Principi contabili italiani
Interest Rate Swap
►
A fine esercizio per gli IRS di negoziazione si procede:
►
►
►
Alla rilevazione dei ratei da contabilizzarsi autonomamente;
Alla valutazione dell’IRS al minore tra il costo ed il valore di mercato.
Alla data scadenze periodica e chiusura operazione:
►
►
Sono rilevati i differenziali liquidati nei confronti della controparte.
Sono stornati i conti d’ordine a chiusura operazione;
36
Trattamento contabile: Principi contabili italiani
Interest Rate Swap
►
A fine esercizio per gli IRS di copertura si procede:
►
►
In base sia al principio generale di coerenza valutativa delle operazioni
economicamente collegate e al principio di valutazione applicabile (costo o
mercato), il diverso andamento dello strumento coperto e dell’IRS di copertura si
avranno i seguenti casi:
Lo strumento si rivaluta e l’IRS si svaluta con un effetto globale > 0
►
►
Lo strumento si rivaluta e l’IRS si svaluta con un effetto globale < 0
►
►
non si dovrà operare alcuna rilevazione contabile.
il differenziale negativo dovrà essere rilevato a conto economico, lo strumento viene
valutato al costo.
Alla data scadenze periodica e chiusura operazione:
►
►
Sono rilevati i differenziali liquidati nei confronti della controparte.
Sono stornati i conti d’ordine a chiusura operazione;
37
Trattamento contabile: Principi contabili italiani
Derivati su tassi di cambio
2426 Criteri di valutazioni
1. Nelle valutazioni devono essere osservati i seguenti criteri:
8-bis) le attività e le passività in valuta, ad eccezione delle immobilizzazioni, devono
essere iscritte al tasso di cambio a pronti alla data di chiusura dell'esercizio ed i
relativi utili e perdite su cambi devono essere imputati al conto economico e
l'eventuale utile netto deve essere accantonato in apposita riserva non distribuibile
fino al realizzo. Le immobilizzazioni materiali, immateriali e quelle finanziarie,
costituite da partecipazioni, rilevate al costo in valuta devono essere iscritte al
tasso di cambio al momento del loro acquisto o a quello inferiore alla data di
chiusura dell'esercizio se la riduzione debba giudicarsi durevole;
►
In base sia al principio generale di coerenza valutativa delle operazioni
economicamente collegate e al principio di valutazione applicabile (il mercato
per quanto riguarda la componente cambio) sarà necessario rilevare al
mercato lo strumento di copertura
38
Trattamento contabile: IAS
Fair value hedges
Cash flow hedges
1. Il profitto o la perdita sullo 1. Il profitto o la perdita sullo
strumento di copertura è
strumento di copertura che è
immediatamente rilevato/a nel
pienamente
efficace
è
C/E
inizialmente rilevata in una
voce del patrimonio netto
2. La posta coperta è rettificata per 2. Nessuna rettifiica è apportata alla
il cambiamento del fair value
posta coperta
dovuto al rischio coperto e il
profitto o la perdita viene
immediatamente rilevato/a nel
C/E
3. Per definizione, l’inefficacia della 3.
copertura
è
iscritta
immediatamente nel C/E
39
L’utile o la perdita sullo
strumento di copertura che
non
è
efficace
è
immediatamente
compresa
nel C/E
Trattamento contabile: IAS
Fair value hedges
Cash flow hedges
--
4. Il profitto o la perdita rilevato/a nel
patrimonio netto è trasferito/a nel
C/E nello stesso momento in cui la
posta coperta modifica il C/E
--
5. Nel caso di una una transazione
coperta futura o di un impegno
irrevocabile
dell’impresa
che
determina la creazione di un’attività
o
una
passività, la
riserva
accantonata nel patrimonio netto è
prima trasferita come una rettifica al
valore contabile dell’attività o
passività.
40
Trattamento contabile: IAS
Fonti di inefficacia
Derivati
Data di scadenza
Data di rideterminazione del prezzo/
dei tassi
Data di scadenza dei cash flow
Base sottostante
41
Posta coperta
Valore nozionale
Gestione del rischio di mercato e
il Sistema di controllo interno
Gli obiettivi del sistema del controllo interno e il
modello di distribuzione dell’attività di vigilanza
►
►
Il Testo Unico della Finanza, D.Lgs. 58/1998, afferma il ruolo del Collegio Sindacale
quale organo preposto alla vigilanza sull’adeguatezza del sistema di controllo interno
aziendale e allo svolgimento di indagini particolari su fatti anomali con la conseguente
necessità di promuovere azioni correttive da parte degli amministratori o dell’assemblea.
Secondo la dottrina e la prassi internazionale, gli obiettivi attribuiti al sistema di controllo
interno aziendale sono riconducibili ai seguenti:
►
►
►
►
presidio della economicità (efficacia ed efficienza) delle operazioni aziendali in conformità alle
strategie, obiettivi e politiche aziendali, ai fini anche della salvaguardia del patrimonio aziendale,
presidio della attendibilità del sistema informativo aziendale, sia per le sue componenti finalizzate
alla predisposizione del bilancio destinato alla pubblicazione, sia per quelle finalizzate alla
predisposizione del reporting gestionale interno,
presidio del rispetto della normativa applicabile all’attività dell’impresa.
Si può pertanto affermare che i tre obiettivi sopra citati individuano i diversi aspetti del
sistema di controllo interno aziendale:
►
►
►
il controllo di gestione,
il controllo amministrativo-contabile,
il controllo di conformità alle leggi.
43
Gli obiettivi del sistema del controllo interno e il
modello di distribuzione dell’attività di vigilanza
►
Alla luce della vigente normativa si rilevano gli attori interessati al
funzionamento dei controlli interni e nel monitoraggio della loro funzionalità,
quali:
►
►
►
►
►
l’Alta Direzione, il Comitato per il controllo interno (dove esiste) e i responsabili delle
unità operative aziendali, che rispondono del funzionamento e miglioramento del
sistema di controllo interno a presidio del raggiungimento degli obiettivi di
economicità delle operazioni, attendibilità del sistema informativo aziendale e
conformità alla normativa di riferimento;
il Controllo di gestione, preposto alla verifica del raggiungimento degli obiettivi di
economicità che osserva l’azienda nel suo insieme, monitorando l’operato delle
diverse unità organizzative;
l’Internal Auditing (revisione interna), preposto, tra l’altro, al monitoraggio della
funzionalità del sistema di controllo interno aziendale;
la Società di Revisione, fra i cui compiti rientra la valutazione dei controlli interni che
presidiano gli obiettivi di attendibilità del sistema informativo aziendale e di
monitoraggio dei rischi;
il Collegio Sindacale, preposto in generale alla vigilanza sull’adeguatezza del
sistema di controllo interno aziendale.
44
Gestione del rischio di mercato
“Rilevano andamenti anomali, violazioni delle procedure e della
regolamentazione, valutano la regolarità dell’operatività,
l’andamento dei rischi e la funzionalità del complessivo S.C.I.”
(controlli di 3° livello)
Attività di
revisione interna
g
Controlli di linea
45
ti
mi
Controlli sulla
gestione dei rischi
li
e,
tich
re
po
rtin
ol i
,p
gia
ate
str
C.d.A
“Approva gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del
rischio, verifica l’attività dell’Alta Direzione in ambito di gestione
rischi, verifica che siano periodicamente valutate la funzionalità,
efficacia ed efficienza del S.C.I.”
“Controllano la coerenza dell’operatività delle singole aree
produttive con gli obiettivi di rischio-rendimento attribuiti
verificando il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni
operative.”
(controlli di 2° livello)
“Assicurano il corretto svolgimento delle operazioni attraverso un
controllo avente natura di verifica preventiva e/o concomitante sul
regolare svolgimento del processo. Pertanto sono generalmente
effettuati dalle strutture produttive stesse.”
(controlli di 1° livello)
Ruolo dell’Alta Direzione
►
La Direzione, sotto la vigilanza degli organi di controllo societari, è
responsabile della progettazione e della realizzazione di un sistema di
controllo interno atto a:
►
►
►
monitorare i rischi nell’area della gestione finanziaria
garantire ragionevolmente che l’uso degli strumenti derivati da parte della società
sia conforme alle direttive di gestione del rischio
garantire che la società si attenga alle leggi ed ai regolamenti vigenti
►
Inoltre, la Direzione, sotto la vigilanza degli organi di controllo societari, è
responsabile dell’integrità dei sistemi di contabilizzazione e di rendicontazione
finanziaria della società, allo scopo di garantirne l’affidabilità in relazione agli
strumenti derivati.
►
Spetta ai responsabili del governo societario determinare e trasmettere un
modello di comportamento appropriato nei confronti dei rischi.
►
Spetta invece alla Direzione controllare e gestire l’esposizione a tali rischi da
parte della società.
46
Struttura di controllo
Per controllare e gestire efficacemente l’esposizione ai rischi, una società realizza
una struttura che:
►
►
►
►
►
►
sia appropriata e coerente con la propensione al rischio della società e con
l’oggetto sociale, così come stabilita dai responsabili del governo societario;
sia in grado di garantire che l’introduzione di nuovi prodotti derivati sia
preceduta da una verifica della capacità dell’organizzazione di coglierne gli
aspetti fondamentali di rischio e di valutazione;
specifica i livelli di delega a stipulare i vari contratti o a utilizzare vari strumenti
derivati a seconda degli obiettivi
stabilisce limiti adeguati per l’esposizione massima consentita a ciascun tipo di
rischio
prevede un tempestivo monitoraggio indipendente e periodico dei rischi
finanziari e delle procedure di controllo
prevede periodiche relazioni indipendenti sulle esposizioni, sui rischi e sui
risultati conseguiti
47
Compiti della Direzione
La Direzione deve:
►
►
stabilire linee guida atte ad assicurare che l’impiego degli strumenti derivati risponda
alle necessità della società
realizzare sistemi atti a gestire e a controllare questi rischi
48
Componenti dell’ambiente di controllo
Le componenti dell’ambiente dei controlli che consentono di rendere efficace il
sistema dei controlli sugli strumenti derivati sono:
►
►
►
►
Istruzioni da parte della Direzione aziendale o dei soggetti responsabili del
governo societario
Separazione delle funzioni e designazione del personale
Grado di estensione dell’ambiente generale dei controlli agli addetti all’attività
in strumenti derivati
Controllo del rischio
49
Struttura del processo
DIRETTIVI
STRATEGIA
STRATEGIA
FINANZIARIA
FINANZIARIA
GOVERNO
GOVERNO DEL
DEL
RISCHIO
RISCHIO
50
OPERATIVI
ASSUNZIONE
ASSUNZIONE EE
GESTIONE
GESTIONE DEL
DEL
RISCHIO
RISCHIO
CONTROLLO
MISURAZIONE,
MISURAZIONE,
MONITORAGGI
MONITORAGGI
EE CONTROLLO
CONTROLLO
DEL
DEL RISCHIO
RISCHIO
SUPPORTO
CONTROLLO
CONTROLLO DI
DI
GESTIONE
GESTIONE
ACCOUNTING
AMMINISTR.
AMMINISTR.
CONTABILE
CONTABILE
Sistema di controllo interno
►
Processi “direttivi”, rientranti nell’ambito dell’Alta Direzione, volti a definire la
generale attitudine e strategia della Società riguardo ai mercati, comparti e
strumenti sui quali intervenire, alle connesse modalità operative, all’attitudine e
profilo di rischiosità dell’attività svolta;
►
Processi “operativi”, rientranti nell’ambito delle Unità Operative, legati
all’attività di mercato e quindi all’assunzione e gestione dei rischi in linea con le
modalità definite dall’Alta Direzione;
►
Processi di “misurazione, monitoraggio e controllo”, svolti in maniera
trasversale nella Società, sia da unità specificamente dedicate a tali processi,
sia dalle stesse Unità Operative che dall’Alta Direzione, nell’ambito dei
Comitati a tal fine preposti, nonché della stesso Consiglio d’Amministrazione
51
Sistema di controllo interno
►
Il livello di complessità ed efficacia dei controlli interni di una società con
riferimento all’acquisto, la vendita o il possesso di strumenti derivati può
variare a seconda dei seguenti aspetti:
►
►
►
►
complessità dello strumento derivato e del relativo rischio intrinseco: a maggiore
complessità degli strumenti derivati deve corrispondere una maggiore sofisticazione
dei sistemi
l’esposizione al rischio degli strumenti derivati rispetto alle dimensioni del patrimonio
della società
il volume delle operazioni: le società che non hanno un volume significativo di
operazioni derivate hanno bisogno di sistemi contabili e di controlli interni meno
sofisticati
All’aumentare della complessità degli strumenti derivati e del volume delle
operazioni dovrebbe corrispondere un aumento dei controlli interni
52
Sistema di controllo interno
►
Nelle società di maggiori dimensioni, gli strumenti derivati sono solitamente
registrati e gestiti tramite sofisticati sistemi informatici che sono strumentali
all’effettuazione della liquidazione a scadenza.
►
Controlli adeguati di queste elaborazioni contribuiscono a garantire che gli
strumenti derivati siano riflessi correttamente in contabilità.
53
Sistema di controllo interno
►
Gli strumenti derivati, per loro stessa natura, possono comportare il
trasferimento di importi di denaro cospicui da e verso la società. Alcune
società possono far uso di sistemi elettronici di trasferimento dei fondi.
►
Tali sistemi possono comportare procedure complesse di controllo delle
password e di verifica, moduli di pagamento standardizzati e strumenti di
gestione accentrata della liquidità.
54
Sistema di controllo interno
►
Le riconciliazioni regolari sono un aspetto importante del controllo degli
strumenti derivati. Le riconciliazioni devono:
►
►
essere formalizzate a scadenze regolari
essere adeguatamente documentate e controllate da una persona indipendente
►
La registrazione degli strumenti derivati può essere effettuata in archivi
elettronici o su altri supporti, la cui accuratezza deve essere controllata sulla
base di conferme ricevute dalle controparti di ciascuna operazione.
►
E’ pertanto essenziale l’istituzione di adeguati controlli sui dati di input,
elaborazione e conservazione di tali registrazioni.
55
Sistema di controllo interno
►
Il principale controllo sulla completezza delle registrazioni degli strumenti
derivati è il confronto effettuato da persone indipendenti tra le conferme delle
controparti e le risultanze della società.
►
La società deve richiedere alle controparti l’invio delle conferme direttamente a
personale terzo rispetto agli operatori.
►
Tutti i dettagli delle conferme devono essere confrontati con le risultanze
contabili.
►
Personale indipendente rispetto agli operatori deve risolvere eventuali
eccezioni riscontrate nelle conferme, ed indagare a fondo in presenza di
conferme non ricevute
56
Sistema di controllo interno: funzionamento
Elementi
soggettivi
Elementi
oggettivi
57
►
Cultura Direzionale
►
Tendenziale antagonismo tra missione aziendale e missione dell’Area
Finanza
►
Cultura di controllo finanziario
►
“Potenzialità “ della Finanza a creare profitti addizionali
►
Volatilità dei risultati
►
Complessità tecnica degli strumenti impiegati
►
Complessità di riconoscimento dei modelli gestionali (relazione tra
missione aziendale e missione finanziaria)
►
Norme e principi contabili parziali (per alcune tipologie di strumenti
derivati)
►
Asimmetrie concettuali e definitori e tra hedging “economico” e hedging
“contabile”
Sistema di controllo interno: funzionamento
I rischi
specifici
58
►
Crediti, debiti, titoli e contratti derivati denominati o indicizzati alla valuta
estera non sono correttamente valutati rispetto al rischio di variazioni nel
cambio
►
Titoli e contratti derivati su tassi non sono correttamente valutati rispetto
al rischio di variazioni nei tassi di interesse
►
Crediti connessi a contratti a termine non sono correttamente valutati
rispetto al rischio che la controparte non adempia alle proprie
obbligazioni
►
I risultati della gestione finanziaria non sono correttamente esposti in
bilancio e riconciliati con le evidenze contabili
►
Gli ammontari nozionali dei contratti derivati non sono correttamente
esposti in nota integrativa
►
Le componenti reddittuali connesse a strumenti finanziari non sono
rappresentate correttamente nel conto economico
►
Gli effetti di andamenti successivi significativamente avversi nei cambi o
nei tassi non sono rappresentati negli eventi successivi
►
Il potenziale di perdita inerente alla posizione finanziaria non è valutato
rispetto alla possibilità di intaccare i principi di continuità aziendale
►
Gli effetti di frodi o di altre attività non ammissibili non sono correttamente
rappresentati in bilancio e/o non comunicati agli organi aziendali
Disclaimer
►
Il materiale qui presentato, anche se redatto con la massima cura, contiene
informazioni in forma sintetica e va utilizzato unicamente quale guida
illustrativa. Detta guida non può in nessun caso intendersi come sostitutiva di
attività di ricerca approfondite né di valutazioni professionali aventi per
oggetto specifiche fattispecie. ASSIREVI declina ogni responsabilità per
eventuali danni originati da decisioni assunte sulla base di materiale
contenuto in questa pubblicazione. Per l’analisi di problematiche specifiche, si
raccomanda di ricorrere al proprio consulente di fiducia.
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