Centonove 32-33
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Centonove 32-33
FORMAZIONE. LA GUERRA DELLE PERIZIE centonove Gli indagati eccellenti passano al contrattacco sulle spese per gli affitti degli enti PAG. 15 ANNO XX NUMERO DOPPIO 32/33 30 AGOSTO 6 SETTEMBRE 2013 EURO 1,50 L’INCHIESTA. MANCA “ARCHIVIATO” Overdose, non omicidio di mafia. La Procura mette la parola fine sul caso dell’urologo di Barcellona PAG. 16 Settimanale di Politica, Cultura, Economia SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME) NUOVI PRESIDI, CANTIERI APERTI, MENSE IN BILICO E SISTEMI DI TRASPORTO “ALTERNATIVO” PER GLI SCOLARI STUDIATI DAL SINDACO ACCORINTI. ECCO LA SCUOLA IN TEMPI DI CRISI il punto 6 SETTEMBRE 2013 centonove EDIT Premiata latteria Sicilia LA RIVOLUZIONE siciliana è in corso: il bisturi di Crocetta ha investito la formazione professionale, le Province, la tabella “H”. Sono operazioni di chirurgia plastica: le Province dovrebbero esssere sostituite dai liberi consorzi; la formazione professionale da una grande holding di settore; la tabella “H” da regolamenti e criteri di tracciabilità. La stessa tecnica investe anche le società partecipate dalla Regione. Passano da 28 a 12, ma si tratta di accorpamenti; il personale travasa da una parte allʼaltra. “Non si vuole la macelleria sociale”. Ma in tempi di recessione, la macelleria economica tritura anime e persone. Ma è proprio sul cuore del bubbone Sicilia che non si incide: allʼorigine del “sistema bloccato” ci sono tre voci: una burocrazia asfissiante; lʼelefantiasi dellʼapparato pubblico, popolato da quasi centomila addetti, tra personale di ruolo e precario e la capacità di spesa dei fondi europei, certificata dalla stessa incapacità di burocrati e personale sottostante che ingrippa il sistema in modo circolare. Quindi più che una rivoluzione sostanziale, siamo in presenza di una potatura: i costi fissi del sistema restano tali. E il principale costo è lʼinerzia dʼapparato, garantita dal concetto di posto pubblico. Lʼex governatore Lombardo per dare una scossa a questa Latteria chiamata Regione Sicilia, ebbe lʼidea di contattatare Bondi, lʼ ex commissario della smunta Parmalat. La risposta di “James” Bondi fu secca: “No: in Sicilia ci vuole ben altro”. I carri armati, inviati in altri tempi contro la mafia, hanno fallito. Con la rivoluzione dolce, si tira a campà. Matteo Renzi Il sogno struggente del baffino Il popolo del Partito Democratico sembra assetato di facce nuove, ma l’esperienza insegna che queste non sempre sono garanzia di nuovo. Matteo Renzi ad esempio... DI DOMENICO BARRILÀ LE FESTE DI PARTITO, come il calcio dʼagosto, lasciano il tempo che trovano, ma qualche volta possono dare utili indicazioni sul futuro, come nel caso dellʼavanzata di Matteo Renzi. Il popolo del Partito Democratico sembra assetato di facce nuove, ma lʼesperienza insegna che queste non sempre sono garanzia di nuovo, tuttavia essendo difficile immaginare qualcosa di peggio rispetto al recente passato, gli elettori democratici puntano diritti sullʼArno. Dunque, soprattutto a causa dei clamorosi demeriti della vecchia guardia, non sarà agevole opporre resistenza al piacione di Firenze, che non è un sindaco memorabile e non sarà uno dei migliori inquilini di Palazzo Chigi (qualora lo diventasse, e non è così scontato, anche la politica è interessata a repentine svolte climatiche), ma di sicuro conosce a menadito le regole dellʼuniverso mediatico e le usa con disinvoltura, agevolato da una fisicità che non richiama mummie e statue di cera della nomenklatura. Non è un caso che alle ultime primarie il suo braccio destro fosse Giorgio Gori, conoscitore di pancia e gusti degli italiani, avendoli assecondati e alimentati attraverso le reti berlusconiane per un tempo molto lungo, importando format che poteva sinceramente risparmiare alle famiglie italiane, ma che sono stati indiscutibili successi popolari. Vendere un politico in fondo è come vendere un prodotto, e Matteo Renzi, che a mio avviso è un politico piuttosto limitato ma estremamente furbo, rappresenta un ottimo format per scalare gli indici di ascolto, inoltre lʼansia di notorietà che lo possiede fin da quando era in fasce, fa di lui un individuo ipermotivato e perennemente sul pezzo, basta andare su You Tube per rivedere le sue performance da concorrente di telequiz. La politica, insieme alla televisione, rappresenta il mezzo di emersione più rapido disponibile sul mercato, non occorre talento basta essere intraprendenti, come dimostra la qualità media dei Vicecaposervizio: Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segreteria di redazione: Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pinizzotto - Editore: Kimon scrl: Via S. Camillo, 8 MESSINA tel.: 090/9430208 Fax: 090/9430210 P. Iva 02131540839 Registrazione Tribunale di Messina n. 11- 92 del 4 maggio 1992 Iscritto al Registro Operatori della Comunicazione n° 17229 Stampa: Sts Spa - Società tipografica Siciliana spa Strada 5 n. 35 - zona industriale 95030 Catania. Redazione e ufficio abbonamenti via San Camillo, 8 98122 (ME), CCP n° 90443839 Copie arretrate Euro 3,00; Internet: http://www.centonove.it e-mail [email protected] centonove SETTIMANALE REGIONALE DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA Direttore responsabile nostri politici, molti dei quali sarebbero stati condannati allʼanonimato e alla mediocrità se i partiti e i loro padroni non li avessero graziati. In qualche modo Matteo Renzi ripercorre strade battute con successo da Silvio Berlusconi, ma tra i due esiste una differenza fondamentale. Il partito. Lʼimprenditore di Arcore è stato accompagnato da una corte di individui supini e privi di autonomia, affiorati solo grazie a lui ad una ribalta altrimenti impossibile. Matteo Renzi, invece, dovrà fare i conti con un partito che, limiti a parte, condensa due tradizioni fondamentali nel Paese ed è ricco di talento politico e umano. Questo Pd, non inganni lʼinsufficienza del vertice, è carico di potenziale, soprattutto tra le ultime leve, e non si farà risucchiare dalla logica perversa dellʼuomo solo al comando. Matteo Renzi conosce bene tale premessa e certo eviterà lʼinsidia di una traslazione di berlusconismo in sede impropria, perché il sistema lo rigetterebbe consegnandolo ad una fine ingloriosa. Malgrado la reiterata e stupida assimilazione del comico che guida il M5S, il Pd non è il Pdl, sebbene i democratici raramente siano riusciti ad allineare il proprio enorme potenziale e a metterlo davvero al servizio del Paese. Annotiamo che il renziano Renzi, sembra essersi prontamente sottratto allʼabbraccio interessato del dalemiano DʼAlema, che lo invitava a lasciare perdere la corsa per la segreteria puntando su quella per la premiership. La gallina domani è rischiosa se te la propone un marpione di lungo corso, infatti con Gianni Cuperlo (amicissimo del Baffino) alla segreteria potrebbe cominciare unʼaltra storia. Se poi, nel frattempo. Enrico Letta riuscisse ad agganciare felicemente il treno della ripresa e la legislatura arrivasse al termine naturale o nei paraggi, i sogni di gloria del sindaco di Firenze resterebbero confinati nella sua bellissima città, e il mazzo tornerebbe ancora in mano alla vecchia guardia. Distribuzione Gaetano Toscano Sas via Corbino Orso n. 9/11 - 98124 MESSINA telefono 090/692508 Distributore regionale Eagleservices via M.Rapisardi, 62 95021 Acicastello (Ct) Pubblicità legale-istituzionale-commerciale: Via San Camillo, 8 Messina Tel. 090/9430208 Fax: 090/9430211-9430210. Tariffe pubblicitarie (1 modulo cm3,5 x 4,5); Manchette prima pagina Euro 206, 58; Finestrella prima pagina Euro 438,99; commerciali a mod. 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E, sembra, per la presenza di ampi spazi a cortile e a verde, per la oggi finalmente, anche la Soprintendenza, dopo un incredibile configurazione architettonica in puro stile razionalista articolata parere positivo dato dalla stessa nel 2009. Ma sono letteralmente con archi e prospettive di gusto scenografico, e per la posizione sconcertata da quella che da parte di questʼultima istituzione, mi panoramica che guarda, dallʼalto, sullo Stretto. In questi anni ho sembra una posizione incerta e altalenante, e non convinta e dura sperato sempre che qualche amministratore illuminato quanto dovrebbe essere, nelle sue due diverse funzioni di tutela progettasse quanto meno di riassestare quelle palazzine superstiti ambientale e di tutela dei beni storici e culturali. E poiché la e ridare una sia pur parziale visibilità allʼintero sito compresa la Soprintendenza sarebbe “sovrana”, voglio chiedere oggi ai sottostante pineta. Questʼultima, peraltro, oltre alla via di dirigenti e ai funzionari della medesima, di attivarsi con maggiore comunicazione con la città attraverso la normale strada in discesa determinazione e non permettere più come ha fatto in passato, da Montalto, ne ha unʼaltra, anche più interessante e scenografica, che si attuassero ulteriori scempi. E, se questa semplice richiesta attraverso lʼelegante scalinata che porta sulla piazza dove sorge la da parte mia è insufficiente, voglio accompagnarla con un fontana Falconieri. E questa scalinata costituisce anchʼessa un ragguaglio su alcuni fatti che sembra siano oggi da tutti ignorati (se topos non solo da rispettare e conservare, ma anche, da non opportunamente dimenticati). Intorno al 1982-83, nel sito valorizzare con adeguata illuminazione e quantʼaltro. Ebbene, gli sopra indicato veniva già effettuato uno scempio che non esito a articoli sul progetto sono corredati di una foto della detta scalinata, definire delittuoso: infatti, in seguito alla costruzione di un come se le progettate palazzine dovessero inghiottire anche gigantesco quanto mostruoso capannone per il campo di quella. Sono, ripeto, sconcertata, ma anche molto allarmata da pallacanestro, veniva efferatamente smembrato il cosiddetto quella che mi sembra una vocazione suicida di questa città, che Fondo Basicò. Si trattava di un complesso edilizio, costruito tra il tende a privilegiare speculazioni edilizie rispetto alla 1925 e il 1932, per abitazioni di impiegati statali. Che costituiva un conservazione della propria storia e della propria cultura. modello particolarmente interessante di complesso residenziale, *Storico dellʼarte MESSINA. La storica targhetta tricolore nel Palazzo dove aveva sede a Roma l'ufficio di Giulio Andreotti non è stata ancora rimossa. Ma l'ultimo avamposto della Prima Repubblica, la sede nazionale del Partito Repubblicano Italiano, ora stata confiscata dalle banche. Nulla ha potuto il segretario nazionale Francesco Nucara, di fronte al provvedimento esecutivo del Tribunale.Ma i combattenti e reduci del partito che fu di Mazzini, si sono consolati nella commemorazione del ferimento di Garibaldi, avvenuto a al Cippo di Sant'Eufenia d'Aspromonte il 29 agosto 1882, quando l'eroe dei due Mondi conquistava il Sud Italia. Alla riunione, presenziata da Nucara, non c'era Giorgio La Malfa, esautorato dal partito fondato dal padre Ugo.Da Messina sono andati in Calabria il sindaco di Ucria e il presidente del Lions Club di Capo d'Orlando, Carmelo Occhiuto. Pubblikompass lascia l’isola MESSINA DI TERESA PUGLIATTI* Pri, storica sede confiscata CONCESSIONARIE PUBBLICITARIE MESSINA. Pubblikompass, concessionaria pubblicitaria del gruppo Fiat, lascia lʼIsola. Sarà rescisso a fine anno il contratto che lega la società piemontese con Gazzetta del Sud. La Ses, che edita il quotidiano messinese, ha avviato contatti con Piemme, concessionaria del gruppo Caltagirone, per la raccolta della pubblicità nazionale. Allo studio una soluzione “in house” per la pubblicità locale. IL PROGETTO E DEL 2009, ma solo da qualche mese il Tar ha dato via libera al palazzo che la Sigari Costruzioni dovrebbe costruire sulla collina del santuario di Montalto. Nonostante il “no” del genio civile, il Comune non si è espresso sulla pericolosità delle aree, dando di fatto il via libera allʼedificazione dellʼarea. Gaetano Sciacca, ingegnere capo del Genio, ha proposto ricorso al Cga, e scritto una lettera allʼarcivescovo Calogero La Piana, dato che i terreni in oggetto appartengono alla curia. Non è la sole voce che si è levata contro il progetto. PARTITI IN CRISI TOP SECRET MESSINA. Strappo in vista dentro Forza Italia: Enrico Bivona, Nino Previti, Giuseppe Capurro, Salvatore Ticonosco e Pippo Isgrò, meditano di fare gruppo a sé. “Lʼobiettivo-hanno discusso gli esponenti forzisti-è sollecitare i vertici di Fi, soprattutto lʼon. Nino Germanà e il deputato nazionale Enzo Garofalo-ad avere maggiore attenzione al territorio e maggiore progettazione con la base”. Il gruppo medita di nominare coordinatore Nino Previti. INCHIESTE Mafia e politica, indagato eccellente MESSINA. Il nome in codice per lʼiscrizione criptata “articolo 21” è uno scarabocchio, a metà tra Coriolano o Cagliostro. Ma dietro il paravento dellʼanonimato cʼè lʼiscrizione nel registro degli indagati di un politico di primo piano della Regione, che ha intrattenuto rapporti equivoci con personaggi legati alla politica e alla mafia barcellonese. Sommario primo piano gli uffici. La questione diventa politica poster 6/ PROVINCIA,LEZIONI IN ROSSO Palazzo dei Leoni non ha fondi per gestire i 50 plessi di proprietà 7/ IL VALZER DEI PRESIDI Trentasette istituti cambiano dirigente sicilia 25/ BLU DELLA DISCORDIA Messina, scontro sul murales 26/ IN MEMORIA DI ELEONORA Due grandi studiosi raccontano la Regina di Sicilia a 650 anni dalla morte 29/ W LA ZAMPOGNA Parte da Monforte San Giorgio la sua valorizzazione politica 9/ PD, RIMPASTINO CON MOLLICA Scontri allʼombra delle future nomine 10/ ENERGIA, SCOSSE ALLA REGIONE Braccio di ferro tra il governatore e lʼassessore Marino 11/ RIFIUTI, EMERGENZA A SINGHIOZZO La discarica di Mazzarà sullʼorlo della chiusura 12/ IL VALZER DEI DIRIGENTI Il segretario generale di Palazzo Zanca ad un passo dallʼaddio. Al suo posto... 13/ VALENTI, LA RIVOLUZIONARIA Ecco la verità sulla riforma delle Province e dellʼarea metropolitana di Messina 14/ VIGILI IN FERIE, CAOS IN AULA A Letojanni la polizia municipale chiude 15/ FORMAZIONE, PERIZIA CONTESTATA I periti degli indagati eccellenti “smontano” le tesi della Procura 16/ OMICIDIO? MANCA..NO LE PROVE Chiusa lʼinchiesta sullʼurologo 18/ CONCORSI TRIBUTARI Completate le graduatorie delle selezioni per le commissioni siciliane 19/ REGIONE, TAGLI ALLA CIECA Rischiano di chiudere le sezioni della Uic e il Centro Hellen Keller 20/ BEATO MONSIGNOR FRANCO Fedeli da tutta la provincia per la proclamazione del prelato di Santa Lucia economia 21/ CAMERA CON...SVISTA Scontro sulla nomina del nuovo presidente allʼente del commercio 22/ TRAGHETTI COMUNALI? SI, ANZI NO Altri tre anni di concessione a Caronte e Tourist pagina 3 rubriche 3/4/5 24 24 24 28 28 30/31 30 30 31 31 31 31 Settegiorni Uomini & Business Notizie dai Consulenti Consumatori Libri/La Classifica Lacerti di Letture Lettere & Commenti Heritage Ecologia & Ambiente Eliodoro Antibuddaci 150 Parole da Palermo Animal House 6 SETTEMBRE 2013 CHI SALE L Gianni Campagna MILANO. Non veste solo Sharon Stone o Giorgio Clonney, ma anche il Papa. Il sarto per eccellenza, Gianni Campagna, originario di Roccalumera, è lʼautore della inseparabile borsa nera che Pontefice porta in giro per il mondo. L Peppe Messina MESSINA. Stanco di pizze e patatine, il titolare dellʼIrish Pub di Messina ha inforcato una bicicletta con un obiettivo europeo: raggiungere Parigi su due ruote. Dallʼimpresa è probabile nasca una nuova pizza, la Parisienne. L Gianpiero D’Alia MESSINA. Un viaggio e due servizi: il ministro Gianpiero DʼAlia, frastornato dalle notizie provenienti dalle stragi di Assad, ha deciso di aderire a una giornata di digiuno. Che dopo il periodo estivo a Lipari...aiuta anche a riprendere la forma. L Alba Mazza MESSINA. Lʼarcheologa originaria di Gesso è la prima italiana che sbarca in Australia con una borsa di studio per studiare i cambiamenti climatici della Sicilia dal quinto secolo a oggi. Lʼunica zona non toccata dai cambiamenti, ha certificato, sono le Quattro Strade di Messina. L Francesco Guttadauro PALERMO. Lʼingegnere palermitano, già consigliere di amministrazione della Fondazione orchestra sinfonica siciliana, è il nuovo sovrintendente dell'Foss. Guttadauro svolgerà il suo incarico a titolo gratuito fino all'approvazione ufficiale del bilancio preventivo 2013 e, subito dopo, eserciterà il mandato dietro compenso minimo fino alla data di scadenza del commissariamento. 7giorni centonove L’INCHIESTA. PROCESSO PER RICICLAGGIO A PALERMO SOCIETA’ Maiolini in giallo Vivere felici, incontro col Maestro Zen Tetsugen Serra La Procura accende i riflettori su una costituenda Banca con capitali di incerta provenienza PALERMO. Dove è finito Francesco Maiolini? Eʼ la domanda che in tanti si sono posti al Palazzo di Giustizia di Palermo, dove nel clima torrido dellʼestate siciliana, si è aperto un processo per riciclaggio a carico dellʼex direttore generale di Banca Nuova, lʼistituto di credito chiamato a gestire i conti dellʼAssemblea regionale siciliana. A infittire il giallo una battuta del Pm del processo, che ai cronisti de “Il fatto” ha detto: “Maiolini? Roba che scotta. Non confermo neanche che il suo nome è tra gli indagati…”. Quanto basta per infoltire le ipotesi sullʼindagine a vasto raggio che la Procura ha avviato sul cinquantenne manager romano, chiamato da Raffaele Lombardo a guidare lʼIrfis, la banca di medio credito siciliano, incarico che Maiolini ha lasciato dopo che il suo nome è apparso su una intercettazione con il procuratore capo Messineo a proposito della iscrizione dello stesso in una indagine antiusura. A scartabellare però gli incarichi affidati dallʼIrfis, sono emersi i nomi di tanti figli di magistrati, assessori e funzionari regionali, favoriti da Banca Nuova. Secondo “rumor” non confermati, la Procura ha acceso i riflettori su una costituenda Banca, che ha chiesto le autorizzazioni a operare a Banca dʼItalia, i cui capitali sarebbero di incerta provenienza. Lʼindagine si incrocia anche con le attività di Fausto Giacchetto, il manager della pubblicità finito agli arresti, che è risultato in rapporti di affari con Valeria Aiello, la moglie di Maiolini, titolare della Key 75. Giacchetto ha gestito i fondi destinati alla comunicazione del Ciapi, un giro dʼaffari stimato dalla Guardia di Finanza in 160 milioni di euro, sessanta dei quali sono stati rintacciati dai finanziari nelle tasche di politici, faccendieri e funzionari regionali, al centro di un altro troncone dʼindagine che sta per essere completato sui “Grandi Eventi”, i bandi dellʼassessorato al turismo. MESSINA. Il Maestro Tetsugen Serra, fondatore della Scuola Zen di Shiatsu di Milano, sarà a Messina – insieme con insegnanti e allievi della sua Scuola – dal 6 al 9 settembre. Terrà seminari e incontrerà anche gli allievi dei Corsi di Zen Shiatsu a Messina, sezione siciliana della scuola lombarda. Il 6 settembre, dalle ore 20, sarà ospite della Libreria Feltrinelli Point di Messina, per un “incontro di consapevolezza Mindfulzen”. Titolo del suo intervento: “Zen, Shiatsu, come vivere felici”. Messina, incidente stradale per l’avvocato Ceccio MESSINA. Uno spettacolare incidente in moto in via Nino Bixio e uno spettacolare recupero di tutte le funzionalità, dalle falange spezzate alla mandibola compromessa. Protagonista di questa calda estate, il vicesegretario della Camera tributaria di Messina, lʼavvocato Gianfilippo Ceccio. In sella a una Bmw, lʼavvocato Ceccio si è scontrato frontalmente con unʼauto che ha tagliato la strada. Pilota e moto si sono resi protagonista di un “volo” di quasi cinquanta metri. I primi soccorritori hanno tenuto il peggio. Trasportato prima al Piemonte e poi al Papardo, in quindici giorni di terapia, grazie alle cure del dottor Biviano per le falange e del dottor Ponte per la mandibola, il legale è stato rimesso in sesto. Al punto che ora si vanta vanti: “Ho continuato fare ricorsi anche da un lettino dʼospedale…” . Forestali, sciopero l’11 settembre Francesco Maiolini MESSINA. Si terrà mercoledì 11 settembre lo sciopero regionale dei lavoratori forestali. A indirlo, i sindacati siciliani Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. Lo scioperò sarà “articolato con manifestazioni nelle nove province” dellʼIsola. In assenza di provvedimenti si terrà anche una manifestazione regionale “in concomitanza con lʼapertura dei lavori dellʼArs”. TRAPANI Pizzo a presidente Confindustria, tre arresti TRAPANI. A Castellammare del Golfo cʼè un ristorante molto rinomato, tanto da essere il primo, su sessanta, nella classifica di gradimento degli utenti del portale TripAdvisor. Eʼ il "Ristorante del Golfo" di Fausto Pennolino, 51 anni che da ieri mattina si trova in una cella del carcere Pagliarelli di Palermo. È accusato insieme ad altri due, Mariano Asaro, pezzo da novanta della mafia trapanese (raggiunto nel carcere di Sulmona dalla nuova ordinanza di custodia cautelare ) e a Gaspare Mulè, 47 anni, di estorsione e tentata estorsione aggravate dalla modalità mafiosa ai danni di Gregorio Bongiorno (nella foto), 38 anni, da meno di un anno presidente di Confindustria Trapani e già presidente del Gruppo giovani dell'associazione imprenditoriale trapanese. Bongiorno, imprenditore di Castellammare del Golfo, lavora nel settore della raccolta dei rifiuti. Le richieste estorsive sono cominciate nel 2005 e fino a pochi giorni fa. Vincenzo Bongiorno - padre del presidente di Confindustria Trapani, Gregory, che ha denunciato e fatto arrestare tre estorsori - fu ucciso nell'89 a Castellammare del Golfo per un regolamento di conti nella famiglia mafiosa locale. Pur essendo incensurato era ritenuto contiguo a Cosa nostra. Gli inquirenti ritengono che sia stato assassinato perché inviso ai reggenti dell'epoca. TORREGROTTA. L’ASSOCIAZIONE “VIVI TORREGROTTA” HA ORGANIZZATO UNA GIORNATA DI CONFRONTO E VARIE DIMOSTRAZIONI CON LE ASSOCIAZIONI Gli angeli del volontariato La dimostrazione di un pronto soccorso TORREGROTTA. Le associazioni con i loro stands, le dimostrazioni delle attività volontarie, e unʼopportunità per tanti gruppi di farsi conoscere allʼutenza del territorio e far conoscere la propria “vocazione” a quanti desiderano impegnarsi per gli altri. Lʼassociazione “Vivi Torregrotta” ha organizzato la “Prima giornata degli angeli del volontariato”, cui hanno aderito una miriade di gruppi di tutta la provincia tirrenica, con lʼobiettivo di proporre un invito alla condivisione di una realtà importante qual è quella del volontariato, che fornisce risposte certe ad alcuni bisogni emergenti ed urgenti del nostro territorio. Varie le dimostrazioni effettuate, tra pagina 4 cui la Croce Rossa, che ha simulato anche il pronto soccorso dopo un incidente stradale. Solidarietà anche con la lotteria, il cui ricavato è stato destinato allʼadozione a distanza di un bimbo. Durante la giornata è stato possibile entrare in contatto con i volontari delle associazioni in un contesto di festa, spettacolo ed eventi di richiamo. Uno spazio alla cura della salute ha consentito di fruire gratuitamente anche delle consulenze di medici specialisti e di screening. La giornata, dopo la fiaccolata che ha unito Scala a Torregrotta centro, si è conclusa con il “Gala degli angeli” (inaugurato dalla presenza del responsabile della Caritas, Padre Tanino Tripodo) durante la quale le associazioni partecipanti hanno illustrato le proprie attività e i progetti futuri. Tra vari intermezzi di musica ed esibizioni sportive. 7giorni centonove VILLAFRANCA/ VERSO “MISS ITALIA 2013” Cristina Di Siero stacca il “pass” VILLAFRANCA. Dopo Chiara Salvo lo scorso anno, il comune tirrenico vedrà una propria cittadina a “Miss Italia”. A staccare il biglietto per le prefinali nazionali che si terranno nelle prossime settimane a Jesolo è stata la giovane Cristina Di Siero, 24 anni, di Villafranca, la quale si è classificata prima col titolo di “Miss Italia Sportiva” per la zona Sicilia orientale, nella finale regionale svoltasi proprio a Villafranca mercoledì 28 agosto. Durante la manifestazione, voluta da Daniela Zirilli e da Salvo Gentile, organizzata da Maurizio Giorgio Piluso, insieme a Nino Lamberto e Salvatore Puglia, altre buone prestazioni sono state ottenute tra le 33 partecipanti da: Veronica Pipitone, 19 anni, di Alcamo, seconda con fascia “Miss Rocchetta Bellezza”; Jenny Campagna, 18 anni, di Villafranca – nipote della più famosa “zia” Graziella Campagna, uccisa il 12 dicembre 1985 a soli 17 anni per mano della mafia -, classificatasi terzo posto “Miss Sportiva”; Damiana Maugeri, 19 anni, di Carlentini, quarta con fascia “Miss Fair Play”; e lʼaltra villafranchese Valeria Tomaso, 21 anni, quinta con fascia “Miss Wella”. Ma delle cinque classificate, soltanto la 24enne villafranchese Di Siero andrà alle pre-finali di Jesolo. Lʼultima finale regionale, utile per poter volare a Jesolo, si svolgerà a Oliveri, venerdì 6 settembre. Alta, capelli e castani, mamma Lucia casalinga e papà Domenico carabiniere presso il Nucleo Radiomobile di Messina, Cristina Di Siero è felicissima di aver ottenuto il primo “pass”: «Sto realizzando il sogno che avevo sin da piccola: quello di fare la modella e fotomodella. Lavoro come baby-sitter, nel tempo libero sto col mio fidanzato Tonino, cui dedico questa vittoria, e a coccolare il mio cagnolino Scheila. Per molti anni ho fatto danza, ma poi lʼho abbandonata». Già qualificate per le prefinali nazionali Daniela Pilato, 19 anni, “miss Rocchetta Bellezza Sicilia”, di SantʼAgata di Militello e Stefania Vincenzi, 18 anni, “miss Wella Sicilia”, di Augusta, sopravvissuta allʼincidente della “Concordia”, apresso lʼisola del Giglio nel gennaio 2012 ed il corpo di sua madre, Maria Grazia Trecarichi non è mai stato ritrovato. INIZIATIVE. SUCCESSO PER I “GIOVANI ALL’OPERA” DI CASTIGLIONE Quando la lirica diventa impresa TAORMINA. Il successo dellʼiniziativa “Giovani allʼOpera” ideato da Taormina Arte insieme al Comune di Messina, che ha portato a prezzi popolari, dieci euro, gruppi di giovani nella cavea del teatro greco per assistere alla cavalleria Rusticana e ai “Pagliacci” proposti dal regista Enrico Castiglione, sono la novità della stagione che volge al termine con gli ultimi due spettacoli di musica lirica, in programma per il nove e lʼundici settembre. Ma la vera novità è dettata dalla formula di “autodeterminazione” portata a termine dal regista catanese: “tutta la stagione è stata realizzata senza un euro di contributo pubblico”. Per la prima volta infatti il budget è stata realizzato con una logica di impresa: lʼinvestimento è stato coperto con il prezzo dei biglietti e con i compensi riconosciuti dalla Rai per la diretta via satellite del Rigoletto, di Cavalleria Rusticana e “Pagliacci”, i cui diritti televisivi sono stati acquisiti anche da Sky. Un modo intelligente di globalizzare gli eventi, che non ha mancato di dare soddisfazione a tutti gli operatori economici: ristoranti, hotel, agenzie di pormozione turistica, come quella di Mario Bevacqua. La stagione secondo gli ultimi dati ha fatto registrare ventiduemila presenze, una quota parte significativa del mezzo milione di presenze che dal festival cinematografico in poi ha popolato la Perla dello Jonio. Una soddisfazione subito raccolta dal sindaco Eligio Giardina, che ha dichiarato di puntare a politiche di destagionalizzazione, anche con il festival dellʼOperetta, per mantenere alto lo standard delle presenze turistiche che “qualificano” Taormina. Un fatto raccolto con soddisfazione anche da Italo Mennella, presidente degli albergatori, che ha sottolineato con soddisfazione lʼinversione di Enrico Castiglione tendenza. RASSEGNE. AL CASTELLO Villafranca in corto DAL 5 SETTEMBRE al Castello di Villafranca Tirrena, seconda rassegna di cortometraggi “Per... corti alternativi”, manifestazione promossa dalla Pro Loco col patrocinio di Comune e Soprintendenza di Messina. Tanti i corti in programma, con alcuni che si avvalgono della partecipazione di attori professionisti come ad esempio Margherita Buy in “Io… donna”, Nino Frassica in "Neanche i Cani" o Anna Mazzamauro in "Sogni... in una notte dʼestate". Tra gli autori messinesi Antonio Magazzù e Matteo Arrigo proporranno "Il Patto", girato a Santo Stefano di Briga. Serata conclusiva lʼ8 settembre con la Sovrintendenza che darà merito anche al lavoro dei registi Alessandro Turchi e Fabrizio Sergi che hanno partecipato al bando della Fondazione Telecom per la valorizzazione dei “Beni culturali invisibili”. «L'obiettivo - spiega Sebiano Chillemi, direttore artistico - è offrire ai registi dellʼ Isola la possibilità di poter proiettare i propri corti, spesso apprezzati nel resto d'Italia, ma che raramente riescono a trovare spazio in manifestazioni locali». ROSA E NERO E’ morto Seccarecci, star del body builder TARANTO. Daniele Seccarecci, il 33enne noto body builder è stato trovato morto in una stanza di un residence a Taranto. Era nato a Livorno e, prima di stabilirsi nel capoluogo ionico, aveva sviluppato la sua passione per il culturismo anche in Sicilia, in particolare a Siracusa. Unica macchia nella sua carriera, l'arresto nell'ottobre del 2011, nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Milano, con le accuse di commercializzazione e ricettazione di sostanze dopanti; lui si era sempre proclamato innocente. Motta Camastra, lutto in casa Scarpignato MOTTA CAMASTRA. Si è spento improvvisamente lo scorso 28 agosto Domenico Scarpignato, padre dellʼattuale presidente del consiglio comunale ed ex sindaco per un decennio, Andrea Scarpignato. Ad Andrea e alla famiglia le condoglianze personali di Enzo Basso e della redazione di Centonove. Si è sposata la sorella di Pamela Arena FURNARI. Si sono uniti in matrimonio Carmelita Arena, sorella della nostra collaboratrice Pamela, e Jean Christian Siragusano. I due, dopo 18 anni di fidanzamento, hanno coronato il loro sogno dʼamore attorniati da tanti amici e parenti. Testimoni del grande evento sono stati Pamela e Marilena Arena (sorelle della sposa) e Carmine Marasco e Antonio Catalfamo. Le nozze sono state officiate da padre Tindaro Lembo nel Santuario di Tindari. Ai novelli sposi gli auguri della redazione di Centonove. pagina 5 6 SETTEMBRE 2013 CHI SCENDE M Nino Bartolotta VILLAFRANCA. Lʼassessore regionale ai lavori pubbli preso comʼè a parlare con Rfi e Anas per navi e svincoli non aggiorna lʼagenda: la sera della festa del Patrono a Savoca, città della quale è stato sindaco, si trovava a Serro a presenziare al premio Pietra Giuliana dʼoro. MRosario Crocetta PALERMO. Tirata dʼorecchie in diretta Tv per il governatoredella Regione che ha subito lʼattacco del capogruppo di M5S Giancarlo Cancellieri. «Crocetta si impegni a portare avanti alcuni punti importanti per lo sviluppo della nostra regione – ha detto al talk show di Rai 3 'Agorà' – oppure presenteremo una mozione di sfiducia, e ce ne andiamo tutti a casa”. MMassimo Finocchiaro MESSINA. Il vice coordinatore del Movimento Crocetta a Messina, ama i fornelli: tra Vulcano e Torre Faro è riuscito a prendere tre chili di peso dei quali attribuisce la colpa agli aperitivi di cui non riesce a fare a meno... M Franco Tomasello MESSINA. Lʼaficionados del Ponte sullo Stretto, ha deciso di unire le sponde con una nuotata: a 65 anni si allena per la traversata che - assicura - sarà portata a termine con tempi migliori di Beppe Grillo. M Daniela Faranda MESSINA. Lʼesponente in tailler di Forza Italia, inciampa nellʼarte di “Blu”, lʼartista di origine emiliane che si è espresso a Messina con un murales che sta facendo il giro del mondo su web ma che la commissione da lei presieduta vuole ingabbiare in un regolamento. Non sa forte che lʼarte non ha leggi? 6 SETTEMBRE 2013 primopiano MESSINA. Palazzo dei Leoni non ha fondi per gestire i 50 plessi di proprietà Provincia, lezioni in rosso Si è passati dai 10 milioni di euro del 2010 a zero. Il commissario Filippo Romano blocca anche il bando per il trasporto degli alunni disabili. Nel limbo 8 leasing DI GIANFRANCO CUSUMANO MESSINA. I faldoni sono accatastati su una scrivania nellʼufficio del dirigente Enzo Carditello, al quarto piano degli uffici provinciali. Contengono progetti di leasing per otto scuole della provincia, dallʼistituto dʼarte “Guttuso” di Milazzo al liceo scientifico di Santa Teresa di Riva. Milioni di euro dʼinvestimenti. Carpette blu, nere, verdi. In realtà dovrebbero essere tutte rosse. Come le casse della Provincia regionale guidate dal commissiario straordinario Filippo Romano. Palazzo dei Leoni, alla stregua delle altre province siciliane, continua a mantenere tutte le competenze: dalle strade provinciali agli istituti superiori del territorio. Compreso il trasporto degli alunni disabili. Ma non gode più di alcun trasferimento nazionale. Nonostante 40 milioni di euro di tagli che hanno portato in pochi anni il bilancio da 100 a 62 milioni di euro (somma necessarie esclusivamente per stipendi, affitti, spese vive) già si registra un buco di 12 milioni per lʼesercizio in corso. Inutile chiedere quanto cʼè a disposizione dei 50 plessi scolastici di competenza che si apprestano a suonare la campanella. Si è passati dai 10 milioni di euro del 2010 a zero euro. In poche parole la Provincia di Messina non è in grado di garantire alcun tipo di servizio a cominciare da manutenzioni e arredi scolastici. «A dire il vero i presidi hanno capito la situazione e non chiamano nemmeno - centonove sorride amaro il dirigente allʼEdilizia Scolastica, Enzo Carditello che dallʼ1 ottobre dovrebbe entrare in pensione dopo 42 anni di servizio». La situazione per lʼedilizia scolastica è meno drammatica grazie allʼimportante investimento del 2010 voluto dal consiglio provinciale guidato da Salvino Fiore e alla dedizione dellʼassessore Pippo Di Bartolo i quali hanno acceso un mega mutuo da 7 milioni di euro per manutenzioni straordinarie a cui hanno aggiunto altri 3 milioni dal bilancio. «Effettivamente grazie agli interventi pianificati in questi anni la situazione non è drammatica - avverte Carditello ancora oggi vi sono cantieri aperti in ogni comprensorio (una trentina originariamente), dunque se vi sono emergenze possiamo contare sulla disponibilità delle imprese che, capendo il momento, non esitano darci una mano dʼaiuto. Con 200 mila euro abbiamo anche ottenuto le certificazioni antincendio in tutti i plessi di proprietà». Al dipartimento vi sono pronti i progetti di 8 istituti scolastici che consentirebbero di tagliare ulteriormente i costi dei locali in affitto che nel giro degli ultimi cinque anni sono passati da 5 a 2,5 milioni (solo a Milazzo si pagano 550 mila euro di canoni, 450 a Capo dʼOrlando). Si tratta di leasing rivolti a banche e imprese disposte ad anticipare le somme necessarie alla costruzione degli edifici che sarebbero ripagati a rate. «Procederemo a pubblicare i bandi assicura il commissario Filippo Romano - non lasceremo intentata alcuna strada, Il dirigente della Provincia Enzo Carditello mostra i progetti dei leasing “bloccati” AUTOBUS UMANI In classe si va a Pedi...bus Il Comune avvia il progetto ecologico per accompagnare i bambini a piedi Il sindaco Renato Accorinti MESSINA. I piccoli studenti messinesi andranno a scuola a piedi. Un modo salutare, ecologico ed...economico. Si chiama “PediBus” il progetto promosso dall'Amministrazione comunale e sponsorizzata dalla Fondazione di Comunità di Messina. In via sperimentale dal prossimo anno scolastico i bambini percorreranno un tragitto a piedi per andare e tornare da scuola. «PedibuS - si legge in una nota - sarà un autobus umano, composto da una carovana di bambini in movimento accompagnati da un adulto, con capolinea, fermate, orari e percorso prestabilito». Il progetto prevede un “autista” adulto, che fungerà da capofila, e un adulto “controllore” nella parte pagina 6 posteriore. I bambini andranno a scuola in gruppo, seguendo un percorso stabilito e raccogliendo passeggeri alle “fermate” predisposte lungo il cammino. Si viaggerà col sole e con la pioggia e ciascun componente indosserà un abbigliamento identificativo. Lungo il tragitto i piccoli passeggeri potranno chiacchierare con i loro compagni e apprendere notizie utili sulla sicurezza stradale. I 15 minuti di tragitto a piedi rappresentano la metà dellʼesercizio fisico giornaliero necessario ai bimbi. L'autobus umano dovrebbe contribuire anche a migliorare la viabilità cittadina durante il periodo scolastico soprattutto nelle aree adiacenti le scuole. Il coordinamento operativo fornirà l'abbigliamento identificativo, tesserini per gli accompagnatori, giornali di bordo per le presenze quotidiane, supporti per allestire le fermate e i capolinea e, se possibile, i carrelli per il trasporto degli zaini. Sabato 21 settembre, alle ore 9, nel salone delle Bandiere di palazzo Zanca, è prevista la presentazione ai dirigenti scolastici e alla cittadinanza. Maggiori informazioni si possono trovare su www.comune.messina.it/pedibus/ primopiano centonove IL CASO Gli uffici dimenticano i licei musicali e linguistici MESSINA. Sette milioni di euro per la gestione dei licei linguistici e musicali. Ad ottenere i fondi tutte le province regionali, tranne quella di Messina. A sollevare la questione è Pippo Previti, ex presidente del consiglio comunale di Messina. Con la circolare regionale del 14 febbraio scorso venivano invitati i presidenti della province a restituire entro 30 giorni dei modelli con cui chiedere i fondi. Dalla città dello stretto non è partita alcuna richiesta. La cifra più alta è finita a Palermo con 3 milioni 398 mila euro. Quella di ragusa si è fermata a 268 mila. «Eʼ da escludere la provincia di Messina perchè non ha provveduto a trasmettere i relativi modelli e la provincia di Siracusa che non gestisce alcun liceo musicale» scrive il dirigente regionale Giuseppe Morale. ma oggettivamente nutro seri dubbi sulla buona riuscita. Oggettivamente, davanti a questo limbo, quale banca o impresa si accollerebbe un tale rischio di impresa?». Romano, vice prefetto con esperienze di commissario in zone calde della Calabria, non usa mezzi termini. «Credo che sarebbe meglio definire immediatamente il futuro di questi enti, queste incertezze non aiutano la programmazione». A causa dei tagli la Provincia regionale sospenderà anche il trasporto agli studenti disabili iscritti alle scuole superiori e ogni tipo di assistenza a non vedenti, ipovedenti e sordi. Non è prevista nessuna proroga, nessun bando (lʼanno scorso 3,7 milioni circa). A rischio anche 48 posti di lavoro. La FpCgil ha scritto a Romano. «Eʼuna vergogna alla quale non assisteremo indifferenti» anticipa la segretaria Clara Cucè. Il commissario di Palazzo dei Leoni è serafico: «Devo tutelare principalmente i posti dei dipendenti della Provincia - replica Filippo Romano - non posso fare appalti senza copertura e rischiare il dissesto. Se continuiamo così cʼè il rischio serio di mobilità del personale». Il commissario Filippo Romano 6 SETTEMBRE 2013 LA MAPPA. Trentasette gli istituti provinciali che cambiano il dirigente Il valzer dei presidi Salutano docenti “storici” come Vincenzo Ettari, Renato Zafarana, e Rosa Crupi. Nuove nomine a Capo d’Orlando, Barcellona, Brolo, Saponara. Ecco i nomi MESSINA. Più di un quarto delle scuole della provincia di Messina avviano il nuovo anno scolastico con un nuovo dirigente scolastico. Sono 37 quelle guidate da un preside di recente nomina. E questo non solo per effetto dei pensionamenti “forzati” di chi ha maturato il diritto alla pensione al 31 dicembre 2011 ed ha compiuto entro il 31 agosto 2013 il 65° anno di età (limite invalicabile). Ma anche per lo sblocco della graduatoria relativa al concorso del 2011. Rosario Abbate Come chiarito nellʼinterpretazione autentica fornita col decreto legge del Consiglio dei Ministri del 26 agosto, infatti, il direttore regionale è stato indotto a revocare la prosecuzione del rapporto di lavoro, precedentemente accordata in via cautelare, a quattro dirigenti scolastici su ordinanze emesse dai Tribunali di Caltanissetta, Catania e Gela. Provvedimento che ha portato a rivedere gli incarichi già disposti il 9 agosto. Tra i pensionati si registrano Elvira DʼOrazio allʼIIS Maria Ricciardello Renato Zafarana “Antonello” di Messina; Nunzio Scarpuzza al 2° I.C. di Capo (la scuola media “Manzoni” è stata ʻOrlando; Francesco Muscolino al L.S. diretta per tantissimi anni dal padre di S. Teresa Riva; Antonino Musca preside Salvatore). Altri movimenti allʼITCG di Capo dʼOrlando; Rosalia sono: Angelo Cavallaro da Ramacca a Lanza allʼITCG di S. Agata Militello; I.C. “DʼAlcontres” di Barcellona; Vincenzo Ettari allʼIstituto Agricoltura di Eleonora Corrado da Maletto a I.C. Capo dʼOrlando; Renato Zafarana “Genovese” di Barcellona; Antonietta allʼIstituto dʼArte di Messina; Giovanni Emanuele da I.C. di Mistretta a ITCG di Simonella allʼI.C. di S. Agata Militello; S. Agata Militello; Renata Greco da I.C. Felice Colucci allʼI.C. S. Francesco di di Longi a I.C. “S. Francesco di Paola” di Messina; Salvatore Longo allʼI.C. n° 1 Messina; Letteria Leonardi da I.C. di di Barcellona; Salvatore Abbate allʼI.C. Venetico a ITCG di Capo dʼOrlando, n° 3 di Barcellona; Rosa Crupi allʼI.C. di Carmela Maria Lipari da I.C. “ManzoniS. Teresa Riva e Francesca Ruggeri Dina e Clarenza” a L.S. di S. Teresa di alla D.D. di S. Teresa Riva. Tenuto Riva; Marinella Lollo da I.C. di Gioiosa anche conto della razionalizzazione Marea a I.C. n° 2 di Patti: Angelino scolastica operata dallʼAssessorato Messina da Nicosia a I.C. n° 1 di S. regionale, vi è stato il rientro nella Agata Militello; Pasquale Antonio Motta provincia di Messina di Domenico da I.C. di Carlentini a I.C. di Saponara; Genovese, che da Lentini è andato alla Grazia Patanè da I.C. di Capizzi a I.C. D.D. di S. Teresa Riva; il ritorno nel “Luciani” di Messina; Giuseppa comune di Messina di Cosimo Prestipino da I.C. “Paino” a IIS “La DʼAgostino, che da Patti è andato Farina – Basile” di Messina; Concetta allʼI.C. di Torre Faro, e di Antonino Quattrocchi da I.C. “Evemero da Torrenzano, che da Terme Vigliatore è Messina” a I.C. “Paino” di Messina; Enza andato allʼI.C. “La Pira” di Camaro, Interdonato da I.C. di Saponara a I.C. di scuola resasi libera per lʼassegnazione S. Teresa Riva; Venera Maria Simeone della dirigente scolastica Maria da I.C. di S. Piero Patti a ITI di S. Agata Muscherà allʼIIS “Antonello” di Messina. Ha fatto il suo rientro allʼistituto superiore Militello. Sono stati, quindi, nominati 14 dirigenti scolastici vincitori del concorso: di Taormina, proveniente da Cesarò, Carmelo Belfiore a I.C. di Cesarò; Antonino Napoli, mentre la dirigente Francesca Canale a I.C. di Novara Rosalia Schirò, proveniente dallʼI.C. Sicilia; Ester Lemmo a I.C. di Venetico; “Petrarca” di Ganzirri è andata allʼI.C. Francesca Puleo a I.C. di Tusa; Aurora “Manzoni – Dina e Clarenza di Messina pagina 7 Fumo a I.C. di Acquedolci; Antonina Milici allʼI.C. n° 2 di Capo dʼOrlando; Angela Mancuso allʼI.C. di Francavilla Sicilia; Maria Ricciardello allʼI.C. di Brolo; Leon Zingales allʼI.C. di Gioiosa Marea; Maria Grazia Antinoro allʼI.C. “Aversa” di Mistretta; Caterina Celesti allʼI.C. di Longi; Eleonora Pipitone allʼI.C. di S. Stefano Camastra; Enrica Marano allʼI.C. di Terme Vigliatore e Clotilde Graziano allʼI.C. di S. Piero Patti. Il quadro si completa con lʼincarico di presidenza conferito a Rosalia Di Franco allʼI.C. di Pace del Mela e le reggenze assegnate allʼI.C. “L. Sanzo” di Capizzi a Larissa Bollaci, dirigente scolastico presso lʼI.C. di Tortorici; e allʼIte “Jaci” di Messina a Rosario Abbate, dirigente dellʼI.C. di S. Pier Niceto. Confermata ancora per un anno allʼIIS “Verona Trento”, che già dallʼanno scorso ha annesso lʼIpsia “Majorana” e lʼIti “Marconi” di Messina, Simonetta Di Prima. Lʼirrilevante numero di reggenze conferite, gli incarichi assegnati e le nuove nomine effettuate fa sperare, pur tenendo conto delle difficoltà operative derivanti dai diversi accorpamenti effettuati con la razionalizzazione scolastica, ad una stabilizzazione della gestione di un consistente numero di scuole che, invece, lo scorso anno sono state guidate da un dirigente a mezzo servizio in più realtà scolastiche. primopiano 6 SETTEMBRE 2013 centonove PERSONAGGI. Va in pensione dopo 43 anni di servizio Elvira D’Orazio, decana dei presidi messinese alberghiero- ristorazione nella provincia di Messina. E lʼincremento degli alunni, con le attuali 57 classi, al di là dei numeri, rappresenta motivo di orgoglio di Elvira DʼOrazio per «aver anche reso possibile lʼaccesso ai ragazzi ad un settore che permette lʼinserimento nel mondo del lavoro». «Non è stata curata solo la parte pratica - spiega - ma una formazione completa in grado di assicurare agli studenti alte competenze indispensabili per la loro affermazione». In assoluto, la soddisfazione più grande proviene dalla «conquista dellʼistituzione dellʼIts (Istituto tecnico Superiore) per la filiera del settore agroalimentare, unico in tutta la Sicilia - spiega la docente - che rilascia un titolo di studio europeo per il cui conseguimento, oltre alle 1.200 ore in aula, i ragazzi svolgono 800 ore di stage aziendale certificato». Eʼ ovvio che tutte le ciambelle non riescono col buco, quindi è grande «lʼamarezza per non aver potuto vedere completata, anche per mancanza di stanziamento di fondi della Provincia regionale, la struttura esterna del polifunzionale oggi utilizzata solo parzialmente dallʼIts», ammette DʼOrazio. Visto che ha «sempre scisso la carriera scolastica da quella dellʼimpegno politico», a favore della prima non può mancare un riferimento allʼultima competizione amministrativa per il comune di Messina, avendola affrontata in prossimità del pensionamento. Non mostra alcun ripensamento anzi afferma: «lo rifarei con maggiore consapevolezza, per la mancanza di legami istituzionali” per “mettere al servizio della comunità lʼesperienza professionale acquisita nel “Verona Trento” di Via Ugo. Bassi lʼanno tempo in un settore così importante». La scorso. Il professionale “Antonello”, che carriera della professoressa DʼOrazio, diverrà successivamente istituto di quale vincitrice del concorso nazionale di Istruzione Superiore per la molteplicità di matematica e fisica, è iniziata al indirizzi (compresa la grafica “DʼAzeglio” di Torino, il liceo classico pubblicitaria) di diverso ordine, ottiene storico frequentato dai ragazzi della quindi locali coperti per una superficie di famiglia Agnelli, nellʼanno scolastico circa 10 mila metri quadri e comincia, 1970-71, per proseguire, sempre come malgrado vengano gradatamente vincitrice di concorso, come preside sottratte le sedi coordinate di Naso, nominata a reggio Calabria nellʼanno Milazzo e Letojanni, il suo sviluppo con scolastico 1989-90. lʼincremento del numero degli Dal 1° settembre lʼistituto «L’unico studenti che, dal loro canto, “Antonello” è stato affidato alla rimpianto hanno potuto realizzarle professoressa Maria proprie aspirazioni in un Muscherà, già dirigente è non avere settore che per decenni, scolastico visto ultimata malgrado la vocazione allʼistituto comprensivo “La la struttura turistica del territorio, ha visto Pira” di Messina e reggente lo esterna del negata lʼistituzione di una scorso anno allʼITE “Jaci” di polifunzionale» scuola statale del ramo Messina. C’era un manager tra i banchi Lascia l’istituto “Antonello”. A tu per tu con un dirigente storico che si racconta: «La mia più grande soddisfazione? L’istituzione del’Its per l’agroalimentare, unico in Sicilia» DI ANDREA SMITH MESSINA. Non ha grossi rimpianti ma dopo 43 anni di servizio di cui 17 trascorsi alla guida del “suo” istituto è dura. Tanti i progetti da portare a compimento, le emergenze da affrontare. La scuola per lei non è mai stato un “lavoro”, ma ad un certo punto bisogna anche passare la mano. A Messina, dopo ben 43 anni di servizio maturato, ha lasciato la direzione dellʼistituto “Antonello” la professoressa Elvira DʼOrazio, decana dei dirigenti scolastici. Nellʼanno scolastico 1994/95, quando è approdata come preside, lʼistituto “Antonello” - si trattava allʼepoca di un professionale per il commercio - la sede centrale a Messina era ospitata in una piccola ala del liceo classico “Maurolico”, in Via della Zecca. Aveva a disposizione, compresi i locali della succursale di Gravitelli, otto aule per fare funzionare Elvira D’Orazio ben 12 classi con 250 alunni. «Si ricorreva al doppio turno e alla rotazione presidente della Provincia Giuseppe delle classi ricorda con nostalgia DʼOrazio - alla concessione bonaria della Buzzanca - sottolinea la dirigente - è stata accettata la proposta dellʼistituzione palestra del “Maurolico” per lʼeducazione dellʼindirizzo alberghiero. La prima classe fisica e allʼospitalità in qualche aula del con ben 34 alunni -ricorda - pur non liceo per il collegio dei docenti». Le essendo stata svolta carenze e lʼavviso di chi «Ho sempre pubblicità alle iscrizioni». Il riteneva che lʼespansione scisso l’attività pressing messo in atto dalla dellʼistituto fosse subordinata DʼOrazio ha portato al alla disponibilità di aule e non professionale positivo epilogo alle richieste del territorio non dalla politica. dellʼassegnazione dei locali hanno scoraggiato la preside, Ho ceduto solo in Viale Giostra, anzi, sono servite da stimolo alla fine. Ma non disponibili inizialmente destinati per rivendicare ed ottenere mi pento» allʼistituto tecnico industriale unʼadeguata struttura “Marconi”, al tempo molto scolastica per far fronte alle gettonato per la presenza dellʼindirizzo crescenti esigenze dellʼutenza con nuovi unificato di elettronica e indirizzi legati alle esigenze del territorio. telecomunicazioni, accorpato dopo Così «grazie alla disponibilità dellʼallora allʼIpsia “Majorana” che, a sua volta, è Provveditore agli Studi, Gustavo stato interamente assorbito dallʼIti Ricevuto, e alla disponibilità del EDILIZIA Come ti sistemo il plesso Ecco tutti gli edifici scolastici sui quali si interverrà. Grazie al ministero. E non solo L’assessore Patrizia Panarello MESSINA. Una delega per due. Di scuola, al comune di Messina, si occuperanno, per lʼamministrazione guidata da Renato Accorinti (professore lui stesso), due assessori. Patrizia Panarello detiene la delega alla Pubblica istruzione, Sergio De Cola si occuperà di edilizia scolastica. Allʼinizio di settembre, per effetto degli accorpamenti in atto si sono insediati i nuovi dirigenti scolastici, che Patrizia Panarello incontrerà uno per uno allʼinizio della prossima settimana. “Li andrò a conoscere tutti, avrò una settimana abbastanza piena”, spiega lʼassessore. “Dopo i colloqui avrò le idee più chiare su cosa servirà per un anno scolastico “tranquillo”, ha pagina 8 concluso. Dal punto di vista strutturale, invece, De Cola conferma: “Ci sono una serie di progetti in itinere”. Quali? Il primo è quello della Principe di Piemonte, il cui progetto di “lavori di messa in sicurezza, prevenzione e riduzione del rischio connesso con la vulnerabilità degli elementi anche non strutturali” va di nuovo a gara per 161mila euro, dopo i problemi con la presentazione del Durc da parte dellʼaggiudicataria. Ma non è il solo progetto, assicura lʼassessore, e lo conferma il dirigente allʼEdilizia scolastica Antonella Cutroneo: “Ci sono 110mila euro per lʼelementare di Sperone e centomila euro per la Manzoni, finanziati dal ministero delle Infrastrutture per lʼadeguamento sismico”. Non solo. Con i residui di mutui della cassa depositi e prestiti precedenti, nel triennale delle opere pubbliche sono state inserite la media Mazzini (700mila euro), la Passamonte Gravitelli (un milione), mentre 450mila euro andranno alla scuola media La Pira, 475mila alla Beata Eustochia e 200mila alla Albino Luciani. (A.C.) 6 SETTEMBRE 2013 Politica REGIONE. Scontri all’ombra delle future nomine Pd, rimpastino con Mollica Accuse incrociate tra il governatore e i vertici della Cisl tirano in ballo i rapporti col discusso imprenditore di Gioiosa MESSINA. Eʼ finito tra gli insulti, lʼincontro appalti e fondi per lʼenergia e “di una allʼhotel Wagner di Palermo tra i scommessa comune per la Sicilia”, con toni maggiorenti del Partito che avevano invitato che hanno lasciato perplesso più di uno dei Rosario Crocetta a gettare le basi per il venti sindaci della zona tirrenica presenti rimpastino dʼautunno. In perfetto stile, allʼevento. Alle accuse, sulle “dubbie” Crocetta, dopo la boutade di candidare la frequentazioni di Crocetta, lanciate poi da sua assistente-assessore al turismo, Claudio Fava, già segretario del Pd, il Michela Stancheris, a sindaco di governatore aveva preferito non Bergamo, ha lanciato schizzi di veleno rispondere, limitandosi a dire che lui “era contro i maggiorenti della Cisl, infilati in quel andato allʼevento perché invitato dalla figlia pasticciaccio brutto dello Ial, lʼente di dellʼonorevole Totò Cardinale, fidanzata formazione “che non avrebbe rendicontato ufficiale del figlio di Domenico Mollica”. venti milioni di euro” e che ora si è visto pure Lʼepisodio è tornato in mente a molti ritirare lʼaccredimento. Un fatto scandaloso, esponenti di punta del partito democratico, che ha portato Crocetta ad alzare i toni: “Vi per due motivi: lʼaccusa lanciata in maniera ricordo che mesi fa non ho voluto far immotivata, (Mollica non confermò in aula le nessun rimpasto perché lʼuomo che mi sue accuse..), dopo anni a Cocilovo e il veniva proposto come assessore era lʼex rifiuto netto da parte del presidente Crocetta sindacalista Luigi Cocilovo, uno che di aderire allʼultimatum lanciato dalla dallʼimprenditore Domenico Mollica ha tesoriera regionale del partito, Teresa preso 350 milioni per il silenzio su alcuni Piccione, di riconoscere un obolo al partito cantieri di Ragusa…” democratico, che sta per mettere in cassa Apriti cielo. In aula, Sergio DʼAntoni, ex integrazione nove dipendenti, tra cui la segretario nazionale della Cisl, ha perso le moglie dellʼonorevole Antonello Cracolici. staffe: “Non sai cosa dici, stai zitto”. Ma i Un tema caldo, che spacca il partito. E che vertici di partito, non solo il segretario ha Peppino Lupo, uomo Opus Dei che viene portato dalla Cisl, sanno bene che Crocetta conosce bene Domenico Mollica e queste cose non le dice a caso… Nel corso della sua campagna elettorale, il governatore ha partecipato a una mega festa, insieme a tanti deputati del Pd di Messina come Francantonio Genovese, Franco Rinaldi, Giuseppe Laccoto, data in suo onore da Domenico Mollica, ex patron della Siaf, società già al centro di indagini antimafia nel corso del cosiddetto “caso Messina” promosso dallʼex sostituto procuratore Angelo Giorgianni. Crocetta, davanti a un parterre di imprenditori di dubbia provenienza, a Gioiosa Marea ha parlato Rosario Crocetta di progetti europei, di centonove lʼassessore regionale alla Formazione, Nelly Scilabra, vicinissima alle posizioni dellʼonorevole Beppe Lumia e ora candidata anche alla segretaria regionale, a dire: “Io posso dare un mio contributo al Pd, ma a patto che venga assegnato ai giovani del Pd”. Crocetta, dal canto suo, con i suoi trentaduemila euro al mese, ha gelato i suoi compagni: “Io non devo nulla al Pd, sono del Megafono. Pensi il Pd, piuttosto, a pagarmi le spese elettorali…” E proprio su questo punto il partito ha deciso di fare luce: vuole sapere da Crocetta, quanto ha speso per la campagna elettorale e chi sono i suoi finanziatori. Non escludono, molti dei maggiorenti del partito, che tra i tanti “criptati” a dare un sostegno economico a Crocetta ci siano anche le aziende del gruppo Mollica, che hanno cambiato nome decine di volte, per sfuggire ai controlli dellʼagenzia delle entrate e dellʼAntimafia. Sospetti ai quali il partito nazionale, ha deciso di rispondere con una provocazione: i nomi dei deputati che non versano i soldi al partito saranno messi sul web. Come dire: “alla gogna”. E tra questi in testa figura il rivoluzionario Rosario Crocetta. Che ormai ha ricompattato contro se stesso il suo ex partito, del quale il Megafono sarebbe a suo dire “una corrente federata”. Lʼultimatum per il rimpasto, che ora viene chiesto a gran voce anche dal movimento “Articolo 4” di Lino Leanza che raccoglie ben sette deputati, scade il dieci settembre. Ma le posizioni, dentro il Pd, dopo lʼattacco allo Ial Cisl, ente al quale la Scilabra ha promesso di inviare la Guardia di Finanza, è da ferri corti: in tanti, dentro il Pd, sono certi che lʼazione di Crocetta contro la galassia della formazione professionale sia una partita di potere, prima che una rivendicazione legale. Un fenomeno che due deputati di vecchio corso, come Antonello Cracoli e Wladimiro Crisafulli, considerano di “cannibalismo”, al punto che vorrebbero chiedere entro il 15 settembre la rimozione di Crocetta allʼaula. Il segno di una partita che si gioca allʼultimo sangue e dove le caselle da riempire nello scacchiere regionale sono solo una partita a scacchi nel potere. La goccia che ha fatto traboccare il vaso? Le due nomine allʼIrsap di Cicero, e al Parco dei Nebrodi, di Antoci, senza consultare nessuno. Né il Pd. Né gli alleati. R.C. PARTITO DEMOCRATICO Tutti pazzi per Renzi Pioggia di adesioni anche dalla Sicilia a sostegno della candidatura MESSINA. Lʼuscita a sorpresa di Dario Franceschini, che ha spiazzato anche lʼAreadem, da Genova preannunciando il suo appoggio alla candidatura di Matteo Renzi, ha “terremotato” gli equilibri interni al Pd, da sempre divisi tra area ex democristiana, quella che fa capo a Beppe Fioroni, alla quale è legato in Sicilia il gruppo Innovazioni di Francantonio Genovese, e quella ex Pd di Pippo Civati e dintorni, più marcatamente “di sinistra”. Dopo il tichet di Massimo DʼAlema che ha dato il via allʼoperazione “Matteo”, il terremoto Franceschini, segue a ruota lʼadesione al gruppo Renzi, rappresentato in Sicilia dal deputato Davide Faraone, del sindaco di Catania Enzo Bianco, del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Un sisma trasversale, che in vista dellʼassemblea del 20 e del 21 settembre che dovrà decidere la data del congresso porta Beppe Fioroni, a dire: “Quando un candidato ha già sulla carta lʼ80% dei consensi, fanno quasi tenerezza gli altri che hanno difficoltà a trovare un nome che rapprsenti il 20%...”. Un segnale preciso del cambiamento interno al Pd, che si avvicina verso le tesi del “rottamatore” mai troppo amato dai vecchi Dc. Dal dibattito rifugge, il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, che ha trovato il tempo per una sua nuova uscita a Bergamo, dove nel corso di un convegno sulle energie alternative in Sicilia, ha “sparato” la candidatura dellʼassessore Michela Stancheris a sindaco di Bergamo”. Quali gli effetti della nuova geografia in Sicilia? Crocetta e Orlando sono sempre stati sul filo di una concorrenza a sinistra, Bianco e Crocetta sono stati alleati alle elezioni, ma ora “il rapporto a tre” con lʼArticolo 4 di Lino leanza, che conta già sette deputati a Palermo, pone qualche problema di peso interno alla giunta. pagina 9 GAFFE Le macerie di Crocetta PALERMO. Chi di macerie ferisce…Eʼ scontro tra il governatore dellʼAbruzzo e quello della Regione Sicilia: il 21 agosto scorso la giunta regionale siciliana ha deliberato il ricorso alla Corte costituzionale contro la legge del 24 giugno 2013 di conversione del decreto “di contrasto alle emergenze ambientali in favore delle zone terremotate dellʼAbbruzzo e la realizzazione degli interventi per Expo 2015”. Il ricorso di Crocetta, che ha fatto rientrare dalle ferie anche alcuni funzionari per rispttare i tempi, non è mirato però ai lavori dellʼesposizione universale di Milano, ma solo allʼarticolo 7 bis della ricostruzione nei comuni colpiti dal sima. Lʼarticolo in questione, votato tanto dal Pd che dal Polo della Libertà mentre governava Mario Monti, stanziava 197,2 milioni a favore di tutti i cittadini che avevano la casa distrutta e volessero ricomprarla. Per trovare i fondi lo Stato ha così aumentato la tassa di bollo da 1,8 a 2 euro. Un fatto che ha fatto infurioare Crocetta che vuole quei soldi per la Sicilia e non già per i terremotati abruzzesi: “la tassa rientra tra le imposte di spettanza regionale”. Certo se lʼavessero pensata così anche i governatori “solidali” delle altre 20 regioni che in quarantʼanni si sono visti aumentare il costo della benzina per favorire la ricostruzione, dal ʼ68 a oggi, del terremoto del Belice, anziché di ricostruzione oggi bisognerebbe ancora parlare di “macerie in corso”. STIPENDI Se il presidente guadagna più di Barak Obama PALERMO. Il presidente della regione siciliana Rosario Crocetta, a dispetto delle dichiarazioni sullʼausterity imposto ai conti della Regione, guadagna più di Barack Obama. Il dato è emerso dal confronto tra il bilancio della Regione siciliana e quello della Lombardia. La giunta Crocetta costa 2 milioni 331mila euro, cinque volte più di quella del Pirellone, che si ferma a 442mila euro. Crocetta nella sua speciale classifica surclassa anche il presidente degli Stati Uniti, che vanta una indennità di 380mila dollari, quasi 287mila euro. Lʼassegno mensile di Crocetta che supera i 32mila euro, si compone invece dellʼindennità di presidente, 81mila euro lordi, cui si aggiungono i 230mila che il governatore incassa da palazzo dei Normanni, per la sua “ambivalenza” di deputato regionale. Politica 6 SETTEMBRE 2013 BANDI. Braccio di ferro tra il governatore e l’assessore Marino Energia, scosse alla Regione Nuovi contenziosi all’orizzonte ancora prima di assegnare i fondi. Ecco i retroscena sulla partita economica degli impianti eolici che accende gli appetiti anche nella politica PALERMO. Sono solo i contenziosi alla Regione Siciliana a non conoscere crisi: ancora deve partire il bando energia e, fa sapere il dirigente del settore Maurizio Pirilli, ci sono già in pista “richieste di risarcimento per settecento milioni di euro…”. Perché è proprio sulla assegnazione dei fondi per lʼenergia che si sta consumando un forte braccio di ferro tra lʼamministrazione Crocetta e lʼassessore delegato, il magistrato Nicolò Marino. Mentre il sistema rete Sicilia non risulta in grado di assorbire nuova energia perché già satura “per sovraproduzione”, fioccano le richieste di nuovi impianti eolici alla regione siciliana: 188 richieste di cui 64 per impianti eolici. Una manna. I contributi di legge nazionali ed europei, nella quale si sono buttate a capofitto tante imprese come quella del signor Vito Nicastri da Alcamo, cui la direzione investigativa antimafia ha sequestrato un patrimonio che supera il miliardo di euro, o imprese storiche come quella dellʼagrigentino Moncada, re dellʼeolico, entrato in rotta di collisione con i vertici di Confindustria, associazione alla quale non ha lesinato critiche: “Fanno solo politica”. Ora alcune delle imprese di Moncada risultano finanziate tra le dellʼultimo bando, sul quale il dirigente dellʼasssessorato energia con la nota n.294 cerca di correre ai ripari, promuovendo surreali conferenze di servizio, fino a metà 2014, per fare fronte ai contenziosi che fioccano contro lʼassessorato di via Ugo La Malfa. Una partita economica che investe i destini della Sicilia per i prossimi decenni e che porta il deputato del Pd Antonello Cracolici a dire, secco: “La Sicilia ha già detto no agli impianti eolici che deturpano lʼambiente. Tutto quello che si autorizza in controtendenza è fuori dalla legge…”. Non risultano dello stesso avvisi gli uffici dellʼassessorato che ritengono quella della Regione una semplice direttiva del governo Lombardo. Ma i pasticci che si sono registrati sul fronte dei bandi energia sono senza fine: ad essere finanziata, risulta essere una sola impresa, la Meridionale Impianti con una sede operativa a Catania, che ha rivisto il business Plan eliminando del tutto un capannone destinato alla produzione, ma mantenendo lʼentità milionaria dellʼinvestimento approvato dellʼente gestore, Banca Nuova, che per svolgere lʼincarico della Regione si vede riconosciuti compensi per otto milioni di euro. Dopo i flop registrati negli anni passati per i programmi di innovazione e ricerca, si continua sulla stessa strada: anni e anni ad accumulare carte e contenziosi. Ora allʼorizzonte, si allunga la mano di Crocetta. Che dopo avere inaugurato a Gela il più grande impianto di energie alternative della Sicilia, inaugurato da un imprenditore sul quale il suo collega di partito Beppe Lumia aveva anni fa adombrato con una interrogazione parlamentare rapporti con la mafia, ha dato incarico al consulente bergamasco Antonello Pezzini, di coordinare la cabina di regia sulle fonti alternative. Un programma ambizioso sulla quale la Bei, la banca europea per gli investimenti, che per i prossimi sette anni nel programma quadro della Ue ha previsto sette milirdi di euro di investimenti, fondi divisi tra energia eoloica e solare, impianti di centrali elettriche con combustibili fossili e creazioni di reti elettriche intelligenti. Il tutto spacchettato in tre sottoprogrammi: Sater, efficienza nellʼedilizia, Altener, energie rinnovabili e Steter , nuove reti. Su questo fronte, mostra grande fermento il consulente di Crocetta che ha radunato nel Patto dei sindaci già più di duecento Antonello Pezzini. Nella foto a sinistra lʼassessore Nicolò Marino comuni. E che per presentare i nuovi impianti di Lampedusa ha scelto la città di Bergamo, dove energie alternative e politica si sono confuse al punto che il governatore Crocetta, ne ha approfittato per centonove lanciare la candidatura a sindaco della città di Michela Stancheris, ex segretaria di Pezzini, poi assistente parlamentare di Crocetta, ora diventata con un colpo di bacchetta magica assessore regionale al Turisimo in Sicilia al posto di Franco Battiato. Fondi notevoli da spendere che si accompagnano a molta confusione, con il rischio concreto di de finanziamento. Su 675,4 milioni di dotazione finanziaria la regione è ancora al lumicino per la spesa: Il primo bando per le filiere, quello da 130 milioni di euro, ha subito uno stop di un anno: i funzionari avevano dimenticato di scegliere il soggetto gestore, che poi è risultato essere Banca Nuova. Finanziato un solo progetto, quello della Meridionale impianti per 12,5 milioni di euro. Il secondo budget, con duecento milioni di euro, presentato un anno dopo, risulta essere un flop completo: non viene presentata nessuna richiesta. Nel marzo di questʼanno un nuovo bando per 25 milioni di euro. Ma anche questo fallisce miseramente. Risultato: i fondi destinati alle energie rinnovabili passano da 370 milioni di euro a 97 milioni, ai quali ora bisogna sottrarre gli ultimi 25 per mancato utilizzo. Ne restano solo 72. Il resto dei soldi saranno rimodulati per finanziare il tram a Palermo. Nel frattempo è nato il Patto dei sindaci che, attraverso le nomine operate da Crocetta di Antonello Pezzini, del professore Rosario Lanzafame e del professore Salvatore Lupo dovrebbero riuscire a fare spendere i soldi per le rinnovabili. Gli impegni vanno assunti entro il 2013 per completare la spesa e rendicontare entro il 2015. Ma finora i soldi spesi solo solo quelli delle consulenze… R.C. ENERGIE ALTERNATIVE Opportunità in Sicilia? Si scoprono a Bergamo BERGAMO. Per scoprire le opportunità della Sicilia bisogna andare a Bergamo. Promosso dallʼassociazione artigiani guidata da Angelo Carrara, e da Confindustria Bergamo, si è svolto un incontro su Lampedusa e le possibilità di sviluppo attraverso le energie alternative, nelle isole minori della Sicilia. Motore dellʼiniziativa, il bergamasco Antonello Pezzini, membro del comitato sociale ed economico di Bruxelles, nonché coordinatore della cabina di regia di Palazzo dʼOrleans sulle fonti alternative in Sicilia, area che prevede fondi per trenta milioni di euro destinati dallʼUnione Europea. In Sicilia Antonello Pezzini, che lavora con la sua ex assistente, Michela Stancheris, oggi assessore al Turismo della Regione Siciliana, è promotore del Patto dei sindaci, che associa già 380 Comuni, interessati a sviluppare fonti di energia alternativa, dal geotermico, allʼeolico, al solare. Allʼincontro ha partecipato Giorgio Cappello, presidente della Piccola Industria Sicilia e vari imprenditori orobici. LETTA-BIS Grillini le pattuglie fantasma L’exploit della Bottici contro gli aderenti “che appoggiano il pregiudicato Berlusconi” Laura Bottici ROMA. Un tempo il “Vaffa” day era una iniziativa promossa dai grillini contro i potenti e la Casta. Ma ora Il “vaffa” il gruppo dei Grillini lo riserva alle sue stesse pattuglie. Eʼ il caso di Laura Bottici, questore del Senato, considerata nei movimento di Grillo e Casaleggio, un “falco”. Alla notizia che un gruppo di deputati grillini, una quindicina secondo le indiscrezioni fornite dalla europarlamentare Sonia Alfano, un tempo vicina al movimento di Grillo, sarebbero disposti a “passare” con il Pd e ad appoggiare un Letta-Bis, ha detto: “Oggi abbiamo un governo Pd che appoggia il pregiudicato Berlusconi in accordo con il Pdl e alcuni senatori del M5S escono sui giornali affermando che sarebbero disposti ad pagina 10 appoggiare un governo Letta-bis per fare una nuova legge elettorale.” “Pensate veramente che il Pd possa ascoltare i vostri consigli? Se le risposte sono positive, vi invito a unirvi a loro e trasferire il virus della buona politica anche a loro, per il resto vaffanculo….”. Lʼexploit della Bottici è stato subito rilanciato via Facebook da Claudio Messora, responsabile della comunicazione dei grillini al senato, Ma se quello della presidente europea della commissione antimafia, è un “refrain” che torna puntuale in ogni crisi interna al partito di Grillo, il malessere dei deputati in effetti aumenta da quando il comico genovese ha detto a chiare lettere che a lui non dispicerebbe tornare alle urne con il Porcellum. Un fatto che ha fatto andare su tutte le furie il senatore triestino Lorenzo Battista, cui si è unito Loris Orellana. Sulla stessa posizione anche il deputato siciliano Francesco Campanella e altri grillini come Elena Fattori, Alessandra Bencini, Monica Casaletto, Maria Mussini. Fabrizio Bocchini. Quando la spaccatura si infuoca, riappare la pattuglia-fantasma del malessere, capeggiato dalla Alfano. Che assicura sarebbe in grado di fare la differenza… centonove Politica 6 SETTEMBRE 2013 MESSINA. La discarica di Mazzarrà sull’orlo della chiusura. Ecco cosa si rischia Rifiuti, emergenza a singhiozzo Il tortuoso percorso della gestione dei rifiuti passa per Tirrenoambiente. Che batte cassa. Tra contenziosi, crediti avanzati e non riconosciuti e un servizio che fa acqua DI TIZIANA CARUSO MESSINA. “Ho visto cose che i cittadini comuni non possono neanche immaginare”. La mitica frase di Blade runner come eloquente proemio ai primi 50 giorni da assessore di Daniele Ialacqua, titolare della delega all'Ambiente, ai rifiuti e all'energia. Lo storico esponente di Legambiente si è subito trovato davanti una gatta da pelare di non poco conto come la minaccia di un'enorme emergenza rifiuti dovuta alla probabile saturazione della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea. I vertici di TirrenoAmbiente, società che gestisce il sito di smaltimento rifiuti, hanno più volte ribadito che, se non verrà ampliata la discarica e non saranno realizzati gli impianti di biostabilizzazione, l'impianto non potrà più accogliere i mezzi di Messinambiente a partire da ottobre. Dall'altro lato l'Amministrazione comunale è alla ricerca di una “strada alternativa” al sito di Mazzarrà. Ma la soluzione pare tutt'altro che a portata di mano. Anche per un passato difficile da sanare, i cui nodi irrisolti di giorno in giorno si trasformano in pesanti avvisaglie di “perpetuo mondezzaio”. Non soltanto metaforico. TIRA E MOLLA DI CREDITI. Sotto il profilo economico, il compito di sbrogliare la matassa, è stato del vicesindaco e assessore al Bilancio, Guido Signorino, intrappolato in un labirinto di debiti . Soltanto per il 2013 TirrenoAmbiente vanta circa 5 milioni di euro dall'Ato3. Mentre i crediti pregressi contabilizzati dalla società superano i 22 milioni di euro. In mezzo si inseriscono i contenziosi instaurati tra Ato3 e Messinambiente per i servizi svolti. Una lunga sequela di controversie contabili che parte dal 2006 e che, di anno in anno, non ha mai trovato pace, se non per la “disputa” del 2010. Contemporaneamente alla delibera (più volte rimodulata) dell'Amministrazione comunale per la liquidazione dei debiti contratti con l'Ato3 è stata stabilita anche una transazione di 2,8 milioni di euro che però tiene fuori dai conti del Comune gran parte delle “contese” pregresse a cui comunque, presto o tardi, sarà Palazzo Zanca a dover far fronte. “Perchè – ha detto l'assessore Ialacqua – non ci è sembrato il caso di caricare ulteriormente una delibera già di per se' delicata, considerato anche il tetto Daniele Ialacqua massimo di finanziamento concesso dal fondo di rotazione”. Il valore dellʼattuale contenzioso tra le due società ammonta a circa 18 milioni di euro per Messinambiente, mentre l'Ato riconosce circa 5. Se la delibera verrà approvata in Consiglio (potrebbe approdare in aula la prossima settimana) la Regione anticiperà al Comune 36 milioni di euro, di cui 13 a titolo di pregresse anticipazioni al Comune di Messina e 23 per gli attuali rapporti tra Comune e Ato. Il che risolverebbe una parte, ma non certamente tutti i guai dell'allegra gestione rifiuti made in Messina. UN SISTEMA SBAGLIATO. A spiegare senza mezzi termini come si è arrivati a questo punto è stato anche Gino Sturniolo, consigliere comunale di “Cambiamo Messina dal basso” in una lunga cronistoria che racconta come il Comune di Messina, negli ultimi anni, sia stato “affossato, anche e soprattutto, dai rifiuti”. E come il senso traslato sia più che prossimo alla realtà. Sturniolo punta il dito, innanzitutto sulle società partecipate, e soprattutto sull'Ato, parte in causa di un sistema definito “schizofrenico” in cui tre enti che fanno capo allo stesso soggetto si contendono milioni di euro creando controversie in cui creditore e debitore praticamente coincidono. In questo magma infuocato si inseriscono i compensi di chi amministra a vario titolo le partecipate, i pagamenti degli stipendi dei lavoratori che puntualmente rivendicano arretrati, i costi di smaltimento, più elevati per l'indifferenziata, tasse-salasso sui rifiuti non pagate, l'assenza pressoché totale di una cultura del “rifiuto come risorsa”, sia fra i cittadini che all'interno delle istituzioni. “Convertirsi” seduta stante alla raccolta differenziata, in un contesto precedentemente basato sull'esclusivo conferimento in discarica, ai più appare impossibile. L'ALTERNATIVA. l'Amministrazione comunque ci prova. Sabato 7 l'assessore Ialacqua incontrerà le associazioni ambientaliste messinesi per illustrare le linee guida per una nuova gestione dei rifiuti, mentre lunedì (9 settembre) è in programma un tavolo tecnico con le associazioni di categoria commerciali. L'obiettivo è quello di sfruttare al massimo l'esistente (in particolare le isole ecologiche) e siglare un protocollo d'intesa con il maggior numero di esercizi commerciali per la raccolta porta a porta della differenziata attraverso i mezzi di Messinambiente, da cui conseguiranno sgravi sulla “mazzata-tares”. ZOOM Ato3, si transige Accordo col Comune sui 2,8 milioni. Resta il debito. E la costituzione in ritardo della Srr MESSINA. Per legge scompariranno a fine settembre, terminando le procedure di liquidazione, e saranno sostituiti dalle nuove Srr, ma gli Ato, gli ambiti territoriali ottimali che avrebbero dovuto razionalizzare i servizi di igiene cittadina dei comuni siciliani e che invece si sono rivelati un enorme buco nero succhiasoldi, continuano a drenare fondi pubblici. Per il comune di Messina, lo “scherzetto” si aggira sui quindici milioni di euro di euro, più altri 2,8 di transazione. Per saldare i quindici milioni di “rosso”, la Regione dà unʼanticipazione sui trasferimenti al Comune in dieci o venti anni, dipende dal buon cuore degli uffici palermitani e dei creditori dellʼAto. La Regione dà i 2/5 subito, il resto in cinque anni. La decisio- pagina 11 ne spetta al consiglio comunale, così come la seconda gatta da pelare targata Ato. Lʼassessore al Bilancio Guido signorino, quello allʼIgiene pubblica Daniele Ialacqua, il neo ragioniere generale Nino cama ed i revisori dei conti sono giunti ad una soluzione che, per il 2,8 milioni di euro, prevede un accordo tra comune e Ato che non passi dai tribunali, e che sarà approvata come delibera di giunta. Di che si tratta? Nel settembre 2007, la giunta approvò il piano servizi mentre un mese dopo il consiglio comunale, nel votare il riassestamento tolse 3,2 milioni, lasciandone scoperti 2,8. LʼAto haproposto ricorso al Tar avverso la delibera di riassestamento, per il danno derivato dalla decurtazione dei fondi a piano già approvato e a due mesi dalla fine dellʼesercizio finanziario, periodo troppo breve perchè si potesse pensare ad economie per quasi tre milioni di euro. Nel frattempo, a sospensiva sugli effetti del ricorso è stata bocciata, e nel merito non si è discusso, e oggi arriva la transazione che riguarda gli interessi maturati (mezzo milione di euro). Come contropartita, il comune di Messina riconosce i 2,8 milioni come debiti fuori bilancio. (A.C.) Politica 6 SETTEMBRE 2013 centonove FINANZE Consuntivo in ritardo Le partecipate non conteggiano debiti e crediti. E’ empasse Santi Alligo Antonino Cama Romolo Dell’Acqua PALAZZO ZANCA. Il segretario generale Alligo a un passo dall’addio. Al suo posto... Il valzer dei dirigenti Cama prende il posto del pensionato Coglitore, Di Leo “retrocesso” per sua volontà, tornano al passato Dell’Acqua e Giardina. Ecco i movimenti. Presenti e futuri DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. In gergo, americanizzato come da prassi, si chiama “spoil system”. Significa, in soldoni, che una nuova amministrazione piazza nei ruoli che ritiene nevralgici, persone che ritiene di fiducia. E spesso fa la rima con “Cencelli”, lo storico manuale delle spartizioni politiche targate. A Messina, lʼaggravante funzionale è che Renato Accorinti, sindaco da due mesi e qualcosa, ha lʼobbligo di accontentarsi del materiale umano che ha trovato, trovandosi nellʼimpossibilità di assumere personale dirigenziale esterno a causa dei noti disastri finanziari in cui nuota palazzo Zanca. ALLIGO SULLʼUSCIO. Nonostante questo, il primo a farne le spese sembra debba essere Santi Alligo, segretario generale che, in quattro anni di servizio (nominato dallʼex sindaco Giuseppe Buzzanca al posto di Filippo Ribaudo) si è conquistato simpatie e fiducia da parte di tutte le forze politiche. Perchè è uno che sa stare al mondo, Santi Alligo. E che nonostante sia stato messo su quella poltrona dal centrodestra, allʼamministrazione Buzzanca non sempre ha fatto dormire sonni tranquilli. Eppure, nonostante il rispetto reciproco, con il nuovo sindaco Renato Accorinti, la proverbiale scintilla non è mai scoccata. La prima voce che era circolata sul suo possibile sostituto, confortata anche da qualche “avvistamento” a palazzo Zanca, è stata quella di Fabio Battista, attuale segretario generale di Patti. Poi quella di Enzo Marino, già segretario di piccoli comuni nel milanese, mentre oggi il cerchio sembra essersi stretto intorno alla figura di Antonio Le Donne, cognome (e nome) che riposta al vicesindaco socialista del Comune durante gli anni ʻ80. Messinese, di formazione demoproletaria in gioventù, Le Donne è dallʼinizio del 2012 il segretario generale a Macerata, e precedentemente ha ricoperto lo stesso ruolo (più quello del City Manager, doppio ruolo che dovrebbe mantenere anche a Messina) alla Provincia di Lucca. Quando dovrebbe avvenire il passaggio di consegne? Alligo spera nel 2014, soluzione che gli permetterebbe di andare tranquillamente in pensione qualora passasse la riforma della “quota 96” elaborata dal ministro alla Pubblica amministrazione Gianpiero DʼAlia: il coefficiente di età più anni contributivi che non può essere inferiore alla cifra. E se quella del segretario generale è una “rivoluzione”, altri passaggi dirigenziali sono invece un...ritorno al passato. RITORNO AL PASSATO. Ai Tributi torna Romolo DellʼAcqua, allʼAvvocatura Carmelo Giardina, Giovanni Di Leo, che era il sostituto naturale del neopensionato ragioniere generale Nando Coglitore, “retrocesso” alla contabilità generale e poltrona da ragioniere andata ad Antonino Cama, anche a causa della lettera con cui Di Leo, qualche settimana dopo ʻinsediamento della giunta Accorinti, aveva lamentato una non meglio specificata “incompatibilità ambientale”. Vice segretario generale, dopo mesi di “vacatio”, è stato nominato Giovanni Bruno, fino ad adesso ai Tributi e uomo di garanzia dellʼamministrazione. Per il resto, un fioccare di interim, dovuti ad una pianta organica praticamente dimezzata rispetto al fabbisogno. Per questo è pronta la nuova organizzazione dei dipartimenti, con un netto taglio, pochi capoarea e spazio alle “posizioni organizzative”: funzionari con compiti dirigenziali. In pole position Giacomo Villari, Alessandro Di Pasquale e Raffaele Cucinotta, di fatto, se non di diritto, dirigenti “in pectore” dei dipartimenti dei quali sono a capo. E Mario Pizzino, spostato dai Programmi complessi per lʼaccelerazione impressa alla pratica Stu Tirone, medita ricorso. MESSINA. Prima ad aprile, poi a giugno, quindi a settembre, possibilmente insieme al previsionale. E invece niente: il comune di Messina, con certezza ormai quasi matematica, non riuscirà nemmeno alla scadenza dellʼultimo termine prima dellʼarrivo del commissario regionale, ad approvare il bilancio consuntivo del 2012. Prassi che sta diventando consuetudine, e che mette in luce le difficoltà organizzative (e contabili) di palazzo Zanca. Cosa ne impedisce la predisposizione, oggi? La mancanza del prospetto di riconciliazione dei debiti e crediti delle partecipate. Il documento, cioè, in cui si fa la conta di quanto il Comune (azionista di tutte le partecipate praticamente al 100%) debba dare e ricevere dalle aziende per un “accordo” che poi andrà inserito a consuntivo. Ebbene, delle quattro partecipate che impegnano finanziariamente il comune di Messina, ha risposto solo lʼAto3. Messinambiente ha rinviato alla PricewaterHouseCoopers (azienda di revisione che certifica il bilancio della Spa di via Dogali), spiegando che è di competenza del consulente fornire certo tipo di chiarimenti. Dal canto suo, Amam non è stata in grado di definire i dare/avere e ha invocato un tavolo tecnico per determinare le posizioni, lʼAtm si è “astenuta”. Poi cʼè la questione dello sforamento del patto di stabilità per il secondo anno consecutivo dopo quello del 2011, patto di stabilità che è stato rideterminato per effetto di una nota dei revisori che contestata alcune spese che non erano state indicate nel calcolo, e che hanno portato allo sforamento di sette milioni, mentre ad una prima stesura appariva addirittura un avanzo di cassa di otto milioni di euro. Del consuntivo, attualmente, i revisori non hanno nemmeno una prima bozza. E del previsionale nemmeno si parla ancora. (A.C.) OCCASIONI PERSE Premialità, quei soldi che il Comune “schifa” Scadenza dei termini a febbraio, istruttoria a marzo. Ecco come si rinuncia a centinaia di migliaia di euro MESSINA. Sarebbero stati pochi, maledetti e subito, ma al comune di Messina, anche qualche centinaia di migliaia di euro che la Regione avrebbe assegnato come premialità del 2011, evidentemente facevano schifo. E lʼistanza è stata presentata fuori termine. Quasi un mese fuori termine: scadenza a fine febbraio, raccomandata arrivata sulle scrivanie dellʼassessorato regionale alle autonomie locali il 21 marzo. Di che cifre si parla? Niente di eclatante, dato che la premialità si attesta allʼ1% della quarta trimestralità dei trasferimenti regionali del 2011, quindi poche centinaia di mi- pagina 12 gliaia di euro, dato il drastico dimagrimento subito negli anni ai fondi che da Palermo arrivano ai Comuni per effetto del federalismo fiscale. Poci, forse, ma maledetti e subito. E invece niente. A parziale “consolazione” cʼè il fatto che, anche se avesse presentato in tempo lʼistanza, il comune di Messina difficilmente sarebbe stato in grado di ottenere la premialità, per via dei tre parametri da rispettare. Se con il primo la speranza era ridotta al lumicino (essere in regola con gli adempimenti della 7 del 2001, la legge di stabilità regionale, dimostrando lʼutilizzo per investimenti del trasferimento da parte del Fondo per le autonomie locali), con i seguenti due la fiammella era irrimediabilmente spenta. Il primo, la “adozione di misure di contrasto allʼevasione ed elusione dei tributi locali” a palazzo Zanca non si sa nemmeno dove stia di casa, dato che il tasso di morosità su tasse e tributi è da fantascienza, mentre il secondo, lʼattuazione del piano di dismissioni immobiliari, è una barzelletta che è stata inserita in bilancio per cinque anni, con la promessa di racimolare ottanta milioni, che alla conta dei fatti si sono dimostrati non più di un paio. (A.C.) centonove Politica 6 SETTEMBRE 2013 Patrizia Valenti L’INTERVISTA. Ecco la verità sulla riforma delle Province e dell’area metropolitana di Messina Valenti, la rivoluzionaria L’assessore regionale alle Autonomie locali lavora alla riorganizzazione degli enti. A tremare decine di amministrazioni messinesi. «L’unica strada è quella di accorpare uffici e competenze» DI GIANFRANCO CUSUMANO MESSINA. «Non vedo cosa ci sia di male a condividere in maniera comprensoriale lʼufficio tecnico comunale, il segretario o il comando di polizia municipale: mica sono un pronto soccorso che devono affrontare casi di vita o di morte in tempo reale. Lʼimportante è che siano efficienti». Lʼassessore regionale alle Autonomie locali, Patrizia Valenti, già commissario del Cas di Messina, replica agli allarmismi lanciati dai sindaci di tanti comuni che temono la riforma degli Enti locali allo studio dellʼesecutivo regionale. I tecnici dellʼassessorato hanno predisposto un disegno di legge sulla nascita delle aree metropolitane ma lo stesso assessore Valenti ha deciso per il momento di non portarlo in giunta per ottenere la massima convergenza dei gruppi politici. Le indiscrezioni, però, preoccupano tanti. «Sarà una vera rivoluzione dellʼattuale modello di gestione dei comuni siciliani avverte Valenti - ma cʼè molta confusione e le informazioni non sempre sono coerenti». La rivoluzione, se verrà portata a compimento, sarà copernicana. Specialmente per via della nascita delle aree metropolitane a Palermo, Catania e Messina. Le competenze territoriali verranno allargate ai piccoli comuni limitrofi che verranno “declassati” a semplici municipi, come già avviene nelle grandi città come Roma. Nel messinese “tremano” in tredici, a partire da Villafranca, Rometta, Saponara, Scaletta Zanclea, Alì Terme. Una scelta legata a esigenze economiche, ma anche ad una evoluzione dei modelli organizzativi che taglia fuori, di fatto, i piccoli comuni sotto i 5 mila abitanti. Ecco perchè i servizi verranno gestiti in maniera comprensoriale dai consorzi dei comuni che dovranno nascere. «Lʼufficio tecnico non è un pronto soccorso, se non è sotto casa non è un problema - dice Patrizia Valenti - Al contrario il certificato di residenza lo si potrà avere sul posto grazie ad uffici decentrati e alla posta certificata. Bisogna pensare in termini diversi perché non vi sono più risorse. Quelle poche a disposizione, invece, bisogna utilizzarle per investimenti che portano ricchezza». Dal punto di vista elettorale nei “municipi” dellʼarea metropolitana dovrebbero rimanere il sindaco e un consiglio comunale ridotto. In forse la giunta. Lʼobiettivo è quello di evitare la duplicazione di servizi e ruoli. «Capisco che ogni cambiamento porta dubbi riprende lʼassessore alle Autonomie locali ma stiamo lavorando con dati reali, simulazioni concrete. Io credo che nellʼottica del risparmio se 10 comuni ruotano su un unico ufficio tecnico non sia un dramma, anzi la risposta migliore». Lʼassessore mette in chiaro anche il ruolo delle Province regionali. «A tuttʼoggi le Province esistono e continueranno la loro attività fino a quando la legge istitutiva dei liberi consorzi diventerà realtà». La giunta regionale a giugno ha approvato due disegni di legge. Nel primo si dettano le norme transitorie attualmente in capo alle Province: ai Comuni andranno le competenze sulle scuole superiori più il rilascio di concessioni per scopi commerciali. Tutto il resto passa temporaneamente alla Regione in attesa che i nuovi consorzi siano funzionanti. Si tratta di competenze relative a Formazione, Ambiente, Beni culturali. Nel secondo ddl si sintetizza, invece, il modello di consorzio. Ma a dovere dire lʼultima parola sarà lʼArs. «Noi, intanto, abbiamo fissato un parametro minimo di 150 mila abitanti e un massimo di 500 mila per i consorzi - spiega - Il presidente del libero consorzio sarà scelto tra i sindaci. Il collegio del consorzio sarà costituito per ogni comune dal sindaco più due consiglieri (uno della minoranza). La loro posizione vale un “voto ponderale” in base al numero di abitanti. Nessuno ha diritto a indennità, lʼeventuale rimborso spesa sarà a carico del singolo comune». I consorzi si occuperanno del sistema Idrico, raccolta e smaltimento dei rifiuti, pianificazione turistica e territoriale in generale. Assorbiranno le competenze dei vari Ato e Srr». Nota dolente per i comuni contigui alle città metropolitane come Messina è la trasformazione in “municipi”. «I Comuni individuati “per continuità e integrazione territoriale” non verranno assorbiti - precisa lʼassessore - ma trasformati in municipi come avvenuto a Roma o Berlino. Cambieranno le funzioni, alcune verranno delegate alla Città metropolitana a partire dalla pianificazione territoriale. Tutto il resto rimarrà gestione dei municipi». Secondo lʼassessore bisognerà avere una visione diversa dei comuni. «I comuni accanto alla cinta della città avranno solo benefici. Potranno avvantaggiarsi dei servizi forniti nei comuni più grossi a cominciare dai trasporti e lʼassegnazione di finanziamenti europei. In questo momento non cʼè visione unitaria del territorio eppure ci sono migliaia di persone che si spostano per motivi di lavoro o scolastici. Lo studio si basa su questi flussi. Già oggi i comuni, di fatto, sono integrati alla città». Patrizia Valenti parla anche dei micro comuni: «Nessuno vuole cancellarli, saranno rispettate storie e tradizioni. Deve cambiare, però, lʼassetto amministrativo. Eʼ normale che centri come Roccafiorita, 213 abitanti, abbiano anche un ufficio tecnico e la polizia municipale? E questi che tipo di risposte possono dare sul territorio? I sindaci lamentano carenze ma per avere uffici funzionali bisogna valorizzare il personale a disposizione» conclude lʼassessore regionale alle Autonomie locali. VILLAFRANCA TIRRENA Tredici sindaci in rivolta che lʼunico obiettivo della riforma sarebbe quella di raggiungere comprensori da 250 mila abitanti in modo da avere i requisiti previsti dai bandi dellʼUnione Europea. «La creazione della città metropolitana - affermano in una nota i sindaci - mettendo insieme una realtà come Messina con i centri rivieraschi che presentano problematiche ed esigenze assolutamente diverse, potrebbe portare a disservizi ed enormi difficoltà VILLAFRANCA. «Non vogliamo diventare la periferia della perinel far funzionare la macchina burocratica - amministrativa, riveferia». I tredici sindaci del comprensorio di Messina landosi un fallimento, così come è stato in precesembrano avere trovato il loro slogan ma rischiano denza per la creazione degli Ato rifiuti e idrico e dei di “perdere”, però, i rispettivi comuni. Gli amminidistretti socio - sanitari. Non si capisce, altrimenti, stratori di Alì, Alì Terme, Fiumedinisi, Furci Siculo, come si possa pensare ad inglobare 13 Comuni che Itala, Mandanici, Nizza di Sicilia, Pagliara, Roccalusarebbero destinati a perdere la loro identità storimera e Scaletta Zanclea sulla fascia ionica, Villaca, culturale e territoriale, senza dimenticare anche franca Tirrena, Saponara e Rometta su quella tirreil rapporto che andrebbe a cessare tra elettori ed nica, hanno chiesto un incontro al presidente della eletti, che nei piccoli e medi centri rimane ancora forRegione, Rosario Crocetta, per essere rassicurati te e dove ai cittadini resta ancora più facile il consulla imminente riforma degli enti locali. Il timore è Matteo De Marco trollo dell' attività politica». Nasce un coordinamento dei sindaci, da Saponara a Nizza di Sicilia, per opporsi al nuovo disegno di legge pagina 13 Politica 6 SETTEMBRE 2013 LETOJANNI. In piena estate la polizia municipale chiude gli uffici. La questione diventa politica Vigili in ferie, caos in aula Ad attaccare il comandante Molteni il sindaco Alessandro Costa e la maggioranza consiliare. Gli scontri acuiti dal trasferimento della sede nei locali del municipio. La difesa dell’opposizione DI ENRICO SCANDURRA LETOJANNI. Un comandante della Polizia Municipale che va in ferie, chiudendo al pubblico il proprio ufficio, durante la settimana di ferragosto. Un sindaco pronto ad intervenire con ferree contromisure e lʼira di alcuni esponenti politici. Accade tutto nel centro jonico di Letojanni e ad essere protagonista di questa assurda quanto insolita vicenda è stato, circa due settimane fa, Alessandro Molteni, comandante dei Vigili Urbani della cittadina a due passi da Taormina. Una storia che ha fatto il giro del paese e che certamente verrà ricordata per molto tempo. Proprio dopo la riapertura dellʼufficio, avvenuta quasi immediatamente, grazie ad una lettera aperta scritta dal primo cittadino Alessandro Costa e indirizzata al comandante, le polemiche non si sono di certo placate, anzi fortemente acuite. E, tra i suoi detrattori e coloro, invece, che lo difendono strenuamente, nonostante le sue particolari stravaganze messe in evidenza non solo in questʼoccasione, alcuni consiglieri dʼopposizione e anche di maggioranza, stanno tentando in queste ore di fare il punto della situazione. Cʼè chi, come il consigliere di minoranza, Fabio Cicala, dice di essere in perfetta sintonia per come ha proceduto Costa e in proposito sostiene che chiederà numi durante il prossimo Consiglio comunale, che verrà convocato a breve. «Siamo letteralmente stufi di come si è comportato e si comporta tuttora Molteni - ha dichiarato inviperito - Eʼ assurdo chiudere un ufficio proprio nel bel mezzo dellʼestate, con i turisti che arrivano in massa e i servizi che, così di fatto, diminuiscono. Non ci possiamo permettere di fare queste brutte figure davanti alla nostra utenza». A fargli da eco anche un altro consigliere, stavolta di maggioranza. Danilo Cacopardo, Salvatore Curcuruto, capo gruppo della minoranza consiliare di Letojanni capogruppo della frangia costiana, parla anche lui di scelta scellerata, accusa Molteni e propone al sindaco di prendere provvedimenti seri nei confronti del comandante. «Sono dʼaccordo con il sindaco, anche perché non è possibile creare disservizi in un paese turistico proprio a ferragosto – ha detto sdegnato - Il problema è relativo un poʼ a tutti gli uffici comunali e deve essere risolto immediatamente. Ne parlerò con Costa nelle prossime riunioni». Lo stesso sindaco aveva già preso provvedimenti qualche mese prima, trasferendo il Comando allʼinterno del Palazzo municipale. Una scelta che aveva – secondo alcuni - contrariato profondamente Molteni, accusato anche di essere letteralmente scomparso i giorni successivi al 15 di agosto. «Gli ho inviato una lettera – ha sostenuto Costa –, informandolo che spetta solo a me decidere, tramite ordinanza, se chiudere o meno un ufficio pubblico. E poi sono anche lʼassessore al Personale, per cui è stata una scelta poco intelligente e anche non proprio ottimale in un periodo come quello estivo». Di diverso avviso, invece, Salvatore Curcuruto. Il capogruppo di minoranza in Consiglio comunale appare molto vicino al reggente del Corpo di polizia municipale e parlando della vicenda sostiene: «La maggior parte degli enti pubblici comunali a ferragosto chiude, oppure sono a mezzo servizio. Anche perché in molte occasioni non cʼè personale a sufficienza. Credo che Molteni non abbia assolutamente operato male. Parecchi dipendenti sono attualmente in ferie e poi la sede è stata chiusa solo al pubblico». Pareri discordi che fanno da sfondo ad una Letojanni profondamente turbata da una vicenda che sicuramente rimarrà negli annali, con strascichi davvero tragicomici. centonove PATTI Il ritorno di Tripoli e La Macchia PATTI. Potrebbero essere reintegrati già in occasione del prossimo consiglio comunale i due consiglieri Filippo Tripoli e Pasqualino La Macchia, entrambi sospesi dalla carica perché coinvolti nellʼoperazione “Fake”. Ad aver chiesto di essere reintegrato è stato il consigliere Tripoli che con una nota inviata al presidente del consiglio comunale, al segretario generale del comune di Patti e al Prefetto di Messina, comunica di non Pasquale Lamacchia essere più sottoposto alla misura cautelare di divieto di soggiorno di Patti ma a quella di obbligo di firma. Il consigliere, tramite il legale Maria Cicero, fa presente che il provvedimento di sospensione dalla carica è divenuto illegittimo per sopravvenuta modifica della situazione di fatto e di diritto conseguente la revoca della misura ostativa. La richiesta di reintegro nella carica viene formalizzata con carattere dʼurgenza anche per motivi lavorativi in quanto lo stesso consigliere non potrebbe godere dei benefici previsti per lʼassegnazione temporanea per ragioni elettorali. E sembra che ad aver inoltrato la stessa richiesta di reintegro sia stato anche il consigliere Pasqualino La Macchia, anchʼesso ansioso di sedere fra i banchi di opposizione. A questo punto tutti sono in attesa della decisione del prefetto di Messina il quale dovrà stabilire se lʼargomento potrà essere messo in discussione già nel prossimo consiglio comunale che si dovrebbe svolgere già la prossima settima. Non si pone, invece, alcun problema per lʼaltro consigliere sospeso, Domenico Pontillo, il quale non si trova più agli arresti domiciliari ma ha lʼobbligo di soggiorno a Montagnareale. (Pamela Arena) SANTA TERESA DI RIVA Il giornalino della discordia Il sindaco lo distribuisce tramite i messi comunali SANTA TERESA DI RIVA. La distribuzione della relazione annuale del sindaco Cateno De Luca fa scoppiare lʼennesima polemica in aula: al gruppo consiliare di minoranza guidata da Antonio Di Ciuccio non è piaciuto che a distribuirla alle famiglie siano stati i messi notificatori del comune.Tutto prende spunto dall'iniziativa dell'ex deputato di stampare a proprie spese un giornalino di 51 pagine in cui spiega per filo e per segno tutti i dettagli del suo agire politico, rispondendo in maniera diretta alle accuse dei suoi oppositori. Della distribuzione delle quattromila copie stampate dal leader di Sicilia Vera vengono incaricati i messi comunali che recapitano in tutte le famiglie il manoscritto di " deluchiana" matrice. Lo smacco non viene digerito dai cinque consiglieri di "Citta' Libera" che più che rispondere alle argomentazioni di De Luca preferiscono lamentarsi della - a loro giudizio - inopportuna scelta di incaricare dipendenti comunali per distribuire quello che loro definiscono un "mezzo di chiara propaganda politica". I cinque firmatari nella loro missiva chiedono al Segretario Generale, Vincenzo Scarcella, di esprimere un parere in merito al provvedimento amministrativo. Sempre più attore principale nello scenario della minoranza, Antonio Di Ciuccio dichiara: «utilizzare i messi del comune per distribuire materiale dal sapore prettamente propagandistico e contenente attacchi politici e personali ai suoi oppositori mascherandolo come comunicazione istituzionale e' intollerabile. Abbiamo chiesto spiegazioni al segretario - prosegue l'esponente Udc - perché riteniamo che la misura sia colma, anche il sito istituzionale viene utilizzato per dare spazio a comunicati stampa contro la minoranza, per pubblicare video di comizi e riprese del consi- pagina 14 glii comunali con tagli mirati". Non ha certo bisogno di essere stimolato nella replica Cateno De Luca. «Il gruppo di minoranza non avendo argomenti si arrampica sugli specchi e continua ad andare a prendere indicazioni nelle ore preconsiliari da chi ha ingessato una cittadina che qualche lustro fa era il riferimento per tutto il comprensorio. Mi piacerebbe sapere cosa pensano loro dei circa 2 milioni e mezzo di euro di debiti ereditati, dei 600 mila euro di indennità banchettati dalla passata amministrazione di cui loro sono la naturale continuazione, del mancato risparmio nei cinque anni precedenti sulla spesa corrente per circa 5 milioni e mezzo di euro, dell'evasione di tributi che ammonta a milioni di euro». «All'inizio del mio mandato - conclude De Luca - ho dato segnali di apertura lasciando ai miei oppositori la designazione del vice presidente del consiglio e del presidente dei revisori dei conti, in cambio ho ricevuto una attività prevalente di denuncia come quelle relativa ai lavori gratuiti operati da ditte locali». (Massimo Ferraro) Sicilia centonove NELLA BUFERA. Francantonio Genovese e la moglie Chiara Schirò DISARCIONATO. Elio Sauta MESSINA. I consulenti degli indagati eccellenti di “Corsi d’oro” smontano la tesi principe della Procura Formazione, perizia contestata Colonna e Pettinato: «Gli affitti e i noleggi di Aram, Lumen e Ancol non sono gonfiati» I due ingegneri hanno mostrato come la Provincia paga per le scuole pubbliche affitti più alti DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. Lʼaffitto che paga la Provincia Regionale di Messina per gli immobili siti in città e destinati a scuole pubbliche? “Eʼ più alto di quello che pagavano gli enti di formazione Aram e Lumen e Ancol. Altro che sovrafatturazione, prezzi non congrui e truffa ai danni della casse regionali, come sostiene la Procura di Messina sulla scorta della valutazione del suo consulente, fondata sullʼOsservatorio del Mercato immobiliare, che offre parametri notoriamente sottostimati”. La linea difensiva degli indagati “eccellenti” dellʼinchiesta “Corsi dʼoro” che tiene dal 17 luglio del 2013 ai domiciliari i vertici di Lumen, Aram e Ancol: Chiara Schirò, moglie del leader del Pd siciliano e deputato nazionale Francantonio Genovese (indagato), lʼex consigliere comunale del Pd Elio Sauta (e la consorte Grazia Feliciotto); la moglie dellʼex sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca; e lʼassessore Melino Capone, è nelle conclusioni a cui sono giunti i periti degli indagati, Franco Colonna e Pier Luigi Pettinato. I due ingegneri non hanno convinto i giudici del Tribunale della Libertà. Ma, poichè come era emerso sin dal momento dei clamorosi arresti, la tenuta dellʼinchiesta si fonda sulla tenuta della consulenza tecnica dellʼingegnere palermitano Dario Megna, lo stuolo di legali hanno chiesto ai due ingegneri Pettinato e Colonna di approfondire e arricchire di dati il lavoro già svolto per dimostrare che il consulente del pm ha preso un abbaglio. Ovvero che gli affitti benchè stipulati con società di familiari o di prestanomi non erano gonfiati ma in linea con gli affitti di immobili destinati ad attività analoga a quella della Formazione, in zone della città omogenee. I due consulenti, che stanno operando in maniera autonoma, in prima battuta hanno esaminato gli affitti delle Scuole ma sul loro tavolo sono già arrivati gli affitti che il Comune di Messina ha stipulato con privati per immobili destinati ad uffici giudiziari. Alberto Gullino, uno dei legali di Chira Schirò e Melino 6 SETTEMBRE 2013 Capone, si lascia sfuggire: «O si prova la falsa fatturazione e i pm in questa inchiesta neanche la contestano, oppure la non congruità degli affitti è una valutazione ballerina che i nostri periti hanno già smontato. La responsabilità penale è altra cosa da quella etica e politica», dice il legale. Che ha subito afferrato la ciambella di salvataggio che aveva fornito agli indagati Ludovico Albert ex dirigente generale del Dipartimento regionale Formazione. Interrogato dagli inquirenti ha spiegato: «Lʼaffitto di immobili da società degli stessi amministratori degli enti di formazione non è vietato così come non è imposta con rigorosità una gara informale per la fornitura di servizi. Naturalmente i costi devono essere reali per servizi effettivamente resi». PER ESEMPIO... Dove svolge lʼattività formativa lʼAram presieduta da Sauta? E la Lumen di Elena Schirò? Nel palazzo di via Principe Umberto, accanto allʼIstituto Cristo re, a Messina. Chi ne è il proprietario? La società Centro servizi 2000 Srl. Chi ne detiene le quote sociali? Sauta e la moglie Feliciotto, Genovese e Rinaldi. Gli amministratori? Prima Feliciotto e poi, sino allʼaprile del 2010, Chiara Schirò. Il canone? 130mila euro allʼanno (157mila dal 2012) per lʼAram e 50mila per la Lumen. «Il canone secondo i prezzi di mercato rilevabili dallʼOsservatorio del Mercato immobiliare doveva essere rispettivamente di 50mila e di 16mila euro», ha scritto il consulente Megna. «Ogni anno vi era un distrazione di soldi pubblici di 120mila euro». OBIEZIONI. “Errato”, hanno scritto Colonna e Pettinato: «Il prezzo dellʼaffitto, a metro quadro, è più basso di quello praticato da altri privati agli enti pubblici in zone omogenee della città, per edifici adibiti ad esempio a scuole». AFFARI PRIVATI. Fatti due conti, comunque, nei 6 anni dal 2006 al 2012, Centro servizi 2000 Srl di affitti dai due enti di formazione ha incassato un milione e 328mila euro: esattamente quanto la società ha speso per comprare e ristrutturare lʼimmobile. Lʼimmobile, infatti, rilevato dai Padri Rogazionisti , è costato 671mila euro. Ma lo si è dovuto ristrutturare. Chi ha fatto i lavori per 652mila euro? La Ge. Imm Srl. Ovvero la società di costruzioni di Rinaldi e Genovese. PROPAGANDA In 8mila sulla graticola Crocetta annuncia la revoca per 43 enti Gli operatori l’accusano di demagogia MESSINA. “Gli enti di formazione e il modo clientelare in cui sono stati gestiti sono una cosa, il personale che vi lavora da anni unʼaltra. Crocetta se vuole riformare la Formazione ha il nostro appoggio, se invece vuole fare un pò di propaganda sulla pelle di centinaia di lavoratori e delle loro famiglie avrà il nostro totale dissenso”. Lʼannuncio del Governatore Rosario Crocetta e dellʼassessore Nelli Scilabra di revocare lʼaccreditamento a 42 enti di formazione, tra i quali lo Ial Cisl, uno dei più grossi, non in regola con il pagamento degli stipendi e di passare il relativo personale al Ciapi di Priolo, ente di formazione regionale, però con un contratto atipico i luogo di quello a tempo indeterminato ha messo sul piede di guerra i lavoratori che popolano il mondo della Formazione siciliano. «Che ne sarà di noi una volta spirato il termine di durata del contratto atipico?», si domandano un pò tutti gli operatori del settore. «Eʼ necessario superare il sistema fondato sugli enti di formazione divenuti strumenti del malaffare», ha spiegato Crocetta. «Affermato il principio che serve superare la gestione da parte degli enti di formazione, è importante stabilire il percorso con cui questo avverrà per evitare, come già accaduto in passato, il caos e soprattutto dare garanzie ai lavoratori”, dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia. “Eʼ condivisibile lʼidea di arrivare ad unʼAgenzia che gestisca il personale, ovviamente non solo docente, ma si deve garantire la continuità retributiva a chi vive lavorando nel settore. Purtroppo, in passato, già troppe volte si era annunciata una riforma che poi si è arenata di fronte alle difficoltà reali o presunte». (M.S.) pagina 15 Rosario Crocetta Sicilia 6 SETTEMBRE 2013 centonove INCHIESTE. Il Tribunale di Viterbo chiude il caso della morte dell’urologo di Barcellona avvenuta nel 2004 Omicidio? “Manca... no prove” Il legale della famiglia: «Ucciso perchè aveva curato il boss Provenzano». Il Gip: «Overdose». Ecco perchè la pista mafiosa era senza sbocchi. E tuttavia è stata rilanciata per 7 anni DI MICHELE SCHINELLA BARCELLONA. Il boss della mafia Bernardo Provenzano a Marsiglia, in una clinica privata, da latitante e sotto falso nome, si è recato “tra il 7 e lʼ11 luglio del 2003 e tra il 22 ottobre al 4 novembre del 2003, quando fu operato di prostata”, come ha accertato la Procura di Palermo nellʼambito dellʼinchiesta “Grande mandamento”, da una serie di ignari operatori sanitari tutti identificati. Tra questi non figura Attilio Manca, il medico di Barcellona trovato morto a 34 anni, nella sua abitazione di Viterbo il 12 febbraio del 2004. Lʼurologo infatti, per contro “dalle schede di rilevazione delle presenze nellʼospedale Belcolle di Viterbo di cui era dipendente nelle date in cui Provenzano si è recato a Marsiglia per le note cure mediche è risultato regolarmente in servizio”, come hanno accertato gli uomini della Squadra mobile di Viterbo in una nota datata 21 novembre del 2006, firmata dal dirigente Salvatore Gava e inviata alla Procura di Viterbo. Tuttavia, Fabio Repici, legale di Angelina Gentile e Gioacchino Manca, madre e padre di Attilio, opponendosi alle 4 richieste di archiviazione proposte dalla Procura di Viterbo secondo cui Attilio Manca è morto per unʼoverdose di eroina, ha continuato a sostenere la tesi secondo cui il giovane chirurgo è morto perchè aveva operato il boss della mafia e lʼeroina gli fosse stata inoculata a forza per simulare una morte voluta dagli ambienti mafiosi barcellonesi collegati al boss. TEOREMI. La tesi del legale della famiglia del giornalista Beppe Alfano, ammazzato lʼ8 gennaio del 1993, del docente universitario Adolfo Parmaliana, morto suicida il 2 ottobre del 2008 e, ora, del collaboratore di giustizia Melo Bisognano, alimentata da una serie di argomentazioni, era stata già bocciata il 30 novembre del 2011dal Gip di Viterbo Salvatore Fanti che lʼaveva liquidata come “fondata su elementi di mera supposizione che non trovano alcun riscontro indiziario nelle risultanze delle indagini espletate”. Il Gip Fanti nellʼoccasione aveva ordinato altre indagini per individuare chi avesse ceduto o venduto o comunque fornito la dose di eroina letale che in quanto tale poteva rispondere del reati di spaccio di stupefacenti seguita dalla morte del consumatore”, reati per i quali già risultavano indagati oltre alla romana Monica Mileti, il cugino di Attilio, Ugo Manca, Lorenzo Mondello, Andrea Pirri, Angelo Porcino e Salvatore Fugazzotto, pagina 16 tutti di Barcellona e tutti amici dellʼurologo (alcuni compagni di Liceo) finiti sotto indagine per i contatti telefonici che avevano intrattenuto con lʼurologo in prossimità del giorno della morte. La tesi di Repici, veicolata da articoli di giornale, libri ed interviste, è stata nuovamente e definitivamente bocciata il 26 luglio del 2013 dal giudice Fanti. E così, allo stesso modo, tutte le argomentazioni che, gettando dubbi sulle modalità della morte, la sorreggevano, etichettate come centonove Sicilia 6 SETTEMBRE 2013 A sinistra, il legale Fabio Repici. Al centro un momento del corteo di lunedì 3 settembre (Foto Puliafito). Sopra, il sindaco di Messina Renato Accorinti e lʼeurodeputato Sonia Alfano durante il corteo. “illazioni” e “supposizioni suggestive ma prive di alcun pregio probatorio”. SFILATE. La reazione alla decisione è stata un corteo che lunedì 2 settembre 2013 ha portato, tra gli altri, a sfilare per le vie di Barcellona, per chiedere “verità e giustizia per Attilio”, il presidente della commissione antimafia europea, Sonia Alfano, lʼex pm Antonino Ingroia, messo dopo il fallimento della discesa nellʼagone politico dal Governatore Rosario Crocetta a capo di una società partecipata dalla regione Sicilia; il sindaco di Messina Renato Acccorinti e quello di Barcellona, Maria Teresa Collica; e Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia nel 1992 Paolo. VERITAʼ DOLOROSE. Secondo i magistrati e gli inquirenti viterbesi la verità sulla morte di Attilio Manca è stata, invece, raggiunta: “Attilio è morto per overdose di eroina”. La madre di Attilio Manca, la signora Angela, agli inquirenti ha dichiarato che il figlio non assumeva sostanze stupefacenti. Fabio Repici ha obiettato: “Attilio Manca era mancino. Comʼè possibile che si sia iniettato le dosi con la mano destra?». La signora Angela è stata però smentita dalle dichiarazioni testimoniali di amici di Attilio. Guido Ginebri, un architetto (incensurato) di Barcellona, ha dichiarato: «Attilio era un assuntore abituale di stupefacenti e di eroina in particolare. Per iniettarsela usava anche la mano destra». Le stesse dichiarazioni le hanno rese Salvatore Fugazzotto e Lelio Coppolino (altro barcellonese). Repici ha tentato di smontare lʼattendibilità degli ultimi due. Il Giudice Fanti ha osservato: «Attilio Manca è un chirurgo ed è risaputo che i chirurghi debbano saper usare entrambi le mani per effettuare operazioni di estrema precisione, specialmente se effettuano, comʼè nel caso di specie, quelli di prostatectomia laparoscopica. Ciò rende superfluo il giudizio sullʼattendibilità dei tre testi». Anche perchè cʼè agli atti dellʼinchiesta un esame che lascia pochi margini di dubbio. «Lʼesame tricologico (sui capelli) ha mostrato che Attilio Manca era un assuntore pregresso di sostanze stupefacenti e in specie di eroina», ha attestato il consulente medico del pm, Fabio Centini, tossicologo. Un esame, quello tricologico, che lʼavvocato Fabio Repici ha cercato di rendere inutilizzabile, attirandosi le bacchettate del gip Fanti: «Da un lato il legale della famiglia sostiene che bisogna fare tutti gli accertamenti ritenuti utili per la verità, dallʼaltro si duole dellʼeffettuazione di propria iniziativa, senza specifica indicazione, da parte del consulente del Pm dellʼesame tricologico. Non cʼè alcun dubbio che, comunque, lʼaccertamento possa essere utilizzato», ha scritto il giudice Fanti. VIOLENZA VIRTUALE. «Cʼè una foto in cui si vede che dal naso di Attilio Manca, riverso sul piumone del letto, fuoriesce abbondante sangue. Così come si intravedono delle ecchimosi sui polsi del medico morto. Eʼ la prova che Attilio ha subito violenza prima di morire», ha denunciato ancora Fabio Repici. «Sul corpo di Manca non cʼè alcuna traccia di lesioni di alcun tipo dovuti ad atti di violenza», ha scritto, invece, il medico legale Dalila Ranalletta nella perizia. E il sangue fuoriuscito dalla bocca? «Eʼ un fenomeno tipico e normale che si verifica in chi muore per edema polmonare, frutto a sua volta della sofferenza cardiaca, comʼè accaduto nel caso di Attilio Manca. Non è neppure sangue: si tratta di liquido schiumoso rosato. Fenomeno, nel caso di specie, accentuano dal fatto che il medico era in una posizione, quella supina, che ha accentuato la fuoriuscita di liquido», ha spiegato il perito Ranalletta. ABELE E CAINO. Il legale della famiglia Manca aveva puntato lʼindice soprattutto sul cugino di Attilio, Ugo Manca, sotto inchiesta nel processo Mare nostrum droga per associazione finalizzata allo spaccio, condannato in primo grado ed assolto in Appello (decisione confermata dalla Cassazione): «Nel bagno di Attilio è stato ritrovata unʼimpronta digitale del cugino Ugo, benchè il bagno sia stato pulito pagina 17 accuratamente dalla madre nel periodo di Natale precedente alla morte dellʼurologo e il cugino sia stato nella sua casa nei mesi precedenti quando è stato operato a Viterbo », ha ancora sottolineato Fabio Repici. «Se anche lʼimpronta fosse stata lasciata dopo la visita dei genitori di Attilio e successivamente alla cena che questʼultimo ha avuto con gli amici il 6 febbraio del 2004 non se ne potrebbe inferire se non a titolo di mera supposizione la sua responsabilità», ha motivato Fanti. Anche perchè tra gli atti di indagine cʼè lʼesame del traffico telefonico da cui emerge che Ugo Manca nei mesi precedenti alla morte del cugino non è mai stato nella zona di Viterbo. Lʼesame dei tabulati invece ha acclarato decine di contatti telefonici e di sms tra Attilio e Monica Mileti nella giornata del 10 febbraio del 2004, lʼultima prima che di Attilio si perdesse ogni traccia di vita. LE ULTIME ORE. Chi è costei? 50 anni, nota alla Polizia come spacciatrice è stata presentata ad Attilio da Ginerbi. Nella sua casa è stato rinvenuto dagli inquirenti il kit dello spacciatore e una sua impronta è stato trovata sullo sportello dellʼauto di Attilio. Eʼ rimasta lʼunica indagata. «Lʼincontro tra Mileti e Attilio è stato preordinato dallʼambiente barcellonese allo scopo di eliminare lʼurologo», ha argomentato Repici. «Eʼ unʼillazione non confermata da alcun atto di indagine», ha tuonato il giudice Fanti. Che ha disposto lʼarchiviazione per Ugo Manca, Fugazzotto, Mondello, Pirri e Angelo Porcino (nel frattempo finito in carcere nellʼambito nellʼinchiesta Gotha con lʼaccusa di associazione mafiosa). COMMENTI. «Quella del giudice del Tribunale di Viterbo è una decisione piena di omissioni», ha commentato Repici. «Indagine vergognosa», ha tuonato Sonia Alfano. «Attendiamo le motivazioni ha stabilito che Attilio, che nel 2003 potrebbe aver curato Provenzano, si sarebbe suicidato con un overdose di eroina», ha detto Ingroia. Lʼex pm membro della Procura di Palermo che ha indagato sulle cure di Provenzano in Francia, ha messo in bocca ai suoi ex colleghi viterbesi il termine “suicidio” che in nessuna atto di indagine è mai stato scritto. Sicilia 6 SETTEMBRE 2013 centonove RIVOLUZIONI. Completate le graduatorie delle selezioni per le commissioni siciliane Concorsi Tributari Il giudice Giuseppe Savoca andrà a presiedere il vertice regionale. Adolfo Fiorentino scelto per la provincia di Messina. Ecco tutte le nomine di chi gestirà le sezioni dell’isola MESSINA. Anche ad essere fiscali si può parlare di rivoluzione negli organigrammi della giustizia tributaria, specialmente in Sicilia. Luciano Catania Ad ottobre dovrebbe insediarsi a Roma il nuovo guidate da Maria Pina Lazzara e Pietro Consiglio di Presidenza Arena. La Lazzara attualmente ricopre della Giustizia Tributaria anche lʼincarico di magistrato presso la (lʼorgano di autogoverno di sezione penale del tribunale di Patti, questo ramo della mentre Pietro Arena, è magistrato di magistratura italiana), del Corte di Assise. A Catania si insedieranno quale, per la prima volta, a breve tre nuovi presidenti di sezione: faranno parte due Mario Muscarà, Giuseppe Foti (più volte magistrati siciliani: il inutilmente candidato al Consiglio di messinese Giuseppe Presidenza) e Salvatore Costa. I Savoca ed il palermitano magistrati Tommaso Brancato, Romeo Santi Consolo. Palma e Renato Grillo presiederanno tre Già a settembre, invece, sezioni palermitane. A Siracusa si è dovrebbe eleggersi a riusciti a coprire solo tre dei cinque posti a Messina la nuova giunta concorso. I vincitori sono stati i magistrati esecutiva dellʼAssociazione togati Giuseppe Tamburini, Salvatore dei Magistrati Tributari (una Al centro il giudice Giuseppe Savoca Polto ed Alberto Leone. A Ragusa sorte di sindacato dei coperto un solo posto sui tre disponibili. A giudici fiscali), considerato dellʼAssociazione. Maiorana. diventare presidente di sezione è Daniela che lʼesecutivo uscente ha deliberato di Savoca succede al settantaquattrenne Sempre alla Commissione Tributaria Burzichelli, mentre Nicolò Monteleone presentarsi dimissionario. Lʼelezione di Umberto Puglisi, catanese, magistrato Regionale sono stati nominati tre nuovi presiederà la Commissione provinciale di Savoca al Consiglio di Presidenza, infatti, presso il tribunale dei minori. Il presidente vicepresidenti. Se si escludono quelli Caltanissetta, con una sezione affidata rende il magistrato messinese Puglisi è stato escluso dalla graduatoria utilmente collocati in altra graduatoria, la alla presidenza di Salvatore DʼAgostini. incompatibile con la carica di Presidente per avere superato i 72 anni dʼetà. In prima classificata è la docente messinese Restano, invece, vacanti i posti di provinciale dellʼA.m.t. ed allora lʼintera effetti, i giudici tributari restano in servizio Santa Micali, che si consola della presidente di sezione delle Commissioni Giunta ha deciso di tornare alle urne, fino a 75 anni, ma il Decreto Legislativo mancata elezione al Consiglio di tributarie di Agrigento ed Enna, visto che anche perché, nel frattempo, si sono 545/92 prevede che non si siano superati i Presidenza della Giustizia Tributaria, al gli unici due candidati non avevano i titoli insediati più di quaranta nuovi giudici 72 anni al momento della nomina. quale si era candidata. Gli altri due nuovi per ricoprire il posto. I nuovi vicepresidenti tributari, tutti provenienti dalla Il Presidente Puglisi ha presentato ricorso vicepresidenti di sezione per la Sicilia a Messina sono sei. Lucio Catania (49 magistratura ordinaria. contro la nomina di Savoca, ritenendo che sono Giuseppe Russo e Ignazio anni), segretario comunale, è il più I nuovi innesti cambiano gli equilibri tra la propria non era una nuova nomina ma Gennaro. I vincitori di concorso si giovane vicepresidente di sezione della magistrati cosiddetti togati (quelli solo un cambiamento di funzioni. Il Tar di insedieranno a breve nella sede di Sicilia ed uno dei più giovani in Italia. provenienti dalla magistratura ordinaria) e Catania ha bocciato la tesi di Puglisi e Palermo ed in quelle distaccate di Premiata, inoltre, lʼalta produttività dellʼex giudici laici (provenienti da altre rigettato lʼistanza di sospensione del Messina, Catania e Caltanissetta. Nuovi intendente di finanza ed attuale professioni). provvedimento di nomina di Savoca. presidenti anche per la Commissione presidente dellʼUrega, Giuseppe Merlino, Attualmente lʼesecutivo messinese è Alla Commissione Tributaria Regionale tributaria provinciale. A presiedere la e quella dellʼex dirigente regionale, formato, oltre che da Savoca, che lo sono stati nominati quattro nuovi commissione di Messina sarà il Santino Sturniolo. La rosa dei sei presiedeva, da quattro giudici laici: Lucio presidenti, sui cinque posti messi a presidente della sezione civile del promossi si completa con Enrico Catania (segretario provinciale concorso. Si tratta dei magistrati tribunale, Adolfo Fiorentino (che prende Orlando, Francesco Pitré (che passa dellʼassociazione e segretario comunale), Antonina Sabatino, Maurizio Graffeo, il posto finora ricoperto da Francesco dalla Commissione Regionale alla Giuseppe Merlino (ex intendente di Giuseppe Biagio Rizzo e Antonio Deodato), mentre due sezioni saranno Provinciale) e Luigi Saccà. finanza), Giuseppe Spadaro (ex segretario della provincia di Messina), Gabriella Giacoponello (avvocato) e Santino Sturniolo (ex dirigente regionale). Il nuovo esecutivo dovrebbe essere Finanze, Pippo Midili. “Ritengo che pochi Comuni in Italia e maggiormente bilanciato tra togati e laici. forse noi soli in Sicilia per la nostra fascia di appartenenza Inoltre, lʼattuale Consiglio di Presidenza demografica, faremo pagare di meno ai cittadini rispetto a della Giustizia Tributaria, prima quanto previsto dalla Tarsu – ha affermato lʼassessore dellʼinsediamento dei nuovi eletti, ha MILAZZO. Il comune di Milazzo è uno dei primi Midili -. Infatti grazie a due anni pubblicato le graduatorie che cambiano siciliani ad avere presentato la Tares, la nuova intensi di attività dedicata lʼassetto dei collegi giudicanti delle tariffa che sostituirà la Tarsu (o Tia). In realtà allʼevasione e allʼelusione, che Commissioni tributarie, provinciali e anche questa andrà in soffitta perchè il a Milazzo era altissima, siamo regionali. Il vincitore assoluto è ancora il Governo dovrebbe optare per la Service tax, riusciti a pianificare la nuova messinese Giuseppe Savoca. Al ma lʼunica cosa certa è che nella prosisma tariffa che sostituisce la Presidente della sezione civile della Corte bolletta sarà più “leggera”. Lʼapplicazione della vecchia tassa sui rifiuti solidi di Appello della città dello Stretto è riuscito nuova tariffa che viene definita la “stangata urbani, contenendo e il “triplete”, ricoprendo dʼautunno”, comporterà al cittadino milazzese un diminuendo i costi per alcune contemporaneamente, seppure per pochi risparmio rispetto alla Tarsu di una percentuale categorie di contribuenti e giorni, lʼincarico di presidente della che varia dal 3 al 49 per cento. Dati in chiara introducendo delle Commissione Tributaria Regionale, quello controtendenza con tutti i Comuni siciliani quelli agevolazioni per le fasce più di neo-eletto componente del Consiglio di illustrati nel corso di una conferenza stampa dal deboli”. Presidenza della Giustizia tributaria e Pippo Midili sindaco Carmelo Pino e dallʼassessore alle R.C. quello di presidente provinciale MILAZZO Tares, la tassa si fa light pagina 18 centonove Sicilia 6 SETTEMBRE 2013 Al centro Pippo Terranova, vice presidente nazionale dell’Unione Italiana Ciechi, durante la consegna di un cane guida MESSINA. Rischiano di chiudere le sezioni della Uic e il Centro Hellen Keller Regione, tagli alla cieca Con la cancellazione della Tabella H sono saltati i finanziamenti regionali alle strutture che fornivano servizi a 125 mila utenti. Senza libri braille migliaia di studenti DI GIANFRANCO CUSUMANO MESSINA. Gli studenti non avranno più libri di testo in braille, gli adulti non potranno seguire i corsi di autonomia personale e di orientamento; nessuno avrà più la possibilità di avere un cane guida. Inutile pensare al progetto pilota, unico in Italia: un corso per utilizzare lʼIphone in base alle esigenze di ciechi e ipovedenti. Da questo mese 35 mila ciechi e 90 mila ipovedenti siciliani rischiano di non avere più assistenza. Il motivo? Con la cancellazione della cosiddetta “Tabella H” la Regione ha bloccato i contributi ad enti e associazioni private tra cui le sezioni provinciali Uno dei cani guida del centro Keller dellʼUnione Italiana ciechi, la stamperia regionale braille di Catania (che ha già sospeso lʼattività) e il Centro Hellen Keller di Messina, una delle strutture italiane più attive e allʼavanguardia. Nellʼisola sbarcano utenti da Trento, Firenze, Milano. Nei mesi scorsi lʼUnione italiana ciechi (Uic) siciliana aveva accolto con favore lʼabolizione della Tabella H, ed aveva, attraverso il presidente dellʼArs Giovanni Ardizzone, incontrato il governatore Crocetta per sottoporre le esigenze delle strutture Uic. Sessantasette deputati (su 90) avevano sottoscritto un disegno di legge che prevedeva lʼuscita dalla tabella H e un capitolo ad hoc per il sostegno dei non vedenti in quanto gli enti risultano ufficialmente “strumentali” della Regione. Il percorso non è mai stato ultimato. «Ora bisognerà attendere lʼespletamento dei bandi che ricomporranno le graduatorie spiega Pippo Terranova, vice presidente nazionale dellʼUic e presidente del centro Hellen Keller di Messina - ma la beffa è che oltre ai 150 enti della tabella H che tenteranno di essere ripescati se ne aggiungeranno tanti altri. Il risultato è che non solo le somme sono state ridotte a 6 milioni di euro complessivi, ma ci saranno più pretendenti». Il centro Hellen Keller, lʼanno scorso ha ottenuto 940 mila euro di finanziamento, il 10% in meno rispetto al 2011. «Durante un incontro con il presidente Crocetta, perplesso sul contributo alla Stamperia regionale braille di Catania (circa 2 milioni 300 mila euro) ho spiegato che serve a fornire libri principalmente agli studenti. Libri che poche famiglie potrebbero permettersi senza il contributo. La Divina Commedia in braille, stampata con carta speciale e macchinari ad hoc, si compone di 18 volumi. Ognuno di questi costa 220 euro. Chi si potrebbe permettere 4 mila euro per un solo libro?». Il centro Keller ha 9 dipendenti e quattro consulenti (informatico, contabile e due veterinari). «Invece di fare assunzioni abbiamo sempre puntato sui servizi - continua Terranova - anche in questo caso ci sono costi enormi che nessuna famiglia potrebbe permettersi senza la nostra struttura. Un cane guida, indispensabile per andare al lavoro, fare la spesa, avere un minimo di autonomia, viene formato nel periodo che va da 6 mesi a un anno e mezzo di vita. Occorrono due istruttori che lo addestrino sei ore al giorno. Un cane alla fine costerà 18 mila euro di investimento». L'Uic siciliana assiste un numero di persone non vedenti ed ipovedenti di gran lunga superiore a quello delle altre regioni. La ragione risiede nelle carenze sociosanitarie e nella condizione di sottosviluppo dell'isola specialmente nei decenni scorsi. Nonostante questo lʼArs, nel 1957, varò la prima legge sul collocamento obbligatorio dei ciechi e quella che consentiva la partecipazione delle persone non vedenti ed ipovedenti ai concorsi per la carriera direttiva nella Pubblica Amministrazione, in entrambi i casi anticipando lo stesso Parlamento Nazionale. «Il percorso scelto dalla Regione -scrive in una nota stampa Fabrizio Zingale, presidente provinciale dellʼUnione italiana Ciechi - nega il ruolo storico e sociale dei nostri enti, li obbligherà a presentare persino un progetto sulle attività che intendono svolgere, come se le finalità ed i servizi portati avanti dalle sopra indicate istituzioni non fossero già per legge determinate e conosciute dalla Regione. E, fatto ancor più drammatico, il provvedimento dellʼArs in questione, non da alcuna certezza circa lʼ erogazione dei contributi di funzionamento a sostegno delle attività in favore dei ciechi». CORSI PROFESSIONALI Salesiani sul piede di guerra MESSINA. Non cʼè solo il Centro Hellen Keller di Messina, che forma i cani-guida per i non vedenti di tuttʼItalia, o il centro Braille di Catania i cui fondi sono stati azzerati: sul piede di guerra contro il presidente Crocetta sono scesi anche i salesiani di Sicilia. Esposti con le banche per sette milioni di euro, i seguaci di Don Bosco che prima trovavano un interlocutore nellʼex presidente Lombardo, non riescono ancora a incassare dalla Regione i nove milioni di euro, relativi ai corsi professionali già svolti per 2400 ragazzi iscritti a meccanica, ristorazioni o grafica e ritengono quelle del governatore “promesse al vento”. Una situazione di grande difficoltà economica, che porta lʼispettore dei salesiani di Sicilia, Don Giovanni Mazzali, a pronosticare: “La situazione è così grave che non sappiamo se a settembre potremo riaprire i corsi”. Allʼorigine della sofferta decisione il mancato pagamento dei finanziamenti per lʼattività formativa 2012-2013, quella che interessa i minori in obbligo formativo. pagina 19 Sicilia 6 SETTEMBRE 2013 Il momento dell’applauso alla proclamazione del Beato Monsignor Franco nell’urna di cristallo sovrastata dalla sua immagine MESSINA. Fedeli da tutta la provincia per la proclamazione del Prelato di Santa Lucia del Mela Beato Monsignor Franco Riconosciuti dopo quattro secoli dalla morte i prodigi del sacerdote già venerato nell’hinterland Fino al 13 settembre sarà possibilie visitare le spoglie mortali incorrotte esposte in Cattedrale DI FRANCESCO PINIZZOTTO MESSINA. “A Messina, avrà luogo la beatificazione di Antonio Franco, Prelato Ordinario di Santa Lucia del Mela, vissuto tra i secoli XVI e XVII. Rendiamo grazie a Dio per questi esemplari testimoni del Vangelo”. Lʼannuncio di Papa Francesco, dopo lʼAngelus di domenica 1 settembre (lo definisce “pastore secondo il cuore di Cristo, zelante testimone della carità evangelica”), è suonato come un invito alle migliaia di fedeli che, lunedì 2, hanno affollato la Cattedrale di Messina per lo storico evento, dopo ben quattro secoli dalla sua morte. Movimento in massa di fedeli e sacerdoti da tutta la provincia, in particolare dalla costa tirrenica e soprattutto da Santa Lucia del Mela, presente anche con numerosi pullmann di luciesi per il giorno tanto atteso, con in primis il sindaco Nino Campo con lʼamministrazione comunale e anche tanti sindaci dei paesi vicini. Del resto San Filippo del Mela da 50 anni ha una via dedicata al sacerdote oggi Beato. La messa di ringraziamento sarà celebrata a Santa Lucia del Mela domenica 15 settembre alle 18 e sarà presieduta dallʼArcivescovo Calogero La Piana. Mentre fino al 13 settembre il corpo centonove incorrotto del Beato rimarrà esposto in Cattedrale per la venerazione dei fedeli. La proclamazione del testo della beatificazione da parte del Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi ha scatenato un applauso festoso in tutto il tempio. Antonio Franco, nella sua breve esistenza (morì a soli quarantunʼanni), fu venerato per la sua santità e per la fama di taumaturgo, poiché compiva interventi prodigiosi a favore degli ammalati e dei contadini, che chiedevano la pioggia per i loro campi o lʼallontanamento delle intemperie dai loro raccolti. Molti sono i prodigi che vengono attribuiti all'intercessione del Beato Antonio Franco e numerosi sono elencati nel libro "In salvaguardia delle loro mura un Protettore sì degno" (Mons. Raffaele Insana Antonino Saya Barresi). Si racconta che durante dei lavori di ricostruzione della Cattedrale, sette anni dopo la sua morte, si sparse la voce che il corpo di Mons. Antonio Franco fosse stato violato. Immenso fu lo stupore di tutti i presenti nel costatare che, a distanza di sette anni dalla sua morte, il corpo non presentava traccia di corruzione, sembrava fosse spirato da poco e venne rinchiuso in quella stessa cassa e ricollocato nello stesso posto dov'era prima. Altra ricognizione fu effettuata nel 1633, quando tutti i cittadini ebbero la fortuna di assistervi e videro con stupore che dopo trent'anni dalla sepoltura il corpo rimaneva intatto e ammirarono un inedito fatto portentoso, allorchè videro, fresco e verde (dopo 23 anni), nella mano, un ramoscello di basilico. Così la pianta fa parte degli adornamenti floreali accanto all'urna del Beato. Una terza ricognizione avvenne nel 1721 si racconta per la richiesta dello stesso sacerdote, che comparve più volte in sogno ad una nobildonna di casa Arena, sua devota. L’urna “custode” delle spoglie nella Cattedrale di Santa Lucia del Mela SANTO STEFANO DI CAMASTRA E il parroco sfratta il macellaio Per la festa del “Letto Santo” nessuno spazio ai riti pagani e ai piaceri...della carne SANTO STEFANO DI CAMASTRA.La parrocchia “sfratta” il macellaio e dice basta ai riti pagani legati alla ricorrenza del “Letto Santo”. Alla parrocchia di “San Nicola di Bari” con lʼarrivo dellʼarciprete Calogero Calanni le feste tradizionali di Santo Stefano di Camastra hanno assunto un più marcato profilo religioso, affievolendo quelle caratteristiche di “popolare et profano” che le distinguevano e trovavano richiamo in chi non professa la fede. Tra le festività che hanno perso lo “smalto” è quella del ”Letto Santo” in programma nel santuario benedettino della località collinare “Santa Croce”, domenica 8 settembre. Le comunità cristiane di Santo Stefano e di alcuni centri vicini si recano in pellegrinaggio al santuario, posto sulla cima di un monte visibile da gran parte dei Nebrodi occidentali. Un tempo, quando le tecniche di conservazione degli alimenti erano inesistenti o rudimentali, solo al santuario del “Letto Santo”, dove lʼaria fresca della montagna evitava immediati deterioramenti, si poteva consumare la prima carne suina fresca della stagione, venduta da macellerie temporaneamente ospitate nei locali del santuario, intorno al quale aleggiava il fumo delle molte grigliate di salsiccia, misto allʼodore di vino e alle voci non certo delicate provenienti da altrettanto improvvisate osterie, in evidente quanto pittoresco contrasto con le sensazioni olfattive e acustiche prodotte in chiesa dalle volute di incenso e dalle sommesse preghiere dei pellegrini. Rimarranno nella teca dei ricordi le immagini di un filmato di un giovane regista francese che riprendono in più fasi e fotogrammi il macellaio che giovedì “scanna” il maiale , le cui carni trasformate in pagina 20 salsiccia e costolette vengono vendute sabato e domenica. Ma oggi è rimasto qualche ricordo di tutto questo folklore accettata e rispettata dallʼex arciprete Antonino Oieni, docente di filosofia e ricercato teologo teologia. La festa del periodo “Pagano”, dedicata alla dea Cerere, preparatoria ai nuovi raccolti, ai nuovi amori, ai nuovi contratti, che si svolgeva interne a monte “Santa Croce”, è stata “adottata” dal “Cristianesimo”, che ne ha continuato le caratteristiche popolari. Lʼarciprete Oieni ne aveva compreso a pieno il significato, e la gente arrivava in massa al “Letto Santo”, per sciogliere un voto alla Santa Croce, per portare in dono un quadretto votivo naif, per gustare la prima salsiccia e per alzare un calice di vino in compagnia. Lʼarrivo del terzo millennio ha modificato i ritmi delle festività. Al “Letto Santo” la gente non sosta più. Il macellaio è stato sfrattato con le osterie. Le celebrazioni religiose sono sempre più lunghe. Un comitato di ostinati nostalgici prega per un ritorno delle antiche tradizioni. 6 SETTEMBRE 2013 Economia centonove MESSINA. Scontro sulla nomina del nuovo presidente all’ente del commercio Camera con... svista La partita tra La Fauci e Blandina coinvolge anche i vertici regionali delle associazioni di categoria che hanno interessi incrociati in società-snodo. A cominciare da Montante MESSINA. Eʼ la battaglia strisciante dellʼestate, la nomina del nuovo presidente della Camera di Commercio di Messina. Dallʼassessorato alle Attività Produttive, guidato da Linda Vancheri, sono arrivate alle associazioni di categorie le richieste della terna dei nomi, ma già è polemica sui tempi assegnati dallʼassessorato di via degli Emiri: un mese alla Confcommercio, che ha ricevuto la comunicazione lʼotto agosto; tre settimane in più a Confindustria, che ha ricevuto la comunicazione a fine mese. Una sottigliezza notata dai candidati in corsa per la carica: da una parte il commercialista messinese Francesco La Fauci, vicino alle posizioni del segretario regionale di Confcommercio Pietro Agen; dallʼaltra Ivo Blandina, presidente in scadenza mandato di Confindustria Messina, con una imbarazzante richiesta di rinvio a giudizio a proposito di una presunta truffa, attraverso i fondi Por Sicilia previsti dalla misura 4.19, da parte dellʼimprenditore Nino Giordano, per lʼacquisto di uno yacht, poi “ricoverato” in uno degli scali-ormeggi gestito dallʼimprenditore marittimo. Un fatto che imbarazza lʼassociazione guidata da Antonello Montante, che si è data un codice etico strettissimo che impone a tutti i soci indagati di rimettere il mandato: a Messina lo hanno fatto Nino Giordano, lo ha fatto lʼimprenditore edile Borrella. “Ma se le indagini investono direttamente il presidente di Confindustria non succede nulla?” Eʼ quanto si chiedono gli associati, che imbarazzati, parlano sottovoce, in attesa che il turn-over lasci il disco verde alla possibile nomina di Alfredo Schipani, imprenditore elettrico, candidato in pectore al posto di Blandina. Ma la partita “Messina” è aperta e coinvolge le categorie produttive messinesi, ma anche i vertici delle Francesco La Fauci Ivo Blandina associazioni di Confcommercio e Confindustria regionale che hanno interessi incrociati in alcune societàsnodo: gli aeroporti siciliani e le aziende di trasporto, dove il caertello “affari in corso” è riconducibile direttamente ad Antonello Montante: investimenti programmati nel settore dellʼenergia e dei trasporti, tutti “taggati” con il nuovo corso inaugurato da Crocetta, che ha visto nella Confindustria del vicepresidente Ivan Lo Bello uno dei principali sponsor. Uno scontro che registra la sua punta dellʼiceberg nelle nomine dellʼIrsap, lʼente che dovrebbe liquidare le ex aree Asi, dove si sta consumando una battaglia aspra tra le anime antimafia, che appoggiano il lavoro del commissario Alfonso Cicero, già oggetto di attentati intimidatori, e una parte del Pd, che vede una “recita” antimafia estremizzata in queste vicende, che nasconderebbero invece gli interessi inconfessati dei “professionisti” dellʼAntimafia. A dare la prova della tensione in corso, le denunce dellʼassessore regionale Marino contro il gruppo Catanzaro di Agrigento, vicino alle posizioni di Montante e Lo Bello, e la relativa presa di distanza di Crocetta che sta meditando come sostituire il magistrato antimafia di Caltanissetta: andava bene in Tribunale, “in assessorato, si sa, è unʼaltra cosa…” Dallʼaltra parte risponde Montante che accusa alcuni giornali di attaccare, come ai tempi di Libero Grassi, “chi combatte per lʼAntimafia in Sicilia”. Ma quali sono le forze in campo che si scontrano su La Fauci e Blandina? Questʼultimo, oltre che da Confindustria e da Confesercenti Sicilia, dove direttore regionale risulta essere il nebroideo Michele Sorbera, può avere dalla sua parte, per il peso di Ivan Lo Bello, già presidente del Banco di Sicilia, anche lʼAbi, lʼassociazione dei bancari, rappresentata in Sicilia, da Giovanni Chelo. Anche se lo stesso, interpellato sul punto, ha manifestato “stima e amicizia” a Francesco La Fauci, per anni revisore dei conti dellʼIrfis. La Fauci, dal canto suo, già candidato al senato con la Lista forzista del banchiere modenese Samorì, vanta dalla sua parte lʼappoggio di tutte le categorie di Confcommercio, che si riconoscono nelle posizioni del titolare della “Dolce Vita”, Carmelo Picciotto: Fortunato Novella, (Commercio), Giuseppe Smedile (Turismo), Mariagrazia Celona (alimentari); Stefania Gibbrone (servizi alla Persone), Salvatore Sciliberto, (rappresentanze commerciali); Angelo Di Bertolo (servizi alla imprese); Placido Cardile (Industria); Mariano La Malfa, (artigianato). La Camera di Commercio di Messina è attualmente commissariata: la guida il responsabile dellʼufficio del lavoro, Francesco De Francesco. Lʼultimo presidente è stato Nino Messina, originario di Capo dʼOrlando. Ago della bilancia nella partita a scacchi per la presidenza della camera di Commercio può essere la Consulta delle professioni. R.C. CONFCOMMERCIO Pace fatta tra Picciotto e Milazzo Il 65% degli aderenti operano in provincia ma lamentavano l’esclusione dalle rappresentanze. Trovata l’intesa MILAZZO. Sembra rientrata la polemica che vedeva contrapposti i vertici provinciali della Confcommercio e gli aderenti di Milazzo. Lʼaccusa era rivolta nei confronti del neo presidente Carmelo Picciotto accusato di essere “messinacentrico” nonostante il 65% degli iscritti operino nei comuni della provincia. Nel mirino le rappresentanze nellʼente camerale. Polemica rientrata dopo un incontro con la delegazione mamertina. «Riconfermiamo la fiducia nel progetto di rinnovamento del presidente Picciotto - dice Felice Nania, commerciante mamertino e consigliere provinciale della Confcommercio - dopo una prima incomprensione ci siamo seduti ad un tavolo e chiarito le rispettive posizioni. Avevamo sollevato lʼesigenza di una rappresentatività in modo da portare avanti le istanze del nostro territorio che esprime grosse realtà imprenditoriali. Un modo anche per dare segnali e far crescere la Confcommercio nella nostra realtà». A mettere nero su bianco il loro disappunto sono stati gli associati mamertina. Al centro della polemica erano state le designazioni per il rinnovo dei vertici della Camera di Commercio. «In modo autonomo e senza un minimo di raccordo con la base avevano scritto i commercianti milazzesi - il neo presidente al primo importante appuntamento, assieme ai suoi più vicini colleghi di giunta, ha proceduto a comunicare i nove nominativi, ignorando completamente gli associati della provincia di Messina (le realtà economicamente più importanti del territorio si trovano a Milazzo, Barcellona, Patti, Capo dʼOrlando, SantʼAgata di Militello, Giardini Naxos, Taormina e le Isole Eolie)». Picciotto si dice sereno: «La Confcommercio è una casa di cristallo - sottolinea lʼimprenditore - è mia intenzione coinvolgere tutte le componenti che vogliono lavorare per crescere e rilanciare lʼattività della Confcommercio, compreso chi opera nella zona tirrenica della provincia. La “rivoluzione” è appena iniziata». Gia.C. pagina 21 Carmelo Picciotto Economia 6 SETTEMBRE 2013 centonove TRASPORTI. In attesa della società “progettata” dal sindaco Accorinti, altri tre anni di concessione a Caronte e Tourist ESEMPI Traghetti comunali? Sì, anzi no Risparmiare con GoingSardinia MESSINA. Ma quali sono i numeri del successo del consorzio “GoinSardinia?” I prezzi innanzitutto. Il costo massimo di un biglietto in alta stagione, per due persone con auto al seguito e bambini sotto i dodici anni, andata e ritorno è di soli 310euro per le tratte Livorno-Olbia o Civitavecchia-Olbia. Secondo il bilancio dei primi cento giorni di attività, la nave-traghetto “Kriti”, (Creta), che ha svolto due corse al giorno, ha trasportato 97mila passeggeri e 50.000 automobili. La motonave “Kriti” impiega settanta uomini di equipaggio, dei quali 35 sono sardi. Può trasportare per ogni corsa 1500 pasasegeri e 500 auto. Il corsorzio sta già predisponendo per lʼanno prossimo il raddoppio delle corse. Dalla Sardegna arriva una bella risposta al “caro” traghetti imposto da Tirrenia. I contenziosi del mare MESSINA. Il sindaco Accorinti ha detto che 4 milioni e mezzo di euro incassati dallʼEcopass di Messina nellʼultimo anno e mezzo sono davvero pochini e ha aggiunto pure che vuole vederci chiaro in tutta la vicenda. Ma che fine ha fatto il progetto di una azienda comunale per i servizi di traghettamento nello Stretto? Lʼultimo a parlarne, tra le polemiche, è stato Patrizio Marino. Il coordinatore provinciale dimissionario del Pd, in un commento Tv a caldo, dopo la disfatta al ballottaggio della coalizione che sosteneva il candidato sindaco sconfitto, Felice Calabrò, pronosticava: «Voglio vedere, poi, come farà il sindaco Accorinti a gestire la flotta? Me la voglio proprio vedere». Da allora, il silenzio. Della formula-magica al centro del leit-motiv che ha fatto la differenza Accorinti, la creazione di una flotta comunale che gestisse in proprio i servizi di traghettamento, a scapito degli interessi manifesti di uno dei maggiori azionisti del gruppo armatoriale, lʼonorevole del Pd Francantonio Genovese, grande elettore di Felice Calabrò, è caduto il silenzio. Tombale. Solo lʼautorità portuale, per bocca del presidente Antonio De Simone, ha fatto sapere che la concessione demaniale oggi assegnata al gruppo Caronte & Tourist, nello specchio dʼacqua di San Francesco, «sarà rinnovata per altri tre anni, il tempo utile-ha rilevatoperché si attrezzi lʼapprodo di Tremestieri», da dove in futuro si spera di fare transitare tutto il traffico navale dello Stretto, dopo i pasticci registrati per lʼinsabbiamento dei fondali e i relativi i lavori di dragaggio dellʼarea costati milioni e milioni di euro. Dopo lʼannuncio sulla creazione della società, la flotta pubblica chiamata a gestire il traffico da e per Villa San Giovanni, punto cardine del programma elettorale dellʼamministrazione Accorinti, è passata in secondo piano. Il sindaco preso comʼè stato, tra una presenza da sbandieratore sul carro della Vara e una gita a Taormina a presenziare a un concerto lirico per i giovani, o una riunione sullʼemergenza spazzatura, non ha ancora avuto tempo per pensare a questa “new-co”, la più attesa dagli elettori che hanno appoggiato il nuovo corso, sostenuto in questo progetto, LEGALMENTE COMUNE DI GUALTIERI SICAMINO’ PROVINCIA DI MESSINA ESITO DI GARA Si rende noto che nella gara del 23/07/2012 per lo “Affidamento dei servizi di ingegneria e architettura inerenti la progettazione esecutiva II lotto, progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva III lotto, direzione lavori, misura e contabilità e coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione del progetto pilota per la riduzione del carico inquinante nei comuni di Condrò, Gualtieri Sicaminò, Milazzo, Pace del Mela, San Filippo del Mela, San Pier Niceto e Santa Lucia del Me- dai dati e dalle analisi fornite dallʼex comandate Musolino. Solo una notizia, una indiscrezione giornalistica, un incontro “top secret” tra il sindaco Accorinti e il manager della Caronte e Tourist Vincenzo Franza, una settimana prima del voto. A procurare lʼincontro, il docente universitario Guido Signorino, oggi vicesindaco, da anni animatore del dibattito contrario al Ponte, da sempre in buoni rapporti con la società Caronte e Tourist, azienda che non ha lesinato al dipartimento di Signorino i dati sui flussi di traffico nello Stretto, anche quando la presidente del gruppo, Olga Franza Mondello, si faceva fotografare in compagnia dellʼamministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, nel corso di una delle tante comparsate a Messina a parlare del Ponte. Ma è possibile fare nascere una public company che si incarichi di gestire i servizi di traghettamento con buoni risultati di bilancio, al posto degli scandalosi risultati registrati ogni anno sullo Stretto dalle Fs? Una storia che arriva dalla Sardegna prova che sì, si può fare. Un gruppo di operatori turistici sardi, della Gallura, una settantina tra titolari di hotel, campeggi e ristoranti, distribuiti in ben sedici centri dopo essersi riuniti nel consorzio Goin-Sardegna, si sono autotassati e hanno affittato una nave, la “Kriti” dalla compagnia greca Anek Lines. Ottenuta la concessione per le rotte Livorno-Olbia e Civitavecchia-Olvia, solo nei fine settimana, dal 14 giugno al 30 settembre, secondo i primi dati di bilancio bilanci, hanno incassato sette milioni di euro, a fronte di otto di investimento, distribuito tra i 70 soci con quote minime anche di 500 euro. Tre uffici operativi, 15 dipendenti full time, è una bella risposta al “caro-traghetti” imposto da Tirrenia, società decotta, oggetto di spezzatino di Stato, che vede tra gli azionisti oltre che fondi di investimento, come Equinox di Salvatore Mancuso, anche la Moby Line di Vincenzo Onorato. Presieduto da Gianpaolo Scano, vicepresidente Cinzia Ghiani, il consorzio Goin-Sardegna, ora è partito allʼattacco per allargare la base della società ad altri operatori sardi e fare così nascere entro lʼanno “la flotta della Sardegna”. In Sicilia, invece, si registrano i contenziosi della Compagnia delle Isole, società nella quale è entrata nel capitale la regione Sicilia, con il supporto di una contestata fidejussione della filiale di Napoli di Unicredit e sullo Stretto non si riesce neanche a garantire il servizio Metromare, da e verso lʼaeroporto di Reggio. Figurarsi i collegamenti con le isole minori, da sempre appannaggio di compagnie private, per il trasporto di tutti i beni di prima necessità acqua potabile compresa. Sul costo dei cari-traghetti in Sicilia, lʼAntitrust guidata dall'avvocato amministrativista siciliano Pitruzzella, ha di recente aperto un nuovo fascicolo di indagine. la (comuni compresi nellʼarea alto rischio industriale)” è rimasto aggiudicatario il CRTI UP Studio srl – Arch. Paolo Bucca che ha ottenuto un punteggio pari a 92,329/100. REGIONE Il R.u.p. (ing. Nicola Miccio) Isole Minori, così il nuovo capitolato d’appalto AFFITTASI ATTIVITA’ COMMERCIALE Avviata attività commerciale, pescheria Via dei Mille ang. Via Luciano Manara, affittasi € 3.000,00 mensili. Per informazioni: Tel. 090 710134 – E-mail. [email protected] PALERMO. Andrà in appalto a metà ottobre il servizio di collegamento della Regione con le Isole minori, le Egadi e le Eolie. Curato dal funzionario Giovanni Arnone, lʼappalto oggi svolto dalla Compagnia delle Isole, formata dal gruppo Lauro di Napoli e da un gruppo di imprenditori milazzesi e eoliani, ha una base dʼasta di 27 milioni di euro e ha avuto un parto molto difficile per le norme previste nel capitolato: è espressamente prevista una sede operativa in Sicilia e un fatturato due volte e mezzo più alto della base dʼasta. Il servizio prevede lʼimpiego di quattro navi passeggeri per le Egadi e sei per le isole Eolie, dove sono previste le corse da Milazzo, Messina e Palermo per Lipari, Vulcano, Salina, Panarea, Ginostra, Stromboli, Filicudi e Alicudi. pagina 22 centonove Economia 6 SETTEMBRE 2013 pagina 23 Economia 6 SETTEMBRE 2013 PROGETTI. SELEZIONE DI VENTITRÈ CANTINE DALLA ALPI ALLA SICILIA SOTTOIL BRAND EX VINIS UOMINI&BUSINESS Vino, Palermo culla delle eccellenze PALERMO. Palermo sarà per tre giorni la culla delle piccole grandi eccellenze vitivinicole italiane raggruppate sotto il brand Ex Vinis, il progetto animato dalla passione del conte Gelasio Gaetani d'Aragona, che coinvolge una selezione di 23 cantine di tutta Italia dalle Alpi alla Sicilia. Da giovedì a sabato prossimi, a villa Tasca, il capoluogo siciliano ospiterà una serie di iniziative di co-marketing, con differenti finalità, che coinvolgeranno in alcuni momenti anche il pubblico. L'iniziativa rientra nell'ambito della filosofia produttiva della piattaforma che ha come obiettivo quello di espandere l'export nei mercati internazionali delle centonove IMPRESE PER L’ITALIA Francesco Alfieri direttore SIRACUSA. Francesco Alfieri è stato eletto all' unanimità nuovo direttore di Confcommercio -imprese per l' Italia. Alfieri avrà il compito di affiancare la presidenza e tutti i dirigenti nell' azione di rilancio dell' associazione. PICCOLA INDUSTRIA Silvia Saraceno presidente SIRACUSA. È Silvia Saraceno il nuovo presidente del comitato della piccola industria di Confindustria. . Saraceno del gruppo Irem, subentra a Seby Bongiovanni che ha ricoperto l' incarico per due mandati consecutivi. PARCO DEI NEBRODI Stop al commissariamento con Antoci piccole aziende vinicole italiane che avranno la possibilità di presentarsi all'estero all'interno di una compagine prestigiosa. Palermo segnerà una tappa fondamentale per Ex Vinis perché servirà a testare l'operatività del marchio che, il 19 e il 20 settembre NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO Pmi, partnership Sicilia-Russia PALERMO. Il business to business (b2b) Sicilia-Russia 2013, in programma a fine novembre, è stato presentato agli imprenditori e alla stampa giovedì scorso, nella sede di Confindustria Sicilia a Palermo. Gli incontri si propongono di favorire la nascita di partnership d'affari fra piccole e medie imprese siciliane e russe. Confindustria Sicilia, che è partner di Enterprise Europe Network, rete di servizi di assistenza gratuita a sostegno delle Pmi, collabora all'iniziativa che segue le linee del nuovo piano di sviluppo strategico del governo di Mosca. Vladimir Korotkov, console generale della Federazione russa per la Sicilia e la Calabria, ha affidato la gestione dell'iniziativa a Roberto Zagami, Giuseppe Barresi e al gruppo Heva Management di Avola, per l'occasione rappresentato da Antonino Caldarella. La presentazione di giovedì ha lo scopo di far conoscere l'iniziativa e di raccogliere le manifestazioni d'interesse per valutare opportunità di partnership con corrispondenti imprese russe. Le manifestazioni preliminari saranno tradotte in russo e inviate a Mosca, dove l'agenzia per le Pmi avrà cura di divulgare le varie schede peri raccogliere eventuali corrispondenti interessi. Oltre al console Korotkov e agli organizzatori, erano presenti Victor Petrovich Ermakov, direttore generale della Agenzia russa per le Pmi e Giovanni Catalano, direttore di Confindustria Sicilia. prossimi, sbarcherà a Mosca per un programma comune pensato per sviluppare rapporti commerciali in uno dei mercati in cui le percentuali di vino italiano stanno crescendo in maniera esponenziale. TRACCIABILITA’ ALIMENTARE Accordo tra Coribia e Irvos MESSINA. Accordo di collaborazione scientifica tra il commissario del consorzio di tracciabilità alimentare Coribia di Messina, Giacomo Dugo, e il commissario dellʼIrvos, lʼistituto regionale della Vite e del Vino, Giorgio Calabrese. Le due strutture collaboreranno per scambi di informazioni su tutte le analisi chimicofisiche degli alimenti, ogm comprese. Lʼintesa arriva a conclusione di una complessa attività di riorganizzazione che il commissario Giorgio Calabrese sta svolgendo per conto dellʼassessorato alle Risorse agricole della Regione siciliana, guidato da Dario Cartabellotta, su tutti gli enti partecipati in Sicilia. LʼIrvos, con un contratto di comodato dʼuso, ha di recente assorbito tutti i macchinari dellʼAsca, lʼagenzia regionale preposta ai controlli alimentari, istituita a Ispica che occupava in ruolo due chimici. Queste attività sono state tutte assorbite dallʼIrfos, che ha istituito due dipartimenti al suo interno, uno dei quali di esclusiva competenza tecnicoscientifica. Nei programmi dellʼIstituto Vite Vino sono previste le assunzioni di una decina tra biologi, macrobiologi e chimici. Sono stati soppressi i laboratori di analisi di Ispica e Alcamo. Rapporti di collaborazione sono stati intensificati invece con lʼistituto zoooprofilattico di palermo, che vanta una sede anche a Barcellona Pozzo di Gotto. pagina 24 SANTO STEFANO DI CAMASTRA. Dopo otto anni di gestione commissariale l' ente Parco dei Nebrodi torna ad avere un suo presidente. Si tratta di Giuseppe Antoci, 45 anni, originario di Santo Stefano di Camastra, funzionario di banca, capo area Sicilia della Banca Sviluppo spa. La nomina è stata decisa dalla giunta di governo regionale nella notte tra martedì e mercoledì scorso. CONSUMATORI Taglia l’energia PER RIUSCIRE a risparmiare sulla spesa energetica non è sempre necessario cambiare fornitore di luce e gas. A volte è più efficace intervenire sui consumi domestici, rinnovando gli elettrodomestici. Sostituendoli con modelli a più alta efficienza energetica e seguendo le modalità di utilizzo e di fruizione la spesa annua energetica si riduce anche del 30 per cento . Ad esempio passare dalle lampadine ad incandescenza ai nuovi sistemi Led o a fluorescenza con una spesa minima si possono risparmiare anche 50 euro allʼanno, ammortizzando lʼacquisto nel giro di 3 - 4 anni. Allo stesso modo , dismettere la vecchia lavatrice e comprarne una di classe A+ garantisce un ritorno del 7% lʼanno (circa 50 euro). Invece, per chi possiede un vecchio scaldabagno elettrico e passa a un impianto a gas abbattere di un terzo i consumi, con un tempo di ammortamento di appena di tre anni e un risparmio superiore ai 300 euro lʼanno. Un intervento più impegnativo consiste nel cambio della caldaia tradizionale con una a condensazione. I nuovi impianti recuperano lʼenergia dispersa attraverso fumi di combustione. La spesa si attesta intorno dai 3 - 4 mila euro per ogni singolo appartamento, ma in compenso si recupera fino al 15% del calore disperso e, quindi risparmiando altrettanto sul conto. Francesco Sabatino Adoc UIl Messina poster centonove 6 SETTEMBRE 2013 MURALES DI UMANITA VARIA consigliere del gruppo Cambiamo Messina dal basso che nella querelle si è schierato apertamente dalla parte degli occupanti. La conferenza stampa congiunta di tutti i gruppi consiliari meno quello che fa capo al sindaco Renato Accorinti, è giunta a conclusioni pilatesche. Le istanze degli occupanti sono da recepire, nessun pregiudizio nei confronti delle espressioni artistiche alternative, ma necessità del rispetto delle regole. E quindi? Quindi nulla, dellʼeventuale sgombero dovrebbe occuparsene lʼamministrazione, che non ha alcuna intenzione di procedere in questo senso, ma ha necessità di “sanare” una posizione non ortodossa in termini legislativi. E poi cʼè la questione dei beni comunali abbandonati, senza alcun progetto di recupero, sui quali i riflettori vengono puntati solo se qualcuno decide, come il caso degli attivisti del Pinelli, di renderlo attivo, fruibile. Vivo. Come se ne esce? Il comune di Messina è al lavoro sul regolamento per la gestione (lʼautogestione) dei beni comuni, ma non se ne parlerà prima di un anno. Lʼamministrazione potrebbe concederlo in comodato dʼuso agli occupanti, che però dovrebbero costituirsi in soggetto giuridico. Il più semplice dei passaggi sarebbe lʼassociazione culturale, ma lʼoperazione renderebbe impossibile far continuare lʼattività di serate, concerti e rappresentazioni che oggi ferve alla casa del portuale, perchè ci sarebbe da mettersi in regola dal punto di vista fiscale e contributivo, con le leggi sulla sicurezza dello stabile. Nel frattempo, a ricordare la schizofrenia della politica resta un murales. Blu. Colore che, dicono, riesca a calmare gli animi. (A.C.) MESSINA. Il murales alla Casa del portuale occupata scatena la polemica Blu della discordia Politica da un lato, attivisti del teatro Pinelli dall’altro. Ecco chi. E perchè MESSINA. Unʼiniziativa culturale itinerante, un immobile occupato che si scopre essere proprietà del comune di Messina, una discussione su tolleranza zero e tolleranza mille, e ad ammantare il tutto un murales. Lʼoccupazione della Casa del portuale da parte degli attivisti del teatro Pinelli è la polemica che riscalda lʼatmosfera al ritorno dalle vacanze. Una polemica che si stempera nei toni del politichese, ma che vede contrapposti due mondi che si guardano con diffidenza. Da una parte lʼoccupazione dellʼimmobile abbandonato da tempo, che fino a qualche giorno fa si immaginava fosse di proprietà dellʼEnte porto, quindi della regione Sicilia, e che invece in una affollata conferenza stampa si è appreso, per bocca dellʼex assessore al patrimonio di palazzo Zanca Franco Mondello, essere invece del comune di Messina. A scatenare la polemica è stata una seduta della decima commissione consiliare in cui, con riferimento al murales a tutta facciata dellʼartista da strada di fama internazionale Blu, si è discusso di regolamentazione della street art, termine che ha provocato lʼallergia agli occupanti. “Nessun problema a discuterne, ma non se si inizia la questione parlando di tolleranza zero”, ha spiegato Gino Sturniolo, DIBATTITI E a Palermo è scontro sulla pubblicità in cattedrale PALERMO. Sta creando dibattito e polemiche sui social network l'immagine dell'enorme cartellone pubblicitario di Ultrafibra Fastweb che campeggia su un ponteggio per lavori di restauro della cattedrale di Palermo. Il cartellone nero con scritte gialle copre parte della facciata principale del Duomo ed e' stato affisso dallo sponsor dei lavori e con il placet della Curia. C'e' chi parla di ''oscenita''' e chi invece, dice che ''i soldi degli sponsor servono a preservare i monumenti''. Il soprintendente ha liquidato la faccenda con una battuta: «Senza denari non si canta messa». ALTRE CAMPANE Occupazione si, però... Scontrini, sicurezza, Siae. Ecco come la pensa chi gestisce un locale a norma di legge MESSINA. Nessun pregiudizio contro chi fa cultura, anche con occupazioni. Ma secondo le regole. Nino Cucinotta è uno dei gestori del Retronouveau, uno dei pochi luoghi dʼaggregazione artistica e in città, e spiega: “Messina è una città che ha fame e carenza di spazi sociali, laboratori, e palcoscenici in cui la creatività trovi spazio e modo per esprimersi. La street art, per esempio, nasce in strada e non la si può circoscrivere come fosse una mostra. Dovunque ci sia una zona degradata e grigia è giusto e quasi “necessario” che si lavori per sottrarla allʼabbandono. Però...”. Nino Cucinotta si è presentato alle amministrative di giugno con “cambiamo Messina dal basso”, sostiene convinto lʼoccupazione della Casa del portuale, ma gestisce una struttura che ha costi da sostenere e norme da rispettare, contrariamente allʼautogestione degli attivisti del Pinelli. La soluzione? A qualche km di distanza “Per le attività, in tutta Italia i posti occupati si sono dati una regolamentazione, basti guardare a quanto hanno fatto teatri Coppola e Garibaldi a Palermo e Catania, che rientrano perfettamente dentro le normative nonostante nascano come esperienza “antagoniste”. Una struttura a norma emette scontrini, paga la Siae, rispetta leggi di sicurezza e antincendio, e chi non è obbligato a farlo distorce il mercato. Detto questo - conclude Nino Cucinotta - mi auguro che lʼesperienza del Pinelli continui. Possibilmente entro il recinto della legalità”. (A.C.) pagina 25 Nino Cucinotta posteranniversari 6 SETTEMBRE 2013 centonove PROTAGONISTI. Due grandi studiosi raccontano la Regina di Sicilia a 650 anni dalla morte In memoria di Eleonora Ritratto della “saggia” figlia di Carlo che ebbe un ruolo strategico anche nella politica estera quale mediatrice tra monarchia angioina e quella aragonese. I legami con l’Argimusco di Montalbano PAUL DEVINS E ALESSANDRO MUSCO mareggiate invernali avevano distrutto la flotta allestita per il viaggio. La futura regina di Sicilia aveva per dote una grande IL 9 AGOSTO DI QUEST'ANNO ricorrono quantità di gioielli. All'arrivo Eleonora fu i 670 anni dalla morte di Eleonora d'Angiò, accolta con entusiasmo a Messina, dove la, oggi sconosciuta, grande Regina di era stato costruito un nuovo molo in suo Sicilia, moglie di Federico III d'Aragona. onore. Con il presente breve studio si intende Il 26 maggio 1303, giorno di Pentecoste, renderle omaggio delineando i rapporti di Eleonora, fu condotta alla cattedrale di lei con il Maestro Arnaldo da Villanova con Messina, dove l'arcivescovo celebrò le riferimento alla committenza del sito nozze3. I festeggiamenti si susseguirono megalitico di Argimusco. per due giorni, al termine dei quali il Eleonora d'Angiò, nacque a Napoli nel seguito di Eleonora fece ritorno a Napoli, 1289, ottogenita (e terza figlia femmina) di per espresso ordine di Carlo II. Federico Carlo II d'Angiò, re di Sicilia, e di Maria ed Eleonora partirono per Palermo. Le d'Ungheria. Come lei, fervente fonti tacciono sui primi anni di matrimonio. francescana, sua figlia, Caterina, e le sue Probabilmente Eleonora accompagnava il nipoti, Costanza e Bianca, figlie di suo re nei suoi viaggi per l'isola. figlio Pietro II, si rinchiusero nel monastero Nel 1304 nacque la primogenita, delle Clarisse di Messina. La figlia ne Costanza, futura regina di Cipro e divenne l'abbadessa. Lo zio di Eleonora d'Armenia. Il 14 luglio 1305, invece, vide la era S. Luigi IX re di Francia nonchè luce a Palermo il primo figlio maschio, che patrono dei Terziari francescani e il fratello in onore del nonno paterno fu battezzato di Eleonora era S. Ludovico, vescovo di Pietro (il futuro Pietro II). Il 28 agosto 1305 Tolosa, anch'egli totalmente preso da è il momento che, secondo noi, è stato la Francesco. La fortissima fede chiave per la nascita del sito Fervente francescana, di Argimusco: in segno di religiosa associata alla pratica sua figlia, Caterina, francescana della povertà e festa per la nascita dell'erede della penitenza accompagnò e le sue nipoti, Costanza al trono, Federico diede a per tutta la vita Eleonora. Per Eleonora, in appannaggio e e Bianca, si rinchiusero sua stessadisposizione ella patrimonio, il castello e la nel monastero volle essere seppellita a terra di Avola, con la relativa delle Clarisse Catania in una chiesa da lei giurisdizione civile e penale. di Messina dedicata a san Francesco, Questa donazione S.Francesco all'Immacolata. In rappresenta una pietra tutta la vita si prodigò in opera di miliare nella storia costituzionale siciliana, beneficenza e donazioni a favore in quanto costitui il primo nucleo della dell'ordine francescano, per tutti e tre gli Camera delle regine di Sicilia che durò poi ordini in cui era costituito. fino al 15374. RImandiamo all'attenta narrazione di Negli anni successivi Eleonora ricevette in Francesco Costa per i dettagli sulla vita di appannaggio dal suo consorte anche le Eleonora, oltre che per i rapporti tra città di Siracusa (1314), Lentini, Mineo, Eleonora e gli spirituali francescani, tra i Vizzini, Paternò, Castiglione, Francavilla e quali ricordiamo, rientrava il suo maestro i casali della Val di Stefano di Briga. Arnaldo da Villanova. Eleonora esercitò direttamente poteri di Nulla si sa dei primi anni di vita di amministrazione della Camera, Eleonora, che presumibilmente trascorse esercitando poteri sovrani sulle sue terre. nei castelli regi di Napoli. La prima La sede della Camera Reginale venne concreta informazione è del 1300, quando fissata da Eleonora al Castello Maniace di Bonifacio VIII scioglie la promessa di Siracusa. Nell'amministrazione della matrimonio contratta con Philippe de Camera Eleonora mostrò grandi doti di Toucy. Si appurò che la principessa, all'età equilibrio e saggezza. Altrettanta di dieci anni, aveva formulato una saggezza dimostrò nel discreto consiglio e promessa di matrimonio di fronte a influenza politica sul regale marito. Bartolomeo da Capua e al camerlengo Ricordiamo che nell'ottobre 1309, nei Jean de Montfort. Il pontefice ordinò di Capitoli di Piazza, il re promulgò una legge sciogliere immediatamente Eleonora da che prevedeva, tra le altre cose, l'apertura questa promessa. La pace di Caltabellotta, di scuole per maschi e femmine. Nel stipulata il 29 agosto 1302 dopo il non Rinascimento l'istruzione femminile buon esito della campagna di Carlo di veniva ancora considerata un inutile Valois e Roberto, duca di Calabria, contro perdita di tempo e tutt'ora 58 milioni di la Sicilia, stabili che, per sigillare la pace, bambine nel mondo non hanno accesso Eleonora sarebbe andata in sposa a all'istruzione, per non dire, poi, degli stati Federico III d'Aragona, dal 1296 re confessionali talebani di oggi. Nei dell'isola di Sicilia. Questi sarebbe stato successivi 48 capitoli stabilì anche il valore riconosciuto re vita natural durante col solo giuridico della deposizione delle donne titolo di re di Trinacria. La partenza di nella compravendita di immobili, una Eleonora per la Sicilia, ritardò sino alla specie di rivoluzione nel campo dei diritti primavera del 1303, perché le precoci civili e della non discrimazione sessuale DI “ ” antesignana delle legislazioni del 1900. I capitoli sono stati, evidentemente, influenzati dall'insegnamento di Arnaldo a corte nonchè dal carattere di Eleonora d'Angiò. Dopo la ripresa della guerra tra Roberto d'Angiò e Federico III, nel 1312, Eleonora iniziò a svolgere un ruolo importante anche in politica estera quale mediatrice tra la monarchia angioina e quella aragonese. Gli studi del Costa e del Kiesewetter, cui rimandiamo, bene illustrano queste attività. Eleonora d'Angiò trascorse gli ultimi anni della sua vita indossando per devozione l'abito delle clarisse e vivendo in solitudine e raccoglimento. Il Cagliola specificava, in proposito, che non fu mai clarissa ma terziaria clarissa causa la inosservanza della clausura. Essa vestiva l'abito per devozione ma senza professare la Regola. Visse in una piccola villa, costituita da alcune case terrane da lei fatte costruire con giardino e una grande cisterna, alle falde dell'Etna nel villaggio Guardia dell'antica Malpasso. Singolarmente le case ove visse si trovavano esattamente sulla ideale diagonale nord-sud che parte dal castello di Montalbano, ove Ella aveva vissuto i momenti forse più belli della sua giovinezza. La grande cisterna del villaggio Guardia era stata fatta costruire dalla regina a beneficio dei contadini del luogo per irrigare le campagne. La lava ha coperto gran parte di quelle case terrane, salvando solo un vano delle stesse e un elegante “...terrazzina dalla pianta quadrangolare, le cui pareti su tre lati sono arricchite da una serie di sedili in muratura rivestiti da mattonelle in terracotta e formanti come delle spalliere...”, per come scriveva lo scopritore Busto di Eleonora d'Aragona, Palermo V. Bruno. Dalla villa si recava spesso presso i senza polemiche) risalire la koinè culturale monaci benedettini dell'attiguo monastero e la committenza necessaria per la di San Nicola l'Arena per conversare o realizzazione delle statue di pietra al prendere parte ad esercizi di penitenza. medioevo, nel libro Argimusco Decoded, Nel casale La Guardia morì all'età di 58 anni il 9 agosto 1343. Per sua disposizione abbiamo ipotizzato che le risorse finanziarie messe a disposizione da Eleonora venne seppellita nella chiesa di Eleonora d'Angiò avrebbero consentito la san Francesco all'Immacolata a Catania, realizzazione del citato apparato da lei fatta erigere sopra il tempio romano megalitico. Il fine, lo ripetiamo, sarebbe dedicato alla dea Minerva. stato la creazione di un grande talismano Della regina Eleonora non esistono ritratti stellare per la cure mediche del Re e della coevi eccetto la figura sotto la Vergine nel famiglia reale, per come insegnavano la mosaico nell'abside di sinistra della melotesia e la medicina astrologica Araba Cattedrale di Messina. Siamo sicuri che è recentemente portate dai proprio così? Esiste un altro ... Della Regina esiste Catalani in Sicilia, tra di essi il ritratto? Sì, esiste e per un altro ritratto? Sì, esiste medico di corte, l'alchimista l'esattezza è una gigantesca Arnaldo da Villanova. statua: si trova a Montalbano e per l'esattezza è una Elicona, sul sito di statue gigantesca statua: si trova Le risorse, secondo noi, non provenivano dalla vendita dei megalitiche di Argimusco. a Montalbano Elicona, personali di Eleonora, Facendo seguito alle nostre sul sito di statue megalitiche gioielli già fatta nel 1309 e scoperte che fanno (non pagina 26 “ di Argimusco ” centonove comunicata al Papa nello stesso anno da Arnaldo da Villanova, poiché la vendita era stata destinata ai poveri. Il denaro proveniva, invece, a nostro avviso, dal patrimonio della Camera Reginale delle terre e del Castello di Avola. Morto nel 1308 il vecchio gestore, Raniero di Sciacca, castellano di Avola, Eleonora elesse, il 28 maggio 1308, quale nuovo castellano di Avola, Calcerando de Vergnea. Con grande probabilità fu quest'ultimo a dovere reperire e trasferire nel messinese le risorse della Camera Reginale necessarie alla “concessione ad dirigere/eseguire” lavori sull'Argimusco data ad Arnaldo. La “chiave”, il denaro, proveniva, dunque, dalla ricca Val di Noto. La procedura seguita a mezzo di una concessione demaniale a privato per un fine pubblico relativo a lavori e a mezzo di un posteranniversari finanziamento con risorse dalla Camera Reginale, istituita solo cinque anni prima, resero, secondo noi, “non tracciabili” le risorse (oggi definibili quali “spese riservate della Presidenza”) anche grazie ad un'abile lavoro di copertura fatto dal De Vergnea. Tanto fece sì che l'opera non venisse attenzionata dalle famiglie nobiliari critiche verso la casata reale, in particolare, dai Chiaramonte: questi ultimi non avevano né feudi né altri interessi nel territorio di Avola. Ancor di più non se ne accorse la Chiesa di Roma che teneva in regime di scomunica il marito di Eleonora. D'altra parte il sito inospitale e lontano da occhi indiscreti ben consentiva di mantenere un discreto silenzio sui lavori. Oltre al detto finanziamento della concessione lavori, con quelle risorse Eleonora volle, altresì, ricompensare Arnaldo per le attenzioni date con alcuni libri, al consorte e al regno nonché per le raccomandazioni di morale evangelica date alla stessa Eleonora. Nell'anno 1310 Arnaldo aveva da poco finito, a Montalbano, la Informaciò espiritual al Rei Frederic de Sicilia. In esso Arnaldo si rivolgeva alla regina Eleonora raccomandandole di non avere letture mondane e di organizzare gruppi religiosi in stile beghino. Abbiamo detto in un nostro precedente articolo che tali gruppi vennero ospitati nelle due chiese montalbanesi di Santa Caterina e di Spirito Santo. Arnaldo, ancora, raccomandò ad Eleonora di essere un esempio di santità per i suoi sudditi vestendo tonache di lino per visitare gli ospedali con le sue ancelle in modo da essere scambiate, lei come personificazione della Fede, le sue ancelle della Speranza. In cambio la regina diede ad Arnaldo la detta concessione, gli regalò un tabernacolo di legno e costruì, per i suoi protetti Beghini, come detto, le Chiese di Spirito Santo e di Santa Caterina d'Alessandria (quest'ultima poi ridedicata nel 1344 alla patrona degli alchimisti) in stile romanicocatalano, quale corrispettivo della direzione e concessione lavori per una grande opera (Magnus Opus). Il fine doveva essere, come sopra cennato, il progetto di Arnaldo di realizzare sul sito demaniale di “Argimustus”, preferita riserva di caccia con il falcone del Re, una sorta di grande talismano di pietra al fine della medicina astrale per la cura del corpo del re e per la salute della famiglia reale nei tempi nefasti della imminente apocalisse da Arnaldo prevista per il 1368 o 137618. Nel testo Interpretatio facta per Magistrum Arnaldum de Villanova de visionibus in somnis dominorum Iacobi secundi regis Aragonum et Frederici tertii regis Siciliae eius fratris del 1308, poi, Arnaldo parlava di altre imminenti stragi e calamità attese entro tre anni ovvero entro il 131119. E', dunque, verosimile l'esigenza e l'urgenza di tutelare la salute della famiglia davanti alle incombenti calamità. Al centro del pianoro di Argimusco, nel bel mezzo del talismano stellare per la medicina, Arnaldo volle dedicare il megalite più suggestivo, quello della costellazione della Vergine, alla regina Eleonora d'Angiò, sua finanziatrice e discepola. La vergine non ha in mano la spiga canonica dell'iconografia astrale, né ha bambini in braccio (come Iside o la Beata Vergine Maria), o porcellini da latte (come Demetra) o leoni ai piedi (come Cibele). La vergine è una suora in 6 SETTEMBRE 2013 preghiera, vestita con una tonaca da un caso, come visto sopra, che i suora, esattamente per rimaneggiamenti e la ridedicazione a S. come prescritto nell'Informaciò da Arnaldo Caterina della omonima Chiesa siano stati ad Eleonora: una personificazione, effettuati un anno dopo la morte della immagine vivente della Santa Vergine Regina nel 1344. Tale era il legame di madre del Cristo. La stessa immagine affetto che legava la discepola Eleonora coincide con il mosaico trecentesco con Arnaldo che, lei viva, il figlio Pietro II o raffigurante Eleonora, tutt'ora visibile, nella il nipote Ludovico (di nove anni23) mai versione originale20, sull'abside sinistra avrebbero mai potuto effettuare le del Duomo di Messina. Davanti alla statua modifiche che oggi vediamo. L'Argimusco, di Eleonora stava, non a caso, la grande abbiamo scritto, è una delle tante opere aquila della casata reale aragonese. E incomplete esistenti in Italia, forse la ancora oggi vergine ed aquila sono i prima. La improvvisa morte di Arnaldo non megaliti più riconoscibili del sito, come a consentì di finire il magnus opus. Si perse simboleggiare una forte unione il senso dell'opera e l'intero Non si può non restare progetto scese nella tomba coniugale anche dal punto di affascinati dalla bellezza con lui. vista simbolico. Nella statua litica sono chiaramente visibili Finì anche il periodo regio di surreale della grande le mani giunte con le dita Montalbano, si estinsero le Vergine in preghiera, intrecciate in preghiera. Le dita secondo il canone cristiano, memorie dei testimoni e, in intrecciate in preghiera sono, luogo delle armi e delle imponente, avvolta peraltro, una delle prove magie alchemiche dei suoi dell'origine certamente non pre- dalle luci del tramonto signori aragonesi, tornò a cristiana della statua della risuonare lo scampanio Vergine o Orante (così la chiamano alcuni degli armenti al pascolo. Ciò nonostante studiosi locali), data la forte valenza quello che rimane impressiona anche il malaugurale che si dava all'intreccio delle visitatore più sprovveduto. Non si può dita e delle mani in epoca classica non restare affascinati dalla bellezza grecoromana. Il progetto di Arnaldo, surreale della grande Vergine in ipotizziamo, che possa essere stato preghiera, secondo il canone cristiano, appoggiato con entusiasmo da Eleonora imponente, avvolta dalle luci del anche grazie all'influsso esercitato su di lei tramonto, nel silenzio secolare delle dalla passione alchemica di suo fratello grandi pietre che la circondano. La Roberto re di Napoli, con cui, peraltro, mancata conclusione del progetto lascia Arnaldo era in rapporto epistolare e sopravvivere ancora un'immagine della diplomatico22. Tanto Eleonora lo grande regina Eleonora, donna grande appoggiò che mise a disposizione, con nelle opere di fede, nella politica di stato e non poco coraggio, il suo patrimonio nella carità, premiata con una enome personale della Camera Reginale al fine di statua posta in uno dei siti più affascinanti garantire la segretezza dell'opera. Non è del pianeta. pagina 27 “ ” posterlibri 6 SETTEMBRE 2013 ANTOLOGIE. Curata da Rando Pascoli messinese Il grande poeta in un itinerario creativo della stagione trascorsa in riva allo Stretto MESSINA. A degna conclusione delle celebrazioni dello scorso anno per il centenario della morte di Giovanni Pascoli, che ha coinvolto la città con importanti convegni e giornate di studio, con pubblicazioni, nonché con la concessione al poeta della cittadinanza onoraria e lʼintitolazione a lui della Biblioteca della Provincia, giunge adesso questo denso volume antologico curato da Giuseppe Rando (che scrive pure un corposo saggio introduttivo): “Giovanni Pascoli, Poesie e prose della stagione messinese”, Messina 2013, EDAS, pp. 413, € 25,00. Finalmente siamo in grado di conoscere, senza inutili campanilismi, ma in precisi casi documentati (e in molti altri probabili), quali furono le opere composte nel corso del non lungo, ma fecondo periodo trascorso dal poeta di San Mauro a Messina, dove giunse nel gennaio del 1898 per ricoprire la cattedra di Letteratura latina allʼUniversità e dove rimase sino al giugno del 1902, visto che, subito dopo, assunse quella di Grammatica greca e latina a Pisa, e nel 1905 successe al Carducci nella docenza di Letteratura italiana a Bologna. È stato notato nel saggio di Rando come sia sufficiente seguire la pubblicazione cronologica delle opere pascoliane per rendersi conto che quello messinese fu “un periodo di intensa – della più intensa – creatività per lui”: lo testimoniano la quinta edizione di “Myricae”, la seconda edizione dei “Poemetti”; e gli stessi “Canti di Castelvecchio”, usciti per la prima volta nel 1903, che racchiudono moltissime liriche composte assai probabilmente proprio in quel quinquennio che più tardi lo stesso Pascoli doveva giudicare “i cinque anni migliori e più operosi, più lieti, più raccolti, più sorridenti di armonie della mia vita”. Ma non è tutto, perché molte altre composizioni “messinesi” compariranno anche nei “Primi poemetti” (1904), in “Odi e Inni” (1906) e nei “Nuovi poemetti” (1909), senza contare tante composizioni in latino raccolte poi nei “Carmina”, due dei tre saggi danteschi, due antologie italiane e diversi discorsi da lui pronunziati in città in diverse ricorrenze. Fu, infatti, proprio a Messina che Pascoli si trasformò da professore-poeta in intellettuale attivo, un vero e proprio conferenziere, costretto, come il poeta stesso scrive, “per i cari messinesi a commemorare e a predicare”. Viene sottolineato, poi, dal curatore come proprio in quegli anni sia venuta meno la fase “myricea” della sua opera ed egli abbia dato avvio agli “orizzonti epico-lirici della sua poesia”, mentre nei discorsi da lui tenuti in città “si andavano intanto delineando precise opzioni in ordine alla visione del mondo, alla ideologia politica e alla poetica”. Le pagine del saggio sono tutte da leggere per comprendere come il poeta, pur sentendo i molti richiami della cultura del suo tempo (Positivismo, Socialismo, Patriottismo, Cristianesimo, Classicismo, Irrazionalismo), li interpreti, sia nelle poesie che nelle prose, in modo sempre personalissimo. E la lettura dei testi messinesi si rivela interessante perché rende possibile cogliere, fra lʼaltro, la sperimentazione del suo “ardito simbolismo visionario”, la scoperta del nesso “che lega scienza, poesia, politica e fede”, “lʼamorevole attenzione alla cultura popolare e al dialetto della città dello Stretto”. F.I. LA CLASSIFICA di Felice Irrera Gonzalo Alvarez Garcia, Dios a la vista, Pungitopo 2013, pp. 112, € 12,00. Un autore spagnolo, ormai quasi novantenne, collaboratore di diverse riviste e giornali, che ha pure insegnato allʼUniversità di Palermo, dove vive e lavora, scrive qui un saggio critico sulla religione, raccontando come lentamente sia passato da ministro della fede cattolica alla laicità, mescolandosi giorno dopo giorno con la vita degli altri, alle cui domande cercava di dare delle risposte. Nella prospettiva di avere un giorno una “teologia laica”. Hosseini Khaled - E lʼeco rispoJoël Dicker - La verità sul ca- Piemme so Harry Quebert - Bompiani 1seAndrea 4 Camilleri - Un covo Violetta - Fashion book - Sellerio Walt Disney Company Italia 2diDanvipere 5 Brown - Inferno - MonVioletta - Il mio diario - Walt Disney Company Italia 3dadori 6 wuz.it A CURA DI CARMELO CELONA LACERTI DI LETTURE Il contratto umano LO STILE Eʼ ELEGANZA dei gesti, non è mai volgare come certe mode. “Che cosʼè lo stile? Eʼ fare di un atto difficile un gesto grazioso, è dare un ritmo alla fatalità. Eʼ essere coraggio senza disordine, è dare alla necessità lʼapparenza della libertà.” Quando si ha conoscenza delle cose, la paura perde miseramente il confronto con il coraggio. “Il coraggio dellʼuomo è consapevole: il suo coraggio è consapevolezza di una paura liberamente accettata, liberamente superata.” La bestialità è la rinuncia alla conoscenza, alla grazia e alla dignità. “Coraggio, scienza e bellezza, ecco ciò che lʼuomo contrappone alla forza della bestia.” Lʼobbiettivo ultimo del corridore è quello di arrivare prima di essere partito. “Nel grande corridore cosa trova la folla? Il vincitore di un nemico ben più insidioso: il Tempo.” Solo dal centonove NOVITA’ Pirrera, medioevo tra noi L’autore nisseno alle prese con una favola istruttiva MESSINA. Lʼattività culturale di Carmelo Pirrera, autore nisseno, che vive da tempo a Palermo e integra la sua attività culturale con la pubblicazione di opere, più volte premiate, sia di poesia che narrativa, è ben nota ai nostri lettori. Lo ritroviamo adesso alle prese con una favola medievale divertente ed istruttiva (“Il Regno”, Genesi Editrice, Torino 2013, pp. 80, € 11,50), in cui può ben mostrare la sua vena paradossale ed ironica. Stefano Lanuzza, al quale è affidata la postfazione, la definisce un “racconto metastorico”, di cui è protagonista un re mediocre, “nano nel corpo e nellʼanima”, circondato da una corte a lui adeguata, che forma “un tragicomico grottesco teatrino dei pupi”. Nessun riferimento, per carità (diciamo noi), allʼultimo ventennio che abbiamo attraversato né al ben più famoso (almeno finora) ventennio di fascistica memoria: certo è, però, che qualche somiglianza un forzitalioto o popolanodella libertà dovrebbe pure trovarla, non fosse altro che per il servilismo biecamente opportunista da cui lʼin verità poco regale sire appare continuamente circondato; e, magari, per la bella trovata, volta, come si dice, a fare cassa, che è la “tassa sui sogni”, metafora di una dipendenza dal mezzo televisivo che tutti conoscono, ma che tutti continuano imperterriti a subire. Tornando alla narrativa, immersi come siamo sino al collo in un post-moderno nel quale, intrappolati da un bel poʼ, ci agitiamo senza speranza come nelle sabbie mobili, sprofondando sempre di più, ogni tanto ci viene offerta la possibilità, come in questo caso, di poter gustare pietanze moderne in una sapida salsa antica o, per restare nella metafora, di poter vedere sfilare sotto i nostri occhi i famosi cavalieri della tavola rotonda trasformati in cavalieri della tavola imbandita. Ma poiché ogni storia ha il suo succo, dopo il divertimento resta sotto i nostri occhi la caoticità del reale che un disincantato Pirrera propone al lettore ancora convinto che la storia sia maestra di vita. Rimane il fascino di questa scrittura, così lontana dai canoni epici ai quali dovrebbe ispirarsi, sempre sciolta e vivace, beffarda e canzonatoria nei riguardi di un mondo che non è poi così lontano da quello medievale. (F.I.) frasi che fanno un racconto, diverso da quello narrato dall’autore travaglio psichico e fisico dellʼagonismo lʼatleta capisce che non bisogna superare lʼavversario per vincere bensì se stesso, i propri limiti. Superare questi limiti per lʼatleta è questione dʼimpegno morale. “Questa lotta è una competizione non un conflitto. Questo significa che lʼuomo non deve sconfiggere lʼuomo, ma la resistenza delle cose. La cosa più importante della lotta non è sapere chi possiederà lʼaltro, chi assoggetterà lʼaltro, ma chi assoggetterà meglio il nemico comune: la natura.” I combattenti, anche nellʼagone sono tra loro solidali, essi si aiutano vicendevolmente, poiché sanno che lʼuno è lo specchio dellʼaltro e che la forza del fato e della casualità, a volte, anche nello sport, determinano la sorte. “Gli uomini possono aiutarsi così facilmente anche mentre combattono.” Lʼunica forza che garantisce il successo nella competizione sportiva è la forza di volontà. Senza di essa qualsiasi altra qualità o talento fallisce. “No, il muscolo non fa lo sport. Il muscolo, per quanto pagina 28 sia importante, non è mai altro che una materia prima, non è lui che vince.” La morte di un genio, di un poeta, di un artista, di un grande uomo, accora perché è un pezzo di noi, del nostro mondo, di quel che siamo, che si sgretola. “la morte di un corridore è infinitamente triste, perché non è soltanto un uomo che muore, è un poʼ di perfezione che scompare da questo mondo.” Lo sport esorcizza e placa lʼistinto ancestrale della lotta per la sopravvivenza imposta dal nostro ego. Esso è un pilastro della formazione dellʼuomo civile, sociale e solidale. “Che bisogno hanno gli uomini di andare allʼattacco? Perché vi si buttano con entusiasmo? Perché questa lotta inutile? Che cosʼè lo sport? Che cosa mettono gli uomini nello sport? Se stessi e il loro universo umano. Lo sport è fatto per esprimere il contratto umano.” Lacerti tratti da: “Lo sport e gli uomini ” - 1960 Roland Barthes posterarte centonove Il tavolo dei relatori e gli zampognari nel santuario di Crispino Parte da Monforte San Giorgio la sua valorizzazione W la zampogna Il laboratorio etnografico “Riiuddu” ha raccolto esperti, suonatori e costruttori a confronto. Nella quiete di Crispino DI FRANCESCO PINIZZOTTO MONFORTE SAN GIORGIO. Fiato alle zampogne e ai suoni dal tipico sapore pastorale non solo per accompagnare il “Capidduzzu di Maria”, che sabato 31 agosto ha coinvolto migliaia di fedeli con la tradizionale processione della reliquia della Madonna. Lo scorso 1 settembre, infatti, si è tenuta presso l'Eremo di Crispino, la tavola rotonda dal titolo “La Zampogna siciliana a paro: tradizione e innovazione”, organizzata dal Laboratorio Etnografico “Riiddu” e patrocinata dal Comune di Monforte San Giorgio. La tavola rotonda è stata organizzata a ridosso del rito processionale che si ripete da quasi quattro secoli, con partenza dall'Eremo di Crispino e arrivo alla Chiesa Madre di Monforte centro, da sempre caratterizzato dalla spontanea partecipazione di numerosi suonatori di zampogna. I ciaramiddari accorrono anche da altri centri del Messinese per celebrare la Vergine con le loro melodie, che durante il percorso si intrecciano e sovrappongono creando un paesaggio sonoro affatto eccezionale nel mondo popolare siciliano. I partecipanti alla tavola rotonda – studiosi e ricercatori insieme a suonatori e costruttori di zampogna – hanno discusso delle tradizioni e delle prospettive attuali della zampogna “a paro” (ciaramedda), ponendo in evidenza la vitalità di questo antico strumento pastorale anche in una prospettiva di preservazione dei saperi che lo riguardano, tanto nella dimensione esecutiva quanto negli aspetti legati alla sua costruzione. Suonatori e costruttori sono infatti detentori di un sapere unico da salvaguardare. E a tale scopo il Laboratorio Etnografico Riiddu (dalla tradizionale melodia della vendemmia) è stato appena istituito grazie all'impegno di un gruppo di giovani cultori di tradizioni popolari e professionisti monfortesi. Suoi principali obiettivi sono la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale del territorio. Sergio Bonanzinga. docente dellʼUniversità di Palermo, ha presieduto i lavori dopo i saluti del sindaco Giuseppe Cannistrà e del parroco Padre Luigi Celona. Giuseppe Ardizzone Gullo, presidente del Centro Studi Storici locale, ha illustrato il patrimonio delle tradizione del centro collinare dei Peloritani che ha divulgato in sue varie opere, mentre Mariagrazia Magazzù, pure lei dellʼUniversità di Palermo, ha focalizzato, tra lʼaltro, gli interessi attorno al suono delle cornamuse nellʼarea jonica, fino al catanese. Notevole riflessione sugli aspetti etnoantropologici che valorizzano il patrimonio immateriale di ogni comunità quella di Mario Sarica, direttore del “Museo culturale e musicale dei Peloritani” di Gesso. Il confronto si è fatto interessante sui suonatori storici, sulle vecchie manifestazioni e raduni e sullʼimportanza di non far disperdere un patrimonio culturale, comunque ancora tramandato grazie alla passione di piccole “comunità nelle comunità” in vari centri messinesi, come a Monforte, Fiumedinisi, Galati Mamertino. Sono intervenuti anche Giancarlo Parisi, musicista e compositore messinese, e ancora Salvatore Vinci, zampognaro di San Filippo Superiore, borgo di Messina; Nunzio Famà, zampognaro e costruttore di Torregrotta; Leonardo Carpita, zampognaro e costruttore di Castelmola; e Pinello Drago, zampognaro e costruttore di Galati Mamertino. DE GUSTIBUS di Massimo Lanza Turisti in calo, non solo crisi MENTRE ERO IN vacanza nella mia amata Stromboli ho letto unʼinteressante articolo sul calo del turismo in Sicilia. In effetti, sia a Stromboli, che anche nelle altre isole dellʼarcipelago il calo di presenze è netto. Mai mi era capitato di vedere ristoranti non al completo nei fine settimana di agosto, hotel con camere disponibili anche nei periodi più caldi, persino nelle isole più piccole. Certo cʼè la crisi, ma siamo sicuri che sia soltanto quella? Avete mai pensato alle Eolie in termini di servizi e di prezzi? Certo per noi siciliani, messinesi in particolare, è facile, basta prendere unʼaliscafo e il gioco è fatto. Provate a pensare a chi arriva dal nord, atterra a Catania, lʼaeroporto di Reggio Calabria non brilla per collegamenti, da li deve raggiungere Messina o Milazzo, aspettare quindi lʼaliscafo, insomma a parte i costi già in partenza ha perso una giornata di vacanze prima di raggiungere la meta e lo stesso vale per il ritorno, infatti il collegamento Catania-Eolie è praticamente inesistente. Già il costo del biglietto aereo, del transfer dallʼaereoporto agli imbarcaderi e il biglietto dellʼaliscafo sommati costano quanto un fine settimana in una buona località più a portata di mano. Metteteci poi i prezzi delle strutture alberghiere e dei ristoranti, ricevute alla mano senza mai fare un pasto completo, ovvero optando per un antipasto o un primo ed un secondo, e scegliendo una bottiglia di vino entro i 20 € solo in un caso ho speso “solo” 80 euro in due, per il resto sempre di più da 90 a 100 euro. Con punte di involontaria comicità nel conto, come ben 4 € di coperto a persona in un posto che in fondo era una terrazza con le sedie in plastica, le tovaglie sintetiche e dove i vini disponibili su una trentina elencati erano in verità non più di mezza dozzina, e quello servitoci dicendoci che era del 2012 era del 2011, peraltro caldo e mal conservato, i bicchieri inadeguati e mi fermo qui per carità di patria. Siamo quindi sicuri che si tratti soltanto di crisi generale? pagina 29 6 SETTEMBRE 2013 MUSICA di Cesare Natoli Dal vivo senza Siae POTREBBE ESSERE il momento della svolta. Quella svolta che tanti artisti, gestori di locali piccoli e grandi, organizzatori professionali o meno, hanno aspettato. Stiamo parlando dellʼemendamento presentato al interno del decreto del “Fare” del governo Letta da parte della deputata Rosa Di Giorgio; emendamento che punta a rivoluzionare il mondo della musica dilettantistica a costo zero. Ecco il comunicato ufficiale della Di Giorgio direttamente dal suo sito internet: “La musica dal vivo, con un massimo di 200 partecipanti, può essere eseguita senza più particolari licenze, ma con una semplice segnalazione ad uno sportello del proprio Comune”. È un piccolo passo, certo, ma importante. Spesso i gestori dei locali sono scoraggiati dallʼorganizzare piccoli concerti live proprio dalla burocrazia e dallʼobolo SIAE. Così, invece, i locali avrebbero la possibilità di aumentare la propria offerta di musica dal vivo, e non ci sarebbe nemmeno il fantomatico papiro della SIAE da comprare e da compilare a fine serata. Insomma, unʼottima notizia, da un lato, per chi vuole promuovere il proprio locale e le proprie serate e organizzare piacevoli forme di intrattenimento e, dallʼaltro, per i gruppi musicali, che forse avranno maggiori possibilità di esibirsi. NUOVEVISIONI di Marco Olivieri La scuola dei mostri Pixar A SCUOLA DI marketing. Divertimento, ironia, alcuni spunti originali, in una confezione sperimentata e rassicurante, con un “messaggio finale“ che accontenta adulti e bambini, sono il segreto del successo – produzione Pixar Animation Studios e distribuzione Disney - di “Monsters University” (anche in 3D), prequel del gradevole e fortunatissimo “Monsters & Co”. In questo nuovo film dʼanimazione si raccontano le peripezie divertenti dello spaventatore fallito Mike Wazowski, lʼormai famoso mostro verde con un solo occhio, vittima di inevitabili traversie nellʼambita Università del terrore, tra selezioni e agguerrite concorrenze. Con il più talentuoso "Sulley” e altre figure mostruose si dipana una vicenda che vede il trionfo del sogno americano, nel quale lʼabnegazione fa miracoli e sovverte ogni previsione. Lo spettacolo è assicurato ma se si ha voglia di una favola più originale e profonda, a sostegno degli emarginati, si può recuperare “Edward mani di forbice”. “Monsters University” nelle multisale “Apollo”, Iris e Uci Cinemas di Messina 6 SETTEMBRE 2013 posterlettere&... PUNTINI SULLE “I” QUI SCUOLA di Andrea Smith IN LINEA CON I RITARDI registrati nella procedura per le assunzioni a tempo indeterminato, il MIUR solo il 30 agosto ha fornito le indicazioni agli uffici scolastici regionali per lʼindividuazione del personale beneficiario delle supplenze annuali e fino al termine delle attività didattiche. I direttori regionali, per la necessità che le informazioni riguardanti le operazioni delle supplenze vengano adeguatamente e in tempo utile pubblicizzate, devono pubblicare sul sito istituzionale dellʼufficio le disponibilità dei posti e ogni loro successiva variazione, i calendari, le sedi di convocazione, in modo che le procedure, le fasi e i relativi adempimenti risultino il più possibile chiari e accessibili. La priorità nella scelta della sede (L. 104 Art. 21 e 33) si attiva solo allʼinterno dei posti spettanti (come durata e quantità di ore) nel senso che chi è in posizione utile per un posto al 30 giugno non può scegliere con priorità su quelli al 31agosto e così via. Inoltre, la priorità prevista dallʼart. 33 commi 5 e 7 (assistenza a familiare) opera solo per le scuole del comune di residenza del familiare da assistere e, solo nel caso non vi siano posti, per le scuole di un comune viciniore allʼinterno della stessa provincia. Le situazioni che danno diritto alla precedenza possono essere documentate allʼatto della convocazione. Dopo aver accettato uno spezzone orario è consentito rinunciare per accettare una supplenza su posto intero sino al 30 giugno o 31 agosto, purché non vi fossero cattedre o posti interi allʼatto della convocazione. È fatta salva comunque la possibilità del completamento orario. Per effetto dellʼart. 42 del D. L. n° 69/2013, non vi è più lʼobbligo della certificazione sanitaria di idoneità allʼimpiego. Per il sostegno, coloro che sono inclusi nelle graduatorie ad esaurimento e non lʼabbiano già fatto nei termini previsti dalla procedura, possono comunicare tramite raccomandata A/R alla scuola a cui è stato indirizzato il modello di domanda per le graduatorie d'istituto, in carta semplice, lʼacquisizione del titolo di specializzazione entro il prossimo 10 settembre. Gli interessati saranno inclusi in coda agli elenchi di sostegno, per la fascia di appartenenza, ai fini del conferimento delle supplenze dalle graduatorie dʼistituto. Gli spezzoni orario fino a sei ore non fanno parte del piano delle disponibilità, saranno gestiti dai dirigenti scolastici. Eʼ possibile conferire a terzi o direttamente allʼamministrazione la delega ad accettare la nomina. ECOLOGIA&AMBIENTE HERITAGE di Sergio Bertolami Arrigo: «Su Aicon interrogatorio dei pm sereno» Conferimento supplenze Così le regole da seguire centonove IN RELAZIONE a quanto apparso sul numero 31 del 9 agosto del 2013 di Centonove nella rubrica Top secret “Aicon. Il legale Dino Arrigo sotto torchio. Dodici ore di interrogatorio per Arrigo, legale di fiducia dellʼAicon di Lino Siclari, nellʼambito dellʼinchiesta sulla bancarotta della società quotata in borsa”, desidero precisare che non risponde a verità che lʼavvocato Arrigo sia stato “interrogato per dodici ore” e che sia anche stato tenuto “sotto torchio”. Una simile rappresentazione distorce notevolmente i fatti e fa intendere quasi una reticenza da parte dello scrivente per il quale sarebbe stato necessario un interrogatorio di ben dodici ore e sotto torchio al fine di ottenere informazioni utili allʼindagine relativa il fallimento delle società Aicon. Lo scrivente in data 1.08.2013 si è presentato presso la Procura di Barcellona P.G senza trincerarsi dietro le facoltà nascenti dalla riservatezza e dai diritti-obblighi scaturenti dal secreto professionale. Infatti, in un colloquio sereno e fattivo di circa due ore svoltosi a Barcellona P.G. alla presenza del Pm Fabio Sozzio e degli incaricati del Nucleo Mobile della Guardia di Finanza di Milazzo, sono state esaminati diversi aspetti delle società Aicon e delle attività svolte. In occasione del detto incontro lo scrivente ha avuto modo di chiarire alcune questioni del variegato mondo Aicon con piena soddisfazione degli inquirenti. Al termine del colloquio, inoltre, lo scrivente ha ribadito la propria disponibilità per ogni eventuale ulteriore necessità al pm Sozzio del quale si continua ad apprezzare la non comune professionalità e serenità di giudizio. Avvocato Dino Arrigo «Ospedale Casinista», frigo sistemato IN RELAZIONE ALLʼARTICOLO pubblicato sul numero di Centonove del 9/8/2013 dal titolo “LʼOspedale Casinista”, la Direzione Aziendale intende precisare quanto segue. A seguito dei sopralluoghi effettuati presso il P.O. Piemonte, si è proceduto da un lato a ricondurre un gruppo frigo ad un buon stato di funzionamento dallʼaltro in data 28/6/2013 si è proceduto allʼaffidamento dei lavori di manutenzione straordinaria per la sostituzione dellʼaltro gruppo frigo. Pertanto stante quanto sopra in tempi brevi la problematica evidenziata dai condomini di via Rimini sarà risolta. Il Direttore Amministrativo Dott.ssa Elvira Amata Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Papardo-Piemonte Teatro, Maisano candidato dimenticato IN RELAZIONE ALLʼARTICOLO “Evviva lʼottimismo!”, avente per oggetto le candidature alla presidenza del Teatro di Messina e pubblicato a pagina 14 del numero 30 del 2 agosto 2013, non abbiamo inserito tra i nomi dei papabili quello del commercialista Giovanni Maisano. Della vista ci scusiamo tardivamente con lʼinteressato. La foto di Accorinti è di Paolo Galletta SUL NUMERO 31, in prima pagina, è stata pubblicata una foto del sindaco di Messina, Renato Accorinti, senza indicare il nome dellʼautore. Ci scusiamo con il fotografo Paolo Galletta per lʼimperdonabile errore, commesso in buona fede. Lo Stretto fra Occidente ed Oriente LUNGO VIA Vittorio Emanuele II cʼè una nuova cortina. È quella delle navi da crociera che coprono la vista del porto. Questa settimana attraccheranno la Celebrity Reflection, la Silver Wind, la Navigator of the Seas, la Msc Lirica, la Carnival Sunshine, la Nieuw Amsterdam. La Msc Preziosa è diventata lʼappuntamento fisso del martedì. Alle otto del mattino con grande maestria il pilota ormeggia questo palazzone di 333 metri di lunghezza. I pullman allineati, in attesa dei croceristi, sono gli stessi che ho visto a Katakolon o a Heraklion, a Izmir, Tunisi o Barcelona. Cosa offrono Messina e provincia ai 500mila escursionisti annui desiderosi di mettere piede a terra? La maggior parte sceglierà un giro sullʼEtna oppure a Taormina. Sono mete conosciute ed irrinunciabili. Una volta a Parigi ho dovuto specificare: «Messine, à 44 km de Taormina». Altri turisti sceglieranno Tindari e il Santuario della Madonna Nera. Pure a Marsiglia (questʼanno capitale europea della cultura) la folla assiepa un luogo di culto. È Notre Dame de la Garde, protettrice dei marinai. Dalla Basilica cʼè una veduta eccezionale a 360° sulla città, sviluppatasi intorno al Vieux Port e al suo lungomare rigenerato. Il nostro porto racchiuso nella Falce è similmente un piccolo gioiello. Meraviglia per chi vi entra. La guida, che i visitatori sfogliano mentre fanno colazione mirando la città dal ponte 14, descrive la Sicilia “located in the central Mediterranean”. Lo Stretto è il suo transito naturale. Rappresenta ancora oggi il passaggio fra Occidente ed Oriente. Trait dʼunion di civiltà. Fra la miriade di risorse, da mettere a frutto per rilanciare lʼeconomia locale, cʼè questo stupefacente braccio di mare, unico al mondo. Il panorama si offre allʼimmaginazione degli ospiti. Si può fantasticare sui miti. I vortici di Scilla e Cariddi, Kronos con la sua falce, Orione che per il re Zanclo erige le prime mura della città. Dai Peloritani lo sguardo spazia su Messina affacciata sul suo favoloso Stretto tutto da riconquistare. [email protected] diAnna Giordano Ganzirri, terra di nessuno GANZIRRI, TERRA DI nessuno, anzi, di tutti, dove tutti si lamentano di ogni cosa, dalla spazzatura (che buttano loro concittadini) ai ratti, alle strade allagate quando piove. Già, nessuno che però alzi la voce quando progetti su progetti vengono approvati (con o senza il famigerato silenzio assenso sancito dalla devastante legge n. 17 del 1994, articolo 2, grazie alla quale puoi costruire quanto vuoi, basta che nessuno si accorga che il progetto giace sul tavolo e appena scattano i fatidici giorni X, ecco che è approvato con il silenzio assenso), e si cementificano senza sosta le colline. Che lʼacqua sul cemento e lʼasfalto non trovi dove andare dovrebbe essere ormai conoscenza collettiva, ma evidentemente non lo è. Colline naturali lʼassorbono, strade, case nuove e nuove strade, a mai finire ormai ovunque, non faranno altro che farla scorrere più velocemente verso valle. Lo stesso dicasi dei ratti di cui si lamentano in molti, come se esistesse un posto urbanizzato, al mondo, privo di ratti. Quando cʼerano colline sane, cʼera la poiana, il barbagianni, la volpe, la donnola, la martora e poca o quasi zero monnezza di origine unicamente umana. Ora che li avete sfrattati malamente, che sono aumentati pozzi neri e fogne, tubi e tubazioni, e soprattutto gli scarti del vostro vivere quotidiano, cosa vi aspettate che facciano i ratti ? Se ne vadano solo perché vi danno fastidio ? Avete trasformato, anche con il vostro quieto vivere silenti e indifferenti, queste colline, questo scorcio meraviglioso di natura e adesso volete che magicamente lʼacqua voli e i ratti emigrino. Che dire poi dellʼallegra, allegrissima gestione dellʼarea protetta ? I laghi, come tali, sono stati istituiti Riserva Naturale Orientata per tutelarne le peculiarità naturalistiche uniche al mondo e per la sosta degli uccelli pagina 30 migratori, non per diventare terra di nessuno, dove si canoa senza alcun rispetto verso chi, munito di ali, si ferma per riposarsi e nutrirsi e terrorizzato da queste imbarcazioni si allontana, morendo poco più in là per inedia. Si era fermato un fenicottero giovane, mangiava crostacei vari, poi disturbato è andato altrove e lì non ha trovato più cibo. Lʼabbiamo recuperato stremato, nutrito per giorni e infine liberato lontano da qui, in un posto dove almeno sanno che la riserva esiste e non è per farci sport che si può fare altrove. Cosa vi costa lasciare in pace un migratore che affronta tempeste, caldo, freddo, pioggia e poi si ferma qui per riprendersi? perché dovete pensare che tutto sia dovuto allʼessere umano, divertimento compreso laddove la natura ha fatto si invece che esistessero cibo e tranquillità per chi compie voli di 8/10mila km e ha bisogno, per sopravvivere, di quei laghi, quelle colline, quei margi? I laghi devono tornare ad essere riserva naturale, non terra di anarchia, non avete alcun diritto di far morire gli uccelli per diletto. poster...commenti centonove 6 SETTEMBRE 2013 DISCUTIAMONE DI GIOVANNI FRAZZICA ELIODORO In ricordo di Martin Luther King e Luigi Sturzo Teatro, scandalo pret a porter MESSINA. Gli americani mantengono vivo il grande sogno di Martin Luther King che proprio cinquanta anni fa, il 28 agosto 1963, scosse gli Stati Uniti e spiazzò i segregazionisti annunciando la voglia di uguaglianza degli afroamericani pronunciando lo storico discorso "I have a Dream". Mezzo secolo dopo, il National Mall torna a riempirsi di una folla multicolore perché quella lotta si è estesa a tutte le minoranze, a chiunque sostiene negli Stati Uniti e nel mondo la dignità e i diritti umani. In Italia, con meno enfasi, ma a distanza ravvicinata di giorni, i Popolari celebrano un altro avvenimento: il rientro di Don Luigi Sturzo in Italia, approdato a Napoli il 5 settembre del 1946 dopo ventidue anni di esilio, vissuti prima in Inghilterra e poi in America, per sfuggire alle persecuzioni del regime fascista. Due popoli e due uomini diversi che però avevano la capacità di sognare grandi cose per lʼumanità. La violenza ha interrotto il percorso naturale della loro opera. Martin Luther King venne assassinato quattro anni dopo il suo memorabile discorso, mentre era in pieno svolgimento con crescente successo la sua campagna per il riconoscimento dei diritti civili degli afro-americani. Luigi Sturzo diede alla politica la dimensione che le mancava: la partecipazione del mondo cattolico, inserito a pieno titolo con le sue presenze e con i suoi valori. Una intuizione talmente valida che oggi il maggior raggruppamento parlamentare europeo è costituito dal Ppe (Partito popolare europeo) e cʼè inoltre una “Internazionale democristiana” che concorre ancora a determinare linee guida e importanti relazioni internazionali. Ma il dato più importante che accomuna queste due personalità è che entrambi sono riusciti a vincere la violenza con la forza delle loro idee. I loro sogni sono diventati realtà, forse andando anche ben oltre le loro aspettative. Sono uomini diventati mito, che vengono evocati quando il presente ci da momenti di difficoltà ed il futuro ci appare incerto. Lʼincaricato per i rifugiati delle Nazioni Unite riferisce che dalla piccola Siria sono fuggiti due milioni di profughi di cui un milioni sono bambini. In Italia ne sono arrivati solo poche centinaia, ma Luigi Sturzo altri ne arriveranno, insieme agli egiziani, agli afgani, agli africani. La nostra società è destinata a diventare sempre più multietnica e, come è sotto gli occhi di tutti, sotto la spinta della crisi economica, cresce anche una indistinta mentalità xenofoba e razzista, che germoglia in un terreno in cui i politici arano solo per coltivare carriere e per raccogliere potere. Volendo infatti semplificare il nostro attuale quadro politico vediamo che cʼè un centrodestra che deve ancora formare il Partito, diviso tra falchi e colombe, incapaci entrambi di trovare una via di salvezza per il loro leader. Il Pd, che è lʼunica cosa che assomiglia ad un partito politico, è caratterizzato da due forti cordate di ex-ds che se le danno di santa ragione e da cinque posizioni di expopolari. In realtà lʼauspicata fusione tra Ds e Margherita non cʼè mai stata, si sono piuttosto creati grumi di potere, alcuni a composizione mista, ma per motivi assolutamente tattici e contingenti. In questo campo arido di novità vorrebbe entrare Renzi dallʼinterno, mentre Grillo dallʼesterno, utilizzando i vantaggi che concede il porcellum a chi prende la maggioranza relativa, vorrebbe sfruttare un eventuale passo falso del Pd per diventare leader del principale partito italiano. E non è roba da fantascienza. Con la politica senza partiti, disancorata dai valori, fondata sui sondaggi e sui gradimenti televisivi quotididiani, si va incontro ad una crisi permanente che non giova ad un Paese che ha un estremo bisogno di uscire dalla difficoltà economica e che si trova su una linea di confine con la migrazione medio-orientale ed africana divenuta incandescente. Il pensiero di King e di Sturzo può essere ancora di grande aiuto per chi deve affrontare le nuove sfide senza farsi dominare dalle isterie. ANIMAL HOUSE di Roberto Salzano Botti che uccidono, c’è poco da ridere SU FACEBOOK CI SI IMBATTE in aggiornamenti di ogni tipo. Succede che quanto condiviso scateni discussioni. Capita pure che certe riflessioni diventino deliranti. Qualche settimana fa un giovane ha pubblicato uno sfogo in merito all'impiego dei fuochi d'artificio nel corso della festa svoltasi ad Alì Terme per celebrare San Rocco, il patrono: annunciava la morte del suo cane, spaventato dal rumore dei giochi pirotecnici tanto da lanciarsi nel vuoto. Una storia raccontata con amarezza ma rilanciata per divenire oggetto di dileggio in un articolo dai toni canzonatori, con lampi di genio come “E San Rocco? Beh, gli diranno di essere comprensivo, altrimenti c'è il pericolo di un suicidio collettivo di cani psicolabili. Sarebbe un problema rimuovere poi le carcasse e sistemarle dignitosamente in una fossa comune”. L'autore ironizzava sull'eventualità di proporre una legge firmata a quattro zampe contro l'uso dei botti durante i festeggiamenti e si chiedeva dove fossero i padroni al momento dell'accaduto. Magari anche loro “con il naso all'insù per non perdersi un colpo dei giochi pirotecnici, fregandosene del fedele amico”? Un pezzo carico di amenità, firmato da una persona che non sa che gli animalisti boicottano da sempre i botti, che terrorizzano i quattrozampe e non considera che, per quanto ci si sforzi di essere costantemente attenti e presenti, a volte si venga colti impreparati, con conseguenze irrimediabili. L'unica conclusione da trarre è quanto per molti sia ancora difficile comprendere che per un amante degli animali la morte del proprio cane è un grave lutto. È la morte di un caro amico. pagina 31 CATANIA - In mancanza di meglio il governatore Rosario Crocetta spaccia per nuove e per sue vecchie denunce di tre anni fa e grida allo scandalo per presunte spese folli al Teatro massimo Bellini. L'occasione è buona per un deciso "tutti a casa!" e nomina dell'ennesimo commissario regionale. Enzo Bianco, presidente di diritto, prima s'offende e poi fa pace: dalla regione arriveranno i soldi per pagare quattro mensilità arretrate e garantire la programmazione della prossima stagione. L'orchestra, a scanso di equivoci, esegue un concerto di protesta a proprie spese. Applauditissimo. Dalla musica colta alle operette di mezza estate mal interpretate dai politici. 150 PAROLE DA PALERMO Alla ricerca di una sana sessualità perduta A FINE LUGLIO, a Palermo, un prete cattolico è stato arrestato per sfruttamento della prostituzione minorile maschile. Tra i tanti commenti sulla vicenda, si è distinto per acutezza di analisi quello di Augusto Cavadi, (“La Repubblica”-Palermo, 25.7.2013): Cavadi scrive che, pur senza una correlazione significativa tra pedofilia e celibato, esiste però una contraddizione tra quanto predicato dalla Chiesa cattolica su sessualità e omosessualità e una certa prassi diffusa da secoli al suo interno. Conclude invitando i cattolici a una corretta rilettura del messaggio sessuale biblico, a una fedeltà più attenta alle parole di Cristo e alla tradizione dei primi secoli di storia cristiana. Affinchè la Chiesa, ma anche “unʼumanità meno violenta e più fraterna, riconciliata con gli altri animali e con il cosmo naturale, possa riscoprire la sessualità non come oggetto di compravendita del tutto prosciugato da ogni traccia di amore autentico, ma come linguaggio di comunicazione e di interscambio.” Maria DʼAsaro ANTIBUDDACI di Dino Calderone Ialacqua fra utopia e realtà SI RACCONTA CHE quando Pietro Nenni, leader del Partito socialista italiano, andò al governo nel 1963, allʼepoca del primo centrosinistra, era convinto di essere entrato nella stanza dei bottoni, il luogo ideale per agire e cambiare finalmente il Paese. Molto presto però si rese conto che i bottoni praticamente non esistevano. Le dichiarazioni dellʼassessore Ialacqua fanno venire in mente proprio la famosa metafora della stanza. Durante una conferenza stampa Ialacqua ha comunicato infatti che lʼassessorato da lui presieduto dispone di scarsissimi mezzi e risorse: “un computer, tre giardinieri, di cui uno andrà in pensione tra pochi giorni; manca il personale per formare un gruppo di pronto intervento che possa abbattere gli alberi a rischio. Le risorse economiche relative al verde ed all'arredo urbano sono appena 50 mila euro, da utilizzare in dodicesimi, per le potature, la manutenzione e la cura”. Ialacqua è da molti anni uno dei più sensibili e competenti esponenti della società civile messinese e per lʼenorme impegno che ha saputo esprimere, insieme con la Lega Ambiente, deve essere stato sicuramente a conoscenza delle precarie condizioni strutturali del Comune di Messina, quindi, né lui né altri membri della giunta Accorinti hanno potuto immaginare, neppure per un attimo, che quando hanno deciso di scendere in campo, per candidarsi ad amministrare Palazzo Zanca, avrebbero ereditato un Comune del Canton Ticino. Se in questi anni, anziché sfogliare il libro dei sogni, si fosse compreso che i problemi di questa città non sono solo conseguenza dellʼinadeguatezza di chi ha amministrato male, ma anche della dura e pesante realtà dei fatti, adesso forse non si griderebbe polemicamente e sterilmente allo scandalo. [email protected]