Centonove 32-33

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Centonove 32-33
FORMAZIONE. LA GUERRA DELLE PERIZIE
centonove
Gli indagati eccellenti passano al contrattacco
sulle spese per gli affitti degli enti PAG. 15
ANNO XX
NUMERO DOPPIO 32/33
30 AGOSTO
6 SETTEMBRE 2013
EURO 1,50
L’INCHIESTA. MANCA “ARCHIVIATO”
Overdose, non omicidio di mafia. La Procura mette
la parola fine sul caso dell’urologo di Barcellona PAG. 16
Settimanale di Politica, Cultura, Economia
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME)
NUOVI PRESIDI, CANTIERI APERTI, MENSE IN BILICO E SISTEMI DI TRASPORTO “ALTERNATIVO”
PER GLI SCOLARI STUDIATI DAL SINDACO ACCORINTI. ECCO LA SCUOLA IN TEMPI DI CRISI
il punto
6 SETTEMBRE 2013
centonove
EDIT
Premiata
latteria Sicilia
LA RIVOLUZIONE siciliana è in
corso: il bisturi di Crocetta ha
investito la formazione
professionale, le Province, la
tabella “H”. Sono operazioni di
chirurgia plastica: le Province
dovrebbero esssere sostituite dai
liberi consorzi; la formazione
professionale da una grande
holding di settore; la tabella “H” da
regolamenti e criteri di
tracciabilità. La stessa tecnica
investe anche le società
partecipate dalla Regione.
Passano da 28 a 12, ma si tratta di
accorpamenti; il personale travasa
da una parte allʼaltra. “Non si
vuole la macelleria sociale”. Ma in
tempi di recessione, la macelleria
economica tritura anime e
persone. Ma è proprio sul cuore
del bubbone Sicilia che non si
incide: allʼorigine del “sistema
bloccato” ci sono tre voci: una
burocrazia asfissiante; lʼelefantiasi
dellʼapparato pubblico, popolato
da quasi centomila addetti, tra
personale di ruolo e precario e la
capacità di spesa dei fondi
europei, certificata dalla stessa
incapacità di burocrati e personale
sottostante che ingrippa il sistema
in modo circolare. Quindi più che
una rivoluzione sostanziale, siamo
in presenza di una potatura: i costi
fissi del sistema restano tali. E il
principale costo è lʼinerzia
dʼapparato, garantita dal concetto
di posto pubblico. Lʼex
governatore Lombardo per dare
una scossa a questa Latteria
chiamata Regione Sicilia, ebbe
lʼidea di contattatare Bondi, lʼ ex
commissario della smunta
Parmalat. La risposta di “James”
Bondi fu secca: “No: in Sicilia ci
vuole ben altro”. I carri armati,
inviati in altri tempi contro la
mafia, hanno fallito. Con la
rivoluzione dolce, si tira a campà.
Matteo Renzi
Il sogno struggente del baffino
Il popolo del Partito Democratico sembra assetato di facce nuove, ma l’esperienza
insegna che queste non sempre sono garanzia di nuovo. Matteo Renzi ad esempio...
DI DOMENICO BARRILÀ
LE FESTE DI PARTITO, come il calcio dʼagosto, lasciano il tempo
che trovano, ma qualche volta possono dare utili indicazioni sul
futuro, come nel caso dellʼavanzata di Matteo Renzi.
Il popolo del Partito Democratico sembra assetato di facce nuove,
ma lʼesperienza insegna che queste non sempre sono garanzia di
nuovo, tuttavia essendo difficile immaginare qualcosa di peggio
rispetto al recente passato, gli elettori democratici puntano diritti
sullʼArno. Dunque, soprattutto a causa dei clamorosi demeriti
della vecchia guardia, non sarà agevole opporre resistenza al
piacione di Firenze, che non è un sindaco memorabile e non sarà
uno dei migliori inquilini di Palazzo Chigi (qualora lo diventasse, e
non è così scontato, anche la politica è interessata a repentine
svolte climatiche), ma di sicuro conosce a menadito le regole
dellʼuniverso mediatico e le usa con disinvoltura, agevolato da una
fisicità che non richiama mummie e statue di cera della
nomenklatura. Non è un caso che alle ultime primarie il suo
braccio destro fosse Giorgio Gori, conoscitore di pancia e gusti
degli italiani, avendoli assecondati e alimentati attraverso le reti
berlusconiane per un tempo molto lungo, importando format che
poteva sinceramente risparmiare alle famiglie italiane, ma che
sono stati indiscutibili successi popolari.
Vendere un politico in fondo è come vendere un prodotto, e
Matteo Renzi, che a mio avviso è un politico piuttosto limitato ma
estremamente furbo, rappresenta un ottimo format per scalare gli
indici di ascolto, inoltre lʼansia di notorietà che lo possiede fin da
quando era in fasce, fa di lui un individuo ipermotivato e
perennemente sul pezzo, basta andare su You Tube per rivedere
le sue performance da concorrente di telequiz.
La politica, insieme alla televisione, rappresenta il mezzo di
emersione più rapido disponibile sul mercato, non occorre talento
basta essere intraprendenti, come dimostra la qualità media dei
Vicecaposervizio: Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segreteria di redazione:
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SETTIMANALE REGIONALE
DI POLITICA
CULTURA ED ECONOMIA
Direttore responsabile
nostri politici, molti dei quali sarebbero stati condannati
allʼanonimato e alla mediocrità se i partiti e i loro padroni non li
avessero graziati. In qualche modo Matteo Renzi ripercorre
strade battute con successo da Silvio Berlusconi, ma tra i due
esiste una differenza fondamentale. Il partito. Lʼimprenditore di
Arcore è stato accompagnato da una corte di individui supini e
privi di autonomia, affiorati solo grazie a lui ad una ribalta altrimenti
impossibile. Matteo Renzi, invece, dovrà fare i conti con un partito
che, limiti a parte, condensa due tradizioni fondamentali nel Paese
ed è ricco di talento politico e umano. Questo Pd, non inganni
lʼinsufficienza del vertice, è carico di potenziale, soprattutto tra le
ultime leve, e non si farà risucchiare dalla logica perversa
dellʼuomo solo al comando. Matteo Renzi conosce bene tale
premessa e certo eviterà lʼinsidia di una traslazione di
berlusconismo in sede impropria, perché il sistema lo rigetterebbe
consegnandolo ad una fine ingloriosa. Malgrado la reiterata e
stupida assimilazione del comico che guida il M5S, il Pd non è il
Pdl, sebbene i democratici raramente siano riusciti ad allineare il
proprio enorme potenziale e a metterlo davvero al servizio del
Paese. Annotiamo che il renziano Renzi, sembra essersi
prontamente sottratto allʼabbraccio interessato del dalemiano
DʼAlema, che lo invitava a lasciare perdere la corsa per la
segreteria puntando su quella per la premiership. La gallina
domani è rischiosa se te la propone un marpione di lungo corso,
infatti con Gianni Cuperlo (amicissimo del Baffino) alla segreteria
potrebbe cominciare unʼaltra storia. Se poi, nel frattempo. Enrico
Letta riuscisse ad agganciare felicemente il treno della ripresa e la
legislatura arrivasse al termine naturale o nei paraggi, i sogni di
gloria del sindaco di Firenze resterebbero confinati nella sua
bellissima città, e il mazzo tornerebbe ancora in mano alla vecchia
guardia.
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Riservato
centonove
6 SETTEMBRE 2013
MESSINA. POLEMICA CONTRO IL PALAZZO SUL TERRAPIENO DEL SANTUARIO. COME IL GENIO CIVILE
Montalto, giù le mani dalla collina
Strappo in vista a Forza Italia
MESSINA. Apprendo che il TAR ha
Il progetto del palazzo che potrebbe sorgere sulla collina di Montalto
approvato un progetto di edificazione di due
palazzine sotto la chiesa di Montalto. Progetto
al quale sarebbero contrari il Genio Civile e il Comune. E, sembra,
per la presenza di ampi spazi a cortile e a verde, per la
oggi finalmente, anche la Soprintendenza, dopo un incredibile
configurazione architettonica in puro stile razionalista articolata
parere positivo dato dalla stessa nel 2009. Ma sono letteralmente
con archi e prospettive di gusto scenografico, e per la posizione
sconcertata da quella che da parte di questʼultima istituzione, mi
panoramica che guarda, dallʼalto, sullo Stretto. In questi anni ho
sembra una posizione incerta e altalenante, e non convinta e dura sperato sempre che qualche amministratore illuminato
quanto dovrebbe essere, nelle sue due diverse funzioni di tutela
progettasse quanto meno di riassestare quelle palazzine superstiti
ambientale e di tutela dei beni storici e culturali. E poiché la
e ridare una sia pur parziale visibilità allʼintero sito compresa la
Soprintendenza sarebbe “sovrana”, voglio chiedere oggi ai
sottostante pineta. Questʼultima, peraltro, oltre alla via di
dirigenti e ai funzionari della medesima, di attivarsi con maggiore
comunicazione con la città attraverso la normale strada in discesa
determinazione e non permettere più come ha fatto in passato,
da Montalto, ne ha unʼaltra, anche più interessante e scenografica,
che si attuassero ulteriori scempi. E, se questa semplice richiesta
attraverso lʼelegante scalinata che porta sulla piazza dove sorge la
da parte mia è insufficiente, voglio accompagnarla con un
fontana Falconieri. E questa scalinata costituisce anchʼessa un
ragguaglio su alcuni fatti che sembra siano oggi da tutti ignorati (se topos non solo da rispettare e conservare, ma anche, da
non opportunamente dimenticati). Intorno al 1982-83, nel sito
valorizzare con adeguata illuminazione e quantʼaltro. Ebbene, gli
sopra indicato veniva già effettuato uno scempio che non esito a
articoli sul progetto sono corredati di una foto della detta scalinata,
definire delittuoso: infatti, in seguito alla costruzione di un
come se le progettate palazzine dovessero inghiottire anche
gigantesco quanto mostruoso capannone per il campo di
quella. Sono, ripeto, sconcertata, ma anche molto allarmata da
pallacanestro, veniva efferatamente smembrato il cosiddetto
quella che mi sembra una vocazione suicida di questa città, che
Fondo Basicò. Si trattava di un complesso edilizio, costruito tra il
tende a privilegiare speculazioni edilizie rispetto alla
1925 e il 1932, per abitazioni di impiegati statali. Che costituiva un
conservazione della propria storia e della propria cultura.
modello particolarmente interessante di complesso residenziale,
*Storico dellʼarte
MESSINA. La storica targhetta
tricolore nel Palazzo dove aveva sede
a Roma l'ufficio di Giulio Andreotti non
è stata ancora rimossa. Ma l'ultimo
avamposto della Prima Repubblica, la
sede nazionale del Partito
Repubblicano Italiano, ora stata
confiscata dalle banche. Nulla ha
potuto il segretario nazionale
Francesco Nucara, di fronte al
provvedimento esecutivo del
Tribunale.Ma i combattenti e reduci del
partito che fu di Mazzini, si sono
consolati nella commemorazione del
ferimento di Garibaldi, avvenuto a al
Cippo di Sant'Eufenia d'Aspromonte il
29 agosto 1882, quando l'eroe dei due
Mondi conquistava il Sud Italia. Alla
riunione, presenziata da Nucara, non
c'era Giorgio La Malfa, esautorato dal
partito fondato dal padre Ugo.Da
Messina sono andati in Calabria il
sindaco di Ucria e il presidente del
Lions Club di Capo d'Orlando,
Carmelo Occhiuto.
Pubblikompass lascia l’isola
MESSINA
DI TERESA PUGLIATTI*
Pri, storica sede confiscata
CONCESSIONARIE PUBBLICITARIE
MESSINA. Pubblikompass, concessionaria pubblicitaria del gruppo Fiat,
lascia lʼIsola. Sarà rescisso a fine anno
il contratto che lega la società piemontese con Gazzetta del Sud. La Ses,
che edita il quotidiano messinese, ha
avviato contatti con Piemme, concessionaria del gruppo Caltagirone, per la
raccolta della pubblicità nazionale. Allo studio una soluzione “in house” per
la pubblicità locale.
IL PROGETTO E DEL 2009, ma solo da
qualche mese il Tar ha dato via libera al
palazzo che la Sigari Costruzioni dovrebbe
costruire sulla collina del santuario di
Montalto. Nonostante il “no” del genio civile,
il Comune non si è espresso sulla
pericolosità delle aree, dando di fatto il via
libera allʼedificazione dellʼarea. Gaetano
Sciacca, ingegnere capo del Genio, ha
proposto ricorso al Cga, e scritto una lettera
allʼarcivescovo Calogero La Piana, dato che
i terreni in oggetto appartengono alla curia.
Non è la sole voce che si è levata contro il
progetto.
PARTITI IN CRISI
TOP SECRET
MESSINA. Strappo in vista dentro Forza Italia: Enrico Bivona, Nino Previti,
Giuseppe Capurro, Salvatore Ticonosco e Pippo Isgrò, meditano di fare
gruppo a sé. “Lʼobiettivo-hanno discusso gli esponenti forzisti-è sollecitare i vertici di Fi, soprattutto lʼon. Nino
Germanà e il deputato nazionale Enzo
Garofalo-ad avere maggiore attenzione al territorio e maggiore progettazione con la base”. Il gruppo medita di nominare coordinatore Nino Previti.
INCHIESTE
Mafia e politica, indagato eccellente
MESSINA. Il nome in codice per lʼiscrizione criptata “articolo 21” è uno scarabocchio, a metà tra Coriolano o Cagliostro. Ma dietro il paravento dellʼanonimato cʼè lʼiscrizione nel registro
degli indagati di un politico di primo piano della Regione, che ha intrattenuto
rapporti equivoci con personaggi legati alla politica e alla mafia barcellonese.
Sommario
primo piano
gli uffici. La questione diventa politica
poster
6/ PROVINCIA,LEZIONI IN ROSSO
Palazzo dei Leoni non ha fondi per
gestire i 50 plessi di proprietà
7/ IL VALZER DEI PRESIDI
Trentasette istituti cambiano dirigente
sicilia
25/ BLU DELLA DISCORDIA
Messina, scontro sul murales
26/ IN MEMORIA DI ELEONORA
Due grandi studiosi raccontano la
Regina di Sicilia a 650 anni dalla morte
29/ W LA ZAMPOGNA
Parte da Monforte San Giorgio la sua
valorizzazione
politica
9/ PD, RIMPASTINO CON MOLLICA
Scontri allʼombra delle future nomine
10/ ENERGIA, SCOSSE
ALLA REGIONE
Braccio di ferro tra il governatore e
lʼassessore Marino
11/ RIFIUTI, EMERGENZA A SINGHIOZZO
La discarica di Mazzarà sullʼorlo della
chiusura
12/ IL VALZER DEI DIRIGENTI
Il segretario generale di Palazzo Zanca
ad un passo dallʼaddio. Al suo posto...
13/ VALENTI, LA RIVOLUZIONARIA
Ecco la verità sulla riforma delle Province
e dellʼarea metropolitana di Messina
14/ VIGILI IN FERIE, CAOS IN AULA
A Letojanni la polizia municipale chiude
15/ FORMAZIONE, PERIZIA CONTESTATA
I periti degli indagati eccellenti
“smontano” le tesi della Procura
16/ OMICIDIO? MANCA..NO LE PROVE
Chiusa lʼinchiesta sullʼurologo
18/ CONCORSI TRIBUTARI
Completate le graduatorie delle
selezioni per le commissioni siciliane
19/ REGIONE, TAGLI ALLA CIECA
Rischiano di chiudere le sezioni della
Uic e il Centro Hellen Keller
20/ BEATO MONSIGNOR FRANCO
Fedeli da tutta la provincia per la
proclamazione del prelato di Santa Lucia
economia
21/ CAMERA CON...SVISTA
Scontro sulla nomina del nuovo
presidente allʼente del commercio
22/ TRAGHETTI COMUNALI? SI, ANZI NO
Altri tre anni di concessione a Caronte
e Tourist
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Settegiorni
Uomini & Business
Notizie dai Consulenti
Consumatori
Libri/La Classifica
Lacerti di Letture
Lettere & Commenti
Heritage
Ecologia & Ambiente
Eliodoro
Antibuddaci
150 Parole da Palermo
Animal House
6 SETTEMBRE 2013
CHI SALE
L
Gianni Campagna
MILANO. Non veste solo
Sharon Stone o Giorgio
Clonney, ma anche il Papa. Il sarto per eccellenza,
Gianni Campagna, originario di Roccalumera, è
lʼautore della inseparabile borsa nera che Pontefice porta in giro per il mondo.
L
Peppe Messina
MESSINA. Stanco di pizze
e patatine, il titolare dellʼIrish Pub di Messina ha
inforcato una bicicletta
con un obiettivo europeo:
raggiungere Parigi su due
ruote. Dallʼimpresa è probabile nasca una nuova
pizza, la Parisienne.
L Gianpiero D’Alia
MESSINA. Un viaggio e
due servizi: il ministro
Gianpiero DʼAlia, frastornato dalle notizie provenienti dalle stragi di Assad, ha deciso di aderire a
una giornata di digiuno.
Che dopo il periodo estivo a Lipari...aiuta anche a
riprendere la forma.
L Alba Mazza
MESSINA. Lʼarcheologa
originaria di Gesso è la prima italiana che sbarca in
Australia con una borsa di
studio per studiare i cambiamenti climatici della Sicilia dal quinto secolo a
oggi. Lʼunica zona non
toccata dai cambiamenti,
ha certificato, sono le
Quattro Strade di Messina.
L Francesco Guttadauro
PALERMO. Lʼingegnere
palermitano, già consigliere di amministrazione della Fondazione orchestra
sinfonica siciliana, è il nuovo sovrintendente dell'Foss. Guttadauro svolgerà il suo incarico a titolo
gratuito fino all'approvazione ufficiale del bilancio
preventivo 2013 e, subito
dopo, eserciterà il mandato dietro compenso minimo fino alla data di scadenza del commissariamento.
7giorni
centonove
L’INCHIESTA. PROCESSO PER RICICLAGGIO A PALERMO
SOCIETA’
Maiolini in giallo
Vivere felici, incontro col Maestro Zen Tetsugen Serra
La Procura accende i riflettori su una costituenda
Banca con capitali di incerta provenienza
PALERMO. Dove è finito Francesco
Maiolini? Eʼ la domanda che in tanti si
sono posti al Palazzo di Giustizia di
Palermo, dove nel clima torrido
dellʼestate siciliana, si è aperto un
processo per riciclaggio a carico dellʼex
direttore generale di Banca Nuova,
lʼistituto di credito chiamato a gestire i
conti dellʼAssemblea regionale
siciliana. A infittire il giallo una battuta
del Pm del processo, che ai cronisti de
“Il fatto” ha detto: “Maiolini? Roba che
scotta. Non confermo neanche che il
suo nome è tra gli indagati…”. Quanto
basta per infoltire le ipotesi
sullʼindagine a vasto raggio che la
Procura ha avviato sul cinquantenne
manager romano, chiamato da
Raffaele Lombardo a guidare lʼIrfis, la
banca di medio credito siciliano,
incarico che Maiolini ha lasciato dopo
che il suo nome è apparso su una
intercettazione con il procuratore capo
Messineo a proposito della iscrizione
dello stesso in una indagine antiusura.
A scartabellare però gli incarichi affidati
dallʼIrfis, sono emersi i nomi di tanti figli
di magistrati, assessori e funzionari
regionali, favoriti da Banca Nuova.
Secondo “rumor” non confermati, la
Procura ha acceso i riflettori su una
costituenda Banca, che ha chiesto le
autorizzazioni a operare a Banca
dʼItalia, i cui capitali sarebbero di incerta
provenienza. Lʼindagine si incrocia
anche con le attività di Fausto
Giacchetto, il manager della pubblicità
finito agli arresti, che è risultato in
rapporti di affari con Valeria Aiello, la
moglie di Maiolini, titolare della Key 75.
Giacchetto ha gestito i fondi destinati
alla comunicazione del Ciapi, un giro
dʼaffari stimato dalla Guardia di Finanza
in 160 milioni di euro, sessanta dei quali
sono stati rintacciati dai finanziari nelle
tasche di politici, faccendieri e
funzionari regionali, al centro di un altro
troncone dʼindagine che sta per essere
completato sui “Grandi Eventi”, i bandi
dellʼassessorato al turismo.
MESSINA. Il Maestro Tetsugen Serra, fondatore della Scuola
Zen di Shiatsu di Milano, sarà a Messina – insieme con insegnanti e allievi della sua Scuola – dal 6 al 9 settembre. Terrà seminari e incontrerà anche gli allievi dei Corsi di Zen Shiatsu a
Messina, sezione siciliana della scuola lombarda. Il 6 settembre, dalle ore 20, sarà ospite della Libreria Feltrinelli Point di Messina, per un “incontro di consapevolezza Mindfulzen”. Titolo del
suo intervento: “Zen, Shiatsu, come vivere felici”.
Messina, incidente stradale per l’avvocato Ceccio
MESSINA. Uno spettacolare incidente in moto in via Nino Bixio
e uno spettacolare recupero di tutte le funzionalità, dalle falange spezzate alla mandibola compromessa. Protagonista di questa calda estate, il vicesegretario della Camera tributaria di Messina, lʼavvocato Gianfilippo Ceccio. In sella a una Bmw, lʼavvocato Ceccio si è scontrato frontalmente con unʼauto che ha tagliato la strada. Pilota e moto si sono resi protagonista di un “volo” di quasi cinquanta metri. I primi soccorritori hanno tenuto il
peggio. Trasportato prima al Piemonte e poi al Papardo, in quindici giorni di terapia, grazie alle cure del dottor Biviano per le falange e del dottor Ponte per la mandibola, il legale è stato rimesso in sesto. Al punto che ora si vanta vanti: “Ho continuato
fare ricorsi anche da un lettino dʼospedale…” .
Forestali, sciopero l’11 settembre
Francesco Maiolini
MESSINA. Si terrà mercoledì 11 settembre lo sciopero regionale dei lavoratori forestali. A indirlo, i sindacati siciliani Fai Cisl,
Flai Cgil e Uila Uil. Lo scioperò sarà “articolato con manifestazioni nelle nove province” dellʼIsola. In assenza di provvedimenti
si terrà anche una manifestazione regionale “in concomitanza
con lʼapertura dei lavori dellʼArs”.
TRAPANI
Pizzo a presidente Confindustria, tre arresti
TRAPANI. A Castellammare del Golfo cʼè un ristorante molto rinomato, tanto da essere il primo, su
sessanta, nella classifica di gradimento degli utenti del portale TripAdvisor. Eʼ il "Ristorante del Golfo"
di Fausto Pennolino, 51 anni che da ieri mattina si trova in una cella del carcere Pagliarelli di Palermo.
È accusato insieme ad altri due, Mariano Asaro, pezzo da novanta della mafia trapanese (raggiunto
nel carcere di Sulmona dalla nuova ordinanza di custodia cautelare ) e a Gaspare Mulè, 47 anni, di
estorsione e tentata estorsione aggravate dalla modalità mafiosa ai danni di Gregorio Bongiorno
(nella foto), 38 anni, da meno di un anno presidente di Confindustria Trapani e già
presidente del Gruppo giovani dell'associazione imprenditoriale trapanese.
Bongiorno, imprenditore di Castellammare del Golfo, lavora nel settore della
raccolta dei rifiuti. Le richieste estorsive sono cominciate nel 2005 e fino a pochi
giorni fa. Vincenzo Bongiorno - padre del presidente di Confindustria Trapani,
Gregory, che ha denunciato e fatto arrestare tre estorsori - fu ucciso nell'89 a
Castellammare del Golfo per un regolamento di conti nella famiglia mafiosa
locale. Pur essendo incensurato era ritenuto contiguo a Cosa nostra. Gli inquirenti
ritengono che sia stato assassinato perché inviso ai reggenti dell'epoca.
TORREGROTTA. L’ASSOCIAZIONE “VIVI TORREGROTTA” HA ORGANIZZATO UNA GIORNATA DI CONFRONTO E VARIE DIMOSTRAZIONI CON LE ASSOCIAZIONI
Gli angeli del volontariato
La dimostrazione di un pronto soccorso
TORREGROTTA. Le associazioni con i loro
stands, le dimostrazioni delle attività volontarie,
e unʼopportunità per tanti gruppi di farsi
conoscere allʼutenza del territorio e far
conoscere la propria “vocazione” a quanti
desiderano impegnarsi per gli altri.
Lʼassociazione “Vivi Torregrotta” ha
organizzato la “Prima giornata degli angeli del
volontariato”, cui hanno aderito una miriade di
gruppi di tutta la provincia tirrenica, con
lʼobiettivo di proporre un invito alla condivisione
di una realtà importante qual è quella del
volontariato, che fornisce risposte certe ad
alcuni bisogni emergenti ed urgenti del nostro
territorio. Varie le dimostrazioni effettuate, tra
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cui la Croce Rossa, che ha simulato anche il
pronto soccorso dopo un incidente stradale.
Solidarietà anche con la lotteria, il cui ricavato è
stato destinato allʼadozione a distanza di un
bimbo. Durante la giornata è stato possibile
entrare in contatto con i volontari delle
associazioni in un contesto di festa, spettacolo
ed eventi di richiamo. Uno spazio alla cura della
salute ha consentito di fruire gratuitamente
anche delle consulenze di medici specialisti e di
screening. La giornata, dopo la fiaccolata che
ha unito Scala a Torregrotta centro, si è
conclusa con il “Gala degli angeli” (inaugurato
dalla presenza del responsabile della Caritas,
Padre Tanino Tripodo) durante la quale le
associazioni partecipanti hanno illustrato le
proprie attività e i progetti futuri. Tra vari
intermezzi di musica ed esibizioni sportive.
7giorni
centonove
VILLAFRANCA/ VERSO “MISS ITALIA 2013”
Cristina Di Siero stacca il “pass”
VILLAFRANCA. Dopo Chiara
Salvo lo scorso anno, il comune
tirrenico vedrà una propria
cittadina a “Miss Italia”. A
staccare il biglietto per le prefinali nazionali che si terranno
nelle prossime settimane a
Jesolo è stata la giovane
Cristina Di Siero, 24 anni, di
Villafranca, la quale si è
classificata prima col titolo di
“Miss Italia Sportiva” per la zona
Sicilia orientale, nella finale
regionale svoltasi proprio a
Villafranca mercoledì 28
agosto. Durante la
manifestazione, voluta da
Daniela Zirilli e da Salvo
Gentile, organizzata da
Maurizio Giorgio Piluso,
insieme a Nino Lamberto e
Salvatore Puglia, altre buone
prestazioni sono state ottenute
tra le 33 partecipanti da:
Veronica Pipitone, 19 anni, di
Alcamo, seconda con fascia
“Miss Rocchetta Bellezza”;
Jenny Campagna, 18 anni, di
Villafranca – nipote della più
famosa “zia” Graziella
Campagna, uccisa il 12
dicembre 1985 a soli 17 anni
per mano della mafia -,
classificatasi terzo posto “Miss
Sportiva”; Damiana Maugeri, 19
anni, di Carlentini, quarta con
fascia “Miss Fair Play”; e lʼaltra
villafranchese Valeria Tomaso,
21 anni, quinta con fascia “Miss
Wella”. Ma delle cinque
classificate, soltanto la 24enne
villafranchese Di Siero andrà
alle pre-finali di Jesolo. Lʼultima
finale regionale, utile per poter
volare a Jesolo, si svolgerà a
Oliveri, venerdì 6 settembre.
Alta, capelli e castani, mamma
Lucia casalinga e papà
Domenico carabiniere presso il
Nucleo Radiomobile di
Messina, Cristina Di Siero è
felicissima di aver ottenuto il
primo “pass”: «Sto
realizzando il sogno che
avevo sin da piccola:
quello di fare la modella
e fotomodella. Lavoro
come baby-sitter, nel
tempo libero sto col
mio fidanzato Tonino,
cui dedico questa
vittoria, e a coccolare
il mio cagnolino
Scheila. Per molti
anni ho fatto danza, ma poi lʼho
abbandonata». Già qualificate
per le prefinali nazionali Daniela
Pilato, 19 anni, “miss Rocchetta
Bellezza Sicilia”, di SantʼAgata
di Militello e Stefania Vincenzi,
18 anni, “miss Wella Sicilia”, di
Augusta, sopravvissuta
allʼincidente della “Concordia”,
apresso lʼisola del Giglio nel
gennaio 2012 ed il corpo di sua
madre, Maria Grazia Trecarichi
non è mai
stato
ritrovato.
INIZIATIVE. SUCCESSO PER I “GIOVANI ALL’OPERA” DI CASTIGLIONE
Quando la lirica diventa impresa
TAORMINA. Il successo dellʼiniziativa “Giovani allʼOpera” ideato da
Taormina Arte insieme al Comune di Messina, che ha portato a prezzi
popolari, dieci euro, gruppi di giovani nella cavea del teatro greco per
assistere alla cavalleria Rusticana e ai “Pagliacci” proposti dal regista Enrico
Castiglione, sono la novità della stagione che volge al termine con gli ultimi
due spettacoli di musica lirica, in programma per il nove e lʼundici settembre.
Ma la vera novità è dettata dalla formula di “autodeterminazione” portata a
termine dal regista catanese: “tutta la stagione è stata realizzata senza un
euro di contributo pubblico”. Per la prima volta infatti il budget è stata
realizzato con una logica di impresa: lʼinvestimento è stato coperto con il
prezzo dei biglietti e con i compensi riconosciuti dalla Rai per la diretta via
satellite del Rigoletto, di Cavalleria Rusticana e
“Pagliacci”, i cui diritti televisivi sono stati acquisiti
anche da Sky. Un modo intelligente di
globalizzare gli eventi, che non ha mancato di
dare soddisfazione a tutti gli operatori
economici: ristoranti, hotel, agenzie di
pormozione turistica, come quella di Mario
Bevacqua. La stagione secondo gli ultimi dati
ha fatto registrare ventiduemila presenze, una
quota parte significativa del mezzo milione di
presenze che dal festival cinematografico in
poi ha popolato la Perla dello Jonio. Una
soddisfazione subito raccolta dal
sindaco Eligio Giardina, che ha
dichiarato di puntare a politiche di
destagionalizzazione, anche con il
festival dellʼOperetta, per
mantenere alto lo standard delle
presenze turistiche che
“qualificano” Taormina. Un fatto
raccolto con soddisfazione
anche da Italo Mennella,
presidente degli albergatori,
che ha sottolineato con
soddisfazione lʼinversione di
Enrico Castiglione
tendenza.
RASSEGNE. AL CASTELLO
Villafranca in corto
DAL 5 SETTEMBRE al Castello di
Villafranca Tirrena, seconda
rassegna di cortometraggi “Per...
corti alternativi”, manifestazione
promossa dalla Pro Loco col
patrocinio di Comune e
Soprintendenza di Messina. Tanti i
corti in programma, con alcuni che
si avvalgono della partecipazione
di attori professionisti come ad
esempio Margherita Buy in “Io…
donna”, Nino Frassica in "Neanche
i Cani" o Anna Mazzamauro in
"Sogni... in una notte dʼestate". Tra
gli autori messinesi Antonio
Magazzù e Matteo Arrigo
proporranno "Il Patto", girato a
Santo Stefano di Briga. Serata
conclusiva lʼ8 settembre con la
Sovrintendenza che darà merito
anche al lavoro dei registi
Alessandro Turchi e Fabrizio Sergi
che hanno partecipato al bando
della Fondazione Telecom per la
valorizzazione dei “Beni culturali
invisibili”. «L'obiettivo - spiega
Sebiano Chillemi, direttore artistico
- è offrire ai registi dellʼ Isola la
possibilità di poter proiettare i
propri corti, spesso apprezzati nel
resto d'Italia, ma che raramente
riescono a trovare spazio in
manifestazioni locali».
ROSA E NERO
E’ morto Seccarecci, star del body builder
TARANTO. Daniele Seccarecci, il 33enne noto body
builder è stato trovato morto in una stanza di un residence a Taranto. Era nato a Livorno e, prima di stabilirsi nel capoluogo ionico, aveva sviluppato la sua passione per il culturismo anche in Sicilia, in particolare a
Siracusa. Unica macchia nella sua carriera, l'arresto
nell'ottobre del 2011, nell'ambito di un'inchiesta della
Procura di Milano, con le accuse di commercializzazione e ricettazione di sostanze dopanti; lui si era sempre proclamato innocente.
Motta Camastra, lutto in casa Scarpignato
MOTTA CAMASTRA. Si è spento improvvisamente lo
scorso 28 agosto Domenico Scarpignato, padre dellʼattuale presidente del consiglio comunale ed ex sindaco per un decennio, Andrea Scarpignato. Ad Andrea
e alla famiglia le condoglianze personali di Enzo Basso e della redazione di Centonove.
Si è sposata la sorella di Pamela Arena
FURNARI. Si sono uniti in matrimonio Carmelita
Arena, sorella della nostra collaboratrice Pamela, e Jean Christian Siragusano. I due, dopo
18 anni di fidanzamento, hanno coronato
il loro sogno dʼamore attorniati da tanti amici e parenti. Testimoni del
grande evento sono stati Pamela e Marilena Arena (sorelle della sposa) e Carmine Marasco e Antonio Catalfamo. Le nozze sono state officiate da padre Tindaro Lembo nel Santuario di
Tindari. Ai novelli sposi gli auguri della redazione di
Centonove.
pagina 5
6 SETTEMBRE 2013
CHI SCENDE
M Nino Bartolotta
VILLAFRANCA. Lʼassessore regionale ai lavori
pubbli preso comʼè a parlare con Rfi e Anas per navi e
svincoli non aggiorna lʼagenda: la sera della festa
del Patrono a Savoca, città
della quale è stato sindaco,
si trovava a Serro a presenziare al premio Pietra
Giuliana dʼoro.
MRosario Crocetta
PALERMO. Tirata dʼorecchie in diretta Tv per il governatoredella Regione
che ha subito lʼattacco del
capogruppo di M5S Giancarlo Cancellieri. «Crocetta
si impegni a portare avanti
alcuni punti importanti per
lo sviluppo della nostra regione – ha detto al talk show
di Rai 3 'Agorà' – oppure
presenteremo una mozione
di sfiducia, e ce ne andiamo
tutti a casa”.
MMassimo Finocchiaro
MESSINA. Il vice coordinatore del Movimento Crocetta a Messina, ama i fornelli: tra Vulcano e Torre
Faro è riuscito a prendere
tre chili di peso dei quali attribuisce la colpa agli aperitivi di cui non riesce a fare a meno...
M
Franco Tomasello
MESSINA. Lʼaficionados
del Ponte sullo Stretto, ha
deciso di unire le sponde
con una nuotata: a 65 anni
si allena per la traversata
che - assicura - sarà portata a termine con tempi migliori di Beppe Grillo.
M Daniela Faranda
MESSINA. Lʼesponente in
tailler di Forza Italia, inciampa nellʼarte di “Blu”,
lʼartista di origine emiliane
che si è espresso a Messina con un murales che sta
facendo il giro del mondo
su web ma che la commissione da lei presieduta vuole ingabbiare in un regolamento. Non sa forte che
lʼarte non ha leggi?
6 SETTEMBRE 2013
primopiano
MESSINA. Palazzo dei Leoni non ha fondi per gestire i 50 plessi di proprietà
Provincia, lezioni in rosso
Si è passati dai 10 milioni di euro del 2010 a zero. Il commissario Filippo Romano
blocca anche il bando per il trasporto degli alunni disabili. Nel limbo 8 leasing
DI
GIANFRANCO CUSUMANO
MESSINA. I faldoni sono accatastati su
una scrivania nellʼufficio del dirigente
Enzo Carditello, al quarto piano degli
uffici provinciali. Contengono progetti di
leasing per otto scuole della provincia,
dallʼistituto dʼarte “Guttuso” di Milazzo al
liceo scientifico di Santa Teresa di Riva.
Milioni di euro dʼinvestimenti. Carpette
blu, nere, verdi. In realtà dovrebbero
essere tutte rosse. Come le casse della
Provincia regionale guidate dal
commissiario straordinario Filippo
Romano. Palazzo dei Leoni, alla stregua
delle altre province siciliane, continua a
mantenere tutte le competenze: dalle
strade provinciali agli istituti superiori del
territorio. Compreso il trasporto degli
alunni disabili. Ma non gode più di alcun
trasferimento nazionale. Nonostante 40
milioni di euro di tagli che hanno portato
in pochi anni il bilancio da 100 a 62
milioni di euro (somma necessarie
esclusivamente per stipendi, affitti,
spese vive) già si registra un buco di 12
milioni per lʼesercizio in corso. Inutile
chiedere quanto cʼè a disposizione dei
50 plessi scolastici di competenza che si
apprestano a suonare la campanella. Si
è passati dai 10 milioni di euro del 2010
a zero euro. In poche parole la Provincia
di Messina non è in grado di garantire
alcun tipo di servizio a cominciare da
manutenzioni e arredi scolastici. «A dire
il vero i presidi hanno capito la
situazione e non chiamano nemmeno -
centonove
sorride amaro il dirigente allʼEdilizia
Scolastica, Enzo Carditello che dallʼ1
ottobre dovrebbe entrare in pensione
dopo 42 anni di servizio». La situazione
per lʼedilizia scolastica è meno
drammatica grazie allʼimportante
investimento del 2010 voluto dal
consiglio provinciale guidato da Salvino
Fiore e alla dedizione dellʼassessore
Pippo Di Bartolo i quali hanno acceso un
mega mutuo da 7 milioni di euro per
manutenzioni straordinarie a cui hanno
aggiunto altri 3 milioni dal bilancio.
«Effettivamente grazie agli interventi
pianificati in questi anni la situazione
non è drammatica - avverte Carditello ancora oggi vi sono cantieri aperti in
ogni comprensorio (una trentina
originariamente), dunque se vi sono
emergenze possiamo contare sulla
disponibilità delle imprese che, capendo
il momento, non esitano darci una mano
dʼaiuto. Con 200 mila euro abbiamo
anche ottenuto le certificazioni
antincendio in tutti i plessi di proprietà».
Al dipartimento vi sono pronti i progetti di
8 istituti scolastici che consentirebbero
di tagliare ulteriormente i costi dei locali
in affitto che nel giro degli ultimi cinque
anni sono passati da 5 a 2,5 milioni (solo
a Milazzo si pagano 550 mila euro di
canoni, 450 a Capo dʼOrlando). Si tratta
di leasing rivolti a banche e imprese
disposte ad anticipare le somme
necessarie alla costruzione degli edifici
che sarebbero ripagati a rate.
«Procederemo a pubblicare i bandi assicura il commissario Filippo Romano
- non lasceremo intentata alcuna strada,
Il dirigente della Provincia Enzo Carditello mostra i progetti dei leasing “bloccati”
AUTOBUS UMANI
In classe si va a Pedi...bus
Il Comune avvia il progetto ecologico
per accompagnare i bambini a piedi
Il sindaco Renato Accorinti
MESSINA. I piccoli studenti messinesi andranno a scuola a
piedi. Un modo salutare, ecologico ed...economico. Si chiama
“PediBus” il progetto promosso dall'Amministrazione comunale
e sponsorizzata dalla Fondazione di Comunità di Messina. In
via sperimentale dal prossimo anno scolastico i bambini
percorreranno un tragitto a piedi per andare e tornare da scuola.
«PedibuS - si legge in una nota - sarà un autobus umano,
composto da una carovana di bambini in movimento
accompagnati da un adulto, con capolinea, fermate, orari e
percorso prestabilito». Il progetto prevede un “autista” adulto,
che fungerà da capofila, e un adulto “controllore” nella parte
pagina 6
posteriore. I bambini andranno a scuola in gruppo, seguendo un
percorso stabilito e raccogliendo passeggeri alle “fermate”
predisposte lungo il cammino. Si viaggerà col sole e con la
pioggia e ciascun componente indosserà un abbigliamento
identificativo. Lungo il tragitto i piccoli passeggeri potranno
chiacchierare con i loro compagni e apprendere notizie utili sulla
sicurezza stradale. I 15 minuti di tragitto a piedi rappresentano
la metà dellʼesercizio fisico giornaliero necessario ai bimbi.
L'autobus umano dovrebbe contribuire anche a migliorare la
viabilità cittadina durante il periodo scolastico soprattutto nelle
aree adiacenti le scuole. Il coordinamento operativo fornirà
l'abbigliamento identificativo, tesserini per gli accompagnatori,
giornali di bordo per le presenze quotidiane, supporti per
allestire le fermate e i capolinea e, se possibile, i carrelli per il
trasporto degli zaini. Sabato 21 settembre, alle ore 9, nel salone
delle Bandiere di palazzo Zanca, è prevista la presentazione ai
dirigenti scolastici e alla cittadinanza. Maggiori informazioni si
possono trovare su www.comune.messina.it/pedibus/
primopiano
centonove
IL CASO
Gli uffici dimenticano
i licei musicali e linguistici
MESSINA. Sette milioni di euro per la
gestione dei licei linguistici e musicali.
Ad ottenere i fondi tutte le province regionali, tranne quella di Messina. A sollevare la questione è Pippo Previti, ex
presidente del consiglio comunale di
Messina. Con la circolare regionale del
14 febbraio scorso venivano invitati i
presidenti della province a restituire
entro 30 giorni dei modelli con cui chiedere i fondi. Dalla città dello stretto non
è partita alcuna richiesta. La cifra più alta è finita a Palermo con 3 milioni 398
mila euro. Quella di ragusa si è fermata a 268 mila. «Eʼ da escludere la provincia di Messina perchè non ha provveduto a trasmettere i relativi modelli e
la provincia di Siracusa che non gestisce alcun liceo musicale» scrive il dirigente regionale Giuseppe Morale.
ma oggettivamente nutro seri dubbi sulla
buona riuscita. Oggettivamente, davanti
a questo limbo, quale banca o impresa si
accollerebbe un tale rischio di
impresa?». Romano, vice prefetto con
esperienze di commissario in zone calde
della Calabria, non usa mezzi termini.
«Credo che sarebbe meglio definire
immediatamente il futuro di questi enti,
queste incertezze non aiutano la
programmazione». A causa dei tagli la
Provincia regionale sospenderà anche il
trasporto agli studenti disabili iscritti alle
scuole superiori e ogni tipo di assistenza
a non vedenti, ipovedenti e sordi.
Non è prevista nessuna proroga, nessun
bando (lʼanno scorso 3,7 milioni circa). A
rischio anche 48 posti di lavoro. La FpCgil ha scritto a Romano. «Eʼuna
vergogna alla quale non assisteremo
indifferenti» anticipa la segretaria Clara
Cucè. Il commissario di Palazzo dei
Leoni è serafico: «Devo tutelare
principalmente i posti dei dipendenti
della Provincia - replica Filippo Romano
- non posso fare appalti senza copertura
e rischiare il dissesto. Se continuiamo
così cʼè il rischio serio di mobilità del
personale».
Il commissario Filippo Romano
6 SETTEMBRE 2013
LA MAPPA. Trentasette gli istituti provinciali che cambiano il dirigente
Il valzer dei presidi
Salutano docenti “storici” come Vincenzo Ettari, Renato Zafarana, e Rosa Crupi.
Nuove nomine a Capo d’Orlando, Barcellona, Brolo, Saponara. Ecco i nomi
MESSINA. Più di un quarto delle
scuole della provincia di
Messina avviano il nuovo anno
scolastico con un nuovo
dirigente scolastico. Sono 37
quelle guidate da un preside di
recente nomina. E questo non
solo per effetto dei
pensionamenti “forzati” di chi ha
maturato il diritto alla pensione
al 31 dicembre 2011 ed ha
compiuto entro il 31 agosto 2013
il 65° anno di età (limite
invalicabile). Ma anche per lo
sblocco della graduatoria
relativa al concorso del 2011.
Rosario Abbate
Come chiarito
nellʼinterpretazione autentica
fornita col decreto legge del
Consiglio dei Ministri del 26
agosto, infatti, il direttore
regionale è stato indotto a
revocare la prosecuzione del
rapporto di lavoro,
precedentemente accordata in
via cautelare, a quattro dirigenti
scolastici su ordinanze emesse
dai Tribunali di Caltanissetta,
Catania e Gela. Provvedimento
che ha portato a rivedere gli
incarichi già disposti il 9 agosto.
Tra i pensionati si registrano
Elvira DʼOrazio allʼIIS
Maria Ricciardello
Renato Zafarana
“Antonello” di Messina; Nunzio
Scarpuzza al 2° I.C. di Capo
(la scuola media “Manzoni” è stata
ʻOrlando; Francesco Muscolino al L.S.
diretta per tantissimi anni dal padre
di S. Teresa Riva; Antonino Musca
preside Salvatore). Altri movimenti
allʼITCG di Capo dʼOrlando; Rosalia
sono: Angelo Cavallaro da Ramacca a
Lanza allʼITCG di S. Agata Militello;
I.C. “DʼAlcontres” di Barcellona;
Vincenzo Ettari allʼIstituto Agricoltura di
Eleonora Corrado da Maletto a I.C.
Capo dʼOrlando; Renato Zafarana
“Genovese” di Barcellona; Antonietta
allʼIstituto dʼArte di Messina; Giovanni
Emanuele da I.C. di Mistretta a ITCG di
Simonella allʼI.C. di S. Agata Militello;
S. Agata Militello; Renata Greco da I.C.
Felice Colucci allʼI.C. S. Francesco di
di Longi a I.C. “S. Francesco di Paola” di
Messina; Salvatore Longo allʼI.C. n° 1
Messina; Letteria Leonardi da I.C. di
di Barcellona; Salvatore Abbate allʼI.C.
Venetico a ITCG di Capo dʼOrlando,
n° 3 di Barcellona; Rosa Crupi allʼI.C. di
Carmela Maria Lipari da I.C. “ManzoniS. Teresa Riva e Francesca Ruggeri
Dina e Clarenza” a L.S. di S. Teresa di
alla D.D. di S. Teresa Riva. Tenuto
Riva; Marinella Lollo da I.C. di Gioiosa
anche conto della razionalizzazione
Marea a I.C. n° 2 di Patti: Angelino
scolastica operata dallʼAssessorato
Messina da Nicosia a I.C. n° 1 di S.
regionale, vi è stato il rientro nella
Agata Militello; Pasquale Antonio Motta
provincia di Messina di Domenico
da I.C. di Carlentini a I.C. di Saponara;
Genovese, che da Lentini è andato alla
Grazia Patanè da I.C. di Capizzi a I.C.
D.D. di S. Teresa Riva; il ritorno nel
“Luciani” di Messina; Giuseppa
comune di Messina di Cosimo
Prestipino da I.C. “Paino” a IIS “La
DʼAgostino, che da Patti è andato
Farina – Basile” di Messina; Concetta
allʼI.C. di Torre Faro, e di Antonino
Quattrocchi da I.C. “Evemero da
Torrenzano, che da Terme Vigliatore è
Messina” a I.C. “Paino” di Messina; Enza
andato allʼI.C. “La Pira” di Camaro,
Interdonato da I.C. di Saponara a I.C. di
scuola resasi libera per lʼassegnazione
S. Teresa Riva; Venera Maria Simeone
della dirigente scolastica Maria
da I.C. di S. Piero Patti a ITI di S. Agata
Muscherà allʼIIS “Antonello” di Messina.
Ha fatto il suo rientro allʼistituto superiore Militello. Sono stati, quindi, nominati 14
dirigenti scolastici vincitori del concorso:
di Taormina, proveniente da Cesarò,
Carmelo Belfiore a I.C. di Cesarò;
Antonino Napoli, mentre la dirigente
Francesca Canale a I.C. di Novara
Rosalia Schirò, proveniente dallʼI.C.
Sicilia; Ester Lemmo a I.C. di Venetico;
“Petrarca” di Ganzirri è andata allʼI.C.
Francesca Puleo a I.C. di Tusa; Aurora
“Manzoni – Dina e Clarenza di Messina
pagina 7
Fumo a I.C. di Acquedolci; Antonina
Milici allʼI.C. n° 2 di Capo dʼOrlando;
Angela Mancuso allʼI.C. di Francavilla
Sicilia; Maria Ricciardello allʼI.C. di
Brolo; Leon Zingales allʼI.C. di Gioiosa
Marea; Maria Grazia Antinoro allʼI.C.
“Aversa” di Mistretta; Caterina Celesti
allʼI.C. di Longi; Eleonora Pipitone
allʼI.C. di S. Stefano Camastra; Enrica
Marano allʼI.C. di Terme Vigliatore e
Clotilde Graziano allʼI.C. di S. Piero
Patti. Il quadro si completa con lʼincarico
di presidenza conferito a Rosalia Di
Franco allʼI.C. di Pace del Mela e le
reggenze assegnate allʼI.C. “L. Sanzo” di
Capizzi a Larissa Bollaci, dirigente
scolastico presso lʼI.C. di Tortorici; e
allʼIte “Jaci” di Messina a Rosario
Abbate, dirigente dellʼI.C. di S. Pier
Niceto. Confermata ancora per un anno
allʼIIS “Verona Trento”, che già dallʼanno
scorso ha annesso lʼIpsia “Majorana” e
lʼIti “Marconi” di Messina, Simonetta Di
Prima. Lʼirrilevante numero di reggenze
conferite, gli incarichi assegnati e le
nuove nomine effettuate fa sperare, pur
tenendo conto delle difficoltà operative
derivanti dai diversi accorpamenti
effettuati con la razionalizzazione
scolastica, ad una stabilizzazione della
gestione di un consistente numero di
scuole che, invece, lo scorso anno sono
state guidate da un dirigente a mezzo
servizio in più realtà scolastiche.
primopiano
6 SETTEMBRE 2013
centonove
PERSONAGGI. Va in pensione dopo 43 anni di servizio Elvira D’Orazio, decana dei presidi messinese
alberghiero- ristorazione nella provincia
di Messina. E lʼincremento degli alunni,
con le attuali 57 classi, al di là dei numeri,
rappresenta motivo di orgoglio di Elvira
DʼOrazio per «aver anche reso possibile
lʼaccesso ai ragazzi ad un settore che
permette lʼinserimento nel mondo del
lavoro». «Non è stata curata solo la parte
pratica - spiega - ma una formazione
completa in grado di assicurare agli
studenti alte competenze indispensabili
per la loro affermazione». In assoluto, la
soddisfazione più grande proviene dalla
«conquista dellʼistituzione dellʼIts (Istituto
tecnico Superiore) per la filiera del
settore agroalimentare, unico in tutta la
Sicilia - spiega la docente - che rilascia
un titolo di studio europeo per il cui
conseguimento, oltre alle 1.200 ore in
aula, i ragazzi svolgono 800 ore di stage
aziendale certificato». Eʼ ovvio che tutte
le ciambelle non riescono col buco,
quindi è grande «lʼamarezza per non aver
potuto vedere completata, anche per
mancanza di stanziamento di fondi della
Provincia regionale, la struttura esterna
del polifunzionale oggi utilizzata solo
parzialmente dallʼIts», ammette DʼOrazio.
Visto che ha «sempre scisso la carriera
scolastica da quella dellʼimpegno
politico», a favore della prima non può
mancare un riferimento allʼultima
competizione amministrativa per il
comune di Messina, avendola affrontata
in prossimità del pensionamento. Non
mostra alcun ripensamento anzi afferma:
«lo rifarei con maggiore consapevolezza,
per la mancanza di legami istituzionali”
per “mettere al servizio della comunità
lʼesperienza professionale acquisita nel
“Verona Trento” di Via Ugo. Bassi lʼanno
tempo in un settore così importante». La
scorso. Il professionale “Antonello”, che
carriera della professoressa DʼOrazio,
diverrà successivamente istituto di
quale vincitrice del concorso nazionale di
Istruzione Superiore per la molteplicità di
matematica e fisica, è iniziata al
indirizzi (compresa la grafica
“DʼAzeglio” di Torino, il liceo classico
pubblicitaria) di diverso ordine, ottiene
storico frequentato dai ragazzi della
quindi locali coperti per una superficie di
famiglia Agnelli, nellʼanno scolastico
circa 10 mila metri quadri e comincia,
1970-71, per proseguire, sempre come
malgrado vengano gradatamente
vincitrice di concorso, come preside
sottratte le sedi coordinate di Naso,
nominata a reggio Calabria nellʼanno
Milazzo e Letojanni, il suo sviluppo con
scolastico 1989-90.
lʼincremento del numero degli
Dal 1° settembre lʼistituto
«L’unico
studenti che, dal loro canto,
“Antonello” è stato affidato alla
rimpianto
hanno potuto realizzarle
professoressa Maria
proprie aspirazioni in un
Muscherà, già dirigente
è non avere
settore che per decenni,
scolastico
visto ultimata
malgrado la vocazione
allʼistituto comprensivo “La
la struttura
turistica del territorio, ha visto
Pira” di Messina e reggente lo
esterna
del
negata lʼistituzione di una
scorso anno allʼITE “Jaci” di
polifunzionale»
scuola statale del ramo
Messina.
C’era un manager tra i banchi
Lascia l’istituto “Antonello”. A tu per tu con un dirigente storico che si racconta: «La mia
più grande soddisfazione? L’istituzione del’Its per l’agroalimentare, unico in Sicilia»
DI ANDREA SMITH
MESSINA. Non ha grossi rimpianti ma
dopo 43 anni di servizio di cui 17
trascorsi alla guida del “suo” istituto è
dura. Tanti i progetti da portare a
compimento, le emergenze da affrontare.
La scuola per lei non è mai stato un
“lavoro”, ma ad un certo punto bisogna
anche passare la mano. A Messina,
dopo ben 43 anni di servizio maturato, ha
lasciato la direzione dellʼistituto
“Antonello” la professoressa Elvira
DʼOrazio, decana dei dirigenti scolastici.
Nellʼanno scolastico 1994/95, quando è
approdata come preside, lʼistituto
“Antonello” - si trattava allʼepoca di un
professionale per il commercio - la sede
centrale a Messina era ospitata in una
piccola ala del liceo classico “Maurolico”,
in Via della Zecca. Aveva a disposizione,
compresi i locali della succursale di
Gravitelli, otto aule per fare funzionare
Elvira D’Orazio
ben 12 classi con 250 alunni. «Si
ricorreva al doppio turno e alla rotazione
presidente della Provincia Giuseppe
delle classi ricorda con nostalgia
DʼOrazio - alla concessione bonaria della Buzzanca - sottolinea la dirigente - è
stata accettata la proposta dellʼistituzione
palestra del “Maurolico” per lʼeducazione
dellʼindirizzo alberghiero. La prima classe
fisica e allʼospitalità in qualche aula del
con ben 34 alunni -ricorda - pur non
liceo per il collegio dei docenti». Le
essendo stata svolta
carenze e lʼavviso di chi
«Ho sempre
pubblicità alle iscrizioni». Il
riteneva che lʼespansione
scisso l’attività
pressing messo in atto dalla
dellʼistituto fosse subordinata
DʼOrazio ha portato al
alla disponibilità di aule e non
professionale
positivo epilogo
alle richieste del territorio non
dalla politica.
dellʼassegnazione dei locali
hanno scoraggiato la preside,
Ho ceduto solo
in Viale Giostra,
anzi, sono servite da stimolo
alla fine. Ma non disponibili
inizialmente destinati
per rivendicare ed ottenere
mi pento»
allʼistituto tecnico industriale
unʼadeguata struttura
“Marconi”, al tempo molto
scolastica per far fronte alle
gettonato per la presenza dellʼindirizzo
crescenti esigenze dellʼutenza con nuovi
unificato di elettronica e
indirizzi legati alle esigenze del territorio.
telecomunicazioni, accorpato dopo
Così «grazie alla disponibilità dellʼallora
allʼIpsia “Majorana” che, a sua volta, è
Provveditore agli Studi, Gustavo
stato interamente assorbito dallʼIti
Ricevuto, e alla disponibilità del
EDILIZIA
Come ti sistemo il plesso
Ecco tutti gli edifici scolastici sui quali
si interverrà. Grazie al ministero. E non solo
L’assessore Patrizia Panarello
MESSINA. Una delega per due. Di scuola, al comune di
Messina, si occuperanno, per lʼamministrazione guidata da
Renato Accorinti (professore lui stesso), due assessori.
Patrizia Panarello detiene la delega alla Pubblica istruzione,
Sergio De Cola si occuperà di edilizia scolastica. Allʼinizio di
settembre, per effetto degli accorpamenti in atto si sono
insediati i nuovi dirigenti scolastici, che Patrizia Panarello
incontrerà uno per uno allʼinizio della prossima settimana. “Li
andrò a conoscere tutti, avrò una settimana abbastanza
piena”, spiega lʼassessore. “Dopo i colloqui avrò le idee più
chiare su cosa servirà per un anno scolastico “tranquillo”, ha
pagina 8
concluso. Dal punto di vista strutturale, invece, De Cola
conferma: “Ci sono una serie di progetti in itinere”. Quali? Il
primo è quello della Principe di Piemonte, il cui progetto di
“lavori di messa in sicurezza, prevenzione e riduzione del
rischio connesso con la vulnerabilità degli elementi anche non
strutturali” va di nuovo a gara per 161mila euro, dopo i
problemi con la presentazione del Durc da parte
dellʼaggiudicataria. Ma non è il solo progetto, assicura
lʼassessore, e lo conferma il dirigente allʼEdilizia scolastica
Antonella Cutroneo: “Ci sono 110mila euro per lʼelementare
di Sperone e centomila euro per la Manzoni, finanziati dal
ministero delle Infrastrutture per lʼadeguamento sismico”. Non
solo. Con i residui di mutui della cassa depositi e prestiti
precedenti, nel triennale delle opere pubbliche sono state
inserite la media Mazzini (700mila euro), la Passamonte
Gravitelli (un milione), mentre 450mila euro andranno alla
scuola media La Pira, 475mila alla Beata Eustochia e 200mila
alla Albino Luciani. (A.C.)
6 SETTEMBRE 2013
Politica
REGIONE. Scontri all’ombra delle future nomine
Pd, rimpastino con Mollica
Accuse incrociate tra il governatore e i vertici della Cisl tirano
in ballo i rapporti col discusso imprenditore di Gioiosa
MESSINA. Eʼ finito tra gli insulti, lʼincontro
appalti e fondi per lʼenergia e “di una
allʼhotel Wagner di Palermo tra i
scommessa comune per la Sicilia”, con toni
maggiorenti del Partito che avevano invitato che hanno lasciato perplesso più di uno dei
Rosario Crocetta a gettare le basi per il
venti sindaci della zona tirrenica presenti
rimpastino dʼautunno. In perfetto stile,
allʼevento. Alle accuse, sulle “dubbie”
Crocetta, dopo la boutade di candidare la
frequentazioni di Crocetta, lanciate poi da
sua assistente-assessore al turismo,
Claudio Fava, già segretario del Pd, il
Michela Stancheris, a sindaco di
governatore aveva preferito non
Bergamo, ha lanciato schizzi di veleno
rispondere, limitandosi a dire che lui “era
contro i maggiorenti della Cisl, infilati in quel
andato allʼevento perché invitato dalla figlia
pasticciaccio brutto dello Ial, lʼente di
dellʼonorevole Totò Cardinale, fidanzata
formazione “che non avrebbe rendicontato
ufficiale del figlio di Domenico Mollica”.
venti milioni di euro” e che ora si è visto pure Lʼepisodio è tornato in mente a molti
ritirare lʼaccredimento. Un fatto scandaloso,
esponenti di punta del partito democratico,
che ha portato Crocetta ad alzare i toni: “Vi
per due motivi: lʼaccusa lanciata in maniera
ricordo che mesi fa non ho voluto far
immotivata, (Mollica non confermò in aula le
nessun rimpasto perché lʼuomo che mi
sue accuse..), dopo anni a Cocilovo e il
veniva proposto come assessore era lʼex
rifiuto netto da parte del presidente Crocetta
sindacalista Luigi Cocilovo, uno che
di aderire allʼultimatum lanciato dalla
dallʼimprenditore Domenico Mollica ha
tesoriera regionale del partito, Teresa
preso 350 milioni per il silenzio su alcuni
Piccione, di riconoscere un obolo al partito
cantieri di Ragusa…”
democratico, che sta per mettere in cassa
Apriti cielo. In aula, Sergio DʼAntoni, ex
integrazione nove dipendenti, tra cui la
segretario nazionale della Cisl, ha perso le
moglie dellʼonorevole Antonello Cracolici.
staffe: “Non sai cosa dici, stai zitto”. Ma i
Un tema caldo, che spacca il partito. E che
vertici di partito, non solo il segretario
ha
Peppino Lupo, uomo Opus Dei che viene
portato
dalla Cisl, sanno bene che Crocetta
conosce bene Domenico Mollica e queste
cose non le dice a caso… Nel corso della
sua campagna elettorale, il governatore ha
partecipato a una mega festa, insieme a
tanti deputati del Pd di Messina come
Francantonio Genovese, Franco Rinaldi,
Giuseppe Laccoto, data in suo onore da
Domenico Mollica, ex patron della Siaf,
società già al centro di indagini antimafia
nel corso del cosiddetto
“caso Messina” promosso
dallʼex sostituto procuratore
Angelo Giorgianni.
Crocetta, davanti a un
parterre di imprenditori di
dubbia provenienza, a
Gioiosa Marea ha parlato
Rosario Crocetta
di progetti europei, di
centonove
lʼassessore regionale alla Formazione,
Nelly Scilabra, vicinissima alle posizioni
dellʼonorevole Beppe Lumia e ora
candidata anche alla segretaria regionale, a
dire: “Io posso dare un mio contributo al Pd,
ma a patto che venga assegnato ai giovani
del Pd”. Crocetta, dal canto suo, con i suoi
trentaduemila euro al mese, ha gelato i suoi
compagni: “Io non devo nulla al Pd, sono
del Megafono. Pensi il Pd, piuttosto, a
pagarmi le spese elettorali…”
E proprio su questo punto il partito ha
deciso di fare luce: vuole sapere da
Crocetta, quanto ha speso per la campagna
elettorale e chi sono i suoi finanziatori. Non
escludono, molti dei maggiorenti del partito,
che tra i tanti “criptati” a dare un sostegno
economico a Crocetta ci siano anche le
aziende del gruppo Mollica, che hanno
cambiato nome decine di volte, per sfuggire
ai controlli dellʼagenzia delle entrate e
dellʼAntimafia. Sospetti ai quali il partito
nazionale, ha deciso di rispondere con una
provocazione: i nomi dei deputati che non
versano i soldi al partito saranno messi sul
web. Come dire: “alla gogna”. E tra questi in
testa figura il rivoluzionario Rosario
Crocetta. Che ormai ha ricompattato contro
se stesso il suo ex partito, del quale il
Megafono sarebbe a suo dire “una corrente
federata”. Lʼultimatum per il rimpasto, che
ora viene chiesto a gran voce anche dal
movimento “Articolo 4” di Lino Leanza che
raccoglie ben sette deputati, scade il dieci
settembre. Ma le posizioni, dentro il Pd,
dopo lʼattacco allo Ial Cisl, ente al quale la
Scilabra ha promesso di inviare la Guardia
di Finanza, è da ferri corti: in tanti, dentro il
Pd, sono certi che lʼazione di Crocetta
contro la galassia della formazione
professionale sia una partita di
potere, prima che una rivendicazione
legale. Un fenomeno che due deputati
di vecchio corso, come Antonello
Cracoli e Wladimiro Crisafulli,
considerano di “cannibalismo”, al
punto che vorrebbero chiedere entro
il 15 settembre la rimozione di
Crocetta allʼaula. Il segno di una
partita che si gioca allʼultimo sangue
e dove le caselle da riempire nello
scacchiere regionale sono solo una
partita a scacchi nel potere. La
goccia che ha fatto traboccare il
vaso? Le due nomine allʼIrsap di
Cicero, e al Parco dei Nebrodi, di
Antoci, senza consultare nessuno.
Né il Pd. Né gli alleati.
R.C.
PARTITO DEMOCRATICO
Tutti pazzi per Renzi
Pioggia di adesioni anche dalla Sicilia
a sostegno della candidatura
MESSINA. Lʼuscita a sorpresa di Dario Franceschini, che ha
spiazzato anche lʼAreadem, da Genova preannunciando il suo
appoggio alla candidatura di Matteo Renzi, ha “terremotato” gli
equilibri interni al Pd, da sempre divisi tra area ex democristiana,
quella che fa capo a Beppe Fioroni, alla quale è legato in Sicilia il
gruppo Innovazioni di Francantonio Genovese, e quella ex Pd di
Pippo Civati e dintorni, più marcatamente “di sinistra”. Dopo il
tichet di Massimo DʼAlema che ha dato il via allʼoperazione
“Matteo”, il terremoto Franceschini, segue a ruota lʼadesione al
gruppo Renzi, rappresentato in Sicilia dal deputato Davide
Faraone, del sindaco di Catania Enzo Bianco, del sindaco di
Palermo, Leoluca Orlando e del sindaco di Napoli, Luigi De
Magistris. Un sisma trasversale, che in vista dellʼassemblea del
20 e del 21 settembre che dovrà decidere la data del congresso
porta Beppe Fioroni, a dire: “Quando un candidato ha già sulla
carta lʼ80% dei consensi, fanno quasi tenerezza gli altri che hanno
difficoltà a trovare un nome che rapprsenti il 20%...”. Un segnale
preciso del cambiamento interno al Pd, che si avvicina verso le tesi
del “rottamatore” mai troppo amato dai vecchi Dc. Dal dibattito
rifugge, il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, che ha
trovato il tempo per una sua nuova uscita a Bergamo, dove nel
corso di un convegno sulle energie alternative in Sicilia, ha
“sparato” la candidatura dellʼassessore Michela Stancheris a
sindaco di Bergamo”. Quali gli effetti della nuova geografia in
Sicilia? Crocetta e Orlando sono sempre stati sul filo di una
concorrenza a sinistra, Bianco e Crocetta sono stati alleati alle
elezioni, ma ora “il rapporto a tre” con lʼArticolo 4 di Lino leanza,
che conta già sette deputati a Palermo, pone qualche problema di
peso interno alla giunta.
pagina 9
GAFFE
Le macerie
di Crocetta
PALERMO. Chi di macerie
ferisce…Eʼ scontro tra il governatore
dellʼAbruzzo e quello della Regione
Sicilia: il 21 agosto scorso la giunta
regionale siciliana ha deliberato il
ricorso alla Corte costituzionale
contro la legge del 24 giugno 2013 di
conversione del decreto “di
contrasto alle emergenze ambientali
in favore delle zone terremotate
dellʼAbbruzzo e la realizzazione degli
interventi per Expo 2015”.
Il ricorso di Crocetta, che ha fatto
rientrare dalle ferie anche alcuni
funzionari per rispttare i tempi, non è
mirato però ai lavori dellʼesposizione
universale di Milano, ma solo
allʼarticolo 7 bis della ricostruzione
nei comuni colpiti dal sima.
Lʼarticolo in questione, votato tanto
dal Pd che dal Polo della Libertà
mentre governava Mario Monti,
stanziava 197,2 milioni a favore di
tutti i cittadini che avevano la casa
distrutta e volessero ricomprarla. Per
trovare i fondi lo Stato ha così
aumentato la tassa di bollo da 1,8 a 2
euro. Un fatto che ha fatto infurioare
Crocetta che vuole quei soldi per la
Sicilia e non già per i terremotati
abruzzesi: “la tassa rientra tra le
imposte di spettanza regionale”.
Certo se lʼavessero pensata così
anche i governatori “solidali” delle
altre 20 regioni che in quarantʼanni si
sono visti aumentare il costo della
benzina per favorire la ricostruzione,
dal ʼ68 a oggi, del terremoto del
Belice, anziché di ricostruzione oggi
bisognerebbe ancora parlare di
“macerie in corso”.
STIPENDI
Se il presidente guadagna
più di Barak Obama
PALERMO. Il presidente della regione siciliana Rosario Crocetta, a dispetto delle dichiarazioni sullʼausterity imposto ai conti della Regione,
guadagna più di Barack Obama. Il
dato è emerso dal confronto tra il bilancio della Regione siciliana e quello della Lombardia. La giunta Crocetta costa 2 milioni 331mila euro,
cinque volte più di quella del Pirellone, che si ferma a 442mila euro.
Crocetta nella sua speciale classifica surclassa anche il presidente degli Stati Uniti, che vanta una indennità di 380mila dollari, quasi 287mila euro. Lʼassegno mensile di Crocetta che supera i 32mila euro, si
compone invece dellʼindennità di
presidente, 81mila euro lordi, cui si
aggiungono i 230mila che il governatore incassa da palazzo dei Normanni, per la sua “ambivalenza” di
deputato regionale.
Politica
6 SETTEMBRE 2013
BANDI. Braccio di ferro tra il governatore e l’assessore Marino
Energia, scosse alla Regione
Nuovi contenziosi all’orizzonte ancora prima di assegnare i fondi. Ecco i retroscena
sulla partita economica degli impianti eolici che accende gli appetiti anche nella politica
PALERMO. Sono solo i contenziosi alla
Regione Siciliana a non conoscere crisi:
ancora deve partire il bando energia e, fa
sapere il dirigente del settore Maurizio Pirilli,
ci sono già in pista “richieste di risarcimento
per settecento milioni di euro…”. Perché è
proprio sulla assegnazione dei fondi per
lʼenergia che si sta consumando un forte
braccio di ferro tra lʼamministrazione
Crocetta e lʼassessore delegato, il
magistrato Nicolò Marino. Mentre il sistema
rete Sicilia non risulta in grado di assorbire
nuova energia perché già satura “per
sovraproduzione”, fioccano le richieste di
nuovi impianti eolici alla regione siciliana:
188 richieste di cui 64 per impianti eolici.
Una manna. I contributi di legge nazionali
ed europei, nella quale si sono buttate a
capofitto tante imprese come quella del
signor Vito Nicastri da Alcamo, cui la
direzione investigativa antimafia ha
sequestrato un patrimonio che supera il
miliardo di euro, o imprese storiche come
quella dellʼagrigentino Moncada, re
dellʼeolico, entrato in rotta di collisione con i
vertici di Confindustria, associazione alla
quale non ha lesinato critiche: “Fanno solo
politica”. Ora alcune delle imprese di
Moncada risultano finanziate tra le
dellʼultimo bando, sul quale il dirigente
dellʼasssessorato energia con la nota n.294
cerca di correre ai ripari, promuovendo
surreali conferenze di servizio, fino a metà
2014, per fare fronte ai contenziosi che
fioccano contro lʼassessorato di via Ugo La
Malfa. Una partita economica che investe i
destini della Sicilia per i prossimi decenni e
che porta il deputato del Pd Antonello
Cracolici a dire, secco: “La Sicilia ha già
detto no agli impianti eolici che deturpano
lʼambiente. Tutto quello che si autorizza in
controtendenza è fuori dalla legge…”.
Non risultano dello stesso avvisi gli uffici
dellʼassessorato che ritengono quella della
Regione una semplice direttiva del governo
Lombardo. Ma i pasticci che si sono
registrati sul fronte dei bandi energia sono
senza fine: ad essere finanziata, risulta
essere una sola impresa, la Meridionale
Impianti con una
sede operativa a
Catania, che ha
rivisto il business
Plan eliminando del
tutto un capannone
destinato alla
produzione, ma
mantenendo lʼentità
milionaria
dellʼinvestimento
approvato dellʼente
gestore, Banca
Nuova, che per
svolgere lʼincarico
della Regione si
vede riconosciuti
compensi per otto
milioni di euro. Dopo
i flop registrati negli
anni passati per i
programmi di
innovazione e ricerca, si continua sulla
stessa strada: anni e anni ad accumulare
carte e contenziosi. Ora allʼorizzonte, si
allunga la mano di Crocetta. Che dopo
avere inaugurato a Gela il più grande
impianto di energie alternative della Sicilia,
inaugurato da un imprenditore sul quale il
suo collega di partito Beppe Lumia aveva
anni fa adombrato con una interrogazione
parlamentare rapporti con la mafia, ha dato
incarico al consulente bergamasco
Antonello Pezzini, di coordinare la cabina di
regia sulle fonti alternative.
Un programma ambizioso sulla quale la
Bei, la banca europea per gli investimenti,
che per i prossimi sette anni nel
programma quadro della Ue ha previsto
sette milirdi di euro di investimenti, fondi
divisi tra energia eoloica e solare, impianti di
centrali elettriche con combustibili fossili e
creazioni di reti elettriche intelligenti. Il tutto
spacchettato in tre sottoprogrammi: Sater,
efficienza nellʼedilizia, Altener, energie
rinnovabili e Steter , nuove reti.
Su questo fronte, mostra grande fermento il
consulente di Crocetta che ha radunato nel
Patto dei sindaci già più di duecento
Antonello Pezzini.
Nella foto
a sinistra lʼassessore
Nicolò Marino
comuni. E che per presentare i nuovi
impianti di Lampedusa ha scelto la città di
Bergamo, dove energie alternative e
politica si sono confuse al punto che il
governatore Crocetta, ne ha approfittato per
centonove
lanciare la candidatura a sindaco della città
di Michela Stancheris, ex segretaria di
Pezzini, poi assistente parlamentare di
Crocetta, ora diventata con un colpo di
bacchetta magica assessore regionale al
Turisimo in Sicilia al posto di Franco
Battiato. Fondi notevoli da spendere che si
accompagnano a molta confusione, con il
rischio concreto di de finanziamento. Su
675,4 milioni di dotazione finanziaria la
regione è ancora al lumicino per la spesa: Il
primo bando per le filiere, quello da 130
milioni di euro, ha subito uno stop di un
anno: i funzionari avevano dimenticato di
scegliere il soggetto gestore, che poi è
risultato essere Banca Nuova. Finanziato
un solo progetto, quello della Meridionale
impianti per 12,5 milioni di euro. Il secondo
budget, con duecento milioni di euro,
presentato un anno dopo, risulta essere un
flop completo: non viene presentata
nessuna richiesta. Nel marzo di questʼanno
un nuovo bando per 25 milioni di euro. Ma
anche questo fallisce miseramente.
Risultato: i fondi destinati alle energie
rinnovabili passano da 370 milioni di euro a
97 milioni, ai quali ora bisogna sottrarre gli
ultimi 25 per mancato utilizzo. Ne restano
solo 72. Il resto dei soldi saranno rimodulati
per finanziare il tram a Palermo. Nel
frattempo è nato il Patto dei sindaci che,
attraverso le nomine operate da Crocetta di
Antonello Pezzini, del professore Rosario
Lanzafame e del professore Salvatore Lupo
dovrebbero riuscire a fare spendere i soldi
per le rinnovabili. Gli impegni vanno assunti
entro il 2013 per completare la spesa e
rendicontare entro il 2015. Ma finora i soldi
spesi solo solo quelli delle consulenze…
R.C.
ENERGIE ALTERNATIVE
Opportunità in Sicilia? Si scoprono a Bergamo
BERGAMO. Per scoprire le opportunità della Sicilia bisogna andare a Bergamo.
Promosso dallʼassociazione artigiani guidata da Angelo Carrara, e da Confindustria Bergamo, si è svolto un incontro su Lampedusa e le possibilità di sviluppo attraverso le energie alternative, nelle isole minori della Sicilia. Motore dellʼiniziativa, il bergamasco Antonello Pezzini, membro del comitato sociale ed economico
di Bruxelles, nonché coordinatore della cabina di regia di Palazzo dʼOrleans sulle
fonti alternative in Sicilia, area che prevede fondi per trenta milioni di euro destinati
dallʼUnione Europea. In Sicilia Antonello Pezzini, che lavora con la sua ex assistente, Michela Stancheris, oggi assessore al Turismo della Regione Siciliana, è
promotore del Patto dei sindaci, che associa già 380 Comuni, interessati a sviluppare fonti di energia alternativa, dal geotermico, allʼeolico, al solare. Allʼincontro
ha partecipato Giorgio Cappello, presidente della Piccola Industria Sicilia e vari imprenditori orobici.
LETTA-BIS
Grillini le pattuglie fantasma
L’exploit della Bottici contro gli aderenti
“che appoggiano il pregiudicato Berlusconi”
Laura Bottici
ROMA. Un tempo il “Vaffa” day era una iniziativa promossa dai
grillini contro i potenti e la Casta. Ma ora Il “vaffa” il gruppo dei
Grillini lo riserva alle sue stesse pattuglie. Eʼ il caso di Laura Bottici,
questore del Senato, considerata nei movimento di Grillo e
Casaleggio, un “falco”. Alla notizia che un gruppo di deputati
grillini, una quindicina secondo le indiscrezioni fornite dalla
europarlamentare Sonia Alfano, un tempo vicina al movimento di
Grillo, sarebbero disposti a “passare” con il Pd e ad appoggiare un
Letta-Bis, ha detto: “Oggi abbiamo un governo Pd che appoggia il
pregiudicato Berlusconi in accordo con il Pdl e alcuni senatori del
M5S escono sui giornali affermando che sarebbero disposti ad
pagina 10
appoggiare un governo Letta-bis per fare una nuova legge
elettorale.” “Pensate veramente che il Pd possa ascoltare i vostri
consigli? Se le risposte sono positive, vi invito a unirvi a loro e
trasferire il virus della buona politica anche a loro, per il resto
vaffanculo….”. Lʼexploit della Bottici è stato subito rilanciato via
Facebook da Claudio Messora, responsabile della comunicazione
dei grillini al senato, Ma se quello della presidente europea della
commissione antimafia, è un “refrain” che torna puntuale in ogni
crisi interna al partito di Grillo, il malessere dei deputati in effetti
aumenta da quando il comico genovese ha detto a chiare lettere
che a lui non dispicerebbe tornare alle urne con il Porcellum. Un
fatto che ha fatto andare su tutte le furie il senatore triestino
Lorenzo Battista, cui si è unito Loris Orellana. Sulla stessa
posizione anche il deputato siciliano Francesco Campanella e altri
grillini come Elena Fattori, Alessandra Bencini, Monica Casaletto,
Maria Mussini. Fabrizio Bocchini. Quando la spaccatura si infuoca,
riappare la pattuglia-fantasma del malessere, capeggiato dalla
Alfano. Che assicura sarebbe in grado di fare la differenza…
centonove
Politica
6 SETTEMBRE 2013
MESSINA. La discarica di Mazzarrà sull’orlo della chiusura. Ecco cosa si rischia
Rifiuti, emergenza a singhiozzo
Il tortuoso percorso della gestione dei rifiuti passa per Tirrenoambiente. Che batte
cassa. Tra contenziosi, crediti avanzati e non riconosciuti e un servizio che fa acqua
DI
TIZIANA CARUSO
MESSINA. “Ho visto cose che i cittadini
comuni non possono neanche
immaginare”. La mitica frase di Blade
runner come eloquente proemio ai primi
50 giorni da assessore di Daniele
Ialacqua, titolare della delega
all'Ambiente, ai rifiuti e all'energia. Lo
storico esponente di Legambiente si è
subito trovato davanti una gatta da
pelare di non poco conto come la
minaccia di un'enorme emergenza rifiuti
dovuta alla probabile saturazione della
discarica di Mazzarrà Sant'Andrea. I
vertici di TirrenoAmbiente, società che
gestisce il sito di smaltimento rifiuti,
hanno più volte ribadito che, se non
verrà ampliata la discarica e non
saranno realizzati gli impianti di
biostabilizzazione, l'impianto non potrà
più accogliere i mezzi di
Messinambiente a partire da ottobre.
Dall'altro lato l'Amministrazione
comunale è alla ricerca di una “strada
alternativa” al sito di Mazzarrà. Ma la
soluzione pare tutt'altro che a portata di
mano. Anche per un passato difficile da
sanare, i cui nodi irrisolti di giorno in
giorno si trasformano in pesanti
avvisaglie di “perpetuo mondezzaio”.
Non soltanto metaforico.
TIRA E MOLLA DI CREDITI. Sotto il
profilo economico, il compito di
sbrogliare la matassa, è stato del vicesindaco e assessore al Bilancio, Guido
Signorino, intrappolato in un labirinto
di debiti . Soltanto per il 2013
TirrenoAmbiente vanta circa 5 milioni di
euro dall'Ato3. Mentre i crediti pregressi
contabilizzati dalla società superano i
22 milioni di euro. In mezzo si
inseriscono i contenziosi instaurati tra
Ato3 e Messinambiente per i servizi
svolti. Una lunga sequela di
controversie contabili che parte dal
2006 e che, di anno in anno, non ha mai
trovato pace, se non per la “disputa” del
2010. Contemporaneamente alla
delibera (più volte rimodulata)
dell'Amministrazione comunale per la
liquidazione dei debiti contratti con
l'Ato3 è stata stabilita anche una
transazione di 2,8 milioni di euro che
però tiene fuori dai conti del Comune
gran parte delle “contese” pregresse a
cui comunque, presto o tardi, sarà
Palazzo Zanca a dover far fronte.
“Perchè – ha detto l'assessore Ialacqua
– non ci è sembrato il caso di caricare
ulteriormente una delibera già di per se'
delicata, considerato anche il tetto
Daniele Ialacqua
massimo di finanziamento concesso dal
fondo di rotazione”. Il valore dellʼattuale
contenzioso tra le due società ammonta
a circa 18 milioni di euro per
Messinambiente, mentre l'Ato riconosce
circa 5. Se la delibera verrà approvata in
Consiglio (potrebbe approdare in aula la
prossima settimana) la Regione
anticiperà al Comune 36 milioni di euro,
di cui 13 a titolo di pregresse
anticipazioni al Comune di Messina e 23
per gli attuali rapporti tra Comune e Ato.
Il che risolverebbe una parte, ma non
certamente tutti i guai dell'allegra
gestione rifiuti made in Messina.
UN SISTEMA SBAGLIATO. A spiegare
senza mezzi termini come si è arrivati a
questo punto è stato anche Gino
Sturniolo, consigliere comunale di
“Cambiamo Messina dal basso” in una
lunga cronistoria che racconta come il
Comune di Messina, negli ultimi anni,
sia stato “affossato, anche e soprattutto,
dai rifiuti”. E come il senso traslato sia
più che prossimo alla realtà. Sturniolo
punta il dito, innanzitutto sulle società
partecipate, e soprattutto sull'Ato, parte
in causa di un sistema definito
“schizofrenico” in cui tre enti che fanno
capo allo stesso soggetto si contendono
milioni di euro creando controversie in
cui creditore e debitore praticamente
coincidono. In questo magma infuocato
si inseriscono i compensi di chi
amministra a vario titolo le partecipate, i
pagamenti degli stipendi dei lavoratori
che puntualmente rivendicano arretrati, i
costi di smaltimento, più elevati per
l'indifferenziata, tasse-salasso sui rifiuti
non pagate, l'assenza pressoché totale
di una cultura del “rifiuto come risorsa”,
sia fra i cittadini che all'interno delle
istituzioni. “Convertirsi” seduta stante
alla raccolta differenziata, in un contesto
precedentemente basato sull'esclusivo
conferimento in discarica, ai più appare
impossibile.
L'ALTERNATIVA. l'Amministrazione
comunque ci prova. Sabato 7
l'assessore Ialacqua incontrerà le
associazioni ambientaliste messinesi
per illustrare le linee guida per una
nuova gestione dei rifiuti, mentre lunedì
(9 settembre) è in programma un tavolo
tecnico con le associazioni di categoria
commerciali. L'obiettivo è quello di
sfruttare al massimo l'esistente (in
particolare le isole ecologiche) e siglare
un protocollo d'intesa con il maggior
numero di esercizi commerciali per la
raccolta porta a porta della differenziata
attraverso i mezzi di Messinambiente,
da cui conseguiranno sgravi sulla
“mazzata-tares”.
ZOOM
Ato3, si transige
Accordo col Comune sui 2,8 milioni. Resta
il debito. E la costituzione in ritardo della Srr
MESSINA. Per legge scompariranno a fine settembre, terminando le procedure di liquidazione, e saranno sostituiti dalle nuove Srr,
ma gli Ato, gli ambiti territoriali ottimali che avrebbero dovuto razionalizzare i servizi di igiene cittadina dei comuni siciliani e che invece si sono rivelati un enorme buco nero succhiasoldi, continuano a drenare fondi pubblici. Per il comune di Messina, lo “scherzetto” si aggira sui quindici milioni di euro di euro, più altri 2,8 di transazione. Per saldare i quindici milioni di “rosso”, la Regione dà
unʼanticipazione sui trasferimenti al Comune in dieci o venti anni,
dipende dal buon cuore degli uffici palermitani e dei creditori dellʼAto. La Regione dà i 2/5 subito, il resto in cinque anni. La decisio-
pagina 11
ne spetta al consiglio comunale, così come la seconda gatta da pelare targata Ato. Lʼassessore al Bilancio Guido signorino, quello allʼIgiene pubblica Daniele Ialacqua, il neo ragioniere generale Nino
cama ed i revisori dei conti sono giunti ad una soluzione che, per il
2,8 milioni di euro, prevede un accordo tra comune e Ato che non
passi dai tribunali, e che sarà approvata come delibera di giunta.
Di che si tratta? Nel settembre 2007, la giunta approvò il piano servizi mentre un mese dopo il consiglio comunale, nel votare il riassestamento tolse 3,2 milioni, lasciandone scoperti 2,8. LʼAto haproposto ricorso al Tar avverso la delibera di riassestamento, per
il danno derivato dalla decurtazione dei fondi a piano già approvato e a due mesi dalla fine dellʼesercizio finanziario, periodo troppo
breve perchè si potesse pensare ad economie per quasi tre milioni di euro. Nel frattempo, a sospensiva sugli effetti del ricorso è stata bocciata, e nel merito non si è discusso, e oggi arriva la transazione che riguarda gli interessi maturati (mezzo milione di euro).
Come contropartita, il comune di Messina riconosce i 2,8 milioni
come debiti fuori bilancio. (A.C.)
Politica
6 SETTEMBRE 2013
centonove
FINANZE
Consuntivo
in ritardo
Le partecipate non conteggiano
debiti e crediti. E’ empasse
Santi Alligo
Antonino Cama
Romolo Dell’Acqua
PALAZZO ZANCA. Il segretario generale Alligo a un passo dall’addio. Al suo posto...
Il valzer dei dirigenti
Cama prende il posto del pensionato Coglitore, Di Leo “retrocesso” per sua volontà,
tornano al passato Dell’Acqua e Giardina. Ecco i movimenti. Presenti e futuri
DI ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. In gergo, americanizzato come
da prassi, si chiama “spoil system”.
Significa, in soldoni, che una nuova
amministrazione piazza nei ruoli che
ritiene nevralgici, persone che ritiene di
fiducia. E spesso fa la rima con “Cencelli”,
lo storico manuale delle spartizioni
politiche targate. A Messina, lʼaggravante
funzionale è che Renato Accorinti,
sindaco da due mesi e qualcosa, ha
lʼobbligo di accontentarsi del materiale
umano che ha trovato, trovandosi
nellʼimpossibilità di assumere personale
dirigenziale esterno a causa dei noti
disastri finanziari in cui nuota palazzo
Zanca.
ALLIGO SULLʼUSCIO. Nonostante
questo, il primo a farne le spese sembra
debba essere Santi Alligo, segretario
generale che, in quattro anni di servizio
(nominato dallʼex sindaco Giuseppe
Buzzanca al posto di Filippo Ribaudo) si
è conquistato simpatie e fiducia da parte di
tutte le forze politiche. Perchè è uno che sa
stare al mondo, Santi Alligo. E che
nonostante sia stato messo su quella
poltrona dal centrodestra,
allʼamministrazione Buzzanca non sempre
ha fatto dormire sonni tranquilli. Eppure,
nonostante il rispetto reciproco, con il
nuovo sindaco Renato Accorinti, la
proverbiale scintilla non è mai scoccata. La
prima voce che era circolata sul suo
possibile sostituto, confortata anche da
qualche “avvistamento” a palazzo Zanca,
è stata quella di Fabio Battista, attuale
segretario generale di Patti. Poi quella di
Enzo Marino, già segretario di piccoli
comuni nel milanese, mentre oggi il
cerchio sembra essersi stretto intorno alla
figura di Antonio Le Donne, cognome (e
nome) che riposta al vicesindaco socialista
del Comune durante gli anni ʻ80.
Messinese, di formazione demoproletaria
in gioventù, Le Donne è dallʼinizio del 2012
il segretario generale a Macerata, e
precedentemente ha ricoperto lo stesso
ruolo (più quello del City Manager, doppio
ruolo che dovrebbe mantenere anche a
Messina) alla Provincia di Lucca. Quando
dovrebbe avvenire il passaggio di
consegne? Alligo spera nel 2014,
soluzione che gli permetterebbe di andare
tranquillamente in pensione qualora
passasse la riforma della “quota 96”
elaborata dal ministro alla Pubblica
amministrazione Gianpiero DʼAlia: il
coefficiente di età più anni contributivi che
non può essere inferiore alla cifra. E se
quella del segretario generale è una
“rivoluzione”, altri passaggi dirigenziali
sono invece un...ritorno al passato.
RITORNO AL PASSATO. Ai Tributi torna
Romolo DellʼAcqua, allʼAvvocatura
Carmelo Giardina, Giovanni Di Leo, che
era il sostituto naturale del neopensionato
ragioniere generale Nando Coglitore,
“retrocesso” alla contabilità generale e
poltrona da ragioniere andata ad Antonino
Cama, anche a causa della lettera con cui
Di Leo, qualche settimana dopo
ʻinsediamento della giunta Accorinti, aveva
lamentato una non meglio specificata
“incompatibilità ambientale”. Vice
segretario generale, dopo mesi di “vacatio”,
è stato nominato Giovanni Bruno, fino ad
adesso ai Tributi e uomo di garanzia
dellʼamministrazione. Per il resto, un
fioccare di interim, dovuti ad una pianta
organica praticamente dimezzata rispetto
al fabbisogno. Per questo è pronta la
nuova organizzazione dei dipartimenti, con
un netto taglio, pochi capoarea e spazio
alle “posizioni organizzative”: funzionari
con compiti dirigenziali. In pole position
Giacomo Villari, Alessandro Di
Pasquale e Raffaele Cucinotta, di fatto,
se non di diritto, dirigenti “in pectore” dei
dipartimenti dei quali sono a capo. E Mario
Pizzino, spostato dai Programmi
complessi per lʼaccelerazione impressa
alla pratica Stu Tirone, medita ricorso.
MESSINA. Prima ad aprile, poi a giugno, quindi a settembre, possibilmente insieme al previsionale. E invece niente: il comune di Messina,
con certezza ormai quasi matematica,
non riuscirà nemmeno alla scadenza
dellʼultimo termine prima dellʼarrivo
del commissario regionale, ad approvare il bilancio consuntivo del 2012.
Prassi che sta diventando consuetudine, e che mette in luce le difficoltà
organizzative (e contabili) di palazzo
Zanca. Cosa ne impedisce la predisposizione, oggi? La mancanza del
prospetto di riconciliazione dei debiti
e crediti delle partecipate. Il documento, cioè, in cui si fa la conta di
quanto il Comune (azionista di tutte le
partecipate praticamente al 100%)
debba dare e ricevere dalle aziende
per un “accordo” che poi andrà inserito a consuntivo. Ebbene, delle quattro partecipate che impegnano finanziariamente il comune di Messina, ha
risposto solo lʼAto3. Messinambiente
ha rinviato alla PricewaterHouseCoopers (azienda di revisione che certifica il bilancio della Spa di via Dogali),
spiegando che è di competenza del
consulente fornire certo tipo di chiarimenti. Dal canto suo, Amam non è
stata in grado di definire i dare/avere
e ha invocato un tavolo tecnico per determinare le posizioni, lʼAtm si è “astenuta”. Poi cʼè la questione dello sforamento del patto di stabilità per il secondo anno consecutivo dopo quello
del 2011, patto di stabilità che è stato
rideterminato per effetto di una nota
dei revisori che contestata alcune
spese che non erano state indicate nel
calcolo, e che hanno portato allo sforamento di sette milioni, mentre ad
una prima stesura appariva addirittura un avanzo di cassa di otto milioni
di euro. Del consuntivo, attualmente,
i revisori non hanno nemmeno una
prima bozza. E del previsionale nemmeno si parla ancora.
(A.C.)
OCCASIONI PERSE
Premialità, quei soldi
che il Comune “schifa”
Scadenza dei termini a febbraio, istruttoria a marzo.
Ecco come si rinuncia a centinaia di migliaia di euro
MESSINA. Sarebbero stati pochi, maledetti e subito, ma al comune di Messina, anche qualche centinaia di migliaia di euro che la
Regione avrebbe assegnato come premialità del 2011, evidentemente facevano schifo. E lʼistanza è stata presentata fuori termine. Quasi un mese fuori termine: scadenza a fine febbraio, raccomandata arrivata sulle scrivanie dellʼassessorato regionale alle autonomie locali il 21 marzo. Di che cifre si parla? Niente di eclatante, dato che la premialità si attesta allʼ1% della quarta trimestralità
dei trasferimenti regionali del 2011, quindi poche centinaia di mi-
pagina 12
gliaia di euro, dato il drastico dimagrimento subito negli anni ai fondi che da Palermo arrivano ai Comuni per effetto del federalismo
fiscale. Poci, forse, ma maledetti e subito. E invece niente.
A parziale “consolazione” cʼè il fatto che, anche se avesse presentato in tempo lʼistanza, il comune di Messina difficilmente sarebbe stato in grado di ottenere la premialità, per via dei tre parametri da rispettare. Se con il primo la speranza era ridotta al lumicino (essere in regola con gli adempimenti della 7 del 2001, la legge di stabilità regionale, dimostrando lʼutilizzo per investimenti del
trasferimento da parte del Fondo per le autonomie locali), con i seguenti due la fiammella era irrimediabilmente spenta. Il primo, la
“adozione di misure di contrasto allʼevasione ed elusione dei tributi locali” a palazzo Zanca non si sa nemmeno dove stia di casa, dato che il tasso di morosità su tasse e tributi è da fantascienza, mentre il secondo, lʼattuazione del piano di dismissioni immobiliari, è
una barzelletta che è stata inserita in bilancio per cinque anni, con
la promessa di racimolare ottanta milioni, che alla conta dei fatti si
sono dimostrati non più di un paio. (A.C.)
centonove
Politica
6 SETTEMBRE 2013
Patrizia Valenti
L’INTERVISTA. Ecco la verità sulla riforma delle Province e dell’area metropolitana di Messina
Valenti, la rivoluzionaria
L’assessore regionale alle Autonomie locali lavora alla riorganizzazione degli enti. A tremare
decine di amministrazioni messinesi. «L’unica strada è quella di accorpare uffici e competenze»
DI GIANFRANCO CUSUMANO
MESSINA. «Non vedo cosa ci sia di male
a condividere in maniera comprensoriale
lʼufficio tecnico comunale, il segretario o il
comando di polizia municipale: mica sono
un pronto soccorso che devono affrontare
casi di vita o di morte in tempo reale.
Lʼimportante è che siano efficienti».
Lʼassessore regionale alle Autonomie
locali, Patrizia Valenti, già commissario del
Cas di Messina, replica agli allarmismi
lanciati dai sindaci di tanti comuni che
temono la riforma degli Enti locali allo
studio dellʼesecutivo regionale. I tecnici
dellʼassessorato hanno predisposto un
disegno di legge sulla nascita delle aree
metropolitane ma lo stesso assessore
Valenti ha deciso per il momento di non
portarlo in giunta per ottenere la massima
convergenza dei gruppi politici. Le
indiscrezioni, però, preoccupano tanti.
«Sarà una vera rivoluzione dellʼattuale
modello di gestione dei comuni siciliani avverte Valenti - ma cʼè molta confusione
e le informazioni non sempre sono
coerenti». La rivoluzione, se verrà portata
a compimento, sarà copernicana.
Specialmente per via della nascita delle
aree metropolitane a Palermo, Catania e
Messina. Le competenze territoriali
verranno allargate ai piccoli comuni
limitrofi che verranno “declassati” a
semplici municipi, come già avviene nelle
grandi città come Roma. Nel messinese
“tremano” in tredici, a partire da
Villafranca, Rometta, Saponara, Scaletta
Zanclea, Alì Terme. Una scelta legata a
esigenze economiche, ma anche ad una
evoluzione dei modelli organizzativi che
taglia fuori, di fatto, i piccoli comuni sotto i 5
mila abitanti. Ecco perchè i servizi
verranno gestiti in maniera comprensoriale
dai consorzi dei comuni che dovranno
nascere. «Lʼufficio tecnico non è un pronto
soccorso, se non è sotto casa non è un
problema - dice Patrizia Valenti - Al
contrario il certificato di residenza lo si
potrà avere sul posto grazie ad uffici
decentrati e alla posta certificata. Bisogna
pensare in termini diversi perché non vi
sono più risorse. Quelle poche a
disposizione, invece, bisogna utilizzarle
per investimenti che portano ricchezza».
Dal punto di vista elettorale nei “municipi”
dellʼarea metropolitana dovrebbero
rimanere il sindaco e un consiglio
comunale ridotto. In forse la giunta.
Lʼobiettivo è quello di evitare la
duplicazione di servizi e ruoli. «Capisco
che ogni cambiamento porta dubbi riprende lʼassessore alle Autonomie locali ma stiamo lavorando con dati reali,
simulazioni concrete. Io credo che
nellʼottica del risparmio se 10 comuni
ruotano su un unico ufficio tecnico non sia
un dramma, anzi la risposta migliore».
Lʼassessore mette in chiaro anche il ruolo
delle Province regionali. «A tuttʼoggi le
Province esistono e continueranno la loro
attività fino a quando la legge istitutiva dei
liberi consorzi diventerà realtà». La giunta
regionale a giugno ha approvato due
disegni di legge. Nel primo si dettano le
norme transitorie attualmente in capo alle
Province: ai Comuni andranno le
competenze sulle scuole superiori più il
rilascio di concessioni per scopi
commerciali. Tutto il resto passa
temporaneamente alla Regione in attesa
che i nuovi consorzi siano funzionanti. Si
tratta di competenze relative a Formazione,
Ambiente, Beni culturali. Nel secondo ddl si
sintetizza, invece, il modello di consorzio.
Ma a dovere dire lʼultima parola sarà lʼArs.
«Noi, intanto, abbiamo fissato un
parametro minimo di 150 mila abitanti e un
massimo di 500 mila per i consorzi - spiega
- Il presidente del libero consorzio sarà
scelto tra i sindaci. Il collegio del consorzio
sarà costituito per ogni comune dal sindaco
più due consiglieri (uno della minoranza).
La loro posizione vale un “voto ponderale”
in base al numero di abitanti. Nessuno ha
diritto a indennità, lʼeventuale rimborso
spesa sarà a carico del singolo comune». I
consorzi si occuperanno del sistema Idrico,
raccolta e smaltimento dei rifiuti,
pianificazione turistica e territoriale in
generale. Assorbiranno le competenze dei
vari Ato e Srr». Nota dolente per i comuni
contigui alle città metropolitane come
Messina è la trasformazione in “municipi”.
«I Comuni individuati “per continuità e
integrazione territoriale” non verranno
assorbiti - precisa lʼassessore - ma
trasformati in municipi come avvenuto a
Roma o Berlino. Cambieranno le funzioni,
alcune verranno delegate alla Città
metropolitana a partire dalla pianificazione
territoriale. Tutto il resto rimarrà gestione
dei municipi». Secondo lʼassessore
bisognerà avere una visione diversa dei
comuni. «I comuni accanto alla cinta della
città avranno solo benefici. Potranno
avvantaggiarsi dei servizi forniti nei comuni
più grossi a cominciare dai trasporti e
lʼassegnazione di finanziamenti europei. In
questo momento non cʼè visione unitaria
del territorio eppure ci sono migliaia di
persone che si spostano per motivi di
lavoro o scolastici. Lo studio si basa su
questi flussi. Già oggi i comuni, di fatto,
sono integrati alla città». Patrizia Valenti
parla anche dei micro comuni: «Nessuno
vuole cancellarli, saranno rispettate storie e
tradizioni. Deve cambiare, però, lʼassetto
amministrativo. Eʼ normale che centri come
Roccafiorita, 213 abitanti, abbiano anche
un ufficio tecnico e la polizia municipale? E
questi che tipo di risposte possono dare sul
territorio? I sindaci lamentano carenze ma
per avere uffici funzionali bisogna
valorizzare il personale a disposizione»
conclude lʼassessore regionale alle
Autonomie locali.
VILLAFRANCA TIRRENA
Tredici sindaci in rivolta
che lʼunico obiettivo della riforma sarebbe quella di raggiungere
comprensori da 250 mila abitanti in modo da avere i requisiti previsti dai bandi dellʼUnione Europea.
«La creazione della città metropolitana - affermano in una nota i
sindaci - mettendo insieme una realtà come Messina con i centri
rivieraschi che presentano problematiche ed esigenze assolutamente diverse, potrebbe portare a disservizi ed enormi difficoltà
VILLAFRANCA. «Non vogliamo diventare la periferia della perinel far funzionare la macchina burocratica - amministrativa, riveferia». I tredici sindaci del comprensorio di Messina
landosi un fallimento, così come è stato in precesembrano avere trovato il loro slogan ma rischiano
denza per la creazione degli Ato rifiuti e idrico e dei
di “perdere”, però, i rispettivi comuni. Gli amminidistretti socio - sanitari. Non si capisce, altrimenti,
stratori di Alì, Alì Terme, Fiumedinisi, Furci Siculo,
come si possa pensare ad inglobare 13 Comuni che
Itala, Mandanici, Nizza di Sicilia, Pagliara, Roccalusarebbero destinati a perdere la loro identità storimera e Scaletta Zanclea sulla fascia ionica, Villaca, culturale e territoriale, senza dimenticare anche
franca Tirrena, Saponara e Rometta su quella tirreil rapporto che andrebbe a cessare tra elettori ed
nica, hanno chiesto un incontro al presidente della
eletti, che nei piccoli e medi centri rimane ancora forRegione, Rosario Crocetta, per essere rassicurati
te e dove ai cittadini resta ancora più facile il consulla imminente riforma degli enti locali. Il timore è Matteo De Marco
trollo dell' attività politica».
Nasce un coordinamento dei sindaci, da Saponara
a Nizza di Sicilia, per opporsi al nuovo disegno di legge
pagina 13
Politica
6 SETTEMBRE 2013
LETOJANNI. In piena estate la polizia municipale chiude gli uffici. La questione diventa politica
Vigili in ferie, caos in aula
Ad attaccare il comandante Molteni il sindaco Alessandro Costa e la maggioranza consiliare.
Gli scontri acuiti dal trasferimento della sede nei locali del municipio. La difesa dell’opposizione
DI
ENRICO SCANDURRA
LETOJANNI. Un comandante della
Polizia Municipale che va in ferie,
chiudendo al pubblico il proprio ufficio,
durante la settimana di ferragosto. Un
sindaco pronto ad intervenire con ferree
contromisure e lʼira di alcuni esponenti
politici. Accade tutto nel centro jonico di
Letojanni e ad essere protagonista di
questa assurda quanto insolita vicenda
è stato, circa due settimane fa,
Alessandro Molteni, comandante dei
Vigili Urbani della cittadina a due passi
da Taormina. Una storia che ha fatto il
giro del paese e che certamente verrà
ricordata per molto tempo. Proprio dopo
la riapertura dellʼufficio, avvenuta quasi
immediatamente, grazie ad una lettera
aperta scritta dal primo cittadino
Alessandro Costa e indirizzata al
comandante, le polemiche non si sono di
certo placate, anzi fortemente acuite. E,
tra i suoi detrattori e coloro, invece, che
lo difendono strenuamente, nonostante
le sue particolari stravaganze messe in
evidenza non solo in questʼoccasione,
alcuni consiglieri dʼopposizione e anche
di maggioranza, stanno tentando in
queste ore di fare il punto della
situazione. Cʼè chi, come il consigliere di
minoranza, Fabio Cicala, dice di essere
in perfetta sintonia per come ha
proceduto Costa e in proposito sostiene
che chiederà numi durante il prossimo
Consiglio comunale, che verrà
convocato a breve. «Siamo
letteralmente stufi di come si è
comportato e si comporta tuttora Molteni
- ha dichiarato inviperito - Eʼ assurdo
chiudere un ufficio proprio nel bel mezzo
dellʼestate, con i turisti che arrivano in
massa e i servizi che, così di fatto,
diminuiscono. Non ci possiamo
permettere di fare queste brutte figure
davanti alla nostra utenza». A fargli da
eco anche un altro consigliere, stavolta
di maggioranza. Danilo Cacopardo,
Salvatore Curcuruto, capo gruppo della minoranza consiliare di Letojanni
capogruppo della frangia costiana, parla
anche lui di scelta scellerata, accusa
Molteni e propone al sindaco di prendere
provvedimenti seri nei confronti del
comandante. «Sono dʼaccordo con il
sindaco, anche perché non è possibile
creare disservizi in un paese turistico
proprio a ferragosto – ha detto sdegnato
- Il problema è relativo un poʼ a tutti gli
uffici comunali e deve essere risolto
immediatamente. Ne parlerò con Costa
nelle prossime riunioni». Lo stesso
sindaco aveva già preso provvedimenti
qualche mese prima, trasferendo il
Comando allʼinterno del Palazzo
municipale. Una scelta che aveva –
secondo alcuni - contrariato
profondamente Molteni, accusato anche
di essere letteralmente scomparso i
giorni successivi al 15 di agosto. «Gli ho
inviato una lettera – ha sostenuto Costa
–, informandolo che spetta solo a me
decidere, tramite ordinanza, se chiudere
o meno un ufficio pubblico. E poi sono
anche lʼassessore al Personale, per cui
è stata una scelta poco intelligente e
anche non proprio ottimale in un periodo
come quello estivo». Di diverso avviso,
invece, Salvatore Curcuruto. Il
capogruppo di minoranza in Consiglio
comunale appare molto vicino al
reggente del Corpo di polizia municipale
e parlando della vicenda sostiene: «La
maggior parte degli enti pubblici
comunali a ferragosto chiude, oppure
sono a mezzo servizio. Anche perché in
molte occasioni non cʼè personale a
sufficienza. Credo che Molteni non abbia
assolutamente operato male. Parecchi
dipendenti sono attualmente in ferie e
poi la sede è stata chiusa solo al
pubblico». Pareri discordi che fanno da
sfondo ad una Letojanni profondamente
turbata da una vicenda che sicuramente
rimarrà negli annali, con strascichi
davvero tragicomici.
centonove
PATTI
Il ritorno di Tripoli
e La Macchia
PATTI. Potrebbero essere reintegrati già in occasione del prossimo
consiglio comunale i due consiglieri
Filippo Tripoli e Pasqualino La Macchia, entrambi sospesi dalla carica
perché coinvolti nellʼoperazione
“Fake”. Ad aver chiesto di essere reintegrato è stato il consigliere Tripoli
che con una
nota inviata al
presidente del
consiglio comunale, al segretario generale del comune di Patti e al
Prefetto di
Messina, comunica di non Pasquale Lamacchia
essere più sottoposto alla misura cautelare di divieto di soggiorno di Patti ma a quella di
obbligo di firma. Il consigliere, tramite il legale Maria Cicero, fa presente
che il provvedimento di sospensione
dalla carica è divenuto illegittimo per
sopravvenuta modifica della situazione di fatto e di diritto conseguente la
revoca della misura ostativa. La richiesta di reintegro nella carica viene
formalizzata con carattere dʼurgenza
anche per motivi lavorativi in quanto
lo stesso consigliere non potrebbe
godere dei benefici previsti per lʼassegnazione temporanea per ragioni
elettorali. E sembra che ad aver inoltrato la stessa richiesta di reintegro
sia stato anche il consigliere Pasqualino La Macchia, anchʼesso ansioso di
sedere fra i banchi di opposizione. A
questo punto tutti sono in attesa della decisione del prefetto di Messina il
quale dovrà stabilire se lʼargomento
potrà essere messo in discussione
già nel prossimo consiglio comunale
che si dovrebbe svolgere già la prossima settima. Non si pone, invece, alcun problema per lʼaltro consigliere
sospeso, Domenico Pontillo, il quale
non si trova più agli arresti domiciliari ma ha lʼobbligo di soggiorno a Montagnareale. (Pamela Arena)
SANTA TERESA DI RIVA
Il giornalino della discordia
Il sindaco lo distribuisce tramite i messi comunali
SANTA TERESA DI RIVA. La distribuzione della relazione
annuale del sindaco Cateno De Luca fa scoppiare lʼennesima polemica in aula: al gruppo consiliare di minoranza guidata da Antonio Di Ciuccio non è piaciuto che a distribuirla
alle famiglie siano stati i messi notificatori del comune.Tutto prende spunto dall'iniziativa dell'ex deputato di stampare
a proprie spese un giornalino di 51 pagine in cui spiega per
filo e per segno tutti i dettagli del suo agire politico, rispondendo in maniera diretta alle accuse dei suoi oppositori. Della distribuzione delle quattromila copie stampate dal leader
di Sicilia Vera vengono incaricati i messi comunali che recapitano in tutte le famiglie il manoscritto di " deluchiana"
matrice. Lo smacco non viene digerito dai cinque consiglieri di "Citta' Libera" che più che rispondere alle argomentazioni di De Luca preferiscono lamentarsi della - a loro giudizio - inopportuna scelta di incaricare dipendenti comunali
per distribuire quello che loro definiscono un "mezzo di chiara propaganda politica". I cinque firmatari nella loro missiva
chiedono al Segretario Generale, Vincenzo Scarcella, di
esprimere un parere in merito al provvedimento amministrativo. Sempre più attore principale nello scenario della
minoranza, Antonio Di Ciuccio dichiara: «utilizzare i messi
del comune per distribuire materiale dal sapore prettamente propagandistico e contenente attacchi politici e personali ai suoi oppositori mascherandolo come comunicazione
istituzionale e' intollerabile. Abbiamo chiesto spiegazioni al
segretario - prosegue l'esponente Udc - perché riteniamo
che la misura sia colma, anche il sito istituzionale viene utilizzato per dare spazio a comunicati stampa contro la minoranza, per pubblicare video di comizi e riprese del consi-
pagina 14
glii comunali con tagli mirati". Non ha certo bisogno di essere stimolato nella replica Cateno De Luca. «Il gruppo di
minoranza non avendo argomenti si arrampica sugli specchi e continua ad andare a prendere indicazioni nelle ore
preconsiliari da chi ha ingessato una cittadina che qualche
lustro fa era il riferimento per tutto il comprensorio. Mi piacerebbe sapere cosa pensano loro dei circa 2 milioni e mezzo di euro di debiti ereditati, dei 600 mila euro di indennità
banchettati dalla passata amministrazione di cui loro sono
la naturale continuazione, del mancato risparmio nei cinque
anni precedenti sulla spesa corrente per circa 5 milioni e
mezzo di euro, dell'evasione di tributi che ammonta a milioni di euro». «All'inizio del mio mandato - conclude De Luca
- ho dato segnali di apertura lasciando ai miei oppositori la
designazione del vice presidente del consiglio e del presidente dei revisori dei conti, in cambio ho ricevuto una attività prevalente di denuncia come quelle relativa ai lavori gratuiti operati da ditte locali». (Massimo Ferraro)
Sicilia
centonove
NELLA BUFERA. Francantonio Genovese e la moglie Chiara Schirò
DISARCIONATO. Elio Sauta
MESSINA. I consulenti degli indagati eccellenti di “Corsi d’oro” smontano la tesi principe della Procura
Formazione, perizia contestata
Colonna e Pettinato: «Gli affitti e i noleggi di Aram, Lumen e Ancol non sono gonfiati»
I due ingegneri hanno mostrato come la Provincia paga per le scuole pubbliche affitti più alti
DI MICHELE SCHINELLA
MESSINA. Lʼaffitto che paga la Provincia
Regionale di Messina per gli immobili siti
in città e destinati a scuole pubbliche?
“Eʼ più alto di quello che pagavano gli enti
di formazione Aram e Lumen e Ancol.
Altro che sovrafatturazione, prezzi non
congrui e truffa ai danni della casse
regionali, come sostiene la Procura di
Messina sulla scorta della valutazione del
suo consulente, fondata sullʼOsservatorio
del Mercato immobiliare, che offre
parametri notoriamente sottostimati”. La
linea difensiva degli indagati “eccellenti”
dellʼinchiesta “Corsi dʼoro” che tiene dal
17 luglio del 2013 ai domiciliari i vertici di
Lumen, Aram e Ancol: Chiara Schirò,
moglie del leader del Pd siciliano e
deputato nazionale Francantonio
Genovese (indagato), lʼex consigliere
comunale del Pd Elio Sauta (e la
consorte Grazia Feliciotto); la moglie
dellʼex sindaco di Messina, Giuseppe
Buzzanca; e lʼassessore Melino
Capone, è nelle conclusioni a cui sono
giunti i periti degli indagati, Franco
Colonna e Pier Luigi Pettinato. I due
ingegneri non hanno convinto i giudici del
Tribunale della Libertà. Ma, poichè come
era emerso sin dal momento dei
clamorosi arresti, la tenuta dellʼinchiesta
si fonda sulla tenuta della consulenza
tecnica dellʼingegnere palermitano Dario
Megna, lo stuolo di legali hanno chiesto
ai due ingegneri Pettinato e Colonna di
approfondire e arricchire di dati il lavoro
già svolto per dimostrare che il
consulente del pm ha preso un abbaglio.
Ovvero che gli affitti benchè stipulati con
società di familiari o di prestanomi non
erano gonfiati ma in linea con gli affitti di
immobili destinati ad attività analoga a
quella della Formazione, in zone della
città omogenee.
I due consulenti, che stanno operando in
maniera autonoma, in prima battuta
hanno esaminato gli affitti delle Scuole
ma sul loro tavolo sono già arrivati gli
affitti che il Comune di Messina ha
stipulato con privati per immobili destinati
ad uffici giudiziari. Alberto Gullino, uno
dei legali di Chira Schirò e Melino
6 SETTEMBRE 2013
Capone, si lascia sfuggire: «O si prova la
falsa fatturazione e i pm in questa
inchiesta neanche la contestano, oppure
la non congruità degli affitti è una
valutazione ballerina che i nostri periti
hanno già smontato. La responsabilità
penale è altra cosa da quella etica e
politica», dice il legale. Che ha subito
afferrato la ciambella di salvataggio che
aveva fornito agli indagati
Ludovico Albert ex dirigente generale
del Dipartimento regionale Formazione.
Interrogato dagli inquirenti ha spiegato:
«Lʼaffitto di immobili da società degli
stessi amministratori degli enti di
formazione non è vietato così come non è
imposta con rigorosità una gara informale
per la fornitura di servizi. Naturalmente i
costi devono essere reali per servizi
effettivamente resi».
PER ESEMPIO... Dove svolge lʼattività
formativa lʼAram presieduta da Sauta? E
la Lumen di Elena Schirò? Nel palazzo di
via Principe Umberto, accanto allʼIstituto
Cristo re, a Messina. Chi ne è il
proprietario? La società Centro servizi
2000 Srl. Chi ne detiene le quote sociali?
Sauta e la moglie Feliciotto, Genovese e
Rinaldi. Gli amministratori? Prima
Feliciotto e poi, sino allʼaprile del 2010,
Chiara Schirò. Il canone? 130mila euro
allʼanno (157mila dal 2012) per lʼAram e
50mila per la Lumen. «Il canone secondo
i prezzi di mercato rilevabili
dallʼOsservatorio del Mercato immobiliare
doveva essere rispettivamente di 50mila
e di 16mila euro», ha scritto il consulente
Megna. «Ogni anno vi era un distrazione
di soldi pubblici di 120mila euro».
OBIEZIONI. “Errato”, hanno scritto
Colonna e Pettinato: «Il prezzo dellʼaffitto,
a metro quadro, è più basso di quello
praticato da altri privati agli enti pubblici in
zone omogenee della città, per edifici
adibiti ad esempio a scuole».
AFFARI PRIVATI. Fatti due conti,
comunque, nei 6 anni dal 2006 al 2012,
Centro servizi 2000 Srl di affitti dai due
enti di formazione ha incassato un
milione e 328mila euro: esattamente
quanto la società ha speso per comprare
e ristrutturare lʼimmobile. Lʼimmobile,
infatti, rilevato dai Padri Rogazionisti , è
costato 671mila euro. Ma lo si è dovuto
ristrutturare. Chi ha fatto i lavori per
652mila euro? La Ge. Imm Srl. Ovvero la
società di costruzioni di Rinaldi e
Genovese.
PROPAGANDA
In 8mila sulla graticola
Crocetta annuncia la revoca per 43 enti
Gli operatori l’accusano di demagogia
MESSINA. “Gli enti di formazione e il modo clientelare in cui
sono stati gestiti sono una cosa, il personale che vi lavora da
anni unʼaltra. Crocetta se vuole riformare la Formazione ha il
nostro appoggio, se invece vuole fare un pò di propaganda
sulla pelle di centinaia di lavoratori e delle loro famiglie avrà il
nostro totale dissenso”.
Lʼannuncio del Governatore Rosario Crocetta e
dellʼassessore Nelli Scilabra di revocare lʼaccreditamento a
42 enti di formazione, tra i quali lo Ial Cisl, uno dei più grossi,
non in regola con il pagamento degli stipendi e di passare il
relativo personale al Ciapi di Priolo, ente di formazione
regionale, però con un contratto atipico i luogo di quello a
tempo indeterminato ha messo sul piede di guerra i lavoratori
che popolano il mondo della Formazione siciliano. «Che ne
sarà di noi una volta spirato il termine di durata del contratto
atipico?», si domandano un pò tutti gli operatori del settore.
«Eʼ necessario superare il sistema fondato sugli enti di
formazione divenuti strumenti del malaffare», ha spiegato
Crocetta. «Affermato il principio che serve superare la
gestione da parte degli enti di formazione, è importante
stabilire il percorso con cui questo avverrà per evitare, come
già accaduto in passato, il caos e soprattutto dare garanzie ai
lavoratori”, dice Claudio Barone, segretario generale della Uil
Sicilia. “Eʼ condivisibile lʼidea di arrivare ad unʼAgenzia che
gestisca il personale, ovviamente non solo docente, ma si
deve garantire la continuità retributiva a chi vive lavorando nel
settore. Purtroppo, in passato, già troppe volte si era
annunciata una riforma che poi si è arenata di fronte alle
difficoltà reali o presunte». (M.S.)
pagina 15
Rosario Crocetta
Sicilia
6 SETTEMBRE 2013
centonove
INCHIESTE. Il Tribunale di Viterbo chiude il caso della morte dell’urologo di Barcellona avvenuta nel 2004
Omicidio? “Manca... no prove”
Il legale della famiglia: «Ucciso perchè aveva curato il boss Provenzano». Il Gip: «Overdose».
Ecco perchè la pista mafiosa era senza sbocchi. E tuttavia è stata rilanciata per 7 anni
DI MICHELE SCHINELLA
BARCELLONA. Il boss della mafia
Bernardo Provenzano a Marsiglia, in una
clinica privata, da latitante e sotto falso
nome, si è recato “tra il 7 e lʼ11 luglio del
2003 e tra il 22 ottobre al 4 novembre del
2003, quando fu operato di prostata”, come
ha accertato la Procura di Palermo
nellʼambito dellʼinchiesta “Grande
mandamento”, da una serie di ignari
operatori sanitari tutti identificati. Tra questi
non figura Attilio Manca, il medico di
Barcellona trovato morto a 34 anni, nella
sua abitazione di Viterbo il 12 febbraio del
2004. Lʼurologo infatti, per contro “dalle
schede di rilevazione delle presenze
nellʼospedale Belcolle di Viterbo di cui era
dipendente nelle date in cui Provenzano si
è recato a Marsiglia per le note cure
mediche è risultato regolarmente in
servizio”, come hanno accertato gli uomini
della Squadra mobile di Viterbo in una nota
datata 21 novembre del 2006, firmata dal
dirigente Salvatore Gava e inviata alla
Procura di Viterbo. Tuttavia, Fabio Repici,
legale di Angelina Gentile e Gioacchino
Manca, madre e padre di Attilio,
opponendosi alle 4
richieste di archiviazione
proposte dalla Procura di
Viterbo secondo cui
Attilio Manca è morto per
unʼoverdose di eroina, ha
continuato a sostenere la
tesi secondo cui il
giovane chirurgo è morto
perchè aveva operato il
boss della mafia e
lʼeroina gli fosse stata
inoculata a forza per
simulare una morte
voluta dagli ambienti
mafiosi barcellonesi
collegati al boss.
TEOREMI. La tesi del legale della famiglia
del giornalista Beppe Alfano, ammazzato
lʼ8 gennaio del 1993, del docente
universitario Adolfo Parmaliana, morto
suicida il 2 ottobre del 2008 e, ora, del
collaboratore di giustizia Melo Bisognano,
alimentata da una serie di argomentazioni,
era stata già bocciata il 30 novembre del
2011dal Gip di Viterbo Salvatore Fanti che
lʼaveva liquidata come “fondata su elementi
di mera supposizione che non trovano
alcun riscontro indiziario nelle risultanze
delle indagini espletate”. Il Gip Fanti
nellʼoccasione aveva ordinato altre indagini
per individuare chi avesse ceduto o
venduto o comunque fornito la dose di
eroina letale che in quanto tale poteva
rispondere del reati di spaccio di
stupefacenti seguita dalla morte del
consumatore”, reati per i quali già
risultavano indagati oltre alla romana
Monica Mileti, il cugino di Attilio, Ugo
Manca, Lorenzo Mondello, Andrea Pirri,
Angelo Porcino e Salvatore Fugazzotto,
pagina 16
tutti di Barcellona e tutti amici dellʼurologo
(alcuni compagni di Liceo) finiti sotto
indagine per i contatti telefonici che
avevano intrattenuto con lʼurologo in
prossimità del giorno della morte.
La tesi di Repici, veicolata da articoli di
giornale, libri ed interviste, è stata
nuovamente e definitivamente bocciata il
26 luglio del 2013 dal giudice Fanti. E così,
allo stesso modo, tutte le argomentazioni
che, gettando dubbi sulle modalità della
morte, la sorreggevano, etichettate come
centonove
Sicilia
6 SETTEMBRE 2013
A sinistra, il legale Fabio Repici.
Al centro un momento del corteo di lunedì 3 settembre (Foto Puliafito).
Sopra, il sindaco di Messina Renato Accorinti e lʼeurodeputato Sonia Alfano durante il corteo.
“illazioni” e “supposizioni suggestive ma
prive di alcun pregio probatorio”.
SFILATE. La reazione alla decisione è
stata un corteo che lunedì 2 settembre
2013 ha portato, tra gli altri, a sfilare per le
vie di Barcellona, per chiedere “verità e
giustizia per Attilio”, il presidente della
commissione antimafia europea, Sonia
Alfano, lʼex pm Antonino Ingroia, messo
dopo il fallimento della discesa nellʼagone
politico dal Governatore Rosario Crocetta
a capo di una società partecipata dalla
regione Sicilia; il sindaco di Messina
Renato Acccorinti e quello di Barcellona,
Maria Teresa Collica; e Salvatore
Borsellino, fratello del magistrato ucciso
dalla mafia nel 1992 Paolo.
VERITAʼ DOLOROSE. Secondo i
magistrati e gli inquirenti viterbesi la verità
sulla morte di Attilio Manca è stata, invece,
raggiunta: “Attilio è morto per overdose di
eroina”. La madre di Attilio Manca, la
signora Angela, agli inquirenti ha dichiarato
che il figlio non assumeva sostanze
stupefacenti. Fabio Repici ha obiettato:
“Attilio Manca era mancino. Comʼè
possibile che si sia iniettato le dosi con la
mano destra?». La signora Angela è stata
però smentita dalle dichiarazioni
testimoniali di amici di Attilio. Guido
Ginebri, un architetto (incensurato) di
Barcellona, ha dichiarato: «Attilio era un
assuntore abituale di stupefacenti e di
eroina in particolare. Per iniettarsela usava
anche la mano destra». Le stesse
dichiarazioni le hanno rese Salvatore
Fugazzotto e Lelio Coppolino (altro
barcellonese). Repici ha tentato di
smontare lʼattendibilità degli ultimi due. Il
Giudice Fanti ha osservato: «Attilio Manca
è un chirurgo ed è risaputo che i chirurghi
debbano saper usare entrambi le mani per
effettuare operazioni di estrema precisione,
specialmente se effettuano, comʼè nel caso
di specie, quelli di prostatectomia
laparoscopica. Ciò rende superfluo il
giudizio sullʼattendibilità dei tre testi».
Anche perchè cʼè agli atti dellʼinchiesta un
esame che lascia pochi margini di dubbio.
«Lʼesame tricologico (sui capelli) ha
mostrato che Attilio Manca era un
assuntore pregresso di sostanze
stupefacenti e in specie di eroina», ha
attestato il consulente medico del pm,
Fabio Centini, tossicologo. Un esame,
quello tricologico, che lʼavvocato Fabio
Repici ha cercato di rendere inutilizzabile,
attirandosi le bacchettate del gip Fanti: «Da
un lato il legale della famiglia sostiene che
bisogna fare tutti gli accertamenti ritenuti
utili per la verità, dallʼaltro si duole
dellʼeffettuazione di propria iniziativa,
senza specifica indicazione, da parte del
consulente del Pm dellʼesame tricologico.
Non cʼè alcun dubbio che, comunque,
lʼaccertamento possa essere utilizzato», ha
scritto il giudice Fanti.
VIOLENZA VIRTUALE. «Cʼè una foto in
cui si vede che dal naso di Attilio Manca,
riverso sul piumone del letto, fuoriesce
abbondante sangue. Così come si
intravedono delle ecchimosi sui polsi del
medico morto. Eʼ la prova che Attilio ha
subito violenza prima di morire», ha
denunciato ancora Fabio Repici. «Sul
corpo di Manca non cʼè alcuna traccia di
lesioni di alcun tipo dovuti ad atti di
violenza», ha scritto, invece, il medico
legale Dalila Ranalletta nella perizia. E il
sangue fuoriuscito dalla bocca? «Eʼ un
fenomeno tipico e normale che si verifica in
chi muore per edema polmonare, frutto a
sua volta della sofferenza cardiaca, comʼè
accaduto nel caso di Attilio Manca. Non è
neppure sangue: si tratta di liquido
schiumoso rosato. Fenomeno, nel caso di
specie, accentuano dal fatto che il medico
era in una posizione, quella supina, che ha
accentuato la fuoriuscita di liquido», ha
spiegato il perito Ranalletta.
ABELE E CAINO. Il legale della famiglia
Manca aveva puntato lʼindice soprattutto
sul cugino di Attilio, Ugo Manca, sotto
inchiesta nel processo Mare nostrum droga
per associazione finalizzata allo spaccio,
condannato in primo grado ed assolto in
Appello (decisione confermata dalla
Cassazione): «Nel bagno di Attilio è stato
ritrovata unʼimpronta digitale del cugino
Ugo, benchè il bagno sia stato pulito
pagina 17
accuratamente dalla madre nel periodo di
Natale precedente alla morte dellʼurologo e
il cugino sia stato nella sua casa nei mesi
precedenti quando è stato operato a
Viterbo », ha ancora sottolineato Fabio
Repici. «Se anche lʼimpronta fosse stata
lasciata dopo la visita dei genitori di Attilio e
successivamente alla cena che
questʼultimo ha avuto con gli amici il 6
febbraio del 2004 non se ne potrebbe
inferire se non a titolo di mera supposizione
la sua responsabilità», ha motivato Fanti.
Anche perchè tra gli atti di indagine cʼè
lʼesame del traffico telefonico da cui
emerge che Ugo Manca nei mesi
precedenti alla morte del cugino non è mai
stato nella zona di Viterbo. Lʼesame dei
tabulati invece ha acclarato decine di
contatti telefonici e di sms tra Attilio e
Monica Mileti nella giornata del 10
febbraio del 2004, lʼultima prima che di
Attilio si perdesse ogni traccia di vita.
LE ULTIME ORE. Chi è costei? 50 anni,
nota alla Polizia come spacciatrice è stata
presentata ad Attilio da Ginerbi. Nella sua
casa è stato rinvenuto dagli inquirenti il kit
dello spacciatore e una sua impronta è
stato trovata sullo sportello dellʼauto di
Attilio. Eʼ rimasta lʼunica indagata.
«Lʼincontro tra Mileti e Attilio è stato
preordinato dallʼambiente barcellonese allo
scopo di eliminare lʼurologo», ha
argomentato Repici. «Eʼ unʼillazione non
confermata da alcun atto di indagine», ha
tuonato il giudice Fanti. Che ha disposto
lʼarchiviazione per Ugo Manca, Fugazzotto,
Mondello, Pirri e Angelo Porcino (nel
frattempo finito in carcere nellʼambito
nellʼinchiesta Gotha con lʼaccusa di
associazione mafiosa).
COMMENTI. «Quella del giudice del
Tribunale di Viterbo è una decisione piena
di omissioni», ha commentato Repici.
«Indagine vergognosa», ha tuonato Sonia
Alfano. «Attendiamo le motivazioni ha
stabilito che Attilio, che nel 2003 potrebbe
aver curato Provenzano, si sarebbe
suicidato con un overdose di eroina», ha
detto Ingroia. Lʼex pm membro della
Procura di Palermo che ha indagato sulle
cure di Provenzano in Francia, ha messo in
bocca ai suoi ex colleghi viterbesi il termine
“suicidio” che in nessuna atto di indagine è
mai stato scritto.
Sicilia
6 SETTEMBRE 2013
centonove
RIVOLUZIONI. Completate le graduatorie delle selezioni per le commissioni siciliane
Concorsi Tributari
Il giudice Giuseppe Savoca andrà a presiedere il vertice regionale. Adolfo Fiorentino scelto
per la provincia di Messina. Ecco tutte le nomine di chi gestirà le sezioni dell’isola
MESSINA. Anche ad
essere fiscali si può parlare
di rivoluzione negli
organigrammi della
giustizia tributaria,
specialmente in Sicilia.
Luciano Catania
Ad ottobre dovrebbe
insediarsi a Roma il nuovo
guidate da Maria Pina Lazzara e Pietro
Consiglio di Presidenza
Arena. La Lazzara attualmente ricopre
della Giustizia Tributaria
anche lʼincarico di magistrato presso la
(lʼorgano di autogoverno di
sezione penale del tribunale di Patti,
questo ramo della
mentre Pietro Arena, è magistrato di
magistratura italiana), del
Corte di Assise. A Catania si insedieranno
quale, per la prima volta,
a breve tre nuovi presidenti di sezione:
faranno parte due
Mario Muscarà, Giuseppe Foti (più volte
magistrati siciliani: il
inutilmente candidato al Consiglio di
messinese Giuseppe
Presidenza) e Salvatore Costa. I
Savoca ed il palermitano
magistrati Tommaso Brancato, Romeo
Santi Consolo.
Palma e Renato Grillo presiederanno tre
Già a settembre, invece,
sezioni palermitane. A Siracusa si è
dovrebbe eleggersi a
riusciti a coprire solo tre dei cinque posti a
Messina la nuova giunta
concorso. I vincitori sono stati i magistrati
esecutiva dellʼAssociazione
togati Giuseppe Tamburini, Salvatore
dei Magistrati Tributari (una
Al centro il giudice Giuseppe Savoca
Polto ed Alberto Leone. A Ragusa
sorte di sindacato dei
coperto un solo posto sui tre disponibili. A
giudici fiscali), considerato
dellʼAssociazione.
Maiorana.
diventare presidente di sezione è Daniela
che lʼesecutivo uscente ha deliberato di
Savoca succede al settantaquattrenne
Sempre alla Commissione Tributaria
Burzichelli, mentre Nicolò Monteleone
presentarsi dimissionario. Lʼelezione di
Umberto Puglisi, catanese, magistrato
Regionale sono stati nominati tre nuovi
presiederà la Commissione provinciale di
Savoca al Consiglio di Presidenza, infatti,
presso il tribunale dei minori. Il presidente
vicepresidenti. Se si escludono quelli
Caltanissetta, con una sezione affidata
rende il magistrato messinese
Puglisi è stato escluso dalla graduatoria
utilmente collocati in altra graduatoria, la
alla presidenza di Salvatore DʼAgostini.
incompatibile con la carica di Presidente
per avere superato i 72 anni dʼetà. In
prima classificata è la docente messinese
Restano, invece, vacanti i posti di
provinciale dellʼA.m.t. ed allora lʼintera
effetti, i giudici tributari restano in servizio
Santa Micali, che si consola della
presidente di sezione delle Commissioni
Giunta ha deciso di tornare alle urne,
fino a 75 anni, ma il Decreto Legislativo
mancata elezione al Consiglio di
tributarie di Agrigento ed Enna, visto che
anche perché, nel frattempo, si sono
545/92 prevede che non si siano superati i Presidenza della Giustizia Tributaria, al
gli unici due candidati non avevano i titoli
insediati più di quaranta nuovi giudici
72 anni al momento della nomina.
quale si era candidata. Gli altri due nuovi
per ricoprire il posto. I nuovi vicepresidenti
tributari, tutti provenienti dalla
Il Presidente Puglisi ha presentato ricorso
vicepresidenti di sezione per la Sicilia
a Messina sono sei. Lucio Catania (49
magistratura ordinaria.
contro la nomina di Savoca, ritenendo che sono Giuseppe Russo e Ignazio
anni), segretario comunale, è il più
I nuovi innesti cambiano gli equilibri tra
la propria non era una nuova nomina ma
Gennaro. I vincitori di concorso si
giovane vicepresidente di sezione della
magistrati cosiddetti togati (quelli
solo un cambiamento di funzioni. Il Tar di
insedieranno a breve nella sede di
Sicilia ed uno dei più giovani in Italia.
provenienti dalla magistratura ordinaria) e
Catania ha bocciato la tesi di Puglisi e
Palermo ed in quelle distaccate di
Premiata, inoltre, lʼalta produttività dellʼex
giudici laici (provenienti da altre
rigettato lʼistanza di sospensione del
Messina, Catania e Caltanissetta. Nuovi
intendente di finanza ed attuale
professioni).
provvedimento di nomina di Savoca.
presidenti anche per la Commissione
presidente dellʼUrega, Giuseppe Merlino,
Attualmente lʼesecutivo messinese è
Alla Commissione Tributaria Regionale
tributaria provinciale. A presiedere la
e quella dellʼex dirigente regionale,
formato, oltre che da Savoca, che lo
sono stati nominati quattro nuovi
commissione di Messina sarà il
Santino Sturniolo. La rosa dei sei
presiedeva, da quattro giudici laici: Lucio
presidenti, sui cinque posti messi a
presidente della sezione civile del
promossi si completa con Enrico
Catania (segretario provinciale
concorso. Si tratta dei magistrati
tribunale, Adolfo Fiorentino (che prende
Orlando, Francesco Pitré (che passa
dellʼassociazione e segretario comunale),
Antonina Sabatino, Maurizio Graffeo,
il posto finora ricoperto da Francesco
dalla Commissione Regionale alla
Giuseppe Merlino (ex intendente di
Giuseppe Biagio Rizzo e Antonio
Deodato), mentre due sezioni saranno
Provinciale) e Luigi Saccà.
finanza), Giuseppe Spadaro (ex
segretario della provincia di Messina),
Gabriella Giacoponello (avvocato) e
Santino Sturniolo (ex dirigente
regionale).
Il nuovo esecutivo dovrebbe essere
Finanze, Pippo Midili. “Ritengo che pochi Comuni in Italia e
maggiormente bilanciato tra togati e laici.
forse noi soli in Sicilia per la nostra fascia di appartenenza
Inoltre, lʼattuale Consiglio di Presidenza
demografica, faremo pagare di meno ai cittadini rispetto a
della Giustizia Tributaria, prima
quanto previsto dalla Tarsu – ha affermato lʼassessore
dellʼinsediamento dei nuovi eletti, ha
MILAZZO. Il comune di Milazzo è uno dei primi
Midili -. Infatti grazie a due anni
pubblicato le graduatorie che cambiano
siciliani ad avere presentato la Tares, la nuova
intensi di attività dedicata
lʼassetto dei collegi giudicanti delle
tariffa che sostituirà la Tarsu (o Tia). In realtà
allʼevasione e allʼelusione, che
Commissioni tributarie, provinciali e
anche questa andrà in soffitta perchè il
a Milazzo era altissima, siamo
regionali. Il vincitore assoluto è ancora il
Governo dovrebbe optare per la Service tax,
riusciti a pianificare la nuova
messinese Giuseppe Savoca. Al
ma lʼunica cosa certa è che nella prosisma
tariffa che sostituisce la
Presidente della sezione civile della Corte
bolletta sarà più “leggera”. Lʼapplicazione della
vecchia tassa sui rifiuti solidi
di Appello della città dello Stretto è riuscito
nuova tariffa che viene definita la “stangata
urbani, contenendo e
il “triplete”, ricoprendo
dʼautunno”, comporterà al cittadino milazzese un
diminuendo i costi per alcune
contemporaneamente, seppure per pochi
risparmio rispetto alla Tarsu di una percentuale
categorie di contribuenti e
giorni, lʼincarico di presidente della
che varia dal 3 al 49 per cento. Dati in chiara
introducendo delle
Commissione Tributaria Regionale, quello
controtendenza con tutti i Comuni siciliani quelli
agevolazioni per le fasce più
di neo-eletto componente del Consiglio di
illustrati nel corso di una conferenza stampa dal
deboli”.
Presidenza della Giustizia tributaria e
Pippo Midili
sindaco Carmelo Pino e dallʼassessore alle
R.C.
quello di presidente provinciale
MILAZZO
Tares, la tassa si fa light
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centonove
Sicilia
6 SETTEMBRE 2013
Al centro Pippo Terranova, vice presidente nazionale dell’Unione Italiana Ciechi, durante la consegna di un cane guida
MESSINA. Rischiano di chiudere le sezioni della Uic e il Centro Hellen Keller
Regione, tagli alla cieca
Con la cancellazione della Tabella H sono saltati i finanziamenti regionali alle strutture
che fornivano servizi a 125 mila utenti. Senza libri braille migliaia di studenti
DI GIANFRANCO CUSUMANO
MESSINA. Gli studenti non avranno più
libri di testo in braille, gli adulti non potranno
seguire i corsi di autonomia personale e di
orientamento; nessuno avrà più la
possibilità di avere un cane guida. Inutile
pensare al progetto pilota, unico in Italia: un
corso per utilizzare lʼIphone in base alle
esigenze di ciechi e ipovedenti. Da questo
mese 35 mila ciechi e 90 mila ipovedenti
siciliani rischiano di non avere più
assistenza. Il motivo? Con la cancellazione
della cosiddetta “Tabella H” la Regione ha
bloccato i contributi ad enti e associazioni
private tra cui le sezioni provinciali
Uno dei cani guida del centro Keller
dellʼUnione Italiana ciechi, la stamperia
regionale braille di Catania (che ha già
sospeso lʼattività) e il Centro Hellen Keller
di Messina, una delle strutture italiane più
attive e allʼavanguardia. Nellʼisola sbarcano
utenti da Trento, Firenze, Milano. Nei mesi
scorsi lʼUnione italiana ciechi (Uic) siciliana
aveva accolto con favore lʼabolizione della
Tabella H, ed aveva, attraverso il
presidente dellʼArs Giovanni Ardizzone,
incontrato il governatore Crocetta per
sottoporre le esigenze delle strutture Uic.
Sessantasette deputati (su 90) avevano
sottoscritto un disegno di legge che
prevedeva lʼuscita dalla tabella H e un
capitolo ad hoc per il sostegno dei non
vedenti in quanto gli enti risultano
ufficialmente “strumentali” della Regione. Il
percorso non è mai stato ultimato. «Ora
bisognerà attendere lʼespletamento dei
bandi che ricomporranno le graduatorie spiega Pippo Terranova, vice presidente
nazionale dellʼUic e presidente del centro
Hellen Keller di Messina - ma la beffa è che
oltre ai 150 enti della tabella H che
tenteranno di essere ripescati se ne
aggiungeranno tanti altri. Il risultato è che
non solo le somme sono state ridotte a 6
milioni di euro complessivi, ma ci saranno
più pretendenti». Il centro Hellen Keller,
lʼanno scorso ha ottenuto 940 mila euro di
finanziamento, il 10% in meno rispetto al
2011. «Durante un incontro con il
presidente Crocetta, perplesso sul
contributo alla Stamperia regionale braille
di Catania (circa 2 milioni 300 mila euro) ho
spiegato che serve a fornire libri
principalmente agli studenti. Libri che
poche famiglie potrebbero permettersi
senza il contributo. La Divina Commedia in
braille, stampata con carta speciale e
macchinari ad hoc, si compone di 18
volumi. Ognuno di questi costa 220 euro.
Chi si potrebbe permettere 4 mila euro per
un solo libro?». Il centro Keller ha 9
dipendenti e quattro consulenti
(informatico, contabile e due veterinari).
«Invece di fare assunzioni abbiamo
sempre puntato sui servizi - continua
Terranova - anche in questo caso ci sono
costi enormi che nessuna famiglia
potrebbe permettersi senza la nostra
struttura. Un cane guida, indispensabile
per andare al lavoro, fare la spesa, avere
un minimo di autonomia, viene formato nel
periodo che va da 6 mesi a un anno e
mezzo di vita. Occorrono due istruttori che
lo addestrino sei ore al giorno. Un cane alla
fine costerà 18 mila euro di investimento».
L'Uic siciliana assiste un numero di
persone non vedenti ed ipovedenti di gran
lunga superiore a quello delle altre regioni.
La ragione risiede nelle carenze sociosanitarie e nella condizione di sottosviluppo
dell'isola specialmente nei decenni scorsi.
Nonostante questo lʼArs, nel 1957, varò la
prima legge sul collocamento obbligatorio
dei ciechi e quella che consentiva la
partecipazione delle persone non vedenti
ed ipovedenti ai concorsi per la carriera
direttiva nella Pubblica Amministrazione, in
entrambi i casi anticipando lo stesso
Parlamento Nazionale.
«Il percorso scelto dalla Regione -scrive in
una nota stampa Fabrizio Zingale,
presidente provinciale dellʼUnione italiana
Ciechi - nega il ruolo storico e sociale dei
nostri enti, li obbligherà a presentare
persino un progetto sulle attività che
intendono svolgere, come se le finalità ed i
servizi portati avanti dalle sopra indicate
istituzioni non fossero già per legge
determinate e conosciute dalla Regione.
E, fatto ancor più drammatico, il
provvedimento dellʼArs in questione, non
da alcuna certezza circa lʼ erogazione dei
contributi di funzionamento a sostegno
delle attività in favore dei ciechi».
CORSI PROFESSIONALI
Salesiani sul piede di guerra
MESSINA. Non cʼè solo il Centro Hellen Keller di Messina, che forma i cani-guida
per i non vedenti di tuttʼItalia, o il centro Braille di Catania i cui fondi sono stati azzerati: sul piede di guerra contro il presidente Crocetta sono scesi anche i salesiani di Sicilia. Esposti con le banche per sette milioni di euro, i seguaci di Don Bosco
che prima trovavano un interlocutore nellʼex presidente Lombardo, non riescono
ancora a incassare dalla Regione i nove milioni di euro, relativi ai corsi professionali già svolti per 2400 ragazzi iscritti a meccanica, ristorazioni o grafica e ritengono quelle del governatore “promesse al vento”. Una situazione di grande difficoltà
economica, che porta lʼispettore dei salesiani di Sicilia, Don Giovanni Mazzali, a
pronosticare: “La situazione è così grave che non sappiamo se a settembre potremo riaprire i corsi”. Allʼorigine della sofferta decisione il mancato pagamento dei
finanziamenti per lʼattività formativa 2012-2013, quella che interessa i minori in obbligo formativo.
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Sicilia
6 SETTEMBRE 2013
Il momento dell’applauso alla proclamazione del Beato Monsignor Franco nell’urna di cristallo sovrastata dalla sua immagine
MESSINA. Fedeli da tutta la provincia per la proclamazione del Prelato di Santa Lucia del Mela
Beato Monsignor Franco
Riconosciuti dopo quattro secoli dalla morte i prodigi del sacerdote già venerato nell’hinterland
Fino al 13 settembre sarà possibilie visitare le spoglie mortali incorrotte esposte in Cattedrale
DI FRANCESCO PINIZZOTTO
MESSINA. “A Messina, avrà luogo la
beatificazione di Antonio Franco, Prelato
Ordinario di Santa Lucia del Mela, vissuto
tra i secoli XVI e XVII. Rendiamo grazie a
Dio per questi esemplari testimoni del
Vangelo”. Lʼannuncio di Papa Francesco,
dopo lʼAngelus di domenica 1 settembre
(lo definisce “pastore secondo il cuore di
Cristo, zelante testimone della carità
evangelica”), è suonato come un invito alle
migliaia di fedeli che, lunedì 2, hanno
affollato la Cattedrale di Messina per lo
storico evento, dopo ben quattro secoli
dalla sua morte. Movimento in massa di
fedeli e sacerdoti da tutta la provincia, in
particolare dalla costa tirrenica e
soprattutto da Santa Lucia del Mela,
presente anche con numerosi pullmann di
luciesi per il giorno tanto atteso, con in
primis il sindaco Nino Campo con
lʼamministrazione comunale e anche tanti
sindaci dei paesi vicini. Del resto San
Filippo del Mela da 50 anni ha una via
dedicata al sacerdote oggi Beato. La
messa di ringraziamento sarà celebrata a
Santa Lucia del Mela domenica 15
settembre alle 18 e sarà presieduta
dallʼArcivescovo Calogero La Piana.
Mentre fino al 13 settembre il corpo
centonove
incorrotto del Beato rimarrà esposto in
Cattedrale per la venerazione dei fedeli.
La proclamazione del testo della
beatificazione da parte del Cardinale
Angelo Amato, Prefetto della
Congregazione per le Cause dei Santi ha
scatenato un applauso festoso in tutto il
tempio. Antonio Franco, nella sua breve
esistenza (morì a soli quarantunʼanni), fu
venerato per la sua santità e per la fama di
taumaturgo, poiché compiva interventi
prodigiosi a favore degli ammalati e dei
contadini, che chiedevano la pioggia per i
loro campi o lʼallontanamento delle
intemperie dai loro raccolti. Molti sono i
prodigi che vengono attribuiti
all'intercessione del Beato Antonio Franco
e numerosi sono elencati nel libro "In
salvaguardia delle loro mura un Protettore
sì degno" (Mons. Raffaele Insana Antonino Saya Barresi). Si racconta che
durante dei lavori di ricostruzione della
Cattedrale, sette anni dopo la sua morte, si
sparse la voce che il corpo di Mons.
Antonio Franco fosse stato violato.
Immenso fu lo stupore di tutti i presenti nel
costatare che, a distanza di sette anni dalla
sua morte, il corpo non presentava traccia
di corruzione, sembrava fosse spirato da
poco e venne rinchiuso in quella stessa
cassa e ricollocato nello stesso posto
dov'era prima. Altra ricognizione fu
effettuata nel 1633, quando tutti i cittadini
ebbero la fortuna di assistervi e videro con
stupore che dopo trent'anni dalla sepoltura
il corpo rimaneva intatto e ammirarono un
inedito fatto portentoso, allorchè videro,
fresco e verde (dopo 23 anni), nella mano,
un ramoscello di basilico. Così la pianta fa
parte degli adornamenti floreali accanto
all'urna del Beato. Una terza ricognizione
avvenne nel 1721 si racconta per la
richiesta dello stesso sacerdote, che
comparve più volte in sogno ad una
nobildonna di casa Arena, sua devota.
L’urna “custode” delle spoglie nella Cattedrale di Santa Lucia del Mela
SANTO STEFANO DI CAMASTRA
E il parroco sfratta il macellaio
Per la festa del “Letto Santo” nessuno spazio
ai riti pagani e ai piaceri...della carne
SANTO STEFANO DI CAMASTRA.La parrocchia “sfratta”
il macellaio e dice basta ai riti pagani legati alla ricorrenza
del “Letto Santo”. Alla parrocchia di “San Nicola di Bari” con
lʼarrivo dellʼarciprete Calogero Calanni le feste tradizionali
di Santo Stefano di Camastra hanno assunto un più marcato
profilo religioso, affievolendo quelle caratteristiche di
“popolare et profano” che le distinguevano e trovavano
richiamo in chi non professa la fede. Tra le festività che hanno
perso lo “smalto” è quella del ”Letto Santo” in programma
nel santuario benedettino della località collinare “Santa
Croce”, domenica 8 settembre. Le comunità cristiane di
Santo Stefano e di alcuni centri vicini si recano in
pellegrinaggio al santuario, posto sulla cima di un monte
visibile da gran parte dei Nebrodi occidentali. Un tempo,
quando le tecniche di conservazione degli alimenti erano
inesistenti o rudimentali, solo al santuario del “Letto Santo”,
dove lʼaria fresca della montagna evitava immediati
deterioramenti, si poteva consumare la prima carne suina
fresca della stagione, venduta da macellerie
temporaneamente ospitate nei locali del santuario, intorno
al quale aleggiava il fumo delle molte grigliate di salsiccia,
misto allʼodore di vino e alle voci non certo delicate
provenienti da altrettanto improvvisate osterie, in evidente
quanto pittoresco contrasto con le sensazioni olfattive e
acustiche prodotte in chiesa dalle volute di incenso e dalle
sommesse preghiere dei pellegrini. Rimarranno nella teca
dei ricordi le immagini di un filmato di un giovane regista
francese che riprendono in più fasi e fotogrammi il macellaio
che giovedì “scanna” il maiale , le cui carni trasformate in
pagina 20
salsiccia e costolette vengono vendute sabato e domenica.
Ma oggi è rimasto qualche ricordo di tutto questo folklore
accettata e rispettata dallʼex arciprete Antonino Oieni,
docente di filosofia e ricercato teologo teologia. La festa del
periodo “Pagano”, dedicata alla dea Cerere, preparatoria ai
nuovi raccolti, ai nuovi amori, ai nuovi contratti, che si
svolgeva interne a monte “Santa Croce”, è stata “adottata”
dal “Cristianesimo”, che ne ha continuato le caratteristiche
popolari. Lʼarciprete Oieni ne aveva compreso a pieno il
significato, e la gente arrivava in massa al “Letto Santo”, per
sciogliere un voto alla Santa Croce, per portare in dono
un quadretto votivo naif, per gustare la prima salsiccia
e per alzare un calice di vino in compagnia. Lʼarrivo del
terzo millennio ha modificato i ritmi delle festività. Al
“Letto Santo” la gente non sosta più. Il macellaio è stato
sfrattato con le osterie. Le celebrazioni religiose sono
sempre più lunghe. Un comitato di ostinati nostalgici
prega per un ritorno delle antiche tradizioni.
6 SETTEMBRE 2013
Economia
centonove
MESSINA. Scontro sulla nomina del nuovo presidente all’ente del commercio
Camera con... svista
La partita tra La Fauci e Blandina coinvolge anche i vertici regionali delle associazioni
di categoria che hanno interessi incrociati in società-snodo. A cominciare da Montante
MESSINA. Eʼ la battaglia strisciante
dellʼestate, la nomina del nuovo
presidente della Camera di Commercio di
Messina. Dallʼassessorato alle Attività
Produttive, guidato da Linda Vancheri,
sono arrivate alle associazioni di
categorie le richieste della terna dei nomi,
ma già è polemica sui tempi assegnati
dallʼassessorato di via degli Emiri: un
mese alla Confcommercio, che ha
ricevuto la comunicazione lʼotto agosto;
tre settimane in più a Confindustria, che
ha ricevuto la comunicazione a fine
mese. Una sottigliezza notata dai
candidati in corsa per la carica: da una
parte il commercialista messinese
Francesco La Fauci, vicino alle posizioni
del segretario regionale di
Confcommercio Pietro Agen; dallʼaltra
Ivo Blandina, presidente in scadenza
mandato di Confindustria Messina, con
una imbarazzante richiesta di rinvio a
giudizio a proposito di una presunta
truffa, attraverso i fondi Por Sicilia
previsti dalla misura 4.19, da parte
dellʼimprenditore Nino Giordano, per
lʼacquisto di uno yacht, poi “ricoverato” in
uno degli scali-ormeggi gestito
dallʼimprenditore marittimo. Un fatto che
imbarazza lʼassociazione guidata da
Antonello Montante, che si è data un
codice etico strettissimo che impone a
tutti i soci indagati di rimettere il mandato:
a Messina lo hanno fatto Nino Giordano,
lo ha fatto lʼimprenditore edile Borrella.
“Ma se le indagini investono direttamente
il presidente di Confindustria non
succede nulla?” Eʼ quanto si chiedono gli
associati, che imbarazzati, parlano
sottovoce, in attesa che il turn-over lasci il
disco verde alla possibile nomina di
Alfredo Schipani, imprenditore elettrico,
candidato in pectore al posto di Blandina.
Ma la partita “Messina” è aperta e
coinvolge le categorie produttive
messinesi, ma anche i vertici delle
Francesco La Fauci
Ivo Blandina
associazioni di Confcommercio e
Confindustria regionale che hanno
interessi incrociati in alcune societàsnodo: gli aeroporti siciliani e le aziende
di trasporto, dove il caertello “affari in
corso” è riconducibile direttamente ad
Antonello Montante: investimenti
programmati nel settore dellʼenergia e dei
trasporti, tutti “taggati” con il nuovo corso
inaugurato da Crocetta, che ha visto
nella Confindustria del vicepresidente
Ivan Lo Bello uno dei principali sponsor.
Uno scontro che registra la sua punta
dellʼiceberg nelle nomine dellʼIrsap, lʼente
che dovrebbe liquidare le ex aree Asi,
dove si sta consumando una battaglia
aspra tra le anime antimafia, che
appoggiano il lavoro del commissario
Alfonso Cicero, già oggetto di attentati
intimidatori, e una parte del Pd, che vede
una “recita” antimafia estremizzata in
queste vicende, che nasconderebbero
invece gli interessi inconfessati dei
“professionisti” dellʼAntimafia. A dare la
prova della tensione in corso, le denunce
dellʼassessore regionale Marino contro il
gruppo Catanzaro di Agrigento, vicino
alle posizioni di Montante e Lo Bello, e la
relativa presa di distanza di Crocetta che
sta meditando come sostituire il
magistrato antimafia di Caltanissetta:
andava bene in Tribunale, “in
assessorato, si sa, è unʼaltra cosa…”
Dallʼaltra parte risponde Montante che
accusa alcuni giornali di attaccare, come
ai tempi di Libero Grassi, “chi combatte
per lʼAntimafia in Sicilia”. Ma quali sono le
forze in campo che si scontrano su La
Fauci e Blandina? Questʼultimo, oltre che
da Confindustria e da Confesercenti
Sicilia, dove direttore regionale risulta
essere il nebroideo Michele Sorbera,
può avere dalla sua parte, per il peso di
Ivan Lo Bello, già presidente del Banco di
Sicilia, anche lʼAbi, lʼassociazione dei
bancari, rappresentata in Sicilia, da
Giovanni Chelo. Anche se lo stesso,
interpellato sul punto, ha manifestato
“stima e amicizia” a Francesco La Fauci,
per anni revisore dei conti dellʼIrfis. La
Fauci, dal canto suo, già candidato al
senato con la Lista forzista del banchiere
modenese Samorì, vanta dalla sua parte
lʼappoggio di tutte le categorie di
Confcommercio, che si riconoscono nelle
posizioni del titolare della “Dolce Vita”,
Carmelo Picciotto: Fortunato Novella,
(Commercio), Giuseppe Smedile
(Turismo), Mariagrazia Celona
(alimentari); Stefania Gibbrone (servizi
alla Persone), Salvatore Sciliberto,
(rappresentanze commerciali); Angelo Di
Bertolo (servizi alla imprese); Placido
Cardile (Industria); Mariano La Malfa,
(artigianato). La Camera di Commercio di
Messina è attualmente commissariata: la
guida il responsabile dellʼufficio del lavoro,
Francesco De Francesco. Lʼultimo
presidente è stato Nino Messina,
originario di Capo dʼOrlando. Ago della
bilancia nella partita a scacchi per la
presidenza della camera di Commercio
può essere la Consulta delle professioni.
R.C.
CONFCOMMERCIO
Pace fatta tra Picciotto e Milazzo
Il 65% degli aderenti operano in provincia ma lamentavano
l’esclusione dalle rappresentanze. Trovata l’intesa
MILAZZO. Sembra rientrata la polemica che vedeva contrapposti i vertici
provinciali della Confcommercio e gli aderenti di Milazzo. Lʼaccusa era
rivolta nei confronti del neo presidente Carmelo Picciotto accusato di
essere “messinacentrico” nonostante il 65% degli iscritti operino nei
comuni della provincia. Nel mirino le rappresentanze nellʼente camerale.
Polemica rientrata dopo un incontro con la delegazione mamertina.
«Riconfermiamo la fiducia nel progetto di rinnovamento del presidente
Picciotto - dice Felice Nania, commerciante mamertino e consigliere
provinciale della Confcommercio - dopo una prima incomprensione ci
siamo seduti ad un tavolo e chiarito le rispettive posizioni. Avevamo
sollevato lʼesigenza di una rappresentatività in modo da portare avanti le
istanze del nostro territorio che esprime grosse realtà imprenditoriali. Un
modo anche per dare segnali e far crescere la Confcommercio nella
nostra realtà». A mettere nero su bianco il loro disappunto sono stati gli
associati mamertina. Al centro della polemica erano state le designazioni
per il rinnovo dei vertici della Camera di Commercio.
«In modo autonomo e senza un minimo di raccordo con la base avevano scritto i commercianti milazzesi - il neo presidente al primo
importante appuntamento, assieme ai suoi più vicini colleghi di giunta,
ha proceduto a comunicare i nove nominativi, ignorando completamente
gli associati della provincia di Messina (le realtà economicamente più
importanti del territorio si trovano a Milazzo, Barcellona, Patti, Capo
dʼOrlando, SantʼAgata di Militello, Giardini Naxos, Taormina e le Isole
Eolie)». Picciotto si dice sereno: «La Confcommercio è una casa di
cristallo - sottolinea lʼimprenditore - è mia intenzione coinvolgere tutte le
componenti che vogliono lavorare per crescere e rilanciare lʼattività della
Confcommercio, compreso chi opera nella zona tirrenica della provincia.
La “rivoluzione” è appena iniziata».
Gia.C.
pagina 21
Carmelo Picciotto
Economia
6 SETTEMBRE 2013
centonove
TRASPORTI. In attesa della società “progettata” dal sindaco Accorinti, altri tre anni di concessione a Caronte e Tourist
ESEMPI
Traghetti comunali? Sì, anzi no
Risparmiare
con GoingSardinia
MESSINA. Ma quali sono i numeri del
successo del consorzio “GoinSardinia?” I prezzi innanzitutto. Il costo massimo di un biglietto in alta stagione, per
due persone con auto al seguito e bambini sotto i dodici anni, andata e ritorno è di soli 310euro per le tratte Livorno-Olbia o Civitavecchia-Olbia. Secondo il bilancio dei primi cento giorni
di attività, la nave-traghetto “Kriti”,
(Creta), che ha svolto due corse al giorno, ha trasportato 97mila passeggeri e
50.000 automobili. La motonave “Kriti” impiega settanta uomini di equipaggio, dei quali 35 sono sardi. Può trasportare per ogni corsa 1500 pasasegeri e 500 auto. Il corsorzio sta già predisponendo per lʼanno prossimo il raddoppio delle corse.
Dalla Sardegna arriva una bella risposta al “caro”
traghetti imposto da Tirrenia. I contenziosi del mare
MESSINA. Il sindaco Accorinti ha detto che
4 milioni e mezzo di euro incassati
dallʼEcopass di Messina nellʼultimo anno e
mezzo sono davvero pochini e ha aggiunto
pure che vuole vederci chiaro in tutta la
vicenda. Ma che fine ha fatto il progetto di
una azienda comunale per i servizi di
traghettamento nello Stretto? Lʼultimo a
parlarne, tra le polemiche, è stato Patrizio
Marino. Il coordinatore provinciale
dimissionario del Pd, in un commento Tv a
caldo, dopo la disfatta al ballottaggio della
coalizione che sosteneva il candidato
sindaco sconfitto, Felice Calabrò,
pronosticava: «Voglio vedere, poi, come
farà il sindaco Accorinti a gestire la flotta?
Me la voglio proprio vedere». Da allora, il
silenzio. Della formula-magica al centro del
leit-motiv che ha fatto la differenza
Accorinti, la creazione di una flotta
comunale che gestisse in proprio i servizi di
traghettamento, a scapito degli interessi
manifesti di uno dei maggiori azionisti del
gruppo armatoriale, lʼonorevole del Pd
Francantonio Genovese, grande elettore di
Felice Calabrò, è caduto il silenzio.
Tombale. Solo lʼautorità portuale, per
bocca del presidente Antonio De Simone,
ha fatto sapere che la concessione
demaniale oggi assegnata al
gruppo Caronte & Tourist, nello
specchio dʼacqua di San
Francesco, «sarà rinnovata per altri
tre anni, il tempo utile-ha rilevatoperché si attrezzi lʼapprodo di
Tremestieri», da dove in futuro si
spera di fare transitare tutto il
traffico navale dello Stretto, dopo i
pasticci registrati per
lʼinsabbiamento dei fondali e i
relativi i lavori di dragaggio dellʼarea
costati milioni e milioni di euro.
Dopo lʼannuncio sulla creazione
della società, la flotta pubblica
chiamata a gestire il traffico da e
per Villa San Giovanni, punto
cardine del programma elettorale
dellʼamministrazione Accorinti, è
passata in secondo piano. Il
sindaco preso comʼè stato, tra una
presenza da sbandieratore sul
carro della Vara e una gita a
Taormina a presenziare a un concerto lirico
per i giovani, o una riunione sullʼemergenza
spazzatura, non ha ancora avuto tempo
per pensare a questa “new-co”, la più
attesa dagli elettori che hanno appoggiato il
nuovo corso, sostenuto in questo progetto,
LEGALMENTE
COMUNE DI GUALTIERI SICAMINO’
PROVINCIA DI MESSINA
ESITO DI GARA
Si rende noto che nella gara del 23/07/2012 per lo “Affidamento dei servizi di ingegneria e architettura inerenti la progettazione esecutiva II lotto, progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva III lotto, direzione lavori, misura e contabilità e coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione del progetto pilota per la riduzione del carico inquinante nei comuni di Condrò, Gualtieri Sicaminò,
Milazzo, Pace del Mela, San Filippo del Mela, San Pier Niceto e Santa Lucia del Me-
dai dati e dalle analisi fornite dallʼex
comandate Musolino. Solo una notizia, una
indiscrezione giornalistica, un incontro “top
secret” tra il sindaco Accorinti e il manager
della Caronte e Tourist Vincenzo Franza,
una settimana prima del voto. A procurare
lʼincontro, il docente universitario Guido
Signorino, oggi vicesindaco, da anni
animatore del dibattito contrario al Ponte,
da sempre in buoni rapporti con la società
Caronte e Tourist, azienda che non ha
lesinato al dipartimento di Signorino i dati
sui flussi di traffico nello Stretto, anche
quando la presidente del gruppo, Olga
Franza Mondello, si faceva fotografare in
compagnia dellʼamministratore delegato
della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, nel
corso di una delle tante comparsate a
Messina a parlare del Ponte. Ma è
possibile fare nascere una public company
che si incarichi di gestire i servizi di
traghettamento con buoni risultati di
bilancio, al posto degli scandalosi risultati
registrati ogni anno sullo Stretto dalle Fs?
Una storia che arriva dalla Sardegna prova
che sì, si può fare. Un gruppo di operatori
turistici sardi, della Gallura, una settantina
tra titolari di hotel, campeggi e ristoranti,
distribuiti in ben sedici centri dopo essersi
riuniti nel consorzio Goin-Sardegna, si
sono autotassati e hanno affittato una
nave, la “Kriti” dalla compagnia greca Anek
Lines. Ottenuta la concessione per le rotte
Livorno-Olbia e Civitavecchia-Olvia, solo
nei fine settimana, dal 14 giugno al 30
settembre, secondo i primi dati di bilancio
bilanci, hanno incassato sette milioni di
euro, a fronte di otto di investimento,
distribuito tra i 70 soci con quote minime
anche di 500 euro. Tre uffici operativi, 15
dipendenti full time, è una bella risposta al
“caro-traghetti” imposto da Tirrenia, società
decotta, oggetto di spezzatino di Stato, che
vede tra gli azionisti oltre che fondi di
investimento, come Equinox di Salvatore
Mancuso, anche la Moby Line di Vincenzo
Onorato. Presieduto da Gianpaolo Scano,
vicepresidente Cinzia Ghiani, il consorzio
Goin-Sardegna, ora è partito allʼattacco per
allargare la base della società ad altri
operatori sardi e fare così nascere entro
lʼanno “la flotta della Sardegna”. In Sicilia,
invece, si registrano i contenziosi della
Compagnia delle Isole, società nella quale
è entrata nel capitale la regione Sicilia, con
il supporto di una contestata fidejussione
della filiale di Napoli di Unicredit e sullo
Stretto non si riesce neanche a garantire il
servizio Metromare, da e verso lʼaeroporto
di Reggio. Figurarsi i collegamenti con le
isole minori, da sempre appannaggio di
compagnie private, per il trasporto di tutti i
beni di prima necessità acqua potabile
compresa. Sul costo dei cari-traghetti in
Sicilia, lʼAntitrust guidata dall'avvocato
amministrativista siciliano Pitruzzella, ha di
recente aperto un nuovo fascicolo di
indagine.
la (comuni compresi nellʼarea alto rischio industriale)” è rimasto aggiudicatario il CRTI UP Studio srl – Arch. Paolo Bucca che ha ottenuto un punteggio pari a 92,329/100.
REGIONE
Il R.u.p. (ing. Nicola Miccio)
Isole Minori, così il nuovo capitolato d’appalto
AFFITTASI ATTIVITA’ COMMERCIALE
Avviata attività commerciale, pescheria Via dei Mille ang. Via Luciano Manara, affittasi € 3.000,00 mensili.
Per informazioni: Tel. 090 710134 – E-mail. [email protected]
PALERMO. Andrà in appalto a metà ottobre il servizio di collegamento della Regione con le Isole minori, le Egadi e le Eolie. Curato dal funzionario Giovanni Arnone, lʼappalto oggi svolto dalla Compagnia delle Isole, formata dal gruppo Lauro di Napoli e da un gruppo di imprenditori milazzesi e eoliani, ha una base dʼasta di 27 milioni di euro e ha avuto un parto molto difficile per le norme previste
nel capitolato: è espressamente prevista una sede operativa in Sicilia e un fatturato due volte e mezzo più alto della base dʼasta. Il servizio prevede lʼimpiego
di quattro navi passeggeri per le Egadi e sei per le isole Eolie, dove sono previste le corse da Milazzo, Messina e Palermo per Lipari, Vulcano, Salina, Panarea,
Ginostra, Stromboli, Filicudi e Alicudi.
pagina 22
centonove
Economia
6 SETTEMBRE 2013
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Economia
6 SETTEMBRE 2013
PROGETTI. SELEZIONE DI VENTITRÈ CANTINE DALLA ALPI ALLA SICILIA SOTTOIL BRAND EX VINIS
UOMINI&BUSINESS
Vino, Palermo culla delle eccellenze
PALERMO.
Palermo sarà
per tre giorni la
culla delle
piccole grandi
eccellenze
vitivinicole
italiane
raggruppate
sotto il brand Ex
Vinis, il progetto
animato dalla
passione del
conte Gelasio
Gaetani
d'Aragona, che
coinvolge una
selezione di 23
cantine di tutta
Italia dalle Alpi
alla Sicilia. Da
giovedì a
sabato
prossimi, a villa
Tasca, il
capoluogo
siciliano
ospiterà una
serie di iniziative di co-marketing, con
differenti finalità, che coinvolgeranno in
alcuni momenti anche il pubblico.
L'iniziativa rientra nell'ambito della
filosofia produttiva della piattaforma che
ha come obiettivo quello di espandere
l'export nei mercati internazionali delle
centonove
IMPRESE PER L’ITALIA
Francesco Alfieri direttore
SIRACUSA. Francesco Alfieri è stato
eletto all' unanimità nuovo direttore
di Confcommercio -imprese per l' Italia. Alfieri avrà il compito di affiancare la presidenza e tutti i dirigenti nell'
azione di rilancio dell' associazione.
PICCOLA INDUSTRIA
Silvia Saraceno presidente
SIRACUSA. È Silvia Saraceno il nuovo presidente del comitato della piccola industria di Confindustria. . Saraceno del gruppo Irem, subentra a
Seby Bongiovanni che ha ricoperto
l' incarico per due mandati consecutivi.
PARCO DEI NEBRODI
Stop al commissariamento con Antoci
piccole aziende vinicole italiane che
avranno la possibilità di presentarsi
all'estero all'interno di una compagine
prestigiosa. Palermo segnerà
una tappa fondamentale per Ex Vinis
perché servirà a testare l'operatività del
marchio che, il 19 e il 20 settembre
NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO
Pmi, partnership Sicilia-Russia
PALERMO. Il business to business (b2b) Sicilia-Russia 2013,
in programma a fine novembre, è stato presentato agli imprenditori e alla stampa giovedì scorso, nella sede di Confindustria Sicilia a Palermo. Gli incontri si propongono di favorire la nascita di partnership d'affari fra piccole e medie imprese siciliane e russe. Confindustria Sicilia, che è partner di
Enterprise Europe Network, rete di servizi di assistenza gratuita a sostegno delle Pmi, collabora all'iniziativa che segue
le linee del nuovo piano di sviluppo strategico del governo di
Mosca.
Vladimir Korotkov, console generale della Federazione russa
per la Sicilia e la Calabria,
ha affidato la gestione
dell'iniziativa a Roberto
Zagami, Giuseppe Barresi e al gruppo Heva Management di Avola, per l'occasione rappresentato da
Antonino Caldarella. La
presentazione di giovedì
ha lo scopo di far conoscere l'iniziativa e di raccogliere le manifestazioni d'interesse per valutare opportunità di partnership con corrispondenti imprese russe.
Le manifestazioni preliminari saranno tradotte in russo e inviate a Mosca, dove l'agenzia per le Pmi avrà cura di divulgare le varie schede peri raccogliere eventuali corrispondenti
interessi. Oltre al console Korotkov e agli organizzatori, erano presenti Victor Petrovich Ermakov, direttore generale della Agenzia russa per le Pmi e Giovanni Catalano, direttore di
Confindustria Sicilia.
prossimi, sbarcherà
a Mosca per un programma comune
pensato per sviluppare rapporti
commerciali in uno dei mercati in cui le
percentuali di vino italiano stanno
crescendo in maniera
esponenziale.
TRACCIABILITA’ ALIMENTARE
Accordo tra Coribia e Irvos
MESSINA. Accordo di collaborazione
scientifica tra il commissario del
consorzio di tracciabilità alimentare
Coribia di Messina, Giacomo Dugo, e il
commissario dellʼIrvos, lʼistituto
regionale della Vite e del Vino, Giorgio
Calabrese. Le due strutture
collaboreranno per scambi di
informazioni su tutte le analisi chimicofisiche degli alimenti, ogm comprese.
Lʼintesa arriva a conclusione di una
complessa attività di riorganizzazione
che il commissario Giorgio Calabrese
sta svolgendo per conto
dellʼassessorato alle Risorse agricole
della Regione siciliana, guidato da Dario
Cartabellotta, su tutti gli enti partecipati
in Sicilia. LʼIrvos, con un contratto di
comodato dʼuso, ha di recente assorbito
tutti i macchinari dellʼAsca, lʼagenzia
regionale preposta ai controlli
alimentari, istituita a Ispica che
occupava in ruolo due chimici. Queste
attività sono state tutte assorbite
dallʼIrfos, che ha istituito due
dipartimenti al suo interno, uno dei quali
di esclusiva competenza tecnicoscientifica. Nei programmi dellʼIstituto
Vite Vino sono previste le assunzioni di
una decina tra biologi, macrobiologi e
chimici. Sono stati soppressi i laboratori
di analisi di Ispica e Alcamo. Rapporti di
collaborazione sono stati intensificati
invece con lʼistituto zoooprofilattico di
palermo, che vanta una sede anche a
Barcellona Pozzo di Gotto.
pagina 24
SANTO STEFANO DI CAMASTRA.
Dopo otto anni di gestione commissariale l' ente Parco dei Nebrodi torna ad avere un suo presidente. Si tratta di Giuseppe Antoci, 45
anni, originario di Santo Stefano di
Camastra, funzionario di banca, capo area Sicilia della Banca Sviluppo spa. La nomina è stata decisa
dalla giunta di governo regionale
nella notte tra martedì e mercoledì
scorso.
CONSUMATORI
Taglia l’energia
PER RIUSCIRE a risparmiare sulla spesa
energetica non è sempre necessario
cambiare fornitore di luce e gas. A volte è
più efficace intervenire sui consumi
domestici, rinnovando gli elettrodomestici.
Sostituendoli con modelli a più alta
efficienza energetica e seguendo le
modalità di utilizzo e di fruizione la spesa
annua energetica si riduce anche del 30 per
cento . Ad esempio passare dalle
lampadine ad incandescenza ai nuovi
sistemi Led o a fluorescenza con una
spesa minima si possono risparmiare
anche 50 euro allʼanno, ammortizzando
lʼacquisto nel giro di 3 - 4 anni. Allo stesso
modo , dismettere la vecchia lavatrice e
comprarne una di classe A+ garantisce un
ritorno del 7% lʼanno (circa 50 euro).
Invece, per chi possiede un vecchio
scaldabagno elettrico e passa a un
impianto a gas abbattere di un terzo i
consumi, con un tempo di ammortamento
di appena di tre anni e un risparmio
superiore ai 300 euro lʼanno. Un intervento
più impegnativo consiste nel cambio della
caldaia tradizionale con una a
condensazione. I nuovi impianti
recuperano lʼenergia dispersa attraverso
fumi di combustione. La spesa si attesta
intorno dai 3 - 4 mila euro per ogni singolo
appartamento, ma in compenso si recupera
fino al 15% del calore disperso e, quindi
risparmiando altrettanto sul conto.
Francesco Sabatino
Adoc UIl Messina
poster
centonove
6 SETTEMBRE 2013
MURALES DI UMANITA VARIA
consigliere del gruppo Cambiamo Messina
dal basso che nella querelle si è schierato
apertamente dalla parte degli occupanti. La
conferenza stampa congiunta di tutti i
gruppi consiliari meno quello che fa capo al
sindaco Renato Accorinti, è giunta a
conclusioni pilatesche. Le istanze degli
occupanti sono da recepire, nessun
pregiudizio nei confronti delle espressioni
artistiche alternative, ma necessità del
rispetto delle regole. E quindi? Quindi nulla,
dellʼeventuale sgombero dovrebbe
occuparsene lʼamministrazione, che non
ha alcuna intenzione di procedere in
questo senso, ma ha necessità di “sanare”
una posizione non ortodossa in termini
legislativi. E poi cʼè la questione dei beni
comunali abbandonati, senza alcun
progetto di recupero, sui quali i riflettori
vengono puntati solo se qualcuno decide,
come il caso degli attivisti del Pinelli, di
renderlo attivo, fruibile. Vivo. Come se ne
esce? Il comune di Messina è al lavoro sul
regolamento per la gestione
(lʼautogestione) dei beni comuni, ma non
se ne parlerà prima di un anno.
Lʼamministrazione potrebbe concederlo in
comodato dʼuso agli occupanti, che però
dovrebbero costituirsi in soggetto giuridico.
Il più semplice dei passaggi sarebbe
lʼassociazione culturale, ma lʼoperazione
renderebbe impossibile far continuare
lʼattività di serate, concerti e
rappresentazioni che oggi ferve alla casa
del portuale, perchè ci sarebbe da mettersi
in regola dal punto di vista fiscale e
contributivo, con le leggi sulla sicurezza
dello stabile. Nel frattempo, a ricordare la
schizofrenia della politica resta un murales.
Blu. Colore che, dicono, riesca a calmare
gli animi. (A.C.)
MESSINA. Il murales alla Casa del portuale occupata scatena la polemica
Blu della discordia
Politica da un lato, attivisti del teatro Pinelli dall’altro. Ecco chi. E perchè
MESSINA. Unʼiniziativa culturale itinerante,
un immobile occupato che si scopre essere
proprietà del comune di Messina, una
discussione su tolleranza zero e tolleranza
mille, e ad ammantare il tutto un murales.
Lʼoccupazione della Casa del portuale da
parte degli attivisti del teatro Pinelli è la
polemica che riscalda lʼatmosfera al ritorno
dalle vacanze. Una polemica che si
stempera nei toni del politichese, ma che
vede contrapposti due mondi che si
guardano con diffidenza. Da una parte
lʼoccupazione dellʼimmobile abbandonato
da tempo, che fino a qualche giorno fa si
immaginava fosse di proprietà dellʼEnte
porto, quindi della regione Sicilia, e che
invece in una affollata conferenza stampa
si è appreso, per bocca dellʼex assessore
al patrimonio di palazzo Zanca Franco
Mondello, essere invece del comune di
Messina. A scatenare la polemica è stata
una seduta della decima commissione
consiliare in cui, con riferimento al murales
a tutta facciata dellʼartista da strada di fama
internazionale Blu, si è discusso di
regolamentazione della street art, termine
che ha provocato lʼallergia agli occupanti.
“Nessun problema a discuterne, ma non se
si inizia la questione parlando di tolleranza
zero”, ha spiegato Gino Sturniolo,
DIBATTITI
E a Palermo è scontro sulla pubblicità in cattedrale
PALERMO. Sta creando dibattito e polemiche sui social network l'immagine dell'enorme cartellone pubblicitario di Ultrafibra Fastweb che campeggia su un ponteggio per lavori di restauro della cattedrale di Palermo. Il cartellone nero con
scritte gialle copre parte della facciata principale del Duomo ed e' stato affisso
dallo sponsor dei lavori e con il placet della Curia. C'e' chi parla di ''oscenita''' e
chi invece, dice che ''i soldi degli sponsor servono a preservare i monumenti''.
Il soprintendente ha liquidato la faccenda con una battuta: «Senza denari non si
canta messa».
ALTRE CAMPANE
Occupazione si, però...
Scontrini, sicurezza, Siae. Ecco come la pensa
chi gestisce un locale a norma di legge
MESSINA. Nessun pregiudizio contro chi fa cultura,
anche con occupazioni. Ma secondo le regole.
Nino Cucinotta è uno dei gestori del Retronouveau,
uno dei pochi luoghi dʼaggregazione artistica e in città,
e spiega: “Messina è una città che ha fame e carenza
di spazi sociali, laboratori, e palcoscenici in cui la
creatività trovi spazio e modo per esprimersi. La street
art, per esempio, nasce in strada e non la si può
circoscrivere come fosse una mostra. Dovunque ci sia
una zona degradata e grigia è giusto e quasi
“necessario” che si lavori per sottrarla allʼabbandono.
Però...”. Nino Cucinotta si è presentato alle
amministrative di giugno con “cambiamo Messina dal
basso”, sostiene convinto lʼoccupazione della Casa del
portuale, ma gestisce una struttura che ha costi da
sostenere e norme da rispettare, contrariamente
allʼautogestione degli attivisti del Pinelli. La soluzione?
A qualche km di distanza “Per le attività, in tutta Italia i
posti occupati si sono dati una regolamentazione, basti
guardare a quanto hanno fatto teatri Coppola e
Garibaldi a Palermo e Catania, che rientrano
perfettamente dentro le normative nonostante
nascano come esperienza “antagoniste”. Una struttura
a norma emette scontrini, paga la Siae, rispetta leggi di
sicurezza e antincendio, e chi non è obbligato a farlo
distorce il mercato. Detto questo - conclude Nino
Cucinotta - mi auguro che lʼesperienza del Pinelli
continui. Possibilmente entro il recinto della legalità”.
(A.C.)
pagina 25
Nino Cucinotta
posteranniversari
6 SETTEMBRE 2013
centonove
PROTAGONISTI. Due grandi studiosi raccontano la Regina di Sicilia a 650 anni dalla morte
In memoria di Eleonora
Ritratto della “saggia” figlia di Carlo che ebbe un ruolo strategico anche nella politica estera
quale mediatrice tra monarchia angioina e quella aragonese. I legami con l’Argimusco di Montalbano
PAUL DEVINS E ALESSANDRO MUSCO
mareggiate invernali avevano distrutto la
flotta allestita per il viaggio. La futura
regina di Sicilia aveva per dote una grande
IL 9 AGOSTO DI QUEST'ANNO ricorrono quantità di gioielli. All'arrivo Eleonora fu
i 670 anni dalla morte di Eleonora d'Angiò,
accolta con entusiasmo a Messina, dove
la, oggi sconosciuta, grande Regina di
era stato costruito un nuovo molo in suo
Sicilia, moglie di Federico III d'Aragona.
onore.
Con il presente breve studio si intende
Il 26 maggio 1303, giorno di Pentecoste,
renderle omaggio delineando i rapporti di
Eleonora, fu condotta alla cattedrale di
lei con il Maestro Arnaldo da Villanova con
Messina, dove l'arcivescovo celebrò le
riferimento alla committenza del sito
nozze3. I festeggiamenti si susseguirono
megalitico di Argimusco.
per due giorni, al termine dei quali il
Eleonora d'Angiò, nacque a Napoli nel
seguito di Eleonora fece ritorno a Napoli,
1289, ottogenita (e terza figlia femmina) di
per espresso ordine di Carlo II. Federico
Carlo II d'Angiò, re di Sicilia, e di Maria
ed Eleonora partirono per Palermo. Le
d'Ungheria. Come lei, fervente
fonti tacciono sui primi anni di matrimonio.
francescana, sua figlia, Caterina, e le sue
Probabilmente Eleonora accompagnava il
nipoti, Costanza e Bianca, figlie di suo
re nei suoi viaggi per l'isola.
figlio Pietro II, si rinchiusero nel monastero
Nel 1304 nacque la primogenita,
delle Clarisse di Messina. La figlia ne
Costanza, futura regina di Cipro e
divenne l'abbadessa. Lo zio di Eleonora
d'Armenia. Il 14 luglio 1305, invece, vide la
era S. Luigi IX re di Francia nonchè
luce a Palermo il primo figlio maschio, che
patrono dei Terziari francescani e il fratello
in onore del nonno paterno fu battezzato
di Eleonora era S. Ludovico, vescovo di
Pietro (il futuro Pietro II). Il 28 agosto 1305
Tolosa, anch'egli totalmente preso da
è il momento che, secondo noi, è stato la
Francesco. La fortissima fede
chiave per la nascita del sito
Fervente francescana, di Argimusco: in segno di
religiosa associata alla pratica
sua figlia, Caterina,
francescana della povertà e
festa per la nascita dell'erede
della penitenza accompagnò
e le sue nipoti, Costanza al trono, Federico diede a
per tutta la vita Eleonora. Per
Eleonora, in appannaggio e
e Bianca, si rinchiusero
sua stessadisposizione ella
patrimonio, il castello e la
nel monastero
volle essere seppellita a
terra di Avola, con la relativa
delle Clarisse
Catania in una chiesa da lei
giurisdizione civile e penale.
di Messina
dedicata a san Francesco,
Questa donazione
S.Francesco all'Immacolata. In
rappresenta una pietra
tutta la vita si prodigò in opera di
miliare nella storia costituzionale siciliana,
beneficenza e donazioni a favore
in quanto costitui il primo nucleo della
dell'ordine francescano, per tutti e tre gli
Camera delle regine di Sicilia che durò poi
ordini in cui era costituito.
fino al 15374.
RImandiamo all'attenta narrazione di
Negli anni successivi Eleonora ricevette in
Francesco Costa per i dettagli sulla vita di
appannaggio dal suo consorte anche le
Eleonora, oltre che per i rapporti tra
città di Siracusa (1314), Lentini, Mineo,
Eleonora e gli spirituali francescani, tra i
Vizzini, Paternò, Castiglione, Francavilla e
quali ricordiamo, rientrava il suo maestro
i casali della Val di Stefano di Briga.
Arnaldo da Villanova.
Eleonora esercitò direttamente poteri di
Nulla si sa dei primi anni di vita di
amministrazione della Camera,
Eleonora, che presumibilmente trascorse
esercitando poteri sovrani sulle sue terre.
nei castelli regi di Napoli. La prima
La sede della Camera Reginale venne
concreta informazione è del 1300, quando
fissata da Eleonora al Castello Maniace di
Bonifacio VIII scioglie la promessa di
Siracusa. Nell'amministrazione della
matrimonio contratta con Philippe de
Camera Eleonora mostrò grandi doti di
Toucy. Si appurò che la principessa, all'età equilibrio e saggezza. Altrettanta
di dieci anni, aveva formulato una
saggezza dimostrò nel discreto consiglio e
promessa di matrimonio di fronte a
influenza politica sul regale marito.
Bartolomeo da Capua e al camerlengo
Ricordiamo che nell'ottobre 1309, nei
Jean de Montfort. Il pontefice ordinò di
Capitoli di Piazza, il re promulgò una legge
sciogliere immediatamente Eleonora da
che prevedeva, tra le altre cose, l'apertura
questa promessa. La pace di Caltabellotta, di scuole per maschi e femmine. Nel
stipulata il 29 agosto 1302 dopo il non
Rinascimento l'istruzione femminile
buon esito della campagna di Carlo di
veniva ancora considerata un inutile
Valois e Roberto, duca di Calabria, contro
perdita di tempo e tutt'ora 58 milioni di
la Sicilia, stabili che, per sigillare la pace,
bambine nel mondo non hanno accesso
Eleonora sarebbe andata in sposa a
all'istruzione, per non dire, poi, degli stati
Federico III d'Aragona, dal 1296 re
confessionali talebani di oggi. Nei
dell'isola di Sicilia. Questi sarebbe stato
successivi 48 capitoli stabilì anche il valore
riconosciuto re vita natural durante col solo giuridico della deposizione delle donne
titolo di re di Trinacria. La partenza di
nella compravendita di immobili, una
Eleonora per la Sicilia, ritardò sino alla
specie di rivoluzione nel campo dei diritti
primavera del 1303, perché le precoci
civili e della non discrimazione sessuale
DI
“
”
antesignana delle legislazioni del 1900. I
capitoli sono stati, evidentemente,
influenzati dall'insegnamento di Arnaldo a
corte nonchè dal carattere di Eleonora
d'Angiò.
Dopo la ripresa della guerra tra Roberto
d'Angiò e Federico III, nel 1312, Eleonora
iniziò a svolgere un ruolo importante
anche in politica estera quale mediatrice
tra la monarchia angioina e quella
aragonese. Gli studi del Costa e del
Kiesewetter, cui rimandiamo, bene
illustrano queste attività.
Eleonora d'Angiò trascorse gli ultimi anni
della sua vita indossando per devozione
l'abito delle clarisse e vivendo in solitudine
e raccoglimento. Il Cagliola specificava, in
proposito, che non fu mai clarissa ma
terziaria clarissa causa la inosservanza
della clausura. Essa vestiva l'abito per
devozione ma senza professare la Regola.
Visse in una piccola villa, costituita da
alcune case terrane da lei fatte costruire
con giardino e una grande cisterna, alle
falde dell'Etna nel villaggio Guardia
dell'antica Malpasso. Singolarmente le
case ove visse si trovavano esattamente
sulla ideale diagonale nord-sud che parte
dal castello di Montalbano, ove Ella
aveva vissuto i momenti forse più belli
della sua giovinezza. La grande
cisterna del villaggio Guardia era
stata fatta costruire dalla regina a
beneficio dei contadini del luogo
per irrigare le campagne. La
lava ha coperto gran parte di
quelle case terrane,
salvando solo un vano delle
stesse e un elegante
“...terrazzina dalla pianta
quadrangolare, le cui pareti su
tre lati sono arricchite da una
serie di sedili in muratura rivestiti
da mattonelle in terracotta e
formanti come delle spalliere...”,
per come scriveva lo scopritore
Busto di Eleonora d'Aragona, Palermo
V. Bruno.
Dalla villa si recava spesso presso i
senza polemiche) risalire la koinè culturale
monaci benedettini dell'attiguo monastero
e la committenza necessaria per la
di San Nicola l'Arena per conversare o
realizzazione delle statue di pietra al
prendere parte ad esercizi di penitenza.
medioevo, nel libro Argimusco Decoded,
Nel casale La Guardia morì all'età di 58
anni il 9 agosto 1343. Per sua disposizione abbiamo ipotizzato che le risorse
finanziarie messe a disposizione da
Eleonora venne seppellita nella chiesa di
Eleonora d'Angiò avrebbero consentito la
san Francesco all'Immacolata a Catania,
realizzazione del citato apparato
da lei fatta erigere sopra il tempio romano
megalitico. Il fine, lo ripetiamo, sarebbe
dedicato alla dea Minerva.
stato la creazione di un grande talismano
Della regina Eleonora non esistono ritratti
stellare per la cure mediche del Re e della
coevi eccetto la figura sotto la Vergine nel
famiglia reale, per come insegnavano la
mosaico nell'abside di sinistra della
melotesia e la medicina astrologica Araba
Cattedrale di Messina. Siamo sicuri che è
recentemente portate dai
proprio così? Esiste un altro
... Della Regina esiste Catalani in Sicilia, tra di essi il
ritratto? Sì, esiste e per
un altro ritratto? Sì, esiste medico di corte, l'alchimista
l'esattezza è una gigantesca
Arnaldo da Villanova.
statua: si trova a Montalbano
e per l'esattezza è una
Elicona, sul sito di statue
gigantesca statua: si trova Le risorse, secondo noi, non
provenivano dalla vendita dei
megalitiche di Argimusco.
a Montalbano Elicona,
personali di Eleonora,
Facendo seguito alle nostre
sul sito di statue megalitiche gioielli
già fatta nel 1309 e
scoperte che fanno (non
pagina 26
“
di Argimusco
”
centonove
comunicata al Papa nello stesso anno da
Arnaldo da Villanova, poiché la vendita era
stata destinata ai poveri. Il denaro
proveniva, invece, a nostro avviso, dal
patrimonio della Camera Reginale delle
terre e del Castello di Avola. Morto nel
1308 il vecchio gestore, Raniero di
Sciacca, castellano di Avola, Eleonora
elesse, il 28 maggio 1308, quale nuovo
castellano di Avola, Calcerando de
Vergnea. Con grande probabilità fu
quest'ultimo a dovere reperire e trasferire
nel messinese le risorse della Camera
Reginale necessarie alla “concessione ad
dirigere/eseguire” lavori sull'Argimusco
data ad Arnaldo.
La “chiave”, il denaro, proveniva, dunque,
dalla ricca Val di Noto. La procedura
seguita a mezzo di una concessione
demaniale a privato per un fine pubblico
relativo a lavori e a mezzo di un
posteranniversari
finanziamento con risorse dalla Camera
Reginale, istituita solo cinque anni prima,
resero, secondo noi, “non tracciabili” le
risorse (oggi definibili quali “spese
riservate della Presidenza”) anche grazie
ad un'abile lavoro di copertura fatto dal De
Vergnea. Tanto fece sì che l'opera non
venisse attenzionata dalle famiglie nobiliari
critiche verso la casata reale, in
particolare, dai Chiaramonte: questi ultimi
non avevano né feudi né altri interessi nel
territorio di Avola. Ancor di più non se ne
accorse la Chiesa di Roma che teneva in
regime di scomunica il marito di Eleonora.
D'altra parte il sito inospitale e lontano da
occhi indiscreti ben consentiva di
mantenere un discreto silenzio sui lavori.
Oltre al detto finanziamento della
concessione lavori, con quelle risorse
Eleonora volle, altresì, ricompensare
Arnaldo per le attenzioni date con alcuni
libri, al consorte e al regno nonché per le
raccomandazioni di morale evangelica
date alla stessa Eleonora.
Nell'anno 1310 Arnaldo aveva da poco
finito, a Montalbano, la Informaciò
espiritual al Rei Frederic de Sicilia. In esso
Arnaldo si rivolgeva alla regina Eleonora
raccomandandole di non avere letture
mondane e di organizzare gruppi religiosi
in stile beghino. Abbiamo detto in un
nostro precedente articolo che tali gruppi
vennero ospitati nelle due chiese
montalbanesi di Santa Caterina e di Spirito
Santo. Arnaldo, ancora, raccomandò ad
Eleonora di essere un esempio di santità
per i suoi sudditi vestendo tonache di lino
per visitare gli ospedali con le sue ancelle
in modo da essere scambiate, lei come
personificazione della Fede, le sue ancelle
della Speranza.
In cambio la regina diede ad Arnaldo la
detta concessione, gli regalò un
tabernacolo di legno e costruì, per i suoi
protetti Beghini, come detto, le Chiese di
Spirito Santo e di Santa Caterina
d'Alessandria (quest'ultima poi ridedicata
nel 1344 alla patrona degli alchimisti) in
stile romanicocatalano, quale corrispettivo
della direzione e concessione lavori per
una grande opera (Magnus Opus). Il fine
doveva essere, come sopra cennato, il
progetto di Arnaldo di realizzare sul sito
demaniale di “Argimustus”, preferita
riserva di caccia con il falcone del Re, una
sorta di grande talismano di pietra al fine
della medicina astrale per la cura del corpo
del re e per la salute della famiglia reale
nei tempi nefasti della imminente
apocalisse da Arnaldo prevista per il 1368
o 137618. Nel testo Interpretatio facta per
Magistrum Arnaldum de Villanova de
visionibus in somnis dominorum Iacobi
secundi regis Aragonum et Frederici tertii
regis Siciliae eius fratris del 1308, poi,
Arnaldo parlava di altre imminenti stragi e
calamità attese entro tre anni ovvero entro
il 131119. E',
dunque, verosimile l'esigenza e l'urgenza
di tutelare la salute della famiglia davanti
alle incombenti calamità.
Al centro del pianoro di Argimusco, nel bel
mezzo del talismano stellare per la
medicina, Arnaldo volle dedicare il
megalite più suggestivo, quello della
costellazione della Vergine, alla regina
Eleonora d'Angiò, sua finanziatrice e
discepola. La vergine non ha in mano la
spiga canonica dell'iconografia astrale, né
ha bambini in braccio (come Iside o la
Beata Vergine Maria), o porcellini da latte
(come Demetra) o leoni ai piedi (come
Cibele). La vergine è una suora in
6 SETTEMBRE 2013
preghiera, vestita con una tonaca da
un caso, come visto sopra, che i
suora, esattamente per
rimaneggiamenti e la ridedicazione a S.
come prescritto nell'Informaciò da Arnaldo
Caterina della omonima Chiesa siano stati
ad Eleonora: una personificazione,
effettuati un anno dopo la morte della
immagine vivente della Santa Vergine
Regina nel 1344. Tale era il legame di
madre del Cristo. La stessa immagine
affetto che legava la discepola Eleonora
coincide con il mosaico trecentesco
con Arnaldo che, lei viva, il figlio Pietro II o
raffigurante Eleonora, tutt'ora visibile, nella il nipote Ludovico (di nove anni23) mai
versione originale20, sull'abside sinistra
avrebbero mai potuto effettuare le
del Duomo di Messina. Davanti alla statua
modifiche che oggi vediamo. L'Argimusco,
di Eleonora stava, non a caso, la grande
abbiamo scritto, è una delle tante opere
aquila della casata reale aragonese. E
incomplete esistenti in Italia, forse la
ancora oggi vergine ed aquila sono i
prima. La improvvisa morte di Arnaldo non
megaliti più riconoscibili del sito, come a
consentì di finire il magnus opus. Si perse
simboleggiare una forte unione
il senso dell'opera e l'intero
Non si può non restare progetto scese nella tomba
coniugale anche dal punto di
affascinati dalla bellezza con lui.
vista simbolico. Nella statua
litica sono chiaramente visibili
Finì anche il periodo regio di
surreale della grande
le mani giunte con le dita
Montalbano, si estinsero le
Vergine in preghiera,
intrecciate in preghiera. Le dita
secondo il canone cristiano, memorie dei testimoni e, in
intrecciate in preghiera sono,
luogo delle armi e delle
imponente, avvolta
peraltro, una delle prove
magie alchemiche dei suoi
dell'origine certamente non pre- dalle luci del tramonto
signori aragonesi, tornò a
cristiana della statua della
risuonare lo scampanio
Vergine o Orante (così la chiamano alcuni
degli armenti al pascolo. Ciò nonostante
studiosi locali), data la forte valenza
quello che rimane impressiona anche il
malaugurale che si dava all'intreccio delle
visitatore più sprovveduto. Non si può
dita e delle mani in epoca classica
non restare affascinati dalla bellezza
grecoromana. Il progetto di Arnaldo,
surreale della grande Vergine in
ipotizziamo, che possa essere stato
preghiera, secondo il canone cristiano,
appoggiato con entusiasmo da Eleonora
imponente, avvolta dalle luci del
anche grazie all'influsso esercitato su di lei tramonto, nel silenzio secolare delle
dalla passione alchemica di suo fratello
grandi pietre che la circondano. La
Roberto re di Napoli, con cui, peraltro,
mancata conclusione del progetto lascia
Arnaldo era in rapporto epistolare e
sopravvivere ancora un'immagine della
diplomatico22. Tanto Eleonora lo
grande regina Eleonora, donna grande
appoggiò che mise a disposizione, con
nelle opere di fede, nella politica di stato e
non poco coraggio, il suo patrimonio
nella carità, premiata con una enome
personale della Camera Reginale al fine di statua posta in uno dei siti più affascinanti
garantire la segretezza dell'opera. Non è
del pianeta.
pagina 27
“
”
posterlibri
6 SETTEMBRE 2013
ANTOLOGIE. Curata da Rando
Pascoli messinese
Il grande poeta in un itinerario creativo
della stagione trascorsa in riva allo Stretto
MESSINA. A degna
conclusione delle
celebrazioni dello scorso
anno per il centenario
della morte di Giovanni
Pascoli, che ha coinvolto
la città con importanti
convegni e giornate di
studio, con pubblicazioni,
nonché con la
concessione al poeta della
cittadinanza onoraria e
lʼintitolazione a lui della Biblioteca
della Provincia, giunge adesso
questo denso volume antologico
curato da Giuseppe Rando (che
scrive pure un corposo saggio
introduttivo): “Giovanni Pascoli,
Poesie e prose della stagione
messinese”, Messina 2013, EDAS,
pp. 413, € 25,00.
Finalmente siamo in grado di
conoscere, senza inutili
campanilismi, ma in precisi casi
documentati (e in molti altri
probabili), quali furono le opere
composte nel corso del non lungo,
ma fecondo periodo trascorso dal
poeta di San Mauro a Messina, dove
giunse nel gennaio del 1898 per
ricoprire la cattedra di Letteratura
latina allʼUniversità e dove rimase
sino al giugno del 1902, visto che,
subito dopo, assunse quella di
Grammatica greca e latina a Pisa, e
nel 1905 successe al Carducci nella
docenza di Letteratura italiana a
Bologna.
È stato notato nel saggio di Rando
come sia sufficiente seguire la
pubblicazione cronologica delle
opere pascoliane per rendersi
conto che quello messinese fu “un
periodo di intensa – della più
intensa – creatività per lui”: lo
testimoniano la quinta edizione di
“Myricae”, la seconda
edizione dei “Poemetti”;
e gli stessi “Canti di
Castelvecchio”, usciti per
la prima volta nel 1903,
che racchiudono
moltissime liriche
composte assai
probabilmente proprio in
quel quinquennio che più
tardi lo stesso Pascoli doveva
giudicare “i cinque anni migliori e
più operosi, più lieti, più raccolti,
più sorridenti di armonie della mia
vita”. Ma non è tutto, perché molte
altre composizioni “messinesi”
compariranno anche nei “Primi
poemetti” (1904), in “Odi e Inni”
(1906) e nei “Nuovi poemetti”
(1909), senza contare tante
composizioni in latino raccolte poi
nei “Carmina”, due dei tre saggi
danteschi, due antologie italiane e
diversi discorsi da lui pronunziati in
città in diverse ricorrenze.
Fu, infatti, proprio a Messina che
Pascoli si trasformò da
professore-poeta in intellettuale
attivo, un vero e proprio
conferenziere, costretto, come il
poeta stesso scrive, “per i cari
messinesi a commemorare e a
predicare”. Viene sottolineato,
poi, dal curatore come proprio in
quegli anni sia venuta meno la
fase “myricea” della sua opera ed
egli abbia dato avvio agli
“orizzonti epico-lirici della sua
poesia”, mentre nei discorsi da lui
tenuti in città “si andavano intanto
delineando precise opzioni in
ordine alla visione del mondo, alla
ideologia politica e alla poetica”.
Le pagine del saggio sono tutte
da leggere per comprendere
come il poeta, pur sentendo i
molti richiami della cultura del
suo tempo (Positivismo,
Socialismo, Patriottismo,
Cristianesimo, Classicismo,
Irrazionalismo), li interpreti, sia
nelle poesie che nelle prose, in
modo sempre personalissimo. E
la lettura dei testi messinesi si
rivela interessante perché rende
possibile cogliere, fra lʼaltro, la
sperimentazione del suo “ardito
simbolismo visionario”, la
scoperta del nesso “che lega
scienza, poesia, politica e fede”,
“lʼamorevole attenzione alla
cultura popolare e al dialetto
della città dello Stretto”.
F.I.
LA CLASSIFICA
di Felice Irrera
Gonzalo Alvarez Garcia, Dios a la vista,
Pungitopo 2013, pp. 112, € 12,00.
Un autore spagnolo, ormai quasi novantenne, collaboratore di diverse
riviste e giornali, che ha pure insegnato allʼUniversità di Palermo, dove
vive e lavora, scrive qui un saggio critico sulla religione, raccontando come
lentamente sia passato da ministro della fede cattolica alla laicità,
mescolandosi giorno dopo giorno con la vita degli altri, alle cui domande
cercava di dare delle risposte. Nella prospettiva di avere un giorno una
“teologia laica”.
Hosseini Khaled - E lʼeco rispoJoël Dicker - La verità sul ca- Piemme
so Harry Quebert - Bompiani
1seAndrea
4
Camilleri - Un covo
Violetta - Fashion book - Sellerio
Walt Disney Company Italia
2diDanvipere
5
Brown - Inferno - MonVioletta - Il mio diario - Walt
Disney Company Italia
3dadori
6
wuz.it
A CURA DI CARMELO CELONA
LACERTI DI LETTURE
Il contratto umano
LO STILE Eʼ ELEGANZA dei gesti, non è mai volgare come
certe mode. “Che cosʼè lo stile? Eʼ fare di un atto difficile
un gesto grazioso, è dare un ritmo alla fatalità. Eʼ essere
coraggio senza disordine, è dare alla necessità
lʼapparenza della libertà.” Quando si ha conoscenza delle
cose, la paura perde miseramente il confronto con il
coraggio. “Il coraggio dellʼuomo è consapevole: il suo
coraggio è consapevolezza di una paura liberamente
accettata, liberamente superata.” La bestialità è la
rinuncia alla conoscenza, alla grazia e alla dignità.
“Coraggio, scienza e bellezza, ecco ciò che lʼuomo
contrappone alla forza della bestia.” Lʼobbiettivo ultimo
del corridore è quello di arrivare prima di essere partito.
“Nel grande corridore cosa trova la folla? Il vincitore di
un nemico ben più insidioso: il Tempo.” Solo dal
centonove
NOVITA’
Pirrera, medioevo tra noi
L’autore nisseno alle prese con una favola istruttiva
MESSINA. Lʼattività culturale
di Carmelo Pirrera, autore
nisseno, che vive da tempo a
Palermo e integra la sua
attività culturale con la
pubblicazione di opere, più
volte premiate, sia di poesia
che narrativa, è ben nota ai
nostri lettori. Lo ritroviamo
adesso alle prese con una
favola medievale divertente ed
istruttiva (“Il Regno”, Genesi
Editrice, Torino 2013, pp. 80,
€ 11,50), in cui può ben
mostrare la sua vena
paradossale ed ironica.
Stefano Lanuzza, al quale è
affidata la postfazione, la
definisce un “racconto
metastorico”, di cui è
protagonista un re mediocre,
“nano nel corpo e nellʼanima”,
circondato da una corte a lui
adeguata, che forma “un
tragicomico grottesco teatrino
dei pupi”. Nessun riferimento,
per carità (diciamo noi),
allʼultimo ventennio che
abbiamo attraversato né al
ben più famoso (almeno
finora) ventennio di fascistica
memoria: certo è, però, che
qualche somiglianza un
forzitalioto o popolanodella
libertà dovrebbe pure trovarla,
non fosse altro che per il
servilismo biecamente
opportunista da cui lʼin verità
poco regale sire appare
continuamente circondato; e,
magari, per la bella trovata,
volta, come si dice, a fare
cassa, che è la “tassa sui
sogni”, metafora di una
dipendenza dal mezzo
televisivo che tutti conoscono,
ma che tutti continuano
imperterriti a subire.
Tornando alla narrativa,
immersi come siamo sino al
collo in un post-moderno nel
quale, intrappolati da un bel
poʼ, ci agitiamo senza
speranza come nelle sabbie
mobili, sprofondando sempre
di più, ogni tanto ci viene
offerta la possibilità, come in
questo caso, di poter gustare
pietanze moderne in una
sapida salsa antica o, per
restare nella metafora, di poter
vedere sfilare sotto i nostri
occhi i famosi cavalieri della
tavola rotonda trasformati in
cavalieri della tavola
imbandita. Ma poiché ogni
storia ha il suo succo, dopo il
divertimento resta sotto i nostri
occhi la caoticità del reale che
un disincantato Pirrera
propone al lettore ancora
convinto che la storia sia
maestra di vita.
Rimane il fascino di questa
scrittura, così lontana dai
canoni epici ai quali dovrebbe
ispirarsi, sempre sciolta e
vivace, beffarda e
canzonatoria nei riguardi di un
mondo che non è poi così
lontano da quello medievale.
(F.I.)
frasi che fanno un racconto, diverso da quello narrato dall’autore
travaglio psichico e fisico dellʼagonismo lʼatleta capisce che
non bisogna superare lʼavversario per vincere bensì se
stesso, i propri limiti. Superare questi limiti per lʼatleta è
questione dʼimpegno morale. “Questa lotta è una
competizione non un conflitto. Questo significa che
lʼuomo non deve sconfiggere lʼuomo, ma la resistenza
delle cose. La cosa più importante della lotta non è
sapere chi possiederà lʼaltro, chi assoggetterà lʼaltro,
ma chi assoggetterà meglio il nemico comune: la
natura.” I combattenti, anche nellʼagone sono tra loro
solidali, essi si aiutano vicendevolmente, poiché sanno che
lʼuno è lo specchio dellʼaltro e che la forza del fato e della
casualità, a volte, anche nello sport, determinano la sorte.
“Gli uomini possono aiutarsi così facilmente anche
mentre combattono.” Lʼunica forza che garantisce il
successo nella competizione sportiva è la forza di volontà.
Senza di essa qualsiasi altra qualità o talento fallisce.
“No, il muscolo non fa lo sport. Il muscolo, per quanto
pagina 28
sia importante, non è mai altro che una materia prima,
non è lui che vince.” La morte di un genio, di un poeta, di
un artista, di un grande uomo, accora perché è un pezzo di
noi, del nostro mondo, di quel che siamo, che si sgretola.
“la morte di un corridore è infinitamente triste, perché
non è soltanto un uomo che muore, è un poʼ di
perfezione che scompare da questo mondo.”
Lo sport esorcizza e placa lʼistinto ancestrale della lotta per
la sopravvivenza imposta dal nostro ego. Esso è un pilastro
della formazione dellʼuomo civile, sociale e solidale.
“Che bisogno hanno gli uomini di andare allʼattacco?
Perché vi si buttano con entusiasmo? Perché questa
lotta inutile? Che cosʼè lo sport? Che cosa mettono gli
uomini nello sport? Se stessi e il loro universo umano.
Lo sport è fatto per esprimere il contratto umano.”
Lacerti tratti da: “Lo sport e gli uomini ” - 1960
Roland Barthes
posterarte
centonove
Il tavolo dei relatori e gli zampognari nel santuario di Crispino
Parte da Monforte San Giorgio la sua valorizzazione
W la zampogna
Il laboratorio etnografico “Riiuddu” ha raccolto esperti,
suonatori e costruttori a confronto. Nella quiete di Crispino
DI
FRANCESCO PINIZZOTTO
MONFORTE SAN GIORGIO. Fiato alle
zampogne e ai suoni dal tipico sapore
pastorale non solo per accompagnare il
“Capidduzzu di Maria”, che sabato 31
agosto ha coinvolto migliaia di fedeli con
la tradizionale processione della reliquia
della Madonna. Lo scorso 1 settembre,
infatti, si è tenuta presso l'Eremo di
Crispino, la tavola rotonda dal titolo “La
Zampogna siciliana a paro: tradizione e
innovazione”, organizzata dal
Laboratorio Etnografico “Riiddu” e
patrocinata dal Comune di Monforte
San Giorgio. La tavola rotonda è stata
organizzata a ridosso del rito
processionale che si ripete da quasi
quattro secoli, con partenza dall'Eremo
di Crispino e arrivo alla Chiesa Madre di
Monforte centro, da sempre
caratterizzato dalla spontanea
partecipazione di numerosi suonatori di
zampogna. I ciaramiddari accorrono
anche da altri centri del Messinese per
celebrare la Vergine con le loro melodie,
che durante il percorso si intrecciano e
sovrappongono creando un paesaggio
sonoro affatto eccezionale nel mondo
popolare siciliano. I partecipanti alla
tavola rotonda – studiosi e ricercatori
insieme a suonatori e costruttori di
zampogna – hanno discusso delle
tradizioni e delle prospettive attuali della
zampogna “a paro” (ciaramedda),
ponendo in evidenza la vitalità di questo
antico strumento pastorale anche in una
prospettiva di preservazione dei saperi
che lo riguardano, tanto nella
dimensione esecutiva quanto negli
aspetti legati alla sua costruzione.
Suonatori e costruttori sono infatti
detentori di un sapere unico da
salvaguardare. E a tale scopo il
Laboratorio Etnografico Riiddu (dalla
tradizionale melodia della vendemmia)
è stato appena istituito grazie
all'impegno di un gruppo di giovani
cultori di tradizioni popolari e
professionisti monfortesi. Suoi principali
obiettivi sono la tutela, la salvaguardia e
la valorizzazione del patrimonio
culturale immateriale del territorio.
Sergio Bonanzinga. docente
dellʼUniversità di Palermo, ha
presieduto i lavori dopo i saluti del
sindaco Giuseppe Cannistrà e del
parroco Padre Luigi Celona.
Giuseppe Ardizzone Gullo, presidente
del Centro Studi Storici locale, ha
illustrato il patrimonio delle tradizione
del centro collinare dei Peloritani che ha
divulgato in sue varie opere, mentre
Mariagrazia Magazzù, pure lei
dellʼUniversità di Palermo, ha
focalizzato, tra lʼaltro, gli interessi
attorno al suono delle cornamuse
nellʼarea jonica, fino al catanese.
Notevole riflessione sugli aspetti
etnoantropologici che valorizzano il
patrimonio immateriale di ogni comunità
quella di Mario Sarica, direttore del
“Museo culturale e musicale dei
Peloritani” di Gesso.
Il confronto si è fatto interessante sui
suonatori storici, sulle vecchie
manifestazioni e raduni e
sullʼimportanza di non far disperdere un
patrimonio culturale, comunque ancora
tramandato grazie alla passione di
piccole “comunità nelle comunità” in vari
centri messinesi, come a Monforte,
Fiumedinisi, Galati Mamertino. Sono
intervenuti anche Giancarlo Parisi,
musicista e compositore messinese, e
ancora Salvatore Vinci, zampognaro di
San Filippo Superiore, borgo di
Messina; Nunzio Famà, zampognaro e
costruttore di Torregrotta; Leonardo
Carpita, zampognaro e costruttore di
Castelmola; e Pinello Drago,
zampognaro e costruttore di Galati
Mamertino.
DE GUSTIBUS di Massimo Lanza
Turisti in calo, non solo crisi
MENTRE ERO IN vacanza nella mia amata Stromboli ho letto
unʼinteressante articolo sul calo del turismo in Sicilia. In effetti,
sia a Stromboli, che anche nelle altre isole dellʼarcipelago il calo
di presenze è netto. Mai mi era capitato di vedere ristoranti non
al completo nei fine settimana di agosto, hotel con camere
disponibili anche nei periodi più caldi, persino nelle isole più
piccole. Certo cʼè la crisi, ma siamo sicuri che sia soltanto
quella? Avete mai pensato alle Eolie in termini di servizi e di
prezzi? Certo per noi siciliani, messinesi in particolare, è facile,
basta prendere unʼaliscafo e il gioco è fatto. Provate a pensare
a chi arriva dal nord, atterra a Catania, lʼaeroporto di Reggio
Calabria non brilla per collegamenti, da li deve raggiungere
Messina o Milazzo, aspettare quindi lʼaliscafo, insomma a parte
i costi già in partenza ha perso una giornata di vacanze prima di
raggiungere la meta e lo stesso vale per il ritorno, infatti il
collegamento Catania-Eolie è praticamente
inesistente. Già il costo del biglietto aereo, del
transfer dallʼaereoporto agli imbarcaderi e il biglietto
dellʼaliscafo sommati costano quanto un fine
settimana in una buona località più a portata di
mano. Metteteci poi i prezzi delle strutture alberghiere e dei
ristoranti, ricevute alla mano senza mai fare un pasto completo,
ovvero optando per un antipasto o un primo ed un secondo, e
scegliendo una bottiglia di vino entro i 20 € solo in un caso ho
speso “solo” 80 euro in due, per il resto sempre di più da 90 a
100 euro. Con punte di involontaria comicità nel conto, come
ben 4 € di coperto a persona in un posto che in fondo era una
terrazza con le sedie in plastica, le tovaglie sintetiche e dove i
vini disponibili su una trentina elencati erano in verità non più di
mezza dozzina, e quello servitoci dicendoci che era del 2012
era del 2011, peraltro caldo e mal conservato, i bicchieri
inadeguati e mi fermo qui per carità di patria. Siamo quindi sicuri
che si tratti soltanto di crisi generale?
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6 SETTEMBRE 2013
MUSICA
di Cesare Natoli
Dal vivo
senza Siae
POTREBBE ESSERE il momento
della svolta. Quella svolta che tanti
artisti, gestori di locali piccoli e grandi,
organizzatori professionali o meno,
hanno aspettato. Stiamo parlando
dellʼemendamento presentato al
interno del decreto del “Fare” del
governo Letta da parte della deputata
Rosa Di Giorgio; emendamento che
punta a rivoluzionare il mondo della
musica dilettantistica a costo zero.
Ecco il comunicato ufficiale della Di
Giorgio direttamente dal suo sito
internet: “La musica dal vivo, con un
massimo di 200 partecipanti, può
essere eseguita senza più particolari
licenze, ma con una semplice
segnalazione ad uno sportello del
proprio Comune”. È un piccolo passo,
certo, ma importante. Spesso i gestori
dei locali sono scoraggiati
dallʼorganizzare piccoli concerti live
proprio dalla burocrazia e dallʼobolo
SIAE. Così, invece, i locali avrebbero
la possibilità di aumentare la propria
offerta di musica dal vivo, e non ci
sarebbe nemmeno il fantomatico
papiro della SIAE da comprare e da
compilare a fine serata. Insomma,
unʼottima notizia, da un lato, per chi
vuole promuovere il proprio locale e le
proprie serate e organizzare piacevoli
forme di intrattenimento e, dallʼaltro,
per i gruppi musicali, che forse
avranno maggiori possibilità di esibirsi.
NUOVEVISIONI
di Marco Olivieri
La scuola dei
mostri Pixar
A SCUOLA DI marketing. Divertimento,
ironia, alcuni spunti originali, in una
confezione sperimentata e
rassicurante, con un “messaggio finale“
che accontenta adulti e bambini, sono il
segreto del successo – produzione
Pixar Animation Studios e distribuzione
Disney - di “Monsters University” (anche
in 3D), prequel del gradevole e
fortunatissimo “Monsters & Co”. In
questo nuovo film dʼanimazione si
raccontano le peripezie divertenti dello
spaventatore fallito Mike Wazowski,
lʼormai famoso mostro verde con un
solo occhio, vittima di inevitabili
traversie nellʼambita Università del
terrore, tra selezioni e agguerrite
concorrenze. Con il più talentuoso
"Sulley” e altre figure mostruose si
dipana una vicenda che vede il trionfo
del sogno americano, nel quale
lʼabnegazione fa miracoli e sovverte
ogni previsione. Lo spettacolo è
assicurato ma se si ha voglia di una
favola più originale e profonda, a
sostegno degli emarginati, si può
recuperare “Edward mani di forbice”.
“Monsters University” nelle multisale
“Apollo”, Iris e Uci Cinemas di Messina
6 SETTEMBRE 2013
posterlettere&...
PUNTINI SULLE “I”
QUI SCUOLA di Andrea Smith
IN LINEA CON I RITARDI registrati
nella procedura per le assunzioni a
tempo indeterminato, il MIUR solo il 30
agosto ha fornito le indicazioni agli
uffici scolastici regionali per
lʼindividuazione del personale
beneficiario delle supplenze annuali e fino al termine
delle attività didattiche. I direttori regionali, per la
necessità che le informazioni riguardanti le
operazioni delle supplenze vengano
adeguatamente e in tempo utile pubblicizzate,
devono pubblicare sul sito istituzionale dellʼufficio le
disponibilità dei posti e ogni loro successiva
variazione, i calendari, le sedi di convocazione, in
modo che le procedure, le fasi e i relativi
adempimenti risultino il più possibile chiari e
accessibili. La priorità nella scelta della sede (L. 104
Art. 21 e 33) si attiva solo allʼinterno dei posti
spettanti (come durata e quantità di ore) nel senso
che chi è in posizione utile per un posto al 30 giugno
non può scegliere con priorità su quelli al 31agosto
e così via. Inoltre, la priorità prevista dallʼart. 33
commi 5 e 7 (assistenza a familiare) opera solo per
le scuole del comune di residenza del familiare da
assistere e, solo nel caso non vi siano posti, per le
scuole di un comune viciniore allʼinterno della stessa
provincia. Le situazioni che danno diritto alla
precedenza possono essere documentate allʼatto
della convocazione. Dopo aver accettato uno
spezzone orario è consentito rinunciare per
accettare una supplenza su posto intero sino al 30
giugno o 31 agosto, purché non vi fossero cattedre
o posti interi allʼatto della convocazione. È fatta
salva comunque la possibilità del completamento
orario. Per effetto dellʼart. 42 del D. L. n° 69/2013,
non vi è più lʼobbligo della certificazione sanitaria di
idoneità allʼimpiego. Per il sostegno, coloro che
sono inclusi nelle graduatorie ad esaurimento e non
lʼabbiano già fatto nei termini previsti dalla
procedura, possono comunicare tramite
raccomandata A/R alla scuola a cui è stato
indirizzato il modello di domanda per le graduatorie
d'istituto, in carta semplice, lʼacquisizione del titolo di
specializzazione entro il prossimo 10 settembre. Gli
interessati saranno inclusi in coda agli elenchi di
sostegno, per la fascia di appartenenza, ai fini del
conferimento delle supplenze dalle graduatorie
dʼistituto. Gli spezzoni orario fino a sei ore non fanno
parte del piano delle disponibilità, saranno gestiti dai
dirigenti scolastici. Eʼ possibile conferire a terzi o
direttamente allʼamministrazione la delega ad
accettare la nomina.
ECOLOGIA&AMBIENTE
HERITAGE di Sergio Bertolami
Arrigo: «Su Aicon interrogatorio dei pm sereno»
Conferimento supplenze
Così le regole da seguire
centonove
IN RELAZIONE a quanto apparso sul numero 31 del 9 agosto del 2013 di
Centonove nella rubrica Top secret “Aicon. Il legale Dino Arrigo sotto
torchio. Dodici ore di interrogatorio per Arrigo, legale di fiducia dellʼAicon di
Lino Siclari, nellʼambito dellʼinchiesta sulla bancarotta della società quotata
in borsa”, desidero precisare che non risponde a verità che lʼavvocato
Arrigo sia stato “interrogato per dodici ore” e che sia anche stato tenuto
“sotto torchio”. Una simile rappresentazione distorce notevolmente i fatti e
fa intendere quasi una reticenza da parte dello scrivente per il quale
sarebbe stato necessario un interrogatorio di ben dodici ore e sotto torchio
al fine di ottenere informazioni utili allʼindagine relativa il fallimento delle
società Aicon. Lo scrivente in data 1.08.2013 si è presentato presso la
Procura di Barcellona P.G senza trincerarsi dietro le facoltà nascenti dalla
riservatezza e dai diritti-obblighi scaturenti dal secreto professionale. Infatti,
in un colloquio sereno e fattivo di circa due ore svoltosi a Barcellona P.G.
alla presenza del Pm Fabio Sozzio e degli incaricati del Nucleo Mobile della
Guardia di Finanza di Milazzo, sono state esaminati diversi aspetti delle
società Aicon e delle attività svolte. In occasione del detto incontro lo
scrivente ha avuto modo di chiarire alcune questioni del variegato mondo
Aicon con piena soddisfazione degli inquirenti. Al termine del colloquio,
inoltre, lo scrivente ha ribadito la propria disponibilità per ogni eventuale
ulteriore necessità al pm Sozzio del quale si continua ad apprezzare la non
comune professionalità e serenità di giudizio.
Avvocato Dino Arrigo
«Ospedale Casinista», frigo sistemato
IN RELAZIONE ALLʼARTICOLO pubblicato sul numero di Centonove del
9/8/2013 dal titolo “LʼOspedale Casinista”, la Direzione Aziendale intende
precisare quanto segue. A seguito dei sopralluoghi effettuati presso il P.O.
Piemonte, si è proceduto da un lato a ricondurre un gruppo frigo ad un buon
stato di funzionamento dallʼaltro in data 28/6/2013 si è proceduto
allʼaffidamento dei lavori di manutenzione straordinaria per la sostituzione
dellʼaltro gruppo frigo. Pertanto stante quanto sopra in tempi brevi la
problematica evidenziata dai condomini di via Rimini sarà risolta.
Il Direttore Amministrativo
Dott.ssa Elvira Amata
Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Papardo-Piemonte
Teatro, Maisano candidato dimenticato
IN RELAZIONE ALLʼARTICOLO “Evviva lʼottimismo!”, avente per oggetto
le candidature alla presidenza del Teatro di Messina e pubblicato a pagina
14 del numero 30 del 2 agosto 2013, non abbiamo inserito tra i nomi dei
papabili quello del commercialista Giovanni Maisano. Della vista ci
scusiamo tardivamente con lʼinteressato.
La foto di Accorinti è di Paolo Galletta
SUL NUMERO 31, in prima pagina, è stata pubblicata una foto del sindaco
di Messina, Renato Accorinti, senza indicare il nome dellʼautore. Ci
scusiamo con il fotografo Paolo Galletta per lʼimperdonabile errore,
commesso in buona fede.
Lo Stretto fra Occidente
ed Oriente
LUNGO VIA Vittorio Emanuele II cʼè una nuova cortina. È quella delle navi da
crociera che coprono la vista del porto. Questa settimana attraccheranno la Celebrity Reflection, la Silver Wind, la Navigator of the
Seas, la Msc Lirica, la Carnival Sunshine, la Nieuw Amsterdam. La Msc Preziosa è diventata lʼappuntamento fisso del
martedì. Alle otto del mattino con grande
maestria il pilota ormeggia questo palazzone di 333 metri di lunghezza. I pullman
allineati, in attesa dei croceristi, sono gli
stessi che ho visto a Katakolon o a Heraklion, a Izmir, Tunisi o Barcelona. Cosa offrono Messina e provincia ai 500mila escursionisti annui desiderosi di mettere piede a terra? La maggior parte sceglierà un giro sullʼEtna oppure a Taormina. Sono mete conosciute ed irrinunciabili. Una volta a Parigi ho dovuto specificare: «Messine, à 44 km de Taormina».
Altri turisti sceglieranno Tindari e il Santuario della Madonna Nera. Pure a Marsiglia (questʼanno capitale europea della
cultura) la folla assiepa un luogo di culto.
È Notre Dame de la Garde, protettrice dei
marinai. Dalla Basilica cʼè una veduta eccezionale a 360° sulla città, sviluppatasi
intorno al Vieux Port e al suo lungomare
rigenerato. Il nostro porto racchiuso nella Falce è similmente un piccolo gioiello.
Meraviglia per chi vi entra. La guida, che
i visitatori sfogliano mentre fanno colazione mirando la città dal ponte 14, descrive la Sicilia “located in the central Mediterranean”. Lo Stretto è il suo transito
naturale. Rappresenta ancora oggi il passaggio fra Occidente ed Oriente. Trait
dʼunion di civiltà. Fra la miriade di risorse,
da mettere a frutto per rilanciare lʼeconomia locale, cʼè questo stupefacente braccio di mare, unico al mondo. Il panorama
si offre allʼimmaginazione degli ospiti. Si
può fantasticare sui miti. I vortici di Scilla
e Cariddi, Kronos con la sua falce, Orione che per il re Zanclo erige le prime mura della città. Dai Peloritani lo sguardo
spazia su Messina affacciata sul suo favoloso Stretto tutto da riconquistare.
[email protected]
diAnna Giordano
Ganzirri, terra di nessuno
GANZIRRI, TERRA DI nessuno, anzi, di tutti, dove tutti si
lamentano di ogni cosa, dalla spazzatura (che buttano loro
concittadini) ai ratti, alle strade allagate quando piove. Già,
nessuno che però alzi la voce quando progetti su progetti
vengono approvati (con o senza il famigerato silenzio
assenso sancito dalla devastante legge n. 17 del 1994,
articolo 2, grazie alla quale puoi costruire quanto vuoi, basta
che nessuno si accorga che il progetto giace sul tavolo e
appena scattano i fatidici giorni X, ecco che è approvato con
il silenzio assenso), e si cementificano senza sosta le
colline. Che lʼacqua sul cemento e lʼasfalto non trovi dove
andare dovrebbe essere ormai conoscenza collettiva, ma
evidentemente non lo è. Colline naturali lʼassorbono, strade,
case nuove e nuove strade, a mai finire ormai ovunque, non
faranno altro che farla scorrere più velocemente verso valle.
Lo stesso dicasi dei ratti di cui si
lamentano in molti, come se esistesse un
posto urbanizzato, al mondo, privo di ratti.
Quando cʼerano colline sane, cʼera la
poiana, il barbagianni, la volpe, la donnola,
la martora e poca o quasi zero monnezza
di origine unicamente umana. Ora che li
avete sfrattati malamente, che sono aumentati pozzi neri e
fogne, tubi e tubazioni, e soprattutto gli scarti del vostro
vivere quotidiano, cosa vi aspettate che facciano i ratti ? Se
ne vadano solo perché vi danno fastidio ? Avete
trasformato, anche con il vostro quieto vivere silenti e
indifferenti, queste colline, questo scorcio meraviglioso di
natura e adesso volete che magicamente lʼacqua voli e i ratti
emigrino. Che dire poi dellʼallegra, allegrissima gestione
dellʼarea protetta ? I laghi, come tali, sono stati istituiti
Riserva Naturale Orientata per tutelarne le peculiarità
naturalistiche uniche al mondo e per la sosta degli uccelli
pagina 30
migratori, non per diventare terra di nessuno, dove si canoa
senza alcun rispetto verso chi, munito di ali, si ferma per
riposarsi e nutrirsi e terrorizzato da queste imbarcazioni si
allontana, morendo poco più in là per inedia. Si era fermato
un fenicottero giovane, mangiava crostacei vari, poi
disturbato è andato altrove e lì non ha trovato più cibo.
Lʼabbiamo recuperato stremato, nutrito per giorni e infine
liberato lontano da qui, in un posto dove almeno sanno che
la riserva esiste e non è per farci sport che si può fare
altrove. Cosa vi costa lasciare in pace un migratore che
affronta tempeste, caldo, freddo, pioggia e poi si ferma qui
per riprendersi? perché dovete pensare che tutto sia dovuto
allʼessere umano, divertimento compreso laddove la natura
ha fatto si invece che esistessero cibo e tranquillità per chi
compie voli di 8/10mila km e ha bisogno, per sopravvivere,
di quei laghi, quelle colline, quei margi? I laghi devono
tornare ad essere riserva naturale, non terra di anarchia,
non avete alcun diritto di far morire gli uccelli per diletto.
poster...commenti
centonove
6 SETTEMBRE 2013
DISCUTIAMONE DI GIOVANNI FRAZZICA
ELIODORO
In ricordo di Martin Luther King e Luigi Sturzo
Teatro, scandalo pret a porter
MESSINA. Gli americani
mantengono vivo il grande sogno
di Martin Luther King che proprio
cinquanta anni fa, il 28 agosto
1963, scosse gli Stati Uniti e
spiazzò i segregazionisti
annunciando la voglia di
uguaglianza degli afroamericani
pronunciando lo storico discorso "I
have a Dream". Mezzo secolo
dopo, il National Mall torna a
riempirsi di una folla multicolore
perché quella lotta si è estesa a
tutte le minoranze, a chiunque
sostiene negli Stati Uniti e nel
mondo la dignità e i diritti umani. In
Italia, con meno enfasi, ma a
distanza ravvicinata di giorni, i
Popolari celebrano un altro
avvenimento: il rientro di Don Luigi
Sturzo in Italia, approdato a Napoli
il 5 settembre del 1946 dopo
ventidue anni di esilio, vissuti prima
in Inghilterra e poi in America, per
sfuggire alle persecuzioni del
regime fascista. Due popoli e due
uomini diversi che però avevano la
capacità di sognare grandi cose
per lʼumanità. La violenza ha
interrotto il percorso naturale della
loro opera. Martin Luther King
venne assassinato quattro anni
dopo il suo memorabile discorso,
mentre era in pieno svolgimento
con crescente successo la sua
campagna per il riconoscimento
dei diritti civili degli afro-americani.
Luigi Sturzo diede alla politica la
dimensione che le mancava: la
partecipazione del mondo
cattolico, inserito a pieno titolo con
le sue presenze e con i suoi valori.
Una intuizione talmente valida che
oggi il maggior raggruppamento
parlamentare europeo è costituito
dal Ppe (Partito popolare europeo)
e cʼè inoltre una “Internazionale
democristiana” che concorre
ancora a determinare linee guida e
importanti relazioni internazionali.
Ma il dato più importante che
accomuna queste due personalità
è che entrambi sono riusciti a
vincere la violenza con la forza
delle loro idee. I loro sogni sono
diventati realtà, forse andando
anche ben oltre le loro aspettative.
Sono uomini diventati mito, che
vengono evocati quando il
presente ci da momenti di difficoltà
ed il futuro ci appare incerto.
Lʼincaricato per i rifugiati delle
Nazioni Unite riferisce che dalla
piccola Siria sono fuggiti due
milioni di profughi di cui un milioni
sono bambini. In Italia ne sono
arrivati solo poche centinaia, ma
Luigi Sturzo
altri ne arriveranno, insieme agli
egiziani, agli afgani, agli africani.
La nostra società è destinata a
diventare sempre più multietnica e,
come è sotto gli occhi di tutti, sotto
la spinta della crisi economica,
cresce anche una indistinta
mentalità xenofoba e razzista, che
germoglia in un terreno in cui i
politici arano solo per coltivare
carriere e per raccogliere potere.
Volendo infatti semplificare il
nostro attuale quadro politico
vediamo che cʼè un centrodestra
che deve ancora formare il Partito,
diviso tra falchi e colombe,
incapaci entrambi di trovare una
via di salvezza per il loro leader. Il
Pd, che è lʼunica cosa che
assomiglia ad un partito politico, è
caratterizzato da due forti cordate
di ex-ds che se le danno di santa
ragione e da cinque posizioni di expopolari. In realtà lʼauspicata
fusione tra Ds e Margherita non cʼè
mai stata, si sono piuttosto creati
grumi di potere, alcuni a
composizione mista, ma per motivi
assolutamente
tattici e contingenti.
In questo campo
arido di novità
vorrebbe entrare
Renzi dallʼinterno,
mentre Grillo
dallʼesterno,
utilizzando i
vantaggi che
concede il
porcellum a chi
prende la
maggioranza
relativa, vorrebbe
sfruttare un
eventuale passo
falso del Pd per
diventare leader del
principale partito
italiano. E non è
roba da
fantascienza. Con
la politica senza
partiti, disancorata
dai valori, fondata sui sondaggi e
sui gradimenti televisivi
quotididiani, si va incontro ad una
crisi permanente che non giova ad
un Paese che ha un estremo
bisogno di uscire dalla difficoltà
economica e che si trova su una
linea di confine con la migrazione
medio-orientale ed africana
divenuta incandescente. Il
pensiero di King e di Sturzo può
essere ancora di grande aiuto per
chi deve affrontare le nuove sfide
senza farsi dominare dalle isterie.
ANIMAL HOUSE di Roberto Salzano
Botti che uccidono, c’è poco da ridere
SU FACEBOOK CI SI IMBATTE in aggiornamenti di
ogni tipo. Succede che quanto condiviso scateni
discussioni. Capita pure che certe riflessioni diventino
deliranti. Qualche settimana fa un giovane ha
pubblicato uno sfogo in merito all'impiego dei fuochi
d'artificio nel corso della festa svoltasi ad Alì Terme per
celebrare San Rocco, il patrono: annunciava la morte
del suo cane, spaventato dal rumore dei giochi
pirotecnici tanto da lanciarsi nel vuoto. Una storia
raccontata con amarezza ma rilanciata per divenire
oggetto di dileggio in un articolo dai toni canzonatori,
con lampi di genio come “E San Rocco? Beh, gli
diranno di essere comprensivo, altrimenti c'è il pericolo
di un suicidio collettivo di cani psicolabili. Sarebbe un
problema rimuovere poi le carcasse e sistemarle
dignitosamente in una fossa comune”.
L'autore ironizzava sull'eventualità di
proporre una legge firmata a quattro
zampe contro l'uso dei botti durante i
festeggiamenti e si chiedeva dove
fossero i padroni al momento
dell'accaduto. Magari anche loro “con il naso all'insù
per non perdersi un colpo dei giochi pirotecnici,
fregandosene del fedele amico”? Un pezzo carico di
amenità, firmato da una persona che non sa che gli
animalisti boicottano da sempre i botti, che terrorizzano
i quattrozampe e non considera che, per quanto ci si
sforzi di essere costantemente attenti e presenti, a
volte si venga colti impreparati, con conseguenze
irrimediabili. L'unica conclusione da trarre è quanto per
molti sia ancora difficile comprendere che per un
amante degli animali la morte del proprio cane è un
grave lutto. È la morte di un caro amico.
pagina 31
CATANIA - In mancanza di
meglio il governatore
Rosario Crocetta spaccia
per nuove e per sue vecchie
denunce di tre anni fa e
grida allo scandalo per
presunte spese folli al
Teatro massimo Bellini.
L'occasione è buona per un
deciso "tutti a casa!" e
nomina dell'ennesimo
commissario regionale.
Enzo Bianco, presidente di
diritto, prima s'offende e poi
fa pace: dalla regione
arriveranno i soldi per
pagare quattro mensilità
arretrate e garantire la
programmazione della
prossima stagione.
L'orchestra, a scanso di
equivoci, esegue un
concerto di protesta a
proprie spese.
Applauditissimo. Dalla
musica colta alle operette di
mezza estate mal
interpretate dai politici.
150 PAROLE DA PALERMO
Alla ricerca di una sana sessualità perduta
A FINE LUGLIO, a Palermo, un prete cattolico è stato arrestato per sfruttamento della prostituzione minorile maschile. Tra
i tanti commenti sulla vicenda, si è distinto per acutezza di analisi quello di Augusto Cavadi, (“La Repubblica”-Palermo,
25.7.2013): Cavadi scrive che, pur senza una correlazione significativa tra pedofilia e celibato, esiste però una contraddizione tra quanto predicato dalla Chiesa cattolica su sessualità
e omosessualità e una certa prassi diffusa da secoli al suo interno. Conclude invitando i cattolici a una corretta rilettura del
messaggio sessuale biblico, a una fedeltà più attenta alle parole di Cristo e alla tradizione dei primi secoli di storia cristiana. Affinchè la Chiesa, ma anche “unʼumanità meno violenta e
più fraterna, riconciliata con gli altri animali e con il cosmo naturale, possa riscoprire la sessualità non come oggetto di compravendita del tutto prosciugato da ogni traccia di amore autentico, ma come linguaggio di comunicazione e di interscambio.”
Maria DʼAsaro
ANTIBUDDACI di Dino Calderone
Ialacqua fra utopia e realtà
SI RACCONTA CHE quando Pietro Nenni, leader del Partito
socialista italiano, andò al governo nel 1963, allʼepoca del primo
centrosinistra, era convinto di essere entrato nella stanza dei
bottoni, il luogo ideale per agire e cambiare finalmente il Paese.
Molto presto però si rese conto che i bottoni praticamente non
esistevano. Le dichiarazioni dellʼassessore Ialacqua fanno
venire in mente proprio la famosa metafora della stanza.
Durante una conferenza stampa Ialacqua ha comunicato infatti
che lʼassessorato da lui presieduto dispone di scarsissimi mezzi
e risorse: “un computer, tre giardinieri, di cui uno andrà in
pensione tra pochi giorni; manca il personale per formare un
gruppo di pronto intervento che possa abbattere gli alberi a
rischio. Le risorse economiche relative al verde ed all'arredo
urbano sono appena 50 mila euro, da utilizzare in dodicesimi,
per le potature, la manutenzione e la cura”. Ialacqua è da molti
anni uno dei più sensibili e competenti esponenti della società
civile messinese e per lʼenorme impegno che ha saputo
esprimere, insieme con la Lega Ambiente, deve essere stato
sicuramente a conoscenza delle precarie condizioni strutturali
del Comune di Messina, quindi, né lui né altri membri della
giunta Accorinti hanno potuto immaginare, neppure per un
attimo, che quando hanno deciso di scendere in campo, per
candidarsi ad amministrare Palazzo Zanca, avrebbero ereditato
un Comune del Canton Ticino. Se in questi anni, anziché
sfogliare il libro dei sogni, si fosse compreso che i problemi di
questa città non sono solo conseguenza dellʼinadeguatezza di
chi ha amministrato male, ma anche della dura e pesante realtà
dei fatti, adesso forse non si griderebbe polemicamente e
sterilmente allo scandalo.
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